ecr italy category management
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CATEGORY MANAGEMENTIl modello operativo per il Sistema Italia
Al servizio delle imprese
Indicod-Ecr è una associazione di categoria sen-za scopo di lucro che raggruppa aziende indu-striali e distributive operanti nel settore dei beni di largo consumo. Ad essa fanno capo, su base volontaria, circa 33mila imprese.
La missioneCostituita nel 2004, per effetto della fusione tra Indicod ed Ecr Italia, l’Associazione ha come missione “promuovere il miglioramento dell’ef-ficienza e dell’efficacia delle Imprese produttrici e delle Imprese distributrici di beni di consumo, nei loro reciproci rapporti e nelle loro relazioni con gli altri partner nelle filiere di riferimento, al fine di soddisfare al meglio le attese del consu-matore”.
Gli obiettiviIndicod-Ecr intende quindi porsi quale punto di riferimento istituzionale di tutto il “Sistema Pro-duttore/Distributore/Consumatore” per lo svi-luppo di tecniche, soluzioni operative, standard e strumenti atti ad ottimizzare l’efficienza dei processi relativi al Sistema stesso, sia all’interno delle Imprese aderenti, sia nell’interfacciamento strategico ed operativo fra di esse e nei loro rap-porti con il consumatore finale. Perseguendo queste finalità, Indicod-Ecr intrattiene relazioni con tutti gli Enti e le Istituzioni Pubbliche che interagiscono con il Sistema delle imprese che aderiscono all’Associazione.
I valoriI valori guida che ispirano l’attività di Indicod-Ecr sono:• trasparenza• qualità• professionalità• generazionedivalore• efficienza• integrità• eticità
GS1Efficient Consumer Response
Indicod-Ecr rappresenta in Italia GS1 (pre-cedentemente denominato Ean International), l’organismo internazionale che coordina la diffusione e la corretta implementazione dello standard GS1 (in precedenza denominato EAN/UCC) in più di 100 paesi. Indicod-Ecr si propo-ne di perseguire la diffusione degli strumenti di raccordo tecnico tra Industria e Distribuzione secondo le specifiche elaborate a livello interna-zionale da GS1.La consistenza della base di imprese associate fa di GS1 il sistema più diffuso e rappresentativo utilizzato per lo sviluppo di strumenti tecnici a supporto del commercio mondiale.
Il Sistema Efficient Consumer Response si pro-pone lo studio, la diffusione e l’applicazione di tecniche, strumenti e modalità di interfaccia-mento strategico ed operativo fra Industria e Distribuzione e fra questi soggetti ed il consu-matore finale, per rendere il settore grocery più efficiente e capace di soddisfare le richieste dei consumatori al minor costo possibile.Ecr Europe, creato nel 1994, è il punto di riferi-mento delle 21 organizzazioni nazionali attive in Europa che sviluppano iniziative di Efficient Consumer Response.
CATEGORY MANAGEMENT
Il modello operativo per il Sistema Italia
Indice dei contenuti
Le definizioni del Category Management 4 Obiettivi e principi 5 Le regole d’oro per la collaborazione 6 I criteri di base per il Modello Operativo 6 Il processo a 8 fasi 7 •FASE0:Allineamentostrategico 8 •FASE1:Definizionedellacategoria 9 •FASE2:Attribuzionedelruolo 10 •FASE3:Valutazionedelleperformance 11 •FASE4:Obiettivi 12 •FASE5:Strategiedimarketing 13 •FASE6:Definizionedelletattiche 15 •FASE7:Pianodiimplementazione 19 •FASE8:Revisione 21 Sintesi e considerazioni generali 23 •Approccioselettivoperfase 23 •Analisi,reportesupportiperognifase 24 •Passi,checkpointelivellidell’alberoECR 25 •Riunioni,tempieresponsabilitàdecisionali 26 Il team congiunto Produttore e Distributore 27 Le aree di impatto in azienda 28 La formazione 31
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Una Categoria è un insieme di prodotti raggruppati per soddisfare una esi-•genza del Consumatore.Il Category Management è il processo per definire e gestire ogni categoria •come unità di business.
Le definizioni del Category Management
I punti di forza del Category Management:
Focussulconsumatoreesullesueesigenze.•Gestione di un insieme di prodotti (categoria) come risposta ad una specifica •esigenza del consumatore.Condivisionedelknow-howdapartedelProduttore(sulconsumatore)edelDi-•stributore (sull’acquirente).
Le definizioni del Category Management
• Una Categoria è un insieme di prodotti raggruppati per soddisfare una esigenza del Consumatore
• Il Category Management è il processo per definire e gestire ogni categoria come unità di business
Il Category Management
Il Category Management è un processo comune tra
Produttore e Distributorein cui le categorie sono
gestite come Unità Strategiche di Business con
l'obiettivo di aumentareil fatturato e l'utile
attraverso una maggiore soddisfazione dei
consumatori
La categoria
Una categoria è un ben definito gruppo di
prodotti/servizi che il consumatore percepisce
come tra loro correlati e/o sostituibili nella
soddisfazione di una sua esigenza
Il Category Management
Il Category Management è un processo comune tra
Produttore e Distributorein cui le categorie sono
gestite come Unità Strategiche di Business con
l'obiettivo di aumentareil fatturato e l'utile
attraverso una maggiore soddisfazione dei
consumatori
La categoria
Una categoria è un ben definito gruppo di
prodotti/servizi che il consumatore percepisce
come tra loro correlati e/o sostituibili nella
soddisfazione di una sua esigenza
I punti di forza del Category Management: • Focus sul consumatore e sulle sue esigenze • Gestione di un insieme di prodotti (categoria) come risposta ad una
specifica esigenza del consumatore • Condivisione del know-how da parte del Produttore (sul consumatore) e
del Distributore (sull’acquirente)
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I principi di base (come focus sul consumatore, collaborazione industria-distribu-zione, orientamento al futuro) permettono la soddisfazione e fidelizzazione del Consumatore e garantiscono la redditività nel tempo, incrementando il valore per tutta la filiera.
Obiettivi e principi
Obiettivi e principi
I principi di base (come focus sul consumatore, collaborazione industria-distribuzione, orientamento al futuro) permettono la soddisfazione e fidelizzazione del Consumatore e garantiscono la redditività nel tempo, incrementando il valore per tutta la filiera
Focus sul
consumatore
Collaborazione
Processo semplice,
modulare e flessibile
Orientamento al futuro
Redditività delle categorie
nel tempo
Utilizzo di tutte le leve del
marketing mix
Differenziazione (Canale,
Insegna, Area geografica)"Valore“
per tutta la filiera
Soddisfazione e fidelizzazione
del consumatore
Condivisione dati
Focus sul
consumatore
Collaborazione
Processo semplice,
modulare e flessibile
Orientamento al futuro
Redditività delle categorie
nel tempo
Utilizzo di tutte le leve del
marketing mix
Differenziazione (Canale,
Insegna, Area geografica)"Valore“
per tutta la filiera
Soddisfazione e fidelizzazione
del consumatore
Condivisione dati
OBIETTIVI
PRINCIPI
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Produttore e Distributore lavorano insieme in modo paritetico, integrando i ri-spettivi know-how e condividendo obiettivi e benefici.
Le regole d’oro per la collaborazione
Le regole d’oro per la collaborazione
Produttore e Distributore lavorano insieme in modo paritetico, integrando i rispettivi know-how e condividendo obiettivi e benefici
6regole d'oroper lavorare
insieme
E' essenziale la confidenzialitànella condivisione di informazioni
Obiettivi e strategie devono essere condivisi
Deve instaurarsi un clima di fiducia reciproca e di trasparenza
Pariteticità: nessuno dei due partner ha tutto il know how
Il progetto deve essere "Win, Win, Win“ per Produttore, Distributore
e Consumatore
Il team deve esseremultifunzionale
7
è
I criteri di base sui quali si basa il Modello Operativo di ECR Italia sono:
Riferimento unico per il sistema Industria-Distribuzione.•Approccio selettivo e processo semplificato.•Percorso implementativo per consolidare il processo.•
I criteri di base per il Modello Operativo
I criteri di base per il Modello Operativo
I criteri di base sui quali si basa il Modello Operativo di ECR Italia sono:
• Riferimento unico per il sistema Industria-Distribuzione • Approccio selettivo e processo semplificato
• Percorso implementativo per consolidare il processo
Il modello deve essere unico per tutto il sistema ItaliaIl modello deve essere unico per tutto il sistema Italia
Il modello va semplificato attraverso un approccio selettivo e quindi si scende al dettaglio di SKU solo "quando serve e quando conviene"
Il modello va semplificato attraverso un approccio selettivo e quindi si scende al dettaglio di SKU solo "quando serve e quando conviene"
Il modello ed il percorso di implementazione devonosostenere il consolidamento
da progetto a processo
Il modello ed il percorso di implementazione devonosostenere il consolidamento
da progetto a processo
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I criteri di base per il Modello Operativo
I criteri di base sui quali si basa il Modello Operativo di ECR Italia sono:
• Riferimento unico per il sistema Industria-Distribuzione • Approccio selettivo e processo semplificato
• Percorso implementativo per consolidare il processo
Il modello deve essere unico per tutto il sistema ItaliaIl modello deve essere unico per tutto il sistema Italia
Il modello va semplificato attraverso un approccio selettivo e quindi si scende al dettaglio di SKU solo "quando serve e quando conviene"
Il modello va semplificato attraverso un approccio selettivo e quindi si scende al dettaglio di SKU solo "quando serve e quando conviene"
Il modello ed il percorso di implementazione devonosostenere il consolidamento
da progetto a processo
Il modello ed il percorso di implementazione devonosostenere il consolidamento
da progetto a processo
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I criteri di base per il Modello Operativo
I criteri di base sui quali si basa il Modello Operativo di ECR Italia sono:
• Riferimento unico per il sistema Industria-Distribuzione • Approccio selettivo e processo semplificato
• Percorso implementativo per consolidare il processo
Il modello deve essere unico per tutto il sistema ItaliaIl modello deve essere unico per tutto il sistema Italia
Il modello va semplificato attraverso un approccio selettivo e quindi si scende al dettaglio di SKU solo "quando serve e quando conviene"
Il modello va semplificato attraverso un approccio selettivo e quindi si scende al dettaglio di SKU solo "quando serve e quando conviene"
Il modello ed il percorso di implementazione devonosostenere il consolidamento
da progetto a processo
Il modello ed il percorso di implementazione devonosostenere il consolidamento
da progetto a processo
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7
Il gruppo di lavoro di ECR Italia ha costruito il Modello Operativo per il Sistema Italia, basato sul processo a 8 fasi e sulle best practice realizzate in Italia e in Eu-ropa:
7 fasi • per le decisioni e l’implementazione1 fase• per la revisione, il miglioramento continuo e il consolidamento del pro-cesso
È stata anche definita una Fase 0 per l’Allineamento Strategico tra le due aziende partner.
Il processo a 8 fasi
Il processo a 8 fasi
Il gruppo di lavoro di ECR Italia ha costruito il Modello Operativo per il Sistema Italia, basato sul processo a 8 fasi e sulle best practice realizzate in Italia e in Europa:
• 7 fasi per le decisioni e l’implementazione • 1 fase per la revisione, il miglioramento continuo e il
consolidamento del processo È stata anche definita una Fase 0 per l’Allineamento Strategico tra le due aziende partner.
Ver
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pro
cess
o
segmentazione
vendita
e quelle desiderate e quantificare le opportunità di sviluppo
Definire obiettivi misurabili per migliorare i risultati della categoria
Definire le azioni per l’Assortimento, il Prezzo, le Promozioni, il Merchandising
Assicurare che le Strategie e le Tattiche siano realizzate attraverso un Piano approvato dal Management
Comunicare tra i Partner strategia e visione del mercato
3 Valutazione dellePerformance
4 Obiettivi
5 Strategie di
6 Definizione delle Tattiche
7 Piano di
1 Definizione dellaCategoria
2 Attribuzionedel Ruolo
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ne
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0 AllineamentoStrategico
Definire i prodotti che compongono la Categoria e stabilirne la
Assegnare il Ruolo commerciale della categoria all’interno dei punti
Identificare il gap esistente tra le Performance attuali della categoria
Marketing Determinare le Strategie di Marketing per sottocategoria/segmento
Implemantazione
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All’inizio Produttore e Distributore devono comunicarsi gli elementi chiave della strategia e la visione del mercato.
Fase Allineamento strategico
Per garantire la riservatezza dei dati di marginalità, senza perdere indicazioni utili a fissare gli obiettivi di miglioramento, è possibile adottare tecniche specifiche per la criptazione dei dati.
0
Fase Allineamento Strategico
All'inizio Produttore e Distributore devono comunicarsi gli elementi chiave della
strategia e la visione del mercato
ELEMENTI DELLA STRATEGIA DEI PARTNER
DA COMUNICARE
SI,fondamentale
SI,importante
Visione aziendale
Obiettivi aziendali (quantitativi)
Consumatore target
Strategia di relazioni commerciali
Strategia di marketing
– Assortimento/prodotto
– Promozioni
– Prezzo
– Comunicazione
– Merchandising/ lay-out PdV
– Servizio al cliente
Strategia Logistica
PRODUTTORE
DISTRIBUTORE
DISTRIBUTORE
Allineamento strategico
0
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♦♦
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ELEMENTI DELLA STRATEGIA DEI PARTNER
DA COMUNICARE
SI,fondamentale
SI,importante
Visione aziendale
Obiettivi aziendali (quantitativi)
Consumatore target
Strategia di relazioni commerciali
Strategia di marketing
– Assortimento/prodotto
– Promozioni
– Prezzo
– Comunicazione
– Merchandising/ lay-out PdV
– Servizio al cliente
Strategia Logistica
PRODUTTORE
DISTRIBUTOREDISTRIBUTORE
DISTRIBUTORE
Allineamento strategico
0
♦♦
♦
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Per garantire la riservatezza dei dati di marginalità, senza perdere indicazioni utili a fissare gli
obiettivi di miglioramento, è possibile adottare tecniche specifiche per la criptazione dei
dati.
DATI DI MARGINALITÀ
• Sono necessari per ottenere utili indicazioni finalizzate alla definizione di obiettivi di miglioramento
• Richiedono elevate garanzie di protezioneb. Definire una graduatoria (ranking) di
performance: 1°, 2°, 3°, …
a. Fissare un range di valori di scostamenti rispetto al livello superiore: media ±D
c. Definire indicizzazioni cioè lo scostamento rispetto ad un valore non comunicato: x ± valore
d. Eventuale mappatura grafica (Mappe a Quadranti)
• Non è opportuno esplicitarli a livello di SKU/prodotto
• E' opportuno adottare tecniche specifiche per la loro criptazione
METODI PER CRIPTARE
DATI DI MARGINALITÀ
• Sono necessari per ottenere utili indicazioni finalizzate alla definizione di obiettivi di miglioramento
• Richiedono elevate garanzie di protezioneb. Definire una graduatoria (ranking) di
performance: 1°, 2°, 3°, …
a. Fissare un range di valori di scostamenti rispetto al livello superiore: media ±D
c. Definire indicizzazioni cioè lo scostamento rispetto ad un valore non comunicato: x ± valore
d. Eventuale mappatura grafica (Mappe a Quadranti)
• Non è opportuno esplicitarli a livello di SKU/prodotto
• E' opportuno adottare tecniche specifiche per la loro criptazione
METODI PER CRIPTARE
0
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Fase Allineamento Strategico
All'inizio Produttore e Distributore devono comunicarsi gli elementi chiave della
strategia e la visione del mercato
ELEMENTI DELLA STRATEGIA DEI PARTNER
DA COMUNICARE
SI,fondamentale
SI,importante
Visione aziendale
Obiettivi aziendali (quantitativi)
Consumatore target
Strategia di relazioni commerciali
Strategia di marketing
– Assortimento/prodotto
– Promozioni
– Prezzo
– Comunicazione
– Merchandising/ lay-out PdV
– Servizio al cliente
Strategia Logistica
PRODUTTORE
DISTRIBUTORE
DISTRIBUTORE
Allineamento strategico
0
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ELEMENTI DELLA STRATEGIA DEI PARTNER
DA COMUNICARE
SI,fondamentale
SI,importante
Visione aziendale
Obiettivi aziendali (quantitativi)
Consumatore target
Strategia di relazioni commerciali
Strategia di marketing
– Assortimento/prodotto
– Promozioni
– Prezzo
– Comunicazione
– Merchandising/ lay-out PdV
– Servizio al cliente
Strategia Logistica
PRODUTTORE
DISTRIBUTOREDISTRIBUTORE
DISTRIBUTORE
Allineamento strategico
0
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Per garantire la riservatezza dei dati di marginalità, senza perdere indicazioni utili a fissare gli
obiettivi di miglioramento, è possibile adottare tecniche specifiche per la criptazione dei
dati.
DATI DI MARGINALITÀ
• Sono necessari per ottenere utili indicazioni finalizzate alla definizione di obiettivi di miglioramento
• Richiedono elevate garanzie di protezioneb. Definire una graduatoria (ranking) di
performance: 1°, 2°, 3°, …
a. Fissare un range di valori di scostamenti rispetto al livello superiore: media ±D
c. Definire indicizzazioni cioè lo scostamento rispetto ad un valore non comunicato: x ± valore
d. Eventuale mappatura grafica (Mappe a Quadranti)
• Non è opportuno esplicitarli a livello di SKU/prodotto
• E' opportuno adottare tecniche specifiche per la loro criptazione
METODI PER CRIPTARE
DATI DI MARGINALITÀ
• Sono necessari per ottenere utili indicazioni finalizzate alla definizione di obiettivi di miglioramento
• Richiedono elevate garanzie di protezioneb. Definire una graduatoria (ranking) di
performance: 1°, 2°, 3°, …
a. Fissare un range di valori di scostamenti rispetto al livello superiore: media ±D
c. Definire indicizzazioni cioè lo scostamento rispetto ad un valore non comunicato: x ± valore
d. Eventuale mappatura grafica (Mappe a Quadranti)
• Non è opportuno esplicitarli a livello di SKU/prodotto
• E' opportuno adottare tecniche specifiche per la loro criptazione
METODI PER CRIPTARE
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Fase Allineamento Strategico
All'inizio Produttore e Distributore devono comunicarsi gli elementi chiave della
strategia e la visione del mercato
ELEMENTI DELLA STRATEGIA DEI PARTNER
DA COMUNICARE
SI,fondamentale
SI,importante
Visione aziendale
Obiettivi aziendali (quantitativi)
Consumatore target
Strategia di relazioni commerciali
Strategia di marketing
– Assortimento/prodotto
– Promozioni
– Prezzo
– Comunicazione
– Merchandising/ lay-out PdV
– Servizio al cliente
Strategia Logistica
PRODUTTORE
DISTRIBUTORE
DISTRIBUTORE
Allineamento strategico
0
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ELEMENTI DELLA STRATEGIA DEI PARTNER
DA COMUNICARE
SI,fondamentale
SI,importante
Visione aziendale
Obiettivi aziendali (quantitativi)
Consumatore target
Strategia di relazioni commerciali
Strategia di marketing
– Assortimento/prodotto
– Promozioni
– Prezzo
– Comunicazione
– Merchandising/ lay-out PdV
– Servizio al cliente
Strategia Logistica
PRODUTTORE
DISTRIBUTOREDISTRIBUTORE
DISTRIBUTORE
Allineamento strategico
0
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Per garantire la riservatezza dei dati di marginalità, senza perdere indicazioni utili a fissare gli
obiettivi di miglioramento, è possibile adottare tecniche specifiche per la criptazione dei
dati.
DATI DI MARGINALITÀ
• Sono necessari per ottenere utili indicazioni finalizzate alla definizione di obiettivi di miglioramento
• Richiedono elevate garanzie di protezioneb. Definire una graduatoria (ranking) di
performance: 1°, 2°, 3°, …
a. Fissare un range di valori di scostamenti rispetto al livello superiore: media ±D
c. Definire indicizzazioni cioè lo scostamento rispetto ad un valore non comunicato: x ± valore
d. Eventuale mappatura grafica (Mappe a Quadranti)
• Non è opportuno esplicitarli a livello di SKU/prodotto
• E' opportuno adottare tecniche specifiche per la loro criptazione
METODI PER CRIPTARE
DATI DI MARGINALITÀ
• Sono necessari per ottenere utili indicazioni finalizzate alla definizione di obiettivi di miglioramento
• Richiedono elevate garanzie di protezioneb. Definire una graduatoria (ranking) di
performance: 1°, 2°, 3°, …
a. Fissare un range di valori di scostamenti rispetto al livello superiore: media ±D
c. Definire indicizzazioni cioè lo scostamento rispetto ad un valore non comunicato: x ± valore
d. Eventuale mappatura grafica (Mappe a Quadranti)
• Non è opportuno esplicitarli a livello di SKU/prodotto
• E' opportuno adottare tecniche specifiche per la loro criptazione
METODI PER CRIPTARE
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Fase Allineamento Strategico
All'inizio Produttore e Distributore devono comunicarsi gli elementi chiave della
strategia e la visione del mercato
ELEMENTI DELLA STRATEGIA DEI PARTNER
DA COMUNICARE
SI,fondamentale
SI,importante
Visione aziendale
Obiettivi aziendali (quantitativi)
Consumatore target
Strategia di relazioni commerciali
Strategia di marketing
– Assortimento/prodotto
– Promozioni
– Prezzo
– Comunicazione
– Merchandising/ lay-out PdV
– Servizio al cliente
Strategia Logistica
PRODUTTORE
DISTRIBUTORE
DISTRIBUTORE
Allineamento strategico
0
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ELEMENTI DELLA STRATEGIA DEI PARTNER
DA COMUNICARE
SI,fondamentale
SI,importante
Visione aziendale
Obiettivi aziendali (quantitativi)
Consumatore target
Strategia di relazioni commerciali
Strategia di marketing
– Assortimento/prodotto
– Promozioni
– Prezzo
– Comunicazione
– Merchandising/ lay-out PdV
– Servizio al cliente
Strategia Logistica
PRODUTTORE
DISTRIBUTOREDISTRIBUTORE
DISTRIBUTORE
Allineamento strategico
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Per garantire la riservatezza dei dati di marginalità, senza perdere indicazioni utili a fissare gli
obiettivi di miglioramento, è possibile adottare tecniche specifiche per la criptazione dei
dati.
DATI DI MARGINALITÀ
• Sono necessari per ottenere utili indicazioni finalizzate alla definizione di obiettivi di miglioramento
• Richiedono elevate garanzie di protezioneb. Definire una graduatoria (ranking) di
performance: 1°, 2°, 3°, …
a. Fissare un range di valori di scostamenti rispetto al livello superiore: media ±D
c. Definire indicizzazioni cioè lo scostamento rispetto ad un valore non comunicato: x ± valore
d. Eventuale mappatura grafica (Mappe a Quadranti)
• Non è opportuno esplicitarli a livello di SKU/prodotto
• E' opportuno adottare tecniche specifiche per la loro criptazione
METODI PER CRIPTARE
DATI DI MARGINALITÀ
• Sono necessari per ottenere utili indicazioni finalizzate alla definizione di obiettivi di miglioramento
• Richiedono elevate garanzie di protezioneb. Definire una graduatoria (ranking) di
performance: 1°, 2°, 3°, …
a. Fissare un range di valori di scostamenti rispetto al livello superiore: media ±D
c. Definire indicizzazioni cioè lo scostamento rispetto ad un valore non comunicato: x ± valore
d. Eventuale mappatura grafica (Mappe a Quadranti)
• Non è opportuno esplicitarli a livello di SKU/prodotto
• E' opportuno adottare tecniche specifiche per la loro criptazione
METODI PER CRIPTARE
0
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Fase Allineamento Strategico
All'inizio Produttore e Distributore devono comunicarsi gli elementi chiave della
strategia e la visione del mercato
ELEMENTI DELLA STRATEGIA DEI PARTNER
DA COMUNICARE
SI,fondamentale
SI,importante
Visione aziendale
Obiettivi aziendali (quantitativi)
Consumatore target
Strategia di relazioni commerciali
Strategia di marketing
– Assortimento/prodotto
– Promozioni
– Prezzo
– Comunicazione
– Merchandising/ lay-out PdV
– Servizio al cliente
Strategia Logistica
PRODUTTORE
DISTRIBUTORE
DISTRIBUTORE
Allineamento strategico
0
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ELEMENTI DELLA STRATEGIA DEI PARTNER
DA COMUNICARE
SI,fondamentale
SI,importante
Visione aziendale
Obiettivi aziendali (quantitativi)
Consumatore target
Strategia di relazioni commerciali
Strategia di marketing
– Assortimento/prodotto
– Promozioni
– Prezzo
– Comunicazione
– Merchandising/ lay-out PdV
– Servizio al cliente
Strategia Logistica
PRODUTTORE
DISTRIBUTOREDISTRIBUTORE
DISTRIBUTORE
Allineamento strategico
0
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Per garantire la riservatezza dei dati di marginalità, senza perdere indicazioni utili a fissare gli
obiettivi di miglioramento, è possibile adottare tecniche specifiche per la criptazione dei
dati.
DATI DI MARGINALITÀ
• Sono necessari per ottenere utili indicazioni finalizzate alla definizione di obiettivi di miglioramento
• Richiedono elevate garanzie di protezioneb. Definire una graduatoria (ranking) di
performance: 1°, 2°, 3°, …
a. Fissare un range di valori di scostamenti rispetto al livello superiore: media ±D
c. Definire indicizzazioni cioè lo scostamento rispetto ad un valore non comunicato: x ± valore
d. Eventuale mappatura grafica (Mappe a Quadranti)
• Non è opportuno esplicitarli a livello di SKU/prodotto
• E' opportuno adottare tecniche specifiche per la loro criptazione
METODI PER CRIPTARE
DATI DI MARGINALITÀ
• Sono necessari per ottenere utili indicazioni finalizzate alla definizione di obiettivi di miglioramento
• Richiedono elevate garanzie di protezioneb. Definire una graduatoria (ranking) di
performance: 1°, 2°, 3°, …
a. Fissare un range di valori di scostamenti rispetto al livello superiore: media ±D
c. Definire indicizzazioni cioè lo scostamento rispetto ad un valore non comunicato: x ± valore
d. Eventuale mappatura grafica (Mappe a Quadranti)
• Non è opportuno esplicitarli a livello di SKU/prodotto
• E' opportuno adottare tecniche specifiche per la loro criptazione
METODI PER CRIPTARE
0
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È
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Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua ampiezza e segmentazione.
Fase Definizione della categoria1
IdentIfIcare le componentI e la segmentazIonePartendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/Seg-menti/SKU) da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque con-vergere il più possibile verso le componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
defInIre la struttura della categorIaCategoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1.1
1.2
1 incontro (max 2) 2 settimane
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
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Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
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331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
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COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
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1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
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1.092
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COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
CA
TEG
OR
Y M
AN
AG
EMEN
T
10
Assegnare il Ruolo alla Categoria in base alla funzione commerciale che essa ri-veste/deve rivestire all’interno del PdV e in relazione al posizionamento dell’In-segna.
Fase Attribuzione del ruolo2
Valutare Il posIzIonamentoL’analisi comparata delle performance della categoria (contribuzione al fatturato e attrattività per il cliente target) permette la validazione del suo posizionamento ri-spetto al portafogli della categoria (cross-category).
attrIbuIre Il ruoloLa decisione sul ruolo (Destinazione, Routine, Completamento, Emozionale, Stagio-nale) è del Distributore. Se il Distributore ha già attribuito il ruolo alle sue categorie, il Produttore può fornire le sue indicazioni prima della condivisione.
2.1
2.2
1 incontro 2 settimane
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Fase Attribuzione del Ruolo
Assegnare il Ruolo alla Categoria in base alla funzione commerciale che essa riveste/
deve rivestire all'interno del PdV e in relazione al posizionamento dell'Insegna
5 RUOLI5 RUOLI ELEMENTI CHIAVEELEMENTI CHIAVE
Può aiutarela scelta
Immagine“One-stop-shop”
Non influenzala scelta
Gratificazionee Impulso
Concorrealla scelta
Allineamento conla concorrenza
Guida la sceltadel PdV
Differenziazionee Leadership
EMOZIONALE
ROUTINE
COMPLETAMENTO/ SERVIZIO ST
AG
ION
ALE
PER ILCONSUMATORE
PER ILDISTRIBUTORE
4 +1 TRASVERSALE
DESTINAZIONE
Valutare il posizionamento
Attribuireil Ruolo
2.1 2.2
Ruolo commercialeCross-category
2PASSI
OUTPUT
CAT 1
cat 4
cat 3
cat 2
cat 5cat 6
cat 8
cat 10
cat 9
Inte
ress
e C
on
sum
ato
re
Interesse Distributore
cat 11
Area “Destinazione”
Valutare il posizionamento
L’analisi comparata delle performance della categoria (contribuzione al fatturato e attrattività
per il cliente target) permette la validazione del suo posizionamento rispetto al portafogli
della categoria (cross-category).
Attribuire il ruolo
La decisione sul ruolo (Destinazione, Routine, Completamento, Emozionale, Stagionale) è del
Distributore. Se il Distributore ha già attribuito il ruolo alle sue categorie, il Produttore può
fornire le sue indicazioni prima della condivisione.
2
2.1
2.2
1 incontro 2 settimane1 incontro 2 settimane
12
11
Identificare il gap tra le performance attuali della categoria e quelle desiderate e quantificare le opportunità di sviluppo.
Fase Valutazione delle performance3
raccoglIere I datI esIstentI ed analIzzarlIL’analisi si concentra sul Consumatore/Acquirente e sul Distributore e il suo merca-to di riferimento, selezionando le variabili fondamentali delle modalità d’acquisto (frequenza, acquisto medio, penetrazione, fedeltà) e dei risultati (vendita, margine, quota). Il dettaglio massimo dell’analisi è il segmento.
Valutare le performance, I gap e le opportunItàLa valutazione si limita al mercato di riferimento (area geografica, distributori con-correnti) per rilevare i gap competitivi e le aree di miglioramento.
defInIre le cause e le prIme IndIcazIonIPossono già emergere le prime indicazioni sulle Tattiche (ampiezza assortimento, intensità promozionale, facing, posizionamento, prezzi, servizi).
3.1
3.2
3-4 incontri 6 settimane
3.3
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Fase Valutazione delle Performance
Identificare il gap tra le performance attuali della categoria e quelle desiderate e
quantificare le opportunità di sviluppo
Problematici
Addormentati Vincenti
Opportunità
1. "Colmare il Gap"
2. "Max the Max"
Mar
gin
em
edio
% Fatturato medio
TOTALE GROCERY
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIA ASegmento 1Segmento 2……
SOTTOCATEGORIA BSegmento 1Segmento 2……
Assortim.
•N
umer
o re
fere
nze
Cop
ertu
ra d
el m
erca
to
•
Prezzo
• •
Promoz.
• •
Merchand.
•
Met
ri Li
near
i
•
ServizioServizio
• •
3PASSI
OUTPUT
Raccogliere i dati esistenti ed analizzarli
Valutare le Performance,
i gap e le opportunità
Definire le cause e le prime
indicazioni
3.1 3.2 3.3
Gap Indicazioni per le TatticheMatrici
Raccogliere i dati esistenti ed analizzarli
L’analisi si concentra sul Consumatore/ Acquirente e sul Distributore e il suo mercato di
riferimento, selezionando le variabili fondamentali delle modalità d’acquisto (frequenza,
acquisto medio, penetrazione, fedeltà) e dei risultati (vendita, margine, quota). Il dettaglio
massimo dell’analisi è il segmento.
Valutare le performance, i gap e le opportunità
La valutazione si limita al mercato di riferimento (area geografica, distributori concorrenti) per
rilevare i gap competitivi e le aree di miglioramento.
Definire le cause e le prime indicazioni
Possono già emergere le prime indicazioni sulle Tattiche (ampiezza assortimento, intensità promozionale, facing, posizionamento, prezzi, servizi).
3
3.1
3.2
3.3
3-4 incontri 6 settimane3-4 incontri 6 settimane
13
Num
ero
Tipo
Faci
ng
Fasc
e
Med
ia
Inte
nsità
Ef
ficac
ia
lord
o %
CA
TEG
OR
Y M
AN
AG
EMEN
T
12
Definire obiettivi misurabili per migliorare i risultati della categoria.
Fase Obiettivi 4
sceglIere glI obIettIVISono definiti 3 tipi principali di obiettivi: soddisfazione del cliente, quota di mercato e margine assoluto. La loro priorità e quantificazione dipende dal focus strategico delle due aziende: la soddisfazione del cliente è sempre il primo obiettivo; poi se la categoria è da sviluppare, si privilegia la Quota di mercato; se si vuole aumentare la profittabilità, si punta invece al Margine assoluto.
declInare glI obIettIVI per sottocategorIaL’obiettivo viene declinato per sottocategorie e per segmenti, fissando anche tempi e tolleranze da rispettare.
VerIfIcare la coerenzaÈ da verificare la coerenza con le motivazioni di scelta della categoria e del Partner econlaFASE0d’AllineamentoStrategico.Neicasipiùsignificativisipuòprevedereuna verifica con l’alta direzione delle due aziende per l’approvazione degli obiettivi quantificatietempificati(Checkpointfondamentale).
4.1
4.2
1 incontro 1 settimana
4.3
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Fase Obiettivi
Definire obiettivi misurabili per migliorare i risultati della categoria
1 Obiettivo(al massimo 2)
Obiettivo suddivisoper sottocategorie
Coerenza con gli obiettivi
Scegliere gli Obiettivi
Declinare gli obiettivi per
sottocategoria
Verificare la coerenza
4.1 4.2 4.3
3PASSI
OUTPUT• Soddisfazione del cliente
• Quota di mercato
• Margine assoluto
• Soddisfazione del cliente
• Quota di mercato
• Margine assoluto
Top management check point
Top management check point
Scegliere gli obiettivi
Sono definiti 3 tipi principali di obiettivi: soddisfazione del cliente, quota di mercato e
margine assoluto. La loro priorità e quantificazione dipende dal focus strategico delle due
aziende: la Soddisfazione del cliente è sempre il primo obiettivo; poi se la categoria è da
sviluppare, si privilegia la Quota di mercato; se si vuole aumentare la profittabilità, si punta
invece al Margine assoluto.
Declinare gli obiettivi per sottocategoria
L’obiettivo viene declinato per sottocategorie e per segmenti, fissando anche tempi e
tolleranze da rispettare.
Verificare la coerenza
È da verificare la coerenza con le motivazioni di scelta della categoria e del Partner e con la
FASE 0 d’Allineamento Strategico. Nei casi più significativi si può prevedere una verifica con
l’alta direzione delle due aziende per l’approvazione degli obiettivi quantificati e tempificati
(Check point fondamentale).
4
4.1
4.2
4.3
1 incontro 1 settimana
14
13
Determinare le strategie (o leve) di marketing per sottocategoria/segmento.
Fase Strategie di marketing5
assegnare le strategIe (o leVe) dI marketIngIn base al Ruolo scelto e agli Obiettivi stabiliti, si determina per ogni singolo seg-mentounadelle5strategiedimarketing(Traffico,Transazione,Marginalità,Cassa,Entusiasmo). Per segmenti importanti si possono anche combinare 2 strategie.
selezIonare glI IndIcatorI dI performancePer misurare il risultato e l’efficacia della strategia, si sceglie un indicatore chiave mi-surabile e, quindi, rispettivamente per esempio: nr. scontrini, scontrino medio, mar-gine assoluto, rotazione, indagini sul consumatore.
5.1
5.2
Fase Strategie di Marketing
Determinare le Strategie (o leve) di marketing per sottocategoria/ segmento
Per ogni segmento:1 strategia ( max 2)
Assegnare le Strategie
Selezionare gli Indicatori
di Performance
Comporre l'alberodi Indicatori
Verificare la coerenza
5.1 5.2 5.3 5.4
4PASSI
OUTPUT
Per ogni strategia:1 indicatore chiave
5STRATEGIE
5STRATEGIE RISULTATORISULTATO 1° INDICATORE1° INDICATORE
Aumentare gli acquirenti
Aumentare gli acquirenti N° ScontriniN° Scontrini
Aumentare l’acquisto medio
Aumentare l’acquisto medio Valore scontrino
medioValore scontrino
medio
Aumentare il profitto assoluto
Aumentare il profitto assoluto
Margine assoluto della categoria
Margine assoluto della categoria
Incrementare il flusso di cassa
Incrementare il flusso di cassa
Rotazioni e prezzi unitari
Rotazioni e prezzi unitari
Attrarreil consumatore
Attrarreil consumatore Indagini ad hocIndagini ad hocENTUSIASMO
CASSA
MARGINALITÀ
TRANSAZIONI
TRAFFICO
MARGINE
ASSOLUTO
MARGINE
ASSOLUTO
+
x
MARGINE %MARGINE %
VENDITEVENDITE
1°
MARGINE %
1°
MARGINE %
2°
MARGINE %
2°
MARGINE %
• Con il ruolo scelto in FASE 2• Con le indicazioni sulle
tattiche emerse in FASE 3
Assegnare le Strategie (o leve) di marketing
In base al Ruolo scelto e agli Obiettivi stabiliti, si determina per ogni singolo segmento una
delle 5 strategie di marketing (Traffico, Transazione, Marginalità, Cassa, Entusiasmo). Per
segmenti importanti si possono anche combinare 2 strategie.
Selezionare gli indicatori di performance
Per misurare il risultato e l’efficacia della strategia, si sceglie un Indicatore chiave misurabile e,
quindi, rispettivamente per esempio: nr. scontrini, scontrino medio, margine assoluto,
rotazione, indagini sul consumatore.
5
5.1
5.2
15
CA
TEG
OR
Y M
AN
AG
EMEN
T
14
comporre l’albero dI IndIcatorIL’indicatore principale risultante è scomposto secondo un albero di indicatori com-ponenti e misurabili indipendentemente.
Esempio: l’albero degli indicatori per la Quota di Mercato può essere basato sulle vendite come schematizzato.
Fase Strategie di marketing5
sceglIere glI obIettIVISiverificalacoerenzadeivaloriassegnatiagliindicatoriconilruolo(FASE2),l’obiet-tivo e il gap da recuperare. Si verifica anche la coerenza con le indicazioni sulle Tatti-che,giàeventualmenteemerseinFASE3.
5.4
1 incontro 1 settimana
5.3
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Comporre l’albero di indicatori
L’indicatore principale risultante è scomposto secondo un albero di indicatori componenti e
misurabili indipendentemente.
Esempio: l’albero degli indicatori per la Quota di Mercato può essere basato sulle vendite come
schematizzato.
QUOTA DI MERCATOQUOTA DI MERCATO
VENDITEVENDITE
N° ACQUIRENTIN° ACQUIRENTI
VALORE MEDIO TRANSAZIONE
VALORE MEDIO TRANSAZIONE
FREQUENZA DI ACQUISTO
FREQUENZA DI ACQUISTO
VENDITE MERCATO DI RIFERIMENTO
(AREA O CANALE)
VENDITE MERCATO DI RIFERIMENTO
(AREA O CANALE)
x
x
÷
N° PEZZI PER TRANSAZIONE
N° PEZZI PER TRANSAZIONE
VALORE MEDIOPER PEZZO
VALORE MEDIOPER PEZZO
OBIETTIVI 1° Livello di indicatori 2° Livello di indicatori
Fondamentale Opzionale
x
Verificare la coerenza
Si verifica la coerenza dei valori assegnati agli indicatori con il ruolo (FASE 2), l’obiettivo e il
gap da recuperare. Si verifica anche la coerenza con le indicazioni sulle Tattiche, già
eventualmente emerse in FASE 3.
5.3
5.4
1 incontro 1 settimana
16
15
Definire le azioni per raggiungere gli Obiettivi e sviluppare le Strategie di Marke-ting assegnate alla categoria, utilizzando le tattiche Assortimento, Prezzo, Pro-mozioni, Merchandising e Servizi alla Vendita.
Fase Definizione delle tattiche6
analIzzare congIuntamente I gapSullabasedellavalutazionedelleperformancediFASE3edellestrategiedimarke-tingdefiniteinFASE5,siapprofondisconoleanalisialivellodiSKU(ovenecessario)e si derivano le linee guida per le scelte sulle Tattiche: Assortimento, Promozioni, Merchandising, Prezzo, Servizi alle vendite.
IdentIfIcare I VIncolI dI budget e organIzzatIVII vincoli di budget (Posizionamento insegna, Politiche promozionali e di prezzo, Con-tributi)eorganizzativi(Modificalay-outdiPdV,DisponibilitàS.I.,Rapporticommer-ciali)giàdelineatiinFASE0,devonoessereconfermatieprecisatiprimadisvilupparequalsiasi tattica.
6.1
6.2
Fase Tattiche
Definire le azioni per raggiungere gli Obiettivi e sviluppare le Strategie di Marketing
assegnate alla categoria, utilizzando le tattiche Assortimento, Prezzo, Promozioni,
Merchandising e Servizi alla Vendita
Sviluppare le singole Tattiche
Lista dei vincoli
Gap su cui focalizzare le
Tattiche
MatriceStrategie - Tattiche
da sviluppare
Sceglierele Tattiche da sviluppare e verificare la
coerenza
Analizzare congiuntamente
i gap
Identificarei vincoli
di budget e organizzativi
Tattogramma eAlbero indicatori
Ass Pro Pre Mer Serv
Liste Gap e indicazioni
Ass Pro Pre Mer ServAss Pro Pre Mer Serv
Liste Gap e indicazioni
*
Tattiche Stime
*
*
Tattogramma
*
Tattiche Stime
*
*
Tattogramma
6.1 6.2 6.3 6.4
Verificare la coerenza
6.5
PASSI
Liste Gap e indicazioniMatriceMatriceMatriceMatriceMatrice
Analizzare congiuntamente i gap
Sulla base della valutazione delle performance di FASE 3 e delle strategie di marketing
definite in FASE 5, si approfondiscono le analisi a livello di SKU (ove necessario) e si derivano le
linee guida per le scelte sulle Tattiche: Assortimento, Promozioni, Merchandising, Prezzo,
Servizi alle vendite.
Identificare i vincoli di budget e organizzativi
I vincoli di budget (Posizionamento insegna, Politiche promozionali e di prezzo, Contributi) e
organizzativi (Modifica lay-out di PdV, Disponibilità S.I., Rapporti commerciali) già delineati in
FASE 0, devono essere confermati e precisati prima di sviluppare qualsiasi tattica.
6.2
6.1
6
17
OUTPUT
Fase Tattiche
Definire le azioni per raggiungere gli Obiettivi e sviluppare le Strategie di Marketing
assegnate alla categoria, utilizzando le tattiche Assortimento, Prezzo, Promozioni,
Merchandising e Servizi alla Vendita
Sviluppare le singole Tattiche
Lista dei vincoli
Gap su cui focalizzare le
Tattiche
MatriceStrategie - Tattiche
da sviluppare
Sceglierele Tattiche da sviluppare e verificare la
coerenza
Analizzare congiuntamente
i gap
Identificarei vincoli
di budget e organizzativi
Tattogramma eAlbero indicatori
Ass Pro Pre Mer Serv
Liste Gap e indicazioni
Ass Pro Pre Mer ServAss Pro Pre Mer Serv
Liste Gap e indicazioni
*
Tattiche Stime
*
*
Tattogramma
*
Tattiche Stime
*
*
Tattogramma
6.1 6.2 6.3 6.4
Verificare la coerenza
6.5
PASSI
Liste Gap e indicazioniMatriceMatriceMatriceMatriceMatrice
Analizzare congiuntamente i gap
Sulla base della valutazione delle performance di FASE 3 e delle strategie di marketing
definite in FASE 5, si approfondiscono le analisi a livello di SKU (ove necessario) e si derivano le
linee guida per le scelte sulle Tattiche: Assortimento, Promozioni, Merchandising, Prezzo,
Servizi alle vendite.
Identificare i vincoli di budget e organizzativi
I vincoli di budget (Posizionamento insegna, Politiche promozionali e di prezzo, Contributi) e
organizzativi (Modifica lay-out di PdV, Disponibilità S.I., Rapporti commerciali) già delineati in
FASE 0, devono essere confermati e precisati prima di sviluppare qualsiasi tattica.
6.2
6.1
6
17
OUTPUT
CA
TEG
OR
Y M
AN
AG
EMEN
T
16
ASSORTIMENTOASSORTIMENTO
Definizione: L’insieme di SKU che meglio rispondono alle aspettative dei consumatori target ed alle Strategie per conseguire gli Obiettivi di categoria. È definito per cluster di PdV
• Copertura (% vendita coperta rispetto all’aggregato di riferimento)• Ampiezza (N° marche)• Profondità (N° SKU per marca/ segmento)• Numerosità totale (N° totale SKU)
Variabili descrittive:
PROMOZIONIPROMOZIONI
Definizione: Insieme di azioni specifiche e differenzianti dalle attività di vendita correnti, aventi lo scopo diinfluenzare la decisione d’acquisto del consumatore nel punto vendita
• Aggressive (Utilizzo significativo di tagli prezzo, comunicazione promozionale e promoter, eventi a tema)• Competitive/ nella media (Benchmark di riferimento: mercato e principali concorrenti)• Limitate (Scarso utilizzo della leva promozionale)
Variabili descrittive:
MERCHANDISINGMERCHANDISING
Definizione:
Variabili descrittive:
Attivare le leve del Lay-out, del Display e della Comunicazione nel PdV allo scopo diindividuare la categoria nell’universo dell’offerta, facilitare la lettura, informare il consumatore, colpire l’attenzione, facilitare l’acquisto "Easy to shop“ in una logica di complementarità di bisogni
• Lay-out e display (Posizione primaria; posizione secondaria; posizione marginale; posizione determinata da vincoli logistici come ingombro, peso, rotazione)
• Comunicazione a PdV (Completezza, Ampiezza)
PREZZOPREZZO
Definizione:
Variabili descrittive:
Assegnazione di un valore per ciascuna referenza in relazione a: Consumatori target, Ruolo/ Strategia della categoria, Strategia dell'Insegna/ Marca
• Alto (Sopra la media rispetto al benchmark di riferimento identificato)• Medio di riferimento (Nella media rispetto al benchmark di riferimento identificato)• Basso (Sotto la media rispetto al benchmark di riferimento identificato)
SERVIZI ALLA VENDITASERVIZI ALLA VENDITA
Definizione:
Variabili descrittive:• Aggressivi (elevati rispetto al benchmark di riferimento: durata e frequenza, ampiezza, visibilità, attrattività)• Medi (presenti e paragonabili rispetto al benchmark di riferimento)• Bassi (inferiori rispetto al benchmark di riferimento)
Facilitare e supportare il processo d’acquisto nel PdV (materiale informativo, esperti di categoria, tasting, informazioni su modalità di consumo ecc.) in modo continuativo nel tempo
TATTICHE: DEFINIZIONI E VARIABILI DESCRITTIVE
18
17
Fase Definizione delle tattiche6
sceglIere le tattIche da sVIluppare e VerIfIcare la coerenzaInfunzionedellestrategiedimarketingedegliobiettivisiidentificanolelineeguidaperciascunatattica,verificandolacoerenzaconilruoloattribuitoinFASE2.
6.3
6.4
Scegliere le Tattiche da sviluppare e verificare la coerenza
In funzione delle strategie di marketing e degli obiettivi si identificano le linee guida per
ciascuna tattica, verificando la coerenza con il ruolo attribuito in FASE 2.
5TATTICHE
5TATTICHE
Prezzo
Promozioni
Merchandising
Servizi allaVendita
Assortimento
• Basso
• Aggressive
• Differenziate• Posizione
primaria
• Elevati
• Ampio• Profondo
Destinazione
• Medio di riferimento
• In media• Di prezzo
• Efficienza• Posizione
media
• Vari in funzione della merceologia
• Profondo• Selettivo
Routine
• Alto
• Inesistenti
• Posizione secondaria
• Bassi se intesa come “Convenience”
• In media
Completam./ Servizio
• Premium
• Soloextra display
• Posiz. primaria• Doppia esposiz.• Extra display
• Medi
• Basso
Emozionale
Ruoli5
TATTICHE
5TATTICHE
Prezzo
Promozioni
Merchandising
Servizi allaVendita
Assortimento
• Basso
• Aggressive
• Differenziate• Posizione
primaria
• Elevati
• Ampio• Profondo
Destinazione
• Medio di riferimento
• In media• Di prezzo
• Efficienza• Posizione
media
• Vari in funzione della merceologia
• Profondo• Selettivo
Routine
• Alto
• Inesistenti
• Posizione secondaria
• Bassi se intesa come “Convenience”
• In media
Completam./ Servizio
• Premium
• Soloextra display
• Posiz. primaria• Doppia esposiz.• Extra display
• Medi
• Basso
Emozionale
Ruoli
Sviluppare le singole Tattiche
Seguendo la scomposizione degli indicatori per sottocategorie e per segmenti, si sviluppano
in parallelo le 5 Tattiche, determinandone il contributo all’obiettivo della categoria per ogni
segmento/ SKU
*
Vendite
Attid'acquisto
Acquisto medio
LEGENDA
• Assortimento: + 4 SKUMultipack
• Promozioni: +100% eventi
+70
+30
6 Tattiche
• Assortimento: -2 SKU ; più spazio altre referenze
+15
• Assortimento: +30%
• Merchandising: +2 ml
+15
+20
Promo.: +30Assort.: +100
Merch.:+20
TATTOGRAMMA
Promo.: +30Assort.: +100
Merch.:+20
TATTOGRAMMA
+15 (+10%)
Sottocat./Segm. 1
+100 (+12%)
+35 (+6%)
Sottocat./Segm. 2
Sottocat./Segm. 3
Categoria
+150.000 € (+10%)
4 Obiettivi
Obiettivo:
+6% +4%**
+7% +5%*
*
+4% +6%
+2%+4%
5 Strategie
Traffico
Transazioni
……………...
EsempioEsempio
6.4
6.3
19
sVIluppare le sIngole tattIcheSeguendo la scomposizione degli indicatori per sottocategorie e per segmenti, si sviluppano in parallelo le 5 Tattiche, determinandone il contributo all’obiettivo della categoria per ogni segmento/SKU.
Scegliere le Tattiche da sviluppare e verificare la coerenza
In funzione delle strategie di marketing e degli obiettivi si identificano le linee guida per
ciascuna tattica, verificando la coerenza con il ruolo attribuito in FASE 2.
5TATTICHE
5TATTICHE
Prezzo
Promozioni
Merchandising
Servizi allaVendita
Assortimento
• Basso
• Aggressive
• Differenziate• Posizione
primaria
• Elevati
• Ampio• Profondo
Destinazione
• Medio di riferimento
• In media• Di prezzo
• Efficienza• Posizione
media
• Vari in funzione della merceologia
• Profondo• Selettivo
Routine
• Alto
• Inesistenti
• Posizione secondaria
• Bassi se intesa come “Convenience”
• In media
Completam./ Servizio
• Premium
• Soloextra display
• Posiz. primaria• Doppia esposiz.• Extra display
• Medi
• Basso
Emozionale
Ruoli5
TATTICHE
5TATTICHE
Prezzo
Promozioni
Merchandising
Servizi allaVendita
Assortimento
• Basso
• Aggressive
• Differenziate• Posizione
primaria
• Elevati
• Ampio• Profondo
Destinazione
• Medio di riferimento
• In media• Di prezzo
• Efficienza• Posizione
media
• Vari in funzione della merceologia
• Profondo• Selettivo
Routine
• Alto
• Inesistenti
• Posizione secondaria
• Bassi se intesa come “Convenience”
• In media
Completam./ Servizio
• Premium
• Soloextra display
• Posiz. primaria• Doppia esposiz.• Extra display
• Medi
• Basso
Emozionale
Ruoli
Sviluppare le singole Tattiche
Seguendo la scomposizione degli indicatori per sottocategorie e per segmenti, si sviluppano
in parallelo le 5 Tattiche, determinandone il contributo all’obiettivo della categoria per ogni
segmento/ SKU
*
Vendite
Attid'acquisto
Acquisto medio
LEGENDA
• Assortimento: + 4 SKUMultipack
• Promozioni: +100% eventi
+70
+30
6 Tattiche
• Assortimento: -2 SKU ; più spazio altre referenze
+15
• Assortimento: +30%
• Merchandising: +2 ml
+15
+20
Promo.: +30Assort.: +100
Merch.:+20
TATTOGRAMMA
Promo.: +30Assort.: +100
Merch.:+20
TATTOGRAMMA
+15 (+10%)
Sottocat./Segm. 1
+100 (+12%)
+35 (+6%)
Sottocat./Segm. 2
Sottocat./Segm. 3
Categoria
+150.000 € (+10%)
4 Obiettivi
Obiettivo:
+6% +4%**
+7% +5%*
*
+4% +6%
+2%+4%
5 Strategie
Traffico
Transazioni
……………...
EsempioEsempio
6.4
6.3
19
CA
TEG
OR
Y M
AN
AG
EMEN
T
18
VerIfIcare la coerenzaSiverificalacoerenzatraleTatticheeleStrategiedeciseinFase5.SicompilailTatto-gramma, cioè la matrice di contribuzione all’obiettivo: incrociando in orizzontale le 5 Tattiche e in verticale le sottocategorie/segmenti si definisce il contributo all’obiet-tivo per tattica e per segmento.Il totale per colonna/tattica riassume i contributi della tattica sui diversi segmenti.Il totale per riga/segmento riassume il contributo delle diverse tattiche sul segmento.
Fase Definizione delle tattiche6
3-5 incontri 6-8settimane
6.5
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Verificare la coerenza
Si verifica la coerenza tra le Tattiche e le Strategie decise in FASE 5. Si compila il Tattogramma,
cioè la matrice di contribuzione all’obiettivo: incrociando in orizzontale le 5 Tattiche e in
verticale le sottocategorie/ segmenti si definisce il contributo all’obiettivo per tattica e per
segmento.
Il totale per colonna/ tattica riassume i contributi della tattica sui diversi segmenti.
Il totale per riga/ segmento riassume il contributo delle diverse tattiche sul segmento.
TRANSAZIONI
MARGINALITÀ
TRAFFICO
TATTICHE
STRATEGIEASSORTIMENTI PROMOZIONI MERCHANDISING PREZZO SERVIZI ALLA
VENDITA
Ampio e profondo
Basso su skuchiave, medio
su altre
Posizionamento cen-trale, ampio spazio,
facile lettura, evi-denziazione segmenti
Eventi, promofrequenti e aggressive
Ampio e prof. focus su premium e
pacchi multipli
Medio su skuchiave, alto su
altre
Doppia esposizione e
acquisti multipli
Evidenziare segmenti e SKU
premium
Focus su novità e marca privata AltoForme alternative
a taglio prezzo
Evidenziare segmenti e SKU
alto margine
CASSA
ENTUSIASMO
Focus su alto rotanti BassoFrequenti e
aggressive
Ampio e profondo, focus su novità Medio/ altoEventi
Centrale nel lay-out Evidenziazione
segmenti, didascalie
Posizionamento primario per gli
alto rotanti
Da
dec
lina
rsi p
er c
iasc
un
a ca
teg
ori
a
Segmenti e Strategie Assortimento
Segm. 1 – Strat. …
Segm. 2– Strat. …
Segm. 3 – Strat. …
TotaleCategoria
150
TotaleAssortimento
100
Merchandising
Totale Merchandising
20
Prezzo
TotalePrezzo
..
Promozioni
TotalePromozioni
30
RU
OLO
…..
Servizi alla Vendita
Inserire indicatori chiave della Strategia
Inserire indicatori chiave della Strategia
35
Inserire indicatori chiave della Strategia
15
Inserire indicatori chiave della Strategia
100 70 30
15
15 20
TATTOGRAMMA (esempio parzialmente compilato)
..
Totale Servizi alla Vendita
6.5
3-5 incontri 6-8 settimane
20
Verificare la coerenza
Si verifica la coerenza tra le Tattiche e le Strategie decise in FASE 5. Si compila il Tattogramma,
cioè la matrice di contribuzione all’obiettivo: incrociando in orizzontale le 5 Tattiche e in
verticale le sottocategorie/ segmenti si definisce il contributo all’obiettivo per tattica e per
segmento.
Il totale per colonna/ tattica riassume i contributi della tattica sui diversi segmenti.
Il totale per riga/ segmento riassume il contributo delle diverse tattiche sul segmento.
TRANSAZIONI
MARGINALITÀ
TRAFFICO
TATTICHE
STRATEGIEASSORTIMENTI PROMOZIONI MERCHANDISING PREZZO SERVIZI ALLA
VENDITA
Ampio e profondo
Basso su skuchiave, medio
su altre
Posizionamento cen-trale, ampio spazio,
facile lettura, evi-denziazione segmenti
Eventi, promofrequenti e aggressive
Ampio e prof. focus su premium e
pacchi multipli
Medio su skuchiave, alto su
altre
Doppia esposizione e
acquisti multipli
Evidenziare segmenti e SKU
premium
Focus su novità e marca privata AltoForme alternative
a taglio prezzo
Evidenziare segmenti e SKU
alto margine
CASSA
ENTUSIASMO
Focus su alto rotanti BassoFrequenti e
aggressive
Ampio e profondo, focus su novità Medio/ altoEventi
Centrale nel lay-out Evidenziazione
segmenti, didascalie
Posizionamento primario per gli
alto rotanti
Da
dec
lina
rsi p
er c
iasc
un
a ca
teg
ori
a
Segmenti e Strategie Assortimento
Segm. 1 – Strat. …
Segm. 2– Strat. …
Segm. 3 – Strat. …
TotaleCategoria
150
TotaleAssortimento
100
Merchandising
Totale Merchandising
20
Prezzo
TotalePrezzo
..
Promozioni
TotalePromozioni
30
RU
OLO
…..
Servizi alla Vendita
Inserire indicatori chiave della Strategia
Inserire indicatori chiave della Strategia
35
Inserire indicatori chiave della Strategia
15
Inserire indicatori chiave della Strategia
100 70 30
15
15 20
TATTOGRAMMA (esempio parzialmente compilato)
..
Totale Servizi alla Vendita
6.5
3-5 incontri 6-8 settimane
20
19
Fase Piano di implementazione7
Assicurare che le Strategie e le Tattiche siano realizzate concretamente e corretta-mente attraverso un Piano approvato dal Management in termini di tempi, moda-lità di implementazione sui PdV e responsabilità.
7.2
preparare l’executIVe summaryL’Executive Summary costituisce la base per la stesura del piano e descrive in sintesi i risultatidiognifaseecioè:laCategoriaeilsuoalbero,ilRuolo,leprincipaliValutazio-nieigapindividuati,gliObiettiviegliindicatorichiave,leStrategiedimarketingpersegmento, le principali scelte per ogni Tattica e, infine, il Tattogramma.
selezIonare I pdV pIlotaVengonosceltidalDistributorealmeno2PdVpilotapertestareleinnovazionipiùsignificativeevengonosceltianche2PdVcontro-campione. IPdVdevonoappar-tenere a cluster coerenti con il ruolo scelto e le performance attese e avere disponi-bilità di personale e di informazioni puntuali per il monitoraggio delle azioni e dei risultati.
elaborare Il programma dI azIonIIl programma delle azioni traduce in singola azione realizzativa tutte le iniziative condiviseperTatticaeperSegmento,definendoresponsabilità(CentrooPdV)dura-ta, scadenza e incontri per il monitoraggio.
Fase Piano di Implementazione
Assicurare che le Strategie e le Tattiche siano realizzate concretamente e correttamente
attraverso un Piano approvato dal Management in termini di tempi, modalità di
implementazione sui PdV e responsabilità
Preparare l'Executive Summary
Selezionare i PdV pilota
Elaborare il programma
di azioni
Definire il sistema di
monitoraggio
Comunicare il Piano e
sensibilizzareil PdV
7.1 7.2 7.3 7.4 7.5
Executive Summary
fasi 1 -6del processo
2 PdV pilota2 PdV
contro
Programma di azioni per tattiche
e segmento
Calendario e ruoli/
responsabilità
Allineamento dei PdV pilota e
controcampione
PASSI
OUTPUT
Preparare l’Executive Summary
L’Executive Summary costituisce la base per la stesura del piano e descrive in sintesi i risultati
di ogni fase e cioè: la Categoria e il suo albero, il Ruolo, le principali Valutazioni e i gap
individuati, gli Obiettivi e gli indicatori chiave, le Strategie di marketing per segmento, le
principali scelte per ogni Tattica e, infine, il Tattogramma.
7.1
7
21
campione
7.1
7.3
CA
TEG
OR
Y M
AN
AG
EMEN
T
20
defInIre Il sIstema dI monItoraggIoParte integrante del Piano di implementazione è la definizione del sistema di mo-nitoraggio concordato tra i 2 Category Manager. Esso definisce le attività di verifica dell’avanzamento, la frequenza, la responsabilità, le modalità di elaborazione dei dati e destinazione delle informazioni.
comunIcare Il pIano e sensIbIlIzzare Il pdV Per il miglior successo del progetto occorre sensibilizzare, anche informalmente, i direttorideiPdV(pilotaecontro-campione)eformareinmodostrutturatoirespon-sabilideirepartiinteressatineisoliPdVpilota.
Fase Piano di implementazione7
1 incontro 2 settimane
7.4
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
Fase Definizione della Categoria
Definire le componenti e i prodotti che compongono la categoria e stabilire la sua
ampiezza e segmentazione
Identificare lecomponenti e la segmentazione
Definire la struttura della
Categoria
1.1 1.2
2PASSI
OUTPUT
ALBERO ECR
7
63
331
1.092
1.739
1°
2°
3°
4°
5°
COMPONENTI STRUTTURA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIE/ SEGMENTI
(n) ELEMENTI PRESENTI
NEL LIVELLO
LIV
ELLI
Identificare le componenti e la segmentazione
Partendo dall’Albero delle Categorie ECR, si definiscono i prodotti (Categoria/ Segmenti/ SKU)
da comprendere nella categoria. Anche se il Distributore ha già una classificazione interna
non compatibile con l’albero ECR, conviene comunque convergere il più possibile verso le
componenti dell’albero ECR. L’ultima parola spetta al Distributore.
Definire la struttura della Categoria
Categoria, Sottocategorie e Segmenti vengono collegati in una struttura ad albero.
1
1.1
1.2
1 incontro ( max 2) 2 settimane
11
7.5
21
Fase Revisione8
Verificare lo stato di avanzamento del Piano con periodicità e responsabilità pre-definite, intervenendo eventualmente nelle specifiche fasi del processo per risol-verne le criticità.
8.2
monItorare Il pIano e rIleVare glI scostamentIVerificarel’avanzamentodelleattivitàrelativeallarealizzazioneditutteleTattiche.Identificare gli scostamenti, in termini sia di tempi che di risultati.
analIzzare e Valutare glI scostamentIUna volta evidenziato uno scostamento, occorre individuare la causale, il suo grado di eccezionalità/sistematicità, le azioni di recupero. Le causali possono essere inter-ne alle 2 aziende (al Produttore, al Distributore, nell’Interfaccia), esterne (nuovi com-portamenti del Consumatore, nuovi concorrenti) o nei sistemi abilitanti.
effettuare le azIonI correttIVeSe lo scostamento è temporale, si rivede il piano secondo la gravità e le priorità.Se lo scostamento è nei risultati rispetto agli obiettivi, si analizzano le singole Tatti-che e le iniziative, concordando le azioni correttive.
8.1
8.3
Fase Revisione
Verificare lo stato di avanzamento del Piano con periodicità e responsabilità
predefinite, intervenendo eventualmente nelle specifiche fasi del processo per
risolverne le criticità
Monitorare il Piano e rilevare gli scostamenti
Analizzare e valutare gli scostamenti
Effettuare le azioni correttive
Roll-out e messa a regime
8.1 8.2 8.3 8.4
Scostamenti evidenziati per
Tattica
Causali di scostamento
Decisioni a azioni correttive
Estensione ad altri PdV e ad altri
partners
Consolidare il processo
8.5
Consolidamento dell'organizzazione e
dei sistemi di supporto e della cultura
PASSI
OUTPUT
Monitorare il Piano e rilevare gli scostamenti
Verificare l’avanzamento delle attività relative alla realizzazione di tutte le Tattiche.
Identificare gli scostamenti, in termini sia di tempi che di risultati.
Analizzare e valutare gli scostamenti
Una volta evidenziato uno scostamento, occorre individuare la causale, il suo grado di
eccezionalità/ sistematicità, le azioni di recupero. Le causali posso essere interne alle 2
aziende (al Produttore, al Distributore, nell’Interfaccia), esterne (nuovi comportamenti del
Consumatore, nuovi concorrenti) o nei sistemi abilitanti.
Effettuare le azioni correttive
Se lo scostamento è temporale, si rivede il piano secondo la gravità e le priorità.
Se lo scostamento è nei risultati rispetto agli obiettivi, si analizzano le singole Tattiche e le
iniziative, concordando le azioni correttive.
8.3
8.2
8.1
8
23
CA
TEG
OR
Y M
AN
AG
EMEN
T
22
roll-out e messa a regImePer consolidare il progetto pilota occorre estendere il nuovo processo di gestione della categoriaatuttiglialtriPdV,verificandonelacompatibilitàeleeventualidifferenzia-zioni.
Fase Revisione8
8.4
8.5
Roll-out e messa a regime
Per consolidare il progetto pilota occorre estendere il nuovo processo di gestione della
categoria a tutti gli altri PdV, verificandone la compatibilità e le eventuali differenziazioni.
PILOTAPILOTA
ROLL OUT
AD ALTRI PDV
ROLL OUT
AD ALTRI PDV
COINVOLGIMENTO
DI ALTRI PARTNER
COINVOLGIMENTO
DI ALTRI PARTNER
MESSA A REGIME
DEL PROCESSO
MESSA A REGIME
DEL PROCESSO
REVISIONE PER/DURANTE
IL ROLL OUT
REVISIONEDURANTE PILOTA
REVISIONE PER/DURANTE IL
CONSOLIDAMENTO DEL PROCESSO
Checkpoint
Checkpoint
Checkpoint
Consolidare il processo
L’attivazione di progetti su altre Categorie e la messa a regime del processo consentono di
consolidare il Category Management a livello aziendale.
Per l’estensione della collaborazione ad altri partner occorre sempre ripartire dalla FASE 0 e
ripercorrere tutto il processo a 8 fasi.
8.5
8.4
Definizione
Ruolo
Valutazione
Obiettivi
Strategie
Piano di Implementazione
Tattiche
1
2
3
4
5
6
7
Rev
isio
ne
8
Checkpoint
Checkpoint
DIREZIONALE
GESTIONALE
OPERATIVA
PILOTAPILOTA ROLL OUTROLL OUT MESSA A REGIMEMESSA A REGIME
24
consolIdare Il processoL’attivazione di progetti su altre Categorie e la messa a regime del processo consento-no di consolidare il Category Management a livello aziendale.Per l’estensione della collaborazione ad altri partner occorre sempre ripartire dalla FASE0eripercorreretuttoilprocessoa8fasi.
Roll-out e messa a regime
Per consolidare il progetto pilota occorre estendere il nuovo processo di gestione della
categoria a tutti gli altri PdV, verificandone la compatibilità e le eventuali differenziazioni.
PILOTAPILOTA
ROLL OUT
AD ALTRI PDV
ROLL OUT
AD ALTRI PDV
COINVOLGIMENTO
DI ALTRI PARTNER
COINVOLGIMENTO
DI ALTRI PARTNER
MESSA A REGIME
DEL PROCESSO
MESSA A REGIME
DEL PROCESSO
REVISIONE PER/DURANTE
IL ROLL OUT
REVISIONEDURANTE PILOTA
REVISIONE PER/DURANTE IL
CONSOLIDAMENTO DEL PROCESSO
Checkpoint
Checkpoint
Checkpoint
Consolidare il processo
L’attivazione di progetti su altre Categorie e la messa a regime del processo consentono di
consolidare il Category Management a livello aziendale.
Per l’estensione della collaborazione ad altri partner occorre sempre ripartire dalla FASE 0 e
ripercorrere tutto il processo a 8 fasi.
8.5
8.4
Definizione
Ruolo
Valutazione
Obiettivi
Strategie
Piano di Implementazione
Tattiche
1
2
3
4
5
6
7
Rev
isio
ne
8
Checkpoint
Checkpoint
DIREZIONALE
GESTIONALE
OPERATIVA
PILOTAPILOTA ROLL OUTROLL OUT MESSA A REGIMEMESSA A REGIME
24
23
Sintesi e considerazioni generaliApproccio selettivo per fase
Il modello operativo di ECR Italia non è pervasivo (su tutte le referenze, con tutti i dati sistematici), bensì selettivo con lo scopo di applicare il Category Mangement non come “progetto didattico” ma come “processo pratico” di riferimento standard per la gestione quotidiana del business.
Le8fasisonoinfatticaratterizzateda:
Approfondimento graduale e progressivo in funzione delle reali esigenze di •comprensione e decisione nelle diverse fasi.Semplificazioni delle analisi su 3 o 4 indicatori per ciascuna variabile.•Focalizzazioneemotivazionedelteam.•Chiara definizione di input, output, passi chiave, report e matrici di supporto, •verifiche di coerenza.Contrazione dei tempi di sviluppo di tutte le fasi e, in particolare, di quelle ini-•ziali.
Categoria
Sottocategorie
Segmenti
Sottosegmenti
SKU
3 Valutazione
4 Obiettivi
5 Strategie
6 Tattiche
7 Piano
1 Definizione
2 Ruolo
8
Rev
isio
ne
8
ANALISI E DECISIONI
Decisioni Strategiche:Struttura e Ruolo
Decisioni di Budget:Obiettivi e Strategie di Marketing
Decisioni Operative:Tattiche e Piano (Assortimento,
Merchandising, Prezzo, Promozioni, Servizi)
ALBERO ECR
Il modello operativo di ECR Italia non è pervasivo (su tutte le referenze, con tutti i dati
sistematici), bensì selettivo con lo scopo di applicare il Category Mangement non come
“progetto didattico” ma come “processo pratico” di riferimento standard per la gestione
quotidiana del business.
Le 8 fasi sono infatti caratterizzate da:
- Approfondimento graduale e progressivo in funzione delle reali esigenze di
comprensione e decisione nelle diverse fasi
- Semplificazioni delle analisi su 3 o 4 indicatori per ciascuna variabile
- Focalizzazione e motivazione del team
- Chiara definizione di input, output, passi chiave, report e matrici di supporto, verifiche di
coerenza
- Contrazione dei tempi di sviluppo di tutte le fasi e, in particolare, di quelle iniziali
25
Sintesi e considerazioni d'assieme - Approccio selettivo
CA
TEG
OR
Y M
AN
AG
EMEN
T
24
Analisi, report e supporti per ogni fase
Analisi, report e supporti per ogni fase
3V
alut
azio
ne
4O
biet
tivi
5S
trat
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Riunioni, tempi e responsabilità decisionali
L’adozione del processo selettivo e l’utilizzo degli strumenti standard consentono una riduzione dei tempi del 30-40% già al secondo/terzo progetto, passando così dagli8-10mesiprimaprevistia5mesicirca.
Le decisioni prese fase per fase sono sempre condivise tra Produttore e Distributore.La responsabilità delle decisioni è congiunta in quasi tutte le fasi.LasceltadelRuolo(FASE2)èresponsabilitàdelDistributore,inrelazionealportafo-gli delle categorie e al posizionamento dell’insegna e del format.
Riunioni, tempi, responsabilità decisionali
L’adozione del processo selettivo e l’utilizzo degli strumenti standard consentono una
riduzione dei tempi del 30-40% già al secondo/ terzo progetto, passando così dagli 8-10 mesi
prima previsti a 5 mesi circa.
Le decisioni prese fase per fase sono sempre condivise tra Produttore e Distributore.
La responsabilità delle decisioni è congiunta in quasi tutte le fasi.
La scelta del Ruolo (FASE 2) è responsabilità del Distributore, in relazione al portafogli delle
categorie e al posizionamento dell’insegna e del format.
Condivisa/PariteticaCondivisa/Paritetica
Ruolo prevalenteRuolo prevalente
Legenda:
Del Distributore
GDOIDM
3 Valutazione3 Valutazione
4 Obiettivi4 Obiettivi
5 Strategie5 Strategie
6 Tattiche6 Tattiche
7 Piano di7 Piano di
1 Definizione1 Definizione
2 Ruolo2 Ruolo
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N° DI RIUNIONI(tot. 10-12)
TEMPI(tot. 5 mesi)
PESO NELLE DECISIONI
Impleimplemmeennttaazionezione
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Riunioni, tempi, responsabilità decisionali
L’adozione del processo selettivo e l’utilizzo degli strumenti standard consentono una
riduzione dei tempi del 30-40% già al secondo/ terzo progetto, passando così dagli 8-10 mesi
prima previsti a 5 mesi circa.
Le decisioni prese fase per fase sono sempre condivise tra Produttore e Distributore.
La responsabilità delle decisioni è congiunta in quasi tutte le fasi.
La scelta del Ruolo (FASE 2) è responsabilità del Distributore, in relazione al portafogli delle
categorie e al posizionamento dell’insegna e del format.
Condivisa/PariteticaCondivisa/Paritetica
Ruolo prevalenteRuolo prevalente
Legenda:
Del Distributore
GDOIDM
3 Valutazione3 Valutazione
4 Obiettivi4 Obiettivi
5 Strategie5 Strategie
6 Tattiche6 Tattiche
7 Piano di7 Piano di
1 Definizione1 Definizione
2 Ruolo2 Ruolo
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Implementazione
1
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3-4
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N° DI RIUNIONI(tot. 10-12)
TEMPI(tot. 5 mesi)
PESO NELLE DECISIONI
Impleimplemmeennttaazionezione
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Riunioni, tempi, responsabilità decisionali
L’adozione del processo selettivo e l’utilizzo degli strumenti standard consentono una
riduzione dei tempi del 30-40% già al secondo/ terzo progetto, passando così dagli 8-10 mesi
prima previsti a 5 mesi circa.
Le decisioni prese fase per fase sono sempre condivise tra Produttore e Distributore.
La responsabilità delle decisioni è congiunta in quasi tutte le fasi.
La scelta del Ruolo (FASE 2) è responsabilità del Distributore, in relazione al portafogli delle
categorie e al posizionamento dell’insegna e del format.
Condivisa/PariteticaCondivisa/Paritetica
Ruolo prevalenteRuolo prevalente
Legenda:
Del Distributore
GDOIDM
3 Valutazione3 Valutazione
4 Obiettivi4 Obiettivi
5 Strategie5 Strategie
6 Tattiche6 Tattiche
7 Piano di7 Piano di
1 Definizione1 Definizione
2 Ruolo2 Ruolo
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Implementazione
1
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N° DI RIUNIONI(tot. 10-12)
TEMPI(tot. 5 mesi)
PESO NELLE DECISIONI
Impleimplemmeennttaazionezione
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Il team congiunto Produttore e Distributore
Il team congiunto è di base costituito da 4-6 persone, guidate dai 2 Category Mana-ger. Nelle fasi più analitiche può essere necessario il contributo di altre competenze specialistiche, tra cui:
nellafase3:MarketingResearch;•
nelle fasi 6 e 7: Logistica e Merchandising;•
intuttelefasi:EDPePuntodiVendita.•Il team congiunto è di base costituito da 4-6 persone, guidate dai 2 Category Manager.
Nelle fasi più analitiche può essere necessario il contributo di altre competenze specialistiche,
tra cui:
- nella fase 3: Marketing Research
- nelle fasi 6 e 7: Logistica e Merchandising
- in tutte le fasi: EDP e Punto di Vendita
Competenze del Team di base
• Marketing
• Vendite
• Trade Marketing
• Marketing centrale e
impresa DO
• Acquisti
• Vendite
IDM GDO
Team leaders
Category Manager Category Manager
IDM GDO
Supporti Fasi 6-7
IDM GDO
• Merchandising
• Logistica
• EDP
• Merchandising
• PDV
• Logistica
• EDP
Supporti Fase 3
• Marketing Research
• EDP
• Marketing Research
• EDP
IDM GDO
2-3 persone 2-3 persone
Competenze del Team di base
• Marketing
• Vendite
• Trade Marketing
• Marketing centrale e
impresa DO
• Acquisti
• Vendite
IDM GDO
Team leaders
Category Manager Category Manager
IDM GDO
Supporti Fasi 6-7
IDM GDO
• Merchandising
• Logistica
• EDP
• Merchandising
• PDV
• Logistica
• EDP
Supporti Fase 3
• Marketing Research
• EDP
• Marketing Research
• EDP
IDM GDO
2-3 persone 2-3 persone
29
Il team congiunto Produttore e Distributore
CA
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28
Le aree di impatto in azienda
Sistema di relazioniÈ fondamentale la piena collaborazione tra Produttore e Distributore, in assoluta pa-riteticitàecomplementarietàdelknow-how.Per ambedue è importante focalizzarsi su categorie e relazioni ed alta/media reddi-tività.
Sistema informativoNei primi progetti si consiglia l’uso di sistemi prototipo supportati su PC con opera-tività anche manuale. Successivamente per consolidare il processo, occorre predi-sporre applicazioni integrate con gli altri sistemi gestionali delle rispettive aziende.
OrganizzazioneNei distributori della GD è il Buyer ad evolvere verso il Category Manager; nei distri-butori della DO può nascere il Category Manager in Centrale, mentre gli Acquisti evolvono da “Contrattificio” a Gestore di obiettivi per categoria.Nei produttori, per leVendite aumenta il focus sullo“shopper” con unamaggiorcentralizzazionedelTradeMarketing;ilMarketingaumentailfocussul“consumer”esull’efficaciadell’interoMarketingMix.
Sistema di valutazioneÈ fondamentale inserire obiettivi specifici di risultato del Category Management nel sistema MBO aziendale ed assegnare obiettivi di efficienza e di servizio a ciascun componente del team.
Le aree di impatto in azienda
Sistema di relazioni
E’ fondamentale la piena collaborazione tra Produttore e Distributore, in assoluta pariteticità e
complementarietà del know-how.
Per ambedue è importante focalizzarsi su categorie e relazioni ed alta/media redditività.
Sistema informativo
Nei primi progetti si consiglia l’uso di sistemi prototipo supportati su PC con operatività anche
manuale. Successivamente per consolidare il processo, occorre predisporre applicazioni
integrate con gli altri sistemi gestionali delle rispettive aziende.
Organizzazione
Nei distributori della GD è il Buyer ad evolvere verso il Category Manager; nei distributori della
DO può nascere il Category Manager in Centrale, mentre gli Acquisti evolvono da
“Contrattificio” a Gestore di obiettivi per categoria.
Nei produttori, per le Vendite aumenta il focus sullo “shopper” con una maggior
centralizzazione del Trade Marketing; il Marketing aumenta il focus sul “consumer” e
sull’efficacia dell’intero Marketing Mix.
Sistema di valutazione
E’ fondamentale inserire obiettivi specifici di risultato del Category Management nel sistema
MBO aziendale ed assegnare obiettivi di efficienza e di servizio a ciascun componente del
team.
Sistema di Valutazione
Sistemi Informativi
Sistema di Relazioni
Organizzazione
ALLINEAMENTOSTRATEGICO
PROCESSO CM
0
1 8
Sistema di Valutazione
Sistemi Informativi
Sistema di Relazioni
Organizzazione
ALLINEAMENTOSTRATEGICO
PROCESSO CM
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30
NOTE
NOTE
Category Management - Il modello operativo
OBIETTIVIApprendere la metodologia e le logiche alla base del processo di gestione per categoria•Capire come realizzare nella pratica un progetto di Category Management in tutte le sue fasi•Valutarel'impattodell'implementazionesuiprocessioperativiedisistemiinformativiinterni•alla propria azienda
PRINCIPALI CONTENUTIIlmodellooperativoperilSistemaItalia-visioned'insieme•Le8fasidelprocessodiCategoryManagement•Le fasi di definizione e allineamento strategico•Le fasi di definizione degli obiettivi e valutazione delle performance•Le tattiche: contenuti ed elementi chiave•Il piano di implementazione•La revisione e la messa a regime del processo•GliimpattidelCategoryManagementall'internodell'azienda•
Il corso prevede un modulo propedeutico on line.
DURATA: 2 giorni
Tool-Kit di Category Management - Approccio e strumenti (corso avanzato)
OBIETTIVITrasformare i singoli progetti in un processo continuo di Category Management•Sviluppare un’integrazione con gli altri processi aziendali, sia all’interno delle aziende sia nel •processo collaborativo
PRINCIPALI CONTENUTIIlTool-KitdiCM:definizioneeareediintegrazioneconilprocessoa8stepdiCM•I prerequisiti strategici•I prerequisiti organizzativi•I prerequisiti tecnici•Il coordinamento con la logistica•L’ottimizzazione del percorso di implementazione•
DURATA: 2 giorni
Permaggioriinformazionivisitailnostrositowww.indicod-ecr.it/formazioneocontattala segreteria corsi al n. 02 777212330 e all’indirizzo e-mail: [email protected]
Manuale redatto con la collaborazione di
La formazione
Indicod-Ecr Istituto per le imprese di beni di consumoVia Serbelloni, 5 - 20122 Milano (MI)Tel.+39.027772121 - Fax.+39.02784373www.indicod-ecr.it