editoriale i pilastri della piattaforma · aziendale domenico secondulfo docente di sociologia...

26
3 Direttore responsabile Paolo Panerai Direttore comitato di direzione Cristina Attuati Comitato di direzione Cristina Attuati Carmelo Benedetti Mauro Bossola Franco Casini Giuliano De Filippis Enrico Gavarini Valerio Poloni Lando Maria Sileoni Matteo Valenti Capo redattore Lodovico Antonini Collaboratori Sofia Cecconi consulente legale Fabi Costantino Cipolla ordinario di sociologia Università di Bologna Marco De Marco docente di Informatica generale Università Cattolica - Milano Giacomo Guerriero responsabile servizio di prevenzione ASL RMC Luciano Quaranta, direttore della Clinica oculistica Università degli Studi di Brescia Luca Riciputi esperto risorse umane e consulente aziendale Domenico Secondulfo docente di sociologia generale e di sociologia dei processi culturali Università di Verona Maddalena Sorrentino, docente di informatica generale, Università Cattolica - Milano Illustrazioni: Mangosi Editing: Mariapaola Diversi Grafica: ER Creativity Direzione, Redazione, Amministrazione 00198 Roma - Via Tevere 46 Telefoni: 06-84.15.751/2/3/4 Fax: 06-85.52.275 - 85.59.220 Stampa Elcograf, Beverate di Brivio (Lc) Sommario N .1-A NNO LVIII F EBBRAIO DOSSIER: SISTEMI INCENTIVANTI A CONFRONTO pag. 8 Supplemento al numero odierno di MF/Milano Finanza Il quotidiano dei mercati finanziari Sped. in abb. postale 45%, art.2, comma 20/b, legge 662/96. Filiale di Milano. Direttore responsabile Paolo Panerai. Registr. del tribunale di Milano n. 266 del 14/04/1989 LA VOCE DEI Bancari LA VOCE DEI Bancari N.1-ANNO LVIII FEBBRAIO 2007 TFR Saperne di più per decidere a chi destinarlo Mauro Bossola a pag. 7 Basilea 2 Così è cambiato dal 1° gennaio il modo di fare credito Carlo Ricci a pag. 10 Cultura Turner e Mondrian in mostra a Brescia. Spettacoli:tutto il cartellone di febbraio da pag. 32 I Re di denari La piattaforma per il prossimo contratto nazionale e i suoi pilastri Cristina Attuati, segretario generale della Fabi Stock option: i 30 uomini d'oro. Se vendessero in borsa i titoli delle loro aziende, incasserebbero 215 milioni di euro. Ecco, nome per nome, chi sono i manager con i benefit più alti. E, fra le aziende, le banche pagano di più. denari I Re di Gavarini a pag.4 Bossola a pag. 7 Sileoni a pag. 5 Poloni a pag. 6 www.fabi.it E-mail: [email protected] [email protected] Edizione web: www.fabi.it/info_e_news/ la_voce_annale.asp La Fabi su internet L a grande unità fra tutte le organizzazioni sindacali del settore – evento davvero unico anche nel panorama italiano – produrrà, come primo effetto utile, la stesura della piattaforma per il rinnovo del CCNL. Un evento atteso dalla categoria con giusta ansia e molteplici aspirazioni. Ma quali sono i tempi in cui si colloca il futuro rinnovo dei patti di lavoro e quali, soprattutto, le prospettive? Una prima analisi di scenario ci induce a considerare come ultimata la fase di risanamento del settore. I riassetti societari in atto non produrranno problemi economici alle imprese creditizie, anzi, genereranno nuova ricchezza, maggiore solidità delle imprese e risparmi di scala considerevoli. L’avvio della previdenza complementare per tutti i lavoratori italiani determinerà possibilità di ricavi piuttosto consistenti per le banche e per le assicurazioni. Considerando anche come possibile – almeno secondo i dati più recenti – una ripresa economica su scala internazionale, il futuro che si profila all’orizzonte appare roseo o, quanto meno, positivo per il comparto. Un secondo elemento di riflessione riguarda il costo del lavoro. Nonostante i tentativi dell’ABI di mescolare le carte – tentativi, peraltro, poco convincenti e non suffragati da dati certi – il costo del lavoro nel settore si è ridotto, nel corso degli ultimi anni, tanto da consentire alle imprese italiane margini di competitività piuttosto forti, mentre è aumentata la produttività e la redditività. Dunque, anche la concorrenza esterna è stata ampiamente salvaguardata. Se i tempi sono cambiati, se lo scenario è profondamente mutato rispetto alla fine degli anni novanta, quando lavoratrici e lavoratori del credito furono chiamati a compiere sacrifici per salvare le aziende e rilanciare il sistema Paese, occorre allora, su queste nuove basi, approntare la piattaforma sindacale. Questa sarà, alla luce delle riflessioni sopra fatte – e senz’ombra di dubbio – una piattaforma rivendicativa poggiata su alcuni pilastri di grande spessore. Richieste economiche non più vincolate dall’accordo del luglio del 1993, ormai obsoleto e superato, minore precarietà per i giovani, maggiore controllo e trasparenza degli incentivi, esigibilità delle norme, professionalità e formazione. Il tutto permeato dalla responsabilità sociale che rappresenterà il vero leitmotiv della piattaforma. Infine i tempi, elemento anche questo di non secondaria importanza. Esaurita la fase di stesura, fase vissuta con grande determinazione e partecipazione da parte di tutte le nove organizzazioni sindacali del settore, si aprirà un ampio momento di riflessione e confronto con la categoria, che sarà assolutamente importante, perché senza il convinto consenso della base, credo non sarà possibile raggiungere nessun risultato positivo. Nelle assemblee, sarà necessario anche riuscire a trasmettere certezze e fiducia a lavoratrici e lavoratori che, in questi ultimi anni, si sono sentiti spesso superati dagli eventi, e che hanno perso senso di appartenenza, subendo gli effetti delle profonde trasformazioni che il settore ha vissuto. Il momento decisivo sarà, infine, quello che vivremo al tavolo negoziale confrontandoci con i rappresentanti degli imprenditori. Il “tam tam” che soprattutto ABI ha ripreso a battere, come sempre con più forza quando si avvicina la stagione del rinnovo dei patti di lavoro, non ci intimorisce, né – molto francamente – ci attendevamo strategie diverse. Tutto appare un po’ datato e privo di fantasia. Sarà la nostra convinzione e la nostra ritrovata unità come sindacati, l’elemento nuovo. Un’unità fortemente voluta dalla FABI e che rappresenterà la vera forza della categoria per il rinnovo del contratto. Editoriale di Cristina Attuati, segretario generale FABI I pilastri della piattaforma Filo diretto L’anno che è appena arrivato... 4 di Enrico Gavarini Sussuri e grida. L’isola dei fantasmi 5 di Lando Sileoni Successo della Fabi nei fondi di previdenza BCC 6 di Valerio Poloni TFR: un’occasione da non perdere 7 di Mauro Bossola Dossier Sistemi incentivanti a confronto 8 a cura di di Leonardo Comucci Basilea 2: così cambia il sistema del credito 10 di Carlo Ricci Focus I nuovi sistemi di diagnostica 14 di Elena Correggia Sindacato & servizi Attualità. Chi sono i 30 uomini d’oro 16 Internazionale. European IT Banking Forum 17 Fabi-Varese: il dibattito sul social banking 18 di Gianni Vernocchi Giovani. Peggiora la loro condizione sociale 20 L’avvocato. Il confine del doppio lavoro 22 di Sofia Cecconi Pensioni. Perdono valore i redditi minori 24 CAAF. Finanziaria ‘07: guida ai cambiamenti 29 Non solo banca Agriturismi. Versilia mon amour 30 di Lauretta Coz Altroturismo 32 di Arturo

Upload: truonghanh

Post on 15-Feb-2019

217 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

3

Direttore responsabilePaolo Panerai

Direttore comitato di direzioneCristina Attuati

Comitato di direzioneCristina AttuatiCarmelo BenedettiMauro BossolaFranco CasiniGiuliano De FilippisEnrico GavariniValerio PoloniLando Maria SileoniMatteo Valenti

Capo redattoreLodovico Antonini

CollaboratoriSofia Cecconiconsulente legale Fabi Costantino Cipollaordinario di sociologia Università diBolognaMarco De Marcodocente di Informatica generaleUniversità Cattolica - Milano Giacomo Guerrieroresponsabile servizio di prevenzioneASL RMC Luciano Quaranta, direttore della Clinica oculisticaUniversità degli Studi di Brescia Luca Riciputiesperto risorse umane e consulenteaziendaleDomenico Secondulfodocente di sociologia generale e di sociologia dei processi culturaliUniversità di Verona Maddalena Sorrentino, docente di informatica generale, UniversitàCattolica - Milano

Illustrazioni: MangosiEditing: Mariapaola DiversiGrafica: ER Creativity

Direzione, Redazione, Amministrazione00198 Roma - Via Tevere 46Telefoni: 06-84.15.751/2/3/4Fax: 06-85.52.275 - 85.59.220StampaElcograf, Beverate di Brivio (Lc)

Sommario

N . 1 - A N N O LVIII F E B B R A I O

DOSSIER: SISTEMI INCENTIVANTI A CONFRONTO pag.8

Sup

plem

ento

al n

umer

o od

iern

o di

MF/

Mila

no F

inan

zaIl

quot

idia

no d

ei m

erca

ti fin

anzi

ari

Spe

d. in

abb

. pos

tale

45%

, art

.2, c

omm

a 20

/b, l

egge

662

/96.

Fili

ale

di M

ilano

. Dir

etto

re r

espo

nsab

ile P

aolo

Pan

erai

. Reg

istr

. del

trib

unal

e di

Mila

no n

. 266

del

14/

04/1

989

L A V O C E D E I

BancariL A V O C E D E I

BancariN . 1 - A N N O L V I I I

F E B B R A I O 2 0 0 7

TFR

Saperne di più

per deciderea chi destinarloMauro Bossola a pag.7

Basilea 2

Così è cambiatodal 1° gennaio

il modo di fare creditoCarlo Ricci a pag.10

Cultura

Turner e Mondrianin mostra a Brescia.Spettacoli:tutto il

cartellone di febbraioda pag.32

I Re didenari

La piattaformaper il prossimocontrattonazionalee i suoi pilastri

Cristina Attuati, segretario generale della Fabi

Stock option: i 30 uomini d'oro. Se vendessero in borsai titoli delle loro aziende, incasserebbero 215 milioni dieuro. Ecco, nome per nome, chi sono i manager con ibenefit più alti. E, fra le aziende, le banche pagano di più.

denariI Re di

Gavarini a pag.4

Bossola a pag. 7

Sileoni a pag. 5

Poloni a pag. 6

www.fabi.it

E-mail: [email protected]@fabi.it

Edizione web:www.fabi.it/info_e_news/la_voce_annale.asp

La Fabi su internet

La grande unità fra tutte leorganizzazioni sindacali del settore –evento davvero unico anche nel

panorama italiano – produrrà, comeprimo effetto utile, la stesura dellapiattaforma per il rinnovo del CCNL.Un evento atteso dalla categoria congiusta ansia e molteplici aspirazioni.Ma quali sono i tempi in cui si colloca il

futuro rinnovo dei patti di lavoro e quali, soprattutto, le prospettive?Una prima analisi di scenario ci induce a considerare comeultimata la fase di risanamento del settore. I riassetti societari inatto non produrranno problemi economici alle imprese creditizie,anzi, genereranno nuova ricchezza, maggiore solidità delle impresee risparmi di scala considerevoli. L’avvio della previdenzacomplementare per tutti i lavoratori italiani determinerà possibilitàdi ricavi piuttosto consistenti per le banche e per le assicurazioni.Considerando anche come possibile – almeno secondo i dati piùrecenti – una ripresa economica su scala internazionale, il futuroche si profila all’orizzonte appare roseo o, quanto meno, positivoper il comparto.Un secondo elemento di riflessione riguarda il costo del lavoro.Nonostante i tentativi dell’ABI di mescolare le carte – tentativi,peraltro, poco convincenti e non suffragati da dati certi – il costodel lavoro nel settore si è ridotto, nel corso degli ultimi anni, tantoda consentire alle imprese italiane margini di competitività piuttostoforti, mentre è aumentata la produttività e la redditività. Dunque,anche la concorrenza esterna è stata ampiamente salvaguardata. Sei tempi sono cambiati, se lo scenario è profondamente mutatorispetto alla fine degli anni novanta, quando lavoratrici e lavoratoridel credito furono chiamati a compiere sacrifici per salvare leaziende e rilanciare il sistema Paese, occorre allora, su queste

nuove basi, approntare la piattaforma sindacale.Questa sarà, alla luce delle riflessioni sopra fatte – e senz’ombra didubbio – una piattaforma rivendicativa poggiata su alcuni pilastridi grande spessore.Richieste economiche non più vincolate dall’accordo del luglio del1993, ormai obsoleto e superato, minore precarietà per i giovani,maggiore controllo e trasparenza degli incentivi, esigibilità dellenorme, professionalità e formazione. Il tutto permeato dallaresponsabilità sociale che rappresenterà il vero leitmotiv dellapiattaforma.Infine i tempi, elemento anche questo di non secondaria importanza.Esaurita la fase di stesura, fase vissuta con grande determinazione epartecipazione da parte di tutte le nove organizzazioni sindacali delsettore, si aprirà un ampio momento di riflessione e confronto conla categoria, che sarà assolutamente importante, perché senza ilconvinto consenso della base, credo non sarà possibile raggiungerenessun risultato positivo. Nelle assemblee, sarà necessario anche riuscire a trasmetterecertezze e fiducia a lavoratrici e lavoratori che, in questi ultimianni, si sono sentiti spesso superati dagli eventi, e che hanno persosenso di appartenenza, subendo gli effetti delle profondetrasformazioni che il settore ha vissuto.Il momento decisivo sarà, infine, quello che vivremo al tavolonegoziale confrontandoci con i rappresentanti degli imprenditori. Il“tam tam” che soprattutto ABI ha ripreso a battere, come semprecon più forza quando si avvicina la stagione del rinnovo dei patti dilavoro, non ci intimorisce, né – molto francamente – ci attendevamostrategie diverse. Tutto appare un po’ datato e privo di fantasia.Sarà la nostra convinzione e la nostra ritrovata unità comesindacati, l’elemento nuovo. Un’unità fortemente voluta dalla FABIe che rappresenterà la vera forza della categoria per il rinnovo delcontratto.

Editoriale d i C r i s t i na A t tua t i , seg re ta r io gene ra le FAB I

I pilastri della piattaforma

Filo diretto

L’anno che è appena arrivato... 4di Enrico Gavarini

Sussuri e grida. L’isola dei fantasmi 5di Lando Sileoni

Successo della Fabi neifondi di previdenza BCC 6di Valerio Poloni

TFR: un’occasione da non perdere 7di Mauro Bossola

Dossier

Sistemi incentivantia confronto 8a cura di di Leonardo Comucci

Basilea 2: così cambiail sistema del credito 10di Carlo Ricci

Focus

I nuovi sistemi di diagnostica 14di Elena Correggia

Sindacato & servizi

Attualità. Chi sono i 30 uomini d’oro 16Internazionale. EuropeanIT Banking Forum 17Fabi-Varese: il dibattito sul social banking 18di Gianni Vernocchi

Giovani. Peggiora laloro condizione sociale 20L’avvocato. Il confinedel doppio lavoro 22di Sofia Cecconi

Pensioni. Perdono valore i redditi minori 24CAAF. Finanziaria ‘07:guida ai cambiamenti 29Non solo banca

Agriturismi. Versilia mon amour 30di Lauretta Coz

Altroturismo 32di Arturo

03 edito ok_ALB 26-01-2007 14:21 Pagina 3

Filo diretto

4

di Enrico Gavarini Segretario Generale Aggiunto Fabi

Non vi sono dubbi. Il tem-po, nella nostra società, stadiventando una delle va-riabili più importanti.Leangoscianti immagini del-la sequenza del film Me-

tropolis, girato negli anni Venti daLang, che ritraggono un lavorato-re mentre spinge con grande faticale lancette di un enorme orologio,scandendo così i tempi della pro-duzione, non si discostano troppo dalla realtàd’oggi: orologi presenti ovunque, e cellulari co-me controllori inesorabili di parole e secondi. Inquesto vortice tumultuoso resta, all’uomo mo-derno, assai poco tempo per riflettere e spesso leenergie migliori finiscono ineluttabilmente in-ghiottite dalla forza del gorgo. Queste brevi ri-flessioni devono servire non già per impostareuna sorta di lectio sociologica, bensì per aiutar-ci a non perdere di vista alcuni obiettivi priori-tari per la società nel suo complesso e, ovvia-mente, per il sindacato che ne è parte viva e vi-tale, nonostante talune Cassandre lo ritengano

una sorta di emblema superato.Userò il metodo delle domande per arrivare aduna sintesi finale. Se è vero che tutti gli esseriumani normalmente tendono al benessere, comepossiamo ottenere questo obiettivo? La rispostaapparentemente più semplice, certo che sì, nonappare completamente soddisfacente. Infatti, su-perare le enunciazioni di principio, traducendoalcuni concetti in realtà, è impresa tutt’altro cheagevole da realizzare.Per rispettare alcuni criteri fondamentali dettatidall’amore per la concretezza, intendo soffer-marmi, rapidamente, su alcuni elementi, che con-sidereranno il tempo vissuto all’interno del luo-go di lavoro – e lo stesso lavoro – come una par-te importante della nostra vita. Ritengo che vi siascarsa eticità nelle imprese e che questo fatto ten-da a far peggiorare sensibilmente la qualità del-la nostra vita. Un primo esempio negativo è rap-presentato dal meccanismo per nulla virtuoso che

alimenta la concorrenza fra lavo-ratori all’interno dei luoghi di la-voro. Su tutti, la tendenza dilaganteagli incentivi, che mi riporta conla memoria al cottimo ed ai suoieffetti devastanti debellati da nor-me di legge, ed ora reintrodotti sur-rettiziamente.Purtroppo, percorrendo la via chealimenta gli istinti meno nobili, sirischia che il valore rappresentatodalla solidarietà si infranga sugliscogli del profitto ad ogni costo.Desiderare un maggior benessere

economico non è in sé negativo, ma vi è modoe modo. L’attuale sistema di incentivi diffusosifra le imprese di credito come una marea dila-gante ed incontrollata nel corso degli ultimi an-ni, contiene in sé molti aspetti negativi che ci al-lontanano dall’obiettivo “vivere meglio”.Altro gene negativo, l’incoerenza delle imprese.Che dire di aziende che utilizzano, al fine di ot-tenere risparmi, il fondo esuberi di settore e chepoi, nello stesso tempo, elargiscono incentivi dirilevante valore ad una parte del personale? Nuovo dato a sostegno della tesi della carenzadi eticità delle imprese bancarie nei confronti deiloro dipendenti. Se l’impresa– come sosteneva autorevol-mente Kant – è poi una comu-nità morale, quale morale vi ènel lasciare volutamente senzaorario di lavoro circa il 40% deipropri dipendenti? Oppure èvero quanto sostengono i ma-nagers delle imprese di credi-to, che i quadri direttivi non vo-gliono un orario di lavoro, per-ché così si sentono assai più vi-cini all’Olimpo aziendale, er-go gratificati e felici?La sociologia e la psicologia ciinformano per contro, con do-vizia di trattati, che chi non possiede un orariodi lavoro ed è comunque lavoratore dipendente,non se la passa normalmente affatto bene. Vi-vere solo in funzione dei miraggi aziendali, ol-tre che lasciare normalmente segni profondi sul-la vita affettiva, genera di per sé fenomeni di-storsivi, che hanno un nome: aggressività damancato raggiungimento degli obiettivi o ten-denza a mostrare personalità abnormi. La dram-matica identificazione con il ruolo, come se lavita fosse un unicum e non un caleidoscopio disensazioni ed emozioni, impoverisce le persone,ma le imprese sembrano infischiarsene alta-mente di come si sentano ormai le famose “ri-sorse umane”, termine quest’ultimo orribile perdefinire persone vere.Chi ha maggiore resistenza fisica o chi gode dialcuni privilegi dettati dalla cultura sociale, si ri-trova di fatto nel girone giusto della carriera. Don-ne, studenti lavoratori, persone con problemi fa-miliari o di assistenza, perdono la competizionein partenza, seppure si tratti sovente di personemaggiormente dotate, creative e che, all’interno

dell’impresa, potrebbero offrire un contributo al-tamente qualificato. La legge della giungla vie-ne applicata all’impresa con metodo e pervica-cia. Gazzella e leone si trovano giusto a correreogni mattina sotto lo sguardo distratto del ma-nager di turno. Ed ecco l’ultima domanda che pongo in primisa me stesso e, ovviamente, al lettore che ha vo-luto accompagnarmi sino a questo punto. Checosa pensano i giovani del mondo del lavoro cheli accoglie con retribuzioni d’ingresso palese-mente modeste, peraltro aggravate dalla dila-gante precarietà?Più volte mi è toccato di ascoltare personaggipolitici sostenere che dobbiamo pensare tuttiquanti al futuro dei nostri figli. La frase (del tut-to retorica: quando si parla di figli lo si fa soloper suscitare sentimenti), tradotta dal politiche-se all’italiano, sta a significare che se vogliamooffrire un futuro alle generazioni che verrannodobbiamo sopportare sacrifici. In realtà molteleggi hanno garantito sacrifici, ma quel futuro dicui si chiacchiera, quello non viene affatto ga-rantito. Ciò che offriamo ai giovani, oggi, è so-lo un presente piuttosto misero dove, fatte le de-bite eccezioni, se saranno abili, furbi, bilaureaticon esperienza triennale a 22 anni, potranno tro-

vare un posto come precari a900 euro al mese. Meglio chenon lavorare, sosterrà qualcu-no. Ovviamente sì. Ma il futu-ro? Il futuro che dev’essere an-che speranza? Non esiste futu-ro. Nella società dell’azionista,unico vero stakeholder garan-tito, il futuro non è preso in con-siderazione. Si vive alla gior-nata. E ritorna la giungla giàsopra nominata. A riprova diqueste parole, è sufficientepensare al sistema pensionisti-co, che viene modificato con-tinuamente, favorendo la cre-

scita della pianta dell’incertezza.Sintesi finale. In quest’anno che è arrivato, oc-corre davvero pensare tutti insieme a come ope-rare per migliorare la qualità della nostra vita.Credo che l’obiettivo non sia raggiungibile per-correndo scorciatoie che prevedono passaggi in-dividuali. Solo riscoprendo i valori del fare sin-dacato, che è realizzare il bene comune, e tra-smettendo questo credo alle lavoratrici ed ai la-voratori, potremo ottenere passi in avanti.Una canzone di qualche anno fa diceva: “l’annoche sta arrivando fra un anno passerà; io mi stopreparando, è questa la novità”. Personalmente,non mi sto affatto preparando a vivere un annoda ignavo, aspettando il prossimo per realizzareciò che serve. Alla domanda iniziale: “vogliamoottenere il benessere, ma come?” occorre forni-re risposte precise, ciascuno per la sua parte. Co-struire la felicità e, di conseguenza, un mondomeno ineguale, è possibile, non solo usando laragione, ma con il cuore, perché è assolutamentevero che non si desidera mai ardentemente ciòche si desidera solo con la ragione.

Attualità L’anno che è appena arrivato...

Ciò cheoffriamo aigiovani d’oggi è unpresentepiuttostomisero

Esiste scarsa eticità nell’impresa bancaria, il che tende a far peggiorare le condizioni di vita e di lavoro. Donne e giovani sono i più svantaggiati

Un frame delfilm Metropolis

di Fritz Lang,del 1926, unapietra miliare

nella storiadella cinema-

tografia

Filo

dire

tto

Filo

dire

tto

LA VOCE DEI Bancari

4-7 Filo DEF_ALB 25-01-2007 15:33 Pagina 4

5

Filo diretto

di Lando Sileoni Segretario Nazionale FABI

Èun po’ come l’Isola dei Fa-mosi, lontana migliaia dichilometri dalla nostra di-mensione. Nell’isola, ban-chieri e finanzieri si diverto-no, ingannando il tempo, a

scimmiottare – attraverso i mass-media – i politici, sostituendosi difatto ai compiti dei parlamentari.All’Isola dei Fantasmi si può acce-dere solo ad una condizione: occorre godere di ol-tre 5 milioni di euro l’anno di stock options.L’isola è frequentata da personaggi di ogni gene-re (vedi a pagina 16“I 30 uomini d’oro di banchee industrie quotate in Borsa” di Antonio Castro,già pubblicato su Panorama). C’è il banchiere il-luminato (sic!) che pontifica, c’è quello che iro-nizza sull’economia del paese, c’è quello che, abassa voce, dispensa voti e pagelle ad economistie studiosi. C’è poi quello – “unto dal Signore” –che rilascia interviste come fosse il Presidente delConsiglio dei Ministri. Basta volerlo, et voilà: unapagina sul quotidiano non si nega a nessuno, so-prattutto se è a pagamento. L’eterna lotta fra po-litica e finanza è oggi orientata a vantaggio deibanchieri che, con centinaia di milioni di euro adisposizione, impongono leggi, determinano al-leanze, concedono affidamenti, condizionano tra-sversalmente gli schieramenti partitici, fannoeleggere alcuni parlamentari pronti ad immolarsicome estremisti islamici.Nell’Isola dei Fantasmi, quelli con 5 milioni di eu-ro di stock options l’anno sono relegati ai compi-ti più umili: sono talmente pochi che rischiano l’e-stinzione. Gli altri – quelli con 10, 15, 20 milionidi euro di stock options l’anno – sono la maggio-ranza e, come accade nelle migliori famiglie, so-no divisi fra loro. I sentimenti e le speranze deifantasmi dell’isola sono variegati: c’è chi vorreb-be esercitare all’interno dell’Associazione Ban-caria Italiana un’azione politica determinante peri propri interessi; c’è chi è “incazzato come un pic-chio” e non aspetta altro che la possibilità di to-gliersi qualche sassolino dalle scarpe alla primaoccasione utile. Il prossimo contratto nazionale dilavoro sarà l’occasione, con la “O” maiuscola, persistemare vecchie faccende, per prendersi rivin-cite, rispolverando rancori malcelati.Che i banchieri all’interno dell’ABI siano divisiin due schieramenti, non è certamente un misteroe che qualcuno non aspetti altro che l’occasionegiusta per vendicare l’umiliazione della sconfittanelle ultime elezioni per la Presidenza dell’Asso-ciazione Bancaria Italiana, più che un’incognita èuna certezza. I due schieramenti faranno a garaper scaricare gli uni sugli altri le responsabilità dieventuali fallimenti. Se i sindacati si divideranno,corteggiando o rincorrendo questo o quel ban-chiere, la partita sarà persa.Nell’Isola dei Fantasmi, però, sono tutti d’accor-

do che sono pochi i soldi a disposi-zione per i bancari. Come dire:“prima di essere costretti a conces-sioni, venderemo cara la pelle”.Anche le recenti fusioni hanno poidimostrato due verità. La prima èche i vantaggi per la clientela sonoancora tutti da verificare. La se-conda, che il “sistema duale di go-vernance” che prevede solo due or-ganismi, uno responsabile della ge-stione e uno che controlla, vieneusato come il famoso manuale

Cencelli, per spartire incarichi e poltrone. Comec’era da aspettarsi, dure critiche sono piovute an-che da alcuni prestigiosi economisti italiani ed in-ternazionali, ma i banchieri hanno fatto soloun’alzatina di spalle, tirando dritti e noncurantiper la loro strada.Nell’agosto del 2006, un coraggioso e valido gior-nalista de “Il Sole 24 Ore” pubblicò l’elenco deitop-manager italiani dove brillano, per i molti ze-ri a loro disposizione, gli importi delle stock op-tions dei banchieri italiani, alcuni dei quali, unistante prima della decisione del governo di va-riarne la tassazione, hanno pensato bene di ven-dere le azioni ed incassare cifre impronunciabili.Le stock options – intendiamoci – rientrano nellalegalità. Diventano, però, immorali quando sonoil premio per questi signori, che sono capaci di si-stemare i bilanci solo licenziando migliaia di cin-quantenni, mandati obbligatoriamente in pensio-ne, oppure usando la mobilità ela flessibilità del personale co-me una clava sulla testa dei la-voratori. Senza dire della dis-sennatezza di queste scelte, sto-nate oltretutto anche rispettoalla politica seguita sia dal pre-cedente sia dall’attuale Gover-no, che mira all’innalzamentodell’età pensionabile.Anche il sindacato ha le suecolpe: pur di restare l’interlo-cutore privilegiato di qualchebanchiere, alcuni errori sonostati commessi. Troppo spesso,poi, anche certi sindacalistihanno il vezzo di scimmiottarei politici. Parlano di “politicasindacale” come se nascondes-sero in tasca la soluzione adogni problema. Comprenderecerti linguaggi diventa difficileanche per chi, come me, proviene da una lungaesperienza politica, durata ben 9 anni. Figuria-moci per i lavoratori.Nell’isola, certi banchieri sono come i fantasmi:sanno sapientemente dosare le “apparizioni” suimedia, dove spesso pretendono di dettare do-mande e risposte. La corruzione non è solo quel-la della “mazzetta”, della tangente stile prima re-pubblica. La vera corruzione è quella perpetrata

da certi banchieri che, sponsorizzando alcunigiornali e settimanali, pretendono di condizionar-ne i contenuti. Il malcostume è rappresentato daicontratti di consulenza milionari a sciocchi edinutili servitori, da faraonici e fumosi sistemiinformatici, dalle carriere d’oro garantite a me-diocri “yes men”. Quanto ancora la classe politica sopporterà que-sto indegno spettacolo? E quanto ancora subiràcerte “invasioni di campo”? Nell’Isola dei Fanta-smi ci si guarda in cagnesco: quando c’è da divi-dersi poltrone ed incarichi, quando si rincorre ilpotere e la gloria, non ci sono amicizie che ten-gano. Le sante alleanze vengono rispolverate so-

lo nelle grandi occasioni uffi-ciali, magari quando c’è da farfronte comune contro un peri-colo imminente, come il rinno-vo di un contratto di lavoro peruna categoria che negli ultimi15 anni ha recuperato solo l’in-flazione economica del paese.Il fattore tempo, poi, nel pros-simo rinnovo contrattuale, saràdeterminante, in quanto nel2007 moltissime sono le cate-gorie che dovranno rinnovare ilproprio contratto di lavoro. Og-gi, nove organizzazioni sinda-cali, riunite intorno ad un uni-co tavolo, hanno una responsa-bilità enorme verso i lavorato-ri e verso la storia, almeno quel-la del nostro settore. All’inter-no delle organizzazioni sinda-

cali lavorano personaggi di prim’ordine, profes-sionisti legati tra loro da un interesse comune perl’intera categoria. Occorrerà, quindi, dimostrarecon i fatti che un’equa distribuzione della ric-chezza deve prevedere quote non solo ad azioni-sti e banchieri, ma anche alle migliaia di lavora-tori che, con il loro impegno anonimo e lontanodalla ribalta, determinano quotidianamente il ve-ro destino delle loro aziende.

Sussurri e grida: l’isola dei fantasmi Lontani mille miglia dalla nostra dimensione, banchieri e finanzieri passano il tempo,divertendosi a scimmiottare i politici e sostituendosi ai compiti del parlamento

Per ilcontrattoil fattore

tempo saràdecisivo

perché nel2007 sono

molte lecategorie

cherinnovano

4-7 Filo DEF_ALB 25-01-2007 8:30 Pagina 5

di Valerio Poloni Segretario Nazionale FABI

Lo scorso dicembre si sonosvolte le elezioni per ilrinnovo dei componentidel fondo di previdenzacomplementare per le la-voratrici ed i lavoratori

del Credito Cooperativo. Si èvotato per il rinnovo dei consi-glieri del consiglio di ammini-strazione e del collegio sinda-cale che sono espressione del personale di-pendente. Due le rappresentanze. Unaespressione del personale appartenente allearee professionali, l’altra in rappresentanzadei dirigenti. La FABI, forte del larghissi-mo apprezzamento conseguito tra i lavora-tori – poiché rappresenta il sindacato dimaggioranza pressoché assoluta – ha con-fermato il proprio consenso anche in occa-sione di queste elezioni.Delle 26.111 lavoratrici e lavoratori aventidiritto al voto, hanno votato 13.453 colle-ghi, in rappresentanza del personale appar-tenente alle aree professionali, ai quadri di-rettivi e ai dirigenti.Il collega Pier Giuseppe Mazzoldi, candi-dato dalla FABI, è risultato il primo deglieletti, in rappresentanza delle aree profes-sionali e dei quadri direttivi, con 8.392 votied una percentuale di consensi che ha supe-rato il 55%. Anche l’altro nostro candidatoa sindaco effettivo, Alvaro Gasparini, è sta-to eletto in rappresentanza dei dirigenti, ot-tenendo 182 voti con una percentuale di ol-tre il 43% dei votanti.Senza scadere in facili autocelebrazioni, irisultati ottenuti stanno ad indicare che leidealità della FABI e le persone che, coi lo-ro comportamenti, traducono le idee in fat-ti concreti, registrano un ampio consenso.Il merito per il risultato ottenuto va condi-viso con tutta la squadra che opera all’in-terno del settore, a partire dal Coordina-mento FABI delle Banche di Credito Coo-perativo, che in questi anni si è prodigato perrendere sempre più stretto il rapporto tra ilfondo e l’iscritto. Un grazie particolare a Werner Pedoth, re-sponsabile del Coordinamento, a Piergiu-seppe Mazzoldi che, nonostante la giovaneetà, è consigliere “storico” del Fondo di pre-videnza, e ad Alvaro Gasparini.Un simile risultato ci conforta ampiamente,anche perché a breve saremo chiamati aconfrontarci con Federcasse per le modifi-che da apportare allo statuto e al regola-mento del fondo di previdenza.

Dovranno essere apportate im-portanti modifiche. Si trattanon solo di adeguare le attualinorme che regolano il fondo al-le modifiche che sono state in-trodotte dalle recenti leggi che,peraltro, hanno anticipato al 1°gennaio 2007 le riforme cheoriginariamente avrebberoavuto decorrenza dal 1° gen-naio 2008, ma anche di rivede-re altri importanti aspetti lega-ti alla gestione del fondo.

L’anticipo, peraltro, rende estremamenteurgente modificare alcune delle attuali pre-visioni che devono essere necessariamenteadeguate entro il primo semestre 2007, perconsentire al fondo di accogliere le quotedel trattamento di fine rapporto (TFR).L’attenzione della FABI e dei suoi consi-glieri eletti dai colleghi non solo è rivolta a

fare in modo che vengano correttamente re-cepite le disposizioni di legge. L’impegnodei consiglieri è quello di predisporre tuttigli strumenti opportuni per consentire che icontributi che confluiscono al fondo, siaquelli versati dalle aziende sia quelli versa-ti dai colleghi, abbiano un rendimento ade-guato per poter assicurare prestazioni in li-nea con le attese delle lavoratrici e dei la-voratori del settore.L’istituzione e la valorizzazione di linee di

investimento, differenziate in base alla di-versa tipologia di rischio che i colleghi sog-gettivamente intendono assumersi e la di-versificazione degli investimenti costitui-scono una prospettiva utile per garantire ilrisultato atteso dai colleghi.Oggi la previdenza complementare assumeun ruolo estremamente rilevante, anche inragione del fatto che i futuri trattamenti pen-sionistici saranno sensibilmente inferiori aquelli attualmente erogati. Il futuro non è poi così lontano. Le personeoccupate che oggi hanno un’anzianità con-tributiva inferiore ai 25 anni già rientranonel sistema di calcolo della pensione cosid-detto misto, basato cioè sul sistema retribu-tivo e contributivo. Senza contare che per gli assunti dal 1996in avanti la pensione verrà calcolata sola-mente con il sistema contributivo. Ciò si-gnifica che per queste persone il trattamen-

to pensionistico atteso incomincerà gra-dualmente ad essere inferiore rispetto aquello attuale basato solo sul sistema retri-butivo.In virtù di questa banale considerazione, di-venta oltremodo importante essere moltoattenti alla gestione della previdenza com-plementare, poiché in futuro questa rappre-senterà un quota irrinunciabile ad integra-zione del trattamento previdenziale eroga-to dall’INPS. La FABI vuole prestare mol-ta attenzione a questo aspetto. Il compitodella FABI, riprendendo il motto del nostroultimo congresso nazionale, deve esserequello di costruire certezze.

Filo

dire

tto

Filo

dire

tto

Attualità Grande successo della Fabi

Diventasempre piùimportantela gestionedellaprevidenzacomplemen-tare percostruire unfuturo dicertezze

Rinnovato il consiglio del fondo di previdenza integrativa nelleBanche di Credito Cooperativo. Pioggia di consensi per la squadradella FABI e per Pier Giuseppe Mazzoldi, primo degli eletti

Pier Giuseppe Mazzoldi è stato eletto inrappresentanza delle aree professionali con 8.392 voti, il 55% degli aventi diritto

Filo diretto

6

LA VOCE DEI Bancari

4-7 Filo DEF_ALB 25-01-2007 8:30 Pagina 6

Filo diretto

7

di Mauro Bossola Segretario Nazionale FABI

Nei prossimi sei mesi,tutti i lavoratori italia-ni del settore privatodovranno scegliere co-me utilizzare il tratta-mento di fine rapporto,

noto fino a qualche anno fa co-me liquidazione. Il concettostesso di liquidazione è supera-to e di esso resterà ben poco,perché mentre prima della riforma Dini lapensione di un dipendente del settore priva-to raggiungeva, in media, il 70 per cento del-l'ultimo stipendio netto, quella futura si ri-durrà sempre più e il ruolo della liquidazio-ne dovrà diventare integrativo della pensio-ne pubblica.Si tratta di un concetto semplice e importan-te, ma che fa ancora fatica a farsi strada, no-nostante siano passati oltre dieci anni dallariforma del 1995.La conseguenza è che al-cuni stanno risparmiando meno di quanto sa-rebbe necessario per mantenere uno stan-dard di vita adeguato anche dopo l’uscita dal

mercato del lavoro. Indipendentemente dalla sceltasulla destinazione del Tfr, mol-ti italiani corrono quindi il ri-schio di rendersi pienamenteconto della situazione solo po-co prima di ricevere la pensio-ne (o addirittura dopo averla ri-cevuta), quando sarà ormaitroppo tardi per rimediare.Fortunatamente, ciò è solo par-zialmente ve-ro per i lavo-

ratori del settore bancario,dove – ormai da diversi de-cenni – il sindacato si è at-tivato per realizzare e ge-neralizzare forme di previ-denza complementare ingrado di sostenere il reddi-to dei futuri pensionati,compresi quelli delle gio-vani generazioni. Anche ibancari potranno però de-cidere, comunicandolo periscritto ai propri datori dilavoro, di destinare il Tfrfuturo (o la parte eventual-mente ancora non destina-ta) alla previdenza com-plementare, cioè al proprio

fondo pensione o adun 'a l t r a fo rma

pensionistica privata.Se, invece, decidessero di

mantenere il Tfr in azien-da, per i lavoratori delle

imprese fino a 50 ad-detti, questo conti-nuerà ad accumular-si presso il datore dilavoro nelle formeconsuete, mentrenelle imprese conpiù di 50 addetti, lesomme raccolte sa-

ranno obbligatoria-mente trasferite ad

un apposito fondo del-l’Inps destinato al fi-

nanziamento delle infra-strutture.

Anche in questo caso, il Tfrsarà gestito con le stesse regole

delle imprese private: avrà il medesi-

mo rendimento attuale (1,5 per cento più0,75 per cento del tasso di inflazione) e, incaso di richiesta di anticipazione per acqui-sto della casa o spese mediche, garantirà aidipendenti con più di otto anni di anzianitàla stessa liquidità.Com’è ormai noto, la legge prevede anchela possibilità che il lavoratore non dia alcu-na indicazione al proprio datore di lavoro: intal caso, trascorsi i sei mesi che intercorro-no tra il 1° gennaio ed il 30 giugno 2007, il

Tfr futuro verrà desti-nato al fondo pensioneaziendale o di gruppo.Nel segnalare le opzio-ni possibili sul Tfr, sa-rebbe però auspicabileche ogni lavoratorefosse informato anchesulla pensione pubbli-ca a cui avrà diritto neidiversi scenari demo-grafici ed economici,secondo diverse ipote-si sul tasso di sviluppodel reddito nazionale,sulle dinamiche demo-grafiche e sui coeffi-cienti di trasformazio-ne della pensione pub-blica.È, quindi, opportunoche l’informativa dei

datori di lavoro sia accompagnata da unaspecifica campagna di informazione pubbli-ca, affinché ciascun lavoratore sia messo incondizione di conoscere la propria posizio-ne previdenziale e valutare le diverse opzio-ni finanziarie. La scelta sulla destinazione del Tfr non de-ve essere solo un momento decisionale, maanche un’occasione per promuovere la cre-scita della previdenza complementare, perinformare i lavoratori sui temi della previ-denza e del risparmio ed elevare il grado diinformazione finanziaria di tutta la popola-zione.Questo è un fatto fondamentale per i menoinformati, cioè per tutti i lavoratori che sonoentrati più tardi nel mercato del lavoro, so-prattutto per i più giovani, che spesso hannocarriere lavorative discontinue e che corro-no, quindi, un rischio concreto che la loropensione non sia adeguata a sostenere un te-nore di vita accettabile.

A chi destinare il Tfr: occasione da non perdere per saperne di piùNei prossimi sei mesi, tutti i lavoratori italiani del settore privato dovrannoscegliere come utilizzare il trattamento di fine rapporto. Soprattutto per igiovani sarà un momento decisivo per avviare una previdenza integrativa

Ciascundipendentedeve esseremesso incondizione diconoscere lapropriaposizioneprevidenzialee le alternativepossibili

4-7 Filo DEF_ALB 25-01-2007 8:31 Pagina 7

a cura di Leonardo Comucci e delDipartimento Internazionale e Progetti

Per due anni consecutivi, il Diparti-mento Internazionale e Progetti hapartecipato al bando per le proposteprogettuali relative agli scambi for-mativi dei quadri sindacali, annual-mente istituito dall’Autorità Nazio-

nale italiana L.d.V., che ha premiato l’ini-ziativa della FABI per l’efficacia ed i con-tenuti del progetto. Grazie all’entusiasmocon il quale i sindacati europei, partners del-le attività progettuali, hanno partecipato al-l’iniziativa, possiamo dire di aver piena-mente onorato gli obbiettivi del programma,che è quello di favorire il sorgere di una co-mune cultura europea nel mondo del lavoro

Dossier

Dos

sier

Dos

sier

L’iniziativa nel Programma Europeo “Leonardo DaVinci”. La parte incentivante nel sistema greco spazia dal5 al 40% per il top management, stock option comprese

Sistemi incentivantia confronto

FABI ED OTOE, IL SINDACATO GRECO, SI SONO INCONTRATI AD ATENE

8

e della formazione. Si tratta di uno studiorealizzato sul tema del “salario incentivan-te”, tema relativamente nuovo e, soprattut-to, terreno di sperimentazione e sfida nel con-fronto fra le parti. Lo scambio di informa-zioni fra i sindacati ha comportato un in-quadramento generale dell’ambiente con-trattuale e di welfare ove collocare le diver-se esperienze. Dopo aver confrontato quat-tro paesi europei di diversa impronta nego-ziale, tessuto economico ed impostazione deldialogo sociale, siamo in grado di dare unosguardo ai diversi paesi e confrontare le no-stre esperienze.Il primo dei tirocini realizzati ha riguardatola Grecia. La delegazione FABI, compostada Angelo Di Cristo, Franco Savi e DanielaPiccini del Dipartimento Internazionale eProgetti, Leonardo Comucci del Diparti-

mento Formazione, Umberto Tavernari eRoberto Riva del Dipartimento Contrattua-listica, ha recentemente partecipato ad un ti-rocinio-scambio, finanziato dall’Unione Eu-ropea, realizzato in partnership con OTOE,il sindacato dei bancari greci. Si tratta delprogetto “Incentive”, realizzato su iniziati-va della Segreteria Nazionale FABI nel-l’ambito del Progetto Leonardo Da Vinci,dedicato al raffronto dei sistemi incentivan-ti nei paesi europei. Gli incontri sono stati particolarmente for-mativi, sia per la specifica competenza de-gli interlocutori che per la grande disponi-bilità dimostrata dai colleghi di Atene.La dirigenza di OTOE, in primis il Presi-dente Dimitri Tsukalas e Aristotele Lakas(Presidente dell’Istituto di Formazione Sin-dacale INE) ci hanno preliminarmente illu-strato le strutture nazionali del loro sinda-cato, consistente in una confederazione, nel-la quale OTOE rappresenta il settore finan-ziario/bancario. È interessante notare come il sistema nor-mativo greco che disciplina il rapporto di la-voro dipendente è costituito primariamenteda disposizioni di legge, successivamente daun contratto di durata biennale che fissa i mi-nimi salariali a livello nazionale per tutti isettori merceologici ed infine dai contrattiintegrativi aziendali stipulati, nel nostro ca-so, nei diversi istituti di credito.Nella sostanza, gli emolumenti nel settorebancario vengono percentualmente incre-mentati rispetto ai minimi salariali, a secon-da della posizione anagrafica e culturale delsingolo dipendente, con aumenti percentua-li legati alla propria condizione familiare, al-

PARTE PRIMA

8-9 DOSSIER ok_ALB 25-01-2007 8:31 Pagina 8

l’anzianità di servizio, ma anche al conse-guimento della laurea e/o per attestazioni diconoscenza di lingue straniere. Lo stipendiomedio di un collega bancario greco si aggi-ra sui 1.100 euro netti circa.Per ciò che riguarda più specificatamente isistemi incentivanti esistenti nelle principa-li banche greche e il ruolo che hanno le or-ganizzazioni sindacali sull’eventuale condi-visione di questi piani incentivanti, abbiamoavuto l’opportunità di capire il sistema in-centivante aziendale di Euro Bank, creato estrutturato dall'istituto di credito e, comespesso avviene in Italia, solo “comunicato”ai sindacati. È sostanzialmente emerso chesono le fasce più alte in ruolo a beneficiarein maniera quantitativamente più rilevantein termini di ritorni economici di tale siste-ma incentivante.Gli incontri sono successivamente proseguiticon l’Associazione Bancaria Greca per unadiscussione ad ampio raggio sul confrontotra i sistemi incentivanti previsti dalle mag-giori banche italiane e quelle greche. Inte-ressanti riflessioni sono emerse dai contri-buti dei vari dirigenti del sindacato ellenico,in particolare da Theodoro Papavlasopulose Dimitri Kominos (Segretari NazionaliOTOE), Dimitri Tsukalas, Aristotele Lakase dai molti rappresentanti sindacali azien-dali greci, proprio sulle modalità di funzio-namento del sistema incentivante nelle ban-che greche. Un primo dato che emerge è che la situa-zione è decisamente variegata, proprio co-me in Italia: alcune banche cercano un ac-cordo con il sindacato aziendale o almenouna condivisione; la maggioranza dà solo

un’informativa, ed alcune invece adottano isistemi incentivanti del tutto unilateralmen-te. Il sindacato OTOE ha sottolineato comele risorse destinate al sistema di retribuzio-ne variabile vengano, di fatto, sottratte allaparte fissa della retribuzione, sottraendo spa-zi contrattuali. Sempre per ciò che attiene il sistema incen-tivante greco di settore, la percentuale rispettoalla “retribuzione annua lorda” (RAL) variaa seconda degli inquadramenti dei colleghibancari: si parte da un 5 % per le posizionimedio/basse, 10-20 % per il middle mana-gement fino al 30-40 % per il top manage-ment, comprendendo anche le stock options. Accanto al salario incentivante vero e pro-prio, là dove previsto e disciplinato, abbia-mo il salario variabile contrattualizzato che,oltre al riconoscimento di aumenti retributi-vi nella busta paga al raggiungimento degliobiettivi prefissati dai contratti integrativiaziendali, può prevedere anche fringe bene-fits e aumenti degli zainetti delle pensioniintegrative. Altro interessante incontro si è tenuto al cen-tro formativo dell’Agricultural Bank ofGreece, alla presenza di rappresentantiaziendali e rappresentanti sindacali diOTOE. Durante la visita a tale centro for-mativo, decisamente ben organizzato e fun-zionale, grazie anche al finanziamento del-la Comunità Europea, abbiamo appreso dal-la responsabile del centro, Maria Saridaki,che la formazione viene erogata non solo peri dipendenti dell’Agricultural Bank of Gree-ce, ma anche per numerosi altri istituti di cre-dito. Le materie di insegnamento sono le piùvarie: vengono, ovviamente, privilegiate le

Dossier

9

materie finanziarie e ban-carie, ma è possibile ap-prendere anche le linguestraniere, grazie ad un effi-cientissimo laboratorio lin-guistico. Sono state, inoltre, analiz-zate tutte le differenze ri-spetto alla situazione italia-na: è emerso il problemadella necessaria formazio-ne decentrata in Italia, in-fluendo lo sviluppo sul ter-ritorio molto ampio, men-tre in Grecia il problema èridotto, vista l’alta concen-trazione dei bancari grecinella zona di Atene. Inutile sottolineare l’importanza di questiconfronti a livello europeo tra sindacati ban-cari partners e l’incontro anche con struttu-re Human Resources di banche (solitamen-te solo le più “illuminate” si rendono dispo-nibili a questi incontri, organizzati dal sin-dacato ospitante). Le diverse organizzazioni sindacali europeesi troveranno sempre di più ad operare con imedesimi problemi in un mercato unico chetende ad uniformarsi rapidamente. Le solu-zioni adottate possono essere un valido sti-molo per riflessioni più generali sui vari isti-tuti del nostro contratto collettivo e, primofra questi, proprio il sistema incentivante.

(Incentive 1ª parte – continua) Sunto delle relazioni dei partecipanti

a cura di Leonardo Comucci

La delegazione Fabi con i colleghi greci, dirigenti nazionali e rappresentanti sindacali aziendali, presso la sede ad Atene del sindacato OTOE, in occasione del seminario di incontrinell’ambito del Progetto Incentive. Nella pagina accanto, un momento dell’incontro sul piano incentivante aziendale alla Eurobank di Atene. A sinistra, in primo, piano, AristoteleLakkas, presidente dell'Istituto di formazione sindacale INE, Thodoros, rappresentante sindacale di Eurobank, il responsabile risorse umane della stessa banca e la sua vice. A destra i componenti del gruppo di lavoro della Fabi

Lo stipendio mediodi un collegabancario greco siaggira su 1.100euro netti al mese.Sensibili ledifferenze con larealtà italiana

8-9 DOSSIER ok_ALB 25-01-2007 8:32 Pagina 9

di Carlo Ricci Segretario provinciale FABI Viterbo

Col nome di “Basilea” è noto l’accor-do internazionale sui requisiti patri-moniali delle banche, che ha come in-tento quello di conferire al sistemabancario maggiore stabilità con unapproccio mirato al controllo del ri-

schio di credito, del rischio di mercato e delrischio operativo. L’accordo è entrato in vi-gore dal 1° gennaio 2007, ma molte banchehanno già sperimentato al loro interno le nuo-ve regole per la concessione del credito. Intermini pratici, gli istituti di credito dei pae-si che hanno adottato o stanno per adottareBasilea 2 – quindi anche le banche italiane– dovranno effettuare accantonamenti di ca-pitale commisurati ai rischi derivanti dai rap-porti di credito (clientela affidata); conse-guentemente ad una maggiore assunzione dirischio, corrisponderà un più elevato accan-tonamento di capitale, che nei bilanci dellebanche si sostanzierà in maggiori costi. Con l’implementazione di procedure di ra-ting sempre più collaudate, la clientela pren-ditrice di denaro verrà classata in base al ri-schio. Se da una parte si vuole cogliere l’op-portunità di aumentare la sicurezza e l’affi-dabilità di un sistema strategico e fonda-mentale come quello creditizio, dall’altra al-cuni osservatori e/o parti interessate paven-tano che l’applicazione dell’accordo possaavere come riflesso indesiderato una ridu-zione del credito alle imprese più rischiosee a tassi di interesse più elevati.In maggioranza le imprese italiane sono dipiccole e medie dimensioni (PMI), con un

Dossier

Dos

sier

Dos

sier

Dal primo gennaio scorso, le banche devono valutare il merito di credito delle aziende secondo nuove categoriedi rischiosità. Ecco le conseguenze sugli affidamenti

così cambia ilmodo di fare credito

Basilea 2:Un’analisi delle regole internazionali sui requisiti patrimoniali

10

grado di rischio finanziario elevato (tenden-za alla sottocapitalizzazione). Per le PMI,Basilea 2 si presenta come una sfida da vin-cere con politiche di bilancio tese al raffor-zamento finanziario e con una gestione im-prontata alla massima trasparenza e lungi-miranza (comunicazione ai partner finanziaried al mercato delle politiche finanziarie,commerciali e strategiche, attraverso la pro-grammazione, la pianificazione e l’elabora-zione di business plan).

IL COMITATO DI BASILEAFu istituito dalle Banche Centrali dei 10 pae-si più industrializzati (G10) alla fine del1974, a seguito di un evento di notevole im-patto sul mercato: il fallimento di un’impor-tante banca tedesca, la Bankhaus Herstatt. Ilcomitato si riunisce in Svizzera, a Basilea,presso la Banca dei Regolamenti Internazio-nali, non ha autorità sui Paesi che ne adotta-no gli orientamenti; le decisioni, i pareri, leproposte, le raccomandazioni del Comitatovanno tradotte in normative recepite dai si-stemi legislativi nazionali. In ragione del-l’autorevolezza universalmente riconosciutaal Comitato, la Commissione Europea ha par-tecipato sin dall’inizio ai lavori del Comita-to di Basilea in qualità di osservatore, orien-tando la sua azione alla definizione di rego-le compiutamente applicabili alle PMI, chesono una componente fondamentale del tes-suto economico dell’Unione Europea. Con leDirettive 48 e 49 del 2006, sono state ema-nate le norme comunitarie relative all’ade-guatezza patrimoniale delle imprese di inve-stimento e degli enti creditizi; per la pienaapplicazione dell’accordo di Basilea, le re-

gole comunitarie andranno recepite dalla nor-mativa nazionale, e vi sarà l’esercizio del po-tere discrezionale della Vigilanza. Basilea 2ha iniziato a produrre i suoi effetti da gen-naio, ma la totale applicazione passerà peruna fase transitoria, la cui durata è condi-zionata dai tempi di recepimento delle Di-rettive Comunitarie.

BASILEA 1È utile un cenno sul primo accordo del 1988ancora in vigore. Vi aderiscono le autoritàcentrali di oltre 100 paesi e indica l’obbligoper le banche di accantonare capitale pari al-meno all’8% degli impieghi. Effettivamen-

10-12 DOSSIER ok_ALB 25-01-2007 8:32 Pagina 10

te, il calcolo dell’accantonamento è defini-to in base alla somma delle attività ponde-rate per il rischio e del patrimonio di vigi-lanza. La caratteristica fondamentale, che neè di fatto anche il limite, è che tutti i creditinei confronti delle controparti (imprese) ven-gono “pesati” nel rischio allo stesso modo,anche se riferibili a soggetti con diverso gra-do di rischiosità/solvibilità.La misura ideale dell’8%, stabilita per ilrapporto patrimonio di vigilanza/somma-toria attività ponderate per il rischio, puòrisultare in base all’effettiva rischiosità del-la controparte, eccessiva o inadeguata inquanto non sensibile al rischio specifico delprenditore di denaro; inoltre, non si consi-dera la durata effettiva del credito (matu-rity), la diversificazione del portafoglioclienti (retail, mid-corporate, large corpo-rate), le tecniche di attenuazione del rischiodi credito (garanzie, ecc.). Ritenendo taleaccordo non sufficiente a garantire la soli-dità patrimoniale delle banche, il Comita-to di Basilea nel 2001 ha iniziato il percor-so di definizione di un nuovo accordo: Ba-silea 2.

BASILEA 2Sono tre i “pilastri” che sostengono l’accor-do: requisiti patrimoniali minimi, vigilanzadelle Banche Centrali, disciplina di mercato.

1° PILASTRORequisiti patrimoniali: rimane inalterata lapercentuale di accantonamento di Basilea1: 8% si considera comunque il rischio ope-rativo, il rischio di mercato e il rischio dicredito.

Rischio operativoRischio di perdite dovute a controlli non ade-guati, ad eventi di natura esterna/straordina-ria quali frodi, truffe, malfunzionamenti deisistemi informatici, violazioni di sicurezzainformatica – utilizzo fraudolento di pas-sword ecc., rischio legale (risarcimenti dan-ni a seguito di sentenze sfavorevoli in sedegiudiziale, contratti dichiarati nulli, ecc.).

Rischio di mercatoRischio di perdita sulle controparti affidatein relazione all’andamento sfavorevole deimercati.

Rischio di credito Rischio di perdite derivanti dall’insolvenzadella controparte (clientela affidata); le ban-che applicano un approccio semplificato ocomplesso, di cui si parlerà diffusamente piùavanti, ritenendo tale aspetto il cuore di Ba-silea 2, cioè il rating.

2° PILASTROControllo delle Banche Centrali: le autoritàdi vigilanza di ogni paese sono investite dipotere discrezionale nel valutare i requisitipatrimoniali degli Istituti di Credito, e pos-sono obbligare ad un indice di copertura su-periore.

3° PILASTRODisciplina di Mercato e Trasparenza del-le Informazioni: l’adozione diffusa digiudizi di rating da parte di banche e agen-zie ufficiali di rating può contribuire al-l’efficienza del mercato, alla trasparenzadelle informazioni diffuse sulle contro-

Dossier

11

parti e, quindi, ad una crescita del mer-cato stesso.

CRITICITÀ DELL’ACCORDONon tutte le banche sono pronte all’applica-zione di Basilea 2. Di sicuro, la metodologiapiù avanzata (Metodo IRB Avanzato, di cuiparleremo più avanti) non è ancora patrimo-nio di tutto il sistema creditizio e le bancheche non lo adottano rimarranno penalizzatein termini di maggiori accantonamenti da ef-fettuare. In tal senso, è recente la possibilitàconcessa alle banche italiane di far slittare al2008 l’applicazione dell’accordo, il che puòconsentire a chi opterà per il differimento, dipoter testare meglio i modelli di rating in-terni e liberare, quindi, risorse da destinare– ad esempio – al presidio del rischio ope-rativo. Vi è, poi, un aspetto tipicamente ita-liano, l’alta densità di imprese: perlopiù at-tività individuali, ammontano a circa un’im-presa ogni 10 abitanti. Con il trasferimento

Il moderno edificioprogettato dall’architettoticinese Mario Botta èuna delle sedi (l’altra allapagina successiva) dellaBanca dei RegolamentiInternazionali, a Basilea,dove si riunisce lacommissione che hadeciso le nuove regolepatrimoniali. A sinistra, ildirettore generale dellaBRI, Malcom D. Knight,già vice governatoredella Bank of Canada

In Italia non tutte le banche sonopronte ad adottare i nuovi principi contabili stabiliti daBasilea 2: quelle che non lo fannoancora sono penalizzate intermini di maggioriaccantonamenti da effettuare

10-12 DOSSIER ok_ALB 25-01-2007 8:32 Pagina 11

Dossier

12

LA VOCE DEI Bancari

delle produzioni manifattu-riere nei paesi in via di industrializzazione ea basso costo del lavoro, anche altre nazionieuropee somigliano sempre più, nel tessutoimprenditoriale, a quanto illustrato per l’Ita-lia, dove le PMI sono per gran parte a con-duzione familiare. Tali realtà sono caratte-rizzate da alto indebitamento con il sistemacreditizio ed il rapporto con le banche è un“fattore critico di successo/insuccesso”.Nel rapporto banca/impresa si passerà daun’analisi discrezionale ad un’analisi strut-turata, basata sull’acquisizione di informa-zioni ad ampio spettro e sul controllo quali-tativo delle stesse informazioni. Quindi le im-prese, al fine di non “subire” le nuove meto-dologie di erogazione del credito, dovrannosviluppare capacità di relazionarsi con il si-stema bancario partendo da un’analisi inter-na per disegnare strategie commerciali futu-re, comunque finanziariamente coerenti

IL RATINGSpesso, quando si parla di Basilea 2, l’argo-mento immediatamente associato è quellodel rating. Con il termine rating (giudizio,stima, ecc.), si esprime un giudizio di sinte-si sulla rischiosità di insolvenza di un debi-tore (rating di controparte) o di un titolo didebito (rating di emissione).Assumendo progressivamente le metodologiedi Basilea 2, le banche nella concessione delcredito stanno utilizzando dei rating da lorostesse emessi (rating interno), che indicano illivello di solvibilità dell’impresa da affidare,ma che non sono rappresentativi dello speci-fico rischio assunto sulla linea di credito daconcedere. È opportuno evidenziare le diffe-renze tra rating pubblico e rating interno.

• Rating pubblico: è elaborato da agenzieindipendenti, come Standard & Poor’s,Moody’s, Fitch, ecc. Il giudizio di stima pro-dotto da questi operatori internazionali per-mette agli investitori di avere un indicatoresintetico sul livello di rischio di una “con-

troparte” o di un titolo. Tale rating è defini-to pubblico in quanto è fruibile da tutti gli in-vestitori e, in tal senso, è interesse dei sog-getti che vogliono accedere al mercato deicapitali dotarsi di un giudizio di rating rite-nuto un presupposto irrinunciabile per il col-locamento di titoli di debito.

• Rating interno: viene definito dalle ban-che come strumento per l’erogazione ed ilcontrollo del credito. La funzione indiretta èdi rendere uniforme al proprio interno le va-lutazioni, eliminando effetti soggettivi sulgiudizio di affidabilità della controparte daparte degli analisti. I giudizi sulle contropartisi possono classificare in rating judgemental(definiti da un analista specializzato) e ratingautomatici (definiti con formule matemati-co-statistiche). Altra caratteristica del ratingè l’orizzonte temporale: si possono produr-re rating di breve temine (sino a 18 mesi) odi lungo termine (5/10 anni); la normativa diBasilea 2 fa riferimento ad un rating internodi breve termine con orizzonte temporale di12 mesi.

DETERMINARE L’INSOLVENZAPur nella sua complessità, l’accordo fissa so-lo criteri generali per la definizione dei ra-ting interni, lasciando libertà di manovra par-ticolarmente alle autorità centrali di vigilan-za, che dovranno validare metodologie e pro-cessi applicati dalle banche commerciali. Ladeterminazione dell’insolvenza di una con-troparte passa per tre “approcci”: StandardApproach, IRB di base o Foundation IRB (In-ternal Rating Based Approach), IRB Avan-zato o Advanced IRB.

• Standard Approach. Risulta del tutto si-mile al sistema attuale, risalente al primo ac-cordo di Basilea. Prevede un accantona-mento dell’8% a fronte di ogni impiego, com-misurando il rischio con coefficienti di pon-derazione mutuati dall’esterno (rating ester-ni). Sostanzialmente, la ponderazione viene

applicata alla misura dell’8%, l’accantona-mento in presenza di rating negativi saràmaggiore dell’8% e in presenza di rating po-sitivi sarà minore dell’8%. Sulla base del-l’esiguo numero di aziende italiane “classa-te” con un rating esterno, lo Standard Ap-proach risulta, di fatto, al momento inappli-cabile e collocherebbe le banche ancora nel-l’ambito di Basilea 1.

• Metodi IRB. Il Comitato di Basilea, purfornendo un insieme di regole, non ha deli-mitato in maniera tassativa i percorsi possi-bili, quindi, i metodi di calcolo internamen-te adottati da ogni banca potranno differiretra loro, anche in maniera rilevante. I me-todi IRB, attraverso un processo strutturatoe documentato, giungono a giudizi di sinte-si espressi con l’assegnazione di una “con-troparte” ad una classe tra quelle compresein una “scala” di rating. La “scala” è ordi-nata per rischiosità, generalmente in sensocrescente: ovviamente, ad una maggiore ri-schiosità corrisponde una maggiore proba-bilità di insolvenza (default). Pur non volendo entrare nei tecnicismi di for-mule e parametri, va comunque evidenziatoche la varietà delle controparti (dimensiona-mento delle imprese), dei mercati di riferi-mento, dei segmenti commerciali, imponel’utilizzo di modelli e processi commisuratiper i diversi contesti di impiego. Attuareun’analisi così diversificata ha un impattoconsiderevole sui costi, vista l’acquisizionee la validazione di una massa rilevante diinformazioni. Al contempo, la costruzione disistemi di rating diversificati e affidabili dàa chi li utilizza una più realistica percezionedella qualità del proprio portafoglio di clien-tela, ponendo le basi per politiche di risana-mento e/o sviluppo adeguate.Conseguente all’attribuzione di una classe dirischio (assegnazione di un rating a cui cor-risponde una probabilità di insolvenza), è lapolitica di pricing, ovvero l’applicazione ditassi di interesse alle varie linee di creditoche inglobano il costo del danaro, il costooperativo e – novità rispetto al passato – unospread stabilito in relazione al rischio di con-troparte effettivamente sostenuto e sintetiz-zato dal rating.Ribadendo di non voler entrare in un campostrettamente tecnico, va comunque eviden-ziato a grandi linee che un sistema di ratingsi muove su tre direttrici: l’aspetto finanzia-rio (dati di bilancio), l’aspetto andamentale(dati forniti da procedure interne/esterne,banche dati, Centrale dei Rischi, ecc.) e infor-mazioni di carattere qualitativo particolar-mente incentrate sulle caratteristiche del-l’impresa (management, immagine, qualitàdei prodotti/servizi offerti, innovazione, ca-pacità relazionali ecc.).Non ultimo, va ricordato che per poter uti-lizzare i metodi IRB da cui possono discen-dere effetti virtuosi per il sistema creditizioin termini di risparmio di costi e migliora-mento della qualità del portafoglio di clien-tela, le banche dovranno dimostrare l’utiliz-zo da almeno un triennio delle metodologieIRB all’Autorità di Vigilanza che ne deci-derà la validazione.

Nel rapportobanca-impresa si

passa daun’analisi

discrezionale aduna strutturata,

basatasul’acquisizione

di informazioniad ampio spettro

e sul controlloqualitativo

10-12 DOSSIER ok_ALB 25-01-2007 7:16 Pagina 12

LA VOCE DEI Bancari

Tutti le novità nella diagnostica, dall’elastosonografiaper le patologie della prostata ai software per analizzarela parete cardiaca e ai densimetri per l’osteoporosi

14

Focus

Previste &curatedi Elena Correggia

Software ecografici evoluti,test di citogenetica e mo-lecole innovative segnanoil passo della ricerca, indi-cando nuovi approcci enuove strade sia nel modo

di prevenire le malattie sia di cu-rarle. Aldilà degli screening di ba-se e degli esami di routine, a cuisarebbe buona regola sottoporsialmeno una volta l’anno dopoun’accurata visita medica, la dia-gnostica sta compiendo passi dagigante nell’ambito delle indagi-ni specialistiche, con strumentisempre più precisi e sofisticati, ingrado di individuare anche il mi-nimo segnale sospetto, amplian-do significativamente le possibi-lità di intervento terapeutico in fa-se precoce. Un esame innovativo per la valu-tazione della malattia prostatica,sia benigna sia maligna, in modonon invasivo e totalmente indolo-re. Si tratta dell’elastosonografia,che utilizza un’apparecchiaturaultrasonica costruita in Giappone,presente per il momento in pochicentri urologici al mondo e di-sponibile in Italia all’ospedale di

Gallarate. «Questa indagine si ef-fettua contestualmente all’eco-grafia transrettale, utilizzando lastessa sonda, e consente di stu-diare l’elasticità di tutta la ghian-dola prostatica, offrendo un tas-sello in più per una diagnosi sen-sibile e accurata», spiega AlbertoRoggia, direttore del reparto diurologia dell’ospedale di Galla-rate. È noto infatti che il 10-18%dei tumori prostatici può non es-sere evidenziato dall’ecografiaperché si tratta di aree isoecoge-ne, identiche cioè per densità altessuto normale e quindi non ri-velate dagli ultrasuoni. L’elasto-sonografia aiuta in questo caso amigliorare la diagnosi ricono-scendo le zone nodulari sospettein quanto caratterizzate da altera-ta, non omogenea elasticità, vi-sualizzate sul monitor con diver-sa intensità di colore. Questo uti-le elemento, associato all’esameclinico, al Psa e alla tradizionaleecografia, permette di individua-re tutte le aree meritevoli di bio-psia mirata.In presenza di tumo-re prostatico ciò significa la pos-sibilità di intervenire tempestiva-mente per una guarigione defini-tiva permanente in un’altissima

percentuale di casi, ma nello stes-so tempo consente di avere piùinformazioni per selezionare me-glio i candidati alla biopsia, evi-tando di sottoporre a un esamepiuttosto invasivo pazienti per iquali non è necessario. Sempre in materia di ultrasuoniSiemens ha da poco lanciato ilsoftware Axius Velocity VectorImaging, una tecnica di analisidelle immagini ecocardiograficheche permette di esaminare i mo-vimenti delle pareti del miocardiocon una precisione finora irrag-giungibile con la metodica Dop-pler. In pratica sul monitor sonorappresentati graficamente i mo-vimenti dei tessuti grazie a vetto-ri che segnalano la direzione e lavelocità istantanea e bidimensio-nale di qualsiasi punto delle pa-reti cardiache. Si può quindi va-lutare la funzionalità dei movi-menti di contrazione e distensio-ne del cuore, fattore particolar-mente utile nei pazienti con car-diomiopatia dilatativa, soggetti incui l’asincronia del movimentodelle pareti cardiache può esserecorretta mediante resincronizza-zione elettrica con pacemaker bi-ventricolari. In tal caso il softwa-

re svolge un ruolo molto impor-tante, perché permette al medicodi localizzare con esattezza il pun-to in cui intervenire per riportareil cuore alla normale funzionalità. Per diagnosticare i primi campa-nelli d’allarme dell’osteoporosiGE Healthcare ha invece realiz-zato Lunar iDXA, un densitome-tro ad alta risoluzione per la va-lutazione ossea e tissutale graziealla tecnologia DXA (assorbi-mento a raggi X a doppia ener-gia). Questo sistema offre imma-gini di elevata qualità di tutti i si-ti scheletrici, rivelando detta-gli non visibili in passa-to anche se la quantitàdi raggi usata è moltobassa, paragonabile al-l’esposizione a cui si èsottoposti durante unvolo intercontinentaleo a una settimana in al-ta montagna. È possi-bile identificare facil-mente gli spazi intervertebra-li, visualizzare e quantificare lospessore della corticale nonchévedere e analizzare più nitida-mente la testa delfemore. L’appa-recchio studia an-

14-15 focus ok_ALB 25-01-2007 8:23 Pagina 14

Focus

che i tessuti molli, effettuando va-lutazioni della composizionecorporea anche sui grandi obe-

si. A proposito dell’eccesso digrasso corporeo e delle sue

caratteristiche, l’Istitu-to di fisiologia clinicadel Cnr di Pisa hamesso a punto un

software, denominatoHippo Fat, capace di misu-

rare la distribuzione delgrasso addominale in or-gani quali intestino, sto-

maco e milza attraverso la riela-borazione di immagini di riso-nanza magnetica. «I metodi stan-dard come bilancia e impedenzo-metro calcolano il grasso come untutt’uno, mentre è noto che il ri-schio di sviluppare disturbi me-tabolici come il diabete o patolo-gie cardiovascolari è associatospecificatamente alla quantità digrasso che circonda gli organi in-terni», spiega Vincenzo Positano,ingegnere del Cnr di Pisa, «Hip-po Fat riesce a distinguere il gras-so viscerale da quello subcutaneoevidenziandolo con contorni dicolore diverso e misurandolo conuna precisione in grammi». Do-po la validazione clinica, ricevu-

15

ta presso l’IFC di Pisa dove sonostati esaminati oltre 100 pazienti,Hippo Fat è stato verificato e ap-provato da un gruppo di ricercastatunitense ed è ora utilizzato invari centri di eccellenza europei,in America e in Australia. Il dipartimento di neurochirurgiadell’ospedale Galeazzi di Milanoutilizzerà per la prima volta O-Arm, un robot a forma di «O» de-stinato a facilitare la diagnosticaintraoperatoria durante complessiinterventi alla colonna vertebrale,come il fissaggio lombare o cer-vicale. O-arm, distribuito in Italiada Medtronic, è in grado di effet-tuare scansioni Tac in 3D di tuttoil corpo dato che la macchina cir-conda il paziente come un anelloe consente di mantenere il sogget-to immobile e sdraiato, senza bi-sogno di spostare il lettino. Nellevisite di controllo postoperatoriele immagini possono essere ac-quisite da seduti o anche in piedi(sottosforzo), grazie alla possibi-lità dell’anello di ruotare e scan-sionare il soggetto dall’alto al bas-so, offrendo una opportunità di in-dagine radiologica rilevante per lepatologie croniche della colonnavertebrale.

I FARMACI SALVAVITA DEL 2007Novartis EXFORGE(associazione di amlodipina e valsartan)È il primo antipertensivo che associa in un’unica

compressa i due antipertensivi più potenti della

loro classe: un bloccante dei canali del calcio

(amlodipina) e un antagonista recettoriale

dell’angiotensina (valsartan). Gli studi clinici

evidenziano una riduzione significativa dei livelli

pressori fino a 43 mm/Hg nei pazienti con

ipertensione da media a grave. Disponibile entro l’ultimo trimestre 2007

Gruppo Roche TARCEVA (erlotinib)È una piccola molecola per uso orale che, inibendo la tirosin-chinasi, un enzima del recettore Egfr (Epidermal growth factor receptor), blocca tali recettori-proteine poste sulla superficie delle cellule neoplastiche e prodotte in quantità superiori alla norma nei malati.Già approvato in Usa e in vari paesi europei per il trattamento del cancro ai polmoni a non piccole cellule localmente avanzato o metastatico dopo il fallimento di almeno una chemioterapia, nel novembre 2005 è stato approvato dalla Fda per il trattamento del cancro pancreatico localmente avanzato, non operabile, non resecabile o metastatico in associazione con il chemioterapico gemcitabina. A dicembre le autorità europee hanno espresso parere favorevole per il trattamento del carcinoma pancreatico metastatico in base a uno studio di fase III che dimostra una sopravvivenza nel trattamento con erlotinib più gemcitabina del 22% superiore rispetto alla sola gemcitabina

Novartis EXJADE (Deferasirox)È il primo chelante del ferro per uso orale, destinato al trattamento

dell’emosiderosi trasfusionale, cioè dell’eccesso cronico di ferro causato dalle

frequenti trasfusioni a cui devono sottoporsi pazienti affetti da vari tipi di anemia,

come la talassemia, o da specifiche alterazioni del sangue. Una compressa

solubile al giorno permetterà di sostituire il tradizionale trattamento a base di

infusioni sottocutanee. Disponibile in Italia entro maggio 2007

Pfizer CHAMPIX (Varenicline)È il primo farmaco non nicotinico per la

disassuefazione dal fumo. Agisce a livello

cerebrale sullo stesso recettore su cui agisce la nicotina, il recettore a4b2, stimolandolo a rilasciare dopamina per ridurre i sintomi da astinenza acuta. Allo

stesso tempo la molecola blocca la nicotina, impedendo che si leghi al recettore in modo da ridurre la soddisfazione legata al fumo nel casoin cui il paziente riprenda a fumare.Già disponibile negli Usa, sarà commercializzato in Italia a metà 2007

Bioenvision EVOLTRA (clofarabina)È un chemioterapico di nuova generazione che impedisce la sintesi di Dna nelle cellule tumorali. Nei bambini colpiti da leucemia linfatica acuta (responsabile dell’80% circa di leucemie pediatriche), il farmaco dimostra di allungare la sopravvivenza dei bambini di 66-67 settimane, dando loro la possibilità di giungere al trapianto di midolloGià approvata dalla FDA per la cura della leucemia linfoblastica acuta sia nell’adulto sia in età pediatrica, è la prima molecola sviluppata specificatamente per i bambini affetti da leucemia linfatica acuta recidivati o refrattari ad altre terapie ad aver da poco ricevuto parere positivo dall’Agenzia europea del farmaco

Gruppo Roche AVASTIN (Bevacizumab)Già indicato come trattamento di prima linea nei pazienti affetti da carcinoma metastatico del colon o retto, è un anticorpo monoclonale che si lega ad una proteina denominata VEGF (fattore di crescita dell’endotelio vascolare), la principale responsabile della formazione della neovascolarizzazione, e blocca l’apporto di sangue necessario alla crescita e diffusione del tumore. Fra le nuove sperimentazioni sta offrendo incoraggianti risultati nel prolungare la sopravvivenza senza progressione della malattia nel carcinoma cellulare avanzato del rene. La sua efficacia è stata dimostrata dai risultati ad interim dello studio di fase III Avoren, in associazione ad un farmaco immunoterapeutico, l’interferone alfa-2a In Fase III per il trattamento di prima linea nel carcinoma cellulare avanzato del rene.È stato approvato in Europa nel gennaio 2005 e negli Stati Uniti nel febbraio 2004 come trattamento di prima linea per i pazienti affetti da cancro colonrettale metastatico. Nel giugno 2006 il farmaco ha ricevuto un'ulteriore approvazione negli Stati Uniti come trattamento di seconda linea per i pazienti affetti da cancro colonrettale metastatico. Nel luglio 2006 Roche ha depositato nella Ue una richiesta di approvazione per Avastin come terapia per le donne affette da cancro metastatico al seno, richiesta già depositata negli Stati Uniti nel mese di maggio

Merck JANUVIA(Sitagliptin fosfato)È un inibitore dell’enzimaDPP-4 e rientra in una nuova classe di farmaci a uso orale per il trattamento del

diabete di tipo 2. La molecola aumenta la

capacità fisiologica dell’organismo di controllare la glicemia accrescendo i livelli di incretine, ormoni che regolano il

livello di glucosio aiutando a ridurre la glicemia se troppo elevata. Disponibile entro il 2007

Pfizer MACUGEN (Pegaptanib)È un farmaco antiangiogenetico che agisce inibendo la crescita dei neovasi alla base dell’evoluzione della degenerazione maculare senile, patologia che costituisce la principale causa di cecità nella popolazione al di sopra dei 50 anni. Somministrato con iniezione intravitreale in anestesia locale, il farmaco ha dimostrato di stabilizzare l’acuità visiva dei pazienti affetti da tutte le forme di degenerazione maculare neovascolare e di migliorare la vista anche nei soggetti affetti dalla malattia in fase precoce.Disponibile da metà gennaio

Bristol-Myers Squibb SPRYCEL (Dasatinib)È un inibitore orale dell’enzima tirosin chinasi, utile per il trattamento degli adulti con leucemia mieloide cronica in fase cronica, accelerata o blastica con resistenza o intolleranza a precedente terapia. La molecola inibisce in particolare una tirosin chinasi aberrante, responsabile della proliferazione delle cellule leucemiche. È indicata anche per il trattamento di adulti con leucemia linfoblastica acuta Ph+.Approvato dall’Emea a novembre, è al vaglio delle autorità regolatorie italiane

Biogen-Dompé TYSABRI (Natalizumab)

È il primo anticorpo monoclonale per il trattamento

della sclerosi multipla recidivante remittente che

ritarda la progressione della disabilità e riduce la

frequenza delle ricadute. L’anticorpo si lega e

blocca la proteina di membrana alfa 4-integrina,

una molecola di adesione presente sulla superficie

delle cellule immunitarie (linfociti T). In tal modo

Natalizumab blocca l’adesione dei linfociti ai vasi

sanguigni, impedendo ad essi di spostarsi

dall’apparato circolatorio verso il cervello e il

midollo spinale, dove potrebbero provocare

infiammazioni e aggredire le fibre nervose.

Disponibile in Italia da gennaio

Ossa a rischio? Basterà un prelievo

Scoprire la predisposizione all’osteoporosi da un semplice esame del san-gue, fronteggiando al meglio una malattia che in Italia colpisce 4 milionie mezzo di persone e causa ogni anno 250 mila fratture: è questo l’o-biettivo di uno studio sulle cellule staminali che ha conquistato il pre-mio di ricerca Stroder-Siomms e che ha appena avviato la sua fasesperimentale. «Il progetto intende aprire il campo a un metodo dia-gnostico precoce e non invasivo per individuare i soggetti a rischio tra-mite lo studio delle cellule staminali», spiega Luca Dalle Carbonare, au-tore dello studio e ricercatore del dipartimento di scienze biomediche echirurgiche del policlinico universitario di Verona. «Intendiamo innanzitut-to isolare dal sangue periferico le cellule staminali mesenchimali, cioè nonancora differenziate, per poi differenziarle in osteoblasti, ovvero in celluleche sintetizzano nuovo osso». Poiché si ritiene che il difetto genetico chefavorisce lo sviluppo dell’osteoporosi si manifesti proprio nella fase di dif-ferenziazione cellulare, sarà confrontata e valutata l’espressione dei genidurante il differenziamento osteoblastico in soggetti sani e in soggetti osteo-porotici per individuare le alterazioni genetiche correlabili ad un’alterazionedella formazione dell’osso. Ne potrebbe quindi derivare la possibilità di sco-prire nel corredo genetico di ogni individuo, con un test del sangue, il difetto che cau-serà osteoporosi e di avviare una profilassi mirata prima che si verifichi una forte fragilità sche-letrica. «A novembre 2007 presenteremo i primi risultati dello studio, ma riteniamo che un ulte-riore passo avanti possa essere rappresentato dall’utilizzo della mappatura genica individuataper definire una terapia genica di correzione del difetto, al fine di evitare il manifestarsi stessodella patologia», continua Dalle Carbonare. Questo test offrirebbe notevoli vantaggi perché, seutilizzato come metodo di screening precoce in soggetti adulti o in menopausa, individuerebbepersone a rischio anche 15-20 anni prima che si verifichi il danno.

14-15 focus ok_ALB 25-01-2007 12:09 Pagina 15

Se vendessero i titoli ricevuti a parziale compenso delle loro prestazioni,incasserebbero 215 milioni di euro, grazie al meccanismo delle stock option. Ecco, nome per nome, chi sono i dirigenti con i benefit più alti

banche e industrie quotate in borsaI 30 uomini d’oro a capo dibanche e industrie quotate in borsa

di Antonio Castro

Babbo Natale formato stock option per30 manager italiani. In 11 mesi questi di-rigenti di società quotate in borsa han-no accumulato un tesoro, in opzioni etitoli, pari a 215 milioni di euro lordi. Nonmale, considerando anche la flessione

registrata da Piazza Affari tra maggio e luglio diquest'anno. A guidare la pattuglia è l'ammini-stratore delegato della Lottomatica, RosarioBifulco, che virtualmente, stando a una elabo-razione sui prezzi medi dei titoli della societànel mese di novembre, ha un patrimonio di ol-tre 35 milioni di euro. Segue a breve distanzal'amministratore delegato della Banca Intesa,Corrado Passera, che può contare su un por-tafoglio stimato in quasi 30 milioni. Al terzo po-sto il presidente della Ferrari e della Fiat, LucaCordero di Montezemolo. Il numero uno dellaConfindustria in pochi mesi, soprattutto grazieai buoni risultati di vendita del gruppo e al de-collo del titolo di corso Marconi, ha accresciu-to il suo patrimonio di oltre 15 milioni e mezzodi euro. Sono cifre virtuali, dato che questesomme verrebbero incassate nel caso in cui imanager decidessero di vendere sul mercato ititoli che sono stati loro assegnati. Nella classi-fica mancano due top manager fra i più noti:Alessandro Profumo, capo dell'Unicredito Ita-liano, e Sergio Marchionne, amministratore de-legato della Fiat. Motivo: non possono riscuo-tere, anche volendo, le loro stock option fino al2011, nel caso di Profumo, e 2008, nel caso diMarchionne. Nella graduatoria su 30 manager,ben 20 lavorano in banche, merchant bank ofinanziarie. Una superiorità schiacciante ri-spetto ai colleghi di aziende industriali o dei ser-vizi. Se poi si va ad analizzare in dettaglio, siscopre che di questi 20 sette sono dirigenti del-la Banca Intesa, cinque fanno riferimento allagalassia Capitalia e un paio all'Unicredito. Ilquarto classificato è Francesco Saverio Vinci,direttore centrale della Mediobanca, che ha inportafoglio oltre 15 milioni di euro. I managerche guidano aziende industriali sono una mi-noranza: Bifulco, Marco Sala, anch'egli Lotto-matica, Montezemolo, quattro dirigenti dellaCampari, tra cui il presidente Luca Garavoglia,Michele Preda della Marazzi, il vicepresidentedella Erg Domenico D'Arpizio e il suo omologoalla Pirelli Re (braccio immobiliare del gruppoTronchetti Provera), Carlo Bianco. Il valore del-le stock option assegnate ai manager delle im-prese risulta indigesto all'ex numero uno della

Sin

daca

to &

Ser

vizi

Sin

daca

to&

Ser

vizi

Attualità

16

La Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) di Basilea, la banca che coordina tutte le ban-che centrali del mondo, ha pubblicato il suo regolare bollettino semestrale, in cui evidenziauna crescita di dimensioni straordinarie della bolla dei cosiddetti derivati finanziari over thecounter (OTC), cioè quelle operazioni finanziarie e speculative che non passano dai merca-ti ufficiali dei titoli, cioè le borse valori. A fine giugno 2006, il valore nozionale dei derivati OTCera di 370.000 miliardi di dollari, con un aumento del 24% rispetto all’ultima rilevazione di fi-

ne dicembre 2005. Vale a dire che in sei mesi sarebbero aumentati di 73.000 miliardi di dollari, po-co meno di due volte il PIL mondiale! Sempre la BRI evidenzia con grande preoccupazione che,nello stesso breve periodo, i derivati legati ai rischi di insolvenza sui crediti sono aumentati del46%. È un grave segnale di allarme. È urgente che il Parlamento inizi al più presto un’analisi ap-profondita su questi processi speculativi per studiare, insieme con altri parlamenti e governi a li-vello internazionale, misure per proteggere le economie reali delle nazioni ed i redditi dei cittadini.

E i derivati gonfiano una bolla speculativa

Cisi, Pierre Carniti, uno deipiù ferventi sostenitori dellanecessità di ridimensionare ilfenomeno. «Grazie alle stockoption» ha detto «questi 30manager hanno guadagnatociascuno come 380 lavorato-ri in un anno. L'amministrato-re delegato della Lottomaticaha avuto un bonus pari allostipendio annuo di 1.870 la-voratori» polemizza Camiti.Anche il segretario generaledel Fabi, sindacato dei ban-cari, Cristina Attuati, è critico:«Le faraoniche retribuzionidei supermanager» com-menta «pur nella loro legitti-mità, rappresentano un insul-to alla collettività quando, co-me nelle recenti fusioni, que-sti signori tentano di pensionare obbligatoria-mente i lavoratori». Il tourbillon di aggregazionie fusioni ha partorito a tutt'oggi circa 10 mila la-voratori in esubero. E altri lavoratori potrebbe-ro essere spediti al Fondo esuberi (una sorta dicassa integrazione del sistema bancario) o an-dare in prepensionamento nei prossimi mesi.C'è, però, da dire che sia Matteo Arpe ( 9,9 mi-lioni di euro in stock option) sia Passera, lo scor-so giugno, hanno reinvestito in azioni del pro-prio istituto le plusvalenze realizzate nei primi

sei mesi. Lo hanno fatto perché contano di re-stare alla guida delle rispettive aziende banca-rie a lungo e poi, probabilmente, perché la nuo-va legge sulla tassazione delle stock option(approvata dal governo lo scorso 30 giugno,ma operativa dal 4 luglio) premia con una tas-sazione più favorevole del 12,5 per cento solochi mantiene il possesso delle azioni per al-meno cinque anni. E certi manager fanno pro-grammi a lunga scadenza.

(PANORAMA di martedì 26 dicembre 2006)

CorradoPassera,

numero 1 diIntesa-

Sanpaolo, e,afianco, Matteo

Arpe, suoomologo a

Capitalia

16 S&S ATTUALITA DEF_ALB 25-01-2007 11:03 Pagina 16

Sindacato & Servizi

17

Tutti all’ European IT BankingForum

Grande successo dell’undicesima edi-zione dello European IT Banking Fo-rum di IDC, tenutosi a Milano: analistisenior di IDC, operatori leader delmercato ICT, CIO ed esperti italiani edinternazionali del settore bancario e

finanziario hanno discusso su come la tec-nologia possa essere la leva strategica perincrementare efficienza, innovazione, cresci-ta e customer satisfaction, fornendo alle ban-che un potente strumento per vincere le sfi-de della globalizzazione in atto nel mercatoeuropeo dei servizi finanziari. Il Forum si con-ferma come il principale evento per le ban-che e le assicurazioni che intendono imple-mentare soluzioni tecnologiche innovativeed accelerare l’allineamento tra business eIT: oltre 350 partecipanti, tra cui massimiesponenti dei maggiori gruppi bancari e as-sicurativi, si sono confrontati sulle tematichein agenda.Il convegno si è aperto con l’intervento diEzio Viola, Group Vice President and Gene-ral Manager, IDC Southern Europe and VM &Insights Business Units. “Il mercato banca-rio italiano è caratterizzato da uno scenariosempre più globalizzato e cross-border.Questi processi di fusione impatteranno inmodo significativo sulle scelte tecnologichedei prossimi anni. Il consolidamento in attofa emergere la necessità di una crescente in-tegrazione tra ambienti informatici eteroge-nei, ma la tecnologia da sola non basta. Oc-corre un cambiamento culturale, che per-metta di superare l’attuale visione filialecen-trica, attraverso un’evoluzione dei sistemi disupporto alle sedi periferiche”, ha affermatoEzio Viola. Bob Giffords, IndependentBanking and Technology Analyst, ha deli-neato il panorama bancario europeo, carat-terizzato attualmente da un momento di for-te discontinuità e cambiamento. Secondo

Giffords, la globalizzazione locale e cross-border necessita non solo di una migliore re-golamentazione, ma anche di disciplina,controllo e agilità, ossia di una migliore go-vernance e dello sviluppo di processi intelli-genti. Per Norbert Walter, Chief EconomistDeutsche Bank Group and Head of DeutscheBank Research, la roadmap per il successoparte da un’attenta analisi del sistema eco-nomico. La crescita dell’Europa appare len-ta rispetto a quella degli Stati Uniti; nel pren-dere parte all’attuale fase di consolidamentooccorre, quindi, guardare fuori, oltre i confinidel nostro continente, svolgendo al contem-po un ruolo attivo nel processo di regola-mentazione e assicurando un’estesa gestio-ne del rischio.Nel corso della prima giornata del Forum è in-tervenuto, tra gli altri, Giovanni Boccolini,Responsabile Divisione Banche Italia edEstero,di Banca Intesa. Nel corso del panel didiscussione hanno, inoltre, apportato la pro-pria esperienza Giuseppe Apicella Guerra, Vi-ce Direttore Generale, Banca Popolare Italia-na; Giovanni Damiani, Direttore ICT, BancaPopolare di Milano; Corrado Faletti, Respon-sabile della Direzione Centrale Organizzazio-ne e Sistemi Informativi, Banca delle Marche,e Gianfranco Lorusso, Direttore CentraleInformation & Communication Technology,Gruppo Banche Popolari Unite. La secondagiornata si è aperta con l’intervento di Do-menico Santececca, Presidente ABI Lab,che ha ribadito come il sistema bancario rap-presenti il maggior spender con investimentirivolti sia allo sviluppo del business, che al mi-glioramento dei processi interni. L’evento si è concluso con l’intervento di rot-tura di Tim Parlett, Co-founder & CTO, Zo-pa che ha posto un importante interrogativoalla platea del convegno: “Le persone sonomeglio delle banche?” Parlett ha presenta-

to un modo alternativo di farebanca su base individuale, chesi appoggia sull’interazione di-retta tra persone (prestatori ebeneficiari), senza bisogno del-l’intermediazione di una banca.In quanto co-fondatore di Zo-pa, il primo sistema di scambioP2P (Peer-to-Peer), Parlett hasottolineato come il presuppo-sto di questo modello alternativo alla bancasia stato il cambiamento nel comportamen-to dei clienti. La tecnologia è, infatti, diventa-ta un bene di massa, le persone vivono in unvillaggio globale interconnesso caratterizza-to dall’ubiquità di Internet, e da fruitori di-ventano attori del processo di produzione,distribuzione e scambio.

Ezio Viola, vice presidente edirettore generale di IDC,l’organizzatore del convegno,e, a fianco, Giovanni Boccolini,responsabile delle attivitàestere di Intesa Sanpaolo, unodegli intervenuti

La normativa, nella sua versione inizia-le, proponeva la liberalizzazione delmercato dei servizi tra i vari paesi eu-

ropei, facendo leva su una novità: il prin-cipio del paese di origine. In base a talelogica, si sarebbe introdotta la possibi-lità, per le imprese UE, di applicare la le-gislazione del lavoro e sindacale della na-zione in cui hanno la propria sede, anzi-

ché quella del paese in cui operano. Perrispondere ai diffusi timori posti dalla so-cietà civile, il Partito Popolare Europeo edil Partito Socialista Europeo, i due princi-pali partiti del Parlamento, nel febbraio2006 hanno raggiunto un accordo su untesto di compromesso che elimina deltutto il principio del paese di origine, edinserisce numerose eccezioni e prote-

zioni per evitare ogni possibile riduzionedella tutela sociale. La nuova direttiva siinserisce nel quadro della “Strategia di Li-sbona”, in favore della crescita e per lacreazione di posti di lavoro. Permetteràall’Unione Europea di recuperare in quel-le aree che meglio possono avvantag-giarsi del potenziale del suo mercato in-terno. Più crescita, più lavoro e più scel-ta fra i servizi per i consumatori, questoin fin dei conti lo scopo. Con la soluzionetrovata, i fornitori avranno il diritto di offri-re servizi in un altro paese dell’UE diver-so da quello in cui sono installati. Allo

stesso tempo, tuttavia, gli stati membripotranno adoperare misure “non discri-minatorie, proporzionali e necessarie”,qualora si evidenziasse un problema diordine pubblico, salute e ambiente. I ser-vizi di interesse generale, quali la pubbli-ca istruzione, ad esempio, non sono in-teressati da questa direttiva, e neppure iservizi di interesse economico generale,come la fornitura di acqua e gas. Cosìvarrà per le leggi attuali del lavoro vigen-ti nei differenti paesi dell’UE, che non su-biranno alcuna modifica in seguito all’a-dozione di questa nuova direttiva.

➭ ATTUALITÀ

Intanto l’Unione Europea approva la Direttiva BolkesteinDopo anni di discussione, passano al parlamento di Strasburgo le nuove regole sulla libera circolazione dei servizi in Europa

Attualità

Grande successo della manifestazione milanese organizzata da IDC. È statopresentato un modello fortemente innovativo che collega prestatori e beneficiari

17 S&S ATTUALITA ok_ALB 25-01-2007 8:47 Pagina 17

di Gianni Vernocchi

Un assaggio di vero autunno prealpinoaccoglie i numerosi partecipanti alConvegno "Politiche di Responsabi-lità Sociale e relazioni industriali nellebanche", organizzato dalla FABI diVarese, in collaborazione con la loca-

le Università degli Studi dell'Insubria.Ma a vivacizzare l'ambiente, ci pensa Riccar-do Milano, il filosofo di Banca Popolare Etica,che riassume così il tema della Responsabi-lità Sociale delle Imprese: "Diamo credito a

soggetti non bancabili, rifiuta-ti da tutti, eppure dopo il pri-mo anno dove abbiamo chiu-so ilbilancio con la metà delle per-dite previste, abbiamo sem-pre pagato le imposte"."Segno che la ResponsabilitàSociale delle Imprese (o CSR)non è un'azione marginale cuidedicarsi per fare beneficen-za - afferma la professoressaRossella Locatelli (Direttoredel Centro di ricerche su eticanegli affari e responsabilitàsociale-CreaRes) - ma può di-venire l'attività del quotidianoper le banche".L'attenzione delle istituzionilocali, delle banche, del qua-dro dirigente della FABI, degliambienti universitari, dei colle-

ghi iscritti e non, delle associazioni, dellastampa locale e regionale intervenuta e di tut-ti coloro che hanno voluto partecipare a que-sta innovativa occasione di conoscenza econfronto, non è delusa e accompagna conmolto interesse le relazioni d'apertura di trequalificati docenti universitari. Inizia RossellaLocatelli (Preside della Facoltà di Economiadell'Università ospitante e docente di Econo-mia degli intermediari finanziari presso lo stes-so ateneo): "Oggi i modelli di rating tralascia-no l'eticità, eppure il social banking non è unlusso per pochi. Incorporare il fattore socialitànel "merito di credito" è un processo ancoralontano, ma necessario, per la crescita soste-nibile del sistema del credito, per il rispetto do-vuto alla dignità di tutti gli stakeholders".Concetti approfonditi da Paola Vezzani (or-

dinario di Economia degli intermediari finan-ziari e Preside della Facoltà di Scienze delleComunicazioni ed Economia dell'Universitàdi Modena-Reggio Emilia), esperta sul valoredegli intangibles nei bilanci delle aziende:"Siamo abituati a valutare le banche sulla ba-se dei puri dati visibili di bilancio. Eppure, esi-stono ricchezze in azienda non monitorate.Pensiamo al grado di soddisfazione dei di-pendenti, agli impatti che politiche a brevetermine hanno sulla crescita della disaffezio-ne del personale e del cliente, sull'andamen-to del turnover dovuto a dimissioni, segno discoraggiamento. Lavorare per rendere visibi-li questi elementi aiuta a conseguire risultatipiù stabili e partecipati". Non solo teorie, manei grafici prodotti dalla relatrice, ci si accor-ge come qualcuno è già avanti: in Svezia, Da-nimarca, Paesi Bassi ed Australia, si stannovalorizzando gli intangibles nei bilanci di nu-merose aziende. Alcuni istituti di credito (Bil-bao e Santander, per esempio) si stanno po-sitivamente approcciando ad essi, dopo cheSkandia nel 1994 aveva fatto da apripista.Francesco Paoletti (ricercatore di organizza-zione aziendale presso l'Università degli Studidi Milano Bicocca e docente di organizzazio-ne aziendale presso Sda Bocconi di Milano) sipresenta con una considerazione: "Senza unruolo di dignità contrattuale per il sindacato,l'affidabilità aziendale è destinata a declinare.Vediamo, per esempio, Mc Donald's che in-segue politiche di educazione alimentare e sisforza di includere le minoranze, stante l'altapercentuale di lavoratori immigrati presentenel suo organico, negli Stati Uniti. Eppure,non rispettando tutti gli stakeholders, non

prevedendo le diverse articolazioni di con-trattazione per il personale, il suo livello repu-tazionale non è eccellente".Prima delle relazioni dei docenti, il Sindaco diVarese Attilio Fontana, l'Assessore al Lavoro,Formazione Professionale e Istruzione dellaProvincia di Varese Andrea Pellicini, e il Pre-sidente della Camera di Commercio di Vare-se Angelo Belloli, hanno portato al Convegnoi saluti da parte delle istituzioni locali, ringra-ziando FABI varesina e Università per averportato, nel dibattito culturale, in città, un te-ma strategico per il futuro delle imprese.Precedentemente, Paolo Hénin, segretariocoordinatore del Sab di Varese e componen-te il Comitato Direttivo Centrale della FABI, in-troducendo i lavori del Convegno, a nomedella Segreteria Provinciale, e proponendo lanecessità di passare dalle parole ai fatti, ha ri-cordato ai presenti come il "protocollo sullosviluppo sostenibile e compatibile del siste-ma bancario", firmato a Roma il 16 giugno2004, tra ABI e OO.SS., sia ancora oggi pri-vo di una sua diffusa applicazione nel setto-re e manchi di quei contenuti che solo il con-fronto tra tutti i soggetti attivi - sindacato,banche, clienti, territorio - può dare.La tavola rotonda, nella seconda parte delConvegno, vede, tra gli ospiti, insieme conEnrico Gavarini, Segretario Generale Ag-giunto della FABI, la presenza di alcuni dei piùnoti banchieri del mondo del credito popola-re e cooperativo, tra cui Divo Gronchi (Am-ministratore Delegato della Banca PopolareItaliana - Lodi), Alfredo Gusmini (DirettoreGenerale di Banche Popolari Unite - Berga-mo), Paolo Innocenti (Direttore Generale

Organizzato dalla Fabi di Varese, si è svolto all’Università dell’Insubriaun serrato confronto sulla responsabilità sociale delle banche.L’intervento di Gavarini alla tavola rotonda e le conclusioni di Hénin

solo un lusso per pochi volenterosi

Sin

daca

to &

Ser

vizi

Sin

daca

to&

Ser

vizi

Attu

alità

18

Divo Gronchi. L’ad dellaBanca Popolare Italianaha partecipato alla tavola rotonda insieme a Enrico Gavarini

Il social banking non è piùsolo un lusso per pochi volenterosi

18-19 S&S ATTUA DEF**_ALB 26-01-2007 14:11 Pagina 18

Sindacato & Servizi

19

della Banca di Credito Cooperativo di BustoGarolfo (MI) e Buguggiate (VA), Roberto Pe-ronaglio (Responsabile delle relazioni con gliinvestitori istituzionali della Banca Popolaredi Milano), Riccardo Milano (Responsabilerelazioni culturali della Banca Popolare Eticadi Padova), Roberto Oliva (Presidente delComitato servizi e imprese sociali e membrodella Presidenza nazionale delle ACLI), mo-derati da Gianfranco Giuliani, giornalista delquotidiano "La Prealpina" di Varese.Apre il confronto Enrico Gavarini, che invitale aziende ad "investire sulla formazione perfavorire il passaggio del bancario dall'esseresolo venditore a consulente a tutto tondo delcliente e dell'azienda". Per il Segretario Ge-nerale Aggiunto della FABI, "CSR significaoperare con trasparenza, facendo conosce-re, per esempio, l'entità del salario incenti-vante effettivamente erogato. La CSR nondeve diventare una moda, com'è avvenutoper il mobbing, messo in disparte dopo nu-merosi convegni, ma va promossa comin-ciando da questi primi pochi punti". Per DivoGronchi, la CSR, se è una moda, è tale per-ché esprime una domanda seria dell'opinio-ne pubblica. "Un tempo esisteva la deonto-logia, la professionalità, oggi serve qualcosain più, per il recupero di immagine delle azien-de". Gronchi segue Gavarini e riconosce lagrande responsabilità delle banche nel forni-re al cliente un'adeguata consulenza. "Certi

prodotti strutturati - afferma - sono troppocomplessi per il cliente; d'altra parte que-st'ultimo non deve essere attento solo agli al-ti rendimenti. Le banche, erogando credito,sono essenziali al tessuto produttivo, la CSRè una via sicura anche per fare business". Al-fredo Gusmini offre il punto di vista dellaB.P.U. sulla CSR: "Con il nuovo piano indu-striale - afferma - investiamo in formazioneottanta milioni di euro. Gli strumenti di vendi-ta sono finalizzati a creare valore nel tempo.Le relazioni finanziarie sono interpretate e fi-nalizzate a servizio dell'uomo e ci ricono-sciamo pienamente nella definizione data dalCardinale di Milano Dionigi Tettamanzi". Gu-smini ricorda l'attività della Fondazione Bpuper Varese e ritiene la CSR "un'occasione dicrescita culturale collettiva". Paolo Innocen-ti rappresenta il credito cooperativo, con il ti-pico radicamento che l'istituto che dirige hanel territorio ove è operativo: "Nel 2007 fe-steggeremo il nostro 110° anniversario difondazione. Finanziamo per il 65% piccolerealtà artigiane e produttive e, tra queste, il60% sono a favore di imprese innovative e diquelle in difficoltà, ma con prospettive di ri-sanamento e di crescita. Il 100% della nostraraccolta è investita sul nostro territorio. LaCSR è il nostro modo di essere, a servizio del-la persona e del territorio".Roberto Peronaglio espone la sua esperien-za: "Sino a quattro anni fa, nessun investito-

re chiedeva parametri "etici". Oggi, sempreun maggior numero di interlocutori domandacome sono gestiti i dipendenti, come si trat-tano i fornitori, quali attenzioni si hanno sulletematiche sociali ed ambientali, e HVB, co-losso che dispone di due miliardi di euro di li-quidità, ha dimostrato una grande attenzio-ne sui temi valoriali legati alla CSR. Il model-lo societario di B.P.M., dove il dipendente-socio è una componente fondamentale neldeterminare le strategie della governance, cipermette di vivere i grandi mutamenti del set-tore, senza programmare alcuna riduzionefutura di personale".Roberto Oliva porta il punto di vista delle im-prese sociali: "Sono abituato a guardare allebanche come chi, nel momento del bisogno,sparisce e riappare solo quando ci sono i sol-di". E aggiunge: "È chiaro che, se cresce laCSR e l'attenzione delle banche su questi te-mi, anche il mondo no-profit è destinato adavere quella considerazione che si merita nelpanorama produttivo del paese".Da Riccardo Milano viene un richiamo ed unasperanza: "Hegel affermava che, proprioquando si parla di più di etica, significa cheessa è scomparsa dalla scena. Banca Eticanon dovrebbe esistere, perché tutte le ban-che dovrebbero essere etiche. Ma vediamo,purtroppo, che l'assegnazione del premio No-bel per la Pace a Muhammad Yunus è statausata per la pubblicità di una banca sul "Cor-riere della Sera" per lanciare i suoi prodotti di"microcredito". È un evidente uso strumenta-le dell'etica. Le persone in difficoltà sono in au-mento, c'è ancora tanta strada da percorrere".Tra gli interventi del pubblico, quello toccan-te di Angela Mazzetti (Presidente della sezio-ne varesina dell'Unione Italiana dei Ciechi),che ha sottolineato come sia importante im-maginare possibilità occupazionali mirate peri non-vedenti, che contemplino ruoli diversidal noto "centralinismo", e ha poi chiesto allebanche di dotare la città di un "bancomat par-lante", che renda accessibile il servizio ancheai ciechi ed agli ipovedenti. Nelle conclusioni,Paolo Hénin per la FABI e Rossella Locatelliper l'Università, manifestano la grande soddi-sfazione per il successo di questo atteso mo-mento di confronto, facendosi una promessareciproca: "questa felice collaborazione nonresterà isolata, ci attende in futuro qualche al-tra bella e gradita sorpresa".

Attu

alità

Il tavolo deirelatori nella primaparte delConvegno,mentre staintervenendoEnrico Gavarini,segretariogenerale aggiuntodella Fabi. Nellafoto sottol’intervento diRossella Locatelli.Alla sua sinistra, FrancescoPaoletti, e adestra, PaoloHénin e PaolaVezzani.Nella paginaaccanto ipartecipanti alconvegno diVarese

Gli Atti delConvegno, in fasedi elaborazione,saranno quantoprima residisponibili per chine ha già fattoesplicita richiesta eper tuttal'Organizzazione

18-19 S&S ATTUA DEF**_ALB 26-01-2007 14:12 Pagina 19

Parallelamente alle polemiche scatena-te dal servizio pubblicato dal settima-nale tedesco “Der Spiegel”, in cui gliitaliani venivano definiti come “formedi vita parassitaria” e “mammoni man-giapasta, che si sposano a 30 anni per

cambiare cuoca”, veniva reso noto il rappor-to dell’ISTAT “Strutture familiari e opinioni sufamiglia e figli”. In contrasto con l’opinione te-desca – per alcuni aspetti, magari, condivisi-bile – il rapporto evidenzia come, in misuracrescente, i giovani italiani desiderino usciredalla famiglia di origine e formarne una pro-pria. Sempre che le condizioni economichelo permettano. Già, perché negli ultimi anni lasituazione dei giovani italiani è peggiorata edè attualmente una delle meno favorevoli nelmondo occidentale. Oltre ad un welfare dasempre poco generoso verso le nuove gene-razioni, con la spesa sociale sempre più as-sorbita dalla spesa previdenziale, vengono ri-levati dati preoccupanti sulla situazione deigiovani in Italia. Tanto per cominciare, alla fine degli studi, nel-la fascia d’età compresa tra i 20 e i 25 anni,solo poco più del 40% degli italiani trovaun’occupazione, contro il 60% degli altrigrandi paesi europei. Il rapporto annualeISTAT di fine giugno fornisce anche dati piùspecifici come, ad esempio, quello sul diffe-renziale tra occupazione della fascia 20-29anni rispetto a quella 30-54 anni: in Italia è pa-ri a circa 20 punti percentuali, tra i più eleva-ti in Europa. Inoltre, tra i paesi con valori piùalti di tale differenziale, l’Italia è quello conmaggiore disoccupazione giovanile, vicina al10%. Una volta trovata faticosamente la pri-ma occupazione, si scopre che i salari di in-gresso sono tra i più bassi: il reddito mediodei giovani italiani occupati, di età compresatra i 25 e i 30 anni, è quasi la metà rispetto aicoetanei inglesi, francesi e tedeschi (fonte:ECHP - European Community HouseholdPanel). Queste difficoltà oggettive hanno avuto co-me conseguenza l’allungamento della per-manenza nella casa dei genitori e il rinvio deitempi di formazione di una propria famiglia.Sempre secondo i dati ISTAT, la percentualedi giovani uomini settentrionali che accede-vano al primo lavoro entro i 25 anni era attor-no al 90% per le generazioni degli anni Qua-ranta, ed è scesa a meno dell’80% per i nati

negli anni Settanta. Nel Sud del paese si èpassati, per le stesse generazioni, da più del70% a meno del 55%.

PEGGIORA LA SITUAZIONEPER I LAUREATIE la situazione è peggiorata anche per i lau-reati. Nel 2004, i giovani che sono riusciti atrovare un lavoro continuativo entro tre annidalla laurea erano il 56%, contro il 63% os-servato nel 2001 (per i laureati tre anni prima).Ciò significa che è cresciuta la provvisorietàdella condizione lavorativa senza incrementodella possibilità di accesso al primo impiego.Nello stesso periodo, la crescita della parte-cipazione dei giovani al mercato del lavoro siè pressoché convertito in un aumento dellaquota di disoccupati. Va da sé che disoccu-pazione, sottoccupazione, bassi redditi eprecarietà del posto di lavoro incidono pe-santemente come freno all’uscita dalla fami-glia di origine. Ecco perché la netta maggio-ranza degli ultratrentenni non occupati e ol-tre un terzo degli occupati indichi il migliora-mento della propria condizione lavorativa co-me prerequisito essenziale per riuscire a con-quistare una propria autonomia dai genitori.Come se non bastasse, oltre il 40% dei gio-vani usciti per lavoro si trova a dover tornarenella famiglia di origine, con ovvio disagio,frustrazione e senso di sfiducia nel futuro.

Non stupisce, quindi, che una recente inda-gine, condotta su 10 mila casi, abbia messoin evidenza come siano soprattutto i trenten-ni oggi i più infelici in Italia, più dei pensiona-ti e degli anziani soli. Diventare autonomi ri-spetto alla famiglia d’origine è necessario peraffrontare l’impegno di costituirne una pro-pria, ma anche su questo versante i dati nonsono consolanti. Il tempo che intercorre tra lafine del percorso formativo e la prima unioneè tra i più elevati in Europa (mediamente die-ci anni per gli uomini e cinque anni per le don-ne). L’età femminile e maschile al matrimonioe alla nascita del primo figlio sono tra le piùelevate nel mondo occidentale. E non a casoil livello di fecondità è tra i più bassi. La quo-ta di persone che arrivano ai 35 anni senzaaver ancora formato una propria famiglia èandata aumentando negli ultimi decenni, rag-giungendo quote superiori al 50% in alcunigrandi centri. E il numero finale di figli risultaribassato di quasi un terzo rispetto ai deside-ri dichiarati dalle coppie, molte delle quali sifermano ad un solo figlio.

SE NON CI FOSSERO MAMMA E PAPÀ…Il welfare italiano non è particolarmente ge-neroso con le nuove generazioni. I giovani ita-liani godono complessivamente di meno di-ritti di cittadinanza rispetto ai coetanei del-

Nella fascia tra 20 e 25 anni poco più del 40% trova un’occupazione.Chi lavora, e ha tra 25 e 30 anni, guadagna mediamente la metà deisuoi coetanei francesi e tedeschi. I laureati fanno più fatica a impiegarsi

Sin

daca

to &

Ser

vizi

Sin

daca

to&

Ser

vizi

Attu

alità

20

peggiora la loro condizione socialeAllarme giovani in Italia:peggiora la loro condizione sociale

20-21 S&S Giovani ok_ALB 25-01-2007 9:06 Pagina 20

Sindacato & Servizi

21

l’Europa nord-occidentale. Tuttavia, ciò cheil sistema di protezione sociale non fornisceloro, è compensato – almeno in parte – dalcruciale supporto dei genitori, che diventanoil vero e unico ammortizzatore sociale. Perprima cosa, è l’aiuto dei genitori che consen-te o meno di conseguire una laurea. È notocome in Italia lo status sociale dei genitori ab-bia un peso particolarmente rilevante sul per-corso formativo dei figli e sul loro destino suc-cessivo. In seguito, quasi una persona su tretrova lavoro grazie ad aiuti informali – per granparte dei familiari – come confermano i datidi una recente indagine ISTAT. In circa il 60%dei casi si tratta di segnalazione o racco-mandazione, a cui va aggiunto il 20% e oltredi chi trova lavoro in un’azienda familiare. Piùin generale, il successo professionale è for-temente associato alle caratteristiche dellafamiglia di origine, e in particolare al titolo distudio del padre. L’acquisto della casa è uno degli scogli piùimportanti nel percorso di transizione alla vi-ta adulta. Se quasi tutti i genitori italiani cer-cano di aiutare i figli ad acquistarla, non tuttipossono farlo allo stesso modo. La stessa lunga “ospitalità”, sempre piùspesso oltre i trent’anni, nella casa dei geni-tori è funzionale alla possibilità di raggiungi-mento di un elevato titolo di studio, al soste-gno nel consolidamento del proprio percor-so lavorativo, all’accumulo di reddito per po-ter ridurre i rischi di trovarsi in difficoltà all’u-scita. Ma il sostegno dei genitori risulta cru-ciale anche dopo l’uscita. Trovarsi in grave

Attu

alità

L’ex vice direttoregenerale della Banca d’Italia,Pierluigi Ciocca

Cambio dei quadri in BankitaliaFatto fuori il neokeynesiano Ciocca

difficoltà economica nella primissima fase delproprio percorso di vita autonoma dalla fami-glia di origine è una condizione piuttosto dif-fusa. Riguarda oltre il 15% e per quasi il 30%rischia di diventare una condizione cronicadalla quale difficilmente si esce. La metà deicasi è dovuta alla difficoltà di affrontare le spe-se del proprio mantenimento o di quello delnuovo nucleo familiare a causa del reddito in-sufficiente. Il mutuo per la casa, i costi da so-stenere per i figli, insieme al resto, diventanoun impegno impossibile da assolvere. Chi ar-riva in soccorso? I genitori o, comunque, la fa-miglia. Genitori che supportano figli in diffi-coltà, nonni che accudiscono nipoti… In lineadi principio si tratta di fatti positivi. Ma non losono più tanto quando, di fatto, non ci sonoalternative, poiché vengono a sostituire unwelfare che non aiuta in misura adeguata i gio-vani. Inoltre, in una società in cui il rapportotra genitori e figli è così forte, il conflitto gene-razionale rimane a livelli bassi, così che in Ita-lia i giovani devono soprattutto ringraziare igenitori e la rete degli aiuti parentali per il fat-to di ottenere quanto invece altrove si ha co-me diritto. Una società, la nostra, in cui con-ta soprattutto scegliersi bene la famiglia in cuinascere, e poi tenersi buoni i genitori il più alungo possibile.

LA “REPUBBLICA DELLA TERZA ETÀ”Una lezione ci viene dai giovani francesi che,a suon di manifestazioni, hanno portato il go-verno ad abolire la legge sul contratto di pri-

mo impiego. Sarà forse che gli italiani si sen-tono più figli che cittadini? Emblema dellascarsa valorizzazione dei giovani e della ine-sistente o quasi mobilità sociale del nostropaese è la classe politica. I candidati premieralle ultime elezioni erano due over-65 e l’inte-ro Parlamento vanta un numero davvero esi-guo di volti nuovi e giovani. Nel Governo, poi,c’è solo un ministro sotto i 45 anni (GiovannaMelandri, per le Politiche Giovanili e lo Sport)e un sottosegretario alla Presidenza del Con-siglio (Enrico Letta, 40 anni).

MD

Non è finito sotto silenzio negli am-bienti politici il fatto che le dimissio-ni di Pierluigi Ciocca da vicediretto-re generale della Banca d’Italia se-gnano il coronamento della svoltaoperata dal governatore Mario Dra-

ghi, che sta trasformando la banca centralein una brutta copia di una banca d’affari pri-vata come Goldman Sachs. Ciocca è notoper il suo orientamento neokeynesiano e,anche se da posizioni di minoranza, ha sem-pre sottolineato l’importanza di privilegiarel’economia reale dei settori produttivi difronte all’avanzata della finanza e della spe-culazione.I due nuovi vicedirettori, Igna-zio Visco e Giovanni Carosio,sono uomini di fiducia di Dra-ghi, vicini alle posizioni di Pa-doa Schioppa, parte della ni-diata dei famosi “Ciampi’sboys”. Adesso la Banca d’Ita-lia, che – e non scordiamoce-lo mai – è strutturata comeuna società per azioni privata,è lanciata sulla strada del li-berismo economico con sem-pre meno regole e del mone-

tarismo alla Milton Friedman della Scuola diChicago, che esporrà l’Italia alle mire specu-lative di banche e finanziarie internazionali.Per l’economia e per i cittadini ci saranno ri-cadute molto negative di austerità e di tagli.Draghi aveva iniziato la sua “lunga marcia”quando, il 2 giungo 1992, come direttore ge-nerale del ministero del Tesoro di Ciampi,guidò la pattuglia di dirigenti delle Partecipa-zioni Statali nell’incontro tenuto sul “Britan-nia”, il panfilo della regina Elisabetta d’Inghil-terra, dove si perfezionò la svendita, a prez-zi stracciati, dell’industria di stato italiana al-le finanziarie della City di Londra. Infatti, po-

che settimane dopo, all’inizio disettembre, l’attacco speculati-vo guidato da George Sorosportò ad una svalutazione del-la lira del 30%. In seguito, per isuoi meriti guadagnati sul cam-po della grande finanza, MarioDraghi lasciò gli incarichi di sta-to per essere nominato vicedi-rettore della banca d’affari in-ternazionale Goldman Sachs,di cui divenne nel periodo2002-2005 responsabile perl’Europa. Sponsorizzato dal

mondo bancario e finanziario della City e diWall Street, e in un assordante silenzio di en-trambe le coalizioni politiche, è stato portatoa Via Nazionale, precedentemente liberata,con scandali e intrighi di corte, da un AntonioFazio troppo tradizionalista per essere ama-to dalla egemonica finanza d’assalto. In ca-so di una seria crisi finanziaria, la sua leggeespone le banche italiane ad una fine comenel ’29.

20-21 S&S Giovani ok_ALB 25-01-2007 9:06 Pagina 21

ciò, a svolgered i r e t t a m e n t eun’at t iv i tà in-compatibile conl’obbligo di svol-gere la medesi-ma prestazionein favore del da-tore di lavoro.Nel caso di spe-cie, bisogneràpertanto valutarese la vendita diimmobili rientraf ra le a t t i v i tàsvolte dall’istitu-to di credito da-tore di lavoro equale sia il gradodi partecipazio-ne del dipenden-te nella società,per poter com-

prendere se quest’ultimo possa le-gittimamente accettare o meno difarvi parte. Ai fini pratici, comunque, si suggeri-sce al lavoratore di chiedere una pre-ventiva autorizzazione all’aziendache, in caso positivo, può costituireun’ottima conferma la correttezzadella scelta.

Sindacato & Servizi

22

LA VOCE DEI Bancari

L’avv

ocato

ris

ponde

Sono un dipendente bancarioda molti anni e da altrettantiun affezionato iscritto alla Fa-bi. Mi è stato proposto da unconoscente di svolgere un’at-tività fuori dell’orario di lavo-ro e, per questo motivo, di co-stituire una società che so-stanzialmente si occupa dellavendita di immobili (...); vorreisapere se posso accettare omeno.

Lettera firmata

DomandaDomanda

Il quesito posto dall’iscrit-to riguarda l’obbligo di fe-deltà del lavoratore, il cui

contenuto viene definito sia dall’art.2105 cod. civ., che vieta ai dipen-denti di trattare affari per conto pro-prio o di terzi in concorrenza con l’im-prenditore, sia, nel caso di specie,dal Ccnl del credito (art. 32 ABI), cheprevede il divieto di prestare a terzila propria opera – senza preventivaautorizzazione dell’impresa – o disvolgere attività contraria agli inte-ressi dell’impresa, oppure incompa-tibile con i doveri d’ufficio.La partecipazione di un dipendentealla costituzione di una società èdunque legittima se non costituisceuna violazione dell’obbligo suindi-cato; per valutare ciò, occorre far ri-ferimento al tipo di posizione occu-pata dal dipendente nella società e,

soprattutto, al tipo di attività svoltadalla stessa. Viola, dunque, il dove-re di fedeltà il lavoratore che parte-cipi alla costituzione di una societàdestinata allo svolgimento della “me-desima” attività economica svoltadal datore di lavoro (Cass. 5 aprile2004 n. 6654). La situazione, inoltre,potrebbe essere ancor più grave (v.,

da ultimo, Cass. 18 luglio 2006 n.16377) quando il dipendente parte-cipi non tanto ad una società ordi-naria, in cui i soci si limitano a ver-sare la loro quota di capitale socia-le, ma ad una cooperativa di lavoroin cui, invece, i soci si impegnano aprestare personalmente la propriaattività di lavoro per la società e, per-

Attenzione alleattività in conflitto

con quelle della banca

d i So f ia Ceccon iConsulente legale Fabi nazionaleRispostaisposta

Fac simile richiesta pareri legali

Le Sezioni Unite, decidendo in temadi clausola di fungibilità tra le man-sioni, espressa dalla contrattazione

collettiva, (46 del CCNL 26 novembre1994 per i dipendenti postali), hannoaffermato che la stessa è autorizzata aporre meccanismi convenzionali dimobilità orizzontale, motivando la fun-gibilità funzionale tra le mansioni conla necessità di sopperire a contingentiesigenze aziendali, ovvero di consen-tire la valorizzazione della professio-nalità “potenziale” di tutti i lavoratoriinquadrati in quella qualifica.La Suprema Corte, dunque, pur con-fermando la sua costante giurispru-denza, secondo cui, in caso di cam-biamento di incarico, le nuove man-sioni devono armonizzarsi con la pro-fessionalità già acquisita dal lavorato-re nel corso del rapporto, impedendo-ne sempre e comunque la dequalifi-

Novità giurisprudenziali

Spett.leLa Voce dei BancariMensile di FABI – Federazione Autonoma Bancari ItalianiVia Tevere n. 46 – 00198 Roma

Data ……………………..

Il/La sig./sig.ra .…………………………, iscritto/a alla FABI (n. tessera .…………),pone un quesito sul seguente argomento inerente al proprio rapporto di lavoro:

Allega copia della normativa convenzionale di riferimento.

Firma del lavoratore

Informativa e richiesta di consenso a norma del d.lgs. 196 del 2003 (codice in materiadi protezione dei dati personali). I dati della presente scheda saranno oggetto di tratta-mento informatico e manuale da parte della rivista “La Voce dei Bancari” per le se-guenti finalità: a) analisi giuridico-legale; b) risposta al quesito; c) pubblicazione informa anonima sulla rivista “La Voce dei Bancari” del quesito e della risposta. Titola-re del trattamento dei dati è la rivista “La Voce dei Bancari” ed il Responsabile è il Di-rettore della Rivista, Paolo Panerai. Le chiediamo di prestare il consenso per il tratta-mento dei dati anche sensibili contenuti nella presente scheda e nell’allegato prome-moria per finalità editoriali relativamente alla pubblicazione di quesiti e di risposte su“La Voce dei Bancari”.

Firma del lavoratore

N.B. Si informano i lettori che la Redazione si riserva di rispondere e di pubblicare soloi quesiti e le risposte di interesse generale.

alle esigenze di maggiore flessibilitàche derivano dalla sempre più pene-trante integrazione dei sistemi pro-duttivi”. Le parti sociali possono dunque farsicarico di un’esigenza “collettiva” diestrinsecazione della professionalitàdei lavoratori inquadrati nella medesi-ma qualifica. Per evitare infatti che ladimensione individuale della garanziadell’art. 2103 cod. civ. sia d’ostacoloallo sviluppo della professionalità deldipendente ed alla funzionalità orga-nizzativa dell’impresa, la contratta-zione collettiva può legittimamentefarsi carico di ciò, prevedendo e di-sciplinando meccanismi di scambio,di avvicendamento e di rotazione chenon violino la garanzia dell’art. 2103c.c., ma che siano con quest’ultimacompatibili. Nel contratto del credito (ABI), la fungi-

La sentenzaCassazione, sezioni unite,

24 novembre 2006 n. 25033

Non incorre nella sanzione di nullitàprevista dall’art. 2103 c.c. la clausoladel contratto collettivo che preveda la

fungibilità funzionale tra diverse mansioniper sopperire a contingenti esigenzeaziendali, ovvero per consentire la valoriz-zazione della professionalità potenziale ditutti i lavoratori inquadrati in una determi-nata qualifica.

cazione e la mortificazione, ha ravvisa-to la necessità di porre mano ad alcu-ne “puntualizzazioni in chiave di adat-tabilità della garanzia dell’art. 2103 c.c.

Cassazione: la fungibilità di mansionipuò sopperire a necessità aziendali

Doppio lavoro:dov’è il confine?

bilità viene prevista – nel senso indica-to dalla Corte – per le sole categoriepiù elevate dei lavoratori e, dunque,per i quadri direttivi (art. 74).

22 AVVOCATO ok_ALB 25-01-2007 11:21 Pagina 22

Perdono valorei redditi minori

Uno studio recentemente aggiornatodalla Federazione nazionale pensio-nati (Fnp), mette in evidenza come,negli ultimi 15 anni, i pensionati conredditi bassi e medio/bassi hannoavuto una perdita del potere d’acqui-

sto pari a circa 320 miliardi di euro. Infatti, su un totale di circa 16 milioni e mez-zo di pensionati italiani, il 24,8% (circa 4 mi-lioni di pensionati) arriva ad un importo men-sile fino a 500 euro lordi, il 31,8% (più di 5 mi-lioni) oscilla tra i 500 ed i 999 euro mensili, il23,1% (circa 3 milioni e ottocentomila) per-cepisce un assegno mensile tra i 1.000 e i

Sin

daca

to &

Ser

vizi

Sin

daca

to&

Ser

vizi

Pensi

oni

24

1.499 euro, l’11,4% (quasi 2 milioni) tra i 1.500ed i 1.999 euro al mese e, infine, coloro chehanno le pensioni più alte, dai 2.000 euro insu, rappresentano solo l’8,9% dei pensiona-ti italiani, cioè circa 1 milione e 500 mila. A to-gliere potere d’acquisto agli anziani c’è poi losganciamento dalla dinamica salariale. Le pensioni basse, infatti, hanno perso inquindici anni da 3.250 euro a 5.300 euro equelle medio/basse dai 5.500 euro a 6.300euro. È come se i pensionati non avesseropercepito per un anno l’assegno o se, negliultimi 11 anni, avessero ricevuto solo 12 men-silità l’anno.

Sulla perdita del potere d’acquisto, incide an-che la tassazione locale, che negli ultimi an-ni ha colpito indifferentemente tutti i contri-buenti, senza alcun riguardo per i pensiona-ti, e che ha visto il passaggio da un sistemadi detrazioni d’imposta ad un sistema di de-duzioni, che ha riconosciuto ai pensionati unadeduzione annua inferiore a quella applicataai lavoratori dipendenti.

Responsabili d’Area Area RecapitiPratola Pierluigi Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Marche. 320/4123117Sab di Milano [email protected] Marinis Stefano Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia G. 339/7399191Sab di Brescia [email protected] Stefano Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria. 347/4348658Sab di Milano [email protected] Gianpaolo Lazio, Abruzzo. 347/6403073Sab di Roma [email protected]’angelo Crescenzo Campania, Molise. 333/2914286Sab di Napoli [email protected] Mario Loreto Calabria, Puglia, Basilicata. 335/6609124Sab di Cosenza [email protected] Piero Sicilia. 328/6160287Sab di Catania [email protected] Mantiglia Vittorio Sardegna. 338/7434586Sab di Sassari [email protected]

ESATTORIALI: I NUOVI RESPONSABILI DI AREA

Ai sensi dell’art. 48 del vigente CCNL, i permessi per ex-festività per il corrente anno risultano pari a 4 giornate:S. Giuseppe Lunedì 19 marzoAscensione Giovedì 17 maggioCorpus Domini Giovedì 7 giugnoSS. Pietro e Paolo Venerdì 29 giugno

Ricordiamo che:

� La Festa dell’Unità nazionale, 4 novembre, cade di do-menica.

� I permessi di cui sopra sono fruibili dal 16/01 al 14/12.� La richiesta va effettuata con un congruo preavviso.� Se si intende fruire di 3 o più giornate consecutive, la richiesta

va presentata al momento della presentazione del piano fe-rie (è possibile cumulare tali giornate con le ferie stesse).

� Qualora, nel corso dell’anno di competenza, i permessinon fossero utilizzati, viene liquidata la corrispettiva re-tribuzione.

2007: le ex festività soppresse➭ PER MESSI

Antonio Chessa ci ha lasciato. Una lunga edinesorabile malattia l’ha sottratto anzitempoalla sua famiglia, ai suoi amici, al sindacatoed alla “sua” Sardegna. Antonio, come tut-ti quelli che hanno un carattere, non ne ave-va uno facile, ma tutti lo stimavano per lasua onestà, la sua dirittura morale, il suo spi-rito libero. Da oltre vent’anni impegnato nelsindacato, si è sempre dedicato agli altri congenerosità e senza aspettarsi nulla in cam-bio. Per due mandati è stato componentedel Comitato Direttivo Centrale dove ha fat-to sempre sentire la sua voce forte e liberada ogni condizionamento. Andava diretto alnocciolo dei problemi e non amava i ghiri-gori di certo politichese. Tanto meno i fron-zoli di certi epitaffi. Per questo non voglia-mo dilungarci in considerazioni che lui stes-so non avrebbe gradito. Preferiamo ricor-darlo, così, semplicemente, con quella schiet-tezza e quella ruvidità tutte sarde, di cui an-dava fiero. Ci mancherà.LA SEGRETERIA NAZIONALE F.A.B.I.

È mancato Antonio Chessa

Lo scorso 19dicembre, l’u-dinese Giusep-pe Pravisano“Bepo” ha ta-gliato, in invi-diabili condi-zioni di salute,il ragguardevo-le t raguardodel centesimocompleanno,attorniato dal-l ’ a f f e t to de isuoi tre figli( F r a n c e s c o ,Elisa, Giuliana), dei quattro nipoti,della pronipote e dei molti compa-gni di viaggio professionale e di im-pegno nelle attività sociali e sin-dacali. Nato nel 1906, ha iniziato lasua attività professionale di ban-cario a Venezia, assunto dalla Ban-ca di Roma, per essere poi asse-gnato alla filiale di Udine, sin dal-la sua apertura, nel 1939, fino alladata della pensione. Nel 1948 è sta-to fra i fondatori del Sindacato Au-tonomo dei Bancari FABI, che daallora ha sempre raccolto i mag-giori consensi fra i lavoratori ban-cari. È stato anche molto attivo nel-le attività di servizio agli altri, in qua-lità di presidente sia del Consiglioparrocchiale che della Società diSan Vincenzo De Paoli. Ha colla-borato inoltre con il circolo citta-dino dell’ACLI ed è stato, tra l’al-tro, fra i primi soci udinesi del Tou-ring Club Italiano.

➭ COMPLEANNI - UDINE

Compie cento anniGiuseppe Pravisano

24 S&S SINDACATO ok_ALB 25-01-2007 9:15 Pagina 24

di Leonardo ComucciEsperto fiscale

Iniziamo con questo articolo una prima ana-lisi della Finanziaria 2007 (legge 296/06),recentemente approvata in via definitiva dalParlamento. Sono indubbiamente tante lemodifiche già in vigore dal 1° gennaio 2007,alle quali si aggiungono le altrettanto si-

gnificative modifiche introdotte con la mano-vra d’estate (d.l. 223/06) e quella d’autunno(d.l. 262/06).

IRPEF: SI TORNA ALL’ANTICOPremesso che le nuove regole si applicanodal 1° gennaio 2007 – e quindi per la dichia-razione che andremo a presentare al Caf nel2008, non incidendo sulla dichiarazione rife-rita al reddito 2006 che presenteremo que-st’anno – questa finanziaria è intervenuta inmaniera pesante sull’Imposta sul Reddito del-le Persone Fisiche (Irpef), determinando lascomparsa delle deduzioni per la “no tax area”e per le deduzioni per i carichi di famiglia, lacosì detta “family area”, mentre viene rein-trodotta la detrazione per carichi di famigliail cui beneficio, però, diminuisce con l’au-mentare del reddito. Difficile dire chi guada-gnerà e chi perderà da questo nuovo siste-ma di calcolo delle imposte. Teoricamente,la manovra dovrebbe premiare chi ha reddi-ti inferiori ai 40 mila euro annui, privilegian-do i nuclei numerosi, chi ha carichi di fami-glia con problemi di disabilità, ed agevolan-do i contribuenti anziani; sul piano della tas-sazione locale, però, i Comuni potranno ri-vedere le addizionali Irpef che negli ultimi quat-tro anni erano rimaste per legge bloccate.Con i cronici “deficit di bilancio” dei nostrienti locali, è facile prevedere che la possibi-lità concessa dalla Finanziaria di “rivedere”le addizionali comunali si tradurrà, quasi si-curamente, in aumenti generalizzati dell’im-posizione locale.A fronte di tanti piccoli sconti che analizzere-mo nel prosieguo dell’articolo, abbiamo peròanche rincari consistenti sui bolli auto e lareintroduzione dell’imposta di successione edonazione (anche se mitigata fortemente dal-la franchigia di un milione di euro per ogni be-neficiario – coniuge o parenti in linea retta). Vediamo subito quali saranno le nuove ali-quote Irpef e gli scaglioni di reddito previstiper il 2007. Anche in questo caso, per la di-chiarazione 730 o Unico che presenteremoquesta primavera, relativa ai redditi 2006, si

continuano ad applicare le regole con i vec-chi scaglioni di reddito ed aliquote.

NUOVE ALIQUOTE E SCAGLIONIDI REDDITO IN VIGORE DAL 2007Fino a 15.000 euro 23%Oltre 15.000 e fino a 28.000 euro 27%Oltre 28.000 e fino a 55.000 euro 38%Oltre 55.000 e fino a 75.000 euro 41%Oltre 75.000 euro 43%

Come abbiamo accennato, per capire se conla nuova legge finanziaria si guadagna in ter-mini di tassazione rispetto agli anni prece-denti, è necessario incrociare la nuova curvadell’Irpef con la rinnovata tabella per gli as-segni del nucleo familiare, che vengono mo-dificati nella misura e nella modalità di deter-minazione dell’assegno. Infatti, fino al 31 di-cembre 2006, questa misura era individuatain modo fisso, cioè un importo predetermina-to, applicabile a tutti quei nuclei che hanno ilmedesimo numero di componenti e un reddi-to complessivo annuo di importo compresoall’interno della stessa fascia reddituale.Dal 1° gennaio 2007, invece, la misura del-l’assegno è fissa per i redditi familiari moltobassi (fino a 12.500 euro), mentre per i nucleicon reddito superiore la misura è determina-ta in modo variabile in funzione dell’ammon-tare del reddito del nucleo. In pratica, l’im-porto dell’assegno massimo spettante (1.650euro) viene ridotto progressivamente di un im-porto variabile in funzione dell’aumentare delreddito. Conseguentemente, ogni nucleo fa-miliare a cui spettano gli “assegni” avrà unassegno di importo personalizzato, cioè di im-porto che varia da nucleo a nucleo in ragio-ne del proprio specifico reddito.

COLF, BADANTI, PALESTRE E STUDENTI CON BONUSLa Finanziaria, con effetto dal 1° gennaio 2007– e quindi, anche in questo caso, per le di-chiarazioni dei redditi che presenteremo nel2008 – introduce detrazioni Irpef del 19 percento per le spese sostenute per le colf e ba-danti per un importo annuo non superiore a2.100 euro, a condizione di avere un redditoannuo complessivo non superiore a 40.000euro. Questo nuovo sconto sostituisce quel-lo in vigore fino al 31 dicembre 2006, che pre-vedeva una detrazione Irpef a beneficio delcontribuente non autosufficiente fino ad unmassimo di 1.820 euro per le spese sostenu-te nell’anno.

Anche i contributi versati per la collaboratri-ce domestica possono continuare ad esserededotti dal proprio reddito Irpef fino ad unmassimo di 1.549,37 euro a condizione di ri-sultare datore di lavoro regolarmente registratoall’Inps; non è ammesso, fra l’altro, il trasfe-rimento del carico contributivo da una perso-na ad un’altra. Se il datore di lavoro è, adesempio, la moglie che risulta essere casa-linga e non versa l’Irpef, ma chi paga è il ma-rito, il beneficio in questo caso si perde.Anche le spese sostenute per l’iscrizione an-nuale e l’abbonamento dei ragazzi di età com-presa tra i 5 e i 18 anni ad associazioni spor-tive, palestre e piscine potranno beneficiaredi uno sconto pari al 19 per cento di una spe-sa massima di 210 euro annuali. È prevista,infine, una detrazione del 19 per cento al red-dito imponibile Irpef per un importo comun-que non superiore a 2.633 euro per i canonidei contratti di locazione stipulati o rinnovatida studenti iscritti ad un’università di un co-mune diverso da quello di residenza, distan-te da quest’ultimo almeno 100 chilometri ecomunque in una provincia diversa, che affit-tano una casa che si trova nel comune in cuiha sede l’università o in comuni limitrofi.

BONUS SE RISPARMI ENERGIAO COMPRI LA TV NUOVASui possibili sconti legati all’acquisto di pan-nelli solari o infissi e per la sostituzione del-l’impianto di riscaldamento o del frigorifero, èbene fare una premessa indispensabile. Tut-ti questi bonus potranno essere ottenuti soloper le spese sostenute nel 2007, ma è ne-cessario attendere i chiarimenti ministeriali chedovrebbero spiegare come si applicano e qua-li caratteristiche devono avere gli acquisti e leistallazioni dei beni scontati.È tra l’altro prevista anche una categoria diincentivi che consente di detrarre dalle impo-ste, in un’unica rata del 20 per cento, le spe-se sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre2007 per l’acquisto di televisori ma, anche inquesto caso, è necessario attendere il decre-to attuativo che dovrà indicare le caratteristi-che tecniche del televisore. Unica certezza è,invece, che chi vuole ottenere il beneficio do-vrà dimostrare di essere in regola per l’anno2007 con il pagamento del canone Rai.Ritorneremo sulla materia non appena saran-no pubblicate le circolari ed i decreti attuativisu questi specifici argomenti. Per il momento,consigliamo di rinviare l’acquisto o l’istallazio-ne dei beni che possono risultare agevolati fi-no alla pubblicazione delle note chiarificatricida parte dei vari Ministeri competenti.

La manovra del governo dovrebbe favorirechi ha redditi inferiori a 40 mila euro l’anno.Tornano gli assegni familiari, ma a scalare

Finanziaria 2007: la guidaper orientarsi nei cambiamenti

Sindacato & ServiziLA VOCE DEI Bancari

26

CA

AF

Chi avesse quesiti di caratteregenerale attinenti la materiafiscale, può inviarli al numerodi fax 06 233 222 788.

26 S&S CAAF ok_ALB 25-01-2007 9:20 Pagina 26

30

DI LAURETTA COZ E MASSIMOCARUBELLI • FOTO DI MAURO PAGANI

Davanti il mare, alle spalle le AlpiApuane. Siamo in una campa-gna ricca d’ulivi e di castagni,dall’aria tiepida e dai colori ter-si, inframmezzata da antiche vil-le, dove nei secoli scorsi la no-

biltà di Lucca trascorreva la villeggiatu-ra, e punteggiata dalle massicce archi-tetture degli antichi frantoi, trasformatinel corso degli anni in ricercate dimore,fiancheggiate da alti filari di cipressi. Èla Versilia più riservata con le antichecave di marmo, i laboratori di scultura,i piccoli borghi con la piazza centrale ei caffè all’aperto, dove è facile incon-trare artisti di fama internazionale, daFernando Botero a Igor Mitoraj. In queste zone si può vivere in tranquil-lità, sapendo che la vita mondana dellacosta è a portata di mano, che le lunghespiagge, magnifiche da vivere in estate,lo sono altrettanto e forse di più in in-verno, se si ama passeggiare indisturba-ti sulla rena, che il fascino del lungoma-re viareggino è sempre pronto a rievo-care magiche suggestioni da ruggentianni Venti. Insomma, un entroterra de-cisamente privilegiato, la cui esplora-zione potrebbe iniziare da Corsanico,una piccola frazione di Massarosa, so-pra Viareggio. Questo centro collinare,circondato da una campagna particolar-mente ricca anche di vigneti, gode diuna certa fama per l’organo monumen-

tale che si tro-va nella pievedi San Miche-le Arcangelo.Questo pre-z io so s t r u -mento fu co-struito tra il1602 e il 1606dall’organarov e n e z i a n oVincenzo Co-lonna e, dopoun res tauroterminato or-ma i p iù d ivent’anni fa, è protagonista delle sta-gioni concertistiche che vengono orga-nizzate ogni estate dall’associazioneculturale del posto. Bargecchia, un’altrafrazione di Massarosa, conta in tuttoneppure mille abitanti. La sua caratteri-stica principale è il grande campanileche si vede anche dal mare e veniva pre-so come riferimento dai naviganti perfare il punto. Ma anche le quattro cam-pane che dal 1885 sono patrimonio delpaese meritano una menzione particola-re. Si dice che Giacomo Puccini si re-casse spesso a Bargecchia per sentirlesuonare e che tanto ne gradisse il suonoda riproporlo alla fine del primo atto del-la Tosca. Comunque sia, in luglio il pae-se organizza dei concerti di campane le-gati a questa affinità musicale. Piccolieventi forse, ma significativi di una vi-talità e un gusto di vivere il proprio ter-

ritorio che rende questo entroterra an-cora più ricercato. Affacciato sulla valle di Camaiore, aPiano di Conca, per provare l’agio del-la vita in villa si può approfittare dell’o-spitalità di Villa Cenami. Il corpo prin-cipale è la dimora dei proprietari, di no-biltà datata, ma nelle antiche struttureadiacenti, immerse fra piante d’aranci elimoni, sono stati ricavati sei piccoli ap-partamenti (prezzi da 600 euro per set-t imana , www.cenami . i t , t e l .335/5611808). Pochi chilometri e si arriva al Lago diMassaciuccoli, dove si respira l’atmo-sfera nostalgica dei melodrammi diPuccini. Qui ci si può immergere nel-l’Oasi Lipu, per osservare cormorani,aironi rossi e albanelle reali (www.oasi-lipumassaciuccoli.org). Tornati a Via-reggio, merita una visita il negozio Fio-

ri di Campo di Emanuela Marchesini:arredi di gusto francese-provenzale, ro-mantici e molto country (via Cavallotti101, tel. 0584/963609). Qui si può per-nottare all’Hotel Plaza e de Russie e ce-nare nel ristorante dell’albergo, La Ter-razza. Proseguendo per la Statale sarza-nese, si arriva a Camaiore, meta di va-canze blasonate, dall’attrice Jodie Fo-ster alla duchessa Ines Torlonia. Qui sipossono ammirare storiche dimore, co-me Casa del Vescovo, un’architetturaseicentesca restaurata e arredata conmobili d’epoca e letti a baldacchino dal-

Non

solo

banc

aN

on s

olo

banc

a

Agrit

uris

mi Versilia mon amour

Tra Massa e il lago di Massaciuccoli si stende uno deilungomari più belli d’Italia. Musica , buona cucina e casalitrasformati inalberghi...

30-31 Agri ok_RO 25-01-2007 16:52 Pagina 30

Non solo banca

31

l’interior designer e padrona di casa, Da-niela Leusch. Ottima per pernottare a Camaiore è Vil-la La Bianca, un romantico relais amatodai letterati. Una fattoria del ’700 im-mersa in un parco secolare (prezzi da110 euro a camera, www.villalabian-ca.com, tel. 0584/984657). Restando inzona, per cena, ci si può fermare da Emi-lio e Bona (ottime la zuppa alla fran-toiana o le tagliatelle al lardo di Colon-nata), creato all’interno di un anticofrantoio ristrutturato in riva al torrente(p r ezzo med io 50 eu ro , t e l .0584/989289). In paese è da provare ilprosciutto in bigoncio, conservato inmastelli di legno, in vendita alla Botte-ga salumeria Bonuccelli (via VittorioEmanuele 9, tel. 0584/981391). Lascia-ta Camaiore, si prosegue verso Pietra-santa, dove centinaia di artisti, scultori eartigiani, provenienti da tutto il mondo,vengono per lavorare il marmo, le pie-tre e il bronzo. Il paese e la campagnacircostante sono costellati da studi, la-boratori, botteghe e fonderie. Molte at-tività possono essere visitate. Tra que-ste, da non perdere il laboratorio Cer-vietti, all’interno del quale si trova unadelle più ricche gipsoteche italiane, conmodelli secolari, tra cui si trova il calcodell’originale del David di Michelange-lo (www.cervietti.com). Lungo la stra-da per Strettoia si trova lo studio Pesca-rella (www.studiopescarella.com), nelquale una decina d’artisti provenienti datutto il mondo lavorano nello stesso spa-

zio (da vedere le onde del mare e i pescidi marmo della tedesca Lotte Thuenkere le grandi sculture del coreano KangSeok Won). Per cenare a Pietrasanta, in località Bec-catoio, si può scegliere La Martinatica.I menù proposti sono due, di terra e dimare. In cucina lavora Mirella, le cui ri-cette si basano sui sapori del territorio(p r ezzo med io : 40 eu ro ; t e l .0584/798534). In alternativa, alle spalledella scultura Il Guerriero dello sculto-re colombiano Fernando Botero, che hacasa in zona, si può cenare nel nuovo lo-cale Lo Studio, cucina classica, dallazuppa di cipolle al petto d’anatra all’a-rancia (piazza Matteotti 39, prezzo me-dio: 50 euro; tel. 0584/793930). Primadi lasciare il paese, merita una visita laChiesa della Misericordia, dove Boteroha affrescato, con le sue forme e figuredai grandi volumi, due rappresentazio-ni, del Paradiso e dell’Inferno. Una de-viazione è d’obbligo per passare da Giu-stagnana di Seravezza, paesino in posi-zione panoramica su Forte dei Marmi:qui è da provare il raro salame tizzone,stagionato sotto la cenere. Per acqui-starlo, il posto giusto è l’Azienda agri-cola Lorenzoni (via Lorenzoni 108, te-lefono 335/8381961). Lasciata la colli-na, dopo pochi chilometri si arriva a For-te dei Marmi. Qui per un relax è idealel’Hotel Byron: l’atmosfera è imprezio-sita dalla cucina dello chef Andrea Mat-tei, astro in ascesa (www.hotelbyron.net, telefono 0584/787052).

Tra Umbria e Marche Torre Almonte sorge su una collina poco distante da Todi, nel cuoredell’Umbria. È un castello medievale restaurato di recente con attentorigore filologico, da cui sono stati ricavati due appartamenti di charme alterzo e al quarto piano della torre e due eleganti suite al secondo piano.Gli appartamenti, di 120 mq ciascuno, hanno mantenuto le caratteristicheoriginarie; travi a vista, pavimenti in cotto e camini in pietra ben si sposanocon mobili antichi di famiglia e arredi contemporanei di design. La torre,eretta alla fine del XII secolo, è circondata da un parco secolare dove iproprietari hanno voluto ricreare l’impianto del giardino ottocentesco chesi arricchisce di una meravigliosa collezione di rose antiche. Dalla terrazzapanoramica in cima alla torre lo sguardo si perde nella bellezza delpaesaggio umbro e questa elegante dimora storica è perfetta per unweekend alla scoperta di Assisi, Perugia, Spoleto e Orvieto, tutte distantinon più di 30-40 chilometri. Rispecchia i principi della bioedilizia ilnuovissimo albergo Solea nella campagna marchigiana e non lontano dalmare. È un antico casale dell’Ottocento dove le famiglie della zona sirecavano per cuocere il pane nel suo grande forno. Oggi, ricostruito conantichi coppi e mattoni recuperati con sapienza, è stato trasformato in unresort intimo e accogliente, mentre l’antico forno è diventato un piccolo

appartamento con cucina. L’albergo offresei camere matrimoniali e due suite, oltrea una sala da pranzo con camino, ungiardino d’inverno per leggere econversare e una piccola palestra. Si trovasu un poggio, circondato da un giardino diolivi, e da un bosco di querce. •TorreAlmonte, fraz. Frontignano 1, Todi (Pg),tel. 075/8852560, www.torrealmonte.com. •Solea, via Santa Lucia 6, Ripe (An),telefono 071/7958455,www.soleaalbergodicampagna.it.

Il giardino d’inverno del casale ristrutturatoa Solea, provincia di ancona

Ind

iriz

zi d

el c

uore

Immerso nella primacollina di Viareggio, inlocalità Piano diMommio, un anticofrantoio ristrutturato, asinistra, e, qui sopra,un altro frantoio aBargecchia. Nellapagina accantoun’immagine dellacampagna dietroViareggio. L’itinerario ele immagini sono stateselezionate e pubblicateda Case & Country, unmensile di Class Editori

30-31 Agri ok_RO 25-01-2007 16:54 Pagina 31

32

Non solo bancaLA VOCE DEI Bancari

di Arturo

Sta riscuotendo, com’era nelleprevisioni, un enorme succes-so di pubblico e di critica, lapoderosa mostra bresciana Tur-ner e gli Impressionisti. Com-posta di circa 270 opere e di-

visa in 5 ampie sezioni, (Constable eTurner, Dall’Accademia al primo pleinair, Da Barbizon al primo paesaggioImpressionista, Paesaggi dell’impres-sionismo, Il giardino), la mostra perla prima volta in Italia, tratteggia l’im-portante vicenda della nascita del pae-saggio impressionista, ma da un pun-to di vista molto più dilatato e stori-camente fondato. Infatti, la prima sezione indica, attra-verso l’opera di Constable e Turner,le maggiori preesistenze in Europa, aldi fuori della Francia, nel nome del-la più elevata qualità per quel che ri-guarda una nuova interpretazione delpaesaggio. Constable e Turner sonostati fondamentali, il primo in modoparticolare per gli artisti di Barbizone il secondo specialmente per Monet. La seconda sezione, Dall’Accademiaal primo plein air, illustra l’evoluzio-ne del paesaggio da fondale sceno-grafico, luogo in cui accadono le sto-rie della mitologia e delle sacre scrit-ture, a genere in cui la natura, pur nonassumendo mai quella rilevanza che,negli stessi anni, le era propria conl’opera di Constable e Turner, vieneconsapevolmente studiata dal vero dapittori come Granet, Constantin, Va-lenciennes e, naturalmente, Corot. Ar-tisti che, soprattutto nei loro soggior-ni italiani, sembrano decisamente ca-

povolgere il gusto dellaricostruzione storica afavore di uno sguardopiù limpido sulla natu-ra, finalmente accarez-zata e amata, percorsa dauno sguardo mai vuotoe inutile. Questa dispo-sizione d’amore sarà ilpunto di partenza ancheper i giovani pittori im-pressionisti quando,qualche decennio piùtardi, si affaccerannosulla scena parigina. Poisarà l’impressionismo aguadagnare gradual-mente il centro della sce-na. E, naturalmente, vo-lendo spiegare cosa ab-bia rappresentato il pae-saggio per quel gruppostraordinario di pittori,bisognerà partire da Bar-bizon. Nella terza sezione in-fatti, intitolata Da Bar-bizon al primo paesaggio impressio-nista, si avrà modo di misurare qualefu la vera, incredibile novità introdottada quei pittori, i cui esordi sono da ri-condurre ai primissimi anni Trenta, ri-conosciuti come gli artefici di una rot-tura che segna la fine dell’ascenden-te teorico ed estetico del paesaggioclassico. La natura non è più quella diun’Italia pittoresca e idealizzata, maquella di una Francia scoperta gra-dualmente. Si inizia con l’esplorazio-ne delle foreste attorno a Parigi, co-me Compiègne, Montmorency e Lou-veciennes. Ma il luogo che, più di al-tri, rinvigorì il paesaggio contempo-raneo francese tra gli anni Trenta e glianni Cinquanta, fu la foresta di Fon-tainebleau con le sue frazioni, Barbi-zon, Marlotte e Chailly. Corot,Français e Huet furono tra i primi afrequentare questi luoghi mitici, e ven-nero poi seguiti da Diaz de la Peña,Rousseau, Daubigny e Courbet, soloper citare gli artisti più celebri chehanno costituito un fondamentale pon-te tra la pittura accademica di pae-saggio in Francia e gli impressionisti.Ai loro esordi infatti Monet, Bazille,Sisley e Pissarro si ritrovano negli stes-si anni a dipingere in questo luogo mi-tico, rielaborando la lezione dei mae-stri più anziani e sviluppando in par-

ticolare un’attenzione affatto nuova peril dato atmosferico e l’importanza del-la luce. Intitolata Paesaggi dell’im-pressionismo, la quarta sezione ab-braccia oltre 150 opere, dunque il cuo-re vero di tutta la mostra. Non più so-lo il paesaggio, ma i paesaggi. Un plu-rale che si rende necessario per rac-

contare la ricchezza e diversitàdi visione che, a partire dai pri-mi anni Settanta e fino agli al-bori del nuovo secolo, tanti pit-

tori della generazione impressionistahanno saputo tradurre nelle loro ope-re. In quasi quarant’anni di pittura, nonsolo matura e giunge a compimento illinguaggio impressionista più univer-salmente noto, ma si evolvono in mo-do assolutamente perentorio singolefigure di artisti che apportano ulterio-

Turner e gli impressionisti

DOVE & COMETURNER E GLI IMPRESSIONISTILa grande storia del paesaggio modernoin Europa - MONDRIAN 80 capolavoriFino al 9 aprile 2007

Orario: da lunedì a giovedì ore 9-19; venerdì esabato ore 9-21; domenica ore 9-20Biglietti: : intero € 16. Ridotto € 13: studentiuniversitari con attestato di iscrizione, oltre i 60anni, gruppi (capogruppo gratuito), tesserati TCIRidotto € 10: minorenni, € 9: scuole con dueaccompagnatori a titolo gratuito. Per il diritto diprevendita, con esclusione delle scuole, € 1,50.Vendita biglietti sospesa un’ora prima dell’orariodi chiusura.

A Brescia due mostre memorabili affrontano lagrande storia del paesaggio modermo in Europa,e il tema dell’astrazione partendo dalla natura

Altr

o turis

mo

� Manet, Il porto di Calais,1864 -1865 circa,

� Camille Pissarro, Strada daVersailles a Louveciennes,1870, Stiftung Sammlung E.G. Bürle, Zurigo

� Constable, La baia diWeymouth vista dalle collinedi Osmington Mills, 1816circa, Museum of Fine Arts,Boston

� Monet, Pioppi lungo il fiumeEpte, 1891, The NationalGallery of Scotland,Edimburgo

� Turner, Tramonto sul lago,1840 circa, Tate, Londra

� Joseph Mallord WilliamTurner, Sheerness vista dalNore, 1808. Museum of FineArts, Houston

� �

32-33 altro DEF_ALB 26-01-2007 14:26 Pagina 32

Non solo banca

33

ri e più fecondi elementi di novità. Seal primo momento possiamo associa-re i nomi, tra gli altri, di Sisley, Pis-sarro, Guillaumin e Caillebotte, i ve-ri giganti di questa irripetibile stagio-ne sono Manet prima di tutti, e poiGauguin, Monet, van Gogh e Cézan-ne. Artisti il cui ruolo dominante è te-stimoniato in mostra da ampi gruppidi opere di qualità assoluta. L’im-pressionismo non nasce con un mani-festo programmatico stilato in un mo-mento preciso da un maître à penser.E la prima esposizione, presso lo stu-dio fotografico di Nadar nell’aprile del1874, è solo il battesimo ufficiale diun movimento. I cui protagonisti inrealtà si frequentavano già da diversianni, stimolandosi a vicenda nella ri-cerca di un linguaggio diverso da quel-lo proposto nei Salon, di un modo nuo-vo di guardare alla realtà e di farneesperienza. Questa sezione vuole dun-que restituire il senso di tale confron-to continuo che ha animato le esistenzedegli impressionisti, del loro cimen-tarsi molto spesso su soggetti simili,nello stesso tempo o a distanza di an-ni, in perfetta solitudine o l’uno a fian-co dell’altro. E sarà dunque anche ine-vitabile, e affascinante verificare quan-to l’apporto di un pittore sia leggibi-le nell’opera di un altro. Quanto, cioè,l’impressionismo sia sostanzialmenteun riandare continuo, ciascuno con lapropria sensibilità, alla natura tutta,che ci circonda, per coglierne fin do-

ve possibile la fuggevole bellezza. Oper trasferirvi, è il caso emblematicodi Monet, nel periodo ultimo di Gi-verny, il senso lacerato di una visio-ne, e, per Van Gogh, la corrispondenzacon il suo più intimo sentire.In una succedersi affascinante le ope-re sono disposte per nuclei tematici.Dalle vedute di Parigi realizzate damolti tra gli impressionisti, Caillebottein primis, al gruppo fondamentale cen-trato sulla campagna francese, dovetanti tra questi artisti danno il megliodi loro stessi. Quindi il tema dell’ac-qua, ovvero i fiumi di Francia, dallaSenna all’Oise, e poi i quadri dedica-ti al mare, da quelli celeberrimi di Ma-net, e dai molti che Monet vi dedicòsoprattutto durante i soggiorni im-portanti in Normandia o in Costa Az-zurra, fino all’esaltazione dell’acce-cante luce mediterranea nei quadri diSignac. Sempre restando al tema del-le città, un ruolo centrale, anche peri quadri dipinti fuori Parigi, è ancoraquello di Monet, con le immagini diLondra, di Venezia, e della cattedra-le di Rouen, collocata in un magnifi-co raffronto con due superbe versio-ni della chiesa di Moret dipinte da Si-sley. Il giardino è il nome infatti del-la quinta e ultima sezione, dove sonopresentati molti dei capolavori più al-ti di tutta la mostra, a cominciare, peresempio, da Un angolo del giardinoa Rueil dipinto da Manet nel 1882,qualche mese prima della sua morte.

Il tema del giardino è però forse quel-lo che per eccellenza va ricondotto al-l’opera di Monet e al tempo ultimodella sua vita a Giverny. La mostra, infatti, si conclude, lonta-nissima da dove era partita, già bendentro il XX secolo e, tuttavia, vici-na a certi quadri di Turner che, ancorprima della metà del secolo precedente,erano già dispersione dentro la tem-

pesta del colore, fosse essa di luce oneve. Alcune visioni del giardino, deiglicini e delle ninfee di Monet, espo-ste nell’ultima sala della mostra, si-gillano, nella decantazione della ma-teria dipinta, un percorso fatto ormaidi fiorite sottrazioni di luce. La natu-ra è diventata il respiro del cosmo, lavoce di un infinito nata dallo stagnoincantato di Giverny.

Mondrian, prima e dopo l’albero

In concomitanza con la mostra-even-to sugli Impressionisti, sempre nelMuseo di Santa Giulia a Brescia, èpossibile visitare anche un’altraesposizione straordinaria: 80 capo-lavori di Mondrian, in buona parte

eccezionalmente concessi in prestito dalGemeentemuseum dell’Aia. Si trattadella prima esposizione italiana che il-lustra l’intera opera del grande pittoreolandese, con una prevalenza per il pe-riodo precedente il suo celeberrimocammino astratto, periodo certamentesconosciuto alla maggioranza del pub-blico, ma poco noto anche a coloro che,pur appassionati, non hanno avuto mo-do di visitare proprio il museo dell’Aia,che ne custodisce la quasi totalità de-gli esempi.La visita alla mostra sarà, quindi, un’as-soluta sorpresa, soprattutto per questaparte figurativa che occupa quasi unquindicennio, prima di giungere, al prin-cipio del secondo decennio del secoloXX, a quel punto stringente di pas-saggio che, attraverso il tema dell’al-bero, congiunge mano a mano la de-scrizione della natura all’astrazionesempre più geometrizzante, con un per-corso non dissimile dalla mostra sulpaesaggio. Quando si parla di Mon-drian si è appunto soliti pensare allesue figure geometriche: strisce nere che

intersecano piani bianchi, linee che de-limitano quadrati rossi, gialli e blu. Edè stata questa la modalità stilistica cheha connotato la sua pittura negli anniVenti. Da quel momento in poi, Mon-drian è stato considerato uno degli ar-tisti moderni più innovativi e ha su-scitato l’apprezzamento di artisti, ar-chitetti, musicisti e critici, che gli han-no riconosciuto una rigorosa coerenzae la capacità di arrivare a delle solu-zioni radicali sia nella vita sia nell’ar-te. Per Mondrian la pittura è il risulta-to di tre componenti fondamentali: for-ma, linea e colore, e ha come sola fi-nalità la realizzazione della Bellezza.Bellezza non tanto come attributo del-la realtà ma come entità spirituale inse stessa. Concetti centrali della mo-stra sono: “evoluzione” e “intuizione”.Il risultato è una serie di lavori sor-prendente non solo per l’evoluzione di-sciplinata che evidenzia, ma anche peril rigore dello stile. Mondrian sembratentare sempre nuovi punti di vista equando questi, nel tempo, non lo con-vincono più è capace di eliminarli sen-za troppi ripensamenti. Il concetto di“evoluzione”, a lui così caro, risultanon tanto dal passaggio disciplinato dauna fase all’altra ma piuttosto da unacostante eliminazione, e persino di-struzione, delle soluzioni precedenti. In

questo processo Mondrian attinge allapropria intuizione; intuizione che gliera necessaria poiché gli garantiva, nel-le proprie scelte, un legame spiritualecon la Bellezza. L’esposizione parte daisuoi esordi come paesaggista, nel filo-ne del realismo tradizionale olandesedella Scuola dell’Aia, anche se con unapittura di atmosfera già personale.

In seguito, gradualmente, Mondrian haridotto i suoi paesaggi sempre più acolori e forme, e ha sviluppato una pre-dilezione per il crepuscolo, momentoin cui sono i contorni, e non tanto glioggetti, ad avere più significato.

� Piet Mondrian, Tavola I, composi-zione con rosso, nero, blu e giallo,1921. Gemeentemuseum DenHaag, L'Aia

� Piet Mondrian, Sera (l’albero rosso),1908-1910, GemeentemuseumDen Haag, L'Aia

� Piet Mondrian, Composizione n. IV,1914, Gemeentemuseum DenHaag, L’Aia

Per questo importante appuntamento al MART di Rovereto (TN), il CentroServizi Nazionale FABI propone agli iscritti un calendario per tre visite gui-date:

• Sabato 24 marzo 2007 - ore 14.10 e ore 14.20 (due turni)adesioni entro il 15 marzo 2007

• Sabato 31 marzo 2007 - ore 15.10 (un turno)adesioni entro il 20 marzo 2007

La quota di partecipazione (comprensiva di biglietto d’ingresso, diritti di pre-notazione e guida) riservata agli iscritti FABI ed ai rispettivi familiari è fis-sata in 8 euro a persona (2 per i minori di 15 anni). Il rapporto di conven-zione tra CSN FABI e MART permette permanentemente agli iscritti FABI –contro semplice presentazione della tessera sociale valida per l’anno in cor-so – di fruire della tariffa ridotta (alla data odierna a 5 euro anziché 8) perl’ingresso individuale al Museo. Per conferme ed informazioni contattare ilcollega Antonio Cossu, Direttore del Centro Servizi Nazionale FABI(347.5308211 – 06.6783150 – [email protected]). Sul prossimo numerode La voce sarà pubblicata una scheda di presentazione della mostra.

➭ MITOMACCHINA

Storia, tecnologia e futuro del designdell’automobile - MartRovereto fino al 1° maggio 2007

32-33 altro DEF_ALB 25-01-2007 9:45 Pagina 33

34

Non

sol

oba

nca

Appunta

menti Chi c’è c’è

"Nessuno è solo" Tour di Tiziano FerroVENERDÍ 2 febbraio: 105 Stadium, RIMINISABATO 3 febbraio: Pala Sanfilippo, BRESCIALUNEDÍ 5 febbraio: Pala Partenope, NAPOLIMERCOLEDÍ 7 febbraio: Palasport, PALERMOGIOVEDÍ 8 febbraio: Palasport, ACIREALE (CT)SABATO 10 febbraio: Pala Andria, ANDRIADOMENICA 11 febbraio: Palasport Giovanni Paolo II, PESCARAMARTEDÍ 13 febbraio: Pala Mazzola, TARANTOMERCOLEDÍ 14 febbraio: Pala Sele, EBOLIVENERDÍ 16 febbraio: Palalottomatica, ROMALUNEDÍ 19 febbraio: Pala Onda, BOLZANOMARTEDÍ 20 febbraio: Pala Bernhardsson, PADOVAGIOVEDÍ 22 febbraio: Mazda Palace, GENOVAVENERDÍ 23 febbraio: Palasport, CUNEODOMENICA 25 febbraio: Hallenstadion, ZURIGO

"Dischi Volanti” Tour di Niccolò FabiVENERDÍ 9 febbraio: Biergarten, PALERMOSABATO 10 febbraio: Red Light, CATANIALUNEDÍ 12 febbraio: Teatro Acacia, NAPOLIGIOVEDÍ 15 febbraio: Teatro Italia, GALLIPOLI (LE)MERCOLEDÍ 21 febbraio: Piper, ROMAGIOVEDÍ 22 febbraio: Piper, ROMAVENERDÍ 23 febbraio: Saschall, FIRENZELUNEDÍ 26 febbraio: Teatro Circuì, PESCARA

Carmen Consoli: Tour 2007VENERDÍ 2 febbraio: Pakais, SAINT VINCENT (AO)MARTEDÍ 6 febbraio: Teatro Medica, BOLOGNAMERCOLEDÍ 7 febbraio: Teatro Medica, BOLOGNAGIOVEDÍ 8 febbraio: Teatro Vercelli, VERCELLISABATO 10 febbraio: Teatro Verdi, FIRENZEDOMENICA 11 febbraio: Teatro Verdi, FIRENZEMERCOLEDÍ 14 febbraio: Auditorium Parco della Musica, ROMALUNEDÍ 19 febbraio: Teatro Massimo, PESCARAMARTEDÍ 20 febbraio: Teatro Massimo, PESCARAVENERDÍ 23 febbraio: Palaresia, BOLZANOMARTEDÍ 27 febbraio: Teatro Smeraldo, MILANOMERCOLEDÍ 28 febbraio: Teatro Smeraldo, MILANO

"MADE IN ITALY” Tour di Gigi D’AlessioSABATO 24 febbraio: Datchforum, MILANODOMENICA 25 febbraio: Datchforum, MILANOMARTEDÍ 27 febbraio: Palaolimpico, TORINOMERCOLEDÍ 28 febbraio: Palabam, MANTOVA

"Tutti qui” Tour di Claudio BaglioniLUNEDÍ 5 febbraio: Pala B. Raschi, PARMAGIOVEDÍ 8 febbraio: Palaignis, VARESEDOMENICA 11 febbraio: Palasport, TREVIGLIO (BG)MERCOLEDÍ 14 febbraio: Palarossini, ANCONAVENERDÍ 16 febbraio: Palasport Giovanni Paolo II, PESCARAMERCOLEDÍ 21 febbraio: Palasport, MESSINASABATO 24 febbraio: Palasport, TRAPANI

"Onda Tropicale" Tour 2007 di Fiorella MannoiaGIOVEDÍ 1 febbraio: Teatro Metropolitan, CATANIALUNEDÍ 5 febbraio: Teatro Metropolitan, PALERMOMARTEDÍ 13 febbraio: Auditorium Conciliazione, ROMAMERCOLEDÍ 14 febbraio: Auditorium Conciliazione, ROMAGIOVEDÍ 15 febbraio: Auditorium Conciliazione, ROMAMARTEDÍ 20 febbraio: Teatro Rossetti, TRIESTEGIOVEDÍ 22 febbraio: Nuovo Teatro, BRESCIASABATO 24 febbraio: Palasport San Lazzaro, PADOVALUNEDÍ 26 febbraio: Teatro Filarmonico, VERONAMERCOLEDÍ 28 febbraio: Teatro di Varese, VARESE

"Oral Fixation" Tour di ShakiraUnica data italianaMARTEDÍ 27 febbraio 2007: Datchforum, MILANO

Co

ncer

ti e

Tour

• Ruote & Motori Show – Esposizione auto e motocicli dal 24 al 26febbraio a Lanciano (CH)

• Pianeta Birra: dal 4 al 7 febbraio a Rimini (RN)

• Mia Mostra Internazionale dell’Alimentazione dal 4 al 7 febbraio aRimini (RN)

• AUTO E MOTO D’EPOCA – Esposizione auto e moto storiche il 17febbraio a Trieste (TS)

• Festival del Fumetto dall’11 al 12 febbraio a Segrate (MI)

• B.I.T. dal 22 al 25 febbraio a Milano (MI)

• Milano Classic Motors dal 5 al 6 febbraio a Busto Arsizio (VA)

• Mostra Internazionale Felina dal 12 al 13 febbraio a Busto Arsizio(VA)

• Rassegna di minerali e fossili dal 12 al 13 febbraio a Cecina (LI)

• Cioccolando dal 24 al 26 febbraio a Livorno (LI)

FIERE, MOSTRE E RASSEGNE

• I ragazzi della trasmissione “Amici” sono i protagonisti di FOOTLOOSE, THE MUSICAL: dal 1° al 6 febbraio 2007 a Bologna,dal 7 al 19 febbraio a Torino, dal 22 al 27 febbraio a Genova.

• Paola Cortellesi e Valerio Mastrandrea sono i protagonisti diDUETTO, il 13 febbraio a Roma, incontri con gli attori e registi delcinema italiano. Sala Petrassi ore 21.00 Ingresso libero fino adesaurimento posti

• Beppe Grillo, con il suo spettacolo, sarà a Verona il 4 febbraio, aBolzano il 7 febbraio e a Modena l’11 febbraio.

• Enrico Bertolino, con il suo spettacolo “Voti a perdere” sarà alTeatro Colosseo di Torino dal 16 al 19 febbraio.

Musical, spettacoli, cabaret, rappresentazioni teatrali

Mostre d’arte ed eventi museali

AFRO, ITALIA-AMERICA , Incontri e confrontiMusei Civici di Udine e PordenoneFino al 19 marzo

MITI SENZA FEDE. Mostra di Francesco TomassiPisa, Museo di San MatteoFino all' 11 febbraio

LA MADONNA LIA. Francesco Napoletano nella bottega diLeonardo a MilanoLa Spezia, Museo LiaFino al 25 febbraio

BENCHÉ NON SIA MIA PROFESSIONE. MICHELANGELO E IL DISEGNO DI ARCHITETTURAFirenze, Casa BuonarrotiFino al 19 marzo

ARTE E LAVORO '800/'900Pontedera, Museo Piaggio Giovanni Alberto AgnelliFino al 13 aprile

PIRANDELLO. NATURE MORTEBrescia, Museo di Santa GiuliaFino al 25 marzo

LAVAGNINO. Opere scelteBrescia, Piccolo Miglio in CastelloFino al 25 marzo

FORGIOLI. Opere 1996-2006Brescia, Grande Miglio in CastelloFino al 25 marzo

2828FEBBRAIO

FIERE, MOSTRE, CONCERTI

FEBBRAIO

Il cartellone di Febbraio per divertirsi, imparare, informarsi

A cura di Autolycus

34 DEF_ALB 25-01-2007 9:54 Pagina 34