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L a Scuola nazionale centro di istruzione professiona- le e culturale, con sede in via dell’Edilizia a Potenza, svolge la sua attività di formazione sin dal 1968 e continua a tutt’oggi con la formazione continua attraverso “corsi liberi autoriz- zati” dalla Regione Basilicata, presso la quale la Scuola è ac- creditata. In particolare, il Centro ha mi- rato sulla formazione di corsi triennali, comprensivi di qua- lifica e specializzazione, come “Estetiste e acconciatori”, oltre ad altre attività formative. La qualità della formazione, prodotta con grande successo dall’ente scuola, ha consentito di collocare nel mercato del lavoro, sia come dipendenti sia come imprenditori autonomi, figure professionali altamente qualificanti e professionalmen- te preparate. È da osservare che i formati sono giovani che, per avviare le loro attività autonome, hanno bisogno di un forte sostegno in termini economici da parte delle autorità locali che tante volte, al momento del bisogno, sono assenti. Inoltre, l’offerta di formazione per estetiste e acconciatori, nel Mezzogior- no d’Italia, si trova spesso in situazioni competitive, non solo rispetto all’offerta presen- te in altre aree del Paese, ma anche all’interno della stessa regione. Solo il potenziamento della qualità e l’investimento di concreti aiuti istituzionali possono garantire nel tempo la creazione di attività forti in grado di dare al Paese e alle stesse istituzioni locali uno svi- luppo economico e il rilancio complessivo di un segmento dell’economia nella regione Ba- silicata e nelle regioni limitrofe. L’assessorato alla Formazio- ne della Regione Basilicata, rappresentata attualmente dalla dottoressa Rosa Mastro- simone, che sta mostrando una particolare dinamicità e attenzione alle innovazioni di figure professionali nuove, può rappresentare il campo di spe- rimentazione, ideale per svi- luppare e approfondire un dia- logo con gli attori economici e sociali sul territorio, alla base dell’identificazione dei bisogni formativi delle imprese e delle corrispondenti politiche di so- stegno. Ad esso si affiancano gli altri importanti protagonisti di questo progetto. Tra que- sti, Angelo Scaringi, profondo sostenitore dell’ente Scuola nazionale per l’attivazione e la formazione delle figure profes- sionali sopra menzionate, che rappresentano la leva strategica per la competitività a conferma dell’importante obiettivo di consolidamento e sviluppo di nuovi imprenditori altamente specializzati da porre sul mer- cato del lavoro. Meritano men- zione inoltre i docenti che ope- rano nella formazione per il conseguimento delle qualifiche e specializzazioni per “Estetiste e acconciatori”, rispettivamente rappresentati nelle persone di Rosa Limone e Maria Abbate, che oltre all’eccezionale profes- sionalità si dedicano con amore e passione nel produrre risulta- ti e successi, dimostrati dalle iniziative imprenditoriali intra- prese dai propri allievi all’inter- no della regione Basilicata e in altre realtà del Mezzogiorno. E non vanno, infine, dimenticati la direttrice della Scuola nazio- nale Paola Summa e il suo staff, che quotidianamente e con grande responsabilità vigilano e prestano attenzione su tutti i corsisti, concorrendo, a volte, a risolvere problemi di natura psicologica e molto spesso an- che “di più”. La direzione coglie infine l’oc- casione per rivolgere un vivo ringraziamento e riconosci- mento a tutti coloro che, pur non essendo stati citati, contri- buiscono ogni giorno alla cre- scita formativa di queste pre- ziose figure professionali come le estetiste e gli acconciatori. Aula didattica Estetiste e acconciatori, imprenditori per il futuro del Mezzogiorno La Scuola nazionale di Potenza forma le figure specializzate di domani Laboratorio parrucchieri Laboratorio estetiste Atrio interno principale Eventi Lunedì 26 Settembre 2011 16 Focus Formazione A ssegni di ricerca più alti, quasi raddoppiata la per- centuale dei fondi assegnati alle università su base merito- cratica, norme per bilanci più trasparenti. Ma anche ridu- zione del numero dei corsi di laurea, razionalizzazione dei settori scientifico-disciplinari, certificazione degli atenei e valutazione della qualità della ricerca, nuove procedure per l’abilitazione scientifica nazio- nale e l’internazionalizzazione dell’università, per continuare con i finanziamenti a progetti di ricerca Prin e test di medi- cina in inglese. Non è un mero elenco di buone prassi. Sono i punti focali di una formazione accademica che cambia e che vuole innovarsi a tutta forza con la riforma dell’università. Ricerca, tecnologia, metodo: questi gli strumenti chiave per creare le leve di domani. Ed eccellenza soprattutto la via per creare i manager, con una formazione che non passa più solo dall’aula accademica. An- che perché, a conti fatti, al di là del dirigere l’azienda di qual- cun altro, sono sempre di più i giovani che decidono di aprire in proprio, necessitando così di una formazione adeguata. Soprattutto, anche chi è già un abile dirigente comunque deve rimanere aggiornato per essere competitivo. Pure in questo ca- so a farla da padroni sono ma- ster e percorsi altamente profes- sionalizzanti, nell’ottica di una formazione continua. In definitiva, cambiano le istan- ze del mercato del lavoro e cam- biano le prospettive degli stu- denti. Quello che conta è, oltre alla teoria, anzitutto la pratica, su campo naturalmente, all’in- terno delle aziende, con stage qualificati e con esperienze all’estero, per approfondire an- che le conoscenze linguistiche. È in questo modo che i manager si preparano al futuro. Non apprendono più solo nel modo tradizionale, perché esperienza lavorativa è il fulcro nevralgico di tutta la questio- ne e le nuove metodologie per la formazione danno il giusto apposto. Sono in una fase di sperimentazione avanzata e già efficaci. L’Isfol, Area politi- che e offerte per la formazione continua, ne ha scattato una fotografia eloquente, presentata pochi giorni fa in un convegno dedicato. Intanto, qualche numero. I ma- nager formano una popolazio- ne corposa: in Italia il 2010 ne ha contato in tutto 1.601.092 tra dirigenti (427.552) e quadri (1.173.540). L’alto grado di sco- larizzazione ne è la peculiarità sostanziale, infatti 7 dirigenti su 10 sono laureati e nel 16% dei casi possiedono anche una spe- cializzazione post laurea. Ma la formazione non si ferma ai primi passi. Aggiornamento delle competenze, svecchia- mento della professione, inno- vazione su ogni fronte è per i ca- pitani d’azienda un plus al quale, nella maggior parte di casi, non rinunciano. Pure qui parlano i dati Isfol. A fronte della media nazionale (il 3,1% di lavoratori formati nel 2010) la percentuale di dirigenti e quadri partecipan- ti almeno a un’iniziativa forma- tiva è stata rispettivamente del 13% e 11,5 per cento. A testi- moniare quanto per le figure ai vertici sia fruibile la formazione nella stessa impresa. È naturale, l’innovazione non annulla la tradizione, anzi vi si accompagna in stretta sinergia e produce i fatti. Così alla prati- ca si affianca la teoria e l’attività d’aula in primis. Nello specifico dei numeri, in termini di me- todologia formativa, i dati del sistema di monitoraggio delle iniziative finanziate dai Fondi paritetici interprofessionali tra 2008 e 2010 confermano anco- ra un massiccio ricorso all’aula che coinvolge i tre quarti dei partecipanti. Se, però, si analizza l’impiego dei fondi rivolti ai dirigen- ti rispetto agli altri, ecco che l’aula didattica prevale meno, del 55% contro l’87% degli al- tri Fondi. Qui, è largo spazio alla tecnologia. E allora sullo scenario recitano il ruolo di protagonisti il training on the job (ovvero tutte quelle attività volte all’acquisizione di com- petenze operative sul luogo di lavoro), la partecipazione a convegni, workshop e pre- sentazione di prodotti/servizi, la partecipazione a circoli di qualità o gruppi di autoforma- zione. Né si tralasciano le visite di studio, importante tassello di una preparazione moderna e dinamica che stanno inizian- do a prendere una fisionomia sempre maggiore nell’ambito della formazione manageriale, puntando sul confronto, sulla crescita e sulla concretezza. Ricerca, tecnologia e metodo Sono le leve per la formazione (anche continua) dei futuri manager di successo

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Page 1: Estetiste e acconciatori, imprenditori per il futuro del ...€¦ · regione. Solo il potenziamento della qualità e l’investimento di concreti aiuti istituzionali possono garantire

La Scuola nazionale centro di istruzione professiona-

le e culturale, con sede in via dell’Edilizia a Potenza, svolge la sua attività di formazione sin dal 1968 e continua a tutt’oggi con la formazione continua attraverso “corsi liberi autoriz-zati” dalla Regione Basilicata, presso la quale la Scuola è ac-creditata.In particolare, il Centro ha mi-rato sulla formazione di corsi triennali, comprensivi di qua-lifica e specializzazione, come “Estetiste e acconciatori”, oltre ad altre attività formative. La qualità della formazione, prodotta con grande successo dall’ente scuola, ha consentito di collocare nel mercato del

lavoro, sia come dipendenti sia come imprenditori autonomi, figure professionali altamente qualificanti e professionalmen-te preparate.È da osservare che i formati sono giovani che, per avviare le loro attività autonome, hanno bisogno di un forte sostegno in termini economici da parte delle autorità locali che tante volte, al momento del bisogno, sono assenti. Inoltre, l’offerta di formazione per estetiste e acconciatori, nel Mezzogior-no d’Italia, si trova spesso in situazioni competitive, non solo rispetto all’offerta presen-te in altre aree del Paese, ma anche all’interno della stessa regione. Solo il potenziamento

della qualità e l’investimento di concreti aiuti istituzionali possono garantire nel tempo la creazione di attività forti in grado di dare al Paese e alle stesse istituzioni locali uno svi-luppo economico e il rilancio complessivo di un segmento dell’economia nella regione Ba-silicata e nelle regioni limitrofe.L’assessorato alla Formazio-ne della Regione Basilicata, rappresentata attualmente dalla dottoressa Rosa Mastro-simone, che sta mostrando una particolare dinamicità e attenzione alle innovazioni di figure professionali nuove, può rappresentare il campo di spe-rimentazione, ideale per svi-luppare e approfondire un dia-logo con gli attori economici e sociali sul territorio, alla base dell’identificazione dei bisogni formativi delle imprese e delle corrispondenti politiche di so-stegno. Ad esso si affiancano gli altri importanti protagonisti di questo progetto. Tra que-sti, Angelo Scaringi, profondo sostenitore dell’ente Scuola nazionale per l’attivazione e la formazione delle figure profes-sionali sopra menzionate, che

rappresentano la leva strategica per la competitività a conferma dell’importante obiettivo di consolidamento e sviluppo di nuovi imprenditori altamente

specializzati da porre sul mer-cato del lavoro. Meritano men-zione inoltre i docenti che ope-rano nella formazione per il conseguimento delle qualifiche e specializzazioni per “Estetiste e acconciatori”, rispettivamente rappresentati nelle persone di Rosa Limone e Maria Abbate, che oltre all’eccezionale profes-sionalità si dedicano con amore e passione nel produrre risulta-ti e successi, dimostrati dalle iniziative imprenditoriali intra-prese dai propri allievi all’inter-no della regione Basilicata e in altre realtà del Mezzogiorno. E non vanno, infine, dimenticati

la direttrice della Scuola nazio-nale Paola Summa e il suo staff, che quotidianamente e con grande responsabilità vigilano e prestano attenzione su tutti i corsisti, concorrendo, a volte, a risolvere problemi di natura psicologica e molto spesso an-che “di più”. La direzione coglie infine l’oc-casione per rivolgere un vivo ringraziamento e riconosci-mento a tutti coloro che, pur non essendo stati citati, contri-buiscono ogni giorno alla cre-scita formativa di queste pre-ziose figure professionali come le estetiste e gli acconciatori.

Aula didattica

Estetiste e acconciatori, imprenditori per il futuro del MezzogiornoLa Scuola nazionale di Potenza forma le figure specializzate di domani

Laboratorio parrucchieri

Laboratorio estetisteAtrio interno principale

EventiLunedì 26 Settembre 201116 Focus Formazione

Assegni di ricerca più alti, quasi raddoppiata la per-

centuale dei fondi assegnati alle università su base merito-cratica, norme per bilanci più trasparenti. Ma anche ridu-zione del numero dei corsi di laurea, razionalizzazione dei settori scientifico-disciplinari, certificazione degli atenei e valutazione della qualità della ricerca, nuove procedure per l’abilitazione scientifica nazio-nale e l’internazionalizzazione dell’università, per continuare con i finanziamenti a progetti di ricerca Prin e test di medi-cina in inglese. Non è un mero elenco di buone prassi. Sono i punti focali di una formazione accademica che cambia e che vuole innovarsi a tutta forza con la riforma dell’università. Ricerca, tecnologia, metodo: questi gli strumenti chiave per creare le leve di domani. Ed eccellenza soprattutto la via per creare i manager, con una formazione che non passa più solo dall’aula accademica. An-che perché, a conti fatti, al di là del dirigere l’azienda di qual-cun altro, sono sempre di più i giovani che decidono di aprire in proprio, necessitando così di una formazione adeguata. Soprattutto, anche chi è già un abile dirigente comunque deve rimanere aggiornato per essere

competitivo. Pure in questo ca-so a farla da padroni sono ma-ster e percorsi altamente profes-sionalizzanti, nell’ottica di una formazione continua. In definitiva, cambiano le istan-ze del mercato del lavoro e cam-biano le prospettive degli stu-denti. Quello che conta è, oltre alla teoria, anzitutto la pratica, su campo naturalmente, all’in-terno delle aziende, con stage qualificati e con esperienze all’estero, per approfondire an-che le conoscenze linguistiche. È in questo modo che i manager si preparano al futuro. Non apprendono più solo nel modo tradizionale, perché esperienza lavorativa è il fulcro nevralgico di tutta la questio-ne e le nuove metodologie per

la formazione danno il giusto apposto. Sono in una fase di sperimentazione avanzata e già efficaci. L’Isfol, Area politi-che e offerte per la formazione continua, ne ha scattato una fotografia eloquente, presentata pochi giorni fa in un convegno dedicato. Intanto, qualche numero. I ma-nager formano una popolazio-ne corposa: in Italia il 2010 ne ha contato in tutto 1.601.092 tra dirigenti (427.552) e quadri (1.173.540). L’alto grado di sco-larizzazione ne è la peculiarità sostanziale, infatti 7 dirigenti su 10 sono laureati e nel 16% dei casi possiedono anche una spe-cializzazione post laurea. Ma la formazione non si ferma ai primi passi. Aggiornamento

delle competenze, svecchia-mento della professione, inno-vazione su ogni fronte è per i ca-pitani d’azienda un plus al quale, nella maggior parte di casi, non rinunciano. Pure qui parlano i dati Isfol. A fronte della media nazionale (il 3,1% di lavoratori formati nel 2010) la percentuale di dirigenti e quadri partecipan-ti almeno a un’iniziativa forma-tiva è stata rispettivamente del 13% e 11,5 per cento. A testi-moniare quanto per le figure ai vertici sia fruibile la formazione nella stessa impresa. È naturale, l’innovazione non annulla la tradizione, anzi vi si accompagna in stretta sinergia e produce i fatti. Così alla prati-ca si affianca la teoria e l’attività d’aula in primis. Nello specifico dei numeri, in termini di me-todologia formativa, i dati del sistema di monitoraggio delle iniziative finanziate dai Fondi paritetici interprofessionali tra 2008 e 2010 confermano anco-ra un massiccio ricorso all’aula che coinvolge i tre quarti dei partecipanti. Se, però, si analizza l’impiego dei fondi rivolti ai dirigen-ti rispetto agli altri, ecco che l’aula didattica prevale meno, del 55% contro l’87% degli al-tri Fondi. Qui, è largo spazio alla tecnologia. E allora sullo scenario recitano il ruolo di

protagonisti il training on the job (ovvero tutte quelle attività volte all’acquisizione di com-petenze operative sul luogo di lavoro), la partecipazione a convegni, workshop e pre-sentazione di prodotti/servizi, la partecipazione a circoli di qualità o gruppi di autoforma-

zione. Né si tralasciano le visite di studio, importante tassello di una preparazione moderna e dinamica che stanno inizian-do a prendere una fisionomia sempre maggiore nell’ambito della formazione manageriale, puntando sul confronto, sulla crescita e sulla concretezza.

Ricerca, tecnologia e metodo Sono le leve per la formazione (anche continua) dei futuri manager di successo