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Edizioni Suvini Zerboni - Notiziario quadrimestrale Realtà eterogenea Alessandro Solbiati La residenza a Rondò 2018 è l’occasione per una rassegna con due prime 75 febbraio 2018 E SZ news V re prime esecuzioni assolute in altrettanti mesi per Alessandro Solbiati. Il 22 febbraio l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius interpreta all’Auditorium Pollini di Padova Sette Intermezzi da Il suono giallo” per orchestra. Racconta il compositore: «Nel giugno del 2015 Marco Angius diresse al Teatro Comunale di Bologna Il suono giallo, la mia opera attorno all’omonima composizione scenica di Kandinskij che ha poi ricevuto nel 2016 il Premio Abbiati come “miglior prima esecuzione in Italia per il 2015”. La struttura generale dell’opera era costituita da un Prologo, sei Quadri e un Epilogo, intercalati da sette Intermezzi orchestrali di breve durata (da uno a tre minuti ciascuno) che, ben lungi dall’avere una funzione puramente “ornamentale”, dovevano nella mia visione scenica incarnare le varie fasi del secondo testo kandinskijano che avevo aggiunto e intrecciato a quello assai scarno di Der gelbe Klang. Assieme allo stesso Marco Angius avevamo subito pensato che fosse possibile estrapolare questi Intermezzi e riunirli in un brano autonomo, poiché ciascuno di essi, in un’arcata aforistica che guarda inevitabilmente all’op. 10 di Webern, ha una chiara e autonoma struttura figurale e immaginativa. È stato tuttavia necessario, data la loro attuale destinazione all’Orchestra di Padova e del Veneto, rivederne l’orchestrazione e riportarla all’organico di un’orchestra da camera». Il 31 marzo sarà la volta di Il n’est pas comme nous! - Une fable de tous les temps, azione scenica per voce femminile cantante e recitante, violino, viola, violoncello e percussioni da El retablo de las maravillas di Miguel de Cervantes Saavedra, riduzione dalla traduzione francese di Alessandro Solbiati. La prima esecuzione assoluta è in cartellone in quella data al Petit Faucheux di Tours, con Mathilde Barthélemy, voce, e l’Ensemble ATMusica (Saori Furukawa, violino, Gilles Deliège, viola, Myrtille Hetzel, violoncello, e Renaud Détruit, percussioni). Spiega Solbiati: «Camminare sul filo sottile che passa tra musica vocale e teatro da camera, tra musica “pura” e azione scenica almeno suggerita, tra voce come strumento che dà forma e suono a un testo e voce come vero e proprio personaggio, questo è stato il punto di partenza di Il n’est pas comme nous! - Une fable de tous les temps. Alla base di questa avventura compositiva vi è stato l’incontro con la voce cantante e recitante e con la personalità scenica di Mathilde Barthélemy, in grado di non separare recitazione da canto e di mescolare le due attitudini vocali in una relazione di reciproco nutrimento. Era però prima di tutto necessario trovare un testo “forte” ma al tempo stesso divertente e leggero. Cervantes e il suo Retablo de continua a pag. 2 Tre prime in Italia, Francia e Stati Uniti nella ricca agenda del compositore Dialoghi con la scena Vittorio Montalti T ittorio Montalti è compositore in residenza della stagione del Divertimento Ensemble “Rondò 2018”. In questa sua funzione sarà gratificato da un’importante serie di esecuzioni ad opera dello stesso ensemble diretto da Sandro Gorli, aperta dal concerto inaugurale della stagione, il 17 gennaio all’Auditorium San Fedele di Milano, con la prima esecuzione italiana di Tentative d’épuisement per ensemble e elettronica. Si prosegue il 28 febbraio sempre a Milano, alla Palazzina Liberty, con Les toits de Paris per flauto, clarinetto, pianoforte, violino, viola e violoncello, e Bestiaire remix per voce sola, solista Ljuba Bergamelli; sempre in quest’ultima sede, il 19 marzo, con Nu descendant un escalier per ensemble; infine il 15 maggio, ancora a Milano, alla Fabbrica del Vapore, con una novità per ensemble diretta da Marco Seco. La prima italiana viene così presentata dall’Autore: «Il brano si ispira a Tentative d’épuisement d’un lieu parisien, un libro di Georges Perec. Per tre giorni consecutivi l’autore si siede a Place Saint Sulpice a Parigi e prende nota di ciò che accade nella piazza: gli autobus che passano, un uomo che cammina con una baguette sottobraccio, il volo degli uccelli, le automobili, una ragazza che fuma una sigaretta… tutti dettagli, a prima vista insignificanti, che costituiscono la descrizione di una città. La forma del brano segue la struttura del libro e si ispira alle idee che sono alla base del testo. Il pezzo è diviso in tre movimenti, che rappresentano le tre giornate che Perec passa a Place Saint Sulpice, e le diverse immagini descritte diventano così delle figure musicali. Ho voluto tradurre in musica la molteplicità di rappresentazioni presente nel libro, cercando per ogni movimento una modalità compositiva diversa, che mettesse in scena l’eterogeneità della descrizione. Nel primo movimento differenti oggetti musicali si presentano in una sorta di zapping frenetico, fino all’esplosione in un climax; segue una rilettura della prima parte nell’elettronica, che diventa solista, mentre l’ensemble presenta le figure iniziali a brandelli. Nel secondo movimento le figure emergono e spariscono come in un fade-in fade-out. Tra tutte si profila nell’elettronica l’idea dello “scheletro” di un pianoforte; uno strumento di cui restano solo i rumori meccanici. Questo ascolto quasi intimo dello strumento, fa riferimento a due concetti fondamentali nella poetica di Perec: quello dell’infra-ordinario e quello della macchina. Nel terzo movimento un interruttore “musicale” apre o chiude degli squarci su alcune immagini. Diversi oggetti eterogenei si delineano con una graduale intensificazione a livello dell’orchestrazione e della drammaturgia del brano, fino all’esplosione di una delle figure che coinvolgerà tutto l’ensemble. Mi interessavano inoltre i cambi di prospettiva dell’osservatore presenti nel libro di Perec. Durante le giornate, infatti, l’autore si sposta tra il Tabac Saint Sulpice, il Café de la Mairie e la fontana Saint Sulpice. Ci sono così nel brano alcune immagini trasversali, che ritornano nei tre movimenti, rappresentate sempre sotto una luce diversa. Molte idee della poetica di Perec mi hanno affascinato e guidato nella composizione del brano. Tra tutte il concetto di infra-ordinario, che Perec descrive come “il rumore di fondo, quello che succede quando non succede nulla”, e il concetto di vincolo, da sempre di fondamentale importanza nella mia scrittura. Perec era infatti uno dei rappresentanti di spicco dell’Oulipo, gruppo di letterati e matematici francesi fondato nel 1960, il cui credo partiva dal presupposto che colui che scrive seguendo una serie di regole che conosce è molto più libero di chi scrive senza regole obbedendo comunque a delle regole che ignora». Les toits de Paris è in cartellone anche alla Maison 44 di Basilea il 6 maggio affidato all’Ensemble ö! che lo riproporrà al Theater Chur di Coira il giorno successivo, 7 maggio. Avrà infine luogo l’8 maggio al Carnegie Weill Recital Hall di New York la prima esecuzione assoluta di Solo per pianoforte, nell’interpretazione di Min Kwon.

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Edizioni Suvini Zerboni - Notiziario quadrimestrale

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La residenza aRondò 2018 èl’occasione per unarassegna con dueprime

75febbraio2018ESZ news

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re prime esecuzioni assolute in altrettanti mesi perAlessandro Solbiati. Il 22 febbraio l’Orchestra di Padova edel Veneto diretta da Marco Angius interpreta all’AuditoriumPollini di Padova Sette Intermezzi da “Il suono giallo” perorchestra. Racconta il compositore: «Nel giugno del 2015Marco Angius diresse al Teatro Comunale di Bologna Ilsuono giallo, la mia opera attorno all’omonima composizionescenica di Kandinskij che ha poi ricevuto nel 2016 il PremioAbbiati come “miglior prima esecuzione in Italia per il 2015”.La struttura generale dell’opera era costituita da un Prologo,sei Quadri e un Epilogo, intercalati da sette Intermezziorchestrali di breve durata (da uno a tre minuti ciascuno) che,ben lungi dall’avere una funzione puramente “ornamentale”,dovevano nella mia visione scenica incarnare le varie fasi delsecondo testo kandinskijano che avevo aggiunto e intrecciatoa quello assai scarno di Der gelbe Klang. Assieme allostesso Marco Angius avevamo subito pensato che fossepossibile estrapolare questi Intermezzi e riunirli in un branoautonomo, poiché ciascuno di essi, in un’arcata aforistica cheguarda inevitabilmente all’op. 10 di Webern, ha una chiara eautonoma struttura figurale e immaginativa. È stato tuttavianecessario, data la loro attuale destinazione all’Orchestra diPadova e del Veneto, rivederne l’orchestrazione e riportarla

all’organico di un’orchestra da camera». Il 31 marzo sarà lavolta di Il n’est pas comme nous! - Une fable de tous lestemps, azione scenica per voce femminile cantante erecitante, violino, viola, violoncello e percussioni da El retablode las maravillas di Miguel de Cervantes Saavedra, riduzionedalla traduzione francese di Alessandro Solbiati. La primaesecuzione assoluta è in cartellone in quella data al PetitFaucheux di Tours, con Mathilde Barthélemy, voce, el’Ensemble ATMusica (Saori Furukawa, violino, GillesDeliège, viola, Myrtille Hetzel, violoncello, e Renaud Détruit,percussioni). Spiega Solbiati: «Camminare sul filo sottile chepassa tra musica vocale e teatro da camera, tra musica“pura” e azione scenica almeno suggerita, tra voce comestrumento che dà forma e suono a un testo e voce comevero e proprio personaggio, questo è stato il punto dipartenza di Il n’est pas comme nous! - Une fable de tous lestemps. Alla base di questa avventura compositiva vi è statol’incontro con la voce cantante e recitante e con lapersonalità scenica di Mathilde Barthélemy, in grado di nonseparare recitazione da canto e di mescolare le due attitudinivocali in una relazione di reciproco nutrimento. Era peròprima di tutto necessario trovare un testo “forte” ma al tempostesso divertente e leggero. Cervantes e il suo Retablo de

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Tre prime in Italia,Francia e Stati Unitinella ricca agendadel compositore

Dialoghi con la scena

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ittorio Montalti è compositore in residenza della stagionedel Divertimento Ensemble “Rondò 2018”. In questa suafunzione sarà gratificato da un’importante serie di esecuzioniad opera dello stesso ensemble diretto da Sandro Gorli,aperta dal concerto inaugurale della stagione, il 17 gennaioall’Auditorium San Fedele di Milano, con la prima esecuzioneitaliana di Tentative d’épuisement per ensemble e elettronica.Si prosegue il 28 febbraio sempre a Milano, alla PalazzinaLiberty, con Les toits de Paris per flauto, clarinetto,pianoforte, violino, viola e violoncello, e Bestiaire remix pervoce sola, solista Ljuba Bergamelli; sempre in quest’ultimasede, il 19 marzo, con Nu descendant un escalier perensemble; infine il 15 maggio, ancora a Milano, alla Fabbricadel Vapore, con una novità per ensemble diretta da MarcoSeco. La prima italiana viene così presentata dall’Autore: «Ilbrano si ispira a Tentative d’épuisement d’un lieu parisien, unlibro di Georges Perec. Per tre giorni consecutivi l’autore sisiede a Place Saint Sulpice a Parigi e prende nota di ciò cheaccade nella piazza: gli autobus che passano, un uomo checammina con una baguette sottobraccio, il volo degli uccelli,le automobili, una ragazza che fuma una sigaretta… tuttidettagli, a prima vista insignificanti, che costituiscono ladescrizione di una città. La forma del brano segue la strutturadel libro e si ispira alle idee che sono alla base del testo. Il pezzo è diviso in tre movimenti, che rappresentano le tregiornate che Perec passa a Place Saint Sulpice, e le diverseimmagini descritte diventano così delle figure musicali. Hovoluto tradurre in musica la molteplicità di rappresentazionipresente nel libro, cercando per ogni movimento unamodalità compositiva diversa, che mettesse in scenal’eterogeneità della descrizione. Nel primo movimentodifferenti oggetti musicali si presentano in una sorta dizapping frenetico, fino all’esplosione in un climax; segue unarilettura della prima parte nell’elettronica, che diventa solista,mentre l’ensemble presenta le figure iniziali a brandelli. Nel

secondo movimento le figure emergono e spariscono come inun fade-in fade-out. Tra tutte si profila nell’elettronica l’ideadello “scheletro” di un pianoforte; uno strumento di cuirestano solo i rumori meccanici. Questo ascolto quasi intimodello strumento, fa riferimento a due concetti fondamentalinella poetica di Perec: quello dell’infra-ordinario e quello dellamacchina. Nel terzo movimento un interruttore “musicale”apre o chiude degli squarci su alcune immagini. Diversioggetti eterogenei si delineano con una gradualeintensificazione a livello dell’orchestrazione e delladrammaturgia del brano, fino all’esplosione di una delle figureche coinvolgerà tutto l’ensemble. Mi interessavano inoltre icambi di prospettiva dell’osservatore presenti nel libro diPerec. Durante le giornate, infatti, l’autore si sposta tra ilTabac Saint Sulpice, il Café de la Mairie e la fontana SaintSulpice. Ci sono così nel brano alcune immagini trasversali,che ritornano nei tre movimenti, rappresentate sempre sottouna luce diversa. Molte idee della poetica di Perec mi hannoaffascinato e guidato nella composizione del brano. Tra tutteil concetto di infra-ordinario, che Perec descrive come “ilrumore di fondo, quello che succede quando non succedenulla”, e il concetto di vincolo, da sempre di fondamentaleimportanza nella mia scrittura. Perec era infatti uno deirappresentanti di spicco dell’Oulipo, gruppo di letterati ematematici francesi fondato nel 1960, il cui credo partiva dalpresupposto che colui che scrive seguendo una serie diregole che conosce è molto più libero di chi scrive senzaregole obbedendo comunque a delle regole che ignora». Les toits de Paris è in cartellone anche alla Maison 44 diBasilea il 6 maggio affidato all’Ensemble ö! che lo riproporràal Theater Chur di Coira il giorno successivo, 7 maggio. Avràinfine luogo l’8 maggio al Carnegie Weill Recital Hall di NewYork la prima esecuzione assoluta di Solo per pianoforte,nell’interpretazione di Min Kwon.

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las maravillas hanno costituito una scelta perfetta: unafavola, piena di ironia ma anche di una verità piuttostoamara, capace di graffiare e insieme di far sorridere.Chanfalla è un ciarlatano che va per il mondo dei potenti edella buona società mostrando un retablo nel quale sipossono vedere cose straordinarie… solo se si fa parte del“lato buono dell’umanità”, ovvero, nella Spagna del XVIIsecolo, se non si è Ebrei convertiti o figli illegittimi. Ma ogniepoca ha il suo “lato buono” e i suoi esclusi, come bensappiamo. E se qualcuno dice che nel retablo non si vedenulla, “il n’est pas come nous!”, è qualcuno da escludere eda allontanare. Questo è il finale della favola di Cervantes.Ho fatto scelte molto ristrette per rendere sintetico e forte iltesto e per avere la possibilità di mettere sullo stesso pianod’importanza il testo parlato e cantato e la partestrumentale. Inoltre ho voluto sottolineare il carattereteatrale del brano mediante una divisione formale nonprevista da Cervantes: il mio lavoro è suddiviso in Prologo,tre Scene e un Epilogo, intercalati da quattro Intermezzistrumentali. Ogni zona utilizza in modo differente lastrumentazione, perché quando si hanno a disposizionesoltanto quattro strumentisti per un brano di 50’ ènecessario creare molte “fisionomie timbriche” differenti permeglio caratterizzare ogni situazione testuale, scenica emusicale». Infine, sarà il New York Chamber Music Festivala ospitare il 22 aprile la prima esecuzione assoluta di Élanper saxofono (soprano e tenore) e pianoforte, affidata aJacopo Taddei e Luigi Antonio Nicolardi. Spiega l’Autore:«Questi due musicisti costituiscono un giovane, formidabileduo uscito recentemente dalle classi di sax di Mario Marzie di musica da camera di Emanuela Piemonti presso ilConservatorio di Milano, e già vincitore a raffica di ogniconcorso nazionale e internazionale cui partecipino. Untitolo quale Élan, slancio, viene del tutto naturale, per untale duo, e viene naturale fare in modo che si trattiinnanzitutto di un brano pieno di energia, di vitalità. Hovoluto però andare al di là dei facili virtuosismi di cui il saxè capace e costruire una curva formale e espressiva chiarae complessa insieme, che mettesse in rilievo da un lato il“duo” (in Élan sax e piano si fondono spesso in un unicostrumento) e dall’altro un ventaglio di risorse timbriche piùricco e sorprendente di quanto ci si possa attendere. Aquesto concorrono vari usi della cordiera del pianoforte daun lato e di bicordi, suoni con voce o soffiati e così via delsax, e non certo per “stupire con effetti”, ma per un precisoscopo espressivo. Chiarezza e complessità provengonoinfatti dall’incrocio di due differenti simmetrie, nel brano. Vi è una prima simmetria relativa all’uso alternato del saxsoprano e tenore: si inizia dal primo, si passa lungamenteattraverso il secondo e si ritorna al primo, disegnando, dalpunto di vista del registro, una sorta di U, una parabolaacuto-grave-acuto in A-B-A. Ma vi è una secondasimmetria relativa ai climi espressivi, che invece è in A-B-A-B: si inizia con un episodio tesissimo e acutissimo, cheprecipita nel grave (del sax tenore) rimanendo inquieto maspegnendosi in un cuore dolce e antico medio-grave

(Organum), ritorna inquieto, veloce e incalzante tornandoall’iniziale grido del soprano che si trasforma però in undolce, lento e incantatorio episodio cristallino sospeso conil quale il brano si chiude». Il 24 gennaio AlessandroSolbiati è stato protagonista di un concerto monografico alNational Recording House di Kiev in corrispondenza dellasettimana di registrazione di un Cd per EMA Vinci Recordsche include i pezzi eseguiti in concerto: la Sinfonia dacamera per sedici strumenti, il Concerto per chitarra, nellaversione per chitarra e quindici strumenti, Insieme per diecistrumenti e Neve nella versione per sedici strumenti.Interpreti del concerto e del Cd sono l’Ukho Ensemblediretto da Luigi Gaggero e il chitarrista Luigi Attademo. Il 15febbraio viene presentato a Milano, per Musica d’Insieme,il Cd monografico Novus pubblicato da Stradivarius einterpretato dall’Ex Novo Ensemble, con contestualiesecuzioni di Novus per flauto, clarinetto, violino,violoncello e pianoforte e Albatros per flauto, violino epianoforte. Il Festival 5 Giornate proporrà il 18 marzo alMuseo del Novecento di Milano Albatros per flauto, violinoe pianoforte, nell’interpretazione del New MADE Ensemble,così come membri dell’ensemble eseguiranno nella stessasede il 19 marzo Le sei corde di Nicolò per chitarra (solistaLeopoldo Saracino), il 20 marzo Le corde di Nicolò perviolino e pianoforte, il 21 marzo Due Adagi (Tiresia e laPizia) per violino (solista Rephael Negri), e il 22 marzoPromenade nella versione per pianoforte e quintettod’archi, in prima esecuzione assoluta (al pianoforteRossella Spinosa, sotto la direzione di AlessandroCalcagnile). In questi mesi vengono ripresi anche unaselezione da Interludi per pianoforte, il 7 febbraio allaGalleria d’Arte Moderna di Milano, solista Alfonso Alberti;Sonata seconda per pianoforte, il 4 marzo alla SalaPuccini del Conservatorio “G. Verdi” di Milano, solistaEmanuela Piemonti; Interludi, l’8 aprile alla Galleria d’ArteModerna di Milano, per la rassegna “Autoritratti: I solisti diDivertimento Ensemble”, solista Maria Grazia Bellocchio.Emanuela Piemonti interpreterà nella prossima primaverauna selezione da Interludi e Sonata seconda al ThirdTeheran Contemporary Music Festival; Sara Minelli Anthos- Parte prima per flauto in Sol il 2 maggio al Royal Collegeof Music di Londra; l’Ensemble ö! Mari per flauto, clarinetto,violino, violoncello e pianoforte il 6 maggio alla Maison 44di Basilea e il 7 maggio al Theater Chur di Coira; il BlumenEnsemble A tEma per flauto, violino, violoncello epianoforte l’11 maggio al Salone degli Affreschidell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”; MarcelFrumasachi e Alexandra Stradella Sonetto per violino epianoforte il 13 maggio all’Auditorium Celesti diDesenzano, nel contesto dell’XI Festival del NEDEnsemble. Il 19 febbraio viene presentato al Teatro Regiodi Torino il Dvd della produzione video dell’opera Leggendaprodotto da EMA Vinci Records. Infine, nel mese di aprile ilNew Made Ensemble eseguirà musica di AlessandroSolbiati nel corso di un incontro-masterclass alConservatorio di Cagliari.

continua da pag. 1 (Solbiati: Dialoghi con la scena)

rima esecuzione assoluta per Federico Gardella il 22aprile alla Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona,con replica il giorno successivo, 23 aprile, al Teatro Verdi diTrieste. Dorina Frati e I Virtuosi Italiani terranno a battesimoKonzertstück per mandolino e archi, che l’Autore cosìpresenta: «A dieci anni dal mio Concerto per mandolino eorchestra sono tornato a riflettere sul carattere concertantedi questo strumento con un lavoro che è quasi unautoritratto. Lo abitano le figure che mi hannoaccompagnato in questi anni, i gesti che hanno definito lamia idea di musica. E così, questo Konzertstück inizia nelpunto in cui terminava il Concerto, su quel crinale in cui,credevo, non sarei più tornato. Ma il paesaggio è, adesso,assai mutato, e mutata è anche l’immagine del tempo chelo accompagna: la musica si inerpica qui per sentieri

tortuosi, non procede per sviluppi, ma per assonanze, trovail suo senso nella definizione della forma comeesplorazione del gesto più che nella dialettica dei contrasti.Il solista e gli archi condividono, allora, uno stessoorizzonte di suono e rappresentano, in un certo senso, duediversi punti di vista su quella materia enigmatica chechiamiamo musica». Nei primi giorni di febbraio sarannoripresi di Gardella Architetture del canto e del silenzio perflauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforteall’American Academy in Rome, Villa Aurelia, il 1° febbraioin un concerto privato e il 3 febbraio come concertopubblico, interprete lo Scharoun Ensemble, e Invenzioni delmargine per pianoforte, che Alfonso Alberti eseguirà il 7febbraio alla Galleria d’Arte Moderna di Milano.

Federico GardellaQuasi un autoritratto

Novità concertante, a diecianni da un’altra paginadedicata al mandolino

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Sándor Veress

Orbis Tonorum per orchestra da camera è in cartellone il 17febbraio agli Studiobühnedell’Opernhaus Zürich,interprete l’Ensemble OperaNova diretto da Fabio Luisi. LaSonatina per oboe, clarinetto efagotto viene proposta il 4marzo, con replica il 5, alloSpiegelsaal dell’OpernhausZürich da Heinz Holliger,Robert Pickup e ElisabethGöring. Il Concerto per violino eorchestra è in programma il 25aprile al Vigadó Concert Hall diBudapest nell’interpretazione diPablo Hernán Benedí e delConcerto Budapest diretto daAndrás Keller. Infine, sarannoriprese il 24 maggio al Théâtredes Champs-Elysées di Parigile Quattro danze transilvaneper orchestra d’archi,nell’interpretazionedell’Orchestre de Chambre deParis diretta da TabeaZimmermann.

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rima esecuzione assoluta per Ivan Fedele il 2 marzo alTeatro Carlo Felice di Genova. Il solista solista PaoloCarlini e l’orchestra dell’ente lirico committenteinterpreteranno, sotto la direzione di Alessandro Cadario,From Depth to Deepness per fagotto e orchestra. Spiegal’Autore: «Le due espressioni depth e deepness stannoentrambe per “profondità”, ma mentre il primo termineindica soprattutto una profondità fisica (del mare o dellaterra), il secondo indica anche una profondità delpensiero, del sentire, dello spirito. Quindi il titolo cisuggerisce un percorso che dal registro grave (depth ),che è un po’ l’habitat naturale dello strumento, ci vuolportare a una profondità espressiva che non privilegia un virtuosismo appariscente, ma esprime un pensieromusicale che si snoda per allitterazione di figure evocativeche si presentano con le caratteristiche dell’icona. Ancorauna volta l’orchestra agisce e reagisce, rispetto al solista,come un ambiente di risonanza nel quale frammenti deltesto si riverberano come moltiplicati da un caleidoscopioiperbolico. Da questo punto di vista una funzioneimportante viene svolta dai due fagotti d’orchestra postistereofonicamente in fondo alla sala come due punti diriflesso e dal controfagotto posto in fondo al centro, conuna funzione di subwoofer. I suoni multifonici utilizzatipropongono timbri e colori organizzati secondo unatavolozza in cui le tinte si inanellano per contiguitàcromatica. I passaggi rapidi e turbinosi nel registro graveevocano una dimensione tellurica sorda e sotterraneadalla quale emergeranno le schegge di colore dei suddettimultifonici enfatizzati dalla sezione degli archi e riverberatida quella dei fiati. Sostanzialmente tripartita, la

composizione vive di un unico grande respiro, articolato, amo’ di punteggiatura, ora da passaggi esclusivamenteorchestrali, ora da momenti cadenzali del fagotto solistaanche contrappuntati dai suoi “alias” (i due fagotti e ilcontrofagotto in fondo alla scena)». Nei primi mesi del2018 è possibile ascoltare, di Ivan Fedele, Suite franceseIII per violoncello solo, il 7 gennaio al Teatro San Carlo diModena per gli Amici della Musica, interprete MicheleMarco Rossi, che riproporrà il lavoro il 22 febbraio allaFilarmonica Laudamo di Messina e il 23 marzoall’Associazione Riccitelli di Teramo. Sono poi in cartelloneil 22 gennaio Haru Haiku per soprano, clarinetto basso,violoncello e percussione, alla Cité de la Musique diStrasburgo con l’ensemble Accroche Note; il 24 gennaio“Tierra del fuego”, “Aptenodytes” e “Chionis Alba” daÉtudes australes per pianoforte solo alla Galleria d’ArteModerna di Milano, pianista Alfonso Alberti; il 3 febbraioTâr, terzo quartetto d’archi, a Milano, Villa NecchiCampiglio, per la Società del Quartetto, interprete ilQuartetto Maurice; il 4 febbraio Suite francese V per arpaalla Chiesa di San Biagio a Rozzano (Milano), solistaEmanuela Battigelli, che farà ascoltare nuovamente illavoro il 7 aprile alla Fondazione Borsieri di Lecco e l’8aprile alla Sala di Musica di Mendrisio (Svizzera). Saràinfine possibile ascoltare Modus per clarinetto basso epercussione il 13 febbraio al Morat-Institut di Friburgo inBresgovia (Germania), interprete l’Ensemble Recherche,e Imaginary Skyline per flauto e arpa il 20 febbraio allaFundación BBVA di Bilbao, per i Conciertos de MúsicaContemporánea, nell’esecuzione di due soliste del TrioSalzedo (Marine Pérez e Frédérique Cambreling).

Profondità del sentireIvan Fedele

Novità concertante perfagotto, commissione del Teatro Carlo Felice

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vrà luogo il 29 maggio al Millennium Center diPechino, nel contesto del “Meet in Beijing Arts Festival”, laprima esecuzione assoluta di Concetto spaziale, attesenella nuova versione per pedal piano e supporto digitale,interprete Roberto Prosseda. Spiega l’Autore: «Spazioparallelo, superficie perforata tra due universi sonori. Nella nuova versione di Concetto spaziale, il pedal pianointroduce un inedito ambiente acustico ed esecutivo cheraccoglie il sedimento della sonorità concreta prodottaattraverso la tastiera e la cordiera del pianoforte e l’unisceall’elaborazione della parte elettroacustica, enfatizzando i suoni gravi che vanno a ispessire la ricchezza degliarmonici. Il senso di questa nuova versione per pedalpiano non è di avere un pianoforte con delle note in più,ma con una “prospettiva” spaziale in più: un pianoforteespanso, sia a livello di tecnica esecutiva, sia diproduzione acustica della materia sonora. Lacomposizione è liberamente ispirata alle tematiche dellospazialismo pittorico e alla produzione artistica di LucioFontana, cui il titolo fa riferimento. Questa nuova versioneaccentua le similitudini con le superfici crivellate di fori delgrande pittore dello spazialismo, da cui traspaiono grumidi materia informe. Le due superfici diventano pianispaziali da sfondare per creare una possibile continuità tralo spazio dello spettatore e quello dell’opera; in questomodo profondità e tridimensionalità si manifestano inmodo concreto, senza ricorrere all’inganno dellaprospettiva. Come Fontana si serve dei tagli e dei fori peroltrepassare il confine imposto dalla superficie pittorica alfine di svelare spazialità e scenari infiniti che si spingonooltre i limiti fisici e mentali, il pianoforte dal vivo “lacera” latela costituita dalle strutture timbriche realizzate attraversol’elaborazione delle sonorità prodotte dallo stessostrumento con i mezzi elettroacustici. Queste sonoritàsono state elaborate de-componendo diverse tipologie di suono create all’interno della cordiera del pianoforte. I tratti che identificano l’esecuzione pianistica vengono

eliminati, lasciando emergere la componente sonora dellostrumento, materia grezza, plasmabile, che ricorda inalcuni momenti le sonorità della sintesi digitale.Dall’orizzonte di un suono riplasmato tecnologicamente si aprono possibili strategie di ritorno verso il suonostrumentale, che assume un carattere completamentediverso, trasfigurandosi alla ricerca di una propria linearitàquasi aliena. Viene così definito un processo unico, che si dilata nello spazio totalizzante e onnicomprensivo,contenitore di una natura sondata nei suoi elementiformativi, primigeni, una sorta di magma, nucleo originariodi vita in quanto energia semovente, fluida quanto bastaper consentirne l’evoluzione, misteriosa e imprevedibilecome gli abissi marini, intercambiabile come l’insondabileprofondità dell’io. Il ritmo spaziale correlato all’espandersidella materia diviene vorticoso; spesso la concentrazionemagmatica libera accadimenti e sorprese di uno spazioinfinito, in un incessante scomporsi e ricomporsi dellamateria sonora. Segno, suono, movimento si trovano unitiin un unico gesto/concetto spaziale. La nuova versione diConcetto spaziale per pedal piano è stata realizzata incollaborazione con Roberto Prosseda, interpretestraordinario e autentico artefice della rinascita di questostrumento nella nostra epoca». In questi mesi è possibileascoltare di Nicola Sani Seascapes IV “Haifa” per flautocontralto e orchestra il 14 febbraio allo Henry CrownSymphony Hall del Jerusalem Theater di Gerusalemme,nell’interpretazione di Inna Voroberts e della JerusalemSymphony Orchestra sotto la direzione di FrédéricChaslin. Il 20 marzo A Time for the Evening per clarinetto,violino, violoncello e pianoforte sarà proposto alla SalaKetty La Rocca delle Murate di Firenze per ilContempoArteFestival, con replica il 24 marzo alla SalaMozart della R. Accademia Filarmonica di Bologna,nell’esecuzione dei solisti del ContempoArtEnsemble:Davide Bandieri, clarinetto, Duccio Ceccanti, violino,Vittorio Ceccanti, violoncello, e Matteo Fossi, pianoforte.

Prospettiva ulterioreNicola Sani

Prima a Pechino dellanuova versione di unlavoro pianistico

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Niccolò Castiglioni

Tropi per complesso dacamera è in cartellone il 5febbraio al Teatro Vittoria di Torino, nella stagionedell’Accademia CoraleStefano Tempia, conl’Achrome Ensemble direttoda Marcello Parolini.

Università di Huddersfield, West Yorkshire, ospita al St.Paul’s Hall il 5 marzo la prima esecuzione assoluta di FifthBorn Unicorn per violoncello trasformato e elettronica,interprete Francesco Dillon. Così Giovanni Verrando siesprime sulla nuova composizione: «Lavorando sui mieivioloncelli per individuare il dettaglio dei suoni che miraffiguravo con cura, ho esaminato a poco a poco il timbroprodotto da ciascuna delle parti che formavano lostrumento: non solo le corde, il ponticello, la cassa e tutti i segmenti visibili e raggiungibili, ma ugualmente l’anima,l’attacca cordiera, l’anello dell’archetto e così via. Ognidettaglio ha una propria identità che contribuisce al suonogenerale dello strumento e allo stesso tempo si distingueda esso. Parafrasando una celebre sentenza deldecostruzionismo, “non c’è nulla al di fuori del violoncello”,e parallelamente “non c’è il solo suono conosciuto delvioloncello” perché esso è un sistema, un apparatoformato da più parti ciascuna dotata di una propriaspecificità timbrica. Fifth Born Unicorn, scritto perFrancesco Dillon, è un brano per violoncello e elettronicache in realtà nasce “per violoncello trasformato esmontato”. Il violoncello trasformato è quello adoperato dal solista in scena. Con esso ottengo i suoni inizialmenteimmaginati per mezzo dell’elettronica e di dispositivi scelti(come, ad esempio, un nastro di stoffa strofinato sullecorde). Il violoncello smontato è invece lo strumento, o permeglio dire, corrisponde alle singole parti dello strumentosezionato che hanno prodotto circa la metà dei suonielettronici, in questo caso da me preregistrati. Da diversianni ormai trascrivo con cura il mio immaginario musicalemuovendomi oltre gli strumenti così come li ho conosciuti.L’esigenza, del tutto personale e priva di qualunqueattinenza con un’inesistente verità ultima, scaturisce dalla spontanea insofferenza (vissuta nella veste dicompositore, non di ascoltatore, ovviamente) per il suonogià familiare e etero-determinato. In esso non riuscirei atrovare né forza espressiva, né tantomeno una traduzionefedele del mio repertorio di immagini musicali. Fifth BornUnicorn costituisce un passo importante di questopercorso poiché mi ha concesso di approfondire, in modoanche concettualmente semplice, quanto gli strumentiacustici tradizionali siano “sistemi”, e mi ha consentito disnidare meglio ciò che di volta in volta compone la miapersonale idea degli strumenti. Essa si alimenta anche

delle singole parti dello strumento fatte risuonareseparatamente. Per dar rappresentazione delle figuremusicali che ho in mente, debbo partire ogni volta dalsuono, dal mio suono. In questo caso, mi è statosufficiente cercarlo nei dettagli del mezzo che avevo difronte». Nello scorso mese di dicembre è stato girato e pubblicato un video di Fourth Born Unicorn (angularversion) con il dedicatario Marco Fusi come solista. La registrazione del video, in luogo della soladocumentazione audio su Cd, ha lo scopo di mostrare il lavoro sullo strumento, la gestualità sviluppatadall’interprete, oltre al più generale approccio al suono. Il video testimonia in tal modo quel legame sempre piùevidente fra la musica scritta per strumenti personalizzati eil côté visivo dell’opera stessa, côté nel quale l’opera trovaun’efficace illustrazione dei propri contenuti. Anche nel2017/18, per il secondo anno accademico consecutivo, sisvolge al Conservatorio di Lugano il corso di “Musica dacamera con la nuova liuteria”. Il corso è aperto a esecutori,cantanti e direttori d’orchestra e si svolge in due momenti.Una prima fase, più teorica, con cenni di psicoacustica estudio della nuova liuteria. Si tratta di imparare a gestire ilsuono nei dettagli, ad affrontare il nuovo repertorio con glistrumenti di nuova liuteria, a maneggiare gli strumentimusicali come “apparati”, cioè concretamente formati dapiù parti: lo strumento vero e proprio, il materiale e gliutensili per suonarlo, la microfonazione, la gestionedell’amplificazione, etc. Gli esecutori apprendono comecontrollare le proprietà timbriche (brillantezza, stabilità,etc.), a gestire direttamente i descrittori del suono delproprio strumento, ad affrontare nuovi gesti strumentali, a leggere la notazione concepita per strumenti nuovi. Unaseconda fase di prove ed esecuzione di brani di musicad’oggi facenti uso di nuova liuteria, elettrica, digitale,concreta e strumenti acustici preparati. L’obiettivo è laformazione di una figura di musicista capace di affrontarecon più consapevolezza teorica e tecnica il repertorio dellamusica più recente. Il corso termina con un concertopubblico su brani di musica molto recente, che fanno usodi nuova liuteria. Lo scorso 19 dicembre, alla Facoltà diMusicologia e Beni Culturali dell’Università di Cremona,Giovanni Verrando ha tenuto una conferenza dal titolo “La nuova liuteria e la composizione”.

Strumenti sistemaGiovanni Verrando

Prosegue l’indagine delcompositore attorno alla suapersonale idea di strumenti

L’

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ue prime esecuzioni assolute in terra di Francia perAureliano Cattaneo. Il 20 gennaio la Salle des Concertsdella Cité de la Musique alla Philharmonie 2 di Parigi haproposto Neben per quartetto d’archi, nell’interpretazionedel Cuarteto Casals, che porterà in tournée la nuovacomposizione, presentata nello scorso numero di ESZNews, il 16 febbraio al Mozartsaal del Konzerthaus diVienna, il 16 marzo al Kleiner Saal dell’Elbphilharmonie diAmburgo, il 17 marzo al Kulturzentrum Schloss Bonndorf, il 24 marzo al Wigmore Hall di Londra, il 25 marzoall’Auditori de Girona, il 9 maggio al Conservatorio “G.Verdi” di Torino, il 29 maggio alla Sala 1 Pau Casalsdell’Auditori di Barcellona e infine il 14 giugno alla Sala de Cámara dell’Auditorio Nacional de Música di Madrid. Il 15 aprile verrà invece eseguito per la prima volta aGosnay, per la rassegna committente di Musique en RoueLibre, Weg per soprano e violoncello, affidato al duoformato da Donatienne Michel-Dansac e Fabrice Bihan,dedicatari della composizione. Spiega l’Autore: «La parola“weg” assume diversi significati in tedesco: scritto conl’iniziale minuscola può essere un avverbio, con ilsignificato di “lontano”, ma anche di “fuori”; con l’inizialemaiuscola è un sostantivo e significa “cammino”, ma anche“viaggio”. Questa polivalenza è il principio di Weg. Il testoprende spunto da quello di una cantata di Bach, la BWV68, a cui oppone delle brevi dichiarazioni, in francese, di

rifugiati di alcune guerre in Africa e Medio-Oriente.L’occasione della composizione di questo lavoro è propriola Cantata di Bach, in cui un’aria è scritta per soprano evioloncello piccolo (a 5 corde) obbligato. Della cantata hopreso solo un piccolo frammento testuale e ho sviluppatol’idea, tutta barocca, del continuo intrecciarsi della voce edello strumento. Questa idea è portata qui all’estremo,voce e strumento sono in realtà una cosa sola, un esserebicefalo. Weg è la metafora di un cammino, e l’inizioincerto, quasi senza forma, senza direzionalità,rappresenta l’essenza di questo viaggio verso l’ignoto. Laprima di Weg sarà a Gosnay in Francia, paese non lontanoda Calais, dove si ammassano ancora migliaia di rifugiati.Questo lavoro vuole essere un ricordo di tutti coloro chesono costretti a intraprendere un lungo “cammino”,“lontano” dalla propria terra, per motivi di guerra ma ancheper cercare un luogo dove poter vivere». Due ripreseimportanti di musica di Aureliano Cattaneo nel mese di febbraio: Irvine Arditti e la Philharmonia Orchestrainterpretano l’8 febbraio al Royal Festival Hall di Londra,nel quadro della rassegna Philharmonia Orchestra’s Musicof Today, sotto la direzione di Brad Lubman, Violinkonzertnella versione per violino e ensemble. È invece il TrioArbós a proporre Rito per violino, violoncello e pianoforte il 14 febbraio al Teatro Central di Siviglia.

Verso l’ignotoAureliano Cattaneo

Bach e la tragedia deirifugiati delle guerrecontemporanee ispiranouna novità cameristica

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Carco Ciceri

Aspra per ensemble amplificatoè in cartellone il 27 febbraio alKleiner Sal della Hochschulefür Musik und DarstellendeKunst di Francoforte perl’International ModernEnsemble Academy, affidatoallo IEMA-Ensemble.

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Respiro vocaleMalika Kishino

D ue le prime esecuzioni assolute nella primavera diMalika Kishino. È in cartellone il 24 marzo a Londra, allaSt. John’s Church di Waterloo, nel contesto del LondonEar Festival, Prayer/Inori II per otto voci, affidato alloHelsinki Chamber Choir diretto da Nils Schweckendiek.Spiega l’Autrice: «Prayer/Inori II è una nuova versione perotto voci di Prayer/Inori, composto per coromisto a cappella subito dopo il terremoto cheha devastato il Giappone orientale l’11 marzo2011. Il pezzo era stato scritto come tributoverso tutte le vittime del terremoto, dellotsunami e del disastro nucleare. Quando pensoalle voci umane mi torna immediatamente allamente una memoria infantile particolarmenteintensa. Nella mia infanzia ho sentito spesso lacantillazione dei sutra intonati sia da monacibuddisti che da anziane donne locali. Il tempo ele melodie delle donne differivano lievementeda quelli impiegati dai monaci, ma condividevano l’effettocomplessivo di un’unica, potente voce. La cantillazionedei sutra è una forma di preghiera: per me cantare epregare sono due attività inseparabili. La voce umana è ilmezzo più immediato per esprimere noi stessi. Credo cheil canto e la preghiera condividano la medesima radice.La lirica che ho scelto di intonare è stata scritta daRabindranath Tagore, Il paniere di frutti n. 79, e descrivel’atto della preghiera. È stata scritta in bengalese etradotta in inglese dallo stesso Tagore. Il testo descrive amio avviso la metamorfosi da un mormorio introverso alloscioglimento di una libertà senza paura. Sono stataparticolarmente attratta dall’idea dell’assenza di paura.Ho scoperto che il nostro ritmo respiratorio incide sullanostra paura e sulla nostra memoria. Quando abbiamopaura il respiro e il battito cardiaco accelerano; percontro, lunghi respiri profondi, calmano la mente e ciliberano dall’ansia. Ispirandomi alla lirica universale diTagore ho tentato di rappresentare la mia immagine dellapreghiera utilizzando materiale sonoro come la vibrazionedella voce, respiri profondi e la respirazione stessa che cipermette di percepire il calore della vita oppure il suocarattere lucido e freddo. In alcune sezioni ciascuncantante pronuncia invece chiaramente le parole. Questimomenti individuali si sovrappongono e produconoun’energia notevole. In questa composizione l’idea chevari microcosmi (le singole persone) possano formare deimacrocosmi mi ha affascinato. Un’unica nota consiste diun complesso di componenti e una composizione è unaggregato di singole note. L’immagine del mormorioumano delle preghiere che sale dalla Terra e l’energia cheprogressivamente si accumula e raggiunge un livello piùalto mi ricorda il processo di una nota fondamentale cheviene costantemente trasformata, rivelando le propriecomponenti e creando un ricco cosmo sonoro». SaràHans-Christoph Rademann alla testa del PaderewskiChamber Choir Poznan e del Dresdner Kammerchor atenere a battesimo Vokale per coro a cappella diviso in tregruppi, commissione del Dresdner Kammerchor, il 27

aprile al Festspielhaus Hellerau di Dresda, con replica ilgiorno successivo, 28 aprile, alla PaderewskiMusikakademie di Poznan (Polonia). La compositriceracconta in questi termini il nuovo lavoro: «Gli emisferisinistro e destro del nostro cervello non svolgono lestesse funzioni. Il sinistro svolge compiti connessi a

logica, linguaggio, comprensione e competenzematematiche. Quello destro, invece, è il versantepiù artistico e creativo: gli competono lesensazioni, la visualizzazione, l’immaginazione ela percezione. Il tronco cerebrale è responsabiledelle nostre funzioni vitali base come il sistemacardiovascolare e il controllo del respiro. Leneuroscienze mi interessano molto, specie daquando un mio familiare ha subito un ictus. Nelmio pezzo Vokale ho tentato di rappresentare lefunzioni caratteristiche di entrambi gli emisferi edel tronco cerebrale attraverso la divisione del

coro in tre gruppi: 3 contralti, 2 tenori e 2 bassi sonocollocati al centro del proscenio e svolgono la funzione distimolo della composizione; 4 soprani, 5 contralti, 3 tenorie 3 bassi rappresentano l’emisfero sinistro e svolgonofunzioni verbali come parlare e risuonare con gesti ritmici;8 soprani, 3 tenori, 3 bassi rappresentano l’emisferodestro e svolgono la parte dell’immaginazione utilizzandocinque vocali e le loro formanti, rappresentate da gestimusicali allungati e stirati. Durante il processo musicale lachimica di questi tre gruppi fluttua costantemente. Talvoltail carattere dell’emisfero sinistro è dominante, ma siamopoi condotti a uno stato di benessere rappresentato dallacalma e a gesti lineari fluttuanti che possono derivarebenissimo dall’emisfero destro. La lirica Voyelles di ArthurRimbaud discute i colori delle cinque vocali con esempiricchi di immaginazione che mostrano chiaramente lediverse modalità di rapportarsi agli oggetti con l’emisferodestro o sinistro. In proposito il poeta dichiarò: “Hoinventato dei colori per le vocali: A nero, E bianco, I rosso,O blu, U verde. Ho creato delle regole per la forma e ilmovimento di ogni consonante e ho osato inventare, conritmi proveniente da dentro di me, un tipo di poesia chetutti i sensi, prima o poi, riconosceranno. Io solo ne potròessere il traduttore” (Alchimie du verbe. Délires II ). Nelmio pezzo Vokale ho tentato di rappresentare le vocali in modo non verbale attraverso il timbro, utilizzando ilsistema e le funzioni degli emisferi». La serie diMonochromer Garten vedrà in questi mesi diverseriprese. Il duo Hanatsu Miroir (Ayako Okubo e OlivierMaurel) propone Monochromer Garten VII nella nuovaversione per flauto e percussione il 20 gennaio alla CriéeCentre d’Art Contemporain di Rennes e il 24 marzo allaSalle Ponnelle dell’Opéra National du Rhin a Strasburgo.Makiko Goto interpreterà Monochromer Garten V per unesecutore di koto il 18 febbraio al Museum Kurhaus diKleve, il 19 febbraio allo Studio dell’EnsembleMusikFabrik di Colonia e dal 4 all’11 marzo in tournéeneozelandese a Christchurch, Auckland, Wellington eDunedin.

Due novità indaganorespiro della preghiera e funzioni cerebrali

Importante riconoscimentoattribuito dallo ZKM diKarlsruhe

aurilio Cacciatore è stato insignito delGiga-Hertz-Poduktionspreis 2017. Il premio,promosso dallo ZKM Institut für Musik undAkustik e dall’SWR Experimentalstudio econferito da una giuria formata da ElenaUngeheuer, Björn Gottstein, LudgerBrümmer, Detlef Heusinger e Peter Weibel,è stato attribuito al compositore perMeccanica degli avatar per otto strumenti elive electronics. Intende sostenere gli autori

di musica elettronica e acusmatica promuovendol’avvio di nuovi progetti; nel caso di Cacciatore siprofila la realizzazione di un pezzo per pianoforte,sintetizzatore, dispositivo luci, live video e liveelectronics. In occasione del concerto dipremiazione, tenutosi lo scorso 23 novembrepresso lo ZKM Kubus di Karlsruhe, MaurilioCacciatore ha proposto una nuova versione diJardins de Fabrique, musica elettronica su supportodigitale.

Maurilio CacciatorePremio tedescoM

Goffredo Petrassi

Ritratto di Don Chisciotte,balletto in un atto su librettodi A.M. Milloss, è statoproposto il 26 gennaio alNational Concert Hall diDublino dall’RTE NationalSymphony Orchestra direttada Daniele Rustioni. Gliallievi dell’Istituto Superiore diStudi Musicali “G. Briccialdi”di Terni, diretti da MarcoGatti, interpretano Ottetto diottoni per quattro trombe equattro tromboni il 23febbraio nel loro istituto. Il Quinto concerto perorchestra è in cartellone il 15 maggio all’Auditorium di Milano, nell’esecuzionedell’Orchestra Sinfonica diMilano Giuseppe Verdi direttada Carlo Boccadoro.

Camillo Togni

Du bleicher Geselle percomplesso da camera vieneproposto il 10 marzoall’Auditorium San Barnaba diBrescia per la rassegna “SulleAli del Novecento” dal DèdaloEnsemble, sotto la direzionedel finalista del Concorso perdirettori d’orchestra Città diBrescia intitolato a GiancarloFacchinetti.

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inque prime esecuzioni, una delle quali per orchestra, e svariate ripreseper Giorgio Colombo Taccani in questo periodo. Il 13 gennaio, presso ilTeatro “Divino Amore” di Martina Franca, Ludmila Ignatova e AndreaMonarda hanno presentato in prima esecuzione Ali per voce e chitarra.Dichiara Colombo Taccani: «Devo grande riconoscenza a Andrea Monardaper quanto ha fatto e continua a fare per la mia musica. È quindi con veropiacere che ho dedicato a lui e a Ludmila Ignatova questa breve paginavocale, costruita a partire dalla celeberrima Amarilli, mia cara di GiulioCaccini. La parte vocale originale viene sottoposta a un drastico interventodi cancellazione, fino a svelare, attraverso le poche sillabe sopravvissute ecomunque rimaste nella loro collocazione originaria, un nuovo testo,rarefatto e misteriosamente allusivo, rispecchiato peraltro daltitolo stesso (“Acre / Dolce / L’acre sale / Diletto / Ali amare /Mari amari / Reali / Ore”). La chitarra reinventa invece unapropria parte in totale autonomia, sia pure basandosi suelementi sempre forniti dalla composizione di Caccini. Il climainquietamente sospeso trova un solo attimo di tensione doveun’incidenza minore delle eliminazioni porta la ripetizione delnome a evocare l’immagine di “Mari amari / Reali”, per poiripiegare in atteggiamenti subito più meditativi e raccolti».Eugenio Colombo sarà invece l’interprete per la primaesecuzione di Lectio brevis per saxofono contralto solo, cheavverrà al Conservatorio di Frosinone il 15 febbraio, con replicaravvicinata il 22 febbraio presso il B-Folk di Roma. Dice il compositore:«Nel corso degli anni un certo numero di miei lavori hanno avuto in comunegli elementi costruttivi di partenza, fossero essi di mia invenzione o ricavatida pagine a me care e di provenienza disparata. Ho provato grandeinteresse a lavorare su questi spunti ricorrenti tentando di agirenell’elaborazione secondo strategie e intenzioni sempre nuove e giungendoa realizzazioni sempre lontanissime fra loro. Se in questi mesi Quattroparole per orchestra ha ripercorso un breve frammento melodico legatoaddirittura a un lavoro scritto per la conclusione dei miei studi inConservatorio e già alla base di altri due lavori precedenti, per Lectiobrevis, scritto su graditissima richiesta di Eugenio Colombo per il suosaxofono contralto, sono ritornato ancora una volta su un’altra mia ideafissa, ovvero la frase iniziale di un celeberrimo canto politico, ilriconoscimento del quale si lascia alla curiosità di chi ascolterà. In questocaso, nei pochi minuti a disposizione, questo frammento viene conquistatolentamente, nota per nota, in un clima estremamente vario, ricco didigressioni umorali e quasi improvvisative. Il raggiungimento dell’ultimosuono, gridato nel registro più acuto dello strumento, porta a un rapido efugace epilogo, in cui il canto utilizzato farebbe una sua comparsa integralee finalmente compatta, se la sua riconoscibilità non venisse tuttavia resaproblematica da continui tremoli ed erosioni timbriche impietose». Il 3marzo, nell’ambito del Saxophobia Festival di Bratislava, Andreas VanZoelen e Ladislav Fanzowitz presenteranno in prima esecuzione assolutaUnstable Portrait of A.S. per saxofono tenore e pianoforte. Spiega l’Autore:«Sono molto felice di aver potuto lavorare nuovamente per Andreas VanZoelen, ottimo esecutore nonché storico dello strumento e possessore diuna collezione sterminata di saxofoni. È proprio la figura di Adolphe Sax,con i suoi meriti artistici e la sua vita quanto meno bizzarra, a muoversi incontroluce in questo pezzo, suggerendo sia di valorizzare le variesfumature dello strumento con un atteggiamento generale che in questocaso evita di estendere avventurosamente le tecniche esecutive, sia dipresentare un percorso ricco di sbalzi umorali repentini e di cambi di scenafrequenti. Si susseguono quindi passaggi quasi immobili, esilissimi eossessive ripetizioni in fortissimo di accordi, slanci sfrenati e sottili incisimelodici che si erodono attraverso ripetizioni costanti, fino all’ultimo gestogreve e rudimentale che chiude improvvisamente il percorso». L’elenco dilavori dedicati a combinazioni strumentali quanto meno insolite siarricchisce di un nuovo numero, sia pure caratterizzato da un tasso distranezza non eccessivo rispetto ad alcune stravaganze recenti: su invitodel Duo Kubin, formato da Elena Talarico al pianoforte e da FrancescoZago alla chitarra elettrica, ha visto la luce un brano a loro omonimo, Kubinappunto, di carattere estremamente energico e vitale. La stesura di questolavoro, che sarà presentato il 3 maggio allo Spazio Scopricoop di Milano,si è articolata in due momenti successivi: alla base, con modifiche modestee con alcuni tagli di sezioni inefficaci, è stata posta una parte pianisticaderivata da un precedente brano che al pianoforte abbinava il trombone(Obake, del 2008). Su questa componente che pareva offrire potenzialitàulteriormente sfruttabili si è andata a collocare una parte di chitarra elettricatotalmente nuova, pronta ad accogliere in maniera estroversa e a trattiplateale ogni suggestione derivante dall’immaginario sonoro di questostrumento. Ne deriva un brano dal tasso virtuosistico notevole e pressochécostante, in un continuo mutare di immagini e di panorami». Il 15 maggio,

presso l’Auditorium di Milano, è programmata la prima esecuzione diQuattro parole ad opera dell’Orchestra Verdi diretta da Carlo Boccadoro.Così Colombo Taccani presenta questo suo nuovo lavoro orchestrale: «“Fu solo dopo alcuni giorni di silenzio e solitudine che, in una piega delletasche, gli venne fra le dita un piccolo pezzo di carta, accartocciato elacero. Apertolo con ansiosa cura vi lesse faticosamente quattro parole,circondate da cancellature e strappi: erano destini, assorto, inverno, ritorno.Tacevano, per ora. Sarebbe stato tuttavia per poco, perché da quelleparole ogni filo sarebbe stato riannodato (…)”. Una citazione immaginaria,come primo passo per questo mio nuovo lavoro per orchestra scritto sucommissione dell’Orchestra Verdi di Milano e dedicato con riconoscenza a

Carlo Boccadoro, che ne sarà primo direttore. Il percorso si articolain quattro episodi separati, sia pure con rimandi e simmetrie interneevidenti: estremamente aggressivi e concitati gli estremi, mentre piùmeditativi e raccolti i due interni. A collegare il tutto una breve celluladi sette suoni, personale idea fissa che da trent’anni circa ritornaperiodicamente a generare nuovi lavori, sempre diversi fra loro perdimensioni, organico e modalità elaborative. Il primo episodio, legatoalla parola “destini”, si presenta subito con accordalità estremamenteenergiche a piena orchestra, che svolgeranno un ruolo guida fino allaloro esplosione violentissima nelle battute conclusive. Caratteristicasubito evidente dell’intero lavoro (almeno nelle intenzioni) è la

volontà di presentare gesti netti, facilmente riconoscibili e dotati di grandedefinizione figurale, abbinando a una controllata e a volte complessagestione dei principi elaborativi la ricerca di un’immediatezza di lettura chenon arretri anche di fronte al rischio di apparire rudimentale, elementare.Altrettanto evidente, e collegata alla volontà di chiarezza gestuale,dovrebbe apparire la semplificazione del discorso armonico, spessoorganizzato attorno a centri di gravità chiari, quasi polarità toniche sia purein assenza di qualsiasi organizzazione tonale. Il richiamo alla parola“assorto”, attorno alla quale si sviluppa il secondo episodio, determinainvece il panorama più meditativo e raccolto del lavoro. Al timbroaffascinante dell’ottavino nel suo registro più grave viene prevalentementeaffidato lo svolgersi graduale e sempre ripiegato su se stesso di una lineadi canto assai semplice, che altro non è se non l’inciso a base dell’interacomposizione. Piccole increspature e momentanei slanci non ne alterano inmodo significativo il carattere, arricchito anzi da approfondimenti timbricicontinui. Il terzo episodio, legato alla parola “inverno”, porta invece in primopiano il primo violino solo, al quale è affidato un ruolo guida fin dalle primebattute, con interventi di entità variabile nel corso delle battute successiveche prendono avvio dal suono conclusivo dell’episodio precedente. Ilpanorama è percorso da suoni d’aria, folate improvvise tramutantisi insfondi ostili, pulsazioni grigie e opache. Gli strumenti ampliano la lorogamma timbrica per disegnare questo quadro gelido ma ricco dinervosismo sottotraccia. Come anche nell’episodio precedente l’orchestratrova raramente modo di dispiegare il pieno organico a disposizione, afavore di un’alchimia coloristica basata maggiormente su combinazioni dicomponenti ridotte. L’episodio conclusivo, “ritorno”, non si fa problemi nelricorrere all’impostazione elaborativa verosimilmente più ovvia,ripercorrendo a ritroso il primo episodio e ritrovando quindi nelle primissimebattute gli accordi violentissimi che avevano chiuso “destini”. Non si trattanaturalmente di una specularità meccanica (quasi nulla, con facilemetafora, ritorna uguale a se stesso…), quanto di una rilettura spessomolto variata se non completamente reinventata delle varie sezionidell’episodio iniziale, con una tendenza generale ad incrementarne energiae aggressività. L’orchestra ritrova infatti con una certa costanza il pienoorganico e i gesti ritornano spesso elementari, netti. L’approdo agli accordiiniziali, ai quali le peripezie e le avventure presentate nel corso del lavorodanno nuova luce, chiude con energica robustezza il cammino». Perquanto riguarda le riproposte ricordiamo che L’àgnili per voce e pianoforteè stato eseguito dal Duo Alterno (Tiziana Scandaletti, voce, RiccardoPiacentini, pianoforte) nell’ambito del Festival Camino Contro Corrente diCamino al Tagliamento il 27 settembre e il 17 dicembre presso lo SpazioClassica a Milano. In controluce per pianoforte è stato interpretato da LucaBenatti il 28 ottobre presso l’Auditorium CUBEC di Modena, mentre CarloSiega ha riproposto Sottotraccia per chitarra elettrica il 29 ottobre adArgo16, a Venezia, e il 25 novembre nell’ambito del VII Festival di MusicaContemporanea Italiana presso Area Sismica, a Forlì. Andrea Monarda haripreso Erma per chitarra il 13 gennaio nell’ambito del Martina FrancaChamber Music Festival. Infine Blind Trust per chitarra elettrica, tiorba efisarmonica, dopo la ripresa avvenuta il 29 dicembre a Vigo Rendena, saràeseguito nuovemente il 25 marzo nell’ambito della rassegna Contrasti aTrento, sempre ad opera dell’Azione_Improvvisa Ensemble formato daPierpaolo Dinapoli, Andrea Antonel e Margherita Berlanda, con la regia delsuono di Raul Masu.

CImmaginari sonoriGiorgio Colombo Taccani

Una serie di prime rielaboraidee care al compositore

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Musiche di scena per il teatro e altre novitàindagano le ragionidell’agire umano

Figure di passioniGabriele Cosmi

Quattro novità di Gabriele Cosmi nei primi mesi dell’anno.Il 7 gennaio Musica per orchestra d’archi, commissione delLaboratorio Arte Musica e Spettacolo (Lams) di Matera,presentata nello scorso numero di ESZ News, è stataproposta dall’Orchestra di Matera e della Basilicata inPalazzo Lanfranchi, a Matera. La musica di scena SalomèSuite, commissione Teatro degli Incamminati, Compagnia I Demoni, Teatro Litta di Milano, già rappresentata inversione ridotta il 14 novembre al Teatro Elfo Puccini diMilano con la regia Alberto Oliva, responsabile di tutte leversioni dello spettacolo, è stata offerta in anteprima il 9 gennaio al Teatro Rossi di Casalpusterlengo. Dal 18gennaio, data della prima rappresentazione effettiva, al1° febbraio è in cartellone al Teatro Litta di Milano, conreplica il 20 marzo al Teatro Cenacolo di Lecco. La pièce di Oscar Wilde/Giovanni Testori, produzione Teatro degliIncamminati/I Demoni, è interpretata da Mino Manni,Francesco Meola, Giovanna Rossi, Valentina Violo, vocefuori campo Franco Branciaroli, scene di Alessandro Chiti,costumi di Lella Diaz, luci di Luca Lombardi, sound designdi Gabriele Cosmi, assistente alla regia Valentina Sichetti.Spiega Cosmi: «Salomè è il gioco dei potenti. All’inizio c’èla proposta di Erode, un re che vuole divertirsi e abusaredella sua posizione e della sua sconfinata ricchezza:“Salomè, danza per me, in cambio avrai quello che vuoi”.Alla fine c’è, inatteso e perturbante, il responso di Salomè:“Voglio la testa di Giovanni il Battista”. In mezzo c’è iltempo della danza, della vittoria dei sensi, della perdita delcontrollo, dell’ebbrezza dionisiaca di chi si lascia andare algodimento puro senza badare alle conseguenze delproprio gesto. Erode firma un assegno in bianco, il patto diFaust con Mefistofele al contrario: non vende l’anima aldiavolo per la conoscenza, ma per la lussuria, per un lungoma limitato momento di carnalità suprema». Il 17 febbraioil Gran Teatro La Fenice di Venezia, committente del nuovolavoro, presenta Io non sono Medea, per grande coro eorgano, nell’interpretazione del coro dell’ente lirico direttoda Marino Moretti, con Ulisse Trabachin all’organo. Inquesti termini il compositore racconta il senso di questanovità: «L’occidente sembra incapace oggi di compiereazioni forti, gesti profondi, in grado di lasciare un segno,capaci di scardinare le forze che determinano il fluire deglieventi. Non viviamo in un’epoca di resa incondizionata, masiamo capaci solo di gesti locali, di scarsa importanza, discarsa influenza. I nostri piccoli gesti quotidiani sembranonon influire sul nostro vissuto. Leggendo la Medea diEuripide entriamo in contatto con una figura capace diazioni sconvolgenti pur di emanciparsi dalla miseracondizione che la sua società le impone: una donnadisposta ad uccidere una parte di sé, i suoi figli, pursapendo che questo la perseguiterà per il resto dei suoigiorni. In un primo momento della tragedia troviamo unadonna dominata e travolta dalle emozioni che vive appienoil suo dolore, la sua rabbia e la sua angoscia. Medea èperò capace di dominare questi sentimenti incanalandoli in azione; la sua vista non è annebbiata dalla rabbia edescogita un piano perfetto per ottenere i suoi obbiettivi.

Medea compie le sue azioni con estrema lucidità, la suapotenza interiore è dunque nutrimento del suo intelletto. Il gesto di Medea non è casuale; sa esattamente cosadeve fare e trova la forza di farlo. Oggi questa storiasembra non riverberare in noi. Troppo spesso non siamocapaci di convogliare la nostra energia in azioni che sianoall’altezza del nostro sentimento; appariamo come unmetallo ardente che troppo presto entra in contatto conl’acqua, producendo solo fumo. O al contrario siamo troppogelidi e controllati affinché forti sentimenti ci infiammino e ci pervadano. Ho sentito il bisogno di richiamare questaantica storia perché tutti noi nel nostro lavoro, nelle muradomestiche, nella politica, nei rapporti interpersonali,sentiamo la mancanza di Medea; non le somigliamo: forsedovremmo farlo». Il 22 marzo la London Sinfoniettapresenta al Coronet Theatre di Londra Musica per 5strumenti, commissione del London Ear Festival. Così siesprime l’Autore su questo nuovo lavoro: «Musica per 5strumenti è una composizione strutturata in tre movimenti:il primo e il terzo possiedono elementi lessicali comunimentre divergono per grammatica. Il secondo movimentodifferisce rispetto al primo per lessico, legandosi al terzoper grammatica. Il terzo movimento diviene dunque unasintesi dei movimenti precedenti, portando con séinformazioni dei due movimenti che lo precedono. L’idea di generare vasi comunicanti dai quali migrano, da unmovimento all’altro della composizione, particelle di senso,rappresenta il più rilevante fattore generatore di forma dellacomposizione». Nei mesi scorsi la musica di Cosmi è statain cartellone il 12 ottobre al Festival di Tropea (So ancorache visse II per soprano e pianoforte, affidato al duo ChoNahon e ripreso dai medesimi interpreti il 9 gennaioall’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco); il 14dicembre al Teatro Comunale di San Vito al Tagliamento(Musica per violoncello ed elettronica, solista MicheleMarco Rossi); il 15 dicembre all’Auditorium Paris diFrosinone (Geghard V per orchestra d’archi, interpretel’Orchestra da Camera di Frosinone); il 18 dicembre allaCasa della Letteratura di Roma (I Begin to Hear Voices persoprano, affidato a Lisa la Pietra). Dal 16 febbraio al 4marzo è in scena al Teatro Franco Parenti di Milano Delittoe castigo, produzione Teatro Franco Parenti, regia AlbertoOliva, adattamento di Alberto Oliva e Mino Manni, conmusica di scena originale di Gabriele Cosmi (Delitto Suite).Il 14 aprile è prevista la ripresa al Teatro Stabile di Veronadi La signorina Else di Arthur Schnitzler, con repliche dal17 al 22 aprile al Teatro Out Off Milano, produzione TeatroOut Off in collaborazione con Teatro Stabile di Napoli -Teatro Nazionale, sempre con la regia di Alberto Oliva.Cosmi vi ha contribuito con le musiche di scena Else Suite.Il 27 maggio Andrea Mannucci dirige l’Orchestra d’ArchiNED Ensemble all’Auditorium Celesti di Desenzano nellaripresa di Musica per orchestra d’archi. Si segnala infineche Gabriele Cosmi è stato insignito del primo premio alConcorso “Sinopoli” di Frosinone, così come al ConcorsoNazionale di Composizione “Francesco Agnello” indetto dalCidim.

l ContempoArteFestival di Firenze propone il 20 marzo alla Sala Ketty La Rocca delle Murate, Progetti Arte Contemporanea, la primaesecuzione assoluta della versione riveduta degliOtto brevi pezzi per violoncello e pianoforte. Nesaranno interpreti Vittorio Ceccanti e MatteoFossi, solisti del ContempoArtEnsemble. Spiegal’Autore: «Gli Otto brevi pezzi per violoncello epianoforte sono stati scritti nel 2011 e poi rivedutiquattro anni dopo per una nuova versione.

Ognuno di questi pezzi ha una connotazioneparticolare – l’ultimo, ad esempio, è la ripresavariata, a mo’ di ricapitolazione, del primo, ilquarto è un canone a due voci per violoncellosolo – ed hanno anche ognuno un carattereproprio – misterioso il secondo, impetuoso ilquinto, lirico il sesto e scherzoso il settimo. Infine,essi hanno in comune una strutturazione basataprevalentemente su intervalli piccoli e loro rivolti».

IOtto caratteriIvan Vandor

Nuova versione di una pagina cameristica a Firenze

Francisco Guerrero

Zayin III per trio d’archi èstato proposto il 23 gennaioal Theater Chur di Coira,interprete l’Ensemble ö!, chel’ha ripreso il 28 gennaio allaMaison 44 di Basilea. AntarAtman per orchestra è incartellone il 16 e 17 marzo al Mozarteum di Salisburgo,nell’interpretazione delSinfonieorchester derUniversität Mozarteum diretto da Johannes Kalitzke.

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I

Poesia sonoraPrima concertante, concertoritratto e nuova monografia sul compositore

Luis de Pablo

Opera di Firenze, Teatro del Maggio MusicaleFiorentino, ospita il 4 febbraio la prima esecuzioneassoluta di due lavori per flauto e archi di OttorinoRespighi, Suite pour instruments d’archet et flûte eMelodia e Valse caréssante, affidati a RobertoFabbriciani, curatore dell’edizione critica fresca distampa, e all’orchestra dell’Ente liricosotto la direzione di Alpesh Chauhan. Il manoscritto della partitura incompletodella Suite pour instruments d’archet etflûte è custodito nel Civico MuseoBibliografico Musicale di Bologna. Leparti mancanti, ossia alcune pagine delsecondo brano (Valse) e l’intera Furlanasi trovano invece presso l’ArchivioRespighi della Fondazione Cini diVenezia. In questa Suite, composta nel1905, Ottorino Respighi riprendel’organico strumentale della Suite in Si minore di Bach.Inizia con un tema agile di Badinage; la Valse, in Lamaggiore, apre in Tempo moderato e si sviluppa inmaniera delicata e trasparente. Circostanze sentimentalihanno probabilmente ispirato la magica atmosferanotturna della Berceuse de Noël. L’ultimo movimentodella Suite è intitolato Furlana, che lo stesso Respighidefinisce anche Trescone: il primo titolo si riferisce a unadanza originaria del Friuli, presente in territorioveneziano fin dal Seicento e poi diffusa in Europa,particolarmente in Francia dove fu bene accolta damusicisti come Rameau, Couperin e Ravel; l’altro a unadanza di origine popolare toscana con il caratteristicoscambio di fazzoletti. Il sapore francese di questa Suitederiva non solo dal titolo, dalla denominazione in linguafrancese di alcuni movimenti e dell’organico strumentale,bensì anche dalle sonorità limpide e dall’armoniamoderna che rimanda a Claude Debussy. Respighi, che

aveva acquisito dall’esperienza russa con Rimskij-Korsakov abilità di fine orchestratore, si dimostra solidoe minuzioso artigiano che plasma una materia sonoraricca e stupefacente, colmando una lacuna delsinfonismo italiano. La scrittura è sempre moltoaccurata, presta grande attenzione alle dinamiche e alle

articolazioni e si dimostra moderna e innovativa.Melodia e Valse caréssante appartengono a ununico manoscritto autografo custodito presso ilCivico Museo Bibliografico Musicale di Bologna.La Melodia in Mi maggiore è scritta in origine perviolino e pianoforte nella forma di romanzatripartita. Sul finire dell’anno 1900 Respighi lasciòBologna per San Pietroburgo dove conobbeRimskij-Korsakov e da lui ebbe lezioni dicomposizione e di orchestrazione. Rientrato in Italia nel 1901 conseguì il diploma dicomposizione e nel 1902 ritornò in Russia. A

questo secondo soggiorno russo risale la composizionedi Melodia e Valse caressante. Influenze russe sonoevidenti già nel tema dell’Andantino mosso esposto daiprimi violini che apre la Melodia. Il flauto interviene solonella parte centrale con un motivo poi ripreso dai violiniprimi. Il secondo intervento del flauto è nella Coda, doveavviene la frantumazione del materiale tematico inun’atmosfera di marcata rarefazione timbrica tra pizzicatidei violini e delle viole e suoni armonici dei primi violini.Segue Valse caressante, di cui esistono tre versioni:pianistica, orchestrale, entrambe in Mi bemollemaggiore, e per violino e pianoforte in Re maggiore.Nella Valse il flauto apre con un’introduzione dalcarattere improvvisativo che si conclude su un accordodi settima di dominante per poi dissolversi in una pausacoronata. Seguono cinque sezioni secondo una formarondò.

l Palacio Euskalduna di Bilbao ospita l’8 e 9 marzo laprima esecuzione assoluta di Amicitia, concerto perfisarmonica e orchestra. Ne saranno interpreti IñakiAlberdi e la Bilbao OrkestraSinfónikoa, sotto la direzione diErik Nielsen. Così l’Autore raccontail nuovo lavoro: «Amicitia, concertoper accordéon (fisarmonica) eorchestra è stato composto tra ilsettembre e il dicembre 2014 a SanSebastián (Paesi Baschi). L’ideadel lavoro è molto anteriore e sideve alla mia ammirazione eamicizia – e da qui deriva il titolo –con lo straordinario fisarmonicistaIñaki Alberdi. È lui che mi ha chiesto, e direi quasi“reclamato”, il pezzo molti anni fa. Per me questa è stataun’esperienza positiva: mi ha obbligato a conoscere inprofondità le possibilità di uno strumento che sempre miaveva interessato ma che mai avrei trattato conl’attenzione che merita. Le sue inesauribili possibilitàhanno offerto risultati sonori combinatori nuovi per me. I tre movimenti che formano il pezzo – “Moto perpetuo”,“Imago”, “Velox” – mi hanno fornito stimoli che senzadubbio hanno arricchito la mia tavolozza timbrica eformale. L’opera è dedicata a Inaki Alberdi che ringrazioulteriormente per l’ammirevole interpretazione che neoffrirà e per l’arricchimento che mi ha offerto con questolavoro. Il pezzo è stato commissionato dalla SGAE(Sociedad General de Autores y Editores) e dalla AEOS(Asociación Española de Orquestas Sinfónicas)». Il 22febbraio all’Instituto Cervantes di Francoforte

l’International Ensemble Modern Academy dedica a Luisde Pablo, in sua presenza, un concerto ritratto nel cuicontesto verrà presentata una nuova monografia

sull’opera del compositore con lapartecipazione di Daniel Lorenzo, autoredello studio Luis de Pablo y el poema enmúsica (Ediciones Fundación Autor -SGAE), incentrato sul ruolo della poesianella poetica e nell’opera del compositore.L’imponente corpus di opere cameristico-vocali di Luis de Pablo ispirate da uncontinuo e costante confronto con laletteratura poetica, costituisce un lascitoeterogeneo ricco di sfumature. A questaparte significativa e così caratteristica

della sua produzione musicale è dedicata l’operamusicologica di Daniel Lorenzo che legge in parallelol’evoluzione dello stile musicale di Luis de Pablo aconfronto con le sue predilezioni letterarie: VicenteAlexaindre, Gottfried Benn, Fernando Pessoa, Luis deGóngora, Selomo Ibn Gabirol, José Miguel Ullán e altriancora. Nel concerto che seguirà la conversazione tral’autore del libro e il compositore verranno eseguiti,nell’interpretazione dello IEMA-Ensemble, Dibujos perflauto, clarinetto, violino e violoncello, il Cuartetoconcertante per due violini, viola e fagotto obbligato, eNúmeros, sei pezzi per ottetto. Infine, il 23 aprile saràripreso al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía diMadrid A la memoria de… per corno inglese, viola eensemble, con Johannes Kalitzke alla testa dellaSinfonietta de la Escuela de Música Reina Sofía.

Ottorino RespighiScuola russa

Due inediti per flauto e archi vedono la luce dopo oltre un secolo

L’

Henri Pousseur

Phonemes pour Cathy per voce sola è in programma il 3febbraio al LaBar Recital Halldella University of Notre Dame,South Bend (Indiana), affidatoal soprano Jamie Jordan, cheriprenderà il lavoro il 4 febbraioal Constellation di Chicago.

Carmine Emanuele Cella

La mémoire de l’eau per nove musicisti sarà proposto il 6 febbraio alla Cité de laMusique et de la Danse diStrasburgo, nel programmadella Haute École des Arts duRhin (HEAR), dall’Ensemblede Musique Contemporainede l’Académie Supérieure deMusique de Strasbourg direttoda Luigi Gaggero.

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Opera in memoria di AldoMoro al Festival 5 Giornatee novità cameristicaispirata a Majakovskij

oproduzione tra Appel d’Airs di Parigi e NED Ensemblein collaborazione con il Festival 5 Giornate di Milano, il 18marzo verrà allestita Moro, opera tragica in un atto e 11scene su libretto di Marco Ongaro, regia e scenografia diLuigi Cerri. Ne saranno interpreti VincentBillier (baritono), Lucie Mouscadet(soprano), Xavier Mauconduit (tenore) e il NED Ensemble diretto da AlessandroCalcagnile. Spiega Mannucci: «Sonopassati 40 anni da quel drammatico giorno:era il 16 marzo 1978, io avevo appenacompiuto 18 anni, ero un giovanemusicista, scarno ed assente. Vivevo disuoni, di note, di musica contemporanea,poco o niente mi importava di politica, didrammi sociali. Quella mattina ero almercato con mia madre, improvvisamenteci fu gente che urlava, gli ambulanti chechiudevano le tende del banco, vigili cheiniziavano a far defluire le persone... Da quel giorno la miavita è cambiata, mi avvicinai alla politica, mi iscrissi a unacorrente giovanile, iniziai a prendere coscienza dellasocietà, subentrò in me la voglia di impegnarmiattivamente. L’opera tragica si svolge nello spaziosimbolico dei giorni di prigionia di Aldo Moro. Dall’agguatodi Via Fani alla morte del Presidente, il canto narra l’intimotravaglio di chi era uomo di potere e del potere è statodeprivato, di chi ha lavorato all’edificazione dellaconvivenza civile e si è visto privato della libertà. Il travaglio intimo di chi prende coscienza dell’ineluttabilitàdel proprio destino, il destino che tutti accomuna: lamorte. Nel corso di tale tragitto, l’immagine dell’uomopolitico trasfigura in una dimensione spirituale chetrascende non solo gli opposti schieramenti della cosapubblica, ma anche le diverse concezioni confessionali,raggiungendo al culmine l’universalità che lega Cristo aSocrate e i massimi valori classici a quelli della cristianità.L’Angelo e Cassandra, unici personaggi a dialogare conMoro nel suo angusto carcere, rappresentano tale dualitàe tale identità sostanziale. La morte non è una questionepolitica né di confessione, la morte riguarda tutti e tutti cisi trova al suo cospetto, alla fine, con maggiore o minoredignità. Nella tragedia, classica o moderna, non c’è spazioper le polemiche. È qui che la figura di Moro diventamodello simbolico, emblema del passaggio umano dallaprigionia corporale all’infinita libertà dell’essere. Unalettera non spedita e l’ultima lettera di Moro compaiono,parafrasate poeticamente, in due diverse scene del testoche in generale è espressione lirica di una riflessioneumana sull’immanenza e la trascendenza cui l’arte dasempre s’ispira e a cui sempre tende. Non una discesaagli inferi, ma un viaggio verso l’alto, che vede nell’Amore,proprio come recita l’ultima missiva del Presidente, l’unicoelemento davvero importante. Scritta nel 2010 sucommissione dell’Atelier di creazione lirica “Appel d’Airs”e già andata in scena il 10 febbraio 2011 presso l’ÉgliseReformée des Batignolles con la direzione di AndreaBattistoni, l’opera viene riproposta nel quarantesimo dellamorte di Moro. In quest’opera ho applicato “l’arte delcompromesso”, anche in analogia, in adesione con ilcompromesso storico. In Moro il compromesso musicale

si avvera attraverso l’utilizzo di tecniche e materialimusicali maturati in seno all’avanguardia musicale,contemporaneamente al ricorso a gesti e caratteri delpassato col fine di esprimere, in modo immediatamente

comprensibile, situazioni psichiche per il qualeil linguaggio dell’avanguardia non ha fornito unvocabolario adeguato. Le undici scene checompongono la tragedia Moro tracciano unaparabola psichica ed emotiva che parte da toniviolenti e accesi nel tentativo di contrastare econtrobattere un destino ineluttabile e giàsegnato e gradualmente, nell’accettare ilpassaggio umano dalla prigionia corporale allalibertà dell’essere, la musica accetta questopercorso e si piega su se stessa. Dal punto divista musicale il canto è il vero protagonista diquesto dramma attraverso quattro personaggi– Moro, Cassandra, l’Angelo, il Corifeo e coro –i quali non agiscono come soggetti autonomi

ma sono esclusivamente specchio della coscienza delprotagonista». Marcel Frumasachi e Alexandra Stradellaproporranno in prima esecuzione assoluta A piena voce,sonata per violino e pianoforte, il 13 maggioall’Auditorium Celesti di Desenzano, nel contesto dell’XIFestival del NED Ensemble. In questi termini ilcompositore presenta il nuovo lavoro: «Il titolo riprende la raccolta poetica di Vladimir Majakovskij, uno dei piùgrandi poeti del ’900. Il pezzo è diviso in tre parti secondolo schema Allegro - Lento - Allegro, strutturate e costruite in base a un materiale compositivo voltoall’approfondimento delle interazioni tra i due strumenti,soprattutto sul versante melodico che qui diventa partepredominante e costruttiva. Il primo brano ha un caratteredrammatico e rapsodico e alterna articolazioni che vannodal Grave all’Allegro animato. Il testo di riferimento è lapoesia Ascoltate, un animato affresco umano, travolgente,ricco di pathos e di contraddizioni. Il momento centrale,Adagio, è un intermezzo lirico in cui la parte principale èaffidata al violino, mentre il pianoforte ha una funzione disemplice accompagnamento e non ostacola il monologodel solista. La poesia di riferimento, Conclusione, siintreccia con il motivo personale dell’amore, un amore cheper Majakovskij assurge a significato globale di sacrificioe redenzione. La terza parte, Allegro incisivo, è costruitain forma tripartita A-B-A, nella quale si inserisce ancheuna specie di trio. Il carattere rapsodico si alterna amomenti più organizzati secondo la tradizione di scritturaespressivo-melodica per questo duo. La poesia diriferimento Ordine n. 2 all’armata delle arti è una sorta di boutade poetica lanciata contro le mode correnti eindirizza l’intreccio musicale verso sonorità grottesche esarcastiche. Il gioco, inteso come puro divertimento, siestende alla ricerca di continue invenzioni musicali».L’arpista Emanuela Battigelli sta portando in tournée inquesti mesi Ninna nanna per arpa il 10 dicembre alTeatro Comunale di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), il 13dicembre nella Chiesa di San Martino Vescovo di Udine,il 4 febbraio nella Chiesa di San Biagio a Rozzano(Milano), il 7 aprile alla Fondazione Borsieri di Lecco,infine l’8 aprile alla Sala di Musica di Mendrisio(Svizzera).

CDimensione spiritualeAndrea Mannucci

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Rossella Spinosa

Abisso Mediterraneo. pietà l’èmorta, opera in un atto sulibretto di Geppino Materazzi ePap A. Khouma, adattamentodei testi di Rossella Spinosa, èin cartellone il 15 febbraio alTeatro Masini di Faenza perl’Emilia Romagna Festival. Ne saranno interpreti PaolaCacciatori, mezzosoprano,Luca Micheletti, baritono e vocerecitante, Akueson AdoteyDotcha, danzatore, RossellaSpinosa, live electronics, il NewMade Ensemble e la CappellaMusicale del Duomo di Milanosotto la direzione di AlessandroCalcagnile. Una seconda recita,il 20 maggio pressol’Auditorium Celesti diDesenzano nel contesto dell’XIFestival del NED Ensemble,sarà diretta da AndreaMannucci.

Gilberto Bosco

Sesto improvviso per clarinetto,viola, violoncello e pianoforte èin programma il 5 febbraio alTeatro Vittoria di Torino, nellastagione dell’Accademia CoraleStefano Tempia, affidatoall’Achrome Ensemble direttoda Marcello Parolini.

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Daniela TerranovaFantasmi e metamorfosi

Due novità cameristichepresentate a Madrid eMilano

aniela Terranova si presenta nel nuovo anno con dueprime esecuzioni assolute. Il 10 marzo la FundaciónBBVA di Madrid proporrà al Palacio del Marqués deSalamanca Hinoki. Still Life per saxofono, fisarmonica econtrabbasso nell’interpretazione del Trio Feedback(Ricard Capellino, saxofono, Esteban Algora, fisarmonica,Elena García, contrabbasso), dedicatario dellacomposizione. Nelle parole dell’Autrice, «il lavoro indagal’intrigante natura del suono che la formazione offreall’ascolto. L’intento è quello di creare una struttura“pneumatica”: un organismo sonoro inquieto di cui siascoltano i respiri e i sussulti, in una texture cangiante chealterna colori evanescenti a volumi concreti. Nelle zoneliminari, dove il suono si confonde col silenzio mostrandosiquasi nudo e afono, riecheggiano le tracce di unapresenza lontana e prendono forma nuovi fantasmi. Il titolo del lavoro richiama l’imponente opera scultorea di Charles Ray, Hinoki (2007), conservata a Chicago: una riproduzione in legno (realizzata da un artigianogiapponese) di un enorme tronco d’albero abbattuto e indecomposizione trovato da Ray in California. Si tratta dinatura morta “vivente”, che cerca di respirare attraverso la riproduzione delle spaccature del tronco: un estremotentativo dell’arte di arrestare la corruttibilità dellamateria». Il 16 aprile avrà invece luogo a Milano, per larassegna “PACTAsoundZONE” al PACTA Salone, la primaesecuzione di And time lets fall its drop per chitarraelettrica, affidata alla solista Silvia Cignoli, dedicataria delpezzo. Spiega la compositrice: «Si tratta di un lavoro in cui

forma e colore nascono dalla continua e lenta metamorfosidi alcune “gocce di suono” sottratte al fluire del tempo. Ilgioco delle ripetizioni determina una struttura espressivacircolare, che imprigiona il pensiero e l’ascolto. Il silenzioiniziale è spezzato da gesti brevi e frammentati cheacquistano gradualmente corpo, direzione, dinamica,grazie all’uso esasperato di fasce sonore brulicantirealizzate per mezzo di tecniche assimilabili al rasgueadoo da esso derivate. L’intera gestualità utilizzata è legata a una esplorazione dei materiali di cui si compone lostrumento stesso: legno e metallo sono abbracciati esollecitati dall’esecutore che, come un moderno demiurgo,regala vita e respiro a un corpo altrimenti inerte. Il titolo èuna citazione da Le onde di Virginia Woolf, romanzo cheutilizza il simbolo acquatico per significare lo stato liquidoe mutevole dell’esistenza. Sul tempo riflette Bernard, unodei sei protagonisti principali: “il tempo - la goccia, lagoccia - il tetto, il tetto - il tempo - la goccia”, e ancora “iltempo […] fa cadere la sua goccia. La goccia che si èformata sul tetto dell’anima cade. Dal tetto della miamente il tempo gocciola”. È un pensiero che restaimprigionato in una struttura circolare, metafora delloscorrere inesorabile di un tempo che rivela ogni fragilitàumana». Notturno in forma di rosa per flauto, clarinetto,violino, violoncello e pianoforte sarà ripreso dall’EnsembleBlumine sotto la direzione di Caterina Centofante il 15aprile a Bergamo e il 18 aprile al Teatro Lauro Rossi diMacerata per la Rassegna di Nuova Musica.

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alerio Sannicandro propone nell’anno nuovo due primeesecuzioni. Il 13 febbraio Tactile Songs II è in cartellone a Friburgo (Germania) nell’interpretazione dell’EnsembleRecherche. Spiega l’Autore: «In questa versione per flauto basso, clarinetto, viola e percussione, scritta perl’ensemble Recherche, Tactile Songs II esplora più inprofondità una palette timbrica costituita da suoni effimerie aggregati concreti e pulsanti, pensata per realizzarecontinui cambi di gravità sonore. Con suoni sospesi, dalcarattere percussivo, e un canto immaginario fatto dialtezze indeterminate e fruscii, la composizione si sviluppacome un moto continuo e con un addensamento costante.Capovolgendo i ruoli “tradizionali”, mentre la percussionerealizza una specie di canto sulla membrana dellostrumento, il flauto basso ha il ruolo di percussione: suonivocali basati su consonanti vengono amplificati econferiscono un carattere misterioso, quasi lunare, in cuigli altri strumenti (clarinetto e viola) vengono a volteassorbiti (suoni di fruscìo), altre volte risaltano come colori

distanti e irreali». Il 28 maggio sarà la volta di Kernper clarinetto, trombone, arpa, contrabasso e duepercussionisti, in programma all’LWL Museum di Münster(Germania). Così Sannicandro descrive il nuovo lavoro:«Kern (“nucleo”) è una composizione scritta per unospazio preciso, il Foyer dell’LWL-Museum di Münster. A parte la disposizione spaziale degli strumentisti (chevaria a seconda delle sezioni), il materiale musicale èinteramente estrapolato da un’analisi dei modi dirisonanza calcolati a partire delle dimensioni dello spazio.In questo modo le frequenze (dei modi di risonanza) più marcate danno origine a sequenze melodiche,combinazioni armoniche, strutture ritmiche e formali.Mentre nella prima parte della composizione si cerca lapercezione delle sorgenti sonore, in particolare i giochi diricochet tra arpa e percussioni, alla fine gli strumenti siconcentrano in una posizione per formare una fasciasonora estremamente densa ma mobile e cangiante».

Valerio SannicandroCanto lunare

Due novità esploranorapporti tra strumentie modi di risonanza

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li Estudios concretos per chitarra e elettronica sono in cartellone il 26 maggio presso la Casa del Suono a Parma, nel contesto del Festival Paganini enell’interpretazione di Pablo Márquez, a coronamento diuna masterclass tenuta dallo stesso Márquez e da JavierTorres Maldonado per gli allievi del Master di II Livello inChitarra del Conservatorio di Parma. Il Mozarteum diSalisburgo ha commissionato a Javier Torres Maldonadoun lavoro acusmatico per le celebrazioni del sessantesimoanniversario dello studio di musica elettronicadell’istituzione accademica austriaca, fondato nel 1958 daIrmfried Radauer e oggi diretto da Achim ChristianBornhoeft. La composizione sarà eseguita nel concertocelebrativo previsto per l’autunno 2018. Dal 10 al 23giugno Torres Maldonado sarà professore ospite alla

Masterclass di composizione della International MusicAcademy “Le Domaine Forget”, tra le più prestigioseaccademie di alto perfezionamento musicale e per ladanza del Nordamerica, con sede in Québec, Canada. Il 16 e 17 maggio sarà impegnato in un’analogamasterclass di composizione e composizioneelettroacustica al Conservatorio di Strasburgo (AcadémieSupérieure de Musique). Alborada, nella versione persoprano, saxofono e elettronica, è stato scelto per aprire il nuovo Cd S3 Spectral Sax Style, interpretato da JesúsNúñez (saxofoni) e Juan D. García Aguilera (elettronica).Infine, il compositore è stato nominato membro delSistema Nacional de Creadores de Arte, NationalEndowment for Culture and Arts (Fonca) del Messico per il triennio 2018-21.

Javier Torres MaldonadoSessant’anni di Salisburgo

Prestigiosa commissione delMozarteum e masterclassesin Canada e Francia

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Luigi DallapiccolaTre palcoscenici e una festaT re nuove produzioni di Il Prigioniero, un prologo e un attoda “La torture par l’espérance” di Villiers de l’Isle Adam e“La légende d’Ulenspiegel et Lamme Goedzak” di Charlesde Coster, nella prima metà del 2018. Apre la serie laproduzione di Bruxelles, Théâtre LaMonnaie/De Munt, dal 16 gennaio, conrepliche il 18, 19, 21, 23, 25, 27 gennaio. Nesono stati interpreti Ángeles Blancas Gulín (LaMadre), Georg Nigl (Il Prigioniero), JohnGraham-Hall (Il Carceriere, Il GrandeInquisitore), Julian Hubbard (Primo Sacerdote),Guillaume Antoine (Secondo Sacerdote);Andrea Breth è responsabile della regia, MartinZehetgruper delle scene, Nina von Mechow deicostumi. Orchestre Symphonique et Chœursde La Monnaie e Académie des Chœurs de LaMonnaie sono diretti da Franck Ollu.Coproduzione di Oper Stuttgart, l’allestimento sarà inseguito in cartellone all’Opernhaus di Stoccarda dal 26aprile, con ulteriori recite il 29 aprile, 21 e 26 maggio,9, 16 e 25 giugno. Salvo che per la compaginesinfonica, qui lo Staatsorchester Stuttgart, lo spettacoloè affidato agli stessi interpreti della produzione belga.Un diverso allestimento va invece in scena dal 19giugno con repliche il 21 e il 23 giugno all’Opera diFirenze, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, conAnna Maria Chiuri nel ruolo della Madre, con la regia ela coreografia di Virgilio Sieni, Lorenzo Fratini comeMaestro del Coro, l’Orchestra e Coro del MaggioMusicale Fiorentino diretti da Zubin Mehta. In occasionedi questa produzione il Centro Studi Luigi Dallapiccolaorganizza una serie di manifestazioni: un calendario dieventi raccolti sotto il titolo “Dallapiccola torna in città” cheprevede un concerto cameristico, un convegno di studi etrentasei eventi collaterali. Il concerto, in programma il 14 maggio al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino,proporrà le Due liriche di Anacreonte per soprano estrumenti nella traduzione di Salvatore Quasimodo, leQuattro liriche di Antonio Machado per voce e strumenti, eCommiato per una voce di soprano e 15 esecutori su testo

già attribuito a Brunetto Latini, nell’interpretazione delsoprano Susanna Rigacci e dei Cameristi del MaggioMusicale Fiorentino diretti da Mario Ruffini. Il programmaprosegue il 19 giugno con la giornata di studi “Il

Novecento di Luigi Dallapiccola”, che vedrà lapartecipazione di Luciano Alberti, Carlo Sini,Enrico Girardi, Paolo Petazzi, Quirino Principe,Mila De Santis, Eleonora Negri e Marco Vallora, icui interventi saranno intervallati da esecuzioni dalvivo a cura del Conservatorio “Luigi Cherubini” edell’Accademia del Teatro del Maggio MusicaleFiorentino. Nei primi mesi dell’anno è possibileascoltare musica di Luigi Dallapiccola il 28gennaio alla Sala Arte Povera del Museo del

Novecento di Milano, dove Laura Catrani e Maria GraziaBellocchio, soliste delDivertimento Ensemble, hannoeseguito Rencesvals per voce e pianoforte dalla Chanson deRoland, il Quaderno musicale diAnnalibera per pianoforte e leQuattro liriche di AntonioMachado per voce e pianoforte.Il Quaderno musicale diAnnalibera viene riproposto il 4febbraio, sempre a Milano, allaPalazzina Liberty “Dario Fo eFranca Rame”, per la stagioneda camera di Milano Classica,solista Michele Fedrigotti. Il 12

febbraio il Théâtre La Monnaie/De Munt propone i Cinquecanti per baritono e alcuni strumenti su poemi greci nellatraduzione di Salvatore Quasimodo interpretati da DietrichHenschel e dal La Monnaie Ensemble, nel quadro dellemanifestazioni collaterali alla concomitante produzione di Il Prigioniero. Infine lo Staatstheater di Kassel ospita il 30 marzo un’esecuzione di Preghiere per baritono eorchestra da camera, interpreti Armin Kolarczyk e loStaatsorchester Kassel diretti da Francesco Angelico.

Produzioni teatrali in Belgio, Germania, Italia eun’articolata celebrazionefiorentina

ue importanti iniziative celebrano Giorgio Gaslini. Dal 16 gennaio all’8 maggio è in corso al Museo delNovecento di Milano la mostraOmaggio a Giorgio Gaslini -Musicista Totale, realizzata dalMuseo del Novecento e NoMus.L’inaugurazione della mostra è stataimpreziosita dal concerto dei vincitoridel Premio Internazionale GiorgioGaslini: Francesco Orio (2015,pianoforte) e Luca Perciballi (2016,chitarra elettrica). Quel giorno stessoil progetto è stato presentato pressolo showroom di Laminam con musicadal vivo. Il programma prevede il 13 febbraio, al Museodel Novecento, una conferenza di Roberto Calabretto sultema “Gaslini e la musica da film”. In quel contesto AndreaMonarda eseguirà Dieci minuti all’alba per chitarra sola,Ariablu per chitarra sola, Libras per due chitarre, Motovelocetto perpetuo per flauto e chitarra, Quattro Songsda Songbook per voce e chitarra. Il 13 marzo, sempre al Museo del Novecento, nel contesto dell’incontro“Biblioteche e tastiere”, Maria Giovanna Barletta, DavideIelmini e Giovanna Ravasi illustreranno il Fondo Gaslini,collezione di dischi, partiture originali, manoscritti emateriali di lavoro conservati alla Villa Gomes diMaggianico (Lecco). In quell’occasione verrà proiettato il cortometraggio di Mario Serenellini La tastiera infinita. Il 10 aprile verranno proposti al Chiostro “Nina Vinchi” del

Piccolo Teatro, con la presentazione di Gaia Varon, i videodi Francesco Leprino Scarlatti e Peintres au Café-Sonnant

con musiche di Giorgio Gaslini. La proiezionesarà accompagnata da testimonianze ericordi musicali di Gianluigi Trovesi, RobertoBonati e Filippo Vignato (vincitore del PremioInternazionale Giorgio Gaslini 2017,trombone), con la partecipazione di AdrianoBassi. Il progetto si concluderà l’8 maggio al Museo del Novecento, dove GiacomoManzoni, Massimiliano Damerini, RobertoFabbriciani e Alfonso Alberti ricorderanno la figura e l’opera di Giorgio Gaslini, di cuisaranno eseguite alcune musiche. Il 7 aprile

è in cartellone allo “Spazio Dante” di Parma, coordinato daAlessandra Garosi in collaborazione con il Conservatorio“G. Nicolini” di Piacenza, il concerto monografico PerGiorgio Gaslini. Verranno eseguiti Suite elisabettiana pertraversiere, voce e pianoforte, interpretata da ErikaFumarola, Luo Lifang e Clara Franguelli; Peintre au cafésonnant per due pianoforti e un percussionista, interpretiGiada Ghelfi e Corinna Soressi, pianoforte, e MarioMascolo, percussione; Vietnam Suite per arpa epianoforte nell’arrangiamento affidato a Claudio Rausaclarinetto, Gregorio Ferrarese, contrabbasso, FrancescoMugavero, pianoforte e Choi Jisun, voce. Il programmasarà completato da Lo squillabario per tromba e tre branida Lieder Book Vol. I: “Il ciclo dell’aria” per soprano epianoforte.

DMusicista totaleGiorgio Gaslini

Mostra al Museo delNovecento di Milano e concerto monografico a Parma

Giorgio Federico Ghedini

Il Concerto grosso in Famaggiore per quintetto di fiatie archi è in programma il 2marzo, con replica il 4 marzo,all’Opera di Firenze, Teatrodel Maggio MusicaleFiorentino, interpretato daLeonardo García Alarcón allatesta dell’Orchestra delMaggio Musicale Fiorentino.La Musica notturna perorchestra da Camera èinvece in cartellone il 9maggio al Barbican Hall diLondra nell’interpretazionedella BBC SymphonyOrchestra diretta da DanieleRustioni.

Luciano Berio

Chamber Music per vocefemminile, clarinetto,violoncello e arpa su poesie di James Joyceè in cartellone il 23 febbraioal Theater Neuwiesenhof di Winterthur, interpreti ilmezzosoprano JeannineHirzel e il MusikkollegiumWinterthur diretto da Pierre-Alain Monot.

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petta quest’anno a Riccardo Panfili l’onore diproporre il pezzo d’obbligo per la finale del ConcorsoInternazionale di Violino “Premio Paganini”, la cui 55a

edizione avrà luogo a Genova dal 5 al 14 aprile sotto ladirezione di Fabio Luisi. La manifestazione, nata nel1954, ha diplomato negli anni talenti come SalvatoreAccardo, Gidon Kremer e Leonidas Kavakos. In questitermini Panfili presenta il pezzo scritto per l’occasione,Esercizi di sovversione per violino solo: «Scrivere unpezzo per violino solo è già di per sé una granderesponsabilità; scriverlo per il Concorso Paganini diGenova rasenta l’acrobazia, il triplo salto mortale, untuffo doppio carpiato con avvitamento. Pensare agiovani virtuosi che, rinserrati nelle loro stanze,setacciano in lungo e in largo un repertorio che va daBach a Bartók passando per Paganini, Wienawski,Brahms, Ligeti etc. e per finire si cimentano su unoscuro pezzo di un oscuro Panfili, fa un certo effettoperturbante. Si immagina il povero Panfili seduto su unbanco mentre scrive sotto l’occhio severo di Bartók,sotto l’ombra del parruccone tempestoso di Bach,confuso dal fumo di sigaro di Herr Brahms. In un

contesto di simile tensione (gli occhi scrutatori di una tradizione incombente) l’unica possibilità diemancipazione è arrovellarsi in una exit strategy. Sipotrebbe comodamente uscire dalla stanza (all’inglese,di soppiatto) e battere altre vie, quelle del lavoro dentroil puro suono (cadendo dalla padella alla brace, da unatradizione all’altra: una stanza in cui Grisey, Nono,Lachenmann e altri colossi sostituiscono Bartók,Brahms, Paganini). Per chi ama la scomodità, l’altrapossibilità è rifiutare la fuga e cimentarsi in una serie di esercizi di sovversione: prendere i gesti di unatradizione strumentale che va da Bach a Ligeti(passando per Paganini, Brahms, Bartók) e rivoltarlicome un guanto, obbligarli – con un addestramentoserrato – a dire altro, a fare altro. Tra la fuga nell’alterità,nella costruzione di un’identità altra (un’altra stanza,un’altra tradizione) e la sovversione dell’identità stessa,questi esercizi per violino optano per la secondapossibilità: quella della sovversione; e fu così cheancora una volta ci toccò sederci dalla parte del tortoperché i posti della ragione erano tutti occupati».

RiccardoPanfiliExit strategyS

Pezzo d’obbligo per il Premio Paganini

uscito per l’etichetta discografica Stradivarius (STR37085), Lorem ipsum, Cd monografico dedicato allamusica di Giovanni Bertelli. Ne sono interpreti il sopranoAlda Caiello, il mezzosoprano Johanna Brault, ilviolinista Lorenzo Gorli, il violista Daniel Palmizio e il Divertimento Ensemble diretto da Sandro Gorli. Il programma del Cd include Lorem ipsum per voce,ensemble e elettronica, Amare Madre su “Alla mianazione” di Pier Paolo Pasolini per mezzosoprano eensemble, Libro d’estate per viola e ensemble,Cascando per violino e elettronica, e Forse sono propriovermi su testo di Raffaella Petrosino per voce eensemble. Incentrata su un’arcata temporalesufficientemente ampia che raggiunge la produzione piùrecente del compositore, la raccolta è così presentatadall’Autore: «Non è semplice introdurre una musica chefa del paradosso e dei giochi di specchi le sue cifreestetiche più evidenti. Una musica che prospera nellecontraddizioni, che sembra ritrarsi alla comprensioneproprio nel momento in cui svela i suoi trucchi. […]Viene il dubbio che la leggerezza sia solo unamaschera, che l’ironia sia buttata lì a bella posta comeuno specchio per le allodole – il primo di molti specchiattraverso i quali l’ascoltatore dovrà orientarsi. […]Questo genere di quesiti potrebbe sorgere anche

ascoltando la materia cupa e magmatica che permealavori come Amare Madre e Cascando: di ironia non c’ètraccia, di leggerezza tanto meno. In entrambi i casi siha l’impressione di sprofondare in strati sempre piùprofondi e desolati, di venire inghiottiti insieme ai coccidi un mondo in frantumi. Nemmeno gli accordi maggioriche chiudono i due pezzi hanno il sapore del sarcasmoo della redenzione. Piuttosto, sembrano alludere a unaperdita lacerante. […] Per concludere, caro ascoltatore,eccoti i miei ultimi consigli: non temere di perderti neilabirinti di queste opere, sono generati dal gioco del tuostesso orecchio. Àbitali anzi, non esitare a tornare suituoi passi se sarà necessario. Rimani in movimento,meravigliati di ciò che ti si para davanti, coglilo perquello che è, ma soprattutto per quello che non è: perquello che potrebbe essere, per quello a cui (forse)potrebbe rimandare, per quello che sarebbe se… Ridi diciò che ti si mostra, goditi gli sprazzi di mondo che riescia intravedere districandoti tra i suoni, i segnali e leombre». Le premier jour per sei voci su frammenti trattida À la recherche du temps perdu di Marcel Proust è incartellone il 16 maggio al Convento di Sant’Agnese diBoemia, Galleria Nazionale, per Prague Spring 2018,nell’interpretazione dei Neue Vocalsolisten Stuttgart.

Giovanni BertelliGiochi di specchiÈ

Cd monografico interpretato dal Divertimento Ensemble

rima esecuzione assoluta per Jean-Luc Hervé il 23marzo al Festival Électrocution di Brest, con replica il 29marzo a Bruxelles: Jean-Marc Fessart interpreterà #3(…Les sons tournent) per clarinetto contrabbasso eelettronica, che il compositore così descrive: «Assiemea Horizons inclinés e Éloge de la plante, #3 (…Les sonstournent) costituisce un ciclo per strumenti solisti edispositivo di diffusione multicanale nascosto tra ilpubblico, in cui il progetto consiste nell’“animare” il luogocon suoni che sfuggono all’opera, si conquistano unapropria autonomia e si sviluppano a margine del pezzointerpretato dal musicista. Ciascuno di questi pezziimplica anche un omaggio nascosto a un compositoredel passato; in questo caso il titolo evoca Debussy,inventore di nuove forme. In #3 (…Les sons tournent)

il materiale sonoro si sviluppa per ripetizione etrasformazione direzionale senza ritornare mai indietro».Sempre a Brest, a Le Quartz, è stato ripreso il 25gennaio dall’Ensemble Sillages En découverte per dueviolini e elettronica. Au dehors per clarinetto, violino,violoncello e pianoforte è in cartellone il 28 febbraio alKyoto Art Center, interprete l’Ensemble Kujoyama.Infine, Jeanne Crousaud e Axel Bouhier propongonoÉloge de la plante (La finta giardiniera) per vocefemminile e elettronica il 19 maggio al Festival Sonik diQuimper, il 26 maggio al Muséum National d’HistoireNaturelle di Parigi per la “Fête de la Nature” e il 3giugno al Domaine de Trévarez di Saint Goazec,nell’ambito della manifestazione “Rendez-vous auxjardins”.

Jean-Luc HervéSuoni in autonomiaP

Si completa un ciclo perstrumento solista e elettronica

ramigna per cimbalom e ensemble sarà proposto il 6 febbraio alla Cité de la Musique et de la Danse diStrasburgo, nella programmazione dell’Haute École des Artsdu Rhin (HEAR), dall’Ensemble de Musique Contemporainede l’Académie Supérieure de Musique de Strasbourg direttoda Luigi Gaggero. Un’ulteriore ripresa del lavoro avrà luogo il 2 marzo al Distler Hall della Tufts University di Medford(Boston, Massachusetts), nell’interpretazione di NicholasTolle, cimbalom, e dell’Ensemble Sound Icon diretto daJeffrey Means. Capriccio ostico per ensemble è in cartelloneil 13 marzo al Théâtre de la Renaissance di Oullins (Lione),per la Biennale Musiques en Scène, e il 16 marzoall’Alhambre di Ginevra per il Festival Archipel, interprete ilLemanic Modern Ensemble diretto da William Blank. LeQuindici Invenzioni a due voci (BWV 772-786), trascrizione

per flauto, violino e viola di Stefano Gervasoni da Bach,saranno eseguite dall’Ex Novo Ensemble (Daniele Ruggieri,flauto, Carlo Lazari, violino, e Mario Paladin, viola) il 24marzo al Teatro Čajka per gli Amici della Musica di Modena,insieme ad Adagio ghiacciato da Mozart KV 356 per violino epianoforte, interprete il duo Carlo Lazari e Aldo Orvieto, e adAltra voce, Omaggio a Robert Schumann per pianoforte edispositivo elettronico trasparente, affidato ad Aldo Orvieto,pianoforte, e Alvise Vidolin, regia sonora e live electronics.Fado errático, A song concert upon fados by AmáliaRodrigues, per voce femminile, venti strumenti e liveelectronics, è in cartellone il 26 aprile al Forum Meyrin diGinevra con Cristina Branco e il Lemanic Modern Ensemblediretto da Eduardo Leandro.

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ilda, mia Gilda (per non dire Il Rigoletto), melologo pervoce recitante e quintetto d’archi su testo di Vittorio Sermonti,viene proposto da Sonia Bergamasco e dai Solisti delContempoArtEnsemble diretti da Vittorio Ceccanti il 10 aprilealla Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi di Firenzeper il ContempoArteFestival, e il 13 aprile al Teatro Goldoni di Livorno, come anteprima del Livorno Music Festival 2018.

La Società del Quartetto riprende il 28 aprile a Milano, Villa Necchi Campiglio, il Quartetto n. 6 per archinell’interpretazione del Quartetto Epos. Checkpoint perorchestra da camera è in programma il 15 e 16 maggioall’Auditorium Nino Rota di Bari con l’Orchestra SinfonicaMetropolitana di Bari diretta da Gabriele Bonolis.

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eometrie nelle mani per chitarra amplificata viene ripreso il 24 febbraio da Ruben Mattia Santorsa a Salotto in Prova,Milano. Each Mirror Infects Itself per violino e live electronics èin programma nel mese di marzo alla Cité Internationale desArts di Parigi, nell’interpretazione della violinista ApollineKirklar; a Vienna, in prima esecuzione austriaca, e a Graz,affidato a Lorenzo Derinni, violino, e Davide Gagliardi, liveelectronics. In limine per violino, violoncello e pianoforte è in

cartellone il 24 marzo alla Sala Fondazione Caritro di Trentoper il Festival Contrasti, interprete l’Ensemble MotoContrario,e il 30 aprile, all’interno di un concerto monografico cheproporrà alla Cité Internationale des Arts, in prima francese,sia In limine che Of Other Spaces per cinque strumentispazializzati nell’interpretazione dell’Ensemble Fractales. Diquest’ultimo pezzo è prevista la prima in Austria il 24 maggioal Kulturzentrum Mi Barrio di Vienna, affidata all’N Ensemble

Maurizio AzzanG

ulodia per Lothar per oboe d’amore e chitarra ad libitum èstato proposto il 14 gennaio al Museo del Novecento diMilano da Luca Avanzi, solista del Divertimento Ensemble,insieme a Musica su due dimensioni per flauto e nastromagnetico (solista Lorenzo Missaglia), Honeyreves per flautoe pianoforte (interpreti Lorenzo Missaglia e Maria GraziaBellocchio) e Serenata III per nastro magnetico. Widmung perviolino solo sarà ripreso da Lorenzo Gorli il 22 aprile alla

Galleria d’Arte Moderna di Milano per la rassegna “Autoritratti:I solisti di Divertimento Ensemble”. L’augellino belverde, fiabafilosofica di Carlo Gozzi, adattamento in tre tempi di VittorioSermonti, è in programma il 10 maggio all’Ex ComplessoConventuale di San Francesco per il Festival “ScatolaSonora”, in collaborazione con il Conservatorio di Alessandria,sotto la direzione di Giovanni Cestino.

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Stefano Gervasoni

Michele dall’Ongaro

Bruno Maderna

i è tenuto il 20 gennaio alla Fondazione Marguerite Arp diLocarno-Solduno, dove il pittore dadaista Hans Arp ha spessosoggiornato, un concerto monografico dal titolo “Senso e non-sense” con musica di Francesco Hoch, costruito a partire dallacomposizione Dadarp. Giulia Genini, flauto dolce, il VoxÀlteraEnsemble (Barbara Zanichelli e Alice Rossi, soprani, FedericaNapoletani e Giovanna Bagutti, mezzosoprani) e il tenore

Massimiliano Pascucci, cui è affidata anche la direzione,hanno eseguito Dadarp per quattro voci, Per dire... pertenore, Duetti per soprano e tenore su testi dei poeti ticinesiRoberto Bernasconi, Antonio Rossi, Aurelio Buletti, GilbertoIsella e Dubravko Pusek, Piume di senso per flauto dolce,Hommage per tre voci e Stra... dire per soprano. Salvo cheper i Duetti, tutti i testi cantati sono dello stesso Hoch.

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Francesco Hoch

anh per clarinetto basso, violoncello e pianoforte saràproposto il 12 aprile dall’Ensemble Court-Circuit (PierreDutrieu, clarinetto, Frédéric Baldassare, violoncello, Jean-Marie Cottet, pianoforte) al Laboratoire Cambridge diCambridge (USA), con replica il 13 aprile al Razzo Hall dellaClark University di Worcester, il 14 aprile all’Andy WarholMuseum Theater di Pittsburgh, il 17 aprile alla University of

Buffalo, infine il 19 aprile al Roulette Festival di New York.Mana è in cartellone il 12 aprile alla Sala Koncertowa NOSPR di Katowice in Polonia, con la Narodowa OrkiestraSymfoniczna Polskiego Radia diretta da Alexander Liebreich.Maria Grazia Bellocchio interpreterà Haos per pianoforte soloil 27 maggio alla Fabbrica del Vapore di Milano per lastagione Rondò 2018.

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Christophe Bertrand

FEBBRAIO

Ottorino RespighiSUITE POUR INSTRUMENTS D’ARCHET ET FLÛTEper flauto e archi(Edizione critica di Roberto Fabbriciani)Firenze, Opera di Firenze, Teatro del Maggio MusicaleFiorentino, 4 febbraioRoberto Fabbriciani, flautoOrchestra del Maggio Musicale Fiorentinodir.: Alpesh Chauhan

Ottorino RespighiMELODIA E VALSE CARÉSSANTEper flauto e archi(Edizione critica di Roberto Fabbriciani)Firenze, Opera di Firenze, Teatro del Maggio MusicaleFiorentino, 4 febbraio Roberto Fabbriciani, flautoOrchestra del Maggio Musicale Fiorentinodir.: Alpesh Chauhan

Valerio SannicandroTACTILE SONGS II per flauto basso, clarinetto, viola e percussione Freiburg i.B., Morat-Institut, 13 febbraio Ensemble Recherche

Giorgio Colombo TaccaniLECTIO BREVISper saxofono contraltoFrosinone, Conservatorio “L. Refice”, 15 febbraio Eugenio Colombo, saxofono

Gabriele CosmiIO NON SONO MEDEA per coro e organo. Testo a cura dell’autore dalla“Medea” di Euripide(Commissione “Nuova Musica alla Fenice” con ilsostegno della Fondazione Amici della Fenice)Venezia, Gran Teatro La Fenice, 17 febbraioCoro del Gran Teatro La FeniceUlisse Trabacchin, organodir.: Marino Moretti

Alessandro SolbiatiSETTE INTERMEZZI da “Il suono giallo”per orchestraPadova, Auditorium Pollini, 22 febbraio Orchestra di Padova e del Venetodir.: Marco Angius

MARZO

Giorgio Colombo TaccaniUNSTABLE PORTRAIT OF A.S.per saxofono contralto e pianoforteBratislava, Saxophobia Festival, 3 marzoAndreas Van Zoelen, saxofonoLadislav Fanzowitz, pianoforte

Ivan FedeleFROM DEPTH TO DEEPNESSper fagotto e orchestra(Commissione del Teatro Carlo Felice)Genova, Teatro Carlo Felice, 2 marzo Paolo Carlini, fagottoOrchestra del Teatro Carlo Felicedir.: Alessandro Cadario

Giovanni VerrandoFIFTH BORN UNICORNper violoncello trasformato e elettronica Huddersfield, University of Huddersfield, St. Paul’s Hall,5 marzo Francesco Dillon, violoncello

Luis de PabloAMICITIAConcerto per fisarmonica e orchestraBilbao, Palacio Euskalduna, 8 marzo Iñaki Alberdi, fisarmonicaBilbao Orkestra Sinfónikoadir.: Erik Nielsen

Daniela TerranovaHINOKI. STILL LIFEper saxofono, fisarmonica e contrabbassoMadrid, Fundación BBVA, Palacio del Marqués deSalamanca, 10 marzo Trio Feedback: Ricard Capellino, saxofonoEsteban Algora, fisarmonicaElena García, contrabbasso

Ivan VandorOTTO BREVI PEZZIper violoncello e pianoforte(Prima esecuzione della versione riveduta)Firenze, ContempoArteFestival, Le Murate, Progetti Arte Contemporanea, Sala Ketty La Rocca, 20 marzo I Solisti di ContempoArtEnsemble:Vittorio Ceccanti, violoncelloMatteo Fossi, pianoforte

Gabriele CosmiMUSICA PER CINQUE STRUMENTILondon, London Ear Festival, Coronet Theatre, 22 marzo London Sinfonietta

Jean-Luc Hervé#3 (…Les sons tournent)per clarinetto contrabbasso e elettronicaBrest, Festival Électrocution, 23 marzo Jean-Marc Fessart, clarinetto

Malika KishinoPRAYER/INORI IIper otto vociLondon, London Ear Festival, St John’s Church,Waterloo, 24 marzo Helsinki Chamber Choirdir.: Nils Schweckendiek

Alessandro SolbiatiIL N’EST PAS COMME NOUS! Une fable de tous les temps Azione scenica per voce femminile cantante erecitante, violino, viola, violoncello e percussioni da“El retablo de las maravillas” di Miguel de CervantesSaavedra. Riduzione dalla traduzione francese diAlessandro SolbiatiTours, Le Petit Faucheux, 31 marzo Mathilde Barthélemy , voceEnsemble ATMusica:Saori Furukawa, violinoGilles Deliège, violaMyrtille Hetzel, violoncelloRenaud Détruit, percussioni

APRILE

Aureliano CattaneoWEGper soprano e violoncelloGosnay (France), Musique en Roue Libre, 15 aprile Donatienne Michel-Dansac, sopranoFabrice Bihan, violoncello

Daniela TerranovaAND TIME LETS FALL ITS DROPper chitarra elettricaMilano, PACTA Salone, “PACTAsoundZONE”, 16 aprile Silvia Cignoli, chitarra elettrica

Alessandro Solbiati ÉLAN per saxofono (soprano e tenore) e pianoforte New York, New York Chamber Music Festival, 22 aprile Jacopo Taddei, saxofonoLuigi Antonio Nicolardi, pianoforte

Federico GardellaKONZERTSTÜCKper mandolino e archiVerona, Teatro Filarmonico, Sala Maffeiana, 22 aprile Dorina Frati, mandolinoI Virtuosi Italiani

Malika KishinoVOKALEper coro a cappella diviso in tre gruppi(Commissione Dresdner Kammerchor)Dresden, Festspielhaus Hellerau, 27 aprile Paderewski Chamber Choir PoznanDresdner Kammerchordir.: Hans-Christoph Rademann

MAGGIO

Vittorio MontaltiSOLOper pianoforteNew York, Carnegie Weill Recital Hall, 8 maggio Min Kwon, pianoforte

Andrea MannucciA PIENA VOCESonata per violino e pianoforteDesenzano, XI Festival del NED Ensemble, Auditorium Celesti, 13 maggio Marcel Frumasachi violinoAlexandra Stradella pianoforte

Giorgio Colombo TaccaniQUATTRO PAROLEper orchestraMilano, Auditorium di Milano, 15 maggio Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdidir.: Carlo Boccadoro

Vittorio MontaltiNovitàper ensembleMilano, Rondò 2018, Fabbrica del Vapore, 15 maggio Divertimento Ensembledir.: Marco Seco

Valerio SannicandroKERNper clarinetto, trombone, arpa, contrabasso e due percussionistiMünster, LWL Museum, 28 maggio 2018

Nicola SaniCONCETTO SPAZIALE, ATTESEVersione per pedal piano e supporto digitaleBeijing, Meet in Beijing Arts Festival, Millennium Center,29 maggio Roberto Prosseda, pianoforte

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