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F D N O S A L G M A M G Gondar (Gonder) °C/°F Temp Precipitazioni pollici/mm 0 6/150 4/100 2/50 -10/14 0/32 20/68 30/86 10/50 Debre Libanos 67 Bahir Dar 71 Il Lago Tana e i suoi monasteri 75 Cascate del Nilo Azzurro (Tis Abay) 80 Gondar (Gonder) 81 Parco Nazionale dei Monti Simien 92 Axum (Aksum) 99 Chiese rupestri del Tigrai 115 Macallè (Mekele) 122 Depressione della Dancalia 125 Lalibela 126 Woldia 136 Cultura » Chiese rupestri di Lalibela (p127) » Cittadella Imperiale di Gondar (p81) » Chiese rupestri del Tigrai (p115) » Awra Amba (p75) Natura » Vulcano Irta’ale (p125) » Dallol (p125) » Parco Nazionale dei Monti Simien (p92) Gen È il mese del Timkat, la festa che celebra il bat- tesimo di Gesù Mag-set La sta- gione delle piogge rende i trekking difficoltosi Ott Il periodo migliore: cessate le piogge, la terra è di un verde sgargiante Quando andare Perché andare? Per molte persone, viaggiare in Etiopia significa esplorare la sua zona settentrionale. Infatti, a differenza di qualunque altra destinazione, l’Etiopia settentrionale ha la capacità di entusiasmare giorno dopo giorno. Lungo il cosiddetto circuito storico si trovano stupefacenti tesori che raccontano una storia di oltre due millenni: gli obelischi e le chiese nascoste di Axum, i castelli di Gondar e dintorni, le chiese straordinarie di Lalibela, del Tigrai e del Lago Tana. Qui Madre Natura ha dato libero sfogo a tutta la sua creatività. La Depressione della Dancalia, particolarmente amata dai viaggiatori avventurosi, presenta un lago di lava per- manente e un paesaggio sulfureo di un giallo brillante, mentre ovunque il terreno s’increspa a formare vette e canyon. I siti più interessanti si visitano in un paio di settimane, ma qui c’è così tanto da vedere e da fare che per esplorare la regione ci vorranno tre o quattro settimane. E comunque, per quanto ci starete, l’Etiopia settentrionale è così affascinante che vorrete fermarvi qualche giorno di più. Etiopia settentrionale © Lonely Planet Publications

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Gondar (Gonder)°C/°F Temp Precipitazioni pollici/mm

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Debre Libanos . . . . . . . . 67Bahir Dar . . . . . . . . . . . . 71Il Lago Tana e i suoi monasteri . . . . . 75Cascate del Nilo Azzurro (Tis Abay) . . . . . . . . . . . 80Gondar (Gonder) . . . . . 81Parco Nazionale dei Monti Simien . . . . . 92Axum (Aksum) . . . . . . . 99Chiese rupestri del Tigrai . . . . . . . . . . . 115Macallè (Mekele) . . . . 122Depressione della Dancalia . . . . . . . 125Lalibela . . . . . . . . . . . . 126Woldia . . . . . . . . . . . . . 136

Cultura » Chiese rupestri di Lalibela

(p127) » Cittadella Imperiale di

Gondar (p81) » Chiese rupestri del Tigrai

(p115) » Awra Amba (p75)

Natura » Vulcano Irta’ale (p125) » Dallol (p125) » Parco Nazionale dei Monti

Simien (p92)

Gen È il mese del Timkat, la festa che celebra il bat-tesimo di Gesù .

Mag-set La sta-gione delle piogge rende i trekking difficoltosi .

Ott Il periodo migliore: cessate le piogge, la terra è di un verde sgargiante .

Quando andare

Perché andare?Per molte persone, viaggiare in Etiopia significa esplorare la sua zona settentrionale. Infatti, a differenza di qualunque altra destinazione, l’Etiopia settentrionale ha la capacità di entusiasmare giorno dopo giorno.

Lungo il cosiddetto circuito storico si trovano stupefacenti tesori che raccontano una storia di oltre due millenni: gli obelischi e le chiese nascoste di Axum, i castelli di Gondar e dintorni, le chiese straordinarie di Lalibela, del Tigrai e del Lago Tana. Qui Madre Natura ha dato libero sfogo a tutta la sua creatività. La Depressione della Dancalia, particolarmente amata dai viaggiatori avventurosi, presenta un lago di lava per-manente e un paesaggio sulfureo di un giallo brillante, mentre ovunque il terreno s’increspa a formare vette e canyon.

I siti più interessanti si visitano in un paio di settimane, ma qui c’è così tanto da vedere e da fare che per esplorare la regione ci vorranno tre o quattro settimane. E comunque, per quanto ci starete, l’Etiopia settentrionale è così affascinante che vorrete fermarvi qualche giorno di più.

Etiopia settentrionale

© Lonely Planet Publications

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la restaurazione della dinastia salomonica. Quel prete si chiamava Tekla Haimanot, oggi uno dei santi più venerati del paese. Fin dalla sua fondazione, Debre Libanos è stato il prin-cipale monastero dell’antica regione della Scioa e continua a essere uno dei più grandi e importanti di tutta l’Etiopia. Molti etiopi si recano ancora in pellegrinaggio al monastero anche per procurarsi l’acqua santa, ritenuta curativa ed efficace per cacciare gli spiriti maligni e per alleviare i disturbi di stomaco.

Benché non resti traccia dell’antico mona-stero (distrutto dalle guerre cristiano-musul-mane), il sito è comunque spettacolare per la posizione, sotto una rupe da cui sgorgano diverse cascate (molti monaci vivono nelle grotte nei dintorni) sull’orlo della grande Gola del fiume Jemma, ed è il luogo ideale per una tranquilla passeggiata.

La chiesa attuale fu eretta nel 1961 da Hailé Selassié contro il parere dei sacerdoti locali, perché un sacerdote aveva predetto che la costruzione di una nuova chiesa avreb-be assicurato all’imperatore un lungo regno. L’edificio è monumentale e piuttosto brutto dall’esterno, ma ha belle vetrate istoriate.

Ha inoltre uno dei più interessanti musei ecclesiastici d’Etiopia. Oltre ai soliti oggetti d’uso religioso, potrete vedere fucili italiani, paioli giganteschi, corone di imperatori del passato e delle loro mogli, strumenti musicali e vecchie manette di legno. Proseguendo per 15 minuti sulla collina dal monastero si arriva alla grotta di Tekla Haimanot, dove si dice che il santo abbia trascorso diversi anni in raccoglimento e preghiera. Dalla grotta sgorga anche l’acqua santa del monastero. Un monumento davanti alla chiesa com-memora le centinaia di sacerdoti, diaconi e fedeli innocenti che qui furono massacrati per rappresaglia dal contingente italiano nel 1937, per il tentato assassinio del famigerato viceré d’Etiopia, Rodolfo Graziani, noto per i suoi metodi brutali (l’ONU lo inserì poi nella lista dei criminali di guerra).

Anche se le guide locali insistono nel sostenere che questo piccolo ponte (Birr22) dagli archi di pietra fu eretto nel XVI secolo dai portoghesi – è infatti noto come ‘ponte portoghese’ –, in realtà fu costruito all’inizio dell’Ottocento dagli etiopi, che trassero ispi-razione dall’antico stile portoghese. La sua stretta arcata si presta a una bella fotografia e l’esuberante cascata (nella stagione delle piogge) ai suoi piedi crea un effetto ancora più bello. Il sentiero di accesso (300 m) parte dall’Ethio-German Park Hotel e poi corre lungo il margine della Gola del fiume Jemma.

8 Per/dall’Etiopia settentrionaleEthiopian Airlines (www.flyethiopian.com) col-lega Addis Abeba con Bahir Dar, Gondar, Lalibela, Aksum e Macallè .

Generalmente i viaggiatori che accedono via terra alla zona settentrionale dell’etiopia arrivano in autobus da Addis Abeba, che sorge in fondo al circuito storico . In alternativa è possibile rag-giungere la regione dalla zona di Asaita, in etiopia orientale, percorrendo le strade per Woldia e Des-sie . È inoltre possibile, benché pochi lo preferisca-no, collegarsi alla strada Addis Abeba-Bahir Dar dalla città di Nekemte nell’altopiano occidentale . L’unica altra alternativa via terra passa dal Sudan, al posto di frontiera di Metema (p313) .

8 Trasporti localiethiopian Airlines collega la capitale con Bahir Dar, Gondar, Lalibela e Axum .

Il circuito di 2500 km che attraversa l’etiopia settentrionale è ormai quasi interamente asfaltato (anche se non manca qualche tratto impervio) tranne che nel tratto tra Debark e Shire, che dovrebbe essere completato a breve . Fanno ecce-zione i 45 km da Debark a Zarima, che quasi cer-tamente non saranno asfaltati . Quest’ultimo tratto di strada, insieme agli ulteriori 30 km tra Zarima e Adi Arkay, serpeggia lungo le pendici occidentali dei Monti Simien ed è una delle strade più belle di tutta l’Africa . Al confronto, la Gola del Nilo Azzurro sembra una scampagnata domenicale .

Le uniche zone in cui troverete con difficoltà mez-zi di trasporto regolari sono quella del Parco Nazio-nale dei Monti Simien e quella delle chiese rupestri del Tigrai, ma in entrambe è possibile farcela .

Per visitare la Depressione della Dancalia dovre-te necessariamente rivolgervi a un’agenzia e farvi accompagnare da una guida .

DA ADDIS ABEBA A BAHIR DARCon un veicolo privato potrete percorrere la strada da Addis Abeba a Bahir Dar in appena otto ore. Anche se non ci sono attrattive dav-vero imperdibili, potrete comunque spezzare il viaggio per visitare luoghi di interesse storico e naturalistico.

Debre Libanos ደብረ ሊባኖስ

Situato 104 km a nord di Addis Abeba, è uno dei luoghi sacri più celebri di tutta l’Etiopia. Il monastero di Debre Libanos (ingresso Birr100) fu fondato nel XIII secolo da un sacer-dote a cui si attribuisce non solo la diffusione del cristianesimo sugli altopiani, ma anche

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Il meglio dell’Etiopia settentrionale1 Le strabilianti chiese rupestri di Lalibela (p127)

2 L’odore sulfureo, la lava e le incredibili temperature della Depressione della Dancalia (p125)

3 Una fuga dalla vita di città con un ecotrekking a contatto con le comunità locali, nei dintorni di Lalibela (p133) o nel Tigrai (p119)

4 Un giro per le nobili sale dei palazzi imperiali di Gondar (p81)

5 Un trekking in equilibrio precario lungo gli abissi dei Monti Simien (p92)

6 L’esplorazione delle magnifiche chiese rupestri del Tigrai (p115)

7 L’avvistamento di un lupo etiopico nell’habitat incontaminato dell’Area protetta di Menz-Guassa (p138)

8 La ricerca di tesori nascosti nell’umida oscurità delle antiche tombe axumite sotto le stele di Axum (p99)

9 La vertiginosa salita al monastero di Debre Damo (p113) – meglio non guardare in basso!

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fiume. Il nuovo ponte sospeso giapponese è utilizzato dal traffico veicolare, mentre il ponte più antico, costruito dagli italiani, è oggi usato dai pastori della zona. La gola è meno spettacolare del Grand Canyon, con il quale è inevitabilmente messa a confronto, ma vanta comunque angoli di bellezza stra-ordinaria. Purtroppo il versante meridionale è deturpato in più punti dalla presenza di cave di cemento.

A nord fino a Bahir DarDall’altra parte della gola il paesaggio non cambia – si vedono ancora colline ondulate e lunghi pianori –, ma al posto degli oromo ci sono gli amhara, che raramente calzano scarpe, e i cui uomini difficilmente si sposta-no senza i loro dula (bastoni di legno). La via più breve per raggiungere Bahir Dar è quella che passa da Mota, ma nessuno la usa perché non è asfaltata e versa in terribili condizioni.

Pur non essendo suggestivo come i laghi vulcanici dell’Etiopia meridionale, il Lago Zengena (Birr20), con la sua forma perfet-tamente circolare, è comunque splendido e il percorso di 3,4 km lungo le sue sponde offre la possibilità di fare una piacevole passeggiata a piedi (o in automobile). Nelle foreste che coprono il pendio, inoltre, vivono numerosi uccelli e cercopitechi verdi. Un breve sentiero che parte dal parcheggio conduce sulla sponda, dove una barca, in attesa dei permessi della vicina chiesa per poter portare i turisti in gita sul lago, offre un gradevole riparo dove fare un picnic. È possibile campeggiare (Birr25 più Birr150 per due guardie) ed è prevista la costruzione di un lodge. Il lago, a soli 100 m dalla statale, è segnalato 4 km prima di Kosober (Injibara).

4 Pernottamento e pastiEthio-German Park Hotel hoTeL $(%0116-563213; doppie senza vista Birr200, doppie/camere per famiglie con vista Birr250/400; p) Situato poco oltre la via laterale che porta al monastero, questo semplice lodge, di pro-prietà di un etiope che si rifugiò in Germania per sfuggire al Derg e della moglie tedesca, sfrutta al meglio la bella vista sulla gola, che l’ha reso popolare sia tra i viaggiatori diretti a nord che si fermano per spezzare il viaggio sia tra gli abitanti di Addis Abeba che si rifu-giano qui durante i weekend. Le camere, più spartane di quanto ci si aspetterebbe, sono alimentate a energia solare sia per l’illumi-nazione sia per l’acqua calda, e quelle rivolte verso la gola hanno anche un piccolo portico.

Il menu (portate principali da Birr30 a Birr50) comprende solo qualche piatto di pasta e qualche specialità locale (il cibo del digiuno è sempre disponibile), ma tutto è abbastanza buono. La cerimonia del caffè costa Birr150 per gruppo.

8 Per/da Debre LibanosIl monastero si trova a 4,2 km dalla strada che collega Addis Abeba a Bahir Dar . In genere quattro minibus al giorno fanno servizio da Addis Abeba al monastero (Birr76, 2 h) .

Gola del Nilo Azzurro አባይ ሸለቆA circa 200 km da Addis Abeba inizia uno dei tratti stradali più spettacolari di tutta l’Etiopia: la strada scende fino a raggiun-gere il fondo della Gola del Nilo Azzurro, 1000 m più in basso. Qui due ponti (a cui è proibito scattare fotografie) attraversano il

TEKLA HAIMANOT, IL SENZA GAMBATekla Haimanot ‘il senza gamba’, discendente di Zadok, il sacerdote che unse re Salomo-ne, è uno dei santi più venerati nel paese sia per il ruolo svolto nel reinsediamento della dinastia salomonica in Etiopia sia per la sua abilità nel fare miracoli, rivelatasi ancora prima che il santo nascesse. Quando sua madre fu molestata da un re pagano, Tekla Haimanot evocò l’arcangelo Michele (nascosto tra le nubi di un temporale), che pron-tamente fece impazzire il re. Ancora adolescente, era in grado di prodursi in un classico della Bibbia, la trasformazione dell’acqua in vino, e alla sua morte aveva compiuto ogni miracolo menzionato sia nell’Antico sia nel Nuovo Testamento. Ma è soprattutto per la sua devozione alla preghiera che viene ricordato. Per 22 anni rimase immobile a pregare, finché la sua gamba destra s’incancrenì e si staccò. Imperturbabile, Tekla Haimanot continuò per altri sette anni, in equilibrio sulla gamba sinistra. Oggi la sua gamba destra è custodita nel monastero di Debre Libanos; tre volte l’anno viene esposta e i pellegrini baciano lo scrigno in cui è contenuta per cacciare gli spiriti maligni.

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1 Che cosa vederePer i monasteri del Lago Tana, di cui dovreste aver sentito parlare, v. p75. Informazioni sulle Cascate del Nilo Azzurro si trovano a p80.

Sponde del lago LAGo

Oziare lungo il lago è una parte essenziale della visita di Bahir Dar; è divertente anche osservare le canoe tankwa, così sottili eppure inaffondabili: costruite con papiri intrecciati, possono trasportare carichi davvero pesanti, buoi compresi! Sono le stesse barche di pa-piro raffigurate sulle pareti dei templi egizi. Vengono costruite nel villaggio di Weyto, ma purtroppo gli artigiani locali chiedono cifre spropositate per mostrare la loro maestria. Talvolta si vedono uomini intenti a costruire queste imbarcazioni anche presso il mona-stero di Debre Maryam (p78).

Mercato principale MerCATo

Se siete allergici ai panorami lacustri e amate l’azione, visitate l’ampio e vivace mercato principale, magari di sabato, quando è più affollato. Perdersi qui è già metà del diver-timento. In questo mercato non sono più in vendita le bellissime agelgil (le ingegnose scatole portapranzo in pelle di capra), che invece potrete acquistare direttamente dagli artigiani che le realizzano nei pressi dell’uf-ficio turistico. Si trovano anche in alcuni negozi di souvenir che però si riforniscono anch’essi dai produttori.

Mercato del pesce MerCATo

Troverete un piccolo mercato del pesce con un’unico tavolo tra le capanne di fango del villaggio del diacono, dietro la Chiesa di San Giorgio. In mattinata il pescato viene porta-to a riva da una tankwa e nel pomeriggio arrivano i pellicani per nutrirsi degli avanzi.

Ponte sul Nilo Azzurro PoNTe

È possibile raggiungere la famosa sorgente del Nilo Azzurro soltanto in barca (v. p79), ma ci si può anche avvicinare a piedi lungo la strada per Gondar, 2 km dopo l’ufficio postale, dove un ponte attraversa il fiume. Da qui si vede la diga che ha deturpato le Cascate di Tis Abay (p80) e si possono avvistare ippopotami e coccodrilli. Nella zona ci sono anche molte tankwa, anche se non sempre sul fiume.

Monumento ai Martiri MoNUMeNTo

(cartina p77; ingresso Birr15) Subito dopo il ponte, si erge il grande Monumento ai Martiri, dedicato a quanti sono morti combattendo il regime del Derg (p250). Con la fontana che scende a cascata verso il Nilo Azzurro, è

Dopo Kosober passerete da Gish Abay e dal Bikolo Abay, descritti a p79.

4 PernottamentoSe siete partiti tardi da Addis Abeba o volete gironzolare un po’ anziché proseguire subito verso nord, Debre Markos e Finote Salem sono i posti migliori per spezzare il viaggio.

Tilik Hotel hoTeL $(%0587-712203; Debre Markos; doppie/camere a 2 letti/camere per famiglie Birr220/275/330; pW) A prima vista, il nuovo Tilik Hotel non colpisce come l’FM International nel cuore di Debre Markos, ma in quanto a camere batte la concorrenza. Le stanze, pulite e ben tenute, sono dotate di minibar, TV satellitare e pic-coli balconi; inoltre le tariffe sono inferiori.

Damot Hotel hoTeL $(%0587-751111; Finote Salem; doppie/camere a 2 letti/suite Birr250/350/450; pW) Per essere una cittadina tanto piccola, Finote Selam offre una buona scelta di alberghi. Il grande lampada-rio nella lobby conferisce a questo albergo grande e vistoso una certa eleganza che si ritrova anche nell’arredamento delle camere con bagno. Le suite sono dotate di doccia con sauna e tutte le camere hanno la TV satellitare.

BAHIR DAR E IL LAGO TANAQuesta rilassante cittadina e il magnifico lago su cui sorge costituiscono la prima sosta di rilievo lungo il circuito storico. La città è il luogo ideale in cui trascorrere qualche giorno: oltre alle sue attrattive, da qui si può accedere ai mistici monasteri del Lago Tana.

Bahir Dar ባህር ዳርPOP. 170.300 / ALT. 1880 M

Gli etiopi amano definire Bahir Dar come la Riviera Etiope, un soprannome che suona strano, ma che non è difficile comprendere vedendo gli ampi viali all’ombra delle palme e i magnifici panorami che circondano le scintillanti acque blu del Lago Tana.

Nei secoli XVI e XVII furono fondate diver-se capitali temporanee nei dintorni del Lago Tana. Fu qui, inoltre, che i gesuiti cercarono d’imporre il cattolicesimo alla popolazione etiopica, con disastrose conseguenze. Un edificio gesuita coperto di muschio, costruito per volontà del celebre missionario spagnolo Pero Pais, è ancora oggi visibile all’interno del complesso del monastero di San Giorgio.

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‚To Weyto Village (4km);Airport (8km)

‚To Tana Hotel (1 5km);.Blue Nile bridge (2km);

Martyrs MemorialMonument (2km);

Palace of HaileSelassie (7 5km).

#e 0 200 m0 0 1 miles.

To PelicanWine House (500m);

Gamby TeachingGeneral Hospital

(600m)

Bahir Daræ Che cosa vedere 1 Chioschi d’artigianato ............................A2 2 Mercato del pesce .................................. C1 3 Mercato principale .................................B4

Ø Attività, corsi e tour Ghion Hotel .........................................(v. 6) 4 Zelalem Memory .................................... A1

ÿ Pernottamento 5 Dib Anbessa Hotel ..................................C2 6 Ghion Hotel ............................................. B1 7 Kuriftu Resort & Spa .............................. A1 8 Menen Hotel ...........................................C3 9 Summerland Hotel .................................C2 10 Tsehay Pension .......................................B2 11 Walia Hotel ..............................................A2

12 Zimamnesh Guesthouse .......................B2

ú Pasti 13 Amanuel Restaurant ............................. D2 14 Desset Resort ......................................... B1 Mango Park ...................................... (v. 20) 15 Wawi Pizzeria ..........................................B2 16 Wude Coffee ........................................... A1

û Locali 17 Mescite di araki ......................................C3 18 Bahir Dar Hotel .......................................A2 19 Flavor Juice .............................................B2 20 Mango Park ............................................. B1

ý Divertimenti Balageru Cultural Club ..................... (v. 13)

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giardino pieno di fiori e di uccelli pigliamo-sche del paradiso è splendido. Le camere non sono tutte uguali, perciò se siete interessati alle più economiche (e maleodoranti) dovrete comunicarlo alla reception. Con tutta proba-bilità, è l’hotel più frequentato dai viaggiatori zaino in spalla. Offre il trasferimento gratuito per/dall’aeroporto e consigli di viaggio affida-bili, ma non sempre onora le prenotazioni e i prezzi delle bevande non sono fissi.

Summerland Hotel hoTeL $$(%0582-206566; www .summerbahirdar .com; singole/doppie/camere a 2 letti con prima colazione Birr550/750/830; piW) Sebbene le tende marroni, i mobili marroni, le pareti marroni e un’atmosfera altrettanto marrone non si addicano esattamente a spensierati giorni d’estate, non si può negare che l’albergo sia comodo e funzionale. I prezzi sono piuttosto alti, ma difficilmente rimarrete delusi.

Walia Hotel hoTeL $$(%0582-200151; doppie senza bagno Birr400) Le camere, piccole ma impeccabili, vengono riverniciate di frequente, il che le fa asso-migliare al ragazzo più elegante della festa! Neppure i servizi igienici in comune hanno un odore troppo cattivo. Il proprietario è presente tutti i giorni e fa sì che tutto vada per il meglio.

Tsehay Pension hoTeL $(%0582-221550; singole Birr150, doppie Birr150-200, singole senza bagno Birr100, doppie Birr100-150) Grazie alla pulizia meticolosa e ai prezzi onesti, questa struttura del centro gode di una certa popolarità. Tutte le camere sono dotate di TV satellitare e le docce private hanno l’acqua calda. Cosa insolita in Etiopia, per condividere una doppia non dovrete necessariamente essere una coppia.

Zimamnesh Guesthouse PeNSIoNe $(%0911-534983; doppie Birr200) La migliore di una serie di strutture simili situate in questa zona centrale (e rumorosa) della città, la Zimamnesh Guesthouse offre sei camere al piano superiore del palazzo. Al confronto delle enormi camere da letto, i bagni sono ridicolmente piccoli, ma questa è l’unica pecca. Le camere sono tutte dotate di TV satellitare e minibar.

Tana Hotel hoTeL $$$(%0582-200554; singole/doppie US$38/51; p) Rinomato per le splendide vedute che offre al tramonto, il Tana ha il suo punto di forza nella bellissima posizione tra i boschi del lago. Alcuni dettagli originali, come la parete rivestita di pelle di capra nel ristorante (por-

uno spettacolo notevole, soprattutto se c’è un matrimonio e qualcuno ha pagato per metterla in funzione. Il museo (h8 .30-17 .30) espone molte fotografie della Resistenza nella regione degli amhara, alcune delle quali corredate da didascalie in inglese.

Palazzo di Hailé Selassié BeLVeDere

(cartina p77) Due chilometri e mezzo a sud del monumento commemorativo si trova la col-lina di Bezawit, sulla sommità della quale si erge il Palazzo di Hailé Selassié, che è chiuso al pubblico e non può essere fotografato. Dai belvederi davanti al palazzo e sul retro si godono splendidi panorami sul lago, sul fiume e sulla città, particolarmente suggestivi al tramonto. Il palazzo non è raggiunto dai trasporti pubblici.

T TourI seguenti operatori organizzano escursioni in barca sul Lago Tana.

Ghion Hotel IN BArCA

(%0582-200111) L’ideale per i viaggiatori con un budget limitato che vogliono dividere i costi.

Zelalem Memory IN BArCA

(%0913-122671; zelalemtadele@gmail .com; h8 .30-17 .30 lun-sab) Con un minimo di preavviso, organizza escursioni in barca con pernotta-mento in tenda sull’isola.

4 PernottamentoDib Anbessa Hotel hoTeL $(%0582-201436; doppie/camere a 2 letti con prima colazione Birr300/400; piW) Vecchio albergo le cui aree comuni sono impreziosite da sculture di legno. Le camere non hanno altrettanto carattere, ma se ignorate i tap-peti logori scoprirete che offrono un buon rapporto qualità-prezzo per i letti soffici, la TV satellitare e i balconi.

Menen Hotel hoTeL $(%0582-263900; doppie Birr180-250, camere a 2 letti Birr300-400; p) Nuova struttura situata nei pressi della stazione degli autobus che offre camere pulite, un buon rapporto qualità-prezzo e un ottimo servizio. Le ca-mere più economiche non hanno né la TV né l’acqua calda. Le camere sul davanti sono un po’ rumorose.

Ghion Hotel hoTeL $(%0582-200111; piazzole Birr100, singole Birr200-300, doppie Birr250-300; piW) Anche se le camere sono logore come vecchi calzini, la posizione sul lago è bellissima (malgrado sia stata deturpata da un’orribile recinzione) e il

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Di solito è pieno di studenti e famiglie del posto, ma i pellicani che una volta frequen-tavano la zona sono volati via. Sulla chiatta galleggiante (ingresso Birr2) è disponibile un menu completo.

Amanuel Restaurant eTIoPe $(portate principali Birr14-40) Il menu qui sembra uguale a quello di tutti gli altri locali del lago, ma se ordinate del pesce capirete per che cosa si distingue l’Amanuel.

oPelican Wine House WINe BAr

(bottiglia piccola/grande Birr17/34; h12-24 lun-ven, 9-24 sab e dom) Dopo la laurea in chimica presso l’università di Bahir Dar, Yordanos si è lanciata nel mondo del vino e oggi produce vini a base di miele, datteri, mango, mele e uva. Potete berne un bicchiere mangiando hamburger e patatine fritte preparate dalla sorella. È facile da trovare; superate l’ufficio postale e proseguite in direzione sud per 500 m dai cancelli dell’università.

Flavor Juice JUICe BAr

(succhi Birr12) Tra i molti juice bar di Bahir Dar è quello che offre i succhi di frutta migliori.

Bahir Dar Hotel BAr

(birra Birr11; h7 .30-22) Pur essendo frequentato tutte le sere da chi vuole bere qualcosa, si anima in particolare il venerdì e il sabato in occasione delle ‘serate falò’.

3 DivertimentiBalageru Cultural Club SPeTTACoLI CoMICI $(ingresso libero; portate principali Birr17-50, birre Birr20) Per un’esperienza culturale diverten-te, e per farvi quattro risate, provate questo locale. Tutte le sere dalle 19.30 alle 2 circa vi si esibiscono vari azmari (v. lettura p268) susci-tando l’ilarità della gente del posto. Se sarete abbastanza audaci da mettervi a ballare, vi guadagnerete di certo moltissimi amici.

8 InformazioniAnche se accompagnate da uomini, le donne do-vrebbero astenersi dal passeggiare sul lungomare alle spalle del Ghion hotel, per evitare le molestie di chi frequenta la zona . Dopo le 20 è comunque sconsigliabile passeggiare in qualunque zona della città .

I vari procacciatori che tormentano i turisti possono essere un problema . Tutti sapranno indi-carvi gli alloggi ‘migliori’ o le agenzie di viaggi ‘più economiche’, ma è meglio non prestare ascolto: i nostri indirizzi sono già i migliori . Centro di informazioni turistiche di Bahir Dar (%0582-201686; h8 .30-12 .30 e 13 .30-17 .30 lun-ven) Anche se il personale è molto disponi-

tate principali da Birr43 a Birr81), ravvivano l’edificio più vecchio. Anche se non è proprio ben tenuto e l’acqua calda è disponibile solo al mattino e nel tardo pomeriggio, nel com-plesso è una buona scelta.

Kuriftu Resort & Spa reSorT $$$(%0920-959797; www .kurifturesortspa .com; singole con mezza pensione US$132-139, doppie/camere a 2 letti/suite US$167/173/194; paiWs) A Bahir Dar stanno nascendo numerose strutture di lusso, ma questo bel resort rimane sicura-mente uno dei migliori. I grandi e raffinati cottage in legno e pietra vantano mobili deliziosi e diversi tocchi artistici. Ricordate di chiedere una delle camere con vista sul lago – sono disponibili senza costi aggiuntivi. Il servizio è eccellente e il giardino ombreggiato invita al relax. Le tariffe comprendono un massaggio, manicure o pedicure.

5 Pasti e localiA Bahir Dar non potrete esimervi dal mangia-re sul lago almeno una volta. Il Desset Resort, con i suoi tavoli sul bordo dell’acqua, è il nostro locale preferito sul lago, ma il Mango Park è il posto più divertente e il Tana Hotel offre i tramonti più belli.

Il Balageru Cultural Club offre la possibili-tà di mangiare e farsi quattro risate. Se volete qualcosa che vi metta al tappeto, provate l’araki (acquavite di cereali) dei minuscoli bar vicino alla stazione degli autobus.

oDesset Resort eUroPeo, eTIoPe $(portate principali Birr28-85) Questo popolare ristorante sfrutta al meglio la sua splendida posizione sulle acque del lago. Le specialità habesha (etiopi) e i piatti faranji (stranieri) sono ugualmente buoni (provate l’agnello arrosto), mentre il menu è più ricco del solito.

Wawi Pizzeria ITALIANo, eTIoPe $(portate principali Birr23-54) Se non siete di fretta, potete unirvi alla folla sul balcone del primo piano di questo locale e gustare una buona pizza. Troverete anche lasagne e tibs di pollo (fettine fritte in padella).

Wude Coffee CAFFÈ $(portate principali Birr18-28) Se desiderate gusta-re piatti etiopici di alta classe in un ambiente elegante che ricorda i caffè di città provate questo ristorante con tavoli sia all’interno sia all’esterno.

Mango Park eTIoPe $(portate principali Birr13-30) Il più centrale e popolare dei numerosi locali in riva al lago è perfetto per una bibita fresca nel pomeriggio.

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I Kunzula (cartina p77), dove troverete diversi risto-ranti e un paio di brutti alberghi . Non si tratta di un viaggio lussuoso; la cosiddetta ‘prima classe’ dispone solo di un bagno e di un numero limitato di posti a sedere . Talvolta sono disponibili bevande e snack, ma conviene portarsi qualche scorta . I biglietti vanno acquistati il giorno prima tra le 14 e le 16 presso l’ufficio dell’Autorità Marittima.

8 Trasporti localiIl modo migliore per spostarsi a Bahir Dar è la bicicletta: potete noleggiarne una al Ghion hotel al costo di Birr16 l’ora . Sulla strada, nei negozi a sud del Ghion e nei pressi della Zimamnesh Gues-thouse, i prezzi sono un po’ più economici .

Se avete fretta, fate cenno a un bajaj (taxi a tre ruote) di passaggio . La corsa normale costa Birr2 . Potete noleggiarlo privatamente per raggiungere qualunque zona della città, spendendo Birr10 .

Quasi tutti gli alberghi di fascia alta offrono il trasferimento gratuito per l’aeroporto . In bajaj/taxi la corsa vi costerà Birr100/200 .

Per informazioni su come raggiungere i mona-steri nei dintorni del Lago Tana, v . p78 .

Il Lago Tana e i suoi monasteri ጣና ሃይቅና ገዳማትLa bellezza del Lago Tana si apprezza nella sua interezza quando si esce dalla città, alla vista delle acque azzurre che lambiscono rive lussureggianti, delle isole che punteggiano l’orizzonte lontano e degli stormi di pellicani che ne sfiorano la superficie. Se poi esplore-rete il lago un po’ più a fondo, ne scoprirete anche le bellezze costruite dall’uomo, cioè i monasteri centenari ricolmi di gloriosi dipinti e tesori.

Con una superficie di 3500 kmq il lago è il maggiore del paese, e le sue acque costi-tuiscono la sorgente del Nilo Azzurro, che scorre per 5223 km verso nord fino al Mar Mediterraneo.

1 Che cosa vedereCerto, il ronzio del motore della barca non riuscirà a riportarvi indietro nel tempo, ma forse vi farà questo effetto il vostro primo incontro con i monaci non appena metterete piede sulle isole. Molti monasteri risalgono al periodo compreso tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, anche se la maggior parte delle chiese visibili oggi sono state costruite in tempi più recenti. Qui non troverete mera-viglie architettoniche come quelle di Lalibela e del Tigrai, ma gli affreschi che adornano le pareti dei monasteri ben rappresentano

bile, hanno ben poco da offrire, a parte qualche opuscolo sulla zona . Dashen Bank ha filiali dotate di sportello ban-comat alle estremità della strada principale della città . Gamby Teaching General Hospital (%0918-143195; h24 h su 24) La migliore struttura medica della città . Mamo Drug Store (%0918-760909; h8-21 lun-sab, 11-21 dom)Memory Internet Café (Birr15 l’ora; h8-21) Uno dei molti internet bar con connessioni a banda larga dell’isolato . Wegagen Bank ha una filiale lungo la strada principale .

8 Per/da Bahir Dar AereoEthiopian Airlines (%0582-200020; www .flyethiopian.com) ha due o tre voli al giorno per Addis Abeba (US$55, 1 h) e tre voli a settimana per Lalibela (US$41, 35 min) .

AutobusDue autobus ordinari effettuano il lungo viaggio per/da Addis Abeba (Birr100, da 11 a 12 h, par-tenza alle 6). Sky Bus (Birr307) ha un ufficio nei pressi del lago e utilizza il Mango Park come punto di partenza per la corsa delle 6 . La biglietteria della Selam (Birr290) si trova alla stazione degli autobus, ma gli autobus parcheggiano di fronte alla Chiesa di San Giorgio e partono alle 5 .30 . Il Post Bus (Birr216) parte alle 5 .30 da Bahir Dar tre giorni a settimana . I minibus viaggiano di notte (il che ne fa un’alternativa pericolosa) e nella maggior parte dei casi impiegano appena 7 h . Il vostro albergo potrà prenotarvi un posto, ma per evitare di pagare la commissione potete rivolgervi alle agenzie presso l’uscita nord della stazione degli autobus .

Per Gondar (3 h) ci sono due autobus (Birr55) che partono alle 6 e minibus (Birr65) ogni ora . Pa-gando un considerevole sovrapprezzo, molti alber-ghi potranno prendere accordi con le compagnie di minibus e farvi venire a prendere direttamente in hotel per risparmiarvi il caos della stazione degli autobus . Alcuni viaggiatori preferiscono unire le forze e noleggiare un minibus privato per Gondar, il che può costare appena Birr850 .

Non ci sono collegamenti diretti per Lalibela, ma potete prendere l’autobus delle 6 (Birr97, 3 h 30 min) o uno dei cinque minibus giornalieri (Birr100, 3 h) per Woldia, scendere a Gashena e da qui prendere una coincidenza per Lalibela .

Traghettoogni domenica alle 7 salpa un traghetto per Gorgora (Birr253, 1 giorno e mezzo), sulla sponda settentrionale del Lago Tana . Fa una sosta per il carico all’Isola di Dek (lasciando tempo a suffi-cienza per fare un giro) e si ferma per la notte a

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A cavalli. Le imbarcazioni di metallo costano meno, ma sono più lente. Per informazioni sul noleggio di barche v. Trasporti locali (p79). I monasteri più a nord, nella zona di Gorgora, sono descritti oltre (p90).

PENISOLA DI ZEGEPasseggiare tra i monasteri di questa penisola ammantata di boschi e piena di uccelli e di cercopitechi verdi è un modo gradevole di trascorrere mezza giornata. A nostro giudizio, è molto meglio che passare lunghe ore seduti in barca per visitare isole lontane. La penisola si trova a circa 40 minuti di barca da Bahir Dar, e quasi tutti i viaggiatori visitano solo i quattro monasteri nei pressi della costa. La maggior parte dei dipinti che vedrete qui risale al XVIII secolo, e non al XIV come probabilmente vi diranno le guide.

Ura Kidane Meret MoNASTero

ኡራ ኪዳነምህረት (ingresso Birr100, videocamera Birr100) Il monastero più grande e più famoso

il colore, la vita, l’arguzia e l’umanità tipici dell’arte etiope e forniscono un compendio dei santi, dei martiri e delle tradizioni etio-pi. Se avete bisogno di aiuto per decifrare gli affreschi, consultate la lettura Guida ai santi etiopi, p264.

Benché sia possibile visitare tutti i mona-steri dedicandovi intere giornate, probabil-mente ne avrete abbastanza dopo un solo giorno, soprattutto considerato il fatto che si paga l’ingresso in tutte le chiese e gli edifici non si differenziano molto l’uno dall’altro. Le donne sono ammesse soltanto in alcuni monasteri. Per visitare i monasteri sulla Penisola di Zege è obbligatorio ingaggiare una guida locale (Birr90 per gruppi da una a tre persone, Birr110 per gruppi da quattro a 10 persone); in generale sono tra le guide più antipatiche d’Etiopia.

Tutti i tempi indicati di seguito s’intendo-no per il viaggio di sola andata da Bahir Dar su una barca veloce in fibra di vetro da 25

LA RICERCA DI UN MONDO PERFETTO: AWRA AMBAL’istruzione è la nostra fonte di reddito e aiutarci l’un l’altro è la nostra cultura.

Guida turistica di Awra Amba.

Il villaggio di Awra Amba non ha eguali in Etiopia. Gli abitanti hanno una visione del mon-do utopica, che si fonda sulla totale uguaglianza (a prescindere da genere, età, razza, status sociale ecc.), sulla condivisione delle responsabilità in base alle abilità di ciascuno e sulla convinzione che il duro lavoro e l’istruzione siano il fondamento di una vita giusta. Essi rifiutano le religioni ufficiali, ma credono nell’esistenza di un dio creatore. Il fondatore del villaggio, Zumra Nuru, cominciò a immaginare una società di questo tipo fin da bam-bino. Nel suo villaggio molti lo reputavano pazzo, ma nel corso del tempo ha incontrato vari individui che la pensavano come lui e nel 1986, insieme ad altre 18 persone, ha fon-dato questo villaggio. Da allora, gli abitanti sono arrivati a 460 (raggruppati in oltre 140 famiglie) e il villaggio si è guadagnato il rispetto di tutto il paese.

Le visite guidate del villaggio della durata di 90 minuti (Birr6) cominciano dall’asilo infantile – dove, accanto alle nozioni fondamentali, si insegnano i principi etici e i diritti umani – e comprendono anche le biblioteche, la casa di riposo e i laboratori di tessitura. La terra da coltivare, infatti, non è sufficiente e la tessitura è uno dei modi in cui il villaggio provvede al proprio sostentamento (se siete particolarmente interessati a questa forma di artigianato, tenete presente che i laboratori di tessitura vengono sospesi il sabato a cadenza quindicinale). Con un po’ di fortuna, potreste anche avere la possibilità di parlare con l’umile fondatore di Awra Amba. Qui chiedere l’elemosina è disonorevole, perciò evitate di distribuire denaro o doni. Se volete aiutare il villaggio, acquistate i prodotti in vendita o portate dei libri da donare alla biblioteca.

La semplice guesthouse (doppie/camere a due letti senza bagno Birr30/60) con muri di terra, porte di lamiera e un bagno esterno sul retro offre le sistemazioni economiche più pulite che abbiate mai visto. Il piccolo ristorante (portate principali Birr10-14) prepara piatti di pasta e specialità nazionali.

Awra Amba si trova a 73 km da Bahir Dar sulla strada per Woldia, 10 km dopo Worota. Diversi minibus (Birr30, 1 h) passano nei pressi dell’incrocio dov’è segnalata la strada di 2 km che conduce al villaggio.

ValE il ViaGGio

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Bete Maryam MoNASTero

ቤተ ማርያም (ingresso Birr100, videocamera Birr100) Fondato nel XIII secolo, Bete Ma-ryam, vicino alla punta della penisola, è il monastero più antico di Zege e nella sua chiesa custodisce magnifici dipinti che, purtroppo, hanno subito gravi danni in seguito a un allagamento. Si trova a breve distanza dal pontile, tra limoni e piante di caffè. Sulla collina sopra Bete Maryam, Bete Giorgis è in fase di ricostruzione dopo essere stato distrutto da un incendio. Il suo piccolo

della Penisola di Zege non è il più bello visto da fuori, ma vanta un magnifico maqdas (il Santa Sanctorum) dipinto e custodisce un’importante collezione di croci e corone del periodo compreso tra il XVI e il XX secolo, che ben presto verrà trasferita in un nuovo e grande museo. Fuori dal cancello si trova il museo privato Zeghie Satekela (ingresso Birr20; h8-17) che espone una collezione di suppellettili domestiche all’interno di un edificio di 300 anni fa. Il monastero si trova a 20 minuti a piedi dal pontile di sbarco.

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ZegePeninsula

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Gumara RiverBlue Nile River(Abay River)

Little Nile River(Tinish Abay)

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DIl Lago Tana e i suoi monasteri #e 0 30 km

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To Gonder(48km)

To DebreTabor (10km)

Il Lago Tana e i suoi monasteriæ Che cosa vedere Angara Tekla Haimanot ...................... (v. 1) Azuwa Maryam ................................. (v. 18) Bete Giorgis ...................................... (v. 18) Bete Maryam .................................... (v. 18) Bete Selassie .................................... (v. 18) 1 Birgida Maryam ...................................... B1 2 Chiesa di Debre Sina .............................. B1 3 Debre Maryam ........................................B3 4 Dega Estefanos .......................................B2 Entos Eyesu ........................................(v. 7) 5 Galila ....................................................... B1 6 Castello Guzara ...................................... C1 7 Kebran Gabriel ........................................B3

8 Mandaba Medhane Alem ....................... B1 9 Monumento ai Martiri ............................B3 10 Mitsele Fasiladas ....................................C2 11 Stele di Mussolini ................................... B1 12 Narga Selassie ........................................B2 13 Sorgente del Nilo Azzurro ......................B3 14 Palazzo di Hailé Selassié ........................B3 15 Cattedrale portoghese ........................... B1 16 Palazzo Vecchio di Susenyos ................. B1 17 Tana Cherkos ..........................................C2 Tekla Haimanot ................................. (v. 18) 18 Ura Kidane Meret ...................................B3 Museo di Zeghie Satekela ................ (v. 18)

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Debre Maryam MoNASTero

ደብረ ማርያም (ingresso Birr100, videocamera Birr100) L’originale chiesa del XIV secolo (alcuni dicono del XII) di Debre Maryam fu ricostruita da Tewodros nell’Ottocento. Non è bella né all’esterno né all’interno e anche il tesoro che custodisce è piuttosto modesto. La principale ragione per visitarla è che a volte si ha la possibilità di osservare gli uomini che costruiscono le tradizionali tankwa. Inoltre, si trova di fronte alla sorgente del Nilo Azzurro. Si raggiunge con 15 minuti di barca e una passeggiata tra alberi di mango, fichi e piante di caffè. Nella stagione secca è possibile visitare Debre Maryam in tankwa. Dirigetevi a nord di Bahir Dar fino a poco prima del ponte sul Nilo e poi proseguite in direzione ovest per 1 km fino al lago lungo la strada con il cartello sulla pianificazione familiare. La gente del posto paga Birr1,5 per il viaggio di andata e ritorno, ma gli stranieri difficilmente se la cavano con meno di Birr20. Narga Selassie MoNASTero

ናርጋ ስላሴ (ingresso Birr100, videocamera Birr100) Costruito in mezzo al lago sull’Isola di Dek, Narga Selassie è tranquillo, suggestivo e poco visitato. Eretto alla metà del XVIII seco-lo, ricorda lo stile dei castelli di Gondar. I suoi raffinati dipinti comprendono un ritratto di Mentewab, mentre all’ingresso principale è visibile un bassorilievo di James Bruce che fuma la pipa. Si trova a tre ore di barca e a due minuti a piedi dal pontile. Dega Estefanos MoNASTero

ደጋ እስጢፋኖስ (ingresso Birr100, videocam-era Birr100) Uno dei monasteri più venerati di tutto il lago, Dega Estefanos (ingresso consentito solo agli uomini) fu ricostruito a metà Ottocento e anche se la chiesa non è particolarmente interessante ospita un dipinto del XVI secolo raffigurante la Ma-donna, oltre alle teche che custodiscono le spoglie imbalsamate di cinque imperatori etiopi vissuti tra il XIII e il XVII secolo; tra queste vi è il corpo di Zara Yaqob, uno dei più importanti imperatori del paese. Secondo la leggenda locale, il fondatore del monastero giunse sull’isola nel 1268 su una barca in pie-tra, ancora oggi visibile a metà del sentiero che porta all’edificio. Il monastero si trova a due ore e mezzo da Bahir Dar e a 45 minuti da Narga Selassie, al termine di un ripido sentiero che richiede mezz’ora di cammino. Tana Cherkos MoNASTero

ጣና ጨርቆስ (ingresso Birr150, videocamera Birr100) Si dice che l’Arca dell’Alleanza sia rimasta nascosta per 800 anni nel misterioso

museo con un’importante raccolta di corone è ancora aperto.

Azuwa Maryam MoNASTero

አዙዋ ማርያም (ingresso Birr100, videocamera Birr100) Il tetto di paglia che sormonta la chiesa di Azuwa Maryam ne fa una delle più belle di Zege (al momento l’unica altra chiesa con il tetto di paglia è quella di Bete Maryam), anche se i suoi dipinti e il piccolo museo sono piuttosto ordinari. Non lasciatevi sfuggire la scuola religiosa per preti e diaconi che si trova qui. Azuwa Maryam si trova a due minuti a piedi dal pontile di sbarco; lo stesso pontile è usato per Ura Kidane Meret.

Bete Selassie e Tekla Haimanot MoNASTerI

ቤተ ስላሴ እና ተክለ ሐይማኖት (ingresso Birr100, videocamera Birr100) Questi due monasteri situati in alto sulle colline ven-gono visitati molto raramente dai turisti (è probabile che diaconi e sacerdoti non abbiano nemmeno il libretto delle ricevute). Bete Selassie (ingresso consentito solo agli uomini) si trova a 30-45 minuti di cammino dalla costa. La semplice facciata esterna della chiesa (ricostruita nel 1858) non lascia immaginare i dipinti straordinariamente vividi nascosti al suo interno (probabilmen-te i più belli del lago), la maggior parte dei quali risale agli anni ’30 del Novecento. Sul punto più alto della penisola, a 10 minuti da Bete Selassie, sorge la chiesa del monastero di Tekla Haimanot, che è simile a quella di Bete Selassie, ma più piccola. Custodisce dipinti dello stesso artista, ma non possiede la stessa atmosfera ricca di storia. Entrambe offrirebbero magnifiche vedute se non fosse per i boschi che le circondano. Le guide considerano la salita per raggiungerle troppo impegnativa (ma non lo è!) e probabilmente vi chiederanno una tariffa maggiore.

ISOLEKebran Gabriel MoNASTero

ክብራን ገብርኤል (ingresso Birr100) La chiesa seicentesca del monastero di Kebran Gabriel è molto bella, ma non è più aperta al pubblico e i musei (uno per gli uomini e uno per le donne) non hanno nulla che non si possa vedere altrove. Si trova a 20 minuti di barca sulla rotta per la Penisola di Zege, il che spiega perché le guide incoraggino i visitatori a fermarsi qui. L’isoletta accanto ospita il moderno e francamente poco interessante Monastero di Entos Eyesu (ingresso Birr100), dove, novità degli ultimi tempi, monaci e suore vivono insieme. La piccola sala del tesoro custodisce libri e immagini antiche.

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I intraprendere il lungo viaggio per raggiun-gerla, ma se invece voleste arrivarci, sappiate che nei pressi della sorgente sorge il villaggio di Sekela, che si trova 39 km a est della strada per Addis Abeba (la deviazione è indicata all’altezza del villaggio di Taleli, 15 km a nord di Kosober). La sorgente alimenta il fiume Bikolo Abay (Piccolo Abay), che la strada per Addis Abeba attraversa su un ponte a due corsie 45 km a sud-ovest di Bahir Dar.

8 Trasporti localiA Bahir Dar non mancano certo operatori autoriz-zati al noleggio di imbarcazioni, ma sono in aggua-to anche alcuni scaltri procacciatori . I viaggiatori più soddisfatti in genere sono quelli che hanno prenotato tramite il proprio albergo o presso le agenzie di viaggi elencate sopra; v . anche p86 . Pote-te risparmiare organizzando il trasporto voi stessi presso i pontili di fronte all’Università di Bahir Dar lungo la strada per Gondar, ma pochi barcaioli parlano inglese .

I prezzi sono sempre negoziabili, ma di solito un’escursione standard di mezza giornata alla Penisola di Zege, ai monasteri delle isole vicine e alla sorgente del Nilo Azzurro costa Birr800 (fino a cinque persone) in una barca in fibra di vetro da 25 cavalli . Una breve escursione a Debre Maryam e alla sorgente vi costerà Birr300, mentre per un’intera giornata a visitare le isole e i monasteri più lontani spenderete Birr2400 . Assicuratevi sempre che nel prezzo sia inclusa la guida; seb-bene siano sempre possibili accordi dell’ultimo minuto, vi consigliamo di organizzare l’escursione con un giorno di anticipo .

monastero di Tana Cherkos, il che lo rende-rebbe una meta di grande interesse; tuttavia, la chiesa ottocentesca e i suoi moderni dipinti sono alquanto modesti. L’unica caratteristica di rilievo è data dalle antiche pietre sacrificali giudaiche. Tana Cherkos si trova a due ore e mezzo di barca da Bahir Dar. Dal pontile di sbarco ci sono poi altri 30 minuti di cammino in salita. Dal momento che i tesori di Mitsele Fasiladas (su un’isola immediatamente a sud di Tana Cherkos, a pochi passi dal pontile di sbarco) sono stati rubati negli anni ’90, e la chiesa è piuttosto modesta, sono pochi i viaggiatori che lo visitano, malgrado la posizione suggestiva.

SORGENTE DEL NILO AZZURROLa sorgente del Nilo Azzurro non si visita per dare il benvenuto al fiume, ma per dire addio alle acque del Lago Tana e augurare loro buon viaggio per i 5223 km che percor-reranno fino al Mar Mediterraneo. Di mattina potrete vedere tantissimi uccelli e magari anche un ippopotamo o due. Da Bahir Dar la sorgente dista appena 20 minuti di barca.

In molti vi diranno che il Lago Tana non è la vera sorgente del grande fiume, ma, dal momento che sono circa 60 i fiumi che alimentano il lago, sceglierne solo uno non ha senso. Tuttavia, in qualche modo una sor-gente chiamata Gish Abay si è guadagnata il titolo di ‘vera’ sorgente ed è diventata un sito sacro dove la gente del posto va a bagnarsi per lavare via i peccati. Non vale la pena di

MARIA E ZARAIn Etiopia la Vergine Maria è tenuta in grandissima considerazione, tanto che talvolta si è portati a pensare che sia venerata più dello stesso Gesù. Nessun altro santo è onorato per così tanti giorni di calendario quanto la Madre di Dio, né altri santi ispirano uguali sentimenti di autentica devozione.

Ma non è sempre stato così: fu infatti nel XV secolo che il re Zara Yaqob, un fanatico cristiano, la elevò a tali onori. Zara Yaqob era un uomo di grande determinazione che rav-vivò la gloria di Axum, seppe ricomporre un regno frammentato e commissionò numero-se opere di letteratura religiosa; ciò nonostante fu anche un tiranno crudele, che giustiziò i monaci che non accettavano le sue riforme, picchiò la moglie fino a ucciderla e fece torturare e incarcerare il figlio. Ma la sua vera passione era la religione, e in particolare il culto della Vergine. Paranoico al punto da ritenere che il mondo fosse popolato di angeli caduti determinati a portare il male alla sua corte, aveva un gruppo di sacerdoti che percorrevano i corridoi del suo palazzo giorno e notte, recitando preghiere e aspergendo acqua benedetta ovunque. Inoltre ingiunse ai sudditi di portare un crocifisso durante le processioni, di farsi tatuare sul braccio sinistro la frase ‘io rinnego il maledetto, io sono servo di Maria, madre del Creatore dell’universo’, sul braccio destro la frase ‘io ripudio il diavolo’ e sulla fronte un crocifisso, quest’ultima una pratica comune ancora oggi.

Nonostante questi suoi tratti eccentrici, Zara Yaqob è considerato uno dei più impor-tanti imperatori d’Etiopia, per aver mantenuto unita la nazione e per aver promosso il culto della Vergine.

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è ora nota come la ‘Doccia del Nilo Azzurro’ e non vale la pena di visitarla. Nei periodi intermedi è ancora molto bella e apprezzata dai visitatori, ma tenete presente che uno degli impianti elettrici opera solo in caso di necessità e se viene azionato durante questi periodi la cascata non è più visibile. Informa-tevi presso altri viaggiatori che sono stati di recente alla cascata, perché non sempre gli operatori turistici forniscono informazioni attendibili.

La biglietteria si trova al fondo della strada che attraversa la cittadina di Tis Abay. La strada che conduce alle cascate inizia 50 m a ovest della biglietteria; da qui percorrendo 1,5 km si raggiunge l’imbocco di un sentiero roccioso che scende a un ponte costruito dai portoghesi nel XVI secolo (il primo ponte costruito sul Nilo Azzurro) lungo il cosid-detto itinerario orientale. Da qui il sentiero sale fino ad attraversare un piccolo villaggio, dove nugoli di bambini vendono souvenir, e raggiunge i punti panoramici principali. Molti, giunti qui, tornano indietro, ma la soluzione migliore è imboccare il ponte sospeso sull’esiguo fiume Alata e scendere alla base della cascata. Nella stagione secca, è possibile nuotare ai piedi della cascata e camminare dietro la cortina d’acqua. Da qui potrete completare il giro risalendo il sentiero che riporta a monte delle cascate e poi attraversando il fiume con una barca a motore. Le barche (sola andata Birr20) di solito sono in servizio tutti i giorni dalle 7 alle 18, ma quando il fiume è troppo impetuoso non possono compiere la traversata. Di mattina

Prima di partire accertatevi che l’imbarcazione sia dotata di giubbotti salvagente (chiedete di vederli; non fidatevi di quello che vi dicono) e di carburante a sufficienza.

Un traghetto per la Penisola di Zege (Birr54) parte tutti i giorni da Bahir Dar alle 7 (arrivate alle 6 .30 per acquistare i biglietti), arriva al pontile nei pressi del monastero di Ura Kidane Meret intorno alle 8, al villaggio di Afaf 15 minuti dopo e poi riparte da Afaf alle 16 . Ci sono anche alcuni mini-bus per Afaf (Birr12, 1 h 30 min), l’ultimo dei quali ritorna a Bahir Dar intorno alle 16 .

Cascate del Nilo Azzurro (Tis Abay) ጢስ አባይIl Nilo Azzurro sembra un lento bestione quando fuoriesce dal Lago Tana, ma non lontano da Bahir Dar potrete vederlo in una condizione molto diversa. Qui il fiume fluisce copiosamente sul lato di una vera voragine alta 42 m ed esplode in un miscuglio di neb-bia, spruzzi e arcobaleni prima di proseguire nel suo corso tumultuoso verso Khartum, dove alla fine si unirà al Nilo Bianco.

Purtroppo, l’impianto idroelettrico a monte ha privato il Tis Abay (interi/studenti/bambini Birr30/20/gratuito, videocamera Birr50, guida obbligatoria Birr60, più di 5 persone Birr120; h7-17 .30), il ‘Nilo che fuma’, di gran parte della sua energia. Seppur molto ridotta in ampiezza rispetto ai 400 m del flusso na-turale, l’imponente cascata, con le sue tre ramificazioni, offre ancora uno spettacolo mozzafiato nei mesi di agosto e settembre. Da gennaio o febbraio fino alla fine di marzo,

JAMES BRUCE: IN CERCA DELLA SORGENTEUno dei primi esploratori europei in questa parte d’Africa fu uno scozzese, James Bruce. Dopo aver prestato servizio come console generale ad Algeri, nel 1768 partì alla ricerca delle sorgenti del Nilo, sulla cui ubicazione ci si era interrogati fin dai tempi dei faraoni. Giunto a Massaua, in Eritrea, si diresse alla splendida e potente corte di Gondar, dove divenne intimo amico dell’imperatrice Mentewab.

Nel 1770 raggiunse la sorgente dell’Abay, il fiume principale che alimenta il Lago Tana. Qui dichiarò di aver risolto il mistero delle sorgenti del Nilo e dedicò la sua scoperta a re Giorgio III, per poi rientrare in patria accolto come un eroe.

In realtà, Bruce aveva rintracciato soltanto la sorgente del Nilo Azzurro, il principale affluente del Nilo. Per di più, era stato anche preceduto nella sua ‘scoperta’ (come egli stesso sapeva molto bene) dal gesuita spagnolo Pero Pais, che aveva trovato la sorgente ben 150 anni prima.

Di maggiore interesse è il resoconto del viaggio, Travels to Discover the Source of the Nile (Viaggi alla scoperta della sorgente del Nilo), pubblicato nel 1790, che resta a tutt’og-gi un’utilissima fonte di informazioni sulla storia e sulle usanze etiopi. I contemporanei di Bruce ritennero che i suoi racconti fossero del tutto esagerati, se non falsi. Del resto, visto che cosa era riuscito a inventarsi, non possiamo biasimarli.

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)zibetto (una sostanza usata in profumeria), avorio e schiavi; a nord-est c’erano Massaua e lo sbocco sul Mar Rosso e a nord-ovest il Sudan e l’Egitto.

Alla morte di Fasiladas, la popolazione di Gondar superava già le 65.000 persone e la sua ricchezza e il suo splendore erano ormai leggendari. Vagando per gli antichi palazzi, tra le sale dei banchetti e quelli che un tempo erano giardini, non è difficile immaginare lo sfarzo, le cerimonie e gli intrighi delle corti dell’epoca.

La città fiorì nel suo ruolo di capitale per oltre un secolo prima che le lotte intestine indebolissero gravemente il regno (v. Ascesa e caduta di Gondar, p242). Intorno al 1880 quel che ne rimaneva fu completamente razziato dai dervisci sudanesi; malgrado ciò, e nonostante i danni subiti in seguito ai bombardamenti inglesi durante la campagna di liberazione del 1941, la città resta per lo più intatta.

Benché piuttosto estesa, Gondar è ancora una cittadina da esplorare a piedi o in bici-cletta. La piazza, progettata e costruita dagli italiani, costituisce il centro della città ed è piena di negozi e servizi; immediatamente a sud si trova la Cittadella Imperiale con tutti i suoi tesori, mentre la strada che porta verso nord è costellata di ristoranti e alberghi.

1 Che cosa vedereCittadella Imperiale PALAZZo

የፋሲለደስ ግቢ (cartina p84; interi/studenti Birr100/75, videocamera Birr75; h8 .30-12 .30 e 13 .30-18) La Gondar di ieri era una città di estrema brutalità e immense ricchezze. Oggi entrambe questa caratteristiche sono scomparse, ma i ricordi perdurano in questo straordinario sito dichiarato Patri-monio dell’Umanità. L’intero complesso di 70.000 mq, che comprende numerosi castelli e palazzi, è stato restaurato con i contributi dell’UNESCO. Le guide, molto preparate ed efficienti, costano Birr100, una spesa che vale assolutamente la pena di fare.

Palazzo di FasiladasSenza dubbio, l’edificio più antico e spetta-colare è il Palazzo di Fasiladas, che si trova appena superato il cancello d’ingresso. Si eleva per 32 m e ha un parapetto merlato con quattro torri a cupola. Costruito con pietre digrossate, il palazzo è attribuito a un archi-tetto indiano e rappresenta un’insolita sintesi di influenze indiane, portoghesi, moresche e axumite. Il piano nobile del castello era adibi-to a sala da pranzo e ricevimento; notate gli

durante la stagione secca non è raro vedere qualche coccodrillo. L’intero percorso si snoda per 5 km e richiede circa due ore e mezzo, durante le quali vi ritroverete spesso ad ammirare il panorama a bocca aperta. Le persone meno in forma possono raggiungere le cascate e fare ritorno lungo questo itinera-rio occidentale, meno ripido.

8 Per/dalle cascate del Nilo AzzurroLe cascate si trovano 28 km a sud-est di Bahir Dar lungo una strada sterrata in pessime condizioni . Da Bahir Dar gli autobus partono all’incirca ogni ora per il villaggio di Tis Abay (Birr13, 1 h) . Da qui l’ultimo autobus per tornare parte intorno alle 16 .30, ma per essere sicuri organizzatevi per rien-trare verso le 15 .30 . Non è necessario che paghiate nessuno perché vi tenga il posto sull’autobus . Se perdete l’ultimo autobus, fare l’autostop non è un problema, anche se probabilmente sarà costoso .

Il Ghion hotel di Bahir Dar organizza tutti i giorni un’escursione alle cascate con partenza alle 15 (e anche al mattino se le richieste sono sufficienti), a un costo di Birr150 per persona .

GONDAR E I MONTI SIMIENLa leggendaria città di Gondar e il vicino Parco Nazionale del Monti Simien sono un perfetto connubio di storia e bellezza. Gondar è una cittadina moderna che è riuscita a cre-scere e a divenire prospera senza cancellare il suo passato, mentre le straordinarie vette del parco e le sue ampie valli offrono paesaggi all’altezza dei più bei panorami africani.

Gondar (Gonder) ጎንደርPOP. 227.100 / ALT. 2300 M

A renderla così affascinante non è tanto ciò che Gondar è oggi, ma ciò che è stata. La città si trova in un bacino fra le colline, dove tra alti alberi s’intravvedono case dai tetti di lamiera, su cui si stagliano – ancora in piedi a sfidare i secoli – le mura di castelli dalla storia tanto fastosa quanto sanguinaria. Spesso è chiamata la Camelot d’Africa, ma questa descrizione non rende giustizia alla città: Camelot è leggenda, Gondar è realtà.

L’imperatore Fasiladas (che regnò dal 1632 al 1667) fece di Gondar la sua capitale nel 1636 e non è difficile capire il perché. La città, circondata da terre fertili, sorgeva all’incrocio di tre vie carovaniere. La regio-ne a sud-ovest era una ricca fonte di oro,

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finestre, una per ogni punto cardinale, rivolte alle chiese più importanti di Gondar. Dal tetto, dove si tenevano, fra l’altro, cerimonie religiose, l’imperatore si rivolgeva al popolo. Sopra la camera da letto di Fasiladas, al secondo piano, si trova la torre di guardia da cui si gode (teoricamente) una vista ma-

elementi in rilievo che decorano le pareti, tra cui la stella di David che annuncia i legami di Fasiladas con la dinastia salomonica. La piccola stanza nell’angolo settentrionale con-serva il soffitto originale a travi di legno ed è abbellita da resti di affreschi. Al primo piano la sala di preghiera di Fasiladas ha quattro

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DGondar (Gonder)

To Fasiladas' Bath (700m);Zobel's Mausoleum (700m);Hotel Lammergeyer (1km);Ibex General Hospital (3km);Airport (17km)

To Debre BerhanSelassie Church

(600m)

To Goha Hotel (1 3km);.Wolleka (Falasha Village;

3 5km).

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rispetto per la sua storia (tutti gli interventi di intonacatura all’interno della Cittadella Imperiale sono opera di missioni italiane). A nord-ovest della biblioteca sorgeva l’Archivio di Fasiladas, di cui oggi rimangono soltanto la torre e le mura; un tempo era un sontuoso palazzo decorato con avorio intagliato.

Edifici settentrionaliLa metà settentrionale del complesso conserva le vestigia del Salone di Dawit e della Casa del Canto, dove si svolgevano cerimonie religiose e laiche e si allestivano fastosi spettacoli. L’imperatore Dawit (re-gno dal 1716 al 1721) fece erigere anche la prima delle due Case dei Leoni (la seconda fu fatta costruire da Selassié), dove fino al 1990 venivano tenuti dei leoni abissini. Quando Dawit morì avvelenato, nel 1721, l’imperatore Bakaffa (regno dal 1721 al 1730) fece costruire il suo palazzo con un’enorme sala dei banchetti (il soffitto visibile oggi è un’aggiunta di epoca italiana) e le imponenti scuderie. Tra queste e il Salone di Dawit si trova il bagno turco (wesheba), costruito da Iyasu I su consiglio di un medico francese per risolvere i suoi problemi dermatologici. Pare che esso facesse miracoli anche per

gnifica fino al Lago Tana. Dietro il castello si incontrano vari edifici in rovina, tra cui le cucine (con il soffitto a cupola), il bagno turco e una cisterna per l’acqua.

Palazzo di Iyasu IA nord-est del Palazzo di Fasiladas si trova il Palazzo di Iyasu I, a forma di sella e con un insolito soffitto a volta. Figlio di Yohannes I, Iyasu I (regno dal 1682 al 1706) è considerato il più grande sovrano del periodo gondari-no. Un tempo l’edificio era sontuosamente decorato, con sedie e specchi veneziani dorati, pareti in foglia d’oro, oggetti d’avorio e splendidi dipinti. I visitatori del passato lo definirono ‘più bello della casa di Salo-mone’. Purtroppo un terremoto nel 1704 e i bombardamenti britannici degli anni ’40 ne hanno distrutto gli interni e il soffitto, ma la struttura interna mantiene intatto il fascino di secoli di storia.

Altri edifici meridionaliA nord del palazzo di Iyasu si trovano le rovi-ne della sala dei banchetti e dei magazzini. A ovest c’è la biblioteca quadrangolare del figlio di Fasiladas, Yohannes I (regno dal 1667 al 1682), che purtroppo è stata into-nacata da una missione italiana con scarso

Gondar (Gonder)æ Che cosa vedere 1 Ras Gimb ................................................C3 2 Cittadella Imperiale ................................B4

Ø Attività, corsi e tour 3 Explore Abyssina Travel .........................B3 4 Explore Simien Tours .............................B3 5 Simon Tour ............................................. D2

ÿ Pernottamento 6 Belegez Pension .................................... C4 7 Central Gonder Hotel .............................B3 8 Hibret Hotel ........................................... B6 9 Lodge du Chateau ..................................C5 10 Lodge Fasil ............................................. C4 11 L-Shape Hotel .........................................B2 12 New Day Pension ....................................C2 13 Queen Taytu Pension .............................C3 14 Taye Hotel ...............................................C3 15 Zozamba Hotel ...................................... D2

ú Pasti 16 Best Supermarket ..................................A3 Damera Top Restaurant .....................(v. 7) 17 EEPCo Coffee House ..............................A3

18 Ethiopia Café ..........................................B3 19 Four Sisters .............................................C3 20 Habesha Coffee ......................................B2 21 Habesha Kitfo .........................................B4 L-Shape Hotela ..................................(v. 11) 22 Quara Hotel .............................................B3 Taye Hotel ......................................... (v. 14) 23 Tele Café .................................................B3

û Locali 24 Dashen House ........................................C2 25 Golden Gate Bridge ................................B3

ý Divertimenti 26 Camelot House .......................................B3 27 Elilta .........................................................A3 28 Shewe Beye ............................................B3

þ Shopping Habesha Kitfo ................................... (v. 21) 29 Kindu Trust .............................................. C1

ï Trasporti Post Bus ............................................(v. 23)

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altri oggetti d’uso comune, come giganteschi contenitori per la fermentazione della birra.

Bagni di Fasiladas eDIFICIo STorICo

የአፄ ፋሲለደስ መዋኛ (ingresso compreso nel biglietto per la Cittadella Imperiale; h8 .30-18) Circa 2 km a nord-ovest del centro cittadino si trovano i Bagni di Fasiladas, attribuiti sia a Fasiladas sia a Iyasu I. L’ampia vasca rettangolare è sormontata da un piccolo e delizioso edificio che si pensa sia stato la seconda residenza di Fasiladas. È un luogo bellissimo e tranquillo, dove radici che sem-brano serpenti avviluppano, sostengono e inglobano interi tratti delle mura di pietra.

Anche se il complesso era utilizzato per il bagno (i reali usavano bagnarsi indossando una sorta di giubbotto salvagente ricavato da pelli di capra gonfiate!), molto probabil-mente fu costruito per ospitare celebrazioni religiose, simili a quelle che vi si svolgono ancora oggi. Una volta l’anno, in occasione del Timkat (p21), i Bagni di Fasiladas vengono

chi era affetto da sifilide! All’estremità meridionale noterete la fossa per il fuoco e gli sfiatatoi del vapore sul soffitto. In epoca italiana vennero aggiunte le finestre e fu trasformato in una cucina.

Alla consorte di Bakaffa si deve la co-struzione dell’ultimo edificio, il Castello di Mentewab, una struttura a due piani che oggi ospita gli uffici del sito. Notate la croce di Gondar utilizzata come motivo decorati-vo. Mentewab (regno dal 1730 al 1755) fece costruire anche una scuola professionale femminile di fronte all’edificio, dove tra le al-tre cose si insegnava come realizzare tatuaggi facciali e come tagliare il pollo.

Chiesa di Atatami MikaelLa Chiesa di Atatami Mikael, che sorge ap-pena al di fuori del cancello della Cittadella Imperiale, fu costruita dall’imperatore Dawit III. La chiesa è chiusa al pubblico, ma il piccolo e interessante museo (ingresso Birr25) custodisce splendidi manoscritti illustrati e

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Il complesso è circondato da imponenti mura di pietra con 12 torri circolari che rappresentano gli apostoli. La tredicesima torre, che è anche la più grande (ed è la porta d’ingresso), simboleggia Cristo e la sua forma ricorda il Leone di Giuda. I buoni osservatori noteranno la coda del leone nella parete occidentale della chiesa.

All’interno della chiesa è proibito usare il flash. Sono disponibili a farvi da guide i sacerdoti, ma alla fine del giro è consigliabile lasciare un piccolo contributo per la chiesa.

Complesso di Kuskuam dell’imperatrice Mentewab PALAZZo

የእቴጌ ምንትዋብ ቁስቋም ደብር (ingresso Birr50, videocamera Birr75; h8-18) Anche se non è ben conservato quanto la Cittadella Impe-riale e non è un luogo sacro come la Chiesa di Debre Berhan Selassie, il Complesso di Kuskuam ha un fascino in un certo senso malinconico. Fu eretto nel 1730 per la temi-bile imperatrice Mentewab dopo la morte del marito, l’imperatore Bakaffa. Sembra che l’imperatrice avesse deciso di trasferirsi qui a causa del suo eccessivo ‘interesse’ per i ragazzi di corte: vivere qui l’avrebbe tenuta al riparo dai pettegolezzi. Tuttavia il tentativo fu vano: secondo la gente del posto, James Bruce, quando fu suo ospite nel corso dell’esplorazione degli altopiani, ebbe a scoprire ben più che la sorgente del Nilo Azzurro…

Come la Cittadella Imperiale, il complesso è costituito da una serie di edifici, compreso un lungo palazzo turrito usato per i ricevi-menti ufficiali e sede della guarnigione reale. L’esterno è decorato con tufo vulcanico rosso; tra le raffigurazioni spiccano san Samuele, un leone e le stesse croci di Gondar che si trova-no nel suo palazzo all’interno della Cittadella Imperiale. Il palazzo dell’imperatrice e molti edifici vicini furono danneggiati dagli inglesi nel corso della seconda guerra mondiale.

Un tempo qui sorgeva una bella chiesa che però fu distrutta dai dervisci, e il santuario che ne ha preso il posto è privo di attrattive. Il pezzo forte dell’adiacente museo, ai piedi di una delle torri a forma ovale, è un piccolo sarcofago in vetro contenente i resti dell’im-peratrice, del figlio Iyasu II e del nipote Iyo’as, l’ultimo imperatore di Gondar. Sotto il complesso si trova una serie di case di fango e ramoscelli in cui vivono, durante il periodo di formazione, i giovani che aspirano a diventare monaci.

L’intero complesso si trova in collina, 4 km a nord-ovest della città. Il percorso di andata

riempiti d’acqua. Dopo che il vescovo ha benedetto l’acqua, la vasca viene presa d’as-salto dalla folla e si trasforma in un caos di grida, spruzzi e risate. La cerimonia rievoca il battesimo di Cristo nel Giordano ed è considerata un momento di rinnovamento della professione di fede.

Appena oltre il complesso, a est, sorge il Mausoleo di Zobel, che secondo la leggenda sarebbe dedicato al cavallo di Yohannes I: la bestia correva così velocemente che permise all’imperatore di sfuggire ai banditi incon-trati durante una battuta di caccia al bufalo. Secondo un’altra leggenda, il cavallo riportò eroicamente Iyasu (il figlio di Yohannes) a casa dal Sudan dopo la morte del padre. L’animale non era soltanto un buon corri-dore, ma anche un valido saltatore, e si dice che riuscisse a saltare 25 m in un solo balzo.

Se non volete camminare potete prendere un minibus (Birr2) che parte dai dintorni della piazza. Un bajaj privato vi costerà Birr15. Prima di visitare i Bagni di Fasiladas assicuratevi di avere con voi il biglietto d’in-gresso per la Cittadella Imperiale.

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ደብረ ብርሃን ስላሴ ቤተክርስቲያን (interi/studenti Birr50/25, videocamera Birr75; h8-12 .30 e 13 .30-18) Se non fosse stato per uno sciame di api, la bellissima Chiesa di Debre Berhan Selassié probabilmente sarebbe stata distrut-ta – come gran parte delle chiese di Gondar – dai saccheggi dei dervisci sudanesi, intorno al 1880. Quando questi giunsero ai cancelli della chiesa, un gigantesco sciame di api si sollevò dall’edificio e li mise in fuga. Un intervento propizio, che salvò uno degli edifici religiosi più straordinari del paese, con le sue mura di pietra, le porte ad arco, il tetto di paglia a due livelli e i dipinti ben conservati.

A colpire l’attenzione è il soffitto, con file e file di cherubini alati a rappresentare l’on-nipotenza di Dio: in tutto erano 135, anche se 13 non sono più visibili perché erosi da infiltrazioni d’acqua. A parte i cherubini, sono notevoli la raffigurazione dell’inferno, così demoniaca e tanto simile allo stile di Bosch, e quella del profeta Maometto in sella a un cammello guidato da un diavolo. Malgrado quasi tutti i dipinti all’interno della chiesa siano storicamente attribuiti all’artista seicentesco Haile Meskel, non è possibile che ne sia lui l’autore perché la chiesa visibile oggi risale soltanto alla fine del XVIII secolo. La chiesa originale, distrutta da un incendio, era a pianta circolare e fu fatta erigere verso il 1690 da Iyasu I.

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Selassié, come residenza dei generali italiani e come camera di tortura durante il regime del Derg. Attualmente è in fase di restauro e in futuro ospiterà un museo dedicato alla storia di Gondar con mobili di Hailé Selassié e oggetti ritrovati presso il palazzo e la Cat-tedrale portoghese di Gorgora.

T TourLe guide della Cittadella Imperiale si possono reclutare per qualunque altra zona della città. Le tariffe sono fisse e sono esposte all’ingresso della Cittadella; si può andare a piedi, in bicicletta o con il minibus locale, oppure noleggiare un taxi per tutto il giorno (circa Birr70 l’ora).

Le seguenti agenzie sono tutte molto affidabili e possono rispondere a qualunque richiesta – dalle visite della città alle escur-sioni sui Monti Simien. Le tariffe variano e sono sempre trattabili. Per maggiori infor-mazioni su escursioni e trekking sui Monti Simien v. p94.

Explore Abyssinia Travel A PIeDI, A CAVALLo

(%0581-118965; www .exploreabyssinia .com) Que-sta eccellente agenzia situata alle spalle del Circle Hotel gestisce il Lodge du Chateau e inoltre organizza gite a piedi e a cavallo ai villaggi nei dintorni di Gondar. Ha anche un servizio di scambio di libri.

Explore Simien Tours ToUr

(%0581-119066; fasilm_675@yahoo .com; Quara hotel) Agenzia che offre un servizio completo e gode di un’ottima reputazione.

Simen Fox Trekking TreKKING

(%0918-770887; www .simenfoxtrekking .com; Terara hotel) Specialisti del trekking.

Simon Tour ToUr

(%0911-733479; www .simonethiopiatour .com) Mentre le altre agenzie elencate sono in attività da tempo, questa è nuova di zecca, ma il proprietario sembra sapere il fatto suo.

Trek in Ethiopia Tours TreKKING

(%0911-904792; www .trekinethiopia .com) Gestita da Alebachew Abebe, che in passato faceva la guida escursionistica sui Monti Simien, questa agenzia non ha una sede; chiamate per ricevere informazioni o per concordare un incontro.

z Feste ed eventiGondar è famosa per le celebrazioni del Timkat (v. Bagni di Fasiladas, p84) e anche del Meskel. Per maggiori informazioni su queste festività v. p21.

e ritorno in bajaj dalla piazza fino a qui e ai Bagni di Fasiladas vi costerà circa Birr80.

Wolleka (Villaggio Falasha) VILLAGGIo

ወለቃ (የፈላሻዎች መንደር) Appena 3 km a nord di Gondar diversi cartelli con la stella di David o l’indicazione ‘Falasha Village’ vi porteranno a quello che può essere meglio descritto come l’ex villaggio falasha di Wolleka. Un tempo vi risiedeva una florida comunità di falasha (gli ebrei etiopi), molti dei quali furono trasferiti in Israele con un ponte aereo nel corso degli anni ’80: oggi rimangono soltanto pochissimi residenti. Troverete però un nucleo di case originali con interessanti opere d’arte sulla facciata e una piccola sinagoga; per Birr10 potrete dare un’occhiata all’interno, ma preparatevi a essere circondati da una schiera di bambini desiderosi di vendere le loro mercanzie.

Dopo l’adozione del cristianesimo come religione di stato, i falasha che rifiutavano di convertirsi si videro confiscare le loro terre e per sopravvivere molti divennero abili artigiani. Secondo studi recenti, essi devono aver fornito buona parte della manodopera impiegata per la costruzione e la decorazio-ne dei castelli di Gondar. Purtroppo l’arte ceramica per cui erano famosi è degenerata nella produzione di pezzi sgraziati e anonimi, anche se i ciondoli sono graziosi souvenir. Il Project Ploughshare Women’s Crafts Trai-ning Center (Progetto Vomere del Centro di formazione artigianale femminile) aiuta le donne meno fortunate a imparare l’arte della ceramica e le tecniche di tessitura e intreccio tipiche della tradizione amhara. Potrete osservare le donne al lavoro dal lunedì al sabato e acquistare ceramiche di qualità tutti i giorni.

Mercato del sabato MerCATo

የቅዳሜ ገበያ (h8 .30-18) In origine era un mercato a cadenza settimanale, ma oggi il Kidame Gebya si tiene tutta la settimana, anche se il sabato rimane il giorno di maggior animazione. La domenica, invece, è piuttosto tranquillo. I venditori di abiti tradizionali si trovano nel punto più alto, mentre i frutti-vendoli con le loro bancarelle d’altri tempi si sistemano sul retro. Si trova 500 m a sud-ovest della stazione degli autobus.

Ras Gimb MUSeo

ራስ ግምብ Anche se le sue origini sono poco chiare – probabilmente fu costruito nel XVII secolo, ma qualcuno sostiene nel XVIII –, nel corso della sua storia questo bel palazzo è servito come rifugio di Hailé

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Central Gonder Hotel hoTeL $(%0581-117020; doppie Birr288) Pur essendo un po’ logore, le camere con TV satellitare (alcune con vista sul viavai cittadino) sono impeccabili – e i prezzi maggiorati per fa-ranji sono assolutamente trattabili. Anche la cucina è piuttosto buona.

Goha Hotel hoTeL $$$(%0581-110634; www .gohahotel .com; singole/doppie/suite con prima colazione US$59/73/100; piW) Abbarbicato in alto su una terrazza naturale da cui si gode una vista che farebbe invidia a un rapace, questo albergo dai muri di pietra è una scelta popolare proprio per il panorama. Le camere, impreziosite da arazzi di lana e copriletti ricamati, sono conforte-voli, ma non valgono il prezzo. La corsa in bajaj fino in città costa Birr70.

Hotel Lammergeyer hoTeL $$(%0581-122903; belayadu@yahoo .com; singole/doppie/camere a 2 letti con prima colazione US$29/41/41; pW) Vicinissimo ai bagni di Fasiladas, questo albergo pulito e originale, che ha ricevuto molte recensioni positive, ha un’atmosfera familiare, camere luminose arredate con mobili moderni, un buon servi-zio, un discreto caffè-ristorante e una piscina per i più piccoli.

Belegez Pension PeNSIoNe $(%0918-772997; doppie senza/con bagno Birr115/ 170; p) In passato questa struttura deteneva il titolo di miglior pensione a buon mercato di Gondar, ma oggi le sue camere, piccole e semplici, iniziano a mostrare i segni del tempo. Tuttavia, l’offerta in questa fascia di prezzo è limitata e il personale qui è molto attento ai bisogni dei viaggiatori, perciò rimane una buona scelta.

New Day Pension PeNSIoNe $(%0924-507265; camere senza bagno Birr60) Le camere, disposte intorno a un piccolo cortile dietro a un ristorante molto popolare, sono decisamente spartane, ma il prezzo è equo.

Zozamba Hotel hoTeL $(%0918-700584; doppie Birr250-300, camere a 2 letti Birr350; p) Situato tra la piazza e la Chiesa di Debre Berhan Selassie, questo tranquillo albergo inaugurato di recente offre un eccellente rapporto qualità-prezzo… se siete etiopi – ma vale la pena di prenderlo in considerazione anche con le tariffe per faranji.

Queen Taytu Pension PeNSIoNe $(%0581-122898; doppie senza bagno Birr120, dop-pie/camere a 2 letti Birr200/300) Questa popo-

4 PernottamentoI prezzi maggiorati per i faranji (spesso del 100% o più rispetto a quelli in uso per la gente del posto) sono la norma qui, perciò chiedete sempre uno sconto.

oLodge du Chateau hoTeL $$$(%0918-152001; www .lodgeduchateau .com; letti in camerata/singole/doppie/camere a 2 letti con prima colazione US$20/45/50/50; piW) Questa struttura, gestita direttamente dal proprietario, si trova accanto alla Cittadella Imperiale; offre un servizio cordiale e una grande attenzione per i dettagli, mostrando un impegno reale per il coinvolgimento della comunità locale. Le camere sono arredate con gusto e hanno materassi comodi mentre la sala da pranzo-lounge si trova in posizione elevata per offrire la vista più bella sulla valle.

oLodge Fasil hoTeL $$(%0581-110637; singole/doppie/camere a 2 letti con prima colazione US$30/40/40; pW) A breve distanza dalla Cittadella Imperiale, questa nuova struttura vanta personale entusiasta e camere immacolate situate tra gli alberi, lontano dai rumori del traffico. Quelle al piano superiore offrono anche una deliziosa vista sulla valle sottostante. Nel complesso ha una bella atmosfera.

L-Shape Hotel hoTeL $(%0918-787634; doppie Birr150-200, camere a 2 letti Birr300; pW) Le camere sono in condi-zioni migliori di quanto farebbero pensare i corridoi; il fatto che non vengano applicati prezzi maggiorati per i faranji (anche se forse questa politica non durerà a lungo) lo rende una struttura caldamente consigliata, soprattutto se si riesce a ottenere una camera con vista. Il piacevole ristorante a due livelli al piano inferiore serve un’ottima pizza ed è molto popolare tra gli studenti universitari per la sua atmosfera di classe.

Taye Hotel hoTeL $$$(%0581-112180; www .tayebelayhotel .com; singole/doppie/suite con prima colazione US$60/70/85; piW) Il miglior albergo di Gondar – meta d’elezione dei funzionari delle Nazioni Unite e delle organizzazioni non governative – domina il centro della città. Alcune camere sul davanti vantano balconi enormi, mentre altre hanno i balconi più piccoli che abbiate mai visto, ma tutte godono di una bella vi-sta. Tutte le camere hanno la TV satellitare e altri comfort moderni; infine sono in via di realizzazione una piscina, una palestra e una sauna.

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Serve un buon ful (purè di ceci e burro) e gustosi samosa; è l’ideale per osservare il viavai in piazza.

Damera Top Restaurant eTIoPe $(portate principali Birr35-69) L’ultimo piano dell’edificio che ospita questo ristorante or-dinario offre una bella vista sulla Cittadella Imperiale (il momento migliore per scattare le fotografie è la sera presto, prima di cena). A pranzo è molto affollato.

Habesha Coffee CAFFÈ $(portate principali Birr29-92) Locale elegante che serve un ottimo caffè e buon cibo; purtroppo il servizio lascia a desiderare.

Ethiopia Café eTIoPe $(bevande Birr8-15) Questo classico caffè ita-liano art déco nel cuore della piazza è un vero ritorno ai giorni passati, se non fosse per l’abitudine moderna di applicare prezzi maggiorati per i faranji.

Quara Hotel eUroPeo, eTIoPe $(portate principali Birr25-89) Anche se il menu non è troppo originale, offre qualche piatto che non si trova facilmente in Etiopia, come i noodles al curry. Purtroppo, la preparazione non è un granché.

Best Supermarket SUPerMerCATo

(h8-20) Il ‘miglior supermercato’ è degno del suo nome.

I ristoranti del Taye Hotel (portate principali Birr44-123) e dell’L-Shape Hotel (portate principali Birr43-69) sono cari, ma molto buo-ni. Entrambi servono pizze sopra la media. Anche l’Elilta e lo Shewe Beye, descritti nel paragrafo Divertimenti, offrono una buona cucina.

6 LocaliGoha Hotel BAr

(birre Birr18; W) In città non c’è niente di meglio della terrazza-giardino di questo albergo per bere qualcosa al tramonto. Oltre alle birre, eccessivamente care, propone una varietà di vini locali e d’importazione.

Golden Gate Bridge BAr

(birre Birr12) Un bar ben fornito in una sala che si affaccia sulla strada ma non è mai troppo chiassosa, e perciò è particolarmente apprez-zata da chi desidera una serata tranquilla.

Dashen House Beer GArDeN

(bevande Birr15) Per la grande terrazza all’aper-to questo è indiscutibilmente il ritrovo preferito in città per una birra.

lare pensione per viaggiatori zaino in spalla ha porte cadenti e sedili del water rotti come ci si aspetta nelle strutture più economiche. Vale la pena di prenderla in considerazione se abbassano i prezzi.

Hibret Hotel hoTeL $(%0581-120400; singole senza bagno Birr160, sin-gole/doppie/camere a 2 letti Birr220/240/280) Si trova nei pressi della stazione degli autobus e di una moschea: pace e tranquillità non sono assicurate, ma le camere sono pulite e abbastanza ben tenute.

5 PastioHabesha Kitfo eTIoPe $(portate principali Birr30-65) Abbonda di per-sonalità, con i tappeti in lana intrecciata come vuole la tradizione, sgabelli in legno, sedie in cuoio e le anatre che gironzolano, ed è il posto ideale per gustare ottimo cibo etiope. La specialità del locale ovviamente è il kitfo (carne macinata d’agnello o manzo, simile alla bistecca alla tartara francese), ma questo locale si distingue perché serve cibo vegetariano del digiuno tutti i giorni. Non perdetevi la galleria d’arte al piano inferiore.

oFour Sisters eUroPeo, eTIoPe $(portate principali Birr50-90) La cucina qui è buona, ma ciò che lo contraddistingue è l’ambiente, con le pareti in pietra, i dipinti ispirati alla Chiesa di Debre Berhan Selassie e la musica tradizionale tutte le sere. Proprio come dice il nome, è gestito da quattro sorelle – e il servizio è buono. È più costoso rispetto agli altri locali della città, ma offre la possi-bilità di trascorrere una serata divertente ed è apprezzato anche dalla gente del posto che lo frequenta nelle occasioni speciali. La strada non è illuminata, perciò portatevi una torcia. Alle donne, in particolare, consigliamo di farsi chiamare un bajaj se escono tardi. Propone anche programmi speciali, in cui si insegna come fare il tej (idromele) e l’injera (crêpe etiope).

EEPCo Coffee House CAFFÈ $(caffè macchiato Birr6) Farete fatica a trovare un abitante della città che non reputi la miscela di questo locale il miglior caffè di Gondar. Noi pensiamo che serva anche le torte migliori.

Tele Café eTIoPe $(portate principali Birr17-46) Malgrado i prezzi più alti per i faranji, apprezziamo questo frequentato locale per la prima colazione.

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CambioDashen Bank La filiale a nord della piazza ha uno sportello bancomat, così come altre filiali fuori dal centro cittadino . Wegagen Bank Dispone di uno sportello banco-mat all’interno del Taye hotel .

Informazioni turisticheCentro di informazioni turistiche della città di Gondar (%0581-110022; h8 .30-12 .30 e 13 .30-17 .30 lun-sab, 8 .30-12 .30 dom) Tra i migliori uffici turistici d’etiopia, con personale che fa del proprio meglio per rispondere alle esigenze dei viaggia-tori . Non organizza tour, ma spesso sa se qualche agenzia ha dei clienti in cerca di altri viaggiatori con cui dividere i costi .

Pericoli e contrattempiVarie ‘guide’ vi daranno la caccia, ma spesso non possiedono alcuna nozione storica e soprattutto non sono ammesse all’interno della Cittadella Imperiale. La loro truffa preferita è la gita di mezza giornata sui Monti Simien: in realtà vi porteranno solo fino a Wunenia o Kosoye.

Dovrete fare i conti anche con i bambini che perseguitano i turisti raccontando storie strap-palacrime altamente improbabili, talvolta vestiti come veri senzatetto per far breccia nei loro cuori .

8 Per/da Gondar AereoEthiopian Airlines (%0581-117688) ha due voli al giorno per Addis Abeba (US$65, 1 h) e uno per Lalibela (US$41, 2 h) via Axum (US$45, 40 min) .

AutobusSono pochi i viaggiatori che effettuano il lungo viaggio diretto per/da Addis Abeba, ma è comun-que possibile farlo in 13 o 14 h con gli autobus di lusso . I mezzi Sky Bus (Birr373, corse alle 5) par-tono dall’ingresso della Cittadella Imperiale e la biglietteria della compagnia si trova nelle vicinan-ze, all’interno del Genet Café . Gli autobus Selam (Birr375, corse alle 5 .30) fanno servizio a partire dal cancello d’uscita della Cittadella Imperiale, mentre la biglietteria si trova presso il Taye hotel . Post Bus (Birr283, corse alle 4 .30) fa servizio da Gondar lunedì, mercoledì e venerdì, e da Addis Abeba domenica, martedì e giovedì . L’autobus ordinario per Addis Abeba (Birr250, corse alle 5) prevede una sosta con pernottamento lungo il tragitto .

Per raggiungere destinazioni più vicine come Bahir Dar (da Birr55 a Birr65, 3 h) e Debark (Birr48, 2 h 30 min) sono più comodi i minibus, ma sono disponibili anche autobus che partono nelle prime ore del mattino . Per recarsi ad Axum, occorre cambiare a Shire (Birr120, da 10 a 11 h, corse alle 5 .30) .

Non ci sono servizi diretti per Lalibela, ma si può prendere l’autobus delle 5 .30 (Birr85, da 4 a 5 h) o un minibus (Birr160, 4 h) per Woldia e scendere

3 DivertimentiElilta DANZA, MUSICA TrADIZIoNALe $(ingresso libero) Questo locale propone tutte le sere dalle 19 alle 24 musica e danze tradi-zionali di Gondar. Non è disponibile il menu in inglese (portate principali da Birr23 a Birr58), ma pasta e tibs d’agnello sono una buona scelta se non c’è nessuno che traduca per voi.

Shewe Beye SPeTTACoLI CoMICI

(ingresso libero; birre Birr15) Gondar produce i migliori azmari d’Etiopia (v. lettura p268); anche se molti di questi artisti finiscono poi per esibirsi ad Addis Abeba, in città non man-cano dei buoni azmari bet, bar tradizionali dove si tengono questi spettacoli. Questo è il più divertente e il più affollato. Cercate le insegne con i liuti.

Camelot House CLUB

(ingresso libero; birre Birr15) Locale moderno, buio e accogliente, dove un gruppo suona e la gente balla almeno fino alle 2 di notte.

7 ShoppingHabesha Kitfo ArTIGIANATo

Questo popolare ristorante ospita anche un interessante negozio di souvenir e, nel seminterrato, una galleria d’arte dove uno dei proprietari espone e vende i suoi quadri. Le sue rocce dalle sembianze di cherubini, ispirate alla Chiesa di Debre Berhan Selassie, sono straordinari souvenir.

Kindu Trust ArTIGIANATo

(www .kindutrust .org; h8 .30-12 e 14-17) Questo ente di beneficenza opera a favore dei bambini e ha un piccolo negozio che vende cesti, oggetti realizzati con fibre di banano e perline fatte con carta di giornale riciclata. Se prenotate in anticipo, prepareranno un pranzo tipico in occasione della vostra visita. Alcuni oggetti sono in vendita anche presso il Lodge du Chateau (p87).

8 Informazioni Accessi a internetFacebook Internet Café (Birr15 l’ora; h8 .30-19 .30)Galaxy Computer (Birr15 l’ora; h8-20)

Assistenza sanitariaGoha Pharmacy (%0581-113978; h8 .30-21 .30) Una farmacia ben fornita con personale dispo-nibile . Ibex General Hospital (%0581-118273) La migliore struttura sanitaria di Gondar può contare su un reparto di pronto soccorso attivo 24 h su 24 e su una farmacia .

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gradite agli appassionati di bird watching, ma soprattutto offre la possibilità di evadere dall’ordinario in tutta comodità.

1 Che cosa vedereCon l’eccezione della Chiesa di Debre Sina, avrete bisogno di una guida locale per tro-vare i seguenti siti. Le guide generalmente stazionano davanti al Gorgora Port Hotel e costano Birr100 al giorno per un piccolo gruppo. Andrayano Tesema, che parla un buon inglese (probabilmente è l’unico a conoscere questa lingua), può anche organizzare uscite di bird watching.

Stele di Mussolini MoNUMeNTo

(cartina p77) Gorgora fu una conquista molto sofferta durante la campagna d’occupazione italiana ed entrando in città vedrete, sull’alto di una collina, la Stele di Mussolini, un monu-mento che commemora la caduta della città. Una volta in città, le rovine in apparenza storiche su una collina più bassa non sono altro che il cantiere di un moderno albergo mai completato.

Chiesa di Debre Sina ChIeSA

(cartina p77; ingresso Birr100, videocamera Birr100) La testimonianza più interessante del breve periodo in cui Gorgora fu capitale è la bella Chiesa di Debre Sina. Fatta costruire nel 1608 da Fasiladas (figlio dell’imperatore Susenyos e futuro fondatore di Gondar) sul sito di un monastero del XIV secolo, è decorata con affreschi policromi del XVII secolo, ormai sbiaditi. Questi sono più antichi e quindi meno vividi e complessi dei dipinti che ador-nano i monasteri sul versante meridionale del lago, ma sono proprio queste differenze a renderli interessanti. La gente del posto crede che il dipinto della ‘santa Maria egiziana’ (che dovrebbe essere giunta dall’Egitto, ma in realtà non si distingue molto dagli altri dipinti) possieda poteri curativi. Il tetto di paglia e le mura di pietra che circondano il monastero gli donano un’aria antica che manca a molti altri.

FPalazzo Vecchio di Susenyos PALAZZo

(cartina p77) L’imperatore Susenyos, che regnò dal 1607 al 1632, fece erigere un palazzo (co-nosciuto dalla gente del posto come Susenyos Ghimb) su una penisola detta ‘Gorgora vec-chia’, 10 km a ovest di Gorgora, raggiungibile con un viaggio in barca di un’ora. Paragonato a quello di Gondar è una vera catapecchia, ma gli appassionati di architettura storica non si pentiranno di averlo visto.

a Gashena, dove è facile trovare una coincidenza per Lalibela (purché non arriviate troppo tardi) .

Per informazioni su come raggiungere il Sudan, v . p313 .

8 Trasporti localiLa corsa in taxi collettivo dall’aeroporto, situato a 17 km dalla città, costa Birr50 per persona . Molti alberghi offrono il trasferimento gratuito a bordo di navette .

Per noleggiare un bajaj/taxi e visitare tutti i luoghi turistici di Gondar dovete calcolare circa Birr70/110 l’ora, ma se volete spuntare questa tariffa dovrete contrattare a lungo. I minibus chie-dono Birr1-1,50 per le corse in città . Bajaj, taxi e minibus si concentrano immediatamente a ovest della piazza .

Dintorni di GondarWUNENIA E KOSOYE ዉናኒያ እና ኮሶዬAnche se qualcuno vi dirà il contrario, i Monti Simien non sono visibili da questi due belvederi situati sulla cima di un crinale rispettivamente 22 e 29 km a nord-est di Gon-dar, ma i panorami sono ugualmente straor-dinari. Presso entrambi troverete simpatiche guide locali disponibili ad accompagnarvi in passeggiate di un’ora in cambio di una pic-cola mancia. A Wunenia non è obbligatorio avvalersi di una guida, ma se lo fate avrete la certezza di ammirare il panorama dai punti più belli e magari riuscirete ad avvistare qualche babbuino gelada. È anche possibile dedicarsi a trekking più lunghi.

Non vale la pena di prendere in conside-razione il Befiker Kossoye Ecology Lodge (%0911-250828; www .semienkossoye .com; piazzole US$20, singole/camere a 2 letti con prima colazione US$65/80; p) di Kosoye a questi prezzi, ma in bassa stagione le tariffe si dimezzano e il pranzo e la cena a menu fisso da tre portate (Birr150) nel grazioso ristorante annesso sono l’ideale dopo una passeggiata. Altri lodge, tra cui alcuni semplici tukul (capan-ni), sono in via di realizzazione a Wunenia. L’ufficio turistico di Gondar saprà fornirvi informazioni aggiornate.

Qualunque minibus diretto a Debark potrà farvi scendere presso una di queste località.

GORGORA ጎርጎራPOP. 1500 / ALT. 1830 M

La cittadina lacustre di Gorgora, 60 km a sud-ovest di Gondar, ha un ritmo di vita lento dal sapore tropicale. Offre la possibilità di vedere monasteri poco visitati e di fare belle escursioni che saranno particolarmente

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vostra tankwa. I pasti generalmente sono disponibili solo per gli ospiti, ma con un po’ di preavviso si può fare una visita in gior-nata (Birr25). Parte dei proventi finanziano progetti che coinvolgono la comunità locale.

Gorgora Port Hotel hoTeL $(%0583-467000; piazzole Birr50, singole/doppie/camere a 2 letti senza bagno Birr60/120/205, doppie/camere a 2 letti 200/325, cottage con 3 camere da letto Birr450; p) Più che storico, il Gorgora Port Hotel è un vecchio albergo che offre un’ampia varietà di camere, tutte però – tranne il vecchio cottage di Mengistu – piuttosto logore e in urgente bisogno di una rinfrescata. L’elettricità e l’acqua (solo fredda nelle docce) vanno e vengono, ma il più delle volte sono disponibili. I viaggiatori lodano il rilassante giardino fiorito e la bella posizione sul lago. Il ristorante (portate prin-cipali da Birr12 a Birr30) offre una cucina discreta; la specialità della casa è la cotoletta di pesce gatto.

Tana Bir Pension PeNSIoNe $(doppie senza bagno Birr35-50; p) La terza e ultima scelta di Gorgora ha camere buie e sporche e bagni orribili. Si trova proprio accanto all’ingresso del Port Hotel e non ha insegna in inglese.

8 Per/da Gorgora e trasporti localiDue autobus al giorno fanno servizio per Gorgora da Gondar (Birr26; da 2 a 3 h): uno parte alle 5 .30 e l’altro solo quando è al completo, in genere verso mezzogiorno. Il secondo autobus impiega fino a 5 h per effettuare il tragitto. Da Gorgora gli auto-bus partono alle 5 .30 e alle 8 .

ogni giovedì alle 6 salpa un traghetto per Bahir Dar (Birr253, 1 giorno e mezzo) . V . p75 per maggiori informazioni. I biglietti si acquistano all’ufficio dell’Impresa di Trasporti del Lago Tana (Lake Tana Transport Enterprise office), accanto al Gorgora Port Hotel, fino a due giorni prima della partenza.

Presso lo stesso ufficio è possibile noleggiare barche per la visita ai monasteri sul lago . Chiedete alla vostra guida o al personale dell’albergo di chiamare per voi . Per le escursioni al palazzo e ai monasteri si paga Birr1325 . I pescatori vi faranno pagare di meno, ma le loro imbarcazioni sono sprovviste di tetto e giubbotti di salvataggio .

CASTELLO DI GUZARA የጉዛራ ቤተ-መንግስትAnche se le informazioni certe sulla sua sto-ria scarseggiano, questo alto castello (cartina p77; ingresso Birr50) che fa capolino sul Lago Tana potrebbe essere stato costruito intorno al 1580 dall’imperatore Za-Dengel, fondatore della dinastia di Gondar, e potrebbe quindi

FCattedrale Portoghese CATTeDrALe

(cartina p77) Nei pressi del palazzo si trova la Cattedrale Portoghese eretta da Susenyos: lo stato fatiscente in cui versa (causato in larga parte dal terremoto del 1995) testimonia il fallimento del tentativo di introdurre il cattolicesimo fra la popolazione. Il governo spagnolo ha finanziato qui un programma di restauro e ricerche. Fatta eccezione per la stagione delle piogge, è possibile raggiun-gere la cattedrale in automobile o a piedi direttamente dalla città – da tre a quattro ore in ogni direzione. La strada comincia 7,4 km a nord di Gorgora nel villaggio di Abrecha, quello che all’incrocio è indicato con l’insegna turistica.

Monasteri del Lago Tana MoNASTerI

Dei quattro monasteri settentrionali del Lago Tana, situati tutti a ovest di Gorgora, Manda-ba Medhane Alem (cartina p77; ingresso Birr100 consentito solo agli uomini), che ospita antichi manoscritti biblici e alcuni dei monaci più osservanti di tutta l’Etiopia, è l’unico per cui valga la pena di fare la strada, anche se i suoi affreschi risalgono soltanto al 1991. Per raggiungerlo ci vogliono 30 minuti in barca, 90 minuti in tankwa (disponibile presso il lodge Tim & Kim Village) e due ore a piedi dalla città.

Se proprio siete appassionati di monasteri o volete sgranchirvi le gambe durante il viaggio per/dal palazzo, gli altri tre monasteri sono Angara Tekla Haimanot (cartina p77; ingresso su offerta consentito solo agli uomini) dove l’odierna chiesa fu eretta per volontà di Hailé Selassié; Birgida Maryam (cartina p77; ingresso su offerta consentito solo agli uomini), il più grati-ficante dei tre, noto per la giungla circostante e per i suoi monaci particolarmente devoti; e Galila (cartina p77; ingresso su offerta consentito solo agli uomini), il più antico.

4 Pernottamento e pasti

oTim & Kim Village LoDGe $$(%0920-336671; www .timkimvillage .com; piaz-zole con la propria tenda Birr90, con tenda a noleggio singole/doppie Birr200/250, singole/doppie Birr460/575; p) Questo lodge gestito da olandesi sorge in un’idilliaca valletta sul lago, sulla collina immediatamente a ovest di Gorgora. I sei cottage con tetto di paglia alimentati a energia solare sono intimi e graziosi e l’accoglienza è sempre calorosa. Tim organizza trekking e gite in canoa in giornata o con pernottamento e potrete provare l’ebbrezza di pagaiare a bordo della

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p290) o la vista del magnifico stambecco del Si-mien che incede con sicurezza sulle sporgen-ze di roccia. Che veniate per una passeggiata o per un trekking di due settimane, i Monti Simien saranno una preziosa occasione per prendervi una pausa dal pellegrinaggio ai monumenti del circuito storico.

Grazie alla combinazione di paesaggio e fauna, il parco è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Tuttavia, è da tempo inserito nella lista dei siti a rischio a causa del gran numero di persone che vivono nel parco e della mancanza di interventi per risolvere il problema da parte delle autorità locali. Malgrado ciò, come catena montuosa tra le più spettacolari del continente africano, i Monti Simien sono una meta da non perdere.

Geografia e geologiaI Monti Simien costituiscono uno dei princi-pali massicci africani e comprendono molte cime che si ergono sopra i 4000 m, tra le quali il Ras Dashen alto 4543 m (in realtà si chiama Ras Dejen, ma per evitare confusio-ne abbiamo preferito utilizzare il nome più comune, anche se scorretto). Quest’ultimo viene spacciato erroneamente dall’ente del turismo etiopico come la quarta vetta più alta dell’Africa – in realtà è la decima!

I panorami dei Simien sono incredibil-mente spettacolari, risultato di innumerevoli

aver fatto da modello per la successiva archi-tettura di Gondar. Oppure potrebbe essere stato costruito anni dopo dall’imperatore Fa-siladas. Le suggestive rovine sono divertenti da esplorare, ma, a meno che non disponiate di un mezzo di trasporto privato, non vale la pena di fare una deviazione. Al vostro arrivo si presenterà qualcuno a riscuotere il costo del biglietto di ingresso, tentando di farvi pagare altri Birr100 per il servizio di guida che non è affatto necessario. Si trova 74 km a sud di Gondar; per gli ultimi 1,3 km dovrete proseguire verso est su una ripida pista per fuoristrada.

Parco Nazionale dei Monti Simien የሰሜን ተራሮች ብሔራዊ ፓርክDa qualunque parte li si osservi, i Monti Simien sono sempre una vista mozzafiato. Questo immenso tavolato roccioso, segnato da canaloni e pinnacoli, offre opportunità di trekking impegnative ma infinitamente ap-paganti, al limite di un altopiano a precipizio sulle remote pianure sottostanti. Vi lasceran-no a bocca aperta non soltanto i panorami e l’altitudine, ma anche l’emozione di ritrovarvi in mezzo a 100 babbuini gelada (v. lettura

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Parco Nazionale dei Monti Simien

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sono iraci delle steppe, sciacalli, tragelafì di Menelik, antilopi saltarupi e leopardi.

Tra le 16 specie endemiche di uccelli si annoverano il comune corvo abissino e i meno comuni lucherini testanera, gli ibis caruncolati, le pavoncelle pettomacchiato e i picchi abissini. Benché molto comune, lo spettacolo visivo più memorabile è il volo basso dei gipeti.

Pianificare il viaggioPer quanto organizzare il trekking da soli agli uffici del parco a Debark sia cosa molto semplice, vi occorre comunque un paio d’ore, quindi è meglio arrivare il pomeriggio prece-dente la partenza.

Quando andareIl periodo più secco va da dicembre a maggio, ma è a ottobre, dopo la stagione delle piog-ge, che il paesaggio è più verde. Durante la principale stagione delle piogge, da giugno a settembre, spesso la nebbia nasconde il panorama e i sentieri possono essere scivo-losi. Anche in questo periodo, però, le gior-nate sono adatte alle passeggiate e riservano molte ore di bel tempo e di cielo sereno; la pioggia scende in genere in rovesci brevi e intensi. I fiori selvatici sbocciano ad agosto e la fioritura dura fino alla fine del mese; fa eccezione la Rosa abyssinica, una specie

eruzioni, alcune verificatesi circa 40 milioni di anni fa; la lava sgorgata dalle viscere della terra si solidificò strato su strato e la successiva erosione nel corso dei millenni diede forma alla spettacolare catena attuale. I famosi pinnacoli che si stagliano a picco sul paesaggio circostante sono camini vulcanici, costituiti dalla lava solidificata di antichi vulcani erosi.

EcologiaIl parco si estende ad altitudini comprese tra i 1600 e i 4543 m; gran parte dei 412 kmq del suo territorio si trova all’interno della cosiddetta ‘zona afroalpina’, al di sopra dei 3200 m, ma ci sono anche macchie di bru-ghiera e paesaggi d’alta montagna.

Le montagne ospitano tre dei principali mammiferi endemici d’Etiopia: lo stambecco del Simien (popolazione stimata di circa 1100 capi), il gelada (5000 unità) e lo sfuggente lupo etiopico (100 esemplari). Mentre il lupo è molto difficile da avvistare (Chenek è la località che offre maggiori possibilità), senza dubbio vi imbatterete in centinaia di babbuini gelada (quelli nei pressi di Sankaber sono i più mansueti) e avrete buone possi-bilità di avvistare gli stambecchi del Simien (soprattutto nei dintorni di Chenek), che si trovano solo tra i monti Simien. Tra gli altri mammiferi avvistati occasionalmente vi

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è obbligatoria (Birr75 al giorno). Le guide (Birr200 al giorno) sono richieste soltanto se si viaggia con un’agenzia, ma le consigliamo caldamente per la loro conoscenza delle montagna e per la padronanza dell’inglese. Alcuni escursionisti, non riuscendo a comu-nicare con la guardia, finiscono per pentirsi di non aver ingaggiato una guida. Le guide sono addestrate presso la direzione del parco con corsi gestiti da specialisti austriaci. In generale sono eccellenti. Abbiamo sentito però che alcune, l’ultimo giorno, mettono fretta ai clienti per arrivare a casa prima; se dovesse capitarvi, rifiutate di stare al gioco e riferite quanto accaduto al vostro rientro. Le guide lavorano a turno, ma potete chiedere una guida in particolare se, per esempio, vi è stata consigliata da qualche viaggiatore.

Un cuoco che cucini per una-sei persone vi costerà Birr120 al giorno – per molti una bella comodità. Non esistono portatori, ma si possono noleggiare dei muli (Birr60 al giorno) con mulattieri (Birr70 al giorno). Due mulattieri possono condurre tre muli e ogni mulo può trasportare 45 kg. Se prevedete di coprire in un solo giorno l’equivalente di due giorni di trekking dovrete pagare la tariffa doppia a tutta la squadra.

Guide, guardie armate del parco, cuochi e mulattieri dovrebbero portare le proprie provviste e di solito lo fanno quando gli escursionisti non ingaggiano un cuoco. In ogni caso, dovrete assicurarvi che il funzio-nario del parco che si occupa di organizzare la vostra escursione e/o la vostra guida si accertino che il resto della squadra non si aspetti che siate voi a provvedere al loro sostentamento. Altrimenti procuratevi qual-che confezione in più di riso e altri generi alimentari e fate contenti tutti.

Per i consigli sulle mance a escursione conclusa v. p299.

Trekking organizzatiEsistono numerosi tour operator e agenzie di viaggi ad Addis Abeba (v. p318) e varie altre a Gondar (p86) in grado di organizzare i tra-sporti e di procurarvi guide, provviste e at-trezzature. Tuttavia, vi addebiteranno costi di gran lunga superiori a quelli che sosterreste organizzando voi stessi le escursioni diret-tamente presso gli uffici del parco. D’altra parte, avranno probabilmente attrezzatura da campeggio di qualità superiore.

Alcune delle guide migliori del parco, come Shiferaw Asrat (%0918-776499; www .simientrek .com), Nurlign Hassen (%0910-373904; www .simienmountainstour .com) e Birhan

endemica, i cui fiori color avorio fioriscono tra marzo e maggio.

Le temperature diurne si mantengono costanti tra 11,5 e 18°C, poi scendono fino a 3°C durante la notte; da dicembre ad aprile le temperature notturne possono scendere sotto zero.

TariffeLa tariffa di accesso si paga presso la dire-zione del parco (%0918-704211; ingresso Birr90 al giorno, veicoli Birr20; h8 .30-12 .30 e 13 .30-17 .30), situata a Debark. Durante l’alta stagione, osserva un orario prolungato.

Le tariffe non sono rimborsabili; potete tuttavia ottenere il rimborso di quelle relative a muli, cuochi, guide e scorta armata nel caso non ne facciate uso (a causa del brutto tempo o per problemi di acclimatazione).

Cartine La cartina da trekking più utile è quella prodotta dall’Istituto Geografico dell’Uni-versità di Berna, in Svizzera: la Simen [sic] Mountains Trekking Map (2003; 1:100.000). La troverete in vendita a Birr300 a Gondar, presso il Simien Park Hotel di Debark e all’ufficio del parco.

EquipaggiamentoPresso gli uffici del parco si possono noleggiare materassini (Birr40 al giorno) e sacchi a pelo (Birr40 al giorno), tende a due posti (Birr60 al giorno) e tutto il necessario per cucinare, incluso un fornellino a gas (Birr50 al giorno per due persone). Vi consigliamo di controllare con cura le tende a noleggio e di utilizzare due sacchi a pelo per ripararvi dal freddo.

ProvvisteI classici alimenti da trekking – biscotti, pasta, salsa di pomodoro, latte in polvere, minestre pronte, tonno in scatola e barrette Snickers – si trovano anche a Debark, ma è meglio fare rifornimento a Gondar perché a volte i negozi di Debark li esauriscono. A Debark c’è anche una panetteria.

Fuori da Debark non vi sono negozi, ma avrete modo di acquistare uova, polli e pe-core nei villaggi di montagna. Se non avete un cuoco, i mulattieri saranno ben lieti di uccidere, scuoiare e arrostire una pecora se potranno mangiarne anche loro. Durante il trekking l’acqua si trova, ma va sottoposta a un trattamento di depurazione.

Guide, scorta armata, cuochi e muliGli uffici del parco possono procurarvi un cuoco, una guida, un mulo e una guardia armata del parco, ma soltanto quest’ultima

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veicolo per raggiungere Sankaber e/o Che-nek. Un minibus potrà condurvi a Sankaber tutto l’anno, mentre per raggiungere Chenek durante la stagione delle piogge è necessa-rio un fuoristrada. Prendendo accordi per farsi venire a prendere o accompagnare a Chenek, si ha la possibilità di fare un lungo ma appagante trekking di tre giorni per/da Debark.

Se avete tempo, gambe forti e non volete vedere due volte gli stessi panorami, potete concludere la vostra escursione ad Adi Arkay, 75 km a nord di Debark. Questo permette di percorrere tanto gli altopiani quanto le valli e di ammirare il paesaggio dal fondo della valle, altrettanto bello di quello che si vede dall’alto delle montagne. Tenete però presente che le guide, i muli e gli altri vostri accompagnatori dovranno rientrare a Debark da Adi Arkay e pertanto andranno pagati per due giorni aggiuntivi. Per ulteriori informazioni v. p95.

Anche se sono pochi gli escursionisti che approfittano di questa possibilità, le guide possono anche accompagnarvi fino a Lali-bela. Dovrete attraversare a nuoto alcuni fiumi, portare provviste a sufficienza per l’intero trekking di 15-17 giorni e probabil-mente vi converrà acquistare i muli anziché noleggiarli.

DA DEBARK A CHENEKL’itinerario da Debark a Chenek è il classico percorso di cinque giorni. I percorsi e i tempi che proponiamo sono stati studiati in collaborazione con le guide locali, ma i tempi effettivi di percorrenza variano da persona a persona e dipendono anche dalla scrupolosi-tà con cui seguirete l’itinerario.

Asmamaw (%0918-731724; www .simientrekguide .com), organizzano anche escursioni all-inclusive con partenza da Gondar o Addis Abeba, che dovrebbero costare meno di quelle organizzate dalle agenzie più grandi.

2 TrekkingIl piede irrequieto calpesterà escre-menti. Proverbio etiope

Una volta sui monti seguirete il reticolo di sentieri secolari che attraversano i declivi e collegano i villaggi ai pascoli, ma talvolta vi troverete a usare la strada principale del parco. In alcuni tratti si cammina pressoché in piano, ma non mancano lunghe e ripide salite e discese.

Tenete conto del tempo necessario per ac-climatarvi, in particolare se prendete un volo per Gondar subito dopo il vostro arrivo in Etiopia. Consultate le letture Linee guida per un trekking sicuro e Trekking responsabile.

Scelta degli itinerariLa maggior parte degli escursionisti sceglie itinerari di quattro o cinque giorni e parte da Debark. Con quattro giorni a disposizione si può andare fino a Geech e ritorno; un giorno in più permette di arrivare fino a Chenek, includendo anche il Monte Bwahit. Se invece il tempo è poco, in due giorni si può coprire l’itinerario da Debark a Sankaber e ritorno o, con un giorno in più, si può arrivare fino a Geech, che offre i panorami più spettaco-lari. Con otto giorni a disposizione, si può raggiungere la vetta del Ras Dashen.

Molti visitatori, per sfruttare al meglio il tempo a loro disposizione, utilizzano un

LINEE GUIDA PER UN TREKKING SICUROPer un trekking sicuro e piacevole, prendete in considerazione i seguenti consigli.

» Pagate le eventuali tasse e procuratevi qualunque permesso vi venga richiesto dalle autorità locali.

» Accertatevi di essere in buona salute e di poter affrontare lunghe camminate.

» Procuratevi informazioni attendibili (per esempio presso le autorità del parco) sulle condizioni del percorso che intendete affrontare.

» Avventuratevi soltanto in zone e su sentieri alla vostra portata.

» Tenete presente che le condizioni meteorologiche e il terreno variano notevolmente da una regione all’altra, quando non addirittura da un sentiero all’altro, e che i cambiamenti stagionali possono alterare in modo significativo qualsiasi percorso. Tali differenze influi-ranno sugli indumenti che dovrete indossare e sul tipo di equipaggiamento da portare.

» Prima della partenza chiedete alle autorità quali aspetti ambientali potrebbero influire sul trekking e consigli su come gestirli.

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sono particolarmente suggestive. Il percor-so da Sankaber a Geech richiede 4-5 ore di cammino.

DAL CAMPO DI GEECH A CHENEK VIA IMET GOGO (20 KM, DA 7 A 9 ORE)Da Geech a Chenek s’impiegano circa 5-6 ore, ma sarebbe folle non effettuare la devia-zione per l’Imet Gogo, circa 5 km a nord-est di Geech, che richiede un’ora e mezzo per ciascuna direzione. Il promontorio di Imet Gogo, alto 3926 m, regala uno dei panorami più straordinari dei Monti Simien. Se volete dedicargli la giornata potete proseguire per i punti panoramici di Saha e Kadavit (2,5 km, 30 min), per poi rientrare al campo.

Dall’Imet Gogo si hanno due possibilità: la prima è tornare a Geech lungo lo stesso itinerario e poi dirigersi a sud, attraversando il fiume Jinbar, dove si trova la strada sterrata che porta a Chenek. L’alternativa, più faticosa

DA DEBARK A BUYIT RAS (10 KM; DA 3 A 4 ORE)Si può raggiungere Sankaber in un solo giorno, ma molti escursionisti preferiscono fermarsi a Buyit Ras, dov’è facile avvistare babbuini gelada; nel caso si arrivi da Gondar in giornata, ci si deve fermare a Buyit Ras. Qui troverete un lodge gestito dalla comunità locale, un buon punto per campeggiare, con una bella vista, e il costoso Simien Lodge. Alcuni escursionisti preferiscono raggiun-gere Buyit Ras in auto, evitando le zone densamente popolate all’esterno del parco, e da qui proseguire per Sankaber (13 km; da 3 a 4 ore).

DA BUYIT RAS AL CAMPO DI GEECH VIA SANKABER (25 KM, DA 7 A 8 ORE)La strada vi porterà direttamente a Sankaber, ma se preferite un percorso più panoramico potete seguire il sentiero che costeggia la scarpata. Da Michibi a Sankaber le vedute

TREKKING RESPONSABILEIn Etiopia il trekking rischia di ripercuotersi negativamente sull’ambiente. Potete contri-buire a preservare la natura e la bellezza della regione mettendo in pratica i suggerimen-ti riportati di seguito.

» Riportate alla base tutti i rifiuti da voi prodotti e non sotterrateli per nessuna ragione.

» Riducete al minimo i rifiuti eliminando gli imballi superflui e limitando le scorte di cibo allo stretto indispensabile.

» Alle altitudini più basse, in assenza di servizi igienici, abbiate cura di sotterrare le feci in una buca profonda almeno 15 cm (prendete in considerazione di portare con voi una pala leggera a questo scopo). A quote più elevate il terreno è privo dei microrganismi necessari per degradare le feci umane: pertanto lasciatele all’aperto in un punto in cui i raggi ultravioletti del sole possano seccarle; eventualmente spandetele per facilitare questo processo. Portate sempre via la carta igienica utilizzata (un sacchetto a chiusura ermetica è la soluzione migliore). Nell’espletare i bisogni fisiologici mantenete sempre una distanza di almeno 50, 100 e 200 m rispettivamente dai sentieri, dai corsi d’acqua e dagli edifici più vicini.

» Non usate detergenti né dentifrici, anche se biodegradabili, a meno di 50 m dai corsi d’acqua.

» Mantenetevi sui sentieri tracciati, evitando di tagliare i tornanti: se tracciate un nuovo sentiero lungo un pendio, le successive piogge eroderanno la montagna.

» Evitate di sradicare qualunque tipo di pianta, perché le radici mantengono il suolo compatto.

» Cercate di cucinare servendovi di fornelli a cherosene, alcol o nafta, anziché bruciare legna secca di erica o eucalipto; non usate mai legna di specie indigene.

» Rispettate le leggi, le normative e le regole di comportamento vigenti per quanto concerne l’ambiente, la flora e la fauna.

» Non date da mangiare agli animali, poiché ciò disturba il loro apparato digerente e li porta a dipendere dall’uomo.

» Se campeggiate, cercate di accamparvi in bivacchi preesistenti. Qualora non ve ne siano, sistematevi lontano dai corsi d’acqua, sulla roccia o sulla nuda terra, mai sulla vegetazione.

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percorso per arrivarci da Ambikwa richiede 5-6 ore. Se volete salire anche sulle altre due cime, calcolate altre 2-3 ore per ciascuna. Il ritorno sullo stesso percorso richiede 3-4 ore. Anche se sull’ultimo tratto bisogna arrampi-carsi un po’, nel complesso il trekking non è molto difficile.

PERCORSI DI RITORNOIn genere gli escursionisti ritornano da Am-bikwa a Debark (77 km; 3 giorni) seguendo l’itinerario dell’andata, che passa per Chenek e poi segue la strada fino a Sankaber.

Un interessante percorso alternativo è quello che va da Ambikwa ad Arkwasiye, a nord-est di Chenek, toccando le vicine cime del Beroch Wuha (4272 m) e del Silki (4420 m). Da Arkwasiye a Adi Arkay occor-rono altri 2-3 giorni di duro cammino. In totale il percorso da Ambikwa ad Adi Arkay è di circa 65 km (da 3 a 5 giorni). Tenete pre-sente che le strutture a disposizione nell’area sono molto spartane e potreste finire per dormire nei villaggi. Dall’ultimo campeggio ci vogliono 2 ore per raggiungere Adi Arkay, che si trova 75 km a nord di Debark. Da qui potrete proseguire per Axum utilizzando minibus e autostop.

GITE IN GIORNATADurante la stagione secca ci vogliono appena 2 ore di automobile per arrivare a Chenek, il che lascia tempo in abbondanza per pas-seggiare, scattare fotografie e intrattenersi con i babbuini gelada in vari punti lungo il percorso. Durante la stagione delle piogge, la stretta Cascata di Jinbar, il cui salto è stima-to in 500 m, è una meta quasi imperdibile. Si trova 4 km dopo Sankaber lungo un breve (15 minuti) sentiero fangoso non segnalato.

Il circuito di 6-7 ore dalla strada nei pressi di Ambaras allo straordinario punto pano-ramico di Imet Gogo sarebbe una perfetta gita di un giorno se le autorità del parco non insistessero a far pagare ai turisti la tariffa di una gita di due giorni (le guide del parco, sapendo che questa politica li sta privando di potenziali clienti, hanno protestato, quindi le cose potrebbero cambiare).

Anche se questo vi lascerebbe poco tempo a disposizione da trascorrere nel parco, è possibile fare il viaggio di andata e ritorno in auto da Gondar in giornata.

4 Pernottamento e pastiDEBARKGli alberghi di Debark applicano tariffe maggiorate ai faranji; chiedete sempre uno sconto.

ma più suggestiva, consiste nel seguire l’orlo della scarpata verso sud per tutto il percorso fino a Chenek.

Chenek è probabilmente la zona migliore per ammirare la fauna e la flora dei Monti Simien. Con una breve passeggiata spesso si riesce a raggiungere un intero branco di stambecchi del Simien e nei pressi di Chenek si trova Korbete Metia, un luogo straordina-rio dove è facile avvistare i gipeti.

DA CHENEK AL MONTE BWAHIT E RITORNO (6 KM, DA 5 A 6 ORE)Se avete un po’ di tempo, la stupenda vetta del Monte Bwahit (4430 m) si erge a sud-est del campo di Chenek.

PERCORSI DI RITORNOPer il viaggio di ritorno si può semplicemente ripercorrere lo stesso itinerario (Sankaber è a circa 7-8 ore di cammino da Chenek), ma la maggior parte degli escursionisti torna indietro lungo la strada.

LA SCALATA DEL RAS DASHENIl Ras Dashen francamente non offre grandi soddisfazioni oltre a quella di ‘avercela fatta’. Oltretutto, per uno strano gioco di prospetti-ve, le vette che lo attorniano appaiono più ele-vate, cosa che ha indotto alcuni escursionisti insoddisfatti a trascinare le proprie guide da una vetta all’altra in cerca di quella più alta!

Se volete saltare la parte iniziale del trek-king, potete raggiungere Chenek a bordo di un veicolo e poi cominciare la salita da lì. Tuttavia, anche se questo percorso richiede soltanto tre giorni, il parco vi farà pagare per sei!

DA CHENEK AD AMBIKWA (22 KM, DA 8 A 9 ORE)Il primo giorno, da Chenek un sentiero vi porterà verso est e poi a sud-est fino a un punto panoramico sulla scarpata orientale, da cui potrete osservare la parete nord del Monte Bwahit. Guardando verso est, oltre l’ampia valle del fiume Mesheba, avrete di fronte l’immensa mole del Ras Dashen.

DA AMBIKWA A RAS DASHEN E RITORNO (17 KM, DA 8 A 10 ORE)Quasi tutti gli escursionisti si fermano per la notte ad Ambikwa, quindi raggiungono la vetta del Ras Dashen per poi pernottare di nuovo ad Ambikwa. È una buona idea partire alle prime luci dell’alba. Se non avete un mulattiere, vi consigliamo di ingaggiare qui una seconda guardia che badi alla vostra tenda per tutta la giornata.

Sul Ras Dashen ci sono tre cime distinte e non è chiaro quale sia quella ufficiale, ma qualunque vetta decidiate di raggiungere, il

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dovrete comunque portarvi un sacco a pelo. Gli ospiti che vi soggiornano devono lo stesso pagare la tariffa prevista per campeggiare nel parco. Sono disponibili bevande e piatti locali (pasta, tibs ecc.).

Sankaber Lodge oSTeLLo $(letti in camerata Birr80) Simile ai lodge della comunità, ma senza i pasti, questo lodge gestito dalle autorità del parco dispone di 20 posti letto.

Simien Lodge LoDGe $$$(%0582-310741; www .simiens .com; singole e camere a 2 letti con prima colazione US$160-170; p) A 3260 m di altitudine, questo è l’albergo più alto di tutta l’Africa. I tukul di paglia e pietra sono ampi e confortevoli e quasi tutti apprezzano un soggiorno qui, anche se spesso pensano di ricevere ben poco a fronte di una tariffa da albergo a quattro stelle. La situazione è migliorata rispetto al passato, ma l’acqua calda non è ancora garantita e il riscaldamento a pavimento alimentato a energia solare non è molto efficace. Le opinioni sul cibo (pasti a menu fisso da tre portate US$12; birra Dashen Birr40), invece, sono per lo più positive. Il proprietario faranji finanzia progetti a favore della gente del posto. Hanno un van a disposizione per andare a prendere gli ospiti a Gondar.

8 Per/dal Parco Nazionale dei Monti SimienDue autobus mattutini e svariati minibus fanno servizio tutti i giorni da Debark a Gondar (Birr48, 2 h 30 min). L’unico autobus diretto a nord fino a Shire (per Axum) è quello per Gondar, che in genere arriva a Debark intorno alle 8, ma di solito è pieno. Se volete assicurarvi un posto, l’ufficio del parco nazionale potrà riservarvelo chiedendo a qualcuno di salire a Gondar e di scambiare con voi il suo posto all’arrivo a Debark . Questo servizio costa tra Birr300 e Birr350 e deve essere richiesto almeno un giorno prima . Fare l’autostop è possibile, ma potreste impiegare più di un giorno per raggiungere Shire .

8 Trasporti localiIn genere c’è un autobus alle 6 che fa servizio da Debark a Janamora e fa scendere gli escursionisti in qualunque punto lungo la strada; la tariffa sarà probabilmente di Birr100 a prescindere da dove scendiate . Per il viaggio di ritorno non può essere usato perché non c’è pressoché alcuna possibilità di trovare un posto libero . Convincere la vostra guida a farvi usare uno degli sporadici autocarri Isuzu che trasportano merci sarà probabilmente molto arduo dal momento che è vietato, ma molti

Simien Park Hotel hoTeL $(%0581-170005; singole/doppie senza bagno Birr80/100, singole/doppie/camere a 2 letti Birr200/250/300; p) Situato circa 1 km a nord degli uffici del parco, è l’albergo più frequentato e registra spesso il tutto esaurito. Non sono le camere il motivo della sua popo-larità, ma il fatto che l’acqua (anche calda) viene erogata con una certa continuità. Il servizio è cordiale e anche la cucina è buona (portate principali da Birr35 a Birr55). L’uni-co internet bar di Debark si trova proprio accanto all’albergo.

Unique Landscape Hotel hoTeL $(%0581-170152; www .uniquelshotel .com; doppie/camere a 2 letti/triple Birr250/300/450; p) Le camere sono confortevoli quasi quanto quelle del vicino Simien Park Hotel e il cibo (portate principali da Birr35 a Birr63) è anche meglio.

Simien Long View hoTeL $(%0581-170563; doppie/camere a 2 letti Birr200/300; p) Non è all’altezza dello ‘Uni-que’, ma è più economico.

Berhane Lewath Hotel hoTeL $(%0918-033456; singole/doppie Birr50/100) Alle spalle di un bar animato, questo è stato uno dei primi alberghi ad aprire i battenti a De-bark, e si vede. Vi ritroverete a sperare di non aver bisogno troppo spesso del bagno. Non ci sono docce, ma i proprietari permettono ai faranji di lavarsi (solo acqua fredda) nella loro casa sul retro.

IN MONTAGNAIn passato mangiare e dormire con la gente del posto era normale, ma oggi le guide lo sconsigliano energicamente per via dei tanti escursionisti che si sono lamentati per le condizioni spartane. Probabilmente dormirete per terra e per compagni avrete una varia combinazione di bambini, polli, mucche e pulci.

Campeggio CAMPeGGIo $(Birr10 per notte) Con poche eccezioni, sarete tenuti a campeggiare nei campi ufficiali. I tre affollati campeggi di montagna sono dotati di docce e tutti hanno latrine e capanne per le guide e le guardie armate del parco.

Lodge della comunità oSTeLLo $(letti in camerata Birr80) Fondati dal governo austriaco e gestiti da persone del posto, questi semplici dormitori con due camere e quattro letti (a Buyit Ras, Geech e Chenek) offrono un’alternativa al campeggio, anche se

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Ogni giorno partono vari autobus e mini-bus (Birr23, 1 h 30 min) per Axum, mentre un solo autobus al giorno serve Gondar (Birr90, da 10 a 11 h, partenza alle 5.30). I tempi di percorrenza per Gondar diminui-ranno notevolmente quando sarà completata l’asfaltatura della strada.

Axum (Aksum) አክሱምPOP. 54.000 / ALT. 2130 M

Axum è una lunga serie di enigmi in attesa di soluzione. Tra le sue strade polverose è davvero esistita la dimora della regina di Saba? In quella piccola cappella è veramente custodita la stessa Arca dell’Alleanza che Mosè portò con sé dal Monte Sinai? Ci sono davvero decine di tesori nascosti all’interno di tombe non ancora scoperte? E che cosa significano esattamente quelle famose stele?

Il professor Neville Chittick ebbe a descri-vere Axum come ‘l’ultima delle grandi civiltà del mondo antico a essere rivelata alla cono-scenza moderna’. Ancora oggi, pur essendo uno dei siti antichi più importanti dell’Afri-ca subsahariana, questa città Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO non ha ancora rivelato tutti i suoi segreti, e la visita alle sue tombe e ai suoi palazzi in rovina accenderà sicuramente una scintilla di entusiasmo in ogni visitatore.

In ogni caso, Axum è molto di più di un insieme di mute rovine. Per quanto essen-zialmente rurale, la città ha una vivacità, uno spirito e una considerazione a livello nazionale che raramente si riscontrano negli altri siti an-tichi: i pellegrini vi si recano ancora a migliaia per rendere omaggio alle sue grandi chiese e tutti gli etiopi sarebbero disposti a giurare che l’Arca dell’Alleanza è conservata qui.

StoriaLa storia antica di Axum, come la maggior parte di quella etiopica, è avvolta nella leg-genda e la verità storica rimane per lo più sconosciuta. Mentre continua il dibattito tra gli storici e la stragrande maggioranza degli etiopi sulla possibilità che Axum sia stata realmente la capitale della regina di Saba nel X secolo a.C., è assodato che una civiltà im-portante cominciò a fiorirvi già nel 400 a.C.

Nel I secolo d.C. Axum era ormai nota ai mercanti greci come una grande città e potente capitale di un vasto impero. Per quasi 1000 anni dominò i vivaci commerci tra Africa e Asia e il regno axumita divenne uno dei più grandi del mondo. Poi, improv-visamente, la sua potenza svanì e la città finì

escursionisti che, una volta arrivati a Chenek, scoprono di non poterne più, ci riescono, magari pagando una tariffa esorbitante.

Il cancello del parco apre alle 6 e i veicoli non sono ammessi prima di questo orario e dopo le 18 . Le guide possono organizzare trasferimenti in minibus e fuoristrada, anche se nel caso dei fuo-ristrada il prezzo da pagare è molto alto perché i mezzi generalmente arrivano da Gondar . I minibus possono raggiungere qualunque località quasi tutto l’anno, ma da luglio a settembre per andare oltre Sankaber è necessario un fuoristrada .

AXUM E L’ESTREMO NORDMalgrado l’affascinante connubio tra siti ricchi di storia e la vita di una piccola citta-dina etiope, Axum è la località che più spesso viene trascurata da chi non ha il tempo di coprire l’intero circuito storico e opta per una versione più breve. Tuttavia, se ne avete la possibilità, vi consigliamo di non perder-vela: dai monasteri in cima alle montagne alle tombe sotterranee, regala una favolosa miscela di storia e avventura.

Shire ሽሬPOP. 57.200 / ALT. 595 M

L’assolata e polverosa città di Shire, su alcune cartine segnata come Inda Selassie, è una località che ai viaggiatori interessa solo in quanto punto di transito sul percorso per Axum, 60 km a est.

Se rimanete bloccati a Shire (e succederà di sicuro se arriverete dopo le 17), potrete sce-gliere tra diversi discreti alberghi. Il Gebar Shire Hotel (%0344-443427; www .gebarshire hotel .com; doppie senza bagno Birr240, doppie con prima colazione Birr477-720, camere a 2 letti Birr653; pi) è un vistoso albergo situato sulla roton-da principale nel centro della città; l’unica pecca sono le tariffe eccessive applicate ai faranji. Per il pranzo, la maggior parte dei tour operator opta per l’Africa Hotel (%0344-440101; doppie senza bagno Birr105, doppie e came-re a 2 letti Birr125-155, portate principali Birr25-95; p) perché il cibo è discreto e generalmente viene servito velocemente. Le camere sono meno apprezzate perché sono rumorose e in alcuni casi maleodoranti, anche se in quanto a prezzi battono la concorrenza. Il National Hotel (%0912-086151; doppie senza bagno Birr40, doppie Birr58; p), alle spalle della stazione degli autobus, offre camere logore con doccia fredda a prezzi equi.

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parate – sono quasi sempre studenti di storia che vi permetteranno di godere al meglio della visita. L’ufficio dell’Associazione delle Guide di Axum si trova accanto all’ingresso del Parco delle Stele Settentrionali. Rufael Fitsum (%0913-125540; rufael12@yahoo .com), Tedros Girmay (%0910-081534) e Solomon Belay (%0914-743768) sono guide consigliate. Rufael può farvi da guida anche nella visita delle chiese scavate nella roccia del Tigrai.

Il libro Ethiopia: The Unknown Land, di Stuart Munro-Hay, è un ottimo compendio di storia e archeologia dei principali siti e monumenti di Axum.

Stele di Axum MoNUMeNTI

(cartina p102) L’intera zona di Axum è dissemi-nata di antiche stele axumite: non importa che ne osserviate un campione ridotto o che ammiriate un enorme obelisco svettante: ne rimarrete comunque impressionati. Per informazioni v. lettura p104.

nel dimenticatoio. Soltanto oggi, un migliaio di anni più tardi, gli archeologi iniziano a nutrire un serio interesse nei suoi confronti. Per ulteriori informazioni v. Il regno di Axum (p236) e la lettura a p103.

1 Che cosa vedereUn solo biglietto d’ingresso (interi/studenti Birr50/25) consente di visitare tutti i luo-ghi turistici nelle immediate vicinanze di Axum, tranne il complesso delle chiese di Santa Maria di Sion e i monasteri di Abba Pentalewon e di Abba Liqanos. Il biglietto è valido per tre giorni ed è in vendita presso il centro di informazioni turistiche di Axum (p111). Tutti i siti sono aperti dalle 8 alle 18, ma nei siti minori le guardie chiudono per la pausa pranzo. Portatevi una torcia per visitare le tombe.

Benché possiate visitare i monumenti da soli, vi consigliamo di ingaggiare una delle guide ufficiali (Birr250 al giorno), molto pre-

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v. cartina Parco delle SteleSettentrionali (p102)

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Axum (Aksum)

To King Ezana's Inscription (250m);Tombs of Kings Kaleb &

Gebre Meskel (850m);Abba Liqanos Monastery (1 5km);.

Abba Pentalewon Monastery (3km)

To Ta'akha Maryam (200m);Dungur (Queen of Sheba's)Palace (900m); Gudit StelaeField (900m);Gobodura Hill (3 4km).

‚To AnimalMarket (800m)

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trova ai margini occidentali del Parco delle Stele Settentrionali e si ritiene che risalga alla fine del IV secolo d.C. Presenta una struttura più complessa e i blocchi di granito di cui consta sono più grandi e finemente decorati rispetto ad altre tombe. Comprende un’anti-camera e una camera interna circondata su tre lati da un corridoio di passaggio.

Sopra la tomba, a livello del suolo, pare sorgesse un edificio rettangolare dal tetto piatto, le cui dimensioni erano circa 12 mq con un’altezza di 2,8 m. In cima alla scalinata che scende alla tomba si trovava una lastra di pietra con incisa una finta porta, quasi del tutto identica a quelle che si trovano sulle stele. Osservate i grossi elementi metallici di raccordo usati per fissare tra loro i blocchi di pietra.

Tombe del Parco delle Stele Settentrionali SITo STorICo

(cartina p102) Malgrado la maestosità delle torri di roccia che sembrano toccare le stelle, ciò che è storicamente più importante si nasconde sotto i vostri piedi. È curioso che il 90% dei tesori di Axum non sia ancora stato portato alla luce: potreste ritrovarvi a sentire l’eco di una tomba ancora chiusa che risuona sotto i vostri piedi mentre passeggiate in esplorazione. Qui sta in parte il fascino di Axum: il pensiero che nelle profondità del suolo si celino ancora interessanti rovine e segreti in attesa di essere scoperti.

Gran parte delle tombe finora portate alla luce è stata saccheggiata dai ladri, per cui conosciamo ben poco delle usanze funebri axumite o dell’identità dei defunti.

Tomba della Falsa PortaNel 1972 fu scoperta la straordinaria Tomba della Falsa Porta, nota localmente con il nome impreciso di Tomba di re Ramhai. Si

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To BusStation (550m);

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Airport (5 5km);.Adwa

(18km)

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æ Che cosa vedere

1 Arbatu Ensessa ................................... B2 2 Arca dell’Alleanza ................................ B2 3 Mercato delle ceste ............................. B3 4 Fico di Da’Ero Ela ................................. A2 5 Ezana Park ........................................... C3 6 Tomba di re Bazen ............................... D3 7 Mercato principale .............................. B3 8 Chiesa nuova di Santa Maria di Sion ... B2 9 Chiesa vecchia di Santa Maria di Sion ... B2 10 Pietre del Trono.................................... B2

Ø Attività, corsi e tour

Abune Yemata Tours & Travel ........(v. 13)

ÿ Pernottamento

11 Abyssinia Hotel .................................... D4 12 Africa Hotel ...........................................F3 13 Ark Hotel ...............................................F3 14 Huruy Hotel ......................................... B4 15 Kaleb Hotel .......................................... C4 16 Tekla Haimanot Pension ..................... B3

ú Pasti 17 AB Traditional Restaurant ................... C3 18 Abinet Hotel ..........................................E3 19 Atse Yohanes International Restaurant ...........................................F3 20 Ezana Café ........................................... D3

û Locali 21 Nati Juice ............................................. C4

þ Shopping

22 Abyssinia Handcraft Shop- Sunlight Fitsum ................................... B2

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sono emersi resti di gioielli d’oro, collane, armi e oggetti di bronzo e di vetro. Nessuno sa con esattezza chi vi fosse sepolto, ma si presume che la tomba custodisse i corpi di una donna anziana, di un uomo e di un’altra persona; i tesori rinvenuti ne indicherebbero l’appartenenza alla nobiltà.

La tomba rimane chiusa perché gli arche-ologi ritengono che siano necessari ulteriori scavi, ma attraverso il cancello si vede chia-ramente uno degli archi.

Tomba di Nefas MawchaLa tomba megalitica di Nefas Mawcha consi-ste in un’ampia camera centrale rettangolare, circondata da un passaggio su tre lati. La tomba è insolita per le grandi dimensioni, la raffinatezza della struttura e la misura delle pietre impiegate (il blocco di granito che copre la camera centrale misura 17,3 m per 6,4 m e pesa circa 360 tonnellate!). Si ritiene che sia stata la Grande Stele abbattu-tasi sul tetto della tomba a causarne il crollo spettacolare.

La gente del luogo crede che qui sotto si trovi la ‘macchina magica’, ossia l’originale strumento che gli axumiti avrebbero uti-lizzato per sagomare e incidere le stele e le tombe, lo stesso che, a quanto pare, venne usato per realizzare alcune delle chiese ru-pestri del Tigrai.

L’intero contenuto della tomba è stato rubato nell’antichità, e a giudicare dalle distanze percorse dai saccheggiatori per impadronirsene si può dedurre che si trat-tasse di oggetti di grande valore. La base che sosteneva il sarcofago, costituita da un’unica pietra, è tuttora visibile.

MausoleoIl cosiddetto mausoleo presenta un portale monumentale (ricavato da una singola lastra di granito) che indicava l’ingresso alla tomba e che reca le stesse curiose decorazioni a finte porte trovate sulle stele. Il portale conduce a un corridoio su cui si affacciano 10 camere. Nel complesso la tomba copre un’area di circa 240 mq, e parte di essa è stata saccheggiata in un’epoca imprecisata da ladri che sono riusciti a perforare una muratura spessa ben 1,5 m.

Tomba degli Archi di Mattoni Risalente alla fine del III secolo, questa tomba si presenta straordinariamente ben conservata; contiene quattro camere scavate nella roccia, separate da una serie di archi di mattoni e calce. Questi archi sono uguali a quelli che c’erano nel mausoleo prima che i saccheggiatori di tombe lo danneggiassero.

La tomba è stata scoperta nel 1974 e, sebbene gli archeologi siano stati preceduti di secoli dai ladri di tombe, al suo interno

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uomini), a pianta rettangolare, è uno splen-dido esempio di architettura tradizionale; fu fatta costruire dall’imperatore Fasiladas, il fondatore di Gondar, nel 1665. L’interno è decorato da interessanti affreschi, com-presa una raffigurazione dei Nove Santi (p114). Si ritiene che l’antico basamento su cui poggia facesse parte della prima chiesa del continente, edificata da re Ezana nel IV secolo e distrutta nel IX secolo durante le devastanti incursioni della regina Gudit e poi nuovamente ricostruita e distrutta durante l’attacco di Ahmed Gragn il Mancino nel 1535. Altri resti di questa chiesa si possono vedere accanto al museo.

L’enorme chiesa nuova di Santa Maria di Sion fu fatta costruire negli anni ’60 da Hailé Selassié per dare un luogo di culto alle donne della zona ed è prova del suo gusto stravagante. Senza tanti giri di parole possiamo affermare che è decisamente brutta, ciò nonostante il suo profilo spicca deciso nel panorama. Accanto alla chiesa si innalza verso il cielo un campanile di dimensioni sproporzionate, chiaramente ispirato alle stele.

Nelle vicinanze si trova un museo che presto verrà trasferito e ampliato, e che con-tiene una stupefacente collezione di tesori, tra cui un’eccezionale raccolta di corone di antichi sovrani etiopi, ori, calici d’argento, croci, gioielli e persino tamburi, che la dicono lunga sulle ricchezze della chiesa. Le guide del museo si aspettano una mancia.

Sempre di grande interesse storico, oltre il cancello della chiesa antica, sono visibili le pietre del trono dove venivano incoronati i nobili locali.

Museo Archeologico MUSeo

አርኪዮሎጂ ሙዝየም (cartina p102) Questo mu-seo interessante e ben allestito nel Parco delle Stele Settentrionali ospita un’affascinante varietà di reperti rinvenuti nelle tombe, tra cui oggetti d’uso quotidiano come lampade e portaincensi, ma anche oggetti di vetro finis-simo. Offre inoltre la possibilità di ammirare i bei doccioni a forma di leone, un grazioso vaso a forma di uccello a tre zampe, una raccolta di iscrizioni ben conservate in lingua sabea e ge’ez, alcune delle quali risalenti a 2500 anni fa, un’anfora proveniente dalla Turchia o da Cipro che testimonia gli scambi commerciali dell’antichità e una collezione particolarmente significativa di monete axumite. All’uscita potrete prendere parte a una cerimonia del caffè.

Chiese di Santa Maria di Sion ChIeSe

ጺዮን ማርያም ቤተክርስቲያን (cartina p100; ingresso Birr200, videocamera Birr100; h7 .30-12 .30 e 14 .30-17 .30 lun-ven, 9-12 e 14 .30-17 .30 sab e dom) Indipendentemente da quale fosse la religione storicamente più importante, Axum ha sempre avuto il ruolo di città santa. Di fronte al Parco delle Stele Settentrionali, in un complesso cinto da mura, si trova il centro dell’universo cristiano etiopico.

In una forma o nell’altra qui è sempre esistito un luogo di culto, sin dagli albori del cristianesimo etiopico: secondo la tradizione sarebbe stato Dio stesso, disceso dai cieli, a indicare che qui avrebbe dovuto sorgere una chiesa, anche se, purtroppo, delle chiese più antiche oggi non rimane nulla. All’estremità meridionale del complesso, la chiesa antica (ingresso consentito solo agli

LA CADUTA DI AXUMDopo che Axum ebbe perso il controllo sui commerci nel Mar Rosso a causa dell’ascesa degli arabi, la società etiopica regredì rapidamente e il paese sprofondò in un periodo buio durato ben cinque secoli, sebbene fosse ancora ricco di risorse naturali.

I motivi di tale declino non sono ancora chiari. Le teorie che sostengono l’incidenza di fattori ambientali suggeriscono che una popolazione in crescita abbia portato all’ecces-sivo sfruttamento dei terreni agricoli e alla deforestazione, con conseguente erosione del suolo. Le teorie di natura climatica ipotizzano invece che si sia verificata una sorta di ‘surriscaldamento globale’, che distrusse l’agricoltura e portò quindi siccità e carestie. Secondo le teorie militari, infine, Axum fu vittima di ripetute incursioni da parte di tribù confinanti.

Stando alla tradizione locale, invece, intorno al IX secolo il potere axumita fu usurpato dalla temuta regina guerriera Gudit (o Judit), forse pagana o ebrea, che assassinò il so-vrano e diede la città alle fiamme. Questa leggenda sembra trovare riscontri in almeno due documenti scritti dell’epoca e potrebbe rappresentare un raro caso in cui la tradizio-ne etiopica si è mescolata, almeno in parte, con la realtà storica.

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ga la leggendaria Arca dell’Alleanza (per ulteriori informazioni sull’Arca e sulla sua rivendicazione da parte dell’Etiopia v. p238). Non pensiate di poterle dare una sbirciatina,

Infine, tra la chiesa antica e la chiesa nuova si trova il vero oggetto della devozione di moltissimi etiopi: una piccola cappella attentamente sorvegliata, che pare conten-

GUIDA RAPIDA ALLE STELE DI AXUML’impiego di stele come pietre tombali e monumenti in onore dei sovrani è una tradizione tipica dell’Africa nord-orientale, mantenutasi viva per circa 5000 anni, che proprio ad Axum raggiunse l’apogeo. Al pari delle piramidi egizie, le stele di Axum servivano a mostra-re al mondo l’autorità, il potere e la magnificenza delle dinastie regnanti. Le straordinarie stele di Axum colpiscono per le dimensioni notevoli, l’ottimo stato di conservazione e un aspetto sorprendentemente moderno. Scolpite in singoli pezzi di granito, alcune sembrano quasi condomini, con piccole finestre, porte e talvolta anche maniglie e serrature.

Malgrado la proverbiale durezza del granito, gli artisti di Axum riuscirono a plasmarlo in maniera superba, spesso ispirandosi a modelli che rispecchiavano lo stile tradizionale delle case e dei palazzi locali (per saperne di più sull’architettura axumita, v. p273).

Si pensa che, nell’antichità, sul fronte e sul retro delle stele fossero fissate delle placche metalliche, a forma di falce di luna o di disco. Come quest’ultimo rappresenta il sole, anche la mezzaluna è un antico simbolo pagano, originario dell’Arabia meridionale. Nel 1996, presso la Tomba degli Archi di Mattoni, fu rinvenuta una placca che, pur danneggiata, s’in-castrava perfettamente nei fori in cima a una stele, e recava l’effigie di un volto, forse del sovrano a cui era dedicata. Oggi è possibile ammirarla presso il Museo Archeologico. Anche se la gente del posto ha da tempo assegnato il nome di un re a ogni stele, nessuno sa con esattezza a chi fossero dedicate (ma è certo che i nomi scelti dalla popolazione locale sono sbagliati). Per questa ragione, gli storici utilizzano solo i numeri per identificare ogni stele.

Secondo la tradizione etiopica, per sollevare e trasportare dalle cave per 4 km i pesanti monoliti (il più grande dei quali pesava non meno di 520 tonnellate) sono intervenute le forze celesti dell’Arca dell’Alleanza; gli archeologi invece sono certi che siano state impiega-te forze più terrene, vale a dire elefanti, rulli e carrucole.

Parco delle Stele Settentrionali የሰሜን የመቃብር ትክል ድንጋዮች መስክII Parco delle Stele Settentrionali è il più vasto e importante d’Etiopia e ospita 66 stele risa-lenti al III e al IV secolo d.C., sebbene in origine ce ne fossero molte di più: alcune sono state rimosse e altre potrebbero essere ancora sepolte.

Le dimensioni delle stele variano da 1 a 33 metri di altezza; alcune sono costituite da un semplice blocco di pietra (la maggior parte), mentre altre sono formate da blocchi di gra-nito rettangolari finemente decorati, di solito con i lati piatti e l’apice arrotondato o conico. Anche se indubbiamente collegate alle pratiche di sepoltura, non è ancora certo se ogni stele corrisponda a una tomba. In questo sito si trovano le stele più grandi e più celebri (la Grande Stele, la Stele di re Ezana e la Stele di Roma), descritte di seguito; v. cartina p102.

LA STELE DI RE EZANAAnche se versa in condizioni tutt’altro che buone, la stele 3, alta 23 m e con un peso di 160 tonellate, ha fatto qualcosa che nessun’altra di pari dimensioni aveva mai fatto: è rimasta in piedi! – sebbene oggi sia sostenuta da una gru. Henry Salt, il viaggiatore britannico che per primo la descrisse nel 1805, la definì ‘il monumento più perfetto e ammirevole del suo ge-nere’. La piattaforma di pietra alla sua base potrebbe aver svolto la funzione di altare; entro la piattaforma si trovano quattro cavità della profondità di circa 30 cm, che probabilmente servivano a raccogliere il sangue durante le offerte sacrificali. È la più antica delle tre stele più celebri ed è scolpita solo su tre lati.

LA GRANDE STELEDistesa al suolo come un soldato caduto, l’imponente stele 1 di 33 m, conosciuta anche come Stele di re Ramhai, è ritenuta il singolo blocco di pietra più grande che l’essere umano abbia mai tentato di erigere, e quanto a ideazione e ambizione supera di gran lunga anche gli obelischi egizi.

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fino alla cancellata che la circonda: ci è stato riferito che il motivo di questo rigore è che un paio di anni fa due turisti hanno avuto l’impudenza di cercare di scavalcarla per

perché soltanto un guardiano appositamente scelto può accedere all’Arca. In effetti, nessu-no è autorizzato ad avvicinarsi alla cappella e gli stranieri non possono neppure spingersi

Secondo gli studiosi cadde proprio mentre veniva innalzata, all’inizio del IV secolo. Os-servando la ‘radice’ non lavorata (lunga appena 2,7 m), che contrasta con l’elegante base scolpita e con i complessi rilievi raffiguranti stambecchi alla sommità, ci si può fare un’idea della precisione, della finezza e della competenza tecnica degli scalpellini di Axum.

Nel crollo, la Grande Stele si è abbattuta contro l’enorme pietra da 360 tonnellate che ricopriva la camera centrale della Tomba di Nefas Mawcha (p102). La parte superiore della stele si è spezzata e ha fatto crollare la camera centrale della tomba, disperdendo ovunque gli imponenti sostegni del tetto. Dato che in questo punto non è più stata eretta alcuna altra ste-le, pare ovvio che il crollo sia stato interpretato come la fine della tradizione di Axum. Alcuni studiosi hanno persino suggerito che questo disastro possa aver contribuito alla conversione della popolazione al cristianesimo, una sorta di torre di Babele etiopica. C’è addirittura chi ipotizza che la stele possa essere stata sabotata intenzionalmente per simulare un messag-gio divino. Qualunque sia il motivo del crollo, la stele si trova ancora dove cadde 1600 anni fa, a memoria eterna della sconfitta del paganesimo da parte del cristianesimo.

LA STELE DI ROMACon un altezza di 24,6 m e un peso di 170 tonnellate, la stele 2 è la seconda per dimensioni di Axum. Come per la Grande Stele, le elaborate decorazioni di finestre e porte, ripetute per vari livelli, coprono tutti e quattro i lati. Il suo crollo, avvenuto tra il X e il XVI secolo, pare sia stato causato dai predoni che razziavano il sito. Si ruppe in tre pezzi e le fratture sono chiaramente visibili.

Nel 1937 i pezzi furono spediti in Italia per volere di Mussolini, che li fece riassemblare e collocò la stele in Piazza di Porta Capena a Roma, dove era nota come Obelisco di Axum e dove è rimasta fino al 2005. Dopo il ritorno ad Axum nello stesso anno, a conclusione di decenni di negoziazioni, nel 2007 l’UNESCO la rimise in piedi, giusto in tempo per le celebra-zioni del millennio etiopico. Oggi si erge gloriosa, senza dubbio la più imponente di tutte.

ALTRE STELEDistesa al suolo tra il Mausoleo e la Tomba della Falsa Porta si trova l’importante stele incompiuta. Il fatto che non sia stata completata comprova la teoria secondo cui la deco-razione delle stele era realizzata in loco e non alle cave.

Sebbene nessuna sia ancora in piedi, nel campo a est della Chiesa di Enda Iyesus si possono vedere diverse grandi stele. Una si distingue per la particolarità delle decorazioni visibili sulla sommità, ed è talvolta chiamata stele unica. La grande decorazione in rilievo a forma di casa, con un rettangolo sormontato da un triangolo, sarebbe, secondo alcuni, una prova molto antica del fatto che Axum custodirebbe l’Arca dell’Alleanza.

Parco delle Stele di Gudit የጉዲት የመቃብር ትክል ድንጋዮች መስክBenché meno appariscenti di quelle che si trovano nel centro della città, le Stele di Gudit meritano comunque una visita.

Chiamate così in onore della regina Gudit (v. La caduta di Axum, p103), quasi tutte sono piccole, disadorne e giacciono sul terreno. La gente del posto ritiene che la più grande, lungo la strada a est, identifichi il luogo in cui è sepolta la regina di Saba. Ma nessuna di queste associazioni è possibile dal momento che le stele risalgono al II secolo d.C.

Malgrado gli scavi compiuti negli anni ’70 e ’90, si sa molto poco di questo campo. Pare che alcune stele sorgano sopra delle tombe, tuttavia non ne sono state individuate né di scolpite nella roccia né di edificate. Fra i ritrovamenti del sito si annovera una bella serie di coppe di vetro del III secolo d.C., che ha indotto gli studiosi a ritenere che questo sito potes-se essere il cimitero della piccola nobiltà di Axum.

Il campo è impiegato come terreno agricolo, per cui da giugno a ottobre inoltrato è possi-bile camminare solo lungo il sentiero centrale e sul ciglio della strada.

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Come la tomba di re Meskel, quella di re Kaleb è raggiungibile percorrendo una lunga scala rettilinea. All’interno, i blocchi di pietra sono più grandi, spigolosi e uniti con minore precisione. Fra quanti attribui-scono la realizzazione della tomba a Kaleb, sono pochi coloro che ritengono che il re sia stato effettivamente sepolto qui: secondo la teoria più diffusa le sue spoglie si trovano al Monastero di Abba Pentalewon, dove egli visse dopo aver abdicato. L’incompiutezza della tomba aggiunge credibilità a tale teoria. Si dice, inoltre, che all’interno della tomba ci sia un tunnel segreto che porta fino al Mar Rosso!

In superficie, una sorta di cortile soprele-vato congiunge le due tombe. Alcuni studiosi ipotizzano che qui sorgessero due chiese parallele con pianta a basilica, probabilmente di epoca posteriore alle tombe.

Iscrizione di re Ezana MoNUMeNTo

የንጉስ ኢዛና ፅሁፍ (fuori cartina p100) Salendo verso le tombe dei re Kaleb e Gebre Meskel si passa accanto a una piccola capanna che contiene un reperto di straordinario valore, rinvenuto per caso da un contadino nel 1988. Si tratta di un pilastro con un’iscrizione trilin-gue in sabeo, ge’ez e greco, una sorta di Stele di Rosetta etiopica. L’iscrizione, risalente a un periodo compreso tra il 330 e il 350 d.C., celebra i titoli onorari e le vittorie militari di re Ezana su ‘nemici e ribelli’. In un passaggio dell’iscrizione si ringrazia il dio della guerra, il che riporta la pietra al periodo precedente la conversione di Ezana al cristianesimo. Ricordate di lasciare una piccola mancia al guardiano che apre la capanna.

Giardino di re Ezana PArCo

የኢዛና መናፈሻ (cartina p100) In questo parco nel centro della città, all’interno di un brutto capanno dal tetto di lamiera, si trova una pietra con un testo identico a quello dell’Iscri-zione di re Ezana, ma in condizioni peggiori e in una posizione infelice. Il parco comprende anche un’alta stele e qualche scultura.

Bagni della regina di Saba SITo STorICo

የንግስት ሳባ መዋኛ (cartina p102) Nonostante le pittoresche leggende, quest’ampia vasca non era il luogo in cui la regina di saba faceva il bagno. Più probabilmente non era né una piscina né una vasca colossale, ma un’importante risorsa idrica della cui età non si è certi, ma che di sicuro è stata usata come sorgente per millenni. Le sue dimen-sioni (17 m di profondità) sono ancora più impressionanti se si considera il fatto che fu

intrufolarsi nella cappella! Comunque la pen-siate su questa leggenda, non si può negare che trovarsi in questo luogo durante una ce-rimonia religiosa importante o in occasione di una festa, quando migliaia di pellegrini si riversano in città, è un’esperienza di pura devozione e di fede che lascia incantati.

Tenete presente che l’Arca potrebbe essere temporaneamente trasferita a causa di un’infiltrazione d’acqua nel tetto dell’edificio.

Arbatu Ensessa ChIeSA

አርባዕቱ እንስሳ ቤተክርስቲያን (cartina p100) La chiesa delle ‘quattro bestie’, che simbo-leggiano i quattro evangelisti, fu ricostruita intorno al 1950; vale la pena di visitarla per ammirare i meravigliosi affreschi (quasi tutti moderni, ma qualcuno anche antico) che coprono quasi interamente le pareti interne. I santi e gli angeli sul soffitto sono particolarmente belli. Pur avendo un’entrata a sé stante, l’ingresso è compreso nel costo del biglietto per il Complesso delle chiese di Santa Maria di Sion.

Tombe dei re Kaleb e Gebre Meskel ToMBe

የንጉስ ካሌብና የንጉስ ገብረ መስቀል መቃብር (fuori cartina p100) Su una collinetta circa 1,8 km a nord-est del Parco delle Stele Setten-trionali si trovano due tombe monumentali, da cui si ammira il panorama sui frastagliati Monti di Adua. Secondo la tradizione locale, le tombe (ora coperte da tettoie di metallo) sono da attribuire a un sovrano del VI secolo, re Kaleb (v. lettura p107), e al figlio, re Gebre Meskel.

Sebbene l’architettura delle tombe gemelle ricordi quella della Tomba della Falsa Porta, queste sono molto più sofisticate e utilizzano pietre di forma irregolare che aderiscono perfettamente l’una all’altra, senza bisogno di elementi metallici di raccordo.

Delle due tombe, quella di Gebre Meskel (a sud) è la più raffinata. La precisione delle giunture tra i blocchi di pietra è ine-guagliata nelle altre tombe di Axum. La tomba consiste in una camera cerimoniale e cinque altre stanze, una delle quali ha un portale d’accesso eccezionalmente lavorato; al suo interno sono conservati tre sarcofagi, di cui uno decorato con una croce simile a quelle cristiane visibili sulle monete axumite. Questo particolare ci riporta a un periodo intorno al VI secolo, epoca confermata anche dalla tradizione locale, ma sono in molti a ritenere che re Meskel sia stato invece sepolto a Debre Damo.

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talewon si passa dal Monastero di Abba Li-qanos (ingresso consentito solo agli uomini), che fu costruito anch’esso da uno dei Nove Santi e vanta anche splendide vedute. Non conserva tesori di sorta: la chiesa moderna, costruita in sostituzione di quella distrutta dal Derg quando l’area fu occupata da ribelli, non riveste alcun interesse e, a fronte di quello che si paga per il biglietto d’ingresso, c’è ben poco da vedere.

Tomba di re Bazen ToMBA

የንጉስ ባዜን መቃብር (cartina p100) Sebbene sia la più rozza di tutte le tombe, scavata nella roccia anziché essere realizzata in elegante muratura, la Tomba di re Bazen è immersa in un’atmosfera quasi magica. Al di sopra della tomba si nota un pozzetto rettango-lare scavato nella roccia, contenente una serie di piccole camere funebri, alcune delle quali sembrano incomplete. A giudicare dal numero di tombe e di stele rinvenute nelle vicinanze, il sito doveva essere molto grande e importante.

Secondo la tradizione locale, re Bazen non soltanto regnava nell’anno della nascita di Cristo, ma era Baldassarre, uno dei tre Magi della tradizione biblica (quello che offrì in dono l’incenso) e fu lui a portare la notizia della natività in Etiopia.

Dungur (Palazzo della regina di Saba) roVINe

ደንጉር (የንግስት ሳባ) ቤተ-መንግስት (fuori cartina p100) La struttura di Dungur, comune-mente nota come il Palazzo della regina di Saba, secondo gli storici fu più probabilmen-te la residenza di un nobile. Gli scavi l’hanno riportata alla luce per intero e, anche se in alcune parti i restauri sono piuttosto malfatti, le 44 camere che la compongono assicurano una visita interessante. Non si sa con esat-tezza a che epoca risalga il complesso, ma probabilmente fu costruito intorno al VI secolo d.C.

Lo stile architettonico è caratterizzato da piccole pietre grezze inserite in una struttura

scavata nella roccia. Il bacino è noto anche come Mai Shum, ‘acqua del capo’.

Purtroppo la sezione più esterna è stata rivestita di cemento negli anni ’60, cosa che l’ha resa più simile a un moderno bacino idrico anziché a un antico monumento di grande valore. La vasca è utilizzata per i festeggiamenti di Timkat, come i Bagni di Fasiladas (p84) a Gondar.

Abba Pentalewon MoNASTero

አባ ጰንጠሌዎን (fuori cartina p100; ingresso uomini/donne Birr80/60, videocamera Birr20) Al di sopra di Axum, su una vetta alta e stretta, si erge il Monastero di Abba Pentalewon. Secondo la tradizione, il monastero fu costruito da uno dei Nove Santi (v. p114), Abba Pentalewon, un uomo che si dice abbia pregato ininterrot-tamente per quarant’anni, e che in seguito diede ospitalità al re Kaleb dopo che ebbe ab-dicato al trono. Il sito era già sacro ai pagani e si pensa che il monastero sia stato eretto qui proprio per sostenere il cristianesimo e sradicare le credenze pagane.

La chiesa originale, di cui sono ancora visibili le fondamenta, risale probabilmente al VI secolo, ma la graziosa chiesa ‘vecchia’ (ingresso consentito solo agli uomini) è stata costruita solo intorno al 1940 e custodisce al suo interno dipinti antichi e moderni. Le don-ne possono entrare nella chiesa nuova per ammirare opere simili, ma esclusivamente moderne. I tesori del monastero – tra cui le corone dei re Kaleb and Gebre Meskel – non sono esposti in un museo, ma un monaco li tirerà fuori per mostrarveli e lo farà in modo divertente.

Il principale sentiero di accesso (percor-ribile esclusivamente a piedi) si trova oltre le tombe dei re Kaleb e Gebre Meskel. Per il ritorno potete scendere verso la strada principale di Axum nei pressi del Consular International Hotel.

Abba Liqanos MoNASTero

አባ ሊቃኖስ (fuori cartina p100; ingresso Birr200) Sulla strada per il Monastero di Abba Pen-

LA CONVERSIONE DI KALEBRe Kaleb fu il sovrano più ricco e potente che l’impero axumita abbia mai avuto: nel 540 d.C. controllava una vasta fascia di territorio dalle montagne dell’Etiopia ai deserti d’Ara-bia, e la sua potenza era paragonabile a quella della Persia e di Bisanzio. Tuttavia, nono-stante possedesse tutto ciò che il denaro poteva comprare, e molto altro, un giorno, dopo una feroce campagna militare in Arabia, abbandonò tutto, abdicò e spedì la propria coro-na a Gerusalemme, affinché fosse esposta nella Chiesa del Santo Sepolcro; poi si ritirò a vita privata nel Monastero di Abba Pentalewon, dove visse i suoi ultimi anni in preghiera.

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parete di roccia e poi abbandonate. Quali fossero gli strumenti utilizzati dagli abili artigiani di Axum per lavorare le pietre è ancora un mistero, ma qui riuscirete a com-prendere chiaramente almeno il processo di taglio. Dopo aver delimitato il blocco di granito prescelto, venivano create delle cavità rettangolari, all’interno delle quali erano inseriti dei cunei di legno. Probabilmente, poi, tali cunei venivano gonfiati con acqua finché la roccia si rompeva.

Altrettanto interessante è la Leonessa di Gobodura (የጎቦዱራዋ እንስት አንበሳ). Secondo la leggenda fu qui che l’arcangelo Michele combatté una strenua lotta contro una feroce leonessa, che si concluse quando il santo raccolse tutte le sue forze e scagliò l’ani-male contro la roccia. L’impatto fu talmente violento che il profilo dell’animale è visibile tuttora. O forse fu un artista di eccezionale talento a scolpire nella pietra un ritratto tanto realistico dell’animale. Non si sa con precisione a che epoca risalga la Leonessa di Gobodura, ma probabilmente non è più antica del III secolo d.C., periodo in cui sulle stele di Axum cominciarono ad apparire le prime incisioni.

Il parcheggio è segnalato 3 km a ovest di Axum, a breve distanza dalla strada per Shire. Dalla strada la passeggiata non è molto agevole, occorre scavalcare macigni e attra-versare un tratto di boscaglia, per cui avrete bisogno di una guida per riuscire a trovare il sito. Generalmente si impiega un’ora per completare il circuito, ma la zona è molto bella e alcuni viaggiatori trascorrono ore a passeggiare nei dintorni.

di legno, con mura intervallate da rientranze che si assottigliano nella parte superiore. Il pavimento lastricato ben conservato appar-teneva forse alla sala del trono. Nel palazzo ci sono anche sale del tesoro nascoste, una zona riservata ai bagni e una cucina, dove sono ancora visibili due grandi forni di mat-toni. Le trombe delle scale fanno pensare che l’edificio avesse almeno un piano superiore.

Ta’akha Maryam roVINe

ተክኧ ማርያም (fuori cartina p100) I primi scavi hanno rivelato che Ta’akha Maryam (ingres-so sul lato nord) era un palazzo magnifico, probabilmente risalente al VI secolo d.C. o a un’epoca ancora precedente. Con una super-ficie di circa 120 m per 80, il palazzo era più grande di Dungur e anche molto più vasto dei palazzi medievali europei della stessa epoca. Oggi restano soltanto cumuli di macerie e un paio di blocchi lavorati, adagiati ai margini della strada costruita durante la dominazione italiana, ma le famiglie che avevano eretto qui le loro case sono state trasferite e i tanto attesi scavi dovrebbero cominciare presto. Presso il Museo Archeologico, un modellino mostra come doveva essere il palazzo.

Immediatamente a nord si trova Enda Semon, un altro palazzo in rovina dove c’è ancora meno da vedere. Anche qui dovrebbe-ro cominciare presto i lavori di scavo.

Collina di Gobodura CoLLINA

ጎቦዱራ ተራራ (fuori cartina p100) Il sito noto come Wuchate Golo è una delle quattro cave di Axum, da cui si estraeva il granito per le famose stele. Diverse stele (non segnalate) furono quasi completamente staccate dalla

MONETE AXUMITELe monete axumite sono notevoli sia per la loro bellezza, sia perché costituiscono una viva e affascinante fonte di informazioni sull’antico regno axumita. Le monete recano incisi il nome, l’effigie e talvolta il lignaggio di 23 diversi sovrani, fornendo una rara testi-monianza sui monarchi e sui periodi in cui regnarono. Gli storici che le hanno studiate hanno scoperto qualcosa che potrebbe confutare le basi stesse della storia etiopica: molti re della storia tradizionale non vi appaiono, e viceversa quelli rappresentati sulle monete non figurano nelle liste storiche.

Di pregevole fattura, le monete ritraggono corone, abiti e gioielli dei re (persino i grandi orecchini portati da alcuni sovrani) e probabilmente avevano anche funzioni propagandi-stiche. Una singolarità che molti storici non sono ancora riusciti a spiegare è che su quasi tutte il re è ritratto su un lato con la corona e, sull’altro, con un modesto copricapo di stoffa.

I contadini trovano spesso monete nei loro campi e, dal momento che il governo etio-pe non possiede fondi a sufficienza per acquistarle, molte vengono vendute illegalmente a collezionisti e turisti. Sia la vendita sia l’acquisto sono illegali, e i funzionari doganali dell’aeroporto sono addestrati a cercarle durante i controlli di sicurezza, quindi acqui-standole, oltre ad arrecare danno alla ricerca storica, correte un potenziale rischio.

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Settentrionali, dove i patriarchi della chiesa ortodossa si allineano sui gradini e osservano in strada l’esibizione degli artisti.

Per un’esperienza indimenticabile, recatevi al Complesso delle chiese di Santa Maria di Sion tra l’una di notte e l’alba del giorno della festa, per ammirare il mare di pellegrini ad-dormentati nelle vesti bianche. In piedi qua e là nel mare di persone, alcuni sacerdoti leggono a lume di candela.

Mehelela FeSTA reLIGIoSA

Nei primi sette giorni di ogni mese (del calendario etiope), la riproduzione dell’Arca contenuta nella Chiesa di Santa Maria di Sion (la riproduzione originale) viene portata in processione per le strade che circondano il complesso della chiesa per chiedere a Dio il perdono dei peccati. La processione comincia alle 5 e comprende una breve ‘messa speciale’ davanti al fico di Da’Ero Ela (cartina p100).

T TourLe seguenti agenzie sono specializzate in escursioni alle chiese rupestri del Tigrai (p115), ma possono accompagnarvi anche in altre località.

Abune Yemata Tours & Travel ToUr

(cartina p100; %0911-532526; www .abuneyema tatours .com) Quest’agenzia, con sede presso l’Africa Hotel, è consigliata in particolare a chi è in cerca di altri viaggiatori con cui condividere i costi.

Covenant Tours ToUr

(cartina p100; %0347-752642; www .covenantethio pia .com) Agenzia affidabile, con molti anni di esperienza alle spalle.

4 PernottamentoDurante le festività principali, le camere scarseggiano e i prezzi lievitano, per cui è essenziale prenotare. Gli alberghi economici di Axum offrono il miglior rapporto qualità-prezzo tra le cittadine turistiche dell’Etiopia settentrionale, ma negli alberghi di catego-ria superiore dovete sempre chiedere uno sconto.

oAfrica Hotel hoTeL $(cartina p100; %0347-753700; www .africahotel axum .com; singole/doppie/camere a 2 letti/triple Birr175/200/250/300; piW) Con un proprie-tario zelante e indaffarato, questo albergo offre un comodo soggiorno ed è probabil-mente la pensione economica più popolare della città – perciò è anche un buon posto per incontrare altri viaggiatori. Le camere sono semplici e luminose, i bagni immacolati.

Mercato delle ceste MerCATo

(cartina p100; h8 .30-14 .30 sab) Axum ha due interessanti mercati del sabato, che sono particolarmente vivaci tra le 10.30 e mezzo-giorno. Il mercato delle ceste si svolge vicino all’enorme fico che fa ombra al centro della piazza. È assolutamente enorme in occasio-ne delle feste, quando gli etiopi in visita fan-no rifornimento di ceste di alta qualità, pro-dotte dall’abile maestria degli artigiani del Tigrai.

Mercato degli animali MerCATo

(h8 .30-15 .30 sab) Il mercato degli animali, uno dei più grandi dell’Etiopia del nord, si svolge a sud della città, leggermente a ovest rispetto all’alto edificio così fuori posto nel panorama cittadino. È pieno di asini, capre, pecore e mucche, ma non ci sono i cammelli che sono venduti direttamente dalle enormi carovane che attraversano la campagna vicina in viaggio dalla Dancalia al Sudan.

Mercato principale MerCATo

(cartina p100; h8-18) Il mercato principale, con spezie e prodotti analoghi, si tiene tutta la set-timana, ma si anima in particolare il sabato.

Quartiere vecchio CeNTro STorICo

Vale la pena di fare una passeggiata nel vecchio quartiere che circonda il Parco delle Stele Settentrionali e si estende verso ovest fino al Ta’akha Maryam, poiché è in queste strade polverose che si avverte come Axum sia molto di più che un semplice insieme di antiche rovine: è una città che vive e respira nel presente, pur persistendo una forte continuità con il passato. Una città dove cammelli e asini che trasportano carichi pesanti avanzano a fatica tra case che sem-brano antiche quanto le rovine, e dove dalla campagna affluisce una folla di pellegrini vestiti di bianco.

z Feste ed eventiSeppur in tono minore rispetto a quelli di Gondar, i festeggiamenti per il Timkat di Axum, presso i Bagni della regina di Saba, sono ugualmente interessanti. Anche l’Hosanna (Domenica delle Palme) è una grande festa da queste parti. Per maggiori informazioni su questi eventi v. p21.

Festa di Maryam Sion FeSTA reLIGIoSA

Il 30 novembre Axum ospita una delle mag-giori celebrazioni etiopiche, la Festa di Santa Maria di Sion. Nei giorni precedenti l’evento si raccolgono in città migliaia di pellegrini, e la sonnolenta Axum si risveglia. Le celebra-zioni hanno inizio davanti al Parco delle Stele

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Tekla Haimanot Pension PeNSIoNe $(cartina p100; %0346-752240; doppie/camere a 2 letti Birr120/250; p) Camere pulite e funzionali situate nella zona occidentale della città, ad agevole distanza dalle principali attrattive di Axum. Le doppie hanno un buon rapporto qualità-prezzo anche con i prezzi maggiorati per faranji. Per trovarlo cercate il cartello verde e giallo con la scritta ‘clean bed rooms’ (camere pulite).

5 Pasti e localiAd Axum generalmente i ristoranti chiudono presto: già alle 20 la maggior parte ha già serrato i battenti, soprattutto quelli che non sono annessi a un albergo.

Se preferite qualcosa di veramente al-ternativo, cercate un tella bet (un bar che serve birra di miglio e orzo di produzione artigianale; suwa nel Tigrai) nei vicoli della città. Sono contrassegnati da tazze sulla cima di piccoli pali, ma avrete bisogno dell’aiuto di qualcuno del posto per decifrare i vari colori.

Atse Yohanes International Restaurant AMerICANo, eTIoPe $(cartina p100; portate principali Birr45-75) Questo grazioso locale è gestito da una coppia formata da una donna etiope e dal marito americano; lui, originario della Virginia, ha introdotto ad Axum i cinnamon rolls (girelle aromatizzate alla cannella, disponibili solo in alta stagione) e i veri hamburger, ma per il resto rimane fuori dalla cucina. E infatti questo è un buon posto anche per gustare specialità etiopi e per partecipare all’inte-ressante cerimonia del caffè.

Ezana Café eTIoPe $(cartina p100; portate principali Birr13-25) Un posto straordinario per la prima colazione, con un eccellente ful e un ottimo ‘special fata’ (firfir di pane con yogurt e uova). Completate il pasto con un succo al No Name Juice House, situato proprio accanto.

Abinet Hotel eTIoPe $(portate principali Birr35-81) Se chiedete alla gente del posto qual è il ristorante migliore della città vi indirizzeranno verso lo Yeha o il Consular, ma se chiedete loro dove prefe-riscono mangiare, con tutta probabilità vi indicheranno l’Abinet.

Yeha Hotel eUroPeo, eTIoPe $(cartina p102; portate principali Birr51-82, pranzo a menu fisso da 3 portate Birr108) Il cibo è discre-to, ma la vista è grandiosa. Il menu offre un’ampia scelta di piatti faranji, molti dei quali si trovano raramente al di fuori di

C’è anche un mediocre ristorante. Chiamate per farvi venire a prendere all’aeroporto gratuitamente.

Abyssinia Hotel hoTeL $(cartina p100; %0347-751043; camere a 2 letti senza bagno Birr120, doppie Birr100) Albergo pulito e confortevole che probabilmente non ha ancora scoperto la politica dei prezzi mag-giorati per i faranji. Una delle camere con bagno privato non dispone di acqua calda così come le docce comuni, ma il proprietario ha intenzione di aggiustare la cosa. Il deli-zioso dolcino e la bella vista sono compresi nel prezzo.

Ark Hotel hoTeL $(cartina p100; %0347-752676; singole/doppie/came- re a 2 letti Birr200/250/300; p) Nei pressi dell’Africa Hotel, questo albergo offre camere di pari qualità, ma senza la clientela preva-lentemente faranji.

Yeha Hotel hoTeL $$$(cartina p102; %0347-752377; www .yehahotelaxum .com; singole/camere a 2 letti/suite US$57/76/102; pi) Appollaiato in cima a un dirupo alto e scosceso che domina le stele e le chiese di Santa Maria di Sion, questo albergo gode di una posizione invidiabile, e anche se è troppo vecchio per rivendicare le camere migliori della città, tutto considerato rimane il posto migliore dove soggiornare. La lobby è in pietra e legno.

Huruy Hotel hoTeL $(cartina p100; %0347-753540; doppie senza/con bagno Birr40/60; p) Le camere sono pulite e il bar sul davanti richiama una clientela più attempata e quindi più tranquilla. Anche se i bagni comuni puzzano, a questi prezzi non potete sperare di trovare di meglio. È l’edificio giallo a tre piani con l’insegna della St George Beer.

Kaleb Hotel hoTeL $(cartina p100; %0347-752222; doppie senza bagno, doppie Birr150-250, camere a 2 letti Birr280; p) Con le sue camere tranquille disposte intorno a un giardino, è forse l’opzione economica più graziosa. Le stanze sono ampie e piacevoli, i prezzi un po’ eccessivi.

Consular International Hotel hoTeL $$$(fuori cartina p100; %0348-750210; doppie US$55- 60, camere a 2 letti US$75; pi) Questo palazzo di sei piani situato all’estremità della città verso Adua è servito dal primo ascensore di Axum. Le camere sono ampie e ben arredate (alcune con doccia-sauna), ma non possiedo-no l’atmosfera dello Yeha Hotel.

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volta diretti e talvolta con scalo a Lalibela (US$46, 45 min) e Gondar (US$45, 40 min) .

Per raggiungere Gondar e Debark (Monti Si-mien) dovete prima andare a Shire (Birr23, 1 h 30 min) . Per Adigrat (Birr44, 3 h 30 min) c’è un solo autobus (corse alle 6) e qualche minibus, mentre per Adua (Birr12, 30 min) i servizi sono più frequenti . Ci sono due autobus al giorno per Macallè (Birr82, 7 h, corse alle 6), che potranno farvi scendere a Wukro (Birr65, 6 h) .

Le agenzie di viaggi di Axum (v . p131) e diversi agenti indipendenti noleggiano veicoli (con auti-sta e guida) per escursioni a Yeha, Debre Damo e persino alle chiese rupestri del Tigrai . Birr1300 (escluso il carburante) è un prezzo onesto per le gite in minibus di più di un giorno, ma per ottenerlo preparatevi ad affrontare estenuanti trattative .

8 Trasporti localiLa corsa in taxi collettivo fino all’aeroporto, a 5,5 km dalla città, costa Birr40 . Quasi tutti gli alberghi più noti hanno dei van in attesa dei voli in arrivo, ma vi consigliamo di chiamare con anticipo per assicurarvi che ci siano .

I bajaj ‘a contratto’ (privati) chiedono ai turisti da Birr15 a Birr20 per una corsa dalla zona dell’Africa hotel al Parco delle Stele Settentrionali . Una corsa in città su un bajaj collettivo costa Birr1,5 .

Le biciclette (Birr10 l’ora) si possono noleggiare immediatamente a sud della piazza .

Adua አድዋPOP. 49.000 / ALT. 1907 M

Come Axum, Adua è una città che non rivela il proprio prestigio, ma per gli etiopi ha un grande significato. Fu sulle spettacolari montagne che la circondano che l’impera-tore Menelik II inflisse la peggiore sconfitta a un esercito coloniale in Africa, salvando così l’Etiopia dalla colonizzazione. Anche in seguito molti esponenti di spicco del Fronte Democratico Rivoluzionario d’Etiopia (FDRE) erano originari di Adua, tra cui Meles Zenawi, a lungo primo ministro del paese.

Oggi vi domanderete, peraltro, se Adua non sia appena reduce da una guerra: gli interventi di ampliamento di una strada han-no lasciato file e file di case e negozi rasi al suolo. Per di più, avendo così poco da offrire e trovandosi tanto vicina ad Axum, Adua non rientra fra le mete imperdibili.

1 Che cosa vedereSul lato della città verso Axum, un monu-mento commemora le vittime del Derg e ne celebra le sconfitte (p250). Alle spalle del

Addis Abeba, come il pesce e il pollo ‘in stile indiano’ con funghi. La terrazza, in posizione elevata, è il luogo perfetto per una bevanda fresca, specialmente davanti a un tramonto scenografico, quando i nibbi planano grazie alle correnti termiche e volano bassi sopra le vostre teste.

AB Traditional Restaurant eTIoPe $(cartina p100; portate principali Birr40-90) Decora- to con bambù e opere d’artigianato, questo ristorante è un posto molto tranquillo, ideale per gustare una bella porzione di shekla tibs preparata con carne di capra freschissima, proveniente dal banco del macellaio all’in-terno della sala da pranzo. Lasciate perdere i piatti di pasta e riso: impiegano un’eternità a prepararli e non sono nemmeno un granché.

Natinail Yared Juice House JUICe BAr

(cartina p100; succhi Birr15-20) Ottimi succhi di ananas, banana, avocado e mango.

7 ShoppingAxum ha più negozi di souvenir di qualun-que altra città etiope, concentrati in partico-lare lungo la strada che collega la piazza al Parco delle Stele Settentrionali e anche sulla strada principale. Quasi tutti vendono ceste e tessuti, ma si trovano anche croci d’argento e vecchi trittici dipinti. Abyssinia Handcraft Shop-Sunlight Fitsum (cartina p100; h7-19 .30) offre un buon assortimento di questi ultimi.

8 Informazioni Centro di informazioni turistiche di Axum (%0347-753924; www .aksumtourism .com; h7-18) Uno degli uffici più utili e accoglienti di tutto il paese . Saprà fornirvi informazioni anche sulle chiese rupestri a est . New Tech Internet Café (Birr30 l’ora; h8-21 .30) Connessioni veloci (a volte) e succhi di frutta freschi . Sol Business Centre (Birr24 l’ora; h8-22) offre l’accesso a internet . St Mary Hospital (%0347-752013; h24 h su 24)St Mary Pharmacy (%0347-752646; h8-12 e 14-22 lun-ven, 8-22 sab e dom) Una farmacia ben fornita con personale disponibile . Tsion Higher Clinic (%0347-754455; h16 .30-22 lun-ven, 8 .30-12 e 14-22 sab, 15-22 dom) Una clinica molto valida con un medico che parla discretamente l’inglese . Wegagen Bank Al momento ha l’unico sportello bancomat della città .

8 Per/da AxumEthiopian Airlines (%0347-752300) ha due voli al giorno per Addis Abeba (US$80, da 1 a 3 h), tal-

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8 Per/da AduaNumerosi minibus collegano Adua ad Axum (Birr12, 30 min) . Tra bus e minibus, ci sono 10 mezzi al giorno per Adigrat (Birr34, 3 h), sei per Yeha (Birr13, 50 min) e cinque per Abi Adi (Birr25, 2 h) .

Yeha የሃYeha è considerata la patria della prima civiltà etiopica, sviluppatasi circa tre mil-lenni fa. Molte sue caratteristiche, come le immense mura in arenaria del cosiddetto Grande Tempio, prive di finestre, sono identiche a quelle che si possono trovare nei Templi di Saba, in Yemen, e ancora oggi non c’è accordo tra gli studiosi sull’origine della città: alcuni ritengono che sia stata fondata dai colonizzatori sabei provenienti dall’Arabia, altri da etiopi influenzati dalla cultura sabea. Attualmente sembra prevalere l’ipotesi che la città sia nata da una mesco-lanza dei due gruppi.

Le rovine (ingresso Birr100, videocamera Birr50) di Yeha, attualmente sottoposte a un ingente intervento di restauro, sono impres-sionanti per la loro antichità e per la tecnica edilizia. I blocchi di arenaria del Grande Tempio, risalente al VII secolo a.C., sono

monumento è stato costruito un museo che non ha mai aperto i battenti e, secondo qualcuno, mai lo farà.

Tra le montagne, circa 5 km a est di Adua, sorge il Monastero di Abba Garima (ingresso Birr120 consentito solo agli uomini), che pare sia stato fondato da uno dei Nove Santi nel VI secolo ed è famoso per una collezione di manufatti religiosi che comprende quelli che potrebbero essere i manoscritti più antichi del paese, risalenti al periodo compreso tra il 330 e il 660 d.C. Le opere sono custodite nel museo, in teche di vetro, insieme ad antiche croci, corone, abiti ecc. La chiesa principale presenta affreschi moderni, protetti in molti casi da rivestimenti plastici, ma il soffitto dai motivi geometrici è una vista insolita. Per raggiungere il monastero, dirigetevi a sud di Adua per 6 km, poi svoltate a est e percorrete altri 2,5 km.

4 PernottamentoGli alberghi migliori sono il Setit Humera Hotel (%0914-301627; doppie Birr350-575, came-re a 2 letti/per famiglie Birr600/1000; p), situato in centro non lontano dalla stazione degli au-tobus, e il vecchio ma pulito Semayata Hotel (%0347-712153; doppie Birr60-120, camere a 2 letti Birr180), nella zona in direzione di Axum.

LA BATTAGLIA DI ADUANel settembre del 1895, mentre le piogge iniziavano a diminuire, l’imperatore Me-nelik II promulgò un editto con cui ordinava che tutti gli uomini idonei dell’impero si riunissero per marciare verso nord a difesa del paese. Dietro di loro, 40 cannoni e centinaia di muli che trasportavano 100.000 fucili. A nord i soldati italiani erano pronti.

Durante gli scontri iniziali tra i due eserciti, gli etiopi e i loro vigorosi muli riuscirono a prendere le roccaforti italiane di Amba Alagi ed Enda lyesus. In seguito, a causa delle gravi carenze di cibo, le due parti iniziarono a negoziare la pace, ma l’insistenza italiana nell’imporre un protettorato impedì di raggiungere un’intesa.

Nel febbraio del 1896 il presidente del Consiglio Francesco Crispi inviò al generale Baratieri un telegramma, poi divenuto famoso, nel quale dichiarava: ‘Siamo pronti a qua-lunque sacrificio per salvare l’onore dell’esercito e il prestigio della monarchia’.

Quattro giorni più tardi, all’alba del 1° marzo 1896, le truppe italiane presero l’iniziativa e tre brigate sferrarono l’offensiva; tuttavia, incespicando nel buio su un terreno difficile, con carte approssimative e nessun mezzo di comunicazione, l’attacco a sorpresa si rivelò un disastro. Menelik, allertato in tempo dalle sue spie, oppose agli italiani un’artiglieria agguerrita e attaccò su tutti i fronti.

Quasi metà del corpo di spedizione italiano fu annientata (oltre 10.000 soldati furono feriti, catturati o uccisi), e dei cinque comandanti in campo tre furono uccisi, uno ferito e l’ultimo catturato. Gettate le armi, gli italiani si diedero alla fuga. Sebbene l’esercito etio-pe avesse riportato perdite analoghe, la vittoria fu netta.

Da allora ogni anno l’Etiopia celebra la battaglia di Adua come gli inglesi quella di Hastings o gli statunitensi la Guerra d’Indipendenza: è una data che anche i bambini conoscono a memoria.

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ola montagna, permettendo così ad Aregawi di raggiungere la vetta.

Oggi il monastero è altrettanto inaccessi-bile: a coloro che non hanno Dio dalla loro parte, i monaci caleranno una fune fatta di cuoio e ne legheranno un’altra intorno al bu-sto per semplificare la salita sulla parete del dirupo, alta 15 m (Birr50). Anche così, dovrete far ricorso a tutto il vostro sangue freddo e a una certa propensione per l’altitudine (se non vi sentite sicuri, non guardate i lacci che tengono insieme le strisce di corda finché non sarete scesi!). Alle donne, purtroppo (ma saremmo portati a dire per fortuna…), non è permesso salire al monastero.

Debre Damo è uno dei siti religiosi più importanti d’Etiopia e si stima che risalga al periodo axumita e al regno di Gebre Meskel (VI secolo). I formidabili dirupi del mona-stero permisero anche ai sovrani axumiti di tenervi rinchiusi i rappresentanti maschi della famiglia reale che avrebbero potuto co-stituire una minaccia per il loro regno. Oggi il monastero ospita circa 150 monaci, com-pletamente autosufficienti: coltivano la terra, allevano animali (solo maschi) e dispongono di serbatoi d’acqua scavati nella roccia.

La notevole Chiesa di Abuna Aregawi è probabilmente la più antica del paese ancora esistente (del X o XI secolo d.C.), e forse di tutta l’Africa. Grazie a un ingente intervento di restauro nel 1948, è in eccellenti condizioni e conserva l’aura di antichità. Rappresenta quasi un prototipo dell’architettura axumita e le porte e le finestre sono nello stesso stile di quelle raffigurate sulle stele di Axum. Partico-larmente degni di nota sono le travi e i soffitti decorati con pannelli lignei intagliati che raffigurano animali selvatici. Il monastero ha sempre tutelato e protetto i tesori religiosi: oggi custodisce una pregevole raccolta di ma-noscritti miniati, tra cui alcuni frammenti fra i più antichi del paese.

8 Per/da Debre DamoNon esistono mezzi pubblici per raggiungere Debre Damo, ma qualsiasi mezzo di trasporto che percorra la strada tra Axum e Adigrat potrà farvi scendere all’incrocio ben segnalato . Da lì vi attende una bella passeggiata sotto il sole di circa 14,5 km (più o meno 3 h) . Inoltre, prendere un autobus per Adua, Adigrat o Axum dall’incrocio è un po’ rischioso, soprattutto nel tardo pome-riggio . Se siete in gruppo, è più facile noleggiare un minibus ad Axum o Adigrat . A Debre Damo sostano in genere i tour alle chiese rupestri del Tigrai in partenza da Axum durante il primo gior-no di viaggio .

lunghi più di 3 m e sono realizzati e uniti tra loro alla perfezione, senza l’impiego di malta. L’intero tempio è un reticolo di linee e di geometrie perfette.

Immediatamente a nord-est, alle spalle di un piccolo ristorante sulle cui pareti sono visibili delle fotografie del sito scattate a partire dal 1906, si trovano i resti del Grat Be’al Gebri, una struttura monumentale le cui sezioni più antiche risalgono all’VIII secolo a.C., che si distingue per gli insoliti pilastri monolitici a sezione quadrangolare (che in origine potrebbero essere stati più alti dei più alti pilastri conosciuti di questo tipo, quelli del Tempio della Luna a Ma’rib, in Yemen). Nelle vicinanze sono state rinvenute anche importanti tombe scavate nella roccia.

Accanto al tempio si trova la nuova Chiesa di Abuna Aftse, costruita intorno al 1940 sopra quella originaria del VI secolo d.C. incorporando nelle pareti anche le pietre sottratte al tempio. Nella parete occidentale potrete ammirare l’eccezionale rilievo degli stambecchi, un animale sacro nell’Arabia meridionale. I turisti non sono ammessi all’interno dell’edificio. Il piccolo museo (in-gresso compreso nel biglietto per le rovine) ospita una straordinaria collezione di antiche iscri-zioni sabee realizzate con grande maestria, provenienti forse dal tempio, nonché alcune ceramiche altrettanto antiche e oggetti d’uso religioso. Attualmente è in costruzione un museo dedicato alla storia cittadina.

8 Per/da YehaPer informazioni sui trasporti consultate i paragrafi Per/da Axum e Per/da Adua. L’ultimo minibus per ritornare ad Adua parte dal villaggio intorno alle 16 .

Debre Damo ድብረ ዳሞFu Abuna Aregawi, uno dei più venerati tra i Nove Santi, a fondare il Monastero di Debre Damo (ingresso Birr150 consentito solo agli uomini) sulla sommità di un’amba (montagna dalla cima piatta), circondata da dirupi a picco. Osservandolo dalla base della montagna vi domanderete come sia stato possibile che qualcuno si sia arrampicato su una vetta così impossibile, per costruire un monastero su una specie di isola nel cielo. Il fatto è che secondo la tradizione Abuna Aregawi aveva Dio dalla sua parte e Dio, sapendo quanto il luogo fosse ideale per garantire la tranquillità a un santo, fece in modo che un gigantesco serpente calasse la propria coda dall’alto del-

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4 Pernottamento e pastioHohoma Hotel hoTeL $(%0344-452469; doppie/suite Birr150/200) La presenza continua della proprietaria fa sì che questa sia una delle strutture economi-che più pulite di tutta l’Etiopia. Inoltre, la proprietaria è una buona cuoca e in molti ci hanno detto che questo è uno dei pochi posti di Adigrat che prepara un buon tihlo (polpette d’orzo con una salsa alle spezie).

Eve Hotel hoTeL $(%0344-451120; doppie/camere a 2 letti/suite Birr253/345/460; p) Questo albergo nel centro città, che aspira a essere considerato una sistemazione elegante, fa pagare circa il 100% in più ai faranji, ma stranamente a essere troppo bassi sono i prezzi riservati agli habesha perché tutto considerato le ampie camere con TV satellitare offrono un buon rapporto qualità-prezzo. Il ristorante (portate principali da Birr46 a Birr75) è caro, ma in compenso serve buoni piatti faranji, il che lo rende la meta d’elezione dei tour organizzati di passaggio in città.

Agoro Lodge LoDGe $$$(%0348-450202; www .agorolodge .com; camere a 2 letti Birr920-1035; piW) Dal momento che si tratta di un’ente di carità (i profitti sono reinvestiti in progetti a favore della comuni-tà), saremo benevoli nella nostra descrizione e ci limiteremo a dire che le camere sono molto semplici per le alte tariffe richieste, ma sono abbastanza confortevoli. Si trova 4 km a sud della città.

Geza Gereslase Cultural Restaurant eTIoPe $(portate principali Birr52-92) Se volete gustare del buon cibo etiope, la scelta migliore è il grande tukul di fronte all’Eve Hotel, sede del Geza Gereslase Cultural Restaurant. Nello stesso edificio troverete uno sportello bancomat della Dashen Bank.

La strada che corre a sud-est di Debre Damo verso Adigrat passa tra profondi canyon e campi d’orzo terrazzati e costituisce una delle più belle escursioni in auto d’etiopia .

Adigrat አዲግራትPOP. 69.700 / ALT. 2475 M

Adigrat è la seconda città più grande del Ti-grai ed è situata su quello che era il principale punto di collegamento tra Etiopia ed Eritrea prima che il confine fosse chiuso. Adigrat è una località monotona, per lo più un punto di sosta per il pranzo lungo il viaggio da Axum a Hawzien o a Macallè. Tuttavia, se avete tempo in abbondanza, fare una passeggiata per le stradine acciottolate a sud della piazza è molto piacevole, anche se a causa della scar-sità di visitatori e della paura diffusa verso i terroristi eritrei – in alcuni casi vera e propria paranoia – dovrete prestare attenzione a ciò che fotografate.

1 Che cosa vedere e fareMeritano una visita due chiese del XX secolo. La Golgota Medhane Alem, con il suo aspet-to che ricorda una fortezza, è stata costruita nel 1978, mentre la Cattedrale Cattolica del Santo Salvatore risale al 1969. Entrambe sono decorate dai dipinti del famoso artista Tekle Afewerk, ma in genere sono chiuse. Il mercato, un labirinto di baracche di lamiera, si trova 500 m a est della Golgota Medhane Alem.

La cattedrale originale si trova su una collina che domina la città, 5 km a nord-est della piazza, all’interno del complesso Don Bosco. Sotto c’è un ordinato cimitero di guerra italiano. Il muro merlato che si vede dietro il cancello del campo militare con la scritta ‘benvenuti’, a metà della strada che porta al complesso Don Bosco, appartiene a una vecchia Fortezza italiana, che però non è consentito visitare o fotografare.

Da qui si può fare anche ecotrekking; v. lettura Trekking nel Tigrai a p119.

I NOVE SANTIAnche se fu il primo a portare la fede cristiana in Etiopia nell’anno 330 d.C., Abba Sa-lama non si dedicò all’attività di proselitismo tra le genti etiopiche: questo compito fu invece affidato a un gruppo di predicatori erranti, che sarebbero diventati famosi come i ‘Nove Santi’. Giunti nel V secolo sui monti dell’Etiopia dopo anni di peregrinazioni in tutto il Medio Oriente, essi scelsero una montagna su cui costruire un monastero per predicare la nuova religione. Tutti e nove sono frequentemente raffigurati negli affreschi delle chiese.

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e1 Che cosa vedereMolte chiese formano dei gruppi, che trove-rete descritti di seguito. Per visitare la mag-gior parte degli edifici si paga un biglietto di Birr150. Per ulteriori informazioni sulla questione delle tariffe, v. lettura Il problema del Tigrai, p117.

Per godervi l’escursione dovrete armarvi di pazienza e avere un atteggiamento po-sitivo, perché talvolta può passare anche un’ora prima di riuscire a rintracciare un sacerdote. Inoltre, ricordate che quando una persona del posto vi dice che sa dove si trova il sacerdote vuol dire solo che sa dov’era l’ultima volta che l’ha visto o dove dovrebbe essere, perciò se qualcuno vi porta su una montagna garantendovi che il prete si trovi là e poi non c’è, non significa che vi abbia mentito. Soltanto, chiarite subito che pagherete la vostra guida solo se riuscirete a entrare nella chiesa: niente ingresso, niente denaro!

È fondamentale calzare scarpe comode e robuste. Portate una torcia, ma non tiratela fuori troppo presto: lasciate che i sacerdoti vi mostrino le chiese a lume di candela, sarà un’esperienza meravigliosa. Portate anche molte banconote di piccolo taglio (i sacerdoti non hanno mai da dare il resto) e acqua.

IL GRUPPO DI GHERALTAIl gruppo di Gheralta, oltre a vantare il maggior numero di chiese rupestri in asso-luto, circa una trentina, annovera quelle più famose e visitate del Tigrai. Dal momento che è il gruppo che riceve più visitatori, sono anche frequenti le seccature: v. lettura p117. È la posizione elevata e remota delle chiese ad attrarre i visitatori, oltre alle chiese in sé, motivo per cui chiunque intenda visitarle deve possedere il giusto grado di allena-mento e preparazione fisica. Tra Wukro e Megab, dove si trova il maggior numero di chiese, non ci sono trasporti pubblici e an-che il traffico privato è scarso. Fa eccezione il mercoledì, giorno di mercato, quando due autobus partono al mattino da Wukro diretti a Hawzien (Birr21, 2 h) e ritornano al pomeriggio completamente pieni (perciò non avrete la certezza che vi faranno sali-re). Il Gheralta Lodge noleggia fuoristrada, mentre a Hawzien e Megab troverete alcuni motociclisti che per circa Birr500 al giorno (a seconda della distanza) saranno disposti ad accompagnarvi in visita alle chiese. Infor-matevi presso il vostro albergo, alla stazione degli autobus o all’ufficio delle guide.

8 Per/da AdigratDa Adigrat partono almeno 10 autobus al giorno per Macallè (Birr36, 2 h 30 min) e innumerevoli minibus . Utilizzate i secondi per raggiungere Freweyni (Birr12, 45 min) e Wukro (Birr22, 1 h 30 min) .

In direzione ovest ci sono diversi autobus e minibus al giorno per Adua (Birr34, 3 h) e Aksum (Birr44, 3 h 30 min), ma solo un autobus diretto per Shire (Birr67, 6 h, partenza alle 6) .

CHIESE RUPESTRI DEL TIGRAII paesaggi del Tigrai settentrionale sono fiabeschi: una desolata terra semidesertica inondata da una luce brillante, da cui si ele-vano mille aghi di roccia che quasi toccano il cielo. Gli altopiani stratificati, soprattutto tra Dugem e Megab nella regione di Gheralta, ricordano da vicino le zone desertiche degli Stati Uniti sud-occidentali.

E le 120 chiese sono affascinanti tanto quanto il paesaggio. A differenza di molte chiese di Lalibela, che sono monolitiche, cioè scolpite in un unico blocco di roccia e unite al suolo alla base, quelle del Tigrai sono in genere semimonolitiche, ovvero separate soltanto parzialmente dalla roc-cia oppure costruite all’interno di grotte preesistenti. Molte si trovano in cima a dirupi, in posizioni pressoché inaccessibili, e questo non fa che accrescerne il fascino. Raggiungere queste gallerie nascoste dopo una lunga e faticosa scarpinata, magari su tratti esposti che mettono i brividi, è senza dubbio appagante. Inoltre, a parte in qualche chiesa famosa, probabilmente non incontrerete molti altri visitatori, nemmeno in alta stagione.

StoriaFino alla metà degli anni ’60 queste chiese erano pressoché sconosciute al di fuori dei confini del Tigrai. Ancora oggi si sa ben poco sulla loro origine e sulla loro storia; la posizione remota e quasi inaccessibile fu forse dovuta al tentativo di sfuggire alle incursioni musulmane.

Sebbene la tradizione locale le attribuisca quasi tutte ai re axumiti del IV secolo Abreha e Atsbeha, nonché ad altri sovrani del VI se-colo, gli storici sono quasi tutti concordi nel farle risalire a un periodo compreso tra il IX e il XV secolo. Le chiese più antiche, quindi, costituiscono un legame artistico, culturale e tecnologico tra Aksum e Lalibela.

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dal momento che solo il maqdas è scavato nella roccia non è di grande interesse. Abuna Yemata Guh ChIeSA

አቡነ የማታ ጉህ Sebbene non così d’effetto dal punto di vista architettonico quanto molte altre, questa chiesa vi regalerà proba-

Oltre a quelle descritte di seguito, altre belle chiese facenti parte di questo gruppo sono Giyorgis Debre Mahar (ingresso Birr50), Mikael Minda’e (ingresso Birr50) e Tekla Haimanot Hawzien. Quest’ultima si trova proprio ai margini della città di Hawzien, ma

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To Mekele (45km)‚

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I confini internazionali di questacartina sono puramente indicativi.

La frontiera Etiopia-Eritrea è in attesadell’approvazione ufficiale dell’ONU.

Chiese rupestri del Tigrai æ Che cosa vedere

1 Abba Yohanni .........................................A4 2 Abraha We Atsbeha ............................... C4 3 Abuna Abraham ....................................B4 4 Abuna Gebre Mikael ..............................B3 5 Abuna Yemata Guh ................................B3 Daniel Korkor ......................................(v. 9) 6 Dugem Selassie .....................................B3 7 Gebriel Wukien .......................................A3 8 Giyorgis Debre Mahar ...........................B3 9 Maryam Korkor ......................................B3 10 Medhane Alem Kesho ...........................C3

11 Meqaber Ga’ewa.................................... C4 12 Mikabel Debre Selam ........................... D3 13 Mikael Barka ......................................... D4 14 Mikael Imba ........................................... D4 Mikael Meka’e ................................... (v. 17) 15 Mikael Milhaizengi .................................C3 16 Mikael Minda’e .......................................C3 17 Petros We Paulos ....................................C3 18 Tekla Haimanot Hawzien .......................B3 19 Wukro Cherkos ..................................... C4 20 Yohannes Maequdi ................................B4

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esentiero per raggiungerla comincia a 1 km dalla strada immediatamente a sud-est di Megab e richiede una salita abbastanza ripida di un’ora. A un paio di minuti a piedi da Maryam Korkor sorge la chiesa di Daniel Korkor (compresa nel biglietto di ingresso a Maryam Korkor), situata in cima a un agghiacciante precipizio, da cui si gode una splendida vista.

La visita di Maryam Korkor può essere agevolmente abbinata a quella della vicina Abuna Yemata Guh in un trekking di un giorno da Megab.

Dugem Selassie ChIeSA

ዳግም ስላሴ (ingresso Birr50) Costruita su un piccolo affioramento roccioso anziché su una grande collina, questa chiesa sembra una tomba e potrebbe esserlo stata prima di essere consacrata. Accanto, la ‘nuova’ chiesa ottocentesca è parzialmente scavata nella roccia e sormontata da una costru-zione in pietra intonacata, facilmente distinguibile per il colore bianco. Si trova lungo la strada ai margini orientali del villaggio di Dugem.

bilmente la visita più gratificante del Tigrai. Ha una posizione spettacolare su una parete rocciosa, a metà di un pinnacolo di roccia, 4 km a ovest di Megab. I primi 45 minuti di arrampicata sono mediamente impegnativi, con un paio di tratti a picco da scalare affer-randosi alle sporgenze naturali. Gli ultimi due minuti richiedono invece nervi d’acciaio. Anche se non ce la farete nell’ultimo tratto, dove esiste una cengia stretta e pericolosa che si affaccia su uno strapiombo di 200 m, vale la pena di salire almeno fin qui perché il panorama offerto dalla camera battesimale è sensazionale. All’interno, splendidi affreschi ben conservati adornano le due cupole, mentre tutto intorno sono sparse le ossa dei monaci delle tombe all’aperto.

Maryam Korkor ChIeSA

ማርያም ቆርቆር Sebbene all’esterno sia di un verde non troppo convincente, que-sta chiesa dalla pianta a croce possiede notevoli caratteristiche architettoniche (pilastri cruciformi, archi e cupole), begli affreschi del XVII secolo e tesori sacri. È una delle chiese più grandi della zona; il

IL PROBLEMA DEL TIGRAILe chiese scolpite nella roccia del Tigrai sono spettacolari, ma la loro visita merita qual-che considerazione. Per anni i turisti che visitavano il gruppo delle chiese di Gheralta hanno generosamente distribuito monete, penne, dolci ecc. e questo ha creato un clima di aggressiva richiesta, così radicato che i bambini talvolta lanciano pietre a chi non elargisce prontamente. Tutte le persone del posto con cui abbiamo parlato sostengono che la situazione sta lentamente migliorando, anche grazie al fatto che la polizia fa visita alle scuole per spiegare ai bambini che non devono importunare i turisti, ma i racconti di viaggiatori e guide sembrano contraddire questa visione. Ingaggiare una guida locale che conosca il tigrino è una buona idea, ma costituisce una difesa solo parziale. A rendere le cose ancora più frustranti è l’atteggiamento della gente del posto che pensa che se giri da queste parti da solo e ti capita qualcosa, la colpa è tua.

Ma i bambini non sono l’unico problema. Alcuni sacerdoti si aspettano, e talvolta esigono, di ricevere denaro extra. Molti turisti rifiutano di lasciare una mancia ai sacer-doti perché le tariffe d’ingresso sono già elevate, ma questi introiti vanno all’istituzione ecclesiastica centrale (a meno che non vi venga rilasciata una ricevuta, nel qual caso i soldi dovrebbero andare alla chiesa). È vero, con i cospicui guadagni provenienti dal turismo la Chiesa dovrebbe ricompensare i sacerdoti per il lavoro extra, però non lo fa e i sacerdoti qui non sono predicatori a tempo pieno, hanno case, famiglie e terre da colti-vare come tutte le altre persone che vivono nei dintorni delle chiese, perciò lasciare una mancia (in genere vanno bene da Birr10 a Birr20) è assolutamente giustificato. Anche chi va a cercarvi un sacerdote o vi accompagna alla chiesa merita una piccola mancia. Può succedere, però, che qualche sacerdote si dimostri molto riluttante ad accendere le luci o a illustrare alcunché, a meno di non ricevere altro denaro. Questo comportamento risulta irritante e si trasforma in un’esperienza frustrante. In effetti, a uno degli autori di questa guida è capitato addirittura di essere stato bloccato all’interno di una chiesa da un sacerdote che si rifiutava di lasciarlo andare finché non gli avesse lasciato più soldi! D’altro canto, va anche detto che quasi tutti i sacerdoti che abbiamo incontrato si sono dimostrati cordiali e disponibili.

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volta a botte. Nel 1958 Hailé Selassié ordinò di farne squadrare il soffitto angolare con del cemento, a detta di qualcuno per motivi estetici e a detta di altri per proteggerla dalle infiltrazioni d’acqua (che in effetti hanno gravemente danneggiato il soffitto dai motivi geometrici). La chiesa, situata ai margini settentrionali di Wukro, è la più facilmente accessibile.

Abraha We Atsbeha ChIeSA

አብርሃ ወ አጽበሃ Dal punto di vista architet-tonico, questa chiesa semimonolitica del X secolo è una delle più belle di tutto il Tigrai. Di grandi dimensioni, con pianta a croce, presenta elementi architettonici interessanti come i pilastri cruciformi, oltre ad affreschi ben conservati del XVII e XVIII secolo. L’in-gombrante portico fu costruito dagli italiani, nel tentativo di conquistarsi le simpatie degli etiopi dimostrando di non essere musulmani. Alcuni dei tesori custoditi ad Abraha We Atsbeha, fra cui quelle che sono considerate le scarpe d’oro del re Atsheba (ma non il crocifisso che pare sia appartenuto ad Abba Salama, il primo cristiano d’Etiopia), sono esposti in teche di vetro all’interno del nuovo museo (ingresso Birr50). La chiesa si trova 15 km a ovest di Wukro.

IL GRUPPO DI TAKATISFICon quattro chiese situate a breve distanza l’una dall’altra, a soli 2 km dalla strada, il gruppo di Takatisfi è la meta perfetta per i viaggiatori indipendenti. Inoltre, i sacerdoti di queste chiese di solito si trovano con facili-tà. Il punto di partenza migliore per visitarle è il villaggio di Dinglet (un minibus da Wukro costa Birr10 e impiega 30 minuti), che si trova ad appena 2,2 km da Petros We Paulos. Da qui, dirigetevi a sud per raggiungere le altre due chiese e poi prendete la strada che corre in direzione sud-ovest per tornare alla statale a sud di Teka Tesfai, 5 km a sud di Dinglet. Se optate per un veicolo, è necessario che sia un fuoristrada. In questo modo potrete arrivare ad appena 10 minuti a piedi o anche meno da tutte le chiese del gruppo. Mikael Meka’e è una chiesa minore e poco visitata, situata a 15 minuti a piedi a nord di Petros We Paulos.

Petros We Paulos ChIeSA

ጴጥሮስ እና ጳውሎስ (ingresso Birr50) Scolpita soltanto in parte, questa chiesa di legno, pietra e malta, oggi non agibile, sorge su una sporgenza rocciosa ed è più interessante dall’esterno che dall’interno, malgrado alcuni semplici e graziosi affreschi antichi di santi e angeli che stanno rapidamente deterio-

Abuna Abraham ChIeSA

አቡነ አብርሀም A pianta rettangolare, con sei imponenti colonne, questa grande e notevole chiesa del XIV secolo (anche chiamata Debre Tsion) è celebre per lo stile eclettico, che comprende cupole decorate, bassorilievi e croci scolpite sulle pareti e sul soffitto. Vanta poi begli affreschi del XVI secolo, anche se un po’ sbiaditi e danneggiati, e un inconsueto ventaglio cerimoniale del XV secolo. Arroc-cata come una fortezza su una collina, circa 500 m a sud di Dugem, può essere raggiunta da questo villaggio o dallo stesso parcheggio da cui si arriva a Yohannes Maequdi; in entrambi i casi è necessaria un’ora di ripida salita sul versante posteriore della montagna.

Yohannes Maequdi ChIeSA

ዮሃንስ መቁዲይ Situata sulla cima della mon-tagna e non visibile dal basso, questa cappella rettangolare ha sei colonne che sostengono un soffitto decorato con motivi geometrici. È nota per gli affreschi ben conservati che ne ricoprono le pareti, ma nel complesso è meno d’effetto di Abuna Abraham e i visitatori ne ricordano l’atmosfera molto intensa più che l’architettura. Vi si accede dal villaggio di Matari (parcheggiate vicino alla scuola) dopo circa un’ora di cammino lungo un sentiero piuttosto ripido.

Abuna Gebre Mikael ChIeSA

አቡነ ገብረ ሚካኤል Poco visitata, ma co-munque considerata una delle più belle del gruppo di Gheralta, questa chiesa con pianta a croce è scavata all’interno di una roccia a forma di cupola. Vanta begli affreschi e colonne finemente lavorate, pilastri, cupole e archi. Sorge circa 15 km a sud-ovest di Abuna Yemata Guh, e richiede almeno un’ora di cammino lungo un sentiero ripido e non privo di ostacoli.

IL GRUPPO DI WUKROEntrambe queste chiese sono facilmente accessibili. Inoltre, nella città di Wukro è prevista la costruzione di un museo che ospi-terà i reperti portati alla luce presso il sito archeologico d’epoca Yeha (p112) del tempio di Meqaber Ga’ewa, situato 6 km a sud-ovest della città, che verrà trasformato anch’esso in museo all’aperto.

Wukro Cherkos ChIeSA

ዉቅሮ ጨርቆስ Questa chiesa semimono-litica in arenaria, con pianta a croce, vanta bellissimi pilastri cruciformi (notate le volute in arenaria), capitelli cubici, uno straordi-nario fregio axumita e una copertura con

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(saprete istintivamente su quale collina si trova, quando la vedrete dopo una curva), e per raggiungerla occorre arrampicarsi per 10 minuti. Gli autobus e i minibus in servizio tra Wukro e Atsbi passano nei pressi, ma quando tornano indietro verso Wukro in genere sono così pieni che dovrete aspettare a lungo; potrebbe essere più veloce proseguire fino ad Atsbi e poi tornare indietro da lì.

Mikael Debre Selam ChIeSA

ሚካኤል ደብረ ሰላም Questa ‘chiesa dentro la chiesa’ presenta un’eccezionale facciata bianca e marrone in stile axumita, dietro cui si nasconde la sezione interna scolpita nella roccia. Gli affreschi moderni e luminosi e il suo bellissimo arco intagliato creano un contrasto insolito e interessante. La chiesa sorge in una posizione incantevole ed è una delle nostre preferite.

La salita di 45 minuti per raggiungerla è faticosa, ma non particolarmente difficile. La chiesa è chiaramente visibile da lontano, quindi in teoria potreste raggiungerla per conto vostro, ma trovare un sentiero diretto non è facile per cui vi consigliamo di ingag-giare comunque una guida. L’itinerario di solito comincia 8 km a nord-ovest di Atsbi.

randosi. Alle spalle della chiesa giacciono i teschi di un paio di monaci, quasi a godersi il panorama. Per salire alla chiesa occorre arrampicarsi per cinque minuti su una scala di legno piuttosto precaria, simile a quelle in uso nei cantieri etiopi. La nuova Petros We Paulos, scavata nella roccia dopo che Dio chiese a un uomo del posto di farlo, si trova più in basso. Tenete presente che la casa del sacerdote è più vicina alla statale che alla chiesa; di solito manda uno dei suoi figli ad aprire le porte.

Mikael Milhaizengi ChIeSA

ሚካኤል ምልሃዘንጊ È una chiesa minuscola con l’ingresso inclinato, scolpita alla sommità di una piccola collina polverosa. Si pensa risalga all’VIII secolo; è nota per il soffitto decorato della cupola alta 3 m che ricorda un himbasha (la forma di pane preferita dai tigrini) e che è ritenuto dalla gente del posto l’impronta di Dio. La chiesa dista circa 30 minuti a piedi da Medhane Alem Kesho e 15 minuti da Petros We Paulos.

Medhane Alem Kesho ChIeSA

መድኃኔዓለም ክሾ Nota anche come Adi Kesho, è una delle chiese più antiche (forse proprio la più antica in assoluto), più alte e più belle del Tigrai. Le pareti esterne e inter-ne, poco lavorate, sono in splendido contrasto con il soffitto a cassettoni arricchito da intagli elaborati. Chiedete di poter vedere il sacerdo-te mentre apre la porta dall’interno: davvero geniale! Alla fine della pista percorribile in fuoristrada dovrete affrontare una piacevole salita di 10 minuti. Dalla statale arriverete qui con circa un’ora di cammino.

IL GRUPPO DI ATSBIÈ un gruppo di chiese poco visitato, ma che offre molte soddisfazioni, ben servito dai mezzi pubblici che circolano tra Wukro e la cittadina di Atsbi (Birr11, 1 h). Tra le chiese minori di questo gruppo segnaliamo Cherkos Agebo e Zarema Giyorgis. Il giorno di mer-cato è il sabato.

Mikael Barka ChIeSA

ሚካኤል ባርካ (ingresso Birr50) Sulla sommità di una collinetta panoramica e dietro una brutta facciata degli anni ’60 si trova questa piccola chiesa rupestre, più bella di molte altre. Presenta pilastri cruciformi, piccole cupole scolpite, affreschi – a dire il vero così sbiaditi che se non ci fosse il sacerdote a indicarveli non li vedreste nemmeno – e la solitaria scultura di un piede. Date un’occhia-ta anche nel convento. Dista 18 km da Wukro

ESCURSIONI NEL TIGRAIDal momento che per la maggior parte le chiese del Tigrai si trovano in luoghi remoti, per raggiungerle sono neces-sarie escursioni con pernottamento. Fino a poco tempo fa, non esistevano trekking organizzati di due giorni, ma fortunatamente, per i viaggiatori più avventurosi, le cose sono cambiate.

A parte per le differenze organizzati-ve legate al territorio, il nuovo program-ma di trekking è pressoché identico a quello eccellente proposto nei dintorni di Lalibela. Al momento sono disponibili quattro campeggi gestiti dalla comuni-tà locale (a un’altitudine compresa tra i 2200 e i 3000 m), sparsi sulle remote montagne a sud-ovest di Adigrat. La maggior parte dei viaggiatori inizia l’escursione nei pressi di Hawzien, ma le guide possono anche raggiungervi ad Adigrat o ad Axum e cominciare il trekking nei dintorni di queste cittadine. Le escursioni si tengono tutto l’anno e le prenotazioni sono gestite dall’agen-zia Tesfa Tours (%0923-490495; www .tesfatours .com) di Addis Abeba.

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Se questa chiesa ha catturato la vostra immaginazione vi farà piacere sapere che nelle vicinanze ne sorgono altre 42 fondate da Yohannes: il problema è che non sol-tanto sono tutte invisibili, ma alcune sono custodite da Yohannes stesso armato di spada!

Gebriel Wukien ChIeSA

ገብርኤል ውቄን Situata in un boschetto sull’altro versante della stessa montagna su cui sorge Abba Yohanni, questa chiesa del XV secolo è particolarmente interes-sante dal punto di vista architettonico. Accessibile attraverso un corridoio scavato nella roccia, presenta tre navate e quattro campate dai ricchi particolari scultorei, sei imponenti colonne decorate e tre cupole. Purtroppo, il sacerdote vive a un’ora di distanza e questo significa che, a meno che non abbiate la fortuna di trovarlo in chiesa, dovrete prepararvi ad aspettare almeno due ore prima di poter entrare. La chiesa si trova 14 km a nord-ovest di Abi Adi, ad appena 1 km dalla strada principale (dove passano numerosi mezzi pubblici), e richiede una scalata di 10 minuti non troppo impegnativa.

4 Pernottamento e pastiCi sono sistemazioni disponibili in molte cittadine intorno alle chiese, ma solo Wukro, Abi Adi e Hawzien offrono il livello di comfort e pulizia che si aspetta la maggior parte dei visitatori.

HAWZIENIn questo villaggio hanno sede quasi tutti i tour operator della zona. Se siete da queste parti il mercoledì, fate una passeggiata per il mercato, che è uno dei più importanti del Tigrai e tra metà ottobre e maggio è frequentato dalle carovane di cammelli che trasportano il sale della Dancalia. Potete anche fare un giro ai margini occidentali della città per vedere le case in rovina e i crateri provocati dalle bombe in seguito all’attacco del Derg del 1988, che uccise 2500 persone.

oGheralta Lodge LoDGe $$$(%0346-670344, ufficio di Addis Abeba 0116-632893; www .gheraltalodgetigrai .com; singo-le/doppie/camere a 2 letti/triple a partire da Birr600/1200/1200/1400 con prima colazione; p) In una parola: fantastico! Questo incan-tevole lodge a gestione italiana, arredato a tema africano, offre comfort eccellenti e un ottimo servizio, al punto che molti viaggia-

Mantenete la sinistra al primo incrocio e poi prendete verso ovest al cartello (6 km a nord di Atsbi) fino a quando non arrivate al fiume; nella stagione in cui il corso d’acqua s’ingrossa dovrete fermarvi alla scuola, 1 km prima del fiume. I quattro minibus giornalie-ri in servizio da Atsbi a Dera possono farvi scendere all’incrocio con il cartello (Birr10, 10 min), ma quasi certamente dovrete torna-re in città a piedi.

Mikael Imba ChIeSA

ሚካኤል እምባ Di tutte le chiese rupestri del Tigrai è la più somigliante a quelle che si am-mirano a Lalibela. Per tre quarti monolitica, ha un interno enorme (16,6 m di larghezza e 9 m di profondità) e conta 25 colonne, di cui nove isolate, a sostegno del soffitto alto 6 m. La vista è spettacolare. La chiesa si trova 9 km a sud di Atsbi e si raggiunge con una facile salita di 20 minuti, che termina con una scaletta. Non ci sono mezzi pubblici.

IL GRUPPO DI TEMBIENIsolato rispetto agli altri gruppi, Tembien riceve così pochi visitatori che in occasione della nostra ultima visita nessun bambino ci ha chiesto niente, nemmeno di accom-pagnarci. Abi Adi, la cittadina più vicina, sorge in una bella posizione, circondata da un semicerchio di montagne, ed è raggiungibile più agevolmente da Adua o Macallè. La strada diretta da Hawzien è spesso impraticabile e richiede un viaggio di 135 km attraverso Nebelet. Il giorno di mercato è il sabato.

Abba Yohanni ChIeSA

ኣባ ዮሃኒ Situata in una posizione incredibi-le, in parte sulla parete a picco di una rupe alta 300 m, questa chiesa si raggiunge con una salita di 15 minuti percorrendo scale, gallerie e ponticelli. L’interno, a tre navate e quattro campate, è affascinante tanto quan-to la facciata, anche grazie alle irregolarità scultoree e alle grandi fratture nella roccia, ed è facile da fotografare sfruttando la luce pomeridiana. Inoltre, essendo un monastero attivo, la chiave è sempre a portata di mano, anche se purtroppo questo significa che è vietato l’accesso alle donne. Dal punto di vista architettonico non può competere con tante altre, ma tutto considerato è una delle più belle. Si trova a 13,5 km da Abi Adi sulla parte posteriore della montagna. Gli ultimi 7,5 km sono percorribili solo con un fuoristrada e si snodano su una strada poco trafficata (fatta eccezione per il giorno di mercato).

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Idelle camere con bagno puzzano; date un’an-nusata in giro prima di accettare la camera. Invece, il cibo faranji (portate principali da Birr30 a Birr60) è di gran lunga il migliore della città.

Zemenawi Snack hoTeL $(%0914-784238; camere Birr35) Camere semplici ma pulite, con un prezzo abbordabile anche per i budget più ridotti.

ATSBISalem House hoTeL $(%0914-63582; doppie senza bagno Birr30) Questo albergo giallo, rosso, nero e rosa nella zona meridionale della città è la scelta migliore; i bagni qui puzzavano meno che in tutte le altre strutture che abbiamo visto.

DUGEMAbrahatesfe Restaurant hoTeL $(%0914-412198; doppie senza bagno Birr50) Ha tre camere spartane, docce con il secchio, un proprietario cordiale e tariffe per faranji troppo alte per la qualità offerta.

MEGABWerkanesh Hotel hoTeL $(doppie senza bagno Birr100) Seppur di poco, questo è il migliore tra i due miseri alber-ghi di Megab. Anche se, come promesso, aggiungerà presto una doccia, il prezzo è una rapina. È possibile contrattare un po’, ma non vi avvicinerete nemmeno lontana-mente al prezzo che pagano gli habesha (Birr20).

ABI ADICome Wukro, Abi Adi soffre di una cronica carenza d’acqua.

Mylomine Botanical Garden Lodge LoDGe $$(%0344-460754; doppie/camere a 2 letti con prima colazione Birr480/580; p) Il Mylomine, un luogo sorprendentemente rilassante, offre cinque discreti capanni di bambù nello stile dei sidama (il proprietario è originario di Awash), immersi in un tranquillo giardino – sono comunque un po’ troppo costosi. Nella grande veranda c’è anche un piacevole ristorante (pasti da Birr23 a Birr30). Si trova sopra la città, sulla strada per Adua (seguite le indicazioni).

Ras Alula Hotel hoTeL $(%0344-460621; doppie Birr100; p) Questa torre verde nei pressi del Mylomine è piuttosto squallida, ma i prezzi sono equi.

tori affermano di aver trascorso qui la notte più bella del loro soggiorno in Etiopia. In bassa stagione sono disponibili notevoli sconti. Non perdetevi il ristorante di cucina italiana (menu fisso da Birr120 a Birr140), che propone alcune delle migliori specialità che riuscirete mai a mangiare in Etiopia. Prenotate con largo anticipo.

Tourist Hotel hoTeL $(%0346-670238; camere a 2 letti senza bagno Birr150, singole/doppie Birr173/230; p) In questo dignitoso albergo a gestione familiare le camere sembrano nuovissime anche se non lo sono – persino i sedili del water sono al loro posto.

Laliyibela Pension PeNSIoNe $(%0346-670011; doppie senza bagno Birr60; p) Camere piccole ma accoglienti, disposte intorno a un allegro cortile di cemento.

WUKROWukro è di gran lunga la città più grande della zona delle chiese rupestri ed è quella che offre più servizi, tra cui qualche piccolo supermercato, ma essenzialmente è solo un grande villaggio. La carenza idrica è endemi-ca da queste parti e anche nei grandi alberghi l’acqua corrente non è disponibile a tutte le ore del giorno.

Quasi tutte le strutture ricettive si trovano nella zona meridionale della città. Il Wukro Lodge, attualmente in costruzione nella zona settentrionale, promette standard più elevati di quelli offerti dalle strutture esistenti, ma non garantiamo che sarà all’altezza delle aspettative.

Hewan Pension PeNSIoNe $(%0344-430483; doppie/camere a 2 letti senza bagno Birr60/120, doppie Birr120) L’esterno spoglio non promette bene, ma le camere sono molto pulite e nei bagni comuni non si sentono cattivi odori.

Fisseha Hotel hoTeL $(%0914-730898; doppie senza bagno Birr100, doppie Birr180-300, camere a 2 letti Birr320; pi) Anche se è l’albergo più nuovo e pulito della città e ha materassi comodi, l’illuminazione è fioca, con quelle lampadine dalla luce arancio tipiche delle strutture più economiche, il che è imperdonabile con prezzi così elevati per i faranji.

Lwam Hotel hoTeL $(%0348-430042; www .lwamhotel .com; doppie/camere a 2 letti senza bagno Birr121/73, doppie Birr200; p) Un tempo era un bel posto dove soggiornare, ma sta perdendo colpi e molte

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Macallè (Mekele) መቀሌPOP. 261.200 / ALT. 2062 M

Rilassante città universitaria in rapida espan-sione e capoluogo del Tigrai, Macallè deve la sua importanza all’imperatore Yohannes IV, che la elesse capitale nel tardo Ottocento. An-che se sono pochi i turisti che si spingono fin qui appositamente per visitarla, la maggior parte dei viaggiatori finisce per apprezzare il tempo trascorso in città in attesa della partenza del tour della Dancalia.

1 Che cosa vedereMuseo Yohannes IV MUSeo

ዮሐንስ አራተኛ ሙዚየም (ingresso Birr24; h8-17) Il palazzo di pietra progettato dagli italiani per l’imperatore Yohannes IV (che regnò dal 1872 al 1879) ospita oggi un interessante museo. Attualmente il palazzo è oggetto di un ampio intervento di restauro, ma la sua collezione in tre parti (insegne reali, oggetti religiosi e artigianato del Tigrai) è esposta in un altro edificio.

Monumento ai Martiri MoNUMeNTo CoMMeMorATIVo

የሰማዕታት መታሰቢያ ሐውልት (ingresso Birr10; h6-18) Da lontano, questo monumento in ricordo delle vittime del Derg potrebbe essere scambiato per la palla da golf più grande del mondo, con annesso tee. Da vicino è tutt’altra cosa: le statue accanto al monumento sono commoventi e rendono perfettamente l’idea di quale sia il prezzo di ogni guerra. L’edificio a cupola immediata-mente a nord è un museo (ingresso compreso nel biglietto per il Monumento ai Martiri; h8-12 e 13 .30-17 .30) che esalta con orgoglio i successi e i sacrifici del Fronte Popolare di Liberazione del Tigrai (FPLT) nei decenni ’70 e ’80.

Mercati MerCATI

Pieno di bancarelle che vendono abiti tra-dizionali, il mercato Adi Hake di Macallè merita una visita più del moderno mercato nuovo. Le carovane di cammelli arrivano ancora dalla Depressione della Dancalia il lunedì mattina, ma non entrano più in città e i carichi di sale vengono portati al mercato con i camion. Tutti i mercati sono particolar-mente affollati il lunedì, che è anche l’unico giorno in cui si trovano asini e cammelli in vendita al mercato degli animali.

Sparse per la città ci sono anche diverse chiese, antiche e moderne, i cui campanili sono facilmente visibili all’orizzonte. A sud-ovest del ‘bazar’, l’interessante monu-mento presso la rotonda è dedicato alle

Gide Araya Pension PeNSIoNe $(%0344-460251; doppie senza/con bagno Birr55/75; p) Le camere sono spartane, ma ariose e luminose. Tutti i bagni sono alla turca.

8 Informazioni Il personale della Commissione Turistica del Tigrai degli uffici di Wukro (%0344-430340; h8-12 e 13 .30-17), Axum e Macallè è molto disponibile, fornisce consigli sugli itinerari e distribuisce opu-scoli . Se non sono troppo impegnati, gli impiegati di Wukro potranno anche farvi da guida . Le guide ufficiali dell’Associazione di guide locali di Ghe-ralta (%0914-616851; Birr250 al giorno per 1-3 persone, Birr350 al giorno per 4-6 persone) sono essenziali per visitare Abuna Yemata Guh e Mar-yam Korkor (dove andare da soli è potenzialmente pericoloso; v . lettura Il problema del Tigrai, p117), ma si possono ingaggiare anche per altre destina-zioni. L’ufficio si trova presso l’incrocio principale di Megab . Potete anche ingaggiare guardaparco armati che vi portino i bagagli e tengano alla larga i bambini .

Se l’argomento v’interessa in modo particola-re, procuratevi gli studi sul Tigrai di Ivy Pearce, David r . Buxton o ruth Plant prima di partire per l’etiopia .

8 Per/dalle chiese rupestri del Tigrai e trasporti localiormai i villaggi sono connessi alla maggior parte delle chiese da una rete di discrete strade sterrate coperte di ghiaia, ma alcune versano in pessime condizioni e richiedono un fuoristrada . I fuori-strada si possono noleggiare ad Axum, Macallè e presso il Gheralta Lodge (p120) . I minibus privati sono disponibili a hawzien, Wukro e Abi Adi .

Se avete tempo e pazienza, è possibile visitare le chiese utilizzando i mezzi pubblici . Ci sono numerosi minibus in servizio da Adigrat (Birr22, 1 h 30 min) a Wukro e anche da Macallè a Wukro (Birr15, 1 h) e hawzien (Birr33, 2 h 30 min) via Fre-weyni . Ulteriori informazioni sui mezzi di trasporto sono fornite nei paragrafi relativi a ogni gruppo e alle singole chiese. Nei giorni di mercato, il traffico è sempre maggiore .

Per visitare la regione è anche possibile pren-dere parte a trekking organizzati; v . Trekking nel Tigrai, p119 .

MACALLÈ E LA DANCALIAUn lago vulcanico, un deserto giallo, le caro-vane di cammelli, il caldo terribile e i leggen-dari guerrieri afar fanno della Depressione della Dancalia una meta imperdibile per i viaggiatori più irriducibili. Quasi tutte le vi-site cominciano e terminano nella piacevole città di Macallè.

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Abreha Castel Hotel hoTeL $$(%0344-406555; singole/camere a 2 letti senza bagno US$18/23, singole US$16-30, camere a 2 letti/suite US$27/44; pW) Anche se le camere sono un po’ trasandate, l’Abreha Castel sarebbe un buon posto dove soggiornare se non fosse per i prezzi elevati imposti ai faranji. Merita una menzione, però, perché occupa un vero palazzo nobiliare antico, anche se molto più umile di quello dell’imperatore Yohannes. Sappiate che soltanto otto camere (cinque con doccia comune) si trovano effettivamente all’interno del castello, le altre sono in un edificio più in basso.

5 PastiKaribu Kitchen & Bar eUroPeo, eTIoPe $(portate principali Birr25-90) Questo ristorante con giardino è il migliore della città per gustare piatti faranji. La specialità è la pizza cotta nel forno a legna.

Geza Gerlase eTIoPe $$(Guna St; portate principali Birr60-100) Questo ristorante caratteristico della cultura locale, che si trova in un tradizionale tukul, è il luogo migliore per gustare eccellenti piatti etiopici. Tra le sue specialità ricordiamo gli zilzil tibs (strisce di manzo fritte leggermente croccanti, servite con salsa awazi a base di mostarda e peperoncino) e il kitfo. I vegeta-riani si tengano alla larga. Il giovedì, il sabato e la domenica propone serate all’insegna di danze tradizionali. Hatsey Yohannes Hotel eUroPeo, eTIoPe $(portate principali Birr38-82) Il balcone al primo piano è perfetto per osservare il viavai e sia i piatti nazionali sia quelli faranji sono molto buoni. Yordanos Restaurant eUroPeo, eTIoPe $(portate principali Birr38-74) Parte dell’elegante albergo con lo stesso nome, è un ottimo locale per mangiare all’occidentale, per esempio piatti come pollo fritto e pasta. In città ha altre due sedi, una delle quali, Yordanos I, serve discrete pizze con la pasta sottile (da Birr73 a Birr80).

Il Nur Supermarket è il negozio di generi vari meglio rifornito di Macallè; anche il Seti Supermarket è un buon posto.

8 InformazioniCi sono cinque sportelli bancomat a Macallè, tutti indicati sulla cartina . Commissione Turistica del Tigrai (%0914-721280; Axum hotel; h8 .30-12 e 14-18) Molto utile, potrà fornirvi consigli sulla Dancalia e sulle chiese rupestri del Tigrai .

vittime di un bombardamento del Derg su Hawzien.

T TourLe seguenti agenzie organizzano escursioni alla Depressione della Dancalia e alle chiese rupestri del Tigrai. Le due agenzie con sede nella zona non sono certamente fra le più or-ganizzate che incontrerete durante il viaggio e spesso non tengono fede alle promesse di fornire sacchi a pelo e veicoli dotati di aria condizionata; d’altro canto, i loro autisti sono davvero eccezionali. Danakil Tours (%0344-407414)

Ethio Travel & Tours (%0923-228181; www .ethiotravelandtours .com) Filiale locale dell’agenzia con sede ad Addis Abeba; si trova nei pressi del Milano Hotel. GK Ahadu (%0344-406467; www .ethiopia-tour-travel-ahadu .com; Axum hotel)

4 PernottamentoHatsey Yohannes Hotel hoTeL $(%0344-406762; doppie Birr180-300, suite Birr380; pi) Una buona scelta: un albergo ben ge-stito, pulito e con la moquette nelle camere, anche se le TV satellitari hanno più interfe-renze di quelle standard. I copriletti di pizzo sono una sciccheria, sempre che vi piaccia questo genere di cose.

Atse Kaleb Hotel hoTeL $(%0344-415255; doppie senza bagno Birr60, doppie Birr100-120, camere a 2 letti Birr140; p) Semplice ma pulito, e con quasi tutti i sedili dei water al loro posto. È più tranquillo del vicino e molto simile Merkeb Hotel.

Yordanos Hotel hoTeL $$$(%0344-413722; singole con prima colazione US$40, doppie US$50-65, camere a 2 letti US$65, suite US$74-85; pi) Troverete uno stile ina-spettato in questo albergo centrale e costoso, impreziosito da belle decorazioni tigrine. Le camere dispongono di scrivania, frigorifero, TV satellitare e letti enormi e le suite persino di vasche da bagno per due persone.

Hilltop Hotel hoTeL $(%0344-405683; doppie Birr250-301, camere a 2 letti/suite Birr350/500; p) Un po’ fuori città, offre vedute limitate malgrado sorga sulla cima di una collina. I bungalow sul retro sono spaziosi e dotati di minibar e TV sa-tellitare e, anche se i più economici sono un po’ logori, offrono tutti un buon rapporto qualità-prezzo. E anche il ristorante (por-tate principali da Birr28 a Birr63) non è male.

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8 Per/da Macallè (Mekele)La compagnia aerea Ethiopian Airlines (%0344-400055) ha in programma tre partenze per Addis Abeba (Birr1327, da 1 a 1 h 30 min) .

Marcos General Hospital (%0344-409220) Una clinica affidabile con laboratorio analisi annesso . Ubuntu Internet Café (Guna St; Birr10 l’ora; h8-21 .30) Uno dei molti internet bar presenti in questa zona della città .

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Macallè (Mekele)æ Che cosa vedere 1 Monumento ai Martiri ............................B2 2 Mercato nuovo ........................................B2 3 Museo Yohannes IV ................................ C1

Ø Attività, corsi e tour

4 Danakil Tours ..........................................B4 5 Ethio Travel & Tours ................................C3 6 GK Ahadu ................................................B4 ÿ Pernottamento

7 Abreha Castel Hotel ...............................A4 8 Atse Kaleb Hotel .....................................C2

9 Hatsey Yohannes Hotel ..........................C2 10 Merkeb Hotel ..........................................C2 11 Yordanos Hotel .......................................C2

ú Pasti 12 Geza Gerlase...........................................B3 Hatsey Yohannes Hotel ......................(v. 9) 13 Karibu Kitchen & Bar .............................A3 14 Nur Supermarket ...................................B2 15 Seti Supermarket ...................................C2 16 Yordanos I ...............................................A4 17 Yordanos II ..............................................B2 Yordanos Restaurant .........................(v. 11)

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organizzano tour tutto l’anno, ma da luglio all’inizio di ottobre a causa delle inondazioni potrebbe essere impossibile raggiungere Irta’ale o il Lago Afdera.

La base principale di queste escursioni è il villaggio-campo turistico di Hamedela, dove si dorme all’aperto o, se necessario, in piccoli rifugi che riparano dal vento. I tour con partenza da Addis Abeba in genere en-trano o escono dalla regione da sud passando da Serdo e sbrigando le formalità a Semera, p191. Dal lato di Macallè, è possibile registrarsi e ingaggiare una scorta a Berhale. I viaggi indipendenti non sono più permessi.

Si tratta, infatti, di una zona in preda all’anarchia, dove negli ultimi anni si sono registrati omicidi e rapimenti; vi consigliamo pertanto di informarvi sulla situazione pri-ma di mettervi in viaggio. Un altro rischio, forse ancora più alto, è il clima: chi soffre di problemi cardiaci dovrebbe evitare di adden-trarsi nella regione e tutti devono prestare la massima attenzione ai sintomi del collasso da calore (p369).

VULCANO IRTA’ALEIl luogo più sbalorditivo della Dancalia è il Vulcano Irta’ale (613 m), in continua eruzione dal 1967. Il piccolo cratere meri-dionale è uno dei pochissimi laghi di lava permanenti del pianeta. L’ascesa è lunga (15 km, 3-4 ore), ma non ripida; le difficoltà sono date dal caldo e dal buio (si sale dopo cena). I cammelli trasportano l’attrezzatura per la notte e volendo potrete salire anche voi a dorso di cammello. Portate una tor-cia e, dal momento che in vetta può fare freddo, anche una giacca leggera o un sacco a pelo.

DALLOLL’altra meta imperdibile della Dancalia è Dallol (-125 m alla base), circa 20 km a nord di Hamedela, dove grandi protuberanze di zolfo e ossido di ferro dalle forme irregolari disegnano un paesaggio arancione e giallo che ricorda più quello di una barriera coral-lina che quello di qualche luogo terrestre. La base della collina è il punto più basso d’Etiopia e il luogo più caldo del pianeta, con una temperatura media annua costante di 34,4°C. Il fondale secco e segnato da crepe del Lago Asale, nei pressi di Dallol, è il luogo da cui gli afar estraggono a mano i blocchi di sale dal terreno. Qui vengono caricate le famose carovane di cammelli, che potrete tranquillamente fermarvi a guardare.

Numerosi minibus fanno servizio per Adigrat (Birr36, 2 h 30 min), mentre un solo autobus raggiunge Axum (Birr82, 7 h, partenza alle 6) . Se siete diretti alle chiese del Tigrai, tutti i giorni dall’autostazione partono mezzi diretti ad Abi Adi (Birr35, 3 h 30 min), Wukro (Birr15, 1 h) e hawzien (Birr33, 2 h 30 min) via Sinkata .

Non ci sono trasporti diretti per Lalibela, per cui è necessario cambiare mezzo a Woldia . Con un pizzico di fortuna, in genere è possibile fare il viaggio in una sola giornata . Per raggiungere Woldia potete prendere un autobus diretto ad Addis Abeba (Birr140, 6 h) oppure un minibus fino ad Alamata (Birr45, 4 h) e poi proseguire di qui per Woldia (Birr30, 1 h 30 min) . Presso le agenzie di viaggio e l’ufficio turistico potrete noleggiare un veicolo al costo di Birr2000/2500 per minibus/fuoristrada .

Per Addis Abeba, potete scegliere tra i mezzi ordinari (Birr230, 2 giorni, 5 corse al giorno), gli autobus deluxe Selam Buses (Birr340, 1 giorno e mezzo, 6 corse al giorno) e il Post Bus (Birr300, 1 giorno e mezzo, 3 corse a settimana, partenza alle 6) .

Depressione della Dancalia የደንከል በረሃRibollenti vulcani illuminano il cielo nottur-no, cumuli di un giallo sulfureo si contorcono in forme mostruose e miraggi di cammelli attraversano laghi di sale. Posta oltre 100 m sotto il livello del mare, la Depressione della Dancalia è forse il luogo più caldo e inospitale della terra. In effetti, il paesaggio lunare è così surreale che, sotto ogni punto di vista, sembra non appartenere affatto al nostro pia-neta. Se desiderate vivere una vera avventura, pochi angoli del globo possono tener testa a questo deserto opprimente. Venite preparati, perché con temperature che spesso sfiorano i 50°C e ‘strade’ terribili, visitare questa re-gione non è una passeggiata, ma una vera e propria impresa.

Le visite si organizzano tramite le agenzie turistiche di Addis Abeba (p318) o di Macallè (p122). Gli operatori di Macallè hanno l’abitu-dine di unire i viaggiatori in grandi gruppi e di solito basta presentarsi all’agenzia per trovare un tour in partenza nel giro di un giorno o due. La tariffa corrente a Macallè è di US$500 al giorno per un gruppo abbastan-za numeroso, ma tutti i prezzi sono trattabili. Di norma si fanno tour di quattro giorni che comprendono la visita di Irta’ale, Dallol e del Lago Asale. È possibile anche aggiungere un giorno all’itinerario per visitare il Lago Afdera oppure soltanto Dallol in due giorni o soltanto Irta’ale in tre. Alcune agenzie

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ma è davvero una meraviglia del mondo. Una veglia notturna qui, in occasione di una delle grandi festività religiose, quando centinaia di pellegrini vestiti di bianco si radunano nei cortili delle chiese, è una testimonianza del cristianesimo nella sua forma più pura e potente. Purtroppo, sia per i viaggiatori indipendenti sia per la gente del posto che trae vantaggio dal turismo, a causa della nuova tariffa d’ingresso di Birr1000 (il triplo rispetto alla precedente di Birr350) saranno in molti a scegliere di non venire.

Con le sue vie acciottolate, le belle vedute in lontananza, la buona cucina e l’assenza di automobili, anche la città in sé è una piacevole sorpresa. StoriaLalibela, inizialmente chiamata Roha, fu la capitale della dinastia Zagwe tra il XII e il XIII secolo. Sia gli studiosi sia la tradizione locale, per una volta in perfetto accordo, ri-tengono che le sue chiese risalgano al regno di re Lalibela (1181-1221), ma il consenso tra storia e leggenda finisce qui.

I veri fedeli ritengono che l’intera opera di costruzione fu completata in 23 anni e questo fu possibile perché al duro lavoro degli uo-mini effettuato durante il giorno si alternava l’intervento di forze celesti che proseguivano l’opera nella notte. Tuttavia, a prescindere dalle abilità costruttive degli angeli, gli edifici sono così diversi l’uno dall’altro per stile, fattura e stato di conservazione da indurre a pensare che risalgano a un periodo molto

LAGO AFDERAVisitato di rado (in genere solo dai tour che partono da Addis Abeba), il Lago Afdera (-102 m), a volte chiamato anche Afrera, si trova 60 km a sud del Vulcano Irta’ale (fino a 6 ore di distanza in fuoristrada!). Dalle sue acque verdi viene estratto il sale; volendo, si può fare una nuotata nel lago o nelle vicine sorgenti termali.

LALIBELA E DINTORNISe per qualche motivo doveste vedere un unico luogo in Etiopia, ecco, dovrebbe essere Lalibela. Le chiese rupestri hanno un che di magico e la passione religiosa degli etiopi ortodossi rimane mistica. Molti visitatori, quindi, considerano i giorni trascorsi qui i più belli dell’intera avventura etiopica.

Lalibela ላሊበላPOP. 19.100 / ALT. 2630 M

Lalibela è un insieme di storia e mistero con-gelati nella pietra, la sua anima prende vita con i riti e la solennità del cristianesimo nella sua forma più antica e austera. A prescindere da quanto abbiate sentito a proposito della città e da quante immagini abbiate visto delle sue straordinarie chiese scavate nella roccia, nulla al mondo potrà prepararvi al momento in cui la vedrete con i vostri occhi. Non è soltanto un sito Patrimonio dell’Umanità,

SALE IN CAMBIO DI ORODall’antichità fino ai giorni nostri il sale, bene prezioso per uomini e animali, è stato uti-lizzato in Etiopia come una sorta di valuta. Secondo Kosmos, un egiziano del VI secolo che scriveva in greco, i re di Axum inviavano verso ovest carichi di sale da barattare, tra le altre merci, anche con l’oro.

Estratto nella Depressione della Dancalia, il sale veniva trasportato per centinaia di chilometri verso ovest fino alla corte etiopica nella Scioa. Più tardi nacque la consuetudi-ne di tagliarlo in barrette rettangolari chiamate amole, il cui valore cresceva in proporzio-ne alla distanza percorsa dal luogo di estrazione.

Ancora oggi i nomadi afar e i loro cammelli continuano a percorrere l’antica pista del sale. Tagliano le barrette a mano e, dai laghi salati dell’Etiopia orientale, viaggiano per settimane in carovana per raggiungere i mercati, dove il sale viene barattato.

Se oggi le genti della Dancalia estraggono sale per ottenerne in cambio oro nei mercati dell’altopiano, un tempo avveniva l’inverso. Tanto tempo fa, così tanto che nessuno se ne ricorda, il sale della Dancalia era tutto oro, infinite migliaia di tonnellate di oro puro. Se-condo la leggenda, infatti, la Dancalia aveva più oro di qualsiasi altra regione della Terra e le sue genti vivevano come re. Ma la ricchezza le rese avide, pigre e dimentiche di Dio: così, per punirle, Dio trasformò tutto l’oro in sale. Ma un giorno, si dice, quando le perso-ne non saranno più avide, Dio trasformerà di nuovo tutto in oro e il popolo della Dancalia ritornerà a scambiare l’oro con il sale.

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rienza memorabile), vi sfuggirebbero i molti dettagli strabilianti che ogni chiesa offre. Inoltre le guide conoscono i punti migliori da cui scattare le fotografie.

Alcune persone dedicano alla visita appe-na mezza giornata, ma non è assolutamente sufficiente. Con un secondo giorno a dispo-sizione si possono apprezzare al meglio le meraviglie della regione. Una visita alle 6 del mattino per vedere la gente del posto raccolta in preghiera può essere un’esperienza incan-tevole. Molti sacerdoti saranno ben felici di mostrarvi i tesori della propria chiesa e di mettersi in posa per voi, ma dal momento che ricevono una parte dei proventi derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso, non è necessario lasciare loro la mancia. Ricordate che il flash delle macchine fotografiche all’in-terno delle chiese può causare gravi danni agli affreschi, quindi evitatelo.

Infine, non dimenticate di portare una torcia per la galleria tra Bet Gabriel-Rufael e Bet Merkorios, o per far fronte a eventuali blackout.

Bet Giyorgis ChIeSA

ቤተ ጊዮርጊስ Isolata rispetto alle altre, la Chiesa di San Giorgio è considerata il capo-lavoro di Lalibela, l’apogeo della tradizione rupestre con cui si raggiunge la perfezione formale del genere. Ha una base a tre livelli alta 15 m a forma di croce greca, che non richiede l’impiego di colonne interne. Grazie al suo eccezionale stato di conservazione non vi troverete nemmeno i ponteggi che ingombrano altre chiese.

All’interno, la luce fluisce dalle finestre illuminando le grandi croci del soffitto, bel-lissime nella loro semplicità. Sbirciate oltre la tenda per ammirare la splendida cupola del maqdas. Noterete anche due scatole in legno di ulivo risalenti a 800 anni fa: secondo la tradizione, una delle due (con le contrapposte chiavi a cavatappi) fu intagliata dallo stesso re Lalibela, e oggi custodisce i tesori della chiesa. Alcune delle cavità nelle pareti che circon-dano la chiesa ospitano corpi mummificati.

CHIESE DEL GRUPPO NORD-OCCIDENTALEQuesto gruppo comprende sette delle 13 chiese di Lalibela. Quanto a dimensioni e a qualità artistica degli interni, è sicuramente il più impressionante.

Bet Medhane Alem ChIeSA

ቤተ መድኃኔዓለም Simile più a un gigante-sco tempio greco che non a una tradizionale chiesa etiopica, Bet Medhane Alem (‘Casa del Salvatore del Mondo’) è una struttura

più esteso del regno di Lalibela. È anche im-probabile che in origine fossero tutte chiese.

A lungo vittima del pregiudizio per cui sa-rebbe impossibile che opere del genere siano interamente africane, a detta di alcuni Lali-bela fu costruita dai Cavalieri Templari, ma non esistono prove a conferma di tale ipotesi. In realtà, un’eccezionale tecnica edilizia era ben consolidata già all’epoca di Axum, e quasi tutte le chiese di Lalibela mostrano evidenti influenze dello stile axumita, in particolare nelle porte e nelle finestre.

Secondo una delle molte leggende locali sull’origine del sito, il re voleva creare una nuova Gerusalemme per evitare che i pelle-grini intraprendessero il lungo e pericoloso viaggio verso la Terra Santa. Un’altra leggen-da afferma che il re fu avvelenato dal fratello (o dal fratellastro, o dalla sorellastra) e che, in coma, fu portato in viaggio in paradiso, dove Dio gli ordinò di ritornare in Etiopia e di ricreare laggiù la città santa. Sta di fatto che moltissimi toponimi della zona, dal Calvario al fiume Giordano, evocano la Terra Santa, e la tradizione locale ha anche stabilito che il gruppo nord-occidentale rappresenta la vera Gerusalemme mentre il gruppo sud-orientale è la Gerusalemme ‘celeste’.

1 Che cosa vedere Chiese rupestriLe chiese rupestri (ingresso per 5 giorni Birr1000, videocamera Birr300; h6-12 e 14-18) di Lalibela, tutte costruite sotto il livello del suolo, non sono semplicemente scavate nella roccia, ma completamente staccate da essa. Sia internamente sia esternamente, sono di fattura estremamente raffinata. Anche se il tempo le ha trattate con i guanti bianchi, l’UNESCO ha comunque costruito su molte di esse coperture e ponteggi protettivi. For-tunatamente tali strutture estranee non vi impediranno di apprezzare questi gioielli.

La biglietteria (h8-12 e 14-17) si trova presso il gruppo nord-occidentale, il che fa sì che il gruppo sud-orientale al mattino sia meno affollato. Il museo (h8-12 e 14-17) più in basso, di scarso interesse, espone la consueta collezione di oggetti religiosi. Le guide uffi-ciali s’ingaggiano all’ufficio del turismo per una tariffa fissa di Birr350 a sito. La città di Lalibela è considerata un unico sito, ma se vi recate in numerose chiese fuori Lalibela a fine giornata le guide si aspetteranno di ricevere un bel gruzzolo. Più realisticamente, si possono negoziare tutte le tariffe. Anche se è possibile visitare le chiese senza una guida (perdersi nel dedalo di gallerie è un’espe-

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Iospita tre chiese. La prima, Bet Maryam, è un piccolo edificio concepito e decorato con grande maestria. È l’unica chiesa a presen-tare un porticato. Dedicata alla Vergine, che è particolarmente venerata in Etiopia, è la chiesa più frequentata dai pellegrini e alcuni pensano che sia la prima a essere stata costruita a Lalibela.

Sulla parete orientale noterete due se-rie di tre finestre: secondo gli studiosi la serie superiore dovrebbe rappresentare la Santissima Trinità, mentre quella inferiore, posta sotto una finestrella a croce, dovrebbe rappresentare la crocifissione di Gesù e dei due ladroni. La finestra in basso a destra ha in cima un’apertura piccola e irregolare, a significare che uno dei due ladroni è stato ammesso nel regno dei cieli dopo essersi pentito e aver chiesto l’aiuto di Gesù. La finestra in basso a sinistra, che simboleggia il peccatore che schernì Gesù e che per questo fu mandato all’inferno, presenta invece la piccola apertura irregolare in basso.

imponente e maestosa, a quanto pare la più grande chiesa rupestre del mondo. Misura 33,5 m per 23,5 m, per un’altezza di oltre 11,5 m. Secondo alcuni studiosi potrebbe essere la copia di pietra della Chiesa di Santa Maria di Sion ad Axum.

L’edificio è circondato da 34 grandi pilastri rettangolari (fra cui molte riproduzioni). I tre che sono agli angoli si pensa che rappre-sentino la Santissima Trinità. L’interno pre-senta una navata centrale con volta a botte e quattro navate laterali con 38 colonne a sostegno del tetto a doppio spiovente. Cercate le tre tombe vuote d’angolo, che si dice siano state preparate simbolicamente per Abramo, Isacco e Giacobbe. La domenica, i fedeli vi si accalcano nella speranza di essere benedetti o guariti dalla famosa croce di Lalibela, realizzata con ben 7 kg d’oro.

Bet Maryam ChIeSA

ቤተ ማርያም Collegato da una galleria a Bet Medhane Alem si trova un vasto cortile che

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To Cliff Edge Hotel (1km);Ben Abeba (1 2km);.

Mountain ViewHotel (1 2km).

To Bus Station (1 5km);.Airport (23 5km).

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in memoria delle suore novizie martiriz-zate per ordine dell’imperatore romano Giuliano a Edessa (nell’odierna Turchia) nel IV secolo.

Bet Golgotha e Bet Mikael ChIeSe

ቤተ ጎልጎታ እና ቤተ ሚካኤል All’estremità meridionale del cortile di Bet Maryam c’è una galleria che collega questa chiesa alle gemelle di Bet Golgotha e Bet Mikael (nota anche come Bet Debre Sina), le uniche due chiese di Lalibela a presentare pilastri cruciformi. L’ingresso conduce prima a Bet Mikael e poi a Bet Golgotha, in cui le donne non sono ammesse.

Bet Golgotha è famosa perché custodisce alcuni dei migliori e più antichi esempi di arte cristiana d’Etiopia, tra cui straordinarie raffigurazioni a grandezza naturale dei 12 apostoli, scolpite nelle nicchie delle pareti. Quattro sono visibili, mentre le altre otto sono coperte da drappi all’interno della Cappella di Selassie, chiusa al pubblico. La cappella, uno dei luoghi più sacri dell’intero complesso di Lalibela, ospita altre meravi-gliose opere d’arte e quella che è considerata la tomba di re Lalibela.

Sopra il portico occidentale e schiacciato contro il soffitto si nota un raro bassorilievo splendidamente realizzato raffigurante san Giorgio che combatte contro il drago.

All’interno, i soffitti e la parte superiore delle pareti sono adornati da antichissimi affreschi e le colonne, i capitelli e gli archi sono impreziositi da elaborati intagli che raffigurano foglie, uccelli e altri animali, compresi una curiosa aquila a due teste e due tori in lotta, uno bianco e uno nero (forse a rappresentare il bene e il male). All’estremi-tà orientale dell’alta navata, circondata da sette gallerie, si trova una colonna sacra con iscrizioni in ge’ez, ebraico e greco, sempre rivestita da un drappo.

Bet Meskel CAPPeLLA

ቤተ መስቀል Scavata nella parete setten-trionale del cortile di Bet Maryam sorge la piccola cappella di Bet Meskel. Quattro colonne dividono la galleria in due navate sovrastate da arcate.

Bet Danaghel CAPPeLLA

ቤተ ደናግል A sud del cortile di Bet Maryam si trova la cappella di Bet Danaghel (Casa delle Vergini), che pare sia stata costruita

Lalibelaæ Che cosa vedere 1 Bet Abba Libanos .................................. D4 2 Bet Amanuel .......................................... D4 3 Bet Danaghel ..........................................C3 4 Bet Gabriel-Rufael ................................. D4 5 Bet Giyorgis ............................................B2 6 Bet Golgotha e Bet Mikael .....................C3 7 Bet Maryam ............................................C3 8 Bet Medhane ..........................................C3 9 Bet Merkorios ........................................ D4 10 Bet Meskel ..............................................C3 Bet Uraiel .......................................... (v. 14) 11 Lalibela World Cultural Centre ..............A4 12 Mercato del sabato ................................A2 13 Biglietteria e museo ...............................C3 14 Tomba di Adam .......................................C3

Ø Attività, corsi e tour

15 Highland Trekking ...................................C2 16 Lalibela Cooking School ........................ C1 17 Lasta Lalibela Community Tourism Guiding Enterprise ...................B3

ÿ Pernottamento

18 Alef Paradise Hotel .................................B3 19 Aman Hotel ............................................. C1

20 Asheton Hotel ........................................ D2 21 Jordan Guesthouse ................................ D1 22 Selam Guest House ...............................B4 23 Seven Olives Hotel..................................C2 24 Tukol Village ............................................B4 25 Unique Pension ..................................... D2

ú Pasti 26 John Café ................................................ C1 Seven Olives Hotel............................(v. 23) 27 Unique Restaurant ................................ D2 28 Zewditu Bar & Restaurant .....................C2

û Locali 29 Torpido Tej House ................................... C1

þ Shopping 30 Fine Art Gallery .......................................A4

ï Informazioni 31 Centro medico di Lalibela ......................B2 32 Smart Business Center.......................... C1 33 Centro di informazioni turistiche ..........C3

ï Trasporti Noleggio muli ....................................(v. 33)

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fatto che le figure portino delle croci mette in dubbio questa ipotesi. I tre sono ritratti in maniera graziosissima, con le piccole mani simili a pinne. Più in basso vi è anche un affresco che raffigura i 12 apostoli, di minor pregio e forse più recente. La Passione di Cristo dipinta su un telo di cotone, accanto agli affreschi, potrebbe risalire al XVI secolo. In passato tali dipinti venivano fissati alle pareti delle chiese mediante una mistura di paglia, sangue di bue e fango.

Bet Amanuel ChIeSA

ቤተ አማኑኤል Monolitica e completamente staccata dalla roccia, è considerata una delle chiese più finemente scolpite di Lalibela e alcuni sostengono che sia stata la cappella privata della famiglia reale. Sicuramente Bet Amanuel è la chiesa che meglio rappresenta lo stile axumita, con i muri sporgenti e rien-tranti che imitano gli strati alternati di legno e di pietra, come si vedono in luoghi come Yemrehanna Kristos e Debre Damo.

La caratteristica più sorprendente dell’in-terno è il doppio fregio axumita della navata. Benché non accessibile, c’è persino una scala a chiocciola che collega le pareti a quattro colonne con una galleria superiore. All’angolo sud-occidentale, un’apertura sul pavimento porta a una lunga galleria sotterranea, che collega la chiesa a Bet Merkorios. Le camere nelle pareti sono antiche tombe di pellegrini che qui vollero essere sepolti.

Bet Abba Libanos ChIeSA

ቤተ አባ ሊባኖስ Bet Abba Libanos è scolpita nella parete di una roccia e, unica fra tutte le chiese di Lalibela, è ipogea, ovvero soltanto il tetto e il pavimento sono uniti alla parete di pietra. Al pari di Bet Amanuel, presenta molti elementi tipici dell’architettura axumi-ta, come i fregi. Curiosamente l’interno, che da fuori sembra molto ampio, è piuttosto angusto. Gli angoli scolpiti dei capitelli cubici sono davvero singolari: secondo alcune guide rappresenterebbero gli occhi degli angeli. Secondo la leggenda, la chiesa fu costruita in una sola notte dalla moglie di Lalibela, Meskel Kebra, con un piccolo aiuto da parte degli angeli.

Altre cose da vedereIl mercato del sabato (h9 .30-16) di Lalibela è piuttosto grande.

FLalibela World Cultural Centre MUSeo

(h8-12 e 13 .30-17) Il nuovo e ancora per lo più vuoto Lalibela World Cultural Centre ospita

Bet Uraiel ChIeSA

ቤተ ኡራኤል In un profondo fosso di fronte alla facciata occidentale di Bet Golgotha, oltre la simbolica tomba di Adamo (un gigan-tesco blocco di pietra estratto dalla roccia), si trova la Bet Uraiel, una chiesa consacrata nel 1998 all’interno di quello che con tutta probabilità era un deposito. Le sue sale dalle pareti di roccia grezza vedono raramente fedeli e turisti.

CHIESE DEL GRUPPO SUD-ORIENTALEPiù piccole rispetto alle chiese del gruppo nord-occidentale, queste sono le più fine-mente scolpite di tutta Lalibela.

Bet Gabriel-Rufael ChIeSA

ቤተ ገብርኤል እና ቤተ ሩፋኤል Con l’in-gresso affiancato a occidente da una roccia scolpita digradante, nota con il nome di ‘Via per il paradiso’, questa imponente chiesa doppia segna l’accesso al gruppo sud-orientale. Diversamente da molte chiese di Lalibela, l’ingresso si trova sulla sommità e vi si accede tramite una piccola passerella situata sopra una sorta di fossato. Questo particolare, insieme alla pianta inconsueta e irregolare e al fatto che non sia orientata in senso est-ovest, ha portato gli studiosi a suggerire che Bet Gabriel-Rufael fosse in origine un palazzo fortificato per i sovrani axumiti già nel VII secolo.

L’ingresso conduce all’interno di Bet Ga-briel e poi un’altra porta consente di accedere a Bet Rufael. Sebbene la sezione crollata del tetto di Bet Rufael sia stata ricostruita, le funzioni religiose vengono officiate soltan-to a Bet Gabriel. Una volta all’interno del complesso, sorprendentemente piccolo, vi renderete conto che la monumentale facciata è la caratteristica più interessante.

Bet Merkorios ChIeSA

ቤተ መርቆርዮስ Raggiungibile tramite una serie di fossati e gallerie (una delle quali par-ticolarmente lunga, stretta e buia), che parte da Bet Gabriel-Rufael, anche questa chiesa potrebbe essere stata in origine qualcosa di completamente diverso. La scoperta, tra le altre cose, di ceppi per caviglie ha indotto gli studiosi a pensare che questo edificio fosse la prigione della città o una corte di giustizia.

A causa del crollo di una grande sezione del tetto, l’interno che vediamo oggi è soltan-to una parte di quello originario e anche le pareti di mattoni sono una spiacevole neces-sità. Osservate il bellissimo affresco (risalente probabilmente al XV secolo) che secondo alcuni rappresenta i Re Magi, anche se il

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oAsheton Hotel hoTeL $(%0333-360030; doppie/camere a 2 letti Birr150/ 250; p) Questo classico rifugio economico per turisti offre camere vecchiotte con le pareti bianche, impreziosite da quadri di artisti locali. Il servizio è piacevole e il giardino in cortile è un luogo tranquillo in cui rilassarsi.

Alef Paradise Hotel hoTeL $$(%0333-360023; alparahotel@yahoo .com; ala vecchia doppie/camere a 2 letti US$10/15, ala nuova doppie/camere a 2 letti US$25/35; p) Le nuove e piacevoli camere con vista dell’Alef sono luminose, piastrellate e pulite, nonché dotate di vasche da bagno. Le camere più vecchie, per quanto buie e prive di attrattive, hanno comunque un buon rapporto qualità-prezzo. Il ristorante è una buona scelta in questa zona della città.

Mountain View Hotel hoTeL $$$(%0333-360804; www .mountainsviewhotel .com; singole con prima colazione US$66-77 doppie/triple US$77/100; pW) Costruito da due ex guide turistiche che hanno ricevuto un miracoloso prestito da un turista generoso, questo con-fortevole albergo vanta un portico invidiabile con una magnifica vista e un incantevole design in pietra e vetro. Le camere, tutte con balcone, sono piuttosto ordinarie, ma non c’è niente di cui lamentarsi.

Lalibela Hudad hoTeL $$$(%9110-29052; www .lalibelahudad .com; piazzole con prima colazione US$35; singole/doppie/triple senza bagno con prima colazione US$62/76/86; hset-metà lug; i) Questo piacevole ecolodge tra le colline che dominano Lalibela è anco-ra in fase di completamento. Si raggiunge camminando per un paio d’ore, ma in molti scelgono di andarci viaggiando a dorso di mulo. Offre tradizionali tukul di pietra con il tetto di paglia e panorami mozzafiato, ed è popolato da babbuini gelada. Malgrado il prezzo elevato, i tukul sono molto semplici (con latrine comuni), ma sono disponibili docce con l’acqua calda e un discreto ri-storante (pranzo e cena costano Birr100). Naturalmente nei dintorni si possono fare belle passeggiate; la cima dell’Abuna Yosef è a circa quattro ore di distanza.

Selam Guest House PeNSIoNe $(%0333-600374; doppie/camere a 2 letti Birr 150/200) Questa accogliente pensione con quattro camere è in attività da tempo, ma grazie all’attento proprietario, sempre pre-sente, tutto sembra nuovo di zecca. Le camere sono semplici e disadorne, ma l’atmosfera è

mostre permanenti, e talvolta temporanee, dedicate al passato e al presente di Lalibela.

C CorsiLalibela Cooking School CUCINA

(%0333-360380; US$40 per persona) Le brevi lezioni della Lalibela Cooking School, presso il Blue Lal Hotel, sono una scelta costosa. Un’alternativa migliore, più economica e abbastanza lunga da comprendere anche un giro al mercato per l’acquisto degli in-gredienti, dovrebbe essere offerta a breve dallo Unique Restaurant, almeno stando alle ultime voci.

T TourPer informazioni sulle agenzie che orga-nizzano trekking ai villaggi, alle chiese e ai monasteri nei dintorni di Lalibela, v. p133.

z Feste ed eventiIl periodo più interessante per visitare Lalibela è quello che coincide con una delle festività maggiori, quando migliaia di pellegrini confluiscono in città. Timkat e Leddet sono le feste che richiamano più folla, ma Lalibela si anima in occasione di tutte le festività principali. Per le date e ulteriori informazioni v. p21. Al di fuori di questi periodi, cercate di partecipare almeno a una delle giornate mensili dedicate ai santi patroni delle chiese.

4 PernottamentoDa aprile fino alla fine di agosto, contrat-tando, è possibile ottenere sconti, anche cospicui, nella maggior parte degli alberghi. Trovare un letto durante i periodi delle feste e del Natale occidentale è pressoché impossibile, perciò è consigliabile preno-tare. In questi periodi i prezzi delle camere prenotate quintuplicano (come minimo). Se arrivate senza prenotazione in occasione di una festa, cercate gli intermediari che lavorano in centro e affittano camere in case private.

Lalibela non ha più problemi di carenza idrica, ma i blackout sono ancora possibili.

oCliff Edge Hotel hoTeL $$(%0333-360606; www .cliffedgehotel-lalibela .com; doppie/camere a 2 letti con prima colazione; US$45/55; pW) Le camere e i panorami che si godono dai balconi sono belli come quelli del vicino Mountain View, più costoso. Sembrano disponibili a fare qualche sconto, perciò chiedete. È in progetto l’aggiunta di un ristorante.

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ristorante di Lalibela, ma uno dei migliori di tutta l’Etiopia. Il ricco menu propone anche piatti di ispirazione indiana e giamaicana.

oUnique Restaurant eUroPeo, eTIoPe $(portate principali Birr35-58) Questo ristorantino senza fronzoli, ma molto accogliente (‘brutta casa, buon cibo’, dice l’incantevole proprieta-ria Sisco alla gente che esita davanti alla sua porta), serve un insolito mix di piatti etiopi e faranji (la pizza del digiuno è sorpren-dentemente buona). Riceve puntualmente i commenti positivi dei viaggiatori e rimane aperto fino alle 22, più tardi della maggior parte dei ristoranti di Lalibela.

Zewditu Bar & Restaurant eUroPeo, eTIoPe $(portate principali Birr27-60) I soci di questo ristorante lavoravano in altri locali prima di mettersi in proprio. Pasta e tibs sono altret-tanto deliziosi e la graziosa sala da pranzo in stile tradizionale è molto invitante.

Seven Olives Hotel eUroPeo, eTIoPe $$(portate principali Birr32-121) Questo veterano offre discreti piatti faranji, ma la maggior parte della gente lo frequenta per godersi la terrazza frondosa piena di uccelli che lo rende uno dei locali più piacevoli del centro; ed è per questo che possono permettersi di far pagare prezzi come Birr32 per un succo di frutta.

John Café eTIoPe $(portate principali Birr20-35) Un posticino perfetto per una prima colazione all’etiope in centro.

Torpido Tej House BAr, SPeTTACoLI CoMICI

(bottiglietta di tej Birr30) Chiamato anche Askelech, serve tej (idromele) con accompa-gnamento, dopo le 20, di canti tradizionali e balli azmari (v. lettura p268) che prevedono la partecipazione di tutti gli astanti. Sì, è un tantino turistico (e infatti i prezzi per i faran-ji sono il doppio), ma è molto divertente. A differenza di molti altri locali specializzati in tej, avrete la certezza di bere idromele di buona qualità.

7 ShoppingFine Art Gallery GALLerIA D’ArTe

(h14-18) È l’unico negozio che si distingue in mezzo alla pletora di baracche di souvenir di Lalibela. All’interno troverete bellissimi acquerelli e disegni a nero di seppia realiz-zati dall’artista locale Tegegne Yirdaw, che è spesso in giro anche al di fuori dei normali orari di apertura del negozio.

tranquilla e cordiale e il prezzo è equo per Lalibela.

Aman Hotel hoTeL $$(%0333-360076; singole/camere a 2 letti US$25/35; pi) Le camere di questa struttura nel cuore della città sono anonime, ma nel complesso sono decorose; quelle sul retro sono più tranquille e offrono una bella vista.

Seven Olives Hotel hoTeL $$(%0333-360020; www .sevenoliveshotel .com; piazzole per tenda US$15, doppie/camere a 2 letti/triple US$34/42/52; pi) L’albergo più vecchio di Lalibela, ora di proprietà della chiesa, è immerso in un giardino pieno di uccelli. Il prezzo richiesto è troppo alto per le sue camere logore, ma se riuscite a ottenere un bello sconto – o se la gestione tiene fede alla promessa di rinnovarle – è una buona scelta.

Tukol Village LoDGe $$(%0333-360564; www .tukulvillage .com; doppie/camere a 2 letti con prima colazione US$49/67; piW) Anche se le grandi camere sono più belle di quelle del Mountain View Hotel, questa struttura di proprietà etiope-olandese non regge il confronto con il rivale in quanto a panorami e cucina. Pranzo e cena a menu fisso da tre portate costano Birr145.

Unique Pension PeNSIoNe $(%0333-360125; doppie senza bagno Birr50) Quattro semplici camere dotate di docce con acqua fredda (presto arriverà anche quella calda) e bagni alla turca. Informatevi presso lo Unique Restaurant.

Jordan Guesthouse PeNSIoNe $(doppie Birr100) Per essere onesti è davvero squallida, ma è una sistemazione economica nel cuore della città e ha una bella vista.

5 Pasti e localioBen Abeba eUroPeo, eTIoPe $(portate principali Birr35-69) Questo intrico di passerelle, piattaforme e caminetti è senza dubbio il ristorante più elegante d’Etiopia, appollaiato ai margini di un crinale e con una vista a 360 gradi. La gestione è etiope-scozzese e, diversamente da quanto ci si aspetterebbe, non applica prezzi maggiorati per i faranji. L’unica pecca è il menu limitato, ma comun-que ciò che fa, lo fa bene. Fermatevi alle 11 per assistere alla preparazione dell’injera.

oMountain View Hotel eUroPeo, eTIoPe $$(portate principali Birr85-109; W) Per quanto ci piaccia il Ben Abeba, quando si parla di cibo, il Mountain View non è soltanto il migliore

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L’autostazione si trova in posizione scomodis-sima, un paio di chilometri fuori città . Talvolta gli autobus proseguono fino in centro e alcuni alberghi vi faranno venire a prendere se avete una prenotazione, altrimenti potete optare per un minibus privato (Birr100) o fare una lunga ed estenuante camminata, che si può ridurre leggermente prendendo qualche scorciatoia . Al momento della partenza da Lalibela, potete anche farvi venire a prendere dal minibus direttamente in albergo – pagando, s’intende .

Per noleggiare un fuoristrada, informatevi pres-so il vostro albergo, o, per ottenere prezzi migliori, presso la vostra guida . Se non vi piace l’idea del fuoristrada, potete noleggiare un mulo per i trek-king presso la biglietteria delle chiese . Il noleggio di un mulo con il mulattiere per un’intera giornata fino alle chiese più distanti non dovrebbe costare più di Birr300 .

Dintorni di LalibelaA ragionevole distanza da Lalibela, immersi nella meravigliosa campagna circostante, ci sono molti altri monasteri e chiese affasci-nanti, tutti raggiungibili in giornata, a piedi, con un mulo o in fuoristrada – vale davvero la pena di visitarli. I trekking con pernotta-mento, visitando le chiese lungo la strada o meno, sono giustamente popolari.

2 TrekkingAnche se non paragonabili a quelli sui Monti Simien o Bale, i trekking tra i villaggi e le valli che circondano Lalibela sono una bellissi-ma esperienza che vi permetterà di vedere scenari sorprendenti, ricchezze storiche e un affascinante spaccato della vita sugli al-topiani etiopici. Qui vedrete senza dubbio i gelada e magari con un po’ di fortuna anche il lupo etiopico alle altitudini maggiori. Inoltre, avrete modo di ammirare la ricca avifauna che comprende numerose specie, dal gipeto al gruccione. In origine, i trekking in questa zona erano organizzati da una ONG che oggi non esiste più, la TESFA, motivo per cui molti li chiamano ancora ‘trekking tesfa’.

I trekking durano generalmente da tre a cinque giorni e gli itinerari si possono studia-re in base al tempo, al grado di allenamento, alle chiese da vedere, alle possibilità di avvistare animali o a qualunque altro vostro interesse. La zona di Lasha a nord-ovest di Lalibela, dove si trova l’Abuna Yosef, la terza vetta più alta d’Etiopia (4300 m), e la parte dell’Altopiano di Meket che si estende a sud-est offrono i trekking più impegnativi con notevoli dislivelli. Più lontano, nella zona dell’Altopiano di Meket a ovest di Gashena,

8 InformazioniPressoché chiunque avvii una conversazione con voi per strada o in un ristorante finirà per chie-dervi di ingaggiarlo come guida o almeno di com-prargli un quaderno per la scuola . e se sarete così sprovveduti da farlo, ritornerà al negozio, restituirà il quaderno e si intascherà il denaro . Dashen Bank Dispone dell’unico sportello banco-mat di Lalibela . Centro di informazioni turistiche (h8 .30-12 .30 e 13 .30-17 .30 lun-ven) Questo ufficio privo di insegna si trova alle spalle della biglietterie delle chiese . Centro medico di Lalibela (%0333-360416; h24 h su 24)Smart Business Center (Birr24 l’ora; h7 .30-12 e 14-21) Dei pochi internet bar della città, questo è il migliore e il più grande .

8 Per/da LalibelaEthiopian Airlines (%0333-360046) offre due voli al giorno per Addis Abeba (US$65, 45 min) e uno al giorno per Gondar (US$41, 2 h) e Axum (US$46, 45 min) . Al momento non è possibile volare da Lalibela a Bahir Dar, mentre si può farlo nella direzione opposta tre volte a settimana .

Via terra, il modo migliore per raggiungere Lalibe-la con i mezzi pubblici è via Gashena . Tutti i giorni ci sono due autobus mattutini (Birr57, 4 h) e in genere quattro minibus (Birr72) per/da Woldia, l’ultimo dei quali parte intorno alle 14 . Potrete anche prendere uno dei più frequenti minibus per Gashena (Birr40, 2 h 30 min) e da qui provare a fare l’autostop, anche se nel pomeriggio il traffico è scarso e i pochi veicoli di passaggio chiedono un prezzo elevato ai faranji . Gashena si può raggiungere anche da Bahir Dar e Gondar prendendo un autobus in direzione di Woldia . Disponendo di un mezzo vostro (o di una pazienza infinita; ci sono degli autobus in servizio da Sekota a Lalibela, ma non tutti i giorni) troverete molto gratificante arrivare da nord, passando per Abi Adi e Sekota . e, a proposito, adesso a Lalibela c’è una vera stazione di servizio .

Tutti i giorni c’è anche un autobus per Addis Abeba (Birr225, 2 giorni, partenza alle 6), che si ferma per la notte a Dessie (Birr97, da 8 a 9 h) . In alternativa, potrete rivolgervi agli intermediari (chiedete in giro per le vie del centro oppure chiedete al vostro albergo o alla vostra guida di informarsi per voi) che organizzano trasferimenti in minibus (Birr300) e veicoli privati (da Birr350 a Birr500), permettendo di ridurre il viaggio a 13-14 h .

8 Trasporti localiI minibus (a partire da Birr70) attendono tutti i voli in arrivo all’aeroporto, situato 23 km a sud del-la città; i trasferimenti per l’aeroporto si possono prenotare tramite tutti gli alberghi .

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Chiese e monasteriLe chiese nei dintorni di Lalibela sono molto diverse per architettura, stile e datazione, e offrono un’esperienza del tutto diversa da quelle di Lalibela. Site in posizioni remote e ancora assenti dalle cartine moderne, molte si visitano necessariamente con l’aiuto di una guida. Purtroppo, la già ele-vata tariffa d’ingresso potrebbe aumentare ulteriormente.

Per informazioni sui trasporti v. il para-grafo Trasporti locali nella parte dedicata a Lalibela.

Yemrehanna Kristos ChIeSA

ይመርሃነ ክርስቶስ (ingresso Birr150, videoca-mera Birr50) Malgrado Yemrehanna Kristos sia uno degli edifici tardo-axumiti meglio conservati di tutta l’Etiopia, poche persone si danno la pena di visitarlo. Ma chi lo fa, ne è ricompensato.

L’edificio è insolito perché è stato costruito, piuttosto che scavato nella roc-cia. Osservando la facciata esterna a più livelli, creati dall’alternanza di strati di legno e di pietra, si comprende appieno il motivo per cui così tante chiese rupestri di Lalibela hanno l’aspetto che hanno, e sapendo che Yemrehanna Kristos potrebbe precedere le altre chiese anche di 80 anni, vi troverete di fronte a un progetto davvero grandioso.

Il fatto più incredibile è che l’intera co-struzione poggia su una base di pannelli in legno di ulivo accuratamente disposti, che la tengono sollevata dal terreno acquitrinoso sottostante. Gli intagli e le decorazioni sono di qualità eccezionale, soprattutto le finestre cruciformi e l’elaborato soffitto della navata. Dietro la chiesa giace una pila di corpi mum-mificati: alcuni sono quelli dei pellegrini che nel corso dei secoli vennero qui a morire, altri sembra che siano i resti degli operai.

L’intero complesso, molto suggestivo ma anche un po’ sinistro, sorge in una grotta dal soffitto basaltico; l’orribile muro di mattoni sulla parte frontale è stato eretto nel 1985 per migliorare la stabilità dell’edificio.

La chiesa si trova 45 km a nord di Lalibela ed è raggiungibile con un viaggio di un’ora e mezzo in fuoristrada. Si può comodamente visitare insieme ad Arbatu Ensessa, Bilbila Giyorgis e Bilbila Chirkos; il noleggio di un fuoristrada dovrebbe costare Birr1500 circa. È possibile raggiungere la chiesa anche a piedi o a dorso di mulo; in entrambi i casi occorrono circa cinque ore per coprire la distanza più breve di 20 km.

le pendenze sono più dolci e le camminate sono piuttosto facili.

Nei pressi dei villaggi ci sono 11 lodge ge-stiti dalle comunità locali (e altri sette punti di ristoro dove fermarsi per pranzo), tutti formati da tradizionali ma accoglienti tukul in fango e pietra con servizi igienici e una bella vista. Molti sono dotati anche di docce.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONILe prenotazioni sono gestite dall’agenzia di Addis Abeba Tesfa Tours (%0923-490495; www .tesfatours .com), che opera in accordo con le comunità locali. Per i periodi d’alta stagio-ne, cioè nei mesi di ottobre e dicembre e a inizio gennaio, è consigliabile prenotare con ampio anticipo. Negli altri periodi, invece, in genere è sufficiente presentarsi da un giorno all’altro, anche se non è detto che effettuerete l’itinerario che avevate in mente. Prendete accordi sul posto con le guide di Lalibela tra-mite la Lasta Lalibela Community Tourism Guiding Enterprise (LLCTGe; %0913-244479; www .lalibelactge .com).

Le escursioni – comprensive di guide, muli e mulattieri, pernottamento, pasti, tè e caffè (birre, bibite e acqua sono in vendita presso i lodge) – costano Birr978 per persona per 24 ore. Tutti i trasferimenti, se necessari, per/dai punti di partenza dei sentieri si pagano a parte. Gli escursionisti soli devono pagare un supplemento di Birr250 a notte, mentre i gruppi pagano Birr50 in più a notte se effettuano la prenotazione con meno di tre giorni di anticipo. Sono previsti sconti per i bambini.

Anche se alcuni lodge delle comunità locali sono aperti tutto l’anno, durante il periodo delle piogge più intense, dalla metà di luglio alla fine di settembre, quasi tutti chiudono e non sarebbe comunque molto divertente trovarsi da queste parti. Durante questo periodo, vi consigliamo di optare per la più secca regione del Tigrai.

Una nuova agenzia con sede a Lalibela, Highland Trekking (%0912-130831; www .highlandtrekking .com), e alcune delle guide autorizzate delle chiese, come Girma Derbie (%0913-513763; girmaderbie123@yahoo .com), riescono a organizzare trekking a prezzi leggermente inferiori perché fanno dormire i clienti nei villaggi (non è così romantico come sembra e molti non apprezzano le condizioni spartane; altri invece se ne inna-morano) o utilizzano le tende al posto dei lodge delle comunità. Questa potrebbe essere la vostra unica possibilità se prenotate troppo tardi nei periodi di alta stagione.

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strada principale, si trova Bilbila Chirkos, un’interessante chiesa per tre quarti mono-litica, famosa soprattutto per gli affreschi antichi. Anche questa è attribuita a re Kaleb ed è stata datata al 523 d.C. Si trova a tre minuti a piedi dalla strada.

Ashetan Maryam MoNASTero

አሸተን ማርያም (ingresso Birr50) Questo mo-nastero da cui si godono panorami stupendi si trova a un’altitudine di 3150 m, sulla som-mità del Monte Abune Yosef. I religiosi del posto dicono di essere ‘più vicini al cielo e a Dio’ quassù, e non è difficile capire perché. Sembra che la costruzione del monastero si sia protratta durante i regni di Lalibela e di Na’akuto La’ab; alcuni sostengono persino che il secondo re sia sepolto nella cappella. Tra i tesori custoditi nella chiesa si annoverano pergamene e icone. Anche se dal punto di vista architettonico il monastero non regge il confronto con le chiese di Lalibela, sono gli incredibili scenari montani la vera attrattiva di questo luogo. La salita di due ore (sola andata) è alquanto ripida; molti visitatori preferisco-no noleggiare un mulo, benché si debbano comunque attraversare a piedi alcuni punti.

Na’akuto La’ab ChIeSA

ናአኩቶ ለአብ (ingresso Birr150) A 7 km da Lalibela, a breve distanza dalla strada per

Arbatu Ensessa ChIeSA

አርባዕቱ እንስሳ (ingresso Birr100) Sulla strada per Yemrehanna Kristos, a circa 35 km da Lali-bela, sorge Arbatu Ensessa, una chiesa per tre quarti monolitica collocata in un contesto sel-vaggio e invaso dalla vegetazione, comunque molto bello. Si ritiene che sia stata eretta da re Kaleb nel 518 d.C. Arbatu ensessa significa ‘quattro bestie’, che simboleggiano i quattro evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Si trova a cinque minuti a piedi dalla strada.

Bilbila Giyorgis ChIeSA

ቢልቢላ ጊዮርጊስ (ingresso Birr100) Situata a ovest rispetto ad Arbatu Ensessa, a circa 32 km da Lalibela, Bilbila Giyorgis è un’altra chiesa attribuita a re Kaleb, che dal punto di vista strutturale ricorda molto Bet Abba Libanos. Secondo la tradizione, cinque scia-mi di api vi si insediarono poco dopo che la chiesa fu completata e qui vivono tuttora: il loro miele sacro – che il sacerdote vi farà assaggiare – pare abbia proprietà curative, in particolare per i disturbi psicologici e dermatologici. La chiesa si raggiunge con una passeggiata in salita di 20-30 minuti dalla strada, lungo la collina. Bilbila Chirkos ChIeSA

ቢልቢላ ጨርቆስ (ingresso Birr100) Sempre nei pressi di Arbatu Ensessa, a circa 5 km dalla

PRETE GIANNI DELLE INDIEII misterioso re cristiano detto Prete Gianni scrisse all’imperatore bizantino Manuele I Comneno nel 1165 per informarlo che nel suo regno esistevano centauri, amazzoni e giganti; c’era un fiume che scorreva dal paradiso in cui si trovavano ‘smeraldi, zaffiri e molte altre pietre preziose’. Scrisse che il suo era un ‘palazzo di cristallo con il tetto di ebano, dove ogni giorno trentamila persone mangiano su tavoli d’oro sostenuti da colon-ne di ametista’. Il grande sovrano indossava vesti d’oro tessute da salamandre abitanti su una montagna di fuoco.

Descrizioni impressionanti, certo, ma ciò che davvero richiamò l’attenzione dell’Eu-ropa medievale fu la promessa fatta da Prete Gianni che sarebbe accorso con 10.000 cavalieri e 100.000 fanti e, a fianco degli eserciti dell’Europa occidentale, avrebbe ricon-quistato la Terra Santa.

A quel tempo i Crociati avevano perso gran parte della Terra Santa ed erano sul punto di abbandonare la stessa Gerusalemme. La notizia della lettera di Prete Gianni si diffuse a macchia d’olio in tutta l’Europa cristiana. Fu anche per trovare questo regno che i por-toghesi iniziarono l’epopea delle grandi esplorazioni, che avrebbero cambiato il mondo per sempre.

Dopo infruttuose ricerche in Asia, essi rivolsero l’attenzione all’Etiopia e, quando fi-nalmente raggiunsero Gondar, vi trovarono un regno cristiano che era ben diverso dalla gloriosa leggenda e di sicuro non in grado di aiutare l’Europa nella riconquista di Gerusa-lemme.

E Prete Gianni? Si è scoperto che una delle figure più interessanti dell’Europa medie-vale altri non era che il frutto dell’immaginazione collettiva, e la lettera un falso creato da un monaco tedesco.

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Woldia ወልዲያPOP. 50.400 / ALT. 2112 M

In passato i viaggiatori diretti a Lalibela con i mezzi pubblici dovevano necessariamente fermarsi una notte a Woldia prima di poter proseguire il viaggio. Oggi, grazie alle miglio-ri condizioni delle strade e alle partenze più frequenti, la maggior parte della gente arriva in tempo per prendere una coincidenza in giornata, e sono pochi i viaggiatori che si trovano bloccati qui per la notte. Malgrado sia una città di passaggio, gli alberghi sono sorprendentemente pochi e la carenza idrica è ancora un problema. Troverete invece nu-merosi internet bar e prossimamente – così ci è stato assicurato – anche uno sportello bancomat presso la filiale Dashen Bank della città vecchia (sopra la stazione degli autobus).

4 Pernottamento e pastiLal Hotel hoTeL $(%0333-310367, www .lalhotelsandtours .com; sin-gole Birr267, doppie e camere a 2 letti Birr356-445; p) Questo è il miglior albergo disponibile. All’ingresso vi sembrerà un posto grazioso, ma entrando scoprirete che la manutenzione lascia a desiderare e che in molte stanze man-ca l’acqua calda: inaccettabile a questi prezzi. Il ristorante, tuttavia, offre il menu più ampio (da Birr40 a Birr110) e la cucina migliore di Woldia – compresa una discreta pizza.

Yordanos Hotel hoTeL $(%0333-311357; doppie senza bagno Birr50, doppie e camere a 2 letti Birr70-120; p) È un posto tra-sandato, ma ha la TV satellitare nelle camere e i prezzi sono equi. Le piante rampicanti nel cortile gli donano un tocco d’eleganza.

8 Per/da WoldiaI due autobus per Lalibela (Birr57, 4 h) in genere partono intorno alle 6 e alle 9; i biglietti non sono in vendita il giorno prima . L’ultimo minibus (Birr72) in direzione di Lalibela parte tra le 13 e le 15 . Ci sono due autobus al giorno per Addis Abeba (Birr150, 12 h) alle 5 .30 . Per la capitale ci sono anche dei minibus, ma visto che sono illegali quasi tutti viaggiano di notte, il che non è sicuro . esistono collegamenti frequenti anche per Dessie (Birr45, 2 h 30 min) e Alamata (Birr30, 1 h 30 min), dove potrete prendere una coincidenza per Macallè (Birr45, 4 h) . La stazione degli auto-bus si trova a circa 1 km in salita dal centro . Una corsa in bajaj costa Birr1 .

l’aeroporto, sorge questa chiesa attribuita al successore di re Lalibela. La chiesa è bella nella sua semplicità (a parte il muro di so-stegno esterno) ed è costruita in una grotta naturale. Quasi certamente questo fu il sito di un santuario molto più antico. L’imperatrice Zewditu è responsabile della costruzione dell’edificio interno in mattoni rossi. Alcuni ricettacoli in pietra molto antichi raccolgono la preziosa acqua santa che stilla dal soffitto della grotta. La chiesa vanta alcuni tesori che secondo la tradizione erano appartenuti al suo fondatore, tra cui croci, corone, tamburi dipinti d’oro e una Bibbia miniata.

Geneta Maryam ChIeSA

ገነተ ማርም (ingresso Birr150) Si pensa che Geneta Maryam sia stata costruita verso l’anno 1270 da Yekuno Amlak, restauratore della dinastia salomonide di Aksum. Con la pianta rettangolare e i 20 imponenti pilastri rettangolari che la sostengono, Geneta Mar-yam ricorda la chiesa di Bet Medhane Alem a Lalibela. È nota anche per i pregevoli dipinti del XIII secolo, anche se quasi tutti molto sbiaditi. Sulla parete occidentale si vede il volto di Cristo a forma di luna. Chiunque abbia costruito quell’orrenda tettoia a pro-tezione dell’edificio dovrebbe vergognarsi! Geneta Maryam dista circa cinque ore a piedi da Lalibela o un’ora e mezzo con un veicolo a motore.

Mekina Medane Alem ChIeSA

መኪና መድኀኒዓለም (ingresso Birr100) A due-tre ore a piedi da Geneta Maryam e a sei ore di cammino da Lalibela sorge la remota chiesa di Mekina Medane Alem, che la tradizione vuole sia stata costruita da tre vergini sotto il regno di Gebre Meskel, nel 537 d.C. La chiesa sorge sotto una sporgenza rocciosa in una grotta naturale. Nella strut-tura ricorda Yemrehanna Kristos e presenta molti elementi axumiti; il richiamo maggiore è però costituito dagli splendidi affreschi, che ritraggono tra l’altro scene di caccia con leoni monocoli. All’interno, la chiesa contiene anche molte tombe in muratura.

DA WOLDIA A ADDIS ABEBAÈ possibile completare l’ultimo tratto del circuito storico in una sola lunga giornata, ma la maggior parte dei viaggiatori preferisce dividere il viaggio in due parti, pernottando a Dessie o Kombolcha.

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molto puliti, queste sono le camere migliori di Dessie e anche quelle dal miglior rap-porto qualità-prezzo. Si trova ai margini settentrionali della città, lontano da tutti i ristoranti.

Qualiber Hotel hoTeL $(%0331-111548; doppie/camere a 2 letti Birr230/276; p) Eccezionalmente pulito e ben tenuto per essere uno degli alberghi più vecchi della città, il Qualiber non si può definire intimo e accogliente, ma la sua struttura imbiancata, in una tranquilla strada secondaria sopra il centro, ha carattere.

Kokeb Pension PeNSIoNe $(%0331-116366; camere senza bagno Birr40) Sem-plice pensione con camere pulite e appena riverniciate, disposte intorno a un cortile piastrellato, il Kokeb se la cava meglio di molte altre strutture etiopiche in questa fascia di prezzi, purché non vi dispiacciano i bagni alla turca. Si trova in un edificio giallo con un’insegna sbiadita, circa 200 m a nord della stazione degli autobus.

Ayetegeb Café eUroPeo, eTIoPe $(portate principali Birr18-70) Formale alla ma-niera degli etiopi, questo ristorante si trova lungo la via principale, nel cuore della città, e difficilmente passa inosservato. Propone un ampio menu, con piatti etiopi ed europei, e mezza pizza per chi viaggia da solo. Di fronte c’è una panetteria.

8 InformazioniSulla via principale si trovano diversi caffè con connessione a internet (Birr21 l’ora), farmacie, banche e piccoli supermercati . La Dashen Bank, all’interno della vistosa torre hajji Mohammed Yassin, presso la rotonda meridionale, dispone di sportello bancomat .

8 Per/da DessieLa stazione degli autobus si trova proprio in pieno centro . Per Addis Abeba partono 10 autobus standard al giorno (Birr118, 9 h), ma se volete rimettere in sesto il vostro sedere malconcio potete optare per gli autobus Selam (Birr175, 8 h, partenza alle 5 .30) e Sky Bus (Birr209, 8 h, par-tenza alle 6); entrambe le compagnie hanno una biglietteria nei pressi della stazione degli autobus . C’è un solo autobus al giorno per Lalibela (Birr97, da 8 a 9 h, partenza alle 6) e Macallè (Birr112, 8 h, partenza alle 7), mentre sono frequenti autobus e minibus per Woldia (Birr45, 2 h 30 min) e Kombol-cha (Birr8, 30 min) .

Se intendete fermarvi da qualche parte prima di Addis Abeba, dovrete scegliere se pagare la tariffa completa fino alla capitale o fare il viaggio a tappe usando diversi minibus .

Hayk ሃይቅPOP. 14.319 / ALT. 2030 M

La cittadina di Hayk, situata 26 km a nord di Dessie, è nota per il monastero e per il lago omonimo.

Il museo presso il Monastero di Hayk Estifanos (ingresso Birr60), su una lunga penisola 4 km a nord-est della città, risale alla metà del XIII secolo e fu fondato da Abba Iyasus Moa; tra il XIII e il XV secolo il monastero era uno dei più importanti del paese. Oggi custodisce il manoscritto più antico che si conosca che abbia registrato la propria data (un volume contenente i quattro vangeli, realizzato per questo mo-nastero tra il 1280 e il 1281) e altri oggetti, tra cui una croce in pietra di Moa e vari utensili da cucina. La visita è consentita soltanto agli uomini e la chiesa è moderna e ordinaria, perciò vale la pena di vederla soltanto se siete veramente appassionati di chiese etiopiche.

Per gran parte dei visitatori l’interesse maggiore è dato dall’incantevole lago, apprezzato soprattutto dagli amanti del bird watch ing. Indicato come ‘Erkum’, il Rikum Lodge (%0911-877780; doppie/camere a 2 letti Birr170/280; p) offre sulle sponde del lago semplici capanni di bambù e un ristorante con giardino (portate principali da Birr19 a Birr66), perfetto per un pranzo in tutto relax.

Tutti i giorni numerosi minibus fanno servizio per/da Dessie (Birr8, 30 min).

Dessie ደሴPOP. 131.600 / ALT. 2470 M

L’alto e solido centro di Dessie, circondato da un mare di tetti di lamiera, sembra na-scondere qualcosa di interessante, ma non è così. D’altra parte, la presenza del Museo di Dessie (ingresso Birr20; h8 .30-12 e 14-19 lun-ven), che custodisce una collezione eterogenea il cui nucleo è formato da vecchie armi, sembra conferire a questa città un pizzico di interesse in più rispetto a molte altre cittadine etiopiche.

4 Pernottamento e pastiLa disponibilità di camere è scarsa, perciò vi consigliamo di chiamare in anticipo per accertarvi che vi sia posto. Tossa Pension PeNSIoNe $(%0331-119225; doppie senza bagno Birr50, doppie/camere a 2 letti Birr149/172; p) Con TV satellitare, buoni materassi e bagni comuni

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rispetto alla sede principale del mercato. Non perdetevi neppure le vecchie forche, risalenti all’epoca dell’imperatore. La città ha delle guide estremamente odiose (una ha tentato insistentemente di farci pagare Birr600 per guardare le forche di domenica) e anche se al momento non sono obbligatorie, potrebbero diventarlo in futuro.

Se volete iniziare presto il vostro giro delle bancarelle, il Vasco Tourist Hotel (%0335-530548; doppie Birr100) è la scelta migliore.

Tutti i giorni due autobus e numerosi mi-nibus fanno servizio per Kombolcha (Birr17, 1 h) e cinque autobus raggiungono Logiya (Birr70, 4 h).

Area protetta di Menz-Guassa የመንዝ-ጓሳ ማህበረሰብ የአካባቢ ጥበቃDecisamente fuori dagli itinerari turistici, i 98 kmq dell’Altopiano di Guassa compren-dono uno dei più piccoli habitat afroalpini d’Etiopia, che è anche fra i meglio protetti. È infatti un’area in cui la gestione delle risorse naturali è in mano alla comunità locale fin dal XVII secolo. Tra gli animali che vivono nella zona, i più interessanti sono il lupo etiopico, di cui si contano circa 30 esemplari (avvistabili soprattutto tra le 6 e le 7 e le 16 e le 19), e il gelada, un babbuino la cui popolazione è numerosa (v. lettura p290); ci sono anche leopardi, iene maculate, serval, antilopi saltarupi e mellivore. Tra le 114 specie di uccelli, segnaliamo in particolare la poiana augure, un rapace molto comune da queste parti, e il canarino di Ankober, a rischio di estinzione.

2 TrekkingUn programma di trekking (%0116-851326; www .guassaarea .org; Birr100 per persona per 24 h, guida Birr120 per gruppo), avviato dalla Società Zoologica di Francoforte e gestito dalla comunità locale, ha reso più accessibile il turismo nella zona (è sempre necessaria la prenotazione). Al momento ci sono due cam-peggi (Birr100) spartani privi di servizi, ed è possibile fare escursioni in giornata usando il lodge come base. I muli, per il trasporto di persone e attrezzature, sono disponibili a Birr50 al giorno, a cui vanno aggiunti altri Birr50 al giorno per il mulattiere (che può portare due muli). Tenete presente che in tutta l’Etiopia settentrionale luglio e agosto sono i mesi più piovosi, ma qui piove molto

Kombolcha ኮምቦልቻPOP. 64.200 / ALT. 1850 M

La spettacolare discesa tutta curve da Dessie a Kombolcha è di sicuro più avvincente di quanto le due cittadine gemelle abbiano da offrire. Kombolcha non è un nodo viario importante quanto Dessie, ma è meno sporca e chiassosa, il che la rende un’alternativa preferibile se volete fare una sosta durante il viaggio da Addis Abeba a Lalibela.

4 PernottamentoSunny Side Hotel hoTeL $$(%0335-512869; www .sunnyside-hotel .com; singo-le/doppie/camere a 2 letti/suite con prima colazione Birr600/750/850/1000; piW) Che cosa fai quando i mobili eleganti e la TV satellitare fanno di te il miglior albergo della città, e porte difettose, lampade rotte, fognature intasate e altre magagne legate all’età si accumulano? Al Sunny Side, aumenti i già troppo alti prezzi per faranji di un buon 23%! E dal momento che questo sembra comunque l’albergo migliore di Kombolcha e Dessie, le agenzie dei viaggi organizzati continuano a riempire le sue camere. Se tenete al rapporto qualità-prezzo, lasciate stare!

Hikma Pension hoTeL $(%0335-510015; doppie/camere a 2 letti Birr172/ 250) Questo pulitissimo albergo sulla prin-cipale rotatoria della città offre variopinte camere con moquette, fiori finti e materassi più comodi di quelli del Sunny Side. Malgra-do il menu limitato, il ristorante con terrazza (portate principali da Birr25 a Birr30) è molto popolare.

8 Per/da KombolchaMinibus frequenti servono Dessie (Birr8, 30 min) . Due autobus al giorno fanno servizio per Addis Abeba (Birr110, 7 h, partenza alle 6) .

Bati ባቲPOP. 18.400 / ALT. 1502 M

La cittadina di Bali, 41 km a est di Kombol-cha, è ben nota per il grande e pittoresco mercato del lunedì (h9-15), che dai dintorni richiama fino a 10.000 persone di etnia afar, oromo e amhara, e persino commercianti da Gibuti. È il più grande di tutta l’Etiopia dopo il Merkato di Addis Abeba, ma certa-mente eclissa quello della capitale in termini d’interesse e di curiosità esotiche. Da non perdere, i mercati del chat e del bestiame, che si tengono all’estremità opposta della città

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A momento, dovrete portare con voi tutte le provviste necessarie per il soggiorno. È richiesta la prenotazione.

8 Per/dall’Area protetta di Menz-GuassaDa Tarmaber, 45 km est di Debre Berhan, una strada rocciosa poco frequentata parte in direzio-ne sud e conduce sopra la galleria della statale . Attraversa enormi vallate per circa 80 km (almeno 2 h d’automobile) fino a raggiungere la sede della Zona Protetta .

Gli autobus in servizio da Addis Abeba (Birr100, 7 h, partenza alle 6) e Debre Berhan (Birr60, 4 h) per Mehal Meda passano dal lodge/sede della Zona Protetta .

anche nel mese di ottobre. Nella stagione fredda, le temperature possono scendere fino a -10°C.

4 Pernottamento e pastiGuassa Community Lodge LoDGe $(piazzole Birr100, letti in camerata Birr250; p) Que-sto lodge dispone di quattro camere semplici e accoglienti al piano superiore, di una sala con caminetto e di una cucina (Birr100 per gruppo). È un posto ancora piuttosto rustico, ma sono previsti piccoli miglioramenti (come docce con acqua calda, elettricità a pannelli solari e la possibilità di consumare i pasti) e la vista sulla pianura è magnifica. Per il

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