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Foglio informativo della Parrocchia Santo Stefano Protomartire in Vedano al Lambro il Campanile Novembre 2016 Nuova edizione anno 5 numero 4 disponibile anche sul sito www.santostefanovedano.org email [email protected] Santità è vivere con amore e offrire la testimonianza cristiana nelle situazioni di ogni giorno (papa Francesco, tweet del 19 ottobre 2016) Una misericordia infinita

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Page 1: Foglio informativo della Parrocchia Santo Stefano ...redenzione dell’uomo come il più grande intervento di Dio: l’uomo invece si illude di essere libero e di aver la forza di

Foglio informativo della Parrocchia Santo Stefano Protomartire in Vedano al Lambro

il Campanile Novembre 2016

Nuova edizione anno 5 numero 4

disponibile anche sul sito www.santostefanovedano.org

email [email protected]

Santità è vivere con amore e offrire la testimonianza cristiana nelle situazioni di ogni giorno

(papa Francesco, tweet del 19 ottobre 2016)

Una misericordia infinita

Page 2: Foglio informativo della Parrocchia Santo Stefano ...redenzione dell’uomo come il più grande intervento di Dio: l’uomo invece si illude di essere libero e di aver la forza di

Anche In questo numero potrete leggere diversi tweet di papa Francesco.

in questo numero il Campanile Nuova edizione anno 5 numero 4

4

Informatore della Parrocchia Santo Stefano Protomartire

in Vedano al Lambro (Monza e Brianza) Via della Parrocchia, 1 telefono 039-492.744

Responsabile don Eugenio Dalla Libera Redazione a cura della Commissione cultura e sociale

del Consiglio pastorale parrocchiale

don Eugenio Dalla Libera 333-26.04.200 (parroco)

don Paolo Confalonieri 347-90.63.238

suore missionarie via Santo Stefano, 6 039-492.303

www.santostefanovedano.org [email protected]

[email protected] [email protected]

Messe festive - in chiesa parrocchiale: sabato ore 18 (vigiliare) domenica ore 8 - 10 - 11.15 - 18 - al santuario della Misericordia: ore 9

Messe feriali - in chiesa parrocchiale: ore 8.30 tutti i giorni (ma alle 9 il giovedì); ore 18 dal lunedì al giovedì

- al santuario della Misericordia: alle 20.45 il venerdì

A questo numero de

il Campanile hanno collaborato per testi e immagini

Angelica, Elena, Eugenio, Francesco, Giampiero, Giovanna, Luigi, Mario, Massimo, Monica, Monika,

Nicola, Paolo, Renato, Roberto, Tiziano

Composto e stampato in proprio Numero chiuso in redazione il 24 ottobre 2016

© riproduzione riservata

Confessioni sabato ore 15 - 17.45; tutti i giorni feriali ore 7.30 - 8.15 e 18 - 19

Oratorio San Luigi, via Santo Stefano, 2 telefono 039-24.97.912

[email protected] orari di segreteria: lunedì-venerdì 16-18

Caritas parrocchiale, centro d’ascolto via Santo Stefano, 59

telefono 039-24.97.028 338-87.96.625

La parola del parroco 3

Anno Santo, Un primo bilancio Una porta sempre aperta

4 4

Pellegrinaggio a Roma 5

Opere di misericordia spirituale

6

Essere profetici Impegno di una comunità

7-8-9

Il calendario delle benedizioni natalizie

10 11

Riflessione sull’Avvento Lectio divina a Biassono

Vita dell’oratorio

12

13

Famiglia e dintorni 14

Anniversari di matrimonio 15

Benvenuta suor Angelica 16

Don Ruggero Fabris 17

Anagrafe parrocchiale 18

Notizie dall’asilo Litta 19

Calendario parrocchiale 20

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AFFIDO FAMILIARE, PARLIAMONE INSIEME

Domenica 25 settembre, durante la festa dell'oratorio, la Caritas parrocchiale ha allestito uno stand volto alla sensibilizzazione al tema dell'affido familiare. E’ stata una bella occa-

sione d'incontro con le famiglie ed un momento per introdurre una possibilità di accoglienza poco conosciuta, ma estremamente significativa per la comunità.

Il progetto continua con altri due incontri, il primo la sera di giovedì 17 novembre con la testimonianza di una famiglia affidataria; il secondo verrà programmato

nei primi mesi del 2017 e consisterà nella visione di un film sul tema. Info: Centro d’ascolto della Caritas

via Santo Stefano, 59 (tel. 039-24.97.028; 338-87.96.625). 3

Chiesa in uscita La parola del parroco

Vi raggiungiamo ancora con il Campanile perché a novem-bre inizieremo la visita alle famiglie per la benedizione natalizia. Per noi è un’occasione preziosa per incontrarvi nelle vostre case. Siamo contenti che le porte ci vengano aperte, solo pochissimi rifiutano la benedizione, con rispetto però, perché non credenti o

appartenenti ad altra religione; anche diverse famiglie musulmane ci accolgono perché “Gesù è un grande profeta anche per noi!”. L’orario non è dei migliori e di-verse porte rimangono chiuse perché le famiglie non sono ancora tornate a casa dal lavoro: abbiamo tenuto d’occhio i ritmi scolastici e spesso ci accolgono i nonni di turno, con i bimbi intenti a fare merenda o impegnati con i compiti. Per gli assenti lasciamo un biglietto con l’avviso della possibilità di un appuntamento e parecchi ci telefonano e riusciamo a raggiungerli in orari concordati: sono soprattutto giovani sposi o nuovi arrivati a Vedano, felicemente meravigliati dell’invito di ricevere la be-nedizione in altro momento.

E’ una timida scelta di quella “Chiesa in uscita” di cui parla frequentemente papa Francesco: è il desiderio di raggiungere tutti, anche solo con una visita velo-ce, con un sorriso, con una stretta di mano. Ci auguriamo sempre che possa esse-re l’inizio di un cammino, con altre tappe legate ai ritmi della famiglia stessa e alle proposte parrocchiali.

Porteremo in ogni casa una piccola icona della Madonna di Fatima poiché nel 2017 ricorre il 100° anniversario delle apparizioni: pensiamo che sia volentieri accettata come sono sempre state apprezzate le immagini degli anni passati. Ci sarà anche la lettera di Natale del nostro cardinale Angelo Scola, dal titolo: “NON TEMERE, io sono con te”. Ci auguriamo che siano gradite: è un modo semplice per portare gli auguri dell’arcivescovo affinché “la famiglia definita come Chiesa do-mestica sia incoraggiata a diventare sempre più luogo di preghiera, di accoglienza e di condivisione. Sarà così dimora di speranza e scuola di misericordia”.

Tenteremo di dividere le strade della parrocchia in modo da garantire una ro-tazione tra noi preti e le suore: chiunque arrivi porta un piccolo segno di amore di tutti noi.

A presto! don Eugenio

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La porta della misericordia è aperta per noi, oggi, condotti qui da una certezza di fede e da un atteggiamento di devozione. Oggi ci saluta e benedice da Milano l’arcive-scovo cardinale Angelo Scola che portiamo nelle nostre preghiere e nel nostro affetto. La misericordia di Dio che raccoglie le no-stre tristezze, che perdona i nostri peccati, che ci raggiunge nelle nostre miserie ci commuove, cioè tocca in profondità i nostri sentimenti, come ha toccato i discepoli di Emmaus. La commozione è la risposta all’offerta della misericordia di Dio: ci sentia-mo ardere il cuore, ci sentiamo trafiggere il cuore, avvertiamo come lo sciogliersi di un groppo, come il dissolversi di un grigiore cupo e opprimente. Ci commuoviamo. For-se uno dei motivi della resistenza alla con-versione che rende inefficaci molte nostre confessioni è l’assenza del dolore dei pec-cati, è quella presunzione di “essere a po-sto” che riduce il sacramento della riconci-liazione o confessione a una formalità. Non ci lasciamo toccare il cuore dalla misericor-dia di Dio perché viviamo nella convinzione che, in fondo, non ne abbiamo bisogno. La superficialità sbrigativa dei nostri esami di

coscienza assomiglia più alla ricerca di una autogiustificazione che alla disar-

mata consegna di sé al giudizio di

Dio: la sua Parola ci chiama a santità e ci fa misurare la distanza tra l’altezza della nostra vocazione e la inade-guatezza della nostra rispo-sta. Il dolore dei peccati non è lo scoraggiamento depri-mente di chi si sente fallito, ma la commozione trepida di chi percepisce un abbrac-cio e piange di dolore e di consolazione insieme. La misericordia che avvolge con il suo ab-braccio il peccatore pentito lo introduce nei sentimenti e nella mentalità di Gesù e lo rende quindi misericordioso come il Padre. La misericordia non si riduce al gesto gene-roso che compie le opere di misericordia, ma diventa compassione: quello che fa sof-frire il mio fratello fa soffrire anche me. Per sconfiggere la grande tentazione di difende-re la propria tranquillità con l’indifferenza che riduce la carità a un gesto di generosità e di elemosina, è provvidenziale la compas-sione, cioè quell’attitudine a stabilire legami, a condividere situazioni, a trovare il modo di fare un tratto di strada insieme.

monsignor Mario Delpini vicario generale (durante il pellegrinaggio giubilare della diocesi di Milano)

4

Anno Santo, un primo bilancio L’inizio di questo anno pastorale coincide con gli ultimi mesi dell’Anno Giubilare della Misericordia che papa Francesco ha indetto per tutta la Chiesa. Siamo già testimoni del bene immenso che questa grazia speciale ha portato alla vita di tanti. L’annuncio della misericordia ha cominciato a rimodellare il nostro modo di pensare e i nostri sentimenti, rendendoli più simili a quelli di Cristo Gesù. Inoltre, l’insistenza richiamata dal Papa sta spalancando le porte delle nostre case e delle nostre comunità. I pellegrinaggio che le zone, i decanati, le comunità pastorali, le parrocchie e le varie aggregazioni di fedeli, le famiglie e le singole persone stanno compiendo in questi mesi –con i gesti di preghiera, di confessione dei peccati, di penitenza e di condivisione– sono un significativo segno della sete di misericordia che abita il cuore di tutti. L’esperienza del perdono rigenera la nostra umanità, apre

alla speranza e rende responsabili. L’Anno Giubilare è chiamato a diventare un “punto fermo” per affrontare il quotidiano. La risposta alla misericordia di Dio diventa così “opera”. Vogliamo per questo accogliere l’invito del Santo Padre a far rifiorire sempre più opere di misericordia, che educhino a farsi carico delle povertà, antiche e nuo-ve, così diffuse anche nel nostro territorio.

Cardinale Angelo Scola nella sua lettera per il piano pastorale 2016-2017

Ristampa

UNA PORTA SANTA SEMPRE APERTA

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LA FOTO DI COPERTINA

Concludiamo con questo numero de il Campanile la pubblicazione delle foto dei quadri

raffiguranti le sette opere di misericordia corporale, esposti al santuario vedanese della Madonna della Misericordia. A pagina 1, la settima opera, “Seppellire i morti” 5

Partecipare al pellegrinaggio parrocchiale in occasione del Giubileo è stata un’esperienza di fede e di condivisione veramente forte. Fin dall’inizio, quando nei primi mesi di quest’an-no è maturata l’idea del viaggio, mi è sembrata subito un’occasione da non perdere, in un anno straordinario come il Giubileo della Misericordia. Avevo già in programma un altro viaggio a Roma con un piccolo gruppo di amici, ma il pellegrinaggio parrocchiale avrebbe avuto un significato diverso, quello di una comunità in cammino verso i luoghi del giubileo, verso l’incontro con papa Francesco. E così mi sono iscritta. Come i pellegrini dei secoli scorsi, siamo partiti da Vedano venerdì 9 settembre e ab-biamo percorso mezza Italia per arrivare a Roma, la nostra meta, dove abbiamo visitato le quattro basiliche papali, oltrepassando in ognuna la porta santa. Ci siamo stupiti della mae-stosità di queste chiese, dove, guardando in alto, si ha la sensazione di elevarsi verso Dio e nello stesso tempo di essere molto piccoli in confronto alla sua grandezza. Il momento più coinvolgente è stato quello dell’udienza giubilare con papa Francesco in piazza San Pietro. E’ stato bello essere lì in tantissimi ad attendere l’incontro con France-sco. Grazie agli organizzatori, siamo arrivati molto presto, quel sabato mattina, e abbiamo così potuto assistere all’udienza proprio davanti al sagrato della basilica. Francesco, dopo aver percorso la piazza per salutare i presenti, ha tenuto la sua riflessione parlandoci della redenzione dell’uomo come il più grande intervento di Dio: l’uomo invece si illude di essere libero e di aver la forza di ottenere tutto. Ha concluso con le parole del salmo, «con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione» (130,7). Al termine dell’udien-za, ci siamo tutti commossi per il saluto che il papa ha fatto personalmente ad una famiglia vedanese con un figlio disabile. Infine, abbiamo concluso in san Giovanni in Laterano con una messa concelebrata da monsignor Dario e da don Paolo. Grazie, papa Francesco per quest’anno di grazia e di misericordia che hai voluto per la Chiesa universale e grazie al Signore per questa indimenticabile esperienza.

Monica Sanvito

Pellegrini a Roma

Il gruppo del pellegrinaggio parrocchiale a Roma, davanti alla basilica di San Giovanni in Laterano, dove i vedanesi hanno incontrato monsignor Dario Edoardo Viganò

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Le opere di misericordia spirituale Consigliare i dubbiosi: che pena quando non si sa cosa fare… Le sofferenze dell’ani-

ma non sono meno gravi di quelle del corpo. Ecco perché anche la disponibilità ad ascoltare problemi e suggerire soluzioni va considerata un’opera misericordiosa. A volte la parola giusta, detta al momento giusto, può salvare una vita.

Insegnare a chi non sa: l’ignoranza rende schiavi, sia che si tratti dell’incapacità a leg-gere e scrivere, sia che si tratti della cattiva informazione su ciò che davvero conta nell’esistenza di ciascuno di noi. Spiegare come stanno le cose è sempre un servizio reso alla verità, oltre che un modo per aprire la mente ed il cuore agli altri indirizzandoli alla libertà.

Ammonire i peccatori: il male fa male. A chi lo compie, non soltanto a chi lo riceve. “Ammonire” è un verbo che può suonare strano, ma significa semplicemente “mettere in guardia”: stai attento, non puoi continuare a comportarti in questo modo, stai rovinando la tua vita. Ci vuole coraggio per parlare così, ma spesso è necessario.

Consolare gli afflitti: piangere è brutto, piangere da soli è bruttissimo. E’ nel momento del dolore che abbiamo più bisogno degli altri. Ma stare vicino a chi soffre è un’arte diffi-cile e preziosa, che richiede sensibilità e pazienza. Si può imparare? Certamente. Ed è meglio esercitarsi presto, perché non sappiamo quando saremo chiamati a consolare.

Perdonare le offese: “Questa me la paghi!”. Quante volte siamo tentati di reagire con que-ste parole davanti a un dispetto. Tenere il muso, rimuginare, cercare di vendicarsi non sono mai buone soluzioni. Rendono più duraturo l’effetto del male, anziché cancellarlo. Solo il perdono riesce a farci andare avanti e a rimediare il torto.

Sopportare pazientemente le persone moleste: questa è la più curiosa tra tutte le opere di misericordia. Non perché ci ricorda che esistono i chiacchieroni, i pettegoli e gli impic-cioni, ma perché ci insegna che è un bene trattare con loro. Spesso, infatti, le per-sone noiose hanno solo bisogno di qualcuno che voglia loro un poco di bene.

Pregare per i vivi e per i morti: non sono solo “buone azioni”. Le opere di misericordia sono il modo per comprendere meglio e fare nostro l’amore di Dio. Per questo si fonda-no sulla preghiera e hanno nella preghiera il loro culmine: perché altrimenti ci illuderem-mo di essere noi quelli bravi, di essere noi a cavarcela da soli. “Solo Dio basta” dicono i santi. E Dio si conosce nella preghiera.

L’ATTUALITA’ DI UNA SAPIENZA ANTICA

Da martedì 1 fino a giovedì 10 novembre, è possibile visitare la mostra “Le opere di misericordia: l’attualità di una sapienza antica”,

allestita in Casa San Giuseppe, in via Santo Stefano 30.

Questi antichi consigli di vita cristiana sono illustrati attraverso la Parola di Dio, Immagini e testimonianze, e alcune riflessioni di papa Francesco.

Il tutto per far cogliere il valore dell’attualità delle opere di misericordia.

Questi gli orari di apertura: nei giorni feriali dalle 16 alle 19,

martedì 1 e domenica 6 dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. 6

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“Rallegrati”, disse l’angelo

Gabriele entrando nella

casa di Maria. Maria ha

tutti i motivi per gioire, ma

non è soltanto lei a gioire,

anche il Signore si ralle-

gra perché in Maria ha

trovato la donna, la ma-

dre, la sposa che ha saputo dire il sì incon-

dizionato al suo amore. Da sempre Dio ha

cercato l’amicizia con il suo popolo, lo

considerava la sua sposa, una sposa da

condurre nel silenzio del deserto per poter

parlare al suo cuore e poterla riconquistare

dopo le ripetute infedeltà. In Maria ha trova-

to la donna che ha aperto il cuore, libera-

mente e in modo totale, “avvenga per me

secondo la tua parola”. Ecco il motivo della

gioia del Signore. Il motivo per cui Maria

gioisce ce lo ricorda l’angelo stesso: perché

“il Signore è con te”. Maria realizza quel de-

siderio che ogni uomo si porta nel cuore:

fare esperienza di Dio, percepire la sua

vicinanza, comprendere che il cammino del-

la vita è fatto in sua compagnia. Maria ha

saputo rispondere in modo perfetto all’ini-

ziativa di Dio. Ma anche ciascuno di noi de-

ve rispondere all’iniziativa di Dio. Sicura-

mente il nostro sì non sarà come quello di

Maria, assomiglierà di più a quello della

sposa tanto amata ma infedele che ha biso-

gno di essere portata nel deserto per risco-

prire l’amore. Una risposta da noi, il Signore

se l’aspetta perché viene a visitate anche

noi, intende essere il Dio con noi e farsi no-

stro compagno di viaggio e a tutti dice

“Rallegrati”. Se vinciamo la tentazione di

dare per scontata questa splendida notizia,

se non ci siamo troppo abituati a sentirci

dire che Dio entra nella nostra vita, dando

tutto per scontato e in realtà non credendoci

poi più di tanto, penso che dovremmo stu-

pirci, come Maria, quasi turbati per qualco-

sa molto più grande di noi. Lo stupore è

parte essenziale della vita del cristiano, è

appunto l’atteggiamento dell’uomo che si

rende conto che Dio entra nella sua vita.

continua a pagina 8

I tweet di papa Francesco

Il Signore si fa presente ogni giorno, bussa alla porta del nostro cuore (9 settembre)

La misericordia può contribuire realmente all’edificazione di un mondo più umano (10 settembre)

La Parola di Dio può far rivivere un cuore inaridito (11 settembre)

Il perdono della Chiesa non può che avere la stessa estensione di quello di Gesù sulla Croce, e di Maria unita a Lui (14 settembre)

La Chiesa è chiamata a camminare con Gesù sulle strade del mondo, per incontrare l’umanità di oggi (15 settembre)

Solo chi si fa piccolo davanti a Signore può sperimentare la grandezza della sua misericordia (16 settembre)

Il segno concreto che abbiamo davvero incontrato Gesù è la gioia che proviamo nel comunicarlo anche agli altri (17 settembre) 7

Essere pr etici , impegno di una comunit

Don Tiziano Vimercati

decano di Lissone

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I pastori prima si spaven-

tarono poi si stupirono di

quanto accadde la notte in cui

Gesù nacque. E si stupirono

anche coloro che ascoltarono

il racconto dei pastori

(vangelo di Luca). L’iniziativa

di Dio genera stupore, meravi-

glia, gratitudine. L’iniziativa di

Dio, se non la considero scon-

tata, mi scalda il cuore, mi

cambia la vita. La vita riesco a

metterla in gioco solo se mi sento inter-

pellato, se so ancora meravigliarmi del-

la parola del Vangelo.

Altrimenti diventiamo cristiani senza

fede; forse osservanti della legge, ma non

è detto, forse amanti della tradizione che

rincuora e ci mette al sicuro, ma che è an-

che capace di soffocare la voce dello Spiri-

to. Questo stupore, per noi indispensabile,

ci è dato dall’incontro con Cristo, dalla co-

noscenza della sua parola. E’ di vitale im-

portanza per un cristiano la familiarità con

il vangelo; va letto, contemplato, amato, e

se ce la facciamo, anche vissuto. Gesù

deve stare al centro anche della comu-

nità cristiana. Ieri e oggi celebrate la

festa patronale in onore della Beata Vergi-

ne Maria del Rosario. Stupiamoci e ringra-

ziamo il Signore: se siamo qui è perché Lui

ci ha convocati e di noi fa una comunità di

fratelli. Noi non siamo solo un gruppo di

amici legati da un semplice interesse co-

mune, ma siamo fratelli convocati dal

Signore. Questo fa di noi una

comunità diversa, che dovrebbe

usare un linguaggio diverso, un

linguaggio umano ma trasfigu-

rato da quello di Cristo.

L’anno scorso il nostro

vescovo ci ha richiamati proprio

a “Educarsi al pensiero di Cri-

sto”. Siamo quasi alla fine

dell’Anno Santo della Miseri-

cordia, chiediamoci cosa vuol

dire per una comunità cristiana

vivere la misericordia. La prima

misericordia è essere se stessi: siamo

Chiesa perché il Signore ci ha chiamati;

non autoreferenziale, accogliente nei con-

fronti di tutti, Chiesa che serve, e che non

occupa spazi impropri. Chiesa che crede

nella fatica ordinaria, quella di tutti i giorni,

non eclatante ma umile e costante. In que-

sto senso ha un grande valore l’impegno

dei sacerdoti, delle religiose e dei laici che

a tutti i livelli si impegnano per la cateche-

si, per trasmettere la fede alle nuove gene-

razioni, per tener vive le parrocchie e gli

oratori. E’ un grande lavoro che non sem-

pre si riesce ad apprezzare nella misura

giusta. C’è una comunità cristiana che

deve essere capace di educare, e che allo

stesso tempo si riscopre sempre discepola

dell’unico Maestro. Una “comunità educan-

te” l’ha definita il nostro vescovo.

La misericordia passa attraverso

questo impegno quotidiano e appassio-

nato e che è ancora una questione di

fedeltà e verità in rapporto a ciò che si è.

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Page 9: Foglio informativo della Parrocchia Santo Stefano ...redenzione dell’uomo come il più grande intervento di Dio: l’uomo invece si illude di essere libero e di aver la forza di

Attenzione a non offrire

altro, forse più appagante, di

più immediata comprensione,

capace di strappare applausi,

ma che sarebbe un tradire la

missione della comunità. Esse-

re misericordiosi nel pensie-

ro, nell’approccio alle grandi

questioni che interpellano

tutti, esprimere un giudizio

che sia quello di Cristo.

Troppo spesso non avvie-

ne. Troppo spesso non riusciamo a scorge-

re in tempo che occorre essere profetici,

nel senso di capire il giudizio di Dio su

ciò che stiamo vivendo. Per non parlare

dei singoli cristiani quando pensano e giudi-

cano semplicemente contro il vangelo, che

pure professano. Vi leggo un brano dell’in-

tervista alla regina Rania di Giordania, una

donna musulmana: “La Giordania è sempre

stata un rifugio sicuro per tutti coloro che

fuggono dalla violenza... Oggi stiamo ospi-

tando un milione e trecentomila profughi

siriani. In passato abbiamo accolto i palesti-

nesi, poi gli iracheni e altri, rendendo la

Giordania il secondo più grande ospite di

rifugiati – pro capite – del mondo. La nostra

decisione di consentire l’ingresso di rifugiati

non è mai stata strategica o politica. Se

avessimo fatto affidamento sulla scelta ra-

zionale e logica, non avremmo preso nes-

sun rifugiato. Semplicemente, perché non

abbiamo abbastanza risorse da condivide-

re. La nostra decisione è stata quindi uma-

nitaria e morale… Con i miei figli ricordo

loro che sono privilegiati, e con il

privilegio viene la responsabilità

di aiutare coloro che non sono

altrettanto fortunati. Parlo con

loro di empatia, di come non

debbano mai perdere di vista le

storie personali e la sofferenza

che sta dietro notizie e dati stati-

stici e, soprattutto, che ogni gen-

tilezza conta, non importa quan-

to piccola”.

Riflettiamo sulle sue paro-

le: sono una dura lezione per noi occiden-

tali, parole capaci di aiutarci a riscoprire

valori e atteggiamenti evangelici, che

troppo spesso dimostriamo di dimenticare.

Infine: una comunità è misericordiosa

quando sa vedere lontano. Quando in-

tuisce una necessità, una sacca di povertà,

una nuova situazione di disagio a cui anco-

ra la società civile non riesce a rispondere.

E sa dare la risposta giusta, sa intuire la

strada da percorrere in spirito di totale ser-

vizio gratuito e disinteressato. La storia,

anche recente, è piena di queste scelte,

che poi sono state condivise dalla società

civile. L’abbiamo saputo fare. Cerchiamo di

essere misericordiosi: facciamolo anche

oggi, pronti a tirarci indietro quando non ci

sarà più bisogno. E’ così che la Chiesa può

essere misericordiosa, e direi profetica: ma

questa è la ragione della sua stessa esi-

stenza.

don Tiziano Vimercati (omelia della messa di lunedì 3 ottobre,

festa patronale di Vedano) 9

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Il calendario delle benedizioni natalizie I sacerdoti e le suore passeranno nel pomeriggio a partire dalle 17 o dalle 18, rispettando

l’ordine delle vie e incominciando dal numero civico più basso. Si chiede un po’ di pazienza nell’attesa, perché venga dedicato il tempo minimo necessario per un saluto e per la bene-dizione. In caso di assenza sarà sempre possibile telefonare in parrocchia (039-492.744) o

direttamente ai sacerdoti e alle suore, per concordare una visita.

Eventuali variazioni di programma, a causa di imprevisti, saranno sempre specificate sul foglio settimanale degli avvisi Passaparola, disponibile in chiesa parrocchiale.

Lunedì 7 don Eugenio via Matteotti (4) don Paolo via Alfieri (2) suore via Parada (40 e dal 30 al 38) Martedì 8 don Eugenio via Matteotti (1-3-15) don Paolo via Alfieri (escluso 2) suore via Parada (dal 2 al 16) Mercoledì 9 don Eugenio largo Donatori di Sangue don Paolo via XXV Aprile suore via Parada (31) Giovedì 10 don Eugenio viale Cesare Battisti (1-1bis-7-9) suore viale Cesare Battisti (8bis-10-44-46-48-50-56) Venerdì 11 don Eugenio viale Cesare Battisti (dal 51 al 109) suore via Parada (dal 17 al 29) Lunedì 14 don Eugenio via della Vittoria (escluso civico 11) don Paolo via della Vittoria (11) Martedì 15 don Eugenio viale Cesare Battisti (15-17) don Paolo via Gramsci suore viale Cesare Battisti (20-22-24-34) Mercoledì 16 don Eugenio via Italia (numeri civici pari) don Paolo via Italia (dispari) suore viale Cesare Battisti (23-25) Giovedì 17 don Eugenio viale Cesare Battisti (2-4-8) don Paolo via Don Sturzo – via Giovanni XXIII (8) suore via Schiatti – via Foscolo Venerdì 18 don Eugenio via Adamello (1-4) suore via Adamello (dall’8 al 12) Lunedì 21 don Eugenio via Carducci (fino al 20) don Paolo via Carducci (dal 21) suore via Rimembranze (fino al 9) Martedì 22 don Eugenio via Alpamayo – via Grandi – via Trento don Paolo viale Cesare Battisti (3) suore via IV Novembre (48-50) solo famiglie via Manzoni Mercoledì 23 don Eugenio via Resegone don Paolo vicolo Isonzo suore via IV Novembre (fino al 40) solo famiglie

Novembre

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Giovedì 24 don Eugenio via privata Leopardi don Paolo via Monte Rosa – via Podgora (dall’1 al 16) suore via Villa (dal 2 all’8; dal 30 al 56) Venerdì 25 don Eugenio via Podgora (dal 17) suore viale Rimembranze (dal 36) Lunedì 28 don Eugenio via Petrarca – via Pascoli – via Monti don Paolo via Leopardi suore via Europa (fino al 15) – viale Battisti (38-40) Martedì 29 don Eugenio via Trieste don Paolo via De Gasperi (15-16-20) suore viale Rimembranze (dal 10 al 35) Mercoledì 30 don Eugenio via Giovanni XXIII (2-3) don Paolo via privata XXIV Maggio – via Parini suore via Monte Bianco – via Monte Grappa

Dicembre Giovedì 1 don Eugenio via Piave (dispari) – piazza don Mazzolari don Paolo via Europa (dal 90) suore via Libertà (fino al 14) Venerdì 2 don Eugenio via Piave (pari) suore via Libertà (dal 15) Lunedì 5 don Eugenio via Europa (dal 17 all’88) don Paolo via Dante (dispari) suore via Santo Stefano (fino al 57) Martedì 6 don Paolo via Dante (pari) suore via Santo Stefano (dal 59) Lunedì 12 don Eugenio via Villa 20 (palazzi A-B-C-D) don Paolo via Villa 20 (palazzi E-F-G) suore via XXIV Maggio (8) Martedì 13 don Eugenio mattino: ditte di Via Alfieri don Paolo via Milano – via Tagliamento suore via XXIV Maggio Mercoledì 14 don Eugenio via Leonardo da Vinci – via Meucci – via Fermi (mattino: ditte) don Paolo via Misericordia (mattino: ditte) suore via De Gasperi (7) Giovedì 15 don Eugenio mattino: piazza Bonfanti don Paolo viale Cesare Battisti (dal 111) (mattino: ditte) suore via De Gasperi (dal 2 al 14) Venerdì 16 don Eugenio mattino: negozi via IV Novembre largo Repubblica pomeriggio: famiglie largo Repubblica don Paolo mattino: parco – autodromo

IL PAPA A MILANO IL 25 MARZO

Papa Francesco visiterà l’arcidiocesi di Milano sabato 25 marzo 2017. “Questo del Santo Padre è un segno di affetto e di stima per la Chiesa e la metropoli di Milano”,

ha commentato l’arcivescovo Angelo Scola.

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CREDENTI “DENTRO” LA CHIESA?

L’Azione Cattolica del decanato di Lissone propone per tutto il mese di novembre cinque incontri di lectio divina guidati dal biblista Luca Moscatelli (nella foto). Il tema Credenti “dentro” la Chiesa? sarà affrontato a partire da alcuni brani

tratti dalla prima lettera di San Paolo ai Corinzi. Queste le date e i temi: giovedì 3 novembre: lo scandalo di una comunità divisa;

mercoledì 9: la sapienza della Croce; mercoledì 16: condividere la Cena;

mercoledì 23: un unico corpo dalle diverse membra; mercoledì 30: la via migliore di tutte.

Alle 21, nella chiesa parrocchiale di Biassono, in via Ansperto 1 (cappella San Francesco). 12

Ri essione sull’ Avvento Avvento significa “venuta”: proprio su questa prospettiva finale del-

la venuta nella gloria di Cristo, si apre l’anno liturgico. Dal 13 novembre fino alla notte di Natale, per sei settimane, la

Chiesa ambrosiana ricorda che il Signore viene presto e ci chiama a partecipare al grido suo e dello Spirito Santo:

“Vieni Signore Gesù!”. Celebrare l’Avvento significa dunque vivere l’attesa del compimento

delle promesse, rinnovare l’attesa del Regno che viene. E’ attesa di Israele: i profeti annunciano il messia,

Giovanni il Battista prepara il suo cammino. E’ attesa dei poveri nell’umiltà e nella gioia:

Maria, Giuseppe, Elisabetta e Zaccaria aspettano il Salvatore. E’ attesa anche nostra: attesa fatta di preghiera, di veglia, di sobrietà, di discernimento davanti al Signore che ritorna.

La sua manifestazione gloriosa e definitiva alla fine dei tempi ci trovi vigilanti.

Eccovi, amatissimi figlioli, quel tempo così celebre e solenne. “Tempo favorevole”. Tempo di salvezza, di pace e di riconciliazione. Tempo che fu sommamente desiderato dagli anti-chi patriarchi e dai santi profeti, che fu veduto dal giusto Simeone, che sempre solenne-

mente è celebrato dalla santa Chiesa per lodare e ringraziare il Padre eterno della sua infi-nita misericordia. Tempo della venuta del Figlio unigenito che, per smisurato amore verso

di noi peccatori, Dio mandò per invitarci al cielo, per comunicarci i segreti celesti, per dimostrarci la verità, per farci figli suoi, eredi e possessori della vita eterna.

La Chiesa ci insegna che la venuta del Signore non fu solamente per quelli che si trovava-no nel mondo quando Egli venne, ma anche per noi tutti ora. Come Egli venne una volta in carne al mondo, così Egli viene per noi ogni ora, ogni momento ad abitare spiritualmente

nelle nostre anime, con abbondanti doni. Perciò la Chiesa, come madre pia e zelante della nostra salvezza, in occasione di questo

sacro tempo, con inni, cantici e altre voci dello Spirito Santo e misteriosi riti, ci istruisce per-ché riconosciamo il beneficio con animo grato e lo riceviamo con frutto.

San Carlo Borromeo, vescovo

La copertina del libretto di auguri di Natale del cardinale Scola

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Oratorio: per formare cristiani adulti Lo scorso 20 settembre il nostro orato-rio ha accolto don Samuele Marelli, direttore della Fom (fondazione oratori milanesi). Don Samuele ha proposto un interessante incon-tro alla comunità educante toccando diverse tematiche legate alla vita dell’oratorio. In que-sto articolo provo a riassumerle per condivi-derle con tutti i lettori de il Campanile.

Anzitutto don Samuele ha introdotto l’incontro cercando di dare una definizione di quello che è l’oratorio. A dir la verità non esiste una definizione compiuta, ma si po-trebbe dire che l’oratorio è quel luogo dove si raccolgono i bisogni dei ragazzi e delle loro famiglie per trasformali in desideri. Un esem-pio per capirci può essere quello che riguarda la maggior parte delle famiglie che chiedono i sacramenti per i propri figli. I sacramenti sono considerati da molti come riti di una consue-tudine sociale, quindi, dei bisogni, che l’orato-rio però ha il compito di assumere e di con-vertire nel desiderio di un autentico cammino di fede all’interno della comunità cristiana.

L’oratorio è poi quel luogo dove si vive la tensione tra educazione ed evangelizzazio-ne. Non ci può essere educazione senza evangelizzazione e viceversa, cioè si educa evangelizzando e si evangelizza educan-do.

Circa l’educazione in senso stretto don Samuele ha accennato la questione dell’e-mergenza educativa attuale, espressione coniata da papa Benedetto XVI nel 2008 nel-la lettera alla diocesi di Roma. I ragazzi di oggi non sono diversi da quelli di qualche decennio fa. Ciò che è cambiato oggi è il con-testo in cui i ragazzi vivono. Si sono allargati i margini della loro libertà. Basti pensare al mondo virtuale che già i bambini delle ele-mentari hanno forse troppo imprudentemente la possibilità di esplorare. Pertanto, è più diffi-cile educare in un contesto in cui i margini della libertà sono stati esasperati.

Altro spunto che merita di essere men-zionato è il fatto che l’oratorio ha il compito di educare bambini e ragazzi a diventare adulti e non a rimanere eterni adolescenti. Oggi, il mito della nostra società è quello del rimanere sempre giovani, di non prendersi troppe responsabilità, di vivere quella spen-

sieratezza propria della gioventù. Ma questo non è l’ideale cristiano. Il cristiano deve di-ventare adulto e l’adulto è colui che ha trova-to un senso e una direzione chiara per la sua vita. Se gli oratori invece continueranno a sfornare eterni adolescenti avranno fallito il loro compito.

Don Samuele ha proseguito il discorso accennando al fatto che da quando gli oratori si sono unificati si è persa l’attenzione specifi-ca al maschile e al femminile, tanto che l’im-pressione un po’ estremizzata è che nella nostra diocesi siano rimasti solo oratori ma-schili aperti anche alle ragazze. Ci sono infat-ti tematiche, soprattutto nell’età preadole-scenziale e adolescenziale, che richiedono approcci diversi per i maschi e per le femmi-ne. La stessa fede è vissuta in modi total-mente diversi dai ragazzi e dalle ragazze.

Una parola sul servizio. Don Samuele ha ribadito che è sempre necessario ridirsi le motivazioni per cui si presta servizio in orato-rio. Qualsiasi servizio deve sempre essere espressione e conseguenza di una vita com-piuta, altrimenti rischia di diventare solo un’occasione di potere. Ma di questo tema abbiamo parlato già abbondantemente anche sui numeri precedenti.

In conclusione, don Samuele ha ricor-dato che un oratorio per essere un luogo che accoglie tutti deve essere anzitutto un luogo dove vive una comunità che si riunisce a pre-gare e a raccontarsi.

Sul riunirsi a pregare siamo abbastan-za fedeli all’eucaristia della domenica, mentre facciamo più fatica a ritagliarci momenti ulte-riori di preghiera. Ma la fatica più grossa che facciamo è quella di trovarci per raccontarci la nostra vita e la nostra fede. Il livello dei nostri discorsi è sempre molto superficiale, a volte forse più per paura e timidezza.

Ringraziamo don Samuele per gli spunti che ci ha dato. Dalla visita pastorale dell’arcivescovo e del vicario episcopale avremo ulteriori spunti su cui lavorare. Chie-diamo la grazia al Signore di diventare sem-pre di più una comunità capace di raccontarsi e condividere la vita e la fede. don Paolo

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I tweet di papa Francesco

Più ci lasciamo coinvolgere dall’amore di Dio e più la nostra vita si rigenera (22 settembre)

Nel fratello che aiutiamo riconosciamo il volto di Dio che nessuno può vedere (26 settembre)

Che bello sarebbe lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato! (28 settembre)

Signore Gesù, stendi l’ombra della tua croce sui popoli in guerra: imparino la via della riconciliazione, del dialo-go e del perdono (30 settembre)

Le persone povere e deboli sono la carne di Cristo, che interpella i cristiani di ogni confessione (1 ottobre)

Dialogare e pregare per tutti: questi sono i nostri mezzi per far sorgere amore e pace dove c’è odio, e perdono dove c’è offesa (2 ottobre) 14

UNA CONSULENZA DAL CONSULTORIO FAMILIARE

Il Consultorio familiare della Fondazione Centro Orientamento Famiglia si trova a Monza, in via Vittorio Emanuele 1; il numero di telefono è 039-23.26.463.

Orari di segreteria: martedi e giovedi 10 -12; da lunedi a venerdi 15 - 18; sabato 9.30 - 13 (sito internet: www.cofmonza.it).

I servizi di counselling sono gratuiti, le prestazioni sanitarie prevedono il pagamento del ticket secondo le tariffe del Servizio sanitario nazionale.

Giovani sposi in cammino Il 23 ottobre è ripreso il percorso dei giovani sposi. Quest’anno nel gruppo si inseriscono anche le coppie appena sposate, è così possibile allargare le amicizie ed avere una maggior condivisione familiare, sempre nell'ac-cogliente contesto parrocchiale. Il percorso prevede degli incontri tematici su argomenti relativi al quotidia-no familiare e di fede, accompagnato dalla condivisione personale e di coppia. Non mancheranno momenti conviviali e di partecipazione alle atti-vità della parrocchia. Il gruppo si incontra una volta al mese, la do-menica pomeriggio, in oratorio alle 17. I prossimi incontri saranno il 27 novembre, il 18 dicembre, il 19 febbraio, il 19 marzo e il 23 aprile. Invitia-mo tutte le nuove giovani coppie a partecipare. Vi aspettiamo!

Giovanna e Giampiero

LA PREPARAZIONE AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

Il cammino di preparazione al sacramento del matrimonio si sviluppa in undici incontri, a cadenza settimanale, che si tengono il sabato sera dalle 21 alle 22.30 circa.

Luogo degli incontri è la Casa San Giuseppe in via Santo Stefano 30. Nel 2017 si comincerà sabato 14 gennaio e la conclusione degli incontri serali è fissata per sabato 25 marzo. La chiusura del corso sarà poi domenica 2 aprile con la messa delle 10.

Per l’accesso agli incontri, è necessaria un’iscrizione da effettuarsi presso la segreteria parrocchiale, a partire da dicembre (telefono 039-492.744).

Il corso è tenuto da don Eugenio e da una/due coppie di coniugi animatori.

Il servizio di Retrouvaille, un aiuto alle coppie in crisi, è attivo in questi giorni e orari: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 14 e dalle 16 alle 21; il sabato dalle 10 alle 12 (numero verde 800-123.958). Da cellulare, chiamare il numero 346-22.25.896 (Marilena e Paolo). Sito internet www.retrouvaille.it

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Anniversari di matrimonio

Ecco tre foto di

gruppo della festa degli

anniversari di

matrimonio, svoltasi

in parrocchia domenica

18 settembre

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“Non siamo chiamati per nostra virtù, ma per bon-tà del Signore”. Sono suor Luz Angèlica Cayotopa Rimarachìn, nata in Perù, in una re-gione che si chiama Ca-jamarca, seconda di tre fratelli. Ringrazio Dio per avermi dato una famiglia che vive in unità, con grande amore dei figli

verso i genitori. Sono cresciuta in un ambien-te cattolico e ringrazio Dio che i miei genitori mi hanno trasmesso la fede cristiana fin da piccola. Loro partecipano sempre alla messa domenicale, il mio papà è catechista e la mia mamma appartiene a un gruppo mariano che si chiama “Legione di Maria”. Vi racconto in breve la storia della mia voca-zione, e vi dico che se anche ciascuno di voi sentisse nascere il desiderio di servire il Si-gnore, è necessario che diventi amico di Gesù. Quando avevo 7-8 anni, mi piaceva andare in chiesa a pregare, cantare, frequentare il catechismo, ma anche mi piaceva giocare con i miei amici. Un giorno, una mia zia che era già religiosa mi chiese: “Vorresti diventa-re suora?” Io ho risposto “sì” e lei mi disse: dopo la terza media, verrò a prenderti per farti entrare in convento. In realtà, nel mio cuore sentivo il desiderio di servire Dio e mi dicevo: “Se Gesù non mi chiama, allora studierò per essere una mae-stra”. La mia mamma intanto mi diceva: “Aspetta, vedrai che Dio ti manderà un se-gno, noi ora dobbiamo pregare tanto”. Quel giorno, infatti, arrivò. Ricordo che ero in terza media. Vennero in classe tre suore per invitarci a seguire la via religiosa (quasi non

ci credevo), ci dissero: “Ragazze volete diventare amiche di Gesù?

Mi ricordo che alcune di noi hanno risposto di sì.

Da allora è rimasto quel desiderio più chiaro dentro di me, e con l’aiuto della mia zia, ho potuto discernere che era Gesù chi mi chia-mava, così, con quel desiderio, mi sono de-cisa ad entrare in convento. I miei genitori prima di partire mi avvertiro-no: “Noi siamo disponibili ad aiutarti, ma questa tua decisione dovrà essere per sem-pre. La strada che hai scelto è bella, diffici-le, ma non impossibile: Dio ti aiuterà”. La mia famiglia mi ha incoraggiato tanto nel seguire il cammino del Signore. Nel 2003, a 14 anni, sono entrata nell’ “Istituto Missionarie di Gesù del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima”. Ho tra-scorso, durante il tempo della formazione religiosa, dal 2003 fino al 2008 un’esperien-za bellissima e profonda che mi ha reso più consapevole della scelta fatta. A 19 anni, il 2 febbraio 2008 ho espresso i miei primi voti religiosi, consacrando tutta la mia vita al servizio di Dio e dei miei fratelli. Il 25 di novembre 2012 ho professato i voti perpetui…… il mio impegno verso Dio “per sempre”. Sono felice di aver consacrato la mia vita a Dio, mi sento veramente realizzata. Nel mio cuore ho la certezza che Lui non mi abbandonerà, e noi tutti dobbiamo fidarci della parola di Dio che ci dice : “Io sarò con voi fino alla fine”. Gesù vuole che seguiamo i suoi passi e che ci mettiamo nelle mani della sua Madre Santissima, la Vergine Maria, vuole che noi confidiamo in Lei, seguendo la voce di Dio. Leggete il vangelo: “C’è tanta allegria che riempie il nostro cuore e la nostra vita, per-ché con Gesù, nasce e rinasce la nostra allegria”. Vi chiedo una preghiera per me e per il mio Istituto. Grazie. Gesù eucarestia vi benedica e la Madonna vi accompagni oggi e sempre.

suor Angelica 16

Benvenuta suor Ang lica Nelle scorse settimane, la madre generale delle suore missionarie, presenti nel nostro paese dal 2012,

ha visitato la comunità di Vedano. La visita ha portato delle novità: un avvicendamento e un nuovo arrivo. Suor Zarela, la superiora, è stata inviata presso la comunità di Cornaredo, in provincia di Milano.

Il suo posto, alla guida delle suore vedanesi, è ora affidato a suor Yanet. “Nuova entrata” è suor Luz Angelica, che in questo articolo per il Campanile si presenta.

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I tweet di papa Francesco

A Maria affido le ansie e i dolori delle popolazioni che in tante parti del mondo sono vittime innocenti dei conflitti (3 ottobre)

Il dialogo ecumenico e interreligioso non è un lusso, ma è qualcosa di cui il mondo, ferito da conflitti e divisioni, ha sempre più bisogno (5 ottobre)

Il Rosario è la preghiera che accompagna sempre la mia vita; è anche la preghiera dei semplici e dei santi … è la preghiera del mio cuore (7 ottobre)

Per vivere felici è necessario lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta (11 ottobre)

Nessuno è straniero nella comunità cristiana (13 ottobre) 17

Don Ruggero Fabris, sacerd e da 30 anni

COMUNICARE LA MISERICORDIA Quattro puntate, due in onda sabato 29 e domenica 30 ottobre, altre due in programma sabato 5 e domenica 6 novembre: lo speciale della trasmissione “Soul” condotta da Monica Mondo ha come ospite monsignor Dario Edoardo Viganò (nella foto), prefetto della Segreteria per la comunicazione della

Santa Sede. Nella bellezza dei Giardini vaticani, un dialogo per capire la misericordia, i suoi punti nodali, e imparare a viverla, a proporla come svolta esistenziale per noi e per gli altri. Su Tv2000, canale 28 del digitale terrestre, alle 12.20 e alle 20.30.

“Ul me paes”. Così defini-sce Vedano don Ruggero Fabris, che nel nostro paese è nato il 7 maggio del 1961: qui ha trascor-so l’infanzia, l’adolescenza e la giovinezza, fino all’ingresso in seminario dopo la scuola supe-riore. E’ diventato prete, infatti, il 7 giugno del 1986, ordinato dal cardinale Carlo Maria Martini. Nel 2016 sono scoccati per lui trent’anni di messa, per usare un’espressione comune. Dal settembre del 2015 è parroco ad Airuno, paese in provincia di Lec-co, nel decanato di Brivio. Da poche settima-ne don Ruggero ha come “vicino di casa” don Emilio Colombo, nominato responsabile della comunità pastorale di Brivio e Beverate (a Vedano coadiutore dal 1994 per otto an-ni). Da prete novello don Ruggero è stato coadiutore prima a Meda, poi dal 1994 a Mi-lano a San Martino in Villapizzone. Nel 2003 la nomina a parroco di tre parrocchie, Sor-mano, Caglio e Rezzago (“Non esistevano ancora le comunità pastorali e ai tempi feci tre solenni ingressi da parroco nelle tre sin-gole parrocchie”, ricorda). Il ritorno a Milano è datato 2006, quan-

do assume l’incarico di parroco nella chiesa di Gesù Divino La-voratore. Nel 2010 lo sposta-mento a Monza, vicario di comu-nità pastorale a Cristo Re, Sacra Famiglia e Sant’Ambrogio. E nel 2015 l’arrivo ad Airuno dove si occupa, tra le altre cose, della formazione delle catechiste dell’intero decanato di Brivio. “Lavorando ancora molto in oratorio a contatto con bambi-ni, ragazzi e giovani -confessa don Ruggero- ho sempre prova-

to un po’ di nostalgia pensando ai grandi spazi dell’oratorio di Vedano, spazi che non ho mai più ritrovato nella mia attività pasto-rale. Di Vedano ricordo con immenso piace-re anche la biblioteca parrocchiale Giovanni XXIII dove ho imparato ad amare i libri. A Vedano ho frequentato le scuole e in orato-rio è maturata la mia vocazione”. Da vicario a Monza, ha seguìto passo dopo passo l’ordinazione a diacono perma-nente di un suo parrocchiano, Antonio Fati-gati, che ha vissuto a lungo a Vedano. “Una circostanza che mi ha ricordato ancora una volta il legame profondo cun ul me paes”, conclude don Ruggero.

ma.s.

don Ruggero Fabris all’ingresso da parroco

ad Airuno

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I tweet di papa Francesco

Le persone malate e povere, come pure i nascituri, sono immagine di Dio, meritevoli del massimo rispetto (21 ottobre)

Cerchiamo di essere sempre uniti a Gesù, soprattutto sulla via della croce (20 ottobre)

Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Maria, Madre nostra, prega per noi (18 ottobre)

Vi auguro che niente possa impedirvi di crescere nell’amicizia di Dio (17 ottobre)

Dio non smette mai di volere il nostro bene, anche quando pecchiamo (14 ottobre)

I fanciulli hanno il diritto ad un ambiente familiare sano e protetto (13 ottobre)

Viviamo il Vangelo quando aiutiamo i più piccoli e i più vulnerabili (13 ottobre)

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Anagrafe parrocchiale, se embre e tobre

Accolti nella nostra comunità con il battesimo

Giulia Karolina Sain di Paolo e Monika Maria Podgorska Federico Beardo di Marco e Mariella Borloni

Alessandro Pappalardo di Andrea e Michela Russi Gioia Felicita Maria Elisabetta Marino di Alessandro e Michela Piccirillo

Emanuele Pierluigi Ferrari di Lorenzo e Elisa Mandelli Marco Colamartino di Donato e Roberta Fachini

Ritornati alla casa del Padre

Gianni Castellani Maria Rosa Pollastri vedova Donzelli

Ernestina Corno vedova Galbiati Enrica Garbagnoli in Riboni

Giuseppina Rao vedova Davì Elisa Tremolada vedova Centemeri

Manuel Xavier Dominique e Sara Margherita Mastrangelo Cristian Zucchetti e Jeanne Pierrette Rasoanandrasana

Stefano Ronchi e Francesca Pagani

rivolgiti ogni martedì dalle 9.30 alle 12, al centro d’ascolto Caritas di piazza Giovanni XXIII, 24, a LISSONE.

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telefona al numero 333 15 18 294

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Hanno formato una nuova famiglia con il matrimonio

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Festa di benvenuto Durante l'anno scolastico bambini, inse-gnanti e famiglie sono invitati a partecipa-re ad eventi pro asilo o di condivisione, momenti da trascorrere insieme per crea-re relazioni, approfondire e sentirsi parte di una "grande famiglia". Da questo spiri-to nascono tanti momenti che già in que-sti primi mesi di ripresa scolastica hanno visto la nostra scuola protagonista. Saba-to 24 settembre grande "festa di benve-nuto" dove le insegnanti hanno cercato di realizzare la cosa che più piace ai bambi-ni, ovvero giocare con mamma e papà: hanno scelto i loro giochi preferiti ne-gli ambienti che oramai conoscono bene o che stanno iniziando a diventare fami-gliari ; si è data loro la possibilità di con-dividere una mattinata dove grandi e pic-cini si sono lasciati sorprendere dal sem-plice giocare insieme.

Festa dei nonni Un altro gesto che ha emozionato e ha creato gioia è stato di sicuro il pomeriggio dove si sono festeggiati i nonni, in occa-sione della ricorrenza degli Angeli Custo-di! Un salone addobbato a festa con le foto dei nonni dei bambini, cuori rossi appesi in ogni angolo, un caldo pomeriggio di sole autunnale, delle buonissime torte preparate con cura dalla cuoca della scuola materna e tanti nonni con i loro nipotini è il quadro che si è realizzato a scuola per festeggiare questa presenza importante nella vita dei bambini perché in fondo "Gli angeli non potevano essere dappertutto perciò Dio ha creato i nonni".

Vendita delle mele Ci sono state giornate dove le famiglie e la comunità vedanese hanno dato prova di grande affetto alla scuola materna Litta impegnandosi chi nell'allestire, chi nel seguire la vendita chi nel dare il proprio contributo economico nel week end della vendita delle mele, generosamente offer-

te da Melinda. Ringraziamo di cuore i tanti amici che con la loro offerta (si sono raccolti 1006 euro ) aiuteranno la scuola ad abbattere i tanti costi di manutenzio-ne.

Spazio gioco Ma c'è anche una novità all'interno della scuola materna, l'apertura di una spazio gioco dedicato ai più piccoli (zero-tre an-ni). È' uno spazio su misura dove i bam-bini accompagnati da mamme, nonni o tate possono fare una positiva esperien-za del fare "fuori casa". Ma è anche uno spazio dove potersi confrontare tra adulti e ricevere l'accompagnamento professio-nale di figure esperte sulla crescita. Le iscrizioni a questo spazio sono aperte e chiunque volesse delle informazioni non esiti a contattarci (telefono 039-492.545).

Le meraviglie del castello Per ultimo vi vogliamo raccontare che il treno dell'amicizia composto da cinque vagoni colorati, ciascuno che rappresen-ta una classe della scuola, è partito. Non porta musi lunghi né gente con il mago-ne, ma solo bimbi allegri pronti ad andare "Alla scoperta delle meraviglie e dei se-greti del castello!" Questo è il tema con-duttore dell'anno!

Castagnata Il Gruppo alpini di Vedano, grazie al buon cuore e alla disponibilità che li contraddi-stingue, come è tradizione da diversi an-ni, il 19 ottobre ha organizzato per i bam-bini del Litta un’allegra castagnata con distribuzione di caldarroste a tutti i bam-bini. Un sentito grazie agli alpini per la loro attiva presenza nella nostra comunità. Buon viaggio a tutti! Le insegnanti della scuola materna

Riceviamo e pubblichiamo

Anno nuovo, nuove avventure alla scuola per l’infanzia Litta

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ORARI DELLA SEGRETERIA PARROCCHIALE

lunedì - martedì - mercoledì alle 9 alle 11 e dalle 16 alle 18 giovedì dalle 9.30 alle 11 e dalle 16 alle 18 venerdì dalle 9 alle 11 e dalle 16 alle 18

in piazza Madre Teresa di Calcutta - telefono 039 - 492.744 20

Novembre

Martedì 1 apertura della mostra sulle opere di misericordia (a pagina 6) Lunedì 7 inizio delle benedizioni natalizie delle famiglie (il calendario è alle pagine 10 e 11) Sabato 12 progetto India Domenica 13 progetto India – chiusura anno giubilare in diocesi Giovedì 17 serata-testimonianza sull’affido familiare Sabato 18 alle 18: messa per Santa Cecilia Domenica 20 conclusione dell’Anno Giubilare – Prima Riconciliazione Sabato 26 raccolta del Banco alimentare Domenica 27 alle 15.30: celebrazione dei battesimi – alle 17: incontro dei giovani sposi

Dicembre

Giovedì 1 alle 15 - 17.30: adorazione eucaristica – alle 21: serata Emmaus Sabato 3 alle 21 in chiesa: serata cori pro Caritas Domenica 4 alle 16.30: incontro genitori battezzati – alle 21: concerto del Corpo musicale Giovedì 8 Immacolata Concezione Venerdì 9 viaggio della memoria per giovani (fino a domenica 11) Venerdì 16 inizio della novena di Natale Sabato 17 alle 18: Natale degli Sportivi – alle 21: concerto di Natale Domenica 18 festa di Natale in oratorio alle 15.30: celebrazione dei battesimi – alle 17: incontro dei giovani sposi Sabato 24 messe vigiliari alle 18 e alle 20.30 Domenica 25 Natale del Signore Lunedì 26 festa patronale di Santo Stefano: alle 11.15 messa solenne nel 30° di ordinazione sacerdotale di don Ruggero Fabris (articolo a pagina 17) Sabato 31 alle 18 recita del Te Deum di ringraziamento

Gennaio 2017

Domenica 1 alle 11.15: messa per la pace Venerdì 6 Epifania del Signore – accoglienza dei magi e benedizione dei bambini Domenica 8 Battesimo del Signore: alle 11.15 messa con battesimi – alle 15.30: battesimi Sabato 14 alle 21: inizio degli incontri per i fidanzati (a pagina 14) Martedì 17 falò di Sant’Antonio Venerdì 20 festa di Sant’Agnese Domenica 29 festa della famiglia – incontro dei giovani sposi Martedì 31 festa di San Giovanni Bosco

Calendario parrocchiale

BANDA SAN LUIGI: NEL 2017, 95 ANNI DI MUSICA

Festeggerà 95 anni di attività, nel 2017, la Banda San Luigi. Il corpo musicale parrocchiale ha indetto un concorso sullo slogan che caratterizzerà l’anniversario.

Chi avesse proposte in merito al motto del 95° può scrivere entro la fine di novembre all’indirizzo di posta elettronica [email protected].