fotografia: concetti base · 2020-02-23 · fotografia: concetti base camera oscura e foro...
TRANSCRIPT
Dante Albanesi http://cinemaescuola.wordpress.com [email protected]
FOTOGRAFIA: CONCETTI BASE
CAMERA OSCURA E FORO STENOPEICO
La CAMERA OSCURA è il principio di base di tutta la fotografia. É un dispositivo ottico composto da una
scatola oscurata con un foro stenopeico su un lato e un piano di proiezione dell’immagine sul lato opposto.
Per questo motivo, gli apparecchi fotografici sono ancora oggi chiamati “camere”.
Il foro stenopeico è un’apertura estremamente piccola, in grado di far passare in modo selettivo i raggi
provenienti dal soggetto inquadrato. Se l’apertura fosse maggiore, i raggi passerebbero in modo
disordinato senza formare l’immagine.
La moderna MACCHINA FOTOGRAFICA sfrutta ancora lo stesso principio della camera oscura, sostituendo il
foro stenopeico con le lenti. In questo modo, l’obbiettivo fotografico è in grado di formare un’immagine più
nitida con aperture molto maggiori.
Dante Albanesi http://cinemaescuola.wordpress.com [email protected]
FOTOCAMERA REFLEX
Fase di scatto
Lo specchio si solleva, chiude
la strada verso il mirino e
permette alla luce di giungere
direttamente all’otturatore.
L’otturatore si apre e lascia
passare la luce al sensore per
un tempo prestabilito, che
viene detto “Tempo di
esposizione”.
Fase di riposo
La luce (linea gialla) attraversa
l’obiettivo e il diaframma,
incontra uno specchio inclinato
di 45° (reflex) che fa rimbalzare
la luce su un prisma di cristallo
(pentaprisma), il quale la porta
al nostro occhio attraverso il
mirino.
Dante Albanesi http://cinemaescuola.wordpress.com [email protected]
OBIETTIVO (pag. 22)
L’obiettivo è un sistema di lenti assemblate in gruppi, in grado di fornire un’immagine capovolta e
rimpicciolita su un piano di messa a fuoco, detto “piano focale”, che coincide con il punto in cui è posto il
sensore. L’obiettivo è composto da un ASSE OTTICO e un CENTRO OTTICO, detto anche “piano nodale
posteriore”.
Sulla lente si forma l’immagine virtuale. Sul sensore si forma l’immagine reale.
La LUNGHEZZA FOCALE è la distanza (espressa in millimetri) tra il centro ottico dell’obiettivo e il piano
focale (sensore).
L’INGRANDIMENTO di un’immagine è in stretta relazione con la lunghezza focale.
Al raddoppiare della lunghezza focale, corrisponde una dimensione doppia dell’immagine sulla pellicola.
Dante Albanesi http://cinemaescuola.wordpress.com [email protected]
ANGOLO DI CAMPO (pag. 22)
L’angolo di campo è l’indice dell’area inquadrata dall’obiettivo. Segue 3 parametri: angolo orizzontale,
verticale, diagonale. Gli obiettivi si dividono in 3 grandi gruppi:
Teleobiettivi angolo < 45°
Normali angolo 50°
Grandangoli angolo > 60°
L’angolo di campo è
inversamente
proporzionale alla
lunghezza focale.
Al RADDOPPIARE della
lunghezza focale, l’angolo
di campo si DIMEZZA.
Al DIMEZZARSI della
lunghezza focale, l’angolo
di campo RADDOPPIA.
Dante Albanesi http://cinemaescuola.wordpress.com [email protected]
SENSORE (pag.7-11)
Mentre le macchine fotografiche analogiche utilizzavano la
PELLICOLA, le moderne fotocamere digitali utilizzano il
SENSORE.
Il sensore (di tipo CCD o CMOS) è un rettangolo di silicio
costituito da una matrice di fotodiodi disposti a scacchiera.
Come per la pellicola, nell’intervallo di tempo in cui
l’otturatore si solleva, il sensore viene esposto alla luce,
creando così l’immagine.
Ogni fotodiodo è sensibile ad uno dei tre colori RGB, ovvero
Rosso-Verde-Blu; riceve il segnale luminoso e lo trasforma in segnale elettrico. Per ogni valore espresso da
ogni singolo fotodiodo corrisponderà un pixel nell’immagine.
MODI DI ESPOSIZIONE (pag.45)
Ogni apparecchio fotografico dispone di uno strumento chiamato
“GHIERA DEI MODI”, che consente di modificare i valori di
diaframma e di esposizione per ogni singola immagine.
I modi principali presenti in ogni ghiera sono 4, riconoscibili in ogni
modello perché indicati sempre con la stessa successione di
lettere: P - A - S - M.
P Automatica programmata. La macchina decide i diaframma e otturatore.
A Semi-automatica a priorità di diaframma. Il fotografo imposta il diaframma e la fotocamera calcola
automaticamente il tempo. (A = apertura)
S Semi-automatica a priorità di tempo. Il fotografo imposta il tempo e la fotocamera calcola il
diaframma. (S = shutter, otturatore)
M Manuale. Tutti i valori vengono decisi dal fotografo.