free lecce n. 10 del 31.03.2012

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Dal manifesto burla di Perrone al cappottino fucsia della Capone, l'altra campagna elettorale si gioca all'ombra dei 6x3 istituzionali, da molti snobbati per i costi eccessivi. Lecce è terreno di caccia agli indecisi e agli scontenti. E lo sanno bene anche i Grillini A più di un mese dalle elezioni amministrative, la campagna elettorale leccese riesce, in un modo o nell'altro, a ritagliarsi uno spazio tutto suo sulla stampa. Uno spazio che rompe gli argini del ca- nonico confronto dialettico e che si insinua vo- lentieri tra blog, rubriche di costume e pagine di gossip politico. A fare la differenza rispetto al pas- sato è la presenza dei social network nella comu- nicazione ufficiale dei candidati. Facebook e Twit- ter su tutti: comunicati, foto, riflessioni e confronti. Il tutto con una diffusione che, talvolta, può su- perare quella delle testate o dei telegiornali. Musica Puglia, terra di ritmi e talenti Pag. 10 Ironia e web, i candidati alla conquista degli elettori La Taranta morde Bregovic A chi piace la politica? EDITORIALE di Aelle Il maestro concertatore dell'edizione 2012 sarà l'esplosivo Goran Bregovic. La sua disponibilità realizza un vecchio sogno del festival. E il Salento guarda i Balcani 31 marzo 2012 Settimanale gratuito - Anno I - Numero 10 Gesto distensivo da parte di Paolo Perrone nei confronti di Salvatore Ruggeri. Il sindaco ha donato al segretario provinciale dell’Udc una copia di “Nessun uomo è un Isola” Se il dato del 30% degli inde- cisi fotografato dal sondaggio di Loredana Capone aveva fatto riflettere, che cosa sarà dei consensi dei “grillini”, che nelle ultime settimane hanno tastato i polso della città tro- vandola terreno fertile per la loro marcia su Lecce? La politica salentina li snobba ma il movimento di Beppe Grillo sembra riporre molte aspettative nel malcontento della popolazione leccese, che si avvia fiaccamente alle elezioni. E, al di là dei risultati, questo è già un primo risultato. Che siano state le primarie ad as- sorbire gran parte dell'entu- siasmo, oppure una reazione fisiologica alla logorante esperienza amministrativa, segnata da guai e polemiche a ogni giro di campo, fatto sta che la contrapposizione tra schieramenti risulta piuttosto rigida e nemmeno l'entrata in scena del Terzo Polo sembra avere scosso più di tanto uno scenario che appare statico, con un canovaccio fisso come la maggior parte degli attori in campo. Non è un caso che, per movi- mentare un po’ le cose, i can- didati non esitino a ricorrere a punzecchiamenti e piccole burle, anche on line, confi- dando nel popolo della rete per creare partecipazione. Le vere novità della campagna elettorale, il cantiere di Car- lo Salvemini da una parte, la Regione Salento dall'altra, non hanno sfondato e ora ri- schiano di esaurire la loro corsa nel calderone elettora- le. I cittadini non hanno le idee chiare e raggiunti al te- lefono rispondono che no, non sanno per chi votare. Oppure firmano per il Movimento 5 Stelle che vorrebbe mandare tutti a casa e magari, dopo due mandati, rimandarci anche i suoi. Motivo? La politica viene con- siderata un'attività poco no- bile, decisa dai partiti, e in cui i cittadini sono solo compar- se. POST IT Kater i Rades, quel lutto ancor senza verità Pag. 6 Attualità

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Settimanale d'informazione di Lecce

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Page 1: FREE Lecce n. 10 del 31.03.2012

Dal manifesto burla di Perrone al cappottino fucsia della Capone, l'altra campagnaelettorale si gioca all'ombra dei 6x3 istituzionali, da molti snobbati per i costi eccessivi.Lecce è terreno di caccia agli indecisi e agli scontenti. E lo sanno bene anche i Grillini

A più di un mese dalle elezioni amministrative, lacampagna elettorale leccese riesce, in un modo onell'altro, a ritagliarsi uno spazio tutto suo sullastampa. Uno spazio che rompe gli argini del ca-nonico confronto dialettico e che si insinua vo-lentieri tra blog, rubriche di costume e pagine digossip politico. A fare la differenza rispetto al pas-sato è la presenza dei social network nella comu-nicazione ufficiale dei candidati. Facebook e Twit-ter su tutti: comunicati, foto, riflessioni e confronti.Il tutto con una diffusione che, talvolta, può su-perare quella delle testate o dei telegiornali.

Musica

Puglia, terradi ritmi etalenti

Pag. 10

Ironia e web, i candidati alla conquista degli elettori

La Taranta morde Bregovic

A chi piace la politica?EDITORIALE

di Aelle

Il maestro concertatore dell'edizione 2012 sarà l'esplosivo Goran Bregovic. La sua disponibilità realizza un vecchio sogno del festival. E il Salento guarda i Balcani

31 marzo 2012Settimanale gratuito - Anno I - Numero 10

Gesto distensivo da parte di Paolo Perronenei confronti di Salvatore Ruggeri. Il sindacoha donato al segretario provinciale dell’Udcuna copia di “Nessun uomo è un Isola”

Se il dato del 30% degli inde-cisi fotografato dal sondaggiodi Loredana Capone avevafatto riflettere, che cosa saràdei consensi dei “grillini”, chenelle ultime settimane hannotastato i polso della città tro-vandola terreno fertile per laloro marcia su Lecce?La politica salentina li snobbama il movimento di BeppeGrillo sembra riporre molteaspettative nel malcontentodella popolazione leccese,che si avvia fiaccamente alleelezioni. E, al di là dei risultati, questoè già un primo risultato. Chesiano state le primarie ad as-sorbire gran parte dell'entu-siasmo, oppure una reazionefisiologica alla logoranteesperienza amministrativa,segnata da guai e polemichea ogni giro di campo, fatto stache la contrapposizione traschieramenti risulta piuttostorigida e nemmeno l'entrata inscena del Terzo Polo sembraavere scosso più di tanto unoscenario che appare statico,

con un canovaccio fisso comela maggior parte degli attori incampo. Non è un caso che, per movi-mentare un po’ le cose, i can-didati non esitino a ricorrerea punzecchiamenti e piccoleburle, anche on line, confi-dando nel popolo della reteper creare partecipazione. Levere novità della campagnaelettorale, il cantiere di Car-lo Salvemini da una parte, laRegione Salento dall'altra,non hanno sfondato e ora ri-schiano di esaurire la lorocorsa nel calderone elettora-le. I cittadini non hanno leidee chiare e raggiunti al te-lefono rispondono che no, nonsanno per chi votare. Oppurefirmano per il Movimento 5Stelle che vorrebbe mandaretutti a casa e magari, dopo duemandati, rimandarci anche isuoi. Motivo? La politica viene con-siderata un'attività poco no-bile, decisa dai partiti, e in cuii cittadini sono solo compar-se.

POST IT

Kater i Rades,quel luttoancor senzaverità

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Attualità

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Politica

A più di un mese dalle elezioniamministrative, la campagnaelettorale leccese riesce, in unmodo o nell’altro, a ritagliarsiuno spazio tutto suo sulla stam-pa. Uno spazio che rompe gli ar-gini del canonico confronto dia-lettico e che si insinua volentie-ri tra blog, rubriche di costumee pagine di gossip politico. A farela differenza rispetto al passatoè la presenza dei social networknella comunicazione ufficialedei candidati. Facebook e Twit-ter su tutti: comunicati, foto, ri-flessioni e confronti. Il tutto conuna diffusione che, talvolta, puòsuperarare quella delle testate odei telegiornali. Così, fra i candidati, c’è chi -no-nostante sia già finito nell’occhiodel ciclone proprio per uno scon-siderato uso delle piazze dellarete- dimostra di non aver im-

parato la lezione e di essere an-cora del tutto inconsapevole delfenomeno “social network”.Dopo aver definito “signorina” ilpresidente Vendola ed aver, perquesto, dovuto rassegnare le di-missioni da assessore al Traffi-co del Comune di Lecce, nonpago Giuseppe Ripa viene piz-zicato a scambiare incitamentinostalgici con Egidio Personè,candidato della lista GrandeLecce, a dimostrazione, qualorace ne fosse ancora bisogno, cheFacebook va utilizzato con par-simonia o, almeno, con un po’ diprudenza. E poi c’è il sindaco Paolo Perro-ne, che, secondo in questo sol-tanto al primo cittadino di Mi-lano Gabriele Albertini, con lesue foto senza veli del 2007 ha di-mostrato d’essere già avvezzo adun certo tipo di comunicazione.

Questa volta ha optato per unmanifesto virtuale pubblicatoproprio sul suo profilo, con ilquale lancia -parafrasando il ce-leberrimo film con Robert Red-ford- la sua proposta “indecen-te” alle casalinghe leccesi. In-evitabili le reazioni di ilarità,sdegno e ammirazione: Perroneha fatto parlare di sè ben oltre iformali 6x3 di cui Lecce è tap-pezzata. Sulla stessa lunghezza d’onda siè sintonizzata la candidata delcentrosinistra Loredana Capone,la quale, prendendo la palla albalzo, ha prontamente sfornatoil suo cartellone da web sugge-rendo alle stesse, malcapitatecasalinghe di “uscire con lui,ma governare con lei”, con la vi-cepresidente della Regione incappottino fucsia (almeno finoallo scoccare dell’equinozio pri-

maverile) e collana multicolore. La competizione a suon di ma-nifesti on line, partendo da Fa-cebook quasi fosse uno “scher-zo”, ha fatto capolino anche su-lla stampa nazionale, a riprovadella forza dei social network. In-tanto i politici leccesi cercano diinventare lo slogan più efficace,l‘uscita più persuasiva e l’im-magine più originale, con unospiegamento di forze che, a direil vero, poco si addice al mo-mento di crisi economica. Il dis-pendio di risorse è tale da indurrea pensare che arrivare ad am-ministrare un Comune sull’orlodel dissesto come il nostro nondev’essere poi un cattivo affare.Saremo capaci di far parlare dinoi anche per una buona am-ministrazione, oltre che per l’ec-centrica campagna elettorale?

Andrea Gabellone

Eccentrica e virale, giochi e tic della campagna elettorale Dal manifesto burla di Perrone al cappottino fucsia della Capone: l'altra campagna elettorale all'ombra dei 6x3

Giuseppe Ripa, il piccolo balilla

Dopo l’exploit di Facebook dove ha rivelato la sua“anima nera”, Ripa, per gli amici “Black Ripassion” hapresentato il suo programma elettorale. Autobus gra-tuiti per tutti i leccesi doc: coloro i quali parcheggianoordinatamente al Carlo Pranzo saranno considerati nonautoctoni. Quelli di Casalabate dovranno presentare lacarta d’identità per entrare in città. I cittadini con turbepsichiche potranno circolare liberamente ma solo se sa-ranno in grado di marciare al passo dell’oca.

La stretta di mano

Siamo in grado di raccontare quanto accaduto traAdriana Poli Bortone e Paolo Perrone durante il conve-gno “Dalla crisi economica. Quali nuove prospettive peril Mezzogiorno”.Appena entrato Perrone non ha tradito emozione, chie-dendo però a Gianni Garrisi di non allontanarsi mai piùd’un passo e di brandire strettamente la mazza da ba-seball. Adriana Poli invece ha cercato da subito di trovare unfascista in aula. Giuseppe Ripa, alzatosi di scatto, è statomesso a sedere con un’occhiataccia. Raffaele Fitto, molto pensieroso, ha chiesto ad AntonioGabellone di sostituirlo sedendosi tra Perrone e la PoliBortone. Il presidente della Provincia, con tutto il cari-sma e l’aplomb istituzionale di cui è stato capace, ha ri-sposto piegando il braccio con eleganza in un gesto dichiara estrazione inglese. Perrone ha cominciato a parlare con i fan che tra urla egridolini lo hanno accolto con entusiasmo: “Mi sentoun po’ Simon Le Bon”, ha detto il primo cittadino sco-standosi il ciuffo e preparandosi ad intonare “Rio”.“E no -è intervenuta la Poli- se Perrone è Le Bon, io sonomeglio di Madonna” e subito ha preso a intonare“Vogue” con relative mosse e mossette.Fitto, sentendosi spiazzato, ha ripiegato sull’imitazionedi Celentano, ma la folla era ormai lontana.E la Capone? Loredana ha cercato disperatamente unkaraoke in centro ma ha fatto male i conti: la scelta diNicola Di Bari è sembrata davvero infelice.

Le comunali leccesi sono il nuo-vo laboratorio elettorale per ilMovimento 5 Stelle. Dopo l’espe-rienza di Nardò e quella di Ta-ranto, Lecce rappresenta unpassaggio importante per i “gril-lini”, pronti a correre con il lorocandidato sindaco. 47 anni, av-vocato, Maurizio Buccarella(nella foto) non è solo un can-didato sindaco ma, come si usanel Movimento, è il portavoce equindi il primo del gruppo di at-tivisti. Un “primum inter pares”cui gli altri affidano il compito dirappresentanza politica e, quin-di, elettorale. Pur essendo partiticon un profilo basso, con qual-

che comunicato stampa qua e là,poi un gruppo su Facebook, nel-l’ultimo mese il movimento diGrillo, che a livello nazionalesfiora il 6% delle preferenze, haingranato la marcia. Prima conuna raccolta di firme dal signifi-cativo titolo “i Muscoli dei Cit-tadini”, poi con la presentazionedei suoi 24 candidati che corre-ranno per il Consiglio comuna-le leccese, di fatto la prima listapresentata in città. Una listapriva della coda, all’appello man-cano infatti i 6 nomi finali per ar-rivare a 32. “Abbiamo preferitonon gonfiare i numeri con pa-renti e amici”, spiegano loro. E

non fanno una piega nemmenodi fronte ai sondaggi leccesi cheli vedrebbero al 2,5%. “Ai datinumerici preferiamo il feedbackche arriva dai cittadini” hannospiegato nell’incontro pubblicoalle Officine Cantelmo di qualchegiorno fa, dove si sono presentaticon addosso un elmetto da “cit-tadini militanti”, fieri della defi-nizione “dilettanti della politica”laddove la politica “porta con séalcune inevitabili storture”. L’obiettivo del programma di go-verno presentato dal movimen-to 5 Stelle si articola in cinquemosse fondamentali, con cui“dare scacco al re”. Rifiuti zero,

tutela del territorio, referendumsenza quorum, Comune “casa divetro” e mobilità sostenibilesono infatti i capisaldi del mo-vimento che annuncia già da orala volontà di non convergereverso alcun candidato ad uneventuale secondo turno. Nem-meno le simpatie iniziali perCarlo Salvemini hanno infattiretto al risultato delle primarie.“Porterebbe i nostri voti in dotealla pluri-incaricata LoredanaCapone”, spiegano dal movi-mento, che molto presto vedrà aLecce anche il suo leader, Bep-pe Grillo, a benedire la campa-gna elettorale.

Presentata la lista del Movimento 5 Stelle. “Ma se ci fosse il ballottaggio non appoggeremmo nessuno”

Dilettanti e contenti. I “grillini” alla conquista di Lecce

Come da un po’ di tempo a questa partea fare la parte del leone è stato il centro-destra che prima si limitava a sfilare con-siglieri agli avversari, ora li arruola comealleati. Dopo aver staccato un braccio alTerzo polo, scippandogli Futuro e Liber-tà, aver ridimensionato e poi inglobato ilmovimento Regione Salento, aver ricom-posto i cocci con Io Sud, il Popolo delle Li-bertà non si è fatto mancare nemmeno lapace siglata con la Destra di Base, il co-ordinatore, Adriano Napoli, era un tem-

po molto critico con i vertici. Nonostante i successi, però, il Pdl hamancato due colpi. Il primo è stato Gian-ni Colucci, che nell’ultimo Consiglio co-munale sembrava traballare e invece è ri-masto col Partito Democratico che lo ve-drà ricandidato. Il secondo è CarmeloIsola. Sul presidente della circoscrizioneRudiae è stato un braccio di ferro duratomesi, nelle ultime settimane poi il Fli eraconvinto che fosse a un passo dalla can-didatura. Alla fine a spuntarla è stato però

lo Scudocrociato, forse complice anche lavisita strategica di Lorenzo Cesa. Semprel’Unione di Centro, inoltre, ha strappatoal Pdl il consigliere Gigi Rizzo. In casa Pd di acquisti non se ne parla, anziil partito bacchetta le scelte immoralidell’altra parte e tenta di rimontare sui nu-meri del sondaggio presentato da Lore-dana Capone, anche grazie a una campa-gna elettorale mirata e unitaria, con NichiVendola come testimonial, condiviso conil listone di Carlo Salvemini.

Campagna acquisti elettorale

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Ciò che non fecero i barbari, fe-cero i Barberini. Nell’affaire fi-lobus, uno dei progetti più con-troversi nella storia del capo-luogo salentino, che non smet-te di riservare sviluppi e colpi discena, spunta il nome della se-natrice Adriana Poli Borto-ne (nella foto a sinistra). L’ex primo cittadino (dal 1998al 2007), passata indenne dal-

le indagini giudiziarie che han-no segnato la storia recente diLecce (da via Brenta ai Boc) è fi-nita nell’inchiesta della Corte deiConti sulla presunta respon-sabilità amministrativa. Si trat-ta di un’inchiesta parallela aquella della Procura della Re-pubblica di Lecce, che ha giàportato in carcere il suo ex con-sulente giuridico, Massimo

Buonerba (nella foto a de-stra), e il progettista del filobus,l’ingegnere Giordano Fran-ceschini. La magistratura con-tabile, infatti, ha quantificato in750mila euro il presunto dan-no erariale del tanto discussoprogetto di metropolitana disuperficie. Il provvedimento del cosiddet-to “invito a dedurre” è stato no-

tificato, oltre che a Buonerba,proprio all’ex sindaco Poli Bor-tone e a due funzionari di Pa-lazzo Carafa (Giovanni Capi-lungo, oggi in pensione, e An-tonio Guido, che si sono alter-nati al settore affari generali). Sitratta, in particolare, di un attocon cui il pubblico ministeroespone gli elementi sulla cuibase fonda la contestazione diresponsabilità e l’ammontaredel danno, e invita il presunto

responsabile a far pervenireproprie deduzioni e osserva-zioni difensive, nonché le pro-ve a proprio discarico, (com-presa la richiesta di essere ascol-tato). È la prima volta che la se-natrice, assistita dall’avvocatoPietro Quinto, viene tirata inballo nella vicenda filobus.A dare avvio all’inchiesta dellamagistratura contabile è stata lasegnalazione della Procura diLecce. Il pubblico ministerocontabile aveva dunque apertoun procedimento in base a unanotizia di danno erariale, dele-gando la Guardia di Finanza al-l’attività di raccolta delle prove.La prolungata e attenta attivitàd’indagine dei finanzieri delnucleo di polizia tributaria, alcomando del colonnello VitoPulieri, è poi confluita in unacorposa informativa, finita al va-glio del procuratore regionale.Nelle pagine delle fiamme gial-le emerge che gli incarichi aMassimo Buonerba “sono sta-ti assegnati con lo scopo di farsembrare di pubblico interessequello che invece era una verae propria elargizione e conse-guente spreco di denaro pub-blico”. In entrambi i mandati al do-

cente universitario è stato affi-dato l’incarico di “collaborato-re esterno ad alto contenuto diprofessionalità”, con parcelleda 110milioni di lire l’anno peril primo mandato e da 72.303euro in quello successivo. Com-pensi a fronte dei quali Buo-nerba si sarebbe impegnato a“fornire la propria attività pro-fessionale di consulenza a favoredel sindaco su tutti gli atti e que-stioni” che gli sarebbero statisottoposti e svolgere le “funzionidi ispettorato su tutta l’attivitàamministrativa dell’ente con ilcompito di assicurare il cor-retto funzionamento delle strut-ture”. Il tutto, evidenziano lefiamme gialle, senza che vi fos-se “alcuna rendicontazione, ba-sando le liquidazioni esclusiva-mente sulle valutazioni ogget-tive del sindaco”. Quello dellaCorte dei Conti, arrivato in pie-na campagna elettorale, è solol’ennesimo capitolo di una sto-ria che sembra infinita.

Andrea Morrone

4 31 marzo 2012

Attualità

Il caso Filobus tira per la prima volta in ballo la senatrice. La magistratura contabile ipotizza il danno erariale per leparcelle milionarie del suo ex consulente Buonerba

“La Poli spieghi leparcelle di Buonerba”

Una sorta di bomba ecologica alle portedella città. È questa l’ipotesi che ha portato,per la seconda volta, l’imprenditore Gio-vanni Semeraro, patron del Lecce cal-cio, a processo. L’inchiesta è quella relati-va al complesso Studium 2000. L’accusaipotizzata dalla Procura del capoluogosalentino è di avvelenamento colposo del-la falda acquifera sottostante il cantiere del-l’Università del Salento e inadeguata atti-vità di messa in sicurezza e caratterizza-

zione dei luoghi contaminati. Il processosi aprirà il prossimo 14 giugno e potrebbeessere riunito a un altro, già a dibattimento,che riguarda un terreno adiacente. La causa potrebbe essere in qualche modocollegata all’ex deposito di carburantiApisem, di proprietà della “Rg Semeraro”,sito in corrispondenza tra la via VecchiaSurbo e via Taranto ma chiuso già dal lon-tano 1997. Un’ipotesi che ha portato, amaggio scorso, all’iscrizione di Semeraro

(assistito dall’avvocato Andrea Sambati)nel registro degli indagati, in un fascicolodi cui è titolare il procuratore aggiunto En-nio Cillo. (a.m.)

L'imprenditore citato in giudizio per la vicenda delcomplesso Studium 2000. Prima udienza il 14 giugno

Contaminazione dei suoli, Semeraro a processo

Nella foto: l’ingresso dell’ex deposito di carburanti di proprietà di Semeraro

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5 31 marzo 2012

Attualità

Le note corroboranti di Kala-shnikov porteranno la loroesplosione di emozioni sulpalco dell’evento più famosodel Salento. L’annuncio dallaFondazione “La Notte dellaTaranta” ufficializza quelloche era già nell’aria da setti-mane: il musicista e composi-tore Goran Bregovic (nellafoto) sarà il maestro concer-tatore della 15esima edizionedel festival. Un uragano diritmi zigani, slavi, note d’ot-tone e tamburi per la lunganotte della pizzica del prossi-mo 25 agosto a Melpignano.Bregovic dirigerà l’Orchestradella Notte della Taranta sulpalco del Convento degli Ago-stiniani, dando vita a un pro-getto musicale originale, incui le due sponde dell’Adria-tico costruiranno un ponted’incontro artistico dagli effettiimprevedibili. La Fondazio-ne, che il 18 marzo scorso ha

incontrato il compositore,“ringrazia il maestro Bregovicche, dopo una visita nel Sa-lento e un confronto con alcunidei musicisti dell’Orchestra enonostante i suoi numerosiimpegni internazionali, ha de-

ciso di accettare con slancioquesta nuova sfida, in cui lamusica tradizionale salentinasi unirà ai suoni dei Balcani”.Dopo la calma di LudovicoEinaudi, Melpignano si im-merge in una nuova dimen-

sione di energia. “Direi piùche dalla raffinata quiete di Ei-naudi si passa al Kalashnikovdi Bregovic -commenta Ser-gio Blasi, membro della Fon-dazione-. Si prova, così, a nonriproporre ciò che si è già vistoe vissuto ma ad arricchire que-st’esperienza di incontri, ami-cizie nuove e incroci musica-li. Bregovic può dare molto, èuno dei più geniali artisti in-ternazionali, che viene da una

terra a un tiro di schioppo danoi. Che abbiamo sempreguardato dalle terrazze dellenostre case, quando scorge-vamo le montagne dell’Albaniae dell’ex Jugoslavia. Il luogo più vicino ma para-dossalmente più lontano per-ché fatto di una terra scono-sciuta, che abbiamo iniziato aconoscere solo quando si èriaperta, solo quando è cadu-to il Muro. Abbiamo incon-

trato prima la disperazione dichi arrivava sulle nostre costee poi la bellezza dei paesi e deisuoi popoli. La novità di que-sta edizione -continua Blasi-rappresenta un grande rico-noscimento, ancora una volta,per la storia della Notte dellaTaranta, che si conferma nonessere solo vicenda di cronacadi provincia ma storia uni-versale”.

Maria Grazia Fasiello

La Notte della Taranta cambia ritmo. Il maestro concertatore dell'edizione2012 sarà l'esplosivo Goran Bregovic. La sua disponibilità realizza un vecchiosogno del festival

Arriva Bregovic, si salvi chi può

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La “Kater i Rades” (letteral-mente “Battello in rada”), unapiccola motovedetta militaredi produzione russa lungapoco più di 21 metri e allesti-ta 35 anni prima per il tra-sporto di solo nove marinai,era salpata alle 15 del 28 mar-zo 1997 dal porto albanese diValona con oltre 100 personea bordo, tutti clandestini dinazionalità albanese, in alcu-ni casi intere famiglie, in fugadalla grave crisi economica epolitica che aveva travoltol’Albania. Uomini, donne ebambini che avevano pagato

quel viaggio circa 800milalire a testa. Gente in fuga daun’Albania dilaniata dallaguerra civile e da una crisi eco-nomica devastante. Da alcuni giorni, però, l’Italiaaveva predisposto, in base an-che a un accordo transfronta-liero, un blocco navale, nomein codice “Operazione bandie-re bianche”, schierando diver-se navi militari nel Canaled’Otranto con il compito dibloccare le cosiddette “carret-te del mare”. La “Kater i Rades”aveva da poco doppiato il capodell’isola di Saseno quando fu

intercettata dalla fregata ita-liana “Zeffiro”, che navigava inacque albanesi e che le intimòdi invertire la rotta. Alla 17.30la motovedetta fu “presa inconsegna” da un’altra naveitaliana, la “Sibilla”, che co-minciò ad avvicinarsi al navi-glio albanese. Secondo le disposizioni delGoverno Prodi vigenti in queigiorni la nave della Marinamilitare doveva svolgere delle“manovre cinematiche di in-terposizione”. Cercare, cioè,seppur nel pieno rispetto del-le norme previste dalle leggi in-ternazionali della navigazio-ne, di intercettare l’imbarca-zione proveniente dal “Paesedelle aquile” e di farla tornareindietro. A complicare il tuttofurono anche le cattive condi-zioni del mare. Secondo la di-fesa del comandante Laudadio,gli avvocati dello Stato Gio-vanni de Figuereido e Giovan-ni Gustapane, la “Sibilla” si li-mitò a procedere con una rot-ta lineare, mantenendosi a cir-ca 20 metri dalla “Kater”, la-sciando libera, come previstodai codici marittimi, la rottaverso l’Italia. Secondo i legali,infatti, l’unico responsabile

della tragedia fu il pilota dellamotovedetta albanese, che vio-lò le norme della navigazione,compiendo una serie di ma-novre errate. Una teoria accolta anche inappello dall’accusa, rappre-sentata dal procuratore gene-rale Giuseppe Vignola, secon-do cui fu proprio il coman-dante della “Kater i Rades”,dopo essere stato intercettato,a compiere una serie di ma-novre pericolose per sfuggire ai

controlli. L’ultima sarebbe av-venuta a circa trenta metri didistanza dalla “Sibilla”: la mo-tovedetta avrebbe sterzato pri-ma a sinistra e poi improvvi-samente a destra cercando dipassare davanti alla nave ita-liana. La Kater, però, sembranon aver mai virato verso la Si-billa, che dopo un lungo in-sensato inseguimento finì pertravolgere la carretta albanese. La tragedia si concretizzò alle18.57, a circa 35 miglia da

Brindisi: la prua della naveSibilla entrò in collisione con lapiccola imbarcazione albanese.Nell’impatto molte persone fi-nirono in mare. Poco dopo lamotovedetta albanese si ca-povolse, affondando alle 19.03.A salvarsi furono solo in solo34. Tantissime le vittime, so-prattutto donne e bambini che,stipati sotto coperta, non riu-scirono a sfuggire a una mor-te atroce.

Andrea Morrone

6 31 marzo 2012

Attualità

7.845. È il numero dei giova-ni coinvolti a vario titolo nelmondo dell’artigianato salen-tino. I dati sono quelli elabo-rati da Confartigianato Im-prese Lecce e raccontano unspaccato inedito della nostraterra. I giovani credono nel-l’impresa soprattutto se sibasa sulle peculia-rità territoriali,come l’artigianato.Fatta eccezione perBari, Lecce -con isuoi numeri- rap-presenta la città pu-gliese che più in-veste in questo set-tore dell’economia.L’organigrammadelle imprese artigiane è com-posto da 1337 amministrato-ri, 733 i soci, 57 imprenditori

che rivestono altre cariche.Comune denominatore tratutti loro, la giovane età. Ma chi sono gli artigiani? Chiè interessato al prodotto d’ar-tigianato artistico? Cosa sipuò concretamente fare perpromuovere questo segmentodell’economia? Le risposte ar-

rivano dai vertici diConfartigianato edalle istituzioni lo-cali, quest’ultimeconsapevoli chel’artigianato rap-presenta il punto diforza dell’economialocale. “Anche ilcibo è un’arte -hadichiarato Corra-

do Brigante (nella foto),presidente di ConfartigianatoLecce- ecco perché abbiamo

avviato un programma cheha l’obiettivo di promuovere ilterritorio attraverso i suoipunti di forza. Tra le iniziati-ve ci sono le vie dell’artigia-nato artistico nel Salento, per-corso che prevede un veroproprio soggiorno organizza-to ad hoc per il visitatore, inun connubio tra enogastro-nomia e artigianato”. La nostra terra ha ben com-

preso, insomma, che per com-battere il difficile momento dicrisi bisogna puntare sui ta-lenti e sulle energie. E se la cri-si economica mina gli assettie gli equilibri del Paese intero,nelle opportunità che tradi-zione e nuove frontiere delturismo offrono, gli underquaranta dimostrano di vole-re e sapere investire.

Barbara Politi

La storia della “Kater i Rades”, la motovedetta protagonista di untragico naufragio il Venerdì santo del 1997

Non sono bastati 15 anni e due gradi di giu-dizio per scrivere la verità sulla tragediadella motovedetta albanese “Kater i Rades”,che il 28 marzo 1997, la sera del VenerdìSanto, entrò in collisione, nelle acque delCanale d'Otranto, con la nave militare dellaMarina italiana “Sibilla”, provocando unavera strage.

Una delle più grandi tragedie avvenute inmare, frutto delle politiche di respingi-mento. Cinquantasette le vittime accertate,ventiquattro i dispersi, anche se con ogniprobabilità furono almeno un centinaio, lepersone a perdere la vita e i cui corpi, mairitrovati, furono avvolti dalla tomba liquidadell’Adriatico. (a.m.)

Una fiera particolare sor-prenderà i curiosi sabatosera a Calimera. A partiredall 21 aprirà infatti i bat-tenti “Mirodìa”, nuova real-tà dedicata alle produzionicosmetiche artigianali. Il la-boratorio per la produzionedi saponi naturali, pensatoe realizzato da Simone Di-mitri, è un progetto che ab-braccia territorio, cultura,sostenibilità ambientale, for-

me e visioni. Una grande ta-vola imbandita con gli in-gredienti, i profumi, le for-me e le storie che hannoispirato la produzione, ac-coglierà i visitatori. A colo-rare la ‘tavola dei saponi’ sa-ranno le incursioni di arti-giani, raccontastorie, gio-colieri dei sapori e delle ma-terie che lasceranno un se-gno con i loro immaginari ele loro creazioni.

Mirodìa, profumo e artedel sapone ecologico

Quel lutto nel Mediterraneo ancor senza verità

A Calimera sabato sera si celebra il sapone artigianale. Naturale e biodegradabile al 100%

I dati di Confartigianato fotografano lacrescita del settore, in un connubio tratradizione e marketing

Giovane e imprenditore di sè stessoL'identikit del nuovo artigiano

In mezzo al mare nervoso di marzo

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7 31 marzo 2012

Attualità

Un nuovo giro del mondo aluci spente per l’Ora della Ter-ra 2012, la grande mobilitazio-ne globale organizzata dal Wwf.Sabato 31 marzo la giornatadedicata alla lotta al cambia-mento climatico passerà anchedall’Oasi “Le Cesine”, all’inter-no della Riserva naturale chesorge lungo la litoranea SanCataldo - San Foca. Uno scrignodi biodiversità che aprirà le sueporte per una visita nel cuore delbosco, tra storie di anfibi e mu-sica acustica.

L’appuntamento alle Cesineavrà inizio alle 20, al centro vi-site della masseria, con un ap-profondimento sul significatodell’Earth hour, cui seguirà unapresentazione sul mondo deglianfibi con l’osservazione di qual-che esemplare da vicino. Il pro-gramma proseguirà con un giroall’interno della riserva. Ac-compagnati dal racconto “Unsalto nello stagno”, i visitatoripotranno scoprire i siti ripro-duttivi degli anfibi. Al ritorno inmasseria ci sarà un aperitivo euna performance di musicaacustica. La serata rientra nel program-ma mondiale dell’Earth hour,che legherà idealmente città diogni fuso orario, coinvolgendopersone, istituzioni e impresenella ricerca di un futuro soste-nibile attraverso il gesto sim-bolico dello spegnimento delleluci. L’edizione 2012 può con-tare su due punti di forza in più:l’anno che l’Onu ha dedicato al-l’Accesso all’energia sostenibi-le e l’inaugurazione della road-map Wwf di avvicinamento allaConferenza di Rio+20 sullo svi-luppo sostenibile. Sono oltre170 i piccoli e grandi Comuniitaliani che hanno confermato lapropria partecipazione. A Lec-ce, piazza Sant’Oronzo per al-meno un’ora potrà contare solosulla luminosità del cielo not-turno.Ma aderiscono anche Maglie(piazza Aldo Moro), Collepasso(palazzo baronale e parco), Me-lendugno (statua di san Nicolae Chiesa matrice della frazionedi Borgagne). Quest’anno, inol-tre, l’Ora della Terra ha lancia-to una speciale iniziativa per in-vitare il Paese a “Reinventare lecittà” e coinvolgere anche i Co-muni italiani nel City Challen-ge Wwf, la sfida internazionaleche premierà le buone pratichedi sostenibilità urbana. Per info: 329.8315714,wwf.it/oradellaterra, www.ri-servalecesine.it.

Maria Grazia Fasiello

La saggezza orientale e la forzadello spirito diventano i com-pagni di classe dei bambini sa-

lentini, agevolandone il percor-so di studi e abbattendo o stress.L’idea parte da Marco Bax (a

sinistra nella foto),insegnante yoga Csen-Coni, e ha l’ambizionedi coinvolgere un nu-mero sempre mag-giore di scuole e pic-coli studenti, a Lecce eprovincia. Il progetto pilota, giàavviato, coinvolge 20bambini ed è già unsuccesso. Approcciopositivo poiché nonsi tratta di imparareuna nuova materia,ma di creare la consa-pevolezza delle pro-

prie risorse personali, soprattuttole capacità di concentrazione ecreatività. Lo yoga così diventaun gioco che sostiene il proces-so di apprendimento con espe-rienze che intendono favorire in-contro e ascolto di sé e dell’altro. Il percorso è suddiviso in tappeben scandite. Partendo dalleposizioni dello yoga e da una sto-ria di fantasia della tradizione in-diana, si stimola la curiosità deibambini verso una nuova formadi cultura. Subito dopo si met-tono in pratica le varie figure,prestando attenzione alle mo-dalità di assunzione della posi-zione e a come il respiro vienecoinvolto nella pratica. In ognifase della lezione particolare at-tenzione sarà data al respiroinmodo tale da sentirlo come al-leato nella gestione dello stresse delle emozioni. E alla fine… re-lax! Allo stato puro.Le discipline orientali dunque,sbarcano negli istituti scolasticisalentini, come già accade nel

nord Italia, in altri paesi europeie negli Stati Uniti. La salute e laforza mentale sono “muscoli”che devono essere tenuti in al-lenamento, iniziando da picco-li, tracciando il solco di una sanaabitudine. Il metodo cambia aseconda dell’età media del grup-po. L’approccio più funzionalecon i bambini è quello ludi-co/ginnico, anche se lo yoganon va considerato una disci-plina meramente sportiva, maun mezzo attraverso cui contri-buire alla crescita e allo svilup-po psico-motorio dell’individuopoiché migliora la qualità respi-ratoria, l’ossigenazione del cor-po, aiuta a trovare coordinazio-ne e flessibilità, riequilibra lastruttura scheletrica e sviluppain modo uniforme e armonico lamuscolatura. La disciplina ha inoltre un forteimpatto sul comportamento delbambino e del ragazzo perchéaiuta a sviluppare pazienza e co-stanza. Molte delle posizioni

praticate prendono spunto dal-l’osservazione del mondo ani-male e di altri elementi della na-tura, dando occasione di speri-mentare con gioia il movimen-to del corpo. Inoltre, l’aspettoquasi acrobatico di alcune po-sture affascina e cattura l’atten-zione dei più giovani. In questomodo la pratica diventa un gio-co e un momento di svago in cui

si sviluppano tonicità, equili-brio fisico e forza mentale. La pratica è consigliata ai bam-bini di età non inferiore ai seianni perché prima la muscola-tura non è ancora del tutto for-mata e anche i più semplici mo-vimenti potrebbero provocareun carico eccessivo sulla colon-na vertebrale.

Fabiana Pacella

L’identità di Lecce e del Me-diterraneo tramite una ricer-ca dettagliatissima degli ele-menti che la costituiscono.Un viaggio a ritroso nella sto-ria architettonica e nell’ana-grafe di un popolo misurato suplanimetrie e dettagli monu-mentali è La colonna e la cit-tà l’ultimo lavoro dell’archi-tetto Andrea Mantovanoche segna con maestria l’os-satura stessa della nostra ter-ra all’ombra del barocco. L’ar-chitetto, viandante in terrad’origine, percorre le strade dicittà tentando una mappatu-ra delle tipologie stilistiche disuperfici, monumenti, spaziaperti ed edifici, dove uncarnevale di pietra simula inmille guise l’infinito. Termine di paragone e capo-saldo da cui partono analisi ecomparazione è la “colonnaangolare”, quello spigolo postoal limite che diviene, a secon-da, decorazione, indicazione,confine e che accomuna e ca-ratterizza l’intera provincia.Dove nelle ridondanze baroc-che si cerca un significato piùin ciò che la pietra nascondeche in quello che ostenta lìprende il via la ricerca chespazia travalicando i confini re-gionali e nazionali.Si parte dall’ibrida contami-nazione culturale che si svelaproprio nella colonna angola-re testimone muto di culturealtre, la si trova ad Atene, nel-l’Est europeo a Venezia comenell’Urbe e si passa alla fun-zione della colonna che segnai percorsi, quasi fossero spazidi una partitura interna, perpoi concedersi a mille diffe-renti fregi e rituali religiosi.Il volume indugia anche sultema caro del restauro, dovel’operazione assume il saporedella conservazione del carat-tere nonostante l’inevitabilecambiamento, l’autore parla di“cantieri secolari”. L’ultimocapitolo misura ed equilibra ilpregio di piazza Duomo e del-la vicina Sant’Oronzo: la primaestremamente dosata, con unvalore architettonico concre-to e completo dove insistono

perfette relazioni di misura,l’altra meno rappresentativa,con un insieme molto più dif-ficile da riconoscere, ma belladi un’avvenenza che è un co-strutto non casuale. La geografia degli spazi passasovente il testimone alla storiadei luoghi e corrono le epochea passo ritmato.Quando Roma costruisce l’au-tocelebrazione a colpi di tra-vertino Lecce risponde conl’arte della mediazione e con-trappone alla rigida austeritàdel marmo la malleabilità diuna pietra tanto tenera da po-ter essere lavorata quasi con lemani. La città diviene l’ “Ex-perimentum” del regno, il can-tiere in cui la luce concede esvela tutto, permette alla fan-tasia degli scalpellini di osarein geometrie nuove e scopre ilDna stesso di una gente chetende intimamente alla ro-tondità, che preferisce smus-sare, moderare, addolcire, per-ché cosciente che là dove an-che vi fosse un’irregolarità laluce di quella pietra avrebbedissimulato l’incidente.L’opera che palesemente vivedi riferimenti e confronti par-la al suo naturale pubblico diaddetti ai lavori, ma non si ac-contenta e cerca e trova lachiave per raccontare al frui-tore estraneo una storia che èsì architettonica ma anche po-litica e sociale, la storia di unprodotto culturale fortissimo,la storia di una terra, la storiadi uno stile, la storia di un’in-tera comunità. Chiara Murri dello Diago

La colonna con la città intorno

Stop allo stress da studio, anche in classe

A scuola con lo yoga!

Spegnete la luce, è l'Ora della Terra

Viaggio nella storia e nell'architetturaleccese attraverso il volume di AndreaMantovano La colonna e la città, cheracconta Lecce attraverso i suoi dettaglimonumentali

Luci spente sabato sera. Alle Cesine e in piazza Sant'Oronzo siaiuta il Pianeta scoprendo le meraviglie del buio

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8 31 marzo 2012

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9 31 marzo 2012

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10 31 marzo 2012

Cultura & SpettacoloMUSICA

a cura di Lori Albanese

Puglia Jazz Factory, FrancescoNegro, Erica Mou, Mascarimi-rì; e poi le etichette Auand, Do-dicilune, Note Sonanti: i successidella musica made in Puglianon si contano. Merito di un ta-lento certamente speciale, maanche di quella naturale incli-nazione alla cura, alla perfetti-bilità, alla ricerca del bello che ètratto distintivo di molti artistidi questo territorio. Difficile,allora, offrire uno spaccato ve-rosimile di tutti i giovani musi-cisti pugliesi che riempionoclub, piazze e teatri nel restod’Italia e in giro per l’Europa. La-sciando evidentemente da par-te i fenomeni pop e le rivelazio-ni televisive, l’occasione perprovare a tessere un raccontoche ne sintetizzi le tappe arrivadalla pubblicazione dei risulta-ti dell’ultimo Jazzit Award e daun’insolita coincidenza che havisto nelle ultime due settima-ne diversi artisti del tacco d’Ita-lia impegnati in concerti su pre-stigiosi palchi della capitale.Ancora per coincidenza, noic’eravamo a tutti.Ad aprire la lista, in quello chetra gli anni Settanta e Ottanta fuuno dei templi del jazz a Roma,il mitico Music Inn, è stato il triodi Francesco Negro, brillan-te pianista magliese di ventiseianni che ha presentato il suo ul-timo disco Silentium realizzatoper Alfa Music insieme al con-trabbassista Igor Legari e albatterista Ermanno Baron. Nonè rimasto molto dell’atmosfera

che deve aver caratterizzato ilclub capitolino di Pepito Pigna-telli da cui sono passati alcunidei più grandi jazzisti della sto-ria, da Charles Mingus a ChetBaker; ma la musica di questotrio (salentino per due terzi), hafatto vibrare di note intense e ap-passionate i calici del pubblicoseduto ai tavoli. Una bella sen-sazione. Al Teatro Studio del-l’Auditorium Parco della Musi-ca, sabato 24, si è assistito invecea qualcosa che raramente capi-ta di vedere. Protagonista Pu-glia Jazz Factory, un quin-tetto di gran livello formato daGaetano Partipilo e RaffaeleCasarano ai sax, Mirko Signorileal piano, Marco Bardoscia alcontrabbasso e Fabio Accardialla batteria. Il concerto facevaparte della rassegna RecordingStudio e diventerà presto un di-sco prodotto della Parco dellaMusica Records, in collabora-

zione con Puglia Sounds. Un di-sco di inediti a firma dei varicomponenti del gruppo, regi-strato in presa diretta, con ilpubblico ad assistere non solo aun’esibizione live, ma anche aquello che succede normal-mente durante una seduta d’in-cisione, con tanto di replay deipezzi e scambi di battute tra imusicisti (va detto: bravissimi,affiatati, del tutto in sintonia traloro e col pubblico). La serasuccessiva, Casarano e Bardo-scia hanno replicato, nel nuo-vissimo Ny.Lon club di Traste-vere, quell’Invenzione a duevoci che a inizio marzo aveva fat-to tappa anche all’Istituto Ita-liano di Cultura di Londra. [Notaa margine: la stessa sera, al Ci-neclub Detour, nel quartiereMonti, preceduto da un incon-tro tra il regista e l’attrice San-dra Milo, si proiettava W Zap-patore, il film del leccese Mas-

similiano Verdesca con prota-gonista il chitarrista (anche luileccese) Marcello Zappatore.W la Puglia].Lunedì 26, sull’onda del grandesuccesso del brano che le ha frut-tato il Premio della Critica e il se-condo posto tra i giovani all’ul-tima edizione del festival diSanremo, prima di tre tappe chehanno toccato anche il N’im-porte quoi e il Teatro Valle conpiccoli showcase acustici, il Tea-tro Parioli ha ospitato una del-le date del tour di Erica Mou.Ad aspettarla, il pubblico dellegrandi occasioni, quello che è lìperché sa chi sei e come ascol-tarti. Insieme al pianista ingle-se MaJiKer, Erica ha offerto lesue canzoni delicate e sincere,conquistato tutti con il suo fie-ro accento biscegliese, e con-fermato quell’irresistibile -e spe-riamo resistente, al tempo e alsuccesso- spontaneità che larende così speciale e bella. Attesoè ora il suo prossimo concertoalle Officine Cantelmo di Lecce,nell’ambito della rassegna Ver-so Sud, sabato 14 aprile. Spostandoci oltreconfine, fino alprossimo 8 aprile, la manife-stazione marsigliese Latcho Di-vano - Festival des CulturesTsiganes ospita i Mascarimi-rì che, oltre a presentare il loroultimo videoclip Balkanika Piz-zicata, tratto da Gitanistan, ter-ranno anche un incontro sullacultura rom salentina, una piz-zica dance hall party e un con-certo. Claudio “Cavallo” Gia-gnotti avrà anche il tempo, finoa sabato 31, di essere presente alBabel Med, il grande forumdella world music che si tiene

ogni anno a Marsiglia, presso lostand Puglia Sounds, dove cisarà anche Francesco AndrianiDe Vito del gruppo dub salenti-no Insintesi. Per chiudere, è di questi giornila pubblicazione dei risultatidel Jazzit Award, il referen-dum indetto dalla rivista spe-cializzata Jazzit, che per il se-condo anno raccoglie i voti deilettori (quest’anno i votanti sonostati più di 10mila) e stila delletop ten in oltre 50 categorie(strumento, etichette, festival,club ecc.). Ferma restando tut-ta la cautela con la quale vannoaccolte operazioni come questa(a cominciare dal più blasona-to Top Jazz), piene di limiti e dimancanze, a titolo di cronacanon si può tacere la presenza inquasi ogni categoria di un nomepugliese. Dai produttori Ga-briele Rampino e la sua eti-chetta Dodicilune a Marco Va-lente con la sua Auand, fresca didecennale con tanto di festivalcelebrativo a New York (a no-vembre scorso). E poi anche lapiù recente Note Sonanti, nuo-va label di Martina Franca. Cisono poi i nomi della vocalistLisa Manosperti, del pianistaKekko Fornarelli (appena rien-trato da un piano solo a Dubli-no), di ciascuno dei componen-ti del gruppo Puglia Jazz Facto-ry nella rispettiva categoria distrumento; c’è il bassista Pier-luigi Balducci, la vocalist e vio-linista Luisiana Lorusso, il pia-nista Livio Minafra, il fisarmo-nicista Vince Abbracciante,l‘hammondista Michele Papa-dia. E così via. Sono soddisfa-zioni.

Sui palchi e nei referendum di riviste specializzate, in Italia eall’estero, la musica pugliese sempre più protagonista

Puglia, terra di ritmi e talenti

Foto: Musacchio&Ianniello

MUSICA

Per restare alle novità degli ul-timi giorni, sono appena usci-ti i dischi Fimmana, mare efocu!, della bravissima AnnaCinzia Villani (per AnimaMundi), ed Époque dei Muffx(per Ill Sun records). È previ-sta per maggio, invece, l’usci-ta di De Nucleo di AndreaCynic Senatore (composi-tore e multistrumentista lec-cese) e Giovanni Sollima. E ancora, fresca è la notiziache a rappresentare la Pugliasul palco dell’Italia Wave LoveFestival, che torna il prossimoluglio nella natìa Arezzo, sa-ranno gli Uro, band post rockcon venature nordiche chesabato scorso ha vinto le finaliregionali di Italia Wave Banda Lecce.

Le ultimenews dagliartistisalentini

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11 31 marzo 2012

Cultura & Spettacolo

Niente di grave, nessuna dram-matica sorpresa al PoliteamaGreco per la consueta Stagionedi Primavera dell’OrchestraTito Schipa, in programma dal3 aprile al prossimo 1° giugno,diretta da Marcello Panni. Scon-certo è solo il titolo dello spet-tacolo che il 14 aprile vedrà il

grande attore Toni Servillo(nella foto) negli insoliti pannidel direttore d’orchestra, ac-compagnato dall’Orchestra TitoSchipa e con la partecipazionedel fratello Peppe. Lo spettaco-lo è nato dall’incontro tra Ser-villo, il compositore GiorgioBattistelli e lo scrittore e poeta

Franco Marcoaldi. Il direttoreServillo non dirige, parla in-cessantemente, si muove tra lemacerie di una lingua impove-rita, lanciando tra i frammentidi telegiornale, ansie, malu-mori, il suo grido d’allarmecontro un paese narcotizzato.Solo nel finale, la musica offri-rà la possibilità di ritrovare l’ar-monia, la disponibilità al-l’ascolto.La Stagione Sinfonica avràcome filo conduttore il 150°anniversario della nascita diClaude Debussy proponendodiversi concerti nei quali le suecomposizioni, molte delle qua-li di rara esecuzione, si con-fronteranno con quelle di autorisuoi contemporanei come Puc-cini, Satie, Ravel, Offenbach. Lastagione verrà aperta, martedì3 aprile, dal Requiem di Che-

rubini, eseguito dall’OrchestraSinfonica della provincia diBari, tornata a collaborare conla Fondazione ICO Tito Schipadopo diversi anni (l’Orchestra diBari, il 21 aprile, ospiterà a suavolta la prima assoluta di IvanFedele e Tosca Suite, in aperturadel Festival di musica contem-poranea Silenzio!, e il pro-gramma sarà replicato il giornoseguente a Roma, all’Audito-rium Parco della Musica, per lastagione di Roma Sinfonietta). Il 4 maggio, nell’ambito del Fe-stival Carmelo Bene, sin colla-borazione con la Rai e l’ApuliaFilm Commission, si potrà ria-scoltare la voce del grande mae-stro nell’interpretazione di Hy-perion, di Bruno Maderna, in-cisa dalla Rai di Milano nel1981. Info: www.politeama-greco.it, 0832/241468.

Chi sente il suo nome per la pri-ma volta penserà probabil-mente a un eccentrico artistarusso, di madre tedesca; di etàindecifrabile, ma sopra i cin-quanta. Di poche parole (il suosito non ne ha nessuna, nientesu cui si possa cliccare, nessu-na finestra a cui affacciarsi:solo immagini). Le notizie sulsuo conto sono poche, maKnulp Malevich, la cui mo-stra Magic Eye (curata dal-l’autore e Alessandra De Do-natis) si aprirà alle Cantelmo sa-bato 14 aprile, restandoci perdue settimane, è nient’altroche uno pseudonimo. Ben com-posto, perché è un omaggio aKnulp, lo stravagante vaga-bondo nato dalla penna di Her-mann Hesse nel 1915, e a Kazi-mir Malevič, vissuto a cavallotra otto e novecento, fondato-re del Suprematismo, precur-sore dell’arte astratta.Dietro tutto questo intreccio dinomi e storie, c’è Ulderico Tra-macere, leccese, classe ’75, fo-tografo con propensione al-l’approfondimento concettua-le del soggetto scelto. Ha par-tecipato e vinto diversi con-corsi fotografici ed esposto nelSalento e a Roma. In MagicEye, si è avvalso di un pezzo divetro, una lente, montata o no,dietro la quale illustri maestridella fotografia, si sono lascia-ti ritrarre. Un gioco al qualehanno partecipato FerdinandoScianna (nella foto) e LetiziaBattaglia, Joe Oppedisano, Li-setta Carmi, Chiara Samugheo,

Francesco Cito, Gianpaolo Bar-bieri e molti altri. Ciascuno hautilizzato la lente in modo di-verso, a distanza e altezza dif-ferenti, sempre come comple-mento del viso, seguendo le ri-chieste dell’autore, “come unricciolo, una ruga, una sigaret-ta, un improvviso tic, un vezzo”,evidenziando un dettaglio, qua-si sempre il proprio occhio,che diventa così il punto su cuipiù a lungo lo sguardo indaga. Scrive il critico Pippo Pappa-lardo: “Che cosa può significa-re il loro gioco? Sono fotografie sanno che la lente dilata la re-altà intravista, spiazzando esquilibrando la verità dei nostrisensi. Sono fotografi e sannoche ‘qualcuno’ sta fotografandoquesto loro momento di rifles-sione”. Info: FotoScuolaLecce,334.8615548 (ingresso gra-tuito).

Sconcertoalla StagioneSinfonica di Primavera

L’occhio magico di Knulp Malevich

Far conoscere il mondo arabo aldi là del filtro occidentale at-traverso cui viene spesso pre-sentato: è questo il fine della pri-ma edizione dello Yalla She-bab, il film festival dedicato alcinema arabo che si terrà alleManifatture Knos di via VecchiaFrigole da mercoledì 11 a do-menica 15 aprile (con proiezio-ni anche al DB D’Essai di via deiSalesiani). Ispirato allo JanaFilm Festival for Children andYouth di Beirut, la manifesta-zione è organizzata dall’Asso-ciazione Mena di Angela Fer-ramosca e Gaia Parrini, checon il loro progetto Yalla she-bab. I ragazzi libanesi e palesti-nesi si raccontano attraverso ilcinema hanno vinto il bandoPrincipi Attivi 2010 della Re-gione Puglia.Saranno cinque intensi giorni

di proiezioni, spesso introdottedai registi, arricchiti da tavolerotonde, musica e incontri. Inrassegna ci saranno poi trentalavori in lingua originale con sot-

totitoli realizzati da ragazzi li-banesi e palestinesi; e uno spe-ciale sulla primavera araba egi-ziana, con le proiezioni di do-cumentari che raccontano i fat-ti di Piazza Tahrir. A inaugura-re l’evento, due mostre al Cine-porto: “Libano. Oltre lo scher-mo” e “The Blue Line. Il confinetra Libano e Israele”, alla pre-senza del fotografo Martino

Lombezzi, e la proiezione di Iltempo che ci rimane, film-sag-gio semiautobiografico di e conElia Suleiman, che racconta inquattro episodi la storia della fa-miglia del regista che procede dipari passo a quella del popolodegli arabi palestinesi dal 1948,anno della proclamazione del-lo Stato d’Israele. Tra i film in programma ci sa-

ranno poi Gaza Hotel (Globod’Oro come miglior documen-tario del 2010), alla presenza delregista Marco Pasquini; l’operafinalista al Festival del Docu-mentario di Al Jazeera, CairoDowntown, seguito dall’incon-tro con la regista Carolina Po-polani; i corti selezionati dalfestival egiziano Rising Star or-ganizzato da Ricerca e Coope-razione; alcuni dei film presen-tati nelle passate edizioni diVenezia, Locarno, Cannes(come l’egiziano 18 Days, com-posto da dieci corti sulla rivo-luzione del 25 gennaio in Egit-to, girati da altrettanti registi).Il festival dedica inoltre unospeciale all’attrice e regista li-banese Nadine Labaki (nellafoto), presentando i suoi filmCaramel, passato con successoa Cannes nel 2007, E ora doveandiamo, del 2011, e il lavorogiovanile 11 Rue Pasteur. Ilprogramma completo è sul sitowww.yallashebab.com (in-gresso gratuito).

Il mondo arabo dello Yalla Shebab Film Festival

Prosegue sabato 31 marzo egiovedì 5 aprile la rassegnaVerso Sud, progetto soste-nuto da Puglia Sounds e pro-mosso da Coolclub, LecceCittà Universitaria, Artimediae ExFadda che si svolge tra leOfficine Cantelmo di Lecce,Livello 11/8 di Trepuzzi, Casadelle arti di Conversano edExFadda di San Vito dei Nor-manni. Le prossime tappe vedrannoil ritorno a Lecce dei Calibro35 (nella foto), con il lorosound ispirato al poliziottescoanni Settanta e alle colonnesonore dei grandi maestricome Morricone, Umiliani,Micalizzi. Sul palco delle Can-telmo, il gruppo di Enrico Ga-brielli & co. porterà i brani

dell’ultimo disco di ineditiOgni riferimento a personeesistenti o a fatti realmenteaccaduti è puramente ca-suale, uscito il 7 febbraioscorso. Giovedì 5 aprile, stes-sa location per gli Zen Cir-cus (in apertura ci sarannoLola and the Lovers), mentreè prevista per sabato 7 lapresentazione del nuovo di-sco del rapper Aban, Ordi-naria follia. The bad side.Info: 0832.304896.

Calibro 35 e The ZenCircus, i prossimiappuntamenti di Verso Sud

In mostra alle Officine Cantelmo i ritratti digrandi fotografi visti attraverso una lente

In mostra alle Officine Cantelmo i ritratti di grandi fotografi visti attraverso una lente

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SportCALCIO

a cura di Francesco Covella

La gara di Novara ha lasciato tutti scontenti: sidoveva vincere, ma è mancata la giusta catti-veria. Tranne qualche distinguo, sono in tan-ti ad essere convinti che si sia persa un ghiot-ta occasione, visto che nessuna delle rivali è riu-scita a vincere. Col Cagliari che ha addiritturaperso a Roma contro una Lazio non irresisti-bile. A quanto pare il ritorno di Ficcadenti nonha dato quello scossone che Cellino attendeva. Ma Guillermo Giacomazzi (nella foto), ca-pitano dei salentini, non ne fa un dramma:“Quando non sei in giornata positiva riuscire

a ottenere un punto è importante, ma se vo-gliamo salvarci dobbiamo fare ancora di più”,ha dichiarato. E, ancora: “Sono dispiaciuto perché volevamoottenere il risultato pieno, ma non abbiamo fat-to la partita che volevamo fare e per la qualeavevamo lavorato durante la settimana”. Infine, quella che sembra una promessa in vi-sta della sfida al Cesena: “Questo è un cam-pionato strano, ma l’importante è pensareche ogni partita sia come una finale e per que-sto adesso pensiamo alla prossima”, ha con-

cluso. Una tesi condivisibile e suffragata dalle di-chiarazioni di Serse Cosmi, comunque sere-no dopo lo scialbo pareggio col Novara, aven-do asserito che sia loro “che noi ci giocavamotantissimo e penso che tutto sommato abbia-mo giocato alla pari”. Infine, un commento chela dice tutta sulla voglia di vincere domenica:“Pensiamo già al Cesena, una squadra che nelgirone di ritorno sta facendo molto meglio chein quello d’andata -ha continuato-. Abbiamo ildovere di prepararci benissimo“.

Col Novara si è persa l’enne-sima occasione di rendere piùfacile la lotta per la salvezza.Le rivali hanno pareggiato,tranne il Cagliari uscito scon-fitto dal match dell’Olimpicocontro la Lazio. Il Parma è sta-to fermato dall’ultimo sussul-to d’orgoglio del Cesena, laFiorentina ha visto svanire lavittoria all’ultimo istante colGenoa, ed il Siena ha impat-tato col Chievo. I primi momenti di gara sem-

bravano benauguranti, colLecce che teneva in mano leredini dell’incontro, ma benpresto si è passati ad incontroscialbo che ha reso insofferentigli spettatori. Nel primo tem-po si sono contate solo duepalle-gol: il palo esterno di DiMichele e il tiro di Mascaracontrato dall’ottimo Benassi.Ci si attendeva una secondafrazione ricca di pathos, concontinui ribaltamenti di fron-te, magari contornata da

espulsioni e focoseproteste. Invece,niente di tutto ciò.Anzi, se possibilela gara è andatapeggiorando e nonsi capisce il per-ché. Infatti, dopo ilsecondo“quasi gol”di Di Michele, èstato il Novara arischiare di vince-re colpendo ancheuna traversa conMorimoto negli ul-timi spiccioli digara. Come può esserepossibile che duesquadre che mira-no a salvarsi pos-sano giocare conuna tale suppo-nenza? Com’è pos-sibile che invece

di schiumare rabbia i 22 incampo si siano limitati a fra-seggi totalmente inutili? È in-credibile che i salentini nonabbiano provato a vincere. Èvero ci sono state alcune oc-casioni come menzionato, matutte scaturite da iniziativeestemporanee, mai figlie diconcetti tattici o tecnici. E faancora più scalpore sentireCosmi affermare che il Lecceabbia disputato una buonagara. Fortunatamente la si-tuazione in classifica non èpeggiorata, anzi, si è guada-gnato un punto sul Cagliari diFiccadenti, tornato al capez-zale dei sardi dopo il licenzia-mento di Ballardini. La distanza dal Parma quar-t’ultimo rimane di 5 punti,poi ci sono Fiorentina e Sienaa 6 e Cagliari e Genoa a 7. Oracome ora la rivale più in diffi-

coltà sembra la compagineemiliana, nonostante una rosadi tutto rispetto. Ma la zonacalda si è allargata e questa sìche è una buona notizia. Ilprossimo turno potrebbe sor-ridere ai salentini. Infatti, al“Via del Mare” sarà di scenal’ormai retrocesso Cesena.Inutile negare che si tratti diun match facile. Certo, nes-sun’avversario va preso sot-togamba, ma se si vuole bis-sare la salvezza dello scorsoanno bisogna convincersi chedi deve cercare la vittoria con-tro qualsiasi avversario, ab-bordabile o meno che sia.Guardando agl’impegni delle

rivali scopriamo che il Parmaospiterà una Lazio lanciatis-sima dopo la vittoria di do-menica, che il Novara saràospitata all’Olimpico dallaRoma e che il Siena incroceràle armi con l’Udinese al Fran-chi. Il Genoa, invece, cercherà difar punti contro un’Inter de-lusissima dalla sconfitta con laJuventus. Turno più agevoleper la Fiorentina che ospiteràil Chievo di Di Carlo. Un turno favorevole, almenosulla carta, sperando che ipropositi di vittoria col Nova-ra si trasformino in realtà percontinuare a sperare.

LE PAGELLEdi Novara - Lecce

Dopo la scialba prestazione di Novara, i giallorossi sono chiamatia battere il Cesena sperando in qualche passo falso delle rivali

Il tecnico ed il capitano concordano sulla vitale importanza della gara di domenica prossima contro il Cesena

Mister Cosmi potrà contare sostanzialmente suisuoi 11 titolari. L’unica assenza di peso sarà rap-presentata da Esposito, appiedato dal giudicesportivo Tosel. Mentre Benassi ha recuperatodall’infortunio di settimana scorsa. Il sistemadi gioco sarà con ogni probabilità il solito 3-5-2. Il ritrovato Benassi difenderà i pali; Oddo,Tomovic e Miglionico formeranno la linea di-

fensiva. Il centrocampo vedrà da destra a si-nistra: Cuadrado, Bertolacci, Giacomazzi, Del-vecchio e Brivio; Di Michele e Muriel in attacco,con la reale possibilità che il bulgaro Bojinovpossa scalzare il giovane colombiano, che a No-vara ha non poco indispettito tecnico e tifosi,intestardendosi in sterili azioni solitarie.

BENASSI 7 Ritorna ad esseredecisivo. La parata su Mascarasalva il Lecce da una probabile di-sfatta. Nell’occasione s’infortuna.Tempista. TOMOVIC 6 Macchia una buonaprestazione con un paio di antici-pi fuori tempo. Per il resto dà si-curezza all’intero reparto difen-sivo. Tranquillizzante. MIGLIONICO 6 In ripresa, speria-mo bene per il proseguo del tor-neo. Sufficiente. ESPOSITO 5,5 Niente da fare:non riesce a fornire una presta-zione accettabile. A volte sembrache a giocare sia la sua controfi-gura. Triste. CUADRADO 5 Una delle peggioripartite dell’anno. Insufficiente ilsuo apporto tattico. Sgangherato.BERTOLACCI 6 Cosmi sbaglia asostituirlo. A centrocampo è sta-to l’unico a mostrare un po’ di ra-ziocinio. Puntuale. GIACOMAZZI 6 Primo tempo dadimenticare. Nel secondo si ri-prende anche se non brilla. Tira lacarretta da inizio stagione, do-vrebbe riposare. Stanco. DELVECCHIO 6 Ingaggia duelliin continuazione con chiunquegli capiti a tiro. Randella a più nonposso. Irriducibile. BRIVIO 5 Che brutta partita! Do-v’è finito l’eccellente esterno diqualche settimana fa? Involuto. DI MICHELE 6,5 Poco mobile, mai pericoli veri li crea lui. Ritrovato. MURIEL 5,5 Tre accelerazioni daapplausi, ma è ancora troppo in-dividualista per poterlo ritenere uncampione. Stizzente. PETRACHI 6 Insicuro tranne chein un’occasione. Agitato. BLASI 5,5 Va a far legna in mez-zo al campo ma perde troppi pal-loni. Disordinato. CORVIA 6 Tanto impegno e pocafortuna. Rivedibile.

Giacomazzi e Cosmi: “Col Cesena bisogna vincere”

Rientra Benassi. Chance per Bojinov?

Muriel troppoindividualistaBenassidecisivo

Lecce, vincere per continuare a sperare

Foto: Ansa

Foto: Ansa

Foto: sport.sky.it

Page 14: FREE Lecce n. 10 del 31.03.2012

All’interno del Petraria Re-sort Green Village di Cannole,venerdì 23 marzo, è andata inscena la quarta edizione della“Festa della Pallavolo Salenti-na”. Un vernissage abitualedella pallavolo nostrana, chenegli ultimi anni è progreditasoprattutto dal punto di vistadell’organizzazione. Nell’oc-casione sono stati consegnatii premi a società, tecnici, atle-ti e arbitri protagonisti dellapassata stagione agonistica.Paolo Indiveri, Presidente pro-vinciale di Fipav, è stato ilgran cerimoniere, assieme aicomponenti del Consiglio Pro-vinciale: Tonino Negro, Fer-nando Cataldi, Bernardo Mon-ticelli, Daniele Polimeno. Gliorganizzatori hanno partico-larmente gradito la massicciapresenza delle società affiliate:67 su 72. La partecipazione di Fefè DeGiorgi (nella foto) è stata laclassica ciliegina sulla torta. In-fatti, come da copione, nonsono mancati gli applausi peril pluridecorato campione sa-lentino, oltre alla solita ri-chiesta di foto e autografi. PerDe Giorgi il Salento si confer-ma come una terra “di grandetradizione pallavolistica, con lapresenza di una squadra inquasi tutti i comuni della pro-vincia. Mai come in questomomento così difficile dal pun-to di vista economico è neces-sario che le società creino unabase solida per evitare di fareprogetti rischiosi”, ha affer-mato l’ex palleggiatore dellaNazionale. Tra le società premiate, sonoda segnalare: Falchi Ugento;Volley New Team Maglie; AsdVolley Leverano; Volley Tri-

case; Volley 2000 San Cassia-no; Vis Squinzano; Capo diLeuca Volley Specchia; AsdFrancesco Attanasi Soleto. Perquanto riguarda i riconosci-menti alle “eccellenze del vol-ley”, hanno ricevuto un pre-mio: Massimo Colaci, cam-pione d’Italia, campione d’Eu-ropa e campione del Mondocon la maglia della TrentinoVolley nella stagione2010/2011; Tonino Cavalera,quale miglior tecnico salenti-no sempre della stagione2010/2011; Anna Paola Greco,miglior atleta salentina anco-ra nella stagione 2010/2001. IPremi categoria “tecnici” sonoandati tra gli altri a: Sirio Ni-colazzo, Camillo Placì, Fer-

nando Cataldi e Ubaldo Scri-mieri. Inoltre sono state pre-miate le cosiddette “societàstoriche”, che vantano unastorica militanza di affiliazionealla Fipav: Volley Specchia(40 anni); Pallavolo Marittima(30 anni), Pallavolo Femmi-nile Ugento, Taviano Volley,Polipsortiva Carmiano, Poli-sportiva Azzurra ’85 Lecce (25anni); Volley Tricase e Salen-to Volley Monteroni (20 anni);Idee Movimento Calimera ePallavolo Spongano (10 anni).Un premio, anche, alle socie-tà alla prima affiliazione: Az-zura Donne Alessano, DreamVolley 2011 Nardò, Joy TeamMaglie, Talion Volley Tuglie eAcquatrula Porto Cesareo.

14 31 marzo 2012

SportPALLAVOLO

De Giorgi: “Il salento si conferma una terra di grande tradizione pallavolistica”

Grande successo per la “Festadella Pallavolo Salentina”

Una vittoria schiacciante,mai messa in discussione.Fabio Siciliani, atletadell’Oltrecorpo Team, havinto ancora, e lo ha fatto inmaniera magistrale fiac-cando l’avversario colpodopo colpo. Siciliani si èconfermato come una del-le eccellenze mondiali delMuay Thai, la boxe thai-landese. Il trionfo all’Ok-tagon, il più grande palco-scenico europeo di artimarziali e tra i più impor-tanti al mondo, ha godutodi un’atmosfera da brividi,con oltre 13mila spettatoriassiepati all’interno del Fo-rum d’Assago. Nonostante la riconosciu-ta forza dell’avversario, Si-ciliani era considerato fa-vorito dalla maggior partedegli addetti ai lavori e nonsolo. Si è trattato di un as-salto all’ ”arma bianca”,che ha trasformato benpresto il match in un mas-sacro sportivo. Siciliani halavorato Re con una serieinfinita di colpi al corpo.Per poi piazzare un paio difendenti che gli hanno in-sanguinato il volto provo-candogli un taglio al so-pracciglio sinistro ed unoalla testa. Che non si po-tesse continuare era logico,tant’è che l’intervento delmedico non si è fatto at-tendere, ufficializzando iltrionfo dell’atleta lecceseper ko alla prima ripresa,andando oltre alle più roseeaspettative.

FabioSicilianitrionfaall’OrtagonIl fuoriclassesalentino delMuay Thai piegala resistenza diMarco Re altermine di unmatch esaltante

ARTI MARZIALI

Imperativo, correre. In migliaia si sonoriversati nel capoluogo salentino, do-menica scorsa, per la seconda edizionedella mezza maratona “Corri a Lecce”,che già lo scorso anno aveva registratonumeri importanti. Rigorosamente inmaglietta e pantaloncino, complice ilsole caldo di questi ultimi giorni, i ma-ratoneti -numero in petto- si sono sfi-dati, per raggiungere il traguardo nel mi-nor tempo possibile. Con partenza alle 9.30, la gara nazionale

di 21,097 metri ha toccato i punti piùbelli della città, in omaggio a quanti han-no raggiunto Lecce da tutta Italia, es-sendo stato impostato il percorso nel-l’anello del centro cittadino. Tutti gli atle-ti tesserati alle società affiliate Fidal e adaltri enti di promozione sportiva hannopotuto prendere parte, oltre che gliatleti diversamente abili. I vincitori,come tradizione vuole, ci sono stati. Maad essere premiati, in fin dei conti,sono stati un po’ tutti. Non solo targhe

e coppe, ma anche gelati, pa-sticciotti, focacce e frutta frescaper gli atleti, che al termine delpercorso si sono ristorati tra gliapplausi di curiosi e familiari. La mezza maratona tornerà an-che il prossimo anno, così comeil tifo, assicurano gli organizza-tori dell’Asd “Tre Casali”, proprioin virtù della grande partecipa-zione registrata.

Barbara Politi

La festosa manifestazione è stata fonte di divertimento al di là dei singoli risultati

Mezza maratona a Lecce, record di partecipazione

Avi Nardia, massimo esper-to mondiale di arti marziali e ditecniche non convenzionali,ha condotto a Lecce uno stagedi due giorni volto all’insegna-mento del Kapap, la più anti-ca tecnica di combattimentoisraeliana. Vi hanno parteci-pato praticanti e appassionatidi tutto il Sud, per la soddisfa-zione degli organizzatori della

“Fenice”. L’intenzione è quel-la di creare “una rete italianache collabori con quella mon-diale già esistente”. Per il maestro Nardia il Kapapè molto più di un semplice la-voro: “Kapap è il nome più an-tico delle arti marziali dellamia nazione. Io sono un uomoche crede nelle tradizioni. Seconosci il tuo passato puoiproiettarlo nel tuo futuro -hadichiarato Nardia-. Per Israe-le, il Kapap non è solo una di-sciplina sportiva, ma soprat-

tutto la prima tecnica inse-gnata al nostro esercito per ilcombattimento corpo a corpo”. Avi Nardia è molto conosciu-to nell’ambiente, tant’è chemolti eserciti si avvalgono deisuoi insegnamenti. “Io sonostato incaricato di formare ilcorpo speciale più elevato delmio Paese, ed il Ministero del-la Difesa mi ha chiesto di por-tare ad una evoluzione di que-sta disciplina trasformandolain tecnica non convenzionale -ha aggiunto Nardia-. Come

giudico quest’esperienza? Ol-tre che dall’arte della città,sono rimasto affascinato dal-l’energia positiva che questagente mi ha trasmesso. Genteche non rimane arroccata sul-la superficialità. Il Kapap èconsigliato a tutte quelle per-sone che vogliono approcciar-si alle arti marziali e che han-no uno stile di vita naturale, eanche a coloro che hanno comefine quello di star bene fisica-mente e di vivere con assolutasemplicità”.

Avi Nardia: “Ho trasformato il Kapap in tecnica non convenzionale”Lo stage organizzato dall’associazione Fenice ha riscosso ungrande successo, tant’è che verrà creata “una struttura nazionale”

ARTI MARZIALI

Page 15: FREE Lecce n. 10 del 31.03.2012

15 31 marzo 2012

STORIE DELL’ALTRA LECCE

Dalla fiera di San Giacomo alla giostra di Raimondello per Maria D’Enghien, i riti e il folklore leccese in età medievale

“Tutto quello che è caratteri-stico dell’architettura di Leccerisulta dalla fusione di questi tregrandi elementi: il nuovo spi-rito di rinascenza penetratolentamente in questa remotacittà; gli invincibili ricordi delMedioevo che stavano intornoalle sue porte; e la lunga do-minazione spagnola...”.Questa sintesi della cultura sa-lentina ci viene tramandata daMartin S. Briggs, viaggiatore in-glese dei primi del Novecentoche, nel suo libro intitolato Neltallone d’Italia, coglie alcunepeculiarità della città di Lecce,richiamando tra le righe l’im-portanza di una fase storicamolto spesso trascurata, quel-la medievale. Dopo il declinodovuto a varie dominazioni, levarie incursioni e la lunga ege-monia bizantina che portò alradicarsi di cultura e riti greci,fu l’affermarsi della dinastianormanna a segnare un rin-novamento della cultura loca-le, una vera e propria rinasci-ta che caratterizzò Lecce neiquattro secoli in cui vi fu co-stituita una contea (1055-1463)e che la rese capoluogo del-l’appena unificato feudo sa-lentino. La nobiltà dei casati, dagli Al-tavilla agli Enghien, dai Brien-ne agli Orsini del Balzo, e lagrandezza di principi comeTancredi, conferirono alla cit-tà pregio e ricchezza, cui seguìuna certa crescita commercia-le, l’intensificazione dei traffi-ci nei porti dell’adriatico, ungrande fervore religioso e la na-scita di università e cenobi.

Nonostante ciò, solo recente-mente il Medioevo è stato ri-valutato come un periodo fe-condo dal punto di vista socio-culturale. Il folklore, in particolare, era aquell’epoca un fenomeno assaidiffuso e praticato, molto viva-ce e colorito, e proponeva sia ri-tuali religiosi che eventi ludicie cerimoniali a carattere civile,di cui restano però a Leccescarsissime tracce a livello siaartistico-architettonico che do-cumentario, e per lo più rico-struzioni storiche, talvolta fan-tasiose, riferibili allo svolgi-

mento di tornei, feste, palii egiostre. A dare un impulso de-cisivo alla pratica di questi usie costumi, rafforzandone laconsuetudine nel capoluogosalentino, pare sia stato il con-te Raimondo Orsini del Balzo,detto Raimondello, che per di-mostrare il suo amore a MariaD’Enghien, divenuta poi suasposa, organizzava in suo ono-re una serie di eventi ludici efolkloristici. Una traccia concreta di questatradizione a Lecce ci riporta al-l’impianto originario dellaChiesa di San Giacomo, in

prossimità della Torre del Par-co, fatta edificare dallo stessoRaimondello, sul finire del XIVsecolo, poi rivisitata e ingran-dita fino alle dimensioni attuali.Attorno all’antica chiesa si svol-gevano, sin dall’XI secolo eper tutto il periodo medievale,varie manifestazioni del fol-klore cittadino che richiama-vano i migliori cavalieri dellacontea in occasione della Fieradi San Giacomo, ufficialmenteistituita, come rito solenne cit-tadino in commemorazionedell’omonimo santo, nel 1448da Giannantonio Orsini del

Balzo, figlio di Raimondello. Adanimare i festeggiamenti si ese-guiva, tra i vari giochi, l’antica“giostra”, dal latino “juxtare”,ovvero avvicinarsi che, ben di-versa dall’attuale luna park,consisteva nel raffronto tra duecavalieri che si contendevano lastessa dama, in una sorta di ri-tuale di corteggiamento. In li-nea con la tradizione medievaleessa celebrava soprattutto laforza delle armi e le abilitàguerresche, conclamando l’im-portanza della virtus cavalle-resca, ma non solo: l’esibizionein questa prova era anche con-siderata una delle massimeespressioni dell’amor cortese.Alla giostra, riservata agli espo-nenti della nobiltà locale, siaccompagnavano i tornei dimatrice più tipicamente po-polare, che vedevano una par-tecipazione più ampia dei cit-tadini, chiamati a gareggiare edestreggiarsi in sella ai cavalli. I Salentini, infatti, pur nella loroindole pacifica, erano rinoma-ti per la loro maestria nell’an-tica arte dell’armeggerai, cioèdell’addestramento dei cavalli,sia per il combattimento cheper la partecipazione a gare,tornei e giostre, che erano tra lepreferite forme di divertimen-to a quel tempo. Non possiamo,allora, che rievocare uno deimeravigliosi scorci del centrostorico leccese, quello di vicodella Cavallerizza, il cui nomericorda chiaramente gli antichifurori dei cavalieri salentini.

Rosy Paticchio

La “giostra” leccese ai tempi della contea Anno I - n. 10

Reg. Trib. Lecce n. 3 del 24.01.2012

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Ben trovati!Quanto il tempo voli, è banale dir-lo, ma appena ieri era Capodannoe ora siamo già alla Domenica del-le Palme. Speriamo che questa Pa-squa ci regali delle belle giornateper poterci concedere delle scam-pagnate, ma se passiamo le feste incasa, eccovi una bella ricetta pa-squale, comoda da preparare primae infornare prima di pranzo. Se avete dubbi, scrivetemi [email protected]. Alla prossima!

Rubrica di cucina a cura di Anna Maria Chirone ArnòIl Gusto del Tacco La ricetta della settimana

Lasagna vegetarianaIngredienti250 g di lasagna fresca all’uovo 300 g di piccole zucchine una cipolla, un peperone rosso un peperone giallo una carota un gambo di sedano una cipolla fresca 100 g di piselli freschi una melanzana basilico origano 3 dl di salsa vellutata 3 cucchiai di parmigiano grattugiato 100 g di provolone a fettine olio extra vergine, sale e pepe

PreparazionePrima fate appassire dolcemente nell’olio un trito fatto con una cipolla,una carota e una costa di sedano. Fate una piccola dadolata con tutte leverdure e aggiungetele al soffritto, rosolare qualche minuto, salare, pe-pare e aggiungere delle foglie di basilico spezzettate con le mani e una spol-verata di origano. Portare poi a cottura a fuoco basso e a tegame coper-to. Le verdure devono rimanere croccanti. Trasferirle in una ciotola e condirle con metà della salsa vellutata (pre-parata con 30 g di olio e.v., 30 g di farina, 300 ml di brodo vegetale, sale,pepe, noce moscata) e 3 cucchiai di parmigiano grattugiato. Ungere leggermente di olio e.v. una pirofila da forno e disporre uno stra-to di lasagna già cotta e posata su un canovaccio pulito, versare parte delragù di verdure, fette di provolone, cospargere di parmigiano, comporreman mano fino a fare quattro strati. Finire con verdure, salsa vellutata euna bella manciata di parmigiano. Coprire con un foglio di alluminio e informare a 190° per 20 minuti cir-ca, poi scoprite e tenete altri 10 minuti. Fate rassodare 10 minuti primadi servire.

Chiesa di San Giacomo

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16 31 marzo 2012