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2007 lorem ipsum dolor met set quam nunc parum NWS -GdER ORGANIZZAZIONE Dopo i congressi e le primarie riparte il PD Emiliano-Romagnolo. All’ indomani del completamento del percorso congressuale i GdER hanno incontrato Stefano Bonaccini. La prima cosa da fare, ci ha spiegato Bonaccini, è tendere la mano a chi ha corso con noi in questa competizione interna, cercando di gestire nel modo più plurale possibile e mettersi subito in moto per la messa in opera di una politica concreta che possa esse la base della propaganda per le elezioni regionali. Bonaccini ha chiesto subito la nostra collaborazione nel sostegno di Vasco Errani, attorno al quale sembra comunque esserci un ampio ed unanime consenso. I GD hanno però chiesto che la linea di continuità di Errani sia però almeno rinnovata nella squadra di governo . Devono cambiare anche alcuni volti della regione, si deve dare una spinta al rinnovamento. Si ripartirà dai temi della ripresa economica partendo anche dalle mobilitazioni. Si ricomincia anche dal radicamento: Bonaccini ha parlato del ritorno nei posti di lavoro e di studio, del rilancio del rapporto con i sindacati e le associazioni. Da questo punto di vista è per noi fondamentale capire cosa significa radicamento dentro le scuole e dentro le università, si impone quindi la necessità di guidare anche un confronto in direzione regionale circa il rapporto con le associazioni studentesche, quale tipo di investimento fare assieme a queste. Il panorama dei rapporti con le associazioni è complesso, ogni territorio in modo assolutamente autonomo ha scelto come impostare i propri rapporti con medi ed universitari. Bonaccini ha comunque chiesto, ed allo stesso modo l’esecutivo nazionale, di aprire anche dei circoli giovanili, di moltiplicare la nostra presenza sul territorio. E’ pensabile che nelle province piccole, in cui esiste un solo circolo federale si Sommario: GD e Stefano Bonaccini 1 La riforma della Gelmini 2 Incontro nazionale dei resp.Organizzazione 5 Web site 8 ALEX TAGLIATTI

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Le news direttamente dall'esecutivo regionale GD!

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2007

lorem ipsum dolor met set quam nunc parum

NW

S -G

dER

ORGANIZZAZIONE

Dopo i congressi e le primarie riparte il PD Emiliano-Romagnolo.

A l l ’ i n d o m a n i d e l c o m p l e t a m e n t o d e l percorso congressuale i GdER hanno incontrato Stefano Bonaccini.

La prima cosa da fare, ci ha spiegato Bonaccini, è tendere la mano a chi ha corso con noi in questa competizione interna, cercando di gestire nel modo più plurale possibile e mettersi subito in moto per la messa in

opera di una politica concreta che possa esse la base della propaganda per le elezioni regionali. Bonaccini ha chiesto subito la nostra collaborazione nel sostegno di Vasco Errani, attorno al quale sembra comunque esserci un ampio ed unanime consenso. I GD hanno però chiesto che la linea di continuità di Errani sia però almeno rinnovata nella squadra di governo . Devono cambiare anche alcuni volti della regione, si deve dare una spinta al rinnovamento.

Si ripartirà dai temi della ripresa economica partendo anche dalle mobilitazioni. Si r i c o m i n c i a a n c h e d a l radicamento: Bonaccini ha parlato del ritorno nei posti di lavoro e di studio, del rilancio del rapporto con i sindacati e le associazioni. Da questo punto

di vista è per noi fondamentale c a p i r e c o s a s i g n i f i c a radicamento dentro le scuole e dentro le università, si impone quindi la necessità di guidare anche un confronto in direzione regionale circa il rapporto con le associazioni studentesche, quale tipo di investimento fare assieme a queste.

Il panorama dei rapporti con l e a s soc iaz ion i è complesso, ogni territorio in modo assolutamente autonomo ha scelto come impostare i propri rapporti con medi ed universitari.

Bonaccini ha comunque chiesto, ed allo stesso modo l’esecutivo nazionale, di aprire anche dei circoli giovanili, di moltiplicare la nostra presenza sul territorio. E’ pensabile che nelle province piccole, in cui esiste un solo circolo federale si

Sommario:GD e Stefano Bonaccini 1La riforma della Gelmini 2

Incontro nazionale dei

resp.Organizzazione 5

Web site 8

ALEX TAGLIATTI

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Università

1. Sulla questione università è stato convocato il tavolo dei resp. provincialiL’incontro ha tracciato il panorama dei movimenti legati non solo alla riforma ma anche ai rapporti con le altre associazioni giovanili e studentesche.La riconvocazione del tavolo produrrà un documento organico sulla situazione dell’università, una valutazione della riforma Gelmini e una serie di proposte politiche da porre ai PD e ai suoi parlamentari.

2. Nelle città il 17 Novembre è stato giorno di confronto.Alla giornata internazionale hanno aderito moltissimi giovani democratici. In alcune città sono stati parte dell’organizzazione di eventi e manifestazioni, altrove hanno aderito e partecipato in massa ed espresso posizioni sui giornali, per ribadire che la riforma peggiora l’attuale panorama universitario.

possano creare almeno due o tre coordinamenti locali che raggruppino i ragazzi di più comuni o più circoli comunali. Anche dal punto di vista economico la Giovanile verrà sostenuta, si profila un aumento di budget per il 2010 che ci permetterà di realizzare non solo qualche iniziativa in più ma anche di poter programmare la realizzazione di oggett i pubblicitari. Il rapporto con il segretario dunque si prospetta molto buona e abbiamo rinnovato l’impegno di assumere il ruolo di soggetto formatore. I GD possono essere il soggetto promotore della formazione oltre che l’oggetto della formazione. Continuando a rafforzare il rapporto tra g i o v a n i l e e g i o v a n i amministrator i , anel l i di congiunzione importanti.

Università: L’ennesima riforma, Gelmini atto II.

Continua in Italia il grande balletto delle riforme non riforme. L’università della Gelmini, ridotta a capitolo di spesa nella finanziaria, non è in effetti una vera riforma dell’università. Il Governo non si è realmente speso in una modifica o in un rinnovamento del sistema e, dopo le parole di rinnovamento e di investimento si è colpito ancora la ricerca con un importante taglio. Gli studenti sono scesi nuovamente in piazza per manifestare il proprio malessere, il proprio disagio nei confronti di una riforma che tende a proporre una università che da un lato d i v e n t a s e m p r e p i ù “privatizzata” ed un diritto allo studio che si allontana sempre di più dall’assistenza e dall’accesso anche ai più deboli per avvicinarsi al sostentamento creditizio o a politiche del merito che tuttavia sono generalizzate e non messe a fuoco.

In questi anni tutti i governi hanno sistematicamente o

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tagliato o investito poco, e le riforme del tre più due, che dovevano portare l’Italia a standard più alti hanno prodotto mostri giuridici, corsi di laurea fini a sé stessi e il proliferare di corsi inutili, se non a mantenere cattedre e stipendi. Le riforme non ci hanno avvicinato all’Europa e al resto del mondo, ma -secondo gli studi OCSE - ci piazzano oltre i primi 150 atenei in Occidente e nel mondo. Stiamo rimanendo indietro. E’ evidente quindi che il grido “università pubblica! università pubblica!” non può fermarsi qui e non può essere comunque l’unico indirizzo di sviluppo. Oggi quindi anche per noi riformisti occorre fare uno sforzo maggiore rispetto al criticare la riforma Gelmini, che in numerosissimi punti risulta deleteria e nebulosa. Occorre che il PD e la sua giovanile si interroghi sulla possibilità di riformare ed adeguare al mondo contemporaneo i nostri atenei. Occorre dunque capire se la riforma presenta dei punti innovativi e se noi possiamo contribuire a migliorarli. Occorre che noi si pensi ad un sistema complessivo di accesso ai saperi, diritto allo studio, r i cerca, che s i in tegr i pienamente con le richieste del mondo attuale.

COSA PREVEDE QUESTA RIFORMA?

Si esprime su tre livelli: uno o r g a n i z z a t i v o , u n o sull’efficienza e la valutazione, uno su l l ’assunzione del personale docente e la carriera accademica.

Ferrara ha elaborato un ottimo riassunto dal quale prendo alcuni stralci:

1)TITOLO I: Organizzazione del sistema universitario: comprende gli articoli 1, 2 e 3 in cui si espongono i principi ispiratori della riforma; le disposizioni per riformare le competenze degli organi di autogoverno degli Atenei (Rettore, Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione, etc.); la razionalizzazione dell’offerta formativa e la possibilità per gli Atenei di federarsi in Macro Università regionali o con altri enti pubblico – privati.

2)TITOLO II: Norme a delega legislativa in materia di qualità ed efficienza del sistema universitario: comprende gli articoli 4, 5 e 6 in cui si stabiliscono le norme che regolano il nuovo Fondo per il Merito; la delega legislativa in materia di interventi per la qualità e l’efficienza del sistema universi tar io af f idata al Governo; le norme per il riconoscimento dei Crediti Universitari.

3)TITOLO III: Norme in m a t e r i a d i p e r s o n a l e accademico e riordino della disciplina concernente il reclutamento: comprende i restanti articoli dal 7 al 15 che disciplinano le diverse modalità di assunzione per i docenti e i ricercatori, nonché i meccanismi premiali per la carriera del personale accademico; la revisione delle diverse aree scientifico – disciplinari di insegnamento e le disposizioni finali per l’attuazione della legge stessa.

Innanzi tutto è contestabile il fatto che La “Riforma” si inserisce in un contesto di impoverimento complessivo dei finanziamenti all’università pubblica, aggravata dalla Legge n. 133 della finanziaria 2008 che prevede per i prossimi 3 anni un taglio progressivo e consistente (nell’ordine di ca 1.4 miliardi di euro) alle risorse del Fondo per il Finanziamento Ordinario degli

Atenei italiani (FFO): mancano i soldi per coprire gran parte delle

misure proposte nel testo. Lo Stato poi in una serie di decreti attuativi aggiungerà finanziamenti alla riforma, ma non viene chiarito il modo.

Di fatto su questi temi, che sono il nucleo centrale della Riforma, non ci sarà una normale discussione in Parlamento, e nemmeno un amplio confronto con tutti i soggetti dell’Università italiana (docenti, ricercatori, studenti, rettori) perché la Legge Delega affida al Governo il compito di legiferare a sua totale discrezione seguendo alcune linee guida stabilite nel ddl.

In secondo luogo la riforma toccherà gli organi di governo degli atenei che dovranno dotarsi di uno statuto che ridisegnerà il tutto. Tutti gli organi previsti saranno fusi : In base al ddl tutte le funzioni di competenza del Senato Accademico passeranno al Consiglio di Amministrazione (obbligatoriamente composto di 11 membri), in cui la quota dei membri esterni nominati (privati

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e professionisti) è fissata al 40%.

Di fatto il problema non è tanto la presenza del privato nel CdA, anche se possiamo interrogarci sulla qualità del privato che sicuramente non è omogenea in tutto il Paese, quanto il fatto che un’organo nominato direttamente dal rettore, e per nulla rappresentativo di tutte le componenti d’Ateneo, decida le strategie di sviluppo per le attività di ricerca e i programmi didattici.

Si crea tra l’altro una pericolosa sovrapposizione tra funzioni di controllo e politiche in cui il controllore e il controllato sono la stessa cosa. Vengono poi meno i principi di democrazia interna in una logica dirigista.

Viene istituito il FONDO PER IL MERITO:

l’articolo 4 del ddl prevede l’istituzione di un nuovo Fondo per il Merito istituito presso il Ministero dell’Economia e della Finanza con il compito di erogare buoni studio e prestiti d’onore (a tassi molto bassi) con lo scopo di sostenere economicamente gli studenti capaci e meritevoli,individuati tramite un test nazionale standard.

La copertura del Fondo è assegnata in maggior parte a fondi privati, e le modalità di assegnazione di premi e prestiti, di cui una quota andrà restituita dopo la laurea, è affidata alla società Consap s.p.a.

Facciamo notare che la partecipazione al test sarà a pagamento (Art. 4 comma 3)

Questa misura dovrebbe p r e m i a r e e s o s t e n e r e economicamente gli studenti più bravi, soprattutto quelli che hanno un reddito familiare basso. Il pagamento della quota di iscrizione però impedisce,di fatto, agli studenti meno abbienti di partecipare ai test e dunque la possibilità di accedere ai benefici del fondo è loro preclusa in barba all’Art. 34 della Costituzione (“la Repubblica garantisce agli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi economici, il raggiungimento d e i p i ù a l t i l i v e l l i dell’insegnamento superiore”).

E’ quindi evidente che ci sono cose che vanno affrontate, riforme che vanno pensate e fatte. Anche secondo il prof. Marattin, membro del PD e docente all’università di Bologna alcuni punti devono essere nella nostra agenda pol i t ica. L’univers i tà và riformata. Mi permetto di riportarli di seguito a guisa di spunti per la riflessione:

1) Immediata definizione - tramite la funzionalità effettiva d e l l ' A N V U R ( A g e n z i a Valutazione Università e Ricerca) dei criteri secondo cui si valutano Dipartimenti e facoltà: criteri di qualità della r i c e r c a ( s t a n d a r d d i pubbl icazione su r iv is te internazionali), e criteri di qualità della didattica (un sistema che tenga anche conto dei questionari di valutazione della didattica compilati dagli studenti a fine corso)

2) Definizione di un piano pluriennale di aumento delle risorse investite nel comparto universitario in rapporto al PIL, e loro intera destinazione sulla base dei criteri meritocratici di cui al punto 1.

3) Destinazione dei risparmi d i spesa der ivant i dal combinato disposto dei punti 1) e 2) - in termini ad esempio di soppressione di Atenei "inutili" - al rifacimento del sistema di diritto allo studio, anche contemplando l'ipotesi di una maggiore progressività del sistema di tassazione.

4) Riforma della disciplina dell'accesso (e qui ci sono le due ipotesi alternative uscite fuori dalla discussione a Ferrara , accesso libero il primo anno e meritocrazia dopo, oppure test nazionale in modo che ogni ammesso sia libero di scegliersi l'università che p r e f e r i s c e . F a t e v o i ! Denominatore comune dei due c a s i , o v v i a m e n t e , l a specificazione di un assetto meritocratico ben definito: in parole povere, se lo studente deve stare al centro del sistema

5) Avvio di una riflessione seria riguardo l'abolizione del valore legale del titolo di studio. Numerosi sono quindi gli spunti di partenza forniti. La contestazione ha la sua necessità e valenza dove serva a sollevare un problema ed evidenziare un malessere. Ma poi ci deve essere necessariamente una alternativa da proporre.

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Si è svolto a Roma la prima conferenza dei responsabili organizzazione regionali. Numerosi i temi all’ordine del giorno e le azioni poste in essere.

Prima di tutto si è affrontato, dopo il giro di boa costituito dalle primarie, il tema della struttura e del suo radicamento. Il primo strumento messo a punto riguarda la normalizzazione del rapporto tra la giovanile ed il PD. Tale rapporto sarà sancito da una “Carta di cittadinanza politica”. Tutte le regioni, con piccole eccezioni (per lo più spunti di riflessione) si sono espressi per una autonomia programmatica dei GD ma l’equiparazione del tesseramento GD a quello del PD, in modo da incentivare la partecipazione alla giovanile. Legato a tale argomento la nostra regione ha come sempre proposto una buona soluzione, ricalcando l’attuale stato del suo tesseramento (già a regime da quest’anno). In ER il tesseramento è equiparato e consente piena cittadinanza di GD agli organi del PD, assemblee, direzioni e quant’altro. Importante tema è la partecipazione proprio negli organi, ovvero la proporzione di partecipazione. Alla Direzione Nazionale il nostro esecutivo può proporre 5 membri, e noi ci siamo espressi perché tali membri siano indicati e discussi dalle regioni, per dare possibilità anche alle regioni che non hanno ragazzi nell’esecutivo nazionale, di essere parte dei processi decisionali del PD. L’Emilia Romagna ovviamente con questa proposta si propone di avere una nomina e di poter contare maggiormente, anche dopo aver accordato alla Lombardia la guida della conferenza delle regioni.

La carta di cittadinanza sarà votata in direzione nazionale in modo che il PD tutto abbia in capo l’onere di garantire il rapporto.

Conferenza dei

responsabili

organizzazioni

regionali.

Un elenco dei temi trattati.

1. La Direzione Nazionale voterà la carta di cittadinanza della giovanile.Il testo andrà a normare il rapporto tra il PD e i GD, con riferimento al tesseramento ed alla partecipazione dei GD ai gruppi dirigenti. Seguirà la questione economica di sostentamento ai GD

2. Dati delle strutture.Completamento delle “anagrafi” delle assemblee dei GD, dei tesserati, e degli eletti.

3. Regolamento del tesseramento e campagna.A Gennaio 2010 sarà operativo il regolamento del tesseramento GD.

4. Nomina di un membro nella commissione di garanzia.Le Regioni, da statuto, nomineranno un membro nella commissione di garanzia nazionale.

5. Iniziative e gruppi di lavoro in essere.

6. Materiale per propaganda e marketing.

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2. Dati delle strutture

Al fine di rendere partecipi tutti i soggetti vicini alla giovanile stiamo raccogliendo una anagrafe dei tesserati, nominati nelle assemblee e direzioni, nonché esecutivi, e giovani amministratori eletti. Sia la struttura regionale che il nazionale si sono impegnati nella raccolta di nominativi e contatti. In ER ci abbiamo messo molto e non tutto ancora è pervenuto (lo avevo specificato anche nell’ultimo report).

Abbiamo già comunicato a Roma tutti i nominati nelle assemblee, ma ci piacerebbe avere (anche al fine di aumentare la partecipazione ad iniziative e la divulgazione di materiale) i nominativi e contatti di TUTTI GLI ELETTI under trenta ed i nomi, con riferimento alla delega che rivestono, dei membri degli esecutivi federali.

Vi prego di inviarceli al più presto (chi non lo avesse a n c o ra f a t t o ) . Q u e s t a operazione non è poi così complessa...

3. Il regolamento del tesseramento.

I l rego lamen to per i l tesseramento, dopo la carta di cittadinanza, normerà tutti i doveri e diritti dell’iscritto le sue funzioni ed i suoi vincoli. L’impegno assunto è quello di averlo nel mese di Gennaio 2010. Nel regolamento saranno inserite ovviamente le norme per il regime fiscale, il costo e la ripartizione delle quote. Il responsabile della comunicazione Giuseppe Razzano è quella di lanciare una grossa campagna per

i l tesseramento, i l pr imo tesseramento dei GD, quello che ne sancirà def in i t ivamente l’affermazione come soggetto giovanile. La campagna di adesione sarà svolta in modo tematico, con eventi e mobilitazioni precise sui temi di interesse primario dei giovani. Il mese probabile sarà Febbraio.

Inoltre sarà nostra premura convocare una CONFERENZA R E G I O N A L E D E G L I ORGANIZZATORI che avrà il compito di verificare lo stato d e l l ’ o r g a n i z z a z i o n e , i l radicamento, e cogliere i punti dell’attività politica svolta nei territori.

4. La commissione di garanzia.

Lo statuto nazionale che accoglie gran parte delle proposte e dello statuto della nostra regione e ne coglie tutti tratti legati alla trasparenza e legalità, richiede la creazione di un organo di garanzia. I membri di tale organo sono nominati dalle regioni. Per tale ragione si provvederà alla nomina del nostro membro che NON deve ricoprire ruoli dirigenti di qualsiasi tipo nella giovanile. Tale organo supervisionerà il tesseramento e indagherà tutte le questioni controverse che ne potrebbero scaturire.

5. Iniziative e gruppi di lavoro.

I nostri responsabili in esecutivo regionale hanno iniziato a riunire le commissioni che presiedono. Si è già riunita quella universitaria, quella lavoro, quella dei diritti e temi

etici. A livello Nazionale è stato convocato il Dipartimento s u l M e z z o g i o r n o ( n o i ovviamente non abbiamo delega su quello) che avrà il compito di studiare le attività dei GD nel Sud ma anche di cominciare ad affrontare i temi del federalismo. Ritengo personalmente che anche le regione del Nord dovrebbero partecipare in modo attivo. Il confronto con il sud ci può aiutare a comprendere meglio le molte incongruenze di questo Paese e a pensar in modo unitario un federalismo che sia il più utile ed equo possibile.

Convocato il dipartimento Esteri. A tal proposito la nostra regione ha posto una questione prat ica, ovvero che i l dipartimento non si limiti a studiare i modelli politici del resto d’Europa o del mondo in modo del tutto inutile, se non per avere termini di paragone durante gli interventi sulle riforme, ma che cerchi di mettere in piedi le sinergie per cercare il confronto con org. giovanili in altri Stati. Attivare scambi e conferenze in altri Paesei. In modo da rendere la giovanile un luogo vero di s c a m b i o e f o r m a z i o n e europeista.

Il 13 dicembre si svolgerà l’attivo nazionale degli studenti medi. Sarà il momento in cui si cercherà di discutere anche il nostro rapporto e la nostra esistenza tra loro e la riorganizzazione delle nostre politiche.

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In Ultima istanza si è trattata la formazione. Il primo evento formativo, di fatto, oltre alla festa nazionale di Sarzana si svolgerà a Bologna, quindi a casa nostra, avrà per titolo “indietro tutta. Controstoria della seconda Repubblica”.

Tratterà i temi della t r a s f o r m a z i o n e p o l i t i c a avvenuta negli ultimi vent’anni in Italia. Dal 16 al 20 Dicembre.

Ci siamo inoltre candidati ad ospitare la prossima Festa Nazionale dei GD, ma con la proposta di farne una iniziativa che ha al centro la politica. Nella nostra regione il Meeting di Rimini rimane, purtroppo, l’unico vero momento di confronto tra la politica ed i giovani, ed è una iniziativa di livello molto alto. L’idea è quella che i GD possano creare un nuovo evento nazionale di peso notevole.

Tra le attività da svolgersi nei primi mesi del 210 anche il primo Attivo Nazionale dei Coordinatori di Circolo. Un modo per dare voce a tutti i territori, tutti i circoli dei GD, per affrontare assieme le sfide del 2010.

6. Gadget e marketing

Il comparto Gadget e promozione parte con molte proposte. La nostra è che la propaganda non sia solo una spesa ma un guadagno e che, almeno in ER, si lanci un vero e proprio brand. Abbiamo nominato Marco Cavina come

r e s p o n s a b i l e d e l l a comunicazione e pensiamo di creare un vero team per la comunicazione. Dal nazionale gli aiuti arriveranno sotto forma di :

BANDIERE, FELPE UOMO E D O N N A , C A P P E L L I N I , SCIARPE, MAGLIETTE E POLO.

PEN DRIVE, ZAINETTI T R A C O L L A , A D E S I V I , PORTACHIAVI, LETORI MP3 ...

Il regionale penserà poi al resto. L’idea generale è quella di produrre un gadget in quantità tale da essere 1. distribuito alle federazioni, 2. che lo potranno vendere 3. che ritorneranno il costo reale al regionale e terranno per sé l’addizionale sul prezzo.

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Messa a regime del sito ed implementazioni.

Il sito regionale,lanciato da poco, sta via via prendendo vita. Con il resp. della comunicazione abbiamo chiesto di implementare il sito e al nazionale di attivare strumenti utili a tutte le regioni. Per quanto ci riguarda: stiamo creando l’organigramma con tutti i nominati negli organi.

Stiamo attivando le caselle mail per i dipartimenti.

Stiamo realizzando un sistema per una rassegna stampa aggiornata e molto dinamica.

Abbiamo dato spazio alla web radio “scintilla” che potrebbe diventare la cassa di risonanza per tutte le iniziative territoriali. Potranno essere anche realizzati video dai territori che saranno montai e che saranno un vero e

proprio reportage della politica giovanile.

Circa audio e video trovate molte indicazioni sul sito.

Abbiamo chiesto l’attivazione di un network nazionale (come PD Network) che dia la possibilità a tutti di intervenire e confrontarsi.

Grazie a tutti e buon lavoro.

E poi.......

Sta arrivando il

GEKO....

GdER.Via Rivani, 3540138 Bolognatel: 051 41 98 120/130fax: 051 41 98 116

Per informazioni sull'organizzazione ed il radicamento puoi scrivere a:

Il Segretario è Riccardo Ricci Petitoni [email protected]

il resp. Organizzazione è Alex Tagliatti [email protected]

la resp. del coordinamento dei territori è Lucia Gianferrari [email protected]

Web site.