gestione delle complicanze precoci e tardive e medicazioni avanzate - assistenza infermieristica...
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Proposta di nuova classificazione delle complicanze della stomia e della cute peristomale. Classificazione delle alterazioni cutanee peristomali (SACS); medicazioni avanzate e casi clinici.TRANSCRIPT
Gestione delle complicanze
precoci e tardive E medicazioni avanzate
“Assistenza infermieristica alla persona portatrice di
stomia
14 novembre 2012 – FIRENZE
ANTONINI MARIO Infermiere Stomaterapista/ esperto Wound Care – Ambulatorio
Stomie e Lesioni Cutanee Croniche – Azienda U.S.L. 11 Empoli (FI)
POST-OPERATORIO
• Valutazione dei parametri vitali
• Gestione dei drenaggi
• Monitoraggio della ferita chirurgica
• VITALITA’ DELLO STOMA
• Stoma-care
Post-operatorio tardivo
Retrazione
Malposizionamento
Prolasso
Fistola
Stenosi
Ernia
Traumi
COMPLICANZE LEGATE ALL’INTERVENTO:
Ileo post-operatorio prolungato
Sindrome dell’intestino corto
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI:
Dermatite Irritativa da Contatto (DIC)
Dermatite Allergica da Contatto (DAC)
Dermatite Artefatta
Candidosi
Follicolite
LESIONI PROLIFERATIVE:
Lesioni pseudo-verrucose
Depositi di Cristalli
Neoplasie
PERDITA DI SOSTANZA:
Distacco muco-cutaneo
Suppurazioni ed ascessi peristomali
Lesioni da Decubito
Pyoderma Gangrenoso Peristomale (PPG)
Traumi
COMPLICANZE POST-OPERATORIO IMMEDIATO
(0 – 72 ORE)
Edema
Ischemia e Necrosi
Emorragia intra e peristomale
COMPLICANZE (nuova classificazione)
Complicanze Stomali
EDEMA
DEFINIZIONE
Aumento della componente idrica
interstiziale dello stoma dovuta
ad un ostacolato deflusso venoso
Complicanze stomali: EDEMA
CAUSE
• Eccessiva trazione dell'ansa
• Insufficiente diametro dell'apertura nella parete muscolare o cutanea
• Utilizzo di presidi non idonei
• Ristagno del contenuto fecale
POSSIBILI ESITI
• Stenosi momentanea con difficoltà di scarico
• Necrosi parcellare della mucosa
Complicanze stomali: EDEMA
Attendistico nelle prime 24 - 48 ore
Sostituzione del presidio non idoneo
Applicazione di borsa del ghiaccio
Irrigazione con acqua tiepida per ammorbidire il bolo fecale (nelle colostomie)
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Solitamente non necessario tranne in casi particolarmente gravi che esitano in ischemia e necrosi massiva
Piccole zone di necrosi limitate alla mucosa possono guarire con il trattamento conservativo
Complicanze stomali: EDEMA
Complicanze Stomali
EMORRAGIA INTRA E PERISTOMALE
Complicanze stomali:
EMORRAGIA INTRA E PERISTOMALE
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DEFINIZIONE
Perdita di sangue di varia entità
proveniente dalla zona peristomale o
dal viscere stesso
Complicanze stomali: EMORRAGIA INTRA E PERISTOMALE
CAUSE
• Eccessiva esteriorizzazione dell'ansa
• Necrosi delle arteriole del meso o distacco di escare
• Emostasi difettosa
• Coagulopatie
• Microtraumi da malgestione
POSSIBILI ESITI
• Anemia in caso di emorragia di grave entità
Emostasi per tamponamento (es. utilizzo di Alginato di Calcio)
Applicazione borsa del ghiaccio
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Emostasi con elettrocoagulazione
Elettrocoagulazione per via endoscopica (emorragia intraluminale)
Eventuale reintervento chirurgico
Complicanze stomali: EMORRAGIA INTRA E PERISTOMALE
Complicanze Stomali
ISCHEMIA E NECROSI
ISCHEMIA
PARZIALE:
limitata
alla
porzione
emergente
DEFINIZIONE
E' la condizione che si instaura
per insufficiente apporto di
sangue arterioso nella sede
della stomia; la mucosa
apparirà prima pallida, poi
violacea (cianosi) e infine nera
(necrosi)
.
ISCHEMIA
TOTALE:
interessa
l’intera ansa
Complicanze stomali: ISCHEMIA E NECROSI
CAUSE
• Eccessiva trazione del meso del viscere
• Arteriosclerosi o compressioni vascolari intrinseche
• Eccessiva scheletrizzazione dell'ansa in fase di preparazione
POSSIBILI ESITI
• Distacco dello stoma (se totale, caduta del moncone in addome con conseguente peritonite)
• Stenosi della stomia (come esito cicatriziale di una necrosi parcellare della mucosa)
Complicanze stomali: ISCHEMIA E NECROSI
Attendistico in caso di distacco parziale
Eventuale uso di medicazioni avanzate
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Reintervento con riconfezionamento dello stoma
Complicanze stomali: ISCHEMIA E NECROSI
12 sett. 2011
Ore 2.30 – 4.40
12 sett. 2011
Ore 9.30 12 sett. 2011 Settembre 2012
INTERVENTO CHIRURGICO:
- Emicolectomia sinistra
- Colostomia sinistra (sec. Hartmann)
1^ VISITA:
- Presidio non idoneo (OPACO, fondo chiuso).
- Si rileva una necrosi precoce della stomia.
2° INTERVENTO CHIRURGICO:
- COLECTOMIA TOTALE
- Ileostomia temporanea
Ricanalizzazione
Complicanze stomali: ISCHEMIA E NECROSI
Ischemia superficiale della mucosa
Retrazione dell’ansa
Complicanze stomali: ISCHEMIA E NECROSI
Complicanze Stomali
RETRAZIONE
Complicanze stomali:
RETRAZIONE
DEFINIZIONE
Consiste in uno slivellamento
dello stoma (più o meno
accentuato) sotto il piano
cutaneo
Complicanze stomali: RETRAZIONE
CAUSE
• Malconfezionamento per insufficiente preparazione dell'ansa e meso molto corto
• Eccessivo spessore della parete addominale
• Pelvi congelata/Carcinosi peritoneale
POSSIBILI ESITI
• Stomia infossata rispetto al piano cutaneo
• Stenosi della stomia
• Alterazioni Cutanee Peristomali
Livellamento della zona peristomale con paste riempitive
Utilizzo di placche convesse
Utilizzo di cintura
Utilizzo di presidi quali anelli idrocolloidali piani o convessi
Irrigazione nelle colostomie
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Reintervento con riconfezionamento dello stoma anche nella stessa sede
Complicanze stomali: RETRAZIONE
Complicanze Stomali
MALPOSIZIONAMENTO
Complicanze stomali: MALPOSIZIONAMENTO
Scorretto posizionamento dello stoma situato in una sede tale da rendere difficoltose o impossibili le manovre di gestione
CAUSE
• Errata o mancata valutazione pre-operatoria (Disegno pre-operatorio)
• Posizionamento dello stoma in sede di ferita laparotomica, in prossimità di salienze ossee oppure su pliche cutanee
POSSIBILI ESITI
• Alterazioni Cutanee Peristomali
• Infezioni della ferita chirurgica
Complicanze stomali: MALPOSIZIONAMENTO
Adattamento dei vari sistemi di raccolta con l'ausilio di pasta e polveri, anelli idrocolloidali (anche convessi), film protettivi, cintura.
Irrigazione (nelle colostomie)
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Reintervento con riconfezionamento dello stoma in una sede più idonea
Complicanze stomali: MALPOSIZIONAMENTO
Complicanze Stomali
ERNIA
Complicanze stomali:
ERNIA
DEFINIZIONE
Dislocazione dell'ansa stomale per
cedimento della parete addominale
dovuta ad un distacco completo o
parziale della fascia aponeurotica
Le ernie sono favorite da:
• BPCO, scompenso cardiaco
(tosse, incremento della
tensione addominale)
• Obesità
• Stipsi
• Sforzi
Complicanze stomali: ERNIA
CAUSE
• Incisione fasciale troppo ampia (> 3 cm)
• Sede inadatta
• Cedimento progressivo dell'aponeurosi
• Pregressi interventi chirurgici addominali
POSSIBILI ESITI
• Alterazioni dell'alvo, fino a quadri di subocclusione/occlusione intestinale
• Dolori addominali
• Marcato disagio psicologico
• Difficoltà all’apparecchiamento della stomia
• Insorgenza di altre complicanze (alterazioni cutanee peristomali)
Utilizzo di idonei presidi con maggiore adesività (eventualmente monopezzo, oppure convesso leggero), anche in associazione alla cintura (fare molta attenzione all’insorgenza di ulcerazioni cutanee peristomali da decubito da cintura)
Utilizzo di fascie contenitive senza foro
Irrigazione nelle fasi iniziali (anche come prevenzione nelle colostomie sinistre)
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Riconfezionamento dello stoma in altra sede
Plastica della parete con materiale protesico
La riparazione della porta erniaria con la semplice apposizione di punti di sutura sulla fascia provoca soltanto l’insorgenza di recidive a breve termine
Complicanze stomali: ERNIA
Interventi Infermieristici
Complicanze stomali: ERNIA
Complicanze Stomali
PROLASSO
Complicanze stomali: PROLASSO
DEFINIZIONE
Protrusione eccessiva dell'ansa stomale dal
piano cutaneo addominale
MUCOSO
TOTALE
Scivolamento della tonaca
mucosa sulla muscolare
(max 3 - 4 cm)
Scivolamento dell'intera
ansa su se stessa (può
raggiungere dimensioni
notevoli)
• E' più frequente nei bambini e nelle colostomie specialmente quelle a doppia canna e in
particolare nell'ansa distale
• E' più frequente in colostomie allestite per una malattia ostruttiva
CAUSE
• Eccessiva ampiezza dell'incisione parietale e cutanea
• Insufficiente fissazione viscero-parietale
• Sforzi
POSSIBILI ESITI
• Difficoltà di mimetizzazione e di gestione della stomia
• Emorragia da trauma della mucosa protrusa
• Edema
• Necrosi da strozzamento/stiramento
• Anemia
Complicanze stomali: PROLASSO
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Riconfezionamento dello stoma in altra sede
Plastica della parete con materiale protesico
Manovre e didattica di riduzione del tratto prolassato (in fase iniziale)
Applicazione di Sale/Zucchero sulla mucosa per ridurre l’edema (prima dell’effettuazione della riduzione)
In caso di emorragia emostasi per compressione e borsa di ghiaccio
Educazione al riconoscimento dei segni e sintomi che complicano un prolasso (dolore addominale, emorragia, comparsa di aree ischemiche fino alla necrosi franca)
Complicanze stomali: PROLASSO
Complicanze stomali: PROLASSO
Complicanze Stomali
FISTOLA
Complicanze stomali: FISTOLA
DEFINIZIONE
Tragitto che mette in comunicazione due
cavità o una cavità con l'esterno
VISCERO-CUTANEA
PERISTOMALE
Mette in comunicazione il
lume dell'ansa stomale con
la cute
Origina in prossimità della
parete viscerale senza
attraversarla e si apre sulla
cute
TRANSTOMALE
Mette in comunicazione il
lume viscerale con l'esterno
sboccando nella mucosa
evertita sopra il piano
cutaneo
CAUSE
• Da trauma (Trans-stomali)
• Da punto di sutura
• Legate alla patologia primaria (es. Morbo di Crohn)
POSSIBILI ESITI
• Ascesso parastomale
• Alterazioni Cutanee Peristomali
• Stenosi
Complicanze stomali: FISTOLA
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Escissione della fistola
Riconfezionamento dello stoma
Facilitazione del drenaggio delle secrezioni al fine di preservare l'adesività del presidio
Adattamento dei vari presidi alla specifica situazione
Utilizzo di medicazioni avanzate per la gestione della fistola
Irrigazione nelle colostomie sinistre
Complicanze stomali: FISTOLA
C A S O C L I N I C O
P.M., maschio, di anni 50 sottoposto ad intervento di Resezione Anteriore del Retto per neoplasia, senza
confezionamento di stomia a protezione dell’anastomosi.
In 2a giornata l’intervento è stato complicato da deiscenza dell’anastomosi con quadro peritonitico,
tale da rendere necessario un nuovo intervento chirurgico in urgenza dove è stata confezionata una sigmoidostomia terminale sinistra sec. Hartmann.
1GESTIONE INFERMIERISTICA DI UNA FISTOLA VISCERO-CUTANEA
-Antonini Mario - Militello Gaetano
Complicanze stomali: FISTOLA1
Nel corso della prima visita
ambulatoriale dopo la
dimissione, si notava continuo
distacco del presidio di
raccolta dovuto alla presenza
di un deiscenza della
giunzione muco-cutanea.
•Dall’analisi più approfondita
si evidenziava la fuoriuscita
di materiale fecale dal
distacco muco-cutaneo, con
presenza di una fistola
accessoria
Complicanze stomali: FISTOLA
Lo studio del tragitto fistoloso ci ha consentito di reperire i seguenti dati fisiologici:
• fuoriuscita di materiale fecale dal tragitto fistoloso. La fistola è stata studiata attraverso l’inserimento di una sonda tipo Nelaton (Æ10) che fuoriusciva all’interno del lume intestinale ed era possibile apprezzarla attraverso l’esplorazione digitale;
Fistola viscero-cutanea colica (unica) :
• dovuta al tratto del viscere interessato, in questo caso colon discendente;
Bassa gittata della fistola
• la fistola viene attraversata dal catetere attraverso tutta la sua lunghezza;
Assenza di ostruzioni a valle della fistola:
• all’atto dell’incanulamento la fistola veniva attraversata dalla sonda senza ostacoli al decorso;
Tragitto fistoloso lineare:
Profondità della fistola = 3 cm circa.
Complicanze stomali: FISTOLA
TRATTAMENTO
• Utilizzo della tecnica
dell’irrigazione
• Medicazione della
fistola con
medicazioni avanzate
a base di Argento
(AquacelAg©)
• Ripetizione del
trattamento
(irrigazione +
medicazione) ogni 48
ore
Complicanze stomali: FISTOLA
• A distanza di circa 10 giorni dall’inizio del trattamento terapeutico la fistola non riportava emissione di materiale fecale, mentre il tessuto iniziava a granuleggiare. Il quadro clinico è andato via via migliorando, continuando a segnalare l’assenza di emissione di materiale fecale dal tragitto fistoloso anche ai controlli successivi.
• La guarigione completa della fistola è stata ottenuta a distanza di circa 18 giorni dalla diagnosi. Il paziente ha continuato ad effettuare l’irrigazione a giorni alterni per 6 mesi fino all’intervento di ricanalizzazione.
Risultati
Complicanze stomali: FISTOLA
Complicanze Stomali
STENOSI
Complicanze stomali:
STENOSI
DEFINIZIONE
• Riduzione del calibro stomale al di
sotto della misura necessaria ad
assicurare una normale
evacuazione
• Dipende da:
o Dimensioni del lume
o Elasticità della parte viscerale
transparietale
o Elasticità dei tessuti
circostanti
Complicanze stomali: STENOSI
CAUSE
• Inadeguata incisione cutanea
• Esito di un processo suppurativo
• Esito di retrazione precoce
• Esito di ischemia o necrosi
• Presenza di concrezioni fosfatiche
POSSIBILI ESITI
• Ristagno fecale con iperfermentazione e putrefazione delle feci
• Occlusione intestinale
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Escissione del cercine fibroso e riconfezionamento anche in anestesia locale
Allargamento dell'apertura transparietale e riconfezionamento dello stoma
L’incisione a raggiera della parete è assolutamente da escludere!!!
Dilatazioni digitali o con dilatatori (tipo DILASTOM)
Irrigazione (rende morbide le feci, l'utilizzo ripetuto del cono dell’irrigatore facilita la dilatazione)
Complicanze stomali: STENOSI
Complicanze Stomali
TRAUMI
Lesioni provocate da eventi traumatici sullo stoma
TRAUMA STOMALE INTERNO
PERFORAZIONE DELL’ANSA:
- Intraperitoneale
- Intramesenterica
- Extraperitoneale
TRAUMA STOMALE ESTERNO Riguarda il tratto di viscere
che sporge dal piano cutaneo
Complicanze stomali: TRAUMI
CAUSE
• Perforazione dell’ansa a seguito di irrigazione
• Manovre gestionali violente
• Cinture di sicurezza
• Ø del foro della placca troppo piccolo
• Prolasso
POSSIBILI ESITI
• Emorragia
• Edema
• Perforazione
Complicanze stomali: TRAUMI
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Reintervento chirurgico in caso di perforazione
Emostasi per compressione
Borsa del ghiaccio
Correzione del presidio
Complicanze stomali: TRAUMI
Complicanze dell’Intervento
ILEO POST-OPERATORIO PROLUNGATO
Complicanze stomali: ALTRE (Ileo post-operatorio prolungato)
ILEO POST-OPERATORIO PROLUNGATO
• Può essere causato da emorragia intraperitoneale o retroperitoneale, sepsi, ischemia intestinale, disordini idro-elettrolitici, anestesia regionale, rotazione dell’ansa intestinale.
• Il paziente manifesta distensione addominale, vomito, abnorme ristagno gastrico (SNG).
• Questo può portare a DISIDRATAZIONE, OLIGURIA, IPONATREMIA, IPERPOTASSIEMIA.
• Feci scarse o assenti per tutta la durata dell’ileo post-operatorio.
Gestione
S.N.G, reintegro di liquidi,
correzione elettroliti
Esami strumentali con m.d.c. (RX o
TAC)
Reintervento chirurgico
Complicanze dell’Intervento
SINDROME DELL’INTESTINO CORTO
Complicanze stomali: ALTRE (Sindrome dell’intestino corto)
SINDROME DELL’INTESTINO CORTO (alto flusso)
• Può essere causato da infezione locale o sistemica, infezione intra-addominale, gastroenteriti, eccessiva crescita batterica, ostruzione intestinale, stenosi dell’ileostomia, Morbo di Crohn ricorrente, ileostomie alte.
• Severa disidratazione con iponatremia, ipopotassiemia (oppure iperpotassiemia con iponatremia), ipomagnesemia, ipocalcemia.
• La perdita di liquidi eccedente 1,5lt/die è incompatibile con la gestione domiciliare.
Gestione
Individuare la causa
Reintegrare i liquidi
Bilancio idro-elettrolitico
Codeina o Loperamide per
ridurre la perdita di liquidi
Complicanze Stomali
ATIPIE STOMALI
Clostridium Difficilis
Complicanze Stomali
ATIPIE PERISTOMALI
Varici peristomali (ipertensione portale)
Alterazioni Cutanee Peristomali
DERMATITE IRRITATIVA DA CONTATTO (DIC)
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI: DERMATITE IRRITATIVA DA CONTATTO (DIC)
DERMATITE IRRITATIVA DA CONTATTO( DIC)
Cute eritemato-edematosa
Aree di erosione superficiale
Localizzate nelle aree a contatto con la
sostanza
Eziologia: secrezioni gastriche, feci, muco,
urine, placche
Alterazioni Cutanee Peristomali
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO (DAC)
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI: DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO (DAC)
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO (DAC)
lesioni eritemato-vescicolose, papulose o
francamente bollose
Sensibilizzazione verso allergeni: coloranti, profumi, sostanze
adesive, saponi, lozioni, conservanti
Margini non definiti, prurito, rischio di sovrainfezione
Alterazioni Cutanee Peristomali
CANDIDOSI
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI: CANDIDOSI
CANDIDOSI
lesioni eritematose con bordi irregolari
Pustolosi satellite
Eziologia: Candida albicans
Fattori predisponenti: umidità, calore, trattamenti antibiotici, chemioterapia
Alterazioni Cutanee Peristomali
FOLLICOLITE
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI: FOLLICOLITE
FOLLICOLITE
Lesioni eritemato-pustolose
Localizzate a livello di follicolo pilifero
Eziologia: Stafilococco aureo
MEDICAZIONI AVANZATE
“Non esiste una singola medicazione adatta a tutti i tipi di ferita né tantomeno a tutte le fasi
di una ferita stessa…”
T.D. Turner, 1984
Dry
Wet
Necrotic Sloughy Ephiteliasing Granulating
Moist Debride Absorbe Protect & hydrate
timining della lesione
Idrogel + Alginato Alginato + Ag
Idrofibra + Ag
Alginato + Ag
Idrofibra + Ag
Idrocolloide
Medicazioni ogni 24/48h (essudato +++/++)
Medicazioni ogni 48/72h
(essudato ++/+)
Medicazioni ogni 72h/7gg (essudato +/-)
MEDICAZIONI AVANZATE
1. La prima medicazione è la placca da stomia…..
2. È realmente necessario utilizzare una medicazione avanzata?
3. Se la medicazione è necessaria, è possibile metterla sotto la placca?
Nelle lesioni L1 e L2 può bastare rimuovere la causa (foro troppo
grande, presidio errato, feci troppo liquide, allergia al
presidio), oppure limitarla (es. malposizionamento)
AQUACEL AG® (CONVATEC)
COMPOSIZIONE Idrofibra + Argento
Medicazione assorbente impregnata con argento e dotata
di proprietà antimicrobiche. L’argento contribuisce alla formazione di un adeguato
ambiente antimicrobico; assorbe una notevole quantità di essudato.
PRONTOSAN® (BBRAUN)
La betaina è un tensioattivo efficace e particolarmente ben tollerato che disgrega il biofilm e scioglie le patine riducendo così la contaminazione della superficie della ferita da parte di batteri e detriti cellulari.
La PHMB è una sostanza antimicrobica efficace e straordinariamente ben tollerata che inibisce la crescita dei microorganismi e riduce la patina (bioburden).
COMPOSIZIONE Propil-Betaina, Poliesanide
DUODERM® (CONVATEC)
COMPOSIZIONE Medicazione a base di idrocolloidi
Duoderm a formula di gel controllato è una medicazione a base di idrocolloidi formata da
uno strato interno di idrocolloidi (a diretto contatto con la ferita) contenuta in una matrice di polimeri adesivie da uno strato di schiuma in
poliuretano all’esterno.
Ambiente umido
Processo di cicatrizzazione
Sbrigliamento autolitico
CALGITROL® (BBRAUN)
Una matrice di alginato con ioni argento che fornisce un’efficacia antimicrobica generale.
Uno strato di schiuma di poliuretano che permette l’assorbimento dell’essudato della ferita.
COMPOSIZIONE Medicazione di Alginato con Argento
KENDALL KERLIX® (COVIDIEN)
COMPOSIZIONE Polyhexamethylene Biguanide (PHMB)
Kendall Kerlix A.M.D. Antimicrobial Dressing contiene
PHMB (Polyhexamethylene Biguanide) un componente
antimicrobico efficace contro la progressione e la colonizzazione
batterica.
SEASORB® (COLOPLAST)
COMPOSIZIONE Calcio e Carbossimetilcellulosa (CMC)
La sua particolare struttura favorisce un rapido assorbimento dell’essudato evitando i rischi di
macerazione della cute perilesionale.
SeaSorb al momento dell’applicazione si trasforma, a causa dello scambio ionico tra essudato e medicazione, in un gel soffice e coeso, che può essere rimosso facilmente
senza lasciare residui nel letto della lesione, favorendo il debridment della lesione.
PROMOGRAN® (SYSTAGENIX)
E’ un prodotto sterile ed assorbente, composto di ORC (45%) e Collagene (55%) di origine bovina liofilizzati. In presenza di essudati si trasforma in un morbido gel conformabile, completamente biodegradabile e bioriassorbibile.
La matrice PROMOGRAN* modula e riequilibra l'ambiente della ferita attraverso l’azione unica e sinergica di Collagene & Cellulosa Ossidata Rigenerata:
A) Binding ed inattivazione delle Proteasi, identificate come sostanze nocive nelle lesioni di varia eziologia.
B) Binding e protezione dei fattori di crescita endogeni. Questi fattori di crescita naturali vengono rilasciati attivi nella ferita, mentre le proteasi nocive rimangono inattive durante la biodegradazione della matrice PROMOGRAN*.
COMPOSIZIONE Matrice modulante di Proteasi
CUTIMED SORBACT® (BSN MEDICAL)
Cutimed Sorbact è stato progettato per captare e rimuovere in modo efficace i batteri ed altri microrganismi da ferite essudanti colonizzate, contaminate o infette. Le medicazioni sono costituite da un tessuto impregnato di DACC (dialchilcarbamoilcloruro), una sostanza fortemente idrofobica che induce i microrganismi a legarsi velocemente e in modo efficace alle fibre della medicazione.
Il principio Sorbact si basa sul fenomeno fisico dell’interazione idrofobica. Le particelle idrofobiche (idrorepellenti) tendono naturalmente ad aggregarsi in presenza di un ambiente umido. I microrganismi che potrebbero ostacolare la guarigione della ferita hanno queste caratteristiche idrofobiche; di conseguenza vengono irreversibilmente captati dalle medicazioni Cutimed Sorbact.
COMPOSIZIONE DACC (Dialchilcarbamoilcloruro)
HYALOFILL® (FIDIA)
COMPOSIZIONE Alginato di Sodio e Hyaff (estere dell’Acido Ialuronico)
Hyalofill-F è una medicazione altamente assorbente in tessuto fibroso, interamente composta da HYAFF, un estere dell'acido ialuronico, una molecola naturalmente presente nella matrice extracellulare e che costituisce uno dei principali componenti
della pelle umana.
A contatto con la lesione Hyalofill-F si trasforma in un morbido gel idrofilico, che, conformandosi alla ferita, contribuisce la
formazione di un microambiente in grado di promuovere il processo di riparazione tissutale. Il gel idrofilico a base di HYAFF
mantiene un ambiente umido sulla superficie della ferita promuovendo una cicatrizzazione rapida ed indolore. Hyalofill-F,
inoltre, si adatta bene ai contorni della ferita e può essere facilmente tagliato nelle forme più opportune, senza sfilacciarsi.
HYALOGRAN® (FIDIA)
COMPOSIZIONE Alginato di Sodio e Hyaff (estere dell’Acido Ialuronico)
Una volta applicati, i granuli Hyalogran, si trasformano in un morbido gel colloidale che si adatta alla superficie
della lesione, contribuendo a creare nel microambiente della ferita, le condizioni ideali per l'attivazione dei
processi riproduttivi naturali.
Hyalogran è di facile applicazione e rimozione. E' particolarmente adatto per il trattamento di ferite
secernenti e purulente: il materiale batterico e i detriti cellulari eventualmente presenti in tali ferite vengono
inglobati nei granuli che, idratandosi, formano un gel. Al momento della sostituzione il materiale inglobato viene
così eliminato.
IODOSORB® (SMITH & NEPHEW)
COMPOSIZIONE Matrice di Cadexomero Iodico
1. Rimuove lo slough e i detriti cellulari.
2. Gelificando, crea un ambiente umido e pulito favorendo la riduzione dei tempi di guarigione
3. Altamente assorbente: la matrice di cadexomero può assorbire fino a 6 volte il suo peso
4. Riduce il rischio di macerazione
5. Riduce la frequenza di cambio della medicazione
6. Rilascio di iodio controllato e prolungato (in relazione alla quantità di essudato)
7. Biodegradabile.
8. Riduzione della carica batterica.
NORUXOL® (SMITH & NEPHEW)
COMPOSIZIONE Collagenasi
Detersione enzimatica delle piaghe necrotiche.
Uno strato di Noruxol di circa 2 mm di spessore deve essere applicato con la medicazione o
direttamente sull'area leggermente inumidita, una volta al giorno. Coprire la superficie della
lesione per assicurare il contatto.
Non è necessario applicare un abbondante strato di prodotto sulla lesione poiché questo non
favorisce il progredire della detersione.
Generalmente è sufficiente cambiare la medicazione una volta al giorno salvo diverso
parere del medico.
Alterazioni Cutanee Peristomali
LESIONI
PSEUDO-VERRUCOSE
(TESSUTO DI GRANULAZIONE)
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI: LESIONI PSEUDOVERRUCOSE (tessuto di granulazione)
LESIONI PSEUDOVERRUCOSE
Iperplasia epidermica,
Ispessimento simil-verrucoso con papule e noduli
Urostomie
Colorazione grigio-bluastra
DEFINIZIONE
Formazioni fibroproduttive a carattere benigno che compaiono
sulla superficie dello stoma
GRANULOMI DA
CORPO ESTRANEO
NODULI
FIBROPRODUTTIVI
ASPECIFICI
Sulla giunzione muco-
cutanea
Sulla semicirconferenza
inferiore della giunzione
muco-cutanea
PSEUDOPOLIPI
INFIAMMATORI Sulla superficie stomale
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI: LESIONI PSEUDOVERRUCOSE (tessuto di granulazione)
CAUSE
• Flogosi cronica
• Traumatismi
• Corpi estranei (spec. filo da sutura)
POSSIBILI ESITI
• Emorragie ripetute
• Dolore e bruciore al passaggio delle deiezioni
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI: LESIONI PSEUDOVERRUCOSE (tessuto di granulazione)
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Escissione (spec. in caso di sanguinamento)
Toccature con Nitrato d'argento
Emostasi in attesa di intervento chirurgico (in caso di sanguinamento massivo)
Adattamento del diametro nei presidi di raccolta
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI: LESIONI PSEUDOVERRUCOSE (tessuto di granulazione)
Caso Clinico: RIDUZIONE DI ABNORME TESSUTO IPERPROLIFERATIVO
19.08.2009
1. C.L., maschio, 65 anni, portatore di ileostomia di protezione da
oltre 10 anni a seguito di intervento chirurgico di
proctocolectomia totale per RettoColite Ulcerosa (RCU).
2. A maggio 2009 il paziente è stato nuovamente sottoposto ad
intervento chirurgico di dilatazione della stomia per stenosi
serrata.
3. Giunge presso il nostro Ambulatorio per la PRESCRIZIONE
DEL PRESIDIO DI RACCOLTA.
Ileostomia
(18mm ǿ)
Lesione iperproliferativa
(38mm ǿ)
Caso Clinico: RIDUZIONE DI ABNORME TESSUTO IPERPROLIFERATIVO
Lesione prevalente
• LX – Lesione proliferativa (granulomi, depositi di ossalati, neoplasie)
Topografia
• La lesione interessa tutti e quattro i quadranti.
Classificazione
• LX, TV.
Caso Clinico: RIDUZIONE DI ABNORME TESSUTO IPERPROLIFERATIVO
Presenza di segni clinici soggettivi quali bruciore e dolore e oggettivi quali il sanguinamento.
L’eziologia della lesione, sebbene non correttamente descritta dal paziente, è sicuramente da ascrivere a errata gestione della stomia con foro di diametro troppo elevato. La continua irritazione di materiale fecale ileale ha provocato la comparsa del tessuto iperproliferativo.
Al fine di inquadrare correttamente la tipologia della lesione il paziente è stato sottoposto a biopsia della lesione che ha rilevato: “Materiale inviato: mucosa peristomale, tre frammenti di cm 0,6 x 0,2 x 0,2; Diagnosi: nessuna documentabile proliferazione neoplastica nei frammenti in esame. Mucosa rivestita da epitelio pavimentoso composto, con discreta flogosi essudativa, produttiva ed angioplastica del corion (tessuto di granulazione)”.
Caso Clinico: RIDUZIONE DI ABNORME TESSUTO IPERPROLIFERATIVO
↓NITRATO D’ARGENTO: trattamento protratto nel
tempo con discomfort del paziente dovuto alle ripetute causticazioni.
↓INTERVENTO CHIRURGICO: non preso in
considerazione a causa del recente intervento chirurgico di dilatazione della stenosi.
↑RIADATTAMENTO PROGRESSIVO DEL FORO DELLA
PLACCA: il diametro del foro della placca è stato progressivamente ridotto per proteggere la cute dalla irritazione delle feci e permettere la regressione del tessuto iperproliferativo.
Caso Clinico: RIDUZIONE DI ABNORME TESSUTO IPERPROLIFERATIVO
19.08.2009 31.08.2009 30.09.2009
28.10.2009 18.12.2009
Caso Clinico: RIDUZIONE DI ABNORME TESSUTO IPERPROLIFERATIVO
Caso Clinico: RIDUZIONE DI ABNORME TESSUTO IPERPROLIFERATIVO
CONCLUSIONI
Al paziente è stata evitata la possibilità di ricorrere nuovamente ad un intervento chirurgico, ed anche di utilizzare una tecnica fastidiosa come quella
della causticazione del tessuto di granulazione con Nitrato d’argento.
Il rimodellamento graduale della foro della placca ha consentito al paziente:
1. Permanenza in situ del presidio per almeno due giorni.
2. Riduzione progressiva del tessuto di granulazione.
3. Riduzione progressivo del bruciore/dolore/sanguinamento.
4. Controlli ambulatoriali per il monitoraggio della guarigione.
Inizio 19.08.2009
Fine
18.12.2009
Caso Clinico: RIDUZIONE DI ABNORME TESSUTO IPERPROLIFERATIVO
Alterazioni Cutanee Peristomali
LESIONI
PSEUDO-VERRUCOSE
(DEPOSITI DI OSSALATI)
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI: LESIONI PSEUDO-VERRUCOSE: (DEPOSITI DI OSSALATI)
DEPOSITI DI OSSALATI
Formazione di cristalli facilitata da urine alcaline, concentrate o in presenza di infezione tratto urinario
Depositi cristallini biancastri sullo stoma e cute
peristomale
Alterazioni Cutanee Peristomali
LESIONI
PSEUDO-VERRUCOSE
(NEOPLASIA)
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI: LESIONI PSEUDO-VERRUCOSE: (NEOPLASIE)
NEOPLASIE
Massa neoplastica alla base dello stoma o su regione peristomale
Facilità al sanguinamento
Fattori predisponenti: resezione inadeguata
Alterazioni Cutanee Peristomali
PERDITA DI SOSTANZA
(DISTACCO MUCO-CUTANEO/SUPPURAZIONI ED ASCESSI)
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI:
PERDITA DI SOSTANZA (Distacco muco-cutaneo/Suppurazioni ed Ascessi)
CAUSE
• Tecnica chirurgica (problemi nella suturazione con i fili da sutura)
• Contaminazione intraoperatoria per scolo di materiale da un intestino mal preparato
• Cute a rischio per fattori concomitanti (diabete, steroidi, irradiazione)
POSSIBILI ESITI
• Separazione della giunzione mucocutanea (parziale o totale)
• Drenaggio non completo
• Stenosi della stomia
• Fistole
Irrigazione eseguita precocemente (nelle colostomie)
Palpazione/osservazione dell’area, esplorazione digitale dello stoma per escludere/confermare la presenza di un tramite fistoloso
Rimozione precoce di alcuni punti di sutura peristomali
Utilizzo di medicazioni avanzate
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Reintervento con riconfezionamento dello stoma (difficile!)
Drenaggio della raccolta
Sutura muco-cutanea dopo o nel corso della guarigione
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI:
PERDITA DI SOSTANZA (Distacco muco-cutaneo/Suppurazioni ed Ascessi)
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI:
PERDITA DI SOSTANZA (Distacco muco-cutaneo/Suppurazioni ed Ascessi)
Cistectomia radicale con UCS bilaterale.
15.03.2010 UCS dx, necrosi peristomale, tessuto di necrosi nella sede del pregresso drenaggio
Caso clinico: NECROSI TESSUTALE IN URETEROCUTANEOSTOMIA
29.03.2010 Fistolizzazione della zona peristomale con la zona del pregresso drenaggio
29.03.2010 Medicazione a zaffo della lesione con KENDALL KERLIX (tre volte a settimana)
06.04.2010 Recupero dell’uretere rimasto beante, tramite apposizione di nuovi punti di sutura
Caso clinico: NECROSI TESSUTALE IN URETEROCUTANEOSTOMIA
15.04.2011 Medicazione con AQUACEL AG (due volte a settimana)
04.05.2010 Chiusura della lesione
Caso clinico: NECROSI TESSUTALE IN URETEROCUTANEOSTOMIA
14.05.2010
U.A., maschio, 67 anni. Il paziente viene sottoposto ad intervento chirurgico di RESEZIONE ANTERIORE DEL RETTO per Etp con confezionamento di Ileostomia di protezione.
Dopo l’intervento il paziente presenta:
- Assenza di feci dalla ileostomia.
- Vomito.
- All’esplorazione digitale dell’ansa efferente presenza di una interruzione (rotazione dell’ansa).
21.05.2010
Dopo circa 5 giorni il paziente viene sottoposto ad intervento chirurgico d’urgenza per resezione di ansa ileale e nuovo confezionamento di ileostomia di protezione.
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
1. La rotazione dell’ansa intestinale provoca una ischemia della stessa. Il forte stato infiammatorio si riflette sui tessuti circostanti rendendo critica la sutura chirurgica e la guarigione per prima intenzione.
2. Tessuto necrotico (fibrina).
3. Eritema di grado severo.
4. Edema – ematoma.
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
Lesione prevalente
• L4 – Lesione ulcerativa (fibrinosa/necrotica)
Topografia
• La lesione interessa i quadranti I – II e III.
Classificazione
• L4, TI – II – III.
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
24.05.2010.
Presidio utilizzato DANSAC NOVA 2
FOLDUP 70MM.
Si inizia a vedere materiale purulento
dalla ferita chirurgica.
Detersione della lesione con
abbondante Soluzione Fisiologica.
La lesione viene zaffata con
medicazione antimicrobica AMD Kendall
Kerlix.
COVIDIEN AMD KENDALL KERLIX.
Il presidio viene modellato per
permettere alla medicazione di
drenare il materiale purulento.
Apparecchiamento della stomia a
conclusione della medicazione.
Rinnovo della medicazione ogni 2
giorni.
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
La lesione come si presenta il 01.06.2010.
La sutura chirurgica ha iniziato a cedere e la lesione si è ingrandita.
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
Lesione prevalente
• L4 – Lesione ulcerativa (fibrinosa/necrotica)
Topografia
• La lesione si è estesa e adesso interessa tutti e quattro i quadranti.
Classificazione
• L4, TV.
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
La lesione si estende in profondità per
circa 10cm.
La lesione si divide ulteriormente i 3
ramificazioni (fistole).
Fistole.
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
Anche questa lesione si estende in
profondità per circa 10 cm.
Sede di futura fistolizzazione.
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
09.06.2010.
Rimozione definitiva dei punti di sutura.
Detersione con Soluzione Fisiologica.
Applicazione di granuli di IODOSORB.
Livellamento della cute peristomale con pasta protettiva.
Applicazione di AMD Kendall Kerlix.
Rinforzo della medicazione con placca idrocolloidale.
Applicazione di DANSAC NOVA 2 FOLDUP CONVEX 55MM.
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
22.06.2010. Detersione con Soluzione Fisiologica.
Applicazione di idrofibra con Argento.
Idrofibra con Ag (Aquacel Ag).
Applicazione di DANSAC NOVA 2 FOLDUP CONVEX 55MM.
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
Valutazione al 16.07.2010
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
Valutazione al 03.08.2010
Valutazione al 09.08.2010 Valutazione al 11.08.2010
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
Valutazione al 18.08.2010 Valutazione al 25.08.2010
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
CONCLUSIONI
Nonostante la vasta deiscenza della ferita chirurgica siamo riusciti a costruire una base d’impianto che consentisse di effettuare il trattamento della lesione con medicazioni avcanzate e permettesse al presidio di raccolta di rimanere in
situ per almeno due giorni.
Le condizioni del paziente assai scadenti (calo ponderale, insufficienza renale, anemia e diminuzione dei valori degli elettroliti) hanno reso necessario
dapprima un ricovero in Nefrologia e successivamente in Chirurgia dove ha effettuato la colonscopia (controllo anastomosi colo-rettale) ed immediatamente
dopo l’intervento di ricanalizzazione.
Inizio 14/ 05/ 2010
Fine 29/ 05/ 2009
Caso Clinico: GESTIONE DI UNA ILEOSTOMIA SU AMPIA DEISCENZA CHIRURGICA
Alterazioni Cutanee Peristomali
PERDITA DI SOSTANZA
(DERMATITE ARTEFATTA)
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI:
PERDITA DI SOSTANZA (Dermatite Artefatta)
DERMATITE ARTEFATTA
Lesioni traumatiche auto-indotte
Distribuzione e forma atipiche
Andamento cronico
Consulenza psichiatrica
Alterazioni Cutanee Peristomali
PERDITA DI SOSTANZA
(PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE - PPG)
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI:
PERDITA DI SOSTANZA (Pyoderma Gangrenoso Peristomale)
Malattie Infiammatorie Intestinali (IBD): Morbo di Crohn - RCU
Neoplasie ematologiche
Artrite reumatoide
Vasculiti
Si tratta di una dermatosi neutrofila non infettiva1.
Clinicamente ha inizio con delle pustole sterili che rapidamente progrediscono e si trasformano in ulcerazioni molto dolorose
e di profondità e diametro variabili, caratterizzate dal classico bordo violaceo.
Il Pyoderma è spesso caratterizzato da ricorrenti ulcerazioni cutanee con essudato
muco purulento oppure emorragico.
La diagnosi di Pyoderma Gangrenoso si basa sulla storia delle malattie del paziente, sulla tipica presentazione
cutanea, sul reperto istopatologico e sulla esclusione di altre malattie che possono avere un aspetto simile. L’eziologia del
Pyoderma Gangrenoso non è stata ancora chiaramente determinata2.
L.K., FEMMINA DI 40 ANNI; COLECTOMIA TOTALE PER RCU NEL 2008; A distanza di circa 20 giorni circa dall’intervento comparsa di piccola deiscenza peristomale seguita da vere e proprie lesioni ulcerative; Comparsa di lesioni ulcerative anche agli arti inferiori; Visita dermatologica; Biopsia cutanea.
Caso Clinico: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE (PPG)
TRATTAMENTO:
- Somministrazione di Infliximab, poi
sospeso e sostituito dalla Ciclosporina per
incremento della sintomatologia dolorosa;
- Medicazione dell’ulcerazione
peristomale :
- Propil Betaina Poliesanide
(Prontosan);
- Idrofibra con Ag (Aquacel Ag);
- Placca idrocolloidale.
- Medicazione dalla ulcerazione agli
arti inferiori:
- Propil Betaina Poliesanide
(Prontosan);
- Idrofibra con Ag (Aquacel Ag);
- Schiuma di Poliuretano. 2PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE: UN APPROCCIO
INTERDISCIPLINARE -Militello Gaetano
-- Antonini Mario
Caso Clinico: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE (PPG)
Donna, 53 anni, sottoposta ad intervento chirurgico di colectomia totale per RettoColite Ulcerosa (RCU) con confezionamento di ileostomia. La paziente accede presso il nostro ambulatorio per l’educazione allo stoma-care. Lo stoma si presenta lievemente protruso rispetto al piano cutaneo addominale, sono presenti ancora i punti di sutura peristomali. La cute peristomale presenta una alterazione cutanea classificabile secondo SACS L4, TI-IV. Viene utilizzato un presidio di raccolta due pezzi, convesso a fondo aperto (DANSAC NOVA 2 55MM FOLDUP).
Antonini M, Militello G, YODERMA GANRENOSO PERISTOMALE: LA MATRICE MODULANTE DI PROTEASI PUÒ RAPPRESENTARE UNA NUOVA
FRONTIERA NEL TRATTAMENTO TOPICO? ATTI CONGRESSO AIOSS, 2011.
Caso Clinico: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE (PPG)
CONTROLLO
• Al controllo, dopo la rimozione dei punti
di sutura peristomali, la stomia si presenta al
pari con il piano cutaneo addominale.
• La cute peristomale è integra.
• La paziente sostituisce regolarmente il
presidio di raccolta ogni due giorni senza
problemi di distacco precoce.
Caso Clinico: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE (PPG)
La paziente torna presso l’ambulatorio a causa della
comparsa di una ulcerazione peristomale classificabile
secondo SACS L3, TI. Viste le caratteristiche della
ulcerazione che si presenta con bordi violacei, in
associazione a diagnosi di RCU, viene sospettato un
Pyoderma Gangrenoso e, di conseguenza, viene
programmata una biopsia.
La medicazione della lesione viene effettuata con il
seguente schema:
• Detersione della lesione e della cute
peristomale con abbondante fisiologica.
• Impacco con Prontosan per circa 10/15 min.
• Applicazione di Idrofibra con Argento (Aquacel
Ag).
• Sostituzione del presidio convesso con presidio
a placca piana.. Medicazione effettuata
quotidianamente.. Controllo ambulatoriale tre
volte a settimana.
Caso Clinico: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE (PPG)
27.07.2011
La paziente viene sottoposta a biopsia cutanea (prelievo di
tre campioni).
In data 05/08/2011 l’ulcerazione cutanea appare
ulteriormente estesa andando ad interessare anche i piani
cutanei sottostanti. La paziente manifesta intenso dolore
durante l’effettuazione della medicazione (VAS = 10).
Vista la rapida progressione dell’ulcerazione si decide di
sostituire il trattamento topico della lesione con lo schema
seguente:
• Detersione della lesione e della cute peristomale
con abbondante fisiologica.
• Impacco con Prontosan per circa 10/15 min.
• Applicazione di Matrice Modulante di Proteasi
(Promogran).
• Utilizzo di presidio con placca piana. Medicazione
effettuata quotidianamente. Controllo ambulatoriale
tre volte a settimana.
Caso Clinico: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE (PPG)
13.08.2011
La paziente effettua la visita Gastroenterologica.
Inizia la terapia con DELTACORTENE.
In data 08/08/2011 viene consegnato il referto istologico con la seguente risposta:
NOTIZIE CLINICHE: Pyoderma?
MATERIALE INVIATO: Biopsia su lesione cutanea regione addominale peristomale.
MACROSCOPICA: quattro frammenti ciascuno del diametro di cm 0,3.
MICROSCOPICA: frammenti cutanei con lieve paracheratosi e marcata esocitosi linfocitaria dell’epidermide. Nel derma
superficiale e profondo è inoltre presente un discreto infiltrato infiammatorio linfo-plasmacellulare con associati
numerosi granulociti neutrofili, sullo sfondo di espressioni di vasculite leucocitoclasica.
DIAGNOSI: il reperto è compatibile con la prospettata diagnosi di PYODERMA GANGRENOSO.
Caso Clinico: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE (PPG)
La guarigione della lesione viene diagnosticata in data 16.09.2011.
È chiaramente visibile l’area interessante la pregressa ulcerazione, segno della progressione verso la
riepitelizzazione completa. Infatti, come viene riportato in letteratura, l’esito della guarigione della
ulcerazione è quello di una area iperpigmentata oppure di una cicatrice cribriforme.
Caso Clinico: PYODERMA GANGRENOSO PERISTOMALE (PPG)
Alterazioni Cutanee Peristomali
PERDITA DI SOSTANZA
(LESIONI DA DECUBITO)
L’ulcera da pressione è un’area localizzata di danno della cute e dei tessuti sottocutanei causata da forze di pressione, trazione,
frizione, o da una combinazione di questi fattori, che si forma
normalmente in corrispondenza di prominenze ossee e la cui gravità è classificata in stadi.
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI:
PERDITA DI SOSTANZA (Lesioni da Decubito)
CAUSE
• Placca convessa che comprime su una ernia parastomale
• Placca convessa che comprime su una recidiva tumorale addominale
• Bacchetta
• Cintura
POSSIBILI ESITI
• Ulcerazione cutanea peristomale più o meno profonda
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI:
PERDITA DI SOSTANZA (Lesioni da Decubito)
Rivalutazione del presidio utilizzato
Rimozione della bacchetta
Rimozione della cintura (o utilizzo di presidi che amortizzano l’effetto della cintura)
Utilizzo di medicazioni avanzate
Interventi Infermieristici
Trattamento Chirurgico
Eventuale riparazione dell’ernia
Eventuale reintervento in caso di recidiva (se possibile)
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI:
PERDITA DI SOSTANZA (Lesioni da Decubito)
Alterazioni Cutanee Peristomali
PERDITA DI SOSTANZA
(Traumi)
ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI:
PERDITA DI SOSTANZA (Traumi)
Lesioni provocate da eventi traumatici sullo
cute peristomale
STUDIO SACS Studio Alterazioni Cutanee Stomali
1. Identificazione delle condizioni della cute
peristomale
RACCOMANDAZIONE n.9
Valutare lo stoma immediatamente dopo l’intervento
e le condizioni della cute stomale/peristomale con
ogni misuratore utilizzando uno strumento per la
classificazione validato per monitorare le
complicanze.
Livello dell’evidenza IV
Studio Alterazioni Cutanee Stomali (SACS)
CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
2. Identificazione dei fattori di rischio che
influenzato le complicanze stomali e
peristomali
RACCOMANDAZIONE n.10
Identificare i fattori di rischio che influenzano le
complicazioni stomali e peristomali .
Livello dell’evidenza III
MALATTIE DI BASE E CO-MORBIDITÀ:
• Interventi chirurgici in regime
d’urgenza.
• Diabete Mellito
• Malattie Infiammatorie Intestinali
(IBD)
FARMACI:
• Corticosteroidi
• Immunosoppressori
• Chemioterapici
IDENTIFICARE I MECCANISMI/SEGNI E
SINTOMI DELL’INFEZIONE:
• Biofilm
• Quorum Sensing
• Traslocazione batterica
CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
3. Terapia topica per l’Alterazione Cutanea
Peristomale
Scelta Medicazioni Avanzate
Timing della lesione
Alginati
Idrofibre
Biguanidi
VAC
Dermatologo
RACCOMANDAZIONE n.3
Consultare il team interdisciplinare per la valutazione
e gli interventi necessari per i nuovi pazienti o per chi
è già portatore di stomia.
Livello dell’evidenza IV
Stomaterapista
Candidosi
Pyoderma
Gangrenoso
Dermatite
artefatta Psoriasi DIC/DAC
CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
4. Educare il paziente e la famiglia
Stomaterapista
Famiglia
Paziente RACCOMANDAZIONE n.17
È raccomandata una valutazione e un follow-
up di un infermiere stomaterapista per il
paziente e per la famiglia dopo l’intervento
chirurgico, per diminuire il distress
psicologico, per promuovere una qualità di
vita ottimale e per prevenire le complicanze.
Livello dell’evidenza IIb
RACCOMANDAZIONE n.18
Educare il cliente e la famiglia a riconoscere
le complicanze che interessano lo stoma e la
cute peristomale.
Livello dell’evidenza IV
CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
Gli strumenti per la classificazione delle alterazioni cutanee peristomali – DET e SACS
TERMINOLOGIA
ERITEMA
• Un eritema di grado severo può essere definito come un arrossamento doloroso diffuso intorno ad una ferita
DISCOLORAZIONE CUTANEA
• I disordini della pigmentazione cutanea sono condizioni in cui la pelle appre più chiara o più scura del normale, a chiazze oppure discolorata
TERMINOLOGIA
PRINCIPI GENERALI
• E’ importante riconoscere quando il normale processo infiammatorio diviene anormale e quando questo dipende da un’infezione
• Il livello del sospetto deve aumentare in caso di presenza di più di un indicatore d’infezione
• La presenza di pus in qualsiasi forma è un indicatore immediato d’infezione, sebbene questo possa essere difficile da identificare
• Nel caso in cui una ferita non guarisce o vi sia qualche problema nel normale processo di guarigione, è necessario indagare più a fondo
PRINCIPI PRATICI
•Qualsiasi arrossamento/infiammazione intorno ad una ferita, che dura più giorni deve destare preoccupazione, specialmente se la cute infiammata risulta più calda della cute dell’area circostante e dolente al tatto
•Un dolore che insorge o aumenta nell’area della ferita in associazione con altri segni di infiammazione/eritema diversi giorni dopo un intervento chirurgico deve destare preoccupazione
•Qualsiasi essudato dalla ferita 48 ore dopo un intervento chirurgico richiede ulteriori indagini
•Prima di diagnosticare un’infezione è necessario escludere altre cause che possono disturbare il normale processo di guarigione (es una sutura mal eseguita etc.)
Page 157
TERMINOLOGIA
EROSIONE
• L’erosione è la perdita di alcuni o di tutti gli strati dell’epidermide (deriva dal termine latino “Erodere”, che significa corrodere, consumare).
Page 158
TERMINOLOGIA
ULCERAZIONE
• L’Ulcera è una piaga della cute oppure di una membrana mucosa, accompagnata dalla disintegrazione del tessuto. L’ulcera può risultare come una completa perdita di tessuto dell’epidermide e spesso porzioni del derma fino al grasso sottocutaneo.
Page 159
TERMINOLOGIA
TESSUTO DI GRANULAZIONE
• A volte il tessuto di granulazione “cresce troppo” al di sopra della superficie della lesione. Questo tessuto viene definito con i termini inglesi di “Hypergranulation tissue” oppure di “Overgranulation tissue”.
• Il tessuto di Ipergranulazione è definito come un eccesso di tessuto di granulazione rispetto a quello richiesto per la guarigione della lesione.
Page 160
Lo studio è stato anche pubblicato sulla rivista italiana
Il Giornale di Chirurgia Studio osservazionale multicentrico sulle alterazioni cutanee
post-enterostomie (SACS). Classificazione delle alterazioni peristomali
2006; Vol. 27 - n. 6/7 - pp. 251-254
Page 161
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale
OWM OSTOMY WOUND MANAGEMENT
A proposal for classifying peristomal skin disorders: results of a multicenters observational study
2007; 53(9): 38-43
Page 162
OBIETTIVO N.1: Studiare e classificare le alterazioni cutanee
secondarie alla creazione di una
enterostomia.
OBIETTIVO N.2: Determinare, attraverso
l’analisi di esami ematochimici e parametri
clinici, se esistesse una correlazione tra gravità dell’alterazione cutanea
ed alterazioni metaboliche.
DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DELLA RICERCA:
E’ stato deciso di non prendere in considerazione aspetti quali:
1. L’eziologia dell’alterazione cutanea peristomale
2. Il trattamento terapeutico
Page 163
CLASSIFICAZIONE
DEFINIZIONE TERMINOLOGICA
PERISTOMALE
E’ stato definito come peristomale tutto ciò che
sta nella cute peristomale, anche non direttamente collegato
con la stomia
Page 164
CLASSIFICAZIONE
DEFINIZIONE TERMINOLOGICA
SEGNO PREVALENTE
E’ stato deciso che la classificazione deve sempre e solo riportare il segno prevalente (più grave) e la relativa topografia (T)
che esprime il posizionamento del segno prevalente della lesione; si
avrà quindi una sola “L” ed eventualmente più “T”.
CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
L1 Lesione
iperemica (arrossamento
peristomale senza perdita di
sostanza)
L2 Lesione erosiva con perdita di
sostanza sino e non oltre il
derma
L3 Lesione
ulcerativa oltre il derma
L4 Lesione ulcerativa
fibrinosa/necrotica
LX Lesione
proliferative (granulomi, depositi di
ossalati, neoplasie)
L1 LESIONE IPEREMICA
(arrossamento peristomale senza
perdita di sostanza)
L1 Lesione
iperemica (arrossamento
peristomale senza perdita di
sostanza)
L2 Lesione erosiva con perdita di
sostanza sino e non oltre il
derma
L3 Lesione
ulcerativa oltre il derma
L4 Lesione ulcerativa
fibrinosa/necrotica
LX Lesione
proliferative (granulomi, depositi di
ossalati, neoplasie)
L2 LESIONE EROSIVA
Con perdita di sostanza sino e non
oltre il derma
CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
L1 Lesione
iperemica (arrossamento
peristomale senza perdita di
sostanza)
L2 Lesione erosiva con perdita di
sostanza sino e non oltre il
derma
L3 Lesione
ulcerativa oltre il derma
L4 Lesione ulcerativa
fibrinosa/necrotica
LX Lesione
proliferative (granulomi, depositi di
ossalati, neoplasie)
L3 LESIONE ULCERATIVA
Oltre il derma
CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
L1 Lesione
iperemica (arrossamento
peristomale senza perdita di
sostanza)
L2 Lesione erosiva con perdita di
sostanza sino e non oltre il
derma
L3 Lesione
ulcerativa oltre il derma
L4 Lesione ulcerativa
fibrinosa/necrotica
LX Lesione
proliferative (granulomi, depositi di
ossalati, neoplasie)
L4 LESIONE ULCERATIVA
Fibrinosa/necrotica
CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
L1 Lesione
iperemica (arrossamento
peristomale senza perdita di
sostanza)
L2 Lesione erosiva con perdita di
sostanza sino e non oltre il
derma
L3 Lesione
ulcerativa oltre il derma
L4 Lesione ulcerativa
fibrinosa/necrotica
LX Lesione
proliferative (granulomi, depositi di
ossalati, neoplasie)
LX LESIONE PROLIFERATIVA
(granulomi, depositi di
ossalati, neoplasie)
TOPOGRAPHY (T)
Perspective of the HCP
- I = Upper Left Quadrant
- II = Upper Right Quadrant
- III = Lower Right Quadrant
- IV = Lower Left Quadrant
- V = All the Quadrants
Patient standing in front of the HCP
The order of the quadrants around the stoma starts in the Upper
Left corner (TI) and ends in the Lower Left corner (TIV) clockwise.
CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
CLASSIFICAZIONE
L1 Lesione iperemica (arrossamento peristomale senza perdita di sostanza)
TV
CLASSIFICAZIONE
L2 Lesione erosiva con perdita di sostanza sino e non oltre il derma
TI - II
CLASSIFICAZIONE
L3 Lesione ulcerativa oltre il derma
TIII - IV
CLASSIFICAZIONE
L4 Lesione ulcerativa fibrinosa/necrotica
TI - III - IV
CLASSIFICAZIONE
LX Lesione proliferative (granulomi, depositi di ossalati, neoplasie)
TV
CLASSIFICAZIONE
LX Lesione proliferative (granulomi, depositi di ossalati, neoplasie)
TII - III
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
Gestione delle complicanze
precoci e tardive E medicazioni avanzate
“Assistenza infermieristica alla persona portatrice di
stomia
14 novembre 2012 – FIRENZE
ANTONINI MARIO Infermiere Stomaterapista/ esperto Wound Care – Ambulatorio
Stomie e Lesioni Cutanee Croniche – Azienda U.S.L. 11 Empoli (FI)