giovanni paolo il e la cultura - fondazione ente dello

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GIOVANNI PAOLO Il E LA CULTURA Cracovia: la grande piazza della città vecchia. La popolarità e l'entusias mo suscitati dal- la figura di Giovanni Paolo II sfugge ad ogni logica apparente. Non c'è stato quo- tidiano, rivista o qualsiasi altro mezzo del- la comunicazione sociale che non si sia, in qualche modo, occupato di lui. Durante il suo recente viaggio negli Stati Uniti, un giornalista americano ha coniato un nuo- vo termine per definire, appunto, la straordinaria capacità di questo pontefice di polarizzare l'attenzione delle masse: «Questo papa- egli ha detto - è fornito di un "mass appeal" mai riscontrato prima d'ora in altri personaggi di primo piano». Pi fealisticameente e discostandoci un po' dalla logica, a volte irriguardosa, di chi "vuoi fare notizia" a tutti i costi, qualun- que sia la materia in questione, possiamo dire che i motivi del consenso e della at- tenzione che circondano la figura di papa Wojtyla vanno, forse, individuati, oltre che nella indiscussa forza carismatica della sua persona, soprattutto nelle attese piu profonde e genuine dell'uomo contempo- raneo, nella sua drammatica ricerca di una risposta rassicurante e definitiva alle pro- prie esigenze fondamentali, risposta che un qualsiasi credo ideologico, la prassi politica e sociale hanno saputo dare. In un'epoca in cui si sono clamorosamente infranti i miti sui quali per lungo tempo hanno poggiato le certezze della nostra vi- 572 viltà, in un epoca dove nella cultura e nel- l'arte ricorre sempre piu frequentem ente il termine di "mort e", questo papa "dal volto umano", questo "papa della speran- za"- come è stato piu volte definito Gio- vanni Paolo II- è divenuto un inevitabile punto di riferimento, attorno al quale si sono rivitalizzate tutte quelle istanze uni- versali connaturate con la stessa essenza dell'uomo, istanze troppo spesso tradite, strumentalizzate, calpestate, offese nella loro intrinseca e inalienabile dignità. La figura di un papa che è stato in gioven- un operaio, un attore e un poeta non poteva non interessare anche coloro che professionalmente sono impegnati nel mondo dell'arte. È recente la notizia secondo la quale il re- gista polacco Zanussi sta attualmentee la- vorando ad un progetto di film sulla vita di papa Wojtyla. È quindi con molto inte- resse che la nostra rivista ospita questo contributo inviatoci dal critico cinemato- grafico polacco Jerzy Plazewski, il quale traccia un breve profilo della figura del pontefice, sottolineando soprattutto il suo rapporto e la sua esperienza con il mondo del teatro e della poesia ed il suo atteggia- mento di estrema apertura nei confronti dell'uomo, della sua dignità, dei suoi valo- ri universali. (c. t.) E realmente impossibile descrivere la gioia e l'orgoglio d'o gn i polacco, credente e non, per l' elezione del ca rd inale Wojtyla al soglio pontificio. Sua Santi Giovanni Pao lo II, " il papa della speranza", ha re- cat o all' interno della Chiesa non so lo le e- sperien ze di tutto il suo popolo - quelle atroci della guerra e qu ell e della " ricostru- zione difficile", avvenuta sulla base di un nuovo ordinament o sociale - ma anche le s ue dot i perso nali. Queste ultime, se nza dubbio, non soltanto sul pross imo futuro del cattolicesimo nel mondo ma sa ranno destinate a esercitare la loro influenza su tutte le grandi questioni morali, anche al di là dei confin i tradizionali della fede. E per ques to motivo che ci se mbra opportu- no so ffermarsi sugli orientamenti intellet- tuali del nuovo papa in vista di un lo- ro event uale riverbero sulla cult ur a e sul- l'ar te. Papa Wojtyla, almeno nei suoi libri, no n ha mai affrontato direttamente i problemi del cinema quelli estetici in via genera- l e. D'altra parte non bisogna dimenticare che il pontefice, nel corso della sua vita, non è stato soltan to un operaio e un mili- tante antinazista, ma anche un poeta e un attore di teatro. Queste esperienza di vita vissuta non pos sono, quindi, renderlo in- differente di fronte ai grandi temi dell'arte contemporanea che ha ormai assunto una importanza sempre maggiore nella vità dell'umanità. E significativo nota re quale sia stata l'evo- lu zione cult ural e del cattolicesimo polac- co, sostanzialmente chiuso e provinciale s ino al 1939. Il confronto (spirituale e i- deologico) con le diverse espressioni dd socialismo gli ha conferito una maturità e un prestigio intellettual e che si può defini- re a buon diritto universale. Ne fa fede il messaggio indirizzato ai polacchi da Gio- vanni Paolo II il 23 ottobre dei 1978: ... «La Chiesa in Polonia ha acquistato una nuo va espressio ne , diventando una Chiesa co nnotata da una testimonianza particola- re, seguita attentamente da tutto il mon- do ... ». Queste paro l e, indirizzate ai suoi compa- trioti, possono, in qualche modo , far na- scere dei sospetti di favoritismo: sospetti avanzati, soprattutto, da coloro che per circa quattro secoli si sono abituati a.! "monopolio" italiano della Santa Sede. Per fugare questo pregiudizio è importan= VkVSIyMjRWFzeVJlYWRlckFyY2hpdmlvIyMjYzBkNTNiZWYtMzJhMC00OTkyLWEwYjYtODhkNTVjNzI3M2ZiIyMjMjAyMC0wNS0xN1QyMzowNjoyMiMjI1ZFUg==

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Page 1: GIOVANNI PAOLO Il E LA CULTURA - Fondazione Ente dello

GIOVANNI PAOLO Il E LA CULTURA

Cracovia: la grande piazza della città vecchia.

La popolarità e l'entusiasmo suscitati dal­la figura di Giovanni Paolo II sfugge ad ogni logica apparente. Non c'è stato quo­tidiano, rivista o qualsiasi altro mezzo del­la comunicazione sociale che non si sia, in qualche modo, occupato di lui. Durante il suo recente viaggio negli Stati Uniti, un giornalista americano ha coniato un nuo­vo termine per definire, appunto, la straordinaria capacità di questo pontefice di polarizzare l'attenzione delle masse: «Questo papa- egli ha detto - è fornito di un "mass appeal" mai riscontrato prima d'ora in altri personaggi di primo piano». Pi fealisticameente e discostandoci un po' dalla logica, a volte irriguardosa, di chi "vuoi fare notizia" a tutti i costi, qualun­que sia la materia in questione, possiamo dire che i motivi del consenso e della at­tenzione che circondano la figura di papa Wojtyla vanno, forse, individuati, oltre che nella indiscussa forza carismatica della sua persona, soprattutto nelle attese piu profonde e genuine dell'uomo contempo­raneo, nella sua drammatica ricerca di una risposta rassicurante e definitiva alle pro­prie esigenze fondamentali, risposta che né un qualsiasi credo ideologico, né la prassi politica e sociale hanno saputo dare. In un'epoca in cui si sono clamorosamente infranti i miti sui quali per lungo tempo hanno poggiato le certezze della nostra vi-

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viltà, in un epoca dove nella cultura e nel­l'arte ricorre sempre piu frequentemente il termine di "morte", questo papa "dal volto umano", questo "papa della speran­za"- come è stato piu volte definito Gio­vanni Paolo II- è divenuto un inevitabile punto di riferimento, attorno al quale si sono rivitalizzate tutte quelle istanze uni­versali connaturate con la stessa essenza dell'uomo, istanze troppo spesso tradite, strumen talizzate, calpestate, offese nella loro intrinseca e inalienabile dignità.

La figura di un papa che è stato in gioven­tù un operaio, un attore e un poeta non poteva non interessare anche coloro che professionalmente sono impegnati nel mondo dell'arte.

È recente la notizia secondo la quale il re­gista polacco Zanussi sta attualmentee la­vorando ad un progetto di film sulla vita di papa Wojtyla. È quindi con molto inte­resse che la nostra rivista ospita questo contributo inviatoci dal critico cinemato­grafico polacco Jerzy Plazewski, il quale traccia un breve profilo della figura del pontefice, sottolineando soprattutto il suo rapporto e la sua esperienza con il mondo del teatro e della poesia ed il suo atteggia­mento di estrema apertura nei confronti dell'uomo, della sua dignità, dei suoi valo­ri universali. (c. t.)

E realmente im possibile descrivere la gioia e l'orgoglio d'ogni polacco, credente e non, per l'elezione del cardinale Wojtyla al soglio po ntificio. Sua San tità Giovanni Paolo II, " il papa della speranza", ha re­cato all' interno della Chiesa non solo le e­sperien ze di tutto il suo popolo - quelle atroci della guerra e quelle della " ricostru­zione difficile", avvenuta sulla base di un nuovo ordinamento sociale - ma anche le sue doti personali. Queste ultime, senza dubbio, non soltanto sul prossimo futuro del cattolicesimo nel mondo ma saranno destinate a esercitare la loro influenza su tutte le grandi questioni moral i, anche a l di là dei confini tradizionali della fede. E per questo motivo che ci sembra opportu­no so ffermarsi sugli orientamenti intellet­tuali del nuovo papa in vista di un lo­ro eventuale riverbero sulla cultura e sul­l'arte. Papa Wojtyla, almeno nei suoi libri, non ha mai affrontato direttamente i problemi del cinema né quelli estetici in via genera­le. D'altra parte non bisogna dimenticare che il pontefice, nel corso della sua vita, non è stato soltanto un operaio e un mili­tante antinazista, ma anche un poeta e un attore di teatro. Queste esperienza di vita vissuta non possono, quindi, renderlo in­differente di fronte ai grandi temi dell'arte contemporanea che ha ormai assunto una importanza sempre maggiore nella vità dell'umanità. E significativo notare quale sia stata l'evo­luzione culturale del cattolicesimo polac­co, sostanzialmente chiuso e provinciale sino al 1939. Il confronto (spirituale e i­deologico) con le diverse espressioni dd socialismo gli ha conferito una maturità e un prestigio intellettuale che si può defini­re a buon diritto universale. Ne fa fede il messaggio indirizzato ai polacchi da Gio­vanni Paolo II il 23 ottobre dei 1978: ... «La Chiesa in Polonia ha acquistato una nuova espressione, diventando una Chiesa connotata da una testimonianza particola­re, seguita attentamente da tutto il mon­do ... ». Queste parole, indirizzate ai suoi compa­trioti, possono, in qualche modo, far na­scere dei sospetti di favoritismo: sospetti avanzati, soprattutto, da coloro che per circa quattro secoli si sono abituati a.! "monopolio" italiano della Santa Sede. Per fugare questo pregiudizio è importan=

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Page 2: GIOVANNI PAOLO Il E LA CULTURA - Fondazione Ente dello

proporre e ad a f ferma re una teori a della attività umana in una chiave essenzialmen­te perso nalistica . Un' altra preo ccupazione che si riflette nel­l' opera d i Karo l Wojtyla è determin ata dalla costante ricerca d i un d ia logo e di un rapporto cost rutti vo co n la giovent ù con­temporan ea . Egli stesso scr ive, infatt i, nel­la prefazio ne al libro di Feliks Wojciech Bednarski O .P. , " L 'educazione dei g iova ­ni adolescenti" : « . . . 11 periodo nel quale il g io va ne matura e fo rm a la sua personalità ha un' impo rtanza fo ndamentale per tutto il suo a vvenire. Dal val o re di ogni uomo, dal suo carattere, dalla sua posizione, da l suo talento d ipende il bene d i tu tt i: della famiglia , della nazione, della Chiesa, della sua pro fessione e stato» . E certa mente questo o rdine d i idee che ha spinto il papa a ded icare il suo li bro piu co nosciuto , " A­more e respo nsabili tà " (tre edizioni in lin­gua polacca; t raduzioni in inglese , ita liano e spagnolo) ai problemi dell 'et ica sessuale . Bisogn a rifar si a lla visione r id utt iva e al mo ralismo astratto d i m olt i libri cat tol ici, p ubbl icati n ella Polonia d'a nteguerra per a pprezzare non solo lo spirito innova to re ma, anche, tutto il rigore e la serietà d i quest'o pera che è andata a ruba a ogni nuova edizione. L ' ;;tutore non poteva non prendere le distanze da questo " puri ta ne­simo" settar io che egli stesso ha definito " uti litarista" co n un felice paradosso. Un pur itan esimo che ha la pretesa d i inqua­drare i problem i del sesso sull o s fo ndo del­la morale cr istiana del Vangelo ma che in­vece cela in sè i p rincipi del naturalismo e

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persino quel li dell'em pirismo scnsuali s"ta . Delineando in chiave posit iva le sue tesi sull 'amo re responsabil e l' a utore no n fa mai ricorso a del le fo rmul e prcordinatc. Egli tende a prc!>cntarc un a visio ne g loba le del pro blema , nel la convinzione che le so­luzioni part ico lar i nei sin goli casi d ipenda­no da q uesto d ato umanisti co di fondo . Il nome d i Karol Wojtyla si ritrova anche nell 'i n troduzione all'a ntologia poetica " La parola nel deserto" , pubblicata a Londra nel 197 1 dall ' "Officina dci P o et i e dci Pi ttor i" . E una antologia d i sci poeti e pittori polacchi res ident i in patr ia o emi­grat i a ll'estero . In essa si legge, t ra l'altro : « Il sacerdozio è sacram ento c vo cazione. La crea zione poetica è una funzione del ta lento , ma i ta lenti determi nano inevit a­bi lmente una vocazione» . E l'a utore si in­terroga· s ulla interdipcndenza d i queste due vocazioni, a suo a vviso co m plementar i. D'alta parte tu tti san no, o rm ai, che Ka rol Wojtyla è , egli stesso , poeta . So tt o lo pseud oni mo di Andrzcj J aw ien egl i ha scritto e pubblicato molte poesie ispira te ai pro blemi della co ndizione umana. Colo­ro che co noscono pi u da vicin o G iova nni Pao lo I I rievo cano spesso a lcun i episodi che testimo nia no il suo profondo at tacca· ment o a lla lingua d 'o rigine . Q uesto pa pa po lig lotta ha soprattutto la preoccupazio­ne di esprimersi in po lacco in modo im­peccabil e. Il pro fesso re Stanisla w Urban­czyk , em inente lingui sta , ha incontrato per ìa prim a vo lta il f uturo pontefice nel l 939, durante una sessione d i studio della "So­cietà degli am ici della lingua ". Non osta n-

te la sua denominazione " democratica" questo ist itut o scmi ologico era mo lto chiu ­'>0 . La prc~cn za c la pa rtecipazio ne a tt iva di questo giovanissimo studente aveva \U­

!>Citato un cen o sca lpore di cui no n \ i è perduto il rico rdo. Mi è estremamente d iffi cile res ti tuire in un'a ltra lingua tu tta la dignit à delle poc~i e

d i Andrzej J a wicn: tu ttavia ten terò alme­no d i darne un'idea im perfet ta t raducendo alcun i bra ni dell' inno " La vigil ia d i Pa­sq ua del 1966" , a pparso sul mensile " Zna k" . A ti to lo in format ivo m i sem bra doveroso rico rda re che il 1966 segna il mi llcnar io della co nversione a l cristianesi­mo della Po lo nia, avven uta per o ra del principe Miezko : un nome che ricorre as­!>ai spesso nella sto ria del nostro popolo, in funzione dell ' unità della nazio ne po lac­ca . La poesia è dedicata a M icszko ma cont ie­ne, soprattut to, una rifless io ne car ica di signi fica to un iversa le sul dest ino dell ' uo­mo c sulla spera nza . Ecco un fra mmento della seco nda pan e, int itolato "Invocazio­ne" . Qu i co mi ncia il dia logo co n Dio : « Il co rpo um ano m uo re nell a sto ria piu freq uentemen te dell ' a lbero , Cont inua l' uo mo , a l di lì della sogli a della mo rte nelle catacombe e nelle cripte Co nti nua l'uo mo che è pa rt ito in colo ro che vengo no do po d i lui Continua l' uomo che a rr iva in co lo ro che sono pa rtiti Co nti nua l' uo mo a l d i fuori dell 'arri vo e della pa rtenza in sé in Te» .

Papa Giovanni Paolo Il Ed ecco un frammento della pan e princi­pale dell ' inno, la settima intitolata " La vigilia di Pasqua del 1966": il doppi o si­gni ficato della paro la " vigilia" , assa i piu percett ibi le in polacco, sotto linea non so lo la vigilia di un particola re giorno dell 'a n­no m a anche il senso d i un'attesa dolente e trepidan te: «Q uesta è una Notte in cui vegliando sulla Tua to mba sia mo p iù Chiesa. Questa è una notte d i lo tta che la dispera­zione e la speranza recano a noi Q uesta lo tta si impone sempre, nuovamen­te su tutte le lotte d ella sto ri<' . essa le riempie fino in fo ndo tu~te queste perdono il loro senso? O lo ri­trovano giustamente? Questa notte il ri to della terra tocca il suo ini zio mille a nni come un a sola Notte: Notte di vigilia presso la T ua tomba». In questo testo , bello e pieno di nobilità , si possono già percepire, a mio avviso, a l­cuni t ratti caratteristici della perso nali tà di questo " papa della speranza" , poeta e at­to re ma, so prattutto, spirito profondo, a­perto a i grandi pro blemi della cultura e dell'uman ità a lla r icerca di un a sua realiz-

zazione morale. Jerzy P lazewski •

(traduzione dal fran cese di Carlo Tagliabue)

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