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La Comunità Montana Valtelli- na di Tirano intende, comun- que, implementare nella sua attività futura alcune forme di sensibilizzazione per taluni di tali aspetti. Di seguito viene fornita una descrizione dettagliata degli aspetti ambientali risultati si- gnificativi a livello territoriale. Gli Gli A A spetti ambientali sul territorio spetti ambientali sul territorio Nel corso degli studi approfonditi per l’Analisi Ambientale Iniziale della Comunità Montana Valtellina di Tirano sono stati presi in considerazione tutti gli aspetti ambientali. A norma del Regolamento EMAS sono stati considerati anche gli aspetti ambientali connesi a rumore, inquinamento elettro- magnetico, inquinamento luminoso, so- stanze pericolose, attività a rischio di incidente rilevante, contaminazione del suolo, mobilità e, tra le emergenze del suolo, i rischi sismico, frane, neve, eson- dazioni. Valutati nel dettaglio, però, non sono ri- sultati aspetti ambientali significativi. Il Regolamento EMAS prevede una esauriente Analisi Ambientale Iniziale che descriva le principali caratteristiche ambientali (geomorfologiche, geologiche, idrogeologiche, idrauliche, meteorologiche, etc.) e l’interazione di queste con le attività e sottoattività svolte dall’ente, definendo una panoramica completa dei problemi, degli ef- fetti e dell’efficienza ambientale. L’Analisi Ambientale Iniziale è stata adottata dalla Comunità Montana Valtellina di Tirano con Delibera del Consiglio Direttivo nr. 112 del 04.07.2005. 39 Tradizione e modernità in questa fontana del nuovo millennio.

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Page 1: Gli spetti ambientali sul territorio · LIM e dell’IBE e considerando il risultato peggiore dei due. È rappresentabile in cinque classi: Classe 1: qualità elevata , Classe 2:

La Comunità Montana Valtelli-na di Tirano intende, comun-que, implementare nella sua attività futura alcune forme di sensibilizzazione per taluni di tali aspetti. Di seguito viene fornita una descrizione dettagliata degli aspetti ambientali risultati si-gnificativi a livello territoriale.

Gli Gli AAspetti ambientali sul territoriospetti ambientali sul territorio

Nel corso degli studi approfonditi per l’Analisi Ambientale Iniziale della Comunità Montana Valtellina di Tirano sono stati presi in considerazione tutti gli aspetti ambientali. A norma del Regolamento EMAS sono stati considerati anche gli aspetti ambientali

connesi a rumore, inquinamento elettro-magnetico, inquinamento luminoso, so-stanze pericolose, attività a rischio di incidente rilevante, contaminazione del suolo, mobilità e, tra le emergenze del suolo, i rischi sismico, frane, neve, eson-dazioni. Valutati nel dettaglio, però, non sono ri-sultati aspetti ambientali significativi.

Il Regolamento EMAS prevede una esauriente

Analisi Ambientale Iniziale che descriva le principali caratteristiche ambientali (geomorfologiche, geologiche, idrogeologiche, idrauliche, meteorologiche, etc.) e l’interazione di queste con le attività e sottoattività svolte dall’ente, definendo una panoramica completa dei problemi, degli ef-fetti e dell’efficienza ambientale. L’Analisi Ambientale Iniziale è stata adottata dalla Comunità Montana Valtellina di Tirano con Delibera del Consiglio Direttivo nr. 112 del 04.07.2005.

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Tradizione e modernità in questa fontana del nuovo millennio.

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D i c h i a r a z i o n e A m b i e n t a l e D i c h i a r a z i o n e A m b i e n t a l e e d i z i o n e 2 0 0 e d i z i o n e 2 0 0 55

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Criteri di significatività

Lago Guinzana Grosotto (2500 m sl.m.)

I criteri utilizzati sistematicamente per valutare ed aggiornare la significatività degli aspetti/impatti am-bientali derivanti dalle attività gestite direttamente dalla Comunità Montana si basano sulla valutazio-ne dei parametri descritti nella tabella seguente. Il metodo propone la valutazione degli aspetti ambientali mediante l’applicazione della formula di ana-lisi di rischio/impatto ambientale :

R = P x D (Rischio di accadimento di un evento indesiderato = Probabilità di accadimento X Danno)

PROBABILITÀ Frequenza / Probabilità di accadimento di un evento (impatto ambientale)

DANNO (o GRAVITÀ DELLE CONSEGUENZE)

La gravità delle conseguenze prodotte dall’aspetto ambientale è valutata in relazione a: Rispetto della conformità normativa, sia di carattere autorizzatorio che di rispetto dei limiti imposti; Tipologia di sostanze eventualmente coinvolte (pericolose/non pericolose); Ampiezza dell’impatto conseguente l’aspetto valutato ( circoscritto alla fon-te / di carattere esteso); Presenza o assenza di recettori sensibili in prossimità dell’impatto; Sensibilità sociale; Capacità di controllo da parte dell’organizzazione in funzione del grado di monitoraggio dell’aspetto sia nel rispetto dei limiti di legge che di proce-dure interne; Utilizzo di tecnologie adeguate per il monitoraggio e il contenimento dell’eventuale impatto.

Definizioni del parametro “probabilità”: Altamente probabile L’evento indesiderato si veri-fica in media con frequenza giornaliera. Probabile L’evento indesiderato si veri-fica in media con frequenza mensile. Poco probabile L’evento indesiderato si veri-fica con frequenza compresa tra 1 e 6 mesi. Improbabile L’evento indesiderato si veri-fica con frequenza annuale o superiore.

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C o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n oC o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n o

Questo approccio, regolato da un’apposita procedura del Sistema di Gestione Ambientale, assegna un punteggio al rischio (R) compreso tra 0 e 16: più il punteggio è alto e maggiore è la significatività dell’aspetto/impatto ambientale. In particolare, la significatività può assumere le seguenti categorie: ⇒ Livello di significatività Alta, ogni volta che si ottiene un punteggio R superiore o uguale a 6,

cui corrisponde nella matrice degli aspetti ambientali, il colore rosso; ⇒ Livello di significatività Bassa, ogni volta che si ottiene un punteggio compreso tra 3<R<6,

cui corrisponde nella matrice degli aspetti ambientali, il colore giallo; ⇒ Significatività ambientale assente o trascurabile, ogni volta che si ottiene un punteggio R<3,

cui corrisponde nella matrice degli aspetti ambientali, il colore verde.

P D

Probabilità dell’evento Danno/Gravità delle conseguenze

Altamente probabile 4 Lieve 1

Probabile 3 Medio 2

Poco probabile 2 Grave 3

Improbabile 1 Gravissimo 4

Definizioni del parametro “gravità”: Lieve: Limiti di legge sempre rispettati, nessuna sostanza pericolosa coinvolta, impatto circoscritto alla fonte, sono presenti ricettori sensibili non in prossimità della fonte di impatto, non sono pervenuti reclami/comunicazioni/segnalazioni dalle parti interessate (o al massimo 1 volta all’anno), monito-raggio frequente (anche superiore a quella definita dalla normativa) e secondo metodologie indica-te dalla normativa. Medio: Occasionali superamenti dei limiti di legge (frequenza > 1 volta all’anno), sono coinvolte so-stanze pericolose per l’ambiente, sono presenti ricettori sensibili non in prossimità della fonte di im-patto, sono pervenuti reclami/ comunicazioni/ segnalazioni da parti interessate (più di 1 all’anno), monitoraggio con frequenza pari a quella definita dalla normativa secondo metodologie indicate dalla normativa, anche se non sempre per tutti gli aspetti ambientali.. Grave: Potenziali superamenti dei limiti di legge (più volte l’anno), sono coinvolte sostanze nocive per l’ambiente, l’impatto non è circoscritto alla fonte, sono presenti ricettori sensibili in prossimità della fonte di impatto, sono pervenuti reclami/comunicazioni/segnalazioni da parti interessate (più volte l’anno), monitoraggio con frequenza non sempre uguale a quella definita dalla normativa secondo metodologie spesso inadeguate (apparecchiature obsolete, non soggette a corrette tarature, criteri visivi,..). Gravissimo: Accertati superamenti dei limiti di legge, sono coinvolte sostanze nocive e bioaccumula-bili per l’ambiente, l’impatto non circoscritto alla fonte, sono presenti ricettori sensibili in prossimità della fonte di impatto, sono pervenuti diversi reclami/comunicazioni/segnalazioni da parti interessa-te, monitoraggio senza frequenza garantita, non utilizzando alcun criterio riconosciuto e/o utilizzan-do tecnologie inadeguate (apparecchiature obsolete, non soggette a corrette tarature, criteri visi-vi,..).

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Per quanto concerne il criterio di valutazione degli aspetti ambientali indiretti, connessi all’attività di pianificazione e gestione del territorio e derivanti da attività di terzi sul territorio di competenza della Comunità Montana, sono stati presi in considerazione:

∗ La possibilità di eventuali impatti ambientali a seguito dell’attività; ∗ La capacità/possibilità per l’Organizzazione di influenzare i soggetti da cui derivano

gli impatti ambientali sul territorio al fine di incidere su un miglioramento della gestione ambientale.

Da una valutazione delle risposte che derivano dalle due considerazioni suddette è determinata la signi-ficatività dell’impatto ambientale. L’attribuzione della risposta positiva ad entrambe le ipotesi, identifica un livello di significatività alto (cui corrisponde nella matrice degli aspetti ambientali il colore rosso), una risposta positiva ed una negativa attribuisce un livello di significatività basso (cui corrisponde nella ma-trice degli aspetti ambientali, il colore giallo), mentre entrambe le risposte negative permettono di iden-tificare assenza di significatività dell’aspetto analizzato (cui corrisponde nella matrice degli aspetti am-bientali, il colore verde). Nella valutazione di ogni aspetto ambientale diretto ed indiretto si tiene conto delle condizioni operative normali, in presenza di anomalie e di situazioni di emergenza. In funzione degli esiti della valutazione della significatività, l'ente ha la possibilità di scegliere quali a-zioni intraprendere per intervenire “a monte” nel momento della pianificazione, e sulla scelta circa i sog-getti terzi cui rivolgersi per le forniture di cui necessita o per l’affidamento di incarichi sul territorio.

Paesaggio Storile

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Risorse idriche Nella Provincia di Sondrio esistono 9 stazioni di campionamento per il monitoraggio della qualità dei corsi d’acqua superficiali, di cui 2 localizzate all’interno del territorio della Comunità Montana: la stazio-ne n.3 presso Villa di Tirano (Loc. Stazzona) per il monitoraggio del fiume Adda, e la stazione n.6 ubica-ta presso Tirano (Loc. Madonna) per il controllo della qualità dell’acqua del torrente Poschiavino (come riportate nella figura seguente). I monitoraggi sono condotti dall’ARPA Lombardia: dagli ultimi campionamenti emerge che complessiva-mente la qualità dei corpi idrici superficiali che interessano il territorio della CM è buona.

Lo stato di qualità dei corpi idrici superficiali viene valutato in base ai seguenti indici:

LIM. Il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori è un indice di qualità chimica delle acque superficia-li, che mette in relazione i nutrienti, le sostanze organiche biodegradabili, il ciclo dell’ossigeno e l’inquinamento microbiologico delle acque; è rappresentabile in 5 livelli di qualità (1=ottimo; 5=pessimo).

IBE. L’Indice Biotico Esteso permette di valutare lo stato di qualità biologica delle acque superficiali at-traverso lo studio di comunità di macroinvertebrati che vivono sul fondo del corso d’acqua e che possono presentare una diversa resistenza e sensibilità agli inquinanti. Più un corso d’acqua presenta un alto grado di inquinamento più si troveranno solo organismi animali poco sensibili e resistenti agli inquinanti; si assegnano dei valori numerici che vanno da 0 (ambiente fortemente inquinato) a 13 (ambiente di otti-ma qualità): questi valori vengono raggruppati in cinque classi di qualità per la determinazione dell’indice I.B.E (dalla Classe I: Ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo sensibile sino alla Classe V: Ambiente fortemente inqui-nato o fortemente alterato).

SECA. Lo Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua si ottiene incrociando i risultati del LIM e dell’IBE e considerando il risultato peggiore dei due. È rappresentabile in cinque classi: Classe 1: qualità elevata , Classe 2: qualità buona, Classe 3: qualità sufficiente, Classe 4: qualità scadente, Classe 5: qualità pessima.

C o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n oC o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n o

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Corsi d’acqua monitorati 2003 2004 2005 Adda INDICI LIM 2 2 2

I.B.E 3 3 3

SECA 3 3 3 Poschiavino INDICI LIM 2 1 2

I.B.E 2 2 3

SECA 2 2 3

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente Provincia di Sondrio, ARPA, Anni 2003-2005

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D i c h i a r a z i o n e A m b i e n t a l e D i c h i a r a z i o n e A m b i e n t a l e e d i z i o n e 2 0 0 e d i z i o n e 2 0 0 55

Flussi di massa per tipologia di fonte emissive presenti nel Comune di Tirano. Fonte: Campagna di misura inquinamento atmosferico- Comune di Tirano- 01/04/2003- 15/05/2003

Relativamente alle acque sotterranee, i due piezometri presenti sul territorio di Tirano (Foro Boario e Tuf), permettono di monitorare lo stato qualitativo della risorsa idrica sotterranea destinata all’approvvigionamento idropotabile. Anche in questo caso l’ARPA effettua periodicamente i campionamenti che hanno portato a risultati posi-tivi (buone caratteristiche idrodinamiche dovute ad impatto antropico ridotto). Per quanto riguarda il consumo di risorse idriche sul territorio (espresso in m3/ab/anno) non si dispone di tutti i dati che permettono di quantificare l’andamento nel tempo, a causa di mancanza di contatori in molti Comuni. Relativamente agli scarichi idrici la scarsità e l’incompletezza delle informazioni acquisite dai singoli Comuni - in termini di caratteristiche qualitative e ricettori finali, strutture fognarie e sistemi di depurazione – non permette di descrivere la situazione.

Aria

L’inquinamento atmosferico è inteso come qualsiasi modificazio-ne della normale composizione dell’aria, dovuta alla presenza di sostanze che alterano le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria tali da compromettere, in modo diretto ed indiretto, la salute dell’uomo e la stabilità dei sistemi naturali (D. Lgs. n. 203 del 1988). Le emissioni derivanti dalle attività industriali e dall’intenso traffico veicolare rappresentano le principali cause di pressione, an-dando ad influire direttamente sullo stato di qualità dell’aria.

Quantità di inquinanti emessi in atmosfera

L’ARPA Lombardia ha predisposto sul territo-rio provinciale una rete di monitoraggio della qualità dell’aria, costituita da 5 centraline fisse dislocate nei principali centri urbani del fondoval-le e da 1 laboratorio mobile. Sul territorio occupato dalla Comunità Montana è presente un’unica stazione di monitoraggio collo-cata presso Tirano, per il quale nel 2003 è stata condotta (dall’ARPA Provincia di Sondrio) una campagna di monitoraggio. La centralina, collocata presso la SS 38, impor-tante infrastruttura viaria per il traffico locale e di comunicazione con gli altri comuni dell'Alta Val-tellina, ha permesso di rilevare le concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici: biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio, ozono, polveri sottili e Composti Organici Volatili (COV).

Le principali sorgenti di emissioni possono essere così sintetizzate: Biossido di zolfo (SO2) = Impianti di riscaldamento Biossido di Azoto (NO2) = Impianti di riscaldamen-to, traffico veicolare, attività industriali Monossido di carbonio (CO) = Impianti di riscalda-mento, traffico autoveicolare, attività industriale Ozono (O3) di origine fotochimica che si forma principalmente in presenza di ossidi di azoto e com-posti organici Polveri sottili (PM10) = Impianti di riscaldamento, traffico veicolare, attività industriali

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C o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n oC o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n o

Dalla lettura della tabella a fianco riportata si nota chiaramente che:

- 47 t/anno di SO2 derivano dai processi di combustione industriale (28 t/anno) e non industriale degli impianti di riscaldamento civile (16,1 t/anno); la restante parte deriva invece dai processi di combustione legati al trasporto su strada (2,1 t/anno), e da altre sorgenti mobili.

- 124 t/anno di NOX derivano dal trasporto su strada (77 t/anno) e dalla combustione industriale (24,1 t/anno) e non industriale (19 t/anno).

- 402 t/anno di COV derivano principalmente dall’utilizzo di solventi (97,1 t/anno), dal trasporto su strada (124 t/anno) e dalle emissioni di origine naturale (109,6 t/anno).

- 909 t/anno di CO provengono soprattutto dal trasporto su strada (489 t/anno), dalla combustione industriale (4,3 t/anno) e da quella degli impianti di riscaldamento civile (373 t/anno).

- 15 t/anno di PM10 provengono principalmente dalla combustione industriale (1,2 t/anno), non industriale(10,7 t/anno) e dal traffico veicolare (3,3 t/anno).

Dall’attività di controllo delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici rilevate dalla stazione mobile dell’ARPA Lombardia (fonte “Rapporto sulla Qualità dell’aria di Sondrio e Provincia- Anno 2004”), è emerso che la qualità dell’aria nel Comune di Tirano non presenta sostanziali criticità per gli inquinanti primari rilevati (SO2, NOx, CO), non essendo stati rilevati nell’anno di riferimento dei superamenti ai valori limite fissati dalle normative vigenti. Le uniche eccezioni sono state rilevate per il PM10, per il quale sono stati riscontrati n° 54 superamenti del valore limite per la media giornaliera. Tali superamenti sono dovuti principalmente al traffico veicolare, visto che sono stati rilevati nelle ore serali e nei giorni feriali. Poiché non è stato possibile disporre di uno studio sulle concentrazioni di inquinanti atmosferici negli altri Co-muni della Comunità Mon-tana, le valutazioni sulla qualità dell’aria per l’intero territorio della Co-munità Montana sono state dedotte dalla campagna d i b i o m o n i t o r a g g i o dell’inquinamento atmosfe-rico da metalli pesanti (Cadmio, Nichel, Rame, Zin-co, ecc..), condotta dal Di-partimento provinciale dell’ARPA nel periodo 2001-2002.

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Monte Storile, Grosio:

a ca. 2400 m s.l.m. svetta la Croce

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Rifiuti La raccolta dei rifiuti solidi urbani per tutti i Comuni della Comunità Montana è gestita dalla società SECAM SpA.

I dati disponibili sulla quantità di Rifiuti Solidi Urbani prodotti sul territorio della Comunità Montana rife-riscono valori rispettivamente pari a 6.377 ton/anno (2002), 6.019 ton/anno (2003), 6.265 ton/anno (2004), 6.065 ton/anno (2005), a cui corrisponde una produzione pro capite e-quivalente, per l’anno 2002 pari a 189,3 Kg/ab, per l’anno 2003 pari a 205,9 kg/ab, per l’anno 2004 pari a 214,6 kg/ab, per l’anno 2005 pari a 208,7 kg/ab. Gli RSU raccolti sono conferiti all’impianto di selezione e ridu-zione volumetrica situato sul Co-mune di Cedrasco (all’interno della Comunità Montana non sono presenti discariche o im-pianti di trattamento rifiuti).

Relativamente alla raccol-ta differenziata si sono registrati dei risultati posi-

tivi: 3.714 tonnellate nel 2002, 4.131 tonnellate nel 20-03, 4.338 tonnellate nel 2004 e 4.521 tonnellate nel 2005. I Rifiuti Speciali “pericolosi e non” prodotti sul territorio della Comunità Montana sono rap-presentati principalmente da: pile, frigoriferi, vernici, toner, neon, olio minerale e fitofarma-ci, e analogamente a quanto avviene per i RSU e per i RD, vengono conferiti e smaltiti presso l’impianto di stoccaggio nel Comune di Cedrasco della SECAM Spa.

Tipologia di rifiuto (Codice Catalogo Europeo Rifiuti)

Numero contenitori Tipo contenitori Comune

Carta e cartone (20 01 01)

1 container Grosotto 1 container Tirano 1 contaniner Aprica

Vetro (20 01 02)

7 campane Bianzone 6 campane Mazzo

di Valtellina 3 campane Sernio 4 campane Tovo Sant'Agata 15 campane Villa di Tirano 1 container Grosotto 23 campane Aprica

Lattine (20 01 40) nd nd nd Farmaci (20 01 32) 2 nd

Bianzone Tirano

Lattine (21 01 40) nd nd nd Plastica (20 01 39)

1 container Grosotto

Ferro (17 04) 1 container Grosotto Gomme (16 01 03) nd nd nd Imballaggi (15 01 06) nd nd nd Organico (20 01 08) nd nd nd Organico non conforme (20 03) nd nd nd Pile (20 01 34) nd nd nd Ingombranti Recuperabile (20 03 07)

1 container Grosio 1 container Tirano 1 container Grosotto

Verde (20 02) 1 container Grosio 1 container Tirano

Toner (08 03 17) nd nd nd

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Produzione di rifiuti per Comune del comprensorio della Comunità Montana,

Fonte SECAM Spa

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Energia Qualsiasi attività umana richiede la produzione di energia; al tal proposito il problema energetico è riconducibile essenzialmente a due aspetti: il reperimento delle fonti di energia disponibili in natura e l’utilizzo razionale e la trasformazione delle stesse.

C o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n oC o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n o

Le fonti energetiche disponibili in natura sono dette primarie; quando non sono direttamente utilizzabili e di conseguenza devono essere trasformate in altre forme di energia denominate secondarie, più comode per gli impieghi desiderati. Tra le fonti di energia primaria si ricorda-no: i combustibili fossili, quali carbone, gas naturale, petrolio, le sorgenti di gas e vapore natu-rale, la radiazione solare, ecc. Poiché alcune fonti energetiche primarie consentono applicazioni molto limitate per la loro esauribilità (carbone, petrolio) si sta affermando gradualmente la necessità di poter disporre di fonti energetiche rinnovabili, disponibili in natura in modo diretto e continuo, e il cui utilizzo comporta minore inquinamento. Le fonti di energia rinnovabile sono rappresentate da: energia solare, energia eolica, energia idrica, energia geotermica ed ener-gia da biomassa.

Come per i precedenti aspetti ambientali nel seguito vengono proposti alcuni indi-catori finalizzati a descrivere la situazio-ne energetica sul territorio della Comuni-tà Montana. Quantità di risorse energetiche utilizzate sul territorio Le risorse energetiche utilizzate sul terri-torio della Comunità Montana per l ’ i l l um i naz i o ne pubb l i c a , pe r l’alimentazione degli impianti di riscal-damento e per l’autotrazione, sono rap-presentate da: energia elettrica, gasolio, gas metano, benzina e GPL. Al momento attuale non si possiedono i

dati completi per poter valutare le quantità totali di fonti energetiche consumate su tutto il territorio og-getto di analisi, con la conseguente impossibilità di stimare l’andamento energetico nel corso degli anni. Si riportano, comunque, i dati che i Comuni hanno trasmesso volontariamente a seguito dell’attività di sen-

Centrale AEM SpA, Grosio

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Comuni Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005

Aprica 90.000 85.000 94.000

631.200 614.000 629.400

Bianzone 32.500 23.000 31.000

40.555 40.710 40.805

Grosio 143.000 143.240 166.310

174.449 199.435 189.187

Consumi in litri per riscaldamento edifici di compe-tenza dei Comuni

Consumi in Kwh per illuminazione edifici di compe-tenza dei Comuni

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Uso delle risorse energetiche - combustibili - sul territorio

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Unità di consumo Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005

Grosotto 38.000 40.000 90.000

275.362 329.137 575.818

Lovero 13.000 6.000 15.500

66.333 72.122 72.240

Mazzo di Valtellina 31.500 30.700 33.500

159.933 161.877 164.525

Sernio 9.100 13.000 9.000

25.151 24.410 13.673

Teglio 144.000 121.000 115.000

138.000 141.000 142.500

Tirano 30.340* 2.950 3.000

1.368.155 1.458.604 1.389.971

1.865.337 2.382.665 2.395.219

Tovo S.Agata 22.000 16.000 15.000

87.400 88.480 87.973

Vervio 7.000 4.800 8.300

3.878 3.360 41.775

Villa di Tirano 75.000 70.700 64.000

347.372 360.802 370.138

D i c h i a r a z i o n e A m b i e n t a l e D i c h i a r a z i o n e A m b i e n t a l e e d i z i o n e 2 0 0 e d i z i o n e 2 0 0 55

Donne e bambini sfoggiano i tipici costumi tradizionali.

Consumi di energia alternativa in Kwh

*Kg olio combustibile

sibilizzazione svolta dalla Co-munità Montana Valtellina di Tirano.

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Si definisce biomassa, tutto ciò che ha natura organica, ad esclusione delle plastiche e dei materiali fos-sili. Le più importanti tipologie di biomassa sono rappresentate da: residui forestali, scarti dell’industria di trasformazione del legno (trucioli, segatura, etc.) scarti delle aziende zootecniche, scarti merca-tali, ed rifiuti solidi urbani. La biomassa rappresenta la forma più importante di accumulo dell’energia solare. Questa, infatti, consente alle piante di convertire, durante la loro crescita, l’anidride carbonica (CO2) in materia organica, tramite il processo di fotosintesi. In questo modo vengono fissate com-plessivamente circa 2·1011 tonnellate di carbonio all’anno, con un contenuto energetico dell’ordine di 70·103 Mtep. In questo modo tutti i materiali or-ganici possono essere utilizzati direttamente come combustibili ovvero trasformati in altre sostanze (solide, liquide o gassose) di più facile utilizzo ne-gli impianti di conversione e per la produzione di energia.

C o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n oC o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n o

Utilizzo di fonti energetiche alternative

Oltre alle fonti tradizionali di energia, sopra elencate, vengono utilizzate (per uso domestico e per il riscal-damento degli edifici di pubblica utilità), nei soli Comuni di Tirano e Teglio, anche fonti di energia rinnova-bile rappresentate dall’energia solare e da quella derivante dall’utilizzo di biomasse. Nel Comune di Tirano il 35% circa degli edifici pubblici è alimentato grazie all’utilizzo di biomasse, mentre nel Comune di Teglio, l’1% utilizza pannelli solari e lo 0,5% pannelli fotovoltaici.

Centrale di teleriscaldamento a biomassa a Tirano

Sul Comune di Tirano è in funzione una centrale di teleriscaldamento alimen-tata a biomassa; questa è rappresen-tata dal materiale di scarto prodotto dalla lavorazione del legno presso le segherie locali. È un'iniziativa preziosa per vari aspet-ti, ma principalmente per il migliora-mento della qualità dell'aria, visto che l’inquinamento atmosferico che ne de-riva risulta estremamente contenuto e inferiore rispetto a quello prodotto da una centrale alimentata con sistemi tradizionali. Tale sistema permette, quindi, di otti-mizzare il riutilizzo degli scarti della lavorazione del legno, evitando il ri-corso alle risorse energetiche tradizionali, e di ottenere dei fumi dalla combustione con minor impatto ambientale.

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Attività economico-produttive Sull’area della Comunità Montana Valtellina di Tirano, la popolazione “attiva” (popolazione in età la-vorativa occupata e in cerca di occupazione) trova impiego, per una quota del 35,7% nel settore “industria/artigianato”, in particolar modo nei Comuni di Teglio, Villa di Tirano e Grosotto; per il 26,4% nel settore “commercio/turismo”, per il quale spiccano i Comuni di Tirano, Grosio e Villa di Tirano. Una percentuale bassa, pari al 6,5%, si rileva per il settore “agricoltura”, considerando l’attività assimilata all’industria o all’artigianato, ma la percentuale aumenta considerando anche le piccole aziende fami-liari. Infine, il restante 31,4% trova impiego nel settore dei servizi vari, come per esempio nella pubbli-ca amministrazione. Tra le attività agricole ritroviamo la seguente distinzione tra le varie tipologie.

Per quanto riguarda il settore produttivo, si riportano le percentuali di addetti e di unità locali per i prin-cipali settori di attività.

Tra le varie attività produttive, si regi-stra un solo stabili-mento a rischio di incidente rilevante (D.lgs. 334/99), ubi-cato sul territorio di Villa di Tirano (si tratta di un deposito di gas liquefatto, VAMP-GAS).

Tipologie di aziende e impianti agricoli

Numero

Az. a conduzione familiare 3.077

Allevamenti 1.724

Az. settore zootecnico 424

Az. settore frutticolo 670 impianti per la produzione di “uva da vino” 1.076 impianti per la coltivazione di mele 9 impianti per la coltivazione di actinidia “kiwi” 14 per la coltivazione di pere

Az. attività apistica 40 apicoltori 1.600 alveari

Az. agrituristiche 7

Fonte: Piano di Sviluppo Economico- Sociale della Comunità Montana Valtellina di Tirano Anno 2000

50

Settori produttivi %addetti %unità locali

settore manifatturiero 28,4% 12,2%

settore costruzioni 12,5% 13,6%

settore commercio 20% 32%

settore “alberghi e pubblici servizi” 10,5% 11,3%

settore artigianato 25% 35%

D i c h i a r a z i o n e A m b i e n t a l e D i c h i a r a z i o n e A m b i e n t a l e e d i z i o n e 2 0 0 e d i z i o n e 2 0 0 55

I terrazzamenti della Valtellina

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Emergenze sul territorio: rischio incendio La Comunità Montana “Valtellina di Tirano” ha una superficie di 45.349,66 ettari di cui 45.227,59 soggetti a rischio incendio; sulla base del numero degli incendi boschivi che si verificano in un anno, della quantità di superficie media percorsa, del numero di anni con incendi, e di altre caratteristiche che permettono di definire il cosiddetto profilo pirologico, il territorio occupato dalla Comunità Montana Valtellina di Tirano appartiene alla Classe di Rischio 2, che corrisponde a “Incendi frequenti, alcuni di grande estensione, …. eventi che si verificano con frequenza e che per la loro estensione possono talvolta rappresentare un problema per le operazioni di estinzione. L’elevata incidenza territoriale richiede la diffusione delle attività di prevenzione e la massima attenzione nelle attività di previsione” (secondo le definizioni riportate nel Piano Regionale delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi- Regione Lombardia 2003). Relativamente agli incendi boschivi verificatisi negli ultimi quattro anni (2000-2005) sul territorio della Comunità Montana, nella tabella seguente se ne riporta una descrizione schematica e riassuntiva per i Comuni interessati. Come evidenziato nella tabella, nell’anno 2002 non si sono verificati incendi, concen-

trati invece nel 2003, 2004 e 2005, soprattutto nei mesi di febbraio-aprile; questo, infatti, nella zona alpina rappresenta (insieme a quello invernale) il periodo a maggior rischio incen-di a causa della presenza del vento e di un clima asciutto. Gli incendi registrati nel 2003 e 2004 si sono verificati anche nel mese di agosto, che solitamente rappresenta il periodo meno rischioso grazie alla presenza di abbondanti piogge estive (da qui l’origine potenzialmente do-losa degli incendi). Nonostante la Comunità Monta-na appartenga ad una Classe di Rischio uguale a 2, su tale territorio negli ultimi anni non si erano verificati incendi boschivi

Anno Comuni Località Superficie totale (ha) Boscata Non boscata

2000 Teglio Tresenda La Piana San. Giovanni

0,03 0,03 0,005

X X X

2001 Teglio 0,092 X (0,12 ha) X (0,8 ha)

Grosio Malghera 65 X

2003 Bianzone Grosotto Vervio

Bonadeo Sunsen

3 2 2

X X X

Sernio

Pozzach 1 X

Tirano Pradentia Ciocca-Ronco Nasen

1,20 3 5

X (2,5 ha) X

X X (0,5 ha)

Villa di Tirano A. Foppa 0,08 X

2005 Grosio Ravoledo, Grom, Bugaton, Poda, Menarolo

45 X (40 ha) X (5 ha)

2004

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C o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n oC o m u n i t à M o n t a n a V a l t e l l i n a d i T i r a n o

Incendi boschivi sul territorio della Comunità Montana Valtellina di Tirano nel periodo 2000-2005. Fonte: Arpa Lombardia-Incendi Boschivi; Comunità Montana Valtellina di Tirano.

Incendio del 2004 sopra l’abitato di Tirano

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D i c h i a r a z i o n e A m b i e n t a l e D i c h i a r a z i o n e A m b i e n t a l e e d i z i o n e 2 0 0 e d i z i o n e 2 0 0 55

di grandi estensioni e di difficile spegnimento; gli unici eventi da menzionare sono quelli verifi-catosi a Bianzone nel 2003, che ha interessato oltre 3 ha di superficie boscata (costituita da ceduo e coniferato) e due abitazioni tempesti-vamente messe in sicurezza, quelli di Tirano del febbraio-aprile 2004, che hanno bruciato com-plessivamente circa 8 ettari di superficie bosca-ta e quello di Grosio che ha riguardato 40 ha di superficie bosacata. La Comunità Montana Valtellina di Tirano, in assenza del Corpo Forestale dello Stato, è com-petente allo spegnimento degli incendi boschivi. Per far fronte al fenomeno, l’ente ha istituito dal 1991 il Servizio Antincendi Boschivi (la squadra A.I.B. conta ad oggi una cinquantina di volontari e si articola nel gruppo Aprica, Tirano/Teglio, Serio/Grosio). Nel 2001 l’ente ha organizzato un corso di aggiornamento-formazione, mentre negli anni seguenti sono state tenute delle eser-citazioni pratiche. Per quanto riguarda le attività presenti sul terri-torio della Comunità Montana potenzialmente soggette a rischio incendio (con riferimento all’elenco allegato al DM 16 Febbraio 1982), si annoverano ad esempio gli impianti di distribu-zione dei gas combustibili, i depositi di legname da costruzione e da lavorazione, depositi e/o

rivendite di vernici e lacche infiammabili, depositi di carta e cartone, ecc.. Data la mancanza di informazioni relative alla presenza e alla distribuzione delle attività potenzialmente

interessate dai suddetti fenomeni accidentali sul territorio, non è possibile completare la presente trat-tazione.

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In alto, anche il periodo invernale rappresenta, nella zona alpina, un mo-mento ad alto rischio incendi a causa della presenza del vento e di un

clima asciutto. A sinistra, operazioni per lo spegnimento degli incendi con l’elicottero.

Sotto, è ben visibile la ferita lasciata dal fuoco sulla montagna all’imbocco della Val Poschiavo (CH)

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TRA STORIA E TRADIZIONE In uno splendido ambiente agricolo, dominato da alti versanti boscosi, circondato da frutteti e castagneti, Lovero accoglie il visitatore con notevoli e pregevoli co-struzioni religiose che sorgono sul suo territorio: la bella e ricca Parrocchia di Santa Maria delle Grazie del 1596, la cui facciata, pur relativamente recente (1895), è assai mossa e merita attenzione; la chiesa dell’Annunciazione di Sant’Agostino (secolo XIII), che ospitava un convento di eremitani, oggi sconsacra-ta e sede di serate dedicate al teatro e rappresentazioni varie. Probabilmente il complesso più interessante dell’area è quello della chiesa di S. Alessandro, che con il suo campanile in stile romanico domina il paese dall’alto: pare che la chiesa sia stata eretta nell'XI secolo e restò fino al 1596 parrocchiale di Lovero. Recenti re-stauri hanno permesso la conservazione di questo insigne monumento. Il comples-so comprende un ossario ove, come d'uso locale, sono ancora conservate le ossa dei defunti, con un affresco che pare cinquecentesco.

DIAMO I NUMERI

515 s.l.m. Ab. 663. Lovero è un tranquillo paese, totalmen-te montano, che dista 32 chilometri da Sondrio, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene. Il suo territorio risulta compreso tra i 497 ed i 2535 metri sul livello del ma-re; l’escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 2038 metri. Lovero conta 663 abitanti (loverini), suddivisi in 289 famiglie con una media per nucleo familiare di 2,24 componen-ti. Il Comune di Lovero ha una superfi-cie di 13,4 chilometri quadrati per una densità abitativa di circa 48,43 abitan-ti per chilometro quadrato. Sorge a 515 metri sopra il livello del mare. A Lovero, particolarmente interessante è l’Oasi naturalistica “Le Piane ”, un progetto di grande valenza ambienta-le realizzato da Legambiente con la collaborazione di AEM.

Il Territorio

Lo Stemma

Localizzazione Alpi Retiche - Comuni di Grosotto, Mazzo, Vervio, Lovero

Bacino imbrifero 919 km²

Dighe / capacità nessun invaso

Centrali 1 - Località Lovero

Potenza installata 2 x 24 MW = 48 MW

Salto medio effettivo 107,25 m

Portata massima turbinabile 58 m³/sec

Quota di restituzione 497 m slm

Scheda tecnica impianto idroelettrico Lovero

Informazioni utili

Municipio Via Venosta, 1/a, cap. 23030, tel. 0342/770055 fax 0342/770006,

e-mail: [email protected]

Stele "Tirano-Lovero" scoperta da Gabriele Antonioli e Davide Pace, a Lovero, nel 1981.

C O M U N E D I L O V E R OC O M U N E D I L O V E R O

Di notevole rilievo socio-economico è l’impianto idro-elettrico AEM di Lovero, in esercizio dal 1948. Esso uti-lizza le portate turbinate dalle centrali di Grosio e Grosotto, le portate dell’Adda captate alla traver-sa di Grosotto e quelle del Torrente Roasco, convoglia-te in un canale sotterraneo dove avviene l’utilizzazione. Le acque, raccolte in vasconi dalla capacità di circa 80.000 m3, vengono convogliate con un canale derivatore in pres-sione sotterraneo della lun-ghezza di 6,564 km sulla ver-ticale della centrale in caver-na di Lovero dove avviene l'utilizzazione. Il canale di restituzione sbocca nel baci-no artificiale di Sernio. Per il miglioramento dell'effi-cienza energetica dell'impian-to, nel corso dell'anno 2004 è stato eseguito un interven-to classif icabile come "intervento di potenziamen-to" che ha previsto la sosti-tuzione delle due turbine.

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L’oasi “Le Piane” nasce ai margini di un invaso ad uso idroelettrico, non lontano da un impianto di lavorazione di inerti (cava) e da un depuratore delle acque). Il circolo Legambiente Media Valtellina ha realizzato un percorso di rinaturazione di quest’area dall’equilibrio naturale così precario. Scommettendo sulla possibilità di trovare equilibri accettabili nell’uso delle risorse è iniziato un dialogo con il proprietario dell’area (AEM SpA) che ha portato all’inaugurazione dell’area naturalistica nella primavera 2001.

Inserita nel progetto di riqualificazione, la vecchia casa del custode della diga si sta trasformando in uno spazio per ospitare campi di volontariato e scolaresche. L’Ambiente Naturale Nei circa 5 ettari dell’area che si estendono ai margini dell’invaso, si determina una diversificazione di ambienti riparali riconducibili a quattro tipologie in funzione della distanza dall’acqua: fascia a-sciutta, bosco di ripa, canneto e ambiente acquatico. Nella fascia asciutta è presente un pioppeto, da tempo abbandonato e bosca-glie formate prevalentemente da robinia, in cui tende però ad affermarsi una differenziazione di specie forestali pioniere come la betulla, il pioppo tremulo e larice; a queste si aggiungono specie tipiche del bosco termofilo come rove-re, ciliegi e prugnolo, inframmezzate da abete rosso, frassino e carpino bianco. Più vicino all’acqua il bosco di ripa annovera diverse specie di salici e ontani, perfettamente adattate a vivere in terreni intrisi d’acqua; procedendo verso l’acqua tendono poi a prevalere i canneti, presenti in piccole estensioni sulle rive dell’invaso e in aree più estese nelle zone umide interne. Infine alcune specie acquatiche colonizzano i punti dell’Adda più protetti dalla forza della corrente o in corrispondenza di pozzi e stagni, proliferando dove le condizioni di luce, profondità e velocità dell’acqua sono più favorevoli. Per quanto riguarda la Fauna, sono presenti molte specie comuni. Volpe e tasso frequentano le rive, mentre nelle acque stagnanti si trovano larve di libellule e coleotteri, pattinatori e girini di rana montana e rospo. Con un po’ di fortuna si può vedere il martin pescatore. Oltre alla gallinella d’acqua, l’area ospita altre specie di uccelli acquatici che utilizzano il canneto

soprattutto come area di sosta durante le migrazioni. Nell'estate 2003, una coppia di cigni reali, catturata sull'Adda a Delebio, è stata rilasciata nel laghetto artificiale di Sernio-Lovero e sem-bra si sia ambientata perfettamente. La femmina era ferita ad una zampa abbastanza gravemente, per cui dopo essere stata cura-ta presso il centro di recupero di Ponte, è stata reinserita con il compagno in un luogo tran-quillo, in cui si spera che la coppia possa riprodursi.

L’Oasi naturale “Le Piane”

Ente Gestore: Legambiente Media Valtellina Sede: c/o Legambiente Media Valtellina, via Arcari, 15, 23037, Tirano

E-mail: [email protected] Come raggiungerla In auto: Percorrendo la ss 38 dello Stelvio e il Comune di Lovero attraver-so la strada comunale che porta sul versante destro della valle. In treno: La stazione ferroviaria più vicina a Tirano (capolinea della Milano Tirano) si trova a 4 km: dalla stazione si raggiunge l’argine destro del fiume Adda e, risalendo la valle lungo il percorso ciclo pedona-le, si giunge alla casa Natura di Retenatura e quindi all’area Le Piane. In autobus: La fermata dell’autobus più vicina (0,5 km) si trova alla Contrada Valchiosa, in Comune di Sernio .

C O M U N E D I L O V E R OC O M U N E D I L O V E R O

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