handball's emotions nr3

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Magazine Ufficiale della Lega Italiana Pallamano

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CASSANO MAGNAGO - MERAN 30-26

VISA ODERZO BONOLLO EMMETI - METALLSIDER MEZZOCORONA 23-26

BOZEN - METELLI COLOGNE 43-28

TRIESTE - PRESSANO 21-17

NUOVA ERA CASALGRANDE - FARMIGEA 31-30

ROMAGNA - AMBRA 30-38

BOLOGNA - TEKNOELETTRONICA TERAMO 24-35

ESTENSE - LUCIANA MOSCONI DORICA 31-29

CUS PALERMO - LAZIO 32-33

CONVERSANO - GEOTER GAETA 28-23

JUNIOR FASANO - TEAMNETWORK ALBATRO 29-21

C.U.S. CHIETI - FONDI 31-27

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pt giocate vinte perse fatti subiti

BOZEN 6 2 2 0 77 53 TRIESTE 6 2 2 0 56 43 CASSANO MAGNAGO 3 2 1 1 52 55 METALLSIDER MEZZOCORONA 3 2 1 1 51 57PRESSANO 3 2 1 1 46 43 FORST BRIXEN 3 1 1 0 27 20 METELLI COLOGNE 0 2 0 2 54 78 VISA ODERZO BONOLLO EMMETI 0 2 0 2 43 53MERAN 0 1 0 1 26 30

pt giocate vinte perse fatti subiti

AMBRA 6 2 2 0 76 53LUCIANA MOSCONI DORICA 3 2 1 1 60 58NUOVA ERA CASALGRANDE 3 2 1 1 58 61ROMAGNA 3 2 1 1 60 57TEKNOELETTRONICA TERAMO 3 2 1 1 57 56ESTENSE 3 1 1 0 31 29TERRAQUILIA CARPI 3 1 1 0 32 22BOLOGNA 0 2 0 2 47 73 FARMIGEA 0 2 0 2 49 61

pt giocate vinte perse fatti subiti

JUNIOR FASANO 6 2 2 0 61 41LAZIO 5 2 1 0 65 61CONVERSANO 3 2 1 1 57 55FONDI 3 2 1 1 55 52TEAMNETWORK ALBATRO 3 2 1 1 47 53C.U.S. CHIETI 3 1 1 0 31 27CUS PALERMO 1 2 0 1 53 61GEOTER GAETA 0 2 0 2 43 60BENEVENTO 0 1 0 1 24 26

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“Lo sport strumen-to di integrazione o di discriminazione?”Avevo scritto altro per questa settimana, ma la tragedia di Lampedusa, con queste centinaia di morti, mi ha profonda-mente colpito, così come credo abbia sconvolto tanti. Ed allora mi sono sentito spinto a parlare di sport guardando a ques-to dramma, proponendo, anche se in questa triste circostanza, una rifles-sione sulla migrazione e la cittadinanza, e sullo sport come importante stru-mento di integrazione, e non di discriminazione, per i giovani immigrati.Vivo in una città, Si-racusa, dove anche quest’estate sono sbar-cati giornalmente cen-tinaia di profughi, mol-tissimi ragazzi, ragazze, bambini e bambine.L’immigrazione non è più un’emergenza, è una realtà quotidiana imprescindi-bile con la quale anche il

mondo dello sport deve confrontarsi in modo positivo e propositivo.Lo sport è per sua natu-ra, o almeno dovrebbe essere, ponte tra popoli e culture diverse. Un modo di vivere, uno strumen-to di integrazione e non solo di competizione, in chiara alternativa con alcuni fenomeni di esasperazione agonis-tica del sistema calcio.E non parliamo solo dello di quello che può essere definito “sport di citta-dinanza”, inteso come sport per tutti, della prat-ica diffusa per il piacere di stare insieme, per il divertimento del gioco, per la socializzazione, per lo star bene. Ma anche della “cittadinanza sporti-va” finalizzata alla pratica dello “sport di prestazi-one”, ovvero quello in cui ci si misura con l’avver-sario, con il cronometro, con il risultato assoluto.Oggi però non si tratta più di decidere quanti

stranieri possano essere schierati in campo, ma piuttosto di decidere chi è straniero e chi no e secondo quali crit-eri. Dobbiamo comin-ciare a chiederci, ad esempio, perché i figli di stranieri nati in Ita-lia, che cominciano a fare sport nelle nostre società sportive, non possano avere gli stes-si identici diritti dei figli di italiani nati all’estero.Credo che le federazioni e le leghe sportive non possano più semplice-mente limitarsi ad ap-plicare le normative in vigore, ma che debbano agire, ancor di più, per stimolare una seria rif-lessione sulla possibilità di acquisto della cittadi-nanza per gli atleti stra-nieri che si siano distinti per “alti meriti sportivi”, e per stimolare l’emana-zione di norme a favore dei minori stranieri tesse-rati con le varie feder-azioni i cui genitori sog-

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giornino regolarmente in Italia, così come già recentemente ripropos-to, per fare una citazione bipartisan, sia dal già presidente CONI Mario Pescante che dall’ex ministro Josefa Idem.Tutti sappiamo che sono ormai circa un milione i ragazzi e le ragazze im-migrati di seconda gen-erazione nati in Italia che vogliono vivere pi-enamente da italiani e fare sport come i propri amici ed amiche, e che non devono essere dis-criminati vivendo una cittadinanza dimezzata. Inoltre si tratta di risorse umane e sportive la cui totale integrazione por-terebbe ad un arricchi-mento numerico e qual-itativo dei nostri vivai.Se lo sport e il gioco sono diritti universali di cui bambini e adolescenti non possono essere pri-vati, è urgente promu-overe un superamento dell’attuale legislazione

proprio a cominciare dal nostro mondo sportivo che è forse più sensibile di altri alla necessità di integrazione, come di-mostra anche la nostra nazionale composta per quasi la metà da atleti ital-iani di origine straniera.Certamente sia la LIPAM che la FIGH troveran-no il modo più oppor-tuno per dimostrare la propria vicinanza alle vittime di Lampedusa.Io posso solo dire, s o m m e s s a m e n t e , l’Italia a chi la ama, lo sport a chi lo ama.Felice sport a tutti.

Aldo Modica

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