i bravi maestri n° 6

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anno 2 - n° 6 febbraio 2010 € 1,50 > chi possiede tutti i mezzi stabilisce tutti i fini < supplemento di informazione e formazione politica al periodico Ischiacity Castagna, non hai più alibi ! Le elezioni Regionali: una formidabile occasione per tornare alle urne anche per il Comune di Casamicciola come fare surf sull’onda lunga del pdl di Riccardo Sepe Visconti [email protected] Insomma Giovan Battista Castagna perché non si decide a sfiduciare il suo Sindaco? Davvero vuol perdere la grande occasione di raggiunge- re due grandi risultati con una sola mossa? Fa- ciliterebbe al suo leader Domenico De Siano la campagna elettorale per le Regionali, favoren- dogli la raccolta di voti nella cittadina terma- le e contemporaneamente si avvantaggerebbe dell’ “onda lunga” pidiellina per l’elezione di se stesso a primo cittadino. Le elezioni Regio- nali alle porte con la assai probabile vittoria del Centrodestra in Campania e con l’altrettan- to probabile affermazione dell’unico candidato forte espresso dall’isola (De Siano, per l’ap- punto) rappresentano (continua) • A PAGINA 23 In politica vince chi aspetta Non si placa la tensione tra gli insoddisfatti consiglieri di maggioranza NELLA LOTTA AL POTERE QUESTO MATCH LO VINCE ENZO FERRANDINO di Riccardo Sepe Visconti [email protected] • A PAGINA 3 Ferrandino sotto scacco Ferrandino sotto scacco Per un certo tempo, mi bastò muo- vere quei pezzi sulle case della scacchiera, sentirne la consisten- za, o anche solo guar- darli, per esserne ap- pagato. Erano il mio primo pensiero del mattino e l’ultimo del- la sera, e i protagonisti di tutti i miei sogni Paolo Maurensig La variante di Lüneburg Quando circa tre anni fa disse di voler fare il sindaco, nessuno lo prese in (seria) considera- zione; oggi, nella nostra intervista, arriva ad af- fermare di sentirsi ancora impreparato per quel ruolo e di non avere alcuna esitazione nell’ap- poggiare in futuro la candidatura di Isidoro Di Meglio. Noi, naturalmente, non gli crediamo. Enzo Ferrandino attualmente è il vero e solo politico uscito vittorioso dalle sanguinose fai- de interne che fin dal primo giorno di questa sindacatura ammorbano l’aria che si respira nel palazzo di via Iasolino. Dietro la cacciata di Lu- igi Telese, qualcuno distinse chiaramente fra le ombre il profilo di Enzo Ferrandino. Lo stesso profilo, talvolta inquietante, che è tornato a pro- iettare la sua sagoma minacciosa nei giorni del- la cruenta defenestrazione dell’assessore Mario Basentini. Non è un caso che oggi l’assessore Enrico Iovine, imposto nel gruppo PD proprio da Enzo, abbia sostanzialmente assunto le più importanti deleghe che furono di Basentini, sommandole addirittura alla delega al traffico, che Enzo Ferrandino ha sempre conteso a Luigi Boccanfuso. Insomma, nel freddo e desolato inverno della politica ischitana un solo nome si impone pre- potentemente sul piattume immobile di tutti gli altri componenti della maggioranza. La pazien- te e a tratti audace strategia adottata da Enzo Ferrandino in questi ultimi mesi è, sotto il profi- lo politico, un manuale di machiavellica effica- cia dell’arte di equilibrismo amministrativo. Enzo ha compreso, a differenza dei suoi colle- ghi, che per fronteggiare la prepotenza e l’inaf- fidabilità del Sindaco, è necessario rivolgergli contro le sue stesse armi: l’uso sistematico della formula “divide et impera”, supportato dalla capacità di saper aspettare il momento giu- sto prima di artigliare la zampata letale. In tal modo, quando ha capito che Isidoro Di Meglio stava assumendo un eccessivo peso decisiona- le, quando si è visto superare dal triumvirato Boccanfuso, Pilato, De Angelis (che tra l’altro gli aveva scippato la desideratissima delega al traffico) e quando, poi, ha visto che il giochet- to del ‘tira e molla’ del gruppo dell’UDC altro non produceva che un accumulo di potere nelle pani di Pinto, Bernardo ed Ambrosino, allora Seguiamo da due anni e una manciata di mesi le vicende politiche del comune di Ca- samicciola Terme e le traver- sie della Giunta D’Ambrosio. Abbiamo riso di fronte alle intemperanze inscenate ad ogni appuntamento pubbli- co dal consigliere Cioffi (mai realmente messo a freno da chi dovrebbe), ma ci siamo soprattutto indignati quando esse hanno superato il limi- te del sacrosanto diritto di fare opposizione, per sfociare nell’offesa all’istituzione del ha deciso con perfido cinismo (che in politica è una gran dote) di giocare le sue carte. Inter- cettato, e probabilmente perfino alimentato, il malcontento di due giovani consiglieri alle prime armi, Gianluca Trani ed il ‘collaborato- re pentito’ Giosuè Mazzella (entrambi delusi dalle poche briciole amministrative elargite loro con umiliante avarizia dal Primo Cittadi- no), ha stretto con loro un patto di dissidenza che per alcuni mesi ha permesso al gruppetto di comportarsi (almeno in apparenza) come un sol’uomo! Qualche commentatore poco edotto sulla storia (vuoi del Senato Romano, vuoi dei primi anni del Ventennio fascista), ha scomoda- to il termine “Aventino” come se i tre si fossero ritirati dalla partecipazione alle decisioni di go- verno per pura protesta. In realtà, la trimurti in salsa ischitana con la sua assenza costringeva pericolosamente la maggioranza ad affrontare le sedute di Consiglio Comunale avendo appe- na undici voti a favore: sarebbe bastata una sola defezione per far crollare miseramente il castel- lo di Giosi Ferrandino. Una situazione troppo appetibile per non attirare all’amo il primo “pe- sciolino goloso” di turno, colui il quale nel ten- tativo di tenere sotto scacco il Consiglio Comu- nale con il suo undicesimo (e apparentemente) determinante voto la maggioranza, avrebbe di fatto trasformato la ritirata dei tre in un ritorno (almeno per Enzo Ferrandino) trionfale. Il “pe- sciolino goloso” fu Giuseppe Di Meglio e la sua fine poco gloriosa la conosciamo tutti. Ma la ci- fra stilistica dell’Arte di tessere trame di Enzo Ferrandino ha raggiunto vette di puro lirismo nel documento di attacco artatamente indiriz- zato contro il gruppo dell’UDC, ma di fatto sot- toscritto con il solo scopo di ridimensionare lo straripante Isidoro Di Meglio. Assistere a questo scontro è stato istruttivo, esattamente come osservare in silenzio una len- ta partita a scacchi tra due vecchi ed abilissimi giocatori. Abile Giosi Ferrandino, abile Enzo Ferrandino. E così se Giosi ha spostato in avan- ti la sua regina (in quei giorni rappresentata da Isidoro Di Meglio) e l’ha portata verso le caselle dell’UDC. Enzo Ferrandino, dal canto suo, ha atteso che Rosanna Ambrosdino effettuasse un arrocco difensivo, (continua) Come vincere con il 70% dei consensi e vivere infelici Nel 2007 la scelta di andare ad ogni costo uniti alle urne fu quella giusta? Consiglio Comunale. Abbia- mo ironizzato, ma abbiamo riflettuto con grande preoccu- pazione di fronte ai continui cambi di campo dei consiglie- ri di maggioranza ed oppo- sizione e abbiamo ascoltato perplessi le loro motivazioni- giustificazioni. Sì, perché è quasi un rompi- capo. Vincenzo D’Ambrosio trionfa nel 2007 conquistando la bellezza del 70% dei con- sensi, ma i problemi interni alla sua compagine comincia- no subito. di Silvia Buchner [email protected] • A PAGINA 11 • A PAGINA 11 Marrazzo: un candidato che vale milioni! De Siano: il ritorno di Ischia in Campania

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I Bravi Maestri N° 6

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Page 1: I Bravi Maestri N° 6

anno 2 - n° 6febbraio 2010

€ 1,50> chi possiede tutti i mezzi stabilisce tutti i fini <

supplemento di informazione e formazione

politica al periodico Ischiacity

Castagna, non hai più alibi !Le elezioni Regionali: una formidabile occasione per tornare alle urne anche per il Comune di Casamicciola

come fare surf sull’onda lunga del pdl

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

Insomma Giovan Battista Castagna perché non si decide a sfiduciare il suo Sindaco? Davvero vuol perdere la grande occasione di raggiunge-re due grandi risultati con una sola mossa? Fa-ciliterebbe al suo leader Domenico De Siano la campagna elettorale per le Regionali, favoren-dogli la raccolta di voti nella cittadina terma-le e contemporaneamente si avvantaggerebbe dell’ “onda lunga” pidiellina per l’elezione di se stesso a primo cittadino. Le elezioni Regio-nali alle porte con la assai probabile vittoria del Centrodestra in Campania e con l’altrettan-to probabile affermazione dell’unico candidato forte espresso dall’isola (De Siano, per l’ap-punto) rappresentano (continua)

• A PAGINA 23

In politica vince chi aspettaNon si placa la tensione tra gli insoddisfatti consiglieri di maggioranza

NELLA LOTTA AL POTERE QUESTO MATCH LO VINCE ENZO FERRANDINO

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

• A PAGINA 3

Ferrandinosotto scaccoFerrandinosotto scacco

Per un certo tempo, mi bastò muo-vere quei pezzi sulle case della scacchiera, sentirne la consisten-za, o anche solo guar-darli, per esserne ap-pagato. Erano il mio primo pensiero del mattino e l’ultimo del-la sera, e i protagonisti di tutti i miei sogni

Paolo MaurensigLa variante di Lüneburg

Quando circa tre anni fa disse di voler fare il sindaco, nessuno lo prese in (seria) considera-zione; oggi, nella nostra intervista, arriva ad af-fermare di sentirsi ancora impreparato per quel ruolo e di non avere alcuna esitazione nell’ap-poggiare in futuro la candidatura di Isidoro Di Meglio. Noi, naturalmente, non gli crediamo.Enzo Ferrandino attualmente è il vero e solo politico uscito vittorioso dalle sanguinose fai-de interne che fin dal primo giorno di questa sindacatura ammorbano l’aria che si respira nel palazzo di via Iasolino. Dietro la cacciata di Lu-igi Telese, qualcuno distinse chiaramente fra le ombre il profilo di Enzo Ferrandino. Lo stesso profilo, talvolta inquietante, che è tornato a pro-iettare la sua sagoma minacciosa nei giorni del-la cruenta defenestrazione dell’assessore Mario Basentini. Non è un caso che oggi l’assessore Enrico Iovine, imposto nel gruppo PD proprio da Enzo, abbia sostanzialmente assunto le più importanti deleghe che furono di Basentini, sommandole addirittura alla delega al traffico, che Enzo Ferrandino ha sempre conteso a Luigi Boccanfuso.Insomma, nel freddo e desolato inverno della politica ischitana un solo nome si impone pre-potentemente sul piattume immobile di tutti gli altri componenti della maggioranza. La pazien-te e a tratti audace strategia adottata da Enzo Ferrandino in questi ultimi mesi è, sotto il profi-lo politico, un manuale di machiavellica effica-cia dell’arte di equilibrismo amministrativo.Enzo ha compreso, a differenza dei suoi colle-ghi, che per fronteggiare la prepotenza e l’inaf-fidabilità del Sindaco, è necessario rivolgergli contro le sue stesse armi: l’uso sistematico della formula “divide et impera”, supportato dalla capacità di saper aspettare il momento giu-sto prima di artigliare la zampata letale. In tal modo, quando ha capito che Isidoro Di Meglio stava assumendo un eccessivo peso decisiona-le, quando si è visto superare dal triumvirato Boccanfuso, Pilato, De Angelis (che tra l’altro gli aveva scippato la desideratissima delega al traffico) e quando, poi, ha visto che il giochet-to del ‘tira e molla’ del gruppo dell’UDC altro non produceva che un accumulo di potere nelle pani di Pinto, Bernardo ed Ambrosino, allora

Seguiamo da due anni e una manciata di mesi le vicende politiche del comune di Ca-samicciola Terme e le traver-sie della Giunta D’Ambrosio. Abbiamo riso di fronte alle intemperanze inscenate ad ogni appuntamento pubbli-co dal consigliere Cioffi (mai realmente messo a freno da chi dovrebbe), ma ci siamo soprattutto indignati quando esse hanno superato il limi-te del sacrosanto diritto di fare opposizione, per sfociare nell’offesa all’istituzione del

ha deciso con perfido cinismo (che in politica è una gran dote) di giocare le sue carte. Inter-cettato, e probabilmente perfino alimentato, il malcontento di due giovani consiglieri alle prime armi, Gianluca Trani ed il ‘collaborato-re pentito’ Giosuè Mazzella (entrambi delusi dalle poche briciole amministrative elargite loro con umiliante avarizia dal Primo Cittadi-no), ha stretto con loro un patto di dissidenza che per alcuni mesi ha permesso al gruppetto di comportarsi (almeno in apparenza) come un sol’uomo! Qualche commentatore poco edotto sulla storia (vuoi del Senato Romano, vuoi dei primi anni del Ventennio fascista), ha scomoda-to il termine “Aventino” come se i tre si fossero ritirati dalla partecipazione alle decisioni di go-verno per pura protesta. In realtà, la trimurti in salsa ischitana con la sua assenza costringeva pericolosamente la maggioranza ad affrontare le sedute di Consiglio Comunale avendo appe-na undici voti a favore: sarebbe bastata una sola defezione per far crollare miseramente il castel-lo di Giosi Ferrandino. Una situazione troppo appetibile per non attirare all’amo il primo “pe-sciolino goloso” di turno, colui il quale nel ten-tativo di tenere sotto scacco il Consiglio Comu-nale con il suo undicesimo (e apparentemente) determinante voto la maggioranza, avrebbe di fatto trasformato la ritirata dei tre in un ritorno (almeno per Enzo Ferrandino) trionfale. Il “pe-sciolino goloso” fu Giuseppe Di Meglio e la sua fine poco gloriosa la conosciamo tutti. Ma la ci-fra stilistica dell’Arte di tessere trame di Enzo Ferrandino ha raggiunto vette di puro lirismo nel documento di attacco artatamente indiriz-zato contro il gruppo dell’UDC, ma di fatto sot-toscritto con il solo scopo di ridimensionare lo straripante Isidoro Di Meglio. Assistere a questo scontro è stato istruttivo, esattamente come osservare in silenzio una len-ta partita a scacchi tra due vecchi ed abilissimi giocatori. Abile Giosi Ferrandino, abile Enzo Ferrandino. E così se Giosi ha spostato in avan-ti la sua regina (in quei giorni rappresentata da Isidoro Di Meglio) e l’ha portata verso le caselle dell’UDC. Enzo Ferrandino, dal canto suo, ha atteso che Rosanna Ambrosdino effettuasse un arrocco difensivo, (continua)

Come vincere con il 70% dei consensi e vivere infeliciNel 2007 la scelta di andare ad ogni costo uniti alle urne fu quella giusta?

Consiglio Comunale. Abbia-mo ironizzato, ma abbiamo riflettuto con grande preoccu-pazione di fronte ai continui cambi di campo dei consiglie-ri di maggioranza ed oppo-sizione e abbiamo ascoltato perplessi le loro motivazioni-giustificazioni. Sì, perché è quasi un rompi-capo. Vincenzo D’Ambrosio trionfa nel 2007 conquistando la bellezza del 70% dei con-sensi, ma i problemi interni alla sua compagine comincia-no subito.

di Silvia Buchner [email protected]

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Marrazzo: un candidato che vale milioni!

De Siano: il ritorno di Ischia in Campania

Page 2: I Bravi Maestri N° 6

TRA I MILLE PROBLEMI ALL’OMBRA DEL TORRIONE...Nicola Monti, appena subentrato all’ex vicesindaco Nicolella, ha preteso con forza la delega al porto: “per troppo tempo Forio è rimasta indietro!”

2 | N°6 | Febbraio 2010

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

Assessore Monti, riprendia-mo il discorso con lei dopo circa sei mesi, all’epoca ancora si dovevano ancora rilasciare le deleghe dopo il burrascoso allontanamento del vicesindaco Nicolella. Parliamo dello stato di salu-te della giunta Regine, come funziona?La Giunta è in buona salute, per il momento c’è grande compattezza sul piano politi-co. Si sta iniziando di nuovo a lavorare bene, anche se questo lavoro è partito da troppo poco tempo per produrre effetti concreti, visibili per la citta-dinanza. Ci sono però all’oriz-zonte alcuni nodi cruciali che il Consiglio Comunale è chiamato a sciogliere, su cui secondo me si fonderanno le fortune e le sfortune dell’Am-ministrazione e che potrebbe-ro modificare i rapporti al suo interno.Vogliamo parlare con fran-chezza di questi problemi all’orizzonte? Il primo vero grande nodo su cui ci sarà un scontro politico è il porto, perché fino ad ora l’amministrazione Regine, come le altre che negli ultimi quarant’anni si sono succedu-te, non ha avuto il coraggio politico di fare la scelta de-finitiva circa l’assetto futuro ed il modello gestionale. Il secondo punto è il problema rifiuti che, per la ricaduta che ha sulla popo-lazione deve, in realtà, ave-re la priorità su tutto e va risolto prima dell’estate. In seno all’Amministrazione c’è una divaricazione netta tra chi pensa che la Torre Saracena possa continuare ad essere la soluzione, con il suo modello gestionale, con la sua capacità organizzativa, con il livello di servizi che attualmente viene svolto e la tariffa che i cittadi-ni devono pagare, e chi invece pensa che bisogna individuare soluzioni alternative: compie-re questa scelta tocca a questo Consiglio Comunale e a que-sta maggioranza, soprattutto. Terzo aspetto è la questione dell’evasione fiscale. In questi ultimi anni abbiamo puntato a svolgere azioni interne con nostri dipendenti e nostre ri-sorse, è arrivato il momento di fare una grande scelta e di at-tivare un sistema di carattere scientifico che faccia un censi-mento dei fabbricati sul terri-

torio e dia la possibilità a tutti di pagare il giusto, in termini di ICI e TIA, e probabilmen-te di pagare meno, ottenendo - grazie ad un maggiore getti-to - anche servizi di maggiore qualità. In subordine a questi tre problemi si aggancia una questione di carattere isolano, l’abusivismo edilizio, la situa-zione è seria e non può essere lasciata a scelte estemporanee. Il nostro patrimonio edilizio - delle imprese e dell’edili-zia civile - va riqualificato ed eventualmente vanno decisi interventi pubblici in questo settore.Lei sa che proprio alcuni giorni fa si è letto su Il Golfo che il suo Sindaco, mi sem-bra assieme a Formisano, avrebbe favorito un abuso edilizio eseguito dalla ma-dre di un assessore?Non conosco nei dettagli la vi-cenda giudiziaria e quindi non ho possibilità di esprimermi.Regine era anche quello che diceva di voler acquisire al patrimonio le opere da de-molire.Io credo che la scelta giusta, che l’Amministrazione ha ap-pena intrapreso con una deli-bera di Giunta, sia di costitui-re nel nostro bilancio un fondo

di rotazione che consen-ta all’ufficio tecnico di eseguire le d e m o l i z i o -ni, dopo aver informato la cit tadinanza che non si tol-lereranno più cos t r u z ion i abusive sul territorio di Forio. Chi co-

struisce abusivamente lo farà con la certezza che non la ma-gistratura dopo dieci anni, non la Regione con il suo fondo, non altri enti, ma il Comune distruggerà fisicamente questi fabbricati.Spesso e volentieri il voto in Giunta è solo il segnale di un intento...Già il fatto che abbiamo votato credo possa testimoniare una volontà.Come ci si muove invece con gli altri abusi, non quelli che verranno, ma quelli che la magistratura vuole abbat-tere?Bisogna muoversi con grande attenzione e credo che ci siano abusi ed abusi. Ogni abuso è un reato sotto il profilo penale, questo lo dice la Legge, però esiste l’abuso di chi ha un ap-partamento di 70 mq, con tre figli e decide di fare 20 mq in

più, e c’è l’abuso di chi, già proprietario di quattro appar-tamenti ad uso speculativo, costruisce in un bosco un ul-teriore appartamento magari realizzando anche una strada e tagliando degli alberi. Sono due casi assolutamente oppo-sti.Lei, dunque, viene dalla scuola politica di Franco Monti? Chi è stato il suo ma-estro?Innanzit ut to l’identità poli-tica nasce da un indirizzo di caratte-re familiare, dalla figura di mio padre che è stato il coordinatore del Partito Co-munista tra gli anni Sessanta ed Ottanta. La scuola politi-ca che ho alle spalle è quella del PCI, da cui provengono lo stesso Franco Monti, Nicola Lamonica, Gennaro Zivelli, Gianni Vuoso, Domenico Sa-vio; poi c’è stato un momento di diaspora ed ognuno ha fatto la sua scelta. Io nasco in Ri-fondazione Comunista di cui ero segretario isolano a dicias-sette anni.Perdoni la banalizzazione: se si volesse incasellarla in un partito, in quale si rico-noscerebbe?Aderisco al Partito Democra-tico..Area Bersani, immagino. Area Bersani, sì, ma a livello locale non credo più nei partiti. Anzi nei prossimi mesi nasce-rà un movimento politico che è un movimento civile, di cui io spero di essere promotore e che vuole venire fuori dalle lo-giche del partito. Localmente, dato il grande trasversalismo, data l’importanza degli inte-ressi che legano fra loro per-sone dalla destra alla sinistra, i partiti sono diventati asso-lutamente delle scatole vuote prive di qualsiasi significato.Come stanno le casse del comune di Forio? Qualche anno fa era l’unico del’isola a non avere sofferenze.Non voglio dire che le casse sono in una situazione florida, però se paragonato ai Comu-ni isolani o del Meridione in genere, Forio si distingue per una sua oculatezza, fermo re-stando lo sforamento del patto di stabilità per l’anno 2009. Tuttavia, tale sforamento è secondo me di natura mera-mente tecnica, mentre sotto il profilo contabile l’ammini-

strazione non soffriva di un problema di deficit delle casse pubbliche. In linea di massima credo che la situazione in cui ci troviamo sia buona. Ciò che manca è la programmazione nell’utilizzo delle risorse e c’è una scarsa capacità di incidere sull’evasione, mancando ap-punto un censimento del pa-trimonio immobiliare.Se tutto sommato il comu-ne di Forio non gode di cat-

tiva salute sul piano economico-f inanziario, com’è possi-bile che non si riesca ad organizzare una raccol-ta dei rifiuti in maniera d i g n i t o s a? Credo che il problema ri-fiuti a Forio nasca da due fattori, in pri-

mo luogo non essere riusciti ad organizzarne un’altra area ecologica, dopo la perdita di quella a Cavallaro. Quanto alla partecipata che gestisce il

servizio, ho sempre sostenuto la necessità di chiudere la Pe-gaso, licenziare i dipendenti, liquidare il TFR e costituire una nuova società. Invece, quando Franco Monti era as-sessore e Ferdinando Amalfi-tano presidente della Pegaso stessa, preferirono fare un ‘passaggio di cantiere’ cosic-ché la Torre Saracena acquistò il ramo d’azienda dei rifiuti dalla Pegaso e risucchiò auto-maticamente tutti i problemi atavici che quell’azienda aveva nell’organizzazione aziendale, delle mansioni, dei livelli di retribuzione, e nel rapporto tra l’amministrazione dell’azien-da ed i dipendenti.Pare proprio, infatti, che alla Torre Saracena uno dei grandi problemi sia il fatto che il personale abbia con-tratti sovradimensionati ri-spetto alle reali mansioni.La Torre Saracena non ha solo questo proble-ma. All’interno dell’Ammini-strazione la si intende come un soggetto di-verso rispetto all’ente comu-nale, come un centro di po-tere, un centro organizzativo di attività au-tonomo, e non come un brac-cio operativo, quale dovreb-be essere una società in hou-se. È un problema di carattere politico che va affrontato, La Torre Saracena è un soggetto che deve lavorare in stretta si-nergia con il Comune. Lei è fra quelli che preferi-rebbero optare per la pri-vatizzazione del servizio di N.U.?In realtà, la legge sui servi-zi pubblici locali di interesse

economico, come sono i rifiu-ti, dice che ormai le società in house non possono essere affi-datarie direttamente dei servi-zi da parte del Comune, quindi si potrebbe scegliere un priva-to che gestisca quell’azienda, e con questo privato avere un rapporto committente-cliente. Sostanzialmente lei mi ha detto: se recuperiamo som-me dall’evasione fiscale e non ci andiamo ad indebitare per gestire la spazzatura, pos-siamo distribuire meglio il peso fiscale sui contribuenti. Pagano tutti, pagano meno, la ‘solita’ cosa che ognuno si augura.Non sarebbe una cosa ‘solita’, per Forio significherebbe un grande salto di qualità, posto che credo esista ancora un 20-30% di evasione.Al di là delle parole e delle intenzioni, tutte ottime, c’è una realtà. La realtà è che

il paese di Forio certa-mente non cresce, è un paese che ha dei progetti ma al mo-mento è in una situazio-ne difficile. P r o v o c a -t o r i a m e n -te vorrei c h i e d e r l e : c’è qualcosa che funziona bene a Fo-

rio?Con questo Sindaco sotto il profilo dell’organizzazione dei servizi che vengono erogati alla cittadinanza si è trovato un discreto equilibrio. Il proble-ma è che adesso c’è un mecca-nismo che funziona e che può essere l’ossatura per compiere il salto di qualità che il paese si aspetta. Regine è stato in fondo rieletto per questo, non

Il Consiglio Co-munale di Forio è a bre-ve chiamato a scioglie-re alcuni nodi su cui si fonderanno le fortune e le sfortune dell’Ammini-strazione e che potreb-bero modificare i rap-porti al suo interno.

La scuola poli-tica che ho alle spalle è quella del PCI, da cui provengono Franco Monti, Nicola Lamonica, Gennaro Zivelli, Gianni Vuoso, Domenico Savio. Io nasco in Rifondazio-ne Comunista di cui ero segretario isolano a di-ciassette anni.

Ho sempre so-stenuto la necessità di chiudere la Pegaso e costituire una nuova so-cietà. Invece, si è scel-to di passare il ramo d’azienda dei rifiuti dal-la Pegaso alla Torre Sa-racena, che ha ereditato anche i problemi atavici che quell’azienda aveva.

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3Febbraio 2010 | N°6 |

Ibm

solo per un aspetto meramen-te clientelare o perché ha fatto una lista più forte, ma perché ha dimostrato, facendo il Pa-lazzetto dello sport, avviando i lavori a San Francesco, ri-qualificando i centri storici, riavviando i servizi sociali, rimettendo un po’ in piedi alcuni aspetti della macchina amministrativa pur nelle tante difficoltà, che era quel sindaco che meglio di Gaetano Colella poteva dare nuovo slancio a questo territorio.Sono convinto che alcuni di voi possano fare bene a Forio, ma non nella compa-gine attuale.Ne sono con-vinto anche io e molto di-penderà dalle scelte di cui ho detto prima, perché esse rappresenta-no un grosso spartiacque rispetto a quello che è stato il modo di gestire la pubblica amministrazione del passato - in cui io sono entrato giovanissimo e in cui Franco Regine è stato invece un protagonista eccezionale, perché è consigliere comunale da circa 35 anni. Se l’Ammini-strazione non farà queste scel-te, chi arriverà dopo, chiunque sia, non potrà operare bene.Parliamo del porto. Innan-zitutto il progetto quale do-vrebbe essere, che cosa si vuole fare di questo porto?Quando Regine decise di affi-darmi questa delega ho dovuto scegliere tra due diverse impo-stazioni. La prima era quella del Sindaco stesso, dell’Am-ministrazione ed anche dell’assessore precedente. Si voleva fare un megaprogetto che prevede-va iniziative di notevole respiro (opere infrastrut tu-rali di messa in sicurezza, spazi per le navi da cro-ciera, elipor-to, parcheggi interrati). Il problema è che per correre dietro a tutto ciò si è finito per non fare as-solutamente nulla nel porto di Forio, che è rimasto in mano all’iniziativa privata. Io ho fatto la scelta di andare sulle cose concrete perché in questo momento i nostri tito-li autorizzativi, la concessione, il problema del project financing ancora aperto, non consentiva-no l’ipotesi di mettere in cam-po un progetto ambizioso. Ho optato, quindi, per un progetto che ci mettes-se quantomeno alla pari con gli altri Comuni sotto il profilo della capacità di approdo delle imbarcazioni. Quindi, pontili galleggianti per natanti di di-versa stazza, fornitura dei ser-vizi essenziali e cominciamo come Amministrazione ad en-trare nel porto, a marcare una

presenza e a dire che il comune di Forio finalmente ha cambia-to rotta ed ha deciso di aprire una nuova epoca. Dal punto di vista della gestione, voglio ap-plicare ciò che è scritto nella legge, creare una società mista con un capitale privato di al-meno il 40%, con una gestione tecnica affidata ai privati, scel-ti mediante gare di evidenza europea, che garantiscono il massimo della trasparenza ed il massimo di competizione tra i partecipanti, e su questo punto non sono disposto a tor-

nare indietro.Cosa pensa del progetto del suo pre-d e c e s s o r e , l’ex vicesin-daco Nicola Nicolella?Quando sono arrivato al Comune non ho trovato nessun parere, nessuna auto-

rizzazione, nessun documento che attestasse la fattibilità di quelle opere; il project finan-cing non era stato revocato, il parere della Soprintendenza su quel progetto non esiste. Sfido chiunque a dimostrare il contrario, perché io all’ufficio porto del Comune non l’ho mai trovato, non è stato richiesto il parere della Dogana, dell’Area Marina Protetta, della Capi-taneria di Porto per la varia-zione della concessione degli ormeggi, è stata fatta all’epo-ca una conferenza dei servizi che è andata deserta, quindi io mi sono trovato all’anno zero, anzi meno. Oggi, dopo aver concordato con tutti gli enti in maniera informale quelle che dovevano essere le soluzioni, abbiamo presentato a tutti loro

nelle forme stabilite dalla legge le ri-chieste di au-torizzazione. Contiamo nel mese di gen-naio di averle e nel mese di febbraio di pubblicare il bando per la cost it uzione della società, la vendita del-

le quote e la realizzazione, se non di tutto l’intervento, alme-no di una buona parte. Ma allora Nicolella è uno sprovveduto che non sa quel-lo che dice…?Io sono abituato a rapportar-mi alle persone in termini

politici. Chi amministra crea la po-litica sugli atti, atti am-ministrativi sul porto di Forio creati dal prece-dente asses-sore sempre nell’ambito della mia amministra-zione, io non ne ho trovati, il funzionario non ne ha

trovati, il sindaco non li ha; potrebbe darsi che questi do-cumenti esistano, sono pronto ad accettare che siano nascosti da qualche parte.Lanciamo un appello a Nico-

lella: se ha prodotto questi documenti che per favore li pubblichi, così il buon Ni-cola Monti li guarderà con interesse.Li guarderò, magari potrebbe-ro tornarci utili per la realiz-zazione del progetto. Passiamo al problema dell’area ecologica. Dove si può individuare lo spazio

necessario? Credo che l’area di via degli Agrumi sia assolutamente insufficiente e si inserisce in una zona fortemente abitata. Abbiamo pensato a tante so-luzioni e a malincuore - visto che Forio ha bisogno di altre due aree piccole per evitare un’area grande di forte impat-to come era quella di Caval-laro - credo che le possibilità siano due. Una è Campotese, a Panza, anch’essa molto ur-banizzata e quindi si dovrà convincere la popolazione ad accettare la cosa, e l’altra è l’area di proprietà del Comu-ne a Zaro. Questa di Zaro è

sempre stata una opzione che ho sempre voluto accantonare, perché mi pare inidonea visto il luogo.Non siete riusciti a trovare aree più interne, magari da acquistare e da poter utiliz-zare?No. Ormai il territorio di Forio è fortemente urbanizzato, in più in alcune zone c’è un pro-

blema di accesso dei camion perché sono impervie. Per me l’area ecologica a Zaro è im-proponibile e anche se so che per gli abitanti di Campotese l’idea di avere lì l’area ecolo-gica costituisce un problema (e ricordi che io stesso sono originario di Panza), Forio non può morire sotto i rifiuti. Se non abbiamo soluzioni al-ternative, e al momento non ce ne sono, bisogna prendersi certe responsabilità. Lei è assessore alla Polizia Urbana. Si è letto sui gior-nali che durante la Notte Bianca i vigili si sono sbiz-zarriti a fare multe. Allora,

mi è venuto da pensare: ecco i “soliti” Nicola e Michele (Ndr. Michele Calise asses-sore alla cultura, che ha cu-rato l’evento), che in qualche modo si pizzicano. No, non è andata così, anzi è stato Michele Calise a chie-dermi l’intervento della Po-lizia municipale al di fuori dell’orario di lavoro. Purtrop-

po nel comune di Forio c’è un problema molto serio, la citta-dinanza ritiene che tutto sia le-cito, questa è un’idea sbagliata che va contrastata. In ogni caso, l’episodio è stato anche un po’ gonfiato sotto il profilo giornalistico, perché mi sono accertato che sulle strisce blu, dove si dice che siano state fatte tantissime multe, c’era il personale che segnava le targhe e chiedeva di pagare il ticket anziché multarlo. Ma perché fare le multe alla Notte bianca, non è un con-trosenso?Le multe sono state fatte in casi eccezionali.

La Torre Sarace-na è un problema politi-co. La si intende come un centro di potere, un sog-getto autonomo e non un braccio operativo, quale dovrebbe essere una società in house.

Con il porto ho dovuto essere concreto. Ho optato per un proget-to che ci mettesse quan-to meno alla pari con gli altri Comuni sotto il profilo della capacità di approdo delle imbarca-zioni.

Atti amministra-tivi relativi al porto di Forio creati dal prece-dente assessore io non ne ho trovati, il funzio-nario non ne ha trovati, il sindaco non li ha. Po-trebbe darsi che questi documenti esistano, sono pronto ad accetta-re che siano nascosti da qualche parte.

Avevo sentito che c’era l’ipo-tesi di un piccolo rimpasto di giunta, mi sembra che più che di crisi si parlava di nor-male avvicendamento, con la figlia di Amalfitano che lascerebbe.In questo momento, no. Io cre-do che adesso l’Amministra-zione abbia trovato una sua quadratura, cosa che nell’in-

tervista che abbiamo fatto in estate avevo ampiamente preannunciato. Credo all’epo-ca di aver dato anche segnali di grande distensione politica per chiudere la diatriba Cali-se-Monti, perché il confronto tra due persone, anche anta-goniste, si fa su fatti concreti e non sull’essere assessore o meno.

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Notte Bianca a Forio: Franco Regine Show

Che il sindaco di Forio, Franco Regine, creda di avere anche una vena artistica è noto a molti e lui non disdegna di sottoporsi alla valutazione dei suoi concittadini. L’ultima volta, in ordine di tempo, du-rante la Notte Bianca foriana dello scorso dicembre, quando è salito su uno dei palchi insieme al gruppo musicale dei New Snobs. Il divertente show, immortalato dalla nostra teleca-mera è visibile su www.ischiacitynetwork.it. Rilan-ciato dal sito Ischiablog, ha scatenato un bel po’ di reazioni nel popolo foriano adepto della rete e che - a quanto pare - non aspettava altro che giudica-re il proprio Sindaco come artista - ma ahilui - so-prattutto come amministratore! Ne proponiamo una selezione ai lettori de I Bravi Maestri: un gustoso collage - nel quale abbiamo conservato volutamente (non apponendo correzioni) l’immediatezza del lin-guaggio dei blog - che rende bene i sentimenti attua-li di elettori e detrattori di Regine & Co.

CRISTINACi sta rovinando! prima i lavori sbagliati a via g. castellaccio, poi gli errori sulla tia, poi il cambio di posti macchina da tempo indeterminato a posti macchina a disco orario, poi le strisce blu, poi la chiusura di via s. caterina per le scuole, poi l’interruzione del parcheggio a rione umberto primo, poi la privatizzazione del parcheggio monterone… ma dove vuole arrivare quest’essere in-degno di qualsivoglia commento???????FABIO Credo che i POOH abbiano trovato il sostituto per il loro chitar-rista la prossima estate!MASSIMO La libertà di espressione è anche questa, perchè criticarlo anche quando si mette in discussione davanti a tanta gente? in fin dei conti in questa veste è abbastanza simpatico, ma il cantante non è forse l’ufficiale delle esecuzioni del tribunale di ischia? vuol dire qualcosa?FABIO Anche L’Imperatore Nerone aveva queste voglie! Non è che que-sto da fuoco a Forio e si mette con la chitara in mano?DARIO questa e’ pazzia pura. per come e’ ridotta forio bisognerebbe mettere un abito a lutto anche al sole…altro che musica e notte bianca! sapete cosa succedeva mentre il nostro caro sindaco si esibiva divertito in queste baggianate? all’altezza di monterone due disgraziati residenti in zona se le davano di santa ragione per accaparrarsi un misero posto auto per posare la macchina

e andarsene a casa a dormire. tutto cio’ perché in zona è diven-tato impossibile posare l’auto per un residente, fra dischi orari strisce blu parcheggio a pagamento costosissimo un residente in quella zona e’ costretto a vendersi la macchina. prima alquanto c’era qualke posticino, ma dopo i lavori a via g. castellaccio e’ diventato impossibile parcheggiare l’auto, in quanto quei quat-tro posti auto liberi che c’erano son diventati a disco orario per mezz’ora…..e mentre i gestori dei parcheggi privati si arricchi-scono e i poveri disgraziati che si trovano ad abitare in zona si scannano, cosa fa il nostro sindaco????????? risposta : semplice, si diverte ! ! s p u t ! ! ! ( per chi non e’ aggiornato ’sput’ e’ un espressione che si adotta quando si vuole macchiare di saliva il viso di una persona)NOSTALGICO Non facciamo di tutt’erba un fascio… Non è che perchè il Sinda-co non fa bene il Sindaco, non bisogna fare la notte bianca. Basta organizzarla bene ! E in questo non è lui che ha peccato ma il “bellissimo assessore” all’immagine !La macchina organizzativa – che nelle precedenti edizioni era oliata e ha funzionato alla perfezione – stavolta è stata una specie di puntata della “Corrida dilettanti allo sbaraglio”: palchi can-cellati con scuse assurde (al Mercato hanno detto che non mon-tavano xchè il tenore Nello Di Maio era infortunato…purtroppo per lui da vari giorni. In realtà si sono dimenticati di far togliere le auto dal parcheggio e gli operai non hanno potuto montare il palco !!!), artisti di una pochezza imbarazzante. L’ossessione per la comunicazione ad alti livelli del “bellissimo assessore” che la faceva da padrona nelle altre edizioni con spazi sui giornali e le tv locali e nazionali s’è squagliata come neve al sole senza uno straccio di comunicato stampa… Il povero DJ Ivano Veccia costretto a incatenarsi con i denti all’impianto per suonare (sfio-rando la rissa e sfogandosi al microfono), xchè l’organizzazione non ne aveva fittato uno ed ha dovuto arrangiarsi con quello del gruppo musicale che aveva suonato prima di lui… E poi niente navetta Pegaso : multe e carro attrezzi a go-go in un paese privo di parcheggi ! Insomma diamo a cesare quel che è di cesare: la tanto chiacchierata ischia globalservice di Esposito e Mendella, l’agenzia che ha organizzato le precedenti edizioni, almeno le cose le faceva bene e pure ti portava un Bennato o un Finizio in piazza, apprezzati da migliaia di persone che si trattenevano fino all’alba ! Quest’anno all’una e mezza era quasi tutto finito. tristezza…morale della favola, caro sindaco Regine: Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova. oppure come diceva il sommo poeta Franco zi’ canonico: “Per tirare la carretta, ci vogliono i ciucci !” (Caro sindaco, avete tanti uomini immagine…ma neanche un ciuccio che tira la car-retta !)RICCARDO SEPE VISCONTIMannò, “Bobo-Nostalgico”, non credo proprio si tratti di “olia-re” la macchina organizzativa alla maniera del famigerato “duo Esposito Mendella”! Ti ricordo che, tra l’altro, Forio si è avvan-taggiato, con ben 90 mila Euro, del finanziamento Regionale “Barocco Campania” (anche se non mi è particolarmente chiaro come si inserisse il tema del “barocco” nella modesta kermesse de La Notte Bianca!…). Diciamo invece che la debacle organizza-tiva è il segno dei tempi: innanzitutto non siamo sotto elezione e dunque non v’è motivo di spendere cifre importanti per gli “sva-ghi del popolino” (per il concerto di Edoardo Bennato di quattro anni fa il medesimo assessore di oggi spese 25 mila Euro), poi c’è da considerare l’inarrestabile involuzione politica ed organiz-zativa che negli anni si è cronicizzata nell’Amministrazione del Torrione: non c’è un settore che funzioni, non c’è un solo proget-to concluso, né idee nuove proposte alla popolazione. La giunta Regine è la negazione del concetto di “buona amministrazione”. Non che altrove, sull’isola, vada assai meglio, tuttavia è certo che ciò che avviene a Forio più che mortificante è mortifero. Mortife-ro è infatti un modo per dire che Forio è stato reso morto! E que-sto è davvero un peccato. Dunque la scalcinatissima, e tuttavia divertente (perché buffa) esibizione del baffuto primo cittadino, altro non è che la giusta chiosa di un anno, o forse farei meglio a dire di un decennio, di assai mediocre modo di far politica e dirigere un municipio. Se la si vuol “leggere” così mi si dovrà dar atto che le stonature di Regine erano assolutamente in linea con il personaggio ed, ahimè, l’intero paese di Forio così com’è ridotto. Riccardo Sepe ViscontiPINOP mamma mia come siete cattivi, sono d’accordo che il Paese non è amministrato bene, ma cosa centra inveire contro il sindaco per un’esibizione muscale? E poi ricordatevi che ogni popolo ha l’amministrazione che si merita e questa amministrazione ha stravinto le elezioni di quasi 1500 voti e non venitemi a raccon-tare che non c’era alternativa (chi asserisce che non c’era alter-nativa o vuole discolparsi o vuole nascondere il voto di favore).Grazie GiuseppeALFREDO Finalmente è nato a Forio un vero gruppo musicale THE NEW SNOBS. Durante l’esibizione della notte bianca il pubblico è an-dato letteralmente in delirio e la folla era così folta tanto da aver superato di gran lunga l’esibizione di Noemi che doveva essere la vera Star della serata. Questo ha dimostrato che la vera attra-zione della serata si è rivelata proprio il complesso isolano, per la linearità, la scioltezza delle interpretazioni e bellezza dei brani proposti. FEDERICAA Franco Regine: Non dare adito alle critiche negative, è solo pura INVIDIA che è la virtù degli stolti. Anche Bill Clinton, ex presidente degli USA, ha sempre suonato il sax nei gruppi musicali anche da presidente, e la gente ha sempre apprezzato questa sua passione di musicista facendogli aumentare la pub-blicità e i consensi. FRANCO continua a suonare con il gruppo THE NEW SNOBS perchè la vostra musica piace veramente e

crea vere emozioni a chi vi ascolta.NOSTALGICO (…) parliamo di come ha suonato Franco Regine ??? Il Sindaco è un grande! Ancora una volta distoglie l’attenzione dalle sue figurelle da 4 soldi…e salva il “bellissimo assessore” mettendoci la faccia in prima persona. Mi ricorda Berlusconi. Speriamo che non gli tirino appresso una statuetta del Torrione ! ! FRANCESCA Franco Regine ed una parte della sua Amministrazione non han-no avuto neanche vergogna di salire sul palco durante la notte bianca per dare gli auguri ai cittadini. Chissà come mai il Sin-daco è sempre circondato dallo stesso “gruppetto” forse perché il resto degli amministratori lo schifa come la maggior parte dei foriani. Mi chiedo nelle tasche di chi sono andati i 60.000,00 euro stanziati dal Comune di Forio ed i 90.000,00 euro messi a dispo-sizione dalla Regione? Se per uno schifo di serata si sono spesi 150.000,00 euro ma non è meglio non organizzare nulla ed usare i soldi per eliminare le buche presenti lungo le strade del paese? FrancescaNOSTALGICO Cara Francesca, i soldi stanziati x la notte bianca sono molti di meno di quelli da te menzionati. Come spesso accade le notizie messe ad arte in piazza x chi vuole screditare questo o quell’am-ministratore si gonfiano a dismisura. Conosco le cifre non per-chè ho le chiavi della stanza dei bottoni ma solo xche sono atti pubblici consultabili: parliamo di un totale poco più basso dei settantamila euro (delibere alla mano…). Ma il problema è un al-tro: è comunque troppo per la miseria e la disorganizzazione che si sono viste. Dice bene chi esalta la notte bianca come mezzo di promozione turistica… Purtroppo Noemi, tony esposito ubriaco e un altro paio di sconosciuti rapper napoletani mezzi fumati di turisti ne hanno attirati zero (e magari ne hanno fatto scappare i rimanenti). I negozi incassano? Andate a fare un giro x il cen-tro che era il cuore della festa: hanno incassato la metà delle 2 precedenti notti bianche. Via Marina e Via Matteo Verde non ne parliamo! Il sindaco e il bellissimo assessore devono fare il giro largo xchè se passano di lì li prendono a botte. Se si vuole buon pubblico che spenda devi offrirgli buono spettacolo. Bennato – Finizio – Luca Sepe – Zelig. Quelli erano artisti, quella era la notte bianca che finiva all’alba. Siii, sono un nostalgico ! Ma delle cose fatte bene ! ! !ALESSANDRO però come picchia duro il buon sepe…certo sempre con educazio-ne e squisita ironia… franco regine…l’ischia global service….se franco regine l’avesse confermato nell’incarico poi sfumato dopo breve tempo di responsabile stampa (nato per le scorse elezioni), se all’epoca non avesse preferito confermare la fiducia all’ischia global service piuttosto che a lei, sarebbe ancora così severo?….certo ,certo…RICCARDO SEPE VISCONTIVedi ALESSANDRO, per formarti un giudizio corretto sul mio operato é probabile che debba sapere semplici cose che, eviden-temente, non sai. Se me lo consenti te le spiego: quando, circa sei mesi prima delle ultime elezioni amministrative di Forio , accet-tai l’incarico affidatomi da Franco Regine di curargli l’immagine ed i rapporti con la stampa, di fatto non conoscevo bene il suo operato politico, e questa mia scarsa conoscenza la pagai dimet-tendomi io stesso da quell’incarico non appena ebbi modo di col-mare le mie lacune! In altre parole non é stato Regine a mandarmi via ma sono stato io a presentargli una mia irrevocabile decisio-ne. Per essere poi, ancora più preciso (ed onesto) ti dirò che mi di-misi non solo per disaccordo con la linea di Regine ma anche per le molte fratture che si vennero a creare tra me e (specialmente) l’assessore Michele Calise, che all’epoca fece ogni sforzo possi-bile per impedirmi di fare un buon lavoro di comunicazione. Per quanto allora fosse stato stabilito di rimborsare (con denaro pri-vato) l’attività che avrei dovuto svolgere con circa 4 mila euro al mese (avrebbero dovuto lavorare insieme a me,quotidianamente e per almeno 8 ore al giorno, due persone, scelte tra la popolazione foriana, e, sempre con quel budget, avremmo dovuto pagare an-che i costi di stampa di tutti i depliants, manifesti, etc. prodotti… fattu un pò tu i conti!), al termine dei due mesi, durante i quali lavorai quotidianamente con e per Franco Regine, proprio poiché DECISI UNILATERALMENTE di andar via, decisi anche uni-lateralmente per coerenza di non chiedere alcun pagamento, né rimborso per il lavoro svolto (poiché lo ritenevo, per l’appunto, incompleto!). Credo che queste mio modo di operare mi consenta oggi a pieno titolo di criticare, anche molto severamente, l’ope-rato di Franco Regine, poiché a differenza dell’andazzo generale non ho “sputato nel piatto dove mangiavo” ma mi sono, più sem-plicemente, rifiutato di mangiare quella che giudicai “una sbobba indigesta”! Spero tu ne convenga. Aggiungo infine che se anche tutto ciò che ti ho descritto non fosse avvenuto, resta comunque una prerogativa della gente saggia l’essere disponibile a cambiare opinione, riformulando le proprie. Quindi non troverei nulla di strano, né improprio se, a distanza di due anni dai fatti, io avessi radicalmente cambiato opinione su Franco Regine. Ma come ti ho spiegato non è andata così, e credo di poter affermare che il mio percorso sia stato estremamente coerente e civile. Perdona la lunghezza della mia risposta. RSVBIRBAche abilita’ questi nostri amministratori nel saper affrontare la notte bianca cantando e suonando e poi ,svestiti i panni degli showmen, far affiggere un comunicato ai foriani esortandoli ad abbattersi da se’ le proprie case abusive… il tutto con grande nonchalance (ossia facciatosta!). complimenti, sindaco e affini.

Ibm

4 | N°6 | Febbraio 2010

Page 5: I Bravi Maestri N° 6

“In nome della trasparenza e dell’onestà chiedo al sindaco Ferrandino di far svolgere in pubblico il lavoro ai suoi assessori”

La battaglia per la trasparenzagiuseppe di meglio, referente isolano del mpa, spinge affinchè le riunioni di giunta vengano celebrate in pubblico

Le ragioni che mi hanno spinto a chiedere la modifica dello Statuto del Comune di Ischia, nella parte in cui non prevede la pubblicità del-le sedute di Giunta, risiedono nella necessità di assicurare la massima trasparenza a tutte le atti-vità deliberative dell’Ente Comunale, garanten-do ai cittadini e ai mass media la possibilità di partecipare alle sedute della Giunta esattamente come avviene per le sedute di Consiglio Comu-nale.

La Giunta è un organo che adotta decisioni molto importanti per i cittadini, e che spes-so determinano impegni di spesa partico-larmente ingenti, ma i processi attraverso i quali si arriva a tali deliberazioni non sempre risultano connotati dalla necessa-ria trasparenza e qualità, né hanno come corollario il doveroso confronto politico, nel merito del singolo provvedimento, tra i componenti della Giunta. La conseguenza è che la stragrande maggioranza delle de-libere viene adottata, come dire, già “con-fezionata”, o spesso addirittura ancora da confezionare, per il ritardo e l’approssima-zione con le quali molto spesso le proposte di delibera vengono presentate dai Diri-genti Comunali all’attenzione della Giun-ta (senza contare che le sedute di Giunta vengono convocate di solito un’ora prima del loro svolgimento, con una semplice te-lefonata, e senza che gli Assessori abbiano contezza dell’ordine del giorno, salvo che per le proposte di delibera eventualmente avanzate dagli stessi).

La presenza del pubblico rendereb-be pertanto molto più attento, e dun-que qualitativamen-te migliore, il lavoro tecnico-politico alla base dei deliberati di Giunta, con in più l’obbligo-do-vere di sviluppare una discussione nel merito dei singoli provvedimenti da adottare.

Da notare che tale proposta di sedute di Giunta pubbliche è stata da me avanzata quan-do il gruppo politico che ho l’onore di rappresentare in Consiglio, l’MPA, era ancora in maggioranza ed annovera-va un assessore in Giunta: ma il Sindaco Ferrandino, il Vice Sindaco Boccanfuso e tutti gli altri componenti della maggio-ranza hanno sempre preferito fuggire dal confronto in pro-posito, perché evidentemente la trasparenza (che è la madre della legalità) viene soltanto predicata, ma non praticata, da questa Amministrazione….

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano Ferrandino e Boccanfuso della possibilità di rendere pubbliche le sedute della Giunta….nel mio ruolo politico istituzionale io ho fat-to e continuerò a fare la mia parte, con l’auspicio che la li-bera stampa faccia la sua…..

Sembra che per questa sua testarda determinazione a volere le Giunte pubbliche il consigliere Giuseppe Di Meglio sia stato co-stretto progressivamente ad allontanarsi dalla maggioranza.In realtà a nessuno degli osservatori politici era sfuggito lo scar-so rapporto di simpatia e di collaborazione che fin dal primo giorno si era instaurato tra il sindaco Giosi Ferrandino ed il consigliere. Giuseppe Di Meglio, all’indomani delle elezioni ri-sultò essere il candidato più votato di tutta la coalizione, ciò non ostante gli fu preferito Isidoro Di Meglio alla presidenza del Consiglio Comunale. Successivamente in segno di protesta il consigliere abbandonò il gruppo PD per passare prima nell’area indipendente quindi in quella MPA. E’ stato proprio questa en-nesima scelta di cambiare il partito di riferimento unita alla pressante richiesta di dare maggiore trasparenza alle convoca-zioni ed allo svolgimento delle Giunte che ha prodotto l’ultima definitiva frattura. Oggi Giuseppe Di Meglio siede nei banchi dell’opposizione ed va maggior ragione non rinuncia alla sua sacrosanta battaglia.

di Giuseppe Di Meglio [email protected]

5Febbraio 2010 | N°6 |

Page 6: I Bravi Maestri N° 6

Lei è il presidente dell’ASCOM di Casamicciola: in che rapporti siete tra presidenti ASCOM, fate fronte comune su certi problemi oppu-re ogni associazione si muove da sola? Attualmente l’ASCOM di Napoli è commissariata ed il commissario Nunzi ci ha prospettato un’occasione unica per Ischia e cioè quella di crea-re una ASCOM unitaria per l’isola. Che tempi potrebbe avere questa iniziativa?E’ già mezz’anno che andiamo avan-ti con questo progetto e credo che nell’arco di tre o quattro mesi riusci-remo a concludere. Si scioglieranno le cariche di tutta l’isola e verrà re-datto uno statuto unico con un unico direttivo ed un unico presidente. Si-curamente, quando ci presenteremo al tavolo dell’ASCOM provinciale po-tremo essere un’Associazione Com-mercianti che raggiunge ottocento iscritti, ma penso che potremmo su-perare i mille, anche perché io vorrei una quota associativa di cinquanta euro. Dobbiamo cercare di chiedere pochissimo all’associato e di dargli il massimo. In più, oltre ai nostri fondi, andremo ad acce-dere anche a quelli provinciali, regio-nali e addirittura nazionali perché alla fine avremo la possibilità di dialo-gore direttamente con le istituzioni a Roma. Perché nasce que-sta associazione, quale dovrebbe essere la funzione dell’ASCOM ?È come se fosse un sindacato di cate-goria, per difendere e tutelare i diritti dei commercianti. Noi ci proponiamo anche in una veste un po’ più aggressiva, cercando di or-ganizzare manifestazioni, eventi, per sostituirci ai Comuni che in questo ambito sono spesso deficitari. Di fat-to sono otto anni che a Casamicciola io organizzo le festività natalizie e da otto anni a questa parte qualcosina è cambiata, mi fa piacere che Casamic-ciola sia stato il trampolino di lancio per un modo diverso di impostare il Natale a Ischia, con un’illuminazio-ne di qualità, dei simboli un po’ più evidenti e qualche manifestazione più importante: sono ini-ziative che a basarsi sui numeri ed i dati di presenze nell’iso-la, hanno avuto un forte riscontro. Tut-tavia, vorrei una risposta più ampia e determinata dai miei colleghi com-mercianti ma anche dagli albergato-ri. Se vogliamo essere incisivi serve l’aiuto di tutti, sia dal punto di vista economico che da quello di disponi-bilità a collaborare e a me fa rabbia che, nonostante ci siano stati piccoli passi in avanti, manchi la volontà di mettere in campo progetti veramente significativi.

Non c’è l’intenzione o non ci sono le capacità?Non c’è l’intenzione, forse maschera-ta anche dall’incapacità, ma credo che manchi proprio l’intenzione, perché le persone sono scettiche, non vedo-no sviluppo. Io però dico sempre che per fare delle piccole cose, come una manifestazione di Natale, non serve chissà cosa. Il Comune già di suo con fondi regionali realizza una discre-ta illuminazione; ci sono dei piccoli contributi che abbiamo, è tutto do-cumentato, ed arriviamo ad ottenere intorno ai 15-20 mila euro, però i commercianti do-vrebbero dare una risposta differente. Oggi (Ndr. Giorno in cui è stata regi-strata l’intervista) è l’Epifania, ma se fa un giro per il corso di Casamic-ciola ci saranno al massimo cinque o sei attività aperte, eppure c’è ancora un flusso turistico forte nel paese e quello che penso è che non possiamo perdere queste opportunità, non pos-siamo dare un disservizio.Mi perdoni la provocazione, ma non è una sorta di fallimento anche suo come presidente dell’ASCOM

di Casamicciola, se non riesce a dia-logare con i suoi colleghi ed a con-vincerli della bontà dell’idea di rimane-re aperti il giorno dell’Epifania, posto che tra dieci giorni non si lavora più? Penso che sia un grande fallimento, ma il fallimento non è dato dal fatto che sono chiusi, bensì dal fatto che oggi i giovani non credono nel commercio e non

credono in quello che il commercio può dare.Lei ha collaborato anche con l’Am-ministrazione di Giosi Ferrandino, quando era sindaco a Casamiccio-la: come si rapportava a lui?Ferrandino è un decisionista, pur ascoltando le posizioni dei suoi inter-locutori, alla fine prevaleva la linea che lui riteneva valida. E aggiun-go che, se non avesse fatto in que-sto modo, non si sarebbe realizzato quello che comunque oggi abbiamo. Gli altri pensavano di fare ammini-

strazione, sono tutti amici, ma la verità è che a governare era solo il Sindaco e così facendo ha cambiato il pae-se in meglio. Oggi noi casamicciolesi dovremmo rimboc-carci le maniche per fare qualcosa in più, senza adagiarci su

quello che è stato prodotto.Sicuramente, non le è sfuggito che c’è una certa insofferenza all’in-terno della stessa maggioranza e alcuni consiglieri non nascondono di desiderare che il sindaco D’Am-brosio entro la fine del mese vada a casa. Lei pensa che potrebbe essere un fatto positivo per il comune di

Casamicciola o crede che in questo momento sia un evento da scongiu-rare?Il sindaco D’Ambrosio secondo me certi attacchi se li cerca, vuoi perché è il suo carattere, vuoi perché si ri-trova in certe situazioni. Non è una novità che il Comune sia in fortissi-mo deficit, sicuramente dovuto alla repentina crescita che c’è stata nel periodo precedente e se hai i dipen-denti senza stipendio da tre mesi, se devi affrontare determinate situazio-ni senza soldi è come dover gestire

una famiglia senza saper portare il pane a casa. Sono convinto che attualmente non stiamo riuscendo a portare risultati utili e che molti di quelli che attualmente ci stanno amministrando sono incapaci a gestire esi-genze e bisogni.Mi sembra che lei abbia una visione ab-bastanza chiara delle cose da fare ed anche

una visione politica probabilmente concreta, la sento anche molto vici-no al sindaco Ferrandino. Ha mai pensato di candidarsi?Lo farei solo se ci fossero con me de-gli amici, piccoli imprenditori, che sono convinto che nel paese potreb-bero dare un contributo forte e serio, sono molto vicine a me ed più di una volta ho parlato con loro di questa mia intenzione. Penso, infatti, che ci siano delle persone sul territorio che potrebbero fare la differenza, oc-correrebbe metterle insieme: in quel contesto a me piacerebbe molto fare parte di una squadra dove le cose si fanno. Anche in questa Amministra-zione ci sono due o tre elementi che mi piacerebbe coinvolgere in questo discorso.Ammesso che lei ed io potessimo decidere, lo manderemmo a casa questo Sindaco entro la fine di gen-

La parola al presidente Ascom di Casamicciola, Lucio D’Orta ed al vicepresidente di Ischia, Silvano Amalfitano

ASCOM Vs Amministrazionila potente lobby dei commercianti è cloroformizzata: da ischia a casamicciola si avverte la necessità di incidere maggiormente

naio, che è il tempo utile per anda-re subito ad elezioni con il minimo di commissariamento, oppure ce lo terremmo per un altro anno con questa Giunta?Attualmente se non si fa una lista se-ria è meglio che tutto rimanga com’è. L’unica cosa che andrebbe fatta, ma non penso che si realizzerà è, se non sciogliere almeno ridurre le due mu-nicipalizzate, ma nessun politico farà questa mossa perché è impopolare.Pare che stiano già cercando un accordo sindacale per quanto ri-guarda il personale di Marina di Casamicciola.L’ho saputo, ma il mio messaggio è diretto non tanto al politico, ma piut-tosto a chi chiede lavoro. Ho fatto un giro in questi giorni per raccoglie-re dei contributi nel paese e ci sono almeno quattro o cinque esercizi commerciali gestiti da persone che vogliono andare in pensione ma non c’è nessuno che voglia rilevarli, ep-pure sono attività che a mio avviso se gestite con un mi-nimo di intelligenza potrebbero dare dei risultati.Può farmi qualche esempio?Io ho un ristorante che vorrei dare in gestione, che è libe-ro da qualsiasi vin-colo e debito e cerco due ragazzi, ma si-curamente a regime servirà una squadra di almeno quattro persone; poi c’è “Articoli di nautica” nei pressi del distributore che vuole cedere, così come quel piccolo fruttivendolo nei pressi del Topless; sempre a Perro-ne a via Cumana c’è un’altra attività che vuole cedere… Quello che vedo è che queste persone che dicono che non hanno un lavoro e che magari lo cercano nelle municipalizzate non si vogliono impegnare per un’impresa privata.

Lei non crede che forse se la gente non prova a fare impresa a Casa-micciola, e se chi ha un’impresa cerca di dismetterla, ciò avviene perché è dalla testa che qualcosa non funziona, perché è l’Ammi-nistrazione che non riesce a dare l’impulso giusto per far girare il motore? Giosi Ferrandino - è vero - ha creato l’isola pedonale, ma le attività sono ri-maste le stesse, c’è stato solo qualche piccolo rinnovamento ma nulla di ve-ramente significativo, non è che sono stati aperti negozi di griffe, non è sta-to realizzato quel passo in più, di cui parlavo prima. Qui aspettiamo sem-pre che qualcun altro faccia, nessuno che si impegni e dica ora io in prima persona cerco di attivarmi. Attual-mente, a Casamicciola, che ha forse il corso con meno negozi dell’isola, ci sono due rioni che potrebbero ospi-tare attività commerciali ma nessuno va lì ad aprirne. Parliamo del Capri-cho, che per essere rinnovato a mio

avviso richiede due milioni di euro al massimo. Perché dieci giovani non si mettono insieme e fanno una società, con duecentomila euro ciascuno, co-sicché due milioni di euro portano benes-sere a dieci persone? Perché aspettiamo sempre che si muova Calise o chissà quale

grande imprenditore da fuori? Perché a rilevare attività come il ristorante Monfalcone, venduto per seicento milioni di vecchie lire, è venuta una persona da fuori, perché non lo fac-ciamo noi ischitani? Perché alla fine ce la prendiamo sempre con l’Ammi-nistrazione quando siamo noi i primi a stare fermi? Credo che l’Ammini-strazione rispecchi quello che siamo.

Il sindaco D’Am-brosio certi attacchi se li cerca, vuoi perché è il suo carattere, vuoi perché si ritrova in cer-te situazioni. Non è una novità che il Comune sia in fortissimo deficit, sicuramente dovuto alla repentina crescita che c’è stata nel periodo pre-cedente.

Sono convinto che molti di quelli che attualmente ci stanno amministrando sono in-capaci a gestire esigen-ze e bisogni del paese.

Penso che at-tualmente ci siano delle individualità che potreb-bero fare la differenza, occorrerebbe metterle insieme: in quel con-testo a me piacerebbe molto fare parte di una squadra dove le cose si fanno.

Perché alla fine ce la prendiamo sempre con l’Amministrazione quando siamo noi i pri-mi a stare fermi? Credo che l’Amministrazione rispecchi quello che sia-mo.

intervista al presidenteASCOM di Casamicciola, Lucio D’Orta

di redazione [email protected]

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Vorremmo innanzitutto un suo parere sull’andamento dell’ASCOM. L’Associazione dovrebbe rappresentare una lobby, il gruppo dei commer-cianti che si uniscono per preservare e promuovere gli interessi della categoria. Una lobby, naturalmente, non do-vrebbe mettersi al di sotto del potere politico, né t a nt o m e no al di sopra, ma essere al fianco, perché rap-presenta un contropote-re e quindi d o v r e b b e dialogare e confrontarsi con l’Amministrazione. Nel momento in cui vediamo il presidente dell’associazione dei commercianti del comu-ne d’Ischia, Marco Bottiglie-ri che, invece di stare al fian-co del sindaco Ferrandino, si

pone sotto di lui, ci doman-diamo (legittimamente) se tutto sta andando come deve andare oppure no. Innanzitutto devo dire che l’ASCOM è un’associazione di categoria rappresentativa nell’ambito nazionale, in quan-to aderisce a Confcommercio. Per quanto riguarda l’ASCOM di Ischia essa è un’istituzio-ne che rappresenta le attività produttive. Tali attività pro-duttive, come diceva lei pri-ma, molte volte non si sentono rappresentate per il semplice

motivo che c’è ultima-mente un po’ di debolezza, che io rico-nosco. Infat-ti ho aperto anche delle questioni in-terne, perché chi fa sin-dacato deve anche rispet-

tare quelli che sono i principi di una organizzazione e quella che è la tutela dei propri as-sociati. Le amicizie personali rimangono tali, ma le due isti-tuzioni, sia quella politica, sia quella sindacale, si devono ri-

spettare a vicenda e si devono confrontare quotidianamente sui problemi. L’ASCOM do-vrebbe essere una associazio-ne rappresentativa innanzitut-to, i commercianti dovrebbero sentirsi garantiti e tutelati ed oggi ammetto che non lo sono, oggi la nostra organizzazione si è appiattita un po’.Lei condivide il nostro giu-dizio di un presidente trop-po subordinato al Sindaco oppure non è d’accordo con tale valutazione?Sono d’accordo sulla consta-tazione che oggi il presidente non sta in-t raprenden-do azioni, è assente ogni tipo di in-tervento sui problemi di attualità (che peraltro ci sono sempre stati) e non c’è una program-mazione in prospettiva.Cosa potrebbe ottenere in concreto l’ASCOM di Ischia?Tantissimo, un’organizzazione come la nostra, come la Con-fcommercio, è molto rappre-sentativa ed ha un potere an-

che presso le istituzioni, può dare un contributo enorme se si facesse concretamente sin-dacato.Quanti sono gli iscritti all’ASCOM di Ischia?Siamo circa cento associati, parlo dei paganti; gli iscritti sono 240.Lei è al corrente se gli iscritti pagano tutti regolarmente le quote?A quanto ne so io negli ultimi bilanci e negli ultimi consunti-vi che abbiamo fatto non tutti pagano le quote regolarmente perché c’è un malumore. Se chiediamo le quote senza dare di contro alcun segnale di tute-la del settore, certamente non c’è la volontà di iscriversi e nemmeno di pagare la quota.Le elezioni ogni quanto si tengono?Le cariche sociali vengono elette ogni quattro anni.Ma se voi foste scontenti del-la presidenza non avreste modo di riunirvi prima e in-dire nuove elezioni?Il direttivo dovrebbe sfiducia-re il presidente, però dato che si creano delle “maggioranze ad arte” i numeri oggi non di-cono questo.Quindi sostanzialmente lei afferma che la maggioranza è d’accordo con il presiden-te?No, io non dico che la maggio-ranza palesemente è d’accor-do, ma non fa nulla per contro-battere e trovare una soluzione diversa.Ci sembra di capire che lei

sia abba-stanza criti-co nei con-fronti delle iniziative o del modo di dirigere la pres idenza di Bottiglie-ri, ma non ci

è chiaro se lei sia in aperto contrasto con il presidente oppure semplicemente ci sia in atto un dibattito interno.Assolutamente no, io non amo le questioni personali, io amo discutere dei ruoli che ognuno ha e del fatto che la gestione dell’associazione deve essere

Il presidente Bottiglieri non sta in-traprendendo azioni, è assente ogni tipo di in-tervento sui problemi di attualità e non c’è una programmazione in pro-spettiva.

Il direttivo do-vrebbe sfiduciare il pre-sidente, però dato che si creano delle “maggio-ranze ad arte” i numeri oggi non dicono questo.

intervista al v.presidenteASCOM di Ischia, Silvano Amalfitano

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garante di tutti noi. Oggi ab-biamo un presidente che, di-ciamo così, non è molto rispet-tato dai commercianti, i soci. Il ruolo che ha ciascuno di noi, ce lo dà l’assemblea, che ci no-mina a rappresentare i soci. I soci esprimono determinate richieste, se queste sollecita-zioni rimangono inascoltate, vuol dire che quel ruolo non abbiamo la capacità di mante-nerlo.Parliamo anche di politica e dell’Amministrazione ad Ischia. Ci dia un suo giudizio sull’ex assessore al commer-cio, Gianluca Trani.Devo correg-gerla perché noi ad oggi non abbiamo mai avuto un assessore al c o m m e r c io . C’è un consi-gliere con de-lega, il che la dice lunga; un Comune come il nostro, così i m p o r t a n t e , con un’area p r o d u t t i v a così vasta, non ha un assessore di riferimento ma semplicemente un delega-to che è insufficiente a gestire le necessità di coordinamento ed interventi in questo ambito strategico. L’assenza di un as-sessore è grave e anche il mio presidente dovrebbe richieder-lo all’Amministrazione.Lei cosa chiederebbe al re-sponsabile politico del ramo del commercio al comune di Ischia?I punti più importanti all’ordi-ne del giorno sarebbero gli ora-ri da stabilire con chiarezza, decoro estetico delle attività commerciali che necessitano di un riordino in questo settore e viabilità poiché in alcune fa-sce della giornata c’è un caos enorme all’interno delle ZTL. In generale, abbiamo bisogno di dare più ordine a quello che oggi è sia l’aspetto commer-ciale che organizzativo delle attività commerciali.Ci dia un suo giudizio sull’at-tuale giunta e sull’operato

del Sindaco.A circa tre anni dalle elezioni non abbiamo visto ancora nul-la di concreto, c’è stato solo un via vai di entrate ed uscite dall’Amministrazione, ma atti amministrativi concreti oppu-re indirizzi di programmazio-ne non ce ne sono stati e non ce ne sono ancora oggi. Aspettia-mo ancora, non so…Però una cosa è assumere una posizione di attesa, una cosa invece è esprimere un dissenso, quindi vorremmo che le ci dicesse se resta sem-plicemente affacciato alla finestra ed aspetta di capire

Ferrandino cosa vuole fare, o se è sostanzial-mente criti-co nei con-fronti di ciò che non è stato fatto.Sono sicura-mente critico perché amo il mio paese e vorrei che funzionasse nel modo giusto e che

si cominciasse a ragionare in un modo diverso. Quest’inver-no, abbiamo gravi problemi di allagamenti nel paese che coinvolgono decine di attività commerciali ma non si mette mano a nulla, si proclamano tante belle cose però la concre-tezza non c’è, si fa salotto per le strade però non si creano le condizioni perché nelle sedi opportune i problemi vengano risolti.Ci è noto che lei è politica-mente vicino al gruppo di Giuseppe Di Meglio. Ci in-teressa sapere se è entrato a far parte del MPA oppure è solo un simpatizzante di Giuseppe Di Meglio. In questa fase sono un amico che partecipa con simpatia, perché lo stesso partito MPA non ha ancora avuto possibili-tà di organizzarsi, al momen-to non c’è ancora uno statuto chiaro, quindi resto solo un simpatizzante, poi vedremo.

Un Comune come il nostro, così importan-te, con un’area produtti-va così vasta, non ha un assessore di riferimento ma semplicemente un delegato che è insuffi-ciente a gestire le ne-cessità di coordinamen-to ed interventi in questo ambito strategico

CHI HA “UCCISO” MARIO BASENTINI?

Quali sono le reali motivazioni della sua estromissione dalla Giunta Ferrandino?Dovrebbe chiederle al Sindaco. Io conosco quel-le rese pubbliche nel comunicato che lui ha ri-lasciato e che io ho definito di schizofrenia politica. Noi non servivamo più numericamente all’Amministrazione all’interno dei diversi equilibri che il Sinda-co vi ha impostato. Un suo ruolo l’avrà giocato il fatto che siamo entrati nell’MPA, che non siamo andati al Consiglio Comunale tenutosi all’hotel Continental e dedicato al Polifunzionale.All’indomani della sua destitu-zione da assessore mi disse che il fatto che lei si sia interessato ad una questione che riguarda la spiaggia di S. Pietro ed un’area di dubbia proprietà contesa al demanio dalla Società

Spin doctor del gruppo di Giuseppe Di Meglio, assessore per pochi mesi nel terzo rimpasto di giunta del sindaco Ferrandino, soprannominato “il saputello” da Carmine Bernardo: una presenza border line nei fragili equilibri della politica ischitana.

San Pietro, contribuì affinché al Sindaco ve-nisse esplicitamente richiesta la sua testa.Io ho aiutato un mio amico, Carlo Piccone, che gestisce la scuola di vela Auras e che ha dei

problemi per il rinnovo della concessione di suolo pubblico appunto per la scuola, ad ave-re un incontro con il Sindaco. Siamo andati Ferrandino ed io a fare un sopralluogo alla spiaggia, appunto dove ha sede la scuola, proprio 48 ore prima che il Sindaco mi cacciasse e lui era nervoso e molto evasi-vo. Due giorni dopo mi fece comunicare che non c’era una prevista riunione di Giunta e al pomeriggio ho ricevuto attra-verso i vigili urbani la notifica

con cui mi toglieva le deleghe. Perché Ferrandino si sarebbe innervosito per

Enzo Ferrandino, Gianluca Trani e Giosuè Mazzella non hanno mai spiegato perché sono ri-entrati: il problema non era costituito dall’UDC ma dalla poltrona che non avevano, e così han-no preso la nostra.

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di redazione [email protected]

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la questione Auras? Forse perché è “sconve-niente” ostacolare gli interessi della Società San Pietro?Questo deve chiederlo a Giosi Ferrandino, i fatti sono che dopo due giorni da quella visita io sono stato defenestrato. E’ oggettivo che la famiglia Di Meglio asserisce di avere una sua proprietà con-finante con l’appezzamento di suolo comunale su cui l’Auras ha la concessione e l’ha delimi-tata improvvisamente con dei paletti, anche se dentro c’era la barca di Piccone. Possibile che il Sindaco abbia soppesato i suoi consiglieri e abbia scelto di tenersi Enzo Ferrandino e l’UDC (in particolare la parte che fa riferimento a Rosanna Ambrosino e a Pinto), cui ha dato rispettivamente un asses-sorato e contemporaneamente abbia scelto di scaricare voi?L’UDC, soprattutto Antonio Pinto, può essere utile al Sindaco sotto diversi aspetti, mentre noi non eravamo più funzionali, ma chi la scorsa estate si è pubblicamente schierato contro Ber-nardo sono stati tre consiglieri del PD (Enzo Ferrandino, Giosuè Mazzella e Gianluca Trani), salvo poi sgretolarsi come gruppo e rientrare sui propri passi. Loro non hanno mai spiegato perché sono rientrati: la verità è che il problema non era costituito dall’UDC ma dalla poltrona che non avevano, e così hanno preso la nostra. Sedere in questa Amministrazione per non far nulla o per gestire piccole nicchie di potere personale non ci interessa, avremmo ceduto ad Enzo Ferrandino anche un altro assessorato se lo avessimo avu-to. Certo non ci interessa fare la guerra per un posto in Giunta o in una partecipata, tanto è vero che Mario Basentini e Raffae-le Mazzella sono gli unici due consiglieri di amministrazione nella storia del Comune, per non dire dell’isola d’Ischia, che si sono dimessi da Ischia Risor-sa Mare non essendo stati spinti a farlo. Paolo Rizzotto che si è dimesso dalla Genesis, lo ha fatto perché costretto. Che noi non siamo attaccati alla poltro-na lo abbiamo dimostrato coi fatti, come Enzo Ferrandino ha dimostrato che voleva uno strapuntino per sé o per un suo amico. Volendo non si poteva conti-nuare a tenere dentro anche voi in maggioranza? Perché farvi fuori del tutto?Perché noi non stiamo zitti ed allineati, ed il no-stro consigliere Giuseppe Di Meglio era visto come una figura scomoda per le sue richieste di rendere pubbliche anche le sedute di Giunta e i bilanci di Ischia Ambiente. Il Sindaco non vo-leva portare avanti un rapporto che era ormai logoro, ma non ci siamo mai riuniti guardandoci

in faccia per mettere sul tavolo i problemi e cer-care una soluzione. In sede di assegnazione di ulteriori incarichi, ad es. nelle partecipate, avvenuti nelle set-

timane scorse, nessuno vi ha contattati per cercare darvi un ‘contentino’?Noi abbiamo chiuso definitiva-mente con questa Amministra-zione. Non abbiamo mai con-diviso il metodo di governo di Ferrandino, né il merito di certi provvedimenti.Avete peccato di inaffidabilità politica?Se per lei affidabilità vuol dire tacere rinunciando alla propria proposta politica per assecon-

dare i desideri del Sindaco e far finta di non vedere quando si as-siste a cose che non vanno, allo-ra sì, non siamo affidabili. Sape-vamo benissimo come fare per mantenere la poltrona: una volta ottenuto l’assessore, silenzio su tutta la linea, dire sì a ogni pro-posta, ma a noi non interessava starci a queste condizioni, stare in una maggioranza significa anche avere un confronto, ma in questa non funziona così. Nei tre mesi in cui sono stato asses-sore senza deleghe, mi sentivo politicamente mortificato (Ndr. Giosi Ferrandi-no rifece il rimpasto di Giunta in cui entrò Ba-sentini come assessore a luglio ma assegnò le deleghe solo a settembre 2009).

Adesso che non ha più un obbligo di lealtà verso l’Am-ministrazione, su quali cose importanti non eravate d’ac-cordo?Innanzitutto, ad avere l’incari-co da assessore privo di dele-ghe, ma accettammo perché lo avevano fatto tutti e non vole-vamo essere sempre i ‘bastian contrari’. Stare in maggioranza significa anche allinearsi alle scelte della maggioranza, an-che se non si condividono e noi questo lo abbiamo fatto, ad es. per Ischia Thermal Center, ma ciò non significa che abbiamo rinunciato a dire la nostra se divergeva dalla posizione della maggioranza stessa; lo stesso è accaduto per la questione del Polifunzionale, che era fra le mie deleghe. In realtà, avevamo

pensato di rimetterla ma restammo: se ci fos-simo seduti ad un tavolo e si fosse parlato con chiarezza potevamo anche pensare di prosegui-re, ma in politica - e sottolineo in politica - la parola del sindaco Ferrandino vale come una banconota da tre euro e la sua stretta di mano è carta straccia e quindi con un personaggio del genere che non si fa garante di niente è im-possibile fare politica. Dal primo giorno Giosi

Ferrandino ha avuto come obiettivo di dividere i gruppi fra di loro ed al loro interno e la mag-gioranza è diventata un giungla del ‘tutti contro tutti’.Ma in un certo senso voi tutti componenti della maggioranza avete fatto il suo gioco e, alla fine, chi ci ha guadagna-to è proprio il Sindaco che ha fatto crescere un consen-so personale svincolato dai gruppi che componevano la sua coalizione.Lui era un ‘signor nessuno’ a Ischia quando venne candidato e ricordiamo che ha preso come sindaco venti voti in meno della somma dei voti presi dalle liste che lo hanno sostenuto. Lui è

uno convinto che per avvan-taggiarsi deve creare disarmo-nia fra chi lo sostiene, ed è ciò che ha fatto. Aveva il dovere di tenere un atteggiamento se-rio, mantenere la maggioranza compatta, per es. bloccando sul nascere i tentativi di svincolar-si dai gruppi dei consiglieri, come Isidoro Di Meglio che è uscito dalla nostra lista ex UDEUR Iscla-Nova poco dopo essere stato eletto. Ferrandino ha ragione nella sua sciagurata tattica, ma solo nel breve pe-

riodo, mentre nel medio e lungo no. Oggi, dopo due anni e mezzo di governo tutti conoscono lui ed il suo metodo politico: e l’ischitano, se men-tre sei potente ti asseconda anche, quando può si toglie la soddisfazione di bastonarti, perché quello di Ferrandino è un modo villano di trat-tare le persone, soprattutto quelle che gli hanno consentito di arrivare dove si trova oggi.Parliamo dell’opposizione cui da un po’ ap-partiene anche il consigliere Giuseppe Di Meglio. Con chi avete un dialogo migliore?Quando si verificano passaggi del genere, non è possibile che di punto in bianco si realizzi piena armonia con chi fino a ieri ti attaccava perché eri in maggioranza e cui ti ritenevi alternativo come proposta di governo. Dialogare con l’oppo-sizione per noi significa anche fare un discorso di legalità e trasparenza nell’amministra-zione per il quale noi faremo una battaglia importante. Vo-gliamo assolutamente andare avanti sull’idea di Giuseppe Di Meglio di rendere pubbliche le sedute di Giunta, vogliamo arrivare anche a fare una cam-pagna, per es. indicendo un referendum consultivo. Vorrei sapere se il resto dell’opposizione sta con noi su questo punto. La Giunta è la sede in cui si fanno i pasticci peggiori, i provvedimenti inve-ce, devono essere motivati, cosa che oggi non si fa, le proposte di delibera arrivano senza es-

Che non siamo attaccati alla poltrona lo abbiamo dimostrato coi fatti, come Enzo Fer-randino ha dimostrato che voleva uno strapun-tino per sé o per un suo amico.

Se ci fossimo se-duti ad un tavolo e si fos-se parlato con chiarezza potevamo anche pensa-re di proseguire, ma in politica - e sottolineo in politica - la parola del sindaco Ferrandino vale come una banconota da tre euro e la sua stretta di mano è carta strac-cia. Con un personaggio del genere che non si fa garante di niente è im-possibile fare politica.

Giosi Ferrandino era un ‘signor nessuno’ a Ischia quando venne candidato e ricordiamo che ha preso come sin-daco venti voti in meno della somma dei voti presi dalle liste che lo hanno sostenuto.

sere state discusse, senza averle avute almeno 12 ore prima, e gli assessori si adeguano perché se votano contro si apre la guerra; l’alternativa è ‘darsi assente’ ma anche questo scatena pro-blemi. In Giunta si porta un blocco di decine di delibere che vanno da variazioni di capitolati

a variazioni in corso d’opera di lavori pubblici ecc. e questa assenza di trasparenza offre la possibilità di fare atti non cor-retti. Ancora, vogliamo che sia-no resi pubblici i bilanci delle partecipate. Nei giorni scorsi, Bazzoli, neopresidente di Ischia Ambiente, ha detto che il bilan-cio è in leggero attivo, mentre il consigliere Bernardo solo pochi giorni prima aveva dichiarato

non solo che la tassa per la spazzatura aumente-rà a una percentuale a due cifre, quindi almeno al 10%, ma anche che si è sforato di 800mila euro rispetto al capitolato di appalto con il Co-mune. Bernardo che ha visto le carte, sa, Baz-zoli ha solo riferito quello che gli hanno detto. Il cittadino, che si vedrà aumentare la TARSU ha il diritto di sapere come si è generato quel buco, i privati che, secondo Bernardo dovreb-bero acquisire il 40% dell’azienda che si occupa dei rifiuti, devono conoscere lo stato finanziario di Ischia Ambiente. Allora, questi bilanci vanno pubblicati, e lo stesso vale per Genesis, Ischia Risorsa Mare e per il bilancio del Comune. Il dialogo è più facile con Luigi Telese, che ha subito la medesima sorte vostra?Sì, con Telese c’è più affinità, con gli altri dell’opposizione la cosa è un po’ più comples-sa. Sicuramente con Telese condividiamo il sostegno che nel 2007 demmo a Giosi Ferran-dino. Telese è stato forse il principale artefice di quell’operazione, poi si è pentito e noi stessi abbiamo capito di aver commesso un gigantesco errore. Il vostro gruppo, a sua volta ha portato Isido-ro Di Meglio.

Noi con I. Di Meglio abbiamo fatto un ragionamento…Forse voi, ma sembra che lui non vi ascoltasse.Isidoro si porta da solo, ha fatto le sue valutazioni ed ha deciso in modo autonomo di candidar-si con noi. Penso che nel suo ruolo di presidente del Consi-glio Comunale sia bravo e che continuerà a fare politica. Se ha delle ambizioni che vanno oltre il ruolo che riveste adesso, ha probabilmente considerato il fatto che qualora Giosi Ferran-dino dovesse spiccare il volo fuori dall’isola, lui ne sarebbe il naturale successore. Credo che il fatto di vedere per sé ancora un futuro all’interno della coali-

zione e la posizione di rilievo che riveste siano le uniche ragioni per cui continua a restare al suo posto, per il resto sul metodo di gestione di Ferrandino a me risulta che non fosse molto d’accordo.

Il Sindaco è convinto che per avvan-taggiarsi deve creare disarmonia fra chi lo sostiene, ed è ciò che ha fatto.

La Giunta è la sede in cui si fanno i pa-sticci peggiori. I provve-dimenti devono essere motivati, cosa che oggi non si fa, le proposte di delibera arrivano senza essere state discusse, senza averle avute al-meno 12 ore prima, e gli assessori si adeguano perché se votano contro si apre la guerra.

Ibm

TUTTI INSIEME COMPATIBILMENTE

Consigliere, ci ritroviamo a parla-re all’indomani della cura (almeno sembra) dei “mal di pancia” della maggioranza. I problemi nacquero (apparentemente) proprio a causa di un gruppo di tre consiglieri (G. Mazzella, E. Ferrandino, G. Trani) incarognitisi contro voi dell’UDC. Poi, le cose hanno preso una piega diversa ed oggi sedete tutti allegra-

mente allo stesso tavolo.Giosi Ferrandino è uno che pensa a fare il sindaco, a mantenere in pie-di la maggioranza e non guarda in faccia a nessuno, se deve ‘buttare a mare’ Luigi Telese che è colui che l’ha voluto non ci pensa due volte. Telese stesso venne a dirmi che avrei dovuto dimettermi da consigliere per accettare l’incarico di assessore e ag-

di Silvia Buchner [email protected]

carmine bernardo, sopravvissuto allo scontro con il “terzetto ferrandino, mazzella, trani”, appare piutto-sto isolato all’interno della maggioranza

“Questa è la migliore Amministrazione che Ischia può esprimere!”

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giunse che si fidava del Sindaco, io risposi che non doveva, perché Fer-randino ha l’obbligo di fare il sindaco e se per andare avanti ti deve sacrificare è giusto che lo faccia. Detto que-sto, pongo una doman-da: nel momento in cui tre consiglieri escono e dicono “se vuoi che tor-niamo devi allontanare l’UDC”, Ferrandino risponde no (portando la maggioranza a 11 componenti, vicino ad un punto di rischio). Perché ha operato que-sta scelta? Tanto più che avrebbe di fatto allonta-nato solo me, passando da 13 a 12 componenti in maggioranza (perché il consigliere Ambrosino l’avrebbe sempre recupe-rato), mentre avrebbe potuto perdere 3 consiglieri, e quindi la maggio-ranza. La risposta è: non vuole che l’UDC si tocchi. Le chiedo: per quali ragioni?Le rispondo. Per diverse ragioni: in primo luogo, non vuole lei all’op-posizione perché non gli darebbe tregua, in secondo luogo, perché lei e l’assessore Pinto lavorate bene, in terzo, perché alla fine è riuscito a tenersi sia l’UDC che i tre dissi-denti, e ha sacrificato Giuseppe Di Meglio.Il consigliere Di Meglio ha fatto “il gioco dell’undicesimo” ma io gli ave-vo detto che non sarebbe andato lon-tano, perché nel momento in cui non sei più l’undicesimo ti massacrano (Ndr. L’undicesimo consigliere fa da ago della bilancia, perché a secondo se rimane in maggioranza o passa all’opposizione, ha in mano le sorti della sindacatura, e questo gli dà for-za contrattuale). Io do molta respon-sabilità a quel Basentini che non so perché lo influenza. In realtà, so che diverse delle scelte del consigliere Di Meglio non sono dovute a Mario Basentini. Per es., Mario voleva che Di Meglio re-stasse nel PD e, inoltre, non voleva assolutamente entrare così repenti-namente nell’MPA. La verità è un’altra. Il consigliere Di Meglio ha deciso ad un certo pun-to di fare l’undicesimo, sapendo di non essere ben visto all’interno della maggioranza - ancora meno di me - con la differenza che io sono temuto e lui no. A quel punto, il presidente del Consiglio Isidoro Di Meglio gli ha dato addosso con una campagna demolitoria, il vi-cesindaco Boccan-fuso anche peggio. E il Sindaco non li ha fermati. Quando non hanno scelto Giuseppe Di Me-glio come presi-dente del Consiglio Comunale, io sono stato l’unico della maggioranza a ri-marcare la grande scorrettezza che si stava facendo, mentre lui alla pri-ma occasione ha af-fermato che l’UDC doveva uscire dalla coalizione. Quindi, in questo caso, mi sono messo da parte e non ho fatto niente e, quando lui ha cessato di es-sere l’undicesimo consigliere, l’ago della bilancia, lo hanno ‘fregato’. Veniamo al suo bilancio per il 2009 nell’amministrazione del comune di Ischia.Vorrei partire da una cosa in cui ho creduto molto, Ischia Thermal Cen-ter. Guardiamo i fatti. Tenendo conto che ha aperto nel momento più diffi-cile per le cure termali, nel mese di agosto, a consuntivo devo dire che ha pagato tutto il personale; fra entrate

ed uscite ha 75mila euro di perdite, che sono pari alle attrezzature che si sono dovute acquistare perché erano

state pignorate. Se si esclude questa spesa necessaria, siamo andati a guadagnarci. Ave-vamo una socie-tà che gestiva le terme in maniera pessima, non pa-gando il personale e non versando i contributi e ogni anno accumulava debiti. Lo scor-so anno, diedi un aut-aut duro all’Amminist ra-zione, chiedendo

di affrontare il problema, altrimenti sarei uscito dalla maggioranza. Que-sto perché contestavo la gestione di Poli per cui si voleva fare il bando di fitto per quella società che aveva 4 milioni di euro di debiti. La mia linea è passata, per quanto sia stata gestita male, a causa di un momento di for-te frizione fra noi ed il Sindaco. Ma siamo comunque riusciti ad aprire, a pagare gli stipendi ed in due mesi abbiamo introitato la metà di quan-do si era incassato a stagione piena nell’anno precedente. Il Comune è di nuovo proprietario di un’azienda e sto preparando il bando, grazie al quale la affitteremo prendendo al-meno 200mila euro. Questa è buona amministrazione. Vorrei anche vedere quali risultati darà il bando.D’accordo, ma un primo step è stato raggiunto. Veniamo al resto del programma elettorale del sindaco Ferrandino. Tranne due o tre punti per i quali si è avviato quanto previsto, per il resto siamo lontani dai risultati.Siamo d’accordo, altrimenti non ci sarebbe stata la crisi di agosto che noi abbiamo innescato e che nasceva proprio dal fatto che non si stava la-vorando su alcune questioni. Anzi di-cemmo che non volevamo assessori, perché ciò che c’interessava era una svolta e la crisi si è chiusa mettendo per iscritto i punti programmatici. Noi faremo il nostro dovere ma lo pretendiamo anche dagli altri, e so-prattutto pretendiamo che sia più at-tivo il partito del Sindaco, il PD, che esprime ben sei consiglieri.Con Enzo Ferrandino parleremo delle deleghe affidate all’assessore Iovene, mentre con lei vorremmo

mettere a fuoco quelle dell’ulteriore assesso-rato in quota UDC.L’avvocato Giuseppe Di Meglio, detto Run-ner (Ndr. Solo omo-nimo del consigliere Giuseppe Di Meglio), ha avuto edilizia sco-lastica, territorio ed ambiente e partecipate. Anche in questo caso, come per l’assessora-to di Antonio Pinto, abbiamo chiesto al Sindaco di darci le de-leghe che lui riteneva giuste, ad esclusione del bilancio, che è un lavoro estremamente complesso e delicato

che riesci a portare avanti solo se sei sostenuto da un gruppo forte. E’ una cosa che ho già sperimentato ai tempi del sindaco Brandi, quando mi sfida-rono a prendere il bilancio, accettai e fu un errore perché mi trovai tutti contro. Ripeto: se guardo all’attività degli ultimi mesi di questa Amministra-zione, mi pare che non si sia fatto granché. Per quanto riguarda il nostro grup-po, abbiamo rivoluzionato il settore dell’edilizia privata, eliminando un

iter che finora non ha prodotto ne-anche un’istanza di condono. Abbia-mo scelto, invece, di copiare ciò che già hanno fatto altri Comuni, per es. Napoli, dove si è attuato l’articolo 9 nelle procedure, mantenendo - at-tenzione! - il parere della Soprintenden-za, ma sostituendo tutta una serie di documenti con delle dichiarazioni. Inol-tre, si può superare l’ordine cronologico di esame delle do-mande e chi vuole può chiedere di esse-re esaminato subito, per es. se ha esigen-za di completare un fabbricato. Voglia-mo risolvere il pro-blema dei “permessi a costruire” ancora aperti, quindi abbiamo chiesto a chi ne ha fatto domanda nelle annualità passate, se è ancora interessato ad averli. I dirigenti dell’ufficio tecnico, in particolare Ciro Liguori, sono in grande difficoltà, ma se non ci seguo-no non siamo disposti a prenderci le

colpe di una struttura che non riesce a stare al passo e se continueranno così andranno sostituiti. Gli abbatti-menti che sono stati eseguiti hanno dimostrato che le vie legali seguite finora non sono la soluzione giusta al problema, nell’isola d’Ischia sono previsti una trentina di abbattimenti che secondo me si faranno. I Sindaci che finora hanno scelto di seguire la tesi dell’avvocato Bruno Molinaro di-cono di voler ritrovare una credibilità e vorrebbero farlo abbattendo barac-che che si stanno costruendo anche in questi giorni e, d’altra parte, Franco Regine ha avuto un avviso di garan-zia per favoreggiamento perché non ha ancora notificato un’ordinanza di abbattimento a carico di un consiglie-re comunale. In realtà, la credibilità dobbiamo ritrovarla tutti, nel senso che nessuno di noi se si fosse battu-to contro l’abusivismo sarebbe stato rieletto, quindi tutti noi siamo ancora consiglieri perché abbiamo chiuso gli occhi su questo problema. Ma perché ci siamo comportati così? Nel miglio-re dei casi perché volevamo essere votati. Allora, io domando: perché gli abbattimenti non li hanno eseguiti i commissari prefettizi, che non ave-vano interessi politici e professionali nell’isola? Le faccio un esempio di abusivismo: Emiddio Calise ha di-strutto una pineta trasformandola in un parcheggio. Molti di noi prendono il caffè al bar Calise e nulla hanno fatto, per le ragioni che ho detto, ma il commissario prefettizio? Mi risulta

che spesso ci vanno Polizia, Carabi-nieri, Guardia Forestale a prendere il caffè! Allora, io dico: il livello rag-giunto dal fenomeno dell’abusivismo edilizio è imputabile solo agli Ammi-nistratori e sono solo loro che devono

riprendersi la cre-dibilità? O è tutto il sistema? La Procura della Repubblica sta abbattendo solo abusi di necessità e neppu-re uno speculativo, mentre il parcheggio di Calise è stato dis-sequestrato. Si rende conto del valore che ha acquisito la pro-prietà di Calise dopo aver realizzato il par-cheggio?Cosa pensa degli ab-battimenti?Sono contrario, non

potrebbe essere diversamente. Sono stato eletto da questi cittadini e die-tro queste pietre c’è tanto sudore e la Procura per essere credibile avrebbe dovuto eseguire anche abbattimenti di speculazione. Parliamo dei debiti in bilancio.

Il bilancio sta andando male, e non possiamo giustificarci imputandolo ai debiti del passato, perché quando ci sia-mo candidati ad am-ministrare sapevamo che la situazione era questa. A questo proposito stare più di un anno senza assessore al bilancio ha influito negativamente...Certo, come ha influ-ito negativamente te-nere Silvano Arcamo-ne per oltre un anno ad Ischia Ambiente e poi a Ischia Risor-sa Mare. Il nome di Arcamone lo feci io quando Mimmo Di Vaia fu mandato via dalla presidenza di Ischia Ambiente, ma non doveva rimanere lì tanto tempo: ades-so la situazione della partecipata è dram-matica e nessuno fa proposte per risolverla, a parte me (ndr, da poco é stato nominato Lucia-no Bazzoli quale nuovo presidente).Qual è la sua proposta?Vendere, anche per una cifra simbo-lica, il 49% delle quote della società agli albergatori, dando loro la re-sponsabilità della gestione, dato che coprono oltre il 40% della tassa della

I dirigenti dell’ufficio tecnico, in particolare Ciro Liguori, sono in grande difficol-tà. Ma se non ci seguo-no, non siamo disposti a prenderci le colpe di una struttura che non riesce a stare al passo e se continueranno così andranno sostituiti.

I Sindaci che finora hanno scelto di seguire la tesi dell’av-vocato Bruno Molinaro dicono di voler ritrovare una credibilità e vorreb-bero farlo abbattendo baracche che si stanno costruendo anche in questi giorni. In realtà, nessuno di noi se si fos-se battuto contro l’abu-sivismo sarebbe stato rieletto.

La Procura della Repubblica sta abbat-tendo solo abusi di ne-cessità e neppure uno speculativo, mentre il parcheggio di Calise è stato dissequestrato. Si rende conto del va-lore che ha acquisito la proprietà di Calise dopo aver realizzato il par-cheggio?

spazzatura, visto che il pubblico non è in grado di gestirla. In tal modo si costringe gli imprenditori ad uscire allo scoperto. Un albergo paga 12-13 euro a metro quadro, un’abitazione due. Tutti i giorni escono sentenze delle commissioni tributarie che ri-badiscono il concetto che un albergo deve pagare le stesse cifre di un’abi-tazione. Se, prima o poi, la cosa cre-sce, gli albergatori finiranno per po-ter pagare meno. Noi siamo politici, vogliamo essere rieletti e questo con-fligge con una buona gestione azien-dale, se facciamo un bando per un privato, rischiamo di trovarci la ca-morra in casa, mentre io credo che va coinvolto chi ha sulle spalle il mag-gior carico economico del servizio e ha il maggior beneficio da un servizio ben eseguito. Il manager dovrebbero individuarlo loro e a loro dovrebbe rispondere. Il pubblico non riesce a fare l’imprenditore: Lacco Ameno Servizi non approva il bilancio da due anni e non versano i contributi per i dipendenti, sempre a Lacco la società della spazzatura vanta un credito dal Comune di un milione circa di euro che il Comune non ha in bilancio come debito. Nella Torre Saracena di

Forio anche chi porta il furgoncino 50 ha il quarto livello, che dovrebbe

spettare solo a chi guida autocarri con rimorchio scarra-bile. Le partecipate sono un guaio e non ne conosco di ben gestite, né nell’isola, né fuori. Arcamone chiude il bilancio di Ischia Ambiente con 800mila euro di spe-se in più del capitola-to per il servizio, di questo passo l’anno prossimo la tassa do-vrà essere alzata del 20%, ma non ne avrà nessun danno, per-ché nel pubblico non si seguono le stesse regole che guidano la valutazione dell’ope-rato dei manager privati, nel pubblico c’è deresponsabiliz-zazione. Che valore diamo al gruppo di politi-

ci che sta governando il comune di Ischia?Questa è la migliore amministrazio-ne che attualmente Ischia può espri-mere, ma dico anche che io non sono contento. E se questo è “il meglio” figuriamo-ci il peggio!...

Le partecipate sono un guaio. Lacco Ameno Servizi non ap-prova il bilancio da due anni e non versa i con-tributi per i dipendenti, sempre a Lacco la so-cietà della spazzatura vanta un credito dal Comune di un milione di euro che il Comune non ha in bilancio come debito. Nella Torre Sara-cena di Forio anche chi porta il furgoncino 50 ha il quarto livello, che do-vrebbe spettare solo a chi guida autocarri con rimorchio scarrabile.

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FERRANDINO IIprove tecniche di successione

il ritorno dei “tre aventiniani” è costato la decapitazione di mario basentini

Dopo alcuni mesi di apparente isolamento, Enzo Ferrandino è tornato a dettar legge nelle stanze del palazzo: immediatamente riconquistata l’amata delega al traffico attraverso il suo assessore nuovo di zecca, Enrico Iovene

L’ultima volta che ci sia-mo incontrati, lei, Trani e G. Mazzella eravate in una posizione di polemica verso una fetta della maggioran-za, l’UDC, e sembra che lei ci abbia visto giusto, sia ri-spetto al gruppo di Bernar-do appunto, che a quello di Giuseppe Di Meglio. Dopo la turbolenza si deve fare uno sforzo per governa-re il paese, che passa per una quadratura nell’ambito del PD e della coalizione. Non è sem-plice, perché oltre a conse-guire un equilibrio duraturo, si devono risolvere dei pro-blemi, quello più importante al momento sono le difficoltà economico-finanziarie in cui si ritrova il Comune ed il PD si sta prendendo la sua fetta di responsabilità rispetto a que-sto problema.In effetti, Bernardo ha sem-pre detto che la delega a fi-nanze e bilancio deve anda-re al gruppo più forte, che a Ischia adesso è appunto il PD. Lei condivide questa opinione?Il PD ha al suo interno le per-sone con le competenze adatte ad ave-re l’incarico al bilancio e sottolineo al solo bilan-cio perché i tributi sono appannaggio del gruppo di Fratellan-za e Lavoro. Oggi tutti i gruppi della coalizione devono contribuire ad affrontare le questioni sul tappeto, e anzi ‘spacchetta-re’ le deleghe in questo caso contribuisce ulteriormente a distribuire le responsabilità su più gruppi politici.Chi è il vostro assessore, En-rico Iovine?E’ un nome scelto in condi-visione con il gruppo del PD all’interno della maggioranza.Nel nostro ultimo incontro lei mi aveva detto di non te-nere ad avere un assessora-to…Le cose strada facendo sono cambiate, il Sindaco ha chie-sto una prova di responsabi-lità e noi abbiamo deciso di ‘abbracciare questa croce’, in accordo con gli altri del PD, ripeto.Ma esiste realmente un gruppo PD a Ischia?Non credo che a Ischia esisto-no i partiti come si intendono livello di terraferma; qui ci sono gruppi di persone, anche eterogenei fra di loro, che per altre motivazioni che possono

essere per es. esperienze pro-fessionali comuni, conducono azioni politiche insieme. Que-sto vale anche per il PD, ma noi abbiamo una risorsa in più perché è più numeroso.Ma anche più eterogeneo: penso ad acquisti come Piri-celli…Sì, è più eterogeneo ed è ne-cessario un grande sforzo per mettere insieme tante anime, sicuramente maggiore di quel-lo che deve fare un gruppo come l’UDC, che ha in Ber-nardo e Pinto dei riferimenti chiari.Lei non mi fa il nome di Ro-sanna Ambrosino, eppure si è avuta l’impressione che lei e Pinto abbiano in qualche modo reso isolata la posizio-ne di Bernardo.Dirò di più: è grazie a lei che l’UDC non è uscita dalla mag-gioranza. Quando Bernardo dopo i risultati delle Provin-ciali valutò come molto peri-colosa l’egemonia conseguita da Giosi Ferrandino, avevano deciso di abbandonare la mag-gioranza. Allora, la dottoressa Ambrosino riuscì ad imporre

la sua po-sizione che era di fedeltà all’Ammini-strazione.Visto che si parla di UDC, il ven-tilato ingres-so di Isidoro Di Meglio in quel partito, che ruolo ha giocato?Era un ‘ca-

vallo di Troia’ che il Sindaco voleva portare dentro il partito di Bernardo.Io vedo comunque ridimen-sionato il ruolo di Bernardo, benché abbiano avuto il se-condo assessorato.Si è capito che la voce grossa non si può fare e che comun-que non giova a nulla perché se non si smette di guerreggia-re per occuparsi dei problemi reali del Comune si finirà che non ci sarà più nulla da ammi-nistrare. Questa è la mia quar-ta esperienza amministrativa, per due volte sono stato all’op-posizione. La prima volta che ero in maggioranza si può anche dire che ero inesperto, adesso che una certa esperien-za ce l’ho e vorrei evitare una sconfitta. Questa è anche la ra-gione per cui non condiviso le scelte di Giuseppe Di Meglio, cui riconosco delle qualità, ma dato che ha vinto per la secon-da volta, deve avere la capa-cità di confrontarsi, anche in modo duro, ma rimanendo in campo.

Mi sembra che l’entusiasmo provocato dall’elezione di Ferrandino nel 2007 sia in calo e questa perdita di po-polarità credo sia dovuta al fatto che la Giunta non sta producendo ciò che aveva promesso. Si è prodotto poco e si è programmato pochis-simo.Si sono frapposte tantissime difficoltà rispetto agli obiet-

tivi che ci eravamo prefissi, sia politiche che situazioni di oggettiva difficoltà econo-mica. Derivano anche dagli anni precedenti e non voglio usare questa come una scusa, ma quando si devono gestire sentenze milionarie o si deve cercare di chiudere definitiva-mente il dissesto, si perdono risorse in altri settori. Si tratta di difficoltà che ci legano le

mani. Poi ci sono vecchie tur-bolenze nel Comando Vigili e anche queste vanno gestite. Ma la vendita di parte del centro Polifunzionale nono è servita a dare un po’ di fia-to all’Amministrazione dal punto di vista finanziario?Si è creato potenzialmente il presupposto per non fare ban-carotta, ma il tutto va concret iz-zato.Tutti par-lano di un a c c o r d o De Siano F e r r a n -dino e De Siano stes-so mi ha detto che è partito proprio dalla vicenda Polifunziona-le. Posto che Ferrandino non si candida alle Regionali, mentre De Siano sì ed è mol-to probabile che ce la farà, diventando politicamente l’uomo più forte dell’isola d’Ischia. Le chiedo: lei vote-rà De Siano, in nome di que-sta idea che Ischia deve avere un suo uomo in Regione?

Questo che dice lei è vero, anche se non sono così sicu-ro che ce la farà, ma siamo su sponde opposte e una scelta del genere penso non verrebbe capita da molti elettori della mia parte. Io sono sempre sta-to nell’area di centro sinistra, ne ho votato i candidati, mi ci sono candidato, eppure Luigi

Telese ha sem-pre detto che io ero border-line, in quanto più vicino alla D e m o c r a z i a Cristiana. Alle ultime Provin-ciali si è arriva-ti al paradosso in cui lui ha a p e r t a m e n t e

appoggiato De Siano! Vorrei tornare all’accordo De Siano-Ferrandino…Non so se ci sia stato un accor-do esplicito, credo si sia gene-rato in maniera incidentale per una comunanza di intenti, nel caso Polifunzionale muoven-dosi diversamente ne sareb-bero usciti tutti male e quindi hanno scelto di perseguire la soluzione che avevano sotto

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

Nel caso di Ber-nardo, si è capito che la voce grossa non si può fare e che comunque non giova a nulla perché se non si smette di guer-reggiare finirà che non ci sarà più nulla da am-ministrare.

Giuseppe Di Me-glio che è alla sua secon-da consiliatura, avrebbe dovuto avere la capacità di confrontarsi, magari in modo duro, ma rima-nendo in campo.

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mano.Insomma, Giosi Ferrandi-no dovrà ringraziarmi delle pressioni che ho fatto perché il Polifunzionale andasse anche alla scuola! Il proble-ma è che questi si chiamano ‘inciuci’ e sono una cosa pe-ricolosa: non potrebbero mettere in pericolo i vostri inte-ressi?Lei dà per scontato l’ac-cordo, mentre io le dico che l’accordo non può esserci, perché entrambi vogliono un ruolo di primo piano nella vita politica dell’isola, anche per-ché in termini di voti Ischia potrà dare un contributo nu-merico relativamente piccolo, rispetto a quelli che De Siano dovrà ottenere in terraferma se vuole vincere e per lui sono essenziali gli agganci politici a livello continentale.Che deleghe ha l’assessore Iovine?Oltre al bilancio, trasporti, po-lizia municipale, patrimonio, manutenzione, verde pubblico, affari generali, l’occupazione di suolo pubblico. Lavoreremo per dipartimenti per cui alcuni consiglieri comunali (Zabatta, Piricelli, Migliaccio) parteci-peranno all’attività dell’asses-sorato.Rispetto a questa scelta di coinvolgimento dei consiglie-ri nell’attività dell’assesso-rato, ricordo che in un’inter-vista dell’estate scorsa lei mi disse di essere contrario…

Sono stato sconfitto. Invece, sul tema a lei caro del traffico, non è stato sconfitto. Quindi, in generale, sembra che questo suo modo di fare politica nell’ultimo periodo le abbia consentito di rien-trare appieno nel ruolo di

consig l iere di maggio-ranza con un ruolo di primo pia-no. A fasi alterne, lei è stato sotto i riflettori ed è entrato in un cono d’ombra, mi

sembra che adesso siamo nel primo caso.Se sapremo agire in contro-tendenza rispetto a ciò che si è fatto fino a poco tempo fa, tutto il gruppo del PD sarà nel cono di luce.Lei insiste a parlarmi in ter-mine di gruppo del PD!Sì, perché mi sembra che stia-mo vivendo una fase di unità fra le suoi componenti.Parliamo di Polizia Munici-pale. Sembra che Luigi Boc-canfuso si intrometta nell’at-tività della struttura e che il comandante si sia risentito di questo.Boccanfuso è vicesindaco, e può dare i contributi anche perché ha fra le sue deleghe l’ordine pubblico, ma sono si-curo che lui collaborerà. Ancora una volta il sindaco Ferrandino dà le deleghe ‘spacchettate’ ed in questo modo non mette la soluzio-ne dei problemi nelle mani di una sola persona, che sa-

rebbe un modo per farla cre-scere.Sa cosa accade? Che dopo essersi fatti la guerra per ot-tenere una delega, chi l’ha avuta tende a stare fermo a guardarsela, per esercitarla si deve essere presenti e se non lo si è diventa automatico che un Sindaco molto presente ed attivo, finisca per prendere lui in mano la situazione. Credo che oggi nel panorama del Comune di Ischia un altro in grado di mantenere gli equili-bri come fa Giosi Ferrandino, non ci sia.Ma che senso a riuscire a fare questo se poi non si produce attività amministrativa?Se politicamente non riesci a

mantenere in piedi una coali-zione che ti sostiene, non ser-ve a nulla essere bravi.Veniamo alla delega più dif-ficile, il bilancio. Va chiarita la ricaduta della legge del 31 dicembre che ha passato alla Provincia la com-petenza sulla TARSU, perché questo altererà in maniera sensibile i bilanci di tutti i Co-muni della regione Campania. Poi, partendo dalle deficienze finanziarie che ci sono, si do-vrà predisporre un bilancio molto rigoroso nei capitoli di spesa, cercando di individuare nuove vie per ottenere risorse finanziarie più ingenti. Strate-gica in questo senso diventa la valorizzazione del patrimonio.

Inoltre, abbiamo il problema di non riuscire a realizzare liqui-dità, perché anche le entrate ordinarie le incassiamo molto a rilento e quindi non abbiamo il denaro per pagare in tempi ragionevoli i fornitori.Che rapporti ci sono con Isi-doro Di Meglio? Le figure più rilevanti di un gruppo hanno bisogno di visibilità.I rapporti sono buoni, lui ha un ruolo di maggiore visibili-tà, io faccio il consigliere co-munale. In passato il suo nome è stato fatto come possibile candidato sindaco, prima che si sceglies-se Giosi Ferrandino. Per la prossima tornata lei è ancora interessato? Penso che lo sarà

anche Isidoro Di Meglio.Penso che il candidato natura-le sarà il sindaco uscente. Se lui non si candiderà non avrò nessun problema a sostenere I. Di Meglio, che sta dimo-strando capacità ed equilibrio nella gestione della sua carica di Presidente del Consiglio Comunale e quindi potrebbe essere anche sindaco. Quindi lei non si candide-rebbe?!In questo momento non vedo i presupposti per poter fare una cosa del genere.

Dopo essersi fat-ti la guerra per ottenere una delega, chi l’ha avu-ta tende a star fermo a guardarsela, mentre per esercitarla si dev’essere presenti.

costringendo Carmine Bernardo in una posizio-ne di stallo indifeso, ed ha poi atteso che Giu-seppe Di Meglio nel malcelato tentativo di dare ‘scacco al re’, venisse velocemente mangiato!Chi gioca a scacchi sa bene che perfino un pe-done che raggiunge la sponda avversaria può trasformare il suo pezzo in regina: così ha fatto Enzo Ferrandino. Mangiati uno per uno i pezzi mossi contro di lui, oggi indossa i panni della seconda pedina più importante per valore dopo il re. Sul campo ci lasciano le penne il grup-po di Giuseppe Di Meglio e Mario Basentini, ne esce terribilmente ridimensionato il gruppo del “buon vecchio Bocca” e dei suoi due vice, viene costretto a miti consigli il non più temuto né temibile Isidoro Di Meglio e, infine, almeno temporaneamente, viene fatto accucciare in un angolino il dirompente Carmine Bernardo.Davvero un monumento di strategia diploma-tica. Complimenti Enzo! Naturalmente questa non è che una partita di un torneo ad esclusio-ne che ha celebrato solo il suo secondo turno di eliminatorie (il primo fu l’estromissione di Telese). Se proprio dovessimo aspettarci delle sorprese in futuro, guarderemmo con curiosità ad An-tonio Piricelli, per seguire le mosse di uno che fino ad ora ha mantenuto un profilo molto basso, ma dal quale prima o poi ci aspettiamo la ricer-ca di un po’ di visibilità, non foss’altro che per dare un segno della sua esistenza. Quanto ad Enzo, lo confesso, non vorrei trovar-mi a giocare a scacchi contro di lui!

In politica vince chi aspetta • DA PAGINA 1 L’analisi delle cause l’abbiamo tentata più volte:

intromissioni anche assai pesanti dell’ex sinda-co Giosi Ferrandino, ‘ferrandiniani’ scontenti e scalpitanti all’interno del Consiglio Comunale, un Sindaco privo della necessaria fermezza, assessori dalla personalità ‘troppo forte’, con-siglieri in delirio di onnipotenza, il disastro fi-nanziario da affrontare. Ma quelle appena elen-cate sono - a volerle leggere bene - conseguenze piuttosto che la causa prima che ha generato il guazzabuglio politico-amministrativo in cui è precipitata Casamicciola. Causa prima che va piuttosto individuata in una sorta di “peccato originale” (per usare un’espressione proprio di D’Ambrosio) che, fin dall’inizio, ancor prima che stravincesse le elezioni, ha macchiato in-delebilmente la sindacatura, condizionandone la breve vita. Nel 2007, infatti, si è voluto ad ogni costo portare unita alle urne una squadra che recava in sé una profonda divisione fra le due figure eminenti che quella stessa compagi-ne avevano creato cinque anni prima, con Giosi Ferrandino in testa. Da una parte, l’ex Sinda-co, appunto, dall’altra Salvatore Sirabella, che riteneva di dovergli succedere. “La spaccatura presente oggi all’interno della maggioranza si era configurata già quando fu avanzata la can-didatura di D’Ambrosio, che di Ferrandino era la naturale prosecuzione e che Ferrandino ha sponsorizzato fortemente. I segnali delle attuali divisioni c’erano stati fin da allora e Giosi lo sa-peva”, ha precisato l’assessore Antonio Conte. Eppure, D’Ambrosio non doveva essere perce-pito da tutti come la “prosecuzione naturale” di Ferrandino, se G. B. Castagna addirittura ricorda di aver ammonito il Sindaco uscente che “la squadra andava rifatta daccapo”, tarata sulla nuova guida, imposta da lui e però dota-ta di personalità e stile di governo diametral-mente opposti. Ma questo Ferrandino lo sape-va meglio di tutti! E probabilmente lo sapeva bene anche D’Ambrosio che è uomo riflessivo e che a noi ha detto: “la maggioranza uscita dalle urne nel 2007 si basava su un gruppo che io non avevo minimamente contribuito a formare, per cui non rispondeva alle caratteristiche di chi si è trovato a guidarlo”. E, infatti, sembra che lui

sia stato l’ultimo ad acconsentire alla propria candidatura, non senza aver esplorato in prima persona la possibilità di formare un’altra com-pagine in cui - avendo Sirabella fatto un passo indietro - le divisioni interne si ricompattassero intorno al nome di un terzo candidato, proprio l’ingegner Castagna. Ma, le cose sono andate diversamente. Come ha ben osservato sempre Castagna, al di là dell’apparente sovrapponibilità delle Giunte Ferrandino e D’Ambrosio, in realtà taluni com-ponenti la precedente Amministrazione “sono stati sostituiti da persone che si sono trovate in una scenografia che non era stata costruita per loro”, certi ruoli sono inevitabilmente cambia-ti, ma soprattutto il capocordata non era quello giusto. Perché non era Giosi Ferrandino? Di-remmo piuttosto perché non era una persona abbastanza decisa, in grado di controllare “le ‘follie’ di consiglieri” eletti con troppi consensi e quindi smaniosi di un posto in prima fila. A tal proposito, probabilmente non è un caso - ed ha del paradossale - che si stia rivoltando come un boomerang contro il sindaco D’Ambrosio proprio quello che lui ha presentato come il suo ‘sigillo’ su questa sindacatura, ciò che lo avrebbe distinto dal suo predecessore. “Mi farebbe molto piacere che questa Ammi-nistrazione venisse ricordata non per un singolo, ma per tutti i suoi componenti, per-ché se il sindaco è la sintesi di un indirizzo di gestione, quest’ul-timo si ottiene dalla collaborazione di cia-scuno”, dichiarò appe-na eletto. Ebbene, cosa rimane di un tal pro-posito? Probabilmente poco, se l’assessore Antonio Conte ci ha detto: “oggi essere as-

sessore a Casamicciola significa lavorare e af-frontare le responsabilità da soli. Nella recente esperienza dell’organizzazione del Natale non ho sentito dietro di me un gruppo che mi desse il suo appoggio, la sensazione che ho avuto era piuttosto: ‘Fai, se va bene siamo con te, se va male la colpa è tua’ ”.E della cosiddetta ‘squadra vincente’ del 2007, tenuta insieme con la forza, cosa rimane? La parte della passata maggioranza che - insieme all’ex sindaco Ferrandino - voleva assolutamen-te D’Ambrosio e non Sirabella né alcun altro “è quella stessa (i consiglieri Pirulli, Capez-za, Frallicciardi, Mattera e Cioffi) che adesso è passata all’opposizione”, nota il Sindaco in persona. Naturalmente sostituita da più o meno altrettanti consiglieri di opposizione andati dall’altra parte! Riecco la macchia indelebile di questa Amministrazione: la frattura inizia-le che tutti conoscevano, che si è deciso arta-tamente di non vedere per poi alimentarla e su cui, in questi due anni e mezzo di ‘ribaltoni’, si è fatto continuamente leva. Del senno di poi son piene le fosse? Non in questo caso, perché gli indizi c’erano veramente tutti…

Come vincere con il 70% dei consensi e vivere infelici • DA PAGINA 1

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Tutti parlano di un accordo tra Giosi Ferran-dino e Domenico De Siano perché quest’ulti-mo possa tranquillamente vincere le prossi-me elezioni regionali, lei cosa ne pensa?Io di questo non sono al corrente, e se lo fos-si prenderei le distanze dal gruppo locale del PDL, più di quanto non abbia già fatto. Comun-que non mi meraviglia un’ipotesi del genere, perché politicamente è fondata. Domenico De Siano non ha alcun interesse a cambiare l’at-tuale stato delle cose, perché qualsiasi cambia-mento in questo momento lede un percorso lineare verso una candidatura alle Regionali, a prescindere da quello che sarà l’esito. Pertanto, De Siano non ha interesse che Giosi Ferran-dino cada ma che non si candidi alle Regionali per avere campo libero. Quindi l’intesa potreb-be essere: “io devo candidar-mi alle Regionali e non voglio rogne, tu non ti candidi alle Regionali e non mi crei rogne, e che vinca il migliore”. Giosi Ferrandino di contro cosa può chiedere a De Siano? Un’anda-tura tranquilla che gli consenta di restare in sella il tempo ne-cessario a raggiungere la sua prossima tappa.Allora, diciamocelo chiara-mente, un’opposizione mor-bida da parte di Iannotta e una ratifica di lealtà da parte di Piricelli?Io questo non lo so valutare, perché in tutta onestà credo che il cammino di tutte le mino-ranze sia sempre stato abbastanza lineare, nel senso che i numeri sono quelli, non potevamo stravolgere niente. Ferrandino ha interesse a mantenere il suo percorso inalterato fino alla prossima tappa, che potrebbero essere le elezio-ni politiche o, se venisse ripristinato, il listino alle Regionali, per quanto se il centrosinistra è perdente il listino non serve a nulla, perché il listino è un premio che il candidato Presidente si porta dietro. Quindi l’ipotesi più probabile è puntare alla sopravvivenza dell’Amministrazio-ne per terminare un percorso ed un’eventuale tappa alle elezioni politiche, che in questo momen-to mi sembrano però altamente improbabili.Ma questa Amministrazione arriverà a fine mandato?Niente di più facile che ci arri-vi. Questa Amministrazione va avanti con il non-fare e chi non fa non sbaglia. Oggi l’ammini-strazione di Ferrandino non può più - o meglio non deve più - es-sere un problema, perché sono già ‘morti’ nel paese, sono condannati dalla gente, così come era stato condannato dalla gente Peppe Brandi un anno prima che scadesse il suo mandato.Lei quindi dice che l’indice di gradimento di Giosi Ferrandino in questo momento è in calo?Nettamente in calo, ma non lo dico io, lo dice l’opinione pubblica, appunto. Ed anche questa è una cosa che non mi conforta a dire la verità, perché il metro valutativo della gente è estrema-

mente utilitaristico. L’ischitano ragione in ter-mini di “tutto cambi perché nulla cambi”, qual-siasi mutamento viene vissuto come dannoso per i suoi equilibri, mentre oggi ci sono tante cose che dovrebbero cambiare. La gente comin-cia ad avvertirne la necessità perché l’economia è in ginocchio, tutte le aziende stanno ricorren-do a tagli, a soluzioni drastiche mai adottate in precedenza, perché la quantità di denaro circo-lante è estremamente ridotta. E quando l’ischi-tano lo tocchi sulla tasca, o gli viene a mancare

la sua quotidianità, allora la situazione diventa drammatica. Quindi, il giudizio popolare per me fa fede in maniera relativa, o meglio ne tengo conto ma so che non è la valutazione reale di una Amministrazione, che semmai è quella numerica. Però si viene eletti con i numeri e se oggi Ferrandino si ricandidasse, sarebbe sgradito fin dalla fase propositiva e otterrebbe un flop clamoroso in fase elettorale. Lei nell’incontro di Capodan-no organizzato dall’opposi-zione ha posto una questione importante, dicendo “ci dob-biamo confrontare, dobbiamo capire ciascuno cosa vuole fare e su quali punto possiamo intenderci”. Parliamo un po’ dei panni sporchi in famiglia.Io ho detto una cosa che ritengo

fondamentale, non occupiamoci più dell’am-ministrazione Ferrandino e invece preoccupia-moci di casa nostra, guardiamo dentro e fuori, cerchiamo di rimuovere quegli ostacoli, quei paletti che ci impediscono di stare insieme. Oggi il problema è stare insieme.Quante possibilità ci sono che voi dell’oppo-sizione riusciate a fare ‘casa comune’, a tro-vare delle intese?Le possibilità ci sono perché penso di essere circondato da persone sufficientemente intelli-genti da capire che in questo modo non si va da nessuna parte. Non dò dello stupido ai miei amici - Paolo Ferrandino, Luigi Mattera, San-

dro Iannotta, Gennaro Scotti - credo che nessuno di loro lo sia o che abbiano l’intenzione di perdere di nuovo le elezioni. Il problema è che le elezioni si possono perdere anche vincen-do.D’Ambrosio a Casamicciola ne è un ottimo esempio…Esatto. Se non si capisce questo io non sarò della partita.Quali sono i paletti più signi-ficativi che ostacolano questa eventuale unione?

Innanzitutto i personalismi. Io per primo ho delle ambizioni, però forse c’è una differenza, nel senso che sono anche pronto a raccordarmi intorno ad un metodo, ma non intorno ad una persona. Identifichiamo la convergenza su que-sto metodo, dopo di che scopriamo quali sono le intenzioni.Lei sostiene che bisogna cercare di abbattere i personalismi, però nel momento in cui sce-glie di tirarsi fuori dal PDL per stare da solo incarna esattamente l’idea del personalismo!

No, perché in politica come in tutte le cose di qualità, il segreto sta nel saper stare insieme, che significa rispettarsi reciprocamente, e nel gruppo consiliare del PDL è venuto meno nei miei confronti quel rispetto necessario affinché possiamo sederci allo stesso tavolo e cenare, di-scutere, ragionare sul futuro del paese. Tempo fa, Carmine Bernardo mi rivolse un attacco in consiglio comunale facendo allusioni a vicende dalle quali sono uscito alla grande, ossia a del-le indagini per abuso d’ufficio dalle quali sono stato assolto non per non aver commesso il fatto, ma perché il fatto non sussisteva. Aspettai che qual-cuno dei miei colleghi dices-se una parola, poi presi atto del loro silenzio e mi difesi da solo, del resto dinanzi ad una sentenza di assoluzione o un’archiviazione di cui ho usu-fruito ci voleva poco a metterlo a tacere. Naturalmente, in quel momento ho ca-pito che andavano prese le distanze. Ugualmen-te, nella vicenda dei rapporti con la televisione (Ndr. Per divergenze con l’editore di Teleischia, Davide Conte da anni non ha più accesso alla comunicazione dell’emittente), si era detto che facevamo gruppo unico, a patto che fosse stata concessa pari dignità a tutti. Nel momento in cui loro si sono resi conto che questa cosa sa-rebbe costata cara perché avrebbe rappresentato il silenzio di tomba per tutti al pari di quello che sto subendo io dal 2003, si sono chiamati fuori dall’accordo ed ognuno è andato per conto suo. Quando l’ho fatto notare mi è stato risposto che non potevo pretendere che una volta zittito io venissero zittiti tutti: per me in quel momento è venuto meno un patto. Gli atti parlano chiaro. Fino a quando eravamo gruppo unico, il 90% delle iniziative prodotte dalle minoranze erano di mio pugno, io le preparavo ed i colleghi le firmavano. Lei non ha mai fatto mistero della sua voglia di candidarsi a sindaco, laddove si creassero le condizioni, ma bisogna fare delle coalizioni, lei non ha cin-quemila voti da solo.Quale medico mi ha detto di tro-varle necessariamente nel centro-destra o nel centrosinistra?Beh, da qualche parte dovran-no pur venire questi voti…Se si rappresenta un’alternativa, un’idea forte, si può creare anche un progetto completamente diver-so, mica è detto che io debba rap-presentare per forza il candidato sindaco del centrodestra, anzi in questo momento vedo estrema-mente remota una tale eventualità. Traccerò una linea e lo farò molto presto, riunendo quelle persone che già da tempo mi hanno dato questo margine di disponibilità. Se scenderò in campo in prima persona significa che farò il candidato sindaco, questo è fuori discussione, altre cariche a livello locale non le prendo proprio in conside-razione. Ma la condivisione di questo progetto potrebbe comportare anche la presa d’atto che la mia candidatura non è la cosa migliore, nel qual caso darò il mio appoggio esterno, identi-ficherò un candidato verso il quale far confluire

il mio modesto pacchetto di voti e cercherò di farlo eleggere, e chi vivrà vedrà.Mi dica, partire per una battuta di caccia all’estero con un gruppo di amici fra cui Sal-vatore Mazzella, e trovarsi in una situazio-ne in cui c’è poca selvaggina e quindi molto tempo per chiacchierare serve a qualcosa sul piano politico?Né più né meno di quanto possa servire una cena prenatalizia a casa mia o una chiacchiera-

ta telefonica che magari avviene un paio di volte a settimana con un amico che pensi che politi-camente possa rappresentare qualcosa o che pensa che tu a tua volta possa rappresentare qualcosa di buono; non c’è biso-gno di andare così lontano.A questo punto le chiedo come sono i rapporti con Luigi Te-lese. Lei in consiglio comunale siede fianco a fianco, braccio a

braccio con Ciro Ferrandino e mi sembra che ci si trovi anche bene.Non ho nessun tipo di problema, anche perché io sto sempre al mio posto, chi purtroppo ha cam-biato lato è stato lui. Se loro hanno avuto dei disagi con l’Amministrazione e sono stati co-stretti a venire da quest’altra parte è chiaro che ci ritroviamo ad abbracciare una causa comune, io dove sono sempre stato, loro a convincersi del fatto che hanno sostenuto l’Amministrazio-ne ed il Sindaco sbagliati. Dunque il fatto che io oggi mi trovi nella stessa parte di Luigi Telese mi turba poco anche perché è lui che si trova dalla stessa parte mia. Né mi sconvolge più di tanto il fatto che un domani potremmo ipote-ticamente ritrovarci ad amministrare insieme, perché ritengo che nonostante alcune sfumatu-re caratteriali poco condivisibili Telese sia uno che lavora, tutto gli si può dire tranne che sia

uno sfaticato, un indolente, uno che pensa esclusivamen-te alle clientele. Telese pensa alle clientele nella stessa mi-sura in cui qualsiasi ammini-stratore di maggioranza cerca di accontentare il proprio elettorato, il fenomeno più naturale del mondo.Dopo il passaggio all’op-posizione del consigliere Giuseppe Di Meglio e quin-di del gruppo di Salvatore Mazzella, detentore di un pacchetto di poco più di mille voti, si è detto, anche se in maniera un po’ generi-ca, che l’opposizione grazie ai nuovi apporti che proba-bilmente ha sulla carta, de-

tiene un pacchetto di voti superiore a quello che ha la maggioranza: secondo lei è vero? E se sì, avete fatto un conto, state cercando di capire quanto pesereste stando tutti assie-me?No, perché secondo me in questo momento è l’ultimo dei problemi, ci vuole poco a sgretolare il valore numerico dinanzi all’incapacità di sta-re insieme. Oggi il problema non sono i numeri, sono gli uomini, è il progetto.Mi dà una sua lettura degli obiettivi politi-ci raggiunti finora da Giosi Ferrandino e di

Carmine Bernar-do mi rivolse un attacco in Consiglio Comunale facendo allusioni a vi-cende giudiziarie dalle quali sono uscito alla grande, perché il fatto non sussisteva. Aspettai che qualcuno dei miei colleghi dicesse una parola, poi presi atto del loro silenzio e mi difesi da solo. Naturalmente, in quel momento ho ca-pito che andavano prese le distanze.

Gli atti parlano chiaro. Fino a quando eravamo gruppo unico, il 90% delle iniziative prodotte dalle minoran-ze erano di mio pugno, io le portavo ed i colleghi le firmavano.

In questo mo-mento vedo estrema-mente remota la pos-sibilità che io sia il candidato sindaco del Centrodestra.

Traccerò una linea, e lo farò molto presto, riunendo quelle persone che già da tem-po mi hanno dato dispo-nibilità. Se scenderò in campo in prima persona significa che farò il can-didato sindaco, questo è fuori discussione, altre cariche a livello locale non le prendo proprio in considerazione.

Volli, e volli sempre, fortissimamente volli... fare il Sindaco

davide conte apre un esame interno al gruppo del pdl locale e pone la sua candidatura a sindaco

di redazione [email protected]

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Resta nel PDL pur non condividendo le scelte dei suoi colleghi: probabilmente fra i consiglieri di opposizione, Davide Conte é il più solitario.

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quelli futuri? Lui voleva fare il sindaco e per il momento lo fa alla grande, voleva diventa-re consigliere provinciale e lo è…Non credo che l’ambizione di Ferrandino fosse quella di fare il consigliere provinciale di mi-noranza, ma semplicemente quella di ricoprire un ruolo e dimostrare al partito che in una si-tuazione estremamente difficile, con un consi-gliere fortissimo candidato nel centrodestra, vi-cesindaco di un Comune limitrofo, lui riusciva a farsi eleggere ugualmente, pur essendo nella coalizione perdente con un candidato presiden-te inesistente. Secondo me con quelle elezioni, ed è l’unico motivo per cui Giosi Ferrandino si è candidato alle Provinciali, ha inteso raffor-zarsi in seno al partito. Oggi, nel ‘fuggi fuggi’ generale dal centrosinistra lui si tiene stretto il bandolo del Partito Democratico perché sa perfettamente di essere tra i dieci ‘best men’ in Campania che possono ambire ad una posizione di rilievo in un eventuale listino proporzionale. Detto ciò, c’è anche da dire che conosco bene Giosi Ferrandino, sicuramente la sua ambizio-ne non era quella di fare il sindaco in questo modo perché questo è un sindaco che verrà di-menticato facilmente, come tanti altri che oggi ricordiamo solo perché ogni tanto si incontrano per strada.

A livello locale potrebbe esserci un passaggio di testimone da Ferrandino a lei, nel momen-to in cui Ferrandino si candidasse al Parla-mento? E’ un po’ fantapoli-tica, però …Io nell’ambito del centrosi-nistra? No, sono un uomo di centrodestra e su questo non si discute. Considero la poli-tica un hobby costoso e sono disposto a praticarlo solo alle mie condizioni, scegliendomi il modo e la compagnia.Lei pensa che, invece, Gio-si Ferrandino rimarrà nel PD?Mi piace riportare una fa-mosa frase che dice che chi tradisce una volta può tradire sempre.Sulla ribalta nazionale oggi ci sono da una parte il PD che era un partito di centro-sinistra ed ora vuole ritor-nare un partito più chiara-mente di sinistra, e dall’altra il PDL, resta uno spazio vuoto al centro che si potrebbe riempire con una certa sostanza e questo

alcuni l’hanno capito. Io non ho una grande stima dell’intelligenza né della serietà poli-tica di Rutelli, però l’API potrebbe essere la

risposta a queste esigenze. Mi aspetterei nel momento in cui l’Alleanza Per l’Italia prenda consistenza che Giosi Ferrandi-no ci metta su una pedina. Lei cosa ne pensa?Tutto può succedere, però penso che in prima persona non lo farà mai; se avvertisse la necessità di occupare quella casella, di mette-re il cappello sulla sedia dell’Al-leanza Per l’Italia, piuttosto pren-derebbe uno dei suoi consiglieri più o meno indipendenti e lo fa-rebbe sedere lì. Credo che Giosi si tenga stretto il PD, almeno fino alle prossime elezioni politiche, sarebbe stupido fare qualcosa di diverso. In questo momento, per come è strutturato il partito in Campania, Domenico De Siano è il riferimento basilare del coordi-

namento provinciale e regionale del PDL, altri spazi non ce ne sono e se si creassero De Siano li terrebbe per sé, e questa è la ragione per cui

ha letteralmente azzerato la voglia di fare poli-tica, i dipartimenti, le cariche, i coordinamenti del PDL sull’isola d’Ischia, attualmente è tutto fermo.Perché allora lei resta nel PDL?Io resto nel PDL perché ho la tessera nazionale del PDL. Oggi il PDL ha la mia tessera sempli-cemente per un fatto affettivo e perché io sono di centrodestra, ma non mi sento rappresentato dal PDL, questo è chiaro a tutti; men che meno a livello locale, sono uscito dal gruppo consi-liare, mi sembra ovvio che non mi sento parte integrante di quel gruppo. Questo a cosa por-ta? Al fatto che poiché chi ha la responsabilità del partito ad Ischia ha fatto di tutto affinché la situazione si ibernasse in vista delle Regio-nali, se queste sono le loro intenzioni io sto già andando in una direzione diversa. Allo stesso modo posso assicurarle che se domani dovessi ricevere la proposta di candidatura da parte del PDL, o meglio della coalizione di centrodestra, avrei la pretesa di sapere per filo e per segno chi sono i miei compagni di viaggio ed a quali condizioni ci si muove, perché se dovessi pen-sare di fare il ‘re travicello’ o di amministrare da ignavo come sta facendo Giosi Ferrandino, le posso giurare sulla cosa più cara che ho che resterei a casa mia.

Nonostante al-cune sfumature caratte-riali poco condivisibili, Telese è uno che lavora, tutto gli si può dire tran-ne che sia uno che pen-sa esclusivamente alle clientele. Telese pensa alle clientele nella stes-sa misura in cui qual-siasi amministratore di maggioranza cerca di accontentare il proprio elettorato, il fenomeno più naturale del mondo.

LUIGI TELESE: ANALISI DELLA DÉBÂCLE ATTUATIVA DEL PROGRAMMA ELETTORALE

Le promesse traditeSpulciando punto per punto l’elenco di ciò che ci si ripropo-neva di realizzare in campagna elettorale, appare evidente la gravità di un fallimento tanto serio quanto imprevisto.

Facciamo un bilancio di metà mandato dell’ammini-strazione Ferrandino.Il successo e l’insuccesso di un’Amministrazione si veri-fica sull’attuazione del pro-gramma e quello che Giosi Ferrandino presentò quando si è candidato a sindaco, è total-mente inattuato.Partiamo dalla chiusura del dissesto finanziario, che è stata realizzata grazie ad un assessore al bilancio che si è impegnato; circa il condono edilizio, ogni sei mesi esce una nuova determinazione della Giunta e dell’Ufficio Tecnico ma fino ad oggi non è stato rilasciato nessun condo-no. Veniamo ad un altro punto cruciale per il Comune, le Aziende par-tecipate, cioè Nuove Terme C o m u n a l i , Ischia Am-biente, Gene-sis ed Ischia Risorsa Mare. Per Ischia Ambiente si doveva preparare il nuovo piano finanziario, per cui all’inizio si batteva Carmi-ne Bernardo, quando era pre-sidente Mimmo Di Vaia, ma non si è fatto. Idea del Sinda-co, che non compare nel pro-gramma, era di attribuire alla società una serie di ulteriori servizi come la manutenzione delle scuole e delle strade. Era una buona proposta, anche per ammortizzare alcuni costi fis-si di Ischia Ambiente, come presidente e direttore tecnico,

che sono molto elevati rispetto al bacino di utenza.Il personale sarebbe stato sufficiente?Sì, perché la società ha circa venti unità in più, si tratta di dipendenti stagionali assunti quando io ero Sindaco e che dopo aver vinto una vertenza sono stati assunti a tempo in-determinato, tanto che il com-missario prefettizio Spena escogitò la soluzione di asse-gnare loro la manutenzione del verde pubblico, a fronte di un costo aggiuntivo di 300mila euro, proprio per giustificare la spesa per questi dipenden-ti sia in termini lavorativi che finanziari. Oggi, però, l’azien-da è commissariata da oltre

un anno, non le sono sta-ti attribuiti i servizi ag-giuntivi per ammortizza-re i costi, ogni tanto si dice che va messa in liquidazio-ne, insomma

è in forte difficoltà. Tuttavia, si è scelto di passare alla rac-colta multimateriale per cui i cittadini conferiscono rifiuti diversi tutti insieme e la sepa-razione la effettua il consorzio di bacino a fronte di un costo ulteriore di 200mila euro, che si aggiunge ai 4 milioni ed 800mila euro che il Comu-ne dà a Ischia Ambiente per effettuare il servizio di N.U. Inoltre, andando a regime la raccolta differenziata, doveva esserci un abbattimento dei

Giosuè Mazzella è stato il primo a resta-re a mani vuote, gli era stato promesso il ruolo di capogruppo del PD...

costi grazie ai conferimenti dei materiali differenziati alle piattaforme CONAI che li av-viano al riciclo, ma a Ischia non risulta ci siano stati ri-sparmi. In più, tornando al servizio giardini, dall’ultimo conto consuntivo si ricava che, oltre ai 300mila euro per il verde che vanno ad Ischia Ambiente, il Comune ne spen-de altri 100mila per le piante, quindi ci sono due giardinieri, uno presso il Comune e uno ad Ischia Ambiente, ciascuno con le relative uscite. Queste cifre comprendono anche la manutenzione delle pinete?No, i ‘pinetini’ sono dipenden-ti comunali e non della parte-cipata.E le altre aziende partecipa-te?Ischia Thermal Center ha riaperto registrando, rispetto alle previsioni di entrate ed uscite, una perdita di 100mila euro. Si continua a dire che la Genesis va messa in liquida-zione, quindi non è un’azien-da produttiva, Ischia Risorsa Mare non riesce più a pagare i dipendenti. Nell’ambito del risanamento ambientale, occupano uno spazio rilevante i problemi di Monte Vezzi, il ripasci-mento delle spiagge e il con-solidamento dei costoni in frana.Per il consolidamento di Mon-te Vezzi, gli stessi Giosi Fer-randino ed Isidoro Di Meglio dicono che non si è fatto an-cora niente; per gli altri punti nulla è partito.

E i lavori per la realizzazio-ne della rete fognaria?Non si è fatto nulla.Ma non sono state realizzate fogne a Casalauro?Sono solo per le acque bian-che, un progetto che fece la mia Giunta nel 2000.Veniamo alla riqualificazio-ne urbana: in primo luogo la variante del piano regolato-re.Non mi risulta sia stata fatta.E la definizione di un pro-gramma di estetica cittadina con adozione del piano colo-re?Il piano lo fece la Boero, quan-do era sindaco Brandi; noi raccogliemmo questo piano colore che andava trasferito in un’ordinanza che disponesse che i cittadini dovessero tin-teggiare le case attenendosi appunto al piano, ma l’ordi-nanza non esiste.Riqualificazione della zona porto, riva sinistra e destra, con approvazione della va-riante di recupero già pre-disposta, e riqualificazione ambientale dello svincolo porto.Si intende la zona di piaz-zale Trieste e questo è stato realizzato. Ma si tratta di una progettazione già avviata dal-la precedente Amministrazio-ne, su cui tuttavia, sono state eseguite delle varianti, ad es.

l’edificio con i bagni pubblici e, soprattutto, gli autobus sono tornati nella piazza, insieme agli altri servizi cui essa era destinata prima, ma con uno spazio ridotto a disposizione. Riqualificazione del cimitero comunale.Il cimitero ha un serio proble-ma di carenza di spazi che va risolto, ma tutt’oggi non si sa dove sistemare le salme.Sicuramente uno dei mo-menti cruciali della riquali-ficazione di Ischia passa per il centro storico di Ponte.Per Ischia Ponte pre-v e d e m m o una serie di convenzioni con i privati titolari delle aree da de-stinare a par-cheggi, opere di protezione a mare contro gli allagamenti e l’utilizzo della darsena che si ricava da questa scogliera come approdo turistico. Non è stato fatto nulla e non è stato presentato nessun progetto.Sembra che siano necessarie moltissime autorizzazioni.I porti di Casamicciola e Lac-co Ameno sono stati realizzati

in due mesi, capisco che il co-mune di Ischia è maggiormen-te al centro dell’attenzione e deve muoversi con prudenza, ma almeno il progetto dovreb-be esserci, mentre non esiste neppure una delibera sull’ar-gomento.Parliamo delle periferie del Comune: Campagnano, Sant’Antuono, Arenella e Pilastri.Non esiste alcun progetto da cui partire per mettere in atto

le migliorie che quasi tre anni fa ritenemmo indispensabili in quelle zone.R i q u a l i f i -cazione di S a n t ’A l e s -sandro con creazione del parchegg io: questo pare sia andato in porto.Ma è costato la perdita di altri

due beni comunali (Ndr. Ce-duti all’immobiliare proprieta-ria del terreno nella curva di S. Alessandro per poterlo acqui-sire e farne un parcheggio).Riqualificazione e realiz-zazione dei sottoservizi a via Nuova dei Conti e a via Quercia.Non si è fatto nulla.

Portare un sin-daco da un’altra realtà è sbagliato, perché que-sta persona dal giorno successivo alla vittoria lavora per rendersi in-dipendente dai grandi elettori che lo hanno portato.

di Silvia Buchner [email protected]

Ibm

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Infrastrutture e parcheggi.In campagna elettorale dicem-mo che da Ferrandino voleva-mo quello che ha realizzato a Casamicciola, il porto ed i parcheggi, dopo due anni e mezzo non si è fatto ancora nulla.Creazione di un centro so-ciale e di un teatro. Per il teatro mi sembra ci sia una polemica, perché si vor-rebbe dare l’auditorium del centro Polifunzionale, ma per-ché non si decidono a farlo? Per il centro sociale, avevo proposto anche la soluzione, cioè collocarlo alla scuola Montemurri di Sant’Antuono, spostando quella alla Rodari della quale si deve realizzare il secondo lotto, già previsto e finanziato dalla Regione e che noi non realizzammo perché la mia Amministrazione cadde. Convenzione per affidare beni e strutture comunali come la piscina e il campo dello Spalatriello a coopera-tive di servizi per gestirle.Non si è fatto nulla. Veniamo al porto, sia a terra che a mare decisamente mol-to degradato.Lascio alla vostra fantasia cosa si sia fatto finora… Cosa era previsto per il capi-tolo turismo e promozione?Si prevedeva il prolungamen-to della stagione turistica, ma le terme comunali sono state chiuse nel pieno della stagio-ne, come non si è realizzato l’osservatorio permanente del turismo, e i programmi promozionali di medio ter-mine. Fra l’altro era previ-sto uno studio di Gioacchino Costa, esperto di marketing, realizzato gratuitamente per il comune di Ischia e di cui si sono perse le tracce.Tutela dell’attività di pesca con l’allestimento di un’area

in cui allocare i mestieri.Nel mercato è stato affittato dal presidente della cooperati-va Pasquale Saurino uno spa-zio di 250 mq per impiantarvi la vendita del pesce fresco, ma non li ha mai pagati. Essen-do Saurino un grande elet-tore di Enzo Fer randino, gli è stato consentito di tenere questo spazio anche se è inutiliz-zato e ciò non permette a nessun altro di affittarlo, mentre io ave-vo avviato un procedimen-to per ottenere la risoluzione di questo contratto di fitto. Oggi, attraverso il bilancio di previsione si programma ciò che si farà nel 2010 e quanto non vi è previsto slitta ulterior-mente in avanti e nel triennale delle opere pubbliche niente di quanto detto è previsto, per es. il porto ad Ischia Ponte, i par-cheggi multipiano, già previsti dalla Giunta Brandi. Mentre il restyling di piazza San Girolamo non era pre-visto?No, fu un “colpo di mano” che ci trovammo in Giunta, c’ero anche io come assessore alle finanze e il Sindaco disse che si trattava solo di sostituire i basoli e fu approvato senza vedere il progetto e senza la firma dell’assessore delegato.Che auspici fa per il governo in carica a Ischia?Mi auguro che la Giunta faccia la giunta ed i Consiglieri i con-siglieri, indipendentemente se appartengono a maggioranza o opposizione, in altre parole

che si dia contenuti ai rispet-tivi ruoli. Oggi, invece, non c’è una Giunta per cui non si fa politica, cioè dibattito am-ministrativo e ci si limita alla “politica dei ciclamini”, come

la chiamo io, che non scon-tenta nessuno ma non risol-ve i problemi. Gli Assesso-ri sono stati spogliati di qualsiasi ruo-lo decisionale e propositivo nell’esecutivo e la Giunta si limita ad ap-provare deli-bere fatte da altri. Si riferisce al

Sindaco?Non necessariamente, piutto-sto ai dirigenti. Come mai il sindaco Ferran-dino ha deciso di dare un se-condo assessorato all’UDC, quando nei mesi scorsi sem-brava essere il gruppo di cui da più parti si chiedeva la testa?La scelta di contrapporre un candidato come Gino Di Me-glio a Giosi Ferrandino alle recenti elezioni Provinciali è stato un modo di caricare i fu-cili e la componente di Gino Di Meglio all’interno dell’UDC aveva chiesto un assessorato per sé - si parlava di Antonello Starace o del dottor Armando Buono. A fronte di questo, ci furono manovre per favorire l’ingresso di Isidoro Di Me-glio nell’UDC per addolcire la pillola amara costituita dalla figura di Gino Di Meglio, suo rivale, e creare una maggio-ranza allargata. A quel punto reagirono i tre - Giosuè Maz-zella, Gianluca Trani, Enzo

Ferrandino - per bloccare lo spostamento dell’asse politico a favore dell’UDC, che già al-lora puntava al secondo asses-sore. Il Sindaco, da parte sua, ha dovuto accontentare i tre, altrimenti senza di loro per-deva la maggioranza; intanto però anche l’UDC reclamava l’assessore espressione della componente di Gino Di Me-glio, ma Carmine Bernardo ha fatto un’accelerazione e ha messo un suo uomo, lasciando Di Meglio a mani vuote. Che spostamenti hanno subito le deleghe alla luce dell’ingresso dei due nuovi assessori?Perdente risulta il gruppo di Fratellanza e Lavoro, che si vede sottrarre il commercio a favore dell’assessore Iovene, in quota ad Enzo Ferrandino. Anche Gianluca Trani viene così ad essere penalizzato e dovrà ricevere qualcosa, posto che il suo recente documento in cui non si r iconosceva nella scelta dell’assessore era di polemi-ca verso Enzo Ferrandino e non verso il Sindaco. E Giosuè Mazzella?Lui è stato il primo a re-stare a mani vuote, gli era stato promes-so il ruolo di capog r uppo del PD...Che opinione si è fatto di quello che è accaduto a Giu-seppe di Meglio, primo degli eletti nel 2007 e finito all’op-posizione?Se frequenti un gruppo di persone che hanno il coltello

in tasca, prima o poi la coltel-lata la prendi, o da un amico o da un nemico. Purtroppo il sindaco Ferrandino ha impo-stato tutta la sua esperienza amministrativa a Ischia sulla politica delle coltellate.Quanti mesi di vita dà alla Giunta Ferrandino nell’at-tuale formazione?Potrebbe anche restare in piedi fino alla fine del mandato, pro-prio perché sono in uno stato di inerzia completa, il proble-ma è che ne soffre il paese.Anche Carmine Bernardo accetterà questa assenza di confronto politico?Certamente loro hanno oc-cupato la casella del secondo assessore con una figura ‘mor-bida’, che non solleva polemi-che, qual è l’avvocato Giusep-pe Di Meglio (detto Runner), il quale si accontenta di un ruolo decorativo...Ci faccia una valutazione dell’andamento politico del

2009 nell’am-ministrazio-ne di Ischia.Nel 2009 è andato a re-gime il piano di Giosi Fer-randino, vale a dire di inter-pretare il ruo-lo di sindaco finalizzandolo alla propria carriera poli-tica, prescin-dendo dalla crescita del territorio che lui governa,

anzi che fosse un momento di rapina del territorio per poter crescere lui. Infatti, nel 2009 è riuscito ad avere un seggio alla Provincia, decentrandosi rispetto ad una logica di pae-se; ha portato a compimento

una serie di spaccature interne che già erano iniziate, venen-dosi poi a trovare in uno stato di crisi perenne. Ciò tuttavia gli consente di galleggiare e di farsi contemporaneamente un pacchetto di voti persona-le, svincolato dai consiglieri della sua coalizione. E inse-risco qui una riflessione che è anche un’autocritica, vale a dire che portare un sindaco da un’altra realtà è sbagliato, per-ché questa persona dal giorno successivo alla propria vittoria lavora per rendersi indipen-dente dai grandi elettori che lo hanno portato. La riprova di ciò è che, sia alle Provinciali che alle primarie del PD, lui ha portato il suo pacchetto di voti. Alle primarie ero presi-dente del seggio e ho visto che Piricelli ha portato molto, al-meno 250 persone, Isidoro Di Meglio ha contribuito poco, Boccanfuso era fuori dall’iso-la e non ha impegnato nessuno dei suoi, tutto il resto è di tasca del Sindaco. Tuttavia, devo dire che alle primarie gli è an-data meno bene che alle Pro-vinciali, perché su 963 votanti Giosi Ferrandino ha preso 400 voti, cioè ci sono 440 persone che lo hanno fregato, nel sen-so che sono sì andate al seggio perché portate da lui ma han-no votato un altro, benché lui fosse l’unico vero concorrente in campo (a Forio per es. su 900 votanti 880 hanno scelto Regine!) e questo risultato ha costituito un campanello di al-larme che ha saputo avvertire, tanto è vero che la crisi è sta-ta risolta dopo le primarie in maniera relativamente veloce, decidendosi a nominare il set-timo assessore, perché ha ca-pito che c’è qualcosa che non va e deve recuperare consenso personale.

Alle primarie del PD, su 963 votanti Giosi Ferrandino ha preso 400 voti, cioè ci sono 440 persone che lo hanno ‘fregato’, nel senso che sono sì andate al seggio perché portate da lui ma hanno votato un altro, benché lui fosse l’uni-co vero concorrente in campo.

Alle primarie del PD ero presidente del seggio e ho visto che Piricelli ha porta-to a votare almeno 250 persone, Isidoro Di Me-glio ha contribuito poco, Boccanfuso era fuori dall’isola e non ha impe-gnato nessuno dei suoi, tutto il resto è di tasca del Sindaco.

I consiglieri del PDL di Ischia masticano amaro per la vicenda del Polifunzionale...

paolo ferrandino: il suo nome è nella rosa dei possibili assessori alla provincia che potrebbero subentrare in giunta in cambio del seggio di consigliere lasciato da de siano, in caso di vittoria alla regione

NO AD UN ACCORDO DE SIANO-FERRANDINO

Vorrei una sua valutazione su cosa l’ammi-nistrazione del sindaco Giosi Ferrandino è riuscita a fare nel 2009.Ferrandino ha proseguito nella realizzazione di opere avviate da altri, mentre di iniziative di-rette se ne sono viste ben poche, tranne una e cioè il restyling di piazza San Girolamo, che ha su-scitato anche perplessità e criti-che, perché progetti come quel-lo non possono essere avulsi dal contesto in cui si vanno ad inserire, come invece si è fatto. Dal punto di vista propriamente politico, invece, il Sindaco ha trascorso il 2009 a rincorrere i suoi consiglieri per cercare di mantenere compatta una maggio-ranza sfilacciata. Come mai, secondo lei?Ho la sensazione che in essa manchi il senso

dell’impegno e del dare per il paese, ciascuno pensa a ritagliarsi il proprio piccolo spazio di

potere, pensando così di lancia-re all’esterno un segnale di esi-stenza. Anzi, e in questo senso faccio un complimento a Giosi Ferrandino, lui è stato l’unico a dare qualcosa ad Ischia in ter-mini di impegno e organizza-zione di un minimo di attività, a me non pare che né assessori né consiglieri abbiano avuto iniziative degne di rilievo. Non è un caso che in Consiglio Co-munale trattiamo direttamente con il Sindaco o i dirigenti di

argomenti su cui alcuni assessori hanno dele-ghe specifiche. Quali sono gli errori più gravi dell’attuale Giunta?Non ho mai visto una proposta, né di tipo orga-

In questi due anni e mezzo di ammi-nistrazione non ho visto una proposta, né di tipo organizzativo e di rego-lamentazione, né di tipo politico, ma solo un rin-correre i problemi.

di redazione [email protected]

Ibm

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nizzativo e di regolamentazione di una qualsiasi materia, né di tipo politico, ma solo un rincorre-re i problemi.Come si spiega che il Sindaco abbia permesso questo?Questa condotta gli ha consen-tito di emergere come leader. Lui - lo dico con rammarico ma anche con onestà - si collo-ca parecchie spanne al di sopra degli altri eletti al comune di Ischia; altri che si fanno notare sono Silvano Arcamone, capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, e Antonio Bernasconi, respon-sabile economico finanziario, cioè due dirigenti.Lei alla vigilia delle Comu-nali del 2007 si è battuto con forza contro la possibilità che il Centrodestra scegliesse un candidato che non fosse di Ischia, insomma era contro l’ipo-tesi di portare l’ex sindaco di Lacco Ameno Domenico De Siano. E anche Ferrandino era un candidato esterno al Comune!Sicuramente, ma lui faceva parte di un disegno che Telese ed altri si erano prefigurati. Ovvia-mente nel momento in cui Giosi Ferrandino ha preso il sopravvento e ha estromesso gli altri, questa strategia è venuta meno, nel senso che quello che sicuramente avrebbe dovuto esserne uno dei protagonisti, vale a dire Telese, è uscito di scena. E con lui è scomparso da quel progetto di governo un politico figlio del territorio, che conosceva problemi e soluzioni. Secondo lei, la Giunta Ferrandino ha finora dimostrato soprattutto incapacità e incom-petenza o disonestà intellettuale?Incapacità ed incompetenza. Non saprei dire se a causa delle condizioni in cui si sono trovati ad operare o per un’intrinseca mancanza di attitu-dine ad amministrare. Parliamo dell’ultima crisi, in cui tre consi-glieri, Giosuè Mazzella, Enzo Ferrandino e Gianluca Trani, hanno chiesto la testa di Carmine Bernardo. Ma non l’hanno ottenu-ta, anzi l’UDC ha avuto il secondo assessore, mentre il gruppo di Giuseppe Di Meglio è stato fatto fuori. Inoltre, sembra che la con-clusione di questa crisi abbia segnato un ri-torno in gran spolvero di Enzo Ferrandino.Io non riesco a leggere strategie particolari, credo che qui si viva giorno per giorno, sen-za sapere “dove si va a parare”, distribuendo naturalmente contentini a chi è recalcitrante. Credo che non si possa fare a meno di alcune menti pensanti di questa Amministrazione e tra queste pongo l’assessore Antonio Pinto. Anzi, credo che il Sindaco stia iniziando a compren-dere che non può governare solo insieme ai due dirigenti di cui abbiamo detto e Pinto gli è funzionale al mi-nimo di necessità operative del Comune. Con il secondo asses-sorato, credo che Giosi Ferran-dino abbia premiato Pinto e il consigliere Rosanna Ambrosi-no più che Carmine Bernardo, che forse si è reso conto che an-che i suoi lo avrebbero lasciato da solo. Il Sindaco si è tenuto Pinto e, disponendo della Am-brosino, ha posto Bernardo nel-la necessità di dover scegliere. Bernardo è lo sconfitto che si spaccia per vincitore, anche se ha dimostrato intelligenza proprio facendo due passi indietro, quando ha capito che la sua azio-ne al momento non ha futuro.Ed Enzo Ferrandino con gli altri due dissi-denti?Fin dall’inizio ho detto che lo strappo era difficile che fosse realmente consumato, perché soprattutto due di loro - Trani e Mazzella - avevano acquisito un tale potere, portando tanto a casa, cui era difficile rinuncia-re. Enzo Ferrandino, dopo tutto quello che ha fatto si ritrova comunque Bernardo ancora in amministrazione.Ma adesso Trani ha perso la delega al commercio!Questa delega sta diventando lo specchietto per le allodole, come se i funzionari si facesse-ro gestire dal politico di turno! Credo che oggi le deleghe non abbiano molti spazi gestionali: non mi pare che Gianluca Trani occupi chissà quali spazi passando sopra funzionari come

Bernasconi, Paola Mazzella, Salvatore Del Pre-te (Ndr. Funzionario addetto al commercio).

Vorrei entrare più nel detta-glio delle sue critiche alle at-tuali scelte amministrative.Non si fa nulla per rendere la nostra una località insostitui-bile come meta turistica: ci si deve interrogare su cosa altro è necessario fare, oltre ai fiori, che evidentemente non sono sufficienti. Forse l’acqua pulita? Il ripascimento delle spiagge? Meno traffico? Collegamenti meno costosi? A questo propo-sito, credo che siamo penaliz-zati da scelte regionali che la politica locale ha subito, infatti le nostre Amministrazioni che occhieggiano a sinistra, come

quelle di Forio e di Barano, mai avrebbero fat-to la voce grossa contro l’assessore regionale ai trasporti Cascetta o contro il presidente Bassoli-no. Adesso anche il comune di Ischia si trova in queste condizioni e non abbiamo avuto nessuna

possibilità di intervenire su scelte prese al di sopra della nostra testa. Per quale motivo con-siglieri che non sono del territorio devono pren-dere posizione in favore di Ischia, se da Ischia non attingono voti? Ma, finché faremo guerre

fratricide questa situazione non riuscirà a cambiare. Ricordo che negli anni ’70-‘80, quando c’era Enzo Mazzella, è capita-to più volte che per le elezioni Provinciali dividessimo in voti in base ad accordi preventivi, dandone anche a rappresentanti di altri gruppi politici, in modo da riuscire a far arrivare nei Consigli provinciali e regionali il maggior numero possibile di rappresentanti dell’isola. Così siamo giunti ad avere quattro consiglieri provinciali e due as-sessori regionali. So bene che

le leggi elettorali sono cambiate, ma prevale una frammentazione portata all’estremo, per cui ogni Comune vuol fare un nome, mentre se tutti fossimo d’accordo sono convinto che an-dremmo a condizionare la scelta del candidato

a nostro vantaggio.Gli interventi di maquillage cittadino sono gradevoli. Per-ché quando eravate al gover-no non li avete fatti?Non siamo stati capaci di buttare fumo negli occhi, e non sarebbe stato difficile avere il medesi-mo risultato spendendo molto meno. Ma noi abbiamo sempre cercato di spendere solo avendo il denaro in cassa: oggi si im-piegano 300mila euro annui per allestire il verde e vedo che ci sono grandissime difficoltà di bilancio. Se avessimo compiuto

le stesse scelte, invece di un’amministrazione sana sotto il profilo economico, avremmo la-sciato buchi di bilancio terrificanti. Non vorrei che Ischia facesse la fine di Casamicciola, oggi

Con il secondo assessorato, credo che Giosi Ferrandino abbia premiato Pinto e il con-sigliere Ambrosino più che Carmine Bernar-do, che forse si è reso conto che anche i suoi lo avrebbero lasciato da solo. Bernardo è lo sconfitto che si spaccia per vincitore.

in grandissime difficoltà economiche perché lì Ferrandino ha fatto tanto, ma senza avere la ne-cessaria capacità di spesa.Parliamo della candidatura di Domenico De Siano alla Regione. Lei è favorevole o contrario?Sono favorevole, ma credo che si debba trovare il modo di mantenere una presenza dell’isola in maggioranza anche in Provincia, lo si deve a Ischia che ha dato tanto per far sì che De Siano fosse eletto. Il modo per farlo è nominare un asses-sore, nel momento in cui De Siano lasciasse il seggio alla Provincia per diventare consigliere regionale.Questo significherebbe chiedere a Luigi Muro di fare un passo indietro?No, ma credo che una riequilibratura vada fat-ta. Ma pare proprio che ci siano dissidi neppure tanto nascosti all’interno del PDL isolano, e soprattutto si dice che ci sarebbe un accordo

fra De Siano e Giosi Ferrandino. Lei cosa ne pensa?Non voglio dare corpo alle ombre e, al di là di sospetti, io non ho ancora letto questo strappo o tradimento. Se la vicenda del Polifunziona-le dovesse andare in porto nel modo in cui si prospetta, lascia l’amaro in bocca ai consiglieri comunali di Ischia ma anche agli ischitani tut-ti, perché queste scelte che oggi sono state rese possibili hanno visto una resistenza fortissima da parte delle precedenti Amministrazioni. Ri-cordo quando l’assessore provinciale al ramo Cortese sbandierava l’acquisizione del Polifun-zionale che non si concretizzò mai, e ritrovarsi con un risultato acquisito nella direzione che noi non volevamo da parte di una maggioranza provinciale del nostro stesso colore mi pare uno schiaffo notevole. Ma io non voglio leggerla in questo modo, ho fiducia in De Siano e mi augu-

ro che quella che è la sua visione e la strategia che insegue non vadano nella direzione che altri di noi ipotizzano.

Come legge la vicenda del Polifunzionale?Non la considero ancora ter-minata: per De Siano risolve-re in modo rapido il problema-scuola era prioritario su tutto. Tuttavia, spero che riesca a mettere in atto soluzioni tali da non rendere più necessaria un domani la decisione che si prospetta oggi, vale a dire la vendita di parte della strut-

tura alla Provincia per farne scuole, ché signi-ficherebbe la perdita definitiva del bene per il comune di Ischia.Tuttavia, è noto che prima del grande scon-tro per la candidatura a sindaco di Ischia nel 2007, i rapporti fra De Siano e Giosi Fer-randino erano buoni, andavano in vacanza insieme, facevano tante cose insieme, si sono scambiati dei piaceri. E tutto lascia pensare che si siano intesi anche sul Polifunzionale.

Vedo Domenico De Siano abbastanza giovane e credo nel detto “quello che non si fa non si sa”, penso cioè che situazioni del genere, se vere, prima o poi verranno alla luce. L’unico interes-se di De Siano è avere il consenso e se queste supposizioni dovessero risultare vere, credo che lui perderebbe moltissimi consensi nel suo ba-cino elettorale più consistente, cioè il comune di Ischia. Lui sa bene che per scegliere certe stra-tegie è bene passare per una verifica del con-senso della base, e per interloquire con la gente deve passare attraverso di noi che abbiamo fatto sì che diventasse consigliere provinciale in ben due legislature (Ndr. E che non lo hanno voluto candidato a sindaco!).

Non vorrei che Ischia facesse la fine di Casamicciola, oggi in grandissime difficoltà economiche perché lì Ferrandino ha fatto tan-to, ma senza avere la necessaria capacità di spesa.

L’accordo De Siano-Ferrandino? Non voglio dare corpo alle ombre e, al di là dei so-spetti, non ho ancora letto questo strappo o tradimento.

Se la vicenda del Polifunzionale do-vesse andare in porto nel modo in cui si pro-spetta - con la vendita di parte dell’edificio - lascia l’amaro in bocca ai consiglieri comunali ma anche agli ischitani tutti.

Ibm

Un tempo era Forza Italia - “LA” Casa delle Libertà. Oggi è “IL” PDL, il Popolo della Libertà. Il Popolo è un sostantivo maschile e ad esso si accorda l’articolo maschile “il”. La Casa è un sostantivo femminile ed ad esso si accorda l’articolo femminile “la”. Dunque non diremo “la” Popolo della Libertà e neppure “il” Casa delle Libertà. Per favore, o scegliete un altro partito oppure ripassatevi la grammatica!

PER CARITA’ PRESTATEMI ORECCHIO!E smettetela di chiamarlo “La PDL”!

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Dopo moltissimi anni l’isola d’Ischia torna a sperare di avere un suo rappresentante nei banchi del Consiglio della Regione Campania.

perfino il rivale di sempre, giosi ferrandino, ha riconosciuto il maggior peso politico di domenico de siano disponendosi a lasciargli campo libero in campagna elettorale

LA CAMPANIA OGGI E’ UN PO’ PIU’ VICINA

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

Dal suo punto di vista di capogrup-po del PDL alla Provincia, analiz-ziamo i rapporti che ci sono con i vari Comuni, cominciando da Ca-samicciola. È corretto dire che il suo referente a Casamicciola è Gio-van Battista Castagna?Vede, dobbiamo scindere i rappor-ti politici da quelli istituzionali, perché quando si parla di istituzioni il rappor-to è tra le istituzioni provinciali e comu-nali e non ci sono re-ferenti se non coloro i quali le rappresen-tano. Il rapporto po-litico è un’altra cosa. Ed il referente po-litico su Casamic-ciola?Il referente politico è Giovan Battista Ca-stagna.Ho intervistato Castagna circa una settimana fa e confrontando quell’intervista con dichiarazioni di altri suoi colleghi casamiccio-lesi emerge un forte malcontento rispetto all’andamento dell’ammi-nistrazione. Castagna ha usato una formula un po’ criptica dicendo “aspettiamo di vedere cosa succe-de sino al 24 gennaio”, cioè ultimo giorno utile per sciogliere il Con-siglio Comunale ed andare al voto nel giro di un paio di mesi (per-ché tutto sommato ufficiosamente è noto che Castagna ambirebbe a candidarsi come sindaco). Lei cosa pensa di questa sto-ria?Io le dico ciò che ho sostenuto con i com-portamenti negli anni passati, ognu-no è padrone a casa propria, cioè il fu-turo amministrativo e politico di una co-munità non devono deciderlo dall’ester-no, ma coloro che ne vivono la realtà ed i problemi tutti i gior-ni. Castagna fa parte dell’esecutivo, rico-prendo un incarico all’interno dell’am-ministrazione, per-tanto questi sono problemi che deve affrontare lui. Se ritiene, con i suoi compagni, che ci siano le condizio-ni per poter fare “altri ragionamenti” questo è un discorso che deve partire sempre dal territorio.A parte Lacco Ameno, se non sba-glio è proprio a Casamicciola che ha ottenuto le performance eletto-rali migliori alle recenti Provin-ciali. Quindi è chiaro che un can-didato come lei che correrà per le Regionali, segue con particolare attenzione ciò che accade in quello che può essere un ricco bacino di voti.Tutta l’isola è un bacino interessante, non solo Casamicciola o Lacco Ame-

no. Come consigliere provinciale ho seguito con attenzione i problemi dell’isola, in modo particolare quelli di Casamicciola. Io penso che l’am-ministrazione provinciale nell’ambi-to delle proprie competenze sia stata tempestiva, celere e puntuale nel so-

stenere i cittadini di Casamicciola dopo la tragedia dell’alluvio-ne e l’abbiamo fatto con atti e con fatti, non con dichiarazioni di principio via stam-pa che rimanevano tali. Questo è il com-pito che spetta a colui il quale è stato anche e in buona parte vota-to dai cittadini di Ca-samicciola per rap-presentarli in sede di Consiglio Provincia-le. Per quanto riguar-da, invece, le criticità dell’amministrazione

di Casamicciola e le eventuali soffe-renze di stabilità, se davvero ci fos-sero dei problemi e si decidesse di prendere in considerazione lo scio-glimento anticipato, noi dobbiamo iniziare a fare ragionamenti politici un minuto dopo che hanno portato in emersione il problema coloro i quali lo vivono quotidianamente. Certa-mente non sarò né io né qualcuno che viene da fuori a sollecitare situazioni diverse nell’ambito di quella realtà.Diciamoci la verità, in questo mo-mento è ineludibile che i due per-sonaggi che emergono sulla politica ischitana siano Domenico De Siano

e Giosi Ferrandino (con buona pace di Franco Regine!). Ferrandino però in-fluenza o cerca di in-fluenzare molto Ca-samicciola: diventa un po’ un gioco di scacchi, se il re nero muove la regina, al-lora il re bianco non può restare fermo, altrimenti si fa man-giare.Mi limito a vedere e giudicare in casa mia ciò che io devo fare, quello che fanno gli altri in casa propria è un loro problema.

Non scendo in polemiche del genere perché dal punto di vista istituziona-le, in un’isola come la nostra è impor-tante creare, quando c’è la possibilità, sinergie per risolvere i problemi, non andare a litigare per verificare se cre-sce uno più dell’altro. Nel momento elettorale poi ognuno si gioca le pro-prie carte.Lei è una persona troppo scaltra per farmi questo discorsetto buo-nista!... Non faccio un discorso di buonismo, questa è la verità e lo dimostro con i fatti. Fra le altre cose io, che appar-tengo ad un’area politica ben precisa, quando partecipo alle elezioni pesco in quella ma anche al di fuori di essa

proprio per come mi comporto, per-ché sono consapevole che determina-ti problemi si possono risolvere con maggiore celerità e più concretamen-te nel momento in cui si creano quan-ti meno conflitti è possibile. Vogliamo spiegare agli altri Am-ministratori, quelli di Ischia, di Casamicciola e di Forio come si fa un porto? Lei il porto turistico l’ha fatto in quattro e quattr’otto, af-frontando anche delle complicanze di tipo giudiziario e devo dire che molti gliene danno merito. Qualcu-no dice che ha combinato dei “gran pasticci” per riuscirci ma che infine ha dato un porto turistico a Lacco Ameno sfidando degli ostacoli non da poco…Innanzitutto, ci vuole la determina-zione di tutta l’amministrazione che deve essere persuasa della bontà di una certa idea, perché se non ci credi allora non sei determinato a portarla avanti. Nel momento in cui hai fiducia che un progetto di sviluppo del gene-re possa essere importante per la tua comunità e possa essere realizzato, lavori perché si possa concretizzare. Poi si dice che io abbia fatto “confu-sione”, ma non è così. Se avessi fat-to un minimo di “confusione” da un punto di vista burocratico e tecnico oggi non sarei qui a chiacchierare con lei, perché con tutto quello che è suc-cesso per quanto riguarda la portua-lità a Lacco Ameno e con tutti quelli che sono stati gli occhi di magistrati ed altri che hanno indagato negli atti prodotti dall’Amministrazione, cer-

tamente oggi avremmo dovuto fare simili ragionamenti tra le “mura di un edificio assai più triste” di questo. Vorrei dire però che a fronte di una serie di indagini che ha fatto la Po-lizia è vero anche che la politica, ad-dirittura nazionale, si è spesa molto per cercare di difender-la, mi sembra che ci siano anche state delle interrogazio-ni parlamentari sul tema.Certo, però sono sta-te posteriori all’iter giudiziario, cioè suc-cessive alle pronunce favorevoli da parte dei tribunali. Riten-go che sulla faccenda del porto ci sia stato un vero e proprio ac-canimento.Lei pensa che que-sto accanimento fosse diretto contro la sua persona o contro la situazio-ne?È fuori discussione che si è cercato di creare le condizioni per far cessare la mia carriera politica. Non potendolo fare con il responso popolare che mi ha sempre dato ragione, hanno cerca-to di intraprendere un’altra strada, è palese.Quindi lei vede una regia occulta dietro tutto ciò?

Mi limito a giudicare i fatti e penso che ci sia stato un accanimento non da poco. La dimostrazione è che sono state fatte indagini e l’operazione è risultata un’operazione pulita, dal punto di vista tecnico, amministra-tivo, della realizzazione dei lavori, della gestione della portualità a Lac-co Ameno.Io posso testimoniare ai nostri let-tori che la sto intervistando nel suo albergo e non nel parlatorio di Pog-gioreale...!Ci hanno provato, e certamente sono situazioni che ti possono anche se-gnare. Io però avevo la determinazio-ne di andare avanti e di rischiare tut-to perché ero convinto di far bene, di fare gli interessi del paese e dell’am-ministrazione. Stavamo portando avanti un’operazione che ha consen-tito al comune di Lacco Ameno di evitare il dissesto finanziario.Parliamo brevemente di quanto be-neficio può dare un porto turistico ad un Comune come quello di Lac-co Ameno. In termini economici è

cresciuto l’indotto?La portualità a regi-me a Lacco Ameno quest’anno ha pro-dotto circa un milio-ne e quattrocentomila euro di introiti. Poi-ché il Comune gesti-sce direttamente que-sto settore, significa che come utile netto si porta a casa circa il 50%, ha dunque un surplus di circa sei-settecentomila euro, cioè pagati gli oneri di ammortamento dei mutui, la gestione ecc., guadagna circa seicentomila euro.Quanti posti barca avete?Abbiamo circa tre-

cento posti e dieci attracchi per me-gayachts. Abbiamo fatto una scelta, quella di creare le condizioni per far sì che il porto non dovesse essere un parcheggio per le barche stabili ma un porto per i transiti, perché ciò ci consente di creare opportunità di cre-scita e sviluppo per le attività com-merciali e per il paese. In tal modo le persone che arrivano stanno tre, quattro, cinque giorni, scendono per

Con la vicenda giudiziaria del porto tu-ristico di Lacco Ameno si è cercato di creare le condizioni per bloccare la mia carriera politica. Non potendolo fare con il responso popolare che mi ha sempre dato ragione, hanno cercato di intraprendere un’al-tra strada.

La portualità a regime a Lacco Ameno quest’anno ha prodotto un milione e quattro-centomila euro di in-troiti. Poiché il Comune gestisce direttamente questo settore, signifi-ca che come utile netto si porta a casa circa il 50%, ha dunque un sur-plus di circa sei-sette-centomila euro.

Bernardo è un modesto consigliere comunale di Ischia, se vuole verificare quelle che sono le situazioni contabili, economiche e finanziarie del comune di Lacco Ameno e della Lacco Ameno Servizi, per poterle utilizzare in campagna elettorale eventualmente anche contro di me, può evitare di farmi formale doman-da: gli forniremo tutta la documentazione.

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il paese, vanno al ristorante, vedono la boutique, acquistano il giornale... Certamente il porto ci ha favorito molto.In che condizioni sono ora le finanze del comune di Lacco Ameno? Come è messa la Lacco Ameno Servizi, ed è vero che sono due anni che non ne viene approvato il bilancio?Il bilancio della Lacco Ameno Servi-zi al 2008 è stato approvato, quindi è tutto in regola. La Lacco Ameno Servi-zi è un’azienda par-tecipata dal comune di Lacco Ameno al 100%, che svolge per conto del Comune determinati servizi, tra questi la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il problema gros-so non è verificare come sta messa la Lacco Ameno Ser-vizi oppure come sta messo il comune di Lacco Ameno, ma il fatto che per poter svolgere il servizio di raccol-ta e smaltimento dei RSU, continua ad esserci una serie di ostacoli per lo smaltimento, il conferimento nei CDR oppure in determinate strutture ad hoc per la raccolta differenziata. Ciò comporta che il costo del servi-zio sia piuttosto elevato e abbiamo un problema di cassa, nel senso che a fronte di un costo del servizio di un milione e mezzo di euro incassiamo con la tassa solo un milione, o meno.Quindi in teoria sareste obbligati ad aumentare la tassa sui rifiuti?No, e mi spiego meglio. A fronte di un costo di un milione e mezzo di euro abbiamo il ruolo, cioè la somma di tutti i contribuenti che pagano la tassa, che compensa al 100% questo costo. Però noi abbiamo delle diffi-coltà a farci pagare da alcuni utenti, quindi nel corso di un anno si verifica che spendiamo un milione e mezzo di euro e ne incassiamo 980 mila, con una differenza in negativo di cinque-seicentomila euro; questa differenza negli anni ci ha portati ad avere un credito nei confronti di questi utenti di un milione e cinquecentomila euro circa.Il consigliere Carmine Bernardo, che segue da vicino l’attività del-la partecipata Ischia Ambiente, facendo delle considerazioni sulla Lacco Ameno Servizi mi ha detto che l’azienda non approva il bilan-cio da due anni.Le ha detto una sciocchezza. Tra le altre cose, Bernardo è un modesto consigliere comunale di Ischia, quin-di se vuole venire a verificare quelle che sono le situazioni contabili, eco-nomiche e finanziarie del comune di Lacco Ameno e della Lacco Ameno Servizi, per poterle utilizzare in cam-pagna elettorale eventualmente anche contro di me, può perfino evitare di farmi formale domanda: noi gli for-niremo comunque tutta la documen-tazione. Molti dicono che lui sia an-che bravo nel comprendere i numeri, io glieli metto a disposizione, perché ritengo che facendo l’amministratore pubblico ho il dovere di mostrare gli atti ed i documenti alle persone, dato che non sono miei. Veniamo adesso al nocciolo del no-stro incontro. A poco meno di no-vanta giorni dalle elezioni regiona-li possiamo rendere pubblica la sua candidatura?Non ancora, sto aspettando l’ufficia-lizzazione per una questione di cor-rettezza nei confronti di quello che sarà, per conto del centrodestra, il candidato presidente. Diciamo però che lei si candida si-curamente.No, diciamo che sono a disposizione della mia parte politica per la candi-datura.

Ipotizziamo che lei si candidi: po-sto che nulla è sicuro, si sente ra-gionevolmente tranquillo di essere eletto o è una corsa molto difficile?Innanzitutto si tratta di un’elezione regionale, quindi completamente diversa rispetto a tutte quelle che ho fatto precedentemente. Ad esempio, l’elezione provinciale si svolge in un collegio circoscritto, dove gli eletto-ri da raggiungere sono circa sessan-

tamila, anzi non si arriva nemmeno a sessantamila perché stiamo parlando dei Comuni dell’isola d’Ischia più l’isola di Procida. L’elezione regionale è un’elezio-ne col proporzionale puro dove si deve scrivere la preferenza e la platea di cittadini interessata è di più di tre milioni di per-sone, perché stiamo parlando del comune di Napoli più i 91 Co-muni della Provincia. Io concorro con al-

tri candidati nell’ambito di una lista dove ci sono 33 persone. È ovvio che se dovessi dire che da solo mi candi-do e vengo eletto starei dicendo una sciocchezza, sia a lei che a me stesso che a tutti quelli che leggono il suo giornale. Devo fare parte di una lista dove sono espressione di una squadra in cui mi interesso di una zona speci-fica della circoscrizione, sono quin-di il candidato di un’area: da questo punto di vista penso che ci siano buo-ne possibilità.È necessario dimettersi da consi-gliere provinciale per candidarsi alle Regionali?No.Potrebbe anche cumulare le tre cariche di vicesindaco, consigliere provinciale e regionale?In teoria, sì.Perché dice “in teoria”?Perché io faccio parte di un gruppo dove è ovvio che determinati assetti si devono andare a trovare. Oggi in teoria posso ricoprire entrambe le cariche di consigliere provinciale e regionale.Crede che ci saranno altre candi-dature forti espresse dall’isola? Mi riferisco a Giosi Ferrandino.Secondo quelle che sono le notizie non dovrebbe candidarsi. Io spero che non ci sia nessuna candidatura, perché da un punto di vista stretta-mente elettorale meno ce ne sono meglio è.Naturalmente a lei non sfuggiranno le chiacchiere di paese: tutti dicono che Giosi Ferrandino e Domenico De Siano hanno fatto un accordo politico per il quale De Siano dà dei vantaggi a Ferrandino e quest’ul-timo gli permetterà di correre da solo.Di tutto questo si è cominciato a par-lare a partire dalle faccende dell’isti-tuto Polifunzionale e delle scuole di Ischia. In quella circostanza, - l’ho detto pubblicamente e credo che lo stesso abbia detto il sindaco di Ischia - abbiamo fatto una scelta, non ci sia-mo fatti la guerra, non abbiamo fatto tatticismi di parte ed abbiamo deci-so di affrontare la questione insieme e seriamente per poter sciogliere un problema che investiva l’intera iso-la. Penso che i risultati siano sotto gli occhi di tutti. Abbiamo risolto un grosso nodo, erano venti anni che si parlava della sede per il Liceo scien-tifico. Con la collaborazione mia, del comune di Ischia e del sindaco Fer-randino sono state create le condizio-ni per far sì che al Liceo scientifico si desse una collocazione definitiva nel corso dei prossimi anni, investendo tanti soldi come Provincia di Napoli nel Polifunzionale. Inoltre abbiamo finanziato, dalla sera alla mattina, la ristrutturazione completa del Liceo

classico ad Ischia con tre milioni e duecentomila euro dalle riserve di amministrazione. E’ da allora che si è cominciato a parlare di questo “ac-cordo”. Penso che se ci sono le con-dizioni per risolvere concretamente i problemi che attanagliano l’isola, nello specifico stavamo parlando del problema delle scuole (ma le cose sa-rebbero andate allo stesso modo per la depurazione o i trasporti), ben ven-gano tutti gli accordi possibili, io non ho alcuna difficoltà a sottoscriverli nell’ottica di un interesse generale.Comprendo il bivio in cui si è tro-vato: da un lato portare a termine la sua missione di consigliere pro-vinciale, dall’altro salvaguardare gli interessi della sua parte politi-ca, il PDL, che nel comune di Ischia si trova a fronteggiare un’Ammini-strazione che batte bandiera PD. I suoi amici che siedono nei ban-chi dell’opposizione a via Iasolino non saranno rimasti soddisfatti dell’aiuto che lei ha concesso a Fer-randino… Io sono stato votato con una delle percentuali più alte al Consiglio Pro-vinciale, nonostante una campagna elettorale difficile perché i candida-ti erano tanti nelle liste collegate al

centrodestra (quindi di fatto erano miei concorrenti), come in quelle collegate al centrosinistra. E tutti hanno condotto una campagna elet-torale contro il candidato del PDL, sia Giosi Ferrandino, sia coloro che erano alleati con la lista del PDL. Nel momento in cui ho accettato la candi-datura l’ho fatto a condizione che de-terminate materie fossero priorità in caso di vittoria e se fra le priorità del programma del pre-sidente Cesaro c’era la risoluzione di questioni come quella delle scuole superiori (che sono di esclusiva compe-tenza provinciale), allora io m’impegno a risolvere il pro-blema della scuola, il resto è aria fritta! Poi ci potrebbe esse-re il consigliere del PDL che non è d’ac-cordo nell’ambito del comune di Ischia, di Lacco Ameno o di Barano… Valuti e decida cosa vuole fare. Tuttavia, ora che si deve candi-dare, l’aiuto in termini di voti del Comune capoluogo, è strategico. Paolo Ferrandino, in intervista, mi ha ricordato in particolare quanto il comune di Ischia sia una piaz-za importante per lei. Ma mi ha

anche parlato della sua amarezza per come si è svolto “l’affaire Poli-funzionale”. E sicuramente condi-videranno questi sentimenti Luigi Mattera, Stefano Pettorino e gli altri membri del PDL che con tutta probabilità desiderano un chiari-mento da lei.Sì, io sono a disposizione degli ami-ci, perché alcuni di loro sono amici anche sul piano personale, a prescin-dere dalla vicinanza di partito.Per il mio ruolo li sento spesso, anzi accettai di fare da moderato-re durante la loro conferenza per gli auguri di fine d’anno durante la quale si respirò una certa aria di “tradimento”, frutto di questa “mano tesa” da lei a Giosi Ferran-dino e all’Amministrazione che ha così potuto risolvere i suoi proble-mi di bilancio.Non bisogna metterla così. Mi rendo conto delle necessità dei miei amici che nell’Amministrazione di Ischia interpretano la parte dell’opposizio-ne, però io svolgo un ruolo diverso. I miei amici sbagliano a confondere quella che è una priorità per quanto riguarda le esigenze di una platea così vasta di isolani (com’è quella de-gli studenti e delle loro famiglie) con

la quale ho preso un impegno a ri-solvere i problemi che li interessano, con quelle che sono le esigenze par-titiche all’interno di un’Amministra-zione. Io penso che piuttosto debbano sentirsi i portabandiera di coloro che hanno risolto un problema. Alla fine, se andiamo a verificare nei contenu-ti, quello che abbiamo fatto noi come Provincia e quello che sostenevano loro come consiglieri comunali era la

stessa cosa. Oggi noi abbiamo stipulato un atto che è una sorta di intesa tra la Pro-vincia ed il Comune per l’utilizzo di quel-la determinata area pagando un canone, non abbiamo anco-ra concluso acquisti perché non ci sono le condizioni. Non abbiamo fatto nulla di più, però abbiamo creato gli oggettivi presupposti per ri-solvere il problema a mille persone, e cre-do che alla fine que-sto conti per la gente. Per quanto riguarda,

invece, le criticità dell’Amministra-zione di Ischia su determinate mate-rie, io sono il primo a condannarle, anche con atti pubblici. Per esempio, parliamo della questione CISI-EVI: è una sciagura che ha come responsa-bili i Comuni dell’isola nella persona

Di un accordo fra me e Giosi Ferrandino si è cominciato a parlare a partire dalle faccende dell’istituto Polifunzio-nale e delle scuole. Se è utile a risolvere i proble-mi, ben vengano tutti gli accordi possibili, io non ho alcuna difficoltà a sottoscriverli nell’ottica di un interesse generale.

Mi rendo conto delle necessità dei miei amici del PDL di Ischia che sono all’opposi-zione, però io svolgo un ruolo diverso. Loro sbagliano a confondere una priorità per quanto riguarda le esigenze di una platea così vasta di isolani con le sono le esigenze partitiche all’interno di un’Ammi-nistrazione.

innanzitutto del sindaco di Ischia, l’ho detto più volte e sono disponibile anche in questo momento a confron-tarmi con lui rappresentando la mia parte politica. Vediamo un po’ allora come po-trebbe “risarcire” i consiglieri del PDL ischitano. Se venisse eletto in Consiglio Regionale, dimettendo-si da quello Provinciale, potrebbe chiedere in cambio l’assegnazio-ne di un assessorato da attribuire ad un ischitano, magari potrebbe chiedere quella poltrona proprio per Paolo Ferrandino o qualche di lui collega…Certo, si potrebbe fare il nome di Pa-olo Ferrandino come quello di tanti altri.Le dico questo perché lo scena-rio possibile che si prospetta per l’isola, di avere un consigliere alla Regione, un assessore alla Provin-cia (avendo anche un consigliere di opposizione) entusiasmerebbe gli elettori, poiché la rappresentanza di Ischia in continente risulterebbe oltremodo rafforzata, indipenden-temente dal colore del partito.Io sono sempre abituato a non dire sciocchezze, anche nel momento di maggiore tensione elettorale. Lei pri-

ma mi ha chiesto se le due cariche in Regione e Provincia fossero compa-tibili e le ho risposto di sì, però sono a discrezione del partito. È ovvio che se venissi eletto consigliere regio-nale si presenterebbe il problema di “cedere” il posto di consigliere pro-vinciale, ed è normale che essendo compatibile con entrambe le cariche mi giocherei con abilità questo van-taggio. È altamente probabile che il “primo dei non eletti” in Provincia faccia pressioni affinché gli ceda la poltrona. In tal caso, per ottenere che io lasci il posto penso che dal punto di vista politico un dazio per il col-legio lo debbano pagare, no? E quin-di mi renderei disponibile a dare la mia carica, purché in cambio si fac-cia un ragionamento complessivo. È chiaro che si tratta di ipotesi da fare “con tutti i se ed i ma”, perché se non vengo eletto consigliere regionale, di cosa stiamo parlando?Però la gente deve sapere un po’ come la pensa, e poi soprattutto certe volte anche spendersi su dei nomi serve per capire.Certamente, io penso che abbiamo il dovere come Centrodestra di fare del-le proposte politiche - per il comune di Ischia innanzitutto - che siano cre-dibili agli occhi della gente, in modo da acquistarne la fiducia, perché oggi alla Regione siamo minoranza ma domani possiamo andare a governare il paese.

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17Febbraio 2010 | N°6 |

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Inizio con una domanda molto generica: le chiedo un punto di vista sulla situazione dell’isola d’Ischia in assoluto e quindi i rap-porti tra l’isola e la Regione.Io credo che l’isola d’Ischia in questo momen-to viva una condizione di non grandi rapporti con la Regione perché probabilmente si è per-sa qualche occasione, non avendo organizzato delle strutture sovracomunali che potevano consentire ad essa di essere un interlocuto-re credibile, capace di ottenere finanziamenti consistenti. L’ideale sarebbe il Comune Unico, ma molti “sì” a questa iniziativa sono solo di facciata. Avevo suggerito agli amministratori di organizzarsi almeno come Unione dei Co-muni, per essere soggetto attrattore di risorse, attraverso una progettualità sovracomunale che solo un organismo di questo tipo consente, e nello stesso tempo anche esecutore della riorganizzazione e ristruttu-razione di una serie di ser-vizi sovracomunali. Questo appello, fatto da un ischitano di adozione quale io mi con-sidero, purtroppo non è stato ascoltato.Lei sa che è tipico della poli-tica locale non poter racco-gliere questo tipo di appel-lo, le Amministrazioni non hanno nessun tipo di inte-resse a mettersi d’accordo. Forse questa è una visione troppo continen-tale della politica.Questo è il limite probabilmente, ma hanno tutto l’interesse a farlo, non riesco a capire fino a che punto la difesa del campanile poi salva-guardi il campanile stesso. I problemi dell’in-quinamento, del ripascimento delle spiagge, della viabilità, non si possono risolvere a livello di singolo Comune. So che lei è legato all’isola e diciamo anche che, non lei direttamente, ma i suoi fami-liari sono portatori di interessi anche molto importanti ad’Ischia, che vanno dalla com-pagnia navale Traspemar all’albergo Punta Imperatore. Non è questo che mi unisce a Ischia, io sono le-gato a quest’isola dall’amore, non ho particolari interessi imprenditoriali o familiari da curare. Quando metto il piede sull’aliscafo mi scarico del 50% della tensione, appena sbarco al porto di Ischia o Casamicciola sto benissimo.La Regione grossi interventi nell’isola in questi ultimi anni non ne ha fatti, tanti mo-tivi per dire grazie alla giunta Bassolino non ne abbiamo, o mi sbaglio?Se la Regione non ha fatto grandi interven-ti, qualcuno mi può chiedere quale grande intervento è stato chiesto per l’isola? Il punto di domanda è proprio questo, perché i grandi interventi non sono mai comunali, sono tutti sovracomunali e finché avremo sei amministra-zioni che non riescono a produrre un progetto di questo tipo, è chiaro che i grandi interventi non possono esserci.Ancorché innamorato di Ischia, lei non è un isolano e si scontrerà in campagna elettorale con un ischitano, Domenico De Siano. Lei do-vrebbe poter rappresentare in qualche modo per chi la voterà una garanzia, magari dicen-do “mi prenderò cura dei vostri problemi, quindi, indipendentemente dal fatto che ave-te dei sindaci che non sono in grado di fare progettazione, ci pensa Nicola Marrazzo”. Le chiedo: perché non ci ha pensato prima a fare un discorso del genere? Ci ho pensato, tant’è vero che ho fatto due ri-unioni, con i sindaci o i loro rappresentanti, all’atto della programmazione dell’agenda 2007-2013. Ho mandato i miei tecnici per cer-care di collaborare, per metterli insieme, dopo-

diché non voglio dire che mi sono arreso, ma ho preso coscienza che la volontà politica di una parte dei sindaci era completamente diversa. Lei sa che quello di Ischia è un bacino elet-torale dal quale è difficile pescare voti suffi-cienti per l’elezione di due persone, la coper-ta è corta.La mia elezione non dipende dall’isola d’Ischia, ma le sono grato del ruolo che lei mi sta asse-gnando, quello dell’anti-De Siano, io non ho difficoltà ad accettarlo, ma non mi vedo come alter ego di De Siano, al massimo lui può esse-re il mio alter ego, perché io sono il consigliere uscente. Alimentare questo dualismo a me sta benissimo e anzi identificarmi come l’anti-De Siano sull’isola d’Ischia, accresce il mio valo-

re perché qui sono io “l’ospite”, quello che gioca ‘fuori casa’, per capirci.Quanti voti crede di poter rac-cogliere qui?Alla precedente tornata elettorale ho preso circa trecento voti.Mi stupirei se oggi ottenesse solo trecento voti!Mi auguro che questo sia un nu-mero da dimenticare, per ciò che ho testimoniato e messo in campo in termini di iniziative, di rappor-ti anche umani, di rapporti poli-tici. L’auspicio è quello, però la mia rielezione certamente non si

decide a Ischia. È altamente probabile che la sua parte poli-tica non si collochi in maggioranza alle pros-sime Regionali.Io la vedo diversamente, sono convinto che non andrà come dice lei.Ci sono forti possibilità, mettiamola così, che il PDL abbia molti consensi.Mentre il Centrodestra immagina di aver già vinto la partita, noi invece intendiamo aprire un nuovo ciclo politico, che è cosa ben diversa. Oggi ci assumiamo la responsabilità di una di-scontinuità, di ‘voltare pagina’, quando l’Italia dei Valori dice “no” a Vincenzo De Luca, “no” a Ennio Cascetta (Ndr. Importanti rappresentan-ti del PD campano, rispettivamente sindaco di Salerno e assessore regionale ai trasporti, molto

vicino al presidente Bassolino), non è un “no” personale, ma un “no” ad un modo di intendere la gestione della cosa pubblica. Noi vogliamo che ci sia una rivoluzione copernicana nell’am-bito del centrosinistra campano, se riusciamo a trasmettere questa idea agli elettori penso che “chi è andato per suonare molto probabilmente verrà suonato”. Per favore regali attraverso questo giorna-le un consiglio in questi ultimi due mesi di legislatura regionale agli Amministratori dell’isola d’Ischia. Secondo lei che tipo di progetto potrebbero presentare i sindaci iso-lani alla Regione? Un solo progetto serio ed importante che la Regione potrebbe prende-re in considerazione.Io penso che ne dovrebbero presentare più di uno, a cominciare dalla portualità che è indi-spensabile per l’isola d’Ischia, dove non c’è un internodo di scambio, non c’è un vero porto commerciale: non è possibile immaginare nel 2010 di continuare ad avere due piccoli porti ed uno che sembra un porto della Tunisia.Il porto della Tunisia sareb-be Forio, immagino. Magari sembrasse un porto della Tu-nisia, manco quello …Non è possibile concepire una portualità di questo tipo per l’isola d’Ischia. Poi non dimen-tichiamo il gravissimo problema di approvvigionamento energe-tico che l’isola ha affrontato la scorsa estate, quando un cavo sottomarino è stato tranciato. Pensiamo a quale dev’essere il ruolo di inter-locuzione dell’isola rispetto alla questione Ca-remar che ormai è regionale, qual è il ruolo che nel suo complesso intende esercitare, perché - intendiamoci - il singolo sindaco non reciterà mai nessun ruolo. Immagino che un suo bacino elettorale for-te nell’isola d’Ischia possa essere Casamic-ciola. Naturalmente essendo lei un politico ‘scafatissimo’, non le sarà sfuggito che talu-ni accordi sono già stati siglati. Mi riferisco alla tanto chiaccherata intesa fra De Siano e Giosi Ferrandino, per la quale quest’ultimo potrebbe ‘spostare’ i due consiglieri Fral-

licciardi e Mattera in aiuto appunto di De Siano, sostenendo Giovan Battista Castagna, che anima il PDL a Casamicciola e che am-bisce a diventare sindaco. Credo che lei co-nosca entrambi questi consiglieri, in quanto Frallicciardi militava proprio nel suo parti-to. Anzi, qualche tempo fa, quando sembrava che Di Pietro volesse le dimissioni di tutti i suoi rappresentanti nei Comuni campani, mi disse di essere preoccupato di dover lasciare il suo posto di consigliere comunale.Sì, conosco questi due consiglieri. Quanto alla richiesta di Antonio Di Pietro di “uscire da tut-te le giunte”, noi avevamo un solo assessore al comune di Napoli. La politica si fa anche per immagini, dimettersi dal comune di Napoli ha un senso, dimettersi dal comune di Casamic-ciola o di Casandrino è diverso. Se poi qualcu-no è così preso dal ruolo che riveste e pensa di essere l’ombelico del mondo, bastava fare una telefonata e avrei chiarito che né Casamicciola,

né Casandrino sono l’ombelico del mondo. Tornando all’attualità, in sostanza Giosi Ferrandino ha un debito con Domenico De Siano, per l’aiuto che ha ricevuto nelle trattative con la Provincia per la vendita di parte del Polifunzionale. La Provincia, in primo luo-go, ha accettato di comprare questi ambienti da destinare a scuole per 9 milioni di euro e, per di più, quando si sono presentati ostacoli tecnici che

dilatavano di molto i tempi per concludere la vendita, ha accettato di versare nelle more un canone di fitto di seicentomila euro l’an-no. Siccome il comune di Ischia ha un forte deficit di bilancio, questo canone consente di ripianare il bilancio e ha praticamente sal-vato Giosi Ferrandino. Questi, da parte sua, ringrazia, dicendo “non ti preoccupare, da Casamicciola cerco di portarti quanti più voti è possibile alle prossime Regionali”...Le faccio una domanda: secondo lei il Polifun-zionale vale seicentomila euro di canone an-nuo?Sembra che si tratti di un anticipo sul prezzo

Ho fatto un ap-pello agli Amministra-tori a riunirsi in un orga-nismo sovracomunale, che possa essere attrat-tore di risorse, perché un singolo sindaco non reciterà mai nessun ruolo, ma purtroppo non sono stato ascoltato.

Non ho difficoltà ad accettare il ruolo di anti-De Siano. Alimen-tare questo dualismo a me sta benissimo e anzi identificarmi come l’anti-De Siano sull’isola d’Ischia, accresce il mio valore.

“A me durante le elezioni regionali sta benissimo di essere “l’anti De Siano” purché il voto dell’isola sia orientato verso due persone: non vorrei invece assistere alla polverizzazione dei voti”.

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE BILANCIO ALLA REGIONE, NICOLA MARRAZZO, SI PONE SULL’ISOLA COME IL MAGGIOR ANTAGONISTA ALLA INARRESTABILE CANDIDATURA DI DOMENICO DE SIANO

3.000.000 di ottimi motivi per votarlo!

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

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finale di vendita.Seconda domanda: il Polifunzionale vale nove milioni di euro? Questo la dice lunga ed è la prova di quanto dicevo prima, se questa è la classe dirigente del Centrodestra, allora penso che sia un classico esempio di come si disam-ministra una comunità. Io non credo che que-sti accordi così come vengono presentati siano facilmente realizzabili, perché offenderebbero la storia politica delle persone interessate, non tanto di chi decide l’accordo, ma di chi viene utilizzato nell’accordo, e tenuto conto che alme-no due o tre di queste persone appunto le cono-sco, rimarrei profondamente sorpreso se sono questi i termini della questione. Se fossi Gianfranco Mattera o Ciro Frallicciardi, quantomeno rimarrei dispiaciuto.Chi sono i suoi uomini qui ad Ischia? Quali sono le persone delle quali si può fidare sul piano politico?I miei amici.Mi aiuti a capire quali sono i suoi referenti.Alcuni li vede qui, sono persone molto vicine a me (Ndr. Seduti poco distante da noi, durante l’intervista, ci sono i consiglie-ri di Casamicciola Giovanni Monti e Antonio Conte, l’assistente del sindaco D’Ambrosio Adriano Pirozzi, l’agente immobiliare Colella, il vicedorettore del Poseidon Nicola Mattera, un consigliere della Giunta Regine, del quale non ricordo il nome). Ho sempre detto ai miei amici ischitani, politici e non, che qualsiasi cosa met-to in campo a favore dell’isola, non è oggetto di scambio elettorale ma si deve al mio affetto per questa terra.Però lo scambio elettorale mi sembra anche una cosa dovuta.Io il mio ruolo l’ho fatto, adesso sta agli altri decidere come porsi.Ma lei deve sorvegliare un po’.Se tra amici si è costretti a sorvegliare, vuol dire che non c’è amicizia.All’amicizia in politica credo poco.Io senza amici non sarei mai arrivato in Consi-glio Regionale.Però a Ischia ha avuto trecento voti, quindi non è sull’amicizia ischitana che ha potuto far leva. Ma ho preso 10mila voti a Napoli… Comunque, cinque anni fa la mia azione politica nell’iso-la invece di trecento al massimo poteva valere cinquecento voti, ma quello era. Oggi, siamo in una condizione diversa.Parliamo di Casamicciola. Facciamo un’ana-lisi anche critica della situazione politica in questo paesino che lei conosce bene. Il mio giornale sostiene la tesi che la cosa miglio-re, nell’interesse della cittadinanza, sarebbe quella di fare le elezioni comunali congiun-tamente alle Regionali. Personalmente penso che in due anni e mezzo non si è fatto assolu-tamente niente a Casamicciola e che se non fosse intervenuto anche lei a dare una mano, forse non se la sarebbero cavata nemmeno durante il dramma dell’alluvione. Penso che l’attuale Amministrazione vada in-quadrata in un percorso storico. Se la isoliamo semplicisticamente chiedendoci cosa si fa da due anni e mezzo, allora le direi che in questo Comune c’è una guida eccessivamente demo-cratica, questa è la pecca che si può individuare.Lei la chiama “eccessivamen-te democratica”, io la chiamo “debole”.Ho grande affetto nei confronti di Vincenzo D’Ambrosio, è una persona a cui piace la condivi-sione, molto spesso però il lea-der è costretto a stare solo. Se ci voltiamo indietro a fare una di-samina aposteriori, potremmo dire molte cose. Potremmo dire come è nata questa amministrazione, chi ne era il “kingmaker” (Ndr. Nel linguaggio politico-giornalistico: “persona che ha grande influenza su nomine ed elezioni”. L’intervistato si riferi-sce all’ex sindaco Giosi Ferrandino), che cosa si aspettava da questa Amministrazione. Il ruolo del kingmaker funziona così. Indica una certa persona come sindaco, ma si aspetta che questi tutte le mattine e tutte le sere gli faccia un rap-porto; tuttavia il designato non è solo, ha una serie di consiglieri, un contesto attorno a sé che determina le condizioni. Il king maker illumi-nato qual è? È quello che decide la costruzione

di una coalizione che poi va ad amministrare, e che ogni tanto dà qualche consiglio per farla funzionare meglio. Vivi e lascia vivere…Vivi e lascia vivere, e aiutali a vivere…! Se il ruolo del kingmaker viene esercitato in modo diverso si avrà la reazione contraria. L’eccesso di democrazia, rispetto ad un kingmaker che si è messo contro, determina uno stallo, determi-na la necessità di dover rimettere assieme una squadra che abbia una finalità diversa e questo è quello che io vedo sta accadendo a Casamiccio-la. Ma credo che l’attuale governo abbia anco-ra respiro politicamente, soprattutto una volta

pacificati gli animi, visti questi accordi o presunti accordi di cui lei mi parla. Tornando, in-vece, all’Amministrazione, ga-rantisce comunque un minimo di stabilità, ha una sua presen-za sul territorio, riesce in quello che è possibile a dare delle ri-sposte, date le difficili condi-zioni economiche del Comune, lo sottolineo, cosa che viene spesso dimenticata. Se poi la si raffronta con ad un’ammini-strazione di spesa allora si dice che non si è fatto niente.

Forse dovevano presentare un po’ di progetti per chiedere dei finanziamenti e farsi dare una mano dalla Regione. Qui si continua an-cora a parlare del depuratore, io non credo che sia arrivato nulla per quel progetto.E non poteva arrivare nulla. Le posso dire che quel depuratore, così com’era stato in linea di massima immaginato, non è possibile farlo. Sembra proprio che una serie di accordi poli-tici in questo momento passino per Casamic-ciola. Lacco Ameno ed Ischia si incontrano attraverso Casamicciola, e le due candidatu-re - la sua e soprattutto quella di De Siano - in qualche modo hanno in Casamicciola uno snodo importante. Penso che Domenico De Siano si aspetti di ottenere anche 10mila voti dall’isola ed è tantissimo.Sicuramente sono tantissimi voti, ma non sono sufficienti.Certo che no, ma credo che abbia anche degli accordi in terraferma. Quanti voti ci vogliono per diventare consi-gliere?Uno in più del secondo. Nella nostra lista io mi auguro di con-fermare i voti dell’altra volta.Non conosco le percentuali delle scorse elezioni.Tenga conto che se il secondo moltiplicava per due i suoi voti non raggiungeva me. Diciamo che a nord di Napoli, in dieci Comuni io ho preso all’incirca novemila voti. Non so quello che mi arriverà da Ischia, ma se facessi un ragionamento di torna-conto elettorale non dovrei investire qui.Beh, esistono anche le passioni.Esatto, io investo sull’isola d’Ischia per passio-ne. Per questo ho portato tre milioni di euro in un comune come Casamicciola, dove ci sono circa quattromila elettori: immagini se avessi portato quei tre milioni a Portici, ottantamila abitanti, sessantamila elettori, dove l’IDV pren-

de solo come lista circa tremila voti. Il mio atto d’amore verso l’isola potrà essere ricambiato o meno - ma non credo che non sarà ricambiato, soprattutto se lei mi dipinge come anti-De Siano.A me piacerebbe molto se ci fosse uno scontro di questo tipo. Non ho capito se Fran-co Regine si candida o meno, perché naturalmente se si do-vesse candidare è destinato a raccogliere un po’ di voti an-che lui, e so di altre candida-ture ma sono piccine e creano

solo disturbo.E di questo sono preoccupato, è un concetto che la invito a riprendere con forza, anche a favore di Domenico De Siano - perché a me non inte-ressa se De Siano prende cinquemila voti ed io magari duemila, purché alla fine si abbiano due interlocutori veri per Ischia. Immagini se siamo in Consiglio ed io porto un emendamento a fa-vore dell’isola: De Siano non voterà mai contro - mi auguro - e ugualmente mi comporterei io. Quindi, se ci sono due voci meglio ancora, pur-ché non si dia fiato a tutta una serie di trombette che non suoneranno mai per l’isola d’Ischia.

Se devo in-dividuare una pecca nell ’amministrazione di Casamicciola cre-do risieda in una guida eccessivamente de-mocratica e condivisa, molto spesso il leader è costretto a stare solo.

Quando il king maker di un’Amministra-zione le si mette contro, si determina la neces-sità di dover rifare una squadra che abbia una finalità diversa e questo è quello che io vedo sta accadendo a Casamic-ciola.

Cosa che succederà sicuramente, inevitabil-mente. Cambiamo argomento e parliamo del-la calamità naturale dello scorso novembre. Momento drammatico per Casamicciola, ancora una volta con un Consiglio Comunale che non riesce a farsi voce forte, soprattutto verso il Governo, e non riesce a chiedere gli aiuti come forse avrebbero fatto altri. Qui ad

un certo punto si sono visti diversi politici: perlomeno lei era un volto noto ed ha detto “vi faccio avere questo dena-ro”.Sulla questione della frana vor-rei che fossero ben chiari alcuni concetti. A voler scaricare tutto sul comune di Casamicciola si fa un errore di valutazione. Un singolo Municipio non può ave-re la forza di essere interlocuto-

re del governo nazionale, è un ruolo che spetta all’intera isola: è sempre quello il punto dolente. Credo inoltre che l’isola d’Ischia si debba rite-nere tradita, perché questa è un’isola che vota il Centrodestra e mi domando che significato abbia continuare a votare un governo di Centrodestra quan-do arriva un ‘niet’ da parte del-la Lega, che del Centrodestra è alleata. Come verranno spesi questi denari?I responsabili della Protezione Civile mi hanno detto che c’era-no sei o sette interventi per Ca-samicciola, loro stanno facendo un lavoro di collazionamento, per mettere insieme i progetti compatibili e che abbiano una finalità unica. Poi su questo si deciderà chi dovrà essere l’ente attuatore, il Comune, cosa che io mi auguro o la Protezione Civile. Lei parla di sette progetti. La sensazione che abbiamo avuto è che il primo milione di euro sia sfumato subito in una serie di costi imme-diati che si sono avuti, alcuni dei quali poco ‘controllati’ e molto discutibili.Come in tutte le emergenze.Devo dire che veramente li hanno ‘control-lati’ molto poco, noi siamo stati testimoni anche di alcune ‘sbavature’, come forse ci saranno in tutte le emergenze… però un mi-lione di euro son tanti soldi!Mi preoccupa di più quando ci sono le sbavatu-re e non c’è l’emergenza.Tempo fa parlammo del problema terme (a Casamicciola particolarmente sentito, per il gran numero di piccole imprese termali e alberghiere che il suo territorio ospita) e lei mi disse che “se l’associazione termalisti non

è stata capace di fare un progetto da presen-tare alla Regione per avere i finanziamenti, cosa vogliono?”.Non ho detto così. Per quanto riguarda la legge sulle acque termali, ho interpellato i rappresen-tanti dei termalisti all’epoca, sollecitandoli più volte, perché si decideva del loro destino. Può darsi che abbiano ritenuto che io non fossi un interlocutore all’altezza, ne avranno avuto altri. Io me lo auguro per gli operatori del settore, ma mentre io mi sono fatto carico di stimolarli, da parte loro non ho avuto risposta.Anche se onestamente “Vivere in benessere” (Ndr. Manifestazione di promozione del turi-smo termale, nata 3 anni fa e che ha in Nicola Marrazzo uno dei suoi più forti sostenitori. Stando agli organizzatori avrebbe dovuto ri-lanciare il termalismo) mi sembra che abbia dato finora risultati assai modesti in termini di ritorno di immagine per Ischia e per que-sto settore specifico.Io continuo a pensare che sia una gran bella idea. Ma “le idee camminano sulle gambe de-gli uomini”… “Vivere in benessere” non è una proprietà del comune di Casamicciola, è una

risorsa messa a disposizione dell’isola d’Ischia. Se la gente crede che ogni campanile è un mondo a se stante, qualunque idea - anche la più brillante - non riuscirà mai a sfondare.Se è crollata Thermalia qui ad Ischia, ci sarà un motivo.Tutte le cose quando nascono hanno delle difficoltà e sicura-mente c’è tanto da migliorare. Ma ci aspettiamo che le cose migliorino da sole, o imma-giniamo di farlo con l’apporto di tutti? Se una persona mette a disposizione delle idee, delle

risorse, vorrei che almeno ci fosse un minimo di condivisione e che laddove ci fossero degli er-rori qualcuno ci aiutasse a individuarli, tenendo conto che il motore del progetto “Vivere in be-nessere” era di riuscire ad allungare la stagione turistica.L’idea era sicuramente buona.Esatto. E vediamoci, collaboriamo per perfezio-nare il progetto, ma non diciamo a priori “Se non è nel mio Comune, allora non mi interes-sa”.

A me non in-teressa se De Siano prende nell’isola 5000 voti ed io 2000, purché alla fine si abbiano due interlocutori veri per Ischia, purché non si dia fiato a una serie di trom-bette che non suoneran-no mai per l’isola

Il progetto del depuratore all’esterno del porto di Casamiccio-la? Così com’era stato in linea di massima imma-ginato, non è possibile farlo.

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19Febbraio 2010 | N°6 |

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Homo Sirabellianus: il consigliere quasi perfetto!

ad ogni difficoltà i colleghi corrono nella sua stanza per chiedergli consigli e interventi, molti lo riconoscono come “l’uomo forte” di questa debole giunta, ma alla resa dei conti, quando si parla di salvatore sirabella come possibile candidato sindaco... scende il silenzio, si incrociano sguardi imbarazzati, qualcuno balbetta frasi prive di senso. la verità è che lui è un personaggio “ingombrante”.

Ho la sensazione che l’assessore Giovan Battista Castagna ‘muoia’ dalla voglia di fare il sindaco, an-che se per ottenere ciò ora come ora sarebbe necessario sciogliere anti-cipatamente il Consiglio Comuna-le…Castagna fa parte della maggioran-za e non posso credere che abbia detto ufficialmen-te di voler mette-re in atto ciò che lei dice. Anche io ne faccio par-te e la sostengo fino all’ultimo: se poi non ci sono più i numeri, si va a casa. E’ vero, ufficialmente non me lo ha dichiarato, ma mi è giunta notizia che di ciò si parla nei corridoi tra i suoi colleghi consiglieri…

Finora a me non lo ha detto. Perché lei dice che questa mag-gioranza va comunque sostenuta? Nella prima metà della sua vita si è dimostrata molto ballerina.Non è ballerina, è accaduto che cin-

que dei suoi compo-nenti hanno scelto di andare via per motivi loro, che non hanno mai spiegato.Fra questi il consi-gliere Maurizio Pi-rulli che, però, mi ha detto che circa due anni fa lei è andato ad offrirgli di rientrare in maggioranza.

Credo sia doveroso, quando una mag-gioranza perde un suo esponente, cercare di ricompattarla nell’ottica di conservare la compagine uscita dalle urne. Quindi ho cercato di capire le sue ragioni, ma lui non ne ha.

Costituisce un problema il fatto che non sia stato riconfermato come as-sessore ai lavori pubblici?Tanti di noi hanno cambiato ruolo, io per primo. Anzi, sono stato l’unico ad aver sacrificato le proprie deleghe per allargare la maggioranza, tanto è vero che Giovanni Battista Castagna, quando è tornato in maggioranza dopo essere stato rimosso da presi-dente del Consiglio Comunale per contrasti sulla linea politica, ha pre-teso ed ottenuto le mie deleghe a Par-tecipate e Personale. E io ho accettato di buon grado perché non ci si deve innamorare del proprio ruolo.Ed è allora che lei ha offerto nuova-mente a Pirulli il suo vecchio asses-sorato ai Lavori Pubblici?Gli ho proposto di ricompattare la maggioranza, ma lui si è abbandona-to ad un modo becero di fare opposi-zione, anche nei confronti di persone come me che gli hanno sempre fatto

del bene, nel senso che gli hanno con-sentito di crescere politicamente.Sia Castagna che il vicesindaco Peppe Silvitelli mi sono parsi molto scontenti dell’operato del sindaco D’Ambrosio a partire dalla gestio-ne della crisi post-alluvione.A mio avviso si va a casa per due ra-gioni: o perché il Sindaco si dimette o perché viene meno la maggioranza. E attualmente a Casa-micciola non si sta verificando né l’una né l’altra eventuali-tà. Ciò che lei mi sta comunicando circa le intenzioni di por-re fine a quest’espe-rienza amministra-tiva da parte dei miei due colleghi mi lascia perplesso per una serie di ragioni. Non sono abi-tuato a fare salti nel buio, quindi si dovrebbe costruire prima un’ipotesi di alternativa e ora come ora que-sta non esiste. Non c’è l’Uomo della Provvidenza, un campione dell’am-ministrazione da mettere al posto di D’Ambrosio non l’abbiamo.Eppure, il presidente del Consiglio Comunale Leonardo Miragliuolo mi ha parlato proprio di lei come in un certo modo l’Uomo della Provvidenza. E si torna all’annoso problema di Casamicciola: Salva-tore Sirabella può o no diventare sindaco?Appunto, questo è un discorso trito e ritrito sul quale non voglio tornare. Sullo scenario politico casamiccio-lese ci sono diversi personaggi che hanno avuto anche più consensi di lei, ma non mi sembra abbiano un profilo di concretezza politica.Si deve parlare con chiarezza, al-trimenti si finisce per alimentare la leggenda per cui le cose qui a Casa-micciola si muovono solo se lo voglio io, mentre non è così. Attualmente, conosco poco dell’amministrazione perché non ho il tempo materiale di seguire tutto, questo è un compito che spetta al Sindaco. Io posi la mia candidatura a sindaco nel 2007, ma fu bocciata dai miei amici di lista e dopo un ‘tira e mol-la’ che non finiva mai ci accordammo sul nome di Vincenzo D’Ambrosio, che ha qualità umane e pro-fessionali eccellenti ma non ha grandi doti amministrative. Questa non è una pecca, ma credo deb-ba impegnarsi per tenere insieme una macchina ammini-strativa che fa acqua da tutte le parti (e non da oggi), e quin-di dovrebbe dedicare al lavoro di sindaco più tempo, cosa dif-ficilissima a causa della sua professione, che esercita in modo coscienzioso. In sintesi, non ha il tempo e l’esperienza amministra-

tiva per fare bene il sindaco, mentre Casamicciola avrebbe bisogno di un sindaco a tempo pieno, proprio in quanto i meccanismi amministrativi non funzionano e di conseguenza tut-to fa necessariamente riferimento al sindaco. Io faccio ciò che posso, ma il

mio impegno è mi-nore di tre o quattro anni fa, quando ero in aspettativa senza stipendio dal lavoro e l’intera giornata potevo dedicarla ai miei incarichi. Se le persone che sono oggi a lei vici-ne, Silvitelli, Casta-gna, Miragliuolo, facessero un passo indietro rispetto alle loro aspirazio-ni e concordassero uno scioglimento del C. C. per an-

dare a nuove elezioni con lei come sindaco, cosa farebbe?Questo è uno scenario del tutto irre-alistico, tuttavia qualora le persone con le quali ho condiviso la politica da anni decidessero che ci sia biso-gno di me per contribuire a risolvere i problemi in qualità di sindaco, non potrei che dire sì. Perché ritiene irrealistico che ciò si verifichi?In primo luogo, perché all’interno della nostra compagine amministrati-va ci sono varie persone che aspirano a essere loro i candidati a sindaco.Chi oltre a Silvitelli e Castagna?Loro sicuramente, lo dicono con chiarezza. In secondo luogo, per tut-ta una serie di ragioni, non credo che sul mio nome possa convergere una lista forte e quindi vincente. Quali sono queste ragioni?A Casamicciola, come in tutti i pic-coli paesi, le elezioni vengono dirette dai gruppi familiari e dai gruppi di potere, che determinano quel diffe-renziale di 3-400 voti che consentono di vincere. Per il mio vissuto, diver-so da quello presente nel panorama politico di Casamicciola, non avrei l’appoggio di queste persone, anzi si coalizzerebbero contro di me per cercare di farmi perdere. E’ già acca-duto nel 1993, quando mi candidai a

sindaco e nel 2009 in occasione delle Provinciali, quan-do da folti gruppi di elettori e da po-tentati forti sono stato visto come il nemico da battere, costringendomi a rimediare una brut-ta figura nel mio paese. E questa è un’esperienza che non voglio ripetere, quindi non voglio imporre la mia per-sona a dispetto dei santi. Le elezioni le vince chi pren-de un voto in più dell’avversario e

dopo quello che è accaduto alle Pro-vinciali devo pensare di aver peccato di presunzione, perché credevo di

Adesso l’ipotesi alternativa non esiste. Non c’è l’Uomo della Provvidenza, un campio-ne dell’amministrazione da mettere al posto di D’Ambrosio.

Vincenzo D’Am-brosio non ha il tempo e l’esperienza ammini-strativa per fare bene il sindaco. Casamicciola avrebbe bisogno di un sindaco a tempo pieno, proprio in quanto i mec-canismi amministrativi non funzionano e di con-seguenza tutto deve fare riferimento al sindaco.

A Casamicciola, le elezioni vengono diret-te dai gruppi familiari e di potere che determina-no quel differenziale di 3-400 voti che consente di vincere. Per il mio vis-suto, diverso da quello presente nel panorama politico di Casamicciola, non avrei l’appoggio di queste persone, anzi si coalizzerebbero contro di me.

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

“Casamicciola ha bisogno di una persona forte, che non stia dietro alle follie dei consiglieri e che abbia competenze e qualità per ben amministrare. Ma questa persona non c’è, quindi il paese è condannato a morte”.

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poter prendere un voto in più (esclu-dendo quelli ideologici in entrambi gli schieramenti) sia di De Siano che di Ferrandino, pensavo mi spettasse, ma così non è stato. E questo m’im-pone la prudenza.Ma le persone co-riacee e volitive dopo aver preso atto dello stato dei fatti, cercano di modificarlo…E’ difficile cambiare certi preconcetti che mi riguardano. Se Castagna e Sil-vitelli cercassero di far cadere D’Am-brosio, si potrebbe ipotizzare un nuo-vo tentativo di ri-avvicinamento con Pirulli per mante-nere in vita questa Amministrazione?No, a quel punto, al-meno personalmen-te, direi basta. A sua volta, Pirulli pone come con-dizione per poter rientrare l’esclu-sione di Salvatore Sirabella.Lui dovrebbe spiegare cosa vuole da me. Gli ha dato fastidio che come primo atto da assessore abbia tolto dalla presidenza di Marina di Casa-micciola il suo socio occulto, l’archi-tetto Ciro Cenatiempo, al quale Giosi Ferrandino (o Arnaldo Ferrandino o Enzo Ferrara, la cosa non è mai stata chiara) aveva assicurato un contratto di 3200 euro mensili per 5 anni. Im-mediatamente il sindaco Ferrandino se lo è portato a fare il direttore tec-nico di Ischia Ambiente. E’ mortificante che l’amministra-zione D’Ambrosio pur vincendo in modo schiacciante, non sia riuscita a trovare stabilità.La nostra maggiore disgrazia è stata proprio di aver preso tutti quei voti, perché ognuno di noi non è stato mi-surato per la forza che aveva, le am-bizioni di ciascuno sono state esaltate e la conseguenza è stata l’instabilità, dal primo giorno. Da questo punto di vista, la questione Pirulli non è da sottovalutare: lui è uscito dalle elezio-ni malconcio, nel senso che ha preso pochi voti rispetto agli altri. Ciò si-gnifica che la sua attività di ammini-stratore che era durata già dieci anni non è stata apprezzata, perché magari ha badato ad altre cose. Benché abbia contato moltissimo, sia nell’ammini-

strazione di Arnaldo Ferrandino che di Giosi Ferrandino, non è riuscito a monetizzare in termini di voti quel-lo che rappresentava il potere che ha esercitato.

D’accordo, ma mi spiega cosa ha fatto Gianfranco Matte-ra a prendere tutti quei voti?Gianfranco Mattera è stato aiutato. Io stesso, il giorno pri-ma che si chiudesse-ro le liste, di fronte a una candidatura come quella di An-tonio Carotenuto ho imposto in cambio a Giosi Ferrandino, che a Casamicciola esercita un poten-tato, di aiutare con il suo pacchetto di voti proprio Mattera e Ignazio Barbieri, che appartenevano

alla sua Amministrazione e corre-vano il rischio, con l’ingresso in lista di Carotenuto, di restare fuori. Devo dire la verità, Ferrandino ha tenuto fede a questo patto e li ha supporta-ti, soprattutto Gianfranco Mattera. Mattera, inoltre, ha una grande fa-miglia che, secondo me, assomma almeno a 100 voti, il che non è poco e poi è benvoluto, è l’uomo del piccolo favore. Cosa fa, invece, di lei una persona dotata di esperienza amministra-tiva?Il mio pregresso, i tantissimi anni che ho speso sia in maggioranza che all’opposizione: mi sono sempre inte-ressato di politica e di amministrazione in particolare. Ho un curriculum pro-fessionale piuttosto intenso, sono stato per molti anni di-pendente della Pro-vincia di Napoli, sindacalista e pre-sidente di una RSU (Ndr. Rappresen-tanza Sindacale Unitaria) che conta-va 2000 persone. Ma questo la gente lo sa, a riprova di ciò so che quando c’è stata l’alluvione ed ero all’estero, in tanti hanno detto che se fossi sta-

to qui le cose sarebbero state gestite diversamente. Non so cosa sarebbe successo, credo che avrei preso delle iniziative ulteriori, oltre a quelle che sono state messe in atto. Avrei consi-gliato al Sindaco di assumersi delle responsabilità in più, anche a costo di ricevere delle denunce. Comunque, ciò significa che nell’immaginario dei miei concittadini è ben chiaro che io delle competenze per amministra-re le ho.E’ vero che nei mesi scorsi ci sareb-be stato un suo riavvicinamento con il sindaco di Ischia Giosi Ferrandi-no? Si è parlato di una cena…Conosco Giosi Ferrandino da una vita e se un amico, Peppe Silvitelli, mi invita e dice che ci sarà anche lui non rifiuto. In politica non sempre si riesce a tenere fuori i rapporti perso-nali, i legami di amicizia che si crea-no, Giosi Ferrandino aveva fatto scel-te politiche diverse dalle mie ma gli ero ancora amico. La cosa peggiore nei miei confronti l’ha fatta nel 2007, quando mi ha preferito D’Ambrosio come candidato di Rinascita per Ca-samicciola. Quel posto spettava a me perché ero il più capace e avrei po-tuto assicurare, nonostante i disastri che abbiamo trovato, una conduzione forte e in certo qual modo più inci-siva dell’Amministrazione. Prima di andarsene Ferrandino ci ha fatto quest’ultimo sgarbo, a me personal-mente ed al popolo di Casamicciola, cioè di imporre una persona che lui già sapeva non avere le “qualità” di tempo e capacità amministrativa ne-

cessarie. Lo ha fatto di proposito, per sfa-sciare quello che ave-vamo creato e con un pizzico di orgoglio dico “avevamo cre-ato insieme”. E lui stesso ha riconosciu-to pubblicamente di aver sbagliato.Torniamo all’in-contro…E’ servito a chiarire certe cose, tanto che in quell’occasione chiesi a Ferrandi-no, quale mentore di parte dell’attuale opposizione, di chie-

dere loro di riavvicinarsi alla mag-gioranza. Quindi far rientrare Pirulli, Mat-tera, Frallicciardi, Capezza.Sì, ho rinunciato ai miei incarichi

come assessore proprio per favorire questo tipo di manovra. E il sindaco Ferrandino?So che lui ci ha provato, ma evidente-mente non è stato ascoltato.Forse è stato offerto troppo poco a queste persone?Non ho posto le cose in questi termi-ni, ho chiesto di cercare di favorire un riavvicinamento. Qual è il sindaco ideale, secondo lei?Oggi Casamicciola ha bisogno di una persona forte, che non stia dietro alle ‘follie’ dei consiglieri comunali, che sia in grado di controllarli se necessa-rio e che abbia competenze e qualità per fare certe cose e questa persona non c’è, quindi il paese è condannato a morte.Facendo il ritratto del ‘candidato

Quando c’è stata l’alluvione, ero all’estero ed in tanti hanno detto che se fossi stato qui le cose sarebbero state gestite diversamente. Credo che avrei preso delle iniziative ulteriori, oltre a quelle che sono state messe in atto. Avrei consigliato al Sindaco di assumersi delle respon-sabilità in più, anche a costo di ricevere delle denunce.

La cosa peggiore nei miei confronti Gio-si Ferrandino l’ha fatta quando mi ha preferito D’Ambrosio come can-didato a sindaco. Quel posto spettava a me per-ché ero il più capace e avrei potuto assicurare una conduzione forte e più incisiva dell’Ammini-strazione.

ideale’ sta descrivendo se stesso? No, anche perché non mi consenti-ranno di farlo.Allora, se non trovate un accordo su uno dei due, dovete far avanzare un nome alternativo agli aspiranti sindaci Castagna e Silvitelli, qual-cuno che sia una persona intelli-gente. Nel 1995 ho avanzato la candidatura di un outsider di Arnaldo Ferrandino, l’ho tenuta in piedi per due anni e per due volte l’ho fatto diventare sindaco, nel 2002 ho fatto lo stesso con Giosi Ferrandino, che aveva me dietro. Lui ha funzionato come sindaco…Sarà pure, ma mi sono stancato di stare dietro agli altri. Se mi voglio-no con un’ovazione popolare, potrei pure scendere dall’Aventino: diversa-mente, no.

Se, almeno per il momento, l’emer-genza rifiuti appare conclusa, è però vero che moltissimo rimane da fare in questo settore. Per costruire nella gente la coscienza dell’impor-tanza di una raccolta differenziata ben fatta e per cercare, nei limiti del possibile, di perfezionare il servizio contenendone i costi molto elevati. E costi elevati significano tariffe alte a carico dei cittadini, poiché per legge l’intera spesa per la N.U. deve essere coperta con il gettito ricavato dagli utenti. Il comune di Casamicciola Terme, da tempo uno dei più attivi sul difficile fronte di una seria attività di raccolta dei rifiuti, è il primo nell’isola ad of-frire ai suoi abitanti la possibilità di ottenere una agevolazione sull’im-porto della TIA, la tariffa che ogni nucleo abitativo e attività produttiva deve pagare per il servizio di smal-timento. Questa possibilità viene of-ferta a tutte le utenze, dalle singole famiglie alle attività commerciali ed alberghiere. Si è scelto di intervenire sulla quota umida del rifiuto, quella più difficile e costosa da smaltire, ma che è possibile riciclare in maniera

relativamente facile. L’organico, in-fatti, si può trasformare, se trattato opportunamente, in buon concime. Tutti quelli che, anziché smaltire l’umido consegnandolo all’AMCa se ne facciano carico di trasformarlo in compost, munendosi di apposita compostiera, otterranno che la pro-pria TIA sia più leggera del 20%. Quindi, se una famiglia paga una TIA annua di 250 euro, dimostrando di trasformare l’umido che produce in concime si vedrà ridotta la tariffa a 200 euro. Altro esempio, un alber-go che paghi una TIA di 10mila euro annui, provvedendosi di compostie-ra, potrà pagarne 8mila, e così via. E’ anche previsto che sia utenze do-mestiche che alberghi vicini possano riunirsi per comprare una compo-stiera da usare in comune, riducendo così ulteriormente la spesa iniziale per l’acquisto dell’attrezzatura. Gli abitanti di Casamicciola posso-no fruire immediatamente di que-sta opportunità. Infatti, grazie alla forte iniziativa del presidente del Consiglio Comunale Leonardo Mi-ragliuolo, dal 1 gennaio 2010 tutti i

TIA ridotta del 20% per chi fa compostaggio domesticocittadini che siano in regola con il pagamento della TIA e che vogliono giovarsi di questa possibilità, posso-no comunicare al Comune attraver-so una dichiarazione, che può essere fatta in qualsiasi momento dell’anno, l’impegno a praticare il compostag-gio domestico. Quindi, devono for-nirsi di compostiera adatta alle esi-genze della utenza che ha presentato la richiesta. Naturalmente, si dovrà consentire ad incaricati dell’AMCa di accedere alla casa per verifica-re che si stia realmente effettuando il compostaggio, che va fatto per tutto l’anno per il quale si presenta la richiesta. La riduzione del 20% della tariffa avviene sui pagamenti dell’anno successivo: ad es. se si ini-zia nel 2010 la TIA del 2011 sarà più leggera. Per informazioni ulteriori: rivolgersi al Comune di Casamiccio-la Terme e all’AMCa.

di redazione [email protected]

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ANGELI & DEMONI srlANGELI & DEMONI srl

Assessore Castagna, in qualità di ammini-stratore che percezione ha del grado di popo-larità che il paese di Casamicciola attribuisce alla Giunta D’Ambrosio?Siamo nella mediocrità, ma questa Giunta si è trovata a dover affrontare problemi serissimi, mi riferisco alle questioni Villa Savoia, Pio Monte della Misericordia, Capricho di Calise e in ultimo l’alluvione del 10 novembre 2009.Prendiamo la questione Ca-pricho: so che Calise non sta pagando i canoni.Quelli dell’anno scorso li ha pagati.E quelli del 2009, pagherà quando farà comodo a lui?No, la cartella di pagamento gli è stata notificata e deve pagare perché ha beneficiato di un immobile pubblico. Comunque, questa Amministrazione è riuscita ad ottenere finora da Calise 75mila euro men-tre fino a quando siamo arrivati noi pagava an-nualmente appena dieci milioni di vecchie lire, neppure li dava ed eravamo in contenzioso dal 1990, glielo dice uno che sta in politica a Casa-micciola da 15 anni, sia all’opposizione che in maggioranza, quindi conosco questa storia. Ancorché Casamicciola con il governo di Ferrandino si sia indebitata parecchio, è tuttavia rifiorita. Adesso ho la sensazione che sia di nuovo tutto fermo e che opere di un certo rilievo non si portano a termine. Il campo sportivo e la casa di accoglienza non sono confrontabili con quanto realizzato nel quinquennio precedente, eppure c’è tanto da fare. Vorrei capire insieme a lei se le respon-sabilità di questo stato di cose siano da adde-bitare al Sindaco Vincenzo D’Ambrosio, alla sua Giunta o a tutta la maggioranza.E’ inutile buttare la croce addosso al Sindaco. Si deve analizzare da dove D’Ambrosio è par-tito, cioè dal maggio 2007. Ci eravamo dimessi ad aprile perché Giosi Ferrandino aveva scelto di correre come sindaco di Ischia e noi questo non ce lo aspettavamo, mentre sapevamo che lui avrebbe fatto una seconda sindacatura, ne-

cessaria a chiudere tanti progetti e questioni rimasti aperti. D’Ambrosio si è trovato, quin-di, a capo di un gruppo di undici persone che lo hanno visto “come uno di loro” e non come un leader. Infatti, che il candidato a sindaco sia sentito anche come la guida del gruppo non è matematico, per questa ragione allora dissi a Ferrandino che la squadra andava rifatta dacca-

po. Le cose sono andate diver-samente ed è accaduto che c’è stato chi, come Francesco Ca-pezza che era stato assessore, è stato ridimensionato nel suo ruolo, Anita Razzano, che era presidente del Consiglio, non è stata rieletta, Pirulli ha perso anche lui l’assessorato, per es-sere sostituiti da persone che si sono trovate in una scenografia

che non era stata costruita per loro. Ma D’Ambrosio ha avuto due anni e mezzo per ‘ambientarsi’… Allora, tracciamo un bi-lancio di metà sindacatura, e ho voluto par-lare con lei perché so che è uno fra i più scon-tenti all’interno dell’Amministrazione.Quando si decide di far cadere un sindaco si deve quanto meno aver pronto un gruppo di persone che condivide un progetto. Oggi ci si candida e senza aver fatto un percorso politico ci si ritrova a dover sostenere il ruolo di con-sigliere comunale senza espe-rienza, senza alle spalle un partito o un gruppo di persone con cui condividere una serie di idee, ma anche migliorarle ed elaborarle, come inevitabil-mente accade quando si è co-stretti al confronto.Come Giosi Ferrandino è venuto a candidarsi a Ischia, Domenico De Siano non potrebbe far lo stesso a Casamic-ciola?Dicendomi questo mi offende, offende tutti i Casamicciolesi. Io mi offendo anche quando dicono a Ferrandino “torna a Casamicciola”, quasi che non ci fossero altri in grado di gover-

nare. Sono geloso del mio paese e noi dobbiamo cercare di uscire dai problemi, in primo luogo quelli conseguenti all’alluvione. Non mi fa pia-cere vedere persone elette con noi, come Ric-cardo Cioffi, passare all’opposizione, non di-mentichiamo che io sono stato sfiduciato come presidente del Consiglio Comunale a sei mesi dall’investitura, poi è arrivato il rimpasto che ha portato il PD in minoranza, ma ciò a me non fa piacere. Se dobbiamo dare tranquillità am-ministrativa al paese, con posizioni ben chiare per maggioranza ed opposizio-ne forse è meglio tornare alle elezioni.In effetti, a Casamicciola le carte sono state così rime-scolate che non resta nulla di quanto uscito dalle urne nel 2007.Questo è vero, ma deve considerare che in questo lasso di tempo gli scenari politici sono cambiati, e poi che si è iniziato a fare politica proprio a partire dalla mia presa di posizione con cui dichiarai la mia adesione al PDL, men-tre avevamo vinto con una lista civica dalle molteplici anime. Dopo si sono formati anche i gruppi del PD, dell’UDC, dell’IDV.Guardando al bene del paese, lei pensa che ci sia un qualche interesse a mantenere ancora in piedi questa Giunta, intendo a prescindere dalla valutazione di non mandarla a casa fin-ché non si trova l’alternativa?Casamicciola secondo me non può sopportare una ‘vacatio’, un periodo in cui si dica “il terri-torio è di tutti”, quindi deve essere pronta prima una squadra seria. Non crede che un’alternativa da qualche parte ci sia? Penso che ciò che più terroriz-za molti di voi sia che, se D’Ambrosio cade

adesso, possa tornare per in-terposta persona Giosi Fer-randino, che resta il politico che ha maggiori consensi a Casamicciola, come hanno dimostrato le Provinciali e le primarie del PD.Anche il PDL ha avuto un buon successo a Casamicciola alle ultime Provinciali. Tor-nando a Ferrandino, se fosse il timore di un suo ritorno ciò

che ci impedisce di mettere fine all’esperienza D’Ambrosio, vorrebbe davvero dire che pensia-mo solo al nostro interesse. E’ vero che Ferran-dino esercita un’ascendente su Casamicciola, ma andiamo a quantificare i consiglieri su cui può contare… Noi non stiamo inerti ad aspet-tare, mi sto organizzando con ragazzi capaci,

ma non perché devo far cadere D’Ambrosio o diventare io sindaco, ma perché la squadra si fa nel tempo. Non a caso prima ho individuato le ragioni della mediocrità di quest’Amministra-zione nel fatto che nel maggio 2007 si prese una persona valida nel suo campo professionale, è un apprezzato medico, e la si pose alla testa di una squadra che non era stata costruita da lui, mentre è giusto che faccia il sindaco chi è capa-ce di creare la squadra. Non può essere una persona imposta

dall’esterno…Non permetterò che si porti uno che viene da fuori, dev’es-sere una persona di Casamic-ciola (Ndr. Vincenzo D’Am-brosio è stato il vicesindaco di Giosi Ferrandino dal 2002 al 2007 e che è in politica a Ca-

samicciola dal 1993), deve dare garanzie, deve riuscire appunto a fare la squadra. Giosi Ferran-dino ha governato ed ha governato bene perché c’erano con lui persone che già lo conoscevano e avevano una storia politica comune: fra il l994 ed il 2002 insieme a Giosi Ferrandino creammo la sezione di Forza Italia, e c’erano anche An-tonio Conte ed Ignazio Barbieri. Così nel 2002 Ferrandino si è trovato a essere il leader di una squadra che ha operato benissimo, non ha mai modificato la Giunta, non è mai stato messo in discussione come sindaco. Chi sono i politici di Casamicciola con cui lei si trova più in sintonia?Fanno parte del PDL Leonardo Miragliuolo e Peppe Silvitelli, ci sono persone in posizione di indipendenza come Antonio Conte ed Ignazio Barbieri, ma vengono comunque dall’esperien-za di Forza Italia. Questo potrebbe essere il nucleo di un nuovo gruppo?Sì, anche lo stesso Salvatore Sirabella pur es-sendo uscito dal PDL per candidarsi alle Pro-vinciali con l’MPA, è rimasto comunque nel centrodestra. Il 2009 è stato indubbiamente un anno tra-vagliato per il comune di Casamicciola: cosa state facendo perché le cose vadano diversa-mente?Speriamo che questo 2010 sia un anno politi-camente tranquillo, comunque a D’Ambrosio non l’ha detto nostro Signore di fare il sinda-co… Ma non voglio creare fibrillazioni inutili, c’è tempo fino alla fine di gennaio e sono abi-tuato a far passare poco tempo fra quello che dico e quello che faccio, altrimenti si perde di credibilità. Io sto preparando la squadra ed un programma serio, se accade qualcosa, mi faccio trovare pronto.

Quando si decide di far cadere un sinda-co si deve quanto meno aver pronto un gruppo di persone che condivide un progetto.

Se dobbiamo dare tranquillità ammi-nistrativa al paese, con posizioni ben chiare per maggioranza ed opposi-zione forse è meglio tor-nare alle elezioni.

E’ giusto che fac-cia il sindaco chi è capa-ce di creare la squadra.

Che aspetti, G.Battista?...Il 24 gennaio è l’ultima data utile per firmare lo scioglimento del Consiglio Comunale.

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

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un’occasione imperdibile non solo per occupare con un nostro cittadino uno degli scranni più prestigiosi che la politica conti-nentale offre (il seggio in Consiglio Regionale è di gran lunga più importante di quello par-lamentare, non foss’altro perché alla Regione Campania si amministrano fondi molto più consistenti di quelli gestiti dai deputati), ma anche per legare le sorti del Municipio casa-micciolese ad un’area politica che avrà incari-chi di governo e quindi la possibilità concreta di stanziare imponenti contributi economici per tutti gli interventi strutturali ed infrastrut-turali di cui l’Isola necessita. È indubbio che questo sarà l’impegno che De Siano stipulerà con la popolazione di Ischia e questo è quanto ogni isolano si aspetta da lui. Sarebbe davvero da sprovveduti, a livello comunale, non tener conto di questa realtà.Tutti ricordiamo l’epoca d’oro degli anni ’80, quando l’isola esprimeva politicamente ben due potentissimi assessori regionali: Franco Iacono (ai trasporti marittimi) ed Enzo Mazzel-la (al demanio ed alle acque). Furono gli anni delle grandi opere pubbliche (lo Stadio Maz-zella, il palazzetto dello sport Taglialatela, il Polifunzionale, la piscina Comunale, le pinete Villari, l’istituto Alberghiero Telese e molto al-tro ancora) e della grandissima rete di servizi marittimi di collegamento con la terraferma (le cosiddette “Vie del Mare”). L’isola allora godeva di prestigio e considerazione politica: i nostri rappresentanti avevano una fittissima rete di rapporti, anche di amicizia personale, con alcuni dei politici più potenti (Mazzella, legatissimo al ministro Gava, Iacono al segre-tario del PSI e poi capo del governo, Craxi).Io non so se tornerà a brillare quella stes- Ibm

Abbiamo raggiunto al telefono il vicesindaco Peppe Silvitelli mentre era a Genova in procinto di salpare per una crociera vacanziera di due settimane insieme alla famiglia. Ora poiché il “Divo Giulio” ci ha insegnato che a pensar male, pur com-mettendo peccato, talvolta ci si azzecca, noi di IBM, sfidando le fiamme dell’inferno, abbiamo provato a fare un po’ di consi-derazioni maliziose (ma poi neppure tanto…) e abbiamo colle-gato alcune notizie per dare un “senso a questa storia”! Eccole: nell’immediato post-alluvione, il dibattito “D’Ambro-sio sì, D’Ambrosio no” è tornato in gran spolvero nei conci-liaboli carbonari dei maggiorenti casamicciolesi. Liquefatto negli stessi fanghi dell’alluvione, il caracollante tentativo di creare un “governo di salute pubblica”, i nostri eroi dell’Am-

Il Vicesindaco Peppe Silvitelli minimizza i malesseri e rilancia l’idea di governare come se non ci fossero segnali di crisi.

ATTENZIONE: SCONSIGLIATA LA LETTURA A CHI HA PROBLEMI DI GLICEMIA

L’ordine regna a palazzo Bellavista

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

Vicesindaco Silvitelli, ho parlato con diversi suoi col-leghi, Castagna, Sirabella, Miragliuolo, Antonio Conte: dicono che non si aprirà una crisi nei prossimi giorni, non perché siano contenti di come vanno le cose, ed in part icolare del sindaco D’Ambrosio, ma perché ancora non si è individuato il nome del nuovo candidato che possa sostituirlo. Vincenzo D’Ambrosio è il mio sindaco fino al 2012, e viste le difficoltà economiche in cui ci troviamo ad agire sia il Sin-daco che noi assessori stiamo operando molto bene.Prendo la sua risposta per buona, ma so per certo che voi vi incontrate per dise-gnare altri scenari...

ministrazione si sono subito tuffati nuovamente nel loro sport preferito: inciuciare, cospirare, avvelenare. Cosicché poco prima di Capodanno un gruppetto di ardimentosi piddiellini ha brindato alla presenza del Gran Capo lacchese, auguran-dosi il repentino defenestramento del “bravo pediatra”. Notati tra coloro che alzavano i calici: Giovan Battista Castagna, Peppe Silvitelli, Leonardo Miragliuolo… Tuttavia, per far sciogliere il Consiglio non solo è necessario raccogliere un bel po’ di firme (e udite udite il capo dell’op-posizione, l’ingegnere Peppino Conte ha già fatto sapere di non essere disposto a firmare contro i suoi “avversari”…) ma, soprattutto, è indispensabile designare il futuro “unto del Si-gnore” che, a capo dei valorosi, dovrà capeggiare la lista vit-

toriosa! E qui succedono pasticci! Poiché sia Giovan Battista Castagna che Peppe Silvitelli aspirano ad ungersi! Anzi, a vo-ler essere onesti, durante una cenetta tra amici s’è sentito dire che anche il presidente Miragliuolo non disdegnerebbe un po’ d’olio sul suo capino, e perfino il Salvatore per antonomasia - ma solo se il popolo lo elegesse per acclamazione - sarebbe pronto a immolare se stesso sull’altare del Bene del Paese. Insomma, come sempre accade dalle nostre parti, per un esercito di un paio di sol-dati si candidano decine di gene-rali! Così, tra le mille bollicine delle coppe spumeggianti, a sva-porare non è solo il prosecchino ma anche il sogno di lorsignori di occupare il seggiolone di pri-mo cittadino!... A questo punto il buon Vicesin-daco, i cui passi già da un pezzo non riecheg-giano più nei corridoi del palazzo Bellavista, ha “opportunamente” deciso di imbarcarsi sul naviglio vacan-ziero lasciando alla marmaglia pidiel-lina l’ingrato com-pito di masticare rospi in attesa di tempi meno infau-sti. Ecco spiegato, secondo l’uso del novello conte de La Porte come lo scaltro “Secondo Cittadino” abbia potuto rendere al no-stro amato direttore un’in-tervista tanto paciosa e ras-sicurante da inzaccherare di miele perfino i pulsanti della tastiera utilizzata per trascri-verne il testo (Ndr. Horace Sébastiani, conte de La Por-te, generale, diplomatico e poi ministro durante il regno di Luigi Filippo. Nel 1831 per impedire l’invio di trup-pe francesi in soccorso della Polonia invasa, pronunciò alla Camera di Parigi la menzo-gna, divenuta una frase ce-leberrima: “L’or-dine regna a Varsavia”).

Si tratta di scenari futuri, rela-tivi al dopo D’Ambrosio, quin-di al 2012. Poi non posso dirle cosa sta pensando qualche al-tro “amico”…Insisto: non mi pare che il

Sindaco e la sua Ammi-nistrazione stiano facen-do un buon lavoro.Stiamo cer-cando di met-tere a posto i conti e spe-

riamo di riuscirci. Ma non mi pare che anche in questo ambito i risultati sia-no validi.Forse gli amici “hanno di-menticato” di parlare di tante cose che stiamo facendo, per es. con Marina di Casamic-ciola, o forse non le seguono loro (Ndr. A quanto ci risulta i dipendenti di Marina di Ca-samicciola dovranno avviare

un confronto sindacale per concertare con l’Amministra-zione un drammatico ridi-mensionamento dell’orario di lavoro e di conseguenza dello stipendio). Per quanto riguar-da il sindaco, ribadisco che fino al 2012 è D’Ambrosio, allora gli amici decideranno. Ed io auspico una compagine il più ampia possibile.Ma liti fra di voi ce ne sono state parecchie, con passag-gi da maggioranza ad oppo-sizione e viceversa che non si contano più.Adesso siamo omogenei e ci siamo resi conto che possia-mo andare avanti, io come vicesindaco devo mantenere il gruppo unito.Non ha la sensazione che la cittadinanza sia scontenta e quindi insistere con questa compagine possa addirittu-ra essere controproducente per l’immagine politica di alcuni di voi?

Lo so, è anche un problema di come la stampa porge certi temi, io sto molto fra la gente e i malumori ci sono ma tutta l’Italia sta attraversando una fase difficile. Si può fare il sindaco di un paese con criticità quali quelle che ha Casamicciola, andando al Comune solo un paio di ore al giorno? Il pre-decessore di D’Ambrosio era sempre presente…Anche io ci starei tutto il gior-no, ma questo Sindaco imposta il lavoro in modo differente.Nell’ultimo mese è stato no-tato che lei non frequenta più il Municipio come faceva prima. Politicamente vuol dire qualcosa?E’ vero, sono più impegnato con il mio lavoro, ma ho spo-stato tutta l’attività politica al pomeriggio, dalle 16.00 in poi sarò sempre in Comune.

sa luce, ma sono certo che se non proviamo a dare fiducia ai nostri candidati ed a lavorare affinché Ischia ricominci ad assumere un ruo-lo importante (come le spetta di diritto), diffi-cilmente potremo sperare di risollevarci dalla crisi. Naturalmente questo è un ragionamento opportunistico (nel senso migliore del termine, ossia teso a cogliere le opportunità) e scevro da qualsiasi forma di influenza ideologica - la mia, per esempio, mi spingerebbe in tutt’altra direzione. D’altra parte, non avendo candidati locali di uguale calibro a contendersi realisti-camente i voti per questa o quell’altra fazione politica, appare del tutto insussistente la scelta ideologica o di partito. Più che votare il sim-bolo a queste elezioni avremo la possibilità di votare un uomo affidandogli una missione: va-lorizzare Ischia. E ricollegando questo mio ragionamento alle vicende di Casamicciola, credo che lo scena-rio che si va delineando dovrebbe spingere gli amministratori casamicciolesi a dimettersi ed assumersi la responsabilità di scelte coraggio-se e scrupolose. Casamicciola ha bisogno come il pane di un governo forte e stabile, così come ha una necessità disperata di poter fare grandi progetti insieme alla regione Campania (il por-to, il depuratore, le banchine, il riassetto dei trasporti, gli stanziamenti dei fondi europei, etc.). Dunque Giovan Battista Castagna bene farebbe a convocare i suoi amici e a stabilire di affrontare insieme al sindaco D’Ambrosio lo scioglimento di questo debole e ineffica-cissimo Consiglio Comunale. Dicono tutti di volere una buona amministrazione. Dicono… Dimostrino invece con i fatti (e non con ridicoli bizantinismi) di amare il Paese e agiscano di conseguenza.

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Se fossi io il Sin-daco starei in Comune tutto il giorno, ma D’Am-brosio imposta il lavoro diversamente.

Castagna, non hai più alibi! • DA PAGINA 1

23Febbraio 2010 | N°6 |

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E non ditemi più che D’Ambrosio è un bravo medico!

ASSISTIAMO ATTONITI E AMAREGGIATI AL PROGRESSIVO E INARRESTABILE AFFOSSAMENTO DI QUESTO MUNICIPIO

Gli insoddisfatti consiglieri di maggioranza ancora una volta non avranno il coraggio di voltare pagina?

D’Ambrosio è un bravo pediatra. È questa l’odiosissima affermazione con la quale tutti (ma davvero tut-ti!), indistintamente di maggioranza od opposizione, de-finiscono il sindaco (e implicitamente la sua insussistenza po-litica). Con irritante viltà, non volendo de-nigrare l’uomo (e nep-pure il professionista), definendolo “bravo medico” alludono sot-tilmente (ma nemme-no poi tanto!) al fatto che altro non sappia fare…Potrà sembrare stra-no, ma in un paese fin troppo sciatto e super-ficiale (come dimostra d’essere Casamiccio-la), dove le idee son poche e molto confuse, basta che un primo perso-naggio riesca a coniare un’afferma-zione efficace che subito tutti gli altri si accodano al suo ragionamento e lo fanno proprio. Ecco com’è nato il mito di D’Ambrosio, bravo - a quanto sembra - solo a fare il pediatra.In realtà, e molti di noi lo sanno bene, l’attuale primo cittadino di Casamic-ciola, è una persona perbene (nel sen-so più elegante del termine) e, di que-sti tempi, far parte di tale categoria è un privilegio che appartiene a ben pochi! D’Ambrosio, dunque, è una persona perbene e non è un ladro: di quanti altri amministratori potrem-mo dire la stessa cosa? Ma queste

virtù del “buon Vincenzo” non sono sufficienti a farne un sindaco capace, anzi...! Nel 2007 la sua lista vinse con il 70% netto di preferenze: un plebi-

scito! E neanche questo è servito. Piuttosto, a dar retta ad alcuni suoi collaboratori, sembra che pro-prio questa schiac-ciante vittoria sia il maggior osta-colo al buon fun-zionamento della Giunta. Un grup-po di consiglieri tronfi e presuntuo-si, sopravvalutati da una messe di voti raccolti at-traverso gli uffici dell’onnipresente

Giosi Ferrandino, crede di poter det-tare le linee guida del paese senza di fatto avere la benché minima idea di come si amministra e neppure, più semplicemente, di come si lavora. In troppi, per il solo fatto di essere stati votati, credono di valere! Ed è pro-prio quest’aberrazione del dato elet-torale che spinge ciascun consiglie-re ad attribuirsi tanto valore quanti voti ha raccolto. Ma si tratta di una corbelleria bella e buona poiché tut-ti sanno che il bottino elettorale che ciascuno porta a casa, corrisponde sempre più spesso ad atti di vera e propria “pirateria politica” piuttosto che a un premio ricevuto dal corpo elettorale in omaggio ad effettive ca-

pacità amministrative. Se così non fosse non sapremmo spiegarci l’avido clientelismo, le feroci lottizzazioni, l’impietoso spoil-system assurto ad unico regolamento per stabilizzare i dipendenti o incaricare i precari. Assistiamo attoniti e amareggiati al progressivo e inarrestabile affos-samento di questo Municipio. Ogni giorno la cittadella termale non perde occasione per far pessima mostra di sé: dall’interdizione della banchina d’attracco degli aliscafi (quanti mesi sono passati e quanti ne passeranno ancora?), all’incapacità di dirimere il contenzioso con l’avido “Capricho de Emiddio Calise” (sì, ironia del nome e della sorte, questa vergognosa storia è proprio il frutto dei capricci dell’in-grato Emiddio & Family che spreme quell’immobile come un limone, per poi lasciarlo buio ed abbandonato durante tutto l’inverno, infischiando-sene dello squal-lore nel quale precipita il centro del paese!), dalla pessima gestio-ne dell’ “affaire piattaforme bal-neari”, al grotte-sco sequestro del distributore della ERG, dal paven-tato ridimensio-namento della fal-limentare Marina di Casamicciola, all’incapacità di trovare uno strac-cio di soluzione per quello che de-finire uno stupro della città è dir poco, ovvero la tragica situazione del Pio Monte della Misericordia. Ma la lista è ancora molto lunga: gestione del porto disastrosa (il 2009 si chiude con una perdita di in-cassi, stimata, a se-condo delle voci che circolano, tra i 300 e i 500 mila euro), lavori pubblici pa-ralizzati (o quasi), il lungomare e via Pio Monte precipitate da mesi nel buio più ol-traggioso, necessità di attingere a “ri-serve improprie” per far fronte (con fortissimo ritardo) al pagamento dei

Un gruppo di consiglieri tronfi e pre-suntuosi crede di poter dettare le linee guida del paese senza avere la benché minima idea di come si amministra e neppure, più semplice-mente, di come si lavora. In troppi, per il solo fat-to di essere stati votati, credono di valere!

Con il tempo mi sono fatta un’idea su di lei e cioè che sia un buon politico ma un cattivo sindaco. Il sindaco deve saper prendere deci-sioni con molta fermezza: ebbene, estremizzandola un po’, noi abbiamo avuto netta l’impressione che lei si ade-gui a ciò che chiede l’ultimo in ordine di tempo fra quelli che entrano nella sua stanza, anche se questa scelta risulta in contrasto con altre da lei avallate in precedenza.E’ così in apparenza.Tutti gli assessori e consiglie-ri che abbiamo intervistato si sono lamentati del fatto che lei dedica troppo poco tempo al ‘lavoro’ di Sindaco.

canoni a favore delle partecipate (e permettere a quest’ultime di chetare i dipendenti deprivati degli stipendi), abbandono nei fatti di qualsiasi attività per promuovere la depurazione, nes-sun controllo degli sfoghi a mare di ac-que nere; e ancora, l’incapacità (o man-canza di volontà) di fronteggiare l’eva-sione (con il risulta-to che i grandi con-tribuenti dopo anni di evasione piegano l’ufficio contenzio-so, costringendolo ad accettare delle misere transazioni, pur di far cassa, e introitare solo una risibile quota di quanto realmente dovuto), la man-canza di una composizione legale

per i tanti contenziosi ereditati dal-le precedenti Giunte, la paralisi di

qualsiasi iniziativa utile a fronteggiare gli effetti del fami-gerato Swap voluto da Giosi Ferrandi-no e trasferito sulle spalle di Vincenzo D’Ambrosio.Quando chiediamo al Sindaco cosa s’è fatto fino ad oggi, ci sentiamo rispon-dere: il campo di calcetto allo Spa-latriello (…!), la casa-famiglia vat-

telapesca (…!), l’Osservatorio del vecchio Grablowitz (che diosolosà a

cosa servirà alla comunità casamic-ciolese, visto anche com’è gestito l’immaginifico quanto sconosciuto e

misero Museo Civi-co, visitato con una certa frequenza solo da magistrati e uffi-ciali della Guardia di Finanza).La verità è che alla luce dei fatti, dopo due anni e mezzo, si capisce bene la raffinata (e perfida) strategia del vec-chio sindaco Giosi Ferrandino quando, nel l’abbandonare

repentinamente la propria carica per sedere su più prestigiose poltrone (quella di sindaco di Ischia), lascian-do Casamicciola a metà del guado (e quindi in profondissimi e laceranti

guai), si è assicurato di insediarvi non “l’uomo forte”, capace di proseguire nel solco tracciato, ma “l’uomo de-bole” capace solo di far rimpiangere alla popolazione la guida dal polso di ferro. Ora che maceria su maceria si sta seppellendo quel po’ di buono che fu fatto e si sta indebolendo l’imma-gine, anche degli uomini migliori di questa Giunta, sarà sempre più facile per l’astuto Giosi fare pressioni affin-ché il popolo di Casamicciola si pro-stri ai suoi piedi quando si presenterà sotto le mura della città per perorare un suo ritorno, magari interpretato dal suo stesso fratello Massimo. La sindrome di Norimberga, in tal senso, costituirebbe un ottimo pre-cedente.

Quando chie-diamo al Sindaco cosa s’è fatto fino ad oggi ci sentiamo rispondere: il campo di calcetto allo Spalatriello (…!), la casa famiglia vattelapesca (…!), l’Osservatorio del vecchio Grablowitz.

Oggi si compren-de bene la raffinata (e perfida) strategia del vecchio sindaco Giosi Ferrandino, quando ha insediato al suo posto non “l’uomo forte” ma “l’uomo debole”, capace solo di far rimpiangere alla popolazione la guida dal polso di ferro.

COME ACQUA SUL MARMOCOME SE NULLA FOSSE, INCURANTE DELLE CRITICHE E DEI MALUMORI, IL SINDACO PROSEGUE NEL SUO CAMMINO. MA FINO A QUANDO?

Gli assessori non sono contenti di D’Ambrosio, gli assessori non sono contenti di se stessi.

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Cosa risponde?Non penso di andare poco in Municipio, anzi credo di esse-re il più presente fra i sei sin-daci dell’isola. Sono nel mio ufficio tutti i giorni, fra le 12 e le 15 e spesso abbiamo an-che riunioni e incontri politici pomeridiani. Non penso che debba esserci un cartellino che il Sindaco deve marcare e l’impegno del primo cittadino non si misura sul tempo che passa in Comune. Fa parte del compito del Sindaco anche di stare in mezzo alla gente e sul territorio, e in questo senso la mia professione di medico che mi porta quotidianamente fra la gente mi avvantaggia. D’al-tra parte nell’isola altri due

sindaci sono anche medici e non penso che siano carenti nel tempo che dedicano al am-ministrazione, anzi credo che il medico sia la persona più idonea a far politica perché è quello che sta più a contatto con i cittadini. E poi un pro-fessionista che vive del pro-prio lavoro deve continuare a farlo, altrimenti potremmo immaginare scenari diversi, anche sospetti.Su ciò posso essere d’ac-cordo. Il fatto è che mi dice queste cose come se tutti i problemi che ha il Comune da lei ammini-strato venisse-ro risolti.Nessuno ha questa presun-zione.Noi abbia-mo registrato l’esistenza di incompatibi-lità incrocia-te all’interno della sua mag-gioranza. Penso che l’Amministra-zione debba avere una regia costitui-ta dal sindaco che si avvale di col-

di Silvia Buchner [email protected]

laboratori che sono assessori e consiglieri e di esperti che sono i dirigenti. Noi pensiamo di aver messo su una macchi-na amministrativa abbastanza efficiente, è chiaro che va mi-gliorata, che gli assessori de-vono dedicarsi con maggiore impegno alle loro deleghe…Non mi faccia un discorso ‘buonista’...Non è così, penso che chi più chi meno i miei collaboratori cercano di fare la loro parte, ponendo un impegno suffi-ciente. E’ chiaro che mi aspet-to di più da quegli assessori

che hanno anche aspi-razione a r i v e s t i r e in futuro un ruolo di primo pia-no, che di-mostrino in questa fase un impegno m a g g i o -re. Trovo a l i e n a n t e il modo di gover nare per cui uno

solo sta chiuso in una stanza e decide tutto, penso che le cose

Penso che al di là delle opinioni espresse a lei dalla gente, la cartina di tornasole di una sin-dacatura siano le urne e le tornate elettorali re-centi, le Provinciali della scorsa primavera, e le prossime Regionali, di-ranno se la popolazione è soddisfatta.

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di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

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vadano fatte di concerto e poi il Sindaco decide.Si ha l’impressione che lei abbia deciso di non voler ve-dere problemi evidenti.Non è così, il fatto è che secon-do me il vero problema di que-sta Ammini-strazione non è politico ma economico -finanziario.Lei ci vuol dire che il passaggio di metà della sua maggio-ranza all’op-p o s i z i o n e non è proble-ma politico?La maggioranza uscita dalle urne si basa su una squadra non costruita dal sottoscritto, ma da altra persona che do-veva candidarsi nuovamente, Giosi Ferrandino. Quando lui ha deciso di passare a Ischia ha posto al vertice di questa squadra me, che sono una per-sona che non aveva minima-mente contribuito a costruirla, per cui essa non rispondeva alle caratteristiche di chi si è trovato a guidarla, cioè io. Sicuramente le contraddizio-ni emerse nella maggioranza vincitrice nel 2007 sono dovu-te al fatto che chi doveva tene-re unita quella compagine non c’era più.Quindi, oggi non accettereb-be più di candidarsi alla te-sta di quel gruppo?Io sono una persona responsa-bile che non si tira indietro e i problemi cerca di affrontarli con lealtà e moralità. Ma in questi due anni e mezzo ho dovuto limare una serie di an-goli per rendere il mio gruppo di collaboratori più confacente alle mie caratteristiche, sto an-cora lavorando per arrivare ad una squadra che possa essere omogenea e potenzialmente vincente alle prossime elezio-ni.Insisto, con il senno di poi, se potesse tornare indietro, preferirebbe rimanere al suo posto di vicesindaco e la-sciare che il sindaco lo faccia qualcun’altro?E’ difficile fare dietrologia, i tempi all’epoca erano stretti. Ricordiamo, però, che allo-ra si discusse se il candida-to dovesse essere piuttosto Salvatore Sirabella e più in

generale, ogni volta che si parla di politica a Casamic-ciola tutti fanno il nome di Sirabella. Quindi, questa domanda voglio fargliela: non sarebbe stato meglio scegliere lui come candidato

a sindaco? Tanto più che vedo che voi collabo-rate, e forse questa col-l abora z io -ne avrebbe funz ionato meglio a ruoli inver-titi, lei vice-sindaco e lui sindaco.

Questo è vero ed è stata valu-tata l’opzione che dice lei. Ma è verità storica che nel 2007 quando si doveva costruire la lista, una parte della passata maggioranza era fortemente contraria a questa soluzione, ed è quella stessa parte, cioè i cinque consiglieri Pirulli, Ca-pezza, Frallicciardi, Mattera, Cioffi, che adesso è passata all’opposizione.Allora, forse sarebbe stato meglio fare un altro tipo di squadra di governo?Io lo proposi, ma ci fu il con-siglio autorevole di personag-gi esterni che ci esortarono a restare tutti insieme.Che consenso dà la cittadi-nanza alla sua Amministra-zione in questo momento?Penso che al di là delle opinio-ni espresse a lei dalla gente, la cartina di tornasole di una sindacatura siano le urne e le tornate elettorali recenti, le Provinciali della scorsa pri-mavera, e le prossime Regio-nali, diranno se la popolazione è soddisfatta.E non pensa che alle Provin-ciali il giudizio sia stato mol-to critico?La mia maggioranza politi-camente è costituita da una coalizione di forze che alle Provinciali hanno sostenuto i candidati di MPA, Salvatore Sirabella, e PDL, Domenico De Siano; successivamente è entrata in Consiglio Comunale anche la componente centrista dell’UDC, partito di cui io fac-cio parte; inoltre un mio consi-gliere ed assessore appartiene all’IDV. Quindi, se sommiamo i voti che a Casamicciola han-no preso il candidato del PDL,

sostenuto da parte della mia maggioranza, e i candidati dell’MPA e dell’UDC, ci ren-diamo conto che l’elettorato di Casamicciola si è espresso nettamente a favore di que-sta Amministrazione, mentre l’opposizione ha votato com-pattamente il candidato del PD, Giosi Ferrandino. Questa è la chiave di lettura delle Pro-vinciali, se voi avete difficoltà a vederla…Tuttavia, è un fatto che il candidato che era diretta espressione dell’Ammini-strazione, cioè il consiglie-re Sirabella, ha preso molti meno voti di quanto si aspet-tasse, lo ha detto lui stesso.Io sto facendo un’interpreta-zione politica del voto per la Provincia che investe tutta la coalizione.Lei non vuol tener conto del fatto che in un paese non si votano i partiti ma le persone: votare il PD era votare l’ex sindaco Ferrandino, votare De Siano voleva dire anda-re a destra ma non dare un voto diretto all’Amministrazione che era indubbiamente rappresenta-ta da uno dei suoi esponenti di maggior rilievo.Sì, ma io ho sempre avuto ben chiaro che consiglieri come G. B. Castagna e Silvitelli erano parte del PDL di Casamiccio-la e avrebbero appoggiato il candidato del PDL, Sirabella era il candidato di parte della maggioranza. Insisto, Sindaco: che gra-dimento pensa che abbia l’operato della sua Ammini-strazione? Non crede che il giudizio sia severo?Credo che il giudizio vada espresso alla fine della sinda-catura.L’assessore Giovan Battista Castagna non nasconde lo scontento. Leggendo atten-tamente la sua intervista le posizioni sono chiare, anche se dovrebbe comunque riu-scire a mettere insieme il nu-mero di persone sufficiente ad aprire una crisi. Se ci sono problematiche poli-

tiche vanno discusse all’inter-no del gruppo di maggioran-za, ed è giusto che in quella sede si esprimano le eventuali critiche. Un politico deve par-lare attraverso atti ed azioni, e finora non mi risulta ci siano atti e azioni che avallino la sua lettura.Dalle dichiarazioni che mi hanno rilasciato i suoi con-siglieri emerge con evidenza che la crisi non si apre solo perché manca il nome del candidato alternativo attor-no al quale si possano com-pattare, ma il loro scontento è forte.Io non ho le sue doti interpreta-tive e di preveggenza, ma sono necessari atti e documenti po-litici e finora non li ha prodotti nessuno: le decisioni politiche

vanno forma-lizzate e non chiacchiera-te. Alcuni as-sessori si la-mentano del fatto che lei non copre loro le spal-le. Non so a cosa si riferisce, penso di es-sere vicino a tutti i miei

assessori nelle loro iniziative.Vorrei sapere a che punto è la definizione della contro-versia Capricho con Calise.Quella del Capricho è una del-le questioni spinose che questa Amministrazione ha deciso di affrontare, mentre nessuno lo aveva fatto prima, abbiamo a breve in programma un incon-tro con il demanio per chiarire una volta per tutte la questione della proprietà, ma noi siamo sicuri che è del Comune. An-che per l’Osservatorio abbia-mo risolto un contenzioso annoso con l’Agenzia delle Entrate, così come per la CO-GEST.Voglio portare la sua at-tenzione sul fatto che tre punti nodali del lungomare di Casamicciola sono carat-terizzati da altrettanti pro-blemi irrisolti: all’ingresso del paese il rudere del Pio Monte della Misericordia, al centro il Capricho di Calise, appunto, all’altra estremità il cantiere sequestrato della stazione di servizio ERG.

Per dire che stia-mo per entrare in crisi sono necessari atti e do-cumenti politici e finora non li ha prodotti nessu-no: le decisioni politiche vanno formalizzate e non chiacchierate.

Quanto al decur-tamento degli introiti re-gistrato nel 2009 sul por-to, la ragione principale è che Cala degli Aragonesi è diventato per Marina di Casamicciola un concor-rente spietato, perché gli è stato concesso un aumento dei posti barca.

Al centro il sindaco Vincenzo D’Ambrosio, al suo fianco i disertori dalla maggioranza Gianfranco Mattera e Ciro Frallicciardi, agli estremi (a sn.) il fedelissimo Stani Senese, (a ds.) il vicesindaco “viaggiatore” Peppe Silvitelli

Sono problemi che esistono da prima che io mi insediassi.Non la ERG.Ma non è un problema che ho determinato io. Comunque, anche se solo in parte sono ri-uscito ad agire sul Pio Monte, dove abbiamo fatto togliere quella ferraglia dalla facciata e le gru pericolanti, teniamo conto che non è un nostra pro-prietà, in quel caso noi oggi paghiamo decine e decine di migliaia di euro per errori commessi nel passato.Parliamo del porto turistico. Nel 2009 l’introito realizzato è stato sensibilmente inferio-re agli scorsi anni: perché l’approdo gestito dai privati di Cala degli Aragonesi fun-ziona bene e quello comunale no? Nel suo programma elet-torale del 2007 si parlava di potenziamento di Marina di Casamicciola, mentre ades-so si sta cercando di trovare un accordo sindacale per far lavorare un po’ meno tutti i dipendenti in modo da con-servarli al loro posto.Questo è successo perché alla nostra prima verifica di cassa abbiamo tro-vato pile di debiti.Ma si ren-de conto che siete la stessa Am-m i n i s t r a -zione che ha g o v e r n a t o anche per i p r e c e d e n -ti cinque anni?!Noi abbia-mo deciso di prenderci delle responsabilità anche rispetto ad un’eredità che ci hanno la-sciato, eredità che è positiva e negativa. Nel quinquennio 2002-2007 si fece un forte in-vestimento sul territorio che ha comportato anche un inde-bitamento e quindi un perio-do di sacrifici che ha dovuto incarnarsi in una persona che avesse le caratteristiche adatte per gestirlo e in questo Giosi Ferrandino ha probabilmente visto in me la persona oculata, adatta ad occuparsi del risa-namento. Voglio tornare alla questione del porto. Abbiamo in piedi un grave contenzioso per 5 milioni di euro con la prima ditta che aveva vinto la gara per i lavori; quanto al decurtamento degli introiti registrato nel 2009, la ragio-ne principale è che Cala de-gli Aragonesi è diventato per

Marina di Casamicciola un concorrente spietato, perché gli è stato concesso un au-mento dei posti barca secon-do un accordo regionale per la concessione quindicennale, che ha diviso il porto fra noi e loro, e che ci fu con la pre-cedente Amministrazione di cui io facevo parte e comun-que non c’era alternativa, non potevamo mandarli via. Il re-cente dragaggio ha accresciu-to il numero dei posti e questo, unito ad una maggiore flessi-bilità sui prezzi, li ha resi un forte avversario. Ricordiamo che anche il vicino comune di Lacco Ameno ha molto accre-sciuto il numero dei suoi posti barca (Ndr. Si veda sull’argo-mento l’intervista a Domenico De Siano, ex sindaco di Lacco Ameno). Il problema è che nel-le attuali condizioni economi-che la Marina di Casamiccio-la, che gestisce anche il porto, è sovradimensionata.Cioè paga troppi stipendi?Sì. Si erano fatte delle previ-sioni di sviluppo portuale che appunto hanno avuto una bat-tuta di arresto, sia per la crisi

globale che per la concor-renza interna. Il ridimen-sionamento de l l’orar io di lavoro (e quindi delle retribuzioni) r iguarderà tutti i dipen-denti o solo alcuni?R ig u a rd e r à tutti; inoltre

abbiamo già ridimensionato le spese a livello dirigenziale e di sprechi, ma sono necessari ul-teriori tagli che devono essere fatti sul costo del personale, e per giustizia si deve togliere un poco a tutti.E’ un mese che il vicesinda-co Silvitelli non viene più al Comune.Mi ha detto di avere impegni di lavoro più gravosi.Sindaco, io non posso che accettare le sue risposte ma l’invito a considerare che i nostri lettori non sono così stupidi da credere a que-ste spiegazioni. Nessuno si accontenta della “favoletta degli impegni di lavoro” per giustificare le improvvise as-senze del vicesindaco in Mu-nicipio, sapendo poi che egli è in “odore di dissidenza”…Queste sue supposizioni non le seguo.

Abbiamo già ri-dimensionato le spese a livello dirigenziale e di sprechi, ma sono neces-sari ulteriori tagli che devono essere fatti sul costo del personale, e per giustizia si deve to-gliere un poco a tutti.

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CERC

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25Febbraio 2010 | N°6 |

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Sembra che alcuni suoi colleghi di Giunta siano particolarmente scontenti di come va-dano le cose nell’amministrazione di Casa-micciola. Mi riferisco a G. B. Castagna e a Peppe Silvitelli, che è anche vicesindaco e che da circa un mese non si fa più vedere in Municipio. Insomma, è pro-babile ci siano “movimenti di truppe” per sondare la possi-bilità di aprire una crisi. Se la sfiducia ci fosse entro fine gennaio si potrebbe andare al voto nel giro di circa due mesi. Lei pensa siano maturi i tempi per sciogliere l’Am-ministrazione?No, penso che i tempi non siano maturi. Que-sta Giunta non è il massimo dal punto di vista politico e come atti amministrativi, c’è molta latitanza. Tuttavia, non è ancora il momento di cambiare perché mi guardo attorno e vedo il nulla, manca l’alternativa valida. Quindi lei non considera delle candidature mature quelle di Castagna e Silvitelli che non hanno mai nascosto di aspirare alla sin-dacatura?Attorno al nome è necessario il consenso di tutti i componenti della lista che sostiene il sindaco: ebbene non mi pare che intorno a questi due nomi si sia coagulato un gruppo di persone che dia vita alla lista in grado di vincere e poi di governare seriamente. Non vorrei che per affrettarsi ad uccidere l’Amministrazione D’Ambrosio ne nasca un’altra peggiore, perché i problemi che affliggono Casamicciola sono seri e non li ri-solve il primo venuto e ci vuole una Giunta ed un’Amministrazione che abbiano voglia di la-vorare.Che caratteristiche deve avere secondo lei il Sindaco?Deve dedicare molto tempo al suo incarico e avere le spalle forti economicamente, come Fer-randino a Ischia e De Siano a Lacco Ameno. E’ possibile organizzare un gruppo e trovare delle inte-se viste le divisioni esistenti, causate anche dai tanti cam-biamenti che questa compa-gine amministrativa ha subi-to in poco più di due anni?La spaccatura presente oggi all’interno della maggioranza si era configurata già quan-do fu avanzata la candidatura D’Ambrosio, nel 2007. Allora, c’erano due schieramenti, uno era quello del PD (Ndr. Allo-ra era La Margherita) creato a Casamicciola dall’ex sindaco Giosi Ferrandino, di cui facevo parte anche io. Eravamo in 4-5 persone che avevano condiviso con lui la pre-cedente amministrazione e credevamo nel suo modo di fare, a questo si contrapponeva il grup-

po legato a Salvatore Sirabella, che nel tempo si era delineato come un ‘accentratore’ di potere. Noi volevamo D’Ambrosio che di Ferrandino era la naturale prosecuzione e che Ferrandino

ha sponsorizzato fortemente (Ndr. Vincenzo D’Ambro-sio era il vicesindaco di Gio-si Ferrandino). Al gruppo di Sirabella, che non sosteneva D’Ambrosio, era vicino ad es. Giovan Battista Castagna. Fer-randino, nel momento delicato in cui accettava l’incognita della candidatura a Ischia, te-neva a lasciare Casamicciola unita ma, in realtà, i segnali delle attuali divisioni c’erano

già stati allora e Ferrandino lo sapeva.Non crede che sarebbe il caso di far entrare linfa nuova nell’amministrazione casamic-ciolese, al di là di certi personaggi che sono arrivati di recente sulla scena ma in verità non hanno contribuito granché? E, contem-poraneamente, non crede che sia giunto il momento di dare la possibilità di diventare sindaco a Salvatore Sirabella, visto che ser-ve un personaggio forte e che abbia capacità

amministrative?Concordo sulla necessità di inserire forze giovani. Quan-to a Sirabella, ho avuto modo di conoscerlo meglio da quando sono assessore. Non è una persona superficiale, ha volontà di risolvere i pro-blemi e lo fa con professiona-lità, a livello amministrativo può solo insegnare a me che sono un giovane. Tuttavia,

fare il sindaco significa avere equilibrio con tutti ed il consenso di tutti e bastano una o due persone che non sono d’accordo per problemi caratteriali e diventa difficile proporsi. Penso che nel 2007 poteva essere candidato Sirabella al posto di D’Ambrosio e non avrebbe sfigura-to. Purtroppo nel paese si dicono tante cose, su Sirabella si dicono tante cose, magari senza neppure conoscerlo ma ripetendole per ‘sentito

dire’. Questa Amministrazio-ne non sta in mezzo al popo-lo e questo la gente lo vuole, essere umili significa stare fra la gente, andare a Messa, i cittadini ci guardano come un esempio anche di vita, non si può essere un ottimo ammini-stratore a prescindere da tutto il contesto. Non si può pretendere di ave-re il consenso di tutti. Credo che a questo punto qualsiasi cosa facciate, andrete alle prossime elezioni divisi e non

si ripeterà il plebiscito del 2007. Quindi visto che il paese si dividerà non è meglio farlo sul nome di una persona forte e capace?Io supporterei un candidato nuovo, giovane, ma in questo momento non saprei chi. Comunque

Piccoli assessori crescono

crescono gli assessori, si affossa il municipio

“Questa Giunta non è il massimo. Tuttavia, non è ancora il momento di cambiare perché mi guardo attorno e vedo il nulla, manca l’alternativa valida”.

Castagna e Sil-vitelli? Non mi pare che intorno a questi nomi si sia coagulato un gruppo di persone che dia vita alla lista in grado di vin-cere e poi di governare seriamente.

Sirabella? Ha volontà di risolvere i problemi e lo fa con pro-fessionalità, a livello amministrativo può solo insegnare a me che sono un giovane.

non penso che Vincenzo D’Ambrosio non sia un sindaco valido, il problema è che la sua profes-sione gli porta via tanto tempo. Lui, diversamente da come fa-ceva Giosi Ferrandino, investe molto sugli assessori ma loro non rendono ciò che si aspetta. Vicino a Ferrandino io non sono cresciuto, mentre D’Ambrosio ha dato a tutti la possibilità di emergere. Sarà anche come dice lei, ma dall’esterno l’impressione che si ha è che mentre voi crescete il paese sprofonda!Il limite di questa Amministra-zione è che ci sono uffici gestiti non male ma malissimo, per es. i lavori pubblici. Non perché l’as-sessore Senese non sia all’altez-za, ma per fare le cose ci vogliono professio-nalità e pratica che non si acquisiscono subito, si deve fare esperienza, e ci sono assessori che non hanno fatto le giuste esperienze. I lavori pubblici sono un settore essenziale perché sono immediatamente evidenti e danno il senso di ciò

Dall’intervista dell’assessore Conte si avverte forte un malcelato scontento nei confronti dell’ope-rato del sindaco D’Ambrosio. Su tutti, appaiono affossanti i giudizi che lo inchiodano a due gravi e differenti responsabilità. La prima è di essere poco presente in Municipio (e quindi di dedicare tempo insufficiente a risolvere i problemi del paese). La seconda è di non “coprire” gli assessori, ovvero non essere solidale alla loro azione (che il buon senso vorrebbe essere stabilita prece-dentemente, di concerto con il Sindaco). Insomma, a leggere con attenzione le dichiarazioni di Antonio Conte sembra proprio che Vincenzo D’Ambrosio pecchi di superficialità e incoerenza e/o ignavia. Due difetti incompatibili con il suo ruolo. Eppure, poiché non ci si intende su chi po-trebbe sostituirlo (Silvitelli, Castagna, ecc.), i consiglieri di maggioranza preferiscono lasciare che Casamicciola sprofondi nei suoi guai piuttosto che sciogliere il Consiglio e, nell’interesse del paese, trovare un nuovo sindaco, anche a condizione che quest’ultimo non sia una marionetta nelle mani dei consiglieri.

Questa Ammi-nistrazione non sta in mezzo al popolo e questo la gente lo vuole, essere umili significa stare fra la gente, andare a Messa, i cittadini ci guardano come un esempio anche di vita.

che un’Amministrazione è riuscita a fare, anche al momento delle elezioni, e oggi Casamicciola in questo ambito è un paese fermo.Devo dire che ho l’impres-sione che il Sindaco non copra le spalle dei suoi as-sessori, forse questo è acca-duto anche nel settore dei lavori pubblici.Sono d’accordo, oggi essere assessore a Casamicciola si-gnifica lavorare e affrontare le responsabilità da soli. An-che io nella recente esperien-za dell’organizzazione del Natale non ho sentito dietro di me una squadra che mi desse il suo appoggio, la sen-

sazione che ho avuto era piuttosto: “Fai, se va bene siamo con te, se va male la colpa è tua”.

Il limite di que-sta Amministrazione è che ci sono uffici gestiti non male ma malissimo, per es. i lavori pubblici. Ci vogliono professio-nalità e pratica che non si acquisiscono subito, si deve fare esperienza, e ci sono assessori che non hanno fatto le giuste esperienze.

“Io non starò mai con chi farà amministrazione insieme a Salvatore Sirabella”

il consigliere di opposizione maurizio pirulli prepara l’alternativa con arnaldo ferrandino

Il Municipio degli affarucci

di Silvia Buchner [email protected]

Cominciamo dai problemi amministrativi: come sono stati pagati i dipendenti di Marina di Casamicciola, che non ricevevano stipendio da due mesi?Hanno svincolato un mutuo di 1 milione e 400mila euro acceso per realizzare il parcheggio p lu r ip i a n o , che già ai tempi di Gio-si Ferrandino si utilizzava come termini di cassa, cioè per avere denaro liquido, e poi si reintegrava. Mi chiedo per-ché non l’hanno fatto prima e li hanno lasciati senza stipen-dio per due mesi. In verità, una ragione c’è, vale a dire che adesso avevano bisogno di denaro anche per pagare gli stipendi dei dipendenti comu-

nali e certo non potevano svin-colare il mutuo solo per loro. Mentre la vera ragione per cui a Marina di Casamicciola non si pagano gli stipendi è che si vuole portare i dipendenti al punto che si licenzino da soli.

Il passaggio successivo è far tornare tutte le atti-vità in capo a l l ’A M C A per coprirne i debiti e fare a s s u n z io n i politicamen-

te gradite a Salvatore Sirabel-la. D’altra parte, nonostante i gravi problemi finanziari, hanno anche aumentato del 30% (70mila euro lordi annui) l’indennità del segretario co-munale Ciampi per sostituire i responsabili esterni di ser-vizio. Inoltre, Anna Di Scala, Gelsomino Sirabella, Enzo

Marziano, Formisano pren-dono 50mila euro lordi annui (270mila in totale), altri due dipendenti prendono 30mila annui e adesso c’è Ambrogio De Siano che prende 20mila euro in 6 mesi per un ruo-lo inutile (Ndr. Consulente dell’Ufficio Affari Legali). Poi ci sono gli esterni, lo staff del Sindaco; adesso vogliono pas-sare la responsabilità dell’uf-ficio ragioneria da Anna Di Scala a Michele Rossano, un dipendente interno che però vuole un’indennità, intanto M. Teresa Calise, che ha un inca-rico a tempo per la durata della sindacatura che è una duplica-zione di quello di A. Di Scala, la vogliono spostare all’ufficio tributi e la Di Scala manter-rebbe solo gli Affari Generali, senza calare l’indennità, ma sorveglierò, perché se le tolgo-no degli incarichi fondamen-tali devono anche abbassarle

Il Sindaco ci sta già provando a comprar-si G, Mattera e C. Frallic-ciardi con i quali però c’è un patto.

Ibm

di redazione [email protected]

26 | N°6 | Febbraio 2010

Page 27: I Bravi Maestri N° 6

lo stipendio.Veniamo ai dissidi squisita-mente politici: se davvero entro fine gennaio il sinda-co D’Ambrosio viene sfidu-ciato, come sembrano dire voci insistenti, che scenari si prospettano dal suo punto di vista?Quello che posso garantire è che io non starò mai con chi farà ammi-n ist razione insieme a S a l v a t o r e Sirabella e con il suo modo di fare p o l i t i c a . Noi stiamo preparando un’alte r na-tiva con Ar-naldo Ferran-dino rispetto alla scadenza naturale del 2012, se si prospetta la pos-sibilità di farli cadere prima, possiamo sicuramente fare un discorso di collaborazione, fi-nalizzata appunto a porre fine a questa sindacatura. Facciamo un’altra ipotesi: Castagna e Silvitelli si sfila-no, ma la maggioranza sep-pure risicata resta in piedi, a quel punto D’Ambrosio potrebbe venire a chiederle sostegno, non dimentichia-mo che già in passato le ha proposto di rientrare…Gli darei sempre la stessa ri-sposta: posso pensare di valu-tare questa possibilità, natu-ralmente insieme agli altri 4 eletti in maggioranza e passati all’opposizione, ma sempre che si liberi di certi personag-gi, oltre a Salvatore Sirabella anche Giovanni Monti, Pari-sio Iacono, passati dalla op-posizione alla maggioranza. Tuttavia, questo non accadrà mai perché il sindaco non ha il coraggio politico di farlo e comunque ci sta già provando a comprarsi Gianfranco Mat-tera e Ciro Frallicciardi con i quali però c’è un patto. Ma da

me non è venuto.Lei dice che una delle condi-zioni ineludibili che pone è l’allontanamento di Sirabel-la, ma lui in questo momento non ha incarichi importan-ti…Perché è furbo. Perché secon-do lei ha abbandonato il suo posto di mega-assessore (Ndr. All’insediamento della Giun-

ta nel 2007, Sirabella era assessore a pa r tecipate, personale, fi-nanze e bilan-cio ed igiene urbana)? Se n’è andato perché ha ca-pito che anche da semplice c o n s ig l i e r e non si prende responsabilità ma le decisio-

ni importanti le assume lui. Non è un caso che all’AMCA sono stati riconosciuti altri 50-60mila euro di debiti fuori bi-lancio e così accade anche per altre opera-zioni. Cosa pensa delle suppo-ste manovre ed alleanze fra Casta-gna e Silvi-telli per far cadere D’Am-brosio?Non mi fido di questa gente. Giovan Battista Castagna è stato il primo presidente del Consiglio Comunale a farsi sfiduciare e dopo tre mesi è ri-entrato in maggioranza dimo-strando di mancare di dignità politica, ma lui afferma che questo modo di fare è politi-ca!Perché Castagna è tornato sui suoi passi?Per affarucci personali, e poi quella è gente che non sa stare all’opposizione, perché per loro la politica è il basso clientelismo spicciolo e questo stando all’opposizione non si

può fare, quindi sono dubbioso che mandino a casa il Sindaco, detto ciò D’Ambrosio non avrà il nostro sostegno per conser-vare al suo posto.Che ruolo crede che potrà assumere l’ex sindaco Giosi Ferrandino? Sta con voi o no?A volte ci dice sì, altre no. For-se non ha ancora spinto per far cadere l’attuale Sindaco perché intende preparare una sua lista. Dicono che voglia candidare il fratello, ma mi pare assurdo, stando già lui a Ischia: vuole creare un feudo? Comunque un accordo con Ferrandino non significa il suo ritorno ma che una componen-te della nuova compagine che stiamo costituendo fa riferi-mento all’ex Sindaco e, certo, in questo caso sarà più facile vincere. Dall’altra parte, sono sicuro al 100% che Salvatore Sirabella si candiderà a sin-daco e per questo sono anche sicuro della nostra vittoria!Chi sosterrebbe Sirabella, secondo lei? Castagna e Sil-vitelli farebbero un passo

indietro?No, penso ai Senese, allo stesso Mira-gliuolo. Co-munque, sia Castagna che Silvitelli non

hanno la forza di fare il sin-daco. Come sono stati eletti? Silvitelli ha preso i voti con i vigilini, ha promesso le case popolari, ha promesso “mari e monti”, ha promesso l’aumen-to delle indennità ai dipenden-ti di Marina di Casamicciola: tutti patti non mantenuti. Ma, se la gente continuerà a votar-lo significa che deve governare lui! Molti voti li ha presi anche grazie alle sue parentele.

G. B. Castagna è stato il primo presidente del Consiglio Comunale a farsi sfiduciare e dopo tre mesi è rientrato in maggioranza dimostran-do di mancare di dignità politica, ma lui afferma che questo modo di fare è politica!

Sia Castagna che Silvitelli non hanno la forza di fare il sindaco.

Ibm

Partiamo dalla crisi di Marina di Casamic-ciola. Ho saputo che si vorrebbe stipulare un accordo sindacale per ridurre le ore di lavoro (e di conseguenza le retribuzioni) dei dipen-denti e in tal modo far sì che tutti possano conservare il posto di lavoro. Questo even-tuale ridimensionamento coinvolge anche lei che di Marina di C. è dipendente?Non credo di essere coinvolto perché sono re-sponsabile dei servizi cimiteriali e lì si deve garantire una presenza costante. Quello che non riesco a capire - anche se so qual è la vera ragione di questa manovra - è come si fa a ri-dimensionare una società partecipata che ha il suo incasso e non ha problemi economici. Il vero problema è che il Comune non versa oltre 1 milione di euro di canoni alla società per i ser-vizi effettuati, mentre riconosce continuamente i debiti fuori bilancio dell’AMCA, che da parte sua non riesce a recuperare la tariffa per i rifiuti, in particolare dagli alberghi, dal bar Calise e da grandi aziende, e questo lo dicono i documenti.Lei paga regolarmente la TIA?Sì, sia io a casa, che mio figlio che gestisce il bar (Ndr. Il Frennesia, lungo il Corso). Ma quest’anno gli ho detto di adeguarsi al metodo che usano gli altri.Non è una grande idea quella di incoraggiare un comportamento scorretto.Vero, ma non è giusto che grandi società dopo anni che evadono possano concordare di pagare un quarto di quanto dovuto. Vorrei sapere per-ché i bilanci dell’AMCA non vengono resi pub-blici, come prevede la legge. Qual è la sua ricetta per superare l’attuale situazione di sostanziale blocco amministra-tivo?Questa Amministrazione deve andare a casa, devono ripresentarsi agli elettori e se li sceglie-ranno di nuovo sarò io il primo a lasciarli gover-nare, anzi se la cittadinanza di Casamicciola li vuole sarei il primo a collaborare con loro, ma oggi stanno rovinando il paese. Tornando alla questione dei dipendenti di Marina di Casamic-ciola, sono d’accordo che alcuni di loro dovreb-bero avere un freno perché stanno esagerando, credo che si deve dare almeno l’80% del proprio impegno a chi ci paga, mentre c’è chi non lo fa perché si sente protetto e molti di questi sono protetti proprio da lui (Ndr. S. Sirabella).Quindi cosa si dovrebbe fare per Marina di Casamicciola?Ci vuole una persona che li controlli e li faccia lavorare.Senza ridurre l’orario di lavoro?Certo, senza ridurlo.Allora, qualcuno dovrebbe essere mandato a casa?Qualcuno sì, quelli che ne approfittano perché sono protetti.Pensa che il presidente Salvatore Farina non sia capace di prendere queste decisioni?Lui non è messo in condizioni di operare come si deve.So che lei da un po’ è a capo di una nuova associazione che riunisce i commercianti.Abbiamo creato una nuova associazione, si chiama Marina Manzi e riunisce tutti i com-mercianti del Corso (dal benzinaio al pub Palm Beach) e io ne sono il presidente.Quanti siete?Una quarantina.Ciò significa che non vi riconoscevate nell’ASCOM?Siamo in sostanziali buoni rapporti con il pre-sidente dell’ASCOM di Casamicciola, Lucio D’Orta, ma si è giunti a questa presa di posizio-ne perché c’è una serie di cose che non vanno e non ci sentivamo tutelati. Ad es. abbiamo perso le corse dell’aliscafo SNAV perché è stato di-

Maurizio, io vorrei che tu, Arnaldo ed io...

attilio iacono raccoglie gli scontenti in associazione

Il vero problema di Marina di Casamicciola è che il Comune non versa oltre 1 milione di euro di canoni alla società per i servizi effettuati, mentre riconosce continuamente i debiti fuori bilancio dell’AMCA.

strutto il pontile, e il Comune è assente, non fa niente per far ripristinare l’ormeggio o almeno per ottenere che l’aliscafo attracchi direttamen-te alla banchina, come è accaduto in un caso analogo a Procida. E poi, perché si continua a favorire il bar di Calise - che non paga i canoni dovuti al Comune per l’affitto del Capricho e tiene la struttura in stato di abbandono - met-tendo sempre i palchi per spettacoli e manife-stazioni davanti alle sue attività e penalizzando il resto del Corso? E’ un calcio in faccia ai cit-tadini di Casamicciola. Non dimentichiamo che c’è un assessore che è passato in maggioranza proprio per tutelare gli interessi di Calise (Ndr. Giovanni Monti).Che programma ha la vostra associazione?Vorremmo interloquire con il Comune.Chi ha la delega al commercio?Credo Antonio Conte, ma sono incarichi for-mali perché chi comanda è sempre la “stessa persona”.Visto questo suo impegno civico, è possibile che lei possa candidarsi?E’ da valutare, è possibile. Certamente accanto al consigliere Maurizio Pirulli…Certo, darò un mano a lui, ad Arnaldo Ferrandi-no se si candiderà.Se Salvatore Sirabella è dietro ogni cosa, come voi dite, come qualcuno pensa, come io penso solo in parte, allora non sarebbe pre-feribile che facesse ufficialmente il sindaco, in modo da confrontarsi con lui alla luce del sole? Paradossalmente, dal suo punto di vi-sta, non sarebbe comunque da preferire a D’Ambrosio?Dal punto di vista decisionale, non c’è ombra di dubbio, ma lui non è tanto stupido, si è sollevato da tutti gli incarichi, non firma niente, fa firma-re agli altri… per quanto in certe occasioni ha dimostrato di essere presuntuoso e la presun-zione deriva dalla stupidità.Sirabella mi ha detto in intervista che ha la-sciato le deleghe di assessore per dare spazio agli altri.E’ un pretesto. Fino a qualche mese fa si parlava di Castagna e Silvitelli come possibili candidati a sindaco, da Natale in qua, invece, si è sentito che Sirabella avrebbe chiesto loro di stare da parte perché il candidato deve essere lui. A me ufficialmente ha detto l’esatto contra-rio, aggiungendo che fin quando non ci sarà un’ampia convergenza sul suo nome non in-tende farsi avanti.Io le riferisco le voci che abbiamo sentito.Cosa pensa dell’ingresso del consigliere di op-posizione Riccardo Cioffi nella Lega Nord?E’ solo una provocazione, Cioffi è un esibizio-nista.Ma si può fare politica così?Questa non è politica, è solo un ‘teatrino’. E’ una persona cui voglio bene ma lui fa politica ormai da diversi anni e dovrebbe farsi delle competen-ze, mentre continua a ripetere che dei problemi tecnici dell’amministrazione non sa niente e io non sono d’accordo con questo metodo.Ho l’impressione che un amministratore come Cioffi, ma anche come altri, sia il risul-tato della gestione di Giosi Ferrandino che si è circondato di persone politicamente del tutto inconsistenti e che hanno assunto un peso proprio perché create dall’ex Sindaco. Ma attualmente hanno ancora senso come amministratori? Insomma, Cioffi è utile o meno al paese con le sue sceneggiate?Penso proprio di no, ci vuole gente che riesca a fare i fatti. Se un domani dovessi scegliere io i 20 nomi che compongono la lista, preferirei persone che accettano di prendersi responsa-bilità e riescono a portare risultati dalla loro azione, perché oggi Casamicciola è totalmente inabissata, mentre si spreca il denaro.

di redazione [email protected]

Ibm

27Febbraio 2010 | N°6 |

Page 28: I Bravi Maestri N° 6

28Febbraio 2010 | N°6 |

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