i bravi maestri n° 5

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anno 1 - n° 5 settembre 2009 € 1,00 > chi possiede tutti i mezzi stabilisce tutti i fini < supplemento di informazione e formazione politica al periodico Ischiacity FORIO CASAMICCIOLA Non mi ci rac- capezzo con Capezza Conto alla rovescia: Isidoro e Giosi, chi sale, chi scende... di Riccardo Sepe Visconti [email protected] Non prendiamoci in giro: l’evento della settimana è l’ingresso (divenuto ufficiale o non) di Isidoro Di Meglio nell’UDC. E’ un evento politico determinante per il Comune di Ischia e dunque per tutta l’Isola. E lo è come forse non lo è stato mai prima per nessun altro personaggio politico che abbia deciso di iscriversi ad un partito. Ma perché? Perché tutta questa attenzione verso un uomo che, fino ad oggi parcheggiato nell’eterea (e forse effi- mera) area ‘indipendente’, ha deciso di trasferirsi armi e bagagli in quella di ‘dipendente’? Perché vuoi per la misera situazione in cui versa la politica ischitana, vuoi per l’interminabile sfilza di errori compiuti dal sindaco Ferrandino, vuoi per l’assoggettan- te potenza espressa dal gruppo familiare cui Isidoro appartiene, vuoi per l’assenza di “calibri pesanti” sul proscenio della politica locale, vuoi anche per la totale assenza di valori ideologici di ri- ferimento, tutto ciò crea le condizioni ideali perché si concretizzi l’irrefrenabile ascesa di Isidoro Di Meglio verso la poltrona di primo cittadino. L’analisi è complicata e complessa e, come sempre in questi casi, il futuro evolversi delle vicende è condizionato da una serie pres- soché illimitata di incognite che potrebbero deviare il corso degli eventi. Ma di una verità sono certo: se non intervengano signi- ficative vicende a modificare lo stato dell’arte, è assai probabile che Isidoro riesca veramente ad emergere sul piattume della po- litica locale e soprattutto riesca a coalizzare intorno a sé una lar- ghissima parte di sostenitori. Vediamo perché. (segue a pag. 28) Matrimonio all’ischitana Matrimonio all’ischitana Lo stato dell’arte POLIFUNZIONALE: DA EMBLEMA DELL’INCAPACITA’ AMMINISTRA- TIVA A RISORSA DA SFRUTTARE? Centinaia di metri cubi di cemento, invecchiati in attesa di essere finalmente destinati ad uno scopo che sia chiaro, frutto di un modo di con- cepire i lavori pubblici per cui si realizzavano le opere in base al tipo di fondi che si riusciva a captare. Così iniziava, negli anni ’80, il sofferto cammino del ‘centro polifunzionale’, nell’idea dell’epoca struttura destinata a uso turistico- alberghiero-congressuale-con annesso mercato e auditorium (si vedano a proposito di questo come dei costi e della storia della realizzazione, gli interventi di Luigi Telese e Carmine Bernar- do)! In mezzo oltre vent’anni di lavori prose- guiti a singhiozzo, fra espropri non realizzati, porzioni del progetto del tutto accantonate, altre purtroppo completate come il mercato, che co- stituisce uno scandalo a parte per com’è stato concepito e poi gestito, lunghi fermi e modifi- che dei disegni originari, con conseguenti cause con le varie ditte appaltatrici che si sono alter- nate e che hanno portato il costo complessivo della faraonica impresa a circa 35-40 milioni di euro. Purtroppo, infatti, l’opera è andata avan- ti, ogni anno un nuovo pezzetto si è aggiunto a quelli già realizzati che intanto iniziavano a mostrare i segni del tempo, dando corpo ad un edificio francamente brutto, del tutto inadatto ai luoghi in cui è stato forzatamente inserito (l’ingresso principale, con quel triste, altissimo muro grigio mi fa sempre pensare a certi pa- lazzi di giustizia della provincia italiana), rima- nendo un corpo palesemente estraneo. E infatti c’è chi propone semplicemente, ‘follemente’, di raderlo al suolo. Ovviamente non accadrà e il lungo travaglio è quasi alla fine. Ma dopo il lieto evento, di tra- vaglio ne inizierà un altro: cosa farne? I costi di gestione sono altissimi e sono a carico del comune di Ischia, che ne è il proprietario. Anzi, sembrerebbe che il Comune tenga in poco conto un bene costato (finora, sembra, esclusivamente alla collettività) ‘caro e amaro’. Già nel mese di luglio, infatti, la web TV della nostra redazio- ne, Ischiacity Network, ha mostrato attraverso un filmato di disarmante eloquenza (visibile nel sito: www.ischiacitynetwork.it) girato all’inter- no della labirintica costruzione, il degrado che l’assedia, dentro e fuori, nelle strutture murarie e negli infissi come negli arredi - appena acqui- stati e già aggrediti dai vandali, dall’incuria, dalle infiltrazioni d’acqua, dal totale abbando- no. La verità è che abbiamo anche a Ischia il nostro scandalo da paragonare agli ospedali costruiti e mai aperti, alle strade che finiscono nei palazzi, che arredano molti luoghi del Sud Italia? (segue a pag. 27) C’eravamo tanto amati... ISCHIA Intervista graffiante di Silvia Buchner [email protected] 1 Giosi Ferrandino, 2. Antonio Pinto, 3. Luigi Mattera, 4.Gino Di Meglio, 5. Christian Fer- randino, 6. Isidoro Di Meglio, 7. Carmine Ber- nardo, 8. Luigi Boccanfuso, 9.Luigi Telese, 10. Davide Conte, 11. Salvatore Mazzella.

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I Bravi Maestri N° 5

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anno 1 - n° 5settembre 2009€ 1,00

> chi possiede tutti i mezzi stabilisce tutti i fini <supplemento di

informazione e formazione politica al periodico Ischiacity

FORIO

CASAMICCIOLA

Non mi ci rac-capezzo con Capezza

Conto alla rovescia: Isidoro e Giosi, chi sale, chi scende...

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

Non prendiamoci in giro: l’evento della settimana è l’ingresso (divenuto ufficiale o non) di Isidoro Di Meglio nell’UDC. E’ un evento politico determinante per il Comune di Ischia e dunque per tutta l’Isola. E lo è come forse non lo è stato mai prima per nessun altro personaggio politico che abbia deciso di iscriversi ad un partito. Ma perché? Perché tutta questa attenzione verso un uomo che, fino ad oggi parcheggiato nell’eterea (e forse effi-mera) area ‘indipendente’, ha deciso di trasferirsi armi e bagagli in quella di ‘dipendente’? Perché vuoi per la misera situazione in cui versa la politica ischitana, vuoi per l’interminabile sfilza di errori compiuti dal sindaco Ferrandino, vuoi per l’assoggettan-te potenza espressa dal gruppo familiare cui Isidoro appartiene, vuoi per l’assenza di “calibri pesanti” sul proscenio della politica locale, vuoi anche per la totale assenza di valori ideologici di ri-ferimento, tutto ciò crea le condizioni ideali perché si concretizzi l’irrefrenabile ascesa di Isidoro Di Meglio verso la poltrona di primo cittadino.L’analisi è complicata e complessa e, come sempre in questi casi, il futuro evolversi delle vicende è condizionato da una serie pres-soché illimitata di incognite che potrebbero deviare il corso degli eventi. Ma di una verità sono certo: se non intervengano signi-ficative vicende a modificare lo stato dell’arte, è assai probabile che Isidoro riesca veramente ad emergere sul piattume della po-litica locale e soprattutto riesca a coalizzare intorno a sé una lar-ghissima parte di sostenitori. Vediamo perché. (segue a pag. 28)

Matrimonio all’ischitanaMatrimonio all’ischitana

Lo stato dell’arte

POLIFUNZIONALE: DA EMBLEMA DELL’INCAPACITA’ AMMINISTRA-TIVA A RISORSA DA SFRUTTARE?

Centinaia di metri cubi di cemento, invecchiati in attesa di essere finalmente destinati ad uno scopo che sia chiaro, frutto di un modo di con-cepire i lavori pubblici per cui si realizzavano le opere in base al tipo di fondi che si riusciva a captare. Così iniziava, negli anni ’80, il sofferto cammino del ‘centro polifunzionale’, nell’idea dell’epoca struttura destinata a uso turistico-alberghiero-congressuale-con annesso mercato e auditorium (si vedano a proposito di questo come dei costi e della storia della realizzazione, gli interventi di Luigi Telese e Carmine Bernar-do)! In mezzo oltre vent’anni di lavori prose-guiti a singhiozzo, fra espropri non realizzati, porzioni del progetto del tutto accantonate, altre purtroppo completate come il mercato, che co-stituisce uno scandalo a parte per com’è stato concepito e poi gestito, lunghi fermi e modifi-che dei disegni originari, con conseguenti cause con le varie ditte appaltatrici che si sono alter-nate e che hanno portato il costo complessivo della faraonica impresa a circa 35-40 milioni di euro. Purtroppo, infatti, l’opera è andata avan-ti, ogni anno un nuovo pezzetto si è aggiunto a quelli già realizzati che intanto iniziavano a mostrare i segni del tempo, dando corpo ad un edificio francamente brutto, del tutto inadatto ai luoghi in cui è stato forzatamente inserito (l’ingresso principale, con quel triste, altissimo muro grigio mi fa sempre pensare a certi pa-lazzi di giustizia della provincia italiana), rima-

nendo un corpo palesemente estraneo. E infatti c’è chi propone semplicemente, ‘follemente’, di raderlo al suolo.Ovviamente non accadrà e il lungo travaglio è quasi alla fine. Ma dopo il lieto evento, di tra-vaglio ne inizierà un altro: cosa farne? I costi di gestione sono altissimi e sono a carico del comune di Ischia, che ne è il proprietario. Anzi, sembrerebbe che il Comune tenga in poco conto un bene costato (finora, sembra, esclusivamente alla collettività) ‘caro e amaro’. Già nel mese di luglio, infatti, la web TV della nostra redazio-ne, Ischiacity Network, ha mostrato attraverso un filmato di disarmante eloquenza (visibile nel sito: www.ischiacitynetwork.it) girato all’inter-no della labirintica costruzione, il degrado che l’assedia, dentro e fuori, nelle strutture murarie e negli infissi come negli arredi - appena acqui-stati e già aggrediti dai vandali, dall’incuria, dalle infiltrazioni d’acqua, dal totale abbando-no. La verità è che abbiamo anche a Ischia il nostro scandalo da paragonare agli ospedali costruiti e mai aperti, alle strade che finiscono nei palazzi, che arredano molti luoghi del Sud Italia? (segue a pag. 27)

C ’e r a v a m o tanto amati...

ISCHIA

I n t e r v i s t a graffiante

di Silvia Buchner [email protected]

1 Giosi Ferrandino, 2. Antonio Pinto, 3. Luigi Mattera, 4.Gino Di Meglio, 5. Christian Fer-randino, 6. Isidoro Di Meglio, 7. Carmine Ber-nardo, 8. Luigi Boccanfuso, 9.Luigi Telese, 10. Davide Conte, 11. Salvatore Mazzella.

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2 | N°5 | Settembre 2009

www.ischiacitynetwork.it

Il Centro Polifunzionale di Via Morgioni ad Ischia Porto è totalmente abbandonato, in pau-roso stato di degrado, privo di sorveglianza e trscurato a tal punto che una buona metà degli accessi che conducono all’interno sono valica-bili liberamente. Ciò comporta che chiunque - dico chiunque! - può introdurvisi e compie-re qualsiasi tipo di saccheggio agli arredi (che sono nuovissimi: sedie, scrivanie, armadi, sti-petti, lampade, condizionatori, etc.), così come puo compiere scellerati atti di vandalismo. A noi che lo abbiamo visitato la situazione è ap-parsa disperata: è evidente che molti cretini vi hanno fatto incursione “armati” di bombolette spray per imbrattarne i muri, ma è altrettan-to evidente che molti altri non hanno resistito all’impulso di infrangere vetri, distruggere se-die, divani, scrivanie, lasciare preservativi (usa-ti!) in giro e… qualche siringa qua e là.Prima di pubblicare questo servizio abbia-mo avvertito nell’ordine: il comando locale di Ischia della Guardia di Finanza, alcuni membri del Consiglio Comunale di Città d’Ischia, uno dei neo-nominati assessori della Giunta Comu-nale, il capo dell’Ufficio Tecnico del Comu-ne di Ischia, membri dell’opposizione politica all’attuale governo del Sindaco Giosi Ferrandi-no. Insomma ci siamo assicurati con buon anti-cipo che, se ci fosse stato un minimo interesse a preservare il saccheggio e il vandalismo – in danno alle risorse economiche della collettività, chi di dovere era stato avvisato. Si sarebbe po-tuto perlomeno procedere a chiudere i varchi di accesso!... Invece, Nulla! Nulla è stato fatto. E mentre questa brava gente che ci governa ignora un simile sfacelo noi continuiamo ad illuderci che ad Ischia qualcosa possa cambia-re!...Come sempre, poi, la colpa (perché di colpa e non di responsabilità si tratta!) non è di chi non fa il proprio DOVERE ma dei giornalisti che, come noi, fanno il proprio e denunciano (mai abbastanza) pubblicamente scempi, ingiustizie, ruberie, soprusi, abusi, incompetenza, disone-stà, etc. etc.

Sul finire di maggio, quando già era nota l’inagibilità del Liceo Classico Scotti, realizzammo questo servizio video. Quindi avvisammo il capo dell’ufficio tecnico di Ischia, molti tra assessori e consiglieri e perfino le forze dell’ordine: oggi che la struttura serve ai ragazzi “lorsignori” fingono di cadere dalle nuvole!

Il PoliDisFunzionale

IL CENTRO POLIDISFUNZIONALE: PRO-PRIO COME SE NE PARLASSE STRISCIA LA NOTIZIA!...

A CASAMICCIOLA E A FORIO DUE SPIAGGE IL CUI ACCESSO DOVREBBE ESSERE IMPEDITO

CASAMICCIOLA:UN TUFFO NELLA FOGNA 2

Antefatto: passeggiando sul lungomare di Ca-samicciola, all’altezza dell’Ancora, dove c’è una fogna che da anni, notoriamente, sversa a cielo aperto, le telecamere di ICN hanno più volte scorto improvvidi bagnanti che, in cerca di re-frigerio dalla calura estiva, si tuffano nelle lerce acque antistanti – per l’appunto – la fogna.Abbiamo allora più volte sollecitato gli ammi-nistratori casamicciolesi a prevenire “pasticci” o problemi di salute pubblica, apponendo un “civile” quanto doveroso cartello di Divieto di Balneazione in quella zona. Naturalmente il Comune della cittadella (un tempo) Termale se nè guardato bene!E’ anche di questo che abbiamo discusso con Salvatore Sirabella, consigliere comunale e so-prattutto consigliere – nell’accezione di colui che dà consigli- del sindaco D’ Ambrosio. Spe-riamo bene!....

FORIO:DIVIETO DI BALNEAZIONE 2

Abbiamo ascoltato in conferenza il dottor Franco Regine sindaco di Forio con licenza di chiacchiera dirci che avrebbe preso a cuore le sorti del popolo dei bagnanti; lo abbiamo poi avvisato che a causa di scellerate ragioni gli stessi bagnanti a Forio usano immergersi in ac-que non balneabili; lo abbiamo invitato a fare il suo dovere (cioè fare il sindaco!) e preten-dere dal corpo di vigili urbani di far rispettare l¹ordinanza spiccata proprio dal Municipio che egli presiede. Voi pensate che il dottor Regine abbia tenuto fede alla sua parola? Pensate che abbia difeso gli interessi dei suoi cittadini tute-landoli dal tuffarsi in acque inquinate? Pensate forse che in un guizzo di resipiscenza questo sindaco abbia cercato di riguadagnare un po¹ di dignità e far rispettare le leggi che egli stesso propugna?… Guardate il video e capirete da voi.in che mani è affidata Forio.

Prendendo spunto da alcuni nostri servizi pubblicati su ICN e su I Bravi Maestri, il giornalista di Rai 3, Geo Nocchetti ha avviato un’inchiesta pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno denunciando lo stato di irresponsabile abbandono, da parte delle Amministrazioni competenti (sindaco D’Ambrosio e sindaco Regine) di alcuni tratti di costa non balneabile. Noi di ICN in particolare ci siamo interessati della oramai famosa “spiaggetta dell’Ancora” di Casamicciola e della spiaggetta antistante Via Porto, all’ingresso del centro storico di Forio. Possiamo anticiparvi che, per quanto l’eco dei servizi sulla stampa nazionale sia stato ampio e umiliante, i rispettivi sindaci si sono ben guardati dal fare il loro (minimo) dovere.

BYE BYE SANT’ANGELO

Sant’Angelo, un paese in caduta libera, un’oasi che fino a pochi anni fa rappresentava il pun-to di ritrovo internazionale di VIP, oggi, per la maldestra, miope e sciatta amministrazione dell’assai incompetente sindaco Cesare Matte-ra, è ridotto ad un postaccio di terz’ordine. Ad “accogliere” i turisti vi è un centro di raccolta di rifiuti a cielo aperto, che l’Amministrazione ha molto infelicemente provveduto a collocare all’ingresso del paesino! Le fogne, a causa dei continui black out e della mancanza dei ne-cessari generatori elettrici, tracimano a mare, poiché le vasche di raccolta dei liquami fecali, ogni volta che si riempiono (non essendo in fun-zione gli aspiratori con le pompe che prelevano la melma fognaria e la mandano nelle condotte di scarico) rigurgitano il loro immondo conte-nuto direttamente sulla spiaggia o sul selciato, tra l’orrore e l’imbarazzo dei passanti e nel più insopportabile tanfo, aggravato dal caldo tor-rido. Le condotte sottomarine dei liquami poi, quando funzionano “regolarmente”, poiché sono lesionate (e lo sono da anni!!!), causano la fuoriuscita del loro contenuto, prima che questo materiale possa essere pompato al largo. Alcu-ni sub hanno recentemente denunciato tutto ciò alla locale stazione del CIRCOMARE e da ciò è partita un’inchiesta che ha smascherato l’illega-le comportamento dell’Hotel Castiglione, sor-preso a sversare i liquami fognari direttamente in mare. Ma per un’inchiesta che va a buon fine molti altri scempi avvengono nell’immobilismo più totale! Una commerciante del centro del paese mi ha testualmente detto : “Ma cosa sei venuto a fare e a dire?!... Quella fogna è rotta da trent’anni, noi tutti lo sappiamo, ed a noi tutti va bene così! Credi di venire tu, con la tua teleca-mera, a fare denunce e parlar male di Sant’An-gelo per farti bello?... Ma và vattenn’!!!...”. L’acqua riservata ai bagnanti è sporca in modo nauseabondo. Alcune spiagge all’ingresso del paese sono state sequestrate proprio perché in-vase di spurghi fecali. I pontili di attracco del porto sono da mesi sotto sequestro, così pure l’impianto centrale di illuminazione notturna della striscia che collega la torre di Sant’An-gelo con il paesino, dove, per la più criminale strafottenza, lo scorso anno morì fulminato un bambino. La giunta non si dimise allora come non lo fa oggi, non ostante il fallimento della sua azione amministrativa stia distruggendo irrimediabilmente l’economia del paese. Ed i santangiolesi che fanno? Ciò che da queste parti - nell’isola d’Ischia - fanno tutti: invece di ag-gredire i problemi e cercare soluzioni (non sa-rebbe affatto difficile!) preferiscono spremere i turisti come limoni e nascondere il più possibile la realtà dei fatti. Come sempre noi giornalisti, che giustamente denunciamo i fatti e cerchiamo di aprire loro gli occhi, veniamo additati come dei provocatori in cerca esclusivamente di un facile sensazionalismo. Se i santangiolesi fos-sero un po’ meno presuntuosi e sciocchi si rim-boccherebbero le maniche, riorganizzerebbero il paese (ridandogli bellezza, decoro e dignità) e soprattutto caccerebbero con i forconi in mano il sindaco e la sua accozzaglia di politicastri al seguito per lo scempio immondo che hanno permesso.

o internazionale di VIP, oggi, per la maldestra,

CALO DEI TURISTI CALO DEGLI INCASSI!Abbiamo ascoltato la voce degli operatori com-merciali della Riva destra, di Via Roma e Corso Vittoria Colonna, praticamente le zone di mag-gior passeggio del comune capolugo dell’isola.Tranne rare eccezioni, la maggior parte di essi ha lamentato un calo degli affari di circa il 20%. La stessa percentuale di calo che, in linea di massima, ci è stata confermata dall’Ufficio di monitoraggio delle presenze turistiche curato dall’Azienda di Soggiorno e Turismo. Dunque una situazione più che mai preoccupante che necessiterebbe provvedimenti urgenti e mirati a carico dell’Amministrazione comunale.

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3Settembre 2009 | N°5 |

Centro Poli funzionaledis

INTERVISTA A LUIGI TELESE EX SINDACO D’ISCHIA ED EX VICESINDACO DELL’ AMMINISTRAZIONE FERRANDINO

di redazione [email protected]

Com’è possibile che ci troviamo con il centro Polifunzionale in evidente stato di degrado e di deperimento?Quando sono diventato sindaco nel 1998 l’immobile già esisteva, e c’era un contenzioso aperto dalla Procura della Repubblica contro i costruttori e gli amministratori dell’epoca per una serie infinita di truffe. Le ipo-tesi di reato erano anche molto gravi e si stavano discutendo innanzi ad una sezione del Tribunale di Napo-li. Il processo si è celebrato proprio durante la mia sindacatura e, anche se chiaramente non ha riguardato noi come amministrazione, ha però ral-lentato ogni possibilità di intesa sia con le ditte costruttrici che con quel mondo variegato che ruotava attorno a questa grande struttura, la quale è praticamente finanziata con soldi eu-ropei veicolati attraverso la Regione, con realizzazione però “a cura” del comune di Ischia. Il processo penale ha avuto fine nel 2002, con condanne per vari progettisti e dopo la sentenza di primo grado la situazione si è dun-que sbloccata e sono ripresi i lavori. C’è stato un lungo contenzioso tra la ditta esecutrice e le ditte subappalta-trici e l’amministrazione, prima del Commissario prefettizio, poi di Bran-di, per la ripresa dei lavori; c’è stato un nuovo bando che è stato vinto dal-la Mafra o una ditta ad essa consocia-ta, la quale ha continuato su questo nuovo bando l’esecuzione dei lavori. Lavori molto complessi perché l’im-mobile è articolato, prevedendo una serie di ambienti che non si sa bene a cosa destinare: sale molto grandi tipo teatro e auditorium, una specie di ostello per ospitare giovani, infatti furono recepiti i fondi dalla Comu-nità Europea proprio per realizzare un progetto che consentisse ai giova-ni inglesi di arrivare in Italia a fare esperienza e, viceversa, agli italiani di andare in Inghilterra in strutture similari. Con questi fondi si iniziò la

costruzione del Polifunzionale, poi, aggregando successivamente altri fi-nanziamenti di carattere regionale, si è ampliata con in altri corpi.Potrebbe dirci quanto è costato il Polifunzionale, almeno fino ad oggi?Penso si tratti, per il progetto iniziale, di 50 miliardi di vecchie lire, dunque circa 25 milioni di euro. Successiva-mente però ci sono state una serie di riserve, di addebiti posti dalle varie ditte che hanno provveduto all’ese-cuzione dei lavori, che secondo me hanno fatto lievitare i costi di altri 10-15 milioni di euro. Credo dunque che la cifra totale si assesti intorno ai 35-40 milioni di euro. In realtà, il comune di Ischia avrebbe versato all’epoca circa 5 miliardi con propri finanziamenti, e ciò è importante perché io ritengo, nell’otti-ca di una eventuale destinazione, che i cittadini di Ischia dovrebbero “recu-perare” queste som-me che il Comune, e quindi i contribuen-ti, hanno versato.Continuiamo a ripercorrere la sto-ria del Polifunzionale, fino ad arri-vare ai giorni nostri.Questa struttura si doveva collegare sia alla realizzazione dell’immobile del cosiddetto mercato, sia all’audi-torium. Molto spesso ci si confon-de pensando al Polifunzionale solo come a una sala congressi; in realtà tutto il vallone che si trova tra l’im-mobile cosiddetto Polifunzionale ed il mercato - quella parte di terreno oggi occupato anche da alcune ditte per deposito di cantiere - doveva es-sere utilizzato per fare un auditorium o sala-congressi da 4-5 mila posti, con tetto apribile per essere utilizza-to d’estate senza aggravi dovuti alla necessità di dotazione di un impianto

di aria condizionata. Sarebbe stato un progetto all’avanguardia, purtroppo l’amministrazione di Gianni Buono iniziò questa progettazione, ma sba-gliò l’esproprio. C’è stata una senten-za che ha ritenuto che i proprietari erano stati illegittimamente privati del terreno e noi come amministra-zione dovemmo restituirlo. Quindi in realtà l’opera come progettata inizial-mente doveva comporsi di tre grandi parti, l’edificio che oggi chiamiamo impropriamente Polifunzionale, la struttura mercatale che è di circa 7mila metri quadrati su tre livelli, e poi al centro la sala auditorium, che non è mai stata realizzata. Oggi c’è solamente il mercato, in parte utiliz-zato, e questo grande immobile che potrebbe essere destinato ad uffici

oppure a scuole. In questa fase di fermo dei lavo-ri, poiché non mi sembra che vi sia-no ditte che stiano facendo alcunché, chi paga le spe-se per i danni e i furti che con tutta

probabilità si sono verificati e si ve-rificheranno ancora?In Italia c’è un motto, “paga sempre Pantalone”. In realtà il discorso è piuttosto complesso. Quando ci sia-mo insediati con l’amministrazione di Giosi Ferrandino, di cui io ero vi-cesindaco con delega all’edilizia sco-lastica, ci siamo posti il problema di cosa fare con questa grossa struttura, la cui sola manutenzione costerebbe all’ente proprietario diversi milioni di euro, un aggravio fortissimo che sin-ceramente non credo che il comune d’Ischia, indipendentemente da quale sia l’amministrazione, possa gestire. Quindi è questo il motivo principa-le per cui i lavori procedono così a rilento, non ce lo possiamo permet-tere?

Con Giosi Ferrandino pensavamo di ubicare nel Polifunzionale i licei clas-sico e scientifico, spostando di con-seguenza altre scuole, e di risolvere così i problemi di edilizia scolastica dell’intera isola. Per la verità questa impostazione venne fortemente con-trastata, poiché c’erano tante voci in maggioranza, ed ognuno voleva de-stinare quest’immobile a qualcosa di differente. Queste tensioni politiche di fatto bloccarono ogni decisione. Io presi contatto con la Provincia, che fu felice di trovare un immobile dove sistemare alcune delle scuole di sua competenza nell’isola; si discus-se anche affinché la stessa desse una forma di “ristoro” di 10 milioni di euro per quanto speso dai cittadini, a fronte dei 4,5 milioni che avrebbe speso il comune. Questi 10 milioni sarebbero stati erogati nel corso di tre esercizi finanziari, dal 2009 al 2011 da parte dell’Ente Provincia. Il Comune sarebbe rimasto proprieta-rio della struttura, ottenendo questo “ristoro”; se un domani la Provincia avesse realizzato un edificio dove ubicare l’alberghiero o lo scientifi-

co, avrebbe retrocesso nuovamente l’immobile al Comune. Ho saputo successivamente che in sede di ap-provazione del bilancio di previsione quest’anno si parla invece di cessione definitiva alla Provincia per 10 milio-ni di euro: secondo me non si tratta di una operazione positiva, ed è questo un motivo per me di contrasto con questa Amministrazione.In qualche modo è come se l’Am-ministrazione non vedesse l’ora di disfarsi di questo bene?Sicuramente il Comune non può ge-stirla in proprio: se oggi non si riesce neppure a tenerlo chiuso, immagini domani se si dovesse attribuire una funzione e fare una manutenzione ordinaria.A chi compete la responsabilità della custodia e manutenzione del Centro, quanto meno per tenerne ben chiuse le serrature? Al di là dei furti che possono avvenire, il posto è pericoloso, ci sono vetri rotti, cor-rente elettrica senza alcun tipo di controllo e qualcuno potrebbe farsi del male.La responsabilità è solo ed esclusiva-mente del Comune, che è concessio-nario sia per la realizzazione che per l’attribuzione. La Regione ha fatto solo da banca per il finanziamento dell’opera, ma la titolarità della strut-tura è del comune d’Ischia.Se volessi andare dalla persona che simbolicamente dovrebbe avere le chiavi del Polifunzionale, da chi dovrei recarmi?E’ una domanda da un milione di dollari. Io ricordo benissimo che le chiavi le aveva il comune d’Ischia come istituzione, quindi il Sindaco in quanto capo dell’Amministrazio-ne. Probabilmente materialmente in tasca le avrà il capo dell’Ufficio tecnico Arcamone; quando io sono stato sindaco, una copia delle chiavi di ogni immobile comunale era sem-pre in possesso del capo dell’Ufficio tecnico. Dalla sua esperienza di cittadino, avvocato, sindaco e vicesindaco: che destino avrà il Polifunzionale ed in che tempi?Spero che quest’immobile nato male, realizzato peggio, ed ultimato in ma-niera pessima, possa almeno risol-vere i problemi di edilizia scolastica dell’isola d’Ischia. Sicuramente ha ancora bisogno di altri fondi ed altro tempo per poter essere ultimata, per avere una sua destinazione, qualun-que essa sia; mi è stato per esempio riferito che bisognerà rifare l’imper-meabilizzazione di tutta la struttura e riparare tante altre pecche che si sono concretizzate nell’arco di un anno in cui è stata chiusa e praticamente ab-bandonata. Ci vorranno quindi alme-no altri due o tre anni per destinarla ad un impiego concreto.

L’intervista è visibile in video sul sito: www.ischiacitynetwork.it

La cifra totale che si è spesa finora per il centro polifunzionale si assesta intorno ai 35-40 milioni di euro.

Ibm

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Lei è d’accordo con l’idea di destinare il centro polifunziona-le a edificio scolastico?La scuola è importante ma non deve essere totalizzante, nel sen-so che un futuro ai ragazzi lo danno le aziende, l’economia, se formiamo ottimi studenti ma non diamo loro la prosecuzione, gli facciamo fare la fine degli extracomunitari con una laurea che vengono qui a fare i badanti, benché abbiano un’ottima scola-rizzazione. La scuola non deve ‘mangiare’ il futuro dei ragazzi, come accadrebbe distruggendo una struttura produttiva. Il liceo classico è già inagibile, quindi si potrebbe ricostruirlo e con-temporaneamente ampliarlo, in modo che possa ospitare anche lo scientifico. La mia proposta per il Polifunzionale, invece, è di indire un bando di idee per introdurre la struttura nel tessuto produttivo, con una destinazione di natura turistica. So che la mia è una posizione minoritaria nell’ambito della maggioranza, che propende per la soluzione della vendita di parte della strut-tura alla Provincia per farne scuole in cambio di 9 milioni di euro con cui aggiustare il bilancio; per la parte che resta si dice che s’intenderebbe seguire il mio suggerimento, ma so che non si farà nulla.Con quale scopo si progettò originariamente il polifunziona-le?L’istituto alberghiero non aveva una sede ma non c’erano fondi per la scuola, allora Enzo Mazzella - io ero consigliere comunale - si inserì nei fondi FERS (per l’occupazione), quindi pensammo ad un centro congressi con servizi alberghieri forniti dall’isti-tuto alberghiero appunto, anche perché allora non esistevano sale-congresso negli alberghi dell’isola. Nel frattempo ci fu il terremoto e Mazzella riuscì a dirottare a Ischia finanziamenti collegati a quella catastrofe con cui a Fondobosso realizzammo la scuola alberghiera, le elementari e la tensostruttura “Federica Tagliatatela”. Poi nel 1990 Mazzella morì, i lavori subirono bloc-chi e incontrarono problemi e, per proseguire, di volta in volta si attinse a fondi per la filiera termale e per lo sviluppo turistico. E proprio il fatto che la costruzione del polifunzionale sia stata finanziata con questo tipo di fondi costituirà secondo me un pro-blema rispetto all’idea di destinarla alle scuole, perché la distra-zione di fondi è un reato.Ma questo problema la Provincia ed il Comune lo conosco-no?Sì, l’ho fatto presente e abbiamo scritto alla Regione per essere

autorizzati a questo tipo di vendita, altrimenti l’ente finanziato-re, la Regione appunto, potrebbe anche revocare i finanziamenti stessi.Il polifunzionale, inoltre, è la causa di un bel po’ di debiti fuori bilancio.Le racconto cosa è avvenuto. Il Comune consegnò l’area alla dit-ta incaricata dei lavori mancante di una parte, quella dove c’è l’autolavaggio, sperando nel frattempo, di riuscire ad espropriar-la. Non ci riuscimmo, la ditta dovette fermarsi per molto tempo e fece le riserve, cioè chiesee il risarcimento danni per non aver avuto a disposizione il terreno su cui lavorare. Intanto, avevano dato i lavori in subappalto e il Comune (siamo prima della giunta Brandi) propose alla ditta subappaltatrice una riserva di un mi-liardo di lire, per riavere indietro il cantiere. Ma la prima ditta, la COMAPRE, venne a conoscenza di questo accordo e intentò causa al Comune, perché le riserve andavano pattuite con loro, che poi si dovevano accordare con la ditta subappaltatrice: vinse-ro la causa per 4 milioni di euro. Rientrati in possesso del cantiere, lo riappaltammo alle stesse condizioni di prima, senza rive-dere il progetto alla luce dell’indisponibili-tà dell’area dell’autolavaggio! Con quale sindaco accadde questo?C’era Peppe Brandi, ma sono i tecnici ad avere responsabilità su queste cose. La dit-ta MAFRA vinse l’appalto e subito si pre-sentò il problema irrisolto della mancanza del terreno. I lavori furono sospesi e si ri-modulò il progetto - domanda: perché non si è fatto prima? - ma la MAFRA, essendo stata ferma comunque per un anno, chiese 1 milione e 500mila euro di risarcimento. Si fece un accordo bonario (NDR. Che vie-ne stipulato a livello di dirigenti) per 700mila euro, me ne accor-si e chiesi: perché abbiamo consegnato il cantiere se mancava l’area? La responsabilità è di chi ha incarico sul procedimento e non ha tenuto conto di questo problema. Le riserve, inoltre, si calcolano in base a voci precise (ad es. il fitto delle attrezzature per allestire il cantiere e che restano bloccate perché il cantiere è fermo, guardiania, materiale edile acquistato, ecc.), si aggiunge il mancato guadagno, i maggiori costi successivi e si stabilisce la cifra. Ora, sviluppando i calcoli, mi sono reso conto che alla ditta spettava un risarcimento per 150mila euro: teniamo conto che la ditta non aveva ben specificato ciò che teneva nel cantiere. Intanto, però, l’accordo bonario era già stato stipulato. Io scrissi alla giunta del commissario prefettizio Spena che dette incari-co agli avvocati Marone e Possemati che confermarono i miei calcoli. Nel frattempo, la ditta fece però decreto di ingiunzione di pagamento, basato sull’accordo bonario: il Comune, a sua vol-ta, ha fatto opposizione ma perderemo la causa. Tuttavia, io ho preteso di fare le riserve, cioè chiedere il risarcimento danni ai funzionari dell’epoca.

La legge cosa prevede, in termini di responsabilità?Prevede che la responsabilità è del dirigente, non dei politici. Il consigliere comunale può anche essere una persona che non sa né leggere né scrivere, e deve potersi appoggiare alle com-petenze del dirigente. Tornando all’ultimo periodo dei lavori al polifunzionale, sono stati affidati il 23 maggio 2007 e sospesi il 31 maggio per riprendere nel gennaio 2008. Chiesi il perché di questa manovra a Silvano Arcamone, attuale capo UTC, che mi ha risposto: “Non lo sappiamo perché lo ha fatto un altro dirigen-te”. Non è una risposta, perché c’è continuità amministrativa, e quello che a me interessa è che ci faranno un’ennesima riserva per i danni causati dalla sospensione dei lavori. Attualmente, sto rispondendo al capo dell’UTC. Questi guai vengono dal passato ma si sta continuando ad agire nello stesso modo e i guai che fac-ciamo noi oggi li pagherà la successiva Amministrazione. Quan-do vedo arrivare debiti fuori bilancio a causa dei lavori pubblici e mi rendo conto che stiamo operando con la stessa filosofia di

prima, non posso essere d’accordo. Il suo sembra più un atteggiamento da op-posizione che da componente della maggio-ranza.Non è così, io come parte della maggioranza voglio affermare il concetto che non dev’es-serci impunità, in quanto i funzionari sono ben pagati per prendersi le loro responsabili-tà, tenga conto che percepiscono circa 100mila euro annui. Anzi, mi preoccupo proprio perché sono in maggioranza, in quanto non riuscirò mai a governare bene il paese, se le mie finanze vengono erose continuamente da questi debiti fuori bilancio. Per quanto ne sia scontento, mi è stato detto che quelli attuali sono i migliori dirigenti sulla piazza, tuttavia vorrei portarne

3 o 4 nuovi (NDR. A tal proposito si veda il punto del documen-to programmatico della maggioranza su “Personale e dirigenti”. Che ci sia un collegamento?).Chi sono i dirigenti a Ischia?Attualmente, a Ischia ci sono 3 apicali, al settore tecnico Silvano Arcamone, a quello finanziario Antonio Bernasconi, al settore amministrativo Luciana Zabatta, da ciascuno di loro dipendono i dirigenti di area.E Domenico Pirozzi?Lui era il direttore generale, ma ritengo che abbia fallito, anche se altrove ha fatto cose egregie, per es. all’ospedale Monaldi. Non l’ho sponsorizzato io, anche se siamo amici. Lui doveva portare avanti il disegno amministrativo in maniera manageriale, ma nei fatti non ha apportato nulla al Comune: credo si sia reso conto che l’Amministrazione non voleva questo da lui.Come si sceglie un dirigente apicale?Sulla fiducia, secondo il criterio dell’ ‘intuitu personae’.Bingo!!!

BENVENUTI IN PARADISOBENVENUTI IN PARADISO

CARMINE BERNARDO SPIEGA I SUOI DUBBI SULL’USO DEL POLIFUNZIONALE E SOPRATTUTTO CHIARISCE COME SONO LIEVITATI I COSTI PER LA SUA REALIZZAZIONE FINO A GENERARE MILIONI DI DEBITI.

E IO PAGOOO!...

Il fatto che la costru-zione del polifunzionale sia stata finanziata con fondi per la filiera termale, lo sviluppo turistico e l’occupazione co-stituirà un problema rispet-to all’idea di destinarlo alle scuole, perché la distrazione di fondi è un reato.

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di Silvia Buchner [email protected]

Ibm

photo Romolo Tavani [email protected]

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BENVENUTI IN PARADISOBENVENUTI IN PARADISO

5Settembre 2009 | N°5 |

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Non mi ci raccapezzo con Capezza!

SALVATORE SIRABELLA: A QUELLI CHE CI HANNO ABBANDONATO DICO CHE…

Non mi candiderò più e sono profondamente offeso dal comportamento del popolo di Casamicciola

Si dice che in questi giorni Isidoro Di Meglio stia per aderire all’UDC, mentre alcune settimane fa la stes-sa voce ha riguardato lei, il sindaco di Casamicciola D’Ambrosio ed il vicesinda-co Silvitelli. Da dove nasce questo improvviso amore per l’UDC?Lei esagera parlando di ‘gran-de amore’, io non ho incon-trato né visto nessuno. Poiché attualmente siamo dei ‘senza partito’, si sta tenendo una serie di contatti con diversi gruppi politici.Ma, insomma il sindaco è en-trato o entrerà nell’UDC?Non lo so, ho veramente de-legato tutto al sindaco D’Am-brosio.Ma lei personalmente sta va-lutando se entrare o meno?Sto valutando tutta una se-rie di possibilità. Oggi come oggi, non avendo più un par-tito di riferimento com’era per me AN, mi sto guardando in-torno, dopo essermi candidato alla Provincia con l’MPA, un partito che di fatto in Campa-nia non esiste ancora. Certo di un riferimento partitico c’è bisogno, ma negli ultimi mesi mi sono tenuto molto lontano da queste cose. Torniamo alle faccende ca-samicciolesi. Chi è Parisio Iacono?E’ stato sindaco di Casamic-ciola complessivamente per 12 anni, ha sempre fatto politica ed è una persona di grandissi-ma esperienza.Potrebbe essere il sesto as-sessore della terza Giunta D’Ambrosio? In quota a chi?Può darsi, alle ultime elezioni comunali si è candidato con la lista che ha perso e non è entrato in C. C. E’ molto ami-co del dottor Roberto Monti, quindi un suo ingresso sareb-be collegato a quest’ultimo (NDR. Nei giorni successivi all’intervista questo accordo ha preso forma: Parisio Iacono è il sesto assessore e R. Monti, finora consigliere d’opposizio-ne, darà il suo appoggio alla maggioranza).

Potrebbe entrare al po-sto di Carotenuto

(NDR. Ex

di Silvia Buchner [email protected]

assessore esterno alle finan-ze)?I due non sono confrontabi-li. Antonio Carotenuto è un giovanotto di belle speranze che non ha capito che per fare politica si deve essere votati, non basta avere una laurea e parlare bene per diventare un soggetto politico di un certo spessore. Vorrei un suo giudizio sul ‘nuovo che avanza’ in senso politico, vale a dire Fral-l i c c i a r d i , Miragliuolo, Senese, tutti alla loro pri-ma esperien-za in C. C. Sono tre per-sone vali-dissime, ma Casamicciola ha bisogno di una figura - e attualmente a mio avviso non c’è - che abbia, indipendentemente dall’età, spirito giovanile, capacità am-ministrative, intelligenza tat-tica e carisma.Sta descrivendo se stesso?No, il sottoscritto è escluso. Sta dicendo che lei non si vuole più candidare?Allo stato attuale no, perché non credo che ci siano i presup-posti e mi sento profondamen-te offeso dal comportamento che il popolo di Casamicciola ha tenuto nei miei confronti. Ma voglio completare il man-dato perché sono una persona coerente, per rispetto verso quanti hanno affrontato con me questa avventura, e, infine, per non far entrare in C. C. il ‘buon’ Carotenuto perché secondo me non sarebbe una cosa buo-na per il paese

(NDR. Antonio Carotenuto è il primo dei non eletti nella lista che ha vinto le elezioni nel 2007 e quindi, in caso di abbandono da parte di un con-sigliere di maggioranza, en-trerebbe ‘per scorrimento’).In questo sembra d’accordo con l’avvocato Francesco Capezza che dice di non vo-lersi dimettere nonostante sia molto distante dall’attua-le Amministrazione.

Non so cosa abbia in testa l’avvocato Ca-pezza. Nella giunta di Giosi Ferrandino lui ha ricoperto un ruolo fon-damentale per 5 anni come assessore a fi-nanze e bilan-cio e, per suo dire davanti a testimoni, non

sapeva nulla di ciò che accade-va - quanto meno negli ultimi due anni. La delega era gestita di fatto dal sindaco Ferrandi-no, ma lui non ha avuto il buon senso di dimettersi, almeno da assessore. Quindi non è una persona avvezza a dimettersi, perché uno con un minimo di coerenza politica l’avrebbe fatto, appena compreso che la delega gli era stata sfilata di mano dal Sindaco.Nell’intervista che ci ha ri-lasciato (I Bravi Maestri 4), Capezza ha detto che Giosi Ferrandino ha lasciato in questa Amministrazione dei consiglieri a lui fedeli e che è quindi logico che ciò comporti dei problemi, visto che non vengono trattati con pari dignità. Cosa risponde a queste parole?Io ero il più fedele consiglie-

re di Giosi Ferrandino, e poi gli sono stato fedele

come amministra-tore dell’AMCa,

sicuramente più fedele di que-sto signore. Ho seguito i passi di quell’Ammi-n is t r az ione fino all’ulti-mo. Quindi non riesco a capire a cosa

si riferisce parlando

d i

‘persone fedeli’, lui si ritiene tale, ma cosa significa essere un fedele di Giosi Ferrandino? A meno che non intenda la po-litica dell’ascaro (NDR. I sol-dati eritrei fedelissimi all’Ita-lia, ai tempi delle colonie d’Africa), cioè di quello che dice sempre sì al padrone. Lui forse si sente tale, ma Casamic-ciola non ha bisogno di ascari bensì di politici che sappiano quello che fanno. Nell’inter-vista a Capezza vengo men-zionato molte volte, dice cose non solo incondivisibili, ma che denotano un’animosità nei miei confronti degna di miglior causa, e mi dispiace, perché è una persona con la quale ho avuto pochi contat-ti, sia di carattere umano che politico perché non è mai stato una figura di spicco ed il suo impegno in amministrazione è sempre stato molto soft, talora ci siamo scontrati e credo di avere ragione. Capezza ha del-le grandissime responsabilità su come sono state lasciate le finanze del Comune, che poi esercitasse o meno il ruolo di assessore è un suo problema. La famosa delibera che propo-neva l’operazione finanziaria dello swap l’ha firmata lui. Su cosa si è consumata la sua rottura con Ferrandino?Noi militavamo in schiera-menti politici opposti, lui di centro sinistra ed io di centro destra. Ferrandino si è com-portato in maniera scorretta nei miei confronti dal punto di vista personale, certo non posso più ritenermi suo amico come un tempo. Ma siamo en-trambi persone responsabili, quindi se un domani ci sarà necessità di collaborare per il bene delle rispettive comuni-tà, troverà in me un interlocu-tore e credo che anche per lui valga lo stesso.E se lei entrasse nell’UDC e un giorno vi trovaste insie-me nel partito, visto che si è sentito dire che anche Ferrandino abbia questa in-tenzione? Anzi, sembra che le manovre in-torno a que-sto partito nel l’i sola venga no fatte in funzio-ne -

a favore o contro - di Giosi Ferrandino.Se dobbiamo animare un di-battito estivo è una cosa, ma se dobbiamo ragionare seria-mente, le forze si confrontano nel momento in cui si stilano i programmi in vista delle ele-zioni e se ci sono delle con-vergenze ci si accorda indi-pendentemente dagli uomini, diversamente no.Ed è possibile in comunità così piccole?Non lo so, ma bisogna fare ogni sforzo per arrivare a ciò. Non dimentichiamo che a Ischia Ferrandino ha messo insieme ‘capre e cavoli’, ha vinto e, non so se bene o male, sta ammini-strando.Ma non è quello che sta facendo anche D’Ambrosio a Casamiccio-la?Effettivamen-te sì, perché abbiamo in maggioranza persone elette con la mino-ranza e all’opposizione sono finite persone elette in mag-gioranza. Non pensa che i casamic-ciolesi non abbiano capito i suoi sforzi di amministrato-re perché lei non si è saputo spiegare?No, e non è presunzione. Fra quanti fanno politica a Casa-micciola, credo di essere uno dei pochi che dice le cose aper-tamente. Si vede che il mio modo di intendere la politica e di amministrare non è gradito al corpo elettorale, tolte quelle persone che mi hanno consen-tito negli ultimi 19 anni circa di essere sempre eletto.Lei sa bene che la sua fama la precede, tanto che prima di conoscerla personalmente ho sentito parlare di lei, mi hanno detto: “Vuole fare il sindaco ma non ci riuscirà perché si rende antipatico”. So di non riuscire a risultare simpatico a chi non mi viene simpatico. Nel 2007 il sindaco avrei dovuto farlo io, ed era giusto che fosse così, non mi è stato concesso da questi si-gnori che vengono intervista-ti in questo giornale, perché sono antipatico, sono troppo decisionista… Non crede che il limite sia proprio questo? Non

dovrebbe cercare un punto di convergenza e quindi il consenso?A Casamicciola, c’è molta gente che vuole solo fregiarsi dello status che gli dà essere amministratore, poi non sa, né vuole fare niente. Io non amo le passerelle e non vi parteci-po mai, non l’ho fatto neppure durante la sindacatura di Giosi Ferrandino, quando l’apparire era tutto. Quello che conta, secondo me, è che il politico assuma un profilo di serietà nei comportamenti pubblici, non sono il tipo che si va a in-graziare l’elettorato e le gran-di famiglie. In prossimità delle elezioni provinciali ho preso

decisioni che mi sono co-state la perdi-ta di centinaia di voti e lo sa-pevo, ma rite-nevo fossero decisioni che rispondevano all’interesse del l’A m m i -nist razione. Queste perso-ne non hanno

neanche idea di cosa significhi prendere decisioni che pos-sano far perdere anche pochi voti.Un suo feroce oppositore mi ha detto che lei avrebbe fatto assunzioni poco prima delle elezioni.E’ una bugia. Al contrario, l’azienda in cui loro ritengo-no che io eserciti un potere, l’AMCa, non ha più assunto sedici stagionali.Non mi dica che lei non eser-cita potere sull’AMCa!Io lavoro molto affinché l’AM-Ca risolva i problemi del pae-se, ma non esercito alcun tipo di potere, se lei per potere in-tende fare assunzioni…Non conosco in dettaglio gli affari interni dell’AMCa…Ma anche l’ex assessore alle finanze Francesco Capezza cui per legge venivano tra-smessi i bilanci, ha detto che non sapeva niente!Perché i suoi detrattori af-fermano che lei non vuole mostrare i bilanci dell’AM-Ca?I conti dell’AMCa, essendo una società in house del Co-mune, sono pubblici.Era d’accordo con la scelta, fatta da Giosi Ferrandino nel 2005, di togliere all’AM-Ca tutti i servizi affidati, tranne quello di N. U.?Assolutamente no, anche se all’epoca c’era un problema formale che fu usato per mo-tivare la scissione dell’AMCa, e i risultati sono sotto gli oc-chi di tutti. Fino ad allora era un gioiello di organizzazione, adesso né l’AMCa né la Marina di Casamicciola, cui sono stati affidati i servizi tolti all’AM-Ca, brillano per efficienza. Quell’operazione ci è costata centinaia di migliaia euro, che stiamo pa-g a n d o

Non so cosa ab-bia in testa l’avvocato Capezza. Nella giunta Ferrandino ha ricoperto un ruolo fondamentale come assessore alle finanze e, per suo dire davanti a testimoni, non sapeva nulla di ciò che accadeva!

Io ero il più fedele consigliere di Giosi Ferrandino e gli sono stato fedele come amministratore dell’AM-Ca. Ho seguito i passi di quell’Amministrazione fino all’ultimo.

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ancora oggi, e la reputo molto, molto negativa. Sono aumen-tati i costi, che erano già alti, ma non come quelli attuali - perché per gli stessi servizi l’AMCa prendeva in canoni alcune centinaia di migliaia di euro in meno - a fronte di un controllo scarso sul personale e quindi sulla qualità dei ser-vizi. Io ho acconsentito perché quando sono in una compagi-ne, resto fedele fino alla fine, non mi piacciono le fronde ed i tradimenti e l’Amministra-zione dell’epoca era compatta a favore di questa operazione. Mi dispiace solo che non la ge-stisca più il nostro sindaco di allora, Giosi Ferrandino, che ci ha lasciato questa pesan-tissima eredità che crea gravi difficoltà, sia sul piano eco-nomico che di organizzazio-ne. E’ vero che il Comune non versa alla Ma-rina di Casa-micciola i ca-noni dovuti per i servizi?Sì, è vero, perché ha una crisi finanziaria pesantissima.E Marina di Casamicciola come fa ad andare avanti?Ci si arrabatta.La partecipata Marina di C. ha troppi dipendenti? Ne avete assunti in questi ultimi due anni?Con lo sdoppiamento ci furo-no assunzioni, dal 2007 non credo se ne siano fatte, anzi abbiamo ridotto il personale.

Abbiamo licenziato un diret-tore tecnico, l’architetto Ciro Cenatiempo, che aveva uno stipendio altissimo, oltre 3000 euro al mese, con un contrat-to di cinque anni, e nessuno prendeva questa cifra fra i fun-zionari del Comune. Abbiamo risolto il contratto e ci ha fatto causa; anche il contratto della dottoressa Monti non è stato rinnovato e solo con queste due operazioni il costo mensi-le del personale è diminuito di circa 7000 euro.Questa Amministrazione ha perso in poco più di due anni 5 consiglieri e, pare, almeno in parte anche il consenso dei cittadini. Le ragioni stanno

in scelte im-popolari ma necessarie o avete sem-pl icemente sperperato un capitale elettorale?I cinque c o n s ig l i e r i (NDR. Ciof-fi, Pirulli, Frallicciardi, Capezza e

Mattera) sono quelli lasciati da Giosi Ferrandino a sorvegliare il bidone della benzina, ma il bidone era vuoto, mentre tutti credevano fosse pieno. Ciò ha comportato che questi signori, abituati ai tempi opulenti della precedente Amministrazione, hanno iniziato a tirare un po’ di calci, in particolare Riccar-do Cioffi, il cui modo di fare politica ha bisogno del bidone pieno. La verità è che regna l’incapacità totale e, nel mo-

L’isola d’Ischia è lo specchio dell’Ita-lia, un paese dove non vedo all’orizzonte una classe politica in grado di affrontare in maniera seria problemi che sono gravi.

Da parte dei gio-vanissimi c’è stata una corsa sfrenata al potere che mi ha lasciato senza parole, consiglieri ap-pena eletti sono passati all’opposizione con mo-tivazioni inesistenti.

mento in cui hanno perso la chioccia, cioè Ferrandino che riusciva sempre a mettere le toppe, è esploso tutto, perché le sue ‘pezze a colore’ sono cadute mostrando i problemi che c’erano sotto. Da parte dei giovanissimi, poi, c’è stata una corsa sfrenata al potere che mi ha lasciato senza parole, con-siglieri appena eletti sono pas-sati all’opposizione con moti-vazioni inesistenti.Ma questo è avvenuto da en-trambe le parti: mi riferisco, per es., a Leonardo Mira-gliuolo che è stato eletto con la minoranza e ora sta con voi.Certamente, in quel momento il nostro dovere era di riuscire a non far cadere l’Ammini-strazione e per ottenere questo c’è stata una convergenza poli-tica e programmatica con Mi-ragliuolo e Giovanni Monti, che molto coscienziosamente hanno accettato di entrare in maggioranza. Dico così per-ché era loro convenienza che questa Amministrazione ca-desse, invece si sono assunti la responsabilità di sostenerla sa-pendo che ha grandi difficoltà, mentre gli altri sono fuggiti nel momento in cui si sono ac-corti che ‘quel famoso bidone’ era vuoto. Io che in passato ho fatto l’opposizione le dico a ragion veduta che è più facile che stare al governo.Come pensate di affrontare in maniera seria i problemi economici di Casamicciola?Tagliando dove è possibile, vale a dire nelle partecipate e razionalizzando la spesa, per-ché le entrate non si possono

aumentare, se non con una se-rissima politica di lotta all’eva-sione, che c’è ed è altissima. Credo che abbiamo un’evasio-ne ICI che sfiora anche il 50%, quella della TIA è certamente al di sopra del 30%.Lei ci disse che su 100 euro riuscite ad incassarne 37!Quella cifra era l’espressione della capacità di incasso sul bilancio consuntivo del 2006, l’ultimo dell’amministrazio-ne Ferrandino: ogni 100 euro messi a bilancio, ne avevamo incassati 37. Per due ragioni: perché gli uffici non sono effi-cienti e perché i bilanci erano gonfiati, se si prevede dal porto un in-casso di 3 mi-lioni di euro quando in realtà è di un milione…!Stessa cosa è stata fat-ta stimando incassi dai c a r t e l l o n i pubblicitari per 200mila euro, anzi Carotenuto mi diceva che lei, quando è sta-to assessore al bilancio, ne aveva previsti addirittura 300mila! Sì, perché ho trovato un bi-lancio disastrato che dovevo assolutamente far quadrare e c’era bisogno di un’entrata realistica, nuova, quali erano i cartelloni appunto: credo che Carotenuto di bilanci ne sap-pia molto meno di me.Cosa ha provocato i numero-si fermi nei lavori pubblici?Al porto turistico si è dovuto

rescindere il contratto con la vecchia società che aveva vin-to l’appalto, perché la gara era stata fatta con una previsione di costi inferiore a quelli ef-fettivi. Ma in questo momento l’unico lavoro pubblico real-mente bloccato è quello della scuola elementare al Paradi-siello, dove abbiamo avuto un problema con la stessa ditta del porto, una ditta pessima che anche lì ha chiesto delle riserve (NDR. Le riserve sono quanto di diverso eseguito ri-spetto alle previsioni proget-tuali e di contratto e che com-porta la richiesta di ulteriori

somme di de-naro all’Ente. Per il medesi-mo problema nel comune di Ischia si veda-no le intervi-ste a Carmine Bernardo e Paolo Ferran-dino), abbia-mo rescisso il contratto ed è

tutto fermo da oltre due anni. Per il resto, sta partendo piut-tosto velocemente la manuten-zione straordinaria di alcune strade e al porto i lavori sono in conclusione. Dal vuoto della politica alla politica del vuoto: mi sem-bra che, ancorché afflitti da problemi diversi, tutti i Co-muni dell’isola si connotano per questo leit-motiv.L’isola d’Ischia è lo specchio dell’Italia, un paese dove non vedo all’orizzonte una classe politica in grado di affrontare in maniera seria problemi che

sono gravi. Ci sarebbe bisogno di persone come quelle del partito d’azione, nell’imme-diato dopoguerra, che avevano le scarpe bucate e continuava-no a camminare con le scarpe bucate anche se erano mini-stri, ma il loro obiettivo era la rinascita del Paese; anche oggi Ischia, come l’Italia, deve ri-nascere ma vedo solo persone con Hogan e Tod’s, nessuno con le scarpe bucate.Il comportamento del sinda-co di Casamicciola mi sem-bra emblematico rispetto alla mia idea della politica del vuoto, nel senso che Vin-cenzo D’Ambrosio è sempre attento a fare le cose corret-tamente, a mantenere una forma, ma nella sostanza c’è assai poco.Il sindaco D’Ambrosio, oltre ad essere una persona corret-ta, è anche molto realista, non a caso è stato l’ultimo a dare il suo assenso quando fu candi-dato. Il suo disagio viene dal fatto di non aver capito in che condizioni si trovava il Comu-ne - e questo va a suo deme-rito. Lui è stato vicesindaco per circa 10 anni e conosce le problematiche del paese e le proprie capacità, che in poli-tica sono eccellenti dal punto di vista delle relazioni uma-ne, ma sul piano del governo, non avendo potuto esercitare l’amministrazione pur essen-do vicesindaco, è chiaro che si è trovato a dover affrontare delle difficoltà.

Abbiamo attribuito al sindaco Enzo D’Ambrosio capacità, o meglio volontà, strenua di mediare pur di mantenere in piedi e, possibilmente, raf-forzare la sua gracile maggioranza. Ma le notizie che arrivano da Casamicciola sono riuscite a spiazzarci: di fatto sembra che letteralmente la maggioranza sia diventata op-posizione e l’opposizione maggioranza. Alla pro-gressiva fuga (o cacciata come preferiscono dire alcuni di loro) di Cioffi, Pirulli, Mattera, Frallic-ciardi e Capezza (ne ab-biamo scordato qualcuno?) ha corrisposto, con moto simmetrico e contrario, l’arrivo nel tempo prima di Giovanni Monti e Miragliuolo, ormai maggioranza a tutti gli effetti, e poi - e siamo appunto alle voci più recenti - di Roberto Monti e Valeria De Siano.Nemmeno nella più sfrenata fantasia avrem-mo immaginato una manovra del genere. Per trovare lumi abbiamo incontrato uno dei pri-mi che scelse di cambiare rotta e di sostenere D’Ambrosio, dopo essere stato eletto con l’op-posizione, il presidente del Consiglio Comunale Leonardo Miragliuolo.

La strategia della maggioranza a Casamic-ciola la sta facendo il sindaco D’Ambrosio da solo o insieme a voialtri?La sta facendo il Sindaco tutto da solo ma poi

ci chiede se le sue iniziative hanno il nostro so-stegno. Rimanendo fermi ad una maggioranza a nove diventa difficile gestire la situazione e lui si sta muovendo per renderla più forte e quindi più operativa. Ma non è rischioso portare in maggioranza gente che fino a ieri parlava di voi come del

diavolo in persona?Si discute e ci sono delle ipotesi ma la nuova mag-gioranza ‘allargata’ non esiste ancora,nel senso che non esiste nessun documento che ra-

tifichi accordi con la lista che ha perso le ele-zioni.Dalla stampa sembra certo l’ingresso di Ro-berto Monti con Parisio Iacono e probabile quello di Valeria De Siano con suo fratello come consulente al contenzioso…Sono ipotesi abbastanza concrete, ma documen-ti che le comprovano non ce ne sono, nel senso che per es. la consulenza all’avvocato De Siano non è stata data ancora, Parisio Iacono non è ancora il sesto assessore (NDR. Intanto, la posi-zione quantomeno di Parisio Iacono è stata resa ufficiale: è il sesto assessore, di conseguenza nei prossimi giorni anche R. Monti entrerà in maggioranza). Quello che è un dato di fatto è che il risultato uscito dalle urne due anni fa non esiste più!Ma va!!!

E non è un’abitudine solo casamicciolese. Tut-tavia, io penso che andare adesso al voto non è positivo, perché avrebbero la meglio ancora una volta le solite persone, che stiamo cercando di combattere, quelli che hanno la faccia tosta di chiedere il voto facendo promesse, mentre non vincerebbero le persone perbene, che sono po-che. Questa classe dirigente, dopo vent’anni e più - con tutte le sentenze che abbiamo addosso e che non sono piovute dal cielo, nel senso che sono conseguenza dell’attività delle Amministrazioni pas-sate - dovrebbe fare ‘mea culpa’ e andarsene.Il suo mi sembra un di-scorso un po’ contraddittorio, nel senso che le persone che si apprestano ad entrare in maggioranza appartengono o sono molto le-gate proprio a quel passato.Sono convinto che tenere in piedi questa sinda-catura, con tutte le sue contraddizioni e sono tante, è preferibile a correre il rischio di riporta-re alcuni personaggi al governo del paese, in so-stanza sto scegliendo il male minore. Noi dob-biamo trovare uno che deve fare il sindaco per il futuro, non necessariamente aspettando la fine di questo mandato, ma gli incontri e gli accordi fatti fino ad ora sono stati contro il paese, non a suo favore e per questa ragione io non voglio far cadere l’amministrazione D’Ambrosio. Il mio obiettivo come consigliere è cercare di dare una martellata al sistema, al modo di costruire le liste e di prendere i voti: i cittadini chiedo-no favori ai politici e poi o li ottengono o sono scontenti e agiscono attraverso le denunce, qui funziona così, ma non mi sembra il modo giusto di amministrare. In questo momento, non c’è spazio per chi vuole fare affari con la politica e riempirsi le tasche, fino a ieri c’era qualcuno interessato ad entrare in amministrazione pen-sando di poter realizzare questi affari, anche a costo di chiudere non uno ma tutti e due gli oc-chi sulle cose sbagliate. Il fatto è che consiglie-ri comunali che svolgano davvero il loro ruolo non ne vedo, né a Ischia né a Casamicciola.Allora il migliore è Francesco Capezza, che non viene alle riunioni ed al consiglio comu-nale, almeno non fa danni!Ma ne ha fatti, e oggi per difendersi da uno in particolare mette tutto in discussione.

Sempre più simile al circo Barnum, il Consiglio Comunale di Casamicciola si distingue per i domatori, gli equilibristi, i pagliacci ed i giocolieri.

LEONARDO MIRAGLIUOLO CONTRO GLI AFFARISTI DELLA POLITICA

TRIPLO SALTO MORTALE... con avvitamento!

Allude alla scelta di attivare lo strumento fi-nanziario dello swap?Sì.Che tipo di ‘affari’ si possono fare con la po-litica qui a Casamicciola?A occhio, e tenendo fuori da questo ragiona-mento l’attuale assessore al ramo Stani Senese, direi con i lavori pubblici, tuttavia non ho tali ambizioni e quindi non conosco neppure i mec-

canismi che regolano questo tipo di attività, ma vorrei combatterli. Mi chiedo: per-ché i lavori pubblici sono fatti male, pur costando mol-to? In un paese dove, a mio parere, ci sono priorità molto

serie - una su tutte la grave crisi delle terme - si fanno lavori che si potrebbero evitare: penso al rifacimento della strada con i basoli nella zona di piazza Bagni, voluta dalla precedente Ammi-nistrazione, la stessa che autorizzò l’apertura di un supermercato al posto di uno storico stabili-mento termale.Credo che quando si concesse a un super-mercato della catena della famiglia De Siano di aprire al posto delle terme Lucibello, Do-menico De Siano e l’allora sindaco di Casa-micciola Giosi Ferrandino erano colleghi e in buoni rapporti.Allora, si è risposto da solo su come si fanno gli affari con la politica!

E’ un dato di fatto è che il risultato uscito dalle urne due anni fa non esiste più!

Noi dobbiamo trovare uno che deve fare il sindaco, non necessariamente aspettando la fine di questo mandato.

Ibm

Ibm

di redazione [email protected]

7Settembre 2009 | N°5 |

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Ci faccia capire cosa sta succedendo a Forio, il cui sindaco, Franco Regine, è il peggior primo cittadino che ho mai conosciuto.Non credo che sia il peggiore nella storia di Forio. E’ sem-mai una persona che ha sempre concentrato molte energie nel riuscire a mettere insieme una compagine in grado di vincere le elezioni. E lo ha dimostrato nel 2003 e un anno fa, pren-dendo molti voti. Se vogliamo trovargli un difetto, credo sia nel tendere a far sfumare i pro-blemi senza intervenire più di tanto, senza prenderli di petto, ma è un modo di amministrare come ce ne sono altri. Non dobbiamo fare il processo a Regine, ma alla politica forse sì. In tutta l’isola si è passati dal vuoto della poli-tica alla politica del vuoto: a Fo-rio è aperta da sei mesi una cri-si che non si chiude e se fare politica significa risolvere i problemi del paese, allora non ci siamo proprio.Abbiamo ancora la vecchia Giunta, con gli stessi asses-sori che c’erano prima che si chiacchierasse molto; anzi a quel che mi risulta Nicola Ni-colella non è più vicesindaco ma è ancora assessore.Dall’esterno vorremmo ve-dere un po’ di chiarezza, nei ruoli e nelle responsabilità, da parte del Sindaco e degli assessori.I cittadini sanno a chi rivol-gersi per ogni problema, san-no chi è l’assessore di riferi-mento. Da quando si è iniziato a parlare di questa fantomatica crisi, ognuno - come anche Ni-colella ha sostenuto - ha conti-nuato a lavorare, benché tutti avessero rassegnato le dimis-sioni dalle deleghe assegnate. Si è trattato, infatti, di un’ope-razione più formale che so-stanziale, per consentire a Re-gine di scegliere coloro i quali riteneva fossero i più adatti a gestire la cosa pubblica. Fin-ché il Sindaco non dà le nuove deleghe, ognuno lavora come prima, ad es. io ho continuato a occuparmi della Colombaia. Il caos amministrativo che stiamo vivendo a Forio è do-vuto ad anni ed anni di miopia politica per cui oggi si gesti-scono solo problemi; alcuni sono stati anche risolti, anche se nell’immediatezza ciò non sembra emergere.Mi faccia qualche esempio di questi problemi risolti.Sicuramente la questione an-

nosissima della Pegaso SPA, che si occupava ultimamente solo di trasporti e i cui dipen-denti rischiavano di perdere il lavoro.Nicola Monti ha dichiarato di aver avuto una parte im-portante nella risoluzione positiva di questa vicenda.E’ vero, si è assunto grandi re-sponsabilità, in collaborazione con altri consiglieri comunali, provinciali e dirigenti della società. La Pegaso è parte del più ampio problema della Tor-re Saracena e, dopo l’estate, si lavorerà molto per rivedere il servizio della raccolta dif-ferenziata e la gestione della società in sé.

Il servizio, a n c o r c h é non disa-stroso come la scorsa estate (e in verità non ci voleva molto a fare me-glio), resta c o m u n q u e

carente.Certo, è sicuramente defici-tario, ma durante l’estate è inopportuno creare frizioni all’interno della società. Fo-rio è un paese che è cresciuto moltissimo, ma senza un piano strategico, senza piano regola-tore, né piano industriale. Cia-scuno si è dato da fare da sé, quindi oggi siamo il Comune che ospita il maggior numero di alberghi, ma non abbiamo il modo di incanalare le energie che in negativo queste strut-ture apportano al territorio, perché il paese si è fortemente urbanizzato senza creare pa-rallelamente le infrastrutture. Abbiamo, per es., una pessima rete fognaria, non ci sono de-puratori.Sul molo borbonico, cioè all’ingresso del porto di Fo-rio, avete realizzato un’area di travaso della spazzatura: come si giustifica una scelta del genere, per di più in un paese turistico?A noi non ha fatto piace-re, ma è facile denun-ciare la cattiva opera mentre è difficile trovare un’alter-nativa. Abbiamo vissuto il proble-ma del blocco di una delle due isole ecologiche autorizzate, quel-la di Cavallaro, g i u s t a m e n t e sequestrata per-ché non c’era una buona ma-n u t e n z i o n e , da pochissimo

abbiamo evitato il rischio che chiudessero l’area di via de-gli Agrumi. Allora, le chie-do: meglio vedere dei camion parcheggiati solo per qualche mese sul molo o avere i rifiuti per strada?Le rispondo: meglio telefo-nare a Salvatore Sirabella, consigliere con delega alla N. U. a Casamicciola, e chie-dergli un consiglio. In que-sto momento a Casamicciola stanno facendo un’operazio-ne che io stesso ho criticato moltissimo, perché hanno realizzato un’area provvi-soria di travaso al Fondo D’Oglio, proprio dove inizia una bellissima passeggiata nel bosco del Rotaro (NDR. In conseguenza del seque-stro dell’area di travaso del Cretaio, dove si stanno eseguendo lavori di adegua-mento richiesti da-gli organi compe-tenti). E tuttavia, si sono preoccupati di scegliere un po-sto appartato e se si va di mattina la zona è in ordine: insomma, stanno cercando di fare le cose nel miglior modo possibile.Noi avevamo l’esi-genza di non creare ulteriori occasioni di tensione nel pae-se: infatti, ogni area giudicata idonea a ospitare i mezzi di travaso nelle ore notturne era a ridosso di zone urbanizzate. Le uniche due località che sembrava-no esenti da que-sto pro-b l e m a erano a Z a r o ,

presso la discesa a mare, ed al porto. Ma Zaro ha maggiori controindicazioni: molta gente si reca a fare il bagno, la via d’accesso è pessima e da mare il sito sarebbe stato molto più visibile. Inoltre, l’area sul molo non è sul percorso de-gli aliscafi in arrivo ed è solo un’area di sosta dove i com-pattatori attendono prima di imbarcarsi per il continente, ma non vi si effettuano opera-zioni con i rifiuti.Chi ha la delega per la N. U.?In questo momento sostan-zialmente il Sindaco. Siamo a cavallo!... Per quale ragione?Perché l’assessore Russo per una frattura fra il suo modo di vedere e la gestione della società decise di riconsegna-re la delega, anche per motivi

giudiziari che lui ri-teneva di non dover subire e infatti il suo pro-cedimento è stato ar-ch iv ia to . E devo ri-conoscere a Regine che il 20 agosto è r i u s c i t o

a portare sul sito di via degli Agrumi il presidente dell’AR-PAC e alti funzionari del Commissariato all’emergenza

rifiuti, scongiurandone la chiusura e dichiaran-dolo idoneo all’uso fino al 31 dicembre 2009 (NDR. Le cose c a m -

biano. Via degli Agrumi è stata sequestrata, dissequestrata, se-questrata ancora, mentre sembra che sul molo borbonico adesso si effettuino anche operazioni di travaso: che dire, più che chiede-re consiglio devono votarsi a un Santo!). Ho esternato dissapori e dubbi in C. C., ma dico anche che quando un amministratore si bat-te per la soluzione di un problema bisogna dargliene atto. In questo momento Regine sta governando un Comune che nessun altro vor-rebbe amministrare, è più facile fare politica stando all’opposizio-ne, come ha capito anche Nicolel-la, che prendersi grosse responsa-bilità e stare in prima linea.Ho l’impressione che le solu-zioni che il Sindaco offre ai problemi siano filiformi…! Nel tempo si sono avvicendati pri-mi cittadini molto sottodimen-sionati rispetto alle difficoltà da affrontare, e tuttavia Regi-ne ha fortissime responsabilità, tanto più che è al secondo manda-to e quindi non eredita il lavoro di altri, i proble-mi risalenti a 5-7 anni fa sono nati mentre lui era già al governo del Comune!E’ vero, lui è stato anche vicesin-daco di Franco Monti, ma in base alla mia esperien-za mi sono reso conto che parte-cipare ad un’Amministrazione non significa condividerne tutte le scelte, quindi non so quanto lui decidesse insieme a Monti dell’andamento di quella sindaca-tura. Tanto più se è vero, come mi hanno detto, che allora ci furono fortissimi dissidi fra il gruppo di Regine e quello che faceva capo al Sindaco e sono frizioni fra i due che continuano ancora oggi. E’ vero anche che Forio ha avuto cattivi amministratori, ma ci sono state delle eccezioni, personal-mente ricordo la breve sindacatu-ra di Franco Iacono che riuscì a mettere insieme una squadra che lavorava molto bene. Lui operava dei distinguo e non teneva la por-ta aperta a tutti, ma dopo 10 mesi ha scelto di andarsene.Franco Iacono è una delle poche persone che considero in grado di avere una visione politica e più volte gli ho suggerito, dato che non h a tag l ia -to in

maniera definitiva il legame con la politica, di rientrare. Ma, tornando alle sue consi-derazioni, avverto in lei un certo disagio, come se stesse prendendo un po’ le distan-ze dal modo di fare politica dell’attuale Amministrazio-ne.In verità, non ho mai fatto mi-stero delle mie perplessità cir-ca le scelte della compagine di cui faccio parte. Alcuni mesi fa ho fatto un intervento forte in consiglio comunale proprio per portare i miei dubbi sul ta-volo della maggioranza. Ma in politica per dar forza alle pro-prie idee si deve condividerle e quindi trovarsi degli alleati: in quel momento la maggio-ranza non ha condiviso le mie idee e sono stato parzialmente isolato. Ma resto una persona che fa politica di squadra, e quindi mi sono messo per un momento da parte per riflette-

re ed ho capito che c’era biso-gno di nuova linfa, perché la macchina am-min is t rat iva era ingessata e a quel punto sono riuscito ad aggregare altri consi-glieri su que-sta posizione. Importante è stato il chiari-

mento che ho avuto con Nicola Monti, del PD come me, con il quale abbiamo fatto una rifles-sione per poi proporre delle soluzioni al Sindaco.Può specificare su cosa è in-tervenuto criticamente e su quali temi vi siete confron-tati?Il problema è a monte, nel senso che la carenza di que-sta Amministrazione sta nel tramutare le idee in azioni concrete, anche per scarse collaborazioni e scarse capa-cità tecniche. Quindi, ritenevo che dato il momento difficile, era necessario che i cosiddet-ti “migliori” (NDR. Abbiamo virgolettato il termine ‘mi-gliori’ sebbene il consigliere Calise abbia usato questo ag-gettivo senza alcuna enfasi, né spirito polemico, ma semmai con profondo convincimen-to di ciò che argomentava. A noi, tuttavia, è parso un po’ buffo l’utilizzo dell’aggettivo caro a Togliatti e senza sco-modare le anime nobili del passato ci siamo limitati a virgolettare) si assumessero responsabilità di governo e gli altri facessero da suppor-to. Alla prima riunione di maggioranza dopo la vittoria

elettorale, ho criticato il

La tattica di Regine è “lasciar sfumare i problemi senza intervenire più di tanto” ed io stesso “non ho mai fatto mistero delle perplessità circa le scelte della compagine di cui faccio parte”.

MICHELE CALISE: UN’ANALISI AMARA E DISINCANTATA SULLA DIFFICILE SITUAZIONE POLITICA A FORIO

C’ERAVAMO TANTO AMATI...

Se con la nuova Giunta e le nuove dele-ghe, dopo un periodo di valutazione di un anno-un anno e mezzo, nulla sarà cambiato sui punti critici, allora forse dav-vero sarà meglio che tutti facciamo un passo indietro.

Il caos ammi-nistrativo che stiamo vivendo a Forio è dovuto ad anni ed anni di mio-pia politica per cui oggi si gestiscono solo pro-blemi.

Alcuni mesi fa ho fatto un intervento forte in C. C. proprio per portare i miei dubbi sul tavolo della maggioran-za, ma non hanno condi-viso le mie idee e sono stato isolato. Dopo però sono riuscito ad aggre-gare altri consiglieri sulla mia posizione.

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di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

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metodo scelto dal Sindaco per comporre la Giunta, cioè sulla base dei voti, perché non mi sembrava il modo migliore, in quel momento, per affron-tare i problemi. Dopo un certo numero di mesi, eravamo nel Natale 2008, ho visto tutti i miei timori concretizzarsi e a quel punto, ne ho discusso con la maggioranza, come ho già detto, proponendo di sceglie-re le persone “migliori” per governare nel tessuto politico attuale e passato, nella società civile, nel mondo accademico. Il buon politico, secondo me, non deve necessariamente sta-re seduto sulla sedia del pote-re, che sia sindaco o assessore, piuttosto deve saper passare dietro le quinte, dando vita ad una cabina di regia in cui insediare figure che magari in una certa fase hanno maggio-ri capacità anche tecniche di realizzare l’azione ammini-strativa. Questo ha dato il via ad una serie di perplessità che animano anche il pensiero del Sindaco che, perciò, da tanto tempo è bloccato nella nomina della nuova Giunta.Vuol dire che dobbiamo dare a lei la responsabilità dell’at-tuale situazione politica?No, io sono stato il primo a porre la questione, ma il mio pensiero è stato largamen-te condiviso, com’è vero che tutti noi consiglieri, tranne Nicolella sempre isolato nella sua posizione, demmo la no-stra disponibilità a collaborare ridando al Sindaco le deleghe, che sono contenute in una car-tellina che sta sulla sua scriva-nia. Non mettemmo la cosa a protocollo per non scatenare polemiche, ma Nicolella non intese far parte del gruppo. Lei sa bene che Nicolella dice che tutto ciò è stato architet-tato per togliergli la delega al porto e la funzione di vi-cesindaco.Non è vero, io stesso ho parla-to a lungo con Nicola, perché pensavo che insieme doves-simo guidare questo cambia-mento e scegliere chi ci potes-se aiutare, lui compreso, dato che lo ritengo una risorsa del nostro paese.Recentemente vi siete par-lati?Dopo il suo allontanamento che, lo ripeto, è personale, in quanto lui tecnicamente è an-cora un assessore, non abbia-mo avuto modo di scambiarci idee perché non ci siamo nep-pure più incontrati, ma nes-suno di noi ha a cuore il suo allontanamento dalla politica foriana.Le ricordo che esistono telefoni fissi, cellulari, e-mails…!(Non risponde).Pensa che Nicolella sia recu-perabile da questa Ammini-strazione?Nulla è irrecuperabile in po-litica, anzi penso che si possa e si debba iniziare di nuovo a parlarsi. A Forio non è che ci siano chissà quante perso-ne che possano fare politica, quindi il pallino è in mano a loro: mi riferisco a Nicola Monti per il centro sinistra, a Nicolella per il centro destra, a Gianni Mattera…Lei mi sta dicendo che le per-sone capaci sono poche.No, nel consiglio comunale in tanti danno il loro contributo, ma non tutti hanno la possibi-lità di ambire a certe cariche: è una cosa nota.

Se Spataro ha potuto fare il vicesindaco, tutti possono ricoprire qualsiasi carica! E’ una persona generosa, ma non è adatta a quel ruolo.Se lei intervista Tonino Spata-ro, cui sono molto affezionato, le dirà che di politica non ca-pisce niente, che gli altri sono tutti migliori di lui, che non ha interesse a rivestire alcuna carica, ma solo il desiderio di mettersi a disposizione. E le assicuro che avere una perso-na che dedica 20 ore su 24 a lavorare per il Comune come se fosse casa sua fa comodo a tutti. Se per ogni Comune ci fossero venti come lui, tanti piccoli problemi si risolvereb-bero.Ma il vicesindaco è colui il quale deve sostituire il sin-daco in caso di necessità!Essere vicesindaco piuttosto che assessore in Comuni del-le dimensioni dei nostri non rientra nelle ambizioni delle persone “migliori”, anzi le dico che non è mica semplice convincere tecnici come quelli di cui dicevo prima a fare gli amministratori. E’ per questo che, fra le ‘provocazioni’ che feci al sindaco Regine, sugge-rii di chiamare i “Migliori” fra i vecchi Sindaci per farli colla-borare al progetto di rinascita. I problemi fondamentali che ci attanagliano del resto sono ben chiari: la scarsissima por-tualità e il mediocre servizio di raccolta della spazzatura, cui aggiungerei anche la que-stione traffico. Io direi che ancor più grave è il problema della rete fogna-ria, che anche lei del resto ha menzionato, e del depurato-re. E sappiamo tutti che per far partire i lavori del depu-ratore ci vogliono 6-7 anni.Anche di più (NDR. E dire che il sindaco illude pubblicamen-te la gente che a breve il depu-ratore si farà!). Non vorrei che lei traesse da questo incontro il titolo “Michele Calise lonta-no dalla Giunta”.In effetti io pensavo a “C’era-vamo tanto amati”…Io non nascondo perplessi-tà che ho già reso pubbliche in C. C., sono uno che lavora sempre nelle sedi opportune e all’interno della squadra in cui sono stato eletto. Non ho mai pensato di andare da un giornale o da un’emittente te-levisiva per fare dei distinguo rispetto all’Amministrazione nel momento in cui ci sono delle difficoltà. Nella maniera più assoluta. Faccio politica in un partito fortemente radica-to, che ha una sua tradizione, e in questo partito si lavora in squadra, quindi ritengo che abbiamo tutte le possibilità per risorgere. Ho evidenziato quelli che sono i punti di cri-ticità, ho dato al Sindaco la mia ricetta per il rilancio del paese e la mia piena disponibi-lità a rivestire ruoli di maggio-re responsabilità. Aggiungo che quest’azione di governo deve essere assoggettata ad un periodo di valutazione di un anno-un anno e mezzo. Se con la nuova Giunta e le nuove deleghe, dopo questo tempo, nulla sarà cambiato sui punti critici, allora forse davvero sarà meglio che tutti facciamo un passo indietro, perché la nostra comunità è più impor-tante delle nostre poltrone e dei nostro ruoli.

Signor Direttore dell’AMP Regno di Nettuno, dr. Riccardo Strada, abbiamo raccolto dalla gente che ama il mare alcune domande per lei: per favore, ci risponda.Rispondo volentieri alle undici domande che il Vostro perio-dico mi ha posto nel 4° numero.

• 1) Cosa può dirci circa l’ipotesi di autorizzare nuovamente l’ingrasso dei tonni a Procida? Relativamente alla possibilità di autorizzare nuovamente l’ingrasso dei tonni a Procida, mi dichiaro assolutamente contrario, sia sul piano personale sia sul piano istituziona-le. Intendiamoci, un’Area Marina Protetta è una zona dove bisogna spingere per creare possibilità di occupazione legate all’ambiente ed al suo miglioramento. Tuttavia, dato che gli allevamenti intensivi di pesce sono dei produttori di inqui-namento, dobbiamo evitare che se ne creino di nuovi in una zona che sino ad oggi è stata preservata, altrimenti si bruce-rebbero possibilità di sviluppo di economia basata su di un ambiente protetto.

• 2) E’ vero che nessun nuovo allevamento/ingrasso può essere autorizzato all’interno di un AMP (Regolamento – G.U. 118 28 maggio 2008, Art. 5 comma 1- zona B di tutela generale, lettera O)? E’ vero. La norma che riserva la possibilità di autorizzare la conduzione di allevamenti solo in presenza di concessioni già attive alla data di avvio dell’AMP, NON è riferita alla creazione di nuovi allevamenti, bensì alla eventuale conti-nuazione di attività già in essere, per non danneggiare im-prese già esistenti. Situazione che non è presente nel Regno di Nettuno. • 3) Il previsto studio di fattibilità che avrebbe dovuto realizza-re un Ente Scientifico (Stazione Zoologica o Università Napo-li) sulla idoneità dell’area ad un ingrasso di tonni è stato mai fatto? Ma gli studi di fattibilità, per definizione, non si fanno prima?Non poteva essere previsto uno studio di fattibilità per la col-locazione dell’allevamento di tonni nella baia del Carbogno da parte dell’AMP, per due motivi: il primo è che la con-cessione e l’autorizzazione all’allevamento sono precedenti alla nascita dell’AMP, il secondo è che l’AMP non può certo finanziare studi a favore di privati. Per tale motivo, preso atto dei risultati del monitoraggio ambientale già effettuato ad allevamento in atto, ho disposto che la società conces-sionaria producesse un monitoraggio eseguito da un istituto pubblico di particolare competenza.

• 4) Esistono progetti scientifici in elaborazione o in corso? Quanti di questi coinvolgono il laboratorio di Ischia della Sta-zione Zoologica di Napoli (unico laboratorio in Italia collocato all’interno del perimetro dell’AMP, nonché autore dello studio di fattibilità)?I finanziamenti che il Ministero dell’Ambiente ha voluto dare per la nascita e la gestione dell’AMP sono assolutamen-te ridicoli - per tutta la gestione 2009 i fondi assommano a 100.000 euro (centomila), a fronte di una necessità per la pura sopravvivenza di circa 150 mila euro ed una “aspetta-tiva” a seguito delle comunicazioni di gennaio del Ministe-ro di 240.000. Allo stato delle cose, le uniche attività che si possono fare, utilizzando risparmi fatti l’anno scorso, sono la sopravvivenza, la sorveglianza e l’informazione. Per questo motivo, nonostante gli ottimi rapporti che io stesso personal-mente intrattengo con la Stazione Zoologica Anton Dohrn, per una collaborazione di lunga data (a scrivere lo studio di fattibilità c’ero anch’io), non ci è possibile stanziare assoluta-mente nulla per ricerche e monitoraggi.

• 5) Perché l’ipotesi di zona A in zona “Scarrupata” tra gli sco-gli della “pietra crespa” e la “piana del capo Grosso” non è andata in porto?Questa domanda non deve essere fatta a me. Una volta effet-tuato e consegnato lo studio di fattibilità, che prevedeva una zona A alla Scarrupata di Barano io, allora direttore di Bio-Link, società di ricerca di proprietà della Stazione Zoologica e della Camera di Commercio di Napoli, mi sono occupato di altre cose, compresa la Direzione dell’AMP di Ventotene. La trattativa successiva sino al Decreto Istitutivo ha lasciato i tavoli tecnici per trasferirsi su quelli politici, tavoli che io non frequento.

• 6) Cosa può dirci della messa in opera del tubo del gasdotto? Le vostre brochures, disponibili anche sugli aliscafi, indicano la dicitura “Ischia Gas protegge la Posidonia oceanica”, siete certi che non ci sia stato impatto ambienta-le significativo? Che tipo di controllo avete messo in atto per verificare ciò? Relativamente al tubo del Gasdotto, data la tempistica e l’im-portanza dell’opera la stessa è stata sottoposta a valutazione di impatto ambientale a livello nazionale. All’Ente Gestore, che opera agli ordini del Ministero dell’Ambiente, sono sta-ti comunicati i risultati delle analisi e le decisioni. Non è

competenza nostra, quindi, una valutazione, effettuata dalla Commissione Nazionale di Impatto Ambientale presso il Mi-nistero dell’Ambiente. Personalmente, non avrei scelto quel-la metodologia di reimpianto, che altrove non avrebbe dato buoni risultati, e invece avrei affidato al Laboratorio per lo studio del Benthos della Stazione Zoologica Anton Dohrn la direzione delle operazioni.

• 7) Può dirci se, oltre al maresciallo Alessandro Impagliazzo di Casamicciola, i Comuni dell’isola d’Ischia hanno assegnato all’AMP, secondo gli accordi sottoscritti, il supporto dei vigili urbani per il pattugliamento in mare?Oggi (alla data del 1 settembre 2009) il servizio in mare è assicurato dai Volontari del Regno di Nettuno coadiuvati dai vigili urbani di Barano, Casamicciola, Forio ed Ischia, con un ottimo spirito di gruppo ed una buona collaborazione con la Capitaneria di Porto di Napoli e di Procida; purtroppo la collaborazione con la Capitaneria di Porto di Ischia è, sino ad oggi, mancata completamente.

• 8) Perché se un diving di Ischia vuole portare i suoi clienti nell’AMP archeologica di Baia/Gaiola non può farlo se non ac-compagnato da un diving autorizzato dell’area stessa e invece i diving esterni all’AMP possono tranquillamente farlo (a seguito di vs. autorizzazione) nel Regno di Nettuno?Allo stato attuale, non essendo ancora pubblicato il regola-mento di esecuzione e gestione dell’AMP, non abbiamo gli strumenti per gestire le autorizzazioni in modo razionale. Nel regolamento esistono le norme che ci permettono una gestio-ne che oggi in via del tutto provvisoria manteniamo meno impattante possibile, permettendo qualcosa in più ai non re-sidenti, in attesa di avere strumenti operativi da mettere in campo a partire dalla stagione invernale.

• 9) Secondo lei, dr. Strada - ricordando che è direttore di un’AMP il cui scopo è, secondo il punto a) dell’art. 3 del decre-to istitutivo, “la tutela e la valorizzazione, anche attraverso in-terventi di recupero ambientale, delle caratteristiche naturali, chimiche, fisiche e della biodiversità marina e costiera, anche in riferimento ai mammiferi marini ed in particolare al Delphi-nus delphis, incluso nella Lista Rossa delle specie a rischio di estinzione dell’IUC” - ad una madre che chiede se l’area marina è balenabile, cosa possiamo rispondere? Se non ha dati a sua disposizione, per favore può procurarseli?Io ho portato i miei figli a fare il bagno in questo mare, e credo che questa sia la risposta più chiara e diretta possibi-le. Ciò non vuole dire che sia accettabile che due isole come Ischia e Procida scarichino i propri reflui non trattati in mare. L’Area Marina Protetta sta operando nella direzione di fornire i suggerimenti tecnici e di offrire il proprio coordinamento per un impatto sostanziale su questa realtà. Sono convinto che un approccio pragmatico, con un abbondante uso di siste-mi naturali di depurazione ci permetterà, con spese relative, di affrontare il problema degli scarichi fognari con maggio-re serenità. Questo, bisogna intenderci, è un lavoro lungo e complesso, fatto di periodi in cui, apparentemente, non suc-cede niente. E’ proprio in questi periodi che la collaborazione della stampa locale per tenere viva l’attenzione su temi che non devono essere trattati solo per attualità ci può aiutare a non perdere la strada.

• 10) Sono arrivate le quote (15mila euro) dei Comuni per la ge-stione ordinaria? Se no, perché?Le quote del fondo consortile non sono state versate dalle Amministrazioni comunali. Per quanto riguarda il perché, debbo dire che per spiegarlo ai lettori dovrei prima spiegarlo a me stesso.

• 11) Come mai nelle zone di ormeggio esistono anche corpi morti abusivi (non rovinano la Posidonia?) e altrettante decine di natanti che vi sono ormeggiati illegalmente?Un corpo morto, che sia abusivo o legale, risparmia al fondale l’impatto dell’ancoraggio, quindi la presenza di corpi morti in zone di fondali sensibili non è di per sé un fatto negativo, soprattutto se collocati da anni. La problematica piuttosto è di tipo legale, amministrativo e, se la cosa è mal fatta, estetico.

RICCARDO STRADA, DIRETTORE DELL’AMP RISPONDE ALLE NOSTRE 11 DOMANDE

9Settembre 2009 | N°5 |

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Stabilire le proporzioni di una pre-sunta crisi economica è impresa di per sé ardua, se si considerano le forti oscillazioni del mercato globale, per molti in caduta libera per altri in continua ripresa. L’indagine diviene ancor più complessa se ad essere pre-sa in esame è una realtà come quel-la ischitana, ed in particolare il suo budello più schizofrenico e contrad-dittorio: Forio. Siamo andati un po’ a zonzo per tastare il polso dell’eterno ammalato, in cerca di dati concreti che ci aiutassero a misurare lo stato dell’economia foriana. Si sa, la gen-te da queste parti sfugge persino a se

stessa. Si accartoccia, ma senza mai cadere nella protervia del mutismo. Bastano pochi input per dare il via a dichiarazioni-fiume che assoggetta-no le poche verità all’instabilità dei venti. Tuttavia, a guardar bene fra le righe, si scorge un quadro abbastanza preciso: negli ultimi due anni il calo delle presenze sarebbe stato del 15-20%, dunque con un margine d’erro-re non superiore al 5%. Mesi peggiori, giugno e luglio. Il li-torale più colpito da questo abbassa-mento delle presenze sarebbe quello di San Francesco, mentre le spiagge di Citara e della Chiaia sarebbero riu-

scite a conservare grosso modo i loro standard abituali. Nessuno dei lidi presenti nelle zone esaminate è do-vuto intervenire in maniera sensibile sulla prezzatura: a Citara, oggi come in tutto il 2008, si va dai 20 ai 25 euro per ombrellone, sdraio e pochi altri servizi, a San Francesco dai 20 ai 22, mentre alla Chiaia lo stabilimento più grande si assesta su un ‘18 politico’ (e in questo caso il costo delle prime file varierebbe a seconda della ‘fa-miliarità’ del cliente). Da registrare, sulla spiaggia più popolare di Forio, una serie di servizi quali l’acquagym, l’animazione e l’intrattenimento mu-sicale che sembrerebbero auspicare una mutazione dei piani turistici, in previsione di un’offerta meno seden-taria e più globalizzante. Ma è pro-prio qui che cominciano a svelarsi i reali contorni della crisi, o di quello che con tutta probabilità è da definir-si come un processo di adeguamento, se non addirittura di crescita – re-stando fedeli al senso greco del ter-mine crisi. Il turismo sta rapidamente cambiando pelle. Questo è il punto. Il calo di cui sopra sarebbe solo una delle facce di una trasformazione molto più vasta e profonda. A Citara ci parlano di un livellamento verso l’alto della clientela. Di una presenza sempre minore di “forcellesi”, di uno zoccolo duro di clientela affezionata a cui si aggiungerebbe il nuovo turi-smo nazionale, basato sul low cost e sul last minute. Giocoforza, la Napoli dei Quartieri ha mutato radicalmente il proprio spirito vacanziero: venuta a cadere la villeggiatura mensile, ne-cessità esistenziale a cui proprio non si poteva rinunciare, si è dovuto estre-mizzare il concetto di low cost in un mordi e fuggi da ‘lunedì in albis’. Chi si adegua al cambiamento non soffre

SUL FILO DEL RASOIOstoria di ordinaria crisi a ForioI negozianti si lamentano. i politici tacciono. Gli albergatori continuano ad arricchirsi. Ma qualcosa, in fondo in fondo, sta cambiando?

di Eduardo Cocciardo [email protected]

eccessivamente la crisi, anzi, la con-verte nel suo naturale prosieguo: la crescita, appunto. Ma chi non ce la fa, rischia di dover legare la propria attività turistica alla sopravvivenza dell’immortale avvocato che arringa sulla battigia.Se lidi ed alberghi hanno dovuto assecondare le nuove esigenze di mercato, negozi, bar, pub e ristoranti sembrano reggersi su vere e proprie ondate casuali. Qui la crisi minaccia di restare davvero tale. La giungla del low cost offre, infatti, pacchetti alberghieri esaustivi e diversificati che costringono la clientela a rima-nervi rigidamente ancorata, riducen-do al minimo indispensabile le spese non previste nel budget di partenza. Non a caso il settore più a rischio sembra essere quello dei souvenir e dei prodotti tipici – per non parlare dell’abbigliamento, che versa in con-dizioni davvero disperate. Come venirne a capo? Innanzitutto, livel-lando i prezzi verso il basso, spesso a scapito della qualità. E poi tramando compromessi col mercato. Si delinea così uno strano fenomeno che svele-rebbe, a chi voglia arrischiarsi in uno sguardo lungimirante, uno sviluppo futuribile. Parte del commercio co-mincia ad aprirsi, molto più che nel passato, al pubblico isolano. Dunque a basare la propria sopravvivenza sul compratore autoctono. Figuria-moci un fiabesco domani in cui le contraddizioni politiche siano state tutte brillantemente risolte e in cui si sia realizzata la piena integrazione della manodopera straniera, ebbene, in quell’Isola Del Sole, la qualità po-trebbe essere riconquistata riparten-do dall’artigianato, che a sua volta garantirebbe al turista una valida al-ternativa alle sterili e fugaci vacanze

alberghiere. La verità è che, fino a quando l’offerta esterna alla clausura alberghiero-termale sarà a sua volta dequalificata e “conveniente”, è chia-ro che la ricchezza rimarrà sempre una prerogativa dei pochi albergatori capaci - costringendo il resto del pa-ese a brancolare nel buio ed a restrin-gere i confini del proprio orticello. Le contraddizioni politiche, già. Quasi tutti i commercianti intervi-stati concordano col dare le maggiori responsabilità della “crisi” all’am-ministrazione comunale, incapace di difendere l’immagine di Forio, di fronteggiare in maniera adeguata il presunto boicottaggio che avrebbe subito il paese sul fronte ecologico, dotandosi ad esempio di un efficien-te ufficio stampa per un più attento filtraggio delle notizie. Altro punto dolente sarebbe la mancata riduzione dei costi dei trasporti, “...Se si pensa che il metro’ del mare – afferma qual-cuno – con 9 euro ti porta al confine con la Calabria, e che una famiglia di quattro persone per venire a Forio deve spendere 120 euro di alisca-fo! Qui si spreme l’arancia fino alla fine... Di questo passo faremo la fine di Portici, con le ville chiuse e abban-donate”. Visioni apocalittiche, cer-to, ma che celano verità innegabili. Perché se non si interviene a fondo, pianificando una crescita reale, alle prossime avvisaglie di mare inquina-to o di blackout la crisi rischierebbe di diventare davvero irrimediabile. Intanto una mezza catastrofe c’è già stata, non visibile al primo sguardo, si potrebbe dire, grazie al tampo-ne del last minute. Eppure, se ci si guarda intorno ci si imbatte in uno dei fenomeni più allarmanti: dove sono finiti i tedeschi? ‘Nada’. Zero quasi assoluto. Forse un certo tipo di turismo aggressivo non fa per loro, forse hanno sofferto più del dovuto l’avvento dell’euro, forse, e più pro-babilmente, non si riconoscono più in un’isola che sta progressivamente perdendo la sua identità originaria. E la sta perdendo per colpa di un’anar-chia crescente che spinge ognuno ad arrabattarsi come può, a vivacchiare nella propria, privata, isoletta felice, ad inventarsi innovazioni che non hanno futuro perché non verranno mai discusse e condivise. Qualcuno mi ha detto: “... Gli stranieri? Prima di tutto bisogna riconoscere che fan-no i lavori che molti ischitani snobba-no. Beh, sì... forse per questo verran-no pure sottopagati, manco fosse una colpa. Ma la maggior parte investe nei paesi d’origine. Mandano i soldi ai familiari. Capisci? Non mettono in circolo niente qua da noi”. Dichiara-zione arguta. Ma mi chiedo: non sia-mo noi i primi a vivere in un circuito ristretto e parentale? E allora… di cosa ci meravigliamo? Mi torna in mente quel grande taglio di spiaggia che prende il nome di Chiaia. I tentativi, lodevoli d’altron-de, che sono stati fatti per rinnovare l’offerta turistica – animazione, mu-sica, acquagym, roba da villaggio, insomma. Il proprietario di un lido mi parla di una cloaca a cielo aperto che darebbe direttamente sulla spiag-gia. Poco prima mi aveva detto che le voci sul mare sporco erano solo delle dicerie, mostrandomi un’ordinanza del sindaco Regine che permetteva la balneazione. Quando mi accenna allo scarico chiarisce subito che il Comu-ne è già stato avvertito, che il guasto sarà riparato con un tubo-tampone. Sic!! Un tubo-tampone. Ecco l’im-magine sintetica dell’assurda realtà nella quale ci tocca vivere. Mentre si ammette l’esistenza di uno sfogo fo-gnario (da riparare!) si affigge un’or-dinanza che tranquillizza i bagnanti in merito alla pulizia delle acque. Si-gnori, ma non era da queste parti che si diceva “Ca nisciuno è fesso”?!

all’indirizzo www.ibravimaestri.it

Visita

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Esclusiva: Intervista al Gatto!

Raccontateci, signor Gatto, com’è iniziata la vostra avven-tura.Per Domenico Di Meglio questa rubrica era molto importante, lo prova il fatto che aveva deciso di collocarla a pagina due - quella in cui negli altri giorni c’era il suo editoriale - il lunedì, quando lui non scriveva e quindi lo vedeva come una sorta di altro edi-toriale.Ma ci sono alcune cose che voi scrivete che sono satira, ad es. il soprannome “Pio President”, assegnato al presidente del Consiglio Comunale.Isidoro Di Meglio è uno di quelli che se la prende di più per i miei pezzi.Signor Gatto, come giudicate l’Amministrazione in carica?Il Gatto è stato molto critico con questa amministrazione fin dall’inizio e non crede che possa combinare molto, perché Giosi Ferrandino, come faceva con Luigi Telese - e come adesso fa con altri assessori - se c’è qualcuno che brilla più di lui, fa in modo che questo non avvenga, teme che la sua figura venga oscurata dalle capacità di qualcun altro. Voi ritenete che in questa Giunta ci sia qualcuno in grado di brillare di più?Più che nella Giunta, ho individuato alcuni consiglieri comunali, due in particolare, di cui purtroppo non posso fare il nome, e che potrebbero sostituire Ferrandino come sindaco.Perché non potete farci i nomi?Perché il Gatto ha contatti con loro e quindi vogliono rimanere anonimi.In nessun caso pensate a Carmine Bernardo come uno di loro…(Ride)A’ Gattoooooo…!!!Bernardo l’ha nominato lei, non io. Però il Gatto ha fatto ‘MIAO’ al nome di Bernardo! E l’altro chi potrebbe essere? …Enzo Ferrandino?Non ho nominato neppure lui (ride di nuovo, anzi miagola…). Perdonatemi Gatto, intendevo dire Enzino il Gelataio!Non ho detto Enzino il Gelataio! Anche nelle file dell’opposi-zione c’è qualcuno che potrebbe rivestire questo ruolo. Sta ac-cadendo che i dissidenti nella maggioranza sono tanti, ad oggi le deleghe non sono state assegnate e quando accadrà la guerra sarà ancor più cruenta, perché sarà la ‘guerra degli scontenti’. In questo momento la macchina amministrativa è bloccata e occor-re che le forze sane della maggioranza - perché ce ne sono, e non mi riferisco solo ai due consiglieri, sono molte di più - insieme a quelle dell’opposizione, esprimano fin da ora il nome di un altro candidato a sindaco. Il Gatto avrebbe potuto essere un buon elemento nella co-spirazione dei 7+3 che, all’ultimo consiglio comunale, voleva quanto meno spaventare il Sindaco!Il Gatto è una costola dell’opposizione e con essa collabora atti-vamente.Allora, posti i 7 dell’opposizione che conosciamo, Enzino avrebbe potuto preparare un gelato al curaro per il Sinda-co?E chi lo sa? Enzino sembra molto introverso. L’ultima persona dalla quale Peppino Brandi si aspettava la firma della sfiducia era lui, perché avevano ottimi rapporti.Della serie: “Giosi guardati la pelle”!!!

Lo stesso Montagna, che ha cambiato schieramento una volta, chissà che non lo faccia di nuovo… Lo sa cos’ha fatto Monta-gna? Lui è in maggioranza per un’operazione del Pio President (e quando il Pio President sente questo si arrabbia moltissimo!). A maggio 2008 Montagna ha fatto delle riunioni perché voleva che tutti i consiglieri di opposizione passassero in maggioranza, in modo da non fare lui la figura del voltagabbana. Spiegatevi meglio.C’erano delle trame per escludere dalla maggioranza gli uomini di riferimento di Boccanfuso e Telese e per imbarcare i sette con-siglieri di opposizione dato che, dopo la cacciata di Telese, il Sin-daco voleva essere sicuro di conservare la maggioranza, perché lei sa che quando si arriva a una maggioranza a 10-11 consiglieri, cioè quasi alla parità, non è difficile che si mettano insieme le un-dici firme necessarie a sfiduciare il sindaco, basta che qualcuno della maggioranza sia scontento per qualcosa…Parliamo del vicesindaco.Il Vicesindaco ‘inutile’, prego, o vicesindaco ‘alle salsicciate’! Secondo il Gatto questo Vicesindaco non ha più alcun potere, non ha più né artigli, né canini...Lui è uno di quelli che al Sindaco dice sempre sì. Una volta batte-va i pugni, in senso figurato… anche se un consigliere di maggio-ranza mi ha riferito che avrebbe detto, sempre in senso figurato, che ‘prendeva anche la sedia in mano’. Lui dice sempre di sì a Giosi Ferrandino perché è l’unico modo che ha per conservare il potere e per galleggiare ancora politicamente, visto che essendo-si dimesso da consigliere, se non fa più il vicesindaco va fuori.Eppure Fratellanza e Lavoro dà l’impressione di essere il gruppo politicamente più attivo…Direi più ripagato, in questo momento. Da quel che si vocifera, infatti, Fratellanza e Lavoro dovrebbe fare man bassa di deleghe e prendere le più appetibili come quelle al patrimonio, al suolo pubblico. Anche il gruppo di Salvatore Mazzella vorrebbe la delega al patrimonio.Sì, ma anche il vicesindaco amministrativamente ‘incapace’. Gatto, vi aspettavate che dopo l’ultima crisi il solo ad essere immediatamente riconfermato e per di più nella funzione di vicesindaco sarebbe stato proprio Boccanfuso?Solo al 50%, del resto non immaginavo che il Sindaco non accon-tentasse il Pio President, perché tutti sanno che il vicesindaco lo è ‘per investitura divina’, infatti il Pio President è il gran burat-tinaio di questa Amministrazione, Giosi Ferrandino non fa nul-la senza consultare prima Isidoro Di Meglio, fra loro c’è questa simbiosi amministrativa. Quest’alleanza di cui voi parlate fra Boccanfuso ed il Pio Pre-sident è inedita, sembrano la ‘strana coppia’…Boccanfuso ha preso coscienza che non riuscirà mai ad essere al-tro che vicesindaco. Si accontenta e il Pio President gli garantisce che possa conservare questo ruolo, anche perché voci insistenti dicono che, quando Ferrandino riuscirà a trovare uno scranno più importante, il Pio President farà il sindaco.Quindi il secondo consigliere di maggioranza che potrebbe fare il sindaco, è proprio il Pio President?No! Lui è l’ultimo che deve diventare sindaco, perché è l’espres-sione di una famiglia di albergatori, e in genere il Gatto è contra-rio a tutti gli albergatori in politica. Il Gatto ha rizzato il pelo a questa domanda: ma anche il Sin-

daco è un albergatore!E il Gatto è contrario a tutti gli albergatori…Posso aggiungere che io sono contrario anche ai medici in politica (vedi i sindaci Regine, D’Ambrosio, Buono), fanno danni quasi quanto gli albergatori: anzi farei una norma che vieti la loro partecipazione alla politica. Ma torniamo a noi: perché Enzino il Gelataio è così imbronciato?Io raccolgo le voci del palazzo dei veleni e, da un anno a questa parte, c’è stata forte rivalità fra lui e Boccanfuso per la gestione della delega al traffico. Non dimentichiamo che per la chiusura totale del traffico ‘al Platano’ la scorsa estate fu al centro di aspre polemiche. Se le è anche meritate, in parte…Certamente, ma quella era anche la volontà del Sindaco e lui si è preso fucilate che erano per Giosi Ferrandino.Ma la delega al traffico ce l’ha Enzo Ferrandino, quindi per-ché dovrebbe essere scontento?E’ vero, ma si dice che sia Boccanfuso a decidere tutto. Che fine hanno fatto “Pierino & i Consorziati” (Ndr. Il consi-gliere Pierino D’Ambra è stato uno dei fondatori del Consor-zio Ischia Isola, che ha gestito eventi per conto del Comune)?Da quello che si dice, i Consorziati ci avrebbero solo rimesso le penne, infatti dalle determine non sono emersi pagamenti al Consorzio, almeno finora. Al momento, piuttosto, sembra che ci sia un Maestro che fa da ‘asso pigliatutto’.E che fine ha fatto Gerardo De Rosa?Potremmo chiamare “Chi l’ha visto?” anche per lui, come per Bazzoli e Di Vaia.A chi è legato il Maestro?Viene visto spesso alla Corte dei Miracoli, per usare il linguag-gio del Gatto.Non ha nulla a che vedere questa Corte con un tale Pilato?Questa volta abbiamo scritto che Pilato è stato fra i peggiori or-ganizzatori della festa di S. Anna. L’Amministrazione è come un vulcano in calma apparente.A me non sembra così calmo…Sì, sembra sempre che stia lì lì per esplodere ma poi non avviene mai. Anzi il Gatto invita i gruppi di maggioranza dissidenti e i gruppi dell’opposizione ad incontrarsi per esprimere unitaria-mente il nome del nuovo Sindaco e poi firmare la sfiducia a Giosi Ferrandino.Ma poi il Gatto non avrà più niente di cui parlare…!Il Gatto a Ischia avrà sempre qualcosa da dire.Che il Pio President potrebbe candidarsi non lo dice la mag-gioranza, sembra che lo dica Isidoro Di Meglio stesso (anche se a noi - vedi intervista in fondo al giornale - ha fatto dichia-razioni diverse).E’ vero, anzi proprio per questo lui ce l’ha con il Gatto, che porta in evidenza questa sua ambizione e ciò crea fermento nella mag-gioranza.Ma così facendo, dandogli cioè visibilità, il Gatto non lo le-gittima?No, credo che il Gatto lo bruci.Quindi Boccanfuso potrebbe sostenere I. Di Meglio come candidato a sindaco?Sicuramente. Intanto però si parla di una seconda sindacatura di Ferran-dino.

11Settembre 2009 | N°5 |

Nell’ingessato scenario della politica locale, il Gatto è l’unico personaggio capace di farci sì ri-dere, ma anche pensare. La sua funzione, utile e preziosa, è quella di dar voce al popolo silenzioso e spesso imbelle, ma pur sempre malizioso e talvolta cinico. Il Gatto è una sorta di Pasquino moderno che, esattamente come avveniva nella Roma papa-lina, riscatta la rabbia ed i timori della povera gen-te che assiste alle angherie dei potenti, incapace di opporsi.Il Gatto è la ’vox populi’ che esprime voglia di li-bertà, giustizia, uguaglianza. Il Gatto spesso è saggio perché è sempre affamato, selvatico e indo-mito. Da ogni sistema politico emerge in un modo o nell’altro qualcuno che, prima o poi, dà vita ad un ‘Gatto’. E’ per questo che lo abbiamo invitato a miagolare un po’ nella nostra redazione, offrendo-gli una ciotola di latte in cambio di qualche rifles-sione graffiante.Nell’intervista ci rivolgiamo al Gatto dandogli del Voi perché anche lui, come tutti i felini, oltre ad avere sette vite ha molte anime.

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

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Giosi Ferrandino punta ad una poltrona a Roma, non ci è riuscito alle ultime politiche perché non è riuscito a entrare nel listino. Persone della maggioranza mi hanno detto che ha fatto di tutto per entrarci, va detto che è difficile, se non si è almeno occupato un seggio di consigliere provinciale, per es., oppure devi essere molto ricco.Torniamo alla nuova Giunta: ci sarà il settimo assessorato?Se lo assegnerà come si vocifera per il bilancio, lo darà ad un tecnico esterno, così potrà dire di non aver concesso niente a nessuno. Darlo, invece, per es. a Christian Ferrandino avrebbe provocato ulteriori problemi.Secondo il Gatto e secondo il Popolo che il Gatto frequenta, chi andrà a capo delle due partecipate Ischia Risorsa Mare ed Ischia Ambiente?I.R.M. viene usata soprattutto per finanziare le feste, chi ci met-terà come presidente penso che il Sindaco non lo abbia ancora deciso. Ischia Ambiente un anno fa volevano darla a Luigi Telese, ma lui rifiutò, dicendo letteralmente che “nella munnezza non si fa mettere”. Penso che sia la poltrona peggiore, chiunque la oc-cuperà sarà sempre oggetto di critiche perché è una società molto complessa da gestire.Perché dopo aver mandato via Mimmo Di Vaia (NDR. Eletto con i DS di Telese e dimessosi da consigliere proprio per occu-pare la poltrona di presidente di Ischia Ambiente) da Ischia Ambiente, volevano dare quel posto a Telese stesso?Dopo la cacciata di Telese, il Sindaco ha perso anche Ciro Ferran-dino che è passato all’opposizione, mentre ha recuperato Giosuè Mazzella, grazie anche alla mediazione del Pio President. Nella fattispecie si sa che ci fu una ‘famosa cena in cantina’, dopo la quale G. Mazzella, che aveva detto a Telese che sarebbe passato all’opposizione anche lui, cambiò idea. Tuttavia, c’era sempre il secco ‘no’ di Ciro Ferrandino e allora si pensò di dare a Telese la poltrona di Ischia Ambiente in sostanza per recuperare Ciro Fer-randino come consigliere, ma l’operazione non ha funzionato.Il Gatto spesso e volentieri gironzola per cene, alla ricerca di rimasugli di cibo…Le notizie delle cene sono quelle che fanno più gola alla gente.E l’ultima di cui ha parlato il Gatto, quella alla Scarrupata di Barano con i gruppi di maggioranza…Non ci è andato quasi nessuno, evidentemente continua ad esser-ci un forte malcontento. Ma la vera fibrillazione ci sarà quando Ferrandino verrà defenestrato e credo che avverrà al quarto anno di sindacatura, sarà un qualcosa di fisiologico perché i consiglie-ri, quando avranno raggiunto l’accordo sul nome del successore a sindaco, firmeranno la sfiducia. Non la firmano adesso perché non hanno ancora l’alternativa a Ferrandino. Oggi, l’alternativa potrebbe essere Isidoro Di Meglio, e pro-babilmente i consiglieri pensano che sia meglio tenersi l’at-tuale sindaco.Appunto.Perché il Pio President ha lasciato l’ex UDEUR con cui era stato eletto?Come dice sempre Telese, Ferrandino “fomenta le guerre delle

bande”, secondo il principio del “divide et impera”.Allora è stato il Sindaco a spingerlo a lasciare il suo partito?Sicuramente è stato lui. Dicono che piuttosto lo abbia fatto per mantenersi sopra le parti quando è diventato Presidente del consiglio comunale.Non ci crede nessuno.Non lo escluderei in un momento di breve crisi spirituale: è in linea con il personaggio. Ma veniamo alle elezioni Provin-ciali.Il Sindaco era convinto di prendere nel comune di Ischia 5.500 voti, per lui i 4000 che ha avuto effettivamente sono stati una batosta. Il PDL ne ha presi 2900: a queste elezioni provincia-li è accaduta una cosa mai verificatasi dal 1995 ad oggi, cioè lo schieramento di centro destra ha totalizzato oltre il 50% dei consensi, mentre quello di centro sinistra si è fermato al 45%. Ciò significa che se si coalizzassero le forze dell’opposizione con alcuni elementi della maggioranza, Ferrandino avrebbe già perso le prossime elezioni comunali.Credo poco a questi calcoli perché le elezioni comunali sono guidate da altri criteri.Non sono d’accordo, quando Brandi era sindaco il centro destra ebbe una batosta alle Provinciali del 2004 e ciò si è poi riflettuto 3 anni dopo alle Comunali, quando il centro sinistra ha vinto. Ripeto, se l’opposizione riuscirà ad amalgamarsi con alcune parti della maggioranza vincerà le elezioni. Da quale cilindro è uscito il nome di Dario Della Vecchia per la presidenza di Ischia Thermal Center?L’ha deciso il Sindaco, è un suo delfino, candidato nella Marghe-rita alle elezioni comunali.Secondo voi va d’accordo con Lello Pilato, incaricato dal Sin-daco di seguire la riapertura delle Terme?Mah, su questo preferisco non rispondere. Lello Pilato è stato il ‘mastro delle Terme’, e, da quel che si dice, voleva persino deci-dere la disposizione delle piante. Comunque, la nomina di Della Vecchia avrebbe suscitato le ire del consigliere Gianluca Trani.Perché?Chiedetelo a lui. Che fine farà Christian Ferrandino?Gli hanno promesso qualcosa nelle partecipate, ma politicamente lui è finito, bruciato. Con i suoi 80 voti Bernardo gli ha consentito di fare l’assessore, mentre lui per Bernardo è stato un accoltella-tore.Giovanni Sorrentino durante un recentissimo C. C. avrebbe sgridato la Segretaria del Sindaco.Sorrentino mi ha detto che lei ha l’abitudine di ridacchiare, in particolare nell’ultimo C. C. mentre lui parlava di un argomen-to serio come l’area marina protetta. In realtà, questo accade da due anni e lui ha perso infine la pazienza. Comunque nessuno della maggioranza l’ha difesa e lei è scappata via, il fatto è che la presenza della segretaria viene vista da molti membri della maggioranza come ingombrante.In passato, il Gatto ha scritto che la segretaria ispirerebbe parte delle decisioni del Sindaco.

Alcuni maggiorenti si sono lamentati che decideva di più la se-gretaria che lui per le delibere da portare in Giunta, mentre i consiglieri di maggioranza si lamentano che è spesso presente alle loro riunioni con il Sindaco.Arriviamo al super architetto Silvano Arcamone. Perché il Sindaco lo mette dappertutto?E’ il suo uomo di fiducia, tuttavia sarà anche una delle ragioni della morte politica di Ferrandino, perché in maggioranza non sopportano più né lui né la segretaria.Allora, la soluzione è mandarli via!Il Sindaco non lo farà. Il Gatto può consigliarglielo: manda via la Segretaria e pro-muovi Arcamone al… ‘reparto-imballaggi’!Forse la Segretaria la caccerà, ma Arcamone no.Perché dovrebbe, Arcamone è bravo nel suo lavoro…Se sentisse come ne parlano a Ischia Ambiente!Probabilmente perché cerca di farli lavorare.Non credo sia questa la ragione.Non abbiamo ancora parlato di Davide Conte, che ha mani-festato anch’egli il desiderio di candidarsi come sindaco: che possibilità ha, secondo il Gatto?E’ sicuramente capace ed intelligente, ma non credo che potrà concretamente aspirare a candidarsi a primo cittadino perché, se pure al momento nel centro destra ischitano è tutto in discussio-ne, tuttavia sta a lui di riuscire ad aggregarsi. Se continuerà a stare da solo, come farà a candidarsi a sindaco? Chi emerge più degli altri fra i consiglieri di opposizione?C’è Ciro Ferrandino che quotidianamente è sui giornali per evi-denziare le manchevolezze di questa Amministrazione ed anche gli altri consiglieri di opposizione. Da settembre, se l’Ammini-strazione non cambierà il Gatto alzerà il tiro.A me non pare che gli esponenti del PDL si muovano più di tanto, li sento parlare molto poco.L’importante è firmare gli atti e loro ne firmano una grossa mole che non pubblicizzano. L’ultimo è stato l’esposto per i debiti fuori bilancio, un vero e proprio atto di accusa al presidente del C. C. per le sue responsabilità in merito. Tra l’altro hanno firmato tutti ma non Davide Conte.Voi, Gatto, sapete che il Sindaco ed il Presidente del C. C. volevano impedire a Ischiacity Network di filmare l’ultimo consiglio comunale; so che si è cercato di fermare anche il Gatto stesso. Cosa pensate di questi tentativi di censura?Il Gatto è stato censurato durante il periodo elettorale, ma è mol-to affezionato al Golfo, tuttavia ha anche avuto proposte alterna-tive, per ora continuerà a stare al Golfo, tuttavia se verrà cacciato continuerà a dare la caccia ai topi altrove.Dovete specificare che il gatto ha sette vite, quindi anche se l’ammazzano una volta, ne ha altre sei a disposizione!

12 | N°5 | Settembre 2009

da sinistra a destra: (1a fila) C. Bernardo, L. Pilato, L. Boccanfuso, E. Ferrandino, (2a fila) L. Bazzoli, L. Telese, L. Di Iorio, G. Ferrandino, (3a fila) P. D’Ambra, I. Di Meglio, S. Arcamone, C. Ferrandino.

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Mentre Ferrandino coltiva inimicizie, si fa strada la candidatura del presidente del consiglio comunale.

GINO DI MEGLIO, COMMISSARIO ISOLANO DELL’UDC: NON CREDIAMO ALLA TESI DEL CAVALLO DI TROIA E CONCEDIAMO UN’APERTURA DI CREDITO

ISIDORO SINDACO, PERCHE’ NO?

di redazione [email protected]

Sembra che Isidoro Di Me-glio abbia deciso di aderire all’UDC, lei come commis-sario del partito, può confer-marlo?I tempi della formalizzazio-ne li ho lasciati decidere a lui, quando ritiene di essere pronto, formalizzeremo con sottoscrizione dell’adesione e poi con l’iscrizione con la tessera. Fino ad ora ha mani-festato gradimento per l’UDC e intenderebbe aderirvi. Per noi rappresen-ta un momen-to di crescita, perché Isidoro Di Meglio è una forza non solo in termi-ni elettorali ma anche di impegno nel sociale e nella politica. Quin-di vedo la cosa positivamente.Comprendo che lei deve mantenere una posizione ufficiale come commissario, tuttavia a me tocca di dire che fino a ieri Di Meglio era molto vicino a Giosi Ferran-dino e lei è invece sul fronte opposto rispetto al Sindaco!Come commissario cittadi-no del partito lo rappresento sull’isola d’Ischia: conosco i ruoli e so rispettarli. Quando mi assumo questa responsabi-lità politica, so mettere da par-te le questioni personali.Ma siamo in un piccolo paese e certe lacerazioni è difficile se non impossibile sanarle.Ferrandino può essermi sim-patico o antipatico sul pia-no personale, ma le vicende personali non devono entrare nelle questioni del partito, so-prattutto quando si assumono delle scelte nell’interesse del paese. Se lui dimostra di es-sere un buon sindaco, se tiene una condotta trasparente, di discontinuità rispetto ai com-portamenti delle precedenti amministrazioni, se sa distac-carsi dalla ricerca del consen-so facile, lo appoggeremo.Perché Isidoro Di Meglio ha deciso di fare questa scelta?Probabilmente perché in que-sti due anni ha visto che l’azio-ne dell’UDC intende dare un contributo alla crescita della comunità. Anche in questa crisi, voluta dal Sindaco, ab-biamo dimostrato abnega-zione verso gli incarichi dati all’UDC, senso di responsabi-lità, capacità di risoluzione dei problemi. Qualcuno maliziosamente pensa che Di Meglio entri per scalzare Carmine Bernardo, a mo’ di cavallo di Troia di Giosi Ferrandino all’interno

del partito di Bernardo, ap-punto. Parto dal presupposto che cre-do nell’uomo, quindi credo nella buona fede fino a prova contraria, (l’ho fatto anche con Giosi quando in prepara-zione delle Comunali 2007 mi diceva che ero io il candidato a sindaco e non lui). Così, verso Isidoro faccio un’apertura di credito: viene dal mondo cat-tolico, cui l’UDC è vicino. Ci

sono persone capaci di rap-portarsi agli altri in ter-mini di sud-ditanza, ma non mi sem-bra il caso di Isidoro, per e s t r a z i o n e f a m i l i a r e , per posizione econom ica , per il credi-to che ha nel

paese, non credo lo si possa considerare “uomo di” o “ca-vallo di Troia”. Lo ritengo un uomo libero e non mi sento in-sidiato dal suo ingresso, sem-mai lusingato perché può dare un contributo alla crescita del partito nel comune di Ischia e nell’ottica dell’allargamento interisolano.Dal presidente Di Meglio di-pendono le sorti economiche di numerosi personaggi po-litici di maggioranza ed op-posizione del C. C. di Ischia. Può essere libera una perso-na che ha questi legami?Semmai sono gli altri che sono legati a lui, ma lui è libero pro-prio per la condizione sociale ed economica in cui si trova e per la professione che svolge. Secondo me qualsiasi cosa farà sarà sempre con-dizionata da un giro di danaro, che non dovrebbe esserci.Questo pro-blema se lo deve porre chi si ritrova, per es., ad essere dipendente di un suo avver-sario politico. Altra lettu-ra di questa scelta fatta da Di Meglio, è che voglia farsi largo a spallate, dan-do ulteriore forza all’UDC e prendendo a sua volta una forza tale che gli consenta di giungere là dove non ha mai nascosto di voler arrivare: alla candidatura a sindaco.E perché no, se dimostra di averne le qualità? Ha i titoli,

non ha bisogno della politica per vivere, ha una professione che svolge con dignità. Dico già da adesso che potrebbe es-sere un buon candidato. Lei pensa che la politica di low cost della Dimhotels sia giusta per quest’isola?La mia è una visione da li-bero professionista e non da imprenditore, credo che il low cost non faccia bene all’isola, ma per rilanciare un turismo di qualità si deve dare qualità, la concorrenza degli altri paesi è spietata, per essere a nostra volta concorrenziali dobbiamo innalzare il livello. Penso che Ischia potrebbe essere la Du-bai del Mediterraneo: cono-sco tutte le isole del Tirreno, nessuna è bella come Ischia e da politici dobbiamo lavorare per preservare e migliorare il nostro ambiente, ed è naturale che se miglioriamo la qualità la vendita alberghiera low cost

deve sparire. E la famiglia Di Meglio è portatrice proprio di questa visione del turismo. Non è in tal senso imbarazzante ave-re una persona come Isidoro nel partito?La famiglia Di Meglio fa una politica di sopravvivenza ri-spetto alla concorrenza, per-

ché si sono resi conto che il prodotto Ischia è così scaduto che il turista di un certo livello va altrove, mentre loro cercano di i nte rce t t a re il turista che ha minori di-s p o n i b i l i t à economiche e quindi accet-ta anche un luogo scaduto se proposto ad un prezzo

che invoglia. Il mio partito ha acquisito un presidente di C. C. che farà parte di un gruppo in cui si è abituati al confron-to, le scelte politiche si fanno insieme, non necessariamente prevarranno le idee di Isidoro Di Meglio riguardo le poli-tiche per lo sviluppo del Co-

mune e dell’isola. Questa è la democrazia. E poi credo che alla famiglia Di Meglio fareb-be piacere avere una clientela più elevata, ma l’isola si deve adeguare per accogliere que-sto tipo di turismo, altrimenti non ci verrà mai.L’ingresso di Isidoro Di Meglio nell’UDC può rime-scolare le carte rispetto alle deleghe da assegnare agli assessori?Abbiamo incontrato il Sinda-co e gli abbiamo detto che non ci interessa la spartizione dei posti, i nostri obiettivi sono capire come si intende risana-re l’Ente, cioè le partecipate ed il bilancio; pretendiamo, inoltre, un documento politi-co-programmatico sottoscrit-to da tutte le forze che sosten-gono l’attuale maggioranza, per tracciare le linee guida che diano l’indirizzo da segui-re per i prossimi anni (NDR.

Il documento prodotto è pub-blicato e commentato in altra pagina di questo numero). Poi all’UDC possono essere date o meno deleghe, a noi interessa come si governa, vale a dire secondo i principi di traspa-renza, buona amministrazio-ne, discontinuità rispetto ad una linea politica che ha pre-ferito la clientela per la ricerca del facile consenso, alla buona amministrazione. Poste que-ste basi, solo dopo vengono i discorsi per la spartizione delle deleghe: è logico che l’UDC oggi si arricchisce di un nuovo elemento di prestigio che è Isidoro Di Meglio e quin-di, laddove si vanno a distri-buire gli inca-richi, si dovrà tener conto del contributo che l’UDC ha dato, sia in termini di lavoro che di forza politica, essendo il secondo partito della coali-zione.Proprio il presidente del C. C. è stato denunciato dall’opposizione per non

aver presentato in C. C. un importante documento che riguarda i debiti fuori bilan-cio.Il Presidente deve portare all’attenzione del C. C. i do-cumenti che gli vengono pre-sentati dai consiglieri, se qual-cuno ha occultato lo ha fatto anche a danno dello stesso Isidoro Di Meglio.Lei crede alla buona fede del presidente Di Meglio?Sì, ci credo. Come mai in questa fase il Sindaco appare politicamen-te indebolito?Dopo le elezioni provinciali, Giosi Ferrandino sta pagando le sue cambiali elettorali: infat-ti, il PD praticamente ha dieci assessori, perché ogni consi-gliere ha una delega. Quella candidatura è stata il suo ‘de profundis’, se fosse stato intel-ligente non si sarebbe candida-to e avrebbe continuato a fare

il Sindaco costruendo il suo futuro, magari in Regione o al Parlamento. Invece, ha scelto di candidarsi, creando ten-sioni, inimicizie, liti, ha fatto una campagna elettorale con cui ha svuotato il suo partito, perché i voti li ha presi lui, non glieli ha portati il partito. Torniamo a Isidoro Di Me-glio: i suoi passaggi attraver-so UDEUR e indipendente fanno pensare che abbia ben pochi ideali, lui come altri

sembra che usino i par-titi come un autobus dal quale, se la destinazione è diversa da quella de-siderata, si scende e si cambia.Il sindaco Ferrandino è un antesigna-no di questo tipo di con-dotta, non di-mentichi che

tre anni e mezzo fa era il mas-simo esponente di Forza Italia e poi è passato nel PD.Christian Ferrandino è uno di quelli che ha caldeggiato molto l’ingresso di Isidoro Di Meglio, che vedeva come

un modo per riavvicinarsi all’UDC, dopo la rottura con Carmine Bernardo.Christian Ferrandino può rien-trare nell’UDC se sottoscrive le sue dimissioni da consiglie-re comunale nell’eventualità che per effetto di uno slitta-mento, dovuto per es. a in-carichi dati a chi lo precede, dovesse entrare appunto in C. C. Si deve mettere in coda e fare la gavetta. Io sono per il rispetto delle regole, se sto in un partito che candida una certa persona, non posso fare campagna elettorale per il candidato di un altro partito.Anche se questo candidato è il Sindaco che il tuo partito a livello comunale appoggia: è una logica molto perversa.La mia candidatura alle Pro-vinciali non era in contrap-posizione a Ferrandino, tant’è che non ho mai parlato di lui, in nessun contesto, proprio perché era il sindaco soste-nuto dal mio partito. I vertici dell’UDC a Napoli hanno sta-bilito la necessità che nel col-legio Ischia-Procida ci fosse un candidato e non si può giu-stificare il mancato sostegno a quest’ultimo da parte di Chri-stian Ferrandino in nome del suo litigio con Bernardo, que-ste sono questioni che si risol-vono all’interno della sezione. E queste cose gliel’ha dette il commissario provinciale Ciro Alfano.Isidoro Di Meglio ha det-to che adesso si riconosce pienamente nelle posizioni dell’UDC, ma per es. lui ha promosso la riapertura delle Terme Comunali in termini con cui l’UDC è in disaccor-do.Di Meglio ha condiviso la scel-ta di aprire comunque, perché era cosa indispensabile, tanto che noi, quando il Sindaco ci ha chiamato dicendoci che la Giunta andava subito rifatta proprio per riaprire le Terme, come UDC abbiamo accettato la nomina di Pinto ad assesso-re anche senza deleghe. Quel-lo che ci vede in disaccordo è come andare avanti per risa-nare una situazione che certo non è felice.Mi sembrate lusingati ma an-che spiazzati dall’ingresso di Isidoro Di Meglio nell’UDC: è una persona che non vedo omogenea al vostro schiera-mento. Lei mi dice “dobbia-mo risanare il bilancio”, ma proprio l’operazione Ischia Thermal Center è antiecono-mica al massimo.La finanziaria di due anni fa ha imposto la dismissione di tutte le partecipate, l’unica che rimarrà in piedi sarà Ischia Ambiente, perché gestisce un servizio essenziale. Quindi nell’immediato futuro si deve iniziare a pensare a dismettere queste aziende, fra cui I.T.C., che comunque ora incide sul bilancio per un 5%. In gene-rale, dobbiamo evitare che quest’ultimo si aggravi di ul-teriori costi, dovuti per es. alla gestione dei lavori pubblici: tutti gli ‘stop and go’ ai cantie-ri provocano cause di risarci-mento da parte delle ditte che il Comune perde e deve pagare e ciò incide sul bilancio.

Non mi sembra che Isidoro Di Meglio per estrazione fami-liare, posizione eco-nomica e credito che ha nel paese, si possa considerare “uomo di” o “cavallo di Troia”.

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E’ logico che l’UDC si arricchisce di un nuovo elemento di prestigio che è Isidoro Di Meglio e quindi nel-la distribuzione degli incarichi si dovrà te-ner conto del contri-buto che ha dato, sia in termini di lavoro che di forza politica, essendo il secondo partito del-la coalizione.

Christian Fer-randino può rientrare nell’UDC se sottoscri-ve le sue dimissioni da consigliere, nell’even-tualità che per effetto di uno slittamento do-vesse entrare appunto in C. C. Si deve mettere in coda e fare la gavet-ta.

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La politica di bassa cucina dell’amministrazione Ferrandino e la pratica di “riempire le borse” ai consiglieri

LA CRISI DELLA “SPARTENZA”

Parliamo dell’ingresso di Isidoro Di Meglio nell’UDC. Qual-cuno afferma che è un cavallo di Troia contro Carmine Ber-nardo, lei mi dirà che non è così, naturalmente!Con Isidoro Di Meglio più volte ci siamo sentiti e abbiamo trova-to una comunanza di idee, oggi in questa crisi quanto diciamo noi dell’UDC lo trova fermamente convinto. Mentre prima lui non si voleva sbilanciare, oggi la chiusura della crisi nata già prima delle elezioni provinciali, quasi 4 mesi fa, dev’essere fatta su basi programmatiche. A due anni dall’inizio di questa sindacatura si deve dire cosa va fatto per rilanciare l’azione amministrativa, al-trimenti la crisi stessa non si giustifica. Se le sue origini erano nei rapporti con l’UDC, si poteva risolvere in una settimana: Pinto sirti con era dimesso, lo sostituivano e andavano avanti, perché i numeri ce li hanno. Noi possiamo fare proposte, criticare, pungo-lare, ma da soli non possiamo bloccare la sindacatura. Insisto: Isidoro Di Meglio dentro l’UDC, sul medio periodo, non rischia di mettere lei nell’angolo, visto che si tratta di una personalità politica ingombrante e che non si limiterà a fare il gregario?Dipende da come s’intende la politica, se si vuole fare il partito personale, allora è come dice lei.Non mi dica che qui a Ischia non è lei il punto di riferimento dell’UDC!Per far scattare un consigliere comunale servono 500 voti e io una lista di questo peso la faccio, tanto più che il 30% dei voti della lista sono miei, visto che ne ho presi circa 300 su 1000. Ma che senso ha? Il mio scopo non è fare il consigliere, io voglio una lista che riesca ad incidere sulla realtà, non mi chiudo rispetto a nessuno e se uno è più bravo di me è giusto che svolga un ruolo rti con più importante. Quindi lei si mette in gioco rischiando fino in fondo?Non è una questione di rischio, perché non intendo difendere una rendita di posizione. Noi ci siamo candidati sulla base di un im-pegno comune, vale a dire la discontinuità con la gestione Bran-di, altrimenti non avremmo lasciato quella coalizione. Brandi ci aveva dato tutto, con lui ero un plenipotenziario, potevo inter-venire su tutto, ma lui intendeva la politica come ‘riempire le borse’ dei consiglieri comunali. Alcuni di quei consiglieri stanno in questa maggioranza: quindi Giosi Ferrandino ci deve chiarire se è ancora valido il concetto della discontinuità, allora noi ci siamo; se, invece, lui oggi vuole replicare ciò che faceva Brandi allora noi non ci stiamo.Mi sembra che oggi stia accadendo proprio questo, che si stia-no ‘riempiendo le borse’.Ringraziando Iddio noi questi problemi non li abbiamo visto che deleghe (NDR. Si intende ai consiglieri) non ne abbiamo avute. C’è la fila di persone pronte a prendere il vostro posto.E’ vero, ma il Sindaco sa bene che noi non facciamo parte di questa schiera, e per questo l’UDC è un problema, noi non intendiamo l’Amministrazione come la bassa cucina della politica: per carità esiste e la facciamo tutti quanti ma non c’è solo quello!Cosa le fa credere che, da questo momento, avremo invece il ‘grand gourmet’ della politica?Niente, anzi credo che in questo momento non ci saranno grandi cambiamenti e perciò penso che la crisi non si risolva, il fatto è che deve cambiare il metodo.Ma il metodo lo fanno gli uomini: allora vanno cambiati gli uomini?Non voglio fare del falso moralismo, ma servono un’identità am-ministrativa ed obiettivi comuni che mantengano unita la mag-gioranza, altrimenti prima o poi si scoppia.Mi permetta di accantonare i grandi ideali per ragioni un po’ più pragmatiche: perché Isidoro Di Meglio dovrebbe abbrac-ciare l’UDC?Isidoro Di Meglio si sta rendendo conto che il sistema in vigore attualmente ci porterà a fare la fine dell’amministrazione Bran-di - che era il più bravo a ‘fare spartenze’, eppure se ne è andato a casa - e sta facendo di tutto, come del resto noi, per sventare questa possibilità; se poi ci renderemo conto che non è possibile cambiare le cose, dovremo scendere dalla giostra. Abbiamo detto al Sindaco di essere anche disposti ad accettare le attuali condi-zioni, vale a dire un solo assessore per l’UDC, condizione per noi penalizzante, ma solo se lui ci dice su quali linee vuole rilanciare l’amministrazione, a partire da quattro priorità (lavori pubblici, partecipate, contenzioso e bilancio). Se, invece, si opta per una falsa chiusura della crisi, che consista solo nel sostituire Bazzoli con Scannapieco ma che non tocchi i programmi, come si pensa

CARMINE BERNARDO AVVERTE: BEN VENGA DI MEGLIO NELL’UDC MA, SIA CHIARO, ALLE PROSSIME ELEZIONI MI CANDIDO A SINDACO

di Silvia Buchner [email protected]

M a g g i o r m e n t e in passato ho visto la fa-miglia Di Meglio preme-re sull’amministrazione Brandi, ma lui mai.

di risolvere i problemi?!Ma avendo l’UDC un terzo consigliere, con l’ingresso di I. Di Meglio, cambiano gli equilibri numerici!No, perché se pure ho due assessori, a che mi serve se l’Ammi-nistrazione si muove solo per ‘riempire le borse’? Servono gli obiettivi programmatici! Altrimenti continueremo a correre die-tro ai debiti fuori bilancio, imputandoli a chi è venuto prima di noi e chi verrà dopo, invece, dirà che la colpa è nostra. Voglio anche accettare di avere un solo assessore, mortificando il partito rispetto, per es., a Luca Montagna (NDR. Nella nuova Giunta è entrato come assessore Pasquale Scannapieco che fa riferimento appunto al consigliere Montagna, eletto con il PDL e poi passato con la maggioranza): quello che invece non accetto è che non si rilanci l’Amministrazione. Alla fine della crisi, faremo delle valutazioni, è anche possibile che noi stiamo sbagliando e che il loro è il metodo giusto, e a quel punto decideremo se stare alla finestra, se dare il nostro contributo in altro modo, ma siamo con-tro il sistema del ‘riempire le borse’. Come si concilia questo atteggiamento dell’UDC, sempre così attento e critico, con il fatto che ad un recente C. C. l’opposizione ha presentato un documento proprio con-tro il presidente Di Meglio, perché lui non avrebbe por-tato in discussione una serie di debiti fuori bilancio, in qualche modo per aiutare il Sindaco?Il Presidente ha dimostrato che quelle carte, per quanto datate, non erano mai arrivate sul suo tavolo da quello del diret-tore generale, Domenico Pirozzi. Se la “soluzione reale” della crisi non ci sarà, cosa farete?In questo momento non ci prenderemo la responsabilità di far cadere la Giunta (anche se questo è un atto di debolezza), e poi non ne abbiamo neppure la possibilità.Non sono d’accordo, se si iniziano a prendere le firme per sfi-duciare il Sindaco…Ma non è opportuno, e poi voglio verificare prima se ho ragione o mi sbaglio. Sono convinto che si deve concordare un documento scritto fra tutti i partiti di maggioranza (non con il solo Sindaco!), indicare i metodi comportamentali ed amministrativi da tenere (per es. non si fanno le firme sulle fascette delle delibere di giun-ta, senza aver discusso prima le stesse). Che opinione ha della politica della grande concentrazione alberghiera consacrata al turismo low cost?Penso che il nostro sia un modo vecchio di fare turismo, fermo agli anni ’70-’80, terme, lunghi pacchetti, tu-rismo termale della terza età. Se questa imposta-zione non si cambia, si è costretti a fare low cost per rimanere sul mercato. Non sono un esper-to del settore, ma mi sto rendendo conto che il turismo è sempre più una moda: mi spiego, c’è stato il boom dei villaggi, poi di Sharm El Sheik, adesso c’è quello delle crociere, quindi per captare flussi si deve proporre una novità. Se non c’è un retroterra imprenditoriale forte (come quello che sta dietro tutti questi fenomeni turistici che ho menzionato), non si riesce a im-porsi. Noi riusciamo a contenere parzialmente il danno perché siamo a poca distanza da Napoli e ciò consente di riempirci nel fine settimana, e poi campiamo con il low cost e in genere con un’orga-nizzazione molto raffazzonata. Ma il format della Dimhotels da un certo punto di vista è una novità e loro si stanno ingran-dendo.Ma è questa la soluzione univoca alla crisi dell’isola? Io dico di no.Sono d’accordo. Ma allora, non costituisce un problema il fatto che un rappresentante di primo piano della famiglia di albergatori Di Meglio entri nell’UDC?Isidoro Di Meglio segue sul piano legale l’azienda di fa-miglia, ma per es. quando ero direttore di banca lui non è mai stato un interlocutore nelle trattative cui ho assi-stito, fa l’avvocato di tanti fra cui la sua famiglia, ma non sta in politica per quello. Maggiormente in passato ho visto la sua famiglia premere sull’amministrazione Brandi, ma lui mai. Io lo vedo molto più attento ad altre cose, Anzi, se l’obiettivo è esclusivamente di difendere le proprie aziende non si cerca il coinvolgimento politico in prima persona, questo si fa quando si hanno anche altri scopi, credo che oggi quelli di Isidoro siano di svolgere un ruolo importante e di buona amministrazione e ma-gari anche di candidarsi a sindaco. In verità, anche io ho questo obiettivo, anzi dico che alle prossime elezioni comu-

Credo che oggi gli scopi di Isidoro siano di svolgere un ruolo impor-tante e di buona ammini-strazione e magari anche di candidarsi a sindaco.

In verità, anche io ho l’obiettivo di voler fare il sindaco, anzi dico che alle prossime elezioni co-munali il candidato lo esprimerà sicuramente l’UDC.

nali il candidato lo esprimerà sicuramente l’UDC.Perché dice questo?Perché dopo il fallimento del centro destra e poi del centro sini-stra, tocca a noi.Ma in questa possibilità gioca un ruolo il fatto che l’ingresso nell’UDC di Isidoro Di Meglio significa portare al partito il suo pacchetto di voti.Ho sempre sostenuto che per poter esprimere il sindaco dobbia-mo portarci sulla soglia dei 2000 voti: alle precedenti elezioni la Margherita era sui 2200, Forza Italia 1750, e tutti gli altri sui 1100-1200. Quando ne prendi 1100-1200 puoi essere determinan-te per sostenere l’uno o l’altro candidato, ma servono 1800-2000 voti per poter esprimere il sindaco.Ma ci siete a 2000 voti circa?I 1024 voti presi dall’UDC alle ultime Provinciali percentualizzati in pro-porzione al maggior nu-mero di elettori che votano alle Comunali ci portano sui 1300-1400 voti, poi si deve anche tener conto della capacità attrattiva di una lista che nasce forte. In questo momento Isido-ro condivide il nostro con-cetto di buona amministrazione e la nostra impostazione per la soluzione della crisi, questo è ciò che ci accomuna, non il fatto che lui possa fare il sindaco, anche se tutti ne parlano. E’ inamovibile Boccanfuso dal suo posto di vicesindaco?Se passa la nostra linea, vale a dire che il bilancio deve andare al vicesindaco, potrebbe essere messa in discussione, ma non penso che ci siano le condizioni, infatti noi non prenderemo il bilan-cio. Qualcuno dice “Nessuno vuole il bilancio!”: non è vero, noi dell’UDC lo vogliamo, ma vogliamo anche essere messi in con-dizione di farlo funzionare e per riuscirci bisogna stare su uno scranno un po’ più alto di quello degli altri assessori, in modo da avere un ruolo tale che consenta di poter dire ad un assessore - se necessario - certe cose, quindi siamo convinti che il bilancio

senza la funzione di vicesindaco non è gestibile.Ma, a questo punto, se davvero Isidoro Di Me-

glio diventa il terzo consigliere dell’UDC, non è pensabile che voi abbiate sia il presidente del C. C., appunto, che il vicesindaco.Uno degli impegni presi - anche se mi rendo conto che non è stato mantenuto - diceva che andava cri-

stallizzata l’attribuzione delle deleghe al momento elettorale delle Provinciali, quando noi avevamo due

assessori. Ciò proprio per evitare aggregazioni dell’ultim’ora a fini spartitori. Isidoro Di Meglio ha avuto la sua carica appartenendo ad un altro partito, e comunque si stabilì anche che tutti quelli passati dalla opposizione alla maggio-ranza non dovevano avere nulla, mentre Luca Montagna ha un assessore, Pasquale Scanna-pieco, anche se dicono che si tratta di una per-sona del PD, ma nessuno ci crede. Nei mesi passati si è detto ripetutamente che Isidoro Di Meglio era molto vicino al sindaco Ferrandino, mentre in questi gior-ni sembra che abbia criticato l’attuale am-ministrazione. Secondo lei, l’ingresso del primo nell’UDC sta già modificando la si-tuazione?Di Meglio mi ha detto che si sta rendendo conto che i concetti di buona amministrazio-ne vengono subordinati a concetti non etici.

Voglio fare un esempio. Quando si è discusso sulla opportunità o meno di applicare il con-dono ‘semplificato’ nel comune di Ischia, dopo esserci confrontati con un esperto come il pro-

fessor Sebastiano Conte, Isidoro Di Meglio, An-tonio Pinto ed io facemmo una battaglia per non farlo applicare e andammo in minoranza. Trovai

comunque un escamotage per fermare comunque la cosa e quando tutti i sindaci che avevano scelto di seguire il condono ‘semplificato’ ebbero la comuni-cazione giudiziaria tranne Giosi Ferrandino, lui mi chiamò per dirmi che aveva evitato questo proble-

ma proprio grazie alla nostra opposizione. Eppure, è ben possibile che qualcosa gli alberghi

del gruppo Dimhotels debbano sanarla e ciononostante il presidente del C. C. si è opposto all’applicazione del condono

‘semplificato’!Parliamo delle deleghe: si devono dare ai consiglieri co-munali? Io sono contrario.

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Consiglio Comunale prima del “valzer delle poltrone”: il primo a sinistra è Luca Montagna, poi, scavallando Luigi Mattera, è visibile Antonio Piricelli al telefono (ancora nei banchi di opposizione!), al tavolo centrale, Carmine Bernardo e alle sue spalle un perplesso Luciano Bazzoli (seduti al tavolo anche i margheritini Gianluca Trani ed Enzo Ferrandino, oggi in odore di dissidenza), alla de-stra “sopravvive” Luigi Telese, dulcis in fundo, Ciro Ferrandino (nei banchi della maggioranza!), un “sacrificando” Mimmo Di Vaia, il Presidente “turlupinato” Giuseppe Di Meglio ed il presidente “trionfatore” Isidoro Di Meglio

Per quale ragione?Secondo l’ordinamento degli enti locali, il consigliere fa attività di indirizzo e controllo e l’assessore deve attuare gli indirizzi dati dal C. C.: se creiamo confusione e i consiglieri fanno anche gli assessori, non possono essere liberi di realizzare l’attività che la legge richiede loro. Quindi, per diventare assessori, devono dimettersi (NDR. Solo nei Comuni al di sopra dei 16mila abi-tanti, negli altri la legge consente che le due cariche convivano). Quindi, il sistema prevede che i consiglieri eletti esprimano i nomi delle loro persone di riferimento per ricoprire la carica di assessori, e se non lavorano bene si cambiano. Invece, ad Ischia accade che c’è una giunta con venti assessori, più potenti di quel-li ufficiali che sono nominati dal Sindaco che quando lo ritiene può mandarli via; i consiglieri comunali invece, sono loro quelli che mandano a casa il sindaco e, cumulando in sé anche deleghe assessorili, divengono molto forti. Cosa pensa del fatto che le convocazioni della Giunta vengono fatte spesso solo un’ora prima attraverso una telefonata della segretaria?La segretaria la conosco molto poco, in effetti ne ho sentito par-

lare non bene, ma non mi piace giudicare le persone, preferisco occuparmi delle azioni.Ci sono gruppi che fanno richieste ben precise in termini di deleghe. Io non sono d’accordo con questo tipo di atteggiamento, mi sem-bra una vera e propria spartizione. Avere una delega non significa avere campo libero, tanto più che le deleghe connesse fra loro le stanno dando sempre slegate, in gergo ‘spacchettate’ (NDR. Per es. traffico, polizia urbana e trasporti), il che è negativo per-ché crea frizioni fra assessori di rami affini e non consente di individuare con chiarezza un responsabile per le cose che non funzionano.Come esce Fratellanza e Lavoro da questa crisi?Vorrei che non si parlasse di loro come di persone che svolgo-no un certo ruolo perché si sono distaccate da Telese, ma solo per quello che possono dare al paese. So che come noi non sono d’accordo con le deleghe ai consiglieri, ma non so se per ragioni strategiche, cioè per bloccare le mire di qualcuno, o lo pensano come fatto di principio. In realtà, la richiesta di deleghe arriva forte solo dai consiglieri del PD, anche se poi lo stesso Boccan-

fuso nell’ambito del suo assessorato al turismo fa organizzare a Lello Pilato la festa di S. Anna e a Pierino D’Ambra Ischia Jazz, e la sostanza è la stessa. In un certo senso Boccanfuso è pragmatico: finché lo fanno tutti lo fa anche lui.Io non sono di questo avviso. Come consigliere, però, voglio po-ter esercitare il mio ruolo di indirizzo e controllo su tutto, senza tabù. Non dico a Pinto “prendi la delega e poi la gestisco io”, per-ché questo è ipocrita. Allora, a quel punto meglio Enzo Ferrandi-no che dice chiaramente di volerla, però se si avalla questo modo di agire, non si cambia mai il sistema. La conseguenza ultima è che poi, quando si arriva in C. C., nessuno parla perché tutti si gestiscono le proprie deleghe e non fanno il lavoro di consigliere. Nell’ultimo C. C. a stento abbiamo dato una cittadinanza onora-ria (NDR. A Osvaldo Bevilacqua), e come andrà ora che vanno affrontati i problemi della proroga ulteriore del CISI, la questione ATO e tutte le tappe del bilancio? Voglio vedere il Sindaco cosa proporrà su questi temi: a questo punto, infatti, voglio conoscere la sua ricetta e solo dopo dirò la mia, in modo che non s’impadro-nisca della mia idea.

GROLLE DI SAGGEZZA...Ecco le soluzioni. E dire che hanno impiegato giorni a discuterle!...

IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO SOTTOSCRITTO DAI CAPIGRUPPO DI

MAGGIORANZA PER AMMINISTRARE I PROSSIMI MESI!

PUNTI PROGRAMMATICI In data 26 e 27 Agosto 2009, si sono riuniti negli uffici della Presidenza del Consiglio Comunale di Ischia, i capigruppo di maggioranza i quali alla luce delle ultime vicende poli-tico-amministrative hanno ritenuto opportuno stilare alcuni fondamenta-li punti programmatici indispensabili per dare un rilancio all’azione ammi-nistrativa dell’Ente.La doverosa realizzazione in breve e medio termine da parte dell’Ammi-nistrazione di quanto programmato impegna le singole componenti poli-tiche a continuare il percorso ammi-nistrativo intrapreso nel giugno 2007 prevedendone periodiche verifiche sullo stato di attuazione. BILANCIOVista l’attuale situazione del bilancio dell’Ente, fortemente compromesso

dalle eredità del passato, bisogna in-crementare le entrate ponendo a frut-to il patrimonio del comune e proce-dere celermente al rilascio dei titoli in sanatoria richiesti con condono edi-lizio. Ciò al fine di non inasprire la pressione tributaria sui cittadini.I debiti fuori bilancio vanno ricono-sciuti ma allo stesso tempo bisogna individuarne e perseguire le respon-sabilità.PATRIMONIO Occorre valorizzare il patrimonio, previo un accurato censimento dei beni. In particolare, occorre valuta-re la possibilità di procedere, per gli impianti sportivi, ad un bando per la gestione, mentre per gli immobili di proprietà comunale, come gli appar-tamenti (ed altri che non apportano alcuna utilità all’Ente ma solo oneri) procedere alla vendita mediante affi-

damento con bando a società terze del settore.PARTECIPATE Ischia Ambiente: Riassetto organiz-zativo e ristrutturazione aziendale e delle risorse umane, ricorrendo se necessario anche alla messa in liqui-dazione della società.Genesis: Il nodo genesis verrà sciolto previa definizione dei rapporti tra il comune e la Maggioli, incrinati ormai da tempo a causa del mancato mante-nimento degli impegni contrattuali assunti dal socio privato. Successiva-mente si valuterà la possibilità di una risoluzione contrattuale, richieden-do alla Genesis solo la fornitura di servizi di supporto all’ufficio tributi dell’Ente. Ischia Risorsa Mare: verificare, in base alla normativa vigente, la sus-sistenza dei requisiti per il mante-

nimento della società ovvero per la dismissione.CISI - EVIVerificare la possibilità, come per legge, di effettuare da subito il pas-saggio all’ATO delle attività e passi-vità del CISI al fine di non far gravare l’enorme massa debitoria sui comuni consorziati e nelle more del passaggio del servizio, la possibilità di consen-tire esclusivamente la gestione dello stesso ai comuni opportunamente associati.LAVORI PUBBLICI Dare priorità agli interventi per la salvaguardia ambientale e della rete fognaria. Eseguire le opere pubbliche evitando di gravare i bilanci con fi-nanziamenti propri. Seguire accura-tamente le fasi di realizzazione delle opere, in modo da ridurne i tempi, creando meno disagi possibili alla cittadinanza ed evitando l’insorgen-za di debiti fuori bilancio come in passato.CENTRO POLIFUNZIONALEEffettuare con urgenza un bando di manifestazione di interesse per l’uti-lizzo della parte del cespite ancora nella disponibilità del Comune a se-guito dell’imminente trasferimento di una prima parte alla Provincia di Napoli.TERME DI ISCHIA Predisporre le condizioni per avviare il bando pubblico per l’affidamento mediante fitto dell’azienda a società

privata.PERSONALE E DIRIGENTI Riorganizzare l’intero comparto delle risorse umane. Predisporre un piano di assunzioni e avviare una rivalutazione delle professionalità ed individuare ulteriori figure dirigen-ziali, professionali e competenti, che diano un valido supporto all’azione amministrativa.MANUTENZIONE E INTER-VENTI SUL TERRITORIOAffidare all’esterno il servizio della manutenzione. Valorizzare le pinete ed i parchi, anche mediante l’affida-mento degli stessi in concessione.IMPIANTI SPORTIVIValorizzare tutti gli impianti sporti-vi in modo da renderli una ulteriore risorsa per l’Ente, con eventuale pos-sibilità di predisporre un bando per la gestione in concessione. METODOLOGIA DI LAVOROIl Sindaco ed i delegati saranno impe-gnati a perseguire gli obiettivi sinte-ticamente indicati nel presente docu-mento e saranno previste periodiche riunioni di verifica con i capigruppo della maggioranza.Prevedere incontri tra i Capigruppo di Maggioranza e periodici confronti con Assessori e Dirigenti al fine di controllare lo stato di attuazione del-le deleghe e dei compiti specifici loro assegnati.

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UDC, da rimorchiato a rimorchiatore“Mi aggiungo anch’io alla lista dei futuri candidati a sindaco”

DAVIDE CONTE APPARTIENE AD UNA SPECIE ASSAI RARA: E’ TRA I POCHI A NON

AVER MAI CAMBIATO NE’ PARTITO NE’ ALLEANZE

Lei crede che sia possibile che in questo momento Isidoro Di Meglio in qualche modo si allontani dal Sindaco, posto che sta aderendo ad un partito che sostiene sì la mag-gioranza, ma è anche fortemente critico verso l’attuale Amministra-zione?Come ho detto già in passato Isidoro Di Meglio non è una persona che ha bisogno della politica, di conseguen-za questa sua scelta, se ufficializzata, è l’ulteriore conferma, secondo me, del grande disagio che lui vive all’in-terno di questa maggioranza che non produce atti, che va avanti per inerzia, che in due anni ha fatto quattro rimpasti e che da un mese fa pagare alla col-lettività sei asses-sori che non sono in condizione di lavorare perché non hanno ancora ricevuto le deleghe.Come lei sa, il Sindaco dovrebbe as-segnare le deleghe ma non riesce a farlo: alla luce di questo passaggio di Di Meglio nell’UDC la situazio-ne si complica ulteriormente, per-ché naturalmente questo gruppo si rafforza moltissimo.Se il passaggio fosse confermato dovremmo aspettarci un Isidoro Di Meglio allineato a quelle che sono le posizioni critiche dell’UDC nei confronti della maggioranza e, con-temporaneamente, aumentando sen-sibilmente il peso dell’UDC, il Sin-daco non potrà più pensare di trattare l’UDC come un partito ‘a rimorchio’ e anzi dovrà ‘piegarsi’ alle richieste che gli vengono da loro. Cosa che fino a questo momento non è avve-nuta, perché se il Sindaco ha potuto permettersi il lusso di stare un mese e più senza assegnare e deleghe, è dovuto al fatto che probabilmente il peso specifico dell’UDC rispetto a certe richieste non era tenuto in debi-ta considerazione. Se davvero l’UDC arrivasse a vantare un consigliere in più che per giunta è il presidente del C. C., il Sindaco dovrebbe necessa-riamente usare un metro di valutazio-ne diverso.Lei non trova che passare nell’UDC aumenti potere e prestigio di Isido-ro Di Meglio?Credo che oggi in politica, almeno nel-le nostre realtà, il prestigio, il potere, sono situazioni di derivazione esclu-sivamente personale, il partito non dà nessun tipo di vantaggio. L’abbrivio del partito poteva essere importante quando ci si andava a confrontare con l’elettorato in un momento come quello del 2001 o del 2008, cioè con l’onda lunga di Berlusconi, ma nelle competizioni amministrative locali ciò che conta è il candidato. Se c’è un candidato sindaco che ‘tira’, può dare un vantaggio con qualsiasi sim-bolo stia, dimostrazione ne è il fatto

che Giosi Ferrandino, pur essendo un candidato di centro-sinistra in un momento in cui il centro-destra era alle stelle, ha vinto perché, rapporta-to al candidato del centro-destra, era il meglio che il paese potesse offrire. Quindi che Di Meglio passi o meno all’UDC, secondo me non gli fa né guadagnare né perdere consensi, 320 voti aveva, 320 voti avrà.Secondo lei questo ingresso eccel-lente non mette un po’ nell’angolo una sorta di strapotere di Bernar-do nell’UDC?

Io credo che Ber-nardo abbia già di-mostrato di avere un proprio ascendente all’interno del parti-to. Quando Antonio Pinto aveva accettato le deleghe in giunta, quando la Ambrosino aveva detto che non avrebbe mai fatto nulla per far cade-re il Sindaco con il quale era stata eletta,

in quel momento tutti dicevano che Bernardo era stato messo all’angolo. Ed invece non più tardi di una set-timana dopo è arrivato Alfano ad Ischia ed ha perorato di fatto quello che era il ragionamento di Carmine Bernardo, che chiedeva chiarezza in merito al peso specifico dell’UDC. Ho sempre sostenuto che Bernardo sia un’intelligenza distruttiva, è il più grande distruttore di maggioranze che abbiamo avuto nell’isola d’Ischia, però nell’ambito dell’UDC ha anche dimostrato di avere un certo peso specifico, perché evidentemente gli viene riconosciuta una qualche qua-lità, che io onestamente non riesco ad individuare. Quindi Bernardo se-condo me resta dov’è. Del resto è un consigliere comunale, e fino al mo-mento di doversi riconfrontare con l’elettorato resta tale, nessuno lo può muovere da lì. Bernardo appartiene a quella categoria di furbi, o previ-denti, che ha sempre preferito tenersi fuori dai ruoli esecutivi per esercita-re quello che è il peso specifico di un consigliere comunale.Abbiamo però anche visto che chi ha rinunciato alla poltrona di con-sigliere per votarsi con fiducia alla Giunta è rimasto poi senza né l’una, né l’altra: si parla ovviamente di Te-lese.Questo è un prece-dente orribile, che va imputato non al consigliere che ha dato fiducia al Sindaco, ma al Sin-daco che ha tradito la fiducia del con-sigliere comunale. Io le posso dire con cognizione di causa, perché ci sono passato, che nel 2002 non ho fatto un solo giorno da consigliere, perché Brandi mi chiese di entrare in Giunta al suo fianco ed

io accettai perché avevo fiducia nel mio Sindaco e fu una fiducia ben ri-posta dato che, nei momenti più cri-tici quando sono stato additato dalla televisione locale, additato perché alla fine ero quello che sviluppava la maggior mole di lavoro come asses-sore, sono stati in tanti a chiedere a Brandi di mandarmi via. Eppure il Sindaco è stato sempre categorico nel dire pubblicamente e privatamente che ero il terzo degli eletti, che mi ero dimesso da consigliere comunale per lavorare con lui, e che quindi se dove-vo andare a casa io saremmo andati a casa tutti. E questo ragionamento è valso per me come per Antonio Ba-rile e tutti coloro che in quei quattro anni sono stati oggetto di una sorta di ricatto fatto al Sindaco ed al quale questi si è sempre opposto con tutte le sue forze, fino al punto di andarsene a casa con un anno di anticipo. Mi sono meravigliato all’inizio del mandato quando Telese e Boccanfuso si dimi-sero insieme per entrare in Giunta. Dissi: “O questi sono impazziti, con

l’esperienza che hanno, oppure sono talmente sicuri del rapporto con il proprio Sindaco che si fidano cieca-mente”. Comunque stessero le cose,

Telese ne ha pagato le spese, ma non certo per colpa sua, lui si è comportato correttamente, per-ché il Sindaco gli ha chiesto di venire a lavorare in quanto non avrebbe dato deleghe ai consi-glieri. Impegno disatteso, perché oggi ci ritroviamo consiglieri che han-

no pieni poteri, come Lello Pilato ad Ischia Thermal Center e nel settore del turismo, come Piero D’Ambra che coadiuva l’assessore ma di fatto è quello che insieme a Pilato deci-

de tutto ciò che riguarda il turismo, come Enzo Ferrandino per il settore della Polizia Municipale, e contem-poraneamente abbiamo sei assessori che non hanno ancora le deleghe. Sembra che questa crisi in qual-che modo si sia aperta anche per equilibrare questa situazione, per ridimensionare le deleghe ai con-siglieri.Per come è improntato il cammino di questa Amministrazione ciò non avverrà mai. Eppure, un conto è che il Sindaco chieda la collaborazione di un consigliere su un argomento, un altro conto è che da più di un mese continui imperterrito il cammino dei consiglieri comunali nei propri set-tori operativi - che non potrebbero avere per legge ma che di fatto hanno - mentre gli assessori sono chiamati soltanto a ratificare delle decisioni che di fatto provengono dal potere di base.L’entrata di Isidoro Di Meglio nell’UDC mi sembra preparato-ria alla sua candidatura a sindaco in un prossimo futuro. Tuttavia, Carmine Bernardo mi ha già detto molto chiaramente: “Si sappia che nell’UDC anche io pongo la mia candidatura a sindaco”.Ma la candidatura a sindaco è una cosa che non decide nessuno di noi.Detto proprio da lei che ha sempre affermato di voler fare il sindaco…Io da sempre ho detto che o farò il candidato sindaco o la mia esperienza politica locale sarà chiusa, perché sono stato al governo ed all’opposizione mi-noranza, e adesso lo step che mi man-ca a livello locale è la candidatura a sindaco. Ma occorre che si condivida la candidatura e che ci siano le con-

dizioni per sostenerla. Questo vale per tutti, perché Isidoro Di Meglio, così come Carmine Bernardo o Lu-igi Mattera e chiunque oggi possa nutrire la legittima ambizione di fare il candidato sindaco, e mi aggiungo anche io a questa lista, deve fare i conti con due elementi fondamentali, che non sono certamente i partiti, ma l’elettorato e le liste elettorali. L’elet-torato, perché se la gente non ti rico-nosce quel famoso status di essere un candidato-sindaco, si può fare quello che si vuole, la candidatura fallirà ancor prima di nascere. Per quanto riguarda le liste elettorali, mettere in-sieme le liste significa avere ‘in pri-mis’ credibilità presso l’elettorato, se si hanno due o tre liste a sostegno ben fatte, a quel punto si diventa un com-petitor credibile. Ma già fare una lista le assicuro che è un’impresa titanica perché, come ama dire Peppe Bran-

di, quando sei arrivato a diciassette te ne mancano tre, poi ne vengono meno due, e si ritorna a quindici…è un saliscendi per cui alla fine si è sempre costretti a mettere qualche riempitivo per arrivare a venti. Tor-nando a Isidoro Di Meglio, non credo che, se davvero vuole candidarsi a sindaco, abbia un vantaggio andando nell’UDC, perché lì ci sono già dei concorrenti piuttosto forti. Le faccio un’ultima domanda. Sia-mo passati dal vuoto della politica alla politica del vuoto, la sensazio-ne è questa, in particolare qui ad Ischia.È una bella affermazione, sembra un gioco di parole ma di fatto non lo è, capisco cosa intende. Io stesso cre-do di aver vissuto un’esperienza di quattro anni di maggioranza in cui ero una parte più che attiva in ammi-nistrazione, e dopo quei quattro anni sono perfettamente consapevole delle cose positive che abbiamo fatto, che sono sicuramente maggiori di quelle negative, al pari di come sono consa-pevole di tanti errori che non vanno ripetuti, e parlo di errori personali, così come di errori di tutta la squadra. Questo ragionamento è avvalorato dal fatto che Ischia sta attraversando un momento molto delicato, è inutile nasconderlo, ne abbiamo parlato più volte. Per affrontare questo momen-

to delicato servono scelte molto corag-giose ed il coraggio di queste decisioni giocoforza passa per la cosiddetta impopolarità. Oggi un sindaco valido, un amministratore valido deve avere il coraggio di es-sere impopolare,

altrimenti si cade in quella politica del vuoto di cui lei parla. Giosi Fer-randino, per fare un esempio molto

pratico, ha preferito stravincere le elezioni mettendo insieme alghe e pesci, ed alla fine, quando ha prova-to a cucinare questa splendida zuppa di pesce, si è reso conto che non tutti gli ingredienti potevano contribuire in maniera valida, concreta e fatti-va a quella che era la sua ricetta. Si è trovato a doversi dimettere dopo neanche due mesi di amministra-zione, si è trovato a dover effettuare due azzeramenti e quattro rimpasti di giunta, a cambiare tre vicesindaci escludendo definitivamente dalla sua maggioranza il vicesindaco iniziale, che era un consigliere comunale re-golarmente eletto. Qual è il risultato per il paese? Zero. Il paese si aspetta-va da Giosi Ferrandino grandi novità, grandi miglioramenti, era la speranza dell’elettorato, alla fine la speranza è diventata un’assoluta delusione.

Credo che oggi in politica, almeno nelle no-stre realtà, il prestigio, il potere, sono situazioni di derivazione esclusivamen-te personale, il partito non dà nessun tipo di vantag-gio.

Carmine Bernardo appartiene a quella cate-goria di furbi, o previdenti, che ha sempre preferito tenersi fuori dai ruoli ese-cutivi per esercitare quel-lo che è il peso specifico di un consigliere comunale.

Oggi un sindaco valido, un amministratore valido deve avere il corag-gio di essere impopolare, altrimenti si cade in quella politica del vuoto di cui lei parla.

di redazione [email protected]

Page 17: I Bravi Maestri N° 5

Tra Giosi e Isidoroè una sfida 50/50Christian Ferrandino: “L’ingresso di Isidoro Di Meglio nell’UDC è una condizione utile ma non sufficiente affinché ritorni anch’io

di redazione [email protected]

Nell’intervista che facemmo qualche tempo fa lei accennò ad un incontro che Isidoro Di Meglio aveva avuto con i vertici dell’UDC fi-nalizzato ad un suo ingresso nel partito, poi sembrava che si fosse concluso tutto con un nulla di fatto e, invece, in questi giorni si dice che effettivamente entrerà nell’UDC. Ho parlato sia con Gino Di Meglio che con Car-mine Bernardo e mi dicono che a settembre si dovrebbe ufficializzare il passaggio. Nelle ultime ore ancora qualcuno ha però smenti-to. Vorrei il suo parere su questa storia.Avendo fatto politica attiva con l’UDC per molti anni, so come si muovono le cose all’interno di quel gruppo e posso dire che se Isidoro Di Me-glio entrasse realmente, rafforzerebbe il partito. Tuttavia, penso che sia funzionale se l’UDC resta all’interno dell’amministrazione, mentre nel momento in cui dovesse assumere posizioni differenti non penso che ci siano le condizioni per l’ingresso del presidente del C. C. nel partito.Lei cosa intende per posi-zioni differenti?Mi riferisco al caso in cui l’UDC dovesse porsi di nuo-vo criticamente nei confronti dell’Amministrazione, con voti tecnici, appoggi esterni o altro, o addirittura si ipotiz-zasse l’allontanamento dalla maggioranza: tutto ciò, infat-ti, penso non sia compatibile con la posizione di Di Meglio, che è omogenea a quella dell’Amministrazione.In effetti la lettura di questo ventilato in-gresso di Di Meglio nell’UDC potrebbe esse-re duplice. Prima ipotesi: mettere Carmine Bernardo in un angolo e spianare la strada all’ingresso nel partito di Giosi Ferrandino. Seconda ipotesi: Di Meglio fa questa scelta per rafforzare solo se stesso, per avvantag-giarsi di un partito che ha bisogno di essere rafforzato e con la sua presenza acquisirebbe decisamente un maggior prestigio, per poi successivamente rivoltarsi contro Giosi Fer-randino e ‘fargli le scarpe’, in questo caso potrebbe aspirare, un domani, a candidarsi come sindaco. Lei quale delle ipotesi ritiene più probabile?Non condivido nessuna delle ipotesi, perché si tratta di progetti a lungo termine che poi a volte si scontrano con la realtà e la quotidianità delle cose. Può darsi che l’ingresso di Isidoro Di Meglio nell’UDC gli serva per tornare a fare politica all’interno di un partito, cosa che oggi gli manca, perché riveste un ruolo istituzionale. Certo aderire ad un partito può agevolare il di-segno di un progetto di candidatura a sindaco e se fosse vero non ci sarebbe nulla di strano rispetto alla strategia eventualmente adottata.Beh, tutti sappiamo che Isidoro Di Meglio questa ambizione di voler fare il sindaco ce l’ha, è risaputo nel paese.Con Di Meglio ho un ottimo rapporto di ami-cizia, oltre che un rapporto politico perché fac-ciamo parte della stessa maggioranza, ma di questa eventualità non so niente. Mi ha sempre parlato del ruolo che riveste, ossia di presidente del consiglio comunale, di candidatura a sinda-co non abbiamo mai parlato, anche perché sa-rebbe una ipotesi da qui a circa tre anni.Sempre che Ferrandino regga fino alla fine del mandato, perché con il problema che non riesce a rilasciare le deleghe la situazione si è aggravata. E questa ipotesi ventilata di Di Meglio in UDC complica il rilascio delle deleghe perché cambia gli equilibri all’in-

Di Meglio non è com-patibile con l’UDC o qualsia-si altro gruppo che prenda le distanze dall’Amministra-zione in quanto ne è parte integrante e la rappresenta anche con un ruolo di so-stanza.

Non sono convinto che Isidoro Di Meglio entri nell’UDC adesso.

Non è matematico che se Isidoro Di Meglio en-tra nell’UDC debba tornare anche io nel partito.

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17Settembre 2009 | N°5 |

terno dei gruppi di maggioranza. Una cosa è l’UDC rappresentato solamente da Ambrosi-no e Bernardo come consiglieri e Pinto come assessore, ed una cosa è l’UDC con un altro consigliere, che tra l’altro è presidente del C. C.: è chiaro che in questa seconda ipotesi l’UDC si rafforza molto.Sono d’accordo con quello che dice. Io però “cambiare gli equilibri” lo intendo come “avere degli spazi differen-ti”, non “essere determinanti nella misura in cui ci si va a chiudere nella stanza del Sindaco a chiedere qualche cosa”. Finora non penso che Isidoro Di Meglio come presidente del C. C. e soggetto indipendente abbia avuto problemi a fare poli-tica, quindi non mi sembra tanto un tentativo di rafforzarsi quanto piuttosto una risposta alla proposta di Giosi Ferrandino, che nelle ultime

riunioni di gruppo ha chie-sto meno indipendenti e più appartenenti a gruppi consi-liari, civici o politici. Ed in questo senso non sa-rebbe stato più logico, da amico di Ferrandino, en-trare nel PD?No, perché l’ideologia poli-tica di Di Meglio fu anche espressa all’ultima cena amministrativa dove fu candidato con l’UDEUR, quindi se dovessimo fare un

discorso di affinità e coerenza anche con la sua attività extrapolitica, non mi sembra che ci pos-sa essere una collocazione migliore dell’UDC. Tuttavia non la vedo nell’immediato, magari a settembre se ne può riparlare ma non mi sembra un’operazione che venga fatta a breve per chiu-dere la crisi o per porre condizioni in questo momento. Io non sono convinto che Di Meglio entri nell’UDC adesso.Quindi lei sostiene che se ne sta parlando ma in realtà lui rimanderà questo ingresso?No, io penso che alla fine sono valutazioni poli-tiche più che soggettive, nel senso che senza la chiusura della crisi non verrà fuori la posizione dei vari consiglieri comunali e dei vari grup-pi politici. Oggi secondo me Di Meglio non è compatibile con l’UDC o qualsiasi altro gruppo che prenda le distanze dall’Amministrazione in quanto ne è parte integrante e la rappresenta anche con un ruolo di sostanza. Quindi a crisi chiusa se ne potrà riparlare.Io ho sentito dire che in alcune riunioni con i vari rappresentanti dell’UDC Di Meglio avrebbe criticato apertamente ed in maniera anche abbastanza dura Giosi Ferrandino. Purtroppo non so darle una risposta, perché è da tempo, da quando ho lasciato il partito, che non frequento più la sede dell’UDC. Certo è che se il presidente del C. C., o qualcun altro, in ri-unioni all’interno dei gruppi di maggioranza o dei gruppi dei vari partiti possa avere dei punti critici da sottoporre al sindaco o da contestare, questo fa parte della normale attività dei consi-glieri comunali, quando poi questo si concretiz-zerà in azioni in consiglio comunale forti, allora ciò vorrà dire che Di Meglio avrà preso una po-sizione differente, ma fino ad allora non penso che ci siano dubbi sulla sua collocazione e sulla sua omogeneità all’Amministrazione. Ho dei seri dubbi che utilizzi oggi l’UDC come veicolo per contestare l’operato del sindaco, mi sembra improbabile, piuttosto Di Meglio potrebbe es-sere un trait d’union più forte tra il partito che oggi si era allontanato ed il Sindaco.

Lei condivide la politica del low cost, ossia la politica delle grandi concentrazioni di alber-ghi che gestiscono turismo di massa ed a co-sto basso? E’ una cosa che la convince, crede che questo possa e debba essere il futuro del turismo sull’isola d’Ischia?Non mi sembra che la domanda sia attinente con quello di cui stavamo parlando, posso dar-le la mia opinione non come soggetto politico ma da comune cittadino e consulente del lavo-ro. Condividere o non condividere può essere estremamente soggettivo; oggi ci sono i mercati che scelgono. Oggi il mercato ha premiato un gruppo, la Dimhotels, che aveva poco e nien-te in mano e che poi si è espanso in maniera forte.Imprenditorialmente non c’è dubbio che la loro sia una strategia vincente, però per il fu-turo della politica di Ischia, lei come soggetto che è stato assessore e che fa politica pensa che sia questo il futuro dell’isola e pensa che sia questa la direzione verso la quale dobbia-mo andare?Oggi la realtà è che gli imprenditori fanno del-le scelte rispetto a quelle che possono essere le utenze, e se bisogna captare un mercato che non ha possibilità di andare in un cinque stelle non ci vedo assolutamente niente di male, anzi. A me risulta addirittura che in alcuni alber-

ghi della catena Dimhotels i prezzi non siano poi così low cost, al contrario, si parla di pernottamenti da cento euro a notte. Forse ci saranno una o due strutture dove il livello è differente in bassa stagione.

Dunque la politica del low cost non la identi-fica nella Dimhotels?No, anzi secondo me ci sono altre strutture che la applicano in maniera anche più massiccia, fa-cendo il vero low cost, ossia tagliando i servizi, loro in questo momento hanno dei livelli occu-pazionali che non ha nessuno ad Ischia.Lei è d’accordo che il Sindaco nel definire le deleghe agli assessori ritiri le deleghe dei consiglieri o quantomeno ne diminuisca il peso?Secondo me i consiglie-ri comunali, come prevede la legge, non devono avere deleghe. Se poi ci devono essere degli incarichi di col-laborazione perché il sindaco ne ha necessità su temi speci-fici, in quel caso non ci sarebbe nessun proble-ma, anche perché i carichi di lavoro sono tanti e soprattutto nel momento in cui i consiglieri fanno parte di gruppi politici o di gruppi civici e riescono ad interfacciare con i loro assesso-ri, ci sarà comunque un’attività del consigliere comunale all’interno dell’Amministrazione ben chiara, oltre ai compiti di indirizzo e controllo che hanno, e che sono previsti dalla legge.

Sapendo che lei stesso vedeva l’ingresso di Isi-doro Di Meglio come un’apertura che avreb-be potuto permettere anche a lei un maggior dialogo con i vertici del partito, ho chiesto a Gino Di Meglio quale sarebbe la loro posi-zione qualora lei volesse rientrare in UDC. Mi è stato detto che lei potrebbe rientrare in UDC a condizione però che rinunci preven-tivamente a diventare consigliere in caso di scorrimento.Questo è un falso problema, perché l’ipotesi di scorrimento è totalmente inapplicabile in quan-to la dottoressa Ambrosino è consigliere comu-nale e tale resterà. Facciamo comunque un po’ di fantapolitica: nell’ipotesi in cui il suo posto in C. C. si libe-rasse, ciò avvenisse lei cosa farebbe?Niente, perché sono andato via da un gruppo e non ho intenzione di rientrarci. L’ipotesi di Isi-doro Di Meglio nell’UDC potrebbe portare il partito su una linea più vicina rispetto a quella che io condivido, ma non è matematico che en-tra Di Meglio e quindi rientro anche io.Dunque l’ingresso di Isidoro Di Meglio è una condizione utile ma non sufficiente af-finché lei possa effettivamente riavvicinarsi all’UDC.No, sarebbe una condizione di favore, a me fa-rebbe piacere sul piano politico e personale, ma in questo momento i rapporti con l’UDC sono assolutamente chiusi dal giorno dopo la revoca della Giunta.Nell’ipotesi in cui con Isidoro Di Meglio si dovessero rompere gli equilibri che ci sono adesso e si dovesse andare ad elezioni antici-pate, e sia Giosi Ferrandino che Di Meglio si presentassero su fronti diversi per l’elezione a sindaco, politicamente lei a quale dei due candidati guarderebbe con più interesse?Sarebbe una sfida al 50-50, nonché una sfida molto tirata, sia sotto il profilo dello spessore politico che rappresentano, che sotto il profilo della progettualità, perché Di Meglio nelle bat-taglie che ha portato avanti ha dimostrato di muoversi bene, e lo stesso ha fatto Ferrandino.

Quindi restando sul piano della fantapolitica non ci sa-rebbe nulla di strano ad ave-re due personaggi forti con ambizioni identiche, anche se dubito che ciò possa acca-dere, per due motivi. Primo, perché Ferrandino non andrà a casa prima della scadenza

del mandato, e secondo perché nel momento in cui ci dovesse essere uno scioglimento anticipa-to Giosi Ferrandino preferirebbe altre strade.

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Anche io mi candido a governare il paese nelle pros-sime elezioni. Provengo da una esperienza di trenta anni di politica, ho sempre dato il mio contributo

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Ischia non può permettersi un altro sindaco albergatore

di redazione [email protected]

LUIGI MATTERA: IL FUTURO DI ISCHIA E’ LOW COST E DI MEGLIO LO INCARNA PERFETTAMENTE

Mi diceva di aver parlato con il diretto inte-ressato, cioè Isidoro Di Meglio, del suo venti-lato ingresso nell’UDC.Sì, ci siamo incontrati per caso e gli ho sem-plicemente detto delle cose chiare, che pro-babilmente in questo momento sono le stesse che sta dicendo l’UDC, cioè che c’è una presa di distanze dal Sindaco. Il paese ha bisogno di risultati e fino ad ora Giosi Ferrandino ha fat-to grande fumo ma purtroppo, al di là di qual-

che aiuola, niente sostanza. Anzi, ha fatto cose negative, come la questione Ischia Thermal Center, che lascia un ulteriore debito ai poste-ri, senza garantire alcuna sicurezza; inoltre ha caricato di ulteriori debiti Ischia Risorsa Mare, che sarà la prossima società a fallire; per non parlare di Ischia Ambiente, che in quanto ad ef-ficienza ed a risultati è veramente in difficoltà, considerando che quando siamo entrati in am-ministrazione il commissario prefettizio aveva lasciato la situazione di bilancio in pareggio. Quando ha sostituito - a suo dire per incapacità - Di Vaia con Silvano Arcamone e i suoi fidati, l’azienda ave-va accumulato nei primi sei mesi già 600mila euro di deficit: questo è agli atti del consiglio. Adesso sono 500-600mila euro, tra sei mesi saranno un milione e 200mila, ed io ho il dove-re di intervenire. Insomma qual è il progetto politico? Mentre l’opposizione un progetto politico ce l’ha?Il nostro progetto è molto semplice, ci vuole una pausa di riflessione per capire cosa vo-gliamo fare. Se dobbiamo andare avanti così all’impazzata aggredendo il territorio, nel caos totale, nell’anarchia, senza regole, questo paese lo massacriamo. Piuttosto dobbiamo comincia-re a pensare che i nostri imprenditori debbano fare la loro parte così come noi politici dobbia-mo fare la nostra, dobbiamo chiedere ai nostri imprenditori di far durare la stagione turistica dodici mesi all’anno. Una pubblica amministra-zione ha il dovere di ragionare in questi termini, altrimenti che c’è a fare, a che serve? Che cosa controlla, che cosa programma, che cosa pro-getta? E Ferrandino ha il coraggio di dire a noi che non abbiamo progetti e programmi? E lui cosa ha fatto? Niente. Tappa le buche, sistema i suoi, Arcamone ha tre o quattro incarichi, per il resto tutto va avanti così, nell’inerzia. I suoi sodali sono persone che onestamente non han-no mai brillato per acutezza amministrativa, né tantomeno per finezza politica.Beh, alcuni, non tutti, ci sono anche persone di calibro come Boccanfuso per esempio.

L’ingresso del Presi-dente del consiglio nell’UDC significherebbe poi che que-sto partito dovrebbe concede-re la leadership ad Isidoro Di Meglio, ed io non so, non credo che Bernardo possa condivi-dere così, senza colpo ferire una cosa del genere,

Certo, alcuni. Ma il voto di Boccanfuso e Pinto vale sempre uno, quindi alla fine lo sostengono questi “peones”.Però non è che la giunta Brandi avesse solo menti eccelse.No, io non sto difendendo nessuno. Sto sempli-cemente dicendo che Ferrandino oggi è soste-nuto da un personale politico che non è certa-mente il massimo, nella sostanza. Se pensiamo che ha cominciato immediatamente con due

consiglieri di opposizione che si sono schierati con la maggioranza, dovremmo dire che se lui non avesse avuto quei due consiglieri oggi non sarebbe più il sindaco di Ischia. Ferrandino non riscuote gradimento, ha grande presa perché oggi c’è una difficoltà sociale che lui cavalca, dalla sua posizione dominante sul territorio, e quindi raccoglie anche consensi elettorali.In che senso parla di difficoltà sociali?Difficoltà economiche, c’è una crisi per cui nelle famiglie c’è difficoltà ad arrivare a fine

mese e quindi chi ha il po-tere politico va dalla gente e dice “si fa così”. Quello che raccolgo io potrebbe anche essere solo un dato parziale, perché appartengo all’op-posizione, ma lo dico con tanta serenità, intercettando una vasta gamma dei citta-dini: c’è insoddisfazione e sofferenza, questo Sindaco è già stato bocciato dalla popolazione. In un momento di grande

debolezza per il Sindaco, dovuta anche alle posizioni prese dall’UDC, quando il presi-dente del Consiglio Comunale, espressione di un gruppo sia imprenditoriale che politico forte, fa capire che si sposterà verso l’area UDC, e soprattutto in alcune riunioni parla in termini anche abbastanza severi di quella che è l’opera di Giosi Ferrandino, lo indebo-lisce ulteriormente.Non c’è dubbio, è cominciato il conto alla ro-vescia. In questo momento Isidoro Di Meglio e l’UDC stanno dicendo al Sindaco le stesse cose, stanno dicendo “caro Sindaco, non vogliamo essere coinvolti o travolti dalla tua incapacità amministrativa, non vogliamo essere coinvolti in questo disastro a cui tu stai andando incon-tro”. Stanno prendendo le distanze e stanno dettando tempi e metodi che Giosi Ferrandino non può assolutamente sostenere. È chiaro che ciò significa che sta cominciando la scalata alla sindacatura. L’ingresso del Presidente del con-siglio nell’UDC significherebbe poi che questo partito dovrebbe concedere la leadership ad Isidoro Di Meglio, ed io non so, non credo che Bernardo possa condividere così, senza colpo

ferire una cosa del genere, ma lo stesso Gino Di Meglio non penso che si accontenti di fare il delfino di Isidoro. In questo momento magari tatticamente sono tutti favorevoli all’ingresso, però poi i conti si fanno alla fine.Lei vedrebbe Isidoro Di Meglio come futuro candidato sindaco? Secondo lei ha le carte in regola per poterlo fare?Sicuramente ha le carte in regola per poterlo fare, ma non ritengo che sia il candidato giusto perché appartiene ad una famiglia imprendito-riale, una delle famiglie dominanti sul territorio e quindi in questo momento non è il candidato ideale.Dunque lei è contro l’idea dei sindaci-alber-gatori?No, non sono contro questa idea di principio, ma sono contro l’idea che soprattutto in questa fase politica siano gli imprenditori a dettare le regole.Se vogliamo fare un po’ di fantapolitica o semplicemente guardare al futuro, l’interlo-cutore col quale, alla luce dei fatti degli ulti-mi giorni, vi dovrete confrontare è proprio Isidoro Di Meglio. Di Meglio in questo mo-mento se non l’uomo dell’anno è sicuramente l’uomo della settimana.E questo non è un problema. Ma io dico, secon-do lei il PDL ad Ischia rimane a guardare e si fa imporre il candidato dall’UDC? Deve correre tanta acqua sotto i ponti…!Beh, lei sa che l’UDC è un partito posizionato in modo tale che può collocarsi sia a destra che a sinistra.Non credo che starà a sinistra, perché la natura dell’UDC è quella di stare con chi vince. Io sono felicemente amico di Isidoro Di Meglio, stimo il suo modo di accostarsi alla politica, lo riten-go una persona onesta intellettualmente, con la quale si può ragionare, però tutto il resto è nel divenire delle cose, non nascondendo che anche io mi candido a governare il paese nelle pros-sime elezioni. Provengo da una esperienza di trenta anni di politica, ho sempre dato il mio contributo, ho fatto già un paio di volte il consigliere comunale, negli anni ‘90 e nel 1998 con Telese. Ades-so, a 54 anni, cambia un po’ l’aspettativa e mi impegno per questo, per le cose da fare e per i nostri figli. Spesso ho ceduto il passo, anche a causa del mio lavoro, ad altri che potevano avere più spazio e più tempo, e sono rimasto scottato e umanamente deluso, com’è normale. In politica bisogna impegnarsi in prima persona, individuare obiettivi seri e persone serie e competenti che portano avan-ti un programma e basta. Bisogna cacciare dal tempio quelli che mercanteggiano la politica, perché abbiamo un territorio che ci dà tanto, e noi possiamo dare tanto ancora.Lei aveva proposto una sorta di denuncia alla Corte dei Conti per un problema di debiti fuori bilancio.Esatto, ma non solo io, tutto il PDL; stiamo facendo una revisione tecnica, abbiamo già mandato degli atti e ne manderemo altri.Isidoro Di Meglio mi ha parlato di una discussione con lei a tal proposito.Per un altro motivo. Lui venne in consiglio comunale, e appena si aprì la discussione sui de-biti fuori bilancio disse “Ah scusate, mi è arrivata adesso questa carta dal direttore ge-nerale, ci sono altri 4 milio-ni di debiti fuori bilancio”. Decidemmo di sospendere la questione per permettere di fare il resoconto finale. Quando andammo a prendere le carte sco-primmo che il segretario generale già da aprile aveva av-vertito il Sindaco ed il presidente del C. C. di questo problema.Isidoro Di Meglio però sostiene

che aveva ricevuto questo documento solo poco tempo prima.Sì, sostiene che non gli era stato notificato l’atto e che gli era stato riferito solo in via ufficiosa. Il direttore generale Pirozzi dice cose diverse (NDR. Voci di corridoio suggeriscono addi-rittura di verificare l’autenticità del protocollo ufficiale per valutare l’ipotesi che sia stato alte-rato). Allora il problema è che o il presidente Di Meglio sapeva, ed è stato dunque inadempiente e quindi ci meravigliamo di lui, oppure non lo sapeva ed ha detto una bugia il direttore gene-rale, per cui dovremmo fare un’azione contro quest’ultimo. E per ora siamo fermi a questo.Cosa pensa della politica alberghiera low cost? È stata una grande invenzione di chi l’ha fat-ta; io l’ho sostenuta anche prima delle elezioni, quando facemmo una conferenza al Continen-tal.Ma può essere questo il futuro dell’isola d’Ischia?È solo questo.Nell’immediato siamo d’accordo, ma per un progetto a lunga scadenza lei pensa che sia questa la soluzione?Sì, ci vogliono quattro o cinque alberghi di ca-tegoria superiore, per i turisti più abbienti, ma oggi la maggioranza delle persone si sposta ad una media di 35-40 euro al giorno, al massimo. Noi dobbiamo attrarli, dare buoni servizi essen-ziali, ed un’altra operazione potente da fare è quella sui trasporti marittimi, perché è impen-sabile che oggi per sbarcare ad Ischia con un’au-tomobile di media cilindrata si debbano spen-dere 100-150 euro a viaggio, cioè tanto quanto costa una settimana di vacanza.A questo riguardo proprio i Di Meglio, con altri imprenditori, stavano acquistando un traghetto, a quanto ne so.È una vecchia idea che non è andata come dove-va andare. Non è facile in questo campo, perché

come si ha una idea subito te la affondano, perché ci sono interessi enormi, che non riguardano soltanto la nostra imprenditoria, ma anche altre sfere; oggi siamo diventati subalter-ni, mentre fino al 1990, ed io vivevo quella politi-ca, non lo eravamo, anzi eravamo determinanti sul

piano regionale. Ad esempio, quando ad Ischia si faceva la terza condotta sottomarina, a Fuo-rigrotta si ‘turnava’ con l’acqua, e noi annaffia-vamo i giardini. Però all’epoca avevamo Franco Iacono ed Enzo Mazzella, quindi contavamo. Noi dobbiamo convincerci che dobbiamo con-tare, e non farci la guerra l’uno con l’altro, altri-menti saremo sempre subalterni.

Quindi cosa mi sta dicendo, mandiamo Giosi Ferrandino alla Regione e noi ci

troviamo un altro sindaco?Ma Giosi Ferrandino come ci va alla Regione? Non credo che il PD potrà ancora vincere le elezioni regionali, stando ai dati attuali non c’è proprio speranza.

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19Settembre 2009 | N°5 |

“Gelati” i rapporti tra i consiglieri nel partito del Sindaco.

CARENZA DI LEALTA’ IN MAGGIORANZA, RISORSE OCCULTE INSERITE NEI BILANCI, INCOERENZA E OPPORTUNISMO NELLE SCELTE POLITICHE, VOGLIA DI MOLTI DI CAMBIAR PARTITO. ENZO FERRANDINO CONFESSA LA SUA AMAREZZA.

Qual è lo stato dell’arte di questa ennesima crisi al comune d’Ischia?C’è stata una conferenza di capigruppo con lo scopo di fotografare le ri-spettive posizioni in merito all’amministrazione e in coda, si è deciso di stilare un documento politico per definire la rotta da tenere nel resto della sindacatura.Mi è stato detto che questo documento l’ha fortemente voluto Carmine Bernardo.Così risulta anche a me.Lei condivide il documento?Non abbiamo avuto ancora la stesura definiti-va. Il documento dovrebbe sancire la chiusura della crisi, ma io chiedo si è chiusa o no la crisi politica? Il problema più che di idee politiche mi sembra di carenza di lealtà e solidarietà che si è venuta a generare all’interno della stessa maggioranza.

Secondo me no, anzi si è aperta una crisi nel-la crisi, cui lei sembra che concorrerà. Ag-giungo che nessuna delle persone coinvolte a vario titolo nell’Amministrazione mi ha rila-sciato una dichiarazione conciliatoria, sono stati tutti durissimi. Torniamo al documen-to: la convince?Come tutti di documenti di questo tipo dice ciò che si vuol fare in futuro, ma non spiega e non chiude la crisi. La crisi è nata con la posizione contraria all’approvazione del bilancio di Ischia Risorsa Mare da parte dell’UDC, si trattava di una sfiducia che aveva, secondo me, un sapore più politico che tecnico e che ha avuto come conseguen-za l’uscita di Giuseppe di Meglio dal gruppo del PD. Poi l’UDC e Bernardo han-no bacchettato sulla stampa i comportamenti del Sin-daco durante la campagna elettorale per le Provinciali, ancora sempre Bernardo in C. C. non ha votato il rico-noscimento di alcuni debiti fuori bilancio, imputando all’amministrazione di sper-perare fondi di cui è dotata, ma dimenticando che, qual-che mese prima, quando il dirigente del settore finanziario Bernasconi ci portò al vaglio il bi-lancio di previsione per il 2009, bilancio che in

Che sia finita la “dolce sosta” nel PD?

qualche modo contemplava il taglio di spese su alcuni capitoli, proprio Bernardo criticò la con-dotta del dirigente dicendo che stava generando

delle riserve (cioè dei fondi) occulte, aggiungendo che il livello di spesa per il 2009 doveva rimanere uguale a quello del 2008. Cosa sono le riserve occul-te?All’interno del bilancio di previsione di un ente pub-blico, sovradimensionando

le spese o sottostimando le entrate, si generano delle riserve appunto, che poi si possono utiliz-zare per coprire eventuali accidenti finanziari. In particolare, Bernasconi voleva comprimere spese come quelle per eventi, per ricavare dei fondi di riserva per coprire debiti fuori bilan-cio, provenienti da precedenti esercizi. Quando, qualche mese dopo, i debiti fuori bilancio sono arrivati in C. C. in sede di riequilibrio del bi-

lancio, Bernardo ha votato contro il riconosci-mento e quindi espresse una sfiducia implicita all’Amministrazione. Questa è la ragione della crisi che ha portato all’azzeramento di tutte le deleghe voluto dal Sindaco all’inizio dell’esta-te.Nessuno si fida di Ferrandino, dopo che ha cacciato Telese, e tutti i consiglieri lo ricatta-no, se non dà loro quello che chiedono lo mi-nacciano di farlo cadere. Il Sindaco, da parte sua, impedisce ai gruppi di crescere, in par-ticolare al suo, il PD, che non ha una sezione,

né un segretario. Il deficit di presenza del par-tito è dovuto anche alla bre-ve vita del PD. C’è un pro-blema di crescita nell’ambito dell’area che si riconosce nel PD, perché nell’Ammi-nistrazione c’è chi tende a comprimere quest’area, che è moderata, e che finora ha dimostrato grande senso di responsabilità. La crisi è do-vuta ad una reciproca assen-za di lealtà che più che poli-tica è umana, personale, fino ad assumere posizioni anche incoerenti. Faccio un esem-pio. Sicuramente le hanno

parlato della questione delle deleghe da asse-gnare o no ai consiglieri. C’è un articolo, nello statuto comunale, che contempla la possibilità

che il sindaco riconosca ai consiglieri incarichi di collaborazione in un’attività che dev’essere di controllo ed indirizzo. Lo scorso anno, dopo la chiusura della crisi con Fratellanza e Lavo-ro ed i DS, Ferrandino riconobbe delle deleghe ad alcuni consiglieri (per es. Enzo Ferrandino traffico, Gianluca Trani commercio, P. Migliac-cio suolo pubblico, Isidoro Di Meglio cultura e personale) e ci fu l’approvazione di massima di tutti gli alleati rispetto a questa scelta. Boccanfuso non è d’accordo con la sua delega al traffico.Lo so e posso anche capirlo, in quanto è asses-sore, anche se le sue motivazioni attuali sono incoerenti rispetto alla storia politica di molti se non di tutti quelli che oggi si dichiarano con-trari alle deleghe ai consiglieri. Infatti, Boccan-fuso, nel 1998, fermo restando l’attuale assetto normativo, è stato consigliere delegato al traffico, ricordo che sottoscriveva i permessi ai divieti di circolazione nelle ZTL, quindi Telese le dava. Brandi nel 2002 ha fatto lo stesso, infatti per un certo pe-riodo Bernardo ebbe una dele-ga alle finanze. Ora Lello Pila-to ha gestito di fatto una delega al turismo e adesso la gestisce all’I.T.C., dove con intelligen-za e professionalità ha curato lo start up delle Terme. Il pre-sidente del C. C. è in ulteriore contraddizione, è come se Fini, presidente della Camera, avesse anche un incarico di sottosegretario. Quindi, visto tutto ciò, quest’avversione al rilascio del-le deleghe ai consiglieri non mi convince da un punto di vista politico. Il Sindaco sembrerebbe orientato a continuare a darle e P. Migliaccio, capogruppo in C. C. del PD, ha difeso con forza questa posizione. Io nelle ultime ore sto matu-rando la convinzione che in paradiso a dispetto dei santi non voglio starci, per cui voglio con-frontarmi con gli altri componenti del PD per capire se ancora c’è questa intenzione di ‘sacri-ficarsi e mettersi a disposizione’. Con questa espressione intende che le sue ore nel PD sono contate?Soppeso molto le scelte prima di compierle, quindi quando aderii al PD l’ho fatto con molta consapevolezza, e quindi anche ora voglio tene-re conto di tutte le variabili. Oggi c’è in atto una fase politica scollegata dagli accadimenti locali: ho collaborato con il Sindaco per la costituzione di questo soggetto che ha dei riferimenti nazio-nali, e del gruppo in C. C. che secondo me rap-presenta la chiglia dell’Amministrazione; sono stato contentissimo della candidatura e della vittoria di Giosi Ferrandino alle Provinciali che ha consentito di far crescere il partito e di avere un ulteriore interlocutore in un Ente superiore. Ma ora, dopo due anni di vita amministrativa, ci siamo allontanati dal con-tatto con la base elettora-le, e penso che oggi si deve dedicarsi anche a riprendere maggiormente il dialogo con la gente. Io vengo da una precedente esperienza in una lista civica e mi chiedo se si sentono rappresentati da me ora che sono dentro un par-tito: mi sto ponendo questa domanda, senza volontà di fare danni.Il gruppo del PD è il più numeroso in C. C.: che rapporti ci sono fra voi?All’interno del gruppo del PD, essendo noi ben sei (Enzo Ferrandino, Pasquale Migliac-cio, Gianluca Trani, Vincenzo Zabatta, Giosuè Mazzella e Antonio Pirricelli), con una propria origine ben marcata ed inevitabile che possa na-scere un dibattito, ma attualmente una condivi-sione di obiettivi c’è. Gli altri gruppi sono molto più ridotti ed è più facile trovare univocità: in questo sta il nostro senso di responsabilità. Si sente dire che lei e G. Trani uscite dal PD. E’ un’ipotesi possibile?Tutto può succedere. La mia sensazione è che lei sia già fuori dal PD.Non sono il tipo che cambia la cravatta; ho ab-bracciato questo partito anche nell’ottica di una crescita, ma sento il bisogno di confrontarmi maggiormente con l’elettorato, che non si iden-tifica nel PD. Riavrà la delega al traffico? Sembra che lei vuole lasciare perché non l’avrà.Anche se uno solo dei consiglieri di maggioran-za è contrario a queste deleghe, io rinuncio; se il Sindaco vuole darmela nuovamente l’accetto e

farò del mio meglio. E se le danno una delega di peso minore e ridanno il traffico a Boccanfuso non le cree-rebbe amarezza?Se torna a Boccanfuso sono contento anche per-ché gli riconosco un grande senso di responsa-bilità quando ha avuto occasione di gestirla in passato. Quello delle deleghe ai consiglieri è un pro-blema, a mio parere, perché prendersi una delega mantenendo ben salda la poltrona di consigliere significa che i consiglieri eserci-tano la loro funzione di controllo anche su se stessi, in quanto delegati a certe materie, anche di primo piano, portando al disfaci-mento del sistema che si fonda su una chiara distinzione di ruoli fra Giunta e Consiglio Comunale.

Questa è un’analisi che semplifica troppo le cose. Da 1998 ad oggi questi incarichi di collabora-zione con il sindaco sono stati sempre rilasciati: non capisco cosa oggi rende questa prassi così critica-bile. Secondo me, la nor-mativa penalizza comuni come Ischia (anche per quanto riguarda il premio di maggioranza che da noi è molto risicato), dove im-

pone al consigliere comunale di dare l’indirizzo politico senza poter poi valutare se arriva ad effetto, finisce per svilirne il ruolo. Rivendico il ruolo di controllo sulle determine dei dirigen-ti circa la loro compatibilità con quanto impo-stato nel C. C. Piuttosto, la questione deleghe mi fa pensare al nero del polpo, cioè mi pare tanto un diversivo dalle reali problematiche di questa Amministrazione, che secondo me sono date dal fatto che c’è chi vuole abbandonare il gruppo.Lei conserva piena fiducia nell’operato del sindaco Ferrandino e quindi nel suo ruolo di primo cittadino? Glielo chiedo perché si ha l’impressione che lei sia in una ‘fase di rifles-sione’.“Fiducia” è un grande concetto politico. Con la legge attuale se si vota la sfiducia ad un’Am-ministrazione, si devono indire nuove elezioni, l’attuale panorama ischitano non propone alter-native a questo progetto politico che possano dare migliori risultati: credo che al momento in cui si vota la fiducia si devono fare i conti con questo tipo di ragionamento. Il Sindaco ha capacità politica e quel pizzico di ‘cazzimma’ indispensabile per operare, quella che manca è la solidarietà,perché c’è qualche elemento di questa Ammi-nistrazione che la vede come un autobus, su cui sale pensando già alla fermata successiva a cui

scendere e cerca la motiva-zione per poter scendere, creando scompiglio fra i passeggeri.In questa che a me pare una fase di debolezza po-litica di Giosi Ferrandi-no, il passaggio, ancorché non formalizzato ancora, del presidente del C. C. all’UDC, il partito che critica di più l’Ammini-

strazione pur facendovi parte, non è un ‘col-po basso’ al Sindaco, cui lui sembrava fino a poco tempo fa molto vicino? Tanto più che moltissimi pensano che Isidoro Di Meglio sia un valido candidato a sindaco. Lei condivide il mio ragionamento? C’è un movimento vol-to a dare corpo a questa candidatura?Anche io penso che abbia le carte in regola per candidarsi a sindaco, per come ha gestito la sua carica di presidente del C. C. e per la sua figura umana e professionale: il vero problema è se lui subordina il suo agire a un progetto del genere. L’attuale consiliatura è espressione del voto dei cittadini e dobbiamo amministrare il paese, a prescindere alle singole ambizioni per il futu-ro, anzi finalizzare adesso il nostro agire alle ambizioni future può ritorcersi contro chi di noi lo fa, nel senso che significherebbe far fallire l’attuale progetto amministrativo ed essere pro-tagonisti di un fallimento si ritorce contro noi stessi. Anche perché io penso che questa Am-ministrazione ha i numeri per risolvere i proble-mi annosi che affliggono il Comune, Ferrandi-no ha il piglio per affrontare le cose e portare il risultato a casa e ciò lo rende un ottimo sindaco, il problema è la mancanza di amalgama nel con-testo intorno a lui.

Il problema più che di idee politiche mi sembra la carenza di lealtà e solidarie-tà che si è venuta a generare all’interno della stessa mag-gioranza.

Dopo due anni di vita amministrativa, ci siamo al-lontanati dal contatto con la base elettorale e penso che oggi bisogna dedicarsi an-che a riprendere il dialogo con la gente: mi chiedo se si sente rappresentata da me in quanto membro del PD.

Bernasconi voleva comprimere spese come quelle per gli eventi, per ri-cavare fondi di riserva per coprire debiti fuori bilancio, Bernardo criticò la condotta del dirigente dicendo che stava generando delle riser-ve occulte, aggiungendo che il livello di spesa per il 2009 doveva rimanere uguale a quello del 2008.

Ho abbracciato que-sto partito anche nell’ottica di una crescita, ma sento il bisogno di confrontarmi maggiormente con l’eletto-rato che non si identifica nel PD.

Ibm

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

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Il municipio è sommerso di debiti

PAOLO FERRANDINO: SMASCHERATA E DENUNCIATA LA VORAGINE DEI DEBITI FUORI BILANCIO

Sembra che il presidente del C. C. intenda aderire all’UDC, e ciò potrebbe avere delle ripercussioni sulla maggioranza del comune di Ischia. Lei cosa ne pensa?Credo sia solo una questione tattica e non ide-ologica, quindi non cambierà assolutamente niente nell’equilibrio dello scacchiere, anche perché le persone che compongono l’attuale amministrazione faranno di tutto per rimane-re aggrappate al potere che gestiscono, perché sanno che con tutto quello che stanno combi-nando - niente, e quel poco che realizzano contro gli interessi del paese - non avranno più consensi.Credo che questo sia un momento di grande debo-lezza per Giosi Ferrandi-no a causa delle deleghe da assegnare, soprattutto ai consiglieri. E se in que-sta situazione il Presiden-te, un tempo grande amico del Sindaco, dice con chiarezza di sentirsi vicino alle posizioni dell’UDC, che è la componente della mag-gioranza decisamente più critica, mi sembra proprio che valga come una spallata all’Am-ministrazione.Ho stima di Isidoro Di Meglio e credo si sia sentito troppo usato e quindi abbia voluto in qualche modo riscattarsi, prendendo una po-sizione distinta rispetto al resto della maggio-ranza. Negli ultimi tempi su alcune cose che gli abbiamo fatto rilevare, lui per lealtà è andato troppo oltre quelli che erano i suoi limiti e le sue competenze, compromettendo per certi versi la sua dignità e mostrandosi troppo debole e addi-rittura incosciente, nel senso di aver voltato il capo dall’altra parte per ‘mantenere il carro per la scesa’, come si dice.Può farmi un esempio di questo tipo di con-dotta?Mi riferisco soprattutto alla vicenda dei debiti fuori bilancio. Lui è una persona molto com-petente, avrebbe dovuto convocare il C. C., compiere certi adempimenti, se non l’ha fatto è perché dalla maggioranza gli arrivavano se-gnali che non c’erano gli equilibri necessari per

procedere. Si riferisce alla comunicazione del direttore generale circa i 4 milioni di euro di debiti fuori bilancio…Sì, Pirozzi diceva che prima di procedere era necessario prendere atto di quella situazione. Ma non credo in un’incompetenza del Presi-dente a riguardo, con il suo comportamento ha risposto a una necessità politica del Sindaco o di chi per esso e abbia omesso di compiere un atto dovuto.

Voi cosa avete fatto?Tutta una serie di adempi-menti, ma non ce l’abbiamo con il Presidente del C. C., lui è fuori da questa cosa. Quello che è un problema serissimo sono gli equilibri di bilancio, quando non si portano a ratificare queste somme in C. C. è perché non si sa come reperire i

fondi per far fronte ai debiti.Da quando lei fa politica attiva?Dal 1975, anche se ho saltato qualche legisla-tura. Unendo la sua esperienza di meccanismi am-ministrativi al fatto che siamo in un piccolo Comune, lei pensa sia verosimile che, come dice Isidoro Di Meglio, Pirozzi gli avesse fat-to avere solo una nota informale che quindi lui non aveva letto e di conseguenza non aves-se notizia di questi famosi 4 milioni di euro di debiti fuori bilancio?E’ poco credibile, viste la sua intelligenza e competenza, anche perché lui è sempre stato un costante punto di riferimento della vita ammi-nistrativa, molto vicino al Sindaco, molto alle prese con le carte, almeno per quello che noi dall’esterno abbiamo possibilità di vedere. Al-trettanto poco credibile che lui possa aver perso di vista i termini della questione, sempre viste le sue doti. Questo episodio potrebbe aver accelerato il suo avvicinamento all’UDC, di cui si parlava, del resto, già da un po’?Sempre continuando in questi ragionamenti da fantapolitica, Isidoro Di Meglio sa bene quali

sono le competenze di Carmine Bernardo in quell’ambito, e quindi non credo che sia una sorta di ‘cavallo di Troia’ contro Bernardo o un suo antagonista all’interno dell’UDC; semmai potrebbe affiancarsi a lui, proprio conoscendo le capacità di Bernardo di essere devastante quando decide di andare a far valere le sue ra-gioni, che poi sono ragioni valide. Bernardo ha forse preso coscienza che questa attività ammi-nistrativa sta portando il paese verso un baratro ed il Presidente potrebbe condividere questa preoccupazione, essendo una persona molto se-ria e responsabile e quindi potrebbe cercare di assumersi il ruolo, insieme a Bernardo, di chi recupera la rotta. Se cerca, invece, nell’UDC un rifugio per sottrarsi agli strali di Bernardo, allora Di Meglio tiene un comportamento ‘da cucciolo’.Non ha nemmeno l’aspetto del cucciolo, quin-di propenderei per la prima ipotesi! Secondo lei Isidoro Di Meglio ha le carte in regola per candidarsi a sindaco?Credo che lui stia facendo il minimo bagaglio utile di esperienze per po-tersi candidare a sindaco, ma Ischia ha bisogno di una grandissima espe-rienza e conoscenza dei problemi e soprattutto di chi riesce a guardare tutti allo stesso modo, mentre Isidoro appartiene ad una categoria e questo costitu-isce un fardello, nel senso che il paese si sbilancereb-be verso questa categoria, vista la forza economica della sua famiglia. Anche Domenico De Sia-no è un albergatore.Riconosco a De Siano di aver fatto per il suo pa-ese grandi cose, anche al limite del lecito, ha creato dal niente un’attività portuale che è un fiore all’occhiello ed è una rendita. Se mettono a frutto il porto turistico possono sollevare i cittadini da qualsiasi tassa. La sua famiglia ha fatto il resto e nessuno glielo può rimproverare e non mi pare che si stia muovendo per favorire gli alberghi di famiglia, anzi il diportismo è un tipo di attività che non porta presenze negli alberghi. Isidoro Di Meglio lo sperimenteremo se farà il sindaco, ma non credo abbia questo tipo di impostazione: De Siano ha militato con i grandi della politica ischitana, mi riferisco a Vincenzo Mennella, gli si è contrapposto e poi se ne è pentito. Isidoro deve fare ancora espe-rienza, le qualità non gli mancano ma se fossi in lui al momento aspetterei tempi migliori.Intanto, Mentre Ferrandino e Di Meglio si disputano la futura candidatura a sindaco, accade che ci siano importanti scadenze am-ministrative all’orizzonte.Infatti, le spiego. Il bilancio di previsione do-vrebbe essere approvato entro il 31 dicembre, perché con quel documento di programmazione si va a spendere il denaro in prosecuzione. Poi c’è la scadenza del 30 giugno, in cui c’è la ve-rifica dell’andamento del bilancio, segue quella di settembre, per equilibrio e conto consuntivo. Con questi debiti fuori bilancio le previsioni di entrata ma soprattutto di uscita del bilancio sono saltate, di conseguenza si deve fare una variazione di bilancio seria, rispetto alla qua-le si procede alla gestione finanziaria. Quindi l’Amministrazione sta venendo meno a impe-gni imposti dalle norme che regolano la materia finanziaria dei Comuni.Cosa accade se non si rispettano queste sca-denze?Talvolta abbiamo detto al Prefetto che sono ina-dempienti e che andrebbe nominato un commissario ad acta, ma il Prefetto ci ha risposto dopo due anni! Noi siamo molto preoccu-pati, perché si continua a spendere, senza prendere atto di queste mag-giori uscite dovute ai debiti fuori bilancio, cioè si continua a fare ciò che prevedeva il bilancio di previsione appunto, senza tener conto della situazione mutata: è da incoscienti e molto pe-ricoloso.Dove individua i maggiori buchi nel bilan-cio?Per quanto riguarda le entrate, negli oneri di ur-banizzazione dovuti per il condono edilizio, in quanto credo si proceda molto lentamente; ave-vano anche previsto l’alienazione di alcuni beni (alcuni non erano alienabili, per es. la caserma

della Guardia di Finanza e la proprietà Durante che era sottoposta a vincoli d’uso). I revisori dei conti dicono che il comune di Ischia aveva nel 2007 un residuo debito con i mutui di 24 milio-ni di euro, nel 2009 è salito a 27 milioni e nel 2010 arriverà a 36 milioni con una previsione al 2011 di oltre 39 milioni, quindi è lievitato quasi del 70%. Nel 2007 l’indebitamento era pari al 122% delle entrate correnti nette, nel 2009 sale al 174% e arriverà al 187% nel 2011: “tali para-metri mostrano un ricorso troppo spinto all’in-debitamento, si consideri che per la Comunità Europea il rapporto ottimale è pari al 60% e il dato medio per l’Italia è il 105%”. Se lei pensa che Giosi Ferrandino ha lasciato a Casamicciola un debito reale di 39 milioni di euro (ufficiali sono 18-19 milioni)!Cosa si può fare?Noi dell’opposizione parliamo, parliamo, cer-chiamo di rappresentare la situazione, denun-ciamo, ma sembra sempre che il nostro sia un ruolo che dobbiamo esercitare. Se la stampa riesce a portare attenzione su queste situazioni

e quindi riesce a far aprire gli occhi a questi signo-ri, allora si potrà trovare anche chi dice basta. Noi oltre a quello che abbiamo fatto, tra l’altro la diffida alla Corte dei Conti, non possiamo fare. Si spera che le macchine elefantiache costituite da questi orga-nismi dello Stato abbiano un’accelerazione. Penso che qualcuno stia molto ap-profittando dei funzionari, credo che Pirozzi non sia stato confermato, non so perché, forse ha detto basta ad un certo tipo di possibi-lità di ottenere la sua co-

pertura di responsabilità su certe scelte.Cosa produce i debiti fuori bilancio?I debiti fuori bilancio si producono per aver ottenuto dei servizi senza le necessarie coper-ture finanziarie nel bilancio di previsione, ma si producono soprattutto nel settore dei lavori pubblici. Si parte con i finanziamenti avuti dal-la Regione o dalla UE, poi però si fanno fare alle imprese cose non contenute nel capitolato, l’impresa esegue queste richieste, ma fa subito scattare le riserve, che sono quanto di diverso eseguito rispetto alle previsioni progettuali e da contratto. Quindi la riserva non trova copertura finanziaria da nessuna parte del quadro econo-mico dei lavori pubblici e di conseguenza le ri-serve, se riconosciute alle imprese, vanno tutte a finire sui bilanci comunali, e siccome non c’è copertura finanziaria, producono debiti fuori bilancio. In pratica, un lavoro pubblico che è finanziato per 100 e costa in realtà 150 produce un debito di 50, che va a totale carico del bilan-cio dell’Ente.Sembrerebbe che questo delle riserve sia un andazzo diffuso nei rapporti con le ditte ap-paltatrici.Lo dica con il condizionale, perché è una cosa molto grave. Quando la ditta MAFRA appal-tò il centro polifunzionale e si presentarono al comune di Ischia, io avevo la delega ai lavori pubblici con il sindaco Brandi e dissi loro che mi sembravano delle finanziarie, nel senso che partecipavano a queste gare, non tanto per il lavoro in sé ma per quello che consentiva loro di fare.Sembra che il Sindaco ha detto in televisione che tutti i debiti sono stati prodotti dalla prece-dente Amministrazione. Quando noi vincemmo

nel 2002, mi sono proposto di non produrre nessun debito fuori bilancio. Per es. la MAFRA al Polifun-zionale voleva fare delle riserve che io bloccai, di-cendo che poteva farle solo restando nell’ambito del quadro economico, in cui

erano compresi 650mila euro a disposizione, che la Regione erogava solo in caso di neces-sità. Loro pretendevano 1 milione e mezzo di riserve, dissi loro che quei soldi non c’erano, e facemmo una transazione con l’impegno di an-dare a recuperare le cifre previste appunto dal finanziamento regionale, per poi riconoscere loro le differenze contrattuali solo entro quelle somme. Erano tutti d’accordo, poi però Carmi-ne Bernardo ha fatto una denuncia alla Corte dei Conti, per cui adesso c’è di nuovo 1 milione e mezzo di euro di contenzioso fra il comune di Ischia e la ditta MAFRA.

Ho stima di Isidoro Di Meglio e credo si sia sentito troppo usato e quindi abbia voluto in qualche modo riscat-tarsi, prendendo una posizione distinta rispetto al resto della maggioranza.

I revisori dei conti dico-no che il comune di Ischia aveva nel 2007 un residuo debito con i mutui di 24 milioni di euro, nel 2009 è salito a 27 milioni e nel 2010 arriverà a 36 milioni con una previsione al 2011 di oltre 39 milioni, quindi è lievitato quasi del 70%. Nel 2007 l’indebitamen-to era pari al 122% delle entrate correnti nette, nel 2009 sale al 174% e arriverà al 187% nel 2011.

Un lavoro pubblico che è finanziato per 100 e costa in realtà 150 produce un debito di 50, che va a totale carico del bi-lancio dell’Ente.

Ibm

di redazione [email protected]

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- Al Presidente del Consiglio- Al Prefetto di Napoli

- Al Ministero degli Interni

E p.c. Al Direttore Generale del Comune d’ Ischia

Avv. Domenico PirozziAl Dirigente Economico-Finanziario del Comuned’ Ischia

Dr. Antonio BernasconiAl Dirigente Amministrativo del Comune d’ Ischia

Avv. Luciana ZabattaAl Digente Tecnico del Comune d’ Ischia

Arch. Silvano Arcamone ***

I sottoscritti Consiglieri Comunali rilevano:1) Con Nota del 25.06.09 il Direttore Generale Avv. Domenico Pirozzi rendeva noto al Consiglio Comunale – per il tramite del relativo Presidente - la situazione debitoria dei cd. Debiti fuori bilancio a seguito di sentenze comunicate all’ Ente; all’ uopo richiamava le sue precedenti Note del 10.04.09, del 20.04.09, del 24.04.09 e del 17.06.09 (in cui indicava le sentenze intervenute nelle more) tutte inviate al Presidente del Consiglio per quanto di competenza ma che non risultano aver avuto alcun riscontro.Traspare chiara la preoccupazione del DG per la enorme mole (almeno per le casse e le finanze del Comune di Ischia) di massa debitoria fuori bilancio formatasi in appena 4/5 mesi del 2009.2) L’ iter procedurale ed amministrativo della parte burocratica rappresentata dal DG sembra corretto in quanto il riconoscimen-to (o meno) dei debiti fuori bilancio è di stretta (ed esclusiva) competenza del Consiglio Comunale, unico organo a cui spetta per legge l’ esame, la verifica e il riassetto dei debiti fuori bilan-cio nell’ ambito dell’ ordinamento economico-finanziario dell’ Ente, ai sensi dell’ art. 194 D. lgs n. 267/2000 e ss. mod.. Quindi opportunamente il DG ha sollecitato il Consiglio per il tramite del suo massimo rappresentante (il Pres. Avv. Isidoro Di Meglio) a voler svolgere la necessaria attività conseguente alla formazio-ne di debiti fuori bilancio, come di competenza del Consiglio.3) Stupisce che le prime tre Note siano antecedenti all’ approva-zione del Bilancio Preventivo ’09 da parte del Consiglio Comu-nale (avvenuto il 7.05.09) e nessuno (dirigenti, sindaco, revisori dei conti, eccetera) abbia ritenuto di introdurre tale problematica e provvedervi in sede di approvazione del Bilancio di Previsio-ne 2009 (sede naturalmente deputata a tanto), quantomeno per introdurre quest’ argomento e per procedere ad attivare il con-seguente iter di esame (riconoscimento o meno) di tale massa passiva; la stessa è rimasta a latere rispetto al Bilancio di Previ-sione 2009, come se il Comune di Ischia avesse due bilanci, uno “legittimo” come approvato dall’ Ente con la Delibera innanzi indicata del 7.05.09, ed un altro “illegittimo” (o “nero”) formato da una gran massa di debiti fuori bilancio (ormai si parla di 4,5 milioni di euro) che non trova riscontro - e quindi copertura - nel bilancio “ufficiale” dell’ Ente. Una sorta di doppia contabili-tà assolutamente nefasta oltre che illegittima sotto ogni punto di vista (sia di legittimità che di merito). Infatti da una parte si continua a spendere e spandere, mentre dall’ altra si accumulano debiti (fuori bilancio, appunto) di cui non si dice come dovranno essere ripianati; sicchè ci si illude di avere un bilancio (quan-tomeno) in pareggio mentre in realtà vi è una notevole massa debitoria non contabilizzata in bilancio che altera fortemente l’ equilibrio finanziario dell’ Ente.Inoltre è appena il caso di osservare che probabilmente se si fos-sero introdotte in sede di approvazione del Bilancio di Previsione 2009 le debitorie di cui alle sentenze richiamate dal DG avv. Pi-rozzi nelle sue Note, forse non vi era il “pareggio di bilancio” e probabilmente non si sarebbe potuto approvare il Bilancio 2009 per mancanza di sua copertura finanziaria. 4) In ogni caso appare evidente che quanto innanzi evidenziato a seguito della Nota del 25.06.09 del DG avv. Pirozzi è in aper-to contrasto con le chiare indicazioni dell’ art. 193 del D. lgs n. 267/000 e ss. Mod.. Infatti tale norma stabilisce che gli Enti “rispettano durante la gestione ... il pareggio finanziario e tutti gli equilibri stabiliti in bilancio”; il “pareggio di bilancio” è un obiettivo essenziale che deve esservi non solo in sede di approvazione del bilancio (od in sede di riequilibrio ex art. 193, comma 2°) ma durante tutta la gestione finanziaria dell’ anno di riferimento; e il mancato rispetto del (costante) “pareggio” durante la gestione dell’ eser-cizio finanziario determina conseguenze analoghe alla mancata approvazione del Bilancio (cioè lo scioglimento del consiglio

comunale) ex art. 193, 4° comma. Nella fattispecie - almeno dal 10.04.2009 (prima Nota del DG avv. Pirozzi in cui si evidenziava la presenza di debiti fuori bilan-cio, come derivante da sentenze – si cui ovviamente vi è poco da discutere, ma bisogna solo provvedere a pagare quanto ivi com-minato) - si è determinato il venir meno - “durante la gestione” - del pareggio finanziario. 5) Inoltre appare evidente una serie di ritardi, di inadempienze e (di conseguenza) di responsabilità ad opera della parte politica (Presidente del Consiglio) e della parte amministrativa (Sindaco e giunta) del Comune di Ischia. Ritardi ed inadempienze che una volta note ai Consiglieri Comunali determinano anche una chiara responsabilità degli stessi quantomeno omissiva per non essersi attivati a provvedere a quanto disposto dal Legislatore. Infatti:A) INADEMPIENZE (E CONSEGUENTI RESPONSABILI-TA’) DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Avv. Isidoro Di Meglio:Innanzitutto ci preme sottolineare la grave responsabilità (politi-ca ed amministrativa) del Presidente del Consiglio.Questi non appena ricevuta ogni singola Nota avrebbe dovuto provvedere:- a comuncare a tutti i Consiglieri Comunali (singolarmente) le Note del Direttore Generale, per le loro opportune valutazioni ed iniziative politico-amministrative quali singoli consiglieri comu-nali e quali gruppi politici (di maggioranza e di minoranza), stan-te la loro precisa funzione di proposta, controllo ed indirizzo;- a chiedere alla parte politicamente a ciò tenuta e cioè al Sin-daco (quale capo dell’ amministrazione) di predisporre (istruire, confezionare, proporrre al Consiglio) le relative PROPOSTE DI DELIBERE di consiglio: compete al Sindaco di formulare al Pre-sidente del Consiglio la proposta di deliberazione da introdurre in Consiglio mediante la sottoscrizione (ad opera del Sindaco) della relativa “fascetta” di proposta;- a convocare la Conferenza dei Capi-Gruppo consiliari sia per discutere l’ inserimento all’ OdG della massa debitoria di debiti fuori bilancio che per calendarizzare la stessa al fine di giungere quanto prima ad una delibera (opportunamente esami-nata e motivata) di verifica (riconoscimento o meno) della massa debitoria evidenziata dal DG avv. Pirozzi.Il Presidente del Consiglio non ha ritenuto di seguire questo cor-retto iter politico-amministrativo e quindi si assume la responsa-bilità (anche personale, patrimoniale e diretta, oltre che politica) dei ritardi conseguenti all’ esame da parte dei singoli Consiglieri e dell’ intero Consiglio della materia in questione. Era suo pre-ciso dovere – per la funzione ed il ruolo svolto - informare i Consiglieri singolarmente ed il Consiglio intero di quanto avuto conoscenza dalle Note del DG avv. Pirozzi: per questo motivo il Direttore ha ritenuto di inviarle al Presidente del Consiglio.B) INADEMPIENZE (E CONSEGUENTI RESPONSABI-LITA’) DEL SINDACO Ing. Giuseppe Ferrandino (e degli assessori):Dalle Note del DG risulta che il sindaco ing. Giosi Ferrandino (che ha voluto trattenere per sè la delega alle finanze ed alla pro-grammazione economica e di bilancio dell’ ente) era non solo a conoscenza della (gran) massa di debiti fuori bilancio ma addirit-tura consenziente rispetto alla comunicazione (iter burocratico) attivata e fatta da Pirozzi al Presidente del Consiglio.Tuttavia il sindaco ing. Ferrandino non ha ritenuto di attivare - per quanto di sua competenza - l’ iter politico-amministrativo previsto dalle norme in tali casi.Infatti il sindaco (quale capo dell’ amministrazione, specialmen-te per la delega al bilancio) avrebbe dovuto convocare ed infor-mare la giunta municipale, approvare le necessarie e preventive DELIBERAZIONI DI GIUNTA che fungessero poi da Proposta di Delibera di Consiglio Comunale.Le Deliberazioni di Giunta avrebbero dovuto necessariamente procedere all’ istruttoria, all’ individuazione di eventuali respon-sabili, indicare al Consiglio le valutazioni della Giunta (sindaco ed assessori) sulla massa di debiti fuori bilancio, da sottoporre all’ esame del Consiglio per le sue opportune valutazioni politi-co-amministrative.Ovviamente in tal modo il sindaco ing. Ferrandino (e di con-seguenza gli assessori) si sarebbero assunti la responsabilità politico-amministrativa della massa debitoria ora all’ esame del Consiglio (che doveva necessariamente e preventivamente cono-scere le valutazioni in merito fatte dalla parte amministrativa e gestionale dell’ Ente).C) INADEMPIENZE (E CONSEGUENTI RESPONSABI-LITA’0) DEI CONSIGLIERI COMUNALI:

C 1) A seguito della comunicazione fatta al Presidente del Con-siglio, la Nota del 25.06.2009 del D.G. avv. Pirozzi risulta cono-sciuta dai Consiglieri Comunali, sicchè da quel momento scatta-no in capo agli stessi (oltre che all’ intero Organo Consiliare) le rispettive responsabilità come derivanti dalla legge.Infatti il Legislatore ha previsto che ove i Consiglieri comunali vengano a conoscenza del venir meno degli equilibri di bilan-cio, debbano adottare immediatamente gli opportuni rimedi economico-finanziari atti a ristabilire tale equilibrio che – si ri-pete – deve sussistere non solo al momento dell’ approvazione del bilancio (o in sede di riequilibro) ma durante tutta la gestione dell’ esercizio finanziario.Il 2° comma dell’ art. 193 D.lgs n. 267/00 è particolarmente chiaro e non ammette interpretazioni di sorta (in claris non fit interpre-tatio, dicevano i romani): “in caso di accertamento negativo” - del permanere degli equilibri di bilancio – l’ organo consiliare (l’ unico deputato al loro riconoscimento) “adotta contestualmente i provvedimenti necessari per il ripiano degli eventuali debiti di cui all’ art. 194…” cioè appunti i debiti fuori bilancio. E’ evidente che ove l’ Organo consiliare – avvenuta aliunde tale conoscenza - si sottragga a tale preciso compito istituzionale ed obbligo di legge o comunque ometta o ritardi di “riequilibrare” il bilancio adottando i necessari provvedimenti (atti al riconosci-menti dei debiti fuori bilancio “legittimi”, tendenti al loro paga-mento, ed adotti i provvedimento necessari a ristabilire gli equi-libri di bilancio), scatta una precisa RESPONSABILITA’ (anche personale e patrimoniale) dei Consiglieri Comunali che abbiano assunto tale comportamento dilatorio, omissivo o comunque ina-dempiente. Nella fattispecie evidenziata dal DG avv. Pirozzi appare che si tratta di una massa debitoria di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze o comunque decreti ingiuntivi tutti ormai esecutivi e quindi poche “valutazioni” sono consentite all’ Organo consilia-re - visto il dettato dell’ art. 194, comma 1°, lett. A) - : non resta al Consiglio che provvedere al ripiano della massa debitoria rela-tiva secondo le necessarie operazioni economico-finanziarie sul Bilancio d’ esercizio 2009, al fine di ripristinare al più presto i relativi equilibri (allo stato gravemente compromessi).C2) Il DG avv. Pirozzi ha evidenziato come i debiti innanzi pre-cisati sono tutti frutto di sentenze (o provvedimenti similari) im-mediatamente esecutive. Per tali crediti/debiti la parte istante ha già notificato al Comune d’ Ischia il relativo “titolo” come pre-scrive la legge: dovrà poi attendere il decorso (infruttuoso) dei 120 gg. di rito prima di notificare il successivo Atto di Precetto. E’ evidente che a seguito della notifica del Precetto (prodromico al pignoramento) il credito/debito andrà a maggiorarsi dei suc-cessivi interessi, delle spese di procedura eccetera, con una con-seguente lievitazione della massa debitoria susseguente al ritardo da parte dell’ Ente di affrontare i debiti fuori bilancio relativi.E’ quanto avvenuto per la massa di debiti fuori bilancio già intro-dotti in Consiglio Comunale (e sui quali l’ Organo consiliare non ha assunto alcuna deliberazione in attesa della – pur necessaria – istruttoria da parte degli uffici e dell’ organo giuntale) che si sono più che raddoppiati rispetto alla massa debitoria nella sua iniziale quantificazione (cfr. prospetti ivi allegati).Appare evidente che il Consiglio Comunale (e quindi i singoli Consiglieri che - insieme al Presidente - abbiano a determinare tale ritardo, omissione e dilazione) è responsabile (anche patrimo-nialmente ed a titolo personale) quantomeno di questa ulteriore improvvida dilatazione della massa debitoria frutto dell’ inadem-pimento del diritto-dovere (funzione) di provvedervi “immedia-tamente” da parte dei Consiglieri comunali come stabilito ex lege dagli articoli 193 e 194 del D. lgs. sopra richiamato. Per tali motivi si chiede che:l’ Organo consiliare voglia immediatamente adottare tutti i provvedimenti del caso per dare opportuno riscontro alla Nota del DG avv. Pirozzi del 25.06.09 (introdotta agli atti dell’ Organo consiliare);il Prefetto di Napoli ed il Ministero degli Interni vogliano verificare il mancato permanere degli equilibri di bilancio per la sussistenza della massa debitoria di debiti fuori bilancio (allo stato oltre 4,5 milioni di euro, non ancora riconosciuti e muniti di “provvista” da parte del Comune di Ischia) e quindi vogliano adottare tutti i provvedimenti conseguenziali e di legge.

(Seguono le firme di tutti i consiglieri eccetto Davide Conte)

DENUNCIA al Prefetto di Napoli e al Ministero degli Interni

I CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE, AD ECCEZIONE DI DAVIDE CONTE, RAVVISANDO DELLE ANOMALIE NELLA STESURA DEL BILANCIO COMUNALE CHIEDONO L’INTERVENTO DELLA PREFETTURA E DEL MINISTERO

Il testo integrale del documento di denuncia relativo alle anomalie riscontrate dalla minoranza nel Bilancio ed in particolare in materia di Debiti Fuori Bilancio.

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La politica si fa coi numeri e il Sindaco finora non ha avuto una gran lealtà politica dai suoi: se non può sanare le contraddizioni deve accettarle e subirle

LUIGI BOCCANFUSO: VICESINDACO DI UN’AMMINISTRAZIONE CHE SI MUOVE FRA PRESSIONI INNATURALI

Il Governo di Ischia: assessori e consigliori

Il Sindaco non ha ancora assegnato le deleghe e l’ingresso del presidente del Consiglio Comunale nell’UDC crea un terremoto, scardinando l’equili-brio che c’era…Isidoro Di Meglio non è ancora entra-to ufficialmente, so che ha partecipa-to a diverse riunioni.Appoggerebbe Isidoro Di Meglio come candidato sindaco?E’ una domanda pre-matura, anche il più acerbo politico di questo mondo non ri-sponderebbe mai ad una domanda che non è di attualità e per me il mandato di un sin-daco dura 5 anni e la fine anticipata rap-presenta il fallimento di un progetto poli-tico, a prescindere dalla ragione che ha provocato la fine an-ticipata. E tutti quelli che hanno fatto parte di quel progetto, in un’eventuale nuova competizione par-tono svantaggiati perché devono recu-perare una credibili-tà almeno in parte perduta. Quindi, anche se ci sono labili possibilità di tirare avanti, si deve farlo. La crisi at-tuale era nata non tanto per problemi

di equilibrio fra le componenti del-la maggioranza ma per la necessità ravvisata da più parti di correggere alcune contraddizioni. Una contrad-dizione consiste nel fatto che dele-ghe di primo livello fossero in capo a consiglieri invece che ad assessori (NDR. Per es. delega al commercio, in testa al Sindaco e gestita dal consi-gliere Gianluca Trani, delega al traf-

fico, in mano a Enzo Ferrandino); altra contraddizione è che una delega importante come il bilancio non era stata assegnata, la terza riguarda l’ec-cessivo frazionamen-to nell’ambito di ma-terie amministrative omogenee, per es. chi si occupa del traffico deve necessariamente avere anche i traspor-ti. Attendo le nuove deleghe per vedere se le contraddizioni sono state sanate, da quello che sento, non è stato così e quindi la filosofia che aveva ispirato la cosiddetta crisi non ha rimosso

le contraddizioni. Se così fosse io, insieme gli altri di Fratellanza e La-voro, dovremo necessariamente fare una riflessione politica.

Si ha la sensazione che si è passati dal vuoto della politica alla politica del vuoto, e non è solo un gioco di parole: caratterizza un po’ tutti i Comuni e sembra che ormai il solo obiettivo sia come guadagnare qualcosa.Condivido ciò che ha detto il consi-gliere Pasqualino Migliaccio in un’in-tervista al Golfo di qualche giorno fa: lui lamentava molta immaturità politica e si riferiva probabilmente ai consiglieri del suo gruppo. Non vale però per quelli di Fratellanza e Lavo-ro, Lello Pilato e Piero D’Ambra, che più volte hanno dato prova di matu-rità politica, fornendo il loro contri-buto nelle riunioni di maggioranza. Il Sindaco non è riuscito a correggere un modo di pensare e quindi di porsi di alcuni consiglieri del suo partito, e questa è una delle contraddizioni che l’Amministrazione si porta dietro.Ma io credo che proprio Giosi Ferran-dino incarni queste contraddizioni!Non sono d’accordo, credo che lui le subisca. La politica si fa anche con i numeri e finora lui non ha avuto una grande lealtà politica dai suoi e se questa dote manca, il Sindaco prima di portare alle estreme conseguenze le situazioni, deve mettersi a tavolino e fare i conti e se si accorge che alcu-ne contraddizioni non le può sanare, deve accettare di subirle. A Ferran-dino faccio questo addebito: quando nacque il progetto che sta alla base di questa Amministrazione, gli dissi

che con l’attuale legislazione che re-gola i rapporti fra sindaco, consiglieri ed assessori, il sindaco può fare bene solo se fin dal primo momento rifiu-ta di subire alcune logiche, mettendo anche in conto la possibilità di andar-sene a casa anzitempo. Questo vale per qualsiasi sindaco, naturalmente, non solo per Ferrandino.Ci si deve sottrarre ai ricatti dei con-siglieri?Non so se si possono chiamare ricat-ti, diciamo che ci si deve rifiutare di subire pressioni innaturali. Oggi un sindaco, se entra nella logica delle pressioni, non ne esce più, probabil-mente Ferrandino è entrato in questa logica e si ritrova, lui e tutti quelli che vogliono veramente amministrare, a dover perdere tempo a risistemare un giocattolo che continuamente perde pezzi, anziché dedicarsi completa-mente al governo del paese. Tutta-via credo, anche guardando gli altri Comuni isolani, che quella di Ischia rimane l’amministrazione più effi-ciente. Nonostante le grosse difficol-tà, nonostante il fatto che si sia modi-ficato l’equilibrio della maggioranza solo dopo un anno, quando Telese fu escluso, alcune cose importanti sono state fatte e sono sotto gli occhi di tutti. Aggiungo che Ferrandino sul pia-no individuale è un uomo molto sensibile alle problematiche del territorio e ciò lo porta a produrre idee e fatti, sul piano del carattere ha commes-so più volte l’errore di piegarsi a logiche innaturali.Mi sta dicendo che forse all’insediamen-to di questa sindaca-tura era prematuro che alcuni consiglieri, primo fra tutti Telese, rinunciassero a tale ruolo per andare a fare gli assessori?Fare questa scelta è segno di grande maturità politica e di grande serenità umana. Se tornassi indietro lo rifarei, perché quando una persona è in buona fede ed è animata da spirito di servizio non deve nean-che temere di subire una vigliaccata e di andarsene a casa. Le contraddi-zioni innaturali sono proprio legate a questo: alcuni consiglieri pretendono di gestire una fetta di potere ma han-no paura di diventare assessori, per-ché sanno che come assessori perdo-no la forza di ricatto del voto in C. C.Ma Ferrandino non sta pagando pro-prio lo scotto della cacciata di Telese? Se questi fosse stato in qualche modo mantenuto in amministrazione, ci sa-rebbe meno paura. Ciascuno teme di fare la sua fine!In effetti, la prossima volta si fatiche-rà a trovare un consigliere disposto a dimettersi per andare a fare l’asses-sore, ma è anche vero che quello di Telese è un caso unico, isolato, infatti sia Bazzoli che Christian Ferrandino (NDR. Non riconfermati nell’attuale Giunta) sono diventati assessori non essendo stati eletti, quindi non si era-no dimessi da consiglieri.Torniamo a Isidoro Di Meglio: il suo ingresso nell’UDC non scatenerà un terremoto?Io ho elementi per dirle che Di Me-glio non è entrato nell’UDC, quando lo farà sarà lui a comunicarlo ai mass media e agli addetti ai lavori: oggi 22 agosto alle ore 17 e 45 lui non è anco-ra nell’UDC.Facciamo una simulazione. Se l’aves-se effettivamente fatto, non si do-vrebbe rimodulare la sua presenza? Con lui, l’UDC avrebbe 3 consiglieri (NDR. I. Di Meglio, Rosanna Am-brosino e Carmine Bernardo) e po-trebbe chiedere altri incarichi.Non credo proprio, posto che Isidoro Di Meglio ha già un incarico molto

importante, semmai accadrebbe l’op-posto.Vale a dire?Probabilmente si ritroverebbero ad avere troppo, perché Di Meglio non è un semplice consigliere, ha la secon-da carica dopo il sindaco.Lei si sente riconfermato nella sua funzione di vicesindaco o alla luce di questi ‘movimenti di truppe’ anche la sua posizione andrà rivista?Io sono l’unico ad essere stato ricon-fermato subito. Proprio perché quella del vicesindaco è una funzione e non una delega, la logica vuole che venga data in base alla fiducia e per ragioni amministrative cioè, in mancanza di un accordo preventivo, deve andare a qualcuno che garantisca notevole competenza amministrativa (per-ché può trovarsi a dover ricoprire la carica di sindaco) e fiducia politica. Attualmente, il Sindaco ritiene che io abbia queste due caratteristiche, se accadesse che venissero meno le due condizioni, potrebbe togliermi la carica ed attribuirla ad altri, spe-ro sempre con i medesimi criteri. Per come ho imparato a conoscere Giosi Ferrandino, se qualcuno un giorno gli imponesse di togliermi il vicesinda-cato lui andrebbe via. Naturalmente i

fatti potrebbero anche smentirmi.Io ho una visione più pragmatica della ca-rica del vicesindaco: credo sia l’espressio-ne della rappresen-tanza più forte all’in-terno del gruppo di maggioranza dopo quella direttamente legata al sindaco. La scelta di Spataro e poi di Nicolella a Forio mi confortano in questa idea.Attenzione, io ho fat-to riferimento anche ad un altro modo di esprimere il vicesin-daco, vale a dire l’ac-cordo politico prima

delle elezioni. Fu il caso di Telese, frutto appunto di un accordo a livel-lo provinciale, quando Margherita e PD erano ancora due partiti distinti. La mia scelta è stata frutto dell’altro metodo e lealtà politica non vuol dire appartenenza al partito del sindaco, ma lealtà al progetto politico dell’am-ministrazione fino al termine della sindacatura, senza brigare per farla cadere. Evidentemente Ferrandino ha individuato in me la persona che più gli garantisce queste due condizioni. So di fare dichiarazioni importanti e me ne assumo la paternità.Sono importanti in positivo ma anche in negativo, perché se il Sindaco op-tasse per un altro vicesindaco signifi-cherebbe che …Sono diventato inaffidabile. O quanto meno che ritiene maggior-mente affidabile un’altra persona.Certamente, o che potrebbe venir meno a questo principio di scelta del vicesindaco, subendo un certo tipo di pressione politica. Io sono sereno e pronto ad accettare qualsiasi svi-luppo, nel senso che non lo escludo, ma è indicativo che Giosi Ferrandino abbia agito per non aprire proprio il ragionamento sul vicesidacato, ri-confermandomi appunto la vicesin-dacatura. In verità lui aveva aperto e chiuso la crisi in pochissimi giorni: il 10 luglio scorso ha revocato i de-creti, il 14 luglio ha nominato i nuovi assessori e ha decretato che io ho le funzioni di vicesindaco. Cosa pensa della politica alberghiera low cost?E’ una domanda imbarazzante, ma questo tipo di domande mi piace. Lo ritengo un segno dei tempi: faccio un esempio, se a seguito dell’ingresso nell’UE della Romania, ci siamo ri-trovati con l’Europa piena di zingari, non se ne può fare una colpa specifica

Attendo le nuo-ve deleghe per vedere se le contraddizioni sono state sanate: da quello che sento, non è stato così e quindi la filosofia che aveva ispirato la crisi non le ha rimosse. In tal caso, insieme agli altri di Fra-tellanza e Lavoro, do-vremo necessariamen-te fare una riflessione politica.

Rinunciare al ruolo di consiglieri per andare a fare gli asses-sori è segno di grande maturità politica e di grande serenità umana. Se tornassi indietro lo rifarei, perché quando una persona è in buona fede ed è animata da spirito di servizio non deve neanche temere di subire una vigliaccata e di andarsene a casa.

di Silvia Buchner [email protected]

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23Settembre 2009 | N°5 |

a una classe dirigente nazionale, è un ‘segno dei tempi’, appunto. Se a Ischia un gruppo imprenditoriale fa una se-rie di investimenti per puntare su una fascia di clientela medio bassa, non ci sono gli strumenti per impedirlo, né mi risulta che le amministrazioni abbiano dato contributi per aiutare questo progetto. Si tratta di un’ini-ziativa legittima, che ha tenuto conto dei flussi turistici attuali. Anche le crociere hanno cambiato target, vale a dire che oggi danno la possibilità a tutti di andarci, e la conseguenza è che la clientela più abbiente si ritrova all’interno di una struttura studiata in funzione della massa e non della clientela medio-alta. Lo strumento per contrastare ciò è che un nuovo ar-matore crei crociere di livello alto, fa-cendosi pagare di conseguenza. Fac-cio questo esempio, perché è ciò che dovrebbe accadere in un’isola così grande e con interessi molto eteroge-nei, qual è Ischia. Voglio dire che, a fronte delle iniziative della Dimho-tels, che sta effettivamente livellando la clientela verso il basso, spero che ci siano altre strutture, e mi riferisco ai 5 stelle, che facciano una politi-ca diversa, in modo che l’isola offra prodotti diversi per tasche diverse. Quello che sicuramente va scongiu-rato è il livellamento verso il basso generalizzato.Che però mi pare sia ciò che sta ac-cadendo!E che determinerebbe la morte tu-ristica di Ischia. Voglio aggiungere però che è meglio avere un albergo a ‘tre stelle e mezzo’ che un albergo abbandonato, com’era per esempio l’Aragona Palace. Penso che lei, insieme ad altre 10-15 persone in tutta l’isola, sia vera-mente un politico. E dai politici veri mi aspetto progetti a lungo termi-ne, che sappiano fare programmazione.Lei non si sbaglia, infat-ti rispetto a questo mer-cato delle deleghe, noi di Fratellanza e Lavoro abbiamo assunto un atteggiamento diverso, proponendo che non venga-no assegnate. Quello che è importan-te in questo scorcio di sindacatura, è l’individuazione di quattro-cinque argomenti di altissimo livello (per es. il centro polifunzionale, il turismo da incentivare, visto che si sta creando la forbice fra imprenditori alberghie-ri di cui si detto prima, come miglio-rare la raccolta dei rifiuti, cosa fare dell’area del cantiere al termine della Riva Destra) e di impegnarci e misu-rarci tutti su questi temi.Non mi ha nominato il problema della rete fognaria e della depurazione, che sta alla base della pulizia del mare.Ci sono già lavori in corso.Ma Arcamone mi ha detto che la rete fognaria è realizzata solo per il 20%.Preferisco non parlare su temi che non conosco direttamente.In una delle ultime riunioni di giunta si doveva discutere una transazione economica con la società che ha cu-rato il progetto per il parcheggio in-terrato dell’ex Jolly…Io l’ho bloccata, poiché la transazio-ne era per circa 50mila euro, volevo una relazione in cui ci si assuma la responsabilità di cose dette a voce. Mi hanno detto che la transazione non andava fatta perché non si era in lite.Le transazioni vanno fatte sia per una lite in corso, sia per prevenire una lite. Quindi se viene fuori dal carteg-gio una responsabilità dell’Ente che lo vedrebbe sicuramente soccomben-te, allora la transazione è conveniente per evitare danni peggiori. Il proble-ma è di istruire bene il fascicolo, per cui abbiamo sospeso la procedura su mia richiesta, per integrare il fasci-colo, ed è stata sospesa anche dopo

l’integrazione, perché non era stata eseguita nel modo giusto.Vuole spiegare che intende dire con “integrare il fascicolo”?La legge prevede che siano i dirigen-ti a doversi prendere la paternità e le responsabilità delle cose che si dico-no, e nel caso specifico mancava la relazione del dirigente del settore e

che era un elemento essenziale per valu-tare correttamente la situazione.Chi era il dirigente in questo caso?Silvano Arcamo-ne (NDR. Capo dell’Ufficio Tecni-co). E la delibera non portava la firma del proponente, quindi era un’iniziativa di-retta del dirigente, non era completa e

perciò noi lo abbiamo rilevato e ab-biamo chiesto l’integrazione.Tornando alla politica del vuoto, so che le riunioni di giunta vengono convocate senza preavviso. Si ha l’impressione che gli assessori siano manovrati come burattini, senza dare loro la possibilità di studiare le deli-bere che saranno discusse.Questa è una delle ragioni per cui mi sono sempre opposto al fatto di dare le deleghe ai consiglieri, perché le de-libere che arrivano in giunta dovreb-bero essere e sono frutto del lavoro degli assessori, e la riunione di giun-ta, dovrebbe essere solo un momen-to di confronto tra gli assessori, fra chi ha la delega specifica su un certo tema e gli altri che devono anche va-lutare il lavoro del collega assessore. Quindi, al di là del modo di convoca-re le giunte, un giorno o un’ora prima e che mi pare più che altro un pette-golezzo (NDR. Boccanfuso si riferi-sce alla polemica che ho raccolto dal-la bocca di alcuni assessori secondo la quale è invalso l’uso di convocare la Giunta con una telefonata della se-gretaria del Sindaco a brevissima di-stanza dal momento della riunione), il punto è che quando la delibera è istruita dall’assessore, sappiamo che ha fatto un buon lavoro conscio che deve andare al vaglio dei colleghi e soprattutto l’assessore può dare tutti i chiarimenti. Il problema può sorge-re quando la delibera viene istruita da un dirigente, come nel caso di cui abbiamo parlato, o da un consigliere che per statuto non dovrebbe gestire deleghe e quindi arriva una delibera su cui non ha lavorato nessuno degli assessori. Si ovvia a ciò attraverso il ruolo del Sindaco, che è direttamente informato dal consigliere sull’argo-

mento della delibera in questione e relaziona, superando questa contrad-dizione, che tuttavia per me resta tale. Infatti, ogni gruppo della coalizione dovrebbe esprimere gli assessori, e i consiglieri che lo hanno espresso si devono raccordare con lui e vigilare sulla sua attività. Invece, nel PD ci sono consiglieri che non vogliono rispettare questa regola e pretendono di gestire le deleghe in prima perso-

na e creano una contraddizione che andrebbe rimossa, anche se temo che non verrà fatto. Quando dico che il sindaco Ferrandino si piega a logiche che sono contro la naturalezza della politica, faccio riferimento proprio a ciò. Tanto più che ai consiglieri che portano avanti questa logica è stato offerto di essere assessori e si sono rifiutati.Qualora Isidoro di Meglio entrasse

nell’UDC, consentendo al pacchetto di voti del partito di crescere, il co-mune di Ischia si può permettere un sindaco come lui?Perché no? Ha svolto bene il ruolo di presidente del consiglio, commette ancora alcuni errori di ingenuità che sono naturali, posto che fa politica solo da due anni. Ma ha saputo gesti-re bene la questione di monte Vezzi. Lui ha una sua professione di avvo-cato e, alla pari di tanti altri anche lui può aspirare a fare il candidato a sindaco.Ma da qui a dire che è estraneo alle aziende di famiglia…Non dico questo. Dico che fa l’avvo-cato e il problema non è tanto stabi-lire se è estraneo all’azienda quanto di capire se ha la statura morale e un profilo professionale tale da rimanere estraneo a condizionamenti. Infatti, tutti coloro che hanno grandi inte-ressi sul territorio finiscono per avere delle esigenze che spesso contrasta-no con il pubblico interesse. Ciò che conta è il profilo dell’uomo: prestarsi alle forzature non scaturisce auto-maticamente dall’organizzazione fa-miliare, ma dal livello morale della persona. Mi sono fatto un’idea di lui positiva ed escludo che possa rappre-sentare un’insidia qualora dovesse ambire a ruoli di primo livello, non ci sono argomenti per stroncare una sua eventuale aspirazione a diventare sindaco.

La logica vuole che la funzione di vi-cesindaco vada a chi garantisce notevole competenza ammini-strativa e fiducia po-litica. Attualmente, il Sindaco ritiene che io abbia queste due carat-teristiche.

Pandamonio a Sant’Alessandro

E’ sempre difficile - almeno per quanto mi riguarda - parlare di quanto mi tocca personalmente, ma ci sono situazioni in cui è necessa-rio e sono quelle in cui l’accadimen-to piccolo, privato, è in realtà rifles-so di circostanze che coinvolgono la collettività.Da almeno un decennio a questa parte, tutte le volte - diciamo in me-dia una al giorno, 365 giorni l’anno, il resto del calcolo lo lascio a voi - che ho parcheggiato la macchina lungo il famigerato marciapiede di via Baldassarre Cossa, all’altezza del borgo di S. Alessandro (dove ho la ventura di dover abitare), ho immancabilmente pensato: LA RI-TROVERÒ?E’ accaduto anche in un caldissimo inizio di pomeriggio della seconda metà di agosto, con il problema-

parcheggio aggravato dalla presenza delle auto di chi frequenta la spiaggia degli Inglesi. Nemmeno un’ora e mi avvertono che la ‘mia povera Panda rossa’ è accartocciata sul bordo della strada, ‘investita’ da un poderoso Suv che le è piombato addosso. Per com-pletezza, aggiungo che la mia auto è finita su quella parcheggiata subito prima, danneggiandola.Un paio di considerazioni rispetto a questo risibile fatto di cronaca. Se fossi stata dentro la macchina, maga-ri facendo manovra, probabilmente mi sarei fatta del male, visto come la carrozzeria è ridotta. Non è andata così, ma questa è l’ennesima riprova dell’estrema pericolosità di quella strada, di fatto a scorrimento più che veloce, ma contigua ad un borgo fit-tamente abitato, lungo la quale si par-cheggia e si attraversa a tutte le ore

del giorno e della notte. Non è fatalità ciò che è accaduto, era ineluttabile che prima o poi ci sarebbe stato un altro incidente: adesso è toccato a me, ma negli ultimi tre anni per la stessa trafila sono passati almeno altri sei abitan-ti della zona! Proprio la scorsa primavera in un’altalena di speranza e preoc-cupazione, la questione di dotare S. Alessandro di un parcheggio è diventata di forte attualità, fino a portare, guarda caso in periodo elettorale, il sindaco Ferrandino ed il vicesindaco Boccanfuso in visita all’ameno borgo, per incontrare i residenti e assicurare che loro la so-luzione l’avrebbero trovata. Adesso, dopo che sono trascorsi tre mesi e si è consumato l’ennesimo incidente, pare che l’acquisto del terreno nella curva, conteso fra il Comune ed un’immobiliare che vi voleva realizzare una speculazione edilizia, si sia concluso positiva-mente: quindi lì potrà sorgere l’ago-gnato parcheggio! Spero solo che ne usufruirò anche io, con la mia ‘nuo-va’ auto, e non solamente mia nipo-te che adesso ha … quattro anni!

di Silvia Buchner [email protected]

Fin dal primo giorno della vittoria elettorale emblemati-camente Luigi Telese si alza e se va...

Ibm

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Il Sindaco continua a non rilasciare le dele-ghe. Cosa ne pensa?La fase politica molto delicata che il nostro Co-mune sta attraversando richiede molta riflessio-ne. Geeesù…! Da lei assessore mi aspetto dichia-razioni più pregnanti e un po’ meno ingessa-te. Mettiamola così: un po’ meno aria fritta ed un po’ più di politica concreta…Io sono d’accordo con l’atteggiamento di atte-sa scelto dal sindaco Giosi Ferrandino, tanto più con la novità di questi giorni, l’ingresso di Isidoro Di Meglio nell’UDC, che modifica gli equilibri. Adesso l’UDC arriverà ad avere tre consiglieri comunali e questo cambia tutto.In intervista con me, Isidoro Di Meglio ipo-tizzava anche l’eventualità di essere sfiducia-to come presidente.Il presidente del consiglio comunale deve esse-re abbastanza organico rispetto al governo della Giunta, ma soprattutto lui potrebbe essere un ottimo candidato sindaco e quindi io capisco la sua aspira-zione, ma noi abbiamo un eccellente Sin-daco in carica, quindi comin-ciare a parlare di scenari futu-ri è prematuro.Nei mesi scorsi si è molto par-lato del forte legame fra Isidoro Di Meglio ed il Sindaco. Ma se fossero veramente amici forse Di Me-glio avrebbe aspettato la soluzione della crisi per uscire allo scoperto e scegliere con chi schierarsi, o no?In politica non esiste né amicizia, né fedeltà, ma neppure il tradimento: esiste la reciproca e tem-poranea convenienza a vivere un’esperienza co-mune. Quando questa reciproca e temporanea convenienza viene meno, gli scenari cambiano, in questo senso io non capisco tutto lo stupore suscitato dalla separazione fra Telese e Boccan-fuso, se si vuole essere amici non si deve fare politica insieme.Non sarà mica un messaggio rivolto al suo amico Giuseppe Di Meglio?Io sono solo prestato alla politica. Perché pensa che nella politica non ci sia posto per la lealtà?Diverse ragioni possono porta-re a decidere di impegnarsi in politica, per il bene del pae-se, per interessi di catego-ria o di famiglia da difen-dere, ma nel momento in cui il disegno che si ritiene efficace per raggiungere il proprio obiettivo viene meno o perde consistenza, è naturale che si decida di cam-biare orientamento. Venendo alla realtà ischitana, non è obbli-gatorio che Giosi Ferrandino deb-ba fare il sindaco. Due anni fa si al-learono cinque forze politiche e civiche per proporre la persona che s e m -brava g i u -s t a

per essere il sindaco e dobbiamo continuare a difendere quella scelta finché ci saranno le con-dizioni per farlo. Ma se dovessero venire meno, perché dovremmo continuare a prendere in giro noi stessi e gli altri? Giosi Ferrandino rispetto a determinate attese è venuto meno.E’ vero, ha deluso anche me che l’ho votato con convinzione.Allora, anche lei non è leale come elettore…!? No, non è così, nel senso che lei non dev’essere leale con lui, ma rispetto ad un’idea della poli-tica e dell’impegno politico, quando questa idea non viene attuata, perché si dovrebbe continua-re a votarlo da cittadino o a sostenerlo da allea-to, se si fa politica attiva? Cosa rimprovera al Sindaco?Il Sindaco non ha mai fatto da collante fra le forze politiche, non ha mai responsabilizzato i consiglieri dicendo loro di cercare l’intesa con gli altri eletti, chiarendo bene che in lui non avrebbero trovato mai una sponda. Non ha mai detto a chi esce fuori dai gruppi in cui è stato eletto con il consenso di tutti, per poi andare a contrattare personalmente con lui, che non lo avrebbe mai consentito! Se il Sindaco avesse fatto questo, oggi Enzo Ferrandino non fareb-be la guerra a Carmine Barile o Pirricelli a Pa-squalino Migliaccio… e Isidoro Di Meglio non sarebbe uscito dall’UDEUR, se quando andò a manifestare a Giosi Ferrandino le sue intenzio-ni, il Sindaco l’avesse fermato chiedendogli di mettersi d’accordo con Giuseppe Di Meglio e Raffaele Mazzella. Un sindaco deve comportar-si da leader e non da capo, e capire che i singoli componenti della sua maggioranza vogliono ri-conosciuta la propria dignità politica e visibili-tà. Siamo in questa situazione perché si è avallato il rapporto personale con i singoli consi-glieri in un gioco di tutti con-tro tutti.Giosi Ferrandino era il lea-der isolano di Forza Italia e adesso lo è del PD, questo disorienta, perché è la ‘non politica’. Allora mettiamo da parte gli ideali e parliamo di impegni, di patti. Defene-strando dopo un anno Telese, il Sindaco si è fatto odiare, tutti sanno che non ha nessuna

fede, non si sa in cosa crede, non ha man-tenuto la promessa più im-

portante, quella fatta a Telese, appunto: tutto ciò ha un costo e credo che adesso Ferrandi-no sia in una posizione

di grande debolezza, perché tutti voglio-no qualcosa da lui e non sa come accon-tentare tutti. A co-

minciare proprio dal suo gruppo, assessore Basentini.Voglio ricordare che quando Ferrandino si

candidò alle ultime Pro-vinciali, in molti dissero

che, se fosse stato e l e t t o ,

n e s -suno

avrebbe più osato fiatare! Ebbene, sta accaden-do il contrario, lui è consigliere provinciale, ma i problemi della maggioranza sono tutti lì, irri-solti per non dire moltiplicati. Lei mi chiese in una precedente intervista se con il nostro con-sigliere Giuseppe Di Meglio eravamo nel PD ed io risposi che il PD a Ischia non esiste, né il gruppo consiliare del PD è coeso, nel senso che non c’è un comune sentire culturale e politico che consenta di trovare una sintesi. Il partito è un paravento, è un contenitore vuoto: mi sba-glierò ma non credo che nessuno dei consiglieri del PD al comune di Ischia condivida le idee del PD, stanno lì perché è il partito del Sindaco. Quindi, nel momento in cui abbiamo capito che non c’erano affinità con gli altri del gruppo del PD e nulla è venuto da parte del Sindaco, ne abbiamo preso atto… (NDR. Giuseppe Di Me-glio ha lasciato il gruppo consiliare del PD per proclamarsi indipendente).E ora cosa pensate di fare?Stiamo pensando a come strutturarci dal punto di vista anche civico. Attualmente, diamo co-munque una mano a questa Amministrazione, anche senza avere le deleghe, il Sindaco mi ha delegato presso l’assemblea del CISI, ad un in-contro in Prefettura presso il Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti, anche perché le deleghe serviranno a gestire direttamente un

determinato ambito, ma noi, come gruppo ex UDEUR, presenteremo un progetto a 360 gradi, chiarissimo, coerente, dove indicheremo priori-tà e strategie. Il Sindaco dovrà preoccuparsi di fare una sintesi che tenga nelle dovute conside-razioni le nostre proposte, se ciò non accadrà

faremo delle riflessioni. Già con il comportamento tenuto quando Raffaele Mazzella ed io eravamo nel CDA di Ischia Risorsa Mare, abbiamo dimostrato che quando subodoriamo che determinate si-tuazioni sono strumentali ad altri obiettivi, facciamo un passo indie-tro e ci dimettiamo.Quali sono le linee guida del vo-stro programma?Toccano i settori fondamenta-

li, cioè urbanistica, ambiente, patrimonio. Per un’isola che vende il suo territorio come prodot-to turistico, trascurare l’ambiente è deflagrante; Ischia non ha un’idea di città, per es. la dislo-cazione degli uffici pubblici, l’ampliamento dei parcheggi, un servizio di trasporto leggero interno al Comune. Ma questo va fatto da un urbanista o da una commissione che sviluppi un progetto complessivo, poi tradotto in azioni concrete. Anni fa il sindaco di Salerno chiamò l’architetto che aveva ridisegnato Barcellona per fargli ripensare la città.Ma noi abbiamo Silvano Arcamone!C’è anche Sebastiano Conte che è un urbanista valido.Ma noi abbiamo Arcamone!Arcamone è una persona valida che può dare un ottimo contributo nella fase di attuazione, ma prima ci vuole una mente pensante, che valuti gli impatti che certe scelte possono avere sulla viabilità e sulla vivibilità del paese.Cosa pensa del problema di cui molto si parla in questi giorni, cioè dell’opportunità di dare deleghe anche ai consiglieri?La Giunta è il luogo deputato per gestire nello specifico i singoli rami dell’amministrazione. I consiglieri comunali possono intervenire su tutto ma non possono fare l’assessore, se vo-gliono farlo devono dimettersi. E comunque per me si deve ragionare in termini di gruppo poli-tico di appartenenza, non di singolo consigliere e le deleghe dovrebbe distribuirle il partito o il

gruppo.Fino a questo momento è come se da parte dei singoli consiglieri ed assessori si siano affron-tati i rispettivi ruoli in modo abbastanza remis-sivo, attento a non turbare certi equilibri, come se si fosse persa la capacità di iniziativa politi-ca. Invece, se si avanzano senza timore propo-ste coerenti e chiare e si fa in modo che abbiano visibilità non ci saranno problemi.Ma finora non è stato il contrario? I consi-glieri non hanno alzato troppo la voce?Non per fare proposte per il paese.Con quali componenti della maggioranza avete un dialogo migliore?Io personalmente come assessore ho un buon rapporto con tutti, ma ci sono esponenti politi-ci che hanno piacere di sparare a zero e questo non facilita i rapporti e ciò sorprende soprat-tutto quando viene da persone che si ritengono navigate ma che non si adoperano per smussa-re gli angoli, e anzi cercano lo scontro verbale e puntano il dito. E’ noto che un po’ di tempo fa abbiamo consegnato una lettera riservata al Sindaco in cui abbiamo espresso valutazioni su alcuni comportamenti tenuti nei nostri confron-ti da parte di un esponente di spicco dell’Am-ministrazione (NDR. Il vicesindaco Luigi Boc-canfuso), ma è rimasta lettera morta.Vi eravate dispiaciuti del comportamento di

Boccanfuso in merito a cosa?Al di là dello spe-cifico, quando si fanno afferma-zioni pubbliche bisogna muo-versi con molta accortezza. Si sono fatte di-chiarazioni sulle precedenti orga-nizzazioni della festa di S. Anna, inclusa quella del 2008, che sono state improvvide oltre che senza fondamento. Si è parlato di bilan-ci al limite della legalità o di spre-

chi di denaro pubblico, quando tutte le spese di Ischia Risorsa Mare per la festa di S. Anna del-lo scorso anno (NDR. Il presidente di I. R. M. allora era Raffaele Mazzella, espresso dal grup-po di Giuseppe Di Meglio) sono state avallate dal Sindaco e i rendiconti presentati in termini chiari e inseriti nel bilancio 2008. Il voler porre sugli altari proprio l’edizione di quest’anno, che è stata la peggiore in assoluto, in contrapposi-zione ad altre, organizzate anche dalla medesi-ma Amministrazione, non ha nessun senso. Quale settore funziona in questa fase della sindacatura Ferrandino? (L’assessore Ba-sentini resta in silenzio per un po’, tossisce, si gratta la guancia ed infine, timidamente, dice...)Credo che abbiano lavorato bene Carmine Bari-le, Christian Ferrandino…Ma Carmine Barile non è colui che si è in-teressato della sterilizzazione dei piccioni e di portare in vacanza i vecchietti?!... (NDR.

Barile è asses-sore alle poli-tiche sociali) Ma se le sue deleghe sono quelle non è colpa sua… Anche Lucia-no Bazzoli ha lavorato bene.Cosa ha fatto Bazzoli di ri-

marchevole e che deleghe aveva?Questo ‘giochino’ può diventare anche peri-coloso…! Comunque Bazzoli aveva ambien-te, AMP, rapporti con l’ANCI, alcune deleghe le condivideva con i suoi consiglieri, come il commercio. Voglio dire che quanto meno non ha fatto danni: talvolta è meglio operare poco e non fare danni che darsi molto da fare e sbaglia-re. Ma poi, un assessore al turismo che chiama “forestiero” chi viene a Ischia!Ho una certa simpatia per Boccanfuso ma penso che come assessore al turismo sia pes-simo.Anche io parlo solo sul piano politico.

F e r r a n d i n o non doveva offrire una sponda a chi, uscito dal gruppo in cui era stato eletto, è andato a con-trattare personalmente con lui.

L’attuale situa-zione è nata perché si è avallato il rapporto personale con i singoli consiglieri in un gioco di tutti contro tutti.

Mi sbaglierò ma non credo che nessuno dei consiglieri del PD al comune di Ischia condi-vida le idee del PD, stan-no lì perché è il partito del Sindaco.

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Uno contro tutti tutti contro tutti

INTERVISTA AL NEO ASSESSORE MARIO BASENTINI

Talvolta è meglio operare poco e non fare danni che darsi molto da fare e sbagliare.

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

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25Settembre 2009 | N°5 |

Pace e BeniDi Meglio Isidoro (28.000)

Sto ascoltando il maggior numero possibile di persone esperte in materia riguardo l’UDC ischitano e la proba-bile adesione di Isidoro Di Meglio a questo partito, ma la cosa fondamentale è sen-tire il diretto interessato. C’è chi dice che lei entrerà nell’UDC, chi, invece, che non entrerà, altri pensano che lo farà in seguito. E se entra, perché lo fa? Perché è un ‘cavallo di Troia’ contro Carmine Bernardo, magari per spianare la strada a Gio-si Ferrandino, o al contrario per ‘fare le scarpe’ al Sinda-co? Insomma, tutto e il con-trario di tutto. Aggiungo che nell’opinione di coloro che ho ascoltato sembra che lei abbia tutti i numeri per po-ter aspirare alla poltrona di sindaco. L’idea che lei possa entrare nell’UDC anche per rafforzarsi e irrobustire il partito, e un domani candi-darsi a sindaco, è diffusa, perfino fra i suoi oppositori: è come se lei avesse ricevuto una forma di tacita investi-tura. Vorrei un commento a partire dai suoi attuali rap-

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

porti con l’UDC.Da quando è iniziata questa Amministrazione, sui temi importanti mi sono quasi sempre trovato dalla parte dell’UDC; tutte le battaglie che si sono affrontate (potrei elencarne una serie, che vanno dal Polifunzionale, all’articolo 9 per il condono semplificato) mi hanno sempre visto alli-neato alle posizioni di questo partito e di altri gruppi che si facevano portatori di logiche sane. Anche quando l’Ammi-n i s t r a z ione ha attraver-sato momen-ti di crisi, come quello d e l l ’ a n n o scorso, e non ultima que-sto dell’azze-ramento, la mia posizio-ne è coincisa con quella d e l l ’ U D C . Perciò qual-cuno ha po-tuto ipotizzare che io avessi fatto già un passaggio politico con l’UDC, la qual cosa non è ancora avvenuta, perché io non ho formalizzato nessun

passaggio. Certo, ciò ha dato da pensare a chi fa i cosiddetti ‘inciuci’ nella politica, anche in considerazione del fatto che in qualità di presidente del C. C. ho preso parte ad alcune riunioni sulle questioni am-ministrative insieme a rap-presentanti dell’UDC, come di altri gruppi. Non è escluso, ancorché oggi non ci sia un mio passaggio nell’UDC, che un domani Isidoro Di Meglio entri in questo partito e ne prenda anche la tessera, come

non è escluso che possa en-trare in un altro partito. In questo mo-mento lei si sente molto vi-cino all’UDC?Certo. Mi sen-to vicino per-ché quando si apre una crisi in un’Ammi-n i s t r a z i o n e , ognuno stabili-sce il modo in

cui vuole governare, esprime le proprie opinioni e diciamo che su questo modo di proce-dere la mia posizione è coin-cisa esattamente con quella

dell’UDC. L’UDC, pur facendo parte della coalizione di maggio-ranza, è anche il partito più critico verso certe scelte che si compiono, ed in particola-re forse proprio il più criti-co nei confronti del sindaco Ferrandino. D’altra parte, siamo in un paese piccolo dove ci si conosce tutti quan-ti, e si sa di una forte amici-zia personale tra lei e Giosi Ferrandino: questa amici-zia potrebbe essere giunta al capolinea in seguito a questo suo avvicinamento all’UDC?A seguito dell’alleanza stipu-lata per le elezioni del 2007, l’UDC che è partito di centro-destra si è snaturato per poter appoggiare questa coalizione, per cui ha anche esigenze, che capisco, di uscire pubblica-mente allo scoperto e dichia-rare che è critico su questo o sull’altro punto. Isidoro Di Me-glio non è un partito, in questo momento io sono in una situa-zione di indipendenza, non ho mai avuto tessere di partito, infatti già con l’UDEUR, alle scorse Comunali, mi sono pre-sentato da indipendente, sen-za prendere la tessera. Però le

assicuro che la mia posizione critica nei confronti del Sin-daco, ancorché non pubblica, non è meno forte di quella dell’UDC, solo che non vado a dirlo sui giornali; se però vedo che certe cose non van-no, nelle sedi opportune faccio rilevare con forza al Sindaco il mio pensiero e la mia posizio-ne politica, anche mettendo in gioco la mia fuoriuscita da questa Amministrazione. Per-ché come l’UDC, anche io non sto in questa maggioranza per qualche interesse, ma perché le cose si facciano in una certa maniera. Se poi le circostanze per avventura prendono pie-ghe diverse, sono il primo a mettere tutto in discussione.L’ipotesi di un suo ingresso nell’UDC in questo mo-mento non rafforzereb-be il partito? L’UDC vale 1 0 0 0 - 1 2 0 0 voti, Isidoro Di Meglio ne vale 400 o 800 (dipende se consideriamo quelli che ha preso quando è stato eletto oppure i voti che potrebbe avere se si ri-presentasse oggi): somman-doli, questo partito potrebbe valere 1600-2000 voti. Di-venta una cosa seria, quasi raddoppia rispetto all’ulti-ma performance elettorale.La sua ipotesi potrebbe anche essere valida, ma le assicuro che non faccio questo ragiona-mento, o meglio, sarebbe giu-sta se si andasse alle elezioni stasera, dopo cinque anni di sindacatura, in quel caso sarebbe corretto porsi il pro-blema di candidarsi o meno a sindaco, di entrare o meno in un partito... Allora sarebbe giusto fare questo ragiona-mento, che condivido, perché si sposterebbe un’asse in una coalizione e potrebbe anche determinare gli equilibri futu-ri di un’amministrazione: ma oggi la realtà non è questa.Non lo è ancora!Io credo che Giosi Ferrandi-no arriverà a fine mandato e quindi questi ragionamenti sono assolutamente prema-turi. In realtà molte di que-ste congetture vengono fatte dall’opposizione: Luigi Mat-tera, Sandro Iannotta, Davide Conte, tutti vogliono fare il candidato a sindaco, e allora cominciano a preoccuparsi se Isidoro Di Meglio vuole fare il candidato a sindaco… Ripeto, sono certo che Giosi Ferrandi-no rimarrà sindaco, però tutto questo spostare l’attenzione, magari anche su chi fa parte di questa maggioranza ed ha le sue legittime aspirazioni (potrebbero essere Enzo Fer-randino, Carmine Bernardo o Luigi Boccanfuso stesso a volersi can-didare), crea una querel-le virtuale, m e t a r e a l e che mette in difficoltà chi è al governo e deve lavo-rare. Per me che vedo le cose dall’esterno, da giornalista, ci troviamo in una fase di estrema debolezza del sinda-co Ferradino, in cui questi,

qualsiasi decisione prende, scontenta tutti. Ed a mag-gior ragione il suo eventuale ingresso nell’UDC rischia di destabilizzare equilibri che già erano precari, con un gruppo che diviene talmente tanto più forte, nel momento in cui avrebbe tre consiglieri di cui uno è il presidente del C. C.Lei mi dice che oggi Giosi Ferrandino è in difficoltà, ma io la vedo diversamente. Il problema non è di Ferrandino ma di qualsiasi persona che siederà sulla poltrona di sinda-co, quello che va cambiato è il sistema. Se il popolo ha eletto il sindaco, non è possibile che due consiglieri comunali lo mandino a casa, non è possibi-

le che se non fa certe cose che stanno nei loro “piani”, ti possano sfidu-ciare. Servono le modifiche legislative che vanno nella direzione di rendere stabi-le l’ammini-strazione, sia-no i premi di maggioranza o no, occor-

re un sistema che garantisca questo. Tornando allo specifi-co della situazione di Ischia, certo, ci sono dei problemi e negarli sarebbe mettere la te-sta sotto la sabbia, ma io non vedo questa grande crisi che si è aperta e della quale il Sinda-co non è più in grado di venire a capo.Eppure Ferrandino non rie-sce ad assegnare le deleghe.Penso che per le deleghe sia questione di giorni, credo che le abbia già stabilite, inoltre ci dobbiamo rendere conto che siamo in piena estate quando, esclusa l’attività ordinaria, si fa poco o niente e ciò ha con-tribuito ad allungare questa crisi con tutti i contorni che ci sono, se fossimo già alla ripre-sa dell’attività politica le assi-curo che avrebbe assegnato le deleghe in tre ore. Si è passati dal vuoto della politica alla politica del vuo-to. Avere tre amministra-zioni - Ischia, Casamicciola e Forio - che non rilasciano le deleghe ai propri assesso-ri nel periodo estivo quan-do l’isola è in piena attività turistica, mi pare proprio emblematico del vuoto della politica.Concordo con lei, ma intendo il “vuoto” in altro senso. Oggi non abbiamo più una classe dirigente e dei giovani inte-ressati alla politica. C’è poi un altro fatto fondamentale, dopo le ultime vicende che ci sono state nel comune di Ischia, io credo che difficilmente un consigliere comunale si di-metterà per andare a fare l’as-sessore. Faccio un discorso

generale, a pre-scindere dalla nostra ammini-strazione: oggi il consigliere comunale è sta-to votato dal popolo, rappre-senta il popolo e deve stare in

consiglio comunale. Io stesso sono presidente del C. C. per incarico, ma sono anche con-sigliere, un domani potrò non essere più presidente, perché

E’probabile che mi sfiducino, lo metto in preventivo, perché quando uno interpre-ta questo ruolo in una certa maniera e prende delle posizioni si deve accollare il rischio di tornare consigliere semplice.

Appartengo da ventotto anni al Cammi-no Neocatecumenale e vivo la realtà della Chie-sa dove mi conoscono benissimo; il Cammino ad Ischia conta 1200-1300 iscritti, che mi co-noscono come un padre conosce un figlio.

Non creda che la potenza imprendito-riale della mia famiglia si converta automatica-mente in voti.

Cosa deciderà Isidoro Di Meglio? Si iscriverà all’UDC, e se entrerà in quel parti-to sarà per fare la fronda al Sindaco o per supportarlo con un bel gruzzolo di voti a tutt’oggi ritenuti persi? Questo e molto altro ancora gli abbiamo chiesto.

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è probabile che mi sfiducino, lo metto in preventivo, perché quando uno interpreta questo ruolo in una certa maniera e prende delle posizioni si deve accollare il rischio di tornare consigliere semplice, cosa che io farei. Mi sta dicendo che potrebbe essere sfiduciato come presi-dente, però qualora entrasse in UDC, potrebbe eventual-mente assumere una posizio-ne politica fortemente carat-terizzata e quindi decidere lei stesso di abbandonare la carica.È vero che la mia posizione di indipendenza favorisce l’espressione del ruolo, però le posso fare l’esempio di Gian-franco Fini che è il presidente della Camera ed ha le stesse esigenze di imparzialità che nel suo piccolo può avere il presidente di un consiglio co-munale, ebbene lui continua a ricoprire il suo ruolo pur es-sendo un uomo di partito.Intendo dire che la sua po-trebbe essere una scelta di coerenza: un domani che non sarà più indipendente potrebbe lasciare l’incarico.Non è ciò che penso di fare anche se un domani dovessi decidere di realizzare questa adesione all’UDC, cosa che fino ad ora non c’è.Eppure Gino Di Meglio, il commissario UDC, mi ha detto di aspettarsi per set-tembre la formalizzazione dell’ingresso.Lui ritiene questo, io inve-ce esprimo la mia posizione. Anche continuare a discorre-re sulla questione del sindaco non è importante, io mi inte-resso dei problemi reali, in fu-turo può facilmente accadere che si ripresenti Giosi Ferran-dino e altrettanto facilmente se continuerò a fare politica, mi comporterò come ho fatto finora. In questo momento lei ha una posizione molto forte, non ce lo nascondiamo, no-nostante sia alla sua prima esperienza in politica. Le ragioni di ciò, a mio parere, sono due: la prima, anche se non le piacerà sentirselo dire, è la famiglia che ha alle spalle, perché una famiglia potente spiana molto la stra-da; in secondo luogo, il modo neutrale in cui ha esercitato il suo ruolo di Presidente, come le rico-nosce anche l’opposizione.Tutto questo è vero, ma vo-glio anche dir-le di quando per far ritirare al Sindaco una mozione che ri-tenevo ingiusta nei confronti della minoranza, sospesi il C. C. e minacciai di dimettermi.Mai nella storia di un C. C. un Presidente ha preso una posi-zione contro il primo cittadino così netta, al punto da mettere in discussione la sua fiducia. La minoranza riconosce scelte del genere, di una persona che garantisce le istituzioni fino a mettere in discussione il suo ruolo, perché io sono comun-que un uomo della maggioran-za, con la quale sono stato elet-to. Sono fatti che testimoniano correttezza e lealtà, e come questi ce ne sono stati tantis-

simi altri, infatti abbiamo vo-tato all’unanimità deliberati di fondamentale importanza per Ischia, fino al momento in cui Luigi Telese non è uscito ed è cambiato tutto. Vorrei an-che aggiungere al suo elenco un’ulteriore fattore da con-siderare. Io sono entrato in politica senza fare campagna elettorale, tant’è che Salvato-re Mazzella (NDR. All’epoca referente del gruppo UDEUR, con cui Isidoro di Meglio si è candidato alle Comunali) mi

attribuiva cento voti, dicendo che non conoscevo la politica e questo era il risultato che ci si poteva attendere, e continuò a sostenerlo fino al giorno prima delle elezioni, salvo poi rima-nere strabiliato dal risultato. Dietro la mia figura politica ci sono le componenti che lei ha menzionato, ma ne ha tra-scurata una fondamentale, la componente cattolica. Appar-tengo da ventotto anni ad un

mov i mento che è il Cam-mino Neoca-tecumenale e vivo la realtà della Chie-sa dove mi c o n o s c o n o benissimo; il Cammino ad Ischia conta 12 0 0 -13 0 0 iscritti, che mi conosco-no come un padre cono-

sce un figlio. Quando mi sono candidato, hanno sentito più forte il legame con Isidoro Di Meglio piuttosto che con la fi-glia, lo zio o il nipote che pure erano in qualche altra lista. Al primo posto nella sua classifi-ca di ragioni del mio successo avrei messo proprio questa componente. Non creda che la potenza im-prenditoriale della mia fami-glia si converta automatica-mente in termini di voti dati dai dipendenti. Guardiamo i Di Costanzo o i Bazzoli che sono in politica e hanno del-

le imprese: non sempre ciò paga in termini di ruolo o di consenso, anzi può essere un boomerang. Lasciando da par-te se tra tre anni mi candiderò a sindaco o meno - che è una cosa alla quale adesso non vo-glio proprio pensare - io dico, per Domenico De Siano, che ha fatto il sindaco per die-ci anni e ora fa il consigliere provinciale, non vale lo stesso discorso? Perché pare che que-sta sia diventata la linea d’at-tacco, che io ho la famiglia che

ha gli alberghi ad Ischia… ma De Siano non ha gli alberghi a Lacco Ame-no? Eppure nessuno si è preoccupato, nessuno gli ha fatto una c a m p a g n a mirata contro battendo su questo. Non che abbiano sbagliato a non farla, as-solutamente, secondo me una parte della popolazione si ren-de conto che un imprenditore ha un maggiore interesse a cambiare il paese, il territorio, perché può anche realizzare alberghi con le porte d’oro, ma sono destinati a morire tutti quanti, se non si interviene anche fuori di essi. Chi vera-mente ha a cuore gli interessi imprenditoriali e generali, capisce che deve migliorare il territorio, Ischia deve cam-biare dal punto di vista delle politiche turistiche, dell’acco-glienza, ma per fare questo si deve intervenire sul territorio. Per cui anche questa obiezione che mi viene mossa da qual-che giornalista ‘ispirato’ dalle opposizioni o da qualcun altro per motivi strumentali e po-litici, ossia che dietro Isidoro Di Meglio c’è una famiglia di imprenditori, non preoccupa la maggior parte della popola-zione, anzi la stimola, perché comprendono che se Di Me-glio scende in politica, innan-zitutto non lo fa per una que-

stione di soldi, perché ha una tranquillità economica che gli permette anche di essere indipendente, e non ha prez-zo politico, per cui un giorno può anche sbattere i piedi per terra e dire “o si fa così o me ne vado a casa, perché non ho bisogno della politica”.Lei di solito soffre sempre quando si parla della sua famiglia, perché vorrebbe che si parlasse di Isidoro Di Meglio, e la famiglia si te-nesse fuori, però non si può

nemmeno pensare che lei non sia sensibile ai problemi

ed ai proget-ti che que-sta elabora. Voglio farle una domanda che ho posto a tutti i miei interv istat i , vale a dire se condivi-de la politica del low cost, cioè tenere

le strutture ricettive aperte tutto l’anno, con prezzi bassi e avendo numerosi alberghi concentrati in una catena. Oltre alla Dimhotels fanno low cost a Ischia anche altri gruppi, e le chiedo: può esse-re questo il futuro dell’isola d’Ischia? E’ questo che vo-gliamo per l’isola nei prossi-mi venti anni? Io parto da un altro presuppo-sto. Certamente la mia entrata in politica è a favore di tutti quelli che vogliono proget-tare per la collettività, che si chiamino Leonessa, Bazzo-li, De Siano… se ci sono dei progetti che hanno l’obiet-tivo di portare benessere ad Ischia, io li sponsorizzo, se ci sono invece progetti che non vanno in questo senso, pure se vengono dall’interno della mia famiglia, mi oppongo e li distruggo. Certamente la Di-mhotels non deve nemmeno essere pregiudicata dalla mia presenza in politica, non mi sembra equo che solo perché io ho questo impegno si deve

vedere le porte battute in fac-cia. Il gruppo deve poter pro-seguire i suoi rapporti impren-ditoriali con il territorio, con la differenza che oggi io sono in politica e ho una sensibilità verso Ischia e so che se l’isola progredirà, progrediranno i commercianti, il terziario, gli alberghi. Questo sarà il frutto dell’azione in politica di uno che ha rinunciato a se stesso, ha rinunciato a parte dei suoi impegni, ha rinunciato a parte della sua professione per veni-

re a investire nel bene comune della cittadinanza. Per quanto riguarda la politica del low cost, io non sono un esperto di turismo per sapere se il low cost può essere produttivo sul breve periodo. Certamente, se ad Ischia il livello della clien-tela crescesse non credo che né la Dimhotels, né nessun al-tro gruppo imprenditoriale si opporrebbe, perché vorrebbe dire che, a parità di presenze, aumentereb-bero le entra-te. Quello che dico è che, se viene meno questa politica del low cost, da ciò che so e che riscon-tro in altre località come la Sardegna, dove si stanno praticando gli stessi prezzi, probabilmente anche questa clientela sa-rebbe persa, semplicemen-te perché an-drebbe altrove a trascorrere le sue vacanze. Le posso assicurare però che il cliente che viene nella ca-tena alberghiera che applica il low cost, e paga queste cifre non esorbitanti, quello stes-so cliente al centro benessere ha speso molto, le bottiglie di vino le ha consumate, quindi nei servizi accessori ha paga-to molto di più di quanto ha

speso per il pernottamento. Per cui non so poi quanto sia fondata la considerazione di chi dice che questi clienti non spendono, non vanno al risto-rante, a comprare il souvenir e così via: non tutti, ma una buona parte di questi turisti fanno funzionare anche l’in-dotto del nostro paese. Mi ha dato una risposta che fotografa la situazione pre-sente ma, a maggior ragione da lei che è un Di Meglio, che è presidente del C. C. e, so-prattutto, è un politico, non sarebbe giusto aspettarsi una progettazione a lungo termine, che guardi a tutto il territorio isolano? Perché non si prende un paio di mesi per elaborare un progetto in cui si chiarisca come secon-do lei dovrebbe essere l’isola nei prossimi venti anni? Tra venti anni Ischia dovrà esse-re un grande supermercato del turismo, dovrà diven-tare la Dubai del Sud Italia come dice Gino Di Meglio, insomma cosa dovrà essere? Se Isidoro Di Meglio mi il-lustrasse il suo progetto po-litico, si potrebbe realizzare la famosa coincidenza tra politica ed imprenditoria, cosa che spesso e volentieri non si vede, nonostante ci siano molti imprenditori in quest’isola.La paura degli imprenditori che colgo io è che in questa crisi del mercato turistico, che non è solo di Ischia, ma è di tutta la Campania e di altre zone d’Italia, sia progressi-va; io credo, ma ripeto, posso anche sbagliarmi perché non sono esperto in materia, che la paura che hanno oggi gli im-prenditori è che se aumentano bruscamente i prezzi, senza una giusta politica di suppor-to, si perdano anche i clienti rimasti.D’accordo, ma nel frattempo dovremo innanzitutto cer-care di tenere puliti le coste ed il mare: ho parlato con Silvano Arcamone, che mi ha detto che se anche fosse pronto il depuratore, la re-alizzazione della rete fogna-ria è ferma al 15-20%!Voglio precisare che il siste-ma fognario già esistente è collegato e predisposto per far confluire i reflui al depurato-

re; quello che manca è in ge-nere il sistema fognario in al-cune zone del territorio.Bisogna fare anche i conti con Barano; il sindaco Pa-olino Buono mente quan-do dice che ha il 50% della rete fo-gnaria realiz-zata perché il suo capo d e l l ’ U T C , Pino Barbie-ri, mi ha par-lato del 15%

di rete fognaria, e se anche fosse il 50%, io comunque direi che è troppo poco!Sono d’accordissimo, come sono d’accordo con il fatto che la politica per la realizzazione delle fogne, così come altre, devono essere intercomunali. Se Ischia fa sforzi enormi per mettere a posto il sistema della raccolta dei rifiuti solidi urba-

La mia fami-glia ha gli alberghi ad Ischia… ma Domenico De Siano non ha gli al-berghi a Lacco Ameno? Eppure nessuno si è pre-occupato, nessuno gli ha fatto una campagna mirata contro battendo su questo.

Ischia deve cambiare dal punto di vista delle politiche tu-ristiche, dell’accoglien-za, ma per fare questo si deve intervenire sul territorio.

La gente capisce che se Isidoro Di Meglio scende in politica non lo fa per una questione di soldi, perché ha una tranquillità economica che gli permette di es-sere indipendente e non ha prezzo politico, per cui un giorno può anche sbattere i piedi per terra e dire “o si fa così o me ne vado a casa, perché non ho bisogno della po-litica”.

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ni, questi sforzi a cosa servono se non appena un turista varca la soglia di un altro Comune si ritrova in una fogna?Ho provato a tracciare la mappa del potere di Isidoro Di Meglio in C. C., vale a dire le persone presenti nell’at-tuale consiglio comunale a Ischia che sono collegate con le aziende della sua famiglia. Il dottor Luigi Mattera lavo-ra presso l’hotel President, l’azienda di pubblicità del fratello del consigliere Davi-de Conte cura le campagne pubblicitarie della Dimho-tels, lo studio presso cui la-vora come commercialista il consigliere Giuseppe Di Me-glio segue la contabilità del gruppo; inoltre mi è stato detto che il patronato presso cui lavora Luca Montagna fa le composizioni sindacali con i dipendenti e uno dei soci del consi-gliere Giosuè Mazzella cura le assicurazio-ni per gli alber-ghi, Lello Pila-to in passato ha lavorato per la Dimhotels. Sei consiglieri direttamente o indirettamen-te interessati sono molti… Secondo me tale situazione più che crea-re una dipendenza da parte di queste persone, può sem-brare paradossale, ma crea una dipendenza di Isidoro Di Meglio.Assolutamente no, non c’è nes-sun tipo di dipendenza, sem-plicemente perché non si tratta di miei dipendenti. In un pic-colo paese i rapporti sono così fitti che se uno vuole andare a

cercare legami di dipendenza li individua per tutti. Potrei dire la stessa cosa con Paolo Ferrandino e l’Ufficio Tecnico per esempio. Invece io dico, qual è la storia di Isidoro Di Meglio politico fino ad ora? Da due anni e mezzo a questa parte sono stato il presidente del consiglio comunale per la gente, per i provvedimenti ne-cessari a questa cittadinanza, che sono agli atti. Non mi sono mai permesso di dire una pa-rola a nessuno, proprio perché sono talmente rispettoso del ruolo che rivesto e di quello dei consiglieri comunali che non mi permetterei mai. Ripe-to, per me il metro deve essere sempre uno: una delibera, un atto va nel senso del bene del paese? Si deve fare. Un atto non va nel senso della pubbli-ca utilità? Non si deve fare.Mi è arrivata una ‘soffiata’:

q u a n d o Luigi Mat-tera firmò una lettera contro il suo operato per un pro-blema sui debiti fuori b i l a n c i o , lei si era arrabbiato, d i c e n d o -gli che non avrebbe più

lavorato per lei.Non è così, questo è uno di quegli equivoci che poi ven-gono montati ad arte. Lo scorso giugno, in consiglio comunale dissi che c’era un atto riepilogativo del direttore generale riguardante i debiti fuori bilancio che mi era stato notificato con gli allegati solo quella mattina, allora la mino-ranza produsse un documento

Io sponsorizzo i progetti che hanno l’obiettivo di portare benessere ad Ischia, se ci sono invece progetti che non vanno in questo senso, pure se vengono dall’interno della mia famiglia, mi oppongo e li distruggo.

da inviare alla Corte dei Con-ti, sostenendo che c’era una mia responsabilità per essermi tenuto gli atti in mano quan-do chiaramente avevo detto di averli ricevuti solo quella mattina, quindi si comporta-rono con malafede. La respon-sabilità, infatti, era di chi non aveva fatto partire quegli atti in tempo. Quando lessi quel documento mi arrabbiai, è vero, ma mi arrabbiai nei con-fronti di coloro i quali, come le minoranze, quando ne han-no convenienza apprezzano il Presidente ‘super partes’, sal-vo poi attaccarlo senza ritegno come in quell’occasione, sen-za controllare prima i docu-menti e la veridicità delle mie

parole. Le cose stavano così, quando mi ritrovai nel corri-doio dove non c’era solo Luigi Mattera, ma anche Giovanni Sorrentino, Gennaro Scotti ed altri, e dissi a tutti questa frase: “Voi siete in malafede, mi avete scocciato. Non venite più da me, a rendere giustizia delle posizioni della minoran-za quando voi dopo le caval-cate strumentalmente, perché come io sono corretto con voi, pretendo correttezza”. E’ chia-ro che questo episodio è stato cavalcato. Ritornando all’argomento crisi, è giusto o non è giusto che i consiglieri abbiano le deleghe?Credo che il meccanismo delle

deleghe ai consiglieri comuna-li non sia nel segno della buo-na amministrazione. Anche se, in un certo senso, il nostro statuto prevede una sorta di delega, i principi dell’ordina-mento vanno nel senso che il consigliere deve indirizzare e controllare l’attività di gover-no. Invece, quando entra diret-tamente nella gestione, rischia di crearsi il paradosso che è controllore e controllato nello stesso tempo e ciò è sbaglia-to. D’altra parte, il compito dei consiglieri penso sia il più arduo e difficile ma garantisce grande visibilità, maggiore ri-spetto a quella degli assesso-ri, che dai consiglieri devono essere indicati. Se, invece, si

danno ai consiglieri deleghe importanti, li si trasforma in una sorta di super-assessori, perché mentre questi sono re-vocabili, il consigliere non lo è, anzi è lui che può decidere la fine anticipata di una sinda-catura. Per tutte queste ragioni una riflessione sulle deleghe ai consiglieri va fatta.Pensa che il Sindaco in que-sto momento ha la forza per poterla fare e dire basta con le deleghe ai consiglieri?Secondo me sì.

(segue dalla prima pagina) Non so, o meglio non voglio rispondere, non voglio cadere nel-la facile demagogia. Sembra che tutti i danni che l’edificio sta subendo li dovrà pagare la dit-ta che in questo momento ha in affidamento il cantiere. Ne prendiamo atto, aggiungendo che si tratta della stessa ditta che reclama dal Co-mune i risarcimenti per i fermi e le varianti del progetto (tecnicamente si chiamano riserve) che ne hanno impedito il lineare operare. E aggiun-gendo che lo spreco è qualcosa che ci dà pro-fondamente fastidio, anche perché fermamente convinti che un andazzo del genere qualora si fosse trattato di un’opera privata non si sarebbe verificato. Torniamo al punto controverso: cosa dovrà di-ventare il polifunzionale? Il Comune non è in grado di mantenerlo dignitosamente, e d’altra parte, ricordiamo che è stato costruito per met-terci dentro qualcosa, perché serva alla cittadi-nanza (sì, perché in certi momenti la sua storia è così tormentata che sembra quasi che il solo scopo di quella struttura sia di essere… com-pletata). Uffici pubblici? Municipio? Tribuna-le? Scuole? Ulteriori opzioni - a dire la verità assolutamente nebulose - come prospettato dal consigliere Carmine Bernardo che propone di indire un concorso di idee? Siamo maliziosi, ma è probabile che passerebbe qualche altro anno discutendo sul da farsi, se non fosse per la drammatica, impellente necessità di trovare una collocazione al Liceo Classico, il cui sta-bile è stato dichiarato inagibile. Tutto a posto, allora? Mica tanto. I tempi sono assolutamen-te insufficienti (benché dei problemi statici e di adeguamento alle norme antisismiche dello Scotti si parli già dalla primavera), quindi i dop-

pi turni presso altre scuole dell’isola per un cer-to numero di mesi (quanti?) saranno inevitabili. La vendita alla Provincia (che ha competenza sulle scuole superiori) della parte del polifun-zionale da destinare a edificio scolastico in cambio di 9 milioni di euro, infatti, non è stata ancora conclusa, quindi si dovranno effettuare ulteriori lavori di adeguamento a carico della Provincia appunto. E poi quale scuola metterci?

Lo stato dell’artedi Silvia Buchner [email protected]

Il Classico - ormai un ‘panda’ in via di estinzione - o lo Scientifico che ha avuto un boom di iscritti negli ultimi anni e che sembra scoppi nella sua collocazione attuale, l’ex mercato (!) di Lacco Ameno? E, aggiungiamo, cosa ne sarà della co-struzione del Classico, andrà buttato giù e rifatto, magari più grande, una ‘cittadella dell’istruzione’ come propone più d’uno (aiuto! Un nuovo mini-polifunzionale)?

Trovo stucchevoli e inutili gli appelli ai due consiglieri provinciali freschi di nomina, per-ché mi auguro sappiano qual è il loro dovere, anche se siamo stati esortati a ‘sorvegliarli’ da vicino: ebbene questo sembra proprio il loro primo banco di prova, posto che quello delle scuole in quest’isola è uno dei tanti problemi antichi e non risolti.

Sotto, un’immagine di una classe dell’Istituto Alberghiero Telese, la scuola che nelle intenzioni dei suoi ideatori doveva essere ospitata nel Centro Polifunzionale

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politica al periodico Ischiacity

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Redazione : Eduardo CocciardoProgetto grafico : Umberto ArcamoneFotoritocco : Romolo Tavani

EDITORE Anno 1 - N° 5Settembre 2009• registrazione tribunale di Napoli, n°5 del 5 febbraio 2005• tipografia Epomeo s.n.c, via Torrione, 40 - 80077 Forio (Na)

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CERC

A

Come per il crollo del muro di Berlino, per il quale fino al giorno prima nessuna delle cancellerie europee aveva lanciato il benché minimo segnale di preoccupazione, così apparentemente il crollo del consenso intorno al sindaco Ferrandino è esploso e dilagato senza che nessuno in precedenza si fosse assolutamente allar-mato di ciò. Infatti, apparentemente, il Sindaco era uscito poli-ticamente irrobustito dalla recente affermazione elettorale alla Provincia di Napoli: aveva raccolto una gran quantità di voti ed aveva – sempre in apparenza – dimostrato di poter far allegra-mente a meno dei voti UDC (di Bernardo & Co) per governare. A prima vista (poiché le cose non stanno affatto così)! Ricordiamo ai lettori che Giosi Ferrandino, appena qualche anno fa, quando ancora amministrava a Casamicciola – forse anche fortemente contagiato dall’andazzo che vige nel Comune termale – era pas-sato con gran disinvoltura (forse eccessiva) dalla poltrona di coordinatore della destra a quella di esponente di sinistra. Ricordate? Giosi era il segretario locale di Forza Ita-lia e passò alla rutelliana Margherita. Già quest’episodio lo rende, a dir poco, inaffidabile sul piano ideologico. Ma a quei tempi sembrava una scelta utile (se non opportuna) e nel breve periodo senza alcun dubbio sortì i suoi frutti. Quin-di, con altrettanta disinvoltura dopo aver regnato - più che amministrato - a Casamicciola (a cau-sa della più assoluta inconcludenza degli amministratori del-la cittadina terma-le) ha, in fretta e furia, letteralmen-te piantato in asso (e condannato al suo miserrimo destino) quel mu-nicipio per volgere le sue attenzioni a quello ben più appe-tibile di Ischia Porto. Vanitas vanitatis et omnia vanitas! Così, abbandonata ci-nicamente Casamicciola Giosi, forte della fama che lo precedeva - di sindaco fat-tivo, capace e dal polso di acciaio (bella forza con quei quattro saltim-banchi casamicciolesi!) stravince a mani basse la competizione elettorale contro il povero Giovanni Sorrentino che, alla testa di una incredibile (nel senso di totalmente priva di credibilità politica) coalizione di destra, non può che raccogliere un risultato infimo. Ma, una volta insediatosi in via Iasolino, Giosi elude alcune regole fondamentali: 1) ad Ischia, contrariamente che a Casamicciola, esiste una forte e scafatissi-ma classe politica, di gente abituata alla gestione della ‘res publi-ca’, che non ama farsi mettere facilmente il cappello in testa; 2) in politica paga la lealtà (sia nei confronti degli alleati che degli elettori), mentre ben presto Ferrandino finirà con il tradire sia gli uni che gli altri; 3) il “One Man Show” è un format politico tutto casamicciolese (vedi il fallimento della piramide capovolta di Enzo D’Ambrosio!) e ad Ischia era necessario lavorare di squa-dra! Il Sindaco, invece, si chiude: cerca di governare da assolu-tista, avoca a sé tutti i poteri, pretende di manovrare assessori, consiglieri e dirigenti come una sorta di mangiafuoco con i suoi burattini! Ma le marionette non ci stanno! O, forse, più sempli-cemente, molti di loro non sono affatto delle marionette. E Giosi tutto ciò non lo coglie. Fa installare in Municipio un circuito di telecamere per controllare tutto e tutti, si rifiuta di distribuire le nomine nelle società partecipate del Comune e cumula tutto il potere ponendolo nelle mani del suo unico uomo fidato (e fedele) Silvano Arcamone (suscitando, inevitabilmente, l’odio feroce di moltissimi). Stabilisce un asse di ferro (presto arrugginitosi) con il Presidente del consiglio comunale, sottraendo la poltrona al legittimo destinatario (il consigliere più votato) Giuseppe Di Me-glio. Infine, errore degli errori (o forse orrore degli orrori), in un impeto di rabbia ed in delirio di onnipotenza, contravvenendo a tutte le norme di lealtà, affidabilità, onestà intellettuale, rispetto degli accordi sottoscritti, osservanza degli impegni programma-

tici di governo e semplice diplomazia, sbatte fuori dalla Giunta il vicesindaco Luigi Telese (che per accordi di coalizione, dopo essere stato eletto consigliere aveva rinunciato al seggio per di-ventare assessore). Telese, voglio ricordarlo ai lettori, non è un ‘pinco pallino’ qualsiasi che si può sballottare di qua e di là a piacimento: è il nipote ed erede di uno dei più grandi sindaci del-la storia isolana, è egli stesso un autorevole personaggio politico di profonda e navigata esperienza, è stato sindaco a sua volta (a detta di alcuni l’unico portatore di un vero e proprio programma politico di rinnovamento) ed è soprattutto una delle animi nobili (e pensanti) del PD (ex vertice dei DS). Defenestrare Telese è sta-to come buttarsi addosso una sorta di maledizione politica, peg-giore perfino di quella di Tutankamon: da quel momento nessuno

dei suoi gregari s’è più fidato di lui, e da quel momento il solo plausibile rapporto di confronto fra le parti è

avvenuto attraverso la minaccia ed il persistere di ricatti. “Se non mi dai ciò che voglio subi-

to ti sfiducio!” Questa è la formula strisciante e laida che ha sotteso

tutti, ma davvero tutti, i gra-mi equilibri raggiunti in

Amministrazione! Solo così giustifichiamo l’affermazione (pro-babilmente incon-scia e dunque ancor più vera, profonda

e sentita) del v icesindaco

Boccanfu-so, che un t e m p o a m i c o p e r s o -nale di Te l e s e , ma so-

prat tut to compagno

politico di battaglie intra-

prese insieme, si è ritro-vato costretto alla doloro-sa scelta di dover rinnegare la comune amicizia (e pro-gettualità politica) a causa di quella che egli stesso ha definito una “vigliaccata”.

Ora ci domandiamo, e non a cuor leggero, come questo

manipolo di consiglieri ed as-sessori creda possibile coesistere all’interno di un comune paiolo politico entro il quale viene ri-mescolata una zuppa stracotta, melmosa, piccantissima e maleo-

dorante in cui il collante che unisce gli ingredienti è la vigliaccheria?

E’ per questo che, sebbene Ferrandino abbia riscosso un buon risultato in termini

di voti alle Provinciali, non è riuscito tuttavia a trasformarlo in reale potere ed affermazione politica: quei voti raccolti da vari “portatori d’acqua”, così come gli sono stati concessi possono essergli in ogni momento sottratti ed offerti all’astro nascente (di questi giorni) Isidoro Di Meglio. Infatti, i capicorrente in grado di dirottare grandi quantità di voti si com-portano esattamente come i grandi elettori nel Medioevo: proprio come avveniva in epoca feudale, hanno il potere di distrarre i propri eserciti dall’obbedienza all’imperatore per votarsi all’alle-anza con un nuovo principe che sappia rispettare e tutelare mag-giormente le autonomie di ciascun alleato, ma che soprattutto sappia fare una politica di evoluzione e progresso basata sulle alleanze condivise (e diosolosa se Isidoro Di Meglio può essere capace di fare ciò).Se a tutto questo coniughiamo l’abbacinante politica del vuoto - che qui ad Ischia assume il ruvido sostantivo vernacolare di “spartenza” – otteniamo un mix distruttivo, o meglio implosivo: anche il consigliere più inconsistente (e ce ne sono davvero pa-recchi!) vuol contare qualcosa, vuole perciò una delega (in barba alla Legge che esclude questa evenienza) e se non l’ottiene im-pallina la maggioranza. Così accade che Enzo Ferrandino abbia la delega al traffico, Pilato e D’Ambra si contendano quella del turismo, Gianluca Trani il commercio, Pasqualino Migliaccio il suolo pubblico, Isidoro di Meglio il personale e la cultura, ecc.Questa non è politica ma è il mercato della ricotta e dei polli. Uno squallido e misero scenario entro il quale si muovono altrettanti

personaggi miseri e squallidi.A ben vedere, ed è proprio questo aspetto che ci porta a credere che Isidoro Di Meglio stia già agendo da “Sindaco predestinato” – il solo gruppo che si sia formalmente e pubblicamente distin-to per fisionomia politica è quello di Bernardo & Pinto, ovvero l’UDC. Hanno avuto il coraggio di battere i pugni sul tavolo e dire a chiare lettere “NON CI STO’!”. Pur essendo nella maggio-ranza hanno messo a rischio le loro poltrone (unici!...) e si sono ribellati al sistema vigliacco del forti con i deboli, deboli con i forti. Qualcuno dice che Carmine Bernardo sia un nichilista, un uomo che distrugge ma non costruisce. Magari è pur vero che Carmine sia più abile a destrutturare che non a proporre, ma è altrettanto vero che quando un edificio è pericolante bisogna chiamare i bulldozer per abbatterlo! Anche se poi, paradossalmente, è proprio il bulldozer Bernar-do a pretendere che, prima di riprendere le attività di Giunta, i capigruppo della maggioranza sottoscrivano un documento per definire gli obiettivi da perseguire durante la seconda metà della sindacatura. Inutile dire che questo documento, intorno al quale si è discusso molto e atteso altrettanto, ci è parso prevedibile, generico, inconcludente, povero. Né più né meno che lo specchio di questa Amministrazione: un’accozzaglia di gente con poche idee per il paese e molti desideri per se stessa. Ed è proprio per queste ragioni che a mio giudizio, quando dal vuoto della politica ci s’impantana tragicamente nella politica del vuoto, quando mancano i progetti di ampio respiro, i program-mi solidi e dettagliati, quando si smarriscono ideologie e valori, quando si dissolvono le alleanze e si governa sul nulla e con il nulla, è allora che, in assenza della Politica (con la P maiuscola) si impone l’Impresa. Succede a livello nazionale, ora ci prepariamo ad assistere a qual-cosa di simile a livello locale. Gli imprenditori prendono il posto dei politici ed ai partiti si sostituiscono i gruppi di impresa. A Lacco Ameno questo format incarnato nella figura di Domenico De Siano, è perfettamente radicato nel territorio. Niente di più probabile che in un prossimo futuro ciò accada ad Ischia con la famiglia Di Meglio. Se così fosse, in parte sarebbe il fallimento della politica, ma sarebbe pur sempre un modo per governare as-sai migliore di quello esistente. Se oggi il videsindaco di Ischia decide di chiedere asilo proprio al comune di Lacco Ameno per aprirvi un importante negozio, un motivo ci sarà! La stabilità amministrativa di Lacco Ameno è blindata a protetta dalla rete di imprese della famiglia De Siano e questo genera fiducia negli investitori.Signori, svegliatevi, a Ischia l’economia più che ferma è com-pletamente paralizzata e di questo passo il paese collasserà. Gli elettori attendono risposte alle loro esigenze mentre gli inquilini di via Iasolino appaiono ogni giorno di più scollegati dai proble-mi reali del paese.Quindi cari lettori, cari elettori, cari assessori, consiglieri, op-positori, semplici spettatori e… soprattutto caro Sindaco, non vi illudete di “poter tirare a campà” o almeno non illudetevi di poter arrivare lontano. A voi manca un progetto serio, manca l’onestà intellettuale, manca soprattutto (e questo è molto grave!) un au-tentico amore per l’isola d’Ischia.

Ibm