i bravi maestri n° 7

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anno 2 - n° 7 aprile 2010 € 1,00 > chi possiede tutti i mezzi stabilisce tutti i fini < supplemento di informazione e formazione politica al periodico Ischiacity di Riccardo Sepe Visconti [email protected] • A PAGINA 4 VISTO DAI DICIOTTENNI... La Bella e le bestie PdL e PD divisi al loro stesso interno accolgono mooolto tie- pidamente i loro rappresentanti tra uno sbadiglio e uno sberleffo ecco a voi i comizi di Rikkardaccio riccardo@ibravima estri.it Un vecchio proverbio ci educa: “Tira più un pelo di fica che un carro di buoi”! Con buona pace dei buoi, che come vedremo si trovavano al pascolo presso il Continen- tal, purtroppo il “traino” non è risultato così efficace per il comizio del buon Luigi Muro, già assessore provinciale, ed oggi candidato consigliere regionale per la lista PdL (ma... in quota Bocchino!). Tant’è che la bella ministra i cui complimenti, rivoltigli mesi or sono da uno scatenatissimo premier in vena di galan- terie, tanto fecero infuriare la di lui consorte (Veronica Lario dettò una lettera furiosa che fu pubblicata su La Repubblica!), non deve aver suscitato, nell’assopito popolo di maschi isola- Abbiamo chiesto agli studenti liceali di descriverci i loro sentimenti su queste elezioni Regionali e più in generale sulla politica nazionale. Ecco, le riflessioni amare e disincantate di Marco Tufano. 17 anni, terzo Liceo Classico e di Roberto Scotto Pagliara, 18 anni, quinto Liceo Scien- tifico. Perché voto De Siano Perché non voto De Siano Il coraggioso non è colui che non ha paura, bensì colui il quale, nonostante la paura, agi- sce”. Probabilmente sono riassunti in questa massima il grande limite ma anche la grande opportunità che la società civile ischitana ha, oggi, per riscattarsi dopo circa un ventennio di vuoto assoluto della Politica (con la P maiu- scola). L’approssimarsi delle elezioni Regionali genera, infatti, la necessità di riflessioni approfondite, che coinvolgono in maniera con- creta e diretta il futuro dell’isola. di mario basentini mbasentini@virgilio .it di carmine monti redazione@ibravimaestri .it • A PAGINA 4 Questo paese è fermo da quando nel 2007 si è scelto di non perseguire più il programma sot- toscritto da tutti i componenti della lista, per privilegiare altro. Da allora, infatti, il comune di Lacco Ameno supporta e paga le campagne elettorali di De Siano che fino ad oggi sono sta- te tre, Politiche, Provinciali e queste Regionali. Fin quando questa attività ha anche un ritorno sul territorio, la cosa è accettabile, ma nel suo caso non è accaduto. • A PAGINA 2 Perché non andrò a votare di Silvia Buchner [email protected] Come avrebbe letto Domenico Di Meglio il voto alle scorse Provinciali? Che posizione avrebbe preso nella questione Polifunzionale? Come avrebbe interpretato le crisi che impe- gnano quasi ‘a tempo pieno’ i politici di metà dei Comuni ischitani? E l’accordo presunto fra De Siano e Ferrandino? E l’arrivo delle ruspe - sempre paventato ma quanti credevano che realmente sarebbero cadute le case abusive? E adesso le Regionali, un momento epocale per Ischia, dicono: tornerà davvero ad avere pote- re? E in che senso? Avrei voluto leggere i suoi commenti. Mi sono mancati i suoi commenti in quest’anno in cui tutto è cambiato, anche se ap- parentemente è rimasto uguale. Ma “Sussurri e Grida” non ne sono stati scritti più. Se Domenico era presente in ogni pagina, se Domenico era un vero direttore che appog- giava i suoi giornalisti, consentendo che scri- vessero anche cose scomode, se Domenico dava indiscutibilmente una linea (condivisibile o meno) al giornale, era nell’asciutto e lucido editoriale che decideva ogni giorno su cosa voleva proporre la sua opinione, e soprattutto su cosa voleva invitare a ragionare i lettori. Mi manca la sua opinione, mi mancano i suoi inviti a ragionare. Fra invettive e riflessioni attente, perché entrambi questi aspetti erano parti im- prescindibili di lui. Mi manca Domenico Di Meglio • A PAGINA 9 • A PAGINA 9 Dopo circa vent’anni all’isola viene offerta nuovamente l’occasione di insediare un proprio concittadino alla regione Campania e dio solo sa quanto mi sarebbe piaciuto essere tra i più con- vinti sostenitori di questa opportunità! Ho fatto di tutto, ve lo giuro, per convincere me stesso che andare alle urne e, in particolare votare un isolano, era la sola cosa giusta da fare. Poi, mi son chiesto, ma qual è il vero scopo della Po- litica, quella con la ’P’ maiuscola? La risposta è una sola: risolvere i problemi della gente. Se sai fare questo, sei un buon politico, se non lo sai fare sei solo un racconta balle. E di racconta balle, almeno io, non ne sento il bisogno. Vediamo allora, quali sono i nostri problemi e quali di questi, fino ad oggi, gli Amministratori locali, sono stati capaci di risolvere (se non ave- te voglia di leggere l’articolo vi anticipo il fina- le: nessuno! Ma, se avete un po’ di pazienza, vi condurrò con me nel mio ragionamento). L’iso- la d’Ischia vive di turismo, di terme e di mare: da anni attraversiamo una crisi irreversibile (per la quale mi sembra nulla sia stato fatto di concreto), le aziende vendono, non comprano! Fatta eccezione per alcuni mastodontici gruppi di albergatori (che naturalmente acquisiscono per quattro soldi), gli altri, chi più chi meno, vivacchiano o purtroppo, con sempre maggiore frequenza, chiudono. Quale politica è stata fatta per implementare i flussi turistici, per mantene- re quelli che avevamo, per migliorare e rendere più economici i trasporti marittimi? L’Amico Fidato !... I miracoli di Padre Pinto

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I Bravi Maestri N° 7

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Page 1: I Bravi Maestri N° 7

anno 2 - n° 7aprile 2010

€ 1,00> chi possiede tutti i mezzi stabilisce tutti i fini <

supplemento di informazione e formazione

politica al periodico Ischiacity

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

• A PAGINA 4

VISTO DAI DICIOTTENNI...

La Bella e le bestiePdL e PD divisi al loro stesso interno accolgono mooolto tie-pidamente i loro rappresentanti

tra uno sbadiglio e uno sberleffo ecco a voi i comizi

di Rikkardaccio [email protected]

Un vecchio proverbio ci educa: “Tira più un pelo di fica che un carro di buoi”! Con buona pace dei buoi, che come vedremo si trovavano al pascolo presso il Continen-tal, purtroppo il “traino” non è risultato così efficace per il comizio del buon Luigi Muro, già assessore provinciale, ed oggi candidato consigliere regionale per la lista PdL (ma... in quota Bocchino!). Tant’è che la bella ministra i cui complimenti, rivoltigli mesi or sono da uno scatenatissimo premier in vena di galan-terie, tanto fecero infuriare la di lui consorte (Veronica Lario dettò una lettera furiosa che fu pubblicata su La Repubblica!), non deve aver suscitato, nell’assopito popolo di maschi isola-

Abbiamo chiesto agli studenti liceali di descriverci i loro sentimenti su queste elezioni Regionali e più in generale sulla politica nazionale. Ecco, le riflessioni amare e disincantate di Marco Tufano. 17 anni, terzo Liceo Classico e di Roberto Scotto Pagliara, 18 anni, quinto Liceo Scien-tifico.

Perché voto De Siano

Perché non voto De Siano

Il coraggioso non è colui che non ha paura, bensì colui il quale, nonostante la paura, agi-sce”. Probabilmente sono riassunti in questa massima il grande limite ma anche la grande opportunità che la società civile ischitana ha, oggi, per riscattarsi dopo circa un ventennio di vuoto assoluto della Politica (con la P maiu-scola). L’approssimarsi delle elezioni Regionali genera, infatti, la necessità di riflessioni approfondite, che coinvolgono in maniera con-creta e diretta il futuro dell’isola.

di mario basentini [email protected] di carmine monti [email protected]

• A PAGINA 4

Questo paese è fermo da quando nel 2007 si è scelto di non perseguire più il programma sot-toscritto da tutti i componenti della lista, per privilegiare altro. Da allora, infatti, il comune di Lacco Ameno supporta e paga le campagne elettorali di De Siano che fino ad oggi sono sta-te tre, Politiche, Provinciali e queste Regionali. Fin quando questa attività ha anche un ritorno sul territorio, la cosa è accettabile, ma nel suo caso non è accaduto.

• A PAGINA 2

Perché non andrò a votare

di Silvia Buchner [email protected]

Come avrebbe letto Domenico Di Meglio il voto alle scorse Provinciali? Che posizione avrebbe preso nella questione Polifunzionale? Come avrebbe interpretato le crisi che impe-gnano quasi ‘a tempo pieno’ i politici di metà dei Comuni ischitani? E l’accordo presunto fra De Siano e Ferrandino? E l’arrivo delle ruspe - sempre paventato ma quanti credevano che realmente sarebbero cadute le case abusive? E adesso le Regionali, un momento epocale per Ischia, dicono: tornerà davvero ad avere pote-re? E in che senso? Avrei voluto leggere i suoi commenti. Mi sono mancati i suoi commenti in quest’anno in cui tutto è cambiato, anche se ap-parentemente è rimasto uguale. Ma “Sussurri e Grida” non ne sono stati scritti più. Se Domenico era presente in ogni pagina, se Domenico era un vero direttore che appog-giava i suoi giornalisti, consentendo che scri-vessero anche cose scomode, se Domenico dava indiscutibilmente una linea (condivisibile o meno) al giornale, era nell’asciutto e lucido editoriale che decideva ogni giorno su cosa voleva proporre la sua opinione, e soprattutto su cosa voleva invitare a ragionare i lettori. Mi manca la sua opinione, mi mancano i suoi inviti a ragionare. Fra invettive e riflessioni attente, perché entrambi questi aspetti erano parti im-prescindibili di lui.

Mi manca Domenico Di Meglio

• A PAGINA 9• A PAGINA 9

Dopo circa vent’anni all’isola viene offerta nuovamente l’occasione di insediare un proprio concittadino alla regione Campania e dio solo sa quanto mi sarebbe piaciuto essere tra i più con-vinti sostenitori di questa opportunità! Ho fatto di tutto, ve lo giuro, per convincere me stesso che andare alle urne e, in particolare votare un isolano, era la sola cosa giusta da fare. Poi, mi son chiesto, ma qual è il vero scopo della Po-litica, quella con la ’P’ maiuscola? La risposta è una sola: risolvere i problemi della gente. Se sai fare questo, sei un buon politico, se non lo sai fare sei solo un racconta balle. E di racconta balle, almeno io, non ne sento il bisogno. Vediamo allora, quali sono i nostri problemi e quali di questi, fino ad oggi, gli Amministratori locali, sono stati capaci di risolvere (se non ave-te voglia di leggere l’articolo vi anticipo il fina-le: nessuno! Ma, se avete un po’ di pazienza, vi condurrò con me nel mio ragionamento). L’iso-la d’Ischia vive di turismo, di terme e di mare: da anni attraversiamo una crisi irreversibile (per la quale mi sembra nulla sia stato fatto di concreto), le aziende vendono, non comprano! Fatta eccezione per alcuni mastodontici gruppi di albergatori (che naturalmente acquisiscono per quattro soldi), gli altri, chi più chi meno, vivacchiano o purtroppo, con sempre maggiore frequenza, chiudono. Quale politica è stata fatta per implementare i flussi turistici, per mantene-re quelli che avevamo, per migliorare e rendere più economici i trasporti marittimi?

L’Amico Fidato !...

I miracoli di Padre Pinto

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2 | N°7 | aprile 2010

Negli ultimi dodici mesi il “dibattito politico” si è spostato molto - e forse sostanzialmente - sul gossip (escort, massaggiatrici, trans, etc.), o quantomeno su aspetti non propriamente di interesse collettivo (vedi Lodo Alfano e legittimo impedimento - una norma che non riguarda i cittadini ma solamente le alte ca-riche dello Stato e i loro problemi giudiziari). Non trovi che tutto ciò rischia di divaricare ulteriormente la forbice che separa il mondo dei politici da quello dei cittadini semplici? Se sì, esiste un rimedio per ripristinare un dibattito serio e costruttivo? Se no, mi spie-ghi allora cosa sta succedendo?

Marco - Molti credono che la questione del “di-battito politico” spostato sul personale sia un qualcosa che distolga la politica verso il gossip e il così detto “chiacchiericcio”. Sicuramente la politica non deve interessarsi totalmente di que-stioni di questo tipo, ma i giornali e l’opinione pubblica, sì. Credo che noi ne dobbiamo essere a conoscenza perché se un politico professa un tipo di ideologia (es. è un cattolico affermato) e poi non la rispetta nell’ambito privato (es., ha relazioni extramatrimoniali), l’elettore sapen-dolo sfiducia il suo voto per questa persona. Prendendo in considerazione poi il Lodo Alfa-no, credo che se ne sia parlato troppo poco data la gravità di questo provvedimento, perché mol-te persone sono disinformate sul decreto che, di fatto, legittima le tre più alte cariche dello Stato a non rispettare la Costituzione. Questa è una questione né di destra né di sinistra e mi sem-bra assurdo che anche il popolo del centrodestra non si sia opposto a questa assurda riforma. Roberto - Il motivo per cui si dibatte tanto sul gossip riguardante la vita privata e/o giudizia-ria dei politici è che essi sono uomini pubblici, la cui immagine dovrebbe riflettere i valori che dicono di rappresentare. È un dato di fatto, tut-tavia, che in Italia il mondo politico sta diven-tando progressivamente un tutt’uno col mondo dello spettacolo, con personaggi che passano dall’uno all’altro mondo con nonchalance di-sarmante (vedi Mara Carfagna). Questo porta a una separazione più che radicale tra il politico e il civile, in cui il primo prende decisioni trascu-rando completamente gli interessi del secondo e badando solo al proprio guadagno personale (che spesso non è di natura monetaria, ma è anzi costituito da una serie di privilegi in di-versi campi, primo tra tutti quello giudiziario). Ad oggi, purtroppo, è difficile immaginare un

ritorno a quella che dovrebbe essere la politica fondamentale, con discussioni riguardanti i pro-grammi dei partiti anziché le vicende personali dei singoli esponenti: le controversie di questo genere proseguiranno finché non si sarà ristabi-lita quella che dovrebbe essere la norma, in cui “la legge è uguale per tutti” e i politici non sono superuomini di potere, ma semplici rappresen-tanti del popolo. Una visione che, perlomeno in Italia, è al momento una pura utopia. Secondo te, cosa c’è di vero nello scontro politica-Magistratura? Chi è dalla parte del giusto (ammesso che esista una parte giusta ed una sbagliata)?Marco - Nello scontro tra politica e magistra-tura non ritengo che ci sia chi è nel giusto o, viceversa, nell’errore, ma se così fosse, allora sono dalla parte della magistratura. C’è sempli-cemente una classe politica, una classe dirigen-te, l’élite che dimenticando che nel nostro Stato di tradizione liberale oltre agli organi legislati-vo ed esecutivo c’è anche l’organo giudiziario, crede di poter fare i propri comodi. Io credo che bisogna fare una cosa molto semplice, lasciar fare il proprio lavoro ai magistrati. Non si può dire che i magistrati siano di sinistra, non si può dire che siano tutti contro Berlusconi. Si può e si deve dire che, se la più alta carica di governo amministra uno Stato per favorire se stesso e i suoi, è lecito che la magistratura faccia deter-minati controlli e applichi determinate sanzio-ni, secondo la Costituzione che di per sé dà la sovranità al popolo, non ad un uomo solo. Con questo ammetto anche i moltissimi abusi di po-tere fatti da persone schierate dalle altre parti politiche, quali che siano.Roberto - Lo scontro politica-magistratura è una realtà del nostro Paese e, per come stanno procedendo le cose, la politica sembra essere destinata a vincerlo. Anche a livello mediatico, quasi nessuno si sconvolge più del fatto che il nostro apparato politico sia pieno di indagati per corruzione e altri reati, e l’immunità giu-diziaria che i politici si impegnano a rafforzare per evitare di essere condannati, fa gridare allo scandalo soltanto all’estero, dove si ha piena co-scienza della situazione italiana. A mio parere bisognerebbe ricordare che i politici sono anzi-tutto cittadini italiani e pertanto subordinati e non superiori alla legge, e che la magistratura ha il diritto ed anzi il dovere di processare un indagato a prescindere dalla sua posizione so-ciale. L’immunità che gli uomini politici italiani stanno cercando di garantire per se stessi è del tutto illegittima e anticostituzionale. All’interno di un sistema politico bipolare,

dovendo scegliere i nuovi amministratori della Campania dopo i due mandati a Bas-solino, è preferibile riconfermare lo schie-ramento di Centro Sinistra con Vincenzo De Luca futuro Governatore ma con tutte le “scorie bassoliniane” che si porterebbe die-tro, oppure lo schieramento di Centro Destra con il giovane Stefano Caldoro, ma con tutte le “zavorre cosentiniane”?Marco - Non potendo votare parlo al condi-zionale. In un sistema bipolare, con De Luca e Caldoro, io voterei De Luca. Ti domanderai, e le scorie bassoliniane? Come tutti sappiamo De Luca e Bassolino non sono mai andati d’accor-do, si sa che già dai tempi del PCI, non si sono mai potuti vedere. Dal primo accenno della can-didatura di De Luca si è sentito subito parlare di scelta sbagliata, e da chi? Bassolino e Iervo-lino. Quindi, se vogliamo per una volta pensar bene, delle scorie bassoliniane non dovremmo aver paura. Passando invece allo schieramento Caldoro apprendo da il Riformista come Do-menico De Siano sia indagato dalla procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta per la costru-zione dell’approdo turistico; Alberico Gambi-no, ex sindaco di Pagani, sia condannato per peculato a causa dell’uso improprio della carta di credito intestata al primo cittadino; Luciano Passariello, capogruppo del PDL in regione e il consigliere regionale e Pietro Diodato, siano stati entrambi raggiunti da un avviso di garan-zia nell’inchiesta sui rimborsi chilometrici. E allora ti domanderai di nuovo: e De Luca? Non è indagato? Sì, lo è, ma per aver difeso il posto di lavoro di 300 cassaintegrati. Roberto - La situazione campana è molto deli-cata. I due schieramenti politici presentati per la candidatura ad amministratori regionali han-no entrambi il loro strascico d’illegalità e i loro trascorsi criminali: da un lato il Centro Sinistra di Vincenzo de Luca con tutti i conseguenti elementi del governo Bassolino (il quale è in-dagato per frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio e altri reati) e dall’altro il “nuovo” Centro Destra di Stefano Caldoro con elementi del calibro di Nicola Cosentino (coinvolto nello scandalo dell’emergenza rifiuti); la scelta è dav-vero difficile e non sarebbe così sbagliato parla-re di un ‘male minore’ da votare. Personalmente mi astengo. Programmi politici cancellati dai palinsesti, un susseguirsi di scandali (ai quali ormai nessuno fa più caso), una pioggia di richieste di rinvio a giudizio per candidati ed ammini-stratori in carica, scontri istituzionali fra le più alte cariche dello Stato: c’è da fidarsi di

Giovanissimi con idee chiare in fatto di politica, spesso ben più degli adulti!• DA PAGINA 1

questo sistema?Marco - E’ ovvio che non c’è da fidarsi, anzi dobbiamo cercare di riformare il nostro siste-ma politico dalle fondamenta. Utopia alla quale molti aspirano. Roberto - Il sistema politico italiano è marcio fin dalla base e la mia fiducia nelle istituzioni è pari a zero. La politica sembra essere diventa-to il campo preferito da criminali e mafiosi per rimanere impuniti dalla legge e non scontare le proprie pene, e il numero di politici coinvolti in scandali di vario genere è assurdamente alto. Fidarsi di un sistema come questo è praticamen-te impossibile, a meno che non si decida di chiu-dere occhi e orecchie e lasciarsi indottrinare dal potere mediatico. Veniamo ad Ischia. L’isola ha di fatto un solo candidato ischitano (con reali possibilità d’essere eletto): secondo te, vale la pena far prevalere la logica del “meglio uno di noi che uno di fuori”, oppure esistono ancora gli spa-zi per un voto ideologico?Marco - Per prima cosa vorrei correggerti, ad Ischia abbiamo due candidati: Goffredo e De Siano. Noto che il bipolarismo italiano è eviden-te già nelle tue parole, visto che escludi a prio-ri un candidato di un partito minore con bassa probabilità di elezione. Io, che sono di sinistra, escludo per fattori ideologi il voto al centro-de-stra. Probabilmente i presupposti e gli spazi per un voto ideologico non esistono più per il tipo di politica attuata oggi dai nostri amministratori; se potessi votare sarei combattuto nell’assegna-re la mia preferenza ad uno dei canditati di Si-nistra Ecologia Libertà (probabilmente Tonino Scala), il partito da cui mi sento rappresentato, o dare la possibilità ad un giovane e alternativo aspirante politico che è Goffredo. Roberto - Ho sempre concepito il voto come una preferenza da dare dopo aver accuratamen-te valutato le posizioni ideologiche e politiche dei candidati, e non in base alla loro provenien-za. In questo caso bisognerebbe valutare se il progetto di De Siano (che sarebbe il candidato da votare qualora si desiderasse ‘uno di noi’ alla Regione) sia valido e confrontarlo con quello degli altri candidati, votando in base alle ideolo-gie e non alle origini. Non voterei qualcuno solo perché geograficamente vicino a me, se questo significasse dare il mio voto a un incompetente. Sia chiaro comunque che ritengo lo slogan ‘fi-nalmente un isolano alla Regione’ piuttosto ap-propriato ed efficace, al di là delle posizioni del candidato; questo tipo di ‘propaganda’ porterà indubbiamente a De Siano un cospicuo numero di voti dalla nostra isola.

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EDITORE Anno 2 - N° 7Aprile 2010• registrazione tribunale di Napoli, n°5 del 5 febbraio 2005• tipografia Epomeo s.n.c, via Torrione, 40 - 80077 Forio (Na)

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aprile 2010 | N°7 | 3

Ho sentito dire da più parti che lei non è interessato a spendere molte energie nella campagna elettorale nei comuni dell’isola, perché sa già quanti voti può raccogliervi e che è un po’ disilluso dall’isola e pre-ferisce puntare di più sulla terra-ferma.E’ esattamente il contrario. Questa non è la mia prima campagna eletto-rale, e in passato ho già avuto risulta-ti positivi e quindi confido molto nel contributo ischitano. Anzi, solo otte-nendo il massimo dall’isola d’Ischia posso conseguire il risultato. Ma questo è un tipo di elezione in cui si riesce a vincere se si è presenti, an-che in minima parte, nella stragrande maggioranza dei Comuni della Pro-vincia e quindi sto curando la rete ne-cessaria a ottenere questo risultato. Allora, parliamo di questo “massi-mo” cui Domenico De Siano punta: credibilmente quanti voti isolani crede di riuscire a portare a casa?Non risponderò con un numero ma dicen-do che devo ottenere il maggior numero di voti possibile, rivol-gendomi all’elettora-to della mia area di appartenenza, cioè il Centrodestra, ma pure all’intera platea elettorale ischitana, perché mai come adesso ci sono state circostanze così fa-vorevoli per riuscire a eleggere il candi-dato isolano. Ma per conseguire ciò deve accadere che anche gli elettori che non votano di solito il mio schieramento, mi accordino la loro fiducia. I nu-merosi problemi dell’isola che negli ultimi vent’anni non hanno trovato soluzione, oggi hanno l’opportunità di avere un portavoce che siede nel Parlamento della regione Campania. Quali problemi lei considera prio-

ritari?Il primo punto in agenda è l’appli-cabilità anche a zone soggette a vin-colo, come l’isola d’Ischia, del terzo condono. Oggi esiste disparità di trattamento fra abitanti di aree sog-gette a vincolo in Campania e quelli residenti in altre Regioni, perché il presidente Bassolino fece ricorso alla Corte Costituzionale contro il condo-no ter e quest’ultima in parte ha rece-pito le osservazioni dell’allora Giunta Regionale. Io credo che la soluzione del problema passi necessariamente attraverso una sorta di correzione della legge Regionale, appunto da parte del prossimo Governo che si in-sedierà a seguito delle elezioni del 28 marzo prossimo. Il candidato presi-dente Stefano Caldoro deve assumere insieme a noi l’impegno solenne di occuparsi subito di questo problema. Poi, va completamente rivista la poli-tica dei trasporti via mare e via terra nella Regione: Ischia ha la necessità

di essere diversa-mente collegata al continente. E’ un di-scorso complessivo che va inquadrato nella necessità della facile raggiungibilità delle mete turistiche campane, che è esi-genza primaria per un territorio come quello ischitano che vive di turismo. Ma mi riferisco anche ai trasporti per ferrovia e per via aerea, dove per es. abbiamo per-so molti collegamenti diretti con la Germa-nia. Vanno realizzati gli impianti per la depurazione delle

acque reflue e questo è un settore di piena competenza regionale, com-missariato dal Governo centrale. Il Commissariato ha previsto per l’isola tre impianti per i quali i Comuni de-vono decidere l’ubicazione. A Lacco Ameno quando io ero sindaco, fra il

’98 ed il ’99, il Consi-glio Comunale propose il sito, l’area all’ingres-so del paese, e fece realizzare a proprie spese anche il proget-to. Ci fu un annuncio di inizio lavori tramite conferenza stampa di Bassolino, che era a capo del Commissaria-to per la depurazione delle acque, ma non si è concretizzato nulla. Allora, siamo tornati in Consiglio Comunale e abbiamo individuato il secondo sito, in accor-do con Casamicciola, a ridosso del porto della cittadina confinante: ci siamo svincolati per procedere nel nostro progetto, perché non potevamo farci bloc-care dalle nefandezze altrui. La verità è che finora in questo ambito

non si è fatto nulla, non è solo Ischia ad essere in questa con-dizione e noi ci candidiamo ad inver-tire la rotta.Il suo ruolo di imprenditore le dà un interesse attivo in questo ambito?Il fatto di essere im-prenditore mi rende più consapevole della necessità che la poli-tica dia risposte con-crete. La scorsa esta-te, il litorale domizio ed i Campi Flegrei sono stati inibiti alla balneazione in con-seguenza del cattivo funzionamento del depuratore di Cuma, perché a causa di un errore nella gara di appalto regionale i dipendenti sono en-trati in sciopero e i rifiuti fognari sono stati scaricati diretta-mente a mare. E’ una cosa inconcepibile da parte di un’istituzio-ne seria, ma i giudi-ci non hanno detto nulla, non hanno individuato nessun responsabile. Al di là delle responsabilità pregres-se, come candidato consigliere per quanto riguarda una zona specifica della Campania che è l’isola d’Ischia mi pongo a rappresentare con forza quella che deve essere un’emergenza da risolvere, cioè la costruzione degli impianti di depurazione. Lei sa certamente che i lavori all’unico depuratore attualmen-te in costruzione, quello di Ischia, hanno subito molti rallentamenti e forti ritardi per gli interventi del-la Soprintendenza, ma anche per i conflitti legali con la società San Pietro, proprietaria dell’hotel San Pietro. Si riesce a sbloccare questa situazione?Mi auguro di essere eletto e, con la mia maggioranza, agirò per far sì che il primo impianto possa finalmente funzionare.

Il movimento civile contro gli ab-battimenti che inneggia al “non voto”, quanto può erodere il suo potenziale bacino elettorale?Invito chi vi aderisce o comunque è sensibile al problema non a votare Domenico De Siano ma a fare una rifles-sione. Adesso ab-biamo l’occasione di essere noi i protago-nisti della risoluzio-ne del problema, che sono convinto passi attraverso la modifi-ca della legge regio-nale per poter appli-care il condono ter anche a Ischia, ma è necessaria forza po-litica e amministra-tiva per raggiungere questo obiettivo. Ma ciò non significa che case costruite sei mesi fa e dieci giorni fa vanno sanate: tutto ciò che è fuori consono edilizio rimane abu-sivo. Mi ha lasciato perplesso quan-to scritto su un giornale locale circa una costruzione totalmente abusiva realizzata pochissimo tempo fa, in cui si adombravano chissà quali lo-sche manovre da parte del Sindaco (Ndr. De Siano si riferisce alla casa abusiva realizzata a novembre scorso nel territorio di Lacco Ameno dalla famiglia Scotto Galletta) che sta in-tervenendo per abbatterla. La verità è che se vogliamo risolvere in maniera positiva la questione condono 2003, dobbiamo essere altrettanto chiari e seri su quanto realizzato dopo il mar-zo 2003: si tratta di case edificate a rischio e pericolo di chi le ha fatte, costituiscono un oggetto di reato e vanno demolite. Sarebbe da sciagu-rati rassicurare gli abusivisti adesso, solo perché mancano pochi giorni alle elezioni: non mi votate ma dovete capire di aver commesso un illecito, perché si deve rendere conto alle mi-gliaia di persone che non hanno tro-

vato risposta nel con-dono Berlusconi, poiché sono state trattate con disparità rispetto ai cittadi-ni di altre Regioni. E se i cittadini non andranno a votare adesso, perderanno l’occasione di risol-vere questo grave problema. Cosa pensa dell’ope-rato del procurato-re Aldo De Chiara, che con gli abbatti-menti della Procura ha portato in emer-sione drammatica-mente il problema?Ognuno fa il proprio lavoro, non mi sono mai scagliato con-tro nessun organo pubblico e meno che mai lo farò contro la

Procura, dico solo che il problema va portato sui tavoli giusti, dove possa essere risolto. Passiamo a una valutazione più ge-nerale. Mi sembra che si stia viven-do, a livello nazio-nale, un momento molto basso della politica. Abbiamo bisogno di regole alle quali affidarci, mentre i pasticci circa la presenta-zione delle liste e il conseguente decre-to legge, se da una parte necessario, ha reso lampante una crisi della politica in atto da tempo. Le rispondo in una maniera forse poco opportuna essen-do in campagna elettorale ma sono una persona estremamente franca.

Sono convinto che le istituzioni na-zionali, come quelle locali, che go-vernano l’Italia abbiano una struttura obsoleta, che non risponde più alle esigenze dei cittadini e nell’isola ce ne rendiamo conto di continuo, non

si riesce più a realiz-zare infrastrutture che pure sono ne-cessarie. Le regole vanno riscritte e ciò è possibile o attra-verso un uomo forte che dica “Da domani queste sono le nuove regole” con tutte le conseguenze positive e negative, perché ci sarebbe una carenza di democrazia, o in alternativa, le regole vanno ristabilite in-

sieme. Ma per farlo credo che si deb-ba stabilire un periodo di 24-36 mesi in cui ci sia un governo comune e in questo lasso di tempo si riscrivono le regole: questo è l’obiettivo di un vero statista. Pochi mesi fa, il candidato della prima ora per il centro destra, Ni-cola Cosentino ha dovuto ritirarsi per l’inopportunità di candidare alla presidenza della regione Cam-pania un uomo su cui pende una richiesta di arresto per reati legati alla camorra. Molti, infatti, dubi-tano che egli possa essere estraneo all’ambiente malavitoso di Casal di Principe, che è il suo paese e dove prende molti voti. Anche aver per-messo la candidatura di Roberto Conte è cosa grave, perché come coordinatore regionale si hanno sempre delle responsabilità.E’ vero che Cosentino è oggi solo coordinatore regionale del PDL. Di conseguenza, è anche il responsabi-le dei candidati inseriti nella lista del PDL, ma se ci sono dieci liste colle-gate al candidato presidente Caldoro, colui che firma l’apparentamento è il candidato presidente in persona e non il coordinatore. Quindi, se c’è stata leggerezza da parte di Cosentino, c’è stata anche da parte di Caldoro. Quando nell’isola si vuole muovere una critica seria contro la sua can-didatura, si formula questo ragio-namento: “Caldoro rischia di esse-re solo un presidente fantoccio e nei fatti chi governerà sarà comunque Cosentino, e De Siano, avendo biso-gno dei voti in terraferma, deve per forza passare attraverso accordi con queste persone, di conseguen-zaDe Siano si è ‘venduto’ a Cosentino e dunque ai Casalesi”. Vorrei una sua replica molto chiara. Sono stato eletto consigliere comuna-le per la prima volta nel 1980. Sono stato sindaco due volte, consiglie-re provinciale all’opposizione ed in maggioranza. Da sempre, ho operato nell’interesse della comunità che mi trovavo a rappresentare, di Lacco Ameno e, da quando sono consiglie-re di maggioranza alla Provincia, l’intera isola sui problemi di compe-tenza provinciale. Ho tenuto fede a quest’impegno sul problema scuole: in sei mesi siamo riusciti a risolvere

l’emergenza del li-ceo Scientifico che durava da trent’anni; abbiamo stanziato 3 milioni e mezzo di euro per risolvere l’emergenza staticità del liceo Classico; dopo l’alluvione di Casamicciola la Pro-vincia ha stanziato nel bilancio fondi per oltre 3 milioni e mez-zo di euro per il ri-sanamento di alcuni valloni; è in gara di

appalto l’impianto di illuminazione della sopraelevata. E’ vero che per ri-uscire a vincere devo fare campagna

Il candidato pre-sidente Caldoro deve assumere insieme a noi l’impegno solenne di occuparsi subito della questione dell’applica-bilità anche a zone sog-gette a vincolo, come l’isola d’Ischia, del terzo condono. Oggi esiste di-sparità di trattamento fra abitanti di aree sog-gette a vincolo in Cam-pania e quelli residenti in altre Regioni.

Se vogliamo ri-solvere positivamente il problema condono ter, dobbiamo essere al-trettanto chiari e seri su quanto realizzato dopo il marzo 2003: si tratta di case edificate a rischio e pericolo di chi le ha fatte, costituiscono un oggetto di reato e van-no demolite. Sarebbe da sciagurati rassicu-rare gli abusivisti solo perché mancano pochi giorni alle elezioni: non mi votate ma dovete ca-pire di aver commesso un illecito.

Se dovessi scat-tare come deputato (e c’è la possibilità con-creta che ciò avvenga), sceglierò di rimanere alla Regione. Se eletto, mi dimetterò anche da vicesindaco di Lacco Ameno, perché non mi piace cumulare cariche.

In tutta l’isola, in ogni Comune, un minu-to dopo la chiusura dei seggi si devono creare sedi del PDL che siano realmente attive, il pas-so seguente è il coor-dinamento isolano, in modo che non si creino contrapposizioni inter-ne.

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

IL POKER DI DOMENICOComune, Provincia, Camera dei Deputati, ora la Regione Campania

Mi candido a essere il portavoce dei problemi delle isole Partenopee e dell’area flegrea.

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4 | N°7 | aprile 2010

elettorale a Napoli e provincia, come gli altri 31 candidati, ma è ovvio che per conoscenza dei problemi, attaccamento alla gente ed al territo-rio, mi candido a essere il portavoce dei proble-mi delle isole partenopee e dell’area flegrea, per portarli a risoluzione. E’ vero che lei è il candidato voluto dal pre-sidente della provincia di Napoli Luigi Cesa-ro?Certamente. Nel caso che lei venga eletto e per scorrimen-to le spetti anche un seggio in Parlamento, cosa sceglierà?Rifiuterò il seggio in Parlamento per rimanere consigliere regionale. All’isola conviene questa scelta?All’isola sì, a me no, ma io faccio una scelta co-erente con quello che ho sempre detto. Prima di essere un politico mi considero un modesto amministratore locale e ciò mi rende legato al territorio. Assumo perciò l’impegno solenne nei confronti dei cittadini che nel momento in cui dovessi scattare come deputato (e c’è la possibilità concreta che ciò avvenga), preferirò rimanere alla Regione. E aggiungo che, se elet-to, mi dimetterò anche da vicesindaco di Lacco Ameno, perché non mi piace cumulare cariche. Il mio percor-so politico è cambiato ed è giusto che al-tri prendano il mio posto. E’ possibile, invece, che lasciando lei il suo seggio in Provincia, possa ottene-re in cambio un assessore ischitano? Si è fatto perfi-no il nome di Paolo Ferrandino.Questo appartiene al gossip. Si dovranno fare delle riflessioni che sono possibili solo successi-vamente al risultato elettorale regionale. Rimanendo in tema di politica del comune di Ischia, chi potrebbe essere il prossimo candi-dato Sindaco per il PDL alle Comunali?Non posso rispondere perché la verità è che non c’è un nome. Si deve operare per far crescere il PDL affinché realizzi una coalizione forte e competitiva.E nel comune di Ischia il PDL non sembra molto forte.Attualmente a Ischia siamo all’opposizione e le regole non danno grande capacità di manovra alla minoranza, a meno che non decida di tenere un atteggiamento distruttivo o irresponsabile. Allora, come può crescere il PDL a Ischia?In tutta l’isola, in ogni Comune, un minuto dopo la chiusura dei seggi si devono creare sedi del PDL che siano realmente attive, il passo se-guente è il coordinamento isolano, in modo che non si creino contrapposizioni interne. A maggior ragione se lei sarà eletto, diverrà senza dubbio il più potente personaggio poli-tico dell’isola. Perché, secondo lei, Giosi Fer-randino non ha fatto di tutto per rinnovare la sfida con lei che abbiamo avuto alle recenti Provinciali?Considero Ferrandino una persona intelligente, un buon politico, e credo che lui sta agendo - e lo fa con intelligenza - per potersi candidare alla Camera alle prossime elezioni politiche. Quando ci siamo trovati a collaborare sui problemi dell’isola, abbiamo evitato di li-tigare, perché rientra nella convenienza nostra e dei nostri amministrati riuscire a lavorare in accordo. Ciò non signifi-ca che abbiamo fatto ‘inciuci’, perché rappresentiamo in maniera chiara parti politiche diverse, il che non ci ha impe-dito di convergere sulle posizioni utili a risolvere i problemi. E, qualora venga eletto, intendo continuare in questa po-litica di dialogo con le amministrazioni comunali, qualunque sia il loro colore politico. Il potere che mi piace, che mi affascina è quello che con-sente di risolvere i problemi della cittadinanza.

Il sindaco Gio-si Ferrandino ed io non abbiamo fatto ‘inciuci’, perché rappresentiamo in maniera chiara parti politiche diverse, il che non ci ha impedito di convergere su posizioni utili a risolvere i proble-mi.

Ibm

Da troppi anni, da quando cioè sono venuti meno i tradizionali, grandi partiti della Prima Repubblica (DC e PSI, cui aderivano gli ultimi due insigni rappresentanti politici della nostra collettività, Enzo Mazzella e Franco Iacono), Ischia risulta estranea agli ambienti politici di potere, con tutte le conseguenze negative in ter-mini di crisi economica e ricadute occupazio-nali che ciò ha determinato. Figure emergenti come Domenico De Siano e Giosi Ferrandino, al di là delle distinzioni che li caratterizzano, hanno la possibilità di invertire questa tendenza al ribasso nella rappresentanza politica dell’iso-la d’Ischia, essendo inseriti ormai a pieno titolo nei grandi soggetti politici (PDL e PD) espres-sioni del moderno (?) bipolarismo all’italiana. La candidatura di Domenico De Siano al Consi-glio Regionale, in particolare, è una candidatu-ra autorevole, vincente e rappresenta più di una semplice speranza, per Ischia tutta, di vedere risolti i problemi che da tempo l’affliggono: pro-blemi determinati, come detto, soprattutto dal-la mancanza di esponenti politici di peso nelle sedi che contano.Attualmente, De Siano costituisce dunque l’unica, concreta opportunità di insediare al Consiglio Regionale della Campania uno dei nostri due più eminenti rappresentanti istituzio-nali. Poiché è solo da un seggio al Parlamentino Campano che può partire la rinascita economi-ca di quest’isola, rinunciare a questa irripetibile “occasione” (come recita lo slogan di De Siano) sarebbe imperdonabile e probabilmente esiziale per Ischia.

Perché voto De Siano

Perché non voto De Siano

• DA PAGINA 1

• DA PAGINA 1

Si pensi all’importanza dei finanziamenti che possono - e devono - arrivare dalla regione Campania per consentire la ripresa dei lavori infrastrutturali che invochiamo da un venten-nio (depuratori, porti turistici, finanziamenti per le grandi opere, etc.); alla necessità di poter finalmente contare su una Sanità adeguata agli standard richiesti per una località turistica di respiro internazionale; si pensi alla tanto invo-cata e mai realizzata efficienza nell’organizza-zione dei trasporti marittimi, divenuta cruciale per le sorti del nostro sistema economico; al potenziamento della ricettività delle infrastrut-ture aeroportuali della Regione, aspetto questo direttamente connesso alla ripresa di flussi turistici al momento perduti; alla grande opportunità offerta dalla competenza delle Regioni in materia turistica, e Dio solo sa quanto Ischia avrebbe bisogno di essere inserita con priorità in un pro-getto integrato di marketing territoriale, strutturato e finanziato a dovere.Assume rilevanza, dunque, sottolineare una realtà che non deve smettere di essere ricordata a tutti i nostri concittadini: perché Ischia sia ascoltata e ri-spettata in terraferma, è ne-cessario che Domenico De Siano sia investito di tutta l’autorità e la responsabi-lità che con il voto noi elettori possiamo attri-buirgli, affinché Ischia ritorni ad essere piena-mente produttiva ed accogliente, inver-tendo l’attuale fase di stallo attraverso una serie di grandi interventi sul territo-

rio. E’ una prova di fiducia che De Siano merita, anche sulla scorta del suo convincente operato come politico e come amministratore, sia nelle vesti di sindaco di Lacco Ameno che in quelle di consigliere Provinciale di maggioranza (ap-pena insediato ha risolto fulmineamente pro-blemi che da decenni giacevano irrisolti quali la destinazione presso il Polifunzionale della sede del liceo Scientifico).L’auspicio è pertanto duplice: anzitutto che ci sia la più ampia convergenza possibile sulla candidatura di Domenico De Siano, che certa-mente avrà un ruolo politico di assoluto rilievo

in Consiglio Regionale, così da far trionfare il buon senso e il

pragmatismo su sterili perso-nalismi politici. E poi, che il successo politico di De Sia-no rappresenti il viatico per il rafforzamento di un vero, definitivo e robusto bipola-

rismo nel comune di Ischia, che consenta ai cittadini di

poter scegliere tra due cre-dibili alternative di

governo del pa-ese alle pros-sime elezioni comunali.

Ibm

Se lo specchio della politica di De Siano è quel-lo che ha fatto dal 2007 in poi nel suo Comune, si sta dando il voto ad una persona che per l’iso-la d’Ischia non farà niente.Cosa è accaduto nel 2007?C’è stata una competizione elet-torale feroce che ha spaccato in due il paese. Terminata con l’esito che conosciamo (Ndr. Tuta Irace divenne sindaco con uno scarto di 90 voti sul can-didato avversario, l’ex vicesin-daco Carmine Monti), il primo atto della nuova Amministra-zione è stato di non assumere nella Lacco Ameno Servizi alcuni dipendenti stagionali che come unica colpa avevano quella di non aver votato Tuta Irace. Per fortuna, hanno trovato lavoro altrove, ma questa gestione personalistica, al limite del-la vendetta, di una risorsa pubblica qual è una partecipata del Comune non si può accettare.Tuttavia, le strutture, come sono le parteci-pate entro certi limiti, in cui la legge consen-

te l’assunzione in maniera piutto-sto discreziona-le sono abitual-mente soggette allo spoil sy-stem quando i politici cam-

biano.E’ vero, ma lo si fa a li-vello di di-

rigenti e non di semplici

operai e giar-dinieri.

Il consigliere UDC di Ischia Bernardo ci ha dichiarato in intervista

che la Lac-co Ameno

S e r v i z i a v r e b b e un debito di bilan-cio di 2

milioni di euro.Sono due anni che la Lacco Ameno Servizi non approva

il bilancio, l’ultimo noto risale al 31 di-cembre 2007.La legge lo consente?Il bilancio si deve approva-re nei due anni di esercizio, adesso stanno entrando nel terzo, quindi dovranno far-lo necessaria-mente.

Lei mi ha detto in apertura che questo è un paese fermo, ma voglio farle osservare che un’ottima cosa realizzata dopo l’insediamento dell’at-tuale maggioranza c’è ed è anche rilevante: mi riferisco al porto turistico.Sì, ma l’idea del porto al Ca-pitello è nata anni prima, quando io ero assessore ai la-vori pubblici e fui coinvolto direttamente nel progetto che riprendeva uno spunto mol-to più vecchio. Oggi io non critico il progetto del porto, che considero ancora valido, ma mi chiedo se i cittadini di Lacco hanno un reale ritorno positivo da questa opera, di tipo occupazionale e come in-troiti reinvestiti in servizi del Comune.Il Comune dovrebbe incas-sare del denaro a fronte degli ormeggi e dei servizi forniti e, al netto delle spese, ciò che resta dovrebbe essere impie-gato appunto per servizi alla popolazione.Certo. Ma il problema sta nel-la gestione di questo mecca-nismo. Nel 2007 si creò una società apposita per dirigere il

porto che è un duplicato del-la Lacco Ameno Servizi e già questo fa pensare.In che senso? Non era neces-sario creare un’altra munici-palizzata?Poiché la fatturazione rima-neva in capo al Comune, non vedo una reale ragione per fare una seconda società, in-vece di limitarsi a creare un ramo dell’altra partecipata che si dedicasse solo al porto. E la risposta è che in questo modo si hanno un revisore dei conti ed un CdA in più, cioè dei posti a disposizione da distribuire. Altro proble-ma è costi-tuito dall’as-sunzione dei dipendenti. Ci aspet tavamo un bando pub-blico, ma così non è stato, nel senso che il bando è stato fat-to ma per nulla pubblicizzato. Arriva l’ultimo giorno utile per presentare le domande e - guarda caso - la presentano esattamente per i ruoli richie-sti dal bando, non una di più non una di meno e le persone assunte sono stati consiglieri comunali e loro parenti. Come mino-ranza facem-mo un’inter-rogazione al sindaco Irace, che si è li-mitata a fare un formale richiamo al bando, ma non ci ha mai risposto. Altro problema im-portante posto dal porto, è che manca ancora un sistema informatizzato e centralizzato, trasparente ed efficiente per l’assegnazione

dei posti barca e il loro paga-mento.Perché non si mette ordine nell’assegnazione dei posti barca?Come consiglieri comunali dovremmo poter controllare l’incasso giornaliero del porto ma le attuali condizioni non lo consentono.Per quale ragione?Quando si chiama per avere un posto, non lo si assegna subito, come si farebbe se l’ad-

detto avesse a disposizione il sistema di cui ho detto, ma si telefona direttamente in banchina, mentre chi sta lì dovreb-be limitarsi a fare l’ormeg-giatore. E mi chiedo come funziona la

riscossione del pagamento. Manca un controllo serio: ab-biamo chiesto i dati delle pre-senze giornaliere e la fattura-zione, ma non abbiamo avuto niente.Attraverso il porto turistico, una quota di cittadini di Lac-co Ameno dovrebbe trovare occupazione, per quanto sta-

gionale, ma lei esprime dubbi anche sul tasso oc-cupazionale della Marina di Pithecusa: in che senso?Sei persone sono occupa-te dai sei agli otto mesi, sei per sei mesi, e tutta una se-rie di persone lavorano solo

tre e due mesi, mentre i costi per i dirigenti della Marina di Pithecusa sono troppo alti, hanno un CdA di tre compo-

Ci aspettavamo trasparenza nell’assun-zione degli stagionali a Marina di Pithecusa, ma così non è stato, il bando non è stato pubblicizza-to e gli assunti erano persone legate a doppio filo alla maggioranza.

Mi chiedo come funzioni la riscossione del pagamento dei posti barca: abbiamo chiesto i dati delle presenze gior-naliere e la fatturazione, ma non abbiamo avuto niente.

Fin quando Co-stanza Popolano è stata assessore alla cultura, ha fatto cose egregie come l’accordo con la Colombaia, mentre la nuova Amministrazione ha completamente ab-bandonato Villa Arbu-sto.

di Carmine Monti

di Mario Basentini

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aprile 2010 | N°7 | 5

Lei, assessore Castagna, l’esponente più in vista del PDL a Casamicciola, ritenuto molto vicino a Domenico De Siano, ha organizzato la conferenza di presentazione di un altro candi-dato del PDL, Luciano Passariello, all’hotel Manzi di Casamicciola. Che sta succedendo?Le racconto i fat-ti. Passariello è un consigliere regionale uscente, amico di un nostro amico, Alfre-do Vito, che conobbi quando militavo an-cora nella DC. Vito mi ha chiesto di preparare l’incontro al Manzi, io ho chiesto al sindaco D’Ambrosio di essere presente per-ché si tratta di un consigliere espo-nente della destra che è favorita in questa tornata elettorale. Ma le dico anche che il mio intervento ha spiaz-zato i due ospiti - Vito e Passariello - quando ho affermato che il PDL mi ha deluso per come si è mosso sui problemi abbattimenti e alluvione, sia a livello regionale che governa-tivo. Ho aggiunto che sarà l’ultima volta che voto PDL se, dopo le ele-zioni, non avendo più alibi perché vinceranno, si continuerà a dire “noi non c’entriamo niente”. Nella sezione di Casamicciola, ci sono persone che si sono trovate sole nel momento in cui cercavano un sostegno per questi due gravi problemi.De Siano, in intervi-sta, mi ha detto che come consigliere ha fatto dirottare dal-la Provincia mol-ti fondi sull’isola d’Ischia, oltre che su Casamicciola.E’ vero per quanto riguarda l’isola in generale, anche se non ha fatto nulla più di ciò che doveva, non dimentichiamo, infatti, che il consi-gliere provinciale De Siano è stato eletto con i voti dell’intera isola. A Casamicciola ha fatto arrivare dei fondi, ma qualcuno all’interno della

COSENTINO E’ UNA PERSONA SQUISITA, LA SUA COLPEVOLEZZA VA DIMOSTRATA IN TRIBUNALE

A Casamicciola il PDL sono ioSe Pirulli vuole entrare nel PDL, deve venire a bussare alla porta della sezione che io ho creato.

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

nostra sezione pensa che si poteva fare di più.Nell’ultimo numero de I Bravi Maestri ho portato in emersione e analizzato la recente crisi che ha percorso l’amministrazione D’Am-

brosio. Sembra che lei, in accordo con De Siano, avrebbe dovuto far cadere l’attuale maggio-ranza per far coin-cidere le Comunali con le imminenti Regionali, avvan-taggiandovi l’uno della presenza poli-

tica dell’altro sul territorio. Perché ciò non è accaduto?Sa bene che il ter-mine ultimo era in-torno al 20 gennaio, eravamo in piena crisi abbattimenti, ho parlato al Sindaco chiaramente, dicen-do che la compagine che lo sostiene non è quella che ha vinto le elezioni ed è una maggioranza non omogenea, costituita da tante anime. Ho aggiunto che una volta affidatami una delega - che considero delega data al partito, al PDL - deve consen-tirmi di crescere, dandomi anche una scadenza temporale per verificare il

lavoro fatto. Se non portassi risultati, io stesso mi dimetterei o rimetterei la delega da assessore: poiché D’Ambrosio ha ac-cettato queste condi-zioni, intendo dargli un’altra opportunità.So da fonte certa che le cose sareb-bero andate così: di fronte all’impossi-bilità da parte di De Siano di garantirle

la candidatura a prossimo sinda-co a Casamicciola, lei ha preferito desistere dall’idea di far cadere D’Ambrosio.

E’ vero che c’è stata una riunione alla presenza di De Siano e di parte dell’attuale opposizione, in cui De Siano ha detto che se c’erano i pre-supposti per creare una lista… Per come sono andate le cose, pare che non ci fossero… Sembra, tutta-via, che De Siano sia rimasto molto scontento di questa sua decisione.Non è così, De Siano non mi ha mai chiesto di far cadere l’amministrazio-ne di Casamicciola.A proposito dell’opposizione, è quasi ufficiale che Pirulli sostiene De Siano, benché finora sembra ab-bia votato PD.Lo chiedo io a lei: perché Pirulli vuo-le votare De Siano?

Perché sembra ci siano degli accordi presi con il candi-dato.Lo scorso anno Pi-rulli ha votato PD, ha votato Ferrandi-no alle Provinciali. Adesso porta De Sia-no, lui che ha parlato malissimo di me che sono del PDL fino a un mese fa. Gli “af-farucci” e la politica spicciola - come ha

detto Pirulli in un’intervista che ha rilasciato proprio a lei - non li faccio io, ma l’architetto. Penso che a bre-ve verrà fuori perché Maurizio Pirulli vo-terà De Siano e non è certo per fare politica a Casamicciola o per realizzare una lista, perché De Siano ha sempre detto che il PDL di Casamicciola è G. B. Castagna, è la sezione che io sono riuscito a creare. Quindi, Pirulli, Fral-licciardi e chiunque altro devono venire a bussare alla porta della nostra sezione, si devono presentare e se la sezione appro-va entreranno a farne parte.

Qualcuno all’in-terno della nostra sezio-ne pensa che De Siano poteva fare di più sui problemi alluvione e ab-battimenti.

Ho spiazzato Al-fredo Vito e il candida-to Passariello, dicendo che il PDL mi ha deluso per come si è mosso sui problemi abbattimenti e alluvione, sia a livello regionale che governa-tivo.

nenti, un presidente, un avvo-cato di fiducia, un revisore dei conti.In effetti, di solito il proble-ma delle partecipate è che il personale è in soprannu-mero, mentre lei adombra l’ipotesi che alla Marina di Pithecusa accada il contra-rio.Sì, penso che l’approdo op-portunamente razionalizzato potrebbe dare molto più la-voro. Il diportismo ha anche comportato dei costi e dei sa-crifici per la popolazione, che andrebbero ripagati.Ci spieghi quali.In primo luogo, realizzare il porto è stato un investimento che ha comportato la stipula di mutui che vanno direttamente sul bilancio comunale; inoltre la compresenza delle barche e degli stabilimenti balneari comporta dei disagi, che van-no perciò compensati con be-nefici che sono certo costituiti

dall’indotto, ma è necessaria anche una razionalizzazione dell’incasso che consenta di gestire il porto con efficienza e al netto delle spese, di river-sare benefici e occupazione sul territorio. Ebbene, ci sono mancanze su tutti questi fron-ti. L’altro polo turistico del comune di Lacco Ameno è sicuramente costituito dal complesso museale di Villa Arbusto.E’ un argomento che mi sta particolarmente a cuore. L’ab-biamo aperto con l’intento di portare su Lacco Ameno an-che il turismo culturale, spe-ravamo nell’ingresso dell’uni-versità e di creare un certo tipo di occupazione, ma niente di tutto ciò è stato realizzato. Fin quando Costanza Popola-no è stata assessore alla cultu-ra (Ndr. Con la Giunta in cari-ca fino al 2007) ha fatto cose egregie come l’accordo con la

Colombaia, mentre la nuova Amministrazione ha com-p l e t a m e n t e abbandonato Villa Arbusto. Pensi che il sindaco Irace ha stilato un regolamento per inserire il museo nel circuito dei musei regio-nali, con una serie di vantaggi in termini di finanziamenti, eventi, visibili-tà. Ebbene, quando l’ha por-tato in Consiglio Comunale è stato bloccato, semplicemen-te perché il vicesindaco De Siano non era stato coinvolto nella stesura del regolamento, e da un anno e mezzo non ne abbiamo più notizie.Sembra che il Sindaco non abbia autonomia di scelte.Il sindaco Irace si limita ad aprire la seduta del Consiglio

Comunale e ad elencare l’ordi-ne del giorno, per poi passare

la parola al Vicesindaco, che cumula anche le de-leghe a bilan-cio, personale, c o m m e r c i o , pa r t e c ipa t e , lavori pubblici ed è capogrup-po in consiglio comunale. Il

Sindaco rifugge ogni richiesta di confronto sui problemi del paese, non ha mai voluto di-scutere fra capigruppo su temi come la nautica da diporto, la balneazione, la raccolta dei ri-fiuti, la promozione turistica. Che ruolo hanno i dirigenti nelle vicende del Comune?Fa pensare il fatto che non si scelgano mai per i ruoli di-rigenziali persone di Lacco Ameno. E’ mai possibile che si deve andare a prendere a

Ischia il capo del settore edi-lizia privata o il direttore tec-nico o l’amministratore unico della Lacco Ameno Servizi? Si fa questa scelta perché Lacco Ameno viene usato come co-mitato elettorale.Quali vantaggi porta assu-mere professionisti da altri Comuni?Si tratta sempre di persone legate, per es. nel comune di Ischia, a con-siglieri di cen-trodestra. A questo pro-posito, nei mesi passati è stata resa pubblica la vi-cenda dell’as-sunzione della figlia del con-sigliere di opposizione ed ex candidato sindaco Giovanni Sorrentino.E’ una storia complessa, nel senso che quando nel 2007 per un certo periodo si ventilò la

Il sindaco Ira-ce si limita ad aprire la seduta del Consiglio Comunale e ad elencare l’ordine del giorno, per poi passare la parola al Vicesindaco.

Ibm

Sempre che qualcuno di loro non sfili la sedia a G. B. Castagna…Non credo, perché De Siano sa be-nissimo che la mia lealtà l’ho già dimostrata, per es. lo scorso anno, quando in occasione delle elezioni provinciali salii sul palco insieme a lui che era candidato, mettendomi contro tutta l’amministra-zione e in particolare Salvatore Sirabella che considero un amico. Quindi a De Siano non devo dimostrare nulla: gli ho fatto prendere 15 voti in più di Giosi Ferrandino che ha fatto a Ca-samicciola il sindaco ed era portato da molti, sia della maggioranza che dell’opposizione, mentre lui era defi-nito - perché Pirulli così lo chiama - “lo straniero”. Lei e De Siano, alla fine, vi siete in-tesi pienamente?Sì, sì.Allora, queste elezioni consentono di dare due preferenze (a un can-didato per ciascun sesso), oltre a Caldoro presidente: cosa scriverà?Caldoro e Domenico De Siano… e poi c’è Passariello, Schifo-ne, Luigi Muro.Non può scrivere quattro nomi!Un segretario di se-zione non deve dire chi voterà, altrimenti si mette contro tutti gli altri candidati. A Casamicciola storicamente siamo sempre stati con De Siano, abbiamo lottato, abbiamo ottenuto un grande successo alle Pro-vinciali. Pirulli deve spiegare perché sostiene De Siano, a me De Siano stesso lo ha riferito, io non lo dirò

oggi ma a breve sì, nelle sedi oppor-tune, certamente non è perché crede nel PDL, né tanto meno perché ha in-teresse a entrare nella prossima am-ministrazione a Casamicciola, quella vogliamo farla noi.

E non potrebbe es-serci spazio anche per Pirulli?Certo, se segue l’iter di cui ho detto pri-ma.Recentemente Pi-rulli ha avuto l’in-carico di direttore

dei lavori per il rifacimento di via Iasolino, a Ischia. A lei che conosce bene il sindaco Ferrandino chiedo se questi consentirebbe che un in-carico del genere andasse a perso-na a lui non gradita.Io so solo che come ingegnere non ho mai preso nessun incarico tecnico presso un Comune. Mi dia un giudizio su Nicola Cosen-tino. E’ una presenza considerata da alcuni imbarazzante, è sottose-gretario e coordinatore regionale del PDL, ma per lui la magistratu-

ra ha chiesto l’arre-sto, senza peraltro che il Parlamento lo consentisse.L’ho conosciuto per-sonalmente, è una persona squisita, molto pratica e for-se è proprio questo suo modo di fare che consentirà al PDL di vincere le elezioni.

Comunque, va dimostrata la sua col-pevolezza in tribunale.De Siano non ha fatto nulla di più di ciò che doveva, non dimentichiamo che è stato votato alla Provincia da tutta l’isola.

Gli “affarucci” e la politica spicciola non li faccio io, ma l’architet-to Pirulli. A breve verrà fuori perché voterà De Siano, e non è certo per fare politica a Casamic-ciola o per realizzare una lista.

candidatura di De Siano come sindaco per il centrodestra a Ischia e Sorrentino era con-trario, la figlia - dipendente stagionale della Lacco Ameno Servizi - non fu assunta e ha fatto causa alla società, salvo che poi quando nella primave-ra del 2009 erano prossime le Provinciali, la partecipata ha fatto una transazione in tribu-nale, pagando un risarcimento

e assumendo n u o v a m e n -te la signora nella Marina di Pithecusa. Ora, perché l’accordo con la figlia di Sorrentino è

stato raggiunto e con gli altri dipendenti in causa no?

Tuta Irace sfug-ge ogni richiesta di con-fronto sui problemi del paese.

De Siano ha sempre detto che il PDL a Casamicciola è G. B. Castagna.

A De Siano non devo dimostrare nulla: gli ho fatto prendere 15 voti in più di Giosi Fer-randino che era portato da molti, mentre lui era definito “lo straniero”.

Ibm

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Nel mese di gennaio si è parlato con una certa insistenza della possibili-tà che il Consiglio Comunale di Ca-samicciola venisse sciolto in tempo utile per andare a votare subito. Ma nulla è accaduto e addirittura pare che Giovan Battista Castagna, il rappresentante più importante del PDL a Casamicciola, non sostenga De Siano alle imminenti Regionali.All’amico Giovanni Castagna, che ha ambizione e velleità di candidarsi a sindaco (come tutti sanno) Dome-nico De Siano ha chiesto di contrap-porsi alla maggioranza, dimettersi da assessore e schierarsi al fianco dei cinque amici (Pirulli, Capezza, Fral-licciardi, Mattera e Cioffi) che erano maggioranza ma attualmente sono in contrapposizione con quest’ultima. Non uso il termine minoranza perché loro sono stati eletti con noi. Pirulli, Frallicciardi e Mattera (non c’erano Capezza e Cioffi) hanno anche incon-trato De Siano nello studio di Casta-gna. Questi era propenso ad aderire, ma ha chiesto garanzie sul suo futu-ro e sulla sua candidatura a sindaco, garanzie che De Siano non ha potuto dargli, perché gli amici dello stes-so partito, ma soprattutto quelli che stanno in contrapposizione all’attua-le maggioranza non vogliono dare la leadership a Castagna, ritenendo che il futuro può essere rappresentato da una figura sopra le parti e quella fi-gura non è Castagna. Quindi non se n’è fatto niente, ma la cosa più grave è che Castagna è andato in contrap-posizione al leader isolano del suo partito.Perché, secondo lei?De Siano da buon politico sta cercan-do di rastrellare il maggior numero possibile di voti e si è andato a scon-trare con il suo principale referente a Casamicciola, vale a dire Castagna, che non ha accettato l’intimidazione di De Siano, il fatto che non gli abbia dato garanzie e si è creata una spac-catura.La partita per il prossimo candida-to a sindaco si gioca fra Silvitelli e Castagna…A Silvitelli do il merito di avere la ca-pacità umana di aggregare di più in-torno a sé, rispetto a Castagna; quanto ai meriti politici e tecnici, i commenti me li tengo per me. Inoltre, penso che abbiamo bisogno di una persona che si dedichi all’amministrazione anima e corpo e gli aspiranti candidati de-vono farmi capire se sono disponibili a farlo. Castagna fa l’insegnante, il professionista, l’imprenditore e al-tre cose, quindi non so se ha tempo; Silvitelli è solo un impiegato e forse potrebbe dare una maggiore disponi-bilità.Ci sono due anni di tempo per sce-gliere…Sì, credo che D’Am-brosio arriverà a con-cludere il mandato, non vedo le condizio-ni per farlo terminare prima.Mi dia un suo pare-re franco su questa amministraz ione cui lei stesso appar-tiene.L’amministrazione capeggiata dal dottor D’Ambrosio, è inuti-le fare giri di parole, è partita male,

“Credo sia stato l’unico che abbia davvero aiutato Casamicciola dopo l’alluvione”

LA MAPPA POLITICA DI IGNAZIO BARBIERI CHE METTE A NUDO COME SI VOTERA’ A CASAMICCIOLA.

MARRAZZO VA PREMIATO!

non era omogenea. Prima di aderire al progetto D’Ambrosio eravamo di-visi: cinque con Salvatore Sirabella e cinque con D’Am-brosio. Personal-mente ero schierato con Sirabella, perché anche se a livello umano non lo vedo pronto a prendere in mano la guida del paese, riconosco che politicamente e am-minist rat ivamente forse è il più capace, anche più dello stes-so Giosi Ferrandino, per il quale oltre che amico fidato è stato un buon maestro. Quindi, a prescindere dalle capacità intrinseche di D’Ambrosio, lui ha

dovuto gestire tante problematiche che erano figlie dell’altra Ammini-strazione, non che fra il 2002 ed il 2007 avessimo lavorato male, ma si era investito sul territorio e di conse-guenza ci si è trovati senza liquidità. D’Ambrosio ha dovuto fronteggiare una doppia precarietà, amministrati-va e politica.Qual è la più impegnativa?Sicuramente quella politica. Ferran-dino è stato un vero leader. In sua pre-senza non parlava nessuno… Anche perché eravamo neofiti della politica, alla prima esperienza e gli abbiamo concesso tutto, tanto è vero che al

termine del mandato ci ha lasciato per fare il sindaco d’Ischia. D’Ambrosio, diver-samente, non aveva più accanto a sé dei novellini, ma perso-ne con cinque anni di amministrazione alle spalle, che non gli hanno perdonato niente, spinti dall’am-bizione di chi è pas-sato da 90 a 250 voti, facendo l’esempio di

me stesso. Non sarebbe stato facile

gestire questa situazione neppure per Giosi Ferrandino, tanto è vero che una volta, due anni prima di andare

a Ischia, mi disse: “Il secondo mandato a Casamicciola non ho grande entusiasmo di affrontarlo perché so già che mi creerete dei problemi”. Tut-ti, con D’Ambrosio, abbiamo praticato la politica di “tirare la giacchetta del Sin-daco” per ottenere qualcosa, ma non ab-biamo amministrato come cittadini e im-

prenditori si aspettavano, al massimo siamo riusciti a mantenere le posi-zioni. Una persona come Riccardo

Cioffi è molto difficile da ‘governare’, Ferrandino ci riusciva perché Cioffi era abbagliato e stava al suo posto, ma con D’Ambrosio la cosa è diven-tata esplosiva. D’altra parte, io l’ho sempre detto che nelle sue sciagurate uscite politiche Cioffi sbaglia i modi, ma non ha torto.Non pensa sia facile criticare, ma molto più difficile governare? Quando Cioffi era assessore con delega al porto non mi pare abbia fatto grandi cose, chi agiva era Fer-randino.Lei ha ragione, è facile dire sempre no. A Riccardo vogliamo bene, ma politicamente di lui non si può parla-re, non ha dato qualità al proprio as-sessorato. Io credo che l’opposizione dovrebbe essere comunque costrutti-va, ma è pur vero che adesso a Ca-samicciola l’opposizione governa e la maggioranza fa opposizione. Cioffi, Pirulli, Capezza sono stati ‘ministri’ della Giunta Ferrandino, dovevano sapere tutto della macchina ammi-nistrativa: cose positive e negative. Oggi che denunciano le problemati-che di bilancio, dico loro: “tutti sa-pevamo come stavano le cose, anche io che ero un semplice consigliere”, come fanno ad affermare che non sa-

pevano? Anzi, do atto al consigliere Capezza di essere stato l’unico ad un certo momento ad “allontanarsi”, quando era assessore al bilancio, di-cendo davanti a tutti che non era d’ac-cordo con il metodo con cui Ferrandi-no gestiva la cosa pubblica. E non era facile contrapporsi allora al Sindaco! Certo, forse ha sbagliato scegliendo di rimanere comunque assessore, era meglio dimettersi, ma io che sto dall’interno so perché Capezza deci-se di non firmare più il bilancio. A lu-glio scorso, ho fatto un passo indietro con lo scopo di far torna-re tutto come era nel 2007, d’accordo con gli amici Frallicciar-di e Mattera, ma gli altri hanno creduto di andare avanti mi-schiando le carte. Non sono d’accordo con questo modo di fare politica e so che rimanendo in mag-gioranza lo avallo e però i problemi sono tali che commettiamo un errore più grande andando a casa.E per il futuro?Per il futuro la cosa davvero grave è che la politica non ha individuato una vera guida per andare a nuove elezioni.Parliamo di Regionali. Il sindaco

D’Ambrosio ha sempre detto che si deve essere leali con Nicola Mar-razzo che ha fatto avere a Casamic-ciola un consistente aiuto regionale dopo l’alluvione dello scorso no-vembre. Tuttavia, D’Ambrosio ha preso la tessera dell’UDC. Ma al-lora dovrebbe portare a loro i suoi voti? Mi faccia capire.Non credo che D’Am-brosio abbia la tesse-ra dell’UDC, lo dico con certezza (Ndr. Il commissario isolano dell’UDC Gino Di Meglio ha conferma-to che D’Ambrosio è tesserato con il parti-to, aggiungendo che vota per Santini, me-dico sponsorizzato da Abramo De Siano, la cui figlia, eletta in Consiglio Comunale all’opposizione, da qualche mese è pas-sata in maggioranza).Ma solo pochi mesi fa ha preso par-te a un convegno dell’UDC in ma-niera ufficiale!Io credo che D’Ambrosio abbia fatto un accordo con l’UDC per salvarsi

la poltrona, ma questo non vuol dire che abbia la tessera. Non è serio, ma la verità è che noi per andare avan-ti abbiamo dovuto imbarcare anche l’UDC. Quello che mi chiedo è da chi è rappresentata l’UDC a Casamic-ciola. Che io sappia ne fa parte solo Parisio Iacono che è un assessore esterno e non un consigliere, quin-di non vedo a cosa ci serva; qualora fosse dell’UDC anche il consigliere Roberto Monti (ma io so che R. Mon-ti vota Luigi Muro, quindi il PDL),

allora l’ottica sarebbe diversa, ma questo non so dirlo.Cosa pensa dell’idea che Casamicciola debba votare Mar-razzo per ricono-scenza?Nicola Marrazzo è un politico che mantiene ciò che promette e chi è leale va premiato, perché credo sia stato l’unico che ha davve-

ro aiutato Casamicciola dopo l’allu-vione, tanto più che ha investito su un bacino di voti piccolissimo e dal pun-to di vista del mero tornaconto elet-torale gli sarebbe convenuto portare quel finanziamento in terraferma. E’ anche vero che rappresenta un partito in cui nessuno di noi si identifica, ma oggi si vota la persona più che il par-tito, quindi credo che chi oggi decida di votare Marrazzo faccia bene.Lei approva chi vota Marrazzo ma mi ha detto che voterà De Siano!Sì, personalmente farò questa scelta perché io sono nato nel PDL, in par-ticolare vengo da AN, quindi faccio fatica a votare la sinistra, che nell’ul-timo decennio non ha dato niente all’isola. Ma con Marrazzo si è creato un rapporto particolare, tanto che più volte l’ho invitato a identificarsi con un partito che stia più al centro, il che renderebbe anche più facile farlo votare qui a Ischia, cosa che io e al-tri amici nella situazione attuale non possiamo fare. Proviamo a fare una mappa: a chi porteranno i loro voti i “maggio-renti” di Casamicciola?Silvitelli è con Marrazzo e così il Sin-daco, senza dubbio. Castagna? Dovrebbe votare Passa-riello del PDL.Chi vivrà vedrà.Sirabella: mi dicono che il voto personale lo darà a Marrazzo, ma porterà voti ad una esponente del PDL.Sirabella ha il mio stesso problema. Chi sta vicino a noi voterà Marraz-zo, con il quale il rapporto umano è forte, ma le posso assicurare che farà ben poco per la destra e non sta fa-cendo campagna per nessuno.E lei, Ignazio Barbieri? Voterà De Siano?Sì, perché è un ischitano ma la mia famiglia voterà Marrazzo per tutto quello che ha fatto per il paese.E Pirulli? Sembra voti De Siano, anche se viene dal PD: perché?

Sì, ma lui nasce nel MSI, non è mai sta-to di sinistra, con la sinistra si è trovato a fare l’opposizione ma le posso assicu-rare che è più fascista di me.Frallicciardi e Mat-tera?Stanno facendo cam-pagna elettorale per De Siano.Anche Capezza?Non mi risulta, so che Riccardo Cioffi vote-rà Casillo del PD.

E Leonardo Miragliuolo?Non so cosa farà, in quanto non si è mai capito che simpatia ideologica abbia. Fa parte del PDL di Casamic-ciola, è entrato in maggioranza con Castagna, logicamente dovrebbe vo-

De Siano non ha potuto dare a Casta-gna sufficienti garanzie sulla sua candidatura a sindaco di Casamiccio-la, soprattutto perché gli ex componenti della maggioranza si sono op-posti.

Giosi Ferrandi-no, due anni prima di andare a Ischia, mi dis-se: “Il secondo mandato a Casamicciola non ho grande entusiasmo di affrontarlo perché so già che mi creerete dei problemi”.

Tutti con D’Am-brosio abbiamo pratica-to la politica di “tirare la giacchetta del Sindaco” per ottenere qualcosa, senza riuscire ad ammi-nistrare come cittadini e imprenditori si aspet-tavano.

Cioffi, Pirul-li, Capezza sono stati ‘ministri’ della Giunta Ferrandino. Oggi che de-nunciano i problemi di bilancio, dico loro: “Tutti sapevamo come stava-no le cose”, come fanno ad affermare che non sapevano?

di Silvia Buchner [email protected]

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tare De Siano o Passariello.Antonio Conte?Fa campagna per Marrazzo. Parisio Iacono e la famiglia di Abramo De Siano convergeranno su Santini dell’UDC.Dovendo D’Ambro-sio governare un paese con tanti pro-blemi e sapendo che De Siano diventerà sicuramente consi-gliere regionale, la figura politica di gran lunga più potente dell’iso-la, non sarebbe stato più giusto nell’interesse di Casamicciola che l’Amministrazione si schierasse con lui piuttosto che dichiarare apertamente il voto per un altro,

tanto più che molti di voi sono di destra?

Anche se non verrà aiutato in maniera netta da questa Am-ministrazione, De Siano ha tutto l’inte-resse, dopo l’elezione, ha ricreare un rap-porto di sinergia con Casamicciola, perché per consolidare la sua presenza in Regione e rimanerci più a lungo

possibile dovrà sicuramente investi-re su tutte le municipalità dell’isola, e poi sulla terraferma. E’ vero che ora si potrebbe creare un problema, ma la prima frizione l’ha innescata proprio De Siano, che a Casamicciola ha commesso il medesimo errore di

Giosi Ferrandino, ha cercato di far cadere l’amministrazione per avere campo libero.Perché per lui sarebbe stato più agevole raccogliere voti senza un’amministrazione in sella?Chi si candida ha più facilità a chiede-re il voto quando manca la presenza forte dei politici locali in carica. Ma è anche vero che facendo invece un di-scorso serio, leale, De Siano avrebbe potuto raccogliere più di quanto gli riuscirà di fare oggi. Nessun Sinda-co, che sia buono o cattivo, si tiene gli schiaffi e, d’altra parte, presenziare a delle riunioni con chi ti vuol mandare a casa, mentre il PDL sostiene l’Am-ministrazione è stato un errore da parte di De Siano e crea spaccature, ma posso anche assicurarle che all’in-domani dell’elezione queste divisioni

vengono dimenticate.Ma se De Siano raccoglie relativa-mente pochi voti a Ischia rispetto a quanti ne prenderà in terraferma, que-sto non lo renderà un rappresentante più ‘debole’ delle istanze dell’isola?De Siano ha fatto un accordo con il sindaco Giosi Fer-randino, in modo da avere campo libero a Ischia, Cesaro e Co-sentino lo portano come il loro candi-dato, dall’altra parte c’è l’intera isola che sta vivendo queste elezioni in ma-niera particolare. Ci sono gli abbatti-menti e alla politica si fa il processo, perché a De Siano si rimprovera di

non aver spinto per un provvedimento che fermi le demolizioni prima delle elezioni, ma si tratta di una cosa mol-

to difficile. Se l’isola capisce l’importanza del momento vota De Siano, ma poiché Ischia non è matura e ciascuno pensa ad andare nella propria direzione, credo che qui otterrà 5-6000 voti, che non è poco, visto il numero dei candidati.

Nicola Marrazzo è stato l’unico politico che ha davvero aiuta-to Casamicciola dopo l’alluvione, quindi cre-do che chi oggi decida di votare per lui faccia bene.

Presenziare a delle riunioni con chi ti vuol mandare a casa, mentre il PDL sostiene l’Amministrazione è sta-to un errore da parte di De Siano.

Lei è un esperto di comu-nicazione e da anni cura le campagne elettorali di Do-menico De Siano. Questa per le Regionali sembra una campagna particolare, con un candidato “quasi” unico. Che razza di comunicazione elettorale è questa?Che le scelte dei candidati appaiano poco studiate, non mi meraviglia perché spesso e volentieri i candidati si improvvisano anche comu-nicatori, o in maniera diret-ta o attraverso uno staff che di comunica-zione capisce assai poco. De Siano in quan-to candidato del partito - visto che i coordinatori provinciale e regionale stanno concentran-do i propri sforzi in terraferma esclusivamente su di lui nella provincia di Napoli - assume una posizione di netta predo-minanza e non si spendono energie per altri che non agi-scano ‘motu proprio’. La pre-senza di Muro lo vedo come un gesto di rispetto verso Pro-cida, di cui è originario, ma credo che a Ischia raccoglierà poco, anche perché fra gli ex alleanzini di Ischia vi sono presenze forse più forti, vale a dire Schifone e Bianca D’An-gelo, moglie dell’europar-lamentare Ri-vellini. Quello che rattrista è la scelta del cen-tro sinistra che ha fatto ben poco. Ciò conferma il patto di desi-stenza fra De Siano e Giosi Ferrandino di cui si è molto parlato. L’atmosfera ‘spettra-le’ in cui si muove il centro sinistra, ricorda la campagna delle Provinciali di poco meno di un anno fa in terraferma. Infatti, mentre qui a Ischia la

Il modo del PDL di fare il partito non mi appartiene più!Se oggi dicessi a De Siano “Ti appoggio se mi designi candidato sindaco”, lo farebbe di corsa, anche perché una promessa non cosa nulla.

candidatura di Giosi Ferrandi-no faceva sentire la presenza del PD, il ‘muro contro muro’ con De Siano, a Napoli fra Ce-saro e Nicolais c’era un tale divario che anche agli occhi della gente il centrodestra ave-va già vinto.Come si fa a fare campa-gna elettorale in mancanza dell’opposizione? Nel senso

che non è la cont rappo -sizione con l’avversario che dà vi-sibilità alle proprie posi-zioni, diver-genti da quelle dell’avversa-rio appunto?No, non è ca-strante fare una campa-

gna così. È divertente e più facile, perché chi domina in mancanza dell’avversario può parlarne male senza che ci sia contraddittorio. Il consenso si conferisce alla credibilità, alla simpatia o alla conoscenza espresse dal candidato: qui a Ischia la campagna elettorale si articola in questo “De Siano sì, De Siano no”.Non si fa piuttosto questo ragionamento: “Ischia ha la possibilità di mandare un suo rappresentante in Regione, dopo vent’anni di vuoto”?!Resta il fatto che De Siano è

uomo del ter-ritorio e come tale si scon-trerà con più realtà. Fra chi sceglierà di votarlo, ci sarà s icu ramente chi farà il ra-g io n a m e n t o che ha detto lei come anche chi lo voterà per credo poli-

tico o semplicemente per sim-patia. Anche per non votarlo le ragioni possono essere distin-te, diversi non lo sceglieran-no perché hanno un percorso politico diverso dal suo e non per antipatia verso De Siano.

Io appartengo a quest’ultima categoria.Quindi lei non lo voterà?No. Alle politiche del 2008 legittimamente mi aspettavo una ricandidatura alla Camera dato che ero già stato candida-to nel 2006 - quando Cosenti-no e Sandro Bondi dichiararo-no pubblicamente che la mia candidatura rappresentava il futuro su cui il partito investi-va. Questo investimento è an-dato a farsi benedire a favore della candidatura di De Siano che alla Camera è risultato il secondo dei non eletti. De Siano ha fatto il suo percor-so politico, ma non si poteva pensare che una persona con un minimo di testa sul collo accettasse questa situazione e, infatti, io sono in fortissima collisione con i coordinato-ri provinciale e regionale e con la linea politica che ha portato De Siano a esse-re candidato al mio posto alla Camera, cosa ingiusta e politicamen-te scorretta. Come non tro-vo normale che una persona che nel 2007 ci ha fatto perdere le elezioni al comune di Ischia, simulando una candidatura fino all’ulti-mo per poi ritirarsi spianando la strada a Giosi Ferrandino, si sia candidata nel 2008 alla Camera, che nel 2009, dopo aver detto che non si sarebbe ricandidato alla Provincia, lo ha fatto dicendo pubblica-mente che l’anno successivo si sarebbe candidato anche alla Regione. Ecco, per me non è concepibile che il partito a Ischia muoia per concentrar-si sulla candidatura di una sola persona. Di contro, devo dare atto a De Siano di gran-de correttezza, perché quando chiese alla azienda della mia famiglia di occuparsi delle sua comunicazione alle Provincia-li del 2009, come era stato cin-

que anni prima, puntualizzai che tutti erano a disposizione come professionisti ma che questo non avrebbe mai com-portato un implicito sostegno alle elezioni. De Siano sa che non lo voterò neppure adesso, perché conosce il mio rapporto con Fulvio Martusciello e cio-nonostante, anche se in chiave

un po’ ridotta, si è affidato a Deltastudio, dandomi una grande dimo-strazione di stima di cui lo ringrazio. Quindi a Ischia in en-trambi gli schieramenti ci sono due figure for-ti con dei partiti ine-sistenti sul territorio. E’

possibile, allora, che in occa-sione delle prossime elezioni politiche la situazione si ca-povolgerà e avremo solo ma-nifesti di Ferrandino.E’ possibilissimo. Ma c’è anche chi non ha il cervello all’ammasso ed io sono uno di quelli. Uno dei motivi per cui ho lasciato il gruppo consilia-re del PDL era l’appiattimen-to sulle posizioni di De Sia-no che trovavo non positivo, perché mi rendevo conto che non c’era alcuna intenzione di radicare il partito a Ischia e far crescere altre persone che potessero costituire una base su cui costruire l’alternativa a Giosi Ferrandino e far emer-gere la capacità di aggregare forze nuove, perché questo po-teva scontrarsi con le intenzio-

La scelta del centro sinistra che ha fatto ben poca campa-gna elettorale, confer-ma il patto di desistenza fra De Siano e Giosi Fer-randino di cui si è molto parlato.

Sono in fortissi-ma collisione con i co-ordinatori provinciale e regionale del PDL e con la linea politica che ha portato De Siano a es-sere candidato al mio posto alla Camera.

ni di De Siano. Se oggi dicessi a De Siano “Ti appoggio se mi designi candidato sindaco a Ischia”, lo farebbe di corsa, anche perché promettere non costa nulla, ma scontentereb-be altri, quindi ha intelligente-mente creato una situazione di totale stasi nel partito, per far sì che nessuno venisse scon-tentato prima della sua ele-zione alla Re-gione. E que-sta tattica vale per l’interno del PDL come per l’esterno, come prova l’accordo con Fe r r a nd i no. Questa si-tuazione l’ho c o m p r e s a già dal 2007, quando lui ha spianato la strada nella maniera più spudorata possibile alla vit-toria di Giosi Ferrandino. Un secondo dopo che Nicola Co-sentino chiamò allo studio di Paolo Ferrandino dicendo che l’unico candidato sindaco su cui c’era accordo era Giovan-ni Sorrentino, ho capito cosa c’era dietro. Vista tutta questa situazione io farò una campa-gna elettorale sull’uomo, cioè su Fulvio Martusciello.Lei non sostiene anche Mara Carfagna?No, avrei votato l’on. Carfa-gna volentieri, conducendo una campagna molto politica, se il Governo non avesse dato all’isola d’Ischia l’ennesimo schiaffo, costituito dal decreto di interpretazione per recupe-

rare le liste della Polverini nel Lazio e di Formigoni in Lom-bardia, mentre non si muove con altrettanta efficacia e rapi-dità per risolvere il problema dell’applicabilità del condono ter.Lei comincia a sentirsi fuori posto nel PDL?

Il modo di fare il partito non mi appar-tiene più.E in una re-altà bipolare che tipo di scelta può fare?Si deve di-stinguere la realtà loca-le da quella continentale. I rapporti che sono riuscito a stabilire a livello di Go-verno centra-le non sono mai dipesi dal

partito ma da miei contatti personali, perché io al partito ho sempre dato, senza avere nulla, né incarichi, né facilita-zioni elettorali. D’altra parte, quando ero assessore ho avu-to risposte da esponenti della Regione di centrosinistra che erano in rapporto con me sul piano squisitamente persona-le. A Ischia si deve pensare a Ischia e i partiti devono resta-re fuori e perciò impernierò la mia campagna per Martu-sciello, perché mi garantisce affidabilità politica anche sul piano locale, nonostante sia sempre stato all’opposizione negli ultimi dieci anni. Figu-riamoci se diventa assessore regionale!

Ho lasciato il gruppo consiliare del PDL perché non c’era alcuna intenzione di ra-dicare il partito a Ischia e far crescere altre per-sone su cui costruire l’alternativa ed è incon-cepibile che il partito muoia per concentrarsi sulla candidatura di una sola persona.

Avrei votato Mara Carfagna, se il Go-verno non avesse dato all’isola d’Ischia l’enne-simo schiaffo, con il de-creto di interpretazione per recuperare le liste Polverini nel Lazio e For-migoni in Lombardia, mentre non si muove con altrettanta efficacia e rapidità per risolvere il problema dell’applica-bilità del condono ter.

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IL CONSIGLIERE DAVIDE CONTE SEMPRE PIU’ DISTANTE DAL PDL, SUO PARTITO STORICO, CHE CONTRIBUI’ A FONDARE AD ISCHIA

di redazione [email protected]

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ni, effervescenze tali da spin-gerli in massa, come usa nelle occasioni buone elettorali, ad ascoltare il sonnacchioso co-mizio del buon Luigi. Biso-gna dire che se Sparta piange, Atene non ride poiché, giusto una manciata di metri un po’ più in là, in quel dannatissi-mo covo di comunisti che è diventato l’Hotel Continental Terme, il candidato presidente Vincenzo De Luca si dirige-va a piedi, trotterellando un po’ goffamente verso una sala che, almeno fino alle 17.30, era semivuota! Più volte mi sono chiesto a cosa era dovuta la scelta dell’aspirante sceriffo-governatore di raggiungere a passo di marcetta il covo di co-sacchi, poi pensa che ti ripensa

ho trovato una risposta: il pro-de Vincenzo, accompagnato dal fido Giosi, avrà deciso di sfilare a piedi per le pericolo-sissime strade isolane per di-mostrare alla popolazione (in verità assente, se si eccettuano un paio di mamme obese con passeggino e qualche nonnetta smarrita in cerca d’una chiesa dove sgranare il rosario) di non temere la minaccia delle “squadracce fasciste”! Il cor-teo del valoroso Vincenzo era composto oltre che dal lesto Giosi Ferrandino anche da un gruppetto raccogliticcio di quelli che la mia collega Iva-na Caliendo ama chiamare - bontà sua - “maggiorenti”, essi erano (almeno per ciò che ricordo) Gianluca Trani, ap-piccicato come un francobollo al candidato e... stranamente in posizione più avanzata ri-spetto ad Enzo Ferrandino, che per l’occasione assumeva un posto decisamente di retro-guardia; Raffaele Masturzo (forse non proprio maggio-rente ma in affannosa attività per diventarlo!); altre due o tre persone di vario ingombro e

a chiudere il corteo, a mo’ di chierichetti, gli indolori (nel senso che, per attività politi-ca, non mettono e non tolgo-no) Pasqualino Migliaccio e Ottorino Mattera. Natural-mente ad ogni piè sospinto del Nostro gruppo di ardimentosi la sala del “covo rosso” si an-dava impolpando di alcune de-cine di agit prop (raggiungen-do la non ragguardevole cifra di circa 250 presenti). E qui viene il bello, poiché nella mia non breve storia di giornalista poche occasioni mi appaio-no più divertenti (e ghiotte di commenti sulfurei) di queste improbabili kermesse eletto-rali! Già, poiché a osservare bene, in tali occasioni si sco-prono un bel po’ di altarini sa-

crileghi! Per esempio cosa ci faceva la Banda dei Cinque Casamicciolesi al gran com-pleto in siffatta occasione? Pi-rulli, Capezza, Frallicciardi, Mattera e.... decisamente più in là, Cioffi! Vada per Ciof-fi, che tanto qualsiasi cosa fa gliela perdoniamo, ma Pirul-li?!... Non dovrebbe votare De Siano?!... Che abbia sbagliato comizio? Mannò, se c’era an-che il meditabondo Capezza (giunto tuttavia con estremo ritardo, la classe non è acqua!) vuol dire che la presenza del gruppetto ha (come direbbe il mio amico Valentino Federi-co) “l’acume di un perché”!... Bisogna poi dar atto a quella vecchia volpe di Giosi di aver contingentato per l’occasio-ne davvero tutti i “suoi” (in-fatti mancavano “tutti quelli di Telese”): con un impegno inversamente proporzionale a quello fin’ora dedicato alla campagna del centro-sinistra. Dei “Ferrandino boys”, con l’eccezione di uno soltanto (il “subcomandante” del quale tratteremo più avanti…), non mancava nessuno: Gugliel-

mo, detto Pierino, D’Ambra, rigorosamente in trittico con il buon vecchio Bocca e l’al-ternativo Pilato (alternativo nel senso che gli incarichi se vanno ad uno non vanno all’al-tro e viceversa), applaudiva a rischio di spellarsi le mani il curiale presidente Isidoro Di Meglio, con tetragono pa-dre al seguito, notato anche in gran spolvero un redivivo Giosuè Mazzella, per l’oc-casione in prima fila (ma se-duto - triste destino - nell’ala opposta ai maggiorenti), più impomatata che mai, rilucci-cava tra la folla, la chioma ge-latinosa di Piricelli (ma cosa usa per i capelli, la brillantina da scarpe?), sparpagliati qua e là i soliti Nichi Ambrosio (at-

tivissimo da un po’ di tempo con la storia della promozione dei filtri ecologici in barba ai depuratori), Francesco La Pustera Di Meglio (dev’esser certamente nobile per avere due cognomi!), Franco Regi-ne sguarnito solo in parte del-la sua guardia pretoria, poiché ad accompagnarlo (come or-mai si nota da un bel po’) è rimasto, unico erede, Nicola Monti, mente brillava l’assen-za di Michele Calise, l’afono Antonio Spataro (distintosi recentemente per i tafferugli in quel di Napoli con Genna-rino Savio, per contendersi l’opportunità di ritornare, al-meno per un’ultima volta, ad indossare la fascia tricolore); c’erano Mimmo Di Vaia, coso Zabatta (accidenti, non mi ricordo mai il nome!), Enzo D’Acunto (una sorta di pan-da in via d’estinzione, poiché di questi tempi sembra essere uno dei pochi funzionari co-munali a sfuggire alle vendet-te sanculotte del sanguinoso triumvirato Pinto-Bernardo-Ferrandino!); sorridevano in sala Peppe Silvitelli, il biondo

Giovanni Montanaro (divul-gatore ufficiale del Verbo), il presidente dell’Ordine forense Gianpaolo Buono (ma qual-che giorno fa, se non ricordo male, non aveva minacciato pubblicamente di chiedere ai suoi colleghi avvocati isolani di astenersi dal voto?); sempre in prima fila, avvolta in una nuvoletta di cachemire bianco e boa di finta (si spera!) pellic-cia spiccava abbagliante l’im-ponente figura della signora Restituta in Ferrandino, assidua imperterrita sosteni-trice delle gesta politiche del padre dei suoi figli; insomma non mancava quel po’ di as-sortito misto delle occasioni buone. Presenziavano, ligi al martirio fin sulla bocca del

cannone, perfino i trasferendi (chissàdove) membri del UTC Raia e Liguori! Disperso il subcomandante colonnel-lo Silvano (e questo la dice lunga sulle chiacchiere avve-lenate che girano in paese). Ah, dimenticavo, al banco dei relatori sedeva anche Paolino Buono (ma nessuno ha capito perché!..). Ma ritorniamo alla centralis-sima sala del bar di Emiddio per vedere cosa combina-no intanto quelli del partito dell’Amore! Un amore così profondo che deve aver spinto Domenico De Siano a voler-si stringere in un abbraccio... così stretto da rischiare di soffocare il suo co-candidato di partito Muro. Infatti, a sbarrare la porta d’ingresso al bar vi era in divieto di sosta un enorme camion con tan-to di cartello seipersei con il faccione enigmatico (secondo voi a cosa starà pensando?) di Domenico, poi, come se non bastasse, pochi metri più in là, troneggiava il solito tendone da campo modello Gheddafi con volantini a gogò, sempre

dell’amico De Siano. Un modo gentile ed elegante per ricorda-re agli isolani che sulla scheda elettorale, oltre all’opportuno nome della Carfagna, pri-ma di scrivere Muro possono (o devono) considerare l’op-portunità di sostituirlo con il nome De Siano! Restando in tema di vecchi adagi, Dome-nico avrà voluto ricordare a Luigi che “il paese è del Pae-sano”! Così, mentre all’ester-no si consumavano siffatti duelli subliminali, all’interno, assiepati alla buona e meglio, vociavano ben più di un cen-tinaio di spettatori. Infatti, la sensazione era che, vuoi per-ché la bellezza non è tutto, vuoi per la poca pregnanza (quantomeno in loco) del can-

didato, vuoi perché Italo Boc-chino oramai ce lo ritroviamo dappertutto e ne abbiamo fin sopra i capelli, si contavano probabilmente più addetti al servizio d’ordine che papabili elettori! Anche qui è interve-nuta la abitudinaria fauna dei soliti sediari: Giovanni Sor-rentino, Michele D’Arco, e via via altri in ordine decre-scente per inconsistenza elet-torale. Tutta gente in odore di “Generazione Italia”, creatu-ra politica (si dice così quando si parla di qualcosa della quale nessuno ci ha capito ancora un piffero!), messa in piedi da Fini-Bocchino, con la speran-za di trasformare la trama del film La Mummia in una sor-ta di mission politica, ovvero ridare vita ad un corpaccione mummificato, bendato, sarco-fagato e piramidato e soprat-tutto sigillato per volere del nuovo Faraone, esattamente come il Cavaliere pigliatutto ha fatto con AN! Brillavano, dunque, le assenze del gruppo (per l’occasione compatto!) dei fedelissimi (ad Ischia, si fa per dire…) “Berlusconiani

in salsa domenicana” (Paolo Ferrandino, Gennaro Scot-ti, Luigi Mattera, Sandro Iannotta, Stefano Pettorino, e compagnia bella…): gente che tra qualche grugnito e non pochi smadonnamenti, ben attrezzata con mollettone sul naso (tanto per evocare il com-pianto Indro), giura e spergiu-ra che votare De Siano - e solo De Siano! - sia l’unica salvezza (non s’è capito se per loro stessi o per l’isola tutta). Quanto alla Carfagna (purtroppo) s’era infilata un orrido completino nero simil divisa liceale (mia sorella era costretta ad indos-sarne uno identico all’istituto Nazareth!), cosicché fatta ec-cezione per il bel volto della ministra, nient’altro delle sue

fattezze veniva offerto, in se-gno di ringraziamento per la pazienza dimostrata, alla gio-ia degli occhi presenti. Con un certo disappunto di Muro, è giunto infine trafelato Davide Conte, notoriamente soste-nitore di Martusciello, che non ha perso l’occasione per omaggiare di un cavalleresco baciamano la bella Mara ed esaurire in ciò il suo interesse per l’insulsa seratina. Doma-ni, ne sono certo, leggerò con beffarda goduria i resoconti delle contrapposte consorterie che si aggiudicheranno cia-scuna l’enorme successo dei rispettivi improbabili comizi. Poverini, non possono sapere, che intanto… io mi preparo a raccontarvi come sono andate davvero le cose! Alla prossi-ma. Voster semper voster Rikkardaccio

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aprile 2010 | N°7 | 9

Con lei, consigliere Mattera, che è esponente del PDL nel comune di Ischia, vogliamo parlare di Regionali e della candidatura di Domenico De Siano, che suscita simpatie ed antipatie; l’opposizione di Ischia è, infatti, divisa con Davide Conte che ha una po-sizione distinta da voi…Non c’è disunione fra noi, tanto è vero che Conte non ha detto che voterà altri che non sia un esponente del PDL. Porterà Cal-doro e qual-che suo amico personale, ma voglio farle notare che il gruppo PDL al comune di Ischia ha cin-que elementi: P. Ferrandino, G. Sorrentino, G. Scotti, S. Iannotta ed io. D. Conte ha da tempo assunto una posizione separata, quindi quello che lei mi dice non mi meraviglia, fa parte della normale dialettica della politica. Ma la gran parte del bacino elettorale del PDL nel Comune è schierata com-patta con De Siano.Credibilmente, quanti voti raccoglierà a Ischia Comu-ne?Le Regionali sono elezioni particolari perché l’elettore deve scrivere materialmente nome e cognome del candi-dato e non limitarsi a mettere una croce, e solo nel centrode-stra ci sono 30 candidati che con Ischia hanno avuto tutti a che fare, nel senso che hanno qui amici, parenti, relazioni personali che condizionano nel momento in cui si va al

QUANDO DE SIANO LASCERA’ LA PROVINCIA, GARANTISCE CESARO PER IL PDL DI ISCHIA!

PERDEREMO RAPPRESENTATIVITA’ ALLA PROVINCIA

seggio. Tenga conto che Enzo Mazzella nel 1985, quando an-cora c’era la forza della DC a portarlo, si fermò a cinquemi-la voti in tutta l’isola su 90mila che ne prese in totale. Per De Siano direi che 2000 voti nel Comune sarebbero un’ottima affermazione.Posto che sembra punti ad avere almeno 6000 voti dall’intera isola, ci sembra che 2000 siano un po’ po-chini dal Comune capoluo-

go! Vorrebbe dire che il re-sto dell’isola deve darne 4000 e mi s e m b r a n o parecchi...Non sono d’accordo. A

Forio si è lavorato molto bene, naturalmente c’è Lacco Ame-no e raccogliendone circa 500 negli altri 3 Comuni… Queste sono le attese, 2000 voti rac-colti a Ischia vanno considera-ti un ottimo risultato. L’astensionismo sollecitato dal comitato contro gli ab-battimenti, che incidenza può avere?Perdere l’occasione di inse-diare in una sede decisionale come la Regione una figura espressione dell’isola è uno dei più grandi errori che si può fare. De Siano, come il prossimo Presidente regiona-le Caldoro, conoscono bene il problema, che non è solo di Ischia ma di tutte le zone co-stiere di rilevanza ambientale della Campania.Secondo lei come va risolto?Con un’interpretazione au-tentica della legge 326, cioè il

condono ter, che consentireb-be di equipararlo ai precedenti condoni. Così si risolverebbe il problema penale dei citta-dini che hanno fatto domanda di sanatoria in base al condo-no 2003 e si ritrovano a rischio abbat-timento. La conseguenza immediata sa-rebbe il blocco degli abbatti-menti, poi si deve iniziare a ragionare per realizzare un piano re-golatore. Pensa che la Procura di Napoli stia sbagliando?Ha fatto la sua parte, la politi-ca deve fare la propria, la bel-lezza della nostra democrazia è che contempla l’esistenza di pesi e contrappesi.Non crede che grazie a De Chiara i Sindaci sono stati costretti ad affrontare que-sto enorme bubbone?Si sapeva che il cerino si sa-rebbe spento in mano a qual-cuno. C’è stato un quaranten-nio di sviluppo caotico, per il prossimo si deve ragionare se-condo logiche completamente diverse: tutela del suolo, delle acque termali e marine sono le nostre priorità.Cosa pensa della decisio-ne dell’amministrazione di Lacco Ameno di abbattere l’abuso edilizio della fami-glia Scotto Galletta, un caso limite, per ragionare più in generale su cosa fare di ciò che si è costruito dopo il 2003, limite ultimo condonabi -le in base al condono ter?Il caso Scot-to Galletta fa parte della follia umana, si sono mossi come chi è con-vinto dell’impunità e lo Stato deve affermarsi: mentre si abbatteva la casa di Lacerra a Forio si costruiva ancora, la gente ha perso il senso del li-mite mentre il nostro dovere è tutelare il territorio. Oggi non si può più parlare di costruzio-ni di necessità, ci sono quattro case per ogni cittadino, ciò che va fatto è distribuire que-ste unità abitative, ma non si può pensare di costruire anco-ra, significherebbe decretare la morte dell’isola.De Siano - con il quale ave-te avuto sicuramente anche delle divergenze, per es. sulla questione vendita del Polifunzionale - chiedendo i voti al PDL ischitano, avrà parlato con voi anche degli

scenari futuri. Chi sosterrà come candidato sindaco per il centrodestra alle prossime Comunali? Forse Luigi Mat-tera?Il nostro gruppo ha sempre

avuto un con-fronto leale con De Siano, anche e soprat-tutto quando le posizioni divergevano, come sul Po-lifunzionale. Quanto alla sua domanda, è posta male. Noi del PDL ci sentiamo forza di go-verno alterna-

tiva rispetto all’attuale Ammi-nistrazione, ma il futuro non si disegna a tavolino. Essendo alla guida della provincia di Napoli e tra breve anche della Regione e per giunta con un candidato eletto, dobbiamo immediatamente, all’indo-mani delle elezioni, presen-tare una proposta concreta di alternativa di governo per il comune di Ischia come per il resto dell’isola. Quanto alla scelta del candidato sindaco, passa attraverso tutto il grup-po consiliare, tutti noi cinque abbiamo titolo ad avanzare la candidatura, anche se è ovvio che vanno considerati anche altri elementi, come la perso-nalità, la capacità di raccoglie-re consensi.Nel paese si dice che non c’è campagna elettorale perché

il sindaco Giosi Fer-randino ha deciso di non fare alcuna opposizione a De Siano per un preciso accordo. Si è anche letto che la posta di questo ac-cordo sareb-

be la scelta di un candidato di centrodestra ‘debole’ alle prossime Comunali, in modo che Ferrandino abbia la stra-da spianata per una seconda sindacatura.Non è così. Vedrà che i voti del PD saranno convogliati su determinati candidati, Ferran-dino si sta già organizzando per un suo candidato e senza un grande dispendio di ener-gie sta già muovendo i suoi per ottenere il risultato. Ma ci saranno voti anche per gli altri partiti presenti in Consi-glio Comunale, per es. l’UDC, perché non tutti si sentono rappresentati dal Sindaco. E di questo presunto ‘inciucio’ pro-babilmente non resterà gran che nei fatti, perché ognu-no alla fine fa la sua partita. Non credo all’accordo, credo

2000 voti per De Siano nel comune di Ischia sarebbero un’ot-tima affermazione.

Il caso Scotto Galletta fa parte della follia umana, si sono mossi come chi è con-vinto dell’impunità e lo Stato deve affermarsi: la gente ha perso il senso del limite mentre il no-stro dovere è tutelare il territorio.

Del presunto ‘in-ciucio’ fra De Siano e Fer-randino probabilmente non resterà gran che nei fatti, perché ognuno alla fine farà la sua partita.

ai rapporti fra persone che si conoscono da sempre e che hanno sicuramente interessi comuni su problematiche lo-cali, anche perché Ferrandino per riuscire ad essere rieletto dovrebbe avere il sostegno di gruppi che non sono più parte della sua coalizione, da Telese a Giuseppe Di Meglio.Cosa accadrà alla Provincia, una volta che De Siano la-scerà libero il suo seggio di consigliere?Va sicuramente valutato che Ischia ha portato oltre 11mila e 500 preferenze al PDL alle ultime Provinciali, siamo stati il secondo collegio come nu-mero di voti per la coalizione che ha sostenuto Cesaro alla presidenza della Provincia e

di redazione [email protected]

Luigi Mattera fa un’analisi schietta dall’interno del PDL ischitano

adesso rischiamo di non aver più rappresentanti…! Io pongo il problema.L’ipotesi dell’assessore ischi-tano sembra tramontata, se si esclude l’assessore Luigi Muro.Anche Muro si è candidato alla Regione, quindi fra Ischia e Procida si corre il serio ri-schio di non avere più nessun rappresentante!Che soluzione vede?Quando posi il problema, Ce-saro mi disse “ci sono io che garantisco”. Lo ringrazio ma non è sufficiente: naturalmen-te, si devono creare le condi-zioni per non perdere la forte rappresentatività che abbiamo adesso.

Ibm

Questo era il direttore de Il Golfo per me, che l’ho conosciuto da vicino solo nel suo ultimo anno di vita; chi lo conosceva più profondamente mi ha detto cose contrastanti su di lui, su come gestiva il grande potere che si era conquistato attraverso la sua creatura, con modi che erano sicuramente anche parziali e in-condivisibili. E tuttavia, difenderò sempre la convinzione che Domenico avesse una visione dell’isola e dei suoi problemi che pochi altri hanno, che gli veniva dalle esperienze politiche, pro-fessionali, umane ma soprattutto suppongo dalla sua intelligen-za, difenderò sempre Il Golfo di Domenico perché il suo archivio on line (cui lui teneva moltissimo, perché teneva che la gente sa-pesse) mi ha aiutato a capire il paese in cui sono cresciuta.

• DA PAGINA 1di Silvia Buchner

• DA PAGINA 1

di Riccardo Sepe Visconti

Cosa è stato fatto per allungare la stagione lavorativa? Niente! E’ di questi giorni la conferma che Thermalia è definitivamente trasferita in terraferma: abbiamo perso anche quest’occasione! E’ sempre di queste ultime ore la notizia che tra Regione, Provin-cia e Comune, questi furbastri non sono stati capaci neppure di consegnare nelle mani dei ragazzi il tanto promesso centro Poli-funzionale, si sono persi per qualche metro di allaccio in fogna! E tutto ciò è francamente insopportabile.Per passare, poi, ai problemi legati al territorio, lo scempio giu-ridico-giudiziario-amministrativo legato alle note vicende degli abbattimenti è sotto gli occhi di tutti e non ricordo che alcun politico isolano abbia saputo affrontare con la dovuta serietà ed efficienza questo problema. Resta da parlare del mare: qualcuno negli ultimi quindici anni ha visto realizzato un depuratore? No, naturalmente. Se ne parla. Ecco, sì, se ne parla soltanto. Ora, se questa è un’isola dove ogni anno, ogni mese, ogni giorno aumen-ta la crisi, la disoccupazione, le mille difficoltà quotidiane e, di contro, diminuiscono le opportunità per noi e per i nostri ragazzi, se questa è un’isola dove è impossibile fare il bagno nel mare pu-lito, se questa è un’isola dove è impossibile costruire legalmente mentre si costruisce illegalmente ovunque e sempre, se questa è un’isola dove i giovani non possono neppure più studiare in un luogo decente, dove il traffico ci ammorba e ci opprime, dove una ragazzina può trovare la morte a causa di una pioggia abbondan-te, solo perché gli Amministratori non si sono mai preoccupati di preservare dai pericoli quegli stessi luoghi che già in passato avevano seminato la morte, se tutto ciò è vero, allora è vero anche che i politici che fino ad oggi ci hanno amministrato hanno fallito completamente il loro mandato. Se poi penso che, mentre la gente semplice è costretta a tirare la cinghia e ad arrangiarsi con mille sacrifici, coloro i quali si candidano hanno la possibilità di com-prare alberghi, case, yachts, supermercati, allora arrivo a credere che c’è qualcosa che non va e mi rifiuto di essere così stupido da dare il mio voto a chi non potrà far altro che sfruttare una situazione di potere per accumulare altro potere. Non è questa la Politica in cui credo e non sono questi gli Amministratori a cui posso accordare fiducia. Ne sono rammaricato ma è così!

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UDC ed elezioni. Le posizio-ni prese da voi dell’UDC nel-le elezioni extra comunali in genere portano scompiglio. La vostra scelta alle Provinciali di giugno 2009 di candidare un ischitano, Gino Di Me-glio, mentre per il PD cor-reva il sinda-co Ferran-dino provocò una profonda frattura in maggioranza.Sì, volevano mandarci via e allora ce ne siamo andati noi: il risultato è stato che ci han-no richiamati. Quanto alle Regionali, abbiamo scelto di impegnare l’UDC isolana ad aumentare i voti per il parti-to, ognuno è libero di portare il candidato che vuole, la se-zione è aperta a tutti. D’altra parte, siamo comunque sicuri di avere la nostra voce nel par-tito, tanto è vero che quando Giosi Ferrandino ha cercato di entrare nell’UDC l’abbiamo fermato.Lo stesso vale per il presi-dente del Consiglio Comu-nale Isidoro Di Meglio?A lui abbiamo già detto in ma-niera ufficiale “No”, tant’è che pare che in questa campagna elettorale starebbe appoggian-do il PD - sicuramente non l’UDC - e del resto ha fatto

la campagna delle Provinciali per il PD, le Primarie del PD per Bersani, come può dire che fa parte dell’UDC? Non entre-

rà nell’UDC nessuno dei c o n s i g l i e r i comunali che sono in mag-gioranza, pro-prio in nome della nostra autonomia. Quanti voti pensa che po-

treste prendere?Nell’intera isola non lo so, per il comune di Ischia pensiamo di confermare il dato europeo, quindi 800 voti.La sua mi pare una stima prudenziale, in modo che tutti i voti in più saranno messi sul piatto una volta che si dovessero ridisegnare gli equilibri a livello comu-nale.No, non è così.Se non lo fa lei lo farà Pinto.No, a noi interessa l’indipen-denza, la buo-na ammini-strazione e le idee chiare.E con que-ste premes-se che ci fa nell’UDC il sindaco di Casamicciola D’Ambrosio? Persone a lui vicine, come Ignazio Barbieri, mi hanno

detto in intervista che non ha la tessera, mentre al com-missario Gino Di Meglio ri-sulta che ce l’abbia.Ma la tessera non ce l’ho nep-pure, io. Appartengo all’UDC perché mi sono candidato con questo partito. A parte la tes-sera, D’Am-brosio fa par-te dell’UDC?Che io sappia sì. Ma lui ades-so appoggerà Nicola Mar-razzo dell’IDV!Io non sono coinvolto nelle faccende di Casamicciola. Ma non si rende necessario dire qualcosa a D’Ambro-sio?Attualmente non sta a me far-lo, è compito del commissario isolano Gino Di Meglio. Il giorno successivo alle elezioni si valuteranno i risultati porta-ti da ciascuno di noi.Veniamo alle vicende di casa

sua. E’ noto che lei sia molto critico sul lavoro dei dirigenti co-munali.Per alcuni di-rigenti si spen-dono 100mila

euro all’anno, e fanno anche le vittime! La gente deve sapere quanto il Comune spende per

loro perché così pretenderà da queste persone maggiore effi-cienza.Si è detto che il suo astio ver-so l’Ufficio Tecnico Comuna-le sia dovuto al fatto che non avrebbe accordato una DIA per lavori su un terreno inte-stato a suo padre.Non abbiamo nessuna DIA sospesa, i lavori riguardavano un’area di 80 mtq, una cantina diroccata, e sono stati esegui-ti. Il problema sta in altri ter-mini, e cioè che da quando mi sto occupando di lavori pub-blici ho tutto l’UTC contro. Io i miei lavori li ho eseguiti; poi accade che con una vicina abbia una causa civile penden-te, e quando questa persona ha iniziato dei lavori che sconfi-nano sul terreno che è di mio padre, naturalmente abbiamo chiesto conto all’UTC dell’au-torizzazione concessa. La mia vicina ha presentato la DIA per eseguire questi lavori a dicembre scorso, io l’ho sa-puto a gennaio e ho fatto una diffida penale a nome di mio padre all’UTC perché non ri-lasci autorizzazioni su terreni che sono di nostra proprietà. Mi hanno risposto, ma io con-tinuerò la mia azione perché non mi hanno convinto, ho chiesto che tipo di istruttoria hanno fatto per rilasciare il permesso.Cosa le hanno risposto?Che a seguito della diffida hanno chiesto delucidazioni sul diritto di proprietà di que-sta signora sul terreno. Tor-nando al discorso generale, mi chiedo perché non c’è mai responsabilità dei dirigenti per ciò che accade al comune di Ischia, non è una questio-ne che riguarda solo l’Ufficio Tecnico.Eppure, sembra che le pol-trone più in bilico siano non tanto quelle dei dirigenti ma

di semplici f u n z i ona r i come Ciro Liguori e Marco Raia.A dicembre scorso si è fatto il ban-do per rea-lizzare una

nuova short list (i Comuni le rinnovano ogni 3-4 anni) che è stata seminascosta, o me-glio ha avuto solo la diffusio-ne cui obbliga la legge, ma di fatto non ha avuto pubblicità e perciò i candidati fra cui scegliere erano troppo pochi. Quindi, come UDC abbiamo chiesto ed ottenuto che i ter-mini venissero riaperti e ho fatto pubblicare il bando su Il Golfo. Così, ora, abbiamo una serie di nomi nuovi fra cui scegliere ed alcuni sono buo-ni professionisti. Di principio, chiediamo che vengano presi i migliori e io li cambierei tutti, ma naturalmente a scegliere sarà il Sindaco, non noi. Però, come componente della mag-gioranza posso pretendere la responsabilità dei dirigenti. Le racconto una cosa accadu-ta appena lo scorso novembre:

un decreto ingiuntivo per i la-vori al Polifunzionale dell’am-montare di 160mila euro è stato tenuto sulla scrivania del dirigente senza fare oppo-sizione finché non è divenuto esecutivo e allora sono venuti in Consiglio Comunale a chie-dere di riconoscerlo e pagarlo. Noi lo facciamo anche, ma poi bisogna rivalersi sul dirigente, perché quei soldi li togliamo dall’assistenza, dalla promo-zione, dalla manutenzione, ecc. Che durata hanno i contratti dei dirigenti?Possono durare anche l’intera sindacatura, ma normalmente il Sindaco li rinnova ogni tre mesi.Quando par-la di dirigen-ti si riferisce anche al di-rettore ge-nerale Lello Montuori?Mi riferisco a tutti, ma Montuori è appena arrivato.Non ha avuto il tempo di fare danni…Finora non ho notizia di suoi errori: comunque non deve esserci impunità per nessuno, altrimenti non stanno atten-ti a quello che fanno, ci deve essere certezza che chi sbaglia paga.Come funzionano i colloqui con i candidati per formare la short list definitiva?Li farà il direttore generale, ma la selezione è sulla base di un rapporto fiduciario, si esa-minerà soprattutto il curricu-lum e le esperienze fatte.Quindi, in teoria, se preva-le il criterio della scelta per ‘intuitu personae’, il can-didato prescelto potrebbe essere anche quello che ha raccontato la barzelletta più divertente…In teoria, sì.Sarà un caso, ma proprio in questi giorni si assiste ad un balletto di poltrone dirigenziali nell’isola. Fra l’altro, Pino Barbieri lascia l’UTC di Barano… Fra i candidati della short list c’è anche Franco Fermo zio di Anna Fermo, funzionario dell’area am-ministrativa e persona vi-cina all’UDC. Devo dire che di lui mi han-no parlato bene.In che termini, come tecnico? In questo am-bito non si di-scute se uno è una brava per-sona, ciò che conta quando si valuta un professionista sono i risultati. Per esempio, quanti permessi a costruire sono sta-ti rilasciati? Quanto tempo è stato impiegato a esaminarli? Quante DIA sono state verifi-cate? E così via. Visto che ce l’avrei con Ciro Liguori, le fac-cio un esempio. Lello Montuo-ri mi ha detto che Liguori sta

in ufficio fino a mezzanotte. Io domando “A fare cosa?”. Può anche non venire in Comune, ma mi deve spiegare perché lo scorso anno sono stati esa-minati solo 22 permessi di co-struire quando ce ne sono un centinaio pendenti.Non le sfuggirà che dirigenti e funzionari seguono le di-rettive che si danno in stanze più alte, quelle del Sindaco e similari!Chi si presta a fare queste cose, si espone a ricevere le critiche di Carmine Bernardo. Se un dirigente è un professio-nista serio, dice “O mi mettete in condizione di lavorare o do

le dimissio-ni”. Chi vuo-le guardarsi le spalle non può essere un buon diri-gente, non si può pensare di addossare le responsa-bilità sempre

a qualcun altro, per es. al Sin-daco, e credere in tal modo di avere l’impunità in caso di errori.Mi perdoni, ma questo mi sembra un ragionamento un po’ ipocrita, perché finisce che chi ha la peggio è sempre il più debole. A questo pun-to, per coerenza, lei dovreb-be chiedere le dimissioni del Sindaco - più che dei funzio-nari - e se il Sindaco rifiuta dovrebbe, sempre per coe-renza col suo ragionamento, dimettersi lei!Se da dirigente posso sem-pre trincerarmi dietro l’alibi che sono gli altri che non mi consentono di lavorare, un Comune non avrà mai buoni dirigenti, ma persone che di-cono “Faccio quel che mi dice il sindaco e che me ne importa se è la cosa giusta o no”. La legge Bassanini ha fatto dei dirigenti il nucleo centrale del-la buona amministrazione e se il dirigente non vuole svolgere il suo compito perché ritiene che dicendo sì al ‘dominus’ salvaguarda la propria posi-zione, io chiedo al sindaco di fare fuori queste persone. So bene che anche il Sindaco ha delle responsabilità, ma non

si possono difendere co-loro che non stanno facen-do niente per il paese. Vo-glio raccon-tarle un altro episodio che illustra bene i comporta-menti tenuti

dall’UTC. Un amico che ha appena aperto il suo eserci-zio commerciale a Ponte mi ha detto che vorrebbe avere l’occupazione di suolo pub-blico per tutto l’anno mentre vogliono dargliela solo stagio-nale, nell’attesa di dirimere la cosa i vigili lo hanno multato, ed è giusto così, non avendo ancora l’occupazione non po-teva aprire. Poi, però, accade

Abbiamo voce nel partito in terrafer-ma, tanto che quando Giosi Ferrandino ha cer-cato di entrare nell’UDC l’abbiamo fermato.

Non entrerà nel-l’UDC nessuno dei con-siglieri comunali che sono in maggioranza.

Da quando mi sto occupando di lavori pubblici ho tutto l’Uffi-cio Tecnico Comunale contro.

Chiediamo che vengano presi i dirigenti migliori e io li cambierei tutti, ma naturalmente a scegliere sarà il Sinda-co.

Come compo-nente della maggioran-za posso pretendere la responsabilità dei diri-genti, ci dev’essere la certezza che chi sbaglia paga.

ATTACCO ALLA DIRIGENZAIl Consigliere Carmine Bernardo chiede al Sindaco un forte segnale di cambiamento nella distribuzione di dirigenti e funzionari comunali

di Silvia Buchner [email protected]

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aprile 2010 | N°7 | 11

Domenico De Siano finora non ha fatto abbastan-za per l’isola.

Le pagelle di PintoIL SEGRETARIO UDC GINO DI MEGLIO ED IL SINDACO VINCENZO D’AMBROSIO VANNO PER CONTO LORO

Secondo il celebre adagio “La calma regna a Varsavia”, tutto a posto con il commissario isolano dell’UDC Gino Di Meglio? Non ci sono problemi, divergenze?Gino Di Meglio è stato nominato coordinatore dell’UDC dell’isola d’Ischia ed ancora prima è stato scelto per essere candida-to alla Provincia. Abbiamo spiegato all’avvocato Di Me-glio che avevamo deciso, in accordo con il partito in sede provinciale, di appoggiare ed essere parte integrante dell’amministrazione Ferrandino, per-ché condividevamo un programma, e che avremmo difeso fino alla fine la

nostra presenza al suo interno e l’Am-ministrazione da eventuali attacchi. Un segretario deve prendere atto che c’è un gruppo consiliare dell’UDC, eletto dal popolo, che ha sottoscritto con questo un impegno che va tute-lato e preservato, non delegittimato

ed attaccato. Lo ab-biamo detto in tutte le sedi, in tutti i con-fronti ed abbiamo preteso che durante le Provinciali sui fatti amministrativi locali non si facesse

polemica di basso profilo. Stabilite le regole, si rispettano. Il mandato del coordinatore è più ampio, intercomu-nale, nessuno gli ha posto vincoli, e nemmeno noi ne abbiamo, di poter

fare negli altri Comuni scelte diverse da quelle di Ischia.Tuttavia, l’ogget-to del contendere sembra essere pro-prio il fatto che so-stenete Giosi Fer-randino.Io non ho capito, Gino Di Meglio in che posizione ci ve-deva, forse in mino-ranza? Poteva non condividere, quante cose noi non condi-vidiamo, però an-diamo avanti, perché amministrati-vamente ci qualifichiamo per ciò che realizziamo e per farlo si deve stare in maggioranza.A questo proposito, ci parli dei suoi progetti sulla Torre Guevara.Per la cultura avevo una delibera di indirizzo, che avrebbe forse consen-tito una diversa gestione di questo settore, finalizzata anche ad avere maggiori fondi. Tuttavia, ho rimesso, o meglio lo farò a breve, la delega alla cultura, insieme a quella al persona-le. Chi sono i candidati che sosterrete nelle prossime elezioni regionali? Ad Ischia verranno a farci visita tut-ti, ognuno ha amici ad Ischia; noi non facciamo una politica clientela-re, quindi non abbiamo pacchetti di voti da distribuire a destra e sinistra, daremo assoluta precedenza a quelli che potranno portare le nostre istan-ze nelle sedi opportune.Mi perdoni ma Riccardo Sepe Vi-sconti le sue parole le legge così: Gino Di Meglio porterà un suo candidato, Anto-nio Pinto un altro e Carmine Bernardo vedremo.Probabilmente sì, potrebbe darsi che questa sia la lettura giusta, perché a noi interessa innanzitut-to il voto dell’UDC, interessa mantenere fede agli impegni che abbiamo e conservare l’elettorato. Come sezione dobbiamo essere leali con chi si impegna per sostenere le nostre richieste a livello extraisolano, altrimenti che senso ha stare all’interno di un partito, baste-rebbe una lista civica. Questa era an-che la logica per cui volevamo Gino Di Meglio alla Provincia: con un

nostro rappresentante in quella sede avremmo gestito certamente in modo

più dignitoso il pro-blema del centro Po-lifunzionale. 4-5 mesi fa il sinda-co di Casamicciola è stato applaudito ad una riunione pubblica dell’UDC a Napoli ed è stato accreditato come sostenitore del partito. Eppure, adesso Enzo D’Am-brosio siede in pri-

missima fila ai comizi ischitani di Nicola Marrazzo. Mi faccia capire: uno che prende la tessera dell’UDC ed è sindaco, chi porta: il candidato UDC o Nicola Marrazzo dell’Italia dei Valori?Enzo D’Ambrosio è il sindaco di un pae-se, Nicola Marrazzo è un cittadino di Ca-samicciola, perché lì hanno casa lui e la famiglia. Proba-bilmente l’Ammi-nistrazione ha nei confronti di Marraz-zo un debito di rico-noscenza, perché in occasione dell’allu-vione dal suo ruolo di presidente della commissione regio-nale al bilancio, ha favorito molto le istanze del Comune.Dubito che vada ad un eventuale co-mizio di De Siano: il sindaco D’Am-brosio ha promesso a Marrazzo di

sostenerlo.Questo compor-tamento ha delle ragioni. Penso che molti abbiano tra-mato per far cadere l’amministrazione di Casamicciola e cer-tamente il Sindaco non potrà sostenere chi, invece di dargli una mano, ha cercato di toglierli la sedia.

Marrazzo ha usato correttamente il suo ruolo alla Regione, mentre altri hanno gestito male le sventure di un paese o la loro posizione prevalente. Io ritengo che D’Ambrosio vada a premiare con la sua presenza certe disponibilità e a condannare pubbli-camente altre persone.

di Silvia Buchner [email protected]

Io non ho capito, Gino Di Meglio in che po-sizione ci vedeva, forse in minoranza?

Penso che molti abbiano tramato per far cadere l’amministrazio-ne di Casamicciola e cer-tamente D’Ambrosio non potrà sostenere chi, in-vece di dargli una mano, ha cercato di toglierli la sedia.

Nicola Marrazzo ha usato correttamente il suo ruolo alla Regio-ne, mentre altri hanno gestito male le sventure di un paese o la loro po-sizione prevalente.

Nelle indicazioni che darete all’elet-torato cosa prevarrà? L’essere par-te dell’UDC o l’essere ischitani e quindi votare il candidato forte dell’isola, Domenico De Siano?Noi auspichiamo un rilancio globale per Ischia, sia economico che di peso politico e amministrativo. E se non l’abbiamo avuto ed andiamo ancora alla ricerca di chi possa farsi soste-nitore di questa esigenza, significa che chi ha intrapreso una carriera con questo obiettivo non ci ha fatto vedere finora la luce, e non penso che dopo possa illuminare queste nostre esigenze.Quindi lei ritiene che De Siano non possa portare dei vantaggi ad Ischia?Io credo che De Siano abbia un’aspi-razione che deve perseguire perché ha lavorato per raggiungere questo

posto, però è un consenso che non vedo quali risultati gli ha consentito di conseguire.È’ anche vero che De Siano fino a che è stato consigliere provinciale lo è sta-to di minoranza.L’importante è ciò che uno conta in un partito. Vede, il solo fatto di dare la di-sponibilità alle can-didature, cosa che

De Siano ha sempre avuto, vuol dire aver dato già al partito quello che ci si aspetta da un candidato. La candida-tura per la Camera dei Deputati, per esempio, è già un atto di impegno che il partito deve ripagare. Se contasse solo l’elezione, fino a quando uno non arriva a fare il presidente di Regione non potrebbe determinare nulla in modo diretto. De Siano è stato per vent’anni il ‘portavoti’ di una parte politica. Per questa ragione avremmo dovuto essere ripagati, a livello di vantaggi per l’isola, molto di più di quanto il centrodestra ha fatto quan-do è andato al potere. La valutazione di un politico va suffragata conside-rando i risultati, gli impegni mante-nuti, i piani paesaggistici non fatti, le opere pubbliche non finalizzate e tante tante cose.

De Siano è stato per vent’anni il ‘porta-voti’ di una parte politi-ca. Per questa ragione, avremmo dovuto essere ripagati, a livello di van-taggi per l’isola, molto di più di quanto il centro-destra ha fatto quando è andato al potere.

che una ditta che esegue lavori pubblici in località San Dome-nico occupa metà del parcheg-gio davanti al cimitero senza aver pagato al Comune il do-vuto, la stessa cosa per una baracca sempre in uso a ditte che eseguono lavori pubblici, nella zona di via Roma. L’ho segnalato un mese fa a Mar-co Raia, gli ho anche detto che stanno ru-bando l’ener-gia elettrica, ma non hanno fatto niente. Perché il cittadi-no viene, con ragione, multato e queste ditte, fra cui la MA-FRA, no? La ragione è che i dirigenti sono subordinati alle ditte che eseguono i lavori e gli attacchi nei miei confron-ti hanno origine nel fatto che io ho messo il naso nei lavo-ri pubblici. Non va giù che io chieda pubblicamente: “Perché non si fa il collaudo al centro Polifunzionale?” Io sono con-sigliere comunale e come tale - dato che nel Polifunzionale sono stati spesi circa 20 mi-lioni di euro sottratti dai fondi del Comune e che erano desti-

nati a servizi per la collettività - ho il diritto di sapere perché una struttura così importante per il paese non si collauda. Voglio sapere se il collaudo non si fa perché ci sono delle responsabilità o per non far emergere l’irresponsabilità. Ai vari direttori dei lavori e

responsabili dei procedi-menti che nei decenni han-no guadagna-to centinaia di migliaia di euro, dico

“Perché avete consentito che si realizzasse un’opera che non è collaudabile”?Faccia una previsione: quan-to tempo ancora resterà al suo posto il capo dell’UTC Silvano Arcamone?So che il Sindaco gli ha fatto tre o quattro contestazioni sul-la gestione dei lavori pubblici. E’ spacciato?Se fosse per me… Ma non sono io che posso mandarlo via.Certo, per usare un’espres-sione a lei cara, il “calcione” deve darglielo il Sindaco, ma lei mi sembra già vesti-

to da arbitro, prontissimo a fischiare il “calcio di ini-zio”…A me interessa molto la que-stione della responsabilità dei dirigenti, ma mi rendo conto di essere una voce nel deser-to. L’ultimo episodio in ordi-ne di tempo, è l’emenda-mento del Consiglio Co-munale che ha, di fatto, disconosciuto le valutazioni del l’Uf f ic io Tecnico Co-munale sui beni immobili del Comune da permutare con il terreno nella curva di S. Alessandro.Quindi le valutazioni non erano corrette?Secondo me - che sono in maggioranza - no. Quando poi sento che Paolo Ferrandino dell’opposizione fa, invece, i complimenti per quelle valuta-zioni, mi rendo conto che parlo al vento, io al posto loro, avrei armato una questione che non finiva più. In realtà, nell’oppo-

I dirigenti sono subordinati alle ditte che eseguono i lavori.

sizione l’unico ad aver capito che l’UTC aveva sbagliato è il consigliere Giuseppe Di Meglio, ma invece di insistere ad un certo punto ha abban-donato l’aula! Giuseppe è una persona che ha grandi capacità e più volte ho sperato che po-

tesse dare un valido contri-buto, ma non capisco certi suoi compor-tamenti, è il primo degli eletti e non può sprecare questo baga-glio di voti, deve riuscire a costruire anche un di-scorso politi-

co, avere chiari gli obiettivi. Lui, un tempo, disse e scrisse che Carmine Bernardo era il suo riferimento! Poi, fece di tutto affinché io andassi fuori dalla maggioranza ed alla fine fuori si è ritrovato lui.Basentini non ha saputo con-sigliarlo bene…Mi auguro che non lo consigli più, visti i risultati.Basentini adesso sostiene De

Siano alle Regionali.Ma come? Fino a ieri lo defini-va “il salumiere”.Quanti voti prenderà De Sia-no?Secondo me a Ischia molti, an-che perché sta facendo grandi investimenti. Andate al suo

Non va giù che io chieda pubblicamente: “Perché non si fa il col-laudo al centro Polifun-zionale”? Voglio sapere se non si fa perché ci sono delle responsabili-tà dei dirigenti o per non far emergere l’irrespon-sabilità.

all’indirizzo www.ibravimaestri.it

Visita

Ibm

Ibm

comitato elettorale e vi rende-rete conto che lavorano lì al-meno dieci persone che credo vengano pagate.pretendere la responsabilità dei dirigenti, ci dev’essere la certezza che chi sbaglia paga.

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L’assessore Pinto, che fino a pochi giorni fa aveva la delega al perso-nale, oltre a quella per l’edilizia privata (quest’ultima, però la con-serva!), ha deciso che va avviata una riorganzzazione degli uffici del Comune. Intervistato da noi, ci ha detto di non essere soddisfatto di come sono stati recepiti gli indirizzi politici emanati dal suo assessorato a dirigenti e funzionari, e credo che in qualche modo si riferisse anche al suo ufficio. In cosa consistevano esattamente questi cambiamenti?Abbiamo fatto di-verse riunioni con l’assessore Pinto, sia su questioni di det-taglio che su aspetti organizzativi in ge-nerale. La macchina amministrativa del Comune si poggia sul lavoro collegato di più settori, un atto non nasce e muore esclusivamente in un ufficio, ma ha spes-so bisogno di com-piere un percorso per essere espletato, quindi organizzare un solo ufficio e non tenere conto di tutta la struttura non è risolutivo, però bi-sogna pur partire da un punto. Quindi questi nuovi indirizzi non erano generalizzati?No, riguardavano solo l’Ufficio per l’edilizia privata, tant’è che ho detto all’assessore Pinto, come del resto a tutti gli assessori con i quali ho parlato, che è necessario avviare un processo di qualità nel Comune, che deve passare attraverso l’attività di una società specializzata in questo campo. Naturalmente, la resistenza che ci può essere da parte di alcuni dipendenti che sono abituati ormai da decenni ad un certo andamento del lavoro è fisiologica.Ma ai corsi di formazione voluti dall’assessore Pinto gli impiegati ci sono andati o no?Certo, sono stati formati e adesso si avvierà un processo di gradua-le informatizzazione delle pratiche dell’edilizia privata.Nel momento in cui un assessore ri-ceve una delega al personale e come tale cerca - se non di rivoluziona-re - quanto meno di ottimizzarne il funzionamento, che senso ha di passare la delega ad un’altro asses-sore (Ndr. Infatti, a breve, la delega al personale di Pinto passerà al dr. Scannapieco, in quota ad Isidoro Di Meglio)?Quando si avvia una politica di qualità all’interno di una struttura - un’azienda, una società, uno studio professionale o un Comune come nel nostro caso - non credo ci possa esse-re qualcuno che dica “No, non lavo-riamo in qualità e torniamo alla pen-na ed al calamaio”; ci potranno essere vedute diverse, ma dovranno sempre mirare all’efficienza della pubblica amministrazione, quindi non mi pre-occuperei.Fino a poco tempo fa lei era re-sponsabile di di ben tre aree, le

partecipate Ischia Risorsa Mare ed Ischia Ambiente, oltre naturalmen-te all’Ufficio Tecnico. Molti hanno detto, ed è comprensibile, che lei non aveva il tempo materiale per espletare le funzioni di indirizzo ai tre uffici. Molti si sono lamentati di una sua scarsa capacità di control-lare il buon andamento dei lavori pubblici e del fatto che le ditte che avevano ottenuto certi appalti non

li portassero avanti come era opportu-no.Nei mesi in cui reg-gevo i tre incarichi, ho di fatto chiuso il bilancio di Ischia Ambiente in positivo; ho tolto l’immondizia dalla strada, ho mo-dificato il sistema di raccolta differenzia-ta portandolo ad una media annua superio-re al 50%, ho avviato una serie di processi per cui la società Ischia Ambiente oggi ha una struttura or-ganizzativa solida, con un’efficienza di servizio che a mio parere può essere migliorata ma con margini non notevo-lissimi, mentre fino

a qualche anno fa veniva identificata come un carrozzone da rottamare. Ischia Risorsa Mare l’ho gestita in un periodo anche più delicato. C’erano le elezioni Provinciali, il sindaco Fer-randino era candidato e il Cda della partecipata si è dimesso. Nei sei mesi della mia presidenza è stato riaperto l’Ischia Thermal Center ed è stato svolto il servizio per cinque mesi; abbiamo promosso e colalborato ad attività nel campo turistico (Location Film Festival, Ischia jazz, la festa di Sant’Anna, Natale 2009). Natural-mente, essendo il settore si elezione di Ischia Risorsa Mare, si è gestito il servizio di ormeggio e disormeggio e guardiania, con un incremento di fat-turato, ed è stato anche redatto il pro-getto di ampliamento e di ammoder-namento delle concessione dei pontili della società Ischia Risorsa Mare. Per quanto riguarda i lavori pubbli-ci, sulla carta le dit-te sono tutte uguali ma purtroppo nei fatti non è così, tut-tavia non possiamo bacchettarli per farli diventare svizzeri. Anche l’Ufficio edi-lizia privata, il suo lo fa: rilascia i permessi di costruire, rilascia e chiede integrazio-ni, e tutto alla fine va alla risposta nei tempi previsti. Naturalmente non sto dicendo che siamo un orologio svizzero, ci sono delle difficoltà soprattutto nel settore della manutenzione, sia per la scarsi-tà di addetti, ridotti all’osso, che per la mancanza di un responsabile del settore e questa carenza ha delle ri-cadute sul responsabile dell’Ufficio lavori pubblici.Fa un po’ di ‘mea culpa’ su come sono stati eseguiti certi lavori? Il

capo dell’Ufficio tecnico che pote-re ha quando le ditte non rispet-tano il cronoprogramma o quando nell’esecuzione del lavoro i mate-riali che utilizzano non sono quelli giusti?Se l’esecuzione dei lavori non è a re-gola d’arte i lavori li rifanno, come in parecchi casi è capitato e come capiterà ancora. Per quanto riguarda i cronoprogrammi, soprattutto per i lavori stradali la cosa è molto più complicata, perché si può imporre ad un’impresa un cronoprogramma da rispettare solo se gli si consegna tutta l’area del progetto, se, invece, gli si dà un pezzo di strada, poi gli si dice che lo si deve stringere, poi li si bloc-ca perché c’è la festa di San Ciro, non li si mette in grado di rispettare gli impegni contrattuali.La Polizia urbana, così com’è con-geniata adesso, è in grado di sup-portare con un minimo di efficien-za i lavori dell’Ufficio tecnico? I responsabili della viabilità arrvano a capire quail sono i sensi di marcia più corretti da imporre ai cittadini, solo con un bel po’ di settimane di ritardo!Non mi sembra sia così. Facciamo l’ordinanza il giorno prima, quando chiudiamo le strade e cose simili c’è sempre il coordinamento, poi su altre cose non lo so.Posso farle l’esempio di quella ro-tonda ‘maledetta’ che era stata fatta a Piazza Antica Reggia: avete impiegato mesi a capire quanto fos-se d’intralcio e l’avete smantellata solo ora, quando sono ripresi I lavori in quella zona.Lì i lavori adesso vengono rifatti per la seconda volta. Quei cubetti li abbiamo fatti alzare e rimette-re, certamente se ese-guono male i lavori non è che possiamo ucciderli o frustarli.Magari ucciderli no, però la frusta potresta usarla.Ho letto che sembra che il progetto presentato dall’UTC per il rifaci-mento di piazza degli Eroi sia stato bocciato.No, il progetto è stato giudicato posi-tivamente, non è stato finanziato per

mancanza di fondi, ma è tra i progetti fi-nanziabili.Secondo lei piazza degli Eroi quando si farà?A questo punto di-pende da che rinve-nienze si possono uti-lizzare, sicuramente un progetto valutato positivamente è un progetto che la Re-

gione cercherà di finanziare.Parliamo di Ischia Thermal Cen-ter. Qualcuno mi diceva che Ischia Thermal Center ha chiuso con una perdita di circa ottantamila euro.Ma lei ricorda dei numeri di cui si parlava una volta?Sì, però si era anche detto che si sa-rebbe chiuso in pareggio.Noi eravamo coscienti delle difficoltà e nessuno pensava di riuscire a chiu-dere a meno ottantamila, rispetto alle

perdite di cui si parlava, 4-500 mila; inoltre avevamo anche l’obiettivo di ridare una certa credibilità all’azien-da, anche in prospettiva della gara internazionale (Ndr. Per individua-re investitori privati che rilevino

ITC)…Questa benedetta gara però non c’è stata.La gara è stata og-getto di valutazione all’interno dei gruppi politici, ci sono state date indicazioni sul bando che stavamo producendo insieme al direttore generale, adesso la bozza di

bando è pronta.Ho registrato già nei mesi scorsi forti riserve di alcuni amministra-tori, segnatamente dell’UDC, nei confronti dei dirigenti e funziona-ri, e in particolare una certa ani-mosità nei confronti di Ciro Liguo-ri. Come la spiega?I miei collaboratori, Liguori come Marco Raia, sono sicuramente tra i migliori, si muovono tra mille dif-ficoltà e quindi probabilmente non sempre riescono a soddisfare le esi-genze di tutti, ma sono dei giovani professionisti molto validi.Lei sta molto sulla difensiva e questo mi fa pensare che la stanno davvero at-taccando molto.C’è scritto sui gior-nali che mi attacca-no.Quello c’è sempre stato, solo che lei di solito non se ne cu-rava, mentre adesso…Non posso entrare nella valutazione data dall’assessore, il mio giudiizo è completamente diverso. Cosa le devo

dire, che Antonio Pinto non è conten-to di Ciro Liguori? Questo gliel’avrà detto, lei lo saprà, o si dice, ma se mi chiede cosa ne penso io di Ciro Li-guori, le dico che ritengo sia un otti-mo professionista, tra l’altro giovane e con ampi margini di crescita ed è sicuramente tra le persone più idonee a rivestire il ruolo che oggi ricopre.Saliamo in grado ed arriviamo a lei. Maurizio Pirulli, architetto, ex assessore ai lavori pubblici di Gio-si Ferrandino quando era sindaco a Casamicciola, ultimamente lo si vede anche fisicamente molto più ad Ischia che non a Casamicciola. Certo, ha tutte le carte in regola per prendere la direzione dei lavori a via Iasolino, ma comunque è una cosa che ci fa pensareE perché?Perché comunque sia è un avvicina-mento di Pirulli ad Ischia e a Giosi Ferrandino in un momento politico molto delicato.Pirulli ha già diretto i lavori per le fogne in quel tratto di strada, quindi anche per una continuità funzionale, operativa, sta facendo la direzione dei lavori in quest’altro lotto di zona.Solo per questo? Noi, naturalmente, non ci crediamo. Il giornalista deve

essere anche un po’ malizioso e Pirulli è molto presente, tro-viamo il suo nome nella short list, e addirittura un fon-do di Ivana Calien-do lancia l’idea che ci potrebbe essere un avvicendamento all’Ufficio tecnico tra lei e Pirulli.Se son rose fioriran-no. A me non risulta nulla di tutto ciò, ma

mi farebbe piacere per Maurizio.Le farebbe un po’ meno piacere per se stesso, magari.Non è un problema per me, perché

Durante la mia presidenza a Ischia Ambiente ho tolto l’im-mondizia dalla strada, ho modificato il sistema di raccolta differenzia-ta portandolo ad una media annua superiore al 50%, ho avviato una serie di processi per oggi ha una struttura or-ganizzativa solida, con una buona efficienza di servizio, mentre fino a qualche anno fa veniva identificata come un carrozzone da rottama-re.

Sulla carta le ditte che eseguono i la-vori pubblici sono tutte uguali ma purtroppo nei fatti non è così, tuttavia non possiamo bacchet-tarli per farli diventare svizzeri.

Ciro Liguori è un ottimo professionista, tra l’altro giovane e con ampi margini di crescita ed è sicuramente tra le persone più idonee a ri-vestire il ruolo che oggi ricopre.

Il rapporto fra me e il Sindaco è im-prontato ad una reci-proca lealtà, quindi nel momento in cui o io o lui decidiamo di inter-romperlo ce lo diciamo, e questo non è ancora avvenuto.

Per me, in politica come nella vita, l’Amicizia, quella con la A maiuscola, ha un valore inestimabile. Da qualche tempo, si sentono in giro voci che lasciano trapelare che il dirigente dell’UTC di Ischia, l’arch. Silvano Arcamone, potrebbe non essere confermato nel suo ruolo allo scadere naturale del contratto (fine maggio). Se così fosse, io, e molti che la pensano come me in tema di lealtà, riconoscenza, amicizia, correttezza, sarò costretto a ricredermi anche sull’ultima speranza che ancora mi porta a credere che questa Amministrazione possa fare qualcosa di buono. Riccardo Sepe Visconti

di redazione [email protected]

SILVANO ARCAMONE RISPONDE ALLE DOMANDE DI IBM

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tutte le esperienze naturalmente come hanno un inizio così hanno una fine.Cosa ci fa il nome di Pirulli in que-sta short list?Pirulli è un professionista come tanti e giustamente può aspirare ad uno dei posti che potrebbe rendersi disponibile, nel presente come nel futuro. Ricordo pure che c’è un posto per responsabile per la manutenzione che è ancora vacante.In questo momento c’è una discussio-ne sul fatto che lei resti a dirigere l’Ufficio tecnico?Guardi, il rapporto tra me ed il Sin-daco, da nove anni a questa parte, è sempre stato improntato ad una re-ciproca lealtà, quindi nel momento in cui o io o lui decidiamo per una qualche ragione di interromperlo ce lo diciamo, e questo non è ancora av-

venuto, per cui non c’è alcuna discus-sione in tal senso.L’affidamento dell’incarico apicale all’Ufficio Tecnico viene dato con la formula dell’intuitu personae, nel senso che non c’è un bando? Il sindaco può decidere liberamente a

chi dare l’incarico? Vengono stilate que-ste short list, si fanno dei colloqui e poi il Sindaco nell’ambito di queste selezioni fa la sua scelta.Considero impor-tante la formula della scelta del diri-

gente attraverso l’intuitu personae, perché finché è questo il criterio, difficilmente si può pensare di scal-zare lei con facilità, come qualcuno sta forse pensando di fare in questi giorni. In altre parole se l’incarico è dovuto, oltre alle competenze, an-che all’amicizia, finché c’è l’amici-zia…

Io non parlerei di amicizia, perché non si dà un incarico di dirigente per amicizia; il dirigente può essere an-che un amico, ma non solo un amico.Siccome siamo in un piccolo paese, a nessuno sfugge che è probabile che lei sia uno dei migliori amici di Giosi Fer-randino.Sicuramente ab-biamo un rapporto molto forte che si è consolidato negli anni e una grande stima reciproca. Io gli ho anche detto più volte che laddove ci siano problemi poli-tici io sono sempre disponibile a farmi da parte, come è accaduto quando ci fu la prima crisi di questa Amministrazione.Spesso è sembrato che lei fosse una sorta di ostacolo nel rapporto con

il resto della coalizione di maggio-ranza, la si dipinge come il “depo-sitario di tutti i segreti del sindaco Ferrandino”…

Noi non abbiamo se-greti.Non mi dica così, perché francamente mi preoccuperei di un sindaco che non ha segreti.Non ci sono segreti scabrosi come quella battuta potrebbe fare intendere.Se lei fosse, la per-sona che mantiene i segreti, questa sa-rebbe esattamente la risposta che mi dovrebbe dare; se

lei mi dicesse “Esistono segreti” avrebbe rotto la sua consegna di mantenerli questi segreti.Il suo ragionamento è corretto dal punto di vista logico, ma in realtà

è come dico io, non ci sono assolu-tamente segreti scabrosi tra di noi, perché il nostro modo di operare lo conoscono tutti quelli che in qualche modo sono stati con noi in ammini-strazione, assessori, funzionari, di-pendenti. Ciro Liguori è un ottimo professio-nista, tra l’altro giovane e con ampi margini di crescita ed è sicuramente tra le persone più idonee a rivestire il ruolo che oggi ricopre.

Non si dà un in-carico di dirigente per amicizia il dirigente può essere anche un amico, ma non solo un amico.

Non ci sono as-solutamente segreti scabrosi tra il sindaco Ferrandino e me, perché il nostro modo di ope-rare lo conoscono tutti quelli che sono stati con noi in amministrazione, assessori, funzionari, dipendenti.

D a l l e ore 11 del 10 agos to d e l l o

s c o r s o anno, qua-

si tutta l’isola d’Ischia rimase

senza energia elettrica. Un black out colpì, infatti, i comu-ni di Barano, Serrara Fontana, Forio e parte del versante nord dell’isola.In una nota la società Terna, che gestisce la rete elettrica ad alta e media tensione, spiegò che ilblack out era stato causato da una ditta (estranea alla stessa società) che, nell’esecuzione di lavori di scavo nella zona flegrea, aveva tranciato un cavo che alimenta la cabina primaria di Cuma, provocan-do così l’interruzione dell’ali-mentazione elettrica nella par-te nord dell’isola di Ischia. Successivamente, secondo Terna “veniva riscontrato un ulteriore guasto sul tratto ma-rino del cavo 150 kV Cuma - Lacco Ameno…”.L’emergenza black out si protrasse per tutto il mese di agosto e vide l’installazione di oltre 80 gruppi elettrogeni sor-vegliati da più di cento tecnici impegnati 24 ore su 24. L’Enel chiarì che l’i nte r vento era necessa-rio “per limi-tare i danni del black-out sull’isola di Ischia, in at-tesa del com-p l e t a m e n t o dei lavori di r ipa r a z ione sulla linea di alta tensione danneggiata nei giorni scorsi”. Solo qualche tempo dopo si seppe che il black out non era dovuto ad un accidente ca-suale, ma ad un grave difetto di manutenzione delle reti a media tensione. Oltre al cavo sottomarino a 150 kV, cita-to dalla società Terna, erano fuori servizio almeno altri due cavi a 30 kV dell’Enel che

avrebbero dovuto garantire l’approvvigionamento di ener-gia elettrica di riserva in caso di necessità.Per puro caso abbiamo scoper-to che, fino ad oggi, non sono state rimosse tutte le cause del black out.Per interve-nire su un cavo elettrico sot tomar ino sono neces-sarie svariate autorizzazio-ni e ingenti mezzi nautici e tecnologi-ci. Solo per “ispezionare” un cavo è ne-cessaria una “Ordinanza” del-la Guardia Costiera, come è appunto il caso dell’Ordinan-za n°65/09 del 19/08/2009, in piena emergenza, che avvisa-va che nelle “Acque antistanti il porto di Ischia” ci sarebbe stata una “Ispezione subac-quea cavo Enel sottomarino a 30 kV collegamento Ischia Porto alla Cabina Primaria Focevecchia.”Un’altra Ordinanza, la n°69/09 del 07/09/2009 ci spiega che nelle acque antistanti il porto di Ischia ci sono stati “Lavori di riparazione cavo Enel sot-

tomarino a 30 kV collega-mento Ischia Porto alla Ca-bina Primaria Focevecchia.”Ora veniamo a sapere da un’altra ordi-nanza della Capitaner ia , la n°8/10 del 16 /0 2 / 2 010 ,

che nelle “Acque antistanti porto di Ischia” ci saranno “Lavori di riparazione cavo Enel sottomarino a 30 kV col-legante Ischia Porto alla Cabi-na Primaria Focevecchia.”Con questo intervento saranno rimossi tutti gli inconvenienti alla rete elettrica sottomarina che collega Ischia alla terra-ferma? E il cavo a 150 kV che, secondo Terna, aveva subito

“un ulteriore guasto”, quando sarà riparato?Non è che la prossima esta-te, in piena stagione turisti-ca, quando l’assorbimento di energia elettrica sarà massi-mo, ci sentiremo ripetere da

Terna che “che il black out era stato causato da una ditta (estranea alla stessa società) nell’esecuzio-ne dei lavori di scavo …”?Riparare un cavo sottoma-rino a media tensione costa, un cavo ad alta tensione costa

di più e potrebbe essere con-veniente ritardarne la manu-tenzione straordinaria per non gravare sui bilanci societari. Potrebbe darsi così che, per difetto di manutenzione, il sistema non sia pronto a garantire la riserva di energia e, in tal caso, si ca-drebbe ancora nell’emergen-za. Un fatto di questo genere in un sistema t ecnolog ico maturo sareb-be inammissibile, ma in un si-stema in cui i servizi pubblici essenziali sono privatizzati è la norma, perché l’emergen-za è più remunerativa, l’im-portante è saperla gestire con un efficiente programma di relazioni pubbliche e di con-trollo dei media. E’ la “Shock Economy”, una delle pratiche utilizzate per far passare le proprie decisioni antipopolari che, in tempi normali, non sa-rebbero mai state accettate.L’estate scorsa sull’iso-la d’Ischia, con la scusa dell’emergenza black-out, è stata impiantata una sorta di centrale di produzione elettri-ca abusiva, priva dei requisiti minimi di sicurezza e senza alcuna garanzia per la popola-zione. Costruire una centrale

IL BLACK OUT PROSSIMO VENTUROE SE CI STESSERO USANDO PER FARE UN ESPERIMENTO?!...

Siamo certi che tutti i guasti ai cavi dell’Enel che la scorsa estate hanno fatto piom-bare nel buio mezza iso-la in altissima stagione siano stati tutti ripara-ti?

Riparare un cavo sottomarino a media tensione costa, un cavo ad alta tensione costa di più e potrebbe essere conveniente ritardarne la manutenzione straor-dinaria per non gravare sui bilanci societari.

elettrica in un punto qualsiasi del nostro paese è oggi prati-camente impossibile a causa (o grazie) agli innumerevoli pareri che bisogna raccogliere e agli enti interessati che de-vono fornire le autorizzazio-ni, invece grazie alla “Shock Emergency” ogni procedura viene cancellata e ogni garan-zia a favore dei cittadini viene abolita. Nell’isola d’Ischia, ma anche a Procida, è stata installata una centrale elet-trica “diffusa”, disseminando sul territorio gli oltre 80 ge-neratori che hanno prodot-to, oltre all’energia elettrica, inquinamento da rumore, da emissioni gassose ed emis-sioni oleose sul terreno, senza contare le autobotti necessarie per l’alimentazione dei serba-toi dei generatori. E’ come se un centinaio di camion siano stati continuamente a motore acceso nel centro cittadino.

L’emergenza è stata sen-za dubbio un vero affare per chi ha fornito i generatori e tutti i servizi collegati; un vero disastro per i cittadini e per il siste-ma turistico isolano. Addi-

rittura, riconsiderando quanto accaduto e spingendosi un po’ più in là con l’imma-ginazione, sembra quasi che l’isola sia stata utilizzata come una sorta di labora-torio dove simulare - in condizioni di for-tissimo stress - delle prove tecniche di caos. Cosa accade se in un luogo ad altissi-ma densità abitativa e di attività, viene meno improvvisamente l’ap-p r ov v ig io n a m e n t o vitale di corrente elet-trica?

L’emergenza è stata un vero affare per chi ha fornito i genera-tori e tutti i servizi col-legati; un vero disastro per i cittadini e per il si-stema turistico isolano.

Tra i tanti accidenti che han-no recentemente colpito l’isola d’Ischia possiamo sicuramen-te annoverare il fenomeno dell’Acqua Alta. Anche nel mese di feb-braio, soli-tamente in-dicato per le a c c e n t u a t e basse maree, si sono veri-ficati inusuali a l laga ment i di banchine e litorali con lame d’acqua che hanno im-pedito la normale fruizione dei luoghi. Talvolta, in presenza di tempo perturbato, il moto ondoso ha spazzato il piazzale Aragonese con frangenti che picchiavano contro negozi e abitazioni. Il fenomeno, este-so a tutta l’isola, al di là delle indicazioni qualitative dette, non viene quantitativamente indagato e quindi resta sostan-zialmente misterioso. Alcune misurazioni amatoriali del livello del mare, pur lodevoli, certamente sono insufficienti ed inadeguate a definire l’im-

E’ tutto da chiarire il fenomeno dell’acqua altaNon ci sono teorie sufficientemente illuminanti, oppure qualcuno nasconde la verità per non allarmarci?

portante problema.Si sa che le maree sono essen-zialmente determinate dalla posizione del pianeta Luna e, in misura trascurabile, dal-

la posizione di altri cor-pi celesti. In sostanza, la massa della Terra e quel-la della Luna si attraggono r e c i p r o c a -mente senza mai cadere una sull’altra. Tuttavia, la

massa liquida esistente sulla superficie terrestre, potendosi spostare, segue la forza attrat-tiva della Luna, spingendosi in alto e ruotando col picco di alta marea intorno alla Terra. Sull’argomento abbia-mo chiesto il parere di alcuni amici astrofili che ci hanno confermato l’insussistenza di una particolare congiuntura astronomica che desse ragione dell’acqua così alta. Cioè, alla normale attrazione della Luna, nel periodo dell’acqua alta, non si sono verificati allinea-

menti partico-

Nel mese di feb-braio, solitamente indi-cato per le accentuate basse maree, si sono verificati con inusuale frequenza allagamenti di banchine e litorali.

di antonino italiano [email protected]

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di Leonardo [email protected]

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lari di altri corpi celesti che avessero aggiunto altra forza di attrazione e quin-di ingigantito l’alta marea. Un altro aspetto da prendere in consi-derazione è il fe-nomeno del risalto idraulico, peraltro noto agli studiosi di idraulica. Esso, s che m at ica me n -te, consiste in una sop r a e leva z ione del livello della corrente idraulica quando incontra un restringimento dell’alveo, o del canale in cui scorre. Nel nostro caso, la corrente marina sarebbe quella proveniente dal golfo di Gaeta e diretta in quello di Napoli. L’alveo sarebbe planimetricamen-te individuato dalla riva del litorale domizio fino a Monte di Procida e, sul lato opposto dalla costa dell’isola d’Ischia, da Forio al Castello. Questo

alveo a forma di imbuto convoglia le acque, spinte dalla corrente occidentale, verso due passaggi relativamente piccoli costituiti dai canali di Ischia e Procida. Si consideri anche che oltre al restringimento planimetrico, nei ca-nali si riduce anche il fondale e tutto diven-ta più difficile per la corrente marina che, per smaltire la grande massa d’acqua in ar-rivo, deve accelerare. L’accelerazione si può avere solo con una so-

praelevazione del livello a monte dei restringimenti, cioè appunto con la creazione del cosiddetto risalto idrau-lico. In questa spiegazione sono state riposte molte speranze fino a quando non si è constatato che l’acqua alta si è verificata anche in assenza di vento e di corrente nei canali.Tra i fenomeni più generali spesso si

introduce il cambiamento climatico conseguente allo scioglimento dei ghiacci e quindi alla risalita generale del livello medio del mare. Gli studi in proposito ci dicono che le variazio-ni osservabili nell’arco di una gene-razione sarebbero di qualche centi-metro e quindi ancora non si spiega un fenomeno venuto alla ribalta negli ultimi due anni.Il bradisismo, sempre presente nell’isola ma dell’ordine di qualche millimetro all’anno, ci dice che in cento anni, alcune zone hanno perso non più di qualche decimetro di quota. Infatti, le banchine del Porto d’Ischia, realizzate da bravi costruttori di porti come erano i tecnici borbonici, non è ipo-tizzabile che all’epo-ca potessero esse-re periodicamente sott’acqua.Un ultimo ma impor-tante elemento da prendere in consi-

derazione è la pressione atmosferica. Più che i valori asso-luti di pressione inte-ressano le differenze di pressione esistenti tra i diversi mari del Mediterraneo. Ipo-tizziamo che la pres-sione atmosferica fosse alta, e quindi premente con forza sulla superficie liqui-da, da qualche parte del Mediterraneo e

bassa dalle nostre parti, si verifiche-rebbe una migra-zione di grandi vo-lumi d’acqua marina dalla zona ad alta pressione a quella di bassa pressione, al-meno fino a quando persistono le condi-zioni atmosferiche ipotizzate. Su questo argomento necessi-

terebbero interventi chiarificatori di

L’acqua alta si è verificata anche in as-senza di vento e di cor-rente, quindi il fenome-no non è da collegarsi ad un volume maggiore di acqua marina con-vogliata dalle correnti e dai fenomeni meteo-rologici nel canale di Ischia e Procida.

La causa po-trebbe essere lo sposta-mento di enormi volumi d’acqua in seguito a mutamenti di pressione atmosferica nell’ambito del Mediterraneo?

istituti nazionali di ricerca che però tardano a venire.In conclusione si avverte la necessità di fare chiarezza sul fenomeno per potere adottare, per quanto possibile, appropriate contromisure. Lan-ciarsi in richieste di nebulosi e affrettati interventi sui litorali sembra un esercizio più che altro di paci-

ficazione della coscienza. E’ evidente che la Regione Campania per soddi-sfare queste richieste, generalizzate al vasto territorio di competenza, dovrebbe mettere in campo risorse di cui non dispone. E poi chi ci dice che i sopralzi delle banchine sono la panacea? Se la causa vera dell’acqua alta fosse la pressione atmosferica, nessuno può escludere che il fenome-no si inverta con una parossistica e ben più problematica acqua bassa.zione della coscienza.

Lanciarsi in ri-chieste di nebulosi e affrettati interventi sui litorali sembra un eser-cizio più che altro di pacificazione della co-scienza.

Ibm

Si sperava che il flop della zonazione dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, non avrebbe avuto repliche nel REO (regolamento di organizzazione ed esecuzione DM 30 luglio 2009), col varo di criteri moderni e di sempli-ce comprensione per l’esercizio di un mare al tempo stesso ricco e antropizzato. Niente di tutto questo: in ben 29 pagine, dense di scrit-tura, incomprensibili alla maggior parte degli utenti, la “disciplina delle attività consentite”, così come individuate nel decreto istitutivo (27 dicembre 2007), è diventata occasione quasi esclusiva per introdurre immotivate gabelle ed ulteriori, illegittimi, divieti. Una raffica di “diritti di segreteria” e “rimborso spese” con-nota l’ultimo capoverso di ogni articolo. Ogni attività, a partire dalla semplice registrazione, per proseguire nell’ancoraggio, nell’ormeggio, nella pesca sportiva, nel diporto, nel diving, nei giri turistici e finanche nella ripresa fotografi-ca, è inevitabilmente gabellata, non importa se l’utente sia residente od ospite.Chiesi al mio amico Luca Tiberti, volontario dell’AMP, quale giustificazione trovassero i cosiddetti “rimborso spese” che si ripetono alla fine di ogni articolo. Mi fu risposto che si trattava di risarcire il danno ambientale provocato da ogni singola attività. Effettivamente non si riesce a trovare un mo-tivo diverso che giustifichi le gabelle. Ma, se questo fosse, l’ambiente non viene difeso per niente: basta pagare e puoi an-corare, ormeggiare, navigare, pescare, immergerti, fare il giro delle isole ed il bagno a S. Pan-crazio. Quindi, vengono plate-almente contraddette le finalità dell’AMP. A questa legittima osservazione, sempre il mio amico Luca, rispose che le auto-rizzazioni che l’AMP rilascerà, saranno contingentate in base alla sopportabilità dell’ambiente. Ma se l’am-biente sopporta non si capisce dove sia il danno ambientale che debbono risarcire gli autorizzati, ancorché contingentati. In caso di contingenta-

AREA MARINA PASTICCIO

(AMP)

mento, anche i residenti p o t r e bb e r o i n c a p p a r e nel divieto di ancorare, o r m e g g i a -re, pescare, navigare e immergersi. Non c’è che dire: una prospettiva allucinante ed inaspettata dal momento che, nelle fasi preparatorie all’isti-tuzione dell’AMP, si sbandierò, senza mezzi termini, che per gli isolani non cambiava niente e che tutti avrebbero fruito di un mare senza eccessive onde di motoscafi, senza pesca a stra-scico e senza scarichi incontrol-lati. Perciò, a giusta ragione, il popolo del mare si sente tradito dai vertici dell’Ente Gestore, cioè dal consorzio costituito ad hoc dai 7 Comuni isolani.La protesta, in alcuni casi l’indignazione, è

stata in parte raccolta dagli amministratori comunali che, non essendo stati interpellati del contenuto del REO prima della sua adozione, sono co-stretti a rincorrere le decisioni del Consorzio da loro stessi costituito. Sì, perché il REO è stato adottato dal Ministero su precisa proposta dell’Ente Ge-store, cioè del Consorzio inter-comunale. Un Sindaco sostiene che non sono rispettate le tra-dizionali attività di pesca, un altro che è inconcepibile l’in-troduzione di divieti non previ-sti nel decreto istitutivo (quello del 2007). Un altro ancora asse-

risce che se avesse saputo che le spese dell’area sottoposta a riserva sarebbero andate a carico dei cittadini, il suo Comune si sarebbe opposto alla creazione dell’Area stessa. Insomma ci tro-

viamo di fronte al venir meno della fiducia tra i Consigli Comunali che hanno generato il Con-

sorzio ed il Consorzio stesso. In questi casi, bisogna individuare e colpire le responsabilità, sen-za pannicelli caldi.Ma si diceva delle defaillance accusate nella zonazione. Le zone qualificate come “A”, vale a dire a protezione integrale, individuate in conseguenza dello studio scientifico, sono state clamorosamente disattese e si è finito per circoscriverle in

posti sbagliati. Quella della secca della Catena, considerata la profondità, si di-fende da sola. Tant’è che non si è ritenuto necessario segnalarla con le prescritte boe cantonali. L’altra zona “A”, quella di Viva-ra, rappresenta il residuo meno pregiato della attigua zona del-le Formiche. Avendo quindi declassate le Formiche di Vivara a zona “Bnt” risultava perfettamente inutile mantenere la zona “A” sotto Vivara. Ne è conseguita l’inutile erezione di un muro virtuale che vieta di fare il giro di Procida sottocosta e quindi di godere del bellissimo versante occidentale di Vivara che, è bene ricordarlo, fa parte di un’area protetta ter-restre istituita con decreto del 24 giugno 2002. Le stesse zone Bnt (Ndr. B No Take, cioè zone tutelate nelle quali sono possibili un numero più ristretto di attività rispetto alle zone B) sono inutilmente estese ed incomprensibili quando includono perfino l’imboccatura del porto di S. Angelo. Si domanda: se nelle zone Bnt è vietata

la navigazione a motore, come si fa ad entrare nel porto di S. Angelo? Analoghe incongruenze possono essere sollevate anche per le altre zone B e C. La zona D sembra essere l’unica indenne da contestazioni, confermando l’osservazione, a suo tempo resa dal Ministero dell’Ambiente, secondo cui la vera emergenza ambientale era il canion di Cuma e la difesa dei mammiferi che vi stazionano.Dunque l’AMP si è rivelata un vero pasticcio sia sotto il profilo della zonazione che per gli aspetti regolamentari. E’ evidente che una isti-tuzione molto importante è finita in mano ad in-competenti. Si chiede perché al rigoroso studio scientifico non è seguito uno studio di ingegne-

ria gestionale sempre affidato ad istituti universitari. Eppure la complessità e l’antropizza-zione delle isole era tale da giustificare una rigorosa analisi di tutti i rapporti e le preesi-stenze, nonché di un piano gra-duale per raggiungere obiettivi

ambientali veri. E’ prevalsa invece l’ideologia professata da falsi ambientalisti col risultato di un altro carrozzone burocratico di cui proprio non si sentiva alcuna necessità.

Ogni attività, a partire dalla semplice registrazione, per pro-seguire nell’ancoraggio, ormeggio, pesca sporti-va, diporto, diving, giri turistici e finanche ri-presa fotografica, è ine-vitabilmente gabellata, non importa se l’utente sia residente od ospite.

Il popolo del mare si sente tradito dai vertici dell’Ente Gestore, cioè dal consorzio costi-tuito ad hoc dai 7 Comuni isolani.

Una istituzione molto importante come l’AMP è finita in mano ad incompetenti.

Dopo il decreto di organizza-zione ed esecuzione

di antonino italiano [email protected]

Ibm

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Alcuni suoi colleghi asses-sori hanno manifestato per-plessità sulla sua iniziati-va in materia di condono edilizio ed intesa con la Sopr i nten -denza: “Pin-to solleva un mare di chiacchiere ma alla fine non conclu-de”. Come commenta?Probabilmen-te il mare di chiacchiere lo ha sollevato chi, dal 1985 a oggi, ha pensato di far politica con

l’edilizia o di vincere le ele-zioni con l’edilizia, lascian-

do il povero cittadino ed il territorio nel degrado più assoluto. Quanto al condono, ab-biamo cerca-to di mettere ordine nel sistema della gestione del t e r r i t o r i o . Intendo spie-gare a tutti i tecnici ciò

che loro non hanno capito o che forse non vogliono far ca-pire a chi ha pagato e pagherà

per loro.Ci chiarisca cosa intende dire ai tecnici.Se oggi i condoni non possono essere esaminati o non sono pratiche esaminabili, allora hanno il dovere di dire che le pratiche sono archiviate e che il cittadino, benché ab-bia pagato il contenzioso, i professioni-sti, le racco-mandazioni, probabilmen-te non avrà mai la casa sanata. Chi si è finora van-tato di gestire fuori dalle rego-le, oggi fatica a rientrarvi e se

Se i tecnici non sono in grado di esami-nare le pratiche di con-dono, devono avere il coraggio di dire ai citta-dini i quali hanno pagato contenzioso, professio-nisti, raccomandazioni, che forse non avranno mai una casa sanata.

la prende con l’assessore Pin-to. Non si possono fare scelte urbanistiche se non si conosce la reale situazione degli abusi commessi fino a dopo il 2004. Quante sono più o meno le domande di condono non an-cora esaminate per il comu-ne di Ischia?

Cinquemila, poi ci sono quelle in base al discusso condono ter e quelle fuo-ri ogni con-dono. Però il numero non dice niente,

è importante individuare la tipologia dell’abuso, possono

esserci anche centinaia di pra-tiche per aperture di finestre.Quante pratiche sono state evase finora? O quantomeno avviate?Cer tamente più di quan-te sono state fatte negli anni passati. Potrei inviar-ne oltre cento in Soprinten-denza, non lo faccio perché devo prima interloquire con loro. Si tratta anche di condoni di case realizzate trent’anni fa. Siamo ridicoli, i proprietari sono morti, la casa l’hanno passata ai figli o l’hanno ven-duta e noi magari stiamo an-cora cercando la pratica, mi sento veramente ridicolo, ma intanto lo dobbiamo fare.Il sistema adottato dal co-mune di Ischia per riuscire finalmente a sbloccare mi-gliaia di pratiche di condo-no, risente di un certo ‘cer-chiobottismo’, nel senso che si adotta l’articolo 9 per la parte che consente l’auto-certificazione, conservando tuttavia il parere della So-printendenza. Sono, però, in molti a credere che la So-printendenza sia un ufficio corrotto. Non mi aspetto che lei, neppure per un attimo, smetta di essere di gomma, ma mi risponda su queste considerazioni, spiegando-mi voi del comune di Ischia come pensate di risolvere la questione.A mio parere, l’interpretazio-ne dell’arti-colo 9 che si è data, è stata un’intuizione f i n a l i z z a t a più a risolvere i problemi del Comune che dei cittadini. Quanto alla Soprintendenza, vorrei sapere quanti enti comunali, politici, avvocati ne hanno denunciato le malefatte, come sistema, come persone, come interlo-cutori privilegiati, quante sue iniziative erano impugnabili, ma non lo si è fatto. Se poi, la Soprintendenza è ciò che consente di giustificare ogni sorta di azione, ben venga. Noi dell’UDC abbiamo detto “no” all’art. 9, perché voglia-mo stare nelle regole, se ci stanno strette le contestiamo e alla Soprintendenza le abbia-mo contesta-te. Dobbia-mo prendere atto che non abbiamo un piano paesag-gistico, ma la colpa non è della Soprin-tendenza ma della politica, che non ha consentito di c o n c lu d e r e un procedimento intrapreso negli anni Duemila, quando è stato redatto e proposto alla Regione il nuovo piano rego-latore e l’allora assessore Di Lello non volle accoglierlo, così come non è stato rivisto il piano paesistico. Il confronto con la Soprintendenza è aper-to finché si rispettano i patti: quando era sindaco Peppino

Brandi, ha stipulato un proto-collo con il comune di Ischia, e ciò che è stato sottoscritto non è più negoziabile.

In cosa con-siste questo accordo?A l l’i n t e r no di determi-nate zone si devono ac-cogliere tutte le domande di condono aventi certi requisiti: non si possono sottrarre ad un accordo intercorso fra

enti pubblici. Dalle sue parole, sembra che la Soprintendenza non voglia rispettare quest’accordo.Se mando loro una pratica e chiedono un’integrazione che non gli compete, vengono meno all’accordo e ciò è ac-caduto. Quindi quello con la Soprin-tendenza è ancora un nodo irrisolto?Nel 2004 una nuova legge (la cui applicazione è scattata il primo gennaio 2010) ha dato alla Soprintendenza poteri maggiori, nel senso che in pre-cedenza il parere paesaggisti-co era stato subdelegato dalla Regione ai Comuni, mentre adesso è tornato in capo alla Soprintendenza in forma di parere vincolante preventivo, quindi ancora più determi-nante. Paradossalmente, se i condoni fossero stati portati a termine prima di questa diver-sa attribuzione di competenze, saremmo stati meglio tutelati dalla subdelega. A tal proposi-

to, ho chiesto un incontro al Soprinten-dente perché sembra che i condoni deb-bano andare con la vec-chia normati-va, mentre la

Soprintendenza non è d’accor-do. Il condono viene visto solo come un’iniziativa per con-sentire ai Comuni di introitare i soldi, ma io la penso in modo completamente diverso, è un atto che serve al cittadino per sanare quello che, probabil-mente, se perde quest’occasio-ne, non sanerà più.Comunque, oltre a dare un servizio ai cittadini, grazie alla ripresa delle pratiche di condono, lei considera di avere degli introiti da inse-rire nel bilancio. A quanto

potrebbero ammontare?Il consuntivo degli introi-ti alla voce condoni in questa ammi-nistrazione è stato finora di scarsi due-trecentomila euro, andan-do a braccio, su una pre-

visione di un milione e più di euro. Oggi se dico che posso raggiungere un milione di euro probabilmente non è una sciocchezza. Se la vostra idea è buona, per quale ragione gli altri Comu-ni non l’hanno adottata?Gli altri Comuni sono quel-li che hanno adottato l’art. 9 (Ndr. Il cosiddetto condono

PER INTERCESSIONE DI ANTONIO PINTO RIPARTIRANNO LE PRATICHE DI CONDONO

Chi si è finora vantato di gestire fuori dalle regole, oggi fatica a rientrarvi e se la pren-de con l’assessore Pinto.

Ci sono condo-ni inevasi per case che hanno anche trent’anni. I proprietari sono morti, la casa è stata ereditata o venduta e noi stiamo ancora cercando la pra-tica, mi sento veramente ridicolo, ma intanto lo dobbiamo fare.

Oggi se dico che alla voce condoni del bi-lancio posso scrivere un milione di euro probabil-mente non è una scioc-chezza.

C’è stata una nota di un dirigente che, con un po’ di ritardo, ha fatto un ordine di servizio per adeguarsi alle mie diret-tive. Se molti non hanno voluto partecipare, vuol dire che si creerà una mobilità interna.

di Silvia Buchner [email protected]

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semplificato, nella forma che esclude il parere della Soprin-tendenza). A Lacco ho percepito scet-ticismo verso la sua inizia-tiva.Se fanno me-glio di me, copierò io da loro. Perché il vo-stro ufficio possa ope-rare bene è necessario un buon accordo con la dirigenza ed i tecnici.Ho acquistato un software e organizzato corsi di formazio-ne per il personale, ho fatto un atto di indirizzo ai dirigenti, indicando che dal 1 gennaio

2010 l’edilizia privata va gesti-ta in un sistema informatico, che è operativo. Se mi lamen-tassi degli impiegati, sarebbe un falso problema: i dirigenti vengono scelti per organizza-

re gli uffici, all’assessore compete dare gli indirizzi e gli strumenti, cosa che io ho fatto e atten-do i risultati.

Ci saranno, secondo lei?I dirigenti non sono dipenden-ti a tempo indeterminato (Ndr. Il contratto di Luciana Zabatta è già scaduto, a breve scadrà quello di Ciro Liguori, quindi quello di Silvano Arcamone),

la struttura deve prendere provvedimenti nei confronti di chi disattende gli indirizzi degli assessori. Il mio obietti-vo è dare risposte ai cittadini entro 60 giorni, come dice la legge. C’è stata una nota di un dirigente che, con un po’ di ritardo, ha fatto un ordine di servizio per adeguarsi. Se molti non hanno voluto parte-cipare, vuol dire che si creerà una mobilità interna.Ha puntualizzato che i di-rigenti non li ha scelti lei, tuttavia lo ha fatto questa Amministrazione, di cui fa parte.Certo. Ma si è aperta una short list (Ndr. Cui il Comune può attingere per cooptare nuovi

dirigenti e funzionari) e io ho espresso già i miei pareri al Sindaco.La legge Bassanini chiede che i dirigenti si prendano delle respon-sabilità, per sollevare in tal modo i politici. Il d i r i g e n t e , però, non è assunto “a tempo inde-terminato”, viene chia-mato dal politico: che garan-zia di indipendenza c’è, visto che sostanzialmente il politi-co può dire “Se non fai quel-lo che dico, ti butto fuori”?

Il danno di questo sistema è molto minore rispetto a quello di dover avere per tutta la vita un dirigente stupido, di cui si dovrebbe aspettare la morte

per poterlo cambiare. Ci vuole ‘com-plicità’ fra dirigente e amministra-tore: per me è prioritario - e lo dico ai dirigenti che non sono sta-

ti scelti da me ma che ho già trovato qui - che tutto ciò che chiede il cittadino venga esple-tato nei tempi dovuti. Per otte-nere questo, in primo luogo, si

deve informatizzare l’ufficio, per abbattere il 50% del lavo-ro. Mentre il mondo cammina con un sistema alla velocità della luce, il comune di Ischia lavora ancora con penna biro e foglio di carta e accade che per trovare una pratica ci vuole un giorno, seppur tutti hanno la-vorato. Il dirigente ha il ruolo di organizzare, rimuovere gli ostacoli, modernizzare, non il compito di andare a fare le pratiche.

Mentre il mondo cammina con un sistema alla velocità della luce, il comune di Ischia lavora ancora con penna biro e foglio di carta.

E’ fondamentale che ci sia complicità fra dirigente ed amministra-tore.

Il primo abbattimento eseguito da un Comune dell’isola e non dalla Procura sembra che sarà proprio a Lacco Ameno, la casa della fami-glia Scotto Galletta. Perché il pri-mo abbattimento decretato dal co-mune di Lacco Ameno sarà il loro?Gli Scotto Galletta hanno costruito per la prima volta nel 2009, hanno avuto la demolizione e hanno preferi-to chiedere il dissequestro per esegui-re il ripristino dello stato dei luoghi, infine hanno chiesto il dissequestro finale dell’area perché il corpo del reato non esisteva più. Poi, però, han-no costruito nello stesso luogo un’al-tra casa che è stata sequestrata il 25 gennaio 2010. Non si tratta di accani-mento, non ci sono appigli per salva-re la loro casa, salvo che va garantita loro la tutela giurisprudenziale. Sono indifendibili e non so a cosa si possa appigliare il loro avvocato, per quan-to molto bravo. Perché proprio Scotto Galletta?Si tratta di una de-molizione d’ufficio, è la prima in teoria di circa 200, perché è l’ultimo sequestro in ordine di tempo. Qualsiasi criterio avessimo scelto per scadenzare gli ab-battimenti, poteva sembrare arbitrario. Per questa ragione, abbiamo deciso di procedere rigorosamente in ordine cronologico, dal sequestro più recen-te e via via indietro, fino al 2004. Non crede che il cambiamento di atteggiamento delle Amministra-

zioni apparentemente in atto sia dovuto alla presa di posizione del-la Procura di Napoli e di Aldo De Chiara?De Chiara resterà nella storia dell’iso-la come la persona che esercitando legittimamente le sue funzioni ha contribuito a cambiare il nostro modo di vivere il territorio. Non era pensa-bile che si continuasse all’infinito ma il procuratore De Chiara ha dato una buona accelerazione, facendoci svegliare tutti da un sogno. Si deve mettere un punto fermo che per me attualmente è il 31 marzo 2003: quin-di va spesa ogni energia per avere la legge di interpretazione autentica per recuperare al condono Berlusconi le aree sottoposte a vincolo della regio-ne Campania, mentre gli immobili sanzionati dopo il 31 marzo 2003 e fino a oggi sono virtualmente già a terra, è una questione di tempo.

Quanti sono gli abu-si fuori da ogni con-dono?Circa 3000 su tutta l’isola, a Lacco intor-no alle 200 sanzioni edilizie sono fuori condono, non tutte sono case realizzate ex novo, si va dalla tettoia, alla finestra fino alla casa. Que-ste sanzioni devono essere applicate d’uf-

ficio; in caso contrario fra 5-7 anni potremmo trovarci nella medesima situazione di oggi, perché questi im-mobili sono sanzionati e quando la sentenza penale passerà in giudicato, se la demolizione non sarà già stata

eseguita, verrà il magistrato e butterà a terra la casa. Un immobile o si le-gittima o si demolisce: non mi pare adesso ci sia un’altra strada giuridica per sanarli e quindi è da prevedere la demolizione.Quante case ci sono nell’isola rispetto al numero degli abi-tanti?Che io sappia 120mi-la vani di abitazione privata, quindi in media oltre 2 vani pro capite. Credo che per il rapporto già raggiunto fra nume-ro vani per abitanti e superficie verde, in futuro nessuno strumento urbanisti-co potrà consentire nuovi insediamenti abitativi, ma solo la riqualificazione del territorio. Quante pratiche inevase si riferi-scono ai due primi condoni?Nell’intera isola circa 21mila; a Lacco Ameno 1700, mentre circa 600 hanno fatto richiesta di condono ter.E’ un punto cruciale: perché non sono state esaminate? Per quelle del primo condono si tratta di case che possono avere 30 e più anni.La Soprintendenza ragiona all’inter-no della griglia della sua Bibbia, il PTP, ma se si applicasse sul territorio dell’isola oltre il 30% degli immobili abusivi non potrebbe arrivare a sana-toria.Ma il restante 70% sì! Dando final-mente una casa legale alla gente.30% tradotto in numero di domande di sanatoria respinte, significherebbe

8-9mila abitazioni che resterebbero fuori dai primi due condoni.E allora, come pensate di cavarve-la?Aspettiamo di avere uno strumento

che aderisca alla vo-lontà del legislatore quando ha deciso i due condoni. Con i condoni si voleva chiudere un passato di illegalità, mentre a causa delle restrizio-ni poste ci sarebbero case su cui pende un’istanza di condo-no da decenni per le quali non è possibile applicare la sanato-ria. Cosa si dovrebbe fare? Abbatterle? Ci sarebbero “figli e fi-

gliastri” fra i cittadini. Parliamo, allora, della Soprinten-denza. Una voce molto autorevole mi ha detto che si tratta di un ente corrotto, in altre parole il rilascio di pareri positivi è subordinato all’esborso di richieste di denaro. E’ questa la ragione per cui i rap-porti con loro sono così difficili?No. E’ vero che la cronaca periodi-camente ha parlato di problemi giu-diziari per i funzionari della Soprin-tendenza, ma non voglio entrare nel merito. I rapporti difficili sono dovuti al fatto che loro si attengono al PTP che i Comuni non hanno mai voluto.Voglio dire: la Soprintendenza ci marcia su questo e se ne serve come arma di ricatto?No, non è così. Il fatto è che nessun Comune si è seduto al tavolo con la

Non si tratta di accanimento. Non ci sono appigli per salvare la casa di Scotto Gallet-ta. Sono indifendibili e non so a cosa si possa appigliare il loro avvo-cato, per quanto molto bravo.

Qualsiasi crite-rio avessimo scelto per scadenzare gli abbatti-menti, poteva sembrare arbitrario. Per questa ragione, abbiamo deci-so di procedere rigoro-samente in ordine cro-nologico, dal sequestro più recente e via via in-dietro, fino al 2004.

Ibm

di Riccardo Sepe Visconti [email protected]

ISCHIA AVREBBE BISOGNO DI UNA LEGGE SPECIALE

La parola all’assessore Giacomo Pascale

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Soprintendenza per stendere il piano di dettaglio. Barano fece un protocol-lo d’intesa che non ha avuto effetti; adesso pare che Ischia ci riprovi.Lei ha parlato con l’assessore com-petente di Ischia Antonio Pinto?Sì, ma aspetto che la sua iniziativa venga applicata, mi chiedo quante istanze di condono avranno risposte positive con il suo sistema. Se non ha stilato con la Soprintendenza un pia-no di dettaglio, evidentemente non riuscirà ad ottenere la sanatoria per tutte le pratiche dei primi due condo-ni e sugli abusi fatti in certe zone del Comune la Soprintendenza non darà mai parere favorevole.Lei vorrebbe che per essere “fe-deli all’intento del legislatore” nel momento in cui promulgò i due condoni, la Soprin-tendenza chiudesse entrambi gli occhi e desse il via libera a sanare il 100% de-gli abusi?Sì. La penso come il notaio Arturo in proposito. Ischia ne-cessita della legge speciale, della ‘sana-toria delle sanatorie’. Per carità c’è chi dice che la sola parola condono crea nuovo abusivismo, ma io non sono d’accor-do. Il condono prende atto degli abusi già realizzati.

Parliamo del ruolo della politica in questa spinosa situazione. Una del-le missioni che avrà Domenico De Siano, una volta eletto in Regione, sarà di far sì che quest’Ente produ-ca una nuova legge che superi quella in vigore e che di fatto impedisce di appli-care a Ischia il terzo condono. Penso che la Regio-ne possa concorrere ad ottenere questo risultato, ma non da sola. La Regione può far molto per tener viva l’attenzione sul tema (in Campania ci sono 66mila ordini

giudiziari di demo-lizione), e quindi se il nuovo Consiglio Regionale decide realmente di sanare questo vulnus crea-tosi in Campania, è un passo importante. Ma, visto il momen-to di emergenza, più che la Regione deve intervenire il Gover-no.

Per quale ragione è il Governo che a suo parere deve agire?In questo momento la nostra emer-genza è fermare gli abbattimenti e

questo può farlo solo il Governo. Noi chiediamo l’interpretazione autentica del condono 2003. Per tre ragioni: 1) se è vero che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, è difficile

spiegare perché in Lombardia si sana e in Campania no. 2) Esiste una sentenza della Corte Costi-tuzionale che salda il terzo condono alle prime due mi-sure condonistiche. Com’è pensabile che sul medesimo ter-ritorio due condoni valgano (o quanto-meno congelino i provvedimenti san-

zionatori) ed uno no? 3) Perché il legislatore avrebbe dovuto partorire il terzo condono, se dovesse servire a “sanare” solo le tipologie ristruttu-razione, risanamento e restauro con-servativo? Queste non hanno bisogno di condono ma solo di una DIA! Poi, la Regione può fare molto di concerto con lo Stato, perché si tratta di una materia concorrente Stato-Regioni: lo Stato ha dettato la norma-cornice e le Regioni hanno deliberato al suo interno. Il Comitato contro gli abbattimenti sta sollecitando molto l’astenzioni-smo alle prossime Regionali.Presi dalla rabbia, anche verso gli

De Chiara reste-rà nella storia dell’isola come la persona che esercitando legittima-mente le sue funzioni ha contribuito a cambiare il nostro modo di vivere il territorio.

Non votare vuol dire che meno perso-ne decideranno anche per gli altri, mentre più voti De Siano prenderà a Ischia, maggiormente sarà legittimato a rap-presentare il nostro ter-ritorio.

amministratori, si corre il rischio di fare un grave errore, perché queste elezioni non sono un’occasione qual-siasi, sono l’occasione, tenuto conto che la Regione legifera su temi come trasporti, depurazione, urbanistica, turismo, sanità. Non votare vuol dire che meno persone decideranno anche per gli altri, mentre più voti De Siano prenderà a Ischia, maggiormente sarà legittimato a rappre-sentare il nostro ter-ritorio. E nello speci-fico, il Comitato può avere solo un danno da un forte astensio-nismo, perché la que-stione abbattimenti è molto localistica, per ottenere un’interpre-tazione autentica a livello di Stato cen-trale dobbiamo por-tarla all’attenzione nazionale e lo si fa votando, non con l’astensione.Non sarà che De Siano non si è reso credibile agli occhi di queste per-sone?De Siano è un uomo concreto, che vuole risolvere, mentre non ama fare promesse che non potrà mantenere. In questa fase elettorale sarebbe stato facile promettere una soluzione agli abbattimenti, ma lui sa che non può risolvere il problema da solo, mentre

la Regione può giocare un ruolo de-terminante e la presenza di un ischi-tano contribuisce a giocare bene una partita così difficile.Torniamo alla cronaca di questi giorni. Gli abbattimenti continue-ranno?Sì, e non solo a Lacco Ameno, in

quanto si tratta di una decisione scatu-rita dalla conferenza dei Sindaci. Quando nel 2002 abbiamo chiesto una legge speciale, per sanare le migliaia di irre-golarità edilizie che erano fuori dai due primi condoni, ci hanno dato il condo-no ter. A questo pun-to la politica doveva essere credibile, ma così non è stato: dal 1 marzo 2004 doveva-

mo mettere un punto fermo, ma non lo abbiamo fatto, tanto che la Procura sta agendo autonomamente. Allora, dico: lo vogliamo mettere una buona volta questo punto fermo?

La questione abbattimenti ha un inte-resse molto localistico, per ottenere un’inter-pretazione autentica a livello di Stato centrale dobbiamo riuscire a portarla all’attenzione nazionale e lo si fa vo-tando, non con l’asten-sione.

Non c’è un momento in cui lei si sente in crisi di coscienza, diviso fra il suo amore per l’iso-la e il suo lavoro di avvocato che la porta a difendere anche chi la deturpa con gli abusi edilizi?Non difenderei un assassino e nel campo dell’abusivismo non mi sono capitati, a Ischia, casi paragonabili in astratto a delitti di sangue, qui non si sono mai realizzati grattacieli. Uno degli abusi più grandi è stato un locale di 500 mtq all’interno del garden club (ndr. Al confine fra Lacco Ameno e Forio), ma era ben in-serito nell’ambiente circostan-te: quello è il caso più eclatante di cui mi sono occupato.Io mi interesso di edilizia come branca del diritto, difen-do da professionista il contrav-ventore, quando capita, non in quanto suo sodale ma perché la legge garantisce il diritto di di-fesa a tutti. Tra l’altro, a me ca-pita anche di difendere i vicini di persone che abbiano com-messo abusi e che si ritengono danneggiati dalla presenza di una costruzione che deprezza il loro bene, fa-cendogli perdere amenità, panorama, soleggia-mento. Per venire alla cronaca di questi giorni, l’abbattimento che eseguirà il commissario ad acta a Lacco Ameno è l’esito di una mia causa, in cui difendo appunto gli interessi del vicino dell’abusivista. In questo caso, il mio lavoro consiste nel sollecitare la pub-blica amministrazione, di solito latitante, affinché adotti prov-vedimenti doverosi, o metta in atto i provvedimenti che sono stati presi, ma che restano di fatto lettera morta. Il parados-so è che quando ho comunicato al mio cliente l’ultima sentenza che stabilisce la nomina del commissario per eseguire la de-molizione era preoccupatissimo, voleva tornare

SOSTIENE MOLINARO...

indietro ed è andato a parlare con il vicesindaco De Siano e con l’assessore all’edilizia Pascale, anch’essi preoccupati, e anzi hanno cercato di fare pressione su di me, ma ho detto loro che sulla professione non transigo, perché chi entra nel mio studio è sacro e non si può pensare di interferire.Ma ormai la sentenza è definitiva?

Ritengo di sì. Quanto costa una causa come questa?Le procedure sono due e si de-vono pagare due contributi uni-ficati di 500 euro ciascuno, poi ci sono gli onorari che ai mini-mi di tariffa si aggirano intorno ai 1000 euro: il costo è di circa 4000 euro in tutto. Vorrei un suo giudizio sul comportamento delle Am-ministrazioni dell’isola sulla questione abusivismo e se è possibile fare dei distinguo fra gli atteggiamenti tenuti.Il comportamento è univoco ed è caratterizzato dalla più totale latitanza. Ho sempre detto che un amministratore se vuole fare

il suo dovere senza farsi condizionare - qui ma soprattutto in terraferma, naturalmente - ha bi-sogno della scorta. A Ischia sono tutti condi-zionati e condizionabili e ciò ha innescato un meccanismo di controllo reciproco, in primo luogo fra i cittadini stessi che eseguono gli abu-si. In questo momento, gli abusivisti sono ab-

bastanza accerchiati, ma è tutta una pagliacciata. Un amico so-stituto procuratore mi ha detto: “su 30mila abusi accertati in Campania, non farò più di 10-12 demolizioni dopo di che mi siederò al tavolo del Governo per concertare le acquisizioni”.

A mio parere dopo una ventina di demolizio-ni qualcosa accadrà, altro che eseguirne 600, come dice il procuratore De Chiara. Mi chiedo

a questo proposito, perché parli di 600 demo-lizioni, appunto, quando a Ischia gli abusi non coperti da istanze di condono valide sono 10mila.Perché il Procuratore De Chiara ha scelto di muoversi così?Perché le Amministrazioni non hanno fatto assolutamente nul-la per anni. Tuttavia, lei ha giudicato la situazione attuale (con la con-creta minaccia di altri abbat-timenti) una “pagliacciata”: perché?Qui la gente è abituata ai ‘corsi e ricorsi storici’. Quando vigeva la legge Galasso l’edilizia abusi-va si era un po’ fermata, ma appena sono uscite sentenze che ne limitavano l’efficacia è ripre-sa. Quello attuale è di nuovo un momento negativo: sono le amministrazioni che determi-neranno il futuro, se compiran-no il loro dovere senza guardare in faccia a nessuno… non come hanno dimostrato di voler fare a Ischia, quella è un’altra pa-gliacciata. Hanno abbattuto una tettoia che era anche un abuso datato, quando mi consta che ci sono tanti altri abusi accertati di recente. Perché non hanno cominciato da questi andando a ritroso? La gente ha sicuramen-te valutato l’abbattimento di Ischia come un mero gesto compiuto “tanto per far vedere”.

Allora, mi dia un giudizio sull’operato di questi sindaci.

Non vogliono fare niente, non ho fiducia. Il Prefetto dovrebbe sciogliere i Consigli Comunali, in caso di “gravi e reiterate vio-lazioni di legge”. Ora, qui ogni giorno si materializza questa violazione perché l’omissione di atti d’ufficio equivale ad una violazione permanente o con effetti permanenti. Ma nessun Consiglio Comunale è mai sta-to sciolto per questa ragione, quando in tutta la Campania

c’è una situazione di omissioni generalizzata e a diversi livelli, fino alla stessa Procura della Repubblica. Se De Chiara ha dato un segnale diverso, i suoi predecessori cosa hanno fatto?

La legge che prevede l’ordi-ne giudiziario di demolizione c’era già nel 1985: è stata fatta una demolizione giudiziaria a Ischia prima del caso Impa-gliazzo? Mai. Dallo studio Molinaro è par-tita l’interpretazione dell’art. 9 della legge regionale che stabilisce le norme per la sa-natoria degli abusi edilizi, e che consente di eseguire una domanda di condono sempli-ficata, senza chiedere il pare-re, che è quasi sempre negati-

vo, della Soprintendenza. Alla luce di anni di diatribe e polemiche, ci dia le sue ragioni del

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Quando è usci-ta la sentenza per una demolizione a Lacco Ameno, il vicesindaco De Siano e l’assesso-re all’edilizia Pascale hanno cercato di fare pressione su di me, ma ho detto loro che sulla professione non transi-go perché chi entra nel mio studio è sacro e non si può pensare di inter-ferire.

A Ischia gli abu-si non coperti da istanze di condono valide sono circa 10mila.

Qui sono tutti condizionati e condizio-nabili e questo ha inne-scato un meccanismo di controllo reciproco, in primo luogo fra i cit-tadini che eseguono gli abusi.

L’unico abbat-timento di Ischia è una pagliacciata. Hanno de-molito una vecchia tet-toia, quando mi consta che ci sono tanti altri abusi accertati di re-cente. Perché non han-no cominciato da questi andando a ritroso?

di Silvia Buchner [email protected]

L’avvocato più famoso dell’isola giudica le scelte dei politici e dice la sua su art. 9, abbattimenti, agibilità provvisoria.

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condono semplificato.L’articolo 9 consente di recuperare a legali-tà abusi vecchi che rientrano nei primi due condoni (1985 e 1994), si tratta di case abbon-dantemente abitate o, al con-trario, di grezzi deturpanti che facevano mostra di sé da tempo e che si è potuto completare. La sua adozione consentirebbe di portare a sanatoria i vecchi condoni in 7-8 anni, con la pro-cedura normale ci vorrebbero cinquant’anni e a mio parere si tratta di 15mila pratiche su 20mila pendenti. Le concessio-ni rilasciate finora con la pro-cedura semplificata sono circa mille e hanno mosso un’eco-nomia, il comune di Barano ri-schiava il dissesto se non fosse stato per il denaro incamerato grazie all’oblazione per le sanatorie rilasciate con l’art. 9. Adesso il comune di Ischia vuole fare un protocollo d’intesa con la Soprintenden-za (Ndr. Si veda l’intervista all’assessore Pinto). Lo feci anche io a Barano quando ero assessore, ma si rivelò fallimentare perché la Soprinten-denza voleva violare i patti concordati. Ci dia un suo commento sulla sentenza del Consiglio di Stato che boccia l’agibilità prov-visoria per gli esercizi pubblici.

L’agibilità si può dare solo se l’immobile è stato realizzato in conformità al progetto presentato

con titolo abilitativo o è stato sanato successivamente. Poiché la gran parte del nostro patri-monio edilizio è scoperto dal punto di vista dei titoli, ma è coperto da domande di condo-no non esaminate, qualcuno si è inventato la soluzione dell’agi-bilità provvisoria. Il Comune rilascia, cioè, un’attestazione di utilizzabilità finché pende il procedimento di condono, in attesa che venga definito. Ma il Consiglio di Stato ha stabilito che ciò non è possibile. Dopo questa sentenza, chiunque per d a n n e g g i a -re qualcuno (avendo dimo-strato la resi-

denza nel territorio comunale), può far partire una denuncia chiedendo quindi al Comune di annullarne l’agibilità prov-visoria. E la conseguenza è la chiusura: così ognuno è più ri-cattabile di prima.So che lei pensa di aver indivi-duato una via legale per fermare gli abbatti-menti eseguiti dalla Procura della Repubbli-

ca di Napoli.E’ così. Quando si va a giudizio per abuso edili-zio si è destinatari di più contestazioni (e quindi di più condanne contestualmente, nel caso si perda la causa): reato edilizio, reato paesaggistico, reato con-tro la normativa antisismica. Quest’ultima condanna la pren-dono quasi tutti, anche perché Ischia è gravata da vincolo in quanto area sismica, ed essa viene meno solo per prescri-zione, o per assoluzione (se si è dimostrato di aver costruito avendo depositato i calcoli del Genio Civile) ma ciò avviene solo nel 5-10% dei casi. Ebbene, per tutti gli altri, e sono eviden-

temente la stra-grande mag-gioranza, la Corte di Cassazione ha stabilito che è abilitato ad eseguire l’ab-battimento solo il Genio Civile e non la Procura, perché ci sono esigenze tecniche particolari, connesse proprio al fatto che si va ad eseguire la demolizione in zona a rischio sismico. Ag-giungo che oggi la legge asse-

gna la competenza per l’esecuzione all’ufficio tecnico regionale e non al Genio Civile, perché

quest’ultimo è diventato parte dell’ufficio tec-nico regionale.Cosa cambia in pratica se l’abbattimento lo fa la Procura o l’UTR?

Cambia tutto, perché una nor-ma del Testo Unico per l’edili-zia dice che per coprire i costi di queste demolizioni in zona sismica si deve attingere al bi-lancio della Regione, che deve stanziare allo scopo una som-ma non inferiore a 25mila euro! E sono abbastanza sicuro che sul fondo regionale di più non c’è, quindi se passa questa tesi le demolizioni si bloccano per mancanza del denaro necessa-rio. E c’è di più, in tal modo, oltre a bloccare il 95 % delle demolizioni future ad opera della Procura, si delegittimano

anche le sentenze già eseguite come quella di Impagliazzo, e quella effettuata dalla Procura Generale a Procida, con possibili richieste ri-sarcitorie.

In questo mo-mento, gli abusivisti sono abbastanza accer-chiati, ma è tutta una pagliacciata. Un amico sostituto procuratore mi ha detto “su 30mila abusi accertati in Cam-pania, non farò più di 10-12 demolizioni dopo di che mi siederò al tavolo del Governo per concer-tare le acquisizioni”.

il comune di Ba-rano rischiava il disse-sto se non fosse stato per il denaro incamerato grazie all’oblazione per le sanatorie rilasciate con l’art. 9.

Dopo che il Con-siglio di Stato ha respin-to l’agibilità provvisoria chiunque, per danneg-giare qualcuno, può far partire una denuncia chiedendo di annullar-ne l’agibilità provviso-ria. E la conseguenza è la chiusura: così si è più ricattabili di prima.

Lei è fra le persone che gui-dano il Comitato contro gli abbattimenti. Le prerogati-ve per potervi aderire quali sono? Accogliete chiunque?Noi come Partito comunista marxista leninista ci battiamo da anni per il diritto costitu-zionale alla casa, che lo Sta-to dovrebbe garantire a tutti i cittadini. Un anno e mezzo fa circa presentammo, senza risultati finora, una proposta di modifica della legge sul terzo condono affinché i suoi effetti potessero essere estesi alle aree soggette a vincolo paesaggistico come Ischia, dove pure si sono versate le oblazioni richieste per accede-re alla sanatoria. Quando sono iniziati i primi abbattimenti, è nato un Comitato per il diritto alla casa.Una famiglia di ricchi alber-gatori come i Di Meglio o i Di Costanzo, per esempio, potrebbe appartenere a que-sto comitato?La battaglia che noi facciamo è per il diritto alla prima casa, stop. Guerra totale agli abu-si che non siano di necessità. Facciamo una netta differenza tra chi è stato costretto dallo Stato inadempiente a costru-irsi abusivamente la casa, per-ché non è stato messo in con-dizione di farlo nella legalità e chi, invece, ha distrutto il territorio per speculare.

Che posizione avete rispetto agli abusi che sono fuori da ogni possibile condono, cioè quelli successivi al marzo 2003? Lei ap-poggia chiun-que costrui-sca la prima casa, anche se lo fa domani mattina?Fino a quando lo Stato non metterà mano alla realizzazione di nuove case economiche e popolari, il fenomeno dell’abusivismo per necessità, ne sono convin-to, non si fermerà mai, anche perché in un certo senso quel-lo speculativo come quello di necessità lo Stato li ha con-sentiti, altrimenti si sarebbe adoperato con serietà per fer-marli. Nell’eventualità che lo Stato voglia abbattere le pri-me case, che dia l’alternativa ai cittadini. Perché la gente preferisce investire anche molto dena-ro per costruire una casa illegale, correndo il serio rischio di perdere il proprio investimento, invece di ac-quistarla?.Non tutti possono accendere un mutuo per comprare la casa e poi nell’isola d’Ischia secon-do me è difficile riuscire a comprare, perché i palazzinari preferiscono affittare che ven-

dere. Questi abbattimenti chi stanno favorendo? Le ditte ap-paltatrici, tutto il management burocratico e di professionisti

che ci gira in-torno e, para-dossalmente, i palazzinari dell’isola e della Regione che nei loro vani dovran-no ospitare i cittadini che

restano senza casa, magari andando in fitto in uno stabile abusivo, contraddizione delle contraddizioni, poiché tutto quello che è stato realizza-to negli ultimi decenni è per forza di cose abusivo, visto

che l’isola è completamente ingessata dal punto di vista urbanistico!Posso avere un suo giudizio su Aldo De Chiara e su come si sta muovendo la Procura di Napoli?La Procura della Repubbli-ca fa il suo dovere, su questo non ci piove, non fa altro che applicare la legge. Il problema non è la Procura che applica la lettera della legge, ma la po-litica che ha prodotto questa legge che per noi è sbagliata, anticostituzionale, perché è una legge dello Stato che dà la possibilità ad alcuni cittadini italiani di poterne usufruire ed ad altri no. Quello che la-scia l’amaro in bocca è che la

magistratura di Napoli che sta andando avanti, senza accet-tare nessun ri-corso, a butta-re giù le case della povera gente, quella stessa magi-stratura ha dissequestra-to nei giorni scorsi il can-tiere della co-struenda ca-serma della Guardia Forestale nel bosco della Maddalena, un ecomostro in zona ad alto ri-schio idrogeologico. Vogliamo dare una pagella ai Sindaci? Diamo un voto unico a tutti o facciamo un

distinguo, qualcuno si è comportato meglio, qualcu-

no peggio?Non ce la sen-tiamo di fare un distinguo tra i Sindaci, la cui cultu-ra politica e amminist ra-tiva, indipen-d e n t e m e n t e dalla loro ap-pa r t enen za ,

è identica ed identica è stata la loro gestione del territorio. Per la cittadinanza, non è stato prodotto nulla di concreto, so-prattutto per quanto riguarda il diritto alla casa, perché non si sono adoperati nel modo più

Attorno al feno-meno dell’abusivismo ha girato un vergogno-so, scandaloso e intol-lerabile clientelismo politico ed elettorale.

La Procura della Repubblica fa il suo do-vere, su questo non ci piove: non fa altro che applicare la legge.

La nostra battaglia è per il diritto alla prima casa. Guerra totale agli abusi che non siano di necessità.

TRA ZORRO E ROBIN HOOD, ECCO A VOI GENNARO SAVIO

di redazione [email protected]

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assoluto per darci la possibili-tà di costruire nella legalità e questo ha fatto anche comodo, infatti sappia-mo che attorno al fenomeno dell’abusivi-smo ha girato un vergogno-so, scandaloso e intollerabile cl ientel ismo politico ed elettorale. Gli Amministra-tori non si sono interes-sati alla rea-lizzazione di nuove case po-polari, anzi hanno consentito che le poche esistenti nell’iso-la d’Ischia divenissero fati-scenti: la loro è una posizione indifendibile e i cittadini non avevano un’alternativa.De Siano mi ha detto in in-tervista: “Se verrò eletto, poiché questa materia è di competenza regionale, la prima cosa per la quale mi adopererò insieme a tutto il gruppo, sarà rivedere la leg-ge per applicare il condono Berlusconi alla Campania”.Da Domenico De Siano e dal suo partito le popolazioni dell’isola d’Ischia e di tutta la regione Campania si aspettano quello che possono fare ora, cioè la modifica della legge sul terzo condono, per fermare le ruspe che stanno abbattendo le prime case di necessità, e non ciò che possono fare domani, dopo le elezioni. Un anno e mezzo fa, abbiamo chiesto il decreto legge per il condono ter e non è stato fatto, sono arrivati i primi abbattimenti, ci sono stati casi umani in ter-raferma, a Ischia, a Procida, e il Governo continua a non vo-lerne sentire nonostante ormai tutto l’esecutivo, compreso Silvio Berlusconi, sia a cono-scenza del problema. Negli ultimi giorni sembra forte il timore dei grandi schieramenti politici che le prossime Regionali possano registrare un forte astensio-nismo. In particolare, qui a Ischia il Comitato contro gli abbattimenti chiede un astensionismo di protesta

che - se ci fosse davvero - po-trebbe erodere voti ai candi-dati, De Siano in primo luo-

go. Ricevete pressioni per desistere da questa posi-zione?Personalmen-te no, però esi-ste sicuramen-te un tentativo incrociato di boicot taggio del Movimen-to per il dirit-to alla casa, hanno tentato

di spaccarci in tutti i modi, in-dividuando fra le persone che fanno attività nel Comitato quelle che sono più vicine ad un determi-nato ambiente politico per contattarle e cercare di dis-suaderle. Lei ha un’in-tensa attività di impegno civile che è però anche politico. Ma, se le batta-glie della cui bontà è in-t i m a m e n t e convinto non r a c c o l g o n o consensi in termini elettora-li, non le viene il dubbio che ci può essere un errore da qualche parte?Abbiamo fatto battaglie por-tando centinaia e centinaia di persone in piazza, ricordo quella a Testaccio contro la discarica, quella a Forio per il quartiere di Monterone: ma alle elezioni successive non c’è mai stato un riscontro in termini di voti, tuttavia non per questo ci siamo tirati in-dietro. Sappiamo che i cittadi-ni non esprimono un voto libe-ro, di opinione, se lo facessero penso che avremmo un largo consenso. Il problema è che questi cittadini, questi elettori sono sistematicamente ricat-tati dal potere dominante, che sa come indurli a votare in un certo modo. La sua attività di giornalista,

Da De Siano e dal PDL ci aspettiamo subito la modifica della legge per applicare il condono ter: tutto l’esecutivo, compreso Berlusconi, conosce il problema, ma non fanno niente.

i video che realizza, l’impe-gno nel Comitato: i costi ine-vitabili li sostiene lei?Per me la politica è una mis-sione, come per un religioso andare in Africa. La intendo così e dedico tutto il tempo libero che ho alla mia attività politica e giornalistica, quindi faccio i video, li monto e così via.Tutto a spese sue?Certamente, nella massima economia naturalmente. Mi basta una scrivania ed un por-tatile, questo è il mio modo di lavorare. Penso che sia impor-tante il messaggio che si vuol lanciare e sento il bisogno di dire la mia anche se con mezzi veramente minimi e proletari.

In paese si è detto che alle manife-stazioni del Comitato ci sia una forte presenza di persone che guadagnano dagli abusi edilizi, geo-metri ma an-che idraulici, m u r a t o r i , e let tr icist i . Lei cosa ri-sponde?L’edilizia è l’attività eco-

nomica maggiore dell’iso-la dopo il turismo. C’è una grande fetta di professionisti dell’edilizia, di manodopera che non va dimenticata. Tutti dicono “abbattiamo”, “fer-miamo”, ma nessuno si chiede “che alternativa abbiamo?”. Mettiamo dei potenziali la-dri per strada? Se, anziché spendere soldi per gli abbat-timenti, facessimo una lotta seria - come possono solo le istituzioni - all’abusivismo, costruendo nuove case eco-nomiche popolari per fermare anche l’abusivismo di necessi-tà, predisponendo graduatorie serie, e se ci fosse un piano di recupero dell’edilizia esisten-te, anche quella popolare e scolastica, nell’isola ci sareb-bero duecento anni di lavoro.

I cittadini non esprimono un voto li-bero, di opinione, se lo facessero penso che avremmo un largo con-senso. Il problema è che questi cittadini, questi elettori sono sistema-ticamente ricattati dal potere dominante, che sa come indurli a votare in un certo modo.

Le manifestazioni di stima che ho ricevuto in questi giorni dall’Isola d’Ischia mi hanno spinto ad accogliere l’invito della Direzione di questa testata a rivolgere un sincero ringrazia-mento alla Comunità isolana, che nonostante attraversi un momento molto particolare (e non solo a causa della congiuntura che sta toccando indistintamente tutti i comparti dell’economia nazionale), sta dimostrando ancora una volta di avere l’orgoglio di reagire con quelle eccellenze che l’hanno resa la località turistica che tutto il mondo apprezza da sempre.E’ altrettanto evidente che ci troviamo dinanzi ad un bivio, politicamente parlando: c’è final-mente l’opportunità di effettuare quella svol-ta in Regione che, dopo gli ultimi dodici anni di governo della Sinistra, è diventata per tutti un’esigenza vitale. Il candidato successore di Bassolino, pur sapendo di andare incontro ad una sconfitta ormai certa, ha fatto di tutto per mimetizzare la palese continuità con quel modo disastroso di gestire la cosa pubblica che ha creato una massa debitoria di dimensioni ine-narrabili; ma soprattutto, a fronte di tale inde-bitamento, non vi è stato alcun vantaggio con-creto per la Campania e la sua gente. I risultati? L’emergenza rifiuti (brillantemente risolta dal Governo Berlusconi), la sanità a pezzi (e Ischia ne sa qualcosa), la formazione professionale tutt’altro che al passo coi tempi, la totale assen-za di seri e concreti incentivi alle imprese ma soprattutto di tutela e sicurezza ambientale e… chi più ne ha, più ne metta.Ma qualche parola in più, a mio avviso, la me-rita il problema condono ter, la cui mancata applicazione in Campania (con la conseguente emergenza demolizioni che in tanti stanno vi-vendo) è da ascrivere proprio all’autentico boi-cottaggio che l’amministrazione Bassolino e il centrosinistra in generale hanno posto in esse-re in Consiglio Regionale, impedendo di fatto l’applicazione della Legge 326/2003 sul territo-rio campano. E quelle famiglie che hanno già perso la propria casa, unitamente a quelle che hanno le ruspe ormai a un passo dalla propria abitazione, tutto questo lo sanno bene.Su questo problema, sia ben chiaro, non inten-do ascrivermi alcun merito, specie considera-to che mentre scrivo non è ancora giunta una soluzione concreta. Ma una cosa è certa: dopo le mie sollecitazioni che hanno interpretato i legittimi timori di tutti i comitati civici contro le demolizioni in Campania, il problema è stato

seriamente considerato dal Governo nazionale, grazie all’interessamento del Ministro Carfa-gna e con impegni ben precisi assunti in prima persona sia dal Presidente Berlusconi, sia dal candidato alla presidenza della Regione, l’ami-co Stefano Caldoro. Siamo in un momento in cui è indispensabile avvicinare la politica alla gente, ma soprattutto al Paese e ai suoi veri problemi. E questo non è “politichese”, ma un’esigenza che molti di noi che vivono il ruolo pubblico come autentico servizio, sentono ogni giorno di più, ascoltando costantemente i dubbi, i timori e le rimostranze delle persone che incontrano nel loro cammino quotidiano.Ecco perché Fulvio Martusciello non si pone contro nessun candidato, locale o non locale, ma antepone indubbiamente la propria storia di consigliere regionale a quelli che possono appa-rire i semplici “buoni auspici” di altri. Io inten-do offrire certezze, o quantomeno la serietà nel rispettare gli impegni presi: un modus operandi che nel corso del tempo mi ha consentito, pur militando sempre in minoranza, di farmi ap-prezzare dalla gente, migliorando nel tempo il numero di consensi ricevuti dal 2000 al 2005 di oltre tremila unità e confermandomi così il consigliere regionale più votato d’Italia. Il mio impegno per Ischia? Renderla, insieme alla sua gente, protagonista di quel processo di rinnovamento di cui, con Caldoro presidente e la squadra del centrodestra, spero di essere par-tecipe nel prossimo Governo regionale. Un’altra Campania è possibile! Auguri, Ischia.

Il momento storico che vive l’Iso-la d’Ischia, di sicuro, rappresenta la saturazione di alcune tematiche che sono l’ago della bilancia sulla quale si deve stabilizzare l’assetto econo-mico e turistico delle Isole. Sanità, Istruzione, Abusivismo Edilizio, Depurazione, Traffico e Fabbisogno Energetico sono temi di percorribile soluzione, purché si abbia ben chia-ro un concetto che nessun isolano dovrebbe dimenticare: l’Isola è un territorio circoscritto, circondato dal mare. Già questa semplice consape-volezza è di grande portata program-matica e politica. Con dei confini ben precisi ed ineludibili, è fondamentale garantire a chi abita le isole il Diritto a curarsi con la massima comodità e professionalità sul posto, operan-

do quel necessario potenziamento del Servizio Sanitario Ospedaliero, con la formazione e stabilizzazione di personale residente. E’, inoltre, necessario promuovere l’Istruzione in tutti i suoi gradi, finanche quello universitario, che potrebbe essere vo-lano di sviluppo ed indotto nel campo della formazione turistica. Sempre in relazione al Nostro essere Isola, è impensabile far proliferare costruzioni senza criterio e legalità che ci trasformerebbero in una mega-lopoli galleggiante, o pensare che il parco auto possa aumentare senza so-luzione di continuità. Bisogna poten-ziare e non privatizzare un Servizio Pubblico di Trasporto marittimo che tuteli il diritto alla continuità territo-riale, fisiologicamente connesso allo status di Isolano, cui si deve affian-

care una gestione trasparente, con-correnziale ed europea delle gare di assegnazione delle corse alle aziende private.Sarebbe, invece, una grandissima oc-casione persa non utilizzare le note-voli risorse energetiche e rinnovabili, rappresentate dal solare e dal geoter-mico, da affiancare a quelle tradizio-nali fino a sradicare l’approvvigiona-mento pericoloso e ad esaurimento da fonti come gas, petrolio, centrali a carbone per l’elettricità.La circoscrivibilità del territorio, oltre ad essere un criterio orientati-vo, rappresenta altresì un vantaggio nell’analisi sociale e scientifica delle tematiche sociali, potendo lavorare su di un campo ben preciso e definito, senza le varianti imprevedibili che la sconfinatezza della terraferma com-porta. Possiamo trasformare Ischia in un Laboratorio di Qualità di Vita altrove impensabili.Già tali semplici impostazioni poli-tiche darebbero impulso a mille idee che personalmente già vivo da quat-tro anni, con gli “Amici di Beppe Grillo” poi diventati MoVimento a 5 Stelle Isola d’Ischia, lavorando molto in Rete con il contributo qualificato di tanti cittadini, a cui purtroppo la politica ha tolto la capacità partecipa-tiva e propositiva. Da semplici battu-

te sono sorte campagne informative e di adesione che hanno portato alla raccolta di 8.441 firme per la Camera Iperbarica, a cui sono seguiti stanzia-menti per oltre 500.000 euro, che il commissariamento Asl deve spiegare dove sono finiti, avendo con un colpo di spugna interrotto un preciso iter di cui deve dar conto. Giusto per dare un’idea dell’enorme potenziale della comunicazione in Rete.La Regione, grazie alla riforma del titolo V della Costituzione, ha ampie competenze di indirizzo e finanzia-mento in tematiche cruciali come quelle sopra elencate, pertanto que-

sta è l’occasione giusta per restitu-ire un’identità ben precisa alle Isole anche in termini di peso politico, stante la corposa porzione di indot-to che ancora esse rappresentano per l’economia Turistica Regionale. Ma se non interveniamo preventi-vamente sulla gestione dei Servizi essenziali che devono prima di tutto garantire la popolazione residente, è assolutamente velleitario pensare di poter rappresentare una valida attra-zione turistica.Dobbiamo avere il Coraggio di defi-nirci Isole. Altro che Città di Ischia, Noi siamo l’Isola d’Ischia.

PERCHE’ VOTARE MARIO GOFFEDO

di Mario Goffredo [email protected]

ISCHIA PROTAGONISTA DELLA NUOVA CAMPANIA

di Fulvio Martusciello [email protected]

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Come ci prepariamo alla sta-gione turistica 2010? Quote enormi di stranieri sono irrimediabilmente perse, da quello che ho potuto verificare Ischia in Germania tira poco. Purtroppo questa è una realtà oggettiva, del resto anche alcune opera-zioni di char-teraggio sono venute meno per mancanza della materia prima cioè i turisti, ed è si-gnificativo.Ho letto che C a u t i e r o , proprietario di Nitrodi Viaggi, ha or-ganizzato con altri albergatori una serie di charter dalla Germania.Si dovrebbe essere contenti quando operazioni come quella che Cautiero ha messo in piedi vanno a buon fine, perché co-munque è indotto per l’isola e si tratta di potenziale clientela anche per gli alberghi che non sono direttamente coinvolti in quest’operazione, ma ad oggi i ritorni sono bassini, per cui quasi certamente tali soluzioni verranno abbandonate.E allora, cosa si può fare?Il problema continua ad essere il fatto che sul mercato tede-sco, in cui siamo conosciuti, non siamo competitivi. La questione trasporti, sia in ter-mini logistici che di costi, ci penalizza enormemente. La Tui, tour operator leader nel mondo, secondo quella che è ormai una costante registra un calo di domanda per Ischia dal mercato tedesco di circa l’11% rispetto al 2009, e in questo periodo arriva contemporane-amente la richiesta agli ope-ratori alberghieri contrattua-lizzati di apportare ulteriori sconti, finalizzati a riempire i posti-aereo con passeggeri che poi dovrebbero sbarcare a Ischia.Quanto incide su ciò la po-litica di catene come la Di-mHotels che, scavalcando le agenzie, rendono di fatto il mercato isolano poco in-teressante per i grandi tour operator?Questo è sicuramente uno de-gli aspetti più negativi della politica auto-noma che que-sti gruppi por-tano avanti. Le loro scelte hanno una lo-gica e sono per molti aspetti comprensibili, ma attenzione a pensare di fare il merca-to da sé e ciò vale anche per tanti alberghi singoli che pensano di poter lavorare senza la mediazione dei grandi tour operator. Anzi, andrebbero fidelizzati, perché consentono di avere visibilità e di raggiungere determinate

fette di utenza ed è proprio at-traverso di loro che passano i collegamenti, il nostro tallone di Achille, in questo momento. Soprattutto se parliamo del più grande tour operator mondiale non si può pensare di bistrat-

tarlo come se fosse l’ultimo arrivato. Loro si muovono in base a piani pluriennali per individuare le mete e quindi decidono per i prossimi 4-5 anni la clien-tela di una certa regione della Germa-nia dove an-drà in vacan-za. La scelta

del turista, infatti, è indotta dalle proposte del tour opera-tor, che predilige località che gli garantiscono un margine di profitto percentualmente maggiore.Quali mercati sono interes-sati all’isola d’Ischia in que-sto momento?L’unico mercato che oggi, fatte le debite proporzioni, si pone come alternativa signi-ficativa alla Germania a mio parere è quello inglese, dove si continua a registrare una buona capaci-tà di spesa no-nostante il de-prezzamento della sterlina.In termini percent ua l i che peso ha?Ogni due o tre inglesi dovreb-bero arrivare una decina di tedeschi. C’è poi il pubblico russo che resta una grossa in-cognita perché continua a con-centrarsi esclusivamente sugli alberghi di lusso. Dallo studio di Mario Ri-spoli che qualche tempo fa pubblicai si desumeva che un solo russo spende più di quaranta tedeschi. Quindi, fossero anche cinquemila i russi che vengono, teneteveli stretti…!Giusto, ma questa clientela

ha un impatto sull’economia locale deci-samente più ridotto, che va giova a pochi. Oggi il tessu-to economi-co che soffre maggiormen-te è quello delle piccole aziende, del

commercio costituito da mi-cro-aziende e in parte dal set-tore della ristorazione e questo comparto non intercetta quel pubblico di russi. Il problema più generale è che l’attivismo, che dovrebbe essere connatu-

rato agli imprenditori nei mo-menti di crisi, manca.Il problema è costituito dal-lo spirito imprenditoriale deficitario o dall’Associazio-ne Albergatori che con i suoi vertici non riesce ad essere all’altezza di queste proble-matiche?Non credo sia un problema dell’Associazione o dei suoi vertici. Secondo me, l’Asso-ciazione deve svolgere un ruo-lo di sindacato, ma per quanto riguarda le politiche e le stra-tegie di marketing ha un im-patto che è prossimo allo zero. Le iniziative sono decise e portate avanti da chi le finan-zia e cioè Camera di Commer-cio e regione Campania. Come Associazione non si fa altro che accodarsi a dei pacchetti predefiniti.Dei “pacchi” in senso napo-letano, dati i risultati.Sì, “pacchi” anche in sen-so napoletano, perché andrebbe valutata l’ef-ficacia di queste azioni promo-zionali. Progetti come Baroc-co Napoletano, che ha portato

finanziamen-ti anche a vari Comuni d e l l ’ i s o l a , che ricadute riescono ad avere in ter-mini di mag-giore afflusso di turisti? L’Associazio-ne Alberga-tori dovrebbe incidere di più sul piano decisionale, facendo leva sul fatto che la Camera di Com merc io

‘campa’ e finanzia immume-revoli campagne promozio-nali di scarsa incisività con le quote che gli imprenditori versano. Un altro sport che va di moda è quello di orga-nizzare cene all’estero, che costano tantissimo e danno ritorni prossimi allo zero. Ho partecipato a diversi di questi appuntamenti per incontrare i giornalisti, ma il risultato è stato quasi nullo in termini di pubblicità per Ischia. Se ci si limita alla solita cena aperta a duecento persone di cui 120-130 siamo noi operatori, altri 20-30 sono gli organizzatori, lo staff degli assessorati vari e poi c’è qualche giornalista e qualche operatore turistico del posto, allora è chiaro che l’impatto è molto limitato. Aggiunga la mancanza di voli diretti, di tariffe e tempi chiari per il raggiungimento dell’al-bergo dall’aeroporto: sono tut-te cose che pesano nella scelta del cliente, soprattutto se è già stato a Ischia: gli ospiti non tornano proprio a causa di questi problemi.

Diciamolo: da molti anni, a livello provinciale e regiona-le nessuno si è preso davvero a cuore I problemi di Ischia. In tal senso, come albergato-re si sente rassicurato dalla presenza alla Provincia, e con molta probabilità tra poco anche alla Regione, di imprenditori locali?

Sì, possa pia-cere o meno; ov v iamente la mia non è una valuta-zione politi-ca, in questo momento non faccio nessun distinguo tra i partiti e le p o s i z i o n i .

Tuttavia, almeno fino ad oggi dobbiamo essere obiettivi: l’intera classe imprenditoriale alberghiera riponeva aspet-tative che sono andate deluse nel fatto di avere ai vertici di più Consigli Comunali ammi-nistratori che sono anche ope-ratori del settore (Ndr. Giosi Ferrandino e Domenico De Siano).L’Associazione Albergato-ri dovrebbe muoversi come una lobby, una sorta di con-tropotere da affiancare a quello politi-co, per dare i giusti impul-si e ottenere risposte con-crete alle ne-cessità della categoria. Se questa lobby si mette ‘a zerbino’, come c e r t a m e n t e succede con l’Ascom ad Ischia, rinuncia alle sue pre-rogative di un controllo e di esercitare un contropotere. Se invece di porvi al fianco delle Amministrazioni, siete sottoposti, lungi dal pungo-larle ne subirete le scelte.Ha centrato uno dei principa-li problemi, che è stato fonte di una frattura all’interno dell’Associazione Albergato-ri. Senza gettare alcuna colpa su Ermando Mennella che fa il suo, come Associazione c’è un calo di rappresentatività. Non abbiamo mai raggiunto neanche in passato vette ele-vate di rappresentatività, però credo che in questo momento siamo ai minimi. Non giova il fatto che probabilmente ci sia una vocazione accondiscen-dente alle decisioni politiche. Faccio un esempio concreto: i lavori pubblici andrebbero

concertati e calendarizzati an-che alla luce delle esigenze del comparto economico. Non si può pensare di accettare supi-namente scelte del tutto invise alla base degli albergatori, chi li rappresenta dovrebbe batte-re i pugni sul tavolo nelle sedi opportune, ma non lo fa. Qual è la logica di eseguire per più anni consecutivi lavori pubbli-ci che appesantiscono la viabi-lità e creano disagi ai turi-sti, se il nostro obiettivo è favorire il tu-rismo in bas-sa stagione? Certo se l’idea è di presen-tarsi in quello stesso anno in vetrine come la BIT di Mi-lano e mostra-re come novità il fatto che ad Ischia si stanno portando a compimento le fo-gne… Beh, questa turistica-mente non è una notizia, anzi probabilmente ha un effetto boomerang, perché i destina-tari di questo tipo di messag-gio probabilmente pensano che tali infrastrutture siano

presenti già da decenni. Voi alber-gatori non avreste dovu-to far vedere i muscoli e pretendere magari Baz-zoli come assessore al turismo nel c o m m u n e di Ischia? Si rende conto che questa

amministrazione ha avuto al turismo Telese, che è un av-vocato, ed adesso ha Boccan-fuso, sempre un avvocato?Bazzoli ha enormi capacità ed è stato fortemente voluto nel ruolo di assessore al turismo. Ma lei sa che nell’attuale si-stema elettorale queste scelte vengono fatte non in ragio-ne delle competenze ma del portafoglio di voti, per cui il trasferimento di Bazzoli ad altre funzioni o addirittura in un’area di limbo è stato deter-minato da questo anche se non dovrebbe essere così. Veniamo all’Ischia Quality Hotels. Mi traccia il bilancio della prima stagione? Qual è il tasso di occupazione me-dia? IQH è un gruppo di imprese ricettive che operano sotto un unico emblema ed avviano

FRANCESCO TRANI: L’ANNO DI IQH

Non si può bi-strattare il più grande tour operator mondiale come se fosse l’ultimo arrivato. Ci consente di avere visibilità, di stare sui mercati e di avere collegamenti aerei van-taggiosi, il nostro tallo-ne di Achille, in questo momento.

azioni di marketing comuni. L’obiettivo di IQH è soprattutto di avviare iniziative per offrire un servizio di qualità e com-pleto al cliente, a partire dal trasferimento personalizzato dall’aeroporto o dalla stazione in albergo, fino ad arrivare a partnership, come quelle con il Negombo e il gruppo Vola-viamare, che hanno assicurato ai nostri clienti un certo tipo

di trattamen-to e del resto i feedback ottenuti sono assolutamente positivi. Quanto avete investito nel 2009 e quan-to pensate di investire nel 2010 come campagna di comunicazio-ne?

Nel 2009 abbiamo avuto un investimento pubblicitario tra i 200 ed i 250 mila euro, soprattutto con campagne di stampa a tappeto nel corso di sei-sette mesi sui principali periodici nazionali, abbina-ta ad una campagna di pura diffusione del brand, nelle stazioni dell ametropolitana di Roma e Milano, in dodici aeroporti e in TV. Per il 2010 ci siamo prefissi un obiettivo produttivo superiore rispetto al 2009 di circa il 35% e di conseguenza una crescita de-gli investimenti di marketing del 30-35% circa. Come salviamo le piccole aziende che sono tipiche di Ischia ma che sono anche quelle che maggiormente sentono i morsi della crisi? Se lei potesse dare un consi-glio, cosa farebbe?L’unico consiglio che posso dare è di unirsi e di portare avanti politiche comuni. Uno degli aspetti più interessanti della nostra iniziativa è che, in virtù degli accordi statutari vincolanti fra gli alberghi ade-renti a IQH, nell’intera isola vengono mantenute determi-nate politiche tariffarie, altri-menti scattano anche delle sanzioni, fino ad arrivare all’esclusione. Se i piccoli si consorziano si possono aprire nuovi orizzonti, raggiungere altre fasce di clientela e so-prattutto ci può essere una competizione più leale tra di loro, infatti anche tra i due-tre stelle c’è una fortissima com-petizione, e la funzione di un organo accentratore è anche quella di calmierare.

I piccoli devono consorziarsi per soste-nere politiche comuni, raggiungere altre fasce di clientela e soprat-tutto un organo accen-tratore è un calmiere che rende la fortissima competizione tra di loro più leale.

Il tessuto eco-nomico che soffre mag-giormente la crisi è quel-lo delle piccole aziende, del commercio costitui-to da micro-aziende e in parte dal settore della ristorazione.

Le politiche e le strategie di marketing dell’Associazione Alber-gatori hanno un impatto prossimo allo zero. Le iniziative sono decise e portate avanti da chi le finanzia e cioè Camera di Commercio e regione Campania. Come Asso-ciazione non si fa altro che accodarsi a dei pac-chetti predefiniti.

Uno sport che va di moda è quello di orga-nizzare cene all’estero, che costano tantissimo e danno ritorni in termi-ni di pubblicità prossimi allo zero.

L’Associazione Albergatori non ha mai raggiunto vette eleva-te di rappresentatività, però credo che adesso siamo ai minimi. Non giova il fatto che proba-bilmente ci sia una voca-zione accondiscendente alle decisioni politiche.

Per il 2010 Ischia Quality Hotels si è prefisso un obiettivo produttivo superiore rispetto al 2009 di circa il 35%.

di Silvia Buchner [email protected]

Ibm

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di redazione [email protected]

La parola al Regina Isabella

Come si prospetta la prossima sta-gione turistica?La mia sensazione è che andrà un po’ meglio di quella 2009 ma ci sono an-cora delle difficoltà. Stiamo verificando che i clienti tardano a prenotare per cui è veramente difficile fare una previsione sui mesi estivi che sono quelli che ci fa-ranno dire se la sta-gione sarà positiva. Anche perché quest’anno non ci sono ponti fra il 25 aprile ed il primo mag-gio. Adesso abbiamo solo i dati delle prenotazioni di aprile e maggio che sì registrano un aumento, ma non è una vera ripresa e la mia sensazione è che questo trend sarà il trend di tutta la stagione. So che molti cinque stelle ischitani non aprono a Pa-squa.Questo ci fa gioco e noi a Pasqua saremo pieni, ma non c’è dubbio che dopo ci sarà un calo vistoso.E’ vero che a Ischia i pernottamenti che costano sopra i 99 euro sono in crisi?Mi permetto di dis-sentire, nel senso che ciò che è in crisi sono le fasce inter-medie, ma se si sale ad un livello molto più alto di qualità di servizi - per cui si può chiedere molto di più - il mer-

cato esiste ed è disposto a spendere. Voglio chiarire con un esempio. Un po’ di anni fa andavano di moda certi massaggi costosi con dei nomi esotici

ma che davano molto poco in termini di ri-sultati. Oggi, la gente è sempre disposta a pagare ma vuol sa-pere se il massaggio avrà degli effetti, se consentirà di stare davvero meglio. La crisi della fascia me-

dia è grave perché l’Italia si è retta su quella offerta alberghiera, mentre le strutture economiche e quelle di ca-tegoria molto elevata non soffrono. Il problema semmai è un altro, cioè che fuori dagli alberghi prestigiosi il ter-ritorio offre poco che possa attirare gli ospiti dei cinque stelle. So che sono ulteriormente diminu-

iti i voli che collega-no Napoli con città estere strategiche per il turismo che sceglie Ischia.Sì, ed è un problema. A cominciare proprio dalla stagione prima-verile, infatti in Rus-sa a maggio c’è un periodo di ferie che è importante quasi quanto quello estivo e per tradizione fino al 2007 avevamo molti russi in quei giorni. Invece, dal

2008 i voli charter dalla Russia per Napoli sono stati posticipati a giugno

Fuori dagli al-berghi prestigiosi il ter-ritorio offre poco che possa attirare gli ospiti dei cinque stelle.

e questo ci ha fatto perdere sicura-mente un’interessante fetta di clien-tela e lo dico con certezza, perché nel 2009 abbiamo potuto verificare che il calo degli ospiti russi ha coinciso ap-punto con la perdita di quei collega-menti, infatti quando i voli sono ripresi i russi sono arrivati.Come albergato-ri avete la forza di agire per modifica-re questo stato di cose?Come Industriali del Turismo abbiamo fat-to pressioni sull’As-sessorato regionale al turismo perché favorisca questi voli charter. Va detto che ci sono leggi comu-nitarie che vietano le sovvenzioni alle compagnie aeree quindi vanno cercati altri sistemi di agevolazione che non sia il finanzia-mento delle tratte.

Lei sa che Domenico De Siano ha ottime possibilità di diventare con-sigliere regionale di maggioranza, per cui l’interlocuzione con il pros-simo assessore al turismo sulle esi-genze di Ischia potrebbe essere me-

diata da una figura che appartiene a questo territorio.Non può che essere un fatto positivo, an-che perché si tratta di una candidatura for-te all’interno del suo partito. Condivido la sua affermazione, avere un ischitano in Regione è impor-tante, lo ritengo un valore aggiunto per chiunque si candi-dasse a rappresenta-re l’isola, ma fa an-

cora più piacere il fatto che sia una persona che ha già dato buona prova come amministratore locale.Cosa può fare un imprenditore

come lei, che ha un albergo che è l’emblema della qualità, per indi-rizzare concretamente chi ci am-ministra?Credo che la priorità sia la difesa e la salvaguardia del territorio. A partire dall’attività stessa del nostro albergo ed è in quest’ottica che uno dei due ristoranti del Regina Isabella ado-pera prodotti ortofrutticoli al 100% coltivati in terreni dell’isola - affitta-ti a Ischia e Barano - e che vengono lavorati appena arrivano dai campi. L’altra grande emergenza è la puli-zia delle acque marine. In attesa dei depuratori, in accordo con il Regno di Nettuno, abbiamo spinto molto per avere un sistema di filtraggio delle acque reflue che sia già in funzione da questa stagione estiva in modo da immettere in mare acque ripulite il più possibile da residui organici.

Dal 2008 i voli charter dalla Russia per Napoli sono stati posti-cipati a giugno e questo ci ha fatto perdere si-curamente un’interes-sante fetta di clientela nei mesi primaverili: si dovrebbe far pressione per ottenere di nuovo questi voli.

In accordo con l’AMP, abbiamo spinto molto per avere un si-stema di filtraggio delle acque reflue che sia già in funzione da questa stagione estiva, in modo da immettere in mare acque ripulite il più pos-sibile da residui organi-ci.

Punto tutto su MariaTeresa...

Frequentando palazzo Bellavista nel cuore dell’inverno, avevamo già avuto la sensazione che l’avvenente dirigente, dottoressa Maria Teresa Calise, non esercitasse più un forte fa-scino e men che mai un forte gradimento nelle alte sfere del palazzo casamicciolese. Per espe-rienza personale, ho potuto constatare ‘de visu’ quanto i rapporti fra i piani alti e quelli un po’ più bassi (dove per l’appunto M. Teresa è rele-gata) non fossero quel che si dice idilliaci. A molti, purtroppo, non sfuggì un’inopportuna telefonata della signorina addetta al reparto economico all’indirizzo di An-tonio Carotenuto, in occasione della mia rinuncia all’organizza-zione delle festività natalizie e del contestuale deposito che feci nella cassaforte del Comune del poco (anzi pochissimo…) denaro raccolto presso gli (avari) imprenditori casamicciolesi, per sponsorizzare appunto le attività natalizie per le quali mi ero proposto come organizza-tore. Orbene, sembra che in quella (triste) oc-casione la (allegra) signorina si sia peritata di informare prontamente di ciò il buon Carotenu-to, già assessore esterno al bilancio del comune casamicciolese e fortissimo - e unico - sponsor dell’assunzione della succitata Calise. Il quale, in perfetto stile ‘tam tam’ da fare invidia alla giungla - o se preferite alla più infima Radio Serva - ha, a sua volta, riferito la ragguardevo-le notizia all’ineffabile consigliere Riccardo Cioffi. Il quale, a sua volta, ispirato da sacro furore e altrettanto sacro interesse per le sor-ti future del paese (evidentemente minacciate

da questo mio gesto), scriveva nientepopodi-menoche al signor Prefetto di Napoli, affinché venisse effettuato sul territorio della cittadella termale un attento pattugliamento di ispettori, per verificare le folli nefandezze eventualmente perpetrate ai danni della cittadinanza. Si rac-conta che il signor Prefetto di Napoli non abbia prestato le attenzioni richieste a cotante invo-cazioni vibranti! E, fatta eccezione per alcuni

cronisti locali probabilmente de-siderosi di insolentirmi, nessu-no, ma proprio nessuno nessuno, se n’è importato più di tanto di questa bislacca vicenda. Resta il fatto, però, che il Sindaco ed il suo entourage non hanno certo

gradito che la dolce signorina dai begli occhio-ni verdi, abbia potuto confabulare, tramando ai danni della stabilità politica del Municipio da cui è stipendiata. Orrore degli orrori!...A distanza di tre mesi da quel tristissimo gior-no, che ti succede nel limitrofo Comune ammi-nistrato dal buon vecchio Giosi, nemico fedele del sindaco D’Ambrosio, nonché perenne me-statore di equilibri barcollanti? Ecco apparire nelle mani del vescovile Antonio Pinto, a fir-ma dell’imperturbabile direttore generale Lel-lo Montuori, la mefistofelica lista denominata ‘short list’ ove appaiono minacciosi - loro, sì, per gli incauti sederini che riscaldano a tutt’og-gi sedie dirigenziali ischitane - i nomi dei futu-ri usurpatori di sì tanto pregiate poltrone. Ora, invocando la “domanda delle cento pistole”, cara a Sandro Paternostro: secondo voi Maria Teresa c’è venuta o ce l’hanno mandata (alme-

no nelle intenzioni) a Ischia? Tradotto in sol-doni, è il sindaco D’Ambrosio che se ne libera o Giosi Ferrandino che va ad occuparla? E, se così fosse, dovremo gridare a un nuovo e più di-rompente ‘inciucio’, questa volta D’Ambrosio-Ferrandino? Insomma, il signor Giuseppe, sin-daco di Ischia, si rende conto che sta ricevendo dall’odiato pediatra un’autentica patata bollente (almeno stando al giudizio D’Ambrosiano)? Ma, di questo passo, le domande che si annidano in seno ad una vicenda così apparentemente futile, sono migliaia. Eccone alcune, ad esempio: a chi toccherà strizzare il fazzoletto madido di lacri-me dell’assessore Pinto, che si vede sfilare la delega al personale? Cosa c’entra in tutta questa vicenda l’onnipresente presidente del consiglio comunale avvocato Isidoro Di Meglio, sospet-tato di essere lo scippatore della pregiata delega? Riuscirà il massimalista Scannapieco a racco-gliere l’eredità del compianto Pinto? In vece di chi siederà la pregiatissima signorina dai begli occhioni verdi e soprattutto a far che? E ancora: nella famigeratissima short list il nome dell’ar-chitetto Pirulli come ci è finito? Non sarà che anche in questo caso dirottare Pirulli sul comu-ne capoluogo rischia di apparire un modo per rafforzare l’opposizione all’odiato Enzo? E Sil-vano Arcamone, con a seguito Ciro Liguori, trasmigrati opportunamente da Casamicciola in quel di Ischia, che fanno? Tornano a casuccia? In attesa che gli eventi si sviluppino, consiglia-mo una purgante e pia lettura del Vangelo, Luca 15, 11-32, meglio conosciuto come “la parabola del figliuol prodigo”. Meditate gente, meditate!

Voster, sempre vosterRikkardaccio

di Rikkardaccio [email protected]

BEST

IARI

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Sono belli gli oc-chi verdi, sono belli gli occhi blu, ma le gambe… a me piacciono di più

Ibm

Giancarlo Carriero: “Credo che la priorità sia la tutela del territorio.”

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