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I FABBISOGNI I FABBISOGNI ALIMENTARI DEL ALIMENTARI DEL BESTIAME BESTIAME Tranne dove diversamente specificato questo lavoro è rilasciato sotto Licenza Creative Commons Attrib. 4 Internazionale. Utilizzare questo lavoro implica accettazione dei termini della licenza. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/deed.it

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I FABBISOGNI I FABBISOGNI ALIMENTARI DEL ALIMENTARI DEL

BESTIAMEBESTIAME

Tranne dove diversamente specificato questo lavoro è rilasciato sottoLicenza Creative Commons Attrib. 4 Internazionale.

Utilizzare questo lavoro implica accettazione dei termini della licenza.

https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/deed.it

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I FABBISOGNI ALIMENTARI DEL BESTIAME

SOMMARIO

PRINCIPI NUTRITIVI● Energia

– La ripartizione dell’energia degli alimenti

● Proteine

● Vitamine E Minerali

● Fibra

TIPOLOGIE DI FABBISOGNO

Considerando Che cosa serve:

– Fabbisogni energetici

– Fabbisogni proteici

Considerando Perché serve:

● Fabbisogni di Mantenimento

● Fabbisogni di Produzione

● Fabbisogni di Gestazione

IL RAZIONAMENTO ALIMENTARE● sostanza secca e ingestione

● esempio di calcolo di razione

– esempio di calcolo delle UFL in razione con il metodo della croce

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Le piante verdi “fabbricano” le sostanze organiche attraverso il processo fotosintetico (organismi autotrofi).

Un animale, invece, deve procurarsi sostanze semplici (glucosio, acidi grassi e amminoacidi), che otterrà dalla digestione di polisaccaridi, proteine e lipidi degli alimenti.

L'ambiente in cui l'animale nasce, produce e si riproduce si definisce come un insieme di variabili, esterne all'animale stesso, in grado di condizionarne la vita e la produzione, tra le quali l'alimentazione è probabilmente la più importante.

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Ambiente:

●situazione igienico-sanitaria,

●attrezzature, tecnologie e tecniche utilizzate,

●qualità, quantità e caratteristiche dell’alimentazione.

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✔Situazione igienico-sanitaria: presenza di patologie latenti o evidenti e cura igienica dell'allevamento;

✔Tecniche e tecnologie utilizzate: stabulazione libera o fissa, pascolamento o meno, mungitura manuale o meccanica, tecniche di riproduzione, selezione, etc;

✔Qualità, quantità e caratteristiche dell'alimentazione: quanto alimento viene somministrato, con quale frequenza, in che forma, in che modo

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Gli animali allevati sono diventati molto diversi dai loro parenti selvatici.

Insomma: la produzione zootecnica è la risultante di un insieme di fattori:

1) alimentazione2) riproduzione3) selezione.

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Il termine fabbisogno significa, in generale, quantità necessaria. I fabbisogni nutritivi di un animale sono i quantitativi necessari giornalmente dei seguenti principi

nutritivi:

• ENERGIA

• PROTEINE

• VITAMINE

• MINERALI

Per i ruminanti, tra i principi da apportare si dovrà aggiungere:

• FIBRA

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# ENERGIA, fornita principalmente da glucidi e lipidi, carburante per tutte le attività;# PRINCIPI PLASTICIPROTEINE, tramite la digestione, forniscono amminoacidi da usare per la produzione di nuove proteine (funzioni plastiche, enzimi, carriers);# PRINCIPI REGOLATORI● VITAMINE, con funzione di coenzimi, mediatori

dell'attività ormonale e regolatori metabolici;● MINERALI, con funzione di cofattori enzimatici,

regolatori dei fenomeni osmotici e in alcuni casi costituenti dei tessuti (Ca, P, Fe).

Per i soli ruminanti:# FIBRA, l'insieme dei componenti della parete cellulare vegetale e altre sostanze strutturali vegetali, di fatto indispensabili per gli erbivori.

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a) il MANTENIMENTO, ovvero la semplice sopravvivenza dell'animale:● metabolismo basale● ricambio dei tessuti, più eventuali● dispendio per movimento e● necessità di termoregolazione;

b) la PRODUZIONE, di latte, carne, uova, lana, etc;

c) la GESTAZIONE.

PRINCIPI NUTRITIVI UTILIZZATI PER:

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FABBISOGNO DI MANTENIMENTO

1. Devono essere costantemente ricostituiti i diversi componenti cellulari e dei tessuti che subiscono un continuo ricambio (turn-over);

2. L’energia spesa dalle cellule per i normali processi del ricambio e del metabolismo basale, che servono semplicemente a mantenere in vita l’animale, deve essere continuamente rifornita.

3. Nella pratica, spesso è necessario integrare questi valori con ulteriori aliquote destinate al movimento e alla termoregolazione

La quota di principi nutritivi così utilizzata, si dice destinata al MANTENIMENTO dell’animale.

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I fabbisogni di Mantenimento (M), dunque, teoricamente pari al puro metabolismo basale, in realtà sono sempre superiori: l’animale deve anche muoversi, regolare la propria temperatura rispetto a quella ambientale, masticare e digerire gli alimenti, produrre sudore, saliva etc.

Essi aumentano all'aumentaredel peso vivo (PV) degli animali, ma la crescita è meno che proporzionale.

M

PV

FABBISOGNI DI MANTENIMENTO

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FABBISOGNO DI PRODUZIONE

Una volta soddisfatto il fabbisogno di mantenimento, i principi nutritivi in più restano disponibili per accrescere la massa corporea (scheletro, muscoli, adipe), per le produzioni cutanee (lana), per la sintesi del latte o per il lavoro. Per ogni data produzione, si può calcolare un preciso Fabbisogno di Produzione.

Le produzioni zootecniche riguardano carne, lana, latte, uova (lavoro ancora per i cavalli). Nei soggetti da carne, esclusi gli adulti a fine carriera, la produzione è strettamente connessa con l’accrescimento e lo sviluppo corporeo: sono cioè animali giovani. Le altre produzioni provengono invece da adulti, che hanno cessato, o quasi, di accrescersi e svilupparsi.

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ACCRESCIMENTO: principi nutritivi accumulati o consumati dall’animale in accrescimento. Per ogni kg di peso in più, nei giovani serve più proteina e meno energia, negli adulti il contrario (minore efficienza). Sono i fabbisogni relativi alla produzione della carne (vitelli, suini, agnelli, polli).

LATTAZIONE: principi nutritivi ed energia accumulati nel latte prodotto, più il consumo energetico per la sua sintesi. Proteine, grassi e zuccheri del latte devono essere prodotti da molecole presenti nel sangue e provenienti dagli alimenti (o dai tessuti adiposi) della lattifera.

Sono ovviamente direttamente proporzionali alla quantità della produzione. Distinguiamo fabbisogni di:

FABBISOGNI DI PRODUZIONE

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FABBISOGNO DI GRAVIDANZA

In gestazione, l'accrescimento del feto e la costruzione della placenta richiedono energia, proteina, vitamine e minerali in più rispetto al Mantenimento. Amminoacidi ed energia per la sintesi delle proteine fetali, calcio per le ossa del feto, altri minerali (Fe, P).Nella madre aumenta il fabbisogno vitaminico per le maggiori attività metaboliche.

Sensibile solo nell'ultima fase (ultimi 3 mesi nei bovini, ultime 6 settimane negli ovini), pertanto le relative esigenze saranno calcolate solo in questo periodo e poi sommate al restante fabbisogno.

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ENERGIA

L’energia è indispensabile a un animale per svolgere tutti i processi biochimici necessari alla sopravvivenza, alla riproduzione ed alle produzioni.

Ogni cellula utilizza energia (E) che ottiene dalle molecole di ATP prodotte con la respirazione.

ATP ADP + P + EQuindi, la fonte energetica per un animale è costituita da glucidi (glucosio) e, in minor misura, lipidi.

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L’energia negli alimenti si misura in calorie [cal] o, secondo il Sistema Internazionale, in joule [j]. È più comodo utilizzare Kcal e KJ o Mcal e MJ.

In Europa, misuriamo l'energia degli alimenti e dei fabbisogni con l’unità foraggiera [UF], nata all’inizio del XX secolo: 1UF = 1kg di orzo; i vari alimenti si valutano in base al raffronto con l'orzo. In seguito (INRA 1978), la vecchia UF è stata distinta in due:

UFL (per il latte) e UFC (per la carne).

1 J = 0.239 cal, 1 cal = 4.18 J1 Kcal=1000 cal; 1 MJ = 106 Joule = 1000 KJ

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1 UF ≈ 7,365 MJ ≈ 1,76 Mcal (1760 kcal)

Invece, le moderne UFL e UFC valgono:

1 UFL = 7,11 MJ = 1,699 Mcal;

1 UFC = 7,62 MJ = 1,821 Mcal.

L’unità foraggiera corrisponde all’energia contenuta in un kg di orzo (semi).

La vecchia unità foraggiera (Scandinava) è pari a:

Per quale motivo è più corretto utilizzare le nuove unità foraggiere (UFL e UFC) anziché la vecchia UF

tradizionale?

Perché la quantità di energia fornita da un alimento cambia secondo l'uso che ne fa

l'animale. Vediamo che cosa significa.

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LA RIPARTIZIONE DELL’ENERGIA DEGLI ALIMENTI

L’energia totale contenuta negli alimenti è un’energia lorda (EL), soggetta a successive perdite durante la digestione ed il metabolismo.

Il valore EL è effettivamente ottenibile solo con la combustione completa dell'alimento.

L’energia realmente disponibile per lo scopo finale cui è destinata è detta energia netta (EN).

EN = EL - perdite

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EL

ED

EM

EN

MANTENIMENTO

Energia lorda 100% (massima, ottenibile per combustione)

Energia digeribile 75% (40-90%)

Energia metabolizzabile 65% (35-85%)

FECI es. 25%

URINE, GAS DI FERMENT. es. 10%

CALORE es. 20%

EN

GRAVIDANZA

EN

PRODUZIONE

Energia netta 45% (15-65%)

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Mentre i primi due passaggi dipendono dagli alimenti, l'ultimo varia secondo la destinazione dell'energia. Detratte le perdite (dal 35 all’85%) ciò che resta è destinato tutto all’utilizzazione finale: MANTENIMENTO, GESTAZIONE e PRODUZIONE.

I - Perdite di energia legate alle sostanze non digerite che finiscono nelle feci.

II - Nel corso della digestione vengono anche espulsi gas di fermentazione e, durante il metabolismo, sono eliminate sostanze azotate con le urine.

III – Infine, perdita di energia corrispondente al calore emesso dall'animale, dovuto alla stessa utilizzazione delle sostanze nutritive (extracalore).

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1 UFC > 1 UFL in termini di energia netta.

Tuttavia, produrre carne non è più efficiente che produrre latte: il valore della UFC ingloba anche il mantenimento.

Il rendimento dell'EM in EN (cioè quanta parte della EM diventa EN) è: K=EN/EM

MANTENIMENTOKm = ENm/EM elevato (65-75% dell’EM)

LATTAZIONE Kl = ENl/EM intermedio (55-65% dell’EM)

ACCRESCIMENTO/INGRASSAMENTOKa = ENa/EM basso (30-60%% dell’EM)

GRAVIDANZAKg = ENg/EM molto basso (1/6 di Kl)

UFC 7,62 MJ vs 7,11 MJ UFL

Quindi: Km>Kl>Ka>Kg

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Fonte: Università di Teramo

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§ 1 UFC, cioè 7,62 MJ di energia netta utilizzata per circa il 60% per il mantenimento e per circa il 40% per la produzione di carne (quindi accrescimento e aumento di peso) di un dato animale.

§ 1 UFL cioè 7,11 MJ di energia netta utilizzata per la produzione di latte oppure per il mantenimento di animali in produzione di latte. I due fabbisogni dovranno essere calcolati separatamente e poi sommati.

Da 1 Kg di orzo (circa 19 Mj di Energia Lorda) si ottiene secondo i casi:

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Produzione di carne (UFC): secondo stime dei ricercatori francesi (INRA, 1978 e 1988), l’energia metabolizzabile EM è utilizzata al 60% per il mantenimento e il restante 40% va all’accrescimento e ingrasso. Una volta noti il peso dell'animale e il suo accrescimento, risaliamo direttamente al valore del fabbisogno energetico combinato:

CALCOLO DEI FABBISOGNI TOTALI

mantenimento + produzione.

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Produzione di latte (UFL): si calcolano separatamente i fabbisogni di mantenimento e di produzione e si sommano poi i loro valori per ottenere il fabbisogno totale.

CALCOLO DEI FABBISOGNI TOTALI

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PROTEINE

Negli animali vi è la necessità di rifornirsi di aminoacidi per costruire nuove strutture (membrane cellulari, tessuti etc.) o per rinnovare quelle esistenti (ricambio o turn-over) oppure per produrre enzimi o proteine speciali.Le sostanze proteiche generalmente non servono a fornire energia all’animale.

Sostanze plastiche (funzione strutturale) nei vertebrati. Formano la maggior parte dei tessuti (peso secco). In artropodi miceti e piante, oltre a protidi, hanno funzione plastica anche polisaccaridi (chitina, cellulosa etc.).Un’altra grande funzione delle proteine è quella enzimatica.

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La proteina della razione può essere espressa come:• Proteina Greggia (PG)• Proteina Digeribile (PD)• CNCPS e SRNS (USA, Italia: modelli per predire i fabbisogni con il

computer)• PDI (Francia) La PG deriva dall'analisi degli

alimenti con il metodo Kjeldahl (N totale x 6,25).Questa frazione proteica sarà in parte eliminata con le feci (non interamente digerita).La PD è già al netto della perdita fecale, stimata sulla base di tabelle.

PROTEINE

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VITAMINE E MINERALI

Le vitamine: di natura chimica varia, hanno funzioni precise nel metabolismo (coenzimi, mediatori dell’azione ormonale, etc). Sono indispensabili: gli animali non possono produrle a partire da altre sostanze.

I minerali: cofattori enzimatici, costituenti di tessuti speciali (Ca, P, Fe) o regolano pressione osmotica, permeabilità cellulare e contrazione muscolare (Na, K, Ca, Mg).

Sia le vitamine che i minerali sono generalmente necessari in quantità molto piccole, con qualche eccezione (Ca, P, Fe).

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VITAMINEVitamine idrosolubili

• Vitamina B1 (tiamina)• Vitamina B2 (riboflavina)• Vitamina B3 o Vitamina PP (niacina o acido nicotinico)• Vitamina B5 o Vitamina W (acido pantotenico)• Vitamina B6 o Vitamina Y (piridossina o piridossamina o piridossale)• Vitamina B8 o Vitamina H (biotina)• Vitamina B9 o Vitamina Bc o Vitamina M (acido folico)• Vitamina B12 (cobalamina)• Vitamina C (acido ascorbico)

Vitamine liposolubili

• Vitamina A (retinolo ed analoghi)• Vitamina D (ergocalciferolo D2 e colecalciferolo D3)• Vitamina E (tocoferolo)• Vitamina K (naftochinone e derivati)• Vitamina F (linoleico e derivati)• Vitamina Q (ubichinone)

immagini e testo da Wikipedia

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SALI MINERALI

● Calcio (Ca)

● Cloro (Cl)

● Fosforo (P)

● Magnesio (Mg)

● Potassio (K)

● Sodio (Na)

● Zolfo (S)

● Ferro (Fe)

● Rame (Cu)

● Zinco (Zn)

● Fluoro (F) (non essenziale, ma utile in prevenzione dentale)

● Iodio (I)

● Selenio (Se)

● Cobalto (Co) tossico allo stato ionico, e assunto solo in forma organicata, tramite l'apporto di vitamina B12

● Manganese (Mn)

● Molibdeno (Mo)

MACROELEMENTI MICROELEMENTI

Arsenico, Bromo, Boro, Nichel, etc.

OLIGOELEMENTI

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FIBRA

Indispensabile per i ruminanti, è l’insieme dei costituenti della parete cellulare dei vegetali (o, per estensione, l’insieme degli alimenti che ne sono ricchi).

La fibra è pertanto l’insieme dei polisaccaridi strutturali presente negli alimenti detti foraggi. È costituita da:• CELLULOSA• EMICELLULOSE• ALTRI POLISACCARIDI• LIGNINA

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a) la cellulosa regola la fermentazione ruminale rendendola più lenta e controllata, e portando ad una produzione di AGV ottimale dal punto di vista del rapporto ACETATO\PROPIONATO, senza effetti negativi per l’animale;

b) la necessità di masticare a lungo gli alimenti fibrosi stimola la produzione di saliva (150 litri al giorno nei bovini e 10 negli ovini!!), che mantiene il pH ruminale nei valori normali (5,5 – 6,5) grazie al suo sistema tampone.

FIBRA PER I RUMINANTI

Indispensabile perché:

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Come si vede, non si tratta di un polisacca-ride, e nemmeno di un glucide.

LIGNINA

Una delle possibili formule della lignina

(da Glazer, A. W., and Nikaido, H. (1995), modificato da Karol Głąb su Wikipedia)

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È comunque parte della parete cellulare dei vegetali, incrosta la parete stessa, diminuisce la digeribilità degli altri componenti, in quanto indigeribile.

È un miscuglio di polimeri aromatici derivati da alcuni precursori:

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PARAMETRI PER IL CALCOLO DELLA RAZIONE

Sostanza secca: l'insieme dei componenti dell'alimento esclusa l'acqua è detta sostanza secca.

SS = TQ – U(TQ=tal quale, comprende anche l'umidità U)

Ingestione volontaria: quantità di sostanza secca ingerita volontariamente da un animale in 24 ore;

Livello di ingestione: ingestione per unità di peso vivo = [kg di ss/q di PV] x 100.

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L’ingestione nei ruminanti corrisponde alla quantità di alimenti, espressa in kg di sostanza secca (*), ingeriti

volontariamente in 24 ore.(*) vedi slide precedente

L’intero fabbisogno giornaliero di un animale deve necessariamente stare nel quantitativo di alimenti che ingerisce

volontariamente.

Se non conosciamo l'ingestione volontaria la razione potrebbe essere ingerita solo in parte, non colmando i fabbisogni dell’animale, o potrebbe essere insufficiente, spingendolo ad ulteriore consumo (es. paglia della lettiera o alimenti destinati ad altri animali).

SOSTANZA SECCA E INGESTIONE

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L’ingestione si misura in ss e non in termini di alimento tal quale (tq) poiché l’acqua contenuta negli alimenti viene continuamente eliminata con l’urina e non limita la capacità di ingestione dei ruminanti. Inoltre, alimenti con umidità diverse falsano il calcolo della razione.

Lo stimolo ad ingerire più o meno alimento è dovuto allo stato di riempimento (replezione) del rumine, dovuto alla ss totale ingerita nonché all'ingombro della razione: contenuto in fibra e stato di lignificazione degli alimenti.

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Se un alimento contiene il 20% di proteina sul tal quale (P = 20% su tq), e un’umidità pari al 15% (U=15%), che percentuale di proteina avrà la sostanza secca?:

ss% = 100 – U = 100 – 15 = 85% = 0,85

20% : 0,85 = 23,5% P sulla ss

In pratica, dividendo la percentuale di un parametro riferita al tq per il contenuto di ss espressa in decimali otteniamo la nuova percentuale riferita alla ss.

Questo genere di calcolo può essere utile per confrontare diversi alimenti o per utilizzare in una razione un alimento del quale possediamo i dati analitici sul tq.

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Fabb. Mantenimento | Fabb. Produzione | Totale

5,1 UFL + 530 g PG | 13,5 UFL + 3000 g PG | 18,6 UFL + 3530 g PG

Vacca da latte di 600 kg PV che produce

30 kg di latte al 4,2% G, Liv. Ingestione 3,2%

Ingestione = 19,2 kg di ss

Pertanto, ogni kg di ss somministrato dovrà contenere:

18,6/19,2 = 0,97 UFL e 3530/19,2 = 184 g PG

Alimenti disponibili (immaginari) A e B con i seguenti contenuti:

A: 1,12 UFL\kg ss ; 113 g PG\kg ss

B: 0,51 UFL\kg ss ; 387 g PG\kg ss

ESEMPIO DI CALCOLO DI RAZIONE

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1,12 0,51

0,97

0,46 + 0,15

= 0,610,46/0,61 = 75,4%

0,15/0,61 = 24,6%

UFL alim. 1 UFL alim. 2

valore cercato

1,12 0,51

0,970,97

0,46 0,150,46 + 0,15 = 0,61

CALCOLO DELLE UFL CON IL METODO DELLA CROCE

(valore cercato)

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1,12 0,51

0,97

0,46 + 0,15 = 0,61

0,46/0,61 = 75,4%

0,15/0,61 = 24,6%

UFL alim. A

UFL alim. B

valore cercato

(1,12-0,97=0,15)(0,51-0,97=0,46)

% dell'alim. A % dell’alim. B

METODO DELLA CROCE

Page 42: I FABBISOGNI ALIMENTARI DEL BESTIAME 2016/risorse... · Un animale, invece, deve procurarsi sostanze semplici (glucosio, acidi grassi e amminoacidi), che otterrà dalla digestione

In conclusione , combinando un alimento A con 1,12 UFL ed un alimento B con 0,51 UFL per ottenere un

miscuglio con 0,97 UFL, dovremo usare il 75,4% dell’alimento A ed il 24,6% dell’alimento B.

Nel nostro esempio, tale miscuglio è anche sufficientemente dotato in PG (circa 180 g), quindi

la razione è all’incirca a posto.

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