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“I METODI DIDATTICI DI INSEGNAMENTO NEL MINIBASKET NELLA CATEGORIA SCOIATTOLI/ LIBELLULE: COME E PERCHÈ SCEGLIERE E ALCUNE PROPOSTE PRATICHE “ CLINIC REGIONALE “D. BOLOGNA” LA SPEZIA 10 MARZO 2012 1

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“I METODI DIDATTICI DI INSEGNAMENTO NEL

MINIBASKET NELLA CATEGORIA SCOIATTOLI/

LIBELLULE: COME E PERCHÈ SCEGLIERE E

ALCUNE PROPOSTE PRATICHE “

CLINIC REGIONALE “D. BOLOGNA”

LA SPEZIA 10 MARZO 2012 1

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L’insegnamento del Giocosport si realizza attraverso l’azione educativo-didattica

che dovrà essere:

•Intenzionale sul piano educativo e formativo

•Progettata secondo fasi spazio-temporali coerenti

•Condizionata dal principio dell’unità e dell’unicità della persona

•Rispettosa dei tempi e dei modi individuali d’apprendimento

•Programmata secondo un modello neo-cognitivo

•Connotata dal clima e dall’intenzionalità ludico sportiva

Il minibasket deve saper dare risposte adeguate al bisogno dei

bambini di crescere attraverso esperienze di socializzazione

positive e formative, momenti nei quali il gioco, con facili e

comprensibili regole, codifica il comportamento dei bambini

senza soffocare creatività e fantasia.

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L’istruttore minibasket ha un ruolo fondamentale in quando attraverso un

suo corretto intervento aiuterà i bambini a :

•Acquisire le conoscenze utili per imparare minibasket.

•Apprendere le abilità che occorrono per praticare il minibasket.

•Impadronirsi delle competenze migliori per giocare una partita di

minibasket.

Per fare ciò il bambino deve essere motivato dall’istruttore, infatti il bambino

apprende se è motivato.

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METODOLOGIA

Se provassimo a definire la funzione dei metodi didattici potremmo identificarla in quella di

“ guida e risorsa per l’istruttore durante la sua lezione tesa al conseguimento di

determinati obiettivi “

I metodi diventano allora mezzi o strumenti didattici

attraverso i quali l’istruttore organizza e conduce le

situazioni di apprendimento – insegnamento con l’intento

di indurre modificazioni e cambiamenti significativi nelle

condotte e nei comportamenti dei propri allievi.

( Fabrizio Pellegrini)

Evidentemente non esistono risposte assolute su come è meglio insegnare, ma il

discorso è legato strettamente alle diverse situazioni e contesti, agli obiettivi , ai

contenuti, ai mezzi pertanto nessun metodo in assoluto è da preferire e

prevaricherà gli altri.Ovvia viene subito alla mente la solita sterile discussione se è meglio insegnare attraverso un metodo di tipo INDUTTIVO o di tipo DEDUTTIVO e qui esistono molti fautori e molti detrattori di entrambi questi metodi, con diverse argomentazioni in merito

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A DIFESA DEL METODO INDUTTIVO

si trovano i soliti fautori del “non metodo”, contrabbandato spesso come un “approccio spontaneo”.

La convinzione di coloro che ritengono che lo sviluppo personale possa progredire spontaneamente

verso positivi livelli di capacità e di abilità a prescindere da qualsiasi itinerario sistematicamente

strutturato di insegnamento – apprendimento non ci trova particolarmente concordi.

Dall’altra parte un APPROCCIO ESCLUSIVAMENTE DEDUTTIVO, magari di tipo SISTEMATICO –

ADDESTRATIVO risulta altrettanto pericoloso e inadatto, soprattutto con queste fasce d’età che stiamo

esaminando, in quanto farebbe riferimento quasi esclusivo all’efficacia della realizzazione dei

movimenti ed ai loro attributi esecutivi.

Questo procedimento basato sulla istruzione programmata e sulla tecnologia didattica, ha un limite

preciso quando finisce con il trascurare potenzialità individuali, uniche ed irripetibili, il pensiero

divergente e creativo, cioè tutti quei procedimenti riferibili alla ricerca, alla scoperta, alla esplorazione,

alla costruzione di qualcosa proprie dei bambini.

Quindi mentre “ l’approccio spontaneo” e “ l’induttivo sperimentale” possono

essere considerati approcci metodologici INDUTTIVI, quello “ sistematico

addestrativo” e quello “imitativo deduttivo” possono essere considerati di tipo

prettamente DEDUTTIVO.

L’azione educativo – didattica intenzionale presuppone che l’istruttore sappia scegliere gli obiettivi che

intende conseguire e per realizzarli sappia utilizzare i metodi di insegnamento adeguati a ciascuna

attività e situazione.

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I metodi induttivi :si basano sull’investimento preventivo nelle capacità dell’allievo di scoprire

autonomamente le conoscenze e di fare esperienze, sotto la guida

dell’istruttore, a seconda dei diversi stadi evolutivi e maturativi raggiunti.

•Metodo della libera esplorazione

•Metodo della scoperta guidata

•Metodo della risoluzione dei problemi

I metodi deduttivi:partono viceversa dall’ipotesi che l’istruttore possegga adeguate informazioni

( conoscenze ed esperienze) che deve semplicemente trasmettere ai propri

allievi, a seconda del grado di maturità da essi conseguito per riceverle e

valorizzarle.

•Metodo dell’assegnazione dei compiti

•Metodo prescrittivo o del comando

•Metodo misto ( sintesi – analisi – sintesi)

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Di seguito si esporranno le caratteristiche dei diversi metodi di lavoro ed un

esempio di applicazione, con procedura riproducibile e proponibile con

diversi obiettivi di apprendimento, dai più semplici ai più complessi.

Obiettivo: apprendimento tiro a canestro

•Situazione di partenza: si predispongono palloni di diverso tipo e

dimensione

•Attività proposta: giocare con la palla liberamente

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METODO DELLA LIBERA ESPLORAZIONEConsiste nella ricerca di esperienze motorie da parte dell’allievo, relativamente agli attrezzi, ai

contenuti e ai mezzi. L’istruttore è uno degli elementi della proposta educativa, la cui principale

funzione è quella di dirigere l’attenzione degli allievi, in determinati momenti, verso l’attività più

interessante ed originale, sviluppata da uno o più di loro in modo autonomo. Gli allievi sono gli

attori principali di tale metodo e l’istruttore rischia di ricoprire un ruolo quasi ininfluente e di farsi

trasportare da una “anarchia motoria e comportamentale” ritenendola rivelatrice di chissà quali

comportamenti e meccanismi psicologici nascosti.

• I bambini sperimenteranno tutte le diverse possibilità di movimenti che possono

effettuare in riferimento ai diversi tipi di attrezzo, in rapporto con l’ambiente ( cose

e persone)

• Le risposte saranno ovviamente le più diversificate, tutti i bambini giocheranno

con una palla a modo loro

• Rinforzare e motivare l’attività proponendo:

“vediamo chi è capace di …..”

- Prenderla in braccio come un cucciolo

- Accarezzarla con le mani

- Farla rotolare e camminarci a fianco

- Strofinare e far rotolare la palla su tutto il corpo

- Lanciare la palla verso l’alto e riprenderla senza farla cadere da fermi / in

movimento

- Lanciare la palla in alto e riprenderla stando dentro il cerchio con due

piedi/uscendo con un piede

- Lanciare la palla in alto e riprenderla dopo che è caduta in un cerchio stando ad

uno/due/tre passi dal cerchio

- Lanciare la palla in alto e passarci sotto ad ogni rimbalzo

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METODO DELLA SCOPERTA GUIDATATale metodo assomiglia a quello della risoluzione dei problemi.

Prevede che l’allievo risolva individualmente e liberamente dei problemi, ma all’interno di alcune

restrizioni stabilite dall’istruttore.

Ad esempio: a domanda “ chi è capace di tirare a canestro?” l’istruttore stabilisce una chiara restrizione,

però non dice come, lasciando al bambino la possibilità di una risposta spontanea e autonoma.

Ciascuna risposta motoria potrà costituire o una nuova scoperta, ovvero potrà richiamare l’attenzione su

situazioni già vissute e sperimentate ( trasferibilità delle esperienze).

Il susseguirsi di domande – stimolo o la modificazione della situazione di partenza potranno essere utili

come pause di recupero tra una attività e l’altra.

Le risposte dell’allievo dovranno essere guidate al successo ( rinforzo positivo)

Il principale merito di questo metodo è collegato allo sviluppo dell’attività cognitiva che l’allievo realizza attraverso la motricità.

Mantenendo la struttura organizzativa precedente l’istruttore inviterà i bambini e li

guiderà alla scoperta di tutte le possibilità di giocare con la palla solo con le mani,

delimitando il campo di esperienze a taluni schemi d’azione.

A differenza di prima l’istruttore interverrà nel corso dell’attività, inviterà i bambini e li

guiderà alla scoperta dei diversi modi di giocare con la palla ( lanciare, afferrare, tirare

verso un bersaglio, verso un canestro) sarà utile proporre sfide alla scoperta di come….

•A coppie lanciare ciascuno il proprio pallone verso l’alto, darsi la mano e riprendere

ciascuno la palla prima che cada a terra

•Stesso di prima ma vado a prendere quello del compagno

•A terzetti uno tiene un cerchio e due di loro si lanciano la palla facendola passare nel

cerchio ( dopo 10 passaggi cambio) anche sottoforma di gara

•A coppie con due palloni scambiarseli senza farli cadere per terra ( diversi tipi di lancio,

e ricezione scoperta dei più convenienti)

•A squadre Lancio della palla in un cerchio, chi arriva prima a dieci ma le due palle non

si devono mai toccare ( punto non valido)

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METODO DELLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI

Tale metodo consiste nel proporre agli allievi un problema affinchè essi lo risolvano in modo personale e

creativo.

L’istruttore presenta una situazione alquanto incompleta, dando così l’opportunità agli allievi di scoprire

ed inventare da soli qualcosa di nuovo per completare il quadro della situazione.

La verbalizzazione contestuale o successiva è una parte significativa di questo metodo.

I quesiti da utilizzare dovrebbero essere:

•In che modo possiamo fare per

•Chi è capace di

•Chi vuol provare a

•In quale altro modo si può

Per ciascuna situazione – problema si devono poter ipotizzare soluzioni diverse tutte accettabili, allo

scopo di motivare, attraverso il conseguimento del successo da parte di tutti e di ciascuno secondo le

proprie capacità e di mantenere viva la tensione della ricerca di soluzioni sempre nuove e diverse anche

collettive.

Per le sue caratteristiche e per gli aspetti organizzativi e didattici questo metodo è particolarmente

indicato per gli alunni delle fasce d’età del primo ciclo delle elementari.

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Metodo della risoluzione dei problemiLa situazione di stimolo verrà modificata in parte predisponendo il problema in termini di palla o pallone

che bisogna riuscire a mandare dentro uno scatolone, un cerchio, un cesto, un bidone, un canestro da

basket utilizzando un tiro, con una o due mani

L’insegnante prende visione delle diverse modalità di tiro utilizzate dai bambini, delle distanze, delle

posizioni che sceglieranno proponendo problemi diversi ai singoli o a piccoli gruppi

Inserire brevi gare

Come da diagr 1 al segnale istruttore il primo con

palla deve far tirare e segnare il suo compagno che

riceve in movimento ( scegliere la distanza, come

tirare, velocità) si può fare anche con i più piccoli

cambiando il tipo di bersaglio da colpire.

•Lupin dopo il tiro : bimbi come da diagr 2 disposti in

due squadre al via dell’istruttore i primi delle file

devono andare a tirare a canestro. Chi segna per

primo ha un punto, ma può portare subito la propria

palla all’istruttore e cercare di rubare quella del suo

avversario. Se l’avversario fa canestro si salva

altrimenti viene attribuito un ulteriore punto a chi ha

fatto canestro

•Variante spostando le file in posizioni diverse o

posizionando percorsi diversi o ancora limitando a

due o tre posizioni la possibilità di tiro

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METODO DELL’ASSEGNAZIONE DEI COMPITI

Come indica la definizione, esso consiste nell’assegnare compiti agli allievi che li realizzano

autonomamente e liberamente.

Si utilizza spesso nei percorsi misti e nei lavori a circuito.

Questo metodo implica sempre le seguenti fasi: una spiegazione di ciò che và realizzato, una

dimostrazione da parte dell’insegnante ( anche contemporanea) e una ripetizione del lavoro da parte

di ogni gruppo.

Svantaggi: poca spontaneità , una non sempre efficace realizzazione tecnica del compito, uno

scarso interesse da parte degli allievi a questa attività.

Si tratterà di stabilire una situazione iniziale più definita con una gamma di risposte

più ristretta a partire dal ventaglio di abilità già esercitate e possedute derivate dalle

esperienze precedenti. Il compito sarà quello di fare canestro con un pallone da

minibasket in un canestro da minibasket.

Verrà osservato il tipo di abilità che i bambini utilizzeranno e le modalità di

esecuzione ( posizione rispetto al canestro, distanza dallo stesso, l’uso di una o due

mani, la diversa gamma di tiri)

•Tre passi avanti: squadre disposte come da diagr 3

il primo della fila davanti ai cerchi parte e va a tirare

ad ogni canestro fatto il primo della fila avanza di

un cerchio al terzo canestro riceve il passaggio dal

compagno e va a tirare a sua volta. Vince la

squadra che termina per prima

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METODO MISTO ( SINTESI – ANALISI – SINTESI)E’ costituito dall’integrazione delle due fasi del metodo deduttivo, la sintesi e

l’analisi.

Con la sintesi l’istruttore offre agli allievi una visione d’insieme del gioco e

dell’esercizio da realizzare. Poi segue l’analisi delle diverse parti o segmenti che

costituiscono l’attività. Per ultimo si ricompone l’esercizio o il gioco..

Notevoli vantaggi sul rapido orientamento tecnico degli allievi, la facile correzione

degli errori, acquisizione in tempi brevi delle tecniche utili.

METODO PRESCRITTIVO O DEL COMANDOQuesto metodo dà una rilevanza estrema al ruolo dell’istruttore, che in ogni

momento è in grado di controllare in modo minuzioso il gruppo che i singoli

che l’attività svolta.

Il metodo prescrittivo comporta quattro fasi :

•Esplicativa

•Dimostrativa

•Esecutiva

•Correzione errori.

Questo metodo permette un controllo totale della situazione compreso

l’ambito disciplinare.

E’ un metodo quasi sempre negativo per l’eccessivo dogmatismo che

permea la figura dell’istruttore e per l’annullamento diretto o indiretto della

spontaneità e creatività degli allievi.

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Metodo misto ( sintesi – analisi – sintesi)Verrà effettuata la dimostrazione completa del gesto tecnico relativo al tiro. I bambini cercheranno di

imitare il gesto senza che vengano apportate correzioni. Poi si farà una ulteriore dimostrazione dei vari

movimenti parziali nelle diverse fasi esecutive; seguiranno diverse esecuzioni collettive ed individuali fino

alla ricomposizione della totalità del gesto

L’istruttore osserverà di volta in volta le singole esecuzioni, le diverse fasi di analisi del gesto e le relative

correzioni da apportare

Sarà utile far ripetere diverse volte le esecuzioni sia in forma individuale che di squadra

Un azione di supporto utile sarà quella di far ricoprire il ruolo di “osservatori/correttori” a turno agli stessi

bambini.

Metodo prescrittivo o del comandoLa situazione predisposta sarà di tipo completamente deduttivo, in quanto prescriverà ogni cosa affinchè

l’esecuzione sia definita in partenza in ogni singolo aspetto. Esempio gara di tiro a canestro con tempi

prestabiliti.

Assieme ad una osservazione complessiva di tipo tecnico, verranno annotati i tempi, i punteggi, verrà

stilata una classifica sia per i punteggi acquisiti sia per l’esecuzione corretta del gesto.

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Gara Finale ( metodo misto e con compiti ben definiti, )•Troviamo il capitano : disposizione come da diagr. 4 bambini tutti in riga ed un solo capitano che si

muove in palleggio dietro le spalle dei compagni e all’improvviso sceglie un avversario toccandolo

sulla schiena ; chi dei due segnerà per primo rimane capitano fino a che tutti i bambini verranno

eliminati

Variante

•tiro nello stesso canestro

•tiro in due canestri diversi

•bambini con il pallone tra i piedi e passaggio e ripassaggio prima di andare a canestro

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L’utilizzo di queste metodologie di lavoro non può essere sempre

univoca, soprattutto con i bambini di questa età, anche se si cercherà

di privilegiare comunque lezioni in cui sia la loro fantasia, la loro voglia

di imparare spontaneamente ad occupare la maggior parte del tempo,

ma nulla vieta di limitare la loro esuberanza con momenti in cui si

propongono compiti prescrittivi ben precisi, ma sempre con la

consapevolezza di lasciare spazio alla valutazione delle loro risposte.

Saper allenare comprende anche saper gestire , alternare, far

interagire queste metodologie a seconda dei soggetti e delle loro

potenzialità ed adattarsi in modo coerente alle loro risposte,

mantenendo sempre la barra diritta verso l’obiettivo finale, che può

essere della lezione, della settimana, del mese, della stagione.

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Ho cercato di far vedere un metodo di insegnamento del tiro in questa

età facendo notare le differenti impostazioni che si possono dare agli

esercizi/gioco.

Evidentemente tutto questo può essere traslato sia per tutti i diversi

fondamentali di gioco, sia per le diverse categorie, tarando in modo

corretto i diversi metodi di insegnamento.

Volutamente si sono tralasciate le ultime due metodologie prescrittiva e

mista perché non propriamente adatte ad un gruppo scoiattoli, se non

verso il termine della stagione, quando i bambini hanno appreso le

conoscenze fondamentali e si può passare ad una visione più tecnica e

con più possibilità di correzione analitica dei gesti.

Non è vietato mettere insieme tutti questi esercizi/giochi e creare un

allenamento di tiro, ma non era questo lo scopo della lezione, anche se

abbiamo cercato di procedere per gradi complicando le situazioni di tiro

e lavorando sulle capacità di lancio, mira, presa per arrivare al tiro

anche dopo aver ricevuto la palla o palleggiato per avvicinarsi al

canestro, con giochi individuali e di squadra

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE18

“In quanto istruttori, dovete sempre essere consci dell'influenza che

avete sui vostri bambini. A causa del loro profondo interesse e del loro

coinvolgimento emotivo, i vostri bambini penderanno dalle vostre

labbra per ogni parola che dite. Molte volte, potreste non pensare che li

state toccando, ma ciò che dite, durante la vostra lezione può cambiare

loro il sapore della cena o la serenità del sonno quella notte

Giacomo Melani