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I POTERI ISPETTIVI DELLA GUARDIA DI FINANZA
ISPEZIONI E CONTROLLI ANTIRICICLAGGIO
La Guardia di Finanza nel 2011 ha eseguito 530 ispezioni antiriciclaggio, di cui 89 nei confronti di professionisti.
LA SCELTA DEI SOGGETTI
La da sottoporre ad ispezioni ordinarie e/o mirate avviene d’iniziativa, sulla base di:
1. elementi conoscitivi in possesso (precedenti fiscali, penali o pregresse attività di polizia economico-finanziaria)
2. richieste e segnalazioni provenienti da altri Reparti, Comandi Superiori, Reparti Speciali o Comando Generale
3. piani di progetto individuati in sinergia con i Reparti territoriali
LA SCELTA DEI SOGGETTI
- In presenza di condotte omissive perpetrate dal professionista, che non ha effettuato segnalazioni di operazioni sospette
- Indagini condotte nei confronti di un cliente dello studio, onde acquisire ogni e più utile informazione ai fini investigativi
- A seguito di segnalazioni di un cliente dello studio ritenuto a rischio riciclaggio o finanziamento del terrorismo
- A seguito di violazioni della normativa sull’uso del contante realizzate da un cliente dello studio
(rilevate anche nell’ambito di verifiche fiscali)
IL CONTROLLO
Il controllo fa riferimento ad ogni forma di attività ispettiva limitata al
riscontro di uno o più atti di gestione, ovvero di più atti di gestione,
che presentano caratteristiche di omogeneità sotto il profilo degli
accertamenti da svolgere.
In concreto, può essere utilizzato per:
• procedere alla contestazione di una o più violazioni amministrative;
• verificare il rispetto di adempimenti meramente formali, (es. mera istituzione dell’archivio unico informatico; accertamento sulle modalità di tenuta del registro della clientela; ecc.);
• approfondire un numero molto limitato e mirato di prestazioni professionali con riferimento alla loro registrazione, oppure al rispetto dell’adeguata verifica, all’eventuale obbligo di segnalazione.
L’ISPEZIONE
L’ispezione si sostanzia nell’approfondito ed esteso esame
degli aspetti salienti e più significativi della posizione del
soggetto vigilato, con lo scopo di:
• accertare il corretto adempimento degli obblighi previsti dalla disciplina antiriciclaggio/antiterrorismo;
• contrastare il riciclaggio dei proventi criminali ed il finanziamento del terrorismo;
• prevenire, ricercare e reprimere qualsiasi altra violazione amministrativa e penale prevista dalla legislazione di settore per il soggetto vigilato.
CIRCOLARE 83607/12 del 19/03/2012
L’ispezione consiste in un’attività di polizia amministrativa che si sviluppa attraverso l’esecuzione di una serie ordinata di riscontri:
1.
2.
4.
5.
6.
3.
L’ACCESSO
Ai fini della verifica presso lo studio, è utile chiarire che
l’accesso potrà essere eseguito dai militari del N.S.P.V., ovvero
dai militari del reparto territoriale debitamente delegati, che
in ogni caso dovranno esibire:
il tesserino di riconoscimento;
il foglio di servizio firmato dal Comandante del Reparto o
da un suo delegato;
al termine dell’ispezione, un originale del verbale dovrà
essere rilasciato al professionista.
L’ACCESSO
Ai fini della validità delle operazioni di verifica da parte
dell’Organo accertatore è necessaria la presenza del titolare
dello studio, o di un suo delegato.
Qualora questa non sia possibile, i militari dovranno
contattare il titolare chiedendogli il rilascio di formale
delega, anche tramite fax o posta elettronica, ad un suo
collaboratore che lo sostituirà durante le operazioni di verifica
e fino al ritorno in sede.
ESIBIZIONE DEI DOCUMENTI
Le verifiche possono riguardare il cliente dello studio, per
segnalazioni effettuate da altri soggetti, o possono invece
riguardare lo studio del professionista, per verificare la
corretta tenuta dei registri e l’espletamento di quanto prevede
la normativa in tema di adeguata verifica.
In ogni caso, durante le ispezioni potrà essere richiesta
l’esibizione dei seguenti documenti:
Registro unico informatico
Registro della clientela (forma cartacea)
Fascicolo della clientela
Istituzione del registro/archivio della clientela
I. Non deve essere a fogli mobili.
II. Deve essere numerato progressivamente e siglato in ogni pagina.
III. Nell’ultimo foglio deve indicare il numero di pagine di cui è composto. («il presente registro si compone di n. … pagine, numerate dalla n. 1 alla n. …»)
IV. Deve essere tenuto secondo le regole previste per i registri obbligatori, deve essere cioè ordinato, senza spazi bianchi, né abrasioni o cancellazioni.
Obbligo rendere disponibili i dati dalla richiesta.
Istituzione del registro/archivio della clientela
Deve garantire chiarezza, completezza ed immediatezza delle informazioni, nonché la loro conservazione secondo criteri uniformi. Deve essere trasparente ed ordinato.
dei verificatori, si procederà alla del registro.
Istituzione del registro/archivio della clientela
Deve contenere tra l’altro il , il , le , il
e quant’altro previsto dalla normativa, nonché essere costantemente aggiornato.
.
Nel rilasciare al cliente l’informativa prevista dall’art. 13 D.Lgs. 196/2003, deve essere altresì specificato che il trattamento dei dati avverrà per le finalità previste dalla normativa antiriciclaggio.
Istituzione del registro/archivio della clientela
:
devono essere effettuate al
compimento dell’operazione, dall’accettazione dell’incarico professionale, dall’eventuale conoscenza successiva di ulteriori informazioni o al termine della prestazione professionale
devono contenere le informazioni richieste dalla legge (art. 36 comma 2 - Provvedimento UIC del 24 febbraio 2006)
devono esser regolarmente effettuate anche con riferimento alle operazioni frazionate
Registrazione
:
• complete generalità ed estremi del documento di identificazione del cliente
• dati identificativi della persona (anche giuridica) per conto della quale il cliente opera
• attività lavorativa svolta dal cliente e dalla persona per conto della quale opera
• data dell’avvenuta identificazione
• descrizione della prestazione professionale fornita
• valore dell’oggetto della prestazione professionale
• data e numero della registrazione
Registrazione
Il D.Lgs. 231/2007 prevede che vengano registrati anche i dati identificativi del titolare effettivo.
Tuttavia, in mancanza dei provvedimenti attuativi, le informazioni relative al titolare effettivo non devono essere registrate nell’archivio cartaceo o informatico, ma devono essere conservate nel fascicolo di studio.
(chiarimento MEF 20 maggio 2010)
Registrazione
Conservazione
: dall’esecuzione dell’operazione o dalla data di instaurazione del rapporto.
La G.d.F. all’esito di un controllo contesta al professionista di non aver eseguito la registrazione dei dati di diversi clienti.
La violazione viene scoperta perché le fatture emesse a clienti non riportati nel registro antiriciclaggio riguardano prestazioni per le quali c’è l’obbligo di adeguata verifica.
ESEMPIO
Con riferimento al riscontro dell’obbligo di adeguata verifica viene selezionato un o
richiedendo l’esibizione di:
elenco anagrafico dei clienti (c.d. schermata anagrafica clienti)
elenco delle operazioni e prestazioni distinte per rilevanza ed importi
i fascicoli clienti (studi di piccole dimensioni)
ESIBIZIONE DEI DOCUMENTI
L’approccio basato sul rischio
RISK BASED APPROACH
Principio di proporzionalità
Adeguata verifica
L’adeguata verifica della clientela consiste nelle seguenti attività: A. identificazione del cliente e dell’eventuale esecutore; B. identificazione dell'eventuale titolare effettivo; C. verifica dell’identità del cliente, dell’eventuale esecutore e
dell’eventuale titolare effettivo sulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da una fonte affidabile e indipendente;
D. acquisizione di informazioni sullo scopo e sulla natura prevista del rapporto continuativo e dell’operazione occasionale;
E. esercizio di un controllo costante nel corso del rapporto continuativo.
Identificazione di cliente ed esecutore
«CLIENTE» è il soggetto che instaura rapporti continuativi o compie operazioni con i destinatari indicati negli artt. 11 e 14 (ovvero il soggetto al quale i destinatari indicati agli artt. 12 e 13 rendono una prestazione professionale in seguito al conferimento di un incarico). In caso di rapporti o operazioni cointestati a più soggetti, si considera cliente ciascuno dei cointestatari.
«ESECUTORE» è il soggetto delegato ad operare in nome e per conto del cliente o a cui siano comunque conferiti poteri di rappresentanza che gli consentano di operare in nome e per conto del cliente.
Nel momento in cui è instaurato il rapporto continuativo, ovvero è disposta l’esecuzione dell’operazione occasionale
L’IDENTIFICAZIONE
è obbligatoriamente svolta
Identificazione del cliente
(anche attraverso propri dipendenti o collaboratori) Mediante un documento d’identità non scaduto
(Art. 3 allegato tecnico D.Lgs. 231/2007)
L’IDENTIFICAZIONE
è obbligatoriamente svolta
Identificazione del cliente
Documenti d’identità
Sono considerati validi per l’identificazione i documenti d’identità e di riconoscimento di cui agli artt. 1 e 35 DPR 28 dicembre 2000, n. 445 (carta d’identità e documenti ad essa equipollenti, ai sensi dell’art. 35 co. 2 del DPR 445/2000: passaporto, patente di guida, patente nautica, libretto di pensione, patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, porto d’armi, tessere di riconoscimento purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciata dall’Amministrazione dello Stato).
Documenti d’identità
In caso di scadenza dei documenti utilizzati per l’identificazione, è necessario acquisire e registrare i dati aggiornati (nota MEF 17/12/2008)
contra
Linee guida CNDCEC, luglio 2011, secondo cui: “si ritiene che il rinnovo dei documenti d’identità non costituisca una variazione da registrare”
Con le medesime modalità va identificato anche l’esecutore.
Nel caso dell’esecutore, devono essere acquisite informazioni relative alla sussistenza del potere di rappresentanza.
Quando le persone da identificare siano più di una, la verifica dei dati acquisiti può avvenire in momenti diversi purché prima di rendere operativi la cointestazione o i poteri di delega o comunque di rappresentanza.
Identificazione dell’esecutore
CLIENTE: acquisizione dei dati identificativi + informazioni su tipologia, forma giuridica, fini perseguiti e/o attività svolta.
(Se esistenti) estremi dell’iscrizione nel registro delle imprese e negli albi tenuti dalle eventuali autorità di vigilanza di settore.
Nel caso di organizzazioni non profit, anche informazione circa la classe di beneficiari cui si rivolgono le attività svolte (es. senza tetto, disabili, vittime di guerra, ecc)
ESECUTORE: acquisizione dei dati identificativi + informazioni circa la sussistenza del potere di rappresentanza
Cliente diverso da persona fisica
opera attraverso persone fisiche dotate del potere di rappresentanza
(persona fisica) In presenza del cliente
L’IDENTIFICAZIONE
è obbligatoriamente svolta
Identificazione del cliente
(sogg. diverso da persona fisica) In presenza dell’esecutore
Adeguata verifica
Dai verbali di constatazione sorti a seguito dei controlli effettuati dalla G.d.F. nei confronti dei professionisti sugli adempimenti della normativa antiriciclaggio, emerge frequentemente la mancata identificazione del titolare effettivo.
TITOLARE EFFETTIVO
A. persona fisica per conto della quale è realizzata un’operazione o un’attività;
B. nel caso di entità giuridica, la persona o le persone fisiche che, in ultima istanza:
I. possiedono o controllano tale entità;
II. ne risultano beneficiari secondo i criteri di cui all’Allegato tecnico al decreto.
Durante l’identificazione di un cliente-società il professionista ha l’obbligo di analizzare la struttura di proprietà e di controllo del cliente sino ad individuare la persona fisica o le persone fisiche che in ultima istanza controllano o possiedono la società.
Identificazione del titolare effettivo
Art. 2 Allegato Tecnico
«TITOLARE EFFETTIVO»
A. in caso di società, persona fisica o persone fisiche che:
I. in ultima istanza, possiedono o controllano l’entità giuridica (25% + 1 di partecipazione al capitale sociale)
II. esercitano in altro modo il controllo sulla direzione dell’entità giuridica
B. nel caso di entità giuridiche che amministrano o distribuiscono fondi (fondazioni, trust):
I. se i beneficiari sono determinati, la persona fisica o le persone fisiche beneficiarie almeno del 25% del patrimonio;
II. se i beneficiari non sono stati determinati, la categoria di persone nel cui interesse principale è istituita o agisce l’entità giuridica;
III. la persone fisica o le persone fisiche che esercitano un controllo su almeno il 25% del patrimonio.
Linee Guida CNDCEC
Il criterio “del 25%” costituisce criterio residuale, laddove non si riscontri la titolarità di una partecipazione superiore al 50% del capitale della società.
Pertanto ai fini dell’individuazione del titolare effettivo viene richiesto di:
verificare se vi è un socio titolare di una quota superiore al 50% del capitale della società
in caso di riscontro negativo, verificare se vi è chi possiede o controlla una quota superiore al 25% + 1 del capitale della società
in caso di riscontro negativo, verificare se vi è chi esercita in altro modo il controllo sulla direzione della società
Indirizzo del Consiglio Nazionale del Notariato
Il Consiglio Nazionale del Notariato in uno studio pubblicato il 6 dicembre 2007 ha evidenziato come non sarebbe proporzionato, rispetto al normale svolgimento delle prestazioni professionali, l’assolvimento indiscriminato di identificazione del titolare effettivo, anche in situazioni che oggettivamente non presentano alcun indice di anomalia, riferendosi a società o enti nei quali l’assetto proprietario sia disponibile all’autorità di vigilanza, trasparente e certo.
contra
La Relazione Illustrativa del D.Lgs. 231/2007 richiede l’identificazione del titolare effettivo ogniqualvolta vi sia e non quando risulti effettivamente necessario (nonostante l’art. 8 c. 1 della Direttiva 2005/60/CE parli di identificazione del titolare effettivo «se necessario»).
Banca d’Italia
Il controllo ricorre comunque per tutte le persone che hanno il possesso o il controllo diretto o indiretto di una percentuale superiore al 25% del capitale sociale o dei diritti di voto nella società-cliente.
Se una percentuale superiore al 25% del capitale o dei diritti di voto è controllata da un soggetto non persona fisica, il titolare effettivo deve essere individuato risalendo la catena partecipativa.
Nell’ipotesi in cui più soggetti controllino una partecipazione al capitale della società-cliente o dei diritti di voto superiore al 25%, il criterio di individuazione del titolare effettivo del cliente trova applicazione con riguardo a ciascuno dei citati soggetti.
Caso n. 1 Società ALFA
In data 1 gennaio 2011 la Società “Alfa S.r.l.” attraverso il proprio Presidente del Consiglio di amministrazione conferisce l’incarico al Dott. Davide Giampietri di aprire un nuovo rapporto di conto corrente. La compagine sociale della Società Alfa è così composta:
Socio B persona fisica titolare del 5%
Socio C persona fisica titolare del 25%
Socio D persona fisica titolare del 70%
Caso n. 2 Società BETA
In data 1 gennaio 2011 la Società “Beta S.r.l”. attraverso il proprio Presidente del Consiglio di amministrazione conferisce al Dott. Davide Giampietri l’incarico di aprire un nuovo rapporto di conto corrente. La compagine sociale della Società Beta è così composta:
Socio B persona fisica titolare del 5%
Socio C persona giuridica titolare del 25%
Socio D persona giuridica titolare del 70%
Caso n. 2 Società BETA
Nel caso di specie, è nuovamente il Socio D a possedere la quota del 25% più uno, ma essendo il Socio D una persona giuridica e non fisica, si dovrà procedere ulteriormente all’analisi della compagine sociale di D. Ipotizzando quindi che la Società D sia posseduta da:
Socio G persona fisica al 50%
Socio H persona fisica al 40%
Socio I persona fisica al 10%
Caso n. 3 Società GAMMA
In data 1 gennaio 2011 la Società “Gamma S.r.l”. attraverso il proprio Presidente del Consiglio di amministrazione conferisce al Dott. Davide Giampietri l’incarico di aprire un nuovo rapporto di conto corrente. La compagine sociale della Società Gamma è così composta:
Socio L persona fisica al 60%
Socio M persona giuridica al 40%
Socio N persona fisica al 80%
Socio O persona giuridica al 20%
Caso n. 4 Società DELTA
In data 1 gennaio 2011 la Società “Delta S.r.l”. attraverso il proprio Presidente del Consiglio di amministrazione conferisce al Dott. Davide Giampietri l’incarico di aprire un nuovo rapporto di conto corrente. La compagine sociale della Società Delta è così composta:
Socio N persona fisica al 40%
Socio O persona fisica al 10 %
Socio P persona giuridica 20%
Socio Q persona giuridica 20 %
Socio R persona giuridica 10 %
Socio O persona fisica 100 %
In previsione della 4° Direttiva
Permangono difficoltà operativa connesse alla corretta identificazione del titolare effettivo. Evidenti profili di criticità emergono allorquando occorre tradurre in termini concreti la nozione di «controllo» contenuta nella disciplina antiriciclaggio, in quanto diverge da quella comunemente individuata dalla norme di diritto societario (art. 2359 c.c.).
Con riferimento alla definizione di «beneficial owner», la proposta ripropone pressoché integralmente i contenuti della terza direttiva.
In previsione della 4° Direttiva
La proposta prevede però che gli Stati membri assicurino che le società con sede nel loro territorio detengano informazioni adeguate, accurate ed aggiornate sui propri titolari effettivi e che queste informazioni siano facilmente accessibili alle autorità ed ai destinatari della normativa antiriciclaggio.
Si renderà necessario costruire un sistema di informazioni legali sulla proprietà formale di una società.
LA VERIFICA DEI DATI
è obbligatoriamente svolta
La verifica dei dati di cliente, esecutore e titolare effettivo
sono assunte misure idonee ad impedire che vengano effettuate operazioni nelle more della verifica
per non interrompere la normale conduzione degli affari e risulti un basso rischio di riciclaggio (es. negoziazioni su strumenti finanziari)
ECCEZIONE
Al momento dell’instaurazione del rapporto continuativo ovvero dell’esecuzione dell’operazione occasionale
Prima
Verifica dei dati
Confronto dei dati con quelli desumibili da una fonte affidabile ed indipendente:
- documenti d’identità in corso di validità
- atti pubblici, scritture private autenticate, certificati qualificati utilizzati per la generazione di una firma digitale
- dichiarazione della rappresentanza diplomatica e dell’autorità consolare italiana
- archivi camerali, albi ed elenchi di soggetti autorizzati, atti costitutivi, statuti, bilanci o documenti equivalenti, comunicazioni rese al pubblico in conformità alla normativa di settore
- informazioni provenienti da organismi e autorità pubbliche (anche tramite siti web)
CLIENTE, ESECUTORE,
TITOLARE EFFETTIVO (Persona fisica)
CLIENTE, ESECUTORE (Persone fisiche)
VA ACQUISITA E CONSERVATA COPIA IN FORMATO CARTACEO O ELETTRONICO
Verifica dei dati
Adozione di misure ragionevolmente appropriate per la verifica dei dati, alla luce del profilo di rischio del cliente, del rapporto o dell’operazione.
A tal fine va effettuato il riscontro con informazioni desumibili da una fonte affidabile ed indipendente.
TITOLARE EFFETTIVO (Entità giuridica)
VA ACQUISITA E CONSERVATA COPIA IN FORMATO CARTACEO O ELETTRONICO
Basso rischio di riciclaggio
E’ sufficiente acquisire una dichiarazione di conferma dei dati relativi al titolare effettivo sottoscritta dal cliente/esecutore.
Responsabilità penale ex art. 55 comma 2
Astensione
Quando i destinatari non sono in grado di rispettare gli obblighi di adeguata verifica della clientela, non instaurano il rapporto continuativo ovvero non eseguono l’operazione.
Se tale impossibilità si verifica per un rapporto continuativo in essere pongono fine al rapporto e restituiscono i fondi al cliente, liquidandone l’importo tramite bonifico su un conto corrente bancario indicato dal cliente stesso (art. 23, comma 1-bis, D.Lgs. 231/2007). Il trasferimento è accompagnato da un messaggio che informa il cliente.
I destinatari valutano se inviare una segnalazione di operazioni sospette.
DEROGA “qualora sussiste un obbligo di legge di ricevere l’atto”, ovvero quando l’astensione “può ostacolare le indagini” in corso
Astensione
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per il tramite di un comunicato stampa diramato dall’ABI in data 17 ottobre 2012 ha precisato che:
«l’applicazione del comma 1-bis è da considerarsi condizionata sospensivamente all’emanazione dei chiarimenti da parte dell’Amministrazione».
Circolare interpretativa M.E.F. del 30 luglio 2013 (prot. DT-57889)
Provvedimento U.I.F. del 6 agosto 2013
SANZIONI
Violazione dell'obbligo di identificazione
Disposizioni del Titolo
II, Capo I,
D.Lgs n. 231/2007
Art. 55, comma 1,
D.Lgs n.
231/2007
Multa
da € 2.600 a € 13.000
Omessa o falsa indicazione da parte del cliente
esecutore materiale dell'operazione delle generalità
del soggetto per conto del quale eventualmente
esegue l’operazione
Art. 21
D.Lgs n. 231/2007
Art. 55, comma 2,
D.Lgs n.
231/2007
Reclusione
da sei mesi ad un
anno e multa
da € 500 a € 5.000
Omessa, tardiva o incompleta registrazioneArt. 36
D.Lgs n. 231/2007
Art. 55, comma 4,
D.Lgs n.
231/2007
Multa
da € 2.600 a € 13.000
SANZIONI
Omessa istituzione del registro della clientela e/o mancata
adozione delle altre modalità di registrazione
Artt. 38 e 39
D.Lgs n. 231/2007
Art. 57,
comma 3
D.Lgs n. 231/2007
Sanzione amministrativa pecuniaria
da € 5.000 a € 50.000
SANZIONI
Cap. Davide Giangiorgi NUCLEO POLIZIA TRIBUTARIA TORINO GRUPPO TUTELA MERCATO CAPITALI SEZIONE RICICLAGGIO
Grazie per la cortese attenzione