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4ı2006 ide a mbiente APAT Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici Speciale 10 a Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali Altero Matteoli: la 10 a Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali Speciale 10 a Conferenza il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente 2005 Il Progetto Flepy EMAS Ecolabel Day APAT e ICR per la tutela dei nostri monumenti La collaborazione tra APAT e DUS I Tavoli Tecnici Interagenziali Inervista all’Avv. Giuseppe Fiengo L’acqua, una responsabilità condivisa

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ideambienteAPAT

Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici

Speciale 10a Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali

Altero Matteoli:la 10a Conferenza

Nazionale delle AgenzieAmbientali

Speciale 10a Conferenza

il Rapporto sullo Statodell’Ambiente 2005

Il Progetto Flepy

EMAS Ecolabel Day

APAT e ICR per la tutela

dei nostri monumenti

La collaborazione tra APAT e DUS

I Tavoli TecniciInteragenziali

Inervista all’Avv. Giuseppe Fiengo

L’acqua,una responsabilità

condivisa

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AANNNNOO 33 •• NNUUMMEERROO 2222AAPPRRIILLEE 22000066

DIRETTORE

Giorgio Cesari

DIRETTORE RESPONSABILE

Renata Montesanti

REDAZIONE

Cristina Pacciani (Caporedattore),Lorena Cecchini,Alberta Franchi,Stefania Fusani,Ornella Notargiacomo

COLLABORATORI

Fabrizio Felici, Francesca Kropp,Alessandra Lasco,Anna Rita Pescetelli,Pietro Maria Testaì

PROGETTO GRAFICO

Elena Porrazzo

FOTOGRAFIE

Lorena Cecchini, Roberto Daffinà,Francesca Kropp,Alessandra Lasco,Cristina Pacciani

SEGRETERIA DI REDAZIONE

Lucia Fattori

CONSULENZA EDITORIALE

Mila Verboschi

STAMPATO DA

IGER srlV.le C.T. Odescalchi, 67/A00167 Roma

Registrazione Tribunale Civile di Roma n. 84/2004 del 5 marzo 2004

Sommario

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Editoriale di Giorgio Cesari 2Articolo di Altero Matteoli 3

Speciale 10a Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali 5

Coniugare economia, etica e rispetto dell’ambiente 6Un importante palcoscenico 7

Intervista ad Angelo Iorio 8Intervista a Filoteo Di Sandro 9

Regione Abruzzo, una difesa ostinata del territorio 11Intervista a Giovanni D’Amico 12

Intervista a Ottaviano del Turco 13Intervista a Franco Caramanico 14I bambini, insegnanti d’ambiente 15

L’Annuario dei dati ambientali 2005/06 175000 stazioni di campionamento 18

Erosione delle coste italiane 20Carta della natura e Parchi 22Intervista a Walter Mazzitti 24

Investire sul treno significa investire sul proprio futuro 26L’ambiente come motore strategico del turismo 28

Intervista a Enzo Giammarino 30Ottimizzare il monitoraggio ambientale 32

Coinvolgere i ragazzi sui temi dell’ambiente 33Il SINA,oltre i numeri per un’informazione completa 35

Il management APAT-ARPA/APPA 37Riscoprire il passato per proteggere meglio l’ambiente 38Anche gli alimenti avranno una loro “carta d’identità” 40

Le molestie olfattive?… 42Filo diretto…con la Conferenza 44

Il Progetto Flepy 45Come sta l’ambiente in Italia? 46

Salviamo la bellezza dei nostri monumenti 48APAT e DUS 50

La presentazione dei mezzi Unimog 52Emas ed Ecolabel day 55

Riuniti a Roma i tavoli tecnici interagenziali 57Intervista a Giuseppe Fiengo 59

Avvenimenti 61Prossimamente in Italia 66

Prossimamente nel mondo 68L’acqua, una responsabilità condivisa 71

General Training, Capacity Building and Environmental Data Year Book 72

ARPA/APPA 74

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Mentre si scrive questo editoriale è da pochigiorni terminata la 10a Conferenza delleAgenzie Ambientali, che su questo numerotrova un’ampia sezione dedicata.Molti i temi che hanno accomunato le AgenzieRegionali in questa Conferenza. Si è parlato diricettività turistica, inquadrata in un contestodi compatibilità e sostenibilità; di natura e diParchi; di acque, di coste e di porti. Si è discus-so - e lavorato in una sorta di laboratorio iti-nerante - anche dell’educazione ambientale edella sensibilizzazione dei più giovani. Ma l’e-lenco sarebbe troppo lungo e più avanti se netroveranno i giusti approfondimenti.

Non vorrei fare bilanci o trarre conclusioni fintroppo ovvie, ma desidero esprimere alcuneriflessioni che l’evento di Abruzzo e Molise miha stimolato.Non è stata una Conferenza incentrata solosu temi discussi e sul succedersi di sessioni inquattro giornate di lavoro,ma è stato una pre-sa di coscienza di un percorso consolidato, ver-so una meta ancora da conseguire compiuta-mente.I dieci anni di Conferenze nazionali rappresen-tano lo specchio del cammino intrapreso dal-le Agenzie a livello locale.Nei primi anni le AR-PA/APPA apparivano più concentrate su que-stioni, per così dire,“interne”, ovvero sul lororuolo di nuovi Enti nel panorama della pubbli-ca amministrazione. Con gli anni la priorità èdivenuta quella di dimostrare all’esterno l’av-venuta coesione del Sistema e di comunicar-ne ai cittadini l’autorevolezza e il consistentelavoro svolto.Caratteristiche che sono emerse soprattuttonegli ultimi due incontri nazionali delle Agenzie,nel 2005 a Brindisi e Matera, e in quest’ultimoche si è appena concluso, in Abruzzo e Molise.Le Conferenze si sono per così dire “calate”a livello locale. Il fatto di presentarsi sul terri-torio come un insieme di organismi territoria-li per la protezione dell’ambiente, bensì partedi un sistema nazionale più ampio, indubbia-mente conferisce al Sistema Agenziale un ri-

lievo e un’autorevolezza maggiori.Non si è trattato di un cambiamento istituzio-nale, ma il tutto è avvenuto parallelamente almodificarsi della mentalità nella società, che haposto al centro delle priorità politiche e socia-li il benessere e la salute dei cittadini e dell’am-biente in cui essi vivono.Non a caso, nella Conferenza delle Agenzie inAbruzzo e Molise si sono toccati temi quali letradizioni popolari e il radicamento della po-polazione nelle piccole realtà locali, nell’otticadi mantenere un giusta attenzione fra globa-le, nazionale e locale.Queste sono solo alcune delle considerazio-ni che emergono anche nel libro a curadell’APAT che è stato presentato proprio inoccasione della 10a Conferenza delle Agenzieambientali, in cui si è voluto ripercorrere il cam-mino dei dieci incontri nazionali che dal 1996ad oggi hanno costituito un momento impor-tante di confronto reciproco e di crescita co-mune.Ritengo invece utile soffermarmi su alcune bre-vi osservazioni in merito ai possibili sviluppi delSistema Agenziale, scaturite in seguito a que-sto importante confronto.Di fronte ad una realtà, come già detto, con-solidata le stesse Agenzie si pongono il quesi-to di come affrontare il futuro, a breve e me-dio termine. Ed è proprio quanto è scaturitodalle relazioni e dagli interventi di questa 10aConferenza: la coscienza di aver lavorato, laconsapevolezza di aver fatto un tratto di per-corso ma, contestualmente, la prospettiva didover lavorare ancora e di garantire un impe-gno deciso e costante nella qualità e nella ge-stione dei dati come dell’informazione sui te-mi dibattuti nelle varie sessioni.

Occorre insistere per definire e fornire undeciso contributo per il miglioramento del-la qualità della vita della nostra Società, peril quale è necessario un significativo passoverso una reale ed innovativa progressionedel Sistema Agenziale nel cammino al servi-zio del Paese.

Un percorso consolidato,al servizio dell’ambiente e del cittadino

di Giorgio Cesari, DG APAT

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Ho accolto con piacerel’invito che anche que-st ’anno i l S i s temaAgenziale mi ha rivoltoper presenz iare a l l aConferenza Nazionale,l’appuntamento annualede l S i s tema de l leAgenzie Ambientali giun-to alla sua decima edizio-ne. Si tratta di traguardoindubbiamente impor-tante, circa la metà del-le Agenzie Regionali ede l le Prov inceAutonome ha in fatt iospitato una Conferenzae siamo, quindi, nel mez-zo di un ideale percorso geografico che, alsuo termine, avrà toccato tutte le Regioniitaliane.

Ed è proprio questa idea di percorso, che haconnotato in maniera significativa l’evento, adaver assunto una “forma vis ibi le” .Proseguendo sulla traccia avviata nel 2005, laConferenza è stata infatti ospitata anche perquesta edizione da due Agenzie regionali –ARTA Abruzzo e ARPA Molise – ed e’ statacaratterizzata da un’effettiva itineranza: tuttii trasferimenti da una località all’altra hannocostituito altrettanti momenti di lavoro e didibattito dell’evento.L’originalità di questa edizione risiede nelfatto che un treno – elemento che da sem-pre nell’immaginario collettivo evoca nuovispazi, nuove realtà, possibili incontri interes-santi – ha reso visibile anche all’esterno l’at-tività che il Sistema Agenziale svolge da tem-po. E tutto ciò è ben sintetizzato dal titolo chesi è voluto dare a questa edizione:“Agenzieper la protezione dell’ambiente: il viaggio

continua. Incontro eSviluppo”.

Il legame tra Agenziacentrale e Agenzie loca-li è andato sempre piùintensificandosi negli an-ni, come è anche attesta-to dalle numerose pub-blicazioni che APAT daun lato e ARPA/APPAdall’altro hanno prodot-to. Le pubblicazioni diAPAT di interesse nazio-nale – l’Annuario dei da-ti ambientali, il RapportoRifiuti, il Rapporto sullearee urbane,per citare le

principali – possono essere realizzate perchéalla base vi è, primariamente, il lavoro quotidia-no delle Autorità ambientali locali. Come an-che moltissime pubblicazioni di ARPA/APPA sisono ispirate, nella struttura e nei contenuti,a quelle di APAT, in un esemplare rapportodi cooperazione di tutto il Sistema Agenziale.

L’itinerario - che ha toccato Pescara, Sulmona,Venafro e Campobasso - è stato caratteriz-zato da un programma ricco di contenuti in-teressanti, alcuni anche inusuali. Particolareconsiderazione è stata riservata alla valoriz-zazione, sotto il profilo ambientale, delle ri-sorse territoriali di portata regionale, unmodello di valorizzazione che interessa tut-ta l’ Italia.Anche quest’anno, al programma principaledella Conferenza, si è voluto affiancare l’even-to collaterale sull’Educazione Ambientale,per continuare a promuovere, anche in que-sto ambito, la cultura e l’etica ambientali e ciòanche in considerazione dell’interesse mo-strato dal mondo della scuola, che nelle pre-

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La 10a Conferenza,occasione di dialogo perun ambiente da vivere e da far vivere

di Altero Matteoli

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cedenti edizioni ha fatto registrare una signi-ficativa affluenza alle sedi della manifestazio-ne.

Due i temi inediti che ritengo possano esse-re uno stimolo a compiere ulteriori succes-sivi approfondimenti: Alimentazione e am-biente, che ha consentito, forse per la primavolta, il collegamento tra i controlli e la tute-la degli alimenti, costituendo una possibile ri-sposta del Sistema Agenziale a uno dei temipiù attual i , la s icurezza al imentare el’Ambiente nelle tradizioni popolari, con cuisi è voluto non solo rendere omaggio alleTerre che ci hanno ospitato, così ricche di an-tiche tradizioni popolari, molte volte ancorarintracciabili ai nostri giorni, ma anche cerca-re di far risaltare quei valori insiti nelle tradi-zioni che possono rappresentare occasionee strumento per uno sviluppo ambientalmen-te sostenibile.Un altro aspetto positivo di questa edizionee’ la partecipazione di un numero considere-vole di autorità, organismi, istituzioni cen-trali e locali, pubblici e privati, alcuni per la pri-ma volta a questo evento. Ne cito soltantoalcuni: il Ministero della Salute; l’ISPESL; ilCCTA; il Corpo delle Capitanerie di Porto –Guardia Costiera; il Corpo Forestale delloStato; il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;oltre al Ministero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio, con i Direttori, dirigenti e fun-zionari.È certamente un segnale positivo, un segna-

le del definitivo abbandono dell’autorefe-renzialità, da parte del Sistema Agenziale, a fa-vore di una maggiore apertura verso il ter-ritorio e verso la società.Ho elementi per affermare che in questicinque anni molto ha fatto il Ministero che di-rigo per far sì che cittadini e imprese potes-sero modificare l’atteggiamento mentale neiconfronti dell’Autorità ambientale, naziona-le e locale. Io stesso mi sono adoperato co-stantemente per un ambiente visto come op-portunità, come bene da salvaguardare per-ché unico, ma anche come bene da vivere eda far vivere, nel rispetto di giuste aspirazio-ni nell’ambito di uno sviluppo socio-econo-mico sostenibile. E sicuramente il dialogotra tutti i soggetti interessati è uno strumen-to privilegiato per favorire tutto ciò e per ri-cercare soluzioni comuni e sinergie positive.Per questa Decima Conferenza è stato rea-lizzato un estratto dell’ Annuario dei datiambientali, la cui versione integrale sarà pre-sentata tra qualche mese ed eccezionalmen-te conterrà sia l’edizione 2005 sia l’edizione2006. L’Estratto fornisce una quantità di infor-mazioni aggiornate e puntual i .Complessivamente sono stati rappresentati,in molti casi con articolazione territoriale, 62indicatori rispetto ai circa 240 dell’edizioneintegrale.Tra gli indicatori proposti in antepri-ma ve ne sono di nuovi, insieme ad altri giàpresenti nelle precedenti edizioni. È un lavo-ro pregevole quello che è stato svolto: ilmio pieno apprezzamento va, in primo luo-go, all’APAT e a tutti coloro che lo hanno re-so possibile, confermando ancora una volta- qualora fosse necessario - il prezioso spiri-to di collaborazione che anima l’interoSistema Agenziale.Sempre all’APAT, desidero esprimere il miopiù sentito apprezzamento quale punto fo-cale del Sistema Agenziale e, al contempo, in-terlocutore privilegiato del Ministero del-l’ambiente per il supporto tecnico-scientifi-co efficace e di qualità che costantemente of-fre, nonché approvazione e incoraggiamen-to alle Agenzie regionali e delle provinceautonome per l’attività svolta sia a supportodell’APAT, sia a favore delle Amministrazioniregionali da cui sono state costituite, e del ter-ritorio locale in generale.Un ultimo sentito ringraziamento ad ARTAAbruzzo e ad ARPA Molise per aver resopossibile questo evento. Come egualmentesentito è i l r ingraziamento a tutte leAmministrazioni locali per l’impegno profu-so nell’organizzare la Conferenza.

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Roma, 3 aprile 2006 • Delega ambientale

Matteoli, grande soddisfazione per firma Ciampi

Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampiha firmato oggi il decreto legislativo in materiad’ambiente. Lo rende noto con “grande soddisfazio-ne” il Ministro dell’Ambiente e della Tutela delTerritorio,Altero Matteoli.“Questo provvedimento - ha sottolineato Matteoli- serve a razionalizzare e semplificare tutta la nor-mativa che si è prodotta in questi anni sotto laspinta delle emergenze ambientali. Grazie a questoprovvedimento ora sarà più semplice applicare le leg-gi e si toglierà spazio alla illegalità ambientale”. Il de-creto legislativo in materia ambientale, composto di318 articoli, razionalizza la normativa in sei settorichiave: rifiuti e bonifiche, acqua, difesa del suolo, in-quinamento atmosferico, procedure ambientali,danno ambientale.(fonte: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio)

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Lorena Cecchini, Francesca Kropp, Alessandra Lasco, Cristina Pacciani,

Anna Rita Pescetelli

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SSppeecciiaallee 1100aa CCoonnffeerreennzzaa NNaazziioonnaalleeddeellllee AAggeennzziiee AAmmbbiieennttaallii

a cura di:

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L’aper tura ufficiale della 10a ConferenzaNazionale delle Agenzie Ambientali si è svol-ta presso la Sala De Cecco a Pescara. IlDirettore Generale dell’APAT,Giorgio Cesari,insieme ai Direttori Generali dell’ARTAAbruzzo Gaetano Basti e dell’ARPA MoliseLuigi Petracca, hanno dato il benvenuto alleAutorità intervenute all’inaugurazione: ilMinistro dell’Ambiente e della Tutela delTerritorio Altero Matteoli, il Presidente dellaRegione Abruzzo Ottaviano Del Turco,l’Assessore regionale all’Ambiente e TerritorioFranco Caramanico, l’Assessore all’Ambientedella Provincia di Pescara Sante di Paolo,l’Assessore all’Ambiente e allo Sport delComune di Pescara, Rudy D’Amico e ilGenerale Serafino Liberati, Comandante del-le Divisioni Unità Specializzate dell’Arma deiCarabinieri. “Da quando sono Ministrodell’Ambiente”, ha dichiarato l’On.le Matteoli,“è stato raggiunto un traguardo molto impor-tante con il completamento del SistemaAgenziale; tutte le Regioni, infatti, oggi hannoistituito le ARPA e le Conferenze permetto-no di fare il punto sui progressi sinora fatti. Inquesti 5 anni ho riscontrato la continuazionedel lavoro svolto dall’APAT che ha fornito unsupporto fondamentale per le attività delMinistero stesso, che, nei 20 anni trascorsi dal-la sua istituzione, è passato da “una cultura delno” ad una cultura delle oppor tunità”.Dall’evento di oggi, ha proseguito il Ministro,si avrà a disposizione un ulteriore approfon-dimento di dialogo e confronto per acquisireuna maggiore competenza sulle tematicheambientali. Si sono quindi succeduti gli inter-venti delle diverse Autorità presenti, che han-no voluto dare ciascuno un proprio contribu-to alla Conferenza.“È motivo di orgoglio”, hainiziato Gaetano Basti,“per la nostra Regione,da sempre particolarmente attenta ai proble-mi ambientali, ospitare questa 10a Conferenza.Oltre il 30% del territorio abruzzese è terri-torio protetto e per questo l’Abruzzo è defi-nita Regione verde d’Europa.” Le stesse radi-ci agro-pastorali uniscono le due regioni ospi-

tanti, di qui la scelta di tenere la conferenza inentrambe le regioni, al fine di sottolineare emantenere questa storica unità culturale emorfologica, di cui i tratturi restano la tracciaconcreta. Significativo l’ inter vento delPresidente Del Turco: “la Regione Abruzzosembra aver incorporato in sé la parola ben-venuto; turismo e passione per l’ambientedevono divenire una regola. Questo è un te-ma sul quale si misura anche la capacità di go-vernare”. “Il Sistema Agenziale appare oggicoeso ed estremamente operativo”, ha asse-rito Luigi Petracca, che si augura per il futurodi riuscire a coniugare al meglio la caratteriz-zazione delle specificità territoriali con gliobiettivi di politica generale della tutela dell’am-biente. L’obiettivo è quello di creare un mo-dello di Agenzia che punti alla qualità dell’in-formazione più che alla sua intensità: questol’auspicio di Giorgio Cesari;“il messaggio chesi vuol lanciare è legato al problema dell’ ap-provvigionamento di informazioni, sul quale ilSistema ha finora risposto e continuerà a ri-spondere”. La 10° Conferenza non vuol esse-re caratterizzata soltanto dagli argomenti trat-tati, ma vuol essere occasione di dibattito susoluzioni strategiche efficaci. Il telegrammadel Presidente della Repubblica Carlo AzeglioCiampi, che ha conferito una medaglia alla 10°Conferenza, letto alla platea dal DirettoreGenerale dell’APAT, ha sottolineato la capaci-tà del Sistema Agenziale di coniugare econo-mia, etica e rispetto dell’ambiente. La regioneAbruzzo è una regione definita “virtuosa” intermini di protezione dell’ambiente dal SuoAssessore all’Ambiente Franco Caramanico,per il quale la tutela non è solo un dovere maun modello di sviluppo per non abbandona-re i propri territori.“Le esigenze legate all’am-biente non devono diventare delle emergen-ze”: queste le parole del generale SerafinoLiberati, Comandante delle Divisioni UnitàSpecializzate dell’Arma dei Carabinieri, che haricordato la Convenzione tra l’APAT e la DUScome un fondamentale apporto alle sinergieoperative su tutto il territorio nazionale.

“Coniugare economia,etica e rispetto dell’ambiente”Gli auguri di Ciampi per inaugurare la 10a Conferenza delle Agenzie Ambientali

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Alla fine di una fase preparatoria molto intensa, a Campobasso si presenta la 10aConferenza a pochi giorni dal suo inizio. Riuniti allo stesso tavolo, i Direttori Generali delleAgenzie Ambientali organizzatrici, il Presidente della Regione Molise, Angelo Iorio el’Assessore all’Ambiente della Regione Molise Filoteo Di Sandro.Separate ormai da più di quarant’anni da confini amministrativi, l’Abruzzo ed il Molise si ri-trovano unite nella preparazione di un evento utile sia all’approfondimento di importanti te-mi ambientali sia ad aumentare la visibilità delle risorse naturali ed artistiche delle due Regioni,soprattutto attra-verso l’articolazio-ne del programmain quattroComuni, il cui col-legamento è ga-rantito da un trenoecocompatibile, ilMinuetto, doveproseguiranno leoccasioni di incon-tro.

L’opinione che ac-comuna i parteci-panti al laC o n f e r e n z aStampa del 3 mar-zo è che il SistemaAgenziale è ormaiun valido e coesoriferimento istitu-zionale per la suainstancabile attività,dimostrata sia dal continuo lavoro in materia di monitoraggio e controllo, sia nella capacitàdi organizzare impegnativi momenti di scambio come quello della 10a Conferenza.

A margine dell’incontro con i giornalisti, abbiamo voluto fare qualche domanda ai due prin-cipali responsabili delle politiche ambientali del Molise, per capire il significato che attribui-scono all’evento interagenziale e le loro riflessioni sul contributo che la propria ARPA offrealla tutela ambientale, soprattutto alla luce dei positivi risultati raggiunti in alcuni settori, co-me il turismo e la qualità delle acque interne e costiere.Quello che accomuna maggiormente le due interviste è l’opinione sulle possibilità di mag-giore visibilità a livello nazionale offerte dall’ospitare la 10a Conferenza, nella consapevolez-za che il Molise ha molto da offrire sia in campo di conoscenza ambientale sia per le impor-tanti risorse naturalistiche che lo caratterizzano, qualità peculiari della Regione che troppospesso, nel passato, sono rimaste in ombra.

Un importantepalcoscenicoIl Molise è una delle due Regioni che ha ospitato la 10a Conferenza

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L’intervista

Il consueto appuntamento annualecon la Conferenza delle AgenzieAmbientali ha come palcoscenico laRegione Molise, insieme alla RegioneAbruzzo. Quali sono le Sue aspetta-tive nei confronti di questo evento?Che ci sia l’occasione per dimostrare le capa-cità di questa Regione, soprattutto in tema diorganizzazione del sistema di difesa ambien-tale, attraverso l’Agenzia,ma soprattutto direianche l’occasione di presentare il nostro ter-ritorio, le nostre valenze ambientali ed anchel’attenzione che abbiamo posto fino ad oggi neiconfronti della difesa e della tutela di valori si-gnificativi, come quello dell’ambiente.

L’ARPA Molise nasce nel 1999 ed èquindi una delle più giovani AgenzieRegionali. Qual è il contributo che

questa Agenzia ha dato alla Regionein termini di tutela ambientale?L’Agenzia ha stimolato l’interesse di tutti, in par-ticolare dei cittadini, aumentando la consape-volezza che l’ambiente è un valore da conser-vare, utilizzando tutti gli strumenti di difesa ele competenze dell’ARPA. Si rileva, quindi,una capacità organizzativa notevole, perché inpochi anni la struttura è cresciuta ed è diven-tata consistente, ma si è anche affermata nelrapporto con i cittadini per tutte le attività chesvolge.Quindi, penso sia da lodare, anche co-me gestione, questa nostra Agenzia per i risul-tati raggiunti.

Potrebbe illustrarci quali sono le prin-cipali convenzioni ed accordi che laRegione da Lei presieduta stipula incampo di protezione ambientale?Noi abbiamo sempre partecipato ad intese,protocolli, impegni per la difesa del nostro ter-ritori a tutti i livelli, a livello sia europeo sia na-zionale, soprattutto per la difesa dei valori am-bientali del territorio stesso.Anche a l ivel lo di confronto con laCommissione Europea sull’utilizzo dei FondiStrutturali, la nostra autorità ambientale si èsempre fatta valere per presenza e per atten-zione nei confronti di tutte le iniziative che in-cidono sull’ambiente, dalle infrastrutture alleindustrie e quant’altro.Credo di poter dire che siamo una Regione senon ai primi posti, assolutamente in ordine, eche dimostra questa sensibilità.

La Regione Molise riesce quindi adutilizzare nel modo migliore i Fondidell’Unione Europea per la difesadell’ambiente?Assolutamente sì. Non solo i fondi per l’am-biente,ma anche l’utilizzo dei fondi comunita-ri per gli interventi su strade, infrastrutture, nu-clei industriali, potendo contare sul parere el’appoggio di un’autorità ambientale piuttostoenergica, capace ed attenta che ha sempre va-lutato positivamente i nostri programmi.

La 10a Conferenza:“Un’occasione per presentareil nostro territorio”Intervista ad Angelo Iorio, Presidente della Regione Molise

a cura di Francesca Kropp

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La 10a Conferenza rappresentaun momento di confronto tra leAgenzie Ambientali, ma soprat-tutto negli ultimi anni ha postomaggiore attenzione al coinvolgi-mento esterno. Secondo Lei, il ca-rattere itinerante dell’evento diquest’anno può aumentare la visi-bilità della Regione Molise perquanto riguarda le proprie temati-che ambientali? Assolutamente sì, anzi è proprio per que-sto che abbia-mo sponsoriz-zato e sostenu-to questa inizia-tiva. Questo ciriempie di or-goglio e di sod-disfazione comeRegione Molise,perché la no-stra ARPA haorganizzato la1 0 aConferenza. Èovvio che l’or-ganizzazione èil frutto del la-v o r odell’Agenzia na-zionale e di tut-te quelle regio-nali , però pernoi è una soddi-sfazione . Nonsolo siamo unadel le dueRegioni ospitan-ti, ma abbiamo anche occasione di discute-re e dibattere sui grandi temi, che vannodalle aree protette all’erosione costiera,alla valorizzazione del territorio e a tuttoquello che l’ARPA fa sul nostro territorio.

Non solo politica ambientale dell’ARPA,ma anche que l la de l l ’Assessor atoall’Ambiente.Quindi, la Conferenza è una buona occasio-ne per dibattere e discutere e per aumen-tare un po’ di più la nostra visibilità a livel-lo nazionale, perché non molti ci conosco-no e soprattutto non conoscono le nostrerisorse e le nostre bellissime zone.

A questo proposito, quali sono lecaratteristiche territoriali peculia-

ri di questaRegione?Intanto, noi abbiamoil Parco Nazionaledell’Abruzzo, Lazio eMolise, dove si tro-vano delle risorse na-tur a l i be l l i s s ime .Abbiamo l ’A l toMolise, un’altra zonadi notevole bellezzaed incontaminata ,dove la possibilità divalorizzare il territo-r io, la montagna, itratturi, la civiltà del-la t r ansumanza èconcreta, reale . Inquesta direzione vala firma del Molise al-la Convenzione de-gli Appennini, sotto-scritta qualche giornofa in Abruzzo insie-me ad altre quindiciRegioni italiane, quin-di da tutte quelle in-

teressate dal tr atto appennin ico. LaConvenzione vuole così valorizzare il terri-torio ed inserire tutte le nostre risorse in unprogramma più vasto insieme ad altri Enti.Dobbiamo anche ricordare la montagna

“Il desiderio più grande è che il Molise diventi il cuore

verde pulsante del Paese”Intervista a Filoteo Di Sandro,

Assessore dell’Ambiente Regione Molise

a cura di Francesca Kropp

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L’intervista

L’intervista

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del Matese: anche in questo luogo ci impe-gniamo alla realizzazione di un’area protet-ta e di un Parco. Il versante campano è giàParco nazionale ed anche il Molise vuoleraggiungere questo obiettivo.Poi, la nostra Regione ha un’altra risorsa: lacosta bellissima, con un mare che è bandie-ra blu, un mare non inquinato. Noi ci tenia-mo molto a poter discutere di questi argo-menti, ma non si può certo dimenticare l’e-rosione delle coste che è un problema checi accomuna ad altre Regioni italiane.

Il Molise si trova anche ad affrontare pro-blemi, come l’inquinamento, i rifiuti e lediscariche abusive. In particolare, il proble-ma dei rifiuti pericolosi che sono traspor-tati in Molise, tramite attività malavitose; laRegione è soddisfatta di come agiscel’ARPA, controllando il territorio in modoefficiente.

Oltre all’ARPA, abbiamo firmato altre dueConvenzioni: una con il CCTA - ex NOE -che controlla i flussi di rifiuti che entrano edescono dal Molise; un’altra con la Guardiadella Finanza per i rifiuti pericolosi, relativaal telerilevamento per l’utilizzo dei propristrumenti per la rilevazione anche sotterra-nea e già nelle prossime settimane pensia-mo di ufficializzare i primi risultati, dando ungrosso contr ibuto a l le at t iv i tàdell’Assessorato.Tutto questo per dire che il territorio ècontrollato e va controllato perché la dife-sa dell’ambiente passa anche per questo, so-prattutto in una Regione come il Molise do-ve le dimensioni facilitano lo svolgimentominuzioso e particolareggiato di queste at-tività.

Un altro argomento della Conferenza pernoi interessante è il controllo degli alimen-ti: solo un ambiente sano, non inquinato, so-lo una politica ambientale indirizzata versola valorizzazione del territorio e la conser-vazione dell’ambiente può garantirci la qua-lità dei prodotti. Il Molise ha una qualità de-gli alimenti eccezionale con il vino D.O.C,l’olio D.O.P, ha prodotti della terra eccellen-ti, ecc. La rintracciabilità della provenienzadel prodotto deve essere facile, attraversola cer tificazione, divenendo un motivo ditranquillità e di garanzia di genuinità per icittadini, in un momento in cui queste tema-tiche sono abbastanza problematiche sia alivello nazionale, sia globale.

Quindi, oltre le tematiche più pret-tamente ambientali, la Conferenzapermette anche di mettere in lucele materie collegate?Le materie collegate come l’agricoltura, iprodotti tipici, il turismo e l’ambiente: que-sta è la filiera su cui il Molise deve puntareper uno sviluppo reale e concreto del no-stro territorio.

I dati dell’Annuario APAT 2005-2006, anticipati dall’Estratto chesarà presentato durante laConferenza, sottolineano per ilMolise alcuni positivi traguardi, so-prattutto per quanto riguarda laqualità dei corpi idrici e il rappor-to tra ambiente e turismo che faregistrare un incremento del nu-mero di arrivi, rispetto al 2003, del7%. Potrebbe descriverci il modo incui si sono potuti raggiungere que-sti importanti risultati?Per quanto riguarda la qualità delle acque,noi siamo, credo, l’unica Regione in Italia adaver fatto la car ta ittica, quindi, la car ta sul-le acque interne e abbiamo una qualità ec-cellente che si riscontra in una fauna ecce-zionale. Si tratta di un documento impor-tante, un punto di par tenza per la verificaed il monitoraggio, realizzato anche conl’ausilio dei tecnici dell’ARPA e ci possiamoritenere soddisfatti di questo risultato.Abbiamo poi agito dando i finanziamenti al-le amministrazioni comunali per la depura-zione, migliorandola, controllando maggior-mente le discariche abusive, ripulendo l’al-veo dei fiumi da quanto è stato abbando-nato nel corso degli anni. Si tratta di sforziimportanti: cer to siamo partiti un po’ in ri-tardo, ma stiamo recuperando il tempoperduto.

Sull’aumento del turismo, siamo soddisfat-ti, ma c’è ancora molto da fare. Il Molise de-ve puntare su una filiera che sia diretta es-senzialmente alla valorizzazione del nostroterritorio, in tema ambientale, turistico,agrituristico, turismo rurale, turismo eque-stre ed esaltazione dei prodotti tipici.

Come piccola Regione, non possiamo pen-sare alle grandi opere o alle grandi attivitàindustriali.Abbiamo ancora un ambiente in-contaminato ed il desiderio più grande sa-rebbe quello di diventare il cuore pulsanteverde dell’Italia, isola verde del Paese.

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L’intervista

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Conferenza stampa di Pescara: rendiamoprotagonisti i cittadini

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“Per i Giochi del Mediterraneo del 2009, che si svolgeranno a Pescara, sono già sta-te attivate le procedure per l’ottenimento della valutazione di impatto ambientale prima

e per la certificazione ambientale degli impianti”. Queste le parole dell’assessore d’Amico inoccasione della conferenza stampa di presentazione della 10a Conferenza nazionale delle agen-zie ambientali ospitata il 4 marzo dal museo Vittoria Colonna di Pescara. Un esempio che di-mostra l’attenzione sempre maggiore verso l’ambiente della città abruzzese che non a ca-so, insieme al Molise, è una delle due regioni ospitanti la manifestazione.A rispondere alle do-mande dei giornalisti oltre all’Assessoreall’Ambiente e Sport del Comune di Pescara,Giovanni D’Amico, l’Assessore all’Ambiente del-la Regione Abruzzo, Franco Caramanico, il diret-tore generale dell’APAT Giorgio Cesari, i diret-tori generali delle Agenzie regionali per la pro-tezione dell’ambiente dell’Abruzzo e del Moliserispettivamente, Gaetano Basti e Luigi Petracca.

Delle quattro città scelte per lo svolgimentodella Conferenza, quelle dell’Abruzzo, Pescara eSulmona,offrono uno scenario suggestivo alle ses-sioni, permettendo nei complessivi tre giorni dispostarsi dalla costa dell’Adriatico del capoluo-go alla cittadina che è considerata fulcro del siste-ma dei Parchi della Regione, costituito dal ParcoNazionale d’Abruzzo, il Parco Nazionale dellaMajella, il Parco Nazionale del Gran Sasso-Montidella Laga e il Parco Regionale Silente-Velino. Lapresentazione dell’evento durante la conferenza stampa ha quindi permesso di ribadire la ric-chezza naturalistica della Regione, che,proprio per la sua varietà, necessita di strategie ambien-tali complesse e che spesso richiedono il coordinamento e la collaborazione di tutti gli atto-ri coinvolti, sia direttamente sia indirettamente, nella protezione del territorio. In questa pro-spettiva, un tema sicuramente fondamentale, come emerso durante l’incontro con i giorna-listi, è quello della comunicazione ai cittadini e in questa direzione l’ARTA si sta muovendo af-finché si garantisca un sempre maggiore coinvolgimento degli individui nelle iniziative di pro-tezione dell’ambiente, elemento chiave per una reale diffusione di queste tematiche a tutti ilivelli.La conferenza stampa si è svolta nel Museo delle Genti d’Abruzzo, nel quale sono raccoltinumerosi materiali archeologici ed etnografici in un unico percorso concettuale ed esposi-tivo, capace di evidenziare i tratti peculiari dell’identità abruzzese e che è ospitato nel più an-tico edificio di Pescara, costruito nel Settecento come caserma, ma che sorge sui locali se-minterrati di una fortezza cinquecentesca.In contemporanea, nella stessa sede, si è svolto il primo dei due eventi collaterali allaDecima Conferenza che ha avuto come tema principale l’insieme delle attività intraprese alivello nazionale e locale per rispondere ai principi dettati dal Decennio UNESCO per l’e-ducazione ambientale.

L’intervista

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Assessore, che significato assumeper una città come Pescara ospita-re la Conferenza Nazionale delleAgenzie Ambientali?Noi non possiamo fare altro che ringraziarel’APAT, l’ARTA Abruzzo e l’ARPA Molise peraver scelto Pescara.Un ruolo importante checonsente alla nostra città di divenire un vola-no per l’ambiente.Confrontarsi e dibattere conrelatori di alto valore professionale vuol dire es-sere in grado di fornire quel valore aggiunto ne-cessario per migliorare la qualità della vita delterritorio di Pescara, del pescarese e di tutta laregione Abruzzo.

Parlando di qualità della vita, qualisono le azioni intraprese dall’ammi-nistrazione comunale? quali passi, asuo avviso, sono ancora da compiereper arrivare ad una comprensione

maggiore della necessità di tutelaambientale?La nuova amministrazione di cui faccio partesi è insediata a Giugno 2003 e nel 2005Pescara ha ricevuto un importante riconosci-mento quale “città del verde”, riconoscimen-to che proveremo ad ottenere anche que-st’anno, dato che abbiamo notevolmente au-mentato gli spazi verdi in città.Non solo, stiamo lavorando a 360° sull’accor-pamento della riserva naturale Pineta dannun-ziana sulla quale abbiamo investito più di die-ci milioni di euro.Tutto questo per dire che dell’ambiente in ge-nerale, dell’ecologia e della raccolta differen-ziata in particolare, ( abbiamo ereditato una cit-tà che differenziava il proprio rifiuto all’1,8%ed in due anni è arrivata quasi al 10%) ne ab-biamo fatto il perno della nostra politica.Per quanto riguarda la raccolta differenziata aPescara, sta partendo la raccolta porta a por-ta diversificata in base alle tipologie di case.Abbiamo già scelto 2 zone da cui iniziare chein totale comprendono 400 famiglie.Insomma stiamo lavorando molto nel setto-re e speriamo che anche la prossima ammi-nistrazione possa portare a compimento gliobiettivi del decreto Ronchi continuando amigliorare la qualità della vita. Intanto noi ab-biamo dato una sterzata, a nostro avviso ne-cessaria, per operare quel cambiamento di di-rezione senza il quale risulterebbe difficilefar comprendere l’esigenza primaria di tute-la ambientale.

La Conferenza ha fornito l’occasione per sondare, attraverso le nostre interviste, lo stato di at-tuazione a livello locale delle politiche di tutela ambientale.Nel breve tempo a nostra disposi-zione, tra una sessione e l’altra, tra una conferenze stampa e tra un intervento e l’altro, abbia-mo chiesto alle autorità intervenute di fornirci un quadro delle maggiori azioni da loro attua-te nel settore. Il primo a rispondere alle nostre domande è stato l’Assessore all’Ambiente e Sportdel Comune di Pescara,Giovanni D’Amico, che ha illustrato le principali azioni comunali giàintraprese ed in fase di attuazione. Fiore all’occhiello del Comune abruzzese l’avvio imminen-te della raccolta differenziata porta a porta che, usando le parole dell’Assessore, rappresenta

una dei tanti sforzi dell’amministrazione pesca-rese per aiutare ad “imprimere quella svoltanecessaria ad una maggiore comprensione del-l’esigenza di tutela ambientale”.

Regione Abruzzo, una difesaostinata del territorio

a cura di Alessandra Lasco

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L’intervista

Presidente, dall’estratto dell’annua-rio dell’Apat si evince che l’Abruzzoè la regione con il più alto tasso di zo-ne a protezione speciale di italia. Checosa rappresenta questa caratteri-stica per la Vostra Amministrazione?È la nostra stor ia e la nostra forza.Probabilmente è il terreno sul quale siamo ingrado di vincere ogni competizione: insommaè la nostra fortuna. L’idea di poter esibire da-vanti al mondo il miglior rapporto possibile trala quantità di verde e la quantità di abitanti èstraordinaria.Siamo riusciti a salvare il nostro territorio daun’antropizzazione selvaggia che nella costa haprodotto già molti danni e tutti i nostri sforzivanno nella direzione di impedire che se neproducano ancora.Questo spiega come il tema dell’ambiente, co-sì come quello della sanità, è uno dei temi fon-damentali. Lo è per qualsiasi governo regio-nale, ma per me in particolare, in qualità diPresidente della Regione Abruzzo, terra deiparchi e del verde, della salvaguardia ostinatadel territorio e delle proprie caratteristicheambientali, rappresenta “il tema”.Per questo motivo noi amministrazione regio-nale, abbiamo cercato di dare alla politicaambientale un indirizzo molto significativo.

L’Abruzzo è una regione ad alta den-sità turistica. Quello del turismo so-stenibile è un concetto importanteche si sta cercando di far passare a li-vello nazionale. Qual è la situazioneattuale in Abruzzo?Intanto quello del turismo sostenibile è un pro-blema prima di tutto culturale. In Abruzzo sia-mo abituati a trattare molto bene la gente cheviene a trovarci, anche se ciò è dovuto al fat-

to che, per secoli, di turisti ne sono arrivati ve-ramente pochi a causa sia della catena mon-tuosa dell’Appennino sia della concorrenzaspietata della Puglia e di Venezia che, sul ver-sante del mare, impediva a qualunque imbar-cazione di attraccare in Abruzzo.Ora che invece ne arrivano in altissima percen-tuale ci si trova davanti alla difficoltà di impa-rare a trattare con la massa e non più con igruppi.Anche dal punto di vista dei servizi offerti c’èancora molto da fare. In Abruzzo sussiste an-cora una sorta di fatalismo secondo il qualevige l’attesa anziché l’azione. Siamo convinti chei turisti, prima o poi siano costretti a passaredalla nostra terra e non ci si rende conto chebisogna anticipare sia i tempi, sia il loro arrivo.Questo significa migliorare la qualità dei ser-vizi offerti dalla nostra Regione anche con larichiesta prima e con l’ottenimento poi, di cer-tificazioni ambientali che attestino l’avvenutosalto di qualità.Ma per ottenere questo risultato occorreuna buona comunicazione che nella nostra re-gione non ha ancora raggiunto livelli soddisfa-centi.Insomma un cambiamento di mentalità, que-sto è il passo da compiere.

Cosa significa, in questo contesto,ospitare la 10a Conferenza delleAgenzie Ambientali per la vostraamministrazione regionale?Un grosso risultato ed un bel riconoscimen-to. La Conferenza delle Agenzie Ambientalirappresenta la sanzione di un ruolo, di una lea-dership.Se mi è concesso usare un termine ormai ob-soleto,questa manifestazione, che ha scelto co-me sede l’Abruzzo, significa per noi ammini-stratori regionali la possibilità di esercitareuna sorta di egemonia nel campo, nonché unfatto di grande rilievo politico, oltre che unafortuna che intendiamo spendere sul merca-to dell’attenzione del turismo.

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Anche il Presidente della Regione Abruzzo,Ottaviano del Turco, intervistato primadell’inizio della cerimonia di inaugurazionenella sala De Cecco di Pescara, ci ha offer-to un quadro della situazione abruzzeseevidenziando il ruolo primario dell’Ambientenella politica regionale che, nella terra deiparchi, acquista il titolo di impegno politicoprimario.

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La particolare organizzazione della10a Conferenza può in qualche modoveicolare l’interesse per le caratteri-stiche territoriali della Regione?Sicuramente: il carattere itinerante permette-rà di vedere tutte le peculiarità del territorio,partendo dalla costa ed attraversando alcunezone interne.Devo dire con soddisfazione chepermetterà anche di riallacciare e di ricreareil connubio con la Regione Molise, con cui cilega la tradizione ela storia.

Quali sono gliaspetti am-bientali chemaggiormentepotranno trar-re beneficio daquesta visibili-tà?La RegioneAbruzzo è la regio-ne verde d’Europae si caratterizza perla presenza di treParchi nazionali edun Parco regionale;è una bella realtàper le riserve na-turali, dato che sene contano benventuno, con unvalore percentuale quasi al 33% di territoriovincolato. Questo significa non solo un modoper tutelare il territorio, ma anche un model-lo di sviluppo per evitare che i nostri giovaniresidenti nelle aree interne si trasferiscano edemigrino. Come? Attraverso tutto ciò che ècompatibile con le zone interne, quindi parlia-mo di salvaguardia delle tradizioni, dell’arte,del-l’artigianato, del recupero dei centri storici, deiprodotti tipici.Compatibile, quindi, con uno svi-luppo ed un turismo sostenibile: turismo so-stenibile non di nicchia, ma che faccia leva suqueste peculiarità.

La Conferenza nasce dall’accordotra ARTA Abruzzo ed ARPA Moliseche dimostra come i l SistemaAgenziale acquisti sempre maggio-re coesione. Quali sono le prospet-tive per il futuro di questa coesio-ne?Mi rifaccio all’accordo di qualche giorno fa,firmato in Abruzzo da quindici Regioni ita-l iane , appar tenenti al Progetto APE,

Appennino Parcod’Europa, che di-mostr a come i lconcetto di tuteladell’ambiente nonpossa essere cir-coscritto ad unaRegione. Bisognaquindi allargar lo,soprattutto per-ché viviamo nelmondo della glo-ba l izzaz ione epensarlo in modol imitato non hadavvero alcun sen-so.

L’ idea da par tedell’APAT di met-tere ins ieme ledue Regioni è dav-vero un’ott ima

scelta, che consente di portare avanti dellesinergie soprattutto perché parliamo di duepiccole realtà che non si possono paragona-re al resto d’Italia. Ho avuto già modo di rap-portarmi con il mio collega dell’Assessoratoall’ambiente del Molise per cominciare a va-lutare interventi per quanto riguarda i rifiu-ti ed altre tematiche.Abbiamo, inoltre, diver-si interessi reciproci all’interno del Parco na-zionale Lazio,Abruzzo e Molise che implicaun rapporto con altre Regioni e dimostracome il nostro interesse di collaborazioneè già in atto, soprattutto con il Molise.

“Una Conferenza per ricreareil connubio con il Molise”Intervista a Franco Caramanico,Assessore all’Ambiente della Regione Abruzzo

a cura di Francesca Kropp

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L’intervista

L’intervista

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Un interessante prologo alla 10aConferenza Nazionale delle Agenzie per

l’Ambiente, si è svolto a Pescara il 4 marzo inoccasione del convegno collaterale alla ma-nifestazione dal titolo “L’educazione ambien-tale per lo sviluppo sostenibile”. Ben visibileall’interno dell’evento di Pescara, l’obiettivo diaffrontare il tema dell’educazione ambienta-le seguendo i principali contenuti delloSchema Internazionale d’Implementazione

per il Decennio delle Nazioni Unite per loSviluppo Sostenibile, lanciato per il periodo2005-2014. L’iniziativa dell’UNESCO si pro-pone quale grande campagna mondiale disensibilizzazione per diffondere una culturabasata sul rispetto del prossimo, del Pianetae delle generazioni future. L’APAT, per ri-spondere ai contenuti indicati dall’UNESCO,ha realizzato un CD-ROM; due materiali di-dattici specifici, i “Quaderni della formazione

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PESCARA, 4 MARZO • EVENTO COLLATERALE

“L’EDUCAZIONE AMBIENTALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE”

I bambini,insegnanti d’ambiente

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ambientale” ed otto documentari contenen-ti informazioni tecnico-scientifiche di base percomprendere i concetti principali della tute-la dell’ambiente, che sono stati presentati du-rante l’incontro.“Il rapporto tra il Comitato Scientifico delDecennio UNESCO - ha sottolineato GianniMattioli, Presidente del Comitato - con leRegioni e le amministrazioni locali ha resosempre più concreto il percorso verso l’edu-cazione ambientale.” “Per l’Abruzzo ed ilMol ise - ha dichiarato l ’Assessoreall’Ambiente della Regione Abruzzo FrancoCaramanico - la 10a Conferenza rappresen-ta un appuntamento di importanza strategi-ca per attuare quella inversione di tendenzanecessaria per salvaguardare l’ambiente, at-traverso il Protocollo di Kyoto, affinché le ge-nerazioni future possano vivere nelle stessecondizioni che noi abbiamo ereditato.”Concorde con l’attribuire rilievo al contribu-to degli Enti locali in tema di diffusione del-la cultura ambientale, l’Assessore alla Culturadel Comune di Pescara,Adelchi De Collibus,che ha definito l’educazione “un tema digrande stimolo ed interesse anche per l’am-ministrazione comunale.”La seconda parte della giornata si è artico-lata in un’animata tavola rotonda che ha am-

pliato il dibattito ad altretematiche sociali ed eco-nomiche relative allepratiche di sviluppo so-stenibile. In particolare,alcuni responsabili localidella promozione deiprocessi di Agenda 21hanno presentato i pro-pri progetti. Ad esem-pio, l ’Assessore alBilancio Partecipativo ead Agenda 21 delComune di PescaraEdoardo Di Blasio haparlato dell’iniziativa del“Consiglio Comunale deiBambini e del leBambine” che ha riscos-so un grande successo,soprattutto per l’origi-nalità della scelta di affi-dare ai bambini la possi-bilità di fare multe “mo-rali” a chi non rispettal’ambiente. Il mondo del-la scuola è diventatoquindi parte attiva nella

tutela dell’ambiente, attraverso idee innova-tive che riscuotono una vivace partecipazio-ne.Agire localmente significa permettere a quan-ti più cittadini possibile di avere accesso alleinformazioni e di essere coinvolti nelle deci-sioni più importanti. In questo devono farsigarante sia gli Enti come le Regioni, leProvince ed i Comuni, ma anche le AgenzieAmbientali, essendo importanti depositariedi conoscenza, sono chiamate a svilupparesempre di più la loro seconda “anima”, comeè stata defin ita dal la Responsabi ledell’Educazione Ambientale dell’ARTAAbruzzo Lorelay D’Amico: quella della comu-nicazione. In materia di informazione, forma-zione ed educazione ambientale il SistemaAgenziale ha già dimostrato la sua capacità difare rete e di saper affrontare tutti i temi del-la sostenibilità: un esempio in questo sensoè “il Corso-laboratorio itinerante sull’educa-zione ambientale, coordinato dall’APAT, inizia-to a Roma, proseguito a Modena, poi inToscana che ha fatto emergere come la qua-lità delle iniziative sia l’obiettivo principale sucui puntare”, come descritto dal Direttore delDipartimento per le Attività bibliotecarie,documentali e per l’informazione APAT EmiMorroni.

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Abruzzo e Molise: in anticipo alcuni dati dell’Annuario dei dati ambientali 2005/06

Presentata, durante la 10a Conferenza, la pubblicazione “Annuario dei dati ambientali-Estratto 2005/06” conlo scopo di anticipare alcuni dati che saranno contenuti nell’importante strumento informativo realizzato ognianno dall’APAT. Questo volume mette a disposizione dei fruitori un quadro sintetico ed obiettivo delle con-dizioni ambientali nazionali, realizzato attraverso strumenti informativi assolutamente coerenti con quelli uti-lizzati a livello europeo ed internazionale. In sintesi si riportano alcuni dati relativi alle due Regioni, Molise edAbruzzo, che hanno ospitato le sessioni della Conferenza.

Natura e biodiversitàE’ da evidenziare il netto miglioramento a livello nazio-nale relativo alle Zone a Protezione Speciale (ZPS). InMolise le ZPS sono 25, ma di medio piccola estensio-ne, tanto che il rapporto superficie ZPS/superficie re-gionale è ancora piuttosto basso (9,4%).Con riferimento alla regione Abruzzo, si può consta-tare come poche, ma ampie ZPS (5 in tutto), copra-no un’estensione pari a 342.520 ha; dato che confron-tato all’estensione complessiva della Regione, porta adun tasso di copertura del territorio tramite ZPS pariad oltre il 30% (il più alto d’Italia).Qualità dei corpi idriciPer quanto riguarda la qualità dei corpi idrici, lo statodi trofia (indice TRIX) delle acque marino costiere delPaese si conferma complessivamente buonoIl Molise e l’Abruzzo presentano entrambe una con-dizione di trofia buona od ottimale.Rischio idrogeologicoE’ stato stimato che circa 15.000 km2 dell’Italia sonostati colpiti da eventi alluvionali, per un totale di per-sone coinvolte pari a circa 319.900 (stima) e unaquantificazione delle risorse necessarie al ripristino am-bientale e/o la mitigazione del rischio residuo pari a cir-ca 1.955 milioni di Euro. In tutte le regioni colpite, os-sia Molise, Abruzzo, Puglia, Toscana, Puglia, Calabria,Sicilia, e Campania a fronte di ogni tipologia di disse-sto (idraulico o frana), costante è stata la perdita di ma-nufatti e l’ordinanza di sgombero delle abitazioni.Rischio industrialeIn attesa del completamento del progetto e della dis-ponibilità di una mappatura dei rischi industriali com-plessiva, gli indicatori scelti permettono di individuarele pressioni agenti sul territorio, anche se in manieraparziale, ma comunque significativa.In particolare, la presenza di industrie a rischio nelMolise ha la percentuale minima, pari allo 0,4% e an-che in Abruzzo la percentuale è bassa, pari al 2%.Produzione di rifiuti urbani Nel 2004 la produzione di rifiuti urbani nel Molise am-monta a circa 123 mila tonnellate con un incrementorispetto al 2003 pari al 2,5%; mentre in Abruzzo am-monta a circa 678 mila tonnellate con un incrementorispetto al 2003 pari al 7,3%.Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani, la quan-

tità dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato nelMolise, al 2004, ammonta a circa 4 mila tonnellate, pa-ri al 3,6% della produzione di rifiuti urbani con un lie-vissimo incremento rispetto al 2003, mentre la quan-tità totale di rifiuti speciali prodotta nel 2003, è pari acirca 345 mila tonnellate, con un incremento rispettoal 2002 del 7%.La quantità dei rifiuti urbani raccolti in modo differen-ziato in Abruzzo è pari a circa 96 mila tonnellate, 14,1%della produzione di rifiuti urbani con un incremento ri-spetto al 2003 di 3 punti percentuali.Per i rifiuti speciali in Abruzzo si contano circa 1,3 mi-lioni di tonnellate, con un incremento rispetto al 2002del 24%.Consumo di fertilizzantiNel 2004 sono stati distribuiti sul territorio naziona-le oltre 5,4 milioni di tonnellate di fertilizzanti per fina-lità agricole, con un incremento del 2,8% rispetto al-l’anno precedente.In Molise le quantità di fertilizzanti distribuiti sono sen-sibilmente inferiori alla media (meno di 50.000t l’anno),come anche in Abruzzo (meno di 100.000t l’anno).Rapporto tra turismo e ambiente Un rappor to piuttosto complesso in quanto sitratta di due fattori che si influenzano a vicenda, se-condo una dinamica collegata ad aspetti di naturasociale, storica e culturale. L’ambiente costituisceuna componente fondamentale dell’offer ta turisti-ca, ed è per questo che l’industria del settore è sem-pre più direttamente interessata a salvaguardarnel’alta qualità.In Molise il numero di arrivi nel 2004 ammonta a cir-ca 200 mila, pari allo 0,45 arrivi per abitante subendoun incremento rispetto al 2003 del 7%. In Abruzzo ilnumero di arrivi nel 2004 ammonta a circa 1,4 milio-ni, pari a 1,1 arrivi per abitante, facendo registrare unincremento del 6,1% rispetto al 2003.EMASIl numero di organizzazioni che scelgono di aderire aquesto sistema volontario di ecogestione è andato ra-pidamente aumentando in Italia ed in Molise al31/12/2005 risultano 4, esattamente il doppio rispet-to al 30/06/2004. Il numero di registrazioni EMAS inAbruzzo risulta essere pari a 13, valore che è più cheraddoppiato.

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Una presenza sul territorio capillare e co-stante; una rete di monitoraggio che assicurarilevazioni rigorose e puntuali: questo è quan-to emerso dai lavori della sessione tematica“Balneazione,qualità del mare e ripopolamen-to ittico” che ha dato l’avvio, a Pescara, alla 10aConferenza delle Agenzie Ambientali.Un sistema di controllo e monitoraggio, quel-lo della rilevazione dei dati sulla qualità delleacque di balneazione, di cui l’Italia può andarfiera. Costituito infatti da circa 5000 punti dicampionamento, con stazioni distanti media-mente 2 Km l’una dall’altra, la rete delle cen-traline, che si estende lungo la costa italiana, co-prendola quasi interamente, è in grado di for-nire in maniera regolare i dati sulla qualità del-le acque, garantendo quindi un’attività di mo-nitoraggio realmente rigorosa ed efficace (re-stano escluse dalle analisi solo quei tratti in cuil’accesso è interdetto per varie motivazioni

come ad esempio accade nelle zone militari).Un orgoglio nazionale dato che al momentol’Italia è l’unico Paese del Mediterraneo ad ave-re un quadro costantemente aggiornato del-le acque di balneazione.Questo tipo di rileva-zione infatti, gioca nel nostro Paese un ruolodi primo piano.Motivazione principale della tendenza no-strana ad approfondire accuratamente l’ana-lisi della qualità di litorali e spiagge è sicuramen-te la naturale inclinazione turistica del nostroterritorio, ma anche la recente adozione del-la Direttiva sulle acque (2000/60/CE) chefornisce un importante aggiornamento norma-tivo basato sulle conoscenze scientifiche acqui-site dal 1976 ad oggi.La nuova direttiva, infatti, semplificando note-volmente le attività di monitoraggio, modifical’approccio al controllo delle acque stesse,integra le problematiche ambientali con quel-

PESCARA, 6 MARZO • SESSIONE

“BALNEAZIONE, QUALITÀ DEL MARE E RIPOPOLAMENTO ITTICO”

5000 stazioni di campionamentogarantiscono efficacia e puntualità

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le della salute e riserva all’informazione un ruo-lo determinante per una gestione nazionalecondivisa da tutte le regioni coinvolte.Una qualità delle acque che in Italia si presen-ta più che soddisfacente; i dati del 2004 con-fermano una conformità elevata superiore al94% delle acque marino costiere, classifican-do così l’Italia ai primi posti tra i paesi con lapiù alta percentuale di acque balenabili.Analizzando infatti l’ampia panoramica delleregioni italiane è possibile notare complessi-vamente, con particolari varianti da caso a ca-so, un buono stato di salutedelle nostre acque di balnea-zione.Ad esempio in Sardegna, re-gione in cui il controllo dellaqualità delle acque diventaimprescindibile, il mare godedi un eccellente stato di salu-brità: su uno sviluppo costie-ro di 1849 Km, circa 810 Kmsono interessati dal controllopoiché zone destinate alla bal-neazione, 326 Km sono in-terdetti permanentementeper la presenza di zone por-tuali,militari o industriali, circa700 Km non sono controlla-ti per la presenza di coste al-te o per le precarie vie di col-legamento e le isole disabita-te e infine 3,250 Km sonostate temporaneamente in-terdetti per la stagione bal-neare 2005.Nelle Marche, regione in cui ilterritorio costiero risulta ilpiù urbanizzato ed in cui ilturismo balneare appare incontinuo aumento, dell’inte-ra fascia costiera che si esten-de per 173Km circa l’87% della costa marchi-giana è idonea alla balneazioneAnche il quadro generale delle acque abruz-zesi complessivamente si presenta favorevo-le evidenziando solo il 7% di acque costierenon balenabile.Senza dubbio ottimale invece la situazione inMolise dove, nei suoi 35 km di costa, si rilevauna percentuale del 100% di esami favorevo-li negli ultimi 10 anni.Illustrata inoltre durante il lavori della sessio-ne, la situazione dei laghi italiani che appare de-cisamente diversa da quella relativa ai mari: unostudio dell’Agenzia regionale per la protezio-ne dell’Ambiente lombarda disegna un Paese

in cui solo il 64% dei grandi laghi del nord Italiaè idoneo alla balneazione.Dei 63 laghi italiani monitorati nel 2004 in 576punti di campionamento, quelli presi in consi-derazione, per importanza, dimensione e col-locazione geografica, sono 12 (7 nel nordItalia, 4 nel centro e 1 nel sud). Le località ri-sultate idonee alla balneazione sono il 58,85% del totale, anche se, la mancata conformitàdelle acque è da ricondurre, per la maggiorparte di casi, ai soli parametri batteriologici esolo saltuariamente alla chimica delle acque del

lago e all’idrogeologia del suo bacino imbrife-ro. Per alcuni di questi laghi, si è stato studia-to il trend evolutivo tra il 2000 e il 2004; i cam-pioni prelevati in 896 località sono risultati11.304, 569 (63,50 %) le località idonee allabalneazione.Durante la sessione sono stati infine illustra-ti alcuni studi sperimentali delle AgenzieRegionali, relativi all’applicazione della nuovadirettiva e ricerche dettagliate svolte per in-dagare l’eutrofizzazione e i fenomeni mucilla-ginosi delle nostre coste. Ciò che in conclu-sione è emerso a fine lavori è l’eccellente pre-parazione scientifica italiana sulla qualità del-le acque.

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La situazione dei Porti e delle Coste italiane hasicuramente bisogno dell’intervento struttu-rato del Sistema Agenziale, perché si possanoattuare i necessari interventi di mitigazione erisoluzione delle problematiche che affliggono

il settore.Salvare le coste dall’erosione è una necessi-tà da affrontare in seno ad una politica ambien-tale nazionale, senza tralasciare accordi e con-venzioni di tipo internazionale, essendo il pro-

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“EROSIONE DELLE COSTE E STATO DEI PORTI”

Erosione delle coste italiane,il problema è serio,occorrono progetti ed interventi

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blema comune a gran parte delle aree delMediterraneo.L’APAT, attraverso il Sistema InformativoGeografico Costiero - SIGC, ha all’attivo unostudio per la caratterizzazione della fascia co-stiera e della sua evoluzione. Lo studio ha co-me obiettivo quello di costituire una baseconoscitiva del territorio costiero su scalanazionale. I dati già elaborati consentono di in-dividuare nel 92% della fascia costiera natura-le, una parte sostanziosa, di ben 2/3, di costabassa e fragile soggetta, nel breve termine, adevoluzione.I dati metrici sulle coste, i report statistici, la car-tografia sulla geomorfologia, sono stati prodot-ti elaborando dati raster e vettoriali. Il SIGCraccoglier variazioni delle linea di riva e dati cheriguardano le caratteristiche delle opere ma-rittime elaborate negli ultimi decenni.Un altro progetto denominato CADSEA-LAND si muove, invece, lungo due direttiveprincipali: l’una garantisce l’intervento in situa-zioni di emergenza in aree specifiche e l’altrasi preoccupa di sviluppare gli standard gene-rali per la definizione dello stato delle coste edi tutte quelle cause che concernono l’ evo-luzione e i diversi condizionamenti che deter-minano i fenomeni di erosione.

Più o meno diffusamente, tutte le Regioni ita-liane presentano problemi dovuti al manifestar-si dell’erosione, necessitano quindi quasi ovun-que interventi di ricostruzione, opere di ripa-scimento dei litorali e, soprattutto, un control-lo in fase progettuale dei possibili effetti sul-la morfologia dei litorali che possono deriva-re dalla costruzione di opere costiere.Dalla Liguria, alle coste dell’Emilia Romagna, alVeneto, Marche, Molise ecc., seppur conside-rando la differente tipologia morfologica del-la Costa, i problemi riscontrativedono comuni soluzioni per lasalvaguardia e la valorizzazionedelle Coste, che si concretizzanoessenzialmente in azioni per con-trastare l’erosione e preservaregli ecosistemi presenti, garanten-do nel contempo il possibile inse-diamento di attività turistiche che,come nel caso dell ’Emil iaRomagna regalano ogni anno al-la Regione circa 2500-3000 europer ogni metro quadrato di spiag-gia. Un vantaggio economico danon sciupare, in una Regione chevede il rischio erosione attestar-si sul 40% del totale di 130 km di

costa, particolarmente bassa e sabbiosa.Nel Veneto, ad esempio, dove l’azione erosi-va presuppone un certo grado di attenzione,per contrastarla si sta procedendo a realizza-re nuove strutture e consolidare opere rigi-de già esistenti, in grado di mitigare i danni deiparaggi più esposti prodotti dalle mareggiate.La costruzione delle opere di ripascimentopresenta però anche la difficoltà di reperiremateriale ecologicamente e microbiologica-mente idoneo, nonché impedire che l’opera-zione di ricostruzione implichi deturpazioni al-l’ambiente paesaggistico, facendo salve, quin-di, interferenze negative sugli aspetti turistici eproduttivi del luogo. A tal fine, la GiuntaRegionale del Veneto ha redatto un documen-to:“Direttive tecniche per la caratterizzazionee valutazione di compatibilità delle sabbie peri ripascimenti del Veneto” che consente, attra-verso prescrizioni obbligatorie e necessariadempimenti amministrativo-procedurali, inecessari accorgimenti per il campionamentoe la valutazione delle sabbie, per realizzareadeguatamente il ripascimento degli arenili. Ildocumento è stato elaborato da una speci-fico gruppo tecnico e si avvale del supportoscientifico dell’ARPAV.Altro esempio riguarda la Regione Marche, cheospita 162 km di costa di aspetto misto (bas-sa e alta) di cui il 5% presenta opere portua-li. Nella Regione lo squilibrio si deve al deficitdi trasporto solido sulle aste fluviali.In Molise lo sviluppo della portualità e della ge-stione integrata della costa, è stato program-mato mediante due direttive. Gli strumentirappresentano la sintesi di studi preliminari. Ilpiano è in corso di attuazione e si stanno ot-tenendo ottimi risultati, sia per la difesa dellacosta, sia per la realizzazione di tre porti turi-stici.

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In Italia il sistema nazionale delle Aree protet-te è una solida realtà. Circa il 10% del territo-rio italiano è incluso in oltre 770 zone protet-te iscritte nell’elenco ufficiale, per un totalecomplessivo di circa 2.900.000 ettari. Per laparte marina la superficie protetta è di circa 2milioni e ottocentomila ettari. Il totale della su-perficie nazionale protetta raggiunge circa il19% del territorio.Da qui l’importanza strategica del progetto“Carta della Natura”, lo strumento realizza-to allo scopo di identificare lo stato dell’am-biente naturale in Italia, stimandone valorenaturalistico e vulnerabilità territoriale delPaese e definendone le linee di assetto del ter-ritorio. Per questo motivo il Sistema Agenziale,nel corso della 10a conferenza delle AgenzieAmbientali, ha deciso di affrontare a Sulmona,

nella sala auditorium dell’Annunziata, il tema“Carta della natura e parchi” esaminando al-cuni aspetti fondamentali come, ad esempio,quello relativo al ruolo determinante giocatodai partenariati nel fornire una pianificazionecorretta che soddisfi le differenti esigenze disviluppo di ogni territorio.L’Italia oggi si trova davanti alla necessità dicomprendere le reali condizioni di “produtti-vità” dei nostri ecosistemi. Questo il messag-gio lanciato nel corso dei lavori dal DirettoreGenerale della Direzione Conservazione eAmbiente del Ministero dell’Ambiente e del-la Tutela del Territorio, Aldo Cosentino, chechiamando in causa tutti coloro che si occu-pano di natura e di ecosistemi, mira a far re-cepire l’esigenza primaria di conoscere le rea-li capacità degli ecosistemi di fornire “beni”, co-

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“CARTA DELLA NATURA E PARCHI”

Carta della natura e Parchi:l’Italia davanti ad una sfida

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me materie prime rinnovabili, e “servizi”, co-me ad esempio l’ossigeno.In quest’ambito è facile comprendere l’impor-tanza di uno strumento come carta della na-tura realizzato attualmente alla scala 1:50.000nel 23,3% del territorio nazionale, mentre ri-sulta già completata la carta “delle unità fisio-grafiche dei paesaggi italiana eseguita scala di1 a 250.000.Coinvolte fin’ora nel progetto diverse Agenzieregionali quali Abruzzo, Basilicata, Calabria,Campania, Emilia Romagna, Liguria Molise,Piemonte, Puglia, Umbria, Veneto e Valled’Aosta, che nel corso dei lavori hanno rela-zionato sulle loro esperienze e sul significatoche tale attività ha assunto in relazione alproprio territorio.Ad esempio l’ARPA Molise, visto il notevolepatrimonio ambientale particolarmente ricco,ma poco valorizzato e non adeguatamenteprotetto, ha realizzato il progetto Carta dellaNatura per il proprio territorio con l’obietti-vo principale di attuare un sistema integratodi informazioni ambientali per la conoscenzadello stato della biodiversità, dei valori natura-li e dei profili di vulnerabilità del proprio ter-ritorio. L’Agenzia ha completato la Carta, co-

prendo l’intera Regione,in cinque anni.Un’esperienza questa dalduplice significato: acqui-sizione di importanti ca-pacità tecnico-metodo-logiche e realizzazione diun valido strumento che,fornendo dati relativi al-l’intero territorio molisa-no, potrà essere utilizzatodalle amministrazioni lo-cali come base di defini-zione delle politiche ditutela ambientale.Per fare ancora un esem-pio L’ARPA Veneto ha in-dividuato, nella propriaRegione, 134 siti dellaRete Natura 2000 (67zone di protezione spe-ciale e 1022 siti di interes-se comunitario), che co-prono complessivamente400.000 ettari, pari a cir-ca il 20% del territorioregionale. Avviato nel2004, il progetto attual-mente è ancora in corsocosì come sono ancora in

fase di redazione le misure di conservazionedella ZPS. Sono stati invece già individuati i pri-mi siti che necessitano di un piano di gestione.Anche l’Ente Parco Nazionale del Gran Sassoe Monti della Laga che ha collaborato conl’ARTA Abruzzo per la redazione della “Carta”,ha fornito un contributo importante alla ses-sione sottolineando il significato che i partne-riati assumono nell’ambito di tale progetto:“Una cooperazione tra Enti - ha spiegatoWalter Mazzitti , presidente del ParcoNazionale del Gran Sasso - è fondamentaleperché consente il coinvolgimento di profes-sionalità, dati e attrezzature diverse, garanten-do in tal modo una visione completa delle dif-ferenti realtà”. Un momento delicato dun-que quello che attualmente sta affrontandol’Italia dove, peculiarità del territorio e salva-guardia delle risorse naturali rappresentano,ora più che mai, una necessità e non solo undovere. In questo quadro va sicuramente uti-lizzato ed ampliato il quadro delle conoscen-ze attraverso l’integrazione di tutte le profes-sionalità poiché, usando le parole del DirettoreGenerale Aldo Cosentino,“ognuno in questomondo dipende dalla natura e dai servizi de-gli ecosistemi”.

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Nella gestione di un parco quali sonogli input da attivare, bilanciando traesperienze umane ed elementi natu-rali?Il nostro parco ha avviato un percorso moltopositivo perché è riuscito a trovare modelli disviluppo che stanno dando grandi risultati.Oggi per lo sviluppo sostenibile ci sono mol-te definizioni,ma penso che le cose vadano di-mostrate con i fatticoncreti. E’ importan-te instaurare un equi-librio, per esempio fraesigenza di protezionedei valori ambientali,della natura in genere,all’interno di un’areaprotetta, con l’esigen-za di miglioramentoanche dei cittadini.Credo che oggi contutta una ser ie diesperienze siamo pie-namente in grado didimostrare come, al-l’interno del nostroparco, questo equili-brio sia stato già realiz-zato.Ovviamente stia-mo parlando di areespecifiche, non possiamo dire di aver coinvol-to l’intero parco, ma questi fattori di autenti-ca positività stanno notevolmente aiutando acrescere sia il parco sia la stessa gente che vi-ve all’interno del parco. Nell’arco di questi ul-timi 5 anni possiamo dire che esiste buonaparte della popolazione che afferma che vive-re nel parco è meglio!

Il Ministro Matteoli ha più volte rin-negato la visione dei parchi comearee “ingessate”, è d’accordo?Diciamo che noi abbiamo cercato di sposta-re l’asse e riproporre l’uomo al centro del pro-blema. Forse in una prima fase, che non mi sen-to di criticare, i differenti gestori si sono

preoccupati di mettere i paletti, quindi di crea-re le condizioni per una vera protezione, per-ché l’obiettivo principale era la protezione dicerti ambiti.Questo era un passaggio dovuto.Diciamo che il vero problema che si è verifi-cato in questa prima fase è stato un difetto dicomunicazione, poiché non si è riusciti a farcapire alle gente quale doveva essere l’auten-tico scopo del parco, quale vocazione sareb-

be stata probabil-mente più giusta an-che nell’interesse del-le stesse popolazioni,non solo generale.Ungiusto modo di farecomunicazione è ve-nuto in seguito, in unaseconda fase, che hadato grandissimi risul-tati perché ci ha mes-so nella condizione dipoter dialogare con icittadini in maniera di-versa e più compiuta,consentendoci di po-ter offrire loro dei ri-sultati concreti.

La popolazioneha quindi inteso

la realtà dei parchi anche come risor-sa economica?Sì, nel nostro parco ormai i cittadini ne sonoquasi completamente convinti, perché hannocominciato a vedere che in certe aree dovesono stati effettuati degli interventi mirati lecondizioni sono migliorate notevolmente e lagente oggi dice:“noi abbiamo “svoltato” eco-nomicamente”.Questo è importante perchéa dirlo sono gli operatori e, soprattutto, è unfatto assolutamente concreto. Ma possiamoanche dire che è cresciuta l’attenzione dellagente proprio verso valori ambientali, cioè lapopolazione ha capito che il parco è una real-tà concreta, fatta di tanti valori e anche il piùpiccolo di questi oggi viene apprezzato.

“Vivere nel parco è meglio!”,lo dicono i cittadiniIntervista a Walter Mazzitti,Presidente del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga

a cura di Lorena Cecchini

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L’intervista

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È stata un’informazione esatta epuntuale a determinare il salto diqualità?Un salto notevole. Oggi possiamo dire che lacollettività percepisce perfettamente i fattinella loro specificità. Per esempio, ciò ha resopossibile che un semplice fiore condizionas-se una scelta a livello politico. Recentemente,infatti, nel Comune di Capestrano è stata fat-ta richiesta per l’apertura di una cava di pie-tra di 20 milioni di metri cubi, la cui dimensio-ne sarebbe stata due volte la superficie dellastessa città di Capestrano e avrebbe infertouna ferita enorme al territorio, con impatto ne-gativo per centinaia e centinaia di km. Larealizzazione della cava avrebbe provocato difatto un danno all’ambiente veramente in-credibile.Tra le varie motivazioni addotte perostacolare la realizzazione del progetto, c’è sta-ta quella che nella zona viveva una specie ar-borea, precisamente un fiore che nasce soloed esclusivamente in quell’area che di fatto sa-rebbe scomparso nell’ipostesi in cui fosse sta-ta aperta la cava. Difficilmente 10 o 20 annifa un cittadino avrebbe dato importanza aduna specie endemica, ad un fiore che sareb-be scomparso.Questi sono segnali importanti di come oggii cittadini che vivono all’interno del parcohanno capito il valore aggiunto che può dareanche un solo elemento naturalistico. E’ que-sta la vera novità che sta emergendo, uncambiamento recente nel sistema di gestionedei parchi che sta avvenendo a partire dagli ul-timi dieci anni, in particolare in questi ultimi 5.Siamo in una fase veramente favorevole, sepensiamo che dinnanzi a noi abbiamo tanti an-ni per crescere ad un ritmo incalzante; questoci fa ben sperare che domani la gente possadire: “Io voglio vivere assolutamente in unparco”.In molti lo dicono, noi lo percepiamo: il parcoè divenuto un valore aggiunto.Può forse rappresentare un aspetto più ma-teriale, ma il solo fatto che oggi il patrimonioimmobiliare all’interno del nostro parco ècresciuto del 30% nel giro di qualche anno ècomunque un risultato indiretto importanteper la gente che, senza sforzo, si è ritrovataproprietaria di un bene che è stato valutato il30% in più rispetto a quello che era qualcheanno fa.

Quale occasione rappresenta per larealtà di un’area protetta laConferenza Nazionale delle Agenzie?Penso che nell’ottica di quanto è avvenuto nel

corso di questa conferenza Nazionale, il pro-getto di carta della natura sia straordinaria-mente importante.Ci ha permesso di prende-re atto dell’esistenza di una rete importante,come quella creata appunto dalle AgenzieRegionali per l’ambiente che sono di fortissi-mo supporto, un punto di riferimento impor-tante,multidisciplinare per la tutela dell’ambien-te. Per noi, che a volte con poco personale enon sempre sufficientemente addestrato, citroviamo in difficoltà, sapere di poter far affi-damento su un’agenzia che nasce proprio edesclusivamente con questi compiti specifici eprofessionalità adeguate, è una grande sicurez-za. Recentemente abbiamo stipulato una con-venzione con l’ARTA Abruzzo per la redazio-ne di una parte della Carta della natura in cer-te aree del parco che sono per noi prioritarie.Ciò rappresenta per il Parco una sicurezza as-soluta perché ci dà la certezza che in pochi an-ni arriveremo al completamento della carta nelnostro parco, un passo estremamente im-portante per la futura pianificazione anche pertutti i soggetti che vivono all’interno dell’area.E’ un fatto assolutamente importante che le al-tre amministrazioni siano consapevoli di ciòche stiamo realizzando, che sappiano che si starealizzando una carta della natura che in unprossimo futuro metterà in evidenza dellespecificità ore ignote, ma che presto potreb-bero essere provvidenzialmente ostative al-la realizzazione di opere non opportune.Tutto ciò si sa e lo si accetta, l’importante èperò avere un esatto quadro di riferimento pergli interventi.

Oggi viviamo ancora in una situazione in cuic’è poca chiarezza, quindi il progetto diCarta della natura è una base fondamenta-le per realizzare la futura pianificazione e so-prattutto per noi rappresenta uno stru-mento importante. Non dimentichiamo cheil nostro parco ha il 20% di patrimonio ar-boreo d’Italia e la più alta biodiversità in as-soluto - e qui lo dico con l’orgoglio diPresidente – e che l’Abruzzo è considera-ta una delle Regioni che ha la più grandebiodiversità italiana.

Una grande responsabilità quindi?Sì, una grande responsabilità perché occorrebadare non solo alla conservazione di 2200specie arboree che fanno parte della biodiver-sità e rappresentano quindi una grande ric-chezza,ma si deve cercare di individuarne al-tre e cercare il modo di tutelare idoneamen-te questo patrimonio anche per il futuro.

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L’intervista

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In viaggio sul treno Minuetto,da Pescara a Sulmona, si ètrattato il tema della sosteni-bilità delle Ferrovie dello Statoe dei trasporti.“Vi dò il benvenuto su un tre-no che è anche vostro”, ha ini-ziato il suo inter vento ilResponsabile delle politicheambientali e della sicurezzadel lavoro delle Ferrovie del-lo Stato, ing.Antonio Laganà,che ha illustrato il sistema digestione ambientale delle FS,gruppo che promuove il tra-sporto sostenibile anche conla scelta di tecnologie idoneeall’abbattimento del rumore edelle emissioni inquinanti.

Il Gruppo fin dal 1998, quan-do sottoscr isse la pr imaDichiarazione Ambientaledell’Unione ferroviaria euro-pea, ha sempre riservato allatutela dell’ambiente una par-ticolare attenzione.Prova ne è la recente realizza-zione del treno Minuetto, do-tato di caratteristiche eco-compatibili, messo apposita-mente a disposizione delSistema Agenziale per i suoispostamenti nella 10a confe-renza delle AgenzieAmbientali. Fino ad oggi nesono stati costruiti duecento,ognuno fornito di 146 posti asedere e 200 in piedi.

Si tratta di un particolare tipodi treno che si distingue nellasua progettazione soprattut-to per l’attenzione all’ambien-te: realizzato con due tipi dimotorizzazione diversa, elet-

Il Gruppo FS al servizio del viaggiatore e dell’ambiente

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trica o diesel, il nuovo treno garantisce, oltrealla riduzione di consumi energetici e l’utiliz-zo di materiali riciclabili, la minima rumorosi-tà in condizioni di alta velocità; dati recenti con-fermano che il Minuetto si pone ampiamen-te al di sotto dei limiti della normativa vigen-te che stabilisce, per i rotabili di nuova acqui-sizione, il limite massimo di 86 decibel raggiun-gibile entro il 2010.Anche in relazione alle emissioni in atmosfe-ra la nuova creazione risulta conforme alla nor-mativa vigente Euro 3 ed alle prescrizioni vi-genti in ambito ferroviario.Ma questo è solo uno dei progetti previsti dalprogramma, recentemente avviato, che vedeil gruppo FS impegnato in campo ambienta-le su diversi fronti.Tre le aree individuate al-le quali dedicare i maggiori sforzi: efficienzaenergetica (raggiungibile attraverso il conte-nimento dei consumi per trazione, l’impiegodi energia rinnovabile e l’aumento di servizi dilogistica che consentano lo sviluppo dell’inter-modalità), riduzione del rumore e delle emis-sioni in atmosfera ( gas serra, inquinanti comeNox, Sox e PM10) e l’utilizzo strategico delterritorio, realizzabile attraverso una gestio-ne sostenibile delle opere, l’uso efficientedelle acque, la gestione dei rifiuti e l’attuazio-ne di opere di bonifica e di recupero delterritorio stesso.“L’obiettivo è il miglioramento continuo” haproseguito Laganà – “raggiungibile con la de-finizione della politica ambientale e il conse-guente sviluppo di numerosi ambiti di ricercae sperimentazione di soluzioni tecnologiche egestionali aventi impatto positivo sulla salva-guardia dell’ambiente”.Dal rapporto ambientale 2005 emerge untrend positivo evidenziato dagli indicatori am-bientali che mostrano un progressivo mi-glioramento: inoltre, nel corso del 2005 sonostati certificati, secondo lo standard ambien-tale ISO 14001, 21 impianti.

Diverse le innovazioni previste per il futuro:• “Rail energy”, l’iniziativa cofinanziata

dall’Unione europea che mira all’ottenimen-to di un risparmio energetico pari al 10%, ri-sultato di concreta realizzazione se si consi-dera che già oggi i treni ad alta frequentazio-ne consumano il 15% di energia in meno ri-spetto ai mezzi di vecchia generazione;

• lo studio per l’ottimizzazione dei profili ae-rodinamici che consentirebbero il recupe-ro di energia dalla frenatura dei rotabili, è unaltro dei progetti di ricerca in fase di attua-zione;

• il primo treno fotovoltaico, sperimentato erecentemente presentato a Roma:Trenitaliaè la prima azienda ferroviaria europea chesfrutta l’energia ricavata dai pannelli solari al-lestiti sulle superfici curve di carrozze, car-ri merci e locomotori;

• il PV Train, affidato dall’UE a Trenitalia nell’am-bito del progetto”Life Ambiente”, consen-te un risparmio, in termini di emissioni, di Co2

pari 750 grammi ogni Kwh prodotto dafonti tradizionali.un risparmio, in termini diemissioni, di Co2 pari 750 grammi da fontitradizionali.

Partendo dal presupposto che il viaggio rap-presenta l’inizio della vacanza (circa il 46% de-gli spostamenti ferroviari avviene per motivi disvago e i viaggi di media- lunga percorrenza ri-sultano aumentati del 24% rispetto al 2001),i collegamenti ferroviari con i principali nodi discambio (aeroporti, città e porti), soprattuttoper i flussi internazionali, assumono un ruolodecisamente strategico; il programma delgruppo prevede perciò il riposizionamento deltreno come vettore di locomozione preferi-to dal turista, anche in relazione alla sua natu-rale vocazione ecologica che lo pone al primoposto tra i mezzi di trasporto sostenibili.Si incrementa, così, quell’idea di turismo soste-nibile - oggetto anche di sessione dedicata nel-la 10a Conferenza – che il gruppo sostiene inmaniera concreta. Il turista può, selezionandoil treno come scelta prioritaria, contribuire inmodo significativo allo sviluppo del turismo so-stenibile. Per ogni persona che sale sul treno,oltre a consumare meno energia, si risparmia-no enormi quantità di anidride carbonica e digas serra oltre a decongestionare le strade di-minuendo ulteriormente l’inquinamento atmo-sferico.

“Per raggiungere l’obiettivo di rispetto dell’am-biente è necessaria – afferma Laganà – un’ in-tensa attività di comunicazione in grado di dif-fondere la cultura ambientale alle generazio-ni future”. Le FS hanno scelto di utilizzare, perquesto fine, il rapporto di sostenibilità, la pub-blicazione che raccoglie i dati provenienti datutte le società operative del Gruppo e checontiene un cruscotto di indicatori che per-mette di valutare i risultati ottenuti nel corsodell’anno.

“La comunicazione è indispensabile - conclu-de Laganà - per far comprendere che investi-re nel mezzo ferrato significa investire nelproprio futuro”

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Sulmona, presentata come “laboratorio dellasostenibilità”, come città modello per la pro-tezione civile intesa come protezione del ter-ritorio cittadino, ha ospitato la sessione dedi-cata alle certificazioni ambientali ed al turismosostenibile nell’ambito della 10a Conferenzadelle Agenzie Ambientali.Nel corso della sessione si è fatto il punto suisistemi di adesione ambientali in Italia, attraver-so la testimonianza delle Agenzie Ambientali,

supporto fondamentale per la diffusione del-le certificazioni volontarie EMAS ed Ecolabel.Secondo il Comitato EMAS-Ecolabel, rappre-sentato dal Suo Presidente, on. GiuseppeLucchesi, l’Italia in questo momento sta viven-do una situazione molto favorevole, con unbuon numero di aziende ed Enti locali che han-no deciso di rispondere ai principi ambienta-li dettati dalle direttive dell’Unione Europea inambito di certificazione ambientale.Compito del Comitato è soprattutto quello diintercettare le difficoltà attraversate dal Paesenella diffusione delle certificazioni per aiutarea superarle e l’impegno dei primi anni di atti-vità ha permesso di raggiungere importantitraguardi che hanno visto il numero delle re-gistrazioni triplicarsi.

“I primi 5 anni di applicazione degli strumen-ti EMAS ed Ecolabel”, ha iniziato l’ing. RoccoIelasi dell’APAT,“ne hanno dimostrato la for-te valenza come di strumenti di prevenzione,miglioramento e comunicazione ambientale alpunto che il VI° Programma di Azione della UE(2000-2006) invita gli Stati membri ad accre-scerne la diffusione”. L’APAT, in particolare, of-fre il proprio supporto tecnico ai soggettiche intendono ottenere la certificazione, in-staurando con il Comitato un buon rapportodi collaborazione, testimoniato anche dalla

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“CERTIFICAZIONI AMBIENTALI E TURISMO SOSTENIBILE”

L’ambiente come motore strateg ico del turismo

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partecipazione comune ad eventi come quel-lo della 10a Conferenza.

Diverse sono state le esperienze delle varierealtà regionali por tate alla ribalta dellaConferenza. In data 20 maggio 2003, ad esem-pio, il Parco Naturale Mont Avic ha ottenutola registrazione EMAS, diventando la primaarea naturale protetta registrata in Europa.

Nell’ambito delle attività di sensibilizzazione edi diffusione del marchio Ecolabel, interes-sante l’iniziativa di ARPA Sicilia, che ha elabo-rato un questionario per gli albergatori finaliz-zato alla valutazione della conformità dellestrutture ricettive rispetto ai requisiti (obbliga-tori e facoltativi) previsti per l’ottenimento delmarchio Ecolabel.L’idea del questionario scaturisce dalla ne-cessità di facilitare la “lettura”dei criteri per l’as-segnazione del marchio offrendo la possibili-tà, a chiunque volesse, di verificare, in manie-ra abbastanza semplice e rapida, il grado diconformità della propria struttura e costitui-sce allo stesso tempo uno strumento di imme-diata applicazione per inquadrare come sicolloca la struttura stessa, non-chè uno strumento di riflessio-ne e di analisi delle eventuali“criticità ambientali” che si evi-denziassero in fase di valuta-zione.

L’adesione volontaria ad EMASdel Comitato Olimpico per leOlimpiadi Invernali di Torino2006 rappresenta un suggesti-vo esempio di come l’ambien-te possa coniugarsi con il mon-do sportivo, lasciando un’im-portante eredità verde per lefuture manifestazioni, insegna-mento che la città di Pescarasembra già aver accolto con ladecisione di intraprendere ilprocesso ambientale per iGiochi del Mediterraneo 2009.Il primo passo è la ValutazioneAmbientale Strategica per ladefinizione delle linee guida perla costruzione degli impianti.

Il pomeriggio ha lasciato spazioad una tavola rotonda sulle cer-tificazioni ambientali nel setto-re del turismo e su Ecolabelcome strumento di eccellenza

sul territorio per le singole strutture,modera-ta dalla giornalista Pina Manente.Il contributo di Stefania Minestrini dell’APATha sottolineato la selettività dei criteri con cui,in sede europea, vengono conferiti i marchiEcolabel alle strutture turistiche, di qui la ca-ratteristica di “eccellenza” del marchio stesso.A sottolineare lo stretto connubio fra econo-mia e ambiente, significativo l’intervento del-la Preside della facoltà di Economiadell’Università G.D’Annunzio di Chieti:“La cer-tificazione non ha senso se non si intervienecon un cambiamento di mentalità, la verascienza della sostenibilità è l’ecologia indu-striale, che non fa della sostenibilità una filoso-fia ma una scienza che, come tutte le altre, sideve misurare e valutare”.La tavola rotonda è poi proseguita con un vi-vace dibattito al quale ha par tecipatoFrancesco Ferrante di Legambiente che ha af-frontato l’argomento del Marchio LegambienteTurismo, sollevando anche un confronto conle autorità preposte al rilascio delle certifica-zioni ambientali europee al fine di trovare uncomune approccio per la promozione delTurismo ecocompatibile.

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La Sua esperienza all’internodell’Agenzia di Promozione TuristicaRegionale della Regione Abruzzo Leha consentito di acquisire una note-vole esperienza in merito alla ricetti-vità del marchio Ecolabel da partedelle strutture turistiche. Qual è la si-tuazione a livello nazionale?In ragione dell’invito a partecipare a questamanifestazione, ho avuto modo di approfon-dire proprio i temi riguardanti la concessionedei marchi Ecolabel e la sorpresa è stata nel ve-rificare che il numero delle strutture turistichecertificate è piuttosto esiguo: stiamo intornoalle 20 unità, concentrate in particolare in

Piemonte,Toscana, Emilia e Romagna.Questo ha confermato una mia convinzione:l’informazione e le convenienze di ordineeconomico che si paventano in ragione diquesta opportunità non sono sufficienti a de-terminare la svolta e l’impegno. Sto riportan-do dei dati che sono riferiti a Turismo Naturae poi, andando a verificare, ho visto che nonc’è una riconoscibile domanda in terminiquanto/qualitativi rispetto a questo tipo diturismo. La domanda rivolta verso il cosiddet-to Turismo Natura - all’interno del quale si ri-conosce la certificazione - incide prevalente-mente sulle strutture un po’“alternative”, e nonparlo solo di agriturismo ma anche di turismodei Parchi che va dalla ricettività tradizionalealle seconde case, ai bed & breakfast e agritu-rismo. A mio avviso dovremmo rilanciare lemotivazioni più di ordine culturale ed etnico,relative a uno stile di vita, uno stile impresa, piùche focalizzarci sugli aspetti materiali. È una sor-ta di investimento per il futuro.Vi è quindi questa necessità: riconsideraretutti gli aspetti legati all’informazione, alla for-mazione e all’innovazione e non tanto quelli

Il turismo sostenibile,necessaria una svolta culturaleIntervista a Enzo Giammarino,Vice Presidente dell’Azienda di Promozione Turistica Regionale della Regione Abruzzo

a cura di Cristina Pacciani

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L’intervista

Nella meravigliosa cornice del Teatro Comunale Maria Caniglia a Sulmona si è parlato di cer-tificazioni ambientali e di turismo sostenibile.A chiusura della sessione, si è tenuto un dibattito, moderato dalla giornalista Pina Manentesull’eccellenza del marchio Ecolabel per singole realtà turistiche.Oltre ad operatori del settore ed esperti dell’APAT e delle Agenzie Regionali, ha preso par-te al Forum Enzo Giammarino,Vice Presidente dell’Azienda di Promozione Turistica Regionaledella Regione Abruzzo, nonché Presidente di IN Fiera S.r.l., organizzatrice di Ecotur, la fieraespositiva nata, alla fine degli anni ’80, nella consapevolezza che non ci poteva essere svilup-po turistico senza una adeguata tutela dell’ambiente e dedicata alle realtà che promuovo-no le tematiche legate alla salvaguardia ambientale e allo sviluppo di un turismo sostenibile.

Abbiamo rivolto al dr. Giammarino, espertoanche del cosiddetto “Turismo Natura”, di cuiEcotur si è sempre fatto promotore, alcunedomande legate al concetto di turismo so-stenibile sia nel territorio – quello abruzze-se – in cui si trova ad operare, sia su un’ideapiù generale di fare turismo e di essere turi-sta rispettoso dell’ambiente circostante.

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legati a logiche di mercato.

Mettiamoci un momento dalla partedel turista: da quando il marchioEcolabel è stato esteso anche al turi-smo, ha notato un maggior apprezza-mento da parte dei turisti stessi?Stimabile e valutabile come?Non ho nessun feed back rispetto al turista,maho una buona conoscenza professionale rispet-to al trend degli operatori. Qui qualcosa simuove ma nell’ambito di un contesto, di unadestinazione, di una vacanza, che è la vacanzanatura, dei parchi. Nell’ambito di questo con-testo si privilegia la struttura certificata.

Io turista perché dovrei privilegiare oscegliere una struttura certificata?Cosa mi offre in più?Io scelgo una struttura certificata perché mi dàquello che io voglio, cioè mi garantisce dei ser-vizi che sono a misura d’uomo, compatibili, dame condivisi, non sono incentivato allo spre-co ma sono incentivato all’utilizzo.Quindi unavacanza in una struttura certificata è una va-canza che non incentiva al consumo,ma è unavacanza che ti mette in condizione di viverlain ragione di quelli che sono i tuoi interessi, ituoi convincimenti, oserei dire i tuoi ideali.

Ci sono delle realtà turistiche da se-gnalare per merito?Dipende di cosa parliamo. La mia presenza quimi ha stimolato delle riflessioni. L’impressioneche ho è che non vi sarà successo per le re-sidenze turistiche se non si lavora all’internodelle destinazioni, dall’arredo urbano alla ma-nutenzione del territorio alla raccolta differen-ziata, a tutto quanto fa sistema nella logica dichi fa la vacanza alternativa. Per tornare alla suadomanda, io non vedo delle punte d’eccellen-za, vedo delle realtà dove questo processo èpiù avanti.

Rimanendo in Abruzzo e Molise, ledue regioni, ricche di natura, cheospitano questa conferenza?Qui vi è una residenza turistica che si va affer-mando diversa, nuova, rispettosa dell’ambien-te e della sostenibilità. Però la certificazione èancora di là da venire. L’Abruzzo è nella fasein cui inizia questo percorso di relazione e dicomunicazione col mondo delle imprese, pe-rò nel turismo siamo agli approcci mentre inaltri settori il dato comincia ad essere signifi-cativo. Nelle 20 imprese che ho trovato nelmondo del turismo, non ne ho trovata nessu-

na abruzzese,mi auguro di sbagliarmi e so chealcune realtà hanno iniziato il processo dicertificazione ma si conferma questo dato.Manon mi stupisco di questo: se si fa leva, nei con-fronti dell’imprenditore, sulle convenienze chequesto tipo di certificazione porta alle impre-se, esse sono ancora scarse e quindi non so-no appetibili.Non ci sono nemmeno i contri-buti e, per giunta, i costi della gestione del mar-chio sono costi importanti. Allora, insisto suquesto, dobbiamo tornare alle ragioni chehanno determinato la ricerca della definizio-ne di questi strumenti, che sono ragioni di or-dine culturale più che materiale. Poi arriva an-che il business.

Lei è stato il promotore della PrimaFiera di Ecoturismo. Il turismo soste-nibile si va quindi affermando comerealtà…Sono 16 anni ormai che noi organizziamoqueste fiere di Ecoturismo.Assolutamente sì,è una realtà. Io ho dei dati – anche se non èun campione statisticamente importante -che sono relativi al valore del Turismo Natura,dove non vi sono ancora due specifiche richie-ste per quanto riguarda i tour operator e i tu-risti: non vi è una ricerca del turismo neiParchi e non vi è richiesta della residenzacertificata, mentre sta sta diventando impor-tante la ricerca di una vacanza in ambienti na-turali, parchi, oasi, ecc.

Siamo più osservatori della naturache fruitori?E’ una declinazione, una specificazione verso laquale dobbiamo spingere, comunicare, orien-tare, e l’informazione è fondamentale. Nelleconclusioni del mio intervento dico che dob-biamo insistere affinché ciò avvenga perchè ilmercato non esprime ancora una specifica ri-conoscibile domanda. Dobbiamo insistere ri-muovendo le cause che impediscono questenuove forme di offerta turistica, consapevo-li che questo non è un fatto tecnico politico -adesso è più un fatto che attiene ai professio-nisti e alla politica – ma è soprattutto il prodot-to di profonde trasformazioni professionali eculturali che si incontrano e si innestano in si-stemi di convenienza socio-economica. Senon recuperiamo le ragioni fondamentali perle quali nel ’72 abbiamo iniziato questo percor-so per arrivare alla conferenza di Lanzarote, intermini di protezione ambientale, secondome non si arriva. Più che confinare la questio-ne delle certificazioni nel campo economico,le confino nel campo culturale.

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L’intervista

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È ormai chiaro a tutti che lo scambio di esperien-ze professionali tra Regioni del Sud e quelleNord è in grado di offrire i migliori presuppostiper ottimizzare la gestione delle pratiche relati-ve ai processi di monitoraggio ambientale.Il Ministero dell’Economia e Finanze - che sovrin-tende al controllo finanziario dei fondi struttura-li tra le amministrazioni che intendono gemellar-si, implementandone le attività tecniche ed am-ministrative che concernono il QuadroComunitario di Sostegno (QCS) - ha fatto richie-sta all’APAT di coordinare un progetto in cui sisono realizzati 7 gemellaggi che riguardanoAgenzie Ambientali del Sud e del Nord.I gemellaggi in questione, che si preferisce defi-nire “scambi bilaterali di esperienze”, riguardanoin massima parte la tematica dei rifiuti, con par-ticolare riferimento alle problematiche relative aitermovalorizzatori, con approcci diversificati trale varie Agenzie. Il progetto A.G.I.RE.POR,que-sta la sua denominazione,vede impegnate qua-si tutte le ARPA.Tra Campania e Lombardia, l’o-biettivo si esplica con il controllo delle emissio-ni,analisi di diossine e furani,comprendendo an-che una campagna di comunicazione sul rischioindirizzata alla popolazione.Tra Sicilia e Veneto le attività del progetto si esten-dono all’intero ciclo dei rifiuti, con particolare ri-ferimento alla raccolta differenziata, che vede ilVeneto in una posizione virtuosa.

Tra Calabria ed Emilia Romagna,all’attenzione perl’intero ciclo dei rifiuti si affianca l’utilizzo di mo-dellistiche appropriate per la diffusione di sorgen-ti di inquinanti in atmosfera. Tra Sardegna eToscana l’obiettivo è procedere alla caratterizza-zione dei siti inquinanti di origine industriale,ol-tre che mineraria.Molise e Marche si confronta-no, invece, su procedure e adempimenti tecni-ci-gestionali ed analitici per il monitoraggio deisiti inquinanti nelle aree sede di discariche.Pugliae Umbria sono attive nel trasferimento di mo-delli operativi che riguardano la progettazione direticoli di monitoraggio delle acque sotterraneeposte nelle vicinanze delle discariche dei rifiuti.La radioattività ambientale in prossimità di siti nu-cleari e su matrici marino costiere, impegna, in-vece, la collaborazione di ARPA Basilicata e AR-PA Piemonte.L’importanza di questi gemellaggi risiede nel ca-rattere bidirezionale delle conoscenze. LeAgenzie meno esperte hanno modo di acquisi-re esperienze esemplari da altre su determina-te tematiche, così da permettere al sistema diraggiungere livelli di eccellenza in maniera gene-ralizzata.Accolti con convinzione da parte del MEF, i ge-mellaggi dell’“Obiettivo 1” hanno riportato unbuon livello di successo:già entro il prossimo me-se di giugno saranno presentate altre interessan-ti proposti su nuove tematiche.

I GEMELLAGGI TRA REGIONI DEL SUD E QUELLE DEL NORD

Uno scambio di esperienzeper ottimizzare il monitoraggio ambientale

In viaggio tra Sulmona e Venafro gli ospiti del Treno delle Agenzie hanno avuto modo di ammirare, attraverso un breve,ma esau-stivo excursus storico offerto dell’Antropologa Maria Concetta Nicolai, presente a bordo, il fascino di luoghi millenari regalatodal tratto ferroviario. Dai sedili del treno i viaggiatori hanno avuto modo di apprezzare panorami di incredibile bellezza natura-le riportando alla memoria la storia che accompagna luoghi e culture di una popolazione ricca di tradizioni.Campo di Giove, ad esempio, vestigia di storia millenaria è il crocevia di cultura e della storia abruzzese,posto ai piedi della Maiella,la montagna sacra degli Abruzzesi. Passando attraverso un percorso di pinete e boschi di faggio si arriva poi a Roccaraso, loca-lità che si estende tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e la Maiella.Nei dintorni l’estensione del bosco è minore anche a causa del-la quota notevolmente elevata.Procedendo ancora avanti,Roccaraso si presenta alla vista come un mondo ricco di magnifici pae-saggi naturali, resi ancora più incantevoli dal manto nevoso appena deposto.Ancora una breve sosta del treno per concederequalche minuto per osservare dal finestrino i dintorni di Pescolanciano , le cui origini risalgono al IV secolo a.C., quando i Sannitidifendevano il loro territorio dai Romani., Provvisto di uno spazio aperto,Pescolanciano,nei secoli della transumanza, è stato luo-go di sosta e ristoro riservato alle greggi e di una taverna per viandanti. Un percorso unico e significativo per saggiare le bellez-ze di una terra ricca di biodiversità,quello offerto dal viaggio in treno,che ripercorrendo le antiche strade che collegavano Abruzzoe Molise potrebbe essere definito, usando le parole del direttore generale dell’ARTA Abruzzo come “un moderno tratturo”.

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In attesa dell’arrivo del Treno del-le Agenzie, l’antico Castello Pandone di

Venafro ha ospitato l’8 marzo uno degli even-ti collaterali previsti nella 10a Conferenza,quello dedicato all’educazione ambientale e al-le attività di comunicazione rivolte ai più gio-vani.Nelle sale dell’antica dimora longobarda èstato possibile visio-nare i lavori realizza-ti dalle scuole locali:le attività didattichehanno avuto comedenominatore co-mune la figura diFlepy, mascotte delprogetto educativo,un piccolo animaleche sa nuotare e vo-lare. Le mamme diuna classe molisanane hanno cucito unodi stoffa di dimen-sioni giganti, ad altez-za d’uomo, che haaccolto all’entrata letante scolaresche ve-nute a visitare la mo-stra. La giornata si èconclusa con un la-boratorio dedicatoalla storia dell’evolu-zione della terra, acura dell’APAT, al ter-mine del quale i gio-vani par tecipantihanno ricevuto unacopia della raccoltadi libri illustrati “GliOsservatori della terra”.L’ARPA Molise ha lavorato molto nelle scuo-le della regione per divulgare i progetti dieducazione ambientale. L’Agenzia è giovane,ma molto attiva e vivace, amata a livello loca-le e apprezzata sul piano nazionale. Come haricordato il Presidente della Regione Molise,

Michele Iorio, l’ARPA Molise ha avuto un per-corso veloce di crescita ed è stata uno stru-mento di collaborazione per lo sviluppo delterritorio.Sono state illustrate le attività dell’Agenziamolisana indirizzate ai più giovani: diciassettescuole materne ed elementari, 2400 alunni intutto sono stati coinvolti in attività di sensibi-

lizzazione am-bientale e si sonofatti portatori diun messaggio didifesa dell’am-biente presso lefamiglie e l’inte-ra comunità lo-cale. Per parlareai più piccolil ’ARPA Molisenon ha utilizzatosolo il personag-gio di Flepy, maanche il marchiodi qualità ecologi-ca Ecolobel.Oltre ai labora-tori didattici èstato messo inscena uno spet-tacolo teatraleche ha racconta-to ai bambini co-s’è lo svilupposostenibile.A testimoniare illavoro di educa-zione ambienta-le, sono interve-nute alla giornata

venefrana le insegnanti e i direttori delle scuo-le coinvolte, che insieme agli alunni e agliesperti dell’ARPA hanno effettuato prelievi diacqua dalle fontane del paese e hanno poi ana-lizzato i campioni nei laboratori dell’Agenzia.In altri casi si è scelto di allestire rappresenta-zioni teatrali sulla storia di Flepy o di studiare

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VENAFRO, 8 MARZO • EVENTO COLLATERALE

“L’EDUCAZIONE E LA COMUNICAZIONE AMBIENTALI: STRUMENTI DI SVILUPPO”

Il ruolo degli educatori scolastici per coinvolgere i ragazzi sui temi dell’ambiente

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gli alberi del proprio territorio.Un ringraziamento corale è andato all’APATper aver introdotto in Italia una specifica me-todologia per coinvolgere i ragazzi sui temi del-l’ambiente, che alla luce dei positivi risultati ot-tenuti nella regione Molise risulta essere unostrumento efficace.Il gruppo interagenziale CIFE (Comunicazione,Informazione, Formazione ed Educazione am-bientale), di cui fanno parte l’APAT e le Agenzieregionali e delle Province Autonome, ha insi-stito molto sull’importanza della formazionedegli educatori, e a tal fine ha organizzato uncorso-laboratorio sui processi educativi, forma-tivi e comunicativi dell’educazione all’ambien-te.Quanto agli strumenti per educare i giova-ni - e non solo all’ambiente - un sussidio uti-le è rappresentato dal “Museo virtuale dellecollezioni geologiche e storiche” di APAT, unsito dove è possibile navigare fra fossili, rocce,marmi e minerali.Un patrimonio di grande im-portanza storica costituito da oltre 150.000 re-perti, che l’Agenzia ha ereditato dal ServizioGeologico d’Italia, e che può trovare una giu-sta valorizzazione e diffusione a larga scala at-traverso il web.Anche i CEA (i Centr i di EducazioneAmbientale) di Isernia e Campobasso hannoorientato le loro attività verso l’educazione dei

ragazzi che frequentano le scuole dell’obbligo.Le iniziative puntano a far conoscere il terri-torio nel quale si vive: sono stati realizzati deiQuaderni di educazione ambientale, è stata av-viata una raccolta di dati faunistici e floristici esaranno create delle fattorie didattiche.Un ultimo input alla giornata di Venafro è ar-rivato dall’Università del Molise: i vari sogget-ti sono posti davanti ad un problema di credi-bilità del messaggio che mandano: non è so-lo questione di qualità dell’informazione,ma dicompetenza scientifica, di valori, di affettivitàverso chi comunica.Alla giornata di Venafro molti insegnanti han-no portato la loro esperienza di educatori, unruolo al quale spesso ci si tenta di sostituiresenza averne le capacità.Ma l’esperienza per-sonale di chi sta a contatto con i più giovani haconferito al parlare di ambiente un senso po-sitivo. Significative le parole del Direttoredell’ARPA Lombardia Giuseppe Bavaglio, cheha concluso l’evento collaterale molisano af-fermando che occorre partire dalle radicidella propria cultura e terra d’origine per“dare le ali” ad un sentire più ottimista nei con-fronti dell’ambiente.

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VENAFRO, 8 MARZO • SESSIONE

“SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE AMBIENTALE”

Il SINA, oltre i numeriper un’informazione completa

La qualità delle informazioni am-bientali dipende dalla capacità di elabora-

re metodi di raccolta razionali ed omogenei:questa consapevolezza rappresenta una del-le linee guida per le attività del SistemaAgenziale che hanno trovato nel SistemaInformativo Nazionale Ambientale un cen-tro di scambio e condivisione delle proprieesperienze su numerose tematiche ambienta-li. Questo il tema centrale - più strettamentelegato alle attività del Sistema agenziale - del-la sessione della 10a Conferenza delle AgenzieAmbientali, dedicata al SINA e tenutasi l’8marzo presso una delle suggestive sale delCastello Pandone di Venafro.La raccolta, elaborazione e diffusione di dati einformazioni derivanti dal monitoraggio am-bientale, dalle iniziative di controllo delle fon-

ti di inquinamento, dalla integrazione con i si-stemi informativi ambientali di Regioni eProvince autonome e dalla cooperazione conaltri sistemi informativi regionali, nazionali edeuropei di interesse ambientale sono tra le fi-nalità del SINA.La struttura del Sistema si articola in rete, es-sendo composta da diversi nodi funzionali, do-ve: l’APAT ha un ruolo sia di coordinamentointerno sia di collegamento con la rete euro-pea di informazione ed osservazione am-bientale (EIOnet); i Punti Focali Regionali as-sicurano la funzione di riferimento territoria-le; i Centri Tematici Nazionali rappresentanoil supporto operativo dell’APAT per la gestio-ne dei dati e delle informazioni ambientalidel Sistema ed infine, le Istituzioni Principali diRiferimento, insieme di centri d’eccellenza di

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interesse nazionale.L’importanza del ruolo informativo del SINAè riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente edella Tutela del Territorio, che lo definisce co-me un sistema cooperativo attraverso un’in-terpretazione bottom up, in cui l’informazio-ne va considerata sotto due punti di vista: lascelta di chi scrive sugli argomenti scientifici etecnici e la scelta di chi seleziona le informa-zioni come utente.

Il maggior risultato ottenuto in questi anni, èche il SINA è riuscito a superare la freddezzadei numeri, in direzione di un’ immediata echiara utilizzazione dei dati ambientali, anchegrazie alla collaborazione di altri attori, quali ilCorpo dei Vigili del Fuoco, l’Arma deiCarabinieri e l’Istituto di Prevenzione eSicurezza sul Lavoro.In particolare, la collaborazione tra APAT eComando Carabinieri per la tutela dell’am-biente (CCTA) - ex NOE - ha avvio nel cor-so del 1999 quando fu ravvisata, dal Ministro

dell’Ambiente,dall’ANPA e dalCCTA, l’esigenzadi realizzare unastruttura infor-mativa dedicataspecificamentealla gestione del-le informazioniderivanti dai con-trolli ispettivi incampo ambien-tale.Il 15 marzo 2004è stata firmataun’ulteriore con-venzione traAPAT e CCTA,con il patrociniodel Ministerodell’Ambiente eTutela delTerritorio, che haportato alla pie-na integrazionenella reteSINAnet delle in-formazioni deri-vanti dai control-li in campo am-bientale svolti dalCCTA (SPINA).

Tra le realtà re-gionali presentate nella sessione, significatival’esperienza di Arpa Toscana, dove è statoscelto di collocare il SIRA e di attribuire allastessa struttura anche il ruolo di Punto FocaleRegionale (PFR).Tale combinazione, e la dispo-nibilità di adeguati finanziamenti SINA eRegionali, hanno permesso al SIRA toscano diraggiungere interessanti obiettivi, e di avviareanche su web ( http://sira.arpat.toscana.it/)servizi informativi destinati alle pubbliche am-ministrazioni ed al Cittadino.

Quello che il SINA ha dimostrato, secondo ilmoderatore della Sessione il DirettoreGenerale dell’ARPA Marche Gisberto Paoloni,è che i dati ambientali puramente tecnici pos-sono trasformarsi in utili informazioni, riuscen-do ad essere la base delle decisioni di nume-rosi attori istituzionali e non e sono principal-mente frutto di un lavoro di ricerca che ha co-me principale scopo quello di essere al servi-zio della popolazione, garantendone una co-stante e completa informazione.

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VENAFRO, 8 MARZO • SESSIONE

“IL MANAGEMENTI APAT - ARPA/APPA AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE”

Management APAT-ARPA/APPA:Uno sguardo al passato per progettare il futuro

In sosta a Venafro, la prima delledue tappe molisane in programma, la

Conferenza Nazionale delle AgenzieAmbientali ha affrontato, nella sede del castel-lo Pandone, i temi più interni al sistema, ana-lizzando i risultati raggiunti e quelli ancora daconseguire per il decollo definitivo: dal finan-ziamento al funzionamento agenziale, dalleincognite del settore sanitario alla riconverti-bilità delle professionalità.Il progetto sul finanziamento del Sistema del-le Agenzie ha sicuramente rappresentato lagrande sfida del 2005:un impegno,questo, cheha visto l’introduzione di un criterio del tuttoinnovativo, volto alla definizione dell’ammonta-re teorico dei finanziamenti da destinare allesingole Agenzie. Si tratta dell’introduzione dei“livelli essenziali di tutela ambientale” grazie aiquali è possibile, attraverso idonei meccanismidi monitoraggio delle attività e dei relativi co-sti, stabilire i costi standard per attività.Il Centro interagenziale Igiene e Sicurezza sulLavoro, costituito nel 2004 e che rappresen-ta la quarta linea di attività del progetto

Benchmarking portato avanti dall’ONOG(Osservatorio Nazionale sulla gestione delleARPA/APPA), continua la sua attività: il pianooperativo 2005 è stato definito ed in alcuni ca-si già elaborato, attraverso tre tavoli interagen-ziali appositamente istituiti: rischio attività ter-ritoriali, rischio chimico e formazione/informa-zione.Già proposti anche i nuovi scenari progettua-li per il 2006. Ai tavoli di lavoro spetterà il com-pito di definire le linee guida per: comporta-menti degli operatori del Sistema nelle emer-genze ambientali, la gestione della sicurezza in-teragenziale e per il rischio di genere.Durante la sessione sono state infine pre-sentate anche le novità, realizzate nel corsodell’anno, relative al sito web dell’ONOG(Osservatorio nazionale sulla gestione e sul-la organizzazione delle ARPA APPA). In parti-colare è stata illustrata l’area riservata alleAgenzie attraverso la quale i gruppi di lavoropossono dialogare on line scambiandosi, vir-tualmente ed in maniera costante,materiale eversioni in itinere dei progetti in essere.

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La velocità delle trasformazioni tecnologichee i processi della globalizzazione sottolineanola necessità di proteggere, attraverso unamaggiore attenzione, gli elementi caratteristi-ci e rurali del territorio locale. Numerosi so-no gli attori coinvolti in questa che, per unPaese come l’Italia, rappresenta una vera e pro-pria missione e che unisce la promozioneculturale con la tutela dell’ambiente.

La 10a Conferenza, con l’appuntamento diCampobasso del 9 marzo, ha offerto un am-bito vasto, quindi, per la sessione “L’ambientee le tradizioni popolari”, che ha previsto in-terventi di eccellenza di personaggi prove-

nienti dal mondo Accademico e di esperti digeologia, antropologia e delle altre scienzeche condividono l’importanza dell’uomo, delsuo habitat e delle sue tradizioni. Si è sotto-lineata la valenza di questo tema inedito, in cuipassato e futuro, tradizione e tecnologia, sifondono in un duplice denominatore: l’uomoe l’ambiente, ambedue da tutelare e valoriz-zare. Un importante contributo conoscitivoed operativo, nella valorizzazione degli aspet-ti del terr itor io, proviene dal SistemaAgenziale che, attraverso la collaborazionecon gli altri settori, potrebbe garantire lapromozione di forme turistiche concreta-mente attente all’ambiente.

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CAMPOBASSO, 9 MARZO • SESSIONE

“AMBIENTE E TRADIZIONI POPOLARI”

Riscoprire il passato per proteggere meglio l’ambiente

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Particolare attenzione è stata dedicata allarivalutazione della tematica della transuman-za, elemento tipico nella tradizione delle dueRegioni che hanno ospitato la Conferenza.Questo costante trasmigrare in determinatiperiodi dell’anno dalle zone interne fino al ma-re, ha segnato, sin dall’età romana, il territoriocon i propri percorsi, i tratturi.Alcuni si sno-dano in paesaggi naturalistici suggestivi, chespesso sono rimasti intatti negli anni.Inoltre, se si considera come i tratturi abbianopermesso collegamenti tra alcune nazioni eu-ropee e favorito l’instaurarsi di costanti mo-menti di confronto tra Regioni italiane in par-ticolare di quelle centrali si comprende comequesti antichi percorsi della transumanza abbia-no favorito lo scambio culturale. Questo unodegli spunti interessanti di riflessione che emer-ge dalla Sessione sulle tradizioni popolari diCampobasso, riportando l’interesse su mi-gliaia di chilometri di reti ecologiche presentisul territorio europeo che hanno influito anchesulla localizzazione di alcune città europee.Una geografia, quindi, senza confini quella deitratturi che, nel passato, era il fondamentodell’eccellente rapporto che esisteva tra tipi-cità, tradizioni e territorio e che attualmente habisogno di promozione per: la conservazionedella memoria, anche se questo principio ispi-ra già l’istituzione di alcuni Siti di InteresseComunitario (SIC); l’ecoturismo; la valorizzazio-ne di alcune piccole realtà locali in un’ottica diospitalità diffusa; la rivalutazione delle già esi-stenti greenways, della rete museale e di quel-la dei parchi, come espresso dal prof. GiorgioConti dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia.Un insegnamento sostenibile si può ricavare daun uso tradizionale dei materiali come la ter-ra cruda in Sardegna.Questa tecnica di costru-zione si fonda su un impasto di terra, acqua e

paglia formato con l’ausilio di stampi in legnoed essiccato al sole.Anche se per decenni è sta-ta considerata come modello di arretratezza,la terra cruda si sta ora affermando comemateriale, perché è estremamente duttile e haun impatto ambientale molto ridotto in tuttele fasi della sua esistenza:dall’estrazione del ma-teriale primario alla sua trasformazione, dallacostruzione alla fruizione degli edifici fino allaloro demolizione. Inoltre è reperibile presso-ché ovunque,non necessita di lavorazioni ad al-to dispendio energetico, ha un’ottima resa intermini di inerzia termica ed è, infine, un pro-dotto estremamente riciclabile.

Ampia fascia di transizione tra la terra fermaed il mare, le Valli di Comacchio sono un altroimportante territorio che ha vissuto l’afferma-zione di tradizioni popolari che ancora oggi di-mostrano la loro validità ambientale.Durantela Sessione è stata presentata l’attuale produ-zione dell’anguilla marinata, fonte di reddito perl’economia comacchiese. In particolare, dopoil restauro con finanziamento UE dei locali diproprietà del Comune di Comacchio, il ParcoDelta del Po ha ripristinato uno spazio produt-tivo che ha ridato alla zona un elemento di for-te identità culturale.L’ARPA Emilia Romagna ha effettuato una se-rie di controlli microbiologici, analisi bromato-logiche e chimiche con competenze relativealla valutazione della pesca e della vallicoltura.Emerge così il ruolo che le Agenzie Ambientalipossono avere per la riuscita di processi di re-cupero del patrimonio culturale, quando leproprie attività sono indirizzate a progetti divalorizzazione delle tradizioni che, come nelcaso dell’anguilla marinata, riescono anche acostituire un vincolo per la tutela degli ecosi-stemi e la conservazione della biodiversità.

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I cittadini non percepiscono più un alimentosolo come sostanza nutriente, ma anche co-me un possibile veicolo di introduzione dicomposti tossici.Per questo la sessione dedicata alla sicurezzaalimentare, tenutasi a Campobasso il 9 marzo,a conclusione della 10a Conferenza delleAgenzie Ambientali, ha visto una grande par-tecipazione di pubblico e numerosi relatori.Argomenti di forte attualità, come quello de-gli organismi geneticamente modificati o l’ITXtrovato nelle confezioni di latte, si sono alter-nati con la presentazione di nuove metodolo-gie elaborate dai laboratori delle ARPA/APPA.Le ARPA possono aumentare le loro compe-tenze in tema di sicurezza alimentare, poichéla difesa dell’ambiente è strettamente legata aquella della salute e della qualità dei cibi. Perquesto l’ARPA Molise ha istituito, in partena-riato con le Camere di Commercio delleProvince di Campobasso ed Isernia,“l’Osservatorio regionale sulla sicurezza ali-mentare”, che avrà diversi compiti: raccolta edelaborazione dei dati, supporto alle aziende ali-mentari per l’etichettatura del prodotto, crea-zione di una “carta d’identità” che esprima unacertificazione sulla facies degli alimenti. Si trat-ta di un’iniziativa che ha un duplice intento:mantenere intatta la qualità del territorio lo-cale e aumentare la competitività della regio-ne. L’auspicio di Arturo Lucci dell’ARPA Moliseè che altre Agenzie prendano la stessa inizia-tiva e aumentino il loro ruolo in questo cam-po.Accanto ad interventi di stampo più squisita-mente tecnico, nei quali sono state descrittele metodologie applicate dai vari laboratori, siè parlato anche di temi spesso alla ribaltadelle cronache. Uno di questi è sicuramenterappresentato dagli organismi geneticamentemodificati.Giovanni Staiano dell’APAT ha elen-cato le recenti sperimentazioni di piante GMin Italia:mais, barbabietola e pomodoro sul ter-ritorio nazionale, mentre nel Lazio si sta pro-cedendo allo studio dell’ulivo, del ciliegio e delkiwi. È stato ribadito che non è possibile fare

una valutazione complessiva dell’impatto deiGM sull’ambiente,ma è necessario considera-re gli influssi socio-economici caso per caso.Tornando, invece, a temi più squisitamente tec-nici, numerosi sono stati i contributi dei labo-ratori, che hanno offerto dimostrazioni e spie-gazioni sulle diverse metodologie utilizzatenell’analisi degli alimenti.A par tire dal resoconto di Maria Bellidell’APAT sul recente workshop APAT/IU-PAC, nel quale esperti del settore si sonoconfrontati sugli approcci esistenti a livellointernazionale nella presentazione e qualità deidati analitici, le diverse Agenzie hanno espostoi risultati di nuove sperimentazioni. L’ARPAMarche ha elaborato una metodica che con-sente di rilevare la presenza di sostanze colo-rate percepibili visivamente alla luce naturale.Grazie a questo tipo di analisi, come ha illustra-to Ernesto Corradetti, l’Agenzia marchigianaè stata in grado di registrare la contaminazio-ne da ITX del latte contenuto nel tetrapak edè riuscita con successo a differenziare la quan-tità di fotoiniziatore contenuta nella parteesterna della confezione da quella presente al-l’interno, ovvero nell’alimento stesso. La stes-sa analisi è stata ripetuta su altre bevande ven-dute nel tetrapak, come vino o succo di frut-ta, ma non si è verificata la stessa contamina-zione.All’interno dell’intero sistema laboratoristicodi ARPA Emilia Romagna si indagano circa30.000 campioni l’anno, sui quali sono esegui-te ricerche di contaminanti chimici, di micror-ganismi indicatori e patogeni, di OGM.Espertidell’Agenzia hanno illustrato il nuovo proget-to di ricerca multicentrico, che coinvolge oltrel’ARPA anche altre strutture della Regione pre-poste al controllo della qualità e della sicurez-za alimentare. Il progetto utilizzerà le tecnolo-gie più innovative di genomica funzionale eproteomica per determinare la presenza dicontaminanti e prevedere il rischio per la sa-lute umana.L’ARPA Liguria ha posto come priorità del suolavoro l’esigenza di creare dei profili standard

CAMPOBASSO, 9 MARZO • SESSIONE

“ALIMENTAZIONE E AMBIENTE”

Anche gli alimenti avrannouna loro “carta d’identità”

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di controllo analitico, necessari per il coordi-namento, l’omogeneizzazione e la programma-zione delle attività sul territorio regionale, so-prattutto nell’ottica del Piano di IntegrazioneUSL-ARPAL-IZS. L’Agenzia ligure ha presen-tato i profili analitici elaborati in maniera con-giunta, che grazie ad una codifica semplice, sin-tetica ed univoca consentono di agevolare l’at-tività dei laboratori e quella ispettiva.L’APPA Trento ha sottolineato l’importanza dellavoro svolto dai laboratori delle AgenzieAmbientali, che effettuano il controllo ufficia-le degli alimenti e delle acque potabili in granparte del territorio italiano. Sarebbe auspica-bile creare un gruppo di lavoro del SistemaAgenziale che coordinasse le tante attività.Unesempio di coordinamento positivo è il gdl del-le Agenzie sui Fitofarmaci, che ha predispostoun “Indice di Priorità”per selezionare le sostan-ze attive che con maggior probabilità posso-no contaminare il corpo idrico.Anche l’ARPA Lombardia ha messo al centrodelle urgenze la necessità di operare sinergienel campo dei controlli. Insieme alla Regionee ai Laboratori delle Aziende Acquedottisticheè stato realizzato un protocollo d’intesa mira-to ad un miglioramento della qualità dei con-trolli, soprattutto alla luce dei casi recenti dicontaminazione delle acque. È inoltre priori-tario ridiscutere i ruoli e i rapporti tra lestrutture che si occupano di valutare l’idonei-tà delle acque, sia di quelle captate sia distri-buite per uso potabile.Fra i tanti progetti presentati a Campobasso cen’è uno che ha particolarmente incuriosito ilpubblico presente. Un vero e proprio “naso

elettronico”, che è in grado di registrare even-tuali molestie olfattive. Lo strumento di chiamaEOS (Sistema Olfattivo Elettronico), può ave-re numerose possibilità di applicazione e,nel ca-so degli alimenti, può essere utilizzato per in-dividuare difetti nei prodotti tipici italiani, comeper esempio nell’olio d’oliva (per un approfon-dimento,vedi articolo a pag.42).Ed è stato pro-prio quest’ultimo prodotto alimentare, l’olio ex-travergine di oliva, ad essere al centro della re-lazione dell’Università del Molise; in questocaso è stata utilizzata la NMR (risonanza ma-gnetica nucleare) per individuare tracce di so-fisticazione nel prodotto stesso.Questa tecni-ca non è ancora stata validata, ma a breve sa-rà portata all’attenzione dell’UE.A chiusura della mattinata dedicata alla sicu-rezza alimentare è stato presentato dalTenente Colonnello Mario Pantano il lavorosvolto dal Comando Carabinieri Sanità per ga-rantire la sicurezza alimentare, combatterefrodi e contraffazioni alimentari, intervenire incasi di problematiche connesse con l’ambien-te (influenza aviaria). È stato sicuramente im-pressionante e al tempo stesso preoccupan-te vedere le immagini di allevamenti abusivi dipolli, centri di macellazione senza le minimenorme igieniche, luoghi di imballaggio abusivodelle uova, contraffazioni eccellenti di famosimarchi di prodotti alimentari.Le nuove tecniche di produzione alimentaree i processi di globalizzazione pongono pro-blemi di sicurezza dei cibi e per questo è im-portante per la salute dei cittadini che esistaun sistema coordinato ed efficiente di control-li e analisi.

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Il Suo intervento ha destato moltointeresse per l’originalità del proget-to presentato e per le possibili appli-cazioni che potrà avere in molti set-tori. Può spiegarci le principali ca-ratteristiche di questo naso elettro-nico?Il “naso elettronico” si chiama così proprio per-ché imita il funzionamento del naso umano.Hale stesse funzionalità del naso umano: è dota-to di una cavità con una piccola cameretta do-tata di sensori non specifici per ogni singolocomposto che sono in numero molto limita-to rispetto a quelli del naso umano; una stru-mentazione elettronica ed infine un’unità cen-trale di elaborazione dati che è il cervello, nelcaso dell’uomo e nel caso di EOS è un proces-sore come quello dei computer portatili.Il “naso”, quando si costruisce, è uno strumen-to che non ha memoria e che quindi va primaaddestrato, proprio come succede per quel-lo umano. Se si vuole utilizzare in campo am-bientale, come è già accaduto con successo nelcaso della collaborazione con l’APAT e che havisto anche l’elaborazione di un volume di li-nee guida per eliminare le molestie olfattive,l’addestramento deve avvenire con un gros-so lavoro di mesi presso le discariche, gli im-pianti di compostaggio ed i depuratori, utiliz-

zando in parallelo il naso elettronico ed il na-so umano.Alla fine, il risultato è stato un olfat-tometro elettronico che dà le indicazioni sumetro cubo in un punto dove abbiamo con-statato la presenza di un’emissione di origineed è in grado di esaminare il tipo di sorgente,distinguendo se si tratta di un allevamento oun’industria chimica.

Quindi, il naso elettronico è in gradodi codificare l’odore avvertito in uncerto luogo?Certo. L’immagine elettronica fornita dal nasoelettronico ha una forma specifica a seconda deltipo di odore presente, che permette di risali-re in modo preciso con la lettura del diagram-ma. Il secondo passaggio è quello di risalire al-la sorgente e valutare l’intensità dell’odore.

È già trasportabile come strumento?Sì e questo è un motivo di grande soddisfazio-ne, anche perché ha suscitato l’interesse diun’azienda privata che ha già comprato il bre-vetto e ha cominciato a produrre EOS.Questo rappresenta un caso nel mondo uni-versitario, dato che difficilmente accade un tra-sferimento tecnologico dal mondo accademi-co a quello industriale. Inoltre, abbiamo già ri-cevuto e continuiamo a ricevere fondi, borse

Le molestie olfattive?… È solo una questione di “naso”Presentato nel corso della 10a Conferenza un sistema per combattere le molestie olfattive

a cura di Francesca Kropp

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Il Laboratorio SENSOR, nato dalla collaborazione tra il CNR ed il Dipartimento di Chimicae Fisica per l’Ingegneria e per i Materiali dell’Università di Brescia, ha progettato e sviluppa-to un Sistema Olfattivo Elettronico - EOS - modulare particolarmente avanzato, in grado diessere adattato a particolari applicazioni, modificando i sensori, l’analisi dei dati e se serve ilsistema di campionamento.Durante la Sessione della Conferenza “Alimentazione e Ambiente”, il prof. GiuseppeSberveglieri, direttore del progetto, ha illustrato il principio di funzionamento di EOS conparticolare riguardo alla fase di training e alla successiva fase di pattern recognition di pro-dotti alimentari e di molestie olfattive.Il professore ha spiegato l’impiego dell’EOS nel riconoscimento e nella determinazione de-gli eventuali difetti di prodotti alimentari tipici italiani, come l’olio d’oliva, e le possibili appli-cazioni dell’EOS per monitorare, anche on- line, la conformità di prodotti agro-alimentari.Abbiamo chiesto al prof.Sberveglieri di spiegarci il funzionamento del Sistema Olfattivo Elettronicoper capire le possibili applicazioni che questo strumento può avere in campo ambientale.

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di studio dall’Università, che ha finanziato le no-stre attività. Il naso elettronico si presta mol-to bene ad essere miniaturizzato ed un doma-ni si pensa possa addirittura raggiungere le di-mensioni di un pacchetto di sigarette o di ungrosso cellulare.

Pensa che EOS possa essere usatoanche su richiesta dei cittadini che av-vertono particolari situazioni di mo-lestie olfattive?La prima applicazione crediamo sia nelle dis-cariche, rivolgendoci direttamente ai gestoriche potrebbero avere in anticipo informa-zioni relative ad un possibile problema immi-nente. Questo perché appena si avverte unodore di particolare intensità, anche correla-ta ad una situazione meteorologica, si sa già checi sarà in un certo sito un problema, permet-tendo quindi di prevenirlo immediatamente edi decidere gli opportuni rimedi.Abbiamo però qualche problema perché spes-so i gestori sono restii ad usare uno strumen-to che dica esattamente l’intensità di un odo-re: il ruolo dell’APAT e delle ARPA può esse-re quello di farsi Ente pubblico che controllil’applicazione effettiva di questo strumento.Questo il motivo, quindi, per cui l’APAT ha fi-nanziato gli studi relativi alla costruzione di EOS.

L’obiettivo così è quello di migliora-re il monitoraggio relativo agli odori?Esattamente: l’obiettivo è ridurre le emissioniodorigene e le molestie olfattive proprio conquesto strumento che garantisce che siano aldi sotto di un certo livello. La presenza dell’o-dore quindi dovrebbe rimanere al di sotto diun valore di soglia, che si può definire a livel-lo normativo, anche se questo non è ancoraavvenuto. In Italia i livelli accettabili per il “na-so elettronico” non sono ancora normati, ma

quella di riuscire ad avere una norma chestabilisca queste intensità di soglia è una nostraambizione. Speriamo di arrivarci.

Si può quindi credere che se leAgenzie Ambientali si dotassero diquesto strumento per il controllodelle molestie olfattive, anche i gesto-ri sarebbero interessati ad evitareche si creino determinate situazioni?Questo è già avvenuto con l’acquisto da par-te della Sezione Provinciale di Modenadell’ARPA Emilia Romagna, perché vuole co-minciare ad utilizzarlo.A monte di questo, chigestisce un impianto di discarica sa che potreb-be arrivare il tecnico dell’ARPA con un appa-recchio in grado di verificare la presenza di unamolestia olfattiva, impegnandosi quindi a pre-venirla. Si tratterebbe quindi di un beneficiocomplessivo per la società e per i cittadini, an-che se bisogna anche considerare la soggetti-vità personale nel riscontrare gli odori.Potrebbe così succedere che i residenti diun’abitazione nelle immediate vicinanze di unimpianto che produce molestie olfattive avver-tano un particolare odore e segnalino questapercezione, ma la loro sensibilità a volte po-trebbe essere al di sotto di un valore limite. Inqueste situazioni, quindi, anche se in presenzadi odore, non si può intervenire. Ed è per que-sto che pensiamo necessario stabilire i valorisoglia, perché le azioni siano effettivamente ef-ficaci, come avviene con le polveri sottili, l’in-tensità luminosa, i rumori ecc.Bisogna anche considerare che con l’uso diret-to del “naso elettronico” sulle discariche, col-legandole anche tra di loro e creando sostan-zialmente una mappa in grado di monitoraremomento per momento l’intensità dell’odore,si potrebbe superare il sistema attuale di cam-pionamento che è molto più costoso e lungo.

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Una delle novità che hanno caratterizzatoquesta 10a Conferenza delle Agenzie, dalpunto di vista della comunicazione, è stata lapagina sul sito web dell’APAT dedicata allenews in diretta da Abruzzo e Molise, apposi-tamente istituita dal Servizio Portale Webdell’APAT e seguita, sul posto, da Stefano DePaolis.Un ufficio stampa itinerante attraverso il qua-le è stato possibile informare in tempo realesugli argomenti trattati nelle sessioni tematichee negli eventi collaterali.

Cliccando sulla finestre “Decima Conferenza”e “News” è stato possibile trovare oltre allenotizie, anche le immagini degli eventi collate-rali, delle sessioni, nonché dei luoghi toccati du-rante l’itinerario.

Una media di 4 comunicati al giorno, letti dacirca 500 utenti che incuriositi o interessatihanno visitato il sito.Una collaborazione redazione/ Servizio webche non ha smesso neanche sul treno di assol-vere i propri compiti nel tentativo, speriamoriuscito, di fornire quel valore aggiunto alla co-municazione che solo la passione e la tenacianel compiere il proprio lavoro, conditi dall’a-drenalina della quasi diretta può dare.

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Filo diretto…

…con la Conferenza

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Nell ’ambito del SEP, SaloneInternazionale Ecotecnologie tenutosi al-

la Fiera di Padova dal 15 al 18 Marzo 2006, laRegione Veneto e ARPAV hanno realizzato at-tività educative nei pressi del proprio stand edi quelli di APAT e MATT per dare visibilità adiverse iniziative sul tema ambientale realizza-te nella Regione, tra cui i seguenti progetti dieducazione ambientale rivolti alle scuole :• Marchio europeo di qualità ecologica -

ECOLABEL• Agenda 21 a Scuola• Progetto “Ribelli per natura” sul consumo re-

sponsabile degli adolescenti• Progetto “Flepy” - percorso edu-

cativo sui temi dell’acqua edell’aria rivolto ai bambini

In particolare, l’ARPAV hagestito 4 spazi informati-vi relativi ai progettimenzionati, con in-formazioni al pub-blico sui progetti ela possibilità di riti-rare pubblicazioni ealtri materiali didatti-ci ed educativi che perqueste attività sono statirealizzati.Il 17 marzo si è tenuta una conferenza stam-pa con la partecipazione della Regione Veneto,di Sandro Boato, Commissario StraordinarioARPAV, di Gaetano Battistella, ResponsabileServizio dell’Educazione e della FormazioneAmbientale dell’APAT, del Sindaco delComune di Montecchio Maggiore (VI) edell’Assessore all’Ambiente del Comune diSandrigo. Nel corso della conferenza stampa,è stata sottolineata l’importanza del coinvol-gimento dei cittadini a sviluppare competen-za ambientale attraverso l’Educazione a scuo-la per migliorare i propri comportamenti perla tutela dell’ambiente.Per dare maggior rilievo al progetto “Flepy”, siè pensato di coinvolgere in modo più signifi-cativo il mondo della scuola invitando alcune

classi elementari presso gli stand, dove due at-tori della Fondazione AIDA di Verona hannoraccontato le avventure del simpatico perso-naggio protagonista del percorso educativo, at-traverso due momenti di animazione coinvol-gendo i piccoli spettatori, rispettivamente sultema dell’acqua e dell’aria, con distribuzione aibambini e ai loro insegnanti di materiali edu-cativi previsti dal progetto, materiali già distri-buiti in oltre 500 scuole materne ed elemen-tari della Regione.Il Flepy è un progetto di educazione ambien-tale rivolto ai bambini dai tre ai sette anni, idea-

to per accrescere la loro sen-sibilità e la loro cono-

scenza di problema-tiche ambientali le-

gate pr incipal-mente all’in-quinamentodell’acqua ed e l l ’ a r i a ,

prevede unmanuale per

gli insegnanti epropone diver-sificati stru-menti didattici:

gioco, video, lettu-ra, discussione in gruppo, esperimenti, checompongono un kit distribuito alle scuole.Il materiale è stato ideato sotto forma di kit inmodo che rimanga a disposizione della scuo-la e di altri insegnanti per realizzarlo anche insuccessivi anni, come un piccolo “patrimo-nio” di ogni singola biblioteca scolastica.I l progetto, promosso dalla DirezioneAmbiente della Commissione Europea, è dis-ponibile nelle varie lingue comunitarie conadattamento e traduzione italiana del ServizioEducazione e Formazione Ambientaledell’APAT. L’ARPAV nel corso del 2005 hadistribuito circa 1700 kit a scuole materne edelementari della Regione Veneto che ne han-no fatto richiesta con successo territorialeed educativo incoraggiante e lusinghiero.

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Il Progetto Flepy:i bambini ci aiuteranno a salvare acqua e aria

A cura di Gaetano Battistella

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Energia, industria, trasporti, agricoltura, turismo,aree urbane: sono i sei complessi temi, fonda-mentali per la vita del Paese che per il note-vole contenuto ambientale costituiscono gli ar-gomenti della “Relazione sullo stato dell’am-biente 2005”, presentata a Villa Madama aRoma il 23 marzo, alla presenza del Ministrodell’Ambiente Altero Matteoli, del Presidentedella Commissione Ambiente del SenatoEmiddio Novi, del Presidente dellaCommissione Ambiente della Camera deiDeputati Pietro Armani, del Sottosegretarioall’Ambiente Roberto Tortoli e del DirettoreGenerale del Ministero dell’Ambiente e del-la Tutela del Territorio Corrado Clini.Un’immagine della situazione italiana in mate-ria d’ambiente che, grazie al collegamentotra i dati raccolti ed analizzati annualmentedall’APAT con quelli provenienti dagli altrisettori, permette di presentare un quadrogenerale della situazione economica e socia-le, rispondendo ai principi dello sviluppo so-stenibile dettati dal Vertice di Johannesburg del2002 e ai programmi stabiliti dal Semestre ita-liano di Presidenza europea.La trasversalità dei contenuti è stata permes-sa dall’intenso lavoro di collaborazione svoltodal Ministero dell’Ambiente con gli altri dica-steri, le principali Istituzioni, le imprese, le as-sociazioni attraverso il quale le tematicheambientali sono riuscite ad uscire da un’esclu-siva pianificazione delle situazioni di emer-

genza, per affermarsi come elemento chiavedelle strategie politiche del Paese.

Sei sfide per l’ambienteLa “Relazione sullo stato dell’ambiente 2005”presenta una situazione complessivamentesoddisfacente, soprattutto per il costante mi-glioramento di alcuni indicatori negli ultimiquindici anni.Questo dimostra che “quando laprotezione dell’ambiente diventa motore disviluppo, passando da una cultura del no aquella delle opportunità, si raggiungono i mi-gliori risultati”, come sottolineato da Matteolidurante la presentazione del 23 marzo.In materia di energia ed emissioni di gas ser-ra, si riscontra un segnale incoraggiante dall’at-tuale disaccopiamento tra emissioni di CO2 eProdotto Interno Lordo, sottolineando l’ele-vata efficienza energetica e la bassa intensitàdi carbonio dell’economia italiana.Un capitolo critico è quello dei trasporti: l’au-mento della domanda pari al 30% per i passeg-geri e il 10% delle merci negli ultimi quindici an-ni, non è corrisposto con un’adeguata offertadi infrastrutture, essendo rimasti invariati ichilometri in esercizio sia delle autostrade siadella rete ferroviaria. La prospettiva futura dicostruzione di nuove e più efficienti opere fer-roviarie fa sperare che in futuro questi osta-coli siano superati. In particolare, Clini ha sot-tolineato che “le nuove infrastrutture posso-no far diminuire i tempi di percorrenza, au-

Come sta l’ambiente in Italia?La presentazione a Villa Madama

della Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2005

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mentando la concorrenza del trasporto sul fer-ro rispetto a quello su gomma ed è essenzia-le continuare a collegare le più importanti cit-tà con i porti, per ampliare e potenziare le au-tostrade del mare.”

Sempre in materia di trasporti, si registra unapositiva diminuzione complessiva delle emis-sioni con un -78% di benzene, -21% per le pol-veri e l’eliminazione del piombo. Le vetture incircolazione che rispondono agli standardambientali in vigore dal 2005 sono il 93%delle auto diesel, il 73% di quelle a benzina eil 68% dei veicoli commerciali.A fronte di livelli di eccellenza di alcune Regionisulla selezione e riciclaggio dei rifiuti urbani, ri-mane anomalo rispetto agli altri Paesi europeiil ruolo ancora rilevante delle discariche,nonostante si continui a ribadire come l’utiliz-zazione energetica dei rifiuti consentirebbe diridurre le emissioni di metano, un gas serraventi volte più pericoloso della CO2, di contri-buire al raggiungimento degli obiettivi di Kyotoe di aumentare la sicurezza energetica delPaese. Inoltre, emerge una situazione ancoradi difficile spiegazione sui rifiuti industriali cheaumentano, nonostante la diminuzione delleproduzioni:“c’è il rischio – come ha afferma-to Clini – che si entri in un circolo vizioso, do-ve al declino industriale si associ l’aumento de-gli impatti ambientali. È un segnale che vaconsiderato con grande attenzione.”Il consumo medio giornaliero pro capite di ac-qua in Italia, come emerge dal Rapporto 2005del Comitato di Vigilanza sull’uso delle RisorseIdriche, è superiore ai consumi dei Paesi eu-ropei maggiormente sviluppati, con la città diRoma che raggiunge i circa 350 litri per abitan-te al giorno e anche se è positiva la disponibi-lità di acqua per i cittadini italiani, l’elevato li-vello dei consumi può essere interpretatocome indice di scarsa efficienza nella gestionedi una risorsa naturale preziosa quanto a ri-schio.Nel settore dell’agricoltura si registra unaquantità totale di elementi nutritivi e di prin-cipi attivi contenuti nei fertilizzanti e nei fito-sanitari in diminuzione progressiva, tenendoperò conto della parallela diminuzione dellaSuperficie Agricola Utilizzata. Nella prospetti-va di un’agricoltura sostenibile, si procederànella sostituzione dei fertilizzanti e dei fitosa-nitari con tecniche a basso impatto. Un casodi successo in questo senso è rappresentatodalla riduzione del consumo di Bromuro diMetile, utilizzato nel passato per la disinfesta-zione del terreno e che, trascorsi dieci anni dal-

la promozione da par te del Ministerodell’Ambiente della ricerca e della sperimen-tazione di nuove tecnologie, è stato elimina-to di 7.500 tonnellate annue, su un totale ini-ziale di circa 9.000.Cresce progressivamente anche l’impiego deiprodotti biologici e dell’agricoltura biologicache copre ormai un milione di ettari.Molto positiva la situazione delle aree protet-te, con un aumento di 103 unità in cinque an-ni: un aumento in linea con l’attuale predispo-sizione degli individui alla scelta di questi luo-ghi come meta turistica, con tassi di crescitanotevoli, anche a fronte di una generale dimi-nuzione della domanda. L’estensione dellearee protette in Italia raggiunge quasi il 10% delterritorio nazionale, mentre le aree marineprotette coprono circa il 48%.

“Una linea politica per l’ambiente”Passaggio fondamentale degli interventi dei re-latori alla presentazione di Villa Madama èstato quello delle infrastrutture, che rappresen-ta un ambito dove continuare a lavorare “an-che per approfittare delle opportunità dellarealtà nuova che sta vivendo il Mediterraneo,centro dei più importanti traffici internaziona-li. L’Italia deve riuscire a diventare la piattafor-ma logistica e questo si può raggiungere solocon la realizzazione delle grandi infrastruttu-re che permetterebbe anche di diminuire leemissioni dannose per l’atmosfera: in questocontinuiamo a collaborare con il Ministero deiLavori Pubblici”, come espresso da PietroArmani.

“Quello che auspico per il futuro è unMinistero dell’Ambiente sempre più aperto,che non si chiuda a riccio rispetto agli altri set-tori per continuare a dare all’ambiente una li-nea politica. In questi cinque anni, l’abbiamocercata e portata avanti in numerosi ambiti co-me quello delle bonifiche, delle aree protette,dello smaltimento dei rifiuti e dell’uso delle ac-que.Tutto questo attraverso la discussione eil confronto con il Parlamento e l’opinionepubblica.” Questo il commento del MinistroAltero Matteoli alla chiusura della presentazio-ne, durante l’incontro con i giornalisti.La presentazione del 23 marzo è stata quin-di anche l’occasione per delineare sia il percor-so intrapreso in questi cinque anni dalMinistero dell’Ambiente e della Tutela delTerritorio, attraverso un bilancio delle attivitàsvolte, sia per ribadire la necessità di darecontinuità all’impostazione attuale delle stra-tegie ambientali.

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Il patrimonio artistico italiano costituisce il60% del patrimonio artistico mondiale; l’IstitutoCentrale per il Restauro, nella Carta delRischio, ha censito più di 57.000 beni artisticiesposti all’aperto, quindi alle intemperie e agliagenti inquinanti, su tutto il territorio naziona-le, ed è un’approssimazione sicuramente perdifetto.Questi sono soltanto alcuni dei dati emersi nelcorso della Giornata di studio tenutasi il 28febbraio dall’Agenzia per la Protezionedell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT) el’Istituto Centrale per il Restauro (ICR), in cuiè stato presentato uno Studio sperimentaleper la caratterizzazione del danno connessoall ’anner imento dei beni di interessestorico–artistico esposti all’aperto, condot-to, inizialmente, nelle sole città di Roma e

Milano e messo a punto da un tavolo tecnicocomposto da esperti APAT, ICR,CNR, ENEA.Presenti al dibattito, i Ministri dell’Ambiente edella Tutela del Territorio Altero Matteoli e deiBeni Culturali Rocco Buttiglione, il DirettoreGenerale dell’APAT Giorgio Cesari ed esper-ti dell’APAT, dell’ICR e dei due Ministeri.

Unanime l’affermazione che occorre “lavora-re sull’ambiente” per proteggere il nostro pa-trimonio artistico.Vale a dire agire sulla fonte,sull’incipit dell’inquinamento stesso.“La scommessa dell’uomo di oggi è quelladella salvaguardia dell’ambiente e dell’arte;una cultura antropocentrica che si fondi sul-le capacità umane ci farà vincere anche que-sta sfida”: così è intervenuto il MinistroMatteoli.“L’Italia è ricchissima di opere d’arte

“Tutto ciò che nasce merita dimorire”, ma salviamo la bellezzadei nostri monumentiStudio APAT e ICR su alcuni monumenti di Roma e Milanosottoposti a stress ambientale

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ed è suo dovere tutelare questo patrimoniosin nei più piccoli Comuni ricchi di opered’arte, ai quali bisogna dare più aiuti”.“Tutto ciò che nasce merita di morire”: con lacitazione del filosofo tedesco Feuerbach, ilMinistro Buttiglione ha iniziato il suo interven-to;“questo vale anche per le opere d’arte,mala bellezza merita di essere preservata”.AncheButtiglione ha ribadito che, per difendere i no-stri monumenti occorrono maggiori finanzia-menti: “Noi lavoriamo con risorse limitate,dobbiamo dare il meglio con quello che abbia-mo e ampliare il lavoro coinvolgendo maggior-mente Regioni e Comuni poiché il restauro èfortemente condizionato anche dalla tipolo-gia del materiale utilizzato”.Per ciò che riguarda i dati relativi alle due cit-tà campione, i monumenti di Milano risulta-no più “anneriti” rispetto a quelli di Roma, inquanto hanno mostrato in un anno una dimi-nuzione della brillanza (variazione del grado dibianco) pari a circa il 34%, mentre quelliesposti a Roma una diminuzione della brillan-za di solo circa il 2%. Questo non significa chei campioni di Milano siano più a rischio di quel-li di Roma, ma è spiegabile con le differenticondizione climatiche delle due città e con ladifferente composizione chimica del partico-lato depositato. Infatti, lo studio effettuato hamesso in evidenza che dal punto di vista clima-tico e microclimatico,Roma è una città più cal-da e più umida di Milano, per cui risulterebbemaggiormente a rischio “sporcamente”, in-

tendendo con ciò quell’insieme di fenomeni divariazioni cromatiche delle superfici dei manu-fatti delle quali l’annerimento è un caso par-ticolare, ma non il solo.

“La concentrazione di polveri”, ha ribaditoPatrizia Bonanni, responsabile del progettoper l’APAT,“non è tanto diversa tra Roma eMilano,ma il particolato a Roma non è così ne-ro come a Milano”. Il depositato della capita-le comprende infatti componenti di colorazio-ne più chiare derivate dall’aerosol marino edalla polvere silicea, mentre quello lombardoè ricco di componente carboniosa.

“Gli interventi di restauro costano molto e so-no da considerarsi straordinari”: ha così inizia-to il suo intervento Annamaria Giovagnoli, re-sponsabile del progetto per ICR.“Il costo perun restauro arriva a 1.000/1.500 euro permetro quadrato di superificie”, riportando ildiscorso sui finanziamenti necessari alla salva-guardia delle opere d’arte.

Lo studio presentato oggi è solo un primo pas-so; sono previsti, infatti, ulteriori studi a Romae Milano sui materiali in opera, peraltro già sot-toposti a restauro. Gli studi vedranno il coin-volgimento dell’intero sistema delle Agenzieper l’Ambiente, tra cui l’Arpa Toscana e l’ArpaSicilia, che proporrà interventi da attuare suimonumenti di interesse storico-artistico perciascuna regione.

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Il 24 febbraio scorso alcuni Rappresentanti del-la Divisione Unità Specializzate – DUS -dell’Arma dei Carabinieri hanno fatto visita ailaboratori dell’APAT e del Centro SviluppoMateriali - CSM - di Castel Romano, nell’am-bito della collaborazione intrapresa traL’Agenzia e la DUS.

Il Direttore Giorgio Cesari, alla presenza delGenerale Serafino Liberati, Comandante del-la DUS, del Generale Raffaele Vacca,

Comandante dei CC per la Tuteladell’Ambiente e del Generale Nicola Raggetti,Direttore del RACIS, ha illustrato le attività deilaboratori di Castel Romano e rinnovato leaspettative per una fattiva e cospicua sinergiatra le due Istituzioni.

Il Dott. Bruno, Direttore dei laboratori delCSM, ha espresso soddisfazione per la inten-sa collaborazione con APAT:“il CSM è un’iso-la tecnologica dedicata all’ambiente, cioè alletecnologie per il trattamento e la valorizzazio-

ne dei rifiuti, sia urbani sia industriali e perico-losi. Noi offriamo le competenze e la profes-sionalità in molti progetti di ricerca e di inno-vazione. Il grande progetto che si sta sviluppan-do in questo momento permette l’otteni-mento di energia (di gas ad alta energia) par-tendo proprio dai rifiuti, con tecniche cheoperano ad altissima temperatura e quindipermettono di trattare in tutta sicurezza an-che i rifiuti pericolosi”.Ma la collaborazione tra APAT, Carabinieri eCSM non si limita al solo settore dei rifiuti; ildott. Bruno si è detto disposto a collaborazio-ni anche in altri settori; tra tutti, le metodolo-gie di microscopia elettronica e di analisi di su-perficie in cui l’Arma dei Carabinieri vanta unaconsolidata tradizione.

“Questa è un’Italia che ha delle grandi poten-zialità dove però le strutture statali spesso nonriescono ad attuare incontri sinergici che riten-go invece fondamentali”. Queste le parolecon cui il Generale Serafino Liberati ha inizia-to il suo intervento. La presenza del Direttoredel CSM, ha sottolineato il Generale, è un va-lore aggiunto alle sinergie operative già in at-to tra APAT e Arma dei Carabinieri.

La dott.ssa Maria Belli, Responsabile delServizio Laboratori, Misure ed Attività diCampo ha illustrato le attività del Servizioche da gennaio 2006 ha esteso le sue compe-tenze anche alle misure di campi elettroma-gnetici e al rumore.“Il ruolo dell’APAT è quel-lo del coordinamento tecnico-scientifico del-le Agenzie regionali e provinciali, un ruoloprioritario, quindi, dei nostri laboratori”.

“Nelle analisi chimiche e biologiche”, ha pro-seguito la dr.ssa Belli,“non è così semplice tro-vare la riferibilità esterna delle unità di misu-ra; abbiamo perciò creato un laboratorio - l’u-nico in Italia - per la produzione di materiali diriferimento, cioè di quei materiali da distribui-re ai laboratori e che devono essere uguali pertutti al fine di garantire l’omogeneità. Pensiamo

APAT e DUS verso un Sistema di laboratori d’eccellenza

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all’importanza dell’omogenei-tà di matrici come i rifiuti”.La norma ISO 35 stabilisce leregole per il trattamento deimateriali di riferimento: la rac-colta del materiale, l’essicca-zione la macinazione a unagranulometria ben definita, ladeterminazione delle dimen-sioni delle particelle che com-pongono il campione, l’omo-geneizzazione in un particola-re tavolo rotante per circa12/24 ore e, infine, l’imbotti-gliamento.“Il nostro laboratorio”, haconcluso la dr.ssa Belli,“parte-cipa regolarmente ai circuitiorganizzati dal massimo livel-lo della metodologia: un no-me per tutti, il Bureau dei pesi e misure inFrancia.

“Le misurazioni che sono effettuate nei no-stri laboratori sono di tipo radiometrico, di ra-dioattività essenzialmente nell’ambiente”, haaffermato l’ing. Giancarlo Torri, Responsabiledel Ser viz io Laborator io RadiazioniAmbientali, passando poi in rassegna le atti-vità offerte dai servizi e mostrando qualchecollaborazione già in atto tra i laboratori diCastel Romano e l’Arma dei Carabinieri.“Abbiamo tre aree di misura: un laboratorioradiochimico, un laboratorio sul radon e unlaboratorio di spettrometria gamma; l’85%delle misure sono fatte in questi laboratori

con una forte sovrapposizione e sinergia traun’area e l’altra”.L’ing.Torri ha infine mostrato le aree di inter-vento: monitoraggio ambientale, impianti nu-cleari - anche l’import/export non soltanto diderrate alimentari ma anche di componenti -siti contaminati e discariche.L’ing. Antonio De Maio, Direttore delDipar timento Stato dell ’Ambiente eMetrologia Ambientale dell’APAT, intervenu-to all’incontro, ha evidenziato lo sforzo che sista facendo per arrivare a dei laboratori i cuicentri di eccellenza siano un punto di riferi-mento a livello nazionale in settori quali l’a-mianto, le diossine, l’ozono, il rumore e l’elet-tromagnetismo.

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Saper rispondere efficacemente a qualsiasi ti-po di minaccia terroristica è un obiettivo mol-to difficile,ma possibile anche grazie al costan-te impegno del Comando dei Carabinieridella Tutela dell’Ambiente (CCTA) nel mi-gliorare le tecnologie di analisi, soprattutto incampo di sostanze radioattive.

Lo scenario internazionale, con le terribili im-magini degli attentati di New York, Madrid eLondra ha imposto di non sottovalutare nes-suna situazione di rischio che potrebbe anchederivare dall’utilizzo di materiale radioattivo perla costruzione di quelle che sono definite le

“bombe sporche”.La consapevolezza,quindi, di intensificare e per-fezionare i controlli è stata, nel novembre2003, alla base della decisione del Ministerodell’Ambiente e della Tutela del Territorio di in-caricare il CCTA di eseguire una campagna na-zionale di controllo di siti interessati da sostan-ze radioattive. In meno di tre anni, questacampagna ha permesso di eseguire 63 control-li, 22 dei quali sono risultati non conformi al-le norme, sono state segnalate 36 persone esono stati fatti 10 sequestri.Per prevenire e reprimere le violazioni connes-se con il traffico e lo smaltimento illecito di

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I veicoli “acchiappa-radiazioni”

La Sezione Inquinamento da SostanzeRadioattive del CCTA si è dotata di treautomezzi per rispondere a situazio-ni, anche sospette, di emergenze di ti-po radiologico e per interventi con-nessi di polizia giudiziaria.Due di que-sti veicoli, dotati di un allestimentospeciale su Mercedes modello UNI-MOG 3000, dispongono di sofisticatestrumentazioni di bordo che consen-tono di monitorare costantemente laradioattività e l’eventuale diffusionedella contaminazione, sia su strada siafuoristrada. Sistemi di protezione NBC(NdR:nucleare-batteriologica-chimica)consentono al personale operante abordo di eseguire le misurazioni incondizioni di massima sicurezza, at-traverso l’isolamento del mezzo dagliagenti esterni, ottenuto anche con unsistema di pressurizzazione interna.Il terzo veicolo “Mercedes-UNIMOG

500” è ancora in fase di allestimento ed avrà le funzioni di laboratorio mobile per il prele-vamento di matrici ambientali e la conseguente rilevazione di massima della presenza dei ra-dioisotopi più conosciuti ed utilizzati in campo industriale, come il Cesio ed il Cobalto. Perle eventuali analisi radiometriche più approfondite, il veicolo può eseguire i campionamen-ti sul luogo da inviare poi a strutture civili e/o militari.

Per non correre il rischioLa presentazione dei mezzi Unimog presso il reparto operativo dei CCTA

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questi materiali pericolosi, i CCTA, ed in par-ticolare la Sezione Inquinamento da SostanzeRadioattive, puntano molto sulle nuove tecno-logie ed il 1° marzo hanno presentato inConferenza Stampa tre mezzi Unimog utili permonitorare la radioattività direttamente nei si-ti contaminati.Alla presentazione hanno par-tecipato il Ministro dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio, Altero Matteoli, il Generale diCorpo d’Armata Giorgio Piccir i l lo,Comandante delle Unità Mobili e SpecializzateCarabinieri “Palidoro”, il Generale di Corpod’Armata Serafino Liberati, Comandante del-la Divisione Unità Specializzate Carabinieri, ilGenerale di Br igata Raffaele Vacca,Comandante del CCTA.I veicoli Unimog sono forniti di strumenti so-fisticati per fare misurazioni, eseguire cam-pionamenti ed analisi, il tutto nella massimaprotezione dei militari operanti.“Questi mez-zi che oggi presentiamo-ha detto Matteoli-siinseriscono in uno scenario di salvaguardia tec-nologicamente avanzato ed in continua evo-luzione.Già da alcuni anni abbiamo fatto ricor-so alle tecnologie più avanzate per prevenire

gli illeciti ambientali e per proteggere il terri-torio. Questa è la strada maestra da seguireper una reale protezione dell’ambiente”.La Conferenza Stampa è stata anche l’occasio-ne per conferire l’encomio semplice ai CCTAper l’elevata professionalità nello svolgimentodi indagini complesse. Inoltre, il MinistroMatteoli ha consegnato il Diploma diBenemerenza di prima classe con Medagliad’Oro al Merito dell’Ambiente, concesso allamemoria del S.Ten.Alfonso Trincone, rimastoucciso nei tragici fatti accaduti a Nassirya il 12novembre del 2003 e consegnato alla moglie.Si è ricordata la dedizione del Tenente Trinconenello svolgimento dei compiti connessi allaprotezione ambientale come Comandantedella Sezione Inquinamento da SostanzeRadioattive e l’impegno nei confronti dellacittadinanza dei Paesi in situazione di forte cri-si dove ha potuto operare, come l’Iraq el’Etiopia. Per dare una continuità alle iniziativeintraprese dal marito, la sig.ra Anna MariaZollo ha parlato del progetto “La casa diAlfonso”, un istituto scolastico per bambinicreato nella città etiope di Mekele e costrui-

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Le collaborazioni della Sezione Inquinamento da Sostanze Radioattive

Per le proprie competenze su tutto il territo-rio nazionale in materia di prevenzione e re-pressione delle violazioni commesse in dannoall’ambiente con particolare riferimento al traf-fico ed allo smaltimento illeciti di materialeradioattivo, questo Reparto del CCTA costitui-sce un interlocutore privilegiato dell’EuropeanPolice Office (Europol). In particolare, nell’am-bito del “Programma di prevenzione e lotta altraffico illecito di materiale nucleare” delGruppo di Esperti per la Non Proliferazione as-solve le funzioni di “Punto di Contatto Interno”.Gestisce così il flusso di informazioni provenien-ti da tutte le altre Forze di Polizia e dagliOrganismi nazionali di intelligence, trasmet-tendo le segnalazioni alle paritetiche strutturedei Paesi del G8, attraverso il “Punto diContatto Esterno” istituito presso il Ministerodegli Affari Esteri.Un altro importante contributo alle attivitàinternazionali in materia nucleare, è consenti-to grazie all’accesso al portale informativo del“Gruppo di Lavoro di analisi sul traffico illeci-to di materiale nucleare ed altri materiali radioattivi” dell’Agenzia Internazionale dell’EnergiaAtomica, rientrando tra i pochissimi organismi ai quali è consentito l’accesso.In campo nazionale, la Sezione Inquinamento da Sostanze Radioattive stipula protocolli d’in-tesa e garantisce scambi informativi con numerosi Enti istituzionali.

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to con i soldi del fondo dedicato alla memo-ria del Ten.Trincone.Una coincidenza importante con l’evento del1° marzo è la ricorrenza del ventennale dallanascita del Nucleo Operativo Ecologicodell’Arma dei Carabinieri, istituito nel 1986 chenel 2001 ha assunto la nuova denominazionedi Comando Carabinieri di Tutela Ambientale.L’esperienza sul campo ha permesso all’Armadei Carabinieri di costruire un vastissimo pa-trimonio conoscitivo in materia ambientale,of-ferto anche all’azione del Sistema Agenziale,grazie alla firma di un’importante convenzio-

ne in materia di monitoraggiointegrato. Questo accordo èsolo un ulteriore passaggiodell’attività operativa che iCarabinieri hanno intrapresoinsieme all’APAT per l’instau-razione di sinergie efficaci nel-l’ispezione delle centrali in de-commising in materia di pro-tezione nucleare e la forma-zione su numerose disciplinedel personale attraverso cor-si organizzati dall’Agenzia.Elemento centrale di questacollaborazione, quindi, è loscambio di informazioni cheha anche espressione nel pro-getto di cartografia dei CCTA,importante banca dati dei ri-

sultati di indagini finalizzata all’individuazione disituazioni di inquinamento da sostanze ra-dioattive, completo di immagini aeree e satel-litari.

La partecipazione e l’entusiasmo dimostratodai Carabinier i appar tenenti a questoComando offrono all’ambiente un alleatofondamentale nei compiti di protezione, so-prattutto in una prospettiva di prevenzioneche permette di conoscere al meglio le situa-zioni di rischio, riuscendo a garantire ai citta-dini maggiore sicurezza.

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La sinergia con l’APAT

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, nel dicembre 2003, ha incaricato laSezione Inquinamento da Sostanze Radioattive di procedere ad una campagna nazionale dimonitoraggio e controllo di obiettivi di interesse nella gestione di materiale nucleare e so-stanze radioattive. L’attività operativa è svolta in sinergia con il personale del DipartimentoNucleare dell’APAT per l’ispezione: delle centrali in decommissioning, dei siti di ricerca e svi-

luppo coinvolti nel ciclo del combu-stibile nucleare, dei quattro reattoridi ricerca ancora in attività ed infine,dei depositi di rifiuti e/o materialiradioattivi dei principali presidi ospe-dalieri, che impiegano sorgenti di ra-diazioni ionizzanti in attività terapeu-tica o diagnostica.Nel corso delle ispezioni, particola-re attenzione è stata posta alla valu-tazione delle condizioni di sicurezzapassiva delle strutture destinate allostoccaggio dei materiali nucleari e deirifiuti radioattivi per proteggerli daqualsiasi uso illecito.

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Emas ed Ecolabel dayRiflessioni su uno strumento importante di politica ambientale

Tra gli strumenti di politica am-bientale, Emas ed Ecolabel si confermano

sicuramente tra quelli efficaci a sostenere lacultura dello sviluppo sostenibile.Il primo marzo scorso, a Roma, si è parlato delloro incremento e dell’esigenza che le Aziendehanno nell’accettare lo strumento comunita-rio trovandovi sufficienti motivi di ordine am-bientale, ma anche economico. Alla giornatahanno partecipato il Ministro Altero Matteoli,il Direttore Generale dell’APAT,Giorgio Cesari,l’avv. Cosimo dell’Aria, vice Presidente delComitato Ecolabel-Ecoaudit, Marco Frey,Professore di economia all’Università Bocconidi Milano, Paolo Togni e Bruno Agricola delMATT,Mauro Cicchino,Presidente del GruppoBancario Dexia Crediop e, naturalmente ilPresidente del Comitato Ecolabel-Ecoaudit,Pino Lucches. iIl tavolo è stato moderato dalgiornalista Rai Federico Fazzuoli.

L’Italia delle Certificazioni ai primiposti in Europa.Lo confermano i dati degli ultimi tre anni, neiquali si è passati da131 registrazioniEmas a 450. Si è trat-tato di una forte ac-celerazione, che ha vi-sto lo stesso trend an-che per l’Ecolabel, chemantiene in campoeuropeo una posizio-ne di primato con1407 prodotti eServizi certificati.Nel panorama dellecertificazione si è orain attesa – come haricordato il MinistroMatteoli – che, in pre-visione del nuovoRegolamento Emas,facciano il loro ingres-so le “certificazioni in-tegrate” ossia quelle

che raggruppano: qualità dell’ambiente, re-sponsabilità sociale, codice etico e sicurezza.Uno strumento polivalente al quale guardacon crescente favore la struttura produttiva.Secondo Paolo Togni, capo di Gabinetto delMATT, che sta conducendo una campagna diindagine nella comunicazione, è la qualità diquest’ultima che permette di governare nelsenso appropriato, dando risposta ad unapercentuale non indifferente di cittadini (l’87%),che affermano di essere preoccupati per mo-tivi ambientali. E’ indubbio – ha ricordato Togni– che soltanto da una corretta comunicazio-ne, in fin dei conti, scaturisce una correttapolitica ambientale.Il Ministro Matteoli, nel corso del suo interven-to, ha ribadito che “col passare del tempo ilrapporto tra economia e ambiente si sta po-sitivamente trasformando da antagonista adintegrato”.Questo passaggio storico di mentalità della cul-tura ambientale sta attraversando l’intera so-cietà, evidenziando una rete sempre più arti-colata di interazioni tra l’elemento umano,

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l’attività produttiva e l’incidenza di questi fat-tori sull’ambiente. E’ per questo che si impo-ne la necessità di fare chiarezza, di sensibilizza-re sull’opportunità che il sovrapporsi di inte-ressi economici - e necessità politiche e ideo-logiche - si sposino con le esigenze dello svi-luppo sostenibile,ma anche condiviso attraver-so un ruolo ed un’azione sociale chiara econvinta.

Le Aziende, dal canto loro,molto possono fa-re in coerenza con il filone evolutivo dello svi-luppo sostenibile, ma è indubbio – e duranteil tavolo del 1 marzo è venuto fuori chiaramen-te – che occorre dare gli stimoli giusti per farsì che le imprese siano spinte a perseguire imodelli di produzione sostenibile. Per esserein linea con i contenuti del VI ProgrammaComunitario di azione in materia di ambien-te, è necessario: incoraggiare una più ampia dif-fusione del sistema comunitario di ecogestio-ne e audit (EMAS) idonei a sviluppare inizia-tive che incentivino le imprese a pubblicarerapporti di prestazione ambientale o di svilup-po sostenibile rigorosi e verificati da terzi di-pedenti…”“…incoraggiare la diffusione di marchi ecolo-gici che consentano di comparare le prestazio-ni ambientali di prodotti dello stesso tipo…garantire che i singoli consumatori, le impre-se e gli enti pubblici nel loro ruolo di acquiren-ti, dispongano di migliori informazioni sui pro-

cessi e sui prodotti in termini di impatto am-bientale…”Agli Enti pubblici spetta il ruolo di dare esem-pi pratici di applicazione, per questo si è ricor-dato che il Ministero dell’Ambiente ha iniziatoil percorso certificativo, a partire proprio dal-la Direzione per la Salvaguardia del Territorio,che è anche la Direzione competente perEmas ed Ecolabel. Un approccio che sembra

lento a camminare; il Ministro dell’Ambiente inproposito ha rivolto un appello alla sensibilitàdella burocrazia, affinché questa cresca comeè cresciuta la coscienza del Paese. In tal sensooccorre spingere con più incisività, senza averpaura dei cambiamenti,ma confidando in risul-tati sicuramente più positivi.Pino Lucchesi, Presidente del ComitatoEcolabel-Ecoaudit, ha infine concluso riba-dendo l’essenzialità di introdurre norme chesappiano semplificare la certificazione, garan-tendo specifiche proposte per i PiccoliComuni e, soprattutto, una previsione chia-ra in termini di aiuti e defiscalizzazioni per leorganizzazioni che intendano certificarsi. Ilmarchio Ecolabel è innanzitutto una garan-zia di qualità e, come nel caso del turismo, haun ritorno sia ambientale che economico; fat-tori di cui ormai tutte le Regioni compren-dono la generale utilità, i cui benefici si allar-gano al benessere economico di tutto il si-stema-Paese.

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Per poter amministrare c’è bisogno di esperienze condiviseRiuniti a Roma i tavoli tecnici interagenziali

“I tavoli tecnici interagenziali sonouno strumento nuovo ma non nell’espe-

rienza, a supporto anche del dialogo perennetra APAT e Pubbliche Amministrazioni”: così ilDirettore Generale dell’APAT,Giorgio Cesari,ha presentato l’incontro su “Il ruolo dei TavoliTecnici Interagenziali a supporto del Decretolegislativo recante norme in materia ambien-tale”, promosso dall’Agenzia per la Protezionedell’Ambiente e per i servizi Tecnici e la rivistaGazzetta Ambiente, e tenutosi presso la sedeAPAT di Via Curtatone lo scorso 22 marzo.

La giornata ha fornito l’occasione al SistemaAgenziale per confrontarsi sul proprio ruolooperativo per il futuro dell’ambiente e del ter-ritorio e per discutere un’ipotesi di sviluppoche consenta il riconoscimento e l’adozionedei prodotti tecnici dei Tavoli da parte di tut-ti i soggetti chiamati a dare attuazione alle nor-me di tutela ambientale.

“Si collabora e si deve collaborare” è stato ri-badito, e questa volontà di sinergia, di coope-razione continua e capillare è stato il leit mo-

tiv degli interventi che si sono succeduti.“Oggi possiamo affermare che il SistemaAgenziale ha acquisito coscienza e professio-nalità”, ha ribadito l’ing. Antonio De Maio,Direttore del Dipar timento Statodell’Ambiente dell’APAT; i tavoli tecnici sonouno strumento operativo per, la produzionedi catasti, di linee guida, di gestione del SistemaInformativo Ambientale; “si gestiscono e sirendono così disponibili”, ha proseguito l’ing.De Maio,“dati ambientali ampiamente valida-ti che non mi è mai accaduto di sentir smen-titi o messi in discussione, così come conoscen-ze del diritto ambientale e del territorio e pro-fessionalità riconosciute a tutti i livelli”.

I tavoli ad oggi attivati si occupano di temi qua-li la gestione dei rifiuti urbani, gli inventari del-le emissioni e i piani di risanamento dellaqualità dell’aria – uno dei più vecchi ed estre-mamente qualificato - , gestione sostenibile del-le risorse idriche, rumore, campi elettromagne-tici, Laboratori di Riferimento –100 laborato-ri sparsi in tutta Italia - ,VIA,VAS,Aree urba-ne.

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“Il tavolo serve ad elaborare e l’idea del ser-vizio che si offre è fondamentale, è ciò che uni-sce le diverse realtà locali”: è così intervenu-to l’Avv. dello Stato Giuseppe Fiengo, mode-ratore anche di un dibattito finale che ha vistoconfrontarsi varie realtà regionali presenti al-l’incontro.“Il compito oggi è quello di trovare la stradaaffinché le attività tecniche dell’APAT possanocollegarsi alle attività di altre real-tà scientifiche territoriali, come leArpa e le Università. C’è bisognodi esperienze condivise per poteramministrare”.L’Avv. Fiengo ha ripercorso stori-camente il ruolo dei servizi tecni-ci nel nostro Paese, sottolineandocome, a partire dagli anni ’70, ci siastato un progressivo venir menodi quelle esperienze, mentre og-gi stanno pian piano riemergendo.“In Italia deve cambiare una cer-ta mentalità che confonde auto-nomia politica con autogoverno:le Regioni e le organizzazioni lo-cali sono “pezzi” di Stato e le lo-ro attività sono le attività delloStato medesimo”.

In merito al ruolo di APAT eAgenzie locali, l’Avv. Fiengo haparlato di “vocazione” a creare norme e a re-cepirle da altri soggetti;APAT non è chiama-ta a coordinare, quindi, in senso gerarchico,maa lavorare insieme ad altre realtà affinché la“qualità pubblica diventi la misura della quali-tà del privato” e il sistema dei tavoli può esse-re un esemplare modello di autogoverno.

Ampio spazio è stato dedicato all’informazio-ne ambientale, di cui è stato fatto un excursusstorico da Stefania Borghini, Responsabile delSettore Informazione Ambientale della rivistaGazzetta Ambiente. L’Avv. Fiengo ha sottolinea-to come l’informazione spesso – su argo-menti come la VIA - derivi dal cittadino stes-so e come l’inchiesta pubblica sia fondamen-tale poiché è la verifica del provvedimento

adottato.L’esperienza degli antichi ro-mani, ricordata dall’Avvocato,è stata significativa per dimo-strare come dal cittadino pro-vengano informazioni prezio-se cui l’Amministrazione poi ètenuta a far fronte. Per co-struire un porto, i romani as-soldavano uno schiavo gre-co, lo facevano vivere in unazona in cui ritenevano di do-ver costruire una zona por-tuale e il suo compito eraquello di verificare e informa-re su venti, maree, traffico dipersone e così via.

Al termine degli interventi,Mario Cirillo dell’APAT hapresentato il rapporto redat-to dal l ’Agenzia su

“Popolazione, sviluppo e ambiente. G8 vs.Brasile, Cina, India, Messico” pubblicato nellacollana “I Quaderni di GAZZETTA ambiente”,fornendo dati relativi a energia, clima, acqua,na-tura, suolo e foreste nei Paesi del G8 da unaparte e i Paesi emergenti dall’altra (Brasile,Cina, India e Messico).

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Può dirci qual è, a Suo avviso, il ruo-lo dei tavoli tecnici interagenziali,soprattutto la loro potenzialità diagire in modo omogeneo e capillaresul territorio per risolvere le più ur-genti problematiche ambientali?Cominciamo col dire che occorre abbando-nare il senso di premazia; normalmente quan-do c’è un tavolo, c’è sempre qualcuno che sisiede a capotavola.Nel caso in questione la si-tuazione cambia: i membri del tavolo tecnicodevono trovarsi in condizioni di parità e il co-ordinamento è rappresentato dallo stessotavolo. E’ questo il ruolo determinante e la ca-pacità che, a mio avviso, deve avere l’APAT, fa-re in modo che tutti siano consapevoli di ta-le parità. Questa è la prima regola.E’ quindi il metodo che va cambiato.Alcuni ta-voli vanno guidati dalle regioni, altrimenti è unSistema che non funziona. Devono sentirselipropri, anzi devono sentire l’APAT come unsoggetto autorevole che li riconosce.Devo di-re che questo già accade in alcuni settori, maoccorre estenderlo a tutti i tavoli. Cito, adesempio, il governo delle acque della Laguna:i veneti sono indubbiamente più bravi, matutti possono e devono esserne coinvolti.Chiedo questa modifica di mentalità, e so chenon è facile.

E così si può agire omogeneamente?Direi di sì, Il mondo tecnico-scientifico quan-do esiste e non è bloccato, con questo meto-do funziona.

Il Sistema delle Agenzie e i tavolitecnici le appaiono consolidati, sottoquesto aspetto?Senza dubbio. Il tavolo tecnico è caratterizza-to dal fatto che le informazioni vengono river-sate sul tavolo stesso. Poiché quella tecnica èuna norma che si utilizza quando si ha una ne-cessità, chi si ricorda di quel tavolo la prendee la utilizza. Se si ha un metodo asseverato,questo si usa se si vuol dare credibilità al pro-prio lavoro. E’ il tavolo tecnico in sé che fun-ziona.

Trova che ci sia condivisione, sinergiatra le attività scientifiche centrali equelle locali (Lei ha fatto cenno al-l’importanza dei rapporti con leUniversità)?

LA SFIDA PER ACCRESCERE IL RUOLO

E L’AUTONOMIA DELLE ESPERIENZE LOCALI

Un tavolo tecnico senza capotavola

a cura di Cristina Pacciani

A margine della giornata di lavorosui tavoli tecnici interagenziali, abbiamo in-

tervistato Giuseppe Fiengo, Avvocatodello Stato e Direttore Editoriale della RivistaGazzetta Ambiente, bimestrale su ambientee territorio patrocinata dal Ministerodell ’Ambiente e dal Ministero delleInfrastrutture e dei Trasporti.

L’intervista

L’intervista

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Essenzialmente c’è. La mia esperienza non è inmateria ambientale, ma in materia di restau-ro.Abbiamo riscontrato una forte vocazionedell’ICR, con il quale lavorate anche voi, a de-localizzarsi, ad avere più strutture.Nel contem-po ci sono le Regioni e le Università locali chehanno bisogno dell’ICR per potersi legittima-re nel lavoro che svolgono. Le Università so-no l’elemento nuovo per le Regioni che han-no aperto sicuramente un rapporto con lo-ro su questi temi. Mi consta che sia successoin materia di restauro ma è successo anche inmateria ambientale. Quindi questa stretta si-nergia è la carta da giocare.

Lei ha ripercorso anche storicamen-te il processo che ha portato ad unascarsità, negli anni ’70, di esperienzetecnico-scientifiche nel nostro Paese.Si può ancora parlare di numero esi-guo, dopo più di 30 anni?C’è stato un taglio totale negli anni ’70 rispet-to a queste realtà, che sono state progressiva-mente abolite e trasferite nel mondo delle im-prese. Paradossalmente tutti sono andati all’es-senziale. Adesso, per un fatto storico strano,l’essenziale è tornato ad essere costituitoproprio da questi centri di ricerca.Tale ritor-no alle origini è probabilmente dovuto ad unmovimento che sta ricrescendo, quello delleUniversità e del potere locale. Non so quan-to sarà compatibile con la spesa, perché il gros-so problema sarà questo,ma pian piano sonoconvinto che ricresceranno perché non se nepuò fare a meno. Occorrono dati, conoscen-za e persone di cui fidarsi professionalmente.Nel bilancio dello Stato una delle voci più co-stose sono le consulenze tecniche delMinistero di Grazia e Giustizia che si fanno nelcorso delle indagini preliminari e delle indagi-ni istruttorie. Non capisco perché quelle nonle debba fare l’APAT o i soggetti tecnici accre-ditati.

Nel Suo intervento Lei ha insistitomolto sull’autonomia della ricercascientifica…Non c’è dubbio. E grazie a Dio c’è. Il tecnicoè un tecnico,magari è una professionalità chedeve limitarsi a quello, perché il dato tecnicotende poi a porsi come dato politico di scel-ta; occorre avere il coraggio di respingere lesue prese di posizione al di fuori della sua man-sione, però non v’è dubbio che il tecnicodebba essere autonomo e indipendente evada rispettato come tecnico, altrimenti siesaurisce il suo ruolo.

Lei ha fatto più volte riferimento almodello inglese. A che proposito?Non mi riferivo al modello della ricerca, per-ché il modello italiano e quello tedesco sonobuoni quanto quello inglese.Mi riferivo essen-zialmente al sistema di autogoverno inglese.Gliinglesi hanno la capacità di ritrovare la loro uni-tà di Regno Unito anche in una Contea, anchein un ufficio locale, nel bibliotecario e nellospazzino comunale.Da noi non c’è questa idea,lo Stato è una cosa e l’autorità locale è un’al-tra. L’autorità locale può fare cose che non falo Stato e viceversa. E questo è qualcosa cheva superato.

Parliamo di informazione ambien-tale: qual è stata e qual è la Sua espe-rienza in Gazzetta Ambiente? È un’esperienza che deriva dalla Francia.Questa rivista nasce essenzialmente colPoligrafico, in un periodo in cui il Ministerodell’Ambiente deteneva una massa di infor-mazioni nuove che tutti quanti andavanocercando. Pian piano ci siamo accorti che c’e-rano una serie di dati e di conoscenze cheerano di livello di eccellenza, sia pur raffaz-zonate e provenienti da fonti diverse. Perchébuttarle via? I francesi lo fanno sistematica-mente. Le pubblicazioni degli enti pubblicifrancesi sono pubblicazioni di eccellenza,restano negli archivi, gli studiosi che ne han-no necessità, se le ritrovano. Per esempio, larivista ha conservato tutte le stesure deitesti della Bassanini, ci sono tutti i passaggiche hanno portato al Testo Unico e uno stu-dioso che volesse ricostruire l’iter riescetrovare delle cose che altrimenti sarebberoandate disperse.

La rivista ha una sua scientificità ed haavuto una grande importanza quando nonc’era Internet. Una rivista ha bisogno di es-sere più informazione che documentazio-ne, questo è il passaggio che adesso stiamosperimentando. Ritengo che essa abbiaun’altra fondamentale caratteristica: è unakoinè, un gruppo di gente che ha dei valo-ri, delle regole e l’idea di aprirsi all’APAT èimportante anche per questo. L’APAT è unacomunità che può dare molto e allo stes-so tempo ricevere molto da una rivistache gli consente di pubblicare anche studiun po’ marginali, che però servono a daresoddisfazione a chi lavora e conoscenzeche servono a tutti. In un’ottica di autono-mia dell’informazione stessa, che è alla ba-se.

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Parma, 3 marzoVI Conferenza

NazionaleMobility

ManagementLa conferenza,

promossa daEuromobility

in collaborazionecon il Comune di Parma -

Assessorato Mobilità e Ambienteed Infomobility, è stata l’occasione per ap-

profondire e riflettere sulle sempre più attua-li tematiche legate alla mobilità delle perso-ne e delle merci. Particolare attenzione è sta-ta rivolta al tema “Le politiche per la mobi-lità e la qualità dell’aria”. Nel corso della gior-nata è stato presentato il volume “Dallateoria…alla pratica”, dedicato alle buonepratiche di Mobility Management maturatein Italia.

Roma, 3-4-5 marzo4a Esposizione di Veicoli EcologiciLa manifestazione , organizzata da“Ruoteperaria Ambiente e Territorio Onlus”,in collaborazione con il Comune di Roma(Assessorato alla Politiche Ambientali eAssessorato alla Mobilità), con il patrociniodel Ministero dell’Ambiente e della Tutela delTerritorio e della Regione Lazio, si è svolta nelpiazzale del Giardino Zoologico, zona anti-stante il Bioparco, nel cuore di Villa Borghese.Nei 15.000 mq si sono potuti ammirare eprovare i veicoli ecologici sul mercato, racco-gliere informazioni e conoscere l’opera di chis’impegna quotidianamente nella lotta all’in-quinamento.

Alla tre giorni espositiva si è affiancata la con-sueta attività seminariale, che si è articolatasu un doppio momento di dibattito: un con-vegno istituzionale, in cui sono state analiz-zate le misure pensate, dalle amministra-zioni italiane ed europee, per fronteggiare l’e-mergenza smog e la mobilità sostenibile euna Tavola rotonda, organizzata assieme al-la rivista “Quattroruote”, dove sono state il-lustrate, da un punto di vista strettamentetecnico, le nuove tecnologie.

Roma, 6-15-22 marzo e 5 aprile 2006Seminario di formazione esensibilizzazione dei DirigentiGenerali della PubblicaAmministrazione in materia di

sicurezza ICTLe informazioni gestite dai sistemi informa-tivi pubblici costituiscono una risorsa di va-lore strategico per il governo del paese. Perincrementare la “Sensibilità” al tema della si-curezza ICT attraverso lo sviluppo di un’ade-guata consapevolezza relativamente a minac-ce, vulnerabilità e rischi che possono grava-re sul patrimonio informativo della P.A.Centrale , con DM 14 maggio 2003, ilComitato dei Ministr i per la Societàdell’Informazione ha dato mandato all’IstitutoSuperiore delle Comunicazioni di realizzareun piano di formazione e sensibilizzazionedei d ipendent i del la Pubbl icaAmministrazione in materia di sicurezza ICT.L’Istituto ha organizzato, nell’ambito di taleincarico e come prima iniziativa, un semina-rio specifico rivolto ai Dirigenti Generali ditutte le Amministrazioni dello Statiche sisvolgerà nei giorni sopraindicati.

Roma, 6-8 marzoInternational Workshop APAT-IUPACIl seminario internazionale, organizzato daAPAT e IUPAC, con la sponsorizzazione diCSM, BIPM CCQM, CITAC, IAEA, ISO/REM-CO e UNIDO, con l’obiettivo di porre aconfronto, per aree e campi diversi di misu-ra (chimica, biologia, etc.) ha analizzato gli ap-procci esistenti a livello internazionale per af-frontare le questioni legate al confronto edalla presentazione dei dati analitici, alla riferi-bilità delle misure, alla loro incertezza edagli strumenti interpretativi. La discussioneche si è sviluppata ha posto la base per unapiù profonda comprensione di tali problema-tiche in un quadro di possibile armonizzazio-ne delle azioni.

Roma, 8-9 marzo“L’uso pacifico dell’energia nucleareda Ginevra 1955 ad oggi: il casoitaliano”Nel cinquantenar io della Conferenzadel l ’ONU a Ginevra sul l ’uso pacificodell ’Energia Nucleare (agosto 1955),l’Accademia Nazionale delle Scienze dettadei XL, l’ENEA, l’INFN, l’Associazione Galileo2001, l’Associazione Italiana Nucleare, con ilpatrocinio dell’Accademia Nazionale deiLincei e del Ministero per le AttivitàProduttive, hanno ricordato tale evento conuna manifestazione. Il caso italiano, nell’arcodel cinquantennio, è stato analizzato nelcorso di quattro sessioni scientifiche da nu-

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merosi scienziati ed esperti con riferimentoalle strategie energetiche, allo stato e pro-spettive delle tecnologie nucleari, ai reatto-ri di nuova generazione, alla sicurezza am-bientale, alle applicazioni in biologia, medici-na, agraria e bene culturali.

Milano, 13 marzoLo Stato dell’Ambiente inLombardia - Rapporto 2005Il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente inLombardia è uno degli strumenti attraversoi quali viene garantito il diritto di ogni citta-dino all’informazione ambientale. Esso pro-pone una visione ragionata delle problema-tiche ambientali regionali e rappresenta,pertanto, uno strumento indispensabile peruna corretta cultura ambientale. Realizzatoe prodotto ogni anno dall’Agenzia Regionaleper la Protezione dell’Ambiente dellaLombardia, il Rapporto offre una visionemoderna e dinamica delle principali temati-che ambientali sulle quali, per altro, è più in-cisivo il confronto delle Istituzioni con i cit-tadini.

Padova, 15-18 marzoSEP – Salone InternazionaleEcotecnologieTre le tematiche principali proposte all’inter-no di SEP, manifestazione biennale su ambien-te, risorse e servizi: evoluzione della norma-tiva nazionale ed europea e la gestione deiservizi ambientali; monitoraggio, valutazionee controllo dei sistemi ambientali; CarbonFinancing ed emissioni.Sono state presentati inoltre incontri speci-fici, di carattere più tecnico ed operativo, sul-l’innovazione tecnologica, sui temi del trat-tamento e dello smaltimento dei rifiuti, del-la gestione dell’acqua e dell’energia rinnova-bile e distribuita.

Modena, 15 marzoParticolato atmosferico e salute:approfondimenti e prospettiveOrganizzato da ARPA Emilia-Romagna e daiDipartimenti di Sanità Pubblica delle UnitàSanitarie Locali di Modena e Reggio Emilia,il convegno ha approfondito il tema del par-ticolato atmosferico sia da un punto di vistaepidemiologico-sanitario sia chimico-fisico,partendo dai risultati di alcuni recenti studicondotti sull’argomento in ambito regiona-le e arrivando ad affrontare nuove problema-tiche, quali le cosiddette particelle ultrafini ele nanoparticelle. L’iniziativa ha promosso un

confronto sul tema tra gli operatori diretta-mente coinvolti nella prevenzione ambien-tale e sanitaria e il mondo della ricerca.

Roma, 16 marzoIV Forum annuale sull’ambienteDopo un lungo iter è stato approvato ilnuovo Testo Unico in materia ambientale cherivoluziona tutta la normativa ambientaleitaliana accorpando e semplificando l’interoquadro legislativo in tema di, danno am-bientale, procedure di valutazione ambien-tale, tutela dell’aria e difesa del suolo, tutelae gestione delle acque, rifiuti e bonifiche. UnTesto Unico di oltre 300 articoli che rappre-senteranno il punto di riferimento italianoper le imprese che vogliono avviare unacorretta gestione ambientale come motoredello sviluppo salvaguardando la propriaazienda dal rischio di incorrere in sanzioniamministrative e penali.

Nel corso del convegno, organizzato daBusiness International, sono stati analizzati glistrumenti, le facilitazioni e le azioni da attua-re per far sì che il rispetto dell’ambiente di-venga una leva strategica per le aziende.

13-19 marzoXVI Settimana della CulturaScientifica e TecnologicaScopo del la Sett imana del la CulturaScientifica e Tecnologica è mobilitare tutte lecompetenze e le energie del Paese per favo-rire la più capillare diffusione di una solida ecritica cultura tecnico-scientifica. In partico-lare, la Settimana stimola l’apertura di effica-ci canali di comunicazione e di scambio tral’universo della società civile (che vede in pri-ma fila il mondo della scuola), da un lato, el’ar ticolato complesso del Sistema Ricerca(università, enti di ricerca pubblici e privati,musei, aziende, associazioni, ecc.), dall’altro.Nel corso dell’edizione 2006, la manifestazio-ne, promossa dal Ministero dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca ha trattato i se-guenti temi: il clima; la centralità dell’acqua; l’e-nergia alla base delle moderne società indu-striali; la complessità del mondo vivente e del-la sua evoluzione nel tempo; il recentegrande sviluppo delle conoscenze sul cervel-lo.

Ancona, 16-18 marzo3° Convegno dei Comuni sullaProtezione CivileIl convegno promosso da Anci Marche e

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Abruzzo congiuntamente all’Anci nazionale,alle Regioni Marche e Abruzzo, in collabora-zione con il Dipartimento della ProtezioneCivile, ha richiamato amministratori comu-nali, esperti, tecnici e operatori per discute-re sul sistema protezione civile. Il punto cri-tico per Leonardo Domenici, sindaco diFirenze e presidente Anci,“è quello delle ri-sorse e degli investimenti non sufficienti peri piccoli comuni per sviluppare adeguatamen-te la protezione civile a livello locale”. Per ilcapo Dipartimento della Protezione Civile,Guido Bertolaso, “non c’è Paese al mondoche tratta i temi della protezione civile co-me l’Italia e che vede come protagonisti leistituzioni e il volontariato. L’obiettivo daraggiungere nei prossimi anni è quello cheogni comune italiano possegga un gruppocomunale di protezione civile”. Bertolasodurante il suo intervento ha anche letto larecente relazione formulata dalla Corte deiConti che ha dato atto al Dipartimento del-la Protezione Civile dell’opera dispiegatacon efficacia durante i “Grandi Eventi”.

Molfetta, 18 marzoCaffè scienza: “Aria di casa”Quando si discute di inquinamento atmosfe-rico si è portati sempre a pensare agli am-bienti esterni (urbani e/o industriali) ma si èmeno consapevoli dell’importanza degli am-bienti confinati o indoor, nonostante ciascunindividuo trascorra l’80-90% del propriotempo all’interno di edifici pubblici e abitazio-ni residenziali e circa l’8% all’interno di mez-zi di trasporto.La qualità dell’aria indoor è influenzata dal-la qualità dell’aria esterna e dalla presenza difonti di inquinamento chimico , fisico e bio-logico, collegate sia alle attività che si svolgo-no nei diversi ambienti (quali fumare, cucina-re, riscaldare l’ambiente) sia alla presenza difonti di emissione specifiche (colle, vernici,prodotti per la manutenzione e la pulizia del-la casa, strutture e materiali da costruzione,etc.). La problematica, di forte attualità, è sta-ta affrontata durante il secondo dei quattroCaffè Scienza dal titolo «Aria di Casa» orga-nizzat i da l Dipar t imento di Chimicadell’Università di Bari in collaborazione conil Trimestrale di Ecologia «Villaggio Globale».

Roma, 21 marzoWorkshop “Rischio nelle attivitàterritoriali del Sistema delleAgenzie ambientali”I l wor kshop, promosso dal Centro

Interagenziale “Igiene e Sicurezza”, è statol’occasione per presentare il manuale“Rischio nelle attività territoriali del Sistemadelle Agenzie ambientali”. La realizzazione delManuale è stata af f idata da ONOG(Osser vator io Nazionale Gestione eOrganizzazione delle Agenzie) ad un “Tavolodi lavoro nazionale” sul “Rischio nelle attivi-tà terr itoriali”, di cui l’Arpa Toscana èl’Agenzia Leader ed al quale partecipanol’Arpa Calabria, l’Arpa Lazio, l’Arpa Puglia el’APAT. Il Manuale si rivolge a tutti gli opera-tori che svolgono attività istituzionali sulterritorio di monitoraggio e controllo, anchein veste di UPG.

22 marzoWorld Water Day 2006Il 22 marzo, giornata di chiusura del QuartoForum Mondiale sull’Acqua, è stata cele-brata anche la Giornata Mondiale dell’Acqua:infatti nel 1992 le Nazioni Unite hanno con-sacrato la giornata del 22 marzo di ogni an-no quale “World Water Day”.Tutte le nazio-ni sono invitate a promuovere eventi ed at-tività concrete destinate a stimolare e sen-sibilizzare il pubblico tramite la diffusione didocumentari e l’organizzazione di confe-renze, tavole rotonde, seminari e mostrecollegate alla conservazione e sviluppo del-le r isor se idr iche ed a l l ’attuaz ionedell’Agenda 21. Quest’anno la giornata èstata dedicata al tema “Acqua e cultura”con il patrocinio dell’UNESCO.

Roma, 22 marzoIl Ruolo dei Tavoli tecniciinteragenziali nell’attuazione delDecreto Legislativo recante normein materia ambientalePromosso da APAT e da GAZZETTA ambien-te, Rivista sull’ambiente e il territorio, l’incon-tro è stato l’occasione per discutere il Ruolodei Tavoli tecnici interagenziali nell’attuazionedel Decreto Legislativo recante norme in ma-teria ambientale. (vedi art. pag.57)

Roma, 22 febbraioPrima riunione del ComitatoPromotore dell’AnnoInternazionale del Pianeta TerraL’Assemblea Generale delle Nazioni Unite hascelto il 2008 come Anno internazionaledel Pianeta Terra. Le iniziative a sostegno diquesta iniziativa durante tutto il corso del-l’anno saranno organizzate dall’UNESCOin collaborazione con il Programma delle

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Nazioni Unite per l’Ambiente e altri fondi,programmi e agenzie ONU competenti.Prenderanno parte all’organizzazione dellevarie iniziative anche l’Unione Internazionaledi Scienze Geologiche e altri gruppi ed asso-ciazioni di Scienze della Terra di tutto ilmondo. Proprio in quest’ottica si è svoltopresso la Sala riunioni del Servizio Geologicod’Italia il primo incontro per la predisposizio-ne dei programmi del Comitato Promotoredell’Anno Internazionale della Terra.

Palermo, 22 marzoA.R.I.A. 334 - Sistema InformativoGeoreferenziato per la Mappaturadella attività a rischio di incidenterilevante. Le aziende in Sicilia. IlDecreto Legislativo 238/2005 “Seveso3”L’APAT nell’ambito di quanto previsto dalDLgs 334/99, collabora con il Ministerodell’Ambiente nella predisposizione dell’in-ventario nazionale delle attività industriali arischio di incidente rilevante e della banca da-ti sugli esiti di valutazione dei rapporti di si-curezza e dei sistemi di gestione della sicu-rezza. L’Agenzia ha predisposto nel 1998uno studio di fattibilità per la realizzazione diun sistema informativo georeferenziato perle attività a rischio di incidente rilevante suscala nazionale. Con la collaborazione diARPA Toscana, è stato predisposto uno stru-mento tecnico integrato di conoscenza,A.R.I.A. 334 basato sull’intero territorio na-zionale e utile per l’organizzazione di: attivi-tà di controllo sugli stabilimenti; pianificazio-ne e gestione del territorio; pianificazione egestione delle emergenze esterne. Il sistemaè stato provato e diffuso in diverse Agenzieregionali, che hanno curato l’implementazio-ne dei diversi data-base regionali necessariper la realizzazione del sistema su scala na-zionale.

Roma, 23 marzoRelazione sullo Stato dell’AmbienteE’ stata presentata a Villa Madama dalMinistro dell’Ambiente e della Tutela delTerritorio, On. Matteoli, la Relazione sulloStato dell’Ambiente 2005. La Relazione ana-lizza la situazione ambientale italiana degli ul-timi anni nel contesto dei dati e degli scena-ri futuri dell’economia italiana, puntandol’attenzione su temi strategici quali energia,industria, trasporti, agricoltura, turismo eambiente urbano. L’evento, è stato anchel’occasione per fare un bilancio sull’integra-

zione delle politiche ambientali con quellesettoriali e sui cinque anni di governo tra-scorsi, per delineare progetti e strategie fu-ture.

Domodossola, 23-24 marzo“The universal value of the AlpineArc through the scientific outcomesof the studies carried out in theareas of high environmentalrelevance and the protected areasof the Alps”Nel corso dell’incontro, promosso dalMinistero dell’Ambiente e della Tutela delTerritorio e dall’APAT, sono stati presentatii primi risultati di alcuni importanti studiscientifici a carattere internazionale, realizza-ti nell’ultimo decennio con il coordinamen-to dell’Italia. In particolare, sono stati illustra-ti il progetto Ecopedological map of theAlps (ECALP), volto alla creazione di un si-stema informativo finalizzato a promuoverel’uso sostenibile del suolo e la protezionedello stesso da varie minacce e dai rischi na-turali, e il progetto relativo alla raccolta di da-ti sulla protezione delle specie selvatiche aifini della conservazione della biodiversità.Entrambi i progetti sono stati realizzatidall’Italia nell’ambito delle attività dellaConvenzione delle Alpi. E’ stato inoltre pre-sentato lo studio concernente gli strumen-ti giuridici di cooperazione transfrontaliera,sviluppato congiuntamente da EURAC(Accademia europea) e dalla RegioneAutonoma Valle d’Aosta.

Rovigo, 24 marzoSeminario “La contabilitàambientale negli enti locali”Temi del seminario, organizzato da ARPAVcon il patrocinio di Formez - Centro diFormazione Studi e Coordinamento delleAgende 21 Locali italiane - Progetto CLEAR,sono il Bilancio e la Contabilità Ambientale,uno strumento operativo di supporto per leamministrazioni locali per valutare gli effet-ti ambientali delle politiche territoriali nel-l’ambito del processo decisionale pubblico.Con l’applicazione dei sistemi di ContabilitàAmbientali il bilancio è in grado di fornire in-formazioni sull’andamento dello stato del-l’ambiente, sull’impatto ambientale delle po-litiche di settore, sulle relazioni tra economiae ambiente. Per diffondere competenze teo-riche e operative sui sistemi di ContabilitàAmbientale e sulla costruzione del BilancioAmbientale all’interno degli Enti Locali,AR-

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PAV ha organizzato un corso di formazioneche è stato presentato in occasione del se-minario.

Roma, 27-28 marzo“Dinamiche strutturali e crescitaeconomica: centralità delparadigma energetico”Il convegno si è svolto nell’ambito dellaConvenzione tra l’Accademia Nazionale deiLincei ed EniTecnologie per la promozionecongiunta di studi e ricerche nel campoenergetico.Sono intervenuti all’evento i maggiori studio-si ed esperti a livello internazionale per ana-lizzare e discutere sotto il profilo dell’elabo-razione teorica i fattori che influiscono sul-la crescita strutturale dei sistemi economici,con particolare attenzione all’innovazionetecnologica e al ruolo dell’energia qualeparadigma centrale, a partire dalla prima ri-voluzione industriale del XVIII secolo a tut-t’oggi, delle strutture produttive.

Firenze, 30 marzoIV Giornata di studio sull’AcusticaAmbientaleLa fase attuativa dei Piani di RisanamentoAziendali e Comunali, previsti dal SistemaLegislativo nazionale e dalle normative regio-nali come conseguenza della ClassificazioneAcustica del Territorio, prevede la progetta-zione di interventi di bonifica o conteni-mento del rumore, tali da rendere possibi-le il conseguimento degli obiettivi di risana-mento previsti dai piani.

La IV Giornata di Studio sull’AcusticaAmbientale, organizzata dal Comune diFirenze, dalla Regione Toscana e dall’Ordinedegli Ingegneri della Provincia di Firenze, èstata l’occasione per presentare le politichedelle Regioni in materia di risanamento acu-stico e di sostenibilità dell’ambiente costrui-to, fare il punto sullo stato di attuazione deiPiani di Risanamento Acustico nelle diverserealtà aziendali, territoriali, infrastrutturali eproporre metodiche e sperimentazioni mes-se in atto dai progettisti e dai produttori dimateriali e soluzioni per la mitigazione del ru-more.

Roma, 30 marzoWorkshop “Lo Spazio al serviziodel cittadino”Si è svolta a Palazzo Marini la seconda edi-zione del workshop, una giornata di informa-

zione e divulgazione organizzata dall’AgenziaSpaziale Italiana (ASI), in collaborazione conil Ministero dell’Istruzione, dell’Università edella Ricerca e su stimolo del Gruppo di la-voro Interministeriale per la Definizionedegl i Ind ir izz i in Mater ia Spaz ia le eAerospaziale.

Obiett ivo, quel lo di evidenziare a l leAmministrazioni Pubbliche le opportunitàoffer te dall’esplorazione spaziale nel pa-norama nazionale ed internazionale, al finedi migliorare la qualità della vita dei cittadi-ni.

Roma, 30 marzo - 2 aprilePark Life 2006 - Salone dei Parchi edel Vivere NaturaleGiunto alla seconda edizione, è l’appunta-mento fieristico annuale dedicato alle areenaturali protette del nostro Paese, alla pro-mozione di prodotti tipici, al turismo neiparchi e al benessere. L’iniziativa nasce pro-prio dall’idea di creare un appuntamento fie-ristico per lo sviluppo territoriale nei parchiitaliani, un segmento che intreccia natura etradizioni storiche, patrimonio architetto-nico e paesistico, diversità ambientale e di-versità culturale.

Quest’anno Park Life ospita inoltre la Borsadei Parchi, luogo di incontro tra operatori,istituzioni, associazioni, imprese, stampa spe-cializzata, tour operator e responsabili acqui-sti delle aree protette.

Venezia, 31 marzo“Innovazione e sostenibilitàambientale. Gli strumenti volontarie gli indicatori di performanceambientale a favoredell’ecogestione del territorio”L’incontro ha analizzato lo stato di sviluppodella certificazione ambientale in Italia, l’at-tuazione delle politiche ambientali da partedegli Enti Locali e le novità in ambito univer-sitario in tema di formazione avanzata e co-municazione ambientale.

L’analisi si è sviluppata anche attraverso lapresentazione di esperienze di eccellenza edinterventi ambientali compiuti da Enti loca-li, da imprese che operano nel settore ener-getico, da ecodistretti industriali impegnati nelcampo della salvaguardia ambientale e del-la tutela del territorio.

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Firenze, 31 marzo-2 aprileTerra FuturaProgetti, esperienze e iniziative che speri-mentano modelli di sostenibilità in campoeconomico, sociale e ambientale saranno inrassegna a Terra Futura, la mostra-convegnosulle buone pratiche della sostenibilità chesi svolgerà a Firenze, presso la For tezzaDa Basso, per presentare e diffondere “lebuone pratiche” e dimostrare che la stradaalternativa verso un futuro sostenibile si co-struisce a par tire dalle scelte e dalle azio-ni quotidiane di cittadini, associazioni, entilocali e istituzioni, imprese.Il panorama di tematiche proposte dal pro-gramma culturale è ricco e variegato, asottolineare come questioni ambientali, so-ciali ed economiche siano strettamente le-gate e interdipendenti tra loro, tanto da co-stituire un fronte unico rispetto ai proble-mi e ai rischi e, nel contempo, rispetto allerisposte possibili e agli impegni da portareavanti, anche a par tire da Terra Futura.

Torino, 3 aprileConvegno “Fauna selvatica eattività antropiche: unaconvivenza possibile”Le interazioni fra la fauna selvatica e le at-tività antropiche sono continue e spessoconflittuali. Gli impatti degli agro-sistemi edelle infrastrutture sulle popolazioni deiselvatici, così come gli incidenti stradali checoinvolgono la fauna e i danni alle coltiva-zioni causati dagli stessi animali, sono incostante aumento.

Le esigenze della fauna selvatica da un lato,degli agricoltori e degli automobilisti dall’al-tro, devono quindi trovare delle risposteche tengano conto dei rispettivi bisogni. Leazioni di prevenzione rappresentano sem-pre le soluzioni più indicate, sia che si affron-tino i problemi legati alla viabilità, sia che sicerchi di salvaguardare il lavoro degli agri-

coltori. Il convegno, che si ar ticola in duesessioni specifiche, vuole essere un mo-mento di confronto fra le esperienze italia-ne ed europee sui temi in questione

Roma, 3-4 aprileSeminario “Inquinamentoatmosferico urbano, che fare?”Il seminario, organizzato dall’ENEA, ha loscopo di discutere i risultati del progettoVPQ INTEGAIRE ed in par ticolare le que-stioni inerenti le possibili iniziative per il mi-glioramento della qualità dell’aria nelle cit-tà. Il progetto INTEGAIRE (IntegratedUrban Governance and Air Qua l i tyManagement in Europe), co-finanziato dal-la Commissione Europea nell’ambito del 5°Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo,at t r aver so i l progr amma “Energy,Env i ronment and Susta inableDevelopment”, Key Action “City of tomor-row and cultural heritage”, è stato finaliz-zato alla fornitura di raccomandazioni perla Best Practice nel campo degli interventie delle metodologie per il miglioramentodella qualità dell’aria nelle città, nonché al-l’approfondimento delle questioni di gover-no urbano integrato e di applicazione del-le normative comunitarie del settore.

Il risultato principale del progetto INTEGAI-RE è uno strumento di supporto alle deci-sioni (Best Practice Database disponibile sulsito www.integaire.org) che analizza in mo-do sistematico gli interventi possibili nei set-tori dei trasporti, dell’industria e del resi-denziale, fornendo altresì un ampio venta-glio di ‘esempi applicativi’ forniti da nume-rose città europee. Il seminario ha l’ obiet-tivo molteplice di discutere tale database,il suo possibile sviluppo col supporto prima-rio degli utenti del prodotto (le amministra-zioni urbane) e più in generale le recentiesperienze di gestione della qualità dell’a-ria nelle città italiane.

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Milano, 5-6 aprileProgrammare e gestire conefficienza le reti idrico-fognarieI l Convegno, organizzato dal l ’ Ist itutoInternazionale di Ricerca, è un’occasione diincontro che ha lo scopo di coinvolgereTecnici, Gestori e Ricercatori impegnatinella risoluzione dei problemi idraulici edambientali, che sentono l’urgenza di con-frontarsi ed aggiornarsi sulle soluzioni dis-ponibili oggi per una gestione ottimale delCiclo Idrico Integrato, nel rispetto deglistandard ambientali, di sicurezza e di con-tenimento dei costi. L’incontro rappresen-ta una concreta opportunità per approfon-dire modalità di manutenzione programma-ta delle reti, esaminare costi e vantaggi del-le tecnologie e dei materiali più innovativie aggiornarsi sulle nuove disposizioni nor-mative e regolatorie.

Montegrotto Terme (Padova), 5-7aprileWorkshop “Gestione dellasostanza organica putrescibilenello smaltimento dei rifiutisolidi”La presenza di sostanza organica putresci-bile nei rifiuti solidi urbani è fonte di unalunga serie di problemi ambientali nellosmaltimento dei rifiuti stessi (effetto serra,odori, rischi di incendi ed esplosioni dalbiogas, inquinamento organico e ammo-niacale della falda, basso potere calorifico,precursione di sostanze organoalogenatenell’incenerimento, etc.).Allo stesso tempola sostanza organica putrescibile può rap-presentare un’importante risorsa da recu-perare sia come fer tilizzante organico(compost) sia come fonte di energia (bio-gas ed idrogeno da digestione anaerobica).Il seminario ha lo scopo di discutere que-sti temi con alcuni dei più qualificati esper-ti del settore.I l Seminar io è promosso dal l ’ IWWG(International Waste Working Group), grup-po di lavoro che riunisce alcuni dei più no-ti esperti internazionali della gestione dei ri-fiuti e costituisce un laboratorio per l’elabo-razione di nuove idee e la promozione di fi-loni di ricerca avanzata.

Catania, 20-21 aprile6° Convegno nazionale“Fitofarmaci e Ambiente”Il convegno organizzato dall’ARPA Sicilia

analizzerà i temi riguardanti i controlli, imonitoraggi e i modelli di diffusione am-bientale. Particolare attenzione sarà data al-le nuove sostanze attive utilizzate nei trat-tamenti fitosanitari, ai programmi di lotta in-tegrata e di agricoltura biologica, alla sicu-rezza degli alimenti e alla salute dei lavora-tori.

Civitavecchia, 20-22 aprileOffshore Wind and other marine renewable Energy in Mediterranean and European SeasSecondo quanto stabilito dal Protocollo diKyoto l’utilizzo delle energie rinnovabili po-trebbe contribuire significativamente a ri-durre le emissioni di gas serra. L’obiettivoche si intende realizzare è quello di incre-mentare l’uso di queste energie, ed in par-ticolare, le energie rinnovabili marine po-tranno offrire buoni risultati.

Alcune energie (vento, onde, correnti, ma-ree) sono in fase di sviluppo tecnologico,per altre (biomasse, energia geotermica),non ancora molto conosciute, sono ne-cessari maggiori studi e valutazioni. Duranteil seminario sarà fatta una revisione speci-fica ed aggiornata delle attività e dei pro-grammi adottati finora, inoltre l’iniziativasarà un’occasione di scambio di informazio-ni tra paesi Europei, Mediterranei e mondia-li per quanto riguarda l’uso delle energie rin-novabili marine.

Roma, 8-12 maggio 2006Forum P.A.Il tema guida della diciassettesima edizionesarà “La rete delle pubbliche amministrazio-ni per la competitività e la garanzia dei di-ritti”. FORUM PA 2006 sarà così ar ticolatoin nove aree tematiche, ciascuna dedicata adun aspetto della rete di cooperazione cheè condizione necessaria perché la PA pos-sa rispondere con equità ed efficienza alleesigenze dei cittadini e delle imprese.

Par teciperanno alla manifestazione, patro-cinata dalla Presidenza del Consiglio deiMinistr i , Dipar timento della FunzionePubblica e Dipar timento per l’Innovazionee le tecnologie, dalla Conferenza delleRegioni e delle Province autonome, anchel’APAT e il Sistema Agenziale.

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Graz, (Austria), 3-4 aprile Green Public Procurement -Turning Policy into PracticeCon il loro considerevole potere d’acquisto,le amministrazioni e gli enti pubblici posso-no avere una significativa influenza sui forni-tori e possono stimolare la produzione dibeni e servizi più sostenibili.Ad esempio, edi-fici scolastici con maggiore efficienza nel ri-sparmio energetico, sistemi di illuminazionestradale a basso consumo, servizi di cateringcon cibo biologico e servizi di trasportopubblico meno inquinanti.Con questo chiaro segnale al mercato, leamministrazioni pubbliche possono favori-re l’immissione nel mercato stesso di nuo-ve tecnologie ambientali che, a loro volta,possono rafforzare la competitività dell’in-dustr ia europea . I l “Green Publ icProcurement” (GPP), il “sistema di acquistiverdi” ovvero di prodotti e servizi ambien-talmente preferibili, aiuterà anche gli statimembri dell’Unione Europea a far fronte agliimpegni in materia di efficienza energeticanegli edifici, di servizi energetici e di riduzio-ne dell’emissione di CO2. Le potenzialità diquesto strumento sono molteplici ed i rap-presentanti di tutti i livelli della pubblicaamministrazione sono invitati a parteciparealla conferenza di Graz, che sta mettendo inpratica questa politica e sta dimostrando chele “buone pratiche” possono essere facil-mente riprodotte in casa.L’evento, organizzato dalla CommissioneEuropea con i l suppor to dell ’ ICLEI(International Council for Local EnvironmentalInitiatives), è ospitato dalla Presidenza Austriacache è stata la prima ad essersi impegnata adorganizzare tutti i meeting della presidenza nel-la maniera più sostenibile. La conferenza diGraz, infatti, è organizzata in maniera tale da li-mitare l’utilizzo di risorse naturali, distrugger-le o inquinarle per minimizzare i danni ambien-tali ed evitare di effetti nocivi sulla popolazio-ne locale.

Amman (Giordania), 4-6 aprileFirst Arab Workshop on CleanerProductionIl Primo seminario arabo sulla Produzionepiù pulita è organizzato dalla Royal ScientificSociety della Giordania in collaborazionecon l’Università di Scienze applicate diBasilea ed il suppor to del SegretariatoSvizzero agli Affari Economici. Il Ministrodell’Ambiente della Giordania, Khalid Irani,aprirà i lavori ai quali parteciperanno rappre-sentanti provenienti dai paesi del MedioOriente, del Maghreb e del Golfo desidero-si di applicare le tecniche di produzionepiù pulita per migliorare le performanceambientali nel settore del commercio edell’industria.Scopo del workshop è anche quello di pro-muovere la costituzione di un NetworkRegionale Arabo per favorire l’applicazionedella Cleaner Production in Medio Orientee Nord Africa.

Adana (Turchia), 4-8 aprileInternational Symposium on Waterand Land Management forSustainable Irrigated AgricultureLa gestione dell’acqua e del suolo è unapriorità mondiale per assicurare la soprav-vivenza, per soddisfare le necessità alimen-tari in modo sostenibile ed a questo scopoun approccio integrato deve tenere in con-siderazione gli aspetti scientifici, tecnici, so-cio-economici ed ambientali. È ampiamen-te riconosciuto che l’irrigazione giocherànel futuro un ruolo sempre più importantenel soddisfare la domanda alimentare chenon nel passato, nonostante la scarsità diquesta risorsa . Tra i temi centrali del sim-posio vi sono i recenti sviluppi e realizzazio-ni ed i potenziali futuri problemi che ri-guarderanno la gestione dell’acqua e delsuolo. L’uso sostenibile delle risorse è infat-ti di vitale importanza per il nostro pianeta:

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obiettivo dell’incontro internazionale è diidentificare le migliori pratiche di gestioneche meglio armonizzino l’uso sostenibiledell’acqua per la produzione agricola e le ne-cessità umane con la tutela degli ecosistemi.L’evento è organizzato dal Dipartimentoper le Infrastrutture Irrigue ed agricoledell’Università turca di Cukurova e tra glisponsor, oltre ad enti ed istituti di ricerca tur-ch i , anche l ’ I s t i tuto AgronomicoMediterraneo di Bari (IAMB).

URL: http://symp2006.cu.edu.tr/

Graz (Austria), 19-20 aprile A Market for GMES in Europe andits Regions - the Graz DialogueLa Presidenza Austriaca dell’UE ospiterà laconferenza “Un mercato per il GMESnell’Europa e nelle sue Regioni – il dialogodi Graz”, organizzata dalla CommissioneEuropea e dal Ministero Federale Austriacoper i Trasporti, l’innovazione e la tecnologia.I Ministri Europei incaricati delle attivitàspaziali hanno di recente confermato, nellaloro terza riunione dello Space Council aBruxelles ed all’ESA Council ministeriale aBerlino, la priorità dello sviluppo e dell’attua-zione del GMES, priorità condivisa anchedalla Presidenza Austriaca del Consiglio at-traverso la promozione del dialogo sullo svi-luppo del mercato per i servizi GMES e l’i-dentificazione di un’adeguata struttura di go-vernance. Tre seminari preparatori dellaconferenza si sono svolti nei mesi scorsi aVarsavia,Tolosa e Budapest, organizzati dal-lo European Space Policy Institute (ESPI), al-lo scopo di acquisire consensi sul “Pianod’Azione GMES 2007-2015”.Nuovi aspetti quali il ruolo delle regioni edegli enti pubblici come possibili utenti delGMES, la consapevolezza e l’educazione a li-vello locale sui benefici e le potenzialità delGMES, saranno presentati e discussi allaconferenza. Le raccomandazioni dei tre se-

minari preparatori saranno integrate nellediscussioni della conferenza. Inoltre è previ-sto che sia presentato un rapporto interme-dio sui risultati del Gruppo di Lavoro delGMES Advisory Council su “Struttura eGovernance future”. Obiettivo finale è di sti-lare una roadmap per lo sviluppo del mer-cato dei servizi GMES per la sua presenta-zione al successivo Consiglio informale sul-la Competitività che si terrà, sempre a Gratz,il 21 aprile.

Conference-website:www.bmvit.gv.at/en/eu_rat/innovation/events/space.html

Washington DC (USA), 26–28 AprileEPA 2006 Workshop onDecontamination, Cleanup, andAssociated Issues for SitesContaminated with Chemical,Biological, or RadiologicalMaterialsPoiché non esiste nessuna garanzia di suc-cesso nella previsione di un attacco terro-ristico chimico, biologico o con materiali ra-dioattivi, è necessario predisporre un pianopreventivo per una risposta appropriata ecoerente alla minaccia del bioterrorismo. Ladecontaminazione è una componente fon-damentale di qualunque piano bioterroristi-co ed anche una parte essenziale del pro-cesso d i recupero. L’Agenz ia per laProtezione dell’Ambiente degli Stati Uniti haorganizzato questo seminario con l’obietti-vo di:• permettere alle agenzie, organizzazioni e

singoli individui di scambiarsi informazio-ni sulla decontaminazione chimica, biolo-gica e del rilascio di radiazioni. I temi spe-cifici trattati includeranno le varie compo-nenti di un evento di decontaminazione,le modalità di riduzione dei tempi di rispo-sta, dei costi e delle tecnologie di decon-taminazione usate in situazioni reali;

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• discutere su alcune delle lezioni appresesui processi di decontaminazione e deiprovvedimenti suggeriti per migliorare ta-li processi;

• identificare le ricerche necessarie per col-mare la mancanza di dati ed illustrare leopportunità che un miglioramento dellacomprensione dei processi di deconta-minazione può fornire.

Graz (Austria), 26-27 aprile Environmental Management Accounting and Cleaner ProductionSotto gli auspici della Presidenza austriacadell ’Unione Europea, l ’EnvironmentalManagement Accounting Network - Europe(EMAN-EU), in collaborazione con l’Institutefor Environmental Management andEconomics, IÖW di Vienna, ospita la nonaconferenza annuale presso l’Istituto perl’Efficienza delle Risorse ed i Sistemi Sostenibili(RNS) dell’Università Tecnica di Graz.Anche questa conferenza appar tiene aduna ser ie d i conferenze organizzatedall’Istituto miranti a favorire progressi nelconseguimento dell’obiettivo “EmissioniZero”. L’evento è rivolto a ricercatori, deci-sori politici, rappresentanti di governi ed as-sociazioni di categoria che, riuniti insieme inun contesto internazionale ed interdiscipli-nare, avvieranno un dibattito sui problemiconnessi alla riduzione delle emissioni inqui-nanti ed allo sviluppo sostenibile, per con-dividere esperienze ed iniziare a lavorareverso soluzioni concrete attraverso la crea-zione di partenariati amichevoli. La conferen-za ha il patrocinio congiunto del Ministerodei Trasporti, Innovazione e Tecnologia, delMinistero dell’Agricoltura, Foreste,Ambientee gestione dell’Acqua e del Ministerodell’Educazione, Scienze ed Arti dell’Austria.http://www.eu-emico2006.at/index.php?pa-ge=grz_start&conf=grz

Graz (Austria), 28-29 aprile International Conference onEnvironmental Management andInnovation Questa conferenza ha come tema centraleil legami tra la gestione Ambientale el’Innovazione in rapporto allo sviluppo so-stenibile. Le sessioni della conferenza passe-ranno dall’esposizione di visioni e strategieper le economie sostenibili alla presentazio-ne della migliori pratiche orientate all’attua-zione, da parte di rappresentanti del mon-do dell’industria e dei loro partner scienti-fici. Sessioni parallele si terranno su Sviluppoed Innovazione di Prodotti Sostenibili, suiSistemi di gestione sostenibile e sullaContabilità ambientale ed il reporting sullasostenibilità.Tra gli altri temi trattati ancheil futuro dei sistemi di gestione ambientalee gli Schemi di Audit EMAS e di Eco gestio-ne Europea.

http://technologies.ewindows.eu.org/Events/eve127879

Il Cairo, 2 - 6 aprileWorkshop ‘Capacity building forEEAA Training Departments’Il prossimo Workshop ‘Capacity buildingfor EEAA Training Departments’ sarà dedi-cato ai temi:Attuazione dei Corsi, Gestionedei Centri Formativi, Formazione per i for-matori e Nuove Tecnologie.(Vedi art. pag.72)

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Frutto dello sforzo congiunto delle 24 agen-zie delle Nazioni Unite che compongono laCommissione ONU-Acqua, in par tenaria-to con i governi ed altri attori, il Rapportomondiale sulla valorizzazione delle risorseidriche è prodotto ogni tre anni dal WWAP– World Water Assessment Programme. IlSecondo Rapporto,“L’acqua, una responsa-bilità condivisa”, è stato lanciato il 22 mar-zo, Giornata Mondiale dell’Acqua 2006, aconclus ione del 4° Forum Mondia lesull’Acqua di Città del Messico.

Questo rapporto si fonda sulle conclusio-ni del primo rapporto pubblicato nel 2003,intitolato “L’acqua per gli uomini, l’acqua perla vita”, che offre un panorama completo ditutte le regioni e della maggior par te deipaesi del mondo; segue i progressi realizza-ti in vista del raggiungimento degli Obiettividel Millennio per lo sviluppo legati all’acqua;esamina un insieme di questioni fonda-mentali, in par ticolare la crescita demo-grafica, l’urbanizzazione, la modifica degliecosistemi, la produzione di alimenti, la sa-lute, l’industria e l’energia, la gestione dei ri-schi, la valutazione ed il costo dell’acqua,l’approfondimento delle conoscenze ed ilrafforzamento delle capacità.

Sono analizzati sedici casi che rappresenta-no le sfide più caratteristiche legate alle ri-sorse idriche e forniscono preziose infor-mazioni sui diversi aspetti della crisi dell’ac-qua e sulle azioni da condurre in termini digestione. Infine, il Rapporto sottolinea un in-sieme di conclusioni e di raccomandazionisulle misure da prendere per rafforzarel’utilizzo, la produttività e la gestione soste-nibile delle risorse idriche che diventanosempre più rare.

Questa pubblicazione si rivolge ad un pub-blico ampio, in particolare a tutti coloro chesono coinvolti o che par tecipano alla for-mulazione ed all’attuazione delle politichelegate all’acqua, così come ai responsabili, airicercatori, insegnanti, studenti e benintesoagli utilizzatori dell’acqua.

La giornata scelta per la presentazione diquesto rapporto è stata consacrata al te-ma “L’acqua e la cultura”, dedicato alla rifles-sione che nel mondo esistono tanti diver-si modi di percepire, utilizzare e celebrarel’acqua, quante sono le tradizioni culturalinel mondo. Con una connotazione di sacra-lità, l’acqua è nel cuore di numerose religio-ni, ed è utilizzata in molti riti e cerimonie.Durante i secoli, anche l’ar te ha dato la suavisione dell’acqua, a volte affascinante efuggevole, attraverso la musica, la pittura, lascrittura ed il cinema. Ogni regione delmondo consacra l’acqua in maniera par ti-colare ed ognuno ne riconosce il valore edil ruolo centrale nella vita dell’uomo, perchél’acqua è la nostra vita.

Maggiori informazioni su: http://www.une-sco.org/water/wwap/wwdr2/

index.shtml

Il video della presentazione è disponibile on-line a questo indirizzo: http://www.une-

sco.org/water/webcast/

L’acqua,una responsabilità condivisaPresentato a Città del Messico il 2° Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sulla valorizzazione delle risorse idriche

A cura di Stefania Fusani

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Dal 19 al 23 Febbraio 2006, presso la CairoHouse, sede dell’Environmental Cultural andEducation Center dell’Agenzia AmbientaleEgiziana, si è svolto il Workshop “CapacityBuilding for EEAA Training Departments”, laseconda di una serie di attività seminariali suitemi ambientali previste dal Progetto bienna-le “General Training, Capacity Building andEnvironmental Data Year Book”, promossonell’ambito della cooperazione bilaterale Italo-Egiziana per l’ambiente.Il workshop si è aperto con i saluti della rap-presentante del Ministero dell’Ambiente edella Tutela del Territorio,dr.ssa Claudia Beretta,che ha riportato l’attenzione sugli obiettivi ge-nerali della Cooperazione Bilaterale che ope-ra attraverso l’attuazione di progetti nei diver-si contesti ambientali. Particolare attenzione

sulle azioni di promozione dello sviluppo so-stenibile. I responsabili della formazione am-bientale dell’EEAA Mr. Eman Hussein, Ms.Hoda Al Shayeb e dell’APAT, Ing. GaetanoBattistella, hanno evidenziato il ruolo dellaformazione ambientale quale processo finaliz-zato all’accrescimento delle competenze tec-nico-scientifiche degli operatori ambientali el’importanza della condivisione di esperienzesulle metodologie e tecniche in uso sia nellefasi progettuali che attuative dei processi di for-mazione ambientale.

I l workshop, promosso dal Ser vizio“Educazione e formazione ambientale” diAPAT, ha visto la partecipazione di circa 30esperti nel campo della formazione, comuni-cazione e della ricerca ambientale dell’EEAA

IL CAIRO, 19-23 FEBBRAIO 2006

“General Training,Capacity Building andEnvironmental Data Year Book”Proseguono le attività di APAT nell’ambito del Progetto

A cura di Gaetano Battistella

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e dei Dipartimenti dell’Agenzia egiziana dislo-cati sul territorio su base regionale e si èsvolto su cinque giornate formative, ciascunadelle quali dedicata all’approfondimento deicontenuti e dei processi relativi alle quattro fa-si delle attività di formazione ambientale:Progettazione,Analisi dei fabbisogni formati-vi,Valutazione e Follow up, Strumenti didatti-ci a supporto dei programmi di formazioneambientale.

Il modulo formativo applicato per ognunadelle quattro tematiche comprende un riferi-mento alle teorie ed agli standard della qua-lità, alle esperienze maturate da APAT edEEAA e sessioni di gruppi di lavori finalizzati altrasferimento delle conoscenze e delle meto-diche riferite ad esempi e casi reali.

Durante i l pr imo modulo, oltre al laProgettazione è stato affrontato il tema dell’u-tilizzo delle nuove tecnologie e di alcune me-todologie didattiche tra cui il Brainstorming, iWorking Groups, le Story Telling, il Role-Playing, i Case Studies.Il secondo modulo è stato dedicato all’Analisidei fabbisogni formativi con esposizione deiprincipali obiettivi e strumenti operativi tra cuiquestionari, interviste, colloqui ed osserva-zioni con particolar attenzione agli aspetti re-

lativi alla loro attuazione.Nel terzo modulo è stato affrontato il temadella Valutazione dei percorsi di formazioneambientale con particolare riferimento allostrumento operativo “Follow up” per l’acqui-sizioni di elementi relativi alla effettiva applica-zione delle abilità e conoscenze acquisite neirispetti ambiti lavorativi e di valutazione degliinterventi formativi.Il quarto modulo è stato dedicato alla presen-tazione di alcuni strumenti didattici a sup-porto dei programmi di formazione ambien-tale, cosiddetti training kits tra cui i Leaflets,iBooklets, gli strumenti interattivi, i CD Rom el’E-learning.

Le attività dei working groups hanno con-sentito il coinvolgimento attivo ed interessa-to dei partecipanti che si sono confrontati nel-la pianificazione di tre percorsi formativi acarattere ambientale con cura dei diversiaspetti oggetto del Workshop e la realizzazio-ne di materiali e strumenti relativi ai temitrattati.Il prossimo Workshop ‘Capacity building forEEAA Training Departments’ si svolgerà alCairo dal 2 al 6 aprile prossimi e sarà dedica-to ai temi:Attuazione dei Corsi, Gestione deiCentri Formativi, Formazione per i formato-ri e Nuove Tecnologie.

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ARPA/APPAARPA Lombardia ha presentato, il 13 marzoscorso, il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente2005, il documento che fotografa le condizio-ni ambientali del territorio lombardo.L’evento ha visto la par tecipazione delPresidente della Regione Lombardia RobertoFormigoni e dell’Assessore regionale allaQualità dell’Ambiente Domenico Zambetti.Il rapporto, realizzato dall’Agenzia in colla-borazione con le Direzioni Generali dellaRegione e con le strutture che raccolgono da-ti ambientali, si fonda sul metodo di analisiDPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatti,Risposte). Questi indicatori vengono appli-cati alle variabili ambientali, e la loro analisi con-sente di comprendere quanto e come l’am-biente stia cambiando negli anni.“Il Rapporto 2005 di ARPA Lombardia – hadetto il Presidente dell’Agenzia Carlo MariaMarino presentando il documento – è fruttodel grande lavoro di misura e di controllo chel’Agenzia svolge quotidianamente”.“ Le reti di monitoraggio e le banche dati di cuidisponiamo – ha aggiunto – sono consisten-ti: le centraline di rilevamento della qualità del-l’aria e delle acque, il servizio idrografico e me-teorologico, il catasto dei rifiuti e delle anten-

ne di teleradiotrasmissione sono solo alcunidegli strumenti con cui operiamo giorno pergiorno”. Spulciando il Rapporto, emergonomolti aspetti che evidenziano da una parte itanti segnali di miglioramento dello stato del-l’ambiente regionale, e dall’altra il rafforza-mento di una “coscienza ambientale” dei cit-tadini lombardi, sempre più attenti all’ecoso-stenibilità dei propri comportamenti.Per quanto riguarda la qualità dell’aria, una del-le tematiche al centro del dibattito scientificonegli ultimi anni, il Rapporto testimonia lachiara tendenza al decremento di tutti gli in-quinanti tradizionali.Ad esempio, dal 1997 al2005, il biossido di zolfo (SO2) si è ridotto del50%, il monossido di carbonio (CO) del 65%,il benzene del 64% , il biossido di azoto (NO2)del 27%, l’ozono (O3) del 28%. Le polveri sot-tili (PM10) calano invece, nello stesso perio-do, dell’8%.Risultati molto confortanti arrivano dall’aggior-namento al 2005 dell’Osservatorio regionalesui rifiuti, detenuto da ARPA, nel quale si con-ferma la diminuzione dello smaltimento indiscarica dei rifiuti totali, passato dal 76 al9,6% nell’ultimo decennio, così come viene evi-denziato il r isultato di eccellenza dellaLombardia nella raccolta differenziata, che in-teressa oggi il 41,7% dei rifiuti urbani.La qualità dei corpi idrici lombardi, secondo idati contenuti nel Rapporto, appare nel suocomplesso migliorata.Molte sono le stazioni dimonitoraggio, sia su fiumi che su laghi, in cor-rispondenza delle quali si è registrato,dal 2003al 2004, un incremento qualitativo, benchésiano segnalati casi ancora critici o in peggio-ramento.Uno sguardo alla situazione dei campi elet-tromagnetici, infine, conferma l’efficacia delPiano di Risanamento adottato dalla RegioneLombardia per eliminare gli impianti radioe-lettrici con superamento dei limiti di legge.Infatti, negli ultimi due anni, i siti fuori normasono passati da 36 a 9, ed anche per questiultimi la procedura di risanamento è in faseconclusiva.

ARPA LOMBARDIA

Presentato il Rapportosull’Ambiente 2005

A cura di Giovanni Galgano

ARPA/APPA

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ARPAV Visualizzare il campo elet-tromagnetico prodotto dal-l’antenna sotto casa? InVeneto, dal 1 marzo, è possi-bile collegandosi al sitodell’Agenzia regionale per laprotezione dell’ambiente.Cliccando sull’apposita fine-stra “Stazioni radio base atti-ve in Veneto” si rende im-mediatamente disponibileuna mappa della Regionecon tutte le sorgenti di cam-pi elettromagnetici ad altafrequenza, costituite dallestazioni radio base per tele-fonia mobile, cioè dalle an-tenne a cui si connettono icellulari, attive e comunicatealla Provincia di competenzacome previsto dalla legge.Uno zoom permetterà dilocalizzare la zona di interes-se e le relative le stazioni ra-dio base ed una scheda det-tagliata con le informazionisulle antenne istallate. Per lamaggior parte delle stazioniradio base è disponibile siala fotografia dell’impiantoistallato, sia l’immagine cheevidenzia l’intensità del cam-po elettrico calcolata dalDipartimento ProvincialeARPAV di competenza. I li-velli di campo elettrico, presiin considerazione dalla map-pa, sono calcolati a cinquemetri dal suolo, altezza rap-presentativa dell’esposizionedi una persona che si trovaal primo piano di un’abita-zione. Sulla base dei datiISTAT infatti, il primo pianorisulta in Veneto il più popo-lato.

ARPATIl risanamento del rumoreprodotto dalle infrastruttureStradali, questo l’argomentoaffrontato da ARPAT duran-te il convegno Il risanamen-to del rumore stradale: ilruolo delle pavimentazionifonoassorbenti che ha visto

l’organizzazione congiunta diProvincia di Lucca, RegioneToscana e Agenzia toscanaper la protezione dell’am-biente.Una giornata dedicata, cheha avuto luogo il primoMarzo 2006 nella sala delPalazzo Ducale a Lucca, pro-grammata anche alla lucedella serie di indagini e studiavviati in questi anni con l’o-biettivo di risolvere il proble-ma soprattutto in ambitourbano ed extraurbano, maanche alla luce del tentativointrapreso dalla normativaItaliana e internazionale di ri-solvere i problemi della sor-gente non solo intervenen-do fra sorgente e ricettore.Illustrato durante i lavori ilProgetto“LEOPOLDO”, fi-nanziato dal Ministero delleInfrastrutture e dei Trasportinell’ambito del “PianoNazionale della SicurezzaStradale,Azioni Prioritarie”,finalizzato alla predisposizio-ne di linee guida per la pro-gettazione ed il controllodelle pavimentazioni stradaliper la viabilità ordinaria”.Previsto nel progetto lo stu-dio e l’ottimizzazione dellecaratteristiche di sicurezza ecompatibilità ambientaledelle pavimentazioni dellaviabilità ordinaria, oltre allaprogettazione, realizzazionee verifica nel tempo dellecaratteristiche di alcuni trattistradali di tipo sperimentale.

ARPAERLa facoltà di ingegneria del-l’università “Alma MaterStudiorum” di Bologna haospitato lo scorso 1 marzo ilconvegno “environmentalproduct declaration, un an-no dopo”. Organizzatodall’Agenzia per la protezio-ne dell’ambiente dell’EmiliaRomagna, il workshop haavuto come obiettivo princi-pale, oltre a fare il punto del-

la situazione ad un anno dal-la presentazione dell’EPDcome strumento di qualifica-zione ambientale, quello diaprire il confronto anche aisettori della chimica e dell’a-groalimentare L’incontro, che visto la par-tecipazione tra gli altri anchedi rappresentanti delMinistero dell’Ambiente edella Confindustria EmiliaRomagna, ha offerto un mo-mento di dialogo a livellonazionale ed internazionale .

ARPA BasilicataL’ARPA Basilicata collaboraal progetto del Formez(Centro di FormazioneStudi) “La Banca Dati BuoniEsempi - Laboratorio lecampagne di comunicazionedegli Enti locali e delle azien-de pubbliche-”, finalizzato al-la valorizzazione e alla diffu-sione delle esperienze d’in-novazione realizzate dalleamministrazioni regionali delMezzogiorno.L’ARPA Basilicata è entrata afar parte del ComitatoTecnico-Scientifico delLaboratorio per il progettodi Educazione ambientale“Impariamo a riciclare ascuola e in famiglia”, effettua-to dal Servizio diInformazione,Comunicazione, Educazioneambientale dell’Agenzia,presente nella Banca Datidei “ buoni esempi”.Per l’ esecuzione delle attivi-tà del Laboratorio, l’Agenziadella Basilicata si è avvalsasoprattutto delle competen-ze dei dirigenti e dei funzio-nari che hanno gestito i pro-getti.Il Laboratorio, che si conclu-derà entro il 30 aprile 2006,ha previsto un’offerta ampiae strutturata d’iniziative (stage, workshop, ecc.) che,ponendo al centro dell’at-tenzione i risultati raggiunti e

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l’esperienza concreta dei di-rigenti e dei funzionari inno-vatori, faciliterà la traduzio-ne delle innovazioni in altricontesti organizzativi.Partecipano, inoltre, al grup-po di lavoro esperti a livellonazionale, con una funzionedi coordinamento e anima-zione delle attività delLaboratorio.

ARPA UmbriaIl 2005 è stato un anno ca-ratterizzato da una significa-tiva diminuzione dei pareririlasciati, dal notevole au-mento dei sopralluoghi e deicampionamenti effettuati.Questi i dati del rapporto2005 sulle attività delleSezioni territorialidell’Agenzia per laProtezione dell’Ambientedell’Umbria.Immediatamente in risaltol’incremento registrato rela-tivo al numero dei sopral-luoghi effettuati ed un dimi-nuzione consistente delle ir-regolarità riscontrate: in to-tale risultano 3550 ispezionicompiute di 1694 solo sullamatrice acqua, e 410 le irre-golarità rilevate di cui circa il18% (percentuale più alta)relativa alla matrice suolo-ri-

fiuti.Anche per quel checoncerne i campionamentidi matrici ambientali si ri-scontra nell’ anno in consi-derazione, un sensibile au-mento rispetto al 2004.Sono stati soggetti a cam-pionamento 1727 matriciambientali di cui 191 hannoevidenziato il superamentodei valori limiti fissati dallanormativa vigente.Come anticipato si registraun calo dei pareri emessi datutti i distretti (1745 del2004 e 1167 del 2005), adeccezione dei distretti dellaprovincia di Terni e diPerugia dovuto essenzial-mente al trasferimento allaProvincia di Perugia dellecompetenze in materia diautorizzazioni allo scarico.In totale infine, sono stateispezionate 1517 aziendecontro le 1223 dell’annoprecedente; l’intera attivitàdei distretti ha comportatola proposta di applicazionedi 111 sanzioni di cui 65 ditipo penale e 46 di tipo am-ministrativo.

ARPA SiciliaL’ARPA Sicilia ha raggiunto ilmiglior risultato, nell’ambitodel progetto nazionale per il

monitoraggio in continuo deicampi elettromagnetici, coor-dinato dalla Fondazione UgoBordoni.Con il monitoraggiodi ben 458 siti con oltre 270mila opre di osservazione perun totale di quasi tre milionidi misure effettuate, l’agenziasiciliana per la protezione del-l’ambiente conquista un pri-mato a livello nazionale.Nell’ambito di tale attività dimonitoraggio sono stati rile-vati 9 superamenti dei limitiimposti dalla normativa vigen-te,per far fronte ai quali si do-vrà procedere al risanamentodei siti in questione.Al riguar-do l’Agenzia ha già predispo-sto un documento contenen-te le linee guida per l’effettua-zione della procedura pre-ventiva al risanamento, attual-mente all’esamedell’Assessorato RegionaleTerritorio ed Ambiente.L’attività sarà ulteriormentepotenziata con l’acquisizionedi 15 nuove centraline dimonitoraggio di cui 80, ver-ranno acquistate dall’Agenzianell’ambito del progetto direte di monitoraggio regio-nale. Le rimanenti 72 sonoinvece messe a disposizionedi ARPA Sicilia dallaFondazione Bordoni.

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ARPA LazioQuello di Marzo è stato per l’ARPA Lazio un mese trascorso all’insegna dell’informazione edell’innovazione.Venerdì 3 marzo l’Agenzia ha organizzato un incontro-dibattito dal titolo “Ilrischio incendio: impatto e recupero ambientale” a partire dalla presentazione del libro “Il ri-schio incendio”. L’incontro, che si è tenuto presso la Biblioteca ambientale di Rieti, ha visto lapartecipazione della d.ssa Rosaria Marino,direttore generale di Arpalazio, e degli autori del vo-lume, l’ing. Antonio Albanese (Comandante provinciale VV.FF di Rieti), il dr. Luigi Iavarone(Programmazione Strategica del CNR) e l’ing. Luigi Abate (Direttore Generale VV.FF del Lazio).L’evento - secondo di una serie di incontri-dibattito sui temi della sicurezza e della prevenzio-ne - ha inteso focalizzare l’attenzione sulle emergenze ambientali derivanti dagli incendi, sul-le modalità preventive e sulle azioni da intraprendere per il recupero dei siti colpiti da incen-dio, con lo scopo sia di sensibilizzare su un tema di estrema importanza ed urgenza, specie conl’approssimarsi della bella stagione. L’Agenzia ha inoltre passato, nei giorni scorsi, la verifica daparte degli ispettori dell’SQS - Centro Certificazione internazionale con sede in Svizzera - peril rinnovo della propria certificazione di qualità ISO 9001 ottenuta nel 2003, confermando diessere una struttura all’avanguardia nel settore.

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IIDDEEAAMMBBIIEENNTTEE

AANNNNOO 44 •• NNUUMMEERROO 2222AAPPRRIILLEE 22000066

Registrazione Tribunale Civile di Roma n. 84/2004del 5 marzo 2004

APATAgenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici