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SOMMARIO

- Libernauta junior……………………….

p. 3

- Fasi d’Istituto di atletica……………..

p. 4

- Uve Kind……………………………………

p. 6

- A scuola di Guggenheim……………..

p. 7

- S.O.S Terra……………………………….

p. 8

- Salviamo l’Amazzonia…………………

p. 10

- Il mio primo anno di scuola media..

p. 11

- Imoco Volley……………………………..

p. 12

- I luoghi sconosciuti della scuola…..

p. 14

- Collegio anni ’60 vs scuola 2019….

p. 16

- Anche i professori sono alla moda..

p. 17

- Apprendisti cuochi……………………..

p. 18

- Giochi……………………………………….

p. 19

Copertina: Lorenzo Sanson (3^A)

Disegno: Riccardo Carcione (1^D)

Fumetto: Noemi Crestani (2^D)

Dov’è

finito il mio

Iceberg?

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Libernauta Junior è un concorso giunto alla sua

16^ edizione, al quale la nostra scuola partecipa da

diversi anni. È un progetto che unisce arte e

italiano ed è organizzato dal Comune di Conegliano

con la collaborazione di altri comuni limitrofi:

Cappella Maggiore, Farra di Soligo, Fregona,

Mareno di Piave, Pieve di Soligo, San Vendemiano

e Vazzola. Ogni anno al progetto partecipano più di

1200 studenti provenienti dalle scuole di questi

comuni. L’attività mette in connessione l’arte e la

lettura, dando la possibilità agli studenti di

conferire diversi significati ad un libro letto

disegnandone la copertina.

Come si articola il progetto?

Durante le vacanze estive gli studenti leggono un

libro a scelta tra quelli proposti e a settembre,

quando rincomincia la scuola, insieme alla

professoressa di arte disegnano la copertina del

libro che hanno letto. Gli studenti consegnano ad

ottobre la copertina alla professoressa, la quale

invia i lavori ai giudici che premiano un concorrente

per scuola e quelli eccellenti in una determinata

categoria. Le premiazioni si svolgono a marzo al

teatro G.Toniolo, dove vengono mandati

tre/quattro alunni per classe, anche se non hanno

vinto. Chi vince riceve un attestato che conferma la

sua vittoria e 100 euro da spendere in materiale

scolastico. Infine, nei mesi di aprile e maggio, in

base alla disponibilità degli autori, gli alunni

incontrano l’autore di uno dei libri proposti, che

precedentemente hanno letto in classe.

Quest’anno la vincitrice per la nostra scuola è stata

Giada Valdemarca della classe 2^A, con la

copertina del libro Gli ottimisti muoiono prima, alla

quale abbiamo fatto un’intervista.

Di cosa parlava il libro? Il romanzo parla di una ragazza che ha paura di ogni cosa, ma poi incontra un ragazzo che la aiuta a superare le sue paure.

Quanto hai vinto e che cosa comprerai? Ho vinto 100 euro e comprerò due squadre e libri da leggere. Ti aspettavi di vincere questo premio? No, non me lo aspettavo, è stata una grande sorpresa. Cosa hai provato quando hanno chiamato il tuo nome? Quando hanno detto il mio nome ho provato una grande felicità e non ho capito più niente. Come ti senti quando disegni? Disegnare mi rilassa.

Per gli alunni della nostra scuola sono previsti i

seguenti incontri con gli autori:

- 16 maggio: le classi 1^D, 2^A, 3^A

incontreranno gli autori del libro La zona rossa

Silvia Vecchini e Antonio Sualzo;

- 22 maggio: le classi 1^B, 1^A, 1^C, 2^D

incontreranno Daniela Morelli, l’autrice del libro La

metà del sole;

- 24 maggio: le classi 2^C, 3^C, 3^B, 3^D

incontreranno Giovanni Rigano, illustratore del libro

Clandestino.

LIBERNAUTA JUNIOR Premiazione al teatro Toniolo

Lorenzo Geromel e Alejandro Iacobucci (2^D)

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Anche quest’anno si è svolta in primavera la Fase d’Istituto dei giochi della gioventù. Il 13 aprile, a partire dalle ore 9:00, noi ragazzi ci siamo sfidati durante alcune gare nelle discipline dell’atletica leggera. Le specialità sono state: scatto 80 mt, resistenza 600 mt e 1000 mt, corsa ad ostacoli, salto in lungo, salto in alto, lancio del peso e lancio del vortex. Nonostante il tempo non fosse inizialmente dei migliori e ogni tanto accennasse a qualche goccia di pioggia, i giochi sono stati fatti ugualmente e all’inizio della seconda ora ci siamo diretti al campo sportivo. Le gare sono cominciate con la corsa di 600 mt per le classi prime, mentre dagli spalti proveniva un caloroso tifo da parte di noi compagni. Le discipline che hanno visto più partecipanti sono state lancio del peso, corsa ad ostacoli femminile e salto in lungo. Grande interesse c’è stato soprattutto per le staffette miste (400 mt di pista divisi per 4 alunni) di prima, seconda e terza, nelle quali hanno corso i quattro studenti più veloci di ogni classe. Queste si sono svolte fortunatamente con il sole. Per le classi prime la classifica è stata: 1^A, 1^B, 1^C, 1^E e, infine, la 1^D. Per le classi seconde, invece, è arrivata prima la 2^C, seguita dalla 2^A e

dalla 2^B e, infine, dalla 2^D. Per le classi terze si è classificata prima la classe 3^A, seconda la 3^B e, in seguito, la 3^C e la 3^D. Alla fine delle competizioni (e prima della staffetta) si sono svolte le premiazioni ed è stata data una medaglia agli studenti arrivati sul podio. Alcuni risultati importanti sono stati raggiunti da diversi studenti che si sono impegnati nelle loro specialità. Tra i maschi si sono distinti Riccardo Traina di 3^C con 1.50 mt nel salto in alto; Andrea De Vido di 3^D con 44,15 mt nel lancio del vortex e Artim Salioski di 3^C con 9.53 mt nel lancio del peso. Tra le femmine sono emerse: Martina Tonon di 3^A con 39.51 mt nel lancio del vortex; Anita Bottega di 3^C con 3.55 mt nel salto in lungo e Lorena Tieppo di 2^C con 9.15 mt nel lancio del peso. Dopo la fine delle gare, verso le ore 12:20, siccome avevamo terminato in anticipo alcune classi di terza e di seconda, approfittando del bel tempo, si sono dedicate ad un momento ricreativo di svago, ballando e cantando in compagnia degli insegnanti fino al suono della campanella. Si è creato un bel clima di unione tra i ragazzi delle varie classi ed è proprio questo ciò a cui dovrebbe portare lo sport.

FASI D’ISTITUTO DI ATLETICA Tra sport, amicizia e divertimento

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Noi ragazzi ci siamo divertiti molto in questa giornata e vogliamo ringraziare le insegnanti di Educazione fisica Albanese e Pelos, i professori di sorveglianza, il Comitato genitori, tutti gli adulti che hanno aiutato nell’organizzazione e nello svolgimento dei giochi e, infine, tutti i ragazzi che hanno partecipato attivamente alle gare.

Eleonora Dal Pos (3^B)

Martina Tonon (3^A)

Foto: Giorgia Breda, Nicolò Casagrande

(3^A)

RISULTATI

80m 1000m 80 ostacoli Alto Lungo Peso Vortex

Cadetti

Luca Cettolin

2^A

Michele

Tonon

3^A

Nicola

Pessotto

2^D

Traina

Riccardo

3^C

Andrea

Calciati

2^D

Artim

Salioski

3^C

Andrea De

Vido

3^D

Cadette

Giulia Sant

3^A

Matilde

Franchioni

Cancian

2^C

Clara

Barattoni

2^C

Giada Piai

3^C

Anita

Bottega

3^C

Lorena

Tieppo

2^C

Martina

Tonon

3^A

Ragazzi

Tripodi

Gabriele

1^C

Bortolotto

Mattia

1^B

Manente

Tommaso

1^B

Prevedello

Luca

1^E

Breda Nicolo

1^C

Furlan Giulio

1^C

Bressan

Cristopher

1^B

Ragazze

Franceschet

Camilla

1^B

Milanese

Marianna

1^E

Bernardi

Gioia

1^D

Gottardi

Martina

1^A

Scottà Marta

1^E

Chiara Pilla

1^C

Frassetto

Giada

1^B

Tabella: Lorenzo Sanson (3^A)

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UWE KIND Le seconde al concerto del cantante tedesco

Il 10 Aprile 2019 noi delle seconde siamo stati al

teatro Dina Orsi per assistere al concerto di Uwe

Kind, al quale ci hanno accompagnato i

professori: Panciera, Pradal, Sapienza, Tosolini,

Calì, Abanese, Carlet ed Eleonori. Uwe Kind è un

insegnante tedesco che ha adottato un diverso ed

efficiente metodo di apprendimento per aiutare i

suoi alunni ad imparare meglio la lingua: egli ha

creato delle semplici e orecchiabili canzoni nella

sua lingua madre utili a far familiarizzare gli

studenti con il tedesco.

Il cantante, residente a New York, ha 76 anni, ma

è ancora in gamba: ha pubblicato il libro ”A little

German music” che in Giappone è diventato uno

show molto popolare. Inoltre, viaggia in giro per

il mondo a fare concerti per ragazzi.

Ci siamo avvicinati alle canzoni di Uwe Kind, a

scuola, quando eravamo ancora in prima media e

la professoressa Panciera ce le ha fatte ascoltare.

La prima di tutte è stata “Ich bin cool” che ha

fatto divertire subito noi di 2^D. Successivamente

ce ne ha fatte ascoltare altre come: “ Keine zeit”,

“ Vor und Hinter”, “Tanz mit mir in Lederhosen”,

“ Wackel mit dem Po“, “Italiener und Deutsche“,e

“Bully Bully“.

Il concerto è stato interattivo, divertentissimo e

molto coinvolgente: Uwe Kind ci ha invitati sul

palco a cantare e a ballare. Prima ci ha fatto

ripassare i testi delle canzoni senza musica e poi

ci siamo scatenati!!! Abbiamo ballato varie

canzoni che già conoscevamo bene. Alla fine di

tutto il cantautore ci ha salutati e ad alcuni ha

fatto pure l’autografo. Pensiamo che questo

genere di attività, quando si studia una lingua

straniera, siano utili perché attraverso le canzoni

ci siamo avvicinati al tedesco divertendoci e

abbiamo imparato più vocaboli che non

conoscevamo.

Viola Padoin e Elisa Marcon (2^D)

Disegno:Noemi Crestani (2^D)

Ecco qui riportata una canzone di Uwe Kind

“ITALIENER UND DEUTSCHE”

Wir sind cool.

Wir sind froh.

Wir sind lustig.

Wir sind so.

Wir sind klug und genial.

Wir sind fleibig und real.(ripetere per 3 volte)

RIT.:Italiener und Deutsche in der Welt bekannt.

Italiener und Deutsche reichen sich die Hand.

Italiener un Deutsche haben viel gemein.

Italiener und Deutsche singt mit und stimmt ein.

Wir wollen leben, wollen traumen.

Wir wollen lernen nichts versaumen.

Wir wollen tanzen, wollen springen.

Wir wollen Deutsche.

Wir wollen singen.(ripetere per 3 volte)

RIT.: Italiener und Deutsche in der Welt bekannt.

Italiener und Deutsche reichen sich die Hand.

Italiener und Deutsche haben viel gemein.

Italiener und Deutsche singt mit und stimm ein.

Wir haben Mut Energie.

Wir haben kraft und Fantasie.

Wir haben freiheit und Versand und wir haben

unser Land.(ripetere per 3 volte)

RIT.:Italiener und Deutsche in der Welt bekannt.

Italiener und Deutsche reichen sich die Hand.

Italiener und Deutsche haben viel gemein.

Italiener und Deutsche singt mit und stimm ein.

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La 1^C, durante il mese di marzo, ha partecipato ad un progetto interdisciplinare che unisce arte, musica e italiano promosso dalla Collezione Guggenheim di Venezia. Il progetto, rivolto alle scuole del Veneto, si chiama “A Scuola Di Guggenheim” e promuove riflessioni e collegamenti che sviluppano il senso critico attraverso un approccio con le discipline sopracitate. Il progetto consiste nel creare un’Haiku, ovvero una poesia giapponese sulla natura, formata da tre versi: il primo di 5 sillabe, il secondo di 7 e l’ultimo di 5. La poesia deve essere accompagnata da un disegno che la illustri e il tutto riportato su un foglio pentagrammato attraverso tecniche diverse. Il progetto prevede, inoltre, la visita alla Collezione Guggenheim. Il 5 aprile ci siamo ritrovati in stazione a Conegliano alle 7:45, ma alcuni compagni mancavano all’appello. Verso le 8:00 siamo andati al binario, ma qualcuno ha notato che mancava una compagna. Tutti si sono subito preoccupati, perché nessuno voleva che perdesse la gita! Ma esattamente un minuto prima che partisse il treno eccola arrivare di corsa per raggiungerci all’ultimo secondo e venire con noi. Durante il tragitto ci siamo divertiti un mondo, dato che il treno era vuoto. Arrivati in stazione a Venezia ci siamo messi in cammino e, nonostante la pioggia torrenziale e i 45 minuti di tragitto, siamo riusciti ad arrivare puntuali alla mostra.

Una volta entrati, abbiamo lasciato gli zaini e gli ombrelli e conosciuto la nostra guida: Edoardo. Siamo entrati nella prima sala, dove abbiamo trovato un enorme statua. La guida ci ha raccontato un po' della vita di Peggy Guggenheim, la fondatrice della mostra. Il museo dal 1948 al 1979, anno della sua morte, era l’abitazione della collezionsta d’arte statunitense. Successivamente abbiamo visitato la seconda sala, dove si trovavano ancora alcune parti della casa. La guida in questa sala ci ha spiegato che esistono diversi movimenti artistici. La terza sala è stata quella che mi è piaciuta di più perché abbiamo potuto interagire con la nostra guida, che ha chiamato alcuni a dire cosa vedevano in un quadro di Kandinsky. Una delle stanze della mostra era dedicata solo ai lavori della figlia di Peggy Gugghenaim, la quale fa la pittrice. Il quadro più bello a nostro avviso si trova nella quinta sala ed è “Smalti su tela", un’opera di Jackson Pollock del 1950. Finita la visita al museo, ci siamo incamminati verso la stazione e finalmente aveva smesso di piovere. A metà strada le professoresse si sono prese un caffè, dicendoci che intanto potevamo prenderci dei souvenir in ricordo della gita. Per finire, abbiamo visitato la bellissima chiesa di San Pantalon, che possiede il più grande soffitto in tela al mondo. Era semplicemente magnifica, ma purtroppo era vietato fare foto. È stata una gita molto interessante e divertente!

Giulio Furlan e Nicola Tronchin (1^C) Disegno: Nicola Tronchin (1^C)

Foto: Giulia Furlan (1^C)

A SCUOLA DI GUGGENHEIM

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Il mondo ci sta lanciando un urlo di

disperazione, la natura sta soffrendo e noi

uomini dobbiamo essere i primi consapevoli

dello sfacelo a cui è sottoposto l’ecosistema.

Molto spesso ci mostriamo disinteressati, ma

non è questo l’atteggiamento giusto da

seguire: se la Terra nel futuro si distruggerà e

tutti noi riverseremo in un cumulo di polvere,

riconosceremo che la colpa è stata solo

nostra e ci pentiremo per tutti i momenti che

abbiamo trascorso a mostrarci lontani dalla

natura lamentosa.

Una ragazza giovane quanto determinata, la

svedese Greta Thunberg, si è mostrata

interessata alle sorti del nostro Pianeta e non

intende silenziare la sua protesta da brava

cittadina del domani.

Ha dimostrato che tutti noi vogliamo un

futuro a costo di scioperi e manifestazioni di

protesta; tanti ragazzi che abbracciano i suoi

ideali si sono uniti a lei, che forte delle sue

convinzioni, ha superato gli ostacoli che le

sono stati posti davanti dalle critiche di

migliaia di giornalisti, attivisti e non, esperti

del campo, oltre a quelli legati alla sindrome

di Asperger di cui è affetta.

La giovane svedese è riuscita a far indire uno

sciopero internazionale, che ha coinvolto

anche noi studenti, che il quindici marzo,

abbiamo ricordato le cause climatico-

ambientali che stanno portando la Terra

verso la rovina.

Credo che sia giusto che i ragazzi si avvicinino

a queste realtà, altrimenti nel futuro si

trincereranno dietro la stupida scusa che si

tratta di una piaga della quale solo i governi

dovranno preoccuparsi.

Diciamo NO all’inquinamento, che sta

portando alla progressiva estinzione di specie

a rischio, diciamo NO allo scioglimento dei

ghiacci che vedono gli orsi polari e i pinguini

morire; bisognerebbe combattere questi

nemici con la tutela, la salvaguardia e la

conservazione. Diciamo NO a chi pensa che

tutto troverà una sistemazione da sé, perché,

anche se lo nascondiamo, sappiamo che il

pianeta è nelle nostre mani.

S.O.S. TERRA

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In particolare su questo vorrei soffermarmi:

perché l’uomo dovrebbe avere un mondo in

mano se poi non fa nulla per proteggerlo?

Questo tesoro non gli è costato niente, la

natura lo ripaga donandogli tutto quello che

gli serve, quindi che cosa vuole? Lasciare che

la situazione degeneri o prendere la

situazione per “le corna”? A noi la scelta, ma

non sarà di certo un caso se la vita migliorerà

o peggiorerà per ciascuno degli esseri viventi.

Non si vive per l’egoismo del denaro, né di ciò

che non fa bene agli altri; io scelgo la

consapevolezza, la giustizia e la verità e voi?

Giulia Tosato (3^D)

Disegni: Tommaso Sarlo (3^D)

Riccardo Carcione (1^D)

Guarda bene questa immagine… Cosa vedi? Ne sei sicuro? Ora prova a girare il giornalino!

NON TUTTO È COME SEMBRA!!!

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La Foresta Amazzonica è una grande foresta pluviale tropicale, con oltre 5,5 milioni di kmq. Si trova in Sud America e occupa il territorio di vari stati: Brasile, Colombia, Perù, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Suriname, Guyana e Guyana francese. Il Rio delle Amazzoni è il fiume che attraversa la foresta e contiene il 20% di acqua dolce presente sulla Terra. La foresta è composta da circa 390 miliardi di alberi e 16.000 specie diverse. Inoltre, è il più grande serbatoio di biodiversità della Terra. Nell’Amazzonia vive una specie su dieci di quelle presenti in tutto il pianeta. Questa foresta purtroppo è minacciata dalla deforestazione, che mette a rischio la sopravvivenza di molte specie animali e vegetali, oltre a contribuire ad aggravare una situazione già critica a causa del cosiddetto “cambiamento climatico”. Ma che cos’è il cambiamento climatico? Il cambiamento climatico è una variazione del clima sulla terra. Negli ultimi 500 milioni di anni ci sono già stati cambiamenti climatici e si sono intervallate 8 ere: 4 glaciali e 4 interglaciali. Nel corso di questo secolo abbiamo assistito ad un rapido e preoccupante innalzamento delle temperature, del quale l’uomo è in gran parte

responsabile. Inquinamento, anidride carbonica prodotta con la combustione, emissioni di gas e conseguente effetto serra, deforestazione ed agricoltura intensiva contribuiscono ad innalzare la temperatura del pianeta. A causa delle attività e degli interessi dell’uomo le foreste si stanno estinguendo, proprio quelle che nel tempo hanno assorbito l’anidride carbonica presente nell’atmosfera. A causa della deforestazione, gli alberi restanti non riescono più ad assorbire in maniera sufficiente la CO2 e questo contribuisce ad aumentare l’effetto serra. La Foresta Amazzonica è riuscita a lungo ad assorbire i gas serra emessi dall’uomo, ma ora questa sua capacità è calata e i rischi che questo comporta sono allarmati per il mondo intero. Purtroppo quasi il 20% della foresta è già stato distrutto. Se non facciamo qualcosa rischieremo di perdere questa foresta, grande patrimonio naturale, e le conseguenze si avvertiranno su scala planetaria. Il WWF si sta già impegnando a salvarla, ma non è abbastanza e bisogna fare di più.

Alberto Zanardo (2^C)

SALVIAMO L’AMAZZONIA!

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Ormai sono trascorsi 7 mesi dall’inizio della

scuola e soprattutto noi di prima media

ricordiamo molto bene quel giorno… Per me

quest’anno è stato una nuova bellissima

avventura, nonostante inizialmente fossi molto

preoccupata per i voti, i professori o anche di

non farcela e di venire bocciata. Da subito ho

sperato che andasse tutto bene e per fortuna è

stato così. Speravo, inoltre, di incontrare molti

nuovi amici con cui fare amicizia, ma non avrei

mai immaginato di trovarne così tanti e di

legarmi molto ad alcuni di loro. Il primo giorno

ero super emozionata, ma anche molto ansiosa

davanti a quella che sarebbe stata la mia

scuola per i prossimi tre anni.

Siamo entrati in palestra e, dopo l’introduzione

del preside, siamo stati divisi nelle classi. In

quel momento ero molto emozionata ed è

stato indimenticabile! Ci ha accolti la

professoressa Pradal, siamo andati in classe e

ci siamo sistemati. In seguito ci ha fatto

compilare un modulo sul nostro libro di

antologia per presentarci ai nostri compagni e

ci ha fatto fare un giro della scuola per farci

ambientare. All’inizio avevamo un po’ di paura

dei nostri professori, ma con il tempo ci siamo

tranquillizzati e ora siamo felici di essere

capitati con loro.

Ora, che sono passati alcuni mesi, posso dire

che il passaggio dalla scuola primaria a quella

secondaria di primo grado, per me è stato un

po’ duro perché non me l’aspettavo così

difficile. All’inizio mi è sembrato quasi

impossibile stare al passo con lo studio, ma poi

sono riuscita ad organizzarmi meglio e ad

avere buoni risultati nonostante le attività

sportive pomeridiane. Sicuramente sono

interessanti e coinvolgenti anche i progetti

proposti dalla scuola come: il CCR, gli ideologi,

il giornalino…

Sono veramente felice di frequentare questa

nuova scuola, mi piacciono i miei compagni, i

professori e non li cambierei per nessun

motivo, anzi, sento che saranno tre anni

indimenticabili!

Sofia Baccioli (1^B)

Disegni: Giulia Moroldo,

Alberto Marchesin,

Riccardo Carcione (1^D),

Yixuon Fang (1^E)

IL MIO PRIMO ANNO DI SCUOLA MEDIA

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L’ Imoco Volley è una squadra di pallavolo di

Conegliano nata nel 2012, che anche

quest’anno ha vinto il campionato di serie A1.

Questa squadra ha vinto due volte la

Supercoppa, tre Campionati Italiani e una

Coppa Italia. Una volta alla settimana l’Imoco

si allena nel palazzetto di San Vendemiano e

noi, quando siamo in ricreazione, vediamo le

giocatrici arrivare o uscire dagli allenamenti.

Qualche settimana fa, dopo la fine

dell’intervallo, abbiamo aspettato le giocatrici

fuori dal palazzetto per intervistarle e farci

delle foto con loro.

KIMBERLY HILL

Ruolo: schiacciatrice

Fin da piccola avevi il sogno di diventare

campionessa di pallavolo?

No, prima giocavo a pallacanestro, ma un

giorno ho accompagnato mia sorella ad un

allenamento di pallavolo e poi ho iniziato a

giocare anche io.

Qual’ è stata la partita più difficoltosa?

Ci sono sono state partite difficili, ma me ne

aspetto ancora.

MARTA BECHIS

Ruolo: palleggiatrice

Che emozioni avete provato quando

avete vinto la Supercoppa Italiana?

La Supercoppa è stata bellissima, emozionante

ed è stata una rivincita contro Novara davanti

ad un pubblico come quello del Palaverde.

Fin da piccola avevi il sogno di diventare

campionessa di pallavolo?

Da piccola non avevo mai pensato di diventare

pallavolista ed è stato un percorso quasi

casuale.

MIRYAM SILLA

Ruolo: schiacciatrice

Fin da piccola avevi il sogno di diventare

pallavolista?

No, da piccola facevo danza; ho iniziato per

caso perché ho accompagnato una mia cugina

ad allenamento.

Sei emozionata prima di una partita?

Prima di ogni partita siamo emozionate e

abbiamo anche un po’ paura.

IMOCO VOLLEY CAMPIONE D’ITALIA Intervista alle giocatrici

Giocatrici Imoco in allenamento nella

palestra di San Vendemiano. Foto scattate da

Nicolò Casagrande (3^A)

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VALENTINA TIROZZI

Ruolo: schiacciatrice

Cosa ne pensi di far parte di questa

squadra?

Ne sono molto onorata. Penso che sia una

delle squadre più forti al mondo e ho lavorato

tanto per arrivare a questo risultato.

Fin da piccola avevi il sogno di diventare

una campionessa di pallavolo?

Lo sognavo e credo che sia soprattutto

importante crederci.

GAIA MORETTO

Ruolo: centrale

Che emozioni hai provato quando avete

vinto la Supercoppa?

Ci credevamo tanto e la vittoria ne è stata solo

una conferma.

Oltre alla pallavolo riesci a coltivare

hobby personali?

Un po’ di spazio per i miei hobby c’è,

soprattutto in estate e mi sono appena

laureata in scienze motorie.

ASIA WOLOSZ

Ruolo: palleggiatrice e capitano

Che emozioni hai provato quando avete

vinto la Supercoppa?

Ci sono state grandi emozioni e tanta

soddisfazione grazie anche all’ottimo lavoro.

Inoltre, avevamo la consapevolezza e nessun

dubbio di poter vincere.

Oltre alla pallavolo riesci a coltivare

hobby personali?

Penso che ognuno abbia le proprie cose da

fare; a me piace leggere, cercare nuova

musica e mi piace viaggiare.

Lorena Tieppo (2C)

e Giada Valdemarca (2A)

Foto:

Chiara Brisotto e Giada Valdemarca

(2^A)

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Vi siete mai chiesti, girando nei corridoi, cosa potrebbe esserci nei sotterranei della scuola? Sicuramente avrete provato a dare un'occhiata… Anche noi, spinti da questa curiosità, abbiamo cominciato ad investigare e siamo riusciti finalmente a svelare questo mistero. Ciò che le collaboratrici scolastiche dicono. Abbiamo iniziato con l’intervistare le bidelle; ecco quello che ci hanno riportato. Da quanti anni lavorate qui? Aurelia: Io lavoro qui da 12 anni. Emanuela: Io, invece, da 11. Loredana: Io sono qui da quasi 10 anni. Siete mai state nei sotterranei della scuola? Sapete cosa c’è? Aurelia: Io non ci sono mai stata, ma so che ci sono gli impianti per la manutenzione dell’ascensore. Anche se non è escluso che qualche ragazzo monello venga portato lì sotto!

Emanuela: Noi collaboratrici non ci possiamo entrare e solamente il comune possiede le chiavi per poterlo fare e provvedere alla manutenzione ordinaria dell’ascensore quando necessario; so che i sotterranei vengono utilizzati come deposito di materiali vecchi e non ci sono veri e propri pavimenti, ma ghiaia e sassi. Loredana: Io ci sono stata solo una volta e da una porta aperta ho visto molta acqua. Ciò che noi abbiamo scoperto. Durante i vari incontri del giornalino ci siamo dedicati all’investigazione e, accompagnati dalla prof.ssa Vinciguerra, abbiamo cercato di capire se la realtà coincideva con ciò che ci era stato detto dalle bidelle. Siamo andate per prima cosa a vedere e fotografare il sottoscala vicino alla portineria. Abbiamo trovato due porte: la prima era chiusa e recava un cartello “Macchinario di ascensore-montacarichi. Pericolo! Accesso vietato alle persone estranee al servizio”; quella di fronte era una piccola porticina e l’unica aperta. Le bidelle non ce ne avevano parlato e per questo eravamo molto incuriosite, ma allo stesso tempo intimorite. Quando eravamo sul punto di aprirla, è intervenuta una bidella, che ci ha informato di essere al corrente di quella porta aperta. Successivamente, siamo tornate sul posto e tastando il lurido muro siamo riuscite a trovare l’interruttore ed accendere la luce dopo aver aperto la porta. Abbiamo scorto con la debole illuminazione a disposizione un lungo stanzone dal soffitto basso che crediamo arrivi fino a sotto il laboratorio di scienze. All’interno c’erano: al centro una poltrona sfasciata attorniata da vecchie sedie, sull’angolo dozzine di plafoniere rotte, scartoffie, scaffali vuoti, molta polvere e in fondo tracce d’acqua. Era facilmente intuibile che quel luogo non era

I LUOGHI SCONOSCIUTI DELLA SCUOLA Finalmente si scopre qualcosa…

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ben curato e, perciò, veniva utilizzato come ripostiglio. In seguito, ci siamo dirette verso il secondo sotterraneo, quello vicino ai bagni. Siamo scese dalle scale e, percorrendo lo stretto corridoio, abbiamo visto un armadio, dei banchi ed alcune sedie accatastate; avvicinandoci al termine siamo giunte in un ambiente più scuro con una piccola porta in vetro opaco chiusa a chiave e con qualche lieve segno di scassinatura. Attraverso il vetro non riuscivamo a distinguere nulla tranne una finestra rettangolare sul fondo della stanza, dalla quale proveniva una luce. Abbiamo dedotto che questa dovesse giungere da una fonte esterna dall’altro lato della scuola e per questo una di noi è uscita a vedere da dove potesse arrivare quello spiraglio luminoso. Dalla parte del parcheggio degli insegnanti le uniche “aperture” sul terreno erano i tombini, perciò uno ad uno li abbiamo coperti per scoprire se erano questi che lasciavano passare la luce intravista dalla porticina. Dopo varie prove, siamo giunti alla conclusione che i nostri calcoli erano esatti: il secondo tombino a partire dall’atelier era quello che lasciava filtrare la luce vista. Quindi, la “stanza” oltre la misteriosa porta attraversa in profondità il corridoio fino al termine dell’aula della classe 1^D.

E quella strana porta rossa? Stiamo parlando della porta in biblioteca, quella che più di una volta avrete notato chiedendovi se mai avesse avuto un’utilità. A cosa potrà servire una porta che nessuno riesce ad utilizzare? Ecco, noi abbiamo cercato di rispondere anche a questa domanda e, non potendo verificare di persona, abbiamo chiesto nuovamente informazioni più dettagliate alle bidelle. Sapete a cosa serve e cosa si nasconde dietro la porta rossa in biblioteca? Aurelia: Io so solo che lì vengono conservati gli archivi e le carte importanti. Emanuela: Una volta l’aula biblioteca era la segreteria della scuola media e c’era una scala a chiocciola che portava fino alla porta rossa, dove venivano messe le carte importanti: era un archivio. Tutte queste informazioni riguardanti la misteriosa porta sono interessanti, ma non ci soddisfano completamente e c’è ancora qualche punto irrisolto quindi, se dovessimo scoprire qualcosa, indagheremo e ve lo riporteremo nel prossimo numero del giornalino.

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Eleonora dal Pos (3^B) e Martina Tonon (3^A)

Disegno: Simone Samogin (3^D)

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Dal 19 febbraio al 12 marzo è

stato trasmesso “Il Collegio”:

un reality show durante il quale

18 ragazzi tra i 14 e i 17 anni

hanno vissuto per 4 settimane

in un collegio del nel 1968. I

ragazzi sono stati scelti con

caratteri e personalità diverse

dai più studiosi a quelli più

indisciplinati. Durante le

quattro settimane i collegiali

hanno dovuto sottostare a

severe regole come quelle degli

anni ’60, come indossare

divise, non utilizzare strumenti

tecnologici, trucco, ecc…

Molti ragazzi delle generazioni

precedenti hanno vissuto in un

collegio in passato; vediamo

quali le differenze tra la scuola

di oggi a quella di 50 anni fa.

I collegiali dovevano indossare

delle divise ed essere

impeccabili, mentre noi ora ci

vestiamo seguendo la moda

attuale con t-shirt e jeans

strappati a volte poco consoni

all’ ambiente scolastico. Hanno

dovuto anche tagliare i capelli

secondo il regolamento.

In classe i professori sono

molto severi e il rapporto

professore-studente è molto

freddo, ma a volte gli

insegnanti si sono dimostrati comprensivi nei confronti di ragazzi in

difficoltà. Il nostro rapporto con i professori è sicuramente molto più

aperto, umano tanto che a volte scherziamo e ci divertiamo con loro.

Sono state svolte delle ore di educazione tecnica in cui ragazzi e

ragazze si sono divisi e hanno svolto attività come meccanica, cucina

e lavori casalinghi, ecc… Queste attività ai giorni nostri non ci sono; a

noi ragazzi piacerebbe svolgerle, ma non con la modalità degli anni

Sessanta. Non ci sembra giusto che i maschi debbano imparare un

lavoro ritenuto “maschile” e che le femmine vengano relegate in

cucina e ai lavori domestici; pensiamo che ognuno debba scegliere in

base alle sue passioni e i suoi interessi a prescindere dal sesso. Oggi

la situazione è decisamente migliore e ci è stata anche proposta

un´iniziativa promossa dal Ministero dell’Istruzione e dal Dipartimento

per le pari opportunità: il progetto “STEM”, creato per fare avvicinare

le ragazze alla scienza e alla tecnologia.

Per quanto riguarda la disciplina, ai giorni nostri vengono date note o

sospensioni, mentre nel collegio sono previste delle punizioni come

raccogliere le erbacce, spazzare a terra, o scrivere una lettera di scusa

quando non si porta rispetto verso il preside, i professori o i

sorveglianti.

I collegiali hanno sentito l’oppressione delle severe regole, qualcuno

se ne è andato, mentre qualcuno ha cercato di ribellarsi riuscendo ad

ottenere dei risultati. Il maggiore esponente di queste rivolte è stata

Nicole Rossi, una ragazza che con il suo spirito rivoluzionario è riuscita

ad ottenere un consiglio studentesco.

Pensiamo di essere fortunati ad andare a scuola in questo secolo,

considerando che abbiamo molte più libertà e regole meno rigide in

confronto a quelle del passato e questo ci avvantaggia molto: in

questo modo, infatti, riusciamo ad esprimere noi stessi, la nostra

personalità e differenziarsi dalle altre persone.

Giorgia Breda e Nicolò Casagrande (3^A) Disegno: Davide De Nardi (1^D), Tommaso Sarlo (3^D)

COLLEGIO ANNI ’60 VS SCUOLA 2019

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Noi ragazzi del giornalino ci siamo chiesti cosa pensano i nostri compagni riguardo il professore, la professoressa e la bidella più alla moda. Così abbiamo fatto un sondaggio a tutti gli alunni di terza che ha portato a scoprire che il primo posto è stato assegnato alle professoresse Chies e Panciera; per i professori hanno vinto Borin e Sapienza, mentre la bidella più votata è stata Elena. Gli alunni hanno scelto osservando l’abbigliamento, ma anche il modo di portare gli abiti. Ricordiamo che abbiamo fatto questo sondaggio per divertirci e far sorridere anche voi. Abbiamo anche intervistato le due professoresse vincitrici per capire il vero segreto per essere alla moda. Ecco le interviste. Professoressa Panciera: Si aspettava di risultare una tra le prof più alla moda tra le classi terze? Sinceramente no, non c’avevo neanche mai pensato. Sono rimasta molto sorpresa e anche contenta; sicuramente il risultato varia anche in base ai gusti personali. Qual è il segreto per essere alla moda? In realtà non c’è un vero segreto. Io compro ogni anno vestiti e, avendo la stessa taglia da vent’anni, riuso anche gli abiti degli anni precedenti. Non è importante che l’abito sia costoso o meno, l’importante è come sta addosso. Perché ha deciso di fare l’insegnante? Al termine dell’università ero una tra le laureate con il punteggio maggiore e a quel punto ho iniziato a insegnare in una scuola privata; allora non bisognava fare tanti master o corsi per poter insegnare come ora. Poi sono venuta a insegnare qui a San Vendemiano ed è da molti anni che insegno in questa scuola.

Professoressa Chies: Cosa ne pensa del risultato, se lo aspettava? Non sapevo di questo sondaggio e generalmente non do molta importanza alla moda, ma sono felice e vi ringrazio perché comunque mi piace vestirmi in modo giovanile. Qual è il segreto per essere alla moda? Secondo me l’importante è non rimanere fermi nella propria posizione e vestirsi sempre uguali, ma essere aperti alle novità e attenti a ciò che ci circonda perché la moda si rinnova sempre e perciò anche io cambio spesso modo di vestirmi. Perché ha scelto di diventare insegnante? Fin dalle elementari mi appassionava cercare degli esercizi in corrispondenza di ciò che stavamo studiando, mettendomi nella posizione di un insegnante. Dopo essermi laureata ho cominciato ad insegnare alle superiori, ma dopo aver avuto dei figli mi sono spostata alle medie. Mi piace molto insegnare e anche qui alle medie è una bella esperienza, soprattutto grazie a voi.

Eleonora Dal Pos (3^B) Martina Tonon e Giorgia Breda (3^A)

Disegno: Simone Samogin (3^D)

ANCHE I PROFESSORI SONO ALLA MODA

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Volete fare un dolce senza usare il forno, con pochi ingredienti, facile,

ma soprattutto che sia buonissimo 😋???

LE PALLINE COLORATE Ingredienti:

400 grammi di wafer (possono essere alla vaniglia o alla nocciola);

200 grammi di cioccolato (bianco o fondente);

una tazzina circa di latte tiepido; nocciole; cocco grattugiato, granella di nocciole o

codette colorate.

Procedimento:

1 Frullare i wafer con il cioccolato nel mixer. 2 Aggiungere il latte tiepido. 3 Frullare il tutto per qualche secondo. 4 Formare le palline inserendo all'interno la

nocciola. 5 Passarle nel cocco grattugiato o nella

granella di nocciole o nelle codette colorate. 6 Metterle in frigo per un'ora in modo che si

induriscano.

I BISCOTTI LETTERATI Ingredienti:

200 grammi di burro a temperatura ambiente;

150 grammi di zucchero; 250 grammi di farina; 2 uova; mezza bustina di lievito; 250 grammi (una scatola) di fecola di

patate;

1 pizzico di sale.

Procedimento:

1 Inserire nel mixer tutti gli ingredienti uno per volta e frullare il tutto.

2 Togliere l’impasto dal mixer e impastarlo con le mani velocemente.

3 Prendere un po' di pasta e preparare i biscotti delle forme che si preferisce ( lettere, oppure numeri, o altre forme a piacere...).

4 Mettere in forno a 180 gradi per 15 minuti a forno ventilato.

APPRENDISTI CUOCHI…

A cura di Margherita Cesca (2^A)

Disegni: Giada Valdemarca (2^A)

Il Comitato Genitori

invita tutti i bambini e

i ragazzi dell’Istituto

Comprensivo e le loro

famiglie alla

biciclettata del 19

Maggio. La classe più

numerosa del plesso G.

Saccon riceverà un

contributo di 100 euro.

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CRUCIVERBA

G H A B C P I O G G I A

R Z N S D E L A Y H B P

A M I L C M K B M I C G

N R M T Z O L R M A L S

D X A I N E V E T C O P

I J L O U B E W A C D T

N V I N V H N F O I M A

E T E L O S T N B A N L

C P W C L B O V Z I S B

R I M T E M P O R A L E

M F E N I M L U F I G R

O P B L Z R T F I O R I

L A N A O S N O Q W P K

GIOCHI

ANIMALI, CLIMA, NEVE, VENTO, PIOGGIA, GHIACCIAI,

SOLE, ALBERI, FULMINE, FIORI, NUVOLE, ERBA,

GRANDINE, CIELO, TEMPORALE

PAROLE INTRECCIATE

RIESCI A CONTARE LE ZAMPE?

DELL’ELEFANTE?

QUANTI ANIMALI SI NASCONDONO

IN QUESTA FIGURA?

A cura di:

Gioia Bernardi, Angela Bortolot

(1^D), Alejandro Iacobucci e

Lorenzo Geromel (2^D)

VERTICALI: 1. Finisce nel 1901. 4. Nome del personaggio che

dà il nome alla nostra scuola. 7. Il secondo lago più grande

d’Italia.

ORIZZONTALI: 2. Il numero delle classi

della nostra scuola. 3. Incontrare in

tedesco. 5. Lavori domestici in inglese. 6.

Calvo, pelato in inglese. 8. Stazione in

tedesco 9. “Amante”, “avuto”, “arrivato”

sono verbi al modo…

Soluzione indovinello secondo numero:312211

Gioco unisci i punti:

° ° °

° ° °

° ° °

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Copertina realizzata da Noemi Crestani

Hanno contribuito a questo numero: Giulia Moroldo, Angela Bortolot, Gioia Bernardi,

Riccardo Carcione, Alberto Marchesin, Sofia Baccioli, Nicola Tronchin, Giulio Furlan, Yixuon

Fang, Alejandro Iacobucci, Lorenzo Geromel, Elisa Marcon, Viola Padoin, Noemi Crestani,

Alberto Zanardo, Giada Valdemarca, Margherita Cesca, Lorena Tieppo, Chiara Brisotto,

Simone Samogin, Tommaso Sarlo, Giulia Tosato, Martina Tonon, Giorgia Breda, Lorenzo

Sanson, Eleonora Dal Pos, Nicolò Casagrande.

Coordimamento: Prof.ssa Francesca Zanin, Prof.ssa Gilda Vinciguerra, Prof.ssa Sabatina

Genovese.

Un ringraziamento particolare al Comitato Genitori.

Realizzato in collaborazione con il Consiglio Comunale Ragazzi.

Ringraziamo vivamente tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo numero ed invitiamo chi desidera contribuire al giornalino con giudizi, suggerimenti, articoli, lettere, foto, giochi, disegni e quant’altro, a farlo contattandoci personalmente o scrivendo alla nostra e-mail: [email protected]