il bambino con adhd: famiglia scuola e strategie di intervento milano, 10 febbraio 2012 perchÈ È...
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Il Bambino con ADHD: famiglia scuola e strategie di interventoMilano, 10 Febbraio 2012
PERCHÈ È IMPORTANTE COINVOLGERE LA
SCUOLA?
Isabella CropaneseFondazione “Ca’ Granda”
Ospedale Maggiore Policlinico (IRCCS)
Il Bambino con ADHD: famiglia scuola e strategie di interventoMilano, 10 Febbraio 2012
A sei persone che non avevano mai visto un elefante dissero che in una
stanza buia ce n'era uno e ciascuno di loro aveva diritto di entrare e di
toccare quello strano animale per sapere come fosse fatto.
I sei andarono uno alla volta per scoprire com'era fatto l'elefante.
Il primo toccò la proboscide, il secondo una zanna, il terzo un orecchio, il
Quarto una zampa, il quinto la pancia, il sesto la coda.
E se ne tornarono tutti a casa convinti di sapere esattamente come era
fatto un elefante.
Fiaba Ittita
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Cominciarono a descriversi vicendevolmente l'elefante.
"Oh, è fantastico", disse il primo, "così lento e morbido, lungo e forte"'.
"No!" disse quello che aveva toccato la zanna, "è corto, e molto duro".
"Avete torto entrambi", disse il terzo, che aveva tastato l'orecchio,
"l'elefante è piatto e sottile come una grande foglia". "Oh no", disse il
quarto che aveva toccato la zampa, "è come un albero".
E anche gli altri due intervennero: "E' come un muro", "è come una corda".
Discussero e discussero, fino a litigare e a fare a botte.
Finalmente qualcuno portò l'elefante fuori dalla stanza in piena luce e
i sei si resero conto che avevano tutti un poco di ragione:
tutte le parti che avevano descritto, messe insieme, formano
l'elefante.
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la scuola: un elemento importante della rete
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Il bambino con Adhdvisto dagli insegnanti
Molto attivo, interessato dalle cose nuove ma con difficoltà a
stare tranquillo ed attento. Si alza di continuo;
Durante le spiegazioni si distrae e sembra non ascoltare;
Durante le discussioni collettive mostra interesse e interviene
moltissimo, di solito senza alzare la mano o senza aspettare il
permesso di parlare;
Intuitivo, comprende un argomento prima dei compagni, ma è
anche troppo rapido nello svolgere i compiti, che sono
incompleti e spesso scorretti;
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Il bambino con Adhdvisto dagli insegnanti
Disordinato, perde il materiale, i suoi quaderni sono sporchi;
Spesso non fa i compiti a casa perché lascia il materiale
necessario a scuola oppure perché non scrive sul diario tutte le
consegne;
Se lo riprendo davanti alla classe si chiude e fa il “bullo” con
risatine e commenti sarcastici ma è anche un bambino sensibile e
dolce, bisognoso del contatto dell’ adulto;
Gioca con tutti ma spesso è isolato e rifiutato, aggredisce
verbalmente e a volte fisicamente i compagni
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Il bambino con Adhd:il vissuto degli insegnanti
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Che altre alternative ha la maestra Giovanna?
Restare e NON ACCETTARE Il bambino, continuando a sentirsi impotentee arrabbiata verso di lui
Restare, COMPRENDERE e attivarsi per gestire la situazione
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Difficoltà di autoregolazione
ATTENZIONE
PIANIFICAZIONE E SOLUZIONE DEI PROBLEMI
MOTIVAZIONE
GESTIONE EMOTIVA
COMPORTAMENTO MOTORIO
A. COMPRENDERE
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Che succede quando arrivano a scuola???
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Abilità richieste a scuola
ATTENZIONE
MOTIVAZIONE GESTIONE EMOTIVA
COMPORTAMENTO MOTORIO
PIANIFICAZIONE E SOLUZIONE DEI PROBLEMI
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Comprendere dal tono, dall’atteggiamento, dall’espressione quando occorre prestare attenzione
Calmarsi e mettersi tranquillo
Isolare la voce dell’insegnante da altri stimoli non pertinenti
Sostenere l’attenzione per tutta la durata della spiegazione
ATTENZIONE
Un bambino senza ADHD può…
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Mettere a punto una strategia per affrontare il compito e valutarne la fattibilità
Scomporre gli obiettivi finali in sotto-obiettivi più immediati ed accessibili
Adottare uno stile di pensiero consequenziale: se faccio
questo, allora…
PROBLEM SOLVING
Un bambino senza ADHD può…
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SFATIAMO ALCUNE LEGGENDE METROPOLITANESFATIAMO ALCUNE LEGGENDE METROPOLITANE
B. CONSAPEVOLEZZA E MODIFICAZIONE B. CONSAPEVOLEZZA E MODIFICAZIONE DEI COSTRUTTI COGNITIVIDEI COSTRUTTI COGNITIVI
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Conoscere e accettare le difficoltà del proprio alunno, ma soprattutto riconoscerne le qualità ci consente di:
•Apprezzare ciò che il bambino può fare
•Aiutarlo a non scoraggiarsi di fronte alla difficoltà
•Gestire meglio la rabbia che talvolta proviamo nei suoi confronti
B. CONSAPEVOLEZZA E MODIFICAZIONE B. CONSAPEVOLEZZA E MODIFICAZIONE DEI COSTRUTTI COGNITIVIDEI COSTRUTTI COGNITIVI
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C. COMUNICHIAMO IN MODO EFFICACE
UNA COMUNICAZIONE EFFICACE
SI INSTAURA UNA BUONA RELAZIONESI INSTAURA UNA BUONA RELAZIONE
DIMINUISCONO I PROBLEMI DI DISCIPLINA
AUMENTA IL TEMPO PER L’APPRENDIMENTO
L ’ALTRO SI SENTE ACCETTATO, COMPRESO e RISPETTATO
Una comunicazione INEFFICACE impedisce questo processo virtuoso
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D. FAVORIAMO L’ORGANIZZAZIONE D. FAVORIAMO L’ORGANIZZAZIONE E L’APPRENDIMENTOE L’APPRENDIMENTO
RICORDIAMOCI: CIORICORDIAMOCI: CIO’’ CHE FUNZIONA PER CHE FUNZIONA PER I BAMBINI CON ADHD,I BAMBINI CON ADHD,
IN REALTAIN REALTA’’ VA ALTRETTANTO BENE VA ALTRETTANTO BENEPER TUTTI COLORO CHE APPRENDONO.PER TUTTI COLORO CHE APPRENDONO.
IN QUESTI CASI PEROIN QUESTI CASI PERO’’ BISOGNA AVERE BISOGNA AVERE LL ’’ACCORTEZZA ACCORTEZZA
DI APPLICARE ALCUNI ACCORGIMENTI DI APPLICARE ALCUNI ACCORGIMENTI IN MODO PIUIN MODO PIU’’ SISTEMATICO. SISTEMATICO.
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Alcune indicazionipratiche
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Dove mi siedo?
Avere il bambino nella propria visuale per
• orientare l’attenzione con lo scambio di sguardo
• favorire la partecipazione
• raggiungerlo rapidamente per il controllo dell’attività
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Dove mi siedo?• va favorita la socializzazione, ma bisogna moderare la possibilità di contatto con troppi compagni
• tanto più vivaci sono i compagni vicini, maggiori sono le occasioni di distrazione; compagni tranquilli fungono da modello positivo di comportamento
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Dove mi siedo?Attenzione ai potenziali distrattori
• finestre
• porte
• compagni vivaci
• cartelloni
• cestino
• armadi/librerie
• orologio
• tavolo con materiali
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Regole e routine
Bambino con ADHD ha difficoltà:
ad autoregolare il proprio comportamento
a cogliere chiari indicatori di ciò che ci si aspetta da
lui Più sono le routine in classe,
più il bambino è in grado di prevedere tempi e
richieste,
cercando di adattare il proprio comportamento
e soddisfare le richieste
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Regole e routineEsempio di routine
routine di inizio lezione (ad es. controllo del materiale)
presentazione delle attività della giornata e i rispettivi tempi di lavoro
pause concordate, possibilmente sempre alla stessa ora
attività durante la ricreazione stabilite a priori
dettatura compiti ad orario stabilito che permetta di verificare che il bambino abbia preso nota di tutti i compiti e che abbia tutto il materiale occorrente
routine di saluto e uscita
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Regole e routine
Accorgimenti per istituire delle regole:
devono essere condivise dalla classe
devono essere positive e non divieti
devono descrivere le azioni in modo operativo
dovrebbero utilizzare simboli pittorici colorati
devono essere poche (8-10) ed espresse sinteticamente
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Regole e routineEsempio di cartellone delle regole
1. Non si deve parlare senza alzare la mano per chiedere la parola.
2. Non si corre nei corridoi durante la ricreazione
3. Per uscire si deve essere in fila per due e aspettare che tutti siano pronti.
4. Bisogna avere cura delle piante della classe
1. Quando vuoi parlare, ricordati di alzare la mano
2. Cammina lentamente
3. Preparati al suono della campana
4. Usciamo tutti in fila per due
5. Ricordati di bagnare le piante
MENO EFFICACE PIU’ EFFICACE
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ALCUNE ACCORTEZZE PER FAVORIRE
L’APPRENDIMENTO
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RICORDIAMOCIRICORDIAMOCI
CONTINUI FALLIMENTI SCOLASTICI CONTINUI FALLIMENTI SCOLASTICI INCIDONO NEGATIVAMENTE INCIDONO NEGATIVAMENTE SUL LIVELLO DISUL LIVELLO DI AUTOSTIMAAUTOSTIMA
E SULLA E SULLA MOTIVAZIONEMOTIVAZIONE ALLALL’’APPRENDIMENTO.APPRENDIMENTO.
EE’’ IMPORTANTE DUNQUE IMPORTANTE DUNQUE DARE AL BAMBINO DARE AL BAMBINO
LL’’OPPORTUNITAOPPORTUNITA’’ DI RIPROVARE, CONSEGUIRE DI RIPROVARE, CONSEGUIREUN MINIMO DI SUCCESSO ED ESSERE UN MINIMO DI SUCCESSO ED ESSERE
GRATIFICATOGRATIFICATO
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Calibriamo il carico di lavoroCalibriamo il carico di lavoro
Facciamo una stima approssimativa della tenuta attentiva del bambino (es. 15 min.) Valutiamo il tempo necessario per lo svolgimento del compito (es.40 min)
In questo caso è opportuno spezzettare il compito con brevi pause, permettendo al bambino di “ricaricarsi” attentivamente.
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Calibriamo il carico di lavoroCalibriamo il carico di lavoro
Alterniamo compiti attivi, che richiedono al bambino di agire, e compiti passivi quali l’ascolto di una spiegazione;
Laddove è possibile, svolgiamo le attività che richiedono maggiore sforzo attentivo nelle prime ore della mattinata e riserviamo al pomeriggio le attività che ne richiedono meno;
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Durante lDurante l’’esecuzione del compito...esecuzione del compito... Passiamo spesso tra i banchi per controllare lo svolgimento del compito;
Segnaliamo SUBITO eventuali errori, possibilmente a bassa voce. Il bambino sarà certamente più disponibile a rivedere secondo le nostre indicazioni una piccola parte del lavoro svolto, mentre lo sarà meno se lo avvertiamo dell’errore solo al termine;
Forniamo informazioni operative per il corretto svolgimento: “Hai sbagliato il problema, controlla e rifai!” può non essere motivante.
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Quando SpieghiamoQuando SpieghiamoFavoriamo la partecipazione attiva dellFavoriamo la partecipazione attiva dell’’alunno:alunno:
Avvertiamo il bambino che sta per essere interpellato. Avvertiamo il bambino che sta per essere interpellato. Questo evita lQuesto evita l’’imbarazzo pubblico di essere colto imbarazzo pubblico di essere colto impreparato alla domanda.impreparato alla domanda.
Chiediamogli di ripetere ciò che abbiamo spiegato, Chiediamogli di ripetere ciò che abbiamo spiegato, solo se siamo sicuri che abbia prestato attenzione (lo solo se siamo sicuri che abbia prestato attenzione (lo scopo non deve essere punitivo).scopo non deve essere punitivo).
Presentiamo anche lo stesso argomento con modalità Presentiamo anche lo stesso argomento con modalità differenti che coinvolgano più sensi e che contemplino differenti che coinvolgano più sensi e che contemplino dei momenti in cui il bambino possa muoversi.dei momenti in cui il bambino possa muoversi.
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TUTTO QUESTO RICHIEDE TUTTO QUESTO RICHIEDE DISPONIBILITA’ AL CAMBIAMENTO, DISPONIBILITA’ AL CAMBIAMENTO,
IMPEGNO, TEMPO, TOLLERANZA ALLA IMPEGNO, TEMPO, TOLLERANZA ALLA FRUSTRAZIONE ECC. ECC.FRUSTRAZIONE ECC. ECC.
A CHE PRO???A CHE PRO???
MAGGIORE MAGGIORE BENESSEREBENESSERE DEL BAMBINO DEL BAMBINO
MINOREMINORE STRESS DELL’ INSEGNANTE STRESS DELL’ INSEGNANTE
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Isabella CropaneseFondazione “Ca’ Granda”
Ospedale Maggiore Policlinico (IRCCS)