il bianco e il verde - gennaio 2012

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il bianco e il verde www.ilbiancoeilverde.it N.5 ANNO1°GENNAIO2012

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Il primo magazine di sport di Livorno e dintorni. La passione per lo sport a portata di click!!

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il biancoe il verde

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N.5 ANNO1°GENNAIO2012

Page 2: Il Bianco e Il Verde - Gennaio 2012

ITALG

ARCHITETTURA

GREENBUILDING

sostenibilità

ecologico TETTI&PARETI

RESTAURO

impermeabilizzazione

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ITALG

ARCHITETTURA

GREENBUILDING

sostenibilità

ecologico TETTI&PARETI

RESTAURO

impermeabilizzazione

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Inizia il nuovo anno e con esso riparte il progetto del magazine il Bianco e il Verde, che con questa prima uscita del 2012 si veste di un abito nuovo, stesso spirito quindi e un look diverso che spero vi sia gradito.

Senza nulla togliere a tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione del numero di Gennaio voglio porre la mia attenzione su due articoli in particolare che rispecchiano a pieno l’anima di questo magazine e che meritano di essere letti.

Il primo, di Fabio Giorgi, affronta in modo fresco, leggero e divertente il tema del ri-spetto sul campo di gioco. “Con lo Sport non si scherza” – pag.08

Nel secondo Paolo Corriere ci racconta una bellissima storia che dimostra come lo Sport sappia reagire in un modo che in altri contesti è veramente difficile ritrovare . “Lo Sport multietnico” – pag.68

Buona lettura e buon anno di Sport a tutti.

Diego Russo

editorialeIl Bianco e il Verde 2012: stesso spirito, look diverso

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Inizia il nuovo anno e con esso riparte il progetto del magazine il Bianco e il Verde, che con questa prima uscita del 2012 si veste di un abito nuovo, stesso spirito quindi e un look diverso che spero vi sia gradito.

Senza nulla togliere a tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione del numero di Gennaio voglio porre la mia attenzione su due articoli in particolare che rispecchiano a pieno l’anima di questo magazine e che meritano di essere letti.

Il primo, di Fabio Giorgi, affronta in modo fresco, leggero e divertente il tema del ri-spetto sul campo di gioco. “Con lo Sport non si scherza” – pag.08

Nel secondo Paolo Corriere ci racconta una bellissima storia che dimostra come lo Sport sappia reagire in un modo che in altri contesti è veramente difficile ritrovare . “Lo Sport multietnico” – pag.68

Buona lettura e buon anno di Sport a tutti.

Diego Russo

editorialeIl Bianco e il Verde 2012: stesso spirito, look diverso

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questo mese

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con lo Sport

non si Scherza RUGBY BASKET

NUOTO

PAG08 PAG18PAG20 INTERVISTA DOPPIA PAG26 L’ INTERVISTA PAG32 BEST PICTURES 2011

PAG58

PAG44

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questo mese

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WINDSURF

BASKET

VOLLEY

ATLETICAPAG44

PAG66

PAG50

PAG76

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- di Fabio Giorgi

La chiamano “sky-ball” (lett. palla-cielo) ed è la battuta primordiale del volley, quella a palombella, che si effettua colpendo la palla da sotto. E’ la battuta che ti insegnano da bambino. Da grandi, però, non si fa, non sta bene. Chi non è appassionato di pallavolo l’ha scoperto poco prima di Nata-le, leggendo sui giornali della reazione - fortunatamente pacifica - scatenata al palazzetto di Roma dalla “sky-ball” di Osmany Juntorena, cubano di Trento, sull’ultima palla della partita (vinta) contro i capitolini padroni di casa (serie A1). Così ci è venuta la curiosità di andare a scoprire cosa impone il galateo di altri sport. Quali sono i gesti e le giocate che è sconveniente fare, gli atteggiamenti che è bene evitare, per non incorrere nelle ire degli avversari e dei tifosi (altrui). Perchè lo sport sarà pure un gioco ma, specie a certi livelli, è bene non scherzarci troppo.

con lo Sport La sky-ball di juntorena ha violato il codice del volley, ma ogni disciplina ha i suoi gesti sconvenienti. Ecco quali. Calcio e rugby sono agli antipodi, ma lo sberleffo puo’ far parte del gioco.

non si Scherzawww.ilbiancoeilverde.it08

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- di Fabio Giorgi

La chiamano “sky-ball” (lett. palla-cielo) ed è la battuta primordiale del volley, quella a palombella, che si effettua colpendo la palla da sotto. E’ la battuta che ti insegnano da bambino. Da grandi, però, non si fa, non sta bene. Chi non è appassionato di pallavolo l’ha scoperto poco prima di Nata-le, leggendo sui giornali della reazione - fortunatamente pacifica - scatenata al palazzetto di Roma dalla “sky-ball” di Osmany Juntorena, cubano di Trento, sull’ultima palla della partita (vinta) contro i capitolini padroni di casa (serie A1). Così ci è venuta la curiosità di andare a scoprire cosa impone il galateo di altri sport. Quali sono i gesti e le giocate che è sconveniente fare, gli atteggiamenti che è bene evitare, per non incorrere nelle ire degli avversari e dei tifosi (altrui). Perchè lo sport sarà pure un gioco ma, specie a certi livelli, è bene non scherzarci troppo.

con lo Sport La sky-ball di juntorena ha violato il codice del volley, ma ogni disciplina ha i suoi gesti sconvenienti. Ecco quali. Calcio e rugby sono agli antipodi, ma lo sberleffo puo’ far parte del gioco.

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Palle nascoste e basi rubate: nel baseball si può schernire l’avversario sem-plicemente giocando. Solo che nel primo caso si tratta di una vera e propria furbata (consentita), che può persino far vincere una partita, come avvenne in un Grosseto-Parma 4-2 del 2003. La “palla nascosta” si ha quando un difen-sore (di solito una seconda o terza base) finge in modo fulmineo di restituire al proprio lanciatore la palla raccolta su battuta avversaria. Così facendo l’azio-ne non è chiusa, come può invece apparire all’avversario in base. E se questi se ne discosta, basta toccarlo per eliminarlo. Più umiliante (e sconveniente) è invece rubare una base ai rivali quando una partita è ormai chiusa a tripla mandata (7-0 o giù di lì).

palla nascosta, giocata al limite, mai rubare basi a partita vintaBASEBALL:

non e’ bello chiamare time-out se il risultato e’ in cassaforteBASKET:

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Palle nascoste e basi rubate: nel baseball si può schernire l’avversario sem-plicemente giocando. Solo che nel primo caso si tratta di una vera e propria furbata (consentita), che può persino far vincere una partita, come avvenne in un Grosseto-Parma 4-2 del 2003. La “palla nascosta” si ha quando un difen-sore (di solito una seconda o terza base) finge in modo fulmineo di restituire al proprio lanciatore la palla raccolta su battuta avversaria. Così facendo l’azio-ne non è chiusa, come può invece apparire all’avversario in base. E se questi se ne discosta, basta toccarlo per eliminarlo. Più umiliante (e sconveniente) è invece rubare una base ai rivali quando una partita è ormai chiusa a tripla mandata (7-0 o giù di lì).

Nella pallacanestro lo sberleffo parte dalla panchina. Cer-to il playmaker che fa trascorrere i secondi passandosi a ripetizione la palla a spicchi sotto le gambe non fa piacere agli avversari, ma non è considerato provocatorio e non scatena l’irritazione della gente. Non irrita i tifosi neppure qualche nostalgico dei liberi tirati da sotto, com’era anco-ra in uso negli anni Settanta (il mitico Rick Barry arrivò al 94,7% di riuscita con questa tecnica). Semmai è l’allenatore che chiama time-out quando non è assolutamente neces-sario, a pochi secondi dalla fine e a risultato ampiamente acquisito, a farsi beffe della squadra rivale ed a scatenare la reazione dei suoi tifosi.

palla nascosta, giocata al limite, mai rubare basi a partita vintaBASEBALL:

non e’ bello chiamare time-out se il risultato e’ in cassaforte

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BOX:mosse, calzoncini e...pugnetti, il rivale provoca in mille modi

Più che un gesto, è il linguaggio del corpo a irridere l’avversario sul ring. I pugili conoscono mille modi per sventolare un drappo rosso davanti al rivale, facen-dogli perdere controllo e concentrazione. Nino La Rocca, ad esempio, era celebre per l’abitudine di tirarsi su i calzoncini.

Ma il caso più clamoroso si ebbe nelle seconda sfi-da tra Ray “Sugar” Leonard e Roberto Duran per il mondiale welter Wbc. Leonard provocò Duran in mille modi - mossette, jab appena accennati, avvi-cinandosi e ritraendosi - finche all’8° ripresa “Manos de Piedra” abbandonò pronunciando lo storico “No mas” (“Mai più”). “Per battere un bullo, dovevo com-battere da bullo” dirà poi Leonard.

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Il gol è il sale del calcio, basta non esagerare. Fra cucchiai, sombreri, tunnel e affini, niente fa più infuriare calciatori e di-rigenti (sconfitti) di una squadra che, a loro modo di vedere, infierisce sull’altra. Chi non ricorda Roma-Catania 7-0?

BOX:mosse, calzoncini e...pugnetti, il rivale provoca in mille modi CALCIO:

guai a segnare troppo:Catania infuriato dopo uno 0-7 a Roma

I giallorossi di Luciano Spalletti presero a pallate gli etnei di Pa-squale Marino, attaccando fino al novantesimo. Poi, negli spoglia-toi, l’allenatore romanista andò a rincuorare gli sconfitti. Apriti cielo! “E’ un ipocrita – tuonò Antonio Pulvirenti, presidente della società siciliana -: per tutta la partita non faceva che incitare i suoi a fare gol”. “Infierire non è rispetto, nel calcio esiste un codice d’onore!” commenterà poi Pietro Lo Mona-co, direttore sportivo del Catania, dopo un Palermo-Udinese 0-7....

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Il football americano si gio-ca a cento all’ora. Palla in mano, non c’è materialmen-te il tempo per schernire l’av-versario. Ma a bocce ferme. La NFL commina multe sa-latissime per eccessi di esul-tanza dopo un touch-down, quelli che fanno infuriare i giocatori ed il pubblico av-verasari. Quelli in stile Chad Ochocinco, il wide receiver dei Patriots che una volta nascose un cellulare nel sac-cone di gommapiuma che riveste la porta e, segnato un TD, finse di telefonare! Ma il re dell’irrisione resta il difensore Mark Gastineau, ex fidanzato dell’esplosiva Brigitte Nielsen. Lo chiama-vano “Sack Dancer”, per la danza che inscenava dopo ogni placcaggio sul quarter-back di turno. Scatenava le folle: dovettero proibirla.

FOOTBALLAMERICANO:dalla “sack dance” al telefonino esultare troppo costa carissimo

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Niente pietà, siamo All Blacks! Se nel calcio è sconve-niente infierire sull’avversario alla deriva, nel rugby... è obbligatorio. Il rispetto per l’avversario sta proprio nell’infliggergli più punti possibili. E in questo, ovvia-mente, gli All Blacks neozelandesi sono i maestri. Il re-cord, in una partita di Coppa del Mondo, appartiene a loro: 145-17 al Giappone, a Sudafrica 1995. Non di rado, in una loro partita, vedrete il calciatore anda-re in piazzola per tre punti assolutamente superflui, anche a risultato ampiamente acquisito. Fermarsi, cincischiare, non segnare: è questo il modo migliore di irridere l’avversario. E magari il modo migliore di provocare una rissa...

RUGBY:l’avversario si rispetta segnandogli il più possibile

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RUG

BY

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l’intervistaRUGBY(doppia)

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l’intervistaRUGBY

- di Manfredi Adamo

(doppia)

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SPORT/RUGBY

Diego Saccà Allenatore 1 Squadra

Molti dei nostri ragazzi sono cresciuti sia come uomini sia come atleti e questo è il nostro obiettivo di formazione

ed è l’idea centrale di tutta la società.

Siamo a fine anno, cosa è successo di buono nel 2011?

Cosa ti proponi per il tuo gruppo per il 2012?La stessa determinazione e la voglia di battersi che han-

no avuto nel 2011

A livello tecnico viene svolto un gran volume di lavoro per la formazione dei giocatori e l’investimento più im-

portante è sui nostri giovani, il nostro futuro.

Come giudichi l’operato del Rugby Livorno in generale

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Andrea Saccà Allenatore U.20 e Responsabile Settore Juniores

Sicuramente aver compiuto 80anni di storia come Club di Rugby è già un aspetto molto positivo che rispecchia una grande continuità di questo sport nella nostra città. Questo ci trasmette la forza per credere nel nostro lavoro e soprattutto nel progetto di crescita, iniziato un anno fa, che è il vero cambiamento positivo dello scorso anno.

Siamo a fine anno, cosa è successo di buono nel 2011?

Cosa ti proponi per il tuo gruppo per il 2012?Spero nella continua formazione dei ragazzi, sia tecnica sia fisica e di poter rinforzare il nostro progetto di cresci-ta.

Siamo un Club storico e come tale dobbiamo onorare la nostra tradizione. I nostri punti di forza sono i settori pro-paganda e juniores nei quali lavoriamo con un progetto per poter formare giovani giocatori Livornesi per il futuro della nostra 1° Squadra.

Come giudichi l’operato del Rugby Livorno in generale

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Quali sono le società toscane e/o nazionali come modelli da seguire?

Ogni società o nazionale ha delle caratteristiche impor-tanti da seguire, ma i valori dell’umiltà,sacrificio,rispetto e altruismo sono quelli che accomunano tutto il mon-do del rugby e sono quelli da cui mai allontanarsi e da sottolineare.

Il tuo augurio particolare per il nuovo anno?Auguro a tutti un felice e sereno 2012 pieno di salute e tante soddisfazione nella vita come nel rugby.

Diego Saccà Allenatore 1 Squadra

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Quali sono le società toscane e/o nazionali come modelli da seguire?

Per il settore di cui mi occupo,sia da un punto di vista tecnico che organizzativo, l’Unione Rugby Capitolina sta svolgendo un grosso lavoro che dovrebbe essere di esempio per tutte le società che credono nella crescita dei giovani.

Il tuo augurio particolare per il nuovo anno?Poter continuare a lavorare nel migliore dei modi perchè credo che i nostri ragazzi abbiano tutte le possibilità per giocare a un buon livello tenendo alto il nome del nostro Club.

Andrea Saccà Allenatore U.20 e Responsabile Settore Juniores

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l’intervistaRUGBY(piero chiesa)

Piero Chiesa Educatore dell’under 12

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l’intervistaRUGBY

- di Manfredi Adamo

(piero chiesa)

Piero Chiesa Educatore dell’under 12

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Siamo a fine anno, cosa è successo di buono nel 2011?

Il 2011 è stato un anno ricco di soddisfazioni, sia per noi che per tutte le Under del Club. Grazie al contributo dei genitori i nostri ra-gazzi hanno potuto partecipare a numerosi tornei raccogliendo consensi dappertutto; diversi ra-gazzi sono stati convocati nelle varie selezioni regionali di cate-goria; la 1° squadra si è conqui-stata sul campo una salvezza meritata; il Club è stato scelto come Accademia Federale in Toscana, grazie sia alle strutture messe a disposizione della socie-tà, sia all’ottima preparazione tecnica dei nostri allenatori. A piccoli passi, di questi tempi, ci stiamo organizzando professio-nalmente come struttura socie-taria con l’inserimento di nuove figure (direttore sportivo, repon-sabili tecnici di categoria...ecc.ecc…) ed abbiamo la fortuna di mettere a disposizione dei ra-gazzi un impianto all’avanguar-dia dove si ha la possibilità di apprendere nel divertimento. Un 2011 dunque senz’altro positivo!!

Piero Chiesa Educatore dell’under 12

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Cosa ti proponi per il tuo gruppo per il 2012?

Come giudichi l’operato del Rugby Livorno in generale

Puntiamo moltissimo a sviluppare le basi di gioco che saranno utili per gli anni a veni-re, cercando di seguire scrupolosamente le direttive della Federazione. Andremo a par-tecipare ai Tornei non per vincere neces-sariamente ma per partecipare, i risultati verranno di conseguenza. La cosa più im-portante per me è iniziare la stagione con 19 bambini e finirla con 30, cioè incremen-tare il numero degli iscritti per partecipare ai Concentramenti zonali e poi, nella crescita collettiva, confrontarsi in qualche Torneo con realtà che i ragazzi non conoscono. L’operato della società è oneroso, ed è da apprezzare perché gli sforzi fatti sono stati notevoli.

C’è ancora molto da fare ma l’importante è remare tutti dalla stessa parte e portare molta pazienza per-ché ci si augura che i ragazzini che giocano oggi, sa-ranno i protagonisti della 1° squadra fra qualche anno.

Piero Chiesa Educatore dell’under 12

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Quali sono le società toscane e/o nazionali come modelli da seguire?

In campo nazionale ci sono tanti Club ben organizzati, ma nella re-altà toscana quella che mi viene in mente per prima è sicuramen-te il GISPI PRATO perché sono ec-cellenti a livello di reclutamento e sanno mantenere quei nume-ri. Anche noi abbiamo la nostra “politica” e se da sempre siamo riusciti a sfornare qualche buon giocatore, a livello di Naziona-le, vuol dire che abbiamo sem-pre operato dignitosamente.

Piero Chiesa Educatore dell’under 1230

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Il tuo augurio particolare per il nuovo anno?

Quali sono le società toscane e/o nazionali come modelli da seguire?

Più che un augurio è solo un sug-gerimento: godiamoci questa realtà che ci appartiene, e buon rugby a tutti !!

Piero Chiesa Educatore dell’under 12 31

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best picturesRUGBY(dic2011)

- Foto di Manfredi Adamo32

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best picturesRUGBY(dic2011)

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serie34

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serieA35- Foto di Manfredi Adamo

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U8

U1036 - Foto di Francesco Del Rio / Stefano Barsotti

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U1037

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U12

U1438 - Foto di Tiziano Manasia / Manfredi Adamo

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U1439

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U16

40 - Foto di Alex Scotto / Fabio Stiaffini

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U2041

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BASK

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BASK

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tirando, imparando e ... BASKET- di Alberto Facchini

Il settore minibasket della pallacanestro Don Bosco Livorno, targato CFG, conta quasi 150 bambini che vanno dalla piccola età di 5 anni fino all’ età di 10. Sotto il coordinamento tecnico di Lorenzo Tonti (che guida i gruppi esordienti rosso e blu più il gruppo 2001) ci sono Davide Bottinelli alla guida dei 2 gruppi più numerosi (i 2003), Claudia Della Torre che allena i gruppi 2005/06 e 2002, Alberto Facchini al quale è stato affidato il gruppo 2004. Su ogni gruppo però, per garantire il miglior servizio possibile ai bambini, lavorano sempre due istruttori ecco perché dello staff MB fanno parte anche Dario Di Caro, Claudio Rogai, Alessandro Raffaele, Luca Poggianti e Marco Agostini.L’ obiettivo primario dei corsi è quello di far divertire tutti i partecipanti cercando di insegnare il minimo indispensabile per affrontare poi la vita cestistica a livello agoni-stico; divertirsi correndo, tirando e imparando a rispettare qualche regola.L’ appuntamento più importante per quanto riguarda il settore minibasket è la festa di Natale, che come di consueto si è svolta il 22 dicembre in un PalaMacchia pieno di gente (oltre 1100 persone) e che permette tutti gli anni di festeggiare l’ arrivo del Natale tutti insieme nel pieno spirito Don Bosco.

divertirsi,

festeggiando46

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correndo, tirando, imparando e ... BASKET

- di Alberto Facchini

Il settore minibasket della pallacanestro Don Bosco Livorno, targato CFG, conta quasi 150 bambini che vanno dalla piccola età di 5 anni fino all’ età di 10. Sotto il coordinamento tecnico di Lorenzo Tonti (che guida i gruppi esordienti rosso e blu più il gruppo 2001) ci sono Davide Bottinelli alla guida dei 2 gruppi più numerosi (i 2003), Claudia Della Torre che allena i gruppi 2005/06 e 2002, Alberto Facchini al quale è stato affidato il gruppo 2004. Su ogni gruppo però, per garantire il miglior servizio possibile ai bambini, lavorano sempre due istruttori ecco perché dello staff MB fanno parte anche Dario Di Caro, Claudio Rogai, Alessandro Raffaele, Luca Poggianti e Marco Agostini.L’ obiettivo primario dei corsi è quello di far divertire tutti i partecipanti cercando di insegnare il minimo indispensabile per affrontare poi la vita cestistica a livello agoni-stico; divertirsi correndo, tirando e imparando a rispettare qualche regola.L’ appuntamento più importante per quanto riguarda il settore minibasket è la festa di Natale, che come di consueto si è svolta il 22 dicembre in un PalaMacchia pieno di gente (oltre 1100 persone) e che permette tutti gli anni di festeggiare l’ arrivo del Natale tutti insieme nel pieno spirito Don Bosco.

divertirsi,

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www.pallacanestrodonbosco.it

BASKETCome diceva Don Giovanni Bosco “In ogni giovane c’ è un punto accessibile al bene” queste

parole sono alla base della politica giovanile della società.

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BASKETCome diceva Don Giovanni Bosco “In ogni giovane c’ è un punto accessibile al bene” queste

parole sono alla base della politica giovanile della società.

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ATLETICA

ATLETICA

SPORT/ATLETICA

Per chi non ha mai sentito parlare del prof. Claudio Veneziano diciamo che si tratta di un siciliano di Siracusa che ormai da tanti anni opera nella Costa de Azahar e che l’Atletica Livorno, incuriosita dai grandi successi in campo europeo del Club Atletico di Castellon de la Plana, grazie anche ai buoni uffici di Nicola Vizzoni e con la collaborazione del C.P. della Fidal e del Coni, ha invitato alcuni giorni a Livorno per una serie di amichevoli chiacchierate con tecnici e dirigenti. In una di queste occasioni abbiamo avuto l’opportunità di porgli alcune domande.

claudio veneziano

a Livorno

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ATLETICA

ATLETICA

claudio veneziano

a Livorno53

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Come sei capitato in Spagna?Un po’ per opportunità di lavoro e molto anche per Jaqueline con la quale abbiamo messo su un bel sodalizio con la nascita di due pargoletti che sono i nostri gioielli più cari.Qual’è stato l’inizio di tanto successo?E’ partito tutto negli anni ottanta quando lo stato spagnolo in vista dei Giochi di Barcellona ha finanziato una ventina di centri sperimentali con un forte inserimento dello sport nella scuola.Come mai a Castellon che è un centro che ha la metà degli abitanti di Livorno?Perché era necessario anche l’aiuto delle comunità locali. La regione di Valencia ci ha creduto e lo ha affidato a Castellon dove c’erano buoni impianti, una scuola ben attrezzata dal lato sportivo e la disponibilità del corpo docente.In cosa consiste il progetto?Selezionare ogni anno 25 maschi e 25 femmine di 10 anni con semplici test, inserirli in questa scuola, aiutarli negli spostamenti con idonei servizi di autobus, dare la possibilità di rimanere nel college per 5 giorni la settimana a quelli che abitano più lontani, dar loro la refezione scolastica, far fare loro un allenamento in forma giocosa prima dell’inizio delle normali lezioni ed uno più specifico nel pomeriggio prima di tornare a casa. I genitori sono contenti del nostro lavoro ed ogni anno le richieste aumentano. Questo tutto solo per l’atletica leggera?No, all’inizio erano sei gli sport interessati, ma quelli di squadra

l’intervistaclaudio veneziano

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hanno subito abbandonato. Noi ci abbiamo creduto ed abbiamo insistito anche lavorando gratis per anni ed il nostro sacrificio è stato molto apprezzato dalla comunità.Ci sono voluti comunque forti investimentiAll’inizio era un progetto molto impegnativo finanziariamente, ma negli anni pur venendo a mancare il contributo del governo centrale, sono aumentati quelli delle comunità locali e di sponsor esterni che hanno capito il buon lavoro che stavamo facendo.Si può quantificare?Ci vogliono tante centinaia di migliaia di euro, tenendo presente che il progetto oltre agli operatori tecnici ha bisogno anche di personale amministrativo e di persone che reperiscano i fondi. Pensa che negli ultimi anni persino il club di calcio del Villareal ci da 90000 euro per mettere sulle nostre maglie il suo logo.Puoi riassumerci i successi del Club Atletico Playas de Castellon?Siamo campioni spagnoli giovanili di società ininterrottamente dal 1999 al 2011, dal 2007 vinciamo anche il campionato assoluto, dal 2009 vinciamo il Campionato Europeo Juniores ed ora siamo in grado di competere anche a livello assoluto in Europa. Fiore all’occhiello anche l’organizzazione della finale di Coppa dei Campioni. Più di 50 i nazionali forniti in questi anni ed altrettanti titoli individuali vinti. Ma siamo sempre in espansione anche se con la crisi economica spagnola in atto dovremo fare molta attenzione negli investimenti.

l’intervistaclaudio veneziano

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ATLETICA

Sport PhotoshootSport Photoshoot

Grand Prix Toscanodi Campestre (prima prova)

Foto di Andrea Bruschettini56

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ATLETICA

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Grand Prix Toscanodi Campestre (prima prova)

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NUOTOA Trafalgar Square, ai piedi della National Gallery, il conto alla rovescia scorre inesorabile, nel cuore di una città che tra luglio e agosto abbraccerà fior di campioni provenienti da ogni angolo del pianeta. Un obiettivo, le Olimpiadi di Londra, sul quale punta dritta anche la NUOTO LIVORNO, la (nuova) terza potenza del nuoto italiano capace, lo scorso 23 dicembre, di guadagnarsi l’accesso alla finale della Coppa “Caduti di Brema” (21 aprile a Novara) sia con la squadra maschile che con quella femminile, risultato quest’ultimo a dir poco prestigioso e raggiunto solo da altre due società: Circolo Canottieri Aniene e Team Lombardia.

- di Andrea Masini

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NUOTONel frattempo, però, lo “Stadio del Nuoto” di Riccione ospiterà i Campionati Italiani Assoluti Primaverili (6-10 marzo), banco di selezione appunto per i Giochi britannici e per gli Europei che si svolgeranno ad Anversa dal 21 al 27 maggio. Un appuntamento che la NL ha deciso di preparare meticolosamente svernando per tre settimane in altura a Johannesburg, in attesa di partecipare all’International Invitation Meet di Durban (28-29 gennaio, trials sudafricani) e, in ultima battuta, di consumare il tapering al livello del mare, a Livorno. La partenza della squadra guidata da Corrado Rosso, diafatti, è prevista per

Livorno 04 Gennaio 2012

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domenica 8, con Federico Turrini e Chiara Boggiatto capostipiti di una comitiva composta da Silvia Florio, Giulia Olmastroni, Niccolò Beni (atleta olimpico a Pechino 2008), Federico Franciolini, Gabriele Landini, Alessandro Masini, Stefano Bechelli, Andrea Gandolfi e Nico Manaoussakis. Molti di loro, non è affatto un mistero, covano speranze olimpiche, a cominciare dal dottor Turrini, volenteroso di riprendersi ciò che gli sarebbe spettato nel 2008. Ma attenzione pure agli assi in possesso di Beni e Boggiatto e alla forza (tecnica e morale) di un collettivo che potrebbe riservare tante, ma tante, sorprese. Inizio di 2012 lontano dai Quattro Mori e dall’Italia pure per Martina De Memme, che domenica decollerà insieme alle colleghe della 4X200 Stile Libero (compresa Federica Pellegrini)

NUOTOLivorno 04 Gennaio 2012

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alla volta di Flagstaff, Arizona, per venti giorni all’insegna della fatica a quota 2200 metri, ai quali seguirà l’ultima fase della preparazione agli ordini di Rosso, di ritorno dal Sudafrica. Intanto, in quel di Colle Val d’Elsa, Michela Paganelli (ranista classe 1996) sta completando il collegiale di ripresa con la nazionale Juniores guidata da Walter Bolognani (2-8 gennaio), mentre Luca Ferretti proseguirà la tabella di marcia verso la tappa di Coppa del Mondo di Santos sotto l’attenta guida di Stefano Franceschi tra le corsie della piscina “Camalich”. La 10km brasiliana decreterà chi tra il livornese, Ruffini, Bolzonello ed Ercoli si giocherà il pass olimpico duellando a giugno con Valerio Cleri.

NUOTOLivorno 04 Gennaio 2012

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NUOTOSPORT/PALLAVOLO

- di Andrea Masini

Si è svolta lo scorso 18 dicembre, presso la Piscina Comunale di Piombino, la 3° Prova Regionale Esordienti, tappa orfana di colpi di scena per quanto riguarda la frangia “A” (buona, comunque, prestazione di Lorenzo Mannucci nei 100 Farfalla), mentre la comitiva “B” guidata dai tecnici Giannetti, Quaglierini e Lipani si è ben distinta migliorando sensibilmente i tempi a Rana per mezzo di una crescita esponenziale a livello tecnico e nell’attenzione ai particolari. Nei 100 Stile Libero, da sottolineare i progressi di Alessio Manuelli, Edoardo Terzi, Ettore Mannelli, Francesco Gallo e Filippo Bondi. Brillantissima Giulia Gioli nella Didattica.

Qualche chilometro più a nord (Lucca), invece, la squadra Esordienti C monitorata da Gabriella Lavorini e Michela Colombini si è resa interprete di un debutto stagionale coi fiocchi (circuito Uisp), affrontando con il sorriso un programma gare composto dai 50 Stile Libero, 25 Didattica e 4X50 Stile Libero. Segue l’elenco completo dei piccoli nuotatori targati NUOTO LIVORNO scesi nella vasca dell’Iti lucchese: Aliotta Azzurra, Bos Thomas, Canessa Matteo, Chelucci Nicola,

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NUOTODel Corona Luca, Fanciullo Dario, Filippi Lorenzo, Gargini Filippo, Ghezzani Christian, Lulli Giorgio, Magri Enzo, Malloggi Emma, Matteucci Andrea, Mazza Alberto, Migli Nicola, Moniglia Federico, Palomba Leandro, Quoghi Lorenzo, Sciosa Marco, Ursi Lorenzo.

Livorno 30 Dicembre 2011

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- di Paolo Corriere

Un pomeriggio di aprile di tre anni fa due pantere dei carabinieri a sirene spiegate mi sorpassarono sul Viale Italia. Stavo andando in palestra, c'era l'allenamento della squadra U16 del Torretta, i carabinieri li ritrovai proprio lì davanti, con i nostri ragazzi, Tommaso (il loro allenatore) ed un altro ragaz-zino della loro stessa età. Un gruppo di ragazzi era entrato negli spogliatoi dove, qualche giorno prima, erano già scomparsi alcuni cellulari. Questa volta qualcuno aveva dato l'allarme ed inseguito gli intrusi.

VOLLEYlo sport

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- di Paolo Corriere

Un pomeriggio di aprile di tre anni fa due pantere dei carabinieri a sirene spiegate mi sorpassarono sul Viale Italia. Stavo andando in palestra, c'era l'allenamento della squadra U16 del Torretta, i carabinieri li ritrovai proprio lì davanti, con i nostri ragazzi, Tommaso (il loro allenatore) ed un altro ragaz-zino della loro stessa età. Un gruppo di ragazzi era entrato negli spogliatoi dove, qualche giorno prima, erano già scomparsi alcuni cellulari. Questa volta qualcuno aveva dato l'allarme ed inseguito gli intrusi.

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VOLLEYIl ragazzino rimasto nella rete era senz'altro il meno atletico del gruppo, il più ingenuo. Gli era stato dato un tempo per richiamare i suoi amici, prima di chiamare la polizia. I suoi amici si erano ben guardati dal tornare indietro e Tommaso aveva messo in atto la minaccia, ma nei suoi occhi lessi subi-to il rammarico di aver dato seguito alla minaccia.Mentre i carabinieri prendevano i dati del ragazzino extra-comunitario e cercavano di avere qualche informazione

lo sport multietnico

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sui suoi compari, anche loro senza grande convinzione, un'occhiata fra di noi ed un lampo d'intesa: perché non li facciamo venire in palestra?Finì così, con un invito mai raccolto, ma con l'intuizione che quella era la strada giusta, che un gesto del genere era di gran lunga più positivo e risolutivo di un intervento dell'Arma.Ma in quel momento mi balenò anche un'altra motiva-zione utilitaristica: i nostri ragazzi erano decisamente po-chi quell'anno!Lo sport come strumento di integrazione non è certo una nostra invenzione, lo sport come veicolo di valori etici e sociali si è da tempo affermato nelle menti di chi non pensa all'attività sportiva solo nelle sue espressioni di elite, che spesso, anzi, di questi valori ne sono la negazione.Ma la capacità del CONI di Livorno di avviare un proget-to per “Lo sport multietnico” è stata quella di forzare lo spontaneismo di tale integrazione, andando a cercare “gli altri colori” dove più facile era contattarli, dove una qualche forma di integrazione già sussisteva (nella scuo-la) e portarla in una dimensione più socializzante (la so-cietà sportiva) per far esplodere questa possibilità e per cercare di superare le difficoltà e le ritrosie che limitano l'avvicinamento di questi ragazzi allo sport.

VOLLEYlo sport multietnico

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“Un progetto – dice il Presidente Provinciale del CONI Gino Calderini – che nasce dalla volontà di far fare attività mo-toria e sportiva ai 1500 bambini di 80 etnie diverse presen-ti nella nostra città”. Il dato è significativo; quanti dei 1500 bambini stranieri avevamo mai visto sui nostri campi? Quali problemi culturali e logistici dobbiamo superare per portarli nelle nostre società?Quest'anno abbiamo cominciato ad interrogarci su questi temi. Da questo progetto anche la consapevolezza che lo sport non può più essere solo il veicolo dei valori sportivi ata-vici e, più o meno retoricamente, sempre sbandierati, ma deve farsi latore di valori sociali di ben più ampio raggio, coscienti che esso è divenuto il più diffuso ed incisivo mezzo di comunicazione sociale della nostra epoca. Anche le so-cietà sportive hanno preso coscienza del loro ruolo in questo ed altri progetti di iniziativa sociale che il CONI di Livorno sta promuovendo, consapevoli anche che l'”altro” costituisce una risorsa, una opportunità (i nostri ragazzi erano decisa-mente pochi quell'anno!) che può essere qualitativa, quan-titativa e, soprattutto, di crescita della generazione destina-ta ad un mondo sempre più multietnico. Le società sportive divengono così strumento di un messaggio che attraverso lo sport giunge ai giovani e da questi all'intera società per un rapporto tra etnie che non è di sola integrazione, ma di

VOLLEYlo sport multietnico

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amalgama di culture diverse, in un reciproco apporto di valori e cono-scenze.Senza voler attribuire al progetto “Lo sport multietnico” valenze so-vradimensionate al suo modesto contributo che vuole apportare alla reciproca conoscenza tra soggetti di diverse culture, ci piace però sot-tolineare il suo apporto anche alla riscoperta delle nostre radici cittadi-ne.Forse una tale iniziativa non poteva che partire da una città che è nata ed ha fondato per alcuni secoli la sua fortuna proprio sul crogiolo di et-nie da cui era composta, in un clima di reciproca tolleranza e convivenza che costituisce motivo di orgoglio ed un incentivo a ristabilire quelle condizioni che si sono parzialmente perse nel dilagare di pregiudizi qua-lunquistici contrabbandati da mezzi di comunicazione omologati.

VOLLEYlo sport multietnico

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VOLLEYtorretta- Lorenzo Riposati

Martedì 20 dicembre, presso la palestra delle Scuole Medie Michelangelo, cuo-re pulsante del Torretta Volley, si è svolta la tradizionale festa di Natale, con lo scambio di auguri, il saluto da parte del Presidente Piero Menicucci ed un rin-fresco offerto dalla Associazione, con la presenza degli allenatori e dei dirigenti. In un ambiente festoso, cui hanno partecipato oltre 100 persone - dai piccoli del minivolley agli atleti in erba dell’under 12 maschile, dalle atlete dell’under 12 femminile alla squadra neo-costituitasi dell’under 16 femminile, fino ad arri-vare a diversi atleti della prima e seconda divisione maschile e femminile - la serata è trascorsa in maniera molto serena e divertente, anche con momenti esilaranti e comunque nel pieno rispetto dello spirito di gruppo del Torretta Volley. Durante la serata si sono distinti per la vivacità - ormai è una costan-te - i maschietti dell’under 12 maschile, dai due Nico a Marco detto il grin-ta, per passare finalmente ai più compassati e calmi Luca, Giorgio, Danie-le, Edoardo ed Enrico, il tutto sotto l’occhio vigile dell’infaticabile coach

Matteo Pucciarelli, abituato ormai non solo a far crescere come atleti i gio-vani maschietti ma anche a fare spesso “il domatore di leoni”, in campo durante le gare ufficiali, durante gli allenamenti e persino nello spogliatoio!! Gran parte degli atleti, con qualche volenteroso genitore tra cui il sottoscritto, si è impegnata in partitelle miste di volley. Particolarmente intensa e divertente è stata la partita tra alcuni maschietti dell’under 12 maschile con qualche innesto

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di alcuni atleti della Prima Divisione Maschile con-tro una rappresentativa dell’under 16 femminile. La serata si è conclusa ben oltre l’orario previ-sto, a dimostrazione che il Torretta Volley è una “casa” sempre pronta ad accogliere atleti e fa-miliari.”.

VOLLEYtorretta- Lorenzo Riposati

Martedì 20 dicembre, presso la palestra delle Scuole Medie Michelangelo, cuo-re pulsante del Torretta Volley, si è svolta la tradizionale festa di Natale, con lo scambio di auguri, il saluto da parte del Presidente Piero Menicucci ed un rin-fresco offerto dalla Associazione, con la presenza degli allenatori e dei dirigenti. In un ambiente festoso, cui hanno partecipato oltre 100 persone - dai piccoli del minivolley agli atleti in erba dell’under 12 maschile, dalle atlete dell’under 12 femminile alla squadra neo-costituitasi dell’under 16 femminile, fino ad arri-vare a diversi atleti della prima e seconda divisione maschile e femminile - la serata è trascorsa in maniera molto serena e divertente, anche con momenti esilaranti e comunque nel pieno rispetto dello spirito di gruppo del Torretta Volley. Durante la serata si sono distinti per la vivacità - ormai è una costan-te - i maschietti dell’under 12 maschile, dai due Nico a Marco detto il grin-ta, per passare finalmente ai più compassati e calmi Luca, Giorgio, Danie-le, Edoardo ed Enrico, il tutto sotto l’occhio vigile dell’infaticabile coach

Matteo Pucciarelli, abituato ormai non solo a far crescere come atleti i gio-vani maschietti ma anche a fare spesso “il domatore di leoni”, in campo durante le gare ufficiali, durante gli allenamenti e persino nello spogliatoio!! Gran parte degli atleti, con qualche volenteroso genitore tra cui il sottoscritto, si è impegnata in partitelle miste di volley. Particolarmente intensa e divertente è stata la partita tra alcuni maschietti dell’under 12 maschile con qualche innesto

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Riprende l’attività del Centro Windsurf presso la spiaggia dei 3 Ponti a Livorno. Dopo lo stop imposto dalle festività na-talizie, ripartono infatti dal 10 gennaio le attività per bambini e adulti, con corsi di windsurf, Stand up paddle (meglio cono-sciuto come SUP), surf, kitesurf e canoa.

“Per i bambini e ragazzi dai 7 fino ai 18 anni - spiega David Gabbriellini, istruttore del Centro- organizziamo ormai da anni un programma di allenamento molto ar-ticolato, comprendente ginnastica, nuo-to (facoltativo) e, in base alle condizioni meteo del giorno, lezioni teoriche e pra-tiche di windsurf, surf o sup”. Un modo per meglio motivare i giovani allievi, per diversificare le giornate di allenamento e far acquisire loro sicurezza e competenza in varie discipline”

WINDSURFpiccoli windsurfisti crescono

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WINDSURFpiccoli windsurfisti crescono

“Questa multilateralità nello sport - pre-cisa Dario Guarducci - permette inoltre a tutti gli allievi di provare più discipline e valutare lui stesso quello che potrebbe prediligere per eventuali regate o gare: oltre all’aspetto ludico-motorio infatti, gli allenamenti hanno anche un obiettivo “agonistico”, preparado i nostri ragazzi alle regate di windsurf che si svolgono in tutta Italia”.

Windsurf ma non non solo: “Dopo l’entu-siamo dimostrato dai giovanissimi nella pratica del Surf - continuao Guarducci e Gabbriellini - stiamo valutando alcuni at-leti da poter accompagnare ai Contest di Surf da onda”.

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PAUSA PRANZO TRA LE ONDE

SPORT/WINDSURF

WINDSURFal Centro Windsurf 3Ponti le novità della stagione 2012

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PAUSA PRANZO TRA LE ONDE- di Sara Giusti

Viste le numerose richieste, al Centro Wind-surf 3 Ponti sono in partenza corsi di gruppo dedicati agli adulti.

“L’attività per gli adulti - spiegano gli istrutto-ri - si svolgerà in pausa pranzo, due volte a settimana. Abbiamo previsto un pacchetto mensile da 8 incontri, comprendente il no-leggio delle attrezzature. Il fulcro dell’attività sarà il Sup, ma potremo valutare, in base alle condizioni mete di praticare surf, canoa op-pure prove di windsurf. L’obiettivo è quello di trascorrere la pausa pranzo facendo un’at-tività salutare all’aperto, a contatto con la natura, facendo attività fisica e cercando di staccare la spina. Per quanto riguardano in-vece i corsi singoli di tutte le discipline, conti-nueremo ad organizzarci su appuntamento. (INFO. 338.9142827-339.5256730)

WINDSURFal Centro Windsurf 3Ponti le novità della stagione 2012

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SPORT/WINDSURF

- di Sara Giusti

La parola S.u.p. sta per “stand up paddle” che in italiano signifi-ca letteralmente “in piedi pagaiando” descrivendo molto bene l’attività che, appunto, consiste nello starein piedi su una tavola usando una pagaia per spostarsi. Nato in Polinesia, è diffusissimo alle Hawaii, i primi a praticarlo furono i Beach Boys di Waikiki che negli anni ’50/60 che iniziarono ad adottare questa tecnica per controllare meglio i gruppi di allievi surfisti e fare foto ai turisti du-rante le lezioni di surf. Successivamente famosi surfisti come Dave Kalama, Laird Hamilton ed altri lo rivalutarono, sfruttando la natu-rale predisposizione di essere usato tra le onde, nonché di utilizza-re la pagaia per manovrarlo. Il Sup può essere usato sia in acqua piatta, (per allenamento o puro passatempo) per vere e proprie “passeggiate sul mare” oppure per surfare le onde.

SPORT/WINDSURFWINDSURFDOMANDA DEL MESEcos’è il SUP?

Lisa Tognetti

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WINDSURFPERSONAGGIO DEL MESELisa Tognetti

Classe 2001 (è nata a Livorno il 17/02/2001) ha iniziato la pratica sportiva facendo ginnastica artistica e poi ju- jitsu già da piccolissima. Poi è nata la passione per il mare…” Sin da pic-cola – raccontano i genitori - ha dimostrato la sua passione ed amore per il mare, iniziando ad andare con il body board ai bagni Pan-caldi già all’età di 6 anni. Un giorno – conti-nua la mamma - passando dai Tre Ponti vide dei ragazzi che andavano con il windsurf e mi disse: “io voglio fare quello sport”. Aveva 8 anni. Da quel momento ha avuto inizio la sua “avventura” con vele, tavole e boma, sotto la guida di David e Dario, del Centro Windsurf 3 Ponti. Da 2 anni insieme al windsurf pratica anche hip hop per divertirsi e ballare in com-pagnia ma non vuole che questo interferisca con il windsurf. Tra windsurf e surf preferisce

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il windsurf anche se sta prendendo sempre più la mano anche con le onde”. “Lisa - spie-gano gli istruttori - ha dimostrato da subito un grande spirito e una gran voglia di imparare e divertirsi, ottenendo buonissimi risultati anche in regate Federali. L’obiettivo, sia per Lisa che per tutti gli altri giovanissimi della Scuola Win-dsurf, è quello di allenarsi e partecipare alle regate del campionato Italiano Techno “.

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NOI CHE...la passione per lo sport a portata di CLICKringraziamo i nostri partner

CAMPO DI GIOCO Stadio C. Montanovia dei Pensieri 57128 Livorno

per iscrizioni ed informazioni Segreteria Campo ManeoVia Settembrini Mar-Gio-Ven 17.30 - 19.30

Telefono e Fax 0586/810257Categorie:

PROPAGANDA UNDER 6/8 - UNDER 10 - UNDER 12JUNIORES UNDER 14 - UNDER 16 - UNDER 18

SENIORES SERIE A1 - SERIE C

Società Atletica LivornoVia dei Pensieri 24/A 57100 Livorno

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Nuoto Livorno S.S.D. a R.L.c/o spiaggia 3 Ponti viale di Antignano, 57128 Livorno

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ASD Windsurf Livorno WINDSURF LIVORNO di David Gabriellini e Dario Guarduccinei Via Spalato, 20 - Livorno P. Iva 01407160496 - info David: 339 5256730 Dario: 338 9142827 www.winsurflivorno.it - [email protected]

TORRETTA VOLLEY PORTO A.S.D.Sezione del Circolo Porto di Livorno- Via Piero Tacca 18 - 57123 LIVORNO- CAMPO di gara e allenamento- Via Dudley, 5 - 57121 Livorno (LI) - Scuole Medie Inferiori Michelangelo

Pallacanestro Don BoscoVia Salvador Allende 57128 Livorno Tel 0586 858167Divisione nazionale B, Giovanili, under 19 eccellenza, under 17 ec-cellenza, under 17 élite, under 15, under 14 élite,under 13, Mini ba-sket, esordienti 2000, aquilotti 2001, aquilotti 2002, scoiattoli 2003, scoiattoli 2004, pulcini 2005/2006www.pallacanestrodonbosco.it

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vi dà appuntamento a febbraio

Il Bianco e il VerdeN.5 - Gennaio 2012Autorizzazione delTribunale di Livornon° 1 del 23/01/09

EditoreLivorno Rugby

BiancoverdeVia dei Pensieri, 51/A

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Graphic DesignerClarissa Mattei

Web DesignerGabriele Da Re

Art DirectorsClaudio MazzuoliDiego Russo

Area commercialeClaudio MazzuoliDiego Russo

Direttore responsabileFabio Giorgi

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Hanno collaborato

Manfredi AdamoPaolo Corriere Alberto FacchiniFranco FabbriFabio GiorgiSara GiustiAndrea MasiniLorenzo RiposatiDiego Russo

Fotografia

R U10 Francesco Del Rio Stefano BarsottiR U12 Tiziano Manasia Manfredi AdamoR U14 Manfredi AdamoR U16 Alex ScottoR U20 Fabio StiaffiniR Serie A / interviste Manfredi AdamoWindsurf Andrea Bruschettini

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N.5 ANNO1°GENNAIO2012