il confronto_marzo 2011

22
Anno XXIV n. 4/207 - Aprile 2011 Fondato nel 1988 da GEROLAMO GRASSI Euro 1.25 editoriale/Michele Cipriani Editore: Coop. Radio Terlizzi Stereo - Direttore Responsabile: Maria Teresa De Scisciolo n. 239 reg. stampa Tribunale di Trani - Spedizione in Abbonamento Postale 70% autoriz. Filiale di Bari Mentre scrivo un pezzo per ri- cordare ad aprile, la Pasqua di re- surrezione di Cristo e non solo di Lui, ho ascoltato la campana a diste- sa della Concattedrale che annun- ciava alla cittadinanza l’invito alla preghiera e l’arrivederci ai giovanis- simi Beppe ed Enzo, periti in un tra- gico incidente. Nella mente sentivo pure campane a festa con tono più dimesso ma abbastanza chiaro, al punto che mi sono affacciato sul balcone per una verifica. Nella memoria si aggirava il verbo morire, ricordando la fine, ma con qualche tentativo di annuncio di fu- turo diverso e completamente nuovo. Ho provato ad accertare la faccenda su un buon dizionario etimologico, ma nulla da fare: il verbo latino e la sua radice sanscrita, ripetevano = morte. Ep- pure il verbo morire, morior in latino, pone l’accento su orior, verbo che annuncia nuove aurore, inizi splendidi, non rianimazioni destinate poi a perire, ma resurrezione, novità assoluta. Nella mente tornavano le parole, meglio, il rimprovero che gli angeli della resurrezione in Luca, rivolgono alle pie donne, andate al sepolcro per rendere l’estremo omaggio al Cristo sepolto il venerdì sera. “Perché cercate tra i morti colui che è vivo. Non è qui, è risorto. Ricorda- tevi quando vi parlò, quando era an- cora in Galilea, e diceva: Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e ri- sorga il terzo giorno. Ed esse si ricor- darono delle sue parole, e tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli undici e a tutti gli altri” (Lc 24,5-9). Per nascere bisogna che il sole squarci il buio della notte, il bambino attraversi la strettoia della vagina materna, tutti sperimentino la sofferenza della morte per appro- dare dalla vita con il virus mortale, alla vita nuova, soltanto lieta e senza fine. Sì, perché vivere pienamente la vita è drizzare la vela della propria li- bertà ad accogliere venti giusti, sol- care mari puliti, lasciare scie virtuo- se, arrivare alla fine per sbarcare nel- l’infinito di Dio, fatto di vita, di gioia, di luce, di pace e di amore senza fine e senza misura. Una splendida illusione? Tutt’altro; questo è divenuto chiaro da quan- do Cristo è salito sulla croce e vi è morto nella maniera umana più in- fame e dolorosa, l’hanno messo per 35-40 ore in un sepolcro nuovo, e nella notte ha rotto la tenebra e ro- vesciato la pietra tombale, è risorto e non muore più: è il Vivente. Il germe della sua vita nuova è ino- culato in ogni essere, vegetale ani- male e umano; con Lui risorge l’uni- verso, l’umanità intera, perché noi siamo Lui e Lui è noi, da quando è nato uno di noi a Betlemme. Allora, dice Luca, le donne andaro- no ad annunciare agli undici (Giuda si era già impiccato) e a tutti gli altri questa notizia grandiosa: Il Crocifis- so è ormai il Risorto. Rintocchi di campane a morto, in Giappone ter- remoto, tzunami e fusione delle barre nucleari, bombardamenti aerei e di artiglieria ordinati da Gheddafi sugli insorti della Libia che chiedono pane e libertà con gli altri popoli dell’Africa e dell’Asia, omicidi, suicidi, disoccupazione, corruzione, conflitti sociali, …: è la razione di amarezza e agonia di ogni giorno. Ora è il nostro turno: annunciare a quelli di casa nostra e a tutti gli altri, che c’è un futuro nuovo, non aggi- riamoci tra i morti per cercare il Vi- vente e la Vita. Cristo è il Risorto (l’u- nica eccezione per sua madre, Maria), Egli è il vivente, innamorato pazzamente dell’uomo fino a farsi crocifiggere e risuscitare pur di aver- lo felice per sempre. Per questo a Pasqua i cristiani di oriente si scambiano l’augurio: CRI- STOS ANESTI, CRISTO È RISORTO; I cristiani di oriente e occidente can- tano: ALLELUJA, lode a te Signore per la vita e la gioia, acquistata a caro prezzo, che doni a tutti, soltan- to per amore. Perché c’è Pasqua, ha ancora senso e vale la pena vivere, sperare, impegnarsi ed anche mori- re. è già primavera

Upload: nico-cantatore

Post on 21-Mar-2016

216 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

rivista mensile di Terlizzi

TRANSCRIPT

Page 1: Il Confronto_marzo 2011

Anno XXIV n. 4/207 - Aprile 2011

Fondato nel 1988 da GEROLAMO GRASSI

Euro

1.2

5

editoriale/Michele Cipriani

Editore: Coop. Radio Terlizzi Stereo - Direttore Responsabile: Maria Teresa De Scisciolon. 239 reg. stampa Tribunale di Trani - Spedizione in Abbonamento Postale 70% autoriz. Filiale di Bari

Mentre scrivoun pezzo per ri-cordare ad aprile, la Pasqua di re-surrezione di Cristo e non solo diLui, ho ascoltato la campana a diste-sa della Concattedrale che annun-ciava alla cittadinanza l’invito allapreghiera e l’arrivederci ai giovanis-simi Beppe ed Enzo, periti in un tra-gico incidente. Nella mente sentivopure campane a festa con tono piùdimesso ma abbastanza chiaro, alpunto che mi sono affacciato sulbalcone per una verifica.Nella memoria si aggirava il verbomorire, ricordando la fine, ma conqualche tentativo di annuncio di fu-turo diverso e completamentenuovo.Ho provato ad accertare la faccenda

su un buon dizionarioetimologico, ma nulla da

fare: il verbo latino e la sua radicesanscrita, ripetevano = morte. Ep-

pure il verbo morire, morior inlatino, pone l’accento su orior,

verbo che annuncia nuoveaurore, inizi splendidi, nonrianimazioni destinate poi a

perire, ma resurrezione, novitàassoluta.

Nella mente tornavano le parole,meglio, il rimprovero che gli angelidella resurrezione in Luca, rivolgonoalle pie donne, andate al sepolcroper rendere l’estremo omaggio alCristo sepolto il venerdì sera.“Perché cercate tra i morti colui cheè vivo. Non è qui, è risorto. Ricorda-tevi quando vi parlò, quando era an-cora in Galilea, e diceva: Bisogna cheil Figlio dell’uomo sia consegnato inmano ai peccatori, sia crocifisso e ri-sorga il terzo giorno. Ed esse si ricor-darono delle sue parole, e tornatedal sepolcro, annunciarono tuttoquesto agli undici e a tutti gli altri”(Lc 24,5-9). Per nascere bisogna che

il sole squarci il buio della notte, ilbambino attraversi la strettoia dellavagina materna, tutti sperimentinola sofferenza della morte per appro-dare dalla vita con il virus mortale,alla vita nuova, soltanto lieta e senzafine. Sì, perché vivere pienamente lavita è drizzare la vela della propria li-bertà ad accogliere venti giusti, sol-care mari puliti, lasciare scie virtuo-se, arrivare alla fine per sbarcare nel-l’infinito di Dio, fatto di vita, di gioia,di luce, di pace e di amore senza finee senza misura.Una splendida illusione? Tutt’altro;questo è divenuto chiaro da quan-do Cristo è salito sulla croce e vi èmorto nella maniera umana più in-fame e dolorosa, l’hanno messo per35-40 ore in un sepolcro nuovo, enella notte ha rotto la tenebra e ro-vesciato la pietra tombale, è risortoe non muore più: è il Vivente.Il germe della sua vita nuova è ino-culato in ogni essere, vegetale ani-male e umano; con Lui risorge l’uni-verso, l’umanità intera, perché noisiamo Lui e Lui è noi, da quando ènato uno di noi a Betlemme.Allora, dice Luca, le donne andaro-no ad annunciare agli undici (Giudasi era già impiccato) e a tutti gli altriquesta notizia grandiosa: Il Crocifis-

so è ormai il Risorto. Rintocchi dicampane a morto, in Giappone ter-remoto, tzunami e fusione dellebarre nucleari, bombardamentiaerei e di artiglieria ordinati daGheddafi sugli insorti della Libia chechiedono pane e libertà con gli altripopoli dell’Africa e dell’Asia, omicidi,suicidi, disoccupazione, corruzione,conflitti sociali, …: è la razione diamarezza e agonia di ogni giorno.Ora è il nostro turno: annunciare aquelli di casa nostra e a tutti gli altri,che c’è un futuro nuovo, non aggi-riamoci tra i morti per cercare il Vi-vente e la Vita. Cristo è il Risorto (l’u-nica eccezione per sua madre,Maria), Egli è il vivente, innamoratopazzamente dell’uomo fino a farsicrocifiggere e risuscitare pur di aver-lo felice per sempre.Per questo a Pasqua i cristiani dioriente si scambiano l’augurio: CRI-STOS ANESTI, CRISTO È RISORTO; Icristiani di oriente e occidente can-tano: ALLELUJA, lode a te Signoreper la vita e la gioia, acquistata acaro prezzo, che doni a tutti, soltan-to per amore. Perché c’è Pasqua, haancora senso e vale la pena vivere,sperare, impegnarsi ed anche mori-re.

è già primavera

Page 2: Il Confronto_marzo 2011

pubbl. guastamacchia mezza pagina

Page 3: Il Confronto_marzo 2011

religione/città

3

aprile 2011

Anche quest’anno, l’appuntamentocon la “stagione mariana” si rinnova:la tradizione incontra l’innovazione.Il Comitato Feste Patronali 2011“Maria SS di Sovereto” si è nuova-mente costituito. Sulla scacchiera diproposte d’eventi civili e religiosi, giàsi muovono le prime pedine. Al timo-ne di tale grande “macchina da festa”,Sua Ecc. il Vescovo don Luigi Martellaha riconfermato il dott. FrancescoBarile. Questi ha già eseguito, con ragguar-devole impegno e cospicua devozio-ne, il medesimo compito in qualità diPresidente del Comitato Feste Patro-nali 2010. Si è distinto per grande ca-pacità operativa e forte entusiasmonell’organizzazione degli eventi civilie religiosi della festa patronale, tantoda riconfermare quasi completamen-te il suo entourage di collaboratori,salvo minime variazioni.L’abbiamo intervistato per attingereulteriori informazioni circa la compo-nente parte ed eventuale calendariz-zazione degli eventi. Da chi è costituito il nuovo comi-tato?Il nuovo comitato, alla cui presiden-za ho avuto l’onere e l’onore di esserstato riconfermato io,è compostoda: dott. Cipriani Pietro e GadaletaVito (Vicepresidenti); Altamura Nino(Economo); Mazzilli Antonio (AiutoEconomo); Mangiatordi Anna e Be-rardi Nino (Segretari); PiccolominiRaffaele (Grafico); de Lucia Vittorio,Tedeschi Leo e Dello Russo Marian-gela (Pubbliche Relazioni); RubiniBenedetto e de Leo Pasquale (Coor-dinatori); Barile Antonio, D’AnielloNino, Vallarelli Pasquale, Lusito Da-miano, Montaruli Vincenzo, VendolaPinuccio (Componenti); Grieco An-gela (Consorella).

Un numero di componenti piutto-sto elevato…da quale esigenzanasce tale scelta?Un apporto sempre più incisivo, col-lettivo e vario nell’organizzazionedegli eventi della festa patronaledel nostro paese. Ormai da alcunianni il Comitato deve rispondere adaspettative sempre maggiori daparte della cittadinanza terlizzese: èquesta l’esigenza che muove unascelta di tal sorta. Offrire il propriooperato e mettersi al servizio dellacomunità cittadina, cercando dinon deludere le aspettative di nes-suno.Dov’è la novità?La proiezione in formato “strea-ming” della traslazione del CarroTrionfale, seguita già lo scorso annocon indiretta ma viva partecipazio-

ne anche all’Estero, ha favorito la ri-conferma della collaborazione conl’associazione “Festa Maggiore” che,per il secondo anno consecutivo, haconcesso gratuitamente il sitowww.festamaggiore.it Il Presidentedell’associazione, Pasquale Altamu-ra, ha inoltre confermato l’impegnodella stessa nell’aggiornamentocontinuo dell’unico sito ufficial-mente riconosciuto dal Comitatocome d’altronde testimonia il linkpresente sul portale web del Comu-ne di Terlizzi; Giovanna Ruggieri, Uf-ficio Stampa e Comunicazione; Mi-chelangelo Vino ed Angela D’Eliaper la fotografia. Il suddetto grupposi occuperà d’informare, propagan-dare e documentare tutte le iniziati-ve della festa patronale, rendendolefruibili a tutti . Don Franco Vitaglia-

no, parroco della Concattedrale ri-mane l’imprescindibile guida spiri-tuale.Dove l’innovazione incontra latradizione?Quest’anno l’icona della Madonnadi Sovereto sarà posta in Cattedraleil 24 Aprile, come disposto dalle au-torità ecclesiastiche, posticipando ifesteggiamenti ed il pellegrinaggioal Santuario di Sovereto nel giornodel 25 Aprile. Nella scelta e pro-grammazione degli eventi, abbia-mo cercato di riscoprire la tradizio-ne. In che modo?! Si è pensato di ri-pristinare con entusiasmo la Fiera diS. Marco, dal momento che in pas-sato, proprio il 25 Aprile, Terlizzi erasolita ospitarla. Ci saranno, infatti,espositori, artigiani di ogni sorta afar mostra delle loro creazioni e ad-detti alla degustazione di prodottitipici. Essi allestiranno la fiera nellastrada parallela al Borgo di Sovere-to, dove intrattenimenti e spettaco-li vari accompagneranno lo svolgi-mento dei festeggiamenti. Colgol’occasione per invitare chiunquedesideri attingere informazioni a ri-guardo o esporre i propri prodottiartigianali, previa modica oblazio-ne, a contattare Nico D’Aniello (3313500127/ 347 6768625).Ci saranno i tradizionali fuochid’artificio?Certo, non possono mancare!!! Èprevista una vera e propria gara pi-rotecnica…Come concluderebbe l’intervista?Bhè…la concluderei precisandoche sarà dato massimo rilievo all’a-spetto religioso dei festeggiamentiin onore di Maria SS. di Sovereto. AiTerlizzesi tutti, rivolgo l’invito a con-tribuire materialmente, ciascuno aseconda delle proprie possibilitàeconomiche, alla raccolta di sponta-nee oblazioni con cui metter su levarie iniziative in programma. Masoprattutto che lo si faccia con en-tusiasmo, bene di tutti, necessarioal conseguimento di una festa chesia la “festa di tutti"

/Giovanna Ruggieri“

Tra “impegno e devozione”

Il Comitato Feste Patronali insieme al parroco della Cattedrale Don Franco Vitagliano

La statua “Memoria e identità” èopera dell’artista Pietro De Sci-sciolo. Modellata in luogo pubbli-co, è stata realizzata presso la Fon-deria Magnifico in Modugno.Si tratta di una scultura in bronzoa cera persa, cava, alta metri 3,22su base di metri 1 x 0,70. Il pesocomplessivo è di circa 7 quintali.L’opera è dedicata principalmentealle figure di don Pietro Pappagal-lo e del prof. Gioacchino Gesmun-do, più generalmente ai MartiriArdeatini, specialmente pugliesi,il cui nome è annotato sulla quin-ta retrostante le figure principali.La scultura richiama elementi dimemoria storica e d’identità civile

e religiosa da proporre alle giovanigenerazioni attraverso la figura diimportanti testimoni. Il sacrificiodella vita ha fatto loro acquisire ca-rattere di esemplarità nell’impegnoper la libertà e la tutela della dignitàumana. L’opera è da ascrivere all’im-pegno del Comitato Vite Esemplari,costituitosi nel 2006 fra cittadini dibuona volontà, così come alla sot-toscrizione pubblica e al cospicuofinanziamento concesso dalla Ca-mera dei Deputati nel 2010.La parte frontale della scultura pre-senta i due martiri terlizzesi postil’uno accanto all’altro, con le bracciaprotese in alto, a raccontare e grida-re la violenza subita ma anche nel

gesto liberante del supremo sacri-ficio. Lo statura umana delle duefigure è sottolineata dal gesto deipiedi nudi che si elevano, adesprimere duplice tensione versol’“alto” e verso l’“atro”.Alle spalle si eleva una quinta leg-germente curva come le paretidelle Cave Ardeatine, luogo del-l’eccidio. In basso compare un al-bero d’ulivo a simboleggiare l’a-spirazione alla pace dei martiri maanche come elemento identifica-tivo della loro terra d’origine. Inalto, due cartigli recano altrettan-ti pensieri autografi sulla libertà.Alla sommità compaiono i nomidei tredici martiri pugliesi.

Page 4: Il Confronto_marzo 2011

città

4

to “Vite Esemplari” affinchè, sfrut-tando le leggi a disposizione, sipotesse ottenere il finanziamentoper il completamento dell’opera.Si è congratulato con l’artista Pie-tro De Scisciolo per aver ideatouna scultura che ricorda tutti iMartiri Ardeatini.Infine ha letto un messaggio delPresidente della Repubblica allacittà di Terlizzi, in occasione del-l’anniversario dell’eccidio delle

Fosse Ardatine. Un momento che non ha man-cato di commuovere i presenti,che si sono sentiti parte di un’I-talia Unita. Un piccolo paesinodella Puglia, Terlizzi, che è appe-na un puntino sulla carta geo-grafica della Nazione, quel gior-no viveva una pagina importan-te della sua storia, suggellata dauna lettera del Presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano.

Giovedì 24 marzo, in occasionedel 67° anniversario dell’eccidioalle Fosse Ardeatine, è stata pre-sentata alla città l’opera “Memo-ria e Identità” di Pietro De Sci-sciolo, voluta e commissionatadal “Comitato Vite Esemplari.”Trattasi di una fusione in bronzomolto suggestiva, che ricorda iMartiri Ardeatini tutti. E’ stataposizionata nello spazio all’aper-to della Pinacoteca de Napoli.Una giornata memorabile per lacittà di Terlizzi. Alle ore 10,30 dal Palazzo di Cittàè partito un folto corteo, che haattraversato i principali corsi cit-tadini. In Piazza 4 Novembre e inPiazza Cavour c’è stata la ceri-monia della deposizione di co-rone di alloro, alle lapidi che ri-cordano il prof. Gioacchino Ge-smundo e don Pietro Pappagal-lo. Quindi è stata deposta unacorona di alloro al Monumentoai Caduti.Alla solenne celebrazione hannopreso parte: il sindaco di Terlizziing.Vincenzo di Tria, l’on. GeroGrassi, vicepresidente dellaCommissione Affari Sociali dellaCamera dei Deputati, S.E. Mons.Luigi Martella Vescovo, il Comi-tato “Vite Esemplari” presiedutoda Gioacchino Gesmundo, nipo-te del Martire Ardeatino, i coridella Scuola Elementare “Pappa-

gallo” e della Scuola Media “Ge-smundo”, rappresentanze dellescuole di Terlizzi, dei sindacati edei partiti, delle associazionicombattentistiche e d’arma.Nel suo messaggio il sindaco diTria ha sottolineato: “la cittàtiene vivo il ricordo delle luminosepersonalità immolatesi per la no-stra Nazione, per un’Italia libera,unita, giusta e solidale. Lo fa ac-quisendo il monumento ai martirirealizzato dal Comitato ‘ViteEsemplari’” e finanziato dal Mini-stero dell’Economia e delle Finan-ze su deliberazione della Cameradei Deputati. Nel 150° anniversa-rio dell’Unità d’Italia a maggiorragione, prosegue il Sindaco, dob-biamo ricordare il fondamentaleapporto dato da uomini comeloro, impegnati nella costruzionedi una Nazione unita e libera daoppressori. Sulla base del loroesempio e delle loro idee fu scrittala Costituzione repubblicana, so-stegno indispensabile e insostitui-bile per il vivere civile e democrati-co della nostra società”. L’On.Gero Grassi ha ricordato i Martiriaffermando che intorno ad essila città deve essere unita. Haesortato tutti a vivere in pace eserenità rinnegando la guerra ele sterili divisioni.Ha affermato che è stato ben fe-lice di collaborare con il Comita-

/Maria Teresa de Scisciolo

Terlizzi, Piazza Cavour - 24 marzo 2011Celebrazione per l’anniversario dell’eccidio delle fosse ardeatine. Sotto il monumento ai caduti l’On. Gero Grassi / Foto Michelangelo Vino

Page 5: Il Confronto_marzo 2011

città

5

aprile 2011

Page 6: Il Confronto_marzo 2011

città

6

Il Sindaco Vincenzo di Tria, fa-cendosi interprete dello sgo-mento e del cordoglio che per-vade l’intera cittadinanza per laperdita delle due giovani vitestroncate nell’incidente stradaledi domenica sera, ha proclama-to il lutto cittadino, invitando ititolari e gestori di esercizi com-merciali ad abbassare le saraci-nesche e a sospendere qualun-que attività in concomitanzadello svolgimento delle esequie,a cui saranno presenti le massi-me autorità cittadine. Bandiere a mezz'asta sarannoesposte sui pennoni del Munici-pio e un minuto di raccoglimen-to verrà osservato negli ufficipubblici della città. La tragica scomparsa di Giusep-pe Adamo e di Vincenzo Grassi

ha sconvolto la comunità terliz-zese, suscitando intensi senti-menti di compartecipazione aldolore inflitto alle famiglie deidue ragazzi, alle quali l'Ammini-strazione Comunale volge leproprie condoglianze e la pro-pria vicinanza umana e spiritua-le.Il sindaco ribadisce anche l’im-pegno ad arginare le fatalità etutto quanto di tragico la stradapossa comportare, attraverso ilcoinvolgendo delle forze dell'or-dine e delle istituzioni scolasti-che per una più convinta educa-zione stradale, in difesa del benepiù prezioso, la vita, e control'assurdità di esistenze troncatenel fiore degli anni.

Ufficio Stampa Comune di Terlizzi

il Sindaco proclamalutto cittadino

Domenica 13 marzo 2011, unbruttissimo incidente d’auto ècostato la vita a due ragazzi diTerlizzi e a tre persone della pro-vincia di Potenza. Si è verificatointorno alle ore 17,00 all'altezzadell'incrocio fra via San Magno(sp. 19) e la sp. 234, arteria checonduce da Ruvo di Puglia a Ca-stel del Monte.L’impatto, violentissimo, ha coin-volto una Fiat Punto ed una Su-zuki Swift. Hanno perso la vita:Vincenzo Grassi e GiuseppeAdamo di 24 anni di Terlizzi, Gio-vanni Mollica di 54 anni, suo fi-glio Rocco e Giuseppe Diaso di62 anni, di Maschito, piccolo co-mune in provincia di Potenza. Illeso soltanto Mirko Parisi di Ter-lizzi.Per la città di Terlizzi è un lutto

che colpisce al cuore. Due giova-ni vite sono state stroncate bru-talmente e inaspettatamente.Alle famiglie Adamo e Grassi,tutta la solidarietà della Redazio-ne del “Confronto delle Idee”. I giovani sono il futuro, sono ildomani, sono l’ambizione di mi-gliorare il Paese. Terlizzi ha persoVincenzo Grassi e GiuseppeAdamo. Noi li immaginiamo lassù nelcielo che ci sbirciano dietro unanuovoletta, sereni e gioiosi peraver raggiunto il Paradiso.Alle rispettive famiglie le nostrepiù sincere condoglianze, con laconsapevolezza nel cuore cheuna perdita così grande non puòessere colmata con le parole.

/Maria Teresa de Scisciolo

Con nota datata 23 marzo 2011,apprendiamo che il coordinato-re regionale del partito politicoLa Puglia prima di tutto, on.Salvatore Greco, in data 21marzo, ha nominato Commissa-rio per il Comune di Terlizzi, ilsig. Andrea Tempesta.Si legge nella nota: “Nel momen-to in cui il partito a tutti i livelli,sta lavorando al rafforzamentodella formazione del La Pugliaprima di tutto, è necessario con-centrare gli sforzi nel dialogo conle forze politiche, movimenti e as-sociazioni di espressione cristia-na e di volontariato presenti sulterritorio.Per questi motivi e per megliorappresentare il nostro partitonelle sedi istituzionali e politiche,ritengo opportuno nominare ilsig. Andrea Tempesta commissa-rio de La Puglia prima di tutto

nel comune di Terlizzi. Sono certoche l’esperienza politica e ammi-nistrativa del Sig. Tempesta saràgaranzia di chiarezza della lineapolitica del partito e darà a La Pu-glia prima di tutto di Terlizzi risul-tati ancora migliori di quelli otte-nuti fin qui, nella condivisione diun progetto serio e responsabiledi amministrazione del territorio.”Nella conferenza stampa tenutaa seguito della nomina, AndreaTempesta ha ribadito alcuniconcetti: la volontà di collabora-re con gli altri partiti di centro-destra, ma anche con la societàcivile, con le associazioni…dando voce a chi oggi non sisente rappresentato. Ha confer-mato la decisione di dare la Pre-sidenza del partito ad unadonna ed ha affermato con de-terminazione che alle prossimeelezioni Amministrative La Pu-glia prima di tutto si presen-terà con una propria lista.Resta da individuare una sedeche accolga soprattutto giovani,ha concluso, che diano alla poli-tica terlizzese un volto nuovo.Ad Andrea Tempesta i nostri mi-gliori auguri di buon lavoro!

/Maria Teresa De Scisciolo

Page 7: Il Confronto_marzo 2011

7

città/politicaaprile 2011

Una piaga endemica, inelimina-bile, ma soprattutto invisibile. Il rischio idrogeologico è unaminaccia sotterranea e latentema costante per il territorio ter-lizzese, che si palesa però neiperiodi di intense piogge epiene, con effetti disagevoli perla cittadinanza e distruttivi perle infrastrutture. Si può allagareun garage, un pianterreno, unastrada o un sottopasso e si puòsfiorare la tragedia. Lo sannobene gli abitanti della via di Ma-riotto e dell’extramurale dei Li-lium, che dal sottopasso porta avia Ruvo. L’unico strumento perpoter “mitigare” tale rischio eprevenirne le disastrose conse-guenze è il Piano di Assetto Idro-geologico, che rileva tutte lezone interessate dal problema:per quelle particolarmente a ri-schio esso interdice ogni edifica-zione. A fronte di un’Amministrazioneevidentemente poco sensibile altema, l’Ordine degli Ingegneridella Provincia di Bari – tramitel’ing. Vito Tricarico, suo referenteterlizzese - ne ha discusso lunedì19 marzo in via Aminale nell’am-bito del convegno dal titolo: ”IlRischio Idrogeologico – il Pai e losviluppo urbanistico e territoria-le della città di Terlizzi”.

La ricca tavola rotonda - forte-mente voluta dal consigliere co-munale Michele Grassi – ha vistocome relatori il prof. Antonio DiSanto – Presidente Autorità di Ba-cino, l’ing. Angelo Domenico Per-rini – Presidente dell’Ordine, l’ar-ch. Francesco Gianferrini – Diri-gente Ufficio Tecnico del Comunedi Terlizzi e l’avv. Fabiano Amati –assessore regionale Opere Pubbli-che e Protezione Civile. “Circa il40% del territorio tipizzato citta-dino è a rischio alluvioni e ad altorischio idrogeologico” hanno di-chiarato unanimi i relatori, gelan-do un’assortita platea di rappre-sentanti politici – consiglieri e as-sessori comunali - ingegneri, ar-chitetti e imprenditori della città. Moderatore dell’incontro è stato ildott. Piero Ricci – Giornalista di“Repubblica” – che ha introdotto ilavori, entrando subito nel meritodel Pai e invitando il Sindaco diTria per i saluti di rito. La parola è passata all’ing. Perriniche ha statuito: ”i vincoli del Paidevono essere accettati dalla col-lettività intera: i benefici che infat-ti ne derivano sono per tutti. Il Paiè uno strumento che aiuta il tecni-co e fare le giuste proposte all’or-gano politico che quindi prenderàla sua decisione”. E’ dunque inter-venuto l’arch. Gianferrini che ha

esordito:”l’attuazione del PRGnon è ancora iniziata per una seriedi problematiche che attendonorisposta dal Consiglio Comunale.Le zone di espansione della cittàhanno una doppia patologia in-trinseca: hanno indici molto bassie al contempo sono a compartomisto, cioè pubblico e privato. Ilrischio idrogeologico interessaaree quali la Ferrovia Bari Nord, lostabilimento “Scianatico”, quindiViale del Lilium fino all’incrociocon via Ruvo, la via per Sovereto.”Il Prof. Di Santo ha ammonito:”molto spesso l’acqua, a causadegli ostacoli che trova sul suonaturale percorso, è costretta acircondarli. Nel territorio di Terliz-zi insistono tre lame: Lama Balice,Lama Lioy e Lama Bonasiere. Lapericolosità delle piene si valutain base al c.d. “tempo di ritorno”,cioè in base all’intervallo mediointercorrente tra una piena e l’al-tra. Non bisogna inoltre dimenti-care la capacità di assorbimentodei suoli: in base a tale capacità sipuò anche stabilire la forza dellapiena nel trascinare masse di ter-reno e detriti”. A concludere i lavori, l’avv. Amatiche ha dichiarato: ”il Pai non vavisto come un nemico. In proposi-to faccio un appello ai giornali,che s’interessano a questo argo-

mento solo in casi estremi, men-tre dovrebbero interessarsenegià da subito, svolgendo un’atti-vità di informazione per i cittadi-ni, sensibilizzando e creando in-teresse. E così il cittadino si scon-tra con il Pai solo quando si rivol-ge all’ingegnere per costruire lasua casa e questi gli rivela chel’area per edificare è interessatadal rischio idrogeologico. La po-litica ha quindi bisogno dellatecnica: il Pai è nato per elimina-re il rischio idrogeologico attra-verso opere di mitigazione delpericolo, per riportare armoniatra uomo e natura – assassinatanel corso dei decenni e riportan-dola così com’era. L’uomo nonha fatto il suo custode, ma il suopredone. Quanti corsi d’acquasono senza argini nelle nostrecittà a causa di attività agricoleimproprie? Dobbiamo metterein sicurezza il territorio per met-tere in sicurezza le singole resi-denze. Bisognerebbe anche fi-nanziare opere di messa in sicu-rezza del sottosuolo, prevenen-do eventuali pericoli. Questisono argomenti fondati sulla tu-tela della vita umana, non del-l’interesse del cliente”. E’ auspicabile che virtuosi eventicome questi vengano organiz-zati con maggiore frequenza perincontrare e discutere con la cit-tadinanza su tematiche così sen-sibili e di pubblico interesse. Unmodo per rendere davvero par-tecipe il cittadino ma al contem-po anche per “educarlo” e infor-marlo.. sulla città dove vive.

L’Ordine degli Ingegneriil 19 marzo a Terlizzi /Nicolò Marino Ceci

Novità in vista per quel che riguardala raccolta dei rifiuti. Certo la nostracittà non si può dire che sia moltoecologically correct, tanto da darequalche dispiacere in più al suo citta-dino Presidente. Soprattutto però,come si è evidenziato altre volte, è lapercezione di sporcizia e di sciatteria(tipicamente meridionale?), che si haun po’ dovunque a peggiorare una si-tuazione, cui contribuiscono tutti,dalla popolazione fin troppo indisci-plinata al servizio di nettezza urbanaoltremodo carente. Molti infatti non si fanno alcuno scru-polo di gettare per strada quello checapita, dalle cicche di sigaretta allacarta d’ogni tipo. Con l’aggravantedella tanta inutile ed invadente pub-blicità (le cui apposite cassette, ormaiampiamente diffuse, a Bari è statoproposto di trasferirle nei portoni,per evitarne la dispersione del conte-nuto sulla strada). Dall’altra parte lo“spazzamento” lascia molto a deside-rare, perché non è accurato come do-

vrebbe e tralascia sistematicamentegli spazi a verde, dove occorre atten-dere l’aratura periodica per vedersparire un po’ di sozzume. Ora pare che qualcosa stia cambian-do. Con un pubblico manifesto èstata data notizia della costituzione,presso il Nuovo Mercato dei Fiori, diun’isola ecologica multiraccolta doveconferire gli imballaggi (che così nonsaranno ulteriormente sprecati, a dif-ferenza di oggi che vengono gettatidai netturbini nei mezzi dell’indiffe-renziata), legno, metalli, rifiuti ingom-branti, ed anche quanto provienedalla raccolta differenziata delle abi-tazioni. Per accedervi sarà necessarioprocurarsi un’apposita tessera da riti-rare presso gli uffici della Polizia Mu-nicipale. A questo punto sorge più di un dub-bio. Il primo, subito chiarito con unatelefonata, è che la tessera è nuova dizecca e non è da confondere con

quella vecchia, delle isole ecologichecomputerizzate in un recente passa-to collocate in vari punti della città,che hanno funzionato davvero perpoco e sono abbandonate al loro de-stino da molto tempo, senza che ab-biano portato alcun concreto benefi-cio in termini di risparmio sulla tassarifiuti, così come si era detto oltre chepromesso. E, comunque, il non per-fetto meccanismo avrà consentito,finché le isole sono state in funzione,una registrazione di non più del dieciper cento di quanto depositato. Il secondo dubbio è che la differen-ziata familiare rischia di diventaresempre più difficile. Se già ora è com-plicato trovare nelle vicinanze di casaun contenitore disponibile (cioè chenon sia colmo oltre che facilmenteaccessibile), fra un po’ bisognerà ar-marsi di tanta pazienza e di un mezzoidoneo (non basteranno più le solegambe!) per arrivare sul posto che,come tutti sappiamo, è ben lontanodall’abitato. Da qui l’invito, in realtàespresso come obbligo perentorio,certamente doveroso quanto pocosimpatico, alla collaborazione per ilraggiungimento dell’obiettivo di una

città più pulita e quindi più vivibile. Collaborazione che si spera di trovareanche nella società appaltatrice, cuicortesemente si richiede, indispensa-bile specie per i rifiuti ingombranti. E’buona cosa l’istituzione di un nume-ro verde. Non tanto invece che la ri-sposta alla chiamata sia affidata aduna segreteria telefonica. Tale proce-dura non facilita la comunicazione(pensiamo, ad esempio, ai tanti an-ziani soli) e probabilmente finirà conl’aumentare le già non poche incom-prensioni. Un terzo dubbio, quindi,tralasciando tutti gli altri che potreb-bero materializzarsi nel tempo, mache scaramanticamente e egoistica-mente ci auguriamo non abbiano averificarsi.

/Giuseppe Gragnaniello

Page 8: Il Confronto_marzo 2011

Da sinistra: Giuseppe Tatulli, Pasquale Cipriani, Vito Gesmundo, Nino Giangregorio, Walter Di Staso, Aldo Moro, Pinuccio Calò, Renato Brucoli, Vito Rosa - Elezioni politiche 1976 - Foto:R.B.

Foto d’epoca anni ’70. Ragazzi presso l’Istituto Ancelle del Santuario. In alto a sinistra Renato Brucoli. Alla sua sinistra Vincenzo Maggi. Alla sua destra Luigi Cancellieri, l’unico che abbia conseguito il di-ploma di scuola media superiore tra le centinaia di ragazzi che si sono avvicendati, durante quel decennio - Foto:R.B.

storia

8

Page 9: Il Confronto_marzo 2011

culturaaprile 2011

il confronto delle ideemensile di informazione fondato nel 1988 da Gerolamo GrassiCorso Dante, 31 - Tel. 080.3513871 (c/o Studio Berardi) - Registro Stampa n. 239 del Tribunale di Trani

Anno XXIV - numero 4/207 - Aprile 2011

Società Editoriale: Cooperativa Culturale R.T.S. fondata nel 1978 e titolare: · di Testata Giornalistica “Paese vivrai” - Locorotondo, Direttore Responsabile: Maria Teresa De SciscioloCaporedazione: Antonio GattulliPresidente: Cav. Vincenzo ColasantoConsiglio di Amministrazione: Michele Grassi, Renato BerardiCultura: Paolo De Ruvo, Giuseppe Grassi, Pietro Porfilio, Adriana GesmundoPolitica: Nicolò Ceci, Barbara De Robertis, Paolo Alessandro GriecoSanità: Pasquale De Palma, Giuseppe GragnanielloSesto San Giovanni: Michele VinoSport: Antonio GattulliSociale: Brigida SaltarelliArchitettura: Francesco MarzulliServizi fotografici: Michelangelo Vino, Vincenzo VinoGrafica e Impaginazione: CREO adv di Nicola Cantatore (www.creoadv.com)Fotolito e Stampa: Centro Stampa - LitograficaLa collaborazione al giornale è gratuita. Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non si resti-tuiscono.

Tutti i diritti sono riservati. Gli articoli pubblicati riflettono il pensiero dei singoli autori e non vincolano in

alcun modo la linea di condotta della società editrice e del direttore respon-sabile di questo periodico. La

direzione si riserva la facoltà di condensare e modificare, se-condo le esigenze e senza alterarne la

sostanza, gli scritti a sua disposizione. Per eventuali recensioni, inviare i volumi in duplice copia.

Senza il consenso scritto dell’Editore è vietato riprodurre, con qualsiasi mezzo, il giornale o sue parti.

Franco: 348.5123152Armando: 347.1946350

Agenzia:Piazza IV Novembre, 20 - Tel. 080.3517049

Abitazione:Via Genova, 26 - Tel. 080.3517932T E R L I Z Z I (Bari)

Page 10: Il Confronto_marzo 2011

cultura

Page 11: Il Confronto_marzo 2011

Il professore Giuseppe Minutillo nasce a Terlizzi il 14 marzo1922 e viene a mancare all’alba dell’8 maggio 1976. Muore inun letto dell’Ospedale di Pietà di Ruvo di Puglia, dopo aver vis-suto per 54 anni un’esistenza “forzatamente oscura e miserevo-le”, come scrivono in seguito i suoi amici. E’ un insegnante di lettere.“Io sono di mentalità filosofo, di temperamen-to poeta, di animo sociologo, di azione ri-voluzionario, di missione maestro, diistinti artista.” Così si definisce.Ha in mente di scrivere un Poema.In una lettera all’amico VincenzoTandoi, dichiara: “Di fatti che horealizzato fin’ora? A parte qual-che versuccio, nulla! Per di piùmanco della conoscenza delmondo, avendo dovuto pertanti anni star di capo sui libri,non quelli veri, ma le gram-matichette, per insegnare adaltri pure convenzioni umane(quali sono le lingue). Ammirochi, libero da ristrettezze econo-miche, si agita nel mondo e rea-lizza. Io ho solamente la foga difare, mentre la povertà mi ha postoai piedi due palle di bronzo.”Leggendo le sue liriche si ha subito lapercezione che sono state scritte da unanimo profondamente sensibile che vive quo-tidianamente la fatica di far convivere esigenze lega-te al corpo ed alla quotidianità e desiderio di appagare il pro-prio io interiore.Le soddisfazioni del corpo si riducono a semplici incombenzequotidiane, momentaneamente, eppure pronte a ripresentarsiincombenti giorno dopo giorno. Ma l’anima come soddisfarla?Solo con l’illusione e col sogno.Ha due desideri: ritirarsi in solitudine per riordinare le proprieidee e dedicarsi alla vita politica per conoscere meglio gli uo-mini e trovare il modo di correggerne gli errori.Desidera tanto perseguire questo suo desiderio, ma ancorauna volta pare essere la sua condizione economica non agiataa bloccare il progetto.E’ un insegnante, ma la sua ambizione è altra. Vorrebbe occu-parsi di poesia, filosofia e divenire un ricercatore per se stessoe per gli altri.Scrivendo sempre al suo amico prof. Tandoi afferma: “Ora, contutto questo spasimo di desideri, non mi interessa proprio diandare a finire in un liceo classico ad insegnare latino e greco.Quel che vorrei è un minimo di sistemazione economica chemi permetta di incominciare a vedere se veramente io sia unpazzo o un uomo che può apportare dei benefici straordinariall’umanità.”Il prof. Minutillo comincia a scrivere poesie all’età di 12 anni.Llo fa in maniera semplice, dando libero sfogo alla sua fantasia.All’età di 15 anni scrive poesie utilizzando la metrica. A 18 annisi stacca dalla poesia per scrivere prosa.Sente fortissima l’esigenza di scrivere per conferire l’eternità amomenti, emozioni, sensazioni del suo vivere. Definisce que-sta esigenza: “Momenti divini ed aggiunge credo che Dio vivaabitualmente così, godendo immensamente nel fermarsi acontemplare qualcosa.”Esaminando oltre cento quaderni di poesie del prof. Minutilloe le varie centinaia di fogli volanti, ci si imbatte in una serie di‘inventari’ o di ‘indici’ che raggruppano in un’unica raccolta uncerto numero di liriche. Gli amici, che a lui sono legatissimi e gli vogliono un granbene, dando alle stampe il libro Il poema dell’anima hanno la

difficoltà di stabilire quale fosse l’inventario più recente e poicapire come datare fogli dattiloscritti non inseriti in nessunquaderno. Così gli amici si sono limitati a ‘scegliere’ tra i vari rifacimenti diogni singola lirica, la versione più sintetica e nello stesso

tempo più ricca di immagini ed emozioni…Il prof. Minutillo ha intenzione di riunire tutte le

sue poesie in un’unica pubblicazione sullostampo del Decamerone con nome Il

Poema dell’anima, diviso nel Canto delp i a n t o … d e l l ’ a m o r e … d e l

giorno…della notte… Ognuno in-trodotto da una protasi e conclu-so da un commiato. Il protagoni-sta indiscusso di questo Poema,l’eroe per eccellenza deve esse-re l’animo umano. Perché Minutillo comincia ascrivere poesie? Lui stesso fornisce una spiega-zione in versi: “Io sento nelle pa-

role, la bellezza di quando furonfatte, e non mi preoccupo di

porle in ritmo, lieto e studiato,perché già l’accento mi fa trema-

re…M’induce il canto dei versi comeun canto di culla e trova il piacere del-

l’innocenza. M’incanto ad ogni parola perdivina sorpresa, come colui che primo sui

nuovi mari, sulle non stanche vie, per le frescheselve, le disse per primo.”

La sensibilità profonda del suo io si evince anche dall’amoreper la natura che lo porta ad apprezzare il Creato in tutte le sueespressioni. Scrive: “Dovrebbe il poeta (ed io) essere come i rami di un albe-ro, vi passa il vento e suscita un’armonia come se cantasse ognimolecola dell’universo o le onde del mare, o la messe maturae l’erba alta del prato, la roccia della montagna, la grotta solita-ria in un incantevole bruscio di ali ultra terrene vibranti sotto lascorza delle cose.”Il prof. Minutillo afferma che poeta è colui il quale senza voler-lo, è colpito da un sentimento, da un’impressione che punge ilcuore, che si forma, pulsa o si chiarisce a poco a poco oppuretutto d’un tratto, come un lampo che illumina il cielo o comevino che si rovescia da un’anfora.Per Giuseppe Minutillo la poesia e l’anima sono una cosa solaed apprezza soprattutto ‘la poesia antica’ perché afferma,“aveva quasi pudore dell’anima”. Per quanto riguarda la poesiamoderna, ritrova nell’essenzialismo il suo difetto più grande.Alcuni dice: “Lo hanno inteso come primordialità di sensazio-ne. Poi commenta “non perché solo abbozzata la notte è me-ravigliosa, ma perché è meravigliosa anche col solo abbozzo.” Evidenzia dunque che la bellezza, la profondità dei sentimentiè insita nelle cose, è parte integrante di quella natura che luiama in tutte le sue sfaccettature, quella natura con la quale rie-sce ad essere così intimo, tanto da farla divenire Musa ispiratri-ce di gran parte delle sue liriche. Negli ultimi anni della sua vita svolge il ruolo di Direttore dellaBiblioteca Comunale di Terlizzi, dopo essere stato ingiusta-mente allontanato dalla scuola per una falsa accusa attribuita-gli. Qui offre ancora una volta il meglio di se stesso dando atutti i giovani non un libro da leggere, ma spiegazioni e consi-derazioni umane che lo rendono, agli occhi degli studenti, ‘IlProfessore.’Il prof. Minutillo è stato senza ombra di dubbio un grandissimopoeta della nostra città. Sconosciuto a molti, ma apprezzato dachi lo ha conosciuto.

/Maria Teresa De Scisciolo e Gero Grassi

il filo dei ricordi

11

aprile 2011

Page 12: Il Confronto_marzo 2011

Quanto il fenomeno del bullismorappresenti una preoccupazionecostante, sia per coloro che visono più a contatto che per la so-cietà tutta, ce lo dimostra l’impo-nente attenzione che negli ultimianni l’informazione mediatica gliha dedicato. Quanto, in fondo, an-cora poco l’opinione pubblicasappia circa le dinamiche che losottendono, lo si percepisce dalleconsiderazioni spesso semplicisti-che e superficiali che al riguardosi esprimono. L’intento della ricer-ca condotta dal prof. Vito De Leonelle scuole del Comune di Terliz-zi ha avuto come fine quello dicomprendere non solo cos’è vera-mente il bullismo, ma anche e so-prattutto quali sono i suoi mecca-nismi interni. Le modalità attra-verso cui si attua, i luoghi in cuipiù frequentemente avvengonole prevaricazioni e, soprattutto,quali sono le motivazioni intimeche fungono da spinta alla suadiffusione.Il saggio è rivolto agli insegnanti,ai genitori, ai ragazzi ed alle istitu-zioni del territorio. E’ il frutto dellasua lunga esperienza di docentedi lettere e di psicopedagogista

maturata con attività di ricerca,corsi di formazione per insegnan-ti e percorsi con le classi dellascuola dell’obbligo. Esso in 120pagine (€12,00) contiene consiglichiari e mirati su come procederenella costruzione di progetti diprevenzione primaria, su come af-frontare le situazioni a rischio ecome gestire quelle in cui i pro-blemi già si presentano con unacerta gravità. Nella prima parte si analizza in

modo rigoroso e puntuale il bulli-smo in tutte le sue forme: fisiche,verbali, psicologiche e indirette,fino alle più recenti manifestazio-ni di bullismo elettronico. La se-conda tratta delle strategie edegli obiettivi degli interventi dicontrasto. La parte conclusiva, in-fine, propone una serie di consiglipratici e di questionari rivolti aiprincipali attori del possibile cam-biamento, partendo dall’assuntoche un’efficace azione di preven-zione e di contatto debba ricono-scere i potenziali rischi del feno-meno sin dagli anni dell’infanzia,e saper distinguere con chiarezzail bullismo dalla normale conflit-tualità sociale.Note biografiche dell’autoreVito De Leo è nato a Terlizzi e dal2003 risiede a Corato. Laureatosi al-l’Università di Bari in Pedagogia, haconseguito l’abilitazione all’inse-gnamento di Materie letterarienella Scuola media e l’abilitazioneall’insegnamento di Scienze umanee Storia nei Licei. Ha prestato servi-zio di ruolo nelle scuole elementarie nelle scuole medie in qualità didocente di materie letterarie finoall’a.s. 2003.

Dall’a.s. 1993/94, con nomina delProvveditore agli Studi di Bari, èstato utilizzato nel ruolo di opera-tore psicopedagogico. E’autore di diversi progetti contro ladispersione scolastica e per il recu-pero dei soggetti a rischio di coin-volgimento in attività criminose re-datti ai sensi della legge 19/7/1991n. 216.Ha raccolto le sue esperienze didat-tiche e le sue riflessioni pedagogi-che in diversi testi di metodologiadell’apprendimento e dell’insegna-mento: “Il mestiere di studente”,“Percorsi di educazione linguistica”,“Problematiche scolastiche: il rap-porto scuola-famiglia”, “Problemi dieducazione integrale”, “Studenti einsegnanti in una scuola rinnova-ta”, “Strutture democratiche dellascuola: la scuola aperta”, “Motiviper cui la suola può farsi centrodelle nuove tecnologie e dell’istru-zione programmata”. Nella veste diamministratore comunale e di pub-blicista non ha mai fatto mancare ilsuo concreto contributo alla solu-zione dei problemi socio-culturalidella sua città e del rapporto scuo-la-famiglia-istituzioni.Le sue esperienze politico-ammini-strative sono state raccolte in unavoluminosa rassegna stampa,parte della quale è visibile anchenel suo blog www.comuneparteci-pato.blogspot.com.

/Vito De Leo

Il 2 e 3 Luglio 2011 si rinnova l’ap-puntamento con il Concorso Ca-noro Nazionale “Il Garofanod’Oro”. Sono aperte le iscrizioniper interpreti, cantautori e grup-pi che sono interessati a parteci-pare. Di seguito riportiamo alcu-ne informazioni tratte dal rego-lamento del Concorso, ricordan-do che ulteriori informazioni e lascheda di adesione sono scarica-bili sul sito www.ilgarofanodo-ro.itAlla manifestazione possonopartecipare tutti i giovani di etàcompresa tra i 5 e i 15 anni chefrequentano la scuola elemen-tare e media inferiore in qualitàdi: interpreti, cantautori egruppi con brani editi.L'iscrizione di partecipazione alConcorso dovrà avvenire trami-te l’invio di un plico chiuso, dafar pervenire entro il 12 - 06 -2011 con R.r.r. alla associazione

“IL GAROFANO D’ORO" viale deiLilium, 12 - 70038 Terlizzi (BA) Tel.3478437645 . A pena di esclusio-ne, il plico dovrà contenere:a) domanda d'iscrizione alla ma-

nifestazione canora compilatain ogni sua parte, sottoscrittadal genitore di ogni parteci-pante; a tal fine saranno validiesclusivamente i moduli pre-stampati dall'organizzazionedisponibili anche all'indirizzoweb: www.ilgarofanodoro.it

b) l'iscrizione alla manifestazionecanora dovrà essere compila-ta dal genitore o da chi ne fa leveci dovrà allegare alla stessafotocopia documento di iden-tità valido del firmatario;

c) una foto del concorrente eduna breve biografia;

d) un CD o altro supporto tecni-co contenente la base musica-le, la registrazione dell'esecu-zione musicale e l'interpreta-

zione vocale del partecipante;e dichiarazione liberatoria che

autorizza l’organizzazionedella manifestazione canora, apubblicare sul proprio sitoweb www.ilgarofanodoro.itnome cognome e la foto diogni partecipante;

Il Festival si svolgerà nei giorni sa-bato 2 e domenica 3 luglio 2011presso "Corso V. Emanuele" (oaltro luogo diverso) a Terlizzi (BA)Le canzoni presentate dai concor-renti dovranno avere le seguenticaratteristiche: a) essere cantateed eseguite in lingua italiana, stra-

niera, o accompagnati da stru-menti musicali.b) non contenere elementi che

si pongano in violazionedella legge o lesivi di dirittianche di terzi;

c) non contenere messaggianche indirettamente pub-blicitari o promozionali;

d) avere una durata di esecu-zione non superiore a 4,5minuti (quattro minuti emezzo).

/Anna Dicanio

cultura

12

Page 13: Il Confronto_marzo 2011

/Maria Teresa De Scisciolo

In scena la Compagnia TeatraleGimnasyum – palestra della vita

TREDICI A TAVOLAPuò una compagnia teatrale cheda oltre vent’anni fa della ricercaartistica e della divulgazione cul-turale il suo scopo primario, esi-mersi dall’affrontare un testostraordinariamente comico? Cer-tamente no. Il sapiente gioco del-l’intreccio, i colpi di scena, gliequivoci e le battute più esilaran-ti, svelano l’eterno gioco del tea-tro. Abbiamo incontrato Lina Tricari-co Cagnetta, regista di Tredici atavola di Marc Gilbert Sauvajonin programmazione a Terlizzi il 27Marzo ed in replica il 3, 10 e 17Aprile, presso la Sala Teatro del“Centro Sociale Sacro Cuore”.Quando le chiediamo del teatro,le si illuminano gli occhi, comuni-ca con le mani, si lascia trasporta-re con tutto il corpo, perché lapassione la coinvolge a pieno. Ri-corda il suo esordio davanti algrande pubblico nel lontano1989, con Natale in casa Cupiellodel grande Eduardo De Filippo, acui deve, senza dubbio, il suoamore per il teatro. Dello stesso autore ricorda anchela commedia Sabato Domenica eLunedì da lei portata in scenanel1994. La commedia a cui restasenza dubbio più affezionata.Siamo a casa sua, l’aspettano inteatro per le prove. Il campanelloed il telefono continuano a suo-nare e squillare, perché gli attoriattendono la loro regista.

Non manca di tessere le lodi diognuno di loro, non celando ledifficoltà di un lavoro lungo e fati-coso, che precede la rappresenta-zione finale.Il Teatro non mi tradirà mai af-ferma, dichiarando la sua volontàad andare avanti e già preannun-cia, per il prossimo anno, unacommedia scritta interamente dalei.La commedia proposta quest’an-no, Tredici a tavola, è rimasta nelcassetto per 12 anni.Un gruppo di scout di Milano, 12anni or sono, dopo aver chiesto lasua consulenza, portò in scenaquesta commedia. Lei ne rimaseentusiasta. Si riproponeva di in-scenarla a Terlizzi, quando avessetrovato gli attori giusti.La Compagnia Teatrale Gimna-syum – palestra della vita – contaoggi una quindicina di attori,molti nel tempo si sono allonta-nati, perché il lavoro li ha portatialtrove, ma l’amicizia ed i rappor-ti interpersonali resistono alla di-stanza temporale e chilometrica.Gli attori coinvolti in Tredici a ta-vola sono: Emanela Cagnetta –Maddalena Villardier, VincenzoAltamura – Antonio Villardier,Enza D’Aniello - ConsueloKoukouwko, Lello Fortunato – Fe-derico Buissonard, Felice Mastro-rillo – dott Pelousart, Porzia DeCandia – Veronica Chambon, Feli-ce De Noia - Giancarlo Chambon,

Giovanni De Scisciolo – VittorioDupaillon. Tredici a tavola, di Mark GilbertSauvajon, ha il merito di condur-re una sottile satira di costumesulla frivolezza di certi ambientimondani, che ostentano posechic e pretese di modernità, manascondono insospettabili debo-lezze umane, come la buffa su-perstizione della protagonista. In scena per la prima volta a Pari-gi nel 1953 e subito dopo propo-sta sui palcoscenici di tutto ilmondo, Tredici a tavola è unarappresentazione di comicità irre-sistibile, che narra del diffusoluogo comune, che avere tredicipersone a tavola porti sfortuna eche quindi è necessario evitarlo,costi quel che costi. Una coppia sta organizzando lacena di Natale, quando si accorgeche ci saranno 13 commensali se-duti a tavola. Inizia un tortuosoperegrinare nella vana ricerca dilasciare qualcuno a casa o di au-mentare il numero degli invita-ti….Il cast teatrale accuratamente se-lezionato e preparato da Lina Tri-carico-Cagnetta, che ha curatoanche l'adattamento del testooltre che la regia, farà trascorrereore di spensieratezza con una co-micità elegante e raffinata dal sa-pore e dall'umorismo d'altritempi... Gli attori hanno dovuto compie-

re, nel laboratorio teatrale di pre-parazione, condotto dalla registastessa, un lungo lavoro di ricercadel proprio personaggio, per co-gliere anche le più nascoste sfu-mature di una società di maniera,ormai sorpassata, come quella incui è stata ambientata la storia.La messa in scena, i costumi, lascenografia, gli inviti, tutto parlaal pubblico dell'amore che Linaha investito in questo spettacoloteatrale.La Compagnia Teatrale Gymna-sium in questa commedia sem-bra calcare la scia di un altro gran-de successo, quello della comme-dia: “Totte re deie so de deie”,opera vernacolare della regista, incui Marietta, la protagonista, è laversione più calorosa e paesanadi una donna fortemente attacca-ta alla superstizione, simile aquella di Maddalena Villardier,protagonista della commedia inquestione. Adattamento e regia di Lina Trica-rico Cagnetta, abiti della stilistaGiovanna Morelli e realizzati daPorzia De Candia, consulenza tec-nica di Michele Pappagallo e lapresentazione a cura della gior-nalista Laura Giovine, garantisco-no, unitamente alla splendida in-terpretazione degli attori, una se-rata indimenticabile, esilarante ericca di emozioni.Terlizzi è una città effervescentedal punto di vista culturale, visio-nando questa commedia se nepotrà avere certezza.

Gli attori, la regista e la stilista di “13 a tavola”, salutano il pubblico al termine della commedia.

13

culturaaprile 2011

Page 14: Il Confronto_marzo 2011

14

cultura

Festival Millico, Teatro Millico, mu-sicista, Maestro d’orchestra, appas-sionato terlizzese, fervente studio-so; in due sole parole Michele Vi-saggi.Alla luce della sua indiscussa espe-rienza e del suo prestigioso palma-res in campo artistico e musicale, loabbiamo ascoltato in merito alleipotesi di gestione e valorizzazionedel Teatro “Vito Giuseppe Millico”,prossimo all’apertura.Chi è Michele Visaggi?Un cittadino che crede nel valoreeducativo, formativo e pedagogi-co della musica e della cultura.Quando la sua strada ha incro-ciato quella di Vito GiuseppeMillico?L’interesse per il Millico nasce dalfatto che mi occupo, per ovvie ra-gioni professionali, di musica delperiodo barocco e frequento que-sto genere di repertorio quotidia-namente. A Napoli, poi, capitaledel Regno e dell’Opera settecen-tesca, l’attività dei castrati era piùestesa che altrove e il fatto cheuno di questi protagonisti dell’O-pera in musica fosse proprio unterlizzese mi ha indotto, inizial-mente, a recuperare le partituresparse in ogni angolo del mondo,quindi a riproporle all’ascolto. Chi era Millico?Millico era, un protagonista dellavita politica del tempo. E’ nota lasua fedeltà incondizionata al Re

Ferdinando IV di Borbone, quan-do questi, al tempo della rivolu-zione del 1799, vide per brevetempo la sua corona minacciatadalla rapida esperienza repubbli-cana. Lo testimonia, tra l’altro,anche un certo numero di com-posizioni corali celebrative. Di quialla realizzazione di un festival perproporre l’esecuzione di sue com-posizioni, anche inedite, il passo èbreve, anche se, va sottolineato, lafama di Millico è dovuta più allasua attività di cantante che dicompositore.Si avvicina il giorno in cui il Tea-tro “Vito Giuseppe Millico”verrà consegnato alla città.Quanto secondo lei è sentitaquest’attesa dai terlizzesi?I Terlizzesi avvertono un bisognoinsopprimibile di contenitori cul-turali, spazi sportivi, luoghi di pro-mozione sociale. Quando non cisono se li cercano da soli. Le fac-cio un esempio banale, anche seha poco a che vedere con il Teatroe con la musica. Ha visto quantagente, ogni giorno, non solo ladomenica, percorre via vecchiaSovereto per praticare sport diogni genere o semplicemente perpasseggiare con i bambini? Oraquella strada appartiene di dirittoagli sportivi, anche se nessunogliel’ha data. Tutto questo nono-stante lo squallido dondolio diauto guidate vivacemente e peri-

colosamente da moderni troglo-diti, che non godono di altro di-vertimento se non contenderecon le auto i pochi spazi disponi-bili a quanti vogliano interpretarediversamente il proprio viverequotidiano. Ora, è fin troppo semplice recla-mare interventi, peraltro legitti-mamente, alle Amministrazionilocali, come, ad esempio inibire altraffico quel tratto di strada, fossepure in orari determinati. Il veroproblema è, dal mio punto divista, di ordine culturale. Il cittadi-no protagonista della vita socialedel Paese, che crede fermamente,perché educato a questo, nei va-lori della cultura, del rispetto del-l’ambiente, della convivenza, ma-tura inevitabilmente una profon-da coscienza civile e adotta stili divita e modelli di comportamentoconsequenziali. Questo, però,comporta per le Amministrazioni,responsabilità, se possibile, deci-samente più pesanti, poiché il la-voro pedagogico di promozioneculturale richiede progettualità diampio respiro e visioni politichelungimiranti.Quanto e come viene pubbliciz-zata solitamente l’apertura diuna struttura come questa?L’apertura di un teatro è sempre ecomunque un evento. Pochi paesipossono vantare un contenitoreculturale di questa importanza. ABitonto l’inaugurazione del ritro-vato Teatro ha visto rappresentareun’opera del bitontino TommasoTraetta, “Il cavaliere errante”, per leregia di Michele Mirabella. Anchea Torremaggiore, paese natale diLuigi Rossi, uno dei più importan-ti compositori del ‘600, l’inaugura-zione del teatro restaurato è statafatta con “Il palazzo incantato diAtlante”, una splendida operadello stesso Rossi. Penso cheanche Terlizzi abbia un debito diriconoscenza verso Giuseppe Mil-lico, autore, tra l’altro, di diversimelodrammi. Uno di questi, forseil più famoso, la “Pietà d’Amore”, loconservo in prima edizione origi-nale a stampa del 1782, pubblica-to a Napoli per i tipi di FilippoMaria Porcelli, stampatore a sanBiago de’ Librai. Comunque è au-spicabile un qualsiasi evento, siaesso musicale o teatrale, all’altez-za della situazione. Terlizzi è cosìricca di talenti e competenze..E per il Teatro di Terlizzi cosa sista facendo?Mi consta che i lavori debbano es-sere conclusi il prossimo luglio.Questo, quanto al contenitore.

Per i contenuti ci sarà il tempo e lavoglia di attrezzarsi a dovere.Come poter amministrare inmaniera vincente questo tea-tro?Affidandone la gestione a perso-ne capaci e competenti.Soluzioni gestionali: pubblico,privato o un’ipotesi “mista”?Sono un sostenitore del pubblicoad oltranza. Se i privati intendonocontribuire, ben vengano...O vincerà il campanilismo?Giammai!Chi vedrebbe come DirettoreArtistico?Un nome? Ernesto Tajani.Reputa vincente finora l’espe-rienza gestionale della Pinaco-teca De Napoli?La Pinacoteca ha ospitato manife-stazioni culturali di ogni genere,dai concerti alle conferenze. Alcu-ni eventi, poi, hanno avuto una ri-sonanza nazionale e hanno richia-mato gente da ogni dove.In che modo teatro e Pinacotecapotrebbero dare nuova linfaalla cultura terlizzese?Con un impegno sinergico è pos-sibile caratterizzare in positivo ilvolto e l’attività culturale delpaese. La Pinacoteca è oggi un ri-ferimento sicuro e non solo per glispazi che offre. Punterei, ad esem-pio, sulla presenza costante dellescolaresche in tutti i luoghi cultu-rali di riferimento, al fine di conse-gnare alle nuove generazioni lechiavi della cultura. Sarebbe forse scandaloso assicu-rare l’utilizzo, ovviamente regola-mentato e controllato, degli spazidel teatro a tutti gli alunni di tuttele scuole di ogni ordine e gradoper cittadine per fare “Teatro” dalvivo, piuttosto che concerti o ci-neforum? E questo è possibile anche e so-prattutto attraverso una gestione“pubblica” del bene “pubblico”.Vede, la gente non rispetta e nonapprezza le cose che non ricono-sce proprie. Per questo si devepuntare sulle nuove generazioni,che accolgano e conservino unbene donato e tramandato a lorodai padri e dai padri dei loro padri,perché possano consegnarlo cosìcom’è, se non più bello, ai figli e aifigli dei loro figli.Ha suggerimenti per l’assesso-rato alla Cultura del Comune diTerlizzi?Chiunque creda con convinzioneche la cultura sia non un costo dasopportare obtorto collo, ma unaun valore aggiunto capace di ge-nerare opportunità di ricchezza,oltre ogni orientamento partitico.

/Nicolò Marino Ceci

Il Maestro Michele Visaggi

Page 15: Il Confronto_marzo 2011

15

culturaaprile 2011

/Marino Ceci

Un leggero venticello fa danzare spi-ghe di grano in uno dei tanti conta-di pugliesi. Ecco all’improvviso so-praggiungere un treno che scuote lespighe e accoglie a bordo 30 ragaz-zi, per la maggior parte pugliesi, percondurli in un intenso viaggio fattodi emozioni e consapevolezze acqui-site. Questo treno, firmato “L’arte diinscenare” e guidato da due abiliconducenti, Sergio Rubini e PierluigiFerrandini, si è fermato a Corato. Or-ganizzato nell’ambito dell’associa-zione Progetto Giovani & Arte Gio-vanni Paolo II fondata da Fra GianniMastromarino, ha permesso ai gio-vani amanti del cinema, di adden-trarsi nella recitazione, scrittura eregia, magistralmente coordinatidal regista, sceneggiatore nonchéattore, Sergio Rubini che ci ha con-cesso una breve intervista.Chi è Sergio Rubini?Sono un provinciale di 50 anni.Cosa la spinge a fare cinema?Nel cinema son finito per caso;

solo in seguito ho compreso esserun efficace strumento di indagine:una preziosa occasione per potervigilare costantemente sulla miaidea del mondo e anche un modoper scrutare senza superficialità glialtri - e per riflettere su noi stessi .Faccio cinema perché lo amo intutte le sue sfaccettature, comeamo il mondo degli attori.Baudelaire definiva l’artista uno“strabico”, cioè colui che scorgequalcosa dove gli altri non vedo-no nulla.Penso che l’artista veda ciò chealtri non vedono, dato che compi-to dell’artista è addentrarsi in zone

poco esplorate e raccontare ciòche è riuscito a scorgere. Cosa ha visto nel Sud che gli altrinon son riusciti a vedere?Nel Sud mi sembra di scorgereschegge di temporaneità frammi-ste ad una dimensione ancora ar-caica, ancestrale, potentementelegata alla Notte dei tempi: sem-bra il luogo in cui queste due di-mensioni temporali - il passato edil presente - convivano armonica-mente.L’immobilismo è protagonistadelle vicende della nostra terra.Crede che secoli di dominazionestraniera ne siano una causa opiuttosto una conseguenza?La nostra cultura fa parte di unacultura e di una idea del mondoche arriva da lontano: dai Greci. E’la cultura greca che è permeata dauna sorta di fatalismo; tuttavia nelmondo greco vi era una sorta dieroismo. Un Ulisse poteva addirit-tura pensare di far fronte a Nettu-no, invece da noi questo si èperso… In questo credo che anni eanni di dominazione abbianosmussato il tratto eroico di quellacultura per cui è rimasta in noi solola componente fatalista e controquell’idea del mondo non c’è nullache possa cambiar le cose. Credosia la nostra cultura fatalista chec’induce a credere che le cose noncambino: proprio quando credia-mo che le cose non potranno maicambiare, diventiamo i principalisostenitori di quel non-cambia-mento.In alcuni dei suoi film compaio-no personaggi che richiamano i

tratti dell’ Ulisse. Cosa l’affascinadi questo personaggio mitologi-co?Mi affascina la sua doppia dimen-sione perché Ulisse è eroe maanche Re: mi piace l’ Ulisse che vaper mari per sette anni però mipiace anche l’ Ulisse che ad uncerto punto si ferma e ha il compi-to di governare. Nella vita di Ulisse- ma non dico nulla di nuovo – c’èuna metafora splendida della vitadell’uomo: la giovinezza è eroicaperò poi arriva la maturità che cispaventa ma che è altrettantoeroica perché racchiude in sé l’e-roismo dello scettro, necessarioper il comando. Nella vita di noitutti c’è un momento in cui sismette di andare per mari e biso-gna governare. Dal momento incui bisogna governare ci si adden-tra nella fase della maturità. Spes-so gli uomini disdegnano quel mo-mento perché vogliono rimanereragazzini, così da privarsi della re-sponsabilità del governo. Usanze e credenze della nostraterra, punto focale de “L’animagemella”: come valuta questeimportanti componenti del no-stro retroterra culturale?In noi convive modernità e dimen-sione ancestrale del passato in cuivi è un qualcosa che ha a che fareaddirittura con i sensi e quindi conl’idea che con i sensi si possa cam-biare il mondo: la magia. La magiauna forza eversiva che noi abbia-mo al Sud: nel momento in cui vi-viamo una realtà che ci sembratroppo dolorosa da sopportare e acui non siamo in grado di opporre

Una chiacchierata con il notoregista-attore di Grumo Appula

alcuna resistenza , ricorriamo adun feticcio o ad un alchimista checon una formula magica può sov-vertire la realtà che ci opprime.Vedo pertanto nella magia unaforza rivoluzionaria, una specie dijolly che i popoli piùoppressi,come quelli del Sud, ten-gono nascosto nella manica perpoterlo tirare fuori quando larealtà si fa insopportabile.Nel film “il viaggio della sposa”vi è una scena in cui la sposaperde il proprio velo: tale perdi-ta sembra una metafora dellaperdita del “velo di Maya” che ciostacola nel vedere la realtà inciò che realmente è. Come credeche i suoi film contribuiscano atogliere quel velo di maya checela la vera realtà delle cose ab-battendo quei pregiudizi cheostacolano la visione di unarealtà oggettiva?Nella sua domanda c’è un’idea dicinema che condivido: il cinemaha questa finalità. Mi auguro che imiei film possano servire anche aquesto. Non so se lo fanno sempre,in che modo lo facciano. Questobisogna chiederlo agli spettatori.Quanto costa alla società non in-vestire nei giovani? Basti pensa-re alla riforma Gelmini…E’ una pazzia. La nostra società ci-vile non esiste più, si è frantumatanegli ultimi anni: c’è distanza tra leistituzioni, il popolo e i ragazzi. Lamia generazione - i padri dei ra-gazzi di oggi - è una generazionedi pentiti: abbiamo fatto il ’68, glianni ’70 ma poi abbiam pensatoche i nostri ideali fossero frottole.Così abbiamo progettato per i no-stri giovani un mondo buio e chiu-so, trasmettendo loro il nostro cini-smo, il nostro pentitismo. Conocchi cinici non si può progettareun mondo che abbia vasti orizzon-ti. Occorre la speranza che proprionoi avevamo perso: i giovani devo-no impegnarsi con le proprie maniper porre le basi per un mondo mi-gliore.Come si rapporta il cinema aigiovani?Il cinema è giovane perché nonbada ad altro se non alle idee checiascuno mette in campo. Spessoarriva un giovane che presentaun’idea splendida che ha successoe vince: un esempio è “ParanormalActivity” in cui un gruppo di ragaz-zi si son organizzati, hanno messosu internet ciò che hanno creato e“hanno vinto”. Il cinema è un luogoin cui ancora può succedere qual-cosa che scombina e squadernacompletamente le regole delgioco. Per questo credo che chi hapassione, deve perseguirla e colti-varla per raggiungere il proprioobiettivo, la propria ambizione lot-tando per essa.

Marino Ceci e Sergio Rubini

Page 16: Il Confronto_marzo 2011

Donazione quadri di Antonio Volpeal Comune di TerlizziRiceviamo e pubblichiamo una let-tera, a firma del maestro AntonioVolpe, inviata alla Amministrazio-ne Comunale di Terlizzi, al Presi-dente della Regione Puglia NichiVendola, all’on. Gero Grassi, alle te-state giornalistiche locali. Il maestro Volpe manifesta il desi-derio di voler donare alcuni suoiquadri alla comunità terlizzese, af-fidandoli alle cure della civica Am-ministrazione.

Carissimi,ho sempre desiderato, sin dallamia adolescenza, vedere realizza-to un sogno: disporre i miei qua-dri nella Pinacoteca De Napoli. E’stata la mia seconda casa. L’hofrequentata assiduamente perben 8 anni, quando esisteva la“Scuola Serale per Maestranze”,prima come allievo, conseguen-do 4 anni di corso regolari e 2anni di corso libero ed infinecome docente per 2 anni (1942 –1943). Vi spiego perché alunno e docen-te quasi contemporaneamente.Eravamo in piena guerra, i pro-fessori dell’epoca, A. Pappagallo,P. Pischetola, G. Saldarelli, M. Gar-gano, furono richiamati a presta-re il servizio militare per difende-re la Patria. L’allora Direttore dellaScuola don Donato Grieco,informò la Direzione Provincialeche la Scuola rischiava di chiude-re per mancanza di insegnanti. Larisposta fu la seguente: “C’è un al-lievo capace di guidare la scuo-la?”. Egli rispose: “si, c’è un certoVolpe, nostro allievo”.La Direzione Provinciale alloradisse: “per vedere la sua prepara-zione tecnica, fategli fare la pian-tina della Pinacoteca De Napoli”.All’epoca era obbligatorio conse-gnare al Comune le piantine ditutto il territorio, per conoscerel’estensione delle abitazioni,delle cantine, di tutti i locali, perospitare eventuali sfollati.Una sera don Donato mi chiamòin Direzione, chiedendomi se erocapace di realizzare la piantinadella Pinacoteca De Napoli. Ri-sposi che potevo provarci. Sicco-me avevo una buona amiciziacon Pischetola, mio ex professo-re, il quale prestava aiuto all’ing.G. Gadaleta, chiesi a lui di spie-garmi la procedura. Mi disse: “ionon ho tempo da perdere, possodedicarti solo 5 minuti, se mi ‘af-ferri’, bene, altrimenti ti lascioperdere”. Mi fissò un appunta-mento alle ore 8,00 della dome-

nica mattina. Alle 8,00 in puntomi presentai a casa sua e mispiegò. Mi disse “devi prendere lemisure del vuoto della stanza,chiamata planimetria e devi ri-produrre su scala metrica 1:200.”Non trascorse nemmeno un mi-nuto ed io dissi: “basta! Ho capitotutto, la ringrazio”. E me ne andai.Venne il lunedì e per ben 3 giornipresi le misure del piano terra,della scalinata e del primo piano.Gli schizzi li conservo ancora,

esposti al pubblico.…Vorrei aggiungere un partico-lare…a Molfetta ho fatto tantemostre negli anni 1970/80. Non ricordo di preciso l’anno, maricordo benissimo che interven-ne all’inaugurazione il Ministro aiBeni Artistici e Culturali NicolaVernola. Quando interviene unMinistro, potete immaginare lafolla immensa per applaudire econtemplare l’avvenimento.Io avevo una grande amicizia con

di presunzione. L’umiltà è semprestata la mia condotta. Allego tuttavia poche note bio-grafiche perché credo possanocompletare la mia richiesta.Sicuro di un vostro comune con-senso porgo cordiali saluti

Note BiograficheAntonio Volpe è nato a Terlizzi il 19luglio 1924.Nel 1941consegue la licenza delCorso di Disegno meccanico, poiconsegue il titolo di fine corso pres-so la scuola “Il Convivio” di Roma.Nel 1942 insegna disegno ornatopresso la scuola istituita alla Pina-coteca De Napoli-Terlizzi. Dal 42per 4 anni espone al “Maggio Bare-se”.

/Antonio Volpe

16

cultura

pronto ad esibirli ad ogni eve-nienza.Completata la piantina la conse-gnai al Direttore, che la portò aBari, per sottoporla al giudiziodei Docenti della Sede Centrale.Nell’osservare la piantina rimase-ro meravigliati, dicendo: “comemai un nostro allievo è capace ditutto questo? Da lunedì dateglil’incarico all’insegnamento deicorsi serali.”.Rimasi per ben 2 anni (1942 –

1943). Poi fui chiamato anch’io alservizio militare. Dopo 6 giornivenne l’8 settembre e fui fattoprigioniero dai tedeschi, passan-do 2 anni in Germania e poi 4mesi con i Russi, evadendo dalCampo di Concentramento diLiegnitz in Polonia.Ora chiedo, al Sindaco e allaSpettabile Amministrazione dellanostra Città, di voler accettare lamia donazione di una ventina diquadri (senza pretendere nulla incambio) dipinti, molti dei qualiinediti, che non sono stati mai

il professore e grande studiosoVincenzo Zagami, ex Sindaco diMolfetta, assessore provinciale,fondatore del giornale MolfettaNostra. A conclusione della mani-festazione egli mi disse: “se lacittà di Terlizzi non ti ha dato glionori dovuti, noi siamo pronti adarti la cittadinanza molfettese ei tuoi quadri li metteremo nel no-stro museo. Risposi: “ci penserò”.La notte rammentai e mi dissi: “iterlizzesi che diranno? Si è ven-duto ai molfettesi?” E così rinun-ciai.Questo è avvenuto circa 40 annifa.Sto arrivando al traguardo dellavita. Desidero realizzare il sognodella mia adolescenza: “vedere imiei quadri nella Pinacoteca DeNapoli, che considero la mia se-conda casa, il luogo della mia cre-scita umana ed artistica”.Non sto qui a ricordare tutti i rico-noscimenti ricevuti in Italia e al-l’Estero: diplomi, titoli accademi-ci, trofei, medaglie… peccherei

Seguono tantissime esposizioni inRegione, in Italia e all’estero, congrande successo. Nel 1975 ricevemedaglia d’oro dall’Accademia Ti-berina di Roma, nel 1978 riceve ildiploma di Accademico del Leonedi Firenze, nel 1979 è annoveratotra i soci dell’Accademia dei Mac-chiaioli di Firenze.Nel 1987 viene nominato honoriscausa Dottore in Arte della RegiaUniversità di Buenos Aires. Nel1988 è insignito del titolo di Acca-demico con medaglia d’oro all’Ac-cademia delle Arti di Salsomaggio-re. Nel 1990 ottiene il riconosci-mento alla Biennale di Venezia. Molti volumi dedicati all’arte delXX secolo dedicano uno spazio adAntonio Volpe, tra questi “Artistifamosi nel mondo” e “I grandimaestri del XX secolo” annoveranoVolpe accanto ai famosi Renoir,Van Gogh, De Chirico e altri….

Terlizzi 20/02/2011

Antonio Volpe, sul fondo il suo autoritratto / Foto di Michelangelo Vino

Page 17: Il Confronto_marzo 2011

17

cultura

gli abiti indefiniti, lunghi, finaliz-zati solo a coprire il corpo delladonna. Negli anni si è cercato divalorizzare la donna, la sua fem-minilità, infatti anche la lun-ghezza delle gonne si è via viaaccorciata; i costumi da bagnosono stati lentamente alleggeri-ti, è stato introdotto il due pezzi.

della figura femminile nel risor-gimento, la parola è passata allaDirigente Scolastica del DeGemmis, Maria Rosaria De Mat-teis, che ha presentato con orgo-glio il lavoro realizzato dallealunne guidate dalla docente dimoda prof.ssa Daniela Dote,teso a realizzare un viaggio nei

Mercoledì 16 Marzo 2011, si èparlato dell’evoluzione del co-stume della donna negli ultimi150 anni. Un incontro organizza-to dalla Fidapa e dall’Istituto Pro-fessionale De Gemmis.Alla manifestazione hanno presoparte: Paola Rutigliano, Presiden-te Fidapa sezione di Terlizzi, Ro-

spettava al marito….Negli anni, con la nascita delleindustrie, soprattutto nel nordItalia, la donna si è inserita nelmondo del lavoro affrontando ledifficoltà derivanti dal doverconciliare lavoro e famiglia, sod-disfazioni professionali e deside-rio di maternità..

/Anna Dicanio

aprile 2011

In basso da detra la Dirigente Scolastica del De Gemmis prof.ssa Maria Rosaria De Matteis, la Presidente della Fidapa di Terlizzi Paola Rutigliano, insieme alle alunne del De Gemmis, al termine della sfilata dimoda. In alto a destra la docente di moda Daniela Dote.

saria De Matteis Dirigente scola-stica dell’Istituto De Gemmis,Vincenzo di Tria Sindaco di Terliz-zi, Maria Mangiatordi Assessorealle attività Produttive, DanielaDote Docente di Storia dellamoda, Marina Corazziari Respon-sabile Arte e Cultura Fidapa Di-stretto Sud Est, Giulia GalantinoVicepresidente Fidapa DistrettoSud Est. La serata è stata moderata dallagiornalista Maria Teresa De Sci-sciolo. Si è parlato della donnache nel tempo ha tenacementeraggiunto traguardi di autono-mia. Si pensi che nel Codice diFamiglia del 1865, le donne nonavevano il diritto di esercitare latutela sui figli legittimi, non po-tevano essere ammesse ai pub-blici uffici e non gestivano i pro-pri guadagni, perché questo

Durante la prima guerra mondia-le, con gli uomini al fronte, la ma-nodopera femminile aumenta adismisura… All'indomani delle ricorrenze perla festa della donna, il Senato haapprovato il disegno di leggeche apre le porte alle quote rosanei consigli di amministrazionedelle società quotate in Borsa. Ildisegno di legge in pratica, im-porrà ai CDA e agli organi di con-trollo delle società quotate, didestinare un quinto dei posti alledonne a partire dal 2012 e unterzo a partire dal 2015.L’attenzione è stata focalizzataprincipalmente sull’abbiglia-mento della donna nei 150 annidell’Unità d’Italia. Gli anni hanno consentito alladonna di modellare l’abbiglia-mento sul suo corpo, eliminando

La qualità e lo stile è stato sem-pre più affine alla crescita della“sana vanità” della donna rispon-dendo ai suoi nuovi bisogniquali l’assunzione di ruoli presti-giosi della vita pubblica e profes-sionale. Una donna che neltempo ha migliorato la sua im-magine diventando sempre piùavvenente, affascinante e piace-vole alla vista, dotata di buongusto, sempre adeguata allevarie situazioni a partire dall’ab-bigliamento.Un percorso particolarmentericco di valore perché basatosulla tenacia dell’indole femmini-le in continua competizione colsesso maschile, sempre teso alla“diminutio” della donna. Dopo i saluti della Presidentedella Fidapa Paola Rutigliano chesi è soffermata sull’importanza

150 anni dell’Unità d’Italia, attra-verso il costume. Proposta, quin-di, una bellissima sfilata di moda,realizzata dalle alunne dellascuola. La parola è passata poi, atutti gli altri ospiti quali: il Sinda-co, l’assessore e la vicepresidenteFidapa Sud Est che hanno condi-viso con i presenti alcune rifles-sioni sulle conquiste fatte dalladonna in 150 anni. Le conclusio-ni sono state affidate a MarinaCorazziari, Responsabile Arte eCultura Fidapa Distretto Sud Est,che proiettando immagini sug-gestive, ha accompagnato i pre-senti in un bellissimo viaggionella storia del gioiello. Una piacevole serata a lode delladonna!!

Page 18: Il Confronto_marzo 2011

cultura

Il patrimonio artistico della nostraRegione, recentemente, si è arric-chito con l’apertura al pubblicodella “Galleria Nazionale “GIROLA-MO e ROSARIA DEVANNA”, ospita-ta nel Palazzo rinascimentaleSylos-Calò di Bitonto. L’evento è rilevante per diverseconsiderazioni: il nuovo sito mu-seale colma una carenza della Pu-glia, è stato allestito grazie allaconsistente donazione allo Statodella collezione privata dei fratelliGirolamo e Rosaria Devanna, si èconcretizzato per le decisive retisinergiche costituite tra il Ministe-ro dei Beni Culturali, per esso laSovrintendenza Regionale, e il Co-mune di Bitonto, e, tra la Comu-nità Europea, lo Stato e la RegionePuglia, per il reperimento deifondi necessari al restauro e al re-cupero funzionale del Palazzo allanuova destinazione: un buon se-gnale di concertazione tra pubbli-co e privato.La Galleria è stata inaugurata il18 aprile 2009. Dopo una lunga evana attesa per entrarvi, miproposi di rinviarne la visita. Ci te-nevo perché intuivo che tra i qua-dri esposti potessero esserciopere di pittori terlizzesi. Anzi, neero certo per la nota propensionedei due fratelli di incrementare laloro quadreria con opere di pitto-ri “meridionali”. Sapevo anche chela loro collezione era frutto di unaricerca ultraquarantennale tra gliantiquari, di scambi con altri col-lezionisti e di acquisti da privati,come pure ero a conoscenza chedi quel patrimonio di famiglia idue fratelli non volevano fare unmuseo privato ma volevano desti-narlo ad uso pubblico. Questaloro volontà si è di fatto realizzatadopo cinque anni dall’atto di do-nazione in favore dello Stato, di229 dipinti e 108 disegni, con ladefinitiva apertura della prima edunica Galleria Nazionale della Pu-glia che porta il nome dei due fra-telli collezionisti.Attualmente nella Galleria sonoesposti solo i 166 dipinti selezio-nati dagli esperti della Sovrinten-denza. Tra questi, numerosi sonoquelli dedicati all’arte italiana -con tanti pregevoli esemplari dipittori napoletani e pugliesi -, masono presenti anche molte operedi pittori europei ed americani diacclarata notorietà.Le sale delle cinque sezioni dellaGalleria, ciascuna contrassegnatada un colore guida, ospitanoespressioni pittoriche di 5 secoli –dal Cinquecento al Novecento –che testimoniano la curiosità dei

due fratelli collezionisti verso lediverse esperienze artistiche – dalbarocco al contemporaneo -, sup-portata da una profonda cono-scenza della storia dell’arte.Quando finalmente trovo iltempo di visitare la Galleria, l’in-tuizione viene parzialmente con-fermata ma ne uscirò con unadelusione. Nella sala dedicata al-l’Ottocento mi avvicino subito adun olio su tavola di ridotte dimen-sioni. E’ lo “Studio di donna” firma-to dal concittadino FRANCESCOPAOLO PRISCIANDARO al qualeanni fa ho dedicato quattro inter-venti su questo mensile. Stessa si-tuazione si verifica nella sala delNovecento dove mi dirigo versoun olio su cartone. E’ il “Ballo inmaschera” del terlizzese DOMENI-CO DE VANNA, entrambi attivi neidintorni di Napoli ed esponentidella pittura “meridionale”. Nellesale del Settecento provo unsenso di delusione per non avertrovato alcunaela, studio, bozzet-to o schizzo firmato dal “Leonedell’Accademia” MICHELE DE NA-POLI.La professoressa Rosaria DEVAN-NA, interpellata, mi conferma cheper volontà della Sovrintendenzae dei due fratelli, la Galleria Re-gionale non si chiuderà in se stes-sa, ma, al contrario, opererà comeun “museo flessibile”, aperto al ter-ritorio attraverso l’ospitalità di di-pinti provenienti da altri musei oda collezionisti privati e attraversoil prestito temporaneo di proprieopere a musei o pinacoteche cheintenderanno allestire mostre re-lative ad una corrente artistica, aun pittore, o a un periodo dellastoria dell’arte. La Galleria Devan-na, la Pinacoteca De Napoli, unita-mente al Museo Civico e alla Pi-nacoteca Provinciale di Bari e adaltre realtà museali provinciali,sono già inserite nella rete delMuseo virtuale della Identità delTerritorio, nel circuito memoriae-conoscenza.it. La signora Devan-na mi informa anche che altri col-lezionisti privati di sua conoscen-za possiedono numerose operedei Nostri che potrebbero mette-re a disposizione del Comune diTerlizzi, ovviamente con tutte legaranzie del caso, qualora con-cretizzasse l’idea, da tempo avan-zata, di allestire una mostra degliartisti esponenti della pittura “na-poletana” nella ristrutturata Pina-coteca De Napoli.Informazioni che volentieri gireròagli Amministratori di Terlizzi percontattare gli interessati.

/Pietro Porfilio

18

Page 19: Il Confronto_marzo 2011

19

culturaaprile 2011

A Terlizzi in occasione dell’in-contro della Fidapa “L’evoluzio-ne del costume della donna nei150 anni dell’Unità d’Italia” ab-biamo avuto il piacere di cono-scere Marina Corazzari, creatri-ce di gioielli. Una donna che haesposto le sue creazioni in tuttoil mondo, riscuotendo grandis-simo successo. Il suo stile eclet-tico mediterraneo fonde ilneo–etnico con il liberty, il ba-rocco con il post- industriale.Bagliori d’oriente e design occi-dentale si incontrano nei suoipreziosi monili. Gli astratti sim-bolismi bizantini e le tessitureintreccio, tipiche delle aree stili-stiche dell’Africa nera, si fondo-no con elegante maestria neisuoi gioielli.Intere parure realizzate con co-ralli, topazi e avorio, acquemari-ne e topazi azzurri, giade edambre incastonate in lastred’argento e d’oro, per celebrarelinee e colori del mediterraneomulticulturale.

Marina Corazzari si laurea inScenografia e Storia dell’Artepresso l’Accademia di Belle Artidi Bari nel 1988. Si specializzapresso l’Uno a Erre di Arezzo inOreficeria.Già docente per “Storia delgioiello “presso il liceo Artistico“PINO PASCALI “di Bari e per l’I-stituto” G. BOVIO” di Trani.Riceve il premio internazionale“FOYER DES ARTISTES “ nel2008. Fa Parte dell’ Associazio-ne A.G.C. Gioiello Contempora-neo Internazionale. Lavora traRoma, Firenze, Parigi e Tranidove risiede da quattro anni. Hacreato gioielli per Katia Riccia-relli, Carla Fracci, Barbara Bou-quet.Chiunque voglia contattare Ma-rina Corazziari o visionare i suoilavori può visitare il sitowww.marinacorazziari.com

NUMERI UTILI

Carabinieri : 112-3510152Polizia Municipale: 3516014Comune: 3517099Enel: 5414009Acquedotto: 3516973Guasti Gas Metano: 3518574Stazione Ferroviaria Bari-Nord: 3512424

SANITÀPronto Soccorso: 3516024Guardia Medica: 3510042Pubblica Assistenza: 3513838Protezione Civile: 3513838

VIGILANZA NOTTURNOCentralino: 3517139Pronto Intervento: 40.9778861Vigilanza Campestre: 3516197

In questo concitato tempo di cul-tura verista e postmoderna, di ri-voluzioni di popoli ed insorgenzepolitiche, specie contro i Primi Mi-nistri, scrivere un romanzo, confatti e luoghi reali, verissimi e ri-scontrabili, quasi uguali all’epocanostra, è dicotomia certa. Ma ilbravissimo romanziere Gero Gras-si, già collaudato da lavori prece-denti, vede e parla con gli occhidella mente, dagli anni ‘50 al2000, come attore dietro allequinte e come artefice di queglianni. Sconcertanti fatti di votazioni, al-ternanti tra la marea della valangacristiana, rappresentata dalloScudo Crociato coi suoi Santidotti Leader ed il Partito Comuni-sta, guidato, in quel tempo, specienei paesini o paesoni come il no-stro, da gente rozza, ignorante, in-colta ma che, con la forza dellaprepotenza: “io sciolgo i cani”, “in-festeremo le strade di.. .e le donnecorreranno a casa, senza tacchi”,“le nostre squadracce faranno as-saggiare le nostre dure mani dicalzolai e ruvidi siti contadini” ecc.Descrivere le alterne onde eletto-

rali, i brevi o lunghi racconti, èarte difficile che pochi reggonoma soltanto per salvarsi. Pur loscritto del Grassi, per la trasparen-za, direi diafana, dei fatti; lo scar-no linguaggio, direi facilissimo escorrevole, come approccio al let-tore anche di media cultura, e peilimpidi messaggi, penetranti epiacevoli, per significazione diuna pur umile suora, che chiama“figlia mia” una trovatella, dellospaventoso alluvione del Polesi-ne; che si sposta imprevedibil-mente e con successo, nel meri-dione d’Italia, arriva a scrivere unvero testo semplice per ogni testacorredata anche di poco vocabo-lario.Piccoli episodi intrecciati con lastoria scritta e non scritta cherecan gaudio e vuole scoprire la

fine delle due protagoniste: la pic-cola suora divenuta Madre Supe-riora dell’Istituto delle Ancelle e lapovera orfanella diventare nien-temeno medico ostetrico, ricca,per donazione e Sindaco di ungrosso Comune del Meridione,per merito del Segretario Provin-ciale stima di una intera popola-zione e piacevolissimo il monosil-labo di doti Peppe, alias GiuseppeTedeschi, nipote di “Peppino uCont” vero humor, senza chiasso ograsse risate volgari come m TV diquesti tempi. Si è fatto leggere girando paginasu pagina, per conoscere la forzadella natura umana, impersonatada una trovatella che fortunata-mente ha trovato, lungo il suopercorso di vita, un angelo custo-de, che ha saputo custodirla e col-tivarla, come una delicata pianti-na, quotidianamente, avendosolo a disposizione la Parola delCristo Vivente che aiuta, gli auda-ci, con la divina Provvidenza chegoverna il mondo pur senza ap-parire. Un solo boccone amaro hodovuto ingoiare: non ho trovato,nel riepilogo lo sposalizio, comeper secoli, ci ha abituati il Maestrodei romanzieri, Alessandro Man-zoni, che, infine, fa sposare laLucia col bravo Enzo d avere quat-tro figli. Mi si può obiettare: ma ildottor Giacomo de Napoli ha giàtre figli: un altro non avrebbe gua-stata la minestra e sarebbero di-venuti quattro come i quattroevangelisti od i quattro celebrimoschettieri della Regina di Fran-cia. Bravo Gero sei un bravo lavorato-re come tuo nonno di cui porti ilnome ed un augurone che tupossa darci un prossimo di mi-gliaia di pagine, letto in tutte lelingue del mondo come la DivinaCommedia od il burattino dìlegno, Pinocchio. Ad malora!!!

/Cav. Paolo De Ruvo

Riflessioni sul romanzo di Gero Grassi

/Anna Dicanio

Page 20: Il Confronto_marzo 2011

20

cultura

/Maria Teresa De SciscioloLa Municipale Balcanica ha inizia-to a lavorare al suo nuovo disco,nel frattempo non rinuncia allasua linfa vitale: i concerti dal vivo.Nuove date, appuntamenti che siripetono di anno in anno, come ilconcerto all’ost-klub. Ad aprile laMunicipale Balcanica incontreràla Kocani Orkestar con la quale siè esibita al Berlin Jazz Fest nel no-vembre 2010.Queste le date del prossimo tour26-03 AT - Vienna, Ost-Klub27-03 AT - Gastein, Snow Jazz

Festival

14-04 IT - Taranto, Teatro Tatà,nell'ambito del Circuitodelle Musiche PugliaSounds Municipale Balca-nica meets Kocani Orke-star

28-05 IT - Krotone, Onda Jonica01-07 IT - Cannaiola di Trevi (Pg),

Antifestival08-07 AT - Dornbirn, Jazz Festi-

val22-07 PT - Faro, World Music Fe-

stival*not confirmed

Restauri degli altari dell’Immacolatae del SS. Rosario

Don Pasquale De Palma ha con-diviso con la comunità terlizze-se, la gioia di aver riportato agliantichi splendori ,opere d’arteprovenienti da chiese cittadine. Sabato 26 e Domenica 27 Marzo2011 sono stati presentati e be-nedetti i restauri degli altari del-l’Immacolata e del SS. Rosariodella Parrocchia Santa Maria diSovereto “Santa Maria la Nova”di Terlizzi.Sabato 26 Marzo alle 19 Anna

Maria e Giuseppe Chiapparino,restauratori, con Francesco DiPalo hanno presentato il lavorosvolto. Domenica 27 Marzo S.E.Mons. Luigi Martella, Vescovo,ha celebrato la Messa per bene-dire gli altari.Opere di grande valore custodi-te nelle nostre chiese, ricordanola nostra storia e la nostra fierez-za di essere cittadini terlizzesi.

/Anna Dicanio

I piccoli alunni della scuola del-l’Infanzia “Via Tripoli” del I CircoloDidattico di Terlizzi diretto dallaProf. Margherita Anna Bufihanno partecipato il 2 Marzo2011, alla sfilata “Carnevale Ter-lizzese” per le vie della città con iseguenti temi: “Stagionamoci…in allegria”, “Le maschere tradi-zionali italiane”, “Il mondo…delle fiabe”. Gli abiti bellissimi ecoloratissimi sono nati in un la-boratorio creato all’interno dellaScuola dove insegnanti, collabo-ratori scolastici e genitori attra-verso il provare, lo sperimentare,

il cercare, in modo immediato e di-retto, hanno reso i bambini sog-getti attivi dell’educazione. Il labo-ratorio ha rappresentato l’oppor-tunità di materializzare un pensie-ro astratto e formale; in esso ci si èmessi in gioco e ci si è confrontati.Gli alunni in quel luogo creato percomprendere, inventare e scopri-re, stimolando il loro pensierocreativo hanno scelto l’argomentoa cui dovevano ispirarsi i vestitiche avrebbero indossato. Obietti-vo dei docenti, evitando il didatti-

cismo e l’artificiosità, è stato svi-luppare sia le competenze che leconoscenze di ogni singolo bam-bino e contemporaneamentecreare uno spettacolo insolito, fe-steggiare “carnevale” insieme allepersone del territorio, realizzandouna continuità orizzontale per faredelle strade e delle piazze luoghidi condivisione. La sfilata in ma-schera se da un lato ha permesso

di partecipare attivamente all’al-legria tipica di questo periodo ea quella dell’ambiente socio-cul-turale, dall’altro ha dato la possi-bilità di sviluppare relazioni per-sonali significative tra bambini etra bambini e adulti, valorizzan-do la dimensione relazionalecome componente della cresci-ta di ogni alunno.

/Giovanna Volpe

Scuola dell’infanzia via tripoli

Il 12 febbraio 2011 è nata Ange-lica Sigrisi da papà Francesco emamma Francesca Colasanto. E’nipotina del Cav. Vincenzo Cola-santo. A lei auguriamo un futuro sere-no, auguriamo di vivere in unmondo fatto di pace. A lei che nasce durante i festeg-giamenti per i 150 anni dell’U-nità d’Italia, auguriamo di viverein un Paese solidale, unito e ca-pace di grandi conquiste sociali,in cui regni la cultura e soprat-tutto l’amore per il prossimo.

Ai suoi genitori auguriamo tuttala gioia possibile, certi che que-sta nascita avrà già cambiato leloro vite, portando tanta felicitàin casa.Ci piace darle il ben venuto conuna frase di Sergio Bambarén,da Lettera a mio figlio sulla feli-citàNon dimenticare mai che l’a-more che provo per te è come ilvento: non potrai mai vederlo,ma potrai sempre sentirlo…Ovunque sarai.

Page 21: Il Confronto_marzo 2011

21

“sport

Barile Flowers Terlizzicon il passo delle grandiLucera con il piglio della capolista.Barile Flowers Service Terlizzi, FulgorMolfetta e Apricena in piena bagarreper restare in scia dei foggiani chesino a questo punto della stagionedimostrano di essere la squadra dabattere. Il campionato sta per entrarenel vivo. Gli orange di De Nicolohanno concluso il mese di febbraiocon quattro nette vittorie in altret-tante gare. Senza una piega i succes-si casalinghi su Arx Bari (73-35) e CusFoggia (78-52) così come quelli intrasferta su Vieste (91-46) e Bisceglie(84-58). Nel mese di aprile la BarileFlowers Service Terlizzi sarà impe-gnata nelle trasferte contro il Dia-mond Foggia e Don Bosco Bari e nel-l’unica gara interna contro i Bulls Bari(9 aprile ore 18).La Barile Flowers Service Terlizzi con-ferma di attraversare un ottimo mo-mento di forma. Elemento di nonpoco conto adesso che il campionatocorre veloce verso gli impegni chepossono decidere la stagione. “Stia-mo crescendo anche se a volte com-mettiamo delle ingenuità che dob-biamo evitare. Siamo in una fasedelle stagione in cui le partite hannoun peso specifico diverso rispetto aquello del girone di andata perché la

posta in palio diventa sempre piùalta”.“Voglio che i miei giocatori siano piùcinici – continua De Nicolo. Vogliovedere un Terlizzi bello e tonico ingrado di imporre il proprio gioco. Cimettiamo alle spalle un periodo incui abbiamo dovuto fare i conti conl’influenza che ha fatto si che nontutti i giocatori fossero presenti allesedute di allenamento”.Intanto Mariano Pretto, ala pivotgiunto all’inizio di girone di ritornoalla corte del presidente Vito Altieri,ha confermato di essersi inserito neimeccanismi del gioco del tecnico DeNicolo. “A Terlizzi mi sono trovato su-bito bene. La società a un progettointeressante ed è molto ambiziosa.Possiamo fare bene”. Pretto poi si sof-ferma a parlare del gruppo che hatrovato a Terlizzi. “Il gruppo puòsenz’altro crescere e togliersi bellesoddisfazioni. Il lavoro della settima-na viene ripagato quando scendia-mo in campo per le partite. Il cam-pionato resterà incerto sino alla fine.Noi insieme a Molfetta e Lucerasiamo le squadre accreditate per la

/Adriana Gesmundo

Gli orange di De Nicolo a suo di vittorieper inseguire un posto nei playoff

volata promozione. Non ci tireremoindietro ma per arrivare pronti allesfide che possono valere una stagio-ne dobbiamo continuare ad allenarcie a mantenere una mentalità umilecosì come abbiamo fatto sino a que-sto momento. E’ fondamentale resta-re uniti e che nello spogliatoio ci siaentusiasmo”.Aspettando le gare che contano eche possono cambiare gli equilibri invetta alla graduatoria Pretto invitatutti a mantenere alta la concentra-

zione. “Queste sono gare in cui nonpuoi permetterti di abbassare laguardia per un attimo. Sin dall’iniziodevi far comprendere all’avversarioche sei più forte. Poi sono partite cheservono a mantenere costante laconcentrazione e a rodare schemi esoluzioni tecniche in vista le gare im-portanti. Siamo un bel gruppo e pos-siamo regalare qualcosa di impor-tante alla società e perché no al pub-blico che spero possa seguirci sem-pre più numeroso nelle gare interne”.

pubb tipo

aprile 2011

Page 22: Il Confronto_marzo 2011

22

politica