il giornale della fontanabuona aveto · 2008. 12. 16. · il giornale della fontanabuona e...

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Direttore: Fabrizio Cerignale Editore: Publidea s.a.s Tiratura: 10.000 copie COPIA OMAGGIO Anno 2 - Numero 8 ottobre 2008 Testata registrata presso il Tribunale di Chiavari aut. n.2 del 2007 IL GIORNALE DELLA FONTANABUONA E DELL’ AVETO STRAORDINARIA OFFERTA A PAG. 7 PROMOZIONE PELLETS SACCHETTO 15 KG da EURO 2,80 da… giuffra via Pezzonasca 25 Moconesi - GE - tel. 0185.934516 Poste Italiane s.p.a. - spedizione in abbonamento postale - 70% CNS/CBPA - nr 622 anno 2007 MIRACOLI La recente visita del papa a Lourdes ci spinge a riflettere un poco sul miracolo. Possiamo dire che il miracolo altro non è se non una manifestazione di origine sovrannaturale, in ge- nere visibile, e quindi facilmen- te percepibile dai sensi. Se vo- gliamo anche esaminare questo termine da un punto di vista storico, scopriamo che nella Dottrina Cristiana viene adotta- ta la nozione di miracolo elabo- rata da S. Tommaso d’Aquino che, sulle tracce di S. Agostino, definisce miracolo “Ciò che vie- ne fatto da Dio fuori dell’ordine della natura creata”. Tale no- zione è stata in seguito svilup- pata dai moderni teologi, i quali spiegano che Dio, Signore di tutto il creato e delle leggi che lo regolano, supera l’ordine stesso che egli volle liberamen- te instaurare, operando al di fuori e al di sopra delle leggi naturali, ma non contro di es- se. Sicuramente la finalità del miracolo sta nel potere che questo ha di esprimere l’auten- tico linguaggio divino, perfetta- mente comprensibile dagli stes- si uomini, secondo la definizio- ne data dal Concilio Vaticano 1° di tali eventi straordinari: “Segni certissimi della divina rivelazione adatti all’intelligen- za di tutti”. Quando un fatto viene riconosciuto come mira- coloso dalle autorità ecclesiasti- che ci sentiamo sicuri più che mai della Presenza di Dio. A volte infatti ci sentiamo vacilla- re di fronte ad alcuni Misteri della Dottrina cristiana, perciò Gesù, che riesce sempre a capi- re i dubbi che ci assalgono, e sa quello che veramente voglia- mo, viene in nostro aiuto mo- strando con segni concreti, ma (…) continua a pag. 10 riflessione GENOVA - Come tutti gli anni a fine estate riemerge la critici- tà del nodo autostradale di Genova, secondo soltanto a quello di Mestre. L'alternativa al problema genovese resta, come ben sappiamo, la provin- ciale 225 della Fontanabuona, su cui spesso il transito è reso assai difficile dal passaggio di molti mezzi pesanti, a causa del grande numero di attività presenti sul territorio. “La so- luzione strategica a questo problema c'è ed è prioritaria – spiega il Senatore Luigi Gril- lo, Presidente dell'ottava Com- missione Lavori Pubblici, Tra- sporti e Telecomunicazioni al Senato – ed è anche un'alter- nativa al tratto autostradale A12 Genova – Chiavari. L’uni- ca soluzione efficace - spiega il senatore - è la Gronda del Le- vante. Il tracciato autostrada- le, che attraverserà la Valfon- tanabuoba, sarà la certa futu- ra alternativa, poichè già nel 2004, era stato approvato il suo studio di fattibilità. Il nuovo tratto veicolare si di- staccherrà dall’attuale rete autostradale a livello di Bolza- neto per arrivare attraverso l’entroterra fino a Chiavari; la sua estensione sarà di 49 km e prevederà 39 gal- lerie. Le uscite pre- viste al momento dovrebbero essere: Lumarzo e San Co- lombano. “ Il vec- chio percorso co- stiero dell' A 12, grazie a quest'opera – spiega il senatore - potrà cosi diven- tare una sorta di tangenziale gratui- ta”. Nel 2004 i sin- daci dei comuni della Val Fontana- buona avevano fir- mato un accordo in riferimento alla Gronda del Levan- te, (…) continua a pag. 3 Foto: “Segheria del Bosco” “CASERMETTE DEL PENNA” RIQUALIFICAZIONE DEL BOSCO AD OPERA DEL PARCO DELL’AVETO AUTOSTRADA IN VALFONTANABUONA IL SENATORE LUIGI GRILLO SPIEGA IL TRACCIATO E LA FATTIBILITA’ DELLA GRONDA DEL LEVANTE Foto: tracciato Gronda di Levante “GIACCHE VERDI” PATTUGLIE A CAVALLO NEL PARCO PER COINVOVOLGERE I VISITATORI S. STEFANO d’AVETO - Giovedì 11 settembre alle “Casermette del Penna”, alla presenza dell’- assessore regionale all’ambien- te Franco Zunino, ha avuto luogo l’inaugurazione della “segheria nel bosco”, una tap- pa importante nella fase di riqualificazione del bosco in- trapresa dal Parco dell’Aveto che, a soli tre anni dall’affida- mento in gestione delle Foreste Regionali Lame, Penna e Zatta, sta valorizzando il patrimonio naturale del nostro entroterra. Il presidente del Parco, Giu- seppino Maschio ed il Diretto- re Paolo Cresta, visibilmente soddisfatti, hanno illustrato tutto l’iter per la realizzazione, grazie ai fondi PSR, di questo grande manufatto, ottenutoi nteramente con legname lavo- rato e stagionato in bosco con i macchinari in dotazione, (…) continua a pag. 11

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  • Direttore: Fabrizio Cerignale Editore: Publidea s.a.s

    Tiratura: 10.000 copie

    COPIA OMAGGIO

    Anno 2 - Numero 8 ottobre 2008

    Testata registrata presso il Tribunale di Chiavari aut. n.2 del 2007

    IL GIORNALE DELLA

    FONTANABUONA E DELL’ AVETO

    STRAORDINARIA OFFERTA A PAG. 7

    PROMOZIONE PELLETS SACCHETTO 15 KG da EURO 2,80

    da… giuffra via Pezzonasca 25 Moconesi - GE - tel. 0185.934516

    Poste Italiane s.p.a. - spedizione in abbonamento postale - 70% CNS/CBPA - nr 622 anno 2007

    MIRACOLI La recente visita del papa a Lourdes ci spinge a riflettere un poco sul miracolo. Possiamo dire che il miracolo altro non è se non una manifestazione di origine sovrannaturale, in ge-nere visibile, e quindi facilmen-te percepibile dai sensi. Se vo-gliamo anche esaminare questo termine da un punto di vista storico, scopriamo che nella Dottrina Cristiana viene adotta-ta la nozione di miracolo elabo-rata da S. Tommaso d’Aquino che, sulle tracce di S. Agostino, definisce miracolo “Ciò che vie-ne fatto da Dio fuori dell’ordine della natura creata”. Tale no-zione è stata in seguito svilup-pata dai moderni teologi, i quali spiegano che Dio, Signore di tutto il creato e delle leggi che lo regolano, supera l’ordine stesso che egli volle liberamen-te instaurare, operando al di fuori e al di sopra delle leggi naturali, ma non contro di es-se. Sicuramente la finalità del miracolo sta nel potere che questo ha di esprimere l’auten-tico linguaggio divino, perfetta-mente comprensibile dagli stes-si uomini, secondo la definizio-ne data dal Concilio Vaticano 1° di tali eventi straordinari: “Segni certissimi della divina rivelazione adatti all’intelligen-za di tutti”. Quando un fatto viene riconosciuto come mira-coloso dalle autorità ecclesiasti-che ci sentiamo sicuri più che mai della Presenza di Dio. A volte infatti ci sentiamo vacilla-re di fronte ad alcuni Misteri della Dottrina cristiana, perciò Gesù, che riesce sempre a capi-re i dubbi che ci assalgono, e sa quello che veramente voglia-mo, viene in nostro aiuto mo-strando con segni concreti, ma (…) continua a pag. 10

    riflessione GENOVA - Come tutti gli anni a fine estate riemerge la critici-tà del nodo autostradale di Genova, secondo soltanto a quello di Mestre. L'alternativa al problema genovese resta, come ben sappiamo, la provin-ciale 225 della Fontanabuona, su cui spesso il transito è reso assai difficile dal passaggio di molti mezzi pesanti, a causa del grande numero di attività presenti sul territorio. “La so-luzione strategica a questo problema c'è ed è prioritaria – spiega il Senatore Luigi Gril-lo, Presidente dell'ottava Com-missione Lavori Pubblici, Tra-sporti e Telecomunicazioni al Senato – ed è anche un'alter-nativa al tratto autostradale A12 Genova – Chiavari. L’uni-ca soluzione efficace - spiega il senatore - è la Gronda del Le-vante. Il tracciato autostrada-le, che attraverserà la Valfon-tanabuoba, sarà la certa futu-ra alternativa, poichè già nel 2004, era stato approvato il suo studio di fattibilità. Il nuovo tratto veicolare si di-staccherrà dall’attuale rete autostradale a livello di Bolza-neto per arrivare attraverso l’entroterra fino a Chiavari; la sua estensione sarà di 49 km

    e prevederà 39 gal-lerie. Le uscite pre-viste al momento dovrebbero essere: Lumarzo e San Co-lombano. “ Il vec-chio percorso co-stiero dell' A 12, grazie a quest'opera – spiega il senatore - potrà cosi diven-tare una sorta di tangenziale gratui-ta”. Nel 2004 i sin-daci dei comuni della Val Fontana-buona avevano fir-mato un accordo in riferimento alla Gronda del Levan-te, (…) continua a pag. 3

    Foto: “Segheria del Bosco”

    “CASERMETTE DEL PENNA”

    RIQUALIFICAZIONE DEL BOSCO AD OPERA DEL PARCO DELL’AVETO

    AUTOSTRADA IN VALFONTANABUONA

    IL SENATORE LUIGI GRILLO SPIEGA IL TRACCIATO

    E LA FATTIBILITA’ DELLA GRONDA DEL LEVANTE

    Foto: tracciato Gronda di Levante

    “GIACCHE VERDI”

    PATTUGLIE A CAVALLO NEL

    PARCO PER COINVOVOLGERE

    I VISITATORI

    S. STEFANO d’AVETO - Giovedì 11 settembre alle “Casermette del Penna”, alla presenza dell’-assessore regionale all’ambien-te Franco Zunino, ha avuto luogo l’inaugurazione della “segheria nel bosco”, una tap-pa importante nella fase di riqualificazione del bosco in-

    trapresa dal Parco dell’Aveto che, a soli tre anni dall’affida-mento in gestione delle Foreste Regionali Lame, Penna e Zatta, sta valorizzando il patrimonio naturale del nostro entroterra. Il presidente del Parco, Giu-seppino Maschio ed il Diretto-re Paolo Cresta, visibilmente

    soddisfatti, hanno illustrato tutto l’iter per la realizzazione, grazie ai fondi PSR, di questo grande manufatto, ottenutoi

    nteramente con legname lavo-rato e stagionato in bosco con i macchinari in dotazione, (…) continua a pag. 11

  • Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 2 ottobre 2008

    portantissimi e inaspettati. Tuttavia siamo certi che anche la nuova direttrice sarà per il nostro Oratorio una guida vali-da a cui fare affidamento, in modo particolare dal punto di vista formativo e spirituale e

    che ci saprà donare moltissimo, arric-chendo ogni giorno di più que-sta realtà a noi tanto cara. Il nuovo anno oratoriano ha in programma un rilancio inte-grale delle attività invernali, arricchendosi ulteriormente in modo da offrire sempre più possibilità di incontro e diverti-mento ai giovani ed aprendosi ad una più viva collaborazione con la Parrocchia. Un’opera,

    quella dell’ Oratorio, che ab-braccia giovani di tutte le par-rocchie della valle e che quindi rende ancor più complesso il lavoro con i giovani, ciascuno proveniente da realtà differen-ti, ma tuttavia ciò lo rende an-cor più un luogo privilegiato per l’incontro e la nascita di nuovi rapporti d’amicizia. Negli ultimi giorni di settembre si riunisce il consiglio oratoriano composto dalla direttrice, dagli animatori e dai cooperatori, due dei gruppi esistenti e attivi all’interno della casa. In que-

    sta riunione viene organizzato il la-voro di tutto l’an-no fino a fine a-prile quando soli-tamente inizia la preparazione di Estate Ragazzi. Come ogni anno, nei primi giorni di ottobre, precisa-mente di sabato, con una grande festa si darà l’ini-zio ufficiale al nuovo anno ora-toriano 2008-/2009. Tantissi-me saranno le attività e le inizia-

    tive di quest’anno, per cui te-nete occhi e orecchie aperte per non perdere niente di que-sto divertentissimo viaggio in cui la fede e il gioco sono un’u-nica cosa, in cui il divertimen-to abbraccia giovani di ogni età e pensiero, in cui al primo posto c’è l’allegria, insomma venite a vivere anche voi il vo-stro Oratorio!

    Alberto Antonaci

    MONLEONE - L’Oratorio… più volte è risuonato questo nome nella nostra vallata, in partico-lare grazie alla magica espe-rienza di “Estate Ragazzi” che l’estate appena trascorsa si è portata via lasciando in ognu-no di noi un ricor-do ancora limpido e vivo delle calde giornate trascorse al centro estivo. Dopo una pausa di circa un mese l’Oratorio di Mon-leone, da sempre casa dei giovani di tutta la valle, ha riaperto le porte per accogliere co-me ogni anno ra-gazzi di ogni età ai quali far conosce-re l’ormai noto clima giovanile salesiano. Questo anno oratoriano comincia con l’ac-coglienza della nuova direttrice Suor Elide Moscatelli che so-stituisce la carissima Suor Rosetta De Sica. I sei anni tra-scorsi sotto la direzione di suor Rosetta sono stati ric-chissimi di innovazioni, di ini-ziative e di esperienze vera-mente molto significative e determinanti per la nuova i-dentità dell’Oratorio che ha raggiunto oggi traguardi im-

    RIAPRE LA “CASA DEI GIOVANI”

    LE SUORE DELL’ ”ORATORIO” RILANCIANO LE ATTIVITA’ INVERNALI

    Villanoce in Val d’Aveto. La bella struttura montana, oltre a farsi apprezzare per la bellez-za dei suoi arredi ricavati da materiali ed elementi antichi della montagna, per la cucina e la scelta dei vini, è nota an-che per organizzare eventi in

    collaborazione con I suoni delle Dolomiti, una Società che si occupa di pro-muovere con-certi all’insegna della libertà e della naturalità in luoghi di s t raord inar ia s u g g e s t i o n e , dove la musica viene proposta in piena sinto-nia con l’am-biente circo-stante. Il 29 Agosto è stata la volta del can-

    tautore Roberto Vecchioni, che, al pari di altri esponenti della canzone di qualità, già ospiti delle montagne trentine, ha concepito un concerto "diverso", presentando, immer-so nella natura che circonda il Fuciade, i brani del suo lavoro più recente, Di rabbia e di stel-le.

    Piera Ciuffarella

    Molti sono i km che separano la Val d’Aveto dalla Val di Fas-sa in Trentino, tuttavia a volte è possibile ritrovare in località lontane volti e persone familia-ri, legati da una stessa origine. E così, per caso, una famiglia della Fontanabuona, in vacan-

    za sulle Dolomiti, ha scoperto quest’estate il rifugio Fuciade, un alpeggio a 1982 metri, alle spalle del passo San Pellegri-no. Il rifugio è situato ai piedi dell’imponente Cima Uomo, un luogo immerso nel verde e nel silenzio più assoluto, dove il titolare, il Sig. Rocco Fonta-na, si è rivelato originario di

    UN “PEZZO” DI VAL D’AVETO IN TRENTINO!

    SULLE DOLOMITI UN RIFUGIO GESTITO DA UN ORIGINARIO DI VILLANOCE

    Foto: incontro tra Fontanini e Rocco Fontana di Villanoce

    MONTE BIANCO

    Sbucciate le castagne e fatele lessare in acqua bollente per circa 10 minuti. Quindi spella-tele completamente fino a ri-muovere la pellicina. Passatele al passaverdure e ponete l’im-pasto in una casseruola inos-

    sidabile. Unite lo zucchero, la vanillina, il cacao, il latte e fate cuocere il tutto a fuoco lento, lavorando bene l’impasto. Non appena comincerà a staccarsi dalle pareti togliete la casse-

    ruola dal fuoco, lasciate raf-freddare dopodiché unite il rum, mescolando il tutto. La-

    sciate riposare l’impasto in frigo per un paio d’ore. Passate nuovamente al passaverdura direttamente sul piatto di por-tata in modo che gli spaghetti di castagne formino una bella montagnola a forma di cono. A questo punto montate la pan-na con lo zucchero a velo e ricoprite l’intera montagna. Spolverare col cioccolato in polvere. Lasciate riposare in frigorifero per almeno 5 ore prima di servire.

    LE RICETTE DI NONNA CATERINA

    LE VECCHIE RICETTE DELLA CUCINA DELL’ENTROTERRA

    INGREDIENTI:

    1 kg di castagne 100 gr di cacao magro in polvere 300 gr di zucchero a velo 1 bustina di vanillina 200 gr di panna da montare 100 cl di latte 3 cucchiai di rum

    circa 75,6 miliardi. E di questi i bond hanno rappresentato il 98% (pari a 74 miliardi): in

    particolare, i collocamenti di obbligazioni ordinarie si sono attestati a poco più di 55 mi-liardi. E il bello è che, come peraltro più volte segnalato anche da MF-Milano Finanza, «i dati riportati nei prospetti e nelle condizioni definitive evi-

    Visto il pessimo andamento del mercato azionario, molti risparmiatori stanno chieden-do di investire i propri risparmi in strumenti finanziari a reddito certo, tipo i titoli di stato italiani. Le banche per venire incontro a tali richieste di “certezza” stanno venden-do moltissime obbligazioni da loro stesse e-messe. D’altra parte, non è che le obbligazioni bancarie brillino per i rendimenti. Se-condo i calcoli della Consob (l’autorità preposta al controllo della borsa), infatti, nel corso del 2007 gli istituti di credito hanno collocato prodotti finan-ziari diversi dalle azioni per

    I TITOLI DI STATO

    STRUMENTI FINANZIARI A REDDITO CERTO

    denziano che i rendimenti delle obbligazioni bancarie al mo-mento dell’emissione sono me-diamente inferiori a quelli dei titoli di Stato con analoga vita residua. Quasi il 75% delle ob-bligazioni ordinarie a tasso fis-

    so e delle obbligazioni con cedola crescente e-messe nel 2007 avevano rendimenti a scadenza inferiori a quelli dei Btp con analoga vita residua; i rendimenti risultano in media allineati a quelli dei Btp per le obbligazio-ni che prevedono la facol-tà di rimborso anticipato per la banca emittente, ma solo assumendo che la banca non eserciti tale facoltà nel corso della vita del prestito». In pra-tica la banca stessa al

    momento della vendita delle obbligazioni diceva che queste rendevano meno degli analoghi titoli di stato, nonostante ciò ha fatto come ha valuto e come le è stato consentito di fare.

    Francesco Lubiano Consulente Finanziario

    Foto: www.panorama.it

    Foto: un momento di gioco all’Oratorio di Monleone

  • ottobre 2008 Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 3

    l’interno o all'esterno, di un'ar-chitettura infinite varietà cro-matiche e di percezione dello spazio nel corso delle 24 ore e nello svolgersi delle stagioni quando il sole a diversa altezza sull'orizzonte disegna ombre e

    colora luci di infinite e va-rie sfumature. La luce natura-le è uno dei principali elementi da cui nasce l’architettura: de-finisce le forme, stabilisce il gioco fra i volumi, fa percepire la profondità degli spazi. Da Giza al Partenone, dalle opere di Jean Nouvel a quelle di Her-zog e De Meuron, l’architettura è pensata in funzione alla luce, al modo in cui questa riverbera sui materiali, le modanature, le superficie, in cui penetra all’in-terno e crea – nei passaggi dal-la luce alla penombra, all’om-bra - lo spazio. La luce natura-le modifica, nel suo ciclo diur-no, la percezione dei luoghi.

    Diderot e D'Alambert, profondi sostenitori dell'Illuminismo, movimento che si contrappone ai recessi bui dell'anima mun-di medievale, scrivevano ne l'"Encyclopédie" che l'arte delle forme, finché si è limitata alle n o s t r e necessi-tà, ha p o t u t o modellar-si sui prodot t i della na-tura, ma da quan-do si è v o l u t o unire la d e c o r a -zione alla sol idità, l'immagi-n a z i o n e ha creato le forme e l'occhio ne ha determinato la scelta. Dun-que il senso estetico si comple-ta e appaga pienamente solo se guidato dalla luce, dall'illu-minazione. Sia quella reale sia quella mistica. La luce dunque è la vera protagonista dell'ar-chitettura. Nei suoi proclami rivoluzionari di "Verso una architettura" (1920) Le Corbu-sier scriveva: "Gli occhi sono fatti per vedere le forme nella luce" […] "l'architettura è il gioco sapiente, rigoroso e ma-gnifico dei volumi nella luce" o ancora "Architettura è stabilire rapporti emozionali con mate-riali grezzi". La luce offre, al-

    L’architettura è pensata a par-tire dal suo rapporto con la luce. In assenza della luce l’ar-chitettura perde consistenza, il suo significato volumetrico e spaziale scompare, la sua per-cezione estetica, visibile viene meno. Questo venir meno fa parte del nostro rapporto visi-vo con l’architettura e i luoghi costruiti: il graduale avanzare del buio, il debole chiarore proveniente dalle finestre illu-minate, la luce bianca e magi-ca della luna. L’avvento della luce elettrica ha profondamen-te mutato anche la concezione dell’architettura: con la luce

    elettrica, nasce l’”architettura della notte” (secondo la definizione di Ra-ymond Hood, 1930), che appartiene to-talmente a quell’in-tervallo di tempo, dal tramonto all’al-ba, deprivato dell’il-luminazione natu-rale. L’architettura si trasforma in vi-sione, in immagine; fissa o in continuo movimento la città viene percepita co-me sequenza di im-

    magini luminose, smaterializ-zate: pura energia. Piani di illuminazione urbana, lighting design, urban nightscape, city beautification: molte sono le definizioni che vengono date per indicare la tendenza ormai diffusa ovunque di illuminare la città nella notte. Strumenti questi che permettono non solo di far continuare la vita dell’ architettura anche duran-te le ore prive di luce, ma ri-qualificano le aree e ridisegna-re le forme. Egle De Ferrari Rolleri

    Architetto

    [email protected]

    LUCE IN ARCHITETTURA

    L’ILLUMINAZIONE DEFINISCE FORME, VOLUMI E PROFONDITA’ DEGLI SPAZI

    ARCHITETTURA: GIOCO SAPIENTE, RIGOROSO E MAGNIFICO DEI VOLUMI NELLA LUCE

    (…) segue da pag.1 presentata ufficialmente nel corso di un convegno tenutosi a Cicagna, di cui si era fatta promotrice la Regione Liguria. Ad oggi anche la Provincia ha manifestato il proprio consenso alla realizza-zione di questa infrastruttura nella figura del Presidente A-lessandro Repetto. L’attuale amministrazione Regionale, invece, due anni fa ha elimina-to la Bretella del Levante dalle opere pubbliche prioritarie per il territorio ligure, ed a oggi, il presidente Burlando non ha ancora ufficializzato la sua adesione o meno al progetto. “Anche l’aspetto finanziario per la realizzazione dell’intera opera è gia stato risolto”- spie-ga il senatore Grillo - L’aspet-to economico verrà gestito tra-mite un project financing, ov-

    vero un'operazione di finanzia-mento a lungo termine in cui una società privata investe in un opera pubblica mantiene separati gli assets del progetto da quelli dei soggetti che pro-pongono l'iniziativa d'investi-mento, ed è una forma che ha trovato per lo più spazio nella realizzazione di opere di pub-blica utilità, da cui poi i sog-getti promotori ricavano gli uti-li dalla gestione stessa dell'ope-ra. “La società pronta ad inve-stire è gia stata costituita e tra i soci compare in quota mag-gioritaria anche la Banca Cari-ge” spiega Grillo; gli investitori sono pronti a finanziare l’opera poichè le spese verranno am-mortizzate grazie alla gestione del tratto autostradale, rien-trando così nell'investimento. “Vogliamo rilanciare questa

    alternativa e per farlo ci dovrà essere, a sostegno di questo progetto, una volontà politica forte. Quest' infrastruttura è sicuramente ciò di cui ha biso-gno la Liguria ed il levante li-gure – conclude il Senatore - e va rilanciata come soluzione ai diversi problemi di viabilità”.

    Virginia Leoni E.D.F.R.

    AUTOSTRADA IN FONTANABUONA

    Foto: Senatore Luigi Grillo

    Fontanabuona verso Genova (7:25 a Gattorna) utile a tutti, ma in particolare gli studenti universitari che potranno così evitare inutili levatacce per poi aspettare più di 1 ora a Genova in attesa dell'inizio delle lezio-ni; e una nuova corsa dalla Fontanabuona verso Chiavari per agevolare gli studenti Fon-tanini che devono recarsi a Ca-mogli tramite il servizio di tra-sporto integrato (Corriera + treno). È stata inoltre confer-mata la corsa “Recco – Tribo-gna – Monleone”con partenza ritardata da Recco per consen-tire agli studenti Fontanini che frequentano alcuni istituti sco-lastici di rientrare a casa ad orari più accettabili. “Desidero ringraziare il Direttore Zaninet-ta ed i suoi collaboratori per la disponibilità dimostrata”, affer-ma il Sindaco Bacigalupo, “ma siamo solo all’inizio e attendia-mo il già annunciato incontro con i vertici dell’ATP per discu-tere dei problemi che sono an-cora in attesa di soluzione”. Grande soddisfazione anche da

    parte del Sindaco Li-m o n c i n i “R ingraz io la Dirigenza e il Presi-dente Livio Ravera dell’-ATP per a-ver esaudito le richieste, che a suo tempo avevo formulato, provenienti dai fruitori del servizio di trasporto p u b b l i c o l o c a l e ” : quanto è stato realiz-

    zato contribuisce a migliorare la vivibilità nella nostra Val Fontanabuona, favorendo lavo-ratori e studenti nel raggiunge-re le sedi delle loro attività quotidiane, e sono certo che anche in futuro sarà mantenu-to l’efficiente servizio ora isti-tuito”.

    Micol Cavagnaro

    FONTANBUONA - Con l’inizio del-le scuole torna prorompente il problema legato al servizio del trasporto pubblico locale. La carenza di tale servizio era già stata segnalata l’anno scorso in coincidenza con l’apertura dell’anno scolastico. I numero-si ragazzi della Valle che si recano nelle scuole della rivie-ra erano costretti ad uscite anticipate o a soste prolungate in attesa del pullman per casa. Dagli ultimi anni, infatti, gli studenti frequentano non solo le scuole di Genova e Chiavari, ma anche quelle di Rapallo, Camogli e Sestri Levantee ne-cessitando pertanto dell’utiliz-zo di diversi mezzi di trasporto pubblico. Il Sindaco di Tribo-gna Corrado Bacigalupo ed il Sindaco di Cicagna Marco Li-moncini si sono interessati del problema intervenendo sui vertici dell’ATP cercando di porvi soluzione. Finalmente gli orari sono stati modificati e nello specifico sono state isti-tuite: una nuova corsa “Torriglia-Bargagli – Monleo-

    ne”in coincidenza con la corsa “Genova – Bargagli – Torri-glia” (13:30 a Traso) per con-sentire agli studenti Fontanini che frequentano il Liceo Doria ed altri istituti scolastici di rientrare a casa ben 2 ore pri-ma e senza richiedere l'inter-vento delle “Navette dei genito-ri”come accadeva fino all'anno scorso; una nuova corsa dalla

    ATP TRASPORTI

    NUOVI ORARI PER VENIRE INCONTRO ALLE ESIGENZE DEGLI STUDENTI

    COINCIDENZE CON TRENI E ALTRE CORRIERE

    FOTO: Beijing National Stadium di Herzog & De Meuron

    UNA TARGA PER L’EX SINDACO REZZOAGLIO - sabato 20 settembre 2008 presso il polo scolastico di Rezzoaglio è stata scoperta una targa a ricordo del Comm. Giovanni Traversone, sindaco di Rezzoaglio dal 1946 al 1960. Alla presenza del vice sindaco, Roberto Fontana, del Parroco Don Giovanni e della Preside dell’istituto, la famiglia ha ringra-ziato i presenti per l’affetto dimostrato quale segno del buon ricordo che il “primo” Sindaco di Rezzoaglio ha lasciato tra la popolazione. Fausto Pagliughi

  • Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 4 ottobre 2008

    Tel. 0185 91338 Cell. 393 9480991

    ra e Riccardo hanno deciso di recarsi ad Asti con Claudio e gli altri due figli, dove ha sede un’associazione ONLUS “Asini si nasce…io lo nakkui”: qui sono diventati operatori di atti-

    vità assistita con gli asini e sono ritornati a casa col desi-derio di aprire un centro simile a quello di Asti; e così hanno fatto. Nel loro centro i ragazzi non sono sottoposti a nessuna terapia medica: al contrario, una volta conosciuto l’asino, sono liberi di interagire con lui, facendo quello che desiderano, nel rispetto dell’animale ovvia-

    OGNIO – Da Collodi in poi l’asino è sempre stato conside-rato un animale buffo e simbo-lo di ignoranza. E’ arrivato il momento di sfatare questa falsa credenza. Una famiglia di Ognio ce ne dà una bella e cer-ta testimonianza. Grazie agli asini infatti, Riccardo e Maura hanno fondato “L’isola degli asini”, un centro dove indivi-dui normo dotati e soprattutto ragazzi diversamente abili in-teragendo con gli asini acqui-stano sicurezza in se stessi. Tutto inizia quando il loro Claudio viene danneggiato dal vaccino antipolio. Da quel mo-mento, Maura e Riccardo han-no cercato terapie diverse da farmaci, ospedali e dottori. Per il figlio volevano qualcosa di più naturale e sereno. Così hanno pensato alla così detta “pet therapy”, ovvero la terapia degli animali domestici. Hanno provato con diversi animali (cani, capre e pecore, cavalli) che però non hanno dato i ri-sultati sperati, finché non hanno sperimentato gli asini: con loro ha funzionato, perché il rapporto individuo-animale è di uno a uno, cioè pari, sulla stessa dimensione. Così Mau-

    ATTIVITA’ LUDICO - RICREATIVA

    CON GLI ASINI

    A OGNIO ATTIVO DA DUE ANNI IL CENTRO PER I RAGAZZI DIVERSAMENTE ABILI

    mente. A oggi sono presenti sei femmine e un maschio, di un anno: le femmine sono più mansuete e per questo vengo-no preferite ai maschi, che do-po i due anni diventano ag-gressivi. I ragazzi vengono ac-colti in una specie di hall all’a-perto, dove hanno il primo con-tatto con l’asino; solitamente dopo questo momento è previ-sta un’escursione nel verde dei boschi ognini. E’ questo il mo-mento in cui il ragazzo acqui-sta autostima, perché riesce a “domare” un animale più gran-de e grosso di lui. Il servizio

    c h e “ L ’ i s o l a degli asi-ni” offre è di qualità e non di quantità: per que-sto non si accol-gono più di due famig l i e al giorno; d’obbligo d i v e n t a quindi la prenota-

    zione ai numeri 335 1791957 (Riccardo), 338 8429280 (Maura), 0185 934983 (tel. e fax). I prezzi sono veramente simbolici e testimoniano quan-to lo scopo di tutto ciò sia solo ed esclusivamente sociale: 8 € per i normodotati e 4 € per i portatori di handicap.

    Andrea Raffetto

    impegno e capacità ha portato il nome della banda di Cicagna nella vallata, in quelle vicine e anche in riviera. Tra le attività più recenti non bisogna dimen-ticare il viaggio in Polonia per il

    gemellaggio con la banda Sie-wierz; e l’organizzazione dei concerti insieme al Coro Anto-niano di Chiavari, al Coro “O Castellu” di Favale di Malvaro e al Coro “C.A.T.” di Cutigliano (PT). Oggi la “G. Verdi” propone corsi individuali di flauto tra-verso, clarino, sax, tromba e batteria: ogni strumento ha il suo maestro: Carlotta Troffelli (flauto traverso), Valerio Corsi (Batteria), Mario Bisso (clarino e sax), Andrea Dighero (tromba, basso, trombone). I corsi hanno luogo in sede (alla quale si accede dalla piazza del comune) da ottobre a giugno,

    dal lunedì al venerdì a seconda degli strumenti. Dagli otto anni in sù, chiunque può partecipa-re alle lezioni. Fanno parte del-la banda 20-25 ragazzi/e, tra i 10 e i 30 anni. Un gruppo o-mogeneo, unito e compatto: infatti la banda, oltre ad inse-gnare musica, è un punto di riferimento e di aggregazione per chi vi prende parte. Chiun-que voglia contattare la banda per informazioni o per iscriver-si può rivolgersi ai seguenti numeri: 347 – 0130411, 0185 – 92854 (Biblioteca civica), 320 – 2467727 (cellulare banda); oppure solo per informazioni [email protected].

    Andrea Raffetto

    CICAGNA – La banda cicagne-se vede la sua nascita (si ipo-tizza) il 28 aprile 1902, quando venne istituito un corso per coloro che volevano suonare nella banda del paese. La ban-

    da, come testimoniano le foto dell’epoca, partecipava a servi-zi civili, religiosi e funebri. Du-rante le due guerre mondiali, molti componenti della banda vennero chiamati a svolgere servizio militare, ma l’attività è comunque continuata. Dopo il secondo conflitto mondiale la Banda si sciolse, per poi ri-comporsi nel 1974 sotto il pa-trocinio del Comune. Da se-gnalare negli anni ’80 la dire-zione del maestro Gian Carlo Dalorto, che con dedizione,

    BANDA MUSICALE G. VERDI

    DOPO I CONCERTI IN POLONIA GRANDE ATTIVITA’ QUESTA ESTATE SU TUTTO IL TERRITORIO LIGURE

    CORSI DI FLAUTO TRAVERSO,

    CLARINO, TROMBA,

    SAX E BATTERIA

    massimo, date le caratteristi-che costruttive, potevano con-siderarsi “romanici”, ovvero d’impianto medievale, ancor

    oggi si trovano segnala-zioni assurde che va-gheggiano di ponti ro-mani, o romanici, men-tre al massimo ci si tro-va di fronte a ponti, che pur riecheggiando ca-ratteristiche medievali, risalgono alla prima metà dell’Ottocento, almeno stando a quan-to asserisce Giuseppe Fontana in “Rezzoaglio e Val d’Aveto cenni sto-rici ed episodi”. Grazie al libro del Fontana, che edito nel 1940 è fonte inesauribile di informazioni sulla Val d’Aveto, benché stese in modo disorganico, ap-

    prendiamo che il ponte romani-co di Cornaleto fu costruito nel 1825, quello di Ertola nel 182-

    Secondo alcuni studiosi e sto-rici del primo Novecento la Val d’Aveto, così come la Val Treb-bia, era punteggiata di “ponti

    romani”. Ora, benché la tradi-zione orale andasse spaccian-do per “romani” ponti che al

    I PONTI “ROMANI” DELLA VAL D’AVETO

    ERRONEAMENTE DEFINITI TALI RISALGONO AL CONTRARIO AL 1800 MA SONO UGUALMENTE STUPENDI

    7, e il ponte romano di Rezzoa-glio è frutto di valenti maestri che hanno operato nel 1825. Il più vecchio dei ponti della Val d’Aveto è il ponte di Alpepiana che risale al 1789. Ricostruito ad una sola campata dopo il crollo delle due arcate centrali in Aveto nel corso della piena del 1795, fu inaugurato nel 1832. Si potrebbe ipotizzare risalente alla fine del Settecen-to il ponte sul rio Stampa, an-che se somiglia vagamente ai ponti romani della Val Ponci. Indi parlare di ponti romani o romanici in Val d’Aveto è estre-mamente aleatorio. Occorre prima fare un giretto a visitarli e dopo fare le opportune valu-tazioni. Anche se si rimane alli-biti dalla maestria di coloro che li hanno innalzati riecheggian-do modi e stili antichi è bene stare con i piedi a terra e valu-tarli per quel che sono, ossia opere ottocentesche degne di nota.Per maggior comprensio-ne rammentiamo che nel no-stro entroterra è invalso l’uso di definire “strada romana” una cosiddetta “strada romea”, ovvero una strada frequentata dai pellegrini per dirigersi verso Roma. Da qui forse il sorgere dei cosiddetti “ponti romani”.

    Sandro Sbarbaro

  • ottobre 2008 Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 5

    SOPRALLUOGHI DEL SINDACO SOMMARIVA

    NELLE SCUOLE DI COGORNO

    INSIEME AL DIRETTORE PER VERIFICARE LO STATO DELLE STRUTTURE SCOLASTICHE

    vo Direttore Didattico, Michele Di Martino, facendogli conosce-

    re la realtà territoriale e le di-verse necessità di ogni struttu-ra scolastica. “Per la nostra

    Amministrazione un buon funzionamento del sistema scolastico è fondamentale – racconta Enrica Sommariva – sia per quanto concerne i due poli a valle, il “Villaggio del Ragazzo” e “Nicola Rocca”, sia per quello in collina “Cogorno Capoluogo”. Il significato di un plesso scolastico in una zona collinare ha un valore altissimo, perché presidia il territorio ed è un modo per tramandare anche fra i più

    giovani le tradizioni di un luogo”. Il controllo diretto da parte dell'amministra-zione permette di saltare tutti quei lunghissimi pas-saggi burocratici che spes-so rallentano il buon fun-zionamento delle struttu-re, ed anche di essere in maniera diretta e tangibile a disposizione del territo-rio così da poter interveni-re concretamente nella risoluzione delle sue pro-blematiche. “Nel mio tour delle scuole di Cogorno con il sindaco Sommariva – spiega il Direttore Didat-tico - ho scoperto un for-te senso di appartenenza e del dovere da parte di tut-to il corpo docenti. Sono onorato di collaborare con l’attuale Amministrazio-ne, con gli insegnanti e con le famiglie per realiz-zare un progetto di scuola che sia rappresentativo e al tempo stesso s'inserisca

    bene nel contesto territoriale”.

    Virginia Leoni

    COGORNO - Con l’apertura del nuovo anno scolastico il sinda-co Enrica Sommariva accompagnata dal nuovo Direttore Didat-tico Michele Di Martino ha effettuato sopral-luoghi e visite nei complessi scolastici comunali per accertar-si che la struttura, ma soprattutto i ragazzi, le famiglie e l’intero per-sonale scolastico non abbiano problemi. “In questi giorni – raccon-ta il Sindaco – abbia-mo visitato le scuole del Comune, innanzi-tutto per accertarci che tutto proceda per il meglio e che la struttu-ra scolastica non abbia problemi, in secondo luogo per sentire di persona le esigenze del personale scolastico e delle famiglie, con il fine di promuovere e sviluppare al massimo la collaborazione tra ente e cittadino”. È stata an-che l'occasione migliore per favorire l'inserimento del nuo-

    sino momenti di grande diffi-coltà sia in termini di risorse umane, sia economiche a cau-sa dei sempre più elevate costi di gestione ed ultimamente anche per causa dei trasferi-menti obbligatori a favore della

    CRI nazionale” continua il Presidente Ba-cigalupo. At-traverso l’As-s o c i a z i o n e “A.V. Alta Fon-t a n a b u o n a ” a u m e n t e r à pertanto la disponibilità di risorse umane per alcune ti-pologie di ser-vizi non pret-tamente medi-

    ci e/o di pronto soccorso e contestualmente sarà possibile creare nuove opportunità per reperire contributi economici previsti per le Associazioni ON-LUS. I cittadini della Fontana-buona potranno contare su un’Associazione di volontariato nata per tutelare le risorse lo-cali e valorizzare il territorio al servizio di cittadini che lo abi-tano.

    Micol Cavagnaro

    MOCONESI – La Fontanabuona è attiva più che mai. È nata in-fatti, in questi giorni, l’Asso-ciazione “Amici Volontariato Alta Fontanbuona” con sede in Via Dei Caduti n. 4 Gattorna di Moconesi. Si tratta di una Associazione ON-LUS e pertanto senza scopo di lucro, nata per svolgere un pre-zioso servizio di volontariato a favore della po-polazione della Valle. L’Associa-zione intende operare ed impe-gnarsi soprattut-to nei settori so-ciale e socio-economico, di formazione dei volontari, di cultura – arte – spettacolo e di turismo – attività sportive e ricreative. “Nel settore sociale e socio-sanitario l’Associazione A.V. Alta Fontanabuona in-tende svolgere un ruolo fonda-mentale per un territorio mon-tano di grande estensione e pertanto in molti casi carente dal punto di vista delle infra-strutture e dei servizi pubblici – sottolinea il Presidente Cor-rado Bacigalupo - Le risorse umane dell’Associazione ver-ranno messe a disposizione della collettività per svolgere un servizio di assistenza socia-le e socio-sanitaria, sostenen-do ed integrando l’attività svol-ta da altre Associazioni come i Comitati di Croce Rossa, le Associazioni di protezione civi-le, le Pro loco e altre associa-zioni Onlus”. Basti pensare alla consegna dei farmaci o di generi di prima necessità, a domicilio di persone con pro-blemi di mobilità; alla distribu-zione di calendari, all’assisten-za domiciliare, al volontariato per la gestione di biblioteche civiche o dei centri ludico-culturali, alla collaborazione con gli Enti locali per l’organiz-zazione di manifestazioni cul-turali, musicali, sportive o an-cora per organizzare momenti di socializzazione ed intratteni-mento con cittadini di tutte le età, svolgendo inoltre, dove necessario opera di beneficen-za. “I fondi raccolti grazie alle attività di volontariato saranno utilizzati per sostenere il Co-mitato Locale di CROCE ROS-SA dell’alta Valfontanabuona. Non è un mistero infatti che i comitati Locali di CRI attraver-

    AMICI VOLONTARIATO ALTA FONTANABUONA

    UNA NUOVA ASSOCIAZIONE PER TUTELARE E VALORIZZARE IL TERRITORIO

    UN SERVIZIO IN PIU’ PER I CITTADINI

    CHIESA PARROCCHIALE DI MAGNASCO

    INAUGURATI I RESTAURI PITTORICI ALLA PRESENZA DI MONSIGNOR LINO FERRARI

    merge un’imponente cupola a base ottagonale, al suo interno era piuttosto cupa e spoglia, la

    presenza di colori e decori era evidente solo negli 8 mt di svi-

    luppo della volta suddivisa a spicchi. La realizzazione del progetto è merito della decora-trice e restauratrice Liliana Minetti, la quale in un primo tempo ha effettuato un inter-vento di restauro pittorico sulle decorazioni della cupola già esistenti, secondariamente ha dato avvio ad una fase di rifacimento della veste pittori-ca attraverso il suggerimento dei temi a carattere liturgico

    da parte del Parroco di Magnasco, Don Emilio Coari. I visita-tori sono stati affasci-nati, in particolare dalla realizzazione di due nuove pitture posizionate una op-posta all'altra, la pri-ma situata sopra il presbiterio rappre-senta il Cristo Reden-tore, la seconda, di-pinta sopra il portone d'ingresso, riporta fedelmente casa per casa l'insieme della comunità di Magna-sco che si estende tra Rezzoaglio e Villano-ce. La visione d'insie-me è stata rilevata

    dalla collina di San Rocco.

    Emanuela Biggio

    MAGNASCO di REZZOAGLIO - Do-menica 10 Agosto 2008 presso la Chiesa Parrocchiale di Ma-gnasco si è svolta l’attesa l'inaugu-razione dei re-stauri pittorici in pre-senza del vicario della Diocesi di Pia-cenza-Bobbio, Monsi-gnor Li-no Fer-rari. La chiesa termina-ta nel 1928 con una struttura a croce greca al cui centro e-

    Foto: Il Sindaco Enrica Sommariva incontra il Direttore Didattico Miche-le di Martino durante la visita alla Scuola

    Foto: la Cupola restaurata

  • Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 6 ottobre 2008

    PREVENTIVI

    GRATUITI!

    si potesse coltivare e dare quindi sostentamento alla fa-miglia, gli “Schiavi” hanno pro-ceduto ad un’opera di capta-

    zione e canalizzazione delle acque del Rio Camparile, che dal Monte di Romaggi si im-mette a fondovalle nel fiume Lavagna. I lavori hanno ri-guardato la realizzazione di terrazzamenti in pietra, che raggiungono anche la lunghez-

    ROMAGGI di SAN COLOMBANO CER-TENOLI - L’incontro con Andrea Raggio, abitante di Romaggi e discendente della famiglia degli “Schiavi”, ci permette di tornare indietro nel tem-po, più precisamente in-torno agli anni ’60 del XIX secolo e di conoscere l’esi-stenza di una grandiosa opera che tutt’oggi attira studiosi interessati a comprenderne le modalità di realizzazione. Il termine “Schiavi” deriva da un episodio risalente al pe-riodo storico in cui le truppe napoleoniche han-no invaso la Valfontabuo-na. Siamo intorno al 1799 e alla cattura di un com-ponente di questa fami-glia da parte dei francesi aveva determinato la tra-sandatezza del suo aspet-to fisico così da farlo sem-brare, agli occhi dei suoi compaesani, uno “schiavo”. Andrea Raggio ha ereditato il nome del suo bisnonno che, insie-me al padre ed ai quattro fratelli, è stato fautore di quello che oggi rappresenta uno stra-ordinario esempio di un’antica opera di bonifica tipicamente rurale. Spinti dal bisogno di trasformare il terreno da loro posseduto al “Groppo”, fertile, ma scosceso, in un luogo dove

    za di 26 metri, con muri a sec-co di sostegno di 8-9 metri. Sotto queste terrazze è stata costruita una galleria, di circa 80 metri, finalizzata allo scorri-mento delle acque, il cui fondo è composto da blocchi di pietra e la copertura è stata intera-mente realizzata ad archi a secco in arenaria. Le “finestre” ad arco, che danno luce, per-mettono ancora oggi di percor-rerla a piedi. È stato calcolato che tale opera di canalizzazione è in grado di far defluire una

    quantità di acqua ben superiore a quella di massima piena calcola-ta. La straordinarietà di quest’opera risiede so-prattutto nelle risorse umane che sono state necessarie alla sua rea-lizzazione. E se ad oggi sembra quasi impossi-bile che un piccolo gruppo di uomini sia riuscito a trasportare sino al Groppo blocchi di pietra così pesanti, ancora più grandioso delle forze fisiche impe-gnate appare il progetto, frutto della sola inventi-va di questa famiglia di contadini, che ha per-messo la sistemazione idraulica e geormofolo-gica per l’utilizzo agrico-lo di un versante della Valfontanabuona. An-drea Raggio mantiene viva questa storia sia

    attraverso la narrazione sis con il suo personale impegno fisico nel continuare a coltivare le terrazze che i suoi antenati hanno realizzato 150 anni fa, con ingegno e sudore.

    Cristina De Martini

    LA GALLERIA DEGLI “SCHIAVI”

    UNA GRANDE OPERA DI INGEGNERIA IDRAULICA FATTA DA QUATTRO CONTADINI NEL 1800

    sia alla disposizione di disper-sione delle ceneri sia a quella di affidamento ai familiari dell’ur-na cineraria (lett. c ed e art. 3 citato). Tuttavia, se è vero che il dato normativo non opera speci-ficazioni e sembra indirizzare nel senso che la volontà possa essere manifestata in qualun-que modo, è altrettanto vero che la forma scritta e, ancora di più, quella testamentaria, potrà pre-servare dal pericolo che l’ufficia-le di stato civile neghi la pre-scritta autorizzazione alla di-spersione delle ceneri. Quanto all’autorizzazione alla dispersio-ne delle ceneri da parte dell’uffi-ciale di stato civile, secondo re-quisito per la liceità del fatto, essa sarà condizionata alla veri-fica dell’espressa volontà del de cuius, atteso che, come detto, la volontà dei familiari del defunto non può sostituire quella, man-cante, del defunto ed all’accer-tamento del rispetto dei limiti alla libertà di scelta del singolo in ordine, per esempio, al luogo della dispersione. Diverso pro-blema attiene alla dispersione delle ceneri commessa prima dell’entrata in vigore della L. 130/2001 che, ex art. 411 c.p. ante novella, integrava il reato previsto al sopra menzionato primo comma. Ai sensi dell’art. 2, IV comma, c.p. (Successioni di leggi penali), troverà applica-zione la nuova norma, in quanto più favorevole; si applicherà cioè la norma di cui al IV comma dell’art. 411 c.p. ove la disper-sione delle ceneri sia avvenuta, secondo l’espressa volontà del defunto, nel rispetto delle moda-lità indicate ma, necessaria-mente, in mancanza dell’auto-rizzazione dell’ufficiale dello sta-to civile, sempre che per il fatto, ovviamente, non sia già stata pronunciata sentenza passata in giudicata L’art. 2 l. 130/2001 ha anche aggiunto un IV com-ma all’art. 411 c.p., in cui viene configurata un’autonoma fatti-specie di reato, meno gravemen-te sanzionata rispetto a quella prevista al primo comma del medesimo articolo, che si realiz-za con condotte alternative, vale a dire disperdendo la ceneri senza l’autorizzazione dell’uffi-ciale stato civile o discostandosi dalle modalità del defunto È assolutamente evidente che la volontà, espressa dal de cuius, di spargere le proprie ceneri rappresenta lo spartiacque tra l’ipotesi delittuosa prevista al I comma dell’art. 411 c.p. e quel-la contemplata al IV comma dello stesso articolo. Sarà per-tanto integrato il reato di cui al primo comma qualora siano disperse le ceneri in aasenza di qualsiasi volontà del defunto; in presenza invece della volontà espressa del efunto integrerà la fattispecie di reato di cui al IV comma, la dispersione attuata in assenza dell’autorizzazione dell’ufficiale dello stato civile.

    Paolo Maggi Avvocato

    Prendo spunto da alcuni episo-di verificatisi recentemente, per parlare della dispersione delle ceneri. Può infatti avvenire che una persona, manifestata la volontà di essere cremata dopo la morte, desideri che si proce-da alla dispersione delle pro-prie ceneri. È possibile? Quali procedure seguire e, soprattut-to, a quali condizioni? Il Codice Penale tutela il cadavere uma-no prevedendo, in quattro nor-me (artt. 410 - 413), reati co-muni, puniti a titolo di dolo generico. L’art. 411, III comma c.p., “Distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere”, pre-vede la liceità della dispersione delle ceneri, quando, all’espres-sa volontà del de cuius in tal senso, si accompagni l’autoriz-zazione dell’Ufficiale di Stato civile. Due, quindi, sono le con-dizioni perché la dispersione delle ceneri – al di là dell’ipotesi di cui all’art. 80, comma VI, D.P.R. n. 285/1990 – non inte-gri né il fatto di reato previsto dall’art. 411, I comma, c.p. (“Chiunque distrugge, sopprime o sottrae un cadavere, o una parte di esso, o ne sottrae o disperde le ceneri, è punito con la reclusione da due a sette anni”), né quello, meno grave, di cui all’art. 411, IV comma, (“La dispersione delle ceneri non autorizzata dall’Ufficiale dello Stato civile o effettuata con modalità diverse rispetto a quanto indicato dal defunto, è punita con la reclusione da due mesi ad un anno e con la multa da Euro 2.582,00 ad Euro 1-2.911,00”) : a): l’espressa vo-lontà del de cuius in tal senso; b) l’autorizzazione rilasciata dall’ufficiale dello stato civile. Per quanto concerne la volontà del defunto riguardo alle pro-prie ceneri – alla quale il legi-slatore, con la Legge 130/2001, dedica grande attenzione – essa è meritevole di piena protezio-ne, riconoscibile dal nostro or-dinamento, solo se espressa. Autorevoli autori escludono, nell’ipotesi in esame, la possi-bilità di fare ricorso, come inve-ce avviene per la cremazione (art. 3 Lett. b, L. n. 130/2001), alla volontà dei familiari, anche se in via sussidiaria; la norma, infatti, esclude tale possibilità: l’art. 411, III comma, c.p. ri-chiede infatti l’espressa volontà del defunto; l’art. 1 L. 130-/2001 lega la possibilità di di-sperdere le ceneri al rispetto della volontà del defunto ed il successivo art. 3, lett. c) stabi-lisce che :”la dispersione delle ceneri è consentita nel rispetto della volontà del defunto.” Det-to ciò, passiamo ad esaminare un altro importante aspetto della vicenda, legato alle moda-lità di manifestazione della vo-lontà del de cuius. La legge (L. 130/2001) accredita la conclu-sione secondo cui la volontà di cremazione non possa che es-sere ricavata da una scrittura (art. 3, lett. b nn. 1 e 2), mentre la lettera della norma non pre-scrive rigore formale riguardo

    DISPERSIONE DELLE CENERI

    TUTELA PENALE ED AUTORIZZAZIONE DELL’UFFICIALE DELLO STATO CIVILE

    Foto: gruppo di visitatori

    RISCOPERTA DEI COLORI E DECORI TRADIZIONALI

    DELL’ENTROTERRA

    A FAVALE UN GRANDE CONVEGNO

    FAVALE di MALVARO - Venerdì 7 novembre alle ore 10:30 pres-so il Ricreatorio Parrocchiale di Favale si terrà il Convegno “Il Progetto colore di Favale di Malvaro”. Il Convegno vedrà la par-tecipazione dell’arch. Giuseppe Sorgente, Responsabile del pro-getto Colore della Regione Liguria; arch, Mauro Moriconi, Sor-pintendenza dei beni Architettonici e Paesaggistici della Ligu-ria; prof, arch. Giancarlo Pinto, Docente all’Università di geno-va alla facoltà di Architettura; prof. Arch. Paolo Stringa, Docen-te di Urbanistica all’Università di genova alla Facoltà di Archi-tettura; arch. Egle De Ferrari Rolleri, Redattrice del Progetto Colore; arch. Elena Mazzocco, redattrice del Progetto Colore; dott. Gian Paolo Pasino, Boero Bartolomeo s.p.a.; Raffaella De Benedetti, Sindaco di Favale di Malvaro; Giovanni Boitano, mo-deratore. Al termine dell’incontro verrà offerto un buffet a tutti i partecipanti.

    Micol Cavagnaro

  • ottobre 2008 Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 7

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  • Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 8 ottobre 2008

  • ottobre 2008 Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 9

    IMPRENDITORIA FEMMINILE

    UNICA AZIENDA DEL LEVANTE LIGURE PER LA PIEGATURE DEL FERRO IN EDILIZIA

    viene piegato in pochi secondi), una maggiore e costante preci-sione dei singoli pezzi oltre che colmare quella lacuna rappre-sentata dalla sempre maggiore e crescente difficoltà a reperire i cosiddetti ferraioli, ossia colo-

    ro che lavorano il ferro ma-nualmente. Un ulteriore pregio del macchinario è dovuto all’ot-timizzazione della materia pri-ma: è strutturalmente previsto che la macchina estragga il metallo da piegare direttamen-te da bobine, di circa 24 quin-tali ciascuna, appositamente collocate sul macchinario con l’aiuto di un muletto. Il fatto che il ferro sia “a rotoli” e non

    a barre, permette di non pro-durre scarti. L’esperienza di Marina nasce da una buona conoscenza del campo dell’edi-lizia acquisita nel corso della sua precedente occupazione, che le ha permesso di creare e di investire in una ditta che ha come caratteristica quella di rispondere in modo globale ed innovativo alle esigenze dei costruttori edili, dando la pos-sibilità di usufruire di una la-vorazione di ferro anche“fuori standard”, e quindi su misura, in base al singolo lavoro da svolgere. Marina descrive la sua attività con grande soddi-

    sfazione e con la consapevo-lezza di chi ha saputo trovare la propria stra-da al di là degli stereoti-pi culturali che indicano l’edilizia come un campo prettamente maschile. Il marito Stefa-no Podestà, anch’egli nel campo dell’e-dilizia in quanto gesto-

    re di una ditta di trasporti, sottolinea come a volte le per-sone che si presentano per acquistare il ferro, rimangano sorprese nello scoprire che, dietro il macchinario, si trova il viso di una giovane donna. Ma anche questo fa parte del-l’innovatività.

    Cristina De Martini

    LEIVI - Quando ad un ambito lavorativo prettamente ma-schile, come quello dell’edili-zia, si collega l’iniziativa im-prenditoriale di una giovane donna, l’esperienza si fa dav-vero interessante e merita di essere raccontata, anche perché ca-ratterizzata da in-novatività. La scommessa di Ma-rina Rossi, 36 an-ni, è iniziata circa un anno fa, attra-verso l’acquisto di una Macchina Pie-gatrice Elettronica, finalizzata alla la-vorazione del ferro per il cemento ar-mato. Prima di allora, era possibi-le reperire questo grosso macchina-rio solo a Genova e nello spezzino, mentre tutta l’area del Tigullio ne era sprovvista. Si tratta di un macchinario elettronico, funzionante grazie ad un com-puter dal quale si impostano le caratteristiche strutturali (misure, forme, angolatura….) del ferro di cui l’utilizzatore necessita. Questo tipo di lavo-razione elettronica garantisce una notevole riduzione dei tempi di lavorazione (il ferro

    palermitano, che non si sente spesso a Rossi, Marcantonio Gargagliano, vice sindaco del comune siciliano. Presente an-che la Regione con l’assessore alla cultura Fabio Marchio, il quale ha sottolineato come la sua presenza voglia rimarcare l’importanza che ha per le isti-tuzioni il ricordo degli italiani emigrati all’estero per trovare fortuna. Erano presenti a Rossi

    anche gli chef per-sonali di Sinatra, i fratelli Gianpao-lo e Lu-ciano Zeffirino: lo segui-vano o-vunque in Italia e nel mon-do ed erano legati a lui da profondo affetto, tanto che prima di morire

    Sinatra ha scritto loro una let-tera. Di lui dicono che amass la cucina ligure, ed in partico-lare il pesto. Altro annedoto: il grande Frank era genoano, per merito della madre; e con una cravatta rossoblu ha dato l’ul-timo saluto al mondo. La ras-segna è poi proseguita alle ore 21:00 presso la piscina di Lu-marzo, con un concerto musi-cale dedicato a Sinatra.

    Andrea Raffetto

    ROSSI di LUMARZO – Nel mese di settembre ricorreva l’anniver-sario della morte di un grande della musica internazionale e del cinema, originario della Fontanabuona, più precisa-mente di Rossi di Lumarzo: Frank Sinatra. Che legame vi è tra questo famoso personaggio e Rossi? La risposta è semplice e immediata. La mamma di Frank, Natalina Garaventa, è nata e ha vissuto parte della sua vita proprio a Rossi. Co-sì Guido Guelfo, sindaco del comu-ne di Lu-marzo, ha pensato di festeggiare e ricordare Sinatra in una mani-festazione a lui dedi-cata. Con l’aiuto im-portante della pro-vincia, sabato 6 settembre si è svolta una festa per Sinatra. Alle 18:00 l’incontro tra le au-torità, i parenti di Sinatra e i convenuti, proprio nella piazza dove è situata la fontana, dalla quale la piccola Natalina anda-va sempre a prendere l’acqua e a giocare, a pochi passi da ca-sa. Rossi ha assunto per un giorno un aspetto suggestivo, almeno per coloro che non ci vivono o ci vanno abitualmen-te. Grande è stato l’entusia-smo e la fierezza dei parenti e della gente del paesino. “Sarebbe bello che questo non fosse un singolo appuntamen-to, limitato a quest’anno. Vor-rei riproporre questa manife-stazione anche per gli anni prossimi” ha dichiarato Guido Guelfo. Presente alla manife-stazione anche una rappresen-tanza di Lercara Freddi, in provincia di Palermo, paese di origine del padre di Frank Si-natra. Il sindaco di Lumarzo ha infatti contattato le autorità del comune siciliano per ini-ziare una collaborazione ed uno scambio culturale che avrà continuità nel futuro: “Non solo i due comuni devono prendere parte a questo pro-getto, perché Sinatra è un or-goglio non solo dei nostri co-muni, o della Liguria, o solo italiano, ma è una personalità mondiale” afferma con accento

    LA FONTANABUONA RICORDA FRANK SINATRA

    LE ORIGINE ITALIANE DI SINATRA VENGONO FESTEGGIATE

    A ROSSI, PAESE NATALE DELLA MADRE

    CAVALLI: CROCE E DELIZIA DELLA VAL D’AVETO

    CONTINUANO I DANNI PROVOCATI DA MANDRIE ALLO STATO BRADO

    na, sicuramente saranno tor-nati in mente i disperati appelli

    (anche al nostro giornale) di coloro che proprio dalla disgra-ziata gestione di mandrie, or-mai allo stato brado, continua-

    no a subire ingenti danni nel-le frazioni. Sono state raccol-te firme e presentate con rela-tiva denuncia al Comando dei Carabinieri di Rezzoaglio, ma nulla sembrano voler capire quei pochi isolati pseudo-allevatori che minano la credi-bilità di tutta la categoria. Questi individui, persino di fronte a multe notificate dal Corpo Forestale dello Stato,

    sembrano non capire la se-rietà della situazione e i danni provocati dai loro ani-mali. I nostri pensionati che, con tanta cura, seguo-no orti e coltivazioni, meri-tano rispetto e di non essere umiliati e talvolta offesi di fronte alle loro giuste prote-ste e rivendicazioni. È as-surdo che per tutelare la proprietà si debba ricorrere a recinzioni ed assurde ste-sure di filo spinato. Il buon senso suggerirebbe che, in un recinto forse dovrebbero esserci i cavalli e, agli pseu-

    do-allevatori (fortunatamente solo tre o quattro) regalare una bella camicia … di forza!

    Paolo Mariani

    REZZOAGLIO - Nel primo we-ek-end di settembre a Farfano-sa, si è svolta, con una settimana di antici-po, la consueta rassegna zootecnica dedicata al Cavallo Bardigia-no, ri-scuotendo un suc-cesso di presenze. E, proprio in quell’occasione, a chi ha avuto modo di osserva-re la bellezza e naturalezza di questa importante razza equi-

    Foto: www.valdaveto.net

    INNOVATIVO MACCHINARIO PER LA PIEGATURA DEL FERRO

  • Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 10 ottobre 2008

    ci chiediamo mai chi ha dato a noi uomini la possibilità di vi-vere o perché siamo circondati da case, alberi, montagne etc e sovrastati dal cielo, dal sole, dalla luna, dalle stelle? Super-ficialmente tutto ciò potrebbe rientrare nell’ambito della poe-sia, o della filosofia, ma nono-stante a qualcuno possa sem-brare superfluo meditare sull’-origine di tutto ciò che ci cir-conda, e contrariamente all’o-pinione di coloro che ritengono che i miracoli accadano solo nei santuari o rivolgendo pre-ghiere alla Madonna o a quei santi verso i quali si prova una particolare devozione, i miraco-li più veri, tangibili e impor-tanti per un cristiano sono la vita e tutti gli accadimenti che Dio pone sul percorso della nostra esistenza perché possia-mo fare la sua volontà.

    C.G.Parodi

    (…) segue da pag. 1 ma razio-nalmente inspiegabili, la sua Presenza. Ovviamente poi solo chi ha una profonda Fede in Lui riesce a comprendere l’im-portanza di simili gesti. Vero è che spesso si tende a strumen-talizzare alcuni luoghi dove sono avvenuti miracoli. Questi devono invece servire come incentivo a credere, in quanto i miracoli si presentano come ulteriore e per di più tangibile testimonianza dell’Amore di Dio per noi. Se una persona prega solo per ottenere un mi-racolo e poi il miracolo richie-sto non ha luogo, non deve pensare che Dio non esiste oppure non ci ascolta. Miracoli non sono soltanto le guarigioni dalle malattie o il realizzarsi di particolari desideri e richieste;

    I MIRACOLI

    Monleone, ma dall'intera Fon-tanabuona. Da qui: "Coro go-spel della Val Fontanabuona". Il coro è costituito da una ven-tina di componenti non profes-

    sionisti, tutti accomunati però da una forte passione per la musica e ognuno dei quali mette a disposizione del grup-po le personali capacità per rendere sempre più efficace l'interpretazione di ogni brano. Oltre al repertorio gospel sono eseguiti anche brani di musica polifonica nonché colonne so-nore di film. Il complesso gioco melodico di quattro voci nasce da un impegnativo e accurato lavoro di armonizzazione dei

    FONTANABUONA - C'è stata un'e-poca in cui dall'Africa partiva-no navi cariche di uomini di colore destinati alle piantagio-ni del Sud America, come forza lavoro trattata al pari di bestie. Questa era l'epo-ca della schiavi-tù nera. Nelle estenuanti gior-nate di lavoro uomini e donne di colore, immer-si fra cotone e caffè, "alleggerivano" le loro fatiche con canti di lode al Signore come richiesta di aiuto e libertà. Semplificando molto: così nacque il Gospel. Nel mondo sono moltissimi i cori di questo tipo e tre anni fa, nella Chiesa di Monleone, la maestra Paola Baratta ha ini-ziato a concretizzare l'idea di costituire anche nella nostra zona un coro gospel. Un'idea che, oltre ad avere lo scopo di far conoscere meglio questa tipologia di musica, ha l'obiet-tivo primario di aggregare per-sone provenienti non solo da

    NOTE D’AMERICA IN VALLE

    "THE FONTANABUONA GOSPEL SINGERS" IL CORO GOSPEL DELLA VAL FONTANABUONA

    pezzi, eseguito personalmente dalla maestra Baratta. Le voci con l'aggiunta di chitarra e strumenti a percussione ren-dono particolare e personaliz-zato ogni pezzo, suscitando nel pubblico emozioni ora di gioia ora di lieve malinconia. Le pro-ve settimanali consentono al coro di esibirsi in diversi con-certi all'anno, da quelli tradi-zionali natalizi a quelli estivi. Il primo grande traguardo è stato il concerto di qualche settima-

    na fa alla Fiera del ma-re di Genova, dove il vento e il clima rigido non hanno impedito al coro di riscaldare il pubblico con le proprie melodie. Sono ben ac-cette richieste di parte-cipazione da parte di nuovi aspiranti coristi. Le referenze da presen-tare sono poche e sem-plicissime: una discreta propensione al canto, la voglia di entrare a far parte di un gruppo, il desiderio di non pre-

    varicare sugli altri ma al con-trario di impegnarsi ad essere armonicamente un tutt'uno con le altre voci. Ecco quindi la più bella caratteristica di un coro: ciascuno ha qualcosa da dare e lo fa insieme agli altri per un obiettivo comune. E alla fine la gioia del risultato si può davvero cantare non a una, non a due ma a quattro voci!

    Alberto Antonaci

    di Caravaggio e si raggiunge una sella salendo sul monte Orsena 615 m. Magnifico bel-vedere sul Tigullio e le vallate circostanti fino all'orizzonte sul mare. Si scende poi nuovamen-te alla sella-bivio, si contorna il monte Ampola per giungere ad un'altra sella (bivio con sentie-ro che scende a Recco), si pro-cede in discesa più ripida a ridosso del crinale del monte Esoli e si giunge a Ruta di Ca-mogli 260 m. nei pressi della chiesa romanica di San Miche-le. Dopo breve sosta si può ri-

    t o rna re a Tribo-gna o scendere a Camo-gli. Vale la pena, p e r ò , fermarsi ad am-mirare lo splendi-do pa-norama che si estende ad ovest sul Golfo Paradiso e ad est fino al

    Golfo del Tigullio. Infatti, que-sto tratto è denominato itinera-rio di due Golfi. Il percorso è di circa 8 km. E dal passo del-la Spinarola a Ruta si impie-gano circa 2 ore e ½ .

    G.B.Perasso

    Il nostro itinerario parte dal ponticello pedonale del passo della Spinarola (560 m.) - in prossimita’di Tribogna – al quale si puo’ giungere tramite la carrozzabile che da Uscio arriva al passo della Spinarola ( di circa 3 Km.) oppure da Ferrada ( percorso di curca 2 Km.) .Si segue il segnavia 00-che, dopo circa 300 metri sul versante Valfontanabuona, si porta sul ripido versante della valle di Recco contornando a mezza costa il M. Borgo (732 m.) ed il M. Bello (713 m.) per

    una zona boscosa e su di un sentiero generalmente ampio, ma sostenuto a valle da muri a secco. Proseguendo in lieve salita, cambiamo versante per arrivare ad un colletto da dove si prosegue a ridosso del cri-nale fino al passo del Gallo 480 m., in vista del Santuario

    PASSEGGIATA TRA I MONTI

    DA TRIBOGNA A RUTA DI CAMOGLI TRA CASTAGNETI ED INCANTEVOLI PANORAMI

    UNA CAMMINATA PER TUTTI UN PERCORSO ANCHE IN MOUNTAIN BIKE

    Foto: www.bbliguria.com

  • ottobre 2008 Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 11

    HOBBISTA SGOMBERO

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    di Liguria! Lassù, nel silente spazio alpestre, tra le rocce ofiolitiche del Maggiorasca, nel-le nevi copiose, tra i rari fiori, coloro che non possono o non amano camminare troppo, po-tranno salire così senza perde-re il fiato! Molti, d'inverno, po-tranno ritornare a sciare, sulle

    nevi del ”mare nostrum”, uti-lizzando i nuovi impianti e piste; o, semplice-mente, potran-no divertirsi sul candido manto nei modi più disparati! I van-taggi turistici ed economici per la valle sono già evidenti! Sapre-mo condurre, nel pieno ri-spetto dell’inte-

    grità di questo raro e magni-fico ambiente avetano, molti turisti ed escursionisti, con le attività mirate più disparate, divertenti, sportive, culturali, educative, in modo intelligente e professionale! Il piano turisti-co è già pronto “in pectore”, manca solo il via ai fatidici seg-giolini! Ma manca poco! I lavori sono evidentemente avanti; il Natale ci farà trovare sotto l'al-bero di abete (rigorosamente abete bianco, endemico della valle ...) una straordinaria sor-presa: dei seggiolini rampanti verso i nostri cieli! Difetti? Nes-suno forse, almeno si spera, ma chi ha a cuore i monti e sentieri di Liguria e amante della valle dell'Aveto si augura mirate ed intelligenti e lungimi-ranti gestioni e, a tutti quelli che saliranno una raccoman-dazione: rispettiamo davvero l'ambiente naturale con la no-stra migliore educazione! La sua salute integra è la nostra stessa salute.

    Giuseppe Giacomo Maggiolo

    Dopo 16 anni di "fermo", sta per essere realizzato un mo-derno impianto di risalita (una seggiovia) nel tratto, tanto va-lente nelle sue linee paesaggi-stiche e peculiarità ambientali, Rocca d'Aveto (metri 1264) - costa della Cipolla (metri 160-0). Poco più di 300 metri di

    dislivello che però sollevano tanto gli animi e le sorti di tut-ti, oltrechè le persone in quota! Aggirandoci in queste terse giornate settembrine sul piaz-zale superiore di Rocca d'Ave-to, si stenta quasi a credere!

    Sembra di essere nel sito di un tradizionale cantiere di risalita delle alpi: finalmente la seggio-via avrà corpo! Sarà una gioia per molti, speriamo per tutti, di sicuro un grande sforzo, in particolare della amministra-zione comunale locale, e un vero plauso. Così, nell'immi-nente inverno avetano, po-tremmo con facilità guadagna-re quota fino alla splendida torbiera- prato della Cipolla, SIC della comunità europea, paradiso montano sul " tetto "

    IMPIANTI SCIISTICI IN AVETO

    PROCEDONO CON VELOCITA’ I LAVORI PER LA NUOVA SEGGIOVIA

    “CASERMETTE DEL PENNA”

    (…) continua da pag 1 desti-nato al ricovero di questi ulti-mi. In questa occasione si è potuto osservare anche lo sta-to di avanzamento dei lavori delle “Casermette” che, a lavo-ri ultimati, regaleranno alla zona, un centro turistico am-bientale e di servizio davvero invidiabile al pari delle rino-mate strutture alpine. Sugge-stiva la visione delle pattuglie a cavallo nel Parco dell'Aveto, il nuovo progetto dell'Associa-zione nazionale Giacche verdi, raggruppamento Liguria. Ov-

    vero una trentina di appassio-nati di cavalli ed escursioni naturalistiche che, volontaria-mente e senza scopo di lucro, si mettono in divisa e girano per i parchi, cercando di sen-sibilizzare i visitatori ai corretti comportamenti da seguire e fungendo da deterrente contro chi non rispetta le regole. Nei mesi di agosto e settembre, le Giacche verdi hanno “pattugliato” lungo i sentieri del Parco dell'Aveto.

    Fausto Pagliughi

    CONVEGNO DI METAFISICA ANTROPICA

    La dottoressa fontanina Maria Adele Melioli invita a partecipare al Convegno Internazionale sul pensiero di Tomaso Bugossi, filosofo genovese e docente presso l’Università di Genova. Il covegno che avrà luogo il 18 e il 19 ottobre 2008, è stato realizzato dall’associazione ET-ET. CONVIVIO FILOSOFICO in collaborazione con la DOMUS OLISTICA di Chiavari, anch’essa interessata alle problematiche relative alla persona, presso la sede di quest’ultima. Il Convegno vuole essere un incontro-confronto di esperti di tutte le età, provenienti da diversi ambiti delle discipline umanistiche, tutti particolarmente sensibili alle problematiche relative alla persona. Partendo da diversi punti di vista si cercherà di indagare la condizione dell’uomo di oggi e di delineare possibili percorsi futuri volti a sostenere la sua esisten-za. Per agire in modo costruttivo, coerente e consapevole è im-portante per l’uomo capire il valore del pensiero nella quotidiani-tà e quindi l’importanza della formazione costante. I partecipanti, a loro volta, si fanno portatori negli ambienti di lavoro di quanto appreso e problematizzato, elaborano saperi, metodi, condizioni e criteri per la formazione/educazione e per favorire le relazioni

    no ombra, al momento dell’i-naugurazione, prima del con-sueto taglio del nastro, ha te-nuto un discorso globale sulla politica berlusconiana basata

    sui mass- media e sulle rispo-ste non precise date dal gover-no precedente, sottolineando anche la volontà del PD di met-tersi ulteriormente in sintonia con l’opinione pubblica italia-na, venendo incontro alle esi-genze dei cittadini e dialogando con loro. L’intervento è stato preceduto dalla benedizione dei locali da parte del parroco di Gattorna don Bartolomeo Re-petto. Grande soddisfazione dagli ideatori del progetto: Ma-risa Bacigalupo presidente del Gal Appennino Genovese, Ma-ria Vittoria Zonfrillo Segretaria del Partito Democratico sezione Tigullio, Gianni Dondero coor-dinatore del circolo Partito De-mocratico Valfontanabuona, Emiliano Perasso, vice-

    Sabato 20 Settembre è stata inaugurata in piazza Basso la sede del neo Partito Democra-tico. La presenza e l’adesione di molte autorità della Fonta-nabuona e della Re-gione ha dato lustro ed importanza a tale iniziativa. Tra i con-venuti oltre alla sen. Roberta Pinotti ed il sen. Claudio Gustavi-no erano presenti i consiglieri regionali Ezio Chiesa, Fabio Broglia, gli assessori provinciali Paolo Per-figli ed Anna Dagni-no, il presidente della Comunità Montana Gian Franco Arata, i sindaci di Cicagna Marco Limoncini, di Coreglia Elio Cuneo, di Orero Fabio Arata ed i rappresentanti dei vari comuni della valle. La Senatrice del PD Ro-berta Pinotti, madrina della giornata, si e’ recata alla ca-serma dei Carabinieri dove dal maresciallo della stazione Ezio Massa ha voluto sentire le va-lutazioni sugli attacchi vanda-lici contro la sede avvenuti

    prima dell’inaugurazione, mol-to probabilmente solo atti di delinquenza giovanile. La se-natrice che è membro della commissione difesa al senato e ministro alla difesa nel gover-

    SEDE PD A GATTORNA

    L’On Roberta PINOTTI, Marisa BACIGALUPO e Gianni DONDERO inaugurano la sede frutto del buon lavoro svolto in questi anni

    coordinatore del circolo Partito Democratico Valfontanabuona. L’apertura di una sede di un partito di centro-sinistra , in una valle che è una roccaforte del centro-destra, ha l’aria di una sfida coraggiosa: “Noi pen-siamo che il confronto tra idee diverse possa giovare alla sere-nità di tutti. Siamo in un paese democratico, dove l’espressione libera delle idee è un fonda-mento della nostra Costituzio-ne: è arrivata l’ora di abbattere le ideologie e aprire le porte al dialogo” ci ha detto Emiliano

    Pe ra sso . Altro o-b i e t t i v o importan-te e ambi-zioso dei coordina-tori è quello di inserire i g i o v a n i nella poli-t i c a : “Vedo tan-ti giovani che si riu-niscono in bar, di-scoteche, o altri po-sti poco r a c c o -

    mandabili. La politica deve es-sere un punto di riferimento anche per loro” afferma Gianni Dondero. Da un punto di vista strettamente politico - fontani-no, la volontà è quella di “rialzarsi dopo la batosta delle primarie”(Senatrice Pinotti), lavorare comune per comune per formare liste elettorali, che abbiano nel programma i punti cardine del partito guidato da Veltroni: antifascismo, demo-crazia, solidarietà. Il tessera-mento è partito ufficialmente venerdì 26 settembre, in occa-sione dell’assemblea del Partito Democratico che si è svolta nei locali dell’Expò (Calvari).

    Andrea Raffetto

    PARTITO UFFICIALMENTE IL TESSERAMENTO AL PD

    DOPO L’ASSEMBLEA DI CALVARI

    FOTO ANDREA RAFFETTO

    GLI IMPIANTI IN FUNZIONE PER NATALE !

  • Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 12 ottobre 2008

    NAILS & BEAUTY ACADEMY

    STRUTTURE SPORTIVE POLIFUNZIONALI

    A CICAGNA OLTRE ALLA PALESTRA POLIFUNZIONALE, CALCIO, ATLETICA, TENNIS, PALLAVOLO E CALCETTO

    CALCIO ASD VALFONTANABUONA

    CAMBIA LA DIRIGENZA DELLA GIOVANILE LA LEVA ‘96 HA SVOLTO UNO STAGE IN AVETO

    MONLEONE di CICAGNA – Tante novità per la squadra di calcio giovanile ASD Fontanabuona, soprattutto nella parte alta della società. La dirigenza è stata in parte cambiata, in parte sostituita e in parte ag-giunta di nuovi elementi: tutto questo vento di cambiamento per dare continuità ai giovani anche a livello dirigenziale. Entriamo nel dettaglio delle cariche ricoperte dai singoli: magazziniere, Giulio Icurso; segretario, Luca Cavagnaro; cassiere, Sandro Cavagnaro; revisore dei conti, Tonino Ca-demartori; membri del consi-glio di amministrazione, Enzo Malatesta e Mauro Cuneo; amministratore delegato, Ce-sare Brizzolara; vice – presi-dente, Davide Torre; presiden-te, Antonio Bacigalupo. Ri-spetto agli anni scorsi sono cambiate alcune cariche, e in particolare la più importante, quella del presidente. Lo scet-tro presidenziale è passato da Davide Torre, figura storica della vecchia Calvarese, ad Antonio Bacigalupo, non nuo-vo a cariche dirigenziali. Altra figura nuova che è stata inse-rita è quella di Ivano Rocchio, che darà una mano a Enzo nella gestione tecnica della società. Chi poi non conosce il mitico Giulio? Da anni magaz-ziniere della ex Calvarese e

    ora dell’ASD Valfontanabuona; da segnalare anche la sua pre-senza in tutte le feste patronali della alta Valfontanabuona, come uomo addetto alla pulizia dei tavoli. La sede degli allena-menti e delle partite sarà que-st’anno unica, a Monleone presso il campo sportivo Piom-bo, in erba sintetica. Ciò che il nuovo direttivo spera è che le famiglie abbiano fiducia nella società, che si impegnerà al

    massimo per il bene dei ragaz-zi e soprattutto che i genitori non si facciano incantare da rappresentanti di altre società più blasonate, che magari pro-mettono un futuro glorioso per i loro figli. Quest’anno la leva ’96 ha svolto uno stage calci-stico, dal 25 al 30 agosto, a

    Santo Stefano d’Aveto, sotto la guida dell’allenatore A. Scadu-to e di alcuni dirigenti, nonché di alcuni genitori. La squadra e lo staff hanno alloggiato presso l’hotel Groppo Rosso e la sede degli allenamenti è stato il campo della Polisportiva Val D’Aveto, che milita nel campio-nato di 2^ categoria. I ragazzi hanno svolto, oltre alla con-sueta preparazione tecnica, una gita sul Monte Maggiora-sco in occasione della festa patronale del paese. L’obiettivo per il prossimo anno è di ripe-tere l’esperienza del ritiro per tutte le leve. Le leve di quest’-anno saranno le seguenti: al-lievi ’92 – ’93 (allenatore Fran-co Barletta), giovanissimi ’94 – ’95 (allenatore Marcello Grazi),

    esordienti ’96 (allenatore Anto-nio Scaduto), esordienti ’97 (allenatore Roberto Rinasco), pulcini ’98 – ’99 (allenatore Ivano Rocchio), pulcini 2000 (allenatore Alessandro Porro), piccolo amici 2001 – 2002.

    Andrea Raffetto

    YAMABUSHI KARATE

    LA NUOVA SEDE NELLA PALESTRA DI CICAGNA FRANCESCA DONDERO PROMOSSA MAESTRO 5° DAN

    CICAGNA – L’anno appena tra-scorso per la scuola di karate è stato ricco di soddisfazioni, con interessanti piazzamenti dei suoi talenti sia a livello regionale sia a livello nazionale. L’o-biettivo di sempre è quello di costruire un gruppo solido e com-patto, che si diverta in questo sport e nel-lo stesso tempo ot-tenga anche risultati personali, sempre nel pieno rispetto della disciplina. Anche quest’aria che tira nella palestra della Yamabushi, ha per-messo agli atleti di percorrere un cammino gra-duale: da un semplice sport, a far diventare il karate una passione per la quale impe-gnarsi e sacrificarsi. Con que-sta sana mentalità, i risultati non hanno tardato ad arriva-

    re: oltre a livello nazionale e regionale, ormai arrivano an-che impegni addirittura a livel-lo mondiale. La società Yama-

    bushi è lieta di comunicare che alcuni suoi atleti in ottobre prenderanno parte alle selezio-ni dei campionati mondiali. Sarebbe una grande soddisfa-zione vedere sportivi della Val-fontanabuona competere con

    atleti di tutto il mondo ed è quello che tutti noi auguriamo a chi parteciperà alle selezioni. Non è mai troppo tardi per prendere per mano questo sport: certo se lo si vuole fare diventare una professione, lo si deve iniziare il prima possibile (come ogni attività sportiva), ma il karate si può anche pra-ticare a livello amatoriale in età

    adulta, togliendosi ugualmente soddi-sfazioni, anche perché il FESIK organizza sempre molti tornei. Non mancano neanche le soddisfazioni per i maestri: in-fatti Francesca Dondero è stata promossa Maestro 5° Dan. Quest’an-no i corsi inizie-ranno il 30 set-tembre e si svolge-ranno il martedì e

    il venerdì, dalle ore 18:15 alle ore 21:00; grande novità il cambiamento della sede della squadra, non più nella storica palestra di Ferrada, ma in quella di Cicagna.

    A. R.

    FONTANABUONA CALCIO: BUONA LA PRIMA!

    Monleone – Grande partenza del Fontanabuona Calcio (difficile chiamarlo così, abituati da tempo a definirlo Cicagna) nel nuovo campionato di Eccellenza: la squadra ha disputato un ottima gara, trascinata dal giovane bomber Mattia Bacigalupo, che ha messo a segno una doppietta. Grande entusiasmo da parte di tutti per questa vittoria quasi inaspettatata, per una squadra che ha deciso di puntare tutto sui giovani. La seconda partita, contro il Fo.Ce,Vara è terminata in pareggio, 1 a 1 gol di Russo su rigo-re. A.R.

    l’asta e pista per il lancio del peso. Per la sua multi funzio-nalità, questo impianto è l’uni-co presente in vallata, ed è al momento utilizzato dalla squa-dra del F.C. Fontanabuona e dal settore giovanile della Val Fontanabuona che conta più di 150 ragazzi; il settore atletico invece è utilizzato a livello sco-lastico. Per l’utilizzo dell’im-pianto sportivo sia a livello cal-cistico che atletico è necessario rivolgersi alla locale polisporti-va presso la biblioteca civica comunale sita in piazza Cava-gnari. L’impianto di Monleone è in fase di potenziamento: so-no infatti iniziati da pochi gior-ni i lavori per la costruzione della nuova tribuna spettatori, progetto che si sviluppa in due lotti funzionali. Il primo lotto già appaltato, prevede la rea-lizzazione di una base in ce-

    m e n t o armato attrez-z a t a p e r a l l o g -giare la n u o v a tribuna in ac-c i a i o c o n seggio-lini in p v c , o l t r e

    alla realizzazione della rete di irrigazione a bordo campo e lo spostamento della recinzione. Il secondo lotto prevede la rea-lizzazione della copertura della tribuna con una struttura in legno e ardesia, la realizzazione dei servizi igienici per la zona spettatori ed il rifacimento del fondo in materiale poliuretani-co delle piste per l’atletica. L’-appalto dei lavori è previsto per la prossima primavera. Sono inoltre in costruzione due im-portanti impianti sportivi, una palazzetto polisportivo e due piscine che arricchiranno l’of-ferta sportiva del paese.

    Micol Cavagnaro

    CICAGNA - Nel Comune di Ci-cagna sono numerosi gli sport praticabili, sia a livello agoni-stico che amatoriale, grazie alla presenza sul territorio co-munale di numerosi impianti sportivi polivalenti. All’interno del Parco Comunale Cavagna-ri, in cicagna centro, si trova-no inseriti in una ambientazio-ne naturalistica molto curata, una serie di impianti quali: campo polivalente in fondo artificiale per calcetto e Ten-nis, ulteriore campo in fondo artificiale per il gioco del Ten-nis, campi da bocce e pallavolo oltre ad un circolo ricreativo per gli associati, il tutto gestito dalla nuova Società Sportiva Pianeta Sport Cicagna presie-duta da Guido Ragazzoni e di cui fa parte il pluricampione internazionale di nuoto Marco Formentini. Sempre in Cica-

    gna centro troviamo la Pale-stra Comunale gestita dalla locale Polisportiva presieduta da Sonia Gardella, la quale, in collaborazione ad altre asso-ciazioni sportive del territorio, organizza numerosissimi corsi di: minivolley – funky – pilates – step - corpo libero – ginnasti-ca ritmica – pallavolo per adul-ti – kobudo – karate. A Monle-one invece si trova l’impianto sportivo R. Piombo, composto da un campo da calcio regola-mentare con manto in erba sintetica di ultima generazione e dotato di piste per l’atletica: salto in alto, piste per 100 mt piani e ostacoli, pista salto in lungo, pista salto in alto con

  • ottobre 2008 Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 13

    MUAY THAI SCHOOL

    ESIBIZIONE DI MUAY THAI BORAN CON IL CAMPIONE TONY SCOGNAMIGLIO

    po professionista e Vice Cam-pione Mondiale. L’Associazione Muay Thay, con sede a Cica-gna in Piazza Cavagnari 8, organizza a partire dal mese di ottobre i corsi, presso la pa-lestra comunale, nei giorni di lunedì e giovedì dalle 18:30 alle 20:30, rivolti a tutti coloro che vorranno avvicinarsi a questa

    disciplina sportiva. La sede è aperta per eventuali informa-zioni tutte le domeniche matti-na con orario 10:00/12:00 op-pure su appuntamento telefo-nando al numero 347 880762-6. Micol Cavagnaro

    CICAGNA - Nasce a Cicagna l’As-sociazione Sportiva Dilettanti-stica MUAY THAI SCHOOL. La Muay Thai o Boxe Thailande-se, arte marziale del vecchio regno del Siam, deriva da un’-antichissima tecnica di lotta Thailandese, la Mae Mai. Que-sta era una forma di combatti-mento reale che veniva usata

    nei campi di battaglia dai guerrieri thailandesi qualora avessero perso le armi, con risultati eccezionali tanto che i guerrieri thailandesi erano temuti e rispettati da tutti. Il combattimento avveniva ben-dandosi le mani con le corde cosparse di resina per incollar-vi pezzi di vetro in modo da rendere l’impatto più deva-stante. Da questa arte guerrie-ra nasce la Thai Boxe, una versione sportiva e decisamen-te meno violenta. Dal 1930 vengono adottate una serie di regole tratte dalla boxe, co-me l’utilizzo del Ring, dei guantoni, la durata del com-battimento in round e catego-rie di peso; che rendono gli scontri meno feroci, nonché armi naturali come pugni, cal-ci, ginocchiate e gomitate. L’-Associazione Sportiva Dilet-tantistica di Cicagna ha orga-nizzato, il 27.09.08 alle ore 18:00, un’esibizione di Muay Thai Boran (Boxe Thailandese Antica) presso la palestra co-

    munale adiacente il Municipio. La manifestazione ha visto la presenza degli istruttori Stefa-no Sabbatini, Responsabile della Liguria e Tony Scognami-glio, Responsabile del Piemon-te nonché ex Campione Euroe-

    SANTO STEFANO d’AVETO – La pre-parazione per la squadra ave-tana è iniziata già da parec-chio, anche perché ha già pre-so il via la Coppa L i g u -r i a , obietti-vo che p u ò s e m -b r a r e p o c o impor-t a n t e , ma che l a s q u a -dra vuole vincere: prime due partite, punteggio pieno. Saba-to 6 Settembre, Leivi – Val D’A-

    veto 2 – 4. Nonostante il caldo e il team rimaneggiato, la par-tita è andata bene. Anche se, va detto, il primo tempo non

    prometteva granché: due a zero per la squadra di casa. Col cambio di modulo, nel se-

    condo tempo il Val D’Aveto è riuscito a ribaltare il risultato e conquistare i primi tre punti della stagione. Seconda parti-ta, Sabato13 Settembre, Val D’Aveto – Segesta 2 – 1: altra buona prestazione, anche se in campo neutro; infatti il campo della Polisportiva non è disponibile, a causa di lavori in corso: cosi si gioca a Cape-rana, che ha accolto la società della Val d’Aveto a braccia a-

    perte sin da ago-sto, concedendole tutti i locali e il campo. Grazie a questi sei punti, la Polisportiva Val D’Aveto ha in ma-no la testa del giro-ne, davanti a Co-gornese (4 punti), Segesta (1 punto), Leivi (0 punti). Se il buongiorno si vede dal mattino… si aspettano ottimi risultati anche per

    il nuovo Campionato! Andrea Raffetto

    POLISPORTIVA VAL D’AVETO

    DOPO GLI OTTIMI RISULTATI IN COPPA LIGURIA SI ASPETTA UN CAMPIONATO DA PROTAGONISTI

    GATTORNA di MOCONESI – Vuoi studiare danza? Daniela Fer-rando, direttrice artistica del Centro Danza Fontanabuona, ci illustra il programma didat-tico per lo studio della danza classica. Tale programma è stato elaborato seguendo la metodolo-gia di quello in uso pres-s o l a Scuola del T e a t r o della Sca-la; il lavo-ro di pun-te e reper-torio è indirizzato ai vari livelli ac-cademic i ed i corsi sono com-p l e t a t i dallo stu-dio della sbarra a terra, labo-ratorio coreografico, improvvi-sazione e danza moderna. L’o-biettivo della direttrice è quello di promuovere un corretto in-segnamento della danza, pre-parare gli allievi ad affrontare concorsi, audizioni, esami e stage, offrendo la possibilità agli stessi di misurarsi perso-nalmente o in gruppo con la realtà dell’essere ballerini. Questo tipo di preparazione ha permesso l’ammissione di al-

    cune allieve a scuole di fama mondiale (Accademia Interna-zionale Coreutica di Firenze) per ampliare e completare i loro studi. Infatti Paola Crisa-fulli e Cecilia Saracco, lo scor-so giugno, hanno superato gli esami per l’ammissione al se-

    condo anno presso l’Accade-mia Internazionale Coreutica di Firenze: Paola è stata men-zionata e diplomata quale mi-gliore allieva della sua catego-ria, mentre Cecilia per l’impe-gno, la tenacia e non da meno la bravura, ha ricevuto la bor-sa di studio dell’Accademia di danza Internazionale. “Ho scel-to di mandare le allieve più meritevoli presso l’Accademia Internazionale di Firenze, per-ché il distacco dalla famiglia è

    graduale rispetto alla Scala di Milano – spiega Daniela Fer-rando - infatti una volta supe-rata l’audizione ed ammesse ai corsi, esse possono continuare a studiare danza nella scuola di Gattorna e frequentare nei week-end la sede di Firenze, questo fino a 13 anni e dopo aver superato i vari esami. Non esiste un metodo di stu-dio della danza classica che sia migliore di un altro, dicia-mo piuttosto che ci sono diver-se tecniche d’insegnamento tutte valide se insegnate cor-rettamente. In realtà la danza

    classica è molto universale. La danza grazie alla disciplina necessaria per la pratica di quest’arte, rap-presenta una scuola formati-va di vita, di aggregazione e di comporta-mento favoren-do la socializza-zione nel modo corretto. I corsi presenti sono: educazione al movimento e pre-danza; pro-

    pedeutica alla danza classica; pre-accademico; accademico; punte e repertorio; sbarra a terra; danza moderna (jazz, funky, contemporaneo); ginna-stica dolce; fitness. Centro Danza Fontanabuona offre la possibilità di frequentare corsi anche a livello amatoriale. Per info ed iscrizioni: ASD Centro Fontanabuona, via dei Caduti 4, 1° piano Gattorna (GE); tel. 347 – 8788532.

    Andrea Raffetto

    CENTRO DANZA FONTANABUONA

    AL VIA I NUOVI CORSI CON LO STESSO METODO DEL TEATRO DELLA SCALA

    LA THAI BOX DERIVA DA UN’ANTICA

    FORMA DI COMBATTIMENTO

    THAILANDESE USATA ANCHE NEI

    CAMPI DI BATTAGLIA

    Foto: www.newbrunswickboxinggym.com

  • Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto 14 ottobre 2008

    CASARZA LIGURE Via Francolano 93

    SESTRI LEVANTE In centro Via XXV aprile, 144

    LAVAGNA Piazza Cordeviola Piazza delle L