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7/28/2019 IL MUSEO DEL MONDO 17 - Leducazione di Maria di Giambattista Tiepolo (1732) - La Repubblica - 21.04.2013
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RCULT 60
DOMENICA 21 APRILE 2013
llaa RReeppuubbbblliiccaaIL MUSEODELMONDOMELANIA MAZZUCCO
FOTODIBASSOCANNARSA
LARTISTA
Giambattista Tiepolo(1696-1770). Inizia alavorare nella bottegadi Lazzarini, ma prestosi mette in proprio finoa diventare tra imaggiori decoratoridel Settecento.Affresca palazzi e villeveneziane. Trascorrelultima parte della vitaa Madrid
Venezia, dietro Rialto, si apre uncampo dominato dalla facciata dimattoni, incompiuta, di una chiesasettecentesca: Santa Maria dellaConsolazione o piuttosto, dal no-me del rio che vi scorre, Santa Ma-ria della Fava. l, sul primo altare a
destra, che ho cominciato a capireTiepolo. Pittore elusivo e prolifico,lavevo sempre ammirato con lim-pressione che, di lui, mi sfuggisselessenziale. Si tratta di una pala didimensioni ragguardevoli (pi ditre metri e mezzo per due). Nonsappiamo da chi gli venne com-missionata. Certo Tiepolo impiegpoco tempo a realizzarla: la sua ve-locit esecutiva era prodigiosa.
Il quadro raffigura una ragazzi-na vestita di luce, in piedi su una pe-dana, sulla terrazza recintata dauna balaustra a colonnette di unedificio di cui sintravede solo unpilastro con capitello ionico. Il vol-to serio, malinconico e senza sorri-so illuminato da una celestiale luceincandescente, la ragazzina indi-ca, col dito, un rigo sulla pagina diun volume che pare sospeso in aria(o forse sorretto da tre cherubini) a
una donna anziana, dal naso adun-co, il volto naturalisticamente ra-gnato di rughe. Un vecchio barbu-to prega a mani giunte, il viso rivol-to verso lalto. Sopra di loro, invisi-bili ai protagonisti, tre angeli di di-sarmante bellezza. La ragazzina Maria, gli anziani Anna e Gioacchi-no, suoi genitori. Il titolo recita: Le-ducazione di Maria.
Il soggetto delleducazione diMaria, inconsueto nel Rinasci-mento (ricordo Pinturicchio, Po-marancio e un toccante affresco discuola romana nella chiesa diSantOnofrio a Roma), acquistcrescente popolarit nel corso del600. Quando, anche se leducazio-ne delle fanciulle rimase trascuratae trascurabile, si svilupparono con-gregazioni dedite alleducazionedei fanciulli e tra queste in parti-colare gli Oratoriani, titolari della
chiesa della Fava. Tiepolo comun-que era gi affascinato dal tema, ene realizz almeno tre varianti pre-liminari. Questa dovette ritenerlaperfetta, perch mai in seguito ri-prese largomento.
Delleducazione di Maria tac-ciono i Vangeli canonici, e gli apo-crifi introducono la leggenda dellaPresentazione: consacrata a Dio, laVergine bambina sarebbe stata af-fidata da Anna e Gioacchino ai sa-cerdoti, ed educata fino alla pu-bert nel Tempio di Gerusalemme,dove la servivano e la nutrivano gliangeli. I padri della Chiesa pro-mossero invece una versione di-versa: fu educata in casa, dai suoigenitori. Ma i suoi veri pedagoghifurono la Grazia e il Verbo. Ora, nel-la pala di Tiepolo come nelle altre,il fulcro delleducazione casalingadi Maria la lettura. Maria legge. LeSacre Scritture, sintende. Tutta-via, per un popolo di non-lettori in-calliti come il nostro, limmagine diuna ragazzina che legge acquistauna forza simbolica che travalica ilsuo significato letterale.
Nel 1732 Tiepolo, trentaseien-ne, gi pittore celebre. Si pre-sto emancipato dal suo maestro
Il lungo addio degli angeli di Tiepolosospesi sullEducazione di Maria
POLLOCK
Full FathomFive(3 febbraio)
BEATOANGELICO
Annunciazione
(13 gennaio)
ACHEROPITA
Il SantissimoSalvatore(27 gennaio)
RAFFAELLO
Ritratto diLeone X(10 febbraio)
BCKLIN
Lisoladei morti(17 febbraio)
DI COSIMO
La mortedi Procri(24 febbraio)
KOKOSCHKA
La sposadel vento(20 gennaio)
KLEE
AdParnassum(6 gennaio)
MONDRIAN
Lalberogrigio(3 marzo)
CORREGGIO
Giove e io(10 marzo)
MATISSE
Violinistaalla finestra(17 marzo)
GIOTTO
Resurrezionedi Lazzaro(24 marzo)
DE STAL
Footballeurs(31 marzo)
Lazzarini, ha bordeggiato la pitturatenebrosa tardobarocca, ha sba-lordito per capacit dinvenzione evirtuosismo tecnico; ha decoratosoffitti di ville e palazzi con affre-schi storici e profani; stato chia-mato da farmacisti e aristocratici
antichi o recenti, dal doge e dal ve-scovo. In questa pala si confrontacol rivale poco pi anziano, Piaz-zetta, che ha gi digerito e supera-to. Forse per rispettoso omaggio,forse per maliziosa sfida, o forse perdovere: alla Fava, la pala pi gran-de era di Piazzetta. Tiepolo dipingela propria usando i toni bruni e ilchiaroscuro deciso dellaltro, pre-sta ai suoi personaggi il plasticismoe le fisionomie di quello. Ma Tiepo-lo assorbe ogni suggestione daicontemporanei per trasformarla inqualcosa di irriducibilmente suo. Enon sono solo la luminosit inten-sa e i colori nellarmonizzare iquali, mediante il contrapposto,diverr insuperabile. Qui dei futu-ri, preziosi colori tiepoleschi appa-re soltanto il blu di Prussia del man-to di Maria, il bianco avorio della-bito e della nube che lavvolge, e la
raffinatissima gamma dei gialli,culminanti nella seta del cuscinosu cui si appoggia langelo dalle alispiegate. E dei cieli che dipingercome nessuno c solo uno spic-chio azzurro.
la grazia austera che compe-netra e lega i gesti, lassenza diespressione dei volti, la sospensio-ne di significato. La scena di peda-gogia domestica richiesta al pittorediventa infatti un mistero allusivo esegreto. Assistia mo a un evento che anche un miracolo: linvisibileche si manifesta. Qualcuno sta in-segnando a leggere a Maria: e non sua madre. Non sono neppure i treangeli che guardano la scena. Cor-porei, quasi pagani, questi angelitorneranno in molte altre opere diTiepolo. La loro presenza non funzionale allazione. Sono deimediatori del soprannaturale, che
consentono alla bellezza di farsi vi-sibile. Ma il loro messaggio nonsar raccolto. Negli anni Trenta del700 i veneziani non credevano piagli angeli, e la pittura religiosa sta-va per eclissarsi: la pala della Fava lestrema visione di una tradizionesacra agonizzante. Presto la pitturadiventer altro. Esibizione di ric-chezza, fasto e potere, allegoria dise stessa. E Tiepolo avrebbe finitoper lasciare la sua Venezia e inse-guire in tutta Europa la gloria chequella nuova pittura frivola e lieveprometteva.
Gli angeli della Fava gi prendo-no congedo dagli uomini: dora inpoi, non creduti e superflui, osser-veranno la loro vita dallalto, conunindifferenza languida che gisintomo di estraneit. E Tiepolosar, forse, con loro. Nulla sappia-mo della sua vita intima o dei suoipensieri. La sua biografia la suaopera. La sua pittura perder con-tatto con la realt e con la storia, enon vorr offrire significati n esse-re vera diventer un teatro, unamascherata, un sogno dolce, unafesta per gli occhi e per i sensi: malui sar, come i suoi angeli, altrove.
LEONARDO
Uomo
vitruviano
(7 aprile)
CEZANNELa montagnaSainte-Victoire(14 aprile)
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ALOPERAGiambattistaTiepolo:Leducazione
di Maria
(1732)VeneziaSanta Mariadella Fava