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VENERDÌ 14 E SABATO 15 SETTEMBRE 2012Imola, L’altro caffè piazza Vittime dei lager nazisti 5SOLCO IMOLA festeggia 25 annidi attività nel settore dei “minori”VENERDÌ 14 - Ore 21“Sconcerto d’amore” di Nando e MailaConcerto spettacolo: gags, acrobazie, prodezze sonore.SABATO 15 - Dalle ore 20Serata rock con i “Cazza la randa”, “Must”,Walkabout”, “Last through”

VENERDÌ 14 E SABATO 15 SETTEMBRE 2012Imola, Ipercoop-Centro Leonardo - Dalle 9 alle 19“Sicurstrada Live” fa tappa a ImolaDue giornate dedicate alla sicurezza stradale e mobilitàsostenibile promosse da Fondazione Unipolis e UnipolSABATO 15 SETTEMBRE ore 17.30INCONTRO PUBBLICO con il Sindaco Daniele Manca,tecnici, esperti, insegnanti e genitoriinfo: www.sicurstrada.it

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T E M P O D I C O O P E R A Z I O N E 7 S E T T I M A N E X 7 P R I N C I P I

Qual è il grado di coerenza chesi raggiunge tra scopi mutuali-stici delle coop. e attività d’im-presa?Le imprese cooperative sono im-prese a tutto tondo. Come tutte leimprese devono fare profitto.A differenza delle altre, però, nonlo distribuiscono ai soci, ma loutilizzano ai fini dell'amplia-mento del beneficio mutualisticoe per favorire ulteriori benefici alterritorio in cui essi vivono e allacollettività che in esso si trova.Cioè, le cooperative usano il pro-fitto in modo strumentale, nonsono finalizzate ad esso. È bene comunque considerareche, svolgendo la propria attivitàdi impresa nel rispetto dei prin-cipi che esse accettano, nelle re-gole di comportamento che esseaccettano, generano ulteriorivantaggi di tipo non economico,ma che recentemente stanno ac-quistando fondamentale impor-tanza ai fini dello sviluppoeconomico di un Paese, esse ineffetti generano principalmenteesternalità economiche positive ecapitale sociale di tipo relazio-nale. Tutti questi elementi nonsono considerati ai fini della va-lutazione delle performance coo-perative, e questo è un limite.Quanto può contribuire in que-sto senso la pratica dei bilancidi sostenibilità e la loro diffu-sione?Se consideriamo il quinto princi-pio dell'ICA, esso imporrebbe allecooperative di sensibilizzare l'e -sterno che le circonda sulla na-tura e sui benefici cooperativi.

Il bilancio di sostenibilità

dimostra che si è impresa

e che si genera utilità collettiva

Per l'alleanza cooperativa inter-nazionale è fondamentale che lacooperativa si faccia conoscere.Lo strumento principale per svol-gere questa funzione di solitoviene attribuito a quello che vienechiamato il bilancio sociale,adesso meglio noto come bilan-cio di sostenibilità, strumentoche dovrebbe avere la funzionedi illustrare congiuntamente sia irisultati economici finanziari (lacooperativa deve dimostrare diessere un'impresa) sia il suo im-patto in termini di socialità, cioèdi gestione che genera utilità col-lettiva. Manca ancora il riferi-mento, nei principi interna zio na- li, all'impatto ambientale, anchese è presumibile che, con laprossima modifica dei principi diidentità cooperativa, anche l'am-biente venga preso in considera-zione.Il problema di farsi conoscere è,forse, il problema più pressantedella cooperazione italiana.La scarsa conoscenza del mo-dello cooperativo nel tempo haoscurato le potenzialità econo-miche di una forma imprendito-riale, quella cooperativa, chepotrebbe essere fondamentalenelle fasi di riavvio di uno svi-luppo che in Italia e nel resto delmondo manca ormai da 5-6anni.

Pagine a cura di:Coordinamento CooperativeImolesiFumetto: Alessandro CasadioFoto: IsolapressGrafica: Roberto Casadio

Segue dalla prima paginadell’inserto

MERCOLEDÌ 19 SETTEMBRE 2012Imola, Sala delle Stagioni - Ore 15.30“L’ECONOMIA SOCIALE IN EUROPA,IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE”CONVEGNO a cura di COMUNITÀ SOLIDALE,Consorzio Cooperazione Sociale ImoleseL’economia sociale rappresenta una prospettiva chetiene insieme redditività e solidarietà svolgendo un ruoloessenziale nell'economia europea. Riguarda non solo lecooperative sociali, ma anche le altre cooperative.Relatori: Gianfranco Marzocchi, Presidente di AICCON,Associazione Italiana per la Promozione della Culturadella Cooperazione e delle Organizzazioni Non Profit;Everardo Minardi, Presidente Fondazione GiovanniDalle Fabbriche; Bruno Roelants, Segretario GeneraleCecop, la Confederazione Europea delle cooperative dilavoro, delle cooperative sociali e delle imprese sociali.

DAL 21 SETTEMBRE AL 6 OTTOBRE 2012Imola, Area di Port’AppiaC’ENTRO! a PORT’APPIAanimazione di un’area urbanaEventi a cura della Cooperativa Andrea CostaVENERDÌ 21 SETTEMBRE - Ore 19LIBRESCHI, degustazioni e presentazioni di libri4 scrittori presentano le loro novità in abbinamento a 4 vini.VENERDÌ 28 SETTEMBRE - Dalle ore 18 DEGUSTAZIONE SENSORIALE E READINGI vini si gustato attraverso la sensorialità del nostro corpo. VENERDÌ 5 E SABATO 6 OTTOBRE - Ore 18 OKTOBERCONTEST Competizione musicale tra bandgiovanili, in omaggio all’Octoberfest di Monaco.info: www.sinettica.it

SABATO 15 SETTEMBRE 2012Canile di Imola, via Gambellara 44 -Dalle 14 alle 18Open Day 2012 al Canile di ImolaOrganizzato da CoALA Coop-impresa socialeVisita al Canile e incontri con lo staff. Gadget per tutti.

SABATO 15 SETTEMBRE 2012Imola, Piazza Matteotti“La Festa in piazza”della BCC Ravennate e ImoleseUn’occasione di festa e di incontro che la BCC ravennatee imolese offre ai propri Soci e alla città di Imola.Dalle ore 18 - Animazione per i bambini con gonfiabilee proiezione gratuita presso il Cinema Centrale.Ore 19 - Stand gastronomicoLe offerte saranno devolute alla Caritas di Imola.Ore 21- CONCERTO DI ANTONELLA RUGGIERO

LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012Ospedale di Castel San Pietro TermeBiblioteca storica 1° piano, Viale Oriani 1INAUGURAZIONE New Tom 5GRadiologia Digitale 3DDono alla cittadinanza di CEFLAin occasione degli 80 anni della sua fondazione.

DA MARTEDÌ 18 SETTEMBRE 2012Cooperazione a tavolaA cura dei Ristoranti dell’Arialco in collaborazionecon il Coordinamento delle cooperative imolesiinfo: www.cooperativeimolesi.it

TEMPO DI COOPERAZIONE7 SETTIMANE X 7 PRINCIPI

cooperaremani e cuore

per raccoglierebuoni risultati

Adesione libera e volontariaControllo democratico da parte dei sociPartecipazione economica dei sociAutonomia ed indipendenzaEducazione, formazione ed informazioneCooperazione tra cooperativeInteresse verso la comunità

Partecipazione economica dei soci3

T E M P O D I C O O P E R A Z I O N E 7 S E T T I M A N E X 7 P R I N C I P I3° PRINCIPIO COOPERATIVO

Partecipazione economica dei sociI soci contribuiscono equamente al capitale delle propriecooperative e lo controllano democraticamente. Almeno una partedi questo capitale è, di norma, proprietà comune della cooperativa.I soci, di norma, percepiscono un compenso limitato sul capitalesottoscritto. I soci destinano gli utili ad alcuni o a tutti i seguentiscopi: sviluppo della cooperativa, possibilmente creandodelle riserve, almeno parte delle quali sono indivisibili; erogazionedi benefici per i soci in rapporto alle transazioni per lo scambiomutualistico intercorse con la cooperativa stessa, e sostegnoad altre attività approvate dalla base sociale.

Una cultura che porta benefici«Le imprese che non si curano dei diritti dei propri lavoratorisono svantaggiate».Cosa conosci delle cooperativee cosa sai del mondo coopera-tivo imolese?Prima di partecipare a Experi-ment ero a conoscenza dei prin-cipi di base, cioè sapevo chenelle cooperative si cerca di farel'interesse dei soci e si pone l'ac-cento non solo sul guadagno,ma anche sull'importanza deivalori umani e sulla capacità diessere a disposizione di tutti isoci, dal presidente all'ultimo ar-rivato. Sapevo poi che nel nostroterritorio il modello cooperativo èmolto diffuso in vari settori eavevo in mente vari esempi,dalla Sacmi alla Coop Adriatica.Grazie a Experiment, per parteci-pare al quale abbiamo assistitoad alcune lezioni di formazione,siamo entrati maggiormente neldettaglio per quanto riguarda ilfunzionamento giuridico e nonsolo. Sicuramente Experiment hafornito qualche informazione inpiù, anche se l’obiettivo princi-pale del progetto era quello ditrovare un’idea innovativa e cer-care di far quadrare i conti. Ecco,se dovessi trovare una nota ne-gativa nel progetto Experiment miverrebbe da osservare che cercasempre di premiare progetti eco-

sostenibili o legati alla salva-guardia dell’ambiente, anche incasi in cui ci sarebbero idee im-prenditoriali in grado di esserepiù competitive sul mercato.Anche perché per un giovane nonè facile entrare nel mercato dellavoro da imprenditore appena fi-nita la scuola: l’unica speranza èideare qualcosa nel settore deiservizi, qualcosa online o sfrut-tando nuove tecnologie puntandosui costi bassi per avviare l’atti-vità; al giorno d’oggi se vuoicommercializzare un prodotto, avent’anni, non hai i mezzi e le

capacità per essere competitivosul mercato.Pensi che il modello coopera-tivo possa essere una stradavalida anche per il futuro? Eperché?Sicuramente sì. Sono semprestato abituato a pensare a valoricome solidarietà, aiuto reciprocosenza chiedere nulla in cambio.Credo che le imprese che non sicurano dei diritti dei propri lavo-ratori siano sempre svantaggiatedal punto di vista umano: ma-gari hanno guadagni maggiori,ma se la cultura cooperativa sidiffondesse ovunque e non soloin regioni come la nostra sicura-mente ci sarebbero grandi bene-fici collettivi. Per quanto riguarda me, stu-diando Medicina non vedo unosbocco reale nel mondo dellecooperative, anche se semprepiù spesso si vedono poliambu-latori in cui si associano 5-10medici che si aiutano a vicenda,contribuendo alle spese per af-fitto e ad eventuali forniture, oltreche facendo turnazioni. Certo,non mettono in comune i guada-gni, ma nel mondo della Medi-cina è il modello che più si ispiraalla forma cooperativa.

Coop Adriatica prevede chesiano i soci-consumatori aorientare e controllare le scelted’impresa nel rispetto del prin-cipio del controllo democratico.Come si traduce questo nellavostra attività?A Coop Adriatica aderiscono oltre1 milione 150 mila soci. Con-sentire al socio di esercitare unruolo di controllo vuole dire esal-tarne sia la figura di proprietario,sia quella di consumatore e cit-tadino. La missione della Coo-perativa sancita dallo Statutoprevede che tutte le azioni dellaimpresa siano orientate a tutelaree salvaguardare soci e loro fa-miglie. Dal 2011, ad esempio,abbiamo definito un modello dirappresentanza sociale con lacostituzione di 26 zone che rap-presentano i soci sul territorio,dei distretti sociali e del forumdella rappresentanza sociale.L’obiettivo che devono realizzare

sumatori più informati e attrezzatia modulare corrette scelte di ac-quisto e consumo. Nei nostripunti vendita si trovano prodottiche consentono, consapevol-mente, un’influenza su ambiente,filiere produttive, relazioni econo-miche e sociali. Un impegno edazioni che continueranno e che,grazie al contributo dei nostrisoci e consumatori, possonoamplificare buone pratiche di ac-quisto e consumo.

Educazione alle buone pratiche«Con i soci per progettare consumi, ambiente, solidarietà,cultura e legalità».

i rappresentati eletti, insieme aglioltre mille soci volontari, è di in-crementare i rapporti col territo-rio e la presenza della coope ra-tiva, con iniziative e progetti so-ciali in cinque ambiti: consumi,ambiente, solidarietà, cultura elegalità.La crisi ha cambiato le nostreabitudini di consumatori. Cosafa Coop Adriatica per educare,formare ed informare i proprisoci, e in generale dei cittadini,al fine di creare un nuovo mododi consumare?Non solo la crisi ha modificato icomportamenti negli acquisti. Daanni si sono affermati stili di con-sumo ancorati ad un modo diconcepire il rapporto fra cibo esalute, ambiente, cultura, ad unutilizzo del territorio più respon-sabile. Coop da oltre 30 anni èattiva nell’Educazione al Con-sumo consapevole nelle scuole:ha formato generazioni di con-

ANDREA FRANZONI, 21 anni,studia Medicina e ha all'attivovarie esperienze di volontariato.Ha conosciuto la cooperazionepartecipando a Experiment, ilprogetto di Legacoop Imola pergli studenti degli istituti superiori.

MARCO GAIBA è direttore dellePolitiche sociali di Coop Adriatica.

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Sabato 8 settembre si è svoltala visita a Villa La Babina,

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Cosa distingue l'impresa coo-perativa dalle altre forme im-prenditoriali?L'impresa cooperativa è diversadall'impresa profit per mission eper corporate governance.La mission della cooperativa èquella di generare benefici, eco-nomici e non, verso i soci. Unamission che però viene perse-guita dovendo garantire due con-dizioni di vincolo: la prima èl'intergenerazionalità o durabilità,la seconda è ampliare l'impattomutualistico originale. La coope-rativa è cioè un tipo di impresacondannata a vivere con gliocchi rivolti ai soci futuri. Questoobbligo a vivere la porta neces-sariamente a cercare di ampliareil proprio impatto oltre i soci, at-tuali e futuri, ma anche a favoredel territorio in cui opera e dellasua collettività.Questa situazione si è ampliataquando sono emerse coopera-tive in cui la mission si è modifi-cata dal beneficio verso i sociall’utilità da generare a favoredella collettività.

Ampliare l’impatto mutualistico

ad un obiettivo collettivo

con governance democratica

Sono le cosiddette cooperativesociali, nelle quali si attenual'obiettivo mutualistico a favoredi un obiettivo di utilità collettiva.Le cooperative sociali sono ilprototipo di quelle imprese chia-

mate, con legislazione del 2005,imprese sociali. Va consideratoche oltre il 90% di imprese so-ciali è rappresentato dalle coo-perative sociali. Il secondo elemento che distin-gue la cooperativa dalle altre im-prese è la modalità di governo,cioè il fatto di avere una strutturadi governo basata sul principiodi democraticità.In sintesi, la diversità cooperativasta nell'obiettivo mutualità, defi-nita dal terzo principio dell'Inter-national Cooperative Alliance(ICA), e nella democraticità sta-bilita dal primo e dal secondoprincipio.In sostanza la cooperativa è unaformula imprenditoriale con laquale i soci accettano di rispettareregole di funzionamento gestio-nale che solitamente rappre -sentano elementi di competizioneinterna per le imprese profit.

Guardare il capitale relazionale

per valutare bene

le performance sociali

«Condannati» a vivere per il futuroLa cooperativa utilizza il profitto per ampliare il beneficiomutualistico e per favorire ulteriori benefici al territorio. Intervistaad ANTONIO MATACENA

Segue nell’ultima paginadell’inserto

ANTONIO MATACENA, profes-sore ordinario di Ragioneriagenerale e applicata (corsopro gredito), è direttore delMaster universitario in Eco-nomia della cooperazione escrive di cooperazione dal1974.