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EDITORIALE pag. 2 ALLA GRANDE QUERCIA pag. 4 Esperienza SUL SENTIERO pag. 3 Convegno Bosco 2012 IL SENTIERO DI QUESTO NUMERO: EDITORIALE pag. 2 ROSSO A PUNTI NERI pag. 6 OLTRE IL VALICO pag. 5 Regione Sardegna

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EDITORIALE pag. 2

ALLA GRANDE QUERCIA pag. 4Esperienza

SUL SENTIERO pag. 3Convegno Bosco 2012

IL SENTIERO DI QUESTO NUMERO:

EDITORIALE pag. 2

ROSSO A PUNTI NERI pag. 6

OLTRE IL VALICO pag. 5Regione Sardegna

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Ciao a tutti,In questa fine luglio che è sempre densa di campi e vacanze di cerchio esce questo nuovo numero de La Foglia del Bosco, un numero speciale per una ricorrenza speciale! Ebbene sì, siamo arrivati al numero 10! Dieci numeri possono non sembrare tanti ma vi assicuriamo che tanto è stato fatto dal lontano 2006 che ha visto nascere il numero 0 di questo esperimento editoriale. Forse molti di voi ancora non erano capi cerchio ma anche questo può essere interpretato come un aspetto positivo di questo decimo numero, alcuni capi concludono un servizio e ripartono con qualche nuovo impegno ma la forza delle idee rimane ed in questo caso la forza della Foglia non si smarrisce facilmente. Anche se il tempo che passa sembra nascondere qualcosa che col passare dei giorni e dei mesi ha perso la sua energia vi assicuriamo che le idee ci sono e prendono forma!La novità più grande è il convegno bosco a Vignola del prossimo dicembre (in queste pagine troverete un invito speciale!) dove speriamo che tanti capi cerchio lombardi possano incontrarsi e condividere un po’ del loro vissuto. Per tutto il resto vi ricordiamo sempre che per condividere, prendere parte ed aiutare la Foglia del Bosco potete mandare un contributo dai vostri cerchi ai soliti contatti, la mail è sempre [email protected] .Che altro dire?! Cento di questi giorni! EVVIVA LA FOGLIA!

La redazione

P.S. Come per tutti i grandi eventi anche per il numero 10 della Foglia le Poste hanno stampato un nuovo francobollo…. Qui a fianco trovate l’immagine in anteprima! Cercatelo e richiedetelo in tutte le tabaccherie così quando dovrete spedire una lettera o un pacco i destinatari sapranno che siete degli accaniti lettori de La Foglia del Bosco!

CENTO DI QUESTE FOGLIE!

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PROVIAMO LE NOSTRE ALIUna nuova occasione di confronto e di pensiero su uno dei nostri amati Ambienti Fantastici

se sei capo in un Cerchio e non vedi l’ora di avere un confronto più allargatose sei capo in un Branco e desideri accrescere la tua conoscenza per essere compiutamente capo della branca L/C

se sei un formatore “in formazione” metodologicase sei un quadro capace di allargare i propri orizzonti

Allora affrettati!!! Questo invito è anche per te, prendi il tuo bagaglio!

7-8-9 Dicembre 2012Vignola (MO)

BRANCA L/C

CONVEGNO NAZIONALE BOSCO

qui la lettera degli incaricati e A.E. nazionale di branca L/C e qui il video di lancio del convegno nazionale bosco!

PROVIAMO LE NOSTRE ALI

Il mese scorso tutti i capi cerchio e branco hanno ricevuto un invito, e di quelli speciali! Come Brezzolina e i suoi sette amici, avremo la possibilità di partire per un viaggio unico. Un’occasione da non perdere ci aspetta alla fine di questo 2012: il

CONVEGNO NAZIONALE BOSCO

a Vignola (Modena), dal 7 al 9 dicembre. Chi se li fosse persi, può scaricare la lettera e il video di invito agli indirizzi http://www.agesci.org/capi/downloads/invito_cnb2012.pdf e http://www.youtube.com/watch?v=9Th2PK8QVjs

Nei tre giorni del convegno potremo fare esperienza, parlare di bambini, raccontare qual è il loro modo di vivere il Bosco, scambiarci idee e difficoltà, dare un sguardo al futuro e ripartire con impegno.

Porremo attenzione in particolare alla specificità del Bosco, con la riflessione che ognuno porterà da casa, e andremo insieme a riscoprire i valori originari del coccinellismo: quelle fondamentali intuizioni ancora attuali da proseguire a valorizzare. Per questo, ma non solo, anche ai formatori e a chi non è capo cerchio saranno offerti momenti dedicati.

Il convegno è per chi non aspetta altro che incontrare altri capi cerchio; per chi del Bosco vuole andare a scoprire qualcosa di più, dalle radici più profonde alle foglie più nuove che stanno spuntando; per chi vuole riportare l’attenzione sui bambini, per i bambini; per chi vuole portare l’amico capo branco; per tutti!

E voi, avete cominciato a spolverare la vostra valigia? Vi state preparando ad allenare le vostre ali?

Arrivederci a Vignola!Teo e il resto dell’Osservatorio Nazionale Bosco

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Sin dall’ origine del pensiero occidentale, nell’antica Grecia EMPIRIA nasce come concetto opposto a Teoria, dimensione pratica, legata al reale versus dimensione razionale.Da Platone e Aristotele, fino agli anni della rivoluzione scientifica e della moderna filosofia della Scienza (600-700), questi due aspetti della conoscenza interroga-no l’uomo sulla loro reale portata, trascinandolo fino all’epoca contemporanea che vede la questione ulte-riormente complicarsi con la nascita della psicanalisi da una parte e della fenomenologia di Husserl dall’altra.Dalla seconda metà dell’800 il concetto di esperienza viene “importato” nelle cosiddette scienze sociali con il fine ultimo di cercare di renderle equiparabili per così dire alle scienze classiche definite per l’appunto empi-riche.A cavallo fra i due secoli questo concetto viene ripreso anche in ambito pedagogico all’interno del movimento dell’attivismo a cui si richiamano personalità come Ma-ria Montessori, John Dewey e indirettamente B.P. stesso.La questione diviene allora più specificatamente il valo-re dell’esperienza in ambito educativo.Imparare facendo, la vita all’aria aperta, lo scouting stes-so, i pilastri del nostro metodo partono dall’assunto di base niente affatto scontato che la conoscenza sia inelu-dibilmente legata al contatto con la realtà circostante e che quindi in quanto tale si profili come l’esito di un pro-cesso e non come un dato acquisito una volta per tutte.Il sapere è l’esito di un processo continuo reso possibile dall’aver vissuto un determinato avvenimento e l’acqui-sizione di conoscenze avviene per sedimentazione nel tempo. Non una singola circostanza ma una serie suc-cessiva e costante. La strada è un cammino che si svolge nel tempo e senza il quale perderebbe ogni significato; passo DOPO passo, questo è ciò che permette l’elabora-zione di un significato di ciascun evento e della vita nel suo insieme.Una pluralità di soggetti coinvolti dai medesimi accadi-menti costruiscono una pluralità di significati che una volta condivisi diverranno interagenti fra loro ed in gra-

do di modificare quello dei singoli; ne consegue che il contesto nel suo insieme risulta determinante, e da qui il ruolo fondamentale del gruppo e della vita comuni-taria.. In questo senso nessuno può bastare a se stesso.Inoltre la conoscenza esperienziale è legata al contesto e da esso non può prescindere; ogni modifica sul me-desimo si ripercuoterà su ciascun processo individuale; a garantire la ricchezza del processo dunque il lavoro costante sul contesto, che noi scout chiamiamo anche clima, atmosfera, Famiglia Felice. La creazione, il mantenimento, l’arricchimento del con-testo sono dunque l’ambito primario di lavoro del Capo che si fa custode della possibilità stessa del percorso esperienziale (e auto-educativo) del ragazzo; un percor-so lento, articolato, fatto anche di oscillazioni e tenten-namenti, di ritorni e non sempre sicuro e lineare perchè imparato (ma non appreso!!), ma fortemente vero e per-sonale.Di questi tempi pare tuttavia che fra i Capi della Asso-ciazione sia venuta meno la fiducia in questo approc-cio progressivamente sostituito dal suo opposto, la TEORIA, che si traduce in Spiegazione diretta, verbale, definitoria e definitiva delle attività proposte (molto si-mile all’approccio scientifico assiomi–analisi-teoremi). Gli strumenti del metodo parlano tuttavia ancora il lin-guaggio simbolico ( e perciò articolato, ricco ed aperto) dell’esperienza e non riuscendo a piegarli ad un uso op-posto, ecco che molti Capi li trasformano, modificano, li accusano di essere inefficaci e “sperimentano”…La formazione in questo momento deve aiutare i Capi innanzitutto a prendere coscienza del fatto che che scuola-tv-pubblicità-media-mercato sono tutti basati su un approccio teoretico alla realtà... Oggi più che mai lo scautismo si trova controcorrente perchè il concetto stesso di apprendimento che lo definisce è quanto di più lontano la nostra società ( frettolosa e perciò sempli-ficata, fatta di slogan e consenso artificiale) proponga.

Micol

ESPERIENZA

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QUALCHE NOTIZIA DA...

SARDEGNA14 aprile 2012 - 1° Incontro Capi Cerchio Regione Sardegna

I Capi Cerchio della Sardegna si incontrano una volta all’anno il sa-bato prima della domenica dell’Assemblea Regionale di Primavera, cosi da non caricare il programma del gruppo trovando un fine set-timana tra le attività. L’incontro, proprio perché formativo, si svolge a prescindere che in programma si inserisca un Volo regionale.

Mappa dei Capi Cerchio della Regione Sardegna

I punti della Mappa

La Comunità è:- accoglienza, si è accolti ed accettati per quello che si è senza dover per forza assomigliare a qualcun altro;- “tutto tutti insieme”, forte l’esperienza della collaborazione che fa crescere Cocci;- le comunità, che incontra Cocci, sono sempre disponibili all’acco-glienza, salvo qualche perplessità iniziale dettata dalla diffidenza;- le diverse caratteristiche delle comunità che si incontrano (fami-liari = gli scoiattoli, i cavallucci marini, i germani – e non familiari = il formicaio, le acciughe) formano la comunità del cerchio che vivia-mo nei nostri cerchi;aggiunta: comunità = cerchio, gruppo di coccinelle che si riunisce e tutti sono parte di esso, se qualcuno manca il cerchio non si può chiudere.

Il Protagonismo:- Cocci parte sola ma non è sola perché il Bosco è pieno di vita (vivo-no gli alberi, i fiori, le piante, gli animali e le acque);- si concentra l’attenzione sulla scelta libera, autonoma di un cam-mino alla ricerca dei sette punti neri plasmato dall’umiltà dell’in-contro verso l’altro;- Cocci ha fiducia in se stessa e nelle sue capacità; una fiducia che cresce attraverso gli incontri che fa nel suo sentiero;- Cocci ha gran coraggio parte sola e con un obiettivo preciso quel-lo di ritrovare i sette punti neri e diventare a tutti gli effetti una coc-cinella.Il Sentiero che identifica la Progressione nel percorso e la consape-volezza del migliorarsi:- è un sentiero a misura del volo di ogni coccinella, dove ogni mo-mento è un nuovo incontro, una nuova scoperta, un nuovo amico;- è concreto, tangibile e verificabile nel quotidiano in cui non si evi-tano le responsabilità ma si accettano;- gioco degli incontri;- rapporta uno all’altro gli opposti tra cui scegliere (bene-male).

L’ esperienza:- l’esperienza vissuta deve favorire la crescita e lasciare un simbolo evidente che la coccinella rilegge attraverso il racconto;- il coraggio fa affrontare esperienze avvolte anche difficili che sti-molano ad andare avanti nel cammino;- l’esperienza della singola coccinella arricchisce la comunità di cer-chio – collaborazione e aiuto reciproco (vedi le otto coccinelle in viaggio);- esperienza diretta in quanto non mediata da processi di identi-ficazione – Cocci, le otto coccinelle, le due coccinelle non hanno un’ aspetto, un’identità , le nostre coccinelle si sostituiscono a loro come protagoniste;- da ogni esperienza che si vive si acquisisce un valore;- esperienze coinvolgenti che trasformano, impegnano e stimolano.

La Gioia:- la gioia è la forza che guida ciascuna coccinella alla scoperta del Bosco – Cocci fa incontri transitori, provvisori ma nessuno continua ad accompagnarla personalmente nel suo cammino;- la gioia prima si scopre, poi si possiede e poi si dona;- il senso spirituale dato dalla conoscenza, dal rispetto e dall’amore per l’altro anche nella diversità;- la gioia è la luce che attraversa il Bosco;- è amore ricevuto da Dio che si dona ai fratelli e sorelle (atto di carità);- Gioia = Grazie che si dà a chi ci ha aiutato che è il dono più bello (vedi il racconto “La Genziana”).

Tutti condividiamo che il Racconto Sette Punti Neri è efficace come proposta fatta ai bambini/e perché, a differenza delle storie di Mowgli, è un racconto costruito, dal punto di vista pedagogico, a misura del bambino/a scritto con un linguaggio semplice e media-to. Inoltre:- recupera e suggerisce il linguaggio simbolico della comunità nato nell’A.G.I.;- permette un approccio significativo ai messaggi di crescita che la vita di cerchio vuole proporre;- dà un’immagine concreta di progressione personale;- richiama ed evoca alla mente dei bambini/e l’atmosfera di cui han-no fatto esperienza.

Ma ancora l’anno associativo non è finito, e con i Capi Cerchio stiamo preparando per il 29/30 settembre il Consiglio dell’Arco-baleno Regionale con l’obiettivo che siano le Coccinelle prota-goniste, in prima linea, di questo evento: saranno proprio loro a raccontare ai Capi della nostra regione “Cosa e Come si vola in Cerchio”.

La festa di Primavera

La festa di Primavera, durata tre

giorni e due notti, ci ha permesso di

conoscere le culture dei lupetti del

Brescia 2, Brescia 5 e Brescia 7.

Il primo giorno, dopo una (lun-

ga) salita, siamo finalmente arriva-

ti; sotto un sole cocente che spaccava

le pietre.

Il secondo giorno è stato fred-

dino, bruttino e piovoso. Ma, a dire

il vero, la pioggia ha reso più diver-

tente la “caccia all’acqua”, con la

quale, alla fine abbiamo preparato il

the. Prima, però, avevamo preparato:

alcuni delle palline di cocco, altri

dei biscotti con gocce di cioccolato

che hanno servito di sera. Dopodiché

siamo andati a letto.

Il terzo e ultimo giorno, dopo

aver salutato, siamo partiti, siamo

saliti sul pullman e siamo ritornati a

Brescia.

Alla fine ringrazio i cambu-

sieri che ci hanno preparato il cibo

(sennò saremmo morti di fame) e i

lupetti che hanno condiviso le loro

culture con noi.

Buon volo e buona caccia a tutti!

Andrea

Cerchio della Tramontana BS5

CRUCIvarioDI GIANNI IL GRILLO

Vi siete mai guardati in giro in questa stagione, vi siete accorti che in giro è pieno di conigli colorati? Proprio oggi vogliamo insegnar-vi come costruire qualcosa che assomigli molto a uno di questi simpatici animaletti...

Ecco l’occorrente:1. un bicchiere di carta/plastica usa e getta colorato2. cartoncino colorato;3. un pennarello;4. un po’ di spago;5. colla;6. un bastoncino di circa 15 cm;7. un fermacampione;8. due batuffoli di cotone perché non si è mai visto un coniglio senza naso e ciuffo di pelo in testa.

Ed ora, come fare:

- ritagliate le zampe del coniglio seguendo le sagome riportate sulla pagina successiva, disegnate sul bicchiere gli occhi e il muso del coniglio (basteranno tre pallini neri ben fatti o se siete bravi potete sbizzarrirvi nel disegno come preferite) e sulle zampe l’impronta dei polpastrelli;

- incollate le zampe anteriori sui lati del bicchiere, poi il naso e il ciuffo sulla testa;

- fate un foro sul retro del bicchiere e sul ritaglio delle zampe postriori e fissate entrambe le parti con un fermacampione (un consiglio: non stringete troppo il fermacampione altrimenti le zampe si muoverano con difficoltà!);

- legate tre pezzetti di spago al bastoncino, i due laterali andranno fissati con un po’ di nastro adesivo sul retro delle zampe posteriori mentre per quello centrale dovrete fare un piccolo foro sulla testa del coniglio e fissarlo dall’interno del bicchiere.

Il nostro coniglio è pronto, muovendo il bastoncino si muoveranno i fili e sembrerà che il nostro simpatico amico sia pronto per saltellare qua e là... BOING, BOING!

coniglio zompante