ilcorniglianese aprile 2013

24
Sul tetto che scotta di Enrico Cirone Sgombriamo il campo da bana- li speculazioni. Nella foto di un lettore è facile per chi è di Cornigliano individuare l’edificio ad uso industriale che sorge all’inizio di via Coronata e di proprietà della comunità islamica. Ecco perché scrive- remmo quello che pensiamo anche se l’edificio appartenesse alla comunità evangelica, val- dese, avventista, mormone, quacchera. Ad inquietare è stato, con tutto il rispetto, il maldestro intervento di due sconosciuti operatori che, un sabato di aprile, saliti sul tetto hanno iniziato a svitare i bullo- ni che ancora fissano la coper- tura di eternit. Tutti conoscia- mo la triste storia dell’asbesto, minerale fibroso, e del terribile effetto, se inalato. Tra le case, dietro l’anonimo signore, an che le finestre della scuola Vol- ta. L’intervento di un cittadino ha interrotto le operazioni che non sono più riprese. Anche i musulmani come i cristiani credono nella trascendenza. Non vorremmo fosse l’eternit a consegnarci all’Eternità. Arrivano i vigili, sospesa la rimozione dei pannelli Da qui all’eternit(à) Anno II Numero 4 Mensile Copia gratuita Aprile 2013 < o Cornigiòtto> Mensile indipendente di informazione e cultura Giampiero Ventura in esclusiva >> 17 ilCorniglianese Come si presenta oggi il tetto dell’edificio di proprietà della comunità islamica in via Coronata 2. Il vecchio capannone industriale acquistato nel 2001 sarà trasformato nella più grande sala di preghiera di Genova. Due operatori che avevano iniziato a smuovere i pannelli di amianto sono stati fermati da un esposto Assemblea pubblica >> poster centrale

Upload: ilcorniglianese

Post on 07-Apr-2016

230 views

Category:

Documents


5 download

DESCRIPTION

 

TRANSCRIPT

Page 1: ilCorniglianese Aprile 2013

Sul tetto che scotta

di Enrico Cirone

Sgombriamo il campo da bana-li speculazioni. Nella foto di un lettore è facile per chi è di Cornig l iano individuare l’edificio ad uso industriale che sorge all’inizio di via Coronata e di proprietà della comunità islamica. Ecco perché scrive-remmo quello che pensiamo anche se l’edificio appartenesse alla comunità evangelica, val-dese, avventista, mormone, quacchera. Ad inquietare è stato, con tutto il rispetto, il maldestro intervento di due sconosciuti operatori che, un sabato di aprile, saliti sul tetto hanno iniziato a svitare i bullo-ni che ancora fissano la coper-tura di eternit. Tutti conoscia-mo la triste storia dell’asbesto, minerale fibroso, e del terribile effetto, se inalato. Tra le case, dietro l’anonimo signore, an-­che le finestre della scuola Vol-ta. L’intervento di un cittadino ha interrotto le operazioni che non sono più riprese. Anche i musulmani come i cristiani credono nella trascendenza. Non vorremmo fosse l’eternit a consegnarci all’Eternità.

Arrivano i vigili, sospesa la rimozione dei pannelli

Da qui all’eternit(à)

Anno II Numero 4 Mensile Copia gratuita Aprile 2013

< o Cornigiòtto>

Mensile indipendente di informazione e cultura

Giampiero Ventura in esclusiva >> 17

ilCorniglianese

Come si presenta oggi il tetto dell’edificio di proprietà della comunità islamica in via Coronata 2. Il vecchio capannone industriale acquistato nel 2001 sarà trasformato nella più grande sala di preghiera di Genova. Due operatori che avevano iniziato a smuovere i pannelli di amianto sono stati fermati da un esposto

Assemblea pubblica >> poster centrale

Page 2: ilCorniglianese Aprile 2013

ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione Aprile 2013 >>> 2

DAL1992 PALESTRA CENTRO FITNESS Area Pesi Body building, Circuit training, Cardiofitness Sala Corsi Movida fitness, Pilates, Fitball, Stretching pump-crunch, Tonificazione, Fit boxe, Step tono glutei addominali gambe, Body sculpture, Total body, Ginnastica dolce, Ginnastica vertebrale, Corpo libero, Aerobica, Danza del ventre, Modern jazz, Afrotonic ,Tennis Arti marziali karate shorinji ryu , kyokushin Bambini e Adulti Kick boxing, K1

Nuove MACCHINE ISOTONICHE e CARDIO Mensile a 27,50 € (valido per abbonamenti annuali +Borsa palestra a scelta in omaggio) AMPIO PARCHEGGIO PRIVATO

TEL. 0106515824 www.hobbygym.com [email protected] Via Nino Cervetto 40 Cornigliano GENOVA

tanto è noto che nel depuratore esistente è stato convogliato, in tempi recenti, il percolato pro-veniente dalla discarica di Scarpino - che logica avrebbe voluto far defluire verso Sestri -, ma che per motivi tecnici è stato convogliato a Corniglia-no, con un aggravamento note-vole nel ciclo di depurazione e conseguente peggioramento dei miasmi emessi. C’è quindi il timore che, anche a spostamento avvenuto, il vecchio impianto debba rima-nere dov’è anche se solo come raccordo delle defluenze attuali verso il nuovo impianto a ma-re, rimanendo quindi inaltera-to il gravissimo problema delle emissioni dei miasmi che at-

tualmente infestano la zona, salvo mettere in funzione ap-propriate contromisure tecni-che. L’assessore comunale all’ambiente, Valeria Garotta, ha dichiarato: “Abbiamo le aree e adesso via con la proget-tazione” e ciò lascia ben spera-­re, anche se i tempi tecnici ipotizzati sono di 5 anni tra progettazione esecutiva ed esecuzione, sperando sempre che questa tempistica non ven-ga ulteriormente allungata, come è ormai quasi consolida-to nella realizzazione di opere pubbliche sia per questioni tecniche che per esaurimento di finanziamenti. L’impianto esistente dovrà comunque restare attivo, fino a quando il “nuovo” entrerà a pieno regime sia nel ciclo trat-tamento fanghi che in quello di depurazione acqua. Rileviamo inoltre che il nuovo dep ur a t or e d en omina t o “Dell’area centrale genovese”, vedrebbe confluire, tramite una rete di nuovi fangodotti, le defluenze di Valbisagno, di Punta Vagno, del Centro Stori-co e di Sestri Ponente e quindi si tratterebbe di un’opera vera-­mente importante e tecnica-mente molto complessa. Dalle autorità attendiamo: 1) Tempistica per la assegna-zione della progettazione di massima ed esecutiva del nuo-

Intanto la buona notizia: il Comitato Portuale nella riunio-ne del 27 febbraio ha approva-to l’accordo tra Autorità Portu-­ale e Società per Cornigliano (Regione 45%, Comune 22,5%, Provincia 22,5%, Ministero del Tesoro 10%) per l’assegnazione al Comune di un’area di circa 15.000 mq. dove verrà realiz-­zato il nuovo depuratore che sostituirà quello esistente e che, pare, sarà indennizzata da Tursi (Comune) con un milio-ne e mezzo di euro, oltre al costo dell’impianto che era stato valutato a suo tempo in 105 milioni di euro circa. Fin qui, a parte la disponibilità economica, tutto bene ma ini-ziano a sorgere dei dubbi. In-

vo impianto. 2) Tempistica per le procedure di appalto dei lavori, compren-sivi sia dell’impianto che della viabilità di accesso allo stesso. 3) Programma (conseguente) circa l’inizio, la durata e l’ultimazione dei lavori. 4) Data di presunta messa in funzione dell’impianto, con conseguente dismissione com-pleta del depuratore esistente. 5) Programma di copertura finanziaria dei costi complessivi. 6) Futura destina-zione dell’area d i s m e s s a dall’attuale im-­pianto, con garan-zia per il quartiere che essa sarà ele-mento preminente per la realizzazio-ne di strutture ad uso e servizio del quartiere stesso. E mentre dalla ultima assemblea pubblica arriva la prima risposta sui “tempi certi” in cui parla di almeno dieci anni per il comp l et a ment o del depuratore a mare, la delegazio-ne, che nel tempo si è espressa con grandi proteste

Depuratori, tra il vecchio e il nuovo “dell’area centrale” Cornigliano respirerà la stessa aria per altri 10 anni

contro un inquinamento dell’aria non più sostenibile, cui hanno seguito promesse mai mantenute, ora vuole esse-re informata e partecipe di tutto ciò che si sta muovendo per la risoluzione del proble-ma, non volendo più essere elemento passivo di decisioni altrui, prese magari anche in suo nome. Roberto Veneziani

Nell’ultimo accordo tra Autorità Portuale e Società per Cornigliano (vedi articolo sopra), dopo travagliate trattative tra queste e l’imprenditore Spinelli, assistiti dai loro rappre-­sentanti legali, è stato siglato un accordo da ratificare in sede legale per cui si ridisegna l’ex area a caldo dell’Ilva. Dei 110 mila metri quadrati che andranno al porto, la conces-­sione di poco più della metà, un’area di circa 67.000 metri quadrati - che era stata asse-gnata per il deposito dei containers vuoti di Spinelli con un contratto del 2006 ottenuto tra molte polemiche dall’allora giunta Pericu e contestato al TAR da tre aziende dello stesso settore e comunque mantenuta - è stata prolungata fino al 2018. In cambio la Società per Cornigliano (con circa 30.000 metri quadrati sottratti a Spinelli), ha imposto un canone d’affitto più alto, quattro euro a metro quadrato anziché tre e un’eventuale penale da pagare di 10 mila euro al giorno per un giorno in più di ritardo che diventano 30 mila al giorno dopo tre mesi. Così i corniglianesi anziché vedersi profilare l’orizzonte del mare, potranno trascorrere il tempo a contare in quella muraglia di mattoncini colo-rati della Lego quanti ne mancano per arrivare al 2018. R.V.

Containers, vince Spinelli La “muraglia” rimane fino al 2018

Secondo l’amministrazione il nuovo depuratore “dell’area centrale” sorgerà lontano dalle abitazioni. Sostituirà il vecchio impianto di Cornigliano (foto) e il fangodotto della

Volpara. Cedute dal Porto aree logistiche per una superficie di 15 mila metri quadrati

Con un contratto siglato nel 2006, i containers di Spinelli dagli Erzelli sono “scesi” all’ex area a caldo

Page 3: ilCorniglianese Aprile 2013

Aprile 2013 >>> 3 ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione

La vecchia centrale termoelet-trica del porto di Genova, co-struita nel 1928, funzionante a carbone e costituita da tre uni-tà produttive per una potenza totale di circa 300 megawatt, è in fase di dismissione e totale spegnimento graduale dei gruppi, con funzionamento a ritmo ridotto fino al 2017, con c h i u s u r a d e f i n i t i v a dell’impianto anticipata rispet-­to alla previsione iniziale del 2020. Questa prospettiva è senz’altro positiva per l’ambiente poiché sia il funzionamento dei gruppi termici, che il rifornimento e lo stoccaggio del carbone (circa 80.000 tonnellate, con una capacità di movimentazione dei nastri trasportatori di circa 850 tonnellate/ora), con l’impianto quasi inserito nel

Centrale elettrica Enel, accesa dal 1928 Si spegne sotto la Lanterna, si riaccende a Cornigliano?

con una potenzialità di 400 megawatt e, quindi, la nostra delegazione anche in questa seconda ipotesi sarebbe pesan-temente interessata. 3. Dal 2010/2011 si è anche proposta l'idea innovativa di una centrale galleggiante fun-zionante a “biofuel”, potenza 56 megawatt denominata “Tritone” progettata dal Grup-­po Europam (vedi Ship to Sto-re n° 37 del 31/10/2011). Si tratta di una centrale elettrica galleggiante inseribile in ambi-to portuale il cui impianto di generazione verrebbe installato all’interno di una struttura navale autoportante, con una presunta collocazione di or-meggio alla diga foranea a le-vante del cosiddetto dente di ingresso al canale di calata Bettolo.

ale, Regione e Comune si erano poste il problema del dove col-locare una nuova centrale so-stitutiva di quella dismessa di adeguata potenzialità elettrica che, presumibilmente a partire dal 2017/2020, dovrebbe pro-durre energia per il porto e la città. E qui purtroppo diciamo che Cornigliano inizia a preoc-cuparsi. Le varie iniziali ipotesi di massima analizzate dai tec-nici erano in alternativa le se-guenti. 1. Realizzazione di una nuova c e n t r a l e t er m o e l et t r i ca nell’area ILVA a Cornigliano, sempre funzionante a carbone, che, a detta degli esperti, a-vrebbe un impatto ambientale molto contenuto anche inferio-re a quello previsto dalle nor-mative vigenti, garantendo al tempo stesso oltre che produ-zione di energia anche occupa-zione. Sembrerebbe però così di ritornare, come in un tragico flash back, alle tematiche che si pensavano risolte: quelle dell’altoforno e dell’acciaieria, che tanto danno alla salute e all’ambiente hanno provocato per decenni. 2. Realizzazione di due centrali termoelettriche a gas una delle quali da collocare in un’area da definirsi in porto, zona Sam-pierdarena, della potenza di circa 50 megawatt ed un’altra sempre funzionante a gas nell’area ILVA a Cornigliano

contesto della città, hanno pro-vocato nel tempo un sensibile inquinamento ambientale, dovuto alla diffusione nell’aria di polveri sottili di carbone sotto l’azione dei venti, anche se attenuate dall’ENEL che ha sempre provveduto alla bagna-tura del combustibile deposita-to, comunque limitata per non peggiorarne la qualità. Quindi: dal 2017 tutto bene, ma poi? Occorrerà risolvere il problema del personale ENEL (circa 100 addetti), del Terminal Rinfuse e della “Pietro Chiesa” per un totale, indotto compreso, di circa 200 addetti ma anche la questione principale: come sarà prodotta l’energia elettrica in alternativa alla centrale di-smessa? Nel tempo, già a parti-re dal 2008/2009, le autorità preposte quali Authority portu-

Nel merito di questa soluzione non siamo in grado di esprime-re alcun giudizio tecnico e di reale fattibilità ma semplice-mente elencarla come una del-le soluzioni delle quali si è ipo-tizzato. E’ quindi necessario ed opportuno che nostra delega-zione sia convocata, informata ed abbia opportunità di espri-mere proprie opinioni in tutte le sedi (Regione, Comune, Au-torità portuale) nelle quali il problema venga trattato e di-scusso, al fine di evitare che Cornigliano subisca ancora una volta decisioni non compatibili con la propria integrità am-bientale. Si pensava di aver risolto il problema “depuratore”: restia-­mo in vigile attesa. Roberto Veneziani

Bombrini o Erzelli: per l’ospedale di vallata una decisione entro fine anno

A detta del sindaco di Genova, Doria, e del presidente della Regione, Burlando, le aree di Villa Bombrini e la “badìa” degli Erzelli, poste a poco più di un chilometro in linea d’aria l'una dall'altra, avrebbero le caratteristiche per ospitare il tanto atteso nosocomio di val-lata da 500/800 posti letto. Su quale delle due andrà l'atten-zione degli amministratori lo

sapremo entro la fine dell'anno quando la società di studio delle caratteristiche di accessi-bilità appositamente istituita si esprimerà. Nessuno ce l'ha chiesto ma come corniglianesi abbiamo iniziato ad immagina-re i pro e i contro a carico delle due eventuali sedi. Partiamo da Bombrini: il sito individuato è quello compreso tra la via Muratori, il torrente

Polcevera e la ferrovia Genova-Ventimiglia ad est di Palazzo Bombrini per cui è molto pro-babile che la sede di Film Commission debba essere de-molita mentre il sedime, at-tualmente esondabile, dovrà necessariamente essere oggetto di una più accurata bonifica. Sarebbe auspicabile, vista la vicinanza alla foce del torrente Polcevera, prevedere un acces-

so navigabile per eventuali operazioni di soccorso in mare. L'accesso dalla viabi-lità a scorrimento veloce è immediato e l'ospedale sarebbe baricentrico ai caselli autostradali di Sam-pierdarena e aero-porto (raggiungibili in solo un minuto) e alla Valpolcevera attraverso le strade di sponda. Passiamo ad Erzelli: il sito è in collina e sono pertanto neces-sarie opere struttura-

li di contenimento. E' prossimo al casello autostra-dale dell'aeroporto (occorrerà costruire un raccordo) e pros-simo alla viabilità ordinaria alla quale andrà collegato. L'a-eroporto dista circa 500 metri e potrebbe essere raggiungibile anche attraverso navette o con la cabinovia prevista per gli Erzelli che potrebbe effettuare una tappa intermedia. I costi di costruzione a parità di cubatura, per la natura stes-sa dei luoghi, potrebbero esse-re inferiori nel caso di Bombri-ni in quanto il sito è pianeg-giante. Dal punto di vista turistico, e quindi dell'accoglienza e del commercio, entrambe le solu-zioni porterebbero probabil-mente benefici al nostro quar-tiere che dovrà necessariamen-te attrezzarsi per quello oggi che viene chiamato -passateci il termine apparentemente di cattivo gusto - il “turismo o-­spedaliero”. oerre

Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha a v u t o c o n f e r m a dell’assegnazione di 15 milioni per i laboratori della nuova facoltà di Ingegneria agli Erzel-li. In una riunione a Roma nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico, alla pre-senza dei rappresentati di Invi-talia SpA, Burlando ha avuto certezza “che è stato definito il percorso per l’assegnazione alla Liguria di 15 milioni di euro da investire nei laboratori della nuova Facoltà di Ingegne-ria dell’Università di Genova presso il Polo scientifico e tec-nologico di Erzelli” come si legge in una nota della Regio-ne. “Con questa assegnazione – ha detto Burlando – si comple-terà il quadro finanziario per rendere possibile il trasferi-mento della Facoltà di Inge-gneria. Ora dovranno essere definiti gli ultimi aspetti giuri-dici e amministrativi per giun-gere poi al nuovo accordo di programma con i soggetti inte-ressati”.

Porto di Genova, centrale termoelettrica Enel. Le vasche di stoccaggio hanno una capa-cità di 80.000 tonnellate circa di carbone con una movimentazione di 850 t. l’ora

Costruita nel 1928 davanti alla Lanterna di Genova, la centrale termoelettrica dell’Enel dovrebbe chiudere definitivamente e “spegnere” l’attività nel 2017. Per andare dove?

Entro il 2013 uno studio si esprimerà sulla fattibilità dell’ospedale agli Erzelli o a Bombrini (in foto)

Ingegneria, Burlando conferma: “In arrivo 15 mln per Erzelli”

Page 4: ilCorniglianese Aprile 2013

Arriva Cirone: l’idea di Anastasi decolla con Pilotta Questo mese il compleanno del nostro giornale

ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione Aprile 2013 >>> 4

Iniziò così un anno fa, con questo distinto carteggio che seguiva la prima riunione ufficiale in cui cominciammo ad abbozzare il nostro giornale, la storia de ilCorni-glianese che festeggia, oggi, il compleanno. Scoprimmo che era necessario dare voce e parola scritta ad una delegazione sulla quale erano stati scaricati centenari oneri pesantissimi in un momento in cui le scelte più importanti dello sviluppo della Genova capoluogo sarebbero passate di nuovo qui e non altrove. Dai cittadi-ni la voglia, il desiderio di confrontarsi su un giornale dove le parole e le immagini rimangono per sempre e non hanno l’effimera visibilità di altre fonti. Tutti insie-­me concordammo che il giornale uscisse in occasione delle elezioni amministrati-ve dello scorso anno per dare un segnale: ai blocchi di partenza della nuova Geno-va, allo sparo dello starter, volevamo esserci anche noi. Dal mio punto di vista, al di là dell’impegno professionale, ritengo di aver avuto la grande fortuna di colla-­borare con persone di straordinario profilo umano e spessore civile. Non potrei

Il Circolo Uguaglianza, nella ricorrenza del 110° anniversario di fonda-zione sta organizzando, in collaborazione con ANPI, CGIL, Fondazione Ansaldo e civica Biblioteca Guerrazzi, una mostra fotografica sull’identità e la storia del quartiere. Il comitato organizzatore della mostra chiede ai cittadini ed alle associazioni di mettere a disposizione le loro fotografie sulla vita sociale e culturale del quartiere: serviranno a comporre la “storia collettiva”, assieme agli articoli giornalistici ed ai documenti ufficiali riguardanti la vita di Cornigliano. Le fotografie si ricevono presso il Centro Civico, in viale Narisano 14, telefono 010.557.8205 - mail [email protected] -, e ver-ranno restituite dopo la scelta effettuata per la creazione della mostra che sarà inaugurata indicativamente nei mesi di novembre/dicembre 2013. Il comitato organizzatore ringrazia fin d’ora tutti coloro che vor-­ranno accogliere questo invito. S.P.

“Apriamo i cassetti della memoria” Identità e storia nelle foto di tutti

chiedere di più. E pensare che tutto era nato, in una fredda sera di gennaio in cui suonò il telefono in casa mia. “Buonasera sera- disse titubante la voce-, signor Cirone abbiam pensato a lei per dirigere il nuovo giornale di Cornigliano, che ne dice?” Pensai subito ai miei anni di liceo, i più belli, trascorsi al Calasanzio. Decisi di dire di sì. “Ma lei chi è, come si chiama?”. “Io sono Anastasi, Gianfranco Ana-­stasi”. Cominciò esattamente così. Il resto è cronaca. Cronaca del nostro giornale. Enrico Cirone

A distanza di un anno dalla fondazione, parte della redazione nella la nuova sede de ilCorniglianese. (In piedi da sinistra) Bruno d’Astice, Adriano Sanna, Romano Oltracqua, Cristiano Calderone, Guido Pallotti,

Andrea Anzalone e Astri Lidia Frascio. (Seduti, da sinistra) Riccardo Ottonelli, Carlo Guerra, Salvatore Pilotta, Enrico Cirone, Agostino Razzore, Maurizio Imperiale, Leda Buti e Auria Martelli (foto di Francesca Comparato)

Dott. Cirone buonasera, sono Pilotta e ci siamo conosciuti nella riunione fatta nel locale della biglietteri-a del campo Italo Ferrando a Cornigliano, riunione per far nascere il giornale "ilCorniglianese". In quella occasione aveva dato delle idee che spero di essere riuscito a trasferire nelle varie pagine del giornale e che quindi le trasmetto in allegato (assolutamente ancora in bozza). Venerdì p.v. c'è un'altra riunione, ma penso che Anastasi Gianfranco l'abbia già invitata. Arrivederci. Salvatore Pilotta. Era il 29 febbraio 2012 ore 22.19 Carissimo Pilotta, buon pomeriggio. Ho visto -un po' velocemente- le sue bozze ma direi bene così. Cercherei il primo titolo di farlo su una riga sola, bello forte con eventualmente un occhiello sopra o sotto. Valuterei anche l'inserimento di foto (per le quali raccomando la massima attenzione: sarebbe meglio se le scattassimo noi per evitare i copyright di internet) Grazie e a domani. Ec Era il 1 marzo 2012 ore 14.22

ilC

orn

igli

an

ese

Cartolina collezione Bellini e, in alto a destra, bollo da 20 cent. emesso dal municipio di Cornigliano Ligure intorno all’anno 1880/1926

Page 5: ilCorniglianese Aprile 2013

Questo mese ritorniamo tra i cittadini di “casa nostra” (forse una minoranza?) e andiamo a visitare la famiglia Michelini che abita a Cornigliano, in via Agosti. Mi riceve Cristina Gianotti, moglie e mamma, 33 anni, di Genova, e subito dopo arriva Danilo, il capofamiglia, 42 anni, anche lui genovese. Poco più indietro la piccola- e per niente intimidita - Martina, 7 anni. A completare la famiglia, Rosa-ria, mamma di Cristina e suocera di Danilo. Lui e lei lavorano, sia pure in aziende diverse, nel settore delle bombole “di vario genere” e a tempo indeterminato. Martina invece frequenta la prima elementare alla scuola Ferrero. Rosaria fa la nonna a tempo pieno. La casa è calda e accogliente. D. Considerata la situazione economica e sociale in un periodo di re-cessione drammatica, la famiglia Michelini come si comporta? Cristina: “In questa situazione economica disastrata cerchiamo prima di tutto di non sprecare: fortunatamente lavoriamo tutti e due, il mio stipendio serve a paga-re il mutuo e le spese di trasporto (benzina, assicurazione e costi dei mezzi pubbli-ci che sono molto alti) e con lo stipendio di Danilo riusciamo ad arrivare a fine mese in modo di-gnitoso, tenendo conto che le spe-se (IMU, amministrazione e riscal-damento) sono abbastanza conte-nute essendo, la nostra, una ex casa popolare. Unica nota stonata è la TARSU, a nostro avviso spro-porzionata rispetto al servizio of-ferto. Contenute sono anche le spese scolastiche per Martina. Per risparmiare comperiamo esclusi-vamente nei mercati e supermer-cati. A completare il quadro vorrei sottolineare l’aiuto determinante di mia mamma Rosaria: se non ci fosse lei a fare la nonna a tempo pieno saremmo veramente nei guai (a questa affermazione con-corda anche Danilo, ndr)”. D. Come usate il tempo libe-ro, cosa leggete e cosa guar-date in tv? Cristina: “Dopo una giornata di lavoro, la sera arriviamo a casa stanchi e, tenendo conto che Mar-tina si alza presto, subito dopo cena cerco di stare insieme a lei per raccontarle qualche favola prima di addormentarsi. In genere poi vediamo programmi televisivi su reti locali tipo Telenord e Primocanale, Danilo invece segue di più le notizie giornalistiche su Rai3”. Danilo: “Il giornale, il Secolo XIX, lo leggo solo al sabato e alla domenica. E sem-­pre al fine settimana dedichiamo il nostro tempo alla conduzione del Sampdoria club Bollano in cui sono presidente. Il nostro club è, come tutte le associazioni culturali e sportive, in difficoltà: abbiamo circa cento soci e le risorse sono scarse; per sopravvivere ci autofinanziamo con cene sociali cercando di mantenere in vita uno dei club più vecchi della Genova blucerchiata.

D. Sabato 13 aprile la Pro loco di Cornigliano ha indetto un’assemblea pubblica sui problemi del territorio (nuova strada a mare, depuratore, ospedale di ponente, ex mercato comunale, rom, moschea e/o sala di preghiera). Su queste problematiche cosa ne pensate? Danilo: “Sì, lo sapevamo ma purtroppo non abbiamo potuto partecipare. Andando per ordine: sul depuratore, nonostante il nostro alloggio sia fisicamente distante, in determinate condizioni climatiche l’odore si sente molto forte, speriamo possa-­no risolvere a tempi brevi il problema. Per quanto riguarda la strada a mare se i tempi sono quelli del realizzo della bretella che sbocca sul ponte in via Corniglia-no, stiamo freschi: speriamo che oltre ai tempi si facciano per bene i lavori. Sull’ospedale siamo decisamente d’accordo: è un’opportunità sia per la nostra salute ma anche per l’economia del territorio e ne beneficerebbero i nostri nego-­zianti. Per l’ex mercato noi sogniamo un’area adibita a parco giochi per i più pic-­coli, sui rom le istituzioni e i politici devono trovare un’ubicazione condivisa con i

cittadini visto che anche loro han-no diritto di vivere ma anche dei doveri, primo fra tutti quello di rispettare regole e leggi del nostro Paese. Sulla moschea noi come la maggior parte dei corniglianesi siamo per la libertà religiosa, altra cosa sarebbe usare le ex officine Passalacqua - di proprietà islami-ca - site a due passi da piazza Massena, intasando di fatto il traf-fico a Cornigliano (il sito individu-ato dall’allora sindaco Marta Vin-cenzi al Lagaccio era ed è, per me, la proposta più ragionevole)”. D. Al termine del nostro in-contro cosa vorreste suggeri-re al presidente del municipio VI medio ponente, Spatola, per una Cornigliano miglio-re? Cristina: “Prima di tutto una città più pulita e meno degradata, l’aumento della sorveglianza in particolare la presenza della polizi-a e/o carabinieri di quartiere sa-rebbe un deterrente indispensabile per la sicurezza cittadina, in parti-colare nei giardini pubblici dove il

controllo è più richiesto, poi tenere sgombra via Pellizzari dalle macchine in dop-pia fila e installare in prossimità della scuola Ferrero dei dossi per limitare la velocità delle macchine. A supportare questa proposta interviene nonna Rosaria dicendo che quando va a prendere Martina a scuola vede cose da far rabbrividire, in particolare all’uscita dall’istituto Calasanzio dove le macchine non rispettano la segnaletica stradale. Ringrazio la famiglia Michelini, Danilo, Cristina, Martina e nonna Rosaria, per la disponibilità, l’ospitalità e la cortesia con cui ci hanno raccontato un’altra storia di vita quotidiana. Carlo Guerra

A casa vostra/5 La famiglia Michelini Tre generazioni alle prese con i problemi di oggi

Pescheria

SIRI GERARDO

Via Cornigliano 51-53 R - GE

Tel. 010.8530231 P. IVA 02096920992

Pesce fresco nostrano

ilCorniglianese

ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione Aprile 2013 >>> 5

A Cornigliano vive la famiglia Michelini. Nella foto tutti componenti al completo: nonna Rosaria, mamma Cristina e papà Danilo, al centro la piccola Martina. Tra i problemi evidenziati dai Michelini, la sicurezza e il traffico

Page 6: ilCorniglianese Aprile 2013

ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione Aprile 2013 >>> 6

Salumi e Formaggi

Via L. Vetrano, 6-12r Tel. 010 6512091

Voci dal Volta: “Zaini più leggeri con l’e-book e via quelle scritte dai bagni”

C’è un uomo che passa le sue giornate seduto sul ramo di un albero. Un albero alto, robusto, che ispira solidità. Un albero verde. Un albero che in primavera, in estate, in autunnno e in inverno è verde sempre, di un verde acceso, di un verde acceso sempre che sia estate, autunno, primavera o inverno. Ecco, esiste quest'uomo su quest'albero che guarda in alto. Vede le nuvole, gli uccelli, gli aerei e gli aquiloni. Quando piove, quest'uomo dai rami guarda la pioggia e si dice che Dio è in questa e si fa bagnare, felice. E' libero. Si sente libero. Sente di possedere il diritto di poter sognare e di poter sognare in pace, senza nessuno che gli urli cosa deve e cosa non deve fare. In cuor suo crede di essere Dio perché lui po- trebbe anche esserlo, “se no non vedo chi”. Un giorno, l'uomo sull'albero vede un altro uomo, più giovane, vestito bene, che si avvicina fischiettando. Poi alza lo sguardo e incontra quello distaccato e sognante dell’uomo sull'albero. “Libertà è partecipazione” gli urla l'uomo che fischiettava. Chi è l'uomo libero? Quello seduto sul ramo di un albero, quello che sogna, quello che pensa a se stesso credendo di assaporare la libertà come benessere personale o quello che partecipa al bene comune per far sì, quindi, che anche lo star bene degli altri ne venga giovato? Difficile scegliere una posizione senza nemmeno prendere in considerazione “quando” questi due uomini si incontrano e, tanto meno, senza prenderne in con-­siderazione l'età. Il Signor G di Giorgio Gaber cantava “La libertà non è stare sopra un albero, la libertà è partecipazione”, ma oggi si può sostenere tale affermazione? Noi giovani non ci possiamo sedere. La libertà è partecipazione, anche se oggi potrebbe valere la legge del “mi ritiro nel mio cantuccio, gli altri faranno anche per me”. Se tutti iniziassimo a pensare che altre persone faranno anche il nostro bene, qui nessuno più farà niente, senza contare che non ci sono abbastanza alberi per tutti, come in tutte le cose. Qual-cuno sarà sempre costretto a stendere il proprio asciugamano sulla sabbia e bruci-arsi i piedi mentre altri saranno comodamenti adagiati sui loro lettini. Vero è che sempre più stufa è la gente e che oggi, forse come mai, si tende a pensare che non ne valga più la pena di lot-tare, tanto le cose non cambiano, no? La libertà deve tenerci uniti, non dev'essere sintomo di un’autonomia individuale e me-nefreghista nei confronti degli altri: “La libertà non è il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero”. Bene, detto questo, quasi quasi vado a farmi uno sham-poo, vista la brutta giornata. Marta Fasulo

Associazione liberi amministratori condominiali

Piazza G. Verdi 4/1 - 16121 Genova

Paolo Pisana—Amministrazioni condominiali Via S. G. D’Acri, 8/10A - 16152 Genova Via Urbano Rela, 1/10 - 16149 Genova

Uff. 010 0015270 - cell. 347 5763920 - 346 3444683

[email protected] - [email protected]

Libertà e partecipazione, resistono ancora i valori delle canzoni di Gaber?

Nuove tecnologie, insegnanti di sostegno per chi ha bisogno, attività sportive e supporto per i ragazzi che hanno problemi familiari o genitori che lavorano. Sono queste le richieste che i nostri ragazzi avanzano nei confronti della scuola pubblica. “La scuola è fondamentale per il nostro futuro, non solo per trovare lavoro ma anche per conoscere molte cose. E’ anche un luogo dove possiamo incontrare nuo-­vi amici e socializzare. Vorremmo avere degli e-book al posto dei libri e delle lava-gne elettroniche in ogni classe che rendano le lezioni meno noiose”. (Alessandro e Samuele). Lejoy vorrebbe degli armadietti per i quaderni e il materiale tecnico e una pale-stra più spaziosa. Per Sabrina e Lilla “la scuola è molto istruttiva anche se a volte si deve studiare tanto, è anche un punto d‘incontro per fare nuove amicizie. Si va a scuola per imparare e per trovare un lavoro da grandi. Nella nostra scuola siamo fortunati perché ci sono dei bravi professori e questo è molto importante”. Osvaldo e Alessandro vorrebbero ”che a scuola ci fosse un giardino e una bi-­blioteca dove poter studiare tranquillamente”. Simona, Chiara e Rebecca scrivono: ”La scuola anche se è noiosa è istruttiva e ci apre le porte per il mondo del lavoro. I libri dovrebbero essere sostituiti dagli e-book e dovrebbero scomparire le scritte sui muri dei bagni. Qui ci insegnano a stare con gli altri e a rispettare gli insegnanti e i compagni. I professori sono molto disponibili e ci ascoltano se abbiamo dei problemi. Vorremmo che tutti gli alunni non pasticciassero i muri e non rompessero cose che sono di tutti”.

Hanno le idee chiare i ragazzi come sempre: un po’ di tecnologia, senza esagerare, giusto per eliminare il peso degli zaini, alcune soluzioni per rendere la scuola più confortevole, una maggiore correttezza da parte degli alunni stessi. Richieste sem-plici, in gran parte attuabili, se esistesse la volontà politica di creare una scuola moderna, a misura dei ragazzi, più efficiente, strutturata sui loro bisogni e sulle loro aspettative. Traspare anche, dagli interventi, la consapevolezza della scuola come centro di aggregazione sociale, luogo d’incontro con gli altri anche e soprat-­tutto se gli altri, come spesso accade da noi, hanno un colore diverso e parlano un’altra lingua. Se ci fosse la volontà politica, i nostri ragazzi potrebbero stare molto meglio (e avere un rendimento molto più alto) senza investimenti stratosfe-rici, con un po’ di raziocinio e di preveggenza. Purtroppo, negli ultimi dieci anni, i 28 miliardi prelevati dalla scuola tagliando cattedre e insegnanti, la costante ridu-zione dei finanziamenti, la mancata riscossione dei crediti dallo Stato di cui nes-suno parla (sì, non esistono solo le imprese, anche le scuole sono creditrici) ci hanno messo in ginocchio. Se oggi i ragazzi riconoscono ancora la scuola come un valore è solo per il merito e lo spirito di servizio di tutti quelli che vi lavorano. Nessuno parla di scuola in questo momento e tutti parlano di economia: bene, dietro quei numeri aridi, dietro il valzer di cifre, c’è il futuro dei nostri ragazzi, ci sono i nostri ragazzi: non scordiamolo mai. Autori: Osvaldo, Alessandro, Simona, Chiara, Rebecca, Sabrina, Lilla, Lejoy, Alessandro e Samuele, classe I B Istituto Comprensivo Cornigliano Plesso Volta Coordinamento, professor Pietro Bertino

Giorgio Gaber (1939-2003), milanese, ideatore del teatro-canzone, è illustrato da Cristiano Calderone

Page 7: ilCorniglianese Aprile 2013

ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione Aprile 2013 >>> 7

Primo maggio, il riposo diventa festa I giovani e la memoria del lavoro

Dopo la Resistenza un Paese libero e una vita tutta da costruire

Il Primo maggio del 1889 quelli della Seconda Internazionale, riuniti a Parigi, propongono: “Una grande manifestazione sarà organizzata in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore” Viene scelto il primo di maggio poiché in quello stesso giorno del 1886, a Chicago, una manifestazione operaia era stata repressa nel sangue. Nel 1891 si decide che il Primo maggio sarà "festa dei lavoratori di tutti i paesi". La ricorrenza del 1898 coincide con la fase più acuta dei "moti per il pane" che investono tutta Italia e hanno il loro tragico epilogo a Milano. Nei primi anni del Novecento il Primo maggio vede la protesta contro l’invasione della Libia e negli anni a venire, contro la partecipazione dell'Italia alla guerra mondiale. Nel 1919 i metallurgici e altre categorie di lavoratori possono festeggiare il conse-guimento dell'obiettivo originario: le otto ore. Con l’evento del fascismo, Mussolini ne vieta la celebrazione. All'indomani della Liberazione, il Primo maggio 1945, partigiani e lavoratori, an-ziani, più dei giovani che non hanno memoria della festa del lavoro, si ritrovano insieme nelle piazze d'Italia in un clima di entusiasmo. Due anni dopo la data è segnata dalla strage di Portella della Ginestra dove gli uomini del bandito Giuliano fanno fuoco contro i lavoratori che assistono al comi-zio. Le trasformazioni sociali hanno portato al progressivo abbandono delle tradizio-nali forme di celebrazione dell’evento. Il mega concerto rock che da qualche anno Cgil, Cisl e Uil organizzano per i giova-ni a Roma, sembra aderire perfettamente allo spirito della festa come lo aveva colto nel lontano 1903 Ettore Ciccotti: "Un giorno di riposo diventa naturalmente un giorno di festa, l'interruzione vo-lontaria del lavoro cerca la sua corrispondenza in una festa: che un'accolta di gente, chiamata ad acquistare la coscienza delle proprie forze, a gioire delle pro-spettive dell'avvenire, naturalmente è portata a quell'esuberanza di sentimento e a quel bisogno di gioire che è causa ed effetto al tempo stesso di una festa" Guido Pallotti

E come ogni anno arriva puntuale aprile, con il risveglio della natura, con il suo tempo imprevedibile e le sue memorie di storie resistenti sempre più lontane nel tempo ma che portano con sé i principi e i valori su cui è fondato il nostro vivere e agire quotidiano, racconti di vita sempre attuali, racconti di vita che non invec-chiano mai. Ed è così che in un pomeriggio di aprile al Centro diurno nasce spon-tanea una chiacchierata con Gianni, classe 1923; non è un uomo di molte parole ma qualcosa da dire ce l’ha: racconta di un periodo della sua vita, se vogliamo relativamente breve, che avrebbe visto giovani partire verso i monti, organizzarsi in brigate e cambiare per sempre la storia del nostro paese. La mia generazione la Resistenza la studia sui libri di storia e incontrando qualcuno che dice “io c’ero” non si rimane di certo indifferenti: nasce proprio l’esigenza di conoscerne i parti-­colari; i libri non ti narrano di certo i sentimenti, i dettagli, le emozioni. Gianni lo può fare e con le sue parole mi conduce in questo viaggio nel tempo facendomi respirare quell’aria così intensa che sa di montagna e di libertà. Queste righe non saranno, quindi, dedicate alla narrazione degli eventi storici ma ai racconti di quei particolari che piano piano e non senza fatica vengono fuori da una memoria che torna indietro di 70 anni per continuare a testimoniare, perché non si deve dimenticare. E inizia così. “Ero giovane, senza soldi, non avevo un lavoro. Un pomeriggio ero in un bar, un tizio si avvicina e mi dice “c’è da fare una cosa buona per la Patria, te la senti?”. E lui se l’è sentita: da quel momento parte e si unisce alla “Brigata Balilla”, girando e combattendo sulle nostre montagne per circa due anni e un po’. Si ricorda del comandante Battista, “un gran cacciatore, una mira perfetta”, si ricorda di “Mucca”, il partigiano greco che, una volta finita la guerra è tornato di corsa alla sua terra senza neanche un soldo in tasca, si ricor-da di quando hanno deciso il suo nome di battaglia “tu ti chiami Giovanni Alfre-­do? Bene, da oggi sei Johnson”, e si ricorda anche di chi a un certo punto non se l’è sentita più, ha avuto paura ed è tornato a casa, perché la posta in gioco era alta, perché un errore poteva essere fatale per te e per la vita dei tuoi compagni, perché non bastava essere muniti di armi ma serviva coraggio e una grande forza d’animo. La vita di certo non era facile, il partigiano Johnson girava con due re-­volver, soldi non mancavano ma era difficile reperire qualcosa da mangiare, si cucinavano tante patate soprattutto e la notte era sempre un terno al lotto: si dor-miva nelle cascine, se trovavi la paglia stavi bene, se c’erano foglie umide era dura. Qualche azione militare me la racconta: agguati alle truppe tedesche, qualche ca-vallo conquistato ai nemici, “i loro cavalli erano perfetti”, ma quando mi parla dei caduti l’emozione sale e la voce si fa più cupa. Si ricorda di sette compagni che non ce l’hanno fatta, soprattutto mi racconta di una ragazza di appena 14 anni che faceva la staffetta, una bella ragazza, coraggio-sa, forse troppo. La Brigata era in continuo movimento, “non stavamo mai fermi”, le canzoni partigiane accompagnavano le giornate ed erano cantate da tutti, e non manca una puntualizzazione nei confronti di chi si professava partigiano e passa-va la giornata fermo in un posto, “mentre noi giravamo sempre”. Non mancano nemmeno i ricordi del ritorno a casa: la commozione dei genitori, le lacrime di una madre, la grande festa, “oggi si mangiano ravioli”, il rientro a una vita tutta da costruire e inventare ma finalmente in un paese nuovo e libero. Negli anni, i compagni della Brigata Balilla si sono tenuti in contatto e hanno fatto un importante lavoro di testimonianza alle nuove generazioni. Per non dimenticare che è dalla forza e dall’orgoglio che hanno spinto questi ra-­gazzi a combattere che ne è nata la nostra Costituzione con i principi e i diritti che dovremmo avere come bussola e che non dovremmo calpestare mai. Aprile è la primavera, è la natura che esce dal torpore invernale e si risveglia. Ascoltare Gianni e provare a vivere dentro i suoi racconti è risvegliare la coscienza e comprendere che siamo tutti chiamati a impegnarci per il bene comune, nessu-no escluso. E io non posso che ringraziarlo, per oggi e per settant’anni fa.

Simona Cardellino Centro Diurno

“Villa Duchessa di Galliera”

Villa Maria R. S. A. di Mantenimento

16152 Genova—Via Coronata, 2

Tel. 010 65.33.465—Fax 010 6531430 e-mail: [email protected]

Page 8: ilCorniglianese Aprile 2013

E la guerra non c’è più ormai, la guerra è finita

ilCorniglianese/cultura, arte Aprile 2013 >>> 8

OTTICA MOREGOLA Dal 1950

Ottico optometrista

VIA SESTRI 68 R 16154 GENOVA Tel. 010-6531814

di Guido Pallotti di Alvaro Filippo Michelon

Tra sette giorni. L’uomo guardò attraverso le sbarre: il mare in lontananza sembrava un’infinita coperta azzurra stropicciata dal vento sulla quale un bambino disordinato aveva dimenticato due barche a vela di diverso colore. Chiuse gli occhi e serrò le palpe-bre fino a lacrimare. Gli venne in mente che anche lui, molti anni prima, correva lungo il fianco di quella coperta sempre alla mattina, prima dell’alba. Di solito iniziava con una camminata veloce lasciando che i piedi sprofondassero nella sab-bia e poi via via, sempre più in fretta, fino a correre a perdifiato lasciando che la respirazione si stabilizzasse mentre la muscolatura, lentamente, si adeguava al ritmo. Amava sciogliersi nella piacevole sensazione olfattiva dell’aria mista alla salsedine che gli levigava le fosse nasali. La sua corsa era sempre fluida e veloce e il suo sguardo incollato alla scogliera a est della città, come in una sorta di riferi-mento geografico. D’un tratto allentò la pressione sulle palpebre per lasciare che il bulbo oculare iniziasse la sua danza concentrica seguendo furiosamente l’occhio della mente che era arrivato ai piedi della scogliera. Gli pareva ancora di sentire le onde frangersi su quegli scogli ammassati l’uno accanto all’altro e di vedere i gabbiani volteggiare nella affannosa e continua ricer-­ca di cibo. Era un caldo martedì di aprile e una giornata splendida. Il suo orologio da polso, preposto anche per il controllo del battito cardiaco, segnava le dieci e sette quando tutto precipitò troppo velocemente. Davanti a lui un uomo e una donna che litigano. Lui la schiaffeggia, lei inciampa, cade in un anfratto tra due scogli mentre lui la raggiunge e le sferra dei calci urlando brutte cose. Le palpebre dell’uomo si serrano nuovamente con le mani che stringono con forza le sbarre della cella. Avrebbe dovuto lasciar perdere. Al massimo, avrebbe potuto solo farsi notare nella speranza che l’altro smettesse. Invece no. Iniziò a correre nella loro direzione senza accorgersi che il suo orologio da polso gli segnalava un’attività cardiaca esagerata per il tratto di strada percorso, consigliandogli di fermarsi on-de evitare il peggio. Che puntualmente arrivò. Quando fu davanti all’altro uomo non fu difficile per uno della sua stazza e con il suo allenamento, sferrare un pugno nel viso dell’altro. In quel momento era l’unica cosa da fare. Lo aveva imparato nelle decine di occa-­sioni in cui la vita, nelle sue centinaia di palestre sparse tra i vicoli e i quartieri della città, lo aveva messo alla prova. Le prime volte te ne tornavi a casa con il corpo dolorante, le labbra rotte e gli occhi gonfi ma poi, facendo tesoro di quelle sofferenze, non commettevi più gli stessi errori. La regola era: colpire per primo senza mai distogliere lo sguardo dall’obiettivo. Il più delle volte lo scontro si chiu-­deva subito perché l’avversario scappava o rimaneva a terra piegato in due a urla-­re dal dolore. Solo qualcuno si rialzava per continuare e tu sapevi che sarebbe stata dura così, mentre aspettavi che si rialzasse, qualcosa nel più profondo del tuo essere, ti faceva sperare che non accadesse. Che rimanesse a terra. Sconfitto. Umiliato. Era quello il pensiero di quel martedì di aprile anche se stranamente, la voce pro-veniente dal più profondo del suo essere, sperava che in quel giorno accadesse il contrario. Che si alzasse per continuare. Ma la scena di quel piccolo cortometraggio sarebbe stata muta se le urla della ra-gazza da cui era corso per soccorrere avessero smesso di pronunciare la stessa, ripetuta parola: assassino. L’uomo aprì gli occhi. Erano passati 25 anni da quel momento. Tra una settimana sarebbe uscito. Sapeva di non essere un assassino. Sapeva anche che a volte, nella vita, le cose vanno come non dovrebbero andare e ci si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma il ragazzo, ormai uomo, aveva pagato il suo debito in silenzio, come quando da bambino, tornando a casa tutto pieno di lividi, cercava di fare tesoro dagli errori che avevano causato il suo stato. Non riusciva a pensare ad altro se non al fatto che da lì a una settimana non sarebbe più stato in quel luogo. Lanciò un’altra occhiata all’enorme e infinita coperta azzurra che stava davanti a lui proprio mentre i suoi muscoli inferiori si contrassero più volte. Sorrise. Conosceva bene quella sensazione: era il desiderio di correre. Tra sette giorni lo avrebbe fatto di nuovo. Finalmente libero.

Cercando di scoprire come commemorare la nostra storia negli ultimi giorni della Resistenza a Genova, mi sono imbattuto in un attempato signore che mi ha raccontato, a patto che rispettassi il suo anonimato, questo suo ricordo. E’ l’estate del ‘62 e sto facendo il supplente portalettere nell’ufficio postale di Genova Rivarolo. Inizio da passo Torbella e mi faccio guidare dalla corrisponden-za messa accuratamente in ordine. Sto recapitandola in via Castelluccio, una stra-da interna, parallela a via Canepari, quando: “Ragazzo, c’è posta per me? Mi chia-­mo…”. La garbata voce appartiene ad una cortese signora, dal viso gentile, con i capelli candidi e ordinati. Passo in rassegna gli effetti e le rispondo altrettanto con la stessa cordialità. “Signora, non ho nulla, mi dispiace”. “Figurati, postino. Intanto chi vuoi che mi scriva? Entra, ti offro da bere”. Abita a piano terra di una palazzina monofamiliare e, mentre versa la birra, inizia a raccontarmi. Allora comprendo il motivo di tanta affabilità nei miei confronti. “Sono la mamma di Teresio Canepari. Era il ventiquattro aprile, il giorno dopo sarebbe finita la guerra. Io stavo stendendo la biancheria su in terrazza e lui era con me. I tedeschi in fuga gli hanno sparato proprio davanti ai miei occhi. Teresio era in abiti borghesi e disarmato. Non piange la donna: senz’altro nel corso dei ventisette anni trascorsi ha esaurito tutte le lacrime. Mi chiede: “Quanti anni hai, postino?” “Ventitré, signora”. “Teresio ne aveva uno di meno”. Da quel primo giorno, la signora m’aspettava tutte le mattine sull’uscio di casa, per porgermi una bottiglietta di birra già stappata che sorseggiavo e mentre la ringraziavo mi accarezzava delicatamente il capo. Quando le avevo comunicato che era l’ultimo giorno che prestavo servizio a Certosa, mi abbracciò. “Verrai a trovarmi, postino?” “Senz’altro, signora. Abito vicino, nella zona del Campasso”. Il narratore in preda alla commozione ha iniziato a esprimersi in lingua genove-se: “No son stæto de paròlla: alôa apreuvo a-a demôa, o balon, a galante, m’êo ascordòu da-a promissa fæta a quella câa scignoa. L’è pe questo che ancon an-­cheu che l’é pasòu ciù de mêzo secolo, sento o bezeugno de aregòrdâ sta stöia, bèlla sôlo pe quelle due seiman-ne. Do rèsto me vergheugno ancon pe a mæ ari-ditæ d’aloa. Spêro tanto ch’a m’agge perdonòu quella dôçe scignôa. Me consöla o fæto de savei ch’a no l’à ciù da bezeugno de elemoxinâ a conprenscion de ‘n zoêno distræto comme êo mi alôa, òua che finalmente a l’é insemme a-o seu câo figeu”.

Page 9: ilCorniglianese Aprile 2013

In breve da

il bugiardino 2013

Maggio Nelle valli interne diserba le patate e rincalzale più che puoi, in montagna semina le patate e trapianta le ortive del semenzaio. All’Ascensione (9) non si lavora e non si fa il for-maggio. Ricorda che il maggio piovoso porta la peronospora. L’1 e dal 27 al 30 semina il mais per la polenta. NELL’ULIVETO Compaiono le infiorescenze: inizia a tratta-re contro l’occhio del pavone;; sfalcia o diserba; elimina le infestanti, il 9 è un giorno per gli innesti. NELLA VIGNA In riviera si vedono i primi grappolini; inizia a trattare contro la pero-nospora e oidio, rimuovi i ger-mogli sterili e i polloni. NELL’APIARIO Fiorisce l’acacia, in riviera è tempo di prima smielatura: togli i telaini solo quando le cellette sono colme di miele e bene operco-late, sostituisci le regine vec-chie e fai attenzione alle scia-mature. NEL BOSCO Il 15 si chiude il taglio per il ceduo e per il ca-stagneto sopra i 200 m. Dal 3 all’8 taglia il legno che userai per costruire attrezzi e utensili e i pali per la vigna. In un mo-mento tra il 19 e il 20 gli alberi nei boschi si mettono a canta-re; il legno tagliato in questo tempo è adatto per costruire strumenti musicali, come sape-va anche il liutaio Stradivari. IN CANTINA Ultimo imbotti-gliamento per i vini fermi: lo puoi fare il 19 e dal 21 al 23.

Nella ratatouille tutti i profumi e i colori della primavera

ilCorniglianese/personaggi, curiosità, giochi Aprile 2013 >>> 9

Parole crociate a schema libero (il guitto)

Le verdure, i colori della pri-mavera. Questa è la stagione del risveglio della natura, delle fioriture e dei prodotti dell’orto. Verdure e frutta cre-­ano un arcobaleno capace di far sbizzarrire chiunque nella creazione di pietanze. Piatti semplici e di facile realizzazio-ne mi hanno fatto ricordare il cartone “Ratatouille” dove un topino era lo chef. Nella sto-ria tutti possono cucinare e per stupire il più famoso criti-co gastronomico fu usato un piatto povero: la ratatouille. Nelle ricette storiche genovesi c’è la ratatuia. Il termine, dal francese, pare derivi dal pre-cursore di ravatto in genovese antico; sottintendendo che era un piatto della cucina di recu-pero. Gli ingredienti usati

sono di facile reperibilità ma oggi non oso più catalogarlo fra i piatti poveri, visto il loro costo. Chi volesse realizzarlo proceda come di seguito. Procuratevi il necessario per fare un trito aromatico fine con tre parti di cipolla bionda, due di carota fresca e una di sedano tenero. Fatelo rosolare lentamente in olio extra vergi-ne di oliva ligure. Nel frattem-po iniziate a portare a metà cottura con ebollizione 250 gr di fagioli lummè appena sgra-nati. Separatamente, sbollen-tate appena dei fagiolini verdi. Preparate una melanzana a fette spesse che diverranno cubetti e fatela spurgare con sale marino di tipo grosso. Dopo averle lavate e tagliate uguali in dadolata grossa, ag-giungete nel soffritto un pepe-rone giallo, uno rosso, i fagioli, la melanzana sciacquata e ta-gliata in dadi. Fate appassire un minuto, poi aggiungete sale e pepe (sulle verdure preferi-sco usare la spezia bianca. Non d’obbligo, sfumare con

vino bianco e fare evaporare. Unite un barattolo di pomodo-ri pelati, o cinque san Marzano sbollentati e spellati da voi. In entrambi i casi usate il passa-verdure con disco fine o un setaccio: non devono esserci semi. Aggiungete dopo un atti-mo delle foglie di basilico e dopo un paio di minuti i fagio-lini appena sbollentati. Verifi-cate la cottura, scrollate la pentola e girate con il cucchia-io il meno possibile per non rovinare le verdure. In base alla consistenza degli zucchini, aggiungeteli dopo venti/trenta minuti, anch’essi in cubi. La cottura totale do-vrebbe dura-re c irca un’ora, le verdure do-vranno co-munque re-stare com-patte e leg-germente al dente, non s t r a c o t t e .

All’occorrenza, aggiungete acqua calda. La densità finale dovrà risultare leggermente inferiore a quella di uno yogurt classico. Questo piatto, così realizzato, consentirà di ap-prezzare i profumi della sta-gione non facendo perdere personalità ad ogni singolo ingrediente. Può essere servito come secondo piatto o come contorno di carne alla piastra. L’abbinamento ideale del con-­torno è un vino pigato molto strutturato o, se usato come contorno di carne, un rossese di pianura o un ciliegiolo del Levante Ligure.

Ric

card

o C

oll

u

ilCorniglianese

ilCorniglianese

ilCorniglianese

ilCorniglianese

ilCorniglianese

ilCorniglianese

ilCorniglianese

ORIZZONTALI: 1 Redattore de “ilCorniglianese”. 10 Serve per volare. 11 Segue Is nel contestato stadio del Cagliari. 12 La Buti de “ilCorniglianese”. 13 Affinché in latino. 14 Prono-me personale. 15 Circondare di stima, detto poeticamente. 18 Associazione Nazionale Archeologi. 19 Hanno gli occhi a man-dorla. 20 Texas Occupational Therapy Association. 22 Artico-lo determinativo. 23 Noto santuario piemontese. 24 Attac-cante della Fiorentina. 26 Poco frequenti. 27 Il Fehr attore israeliano. 28 Fulmini. 30 Perugia. 32 Grande scimmia. 33 Ricoperta di peli duri e spessi. 35 Il sottoscritto. 36 La città americana del gioco d’azzardo. 40 Congiunzione eufonica. 41 Liste. 42 Torino. 43 Con Tease Me in un single di Chiquito. 44 Trento. 45 Era salito sul sicomoro per vedere Gesù. 47 Artifi-cial Intelligence. 48 Africa Orientale. 49 Teramo. VERTICALI: 1 Uno dei due ideatori de “ilCorniglianese”. 2 Il nome della Duse. 3 Serve a raffreddare il motore. 4 Af-fermazione tedesca. 5 Cittadina sarda. 6 Fanno esplodere fulmineamente la carica. 7 Ancona. 8 Iniziali dello stilista Armani. 9 I due nomi della prof. Frascio de “ilCorniglianese”. 15 Antica lingua 16 Nota musicale. 17 Col bue nel presepe. 21 Succhia il polline. 25 Ballano per il sultano. 28 Sondrio. 29 Adunata notturna di streghe e demoni. 31 Più faticosi da sali-re dei gradini. 32 L’usava il soldato al fronte. 34 Trieste. 37 Il più grande profeta biblico. 38 Si nomina col catodo. 39 Pun-tata minima a poker. 46 Olbia-Tempio.

SOLUZIONI ORIZZONTALI: 1 Sergio Daga. 10 ala. 11 are-nas. 12 Leda. 13 ut. 14 voi. 15 onorar. 18 ana. 19 cinesi. 20 tota. 22 il. 23 Oropa. 24 Toni. 26 rare. 27 oded. 28 strali. 30 pg. 32 gorilla. 33 irta. 35 io. 36 Las Vegas. 40 od. 41 elenchi. 42 to. 43 Tinoh. 44 Tn. 45 Taddeo. 46 ai. 47 Ao. 48 Te. VERTICALI: 1 Salvatore Pilotta. 2 Eleonora. 3 radiatore. 4 ia. 5 Oruni. 6 detonatore. 7 An. 8 ga. 9 Astri Lidia. 15 oc. 16 re. 17 asinello. 21 ape. 25 odalische. 28 So. 29 tregenda. 31 gradoni. 34 ts. 37 Elia. 38 anodo. 39 cip. 46 Ot

Page 10: ilCorniglianese Aprile 2013

ilCorniglianese/pubblicità ilCorniglianese/pubblicità Aprile 2013 >>> 10

Via Coronata, medio bassa, vani 5,5, ingresso geno-vese, 2 camere, cuci-na abitabile, bagno, ripostiglio. Balcone. Da ristrutturare. In stabile ordinato. € 109.000 tratt. Classe energ. G

Via Bagnara, vani 5,5, ingresso geno-vese, camera matri-moniale, cameretta, cucina abitabile, bagno, ripostiglio. Cantina. Ristruttu-rato. In stabile ordi-nato. € 93.000 tratt. Classe energ. G

Via Cornigliano, vani 6, ingressino, corridoio, 2 camere da letto, salone, cucina abitabile, bagno, ripostiglio. Balcone. Esposizio-ne Sud. Luminoso. In stabile ordinato. € 110.000 tratt. Classe energ. G

Sestri Ponente, Via Gazzo, vani 7, in casa indipenden-te, ingresso ampio, ripostiglio, 3 came-re, salone, cucina ampia, bagno. Bal-conata. Vista stu-penda. € 259.000 tratt. Classe energ. G

Via Pellizzari, vani 4,5 + annesso negozio mq 15 ca, piccolo ingresso, 2 camere, angolo cot-tura + zona a gior-no, bagno. Da ri-strutturare. In stabi-le d’epoca ordinato. € 87.000 tratt. Classe energ. G

Via Guido Agosti, ULTIMO box nuo-va costruzione, mq 18 ca. Detrazione fiscale 50%. € 55.000 tratt.

Sestri Ponente, Via A. Sant’Elia, ULTIMI box, posti auto, cantine. Nuo-va costruzione. De-trazioni fiscali 50%. Mutui agevolati. € 60.000 box. € 23.000 posto auto. € 13.000 cantina

Multedo, Via dei Reggio, vani 6, ampio salone, 3 camere, cucina abitabile, bagno. Luminoso. In stabile ristrutturato. € 135.000 trattabili _____________________________ Via Cornigliano, vani 6, ingresso, salone, angolo cottura, camera, cameretta, ripostiglio, bagno con vasca idromassaggio. Ristruttura-tissimo. In stabile ordinato. € 114.000 tratt. Classe energ. G

-Sestri Ponente,Adiac. Via Sestri, AFFITTIAMO VANI 6, ARREDATO, SECONDA CASA, Euro 650/mese

-Foce, Via della Libertà, BAR TAVOLA FREDDA, Euro 35.000

AFFITTASI -Vico Saponiera, locale mq 45ca, 2 vetrine, € 350/mese -Via G. Agosti, locale mq 40ca, soppalcabile, € 340/mese -Sampierdarena, via Reti, locale mq 20ca, 2 vetrine, € 320/mese -Centro Città, adiac. Via XX, ufficio– stu-dio. Prestigioso mq 230 ca. INFO in agenzia. -Centrale, app.to x trasfertisti, € 700/mese

-COMPRAVENDITE E LOCAZIONI -CESSIONI D’AZIENDA -AMMINISTRAZIONI CONDOMINIALI -RISTRUTTURAZIONI D’INTERNI -PRATICHE CATASTALI

di Andrea e Nicolò Scibetta Piazza Massena 5R—Genova Cornigliano Tel. Fax. 010.6517439 [email protected] www.massenaimmobiliare.it Cell. 346.2208852—392.4700674

I NOSTRI IMMOBILI LI POTETE VISIONARE SUL NOSTRO SITO, SU CERCACASA.IT, SU SUBITO.IT

Page 11: ilCorniglianese Aprile 2013

ilCorniglianese/personaggi, curiosità, giochi Aprile 2013 >>> 11

“Vi racconto il Mostro, il dilemma lavoro e ambiente e l’ombra tragica del terrorismo”

La prima volta che ho visto il Mostro spu-tare fuoco e fiamme ero in casa della Nelly, una delle donne di Cornigliano, così le chiamavano a partire dalla metà degli anni Ottanta, alludendo al quel gruppo femmi-nile che si radunava al Mercato del pesce e le cui leader erano già Leila Maiocco, bel-lissima con la sua treccia bianca lunga, anzi lunghisssima e gli occhi di brace e Patrizia Avagnina, nera che sembrava un fiammifero pronto a prendere fuoco. Il Mostro stava davanti alla finestra della Nelly ed era un muro di acciaio, una mon-tagna di ferro, mattoni, ciminiere, tubi anneriti. La Nelly aveva una casa pulita, ordinata, con i centrini sui tavoli al loro posto e le finestre sigillate. Finestre che non si aprivano mai, se no quel fumo che l'altoforno sputava e le fiamme e le scintil-le che partivano dalle ciminiere sarebbero entrati in casa e noi chissà cosa avremmo

aspirato di quel cielo scuro che era Cornigliano intorno al Grande Stabilimento. Andavamo, noi giovani cronisti, in quelle case, in quelle strade, in quelle piazze a ridosso del Mostro, come si va su una frontiera. Di là c'è il nemico ma tu non puoi sfidarlo direttamente, invadendo il suo campo. Tu combatti dall'altra parte, cer-cando di spegnerlo, di azzittirlo. Noi andavamo a raccontare quella battaglia tra le donne, i fumi, la fabbrica con i suoi posti di lavoro. Ma non era facile quella batta-glia, non era facile e si poteva capire subito perché, se uscendo da casa della Nelly o delle altre agguerrite signore, donne, ragazze del Movimento, beccavi l'ora di uscita degli operai dalla fabbrica, allora capivi che cosa si stava giocando a Corni-gliano. La salute degli abitanti o il lavoro degli operai che uscivano a migliaia nel grigio di quella delegazione così aspramente violentata per piazzare lì il Mostro? Ma piena di lavoro, vissuta da generazioni intere che vi avevano trovato la casa, l'occupazio-ne, la vita. Una volta, mentre da giornalista un po' più maturo rispetto a quella prima visita alla Nelly, stavo moderando un dibattito a Cornigliano, in una sala tumultuosa piena di donne, di sindacalisti, di operai, di politici silenziosi, con quelle facce di gente presa in mezzo, a un certo punto si alzò un vecchio militante del Pci, allora partito al fulgore della sua geometrica potenza politica e mi urlò con le mani aperte a megafono: “Belìn, giornalista, ma sei capace o no di fare la sintesi

tra quelli che vogliono spegnere la fabbrica e mandarci tutti a casa e quegli altri che nella fabbrica ci vogliono investire altri miliardi e posti di lavoro?” Ecco, Cor-­nigliano per noi era quel dilemma frontale che squassava le coscienze politiche e metteva in crisi ogni convinzione. Figurarsi quelle certezze di noi ragazzi-cronisti, che andavamo là per raccontare ciò che vedevamo, per ascoltare e riferire! Potevano sbatterti sul muso il match ambiente-lavoro, senza che tu trovassi una “acca” di risposta in un dibattito pubblico, ma anche nei cortei, nelle manifesta-­zioni che prendevano in mezzo la Cornigliano che stavi scoprendo, nei comizi, nella politica di quegli anni così tesi, anche così drammatici, in mezzo al terrori-smo delle Brigate Rosse, ben annidate anche dentro alla fabbrica, nascoste all'om-bra del Mostro. Come dimenticare quella mattina tragica nella quale spararono in un bar, tra Sampierdarena e Cornigliano, ai carabinieri Tosa e Battaglini, che si erano fermati a bere un caffè? Eravamo lì, a tre passi dall'Italsider e che terribile incrocio: la

fabbrica, il Mostro, i terroristi, gli operai e i carabinieri a terra nel sangue. Rim-balzavi dalla sede dell'Ilva, in via Corsica, quando ancora si chiamava Italsider, dove i superdirigenti ti farcivano la testa di dati e prospettive siderurgiche, alla delegazione scippata ai genovesi a incominciare dagli Anni Trenta per via di quel-la grande fabbrica costruita sul mare riempito e venivi come investito da ondate contrapposte di diversi pareri e opinioni. Quello era il cuore del Ponente genovese, dove ne avevano combinate di tutti i colori, e Cornigliano ne era l'epicentro inequivocabile, perché l'Acciaieria stava lì, sopra il mare coperto da una delle operazioni più colossali di riempimento che la

civiltà moderna avesse visto fino a quel punto. Ti raccontavano di come “era pri-­ma”, ma stentavi a capire che una volta c'era il Castello Raggio, specchiato sul mare e la spiaggia e le barche e il profumo del salmastro e dei pesci. Ora c'erano le facciate dei palazzi anneriti ovunque e quella muraglia del Mostro, i cancelli della fabbrica che si perdevano verso Ponente, verso la stazione ferroviaria e poi avanti, verso l'aeroporto, verso Sestri, verso Multedo, verso Pra’, Voltri, una sfilata di muraglie e il mare tanto lontano che per raggiungerlo neppure ci saresti arrivato sparando una canna da pesca con un missile che avrebbe dovuto scavalcare le muraglie stesse, il Mostro, cataste di coils di acciaio, le banchine portuali delle navi, prima di tuffarsi in un mare livido. Un'altra volta che ero partito dalla redazione per Cornigliano, un vecchio e grande sindacalista mai sufficientemente rimpianto, Franco Sartori, che era l'anima del Ponente e che non avremmo mai più dimenticato, mi aveva fatto da guida e mi aveva portato in un'altura un po' dietro l'aeroporto, oltre l'acciaieria. Da lì si vedeva bene quel Ponente genovese devastato ovunque. “Vedi Manzitti - mi aveva apostrofato, indicandomi con un gesto circolare tutta la costa dalla foce del Polcevera fino alle banchine del porto di Voltri - quando a Genova c'è un pro-blema, cosa fanno e cosa hanno sempre fatto: lo imbelinano a Ponente”. Ho sem-­pre pensato che Cornigliano abbia pagato un po' troppo quelle decisioni di scari-care a Ponente i problemi della città e che il suo destino sia stato irrimediabilmen-te segnato. Per questo la “mia” Cornigliano è una parte di Genova cui si deve an-­cora un risarcimento che forse nessuno è più in grado di pagare.

Un’altra veduta aerea dello stabilimento siderurgico nei pressi della stazione ferroviaria e a pochi metri da via Bertolotti e via Cornigliano. Rimane tuttora attiva l’area a freddo del laminatoio

Nella foto aerea risalente agli anni ‘80, a ridosso della case di piazza Metastasio, l’altoforno dell’Ilva alimentato dalla cokeria. Nel 2002 sono state chiuse le cokerie per il loro impatto sulla salute

Una parte fondamentale nella dismissione dell’area a caldo dell’Ilva l’hanno giocata le donne di Cornigliano riunitesi spontaneamente nel comitato “Salute e ambiente”

Franco Manzitti, autore dell’articolo, è giornalista e scrittore. E’ stato direttore del quotidiano Il lavoro,

caporedattore del Secolo XIX, caporedattore di Repubblica e direttore di AGL per il gruppo

editoriale L’Espresso

Page 12: ilCorniglianese Aprile 2013

Cornigliano presenta numerosi problemi e non tutti si possono risolvere costruendo cose. Alcuni di questi, come ad esempio il razzismo, dipendono dalla gente e solo la gente, usando la testa, può risolverli. Altri, invece, dipendono da chi ci co-manda.

Ad esempio la cattiva condizione delle strade e i continui lavori in corso, il traffico di via Cornigliano che costringe i professori a tenere chiuse le finestre delle classi che danno sulla strada anche in estate. Un altro problema è costituito dal depuratore che rende l’aria irrespirabile. Abbiamo sentito che vorreb-­bero aprire nuovi centri commerciali nelle aree dell’ex Italsider ma noi siamo contrari perché questo farebbe chiudere altri piccoli negozi, quelli da cui ci serviamo ogni giorno, toglierebbe lavoro alle persone che sono gentili con noi e che ci conoscono. Vorremmo più soldi e più inse-gnanti per nostra scuola, soprattutto insegnanti di sostegno e vorremmo un centro di psicologi nel quartiere, a disposizione di noi ragazzi, per poter parlare dei nostri problemi. Vorremmo più spazi per giocare e incontrarci nel tempo libero, una biblioteca multimediale, un centro per i ragazzi che hanno i genitori che lavorano e al pomeriggio restano soli a casa. Noi siamo favo-revoli alla costruzione della moschea perché ogni giorno viviamo fianco a fianco con i nostri compagni stranieri e abbiamo imparato che sono uguali a noi e pensiamo che debbano avere i nostri stessi diritti. Vorremo anche più autobus, in particolare il 62 e il 166.

Speriamo che queste non restino solo parole e che almeno qualcuna delle cose che chiedia-mo si realizzi.

Stefano Bernini Vicesindaco Comune Genova Ass. Urbanistica, Pres. Società per Cornigliano

Enrico Da Molo Direttore Società per Cornigliano

Giuseppe Spatola Presidente Municipio VI Medio Ponente

Fabrizio Gelli Vicepresidente Municipio VI Medio Ponente

Cornigliano in Assemblea Ferruccio Bommara Ass. Lavori pubblici Municipio VI Medio Ponente

Molto animata e partecipata l'assemblea pubblica convocata dalla Pro Loco di Cornigliano a palazzo Spinola Narisano. Numerosi gli interventi e altissimo l’interesse anche se, per alcuni degli interrogativi posti in anticipo dal giornale agli amministratori, non c’è stato il tempo di risposte in quanto altre argomentazioni hanno prevalso. La prima “bella” notizia è arrivata da Stefano Bernini, vicesindaco e assessore all’urbanistica del Comune di Genova e presidente di Società per Cornigliano. Ha detto che ”la data di luglio 2014 (in anticipo di 6 mesi sul ritardo previsto di un anno, ndr.) verrà rispettata”. Altra news da Enrico Da Molo, direttore di Società per Cornigliano secondo cui “si sono finalmente conclusi gli studi sui flussi di traffico nella via Cornigliano lungo la quale oltre 26mila veicoli transitano mediamente ogni giorno e la stragrande maggioranza di questi è solo di transito”. Questo ci fa pensare che il surplus si riverserà automaticamente sulla nuova viabilità a mare consentendo una maggior pedonalizzazione della via. Sulla ubicazione dell’ospedale (Bernini) rimanda ogni decisione a fine anno quando, la società incaricata, si esprimerà sulla sua fattibilità a Bombrini o a Erzelli. Per il restyling delle vie Verona, Vetrano e Bertolotti le ri-sposte le conosciamo già: “i lavori inizieranno a breve”. Aspettiamo speranzosi. Sull’ex mercato comunale risponde il presidente del municipio, Giuseppe Spatola, che ne assicura un utilizzo sociale assegnandolo, con pubblico ban-do, ad una o più associazioni consorziate in grado di gestire quello che dovrebbe diventare un centro pubblico mul-tifunzionale che rivalorizzi questa parte degradata del quartiere. “Lo spostamento a mare del depuratore si fa-­rà” (Bernini) ma Spatola non nasconde la lunghezza dei tempi stimabili in dieci anni (per l'esattezza “due lustri”, ndr.). Speriamo che questa data sia almeno quella della fine dei lavori e non del loro inizio. Alcuni cittadini hanno posto il problema della presenza di nomadi che occupano pubblici spazi con roulotte in assenza di ogni minimo requisito sanitario. Hanno risposto sull’annosa questione Bernini e Spatola. “Sono cittadini comunitari che vengo-­no frequentemente controllati dalla forze dell’ordine e sanzionati quando necessario” (Bernini). “Difficile se non impossibile la soluzione al problema fino a quando non saremo in grado di creare campi di accoglienza” (Spatola). Infine il tema/problema moschea. I cittadini hanno fatto notare che sono in corso lavori di ristrutturazione all’edificio di via Coronata - di proprietà della comunità islamica - e che gli interventi di bonifica sull’amianto, a loro giudizio, pare non rispettino le normative di legge data anche la vicinanza ad abitazioni e alla scuola Volta. Alcuni hanno prodotto anche foto (una di queste è sulla copertina del giornale). Spatola si è impegnato ad avvisare gli uffici preposti ai controlli del caso mentre Bernini, in qualità di assessore all’urbanistica, ha informato che fino a quel momento per quell’immobile non è stato richiesto alcun cambio di destinazione d’uso. Fermi sull'impegno preso con i lettori, “il Corniglianese” darà sempre voce ai cittadini e spazio sulle pagine del giornale per far sapere che ci siamo e che siamo a disposizione della comunità nella sua interezza e nelle sue diverse opinioni. oerre

Lettera aperta dei ragazzi della classe II B Istituto Comprensivo Cornigliano

Cornigliano in Assemblea

Page 13: ilCorniglianese Aprile 2013

Cornigliano in Assemblea Cornigliano in Assemblea

L’edificio delle ex officine Passalacqua in via Coronata acquistato nel 2001 dalla comunità islamica

O r g a n i z z a t a dalla Pro loco di Cornigliano si è svolta sabato 13 aprile presso il centro civico di viale Narisano, u n ’ a s s emb l e a pubblica tra i cit-tadini e le autori-tà. Sul piatto i temi più caldi della delegazione raccolti anche at-traverso la nostra te-stata. Al termine dell’incontro i temi più discussi sono stati: strada a mare, depura-tore, mercato civico, ospedale, moschea provvisoria e nomadi.

Strada a mare Restyling via Cornigliano, via Bertolotti, Verona e Vetrano Parco villa Bombrini, Ex mercato comunale, Villa Serra, Palestra villa Bombrini Spostamento depuratore, spostamento rimessa Amt Quanti soldi restano per la riqualificazione urbana

Cornigliano In Assemblea Cornigli Fotoservizio di Agostino Razzore, Carlo Guerra,

Bruno D’Astice, Francesca Comparato

Page 14: ilCorniglianese Aprile 2013

25 aprile, come la politica può riscattare l’inerzia del passato

“N’azzardaeve”, ammonisce Giulio Battifora. Quando arrivi all’ultimo verso, un sen-­timento di lacerazione e di indignazione invade l’essenza più intima dell’animo. Ha il sapore immondo dell’onta perpetrata nei confronti della dignità umana. Li ricorda tutti, Giulio, i suoi compagni ed amici di Campi e Cornigliano, quelli che subirono soprusi dagli aguzzini fascisti, quelli torturati dalle SS, quelli caduti sotto il piombo dell’invasore. Giovani e vecchi. Non solo per commemorarli. Come un dardo affilato, Giulio scaglia un avvertimento nei confronti di certo revisionismo in doppiopetto che di tanto in tanto rialza la testa nel tentativo di cancellare la memoria storica. La sto-ria non si discute né si riscrive: nessuno potrà impedirle di fare giustizia. Non solo. La poetica di Giulio Battifora è intrisa di un magico simbolismo. Ogni singolo perso-naggio che l’autore rievoca raffigura l’olocausto delle vittime di ogni guerra e di ogni dittatura, qualunque ne sia la latitudine ovvero la posizione delle lancette sull’orologio della storia. Edunchi, uscito per andare a lavorare e a casa mai più tor-­nato, evoca la tragica fine dei “desaparecidos” nelle prigioni dei dittatori sudamerica-­ni. Motta, mai più tornato “dai vostri campi maledetti”, rappresenta l’olocausto di milioni di ebrei ed antifascisti sterminati nei lager nazisti. Darin, trucidato a quindici anni perché non volle tradire i compagni; Luigin, ammazzato dopo appena dieci giorni di montagna;; Onda, mandato a combattere “distante, distante”;; tutti insieme riportano alla mente lo sterminio di tante vittime inermi sotto le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, come nelle gelide steppe russe, come nel vile attentato alle Torri Gemelle. Ora il vento del terrore si è placato, conclude Giulio Battifora. “Ma non ci siamo dimenticati: provate a rialzare la testa e ci ritroverete tutti, con le nostre compagne i figli i nipoti e le nuore: i vivi e i morti”. E, infine, come un fremito che erompe dalle pieghe più recondite dell’animo, il severo monito: “State attenti, se ci vedeste piangere: è per potersi asciugare le lacrime e vederci meglio”. “N’azzardaeve”. Pubblicata per la prima volta nell’aprile 1996, all’interno del volume di poesie a cento mani “Campi Mon Amour 2”, immagini e parole nel cassetto, “N’azzardaeve” ha ricevuto attestati pubblici e premiazioni in vari concorsi di poesia. Flavio Battifora

ilCorniglianese/eventi e tempo libero Aprile 2013 >>> 14

Contro tutte le guerre, “N’azzardaeve” Il tragico simbolismo di Giulio Battifora

No, anche se non cianzemmu ciù anche se a nostra primaveja

poco a l’è duà, non se semmo scordae.

Provaeve a tià sciù a testa, ne troviei turna tutti:

antifascisti e partigen ommi de gexa, butteghè e artigen,

sordatti de leva e reciammè ch’ei mandou a moui lontan da-e so moae.

Quanti nommi me sovvegne! Nommi de ommi, de donne, figge e zueni,

sposaè, fantin, povei e ricchi, nommi de compagni e de amixi,

ghe saiemo tutti: morti e vivi. O Darin, chinz’anni,

o cianzemmo ancon oua doppo tanti anni.

O Luigin ne l’ei ammassou doppu appena dexe giorni de montagna, e

quando semmo andàeti a ripigiaselo ean i giorni tremendi e belli

de l’insurrezion, giorni de gioia streita ma pin d’emozion.

O Motta, un ommo tutto dedito a famiggia,

l’ei deportou e dai vostri campi maledetti

o no l’è ciù tournou. O Edunchi: a leggenda da nostra zuventù.

Braoù comme o pan, o l’ea sciortio pe andà a travaggià

e a casa non l’han ciù visto ritournà.

O Onda de case popolari, un figgieu d’òu,

l’ei mandou a combatte distante, distante. No s’è saciu ciù ninte.

I tedeschi prixionè l’han pigiou. Mai o so corpo l’è staeto ritrovou.

O Rossi, poae do Cesarin de Campi, antifascista puro comme tanti,

a seu vitta pe-i atri o l’ha donou. Vou voemmo ricordà,

o saià lì anche le, pronto a ricominça.

O Pierin ch’ei assascinou do ‘23 o saià davanti a tutti

pe ricordave ch’ei di gran farabutti. Ve troviei davanti

E nostre compagne, tutti i figgi, i nevi

e noé. E,

a noiatri de Campi che semmo scampè,

ne restou o dolore, çerto ma

non se semmo scordae. Quindi staève attenti

perché non voemmo ciù penà. E non voemmo cianze ciù! Comunque, se ne vedesci,

se ne vedesci cianze, staé attenti:

l’è pe poeise asciugà e lagrime, e vedigghe megiu.

Quindi n’azzardaeve.

Giorni fa, al rientro da una delle mie consuete visite al Cimitero di Coronata, mi sono soffermato nel piazzale che, dall’alto, domina una buona fetta della Valpolcevera. Ho spaziato in una veduta panoramica, sotto di me Ikea, Leroy Merlin, Decathlon, Sogegross, Unieuro e tante altre realtà commerciali e arti-gianali che nel volgere di poco tempo hanno soppiantato quanto di storico e radicato nel tessuto sociale ed industriale il ponente cittadino aveva espresso. Campi, queste quattro case che hanno dato al paese decine di uomini e donne la cui attività ha onorato l’Italia non ha più la sua cornice di ciminiere, capan-­noni, grandi officine e quant’altro ne ha fatto la punta di diamante del polo industriale genovese. Almeno due generazioni di cittadini hanno lavorato nella SIAC, lottando, in tempi non remoti, contro i soprusi del regime. Continuo a guardare il panorama e col pensiero vado a ritroso nel tempo raccontandomi, mentalmente, quanto mi era stato detto dai vecchi “campesinjos”, grandi pro-­tagonisti di uno storico passato. ”Era venerdì 16 giugno, poco dopo mezzogior-­no, in corso Perrone scesero da una fila di autocarri soldati tedeschi e repub-blichini, circondarono lo stabilimento e iniziarono a frugare in tutti i reparti facendo affluire le maestranze nel piazzale principale. Chi si era rifugiato in alto, non resistendo alla tentazione di guardare cosa succedeva sotto fu visto e catturato. Questi criminali in divisa smistarono con rigida calma 40 operai per ogni carro ferroviario. Una maledetta operazione che durò poco più di un’ora, dopo di che, il treno debitamente sigillato con catene e filo spinato ai finestrini fu pronto per essere avviato al confine”. Dall’alto della mia postazione cercavo di ricostruire, con l’immaginazione, la crudeltà di quei terribili momenti. Le urla, il dolore, la disperazione di uomini che ave-vano l’unico torto di essere lavoratori onesti, facenti parte di quella, sempre più numerosa, m a g g i o r a n z a silenziosa che mai si era e-spressa a favore di un regime repressivo, cor-rotto e immora-le. Sono passati tanti anni, or-mai, molte cose sono cambiate ed anche se l’Italia non è ancora quella Patria che i Caduti della SIAC e di Campi avevano sognato, spinti da quanto ci è stato raccontato di quegli anni duri, dobbiamo continuare ad operare per il meglio. E’ necessario che questo nostro Paese affidi il suo futuro a persone consapevoli di quanti sacrifici hanno dovuto sopportare uomini ben più meritevoli di noi, di quanto hanno dovuto sopportare per rendere il nostro cammino più agevole. La politi-ca si è trasformata in un arido esercizio di potere, fazioso, puramente burocra-tico e finalizzato ad aridi calcoli di convenienza. E’ necessario ricondurla alla sua reale essenza, cioè, l’espressione dell’impegno morale di chi liberamente è scelto e preposto ad espletare il suo compito di rappresentanza in piena onestà e nel rispetto del mandato ricevuto. La ricorrenza del prossimo 25 aprile deve sempre servire da monito ma, soprattutto, deve essere un momento di serena riflessione. Nessuno, posto innanzi all’attuale situazione di instabilità, deve farsi prendere dall’abulico disinteresse o, ancor peggio, scoraggiamento. Ram-­mentiamo quanto scrisse Giacomo Ulivi fucilato il 10 novembre 1944, a soli 19 anni, a Modena dai fascisti:

“Non dite di essere scoraggiati, Di non volerne sapere,

Pensate che tutto ciò è successo Perché non ne avete più voluto sapere!”

Adriano Sanna ha illustrato l’articolo di Quirico Mentasti

Page 15: ilCorniglianese Aprile 2013

ilCorniglianese/eventi e tempo libero Aprile 2013 >>> 15

Fave e salame in compagnia Grande festa al circolo S. Giacomo

Il comitato “Amici commercianti di Cornigliano” organizza per domenica 5 maggio dalle 15,30, presso il circolo parrocchiale San Gia-como di via Tonale la manife-stazione “Fave e salame… in compagnia” fantastico intrat-­tenimento con musica, balli e karaoke (in caso di maltempo la manifestazione sarà annul-lata). Il comitato è anche pre-sente all’interno dell’iniziativa “Il Mare in vetrina” legata all'evento Slow Fish organiz-zata insieme alla Biblioteca F.D. Guerrazzi.

“Dolce delizia”, la scelta di Cinzia e Giovanna

“Dentro il ring o fuori: non c’è niente di male a cadere. È sbagliato rimanere a ter-ra». La frase di Muham-mad Ali sembra scritta per Cinzia e Giovanna, giovani gestrici della nuova caffet-teria “Dolce delizia” inau-­gurata ad aprile in via De Cavero, la vecchia strada

un tempo cuore commerciale del quartiere e oggi esposizione di serrande abbassa-te. In questo periodo di grandi incertezze, chi ci prova non è solo un eroe della sua città. Non è facile la scelta quando spesso ci si sente abbandonati dalla politica, dalle istituzioni, dagli enti e lasciati soli a combattere. A Cinzia e Giovanna i dove-rosi auguri di buona fortuna da tutta la comunità. oerre

Slowfish: 23 aprile - 17 maggio Cornigliano, tradizioni e memorie di mare

3-17 maggio Vie del quartiere

Il mare in vetrina 1° concorso per il miglior allestimento di vetrine a tema. Iniziativa a cura del comitato “Amici commercianti Corni-gliano”

7 maggio ore 17.00 Centro civico Villa Spinola viale Narisano, 14

Storie di mare Proiezione del video “T/N Leonardo da Vinci” di Ugo Nuzzo e Claudio Serra. Attraverso ricordi e testimonianze, la storia di un grande transatlantico. Saranno presenti gli autori in collaborazione con gli “Amicidellabiblioteca”

8 maggio ore 16.30 Biblioteca Guerrazzi

I mercoledì della Olga Dialogo a più voci sulla salatura delle acciughe, le tecniche di pesca e i problemi del nostro mare in collaborazione con associazioni del territorio e privati cittadini A seguire momento conviviale con piccoli assaggi

15 maggio ore 14.30 Biblioteca Guerrazzi

Premiazione ufficiale dei vincitori del concorso “Il Mare in vetrina” alla presenza della giuria Reading collettivo a cura degli “Amicidellabiblioteca” A seguire, piccolo rinfresco

Dal 23 aprile al 17 maggio Biblioteca Guerrazzi

Un tuffo nel blu Laboratori marini per le scuole dell’infanzia ed elementare. Letture ad alta voce, disegni, ricette e consigli per una buo-na… pesca

Mostra fotografica e bibliografica Pane e pesci In collaborazione con Auser Cornigliano, pasticceria Le Rose, comitato Amici com-mercianti Cornigliano, Asso-ciazione dilettantistica pesca Cornigliano e privati cittadini

Page 16: ilCorniglianese Aprile 2013

Ezio Pescheria Il pesce fresco

del golfo ligure

Genova Cornigliano Via Cornigliano 160 r

tel. 010.6505787 Via Bertolotti, 51 r

tel. 010.6512212 Via N. Cervetto, 40 [email protected]

PANIFICIO - PASTICCERIA

TORRES VILLANUEVA DENNIS

Via S.G. D’Acri 21-23 R 16152 Genova

Tel. 010 6508676

P.IVA 02128500994

Al campo Italo Ferrando di Cornigliano si è disputato il 25 aprile il Memorial Francesco Falangola, giunto alla sua terza edizione. Questa manifestazione sporti-va merita di essere annoverata come uno dei tornei più prestigiosi e rappresenta-tivi nel palmarès del calcio giovanile. Il Memorial si è svolto con la formula di tre quadrangolari per le leve della Scuola Calcio 2001/2004/2006. Hanno partecipa-to al Memorial, oltre alla società organizzatrice, la A.S.D. Corniglianese, l'U.C. Sampdoria, la S.C.D. Ligorna, l'A.S.D. Coronata S. Michele, il G.S.D. Olimpic Pra’ Palmaro, l'A.S.D. Fegino, e l'U.S. Don Bosco. Pronti, via. Nei tre campi divisi per categorie, fa gli onori di casa la Corniglianese affrontando le rispettive formazioni di Ligorna 2005, 2003 e l'Olimpic Pra’ per la leva 2001. Il bilancio della prima fase di qualificazione è stato più che soddisfacente per la Corniglianese che riusci-rà a chiudere il torneo disputando due delle tre finali per il primo e secondo posto e una per il terzo e quarto, affrontando senza timore reverenziale la più quotata compagine della Sampdoria per la leva 2005 per poi arrendersi ai calci di rigore. Stesso discorso per la leva 2003 dove si è fatta sentire l'assenza di qualche ele-mento nella formazione titolare, meritando in finale il terzo posto battendo il Fe-gino. La leva del 2001, vincitrice della scorsa edizione, ha dato vita ad un testa-a-testa con il Ligorna, perdendo la finale di stretta misura se pur con qualche ram-marico di sfortunata natura. Merito quindi alla società del Ligorna che ha fatto man bassa di trofei battendo ai calci di rigore la Sampdoria con la leva 2003. Otti-ma, come sempre, la partecipazione della U.C. Sampdoria alla quale va ricono-sciuto il merito di avere delle squadre ben guidate da un ottimo staff tecnico. Han-no inoltre ben figurato anche il Fegino, sempre presente anche nelle precedenti edizioni, presentando la squadra più giovane per la leva 2003. Stesso discorso per il Don Bosco classificatosi al terzo posto battendo nettamente il Ligorna. L'A.S.D. Coronata S. Michele ha mantenuto alta la sua tradizione da ottima squadra finali-sta battendo l'Olimpic Pra’ per 4 a 2 conquistando il terzo posto con la leva 2001. Ha chiuso il Memorial l'incontro Corniglianese-Sampdoria per la leva 2000, vinta dai blucerchiati per 2 a 0. Con dovuto rispetto al giusto merito di vincitori e vinti, va riconosciuto il senso sportivo nel quale le squadre si sono affrontate rendendo il Memorial molto entusiasmante, coinvolgendo gara dopo gara il pubblico che gremiva gli spalti del Ferrando con continui applausi. Molto commovente la ceri-monia di premiazione, quando il presidente della Corniglianese, Pino Mango, ha offerto ai genitori di Francesco Falangola, una targa del Memorial in ricordo del loro ragazzo, tutto il pubblico ha attribuito una standing ovation alzandosi in pie-di ed applaudendo con rispetto. I dirigenti organizzatori del Memorial, unitamen-te a tutto lo staff che ha collaborato, ringraziano vivamente le Società partecipanti e la famiglia Falangola, dando appuntamento per il prossimo anno, ben lieti di ospitare nei loro impianti la quarta edizione. Sergio Daga

Aprile 2013 >>> 16 ilCorniglianese/sport

Ginnastica Calasanzio, nuovi successi A tutta dritta verso la Coppa delle Regioni

Il calcio per definizione è di per se sempre lo stesso, quello che fa la differenza è sostanzialmente chi lo segue da vicino, chi lo insegna, portando con rispetto l'ap-pellativo di “mister”. Questo per conoscere meglio Antonio Pappi, nato a Ferrara per trasferirsi poi negli anni '60 a Genova. Sportivo fin da ragazzo, pratica il suo ultimo approccio con il calcio giocato con la S. S. Casabona, gloriosa “vecchia” Società sportiva di Cornigliano degli anni '70. Inizia ad allenare con gli allievi del-la A.S. Corniglianese per tre anni, per poi trovare la Società che per lui rappresen-ta un punto d'arrivo inamovibile, il Circolo F. Ozanam di via Tonale, fino a defi-nirla la sua seconda casa. “In pochi forse sanno - dice Pappi- che i bambini prati-

cano sempre meno gli sport in generale, stanno più volentieri a casa a giocare al computer o a guardare la televisione e questo succede perché non ci sono più insegnanti di educazione fisica nelle fasce scolastiche più basse come avveniva ai miei tempi”. Ricordando il bicentenario della nascita del beato Federico Anto-nio Ozanam, giornalista laico educatore e grande esempio di fede e carità,

col suo motto “stare nel mezzo”, Pappi aggiunge: ricordo il compianto Padre Gia-como durante un suo incontro con tutti noi, disse “per essere dei buoni educatori anche sportivi, occorre arrivare al cuore dei ragazzi regalando consigli che pos-sano aiutarli alla crescita durante il loro cammino”. Vederlo al lavoro con la sua leva, attualmente allena i Pulcini 2004, si capisce subito quanto entusiasmo mani-festa loro spiegando con pazienza, movimenti e tattiche di gioco. “Con i piccoli - conclude Pappi - non è molto importante insegnare tattica ma ciò che devono fare quando sono in possesso della palla. Esempio: posizione in campo, per evitare che tutti corrano appresso alla palla, guidare la stessa con piccoli tocchi esterno/interno sia con piede destro che con il sinistro, ma soprattutto rispetto educazione e correttezza fuori e dentro il campo. Devo ringraziare questa Società per tutta la disponibilità che mi viene riposta, presidente in testa ma anche tutto lo staff diri-genziale per l'armonia con cui si riesce a seguire tutti i ragazzi, con l'unico scopo di mantenere alto il nome di questa gloriosa Società. Sergio Daga

“Stare nel mezzo” di una grande Società Pappi spiega ai Pulcini il motto di Ozanam

Il 6 e 7 aprile si è svolto il campionato regionale ENDAS di ginnastica artistica per la qualificazione ai Campionati Nazionali GAM-GAF che si terranno a Pisa dal 30 maggio al 2 giugno. Ginnastica Calasanzio si è imposta come la società col maggior numero di partecipanti, in tutto 90 iscritti nelle 4 categorie. I ginnasti hanno conseguito importanti successi individuali con 15 campioni regionali, 18 medaglie d'argento e 9 medaglie di bronzo. Il totale dei qualificati è di 39 ele-menti e, visto l'alto numero, Ginnastica Calasanzio tenterà di aggiudicarsi il trofeo di società nei campionati di serie A, B e C, lottando, anche, per qualche titolo nazionale individuale. Insieme ad altre società liguri tenterà di mettere le mani sulla Coppa delle Regioni che si ottiene sommando i migliori pun-teggi dei partecipanti. Così, dopo le qualificazioni alle gare nazionali di Federazione, un altro importante traguardo è

stato raggiunto a conferma del lavoro e dell'impegno di tecnici e atleti.

Nato a Ferrara, Pappi allena i Pulcini 2004 presso il Circolo F. Ozanam

Successo del terzo Memorial “Falangola” Un lungo applauso per salutare Francesco

Al termine del torneo intitolato a Francesco Falangola, i genitori ricevono dal presidente della Corniglianese, Pino Mango (a destra nella foto), la targa ricordo della manifestazione sportiva (foto Bruno D’Astice)

Page 17: ilCorniglianese Aprile 2013

ilCorniglianese/sport Aprile 2013 >>> 17

COLORI VERNICI E

GENERI VARI

Via Cornigliano 108 R 16152 Genova

Tel. 010.6533316

ilCorniglianese

Avevo più volte contattato telefonicamente il corniglianese Giampiero Ventura, allenatore del Torino, perché mi concedesse un’intervista, non ottenendo però alcuna risposta. n ottenendo però alcuna risposta. Gli avevo allora inviato presso la sede della società piemontese un plico contenen-te le domande che intendevo rivolgerli, una pendrive con le stesse domande, il mio numero telefonico e una busta già affrancata, con la quale avrebbe potuto inviarmi quanto gli avevo chiesto. Passati alcuni giorni rimango col dubbio d’essere stato invadente. Una sera provo con un sms: «Mister, posso telefonarle?» Mi giunge la risposta:«Chi sei?» “Sono Guido Pallotti de ilCorniglianese”. Arriva la telefonata:«Scusami ma mi hanno svaligiato la casa: un caos indescrivi-bile in mezzo al quale chissà dove sarà finito il materiale che mi hai inviato. Se però mi telefoni domani alle 22, facciamo l’intervista». É propone di darci il tu. La mia chiamata della sera dopo gli giunge fuori casa, a cena. Mi dice che mi avrebbe telefonato, appena rientrato, però non succede. Il mattino dopo, sabato, ricevo la sua telefonata con la quale si scusa per avere disatteso l’appuntamento della sera e mi dice di telefonargli quello stesso pomeriggio alle quattordici e trenta quando sarebbe stato in ritiro con la squadra. All’ora fissata lo trovo disponibile e affabile. D. Raccontami della tua vita a Cornigliano. V: “Ho frequentato asilo e elementari, poi ho proseguito al Calasanzio. Calcistica-­mente, invece, ho fatto tutta la trafila nelle giovanili della Sampdoria, dagli esor-dienti alla primavera e nel ’77 ho iniziato ad allenare quale secondo di Giorgio Canali. Di Cornigliano ho magnifici ricordi, gli amici di allora e, pur non abitando più a Genova, appena posso, faccio un giro in macchina per la delegazione per rinverdire i ricordi piacevoli e -come potrebbe essere altrimenti?- di gioventù”. D. Hai ricordi del mare di Cornigliano che ci hanno scippato? Leggen-do che 17 squadre da te allenate sono… sul mare, sembra che a livello inconscio, tu lo abbia sempre cercato. V: “Proprio così: il mare di Cornigliano non l’ho mai visto ma ne ho sentito così tanto e bene parlare che pure io mi sono sempre sentito derubato di qualcosa di prezioso ed a parità di prospettive ho sempre scelto di allenare squadre apparte-nenti a città che vi si affacciano”. D: Come ilCorniglianese abbiamo intervistato Mike, l’autore del gol che permise alla squadra dell’Uguaglianza di Cornigliano, nella secon-­da metà degli anni ’60, di vincere il 2° torneo al Palasport. Ricordi quell’evento? V: “Eccome se lo ricordo. Noi corniglianesi eravamo sugli spalti a fare un tifo in-­diavolato, poi i caroselli con le moto e le macchine in giro per la delegazione. Mi

sarebbe piaciuto far parte di quella squadra ma ero tesserato per la Sampdoria e il regolamento del torneo e della società stessa impedivano ai vincolati di una socie-tà professionistica di parteciparvi”. D. Qual è stato il giocatore più completo che hai allenato? E chi poten-zialmente avrebbe potuto esserlo? V: “Il nazionale uruguayano Fabian O’Neill, l’ho allenato a Cagliari, giocatore po-­tente e di classe, non gli mancava niente per essere un top ten;; l’aveva pure acqui-­stato la Juve per 35 miliardi. Non riuscì a confermarsi come le sue enormi doti gli avrebbero permesso di fare per via dei suoi difetti caratteriali che lo portarono a fare una vita non adatta ad un atleta”. D. Di Chiorri che mi dici? Quando la Samp nelle coppe giocava a Cre-mona, per via del rifacimento del Ferraris, si vedeva uno striscione lungo tutta una gradinata: “Alviero is magic”. V: “Alviero era nato per giocare al calcio: era stato baciato da Dio (testuale);; ricor-­do che in una partita d’allenamento sostituì Garella in porta e parò altrettanto bene. Senza dare colpe a nessuno, non era stato aiutato nella crescita e quando Paolo Mantovani assunse la presidenza, era troppo tardi; si era ormai cucito ad-dosso il suo personaggio. Bersellini lo voleva portare con sé all’Inter ma gli preferì Beccalossi”. D. Ho sentito alla radio che Prandelli, dopo l’europeo, aveva avuto in-­tenzione di lasciare l’incarico della Nazionale;; sono convinto che sare-­sti stato l’alternativa perfetta, per istruzione, professionalità, carisma e profonda conoscenza del mondo del calcio e della mentalità dei cal-ciatori. Ci hai mai fatto un pensiero? V: “Lippi mi disse che aveva fatto il mio nome quale suo successore;; quelle però sono strade percorribili da chi sa proporsi in un dato modo. Lo stesso vale per le grandi squadre di club; mi è stato spesso chiesto perché non ne ho mai allenato una;; il motivo è identico a quello che ho appena detto”. D. Un tuo grande merito, oltre che a portare innovazioni negli schemi, è quello di saper sfruttare al massimo le potenzialità dei giocatori che hai a disposizione, impostandoli pure in ruoli diversi da quelli per i quali erano stati acquistati. Ricordo che nella Sampdoria ‘99/2000, avevi messo Ficini, un centrocampista di regia, come difensore centra-le, come sta facendo adesso Rossi con Palombo, Sannino e, prima di lui, Gasperini nel Palermo con Donati e, a volte, Conte con Marrone. V: “Solo per fare un esempio, la difesa a tre che tanto va di moda adesso, l’avevo già adottata e con profitto nel ’95, a Cagliari. Per quanto riguarda i calciatori: Piz-­zarro l’ho trasformato nel grande centromediano metodista che è adesso;; Ranoc-­chia e Bonucci, due debuttanti in serie A e Alvarez, uno sconosciuto, con me a Bari hanno raggiunto le rispettive nazionali. Adesso nel Toro, Cerci e Basha hanno ottenuto lo stesso ambìto risultato e ce ne sono stati molti altri”. D. Per quale motivo dopo essere stato il mister della Samp in B hai detto che mai più avresti allenato una squadra della tua città? V: “Perché nella tua città sarai sempre la persona della porta accanto e mai potrai imporre completamente le tue idee, non tanto ai giocatori quanto a tutto l’ambiente che circonda la squadra. Mi è stato proposto di allenare un paio di vol-­te il Genoa, non ho accettato proprio per questo motivo. D. Vedo spesso Carletto Gatto, Biscia e Barone, li saluterò da parte tua. V: “Un abbraccione a te e a loro. Ho girato tutta l’Italia ed ho conosciuto molte persone, però gli amici d’infanzia sono quelli, che pur stando anni senza incon-­trarli, quando ci si rivede, è come se il tempo si fosse fermato”. Grazie, Mister, per la disponibilità e, quando potrai e se vorrai, sarem-mo onorati se venissi a trovarci nella sede del giornale a Campi. Ci contiamo.

Ventura, uno di noi

“Un abbraccione a te e a loro. Ho gira-to tutta l’Italia ed ho conosciuto mol-te persone però gli amici d’infanzia sono quelli che, pur stando anni senza incontrarli, quando ci si rivede, è come se il tempo si fosse fermato”

Page 18: ilCorniglianese Aprile 2013

Numeri utili Pronti interventi

Carabinieri 112 Polizia 113 Vigili del fuoco 115 Guardia di Finanza 117 Emergenza sanitaria 118 Emergenza incendi 1515 Guardia costiera 1530 Viaggiare informati 1518 Vigili urbani 0105570

Cornigliano Comune 0106500068

Croce Bianca 010651276 0106512817

Illuminazione pubblica

800523188 A.C.I. 803116 Taxi 0105966

ASL Guardia medica

010354022 CUP prenotazioni

0105383400 AMT

Linee e orari 0105582414 Trenitalia

Orario treni 92021 Aeroporto C. Colombo

Informazioni 01060151

L’avvocato risponde

Caro Av-vocato, sono pro-prietaria

di un fondo urbano al quale si accede attraverso una strada privata, di proprietà di un condominio, confinante con la mia proprietà. La servitù di passaggio in favore della mia proprietà venne costituita circa cinquant’anni or sono, all’epoca della costruzione del condominio, mio vicino. In base al titolo, io ho diritto di transito sia pedonale che car-raio sulla detta strada di pro-prietà del condominio. Devo tuttavia evidenziarle che il cancello che dà accesso al mio fondo è solo pedonale e che sia i miei genitori, prima di me, sia io successivamente siamo sempre transitati pedo-nalmente. Posso allargare il varco della mia proprietà al fine di accedervi con la mia auto o il diritto di passo carra-io si è oramai estinto? G.S. Cara Signora, ai sensi dell’articolo 1075 del Codice Civile ‘la servitù eserci-­tata in modo da trarne un’utilità minore di quella indicata nel titolo si conserva per l’intero’. Questa disposizione è riferibi-le all’ipotesi in cui l’utilità si modifica solo quantitativa-mente rimanendo inalterata invece dal punto di vista quali-

tativo, come è nel suo caso. Secondo la giurisprudenza (Cass. 2216/79) le innovazioni al fondo dominante non ecce-denti il limite previsto dall’art. 1067 c.c., da cui conseguirebbe una maggiore gravosità per il fondo servente rispetto a quan-to era prevedibile al momento della costituzione del diritto, possono essere apportate senza alcun limite temporale rispetto all’epoca del sorgere della servi-­tù, tenuto conto che, sulla base dell’art. 1075 c.c., la maggior utilità tratta dalla servitù per effetto dell’innovazione deve considerarsi già potenzialmente compresa nel titolo costitutivo della stessa (Cass. 5385/96). Lei mi conferma che, da cinquant’anni, i suoi danti cau-­sa prima e lei successivamente, avete esercitato sempre la servi-tù, seppur solo pedonalmente. In base alla norma che le ho ora indicato, il diritto di passo, an-che carraio, quindi non si è estinto ed il fatto che lei sino ad ora abbia transitato solo a piedi non osta a che lei possa oggi allargare il cancello al fine di accedere alla sua proprietà con la sua vettura. Detta innovazio-ne era già potenzialmente com-presa nel titolo costitutivo della servitù che attribuisce al suo fondo il diritto di passo pedona-le e carraio sulla strada del con-dominio. Avvocato Matteo Savio

La Cucina di nonna Papera (Leda Buti)

Storia delle ricette che hanno fatto la storia Cristoforo Colombo

Genova 1451-Valladolid 1506 Cristoforo Colombo, il più grande navigatore di tutti i tempi, cominciò a viaggiare in età giovanissima, per conto di una compagnia commer-ciale. Stabilitosi a Lisbona, sposò nel 1480 Felipa Moniz Perestrello, figlia di Bartolo-meo, marinaio e gentiluomo italiano, emigrato in Porto-gallo e probabilmente fu pro-prio in casa del suocero che assaggiò il coniglio alla porto-ghese. In questi anni Colom-bo, attraverso attenti studi nautici e geografici, si convin-se che fosse possibile trovare, navigando verso ovest, una via più breve per le Indie e dopo molte ricerche anche attraverso fonti antiche, pre-sentò il suo progetto ad Al-fonso, re del Portogallo. Il re non accolse la proposta dell’audace navigatore che, profondamente deluso, si rivolse ai sovrani di Spagna,

Ferdinando e Isabella, disponi-bili a finanziare la coraggiosa impresa. Il resto è storia nota a tutti ed è con il 1492 che, con-venzionalmente gli storici, fanno iniziare l’età moder-­na cioè l’epoca delle grandi scoperte geografiche, di nuove terre e piante, quali, per esem-pio, la patata, il pomodoro, il mais e la melanzana, destinate ad essere grandi protagoniste nelle cucine di tutto il mondo.

ilCorniglianese/rubriche Aprile 2013 >>> 18

Ingredienti: un coniglio medio, 1 cipolla, spezie in polvere(carvi, zafferano, pepe, zenzero) 30g burro, ½ bicchiere di aceto fette di pane, sale. Procedimento: cuocere nel burro una cipolla tritata finemen-te, aggiungere l’aceto e le spezie, mettere il coniglio tagliato a pezzi e completare la cottura. Servire sopra a fette di pane un poco tostato.

Coniglio alla portoghese

I carvi sono frutti normal-mente usati interi. Hanno un

sapore pungente simile all’anice. Vengono adoperati

come spezie nei paesi del Nord Europa per aromatizza-

re il pane, in particolare quello di segale, simile al

cumino. Un piatto senza spezie è

come un giardino senza fiori.

I resti di Cristoforo Colombo riposano dal 1898 in un elaborato catafalco esposto

nella cattedrale spagnola di Siviglia

Page 19: ilCorniglianese Aprile 2013

Mercato immobiliare, le ragioni di una crisi Prezzi in ribasso e opportunità di acquisto

Dall’analisi del mercato immobiliare genovese, mo-nitorato dagli Agenti immo-biliari appartenenti alla Fiaip, si è evidenziata una contrazione dei prezzi, sia nel comparto residenziale che in quello commerciale, ed un crollo del volume delle compravendite. Continua ad essere caratte-rizzato dalla persistente debolezza della domanda in tutti i comparti. Le criticità della situazione economica generale e delle prospettive del settore, associate alle difficoltà di accesso al credi-to per famiglie ed imprese, rendono il settore nel com-plesso in forte contrazione sebbene con dinamiche differenti. La logica conseguenza dell’attuale fragilità è rap-­presentata dall’inevitabile allungamento dei tempi medi di compravendita che, in tutti i comparti, si attesta su livelli record: 9/10 mesi. Il divario tra prezzo richie-sto e prezzo di realizzo è minore nella zona costiera di levante, ovvero tra Albaro e Nervi, mentre maggiore è la differenza in tutta l’area di ponente e nelle periferie. In centro, Carignano, Ca-stelletto e Pegli si registra una flessione dei valori sep-pur contenuta. Così come nei quartieri popolosi di Sestri Ponente, Marassi, San Fruttuoso e Foce. Fles-sione che si accentua a Sampierdarena, Corniglia-no, Rivarolo e Bolzaneto. Anche in Centro storico assistiamo ad una flessione dei prezzi ma in maniera molto diversificata e territo-riale in base alle molteplici e differenti caratteristiche

delle unità immobiliari che caratterizzano la città vec-chia. Discorso a parte per l’hinterland genovese dove oltre a importanti proble-matiche di accesso al cre-dito ci sono anche difficol-tà legate al collocamento di abitazioni di nuova co-struzione. Le tipologie nuove potranno subire un ribasso dei valori per esse-re collocate sul mercato, di conseguenza anche le uni-tà immobiliari usate se-gnaleranno una contrazio-ne dei valori massimi. Nel-le grandi aree della riviera, Rapallo e Chiavari in parti-colare, ci a-spettiamo un ribasso dei prezzi seppur più contenuto rispetto a Ge-nova. Anche i canoni di locazione sono in ribasso a causa della minor capacità di spesa, e di risparmio, dei potenziali in-quilini. Il com-parto dei nego-zi evidenzia una maggior tenuta delle unità immobi-liari posiziona-te in zone di p a s s a g g i o , tuttavia, anche in questo set-tore, i canoni sono in dimi-nuzione. Nelle agenzie i m m o b i l i a r i Fiaip conti-nuano ad arri-vare richieste

di mutuo da potenziali acquirenti di età inferiore ai trent’anni. Ma la preca-­rietà lavorativa in cui si trovano queste persone e le precarie condizioni eco-nomiche rendono difficile ottenere un finanziamen-to. I l 2 0 1 3 , s e c o n d o l’Osservatorio Immobilia-­re Fiaip, non avrà un an-damento molto diverso dal 2012: difficile ipotizza-re una svolta del mercato immobiliare se lo scenario economico non dovesse dare segnali di ripresa in grado di restituire fiducia

e ridurre l’incertezza che tanto incide su una deci-sione di acquisto impor-tante come quella della casa. Occorre tuttavia precisare che in questo scenario si aprono delle opportunità di acquisto: il ribasso dei prezzi che si è avuto nel 2012 consentirà a coloro che hanno il capitale o che potranno ottenere un mutuo di acquistare a prezzi molto vantaggiosi. Andrea Scibetta

Agente Immobiliare FIAIP

ilCorniglianese/rubriche Aprile 2013 >>> 19

Dal 1972 al vostro servizio

Occhio alle allergie

Arriva la primavera, il tepore e le belle giornate ma, ahimè, si ripresentano

puntualmente le allergie. Chi ne soffre conosce la congiuntivite: prurito agli occhi, bruciore, lacrimazione si manifestano nel 95% di chi sof-fre di rinite allergica. Ma cosa avviene nell'oc-chio quando un allergene entra in contatto con la congiuntiva? Dopo circa 15 min compare un arrossamento che raggiunge il picco nel giro di un'ora, per poi regredire nelle successive 24. Durante la stagione di pollinazione, l'occhio è sottoposto allo stimolo da parte di allergeni e quindi si verifica una continua infiammazione. Le congiuntiviti allergiche sono provocate dai pollini di graminacee, parietaria e altre piante arboree. Quelle perenni sono legate all’ipersensibilità nei confronti degli acari della polvere o del pelo degli animali domestici o delle muffe. Una congiuntivite è allergica quando per più di un'ora al giorno compaiono rinite, prurito oculare, lacrimazione e arrossamento. Questi sintomi devono essere bilaterali. L'oculista deve individuare una cura per alleviarla (il sintomo principale da gestire è il prurito). In commercio esistono differenti principi attivi: steroidi, anti-staminici e decongestionanti associati agli anti-staminici. I cortisonici pur efficaci hanno effetti collaterali e, nel lungo periodo, possono deter-minare un aumento della pressione oculare con comparsa di glaucomi. I colliri con antistaminici associati a decongestionanti sono da usare con cautela e per tempi brevi poiché il decongestio-nante può causare un peggioramento dopo la sospensione del farmaco. I colliri a base di anti-staminici garantiscono un’azione immediata e non tossica per la struttura dell'occhio. Tanti colliri da banco sono efficaci e sicuri e possono essere consigliati dal farmacista con ottimi ri-sultati. Lo stesso valuterà se indirizzare il pa-ziente dallo specialista o al pronto soccorso so-prattutto quando la patologia è frequente e quando il farmaco di automedicazione non ha risolto il problema.

Dottoressa Jose Cuffaro, farmacista

La salute

Nel ponente genovese il divario tra prezzo richiesto e prezzo di realizzo di un immobile è maggiore rispetto alla media cittadina (nella foto: zona Campi e Coronata)

Page 20: ilCorniglianese Aprile 2013

Collezionista compra orologi russi periodo anni ’70/’90 338.7761431

Cerchiamo insegnante di fitness per zona Cornigliano. Inviare curriculum: [email protected]

Aprile 2013 >>> 20 ilCorniglianese/la bacheca

ASD Polisportiva Cornigliano Futura Affiliata UISP- CONI

Per una buona forma psicofisica a tutte l’età Nuovo impianto via Cornigliano 43

vicino supermercato CONAD

Corsi di fitness – Body building – Preparazioni atle-tiche personalizzate e rieducazione muscolare con l’utilizzo di nuove attrezzature e a costi popolari

Per informazioni Tel. 346.1313598

Simona offresi come commessa panificio - alimentari 345.48.55.050

ilCornigliamesexmese Cerco - Offro

Corniglianese seria e volenterosa cerca lavoro per pulizie, assistenza anziani, baby-sitter, anche solo per fare la spesa e altre commissioni 340.9472040

Elisabetta offresi come commessa, impiegata e animatrice in villaggi turistici esperienza quinquennale 345.1191145

Colf, assistenza anziani, pulizie e servizio di stiro. Ottime referenze Rosa 348.5285182

Truccabimbi e animatrice feste di compleanni per bambini e adulti Cinzia 347.22.89.373

Impiegata amministrativa con esperienza pluriennale in diversi settori, cerca lavoro. Per info chiamare 333.9993415

Costruttrice di siti WEB Diplomi di: HTML, Javascript, PHP, ECDL e fogli di stile CSS. Per info 340.1480469

Cerchi un regalo semplice e originale? Creazioni di compo-sizioni vasi e fiori per anniversari, feste di compleanno, bomboniere e cerimonie 349.1049502

Ragazza 31 enne offresi per lezioni private su scuole ele-mentari, medie e superiori 340.1480469

Signora 42 enne di Cornigliano, volenterosa e dinamica, cerca lavoro come compagnia per anziani anche per sole commissioni e spesa 340.6403285

Seria, referenziata cerca lavoro come baby sitter, stiro, pulizie domestiche, badante. Disponibile subito

Paola 347.8828140

Offresi come baby sitter, colf e badante Rossana 346.5804620

Le inserzioni, gratuite, saranno pubblicate per due mesi

Vendo libri nuovi e usati,titoli per ragazzi e bambini, educati-vi, saggistica,classici, narrativa, gialli, Fantasy, rosa, giochi in scatola e tanto altro a prezzi stracciati… Per info: Mail: [email protected] -Telefono: 3452266402

Privato vende appartamento di 6,5 vani, ristrutturato e termoautonomo, ultimo piano, luminoso, posto auto condo-miniale. Semi arredato. Prezzo interessante. Tel. dalle 15.00 in poi 349.1049502— 010.6143388

Compro - Vendo

collaborazione con: Auser Corn

IL CERCHIO DELLA DANZA Incontri tra culture a Corniglia-no a passo di danza, con musica e racconti a cura di: Gruppo Storico Sestrese, Associazione Futuro Primitivo, Lengua Madre Amiga, Associazione Luanda, Associazione Passi e Ri… passi, Coordinamento ligure Donne Latinoamericane, Associazione Nuovi Profili, Centro Civico di Cornigliano. L’iniziativa alla sua terza edizione ripropone la condivisione tra culture e tradizioni. L’idea è di ripercorrere legami, miti in comune delle danze tradi-­zionali partendo da alcune modalità determinate dall’evoluzione nel tempo. Tre serate a tema: “il cerchio, la catena, la quadriglia e la coppia aperta”. La festa finale del progetto, promosso dal Centro Civico di Cornigliano, con le associazioni danze popolari, si terrà il 5 maggio ore 16, 30 a Villa Bombrini in via Muratori 5

Dagli altri municipi Genova Quarto

La sezione di Genova dell’Anag anche quest’anno è riuscita ad organizzare un corso di 1° livello per Aspiranti Assaggiatori di Grappa. Grazie alla collaborazione e la sinergia fra Anag e l’Istituto per i servizi alberghieri e ristorativi “Marco Polo” sare-­mo ospiti nella prestigiosa struttura per lo svolgimento dello stesso. Il corso è strutturato in cinque lezioni serali a frequenza settimanale. I giorni di svolgimento saranno i lunedì 6 – 13 – 20 – 27 maggio e lunedì 3 giugno 2013 dalle ore 20.30 alle ore 22.30. Il costo del corso è di 180 euro e comprende materiale didattico, valigetta con bicchieri da degustazione, iscrizione sociale per l’anno 2013 comprensiva dell’abbonamento a due riviste del settore. La sede come sopra accennato è l’Istituto Marco Polo di via Sciaccaluga 9, dotato di parcheggio. Le preiscrizioni si possono fare all’indirizzo e-mail: [email protected], il corso si svolgerà con un numero minimo di 20 partecipanti. Attendiamo le vostre adesioni. Per l’Anag Liguria e Genova Riccardo Collu e Antonio Del Giacco

Rendicontazione dei servizi prestati dall’Associazione SOLELUNA nel mese di

marzo 2013 Abbiamo somministrato 1560 pasti serali Abbiamo fornito abbigliamento, coperte, biancheria per la casa e articoli di puericoltura a 65 nuclei famigliari e 90 persone senza fissa dimora Il nostro servizio docce è stato utilizzato da 32 persone I nostri medici hanno visitato 45 persone adulte e 2 bambini L’Associazione è aperta a tutti La mensa serve i pasti alle 19 La distribuzione vestiario è al martedì dalle 8.30 alle 11.30 Le docce sono aperte per le donne il mercoledì dalle 16,30 alle 18,30 Per gli uomini il giovedì stesso orario L’ambulatorio medico è aperto dalle 16,00 alle 18,00 Chiunque sia interessato a conoscerci meglio è il benvenuto

Page 21: ilCorniglianese Aprile 2013

ilCorniglianese/associazionismo Aprile 2013 >>> 21

Energia pulita, coltivazioni biologiche e parco acrobatico Visita guidata con la natura a portata di mano

Villa Duchessa di Galliera Residenza Sanitaria Assistenziale e Centro Diurno

la ASL 3 partecipa alle spese della famiglia

Via Nino Cervetto 38 B 16152 Genova Cornigliano – Parco del Calasanzio

Tel. 010 6041550 - 010/6040149 – Fax 010/6012188 [email protected] - www.villaduchessa.it

E' molto orgoglioso del suo lavoro e del suo ruolo sociale, Sandro Ottonello, quando ci racconta della sua azienda. In una comunità che richiede quantità sempre crescenti di energia per soddisfare le pro-prie esigenze in un quadro ambientale che ha visto, negli ultimi decenni, l'incremento della temperatura media mon-diale dovuta all'immissione in atmosfera dei gas serra, le no-stre abitudini quotidiane stan-no provocando un generale peggioramento delle condizio-ni ambientali per cui risulta evidente come sia necessario un cambiamento ad iniziare dal modo di produrre energia. La protezione dell'ambiente a livello globale necessita quindi l'inserimento di nuove energie capaci di ridurre le emissioni di gas serra, in particolare dell'anidride carbonica, pro-dotti dall'attività umana. L'a-z i e n d a A g r o e n e r g e t i c a P.E.S.E.A. Liguria di Sandro Ottonello, situata in località Testa di Cavallo sul confine tra Cornigliano e Borzoli, è un esempio virtuoso di produzio-ne di energia da fonti rinnova-bili perfettamente integrata in un contesto rurale a pochi pas-si dal centro cittadino e facil-mente raggiungibile con i mez-zi pubblici (AMT, linea 62). Essa è fruibile attraverso un progetto didattico di sensibiliz-zazione sull'energia pulita ri-

volto anche a famiglie e scuole allo scopo che le nuove genera-zioni possano diven-tare consapevolmente adulte. Lungo il per-corso didattico, che si arricchirà presto di una nuova aula, è possibile camminare sugli antichi sentieri che collegavano il quartiere di Corni-gliano a Borzoli e che venivano percorsi a piedi. Lungo questi antichi sentieri è pos-

sibile ripercorrere la storia locale e comprendere le usan-ze e le abitudini delle persone che hanno popolato questa zona nei secoli scorsi fino ai giorni nostri. La vasta esten-sione terriera risulta diversifi-cata nei suoi utilizzi. Un'area è dedicata alla coltivazione bio-logica di ortaggi e alberi da frutto circondata da una vasta estensione boschiva partico-larmente importante dal pun-to di vista faunistico mentre una piccola porzione è stata destinata ad insediamento artigianale per la costruzione dell'impiantistica meccanica di quanto realizzato. Il parco è anche un parco acrobatico su fune dove si può, in completa sicurezza, mettere alla prova le vostre energie in un percor-so di circa un chilometro dalle tipologie diverse: 1) visita gui-data di base della durata di circa 2 ore che comprende la visita agli impianti solari ed eolici del parco ed una breve escursione naturalistica. 2) visita guidata approfondita della durata di circa 3 ore nel percorso di cui sopra ma con dettagliati approfondimenti tecnici sugli impianti solari ed eolici esistenti nel parco. Que-sta visita è particolarmente adatta a studenti degli istituti tecnici che nei loro program-mi trattano questi argomenti. 3) visita guidata + laboratorio della durata di una mattinata

in cui si potranno apprendere che è possibile cucinare col sole costruendo una cucina solare, costruire un anemo-metro con semplici materiali come plastilina, penne, bic-chieri, ecc.., inventare l'eco casa proponendo soluzioni per progettare una casa a rispar-mio energetico e non inqui-

nante. Le guide che operano all'interno del parco apparten-gono all’A.D.M., Associazione didattica museale, di Genova che da anni opera nel settore dell'educazione ambientale. Si possono avere informazione e prenotare visite contattando i numeri 0185/358313 - 3929717158 oppure scrivendo

una e -ma i l a fr [email protected]. In conclusione il parco rappresenta una assoluta novi-tà nel panorama della didattica ambientale in Liguria per cui è possibile immaginare sviluppi positivi di questo progetto nato a pochi passi da noi. oerre

Patrizia con il marito e presidente Rocco Pilato

Una pala eolica e un’altra più grande da installare (vedi foto) assicurano all’azienda la produzione di energia da fonti rinnovalbili

Sandro Ottonello ideatore dell’azienda agroenergetica

Nell’azienda, situata sulle alture fra Cornigliano e Borzoli, c’è spazio anche per un parco acrobatico attrezzato

Page 22: ilCorniglianese Aprile 2013

ilCorniglianese/come eravamo/come siamo Aprile 2013 >>> 22

di Olga Corsi Seconda puntata

Ogni tanto c’è un sogno ricorrente che mi riporta a quei decenni lontani. Riavverto con emozione le stesse sen-sazioni di allora. A ponente, quando l’autostrada era di là da venire, nella valle sotto la Badìa di sant’Andrea, poco più a nord della stazione elettrica, c’erano enormi prati con altissimi nu-­merosi ciliegi. Il sole tra le fronde colo-rava di smeraldo la folta erba. L’acqua pura di un ruscello scorreva, levigando magistralmente le pietre delle rive, formando una spettacolare cascatella ed una pozza limpidissima. Un po’ freddina pure d’estate ma non si desi-­steva dal fare allegri bagni, ogni volta che, provvisti di merenda a pane, bur-ro e sale (o zucchero), ci si avventura-va, dalla strada, giù per la china, tra arbusti, rovi e pietraie che nei ruzzolo-ni sbucciavano le gambe. Dopo un po’, per le soventi escursioni, si formò un bel sentiero, niente più sassi e spine. La goduria di quelle gitarelle, valeva bene il fiatone della risalita. Quando sorse il terzo palazzo fu costruita una scalinata, di oltre duecento scalini in pietra, che arriva sino alla crosa san Giacomo. Raggiungere la chiesa e poi il tram per andare a scuola in meno di dieci minuti per i ragazzi fu uno scher-zo. Anche agli adulti pareva di sognare. Non si lamentava nessuno, neppure al ritorno, sebbene un po’ più faticoso. Con la costruzione del quarto, ci fu un evento strepitoso: l’Amt (che allora si chiamava UITE) inserì una nuova linea su per la collina: un piccolo mezzo ne-gli orari utili per studenti ed operai. La strada, senza sbocco veicolare, prolun-gata a congiungersi con la crosa, non consentiva il passaggio di mezzi gran-di. Quella che ancora oggi chiamiamo corrierina era sufficiente per restare in paradiso ma non più fuori dal mondo. Accanto al capolinea si formò un am-pio spazio, i nonni volonterosi lo recin-tarono con una rete per accogliere sen-za pericoli le carrozzine dei nuovi nati

ed i piccolissimi che avevano appena smesso di gattonare. Pur se oggi è di-ventato un parcheggio, c’è qualche anziano che, come allora, continua a chiamarlo “il pollaio”. Che sballo la corrierina per i ragazzi delle superiori. I vari autisti che si succedevano nei turni (altro che “non parlare al condu-­cente”) sopportavano, sorridendo, tut-­to il fracasso, partecipavano agli inge-nui discorsi, agli scherzetti, ma anche ai piccoli dispiaceri degli studenti. Co-

noscevano i ragazzi uno ad uno. Incre-dibili, ma vere, la pazienza e la dispo-nibilità: se qualcuno non era quel gior-no nel gruppo, si informavano dai compagni. Erano andati tutti a scuola? Poteva succedere che qualche tram di linea facesse perdere la coincidenza per l’ultima corsa allora rimandavano la partenza anche di parecchi minuti per aspettare il ritardatario. Certo, a piedi, con la scalinata e le gambe buo-ne, non sarebbe stato un dramma ma nei giorni di freddo e pioggia e con la fame... mica c’erano i motorini. Pian piano i primi palazzi lassù, diventano sei e molti altri delimitano tutta la ripi-da strada che si riempie di tanti negozi. Insomma, un piccolo paese nel paese. Come nella “via Gluck”, il cemento ha divorato i prati. I “magnifici sei” ri-­

mangono comunque, un po’ presun-­tuosamente, “per conto loro”. Manca solo la chiesa. Con entusiasmo tutti gli abitanti del piccolo nucleo si tassarono per regalare alla parrocchia, retta dai frati domenicani, il denaro necessario per acquistare il terreno a levante sotto di essi, affinché fosse costruita una nuova grande cappella. A quell’epoca i fedeli praticanti erano tantissimi. In attesa dell’auspicata realizzazione del progetto che avrebbe richiesto parecchi

anni di lavoro, per evitare ai molti an-ziani il disagio di recarsi alla chiesa parrocchiale, pensarono di alienare un magazzino adibito a deposito di enor-mi mucchi di reste di aglio e, dopo averlo ben bene imbiancato e bonifica-to dall’orribile odore che vi si era inse-­diato, donarono alla parrocchia anche questo locale da trasformare in una cappelletta. Un frate vi celebrava ben due frequentatissime Messe domenica-li ed una catechista vi teneva gli incon-tri per i bambini di lassù. Siamo giunti quasi alla fine degli anni settanta. Quei ragazzi, ora trentenni, a loro volta ge-nitori della terza generazione, guarda-no verso il sorgere del sole, dalle fine-stre, il fazzoletto di terra, ultimo balu-ardo delle erbe di campo, un vero pec-cato capitale non utilizzare l’invidiabile

GENOVA CORNIGLIANO Ufficio: V. Capo d ’ Istria,10R Tel. Fax 010 65 20 103 Officina: V. Capo d ’ Istria,7R/32-40R Tel. Fax 010 65 20 029 Www.carrozzeriastigliano.com Cell.: 349 57 15 831

[email protected]

VENDITA SOLO A POSSESSORI DI PARTITA IVA

“Cittadini e fedeli si tassarono per comprare la terra E lì costruirono una chiesa e un campo da calcio”

polmone verde. Nonni e genitori, dan-dosi la voce, si armano di zappe, pale, rastrelli e vanghe; la domenica piegano la schiena verso la bassa terra, estirpa-no le erbacce, concimano le piante buone, sarchiano, livellano, memori di remoti semplici appaganti svaghi. I nuovi bambini guardano stupiti ed incuriositi. Quale sorpresa stanno pre-parando nonni, mamme e papà? Ben presto nasce il pomposamente battez-zato campetto. Lo si attrezza con due porte fatte di tubi “Innocenti” per il gioco del pallone (non certo regola-mentare, ma a chi poteva importare?) e con un gioco da bocce del tutto casa-lingo. Nel frattempo i padri scolopi hanno sostituito i domenicani e le due messe vengono celebrate nella cappel-letta dal giovane ed entusiasta padre Pier Giorgio Olivieri che, con vero sen-so artistico, impegnandosi material-mente di persona, anno dopo anno, sino alla sua morte, con il contributo delle generose elemosine continuerà ad abbellirla, trasformando la semplice stanza imbiancata in vera e propria chiesetta: un bel portone col Crocifis-so, splendide piccole coloratissime vetrate, mimetizzato nella perlinatura un armadio a muro che all’occorrenza può trasformarsi in confessionale, pia-strelle del pavimento in cotto, l’altare su un gradone con dietro, alla parete, un grande dipinto raffigurante il Calva-rio. Non mancano neppure le quattor-dici stazioni della Via Crucis, realizzate in terracotta e donate dalla signorina Carola Dufour. Non sto a dire quanta gente e quanti amici di altre zone par-tecipassero alla messa di mezzanotte a Natale e alla Domenica delle Palme: molti erano coloro che dovevano segui-re le funzioni da fuori nella strada. Così succedeva, ed ancora succede, per i rosari in suffragio dei defunti del mini quartiere. Padre Giacomo, sino all’ultimo, ha voluto recitarli personal-­mente spendendo parole bellissime su quanto la piccola comunità fosse coesa.

(continua)

Panorama di Cornigliano visto da via dei Sessanta -- Cartolina Collezione Bellini

Page 23: ilCorniglianese Aprile 2013

DROGHERIA CESARE E ANDREINA

Di Crociani Roberto Via L. Vetrano, 51 r Genova Cornigliano Tel. 010 6507128

SPESA A DOMICILIO

ilCorniglianese/e.mail e lettere alla redazione

Tel. 010.651.79.99 Lab.: 16152 Ge-Cornigliamo –Via P.A. De Cavero, 8/18 r.

Aprile 2013 >>> 23

ilC

orn

igli

an

ese

Ospedale di valla-ta. Sì, ma dove? Spettabile Corniglianese, uno dei molti argomenti trat-

tati nell’ultima riunione del “gruppo di lavoro” è stato quel lo , or ma i st or ico, dell’ospedale di vallata. Non più ormai sull’opportunità di costruirlo a Cornigliano o al-trove ma sul “dove”, a Corni-­gliano: se cioè nell’area ex Ilva o agli Erzelli, ipotesi contem-plata recentemente da sindaco Doria e governatore Burlando. Pare che per la soluzione ex Ilva insista in termini quasi perentori, adducendo motiva-zioni logistiche (più facile ac-cessibilità), la Valpolcevera, o meglio, il PD della Valpolceve-ra. Credo fermamente invece che il desiderio dei corniglia-nesi sarebbe di vedere realiz-zate in quest’area entità pro-­duttive capaci di offrire oppor-tunità lavorative, il parco ver-de, impianti sportivi ora as-senti nel quartiere, una visione d’insieme che induca alla sere-­nità e all’ottimismo alla sensa-­zione che la nuova Cornigliano è finalmente compiuta. Agli Erzelli vada l’ospedale, magari poco visibile ma presente, vici-no, rassicurante, facilmente raggiungibile. Volutamente non ritorno sulla possibilià di costruire un teatro o auditorium, nella consapevo-lezza, ormai consolidata, che il termine “cultura” sia a Corni-­gliano una sorta di tabù e tac-ciato di snobismo chi vi faccia

Moschea, viabilità e sicurezza: i pro-blemi rimangono Spettabile Pro loco Corniglia-no, voglio esprimere i miei complimenti per la puntuale opera di informazione inerente lo “stato di salute” della nostra

delegazione e la mia perplessi-tà circa i quesiti che verranno posti agli amministratori nello svolgimento della assemblea del 13 aprile. In verità non è soltanto mia la perplessità ma riguarda la maggioranza dei residenti del quartiere di Coro-nata, visto che tra i quesiti non figura la collocazione della futura moschea per la comuni-tà islamica. Sono anni che ven-gono eseguiti sopralluoghi e valutati gli eventuali impatti su viabilità e “convivenza civile” per definire una sede opportu-na a questo luogo di culto di

La vignetta di Anzalone

Papa Francesco e i suoi cardinali Alla cortese attenzione della redazione, segnalo l'errore in-d i v i d u a t o n e l l ' a r t i c o l o "Ho conosciuto Papa Francesco alla fermata del bus". "per aver nominato cardinali circa 25 sacerdoti l'anno" un vescovo

amministra il Sacramento dell' Ordine ai sacerdoti, mentre solo al Papa compete la nomina dei cardinali. Certo si è trattato di un refuso, tuttavia ho prefe-rito informarvi soprattutto per-ché l'intervista è molto interes-sante e verrà letta da tutti. Complimenti per il vostro lavo-ro! Cordiali saluti. Lorenza Bottaro, affezionata lettrice, anche se di altra zona, grazie alla professoressa Fra-scio. Gentilissima signora Bottaro,

cenno. E’ giunto il momento che ci facciamo sentire. Non possiamo sempre subire le de-cisioni altrui. E non possiamo pensare soltanto a noi stessi. Chiediamoci questo: i giovani, quelli di oggi e quelli di doma-

ni, quale delle due soluzioni preferirebbero?

Mauro Gandolfo

cui la comunità islamica neces-sita. Da Nervi ad Albaro, poi Lagaccio, tutte le possibili aree utili sono state osteggiate da popolazione o istituzioni valu-tandole non adeguate per via-bilità o per problemi di sicurez-za; adesso torna in auge Coro-nata con addirittura il ridimen-sionamento del servizio pub-blico, come se la dimensione del serpente di asfalto che per-corre la collina, permettesse l'agevole scorrimento del traffi-co in entrambe le direzioni. Tutti i giorni la strada è percor-sa da mezzi di ogni tipo, auto-bus, automobili, autocarri, furgoni, scooter e pedoni: sì, pedoni, visto che gli unici tratti ove è presente un marciapiede, lo stesso viene adibito a po-steggio, riducendo ancora la dimensione della strada. Come già riportato sul vs men-sile del mese di marzo, lo stabi-le è in ristrutturazione e a pre-

scindere della destinazione d'uso, ciò è un bene per la co-munità ed il proprietario riven-dica i suoi diritti ma, non di-mentichiamo che abbiamo tutti dei diritti verso qualcuno. Tut-te le lavorazioni eseguite da privati ed i mezzi per poterle eseguire devono tener conto di orari e procedure, che sono uguali per tutti e che non in-tralcino il corretto svolgimento delle attività giornaliere di chicchessia. Con l’occasione vi porgo i miei saluti e compli-menti ancora. Silvia&Paolo

l a r i n g r a z i a m o p e r l’attenzione che ha rivolto all’intervista con il parroco argentino che incontrò Jorge Bertoglio, allora arcivescovo. Lei ha ragione: un arcivescovo non può nominare nessun cardinale -come appariva nel testo-: è un compito che spetta solo al Papa. Continui a se-guirci perché solo con l’aiuto dei nostri lettori riusciremo a migliorare il giornale.

La striscia di Anzalone

Visto dall’alto l’edificio di via Coronata destinato a diventare luogo di culto islamico

L’area della Badia di Erzelli, uno dei due siti su cui potrebbe sorgere l’ospedale di vallata

Page 24: ilCorniglianese Aprile 2013

ilCorniglianese Da circa un anno, il nostro collabo-ratore è lo speaker ufficiale della A.S.D. Corniglianese 1919. Persona semplice, squisita nei modi, dispo-nibile a tutte le evenienze, è entra-to da subito nel palinsesto della Società, da tutti è ben voluto e sti-mato per la sua professionalità. Per dieci anni speaker alla Sestrese calcio e, nelle calde estati, brillante speaker al torneo San Giovanni Battista, fiore all’occhiello della delegazione sestrese. L’amore per il microfono è sempre stato il suo hobby preferito ma non solo: a livello amatoriale si occupa di pal-lanuoto e scrive per alcuni giornali

regionali e nazionali. Lunga vita alla sua proverbiale bella voce. Ci fa piacere ricordare che il 25 aprile Italo ha festeggiato i suoi primi 50 anni di matrimonio. Auguri dalla redazione.

Grande tifoso genoano e appassio-nato della storia rossoblù. La sua grande passione è il calcio e, nono-stante sia un “apprendista” giornali-­sta nel settore cronaca, un giorno v o r r e b b e e s s e r e p r o m o s s o “opinionista sportivo” presso una delle principali televisioni genovesi. Attualmente studia presso la Facoltà di scienze della comunicazione a Savona e conta di laurearsi entro il mese di ottobre. Lavorare all'inter-no della macchina dell'informazione è sempre stato il suo grande obietti-

vo ma ultimamente ha scoperto di cavarsela anche come opera-tore televisivo e magari, un giorno, potrebbe diventare la sua vera professione. Ha colto al volo l'occasione di collaborare con “Il Corniglianese” in quanto ha l’opportunità di scrivere di Genoa e di conseguenza di condividere pubblicamente le sue conoscen-ze e opinioni con un determinato pubblico di lettori. Per Riccar-do un’esperienza decisamente importante.

Quelli della redazione Italo Ebolo

Riccardo Cabona

ilCorniglianese/redazione

P.A. CROCE BIANCA GENOVA-CORNIGLIANO

Tel. 010 6512760

Aprile 2013 >>> 24

Copyright © 2013 ilCorniglianese Redazione 346.8837338 [email protected]

E’ il giornale con cadenza mensile di Cornigliano Ligure

senza scopo di lucro Editore Pro Loco Cornigliano Autorizzazione del Tribunale di Genova n. 9/2012 del 18.04.2012 Il giornale è anche online sul sito della Pro Loco Cornigliano www.prolococornigliano.it Direttore editoriale Fabrizio Cartabianca [email protected] Direttore responsabile Enrico Cirone [email protected] Vicedirettore Simona Tarzia [email protected] Amministrazione Domenico Turco [email protected] Segreteria Riccardo Ottonelli [email protected] Redazione Anna Maria Assereto Leda Buti [email protected] Riccardo Cabona Riccardo Collu Sergio Daga Catia Di Ceglia

Jose Cuffaro Marta Fasulo Astri Lidia Frascio Alvaro Filippo Michelon Riccardo Ottonelli Guido Pallotti Cinzia Palomba Fiorenzo Pampolini Don Andrea Robotti Matteo Savio [email protected] Andrea Scibetta Fotografia Agostino Razzore [email protected] Francesca Comparato Bruno D’Astice Carlo Guerra Grafici illustratori Andrea Anzalone Cristiano Calderone Adriano Sanna Impaginazione Auria Martelli Salvatore Pilotta [email protected] Tel. 346.8837338 Ivan Lima Pubblicità Maurizio Imperiale [email protected] Alfonso Palo Tipografia Giorgio Bottazzi San Biagio Stampa Spa via al Santuario di N.S. della Guardia, 43 16162 Genova Tel. 010.72317.02 Collaboratori Italo Ebolo Carlo Mastrobuono Giovanni Murchio Roberto Veneziani

Il giornale non ha finanziamenti pubblici

E’ stampato con carta ecologica

in 15.000 copie

Affiliato: STUDIO CORNIGLIANO S.n.c. Via Cornigliano, 284/R—16152 Genova 010.659.15.52—Fax 010.601.31.47 E.mail: [email protected] P. Iva 03641200104

Ogni agenzia ha un proprio titolare ed è autonoma

Affiliato: STUDIO CORNIGLIANO S.n.c. Via Cornigliano, 284/R—16152 Genova 010.659.15.52—Fax 010.601.31.47

E.mail: [email protected] P. Iva 03641200104 Ogni agenzia ha un proprio titolare ed è autonoma

Via Dufour, in palazzo signorile ordina-to. Ultimo piano con ascensore. Ampio ingresso in sala e due camere. Ristrut-turato. Terrazzo sovrastante di proprie-tà. € 199.000 Classe energetica G

Via Cornigliano, immobile parti-colare, indipen-dente su due livelli da ristrut-turare. Terrazzo e giardino € 90.000 Classe energetica G

Via Cornigliano, in zona centrale. Sette vani di ampia metratura. Piano como-do, ordinato. € 119.000 Classe energetica G

Via Bertolot-ti, nelle vici-nanze di am-pio posteggio pubblico. Sette vani da ristrutturare. Piano alto esposto a sud con vista. € 69.000. Classe ener-getica G

Via Col di Lana, piano alto con ascen-sore. Cinque vani recentemente ristrut-turati. Spaziose camere da letto con accesso al balcone. Luminoso. € 115.000 Classe energetica G

Via Tonale, buon condo-minio con a-scensore e par-ti comuni ri-fatte. Ristrut-turato sei vani con balconata ed esposizione aperta. € 125.000 Classe energe-tica G

Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo

Articolo 9 1. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arre-stato, detenuto o esiliato.

Articolo 10 1. Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglian-za, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribu-nale indipendente e imparzia-le, al fine della determinazio-ne dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatez-za di ogni accusa penale che gli venga rivolta.