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Page 1: In Castello proseguono gli appuntamenti del “Cantiere Cultura” · Ecco quindi i due volumi “Cui ad Castarnöv” per testimoniare caratteristiche del nostro dialetto e tutti
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GITA A VEZZOLANOPulman al completo per l’escursione, organizzata dalla Corale “Beato Stefano Bandello” di

Castelnuovo, all’abazia di Vez-zolano, al presepe artistico e in miniatura di Annarosa Nicola di Aramengo, e nel paese di don Bosco. Domenica 5 febbraio, un tempo infame, con vento, pioggia e neve, ma, sia pure intirizziti, i partecipanti si sono dichiarati soddisfatti per le bellezze viste in mattinata e le esperienze pomeridiane.

2 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Febbraio 2017 3IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Febbraio 2017

In colonna Volontari L’esperienza in Abruzzo di un castelnovese con la colonna mobile della RegioneCure termaliDal 27 febbraio all’11 marzo le Terme di Riva-nazzano in collaborazione con il Comune organiz-zano un servizio di trasporto per effettuare un ciclo di cure presso il centro termale. La prenotazione è obbligatoria e ci si può rivolgere alla Segreteria o all’Urp a Palazzo Centurione.

Ritorna il verdeDa martedì 21 febbraio ritorna, dopo la sospen-sione del periodo invernale, la raccolta porta-a-por-ta della frazione verde che va conferita negli appositi cassonetti esposti nelle prime ore del mattino.

Escursione a TorinoNumerosi castelnovesi hanno partecipato dome-nica 22 Gennaio a una giornata di cultura e sva-go a Torino organizzata dal Cantiere Cultura, con la collaborazione dell’Agenzia Dimensione Futuro: l’occasione è stata la visita alla mostra “Henri de Toulouse-Lautrec, La Belle Epoque”. L’esposizione di Palazzo Chiablese, interamente de-dicata alla produzione grafica eccentrica, ricercata e innovativa del celebre artista parigino, che com-prende oltre 170 opere tra cui litografie a colori, ma-nifesti pubblicitari, disegni a matita e penna, grafiche promozionali e illustrazioni, ci ha immediatamente riportati nell’atmosfera spensierata e libertina delle ballerine, dei café chantant e dei cabaret di Mont-martre della Parigi di fine Ottocento.Nelle ore centrali della giornata il clima mite ci ha permesso di fare una piacevole passeggiata nel centro della città e di assaporare qualche specialità nei celebri Caffè Storici di Piazza Castello e Piazza San Carlo. La nostra preparatissima guida ci ha inol-tre fatto scoprire la Chiesa di San Lorenzo, gioiello dell’architettura barocca con la straordinaria cupola progettata da Guarino Guarini nel 1667.Il pomeriggio è continuato con la visita a Villa della Regina, seicentesca dimora reale, situata nella prima collina, dalla quale si può godere di un sugge-stivo panorama sulla città. La Villa costruita all’inizio del Seicento, fu concepita come residenza di cam-pagna con annessi vigneti. Le regine sabaude che vi abitarono nel Settecento diedero alla residenza l’impronta sontuosa e raffinata che abbiamo potuto ammirare al Piano nobile nel grandioso salone cen-trale con le straordinarie scenografie di Giuseppe Dallamano, i dipinti di Corrado Giaquinto e Giovan Battista Crosato e negli Appartamenti Reali ricca-mente decorati, secondo il gusto settecentesco per le arti preziose e per l’esotismo.L’iniziativa è stata molto apprezzata da tutti i par-tecipanti e già si pensa a nuova destinazione e a un‘altra mostra da visitare. (P.P.)

Il terremoto, la neve e il nostro impegnoIn Castello proseguono gli appuntamenti del “Cantiere Cultura”

Le cronache di giornali e tv hanno am-piamente dato spazio alla disperata si-tuazione delle popolazioni di Umbria,

Marche e Abruzzo colpite dal sisma e, come se non bastasse, da abbondanti nevicate. Nel dolore, nella paura e nel disagio di quei mo-menti vi è però qualcuno che ha portato aiuto e conforto, aprendo un piccolo varco di spe-ranza e sollievo alle popolazioni duramente colpite. È la parte bella di questi momenti, è la parte che tutta l’Italia ha omaggiato trami-te ogni mezzo di comunicazione e sui social network: il volontariato.Anche Castelnuovo è stata protagonista della grande macchina degli aiuti, che, ora e nelle settimane scorse, si è avvicendata nelle zone terremotate. Il grande lavoro della protezione civile ha coinvolto anche un giovane volonta-rio nostro compaesano: Alberto Nenna. L’ab-biamo incontrato e ci ha raccontato e la sua esperienza. Alberto, classe 1986, ha iniziato la sua attività di volontario nella protezione civile della provincia di Alessandria, nel 2013 proprio con la voglia di rendersi utile al pros-simo, per pura generosità.Questo tipo di servizio, infatti, è assoluta-mente volontario senza nessuna ricompen-sa, basato solo sul vero e proprio spirito di altruismo. Dopo incontri di formazione, per essere preparato ai diversi tipi di interventi da svolgere, nel novembre 2014 ha operato in zona durante l’alluvione e nel dicembre 2016 ha raggiunto le zone terremotate, per la con-segna di moduli abitativi nel comune di Pieve Torina in provincia di Ma-cerata. A seguito delle più recenti scosse di terremo-to avvenute nella metà di gennaio, con un gruppo di 5 persone (tra cui un altro castelnovese, Edoardo Ce-lotti), Nenna ha deciso di mettersi ancora una volta a disposizione delle persone in difficoltà.Il 19 gennaio, dal ritrovo di San Michele (AL) sono partiti alla volta di Campo Savelli, una frazione di Norcia, per aiutare le persone bloccate dalle abbondanti nevicate.Arrivare è stata un’impresa a causa delle stra-de impraticabili e là il lavoro che aspettava loro era davvero infinito con turni di lavoro sino alle tre di notte.Dal campo, dove ci sono le tende con gli abi-

tanti del paese e i soccorritori, tutto viene coordinato e ormai la vita del paese si è spo-stata lì, anche perché le case della piccola fra-zione sono quasi del tutto inagibili. “La cosa che colpisce di più, e che dalla tv non rende abbastanza l’idea, è vedere le case e le came-re arredate senza più una parete, segno che tutto si è fermato nell’attimo del terremoto e tutto è rimasto così, abbandonato” Alberto racconta, con semplicità e coinvolgimento le emozioni vissute in quelle zone. “Al mattino la sveglia suonava presto e dalle tende in cui

eravamo alloggiati ci rendevamo subito operativi per spa-lare, con mezzi o a mano, le grandissi-me quantità di neve. Io così tanta non ne avevo mai vista!” racconta “le persone, sempre riconoscen-ti del nostro aiuto, insieme al sindaco,

hanno elogiato il volontariato giunto da tutta Italia, ma resta nei loro volti uno sguardo di rassegnazione senza però far mai mancare fi-ducia, gratitudine e cordialità a chi offre loro una mano”.Gli ultimi tre giorni (fuori programma) di questa “missione” il gruppo li ha trascorsi ad Amandola in provincia di Fermo sui monti Sibillini. Anche qui la neve era tanta e bloc-

cava nuovamente passaggi e le entrate delle case. “La gente è davvero bisognosa di aiuto e ripone molta fiducia in noi, nella Croce Ros-sa e nell’esercito. Il lavoro di squadra, senza distinzione di divisa e di provenienza, crea forza ed entusiasmo e in queste occasioni na-scono anche bei rapporti di amicizia con altri volontari, al di fuori della propria squadra e anche con le persone del luogo”.La fatica è stata tanta e le ore di lavoro al freddo, pesanti e stancanti, ma dalle parole di Alberto capiamo che la voglia di aiutare e di rendersi utile supera ogni fatica e lascia davvero qualcosa di grande, un’esperienza indimenticabile da portare nel cuore insieme a tutti i bei ricordi, ai sorrisi della gente e al grazie sincero della popolazione.Ma alla fine è ancora lui ad avere qualcuno cui dire grazie per questa profonda esperienza. “Ci tenevo a fare un ringraziamento speciale al nostro presidente Marco Bologna e al no-stro responsabile Andrea Morchio del coor-dinamento territoriale di Alessandria che mi hanno permesso di vivere questa esperienza; al caposquadra Giuseppe Coscia e ai colleghi che mi hanno guidato nello svolgere al meglio il mio lavoro. Infine a mia moglie Katia, che con apprensione mi supporta nella scelta di poter, nel mio piccolo, aiutare il prossimo”.Ora siamo noi invece a ringraziare Alberto Nenna per questa testimonianza e questo splendido esempio di vero volontariato.

Elisa Basiglio

Gli ultimi tre giorni sono trascorsi ad Amandola in provincia di Fermo sui monti Sibillini

“... arrivare è stata una impresa a causa delle strade non praticabili e il lavoro che ci attende-va era davvero infinito con turni sino alle tre di notte”.

Ho programmato tre anni or sono di trasferire su quattro testi scritti quanto avevo appreso o

prodotto in tanti anni di vita castelnovese.Ecco quindi i due volumi “Cui ad Castarnöv” per testimoniare caratteristiche del nostro dialetto e tutti gli aspetti di vita di un tempo. Gli altri due libri, sottotitolati “L’orgoglio per i propri antenati”, riassumono altri aspetti del no-stro paese, ossia la ricerca archeologica e l’enorme lavoro di recupero e di tutela di quanto di artistico è stato prodotto nei secoli.Ora mi accingo a concludere questo ciclo con l’ulti-mo volume, dedicato appunto all’Arte, titolato “Il restauro dell’arte e l’arte del restauro”.Due le persone di prestigio introdurranno il lavo-ro di circa 280 pagine. Tantissime foto a colori, del tipo di quelle che appaiono sul Calendario 2017 distribuito a tutte le famiglie castelnovesi, in gran parte inedite e dedicate al prima, durante e dopo dei tantissimi restauri operati fra il 1983 e il 2016 negli edifici pubblici e religiosi, con parti-colare riferimento all’aspetto architettonico e alle opere d’arte.Non intendo chiedere aiuti economici a fondazio-

ni, banche o enti, ma vorrei coinvolgere la comu-nità castelnovese, come era avvenuto tre anni fa quando ben 104 persone, famiglie o associazioni locali mi assicurarono la copertura economica dei tre libri ultimamente prodotti. Mi rivolgo quindi a chi sente ancora forte il legame con la gente che ha vissuto ed è cresciuta in queste strade e che si richiama a valori e attività (anche artistiche) di cui occorre conservare la memoria.Il che consiste in concreto in un preacquisto del libro che verrà poi consegnato gratuitamente a tutti i patrocinatori, il cui nome verrà riportato a termine del volume. In sintesi un versamento di 30 euro da effettuare presso il sottoscritto o alla Cartolibreria Cassinelli entro il 10 aprile.Ringrazio il direttore del “Comune” che mi consen-te di rivolgervi questo invito.In caso di risultato positivo, l’eventuale l’utile verrà da me devoluto a un intervento di con-trollo, pulizia e manutenzione della tavola dell’Ultima cena, che nel lontano 1983 costituì il mio primo obiettivo corposo di una lunga serie di recuperi e restauri dell’arte castelnovese.

Antonello Brunetti

Il prossimo libro: “Il restauro dell’arte”

I tre appuntamenti con la musi-ca stanno marciando a pieno

ritmo, preceduti da esposizioni e spiegazioni pomeridiane da parte di Alessio Bertucci (chitarre e mandole) e Carlo Fortunato (fisarmonica). I primi due incontri nella sala degli affreschi del ca-stello hanno avuto un riscontro di pubblico eccezionale ed entusia-sta. Il primo sabato era dedicato agli strumenti a corda e soprat-tutto al mandolino. Sabato 4 feb-braio ben dieci musicisti hanno offerto una serie di brani famosi di Piazzolla, alcuni con tanto di co-reografia eseguita da una coppia di ballerini di tango.Prossimo appuntamento sabato 4 marzo ore 21, chiesa Parrocchia-le. Giornata dedicata al clarinet-to con apertura pomeridiana del laboratorio dei fratelli Patricola.

Domenica 26 febbraio: sfilata dei carri di carnevale

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4 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Febbraio 2017 5IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Febbraio 2017

La Regione Liguria approva un biodigestore per il trattamento della frazione organica degli RSU e di rifiuti specialiAmbiente

A Isola del Cantonesulle rive dellaScrivia l’impiantoper oltre 33 milatonnellate di rifiutiInsorgono i Comuni rivieraschisull’asta del torrente: l’impiantogenera veleno per aria, acqua e suoloed è pericoloso perchè mette arischio gli acquedotti del basso Piemonte

1) LOCALIZZAZIONE. La locazione planimetrica dell’impianto pone in evidenza che la distanza dei fermentatori (serbatoi cilindrici di 26 metri di diametro e alti 8 metri) è di 70 metri dalle sponde della Scrivia con un dislivello di 5 metri. Inoltre, il corso del torrente, dopo la costruzione dell’im-pianto idroelettrico Mereta posto a 50 metri a val-le del sito ha modificato l’innalzamento del corso del torrente misurato sulla traversa di sbarramen-to a 261 metri sul livello del mare. Dalle tavole di rilievo la quota minima dell’impianto è di 266 metri slm.

2) AFFLUENTI. Due rii affluenti orografici di si-

nistra del torrente Scrivia raccolgono le acque provenienti dai rilievi sovrastanti intersecando in pieno l’impianto.

3) ALLUVIONE. I fenomeni alluvionali del 2014 hanno colpito specificatamente l’impianto.

4) CENTRO ABITATO. La prossimità dell’impian-to ai centri di residenza di Prarolo e Case Braghi-na (frazione Mereta) è di 400 metri. Tale distanza non garantisce la salubrità dell’aria, favorisce l’in-quinamento olfattivo.

5) AZIENDE. Due aziende di produzione alimen-tare, il salumificio Miluzzi e “Pesto e Pasta” sono presenti nella stessa frazione Mereta.

6) CONTRATTO DI FIUME. Nel 2014, il Com-missario Straordinario per la provvisoria gestione della provincia di Genova, ha deliberato l’adozio-ne del Contratto di Fiume del bacino del torrente Scrivia. Nell’ambito dello stesso la zona è consi-derata di interesse ambientalmente elevato e di recupero.

7) PIANO REGIONALE. Rispetto alle prescrizio-ni contenute nel Piano regionale di gestione dei rifiuti il progetto evidenzia l’incompatibilità per quanto riguarda la produzione in loco di rifiuti e quindi l’individuazione della localizzazione.

8) PIANO FINANZIARIO. Il progetto non fa men-

zione di un piano finanziario dettagliato e su alcu-ni terreni ci sono diversi ricorsi per la definizione dei proprietari.

9) PROVENIENZA RIFIUTI. Non si cita l’approv-vigionamento dei rifiuti, la loro provenienza e la suddivisione qualitativa degli stessi.

10) INDAGINE IDROGEOLOGICA. Non è stata approfondita l’indagine idrogeologica con son-daggi e prove di permeabilità ma ci si è limitati ai dati storici di precedenti indagini pre alluvione.

11) PROPRIETA’. Nessuno dei mappali compresi nel layout dell’impianto risulta nell’attuale dispo-nibilità di Energa, la società proponente.

12) PRGC. La zona, secondo il Piano Regolatore Ge-nerale del Comune, risulta agricola. Non risulta quin-di conforme alle disposizioni dello stesso.

13) RISCHI. Ci sono evidenti rischi di esplosione e in-cendio. La linea ferroviaria è a 20 metri dal capanno-ne di ricevimento dei rifiuti e a 40 metri dal fermenta-tore primario e dal gasometro.

14) PROCEDURA. C’è un evidente difetto nella proce-dura autorizzatoria seguita. E’ stata infatti percorsa quella riferita agli impianti per la produzione di ener-gia elettrica da fonti rinnovabili mentre come dichia-rato dallo stesso amministratore delegato, lo scopo principale dell’impianto è lo smaltimento dei rifiuti.

Le osservazioni dell’Associazione Isolese Ambientalista

Dopo l’incendio violentissimo del primo dicem-bre, che ha completamente distrutto un impianto di recente realizzazione, suscitando un gravis-simo allarme ambientale e sanitario, la raffineria ENI di Sannazzaro de’ Burgondi è stata di nuovo teatro, domenica 5 febbraio, di un ulteriore inci-dente. Una esplosione con successivo incendio e nube di fumo: meno violenti del disastro pre-cedente ma, anche in ragione del pochissimo tempo intercorso da quel grave episodio, foriero di grande e comprensibile allarme per le comu-nità locali. Alla luce di questi due preoccupanti episodi così ravvicinati, a cui si sommano sul territorio limitrofo alla raffineria, e in particolare nella parte alessan-drina della bassa Valle Scrivia, le forti preoccupa-zioni determinate nei mesi scorsi dai reiterati sversa-menti (a causa di manomissioni per furto) di benzina fuoriuscita dall’o-leodotto che si in-nerva sulla stessa raffineria, e che è penetrata nei ter-reni, causando tra Tortona e Castel-nuovo Scrivia la compromissione di diversi pozzi utilizzati in agricoltura, il senato-re Borioli ha interrogato con urgenza i Ministri competenti al fine di sapere “se non ritengano necessario porre sotto particolare attenzione e protezione tutto il sistema che fa capo e ruota intorno alla raffineria di Sannazzaro, non solo per il potenziale devastante per l’ambiente e la salute che esso potrebbe sprigionare in caso di malfun-zionamento delle misure di sicurezza, ma anche in considerazione della particolare delicatezza strategica che la raffineria riveste e che la potreb-bero esporre ai rischi legati all’azione di gruppi criminali o terroristici”.

I primi risultati estemporaneiI dati risultanti dalle misurazioni dell’Arpa nei co-mune di Alzano e di Molino dei Torti riscontrano la presenza di voc nell’aria a valori prossimi o leg-germente superiori ai valori di norma a testimo-nianza dell’effettiva presenza di odori di idrocar-buri. I rilievi istantanei per alcune altre sostanze eventualmente presenti nell’incendio hanno dato esito negativo. Al momento si è concordato di ripetere se del caso i campionamenti nelle pros-sime ore e verranno completate le analisi presso i laboratori.

Il 30 dicembre scorso la Giunta regionale della Liguria ha deliberato il parere positivo di compatibilità ambientale al progetto del biodigestore di Isola del

Cantone. Si tratta di un impianto per la produzione di energia elettrica da biogas derivante dal trattamento della frazione organica dei rifiuti e di quelli speciali non pericolosi, domanda presentata da Energa Srl.«L’autorizzazione da parte della Giunta ligure dell’im-pianto di trattamento dei rifiuti a Camposaragna è una pessima notizia, commenta il sindaco Gianni Tagliani. Intanto perché autorizza un impianto che, seppur costruito in Liguria, scaricherà gli eventuali problemi di inquinamento nel torrente Scrivia, e nel basso Piemonte; inoltre perché la Regione Liguria contraddice il proprio Consiglio regionale che nell’agosto scorso aveva approva-to all’unanimità tre atti che di fatto si opponevano a tale impianto». Dalla Regione Piemonte ha preso posizione il consi-gliere Ottria che esprime “la vicinanza ai Comuni della Valle Scrivia e all’associazione di Isola del Cantone che strenuamente si sta battendo contro questa opera

potenzialmente dannosa, con un’azione puntuale di produzione di documenti e di diffusione della voce dei tanti cittadini giustamente preoccupati. Il buon senso e la sollevazione popolare a tutela di un territorio già fortemente inquinato non possono in nessun modo essere ignorati. Al proposito – dice Ottria – un anno fa ho presentato un atto di indirizzo che chiedeva alla Giunta Regionale piemon-tese di assumere una parte da protagonista in merito al processo istruttorio autoriz-zativo prendendo proprio in considerazione che le problematiche ambientali del biodigestore ricadranno in larghissima parte sulla nostra Regione. Un’ulteriore mozione giace in Consiglio dal maggio scorso; spero di poterla illustrare – opportunamente aggiornata – ai colleghi piemontesi già nelle prossime sedute».

Nel frattempo, proprio mentre questo giornale va in stampa, la Presidente della Provincia di Alessandria, Rita Rossa, ha convocato tutti i sindaci i cui territori ricadono sull’asta della Scrivia unitamente agli enti di

gestione dei pubblici acquedotti e ai parlamentari. In azione, sul fronte ligure, in una Isola del Cantone che è stata tappezzata di oltre 60 striscioni contro il biodigestore, il Comitato di cittadini: “Siamo consapevoli dell’importanza di questa decisione politica, ma ricordiamo a tutti che la strada per l’approvazione definitiva del progetto è ancora lunga – continua Fabio Rivara, tra

le anime della protesta – e la palla passa ora alla Città Metropolitana”. “Siamo determinati a combattere fino in fondo un progetto che riteniamo incompatibile con il territorio comunale e in particolare con la localizzazione prescelta. Confidiamo nell’impegno di tutti i cittadini

per una opposizione ferma e consapevole, per una protesta da condurre in tutti i modi possibili con grande forza e determinazione”. Si sottolinea inoltre che alcuni rappresentanti delle forze politiche nella Giunta regiona-le ligure “in un primo tempo avevano condiviso la nostra battaglia, per poi dimenticarsene”. E il riferimento chia-ro va alla Lega degli assessori regionali Edoardo Rixi e Sonia Viale, che “in pubblica assemblea avevano dichia-rato di non condividere la localizzazione dell’impianto e di essere pronti a dare battaglia in Giunta – è l’accusa dell’Aia, l’associazione ambientalista isolese – e invece non hanno mantenuto fede alle proprie promesse”.Sul caso biodigestore, un impianto da 33mila tonnellate di rifiuti contestato principalmente per l’ubicazione prevista dal progetto (una piana sul lungo Scrivia, troppo vicina all’abitato), ma anche per “il timore che Isola ritorni a essere l’immondezzaio della Liguria” – ha più volte accusato il sindaco del paese, Giulio Assale – in settimana il gruppo del M5S si è attivato: “Abbiamo depositato la richiesta di audizione in Commissione Ambiente di diversi soggetti coinvolti direttamente

nel progetto. Fino all’ultimo – si legge in una nota dei portavoce Alice Salvatore e Marco De Ferrari – cerche-remo di fermare in ogni modo lo scellerato progetto che aumenterà esponenzialmente il traffico nell’intera valle. Questo genere di impianti anaerobici genera veleno per aria, acqua e suolo”.

Incontro e ricorso al TARSi è svolto martedì scorso l’incontro ad Alessan-dria, presso la sede della Provincia, tra il Comune di Isola del Cantone e tutti i Comuni rivieraschi della Scrivia sino alla nostra zona. Presenti per il nostro Comune gli assessori Carbonato e Girani. Oltre agli amministratori locali la Presidente Rita Rossa, il Direttore del settore ambiente Claudio Coffano e i legali.I Comuni hanno ribadito il pieno sostegno alla battaglia che sta portando avanti la comunità iso-lese: verrà elaborato un documento politico per richiedere un incontro con la Regione Liguria e successivamente non è escluso il ricorso al TAR se la decisione finale, che spetta alla Città Me-tropolitana di Genova dopo l’ok della Regione già acquisito, dovesse confermare l’insediamento sulle rive della Scrivia.

Il sito di Camposaragna è per ragioni morfologiche (terraz-zo fluviale incassato tra sta-tale, fiume e ferrovia), topo-grafiche (estrema prossimità al torrente Scrivia), idrogeolo-giche (terreno altamente per-meabile) fortemente inadatto a ospitare un simile impianto.

Ancora a fuocola raffineriadi Sannazzaro

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Con l’Istituto Comprensivo l’Ammini-strazione ha organizzato, nella mat-

tinata di mercoledì 25 gennaio, presso la Sala Pessini, un incontro tra gli studenti della nostra Scuola media e la signora

Primarosa Pia, figlia del superstite dei campi di concentramento nazisti Natale Pia (mancato qualche anno fa) e nipo-te di Vittorio Benzi (kz 115373) morto di fame e fatica a Mauthausen-Gusen a 17 anni. Il libro che scrisse è ben noto agli studenti: venne infatti stampato dal-la locale tipografia Fadia e distribuito a scuola.L’iniziativa per dare un contributo storico per avvicinare gli studenti che già sono coinvolti nella “Giornata della Memoria”, la ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Come fu deciso dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005, si stabilì di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio poiché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.Per quanto riguarda l’Italia venne approva-ta nel luglio del 2000, dal Parlamento, la legge che istituì la Giornata. Gli articoli 1 e 2 definiscono così le finalità e le celebra-zioni del Giorno della Memoria:

«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbatti-mento dei cancelli di Auschwitz, “Gior-no della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebrai-co), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che,

anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di stermi-nio, e, a rischio della propria vita, han-no salvato altre vite e protetto i perse-guitati».Quindi, non solo celebrare ma anche ca-pire e conoscere meglio e di più, perché è certamente più facile non dimenticare quando si è consapevoli.

Su richiesta della Parrocchia di Castelnuovo, che intende prov-

vedere a un intervento di manuten-zione della pala dell’ULTIMA CENA nella Cappella lunga, la ditta Nicola da Aramengo ha presentato una relazione sul restauro degli angeli oggetto del furto.Questa una sintesi della relazione. «Le due sculture, risalenti al Settecento, sono state sottoposte in passato a interventi di modifica. La cromia originale è stata quasi completamente ridipinta a olio e riverniciata in una fase recente (una ventina di anni or sono?).A interventi assai più vecchi risale il rifacimento strutturale delle ali, poi

dipinte con falso oro e la realizzazione della mano destra di uno dei due angeli, eseguita in modo rozzo. Sotto la ripresa più recente sono presenti i rifacimenti più antichi. Nessun danno particolare, solo piccole perdite dovute a traumi meccanici a seguito

del furto. In origine avevano entrambe le ali e si vede sul retro la sede dell’ala rimossa in funzione della nuova collocazione accanto alla nicchia dedicata a San Giuseppe. Probabilmente facevano parte di un complesso di statue lignee dedicate alla Natività. Sul dorso emerge una coloritura rosa acceso al di sotto della ridipintura visibile.Queste le operazioni di restauro: • verifica generale dello stato di adesione della pellicola pittorica ed eventuale fissaggi e consolidamenti localizzati; • asporto del-la ridipintura più recente con miscele appositamente approntate; • eliminazione delle stuccature non idonee e di eventuali altre ridipinture sovrapposte all’origina-le; • rimodellazione della mano grossolanamente ricostruita in passato usando a modello quella dell’angioletto pendant; • ricostruzione delle piccole parti andate perdute; • stuccatura delle mancanze; • reintegrazione in tono.Per affidare l’incarico la Parrocchia chiede ai castelnovesi un aiuto economico.

Sabato 14 gennaio, nell’affollata sala degli af-freschi del castello, improvvisamente la pre-

sentatrice fa un annuncio. Ora i solisti della Mandolinistica vogherese, di cui fa parte il castelnovese Eros Zanella (man-dola tenore), eseguiranno un brano rielaborato da Zanella, una mazurka titolata “Mamà, che

pastis!” su testo scritto da Alfredo De Angelis, sindaco di Castelnuovo a fine Ottocento. I fogli erano stati ritrovati da Luigi Sacchi quando aiutò a liberare i locali dell’antico albergo Cam-pana (via Umberto I) in cui si ritrovavano i no-tabili del paese. Avendone parlato con Alberto Balduzzi il testo è finito nelle mani di Zanella.

Un brano estremamente pia-cevole che ci ricorda il gran-de amore per la musica che trionfava a tutti i livelli nel nostro paese, con non solo esecutori di eccezionale bra-vura, ma anche di composito-ri. L’avv. Alfredo De Angelis, sindaco di Castelnuovo nel 1899, per passione e capacità, primeggiò fra tutti.De Angelis aveva iniziato la sua sillabazione musicale con l’ec-cellente mastro Zucchi, titolare organista della Parrocchiale. Poi era passato all’insegnamen-to assai più severo del maestro Perosi, organista del Duomo di Tortona e padre del sommo compositore don Lorenzo.Faceva parte di un gruppo di musicisti fra i quali Re, Col-la, Robbiani, Setti, Costanzo Bertetti, l’ing. Luigi Galli, il gaudente avv. Augusto Ca-

nina, Paolo Carnevale, che offriva concerti in piazza, eseguiva brani d’opera e rappresentava operette nel vecchio teatro della Misericordia.Alfredo De Angelis organizzò la prima banda musicale del paese, diretta dal maestro Luigi Canegallo. Il principe Giulio Centurione orga-nizzava spesso nella sua chiesa (ora casa Baiar-di) affollatissimi e sontuosi concerti stracolmi di pubblico e d’orchestrali ammassati sull’organo collocato al disopra dell’ingresso. Pagava molto ma non aveva orecchio e spesso veniva truffato. Una volta il gruppo di cantori era talmente poco affiatato che, richiesto di un giudizio dal princi-pe, in tono compunto, De Angelis se ne uscì con un “Cantanti? Cani tanti!”.

6 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Febbraio 2017 7IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Febbraio 2017

Altri tempi / di Antonello Brunetti

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Mamà, che pastis!

Siamo nel 1889. “A Bacco gloria e onore”. Gli appassionati di musica, un gruppetto di castelnovesi, partecipano al Carnevale girando per il paese offrendo ogni tanto un concertino. I sei buontemponi, promotori delle varie bande musicali sono, da sinistra. Paolo Carnevale, Alfredo De Angelis, Maggi (seduto con la chitarra), Gian Lorenzo De Angelis, Augusto Canina (sullo sfondo con il violino), Francesco Guagnini (seduto con il cestino dei bambini dell’asilo) e infine, a destra, Gigi Galli.

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Alfredo De Angelis 1864-1926. La sua casa, in via Cavour, ora è in parte occupata dalla farmacia Incutti.

Un aiuto per il restauro degli angiolettiTutela La ditta Nicola di Aramengo consegna la relazione alla Parrocchia

Le iniziative per celebrare la Giornata della MemoriaIl ricordo

L’incontro di Primarosa Pia con gli studentiIl libro dedicato a suo padre, Natale, la dignità di un uomo e le offese della guerra

“Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino

la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, e in cui la sicurezza dei pochi privilegiati si basava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti. (Primo Levi, da Un passato che credevamo non dovesse tornare più, Corriere della sera, 8 maggio 1974)”

Alla ricerca del diario della sua prigioniaSacchi Cesare Carlo Giuseppe, era nato a Mede Lomellina il 10/04/1901 ed è deceduto ad Arco di Trento il 12/11/1956. Residente a Castelnuovo Scrivia dal 1941. Arrestato dai tedeschi per essersi rifiutato di far parte dell’allora Organizzazione T.O.D.T. fu internato con altri civili e militari in un campo di Concentramento di Innsbruck e nel febbraio del 1944 fu trasferito ad Auschwitz III (Monowitz), dove rimase prigioniero fino al 1945, al termine del conflitto dopo la liberazione del Lager da parte dell’Armata Rossa. In questo campo subì fame e freddo, torture e umiliazioni esposto a

tutti i rigori e nel 1944 si ammalò. Fu ricoverato all’infermeria del campo dove andò a trovarlo il connazionale Puccinelli di Milano, il quale stava preparando la fuga, essendo ormai la zona circondata dall’esercito Sovietico avanzante. Date le sue condizioni di salute non potè partecipare alla fuga, che riuscì al Puccinelli. Liberato dai russi, venne trasportato in ospedale a Catowitz dove venne curato per pleurite. Solo dopo aver trascorso un lungo periodo nel campo di smistamento di Kaisersteinbruch, venne rimpatriato alla fine del gennaio 1946 a Pescantina (VR) e inviato nel Campo Profughi di Bordighera, in quanto le sue condizioni fisiche erano così gravi da renderlo inabile a qualsiasi lavoro. Nel luglio del 1947 fu trasferito nel campo Profughi di Cremona. Da allora la sua vita continuò fra campo profugo e sanatorio fino a morire il 12/11/1956 nella casa di cura Morgagni di Arco di Trento. In punto di morte lasciò un “diario della sua prigionia” a un paziente dello stesso sanatorio… la speranza è che un giorno si possa trovare traccia di questo diario smarrito, che tante cose potrebbe raccontare alla sua famiglia.

Scheda / Un castelnovese internato ad Auschwitz

Page 5: In Castello proseguono gli appuntamenti del “Cantiere Cultura” · Ecco quindi i due volumi “Cui ad Castarnöv” per testimoniare caratteristiche del nostro dialetto e tutti

Posizione dei consiglieri Ferrari, Giglio e Villani sulla situazione edificio scuole elementari.A costo di essere ripetitivi vogliamo ribadire quella che è la situazione attuale dell’edificio della scuola elementare. Sul mensile “Il Comune”, numero di novembre, Tagliani riporta le relazioni di staticità dove si afferma: “La sostituzione delle volte ha tuttavia introdotto carichi inattesi sulla struttura muraria sottostante, che presenta un quadro fessurativo importante. Durante i lavori di sostituzione delle volte, inoltre, sono state sistematicamente rimosse le catene metalliche (ad eccezione dell’ala sud), con conseguente aumento della vulnerabilità globale del fabbricato.” In sostanza, le pareti dell’edificio potrebbero muoversi non avendo presidi antisismici. La minoranza si è sentita in dovere di prendere una posizione netta e chiara proponendo una mozione, poi discussa nel Consiglio comunale del 29.11.2016: si chiedeva al sindaco di predisporre il prima possibile tutte le azioni necessarie per intervenire, mettendo così in sicurezza l’edificio. Da notare, “il prima possibile”, quindi nessun termine stringente per l’amministrazione. Tagliani a parole apre alla minoranza, anche perché, ripetiamo, la mozione non prevedeva un termine tassativo e sulla sicurezza scuole non si dovrebbero far giochi di schieramento. Giunti al momento della votazione Tagliani fa votare ai suoi NO. Mozione respinta. Avete letto bene. Tagliani e i suoi hanno votato NO alla sicurezza delle scuole. E perché? Per due motivi. Non ci sono soldi e non c’è la possibilità di accedere ad un mutuo visto che stiamo ancora pagando quello di Palazzo Centurione. E poi, parliamoci chiaramente, non sanno come intervenire. L’attuale amministrazione comunale, in continuità con la precedente, ha eseguito solo un intervento di urgenza (il

famoso ripristino dei coppi) senza valutare prima quali fossero i problemi effettivi dell’edificio. Questo modus operandi è definibile solo in un modo: cattiva amministrazione e spreco di denaro pubblico! I nostri dubbi, espressi più volte in campagna elettorale e minimizzati da Tagliani, si sono rivelati più che fondati. Per quanto ci riguarda non ci sono parole. A noi, la magra consolazione di aver avuto ragione per tutta la campagna elettorale. A Gianni Tagliani, i complimenti per il pelo sullo stomaco!

Consiglieri comunali di minoranza:Giovanni Ferrari-Giovanna Giglio-Mirco Villani

8 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Febbraio 2017

Persone Incontri /di Elda Lanza

Non solo artisti...

Lettera dalla minoranza consigliare CARO SINDACO, AVEVAMO RAGIONE!

Castelnuovo è diventato paese d’artisti, attori, gior-nalisti, suonatori, musici, poeti e scrittori. Forse

qualcuno si chiederà dove stanno nascosti, perché il paese invita alla riservatezza. Ma la scoperta, anche recente, ci viene soprattutto dalla televisione e dai giornali che rivelano ed esaltano i nostri talenti.Prima tra tutti Alessandra Dellacà, la nostra piccolina, passata dalla TV al quotidiano La Stampa: un triplo salto non indifferente che per noi è diventato ormai piacevole consuetudine. Sulle pagine del Piemonte, di solito riservate alle notizie dei Comuni, si è inserita con garbo, prontezza e fantasia: e Castelnuovo, at-traverso i suoi appunti, racconta di sé e di quello che fa. Serate di musica, nei bellissimi saloni del Castello, sulle note di mandole, mandolini e chitarre o al tipi-co ritmo delle fisarmoniche. Il racconto specialistico, offerto alle madri come una favola seria, di Gian Pie-ro Vignoli, dermatologo, sulle malattie della pelle nei bambini. Il poeta superpremiato Gianfranco Isetta. Scrittori e scrittrici di vario contenuto, sempre pre-senti. Un attore, Marcello Spinetta, che attendiamo di applaudire. Molti punti a favore di Castelnuovo ci arri-vano anche dalla Televisione, ormai di casa. Intervista in piazza, con luci e microfoni, per Nicolò Maimone, ‘il lord’ che sogna di vivere al tempo del cilindro e delle basette. È stato da Magalli, ai Fatti Vostri su Rai 2, a raccontare di questa mania che gli consente di trave-stirsi e di camuffarsi. Sogna di diventare restauratore: molti auguri. Diversa l’esperienza televisiva di Filippo Moras che dal due gennaio su Rai 2 partecipa al ta-lent educativo ‘Il Collegio’. Trasferendo otto maschi e otto femmine in un vero collegio misto nei pressi di Bergamo, la commedia li mette alla prova su educa-zione, studio, comportamento, risultati: al tempo in cui il telefono era fissato al muro e non stava in una mano. Poiché questa prova importante e riuscita, non è la sola che Filippo abbia affrontato, tra teatro, cinema e televisione, ci auguriamo di vederlo prose-guire in questa straordinaria carriera. Ciao, Filippo: in bocca al lupo.

L’appello L’iniziativa di un gruppo vogherese coordinato da un medico veterinario

Fieno, paglia e offerte per le aziende agricole nella zona di Amatrice

L’iniziativa lanciata dalla veterinaria vogherese Pierangela Bonino a favore degli animali e delle stalle terremotate del centro Italia sta diventan-do una vera e propria gara di solidarietà. In pochi giorni sono state recuperate tante rotoballe di fieno da riempire due camion (ogni mezzo ne trasporta 40) e di avviare il riempimento di un terzo. “L’iniziativa è letteralmente esplosa – spiega il me-dico degli animali -. Grazie al passaparola e all’eco data dai media sono tantissimi coloro che si sono messi a disposizione per arrivare al risultato”. Un ruolo determinante l’hanno giocato gli agricol-tori. “Mi aspettavo una loro partecipazione ma non così numerosa e sentita – pro-segue Bonino -. In tanti mi hanno telefonato offrendo alcune delle loro rotoballe. Altri che le avevano finite e quindi le hanno comprate mettendole a disposizio-ne per il trasporto nella zona di Amatrice, dove ho dei contatti diretti.”Come spiega ancora la veterinaria, in tanti si sono messi a disposizione per aiutare: dagli agricoltori delle frazioni vogheresi, Oriolo, Medassino, Torre-menapace, ad alcune aziende della Valle Staffora e della Val di Nizza. “Devo ringraziare tutti gli agricoltori che mi stan-no aiutando in questa impresa – sottolinea – e che dimostrano quanta solidarietà vi sia all’interno del mondo agricolo con chi è in difficoltà.” Ma ovviamente non ci sono solo gli agricoltori a dare un mano.“Vorrei ringraziare anche tutti i privati che si sono uniti a noi per aiutare gli animali e le stalle terremo-tate – conferma la veterinaria -. Ho ricevuto offerte dai miei clienti, da singoli privati e persino da al-

cune aziende della zona che hanno letto gli articoli. Anche grazie a loro abbiamo superato l’obiettivo di fare almeno un carico da 40 balloni di fieno. Un tra-guardo raggiunto che mi sta spingendo a fare qual-cosa di più per gli animali di quelle sfortunate zone.”Il pensiero della veterinaria vogherese va infatti pure agli animali d’affezione presenti nelle zone ter-remotate. “Ci stiamo ancora lavorando – dice Pierangela Bo-nino – ma l’intenzione sarebbe quella di aiutare an-

che gli animali più piccoli, come cani e gatti, dando una mano, inviando cibo, alla gente che li mantiene.”La macchina organizza-tiva, seppure artigianale e fatta da volonterosi, è a pieno regime. Anche per questa azione, infatti, oc-corrono contatti diretti nelle zone terremotate così come persone che facciano

donazioni. Nei prossimi giorni su questo ci saranno aggiornamenti (per chi nel frattempo volesse parte-cipare alla solidarietà verso i bovini e le stalle terre-motate può contattare il 338 326 29 19, chiedendo di Elena). “Lavorando all’idea – conclude la veterinaria – stia-mo capendo che in tanti volevano fare qualcosa per quelle terre ma non sapevano come. Nel suo piccolo questo progetto dà a tanti l’opportunità di essere d’aiuto a chi si trova in difficoltà.”“Per dare ancora più trasparenza alla colletta – spiega Pierangela Bonino – la raccolta delle donazioni verrà fatta attraverso una Carta prepa-gata. La carta su cui fare i versamenti è intestata a Sara Martimucci, una giovane studentessa uni-versitaria di Rivanazzano che ci sta aiutando. La “causale” da indicare è Donazione animali ter-remotati”.

C’è qualcuno che può offrire fieno e paglia? O semplicemente un contributo anche per gli animali d’affezione

L’incarico per l’avvio delle indagini strutturali sulle scuole, propedeutico alla progettazione, è stato assegnato dall’ufficio tecnico nell’ultimo anno dell’amministrazione guidata da Pierangelo Luise. Semmai aveva ragione lui, se si devono assegnare patenti. Davvero buffa questa minoranza che prima sollecita i lavori sul tetto, poi fa la foto al cartellone evidenziando un mese di ritardo, e infine ci dice che è spreco di denaro pubblico. Come è davvero amena l’indicazione sulle risorse che denota scarsa conoscenza della normativa e del bilancio: i mutui contratti pesano sul nostro bilancio nella misura del 2,84%, (anno 2016) considerando che il limite massimo stabilito dalla norma è del 10%. Ciò significa che domani mattina potremmo accendere uno o più mutui serenamente. Per le soluzioni progettuali, che sono complesse, ci affidiamo ai tecnici a meno che Villani e la Giglio con Ferrari vogliano fare loro l’esecutivo. Dato che “ne sanno”. (GT)

Per donazioni l’IBAN è il seguente: IT 17Q0306967684510333594098.

Contatti per paglia e fieno:Elena tel. 338 3262919Medico Veterinario:Pierangela tel. 333 2451679Referente castelnovese:Luisa Santi tel. 0131 855625