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Il rapporto “Worldwide Investments in Cluster Munitions, a shared responsibility 2012”, prodotto da IKV Pax Christi e FairFin, dimostra che, dal 2009, 137 banche e istituzioni finanziarie di 16 Paesi hanno investito più di 43 miliardi di dollari in aziende che producono cluster bombs. Di queste istituzioni finanziarie, 27 provengono da Paesi che sono Stati Membri della Convenzione sulle Munizioni Cluster (CCM). Tra questi l’Italia. Il nostro Paese partecipa per la prima volta come Stato Parte al III vertice degli Stati Membri che si terrà dall’11 al 14 settembre 2012 ad Oslo. L'Italia ha, nella legge di ratifica della Convenzione (art.7), accolto il pensiero per cui anche il supporto finanziario alla produzione, detenzione e commercio delle munizioni a grappolo sia una pratica da sanzionare penalmente.

2 Disegni di Legge in materia sono stati presentati in Parlamento. Il primo in Senato attende da 2 anni e 3 mesi di essere discusso in Commissione Finanze. Il secondo è stato presentato il 6 settembre 2012 alla Camera dei Deputati.

LA CAMPAGNA ITALIANA CONTRO LE MINE CHIEDE CHE:

- IL PARLAMENTO AFFRONTI IMMEDIATAMENTE LA QUESTIONE DEGLI INVESTIMENTI DELLE BANCHE NAZIONALI IN AZIENDE CHE PRODUCONO ORDIGNI BANDITI DA CONVENZIONI INTERNAZIONALI RATIFICATE DALL'ITALIA; - VENGANO AUMENTATI GLI STANZIAMENTI A FAVORE DEL FONDO PER LO SMINAMENTO UMANITARIO, RIDOTTO DEL 22% NEL 2012, DA DESTINARE A PROGETTI DI ASSISTENZA ALLE VITTIME, AZIONI UMANITARIE CONTRO LE MINE E CLUSTER BOMBS.