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II. 2011 24 Edizione italiana

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La luce è un componente aggiuntivo dell’architettura e dello spazio o è componente propria dell’architettura e dello spazio? Questa domanda può sembrare un inutile esercizio retorico, invece a seconda del significato che si dà al rapporto tra luce ed architettura, si può comprendere meglio anche la base della rivoluzione in corso nel campo dell’illuminotecnica con l’ingresso dei LED. [...]

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II. 201124 Edizione italiana

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Editoriale

Cari lettori,

La luce è un componente aggiuntivo dell’architettura e dello spazio o è componente propria dell’architettura e dello spazio? Questa domanda può sembrare un inutile esercizio retorico, invece a seconda del significato che si dà al rapporto tra luce ed architettura, si può comprendere meglio anchela base della rivoluzione in corso nel campo dell’illuminotecnica con l’ingressodei LED.La luce, anche dal punto di visto tecnologico, è un “materiale” che fa parte della struttura dell’edificio, lo permea profondamente: gli apparecchi stessi grazie alle ridotte dimensioni e alla lunga durata di funzionamento, senzanecessità di manutenzione, sono inglobati, integrati perfettamente all’internodelle costruzioni.Le grandi intuizioni luministiche degli anni Trenta di Mendelson o di Mies Van der Rohe oggi possono trovare un’ ulteriore evoluzione con la possibilità di modificare la qualità cromatica della luce, la sua intensità e la direzione.In questo modo avremo di notte architetture e spazi cangianti come mostranole cupole blu di Delhi o i ritmi luminosi della facciata di Dallmayr a Monaco, o gli interni della nuova sede della Regione Lombardia.Un’ulteriore passo in avanti reso possibile dalla sempre maggiore accessibilitàdelle tecnologie è la possibilità di proiettare immagini frutto di elaborazioni digitali sugli edifici. Come i frontoni dei templi greci e romani, come i grandicicli di grandi affreschi rinascimentali l’architettura può accogliere opere d’arte visiva come parte integrante del proprio essere. Non una semplicisticadecorazione ma un’ integrazione che in sinergia con l’architettura arricchisce di valore lo spazio. In questo senso va considerato l’intervento a Beaune, con i “racconti fantastici” che aiutano scoprire la storia e la cultura delle città. Questo mio intervento vuole offrire un “punto di vista” particolare per leggerei tanti ed interessanti progetti presenti in questo numero di Incontroluce.

Adolfo Guzzini

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24 Incontroluce

Sommario

II. 2011

Editoriale

ProgettazioneIl progetto illuminotecnico per Beaune

ProgettiIl centro culturale Nordkraft

L’Albany Lakes Civic Park

Edificio per uffici in Rue de Colisée

Media-TIC

Il teatro Capstone

Il flagship delle gioiellerie Rox

Illuminazione monumentaledelle bellezze di Delhi

Luci italiane a Istanbul

Illuminazione della facciata di Dallmayr

La Stazione del Sole

Museo Nazionale della Cina

Palazzo Lombardia

Lo stile coloniale a Sihlcity: luce per il nuovo store Colonys

Repower Shop

Centro Culturale Niemeyer

Cultura dell’aziendaIlluminare di più? Illuminare meno? Illuminare meglio!

We want to be modern

Le fabbriche dei sogniUomini, idee, imprese e paradossi delle fabbriche del design italiano

French Touch presentapresso la iGuzzini France l’annual “Optimiste d’Architecture 2010”

Nuova sede per il distributore in Bulgaria

“Genesi di un Dialogo: Italia-Bulgaria”Rafforzata la collaborazione con il Lighting Research Center di Troy

Concorso Light & Fashion

Premio “Imprenditore Olivettiano 2011”

Accordo fra la iGuzzini e la Tongji Universitydi ShanghaiProfessional Lighting Design ConventionUna dimensione nazionaleper l’archivio Storico iGuzzini

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Progettazione

Beaune è l’antica capitale dei Duchi di Borgogna.Ora uno spettacolare percorso di luci e di videoproiezioni sulle facciate degli edifici, accompa-gnano il visitatore alla scoperta della storia e delle architetture cittadine. La volontà dellamunicipalità alla base del progetto era quella di rendere piacevole la città anche durante le ore serali in modo di trattenere i visitatori ed offrire un ambiente piacevole da percorrere e scoprire. Jean François Touchard così raccontal’idea iniziale del progetto “Si trattava di unacittà di passaggio, la gente restava e se neandava il pomeriggio… Con questo progetto ho cercato di restituire la sensazione che hoprovato io la prima volta che ho visitato la città,quando l’ho scoperta per la prima volta con i suoi incredibili edifici.

Il progetto illuminotecnicoper Beaune

Beaune, Francia

CommittenteCittà di Beaune

Produzione e gestione energiaIneo (gruppo GDF-Suez)

Direttore artistico del progettoJean François Touchard

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Foto: Didier Boy de la Tour

1.2. Abside e facciata della Collegiale

3. I punti dell’intervento sia con le videoproiezioni che con illuminazione architetturale

VideoproiezioniCosmo - Jose Cristiani

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione France

Jean-François Touchard

Dopo gli studi di arti plastiche alle Beaux Arts di Parigi, dal 1984 è progettista della luce per il teatro e gli eventi. Parallelamente, sviluppa un’attività di progettista della luce in architettura.Dal 2005, è iscritto alla Maison des Artistes come artista luce e video.

Ultime realizzazioni2007: “La traversée du 104”. Installazione luce e video interattiva per il centro 104 a Parigi.2008: Facciata del Théâtre National de Bretagne di Rennes.Piazzale e facciata del cimitero paesaggistico di Clamart.Dal 2009 si dedica al progetto “Immagine e Luce” di Beaune.

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Progettazione Il progetto illuminotecnico per Beaune

o che li invitasse ad andare in un luogo preciso,abbiamo creato delle video-proiezioni chemostravano la storia degli edifici sui quali erano proiettate, ad esempio gli Hospices di Beaune, dove, grazie alla proiezione, sipassa attraverso la parete e si visita l’interno…”Gli apparecchi per realizzare questo piano complesso sono apparecchi di produzione industriale, scelti fra quelli che utilizzano sorgente LED e che hanno portato ad una riduzione dei consumi pari al 47%.Jean-François Touchard: “Illuminare Beaune ha significato soprattutto rendere le luci le più dirette possibili, il più possibile vicine

agli edifici per creare la sensazione che la luceesca dall’edificio. In secondo luogo sono stati utilizzati i LED non solo per ragioni di risparmioenergetico, ma anche per la dolcezza che la luce a LED conferisce. Beaune è una piccola città, gli edifici sono moltovicini gli uni agli altri, le strade sono larghe 10 m, e si è sempre molto vicini agli edifici.Ciò mi ha permesso di lavorare con i LED, fontidi luce dolci, e grazie a questo tipo di illuminazionesono riuscito a rispettare questa vicinanza. Ho lavorato con dei proiettori che mi permettesserodi essere discreto, che mi permettessero di integrarli al massimo nell’architettura senza

La città ne è piena, l’architettura è straordinaria,volevo riproporre in questo percorso di luce l’aspetto più dolce della città che è quello delle passeggiate. Abbiamo quindi lavorato su questo, abbiamo scelto degli edifici e abbiamo cercato di mantenere tra gli uni e gli altri ledistanze seguendo il ritmo della passeggiata;abbiamo quindi scelto una trentina di siti eabbiamo presentato delle proposte per l’illumi-nazione degli stessi. Dopodichè per collegarequesti luoghi abbiamo creato delle segnaletichecon i colori per donare una dinamica alla pas-seggiata… Inoltre, per raccontare la storia dellacittà e per offrire ai turisti qualcosa di sconosciuto,

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4.5. Gli Hospices con illuminazione di base e con le videoproiezioni

che fossero visibili. La segnaletica invece si è ottenuta con il sistema RGB. La gamma de iGuzzini mi ha permesso di fare tutto ciò. Si è trattato anche di una sfida, riuscire ad utilizzare dei prodotti di base sfruttandoneappieno tutte le loro potenzialità”.Il progettista, in accordo con la municipalità di Beaune ha individuato un percorso che partendo da Rue de Lorraine conduce i visitatorialle videoproiezioni realizzate da Jose Cristianidi Cosmo: “Intanto, siamo in una città carica di storia e noi dovevamo raccontare la città di Beaune. Una storia che raccontiamo con una narrazione per immagini.

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Progettazione Il progetto illuminotecnico per Beaune

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Abbiamo animato con il video alcuni luoghiparticolarmente importanti, ma la continuitàdella storia è affidata al sistema generale dell’illuminazione che mette in relazione tutti i nostri interventi”. Questa relazione è creata attraverso luce coloratache conduce il visitatore a vedere le videoproie-zioni sulla torre dell’orologio; sulla collegiale;sulla Chapelle St.Etienne, sul Palais de Duc e sull’Hotel de Dieu. La luce colorata è ottenutacon proiettori Platea a LED RGB gestiti dal sistema di gestione Master Pro. Le fasce coloratesulle facciate degli edifici create dai proiettoriPlatea sono inoltre rafforzate anche da strettifasci luminosi prodotti dal basso dagli apparecchiLight Up Walk Pro e Ledplus.Un altro percorso riguarda invece le mura della città, che sono evidenziate grazie all’usodi luce colorata per ottenere degli effetti moltoscenografici. Anche questi effetti sono creati grazie a proiettori Platea.All’interno della città ci sono anche degli interventisvincolati dalle videoproiezioni che sottolineanoil valore storico culturale degli edifici: una illu-minazione che sottolinea l’architettura è statapensata sia per la facciata che per l’abside della collegiale. Miniwoody, Woody, Maxiwoody oltre a Linealuce,accentuano e sottolineano con luce d’accento i particolari architettonici. La sede del Comune è illuminata invece da Glim Cube RGB che sottolineano la finestratura con luce coloratasempre gestita dal Master Pro.

6.7. La sede del Comune

8.9. Alcuni interventi lungo le mura

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Progetti Il centro culturale Nordkraft

Aalborg, Danimarca

Nel 2004, il Comune di Aalborg ha acquistato la vecchia centrale elettrica di Elsam con l’intento di realizzare “Nordkraft”, un centro per la cultura, lo sport, il tempo libero e altro ancora. La vecchia centrale elettrica è diventata un luogoincentrato su musica, insegnamento, teatro, arte,mantenendo le vecchie costruzioni in calcestruzzo. Cubo Architects A/S insieme a Brix & Kamp AS,Korsbæk & partnere AS, Arkitektfirmaet Nord e Egebjerg By og Landskab si sono aggiudicati il progetto. L’idea era quella di mantenere l’originariolook grezzo e industriale abbinandolo a soluzioniottimali per la cultura e le attività del tempo libero.Anche per l’illuminazione si è cercato di ottenerequesto effetto “industriale” e gli apparecchi sceltisono stati il proiettore Maxiwoody e la sospensioneBerlino. La lampada Berlino è stata scelta per ledimensioni e per la possibilità di utilizzare sorgentiluminose diverse.

Sono state utilizzate sia la versione grande a lucediretta/indiretta che la versione piccola in vetro. Le Berlino sono installate nell’entrata, nell’area dicamminamento e alla reception. Si è scelto inveceil proiettore Maxiwoody per l’illuminazione dellapiazza esterna e anche per mettere in evidenzaalcuni elementi all’interno dell’edificio. Usando Maxiwoody all’interno e all’esterno su palo si è cercato di creare un legame tra gli internie lo spazio urbano. Linealuce ad applique è statautilizzata per illuminare i poster cinematograficimentre Ledplus è utilizzata all’interno del cinemalungo le scale. Nordkraft è ubicato in prossimitàdella zona portuale dove è stata sviluppata unanuova area di cui è diventato uno degli elementidello skyline e rappresenta un elemento di unionetra l’architettura industriale e i silos presenti nella zona. Nordkraft è uno degli edifici più grandidella zona, con una superficie di 30.250 mq.

ClienteAalborg KommuneDGI - Danish Gymnastics and SportsAssociationsSkråens Venner

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Foto: Ole Ziegler

1. L’intervento realizzato all’esterno del centro culturale

2.3. Gli ambienti dedicati al tempo libero

ArchittettoCuboArkitektfirmaet Nord

Architetto paesaggistaEgebjerg By & Landskab

IngegnereKorsbæk & PartnereBrix & Kamp

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione DK

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Progetti L’Albany Lakes Civic Park

Albany, Nuova Zelanda

Il parco che ha un’estensione di circa sei ettari e mezzo, è stato un investimento visionario del North Shore City Council e di alcuni privati.Un team di architetti, paesaggisti, imprese edili,hanno progettato questo parco come arricchi-mento culturale, sociale, ecologico per il nuovocentro di Albany. Questo progetto è un progetto di valorizzazione del territorio e rientra nelle grandi opere intra-prese in occasione del campionato mondiale di Rugby si è svolto in Nuova Zelanda nell’ottobre 2011. Sono state piantate 17.000 piante che compren-dono piante locali che crescono spontaneamenteoltre a piante da frutto come meli, susini ed ulivi.Il parco è non solo piacevole da vedere, macostituisce una risorsa positiva per l’ambiente: gli alberi che ricoprono la superficie del parco,fanno parte di un sistema di trattamento delleacque piovane. La pioggia viene convogliata fino alle buche in cui sono piantati gli alberi.

ClienteNorth Shore City Council

Contractor NZ Strong

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Foto: Simone Devitt Photographer

1. Visione diurna generale del complesso

2. Particolare

3. Aspetto notturno con il ponte che attraversa i laghi

Lighting DesignersLight Works

PaesaggistaSoul Environments

Partners AssistanceE.C.C.Lighting Ltd

Queste buche contengono un terreno speciale che filtra la pioggia, prima che l’eccedenza di acqua venga convogliata ai due laghi mantenendo così l’acqua dei laghi pulita. Lo studio di architettura ed il paesaggista hannoscelto apparecchi iGuzzini per il progetto AlbanyLakes. Il sistema FrameWoody è stato usato per sostenere una serie di proiettori MaxiWoodyinclinati per ottenere la giusta distribuzione fotometrica. I proiettori illuminano i laghi e la zona circostante. Grazie alla linearità del sistema, gli apparecchihanno un minimo impatto visivo e non risultanoinvasivi rispetto al paesaggio naturale.

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Progetti Edificio per uffici in Rue de Colisée

Parigi, Francia

Alla fine dell’Ottocento, al momento dell’edifica-zione di questo edificio, ispirato alle costruzionidell’ingegner Gustave Eiffel, la zona sottopostaoggi a ristrutturazione veniva usata come rimessaper vetture a cavallo e scuderia. In questo tipo di strutture, solitamente, i vetturinie i palafrenieri alloggiavano al piano, sopra i cavalli, i quali avevano invece accesso all’am-mezzato da una rampa. Certamente pochissimotempo dopo la costruzione dell’edificio, «la scuderia sospesa» è stata coperta da unavetrata per proteggere gli animali. La chiusuradel pianoterra e dell’ammezzato, con telai

CommittenteGruppo privato

ArchitettoJean-Michel de Poulpiquet (ARCAD)

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione France

composti da profilati di alluminio grigio e vetro, è stata realizzata all’inizio degli anni Sessanta e poi nel 1988. L’attuale progetto di ristruttura-zione dell’edificio che si trova vicino agli ChampsÉlysées, ha mantenuto lo spirito iniziale del complesso usando il vocabolario architettonicooriginale. Nel cortile è stato allestito un giardinoroccioso ispirato ai giardini giapponesi con una passerella di accesso in legno naturale e un piccolo bacino d’acqua. La parete di fronte alla facciata principale è stata ricoperta da un giardino verticale altocirca 8 metri.

Questo spazio è accessibile attraverso un atrio privato, ad uso esclusivo dei residenti.L’ingresso è illuminato da apparecchi Cup. I piani sono molto simili e comprendono zoneopen space per uffici, attrezzate e climatizzateoltre a tutte le aree di servizio, dai sanitari alle aree tecniche, alle zone di collegamento.Per ognuna di queste aree sono stati forniti livellid’illuminamento diversi: dai 150 lux per i localitecnici e per le zone di passaggio, ai 400 luxdegli uffici e della hall d’ingresso. Gli apparecchiutilizzati sono stati dei Glim Cube con una parti-colare verniciatura per inserirli nel contesto

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Foto: Didier Boy De La Tour

1. Cortile dell'edificio

2.3. Gli spazi che saranno adibiti ad uffici

senza forte impatto visivo. Nel giardino si trovanoinoltre anche apparecchi Miniwoody per sottoli-neare alcune zone ed alcune piante oltre aLight Up-Garden. I percorsi sono stati illuminatida Ledplus installati sul legno. Negli ambientiche saranno dedicati agli uffici sono stati usatiinvece apparecchi ad incasso Wideplus, sospensioni Light air e apparecchi del SistemaEasy. Alcune plafoniere iRoll sono invece utilizzate anche nelle sale riunioni del primopiano. Mentre per l’illuminazione delle hall e dei pianerottoli sono stati utilizzati gli incassiExpress orientabili a LED.

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Progetti Media-TIC

Barcellona, Spagna

PromotoreEl Consorci de la Zona Franca

Progetto architettonicoEnric Ruiz-Geli, Cloud 9

StrutturaBoma, S.L. - Agustí Obiol

Media-TIC è stato promosso da El Consorci de la Zona Franca. Situato nel quartiere 22@Barcelona, nell’insediamento pluridiscipli-nare del Parc Barcelona Media, la struttura è concepita come un forum cittadino il cui obiettivo è diventare punto di comunicazione e incontro delle imprese e delle istituzioni del mondo delle tecnologie, dell’informazione e della comunicazione a Barcellona.Il nome dell’edificio stesso, Media-TIC, fa riferi-mento alle Tecnologie dell’Informazione e dellaComunicazione-TIC. Esso offre infrastrutture e servizi di incubazione o finanziamento rivoltialle imprese del settore dei media (audiovisivo,produzione, effetti digitali, ecc.); ospita inoltre il Centro Tecnológico TIC e dispone di spazi per le imprese e le istituzioni. La volontà del Centro Tecnológico TIC (CTTIC) è facilitare i diversi settori economici, i meccani-smi di incorporazione, utilizzo e applicazionedelle ICT (Information and CommunicationTechnologies) al fine di incrementarne la pro-duttività e la competitività nell'ambito dell'econo-mia digitale, contribuendo al tempo stesso alla formazione e al potenziamento del talento e del capitale umano. Il quartiere 22@Barcelona si sta affermando, a livello europeo, come spazio di riferimento nel settore delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione grazie alle avanzate infrastrutture che vi vengono realizzate.

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Foto: Luis Ros, Iwan Baan

1. Modello dell’edificio

2.3. L’edificio nel suo aspetto diurno ed inserito nel contesto del quartiere

4. Effetto luminoso colorato per gli interni

InstallazioniPGIGrup - David Tusset

Direzione TecnicaTécnics-G3 -J.M.Forteza

Project Manager CAST- Angel Rotea

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione España S.A

L’edificio progettato da Enric Ruiz-Geli con il suostudio, Cloud 9, rispecchia il passaggio da unasocietà industriale ad una società digitale: l’edificioè un’architettura digitale, costruita attraverso processi digitali di CAD/CAM, in cui le connes-sioni sono più importanti del peso dei materiali. La facciata del Media-TIC non spiega la costru-zione industriale in serie, bensì sviluppa e dimo-stra la costruzione dell’informazione. Il Media-TIC rende onore al principio e allo scopoper cui è stato concepito con più di 300 sensori.Al pianoterra i sensori di presenza regolano ilconsumo in base al numero di persone nella hall. I sensori delle facciate collegate al sistema di illuminazione risparmiano energia evitando il consumo dei primi 3 metri di facciata. Infine, i 104 sensori con CPU collegati ai cuscinetti

in ETFE fanno sì che ciascuno di essi costitui-sca un elemento costruttivo di una facciataintelligente. L'edificio si avvale, inoltre, di untetto con moduli fotovoltaici che produce fino a 29.000 kWh/annui, con un risparmio di 18,8t di CO2, e di una copertura a giardinocon due spazi verdi. L’illuminazione del Media-TIC è un altro aspettorilevante coadiuvato dal rivestimento in ETFE,poiché questa “pelle” permette il controllo dellatemperatura ottimizzando, allo stesso tempo, l’entrata di luce naturale. Oltre a disporre di unsistema di illuminazione specifico, gli elementistrutturali centrali dei piani degli uffici si avval-gono di una pellicola fluorescente che va a inte-grare l’illuminazione notturna. Negli spazi interni,l’illuminazione artificiale si adatta alla modalità

e flessibilità dei diversi piani e assume un’ulteriorefunzione comunicativa grazie all’utilizzo delcolore. Corpi illuminanti da incasso Line Upcompleti di lampade fluorescenti T16 di ultimagenerazione disposti in fila continua diventanoparte della struttura avvolgente, fornendo agli ambienti di lavoro una illuminazione generale uniforme. La linearità viene mantenuta anche negliambienti di passaggio adottando per questi il colore verde, colore caratteristico dell’edificio.Tutti i moduli perimetrali integrano apparecchia-ture DALI, le quali consentono di regolare illivello di illuminazione in base alla luce naturale. Nelle terrazze, lungo le scale e in altriambiti di passaggio e sosta, si dà continuitàcon l’utilizzo di lampade fluorescenti iSign.

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Progetti Il teatro Capstone

Liverpool, Regno Unito

Cliente Hope University di Liverpool

Progetto architettonicoDV Architects

Consulenti di ServiziTDS

Il Centro di Arte Creativa & Produttiva ultramo-derno che incorpora il teatro Capstone è il risul-tato di un progetto di ristrutturazione iniziato alla fine degli anni 90 grazie ad un cospicuointervento dello studio d’architettura DownsVariava presso l’ex Scuola Cattolica Romana,che ha portato alla realizzazione per trasformarsinell’edificio Cornerstone. Il nome deriva dal Salmo 118:22, la pietra che i costruttori scartarono e che diventa pietraangolare.La ristrutturazione, che ha vinto il premioLiverpool Architecture and Design Trust comemiglior contributo alla sostenibilità dell’ambienteurbano, è costata oltre 20 milioni di sterline ed è stata finanziata dal generoso sostegno di numerosi partner, tra cui la North LiverpoolPartnership, English Partnership, EuropeanRegional Development Fund, l’Higher EducationFunding Council per l’Inghilterra, la EsmeeFairburn e Garfield Weston Trusts, la lotteriainglese Heritage, la provincia gesuita,l’Arcidiocesi di Liverpool, la Historic ChurchesPreservation, fondi della Trust and HopeUniversity. L’intervento della iGuzzini ha interes-sato varie aree con molteplici tipologie di appa-recchi. Nell’auditorium sono stati utilizzati iRoll,ben inseriti e mimetizzati nel soffitto tecnico.Nelle zone di collegamento fra i vari spazi sonostati utilizzati apparecchi Action così come nelfoyer. Gli apparecchi del foyer sono gestiti grazieal sistema di controllo Master Pro che gestisceanche l’illuminazione di scena per una illumina-zione diffusa. Nei camerini sono stati utilizzatiinvece incassi del Sistema Easy PL-R. Nelle meeting room sono stati utilizzati apparecchiLight Air. L’area esterna è stata illuminata conLavinia CPO-TW, iTeka, Miniwalky e Vis.

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Foto: James Newton Photographs

1. Foyer

2.3. Uno dei camerini ed una delle sale meeting

4. Auditorium

Committente Elettrico A & B Engineering

Committente Principale Allenbuild

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione UK

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Progetti Il flagship delle gioiellerie Rox

Glasgow, Regno Unito

ClienteRox

Progetto di allestimentoGraven Images

Controllo costiFitzsimmons

Rox vanta una lunga tradizione in quanto presti-giosa gioielleria scozzese che pone un accentoparticolare al premuroso servizio di assistenzaalla clientela e all'assoluta originalità del designcome elemento distintivo dell’azienda.Con quattro negozi in tutta la Scozia, il negozioflagship all’interno dell’Argyll Arcade di Glasgow èrecentemente stato oggetto di un rinnovamentoda un milione di sterline. iGuzzini è stata invitatadal design team di Graven Images e dai consulentidi costo Fitzsimmons a collaborare al progetto Roxal fine di trovare una soluzione di illuminazioneche integrasse ed esaltasse l’opera di rinnova-mento realizzando i livelli corretti di illuminazionesia d’ambiente che d’accento.Poiché la merce in esposizione ha un valore didiverse migliaia di sterline, è stata prestata unacura particolare a fornire tipi di illuminazionediversi per dare risalto ai vari oggetti esposti. Le sorgenti luminose sono state scelte in primoluogo attraverso una serie di workshop tenutipresso lo showroom iGuzzini di Glasgow. Lo scopo consisteva nel rivedere l’approccio tradizionale che prevedeva di esaltare il prodottoesclusivamente con sorgenti luminose a iodurimetallici. Il risultato è stato un mix di lampade a ioduri metallici, lampade dicroiche e LED perilluminare i prodotti esposti dando il giusto risaltoad ognuno di essi. Il mix di sorgenti luminosemette in evidenza l’oro, l’oro bianco, il platino ed i diamanti nel loro vero potenziale, accentuan-do lo sfavillio di ogni singolo articolo.Il piano superiore è allestito come spazio relaxper l’assistenza personalizzata alla clientela, dove i clienti possono curiosare in un ambienterilassante e informale provvisto di bar.I prodotti iGuzzini utilizzati comprendono i proiettori a binario Tecnica, Deep Frame, Pixel Plus, insieme a Ledstrip per evidenziare il dettaglio del profilo.

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Foto: iGuzzini Archive

1.2. Lo spazio relax al piano superiore

3. Vetrine che si affacciano sull’Argyll Arcade

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione UK

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Progetti Illuminazione monumentale delle bellezze di Delhi

Delhi, India

ClienteGoverno di DelhiASI - Archeological Survey of India

Progettazione illuminotecnicaLucent Consultants

In occasione dei Giochi del Commonwealth del2010 il Governo di Delhi ha intrapreso il restaurodi numerosi monumenti dimenticati. L’illuminazione di questi monumenti fa parte diun processo di restauro architettonico generale.L’idea alla base era quella di dare nuovo vigore a questi siti storici della città e creare un rinno-vato interesse tra i turisti. I progetti hanno seguito una programmazionemolto rigida e sono stati ultimati con buon antici-po rispetto ai Giochi che si sono svolti nell’ottobre2010. Il restauro ben eseguito e l’illuminazionefantastica hanno creato una vista splendida

per i turisti, esibendo in tutto il loro splendore le meraviglie architettoniche della grande storiadell’India. La progettazione illuminotecnica per enfatizzare la bellezza monumentale degli edifici e la fornituradegli apparecchi necessari è stata curata daiconsulenti di Lucent Consultants.Sia la tomba del musicista Abdul Rahim Khan-I-Khana che le due tombe chiamate Dadi e Potisono illuminate con Maxiwoody e Miniwoody.Durante la notte si è voluto colorare le cupole,distinguendo nettamente l’aspetto diurno dei monumenti da quello notturno.

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Foto: Taj Mohamad

1. Tombe di Dadi e Poti

2. Tomba di Abdul Rahim Khan i Khana

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Progetti Luci italiane a Istanbul

Istanbul, Turchia

CommittenteICE

Progetto illuminotecnico per la fontana di Ahmet IIIStudio Annunziata e Terzi

Nel corso del 2011 la presenza della iGuzzini a Istanbul ha portato alla realizzazione di dueinterventi molto importanti nell’ottica della collaborazione italo-turca. Nel mese di marzo2011 il distributore iGuzzini in Turchia, a Tepta,ha sponsorizzato la nuova illuminazione diPalazzo Venezia, sede dell’Ambasciata Italianaad Istanbul. L’edificio si trova nel centralissimoquartiere di Beyoglu a pochi passi dalla celebrevia Istiklal Caddesi e non lontano dalla torre di Galata. Il 17 marzo, in occasione dei festeg-giamenti per i 150 anni dell'Unità d’Italia èstata inaugurata la nuova illuminazione dellefacciate di Palazzo Venezia caratterizzata dal-l’uso esclusivo di apparecchi a LED: Linealuce,Glimcube, Miniwoody, iPro, con LED a lucebianca calda. In questo modo i particolari dellafacciata sono valorizzati arrivando contempora-neamente alla riduzione del consumo energeticopari al 50%.Nel luglio 2011 invece, Istanbul ha visto l’inaugurazione dell’illuminazione di diversimonumenti della città secondo il progetto“Italian Lighting Design for Istanbul” iniziato nel 2009 e promosso dall’ICE. Il progetto nasce dalla collaborazione fra Italia e Turchia in vista delle celebrazioni per ilconferimento ad Istanbul del titolo di capitaledella Cultura europea per il 2010.

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Da sinistra:Ferdinando Pastore (ICE Istanbul), Gianluca Alberini (Console Italiano ad Istanbul),Gianpaolo Scarante (Ambasciatore italiano ad Istanbul), Huseyin Avni Mutlu (Governatore di Istanbul), Mustafa Demir (Sindaco di Fatih,quartiere in cui la fontana é situata), Paolo Guzzini, Ibrahim Ozekinci (Direttore delle Fondazioni di Istanbul). L’ultimo a destra è Mohammed Garip, responsabile dell’illumina-zione della città.

Foto: Archivio iGuzzini

1. La facciata di Palazzo Venezia

2. La fontana di Ahmet III

3. Inaugurazione della nuova illuminazione per la fontana

Il duplice obbiettivo era quello di promuovereda un lato l’esperienza italiana nella illumina-zione applicata ai beni culturali e dall’altroincoraggiare lo scambio e la partnership fra due paesi che condividono importanti elementinella loro storia. Il programma ha incluso una conferenza nel2009 sulla illuminazione urbana architetturalee la realizzazione, in collaborazione con importanti lighting designer e aziende italianel’illuminazione di tre monumenti molto famosi di Istanbul. La Torre dell’Orologio di Dolmabahçe,la sede dell’IMA (L’accademia di moda di Istanbul)e la Fontana di Ahmet III. La iGuzzini ha partecipato in qualità di sponsortecnico alla illuminazione della Fontana di Ahmet III, autentico gioiello della Istanbul ottomana.

La Fontana fu costruita dal Sultano Ahmet III di fronte alla Porta della Maestà (Bab-ıHumayun) del Topkapi. Il progetto, dello Studio Annunziata e Terzi, aveva tre obbiettivi:migliorare la percezione della plasticità e deicolori delle decorazioni; minimizzare l’impattodegli apparati tecnici dell’illuminazione; l’armo-nizzazione e schermatura delle luci dell’am-biente circostante alla Fontana per migliorarnel’aspetto notturno e permettere la visione della nuova illuminazione. Sono stati utilizzati proiettori Woody con lampadead alogenuri metallici di diverse potenze, installati su una struttura metallica creata appositamente per il progetto. Inoltre sono stati utilizzati anche apparecchi iPro. Il tutto è gestito dal Light Management System“Colour Quick”.

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Progetti Illuminazione della facciata di Dallmayr

Monaco, Germania

CommittenteAlois Dallmayr KG

Progettazione illuminotecnicaTom Schlotfeldt, Schlotfeldt Licht

InstallatoreSeidler & Freinecker

Alois Dallmayr, il rinomato negozio di prelibatezzee specialità gastronomiche con sede a Monacoche vanta oltre 300 anni di storia, è sinonimo di tradizione e qualità. Ma tradizione non deveessere intesa come punto di arrivo, bensì proprioil contrario: “La tradizione è legittimata solo se si riesce a darle un senso per il futuro”, èconvinzione dell’azienda. Lo sguardo al futuro ha sospinto lo sviluppo dell’azienda che da“commerciante di spezie” si è trasformata nell’attuale produttore di fama internazionale.

Questa volontà di progresso è stata determinanteanche quando si è trattato di scegliere unanuova illuminazione della sede originaria di Dallmayr, biglietto da visita dell’azienda, che registra oltre 1,5 milioni di visitatori all’anno.Dallo scorso dicembre la storica facciata dell’edificio ubicato in Dienerstraße, cuore delcentro cittadino del capoluogo della Baviera, è dotata di un’illuminazione a LED assolutamenteinnovativa. L’obbiettivo alla base della nuova illuminazione è stato quello di mostrare

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Foto: Frank Vetter, day & light

1. Illuminazione di tutta la facciata dell’edificio

2.3. Particolari

lo splendore della facciata per tutta la suasuperficie; la soluzione precedente, infatti, illuminava soltanto i primi due piani. La nuova illuminazione si concentra sui dettagli,gli elementi delle colonne e le spallette delle finestre, evidenziando in questo modo la plasticitàe la struttura regolare della facciata. I proiettori a LED del modello Miniwoody sono stati utilizzatiper illuminare gli abbaini e gli elementi dellecolonne al terzo piano. Le lesene che attraversano il primo e il secondopiano sono illuminate invece da proiettori a LEDWoody con ottica spot. Gli apparecchi Glim Cube,invece, accentuano le spallette delle finestre al quarto piano. L’intensità luminosa di tutti i corpi illuminanti è regolabile tramite il sistemaDALI. Per la scelta della temperatura colore dellaluce ci si è ispirati alla tonalità del “giallo sole”con cui la facciata è dipinta e si è optato per un bianco caldo.

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Progetti La Stazione del Sole

Santiago, Cile

CommittenteMetropolitana di Santiago del Chile

Progetto architettonico e supervisione dei lavoriBAC S.A.

La Estación Intermodal del Sol è una stazionedella metropolitana di Santiago, su due livelli ed è piattaforma di scambio tra autobus urbani e interurbani. Incrementa, in questo modo, i collegamenti con la zona di ponente diSantiago, la quale otterrà mediante questa stazione un accesso rapido e agevole a tutta la rete della metropolitana di Santiago.La proposta architettonica di questo terminale è particolarmente innovativa in Cile, grazie all’usodi una grande copertura realizzata con una tensostruttura che integra la linea di design scelta

per tutti i progetti in superficie relativi alle nuovestazioni disegnate per la Metropolitana dallostudio di architettura BAC S.A. Questa copertura è stata disegnata con il doppioobiettivo di proteggere i passeggeri dallecondizioni ambientali e di offrire un’area di circolazione coperta con pochi elementi strutturaliverticali; le sue forme favoriscono, inoltre, la ventilazione e la circolazione permanente dell’aria, elemento che consente di generare una grande zona di attesa ventilata e senzaaccumulo dei gas di combustione degli autobus.

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Foto: Cristian Barahona M.

1. La tensostruttura nel suo aspetto serale

2. Particolare delle strutture di tensione della copertura

Progetti di IngegneriaZañartu - MC – PM

Progetto illuminotecnico Opendark S.A. - Karin Vásquez

TensostrutturaCidelsa

Impresa costruttriceConstructora Internacional S.A.

Lo sviluppo architettonico è semplice: 13 banchine per gli autobus, due nuclei di scalee un corpo centrale con i servizi per i passeggerie le biglietterie. Presso le biglietterie sono statiinstallati apparecchi del Sistema Easy con schermiDark Light. Un aspetto essenziale del progetto era limitare al massimo la quantità di dispositivi di illuminazione con relativi supporti, i quali tradizionalmente si trasformano in un ostacolo allacircolazione: per questo si è deciso di utilizzare i supporti della grande struttura come elementi di fissaggio dei proiettori Woody simmetrici easimmetrici che utilizzano lampade ad alogenurimetallici 150 e 250 W. Si tratta di un numero di proiettori ridotto, ma altamente efficiente per una superficie coperta di 3000 mq, cheminimizza il ricorso all’energia elettrica per illuminazione e condizionamento climatico. La configurazione finale dell’insieme genera unterminal degli autobus particolarmente piacevole,che cattura l’attenzione dell’osservatore, in gradodi produrre un rinnovamento dell'immagine urbana di un luogo che, fino a poco prima della concretizzazione del progetto, era squallido, confinato da tre autostrade e quasi abbandonatoalla periferia di Santiago.

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Progetti Museo Nazionale della Cina

Pechino, Cina

ClienteMuseo Nazionale della Cina

DesignMeinhard von Gerkan e Stephan Schützcon Stephan Rewolle e Doris Schäffler

Addetti alla progettazioneGregor Hoheisel, Katrin Kanus, Ralf Sieber, Du Peng, Chunsong Dong

La conversione e l’ampliamento del MuseoNazionale Cinese prevede l’integrazione tra il precedente Museo di Storia Cinese e il MuseoRivoluzionario Cinese. Ultimato nel 1959 comeuno dei dieci edifici pubblici importanti di Piazza Tien An Men, nelle immediate vicinanze della Città Proibita, il museo costituisce tuttorauna pietra miliare della storia dell’architetturacinese moderna. Dieci studi di architettura internazionali sono stati invitati a presentare deiprogetti di massima e l’appalto è stato aggiudicatoalla proposta avanzata dagli architetti Gerkan,Marg & Partners (gmp) insieme a CABR di Pechino, davanti a Foster & Partners, KohnPedersen Fox, OMA & Herzog & de Meuron.

La proposta originaria di GMP prevedeva lo sven-tramento del museo esistente. Il blocco centraleavrebbe dovuto essere rimosso e l’ampio spaziocosì creato sarebbe stato coperto da una coperturasospesa di bronzo che avrebbe dovuto unire il vecchio edificio al nuovo. Dopo aver parlato con il cliente e gli esperti di architettura cinesi, il progetto è stato rivisto, allo scopo di integraremaggiormente l’impatto esterno del vecchio edificionel nuovo, pur senza abolire la palese distinzionetra vecchio e nuovo. In questo modo l’edificio illustra il senso di continuità della storia.L’obiettivo era quello di unire l’ala nord e l’ala sud in un unico complesso di edifici, eliminandola struttura centrale.

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Foto: Christian Gahl

1. L’entrata su piazza Tian’ anmen

2. Il padiglione centrale con la copertura rossa alle pareti

Revisione del designMeinhard von Gerkan e Stephan Schütz con Stephan Rewolle

Responsabili del progettoMatthias Wiegelmanncon Patrick Pfleiderer

Direzione del progettoBeijing Guojin Consultants Co., Ltd.

Azienda partner cinese ed Ingegneria elettricaCABR (Chinese Academy of Building Research)

Ingegneria strutturaleschlaich bergermann und partner CABR - Chinese Academy of Building Research

Il padiglione della lunghezza di 260 metri funge da area di accesso centrale, per poi ampliarsi al fine di abbracciare l’attuale entrata centrale su Piazza Tien An Men. Il ‘forum’ così creato funge da atrio ed area eventimultifunzionale, con tutte le funzioni di serviziodestinate al pubblico, ossia caffetterie e sale da tè, librerie e negozi di souvenir, biglietteria e toilette. La classica divisione tripartita degli edifici storici cinesi domina anche il design del ‘forum’. Una base in pietra costituisce la piattaforma per una struttura in legno, con una copertura a cassettoni che appoggia su una griglia. Per questa copertura a cassettoniche si estende su tutto il forum e nella Hall

Tecnologia di eventi ed acusticaMüller-BBM GroupADA Acoustic Design Ahnert

Progettazione illuminotecnicaconceptlicht GmbHTsingHua Design Institute

FacciataSuP Ingenieure GmbH

centrale la iGuzzini ha sviluppato un apparecchiospeciale che contribuisce a creare attraverso l’illuminazione quel senso di accoglienza che si è voluto per tutto l’edificio. Questa atmosferafamiliare nasce anche dall’uso armonico dei mate-riali: granito locale per il pavimento e le pareti dello strato di base e rivestimento in legno nell’areadella galleria. Le stanze di importanza specialesono evidenziate con uso di materiali diversi. Il padiglione centrale opposto all’entrata ovestprincipale e il teatro hanno coperture rosse dellepareti che migliorano l’acustica. L’ingresso principale del museo continua ad essere orientatoverso ovest, ma, per la prima volta, le entratenord e sud sono collegate tramite il ‘forum’.

La forma architettonica dello spazio è un’interpre-tazione contemporanea di elementi tradizionali diedifici cinesi. Ciò risulta evidente già nel cortileposto a ovest, al quale si accede tramite ampigradini che ricordano i gradini davanti ai precintidei templi nella Città Proibita ubicata proprio dietro l’angolo. L’entrata ovest dell’edificio attuale,il “Mengguobao” di fronte a Piazza Tien An Men,spicca per una serie di colonne meravigliose,unite tra loro da una trabeazione ispirata all’architettura di templi e palazzi, con la strutturadel tetto che vi appoggia sopra: nell’architetturastorica cinese, questo sofisticato sistema di travi e mensole a sostegno dei tetti dei palazziimperiali si chiama ‘dougong’.

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La facciata ovest del nuovo edificio è progettatain modo analogo. Le porte di entrata ai nuovi edifici sono realizzate in lastre di bronzo traforateche filtrano la luce diurna, producendo in talmodo un’atmosfera pacata, come quella degliedifici cinesi tradizionali ottenuta attraverso letipiche persiane decorate. Il motivo della trafo-razione è ispirato ad un antico pannello in bronzoche è uno dei pezzi straordinari nel milione di opere d’arte della collezione del MuseoNazionale. Questa decorazione ricorre anchenella forma delle balaustrate all’interno delmuseo. L’ala nord di fronte a Chang’an Avenueospita l’esposizione relativa alla storia moderna

cinese, mentre l’ala sud alloggia gli uffici amministrativi e la biblioteca. Nel nuovo edificio,le aree espositive principali sono distribuite su quattro piani sovrapposti a nord e a sud delpadiglione centrale, dove si tengono ricevimentidi stato, banchetti ed eventi simili. Sotto il padiglione centrale si trovano un cinemae un teatro, una sala eventi in grado di ospitarenon solo conferenze, ma anche, grazie alla pro-gettazione acustica, concerti di musica classicae altri eventi che prevedono l’uso di un palco. Il livello base e gli interrati contengono i laboratori e le officine del museo, i depositi e il garage sotterraneo.

Museo Nazionale della CinaProgetti 3. Il Forum

4. Lo stile tradizionale del colonnato e delle finestre traslatoin linguaggio contemporaneo

5. L’ingresso ovest

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Progetti Palazzo Lombardia

Milano, Itala

ClienteRegione Lombardia

Progetto architettonico Pei Cobb Freed & Partnerscon Caputo partnershipSistema Duemila

Palazzo Lombardia è la nuova sede di RegioneLombardia che si affianca alla sede storica diPalazzo Pirelli ed è formata da edifici curvilinei di 7 e 9 piani e da una torre centrale di 39piani, alta 161 metri, ispirato ai principi diaccessibilità e risparmio. Gli edifici alla base di Palazzo Lombardia si articolano in quattro fabbricati alti nove piani e sette piani nei qualisono concentrati tutti gli Assessorati e le Direzioni Generali, nonché le funzioni culturali,di intrattenimento e di servizio.

Ai piani +00 e +01 sono collocati uno spazioespositivo, un auditorium multifunzionale, un asilo, una palestra, una sala convegni da 500 posti, una biblioteca, lo Spazio Regione,il Protocollo generale, vari spazi di socializzazione,oltre a ristoranti, bar, caffetterie e negozi. La torre accoglierà, invece, gli uffici politico-ammi-nistrativi della Presidenza, le sale di rappresen-tanza, la sala giunta e la sala stampa. Gli ultimi piani del grattacielo sono destinati al pubblico, con un belvedere polifunzionale e una terrazza.

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Foto: Paolo Carlini

1. Rendering del progetto di Pei Cobb Freed & Partners

2.3. Ufficio di Presidenza

Stazione appaltanteInfrastrutture lombarde spa

Progetto illuminotecnico Studio Voltaire - Jacopo Acciaro

L’opera è destinata a comprendere un mix di funzioni amministrative, culturali, di rappresen-tanza e di svago, il tutto attorno ad una grandepiazza coperta di circa 4000 metri quadrati, con migliaia di metri quadrati di verde, unanuova promenade ciclo pedonale su via Restelli e giardini pensili sulle coperture, impianti eco-compatibili d'avanguardia per il riscaldamentoe il raffrescamento degli ambienti e per la gene-razione di energia elettrica (pompe di calore adalto rendimento che sfruttano l’acqua di falda epannelli fotovoltaici integrati nelle facciate vetratedella torre). Nessun uso di combustibili fossili. La iGuzzini è intervenuta per l’illuminazione artificiale degli uffici della Presidenza, di minimoimpatto visivo, ma con effetti luminosi anchecolorati. Per illuminare la zona con la scrivania,nel soffitto sono incassati degli iN 60 che creanodue tagli di luce. Sempre in questo ufficio sonostati utilizzati apparecchi Hub in cui si usano sorgenti luminose a fluorescenza. Inoltre sonostati inseriti degli incassi Lineup RGB, che si trovano dietro ad una tenda, ed incassi DeepLaser LED. Al livello zero dell’edificio, invece,abbiamo realizzato l’illuminazione del grandeauditorium con i Reflex professional alogeni e al livello uno la sala congressi con i Reflex LED Fortimo. Il foyer è invece illuminato conBespoke. Nella reception a doppia altezza e nella zona degli ascensori sono stati utilizzati i nuovi incassi The Reflex professional con lampada ad alogenuri metallici. Negli uffici operativi sono state utilizzate invece le sospensioniLens con luminanza controllata. Negli ambienti di passaggio, tutti i corridoi dal 32° al 35°, sono stati utilizzati gli incassiThe Reflex professional con lampada fluorescente.Il progetto di Pei Cobb Freed & Partners di NewYork, Caputo partnership e Sistema Duemila(entrambi di Milano) ha vinto nel 2004 il concorso internazionale di progettazione.Il vincitore è stato scelto tra dieci progetti presentati dai concorrenti ammessi al concorso,selezionati a loro volta da un totale di 98 candidature pervenute da parte di prestigiosistudi di architettura di tutto il mondo.

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Progetti Lo stile coloniale a Sihlcity: luce per il nuovo store Colonys

Zurigo, Svizzera

Committenteits COMPANYS AG

Concept/Architettura/DesignIvo Tschümperlin/retailpartners

Il negozio specializzato in calzature ed accessoriColonys ha aperto i battenti a Zurigo offrendoun’esperienza di acquisto ispirata al periodo coloniale. L’inaugurazione del negozio Colonyspresso il centro commerciale Sihlcity di Zurigo nell’aprile 2011 ha costituito un evento di risonanza assoluta. Il marchio Colonys apparte-nente a its Companys AG offre un’ampiagamma di calzature e accessori alla moda,ideali per un utilizzo business, leisure e activetime, rivolti ad una clientela maschile e femminile.“Vorremmo che, entrando nel negozio, i nostriclienti si sentissero avvolti dal benessere di un’ambientazione ispirata ai paesi del sud e all’epoca coloniale, dimenticando per un attimo

la frenetica vita quotidiana”, ha dichiarato Ivo Tschümperlin, CEO di Companys. Retailpartners AG, un’azienda che si occupa di allestimento negozi, architettura per interni e interior design, ha sviluppato, in stretta colla-borazione con Ivo Tschümperlin, un’architettura di pregio e un allestimento luminoso sofisticato la cui realizzazione pratica è stata affidata a iGuzzini. L’obiettivo consisteva nel rendere percettibile lo stile di Colonys. La progettazionesi è ispirata all’atmosfera dei paesi coloniali,dove i caldi raggi del sole penetrano attraversole lamelle delle persiane fino a illuminare gliinterni bui, creando un gioco di luci e ombreassolutamente unico.

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Foto: Günter Laznia

1.2. Foto degli interni

Progettazione illuminotecnicaretailpartners

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione Schweiz AG

La piacevolezza dell’ambientazione è realizzatagrazie all’utilizzo di arredamento coloniale e lampade a LED ad alto rendimento.L’illuminazione di base del negozio molto tenueproviene da incassi a soffitto “Reflex Professional”con LED Fortimo. Poiché le lampade vengonofatte funzionare soltanto al 40%, i visitatori nonsi rendono nemmeno conto della luce a soffitto.Il soffitto risulta leggermente illuminato da immagini ornamentali retro - illuminate i cuimotivi ricorrono continuamente nel negozio. In contrasto con la luce a soffitto ridotta, i proiettoriilluminano i prodotti sugli scaffali a parete e sulle superfici espositive, dando loro il giustorisalto. Gli arredi espositivi, come le vetrinette e gli scaffali, sono illuminati da lampade X26. Nella zona posteriore del negozio sono presentiuna zona lounge e le casse. Mentre la restantesuperficie del negozio presenta colori caldi e scuri in sintonia con lo stile coloniale dei paesidel sud, qui predominano materiali chiari e mobili bianchi. In questa zona l’illuminazione di fondo è leggermente più chiara. Essa provienetra l’altro da due file di Ledstrip disposti lungo la parete sopra la cassa e la lounge. Un dispositivo di montaggio fa in modo che i clienti non vedano le lampade, ma percepiscanosoltanto la luce proveniente da una fessura tra il soffitto e le pareti laterali, potenziando notevolmente il senso di profondità dei locali. L’interno del Colonys Shop, illuminato esclusi-vamente da lampade a LED, è visibile soltanto a coloro che entrano nel negozio: tende lamellarinella vetrina e una parete a vista all’ingressoimpediscono la visione dell’interno da fuori.

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Progetti Repower Shop

Ilanz, Svizzera

ClienteGruppo Repower

Progetto architettonicoDaniel Huber

Partners AssistanceiGuzzini illuminazione Schweiz AG

Il gruppo Repower, attivo nel settore elettrico, ha aperto un nuovo centro clienti ad Ilanz, nel Cantone dei Grigioni. Il centro, chiamato“Repower Contact”, è stato progettato dall’archi-tetto Daniel Huber. In questa sede Repower fornisce consulenza ai clienti e li informa su temidi attualità nel campo dell’energia.Il centro vanta un design moderno, tecnologiainnovativa ed una illuminazione costituita interamente da luci a LED. Come partner per l’illuminazione, Daniel Huberha scelto gli apparecchi della iGuzzini. Grazie al suo progetto architettura ed illuminazionesi integrano perfettamente.

Il centro “Repower Contact” è articolato in treisole modulari che assolvono ciascuna a funzionidiverse: il servizio clienti, l’Info-Center interattivoe le vendite. Le isole modulari sono sovrastate da un cubo che accoglie l’insieme del banconesottostante. Da un lato, le luci a LED DeepMinimal, orientabili e incassate nel cubo, guidanoi clienti al bancone che li interessa. Questi incassi,inoltre, illuminano in modo mirato i pannellidell’Info-Center interattivo. Affinché la luce non si rifletta in basso nei display incassati nei banconi, l’architetto ha ridotto il numero deipunti luce ed ha posizionato le luci spostandolerispetto agli schermi.

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Foto: Günter Laznia

1. Isole modulari

2. Area espositiva

Al centro delle tre isole si trova lo spazio espositivo.Quest’ultimo è illuminato da proiettori Primopianoa LED, montati su binari. In questo modo,Repower può spostare facilmente i proiettori ed adattarne il numero per ogni esposizione. La zona lounge dello spazio è illuminata dasospensioni Le Perroquet che creano un’atmosferaintima ed accogliente.L’uso di apparecchi a LED ha portato, a fronte di un investimento iniziale più elevato rispettoall’illuminazione tradizionale, ad una riduzionedai 15-20 Kw necessari per l’illuminazione dello spazio di 133 mq a solo 2 Kw di potenza.Inoltre le luci a LED hanno una durata di vitanettamente maggiore, il che riduce i costi dimanutenzione. A ciò si può sommare un vantaggioindiretto dato dalla diminuzione del carico termicodell’impianto di illuminazione e riduzione quindidelle spese per il condizionamento.

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Progetti Centro Culturale Niemeyer

Avilés, Spagna

ClientePrincipato delle Asturie

Progetto architettonicoOscar NiemeyerRoberto Alonso MartínezJavier Blanco García CastañónJair Rojas ValeraAlmudena Fernández Menéndez

Il Centro Niemeyer è un progetto promosso dalGoverno spagnolo e dal Principato delle Asturie,il cui principale obiettivo è la costruzione di uncomplesso culturale di rilevanza internazionaleche serva da motore per il rilancio economico e urbanistico di un’intera regione in pieno processo di trasformazione industriale, quale la “ria”, tipica valle fluviale a fiordo, di Avilés. Il complesso ha trasformato quella che era unazona industriale e contaminata in uno spaziovotato all’eccellenza e alla creatività. È già diventato un simbolo delle Asturie modernee prospere del futuro; una terra che, senza perdere le sue radici industriali, scommette su sostenibilità, tecnologia, istruzione e culturacome motori di sviluppo. Il Centro è il cuore di quella che diventerà un giorno la “Isla de la Inovación”, uno dei più ambiziosi progetti di recupero urbano contemplati in Spagna, cheè stato assegnato al team diretto da NormanFoster, nell’ambito di una gara internazionale.

L’architetto brasiliano Oscar Niemeyer ha realiz-zato un progetto che vuole diventare un punto di riferimento internazionale nella produzione di contenuti culturali, dedicato all’istruzione, alla cultura e alla pace. È la sua unica opera in Spagna e, nelle sue stesse parole, “la più bella e più amata che abbia fatto al di fuori delBrasile”. Il Centro ha anche un Comitato consul-tivo internazionale che collabora con il teamdirettivo alla definizione degli obiettivi e alla pre-parazione dei contenuti. Il comitato è compostoda personalità di altissimo profilo internazionale:attualmente il cineasta Woody Allen, lo scienziatoStephen Hawking, lo scrittore Paulo Coelho e il creatore di internet e vicepresidente di Google,Vinton Cerf. Il Centro è stato aperto al pubblicoper la prima volta il 25 marzo 2011. Il complessoculturale è composto da cinque spazi indipendentie nel contempo complementari: l’Auditorium,la Cupola, la torre-belvedere sulla “ría” e sullacittà, l’edificio polivalente, la Piazza aperta.

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Foto: 274 Km

1. Torre Belvedere e cupola

2. Plastico senza il Centro polivalente

3. Cupola e Centro polivalente

Architetti tecniciManuel Gutierrez TorralbaJaime Vila

Progettazione impiantiEuring IngenierosFelipe Cicujano CarriónEverprojectJosé Manuel Fernández Arrufat

StruttureJosé María Macías Canoingegneria civileFhecor Ingenieros Consultores S.A.strutture

Partners AssistanceiGuzzini Illuminazione España S.A

L’auditorium con i suoi 26 metri, è l’edificio piùalto del Centro Niemeyer ed è quello che hacreato più difficoltà in fase di costruzione per lacomplessità delle forme. Presenta 961 poltronee una caratteristica molto tipica dell’architetto:non ci sono palchi, solo un’unica platea, la “gradinata democratica”. Una delle caratteristicheè la “grande finestra”, il portone dello scenario.Si tratta dell’elemento più singolare dell’edificio,che offre la possibilità di aprirsi sulla Piazza e di allestire lo spettacolo all’aperto, ampliando lo scenario verso l’esterno per renderlo fruibile a migliaia di persone. È lo scenario dei grandiappuntamenti: concerti, incontri e riunioniculturali di livello internazionale. L’illuminazione è stata risolta con l’installazionedi faretti da incasso Optica dotati di lampadefluorescenti compatte e dimmer, che abbinatialle linee luminose integrate nei soffitti acusticipermettono di configurare l’atmosfera più adattaal carattere dell’evento in corso.

La “Cupola” racchiude uno spazio espositivo di 2.000 metri quadrati. Si tratta di una semisfera realizzata in calcestruzzo a spruzzo, al cui interno spicca una lampada disegnatadall’architetto stesso. Per questa lampada che si fa architettura sono stati utilizzati incassi Pixel abbinati ad apparecchi indiretti integratiche provvedono all’illuminazione del volume su due livelli, caratterizzato dalla presenza della scala elicoidale di grande valore plastico e alla luce perimetrale d’ambiente di tutto lo spazio. Nella sezione espositiva, al livello inferiore, l’installazione di binari e l’utilizzo di proiettori Tecnica dotati di vari accessori permette di adeguare la regia luminosa allenecessità di ogni mostra. La torre, alta 20 metri, è il belvedere del Centro e lo spazio per lagastronomia intesa come forma di cultura equiparabile a cinema, letteratura o pittura. Ci sono due spazi differenziati: il ristorante e il cocktail bar.

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Centro Culturale NiemeyerProgetti 4. L’ingresso dell’Auditorium

5. La Torre Belvedere

In entrambi, troviamo una disposizione radialedi sospensioni Action che forniscono luce gene-rale con le lampade fluorescenti e luce d’accentocon lampade alogene per ottenere, mediantel’uso di un sistema di gestione, la scena piùadatta, da ristorante con illuminazione generalea lounge con una illuminazione più intima.L’Edificio polivalente ospita “il Cinema”, unicasala permanente delle Asturie per la proiezionedi film in versione originale. Woody Allen è il presidente onorario del Cinema e consulente in materia di contenuti.

L’edificio comprende, oltre ad altre sale di proiezione, uffici amministrativi e il bar ristorante. Proprio perché edificio polivalentel’intervento illuminotecnico ha caratteristichediverse in base alle funzioni delle diverse aree. Gli apparecchi da incasso Deep Frame permettono il corretto funzionamento della sala proiezioni. Il negozio dispone di una soluzione di luce generale abbinata a luce d’accento e la possibilità di incorporare proiettori, il tutto integrato in un unico sistema di illuminazione, Action.

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Centro Culturale NiemeyerProgetti

La zona amministrativa prevede invece una illuminazione adeguata alle funzioni visiverichieste da questo ambiente. Tutto l’edificio funziona come un unico volumein cui gli apparecchi Light Up integrati nel pavimento sottolineano le cornici e avvolgono le pareti grazie alla possibilità di combinarediverse soluzioni ottiche nello stesso gruppo di luci. Oscar Niemeyer ha progettato la Piazza con una vocazione di apertura sociale: “Una grandepiazza aperta a tutti gli uomini e le donne del mondo, un grande palco di teatro sulla “ria” e sulla città vecchia di Avilés”. Le caratteristiche rifiniture bianche dell’architet-tura di Niemeyer trovano un perfetto contrap-punto nelle soluzioni illuminotecniche dotate di lampade ad alogenuri metallici o all’occorrenzalampade fluorescenti o tecnologia LED con temperatura colore neutra. Così la luce orientatasui volumi trova complemento negli accenti sul pavimento e i raggruppamenti di proiettoriMaxiwoody permettono di ottenere una luce diimpatto che anima e dà dinamismo alla piazza. I pilastri che sorreggono la passerella che collega Auditorium e Cupola sono sottolineatilateralmente da sorgenti luminose Linealuce,mentre i faretti da incasso nel pavimento contecnologia LED avvolgono di una luce soffusa la parte inferiore del tamburo del belvedere. Troviamo infine lampade a parete Comfort nelle zone di passaggio e collegamento, luci di segnalazione Pencil nella zona parcheggio e il Sistema Platea nell’accesso stradale.

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6. Ambiente del Cocktail Bar all’interno della Torre Belvedere

7. Spazio espositivo all’interno della Cupola

8. L’interno della Cupola con la lampada progettata dall’architetto

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Cultura dell’azienda Illuminare di più? Illuminare meno?Illuminare meglio!La Triennale, Galleria dell’architettura12-17 aprile 2011

Progetto di allestimento dello spazio della GalleriaStudio Cerri & Associati

È questo il secondo appuntamento di un ciclo di mostre che iGuzzini propone sul progressoattualmente in atto e osservabile nella scienza e nell’arte dell’illuminazione. In “Light-in-progress”, edizione del 2009, veniva esplorato l’approccio sistemico nell’inno-vazione dell’illuminazione dei centri urbani. In quel caso, a dominare era la domanda “come illuminare meglio ad un costo minore?”.Un costo minore sostenuto sia in termini economici sia, soprattutto, ecologici: sforzo che richiede da parte di tutti gli attori unapproccio diverso, ovvero più cultura della luce. Con “Light-in-progress”, edizione del 2011,iGuzzini ha invitato i visitatori ad un viaggio 3D su Google Earth. Si parte da La VenariaReale di Torino e si prosegue per Amburgo.L’Aquila per arrivare infine a Beaune in Francia.Quattro diversi team internazionali, composti da designers, architetti e lighting designers, ci raccontano e ci accompagnano attraverso i loro progetti, mostrandoci in pratica il loromodo di applicare la luce negli spazi urbanipubblici. Un viaggio virtuale di grande sugge-stione in cui nuovi sistemi di illuminazione progettati ad hoc per quelle aree, evidenziano i contenuti di innovazione tecnica e di design. Maxi schermi proiettano le video interviste agli architetti progettisti.

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Foto: Archivio iGuzzini

1. Apparecchio per Venaria di Michele De Lucchi

2. Apparecchio per Amburgo

3. Progetto di Enzo Eusebi

4. Visitatori impegnati nella visione del filmato 3D

Video “More Light? Less Light? Better light!”

Script e regia Hans Suter e Fritz Tschirren, partners STZ

Produzione3DSwitch

La Venaria RealeCliente: Consorzio di valorizzazione culturale“La Venaria Reale” Prodotto: VenariaProgetto: AMDL

Mönckebergstrasse - AmburgoCliente: Trägerverbund Projekt Innenstadt e.V. Prodotto: Ex-centricDesigner: Studio &PartnersLighting designer: Tom Schlotfeldt

“Chiesa della resurrezione (308)”, L’AquilaCliente: Federazione delle Banche di CreditoCooperativo Abruzzo e MoliseProdotto: System 4in1 Progetto: Enzo Eusebi- Nothing Studio

BeauneCliente: Città di Beaune ed Ineo (gruppo GDF-Suez)Prodotti: apparecchi di serie iGuzzini illuminazione Direttore artistico del progetto: Jean Francois TouchardVideoproiezioni: Cosmo - Jose Cristiani

Effetto 3DDario Caramelli

Sound Design General Jingles

Video intervisteMultivideo

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Cultura dell’azienda We want to be modernDesign polacco 1955-1968dalla collezione del Museo Nazionale di VarsaviaVarsavia, 4 Febbraio - 17 aprile 2011

CuratoriAnna Maga, Anna Frackiewicz,Anna Demska

Exhibition designMiska Miller-Lovegrove con la collaborazione di Małgo rzata Benedek

Questa mostra di 180 oggetti circa della colle-zione del Museo Nazionale di Varsavia esponegli elementi più rappresentativi del designpolacco. La collezione di design post-1945 del Museo Nazionale di Varsavia è la migliore e la più completa di tutta la Polonia: comprendel’intera gamma di arti applicate del periodo, tra cui ceramiche, vetro, tessuti, arredo e altrioggetti d’uso domestico, periodici, fotografie e filmati. La mostra presenta uno dei periodipiù entusiasmanti del design polacco, tra il disgelo politico del 1955 e i cambiamentisociali verificatisi nel 1968.

In poco più di un decennio, infatti, si è datovita ad una profusione di esperimenti cheavrebbero prodotto un impatto duraturo suldesign per molti anni a venire. Il disgelo politicoha portato ad un improvviso e nuovo abbracciodel modernismo. Tuttavia, per i designer più eminenti, comeRoman Modzelewski o Teresa Kruszewska, ciònon significò un ritorno ad un costruttivismomeccanico precedente, ma piuttosto una nuovaarte di forme organiche, attuando un parallelodel lavoro di Alvar Aalto oppure Charles e Ray Eames. Negli esperimenti nel settore

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Foto: Archivio iGuzzini

1.2. Allestimento

3.4. Apertura della mostra

Exhibition graphicsRafał BenedekAntonina Benedek / Mesmer Studio

International communicationPaulina ShearingThe National Museum in Warsaw Anna Pietrzyk-SimoneYoung Creative Poland

Sponsor TecnicoiGuzzini illuminazione

dell’arredo, i telai metallici venivano riempiticon reti metalliche, filo di nailon, paglia o vimini.Il risultato finale ricorda più una scultura che unelemento di arredo. La iGuzzini ha partecipatoall’evento in qualità di sponsor tecnico. L’illuminazione è incentrata sull’uso di proiettoriLux utilizzati per integrare l’illuminazione generale,ma soprattutto per creare luce d’accento sualcuni pezzi particolari.La mostra è stata realizzata in collaborazionecon Young Creative Poland, un’iniziativa di Miska Miller - Lovegrove e Anna Pietrzyk -Simone per promuovere il design polacco.

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Cultura dell’azienda

Le fabbriche dei sogniUomini, idee, imprese e paradossi delle fabbriche del design italiano

Triennale Design Museum, Quarta edizione5 aprile 2011 – 26 febbraio 2012

DirettoreSilvana Annicchiarico

Cura scientificaAlberto Alessi

Progetto di allestimento e progetto grafico di mostra e catalogoMartí Guixé

FotoFabrizio Marchesi

In occasione del cinquantesimo anniversario del Salone del Mobile, Triennale Design Museumha dedicata la sua quarta edizione agli uomini,alle aziende e ai progetti che hanno contribuitoa creare il sistema del design italiano dal dopoguerra a oggi e a decretare il successo del Salone del Mobile nel mondo. Attraversouna carrellata di oggetti iconici, si sviluppa unracconto che vuole, da una parte, illustrare lapeculiare attività e la natura profonda di quelleche Alberto Alessi definisce “Fabbriche delDesign Italiano”, che si muovono lungo unalinea che oscilla tra valore funzionale, valoresegnico e valore poetico delle cose prodotte, dall’altra raccontare la grande capacità e abilitàdi questi “laboratori di ricerca” tali da attrarre

anche i designer stranieri, che scelgono di lavorare in Italia riconoscendone l’eccellenzanella produzione. Il progetto di allestimento di Martí Guixé fa sì che gli oggetti dialoghinocon i progettisti e le storie dei grandi uomini di impresa si intrecciano con le loro biografiepersonali in un’atmosfera giocosa e ricca di emozioni e suggestioni. La stessa atmosferasi può ritrovare anche nella grafica collegataalla mostra e nel catalogo. La iGuzzini ha contribuito con materiale icono-grafico alla realizzazione del catalogo, inoltre l’apparecchio Lingotto realizzato su design di Renzo Piano per il progetto di ristrutturazione del Lingotto, prima fabbrica Fiat, è stato esposto in mostra.

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Cultura dell’azienda

French Touch presenta presso la iGuzzini France l’annual “Optimiste d’Architecture 2010”

Il 23 giugno scorso, il collettivo French TouchArchitecture è stato ospite della iGuzzini Francein occasione del lancio dell’Annuel Optimisted’Architecture 2010.Il successo dell’iniziativa - più di 400 personetra architetti, giornalisti, studenti e opinion leader hanno preso parte all’evento che è giunto alla sua quarta edizione - conferma l’interesse verso i principi che muovono il collettivo, pienamente condivisi dalla iGuzziniche lo sostiene in qualità di partner dalla sua formazione.

La French Touch Architecture è nata nel 2007 con l’intento di riunire architetti francesi e creare tavoli di discussione sui progetti in corso o realizzati, favorendo il gioco di squadra sull’individualismo.Dal 2008, la French Touch pubblica un annualche si intitola OPTIMISTE D’ARCHITECTURE,una selezione di progetti realizzati secondo i principi del collettivo che favoriscono un’architettura popolare, condivisa e attentaall’ambiente.

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Cultura dell’azienda

Nuova sede per il distributore in Bulgaria

Nel corso del 2011 una serie di iniziativehanno rafforzato la presenza della iGuzzini a Sofia e sul territorio bulgaro. Le più recentisono legate alla inaugurazione della nuova sede del distributore esclusivo, SynthesisDesign e la sponsorizzazione della mostra di Nunzio Bibbò, presso l’Istituto Italiano di Cultura a Sofia. La nuova sede di Synthesisè uno spazio di circa 60 mq, all’interno di un edificio contemporaneo che si colloca in Bulgaria Boulevard, nella zona di Sofia che sta diventando il cuore commerciale dellacittà. La collaborazione fra Synthesis Design e la iGuzzini è ormai decennale. Gregory Markov, direttore della società, è autoredi molti interventi d’illuminazione rilevanti all’interno della città. Sono suoi i progetti d’illuminazione dell’Ambasciata d’Italia in Bulgaria,oppure della piazza antistante la chiesa di SantaSofia, luogo dall’importanza storica enorme.Questo nuovo spazio è, prima ancora che showroom, un luogo di incontro per condivideree diffondere la cultura della luce e la riuscitainaugurazione testimonia l’interesse.

Foto: Daniel Ahchiev

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Cultura dell’azienda

“Genesi di un Dialogo: Italia-Bulgaria”

Museo dell’Arte Straniera, Sofia6 giugno - 8 agosto 2011

La iGuzzini è stata sponsor tecnico della mostra “Genesi di un Dialogo: Italia - Bulgaria”che si è tenuta presso la sala principale delMuseo dell’Arte Straniera di Sofia in collaborazionecon l’Istituto Italiano di Cultura.La mostra si inserisce nel contesto dellaBiennale di Venezia alla quale sono collegatealtre iniziative esterne alla sede di Venezia: la Biennale nelle Regioni e ben 89 mostrepresso le sedi degli Istituti Italiani di Culturadelle principali capitali del mondo, collegatecon l’Arsenale via video, per realizzare la mostra“Padiglione Italia nel mondo alla 54ª EsposizioneInternazionale d’Arte della Biennale di Venezia2011” all’interno del Padiglione Italia allestitoper il 2011 dall’architetto italiano, residente a Barcellona, Benedetta Tagliabue Miralles.Come artista italiano residente in Bulgaria è stato scelto Nunzio Bibbò e 15 sue scultureoltre a 10 disegni preparatori delle opere e un video sull’artista. L’illuminazione fornita da 12 piantane Cestello di altezza 4,5 m con QR111 da 100W ed ottiche da 6°, da 24° e da 45° a seconda delle specifiche necessità.

Conferenza stampa di presentazione della mostra con Nunzio Bibbò ed Anna Amendolagine, direttrice dell’istituto Italiano di Cultura a Sofia.

Rafforzata la collaborazione con il Lighting Research Center di Troy

Il Lighting Research Center fa parte delRensselaer Polytechnic Institute of Troy, N.Y. ed è il maggior centro ricerche universitarioorientato al settore illuminotecnico. Sin dal 1988 il LRC ha costruito la sua reputa-zione internazionale come fonte autorevole diinformazioni riguardanti tecnologie, applicazioni, e apparecchi illuminotecnici. Il LRC inoltre realizza programmi di formazione per agenziegovernative, acquirenti, lighting designer, e altri professionisti del settore illuminotecnico. La collaborazione fra l’azienda e il LRC è iniziatanel 1988, in occasione della ricerca SIVRA. Nel febbraio 2011 la iGuzzini è entrata a farparte del LRC Partners Program è promosso dal Rensselaer Polytechnic Institute LightingResearch Center (LRC) per coordinare gli sforzidelle organizzazioni pubbliche e private nello sviluppo della ricerca, educazione e tecnologiadel settore illuminotecnico. Fanno già partedell’LRC Partners Program: AES Latin America,California Energy Commission, Con Edison, GE Lighting, New York State Energy Research & Development Authority, OSRAM SYLVANIA, Inc.,Philips Lighting, Philips Professional LuminairesNorth America, Swedish Energy Agency, United States Environmental Protection Agency,WattStopper, e Xcel Energy.

Per maggiori informazioni: www.lrc.rpi.edu

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Cultura dell’azienda

Concorso Light & Fashion

Mosca, Ambasciata Italiana, 14 luglio 2011

Il 14 luglio si è svolta presso la sededell’Ambasciata Italiana la cerimonia di premia-zione del concorso Light & Fashion che è statopresentato nella primavera del 2011 e che eraaperto sia agli studi di architettura e lightingdesign che agli studenti. L’evento è stato inserito nella Settimana italianaa “Krasnyj oktjabr”, (Ottobre Rosso), una ex fabbrica di cioccolato al centro di Mosca, oggi centro polifunzionale dove si trova anche la scuola di architettura e design Strelka. Al concorso hanno partecipato oltre cinquantalavori presentati da professionisti e da ventiinviati dagli studenti. La giuria italo-russa presieduta da Aldo Colonetti, Direttore dello IED(Istituto Europeo di Design), formata da docentidella Facoltà di Architettura di Mosca ha visionatoi progetti e valutato le soluzioni ideate per illuminare la boutique di prestigio, così come lo store mono-marca, la catena di franchisinginternazionale, la grande distribuzione.Per la categoria “Professionisti” i premiati sonostati: Irina Alexeeva, con il sistema a luce biodinamica Yutti Lamp. Due le versioni previste, a soffitto o a sospensione, entrambe con sorgentiLED, con emissione a luce diretta/indiretta. I diversi moduli sono fra loro combinabili e possono dar vita a particolari soffitti luminositrasformando la luce in un vero e proprio elemento d’arredo del negozio. L’altra premiata è Elina Shindler, con le due soluzioni luminosedeclinate al maschile ed al femminile: nera e squadrata la prima, bianca e tondeggiante la seconda. Per la categoria “Studenti” sonostati scelti Olga Dmitryeva ed il suo apparecchioBLISS, un sistema in duplice versione - appliqueo sospensione - in grado di creare infinite combinazioni di colore. Particolarmente innovativo lo studio che la studentessa dell’Istituto diElettronica e Tecnologia dell’Università di Moscaha proposto per il sistema di gestione del suocambio colore. Altra studentessa premiata è Oksana Bazanova che ha pensato ad unaapplicazione molto originale per la luce a LED: Tag’s, una piccola etichetta luminosa che siaccende sul capo alla quale è appoggiata.

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Cultura dell’azienda

Premio “Imprenditore Olivettiano 2011”

Centro Studi ed EsperienzeIvrea, 30 maggio 2011

Questa è la motivazione con cui Adolfo Guzzini, è stato insignito il 30 maggio 2011del premio Imprenditore Olivettiano 2011: “Per aver guidato lo sviluppo della iGuzziniIlluminazione con un costante impegno di innovazione e di ricerca della bellezza dellearchitetture aperte e del design, facendo della luce un elemento di cultura.I successi conseguiti su scala mondiale sonofrutto di uno stile imprenditoriale che alla passione e ai ruoli istituzionali per l’architetturae il design, affianca il forte impegno per la collaborazione e la crescita professionale all’interno dell’azienda e nel territorio marchigianoattraverso l’attenzione responsabile verso le scuole di formazione tecnica e la guidadell’ISTAO”. Istituito nel 2008 dall’AssociazioneArchivio Storico Olivetti, il Premio è dedicato a quei capitani d’industria che, aldilà del territorio e del settore in cui operano, hanno colto e costantemente applicato quello spirito che fu di Adriano Olivetti nel fare impresa.In primis l’idea di vivere l’azienda quale sistemaaperto, votato ad un costante scambio con l’esterno, responsabile di quel tessuto economicoe sociale in cui si muove e nel quale producebeni, servizi, tanto quanto conoscenza e cultura.Adolfo Guzzini ha ricevuto il premio da LauraOlivetti, Presidente della Fondazione AdrianoOlivetti, e da Bruno Lamborghini, Presidentedell’Associazione Archivio Storico Olivetti.Insieme alla targa di “imprenditore olivettiano2011”, Adolfo Guzzini è stato omaggiato di una delle macchine da scrivere che hannosegnato la storia della Olivetti, la famosa Lettera 22. Premiato con Adolfo Guzzini, anche Gianluca Martino, fondatore di SmartProjects, di Scarmagno.

Foto: Eugenio Cacciola per Archivio Storico Olivetti

Foto: archivio iGuzzini

1.Da sinistra, Paolo Guzzini, Aldo Colonetti,L’Ambasciatore italiano a Mosca Antonio ZanardiLandi e signora2. Un momento della cerimonia di premiazione

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Cultura dell’azienda

Accordo fra la iGuzzini e la TongjiUniversity di Shanghai

Nel febbraio 2011 la iGuzzini e la TongjiUniversity hanno stretto un accordo per definireuna collaborazione fra la filiale cinese presentea Shanghai e l’università.La collaborazione si concretizzerà in una borsadi studio offerta dall’azienda ai due studenti piùmeritevoli del Sino-Italian Campus delle facoltàdi Architettura ed Ingegneria.L’università coinvolgerà la iGuzzini in tutte leiniziative accademiche, anche in collaborazionecon altre università.L’università organizzerà workshop annuali sulle tematiche dell’illuminotecnica chiamandola iGuzzini in qualità di relatore. Inotre dovràessere creato un sistema di condivisione delleinformazioni sugli studenti per valutare opportunitàdi lavoro o di formazione

Massimiliano Guzzini ed il professor Fang alla cerimonia per la firma dell’accordo.

Professional Lighting Design Convention

Madrid, 19 - 22 ottobre 2011

La iGuzzini parteciperà alla terza edizione di Professional Lighting Design Conventionorganizzata da Professional Lighting DesignAssociation con la relazione “Una proposta per un piano della luce a l’Havana vecchia” che sarà presentato come poster.

Una dimensione nazionale per l’archivio Storico iGuzzini

Nel Marzo 2011 l’archivio storico della iGuzziniè stato dichiarato archivio di interesse nazionale.Attorno alla tematica degli archivi d’impresa nel corso del 2011 si sono concretizzate alcune iniziative. In occasione dei 150 annidall’Unità d’Italia, Rai Educational e laDirezione Generale degli Archivi del ministeroper i Beni e le Attività Culturali riscoprono ilpatrimonio storico degli archivi, che documentanola memoria degli uomini, delle idee, del lavorodel popolo italiano e ne fanno la base per unprogetto televisivo in cinque puntate, ognunadedicata ad una tipologia di archivio, (in ondasu Rai Tre e Rai Storia a partire dal 17 marzo).Questo progetto è stato presentato il 7 marzopresso la sede della Treccani a Roma. La iGuzzini figura nel primo video realizzatoinsieme a Enel, Martini e Rossi, Barilla, Piaggio.Dal 24 Giugno è online il Portale Archivi d’impresa ideato e promosso dalla DirezioneGenerale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con circa30 fondazioni e archivi storici d’impresa.La realizzazione del Portale consente di metterein rete le esperienze delle imprese pubbliche e private italiane e di valorizzare la culturad’impresa nel nostro Paese, salvaguardandoneal tempo stesso gli archivi storici.

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Cultura dell’azienda

Il Portale rende disponibile un ricco repertorio,destinato a un vasto pubblico, soprattutto di giovani e studenti, di fonti archivistiche e bibliografiche e di contenuti redazionali (dossier tematici, cronologie nazionali e territorialidal 1861 a oggi, profili biografici di oltre 150imprenditori), curati da un gruppo di docentidell’Università Bocconi, in collaborazione con l’Istituto della Enciclopedia Italiana. La iGuzzini e le altre aziende del gruppo, figurano tra gli oltre 30 partners che a tutt’oggihanno aderito al Portale e che annoverano i nomi più rilevanti del panorama industriale italiano. La iGuzzini fa parte anche del SistemaInformativo Unificato per le SoprintendenzeArchivistiche, noto con l'acronimo SIUSA che si propone come punto di accesso primario per la consultazione e la ricerca del patrimonioarchivistico non statale, pubblico e privato, conservato al di fuori degli Archivi di Stato. In esso sono descritti: i complessi archivistici con le loro articolazioni; i soggetti (enti, persone e famiglie) che hanno prodotto la documentazionenello svolgimento della loro attività; i soggetti che conservano gli archivi. Sono inoltre presentischede di carattere generale che forniscono informazioni storiche, istituzionali ed archivisticheutili per la comprensione del contesto.

Per maggiori informazioniwww.imprese.san.beniculturali.ithttp://siusa.archivi.beniculturali.it

Schizzi di Bruno Gecchelin per il proiettore Shuttle

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IncontroluceRivista internazionale, semestraledi cultura della luce

anno XIII, 24

RedazioneCentro Studi e Ricerca iGuzziniFr.ne Sambucheto, 44/a62019 Recanati MC+39.071.7588250 tel.+39.071.7588295 [email protected]

iGuzzini illuminazione spa62019 Recanati, Italyvia Mariano Guzzini, 37+39.071.75881 tel.+39.071.7588295 [email protected] video

Progetto graficoStudio Cerri & Associati

EditoreiGuzzini illuminazione spa

Hanno collaborato a questo numeroiGuzzini illuminazione China Ltd.iGuzzini illuminazione Deutschland GmbHiGuzzini illuminazione España S.A.iGuzzini illuminazione France S.A.iGuzzini illuminazione Schweiz AGiGuzzini illuminazione UKE.C.C. Lighting LtdL.S.I. Systems Pvt. LtdTepta Aydınlatma, Turchia

Foto di copertinaCarlo Anastasio

Finito di stampare: Ottobre 2011Tecnostampa, Recanati

II. 201124 Incontroluce

La Redazione non è responsabile di inesattezze e mancanze nell’elenco dei credits relativi ai progetti e forniti dai collaboratori.Le integrazioni o correzioni verranno riportate nel numero successivo.

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Jean François Touchard / Cubo / Arkitektfirmaet Nord / JASMAX / Jean-Michel de Poulpiquet (ARCAD) / Enric Ruiz-Geli, Cloud 9 /DV Architects / Graven Images / Lucent Consultants / StudioAnnunziata e Terzi / Tom Schlotfeldt, Schlotfeldt Licht / BAC S.A./Opendark S.A. - Karin Vásquez / Meinhard von Gerkan / StephanSchütz / Stephan Rewolle / Doris Schäffler conceptlicht GmbH /TsingHua Design Institute / Pei Cobb Freed & Partners / Caputo partnership / Sistema Duemila / Studio Voltaire - Jacopo Acciaro /Ivo Tschümperlin / retailpartners / Daniel Huber / Oscar Niemeyer /Roberto Alonso Martínez / Javier Blanco García Castañón / Jair RojasValera / Almudena Fernández Menéndez.

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