indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diugosostero conquestasecondaana-...

32
A PAGINA 17 LE ANALISI PwC: «Le tre mosse per il Nordest» A PAGINA 19 A PAGINA 23 SUPPLEMENTO GRATUITO AL NUMERO ODIERNO - DIRETTORE RESPONSABILE PIERANGELA FIORANI VENERDì 12 DICEMBRE 2014 indici e performance delle prime 500 aziende trevigiane nei bilanci 2013 in 11 settori l’intervista Piovesana: «Siamo quelli che non mollano» IL FUTURO Santolamazza: «Start up non chiamatele incubate»

Upload: dohanh

Post on 09-Apr-2018

217 views

Category:

Documents


4 download

TRANSCRIPT

Page 1: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

A PAGINA 17

LE ANALISIPwC: «Le tremosseper il Nordest» A PAGINA 19 A PAGINA 23

SUPPLEMENTO GRATUITO AL NUMERO ODIERNO - DIRETTORE RESPONSABILE PIERANGELA FIORANI VENERDì 12 DICEMBRE 2014

indici e performance delle prime 500 aziende trevigiane nei bilanci 2013 in 11 settori

l’intervistaPiovesana: «Siamo quelliche nonmollano»

IL FUTUROSantolamazza: «Start upnon chiamatele incubate»

Page 2: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di UGO SOSTERO

C on questa seconda ana-lisi dei dati di bilanciodelle prime 500 impre-

se per volume di ricavi dellaprovincia di Treviso possiamovalutare l’andamento dell’eco-nomia trevigiana nel contestodella crisi che ha caratterizzatogli ultimi anni a livello sia na-zionale che globale.

Se osserviamo l’aggregatodei bilanci delle prime 500 im-prese del 2013 (come si trattas-se di un’unica gigantesca hol-ding che opera in tutti compar-ti economici del territorio pro-vinciale) otteniamo l’immagi-ne di un’impresa con 30,4 mi-liardi di euro di ricavi e 31,6 mi-liardi di totale delle attività (os-sia l’insieme degli investimentirealizzati dalle aziende delcampione) che riesce a produr-re un risultato economico posi-tivo ma molto contenuto. Infat-ti, l’utile netto aggregato am-monta appena a 243 milioni dieuro, e quindi ne risulta unaredditività del capitale proprio(ROE) solo dell’1,6%, che espri-me la (modesta) remunerazio-ne delle risorse investite dallaproprietà dell’impresa.

Confrontando l’aggregatodei bilanci delle prime 500 im-prese del 2013 per le quali sonodisponibili dati comparatividel 2012 si può osservare cheanche nel 2013 c’è stato unpeggioramento delle perfor-mance economiche. Se i ricavie l’Ebitda (margine operativolordo) sono rimasti sostanzial-mente invariati, gli altri valori

reddituali sono diminuiti: il ri-sultato operativo (Ebit) del18,7%, l’utile netto addiritturadel 36,6%. Anche il totale delleattività risulta in leve calo(-1,0%) mentre il totale del pa-trimonio netto cresce del29,7%. Tra le (poche) note posi-tive si segnala una diminuzio-ne degli oneri finanziari del9,1% che ha prodotto ancheuna minor incidenza degli one-ri finanziari sull’Ebitda (dal20,5% rilevato nel 2012 al18,6% del 2013). Ciò significache rispetto all’anno preceden-te la ricchezza prodotta in valo-re assoluto è minore, ma laquota di questa ricchezza cheviene poi assorbita per il paga-mento degli interessi passivi siè ridotta.

Gli indici di bilancio risento-no negativamente dall’anda-mento di questi valori: la reddi-tività del capitale proprio (Roe)scende dal 3,2% all’1,6%, la red-ditività del totale attivo (Roa)dal 3,4% al 2,8, la redditività

delle vendite (Ros) dal 3,6% al2,9%. Invece il rapporto di in-debitamento (Debiti/Totalefonti di finanziamento) presen-ta un significativo migliora-mento dal 62,2% del 2012 al50,6% del 2013, poiché a paritàdi risorse investite è aumenta-to l’apporto di mezzi finanziaria titolo di capitale proprio. Lasituazione complessiva quindinon è certo rosea, ma nell’ana-lisi svolta l’anno precedente gliindicatori erano peggiori diquelli che emergono dai datiora esaminati. Ciò fa sperareche la parte peggiore della crisisia già alle spalle.

L’analisi dell’aggregato delleprime 500 imprese tende a me-diare i risultati che, pur essen-do complessivamente in lievepeggioramento, nascondonoperò una grande varietà di per-formance aziendali, come sipotrà vedere anche nell’analisidei singoli settori che sarà con-dotta nelle pagine seguenti. Lacrisi, infatti, non è stata affron-

tata allo stesso modo da tuttele imprese. Un numero consi-stente di aziende sembra aver-la abbastanza superata: sedall’aggregato si passa ad ana-lizzare le performance dellesingole imprese che lo com-pongono si può notare che unaparte delle imprese è riuscita acrescere anche nel 2013 e aprodurre risultati migliori: peril 61% delle imprese i ricavi nel2013 sono cresciuti rispetto aquelli del 2012 e per il 53% èmigliorato il risultato economi-co (lo scorso anno erano solo il47%). Se osserviamo le presta-zioni solo di queste ultime im-prese scopriamo che nel lorocaso la redditività del capitaleproprio è salita dal 6,4% al9,7%, la redditività del totale at-tivo dal 4,5% al 7,1%, la redditi-vità delle vendite dal 4,7% al7,4%.

In conclusione, da questa se-conda ricerca condotta sul ter-ritorio della Marca trevigiana ilpanorama che sembra emerge-

re dalla lettura dei dati di bilan-cio delle prime 500 imprese èdi una economia che nel com-plesso, per mantenere le pro-prie quote di mercato e frenarela caduta dei fatturati ha dovu-to sacrificare i margini e inve-stire nuovi capitali. Ma è au-mentata la quota delle impreseche presenta indicatori di per-formance in miglioramento eche probabilmente sta supe-rando la crisi attraverso ade-guati percorsi di innovazione edi internazionalizzazione deipropri mercati. La compaginedelle imprese che soffre un ridi-mensionamento dei propri vo-lumi di ricavi e dei relativi mar-gini sulle vendite è sempre con-sistente, ma si va assottiglian-do. Quelle che non saranno ingrado di adeguare il propriomodello di business alle sfidedel mercato globale sono desti-nate nel prossimo futuro a es-ser rimpiazzate nella classificadalle imprese che stanno inve-stendo per la crescita.

QUESTA RICERCA

Un teamdi Ca’ Foscarie PwC

le firme

il metodo

I dati di Aidasul volumedi ricavi 2013

Indice Calcolo SignificatoRicavi E il valore complessivo delle vendite effettuate

nell'anno di riferimento

Misura il giro d'affari dell'azienda

EBITDA (Margine Operativo Lordo - MOL) è la differenza tra

i ricavi e i costi legati all'acquisto di beni e servizi e

al costo del lavoro

Misura il reddito operativo non considerando i costi

stimati quali ammortamenti e svalutazioni.

Approssima, con qualche semplificazione,

l'ammontare della liquidità prodotta nel periodo dalla

gestione caratteristica

EBITDA/Ricavi E' il rapporto tra EBITDA e ricavi Esprime il reddito operativo generato dalla gestione

caratteristica dell'azienda come percentuale sui ricavi.

Rende l'EBITDA comparabile tra aziende di diversa

dimensione

EBIT (Reddito Operativo Complessivo) somma tra

risultato operativo e reddito della gestione

patrimoniale

Esprime la capacità dell'azienda di generare reddito

attraverso la gestione caratteristica e gli eventuali

investimenti di natura patrimoniale

Utile/Perdita E' l'ultima riga del conto economico Rappresenta l'incremento (decremento) di ricchezza

complessivo generato dall'impresa per effetto della

gestione

Oneri Finanziari Rappresenta l'ammontare di interessi passivi

corrisposti in un determinato periodo

Costituisce il costo che sostiene l'impresa per

accedere a determinate categorie di finanziamenti

Passività (Mezzi di terzi) sono l'insieme dei debiti finanziari e

operativi a carico dell'impresa alla data di chiusura

del bilancio, compresi i fondi rischi e oneri

Rappresenta il valore complessivo dei debiti in essere

dell'impresa alla fine dell'esercizio. Si considerano

tutte le categorie di debito (commerciali, finanziari e di

altra natura)

Patrimonio Netto (Mezzi propri) sono l'insieme delle risorse che

fanno riferimento ai soci

Rappresenta il capitale di rischio investito

nell'impresa

Rapporto indebitamento E' il rapporto tra mezzi di terzi e il totale delle fonti

di finanziamento (mezzi di terzi più mezzi propri)

Rappresenta la percentuale degli investimenti (attività)

finanziata da terzi. Al crescere del rapporto si riduce la

solidità patrimoniale

OF/EBITDA Rapporto tra oneri finanziari e EBITDA Indica la quota di margine operativo lordo assorbito

dagli oneri finanziari. Attenzione: è positivo (negativo)

quanto l'EBITDA è positivo (negativo)

ROA (Return on Assets) rapporto tra EBIT e totale attivo Esprime la redditività operativa in funzione del totale

delle attività

ROS (Return on Sales) rapporto tra EBIT e fatturato Esprime la redditività delle vendite, ovvero il margine

operativo delle vendite in termini percentuali

ROE (Return on Equity) rapporto tra utile/perdita e

patrimonio netto

Esprime la redditività netta dei mezzi propri, ossia

delle risorse che fanno riferimento ai soci.

Differenziale di leva Differenza tra ROA e Costo medio

dell'indebitamento

Misura la capacità di creare valore attraverso il debito.

Se il differenziale di leva è positivo (negativo) significa

che il rendimento del capitale raccolto a titolo di

debito è superiore (inferiore) al relativo costo

Tagli, innovazione, capitalicosì il peggio è passatoI risultati del 2013 in lieve peggioramento nascondono una grande varietàdi performance. Si ferma chi non ha adeguato il proprio modello di business

L’analisi dei bilanci 2013 delle500 imprese di maggiori di-mensioni della provincia diTreviso è stata condotta da ungruppo di docenti del Diparti-mento di Managementdell’Università Ca’ Foscari Ve-nezia, coordinato da MorenoMancin e composto da UgoSostero, Chiara Saccon, CarloMarcon e Marco Fasan. Il te-am di ricerca si è dedicatoall’analisi dei dati e all’elabora-zione dei commenti generali edi quelli relativi ai singoli setto-ri esposti nelle pagine seguen-ti. L’estrazione dei dati è statarealizzata con estrema cura eattenzione dal dott. Paolo Vez-zaro di PwC (Pricewaterhouse-Coopers) - che ha contribuitoanche al commento dei risulta-ti relativi ad alcuni settori –con il supporto del dott. Alber-to Zanforlin. Ai colleghi chehanno partecipato alla realiz-zazione della ricerca e a PwCche l’ha finanziata vanno i no-stri più sentiti ringraziamenti.

GLOSSARIO

La ricerca è stata condotta sulleprime 500 aziende della provin-cia di Treviso per volume di ri-cavi generato nel 2013. I dati egli indicatori sono stati estrapo-lati dal database AIDA di Bure-au Van Dijk e integrati, conriferimento ai dati mancanti,dai bilanci originali depositatipresso la Camera di Commer-cio. Per le aziende che presenta-no una chiusura dei conti in da-ta diversa dal 31.12 si è fatto rife-rimento al bilancio più recentepresente nel database AIDAcon almeno sei mesi di attivitàsvolta nel 2013.

Nei limiti delle informazionidisponibili si è cercato di evita-re duplicazioni di valori, ripor-tando per le aziende che rien-trano nel perimetro di un grup-po societario solo i dati relativial bilancio consolidato (colon-na Cons), se presente. Nel ri-stretto numero di casi in cui ilbilancio consolidato di un grup-po non sia risultato disponibile,si è provveduto ad inserire i datirelativi ai bilanci individuali del-le aziende del gruppo con sedelegale nella provincia di Trevi-so. La costruzione dei settori èstata realizzata sulla base deicodici Ateco associati a ciascu-na azienda. In presenza di hol-ding finanziarie si è provvedutoa riclassificare il gruppo nel set-tore in cui operativamente è sta-ta realizzata la maggior partedei ricavi nel 2013, sempre neilimiti delle informazioni dispo-nibili. Nel ristretto numero digruppi che svolgono attivitàmolto diversificata in più setto-ri, si è provveduto a classificarelo stesso all'interno della cate-goria residuale “Altri settori”.

l’analisiMorenoMancinricercatore diEconomiaAziendaleDipartimentodi ManagementCa’ Foscari

Supplemento al numeroodierno deLATRIBUNA DITREVISODirettore responsabilePIERANGELAFIORANIVice direttoreANTONELLOFRANCICAA cura diTIZIANOMARSONConcessionaria pubblicità:A.Manzoni &C. S.p.A.Corso del Popolo 4231100 TrevisoTel. 0422/575611

Ugo Sosteroordinariodi EconomiaaziendaleDipartimentodi ManagementCa' FoscariVenezia

Carlo Marconricercatoredi EconomiaaziendaleCa’ Foscari

Chiara Sacconprofessoreassociato diInternationalAccountingdipartimentodi ManagementCa’ Foscari

Marco Fasan èricercatore diEconomiaaziendaledipartimentodi ManagementCa’ Foscari

Page 3: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

il panorama

di MORENO MANCIN

L aclassifica generaledel-le Top 500 imprese del-la provincia di Treviso

vede collocarsi sul gradinopiù alto del podio il GruppoDe’ Longhi chenel 2013 arri-va a superare 1,6 miliardi digirod’affari complessivoconun incremento del 6,7% ri-spetto al corrispondente da-to del 2012. L’azienda di elet-trodomestici si posizionada-vanti a Permasteelisa checonquasi 1,4miliardi di rica-vi passa dal terzo al secondoposto in classifica, superan-do Bencom, l’azienda com-merciale di Benetton Groupche registra un calo del fattu-ratodi quasi 200milioni, por-tandosipocoaldi sottodi 1,2miliardi di ricavi complessi-vi. La classifica tuttavia risen-te dell’indisponibilità dei va-lori del bilancio consolidatodi Benetton da cui si sarebbepotuto ottenere un dato piùattendibile del reale volumedi affari generato dal gruppo

di Ponzano Veneto. L’analisiè stata pertanto condotta ri-portandodistintamente i va-lori di bilanciodelle tre socie-tà controllate da BenettonGroup, tra cui Bencom e Be-nind.Ritornandoalla classifi-ca, di fatto le prime 10 posi-zioni vedono le stesse prota-goniste dell’anno preceden-te, con LIR, la finanziaria delgruppo Geox, che guadagnaun posto in classifica nono-stante la sensibile riduzionedei ricavi a scapito del Grup-po che fa capo alla famigliaZanetti (Segafredo) che conuna riduzionedei ricavi di ol-tre il 18% scende dal sesto alsettimoposto ingraduatoria.Se estendiamo il campo diosservazione alle posizionidalla 11 alla 20 possiamo os-servare l’ingresso nella top20 di Pasta Zara che scalaben6posizioni conun incre-mento dei ricavi di oltre 20milioni e il passaggio dal 16°al 13° posto di Pro-Gest Spa,leader a livello nazionale nel-la produzione di carta e im-

ballaggi.Tra le aziende che hanno

scalato la classifica generalemeritanounamenzione par-ticolare la Nuova IndustriaBiscotti Crich che, con unaumento del giro di affari dioltre il 33,2% sale di ben 22posizioni, piazzandosi al 54°posto e laCarronCav. Ange-lo, nota aziende del settoredelle costruzioni, che con unincremento dei ricavi del52%, balza dal 46° al 29° po-sto in classifica. In questa di-rezionesidistinguonoancheilCalzaturificio S.c.a.r.p.a. –azienda leader nella produ-zione di calzature damonta-gna, in salita di ben 19 posi-zioni con un aumento dei ri-cavi del 34,4% – e le due coo-perative Cantine ViticoltoriVeneto Orientale e La Mar-ca Vini e Spumanti, entram-be in ascesa in classifica dibentrentaposizioni.

Sul fronte della redditivitàaziendale,misurata attraver-so l’Ebitda sui ricavi, nellaparte alta della classifica si di-

stinguono Zoppas Indu-stries, Pro-Gest, Superbeton(Gruppo Grigolin), Came,AMA-Crai, Maia Agroindu-striale, VenetaCucine, Codo-gnotto, con incrementi delvalore dell’Ebitda 2013 sul2012cheoscillano tra il 20e il70%.Risultati altrettanto sod-disfacenti si riscontrano an-

che in diverse aziende che sicollocano nella parte centra-le della classifica. Tra questericordiamo realtà come Te-nuta Belcorvo, Stonefly,Simec, Latterie Venete, A.C.srl (Astoria Vini), MeetingGroup, che rilevano incre-menti di Ebitda superiori al40%. Tuttavia, è doveroso

sottolineare, che nonostantei forti incrementi registratida queste aziende, poche diesse riescono a raggiungeresoglie soddisfacenti per que-sto indicatore. Si tratta di unproblema che caratterizza lagranparte delle della classifi-ca Top 500 se si considerache solo 122 imprese nel

2013riesconoadottenereunEbitda maggiore del 10% suiricavi, dato tendenzialmenteallineato a quello dell’annoprecedente dove erano 118le aziende in gradodi supera-re tale soglia. Se spostiamol’attenzione ai dati aggregatiper settore, trova immediataconferma il dato sullamode-sta redditività che emergedalla lettura complessiva deibilanci. Solo due settori suiprimi 10 riescono a superarela sogliadel 10%in terminidiEbitda: si tratta del settoredella Fabbricazione di mac-chinari e apparecchiature edi quello della Edilizia, co-struzioni e immobiliare conunvalore che si attesta intor-no all’11%. Si iniziano co-munque a cogliere, su que-sto versante, i primi timidi se-gnali di miglioramento, se siconsidera che ben 6 settori

su 10 (più quello residuale)denotano un leggero miglio-ramentoper questo indicato-re, mentre il dato mediocomplessivo, sempre in ter-mini di Ebitda, a livello pro-vinciale si mantiene stabileal 7,6%. Il primo settore pervolumedi affari nella provin-cia è quello della Calzatura,tessile e abbigliamento –comparto storicodell’econo-mia trevigiana – che arriva agenerare ricavi complessiviper oltre 5,5 miliardi di euro,sebbene in calo di oltre il 6%rispetto al corrispondentedatodel 2012. Adonordel ve-ro, è necessario precisareche i ricavi del settore sonostati determinati aggregan-do i valori di bilancio dellesingole aziende di BenettonGroup, nonessendodisponi-bile il relativo bilancio conso-lidato. Segue il compartodel-

la Fabbricazione di Macchi-nari e Apparecchiature, conquasi 5miliardi di girodi affa-ri generato, in modesta cre-scita rispetto all’esercizioprecedente.

Al terzo posto si assiste difatto adunex-equo, se si con-sidera che il settore Prodottialimentari e bevande e quel-lo del Commercio all’ingros-so, con oltre 3,4 miliardi difatturato sono separati da so-lo duemilioni di eurodi rica-vi. Nella parte bassa dellaclassifica si osserva invece alsorpasso del Commercio aldettaglio sulCommercio e ri-parazionedi autoveicoli. Seb-bene il primo registri unacre-scita modesta dei ricavi(0,3%), stacca di circa 50 mi-lioni di euro il secondo dovecontinua la contrazione del-le vendite anchenel 2013, at-testandosi intorno ai 580mi-

lioni di ricavi complessivi. Latabella relativa ai settori mo-stra anche alcuni segnali positi-vi che non bisogna trascurare.In primis, ben 4 aziende su 5 del-la Marca (79,4% per la precisio-ne) riescono a chiudere i conti inutile, con un incremento di qua-si due punti percentuali rispettoal corrispondente dato dell’eser-cizio precedente. Tutti i settori,su questo indicatore, presenta-no dati confortanti, se si consi-dera che il dato “peggiore” è re-gistrato dalla prima in classifica(Calzature, tessile e abbiglia-mento), con il 69,6% delle im-prese in utile. Il 60,6% delleimprese, inoltre, registra rica-vi in crescita, mentre il 53%riesce a migliorare i risultatieconomicidiperiodo.Anchequest’anno il settore dei Pro-dotti alimentari e bevande èquellomaggiormente in salu-te, con quasi il 74%di impre-

se con fatturato in crescita eben il 78,3% con utile/perdi-ta inmiglioramento. Sono in-vece quattro i settori dove al-meno metà delle impresehanno avuto volumi in con-trazione, ossia Fabbricazioniin metallo, Fabbricazione dimobili e arredamento, Edili-zia, costruzioni e attività im-mobiliari e Utilities e gestio-ne rifiuti. Questi risultati po-trebbero rappresentare i pri-mi frutti di interventi di razio-nalizzazione dei processiproduttivi, di rivisitazionedei modelli di business e,non ultimo, di avvio di im-portanti processi di interna-zionalizzazione che molteimprese – soprattutto di pic-cole e medie dimensioni –hanno considerato ormaiprioritario, se non addirittu-ra indispensabile, nell’attua-zionedelleproprie strategie.

sintesi settori

LA CLASSIFICA

Benetton divisa in treDe’ Longhi va in testaDopo lo spacchettamento di Ponzano, che non ha presentato il consolidatoSilea guida il 2013 con un incremento del 6,7% davanti a Permasteelisa

la scalata

+ 30CANTINE VENETO ORIENTALELA MARCA VINI E SPUMANTI

+ 22BISCOTTI CRICH (DA 75° A 54°)

+ 19CALZATURIFICIO S.C.A.R.P.A. (72°)

+17CARRON CAV. ANGELO (DA 46° A 29°)

+ 1GRUPPO DE’ LONGHI (DA 2° A 1°)PERMASTEELISA (DA 3° A 2°)

SettoreN°

imprese Ricavi ∆ Ricavi

Imprese con

ricavi in

crescita

Imprese con

reddito in

crescita

2013 2013 2013-12 * 2013 2012 2013 2012 2013-2012 2013-2012

Calzature, tessile e abbigliamento 50 5.542.919 -6,4% 3,7% 6,6% 69,6% 67,4% 58,7% 56,5%

Fabbricazione di macchinari e apparecchiature 46 4.990.770 2,1% 11,5% 10,7% 87,0% 80,4% 52,2% 39,1%

Prodotti alimentari e bevande 46 3.423.232 -0,9% 7,9% 8,5% 80,4% 75,6% 73,9% 78,3%

Commercio all'ingrosso 85 3.421.241 3,0% 3,4% 3,8% 84,7% 86,9% 55,3% 57,6%

Fabbricazioni in metallo 28 2.310.257 -0,2% 5,9% 7,2% 85,7% 82,1% 50,0% 46,4%

Fabbricazione di mobili e arredamento 38 1.703.724 0,0% 9,0% 8,5% 71,1% 73,7% 47,4% 55,3%

Edilizia, costruzioni e attività immobiliari 18 1.532.064 2,4% 11,9% 11,1% 77,8% 77,8% 50,0% 50,0%

Utilities e gestione dei rifiuti 11 1.478.032 -13,5% 9,9% 8,2% 90,9% 100,0% 45,5% 18,2%

Commercio al dettaglio 11 629.008 0,3% 3,8% 3,2% 72,7% 54,5% 54,5% 54,5%

Commercio e riparazione di autoveicoli 19 580.642 -2,3% 2,3% 1,8% 73,7% 63,2% 57,9% 47,4%

Altri settori 148 5.130.606 8,7% 10,1% 7,3% 79,1% 78,1% 62,8% 53,4%

Totale 500 30.742.494 0,6% 7,6% 7,6% 79,4% 77,8% 60,6% 53,0%

* la variazione % dei ricavi è calcolata limitatamente alle imprese presenti nella top 500 in entrambi gli anni in esame

Ebitda/Ricavi Imprese in utile

Page 4: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

Da 101 a 150

LA CLASSIFICA

Page 5: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

Da 301 A 350

LA CLASSIFICA

Page 6: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di CHIARA SACCON

N ell’anno 2013 i ventigrandi gruppi che ca-ratterizzano il sistema

economico della provincia diTreviso, nonostante il perdu-rare della difficile congiuntu-ra, dimostrano una costante egenerale capacità di generarereddito che incide in manierasignificativa nella complessi-va produzione di ricchezzadelle Top 500 imprese dellaprovincia. Tuttavia, l’analisidel profilo economico deigruppi evidenzia una flessio-ne in alcune dimensioni diperformance che si accompa-gna, però, a segnali positiviche provengono dall’analisidella struttura finanziaria.

L’utile prodotto dai gruppinel 2013 contribuisce in largamisura,88,1%, all’ammontaredel risultato economico rileva-to per tutte le impresedell’area trevigiana. Si trattainfatti di un valore pari a214.237milioni di euro, a fron-te di un importo complessivodi reddito delle top 500 di243.144. Il corrispondente da-to relativo al 2012 era notevol-mente inferiore, 55,7%, pari aun valore di 212,475 di utile

dei gruppi su un totale di381,716 di risultato delle top500. Il dato in aumentodell’utile prodotto dai gruppi,di quasi un’unità percentualerispetto al 2012, si scontra coni risultati nonpositivi della va-riazione delle altre variabilieconomiche quali il fatturatoe l’Ebitda, in calo sul 2012.Dall’analisi dei bilanci deimaggiori gruppi emerge che ilpeso del fatturato complessi-vo del loro sottoinsieme, ri-spetto al campione delle 500aziende, è del 34,6%, in lievediminuzione rispetto al datodel 2012 di 35,7%. A fronte, in-fatti, di una stabilità del fattu-rato complessivo della totalitàdelle aziende del campione,più 0.6% sul 2012, il fatturatodeigruppidiminuiscediquasiil 3% rispetto all’anno prece-dente. L’Ebitda in valore asso-luto segna una contrazionedel 5,3% rispetto al 2012 e si ri-duce dal 9,9% sui ricavi del2012 al 9,6% dell’anno 2013.Se si confronta tale dato con ilcampione delle top 500 si rile-va invece un lieve aumentodell’Ebitda rispetto al 2012 euna stabilità dell’incidenzasui ricavi, che rimane al 7,6%,inferiore comunque alla per-

formance dei venti gruppi.L’utile netto dei gruppi regi-stra, come sopra detto, unacrescita dello 0,8%, nonostan-te la contrazione dell’ammon-tare dei ricavi, e in netto con-trasto con l’andamentodell’utile complessivo delleTop 500 che, invece, subisceuna diminuzione complessi-vadel36,6%.

La struttura delle fonti di fi-nanziamento dei gruppi, chesegnala il grado di rischio fi-nanziario connesso allo svolgi-mento dell’attività aziendale,appare in miglioramento poi-ché l’indice di indebitamento

è in diminuzione passandodal62,5%del2012al 58,8%del2013. Conseguentemente si ri-duce anche l’incidenza del re-lativo costo dell’indebitamen-to rispetto al 2012 in calodell’8,7%. Per converso, cre-sce, sia pur di poco, l’inciden-za degli oneri finanziarisull’Ebitba, con conseguenteripercussionenegativa sul dif-ferenziale di leva, che peggio-ranel corsodel 2013.

Se i dati aggregati possonodare una visione di insieme,non mostrano però l’elevatavarietà delle situazioni che ca-ratterizzano i singoli gruppi.La riduzione complessiva deiricavi è principalmente impu-tabile a dieci gruppi che regi-stranouncalodel fatturato tracui si rilevano due casi signifi-cativi che vedono un decre-mento intorno al 20%. L’altrametà dei gruppi Top 20 ripor-ta ricavi complessivamente increscita dell’11%. Stessa sud-divisione sul fronte dell’Ebi-tda, con dieci gruppi su ventiche sono riusciti a miglioraretale indicatore, in termini as-soluti e percentuali. Metà deigruppihannoraggiuntovaloridell’Ebitda sui ricavi maggioridel 10,2%conunmassimodel

19,5%.L’esame della struttura fi-

nanziaria dei gruppi eviden-zia che per sette di essi l’inde-bitamento è cresciuto, anchese in maniera contenuta, an-che se a livello complessivo siregistra una tendenziale dimi-nuzione dell’indebitamentosul2012. Il differenzialedi levarisulta negativo nel 2013 perben dieci dei venti gruppi perl’incidenzadel costodell’inde-bitamento non controbilan-ciata dalla redditivià dell’atti-vo (ROA). Infine, l’indiceonerifinanziari sull’Ebitda raggiun-ge in alcuni casi un valore così

elevato da influire pesante-mente sul risultato economi-co finale.

Nel 2013 le situazioni deigruppi risultano alquanto di-versificate in base ai valori pre-senti nei bilanci consolidati egli indici calcolati. Due gruppiin particolare mostrano unaperformance economica di ri-lievo con riferimento ai para-metridel fatturato,dell’Editdae del rapporto Ebitda/fattura-to. Sono il gruppo Progest e ilgruppo Zoppas Industries ademergere per l’incrementodei ricavi e delmargine opera-tivo lordononchédelmarginesulle vendite (Ebitda/fattura-to). Se alla performance eco-nomica si accosta la dimensio-ne finanziaria, misurata dallariduzione dell’indebitamentoe l’incidenzadegli oneri finan-ziari sull’Ebitda a distinguersisono ancora il gruppo Progeste i gruppiAmaeSuperbeton.

L’indagine condotta suigruppi dellaMarca fa emerge-re una situazione di difficoltàche investe anche le realtàaziendali più strutturate e conmaggiori risorse a disposizio-ne. Si delinea un quadro cheappare compresso sotto unprofilo economico e miglioresotto quello finanziario, tutta-via le realtà aziendali cheneglianni hanno investito in tecno-logie, ricerca e sviluppo equa-litàdeiprodotti sidistinguonoper la capacità di recupero diquote di mercato sia in Italiache all’estero con positivi ef-fetti sulla loro redditività.

Federico Zoppas

I PRIMI VENTI BILANCI CONSOLIDATI

Pro-Gest, la carta vincenteCon Zoppas Industries, Ama e Superbeton i risultati migliori tra i consolidati

I GRUPPI

le cifre

214MILIONI DI UTILE PRODOTTO DAIGRUPPI NEL 2013: L’88% DELRISULTATO ECONOMICO TOTALEDELL’AREA TREVIGIANA

243IL REDDITO COMPLESSIVO DELLE TOP500 DELLA MARCA IN MILIONI DIEURO. IL DATO DEL 2012 ERAINFERIORE: 212 MILIONI

Page 7: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

«Sforzi ciclopici per le impreseSiamoquelli che nonmollano»Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustria: il sistema regge grazie alla nostra caparbietàAppello al Governo: bene il taglio Irap, le aziende siano al centro del progetto di rilancio del Paese

di FABIO POLONI

«Il denarocostameno.L’euro che è scesoaiuta le esportazio-

ni. La ripresaeconomicanegliUsa trascina un po’ i mercati.I costi energetici sono inferio-ri».Tantipiccoli tasselli, quasicome fossero i pioli di una sca-la: salire per superare la crisi.MariaCristina Piovesana, pre-sidente di Unindustria Trevi-soda cinquemesi, cerca di ve-dere positivo. «Parlare di ri-presa non è ancora possibile.In un contesto difficile comequesto,però, è l’imprenditoreche fa ladifferenza».

I tantimicro-aggiustamen-ti di contesto che ha citatoprima,però, aiutano.

«Sì, e nonostante le difficol-tà vedo voglia di crederci. Noiimprenditori stiamo facendosforzi ciclopici per mandareavanti lenostre imprese».

Dall’analisi dei numeriemerge che i fatturati sonosostanzialmente stabili e gliutili bassi, conunRoe (reddi-tività del capitale) appenadell’1,6%.

«Se il fatturato è stabile, inquesto contesto, significa cheè stato fatto un ottimo lavorodi tenuta sui mercati, e che sisono aumentati gli investi-menti. La situazione èoggetti-vamente difficile, in Italia manon solo. Le imprese conti-nuano a crederci, con speran-zaeattesa».

Quasi quattro imprese sucinque, nonostante tutto,chiudono il bilancio con uti-li.

«Anche questo è un segnalepositivo, indubbiamente. Inquesti primi cinque mesi delmio mandato ho visto capar-bietà nel voler rimanere com-petitivi e conquistare nuovefette di mercato. Si viaggia, sicercano nuove opportunità,si gira per fiere in tutto ilmon-do».

Altro dato che emergedall’analisi dei numeri: dimi-nuisconogli oneri finanziari.Si è approfittato della crisipermettereunpo’ inordine iconti, i costi, l’indebitamen-to?

«Oggi è fondamentale esse-re vigili, da quel punto di vi-sta, e tenere tutto sotto con-trollo. I vecchi modelli d’im-presa vanno messi in discus-sione, ciò che andava beneper il passato può non andarpiùbeneper il presente e il fu-turo. Noi come associazioneabbiamo fatto una formazio-ne massiccia sul tema dellapatrimonializzazione delleimprese, sulla necessità diuno sguardo di medio-lungo

termine, sull’indebitamento.I frutti su questi fronti non ar-rivanoper caso, bisogna lavo-rare e insistere: credito, fisco,finanza sono temi centrali, og-gi».

Parla di vecchi modellid’impresa non più validi.Quali?

«Quando parliamo di que-sta crisi partiamo sempre dal2008,daLehmanBrothers,unpunto di rottura forte. Ha se-gnato una discontinuità e uncambio di tutti i paradigmid’impresa, da quelli produtti-vi aquellidistributivi.Difficileora capire quale sia il nuovo

modello, vanno sondate tuttelenuovepossibilità».

Il fermento delle startupnasceanchedaqui?

«Sì, ci sono tante idee e tan-te nuove imprese. Poi qualcu-na si perderà per strada, machi ha l’idea migliore cresce-rà».

QuestoGoverno?Comenevaluta l’azione?

«Alcuneaperture sonodeci-samente positive, si cominciaa percepire un messaggio di-verso. La contrapposizionenon paga. Sappiamo che c’èmoltoda fare,peresempiosulfronte del debito pubblico,

ma mi auguro che venga se-guita la strada della centralitàdell’impresa. Non è solamen-teundiscorsodi sviluppoeco-nomico, ma anche una que-stione di coesione sociale: so-lo se c’è lavoro ci sono pro-spettivedi vita, in senso lato».

Aperture positive, peresempio l’Irap?

«Esattamente:nonstoquiaelencare gli aspetti e le ricadu-te positivi del taglio della tas-sazione sull’impresa, c’èun’ampia letteratura inmate-ria. Speriamo si continui suquestastrada».

Lei all’inizio del suo man-datoha sottolineato l’impor-tanzadiuna concezione «eti-ca»dell’impresa.

«Certo, sotto tanti aspetti:nei confronti dei lavoratori,dell’ambiente, del territorio.Credoche ilmodellod’impre-sa del Nordest si possa consi-derare etico da sempre. Ora èanche una questione di capa-cità d’attrazione per capitaliesteri: un contesto imprendi-toriale etico nel senso di tra-sparente, con regole chiare esemplici, èpiùappetibile».

Lacrisi, comeha sottoline-ato lei, hacambiato imodellid’impresa. C’è chi sostienecheanche le“Confindustrie”siano superate, e che la rap-presentanza sindacale vadarivista.

«Alcuni risultati non arriva-no a caso. Il taglio dell’Irap,per tornare all’esempiodi pri-ma. O il bonus sui mobili, nelmio settore. Sono tutti fruttidi un lavoro fatto per far capi-re le nostre esigenze, in un’ot-tica di rapporto chiaro con ilGoverno.Questa è rappresen-tanza sindacale. E il modelloassociativo funziona anche alivello territoriale, soprattuttoin contesti come il nostro do-ve l’ottantaper centodelle im-prese ha meno di cinquantadipendenti: Unindustria haanche un ruolo di formazio-ne, visione, proposta. Se piùimprenditori partecipasseroalla vita associativa, ne giove-rebbero tutti».

Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustria. A destra, l’assemblea di giugno e l’abbraccio di Vardanega

‘‘Se il fatturatoè stabile inquesto

contesto significa che èstato fatto un ottimolavoro di tenuta suimercati, sono aumentatigli investimenti

‘‘Il modelloconfindustrialenon è morto

La rappresentanzasindacale rimanecentrale per difenderele nostre istanzea tutti i livelli

LE INTERVISTE

Page 8: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di NICOLA ANZIVINO*e FILIPPO ZAGAGNIN *

L a crescita delle aziendeitalianepassa, nei prossi-mi anni, attraverso tre

importanti sfide strategiche:conquistare quote di mercatonei mercati internazionali; ri-vedere la strutturadel capitalee delle fonti di finanziamentoper supportare gli investimen-ti; rafforzare la strutturamana-geriale portando abordonuo-vi talenti capaci di affrontarele sfide commerciali, tecnolo-gicheedoperativeemergenti.

Negli ultimi anni è stato evi-dente che le aziende in gradodi crescere in termini sia di vo-lumi sia di margini e investirenello sviluppo futuro sonoquelle conunaquota significa-tiva di ricavi generata all'este-ro, una buona struttura finan-ziaria eun alto livello dimana-gerializzazione.Quelleancoratroppo orientate al mercatodomestico o con una insuffi-ciente strutturamanageriale efinanziaria soffrono e rischia-nodi entrare inuna spirale ne-gativadacuièdifficileuscire.

Molte aziende lo hanno ca-pito e, consapevoli di non far-cela da sole, si stanno aggre-gando sia a livello orizzontalesia a livello verticale. Ovvia-mente le società più forti, so-prattutto dal punto di vista fi-nanziario, stanno facendo dacatalizzatori di questo proces-so, e la combinazionedi azien-de permette di aumentare lecompetenze distintive a livel-lo commerciale, operativo, in-dustriale edorganizzativopre-sentandosi più competitiviverso imercati internazionali.

InnovazionetecnologicaOltre ai fenomeni di aggre-

gazione, un altro trend parti-colarmente importante è rap-presentato dai significativi in-vestimenti in innovazione tec-nologicasiadiprocessochediprodotto. In particolare, stan-no crescendo gli investimentiin robotica per rendere più ef-ficienti le fabbriche nonchéquelli sulla digitalizzazionedei prodotti che attrae i clientie al contempo permette alleaziende di avere nuovi dati ecapire meglio i gusti dei con-sumatori.

Mercati internazionaliGuardando ai mercati, tra i

piùattraenti vi sonoancoragliUSA, il paese su cui vediamoconvergere maggiormente lestrategie di sviluppo delle im-prese italiane. Altri mercati disbocco preferenziali sono ilSud America, la Turchia, ilSudEstasiatico, oltreallaCinache rimane una costante nelleconversazioni sulla crescitaaziendale. Le singole scom-messe, tuttavia, non funziona-no:èopportunoaverealmeno5mercati target a livello inter-nazionale, con specifiche stra-tegie di sviluppo in termini dibusiness model. Le miglioristrategie di sviluppo sono ca-ratterizzate da flessibilità in-dustriale e commerciale, limi-tati impegni finanziari e pianidi uscita nel casodi risultati in-soddisfacenti. Per questo i pia-ni di acquisizione si concen-trano soprattutto su realtà dimedie e piccole dimensioni,caratterizzate da impianti in-dustrialimoderni e conuna si-gnificativabase clienti esisten-te, che consenta un ulteriore

sviluppo sfruttando sinergiecommerciali ed industriali.

Lafinanzad’impresaDa un punto di vista finan-

ziario, viviamo una fase in cuilebanchesonopiùdisponibilia concedere nuove linee dicredito, si stanno imponendonuovi strumenti, come adesempio iminibond, vi è la di-sponibilità di partner indu-

striali e finanziari.Tutti gli investitori, però,

hanno la necessità di avere adisposizione informazioni fi-nanziarie maggiori rispetto alsolo bilancio, è necessariocomprendere le prospettivestrategiche, commerciali, in-dustriali e finanziarie delleaziende e poter discutere unpiano industrialecompleto.

Anche la Borsa rappresentaunaprospettiva valida per aiu-tare la crescita sia delle azien-de maggiori, che delle PMI, acui è si rivolge l’AIM. PwC èstata impegnata nella primaparte del 2014 in diversi pro-cessi di quotazione, anche nelNord Est. Prevediamo chenuove prospettive si possanoaprire nella primavera del

2015 anche grazie a un signifi-cativo interesse internaziona-le per le eccellenze italiane dimedie e piccole dimensionicapaci di nuova crescita a va-loreaggiunto.

La rilevanzadell’organizza-zioneaziendale

Nella nostra esperienza, an-che per le PMI italiane è indi-spensabile investire in mana-

ger con esperienza internazio-nale e nel miglioramento delsistema informativo azienda-le. Nell’incertezza dell'attualesituazione italiana ed euro-pea, occorre avere un pianoindustriale capacedi indirizza-re sforzi commerciali, pianifi-cazione industriale ed investi-menti su base triennale valu-tando bene la sostenibilità fi-nanziaria del percorso intra-preso e non ragionare tattica-mentea livellomensile.

Tale sforzo managerialeconsiderato nel passato unlusso rispetto al classico bud-get economico-finanziario a12 mesi è ormai un'esigenzaper allineare i manager agliobiettivi e tenere a bordo imi-gliori, convincere i clienti ed ifornitori sul processo di svi-luppo aziendale, ma soprat-tutto dare sicurezza alle ban-che e agli investitori sulle pro-spettive aziendali nel medioperiodo.

Nostre recenti analisi dimo-strano che anche in settori in-dustriali in crisi ci sono socie-tà che hanno buoni risultatieconomico-finanziari: in me-dia oltre il 70% delle perfor-manceaziendali nondipendo-nodalmercato di appartenen-za ma dalle capacità manage-riali di affrontare la crisi tra-sformandola in opportunità,conquistando nuove quote dimercato a scapito di aziendemeno preparate e scarsamen-te innovative.

*PwC

expo business maTching

Milano 2015, un portaledellemigliori opportunitàdi VINCENZO GRASSI*

L o svolgimento a Milanodell’edizione 2015dell’EsposizioneUniver-

sale offre all’Italia una grandeopportunità di valorizzazionedel Paese e di promozione del“Made in Italy”nelmondo.

Ospitare un Grande Eventocostituisce infatti un’occasio-ne irripetibile per la città ospi-tante e per l’intera economiadi un Paese, in quanto, attra-verso effetti moltiplicativi divaria natura, i Grandi EventicomeExpoMilano 2015attiva-no processi più profondi e du-raturi di ammodernamento einnovazionenelle strutture so-cioeconomiche, territoriali edorganizzative del sistema Pae-se. IGrandiEventi, inoltre, rap-presentanouna fondamentaleoccasione per le aziende persviluppare le proprie prioritàstrategicheedelle concrete op-portunità di business, in parti-colare in termini di internazio-nalizzazione, innovazione e vi-sibilitàglobale.

Per ExpoMilano 2015, dedi-cato all’alimentazione ed il cuitema è “Nutrire il Pianeta,Energia per la Vita”, sono atte-si una partecipazione e un im-pattomediaticomondiale conoltre 20milioni di visitatori at-tesi e oltre 140 Paesi parteci-

panti. Per tutto l’evento, cheha una durata di sei mesi, lacittàdiMilanoèal centrodellascena globale, con un notevo-le impatto sia sull’immaginedella città siadel Paese in gene-rale.

Expo Milano 2015 rappre-senta anche lo scenario idealeper lo sviluppo di relazioni traimprese locali ed internaziona-li grazie alla capacità di attrar-re centinaia di rappresentantigovernativi e di istituzioni datutto il mondo che faranno le-va sull’EsposizioneUniversaleper promuovere iniziative dibusinessecooperazione.

Forti di questa convinzionee dell’esperienza maturata af-fiancando le imprese nel loro

sviluppo internazionale, PwC,Cameradi CommerciodiMila-no, Promos e Fiera Milano,promossi da Expo Milano2015, hanno dato vita a ExpoBusinessMatching: unapiatta-formamultimedialedi ricerca,identificazione e incontro dipartner commerciali e di busi-ness. L’intento, infatti, è quel-lo di estendere alle piccole emedie imprese italiane i bene-fici e le opportunità che ExpoMilano2015puòoffrire.

Senza distogliere l’attenzio-ne dalle proprie attività quoti-diane e senza investire in spe-sedi viaggio all’estero, le azien-de italiane hanno accesso allemigliori opportunità di busi-ness semplicemente entrandoa far parte di Expo BusinessMatching.

Un vero e proprio portaleper l’internazionalizzazione,attraverso il quale far incontra-re domanda ed offerta: da unaparte le PMI italiane con esi-genze ed obiettivi di businessspecifici, dall’altra le aziende,le istituzioni e gli investitori in-ternazionali che possono ri-spondere a questi bisogni.Unavetrinaunicaperpromuo-vere la propria azienda a livel-lo mondiale e un’opportunitàconcretaper far crescere il pro-prio business grazie alla possi-bilità di creare nuove partner-

shipa livello internazionale.Produttori, distributori, for-

nitori, buyer, investitori italia-ni e internazionali hanno a di-sposizione una piattaformadedicataper valutare le oppor-tunità di business nei diversiPaesi e approfondire le occa-sioni ritenute più interessanti,tramite incontri one-to-oneda programmare aMilano du-rante il semestre dell’Esposi-zioneUniversale.

Il servizio si articola in tresemplici step: la registrazione,ilmatchinge l’incontro.

Per quanto riguarda la regi-strazione, essa rappresenta ilprimo importante passo perentrare a far parte di questonetwork. Attraverso una sem-

plice profilazione, infatti, èpossibileusufruire dimoltepli-ci vantaggi tra cui: candidarsial servizio di matching; acce-dere a pubblicazioni, newslet-ter e contributi vari sui temichiave per l’internazionalizza-zione, nonché avere la possibi-litàdi realizzareun’autovaluta-zione sulla propensionedell’azienda all’internaziona-lizzazione.

Per quanto riguarda il ma-tching, la piattaforma ha ilcompito di elaborare una listadi abbinamenti possibili sullabase delle esigenze e delle ca-ratteristiche espresse nellacompilazionedel profilo azien-dale. La percentuale di affinitàminima, rispetto ai parametristabiliti, deve essere almenopari al 50% affinchè si possaimpostare l’agendamento de-gli incontri. Una volta effettua-to ilmatching tra le due impre-se, entrambe ricevono comu-nicazionee si procedealla con-ferma dell’agenda. Ad ognimeeting viene garantito sup-porto relazionale, operativo elogistico, sia prima che duran-te gli incontri, compresa l’assi-stenza tecnico linguistica in 9lingue, la presenza di un me-diatore culturale e la redazio-nedi un report finale con l’esi-todell’incontro.

Per le imprese italiane, gra-zie a Expo Business Matching,èportatadimanouna straordi-naria opportunità di accelera-zione del percorso di interna-zionalizzazione, attraversoconcrete occasioni di relazio-ne e partnership con le impre-se estere che saranno presentiin Italia nel semestre di ExpoMilano2015.

*PwC

Uomini e bandiere in rete. Usa, Sud America, Turchia, Sud Est asiatico e Cina i mercati più appetibili

Vincenzo Grassi Attesa di Expo 2015 a Milano

Il Nordest alla prova di tre grandi sfideSviluppo internazionale, finanza d’impresa e struttura manageriale. Obiettivo: Usa, Turchia, Sud America e Sud Est asiatico

Filippo Zagagnin

LE ANALISI

Nicola Anzivino

Page 9: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di SERENA GASPARONI

O ramai è assodato: nellungoperiodo, unami-gliore organizzazione

aziendale, improntata sulla so-stenibilità, premia sia in termi-ni di redditività, che di impat-to sociale e ambientale. LeaziendedellaMarca trevigianasi stanno adeguando: la pro-vincia di Treviso è nella top 20(undicesima nella classificanazionale) delle città con ilmaggior numero di aziendegreen.Sono realtà legatea tuttii comparti industriali che han-nodeciso di investire in tecno-logieper ridurre l'impatto am-bientale, risparmiareenergiaecontenere le emissioni, dal2008 a oggi. Una scelta che ilmercato sembra premiare: trail 2008e il 2014sarebberostateben6.580 le aziendedellaMar-ca ad aver investito in questiprodotti e tecnologie, generan-do in tutto 1.070 le assunzioni(non stagionali) collegate agreen jobs. La scarpa realizza-tacon il sole.

E' diGrisport, colosso diCa-stelcucco fondato nel 1977 daifratelli Grigolato, specializzatanella produzione di scarpe datrekking. Il biglietto da visitasono i 15 mila metri quadri dipannelli solari, pari a 4 campidi calcio che generano 850mi-la kw/h annui con il risparmiodi 500 tonnellate di emissionidi anidride carbonica. L'im-pianto, installato nel 2009, all'epoca il più grande d'Italia,consente all'azienda di esserequasi autosufficiente a livelloenergetico. Grisport da 10 an-ni a questa parte ha deciso diribaltare il proprio business,focalizzando l'80% dei proprisforzi nella realizzazione e ven-dita di prodotti con il propriomarchio. «Ci hapermessodi fi-delizzare il cliente» dice Gra-ziano Grigolato, presidente diGrisport «oggi una battagliasui costi di produzione è una

battagliapersa.La via per le aziende del di-

stretto è iniziare a produrreconunmarchio loro, che sia ri-conoscibile, anche per le suemodalitàdi produzione edem-blema del Made in Italy»“Progest ridà vita alla carta”.Non si tratta di unmodo di di-re: oggi tutta la raccolta diCon-tarina confluisce nelle piatta-formediProgest, numerounodella carta d'imballaggio e del

packaging. Viene ripulita dalleimpurità e portata in cartiera,quindi rigenerata innuova car-ta concui Progest produce car-tone con un market share inquesto settore del 30% circa,per poi arrivare alla trasforma-zione nel prodotto finito, lascatola. Il packaging in carto-ne ondulato viene utilizzato inparticolare per gli imballaggidell'alimentare, come vassoiper il trasporto di insalate, or-

taggie frutta imbustati.Ma l'impegnodi Progest è ri-

volto anche al risparmio ener-getico. Nello stabilimento del-la Plurionda, a Zero Branco,nei primi mesi del 2015 verràcompletato un impianto foto-voltaico da 2 mega watt perrendere completamente auto-noma la produzione. Poi toc-cherà allaCuboxal di Silea, do-ve c’è in progetto l’installazio-nenel 2016di un impianto per

la produzione di 1,7 megawatt. Insomma: le scatole dapizza esportate in tutto ilmon-do saranno stampate, tagliatee confezionate utilizzando so-lo l’energiadel sole.

Scarto zero: per Pal Srl diPontedi Piave, leadernelmon-do nella realizzazione di mac-chine per la lavorazionedel le-gno, puntare sull'innovazioneè diventato irrinunciabile. Sulpiatto oggi due progetti inno-

vativi che consentono il riuti-lizzodeimateriali di scarto rea-lizzati grazie ai finanziamentieuropei. Nell’ambito del pro-gramma di ricerca comunita-rio Life + 2012, Pal sta proget-tando un innovativo sistemadi selezione ottica degli inqui-nanti plastici del legno. Lostrumento si chiama “Plastickiller” e permetterà di riciclareil truciolodi legnodestinato al-lo smaltimento e utilizzarlonellaproduzionedipannelli dialtaqualità.

Con il progetto Life + 2013 egrazie anche al partner france-se GDE – Guy Dauphin Envi-ronnement – stanno svilup-pando un innovativo sistemadi trattamento del “Car Fluff”,il residuo plastico leggero pro-dotto dalla demolizione delleauto.Graziealprogetto (che inquestomomento è alle fasi ini-ziali) sarà possibile recuperareimateriali pregiati in esso con-tenuti sfruttabili per realizzareun combustibile con poco in-quinante per la produzione dienergia elettrica. «Investire ininnovazione è l'unica soluzio-ne per rimanere sul mercato econtinuare ad essere competi-tivi» dice Giuseppe Pinese,projectmanagerLifediPal.

Rifiuti, sole, energiala fabbrica verderisparmia e assumeGrisport, 15 mila metri di pannelli solari autosufficientiProgest “ridà vita alla carta”. Pal, il killer della plastica

Antonio Dal Ben della Pal di Ponte di Piave

green economy

Graziano Grigolato, presidente di Grisport. Sotto, due generazioni della Pro-Gest: Bruno Zago con moglie e figli

Page 10: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

roberto santolamazza, direttore di t2i

Non chiamatele incubate«Sono imprese vere»di SERENA GASPARONI

«B asta con questa di-cotomia tra impre-sa classica e start

up. Possiamouscire dalla crisisolo attraverso un’efficacecompenetrazione di questiduemondi». Roberto Santola-mazza (nella foto), direttore diT2i, Trasferimento Tecnologi-co e Innovazione, società con-sortile per l’innovazione pro-mossa dalle Camere di com-mercio di Treviso e Rovigo, neè convinto. Ritiene oggi sia ne-cessario seguire il trend ora-mai globale secondo cui leaziende, per fare ricerca e svi-luppo, investono fondi innuo-ve start up, che agiscono co-me sentinelle in nuovi merca-ti. «Le due start up Xyze e Tx3sono esempi calzanti: si rifan-no al mondo del fashion mapossono avere successo solose riescono a interagire conmarchi consolidati per i qualidiventano un'opportunità dicrescita e sviluppo in compar-tiprima inesplorati».

C'è insomma ancora tantoda lavorare per far compren-dere le potenzialità di questestart up, che devono essereconsideratedelle risorseper laloro spiccata “tensione” all’in-novazione, da parte dell’indu-stria intesanel sensopiù tradi-zionale.Manonsolo: secondogli ultimi dati, a due anni dallacostituzione, sono solo 46 leditte iscritte all’apposito regi-strodelle nuove imprese inno-vative della Camera di com-mercio di Treviso, su un totaledioltre90milaaziende.

Naturalmente le start uppresenti nel territorio sonomoltedi più,maevidentemen-te sono pochissime quelle checonoscono le possibilità offer-te dalla nostra normativa, intermini di incentivi e sgravi fi-scali conseguenti all’iscrizio-neall’albo. «L'Italia si è data al-cune regole normative che so-noall’avanguardiaper facilita-re i processi di avvio di impre-sa», sottolinea Santolamazza,«Penso al decreto “Restart”,ma in lineagenerale è tra i pae-

si più avanzati in Europa perla normativa di crowfoun-ding. Tutte opportunità chenonvengono sfruttate sempli-cemente perché non si cono-scono».

Un’occasione mancata,considerato che i dati dei dueprincipali incubatori trevigia-ni, H-Farm e la Fornace perl’Innovazione di Asolo, parla-no di una percentuale di so-pravvivenza abbastanza eleva-ta per queste start up (che sidifferenziano dalle normaligiovani imprese per l’altissi-mo grado di innovazione)prossima al 60% dopo i primidue anni. «Il problemapiutto-sto è che non hanno un ritmodi crescita sufficientementesostenuto», conclude Santola-mazza, «ma ritengo che sfrut-tandogli incentivi epuntandoai comparti giusti, pensoall’area legata ai Big Data, c’èspazio per lo sviluppo di pro-dotti collegati all’utilizzo diquesti dati, anche questoaspetto potrà essere supera-to».

Ognianno in Italia vengono rubate circaunmigliaio di biciclette. Affinché ciò nonavvengapiù MilanoBike, la start up fondata da MatteoCaldiroli (nella foto), incubata nella Fornace diAsolo, ha inventatodue ingegnosi sistemi. BikeBox è un armadio che, con una profondità di soli27 cm, contiene unabicicletta “intera” conruote fino a 28 pollici di diametro. La biciclettaha la sola profondità di ingombro di 20centimetri, facilmente trasportabile.FrameBlock è il brevetto di MilanoBike cheriguardaun antifurto integrato nel telaio adarcodella bici. Inoltre il sistema di chiusura achiave, con codice personale a6 cifre, permettela sostituzione della serratura, o il duplicatodella chiave, solo al proprietariopossessoredella tessera Key Code abbinata allabicicletta.Perpoter rubare la bicicletta insomma,bisognerebbe tagliare lo stesso telaio, ma aquelpunto diventerebbe inutilizzabile. (s.g.)

bici a prova di furto

le start up

Giovani talentuosi, un branddi modacrowdsourced, un canale di vendita globale e ilfil rougedelle eccellenze manifatturiereitaliane: tutto questo è TX3, il primo fashionincubatorvirtuale in Italia, cresciuto allaFornace per l'innovazione di Asolo, una realtàche costruirà unascuderia di stilisti dei qualivenderà sulla propria piattaforma online lecollezioni total look. Quattro i soci:Diletta Iaia,GraziaMeroni, Emanuele Canegrati e RobertoLorenzi (nella foto). A fine ottobre 2014 si èsvolto l’evento conclusivo del primo contestlanciato da TX3. La giuria, formata esperti dimoda e design italiano, ha proclamato gli ottostilisti che sono entrati a far parte di TX3 esaranno ora sostenuti in un percorso di crescitaprofessionale fino a farli diventare fashiondesigners indipendenti, e finanzierà a ciascunodi lorodue collezioni l’anno a tiratura limitata.Unicogiudice imparziale, il mercato. (s.g.)

il fashion incubator

Quale tagliaacquistare? Dimenticatevi questoproblema grazie all’invenzione di Xyze, startupdelle passerelle online, nata nell' incubatored'impresa di RiccardoDonadon, H Farm. Xyze èstata costituita a luglio 2013 da Andrea Mazzone PaoloSpiga (nella foto) e punta a imporrenuovi standardnel campodel commercioonlinedi capi d’abbigliamento.Grazie a un particolaremetro ipertecnologico (ON)è possibile ottenereun preciso identikit delle proprie misure:seguendo passopasso un apposito tutorial èpossibile costituire il proprioXyze Id, in praticaunasorta di carta d’identità della taglia.Unalgoritmo matematico calcola poi il rapportotraquesto e il capo da acquistare e indica lataglia corretta da comprare. Una soluzione checonsente di superare lo scoglio principale degliacquisti via internet. Edi superare quellariluttanza tutta italiana verso questomodofacile di fare shopping. (s.g.)

taglia perfetta on line

Henable.meè la primapiattaforma interattivaonline completamente dedicata alla ricerca disoluzioni digitali ai problemi chequotidianamente incontrano disabili, anziani eportatori di disagio in genere. L'idea è diFerdinandoAcerbi (nella foto), ex olimpionicodiequitazione che il problema della disabilità l'havissutosulla sua pelle. La sua Henable Ztl èun'app Android e Ios realizzata durantel'incubazione iniziata nel 2012 in H-Farm, checonsente alle persone munite di tesserinodisabili di accedere rapidamente alle Ztl di quasitutta Italia. Henable Ztl oggi contaoltre 5 milautenti. MaAcerbi haun altro progetto: «Stiamoragionandosu motore di ricerca che permetta dicombinare con parola chiave le notizie relativealla sola disabilità. Ad esempio: stai cercandoun appartamento a Venezia? Sul nostromotoredi ricerca comparirannosolo quelli accessibilianchealle persone disabili». (s.g.)

pensato per i disabili

Page 11: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di CARLO MARCON

I l settoredellaFabbricazionedi macchinari e apparec-chiature elettriche è compo-

sto da 46 imprese tra le prime500 aziende della provincia diTreviso, presenta un fatturatocomplessivo di quasi 5 miliardidi euro collocandosi al secondoposto tra i settori individuati eannovera ben 8 imprese che su-perano i 100milioni di eurodi ri-cavi, di cui 3 si piazzano nellatop10assoluta.

A livello aggregato i ricavi delsettore sonocresciuti del 2,1% ri-spetto al 2012, ma soprattuttol'ebitda di settore si è incremen-tatodel 9,2%, portando la sua in-cidenza percentuale sui ricavida un 10,7%nel 2012 a un 11,5%nel 2013. Questo dato rappre-sentauna dellemarginalità ope-rative più elevate tra i settorianalizzati. Il buon andamentoreddituale del settore è confer-mato anche dal fatto che leaziende in utile sono passatedall'80,4% del 2012 all'87% del2013 (ben al di sopra del 79,4% alivello di top 500), nonostante leimprese in grado dimigliorare ilreddito netto siano state solo il39,1%.

La capacitàdi tradurre lamar-ginalità operativa lorda in utiletrova giustificazione soprattuttonellabassa incidenzadegli onerifinanziari sull'ebitda che dal12,7% scende al 9,1%, che a suavolta dipende sia dalla già citatabuona marginalità sulle venditesia dal contenuto livello di inde-bitamento in diminuzione di 3punti percentuali attestandosial 62,7%controunvaloremedia-no del 73% a livello di top 500.Inoltre, il differenziale di leva au-menta dal 3,3% al 4,1% segna-lando un miglioramento anchenella capacità di far fruttare le ri-sorse investite più di quanto co-

sti finanziare tali investimenti.Pur inpresenzadi indicatori a

livello di settore chepossonoes-sere considerati soddisfacenti,osservando la variabile dimen-sionale emergono delle sensibilidifferenze che nel periodo2012-13 sonoandate accentuan-dosi. Infatti, il 25%delle impresedel settorecon i ricavipiùelevati(top 25%) ha conseguito un in-crementodelle vendite nellami-sura del 2,8%, migliorato l'inci-denza dell'ebitda sui ricavi arri-vando al 12,4% emantenuto co-stante il rapporto di indebita-mentoal 61%,mentre il 25%del-le imprese con i ricavi minori(bottom 25%) ha subito una di-minuzione delle vendite nell'or-dine dell'1,4%, un calo dellamarginalità operativa lordascendendo all'8,8%eunpeggio-ramento del livello di indebita-mento cresciuto sino al 72,5%.In ogni caso è opportuno segna-lare che i principali indicatorieconomico-finanziari registratidalle imprese di minore dimen-sione del settore sono superioria quelli conseguiti dalla mediadelle aziende della marca trevi-giana e la quota di impresebottom25%chehachiuso inuti-le è identica aquella delle impre-se top 25% del settore, ossial'83,3%.

Osservando le top 20del setto-re, che generano l'89%del fattu-rato complessivo dell'intero set-tore, sei aziende hanno speri-mentato una variazione negati-va dei ricavi, ma solo due sonoin perdita (anche se si tratta diaziende di peso quali GlobalGarden Products e Delclima) enessuna presenta un margineoperativo lordo negativo. Nel2013 tra le prime venti aziendedel settore si sonocontraddistin-te per le ottime performance: ilgruppo Piazzetta con un +16,9%dei ricavi e un miglioramento

del differenziale di leva e del co-sto dell'indebitamento; CMAmacchine per caffè che oltre ainnalzare il fatturato di più del200% è riuscita migliorare tuttigli indicatori economici; Steelcochehaottenutoun+17,5%dei ri-

cavi, oltre a presentare l'inciden-zadell'ebitda sui ricavi (18,2%)eildifferenzialedi leva (19,9%) trai più alti dell'intero settore. Fuo-ri dalle top 20 Wega macchineper caffè ha ottenuto notevoliprogressi in termini di ricavi

(+200%) e dei principali indica-tori di redditività. Al di là delleperformance segnalate, tra leimpresemaggiori quelle chepre-sentano la migliore redditivitàdelle vendite sono De’ Longhi,Nice, Came, Comas e Garbuio.

In particolare, De’ Longhi pre-senta dei valori di bilancio estre-mamente solidi e Came è riusci-taamigliorare tutti gli indicatorieconomici monitorati. Da se-gnalare anche il notevole pro-gresso reddituale di Zoppas In-dustries che ritorna in leggeroutile.

In conclusione, tenuto contoche i tradizionali indici di reddi-tività (Roe, Roa, Ros) del settorerisultano superiori rispetto aquelli calcolati per la totalità del-le aziendedella provincia di Tre-viso (rispettivamente7,1%,5,1%e 5,2% contro 5%, 3,6% e 2,7%) èpossibileaffermareche il settoredella fabbricazionedimacchina-ri e apparecchiature elettrichegode di buona salute. D'altron-de è composto da imprese di di-mensionemedia più elevata de-gli altri settori che investono inricerca e sviluppo e sono più at-trezzate per competere neimer-cati internazionali.

Boom oltre il 200% dei ricavi per due produttori di macchine per caffè

L’espresso che tiene svegli i bilanciMacchine da caffè: CMA a più 205%, bene Wega. Came migliora tutti gli indicatori. Zoppas Industries torna in utile

Ricavi ∆ Ricavi

Imprese in

utile

Imprese in

utile

Imprese con ricavi

in crescita

Imprese con

reddito in

crescita

2013 2013-12 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013-12 2013-12

Top 25% 175.821 2,8% 12,4% 10,9% 61,0% 60,8% 83,3% 75,0% 58,3% 33,3%

Bottom 25% 14.220 -1,4% 8,8% 10,0% 72,5% 66,6% 83,3% 83,3% 41,7% 16,7%

Note metodologiche

Top 25% = Insieme del primo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sopra il terzo quartile)

Bottom 25% = insieme dell'ultimo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sotto il primo quartile)

Per i Ricavi, ∆ Ricavi, Ebitda/Ricavi e Rapporto di indebitamento si è preso il dato mediano della propria fascia di riferimento (top 25% e bottom 25%)

EBITDA/Ricavi Rapporto di indebitamento

le cifre

46LE IMPRESE TRA LE PRIME 500AZIENDE DELLA PROVINCIA

+ 200%IL FATTURATO INNALZATO DA CMAE WEGA, MACCHINE PER CAFFÈ

+ 17%AUMENTO DEI RICAVI DI STEELCO EDEL GRUPPO PIAZZETTA

8IMPRESE OLTRE I 100 MILIONI DIRICAVI, 3 NELLA TOP 10 ASSOLUTA

FABBRICAZIONE DI MACCHINARI

Page 12: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di FABIO POLONI

S onopartiti dalmarmo, so-no arrivati fino alla For-mula Uno. I loro macchi-

nari tagliano pietra e leghe spe-ciali per clienti del calibrodi Re-dbull e Ferrari, PiaggioAerospa-ce, Jaguar, Volkswagen, Boeing,Toyota.

Qualità, innovazione conti-nua, brevetti: il dna è già nel no-me, Breton è l’acronimo di“Brevetti Toncelli”, fondata nel1963 da Marcello Toncelli. Oggialla guida ci sono i figli Luca eDario, rispettivamente presi-dente e direttore generale (af-fiancati nel consiglio di ammini-strazione da Roberto Chiavacci,vicepresidente e socio storicodel fondatore) di un gruppo daoltre 700 dipendenti e quasi 138milioni di euro di fatturato. Unbalzodi unadecinadimilioni ri-spetto l’esercizio 2012, nono-stante una congiuntura interna-zionale che non ha bisogno ditantedescrizioni.

La storia della nascitadell’azienda è curiosa. Toscanodi Piombino, Marcello Toncellifinisce da piccolo in Trentino: ilpapà deve curarsi in montagna.Dopo la guerra, diventa ragio-niere e trova lavoro a Bassanodel Grappa. Toncelli cerca lasuastrada imprenditorialeneglianni del boom economico: unsettore redditizio è quello deipavimenti, allora simette inpro-

prio e monta parquet in legno epoi inizia a “sperimentare” ilmarmo. È la svolta: lemacchineper tagliare ilmarmosonoprati-camente introvabili, da lì la ne-cessità che si trasforma in idea:

«Me le farò da solo». Oggi ilgruppo si occupadiprogettazio-ne e realizzazione dimacchina-ri e centri di lavoro verticali,concentrati di alta tecnologia eautomazione che permettono

una precisione al centesimo dimillimetro per la realizzazionedi componenti nel settore aero-spaziale, automobilistico emec-canico in genere. «Con le nostremacchine vengono realizzati

particolari in fibra di carboniodellamonopostoRedbull,men-tre l’ aziendaOZRacing, con unnostro centro di lavoro, realizzai cerchioni per diverse case au-tomobilistiche di Formula

Uno», spiega Sergio Prior, re-sponsabile comunicazione emarketingdell’azienda, «Un for-nitore di Ferrari F1 ha tre nostricentri di lavoro, e nel 2012 è sta-to premiato come migliore for-nitoredaMaranello».

Il quartiere generale rimanela sede di Castello di Godego,dove l’aziendaha anche uncen-tro ricerche interno capace disfornare qualcosa come circa370brevetti. La crescita degli af-fari è stata accompagnata dauna dimensionale su scala pla-netaria che ha toccato ancheBrasile e India, senza citare lacreazionedello stabilimentoLa-pitecaVedelago,unpaiod’annifa, che realizza pietra sinteticaper l’edilizia e l’arredamento.OggiperBreton ilmercato italia-no è praticamente marginale:oltre il 90%del volumed’affari èlegato all’export, con filiali com-merciali anche negli Stati Unitie in Australia, oltre che in Euro-pa.Ma ilmercato è davvero glo-bale: una recente fornitura (va-lore di quasi due milioni di eu-ro)è finita inVietnam.

Ma l’azienda, come da tradi-zione, non si ferma. Il prossimosviluppo riguarda la produzio-nedi uno speciale biossido di ti-tanio fluorurato, una polvereelettrolita promette di moltipli-care la resa di pile e celle a com-bustibile a idrogeno, conpoten-zialità enormi per esempio nelsettoredell’automotive.

Breton, dalmarmo alla FormulaUnoI macchinari dell’azienda di Castello di Godego realizzano cerchioni e componenti per i telai di Ferrari e Redbull

Lavorazione per un cerchione di una vettura di Formula Uno

Luca e Dario Toncelli della Breton

LE AZIENDE TOP DEL SETTORE

Il premier Matteo Renzi incontra la Breton in fiera

Page 13: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di MORENO MANCIN

I l settore della Calzatura,tessile e abbigliamentopresenta a livello aggrega-

to una significativa contrazio-nedel volumedi affari genera-to, pari a quasi 400 milioni dieuro, equivalente al 6,4% inmeno rispetto al corrispon-dente dato del 2012. Anche laredditività operativa (Ebi-tda%) è in significativa contra-zione se si considera che pas-sa, a livello aggregato, dal giàmodesto 6,6%del 2012 al 3,7%del2013.

Al calo dei ricavi del settorenel suo complesso, si associaperò un dato – in controten-denza – relativo al numero diimprese con ricavi in crescita,pari al 58,7%. Il dato può esse-re facilmente spiegato se siconsidera che le riduzioni deivolumi di vendita più vistose esignificative si concentranoproprio nella parte alta dellaclassifica, rappresentata dalletop 20 aziende del settore. Benundici aziende su venti presen-tano ricavi in discesa,molte diqueste con riduzioni che supe-rano tranquillamente i dieci e,in alcuni casi, addirittura i ven-tipuntipercentuali.

Per trovare la prima varia-zione positiva dei ricavi sul2012dobbiamo scendere al se-sto posto in classifica con Gri-sport (+14,4%) e sul 2011 addi-rittura al settimoposto con Al-pinestars (+6,1% del 2013 sul2012 e + 19% sul 2011). Sem-brano, invece, persistere le dif-ficoltà dimantenere le propriequote di mercato per i grandibrand della provincia, qualiBenetton, Geox, Gruppo Tec-nica, Replay, Stefanel i cui ri-sultati appaionodeludenti an-

che sul fronte della redditivitàse si considera che tutte que-ste imprese chiudono i contiin perdita e in netto peggiora-mento rispetto al corrispon-dente risultatodel2012.

Tra le aziende che si sono,invece, distinte in positivo, ol-tre alle già citate Grisport e Al-pinestars, merita una partico-lare attenzione il Calzaturifi-cio S.C.A.R.P.A. – con un+34,4%di ricavi sul 2012 e benoltre il 45% sul 2011 – aziendatra le più performanti a livellodi Top 500 nel suo complessoe con indicatori in netto mi-glioramento sia a livello econo-mico che patrimoniale/finan-ziario. Anche Rossignol – notaazienda produttrice di sci – re-gistra un forte aumento dellevendite sul 2013 (+26,4%) an-che se conuna redditività ope-rativa in lieve diminuzione, se-

guita da Sidi sport – aziendaspecializzatanellaproduzionedi calzature e abbigliamentosportivo per ciclisti e motoci-clisti – che con un +14,9% rap-presenta la terza azienda dellatop 20 in termini di incremen-todel fatturato.

Se già dalla top 20 è possibi-le notare – al di là di qualcheeccezione – una sorta di mi-glioramentodegli indicatori dibilancio mano a mano che siscende verso la parte bassadella classifica, questo trendtrovaconfermaanchedalla let-tura dei dati top 25% - bottom25%.La tabelladimostracomele aziendediminori dimensio-ni (bottom 25%) presentanoun trend di miglioramento suiricavi (+3,4%contro -2,4%del-le top), a livello di Ebitda% -con una redditività del 6%,quasi pari a quella del 6,6%

delle top – ma soprattutto conben il 91,7%di imprese in utilecontro il mediocre 45,5% delleprime della classe, anche quicon un dato in miglioramentorispettoal giàottimo83,3%del2012. In questo settore il fatto-re dimensionale, pertanto,sembra non costituire un ele-mento in grado di garantirevantaggi competitivi e perfor-mance economiche soddisfa-centi, almeno standoai risulta-ti che sorprendentementeemergono dalla lettura dei da-ti.

Sul versantepatrimoniale/fi-nanziario, invece, gli indicato-ri confermano una maggioresolidità delle aziende di mag-giori dimensioni, con livelli diindebitamento tendenzial-mente più contenuti rispettoalle imprese che si collocanonella parte piùbassa della clas-

sifica. Tuttavia si registrano al-cune eccezioni come Tecnicae Alpinestars con ben oltre il90%delle fonti di finanziamen-to attinte a titolo di capitale didebito. Labassa redditività del-le grandi produce un dupliceeffetto: il rapporto tra oneri fi-nanziari edEbitda – espressio-ne della capacità di coprire glioneri finanziari con i marginigenerati dal core business –presenta molto spesso valoripiuttosto elevati, ben oltre lasoglia del 25-30%, e soprattut-to porta ad evidenziare un dif-ferenziale di leva spesso nega-tivo. Questo indicatore espri-me la capacità di far rendere ilcapitale raccolto a titolo di de-bito inmisura superiore rispet-to a quanto lo stesso costa alleimprese. Dalla tabella è possi-bile osservare come sette im-prese su venti, nella top 20,

presentino un costo dell’inde-bitamentomaggiore del relati-vo rendimento una volta inve-stitonella gestione caratteristi-ca, nonostante il livello decisa-mente contenuto del costo deldenaro registrato negli ultimianni. Se si considera che a li-vello complessivodi settore so-no solo 11 imprese su 46 apre-sentareundifferenzialedi levanegativo–dicui settenella top20 – sembra trovare confermache sono soprattutto i grandibrand a risentire degli effettidella crisi. In controtendenza,invece, i dati testimonianochemoltepiccoleemedie impresehanno saputo adattarsi conmaggiore tempestività e flessi-bilità ai nuovi andamenti deimercati, a livello nazionale einternazionale, e alle mutateabitudini di consumo dei pro-pri clienti.

Lo sport fa bene anche alle scarpeAncora in flessione i grandi brand. Volano Grisport (al secondo posto), Alpinestars, S.C.A.R.P.A. e Rossignol

Ricavi ∆ Ricavi

Imprese in

utile

Imprese in

utile

Imprese con ricavi

in crescita

Imprese con

reddito in

crescita

2013 2013-12 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013-12 2013-12

Top 25% 122.081 -2,4% 6,6% 8,0% 75,0% 68,4% 45,5% 54,5% 45,5% 45,5%

Bottom 25% 14.180 3,4% 6,0% 5,2% 87,8% 87,2% 91,7% 83,3% 66,7% 66,7%

Note metodologiche

Top 25% = Insieme del primo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sopra il terzo quartile)

Bottom 25% = insieme dell'ultimo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sotto il primo quartile)

Per i Ricavi, ∆ Ricavi, Ebitda/Ricavi e Rapporto di indebitamento si è preso il dato mediano della propria fascia di riferimento (top 25% e bottom 25%)

EBITDA/Ricavi Rapporto di indebitamento

Sport e tempo libero spingono il settore dell’abbigliamento tecnico e della calzatura sportiva: nella foto, un’immagine di S.C.A.R.P.A.

CALZATURE-TESSILE

le cifre

- 400MILIONI DI EURO IN VOLUME DIAFFARI PERSI DAL SETTORE NEL 2013

+ 34,4%AUMENTO DEI RICAVI DELCALZATURIFICIO S.C.A.R.P.A.

+ 14,4%AUMENTO SUI RICAVI 2012 DIGRISPORT. ALPINESTARS A + 6,1

+26,4%AUMENTO DELLE VENDITE DI SCIROSSIGNOL

Page 14: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di FABIO POLONI

Il bavaglino che indossa-vano all’asilo è diventa-to la loro azienda. La sto-

ria delGufo di Asolo èunaper-la unica nella piccola-grandestoria dell’imprenditoria aNordest. Nel 1980 Guido eAlessandraeranodeibambini,emammaGiovanna ha inizia-to a realizzare per lorobavagli-ni e pettorine colorate. Daquel giorno lontano aun fattu-ratocheoggi sfiora i21milionidi eurone sono successe, di co-se. «Ma ci piace che il filo con-duttore sia rimasto quellodell’artigianalità, della qualitàdelprodotto».

A raccontare la propriaazienda è Alessandra Chiavel-li, al timone dell’azienda di fa-miglia assieme al fratello Gui-do: sono entrambi ammini-stratore delegato, lei con unocchio adistribuzione,marke-ting edirezione artistica, lui fo-calizzato su direzione genera-le e distribuzione. MammaGiovannaMiletti è ancora pre-sidente. Identità di prodottoforte, rete distributiva focaliz-zata sui monomarca e sui“corner” di prestigio, curaestrema della qualità: la sche-da dell’azienda parla di abbi-gliamento di «lusso», ma Ales-sandra sembra quasi aver pu-dore a pronunciare quella pa-

rola. «Per noi è importante es-sere associati al concetto diqualità, poi è chiaro che que-sto significhi gamma alta».Una nicchia che permette pu-redi sfuggireagli ingranaggidiuna concorrenza altrimentispietata: i grandi marchi dellow-cost potrebbero stritolare

una piccola azienda familiareche volesse sfidarli sul lorocampo. «Il nostro segreto nonè solo la qualità del prodotto,maanche l’avermantenuto al-tissima l’attenzione all’assi-stenza al cliente, alla puntuali-tàdella consegna, alla comuni-cazione», racconta Alessandra

Chiavelli. Concetto, tessuti,prototipi vengono realizzati inItalia. Per alcune specifiche la-vorazioni l’azienda si avvale dioperatori altamente specializ-zati inRomania.

«Bambini vestiti da bambi-ni» è il motto programmaticodell’azienda: niente capi co-

piati dalle linee per adulti,niente “grandi” in miniatura.A trascinare la crescita sonoso-prattutto i mercati esteri, con700 clienti in 35 Paesi: Russiain primis, poi Germania, Emi-rati Arabi, Austria, ora ancheCinaeGiappone.Oggi l’exportpesa per circa il 50% del fattu-

rato, «ma arriveremo attornoal 65% nel giro di tre anni». Lastrada per la crescita è fatta diforti investimenti sull’amplia-mento della rete distributiva:«Siamo focalizzati sulle apertu-re di nuovi mono e multimar-ca», spiega ancora l’ammini-stratrice delegata. Ad oggi imonomarca sono undici (Du-bai,NewYork, Chengdu,Mila-no, Firenze, Roma, Cortinad’Ampezzo, Treviso e tre out-let), conapertura imminenteaParigi, «laprimadi almeno cin-que nei prossimi due anni».Per quanto riguarda i corner,sulla cartina dell’espansionesono già cerchiate in rossoVienna, Jakarta, Osaka: puntivendita selezionati, con vicinidi scaffale come Dior e Arma-ni.

I dipendenti sono una set-tantina, più altri quaranta nelretail. Il fatturato aggregato2013 delmarchio asolano arri-va a 27milioni di euro (+6%), eleprevisioniper il 2014sonodiuna ulteriore crescita attornoal 6-7%. La storia è quella diun’azienda familiare, il futurointende mantenere queste ra-dici ma anche guardare oltre:dapocoè arrivatoun retailma-nager, presto anche un exportmanager. Il Gufo è entrata direcentea farpartedelprogetto“Elite” di Borsa Italiana, fina-lizzatoproprio all’upgrade ma-nageriale ancor prima cheall’apertura ai mercati di capi-tali. AncheGuido eAlessandraproseguono la loro formazio-ne manageriale. Di quotazio-ne non si parla: il piano di cre-scita continua sulla strada trac-ciata finqui.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

LE AZIENDE TOP DEL SETTORE

La presentazione di una collezione del Gufo. In alto a destra Guido e Alessandra Chiavelli

Il bavaglino diventato aziendaIl Gufo vola con i bambini: al timone i due fratelli che sono stati i primi clienti della mamma sarta

Lastrategia:segmentodifasciaaltaeaperturedinuovinegozimonomarcaintuttoilmondoEorasipuntasuunasquadradimanager

Ricavi ∆ Ricavi ∆ Ricavi

2013 2013-12 2013-11 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013 2012

BENETTON GROUP S.P.A. (*) 2.320.563 -13,9% -25,2% -89.863 -6.277 0,1% 4,9% 45,1% 47,7% -8,8% -1,8% 2973,7% 27,6%

LIR S.R.L. (GRUPPO GEOX) 849.590 -4,6% -12,4% -21.268 6.482 4,0% 10,8% 29,2% 24,6% -3,6% 0,7% 25,6% 9,6%

TECNICA GROUP S.P.A. 325.676 -2,9% -19,5% -21.205 -15.904 5,3% 4,9% 91,0% 84,8% -3,8% -4,3% 68,0% 83,3%

FASHION BOX - REPLAY 204.016 -6,6% -10,0% -7.594 -987 8,7% 8,0% 67,9% 58,7% 0,0% -0,2% 18,8% 17,2%

STEFANEL - S.P.A. 168.517 -9,7% -13,0% -23.845 -20.083 -5,1% -1,7% 89,2% 78,1% -14,2% -10,6% -42,9% -122,6%

GRISPORT S.P.A. 123.507 14,4% -1,5% 7.587 6.934 10,3% 11,1% 39,1% 41,9% 17,8% 16,9% 2,1% 3,2%

ALPINESTARS RESEARCH S.R.L. 120.655 6,1% 19,0% -1.769 1.364 5,2% 8,0% 95,2% 92,0% 0,4% 4,2% 46,6% 30,3%

ASOLO GOLD S.P.A. 100.734 11,4% 27,7% 659 306 1,5% 0,9% 82,2% 85,3% 1,5% -0,7% 29,5% 58,2%

GRUPPO MONTI S.P.A. 95.515 -5,9% -5,1% -2.571 -2.133 10,2% 10,1% 86,2% 83,2% 0,6% -1,0% 33,8% 44,5%

LOTTO SPORT ITALIA S.P.A. 95.468 -1,9% -14,2% 2.282 -4.921 9,5% 5,5% 101,1% 102,1% 1,4% -3,0% 43,4% 88,8%

ALCHIMIA S.P.A. (ALTANA) 90.788 0,8% -2,0% 2.031 1.872 7,9% 11,9% 53,2% 51,8% -0,5% 0,1% 17,3% 16,3%

CONVERSE ITALIA SRL 88.336 1,5% 1,7% 16.338 14.901 28,8% 26,1% 39,7% 46,2% 26,7% 31,3% 0,4% 0,6%

ONGETTA S.R.L. 84.019 2,5% 14,9% 2.082 896 4,5% 2,5% 84,6% 88,6% 5,1% 2,2% 1,8% 4,3%

FIL MAN MADE GROUP - S.R.L. 83.272 -10,6% -27,8% -19.006 -8.874 -3,7% -1,5% 74,4% 60,1% -10,9% -8,1% -113,8% -245,8%

CALZ. S.C.A.R.P.A. - S.P.A. 79.975 34,4% 45,6% 7.249 3.113 16,9% 14,0% 36,0% 37,3% 19,3% 9,6% 1,8% 4,7%

SIRETESSILE S.R.L. 73.948 13,6% -6,5% 3.738 2.397 8,1% 5,8% 60,4% 59,2% 8,2% 5,0% 4,6% 8,0%

ROSSIGNOL LANGE S.R.L. 39.285 26,1% 21,0% -693 -876 8,0% 9,9% 59,5% 60,8% 2,4% 2,9% 8,1% 7,3%

STONEFLY SPA 37.323 -12,7% -29,5% -1.675 -1.670 6,7% 4,1% 91,2% 88,4% -4,0% -5,6% 55,6% 83,7%

SIDI SPORT S.R.L. 36.271 14,9% 6,9% 4.110 3.641 17,0% 16,1% 21,6% 22,0% 25,4% 23,5% 0,3% 0,3%

CALZATURIFICIO SKANDIA S.P.A. 32.760 6,4% -11,4% 413 686 5,5% 7,3% 69,5% 71,6% 2,1% 3,3% 28,2% 24,8%

(*) = I dati di Benetton Group S.p.A. derivano dalla somma dei valori riferiti alle singole società del gruppo (Bencom S.r.l., Benind S.p.A., Olimpias S.p.A., Benetton Group S.p.A., Benetton RetailItalia S.r.l.), non essendo disponibile il relativo bilancio consolidato.

indebitamento Differenziale di leva OF/EbitdaUtile/Perdita EBITDA/Ricavi

Page 15: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di MORENO MANCIN

L ’analisi dei dati raccoltirelativi alle 46 aziendeche compongono il set-

tore confermano anche per il2013 che il comparto dei Pro-dotti alimentari e bevande ètra quelli più performanti del-la provincia. Il modesto ridi-mensionamento del volumedi ricavi complessivamente ge-nerato (-0,9% sul 2012) è infat-ti concentrato su un numeroestremamente ridottodi azien-de di grandi dimensioni. Leprime della classe – MassimoZanetti BeverageGroup (Sega-fredo) e Zoppas finanziaria(che consolida San BenedettoeGuizza) – incidono inmisurasignificativa sul calo comples-sivodel comparto, registrandorispettivamente -18,1% e-4,4% di riduzione del giro diaffari rispetto al 2012. Per que-stedueaziende – le unichedel-la top 20 del settore – il datodel 2013 risulta addirittura in-ferioreal fatturatodel2011.

Il quadro che si viene invecea delineare scorrendo la rima-nente parte della classifica –salvo rare eccezioni – è decisa-mente più rassicurante. Alcu-ne realtà registrano addirittu-ra incrementi di fatturato dav-vero significativi, come AzoveCarni (+64,3% sul 2012 e +96,8%sul 2013) o le aziende vi-tivinicole quali CantineViticol-tori Veneto Orientale, Spu-manti Valdo, Tenuta Belcorvocon aumenti del volume di af-fari che oscillano tra il 12 e il33% sul 2012 e addirittura –per quest’ultima – di oltre il94% sul 2011. Sempre nellaparte alta della classifica un si-gnificativo balzo in avanti èstato realizzatodallaNuova In-dustria Biscotti Crich con un+33,8% sul 2012 guadagna,

ben 21 posizioni, passandodalla 74° alla 53° piazza dellaclassificagenerale.

Tra le aziendeche si sonodi-stinte al di sotto della ventesi-ma posizione per incrementidi fatturato troviamo ancorarealtà del comparto vitivinico-lo, come Bosco Viticultori(+42,6%), Bacio della LunaSpumanti (+57,7%), LeContes-se (+22%), La Masottina(+9,2%) a conferma dell’im-portante ruolo svolto da que-ste aziende all’internodell’economia trevigiana. Nelcomplesso solamentedieci im-prese su quarantasei rilevanoriduzioni di ricavi rispetto al2012, e in unpaio di circostan-ze tale riduzione è imputabilealla messa in liquidazionedell’impresa come nei casidell’Oleificio Medio Piave e diContariniVini eSpumanti.

Tuttavia anche per il 2013 siconfermaun trendgià osserva-to nella precedente edizione

Top 500 per i produttori di ali-mentari e bevande. L’aumen-to generalizzato del volume diaffari non è associato ad uncorrispondenteaumentodellaredditivitàaziendaleche,per ilsecondoanno consecutivo, re-gistra una diminuzione in ter-mini di Ebitda%, che a livelloaggregato passa dall’8,5% al7,9%. Se si osservano i dati del-la tabella, ben11 imprese tra leprime 20 confermano questotrend, anche se la riduzionepiù significativa di questo indi-catore si osserva nella partebassa della classifica dove laredditività mediana è scesadal 9,6 al 6,9%, rispetto ad undato relativamente stabile perle top 25%, che passa dal 6,4 al6,7%.

L’aumentodel volumedi af-fari, pertanto, sembra esserestato trainato da una sostan-ziale riduzione dei marginioperativi che ha interessatomaggiormente le imprese di

minori dimensioni, rispetto al-le big del settore. Tale risultatopuòessere spiegato,daun latocon un aumento dei costi diproduzione – imputabili adesempio alla crescita del costodellematerie prime – o dall’al-tro dalla riduzione dei prezzidi vendita dei prodotti com-mercializzati.

Gli indicatori che indaganosul versante patrimoniale/fi-nanziario confermano che leaziende del settore sono dota-te, nella maggior parte dei ca-si, di un’ottima solidità patri-moniale come è possibile de-sumere dalla lettura del livellodi indebitamento. Salvo rareeccezioni, infatti, questo indi-ce tende ad assestarsi al di sot-todel 70%.Lepocherealtàchesuperano tale soglia sonol’OleificioMedioPiave–ormaiin liquidazione – e le varie so-cietà cooperative in classificache tendono amaturare debitiverso gli stessi soci con un evi-

dente ripercussione negativasu questo indicatore. Tra leaziende più patrimonializzate– ossia con minor livello di in-debitamento – si distinguonoin classifica l’aziendadolciariaForno d’Asolo e la MionettoSpa, dove il patrimonio nettoapportato dai soci costituisce,per valore, la prima fonte di fi-nanziamento dell’impresa.Analoga situazione per DersutCaffè, SandriSpa, LeContesse,Il Molino di Ferro, CarpenèMalvolti, realtà chesebbenediminori dimensioni – e pertan-to fuori dalla top 20 –presenta-no un consistente ammontaredi patrimonio netto, elementoche normalmente caratterizzail bilancio di aziende di mag-giori dimensioni. Questo risul-tato trova conferma anche neidati relativi alle top/bottom25%, dove il livello di indebita-mento di queste due fasce nel2013 appare del tutto allinea-to,pocoaldi sottodel 70%.

L’ottima struttura finanzia-ria delle imprese produce evi-denti benefici anche sugli altriindicatori monitorati, se siconsidera che solamenteun’azienda su 20 (esclusoOlei-ficio Medio Piave, in liquida-zione) presenta valori eccessi-vi del rapporto oneri finanzia-ri/ebitda (Trevisanalat, conl’indicatore che supera il 70%)e quasi tutte le realtà monito-ratepresentanoundifferenzia-le di leva positivo che testimo-nia la capacità di impiegare lerisorse raccolte a debito conun rendimento maggiore delrelativo costo. Latteria delMontello, Forno d’Asolo eHausbrandt Caffè ottengonounvaloredavverosignificativoperquesto indicatore, in tutti etre i casi superiore al 10%, gra-zie all’elevata redditività ope-rativa (ROA) che queste azien-de hanno saputo associare adun basso costo dell’indebita-mento.

Il prosecco, prodotto di Marca,traina il settore agroalimentarecon una presenza globale neimercati esteri. Ottimeperformance di alcune cantine

Prosecco&dolci, la dieta dell’impresaAziende vitivinicole con percentuali clamorose, grande salto dei Biscotti Crich, Azove Carni realizza un più 64,3%

ALIMENTARE

Ricavi ∆ Ricavi

Imprese in

utile

Imprese in

utile

Imprese con ricavi

in crescita

Imprese con

reddito in

crescita

2013 2013-12 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013-12 2013-12

Top 25% 92.457 4,4% 6,7% 6,4% 69,6% 65,7% 75,0% 75,0% 66,7% 66,7%

Bottom 25% 14.693 3,0% 6,9% 9,6% 68,4% 69,1% 91,7% 91,7% 66,7% 91,7%

Note metodologiche

Top 25% = Insieme del primo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sopra il terzo quartile)

Bottom 25% = insieme dell'ultimo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sotto il primo quartile)

Per i Ricavi, ∆ Ricavi, Ebitda/Ricavi e Rapporto di indebitamento si è preso il dato mediano della propria fascia di riferimento (top 25% e bottom 25%)

EBITDA/Ricavi Rapporto di indebitamento

IlcompartorisultatraipiùperformantidellaprovinciaDasegnalareirisultatidiFornod’Asolo,LatteriadelMontelloeHausbrandtCaffè

Page 16: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di FABIO POLONI

H anno sfondato il tettodei cento milioni dieuro di ricavi (102,5)

con un’annata da record percrescita: +33,8%. E non han-no intenzione di fermarsi:quest’anno la produzione dibiscotti ewafer toccherà le 50mila tonnellate (è il peso, tan-to per fare un paragone, diquanto verrà recuperato dalrelitto della Costa Concor-dia). Alla Crich di Zenson diPiave non hanno segreti stra-ni: basta fare cose buone, far-ne tantissime, venderle in tut-to ilmondo. Lapalissiano, ve-ro? «Con i nuovi investimentisaremo un modello di effi-cienza e di tecnologia, conbassi costi di produzione euna grande attenzione al ri-sparmio energetico», spiegaBruno Rossetto, amministra-tore delegato della Nuova In-dustriaBiscottiCrichSpa.

«Investimenti» è la parolachiave: nel raccontare la pro-pria azienda, Rossetto la usauna decina di volte. «Stiamomontando una linea per laproduzione diwafer tre le piùgrandi d’Italia, produrrà 900chilogrammi l’ora, un rad-doppio netto rispetto la lineada 450 chili l’ora costruita nel1987, affiancata poi da un’al-tra da 600 chili. Nel 2016, poi,investiremo su una nuova li-

neaproduttivaperbiscotti».Dolce e salato, due binari

che guidano una crescita im-petuosa. «Nel comparto deicraker siamo già i secondi inItalia per produzione dopoMulino Bianco», dice Rosset-

to, che con la sua famiglia harilevato Crich nel 2002. Oltrealla sede amministrativa eproduttiva di Zenson, che dàlavoro a 160 persone, il grup-po ha anche uno stabilimen-to a Martignacco, in provin-

ciadiUdine,dovenel 2008harilevato la Quality FoodGroup (240 dipendenti), cheoltre a prodotti a marchioDelser lavoraper le private la-beldellagrandedistribuzioneorganizzata.

I prodotti dellaCrich arriva-no persino sotto la GrandeMuraglia: «Siamo partiti daHongKong», raccontaRosset-to, «e oggi in Cina abbiamotre distributori. Ormai lì c’èuna classe media con forte

potere d’acquisto, vuole pro-dotti di qualità: anchenel set-tore alimentare il made inItalyèunachiavedi successo:è riconosciuto, ricercato».

L’export pesa per circa il40% del volume d’affari delgruppo di Zenson: Francia eOlanda sono i mercati trai-nanti, Polonia e Ungheriaquelli con il passo di crescitapiù deciso negli ultimi mesi.«Facciamopackagingdiversi-ficatia secondadeimercatididestinazione: all’estero, peresempio, vanno molto più lemono-porzioni, piacciono ibiscotti allineati, nonnel clas-sico sacchetto da 400 o 700grammi come in Italia. Noi ciadattiamo alle esigenze piùsvariate».

Nonostante l’internaziona-lizzazione dei mercati sia or-mai “spinta” edestinata a cre-scere ancora, Crich ci tiene asottolineare che la produzio-ne rimane per intero italiana«per scelta e per orgoglio. So-no italiani anche i produttoridei nostri macchinari, di Ve-rona:ci usanocome“vetrina”per i propri clienti, li portanoin azienda da noi per vedere irisultati», racconta Rossetto.E un po’ di orgoglio sta anchenel dare lavoro a tante fami-glie della zona: di questi tem-pi, una medaglia non da po-co.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

LE AZIENDE TOP DEL SETTORE

Quest’anno la produzione di biscotti e wafer dell’azienda di Zenson toccherà le 50 mila tonnellate

Bruno Rossetto, a.d. della Crich

Il wafer di Crich arriva fino inCinaNuove linee produttive e export “spinto”: l’azienda alimentare di Zenson di Piave sfonda il tetto dei cento milioni di ricavi

Quest’annolaproduzionetoccheràlecinquantamilatonnellateIlpackagingèpersonalizzatoasecondadeiPaesiimportatori

Page 17: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di CARLO MARCON

I l settore del Commercioall'ingrosso rappresenta ilquarto settore in ordine di

fatturato tra quelli individuati,conunvolumecomplessivodiricavi di poco superiore ai 3,4miliardi di euro, ma è di granlunga il più popoloso essendocomposto da 85 imprese tra leprime 500 della provincia diTreviso. Tra queste 7 realtà su-perano i 100milioni di fattura-to. Nel 2013 Vega ha soppian-tatoAmaCrai Est al vertice del-la classifica e Ariele Holding,specializzata nei prodotti bio-logici,ha superatoMarfin (checonsolidaMarchiol, distributo-re di materiale elettrico) pas-sando dal quarto al terzo po-sto.Nonostante a livello aggre-gato i ricavi siano aumentatidel 3%, il margine operativolordo di settore si è ridotto del6,3% facendo scendere l'inci-denza dell'ebitda sui ricavi dal3,8%del 2012 al 3,4%del 2013.Inoltre, le imprese che hannochiuso in utile sono passatedall'86,9% all'84,7%. Tuttavia,va precisato che la percentua-le di imprese in utile rimanesuperiore di circa 5 punti aquella delle prime 500 aziendedellaprovinciadiTrevisoepiùdella metà dei grossisti è stataingradodimigliorare sia i rica-vi che il redditonettonel corsodel 2013. E' ancheutile sottoli-neare che la bassa incidenzadell'ebitda sui ricavi (solo ilsettore del commercio e ripa-razione di autoveicoli ne pre-senta una inferiore) risulta fi-siologica per i grossisti chepuntano generalmente su unastrategia orientata a generarevolumi piuttosto che margini.Comunque solo 4 imprese su85presentanoun ebidtanega-tivo. Alla luce di questi dati è

possibile riassumere che leaziende grossiste hanno leg-germente sacrificato la redditi-vitàdelle vendite permantene-re le proprie quote dimercato,ma rimangono delle realtà ingrado di raggiungere l'equili-brioeconomico.

Passando ad esaminare lastruttura finanziaria delle im-prese del settore, si nota chepresentano un livello di inde-bitamento mediamente supe-riore alla generalità delle pri-

me 500 aziende trevigiane. In-fatti, il valoremedianodel rap-porto di indebitamento è pariall'82,9% contro un 73% delleaziende top 500. Anche in que-sto caso, il dato si giustifica al-meno parzialmente con le pe-culiarità del settore, le cui im-presedi solitohannouna strut-tura dell'attivo elastica, ossiaconunbassopesodelle immo-bilizzazioni, chedi conseguen-za richiede in genere unmino-re apporto dei mezzi propri.

Inoltre, l'indebitamento è inprevalenzadi tipooperativo inquantoessogeneradeglionerifinanziari sostenibili misuratidall'incidenza degli stessi sull'ebitda che passa da un valoremediano del 16,8% all'11,1%,del tutto in linea con la genera-lità delle prime 500 aziendedella marca trevigiana. Stanteil sopracitato calo dell'ebitda,il miglioramento del rapportoof/ebitda è imputabile a unde-cremento più che proporzio-

nale degli oneri finanziari. Vaanche aggiunto che la media-na del differenziale di leva èpassatadal 1,6%al 2,1%,dimo-strandounmiglioramentonel-la capacità di far fruttare le ri-sorse prese a prestito più diquantocosti remunerarle.

Osservando il fattoredimen-sionale viene confermatoquantogià emerso l'anno scor-so,ossia che le impreseminoriper fatturato sembrano averedelle performance migliori ri-

spettoaquellepiùgrandi.Nontanto a livello di variazionedel-le vendite, i cui dati si equival-gono, quanto piuttosto a livel-lo di marginalità operativa deiricavi (3,2% contro 2,2%), rap-porto di indebitamento (infe-riore di due punti percentua-li), imprese con reddito in cre-scita (63,6% a fronte di 45,5%)e soprattutto imprese che han-no chiuso il 2013 in utile(86,4%contro68,2%).

Tra le prime 20 aziende delsettore tre realtà hanno realiz-zato un incremento dei ricavisuperioreal 20%,ossiaPadanaRottami (+29,2%), Tecnigold(+38%), Cartonal Italia(+20,3%). La notevole crescitadel fatturatodiqueste impresehaconsentito loroanchedimi-gliorare il reddito netto, incre-mentare l’incidenza dell’ebi-tda sui ricavi e il differenzialedi leva, oltre a ridurre la quotadimargine operativo lordo as-sorbitadagli oneri finanziari.

Tra le prime della classeAriele Holding, oltre ad averscalato di una posizione laclassifica per fatturato con unaumento del 10,8%, è stata ingrado di confermare l’elevatamarginalità sulle vendite(12%) e soprattutto trasforma-re la perdita del 2012 in unuti-le consistente nel 2013, con-sentendo di raggiungere unRoe molto soddisfacente parial 18%. Da menzionare ancheIres, che nonostante il calo delfatturato, continua apresenta-re dei buoni indicatori econo-mici (soprattutto il differenzia-le di leva) grazie al contenutocostodell’indebitamento. Infi-ne, Vega si confermauna dellerealtà del settore con la più al-ta redditività del patrimonionetto soprattutto a seguito de-gli importanti proventi da par-tecipazioni.

L’interno di un supermercato Ariele: l’azienda ha incrementato il fatturato del 10,8 per cento

Il sorpasso di Vega, Ariele si gusta il bioSacrificata la redditività delle vendite per mantenere le proprie quote di mercato, ma i grossisti reggono

Ricavi ∆ Ricavi

Imprese in

utile

Imprese in

utile

Imprese con ricavi

in crescita

Imprese con

reddito in

crescita

2013 2013-12 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013-12 2013-12

Top 25% 58.824 0,0% 2,2% 2,1% 86,8% 85,0% 68,2% 72,7% 45,5% 45,5%

Bottom 25% 14.779 1,0% 3,2% 3,2% 84,8% 83,0% 86,4% 90,9% 45,5% 63,6%

Note metodologiche

Top 25% = Insieme del primo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sopra il terzo quartile)

Bottom 25% = insieme dell'ultimo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sotto il primo quartile)

Per i Ricavi, ∆ Ricavi, Ebitda/Ricavi e Rapporto di indebitamento si è preso il dato mediano della propria fascia di riferimento (top 25% e bottom 25%)

EBITDA/Ricavi Rapporto di indebitamento

commercio all’ingrosso

LE CIFRE

85LE IMPRESE DEL COMMERCIOALL’INGROSSO TRA LE TOP 500DELLA PROVINCIA DI TREVISO

+ 10,8%L’AUMENTO DI FATTURATO DIARIELE HOLDING SCALANDO UNAPOSIZIONE IN CLASSIFICA

100SONO SETTE LE REALTÀ CHESUPERANO QUOTA 100 MILIONI DIFATTURATO

84,7%LE IMPRESE CHE HANNO CHIUSO IL2012 IN UTILE. L’ANNO PRECEDENTEERANO L’86,9%

+38%L’INCREMENTO DI RICAVI DELLATECNIGOLD, SEGUITO DAL 29,2 DELLAPADANA ROTTAMI E DAL 20,3 DELLACARTONAL ITALIA

Page 18: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di FABIO POLONI

D ice di essere un appas-sionato di Apple datempi «non sospetti»,

quando «era ancora la cene-rentola dell’informatica». Fi-guriamoci adesso: in scia alboom della mela mozzicata,la sua azienda che si occupadi distribuzione per gli AppleStore e per i rivenditori auto-rizzati ha visto lievitare il pro-prio fatturato da 6 a 50 milio-ni in dieci anni. Lui è GuidoBorso, presidente e ammini-stratoredelegatodiAmericanData Line, sede a Quinto diTreviso, specializzata sin dal-la sua nascita (1989) nellacommercializzazione di ac-cessori e periferiche per ilmercatoApple.

Da poco Adl ha iniziato an-che a occuparsi di produzio-nediaccessori con ilmarchioAiino, che finiscono sugli scaf-fali di catene come Me-diaworld, Unieuro, Euronics.Ma il core business rimanequellodi rifornire i negozi del-la mela. «Per i loro prodotti,ovviamente, si arrangiano»,spiegaBorso, «manegliAppleStore vendono ancheperiferi-che e accessori di altre mar-che, da Epson a Bose passan-do per Hp. Noi ci occupiamodella distribuzione di questiprodotti». Quando il marchiodi Steve Jobs è passato da

«Cinderellaaprincess», comediceBorso, gli affari del distri-butore trevigiano sono lette-ralmente esplosi: il fatturatoal 30 giugno 2013 faceva se-gnare 45,4 milioni di euro, ilbilancio chiuso alla stessa da-

ta di quest’anno è arrivato asfiorare i 50milioni (49,98).

AmericanDataLine è forni-tore ufficiale di Apple dal2003. «È stata la nostra fortu-na,maanchebravura, creder-ciprimadelboompartitocon

gli iPod ed esploso con gliiPhone», dice Borso, «Oggisiamounodei cinque fornito-ri ufficiali in Europa». Partedelle vendite (circa il 20%) vie-ne realizzata all’estero, negliApple Store e nei rivenditori

autorizzati di Regno Unito,Spagna, Francia, Scandina-via. Per essere a contatto di-retto con il “cuore” europeodella mela, Adl ha aperto unufficio di rappresentanzacommercialeaLondra.

Chiederedella crisi, conne-gli occhi le immagini delle co-de di due giorni per il nuovoiPhone6, in questo settoresuona quasi blasfemo. «Ilmercato è più difficile, certo,ma i numeri tornano», diceBorso. Per approssimazioneil volumed’affaridell’aziendadi Quinto è suddiviso così:30% circa grazie ad Apple,50% sulla Gdo dell’elettroni-ca, il 20% circa con i negozi ditelefonia. Essendo nel busi-ness, il passo dalla semplicecommercializzazione allaproduzionediretta è statona-turale. «Con un amico e socioingegnere abbiamo lanciatoil marchio Aiino di accessoriper computer e telefoni Ap-ple, dalle custodie agli aurico-lari, dalle pellicole screen pro-tector ai caricabatterie. Tuttomade in China, ma in questocampo non può essere diver-samente».

Nel futuro dell’azienda cisono anche prospettive nuo-ve.Unaèdatadalmercatona-scente delle stampanti 3D,grazie anche al fatto che unodei vice president del produt-tore 3D Systems è trevigiano.L’altro binario interessante èquello del rapporto con Ea-taly: non si trova solo cibo,nella catenadiNatale Farinet-ti, bensì anche gadget legatiall’elettronica. A produrli èproprioAdl.

L’inaugurazione di un Apple Store, in questo caso Sidney: ADL è fornitore diretto

LE AZIENDE TOP DEL SETTORE

Guido Borso, a.d. di ADL

Adl, che boom sulla scia di AppleIl rivenditore di Quinto è partner ufficiale degli store della “mela”: «Ci abbiamo creduto prima che diventasse moda»

AmericanDataLineproduceancheuna lineadiaccessoriperlecatenedellagrandedistribuzionecomeUnieuroeMediaworld

Page 19: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di MARCO FASAN

C ome ben noto, il setto-reEdiliziaecostruzioniè stato colpito dalla cri-

si in maniera molto violentaed è pertanto particolarmenterilevante analizzare la perfor-mance delle relative aziendenel corsodel 2013. Le 18 azien-de Top 500 operanti nel setto-re hanno complessivamentegenerato ricavi per 1,53miliar-di di Euro, in aumento del2,4% rispetto all’esercizio pre-cedente. Anche la marginalitàoperativa registra un lieve mi-glioramento, dall’11,1%all’11,9%.A livellopatrimonia-le, il totale attivomedianoèdi-minuito da 66,3 a 60,4 milionidi Euro, l’indebitamento è ca-lato da 69% a 64% ed il diffe-renzialedi levaè raddoppiato,passandoda0,92%a1,83%.

Tutti questi indicatori sem-

brano indicareunandamentopositivo, che viene peraltro ri-flesso nel ROA, in aumento da3,04%a3,91%.

Sebbene i dati appena espo-sti sembrino suggerire un’in-versione ditendenza ri-spetto al pas-sato, tale mi-glioramentonon è statoomogeneoma ha piutto-sto interessa-to solo alcunerealtà. Se prendiamo in consi-derazione le aziende top 25%e bottom 25% notiamo infattidue andamenti molto diffe-renziati, che si compensanoparzialmentenei dati aggrega-ti. L’incremento di fatturatoregistrato a livello di settore,infatti, è determinato dalleaziende top 25%, che aumen-

tano il loro fatturato del 3,7%rispetto al 2012. Viceversa, leaziendebottom25%, fanno re-gistrare un vistoso calodell’8% che, se statisticamen-tenonhaunnotevole impatto

nel dato ag-gregato a li-vello di setto-re, non deveperò esseretrascuratonell’analisi.Anche lamar-ginalità ope-rativa delle

aziende bottom 25% (2,1%) èmoltobassa, puraumentandoinmaniera significativa rispet-to al 2012 (1%). Altri dati checonfermano le profondediffe-renze esistenti fra aziende top25%ebottom25%sono: il rap-porto di indebitamento (chescende da 73,1% a 69% per letop 25% mentre sale da 65% a

74% per le bottom 25%); lapercentuale di imprese in uti-lenel 2013 (80%per le top25%e 40% per le bottom 25%); lapercentuale di imprese confatturato in crescita nel 2013(60% per le top 25% e 20% perlebottom25%).

L’analisi differenziale peraziende top 25% e bottom25% mette in luce le difficoltàdelle imprese di dimensioniminori, anche se vi sono deicasi di aziende di medie e pic-coledimensioni chehannoot-tenuto miglioramenti rilevan-ti rispetto all’esercizio prece-dentesottovarieprospettive.

Se prendiamo in considera-zione la variazione dei ricavidelle vendite 2012-2013,meri-tano una menzione particola-re la Costruzioni Rusalen S.r.l.(+66%) e la Carron Cav. Ange-loS.p.a. (+52%).Fra leaziendeche hanno ottenuto i migliori

risultati in termini dimigliora-mento della marginalità ope-rativa, vanno menzionatequattro aziende, una dellequali inclusa nel sotto-cam-pione bottom 25%, a confer-ma del fattoche vi sonoanche dellerealtà relati-vamente pic-colechesonoriuscite adot-tenere ottimirisultati. LaAgribetonS.p.a. ha più che raddoppiatola propria marginalità (da8,55% nel 2012 a 18,32% nel2013); la Ivecos S.p.a. ha au-mentato lamarginalità, già re-lativamente elevata (22,70%nel 2012), del 113%; la Soge-din Finanziaria S.p.a. è passa-tadal 6,10%all’11,85%.

È interessante notare come

le aziende di dimensione piùelevata abbiano generalmen-te ridotto l’attivo, rispetto al2012, forse in conseguenza diqualche riorganizzazioneaziendale o completamento

di commesse.Viceversa, leaziendedimi-nori dimen-sioni hannofatto registra-re un aumen-to dell’attivo,probabilmen-te per nuovi

investimenti ovvero per com-messe in corso da terminarenei prossimi esercizi. Le quat-tro aziende per cui l’attivo èaumentato in maniera piùsensibile sono: Passante diMestre S.c.p.a. (+52%); Agribe-ton S.p.a. (+29%); DottorGroup S.p.a. (+27%) e IvecosS.p.a. (+25%).

Spiccano Rusalen(+66%) e Carron

con un + 52%Ma sono i piccoli aguadagnare di più

Altre tremigliorano il

risultato: sonoAgribeton, Dottor Groupe Ivecos

L’attivo corre sul Passante diMestreSpiragli di luce e tante ombre nei cantieri colpiti più violentemente dalla crisi. I ricavi in aumento del 2,4%

Ricavi ∆ Ricavi

Imprese in

utile

Imprese in

utile

Imprese con ricavi

in crescita

Imprese con

reddito in

crescita

2013 2013-12 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013-12 2013-12

Top 25% 253.893 3,7% 9,0% 11,5% 69,0% 73,1% 80,0% 80,0% 60,0% 60,0%

Bottom 25% 14.562 -8,0% 2,1% 1,0% 74,0% 65,0% 40,0% 80,0% 20,0% 20,0%

Note metodologiche

Top 25% = Insieme del primo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sopra il terzo quartile)

Bottom 25% = insieme dell'ultimo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sotto il primo quartile)

Per i Ricavi, ∆ Ricavi, Ebitda/Ricavi e Rapporto di indebitamento si è preso il dato mediano della propria fascia di riferimento (top 25% e bottom 25%)

EBITDA/Ricavi Rapporto di indebitamento

edilizia

Page 20: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di FABIO POLONI

V eneto, appalti pubbli-ci, edilizia residenzia-le. Per il gruppo Car-

ronquesto è il passato: labus-sola della crescita ora puntal’area lombarda e grandiclienti privati come Ikea,Gucci, Dior, ma anche Die-sel,Generali, Gardaland. «So-lo così continuiamoa cresce-re», diceDiegoCarron, presi-dentedel colossodell’ediliziafondato nel 1963 da suo pa-dreAngelo.

In cinquant’anni il gruppoha cambiato pelle più volte,come il territorio che ne hanutrito la crescita. «Una ne-cessità», spiega Diego Car-ron, «che ci ha permesso dicrescere con costanza dal2009 a oggi, dopo un 2008che ha rappresentato unabattuta d’arresto». Quelloche non era più redditizio èstato ridimensionato, se nondel tutto abbandonato. L’edi-lizia residenziale, in primis:«Mercato saturo, che senzacrescita demografica non simuove». Il territorio locale,poi: non una scelta di abban-dono, anzi, ma gli affari (do-po aver realizzato l’area Ap-piani, appalto da 170 milionidi euro, il nuovo QuartiereLatino e l’aeroporto Canova)ora portano altrove. Il com-parto pubblico, infine: qui,più che di un problema diredditività, si tratta di mododi lavorare che al gruppo diSan Zenone non va a genio.«Su dieci appalti pubblici,vent’anni fa uno veniva ral-lentato dai ricorsi. Oggi sononove su dieci: il compartopubblico è malato, tra ricorsie controricorsi.Unbandode-vi vincerlo tre volte: con i con-correnti, al Tar, al Consiglio

di Stato».Ogni riferimento al-la nuova cittadella della salu-te di Treviso è puramente vo-luto ed esplicito. «Per sceltaora quasi quasi diciamo ba-sta definitivamente alle garepubbliche».Maseunastradasi complica, altre si spalanca-no. «In questi ultimi tre anniabbiamo privilegiato i clientiprivati istituzionali», diceDiego Carron, «e i risultati sivedono. Il committente vuo-le tempi di consegna rapidi,

ma noi ci facciamo trovarepronti. Per le Generali, peresempio, a Bologna abbiamorealizzato una struttura inmeno di cinque mesi». Altrocliente di spicco: Ikea. Il co-losso svedese ora mira adaprire centri commerciali afianco dei propri classici me-gastore: il prossimo è a Bre-scia, e lo costruirà l’aziendadi San Zenone. È proprio laLombardia ad attirare i can-tieri della Carron, con un va-

loredelle commesse che sfio-ra gli 80 milioni di euro. Mal’Expo non c’entra: «Abbia-mo partecipato a un paio digare, ma niente». A Milano laCarron sta realizzando “Unacomunitàper crescere”, avve-niristico complesso residen-ziale interamente realizzatoin legnomassiccio.

Il 2012 ha segnato il debut-to internazionale di Carroncon il restaurodi Fort Sant’El-mo sull’isola diMalta. L’este-

ro, però, rimane marginalenel volume d’affari che per lecostruzioni ha toccato i 142,5milioni di euro nel 2013, increscita rispetto i 136 del2012. Le prospettive perl’esercizio in corso sonodeci-samente positive: il fatturatoarriverà a sfiorare i 180milio-ni di euro. Al fianco di Diegoal timone dell’azienda ci so-no le sorelle Arianna, Paola,Marta e Barbara con incari-chi di direzione nei settori

chiave. L’azienda ha apertounasedesecondariaaTrentoe una legale a Bolzano, «per-chéabbiamoun legameaffet-tivo con quei territori», diceCarron. La ristrutturazionedella scuola elementare“NoèBordignon”aSanZeno-nedegli Ezzelini: questo è sta-to il primoappalto consisten-teper il gruppo, cinqutan’an-ni fa. Ora l’azienda dà lavoroaquasi250dipendenti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

le aziende top del settore

Ricavi ∆ Ricavi ∆ Ricavi

2013 2013-12 2013-11 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013 2012

FASSA S.R.L. 303.333 -2,9% -8,3% 8.627 3.573 19,5% 16,8% 54,0% 58,1% 2,3% 0,5% 10,9% 15,5%

SUPERBETON S.P.A. 294.248 -5,2% -4,6% 300 1.719 14,8% 11,5% 59,2% 66,4% -1,4% -0,7% 29,9% 33,4%

IMPRESA TONON S.P.A. 253.893 3,8% -27,5% 742 1.352 8,0% 8,8% 72,4% 75,1% 0,0% 0,3% 28,1% 27,1%

CARRON CAV. ANGELO S.P.A. 176.536 52,2% 74,0% 7.319 5.500 9,0% 12,6% 69,0% 74,5% 7,5% 6,2% 8,6% 11,8%

SANGALLI VETRO MANFREDONIA S.P.A. 107.716 3,7% 10,8% -13.439 -17.047 0,6% 0,9% 76,1% 73,1% -10,3% -10,8% 1229,6% 776,1%

ELFRA S.R.L. 67.077 -6,6% -20,3% 5.824 5.533 10,2% 11,8% 33,6% 32,7% 6,1% 8,8% 1,5% 1,6%

MAEG FIN S.R.L. 64.418 -18,5% -17,2% 3.410 5.750 11,5% 16,0% 73,5% 76,9% 2,7% 6,0% 11,1% 8,7%

SOGEDIN FINANZIARIA SPA 55.237 1,4% -1,1% 1.123 -77 11,9% 6,1% 57,0% 56,3% -1,6% 2,0% 11,8% 19,4%

SETTEN GENESIO S.P.A. 51.430 23,6% 40,3% 99 -251 12,0% 9,7% 87,4% 86,5% 1,3% -0,6% 44,2% 72,7%

DOTTOR GROUP S.P.A. 24.651 23,2% 19,4% 109 198 3,0% 5,3% 90,4% 87,8% 1,3% -1,1% 67,6% 42,2%

indebitamento Differenziale di leva OF/EbitdaUtile/Perdita EBITDA/Ricavi

InLombardiailcuoredegliaffariTraicommittenticisonoancheGucci,DioreGardalandchecostruiràunnuovoalbergonelparcogiochi

Carron: appalti addio,meglio l’IkeaIl gruppo edile di San Zenone cresce grazie a clienti privati: «Una scelta precisa, evitiamo burocrazia e ricorsi»

La famiglia Carron avanti a un ritratto giovanile del padre Angelo

«Chiedonovelocitàenoi lagarantiamo»DiventamarginaleilsettoreresidenzialeormaifermointuttaItalia

Page 21: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di MARCO FASAN

S ono riconducibili al setto-re delle Fabbricazioni inmetallo 28 delle 500mag-

giori aziende della provincia diTreviso, fra le quali spicca Per-masteelisa S.p.a.. Il gruppo diVittorio Veneto sale nel 2013 alsecondo gradino del podioTop 500, realizzando da solo il60%del fatturatoaggregatodelsettore.

Se letti alla luce dei risultaticonseguiti da tutte le 500mag-gioriaziendedellaMarca, idatiritraggono un settore che godedi una salute relativamentebuona. La redditività delleaziende delle Fabbricazioni inmetallo è migliore rispetto aquella alle altre Top 500, in ter-mini sia di ROA sia di ROE.Inoltre, anche il rapportodi in-debitamento èmigliore (72% alivello di Top 500 e 68,54% a li-vello di settore). L’analisi deidati rispetto all’esercizio prece-dente, invece, racconta unastoria più complessa. I ricaviaggregati, dopo il grande balzoin avanti compiuto fra il 2011ed il 2012 (+29%) sono sostan-zialmente rimasti stabili fra2012 e 2013. A fronte di questastabilità, lamarginalità operati-va (misurata in termini di rap-porto fra ebitda e ricavi) ha su-bito una contrazione, passan-do dal 7,2% al 5,9%. Questo si-gnifica che, a livello aggregato,il settore fattura sostanzial-mente come l’anno preceden-te ma ha maggiori difficoltà atenere sotto controllo i costioperativi. Nell’analisi di reddi-tività, tale decremento di effi-cienza viene mitigato dalla ri-duzione dell’attivo investito,che consente al ROA dimiglio-rare (passando dal 3,99% del2012al 4,64%del 2013).

Sempre a livello patrimonia-

le, il rapporto di indebitamen-tocaladaunvaloremedianodi73,28% nel 2012 a 68,54% nel2013 e questa situazione si ac-compagna ad un minor costodel debito, espresso in terminidi Oneri Finanziari/Mezzi diterzi, che scende dall’1,76%all’1,20%. Una volta depuratodai valori anomali (ovvero incasodi ebitdanegativo), ancheil rapporto fra oneri finanziariedebitdascendedall’11,46%al9,86%. Complessivamente, ilROEmedianopassadall’8,27%nel2012al 5,62%nel2013.

Questi dati aggregati forni-scono tuttavia solo una pano-ramica d’insieme dell’anda-mento del settore, appiatten-donecessariamente ledifferen-ze fra differenti casistiche. Puòessere utile, al fine di una piùcompleta analisi, prendere inconsiderazione i dati per leaziende top 25% e bottom25%. Il calo dei ricavi è statopiùpronunciato per le aziendedi grandi dimensioni, anche setale dato è estremamente ete-rogeneo. La riduzione dellamarginalità operativa a livello

di settore deve essere conte-stualizzata, dal momento chele aziendebottom25%presen-tano, in controtendenza, unmiglioramento della stessa(che passa da 8,2% a 10,9%).Un’altra interessante differen-za fra aziende top 25% ebottom25%èche, sebbene en-trambe riducano nel corsodell’anno il loro indebitamen-to, le aziendebottom25%risul-tano essere relativamente me-no indebitate. Meritano infineunparticolare commento alcu-ne aziende che hanno fatto re-

gistrate significativi aumenti ri-spetto all’anno precedente. Intermini di ricavi, merita senzadubbio una menzione FinmetS.p.a.. L’azienda, che rappre-senta la terza realtà del settore,ha visto i propri ricavi aumen-tare del 48,5%, passando da 36milioni del 2012 a 53 milionidel 2013. Se prendiamo in esa-me il rapporto fra ebitda e rica-vi, notiamo che, pur se a livellodi settore tale indicatore ha re-gistrato un peggioramento, visono alcune realtà che sonoriuscite, in controtendenza, a

migliorare tale rapporto. Sitratta di Osmap S.p.a., che ri-balta la propria marginalitàoperativa da -4,67% nel 2012 a+5,86% nel 2013; CerantolaS.p.a., da 5,54% (2012) a14,33% (2013); Metalco S.r.l.,da 5,55% (2012) a 11,46%(2013). In termini di attivo, gliaumenti più sensibili, probabil-mente per lo più riconducibilia nuovi investimenti, sono sta-ti effettuati da PermasteelisaS.p.a. (+10%), Cerantola S.p.a.(+16%), InoxPiaveS.r.l. (+10%)eMasieroS.r.l. (+19%).

Processo di fusione e lavorazione di metallo. Sono 28 le aziende del settore nella classifica delle Top 500: in testa Permasteelisa

fabbricazioni in metallo

Ricavi ∆ Ricavi

Imprese in

utile

Imprese in

utile

Imprese con ricavi

in crescita

Imprese con

reddito in

crescita

2013 2013-12 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013-12 2013-12

Top 25% 46.145 -6,4% 8,4% 8,8% 71,8% 74,1% 85,7% 71,4% 42,9% 42,9%

Bottom 25% 14.501 -1,5% 10,9% 8,2% 66,2% 68,0% 85,7% 85,7% 42,9% 28,6%

Note metodologiche

Top 25% = Insieme del primo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sopra il terzo quartile)

Bottom 25% = insieme dell'ultimo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sotto il primo quartile)

Per i Ricavi, ∆ Ricavi, Ebitda/Ricavi e Rapporto di indebitamento si è preso il dato mediano della propria fascia di riferimento (top 25% e bottom 25%)

EBITDA/Ricavi Rapporto di indebitamento

Permasteelisa sale, si rafforza FinmetIl gigante secondo assoluto. L’azienda di Cordignano, terza realtà del settore, ha visto aumentare i propri ricavi del 48,5%

LE CIFRE

60%LA QUOTA DI FATTURATO DIPERMASTEELISA NEL COMPLESSO DELSETTORE

68,5%IL RAPPORTO DI INDEBITAMENTO DELCOMPARTO. NEL COMPLESSO DELLETOP 500 È DEL 72%

53I MILIONI DI RICAVI DELLA FINMET,TERZA REALTÀ DEL SETTORE: NEL2012 ERANO PARI A 36 MILIONI

+ 5,8LA MARGINALITÀ OPERATIVA DIOSMAP SPA NEL 2013: L’ANNOPRECEDENTE ERA DEL - 4,76

28LE AZIENDE TREVIGIANE DEL SETTORENELL’AMBITO DELLE TOP 5OO

Page 22: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

È partita daVittorioVene-to ed è arrivata fino aSpringfield. Per festeg-

giare i 25 anni di tivù, i Simp-son hanno affidato alla trevi-giana Silca una nicchia moltoparticolare del loro merchan-dising: le chiavi personalizza-te con tutti i personaggi delcartoondi famaplanetaria.

Hanno trovato le chiavi delsuccesso, e per una volta nonè un modo di dire. È il caso diSilca, ma anche della KeylinediConegliano: duebig diMar-cacheoperanonel settoredel-la produzione di chiavi e dimacchinari per la duplicazio-ne. Silca Spa fa parte dellamultinazionale Kaba Group,che fattura oltre un miliardodi franchi svizzeri (circa 830milioni di euro al cambio at-tuale), conuna crescita di cin-quepunti percentuali. «Un ri-sultato significativo, specie sesi considera l’attuale congiun-tura», dice StefanoZocca, am-ministratore delegato di SilcaSpa. «Destiniamo il 5%del fat-turato a investimenti in inno-vazione. La “Divisione siste-mi chiavi”, di cui Silca è la rap-presentante in area Emea,AsiaPacifico, Sam,ha registra-to una crescita del 5,2% e haaumentato laprofittabilità».

Silca occupa 400 dipenden-ti nella sede di Vittorio Vene-to. L’export (in 130 Paesi, consedi commerciali in Francia,

Spagna, Germania, Inghilter-ra,Benelux,Olanda)valeoltreil 76%del volumed’affari, chenel 2013 ha sfiorato quota 67milioni di euro. Obiettivi, ora:«Continuare a presidiare imercati maturi e cercare unamaggiore espansione in quel-li emergenti», conclude Zoc-

ca, «Abbiamo puntato sullariorganizzazione produttivain uno scenario economiconon facile,ma ritengo strategi-co spingere i processi produt-tivi a livelli di eccellenza percompetere a livello interna-zionale». Silca produce oltre60 mila tipi di chiavi diverse:

da quelle tradizionali allechiavi elettroniche, passandoper il settore dell’auto in cui ilgruppoè il primoalmondo.

«Noi alla Keyline siamo ra-pidi nel prendere delle deci-sioni,maponderiamobene lescelte.Non facciamopassi az-zardati: non vogliamo esserci

oggi e non domani. Vogliamoesserci dopodomani». È lastrategia dell’aziendadiCone-gliano che produce chiavi eduplicatrici vendute in50Pae-si, passatanel giro di pochi an-ni da una dimensione pocopiù che artigianale a industriacon un brand conosciuto in

tutto il mondo e filiali in Ger-mania, Stati Uniti e Cina.Ma-riacristina Gribaudi, ammini-stratriceunicadiKeyline,nonha dubbi: «Bisogna entrarenella logica dei Paesi in cuivai, capire come fanno busi-ness e cercare un’alleanzacon loro, facendo in modoche la cultura del posto vengacontaminatadalla cultura ita-liana». Keyline ha sviluppatouncodice edico validoper tut-te le filiali sparse nel mondo,«condiviso e adattato a cia-scun paese». L'etica oggi è unvalore fondante per la Keyli-ne. «Forniamouna chiave rea-lizzata in sicurezza, in sedi incui i nostri dipendenti vengo-notrattati con rispetto. Siamotra le prime aziende ad averottenuto la certificazione Au-dit, che riguarda la concilia-zione famiglia-lavoro ricono-sciuta anchedallaRegioneVe-neto». Rispetto del lavoratoree qualità del prodotto, chenontemediessere sorpassatodagli ultimissimi ritrovati tec-nologici, come le tessere ma-gnetiche. «Noi al mercato of-friamo un sistema di sicurez-za. Forniamo chiavi aScotlandYard e alla polizia ci-nese. Offriamo un prodottomade in Italy certificato e ilmercato ci sta dando ragio-ne».

SerenaGasparoniFabioPoloni

le aziende top del settore

Lavoro all’interno della Silca. A destra Stefano Zocca, a.d. di Silca Spa

Silca eKeyline, le chiavi del successoDue aziende di Marca protagoniste nel settore della duplicazione: una celebra i Simpson, l’altra chiude Scotland Yard

L’aziendadiVittorioVenetorealizzalacollezionespecialeperilcartoneanimatodellaFoxchefesteggiai25annidivita

Page 23: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di CARLO MARCON

I l settore della Fabbricazio-ne di Mobili e Arredamen-to si colloca al sesto posto

nella classifica dei settori perricavi di vendita. Delle cinque-cento maggiori aziende dellaprovincia di Treviso 38 fannoparte di questo settore e nel2013 hanno generato un fattu-rato complessivo di oltre 1,7miliardi di euro. Le aziendeche hanno superato i 100 mi-lioni di euro di ricavi sonoquattro, ossia Compago (checonsolida Media Profili eArko), ArredoPlast, 3 B eVene-ta Cucine. Rispetto allo scorsoannonon ci sono stati partico-lari cambiamenti nella classifi-ca del settore, basti pensareche le primedieci posizioni so-norimaste immutate.

Dall’analisi dei dati aggrega-ti risulta che il fatturato totaledel settorenonsi èmodificato,mentre l'ebitda è cresciuto del5,1% trascinando la sua inci-denza sui ricavi dall'8,5% al9%, che è un valore superiorealla media delle prime 500aziende trevigiane pari a 7,6%.Rispetto al biennio 2012-11 incui il settore ha registrato unadiminuzione dei ricavi e dellamarginalità operativa, l'anda-mento economico nel periodo2013-12 risulta dunque in mi-glioramento facendo intrave-dere dei segnali confortanti.Le aziendedel settore sembra-no essersi concentrate su diuna strategia volta a incremen-tare la redditività delle venditepiuttosto che i volumi dellestesse, attraverso politiche dirazionalizzazionedei costi op-pure un differente mix dellevendite. A conferma di questoil 47%delle impresehaaumen-tato i ricavi, ma il 55% è riusci-to a innalzare il reddito netto.

Tuttavia, le imprese inutile so-no diminuite dal 73,7% al71,1% che è una delle percen-tuali più basse tra i vari settorie ben al di sotto del 79,4% a li-vellodi top500.

Osservando le mediane deiprincipali indicatori economi-ci si nota che le imprese delsettore hanno migliorato laredditività del patrimonionet-to (Roe), dell'attivo (Roa) e del-le vendite (Ros), nonché il dif-ferenziale di leva. Ciò nondi-meno i principali indici di red-ditività non appaiono ancora

soddisfacenti in quanto si col-locano al di sotto del valoremediano delle prime 500aziende della provincia di Tre-viso. In particolare, metà delleaziende del settore non rag-giungeunRoedell'1,6%a fron-te di metà delle aziende top500 che superano il 5% di red-ditività del patrimonio netto.Insomma, nonostante i pro-gressi sotto il profilo redditua-le, l'equilibrio economico ap-pareancora fragile.

Perquantoriguarda il livellodi indebitamento, il suovalore

mediano diminuisce dal66,2% al 64,9%, attestandosisu livelli tra l’altro inferiori ri-spetto a quelli della generalitàdelle imprese top 500 (73%).Come conseguenza, la quotadimargine operativo lordo as-sorbita dagli oneri finanziari(calcolata sui dati aggregati) siè ridotta dal 10,6% al 9,1%. Sela riduzionedel rapporto di in-debitamentoedella suoonero-sità sono elementi positivi, lanota negativa è rappresentatadal fatto che ancora un terzodelle aziende presenta un dif-

ferenziale di leva negativo, os-sianon riesce autilizzare profi-cuamente l'indebitamento di-struggendo ricchezza anzichécrearla.

Analizzando il 25%delle im-prese con i ricavi più elevati(top 25%) e il 25% delle impre-se con i ricavi minori (bottom25%) si notano delle differen-ze, chepermangonoper quan-toconcerne l'andamentodellevendite, mentre si attenuanosotto il profilo reddituale. In-fatti, le imprese più piccolehanno subito una contrazione

delle vendite nell'ordine del3,1% a fronte di un leggero in-cremento del fatturato (+1%)conseguito da quelle più gran-di e analogamente tra le primesolo il 40%haaumentato i rica-vi,mentre il 60%delle secondeha accresciuto le vendite. Dicontro, il divario in termini diincidenzadell'ebitdasui ricavie di imprese in utile, pur rima-nendo favorevole per le impre-sepiùgrandi, si è ridottonel bi-ennio 2013-12. Invece, le diffe-renze relative al rapportodi in-debitamento si sono allargatecon le top25%chepresentanounvaloremedianodel 56,2%ele bottom 25% aventi un valo-redel 67,2%.

Tra le top 20 del settore solo2 aziende hanno avuto un in-cremento del fatturato in dop-pia cifra (G.T. srl con +20,3% eTop Linea spa con +12,2%) afronte di 4 aziende che hannosubitoundecrementodei rica-vi della stessa ampiezza. Perquantoriguarda lamarginalitàoperativa delle vendite Frezzaspa e Pianca spa ritornano adavere un segno positivo pas-sando rispettivamente da-7,4% a +7% e da -2,3% a+6,8%.Tra le impresedel setto-re con la più alta incidenzadell'ebitdasui ricavi si trovanonell'ordine Marco's (Arper)(20,8%), Arredo Plast (16,1%) eCompago (12%). Quest'ultimaèunadelle aziendemeno inde-bitate del comparto e in gradodi generare un elevato diffe-renziale di leva. Arredo Plast èstata unadelle poche imprese,assieme a Veneta Cucine e AlfInvest, capace di miglioraretutti gli indicatori economi-co-finanziarimonitorati,men-tre Marco's rimane una delleaziende con imigliori indici dibilancio, sebbene l'incremen-todei ricavi sia statominimo.

Il Bi-Box prodotto da Arredo Plast, una delle poche aziende capaci di migliorare tutti gli indicatori

Legno e plastica, cambio di strategiaArredo Plast, Veneta Cucine e Alf Invest migliorano tutti gli indicatori. Salto a doppia cifre di G.T. e Top Linea

mobili e arredamento

Ricavi ∆ Ricavi

Imprese in

utile

Imprese in

utile

Imprese con ricavi

in crescita

Imprese con

reddito in

crescita

2013 2013-12 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013-12 2013-12

Top 25% 68.312 1,0% 8,1% 10,1% 56,2% 61,7% 80,0% 100,0% 60,0% 50,0%

Bottom 25% 14.538 -3,1% 6,3% 4,6% 67,2% 63,2% 60,0% 50,0% 40,0% 60,0%

Note metodologiche

Top 25% = Insieme del primo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sopra il terzo quartile)

Bottom 25% = insieme dell'ultimo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sotto il primo quartile)

Per i Ricavi, ∆ Ricavi, Ebitda/Ricavi e Rapporto di indebitamento si è preso il dato mediano della propria fascia di riferimento (top 25% e bottom 25%)

EBITDA/Ricavi Rapporto di indebitamento

le cifre

1,7IL FATTURATO COMPLESSIVO INMILIARDI DI EURO

+ 20,3%L’INCREMENTO DEL FATTURATO DIG.T. DAVANTI A TOP LINEA CHE HAREGISTRATO UN + 12,2%

4LE AZIENDE SOPRA I 100 MILIONI DIRICAVI: COMPAGO, ARREDO PLAST, 3 BE VEN ETA CUCINE

71,1%LE IMPRESE IN UTILE. NEL 2012 ERANOIL 73,7: UNA DELLE PERCENTUALI PIÙBASSE A LIVELLO DI TOP 500

- 3,1%LA CONTRAZIONE DEI RICAVI DELLEIMPRESE PIÙ PICCOLE. LEGGEROINCREMENTO DELLE PIÙ GRANDI

Page 24: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di FABIO POLONI

C ome vorreste la sediadel vostro ufficio? Co-moda e bella. A volte

non servono tanti voli pinda-rici, basta fare bene le cosegiuste. È la filosofia della Ka-stel di San Vendemiano: 17,9milioni di euro di fatturato,31 dipendenti, produzioneinteramente made in Italy,conuna filiera quasi tutta tre-vigiana. «Solo qualche tessu-to viene dall’Inghilterra: le-gno, metalli, design, proget-tazione sono per intero ma-de in Italy». Dove l’Italy nonè vincente, purtroppo, è sulfronte delle vendite: «I nostrisettori di riferimento soffro-no,daquellobancario aquel-lo assicurativo passando perStato e parastato», spiegaMario Santin, titolaredell’azienda assieme ad An-tonio Ricci, «All’estero inve-ce ci sono potenzialità note-voli: vendiamo in Europa,MedioOriente, Australia, Su-dafrica».

L’export pesa per circa il65% dei volumi d’affari. Ka-stel è nata nel 1983, oggi ilsegmento delle sedute gene-ra circa il 40%dei ricavi, il re-sto è dato dai divani, sempreper uffici, showroom, comu-nità. Il punto di partenza nel-la realizzazione di unprodot-to (sono una sessantina a ca-

talogo) è l’ergonomia, che siabbina poi a design e gustodel bello. «Investiamo sullaqualità e cerchiamodi difen-dere le nostre quote di mer-cato», dice ancora Santin,«anche in questo periodo

particolarmentedifficile. Do-po un 2013 da record, conuna crescita superiore al20%,nel 2014c’èuna leggeraflessione,ma la redditività re-sta positiva», conclude San-tin.

Un’altra realtà in crescitainuncompartodecisamente“maturo” è la Samoa, cheproduce divani imbottiti eletti ed entra nella top-20 delsettore, sfiorando i 17,5 mi-lioni di euro di ricavi. A sor-

prendere però è soprattuttoil “delta”: la crescita rispettol’esercizio precedente è del21,7%.

In azienda dicono di nonaver molta voglia di raccon-tarsi: «Preferiamo lavorare,

senza stare sotto i riflettori»,spiegano da Colle Umberto.Unapprocciomolto trevigia-no, pienamente nordestino.Se chiediamo quali siano i«segreti» del successodell’azienda, anche la rispo-sta è in linea: «Nonci sonose-greti, se non la qualità e la se-rietà. Vogliamo essere seri,costanti, affidabili. Paghia-mofinoall’ultimocentesimoi fornitori e tagliamo con chinon fa lo stesso, anche se so-nonomigrossi della distribu-zione del settore. Il tempo ègalantuomo, e i risultati allafine si vedono».

OggiSamoa,natanel 1989,lavora in uno stabilimento di17.000 metri quadrati all’in-terno del quale sono impie-gati più di un centinaio di di-pendenti, oltre ad altrettanticollaboratori esterni. Dopo iprimi anni di esperienza nel-la subfornitura, durante iquali si sono affinate le cono-scenze delle lavorazioni, del-le applicazioni tecnologichee dei materiali, «è seguitol’approccio con la grande di-stribuzione, che ha dato im-pulso agli investimenti conattenzione alle economie discala. Senza perdere di vistala qualità», come spiega lascheda dell’azienda. Il passosuccessivo è stato la creazio-ne di una selezionata retecommerciale che copre buo-naparte della penisola italia-na. Obiettivo: portare i pro-pri prodotti su tutto ilmerca-to nazionale, senza“sconfinare” in una fascia diprezzo troppo alta, che di-venti inaccessibile per trop-petasche.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

LE AZIENDE TOP DEL SETTORE

FilieraproduttivatuttanellaMarcaconunaretedifornitoriartigianaliSipartedall’ergonomiaperpoipuntarealdesignUn divano della collezione Samoa

La crescita? Sta seduta comodaSedie per ufficio, divani modulari e imbottiti, letti: il made in Italy vincente di Kastel e Samoa

Un “angolo” firmato Kastel

Page 25: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di PAOLO VEZZARO

L a lettura dei dati a livellosettoriale delinea per ilcomparto Utilities e ge-

stione dei rifiuti un quadro po-co confortante: nonostante siconfermi all’ottavoposto in ter-mini di volumedei ricavi di ven-dita a livello provinciale, i se-gnali di debolezza che emergo-norisultanopiuttostomarcati elo individuano come il settoreche presenta indubbiamente lemaggiori criticità.

Se, infatti, il volumed’affari ètale da porre il settore molto aridosso del settimo posto inclassifica (lo scarto con il com-partoEdilizia, costruzioni e atti-vità immobiliari è di soli 54 mi-lioni), il dato più preoccupantesi registra sotto il profilo dell’an-damento dei ricavi. Mentre perl’economia trevigiana il fattura-to si mantiene sostanzialmentein linea con il 2012, attestando-si intorno ai 30miliardi, il com-parto utilities e gestione dei ri-fiuti subisce una forte contra-zione del volume dei ricavi ge-nerato (-13,5%), nettamente ildato peggiore tra i principalisettori della provincia, La debo-lezza registrata in termini di vo-lume d’affari si ripercuote evi-dentemente anche su altri dueindicatori, ovvero il numero diimprese con ricavi in crescita(45,5%)econreddito increscita(solo 18,2% a dispetto di un da-tomediano a livello provincialedel54,7%) rispettoal 2012.

Accanto a questi segnali dievidente debolezza, tuttavia, siconferma la capacità delle im-prese del settore di mantenereun buon livello di marginalitàoperativa (9,9%) superiore aquello riscontrato a livello pro-vinciale (7,3%) e addirittura increscita rispetto al 2012 (8,2%),a testimonianza dell’efficaceazione intrapresa sotto il profi-lo della struttura dei costi, me-diante una rivisitazione deimo-delli di business e una raziona-lizzazionedei processi produtti-vi.

Ponendo invece attenzionesull’andamento delle impresemaggiori e minori del compar-

to (TopeBottom25%) si assistead un quadro che assume sfu-maturemoltodifferenziate.Nelcasodelle imprese Top 25%, in-fatti, la riduzione del fatturatoappare ben più marcata rispet-to al dato settoriale (-20,4%),l’indicatore Ebitda/ricavi, sep-pur in leggera crescita, si pre-senta piuttosto debole (1,79%),ma permette a tutte le impresedimantenere la propria perfor-manceeconomicacomplessivain terreno positivo. Al contra-rio, le imprese diminori dimen-sioni soffronounadiminuzionedei ricavi molto meno accen-tuata (-2,89%), la marginalitàoperativa si conferma su buonirisultati (8%), anche se solo nel66,7%dei casi si traduce in utilee in nessun caso in un aumentodiquest’ultimorispettoal 2012.Passando a considerare più nel

dettaglio l’andamento delle im-prese che compongono il com-parto, si può facilmente eviden-ziare come il trend registrato alivello settoriale trovimanifesta-zione anche nelle aziende chesi collocano ai primi tre postidellagraduatoria.

Laprimaposizione èoccupa-ta stabilmente da Ascotrade(rappresentata da Asco Hol-ding, società finanziaria che nedetiene il controllo) chepresen-ta un volume di ricavi di circaottovolte superiore aquello del-la seconda classificata, ServiziUnindustria MultiutilitiesS.p.A. Ne deriva pertanto chenon solo la distribuzione di for-ze all’interno del settore risultaessere fortemente sbilanciata afavore di Ascotrade (il cui volu-me dei ricavi è pari a circa il58,5% dell’intero settore), ma

che l’andamento del compartonel suo complesso risulta inevi-tabilmente condizionato dalleperformance registrate dalgruppodiPievediSoligo.

Alla luce dei dati settorialiesposti, non stupisce, quindi, ri-levare che nel corso del 2013Ascotrade ha registrato unacontrazione rilevante dei ricavidi vendita, pari al 20,4%, allaquale, tuttavia, ha risposto conuna efficace rivisitazione dellastrutturadelproprioattivo (chesi è ridotto nell’esercizio pas-sando dai 962 milioni del 2012agli 874 del 2013), dalla quale siè originato un miglioramentodella marginalità operativa eanche del risultato economicodi periodo, aumentato del53,21%da27,5a42milioni.

La seconda classificata, Servi-zi Unindustria Multiutilities,

mostra una riduzione del volu-me d’affari in linea con l’anda-mento del settore (-12,3%, do-vuto - precisa l’azienda - al calodel prezzo dell’energia), ma alcontrariodiAscotradepresentaun indebolimento sia a livellodi marginalità operativa che dirisultato economicodell’eserci-zio (-34,21%); nel caso di Co.Met.Fer., terza classificata, no-nostante la contrazione del fat-turato sia la più consistente frale imprese del comparto, si assi-steadun leggero rafforzamentodel rapporto Ebitda/ricavi (sep-pur ad un livello ancora piutto-sto modesto), il quale tuttavianon trova adeguata trasposizio-ne nell’utile dell’esercizio cheanzi subisce un crollo pariall’80% portando l’impresa aduna situazione di sostanzialepareggiodibilancio.

All’interno di un contestoche presenta gli elementi di de-bolezza descritti in precedenzameritano attenzione le perfor-mance di imprese che si muo-vono in controtendenza rispet-to all’andamento del settore: sidistinguono in questo senso igruppi facenti capo al Consor-zio Intercomunale Priula ed alConsorzio – Azienda Interco-munale di Bacino Treviso 3, ri-spettivamente la sesta e la setti-ma impresa in classifica, il cuivolume di ricavi registra unacrescita intorno al 25% e si ac-compagna ad un incrementodell’attivo dell’8-9%, mentre lamarginalità operativa rimanepressoché inalterata, mante-nendosi comunque su livelliparticolarmente soddisfacenti(14%). Il risultato economicoche emerge dalla lettura dei bi-lanci di tali imprese è tuttaviaancora debole ed anzi in dimi-nuzione rispetto al 2012, atte-standosi su un -8% per il Con-sorzio Intercomunale Priula edaddirittura su un -40% nel casodel Consorzio – Azienda Inter-comunalediBacinoTreviso3.

In sintesi, quindi, la consi-stente contrazione nel volumedei ricavi rappresenta indubbia-mente il trattodimaggiore criti-cità per le imprese del settore,le quali, nonostante la difficol-tà, riescono comunque a difen-dere efficacemente la propriamarginalitàoperativa.

Ricavi ∆ Ricavi

Imprese in

utile

Imprese in

utile

Imprese con ricavi

in crescita

Imprese con

reddito in

crescita

2013 2013-12 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013-12 2013-12

Top 25% 112.665 -20,4% 1,8% 1,6% 76,7% 79,6% 100,0% 100,0% 0,0% 33,3%

Bottom 25% 21.825 -2,9% 8,0% 8,8% 71,0% 69,8% 66,7% 100,0% 33,3% 0,0%

Note metodologiche

Top 25% = Insieme del primo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sopra il terzo quartile)

Bottom 25% = insieme dell'ultimo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sotto il primo quartile)

Per i Ricavi, ∆ Ricavi, Ebitda/Ricavi e Rapporto di indebitamento si è preso il dato mediano della propria fascia di riferimento (top 25% e bottom 25%)

EBITDA/Ricavi Rapporto di indebitamento

uTILITIES E GESTIONE RIFIUTIle cifre

30MILIARDI DI FATTURATO A LIVELLOAGGREGATO, IN LINEA CON IL 2012

- 13,5%LA CONTRAZIONE SUBITA DALLEUTILITIES E GESTIONE DEI RIFIUTI

25%LA CRESCITA REGISTRATA DA PRIULAE BACINO TREVISO 3

Servizi,momento criticoavanti Priula e Bacino 3Asco Holding domina con un volume otto volte superiore alla secondaMa l’intero ambito presenta i segnali di debolezza più marcati

Page 26: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di FABIO POLONI

G li imprenditori si fannol’energia da soli. È ilprogetto di Servizi

Unindustria Multiutilities(Sum): nata comegruppod’ac-quisto per l’energia elettrica,oggi la società controllata dal-le associazioni industriali diTreviso e Venezia punta allagestione diretta di impianti diproduzione. Ne sono già statiindividuati alcuni: energiaidroelettrica in Piemonte, dafonti eoliche e solari nel SudItalia. Uno step di crescita na-turale, in uncerto senso. «È co-sì», spiegano il presidente diSum, Luciano Miotto, e l’am-ministratore delegato StefanoMalizia, «andremoagestire di-rettamente una produzioneda fonti rinnovabili pari a cen-tomilionidikilowatt/ora».

L’obiettivo è chiaro, ed è il fi-lo conduttore di tutta l’attivitàdi Sum: fornire alle imprese as-sociate energia a costi più bas-si rispetto ai canali tradiziona-li. Nel settore delle utilities, la“creatura” degli industriali èseconda per fatturato solo alcolosso Ascopiave. I numerinon sono rose e fiori: riduzio-ne del volume d’affari del12,3%(dovuta,precisano,auncalo del costo dell’energia) eindebolimento sia a livello dimarginalità operativa chedi ri-sultato economico dell’eserci-zio (-34,2%). Fare utili, però,non è la mission dell’azienda:«Il veroobiettivo è fornire prez-zi più favorevoli possibile allenostre imprese associate», di-conoMiottoeMalizia.

Dal 2000, anno in cui si è at-tuata la liberalizzazionevolutadall’allora ministro PierluigiBersani, ilmercatoelettrico «siènotevolmente evoluto,matu-rando verso forme di contrat-

tazionepiù complesse e avvici-nandosi ai mercati più maturidelle altre commodities. Perquestomotivo, ilmercato elet-trico premia chi sa gestire il ri-schio delle oscillazioni, ap-provvigionandosi attraversomolteplici operazioni, distri-buite in momenti differenti.Noi ci poniamo sul mercatosfruttando tutte le opportuni-tà che presenta, superando lalogica in cui si “subisce” la for-nitura». Mediamente una pic-

cola-media impresa riesce aottenere risparmi fino al dieciper cento grazie all’interme-diazione di Sum, ma in circo-stanzeparticolari sipuòancheriuscirea faredimeglio.

Oggi le aziende clienti diSum sono quasi 700, ma unodei punti di forza è che la di-stinzione tra cliente e socio èsfumata: il controllo societarioè totalmente delle associazio-ni di categoria, con due quotedel 37,5% rispettivamente in

mano a Unindustria Treviso eConfindustria Venezia, e il ri-manente 25% di proprietà delConsorzioUnindustriaMultiu-tilities, nucleo originario diSum.

Il consorzio ci tiene a sottoli-neare il concettodi «trasparen-za», ovvero «dare in ogni mo-mento un valore al portafoglioin gestione e consentire alleaziendedi verificarlo costante-mente attraverso il softwareEpo, “electricity performance

optimizer”, chemette a dispo-sizione i dati dei consumi intempo reale, li eleva a valore ene prepara le previsioni per imesi a venire, consentendoall’azienda di modificare taliprevisioni o di simulare l’im-patto di scelte produttive suicosti dell’energia elettrica».«Facciamo i grossisti per le im-prese», dice Miotto, «ma altempo stesso cerchiamo di la-vorare sul concetto di rispar-mio ed efficienza energetica:

da lì arriva il vero risparmioeconomico, anche del 15-20%per le imprese».

Forse sul frontedell’“educazione” energeticanascerà un’azienda dedicata,un vero e proprio energy advi-sor: «Vediamo:per ilmomentol’obiettivo di puntare al rispar-mio energetico è chiaro, oracerchiamo la strada miglioreper raggiungerlo», concludeMiotto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

le aziende top del settore

Ricavi ∆ Ricavi ∆ Ricavi

2013 2013-12 2013-11 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013 2012

ASCO HOLDING S.P.A. 863.960 -20,4% -22,3% 42.136 27.503 11,8% 9,0% 52,0% 58,4% 7,4% 5,7% 7,3% 9,6%

UNINDUSTRIA MULTIUTILITIES S.P.A. 112.665 -12,3% 6,1% 253 385 0,7% 1,6% 86,2% 86,6% 0,7% 5,7% 52,2% 16,5%

CO.MET.FER. S.P.A. 99.769 -21,1% -31,2% 9 47 1,8% 1,2% 76,7% 79,6% 1,8% 0,2% 24,6% 39,6%

ALIGROUP S.R.L. 96.917 4,4% -1,7% 363 1.160 5,3% 5,6% 79,7% 80,6% 2,3% 1,8% 12,5% 13,7%

CONSORZIO PRIULA 82.177 25,8% 27,0% 690 749 14,2% 14,3% 75,9% 78,3% 4,2% 2,7% 4,3% 4,7%

CONSORZIO - BACINO TREVISO 3 80.745 24,0% 24,8% 452 857 14,3% 14,7% 75,7% 78,1% 4,3% 3,3% 4,5% 4,9%

A.T.S. S.R.L. 40.737 6,0% 12,3% 228 172 11,7% 13,3% 97,0% 96,9% 0,7% 0,0% 22,2% 18,9%

SAV.NO. SRL 33.303 -1,2% 4,0% 954 1.384 12,2% 13,4% 80,1% 82,0% 5,8% 8,2% 2,2% 2,4%

BREFER - S.R.L. 26.582 -2,9% -19,3% -7 267 2,8% 3,4% 72,7% 69,8% -0,3% 2,3% 54,4% 28,2%

CENTRO RISORSE S.R.L. 21.825 -20,9% -29,1% 184 269 8,0% 8,8% 71,0% 74,4% 0,9% 2,9% 16,1% 14,6%

indebitamento Differenziale di leva OF/EbitdaUtile/Perdita EBITDA/Ricavi

L’industria: l’energia ce la facciamo noiIl consorzio Sum punta alla gestione diretta di impianti produttivi da fonti rinnovabili. Obiettivo: costi giù oltre il 10%

Il cielo si specchia sui pannelli fotovoltaici. Servizi Unindustria Multiutilities è controllata da Unindustria Treviso e Confindustria Venezia

Il presidente di Sum, Luciano Miotto

GiàindividuatounsitoidroelettricoinPiemonteealcunieoliciefotovoltaicinelSudItalia«Malaverasvoltastanell’efficienzaènelrisparmio»

Page 27: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di PAOLO VEZZARO

L ’ultima posizione fra iprincipali settoridell’economia trevigia-

na è ricoperta, analogamentea quanto registrato nel 2012,dal compartoCommercio e ri-parazione autoveicoli, checonferma le difficoltà già ri-scontratenella precedente edi-zione sotto il profilo del volu-me dei ricavi, in calo del 2,3%rispetto al 2012 e del 12,3% sul2011. A dispetto di una situa-zioneche, sulla basedei dati ri-feriti all’esercizio 2012, vedevail settore del commercioe ripa-razione di autoveicoli comeunodei comparti della provin-cia su cui la crisi ha prodottoeffetti più dirompenti, alcunisegnali più confortanti trova-no spazio nella lettura dei datiriferiti al 2013.

A livello aggregato, a frontedel segno negativo nella varia-zionedei ricavi, si assisteadunlievemiglioramentodellamar-ginalitàoperativa (+0,5%), chepurmantenendosi su livelli an-cora modesti (2,3%) offre co-munque indicazioni interes-santi in ordine alla capacitàdelle imprese di riconsiderarei propri processi e la propriastruttura alla luce della diffici-le congiuntura economica edell’impatto che questa haprodotto sull’intero settore.Accantoaquestodato si segna-la altresì che il numero di im-prese capaci di chiudere inuti-le è cresciuto rispetto all’annoprecedente e si attesta intorno

al 74%, anche se solo nel 47%dei casi la performance econo-mica complessiva risulta mi-gliore rispettoal 2012.

Passando ad indagare la re-altà delle imprese di maggiorieminori dimensioni si osservainnanzitutto come il dato rela-tivoall’andamentodel volumed’affari risultiin controten-denza rispet-toaquanto ri-levato con ri-ferimento alsettore consi-derato nelsuo comples-so.

Nel casodelle impreseTop 25%, in-fatti, il fattura-to risulta in aumento del3,79% e questo nonostante laprima e più rappresentativaazienda in classifica, CarraroS.p.a. – l’unica a superare la so-glia dei 100 milioni di ricavi econpiù del doppio del fattura-to della seconda azienda ingraduatoria subisca una con-trazione delle vendite nell’or-dine dell’1,2%. A fare da con-traltare al dato di CarraroS.p.a. e a guidare la crescitadelle principali aziende delcomparto sono le performan-ce di Sotreva S.p.a. (+ 5,6% suldato 2012), Autostore S.r.l. (+3,8%) e Mattarollo MotoriS.p.a. (+8,3%), per le quali si re-gistrano anche leggeri miglio-ramenti nella redditività ope-rativa e nel risultato economi-

codiperiodo.Nel confronto con le impre-

se Top 25%, quelle di minoridimensioni (Bottom25%)ma-nifestano uno stato di salutemigliore, con un incrementodi fatturato che può definirsisoddisfacente (+7,28%) e chesi associa ad un rafforzamento

della margi-nalitàoperati-va e ad unastruttura fi-nanziaria chesi mantienesubuoni livel-li (64,23%),decisamentemigliori ri-spetto al datorilevato per leimprese dimaggiori di-

mensioni (87,82%) anche se inleggero peggioramento rispet-to sul 2012. Il pesodi una strut-tura finanziaria fortementesbilanciata a favore del capita-le di debito per le big del setto-re si ripercuote sulla misuradegli oneri finanziari e sul pe-so che questi assumonosull’ebitda, indicatoredella ca-pacità di far fronte agli impe-gni finanziari con imargini ge-nerati dall’attività caratteristi-ca: fra leTop25%soloAutosto-re consegue un risultato infe-riore alla soglia del 25-30%, alcontrario fra le imprese piùpiccole solo Trevisauto superaquestovalore.Di conseguenzail differenziale di leva, che mi-sura la capacità di otteneredall’impiegodel capitale di de-

bito nell’attività d’impresa unrendimento superiore al costodella raccolta, mostra risultatinegativi per le imprese piùgrandi e positivi per quelle piùpiccole, con le sole eccezionidiAutostoreeTrevisauto.

Un’ultima analisi è dedicataalle imprese chepiù si sonodi-stinte per le loro performancenel corso del 2013,misurate intermini di rafforzamentodell’attivo patrimoniale, au-mentodel volumed’affari e ca-pacità di tradurre quest’ulti-mo in un altrettanto adeguatomiglioramento della margina-lità operativa: si distingue inquesto senso la Bianco Dr.BrunoS.r.l., cui spetta il prima-to in termini di crescita del fat-turato (circa il 25% in più sul2012), mentre Sotreva S.p.a., ilcui Ebitda viene più che qua-druplicato rispetto al prece-dente esercizio, e Trio S.r.l. ab-binanoal rafforzamentodei ri-cavi di vendita un incrementoa due cifre della redditivitàoperativa e del volume degliimpieghi.

Indefinitiva,nonostantenelsettore stenti ancora la ripar-tenza sotto il profilo dei volu-mi di vendita, i segnali cheemergono soprattutto dallaperformance di alcune impre-se lasciano intravvedere pro-spettive sicuramente miglioririspetto a quelle dell’annopre-cedente e confermano lamag-giore abilità delle impreseme-dio-piccole di riconsiderare sestesse in funzione dell’anda-mentodelmercato.

Alla Bianco spetta ilprimato in termini

di crescita del fatturato:più 25% sull’annoprecedenteRicavi giù del 2,3%:risultati negativi per leimprese più grandi

L’auto riparte lentamentei piccoli svoltanomeglioDopo la grande frenata, il 2013 propone alcuni numeri più confortantiSoffre Carraro, guidano la crescita Sotreva, Autostore e Mattarollo

Ricavi ∆ Ricavi

Imprese in

utile

Imprese in

utile

Imprese con ricavi

in crescita

Imprese con

reddito in

crescita

2013 2013-12 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013-12 2013-12

Top 25% 48.390 3,8% 1,6% 0,7% 87,8% 88,9% 60,0% 20,0% 60,0% 60,0%

Bottom 25% 16.449 7,3% 3,3% 2,2% 64,2% 61,9% 80,0% 80,0% 60,0% 40,0%

Note metodologiche

Top 25% = Insieme del primo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sopra il terzo quartile)

Bottom 25% = insieme dell'ultimo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sotto il primo quartile)

Per i Ricavi, ∆ Ricavi, Ebitda/Ricavi e Rapporto di indebitamento si è preso il dato mediano della propria fascia di riferimento (top 25% e bottom 25%)

EBITDA/Ricavi Rapporto di indebitamento

autoveicoli

Page 28: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di SERENA GASPARONI

Oggi vendere auto èunaquestio-ne tutt’altro che semplice. Sonolontani i tempi in cui una vettu-ra nuova era considerata unostatus symbol. Oggi il budget delpotenziale acquirente è risicato,l’auto si cambia ilmenopossibi-le. Per rimanere sul mercato bi-sogna ingegnarsi. Lo sanno be-nealcunedellepiù importanti (estoriche) concessionarie dellaMarca, che sonostatecostrette amettere in campo nuove strate-gie che vannodal controllo pun-tualissimodegli sprechi a un’as-sidua presenza sui social, fino adare sempre più spazio a un bu-siness che sta diventando“core”: l’assistenzapostvendita.«Può sembrare strano ma, quasicome una buona casalinga checercadi far quadrare i conti in fa-miglia, abbiamo limato tuttoquello che potevamo limare: ri-contrattato i costi di affitto dellenostre sedi, cercato i contratti te-lefonici più convenienti, ci sia-mo affidati a un servizio di puli-zie più economico, abbiamocontrollato tutti i contratti di for-nitura, fino a quelli di carta epenne». A parlare Michela Mat-tarollo, che con il fratello GianPaolo da qualche anno ha presoinmano lo storicobusiness di fa-miglia.

Un passaggio generazionaleche sta dando i suoi frutti: nel2013 Mattarollo Motori Spa haconosciutouna crescita dei rica-vi rispetto l’anno precedentedell’8,3%. «Naturalmente non cisiamo fermati qui: oltre a con-centrarci sul servizio di assisten-za, abbiamo deciso di compat-tarci nel territorio, rinunciandoalle sedi di Portogruaro e SanDonà.Nessunoè rimastoacasa:i dipendenti sono confluiti nellanuova azienda».Dal 2013Matta-rollo è concessionario ufficiale

di Peugeot (che si aggiunge aVolkswagen e Mitsubishi Mo-tors). «Ormai in circa sei casi sudieci l’auto che vendiamo vieneacquistata dal cliente grazie ai fi-nanziamenti delle “finanziariecaptive” legate alla casa produt-trice. Offrono condizioni moltopiù convenienti di quellepresen-ti sulmercato».

C’è anche chi ha capito che ilmondodei social network oggi èdivenuto irrinunciabile ancheper la vendita delle auto. «Il 12%

delle vendite effettuate nel 2013è avvenuto attraverso il web. Ilcliente ci contatta attraverso lapaginaFacebookosimili e vienein concessionaria solo per con-cludere l’affare». A parlare è An-drea Alexandre, responsabilevendite e marketing di Sotreva,concessionaria Fiat dal 1954 perTreviso. In un anno sicuramen-te difficile per tutto il comparto,Alexandre spiega come lemoda-lità di acquisto oggi siano radi-calmente cambiate: il cliente (ta-

le o potenziale) non si reca piùnella concessionaria per visiona-re l’auto, ma s'informa su inter-net e si reca in loco solo per con-cludere l’affare. «Abbiamo sem-pre più a che fare con un clientepreparato, non viene per essereconvintoma viene per trovare lacertezzasu ideechesi ègià fatto.È cambiato il rapporto con ilvenditore: oggi dobbiamo esse-re presenti sui canali che lui uti-lizza, su social, blog, siti di setto-re. Per questo ci avvaliamo di

consulenti esterni. Senzadimen-ticare l’attività fieristica: spessouna delle poche occasioni perunconfrontoone to one».

Budget sempre più ridottispingono l’automobilista a inve-stire in manutenzione, speran-do che le sue quattro ruote loconducano a destinazione il piùa lungo possibile. Un trend cheSotreva ha compreso da tempo.Se ne occupa il fratello PaoloAlexandre. «Calano le venditemaaumenta tutto quello chede-

riva dall'assistenza.Un’altra del-le armi da noi sfruttate è statal’apertura per 12 ore filate, dalle7 del mattino alle 7 di sera, delcentrodi assistenzadella sedediviale Montegrappa a Treviso. Inquestomododiamo la possibili-tà ai nostri clienti di portarci lamacchina a qualsiasi ora delgiorno, anche in pausa pranzo.Mettiamo anche a disposizioneun servizio di biciclette, per chinell’attesadovesse scegliereunaformadimobilitàalternativa».

le aziende top del settore

Oggi ilmodello si prova su FacebookMercato del nuovo in difficoltà, le concessionarie si specializzano nei servizi a un cliente sempre più preparato

Michela e Gian Paolo Mattarollo

Ricavi ∆ Ricavi ∆ Ricavi

2013 2013-12 2013-11 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013 2012

CARRARO S.P.A. 103.212 -1,2% -7,1% -1.341 -1.315 1,8% 1,2% 87,1% 85,0% -3,0% -3,9% 49,5% 66,4%

SOTREVA S.P.A. 48.909 5,6% -12,9% 9 -496 1,5% 0,4% 87,8% 91,8% -0,2% -2,9% 63,3% 265,2%

AUTOSTORE SRL 48.390 3,8% 15,2% 970 943 5,1% 4,8% 76,5% 74,2% 4,9% 6,0% 18,5% 18,5%

MATTAROLLO MOTORI S.P.A. 44.929 8,3% 8,2% 22 -264 1,6% 0,7% 88,7% 90,6% -0,2% -2,8% 61,1% 165,3%

NEGRO AUTOMOBILI S.R.L. 43.367 -10,9% -29,8% -873 -659 0,0% 0,6% 92,7% 88,9% -5,1% -4,2% 4752,9% 194,4%

BORSOI SPA 28.798 -2,2% -23,2% -38 -57 0,6% 1,0% 88,6% 87,3% -2,3% -0,9% 117,4% 45,0%

DE PIERI S.R.L. 27.655 0,6% -9,1% 399 497 3,9% 4,1% 52,2% 51,8% 3,4% 4,3% 8,6% 6,0%

AUTOMARCA S.P.A. 27.343 -7,4% -26,0% -61 -116 1,5% 1,0% 86,8% 88,7% -0,4% -1,7% 46,5% 86,1%

AUTOPOLAR S.P.A. 26.148 10,1% 19,6% 40 146 1,6% 2,7% 86,8% 82,8% -0,6% 1,4% 30,7% 24,1%

TRIO S.R.L. 24.831 7,2% 4,7% 270 233 6,1% 5,5% 86,6% 81,2% 3,9% 4,9% 0,1% 0,1%

indebitamento Differenziale di leva OF/EbitdaUtile/Perdita EBITDA/Ricavi

«Ilwebèdiventatoirrinunciabile»Sotreva:presentisuisocial,blogesitidisettoreCalanolevenditemaaumental’assistenza Paolo Alexandre: con il fratello Andrea segue l’azienda di famiglia Sotreva

Mattarolloincrescitadell’8,3%«Menosedi,abbiamolimatoilpossibile.Finanziamentilegatiallacasaproduttrice»

Page 29: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di MARCO FASAN

I l settore del Commercio aldettaglio vanta solamente11 aziende fra le Top 500.

Rispetto agli altri settori, la red-ditività del capitale investitodaparte degli azionisti è netta-mente inferiore: ilROE, infatti,si attesta nel 2013 all’1,35%,mentre la mediana per le 500aziende è 4,88%. Anche gli in-dici ebitda/Ricavi (3,8%) eROS (0,99%) sono relativamen-tebassi,maquestidatidevonoessere letti alla luce delle parti-colari caratteristiche del setto-re, che punta sui volumi piut-tosto che sulla marginalità. Ilrapporto d’indebitamento(78%) è maggiore rispetto allamediana delle Top 500 (72%),così come il costo del debitorelativamente all’ebitda(11,48% per le Top 500 e18,07%per le aziendedel setto-re). Anche inquesto caso, è ne-cessario ricordare che la scar-sapresenzadi immobilizzazio-ni nell’attivo delle imprese delsettore non rende necessariala copertura tramite patrimo-nionetto,ma consente piutto-sto l’utilizzodi capitale di debi-to. Alla luce di ciò, i dati sullastruttura finanziaria sono par-zialmentegiustificati.

Venendoall’analisi dell’evo-luzione della performancenell’ultimo esercizio, si regi-stra una sostanziale stabilitàdel fatturato, inaumentodello0,3%, che risulta da una con-trazione del 2,5% per le top25% e da un incrementodell’1,6% per le bottom 25%.La marginalità operativa mi-gliora, passando dal 3,2% al3,8% ed il trend è confermatosia per le aziende top 25% siaper le bottom 25%. Le impreseche riescono a chiudere il bi-lancio in utile sono il 72,7%, e

questo dato è significativa-mente migliore rispetto al2012 (54,5%). Le aziendebottom 25% presentano unacrescitamaggiore in terminidifatturato, ma sono le top 25%che riescono ad ottenere unacrescita più consistente in ter-mini di reddito.Date le specifi-cità del settore, è opportunosoffermarsi su alcuni indici. IlROS,cheesprime la redditivitàdelle vendite, migliora fra il2012 ed il 2013, passando da0,36% a 0,99%. Tale migliora-mento contribuisce a spiegarealmeno in parte l’andamentopositivodellamarginalità ope-rativa commentato in prece-denza. Per quanto riguarda ilricorso aimezzi di terzi, si rap-presenta che l’indebitamentoè sostanzialmente costante(79%nel 2012 e 78%nel 2013).Anche seun indebitamento re-lativamente elevato è fisiologi-

conel settore, oltre determina-te soglie esso può diventareproblematico in termini di red-ditività e aumento del rischio,soprattutto se il “peso” deglioneri finanziari è elevato (l’in-dicatore OF/ebitda è pari al24,05% nel 2012 e 18,07% nel2013) e se il differenziale di le-va è prossimo allo zero (0,03%nel2012e0,92%nel2013).

In ultima analisi, il settoreCommercio al dettaglio, purpresentando degli aspetti dicriticità, in parte strutturali inparte contingenti, registra unlieve miglioramento nellamaggior parte degli indicatoripiù rilevanti. Le aziende chesono riuscite ad incrementaremaggiormente i ricavi rispettoal 2012 sono: Fingroupe S.p.a.(Negozi Pellizzari), da 50,73 a56,14 milioni di Euro(+10,66%); Cuzziol S.p.a., da12,86 a 14,11 milioni di Euro

(+9,76%); Supermercati Visot-to S.r.l., da 113,96 a 123,82 mi-lioni di Euro (+8,65%). Alcuneaziende hanno poi miglioratosensibilmente la loromargina-litàoperativa:FingroupeS.p.a.(Negozi Pellizzari), da 5,08% a6,71% e Cuzziol S.p.a., da4,70% a 6,16%. Vi sono anchealtre due aziende che, puravendo migliorato sensibil-mente la marginalità, hannoancora possibilità di migliora-mento, dal momento che i va-lori sono inferiori alla mediadel settore: S.C.G. TonioloConscio passa da 2,01% a3,38% e La Termopiave S.r.l.da 1,79% a 2,77%.Da ultimo, èinteressantenotare comequa-si la totalità delle aziende delsettore abbia registrato una ri-duzione degli attivi, forse cau-sata da processi di efficienta-mento e ottimizzazione di ge-stionedelle scorte.

Si vende, sacrificando i guadagniCriticità strutturali e contigenti, ma qualcuno incassa un lieve miglioramento. I casi Pellizzari, Cuzziol e Visotto

La spesa in un supermercato

Ricavi ∆ Ricavi

Imprese in

utile

Imprese in

utile

Imprese con ricavi

in crescita

Imprese con

reddito in

crescita

2013 2013-12 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013-12 2013-12

Top 25% 56.142 -2,5% 2,8% 1,8% 83,2% 85,4% 71,4% 57,1% 42,9% 71,4%

Bottom 25% 13.207 1,6% 2,4% 2,0% 77,6% 78,8% 66,7% 33,3% 66,7% 33,3%

Note metodologiche

Top 25% = Insieme del primo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sopra il terzo quartile)

Bottom 25% = insieme dell'ultimo 25% delle aziende del settore per volume di ricavi generato (aziende sotto il primo quartile)

Per i Ricavi, ∆ Ricavi, Ebitda/Ricavi e Rapporto di indebitamento si è preso il dato mediano della propria fascia di riferimento (top 25% e bottom 25%)

EBITDA/Ricavi Rapporto di indebitamento

I l tutto è partito più di qua-rant'anni fa, da un piccolonegozio di alimentari. Og-

gi, quel negozio è diventatounacatenadi circa venti super-mercati tra Veneto e Friuli.Con fatturati in costante cresci-ta nonostante la crisi. Il segre-to? “Prezzi competitivi, a disca-pito di margini più alti. Unicostrumento per fidelizzare laclientela” dice il vicepresiden-tedei SupermercatiVisottoSrl,RobertoVisotto. Innumeripar-lano chiaro: Supermercati Vi-sotto, contrariamente ad altrerealtà del commercio al detta-glio dadue anni registra nume-ri in crescita e nuove aperture.Un aumento dei ricavi rispettoal 2012 dell'+8.7%, se si consi-dera il biennio del +18,8%. Ri-sultati da recordperquestobu-siness che si tramandada gene-razioni. Tutto inizia da un baralimentari a Brische, frazionedi Meduna di Livenza. Circaquarant'anni fa la famiglia Vi-sotto cerca di fare il salto,aprendo il primo supermerca-to in paese. Poi il secondo inprovincia di Pordenone, infineil terzo a Portogruaro. Adessosono19distribuiti nelle provin-ce di Treviso, Venezia, Porde-none e Udine, con metraturevariabili fino ai 4 mila metriquadri. “Abbiamo circa 400 di-pendenti- spiegaVisotto- se ag-giungiamo quelli del magazzi-no e centro di distribuzione,rinnovato da poco arriviamoquasi a quota cinquecento”.Un business in continua asce-

sa, non scontata di fronte aduna crisi prolungata che daqualche tempo ha iniziato adinfierire anche sull'acquisto dibeni primari. “Più che strate-gia la nostra è una politicaaziendale che perseguiamo findagli inizi e che riguarda ilprezzo. Cerchiamo di lavorareconun ricarico il piùbassopos-sibile. Riduciamo imargini perfidelizzare il cliente. Anche perquesto non abbiamo mai fattole classiche promozioni “treper due” ad esempio. Non riu-sciamo a farlo con i prezzi chepratichiamo” continua Visot-to. Ogni tre settimane poi,l'azienda distribuisce il classi-co volantino con le offerte do-ve i prodotti segnalati vengonovenduti al prezzo di costo.“Oggi il consumatore è radical-mente cambiato- spiega- èmolto più attento. Se un tem-po spendeva anche per coseche non servivano, o almeno,non erano necessarie nell'im-mediato, ora fa una spesa stu-diata. Sceglie anticipatamentecheprodotti acquistare e cercadi non sprecare nemmeno uncentesimo.” Crisi o non crisi, ilbusiness dei Supermercati Vi-sotto continua a crescere.Nuo-ve aperture sono infatti in pro-gramma. “L'anno prossimoapriremoun altro supermerca-to in provincia di Udine- con-clude- unanuova apertura è inprogrammaper il 2016 semprein zona. Si tratta di struttureimportanti tra i 3 e i 4milame-triquadri.” (s.g.)

ROBERTO VISOTTO

«Teniamo i prezzi bassiil cliente è diventato attento»

COMMERCIO AL DETTAGLIO

Page 30: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

di ANDREA PASSERINI

I segnali di ripresa che arri-vano, ma ancora non siconsolidanoenon sidiffon-

dono.Un2014durissimochesichiude all’insegna della moriadelle botteghe, del turnoverche aumenta in maniera espo-nenziale, mentre gli esercizicommerciali dei centri storicinon trovano ancora una lorostabilità nell’epoca della crisi, afonte del settore alimentare edella distribuzione che ha mi-gliori performance, anche ri-spetto alla grande distribuzio-ne. Sono tempi di chiaroscuro,questi, non di tinte forti. E dicongiunture ancora poco deci-frabili.

Per laprimavolta, il commer-cio al dettaglio entra nel dos-sierTop5500, sulla sciadelle11aziende che hanno conquista-to un posto nella speciale gra-duatoria economica che foto-grafa le migliori realtà dellaMarca. Un segno importante,con tute le specificità di un set-tore che viaggia su binari conaltri scartamenti, con altri as-setti finanziari e altre lunghezzed’onda . Ne parliamo con Re-nato Salvadori, da pochi mesitornato al timone di AscomConfcommercio provinciale,dopo una parentesi in politica.L’Ascom di Treviso e della pro-vincia è una realtà conquais 10mila associati e una rete capilla-re di delegati e fiduciari che co-pre il territorio della Marca,con 4 centri di formazione, uncentro studi , una scuola di so-ciopolitica attiva da 10 anni eunosservatori suiconsumiconrilevazioni trimestrali e il perio-dicoonlinemarcaterziario.it

Salvadori, il commercio aldettaglio fa i conti conuna cri-sipesante. Inmolti diconocheil settore smentisca lo slogan

piccoloèbello.«Non farei questioni di di-

mensioni, e allo stesso modonon distinguerei per tipologia.Credo ci siano due tipi di com-mercio: quello che si reinventae progetto il suo futuro, e chi siaccontentadicontinuarecomeha fatto sin qui. Tutti e due sof-frono,ma ilprimopotràvederequalche barlume, il secondononhasperanze».

Innovazione decisiva ancheper il commercio?

«Senza dubbio. Ma non na-scondiamoci: tecnologia, ripo-sizionamento sul mercato nonsono indolori, passano per unariduzionedelpersonale»

Allora vedremo l’uscita dal-la crisi con aumento della di-soccupazione?

«E lo scenario che bisognaevitare. Con le idee, con la fles-sibilità, e con un nuovo mododipensare. Radicarsi sul territo-rio e internazionalizzarsi, perdirne una, non sono affatto in

contraddizione, anzi. Faccioun esempio: con il web certodevo ridimensionare il perso-nale,macreonuoveopportuni-tà in altre voci, penso alla logi-stica, allo stoccaggio, al custo-mer care, alle costruzioni di li-stini virtuali».

Sta delineando il negozio ol’attività « glocal» del mondo2.0?

«In un certo senso sì. E ag-giungo un’altra provocazione:il punto vendita può trovare un

senso anche nell’economiaweb, se diventa l’appoggio rea-le all’acquisto del prodotto inrete».

Sta parlando in questo casodel tessile e dell’abbigliamen-to?

«Non solo, sono possibilitàper salvaguardare anche inego-zi di prossimità e realtà piùpic-cole, nelmomento in cui trova-noun lorospazio».

È stato un 2014 molto duroper il vostro settore. Le previ-

sioniper il2015?«Il dato di fondo è che finchè

c’è questa tenaglia fra un pote-re di acquisto ancora basso delconsumatore e la perdita di fi-ducia dell’imprenditore, nonsene esceabreve e il quadro re-sta fosco. Nemmeno l’impren-ditore può accendere la scom-messa, anche non da solo, di-ciamo mettendosi in due, sen-za una riduzione vera di tasse ediburocrazia»

Non rischia di diventareuna sorta di giaculatoria, que-sta?

«Posso anche ammetterlo.Ma detto questo, una soluzio-ne va trovata, la competitivitànon un optional, per la ripresaè indispensabile. Carico fiscaleeadempimenti senza finesonouna spada di Damocle oggetti-va, non credo siamo i soli a la-mentarlo»

Altro tasto dolente che ilcommercio lamenta è l’au-mento dei costi. E soprattuttoquellodegli affitti, per chi ope-raneicentri storici.

«Confido molto nel ritornodei bandi del commercio ap-provatidallaRegione. Inprimisperché coinvolgono tutte leparti interessate. E sono previ-sti imanagerdidistretto, i pianifinanziari».

Intanto c’è chi registra se-gnali di controtendenza. An-che in settori chiave come l’au-tomobile: stanno aumentan-do le immatricolazioni, inque-stiultimimesidell’anno .

«Vero, ma non sono consoli-dati, e ancora non diffusi alpunto tale da autorizzare a es-sere ottimisti. Certo non vannonemmenosottovalutati».

Salvadori. lei ha una sua ri-cetta, dalla base della sua lun-gaesperienzaassociativa?

«No, ma sono sempre statoschietto. Il 2015 sarà all’inse-gna dell’ “ognuno per sè e Duoper tutti”, sperando in qualchemodo di intercettare la ripre-sa».

Viva la sincerità. Ma dia al-menotreconsigli.

«Inventiva, intelligenza, e unpizzicodi fortuna»

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Ricavi ∆ Ricavi ∆ Ricavi

2013 2013-12 2013-11 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013 2012

SME S.P.A. 232.748 -2,5% -9,7% -826 -1.782 4,5% 3,8% 86,0% 86,1% 0,1% -1,2% 17,1% 24,7%

SUPERMERCATI VISOTTO S.R.L. 123.825 8,7% 18,8% 191 678 4,3% 4,9% 73,8% 74,5% 0,6% 0,6% 13,9% 18,6%

LA TERMOPIAVE S.R.L. 66.464 -4,1% 17,5% 294 57 2,8% 1,8% 95,5% 97,3% 3,0% 0,5% 25,2% 25,3%

FINGROUPE S.P.A. (PELLIZZARI) 56.142 10,7% 22,8% 467 208 6,7% 5,1% 83,2% 92,6% 1,9% 0,8% 29,7% 37,8%

CARLO ALIPRANDI CARBURANTI S.R.L. 41.935 3,5% 8,2% -66 -226 1,0% 1,2% 84,1% 83,6% -0,9% -3,8% 19,3% 28,7%

ASCO PETROLI S.R.L. 29.418 -10,2% 0,4% 38 63 0,4% 0,5% 82,8% 85,4% 1,2% 1,5% 19,0% 22,2%

GALOIL S.R.L. 24.763 -12,4% -11,9% 42 -718 1,5% 1,2% 45,4% 50,0% 0,9% 0,0% 0,1% 0,0%

CUZZIOL S.P.A. 14.118 9,8% 19,3% 35 44 6,2% 4,7% 77,0% 78,0% 1,4% -0,8% 20,4% 30,2%

ALIMENTARI CAZORZI SOCIETA' S.R.L. 13.636 3,0% 10,5% 120 148 2,4% 2,7% 76,8% 78,8% 2,0% 2,5% 11,3% 12,9%

F.LLI GANASSIN S.P.A. 13.207 -4,7% -12,7% -849 -521 -1,2% -3,5% 77,6% 76,6% -6,6% -8,2% -235,4% -66,4%

OF/EbitdaUtile/Perdita EBITDA/Ricavi indebitamento Differenziale di leva

le aZIENDE TOP DEL SETTORE

«Inventiva, e un po’ di fortuna»Il presidente di Confcommercio, Salvadori: il riposizionamento non è indolore, ma bisogna provarci

Renato Salvadori, presidente di Ascom Confcommercio della provincia di Treviso

«Conilwebcertodevoridimensionareilpersonale,macreonuoveopportunità inaltrevoci,pensoalla logistica,allostoccaggio»

«Cisonoduetipidicommercio:quellochesireinventaeprogetta ilsuofuturo,echisiaccontentadicontinuarecomehafattosinqui»

Page 31: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

« Se Albert Einstein fossestato intervistato tutti igiorni, alla fine anche lui

avrebbedetto una stupidaggi-ne». Auro Palomba, fondatoredi Community Group, realtàtrevigiana con sedi a Milano eBruxelles, specialista in strate-gie di comunicazione che re-centemente ha affiancato il“ceo” di Etihad Airways, du-rante la complessa trattativaper l’acquisizione del 49% diAlitalia, non ha dubbi: comu-nicare non vuol dire apparirea tutti i costi, meglio essercipoco ma al momento giusto,anteponendo i fatti alle paro-le. Community nasce nel2001: si occupa di strategie dicomunicazione finanziaria,corporate e di crisi e nelle me-dia relation. Affianca grandigruppi industriali e finanziari,imprenditori e manager nellacostruzione, gestione e difesadella loro reputazione.

«Ma oggi ricopriamo sem-pre più il ruolo di advisor emediatori culturali, al fiancodi consulenti aziendali, avvo-cati e banchieri. Aiutiamoa in-

tessere relazione, comprende-re un contesto, cogliere le op-portunità». Più che comunica-tori, mediatori con l'onere didecodificare un contesto co-me il nostro a eventuali inve-stitori stranieri, oaproporre lenostre aziende nel mondo.«Ahimè, spesso cercando difarle apparire come poco ita-liane, o come delle vere e pro-prie eccellenze del territorio.Le uniche due carte per lan-ciarle nei mercati internazio-nali».

La crisi oggi ha dirottato lerisorse: prima si facevapubbli-cità al prodotto, ora con bud-get sempre più risicati la rego-la diviene promuovere un'im-magine, un brand, un mododi vivere. «Ma inunmondoco-mequello di oggi, eternamen-te connesso, non ci sono piùsegreti: la regolaaureadiventala trasparenza. Perché non di-mentichiamo che la visibilitàhadei lati negativi». L'avventodei social ha peggiorato la si-tuazione. «Sono strumenti im-portantissimiper la reputazio-ne ma sono anche difficili da

utilizzare. Io generalmente aimiei clienti sconsiglio di utiliz-zare Facebook o Twitter: sonoun'arma a doppio taglio. Lacomunicazioneè gestionedel-le informazioni: per questo lavelocità è nulla senza control-lo. Deve durare nel tempo: bi-sogna apparire solo al mo-mento giusto. Cosa quasi im-possibile per chi fa politica,molto di più per chi fa impre-sa». La trasparenza è la regolaaurea anche nel modo di ope-rare di Community. «Chi è inalto», continuaPalomba, «soli-tamente è circondato da per-sone che gli danno sempre ra-gione. Noi invece cerchiamodi dire la verità, in questo mo-do il cliente capisce che stia-mo dalla sua parte. Forse an-cheper questo,molti dei clien-ti con cui tutt'ora lavoriamo, liaffianchiamofindagli esordi». (s.g.)

447 438 2 M DECORI SPA

30 30 3 B - S.P.A.

192 196 A.C. - S.R.L.

292 287 ABACO INTERNATIONAL S.R.L.

124 - ADL AMERICAN DATALINE S.R.L.

300 281 AEROPORTO DI TREVISO S.P.A.

330 312 AGENZIA ITALIA S.P.A.

283 323 AGRIBETON S.P.A.

389 314 AGRIPLANT S.R.L.

453 455 AGROPIAVE S.R.L.

376 390 AKU ITALIA S.R.L.

61 62 ALCHIMIA S.P.A. (ALTANA)

96 97 ALF INVEST - S.P.A.

336 341 ALIBERT S.R.L.

58 58 ALIGROUP S.R.L.

458 430 ALIMENTARI CAZORZI S.R.L.

235 225 ALISEO S.P.A.

48 49 ALPINESTARS RESEARCH S.R.L.

469 458 ALPIPRESS - S.R.L.

242 233 ALTINIA DISTRIBUZIONE S.P.A.

141 145 ALTO TREVIGIANO SERVIZI SRL

359 255 AM TEKNOSTAMPI S.P.A.

22 18 AMA - CRAI EST SOCIETA' COOPERATIVA

115 112 AMER SPORTS ITALIA S.P.A.

177 175 AMORIM CORK ITALIA S.P.A.

416 328 ANTONIO BASSO S.P.A.

193 212 APE & PARTNERS SPA

460 491 APPIA S.R.L.

208 73 APPLIED MATERIALS ITALIA S.R.L.

23 27 ARIELE HOLDING S.P.A.

248 234 ARMONY S.P.A.

24 25 ARREDO PLAST S.P.A.

246 235 ARREX - 1 S.P.A.

5 5 ASCO HOLDING S.P.A.

206 173 ASCO PETROLI S.R.L.

54 61 ASOLO GOLD S.P.A.

120 130 ASOLO HOSPITAL SERVICE S.P.A.

466 - ASSIST S.R.L.

162 206 ASSOCIAZIONE PRODUTTORI ORTOFRUTTICOLI VENETO

204 188 AUSSACHEM S.R.L.

421 486 AUTODEMOLIZIONI DE ROSSI - S.R.L.

341 359 AUTOGIADA S.R.L.

224 194 AUTOMARCA S.P.A.

236 252 AUTOPOLAR S.P.A.

302 269 AUTOSILE S.R.L.

117 116 AUTOSTORE SRL

134 230 AZOVE CARNI - S.R.L.

383 361 B.M. - S.R.L.

146 128 B2BIRES S.R.L.

307 460 BACIO DELLA LUNA SPUMANTI S.R.L.

L 'obbiettivo di H-ART èproporreporgetti che sia-no capaci di creare rela-

zioni di valore tra prodotti econsumatori, coinvolgenti dalpunto di vista emotivo. Non acaso il nome di questa realtàimprenditoriale che punta allacomunicazione digitale, natanell'incubatorediH-Farm, cre-sciuta a ritmi sostenuti del 20%ogni anno, nasce proprio dallaparola heart, che sta per cuore.Si parte da un assunto, forsenon semplice,madi sicuro evi-dente: di innovazione digitalese ne parla tutti i giorni, spessoin riferimento ai pochi investi-menti dell’Italia nel settore,manon solo. Le aziende hannocompreso che non possonopiùnascondere, devono scova-re utilizzi interessanti ed effica-ci delle tecnologie digitali persviluppare una relazione piùproficua con i consumatori.Questo è il core business diH-ART: nata nell'aprile del2005, in breve tempo è passatada start-up ad azienda vera epropria con fatturato e utili giàdal primo anno. Nel 2009 entra

nel gruppo internazionaleWPP, colossomondialenei ser-vizi di pubblicità e marketing.Oggi, H-ART ha circa 200 di-pendenti (tra imigliori creativi,ingegneri del softwaree strate-ghi della comunicazione, macostantemente alla ricerca dinuovi talenti) suddivisi in 4 se-di in Italia (Treviso,Milano, Ro-maeFirenze)eunaall’estero,aLondra. Cura progetti permar-chi italiani e internazionali co-me Telecom Italia, IntesaSanpaolo,Heineken,Nike,Die-sel, Geox, Intimissimi. Nono-stante ilmercato della comuni-cazione in generale abbia assi-stito negli ultimi anni a un con-tinuo calo nei budget destinatialla comunicazione, l’aziendadi Ca’ Tron ha messo a segnouna crescita continua superio-re al 20% annuo. Secondo leprevisioni il suo fatturato nel2014 arriverà a sfiorare i 20 mi-lioni di euro. E' attesa una cre-scita sostenuta anche per ilprossimo anno, sia in terminidi giro d’affari che per quantoriguarda il numerodi collabora-tori. «Viviamo nell’era del con-

sumatore, dove la comprensio-neprofonda del suo comporta-mento, le relazioni, sono deter-minanti per la competitivitàdelle aziende» sottolineaMassi-miliano Ventimiglia, ammini-stratoredelegatoe fondatorediH- ART. L’azienda ha sviluppa-to un approccio olistico: i suoiprogetti sono frutto di un mixdi tecnologie, idee creative e in-novazione. Uno dei più recentirisultatidiquestoapproccioè ilprogetto per l’Orto Botanico diPadova, dove l’applicazionedelle conoscenze tecnologichealla cultura offre possibilità dicoinvolgimento ed emozioni,dando vita un viaggio nelmon-do della botanica che fa in mo-do che tutti i visitatori del Giar-dino si possano “connetterecon le piante”. Nell’aprile diquest’anno, H-ART è stata am-messa al programma Elite diBorsa Italiana. (s.g.)

INDICE ALFABETICO TOP 500

MASSIMILIANO VENTIMIGLIA, H-ART

«Tecnologia e ideeperun legameemotivocon il consumatore»

la comunicazioneauro palomba, community

Promuovere il brand«Laprima regolasarà la trasparenza»

MASSIMILIano ventimiglia, h-art

«Tecnologia e ideeperun legameemotivocon il consumatore»

RANK RANK

2013 2012

Ragione Sociale

394 386 BAREA S.R.L.

464 420 BAREL GIUSEPPE E FIGLI - S.R.L.

74 59 BASF CONSTRUCTION CHEMICALS ITALIA SPA

318 313 BASSO SEBASTIANO - S.R.L.

72 66 BATTISTELLA FINANZIARIA S.R.L.

265 248 BECHER SPA

57 - BELLBRU S.R.L.

273 289 BELLIO FRATELLI - S.R.L.

3 2 BENCOM S.R.L.

159 150 BENETTON GROUP S.P.A.

289 268 BENETTON RETAIL ITALIA S.R.L.

4 4 BENIND S.P.A.

450 294 BFR MECCANICA S.R.L.

439 473 BIANCO DR. BRUNO S.R.L.

324 303 BIASUZZI CAVE S.P.A.

411 434 BIEMMERETI S.P.A.

197 210 BONIS - S.P.A.

178 198 BONLEX EUROPE S.R.L.

370 352 BORGO MOLINO VIGNE & VINI S.R.L.

213 195 BORSOI SPA

222 288 BOSCO VITICULTORI-BALBIA - S.R.L.

161 164 BOTTEGA SPA

221 229 BRADO S.P.A.

230 216 BREFER - S.R.L.

483 472 BRESOLIN - S.R.L.

479 391 CADEL SRL

210 223 CALZATURIFICIO DAL BELLO S.R.L.

322 379 CALZATURIFICIO PLAY SPORT S.R.L.

71 89 CALZATURIFICIO S.C.A.R.P.A. - S.P.A.

186 185 CALZATURIFICIO SKANDIA S.P.A.

26 28 CAME GROUP S.P.A.

154 109 CAMI S.R.L.

249 264 CANTINA COLLI DEL SOLIGO

194 - CANTINA PRODUTTORI DI VALDOBBIADENE

182 221 CANTINA SOCIALE COOPERATIVA AGRICOLA DI VITTORIO VENETO

488 487 CANTINA SOCIALE MONTELLIANA E DEI COLLI ASOLANI

131 - CANTINA VITICOLTORI PONTE DI PIAVE

95 125 CANTINE VITICOLTORI VENETO ORIENTALE

176 168 CAPPELLOTTO - S.P.A.

474 428 CARDIN ELETTRONICA S.P.A.

136 140 CARLO ALIPRANDI CARBURANTI S.R.L.

428 298 CARNIELLO S.R.L.

299 295 CARPENE' MALVOLTI SPUMANTI - S.P.A.

52 52 CARRARO S.P.A.

29 46 CARRON CAV. ANGELO S.P.A.

103 100 CARTIERA GIORGIONE S.P.A.

129 154 CARTONAL ITALIA S.P.A.

323 309 CARTOPLASTICA S.R.L.

241 207 CASTEL MAC S.P.A.

396 383 CE.VI.V. S.R.L.

RANK RANK

2013 2012

Ragione Sociale

Page 32: indicieperformancedelleprime500aziendetrevigianeneibilanci ... · diUGOSOSTERO Conquestasecondaana- lisi dei dati di bilancio delle prime 500 impre-se per volume di ricavi della provinciadiTrevisopossiamo

11 11 DELCLIMA S.P.A.

126 132 DELLA TOFFOLA S.P.A.

482 445 DERSUT CAFFE' S.P.A.

409 475 DIANA GROUP S.R.L.

201 228 DIANNE HOLDING S.R.L.

355 333 DISTILLERIA BONAVENTURA MASCHIO S.R.L.

232 243 DITRE HOLDING S.P.A.

481 464 DOCET S.R.L.

401 354 DOIMO CITYLINE S.R.L.

430 399 DOIMO CUCINE S.P.A.

38 36 DOPLA S.P.A.

255 284 DOTTOR GROUP S.P.A.

91 77 DRESSING S.P.A. IN LIQUIDAZIONE

84 91 DT INVEST S.R.L.

468 419 DUREGON M.G.S. - S.R.L.

260 477 E.MA.PRI.CE. S.P.A.

142 142 ECLISSE S.R.L.

410 403 EDIZIONE ALBERGHI S.R.L.

351 456 ELETTRONICA VENETA S.P.A.

81 76 ELFRA S.R.L.

325 316 ELMANN SRL

28 24 EQUIBOX HOLDING S.P.A. (FASHION BOX - REPLAY)

123 146 ETHICA CONSULTING S.R.L.

337 319 EUREKA S.R.L.

490 490 EURMODA GROUP S.P.A.

361 301 EUROGROUP SPA

446 370 EUROMOBIL - S.P.A.

364 396 EVER S.R.L.

471 450 EVERRIS ITALIA S.R.L.

290 297 F.LLI CANIL S.P.A.

478 416 F.LLI GANASSIN S.P.A.

77 80 F2ATTIVA S.P.A.

332 332 FABRIZIO OVIDIO FERRAMENTA S.P.A.

14 14 FASSA S.R.L.

406 362 FAVALESSA S.P.A.

288 304 FAVARO SERVIZI S.R.L.

356 320 FAVERO HEALTH PROJECTS S.P.A.

90 69 FEDIM S.R.L.

331 273 FERROBETON S.R.L.

66 57 FIL MAN MADE GROUP - S.R.L.

165 141 FINDAL S.P.A.

100 104 FINGROUPE S.P.A. (NEGOZI PELLIZZARI)

106 158 FINMET S.P.A.

388 - FISCHER FOOTWEAR S.R.L. UNIPERSONALE

88 63 FISHER & PAYKEL APPLIANCES ITALY S.P.A.

480 388 FLEXTRONICS S.R.L.

266 190 FM METAL TRADING SRL

279 308 FORATO - S.P.A.

327 339 FOREL SPA

76 79 FORNO D'ASOLO S.P.A.

282 283 IL GUFO S.P.A.

500 442 ILSA S.P.A.

250 239 IMBALLI S.P.A.

400 424 IMESA S.P.A.

344 318 IMPA S.P.A.

18 19 IMPRESA TONON S.P.A.

187 184 INDUSTRIE COTTO POSSAGNO S.P.A.

305 351 INIPRESS - S.P.A.

438 404 INOX PIAVE S.R.L.

419 387 INOXVENETA S.P.A.

170 169 INSIEME SI PUO' - SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE

345 411 INSOFA' S.R.L.

111 119 INTERNATIONAL TOBACCO AGENCY - S.R.L.

465 433 INVEST GAMING - S.R.L.

34 32 IRES - S.P.A.

191 178 IRINOX S.P.A.

368 377 ISOSYSTEM SRL

92 98 ITAFIN S.R.L (INTERNATIONAL TOBACCO)

119 123 ITALBOVINI S.R.L.

244 218 ITALCAB S.P.A.

485 478 ITAL-M COMMERCIALE S.R.L.

424 417 ITLAS S.P.A.

427 327 IVECOS - S.P.A.

80 72 IWIS INSULATION WATERPROOFING INDUSTRIAL SYSTEMS S.R.L.

281 197 JESSE SPA

334 398 KASTEL - S.R.L.

319 348 KEYLINE S.P.A.

436 412 LA DONATELLA - S.R.L.

97 96 LA GIOIOSA - SPA IN SIGLA M.G. SPA

104 133 LA MARCA VINI E SPUMANTI SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA

82 78 LA TERMOPIAVE S.R.L.

245 247 LA TI ESSE - S.R.L.

316 292 LA TORNIVENETA - S.R.L.

310 293 LABOMAR S.R.L.

499 447 LABOR-LEGNO S.P.A.

85 85 LATTERIA DI SOLIGO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA

189 203 LATTERIA E CASEIFICIO MORO - S.R.L.

67 70 LATTERIA MONTELLO S.P.A.

175 205 LATTERIE VENETE S.P.A.

183 182 LCI - LAVORAZIONE CARTA RICICLATA ITALIANA S.R.L.

371 425 LE CONTESSE - S.R.L.

284 258 LEIBALLI & CUZZUOL - S.P.A.

398 384 L'INCONTRO COOPERATIVA SOCIALE

6 7 LIR S.R.L. (GEOX)

60 55 LOTTO SPORT ITALIA S.P.A.

433 470 M & G SRL

309 274 M.A.C. SRL DEI F.LLI BIGOLIN

352 317 M.G.M. S.P.A.

87 71 MAEG FIN S.R.L.

33 35 MAIA AGROINDUSTRIALE S.R.L.

105 101 MARCO'S S.P.A.

25 22 MARFIN S.P.A.

449 459 MASIERO SRL

343 355 MASOTTINA S.P.A.

7 6 MASSIMO ZANETTI BEVERAGE GROUP S.P.A.

434 446 MASTER PROFILI S.R.L.

127 136 MATTAROLLO MOTORI S.P.A.

216 192 MEETING GROUP S.P.A.

169 162 MEPOL S.R.L.

413 381 MEROTTO FIORI S.R.L.

422 342 METALCO S.R.L.

459 407 METRO PARTNERS S.R.L.

415 375 MILANESE PETROLI SRL

89 86 MINULAMP SRL

99 95 MIONETTO S.P.A.

431 481 MITI S.R.L.

203 244 MITO POLIMERI S.R.L.

143 124 MOBIL PROJECT S.P.A.

437 310 MOBIL S.P.A.

114 107 MOBILCLAN - S.P.A.

130 129 MOBILITA' DI MARCA S.P.A.

461 457 MODEL SYSTEM ITALIA S.P.A.

473 435 MODULAR PROFESSIONAL S.R.L.

333 335 MOLINO DI FERRO S.P.A.

385 360 MONDEOX S.P.A.

357 378 MONTELVINI S.P.A. ASSOCIAZIONE FRA PRODUTTORI AGRICOLI

256 193 MOSOLE S.P.A.

180 215 MTS S.P.A.

342 357 NASTROFLEX S.P.A.

133 110 NEGRO AUTOMOBILI S.R.L.

286 330 NEUVENDIS S.P.A.

308 358 NEW MILLS S.P.A.

15 13 NICE GROUP S.P.A.

457 432 NICOS INTERNATIONAL S.P.A.

150 191 NICROS S.R.L.

369 367 NORDAUTO S.P.A.

247 241 NORTHWAVE S.R.L.

179 202 NOVAGLASS S.P.A.

374 250 NOVATION S.P.A IN LIQUIDAZIONE

303 275 NOVATION TECH S.P.A.

445 437 NUOVA GENOVESE S.R.L.

53 74 NUOVA INDUSTRIA BISCOTTI CRICH - SPA

348 349 NUOVA MENON S.R.L.

456 372 O.M.C. - S.P.A. IN LIQUIDAZIONE

73 75 OCSA - OFFICINE DI CROCETTA S.P.A.

363 366 OLANG S.P.A.

27 23 OLEIFICIO MEDIO PIAVE S.P.A. IN LIQUIDAZIONE

50 34 OLIMPIAS S.P.A.

304 286 OLIVI AGRICOLTURA S.R.L.

467 429 OMER S.P.A.

51 53 SANGALLI VETRO MANFREDONIA S.P.A.

112 108 SATOR S.R.L.

140 144 SCATOLIFICIO ONDULKART S.P.A.

407 409 SCOTTON S.P.A.

101 94 SEA INGROSS S.R.L.

296 257 SELLE ITALIA S.R.L.

259 488 SENNA GROUP SRL

93 87 SENOBLE ITALIA S.P.A.

492 439 SERICA DELLA MARCA S.R.L.

181 167 SERVIZI AMBIENTALI VENETO NORD ORIENTALE SRL

301 311 SERVIZI IDRICI SINISTRA PIAVE S.R.L.

49 39 SERVIZI UNINDUSTRIA MULTIUTILITIES S.P.A.

110 134 SETTEN GENESIO S.P.A.

157 147 SETTENTRIONALE TRASPORTI - S.P.A.

326 337 SGAMBARO SPA

328 426 SI.TA.PAN. S.R.L.

377 344 SIDERMARCA S.R.L.

440 389 SIDERURGICA TOCCHET SRL

166 181 SIDI SPORT S.R.L.

37 40 SIGEP - S.P.A.

83 84 SILCA SPA

293 280 SILCART SPA

172 266 SIMEC S.P.A.

392 364 SINETICA INDUSTRIES S.R.L.

75 82 SIRETESSILE S.R.L.

107 106 SISAVENETA S.R.L.

463 431 SKEMA S.R.L.

294 290 SKYMAX S.P.A.

21 20 SME S.P.A.

339 394 SOCIETA' AGRICOLA BARCON S.R.L.

258 270 SOCIETA' AGRICOLA DELLA ROCCA SPA

494 449 SOCIETA' COOPERATIVA GIUSEPPE TONIOLO CONSCIO

102 99 SOGEDIN FINANZIARIA SPA

41 102 SOLE ODERZO SRL

32 33 SOLE S.P.A.

78 60 SOLIGON S.P.A.

314 177 SOMEC SRL

116 118 SOTREVA S.P.A.

315 246 SPIC PARTECIPAZIONI S.R.L.

137 151 SPUMANTI VALDO S.R.L.

234 174 STAM S.P.A.

497 451 STARMATIK S.R.L.

144 165 STEELCO S.P.A.

31 29 STEFANEL - S.P.A.

278 325 STILCURVI S.R.L.

381 338 STIVAL INDUSTRY S.R.L.

158 131 STONEFLY SPA

16 15 SUPERBETON S.P.A.

44 48 SUPERMERCATI VISOTTO S.R.L.

414 374 SURMONT SRL

RANK RANK

2013 2012

Ragione Sociale RANK RANK

2013 2012

Ragione SocialeRANK RANK

2013 2012

Ragione Sociale

233 242 CENTRO DI MEDICINA S.P.A.

275 213 CENTRO RISORSE S.R.L.

227 245 CENTRODET S.R.L.

214 484 CENTROEDILE MILANO S.R.L.

399 376 CERANTOLA S.P.A.

237 220 CESAR ARREDAMENTI S.P.A.

199 127 CHELAB SRL

147 238 CIEFFE FORNI INDUSTRIALI S.R.L.

240 237 CIMM S.P.A.

393 421 CINEL OFFICINE MECCANICHE S.P.A.

205 211 CLAN S.R.L.

139 423 CMA MACCHINE PER CAFFE' S.R.L.

56 43 CO.MET.FER. S.P.A.

287 402 COCCOVO SRL

40 44 CODOGNOTTO ITALIA S.P.A.

121 135 COL ROSA' S.P.A.

354 353 COLFERT S.P.A.

35 37 COLORI S.P.A. (COLOMBEROTTO)

190 148 COMACCHIO S.R.L.

64 47 COMAS - COSTRUZIONI MACCHINE SPECIALI - S.P.A.

454 465 COMIT EUROPA S.R.L.

268 231 COMMERCIALE VENETA BELTRAME S.P.A.

17 17 COMPAGO S.R.L. (MEDIA PROFILI - ARKO)

444 452 COMPLAST S.R.L.

347 410 CONDIFESA TREVISO

69 83 CONSORZIO - AZIENDA INTERCOMUNALE DI BACINO TREVISO 3

55 51 CONSORZIO AGRARIO DI TREVISO E BELLUNO

184 171 CONSORZIO FUNGHI DI TREVISO

68 81 CONSORZIO INTERCOMUNALE PRIULA

489 476 CONSORZIO STABILE CENTO ORIZZONTI S.C.R.L.

317 105 CONTARINI VINI E SPUMANTI SPA

223 180 CONTRACT S.R.L.

62 64 CONVERSE ITALIA SRL

366 444 COOPERATIVA AGRICOLA PRODUTTORI CASTELLANA

254 253 COOPERATIVA AGRICOLA SPAZIO

295 466 COSTRUZIONI RUSALEN S.R.L.

470 489 COSTRUZIONI TIZIANO GEOM.CORRADO S.R.L.

47 41 COVERCO S.R.L.

360 343 CRAVEDI - S.P.A.

108 122 CREMONESE HOLDING S.P.A.

491 480 CRISPI SPORT S.R.L.

231 251 CSM TUBE S.R.L.

417 471 CUNIAL - COMPONENTS S.R.L.

442 440 CUZZIOL S.P.A.

43 45 D.B. GROUP S.P.A.

477 422 DA RE - S.P.A.

264 232 DALLAN S.P.A.

1 1 DE' LONGHI S.P.A.

219 214 DE PIERI S.R.L.

63 65 DEIMOS S.R.L.

164 115 FRACARRO RADIOINDUSTRIE S.P.A.

476 443 FRASSON S.R.L.

472 462 FRATELLI PEDOL S.P.A.

167 163 FREZZA SPA

462 395 G.D. DORIGO - S.P.A.

484 474 G.S. - GESTIONE SINISTRI SRL

173 201 G.T. S.R.L.

475 436 GAERNE S.P.A.

340 282 GALDI S.R.L.

338 340 GALLETTI AURELIO - S.R.L.

253 204 GALOIL S.R.L.

209 186 GAME SPA CONSORTILE

70 68 GARBUIO S.P.A.

113 113 GAVINOX S.R.L.

152 156 GELPIAVE S.R.L.

443 406 GENERALFILTER ITALIA - S.P.A.

429 380 GENERALI INFRASTRUCTURE SERVICES

403 363 GENERALVETRI S.P.A.

297 305 GEO HOLDING S.R.L.

380 371 GIACOMINI & GAMBAROVA S.R.L.

272 272 GIDAUTO - S.R.L.

420 413 GIOBATTA E PIERO GARBELLOTTO S.P.A.

207 170 GIRASOLE - S.P.A.

298 279 GLASS 1989 S.R.L.

10 10 GLOBAL GARDEN PRODUCTS ITALY S.P.A

163 153 GLOBAL SHIPPING - S.P.A.

168 157 GRAFICHE ANTIGA S.P.A.

218 120 GREEN GROUP S.R.L.

452 400 GRIDIRON S.P.A.

372 307 GRIGLIATI BALDASSAR S.R.L.

46 50 GRISPORT S.P.A.

42 42 GRUPPO DISTRIBUZIONE PETROLI S.R.L.

350 299 GRUPPO INDUSTRIALE TEGOLAIA S.R.L.

59 54 GRUPPO MONTI S.P.A.

79 92 GRUPPO PIAZZETTA S.P.A.

495 469 GUGEL SRL

228 236 HAIER A/C (ITALY) TRADING S.P.A.

384 427 H-ART S.R.L.

94 93 HAUSBRANDT TRIESTE 1892 S.P.A. IN SIGLA H.TS. 1892 S.P.A.

408 369 HOME S.R.L.

128 111 HOMES HOLDING SRL

257 277 HT S.P.A.

145 103 I.M.G. - S.P.A.

220 240 I.M.P.A. - INDUSTRIA MATERIE PLASTICHE ED AFFINI - S.P.A.

262 271 I.M.S. - INDUSTRIE MECCANICHE SCARDELLATO - S.P.A.

86 88 I.P.G. S.R.L.

270 260 ICA SYSTEM S.R.L.

125 117 ICEBERG - S.R.L.

358 368 IDEA S.R.L. - DIVISIONE BAGNI

238 254 IL FORNAIO DEL CASALE S.P.A.

211 208 OMP S.R.L.

65 67 ONGETTA S.R.L.

493 468 OPITERGIUM VINI SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA

200 176 ORGANIZZAZIONE PRODUTTORI ORTOFRUTTICOLI VENETO -

395 448 ORMET S.P.A.

188 139 OSMAP S.P.A

226 226 OSPEDALE RIABILITATIVO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE S.P.A.

311 285 OTLAV - S.P.A.

387 346 P.A.T.I. S.P.A.

45 56 PADANA ROTTAMI - S.R.L.

160 152 PAGLIANTI TUBI S.R.L.

375 262 PAGO ITALIA S.R.L.

174 161 PAL S.R.L.

155 90 PALAZZOLO METALLI PREZIOSI S.P.A.

362 306 PASCOLI NORD-EST SOCIETA' COOPERATIVA

349 321 PASSANTE DI MESTRE SOCIETA' CONSORTILE PER AZIONI

20 26 PASTA ZARA S.P.A.

397 463 PERIN S.R.L.

2 3 PERMASTEELISA S.P.A.

195 209 PESPOW CONFEZIONI S.P.A.

215 265 PETROL SERVICE SRL

171 159 PIANCA S.P.A.

263 259 PIEFFE UNION S.P.A.

329 322 PIER S.P.A.

412 373 PILATO S.P.A.

138 114 PINARELLO HOLDING SPA

313 302 PLAST - S.R.L.

185 189 PLASTOPIAVE - S.R.L.

496 453 POLLO PIAVE S.R.L.

196 187 PREVINET - SERVIZI PER LA PREVIDENZA S.P.A.

391 296 PRIMA S.R.L.

13 16 PRO-GEST S.P.A.

280 326 PROGRESS PROFILES SPA

276 249 PROMED S.R.L.

451 479 PROXIMA S.R.L.

267 219 QUADRIFOGLIO SISTEMI D'ARREDO S.P.A.

486 385 RCH GROUP S.P.A.

390 392 RECUS S.P.A.

379 334 REGINATO F.LLI S.R.L.

435 397 RISP S.R.L.

335 329 RISTORAZIONE OTTAVIAN S.P.A.

135 149 ROBERTO INDUSTRIA ALIMENTARE S.R.L.

285 482 ROBOR SRL

149 183 ROSSIGNOL LANGE S.R.L.

353 - ROSSL E DUSO S.R.L.

423 405 RUDY PROJECT - S.P.A.

252 263 S.A.M.A.C. - SRL

229 441 S.I.A. ENGINEERING CONSTRUCTION S.R.L.

346 401 SAMOA S.R.L.

404 345 SANDRI S.P.A.

243 224 TAFFARELLO S.P.A.

217 217 TATA S.P.A.

405 300 TECHFIL S.R.L.

12 12 TECNICA GROUP S.P.A.

98 138 TECNIGOLD S.P.A.

432 356 TECNOSYSTEMI S.P.A.

320 365 TEMA - TECNOLOGIES AND MATERIALS - SRL

418 454 TEMPI MODERNI S.P.A.

151 200 TENUTA BELCORVO S.R.L.

321 347 TERMOPLAST NORD S.R.L.

212 222 TERMOVENETA S.R.L.

269 267 TIESSE S.P.A.

153 160 TMCI PADOVAN - S.P.A.

426 - TMP SRL

441 408 TOGNANA INDUSTRIE E FORNACI S.P.A.

198 179 TOGNANA PORCELLANE S.P.A.

373 331 TONIOLO CASEARIA SPA

455 415 TONON FORTY S.P.A.

277 291 TOP LINEA S.P.A.

132 143 TRAFILERIE INDUSTRIALI S.P.A.

239 199 TREGI S.R.L.

378 382 TREVI S.P.A.

306 278 TREVIMETAL S.R.L.

109 - TREVISANALAT S.P.A.

365 166 TREVISAUTO - S.P.A.

251 256 TRIO S.R.L.

312 324 TRIVENETA VETRO SPA

498 172 V.E.COM. S.R.L. IN LIQUIDAZIONE

156 155 VALLEVERDE SOCIETA' AGRICOLA S.R.L.

487 461 VALSANA S.R.L.

19 21 VEGA - SOCIETA' COOPERATIVA

274 276 VENEGAZZU' S.P.A.

402 393 VENEST S.P.A.

39 38 VENETA CUCINE S.P.A.

36 31 VENETA NASTRI S.P.A.

225 227 VIGNAIOLI VENETO FRIULANI SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA

448 414 VILLA SANDI S.R.L.

118 137 VINICOLA SERENA S.R.L.

202 485 VIROSAC S.R.L.

122 126 VISOTTICA INDUSTRIE S.P.A.

291 261 VOLPATO NELLO E LUIGINO S.R.L.

386 315 VOLTECO S.P.A.

271 483 WEGA MACCHINE PER CAFFE' S.R.L.

382 336 ZALF INDUSTRIA MOBILI COMPONIBILI S.P.A.

367 350 ZANARDO S.P.A.

261 467 ZAR S.R.L.

425 418 ZECCHINON CUCINE S.R.L.

148 121 ZETAESSE S.P.A.

8 8 ZOPPAS FINANZIARIA S.P.A.

9 9 ZOPPAS INDUSTRIES - S.P.A.

RANK RANK

2013 2012

Ragione Sociale

INDICE ALFABETICO TOP 500