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Anno 2 N. 45 / MARZO 2012 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011. Il mistero della vita che resiste all’estinzione Se pensate che il mestiere del bancario sia monotono… I bimbi e l’allattamento Una poetica malinconia Sulle orme di Samarago Alla scoperta di mondi virtuali Parole e musica, quando hanno tutti ragione autore 45 numero o Il socialnetwork per la cultura è già on-line raggiungici ora! In foto di Livio Moiana

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Rivista dedicata agli autori

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Page 1: Io Come Autore 45

www.iocome.it

Anno 2 N. 45 / mArzo 2012 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-rEA: mI-1942227.Iscr. Tribunale di milano n. 324 del 10.6.2011.

● Il mistero della vita che resiste all’estinzione ● Se pensate che il mestiere del bancario sia monotono… ● I bimbi e l’allattamento ● Una poetica malinconia ● Sulle orme di Samarago ● Alla scoperta di mondi virtuali ● Parole e musica, quando hanno tutti ragione

autore 45num

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oIl socialnetworkper la cultura

è già on-line

raggiungici ora!

In foto di

Livio moiana

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❥ No name

livio moanafotografo.

nato a Como nel 1969.Studia fotografia pubblicitaria specializzandosi in Moda all’Istituto Europeo di Design. In pochi anni inizia a collaborare con artisti del settore dello spettacolo realizzando ritratti, campagne pubblicitarie e copertine di dischi.Amante delle sfide in campo professionale inizia la realizzazione di una serie di fotografie di nudo in bianco e nero che diventeranno conosciute a livello internazionale.Vivendo la fotografia a 360° per Livio le fonti di ispirazione e di studio sono molteplici, dagli episodi di vita quotidiana al cinema, per indirizzare l’attenzione su ciò che reputa più importante: le emozioni.Tutto ciò gli permette di passare dalla fotografia di moda al reportage di matrimonio, dalla fotografia per il sociale al ritratto per privati e artisti, fino al nudo in bianco e nero.

www.phl.it

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iorubriche

Mehdi Ben Temime | 6Il mistero della vita che resiste all’estinzioneGiampaolo Creazza | 16Se pensate che il mestiere del bancario sia monotono…

Letture in semibreve | 10di Laura e Paola CaponettiBlogger per passione | 14di Serena AmorettiPenne e tulipani | 18di Giuseppe RaudinoTra le righe degli autori | 22di Michela LaiPollicino | 24di Pina VarrialeL’angolo della poesia | 26di Paola ConcilioEventi | 28Eventi per i vostri cinque sensi

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www.iocome.it

editoriale

«Le tue parole fanno male, sono pungenti come spine».Lo dice una canzone di Cesare Cremonini, ed è una grande verità. Quante volte ci sentiamo feriti da parole dette acci-

dentalmente o, al contrario, con preciso proposito. Feriti tan-to da sentirne, spesso, il male fisico. Anche se la semiotica,

all’università, insegna che il messaggio che si vuole trasmet-tere al proprio interlocutore perde parte del significato già

quando da pensiero si trasforma in parola.Un po’ come succede per le automobili, quando le acquisti,

che iniziano a valere di meno al primo giro di ruota fuori dal cancello del concessionario. Chissà dunque quale sarebbe la forza dirompente dei nostri pensieri se potessero trattenere

al loro interno tutta la vis originaria...questa forza che resta intatta dentro di noi.

Ma la parola ha comunque un grande pregio: quella di la-sciarsi interpretare. Quella scritta ha in più il potere incre-dibile di restare in circolo, come il pulviscolo che si vede in

certi bellissimi tramonti estivi, e di scaldare il nostro animo. A tutti, da ieri, un buon inizio di primavera!

Sabrina Carrozza

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Mehdi Ben Temime, nato a Firen-ze il 31 Luglio 1986. Di origini tu-nisine, ha vissuto nelle zone più fiorentine della città, San Frediano e successivamente Via de’ Bardi. Ama scrivere da quand’è piccolo, ma la professoressa d’Italiano del-le medie, la scrittrice di gialli Ma-rika Patroni Griffi, lo incoraggerà a intraprendere seriamente questa strada. Dopo un concorso dell’U-nicef dedicato al problema dello sfruttamento minorile cui Mehdi partecipò grazie alla professores-sa, frequenta il liceo classico Ga-lileo. Negli anni dell’adolescenza scriverà molto tra racconti e brevi romanzi, ma mai con l’intenzione di pubblicarli. Si appassiona di ci-nema fino ad arrivare ad una cono-scenza che gli permette di scrivere recensioni su siti di cinema e blog, riscuotendo consensi. Si innamo-ra di Isaac Asimov, Philip K. Dick e Stephen King, dai quali resterà in-

fluenzato. Sarà solo nel 2007 che terminerà un breve romanzo con la consapevolezza di doverlo pubbli-care. Nel frattempo però la sua vita ha preso una piega. Non riuscendo a terminare gli studi per aiutare la famiglia economicamente, trova un impiego come metalmeccanico, che lo occuperà per quattro anni. è in questo periodo che scrive il breve romanzo, che intitolerà “Fantasmi e Ghiacciai”, ispirato da fatti di cro-naca ed esperienze personali e che dedica alla professoressa delle me-die. L’ispirazione per un racconto o un romanzo nasce sempre da una particolare esperienza unita al de-siderio di esplorare un genere, che nel caso di “Fantasmi e Ghiacciai” trattasi della fantascienza, ma che pura fantascienza non è. Sarebbe

Fantasmi e ghiacciai

Il mistero della vita che resiste all’estinzione

Autore

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numero

45Mehdi Ben Temime

semmai un dramma politico a sfon-do fantascientifico. Mehdi non scri-ve mai se non partendo da un chia-ro messaggio che intende inviare al lettore, si considera uno scrit-tore che ama variare genere e che possa indurre il lettore nella rifles-sione e nell’evasione al contempo. Fantasmi e Ghiacciai ad esempio è una riflessione sul problema del contatto fisico, sull’integrazione degli extracomunitari e sul riscal-damento globale col ritmo di un thrilling fantascientifico, un inno al valore dei sentimenti che vengo-no prima di tutto. Questo è uno dei suoi motti personali. Nel 2009, per caso, legge sul giornale l’inserzio-ne di un concorso della casa edi-trice Albatros e vi partecipa senza molte aspettative: la proposta di un contratto editoriale arriva nean-che due settimane dopo, lasciando-lo di sorpresa e spingendolo così a rimettersi a scrivere con maggior impeto. Dall’altra parte però ama anche scrivere, filmare e montare i propri corti, dividendosi tra scrit-tura e telecamera. Mentre “Fanta-smi e Ghiacciai” viene pubblicato, Mehdi si cimenta anche col teatro, dal quale ricava un’esperienza per lui indimenticabile e fondamenta-le e decide di non separarsi più, unendosi al regista teatrale Mas-simo Stinco. Senza però scordare la scrittura, che resterà sempre al primo posto, e la passione per il ci-nema. ●

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Fantasmi e ghiacciaiSu una Terra devastata in ma-niera irreversibile dall’inqui-namento e dall’effetto serra, anche il genere umano sembra destinato a una progressiva e inesorabile estinzione. Uomi-ni e donne sopravvivono privi di sentimenti e di anima, han-no accettato la loro condizione incuranti che il senso di vuoto si è impadronito di loro por-tandoli a rispettare una legge che condanna chi osa sempli-cemente toccare un altro esse-re umano. Enrico Bovak è uno degli ultimi umani che scopre di appartenere a una razza fat-ta di carne e ossa, che ha biso-gno dell’amore e dei sentimen-ti, anche quelli più brutali, per sentirsi vivo. Non tutto è per-duto però... Fantasmi e ghiac-ciai è un romanzo d’esordio di effetto e profonde riflessioni, dominato da un linguaggio au-tentico e sincero.

Mehdi Ben Temime

Editore: Gruppo Albatros Il Filo srlISBN: 978-88-567-4589-4Pagine: 131 - € 13,50www.amazon.it

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di Laura Caponetti

Credo che ormai sia chiaro che queste che vi scrivo non sono delle vere e proprie recensio-

ni, anzi, smetto subito di chiamarle così. Diciamo che vi racconto cosa mi hanno lasciato le parole di un li-bro dopo che mi hanno attraversato. Del resto se cercassimo nel diziona-rio il termine recensire troveremmo “Esaminare e valutare criticamente un’opera”; a questo punto cerchiamo anche la definizione di “criticare” e cioè “Sottoporre qualcosa ad analisi critica, esprimendo perlopiù un giu-dizio negativo”. Detto ciò è facile co-statare come quasi mai chi vi sotto-pone un libro o un film, in realtà, lo sta esaminando criticamente, ma ve lo sta, altresì consigliando in maniera appassionata. Stabilito ciò possiamo andare avanti. Questa settimana ho scelto di parlarvi del primo libro di Paolo Sorrentino dal titolo “Hanno tutti ragione”.

Letture in Semibreve...il giusto mix di parole e musica

“Hanno tutti ragione”di Paolo Sorrentino

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Per quei pochi che non lo sapessero Sor-rentino è stato il regista de “Le conse-guenze dell’amore”, “Il Divo”, tanto per citarne alcuni. Il protagonista del libro Tony Pagoda, cantante melodico napole-tano, è un personaggio con il quale Sor-rentino aveva già avuto a che fare nel 2001 nel film “L’uomo in più”. Nel clou del successo Pagoda arriva a dire di se stesso “Se a Sinatra la voce l’ha mandata il Signore, allora a me, più modestamen-te, l’ha mandata San Gennaro.” Il libro, ambientato negli anni ottanta, è tutto raccontato in prima persona da Tony, che vive per la sua musica e per la cocaina, ne fa uso ormai da vent’anni, ma la gesti-sce benissimo, anche se nessuno riesce a spiegarsi come faccia. Oltre a far scor-pacciate di droga non disdegna le donne e il sesso, ma, ha una fissazione solo per una, Beatrice. Lo ha lasciato vent’anni fa ma quell’abbandono brucia ancora. E’ per lei che canta, ed è per questo che “quando canta urla”. Il pubblico sa che il suo dolore è vero, sul palco Tony non si nasconde, i suoi nervi cedono di fronte ai ricordi di quelle giornate a Capri, e pian-ge, piange non per ciò che canta, ma per ciò che ricorda, perché ancora lo stoma-co gli si stringe, allora beve e tira di coca, ma non cambia nulla. Lei è piantata lì al centro del suo cuore, come uno spillone conficcato in una bambola voodoo. Tony ritorna in Italia dopo una lunga e fortu-nata tournée americana e torna nella sua Napoli e da sua moglie. In realtà Napoli è rimasta sempre la stessa, sua moglie no. Quella donna che era stata il suo punto

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fermo adesso è stanca di lui e vuole il divorzio. Di fronte a questo moto di autonomia Tony resta allibito, fa le valige e decide di andare via, via da quella casa, da Napoli, da Beatrice, da tutto. Qui mi fermo perché non posso raccontarvi tutto, qui comincia il resto della vita di Tony, se la cave-rà, come se la cava chi crede nel po-tere della parola, nell’opportunità di poter vivere tutte le vite che si vo-gliono senza fermarsi a quella più co-moda e come tutti quelli che non vo-gliono svegliarsi dai loro sogni. Tony Pagoda è una roccia fragilissima, un equilibrista ubriaco, è il testone più caparbio che ci sia, Tony è un passo indietro al tempo che passa, è in un posto ma in realtà non c’è perché la sua mente è sempre altrove. Mette-tevi una matita in mano prima di co-minciare a leggere, resterà, vedrete, ben poco non sottolineato. ●

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paola4quarTi

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eroLetture in Semibreve

questa settimana consiglia

Chet Baker, album “Candy” (1985).

Autore: Paolo SorrentinoTitolo: Hanno tutti ragione Editore: FeltrinelliIsbn 13: 978-8807018091Pag.: 319Prezzo: € 18,00

...il giusto mix di parole e musica

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In questo nostro terzo appunta-mento desidero fornire a tutte le future mamme delle linee guida utili per evitare grossolani errori che possono compromettere una delle più grandi gioie della ma-ternità: l’allattamento al seno.

Cominciamo con il dire che, un imme-diato avviamento dell’allattamento è fondamentale per garantire la monta-ta lattea e adeguare la produzione di latte alle esigenze nutritive del bam-bino, pertanto il piccolo deve essere attaccato al seno il prima possibile. Per garantire tale immediatezza, vi consiglio di manifestare chiaramente al personale medico dell’ospedale in cui volete partorire, la volontà di at-taccare il piccolo al seno subito dopo il parto.

Analizziamo i luoghi comuni più ricorrenti:

il seno sgonfioDurante la montata lattea, il seno si gonfia e rimane teso per alcune setti-mane. Dopo tale periodo, la produzio-ne si assesta sulle specifiche richieste del piccolo e il seno smette di essere teso e dolente ritornando alle sue di-mensioni originarie. Tale ridimensio-namento disorienta le giovani mam-me che, se non sono adeguatamente

Allattamento al seno: sfatiamo i falsi miti!

Mi chiamo Serena,ho 37 anni e sono mamma di due bambini. Sono una web writer e, oltre a scrive-re per vari portali, gestisco i miei blog. Durante le mie gravidanze mi sono fatta una vera e propria cultura sul mondo della maternità e su questa rubrica voglio con-dividere con voi tutta la mia esperienza di mamma.

❥ gioiedimamma.blogspot.com/ gioie di mamma ❥ mammaperte.blogspot.com/ mamma per te.

Cuore di mamma

Bloggerper passione

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45Serena amoretti

informate, pensando di non avere più latte, abbandonano l’idea di allattare al seno ripiegando sul biberon. Sap-piate che il seno non è un recipiente da riempire, soltanto il 30% del latte assunto durante la poppata è conte-nuto nel seno, il restante 70% è pro-dotto all’istante ed è quello più ricco di grassi e proteine.

latte leggeroCare mamme non esiste il latte leg-gero! Se la donna segue un regime alimentare sano e completo, il latte materno è l’alimento perfetto per il neonato, e nessun latte artificiale po-trà mai raggiungere tale perfezione.

allattamento a orarioè assurdo pensare di allattare un bambino al seno seguendo uno sche-ma a orari fissi. In primo luogo il lat-te materno varia la sua composizione e consistenza più volte durante l’ar-co della stessa giornata, in seconda battuta, per assestare la produzione sulla giusta quantità di latte necessa-ria, si deve permettere al piccolo di avere libero accesso al seno materno ogni volta che ne manifesta la volon-tà, non si possono quindi porre limiti di orario.

Alcuni consigli utiliLimitate l’uso del biberon, riservan-dolo esclusivamente ai casi di vera necessità. Ci sono alcuni bambini, in-fatti, che, una volta provato il bibe-ron, trovandolo meno faticoso, deci-dono di abbandonare il seno. Non utilizzate ciucci per i primi tre mesi di vita del neonato, poiché il succhietto può generare confusione e pregiudicare il corretto attacco del bambino al seno.

Ricordate, infine, che il latte mater-no soddisfa tutte le esigenze nutriti-ve del vostro piccolo fino al compi-mento del sesto mese di vita, per cui non c’è alcun bisogno di anticipare lo svezzamento. Inoltre, anche dopo lo svezzamento, è consigliabile con-tinuare con l’allattamento al seno al-meno fino ai dodici mesi di vita del bambino. ❤

Serena amoretti

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A volte mi domando che cosa ci faccia un bancario nel mondo dei libri. A essere sincero non sono mai riuscito a dare una

risposta che abbia una logica, forse perché una logica non c’è. Il titolo del mio secondo romanzo “Un Bancario scomodo”, in un certo senso sembra voler proporre una sorta di chiave di lettura: probabilmente sono un per-sonaggio anomalo. Un elemento fuori luogo in ogni caso nel mondo lettera-rio e nel mondo bancario. Ma tutto ciò, come è potuto accadere? Penso sia successo per una serie di circostanze fortuite, ma cominciamo dall’inizio…Ho iniziato, come tutte le persona nor-mali a leggere, l’esperienza mi è pia-ciuta e ho continuato a farlo, un hob-by importante durante la mia attività lavorativa. La banca a chi la osser-va da fuori può apparire come un mondo opaco, grigio, inquadrato e regolato da norme precise ed affi-dabili. Posso garantirvi che non è così! Il fattore umano, vera ricchezza di queste strutture, è quando di più strano e imprevedibile si possa imma-ginare, basta avere voglia di guardar-si attorno. In lunghi anni di lavoro ho avuto la possibilità di guardare e ve-dere fatti e persone che ritengo degni di essere raccontati. Nella mia cata-logazione, ho volutamente escluso le persone normali, quelle che diligente-mente fanno il loro dovere e ho pun-tato la mia attenzione sulle schegge impazzite, le mine vaganti.

Quando anche la routine non è una certezza…

Un bancario scomodoTutto inizia il giorno in cui il direttore di una banca popo-lare convoca una riunione per chiarire l’andamento irregola-re di alcuni mutui. Le verifiche permettono di scoprire che la banca è stata vittima di una ingente truffa. La vicenda di-venta un caso poliziesco. Molti dubbi inducono un bancario ad abbandonare la sua normale attività per inventarsi investi-gatore alla ricerca della verità in un mondo in cui, a volte, i mutui si pagano con il sangue. Il romanzo porta in un viag-gio imprevedibile nell’ovattato mondo di una banca locale in cui si pensa non possa acca-dere mai nulla, purtroppo non sempre è così.

Autore

eBookEditore: Absolutely Free EdizioniISBN: 9788897057475Anno: 2011

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Da questa attenzione non potevano nascere che storie dalle marcate con-notazioni “thriller/noir”. Dopo esser-mi classificato tra i quattro finalisti del concorso letterario “IV Pensieri d’inchiostro”, nel 2010, dopo non po-che difficoltà per trovare un editore, vede la luce il mio primo romanzo “Un Tramonto sul Verbano”.Nonostante il titolo possa evocare situazioni idilliache, è un romanzo giallo, a volte duro, di ampie dimen-sioni, con evidenti risvolti autobiogra-fici. Visto la buona accoglienza, mi sono sentito autorizzato a proseguire

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45Giampaolo Creazza

nell’esperimento letterario, nasceva così il secondo romanzo.

Consigliato da un amico ho proposto il testo a un nuovo editore, è piaciu-to e agevolmente è stato pubblicato nel novembre del 2011 “Un Bancario scomodo” da Absolutely Free Edizio-ni. Attualmente sono in lavorazione ancora un paio di storie, il materiale non manca … Se devo essere since-ro, nel mio caso, ritengo sia più faci-le scrivere un romanzo che trovare un editore disposto a pubblicarlo. In questi ultimi anni ho cominciato a ca-pire che scrivere mi piace, lo trovo molto divertente soprattutto quando ho l’opportunità di confrontarmi con gli amici sull’intreccio e sulle vicende narrate nei miei romanzi.

La soddisfazione massima la provo quando colgo nelle loro parole l’ap-prezzamento di quanto hanno letto e soprattutto quando mi manifestano la sorpresa del finale. Per me il racconto è una partita a scacchi con il lettore, devo spiazzarlo e sorprenderlo quan-do pensa di aver capito tutto. Penso che ciò sia riuscito bene nel secondo romanzo “Un bancario scomodo” ed è questo uno dei motivi per cui mi è particolarmente caro, oltre alla pre-senza di un personaggio che forse un po’ mi somiglia… il effetti Piazza è un po’ come me, incasinato, testar-do, pasticcione e che non riesce mai a stare rinchiuso nel proprio ruolo. Comunque scrivere non è la sola cosa importante nella mia vita, ci sono, ol-tre alla mia splendida famiglia, anche i viaggi, la lettura e la fotografia. ●

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Quante parole, frasi, concetti si possono scrivere in un minuto? Ovviamente dipende da un’innume-revole quantità di circostanze: l’umo-re, la stanchezza, l’interesse per ciò di cui si scrive, la conoscenza dell’ar-gomento, le precedenti riflessioni...

La faccenda diventa più interessan-te se ci domandiamo, invece, a cosa serve scrivere qualcosa in un solo mi-nuto.

Anzitutto puntualizziamo che si trat-ta di una tecnica abbastanza diffusa tra docenti, istruttori, leader e quan-ti altri abbiano a che fare con gruppi di persone, da cui si vuole ricevere un’impressione generale riguardo a una lezione, una presentazione, una

riunione. Di solito si dà un foglio di carta completamente bianco e si chie-de ai partecipanti di scrivere libera-mente tutto quello che passa loro per la testa, come idee, suggerimen-ti, collegamenti, critiche, emozioni. Tutto è permesso, tutto è consentito. L’unica regola è che si abbia un solo minuto a disposizione, dopodiché i fogli vengono ritirati. La quantità e la ricchezza di informazioni che si può ricavare da un solo minuto di brain-storm è sorprendente, ma l’aspetto che mi interessa qui è un altro: la li-mitazione del tempo di scrittura.

I risultati del test sarebbero diversi se ai partecipanti venisse dato un gior-no di tempo. Immagino che il foglio sarebbe riempito completamente, le frasi sarebbero meno frammentarie, le liste sparirebbero per dare posto a pensieri più elaborati, non solo gram-maticalmente. Eppure si tratta del-le stesse persone, con le medesime emozioni e pensieri personalissimi.

Che effetto ha, dunque, la costrizio-ne temporale sulla scrittura? E anco-ra: a cosa serve scrivere qualcosa in un solo minuto?

A rischio di sembrare banali, la rispo-sta è che si tratta di un allenamento di creatività e sintesi che ci forza a giocare con i tempi della modernità.

One minute paper

Penne e tulipani:appunti di scrittura mediatica

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ero45di Giuseppe Raudino

Giuseppe Raudino è docente di Teoria dei Media presso l’Università di Scienze Applicate Hanze di Groningen, Olanda.Lavora anche come giornalista freelance e ha pubblicato diverse opere di narrativa.Il suo romanzo L’isola del tempo è

disponibile su Lulu.com e la sua home page è www.raudino.webs.com

In rete il biogno di essere brevi e cre-ativi si è ormai consolidato negli ul-timi anni. Ha poco senso, infatti, re-agire a un tweet dopo diversi giorni, perché una discussione può esaurir-si già solo dopo un paio di ore. Ecco perché il tempo è cruciale: bisogna ribattere immediatamente.

Allo stesso modo, i tempi stretti di questa frenetica interazione hanno bisogno di contenuti validi, in grado di catturare l’attenzione e colpire nel segno. Questo bisogno è dovuto an-che alla sensazione di smarrimento di cui il lettore digitale può fare espe-rienza in rete, quando è sommerso

da troppa informazione che vuole in qualche modo selezionare. L’ansia di voler abbracciare quanto più possibi-le farà sì che verranno preferiti i testi brevi e concisi, estremamente infor-mativi e di ridotte dimensioni.

Per questo darsi un limite di tempo per organizzare i propri pensieri e metterli nero su bianco può essere utile.Magari all’inizio i risultati saranno deludenti ma, a forza di persistere, prima o poi si diventa dei perfetti scrittori digitali. ●

Giuseppe Raudino

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C osa accadrebbe alla nostra vita se in questo preciso mo-

mento smettessimo di vedere? E se invece fossimo gli unici a poter continuare ad usufruire di questo importantissimo senso? Un giorno qualunque, in una città qualsiasi, un uomo senza nome in macchina davanti ad un semaforo, diventò cieco, anzi, cominciò a vede-re tutto bianco, un bianco luminoso e lattiginoso come all’interno di un banco di nebbia o meglio, in un mare di latte. Inizia così per il genere uma-no una veloce e terrificante discesa verso gli inferi che metterà in discus-sione tutti i principi e le regole pro-prie della società civile. Leggendo queste pagine ci si imbatte in un cro-giolo di personaggi interessantissimi e fondamentali, speciali e unici nel loro genere, rappresentativi di una o più parti dell’animo umano. Nessuno di loro ha un nome, i ciechi non han-no bisogno di nomi, non sono queste formali consuetudini che differenzia-no e classificano le persone, sono suf-ficienti i loro gesti e le loro parole per dare un nome a quello che sono di-ventati o a quello che possono diven-tare. Per cercare di capire cosa pos-sa esserci all’origine dell’epidemia di cecità, il governo decide di trasferire i contagiati in un ex manicomio, adi-bito per l’occasione a presidio per la

Mi chiamo Michela,35 anni, leggo da quando sono una bambina e se è possibile amo i libri anche da prima...

Non si legge solo con gli occhi

Tra le righedegli autori

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numero

45Michela Lai

quarantena. Tutti i ciechi, impossi-bilitati ad avere contatti con l’ester-no, verranno costretti ad una vita di clausura e convivenza forzata dimen-ticando le più elementari leggi del vivere sociale, complici le terribili condizioni di vita e la totale assenza di controllo; vivranno nel più totale imbarbarimento, passeranno accan-to all’orrore senza vederlo, forse a volte solo intuendone la presenza.«Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Cie-chi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono» (La moglie del medico).La moglie del medico inspiegabil-mente sarà l’unica a non dover fare i conti con la cecità bianca, ma questo privilegio non preserverà i suoi senti-menti e le sue azioni dal bieco abbru-

timento generale e dal degrado delle singole azioni. Quasi alla fine della storia fa la sua comparsa un cosid-detto personaggio minore, ma ricco di un profondo significato simbolico che infonde tenerezza e speranza: lo scrittore. Quest’uomo pur non veden-do cerca di documentare tutto quel-lo che sente e che percepisce anche grazie alle esperienze altrui, scriven-do nonostante le difficoltà e sovrap-ponendo spesso una riga sull’altra. «Uno scrittore è una persona come un’altra, non può sapere tutto né vivere tutto, deve doman-dare e immaginare» (Lo scrittore)Nonostante la presenza di tutti que-sti interessantissimi personaggi, a mio avviso il vero protagonista di questa storia è sicuramente il letto-re. Mentre i personaggi del libro non vedranno l’orrore che prende forma e cresce attorno a loro e anche den-tro di loro a noi lettori tutto questo non verrà risparmiato; vedremo con gli occhi della moglie del medico e percepiremo con il nostro stomaco la violenza, le umiliazioni e le sopra-fazioni forse simili ad altre lette in passato in altri libri, ma ci sembre-rà di vederle e capirle per la prima volta. Noi “vedremo” come si perde l’etica, il rispetto, la dignità e come nascono i soprusi e la violenza. In un mondo di ciechi forse si vedono gli angoli bui della mente umana molto più chiaramente. Leggere Cecità è stato come ricevere un pugno nello stomaco, come camminare sui carbo-ni ardenti prima di rinfrescarsi nelle gelide acque dell’oceano. Cecità non si legge solo con gli occhi.. ●

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Chi di noi non ha mai sen-tito parlare di Facebook e dei social network? Certo,

lo sappiamo che si tratta di un fe-nomeno di dimensioni planetarie e che riguarda sia i giovani che i meno giovani.Non è questa la sede per tenta-re, sia pure a modo nostro, una indagine sugli aspetti psicologici e sociali che inducono le persone a trascorrere tanto tempo attac-cate a un computer, preferendo talvolta, la compagnia di amici “virtuali” a quella più concreta e gratificante di un essere umano in carne ed ossa. Se è vero che i social network hanno avuto l’in-discusso pregio di far giungere in ogni angolo del mondo e in tempo reale, immagini e notizie di fatti ed eventi di ogni tipo (si pensi al ruolo dei blogger nelle proteste di piazza contro i regimi o all’aller-ta lanciato dai navigatori del web in occasione di disastri e calamità naturali) è anche vero che quello di Facebook & Co. è un “mondo” nel quale ci si può perdere.

Alla scopertadei mondi virtualiovvero storia di un coniglio investigatore

Harpo, coniglio attento e mol-to più intelligente di tanti esseri umani, si trova di fronte proprio a un dilemma di questo tipo. Che fine ha fatto la sua adorata pa-droncina?Arianna è scomparsa subito dopo avere portato un regalo ad Har-po. Be’, è ovvio, per il coniglio è un giorno speciale visto che fe-steggia il compleanno. Ma dopo avere apprezzato la cibaria che Arianna gli ha preparato, Harpo è perplesso. Nella stanza di Arian-na c’è il computer acceso ma non c’è traccia della ragazza. L’ultima pagina visitata da Arianna è quel-la di Facebook, è questo l’unico indizio per il coniglio che, all’im-provviso, si trova a dover ricopri-re il ruolo di investigatore.La prima mossa è iscriversi a Fa-cebook, il “mondo” con cui Arian-na ha avuto gli ultimi contatti e che potrebbe, chissà perché, chis-sà come, averla accalappiata.Il pretesto, tra l’altro godibilissi-mo, dell’indagine poliziesca, se-gna l’inizio non solo di una avven-

Pollicinoper non perdersi tra i libri

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di Pina Varriale numero

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tura divertente ma l’occasione per leggere, in modo differente, aspet-ti e atteggiamenti più diffusi di quanto si creda e che, ahinoi, po-trebbero vederci addirittura prota-gonisti.

Una buona prova di scrittura in-telligente questa di Luca Mar-tello col suo “Harpo il coniglio e il mistero di Facebook” edito da Piano B.Da leggere… per riflettere!. ●

Autore: Luca Martello Titolo: Harpo il coniglio e il mistero di FacebookEditore: ZeitgeistISBN: 978-88-96665-43-5 Pagine: 144Anno: 2012Prezzo: € 13,50

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ero45

La tua mancanza è così viva in me

Torno a casa con la speranza di vedertimentre penso al piatto di pasta che mi hai cucinato.Penso a un altro pomeriggio che affronteremotra litigi o risatetra gioia o piantotra critiche o apprezzamentima apro la porta e non ti vedo.Un vuoto mi assale,una strana malinconia,uno strano dolore…la tua mancanza è così viva in me.Le tue parole rimbombano in me,i tuoi gesti, le tue risate,anche i tuoi pianti.Ancora non ci credo,ancora non me ne rendo conto,eppure non ci sei…più.

Paola Concilio

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l’angolo della poesia

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Paola Concilio

Paola Concilio nasce a Mer-cato San Severino, in pro-vincia di Salerno, il 10-10-1994. Da poco partecipa a concorsi letterari, vincen-do già vari premi e pubbli-cazioni. Ha ricevuto i com-plimenti da parte di artisti come Mogol e Carotenuto. Oltre che alla poesia si de-dica anche al giornalismo.

Cos’è la poesiaCos’è in realtà la poesia? Non lo so. La poesia è un’arte, può esse-re. La poesia è inconscio, può es-sere. La poesia è amore, può es-sere. Cos’è, cos’è la poesia? Molti me lo chiedono e do sempre una risposta soggettiva…Ecco, la poesia è soggettiva: nella poesia si esprimono pensieri sog-gettivi. è vero, la poesia è la cul-la dell’inconscio, dove sei libero di esprimere tutti i tuoi pensieri più intimi e profondi. Per molti la poesia è amore, per altri è do-lore, per altri ancora è sfogo, per altri invece è emozioni… Per me è tutto questo. Nella poesia risie-de l’animo più nobile dell’autore, dove lui si spoglia davanti agli al-tri esprimendo le proprie rifles-sioni, i propri ricordi, le proprie paure. La poesia è la medicina più efficacie contro il dolore, è la pil-lola più utile per la felicità. Per molti la poesia è un modo di vive-re, un modo di vedere le cose. La poesia può essere tutto e può es-sere niente… Ma una cosa è cer-ta, anche se inconsapevolmente, la poesia fa parte di tutti.

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi

“il mio inquilino SComodo”

Sabato 24 marzolibreria MelBookStore, via de’ Cerretani, 16.Firenze

Alle ore 16.30 sarà presentato il libro di Giampaolo Taiti.All’incontro realizzato in collaborazione con AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma ) saranno presenti insieme all’au-tore il Prof. Pierluigi Rossi Ferrini, Presi-dente Onorario AIL Firenze, Professore Onorario di Ematologia nell’Università di Firenze e Silvio Fusari - Presidente AIL Sezione di Firenze. La vendita del libro sarà totalmente devoluta all’Associa-zione. Vita quotidiana e convivenza con una malattia che, a parte tutte le sfumature medico scientifiche, tal-volta anche pittoresche, alla fin fine si chiama “cancro”… e fa paura”.

Giampaolo Taiti riesce a far volare nel-la vecchia Europa e a trascinarlo nella lontana e calda Tunisia il suo “inquilino scomodo”.

La presentazione de libro è stata con-cepita all’interno della Campagna Nazionale di sensibilizzazione Uova di Pasqua AIL, che si svolgerà dal 23 al 25 Marzo.

Ascolta!

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44I nostri eventi per i vostri 5 sensi

“EQUILIBRI ASTRALI”

23 marzo - 6 aprileComplesso Monumentale dei Dioscuri,quirinale

roma Dal 23 marzo, a Roma, omaggio a Pa-ola Romano con la mostra “Equilibri astrali”, in programma nella splendida cornice di Via Piacenza 1 (dal lunedì al sabato, ore 10.00-18.00, e domenica, 10.00-13.00, ingresso libero). L’esposi-zione offre la possibilità al grande pub-blico di ammirare da vicino i lavori di un’artista che ha raggiunto un ruolo di primo piano nell’arte contemporanea italiana e internazionale e ottenuto ri-conoscimenti significativi.Da lenovae.it

dal 21 al 25 marzoSagra della Seppia - CerviaSulla riviera romagnola la primavera si saluta respi-rando di nuovo il mare e i suoi tesori. A Cervia la sta-gione arriva insieme alla Sagra della seppia, il periodo migliore per la pesca: sapore eccellente e delicato ne fanno un re della cucina di mare. Spettacoli della tradizione romagnola, concerti, il mercato dei prodotti dell’artigianato e il colorato mercato dei fiori, con i loro delicati profumi, fanno da cornice i momenti di degustazione.

Osserva!

Annusa!

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi

dal 25 al 28 marzoVERONAFIERE, VERONA

“Salone internazionale dei vini e dei distillati”

Nuova programmazione, nuova strategia. La 46esima edi-zione del Salone quest’anno slitta e si condensa, scommet-tendo sul business. Si passa da cinque a quattro giorni di apertura, dal tradizionale giovedì-lunedì a domenica-merco-ledì. A inaugurare le degustazioni, domenica 25 marzo alle 11, saranno i 375 vincitori dei Tre Bicchieri dal Gambero Rosso, per la prima volta tutti insieme. E quest’anno Vinitaly dedica ai vini naturali prodotti con agricoltura biologica e biodinamica il nuovo salone ViViT.

Da ilsole24ore.com

Gusta!

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi

Fino al 4 aprilevietato non SfogliarearChivio di StatoPIAzzA CASTELLO 209

torino

Si tratta di un percorso espositivo che si snoda fra 80 libri per l’infanzia dedicati al tema dell’handicap e i libri accessibili realizzati per i bambini con disabilità ma di straordinario interesse per tutto il pubblico dei piccoli

lettori.La mostra è stata progettata e realiz-zata da Area onlus, associazione che dal 1982 a Torino costituisce un pun-to di riferimento per bambini e ragaz-zi con disabilità e per le loro famiglie, con l’intento di valorizzare i linguaggi artistici come strumenti di scambio e inclusione. E’ rivolta a un pubblico am-pio, in particolare allievi delle scuole elementari e medie, studenti e docenti delle facoltà di Lettere, Scienze della

Formazione, Dams e Psicologia, Neuropsichiatri infantili, operatori sanitari e sociosanitari che si occupano di bam-bini, educatori, ecc.Vietato Non Sfogliare è visitabile gratuitamente, dal lu-nedì al venerdì, dalle 9 alle 17. Per le prenotazioni è attivo nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 17 il numero dedicato 331 9895549 della Redazione Di.To di Area onlus. Si può anche inviare una mail a [email protected]

da dito.areato.org

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