ispia news 2013-14 2 - ipsiaconegliano news as2013-14...era malvisto da tutti. arrivato sul luogo...

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Sbarchi a Lampedusa Lampedusa è un’isola italiana situata nel canale di Sicilia e conta 6000 abitanti. Ha un estensione di 20,2 km2 ed è stata in età antica colonia di Fenici, Greci, Romani ed Ara- bi. Successivamente durante la seconda guerra mondiale l’isola fu occupata dai fascisti e poi liberata dagli sbarchi alleati nel 1943. Durante la guerra fredda divenne una ba- se NATO, sede di un sistema di radionavigazione. Oggi invece l’isola è famosa per gli sbarchi di immigrati. L’isola è meta di clandestini soprattutto per la sua vicinan- za con le coste africane. Queste persone cercano condizio- ni di vita migliori perché il loro paese in genere è povero o non vengono rispettati i diritti civili. Per spostarsi verso una vita nuova, vengono usati molti barconi. In genere non hanno documenti e si affidano a persone di dubbio conto, di solito criminali, che con la complicità della poli- zia del paese di origine, non si fanno scrupoli e si fanno pagare ingenti somme. Gli sbarchi sono rari, perché i mi- granti vengono intercettati tutti in alto mare dalla guardia di finanza e dirottati su Lampedusa. Da qui poi vengono mandati nei centri di accoglienza e alcuni rinviati paesi di origine secondo normativa altri ospitati come rifugiati po- liti nel nostro paese. Alcuni poi diventano clandestini e magari trovano lavori in nero e vengono sfruttati. Spesso il sogno di una vita migliore viene infranto sugli scogli di una realtà difficile. Casagrande Denis Giornalino a cura della 2ªAMAT ANNO 3 — N°1 IPSIANEWS \Ñá|taxãá \Ñá|taxãá \Ñá|taxãá \Ñá|taxãá Come ogni an- no,siamo presenti con il giornalino d’istituto, nel quale si possono trovare una vasta gamma di infor- mazioni riguardanti iniziative ed attività scolastiche, ma anche articoli su argomenti di attualità ed interes- se giovanile. Tutti possono contribuire alla realizzazione del giornalino, basta con- tattare la 2ªAMAT (aula 56 ex palestra). Ciao e buona LET- TURA! Il Direttore

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  • Sbarchi a Lampedusa

    Lampedusa è un’isola italiana situata nel canale di Sicilia e conta 6000 abitanti. Ha un estensione di 20,2 km2 ed è stata in età antica colonia di Fenici, Greci, Romani ed Ara-bi. Successivamente durante la seconda guerra mondiale l’isola fu occupata dai fascisti e poi liberata dagli sbarchi alleati nel 1943. Durante la guerra fredda divenne una ba-se NATO, sede di un sistema di radionavigazione. Oggi invece l’isola è famosa per gli sbarchi di immigrati. L’isola è meta di clandestini soprattutto per la sua vicinan-za con le coste africane. Queste persone cercano condizio-ni di vita migliori perché il loro paese in genere è povero o non vengono rispettati i diritti civili. Per spostarsi verso una vita nuova, vengono usati molti barconi. In genere non hanno documenti e si affidano a persone di dubbio conto, di solito criminali, che con la complicità della poli-zia del paese di origine, non si fanno scrupoli e si fanno pagare ingenti somme. Gli sbarchi sono rari, perché i mi-granti vengono intercettati tutti in alto mare dalla guardia di finanza e dirottati su Lampedusa. Da qui poi vengono mandati nei centri di accoglienza e alcuni rinviati paesi di origine secondo normativa altri ospitati come rifugiati po-liti nel nostro paese. Alcuni poi diventano clandestini e magari trovano lavori in nero e vengono sfruttati. Spesso il sogno di una vita migliore viene infranto sugli scogli di una realtà difficile.

    Casagrande Denis

    Giornalino

    a cura

    della 2ªAMAT

    ANNO 3 — N°1

    IPSIANEWS

    \Ñá|taxãá\Ñá|taxãá\Ñá|taxãá\Ñá|taxãá

    Come ogni an-no,siamo presenti con il giornalino d’istituto, nel quale si possono trovare una vasta gamma di infor-mazioni riguardanti iniziative ed attività scolastiche, ma anche articoli su argomenti di attualità ed interes-se giovanile. Tutti possono contribuire alla realizzazione del giornalino, basta con-tattare la 2ªAMAT(aula 56 ex palestra). Ciao e buona LET-TURA!

    Il Direttore

  • 9 ottobre 1963. Sera tardi. Forse molti non sanno cosa è successo o magari l’hanno già scordato, ma questa è una data che non va di-menticata affinché non si ripeta una disgrazia come quella. Era un giorno come gli altri, ma ad un certo punto un pezzo del Monte Toc, che si trova-va sopra la diga, si staccò e finì diritto nelle acque facendo innalzare 3 onde alte 150 metri circa. Le onde raggiunsero Erto, Casso, Longaro-ne e molti altri paesi. La tragedia fu gigan-tesca, ci furono quasi 2000 morti, di cui 1450 a Longarone, 109 a Codissago e Ca-stellavazzo, 154 a Erto e Casso e più di 200 negli altri comuni. Gli avvertimenti che quello non era il posto per costruire la diga c’erano già stati. Il 4 novembre 1960, sempre dal Monte Toc, si staccò un pezzo di roccia di 800.000 metri cubi e precipitò sulla diga innalzando un’onda di 10 metri. Anche se non ci furono danni questo significa-va che una diga con quella capienza non poteva restare. Il pezzo che si staccò nel 1963 fu di oltre 270 milioni di metri cubi e precipitò nella diga in solo 20 secondi. La prima delle tre onde, generate dal pezzo di roccia, all’impatto si diresse verso le località di Casso, scavalcando il bacino idrico del laghetto di Massalezza; la seconda si diresse verso Erto e Casso di-struggendo molte località; mentre la terza ed ultima onda, con ben 50 milioni 101 metri cubi di acqua, scavalcò la diga e si scagliò con tutta la forza distruttiva nella valle sottostante. I circa 25 milioni di metri cubi che arrivarono nella valle di Longarone distrussero quasi interamente il paese tranne il municipio e le poste a nord dell’edificio. È stato stimato che l’onda d’urto generata dallo spostamento d’aria fosse di uguale se non superiore alla forza della bomba atomica sganciata su Hiroshima. Dei 2000, solo 1500 sono stati riconosciuti perché la forza d’impatto dell’acqua li aveva resi irriconoscibili. La diga rimase intatta anche dopo la tragedia ed è tuttora presente nei pressi di Longarone. Questo significa che il problema non era la diga ma la geologia del Monte Toc.

    Busetti Bryan

    Vajont: 50 anni dalla tragedia

    Pagina 2

  • Pagina 3

    Domenico chiamato da tutti Menego, era un ragazzino e frequenta-va le scuole medie. Sua madre era morta quando era piccolo. Suo padre dopo la tragica morte di sua moglie, diventò un alcolizzato e di conseguenza trattava male il figlio. Padre e figlio vivevano in un paesino di montagna chiamato Colle in provincia di belluno. Era il 1963 e in quel tempo c’era voce che nelle vicinanze del paese gira-va un orso enorme chiamato El Diàol che seminava terrore tra gli abitanti. Nell’osteria frequentata dal padre, Piero fece una scom-messa con Crepaz, un ricco abitante del paese, che sarebbe riuscito ad uccidere l'orso. Piero e Menego si prepararono per la caccia e partirono. La spedizione durò molti giorni fino a che si trovarono davanti El Diàol. Piero, nel vedere quell' enorme animale, morì di infarto, mentre il giovane sparò all’animale. Nonostante la morte del padre il ragazzo riuscì a portare l' orso in paese ma quando arri-vò gli abitanti erano spariti. Domenico venne a conoscenza della tragedia del Vajont, ma a lui interessava prendere i soldi della scommessa per dimostrare la sua bravura e quella di suo padre che era malvisto da tutti. Arrivato sul luogo della tragedia vide il disa-stro della diga del Vajont. Crepaz gli disse di prendere una pala e scavare che era molto più importante dell' orso e poi, una volta fini-to tutto, gli avrebbe dato i soldi. Il libro mi è piaciuto molto perché è stato abbastanza semplice da capire e molto coinvolgente, una pagina tira l’altra, infatti lo ho let-to in un giorno. Sabato 25 gennaio 2014 dalle 11 alle 14 all’ITT “Da Collo” avre-mo le possibilità di intervistare l’Autore del libro.

    Marco Casotto

    SAN MARTIN: CASTAGNE E VIN

    Recensione Libro LA PELLE DELL' ORSO

    Di Matteo Righetto

    Nel pomeriggio di lunedì 11 novembre 2013 presso il nostro istituto, in occasione della festa di San Martino, alcune classi con gli alpini di Parè hanno allestito una castagnata. È stata una bella occasione per stare in compagnia.

    Modolo Andrea

  • Giovedì 5 Dicembre 2013 dalle ore 8:30 alle 12:30 presso il teatro To-niolo di Conegliano, alcune classi, accompagnate dai Proff. Aquino, Marcon e Rullo, hanno partecipato al convegno dal titolo: “Consapevolezza e responsabilità nell’utilizzo dei nuovi media”. L’evento si inserisce in un più ampio percorso di conoscenza, informazione ed educazione alla legalità, tematica molto vicina al mondo giovanile. L’incontro ha fornito spunti di riflessione sull’uso dei nuovi media, aspetti positivi e criticità del web, dei social network e problematiche con-nesse al download musicale. A partecipare sono stati: Andrea Marco Ricci (presidente dell’associazione Note Legali), Dr. Tommaso Palumbo ( primo dirigente-compartimento polizia postale e delle comunicazioni del Veneto), Andrea Nardinocchi ( cantante Sanremo Giovani 2013), Ing. Antonio Piva ( presidente AICA Nord Est), Dott. Giuliano Grillo (esperto di informatica), Dott.ssa Alessandra Fardin (presidente associa-zione vivere la cittadinanza). Erano presenti anche il Sindaco di Cone-gliano Floriano Zambon e il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoria-le di Treviso Giorgio Corà. Nella seconda parte della giornata, sei ragaz-zi dell’Ipsia Pittoni si sono esibiti in alcune performance musicali. Sil-via Randazzo di 1F ha cantato e suonato con la chitarra, accompagnata da altri ragazzi sul palco; Battel Mattia di 4B ha cantato Power of love e Dimitry Dorogupets di 5C ha cantato una canzone rap in russo.

    Bortotto Andrea e Alhassan Alex

    Nelson Mandela, nato il 18 luglio 1918 e morto il 5 dicembre 2013, è stato un grande politico e il primo presidente ad essere eletto dopo la fine dell’ apartheid in Sudafrica; ricevette il Premio Nobel per la pace nel 1993. Mandela diceva: “Education is the most powerful weapon which you can use to change the world” (l’educazione è l’arma più po-tente che si può usare per cambiare il mondo). Studiate Gente!!!

    Modolo Andrea

    ADDIO MADIBA

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  • Grazie all’opportunità offerta dal Comune di Conegliano, alla nostra scuola è stato dato l’incarico di costruire il Presepe per la città. Il pro-getto, referente prof.ssa Bevacqua, ha coinvolto tanti studenti ed inse-gnanti di tutti gli indirizzi dell’ Istituto. L’ ideazione, ispirata alle tele del Cima, prevede la realizzazione di una stanza rinascimentale con all’interno Maria, Giuseppe e Gesù Bambino vestiti con i costumi tratti dai quadri del pittore coneglianese, un camino, il soffitto a cassettoni, il pavimento a quadri, le pareti arricchite da riproduzioni dell’artista Mo-denese; mentre all’esterno si vedono la torre del Castello e le rovine classiche, con colonne romane e l’immancabile stella cometa. Il lavoro, realizzato in circa 3 settimane, ha prodotto un’opera di ottima qualità. L’inaugurazione è stata effettuata sabato 7 dicembre alle ore 18 con l’accensione dell’albero in Piazza Cima.

    Busetti Bryan e Casotto Marco

    NATALE 2013: OMAGGIO A CIMA DA CONEGLIANO.

    Anche noi alunni delle classi 2ªAMAT/ 1ªAMAT/ 2ªMODA, ci siamo recati in visita alla Biennale di Venezia il giorno 14.11.2013, accompa-gnati dagli insegnanti: Aquino, Marcon, Acconcia e Rullo. Quella mattina siamo partiti con il bus della Biennale alle ore 8.00 dalla scuola. La mostra d’arte, collocata all'Arsenale, era intitolata “Il palazzo enci-clopedico”: un museo ideale che, nel progetto dell’artista italo-americano Auriti, avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità; così la 55^ esposizione veneziana raccoglie opere d’arte contemporanea, reperti sto-rici, oggetti vari segni tangibili di una conoscenza umana universale. Siamo arrivati a Venezia poco dopo le ore 9.00 ed abbiamo preso il va-poretto per arrivare sul posto; lì abbiamo atteso le ore 10.00 per l'apertu-ra della mostra. Siamo rimasti all’interno dei padiglioni fino al primo po-meriggio. Molte sono state le opere interessanti e curiose, come la scultu-ra femminile molto alta (USA), l’albero appeso al soffitto che ruotava velocemente, il testo biblico della Genesi a fumetti. La visita è risultata utile per aumentare le nostre conoscenze culturali e per verificare quanto lavoro sta dietro ad un evento simile. Anche l'arte muove l'economia. Inoltre ci siamo divertiti insieme. Nel pomeriggio ci siamo recati in piazza San Marco. Alle ore 18.00 sia-mo risaliti in corriera e alle ore 19.00 siamo rientrati a Conegliano.

    Marin Stefano

    BIENNALE ARTE 2013: IL PALAZZO

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  • Intervista ai rappresentanti d’istituto

    Pagina 6

    Scottà Federico, 19 anni, 5ªBTSE Come mai hai deciso di candidarti? Mi piace essere responsabile e fare qualcosa per gli altri. Come ci si trova a fare questo lavoro? Bene serve a maturare le persone e a capire i problemi altrui. Qual è il programma? Organizzare feste a scuola per Natale, Pasqua e fine Anno.

    Villata Laura, 19 anni, 4ªF

    Come mai hai deciso di candidarti? Penso di essere in grado ricoprire questo ruolo e dare una mano alla

    scuola . Come ci si trova a fare questo lavoro? È un compito difficile perche alcune volte bisogna rimanere fino a

    tarda notte. Qual è il programma? Vorremmo anche organizzare anche giornate di autogestione, con il

    consenso del Consiglio d’Istituto.

    Vera Bryan, 20 anni, 5ªC Come mai hai deciso di candidarti? Desidero dare un contributo alla scuola lasciando qualcosa di buono

    quando esco. Come ci si trova a fare questo lavoro? Non è facile perché ci sono diverse riunioni pomeridiane

    l’importante è avere le idee chiare. Qual è il programma? Sarebbe bello organizzare la giornata della creatività ma questo di-

    pende anche il comportamento degli studenti durante l’anno

  • La Redazione

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    Auguri di Natale

    Pagina 7

    Vi auguriamo un Buon Natale e un felice Anno Nuovo

    Direttore : Modolo Andrea

    Vice Direttore: Busetti Bryan, Casotto Marco

    Grafica: Sartori Ezio, Marin Stefano, Zraidi Mounir

    Immagini: Marchet Alex, Alhassan Alex, Zago Davide

    Ricerche ed approfondimenti:Pradal Diego, Casagrande Denis

    Stampa: Bortotto Andrea, De Faveri Emanuele

    Fotocopie e distribuzione: Chen Jianbin, Pradal Roberto, Rasmouk Faisal, Ceschin Alberto

    Tecnico informatico: Bonanni Ignazio

    Correttorice di Bozze: Marcon Monica

    Supervisore: Aquino Salvatore