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ITALIANI, VOTATE! Febbraio 2017

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ITALIANI, VOTATE!

Febbraio 2017

LEGGI E SISTEMI ELETTORALI: COME SI VOTA IN ITALIA?

Maggioritario, proporzionale o misto; collegi elettorali, soglie di sbarramento, premio di maggioranza... quante volte ci siamo chiesti: «Come vengono eletti i nostri rappresentanti e cosa è cambiato?». Un’unica cosa è rimasta invariata: Camera e Senato sono eletti secondo criteri differenti. Cerchiamo di chiarire i fondamenti delle leggi elettorali che, dall’avvio della Repubblica, ci hanno portato fino alla sentenza della Consulta sull’Italicum.

Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero. […] La ripartizione dei seggi fra le Regioni […] si effettua in proporzione alla popolazione delle Regioni.

PARTIAMO DALLA COSTITUZIONE

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto […].

1948-1993: UN SISTEMA PROPORZIONALE PURO

Camera dei Deputati (Legge n. 1058/1947) un Collegio unico nazionale, diviso in circoscrizioni plurinominali;più liste concorrenti, con possibilità di scegliere 3 o 4 preferenze a seconda dell’ampiezza delle circoscrizioni;è eletto un Deputato ogni 80.000 abitanti o frazione superiore a 40.000.

Senato della Repubblica (Legge n. 29/1948)collegi elettorali uninominali pari al numero di Senatori che devono essere eletti in Regione; è eletto Senatore chi ha ottenuto nel proprio collegio almeno il 65% dei voti. Se nessuno raggiunge il quorum (come puntualmente accade) si applica il sistema proporzionale, sempre su base regionale.

Chi vince le prime elezioni. Nel 1948 la DC con il 48,5% dei voti alla Camera (305 seggi) e il 48,1% al Senato (131 seggi).

UN FALLITO COLPO DI MANO DELLA DC

1953: la cosiddetta Legge truffa (alla Camera)La Legge n. 158/53, proposta dal Mi-nistro degli Interni Scelba (DC), attri-buisce un premio di maggioranza alla lista/e collegate che raggiungono il 50,01% dei voti. Il dibattito parla-mentare fu acceso: l’Assemblea della Camera durò 3 giorni e 3 notti, con socialisti e comunisti che abbandona-rono l’aula al momento del voto.

La DC tuttavia non raccolse i frutti sperati: alle elezioni del ‘53 la sua coalizione ottenne il 49,2%... premio di maggio-ranza addio! La legge truffa venne abrogata nel ‘54, e si tornò al regime del ‘48.

1994-2005: Sistema misto a prevalenza maggioritaria (Mattarellum)

Camera dei Deputati (Legge n. 277/1993)3/4 ovvero 475 Deputati eletti con il maggioritario a turno unico, in altrettanti collegi uninominali. Il restante 1/4, ovvero 155 Deputati eletti con il sistema proporzionale con liste bloccate ripartiti in 26 circoscrizioni elettorali, tra le liste concorrenti che avevano ottenuto il 4% dei voti a livello nazionale (clausola di sbarramento);2 voti per due schede differenti, una per i deputati eletti con il maggioritario e l’altra per quelli eletti con il proporzionale. Le candidature erano presentate nei collegi per la parte maggioritaria e nelle circoscrizioni per quella proporzionale.

L’INTRODUZIONE DEL SISTEMA MAGGIORITARIO, MA NON DEL TUTTO

Senato della Repubblica (Legge n. 276/1993)3/4 ovvero 236 Senatori eletti con il maggioritario a turno unico, articolato in collegi uninominali. Il restante 1/4 ovvero 79 Senatori eletti con il sistema proporzionale: ciascuna Regione veniva considerata una circoscrizione unica.

Chi vince le prime elezioni. Nel 1994 la coalizione di centro-destra del Polo delle Libertà, guidata da Silvio Berlusconi, ottiene il 42,84% dei voti, con 366 seggi alla Camera e 156 al Senato, mentre la coalizione dei Progressisti, guidata da Achille Occhetto, il 34,34%, con 213 seggi alla Camera e 122 al Senato.

MATTARELLUM AL SENATO

4. Africa, Asia, Oceania e Antartide: 1 deputato/1 senatore.In ciascuna ripartizione è eletto almeno un senatore e un deputato, mentre gli altri seggi (due per il Senato, otto per la Camera) sono distribuiti tra le stesse ripartizioni in proporzione al numero di cittadini italiani residenti.

La revisione della Costituzione 2000/2001 ha consentito agli Italiani all’estero di eleggere 12 Deputati e 6 Senatori. Il sistema elettorale è proporzionale e le liste non sono bloccate. Si possono esprimere due voti di preferenza, nelle ri-partizioni: 1. Europa (che include Federazione Russa e Turchia): 6 deputati/2 senatori; 2. America meridionale: 3 deputati/2 senatori;3. America settentrionale e centrale: 2 deputati/1 senatore;

LA CIRCOSCRIZIONE ESTERO

2005: PROPORZIONALE CON PREMIO DI MAGGIORANZA (PORCELLUM)

Camera dei Deputati (Legge n. 270/2005)617 deputati eletti in proporzione ai voti ottenuti dalle liste concorrenti nelle 26 circoscrizioni, 1 deputato viene eletto con metodo maggioritario nel collegio della Valle d’Aosta, 12 deputati eletti nella circoscrizione Estero;i partiti politici possono presentarsi in coalizione, con un programma comune e un leader designato;entrano alla Camera le coalizioni che hanno ottenuto almeno il 10% dei voti validi e, al loro interno, le liste che hanno ottenuto il 2% dei voti; anche le liste non coalizzate possono ottenere seggi, purché abbiano superato la soglia di sbarramento del 4%;alla coalizione che ha ottenuto il maggior numero di voti, viene assegnato un premio di maggioranza tale da raggiungere i 340 seggi (qualora non li avesse già);la scheda è unica e il voto è espresso per una delle liste bloccate.

Senato della Repubblica (Legge n. 270/2005)sistema analogo a quello per l’elezione della Camera, la differenza sostanziale è che il Senato – come previsto dalla Costituzione – è eletto su base regionale;i seggi sono assegnati a liste di candidati concorrenti nelle circoscrizioni regionali, con riparto proporzionale ed eventuale attribuzione di un premio di maggioranza;possono concorrere alla ripartizione dei seggi, in ciascuna Regione: le coalizioni con almeno il 20% dei voti validi, con almeno una lista interna che ha ottenuto il 3%; le liste non coalizzate che hanno avuto almeno l’8%;la scheda è unica e il voto è espresso per una delle liste bloccate.

PORCELLUM AL SENATO

Chi vince le prime elezioni. Nel 2006 la coalizione di centro sinistra de L’Unione, guidata da Romano Prodi, ottenne il 49,81% dei voti, mentre la coalizione di centro-destra, Casa delle Libertà guidata da Silvio Berlusconi, il 49,74%.

CHI VINCE NEL 2006?

Nel gennaio 2014 la Corte Costituzionale (Sentenza n. 1/2014) ha dichiarato l’il-legittimità costituzionale parziale del Porcellum, an-nullando il premio di mag-gioranza e introducendo la possibilità di esprimere un voto di preferenza.

La legge elettorale proporzionale che ne è risultata è stata soprannominata Consultellum. È rimasta in vigore per l’elezione della Camera fino all’entrata in vigore della più recente legge elettorale cd. Italicum dal 1º luglio 2016, e rimane tuttora in vigore per l’elezione del Senato.

2014: L’INTERVENTO DELLA CORTE COSTITUZIONALE (CONSULTELLUM)

2015: L’ITALICUM, VALIDO SOLO PER LA CAMERA DEI DEPUTATI

Figlio del cd. Patto del Nazareno (Renzi-Berlusconi) introduce un sistema maggioritario a doppio turno con premio di maggioranza:

assegna un premio di maggioranza di 340 seggi (55% dei seggi, esclusi gli eletti nella circoscrizione Estero) alla lista che ha raggiunto il 40% dei voti al primo turno;se nessun partito riesce a raggiungere il 40% dei voti validi, ottenendo il premio di maggioranza del 15%, è previsto il ballottaggio tra le due liste più votate. Chi vince il ballottaggio ottiene un premio di maggioranza tale da raggiungere quota 327 seggi (53%);la soglia di sbarramento è del 3% su base nazionale per tutti i partiti;100 sono i collegi plurinominali, e in ciascuno è designato un capolista “bloccato” per ogni partito, che può candidarsi al massimo in 10 collegi;una scheda elettorale, l’elettore può esprimere due preferenze “di genere” (un uomo e una donna, altrimenti il voto non sarà valido); le liste elettorali dovranno rispettare il principio dell’alternanza uomo-donna.

L’Italicum fu pensato nella prospettiva della revisione della Costituzione (riforma Boschi), con il Senato non più eletto direttamente dal corpo elettorale, bensì ad elezione indiretta da parte dei Consigli Regionali. Poiché la Riforma Costituzionale non è stata approvata, a seguito dei risultati del referendum del 4 dicembre 2016, al Senato si applica ancora il Consultellum.

Ma la Corte non è del tutto d’accordo...

ITALICUM AL SENATO

LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Un passaggio importante della sentenza: In tale contesto, la Costituzione, se non impone al legislatore di introdurre, per i due rami del Parlamento, sistemi elettorali identici, tuttavia esige che, al fine di non compromettere il corretto funzionamento della forma di governo parlamentare, i sistemi adottati, pur se differenti, non devono ostacolare, all’esito delle elezioni, la formazione di maggioranze parlamentari omogenee.

La Consulta (sentenza n. 35/2017) ha considerato che, alla luce degli esiti del Referendum costituzionale, sia la Camera che il Senato sarebbero stati eletti direttamente e, ove l’Italicum fosse rimasto in vigore, sarebbe stato applicato solo alla Camera, con il risultato di avere due sistemi elettorali molto differenti nei due rami del Parlamento. Inoltre:

il ballottaggio per l’attribuzione del premio di maggioranza è incostituzionale: manca una soglia minima di voti per essere ammessi al secondo turno;sulle candidature plurime, la Corte ha stabilito che il candidato bloccato non può scegliere discrezionalmente i collegi elettorali di preferenza. Per garantire l’applicabilità della Legge e cancellare ogni elemento di discrezionalità, il collegio sarà estratto a sorte.

E LA (PARZIALE) ILLEGITTIMITÀ DELL’ITALICUM

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