kgwi 2013 tendenze globali che hanno caratterizzato scelta del lavoro, reclutamento e performance...

56
KELLY GLOBAL WORKFORCE INDEX TENDENZE globali CHE HANNO CARATTERIZZATO SCELTA DEL LAVORO, reclutamento performance sul lavoro

Upload: kelly-services

Post on 20-Aug-2015

698 views

Category:

Career


2 download

TRANSCRIPT

1

KELLY GLOBAL WORKFORCE INDEX

TENDENZEglobali

CHE HANNO CARATTERIZZATO

SCELTA DEL LAVORO,

reclutamento

performance sul lavoro

2

Indice

Acque agitate per la gestione

delle risorse umane . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

Cavalcare la nuova era

nelle relazioni coi dipendenti . . . . . . . . . . 5

ENGAGEMENT & RETENTION

DEI DIPENDENTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

Un cambiamento epocale . . . . . . . . . 11

Perché i dipendenti se ne vanno . . . . 13

Segnalare un datore di lavoro . . . . . . 15

Impatto dei manager sulla retention . 17

Principali fattori che influenzano la

scelta di un lavoro . . . . . . . . . . . . . . . 19

Restare o andarsene . . . . . . . . . . . . . 21

Cosa possono fare le aziende . . . . . . 23

AVANZAMENTO DI CARRIERA E

SVILUPPO DELLE COMPETENZE . . . . . . 25

La nuova faccia di competenze

e formazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

Il ritorno sulle competenze . . . . . . . . 29

Investire in una formazione che serva 31

Costruire una base di competenze

durevole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33

Cosa possono fare le aziende . . . . . . 34

PERFORMANCE SUL LAVORO . . . . . . . . 35

Pagare per fare bene . . . . . . . . . . . . . 37

Opzioni legate alla performance . . . . 39

Retribuzione equa . . . . . . . . . . . . . . . 41

Cosa possono fare le aziende . . . . . . 43

SOCIAL MEDIA E TECNOLOGIA . . . . . . . 45

Diventare social . . . . . . . . . . . . . . . . . 47

Sfruttare i social media . . . . . . . . . . . 49

Usare gli apparecchi“smart”

sul lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51

Cosa possono fare le aziende . . . . . . 53

Il Kelly Global Workforce Index 2013 (KGWI) ha raccolto dati sul mondo del lavoro intervistando più di 120.000 persone di 31 Paesi tra Americhe, EMEA ed APAC.

Tra le più grandi indagini globali nel suo

genere, il KGWI fa luce sull’opinione dei

lavoratori dipendenti su alcune delle

tematiche più importanti che interessano il

mondo del lavoro di oggi .

Nel corso del 2013, Kelly Services ha diffuso

i dati raccolti dal KGWI su quattro temi:

• Engagement & Retention dei

Dipendenti

• Avanzamento di Carriera e Sviluppo

delle Competenze

• Performance sul Lavoro

• Social Media e Tecnologia

Questo report si spinge oltre, riunendo in

un unico documento i dati relativi ai quattro

argomenti, con l’aggiunta di ulteriori dati e

commenti .

L’indagine considera tali temi sotto una

prospettiva storica, prendendo in esame il

trend del KGWI negli ultimi cinque anni, dal

2009 ad oggi, periodo nel quale sono state

raccolte più di 600 .000 risposte .

1

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Engagement Soddisfazione

2013201220112010

IL CALO DELL’ENGAGEMENT E DELLA SODDISFAZIONE DEI DIPENDENTI DAL 2010

48%DEI DIPENDENTI CHE HANNO CAMBIATO LAVORO NELL’ULTI-MO ANNO È SODDISFATTO DEL NUOVO RUOLO.

SOLO IL

47%

HA CAMBIATO

LAVORO NELL’ULTI-

MO ANNO

55%

CERCA ATTIVAMENTE

UN NUOVO LAVORO

ANCHE SE CONTENTO

40%

CERCA UN NUOVO

LAVORO SUI SOCIAL

MEDIADopo la crisi finanziaria

del 2008-09, i dipendenti sono meno felici, meno legati all’azienda e più ansiosi rispetto alla sicurezza del lavoro.

In poche parole, sono meno leali verso il proprio datore di lavoro.

Inoltre, usano la propria rete di contatti sui social media per raccogliere informazioni su potenziali datori di lavoro, per decidere se

cogliere l’occasione o stare fermi. In un mercato in cui trovare le giuste compentenze

è diventato ancora più difficile, le aziende debbono scavare a fondo e migliorare

l’esperienza lavorativa per essere certe che i migliori talenti non

se ne vadano altrove.

51%36% 32%

USO DEI SOCIAL MEDIA PER FARE CARRIERA PER AREA GEOGRAFICA

COSA CERCANO I MIGLIORI TALENTI IN UN LAVORO?

EMEA APAC AMERICHE

Un management che incoraggia, fa crescere e si esprime con chiarezza

Una formazione che migliori l’esperienza lavorativa e le prospettive di carriera a lungo termine

Un’azienda con un buon brand ed un’immagine ed una cultura positive

Una retribuzione basata su incentivi ed equa rispetto al lavoro svolto

Opportunità di carriera e maggiori responsabilità

IL 60% CERCA O STA PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE UN’ULTERIORE FORMAZIONE. OTTENERE UNA PROMOZIONE NELL’AZIENDA ATTUALE È LA MOTIVAZIONE PRINCIPALE PER ACQUISIRE NUOVE COMPETENZE.

Scarica l’infografica del KGWI

Acque AGITATE

PER LO HUMANR E S O U R C E S

management

3

I l mercato del lavoro in molte zone

del mondo è ancora debole o si sta

lentamente riprendendo dopo la recessione

globale .

La ripresa dagli abissi della crisi finanziaria

globale del 2008–2009 è stata più lenta

e silenziosa di quanto si aspettassero gli

esperti; ciò ha contribuito ad un clima

difficile per la creazione di posti di lavoro e

per la crescita economica .

Le aziende affrontano la duplice sfida di

gestire lo staff esistente in un ambiente

economico ristretto, mentre lottano per

mantenere le competenze e l’expertise che

sono vitali per la competitività e per iniziare

il processo di ripresa .

Aziende e HR manager stanno facendo

questo gioco di destrezza in uno scenario

turbolento ed incerto . La fiducia dei

dipendenti nei datori di lavoro è stata

scossa in molti mercati, come conseguenza

del calo dell’attività e della perdita del

lavoro .

Il morale dei dipendenti è stato messo a

dura prova laddove le aziende hanno avuto

difficoltà a garantire lavoro e prospettive di

carriera . Anche alcuni dei dipendenti più

validi e legati alla propria azienda, in molti

casi, non possono essere certi del proprio

futuro .

L’inusuale protrarsi della ripresa ha fatto sì

che sistemi a supporto del management,

come le HR, siano stati costantemente

Lo scenario globale delle risorse umane (HR) ha vissuto un periodo tumultuoso e, l’anno scorso, sono emersi molti trend importanti, che sono stati identificati anche nel KGWI 2013.

sottoposti ad una forte pressione .

Uno dei principali obiettivi del KGWI è

aiutare ad identificare il modo in cui i

dipendenti pensano al proprio lavoro e al

proprio datore di lavoro, in modo da aiutare

le aziende a gestire meglio le esigenze del

loro capitale umano .

Questo documento mette insieme

tematiche che sono state affrontate nel

KGWI nel 2013 e negli anni precedenti,

insieme a best practice per quanto riguarda

l’attrazione, la retention e lo sviluppo dei

talenti nell’ambiente di lavoro di oggi .

4

CAVALCARE la

NUOVA ERAnelle

E M P L O Y E E

relations

5

Nel periodo successivo alla crisi

economica globale del 2008–2009,

le procedure standard per la gestione del

rapporto tra dipendente e datore di lavoro

sono state buttate via .

Modelli ed approcci familiare hanno dovuto

essere ripensati per effetto del modo in cui

la recessione economica ha modificato il

rapporto fondamentale tra i lavoratori e il

lavoro stesso .

Le dimensioni e la durata del crollo

economico hanno minato il cuore di

tale rapporto e causato un essenziale

ripensamento di temi quali la lealtà del

dipendente, il suo engagement e la

certezza del lavoro .

Il risultato è un dipendente meno legato

e meno contento, e più ansioso rispetto

a sicurezza lavorativa e carriera . Aziende

e brand prima considerati datori di lavoro

stabili ed affidabili non sono riusciti a

resistere alla pressione e hanno tagliato

personale .

I dipendenti sono anche più consapevoli

dell’esigenza di avere più controllo sulla

direzione della propria carriera, in uno

scenario incerto, e, di conseguenza, sono

più irrequieti .

In poche parole, i dipendenti sono diventati

più indipendenti ed autonomi perché non

possono essere sicuri che il loro lavoro e

la loro carriera saranno salvaguardati nello

scenario oggi predominante .

Ciò fa sorgere un gran numero di sfide per

le aziende, che hanno a che fare con un

gran numero di lavoratori le cui prospettive

sono state modellate dal più grande

sconvolgimento economico di questa

generazione .

TA L E N T O I N M O V I M E N T O

Uno dei problemi più ricorrenti per molte

aziende è stata la prolungata difficoltà

ad assicurarsi persone di talento, anche

quando è aumentata la disoccupazione .

Engagement e retention dei dipendenti

I manager delle aziende di tutto il mondo sono alle prese con un problema ricorrente di talento.

restano questioni “calde” perché c’è

una competizione ancora serrata per

accaparrarsi talenti altamente qualificati

non sempre disponibili tra quanti cercano

un’occupazione .

Anche in situazioni in cui i dipendenti sono

contenti e legati all’azienda, molti stanno

cercando un nuovo lavoro per fare carriera

o avere una retribuzione più alta .

Una nuova generazione di dipendenti

consapevoli ed autonomi è particolarmente

aperta all’idea di cambiare lavoro, attratta

da promozione, retribuzione e realizzazione

personale .

In quest’ambito, è fondamentale soffermarsi

su manager e supervisor, perché sul loro

ruolo nella retention dei dipendenti si è

a volte sorvolato . Queste figure, invece,

hanno un ruolo fondamentale, soprattutto

per quanto riguarda l’incoraggiamento, la

consapevolezza e la chiarezza che riescono

a trasmettere ai propri riporti .

I dipendenti, dal canto loro, citano alcuni

6

modi in cui il management potrebbe

migliorare l’esperienza di lavoro, incluse

le opportunità formative e di crescita

professionale che migliorerebbero le loro

prospettive di carriera a lungo termine .

Per attrarre i migliori talenti, le aziende

dovrebbero avere una posizione solida sul

mercato ed offrire ciò che chi cerca lavoor

desidera di più, come l’equilibrio tra lavoro

e vita privata e le opportunità di carriera . I

candidati più quotati cercano organizzazioni

con un buon brand e un’immagine positiva .

Tra i risultati più sorprendenti dell’indagine,

l’alto grado d’insoddisfazione di molti

lavoratori che hanno cambiato lavoro di

recente . Aspetto che pone l’accento sulla

necessità d’implementare programmi che

monitorino ed innalzino l’engagement dei

neoassunti, proteggendo l’investimento sul

capitale umano .

FA R S I C A R I C O

D E L F U T U R O

Lo sconvolgimento economico ha

accelerato la tendenza dei lavoratori

a diventare più proattivi ed autonomi .

Semplicemente, non possono permettersi

di lasciare le loro carriere nelle mani dei

datori di lavoro, come potevano fare in

passato .

Vogliono un certo grado di controllo

sulla loro crescita professionale e cercano

attivamente opportunità per diversificarsi

ed ottenere maggiori responsabilità .

In un mercato competitivo, le soft skills

sono decisamente importanti . Competenze

quali comunicazione, lavoro in team,

flessibilità ed intelligenza emotiva sono

spesso il fattore che fa la differenza nella

valutazione del talento . I dipendenti sono

molto consapevoli della loro importanza per

successo professionale e carriera .

I cambiamenti culturali e tecnologici sul

lavoro rafforzano ulteriormente la necessità,

per i dipendenti, di possedere una vasta

gamma di quelle soft skills che sono

importanti per le organizzazioni di tutto il

mondo .

I professionisti STEM (scienze, tecnologia,

engineering e matematica) sono la pietra

angolare dell’innovazione e sono molto

richiesti in tutto il mondo . Le aziende fanno

fatica soprattutto ad attrarre e trattenere

donne che rivestano tali ruoli critici, dato

che molte tra quante sono qualificate non

seguono quei percorsi di carriera dopo la

laurea .

La formazione aziendale o i programmi

di formazione continua possono avere

un ruolo centrale nel garantire che le

professioniste STEM di sesso femminile

siano lavoratori legati e leali verso

l’azienda, per non parlare del fatto che

sarebbero pronte a rivestire in futuro ruoli di

leadership .

L A P E R F O R M A N C E P U Ò

PA G A R E

Si parla molto di legare i guadagni alla

performance sul lavoro .

7

I dipendenti sono sempre più attratti

da retribuzioni basate su incentivi che

farebbero da motivatori per migliorare la

produttività ed avere uno stipendio più alto .

C’è un interesse reale verso la possibilità

di alzare la retribuzione migliorando la

produttività piuttosto che attraverso vie

tradizionali come gli straordinari .

Vale la pena di sottolineare che la

retribuzione non è sempre il fattore-chiave,

o il solo, nel dare la spinta ad engagement

e retention del dipendente . Anche la

realizzazione personale, la possibilità di

svolgere attività interessanti e coinvolgenti,

nonché l’opportunità di carriera e le

maggiori responsabilità giocano un ruolo

importante .

Retribuzione e benefit sono componenti

fondamentali del mix e le aziende debbono

mantenersi vigili per assicurarsi di rimanere

competitive .

Si presenta anche la questione della

“equità” della retribuzione, con molti

dipendenti non convinti di ricevere una

retribuzione commisurata al lavoro che

svolgono .

A P R I R E L E P O R T E

A I S O C I A L M E D I A

I social media si stanno facendo spazio sul

lavoro, così come in tutti gli aspetti della

vita quotidiana .

Ciò sta facendo emergere interessanti

sfide nella gestione di tale commistione tra

lavoro e vita sociale .

Tra i lavoratori dipendenti, cresce il partito

di quelli favorevoli all’utilizzo dei social

media come strumenti di lavoro . Ciò fa

nascere una serie di problematiche legate

a privacy e confidenzialità di informazioni e

dati legati alle aziende .

E non dimentichiamo l’uso dei social media

in recruitment e retention . I dipendenti

usano i social media per parlare di lavoro,

aziende e questioni legate al lavoro stesso .

Le aziende usano sempre di più i social

media per trovare i migliori talenti,

soprattutto tra i candidati passivi . I loro

investimenti stanno dando buoni risultati e

promettono di trovare più candidati idonei

alle posizioni da loro ricercate .

I dipendenti creano le proprie reti sociali

anche con la speranza di trovare contatti

utili sul piano professionale, scoprire

opportunità di lavoro ed avere consigli da

chi già lavora in una determinata azienda

sulla sua cultura interna .

I social media hanno consentito a candidati

ed altri soggetti di varcare la soglia e

superare le barriere che le aziende erigono

per proteggersi dal mondo esterno .

Ciò presenta sia sfide che opportunità,

ma implica anche la necessità di elaborare

strategie per inviare il giusto messaggio a

tutti i potenziali pubblici di riferimento .

8

9

Il capitolo dedicato all’Engagement & Retention dei Dipendenti ha esaminato il rapporto tra dipendente ed azienda, affrontando temi quali la lealtà, la

soddisfazione e l’impegno del lavoratore sul lavoro. Inoltre, ha esaminato le opinioni in merito alla reputazione aziendale in chiave di attrattività occuupazionale e

le circostanza in cui i dipendenti cercano altri lavori o percorsi di carriera.

Ci si è, poi, spostati su tematiche emerse subito dopo l’avvento della crisi finanziaria globale, che stanno ancora influenzando lo scenario occupazionale.

D I P E N D E N T I : engagement

&retention

10

U N C A M B I A M E N T O E P O C A L E

È ormai chiaro che si è verificato un

cambiamento epocale nell’atteggiamento

del dipendente rispetto al lavoro, in

confronto a pochi anni fa .

Tra 2010 e 2011, c’è stato un declino

considerevole nel livello di engagement dei

dipendenti . Questo valore passò dal 43%

del 2010 al 25% del 2011 e, sebbene si sia

un po’ rialzato, è ancora ben al di sotto del

livello di quattro anni fa .

Nel 2013, un terzo dei lavoratori si

dichiarava “totalmente legato” al proprio

datore di lavoro, percentuale solo

leggermente più alta rispetto al 31% del

2012 .

Lo schema è costante nelle Americhe,

in EMEA e nell’APAC . In tutti e tre i casi,

c’è stato un netto declino dei livelli di

engagement nel 2011, seguito da una

debole ripresa .

Le ragioni di tale calo si prestano a varie

ipotesi . Una possibilità è che la durata

della ripresa economica ha influito sul

morale e sulla fiducia dei lavoratori .

Licenziamenti, tagli nella produttività ed

incertezza costante hanno avuto un prezzo .

I lavoratori che speravano in una breve

crisi acuta nel 2008-09 potrebbero essere

rimasti sconcertati dal fatto che l’economia

mondiale ci sta mettendo così tanto a

ripartire .

Lo stesso sentimento è evidente quando

si chiede agli intervistati della loro

“soddisfazione” .

Il livello di soddisfazione è crollato tra il

2010 e il 2011 e si sta riprendendo a fatica .

In tutte le aree geografiche, la tendenza

è simile: un calo notevole seguito da una

debole ripresa .

Vale la pena notare che lo schema del

2011 ha rispecchiato fedelmente le

condizioni economiche delle rispettive aree

geografiche .

Le economie più avanzate di Nord America

ed Europa hanno sperimentato un lungo

periodo di stagnazione economica, con

bassi livelli di crescita, disoccupazione

in aumento e cronica, riduzione di posti

di lavoro e misure di austerità varate dai

governi nazionali .

Il livello di soddisfazione dei dipendenti

negli USA si è leggermente alzato, in linea

col miglioramento dell’economia . L’APAC

ha visto un miglioramento simile, mentre

EMEA ha segnato il passo .

Chiaramente, l’engagement e la

soddisfazione dei dipendenti rispetto al

lavoro- nonché il rapporto tra azienda e

lavoratore- si sono decisamente deteriorati

intorno al 2011 .

Tale riallineamento ha cambiato

radicalmente l’atteggiamento dei

dipendenti verso lavoro, impegno, lealtà e

longevità in azienda .

Per aziende e manager, è come se gli

approcci consolidati all’HR che hanno

funzionato per decenni non si potessero più

applicare . Gli effetti stanno determinando

una serie di atteggiamenti e comportamenti

da parte dei lavoratori .

Quanto ti senti legato al tuo attuale datore di lavoro? (% di “Molto legato”)

Quanto ti senti legato al tuo attuale datore di lavoro? (% di “Molto legato” per area geografica

11

0

10

20

30

40

50

20thirteen20twelve20eleven20ten

0%

10%

20%

30%

40%

50%

2013201220112010

0

10

20

30

40

50

60 20thirteen

20twelve

20eleven

20ten

APACEMEAAmericas

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

2013

2012

2011

2010

APACEMEAAmericas

0

10

20

30

40

50

602013

2012

2011

2010

APACEMEAAmeriche

APACEMEAAmericas0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

2013201220112010

Sei soddisfatto del tuo lavoro? (% di “Molto soddisfatto”)

Sei soddisfatto del tuo lavoro? (% di “Molto soddisfatto” per area geografica)

12

I L L I V E L LO G LO B A L E D I S O D D I S FA Z I O N E È C R O L L ATO

T R A I L 2010 E I L 2011 E S T E N TA A R I P R E N D E R S I .

0

5

10

15

20

25

30 20thirteen

20twelve

20eleven

20ten

APACEMEAAmericas

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

APACEMEAAmeriche

2013

2012

2011

2010

0

5

10

15

20

25

3020thirteen

20twelve

20eleven

20ten

APACEMEAAmericas

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

APACEMEAAmericas

2013201220112010

0

5

10

15

20

20thirteen20twelve20eleven20ten

0%

5%

10%

15%

20%

2013201220112010

P E R C H É I D I P E N D E N T I S E N E VA N N O

C’è stato un alto tasso di cambi di lavoro

nel 2013: il 47% degli intervistati ha

cambiato azienda, col livello più alto in

EMEA (51%) rispetto ad Americhe (45%) ed

APAC (42%) .

Globalmente, il 36% ha dichiarato di aver

preso in considerazione l’idea di cambiare

lavoro, mentre solo il 17% si è detto certo

di restare nell’attuale azienda .

Passando ai Paesi, in Australia e Francia

più del 60% degli intervistati ha cambiato

lavoro; più del 50%, invece, in Portogallo,

Danimarca, Brasile, Nuova Zelanda,

Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi .

È interessante notare che tale cambio di

lavoro non ha significato automaticamente

avere dipendenti più soddisfatti .

Meno della metà (48%) di tutti gli

intervistati che hanno cambiato lavoro si è

detta soddisfatta del nuovo ruolo .

In APAC, quasi due terzi (64%) di quanti

hanno cambiato lavoro sono contenti nei

nuovi ruoli, rispetto al solo 43% dell’EMEA

e al 41% delle Americhe .

In ogni caso, un tasso di meno della metà

di soddisfatti subito dopo un cambio di

lavoro evidenzia un problema di gestione

degno di nota, e un potenziale calo di

produttività da parte di dipendenti non

legati all’azienda .

Tra i gruppi generazionali, la Gen Y ha

avuto un risultato decisamente migliore, col

54% di soddisfatti del nuovo lavoro, rispetto

al 47% della Gen X e al solo 40% dei Baby

Boomer .

In un momento in cui le economie

sviluppate hanno una forza-lavoro sempre

più vecchia, il tasso di soddisfazione più

basso dopo il cambio di lavoro da parte

dei lavoratori più anziani non è un segnale

incoraggiante: si percepisce spesso che tali

lavoratori sono meno flessibili ed adattabili

a nuovi contesti lavorativi .

I risultati suggeriscono che i lavoratori più

anziani potrebbero trarre beneficio da

accordi di transizione più dettagliati .

Hai cambiato lavoro nell’ultimo anno? (% per area geografica)

Hai cambiato lavoro nell’ultimo anno? (% di “Sì” per Paese)

13

0

10

20

30

40

50

60APAC

EMEA

Americas

Global

No, I am not interested in changing employersNo, but I have considered changing employersYes

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60% APAC

EMEA

Americhe

Globale

No, non m’interessa

cambiare lavoro

No, ma ho preso in considerazione l’idea di cambiare

lavoro

APACEMEAAmericheGlobale

01020304050607080

IndonesiaIndiaGermanyChinaThailandMalaysiaSingaporeNorwaySwedenUSRussiaIrelandItalyHong KongHungaryMexicoPolandCanadaUKSwitzerlandNetherlandsBelgiumLuxembourgNew ZealandBrazilDenmarkPortugalFranceAustralia

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

IndonesiaIndia

Germania

Cina

Thailandia

Malesia

Singapore

Norvegua

Svezua

USARussi

a

Irlanda

Italia

Hong Kong

Ungheria

Messico

Polonia

CanadaUK

Svizzera

Paesi Bassi

Belgio

Lusse

mburg

o

Nuova Zelanda

Brasile

Danimarca

Portogallo

Francia

Australia

Se hai cambiato lavoro nell’ultimo anno, sei soddisfatto del nuovo lavoro/ruolo? (% di “Molto soddisfatto” o “Soddisfatto” per area geografica)

Se hai cambiato lavoro nell’ultimo anno, sei soddisfatto del nuovo lavoro/ruolo? (% di “Molto soddisfatto” o “Soddisfatto” per gruppo generazionale)

14

P I Ù D E L 50% H A C A M B I ATO L AV O R O I N P O R TO G A L LO, DA N I M A R C A ,

B R A S I L E , N U O VA Z E L A N Z A , LU S S E M B U R G O, B E LG I O E PA E S I B A S S I .

0

10

20

30

40

50

60

70

80

APACEMEAAmericasGlobal

0%

20%

40%

60%

80%

APACEMEAAmericheGlobale

0

10

20

30

40

50

60

Baby BoomersGen XGen Y

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Baby BoomerGen XGen Y

S E G N A L A R E U N D AT O R E D I L AV O R O

Un indicatore-chiave della soddisfazione

dei dipendenti è la loro propensione a

raccomandare il proprio datore di lavoro .

A livello globale, solo il 29% si è detto

fortemente incline a raccomandare il

proprio datore di lavoro ad un amico o

collega per opportunità professionali .

Mentre il 42% degli intervistati nelle

Americhe raccomanderebbe decisamente i

propri capi ad amici e colleghi, solo il 28%

di quelli dell’APAC e il 24% dell’EMEA lo

farebbe .

Le aziende americane stanno facendo

decisamente meglio rispetto a quelle di

APAC ed EMEA . Tuttavia, il fatto che meno

di un terzo dei dipendenti di tutto il mondo

raccomanderebbe decisamente il proprio

datore di lavoro pone una serie di riserve in

proposito .

Tra quanti raccomanderebbero il proprio

datore di lavoro ad amici o colleghi, il 26%

ha citato la “cultura/reputazione aziendale”

come fattore principale . Al secondo posto,

“opportunità di crescita personale e

professionale”, al 21% .

Il punto relativo a “retribuzione/benefit

competitivi” ha avuto una percentuale

relativamente bassa, citato solo dal 10%

degli intervistati .

Quale dei seguenti fattori influisce maggiormente sulla tua propensione a raccomandare il tuo datore di lavoro? (% globale, consentite risposte multiple)

15

0

5

10

15

20

25

30

Opportunity for telecommuting (working from home or remotely)OtherFlexible work scheduleCompetitive compensation/bene�tsPersonal ful�llment (work/life balance)Interesting or challenging workOpportunity for personal growth/advancementCompany culture/reputation

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

Opportunità ditelelavoro

(lavoro da casa oda remoto)

AltroOrariodi lavoro�essibile

Retribuzione/bene�t

competitivi

Realizzazionepersonale (equilibrio lavoro/vita

privata)

Lavoro interessante o

s�dante

Opportunità di crescita personale/

carriera

Cultura/reputazione

aziendale

Quanto saresti propenso a raccomandare il tuo datore di lavoro ad un amico o collega per opportunità professionali? (Intervistati che hanno risposto 9 & 10 su una scala di 1–10 dove 1 = “Assolutamente no” e 10 = “Decisamente sì”)

16

S O LO I L 29% È D E C I S A M E N T E I N C L I N E A R ACCO M A N DA R E I L P R O P R I O DATO R E D I

L AV O R O A D U N A M I CO O CO L L E G A P E R O P P O R T U N I TÀ P R O F E S S I O N A L I .

0

10

20

30

40

50

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

APACEMEAAmericheGlobale

I M PAT T O D E I M A N A G E R S U L L A R E T E N T I O N

A volte si dice che i dipendenti non lasciano

le aziende, ma i propri manager .

Per certo, l’influenza dei manager sul

morale e sulla performance lavorativa dei

dipendenti è significativa .

Globalmente, il 63% degli intervistati ha

detto che il proprio diretto superiore ha

un ruolo fondamentale nel determinare il

grado di soddisfazione ed engagement,

con la percentuale più alta nell’APAC (68%) .

È chiaro che manager e supervisor

interagiscono direttamente col dipendente

ed influiscono notevolmente sul morale, la

soddisfazione e la retention dei dipendenti .

Tuttavia, non si può dare per scontato

che manager e supervisor abbiano

necessariamente il tempo, la capacità o le

risorse per gestire efficacemente l’arrivo di

nuovi dipendenti o i rapporti di lavoro in

essere .

In molte aziende, ai manager si chiede

spesso di imparare “on the job” e, a volte,

non ricevono una formazione in grado

di aiutarli a gestire gli importanti compiti

relativi all’onboarding dei dipendenti .

Dato quanto s’investe quando si assume

nuovo personale, è sorprendente che non

si presti più attenzione a curare questo

aspetto .

Quando abbiamo chiesto ai dipendenti di

esaminare la performance dei loro manager,

sono emersi alcuni elementi fondamentali

nel determinare il tipo di rapporto tra

manager e dipendente .

In cima alla lista, abbiamo trovato la

possibilità di usufruire di più opportunità

formative e di sviluppare le proprie

competenze, seguita dalla necessità, per i

manager, di chiarire meglio responsabilità

ed obiettivi a breve e a lungo termine dei

propri riporti .

Al terzo posto, la richiesta di una

comunicazione più trasparente tra

dipendenti e manager .

In altre parole, manager e supervisor

probabilmente dovrebbero aprirsi con i

dipendenti, essere chiari su quello che

si aspettano da loro e sul modo in cui li

valuteranno .

Analizzando i risultati di vari anni di KGWI,

è chiaro che le opportunità di formazione

o sviluppo professionale raccolgono

molti consensi in qualsiasi valutazione

dell’efficienza del datore di lavoro .

Cosa potrebbe fare il tuo diretto superiore per migliorare il tuo livello di soddisfazione o engagement, a parte retribuzione/benefit o promozioni? (% globale, consentite risposte multiple)

17

0

10

20

30

40

50

60

OtherMore autonomyPublic recognitionMore reasonable/manageable workloadMore transparency with communicationsClarify responsibilities, goals, and objectivesTraining opportunities

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

AltroMaggiorautonomia

Riconoscimentopubblico

Carichi di lavoro

più ragionevoli/gestibili

Comunicazionepiù

trasparente

Chiarire responsabilità

ed obiettivi a breve e lungo

termine

Opportunità formative

Quanto influisce il tuo diretto superiore sul tuo livello di soddisfazione/engagement verso il tuo lavoro? (Persone cha hanno risposto 4 & 5 su una scala da 1–5, dove 5 = “Impatto significativo” e 1 = “Nessun impatto”

18

DATO L’ I N V E S T I M E N TO S U L L E A S S U N Z I O N I , È S O R P R E N D E N T E C H E N O N

S I P R E S T I M AG G I O R E AT T E N Z I O N E A C U R A R E Q U E S TO A S P E T TO.

0

10

20

30

40

50

60

70

80

APACEMEAAmericasGlobal

0%

20%

40%

60%

80%

APACEMEAAmericheGlobale

P R I N C I PA L I FAT T O R I C H E I N F L U E N Z A N O L A S C E LTA D I U N L AV O R OIl fattore che più influenza la scelta di

un lavoro nei vari gruppi generazionali

è la “realizzazione personale (equilibrio

tra lavoro e vita privata)”, citata dal 38%

degli intervistati . La sua importanza

nell’equazione lavorativa cresce

costantemente con l’età .

Al secondo posto, troviamo “crescita/

avanzamento personale”, citato dal 29%,

ma il peso di tale fattore diminuisce man

mano che si fa carriera .

Il tema “retribuzione/benefit” si piazza al

terzo posto, col 26%, e resta stabile tra i

gruppi generazionali .

Agli occhi del dipendente, c’è un tema

dominante, quando si tratta di valutare

la reputazione di un’azienda: la stabilità

lavorativa .

Complessivamente, ben il 75% degli

intervistati ha dichiarato che un ambiente

di lavoro stabile è il primo fattore preso in

considerazione nel valutare un’azienda .

Al secondo posto tra i fattori più citati,

una forte leadership (50%), seguita

dall’innovazione (43%) .

I dati attestano il peso della stabilità

lavorativa nell’attuale scenario economico,

ancora caratterizzato da un alto livello di

volatilità del posto di lavoro . Sembra che le

aziende “innovative” o più “ad alto rischio”

siano meno appetibili rispetto a quelle con

una tradizione di stabilità e sicurezza .

Quale dei seguenti fattori peserebbe maggiormente sulla tua decisione di accettare un lavoro rispetto ad un altro? (% per gruppo generazionale)

19

0

10

20

30

40

50 Other

Corporate sovereignty/good will

Compensation/bene�ts

Personal growth/advancement

Personal ful�llment (work/life balance)

Baby BoomersGen XGen YAll generations

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Altro

Reputazione aziendale

Retribuzione/bene�t

Crescita/avanzamento personale

Realizzazione personale (equilibrio tra lavoro e vita privata)

Baby BoomerGen XGen YTutti i gruppgenerazionali

Nel valutare la reputazione di un potenziale datore di lavoro, quali sono i fattori più importanti? (% globale, consentite le risposte multiple)

20

75% O F R E S P O N D E N T S S A I D T H AT A S TA B L E E M P LOY M E N T E N V I R O N M E N T

WA S T H E I R P R I M E CO N S I D E R AT I O N I N J U D G I N G A N O R G A N I Z AT I O N .

01020304050607080

OtherCorporate social responsibility/philanthropyFun corporate cultureInnovationStrong leadershipEmployment stability

0%

20%

40%

60%

80%

AltroCorporate social responsibility/

�lantropia

Cultura aziendaleInnovazioneForte leadershipStabilitàlavorativa

R E S TA R E O A N D A R S E N E

Come mostrano i dati del KGWI, la

recessione economica globale ha coinciso

con un cambiamento sostanziale nel modo

in cui i dipendenti considerano il propri

lavoro e il datore di lavoro .

Per molti, la stabilità del posto di lavoro

ha la precedenza su retribuzioni più alte e

benefit .

Molte aziende che avevano messo in atto

per anni politiche di goodwill nei confronti

dei dipendenti hanno dovuto prendere

la difficile decisione di ridurre le sedi

operative o tagliare il personale .

Il numero di persone che vogliono cercare

lavoro in altre aziende è leggermente calato

nel 2013: 63%, contro il 66% del 2012 .

Virtualmente, tutte le differenze sono

dovute ad un calo nelle Americhe, passate

dal 66% al 56% .

Molti dipendenti sembrano essere in uno

stato di costante inquietudine rispetto

al proprio lavoro . Passano molto tempo

a considerare opportunità di lavoro

alternative .

A livello mondiale, il 43% ha dichiarato di

pensare spesso di lasciare l’attuale lavoro

e andare in un’altra azienda . Dato in rialzo

rispetto al 37% registrato nel 2012 .

Anche quanti sono contenti del proprio

lavoro passano parecchio tempo a valutare

lavori alternativi .

Più della metà degli intervistati (il 55%) ha

dichiarato di cercare attivamente un lavoro

migliore, anche se soddisfatto di quello che

ha attualmente: un incremento significativo

rispetto al 49% del 2012 .

Ancora una volta, ciò suggerisce che una

gran parte dei lavoratori non si sente

realizzata e mette in evidenza la necessità,

per i manager, di prendere provvedimenti

per gestire questo scontento latente .

Tenere gli occhi aperti sul mercato richiede

parecchio tempo ad alcuni .

Più di un quarto (il 29%) lo fa una o due

volte a settimana e più di un terzo (il 34%)

cerca nuove opportunità quotidianamente .

In EMEA, il 44% ha dichiarato di esaminare

il mercato del lavoro quotidianamente,

mentre il 30% lo fa una o due volte a

settimana .

Cerchi attivamente un lavoro migliore o tieni d’occhio il mercato anche quando sei soddisfatto di quello che hai già? (% di “Sì” per area geografica)

Intendi cercare lavoro in un’altra azienda entro il prossimo anno? (% di “Sì” per area geografica)

Pensi spesso di lasciare il tuo impiego attuale o l’azienda per cui lavori? (% di “Sì” per area geografica)

21

0

10

20

30

40

50

60

70

8020thirteen

20twelve

APACEMEAAmericasGlobal

0%

20%

40%

60%

80%

APACEMEAAmericheGlobale20132012

0

10

20

30

40

5020thirteen

20twelve

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

APACEMEAAmericheGlobale20132012

0

10

20

30

40

50

6020thirteen

20twelve

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

APACEMEAAmericheGlobale

20132012

Se sei tra quanti cercano un nuovo lavoro o tengono d’occhio il mercato anche quando sono contenti del lavoro che hanno, con quale frequenza lo fai? (% di “Sì” per area geografica)

22

M O LT I D I P E N D E N T I PA S S A N O PA R E CC H I O T E M P O A C E R C A R E U N A LT R O L AV O R O.

0

10

20

30

40

50 Less than once a month

Once or twice a month

Once or twice a week

Daily

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Meno di una volta al mese

Una o due volte al mese

Una o due volte a settimana

Ogni giorno

APACEMEAAmericheGlobale

C O S A P O S S O N O FA R E L E A Z I E N D E

Molti lavoratori hanno sperimentato

un cambiamento notevole circa il loro

attaccamento alle aziende in cui lavorano,

in seguito all’avvento della crisi finanziaria

globale; questo fenomeno continua ad

influenzare il rapporto di lavoro .

C’è un elemento di transizione nel modo

in cui i dipendenti vedono il proprio

lavoro: meno emotivo e più egocentrico,

valutazioni lucide delle prospettive di

carriera e delle alternative .

L’ambiente di lavoro è instabile . Quindi,

cosa possono fare le aziende per gestire

problematiche quali engagement e

commitment?

• Coinvolgere i dipendenti nella visione

del business: condividere piani, sfide

ed opportunità, riducendo al minimo

l’effetto sorpresa .

• Relazionarsi con i dipendenti seguendo

un piano strutturato di comunicazione

del business .

• Incrementare le opportunità di fare

un lavoro appagante e che spinga

le persone verso limiti ambiziosi ma

comunque raggiungibili .

• Dare ai dipendenti l’opportunità di

restituire feedback sul proprio lavoro

e condividere idee per migliorare la

situazione .

• Fissare chiaramente responsabilità ed

obiettivi a breve e lungo termine per i

dipendenti e monitorarli con regolarità .

• Assicurarsi che manager e supervisor

responsabili delle nuove assunzioni

abbiano ricevuto la formazione

adeguata e abbiano la capacità di

gestire il processo di onboarding e di

engagement .

23

24

I N C R E M E N TA R E L E O P P O R T U N I TÀ D I FA R E U N L AV O R O A P PAG A N T E E C H E S P I N G A

L E P E R S O N E V E R S O L I M I T I A M B I Z I O S I M A CO M U N Q U E R AG G I U N G I B I L I .

Il capitolo relativo ad Avanzamento di Carriera e Sviluppo delle Competenze ha analizzato il cambiamento nel modo

di considerare formazione e sviluppo delle competenze, man mano che i dipendenti diventano più proattivi e fiduciosi in

se stessi quando si tratta di gestire la propria carriera.

Come già detto nel capitolo precedente, le dimensioni del collasso economico nelle economie più avanzate

hanno colpito molte aziende e persone.

Le proporzioni e la durata della crisi hanno costretto molti dipendenti a guardare di nuovo a formazione ed avanzamento

professionale: aspetto che prima era gestito dalle aziende.

Oggi, i dipendenti non possono affidarsi esclusivamente al datore di lavoro per gestire quest’importante elemento della propria carriera.

Una nuova generazione di lavoratori si sta assumendo maggiori responsabilità rispetto alla propria formazione e allo sviluppo

professionale, a partire dalle modalità di erogazione. 25

A V A N Z A M E N T O D I carriera

&sviluppo dellecompetenze

26

I L N U O V O V O LT O D I C O M P E T E N Z E E F O R M A Z I O N E

Quando si chiede loro d’indicare la

principale motivazione per acquisire

nuove competenze o iniziare un percorso

formativo, la stragrande maggioranza dei

dipendenti (57%) cita le opportunità di

avere una promozione nell’azienda nella

quale lavorano attualmente . Un altro 47%

cita l’opportunità di lavorare in un’altra

azienda e il 42% intende accedere ad un

nuovo settore .

La stragrande maggioranza dei dipendenti

è spinta ad intraprendere un ulteriore

percorso di formazione o sviluppo delle

proprie competenze dal desiderio di restare

nell’azienda attuale, non di andare altrove .

Questo dato dovrebbe rassicurare i datori

di lavoro .

Le aziende, spesso, temono che

l’investimento in formazione vada perso

se un dipendente con nuove competenze

passa ad un’altra azienda o ad un

competitor .

In effetti, molti dei partecipanti all’indagine

indicano che la loro motivazione principale

per la formazione è di non muoversi .

Dunque, dal punto di vista dell’azienda,

l’erogazione di formazione può diventare

un fattore-chiave nella retention dello

staff, se aiuta i dipendenti ad acquisire

nuove competenze per loro rilevanti per

il loro presente e futuro professionale .

Se la formazione è parte integrante della

pianificazione strategica dell’azienda,

diventa anche un investimento nelle

capacità dell’organizzazione stessa .

C’è una differenza notevole tra i gruppi

generazionali rispetto ai principali fattori

che influiscono sulle loro scelte in materia

di formazione . La Gen Y è decisamente

più propensa di Gen X e Baby Boomer ad

essere motivata dalla prospettiva di una

promozione nell’azienda attuale .

Cosa ti spinge ad acquisire nuove competenze o a cercare ulteriore formazione? (% globale, consentite le risposte multiple)

27

0

10

20

30

40

50

60

OtherBecome an entrepreneur/ business ownerEnter a new �eld of workPromotion/advancement at another companyPromotion at current employer

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

AltroDiventare imprenditore/

mettersi in proprio

Avere accesso ad un nuovo

settore

Promozione/carriera in un’altra

azienda

Promozione nell’azienda attuale

Cosa ti spinge ad acquisire nuove competenze o a cercare ulteriore formazione? (% per gruppo generazionale, ammesse le risposte multiple)

28

L A S T R AG R A N D E M AG G I O R A N Z A È M OT I VATA A D I N T R A P R E N D E R E U N P E R CO R S O

F O R M AT I V O DA L D E S I D E R I O D I R E S TA R E P R E S S O L’A Z I E N DA I N C U I G I À L AV O R A .

01020304050607080 Baby Boomers

Gen X

Gen Y

OtherBecome an entrepreneur/ business ownerEnter a new �eld of workPromotion/advancement at another companyPromotion at current employer

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Baby Boomer

Gen X

Gen Y

AltroDiventare imprenditore/mettersi in proprio

Avere accessoad un nuovo

settore

Promozione/ carrierain un’altra azienda

Promozione nell’azienda attuale

I L R I T O R N O S U L L E C O M P E T E N Z E

Complessivamente, il 60% dei lavoratori sta

cercando attivamente ulteriore formazione

(23%), o sta considerando l’idea di farlo

(37%) . L’APAC emerge come “zona calda”

per quanto riguarda le competenze, col

69% degli intervistati che sta pensando o

cercando ulteriore formazione per lavorare

in un nuovo settore .

A livello mondiale, ci sono approcci

diversi al concetto di ulteriore formazione

e sviluppo professionale . Le più alte

percentuali di affinamento delle

competenze pianificato si registrano

soprattutto nelle economie in via di

sviluppo, mentre quelle più basse si trovano

tendenzialmente in alcune delle nazioni più

ricche .

La Russia è in testa per intensità della

formazione, con uno sbalorditivo 92% di

persone che pianificano un qualche tipo

di formazione . Sempre in alto troviamo

Thailandia, Messico, Brasile, Indonesia,

Portorico e Malesia .

Le percentuali più basse si registrano in

Francia, Lussemburgo, USA e Svizzera .

La propensione dei singoli ad intraprendere

nuovi percorsi formativi dipenderà da

una serie di fattori: le dinamiche del

settore in cui operano, la competizione

nel mercato del lavoro e la possibilità che

un “investimento” in formazione ripaghi

in termini di stipendio o promozione or

promotion .

Tra i dipendenti con competenze più

specialistiche, quelli più propensi a cercare

attivamente di migliorare le proprie

competenze si trovano in aree quali

Matematica, Engineering ed IT, mentre i

meno propensi lavorano nelle Scienze, nella

Sanità e nella Formazione .

Stai cercando/pensando ad un’ulteriore formazione per lavorare in un nuovo settore? (% di ”Sì” per Paese)

29

Stai cercando/pensando ad un’ulteriore formazione per lavorare in un nuovo settore? (% per area geografica)

0

20

40

60

80

100

FranceLuxembourgUSSwitzerlandSwedenNorwayUKGermanyIndiaCanadaDenmarkNetherlandsNew ZealandHong KongAustraliaItalySingaporePolandPortugalIrelandHungaryChinaBelgiumMalaysiaPuerto RicoIndonesiaBrazilMexicoThailandRussia

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Francia

Lussemburg

oUSA

Svizzera

Svezia

NorvegiaUK

Germania

India

Canada

Danimarca

Paesi Bassi

Nuova Zelanda

Hong Kong

Australia

Italia

Singapore

Polonia

Portogallo

Irlanda

UngheriaCina

Belgio

Malesia

Portoric

o

Indonesia

Brasile

Messico

Thailandia

Russia

0

10

20

30

40

50

60

70

80Considering or seeking education/training

Not considering education/training

APACEMEAAmericasGlobal

0%

20%

40%

60%

80%

Pensa o cerca opportunità formative

Non pensa alla formazione

APACEMEAAmericheGlobale

30

Stai cercando/pensando ad un’ulteriore formazione per lavorare in un nuovo settore? (% di “Sì” per competenze, globalmente)

CO M P L E S S I VA M E N T E, I L 60% D E I L AV O R ATO R I S TA C E R C A N D O U LT E R I O R I O P P O R T U N I TÀ

F O R M AT I V E ( 23% ) , O S TA P R E N D E N D O I N CO N S I D E R A Z I O N E L’ I D E A D I FA R LO ( 37% ) .

0

5

10

15

20

25

30

ScienceHealth CareEducationMarketingFinance/AccountingLawSecurity clearanceSalesITEngineeringMath

0%

5%

105

15%

20%

25%

30%

ScienzeSanitàFormazioneMarketingFinanza/Contabilità

LeggeAutorizzazionedi Sicurezza

VenditeITEngineeringMatematica

I N V E S T I R E I N U N A F O R M A Z I O N E C H E S E R VA

Perché la formazione sia significativa,

dev’essere rilevante per il lavoro che si fa e

pratica: non “formazione fine a se stessa” .

In un’epoca in cui i dipendenti si stanno

abituando all’idea di una formazione

autogestita e continua, si sta cercando di

fornire la tipologia più appropriata .

Alla richiesta d’identificare il modo più

desiderabile per affinare le proprie

competenze, la stragrande maggioranza

delle preferenze è andata all’esperienza sul

campo, citata dal 70% degli intervistati, in

deciso vantaggio rispetto alla seconda, la

“formazione continua”, citata dal 58% .

In altre parole, la formazione sul campo,

attinente al proprio ruolo, ricevuta

direttamente sul posto di lavoro supera

tutte le altre forme di formazione o sviluppo

professionale, agli occhi dei dipendenti . .

Poco più della metà degli intervistati (54%)

è concorde nell’affermare che la formazione

erogata dal proprio datore di lavoro è

efficace nella creazione di competenze .

Questo tipo di formazione raccoglie

maggiori consensi nella Gen Y, col 58%, ma

è meno popolare tra Gen X (53%) e Baby

Boomer (48%) .

Per un’azienda, questo dato può

essere un’arma a doppio taglio . Per le

organizzazioni con una cultura improntata

alla formazione e capaci di erogarla

on-site, c’è la possibilità di estendere la

formazione classica ad un maggior numero

di dipendenti .

Il rovescio della medaglia è che la

formazione on-site in genere non attribuisce

qualifiche formali, quindi può non essere

adatta a tutti i dipendenti . Molte aziende

più piccole o anche di medie dimensioni

potrebbero non essere in grado di erogare

una formazione strutturata, dovendosi

appoggiare a fornitore esterni .

Quale tra i seguenti metodi è il più desiderabile per te, per lo sviluppo delle tue competenze? (% globalmente, ammesse risposte multiple)

31

01020304050607080

OtherProfessional organization membershipsJob sharingStructured mentoringSpecial/stretch/rotational assignmentsSeminars/ webinarsProfessional certi�cationContinued education/trainingOn the job experience

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

AltroAdesione adorganizzazioniprofessionali

Job sharingMentoringstrutturato

Assegnazione diruoli speciali/

avvicendamento

Seminari/webinar

Certi�cazioneprofessionale

Formazionecontinua

Esperienzasul campo

Quanto sei d’accordo o in disaccordo con l’affermazione che la formazione erogata dal tuo datore di lavoro ti consente di affinare le tue competenze e fare carriera? (% di “D’accordo” & “Molto d’accordo”)

32

L A F O R M A Z I O N E S U L C A M P O, AT T I N E N T E A L P R O P R I O R U O LO, E R O G ATA

D I R E T TA M E N T E S U L P O S TO D I L AV O R O S U P E R A T U T T E L E A LT R E

T I P O LO G I E D I F O R M A Z I O N E E S V I LU P P O P R O F E S S I O N A L E.

0

10

20

30

40

50

60

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Baby Boomer

Gen XGen YGlobale

C O S T R U I R E U N A B A S E D I C O M P E T E N Z E D U R AT U R A

Gli ultimi due decenni hanno cambiato

radicalmente il modo di acquisire e

sviluppare le competenze . La loro

acquisizione non si limita più all’inizio di

una carriera . Al contrario, è sempre più un

processo di apprendimento e sviluppo che

dura per tutta la vita .

Aggiornamento e rinnovo delle

competenze sono fondamentali nello

sviluppo personale e professionale . Ma

sono vitali anche, più in generale, per lo

sviluppo di tutti i lavoratori, che è la pietra

angolare dell’efficienza e della produttività

di un’azienda .

Tutte le competenze hanno una vita limitata

e in settori interessati da innumerevoli

cambiamenti tecnologici ed innovazioni, la

durata delle competenze si sta accorciando .

Sempre più spesso, sarà necessario

acquisire e sviluppare nuove competenze

nel corso della propria vita lavorativa . to

be learned and deployed throughout a

working life .

I dipendenti si rendono conto di aver

bisogno di prendere il controllo di questo

importante aspetto delle loro carriere e

pensare strategicamente a come investono

nello sviluppo del proprio capitale

intellettuale e professionale .

È chiaro che le decisioni in materia di

formazione e sviluppo professionale sono

oggi parte integrante dell’equazione

lavorativa ed hanno un impatto notevole sul

morale, la performance e la retention dei

dipendenti .

33

C O S A P O S S O N O FA R E L E A Z I E N D E

• Prendere in considerazione opportunità

di formazione e sviluppo personale

che consolidino le competenze e la

flessibilità dello staff .

• Contribuire alla creazione di una cultura

dell’apprendimento continuo che

incoraggi i dipendenti a sviluppare ed

utilizzare nuove competenze .

• Incoraggiare i dipendenti ad elaborare

piani per la propria carriera, prendendo

in considerazione anche le competenze

e la formazione che servirà loro per

prepararsi alla fase successiva della

propria carriera .

• Considerare formazione e sviluppo

dei lavoratori elementi chiave

per l’attrazione e la retention dei

dipendenti .

• Sostenere coloro che hanno dedicato

tempo e risorse ad affinare le proprie

competenze: queste persone

costituiscono un esempio per i propri

colleghi e sono gli ambasciatori

dell’organizzazione .

34

Il tema della Performance sul Lavoro analizza il legame tra retribuzione e performance lavorativa e il fatto che

l’idea di una retribuzione con una certa dose di rischio stia diventando sempre più popolare tra i lavoratori dipendenti.

Inoltre, approfondisce l’opinione dei dipendenti sull’equità della propria retribuzione, soffermandosi in particolare

sulle differenze generazionali e geografiche.

P E R F O R M A N C E

sul lavoro

35

36

PA G A R E P E R FA R E B E N E

L’adozione di un sistema retributivo basato

sulla performance ha preso slancio in varie

parti del mondo da quando il KGWI ha

affrontato per la prima volta questo tema

in EMEA nel 2005, quando circa il 20%

degli intervistati percepiva una retribuzione

basata sulla performance .

Attualmente, il 39% dei lavoratori

dipendenti dell’EMEA ha almeno una

parte di retribuzione legata ad obiettivi di

performance, mentre la media mondiale è

del 44% .

L’incidenza più alta della retribuzione basata

sulla performance è stata registrata nelle

economie in rapida espansione dell’APAC,

col 59% con una qualche forma d’incentivo

inclusa nella retribuzione . Le Americhe

registrano l’incidenza più bassa, col 36% .

Nelle forme di retribuzione basata sulla

performance rientrano tutti i contratti in

cui un elemento della retribuzione totale

è legata al raggiungimento di obiettivi di

performance: condivisione degli utili, bonus

per la performance e commissioni sulle

vendite .

In generale, questa forma di retribuzione è

considerata un modo per allineare il lavoro

e le remunerazioni del singolo agli obiettivi

strategici dell’azienda .

La maggiore incidenza tra i partecipanti

all’indagine è stata registrata nell’APAC e

nelle economie emergenti . Cina, Indonesia,

Thailandia, Malesia, Russia, India, Singapore

e Hong Kong hanno registrato tutte il 60%

d’intervistati con una retribuzione basata

sulla performance .

Tra i gruppi generazionali, sono nettamente

di più i dipendenti delle Gen X (48%) e

Gen Y (45%) che hanno percepito una

retribuzione variabile, rispetto al 36% dei

Baby Boomer .

Dato che la retribuzione legata alla

performance è un fenomeno relativamente

recente, è probabile che i dipendenti più

giovani abbiano almeno una parte della

retribuzione legata ad obiettivi individuali,

di team o aziendali . Molti di loro avranno

lavorato solo in aziende nelle quali almeno

una parte del loro stipendio è legato alla

performance .

Questa forma di retribuzione prevale in

settori come le Vendite, dove il 76% ha una

retribuzione variabile, Marketing (56%), IT

(52%) ed Engineering (51%) .

Una parte della tua retribuzione è variabile, ovvero legata alla tua performance individuale o ad obiettivi di produttività? (% di “Sì” per Paese)

37

Una parte della tua retribuzione è variabile, ovvero legata alla tua performance individuale o ad obiettivi di produttività? (% di “Sì” per area geografica)

0

10

20

30

40

50

60

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

APACEMEAAmericheGlobale

01020304050607080

DenmarkSwedenIrelandAustraliaUKNorwayUSItalyPortugalLuxembourgFranceNew ZealandHungarySwitzerlandCanadaGermanyBelgiumMexicoPuerto RicoNetherlandsBrazilPolandHong KongSingaporeIndiaRussiaMalaysiaThailandIndonesiaChina

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Danimarca

Svezia

Irlanda

AustraliaUK

NorvegiaUSA

Italia

Portogallo

Lussemburg

o

Francia

Nuova Zelanda

Ungheria

Svizzera

Canada

Germania

Belgio

Messico

Portorir

oc

Paesi Bassi

Brasilel

Polonia

Hong Kong

SingaporeIndia

Russia

Malesia

Thailandia

IndonesiaCina

Una parte della tua retribuzione è variabile, ovvero legata alla tua performance individuale o ad obiettivi di produttività? (% di “Sì” per gruppo generazionale)

Una parte della tua retribuzione è variabile, ovvero legata alla tua performance individuale o ad obiettivi di produttività? (% di “Sì” per i dipendenti più qualificati)

38

L A P I Ù A LTA I N C I D E N Z A D E L L A R E T R I B U Z I O N E B A S ATA S U L L A P E R F O R M A N C E È

S TATA R E G I S T R ATA N E L L E E CO N O M I E I N R A P I DA E S PA N S I O N E D E L L’A PAC .

0

10

20

30

40

50

Baby BoomersGen XGen Y

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Baby BoomerGen XGen Y

01020304050607080

ScienceEducationSecurity ClearanceHealth CareLawMathFinance/ AccountingEngineeringITMarketingSales

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Scienze FormazioneAssicurazionedi Sicurezza

SanitàLeggeMatematicaFinanza/Contabilità

EngineeringITMarketingVendite

L A S C E LTA D E L L A P E R F O R M A N C E

Tra gli intervistati che non percepiscono

una retribuzione basata sulla performance,

è alta la convinzione che lavorerebbero

meglio se passassero ad un accordo di

questo tipo . In tutto il mondo, il 46% si è

detto convinto di ciò, con la percentuale

più alta nell’APAC (56%), seguita dalle

Americhe (44%) e dall’EMEA (41%) .

I dati suggeriscono che molti lavoratori

credono fermamente nella loro capacità

di far bene il proprio lavoro e, quindi, di

essere premiati per una performance di

livello superiore .

Essi riflettono l’opinione comune secondo

la quale tanto le organizzazioni quanto

i singoli lavorano meglio quando i loro

interessi coincidono, anhce attraverso una

retribuzione basata su incentivi .

Il cambio di atteggiamento verso gli accordi

che prevedono una retribuzione variabile

si vede nelle risposte alla domanda sulla

scelta tra l’essere pagati in base alla

performance e l’esserlo per lo straordinario .

Ai dipendenti è stato chiesto di esprimere

la propria preferenza tra la certezza di una

retribuzione aggiuntiva per ore di lavoro

extra e l’incertezza di un premio basato

unicamente sulla loro performance o

produttività .

In maniera uniforme, in tutto il mondo, gli

intervistati hanno scelto l’incertezza di una

retribuzione legata alla performance . In

altre parole, gli intervistati hanno espresso

la convinzione che, grazie ad impegno e

spirito d’iniziativa, potrebbero ottenere una

retribuzione più alta rispetto a quella che

avrebbero limitandosi a lavorare per più

ore .

Globalmente, il 57% ha optato per la

performance, con l’APAC in testa (66%)

seguita da EMEA (54%) ed Americhe (51%) .

39

Se la tua retribuzione non è legata alla performance, sei d’accordo o in disaccordo col dire che lavoreresti meglio se lo fosse? (Intervistati che hanno risposto 4 o 5 su una scala 1-5 dove 1 = “Decisamente in disaccordo” e 5 = “Decisamente d’accordo”).

0

10

20

30

40

50

60

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

APACEMEAAmericheGlobale

Una parte della tua retribuzione è variabile, ovvero dipende da obiettivi di performance/produttività individuali? (% di “Sì” per gruppo generazionale)

40

M O LT I L AV O R ATO R I S O N O CO N V I N T I D I E S S E R E I N G R A D O D I FA R E U N B U O N L AV O R O E ,

Q U I N D I , D I P OT E R E S S E R E P R E M I AT I P E R U N A P E R F O M A N C E D I L I V E L LO S U P E R I O R E.

0

10

20

30

40

50

60

70

80Pay for performance/productivity

Pay for overtime work

APACEMEAAmericasGlobal

0%

20%

40%

60%

80%

Retribuzione legata a performance/produttività

Straordinario retribuito

APACEMEAAmericheGlobale

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Pay for performance/productivity

Pay for overtime work

R E T R I B U Z I O N E E Q U A

Dalle risposte alla domanda se i dipendenti

ritengono equa la retribuzione che

percepiscono, emerge un aspetto per certi

versi rivelatore di una posizione che si sta

facendo strada .

Forse a sorpresa, meno della metà degli

intervistati (38%) crede di ricevere un

compenso equo per il lavoro che svolge .

In fondo alla classifica, dal punto di vista dei

dipendenti, l’EMEA, dove solo il 32% crede

di percepire una retribuzione equa, rispetto

al 43% dell’APAC e al 45% delle Americhe .

Analizzando le risposte in base alle

competenze degli intervistati, lo scenario è

notevolmente diverso .

Secondo la percezione dei dipendenti, a

ritenere equa la propria retribuzione sono

i professionisti in IT, Matematica e Vendite,

settori nei quali questa opzione raccoglie

il 43% dei consensi . All’estremo opposto,

invece, quanti lavorano nella Formazione

(31%), nella Sanità (33%) e nelle Scienze

(35%) .

Vale la pena di ricordare che questo è un

indicatore della percezione del lavoratore,

per cui non riflette necessariamente la

situazione reale . Tuttavia, fornisce una

visione in qualche modo intrigante di

ciò che pensano gli intervistati a questo

proposito .

Quanto sei d’accordo o in disaccordo con l’affermazione che la retribuzione che percepisci per il tuo lavoro è equa? (% di “D’accordo” per set di competenze)

41

0

10

20

30

40

50

EducationHealth CareScienceLawSecurity ClearanceMarketingFinance/ AccountingEngineeringSalesMathIT

0%

10%

20%

30%

40%

50%

FormazioneSanitàScienzeLeggeAssicurazione di Sicurezza

MarketingFinanza/Contabilità

EngineeringVenditeMatematicaIT

42

Quanto sei d’accordo o in disaccordo con l’affermare che la retribuzione che percepisci per il tuo lavoro sia equa? (% di “D’accordo” per area geografica)

M E N O D E L L A M E TÀ D E G L I I N T E R V I S TAT I C R E D E D I P E R C E P I R E U N A

R E T R I B U Z I O N E CO M M I S U R ATA A L L AV O R O C H E S V O LG E.

0

10

20

30

40

50

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

APACEMEAAmericheGlobale

C O S A P O S S O N O FA R E L E A Z I E N D E

Il concetto di retribuzione basata sulla

performance è stato assimilato in fretta e

sembra fare proseliti in settori che prima

erano scettici o contrari .

Questo riflette un cambio di mentalità, ma

anche nel lavoro quotidiano . La retribuzione

basata sulla performance cambia dalle

fondamenta il modo in cui i lavoratori

dipendenti pensano a temi come la

performance, l’impegno e la ricompensa .

I dipendenti possono beneficiare

della possibilità di lavorare in maniera

più “smart” ed aumentare i propri

guadagni, mentre le aziende beneficiano

dell’incremento di produttività e di

lavoratori più legati all’azienda stessa .

• Pensate a modi per allineare gli obiettivi

aziendali a tecniche di misurazione

della performance individuale .

• Pensate ad obiettivi per il team e per i

singoli .

• Assicuratevi di condividere con i

dipendenti i modi in cui sarà misurata

la performance lavorativa e che tutti

capiscano come e perché lo farete .

• Consultatevi coi dipendenti per

sapere quali misure della performance

riterrebbero più importanti nel

passaggio ad una retribuzione basata

sulla performance .

43

44

I D I P E N D E N T I P O S S O N O T R A R R E VA N TAG G I O DA L L’O P P O R T U N I TÀ D I

L AV O R A R E I N M O D O P I Ù “ S M A R T ” E G UA DAG N A R E D I P I Ù.

45

Il capitolo Social Media & Tecnologia ha analizzato il modo in cui i social media si stanno facendo strada anche in ambito lavorativo, influenzando la scelta

del lavoro, le decisioni relative al percorso di carriera e il reclutamento stesso.

Dopo aver cambiato il modo di comunicare, i social media stanno abbattendo le barriere anche nei luoghi di lavoro. I

lavoratori di tutto il mondo sono più “social” e più connessi e cercano opportunità di combinare lavoro e vita privata.

La portata e la rapidità di questa trasformazione sta influenzando notevolmente il rapporto tra azienda e

dipendente e le tecniche di reclutamento.

S O C I A L media

&tecnologia

46

D I V E N TA R E S O C I A L

I social media hanno raggiunto un nuovo

livello di maturità anche come strumenti

per cercare lavoro . Hanno semplificato

il passaggio di informazioni e dati sulle

opportunità di lavoro .

La possibilità di accedere ai social network

espande notevolmente il pool di possibili

candidati . Inoltre, rende la ricerca di lavoro

un fatto meno privato e un’esperienza più

condivisa .

Complessivamente, il 44% degli intervistati

ha dichiarato d’essere stato contattato

tramite i social media per opportunità di

lavoro negli ultimi 12 mesi .

Più della metà dei partecipanti dell’APAC

(56%) è stato contattato tramite i social

media a tale scopo, contro il 41% delle

Americhe e il 38% dell’EMEA .

Non è un fenomeno ristretto alle persone

più giovani . Tutti i gruppi generazionali ne

sono interessati, con in testa la Gen X, nella

quale il 47% ha ricevuto proposte di lavoro

tramite i social media nell’ultimo anno .

Alcune categorie professionali si

distinguono per i contatti professionali

tramite i social media . In settori quali

Marketing, Engineering, IT, Vendite e

Finanza/Contabilità, più della metà degli

intervistati ha avuto esperienze di questo

tipo nell’ultimo anno .

Globalmente, più della metà (53%)

concorda col dire che i social media sono

un valido strumento per condividere

segnalazioni in materia di lavoro con amici

e colleghi .

I dati del KGWI mostrano che l’APAC è

Nell’ultimo anno, hai ottenuto un lavoro che avevi trovato tramite i social media? (% di “Sì” per area geografica)

Nell’ultimo anno, sei stato contattato per opportunità di lavoro tramite i social media? (% di “Sì” per area geografica)

Nell’ultimo anno, sei stato contattato per opportunità di lavoro tramite i social media? (% di “Sì” per gruppo generazionale)

47

0

10

20

30

40

50

60

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

APACEMEAAmericheGlobale

0

10

20

30

40

50

Baby BoomersGen XGen Y

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Baby BoomerGen XGen Y

0

5

10

15

20

25

APACEMEAAmericasGlobal

0%

5%

10%

15%

20%

25%

APACEMEAAmericheGlobale

una “zona calda” per la ricerca di lavoro

online, col 61% degli intervistati che

indicano il netwoking/i social media come

metodo valido per segnalare opportunità

professionali . Una percentuale più alta

rispetto ad Americhe (55%) ed EMEA (47%) .

Il successo dei social media come

strumento per trovare lavoro sembra

affermarsi stabilmente . Complessivamente,

il 16% degli intervistati che avevano

dichiarato di aver trovato nuove opportunità

di lavoro nell’ultimo anno, l’aveva fatto

tramite i social media . L’APAC registra un

dato decisamente più alto (25%) rispetto ad

Americhe (14%) ed EMEA (11%) .

Quanto sei d’accordo con l’affermare che i siti di networking/

social media sono uno strumento valido per segnalare

opportunità di lavoro a colleghi ed amici? (Intervistati che

hanno risposto 4 o 5 su una scala 1–5 dove 1 = “Decisamente

in disaccordo” e 5 = “Decisamente d’accordo”).

Nell’ultimo anno, sei stato contattato per opportunità di lavoro tramite i social media? (% di “Sì” per competenze)

48

I L S U CC E S S O D E I S O C I A L M E D I A CO M E S T R U M E N TO P E R T R O VA R E

L AV O R O S E M B R A A F F E R M A R S I S TA B I L M E N T E.

0

10

20

30

40

50

60

70

80

APACEMEAAmericasGlobal

0%

20%

40%

60%

80%

APACEMEAAmericheGlobale

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

APACEMEAAmericasGlobal

0

10

20

30

40

50

60

Light IndustrialAdmin/ClericalEducationCall Center/Customer ServiceHealth CareScienceSecurity ClearanceMathLawFinance/ AccountingSalesITEngineeringMarketing

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Industrialeggera

U�cio/Ammini-strazione

FormazioneCallCenter/

CustomerService

SanitàScienzeAutorizzazionedi Sicurezza

MatematicaLeggeFinanza/Contabilità

VenditeITEngineeringMarketing

S F R U T TA R E I S O C I A L M E D I A

Il recruitment online e i social media

hanno trasformato il reclutamento e fatto

crescere in maniera esponenziale la mole

d’informazioni in materia di lavoro in

circolazione .

Le persone non si limitano a cercare

lavoro online, ma parlano e si scambiano

informazioni su lavoro, carriera e potenziali

datori di lavoro .

Gli intervistati dell’APAC sono quelli

che sfruttano maggiormente il proprio

network, col 51% che accetta consigli di

carriera tramite i social media, percentuale

decisamente più alta rispetto ad EMEA

(36%) ed Americhe (32%) .

In tutto il mondo, il 40% si dichiara oggi

più incline a cercare lavoro tramite i social

media che attraverso metodi tradizionali,

quali inserzioni sui giornali, siti specializzati

o società di selezione .

Il passaggio ai social media è guidato

dall’APAC, col 56% che li preferisce rispetto

ai metodi tradizionali; molti di più rispetto

ad Americhe (39%) ed EMEA (32%) .

A livello mondiale, l’utilizzo dei social media

nella selezione del personale si è sviluppato

in modo polarizzato .

Da un lato, l’APAC ha adottato i social

media come strumenti per cercare lavoro,

mentre, all’altro estremo, l’EMEA è ancora

legata a modalità più tradizionali per trovare

lavoro .

Utilizzi il tuo network sui social media per prendere decisioni che riguardano lavoro e carriera? (% di “Sì” per area geografica)

Saresti più incline a cercare lavoro tramite i social media rispetto ai metodi tradizionali (per esempio inserzioni sui giornali, siti specializzati, società di selezione)? (% di “Sì” per area geografica)

49

0

10

20

30

40

50

60

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

APACEMEAAmericheGlobale

0

10

20

30

40

50

60

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

APACEMEAAmericheGlobale

Would you be more inclined to search for jobs via social media than traditional methods (i.e. newspaper advertisements, online job boards, or recruitment companies? (% “Yes” by country)

50

40% O F R E S P O N D E N T S S AY T H AT T H E Y A R E N O W M O R E I N C L I N E D TO S E A R C H

F O R J O B S V I A S O C I A L M E D I A T H A N T H R O U G H T R A D I T I O N A L M E T H O D S .

01020304050607080

PortugalGermanyRussiaNorwayFranceHungaryUKSwitzerlandSwedenItalyDenmarkAustraliaUSMexicoNew ZealandIrelandBrazilCanadaHong KongSouth AfricaPolandChinaSingaporePuerto RicoNetherlandsIndiaMalaysiaIndonesiaThailand

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Portu

gal

German

y

Russia

Norway

Franc

e

Hunga

ryUK

Switzerla

nd

SwedenIta

ly

Denmark

Austra

liaUS

Mexico

New Ze

aland

Irelan

dBraz

il

Canad

a

Hong K

ong

South

Africa

Polan

dChin

a

Singap

ore

Puerto

Rico

Netherl

andsInd

ia

Malays

ia

Indon

esia

Thaila

nd

U T I L I Z Z A R E I D I S P O S I T I V I “ S M A R T ” A L L AV O R O

Dall’ascesa dei social media deriva l’utilizzo

di dispositivi elettronici —laptop, tablet e

smartphone— nel luogo di lavoro . Alcuni

li accusano di far perdere tempo; altri li

vedono come strumenti essenziali per il

networking .

I partecipanti al KGWI, in genere, si sentono

legittimati ad utilizzare tali dispositivi in un

contesto lavorativo che oggi è più connesso

ai social network .

Più di un terzo (38%) considera l’utilizzo

di tali dispositivi personali sul lavoro

“importante” o “molto importante” .

Nell’APAC, il tasso è decisamente più alto

rispetto ad Americhe ed EMEA .

Molti dipendenti utilizzano dispositivi

elettronici concessi come benefit

dall’azienda nel loro contratto o nel

pacchetto retributivo .

Il 61% è favorevole all’utilizzo di tali

dispositivi per fini personali, con punte del

70% nell’APAC, contro il 57% di Americhe

ed EMEA .

Facendo un passo avanti, più di un terzo

(37%) a livello globale dà un valore “alto”

o “molto alto” alla possibilità di utilizzare i

dispositivi forniti dall’azienda sia per lavoro

che per fini personali, quando si tratta di

decidere dove lavorare .

Quanto è importante per te avere la possibilità di utilizzare i tuoi dispositivi elettronici personali, come computer/laptop, tablet, smartphone al lavoro? (Intervistati che hanno risposto 4 o 5 su una scala di 1–5 dove 1 = “Per niente importante” e 5 = “Molto importante”).

Quanto è importante per te poter usare i dispositivi elettronici aziendali come computer/ laptop, tablet o smartphone sia per lavoro che a fini personali? (In questo caso, 1 = “Per niente importante” e 5 = “Molto importante”).

51

0

10

20

30

40

50

60

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

APACEMEAAmericheGlobale

0

10

20

30

40

50

60

70

80

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

APACEMEAAmericheGlobale

Quanto peserebbe la possibilità di utilizzare i dispositivi elettronici aziendali

(come computer/laptop, tablet o smartphone) sia per lavoro che a fini

personali sulla tua decisione di accettare un nuovo lavoro/ruolo? (Intervistati

che hanno risposto 4 o 5 su una scala di 1–5 dove 1 = “Non influirebbe affatto

sulla decisione” e 5 = “Influenzerebbe notevolmente la tua decisione”).

52

I L 61% È FAV O R E V O L E A L L’ U T I L I Z ZO P E R S O N A L E D I TA L I D I S P O S I T I V I , CO L 70%

D I FAV O R E V O L I N E L L’A PAC , CO N T R O I L 57% D I A M E R I C H E E D E M E A .

0

10

20

30

40

50

60

APACEMEAAmericasGlobal

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

APACEMEAAmericasGlobal

C O S A P O S S O N O FA R E L E A Z I E N D E

I social media danno la possibilità di

condividere informazioni, opinioni,

incoraggiamenti e segnalazioni di eventuali

opportunità di lavoro con moltissimi

contatti .

Sono già uno strumento fondamentale

nella selezione di personale, poiché danno

accesso ad un pool di candidati molto più

ampio .

I social media sono importanti anche nella

retention dello staff perché molti dipendenti

non fanno distinzione tra lavoro e vita

privata e, improvvisamente, hanno la libertà

di condividere la propria vita professionale

con un vasto pubblico .

La gestione di questo fenomeno nei luoghi

di lavoro dovrà essere affrontata da molte

aziende .

Nell’approccio ai social media, le aziende

dovrebbero prendere in considerazione i

seguenti elementi:

• Utilizzare i social media come

parte integrante di una strategia

di comunicazione del business, sia

all’interno che all’esterno .

• Adottare i social media come

estensione di un processo più ampio

di reclutamento e retention dei

dipendenti .

• Fissare obiettivi e guideline chiari per

quanto riguarda l’utilizzo dei social

media da parte dei dipendenti durante

l’orario di lavoro .

53

54

I S O C I A L M E D I A S O N O I M P O R TA N T I P E R L A R E T E N T I O N D E L LO S TA F F P E R C H É

M O LT I D I P E N D E N T I N O N FA N N O D I S T I N Z I O N E T R A L AV O R O E V I TA P R I VATA .

La crisi economica globale degli ultimi

anni ha fatto emergere una nuova

ortodossia nella comprensione e gestione

dei rapporti coi dipendenti .

Uno degli effetti imprevisti è stata una

nuova generazione di dipendenti che sono

più autonomi, aperti al mondo e capaci di

adattarsi .

Nel valutare le loro possibilità in campo

lavorativo, guardano oltre il presente per

capire dove stanno andando le aziende

e come le imprese contribuiranno allo

sviluppo delle competenze del singolo .

Ci si rende conto che i dipendenti debbono

fare di più per se stessi, ma anche che

il rapporto di lavoro deve sostenere le

competenze e la flessibilità richieste da un

futuro incerto .

Le aziende non possono permettersi di

avere un ruolo passivo . Sono più sorvegliate

e scrutate che mai da lavoratori che si

rendono conto della natura fluttuante delle

fortune delle imprese .

Giova ricordare che la prima esperienza

di una crisi economica fatta dalla Gen Y è

stata la più grave dai tempi della Grande

Depressione . Ciò influenzerà il loro modo di

agire anche nei prossimi anni .

In tali circostanze, è segno di prudenza da

parte dei dipendenti il fatto di guardare

oltre il presente, a dove li porterà il loro

lavoro tra 10 o 15 anni .

Questo sarà un periodo di prova per alcune

aziende . Le più ambite avranno elaborato

strategie per gestire i talenti durante il loro

ciclo di vita professionale .

Ma neanche le migliori aziende possono

garantire percorsi di carriera lineari e tutte

le parti in causa cercheranno sempre più di

garantirsi il giusto connubio tra dipendenti,

competenze e fasi della carriera .

È stato uno shock che pochi si aspettavano .

La sfida, per tutti, è quella di capire perché

lo scenario è cambiato e di puntare la

propria bussola in nuove direzioni .

C O N C L U S I O N E

okok

IL KELLY GLOBAL WORKFORCE INDEX

Il Kelly Global Workforce Index (KGWI) è un’indagine globale annuale che raccoglie le opinioni sui

temi riguardanti il mondo del lavoro. All’edizione 2013 hanno partecipato circa 122.000 persone

nelle Americhe, in EMEA e nell’APAC. L’indagine è stata condotta online da RDA Group per conto

di Kelly Services.

KELLY SERVICES®

Kelly Services, Inc. (NASDAQ: KELYA, KELYB) è leader mondiale nell’erogazione di servizi per le

risorse umane e offre su scala globale servizi di outsourcing, consulenza HR, somministrazione di

lavoro a tempo determinato e indeterminato, ricerca e selezione di personale altamente qualificato

e specializzato. Presente su scala mondiale, Kelly Services trova un’occupazione a più di 540.000

persone l’anno. Il fatturato della società per il 2013 è stato di 5.4 miliardi di dollari.

Per maggiori informazioni consulta kellyocg.com o kellyservices.it e visita le nostre pagine su

Facebook, LinkedIn e Twitter.

An Equal Opportunity Employer © 2013 Kelly Services

kellyservices.com