kierkegaard o kierkegaard

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O Kierkegaard O Kierkegaard R.V. Vincelli - [email protected] 3 marzo 2015 Anticipo che tutte le seguenti sono cose che potete ritrovare nel libro, ma le mie osservazioni potrebbero non essere sempre corrette. Quando palesemente lo sono, potete perch´ e no farle vostre, ma sempre in guardia! Anche, potreste annotare quando proprio la dico grossa. Potete notare una sproporzione tra lo spazio dedicato alle due parti; non nascondo che mi ` e piaciuta di pi` a la prima, con pi` u spunti, ed ho avuto modo di leggerla anche con pi` u calma, quindi ` e per questo che c’` e una differenza. Indice 1 Un po’ di termini 2 2 Coordinate 3 2.1 Either ................................. 3 2.2 Or ................................... 5 3 Prima parte 6 3.1 Praefatio ............................... 6 3.2 Diapsalmata – ho scelto circa un terzo delle riflessioni, quelle che mi sono piaciute di pi` u ........................ 7 3.2.1 A si confessa ......................... 8 3.3 On the immediate... ......................... 9 3.3.1 Altri adattamenti del DG considerati in relazione all’in- terpretazione musicale .................... 18 3.3.2 La struttura musicale interna dell’opera .......... 21 3.4 Il riflesso della tragedia antica nell’epoca moderna - An Essay in the Fragmentary endeavor ...................... 24 3.5 Gli “ombrografi” od ombreggiatori (Shadowgraphs ) ........ 27 3.5.1 Marie Beaumarchais ..................... 29 3.5.2 Donna Elvira ......................... 32 3.5.3 Margrete ........................... 35 3.5.4 Epilogo ............................ 37 3.6 Un appassionato discorso ai Sympa ................. 37 3.7 Rotazione delle colture ........................ 39 3.8 Il diario del seduttore ........................ 43 1

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Commentario d'appunti ad Aut-Aut, con introduzione e spunti. Ideale come canovaccio del libro.

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O Kierkegaard O Kierkegaard

R.V. Vincelli - [email protected]

3 marzo 2015

Anticipo che tutte le seguenti sono cose che potete ritrovare nel libro, ma lemie osservazioni potrebbero non essere sempre corrette. Quando palesementelo sono, potete perche no farle vostre, ma sempre in guardia! Anche, potresteannotare quando proprio la dico grossa. Potete notare una sproporzione tra lospazio dedicato alle due parti; non nascondo che mi e piaciuta di pia la prima,con piu spunti, ed ho avuto modo di leggerla anche con piu calma, quindi e perquesto che c’e una differenza.

Indice

1 Un po’ di termini 2

2 Coordinate 32.1 Either . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32.2 Or . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

3 Prima parte 63.1 Praefatio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63.2 Diapsalmata – ho scelto circa un terzo delle riflessioni, quelle che

mi sono piaciute di piu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73.2.1 A si confessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

3.3 On the immediate... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93.3.1 Altri adattamenti del DG considerati in relazione all’in-

terpretazione musicale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183.3.2 La struttura musicale interna dell’opera . . . . . . . . . . 21

3.4 Il riflesso della tragedia antica nell’epoca moderna - An Essay inthe Fragmentary endeavor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

3.5 Gli “ombrografi” od ombreggiatori (Shadowgraphs) . . . . . . . . 273.5.1 Marie Beaumarchais . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 293.5.2 Donna Elvira . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 323.5.3 Margrete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 353.5.4 Epilogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

3.6 Un appassionato discorso ai Sympa . . . . . . . . . . . . . . . . . 373.7 Rotazione delle colture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 393.8 Il diario del seduttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43

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4 Seconda parte 444.1 La validita estetica del matrimonio . . . . . . . . . . . . . . . . . 444.2 Guglielmo l’Etico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 504.3 Last werdz - Ultimatum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

1 Un po’ di termini

Estetica. Recitando da Wiki, l’estetica e quella branca della filosofia che sioccupa della conoscenza del bello naturale, artistico e scientifico, ovvero delgiudizio, morale e spirituale. In Either/Or il tema forse principale delle letteredell’assessore (o giudice) Guglielmo, il personaggio etico del libro, e l’estetica delmatrimonio, e quindi una riflessione critica sull’importanza culturale del matri-monio, specie rispetto all’armonia nella societa, della quale e pietra fondante,ed all’arte, in particolare riflettendo sulle rappresentazioni, numerose e famosein poesia e teatro, dell’amore romantico, e la scarsita invece per l’amore etico,incarnato nel matrimonio.

Fenomenologia. E’ inteso come lo studio di quel che accade intorno a noi edi come noi lo percepiamo ed interpretiamo nello strumento della coscienza. PerE. Husserl, che introdusse il termine e ne inizio il movimento, il principio guidanello studio fenomenologico e descrivere l’esperienza cosı com’e, nell’essenza deimodi in cui e percepita, dimenticando qualsiasi fatto e visione di come e cosapensiamo il mondo sia. Andando a fondo di questo cammino lo scopo e di porreuna filosofia senza preconcetti o sistemi di dogmi, verita assolute alla Hegel,una filosofia che possa essere punto di partenza per un’investigazione scientificagenuina e difficile da attaccare. Lo slogan e “tornare alle cose in se”, ma il verointeresse e svelare i meccanismi della nostra coscienza, prendendo l’esperienzanella sua purezza strumentalmente a cio. M. Heidegger riformulo invece lo sfor-zo fenomenologico con un’intenzione squisitamente ontologica: un’esperienzadiretta e non mediata come via allo studio del significato dell’essere. Inoltre eglievidenzia come non ci sia in realta bias nel nostro primo rapporto al mondo, leg-giamo quel che e attorno a noi con le lenti dei fatti della scienza e dei presuppostiin generale solo nella nostra maturita ed oltretutto non sempre, certamente none questo il caso quando per esempio proviamo un’esperienza totalmente nuova,che fa leva sui nostri istinti. Il rapporto tra le due fenomenologie e certamentepiu complesso, ma in breve possiamo trovare i seguenti punti in comune:

• desiderio di rivisitare le questioni ereditate dalla filosofia tradizionale (Par-menide e gli unicorni)

• un approccio descrittivo piu che teoretico, ed infatti nel linguaggio comunefenomenologia intende spesso l’analisi profonda ed a freddo di un certoaccadimento, con un tono un poco ironico di solito

Da entrambi i punti ma piu dal secondo segue che quel che di comune ha l’ap-proccio fenomenologico dei due filosofi e un certo pragmatismo, volere essereattaccati alla realta esperita e non una pura speculazione di massimi sistemi.Tutto cio rimarca l’importanza dell’individuo in se e della propria esistenza,perche d’altra parte la vita non e che una serie di interazioni che abbiamo, e poisi muore. Di qui alla filosofia esistenzialista il passo e, almeno a tavolino, breve,e questo e il prossimo nostro termine.

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Esistenzialismo. Il primo filosofo che si studia a scuola in filosofia, in terzasuperiore o giu di lı, e quasi sempre Talete. Talete diceva che il principio dellavita, o meglio del tutto, e l’acqua. Poco tempo dopo scopri che per Eraclitoera il fuoco. Poi per Democrito gli atomi e cosı via. Il primo filosofo davverointeressante e invece Socrate, cui da voce Platone. Con Socrate parte un po’ unfilo rosso nella storia della filosofia di filosofi piu che mai affascinanti e citati asproposito, che ci tengono a dire la loro sul senso della vita e sul come l’uomocampa piuttosto che cercare la quadratura del cerchio con grandi schemi di pen-siero, quadratura del cerchio che ricordiamo, rimase un graal per i matematicimolto dopo i greci, salvo scoprire poi che non si puo fare. Altri campioni delpensiero, come li amo chiamare, sono in questo percorso S. Agostino e Nietszcheper esempio. Quelli che se ne intendono associano il termine a pensatori comeil nostro Kierkegaard e lo spocchiosissimo Sartre, ed e da intendersi come unapproccio alla riflessione filosofica dove centrale sia l’individuo, come vive cosafa e perche, piuttosto che un grande puzzle dove tutti i pezzi trovino il loroposto. Kierkegaard stesso, seppure ne condivide qualche motivo, osteggia ungrande sistematore come Hegel, e si rifiuta di vedere realizzato l’uomo in unadimensione squisitamente storica e di prospettiva. Se molto interessati, leggete:http://skemman.is/en/item/view/1946/13458

2 Coordinate

Il libro sembra sia stato scritto praticamente tutto in meno di un anno, nel 1842,ed il titolo vuole essere una ri-affermazione della logica aristotelica, mediata daFichte e Kant, nel riportare prepotentemente l’attenzione sull’individuo e sullapotenzialita della scelta, in un tempo in cui questi discorsi erano stati in granparte coperti dal pensiero assoluto e storico di Hegel.

I personaggi sono:

• Victor Eremita, il fittizio redattore del testo, che racconta di avere trovatotutto in uno scrittoio

• A, l’esteta, cosı chiamato da Victor ed autore della prima parte, l’Either

• il giudice, od assessore a seconda delle tradizioni, Guglielmo, che ha scrittola seconda meta

• Giovanni, l’autore, sempre inventato, de Il diario, dove e protagonista conl’amante Cordelia

L’opera e divisa in due parti, una dedicata alla vita estetica, l’altra all’etica,con in mezzo il famoso Diario del seduttore che e il libello estetico che fa gruppoa se.

2.1 Either

Il primo libro e diviso in:

• Diapsalmata

• Gli stadi immediati dell’erotico, o musicoerotico

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• Saggi letti davanti ai Symparanekromenoi

• Il Primo Amore

• La rotazione delle colture: un tentativo di prudenza sociale

• Il diario del seduttore

Diapsalmata. E’ il bacino di perle antologiche estetiche da dove molte cita-zioni kierkegaardiane sono prese, e la parola e traducibile con ritornello. Semprein movimento tra humor e senso poetico.

Gli stadi. La tesi e che la musica sia l’unica vera espressione della sensualita,e che sia piu alta del linguaggio. A provare cio, A si imbarca nell’analisi di treopere mozartiane, Le nozze di Figaro, Il flauto magico e soprattuttissimo il DonGiovanni, dove mette in luce elementi a favore della tesi oltre che a definiretre stadi, non esclusivi ma concentrici, dell’evoluzione musicale. Il DG e pre-sentato come seduttore che incarna il senso estetico, le sue conquiste vanno acomporre un grande mosaico dove ogni donna e l’essenza di un attimo, e none che un simbolo dell’idea di femminilita come di naturale oggetto del deside-rio dell’animo sensuale. Questo in piena contrapposizione al diabolico Faust diGoethe che, a differenza di un DG perso nella frammentaria molteplicita dellesue 1003 conquiste, di donna ne conquista ed ama una soltanto. Pur che portila gonnella, voi sapete quel che fa: DG brama la donna nella sua idea, e perlui una particolare conquista nulla e che la realizzazione della femminilita. Inquesta idealizzazione, implicita ovviamente nella rappresentazione, le differen-ze tra le sedotte scompaiono: la giovinella e tanto matura quanto la madre,nell’estemporaneita dell’attimo.

Saggi. Tre brevi saggi condivisi con un curioso club di confusi adoratori delpassaggio a miglior vita. Nel primo, Il motivo della tragedia antica cosı comeriflesso nella moderna, si discute la relazione tra tragedia antica e moderna. Ilriferimento all’antica e ovviamente la greca e, seppure la tragedia moderna siaassai diversa, e l’unica delle due da cui l’uomo moderno possa essere toccato, hadentro di se i motivi autentici che ci vengono dalle origini di questa forma d’arte.Molto spazio trova anche la differenza ed il rapporto tra dolore e pena. In modoabbastanza misterioso e presentata una rivisitazione di un personaggio tragicoper eccellenza, Antigone, della quale e stata precedentemente mostrata una,per cosı dire, fenomenologia della pena, in primis derivante dalla drammaticascelta di dovere rivelare la sua onta al proprio amato. A da molto rilievo ancheal tema della maledizione sull’intera generazione, sempre caro ai tragediografiellenici, elaborando sul concetto di pena, in questo caso oggettiva, sorella menodevastante della pena riflessiva. Nel secondo, Ombreggiatori: un passatempopsicologico, e presentata la dinamica interiore di due insoddisfatte per eccellenza,l’Elvira di Mozart e la Margaret di Goethe. E’ qui presentato il dolore riflessivo.Lo scopo di questo saggio e provare ad esplorare il dolore nascosto di personaggistorici o di romanzo. Essi sono da considerare a mo’ di lanterne magiche: nonconta quello che sono in apparenza e nel consenso degli uomini, per esempioche si mostrino piu o meno felici, che si chiamano cosı o cosa ed abbiano questoo quel titolo, ma quello che proiettano sul muro, i loro veri stati d’animo, chee possibile cogliere solo facendo molta attenzione, al buio e maneggiando conmaestria la lanterna, volendo cioe dire in assoluta calma e concentrazione maanche aiutandosi facendo le mosse giuste all’interrogato, stimolandolo in modo

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da fargli tradire il proprio disagio interiore. Il terzo ed ultimo, Il piu infelice, euna curiosa competizione aperta all’intero arco del tempo per trovare la personapiu infelice di tutte. Alcuni pesi massimi sono in gara, tra cui Cristo, Giobbe edil Figliol prodigo cosı come Niobe. Una tomba con iscrizione gia pronta aspettail vincitore. Chi sara? Nessuno, in realta.

Il Primo Amore. Non l’ho letto, perche “l’amore si fa non si legge”.La rotazione. La noia e la radice di tutti i mali, e sembra che la gente faccia

ben poco per sottrarsene, mentre l’ozio, che sbagliando si crede sia sua causa, einvece nobile attivita, di bonum otium parlavano i Romani. Al fine di sottrarsialla noia possiamo praticare una rotazione delle colture, dove il campo e il nostroanimo e la rotazione e rappresentata dal cambiare periodicamente interessi edattitudini, senza pero diventare un’altra persona, cosı come dal non affezionarsiad una persona come amante od amico. Sbaglia, come dicevano ancora variRomani, chi invece di questo cambio verticale cambia solo in orizzontale, peresempio migra di citta in citta, cambia continuamente donna. Il cambiamentodeve essere nel di dentro, nell’approccio al mondo, non nel mondo stesso, cosache per altro sfugge in gran parte al nostro potere. Ad un livello piu pratico, edescritto come l’accidentale ci venga in soccorso per la noia.

Il diario. Leggetelo se non lo avete gia fatto! Comunque, posso dire qual-cosa perche l’ho letto. E’ il racconto abbastanza dettagliato della conquista, edella preparazione a questa, di una bella fanciulla da parte dello spregiudicatoseduttore. Con esso capiamo quanto in realta la donna in particolare abbia po-co importanza per il nostro, che si crogiola nel come abbia soggiogato la bella,assolutamente dipendente da lui, mostrandosi un altro non solo a lei ma anchea famigliari e conoscenti.

2.2 Or

Il secondo libro, che e invece la prospettiva etica, si compone di:

• La validita estetica del matrimonio

• Equilibrio tra etico ed estetico nello sviluppo della personalita

• Ultimatum

tutte e tre nella forma di lettere da Guglielmo ad A.Il matrimonio e visto come il luogo per eccellenza dove potere fare maturare e

consolidare un giovane amore, che conosce solo la dimensione dell’immediatezzae dell’eroticita. Il matrimonio e anche da considerarsi scelta di vita, e realizza-zione dell’universale, il dovere di eternare la stirpe umana, la procreazione, nelparticolare, io scelgo di sposare quella donna e solo quella, per quello che e. Daltono della lettera ed anche da quel che Guglielmo scrive, l’esteta A e suo amicoe gli vuole anche bene, solo e molto in disaccordo con il suo stile di vita ed ilsuo essere rapitore di sentimenti e gioie altrui. Una vita estetica per Guglielmoe disperazione nonappena l’esteta ben presto si trova di fronte alla frammenta-rieta del suo animo, alla totale impossibilita alla ricollezione, una vita che nonha un gusto o sapore ma troppi e quindi nessuno, alla nausea, come i negoziLush. Nondimeno un approccio estetico puo essere una fase della vita, la qualelascia poi spazio all’etica che puo bene evolversi in una religiosa, o conviverci.L’estetica puo per esempio essere guida nella ricerca di una compagna per la

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vita, e sempre il primo approccio scaturisce dalla bellezza: prima vediamo unadonna, poi la sentiamo parlare. Ma una volta che il rapporto matura e conso-lida, piu alto e il traguardo, ed il compito che gioiosamente ci prendiamo trovauna motivazione giorno per giorno non nei nostri aspetti, ma in quello che e ilsignificato ed il perche di un’unione che e per sempre.

3 Prima parte

3.1 Praefatio

Importanza dell’udito come senso non contraddittorio.Fortuna di avere trovato le carte di A e del giudice.Indicazione che gli aspetti interiori ed esteriori di una persona non necessa-

riamente coincidono: nell’esteta sono in palese contraddizione, e nell’etico si hainvece un apparire cheto ed un interiore di spessore e riflessione.

Il magico scrittorio non molto pregiato e d’arredo dove sono state trovate lecarte il nostro lo voleva a poco prezzo, il proprietario del negozio a sorpresa nonaccetto.

Lo scrittorio simbolo di stravaganza.Il rinvenimento delle carte. Deve partire ed il postiglione (il taxi) strombazza

perche il signorino si e addormentato. E’ di fretta e cerca di aprire lo scrittorioper prendere dei soldi. Non riesce, ed incazzato prende un’accetta e spaccatutto. Il cassetto non si apre ma si rompe sopra un secretario contenente unascatola per pistole piena di lettere: metafora del “dentro” sempre diverso dalfuori, come sopra coi due esteta ed etico.

ll piacere della scoperta (Ulisse, Raiuno, conduce A. Angela): arrivato al-la casa di villeggiatura, va a leggerle nel bosco, al riparo dalla propria stessasorpresa.

Diversa natura documenti: due diversi plichi, uno di saggetti estetici in grafiaelegante ma a tratti di getto, l’altra lettere su carta da protocollo, destinateall’autore del primo.

A e B, perche solo dell’etico B si trova il nome nelle carte, Wilhelm, e cosıson contenti tutti.

Facilissimo ordinare le carte di B, non possibile quelle di A, data la loronatura di spontaneita.

La prima parte di A K.gaard la chiama Diapsalmata, perche trova questaparola nel testo e per una certa complementarieta diffusa tra questi. Non trovaun organo di composizioni armoniose ed in sintonia, proprio come negli statid’animo dell’esteta, multiforme.

Saggi estetici: nulla da dire, anche se hanno difficolta.Diario del seduttore: A ne rifiuta la paternita, come se fosse spaventato

ancora piu che compiaciuto di quel che racconta, come evocando un bruttosogno.

Immediato-erotici & Shadowgraphs: l’analogo esteta del Don Giovanni e unseduttore che colpisce non per il numero di sedotte ma per l’apparato dellemotivazioni e desideri, e per i modi.

L’autore si sente distante doppiamente da chi ha scritto il Diario, e provacome chiunque egli sia, molto probabilmente e A, lo sfidi a pubblicare le sue

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storie. Lui ed il suo genere non saranno smascherati, ma tornera piu forte e piuseduttore che mai, letale per le donne.

Nel diario del s. non vi sono riferimenti di anno, ma con un colpo da grandeastronomo il N. controlla i giorni ed incrociando con i calendari dovrebbe essereil 1834.

Il N. ammette che si e lasciato trasportare in questa prefazione acceso dalfatto che l’esteta si pone solo ad editore, e non autore, del diario, come in realtanon e, almeno secondo il narratore: l’esteta mente sapendo di mentire.

B: il narr. non si arrischia a correggere un pur talvolta ruvido stile epistolare,per non farsi prendere la mano, ma aggiunge titoli qua e la. Si dichiara dispostoanche a cambiarli, a malincuore, se ai lettori piu esigenti non piacciano.

Purtroppo il narratore non e mai riuscito a trovare l’autore, l’esteta, ma haperso molto tempo nel cercarlo e non gli va di ricordare. Ha fatto passare tempocongruo prima di pensare a pubblicare e scrivere quindi tale prefazione, cinqueanni.

Un certo timore del Narr e svanito con piu e diventato confidente con lecarte.

Nel Diario, per stessa ammissione dell’editore-autore, i cognomi sono cam-biati.

Curiosa gabola economica del narratore per farsi ripagare del proprio lavorodi editore dilettante.

Decisione del nome: non scontata, per via dei contenuti, specie di A.Osservazione: contrariamente alla ritrita operetta morale in cui due visioni di

vita si incarnano in due personaggi contrapposti e finita la lettura tali personaggiescono di scena e rimangono solo le loro immagini delle loro vite e riflessioni,senza vincitori ne vinti, qui nessuno dei due appare convinca l’altro a saltaresulla sua di barca.

Leggendo in B si vede che nessun odio serpeggia tra i due, che anzi sono buoniamici, seppure B non disdegni fendenti. Questo e anche in linea col pensiero di Kdove le due vite non sono in esclusivita ma piuttosto fasi successive dell’esistenza.

Ci vorrebbero anche un paio di parole da parte degli autori per questa pubbli-cazione. Il narratore immagina le reazioni di A e B saputo della pubblicazione.A: “Lettore leggilo o non leggerlo, quel che ho da dire, te ne pentirai comunque”.B: non gradirebbe molto di vedere il proprio materiale assieme a quello di A,ed un po’ confusamente direbbe, in pratica, soprattutto ad una buona lettricefemminile, di scordarsi A e tenersi stretto B.

3.2 Diapsalmata – ho scelto circa un terzo delle riflessioni,quelle che mi sono piaciute di piu

Definizione poeta: individuo che soffre terribilmente nel proprio cuore ma quan-do da voce a questa sofferenza nasce una musica bellissima. Il pubblico lo pregadi scrivere di nuovo, che importa se soffre. I critici riconoscono che rispetta inpieno i canoni dell’estetica.

L’uomo non si gode mai i diritti che ha: ha la liberta di pensiero e vuolequella di parola.

Alcuni insetti muoiono sul piu bello, quando si riproducono.La malinconia e la compagna che sempre ci cerca, e ci porta in giro anche

stando fermi. Ci cerca sempre, e non e quindi una sorpresa che la amiamo.

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A volte siamo come giocatori di scacchi cui dicono: non puoi muovere quellapedina.

La porta della fortuna si tira non si spinge.L’esteta dice di avere la forza di combattere e dubitare su tutto, ma non di

conoscere o possedere. La gente si lamenta che la vita non e un’avventura conmostri da sconfiggere e principesse da salvare (noto come il principio La vitanon e SuperMario), ma cosa sarebbe cio rispetto alle ombre e demoni controcui combattiamo ogni giorno?

A sfotte gli uomini di affari, quelli che non si fermano mai, sempre di frettaed affaccendati: dove corrono? Quando qualcun altro gli blocca la strada od ilFATAL FORTUITO li coglie, A non puo fare a meno di ridere: per cosa corrono,cosa salvano dall’incendio della vita?

Fate domande ad A ma non chiedetegli ragioni: sul mondo ne ha troppe etroppo contradditorie. Ed e affranto dalla sproporzione tra cause ed effetti, ilsistema e caotico.

A nessuno viene chiesto quando desideri nascere, ed a (quasi) nessuno quandoandarsene.

A cosa e buono A? A tutto, a niente.Nel Vecchio Testamento, in Shakespeare, gli uomini peccano senza appello

alla salvezza, uccidono i loro nemici nel sangue, bestemmiano il seme e le genti,maledicono le stirpi. Ai giorni nostri invece solo peccatori meschini, che cercanodi farla a Dio sotto il naso, come se fosse possibile, come se non li vedesse, sicurial riparo del perdono a buon mercato. Si comportano da studentelli delle medie.Fyah pun dem!

Il vero piacere e fare le cose come ci pare e piace.Immagine di eternita: l’allibratore truffaldino. Immagine per l’eternita: l’av-

venente concubina che si sdraia sul divano dell’harem in tutta la sua voluttuo-sita. Vuoi mettere??

In un lavoro in e per cui si ha talento non si ha nulla da guadagnare.Come il mitico Parmenisco ride al vedere la rappresentazione di Leto, A ride,

maturo, dopo essersi reso conto di quello che e la vita: coraggio e scommettere10 Euro e gentilezza e dire Prego, andare a messa una volta l’anno essere timoratidi Dio.

Consigli di A all’umanita: conservare i saggetti di morale scritti a scuola daipropri pargoli. Che consiglio definitivo e di supporto per le nostre vite ahaha!A e bravo a scovare tartufi per gli altri, ma a lui non frega un cazzo.

La dignita della tautologia, con la sua solidita argomentativa. Poco infor-mativa ma ideale dai pulpiti.

3.2.1 A si confessa

Per A l’esperienza di vita ha a fondamenta la contraddizione: sia che si intra-prenda una via sia che non ce ne si pente. Piu in generale, procedendo da unprincipio o dalla sua negazione A sostiene si arrivi comunque alla contraddizio-ne. Allora, in filosofia, non procediamo, non iniziamo mai: questa eterna nonpartenza e inattaccabile. In questo approccio c’e tutta l’essenza dello spiritodell’esteta.

A ammette di avere perso prospettiva e spinta, non trovando aiuto neanchenel vino, che lo rende triste se non malinconico. Abbandonato non dagli uominima dagli spiritelli della gioia e della possibilita, ora si dice pronto a rifiutare

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qualsiasi ricchezza, a costo di vedersi instillata la passione della possibilita,dell’occhio che mai si posa.

Una placida domenica pomeriggio, calda e vuota: la citta sembra morta.Ed A ricorda quando desiderava, da ragazzo, l’amata. Ora desidera solo didesiderare (to long). La giovinezza e un sonno e l’amore ne e il sogno.

3.3 On the immediate...

L’introduzione e definita banale che in inglese si puo dire Platitodinous, quartoclassificato nella lista degli aggettivi piu maestosi di sempre a disposizione diSua Maesta.

Filosofando con i greci, sappiamo che nella loro visione l’universo e dominatoda armonia ed ordine tant’e che vi si riferiscono come cosmo. Le menti dappocopero, ed anche un po’ invidiose, che si convincono che in realta e il caso lachiave di lettura, che anche le piu alte vette raggiunte dall’arte dell’uomo hannoil seme del fortuito, per questi il fatto che non siano ne diventeranno degli Omeroo dei Mozart e solo un pasticcio del caso. Si parli piuttosto di fortuna secondanell’ammirare, nell’unione di quel che va assieme.

Il fortuito ha un solo argomento, la fortuna ne ha due ed una prospettivastorica. Esempio Omero: e fortuito che il poema epico di sempre parli dellaguerra troiana, ma e fortuna che il poema epico di sempre sia uscito dalla pennadi Omero.

Sproloquio di lodi tessute al sig. Mozart, autore forse non a caso del DonGiovanni. Lo considera nel novero degli uomini che mai cadranno nell’oblio,grazie alle loro opere. Imbarcamento in improbabile argomento di finzione con-tro la Chiesa, od una chiesa, che non lo pone dovutamente a gloria, finendo pervagheggiare l’inizio di una propria setta. Precisa poi che per Mozart non vuoleun posto in alto, ma il primo, il piu alto.

Altre riflessioni su Omeruzzo e la sua opera. Nell’economia di un’opera comequesta, figlia della fortuna e non solo del fortuito, non dimentichiamoci quantoOmero ha messo di suo, del proprio genio: perche non basta volerla una grandeopera, e nemmeno essere bravi nel senso di padroneggiare la materia: la verascintilla e il genio, non solo volere ma volerla come non puo altrimenti essere,questo e il genio.

Incomprensibilita del perche gli esteti abbraccino Hegel.Osservazione che un autore od artista e classico solo per selezionate opere,

non per tutte, proprio in virtu di come e da interpretarsi la fortuna. E non si puodire che sia stato piu fortunato nelle opere classiche: questa e un’affermazioneche sa di tautologia ed e molto relativa, non e informativa sul rapporto tra formae materia.

L’opera classica e per Mozart il D.G., e gli dona un’eternita nel tempo nonall’infuori di esso come possono essere i miti: generazione dopo generazione gliuomini ne gustano il sapore in modo diretto, perche la musica e una forma d’arteche si gode in immediatezza e pienezza, la riscoprono e la rivivono.

Non si puo parlare di una classifica dei classici tutti, sono infinitamenteeterni, e la loro bellezza incomparabile. Ma se uno volesse proprio? Criteri, due:materia-forma ed idea-forma. L’ordinamento che ne segue e troppo essenzialeper provvedere ad una sufficiente contingenza, troppo accidentale per un ordineassoluto. Cercando di ordinare e quindi di definire proprieta per ogni operasi finisce per affollare di moschini del tramonto le volte dell’edificio dei grandi

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classici. Un approccio estetico di questo tipo edifica un edificio di gingilli ecianfrusaglie a coprire una casa bellissima e dalle solide fondamenta. Questoerrore storico e smascherato solo col tempo, da chi viene ad abitare la casa inseguito.

Anche un’opera d’arte di poco valore, in quanto opera d’arte, puo vedersiaccordata l’eternita in quanto opera, nella sua natura di espressione, ma nonquella eternita invincibile propria di quelle opere che resistono alle generazioni,ai diversi modi di pensiero, al tempo (vedi punto precedente).

Importanza ma inopportunita della filosofia di Hegel nell’approccio alla va-lutazione dei classici.

Non si puo considerare l’espressione artistica nel suo essere mezzo o stru-mento piu o meno raffinato con cui esprimere un’idea: una poesia non e uncanale ed una poesia non e un trattato scritto in una prosa alternativa...

Kgaard apre ad un criterio di ordinamento di contingenza basato sulla ripe-tibilita di un’opera: coordinate sono l’astrattezza dell’idea e del mezzo. Ed enaturale nella sezione dei poemi classici abbiamo molti piu esempi che in quelladelle statue classiche, idea del piu Omeri che Michelangeli. Tra le classi, ordi-nare rispetto al numero di ciascuna ricordando che se le categorie di espressionesono note (pittura, scultura, musica...) per quanto riguarda quella delle idee laporta per accoglierne altre e sempre aperta.

Nella classifica considerare solo le idee che si prestano all’opera d’arte, peresempio no alla produzione scientifica. Le espressioni come detto sono piu omeno considerabili come fisse, ma comunque una forma e piu astratta quantopiu e lontana dal linguaggio naturale, quindi scultura e musica in cima.

Rapporto astrattezza-espressivita: per esempio la scultura e molto astrattama moltre statue hanno l’idea della forza e del potere di un individuo in se.

Abbiamo detto un ordinamento storico immediato rispetto alle idee non epossibile dato che questo insieme non e definito, ma K dice poi che sarebbeordinare per le idee la strada giusta. Quindi comunque: piu l’idea e astratta piuil classico scala la classifica (se ho capito bene). Rischio che vedo: l’astrattezzasfocia nell’insignificante.

Ma ecco che K mi rassicura ponendo l’idea piu astratta di tutte: lo spiritodella sensualita. Puo essere rappresentato solo in musica, dato il sentimentod’impeto che e, il quale non puo essere rinchiuso nella definitezza del trattoo della parola. Non avendo dimensione di parola non e epico di per se maha qualcosa di epico nell’essere successione di momenti, natura che la musicaottimamente cattura. Non ha dimensione storica.

Argomentazione del perche il don Giovanni e il classico dei classici, muovendoda questi fatti appena presentati.

Un’idea molto astratta, la piu astratta, si accompagna ad un’espressioneastratta, nel senso di mezzo particolare, come una composizione.

Riflessione sulla differenza col Faust che usa la prosa ed e a temi in dimen-sione storica. Ogni epoca ha avuto il suo Faust.

Il DG unico classico musicale. Non avrebbe potuto essere scelto un altromezzo, perche questo e solo questo e adatto alla piu astratta delle idee, nonavrebbe potuto metterlo in scultura per esempio.

A me l’intero corpo di argomentazioni sembra molto debole.Obiettivo dell’investigazione: il significato del musico-erotico e le differenti

fasi della sua manifestazione.

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La sua sensibilita sull’argomento A tutta la deve a Mozart, ed il lettore inbuona fede non ne dubiti.

Con una digressione stucchevolmente pomposa K ci dice quel che si sta permanifestare al pensiero. Su Mozart il nostro si sente senza paura ed infinita-mente preparato.

“Nothing ventured nothing gained”: riflessione su come la sensualita fu per laprima volta introdotta col cristianesimo, e sotto la categoria dello spirito. Cosıe stato proprio perche il cristianesimo fu la prima religione, o meglio qui unpensiero, che impose il suo opposto: la sensualita come un principio che prendeforma solo nella sua negazione.

Prima del cristianesimo K ammette un’esistenza della sensualita come espres-sione dell’anima, nell’antica Grecia, dove trova realizzazione nell’armonia, nonnell’esclusione.

Obiettivo pratico discussione, al fine di rispondere alla domanda di sopra: levarie forme dell’erotico nel cammino degli uomini per mostrare che l’immediatoerotico e l’erotico musicale.

La sensualita in Grecia non e una sensibilita da reprimere, ed e naturalesentimento negli individui inclini al bello, come un po’ per stereotipo erano iGreci.

Uomini e divinita vivono amori sensuali, ma l’amore almeno nella Grecia deimiti, non quella dei filosofi, non e mai un principio, non deve trarre in ingannoche esista il dio Eros: nella concezione greca non si parla di vero amore.

Eros e il dio dell’amore, ma paradossalmente egli non e in amore, tra l’altroe molto meno avventuroso dei colleghi e degli eroi. Tutti riferiscono ad Eros perl’idea d’amore, eppure Eros di per se amore non ne ha e questo e un tema tuttogreco di un dio che trova la propria essenza nell’essere riconosciuto dagli altri.Quel che si ha con Eros e il contrario rispetto a Gesu: incarna la vita ed a luiincarnato guardano i fedeli, che possono cosı conoscere il vero.

La sensualita e piu precisamente l’erotico sensuale, ossia il sentimento d’a-more che sposa la sensibilita al sensuale, arriva con il cristianesimo, e solo pernegazione per cosı dire, indirettamente, come accennato sopra.

Inferendo liberamente, la musica e quindi opera del demonio: essa ha infatticome oggetto assoluto l’erotico.

Indicazioni di altri oggetti assoluti: le umane forme per la scultura, il cele-stiale per la pittura, il pensiero per la parola. Certo possono essere adoperateper comunicare altro ma e con questi oggetti che trovano la loro realizzazionepiena. E non dimentichiamo: l’espressione dell’uomo e il suo spirito, anche sesa fare altre divertenti cose come camminare su due zampe.

A ammette di non essere iniziato alla musica, e che quindi quel che dicepotrebbe essere compreso anche meglio di come lui lo comprende da terzi che losiano.

Analogia dello stato confinante: a furia di camminare lungo i confini eriflettere, una illuminazione puo arrivare.

Ha senso che parli cosı tanto di musica ed inoltre si senta di eleggerla a formaartistica massima indicando persino opera ed autore assoluti? Giustificazione:Diana non aveva mai partorito ma ha fatto da levatrice a Latona.

Il paese confinante e la musica, e quello del linguaggio dove egli vive, doveconosce.

Posizione a sorpresa: il linguaggio e l’essenza di un’idea. Da questo segueche ogni forma non solo d’arte ma di espressione e un linguaggio.

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Involuto argomento sul perche in particolare la musica e un linguaggio, siccheA rigetta come falso l’argomento precedente, sostenendo che si possa parlare dilinguaggio solo in rapporto ad uno spirito, condizione sempre soddisfatta seuomo implica spirito, oppure non ho capito io lol!

Similarita nel rapporto con il sensuale tra linguaggio e musica, in contrastoalla, per esempio, scultura: in essa e parte integrante, escluderla sistematica-mente ne recide la bellezza. Come in pittura ed architettura soggetto e mezzohanno un legame speciale ed in qualche modo solo artificialmente scindibile.

Questo fatto che l’idea non si pone in modo tale da far considerare l’espres-sione puro mezzo porta a pensare che queste ed anche la natura perche no sianoforme stupide e non-linguaggi. Non si hanno poi alcuni grafemi per queste, od-dio forse per l’architettura almeno sı, con la geometria, nel senso tradizionale dilinguaggi, sono proprio mute.

Il linguaggio viene ad essere il mezzo perfetto quando quel che si puo avercidi sensuale si nega, per esempio pensare a vibrazioni d’aria e non parole.

Altra analogia musica = linguaggio: anch’essa e per l’udito, il piu spiritualedei sensi. E non dimentichiamoci che la natura e stupida, sia che si tratti delrumore che fa una mucca od una nottola.

Superiorita spirituale della musica che, come linguaggio, ha in realta unadimensione squisitamente temporale, non spaziale: un brano vive solo nell’ese-cuzione, la musica scritta vive di un’esistenza artificiale, manca di sensualita Kargomenta, e cio ha senso nell’essere come dicevamo slegata dal soggetto, che e,per la musica, l’erotico-sensuale, nel suo massimo.

A sostiene che pure spostandosi nel paese del linguaggio, agli antipodi delconfine con la musica, sempre la ritrova, dalla ridondante prosa ai versetti diun bimbo. Ma la classica frase ad effetto che la musica e un linguaggio piupotente del naturale? Si stenta a crederci se si accosta un vagito ad un pensierocompiuto. Come espressivita formale il linguaggio, che dicevamo prima e essenzadelle idee, viene prima e non dopo la musica. Da qui il quasi-disprezzo per quellamusica cosı pura da sentirsi oltre il linguaggio, e che lascia il cantato.

Se viene prima come espressivita, il linguaggio, e pero il contrario per l’im-mediatezza. Il linguaggio manca d’immediato perche e riflessivo. Ma il fattoche il linguaggio non puo fare sull’immediato, temporalmente infatti puo essereanche a livello spaziale, indefinitezza ed in generale un sentimento nuovo, questodeve vedersi come una ricchezza applicativa del linguaggio, nel senso che la suafomalizzazione ed uso sono troppo importanti perche lo si accosti all’indefinito.

I termini del linguaggio della musica che usiamo comunemente spesso vivononella semantica dell’oscuro ed indescrivibile. Attenzione si parla di immediatospirituale! Il linguaggio puo ben lavorare con (domini) immediati dell’intelligen-za, per esempio la matematica. L’immediato in senso spirituale giace all’interno,o al di fuori, di esso.

La prima categoria, ragiona Mr A, puo essere espressa in musica ma questale e in realta aliena, cosı e perche quel che e dominio dello spirito puo essereespresso con il linguaggio, il resto no. Cio da all’extra-spirituale la dignita divero tema per la musica. L’immediatezza di questo tipo di extra-spirituale e ditipo sensoriale, ed e legata al cristianesimo come si diceva sopra.

“The sensual genius is absolutely lyrical”.Anche se altri esperti avrebbero potuto certo elaborare meglio, visto che

nessuno scende in campo A lo fa, a spiegarci in cosa stia la grandezza univer-

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salmente riconosciuta del Don Giovanni, che come gia detto non e da ritrovarsiin idea-forma/soggetto-materia, nel fortuito.

Lo zelota (religioso bigotto) disprezza la musica, ed anche la teme. Non evero che la musica confonda piu che la parola, entrambe quando sono portateall’estremo. Che sia giusto o no che lo zelota cosı si comporti non importa perchenon siamo interessati ad un giudizio estetico su una qualsiasi religione, ma dadove procede nel suo ragionare? La parola e espressione propria dello spirito,mentre la musica, come osservato, non si addice e non ha il suo oggetto nellospirituale. Non va comunque per questo associata per forza al diabolico, anchese nella tradizione popolare a volte e, vedi le sirene di Ulisse, ed e capace di rapirela mente, in fenomeni che sorprendentemente non interessano agli psicologi.

Un altro prologazzo leccapiedi a Mozart: in confronto al DG tutte le altreopere, anche le sue di Mozart, sono accidentali e trascurabili.

Interessante analizzare le altre opere mozartiane dalla prospettiva del DG.Questi differenti stadi dell’erotico non si intendono come assolutamente defi-

niti e distinti, esistono a livello di concetto e trovano espressione nel Mozartino.Essi si versano assieme nell’ultimo ed immediato stadio.

Tanto per gradire il vero potenziale della musica si esaurisce nella musica diMozartinho. E non sono differenti stadi di crescente consapevolezza.

Finora ci siamo mossi nel paese del linguaggio, viaggiando sulle parole, permostrare col ragionamento come il sensuale sia il vero oggetto della musica. Masi puo cosı arrivare fino ad un certo punto senza mai passare il confine forse,perche questo e un sentire dell’istinto, toccato solo da chi ascolta e continueraad ascoltare. Il ragionare puo mettere sulla buona strada, essere di supporto.

Il paggio nel Figaro e caratteristica espressione del primo stadio dell’eroticoin musica.

Il sensuale si risveglia nell’immobilita e nella malinconia.Il desiderio non possiede: questa e l’essenza dolorosa e contraddittoria del

primo stadio. Con stadio K non intende un intervallo di tempo nel qualeu-na particolare essenza del sentimento la fa da padrone, bensı un’inclinazioneper cosı dire peculiare che puo anche tingersi degli altri di stadi, coi quali sisintetizzera nell’ultimo.

La malinconia si realizza nell’essere desiderato senza poterlo essere per dav-vero. L’abbraccio del desiderio prende e nasconde in un modo per cui non eposto come altro e quindi puo essere oggetto desiderato.

Quando la separazione avviene, il desiderio puo respirare libero ed il desi-derato non fa piu come paura al desiderio. Il desiderato si sublima solo neldistacco.

In questa fase il desiderio si culla leggero e cresce piano come una pianta.L’unica proprieta effettiva deel desiderio in questa fase e che e infinitamenteprofondo.

Il Desiderio paragonato a Thor ed al suo corno sull’oceano.Desiderio e desiderato convivono in indefinitezza, e nonostante Cherubino

sia una parte per una voce alta femminile, una voce neutra, androgina, sarebbela giusta scelta.

Citazione in analogia tra Figaro e Donjuan: la lascio agli addetti ai lavori.Il Page nel Figaro e ubriaco d’amore, e se lo si e due possibilita: la vita puo

essere molto piu o molto meno gioiosa, K parla addirittura di opaca deiezione.Qui e la seconda.

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Il mitico Paggio e ingessato in dialettica sostiene Mr A: sogna deiettamentequel che ha, yearning for what he possesses already. Non si muove.

Secondo stadio: Papageno ne Il flauto magico. Ma rifacciamoci al miti-co, non al personaggio ed alle dialettiche dell’opera, che A nemmeno consideraclassica, poiche la chiave di lettura, ci dice, e da trovarsi in quel che non e mu-sicale. Concentrarsi solo sulla sua figura fuori dall’opera solleva dall’analizzareil complesso rapporto con Tamino.

Avviso di A: sa che vari lettori si dispiaceranno di tale approccio slegato daun’analisi dell’opera.

Il desiderio e quel che si desidera vengono ad esistere allo stesso tempo,non possono essere ontologicamente indipendenti. Sono comunque separati. Ilmovimento sensuale separa ma allo stesso tempo vuole unire questi due amanti.

Il desiderio definisce anche una visione di molteplicita per l’oggetto deldesiderio.

1. Primo stadio: longing, la bramosia. Paragone ad una pianta stabilmenteal suolo; il sentimento e forte e costante, non si dissipa. Nonappena ildesiderio si sveglia, e come quando ci svegliamo e solo questo il momentoin cui vediamo quel che abbiamo sognato, il desiderio si libra in volo, lapianta, o meglio il fiore, svolazza senza meta alla ricerca del bramato, cherivela quindi la propria molteplicita estetica. Il desiderio non e in grado difar proprio l’oggetto, ne e gia in possesso senza averlo desiderato, quindinon c’e il momento di sublimazione del desiderio.

2. Secondo stadio: ecco quindi questo secondo stadio di per cosı dire liberta,dove il dinamismo e sia esterno, in proiezione di questa ricerca, sia interno,“stirring within itself”. In questa fase il rapporto con l’amato vive dipiaceri brevi ma intensi: furtive apparizioni e svanimenti. Il desiderio evivo ma non ancora declinato come tale: e qui ricerca, era sogno nellaprima e solo nella terza sara pieno desiderio. Ricerca: di quel che sidesidera in potenza, ma non ancora, perche il vero desiderio e la terzaevoluzione. Il desiderio rincorre l’oggetto nella sua molteplicita, e quindiin senso stretto non c’e ancora un desiderio pieno.

3. Terzo stadio: sintesi. Incarnato alla perfezione dal Don Juan. Unioneconnotazionale ed estensionale dei precedenti perche

• il primo e una tensione di desiderio all’oggetto nella sua unita, all’ideale-universale

• secondo: desiderio al particolare nella categoria della molteplicita

• infine l’unione delle componenti

Esempio: desidero una moglie, desidero quella donna, desidero pienamenteche quella donna diventi mia moglie. E’ il desiderio assoluto del particola-re. Il desiderio si e fatto pieno e vittorioso ma anche demonico. Parliamoovviamente di un desiderio da intendersi come quel che non cade sot-to l’ombrello dello spirito e che quindi trova espressione nella musica, ilsensuale. Il DG incarna l’idea e trova espressione nella musica.

E’ vero che si potrebbe vedere il DG come epitome della continua ricerca,ma egli non solo scopre (sottane) ma anche conquista, cavaliere dell’amore. Lascoperta e subordinata alla conquista.

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DG: la lista delle conquiste in gusto di catalogazione la lascia al suo assistenteLeporello.

Per Pappa Papageno valgono le medesime indicazioni di inespressivita emancanza di evoluzione che valgono per il precedente eroe.

La musica di Mozart in quanto a sensualita? Vigorosa e sprizzante d’amore.Riferimenti a parti della piece particolarmente significative.

Scelta inusuale del flauto per Papa Geeno: A cerca di giustificarla.Tamino: il flauto, che corrisponde in tono a quello di Papy, ce lo fa accostare

al pastore agreste Orazio. Tamino e in una fase in cui ha superato il pensiero,e la musica e presente solo a distrarre via. Sappiamo infatti che la musica sagherimire i pensieri, anche se a volte diabolica come dicevamo, si dice infattiche Davide ci abbia esorcizzato Saul. Si finisce tuttavia con una stoccata control’uso della musica per alleviare disturbi mentali.

La colpa del flauto magico: volere presentare come musicale un qualcosa chedi musicale non e proprio, l’amore etico, il matrimonio. C’e una preponderanzadi coscienza come per dire, pur ancora volendo essere un’opera.

Una qualsiasi storia che trovi piena espressione in musica e una storia soloin senso figurativo.

Grandi capacita di Mozart nel tirare fuori da un libretto a tratti insensatoe bizzarro una grande opera.

L’attivita di Papageno e inoffensiva.Congedo da Papageno: che se la viva felice con Papagena e popoli una foresta

o anche un intero continente con un sacco di Papageni.Il DJ e dimostrazione della terza fase dell’amore sensuale nella sua interezza,

non solo in parti od arie particolari. Tutta l’opera gravita attorno al motivo,con drammatica necessita. Con il DG stesso si palesa il fatto che i due prece-denti stadi sono da intendersi in realta come presentimenti del DG nel senso diproiezioni rispetto ad una sola coordinata.

Praefatio, con tanto di invocazione ad imprecisati numi e muse, su come ilnostro trattera il DG nella sua analisi.

Illuminare l’idea da piu angoli possibile e, in spirale partendo dal linguag-gio, continuare l’esamina fino a che tutto quello che al lettore potra dire sara:“Ascolta!”.

Estrarre il musicale dall’opera nel linguaggio, fino a che tutto sia cosı chiaroche l’ultimo passo sara proprio il godimento in prima persona dell’opera stessa.

Tra le divinita citate:

• amichevoli geni a protezione dell’amore innocente

• giusti spiriti a guardia del reame della bellezza

• potenti spiriti che sanno come smuovere il cuore degli uomini

Obiettivo: eterna convinzione, non cattura del lettore nella rete della pas-sione o negli artifici dell’eloquenza.

Il genio sensuale specificato come seduzione.Motivo tutto medievale del protagonista a rappresentare un ideale di vita

col suo proprio sistema di valori ed un coprotagonista che invece ritrae un altrosistema, spesso non apprezzabile e semplice. La dialettica se presente e di naturacomica.

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Il re ha il giullare, Don Quijote ha Sancho Panza, Don Juan ha Leporello. Asottolineare che questo modello di rappresentazione e squisitamente medievale.

Don Giovanni e personaggio da medio o tardo medioevo? Se si pone il princi-pio dello spirito, si puo dire che il contrasto iniziale sia stato via via stemperato,allora il DG e un uomo del primo medioevo. Se la prospettiva e invece quellaper cui l’opposizione e cresciuta facendo lo spirito suo via via piu terreno allorae uomo del tardo.

Se DG e del tardo appare come il sensuale che si oppone allo spirito a tuttii costi, ed e cavalleresco nel senso medievale.

La sensualita si alza in trionfo quando nel medioevo lo spirito decide dilasciare il mondo: conquista proprio questo mondo da cui lo spirito si parte.

Nel regno della passione il linguaggio non dimora ed il pensiero non hasobrieta: si ha solo la voce primitiva della passione, il gioco degli appetiti.

Il primo nato del regno, che e un regno d’indulgenza, e il DG. Dell’indulgenzae non del peccato comunque, il peccato non entra che con la riflessione. Non mie chiaro che intenda con il termine riflessione, forse l’analisi da una prospettivaetico-religiosa? Ricordiamoci di come il sensuale per cosı dire moderno nasce,con la sua negazione da parte del cristianesimo.

Diabolicita della sensualita in rapporto allo spirito nel momento di indiffe-renza estetica.

Don Juan: espressione del demonico specificato nel sensuale. Faust: demo-nico nello spirituale che il cristianesimo esclude.

Differenza: il Faust e leggenda, il DG no.Perche il DG non ha mito, e quindi passato? Forse perche non era chiaro

che il sensuale si esprime nella musica.Il pensiero puo concepire lo spiritual-demonico Faust, non padroneggia il

sensuale come abbiamo detto.Il DG non puo essere conosciuto nella sua individualita autocontenuta, ma

solo come un’impressione, nello stesso modo in cui nelle nuvole e nella schiumapossiamo vedere delle immagini, ma per un istante: nonappena ci distraiamol’immagine e svanita, e dobbiamo riidentificarla.

Il Don Giovanni come individuo: ha sedotto 1003 donne, l’accento cadesull’accidentale, sui chi e come. In musica invece viene fuori la forza della natura,l’impetuoso, ed il numero, i dettagli, perdono importanza, l’idea e protagonista.

Interessante numerologia: 1003 non e un numero immobile, statico, scolpito,e un contatore, 1003 and counting.

Gli eroi dei miti dell’antica Grecia hanno sempre un’infinita di amanti, masono allora seduttori? Gia abbiamo detto che il sensuale greco non e il sensualedi Mozart. Assolutamente no ci dice A, essi figliano abbondanti perche il corsodegli eventi li porta a cio. Il loro amore dell’anima per quanto breve e sincero,e non e come per il DG che quando e con una gia pensa alla prossima, inun continuo che il povero Leporello fatica a seguire: che pena sbirciare dallaserratura!

Come sappiamo, l’amore sensuale, nettare dell’esteta, e momento.Dialettica dell’amore dell’animo: triplice, con un fattore ortogonale. Nell’a-

more alla greca abbiamo:

• incontro

• difficolta e dubbio

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• unione

• differenza (fattore)

Nelle storie greche si parte con l’impressione, si superano difficolta e si re-sta nel dubbio, con la conquista ci si riacquieta, con un unione che non e solodell’amante con l’amata ma anche dell’amante con se stesso. L’ansia non e pro-prieta dell’amore sensuale invece: il DG la fa corta, e considerato e si consideralui stesso sempre vittorioso. A vede questo fatto come una poverta, non unaricchezza.

Differenza: l’amore dei Greci e in sostanza differente ad ogni sua manifesta-zione. Questa e invece vista come ricchezza da A, e il DG non ha tempo perquesto.

Nell’amore dell’anima si distinguono momenti, ovviamente ne possiamo iden-tificare tre principali come spiegato. Per il DG invece tutto coincide: la vede egia sara sua sa, il tutto e ridotto a quell’attimo.

Interpretare l’amore del DG sotto la categoria dell’anima, con il suo nume-rello 1003, e ridicolo oltre che improprio. E descrivere l’avventura amorosa delDG solo con il linguaggio pure. Un DG amatore sensuale invece e il protagonistadi una storia che sta in piedi.

L’amore dell’anima e una continuazione ed espressione del tempo, ed ico-na e la donna nella sua unica molteplicita declinata rispetto ad una fissataprotagonista e storia.

L’amore sensuale e invece dissoluzione del tempo nel mosaico di infiniteconquiste che non hanno di per se la dignita dell’amore incondizionato, bensısono attimo come piu volte detto.

Il focus di questa qualita di amore e la donna, nella sua generalita, laconquista, concetto che la composizione musicale ottimamente incarna.

Non siamo pero, come ribadito piu volte, nel contesto di una riflessioneastratta, non siamo nel dominio del linguaggio ovviamente: siamo nell’imme-diatezza.

Nel linguaggio l’epico e espressione principe, vedi Omero. Se volessimo tra-slare l’aria della lista delle conquiste in epico, assumendo di farlo tramite la pa-rola del migliore poeta di tutti i tempi, cosa avremmo? Un’espressione simbolod’incompiutezza!

La composizione epica e il racconto di quel che e stato, di una storia chevive nel nostro passato e riscopriamo nella sua interezza ed immobilita. Certopuo andare avanti ed avanti, ma con la molteplicita bisogna sedersi e fare i contisenza scampo, con lo spettro di un’opera che viene ad essere quindi un elencoglorificato di conquiste.

Con Mozart invece si e ad una prospettiva piu generica, non in senso negativoma intendendo non-analiticita. La sensazione di questo infrangersi e rifrangersidi momenti nella fluidita dei gradienti del concerto degli strumenti, delle diverseconfigurazioni e passaggi.

Se volessimo rivivere un poema epico del DG dovremmo rileggere l’interastoria pagina dopo pagina, fossilizzando la successione di conquiste nella suaaccidentalita, sempre nello stesso ordine e per di piu giungendo ogni volta ad unafine che non e una fine. Con la musica invece ascoltando nuovamente riviviamoil sentimento senza la possibilita di farci guidare per tappe fisse, come nei passidi un libro.

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Se anche e vero che la composizione e definita ed anzi codificata nel lin-guaggio formale delle note, quando la si ascolta si vive l’impressione. Il fattopoi che una stessa composizione possa essere eseguita in molti modi diversi, peresempio maggiore enfasi puo essere posta su questo o quel passaggio, e un’altraindicazione in questo senso.

DG: forza della natura ed individualita.La donzella di cui si narra la seduzione nel DG, tale Zerlina, e una comune

ragazza di paese, e non ci aspettiamo che sia nulla di speciale. Il DG la ama inuniversalita, perche ha la gonna: l’amata non ha profondita od unicita se noncome istante, ed altrimenti sarebbe se parlassimo di un seduttore d’anima.

La generalita nel desiderio e, come abbiamo gia osservato, la ragione per cuiil DG e squisitamente musicale.

Le donne sedotte diventano pericolose per il DG.L’erotismo di Don Giovanni e seduzione, il cui oggetto e sempre incarnazione

del sensuale.Si puo definire seduttore solo in senso lato il DG. In particolare non e un

seduttore come quello del Diario perche:

• manca del movimento anteriore, pianificare l’attacco studiando continua-mente ed adoperando stratagemmi

• ha solo posteriorita: all’indomani della sua conquista il DG semplicementepassa altrove, non e interessato all’accaduto se non per il numero in se(forse)

Un’altra caratteristica del seduttore e inoltre la potenza ed argomentativitadelle parole: il DG e infatti sensualita, proprio per questo traducibile in musicacome detto.

Piu che sedurre, il DG desidera d’un desiderio che si manifesta nei modidella seduzione.

Non essendoci pianificazione non c’e inganno, sono le donne che sono presee gettate in questa routine di seduzione.

Faust come riproduzione del DG ma con una categoria dello spirito. La suaanima e menzogna, intesa come precipua manifestazione del desiderio. Tale atti-vita, dove la categoria estetica e quella dell’interessante, e non-musicale essendodiscorso come detto.

Il desiderio sensuale e la vera forza ed arma del DG.Le differenze tra le sedotte si riducono essendo che sono comunque tutte

donne. Cio e movimento di idealizzazione del nostro, ed il motivo non e percheegli non sappia fare differenze, anzi.

Page non e il DG da giovane.La freschezza e gioiosa attivita seduttiva del DG: e sempre pronto.Il DG si compiace del ricco raccolto di donzelle che ha.Del DG non ci dobbiamo chiedere se sia bello o brutto, giovane o vecchio, non

e il personaggio di un libro, appoggiato ad un albero che insegue con lo sguardouna fanciulla o sognante al chiaro di luna. Il DG e musica, va ascoltato, nonvisto!

Si ribadisce che la musica esiste solo quando e suonata, e come detto quipossiamo discutere.

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3.3.1 Altri adattamenti del DG considerati in relazione all’interpre-tazione musicale

Il modello di seduttore alla Faust, quello spirituale, ha avuto molte piu inter-pretazioni ed esempi, uno dei motivi e quello detto sopra, il fatto che non esisteun mito del personaggio.

La spiritualita di Faust comunque rende le interpretazioni piu naturali, no-nostante l’estetico che il DG incarna sia piu vicino a quell’estetico che e delletre fasi principali della vita.

E’ proprio per la sua unicita rappresentativa che l’opera mozartiana e cosıgrandiosa.

Molte nature, ed in ogni generazione, vedono i propri sentimenti sfociare inpiena nel DG, perdendosi nel desiderio. D’altronde molti si credono dei DonGiovanni per avere abbracciato una cameriera, fatto arrossire una verginella opizzicato le guance, o il culo, ad una paesanotta: quel che sono e l’idolo, nelsignificato proprio greco di fantasma, del DG, al massimo i loro amici possonocrederli seduttori dongiovanneschi.

Nell’astrattezza del suo motivo e nell’universalita della vulvazione il DG,anche alla luce della sua non-reinterpretabilita, non verra mai riscritto. Un Faustinvece puo essere che una generazione lo riscriva anche, un nuovo Faust puonascere. Riproporre invece il DG mozartiano e come volere riscrivere l’Iliade.

Il personaggio di Don Juan comunque sia, non l’opera con il suo significatoed essenza, delle quali il DG e un testimone, appare anche in altre opere eperaltro famose. La rappresentante e, in questo senso, l’opera di Moliere.

Il motivo di incompatibilita rispetto all’opera molieresca e il mezzo, unacommedia: il DG parla, con tutto cio che ne consegue, in primis l’impossibilitadell’estetica dell’immediato.

Cosa possiamo dire di un DG rappresentato nel balletto invece? Esempio:Gluck. Vantaggio: la passione del DG sembrerebbe espressa al culmine nel giocodella pantomima. D’altro canto, e anche ridicolo per esempio vedere un DG cheballetta seducendo la Zerlina di turno. Ad un livello piu alto, l’interiorita delDG non puo manifestarsi nell’accidentale delle pose.

Se pure non lo facessimo parlare direttamente, cosa potremmo dire di unDG che e narrato ancora? Esempio: Byron. Ecco che in questo caso il DG eriportato nella categoria dell’interessante: vedendolo nella sua quotidianita, lesuccessive sfide di seduzione acquistano importanza di per se come accennammogia sopra, non sono semplicemente una serie di bassi argini oltre i quali lapassione seduttiva straripa.

Il DG di Mozart e passione e potere, un DG uomo, o addirittura anchebambino prima. Il suo essere vittorioso come uomo nelle sfide di ogni giorno poneil suo successo in relazione al contesto, il suo messaggio non e solo universale, sideclina al particolare, e si fatica a convogliarlo con una pletora di pomposita.

Resistenze contro le quali l’eroe compete: ambiente, oggetto del desiderio.La maggior parte delle interpretazioni stressa il primo fattore, perche in esso ilDG e quel vincitore erotico che vediamo pedissequamente aggiungerne semprenuove alla lista, nella loro particolarita. Seduttore anche intensivo per cosıdire, e non estensivo, come quello musicale. Questo DG gode della finzione,dell’astuzia e dell’inganno, in modo opposto a quello musicale.

Il tipo del seduttore riflessivo puo raggiungere l’astrazione e l’idealita delmusicale solo a patto di trasferire la partita sul piano psicologico, dominio pero

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della mente e non dell’immediato istintivo-musicale, cosa che sottenderebbe tral’altro incompatibilita espressiva. Se vogliamo mettere in musica questo DGallora la materia non e la migliore che ci sia, la piu musicale.

Il DG di Byron e da ritenersi fallimentare per l’approccio epico invece comesappiamo, la cui incapacita a riguardo dovrebbe essere al lettore ora nota.

La mossa della seduzione per il vero DG e un attimo, per il DG riflessivo einvece un processo analitico dove ogni fase ha la sua propria importanza.

Immagine wow che A ci regala. Il DG gli ricorda di un giovane seduttoreche collezionava fanciulle in quell’eta in cui non sono donne ma ben di certo nonsono piu neanche bambine. Il pretesto di gioco era il seguente. Le ragazzine silasciavano stringere per farsi spostare da una parte all’altra di un piccolo fosso.Il DG, con la stessa rapidita e disincanto porta la ragazza dall’essere bambinaad essere donna, dall’altra parte dell vita.

Il plenipotenziario DG musicale e un uomo tutt’uno con i propri strumenti diseduzione o meglio non si ha distinzione, non si scinde esso da questi. Tali stru-menti appaiono in una loro propria dimensione solo nel DG riflessivo, e talvoltagli autori gli mettono innanzi ostacoli tali da rendere il trionfo dubbio. Questoe quel DG che rientra nella categoria che abbiamo chiamato dell’interessante.

Se i mezzi, la cui esistenza e solo nella modalita riflessiva dell’eroe evidente,sono dall’autore invece negati, si finisce nella categoria del comico, nelle rap-presentazioni almeno, delle quali quella di Moliere e riferimento, ma anche latragedia e una possibilita.

In generale, il prevalere delle dinamiche particolari mezzi-ambiente allontanadall’idealita com’e ovvio, e con temi come quelli del DG come storia la commediae quel che si ottiene.

Rassegna di motivi (a dir poco) comici nel DG molierasco:

• Sgaranelle, come inizia e finisce l’opera: inizio con l’eulogia sul raro ta-bacco da fiuto, la fine lamentandosi che il DG se n’e andato senza corri-spondergli congrua paga per i servigi officiati, soldi che si vorrebbe datidalla statua rapitrice

• il DG figlio di nobile padre che pure ha cercato di inculcargli i valori moralisull’esempio degli avi; il suo comportamento e modi sono cosı bassi che sisospetta che sia in realta di classe sopraffina e queste qui sono solo balle

• inoltre, non ha una condotta degna nel raggiungere i suoi scopi, e quindinemmeno di vera e propria seduzione si puo parlare: per conquistare unaSg. ammette che il suo padrone sarebbe pronto pure a sposare un gatto oun cane.

• mai si destreggia a spada tratta nella vita, e ci e detto che addirittura noncrede nell’amore e nella medicina

Fino a qui tutto bene con Moliere e le rappresentazioni che alla sua vannoriferite in rispetto al Dongioanni mozartiano. Ma piu strettamente qualcosanon va nell’economia della commedia stessa. E se quindi A si sarebbe potutofermare, dichiarando questo excursus comparativo concluso, non lo fa. Qual eil problema? Seppure su di un altro piano, il personaggio molieresco trattienecomunque dei motivi del tradizionale, il musicale-medievale. Esempio: il di-scorso iniziale di Sgaranelle, che ha in controparte quello del servetto nell’operadi Mozart, ha in se il messaggio dell’impeto di passione seduttiva che confini

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non conosce. E’ chiaro che questa potenza non c’e, ed il risultato e puramentecomico.

La grottesca figura del Commendatore nel DG di Moliere: e spirito, o megliofantasma, ma e l’unico che riesce in qualche modo a prevalere sul DG. A s’im-barca nello spiegare che cosı e perche il Comm. e spirito, e lo spirito e antitesidell’immediato sensuale che il DEE GEE e.

Parallelo Sgaranelle-Leporello. Il musicale Leporello ha una dignita propriaed e strumento nelle mani del padrone dal momento che e totalmente assorbitoin esso. Sgaranelle e invece talvolta una persona migliore talvolta una peggiore,e non c’e dubbio che sia pronto a voltargli le spalle nel momento del bisogno.

Il fatto che Moliere faccia testimoniare a Sgaranelle attaccamento al padronenon ha molto senso, ed e altro esempio del Moliere che sbaglia non tanto nelcomicizzare il DG ma nel farlo mantenendo elementi della tradizione, qui unfantasma dello zelante Leporello Napuliello e quel che Sgaranelle e.

Un altro motivo di un DG molieresco seduttore sotto la categoria dell’inte-ressante ed accidentale: con Elvira se ne esce la sua natura di seduttore maritaleoltre che di giovinazzo, con tutta la serie di motivi e figure di questo tipo di ma-schera, per esempio gli espedienti di bugia per raggirare la giovane mogliettina.Dell’eroe mozartesco insomma poco rimane.

Il fatto che questo sbiadito seduttore sia il DG della tradizione quindi nonpuo che essere un fatto da assumere e non da cogliere e vivere nella rappresen-tazione. L’arma migliore del nostro e la promessa di matrimonio da mancare,preferibilmente da consumarsi fuori scena. Moliere forse vuole dare un sussultoquando ci presenta la scena del DG che “seduce” una paesanella: le dice chegli occhi le brillano, le chiede di girarsi per ammirare il suo profilo, ma questoe il modo in cui si tratta un acquisto, quasi una troia ad un certo punto, conquell’aria da scafato compratore al mercato dei cavalli.

Dire che si abbia maggiore moralita nel molierazzo e proprio una bella pretesada moralista etico da quattro lire. Anzi A invita a riflettere su quanto sianoedificanti e veri sentimenti come l’ira ed il godimento, il piacere e la serieta.

3.3.2 La struttura musicale interna dell’opera

Disclaimer paraculistico dell’ A-mico esteta: quel che ci si e prefissi nella parteche ora inizia e di trattare il DG nella sua piena drammaticita, non solo musicama il DG nella sua essenza, etc, etc, etc.

Un’opera drammatica che ricordiamo di solito ha un solo protagonista e tanticomprimari ed antagonisti che assumono importanza solo con piu ci si sforzanell’introspezione, e tanto e piu riuscita quanto piu:

• e azione e situazione

• e un’idea nella sua concettualita, piu che un’impressione (mood)

Quando si ha il tiepido dell’impressione piuttosto che la forza dell’idea unricco liricismo e la conseguenza, proprio venendo a mancare un’espressivitapropria.

L’opera drammatica e contemporaneita, nel senso di fattori che concorronoalle situazioni, le quali si realizzano nell’unita dell’azione. Questi fattori devonopero avere un proprio delineamento e dignita di modo che l’opera sia idea e nonimpressione.

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In rapporto al dramma, l’opera e meno imperniata sull’azione, e la sua con-temporaneita e espressa invece nella sinfonicita, i suoni sono i fattori. Quindiquel di cui parliamo qui e impressione, contrariamente all’opera l’impressionee tanto piu forte quanto l’unita nella molteplicita delle particolari impressioniriesce.

Nell’opera, l’azione puo essere solo l’immediatezza, non il tumultuoso evol-vere che e invece del dramma. Se il dramma e verticalita, caduta, l’opera eorizzontalita, espansione in spazio e tempo.

Il DON GIOVANNI e un eroe di vita, e come accennato i personaggi secon-dari vengono ad essere sue emanazioni, espressioni di diversi sentimenti che DGprova, che noi proviamo. Come nella migliore delle tradizioni dei veri eroi daspesso il nome all’opera.

Con il DG di Mozart si inizia sempre in medias res: non c’e riflessivita, mail prorompente trasporto della musica.

La compartecipazione dei sensi e ostacolo al vero godimento di un’opera. IlDG ci dice A va assolutamente gustato con le sole orecchie, esclusi da quel checi e attorno. A confessa addirittura che il biglietto nemmeno lo compra piu, siappoggia al muro ed ascolta, rapito.

Il tema dell’immediatezza nel DG. L’ironia e il motore dell’azione immediata,secondo A. Il ritorno del Commendatore come fantasma e visto come motivoironico.

La passione e l’odio nell’aria di Elvira. Le arie rendono universale il parti-colare, proprio al contrario di quello che fa un monologo in una piece; forse quiil nostro e condizionato dall’universalita del messaggio del DG.

Descrizione appassionata della scena dopo l’arrivo dell’ironico DG.La piena musicalita della dinamica tra DG ed Elvira: e qui che A vede nel

canto di Elvira in realta ancora e solo il donjuan, e lui che canta da dentro dilei. Questo potente equilibrio, per A, non ha eguali.

Le arie ritardanti, che A vorrebbe rimuovere: quella di Ottavio e quella diAnna, che sono inoltre personaggi di secondo livello ci dice il nostro. Senza diesse il ritmo musico-drammatico e perfetto.

Il DG e centrale nell’opera ed in ogni momento di essa, momenti che hannociascuno una propria validita musicale.

Il DG e il sole del sistema solare di personaggi, dei quali conosciamo quelleparti dell’animo che il DG illumina. Cio non vuole dire pero, attenzione, chesiano semplici maschere ciascuna rappresentante un sentimento, e questo valesoprattutto per le conquistate. Tutti i personaggi consonano nel DG, tutti oquasi, fa eccezione il mitico Commendatore. Il Commendatore appare soltantodue volte, quando e ucciso e da morto fantasma, ed A crede che cosı e perchesia un personaggio antimusicale.

Il secondo personaggio piu importante e sicuramente l’archivista Leporel-lo. Il rapporto tra di lui ed il Don Giovanni e contraddistinto ovviamente dalmusico-erotico, nel senso che, come accennato, il DG da lui emana, e LeporelloNapuliello e come sotto incantesimo. Se non ci fosse questa musicalita e magia,come per esempio e in Moliere, l’unico motivo che legherebbe L.pello a DG sa-rebbe che e suo datore di lavoro, motivo tanto debole che di fatti Moliere stessorifiuta, facendo essere il DG un datore “imbarazzato finanziariamente”. Cio eevidenza del fatto che e un rapporto erotico il motivo del legame di emanazioneche il DG ha sui personaggi, eccezione il Commendatore, il quale e spirito ecoscienza, e su un altro piano.

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A esaminera per noi l’apertura, dove l’impressione, il mood dell’opera, si fapalese, ed altre selezionatissime parti, scelte per la loro epicita. Il DG in serisultera essere il vero direttore d’orchestra.

Importanza dell’ouverture nell’opera: e il dipinto d’impressione del composi-tore, dove l’opera tutta e ritratta ed il gusto suo e condensato. Non deve essereun riassunto delle arie ma nemmeno non centrare un cazzo, e sicuramente vastesa per ultima. Chi la prende come un momento di stravaganza sbaglia.

Sbrodolamento sulla perfezione dell’apertura del DG; tra le altre cose eaddirittura “danzante nella propria giuoia”.

La furia degli eventi nell’opera: impossibile da rendere a dovere con le parole,andatevela a sentire sta benedetta ouverture.

Relazione opposta tra apertura e chiusura nell’economia dell’opera.A ringrazia sempre gli dei che sia nato uomo e non donna, ma anche Mozar-

tello che gli ha fatto capire quanto profondo sia potere amare come una donnafa.

A non amico delle metafore, ma ne usera qui almeno una, toccando il puntopiu alto dell’apertura, la prima uscita del DG.

L’apertura parte dai toni bassi, cupi e lontani, ma presto inizia a farsi sentire,ed e come un fulmineo lampo in uno scuro orizzonte. Queste sono le sviolinatepresentimento di passione. Questo colore sfavillante e la passione che si stagliasullo scuro abisso della vita del DG, DG che e come una pietra piatta lanciataa salti sull’acqua, gode e danza per pochissimo, prima di sprofondare.

Oscurita (draead): la demonica gioia della vita.L’inizio con l’aria di Leporello: assolutamente non accidentale, ed anzi si puo

addirittura ancora considerare parte dell’apertura. Quel che serviva a Mozartera di calarci nell’azione ma proseguendo con il mood trasmessoci nell’apertura,e qualche personaggio migliore che la piu diretta emanazione del DG?

Come detto e il DG a dare musicalita all’azione del Leporello, in un’aria dellaquale altrimenti sarebbe semplice analogia il monologo molieresco di Sgaranelle.Essendo Leporello in essenza il DG, l’effetto e che, specie quando solo, il DG ecome se ci sia lo stesso, e che Leporello viene ad essere la parodia del DEE-GEE.

Attenzione: un po’ a sorpresa il momento piu epico di tutta l’opera e la listadelle fortunate, decantata dal Lepo. Attenzione anche che A intende epico nelsenso di grandioso ma questo e un momento epico nel vero senso della parolatrattandosi di un’elencazione, e cio rende la cosa attaccabile dal punto di vistadell’accidentale, della categoria dell’interesse come sappiamo. Ma procedendo...

La sostanza pero e data dalla musica qui, questo salva da una lista dellaspesa. Durante l’elenco il DG e fuori scena, anche se come abbiamo dettoe sempre con noi che tenero, e con il Lepo c’e Elvira, il cui amore e spessocrudelmente oggetto di motteggio.

Nella versione tedesca Elvira stessa e nella lista, ed A non ha parole d’amoreper questa versione. Elvira e in modo molto interessante sempre presente, alpari del DG: testimone della lista ed esempio di sedotta per eccellenza.

In che cosa consiste la non-omericita per cosı dire dell’elencazione di Lepo-rello? Oltre alla musica, Leporello non e un distaccato narratore lı a fornirciun resoconto, ma un personaggio assorbito dal DG, sua diretta emanazione,che partecipa ed e trasportato dall’azione del DG. Le diverse sfumature dellafemminilita risuonano tutte in quest’aria.

Momento di liricita massima: il banchetto alias aria dello champagne. Piusituazione che momento lirico, e il canto del cigno di un DG sospeso sull’abis-

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so. Momento di sconforto interiore, che distendiamo perche e un’opera; in undramma sarebbe stato un solo istante.

L’aria dello champagne piena metafora della vita del DG: questa e l’espres-sione musicale che trova godimento in se stessa, anche avesse attorno in questomomento tutte le donne del mondo il nostro non saprebbe che farsene. Come igas nella bevanda, l’impeto di vita del DG non riposa mai e non abbisogna dimotivo e spinta dall’esterno. Il Don e inebriato di se stesso.

La postilla platitudinosa: fortuna sı di Mozartello e della sua opera, assoluta,ma anche di chi Mozart ed il DG anche se solo un poco l’hanno capito, come A.

3.4 Il riflesso della tragedia antica nell’epoca moderna -An Essay in the Fragmentary endeavor

C’e sı una differenza tra tragedia antica e moderna, ma non va assolutizzata:l’idea di tragico e immutata la medesima ed il canone di Aristotele ancora vale.

Principi aristotelici: cosı generali che si puo essere d’accordo e contrari allostesso tempo.

Il tragico e senza tempo ma anche il comico certo: il senso dell’umorismocambia nel tempo, ma e innegabile che ogni generazione ha la propria sensibilitaal motteggio, ed il modo in cui esprimiamo divertimento e sempre lo stesso datempo.

Scopo dell’investigazione: mostrare come la caratteristica della tragediaantica viva nella moderna, e questa abbia quindi tutti i diritti a chiamarsi tale.

Sproloquio sul rapporto tra concetto di numero e forza di uno o piu individuiin un gruppo. Si osserva come l’idea di associazione ai giorni nostri nasce damotivi accidentali piu che dalla voglia di unirsi in se. Non mi e chiaro il contesto,perche dire questo ora?

Il fatto che la societa moderna sia molto ricca di strutture, apparati, asso-ciazioni e quant’altro, e una prova che lo Stato e debole, e tira in ballo i club didiscussione dell’antica grecia a difesa di cio.

Motivi comici della nostra societa, che nemmeno Aristofane potrebbe piucomicamente presentare: tutti vogliono il comando ed il potere ma nessuno laresponsabilita? Si demanda giu per le gerarchie finche i guardiani fanno i capied i passanti i sette saggi.

Chi e al potere evade la responsabilita in timore che gli avversari se nesottraggano comunque!

In tutto cio l’apparizione di Cristo A la vede come una tragedia, e soprattuttoperche e colui che toglie, ma anche che ha portato, i peccati nel mondo.

Concetti principe nella tragedia secondo Aristotello:

• pensiero (dianoia)

• carattere (ethos)

• obiettivo (telos)

Nella tragedia antica, cioe nella tragedia greca, l’azione ed il personaggiostesso sono solo funzionali alla rappresentazione, lı per portare l’idea di unacollettivita che, assieme al suo eroe, si scontra contro dei e re, sacerdoti e mostri,ma e alla fine senza possibilita di scampare al proprio destino ed al sistema eticoin cui si trova.

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Nella tragedia greca il dialogo non si va ad esaurire nella riflessione.Nella tragedia moderna il tragico puo davvero essere espresso nella situazione

e nel personaggio, personaggio davvero faber fortunae suae e che apprezziamoper le sue proprie azioni, giacche personaggio che e fuori non solo dall’etico-religioso, come il greco non e, ma anche da se stesso: l’epicita lascia spazio alvero immediato.

Secondo la concezione aristotelica l’eroe tragico deve avere senso di colpa. Equesto proprio come l’azione nella tragedia greca, oscilla tra attivita e passivita.

Assoluta o nulla colpevolezza neutralizzano il tragico.Senso di colpa etico: quando e solo colpa dell’eroe quel che ad egli stes-

so accade. Questo isolamento fa nascere il Male come ombra all’eroe. Que-sta intransigenza per modo di dire nei confronti dell’eroe e tipica del sentiremoderno.

Rifugiarsi dietro alle colpe degli avi o rimostrare sulla punizioni divine e dasmidollati.

Volere assolutizzare invece non l’eroe tragico ma l’uomo comune e grottescose non ridicolo. Ma ancora, anche il piu comune dei mortali se visto nel contestodella relativita che vive rispetto all’etica della societa, della famiglia e degli amicie da assaporare come anonimo eroe tragico, proprio nello spirito di un eroe epicoche si porta dietro colpe non sue.

L’uomo tragico comune e felice solo quando tragico, e quindi in un contesto,foglia sull’albero.

Il tragico ha in se clemenza (Pete); questa clemenza e non altro che l’amoredivino ma dalla prospettiva dell’estetica umana. La tragedia e un amore mater-no, mentre il religioso e paterno. Ora, la nostra eta ha messo da parte sia l’unasia l’altra: ritiene l’uomo responsabile per intero della sua vita tutta, e dispensala bonta divina solo quando gli fa comodo, percependola come strumento disalvezza e non nella sua pienezza d’incondizionato.

Per Aristotele una tragedia getta lo spettatore in un sentimento prima dipaura, poi di pieta. Hegel a sua volta identifica una pieta ordinaria, legataall’estetica della sofferenza, ed una vera, definibile come compassione ed allostesso tempo comprensione e giustificazione. A sostiene che differenti colori disenso tragico portano differenti compartecipazioni nello spettatore.

Il dualismo di pain e sorrow. In italiano sono traducibili entrambi comedolore, ma meglio usiamo pena per il secondo. La tragedia greca e pena, lamoderna dolore. Quel che l’eroe vive in paura si trasmette in modo diretto allospettatore.

Con piu il senso di colpa tragico e definito ed espresso con piu ci si avvicinaal dolore, e la pena sta all’altro capo.

Dolore: quel che un adulto prova davanti a un lutto. Pena: quel che unbambino prova.

La riflessivita esteriorizza il dolore: un bimbo non ha la possibilita ovvia-mente.

La tragedia greca si puo apprezzare, ma mai la vivremo e faremo nostra comeun greco poteva: le nostre categorie mentali e di sentimento sono a quantopare cambiate - per esempio abbiamo prima accennato al diverso sentire laresponsabilita della propria sorte.

Il dolore piu forte e il rimorso, ma esso ha una natura etica, non estetica. E’talvolta in scena, tragedia o commedia, ma lo spettatore non puo percepirlo: e

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un malessere dei nostri tempi mettere la filosofia in chiesa e cercare il pastorein universita, si dilunga A.

Semplificazione, comunque accettata, con cautela, da A: il dolore sta allamaturita come la pena all’ingenuita (vedi sopra dolore bambino nato).

La vita di Cristo come una tragedia: intuitivamente, viene da pensare cheessa non possa essere letta in senso estetico, ma metafisico. La categoria esteticanon abbraccia l’assoluto senso di colpa e l’assoluta innocenza.

Il senso di colpa tragico e ereditato, e nella vicenda di Cristo sarebbe ilpeccato originale.

Esempio massimo di colpa ereditaria: trilogia sofoclea.Ancora sulla divinita e l’estetico-etico. Il Dio del VT ha azione etica, ve-

di Isacco, lo mette contro uno dei pilastri della morale (da qui partirebbe unbellissimo discorso sui Cavalieri della fede). L’azione degli dei del pantheone lunatica ed ondivaga, tipicamente estetica, essi prendono le parti dell’uno ol’altro eroe o popolo in via d’episodicita.

Tema centrale nella tragedia greca e il destino, stampato addosso all’eroesenza che egli possa opporvicisi. Ma cosa succede se invece l’eroe diventa consciodi quel che deve essere, e si pone in accettazione? La pena diventa dolore. Infattil’inclinazione a contestualizzazione e metabolizzazione e il catalizzatore (pensareancora all’esempio bambino vs nonno).

Confuso sproloquio in cui A definisce il suo stile quasi rivoluzionario. Altranon chiara riflessione sulla natura dell’attivita di uno scrittore o pensatore:qualsiasi produzione e da dirsi frammentaria e postuma, perche siamo i solitinani sulle (s)palle di (presunti) giganti, e l’uomo ha sempre piu la tendenza aconcentrare la sua attivita su un’area ristretta.

Mistico prosieguo: A invita i Symparanekromenoi, che potremmo tradurrecome Amici della morte ed ai quali e dedicata la prossima parte, ad accoglierela sua greva di pena e dolore.

Un’Antigone moderna: figura disegnata da Kierkegaard a sublimare l’unionedella sensibilita tragica antica alla moderna.

L’ansieta come categoria tragica, in dinamica simile a quella del desiderioamoroso: l’oggetto dell’ansieta e la pena. Si puo essere ansiosi pero solo rispettoal futuro, dice A.

L’ansia e attratta dal dolore ma cerca altrettanto di evitarlo, in un duplicemovimento.

L’interessante ed apparentemente contraddittorio rapporto tra ansieta e do-lore nella tragedia greca, in cui pero l’azione e sempre al presente, purtroppo,non e approfondita, forse per non dare luce alla contraddizione.

Antigone personaggio emblema del tragico alla greca: il fatto che seppelliscail fratello contro il veto della citta non e da vedersi come uno scontro pieta-etica,sarebbe questa una lettura da tragedia moderna. Invece, e da intendersi comeuna nuova manifestazione del nefasto fato, il nefato, che adombra tutta la gentedel Piedigonfi.

La prematura fine di Antigone ha il sapore della pena, non del dolore, proprioper questa, tra virgolette, imposizione, per l’essere la fine di Antigone tristeindipendentemente dalla sua azione, anche se sufficientemente da avere anche ilsignificato di amore fraterno.

La nostra Antigone differisce dalla classica in questo anzitutto: la sua vitae gia finita, non c’e modo di leggerla al di fuori dal fato, felice.

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Antigone acquista tutta una serie di significati in quanto portatrice delsegreto di Edipo.

Nel suo portare il segreto assoluto nel profondo di se, A giunge addiritturaad appellarla virgo mater.

L’uomo e piu che mai nobilitato dal mantenere un segreto, ma cio ha signi-ficato solo per lui stesso, altri non possono godere di questa forza che e divina,non possono proprio perche stiamo parlando di un segreto.

Il segreto di Antigone ha il valore di porla come salvatrice di una stirpe, dielevare al ruolo di eroe questa giovane promessa sposa.

Antigone tra le vedove del dolore. Ella prova vero dolore nella propriasolitudine apparente. Si osserva la differenza con un Filottete moderno.

La dialettica dell’onta dei padri e estranea al nostro tempo. Se la nostrasensibilita un giorno ritornasse a quella greca, per noi individui sarebbe un veroe proprio rinascere, un riprendersi a partire da quel che sono le nostre famigliee la nostra razza. Ed in quanto il punto di partenza ancora sarebbe l’individuo,nel volere sentirsi indipendente da questa dinamica la sua sofferenza sarebbemassima.

Un altro motivo per cui il tragico si perde in un’opera: vedere l’uomo comeuna multiforme variazione dell’essenza dell’esistere.

Antigone vive non sapendo se il padre Edipo sapesse o meno. E con piu amail padre con piu soffre, e si aliena dall’umanita.

L’ignoranza su quel di cui il padre sapeva trasforma la pena in paura, e lostesso avviene quando e conscia di non poter mostrarsi sofferente al resto dellasocieta, che ne approfitterebbe.

Antigone: personaggio interessante.Una domanda: dove sta l’interesse tragico dell’Antigone moderna?Idea di collisione tragica: l’incombenza dell’inconfessabile segreto quando

dall’altra parte c’e un uomo che ama.Confessare significa disonorare la memoria del padre, non confessare e come

tradire il proprio amore e reiterare la sventura. Questa collisione e molto po-tente perche i sentimenti sono affini, si tratta sempre di amore, e si pongono inesclusione.

3.5 Gli “ombrografi” od ombreggiatori (Shadowgraphs)

Discorso preambolare improvvisato. Si celebra l’anniversario della Societa, epiu in senso lato del genere di persone che essa rappresenta. La notte e vintae lo scoramento si trasforma in gioia. Le celebrazioni non cesseranno finchela vittoria sulla notte da tutti sara vista. La societa dei Symparanekromenoi,che possiamo liberamente tradurre come Club dei morti in piedi e ancora viva evegeta, bella condizione per un gruppo di amici che celebra la morte, nonostantenessun piano di lungo termine alla fondazione. Non e mancato (!) nessuno, mapresto i tumulti della vita forse li separeranno? Il pavimento della sala copertodi verde come ai funerali, in ascolto ai rombi dell’oceano, ai fruscii delle foreste,allo spirare dei venti. Che quel vortice principio di vita irrompa tra le gentiintente a bere, mangiare, sposarsi e procreare, e che spazzi via la rupe sullaquale essi stessi stanno. Un brindisi alla notte che avanza ed all’eterna tenebra.La notte che tutto fa piu corto ed inghiotte nel proprio oblio.

Arte: categoria dello spazio. Poesia: categoria del tempo. Perche un sog-getto sia rappresentabile in arte, deve esserci un equilibrio tra forza interiore

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ed esteriore, un certo bilanciamento che permetta di fissare l’idea. La gioia equindi molto piu facilmente rappresentabile, nell’arte, che il dolore.

La gioia e manifestazione, espressione ed esternalita, il dolore e chiusura,irrequietezza, ed e sfuggevole. La gioia ha l’immagine di una persona che ar-rossisce quando emozionata, mostrando all’esterno quel che prova dentro. Coldolore invece il sangue fugge nelle profondita, lasciando pallidi, o, per chi sacancellare ogni manifestabilita, di un colore normale.

Questi fatti per la gioia ed il dolore sono veri in generale, ma in particolareper il dolore pensiamo ad una sua particolare categoria, quello riflessivo. Da quiin avanti non facciamo distinzione tra dolore e pena, a differenza di com’e nelparagrafo precedente.

Il dolore riflessivo non e assolutamente rappresentabile in arte per il suoessere senza posa: per la mancanza di tale equilibrio rappresentativo non c’emodo di fissarlo spazialmente. Non fortunatissima analogia con il movimentodi un criceto in gabbia sulla ruota.

Specifica di uno stato finale del dolore riflessivo, prima di trasformarsi inqualche cosa d’altro, un dolore esterno od uno stato differente, anche gioiamagari. Il dolore riflessivo e introspezione, si muove senza pace ed arriva adun certo punto in un recesso dell’animo, in un angolo dove inizia un secondomovimento, tormentoso, come quello di un pendolo. Questa e quell’evoluzioneche porta il dolore ad essere rappresentabile, quando e metabolizzato, e partedi noi, si sveglia con noi ogni mattina. Tale dolore costante e periodico e unlamentoso prigioniero in gabbia.

Qual e l’eziologia del reflective sorrow? Esso e raggiunto in parte in virtudelle situazioni, alcuni tipi di accadimenti e piu facile che lo scatenino rispettoad altri, in parte a com’e fatta la persona. In teoria pero qualsiasi accidentalitapuo dare origine a questo stato di dolore.

Quando, lasciando stare l’accidentale e l’irrealistico, e piu probabile che ildolore sia riflessivo? Quando c’e inganno e si toccano i sentimenti del cuo-re. Esempio principe: tradimento ad una donna nel contesto di un amore giainfelice.

Non e vero che l’amore ha a che fare solo con questo tipo di dolore certo.L’amato che muore o la spasimante che si mette il cuore in pace sono dolore allostato solido potremmo dire, rappresentabili.

In definitiva l’arte deve rassegnarsi a lasciare stare la rappresentazione deldolore profondo e mutevole. Che si lasci il campo a poesia e psicologia.

Per quanto possibile, l’autore tentera pero di rappresentare quel che puo deldolore riflessivo tramite le cosiddette ombreggiature. L’analogia e felice invecequi: guardare queste immagini in se non mostra nulla, e quando le si proietta almuro che vediamo, proprio come qui dobbiamo in realta guardare all’animo chevogliamo penetrare. In contemplazione della lanterna magica si entra dentroalle figure rappresentate.

Intermezzo d’incoraggiamento ai compari amici del morto a non lasciarsidistrarre dall’esterno puntando invece dritti all’intuizione del dolore.

E il tentativo di chi parla solo vanita? Il gusto ed il vero interesse delgruppo e la scoperta del dolore. Sono cavalieri erranti per il mondo non a cacciadi fanciulle sconfiggendo mostri, ma studiando nei piu reconditi angoli il doloredegli animi.

Il dolore vive per lo piu profondo e furtivo negli animi degli uomini, ma inostri sono bene allenati.

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Immagine dell’inquieto che cammina in casa la notte, i suoi passi fanno econel silenzio.

La persona in se pero, la lanterna, non interessa troppo ai cacciatori didolore, nello stesso modo in cui il pescatore fissa il fiume ma e interessato a quelche si muove sotto.

Eccolo il dolore che fa capolino rapido e fulmineo in uno sguardo, in un soloistante. Il malcapitato puo addirittura essere cullato a far uscire allo scopertoil suo dolore, il dolore e come stanato: il presente si ferma e lascia spazio alpassato. In questi attimi anche il “paziente” prova in qualche modo sollievo,i nostri incrociano con lo sguardo il dolore alla stregua di un passante che dalontano gira l’angolo per scomparire.

Il dolore puo certo essere bravissimo a nascondersi, e c’e da stare attentiperche puo tradursi in un’occhiata, uno schiocco di dita, o un irrigidirsi delleguance. Se anche questo capita e pero raro: un prigioniero confinato nella suacella ha molto tempo per pensare e farsi accorto.

La caccia al dolore per i Simpa e piu di un passatempo, e la loro passione eper essa tutto rischiano. I Simpa sono come dei naturalisti alla ricerca di formedi vita nascoste e sconosciute sul fondo dei mari o dentro ad una dura roccia.Un dolore custodito da una vita puo sempre svelarsi.

Attenzione che quel che muove i Simpatici non e una voyeuristica curiositama piuttosto la simpatia nel senso greco del termine.

Le immagini sono persone, hanno nomi, ma il capo invita a non fossilizzarsisu questi, che pure trasformino il contenitore del dolore a proprio piacimento sevogliono farsi le immagini piu vive e familiari.

3.5.1 Marie Beaumarchais

La BM e l’eroina abbandonata del Clavigo di Goethe, ispirata da F.E. Brion,una fiamma dell’autore stesso.

Il suo ruolo nell’opera, cosı come nella vita di Goethe, e piccolo, ma a buoniosservatori come i nostri basta. “The shorter the better for the more one cansee”.

Come tutto il dolore profondo il suo dolore non e rappresentabile in arte,non cade sotto la categoria del bello e non puo trovare compiuta espressioneesterna.

Le leggi ed usi dell’arte classica non hanno importanza quando l’obiettivo erappresentare il dolore.

Con il dolore riflessivo l’esterno perde di significato a fronte di un interno incontinua ricerca.

Se volessimo catturare in una serie di immagini l’esternalita di questa penaallora certo potremmo collezionare un numero di immagini, ma nessuna sarebbeartistica, bella, sarebbero solo vere.

Analogia con la meccanica di un orologio: l’esterno cambia mutato dallameccanica degli ingranaggi, interna, sconosciuta ed incomprensibile.

Un esempio di perpetual interest della pena riflessiva: una donna che si rodesull’inganno del proprio uomo.

L’inganno nell’amore e un paradosso, e differentemente da una componentecome l’egoismo o la simpatia non dovrebbe fare parte di un amore sano, e quindiviene ad essere motivo di questo particolare dolore.

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In amore questa dialettica si ha solo quando non si ha nessuna componenteassoluta: quando l’egoismo, o la simpatia, sono assolute il dubbio decettivo nonha nemmeno modo di esistere, e la pena quando c’e e immediata, zero riflessivita.Infatti l’amore egoista, per il suo orgoglio, ritiene l’inganno impossibile, mentrel’amore simpatetico pure ma per via dell’infinita fiducia che porta. Bisogna direche pero questo tipo di amori assoluti e molto raro in realta.

Come uscire dal moto vizioso del dolore riflessivo? Introdurre un elemento divolizione: si decide di liberarsi da questo giogo, la dialettica e sciolta medianteun’imposizione. Ma quando cosı e il soggetto e da analizzarsi come etico.

Cos’e peggio, la rottura di un matrimonio o della sua promessa? Quandosi rompe un fidanzamento si spezza quel che solo e una possibilita: il doloreimmediato puo non essere molto, ma il continuo riesaminare quel che avrebbepotuto essere e motivo dove una pena di questo tipo puo proliferare. Un taglionetto invece spezza le carni ei tendini senza lasciare possibilita, quella possibilitaseme del frutto del dolore senza pose. Una possibilita rotta e infatti sempretrasfigurata in un disegno di possibilita mancate, che e molto piu grande. Conuna storia vera invece, e in pratica il contrario: il futuro e visto sempre comeun qualcosa non piu straordinario del presente.

Quel che succede alla BM e proprio questo tipo di abbandono a carte coperte.E come consuma il suo dolore? Sola, dopo avere tagliato i ponti.

Il vero amore contempla nella sua estetica il suicidio.Il cambio di sentimento in BM: non era uno per cui ne valeva la pena. Il suo

amore nasce da una decisione, non da un’illusione, sara facile dimenticare.Il circolo di BM non ha problemi a vedere Clavigo come un traditore, non

l’ha mai amato ovviamente. Esso opera non avendo legami con Clavigo, non haproblemi a sbarazzarsene ed anche a spronare BM a far tanto.

BM trova, sembra, energie sufficienti a lasciare andare Clavigo. Ma tornapoi immediatamente debole e sconfitta. La dicotomia tra essa e la gente che lesta attorno e che essi non sentono il peso dell’inganno.

BM riesce comunque a spingere verso l’esterno una forma di odio per Clavigo,rendendosi comunque conto che non ha la forza di sostenere tale sentimento.

La BM, complice l’ambiente, si trasferisce in un altro mondo, pure restandodove e con chi e. Prende i veli senza entrare in convento, i veli della pena. Questovestito e una vita nel silenzio anche quando attorno agli altri, ed i sentimentiche la dominano sono orgoglio ed amore tradito, connivente complice al primo.

Ma se si chiedesse a BM quale sia la sua pena, cosa risponderebbe? Nonsaprebbe dare una risposta, o forse, come il vecchio saggio della tradizione,pondererebbe senza fine, effettivamente non rispondendo.

Altra analogia sulla sua condizione: BM e murata viva che pero non e inogni istante immersa nella paura di quando il poco cibo finira. Ma allora damurata viva la prospettiva e forse piu quella della prigioniera, protagonista ela noia, ma nemmeno di noia soffre la nostra, c’e l’ambiente. L’ambiente ecomplice perche le permette di impegnare meno energie nel mostrarsi normalealle persone attorno a lei. Per questo, BM cerca distrazione, confusione. Mad’altra parte, come un arto forzato in una posizione non naturale per del tempoe che porta sollievo rilassare, la solitudine e anche cercata al fine di non doverecostantemente mettere un secondo velo, una facciata di normalita.

BM e veramente se stessa solo quando sola. Quando in mezzo agli altri ecome in realta in una piccola stanza, che la pone distante da quel che la circonda:suoni e colori le sono accanto ma in realta anni luce lontani.

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La situazione che la mette davvero in difficolta e l’intimita o la vicinanza conuna persona: in tale casi e piu difficile, data l’attenzione esclusiva dell’altro, nontradire il proprio sentimento. E che fare quando succede? Esempio del giustopianto.

Nell’analizzare ogni singola espressione di un individuo afflitto da pene dell’a-nima si e come magistrati davanti ad un colpevole che non si riesce ad incastrare.E puo anche capitare che l’accusatore si innamori dell’accusato, e che non si rie-sca mai ad inchiodarlo. Il giudice allora pensera che sia un caso davvero difficile.E la vittima ricambiera: non aveva nessuno cui parlare, confidarsi. Ora sı. Eduna certezza: tornera. L’interrogatorio e rimandato, l’appuntamento rinnovato.

E che verdetto si puo dare su questa ragazza? Qualunque esso sia sempreavra un qualcosa in se che non ce lo fara sentire come un autentico giudizio.

Un qualsiasi ingannatore non ci si rivela tale nel momento in cui lo conoscia-mo, altrimenti sarebbe da dirsi un impostore e non ci faremmo ingannare. Edil suo sentimento perche non potrebbe essere all’inizio anche genuino? Ma cionon puo farcelo assolvere, se cosı fosse ingannatori al mondo non si potrebbedire ce ne siano quasi mai stati.

Vero e che Clavigo ha insegnato i modi della gioia a BM, ma anche nessunol’ha mai fatta soffrire tanto brutalmente, ed e quindi dalle profondita dell’animache lei lo impreca e che chiede vendetta agli dei una volta tanto. Dal Clavigocapiamo un po’ un Davigo (ha ha ha).

Una nuova tappa nell’evoluzione dell’animo di BM e il suo cercare vendetta.In che modo? Vorrebbe rubare a Clavigo l’amore che ha per se stesso, nelsuo essere brillante ed intellettualmente compiacente: solo allora avra egli unasofferenza comparabile con la sua. Togliergli l’amore per la prossima donna nonha senso perche sa quanto insignificante e per lui comunque.

Per questa come nelle due prossime figure che verranno analizzate, e ripor-tato un dialogo interiore testimonianza della bufera d’animo in cui versa unapersona in balia della pena riflessiva. Il dialogo segue in sintesi: “Non mi ama-va piu, ed ha voluto lasciarmi proprio perche in realta mi ha amato. Non avreipotuto continuare a stare con lui ora che il suo amore se n’era andato, sarebbestato vivere di una pensione, avere in affitto il suo cuore. Mi ha dato cosı tantoche tutto quel che mi resta da fare, anche se se n’e andato, e continuare adamarlo.” “No, invece era un ingannatore. Lo vedo dal suo sguardo di sdegnosu di me mentre passa al fianco di una donna spagnola bellissima. Piu bella dime? Ma mi aveva insegnato che io ero la piu bella. Ma mentiva, certo. Ah,se fosse stato con me, ancora sarei la piu bella! Non posso fare altro che sof-frire, chi soffre piu di me?” “Era un ingannatore, mi ha preso in giro. Comealtrimenti potrebbe essere che, dopo avermelo detto negli occhi, il suo amore siafinito? Puo essere questo per un uomo? No, l’amore di un nuovo non puo finirecosı, valgono le stesse leggi che per quello di una donna no? Forse allora il suoamore era un’illusione, un sogno svanito. Ma allora come puo un uomo averetale instabilita nel suo sentimento? Non ha solo distrutto il muo amore per lui,ha distrutto quel che e l’essenza dell’amore in me.” Ed un’altra prospettivaancora: l’uomo dalle due voci, soave una e di gelo l’altra, fa di tutto per disin-namorare la tradita. E se pur con tentennamenti anche questo manichino ha ilvolto del decettore.

L’interrogatorio non finisce mai: viene continuamente interrotto. Ed il ver-detto, che se pure arrivasse come abbiamo detto sopra a fatica potrebbe definirsitale, e un lontano approdo, e un’illusione.

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Condizioni per regalare la BM ai moralisti.La diagnosi per la BM e certa, siamo di fronte ad un caso di restless interior

sorrow.L’illusione della fanciullezza si perde con l’amore, come insegna anche d’A-

lessio. Quella dell’amore la BM l’ha persa quando il vile Clavigo l’ha lasciata.D’altra parte pero questo dolore della nostra rimane sempre un bambino, percom’e stato concepito, come tradimento.

Se Clavigo le fosse stato portato via invece, la sua infatuazione avrebbefatto da madre e la memoria da padre, ad un dolore quindi libero di maturareed esternarsi.

L’esperienza di un amore come questo e splendida, ma fine a se stessa,assaggio di un futuro che mai sara.

Il fatto che Clavigo, quell’uomo che avrebbe seguito fin nel profondo degliabissi, mai tornera e una dura consapevolezza. Non c’e ricompensazione, ne orane nel futuro.

Il grande panorama di un radioso futuro con lui si e accartocciato, e se oraqualche pallida immagine torna alla mente, e solo in grado di farla sorridere,non sedurla via. E arrivera, forse, il tempo in cui il suo dolore verra consumato.

Se avessimo una lettera vecchia e quasi illeggibile dove ci fosse scritta la viaalla nostra felicita, capita a stento una sola parola, e forse sbagliata, leggeremmotutto in chiave di questa. E presto la lettura diverebbe ossessionata, impossibile.

3.5.2 Donna Elvira

Facciamo la conoscenza di questa donna simbolo dell’infelicita nel mitico DG dicui ormai tutto sappiamo. DG la ruba niente popo di meno che da un convento!

Elvira non e la classica fanciulla di famiglia altolocata da un collegio scolasti-co, ma una ragazza cresciuta nella severita del convento, che non ha pero uccisola sua passione, l’ha solo sopita, una passione anche molto irruenta quandoriscoperta dal DG.

Con il DG Elvira mette sul piatto tutto: se lo lascia e annullata, il suopassato e cancellato.

Elvira che per voto si e lasciata alle spalle le cose del mondo, proprio ad unapersona come il DG non puo assolutamente rinunciare. Il suo amore, diversa-mente dalla bella BM di sopra, e gia da subito assolutezza e disperazione, nienteper lei vale di piu di lui, in cielo e in terra.

Perche e Elvira principale nel DG? E’ il destino epico del Giovannino. Il suoodio e capace di scovarlo ovunque si nasconda, dagli angoli piu bui, e quandonon arriva l’odio e l’amore che riesce. E se l’odio glielo facesse trovare perammazzarlo, ecco che allora l’amore glielo impedirebbe: o ti amo o ti ammazzo.

Se l’antagonista del DG fosse solo lei, l’opera non avrebbe epilogo, chiusa inquesto equilibrio non chiederebbe di fulminarlo ai numi e nemmeno la forza distrozzarlo con le sue mani.

Elvira e protagonista anche fuori campo nell’opera, ed i cultori del dolore laseguono di sicuro non solo quando attraversa la scena, ma anche quando giral’angolo, assetati del suo dolore privato.

Elvira sedotta ed abbandonata, nella lista delle 1003, ma non ha un veroambiente nel quale lasciarsi andare al dolore, appare piu sola di BM. Nellasua solitudine non ha di chi discutere la perdita con, non c’e bisogno di quellafacciata che abbiamo visto sopra per BM.

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Se BM e esempio di pena riflessiva pero, Elvira lo e di immediato, ed inquesto perche il DG e seduttore piu che decettore.

Un altro motivo dal quale la riflessivita della pena della BM viene e che eimmersa in un continuo confronto con l’ambiente per quel che e stato l’inganno:“Alla fine non e cosı terribile, dolcezza.”. Per Elvira invece, ed e questo che larende pittoresca ed anche motivo di motteggio, come abbiamo osservato sopra,nell’opera, tutte le emozioni si mostrano in superficie, esplodono anche, carattereproprio del dolore immediato.

Elvira ci si mostra quindi nell’essenzialita del suo sentimento. Che sia rap-presentabile in arte come soggetto, o meno, questo non importa ora: la domandae lasciata aperta, ma sembra proprio sia un sı.

Racconto di un sogno: l’incontro con un regale ma fuggitivo, di sicuro bello,DG, che cavalca verso un convento noto per la sua severita, arroccato e comeposto da Dio con le sue stesse mani a dominare una natura splendida e viva,al risveglio. L’Elvira corre giu lungo il pendio lungo la strada dove e appenapassato DG; la scena e descritta in maniera cinematografica, specie la figuradi lei. Elvira gli passa accanto: vorra scappare dalla vergogna o raggiungere ilDG? Non osa fermarsi e chiedere, mentre lei scappa inghiottita dalla foresta,dove gli alberi sanno di essere meglio degli uomini: gli alberi sospirano e stannoin silenzio, gli uomini bisbigliano.

Gli istanti di Elvira in fuga possono essere rappresentati in arte, anche se ladifficolta viene dalla molteplicita dei suoi sentimenti.

Elvira corre dietro a Giovanni: ha rinunciato al paradiso per il mondo, edal mondo per lui. Se lo raggiunge la sua pena non sara riflessiva ma esploderaavendo un oggetto, o si tramutera in passione. Continuando invece ad inseguirlonel costante autoconvincimento che non sia Giovanni una persona malvagia sihanno i presupposti per un dolore riflessivo, lontano dal quieto disperare: inquesta corsa non c’e un oggetto a cui destinare odio, ma un arrovellarsi di unpassato sul quale ci si interroga.

Se DG ed Elvira si incontrano quale dei due e piu forte? Se e lui il piuforte, come in Mozart, Elvira cerca di saziare il proprio dubbio, e quindi dolore,chiedendo prove al DG, in un circolo dove la richiesta, l’attesa e l’incertezzasono motivo di sollievo. Un’Elvira piu forte invece e una che ha sofferto e sivede, ma cio non le impedisce di affrontare il DG con una natura intatta, ladisavventura non ha mangiato il suo fiore. Odio e vendetta la armano.

Il DG e grande, perche sedurre migliaia di donne per un uomo e tanto si-gnificativo quanto per una donna lasciarsi abbandonare in tutto e per tutto alseduttore, e poi odiarlo, anzi no amarlo.

Non e per essere al suo fianco che Elvira sfida DG, e per amore proprio, perquella benedizione che ella stessa era ed ha buttato via.

Lo stesso Don Giovanni non puo essere indifferente ad un’Elvira cosı: lui usoa succhiare via il fiore della verde bellezza per vederlo all’istante appassire hainvece ora di fronte una donna che non ha perso la propria essenza, bellezza.Ed Elvira viene ad essere una nuova, ancora piu appassionante, sfida: DG deveaverla, questa donna, e non fanciulla, maturata al tao dell’odio e dell’amore.Ma un’Elvira cosı non c’e verso, neanche se ci si mettesse Maria in persona, diconquistarla. Questa Elvira gli si mettera in fronte gelida, come un pugnale,non gli camminera via. E questa e l’Elvira che vediamo sul palco; e nel dietro lequinte che ne investighiamo invece il paradosso, il paradosso che chi l’ha amata,sedotta in realta, fosse un ingannatore.

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La paradossalita, che come spiegato sopra e porta ad una pena riflessiva,e arrivata in modo diverso che per la BM, meno dialettico. Dopo essere statalasciata per strada, Elvira o riabbraccia la vita etico-religiosa, o continua in uncieco amore per il DG, e questa e la spora della riflessivita. La prima strada eimpervia: se abbracciare la totalizzante vita religiosa consideriamo che adessorichiede pentimento e contrizione, ed un amore che mai potente sara come quelloper il DG. L’amore per DG e allora quell’ancora per salvarsi dalla disperazioneed in quella briciola ancora si convince che lui non fosse un traditore.

Una Elvira uscita allo scoperto non ha su di se nessuna traccia di dolorericonoscibile alle persone di un ambiente che non e il suo. Puo andare tra lagente comune, sottraendosi agli sguardi inquisitori, evitando condoglianze. Solodi un coperto contrabbandiere di pena dovrebbe preoccuparsi.

Cosa sta succedendo nell’animo di Elvira? La pena lo copre perche mancaa lei il nutrimento dell’anima, che ogni buona ragazza prende dall’amore delproprio uomo. Quel che e costretta a fare allora e tenersi l’illusione di questoamore, che oggettivamente non ha piu senso di essere, dal momento che egli l’haingannata, ma che e l’unica cosa che la salva da un ritorno nella vergogna e neldisonore al convento. Questo amore e pero una serie di briciole sparse per unacella vuota e buia, ed ogni giorno vive Elvira nella paura di non trovarne perdomani. In questa dinamica chiara e la frammentazione della pena interiore chevive.

Lettera d’intenti di Elvira: l’obiettivo e strappare via del tutto l’immagineche ha di lui. E’ stata sı infedele al suo primo amore, il cielo, ma come puo pen-sare di rimediarlo essendo infedele al suo secondo, DG. No, deve semplicementedimenticarlo. Errata corrige: no, deve odiarlo. Deve odiarlo per ogni abbraccio,bacio e volta che le ha mentito “Ti amo.”. Corrige della corrige: o forse no, edovrebbe essere contenta del fatto invece che per un istante forse davvero l’haamata. Come una brava domestica, farsi bastare quel poco d’amore che c’e(stato) e portarlo avanti (tema delle briciole).

Ma da cosa l’odio sarebbe nutrito se non da un amore che non esiste piu?Ed allora odiare non e un po’ come amare? E ancora: non e un ingannatore,se avesse saputo quanto una donna avrebbe sofferto il suo abbandono non loavrebbe fatto. Il dolore di adesso e poi indicativo di quanto bene prima stesse.

Un uomo non e mai tanto felice quanto una donna sa essere, perche e ragio-natore, cauto e pianificatore; questo e il tema dell’uomo con le ali e la donnaterrenale, la polvere sull’indecifrabile ideogramma cinese che vedremo racconta-ta da Guglielmo. Ma mai neanche tanto infelice, perche la felicita di una donnanon conosce confini.

Il DG e un ladro da pollaio ma quello che ha fatto e prendere per il bracciouna suora, avvinghiarla a se, farla dormire sul suo petto. Ma questa non fuforse un’esperienza totale? Un entrare negli occhi di lui che tutto puo?

Perche nessuno vede come ingannatori gli dei che vengono dai cieli? Unacampestre fanciulla rapita da Apollo e una storiella per questo ed ella dovrebbesolo essere felice di stare con un dio, anzi con chi e stato piu di un dio, e di farsinulla.

Ogni volta che apre quel cassetto del cuore dove sta il suo pensiero, unsentimento di angoscia e quello che la prende, la stessa angoscia provata nellasua cella, solitaria a pensare al disprezzo della priora. Ma perche? Non ci sonostati voti, ne un matrimonio, le campane su di loro non hanno suonato a festa.

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E pure alla sua venuta quest’angoscia si scioglie. Ad ogni modo se non ci fosseangoscia nel ricordo non sarebbe lui che starebbe ricordando.

Una naufraga senza pensieri, al largo, disinteressata alla propria vita, ed alcarico: questa e Elvira.

3.5.3 Margrete

Ragazza comune cresciuta nel timor di Dio, candida. In un primo momentonon si sente degna di essere amata da Faust. Ed invece poi la sua occupazionepotrebbe ben essere di crescere un orticello di fiori con cui fare “Mi ha ingannato,non mi ha ingannato”.

Margrete non e la traduzione di Elvira e Faust non e semplicemente un DGtedesco; e la differenza ovviamente non e solo che DG ne conquista 1003 mentreFaust solo una, e lo abbiamo abbondantemente spiegato sopra. Se pure a DGe F piacesse la stessa donna, sarebbe per motivi diversi. Ma anche se F fosseuna riproduzione del DG in una certa sua fase, la differenza e l’essenza di Fauststesso che si porta dietro. Il modo in cui desiderano, e quindi anche quello chedesiderano, dev’essere per forza diverso, anche se affine.

F finisce per diventare un DG dicono in molti, ma questo cosa significa inrealta? Entrambi demonici, F cerca il sensuale in distrazione dall’avere perso ilmondo. Da cio segue che F non ha la giovialita di DG, ed attira le donne nontrucchi e bellezza ma con la paura.

F cerca l’immediatezza dello spirito, nuova linfa per lui, F e allora cannibaledi cuori nel verde. Innocenza e fanciullezza sono rinfrescanti per il nostro.

Nel desiderare la pura ed immediata felicita di una donna ha un sentimentosensuale e non spirituale il Faust, proprio come il DG.

Il fatto che Faust richieda spessore intellettuale nella propria donna e unerrore di valutazione. La donna del F bisogna leggerla sotto la categoria dellaragazza innocente e giovane. In virtu di questo Goethe disegna Margrete unaragazza comune, quasi insignificante, e per coprire la sua pena dobbiamo primavedere che effetto ha Faust su di lei.

Agli occhi di Margrete Faust e uno che tutto dubita, nulla e come sembraper la sua fede. Questo suo essere dubbioso ha pero fondamento in se stesso,non e un vano voler sentirsi davvero diverso dagli altri.

Nel dubitare cresce in Faust una sorta di invidia per le certezze altrui chedeve pero essere eccitata da una certa opposizione nell’altro. Nel caso di un du-bitatore ed una giovane fanciulla questa resistenza non e concepibile, e spingeredalla scogliera nel mare del dubbio una ragazza per cui e unico riferimento e fintroppo facile.

F capisce che la significativita di M e nella sua semplicita innocente, toltala quale non e nulla per lui. Questa innocenza fanciullesca e la conclusione, nelmovimento dialettico, della quale F manca, lui che pure come dubitatore puousare della positivita di una fede.

F incorona M di una visione della vita, questo la rende piu bella ai suoistessi occhi. Cosı facendo non si crea solo un’affinita tra loro, come anime, main realta una venerazione assoluta di lei per lui.

Faust non dev’essere visto come ipocrita, da compatire.Se M avesse riconosciuto F come un dubitatore fin dal primo momento avreb-

be potuto tenere per se quel ch’era suo. Ma invece gli ha sacrificato la sua fede,e soffre nel vedere che egli nemmeno ci aveva creduto.

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M passa da un mondo di certezze di cristallo al solo dubbio; quello in cuicrede e che e si sgretola alla partenza di Faust.

Il motivo per cui M e attratta da F e la sua immensa superiorita, tant’eche come detto ella stessa si chiede che ci trovi in lei; questa e una radicaledifferenza con il DG. Percio non e come per Elvira, che e emanazione del DG,personaggio nel personaggio, ma M sparisce totalmente in F. L’amore che haper F e troppo, e l’analogia e quella di una pianta che spacca con le radici unvaso troppo piccolo. Ed il pasticcio succede molto presto, il suo amore non puorimanere nell’immediato.

M e abbandonata: il colpo e cosı forte per quelli intorno a lei che non rea-lizzano sia stata disonorata, e per lei da reagire in alcun modo alla perdita.Ma con il risvegliarsi giorno dopo giorno in un dolore sempre nuovo ma un po’meno fresco ecco il crescere la pena riflessiva. La dialettica interna su cui essa sisviluppa e analoga a quella per Elvira, con l’aggravante che F le appare anchecome ipocrita, dal momento che non solo ha ingannato, ma anche dicendole cosecui lui stesso non credeva.

Ora abbiamo detto che quando con F M si sente assolutamente un nulla sicancella in lui. Ma se questo pensiero e anche dopo l’abbandono, la condizioneper il riflessivo e preclusa: quando si e nulla non c’e relazione, e quindi possibilitadi inganno. Ma da altra prospettiva questo niente potrebbe anche essere vistocome la negazione, o meglio l’elisione, delle differenze d’amore, e quindi esseregiustificazione: ipotesi suggestiva. Se questo e il caso, stiamo parlando di unamore assoluto. Ed essendo lei stata tutta in lui e niente senza percio, nonpotra fissarsi su questo pensiero che non ricordando lui stesso, questo e il nostroparadosso per far partire la pena interiore.

Essendo che per M F e non solo persona amata totalmente ma anche forzavitale, i singoli mood di M sono meno agitati di quelli di E. Le diverse im-pressioni, come bolle si aprono ma durano poco, vanno tutte a scoppiare nelfondamentale, che e il sentirsi nulla. I singoli mood vengono allora ad esserepiatti, insulsi.

Dimenticarlo per lei e come interrare la sorgente: il corso d’acqua muore. Otagliare il filo dell’arco: impossibile scoccare frecce. Come si puo rinascere dauna madre che non e la propria? Dimenticarlo e cessare di esistere. Pero, orache se n’e andato, la figura che le e rimasta accanto e un pallido simulacro diquel che aveva adorato, i suoi discorsi le risuonano lontani, ricorda le musichema ha l’arpa del suo cuore.

Torna a dare una veste alla mendicante, cibo all’affamata Faust.L’amore di M era non solo dedizione ma prostrazione e pure se per F era

tutto un vuoto inganno, lei e il suo cuore che ha gettato nel mare di lui. Esappiamo che non e abbastanza che la sua anima svanisca quando lui non c’e.

Invocazione al limite della blasfemia: che Dio, che pure ha messo in secondopiano per F, glielo riporti.

Ha senso imprecargli contro, lui che le ha dato la luce, una sua costola,argilla nelle sue mani? Ma non puo e non vuole soffrire, e se pure sa che non loriavra, che almeno si sieda con lei, le prenda la mano: senza di lui nemmeno lelacrime le possono scendere.

Quando erano insieme i pensieri erano giocattoli con cui passare del tempo,come una bimba, e tutti riflettevano di lui. Ora sono serpenti che si alzano edavvinghiano il suo cuore angosciato.

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E se e una madre, come puo provvedere al bimbo quando e lei stessa senzarisorse?

M e in balia non degli sbalzi del suo animo, ma di una sola costante, l’esserenulla. E se non fosse stata ingannata, ma solo abbandonata, non sarebbe cosıdisperatamente alla ricerca di sollievo.

L’isolamento da F e irrimediabile. Non c’e nessuna grotta degli echi da dovel’amato, lontano, puo sentirla.

3.5.4 Epilogo

Questo racconto di tre penose figure non lascia nessun immagine tangibile aisympa’s; il dolore si rivela solo nella rara occasione propizia. Che le tre sofferentisi uniscano in coro, loro che sono Vestali della pena. E che solo in loro stesse e tradi loro possono trovare comprensione unendo i loro dolori in una consacrazioneche le dona bellezza estetica. Perche solo chi e stato morso da un serpente sache cosa un altro sfortunato provi.

3.6 Un appassionato discorso ai Sympa

In Inghilterra c’e una tomba la cui iscrizione recita The unhappiest one; e stataaperta ed e vuota.

Al pari di un titolo troppo potente di un libro, questo appellativo porta gioiao dolore a chi mai si sia sentito davvero infelice. E se la tomba e vuota, dov’e?In giro per il mondo? O non c’e mai stato nessuno magari, e la tomba e propriovuota? E partano allora i Sympa in pellegrinaggio: ogni infelice e convinto chesara lui a riempire la tomba, ed i nostri non si vogliono perdere lo spettacolo.

Evocazione della natura dei Sympa: solitari uccelli notturni, esuli dai destinidella comunita, segregati nella ricerca del dolore.

Tra tutti coloro che si potrebbero mettere nel numero degli infelici i Sympasmascherano coloro i quali temono la morte. I Sympa non la temono, come prodisoldati Romani, quel che temono e la vita, la prima e piu grande sfortuna. Equindi perche i piu infelici non potremmo essere noi tutti, che ancora viviamo?

Felice e chi e morto o ancora meglio non e mai nato; la morte e il comunedestino, o fortuna, degli uomini.

Escludendo dalla corsa a questa speciale tomba gli uomini felici e quelli chetemono la morte, la folla sparisce, non molti sono i candidati rimasti. Tuttiquesti candidati sono chiamati a raccolta, non si escludono coloro che sono giamorti nemmeno, d’altra parte anche loro hanno vissuto: ci si scusa per svegliarlidal sonno eterno. La competizione e aperta e tutti possono partecipare.

I Sympa ovviamente partecipano, ma sono anche giudici. Devono esseremolto concentrati perche e molto difficile la scelta: quale voce e piu suadente diquella dello sventurato che racconta le proprie sfortune?

I partecipanti sono divisi in categorie, ognuna con il suo rappresentante, nonnecessariamente quello messo peggio della sua, a cui nondimeno potra venireassegnata l’agognata tomba.

La categoria di coscienza infelice introdotta da Hegel e quel discorso chequando portato su fa palpitare, gelare il sangue addirittura. Il soggetto inquestione e colui che ha il contenuto della propria vita, la sua vera natura,all’infuori di se, assente da se stesso. In quanto assenti da se stesse questotipo di persone vive nella speranza o nel ricordo, essendo necessariamente o nel

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futuro o nel passato. Si intende una vita proiettata nel presente o confinata alpassato senza alcun legame con l’attuale; avere una semplice tensione verso unodei due ma essere ancora presente a se stessi non merita la bolla di infelicita.

Il cosiddetto infelice del futuro che per esempio anela alla vita eterna, diventadavvero infelice quando perde se stesso e la relazione col presente, in questodesiderio. Un ragionamento analogo si puo fare per l’infelice al passato.

La memoria e il tesoro che viene in mente quando si parla di infelici delpassato: e quando il passato non ha realta per questo tipo d’infelice, quandonon ci si trova raffigurato, si ha un problema di infelicita, genuina infelicita;realta vuole qui intendere l’avere significato, perche una persona puo benissimoperdersi in un passato che non sia il suo.

Esempi d’infelicita genuina:

• una persona che non ha mai avuto una fanciullezza ma ne riscopre le gioiefacendo il maestro

• un anziano vicino alla morte che non ha mai goduto dei piaceri della carne

Gli infelici del passato, al pari della tra virgolette genuinita, avranno sempremaggior dolore di quelli del futuro: questi ultimi possono sperare di ritrovarsi, iprimi no. Il passato e immutabile, non potro per esempio sperare di ritrovarmidisegnato in un passato in cui non c’ero.

La combinazione dei due tipi di infelice stretto, quello del presente e quellodel passato:

• spera per quel che dovrebbe invece ricordare, e non puo: l’esempio del-l’anziano di sopra, e ovvio che il suo desiderio di piaceri carnali e sempretradito

• in questa delusione della sua speranza e netto il fatto che quel che sperao e gia stato o mai e stato

• d’altra parte egli vive nel pensiero cio che il futuro ancora gli deve farearrivare, togliendo cibo alla speranza e presentandolo al ricordo.

La vita di questo infelice combinato non e sottosopra, ma meglio egli cerca nelbagaglio quel che ancora deve arrivare per la strada, e viceversa: e dentro-fuori.

Nella vita di tutti i giorni questo tipo di infelice gode di convincersi di es-sere normale, ma sa che se dovesse spiegare a qualcuno tutto cio gli darebberodel matto. La particolare unione di due tipi di infelicita e tanto dicotomica daportare alla pazzia. E per com’e quest’unione, si genera un rapporto contraddit-torio col mondo esterno: un qualcosa che lo sfortunato scopre renderlo infeliceora avrebbe ben potuto essere la chiave della felicita l’altr’anno.

La vita spaccata tra due infelicita e una senza posa ne senso. Il malcapitatoe solo con la sua corsa, al mondo, come Latona e costretto a spingersi di qui edi la ma mai riesce a partorire.

La dicotomia ha ovviamente differenti espressioni estetiche: per esempio ilnostro non e mai invecchiato senza essere mai stato giovane.

Il resto del mondo per il sofferente e personificato nell’equivoco. E questomondo egli lo odia dal momento che pure lo ama.

Immagine d’infelicita: la donna che ricorda l’amato che alla follia ha amato,e che l’ha tradita. La personificazione e Niobe. Ma e viva, o solo uno spirito? O

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forse morte e vita assieme. Ella e pietrificata nel ricordo: potrebbe ben essereuna scultura tombale, ora che ha perso l’amato, tutto quel che aveva. E’ aldi fuori del tempo. Antigone invece dovrebbe essere felice! Ha avuto sı penain eredita, ma ha deciso di scambiare l’incostanza della speranza per la soliditadella memoria. Per chi non lo avesse capito, siamo partiti coi candidati, o megliocon i rappresentanti loro.

La prossima figura candidata che appare e invece Giobbe: ha perso tutto,ma non come Niobe in un colpo solo, Dio gli ha tolto poco alla volta, e nell’affareha pure messo dentro una moglie pazza. Che i Sympa lo ammirino e rispettino.

Il prossimo e il figliol prodigo. Egli ha perso tutto pure, senza renderseneconto, poco a poco, inebriato dal peccato nei profumati fumi del Diavolo. Quelche gli rimane e la speranza, anche se oramai e alla fine.

Una figura pallida appare. Il suo nome e da tempo dimenticato. Era giovanee forte, e sognava il martirio. Ma infine ha rinnegato il suo Maestro, non e statotanto forte. Il suo animo si e paralizzato e mai piu ripresosi. Per questo fuinfelice. Ma anche felice: il suo martirio e stato diverso, consumarsi lentamenteal fuoco di dentro. Ricordiamo che la faccenda dell’abiuro era cosa presa sulserio nell’antichita, vedi l’eresia donatista.

Un’altra giovane vittima dell’infedelta: abbiamo gia questa figura nel cam-pionario. Ma attenzione, questa non riesce a soffrire, salvandosi col dubbio:forse non era un traditore. E allora perche non sperare? Non riesce, percheforse era comunque un enigma. Ed allora, Sympa, questa non puo che essere inrealta bene in alto nella scala dell’infelicita. A mia interpretazione, questa e unbell’esempio di dolore riflessivo. Non si meritera forse la tomba del primo postoci dice il narratore, ma almeno una menzione speciale, o anzi il secondo posto.

Ed ecco arrivare l’apostolo del dolore. Non puo reggersi che su se stesso.Tanto diafano quanto forte. Inchinatevi a lui Sympa, egli che a vederlo sembrache di lacrime ne abbia bevute piu che piante, ciascuna con un fuoco dentrotale da bruciare il mondo intero. E non un pizzico di debolezza nel suo petto.Inchinatevi a lui, eroe di cui non sappiamo il nome, lo abbiamo trovato: il PiuInfelice!! La fresca tomba lo aspetta, e ci si promette di ritrovarsi per invidiareil suo privilegio.

Il sincero augurio dei Sympa: che il suo dolore segreto non possa essere visto,nessuno capirlo ma tutti invidiarlo, nessuna donna od amico legarsi a lui. Edanche, se la sua anima orgogliosa detesta espressioni di simpatia ed affetto, comel’essere panorama da scrutare per il moribondo, esempio per i figli degli amici,essere bastone della vecchiaia ai saggi, speranza per le donne di essere madricon lui, che tutto questo gli capiti. Che per maledizione tutto il mondo veda inlui la fonte della felicita. Ma allora non e al resto del mondo non il piu infelice,ma il piu felice!

Il linguaggio non sta dietro al pensiero, pure confuso: perche che cos’e il piuinfelice se non il piu felice, e viceversa? E la vita non e che pazzia, e l’amoresale nelle ferite.

E’ svanito, la tomba rimane vuota. Gli auguriamo che abbia buona fortuna,ed una morte giovane. Cosı come pure un eterno oblio, che nessuno lo riconosca,e non vi sia memoria di lui come il piu infelice, o felice se volete.

E’ ormai giorno, cari Sympa, il teatro di quella mai stanca attivita che siripete all’infinito.

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3.7 Rotazione delle colture

Tutti gli uomini sono noiosi. La noia e pero un principio di repulsione potente,anche se root of all evil.

L’importanza della noia si vede nei bimbi: e quando iniziano ad essere anno-iati che creano problemi. Una tata deve avere quindi capacita estetica nel saperfar divertire il bimbo.

Non si puo spretare uno che fa sermoni noiosi, od un politico che dice semprele stesse cose, od una maestra pedissequa: e per questo che il male, che e la noia,dilaga nel mondo.

La noia e il motivo della nostra creazione: gli dei creano gli uomini perchesono annoiati, Adamo si fa dare una compagna perche annoiata, ma poi arrivanoi bambini ecc: la noia e motore. Ancora, la torre di Babele e un esempio di comela noia possa prendere il sopravvento. Quel che ha tenuto Roma in piedi persecoli sono state conquiste e giochi, ed ai giorni nostri invece viaggiamo span-dendo la noia, e quando ci stabiliamo da qualche parte iniziamo ad associarciin una serie di strutture la cui attivita formale e spesso una forzatura: e unesempio un’assemblea politica che ha la brillante idea di chiedere un prestito.

Tutto dovrebbe essere gratis, nel senso che tutti dovrebbero avere abbastan-za soldi per tutto; cio porterebbe anche alla fine della proprieta privata conunica eccezione il protagonista stesso, tanto per star tranquillo. Ah, le risorseverrebbero dai famosi quindici milioni di debito che ha la Danimarca.

Il delirio continua: tutti i personaggi piu famosi si sposterebbero a Copen-hagen, diventata per l’occasione ago della bilancia degli equilibri europei. E sipotrebbe rapire lo sha di Persia, e venderlo ai turchi, e farci altri soldi.

Invece di tutto cio, il paese affonda nella noia, e re dovrebbe essere chi conla piu caustica della satire denunci cio, in una curiosa analogia con la vecchiatradizione. Ma meglio non lasciarsi trasportare dall’entusiasmo, e tenere a frenol’eloquio: un giorno forse chissa in punto di morte sara tempo di concedere ildono di cio ad un fedele, ancora comunque incerti che di dono si possa parlare.

L’uomo non e un animale (sociale) ma una bestia da preda.Due categorie: chi annoia gli altri e chi se stesso, e rispettivamente trattasi

della gente comune e degli eletti, del treno dell’umanita e della nobilta. Lamamma dei primi e sempre incinta, ed e quasi oltraggioso che ci vogliano novemesi per metterne al mondo uno. I secondi si annoiano ma divertono gli altri,spesso i loro iniziati.

Lo zenit della noia puo essere infruttuoso ed uguale a se stesso (noia passiva)o generare la piu vorace delle curiosita (attiva).

L’ozio non e negativo, lo e solo quando da adito alla noia; ma di questoil nobile non ha da preoccuparsi, e tantomeno addurra la ragione di doverelavorare per scampare la noia, tale visione e rozza.

L’otium e prerogativa dell’uomo, chi si innamora, ama, ride e scherza conlo stesso zelo con cui fa pratiche in ufficio ha in se solo l’istintualita, essenzaanimale.

L’ozio e divino, ad esso non rinunciano le grandi menti. Anche gli dei olimpiciprosperavano nell’ozio.

E’ caratteristico dell’uomo divertirsi, non lavorare, e la visione del lavorocome ancora di salvezza non tanto dalla noia ma dal fantasma dell’ozio trova ilnostro contrariato.

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Il lavoro non annulla la noia, e chi lavora a mo’ d’industriosa formica magarinon conosce di per se la noia, ma e noiosissimo al resto del mondo.

Il paese da dove arrivano i piu stucchevoli annoiati e l’Inghilterra. Nell’apicedella sua noia ammirazione ed indifferenza, sublimati nell’accenno d’una solasillaba, sono indistinguibili.

Chi e sempre entusiasta appiattisce in una falsamente gioiosa noia il suorapporto con le cose del mondo.

Attenzione alle troppo eccentriche forme di rimedio alla noia: riescono asso-lutamente noiose anch’esse!

La noia riposa sull’abisso del nulla, e non ha echi, perche nel nulla le ondenon viaggiano.

Come si combatte la noia? Quel cui costantemente anelano gli annoiati e ilcambiamento. E’ introdotta l’espressione rotazione delle colture per elaboraresul concetto di cambiamento.

La rotazione e il cambio in dimensione orizzontale, in estensionalita, propriocome spiegava Seneca nelle lettere a Lucilio. Tale sorta di pensiero illude ditrovare pace, di lasciarsi dietro la noia, cambiando questo con quello, citta conpaese, amante con amante ecc.

Il metodo che propone il nostro e non di lasciare un campo per un altro, madi rinnovare il suolo cambiando coltura, da qui l’espressione. Se nella volgare ro-tazione di sopra il movimento e orizzontale, qui parliamo invece di uno verticale,in profondita, frutto del desiderio di limitare se stessi e non disperdere le proprierisorse ed energie. Il modello, estremo, e quello di un prigioniero a vita, in unanuda cella: la totale limitazione fa sı che anche qualcosa di poco importantecome il cammino di un ragno gli sia motivo di grande interesse. Analogamente,quando da bimbi a scuola il nostro senso estetico non e appagato sperimentiamodi essere catturati da piccolezze, come il riflesso dell’orologio da polso in unagiornata di sole, anche se qui penso forse ci sia anche, a causa non esplicata, lapuerilita.

Nel cambiare la propria coltivazione importante e l’inventiva, e la regoladev’essere l’equilibrio tra cio che si vuole desiderare e dimenticare.

La speranza va gettata a mare, perche e un timoniere inaffidabile e senzarotta: non ci porta mai al porto.

Sapere dimenticare e un’arte ma parte da come ricordiamo, quindi da com’eil nostro rapporto con la realta. Il segreto e collezionare ogni attimo della propriavita con un’intensita che ce lo renda abbastanza importante da ricordarcelo persempre ma anche non esagerata, in modo di poterlo accantonare quando ci paia.In cio la speranza e compagna mendace perche al suo fianco tutto acquista piusignificato, a volte smisurato.

Una particolare modalita e il ricordo poetico, sistematicamente ordinare leesperienze di vita fatte, una volta fattele, continuamente, svestendole della loroparte cattiva, dei brutti momenti. Questo tipo di memoria e possibile solo sele esperienze non sono vissute all’estremo, del piacere per esempio, giacche secosı e, non ci si lascia il tempo per salvare abbastanza informazione da fare unoschizzo che terremo con noi. Fermarsi un attimo, uscire dal divertimento edosservarlo ci regala una fotografia viva e nitida, un’altra cartuccia per l’armapiu potente e segreta che abbiamo, la memoria. Inoltre penso personalmenteche per godere appieno di un’esperienza, per analizzarla, deve essersi conclusa:passati remoti non prossimi, ex e non compagne attuali.

La resilienza di una persona si misura dalla capacita che ha di dimenticare.

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Equivoco per molti: si vuole dimenticare solo le cose brutte. Secondo equi-voco: non sapere dimenticare, quando invece saperlo fare e sı un’arte, ma ancheun mestiere, e il mestiere s’impara, come ci insegna Antonacci. Esempio: lanatura si e dimenticata che una volta era caos, anche se manifestazioni che inorigine era il caos ce ne sono molte.

Bisogna vedere il dimenticare non come una bestia famelica, ma come un’at-tivita da esercitare ogni giorno.

Anche i ricordi piacevoli hanno qualcosa di spiacevole, il senso di privazionerispetto ad essi: ecco perche non vogliamo dimenticare solo le cose brutte. Que-sto e un argomento debole forse dacche qualsiasi evento del passato, ed anchedel futuro, ci e privato.

Qualsiasi ricordo di eventi duri e sofferenti se affrontato e discusso fa inevi-tabilmente meno paura, e questo approccio ci mostra piu forti rispetto a gettaretutto nell’oblio. Questo e un ricordare l’evento in se, ma porci nella condizionedi dimenticare il suo male riducendone l’entita, guardandola in faccia.

La coincidenza nell’azione del pensiero di dimenticanza e ricordo e quel puntodi Archimede che fa sollevare il mondo.

Amicizia: non l’altro necessario ma un terzo superfluo. Un mischiarsi disangue che culmina col momento in cui non ci si puo piu dare del lei.

L’amicizia per gli antichi: volere fare le stesse cose, che noia!Due amici formano un’associazione e legame con l’obiettivo di aiutarsi e

supportarsi l’un l’altro, no matter what. Ma la maggior parte delle amicizieinvece e alimentata da capodanni e cene fuori. Pero una vita senza amicizia,quando con amicizia intendiamo una cosa debole cosı, non espelle dal mondodelle relazioni umane. Si possono benissimo creare rapporti dinamici tanto facilida iniziare quanto da uscircene. Ed il fatto che questo non sia usare le personeper poi lasciare volare via il rapporto al vento e un’incomprensione. Il rapporto,e la storia in generale, sempre ritorna. E la paura, in questa rotazione deirapporti, dev’essere che non siano cambiati abbastanza, piu che lo siano troppo.

Matrimonio: quel che gli amanti si giurano, amore eterno, e irrealistico,perche finiranno con il tempo e quindi non raggiungeranno l’eternita. Avrebbepiu senso impegnarsi ad un qualcosa di piu fattibile e preciso, come l’amarsi finoa Pasqua.

Nel matrimonio presto una delle due parti matura un senso di sfiducia, se-guita nello stesso dall’altra; e da questo stato di statico equilibrio si crea ilterreno per il divorzio. A rendere un po’ piu stabile l’edificio del matrimonioci ha pensato la morale con le sue armature. Se un uomo chiede il divorzio evilipeso. Invece se e un matrimonio ha perso l’essenza la decisione e saggia, ese non l’ha persa lo sfortunato ci rimettera. E’ come se uno butta i soldi dallafinestra: o e carta straccia, quindi ok, o e lui a smenarci, letteralmente di tascasua.

Dall’amicizia come dall’amore bisogna astenersi perche sono rapporti vinco-lanti, dove si deve rinunciare alla propria liberta.

Nel matrimonio, questo oscuro diventare un tuttuno poi, se arrivano i bam-bini e proprio finita. Per non parlare delle abitudini e piccole tradizioni.

Il matrimonio e assai piu disastroso dell’amicizia, per via del rapporto tota-lizzante che si crea. La donna e rovina.

L’amore d’una donna e solo dissimulazione e debolezza, e l’uomo, come ungagliardo stallone arabo quando si sposa, finisce per cadere nel tepore familiare.

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Non e detto che una vita da nubile e la rinuncia all’erotismo, analogamentea quanto detto sopra per l’amicizia. Esso puo essere intenso indipendentementedal tempo che gli si dedica, sia esso un’ora o un mese all’anno.

Sfuggire alle sirene del matrimonio: in una relazione che sta andando bene,romperla ed andarsene, a meno che si abbia tutto da perdere (punto non chiaro).Questo e un paradosso solo in apparenza.

Responsabilita vocazionale: abbracciare le proprie attitudini con un lavoroutile alla societa. Questa e la fine dell’unicita dell’individuo, che diventa unTiziocaio al servizio della societa, un piccolo ingranaggio. Al posto che seguirela vocazione, ci si industri nella pigrizia come spiegato sopra, sviluppandosiverticalmente e non orizzontalmente certo, provando che basta davvero pocoper sorprendere un bimbo, mentre una carriera di titoli ed onori e noiosa.

Un titolo e un qualcosa che non si perde mai, e persino nell’onta di gravicrimini il colpevole sara sempre il lattaio o il professore.

Questo continuo non-affezionarsi e cambiare e una rotazione orizzontale-esterna, ma il segreto e accompagnarla ad una interna, cambiare se stessi comedetto. A tal fine uno deve avere padronanza dei propri modi, e se non e possibilesceglierli ed usarli come pastelli, almeno capire in anticipo che colori si dovrannousare. E quando li usiamo avere ben chiaro le conseguenze sugli altri.

Giocare con i propri ed altrui stati d’animo svela fatti sorprendenti sugli altrie noi stessi, per esempio le persone irreprensibili, noiose in uno stato quiescente,possono risultare assai divertenti quando stimolate all’ira.

Un altro ingrediente nell’approccio dev’essere l’arbitrarieta, che si crede siauno strumento sempre a disposizione, quando in realta non e facile adoperarlasenza perdersi nel nonsenso.

Esempio di arbitrarieta applicata: inizio a leggere un libro dalla meta, soocapace di sorprendere me stesso e trovare piacevole l’approccio? Altro esempio:un pedantone sempre pronto con una pappardella filosofica, scopriamo detta-gli imbarazzanti su di lui accennati o visibili solo nel mezzo della concitazionedel discorso; questo e un decidere di volere piacevolmente sorprendere se stessi,fare di un fatto assolutamente accidentale un motivo di divertimento, arbitra-riamente. Questo e un processo di trasformazione dell’accidentale in assoluto,scegliendo a piacere dagli infiniti fatti a disposizione.

Nuovo esempio: di una persona insignificante posso dire che ha la peculiaritache il suo cognome non rimi con nessun altra parola.

Ovviamente nel gioco arbitrario il grado di consistenza fra le arbitrarietascelte fa la differenza tra un improvvisato ed un’artista.

L’autore conclude il discorso con un accenno alla metempsicosi naturale deiplotinisti ed all’opera del pittore Tieschlein nello stesso senso: quanta ridentemolteplicita nel genere umano!

Bisogna essere sempre all’erta per occasioni di diversione di questo tipo. Unevento per cui ci prepariamo per un mese e innaturalezza, e noia. La freschezzadi una fugace arbitrarieta e al contrario grande divertimento.

Ma non si puo procedere oltre con questa investigazione, e il genio che devearrivare qui, non c’e ovviamente un metodo per trovare ed apprezzare sistema-ticamente le accidentalita, non piu di accidente si potrebbe in quel caso parlareinfatti.

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3.8 Il diario del seduttore

Non mi sento di prendere appunti per questo (sotto) libro, che puo essere benvisto come un’opera a se stante, infatti e venduto separatamente anche. E’uno spaccato nella vita di un seduttore incallito, nel quale vediamo motivi tipicicome l’inganno, la strategia ed il calcolo, l’abbandono. Grande e la sua maestrianel rapire il cuore delle fanciulle.

¡¡Sua passion predominante / e la giovan principiante¿¿ Don Giovanni, attoI.

4 Seconda parte

4.1 La validita estetica del matrimonio

Missione: salvare la reputazione estetica del matrimonio, mostrandola ed illu-strando come rimanga intatta alle molte vicissitudini della vita e nel quotidiano.

L’esteta non odia il matrimonio, almeno non chiaramente. Ma puo poil’esteta odiare?

“There is something treacherous in wanting only to observe.”La curiosita dell’esteta per il matrimonio manca, ovviamente, di vero inte-

resse.Nella vita etica il matrimonio e il compito piu bello, compito come spieghe-

remo sotto.Parentesi sull’ingordigia di felicita altrui dell’esteta, che ruba momenti e

colleziona fantasmi, e sulla sua inclinazione ad aiutare i bisognosi.Scena dell’elemosina alle due povere donne: all’esteta piace giocare la parte

del destino, infatti il destino e incostanza, incertezza... Cio e anche testimonian-za della mancanza di fede in Dio, cosı come insofferenza per la legge dell’uomo,questo agire manifestandosi nell’accidentalita.

Verra anche per l’esteta il momento di tirare le somme: e lı si addenserannofantasmi di persone conosciute, rimorsi per occasioni mai prese sul serio.

L’esteta come un equilibrista: ma i suoi continui movimenti e pose sonoinnaturali, non fanno bene alle giunture.

Essendo l’esteta epitome del mutevole e della possibilita, uno puo vederein lui ora una salvezza, ora una corruzione. L’etico pensa che il mondo debbaessere tenuto alla larga da un essere cosı, ma ancora sa di non giudicarlo tropposeriamente, e di non poterlo fare, per via della stessa sua incostanza, dato che epiu il peso di questo suo continuo essere senza posa piu che le particolari azionio propositi presi.

La colpa della letteratura d’amore: finisce dove dovrebbe iniziare la storia,e quindi non supporta in alcun modo la tesi che ha in mente il consigliere.

L’amore romantico non e piu in voga in letteratura, ma non e stato rimpiaz-zato da niente di meglio.

“Love is different from lust in that it has the stamp of eternity”. L’amoreromantico si basa su sensualita ed accidentalita.

Sensualita: e estemporanea ma quanto piu e raffinata e eterna nello stessoistante.

“Le donne vogliono emancipazione, uno dei brutti fenomeni dei nostri tem-pi.”. Per questo, gli uomini sono da biasimare.

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Il matrimonio come un affare puramente civile: se uno dei due vede unamigliore opportunita si annulla e cambia.

La malinconia egoistica non e uno stato che va d’accordo con legami di lungadurata, magari questa persona che oggi adoro domani cambia.

Malinconia simpatetica: se io cambiassi lei mi lascerebbe ma non potrei farleun torto.

La vita etica consacra il matrimonio, altrimenti e solo un patto, e facilmenterisolvibile.

C’e una certa tendenza a demonizzare il matrimonio perche la gente e co-darda (e malinconica).

Un matrimonio di convenienza, o di ragione meglio, guarda alla prosa dellavita: la sicurezza economica, la stabilita, la carriera ecc, non ha l’eterno, espesso nemmeno il sensuale, perche la mondanita e il temporale, il finito.

Dicotomie tra primo amore ed amore coniugale: come sarebbe bello se il Diod’Amore cristiano fosse forte di quell’amore che proviamo sulla terra per unadonna. Ma sono due cose diverse, per volere stesso della Chiesa, perche l’amoreviene con la sensualita.

L’amore religioso supera la finitezza dell’amore riflessivo.L’amore e la vera base del matrimonio. I veri traditori del matrimonio non

sono coloro che divorziano o seducono ma i mariti insoddisfatti che lamentanoche l’amore non c’e piu.

“Una volta sposati l’amore arrivera”, come dicevano in Orgoglio e pregiudi-zio. E’ la classica visione dei buonsensisti dalle vedute ristrette.

Il matrimonio presuppone un amore al presente, ma ha anche una caratte-ristica di religiosita ed eticita che l’amore terreno non ha.

L’assessore pensa che l’amore sia simboleggiato dal primo amore.Per l’uomo etico il primo amore ha un valore importante e costante nel

tempo, mentre per l’esteta, paragonato per l’occasione ad una stella marina, euna continua illusione, ricercata ma mai avuta, per la sua stessa natura di esteta.E se pure l’esteta un primo amore lo ha sperimentato, la sua contraddizione stanel cercarlo in tutti quelli a venire.

L’importanza del primo e tanta piu quanto e difficile che si ripeta nella suarilevanza di evento. Se c’e qualcosa di eterno poi nell’evento allora, si vede chel’importanza che il primo amore acquista e massima e se lo si crede davveroirripetibile allora potrebbe avere qualcosa di eterno davvero. Ma non e solo ildivino ad avere la proprieta dell’eterno? Punto di congiunzione (riguardo ai dueamori di sopra)?

Il primo amore rende ciechi verso il mondo ma assolutamente attenti allapersona desiderata.

Primo amore = liberta e necessita. Universale che diventa singolare nellapersona amata (vedi sopra).

Un primo amore felice puo realizzarsi appieno nel matrimonio, uno infeli-ce va cercare sicurezza in una manifestazione dell’istituto non degna di esserechiamata tale.

Un amore conscio di Dio non si intacca, assume pienezza di significato religio-sa ed etica. L’esteta e diffidente sul matrimonio in quanto incontro di tendenzeterrene, per esempio la sensualita, ed afflato divino.

La sensualita pero non e annichilita nel cristianesimo, vedi Cantico deicantici.

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Il viaggio di immagini che inizia con la spilla stretta da lui al seno di lei efinisce col procul virgiliano e semplicemente fantastica, altri tempi.

Una donna corrotta non lo e mai e sara sempre felice di sposarsi. E’ mite epiu vicina a Dio e, pure, non egoista come l’uomo sa essere.

Un altro punto problematico per l’esteta circa il matrimonio etico e il terzoincomodo che, per voce del sacerdote, domanda agli sposi di onorare ed ubbidirel’altro, come se ce ne fosse bisogno! Ma sono gli sposi stessi, credenti, a nonritenere questa un’ingerenza bensı la formulazione di un qualcosa che essi stessisentono e cercano.

La connotazione etico-religiosa dell’amore nel matrimonio non e una snatu-razione ma un suo partecipare ad una piu ampia concentricita.

Atteggiamento etico: ringraziare Dio per l’amata. Atteggiamento estetico:sentirsi appagati e superiori, e magari dopo avere fatto del male ad altri perconquistarla.

La componente religiosa all’amore non ne e esterna o veicolo a secondi fini,come per esempio giustificare la sensualita.

Il noi matrimoniale ha uno spettro piu ricco del noi erotico.Seduzione =¿ eternita momentanea Fantasia =¿ ” illusoria Consapevolezza

=¿ ” eterna“Uno ama solo una volta in una vita”. Il cuore non lo dimentica, ma in senso

positivo, come diciamo sopra. I seduttori deliberatamente rifiutano questo idealed’amore.

Siccome l’amore e realizzato nel matrimonio, le estetiche coincidono. Imatrimoni senza amore si realizzano in estetiche diverse (es. erotiche).

Il matrimonio e necessita e liberta, sensualita e spiritualita. Questi aspettisono propri sia del fidanzamento sia del matrimonio ma piu forti nel secondo.

“Spiritual love is no partial, oppositely than earthly love” L’amore terrenoe preferenziale, per esempio si ha amore per una singola persona, non verso ilcreato: ecco un altro contrasto.

Il matrimonio non ha necessita di perche.Molte persone di buon senso ritengono di essere superiori a discorsi estetici.Il matrimonio come scuola di genesi del carattere, ma sicuramente non il

motivo per cui uno deve puntare a sposarsi.Il matrimonio con scopo la procreazione: perfettamente legittimo e molto

cristiano, anche se ci sono stati tempi in cui la cristianita scoraggiava dallosposarsi!

Siparietto: il padre di famiglia autoritario e la sua rabbia repressa per ipropri figli. Ma nella Bibbia troviamo diversa indicazione, Dio vede che l’uomoe solo e cio non e buona cosa.

Falsi motivi estetici nel matrimonio:

• mantenere una famiglia nobile

• dare un senso ad un’esistenza normale

• regalare un qualcosa di grande ai propri genitori

L’assessore odia le sdolcinatezze ai figli, come eccessive coccole e baci. L’este-ta vagheggia la paternita sicche nei bambini si realizza un’infinita di possibilita:un bimbo puo essere e diventare ancora tutto. Il particolare gusto del desiderioessi lo mostrano anche in piccole cose, per esempio l’attesa per i regali di Natale.

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La benedizione di avere un figlio, esempio della donna dormiente in mezzoalla piazza: di niente abbisogna, se non che il Cielo conceda che un giorno ilfiglio ricambi questo suo tenero amore.

D’altro canto avere un figlio rende anche umili e puo far avvicinare alla fede.Crescendo un figlio si rivive la propria vita e si capisce quanto grati si deveessere ai propri genitori e figli stessi.

K.gaard non aborra i matrimoni dove lei e un’amabile donna di casa.Rassicurante, e comprensibilmente, e il sapere che un giorno i figli e nipoti

si prenderanno cura di noi, della nostra casa.L’identikit dell’esteta come animale sociale di successo: spiritoso in modo

pungente (witty), naturalezza e facilita di conversazione ma briciolo di mali-zia. Chi non lo conosce puo benissimo crederlo un uomo sicuro della propriapersonalita.

Ogni famiglia e speciale ma e stucchevole quando i membri decidono diforzare questa naturalezza, per esempio abitudini bizzarre e linguaggi privati(codici che capiscono solo loro).

L’esteta si autodefinisce straniero ed alieno per il mondo.L’esteta umiliato nel sentirsi non parte della vita interiore della famiglia: il

suo intrattenere con una spruzzatina di lustro estetico e vano, non puo conqui-starsi con le proprie consuete armi un posto in una famiglia altrui.

L’esteta si nutre di momenti interiori rubati ma chi si confida con lui non lofa per davvero, o almeno non dovrebbe.

Conclusioni della riflessione:

• il matrimonio con sensi estetico e religioso pieni non ha perche

• vi sono vari motivi per cui uno potrebbe voler sposarsi (i piu o meno nobiliche abbiamo citato: casa, figli, carattere ecc)

• i vari perche ai quali riposa invece il primo amore sono mostrati come unabenedizione col tempo della vita insieme

L’universalita dell’amore, fondamenta del matrimonio, e a buon diritto ri-badita nella cerimonia.

Il peccato originale di Adamo ed Eva, la prima unione di sempre, e unarealta con cui gli sposi devono confrontarsi. Il peccato abita il matrimonio ede eredita ad ogni creatura, ma non si deve pensare che sia la ragione per cui laChiesa giustifichi quel che di cattivo puo nascere dall’unione.

Peccato nel matrimonio = sensualita: errore (vedi Cantico dei Cantici). Ilpeccato originale ha a che fare con l’uomo non col matrimonio.

Significati estetici del parto doloroso.La moglie ubbidira al proprio marito: seconda conseguenza al peccato, col

parto doloroso.Secondo K il maggiore senso di colpa che la donna puo provare, ed incarnare

nel nascituro, la rendono per alcuni versi piu perfetta dell’uomo. Chiama asupporto le Scritture qui, nel valore estetico della donna: compagna, non serva,di Adamo.

L’esteta non si senta chiamato a paladino delle donne: una corretta interpre-tazione della Bibbia e sufficiente. Non si guardi a periodi e situazioni particolari,per esempio il Medioevo.

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Il matrimonio, momento in cui nell’estetica religiosa si riconosce il peccato, emomento di umiliazione e quindi innalzamento, non punto di arresto od arrivo.Polarita estetiche matrimonio: intensione = liberta, responsabilita = compito(etico, quindi innato ecc).

Il dubbio non e un momento necessario nel matrimonio; piccolo excursus suldubbio.

Il primo amore non ha storia. L’amore maritale ha storia dalla continuaesperienza e condivisione con le quali si accresce.

Motore amore maritale: compito, intenzione.Elucubrazioni sulla paura dell’esteta ad avere relazioni le quali non sono

misurabili al metro dell’interesse materiale. I matrimoni sono l’evento in cuiquesto indovuto amore da estranei si mostra. Questo pero e l’unico tipo disocialita che l’assessore dice l’esteta odiare.

Nella cerimoniosita del matrimonio l’esteta perde l’attimo intenso, la mani-festazione pura.

In quanto amore, il matrimonio ha anche certo una dimensione privata aglialtri, anche ai propri cari.

Motivo estetico matrimonio: segretezza. Maturita e forza nel mantenerlanella molteplicita della vita sociale, a differenza del primo amore.

L’esteta e le sue difficolta nel mantenere la fragranza dell’amore per la mogliein tre stanze, questo e cio che vaneggia su di un felice matrimonio.

Per l’esteta il matrimonio dev’essere: continuo movimento, retto non circo-lare, non pigiama ma neanche corpetto, intesa ma non scontata confidenza. E seci si vuole rivelare almeno farlo donando molteplici punti di vista alla compagna.

Esteta separato in casa in una vita di coppia: lui di qui lei di la per il terroredel momento in cui si realizza il Che palle!

L’assessore e un uomo da tre stanze invece e vive l’amata senza l’artificio deimodi tipici di un primo amore inseguito.

Amore: perdersi e ritrovarsi nell’altro, uscita-rientro in se. E’ il portantetema della realizzazione dell’universale, del compito innato, nel particolare, nellascelta propria.

Rischio: segretezza d’amore vuoto contenitore di nomignoli (knick-knacks).Nel matrimonio piacere e peccato sono vicini (paradosso; vedi sopra).L’amore maritale non porta mai alla noia come teme l’esteta ed e alimentato

dai piccoli gesti di ogni giorno, come baci e carezze. E’ allo stesso momento giocoe conflitto.

Il motivo della segretezza nasce dall’uomo non nella moglie. B dice che nonha mai visto un amore felice dove questo sentimento predominasse.

Falsa credenza: donna piu debole dell’uomo. Va trattata solo amorevolmen-te.

Un amore antiestetico si basa su incomprensioni assodate.In un amore pienamente estetico la sfera spirituale e sensuale hanno pari

dignita e rilievo, non sono allontanate dal segreto.Principio guida matrimonio: comprensione.Divertente: non sposarti mai se hai un segreto che condividere potrebbe

costarti la vita. Come detto infatti il matrimonio etico procede senza segreti.Antigone, hai sentito?!

Non perche il matrimonio e realizzazione piena e storica dell’amore e percioparco di spunto ed entusiasmo. C’e molto di piu di un Mondaini e Vianello cheparlano annoiati o bisticciano prima di coricarsi: il matrimonio e inizio.

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L’uomo etico che ama puo trionfare anche piu del cavaliere romantico, e lesfide che affronta sono quelle della vita quotidiana.

Digressione su Ottilia di Goethe.Avversita al matrimonio: esterne, interne.Esterne: quel che di brutto puo capitare in vita. L’esteta disdegna tali

avvenimenti in una vita da sposo ma li esalta e ne gode quando in scena o nellapoesia.

Lo sposo etico trova la strada che fa superare le avversita nella missione sto-rica del matrimonio. E le supera non buttandosi via, come chi e solo e non hanessuno cui rendere conto, ma riguadagnando la spinta etica, il compito. Cio si-gnifica, in pillole, interiorizzare le avversita esterne. Questa e una fenomenologiadell’invincibilita estetica dell’amore.

La dignita al primo bacio e tutto il tempo di una vita che segue. E’ vilevedere noia nel matrimonio.

Ma se si disprezza il matrimonio si disprezza l’amore, e l’esteta e baldoentusiasta del primo amore.

L’esteta e misero nel godere di amori sbiaditi per lui ma che per l’altro sonopero il primo: stringe l’illusione di quel che fu.

Argomentelli contro la monotonia ed abitudine nel matrimonio.Errore storico esteta: l’amore non dura in eterno. Egli ritiene infatti manchi

la dimensione in fieri di vivere dell’uomo sposato rispetto al tempo.La natura dell’esteta in un guscio di noce, dall’esterno: conquista ma non

possiede.Contraddizione dell’esteta comune che vede noia del matrimonio. Maggiore

dignita del possesso sulla conquista, matrimonio vs seduzione. Il possesso poggiasu sentimenti piu nobili e meno popolari, e fa ritrovare se stessi giorno dopogiorno (Special K e fissato con ’sto ritrovare se stessi sulla via dell’etico).

Bella analogia tra l’andare in salita od in discesa, a piedi: la seconda e piudifficile, bisogna concentrarsi su se stessi, la prima e un continuo guardare adaltro, alla meta.

Storia esterna: l’uomo in rapporto alle difficolta che incontra nella conquista.Storia interna: l’esperienza del possesso. La prima ha un culmine e si presta adessere ridotta a momenti immortalabili nell’arte; i suoi sentimenti hanno certomaggiore forza scenica, basti pensare al coraggio. La seconda e una continuazio-ne, felice ma costante, ed i suoi sentimenti, per loro natura, non possono trovareesaltazione nell’attimo, pensiamo alla pazienza. Ecco perche l’amore romanticoe poetico ma non etico.

La figura religiosa di Cristo e stata inquadrata simbolicamente e spazialmen-te ai fini dell’arte: il sacrificio, il calice e le citazioni.

La scultura e spazio, la pittura tempo e spazio, la musica tempo e la poesiatempo che rimane. La dimensione dell’etico e il tempo ma anche la poesia faticaa rendergli onore.

La rappresentazione migliore possibile per l’etico e l’esperienza. Una vitaetica nel matrimonio ha un’estetica che puo essere gustata nell’immediatezzadella realta, non si presta a riproduzioni. Quindi il vero uomo etico e autore edattore della propria stessa commedia di vita.

Amante romantico ed amante maritale: il tempo e ucciso nel culmine dellaconquista per l’uno e si fa invece eterno nel possesso continuo per l’altro.

Amore matrimoniale: il divino nel quotidiano.Irrappresentabilita del matrimonio, essendo funzione del tempo.

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Vacuita del giorno della conquista cui scopo non e il possedere.Eresia dell’esteta nel considerare le intensita di gran forza estemporanea

proprie di un primo amore impossibile nell’amore matrimoniale. L’irripetibilitadel primo amore si mostra anche nei suoi gesti ovvio.

Due prospettive di vita: speranza e ricollezione nel matrimonio vivono inarmonia.

Vita matrimoniale: un placido corso, ma certo pieno di vita e sorprese.L’esteta grande paladino del primo amore ma non crede nella sua eternita

incarnata nel matrimonio, che vede solo come servizio e compito.L’esteta dice qualsiasi amore essere coperto, prima o poi, dal sentimento

del compito, del dovere morale, ma allora implica la debolezza dell’amore comepassione, vinta. Quando il dovere scende in campo l’esteta si chiama fuori.

Amore e dovere sentimenti inscindibili: uno implica l’altro, ed il dubbiodell’uomo etico semplice di stare amando ed essere amato perche cosı si deve sidissolve.

Il fatto che l’estetica dell’amore-matrimonio abbia i suoi devi, non dovresti,non fa perdere naturalezza e verita: e semplicemente la realizzazione piena.

Indefinitezza nel descrivere cosa sia un sentimento di dovere se stante, e suoessere libero dal giudizio che un uomo puo dare di se stesso nel matrimonio.

Compito, dovere: una continua boccata dı aria fresca per l’eticista (il feticistadell’etico), mai vista come una nube sopra la felicita.

Il bel mito del gigante e del paesano serbi.L’assessore rinnova un invito all’esteta a venire a casa loro, tempio del

matrimonio. Sono comunque amici, gia sapevamo.

4.2 Guglielmo l’Etico

Kierkegaard non ci dice “quanto e dura essere cristiano”, o almeno non soloquesto! Esorta a lasciare indietro il peso della societa (l’etico) e della storia(contro Hegel).

Estetica, etica e religiosa sono tre, e non gli unici, ma i maggiormente esem-plari, modi di vita; ciascuno ha dignita per se stesso e idealmente sono fasisuccessive.

Disperazione: scoprire la propria limitatezza di fronte a Dio.Angoscia: essere sconcertati dalle infinite possibilita della vita.Il pentimento: gli offri un dito e si prende il braccio. E’ il primo atto

dell’uomo per riconoscersi piccolo e peccatore, e lo puo risucchiare via dalla vitache sta conducendo.

Etica: Agamennone ed Ifigenia. Cristianita: Isacco, cavaliere della fede.Contro Dio abbiamo sempre torto (vedi sotto).Giungera l’ora della mezzanotte in cui dovrai smascherarti.Aut-aut e non sapersi decidere: “sono sicuro, o e avvocato o e medico” (quel

che saro).Una scelta estetica non e una scelta; la scelta e espressione rigorosa dell’etica.Il consigliere non ha dedicato la propria vita all’arte o alla scienza; l’ha

dedicata alla moglie, al lavoro (ok alla legge comunque).Mediare i contrasti, fare a meno del principio di contraddizione alla maniera

di Hegel & co non aiuta riguardo al futuro, alla scelta, giacche ne deprime il

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valore, tutto confluisce: i contrasti devono esserci stati e devono essersi manife-stati e vinti, non si puo partire subito con la convinzione che siano appianati.L’aut-aut e figlio di cio: non importa davvero scegliere, tanto arriva la sintesi.

Grandi e brillanti pensatori fanno sposare cristianesimo e paganesimo (“Itmakes the spider kiss the fly”) ma non san dire ad un poveretto come spenderela propria vita (K.gaard l’esistenzialista).

La mediazione finale sara possibile solo quando la storia finira: ogni epocaviene e media le passate.

L’aristocratico esteta che vive di piacere (Lapo Elkann :D) e in cio alla paridei bifolchi, che fanno lo stesso ma senza menarsela.

Godimenti nella vita:

• interni all’individuo: bellezza, intelligenza...

• interni posti (nel senso che sono da educare): talenti

• esterni: onori, cariche...

• medi: amare

Il “segui il tuo desiderio” della vita estetica classica e simbolo di frammen-tazione.

La malinconia si supera quando si possiede se stessi; e sentimento di cui nonsi ha la causa.

“Dio sa se non preferissi avere sulla coscienza un omicidio piuttosto di avermortificato l’amore di una fanciulla”

Il vero esteta ha la classica disperazione verso il mondo: troppe possibilitama nessuna significativa perche nessuna esclusiva (un or non uno xor).

L’esteta, con una bacchetta d’Aladino, e buono a pulircisi la pipa.L’uomo etico trova recupero nell’amore per una donna. Dalla donna salvezza,

dall’uomo perdizione.Chi non ha provato amarezza dalla disperazione non ha compreso affondo

la vita. Ed il vero esteta e disperatissimo. La fase estetica necessario punto diminimo da toccare, fase vera.

Dubitare e per chi e uomo di pensiero, la disperazione e alla portata di tutti.La scelta per eccellenza, se stessi. E’ assoluta ma lascia spazio ad altre

(apparente contraddizione).Dio si ama solo pentendosi, ed in generale ogni amore, perche e una scelta

assoluta.L’ebraismo prepara il cristianesimo, ma solo da esso e liberato: il pentimen-

to, rappresentato dalla confessione, e prova di vero amore per Dio (vedi sotto,concetto di volere avere torto col proprio amante).

“Il bene e l’esistente in se e per se, posto dall’esistente in se e per se”. Ilvero bene e scegliere se stessi.

La vita etica: importante non tanto perche ci fissiamo e decidiamo, maperche anche lo facciamo su cose importanti (famiglia, lavoro...).

Tutti vogliono essere filosofi e non cristiani: per essere filosofi ci vuole deltalento, cristiani porsi nell’umilta.

Gli esteti che hanno nella vita disperato bisogno di distinguersi, un giornodispereranno, e ritroveranno quel ch’e umano.

L’esteta vive immerso nello stato d’animo emozionale, ma non ha un tem-peramento definito.

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L’esteta talvolta ricerca la gioia quanto il dolore, soddisfatto di dire che,perche non ha ancora disperato, il suo dolore e inguaribile.

Il delirio dell’esteta: il dolore come piu grande gioia. Questo “ridere quandosi deve piangere” e una meschinita.

K.gaard boccia i mistici, i cristiani che si isolano e deprimono il proprioslancio vitale rifiutando la vita in cui Dio li ha posti. Parliamo di anacoreti,contemplativi ecc e quindi tiriamo dentro anche qualche santo (!).

Un dio che ha favoriti non e un dio ma un idolo.L’assessore insiste: scegliere se stessi equivale a pentirsi di se stessi.Una vita etica si nutre di realta, quotidianita, compito (= arrendevolezza?

Vedremo che no) piu che possibilita. L’etico non trova una moglie davveroperfetta, ma sa che non possiamo trovare noi stessi grazie a qualcosa di esterno,intendendo l’avere una moglie bellissima come uno status symbol, e percio siimpegna nel rapporto.

I compiti della vita etica: sentiti dal di dentro, non imposti.Gli ebrei, a differenza dei cristiani, non amavano Dio con tutto il loro cuore.

Eccecredo manco lui, inciampi e te furmina.L’etico traduce l’universale in reale: per esempio, vive il compito di inizia-

re una nuova famiglia, pero la sposa la sceglie lui, con le sue imperfezioni edamorevolezze.

Quel ch’e posto dalla nostra liberta, cioe quel che abbiamo scelto, e l’essen-ziale, il resto e casuale.

Qualsiasi dote non si possiede per davvero finche non la si realizza in uncompito.

La vita personale, intesa come privata, e imperfetta.L’uomo in se non agisce per il male, quello che dall’esterno puo essere

giudicato male egli lo persegue come un’azione positiva.Immagini incantevoli: la “serieta etica” dell’assessore a cinque anni, il primo

giorno di scuola e la poesia da imparare a memoria.Il padre dell’assessore non e assente quando si tratta della scuola del figlio

ma non interviene, sa che i compiti non sono forzature. A scuola incontriamoi nostri primi compiti in senso etico, solo che non siamo coscienti di questadimensione ovviamente e li troviamo pallosi.

“Il bello e cio che ha la sua teleologia in se” ma per l’arte e per esempio inchi ne gode che si compie il movimento, movimento che ci deve essere in questatensione al fine.

“With money I got myself friends who forgot about me when I didn’t haveany money anymore”

“La maggior parte degli uomini vive per il pane quotidiano. Quando l’haottenuto, per del buon pane quotidiano. Dopodiche muore.”

FOCUS: la centralita del lavoro per Mr Etico.La lotta per il sostentamento quotidiano e la piu dura ma al resto del mondo

non importa.Esteta medio: a non lavorare ci si annoia, ma il lavoro dev’essere sempre

anche un piacere. L’esteta per professione osserva la vita, gli esteti dividono ilmondo per categorie: ma si puo dire che una caratteristica di una persona o c’eo non c’e, arbitrariamente?

Per l’etica ogni uomo ha il suo mestiere. Per l’estetica e meglio non averloma se lo si ha o lo si ha intellettuale e piacevole o insapore.

Ognuno ha il suo posto in cui esprime l’universale umano ed individuale.

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Il lavoro parifica.Amare pensando alla possibilita della fine dell’amore che si sta vivendo e

offensivo, e certamente non e amore (capito Vincelli?!). L’esteta e cosı perchesa gia che cambiera.

In amore non ci si lega casualmente o condizionatamente, non dando quelche si riceve. L’estetica e superstizione della casualita, in questo senso.

Su molte coppie di sposi non molto altro si ha da dire che son sposati (ehanno figli).

Il matrimonio fa rientrare nell’universale coppie che possono essere partico-larissime e perfettissime ma pure sempre casuali.

Il moralista si accontenta di un matrimonio anche con una donna non super,e comunque assoluto che si realizza nel particolare, la moglie, ed e un misterocapire come sono sempre occupate le donne, mai in ozio.

L’amante si va a cercare solo quando lo spirito e ricco e forte, la moglie esempre con noi e con la sua naturale ed affettuosa risolutezza e fonte di distra-zione dalle nostre preoccupazioni. Bellissima scena della moglie che soffia via ilpunto di tabacco e scioglie l’apparente enigma della vocalizzazione fantasma suquell’ideogramma cinese.

K.gaard parla di “orribili chiacchere sulla emancipazione femminile” ma viprego lasciatelo continuare a descrivere la donna.

La donna fa dono del finito all’uomo. Senza di essa, l’uomo e solo e disperatonel cercare di dominare il Mondo alla caccia di accenti e spiriti inesistenti.

L’uomo prega per se stesso, la donna per i propri cari.La stragrande maggioranza delle amicizie si basa su affinita accidentali, e

percio estetica: tanti conoscenti pochi amici.Unica base solida per l’amicizia e una concezione di vita condivisa. Aristotele

pone a fondamento della propria concezione di vita etica l’amicizia non comeKant che pone invece il dovere (imperativo categorico).

Per qualsiasi argomento, chi ne parla avendone sperimentato parla con au-torita.

Un matrimonio etico e prosa non poesia.Quando viene davvero il momento di vivere, e la vita e la parte piu difficile

(ahaha), se si e troppo frammentati non ci si tira insieme piu e si e come difettati.Uomo eccezionale = uomo comune.Il dolore di non poter incarnare l’universale, ma la testimonianza di amarlo.

4.3 Last werdz - Ultimatum

Sproloquio iniziale: ogni eta ha la sua vena d’espressivita.L’amico parroco molto profondo ma che a vederlo “e uno che non gliene

frega niente”. Prima snobba poi esalta la brughiera danese.Allegato: un sermone del parroco. E’ un messaggio universale, quindi puo

essere capito da tutti, dai pastori cui il parroco lo destinera sino al fine esteta.Sublima eccellentemente tutto quel che l’etico ha detto finora.

Con Dio abbiamo sempre torto.Il fatto che con Dio siamo sempre nel torto segue dal fatto che lo amiamo,

e quanto descriviamo al punto precedente. Non necessita quindi, ma corollariodell’amore che proviamo per lui. Il cerchio si chiude essendo Dio sempre nelgiusto, quindi questo e necessario poi per le proprieta positive di Dio stesso(Goedel-Anselmo).

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Dall’amore per Dio si arriva a riconoscersi nel torto verso di lui ed a rico-noscerLo sempre nel giusto. Con un ragionamento di necessita che porta inveceprima al suo essere giusto e da questo al nostro torto la prospettiva e esterna, enon c’e edificazione.

Il sapersi in torto e essenza di un desiderio quindi, ed e il vero peana dellanostra vita religiosa.

Il si fa quel che si puo e una vita all’errore, ad un rapporto finito con Dio:fa sentirci talvolta nel giusto talaltra nello sbaglio, e sempre fino ad un certopunto. Alimenta il DUBBIO e tiene lontano da scelte piene.

Un uomo rispetto ad un altro puo trovarsi in una situazione di giusto osbagliato relativo, il dominio e finito.

Nell’edificante sapersi nel torto troviamo sicuro rifugio in tempo di dubbio. Ifatti esterni della vita e le nostre azioni trovano significato in cio, e non perdiamola via. Questa convinzione non deve pero essere il porto da cui mai si parte,od un oppio: deve dare direzione e pienezza alle nostre scelte, non soffocarle.Non deve portarci ad essere apatici, come si rischia con il do what you can.K.gadduzzo non e pero molto chiaro, ed il fatto che si finisca, nella dinamica diamore descritta, a riconoscer questo graal non sembra debba necessariamenteimplicare che si passi per l’azione.

Conclusione-provocazione: puo l’amico esteta concepire questa legge comenon vera? E K.gadduzzo sottende che quando l’esteta avra guardato dentro dise e capito che questa e la verita nessuno potra toglierla, perche e forte quelche cresciamo e maturiamo nel nostro cuore, non e sentito quel che ci e dato,imposto o anche dimostrato. Chiediamo a Dio d’insegnarci a pregare, e che nonteniamo nessun segreto a lui.

Citazione del vangelo di Luca, cap. 19 dal v. 41 alla fine.Si fa quel che si puo: l’assessore non e d’accordo.Le colpe dei padri cadono sui figli e non sempre sono i piu empi a pagare, vedi

la distruzione di Gerusalemme. Ma la vera sconfitta sarebbe allora non curarsi,vivere immoralmente, abbandonare la vita della giustezza all’insegna del matanto. L’uomo e l’unico creato che puo rivoltarsi a Dio, le scritture insegnanoche si puo contendere con Dio ma non risultare nel giusto, avere ragione.

Non accettiamo di essere nel torto per troppo tempo, accettiamo di averesbagliato per poter guardare avanti, nella promessa di non commettere lo stessoerrore di nuovo. Ma siamo sempre nel torto con Dio: insanabile contraddizione.

Ci da una certa forza il sapere stare soffrendo per colpa di persone ingiuste,avendo noi la convinzione di mantenere una condotta etica/cristiana; lo stes-so vale anche localmente per episodi/accadimenti della vita di tutti i giorni.E’ come sentirsi nel giusto e provare piacere di esserlo, ma non e un’evidentecontraddizione con il siamo sempre nel torto? No. Momento esterno: io-altri;momento interno: io-Dio.

Quando persone che amiamo davvero ci fanno del male senza un motivochiaro finiamo a convincerci spesso, dopo un’estenuante ricerca, di essere noinel torto. Ed il rapporto e incrinato. Questa e manifestazione di un sentimentoinfinito, perche uno finito cerca sempre l’accomodazione, la giustificazione, enon ne vuole sapere di stare nel torto.

Rapporto con Dio: sappiamo di essere nel torto, e la punizione ha sempreuna ragione per il cavaliere del finito, e quando non gli e chiara si convince e daqualche parte nel disegno. Un cavaliere dell’infinito invece non la cerca, egli fae basta quel che Dio gli comanda (Isacco).

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