la bacheca del sesto milium (2008/09, n.06)

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1 Bollettino n. 6 del Rotary Club Sesto Milium Centenario - Distretto 2040 Lunedì 9 marzo 2009 Anno Rotariano 2008/2009 La lettera del Presidente Sono un appassionato lettore: amo leggere di tutto, non saprei dire se per pura curiosità o per l’ansia derivante dalla piena consapevolezza dei limiti delle mie conoscenze. Quando trovo un argomento interessante riesco ad estraniarmi dal mondo che mi circonda: mi capita ad esempio in treno o in aereo o in sale di attesa dove riesco a trovarmi completamente a mio agio anche in situazioni non facili. Il massimo è quando leggo un pensiero capace di farmi riflettere. Non sempre e non necessariamente frutto dell’estro di qualche autore famoso. Nei giorni scorsi, ad esempio, approfittando di una breve vacanza ho letto un libro che certo non verrà annoverato tra i classici della letteratura in cui ad un certo punto l’autrice, una certa Ingrid Black, scriveva A che scopo fare qualcosa se non si cerca di farla meglio degli altri”. Ho riletto più volte questa frase ed ho finito per fare un esame di ciò che sto facendo della mia vita. Naturalmente, vi evito i dettagli dell’esame; tuttavia invito tutti a ripensare alla necessità di mettersi costantemente in gara contro qualcosa o qualcuno. Personalmente ho conosciuto ed ammirato persone che giunte all’età della pensione hanno deciso di iscriversi all’Università e di laurearsi. Alcune mi hanno confessato che l’hanno fatto per dimostrare a se stessi ed agli altri di essere ancora capaci di vincere delle sfide. Ho conosciuto ed ammirato persone, forse più umili ma altrettanto fantastiche, che si sono impegnate in lavori manuali che per tutta la vita avevano rifiutato di fare per dimostrare di essere capaci di farli e di farli bene. Ripensandoci, lo stesso spirito rotariano che ci anima nasce dalla voglia di fare bene del bene ma anche di riuscire a farlo meglio degli altri mettendo a frutto le nostre conoscenza e la nostra professionalità. Chi poteva riuscire a debellare la polio se non un rotariano in gara contro tutto e tutti? A Sesto San Giovanni esistono molte Associazioni che hanno come obiettivo principale quello di fare del bene a coloro che ne hanno bisogno. Il nostro Rotary Club, il Sesto Milium Centenario, fa parte di queste ma deve avere un obiettivo più allargato: fare bene del bene e farlo meglio degli altri. Per questo è indispensabile che i suoi ranghi siano completati con l’inserimento di soci esponenti delle categorie che non sono ancora rappresentate nel Club. Abbiamo bisogno di rappresentanti delle Istituzioni che ci aiutino ad inserirci meglio nei meandri della Pubblica Amministrazione e nel mondo della scuola e di rappresentanti dei media che ci aiutino a diffondere notizie su ciò che intendiamo fare, per chi e come lo facciamo. Ci servono rappresentanti del settore delle costruzioni che ci permettano di capire come contribuire, rendendoci utili, allo sviluppo degli importanti programmi di trasformazione che coinvolgono la nostra città. La Bacheca del Sesto Milium PRESIDENTE Sergio Airaghi Mail: [email protected] INCOMING PRESIDENT Pier Mario Biava [email protected] VICE PRESIDENTE Giuseppe Cassina Mail: [email protected] SEGRETARIO Mario Santi Mail:[email protected] PREFETTO Alberto Ceppi Mail: [email protected] VICE PREFETTO Stefania Vangeli Mail: [email protected] TESORIERE Fausto Dell‟Orto Mail: [email protected] RESPONSABILE R.F. Andrea Fosco Mail:[email protected] REDAZIONE de „LA BACHECA‟ Andrea Fosco SITO INTERNET www.rotarysestomilium.it SEDE: Hotel Abacus Sesto S.G. RIUNIONI Conviviali: 4° Martedì Caminetti: 1° e 3° Martedì ore 20,00 “L‟amicizia è stata la roccia sulla quale è stato costruito il Rotary. La tolleranza è ciò che lo tiene unito” Paul P. Harris Earth & Environmental Ingegneria e Consulenza Ambientale Sesto San Giovanni (MI) - tel 02. 9288 9650

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Bollettino del Rotary Club "Sesto Milium - Centenario" (Marzo 2009)

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1

Bollettino n. 6 del Rotary Club Sesto Milium Centenario - Distretto 2040 Lunedì 9 marzo 2009 Anno Rotariano 2008/2009

La lettera del Presidente

Sono un appassionato lettore: amo leggere di tutto, non saprei dire se

per pura curiosità o per l’ansia derivante dalla piena consapevolezza dei

limiti delle mie conoscenze. Quando trovo un argomento interessante

riesco ad estraniarmi dal mondo che mi circonda: mi capita ad esempio

in treno o in aereo o in sale di attesa dove riesco a trovarmi

completamente a mio agio anche in situazioni non facili. Il massimo è

quando leggo un pensiero capace di farmi riflettere. Non sempre e non

necessariamente frutto dell’estro di qualche autore famoso.

Nei giorni scorsi, ad esempio, approfittando di una breve vacanza ho letto

un libro che certo non verrà annoverato tra i classici della letteratura in cui

ad un certo punto l’autrice, una certa Ingrid Black, scriveva “ A che scopo

fare qualcosa se non si cerca di farla meglio degli altri”.

Ho riletto più volte questa frase ed ho finito per fare un esame di ciò che sto

facendo della mia vita. Naturalmente, vi evito i dettagli dell’esame; tuttavia

invito tutti a ripensare alla necessità di mettersi costantemente in gara contro qualcosa o

qualcuno.

Personalmente ho conosciuto ed ammirato persone che giunte all’età della pensione hanno

deciso di iscriversi all’Università e di laurearsi. Alcune mi hanno confessato che l’hanno

fatto per dimostrare a se stessi ed agli altri di essere ancora capaci di vincere delle sfide.

Ho conosciuto ed ammirato persone, forse più umili ma altrettanto fantastiche, che si sono

impegnate in lavori manuali che per tutta la vita avevano rifiutato di fare per dimostrare di

essere capaci di farli e di farli bene.

Ripensandoci, lo stesso spirito rotariano che ci anima nasce dalla voglia di fare bene del

bene ma anche di riuscire a farlo meglio degli altri mettendo a frutto le nostre conoscenza e

la nostra professionalità.

Chi poteva riuscire a debellare la polio se non un rotariano in gara contro tutto e tutti?

A Sesto San Giovanni esistono molte Associazioni che hanno come obiettivo principale quello

di fare del bene a coloro che ne hanno bisogno. Il nostro Rotary Club, il Sesto Milium

Centenario, fa parte di queste ma deve avere un obiettivo più allargato: fare bene del bene e

farlo meglio degli altri. Per questo è indispensabile che i suoi ranghi siano completati con

l’inserimento di soci esponenti delle categorie che non sono ancora rappresentate nel Club.

Abbiamo bisogno di rappresentanti delle Istituzioni che ci aiutino ad inserirci meglio nei

meandri della Pubblica Amministrazione e nel mondo della scuola e di rappresentanti dei

media che ci aiutino a diffondere notizie su ciò che intendiamo fare, per chi e come lo

facciamo.

Ci servono rappresentanti del settore delle costruzioni che ci permettano di capire come

contribuire, rendendoci utili, allo sviluppo degli importanti programmi di trasformazione che

coinvolgono la nostra città.

La Bacheca del

Sesto Milium

PRESIDENTE

Sergio Airaghi

Mail: [email protected]

INCOMING PRESIDENT

Pier Mario Biava

[email protected]

VICE PRESIDENTE

Giuseppe Cassina

Mail: [email protected]

SEGRETARIO

Mario Santi

Mail:[email protected]

PREFETTO

Alberto Ceppi

Mail: [email protected]

VICE PREFETTO

Stefania Vangeli

Mail: [email protected]

TESORIERE

Fausto Dell‟Orto

Mail: [email protected]

RESPONSABILE R.F.

Andrea Fosco

Mail:[email protected]

REDAZIONE de „LA BACHECA‟

Andrea Fosco

SITO INTERNET

www.rotarysestomilium.it

SEDE:

Hotel Abacus Sesto S.G. RIUNIONI

Conviviali: 4° Martedì

Caminetti: 1° e 3° Martedì

ore 20,00

“L‟amicizia è stata la roccia sulla quale è stato costruito il Rotary.

La tolleranza è ciò che lo tiene unito”

Paul P. Harris

Earth & Environmental Ingegneria e Consulenza Ambientale Sesto San Giovanni (MI) - tel 02. 9288 9650

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Sarebbero fondamentali esponenti del Commercio e dell’Artigianato che aiutino a farci

meglio comprendere i problemi di questi fondamentali settori produttivi.

Sinteticamente, abbiamo bisogno di persone che apportino professionalità mettendola a

disposizione per sviluppare idee e progetti utili alla collettività nella quale siamo inseriti.

Per riuscire a farlo meglio di altri.

"Lo scorrere delle azioni umane sullo scenario del tempo è come il brulicare delle formiche

nel loro nido: tutto appare indirizzato verso una infinità di scopi diversi, la cui somma ha

l'apparenza del caos. Ma è solo un inganno dello sguardo. Ogni percorso individuale ha, in

realtà, un suo ritmo nascosto e una direzione ineluttabile. Solo un evento esterno potrà

piegare ciascun cammino verso una meta comune, unendo i mille rivoli divergenti in un unico

flusso possente. Nell'umana esperienza, la musica è un evento di quel tipo. Il tempo,

misteriosamente variegato, acquista improvvisa forza e coerenza. Il ritmo di un passo

finalmente ordinato a un destino, e di un cuore che rinasce a una nuova baldanza" (Dal

programma di sala di Musica & Musiche 2009).

In questi tempi di disordine, quando ogni certezza

sembra perdere consistenza, quale potrà mai essere il

ruolo dell‟arte - e della musica in particolare?

Certamente quello di un momento di consolazione,

sempre a portata di mano. Una consolazione non

alienante, però. Dietro - e sopra - il fascino sensibile

del multiforme turbinare dei suoni sta, innanzitutto, la

percezione - se non ancora la coscienza - di un mondo

(sonoro) meravigliosamente ordinato dove fantasia,

rigore, dramma e lievità vivono dello stesso divino respiro.

Anche quest‟anno, per la quinta volta consecutiva, la stagione

Musica & Musiche dell‟Accademia Musicale “G. Marziali”

di Seveso (www.accademiamarziali.it) vuole continuare ad

essere il luogo della manifestazione di quella presenza fragile,

ma consolante; in un ascolto della musica di ogni tempo

guidato e accogliente. Un luogo dove, nella condivisione del bene che la grande musica

sempre generosamente dona, ci si può anche scoprire - inaspettatamente - amici.

Umberto Bombardelli

Prossimi appuntamenti per i soci del Sesto Milium

Martedì 10 Marzo:

„La Signora dei deserti‟

La nostra consueta

rubrica mensile

Martedì 10 Marzo: Hotel Barone di Sassj - ore 20,00

Conviviale con Carla Perrotti - Esploratrice, Scrittrice, Articolista e Documentarista di fama mondiale

Martedì 17 Marzoo: Hotel Barone di Sassj - ore 19,30

Consiglio Direttivo allargato ai responsabili delle Commissioni

Martedì 31 Marzo: Hotel Barone di Sassj - ore 19,30

Conviviale sul tema: "L'Associazione Bambino Cardiopatico nel Mondo e il progetto Cameroon" Relatori: Dr Alessandro Gianberti, esperto di Cardiochirurgia delle cardiopatie congenite del bambino e dell'adulto "braccio destro"; Prof. Alessandro Frigiola, esperto di cardiopatie congenite e

ideatore e promotore del progetto Cameroon Dr. Andrea Garatti, cardiochirurgo presso l’Unità Operativa di Cardiochirurgia dell’ Istituto Policlinico San Donato

Spazio alla musica del Sesto Milium: „Tempus ImPerfectum‟

3

Martedì 3 Febbraio si è tenuta la prima conviviale ufficiale dell‟anno 2009. Illustre Ospite

della serata l‟Istruttore Distrettuale - e Past

Governor, l‟Ing. Cesare Cardani, il quale ci ha

parlato di Rotary. Delle sue origini, della sua

struttura, del suo significato, dei suoi scopi.

La visita di un rotariano così esperto e „navigato‟ è

sempre importante per un club, ma lo è ancor di più

per un Rotary, come il nostro, di recente

costituzione e composto da molti giovani.

Con il proprio metodo espositivo estremamente

lineare e sistematico, l‟Istruttore introduce le

origini del Rotary, un argomento sempre estremamente affascinante e significativo.

Il Rotary nacque la sera del 23 febbraio 1905, quando Paul Harris, allora giovane avvocato

di Chicago, si incontrò con tre amici per discutere di un'idea che da tempo

lo assillava: dar vita ad un club di persone di differenti professioni,

organizzando incontri regolari all'insegna

dell'amicizia, per trascorrere un po' di

tempo in compagnia e allargare le

conoscenze professionali.

Quella sera, assieme a Paul Harris, c'erano

Silvestre Schiele, commerciante di

carbone, Gustavus Loehr, ingegnere

minerario e Hiram Shorey, sarto. Da

quella riunione cominciò a realizzarsi

l'idea di un club maschile dove ogni socio rappresentava la propria professione. Le riunioni si

svolgevano settimanalmente, a turno presso l'ufficio o a casa dei vari soci. Era, questo, un

sistema di rotazione che aveva lo scopo di

far conoscere a ogni socio l'attività degli

altri e che portò poi Harris a chiamare il suo

sodalizio: Rotary.

Dopo l'ammissione di un quinto socio, il

tipografo Harry Ruggles, il gruppo prese ufficialmente il nome di Rotary Club di Chicago.

Il primo registro, che risale al 1905, riporta un elenco di trenta soci, con Silvester Schiele

come Presidente.

Paul Harris non volle assumere alcuna carica nel nuovo club e non ne divenne presidente se

non due anni più tardi

La notizia della nuova organizzazione si diffuse rapidamente e ben presto i soci divennero

così numerosi da rendere poco pratiche le riunioni negli uffici dei soci. Nacque così l'usanza

di tenere le riunioni settimanali presso ristoranti o alberghi.

Paul Harris non fu mai dell'idea che il club di Chicago dovesse esistere unicamente allo scopo

di favorire gli affari dei soci che ne facevano parte. Egli credeva con tutto se stesso nei valori

dell'amicizia e fin dall'inizio sperò che in ambito civico il club avrebbe intrapreso delle

iniziative di più ampio respiro.

Nel 1907, due anni dopo la fondazione del club, fu varato il primo progetto in favore della

collettività: la costruzione, nei pressi del municipio, di toilettes pubbliche: la prima

infrastruttura del genere creata a Chicago.

Tre anni dopo la fondazione del club di Chicago fu creato un secondo club a San Francisco, e

l'anno seguente si aggiunsero all'elenco altri tre club.

Nel 1910, sparsi in tutti gli Stati Uniti, c'erano 16 club con oltre 1500 soci.

La popolarità del Rotary si diffuse rapidamente; nel decennio successivo diversi club furono

fondati negli Stati Uniti, da San Francisco a New York, e a Winnipeg, nel Canada. Nel 1921 i

Rotary club erano presenti su sei continenti; l'anno seguente l'organizzazione adottò il nome

di Rotary International.

In quell'anno si tenne a Chicago il primo congresso e i 16 club si riunirono sotto la

denominazione di Associazione Nazionale dei Rotary club. Paul Harris ne venne eletto

presidente.

Martedì 3 febbraio: incontro con l‟Istruttore Distrettuale

Martedì 3 Febbraio:

La prima conviviale

ufficiale dell‟anno

1905: nasce il Rotary

Ecco l‟origine della ruota

rotariana

4

Oggi Il Rotary International è la prima organizzazione di servizio del mondo. È composta da

oltre 1,2 milioni di soci che danno vita a circa 32.554 Club divisi in 530 Distretti presenti

in più di 168 Paesi. I suo prestigio, la sua tradizione e il carisma degli uomini che lo

compongono e lo guidano ne fanno l'unica associazione non governativa che ha un suo

rappresentante al Consiglio delle Nazioni Unite.

Ufficialmente il Rotary è definito come un'organizzazione di uomini e di donne (nel 1989

l‟organizzazione ha aperto le porte alle donne, che sono oggi 145.000 nei club di tutto il

mondo) rappresentanti le più svariate attività economiche e professionali residenti in una data

località, i quali hanno assunto l'ideale del servire come base per la loro realizzazione a livello

personale, professionale e sociale.

I club sono apolitici, non confessionali e aperti a tutte le culture, razze e credo. Come

enunciato dal motto “Servire al di sopra di ogni interesse personale”, l‟obiettivo principale

del Rotary è il servizio, nella comunità, sul posto di lavoro e in tutto il mondo.

Dal punto di vista strutturale, il Rotary e un'associazione di club locali a loro volta riuniti in

un organismo di maggiori dimensioni denominato "Rotary International".

II singolo Rotariano - che costituisce l'anima e il cuore del Rotary - è un socio del club locale,

e ogni club è un membro del Rotary International, la cui sede si trova negli Stati Uniti, a

Evanston, nello Stato dell'lllinois.

Il club è l‟elemento base dell‟organizzazione, all‟interno del quale si svolgono tutte le

attività principali. Tutti i club hanno quattro responsabilità fondamentali: la conservazione

e lo sviluppo dell‟effettivo, la partecipazione attiva ai progetti di volontariato a favore delle

comunità locali e internazionali, il sostegno alla Fondazione Rotary attraverso i contributi

finanziari e il coinvolgimento nei progetti, e la formazione di dirigenti capaci di servire il

Rotary a livello distrettuale e oltre.

Ogni club nomina i propri dirigenti e ha facoltà di agire con una considerevole autonomia, nel

rispetto delle norme contenute nello statuto e nel regolamento dell'organizzazione.

I club sono raggruppati in 530 distretti, ognuno retto da un Governatore distrettuale e

da una squadra dirigente costituita dagli assistenti del governatore e da varie commissioni, a

cui è affidata l'amministrazione dei club.

La struttura distrettuale e internazionale è pensata per sostenere i club e consentire loro

di potenziare gli sforzi dei servizi nelle proprie comunità e all‟estero.

Il Consiglio centrale del Rotary International è composto da 19 membri: il Presidente del

RI, il Presidente eletto, e 17 consiglieri nominati dai club delle zone indicate dal regolamento

ed eletti dal congresso internazionale per un periodo di due anni.

Il Consiglio dirige e controlla gli affari del RI stabilendo le linee d‟azione dall‟associazione

nel rispetto del suo statuto e regolamento. Si riunisce ogni 3 mesi per discutere questioni

amministrative. Tradizionalmente, ogni anno il Presidente, il cui mandato dura 12 mesi,

sceglie un tema specifico che i club sostengono e promuovono con varie iniziative.

L'amministrazione del RI è affidata al Segretario Generale, che sovrintende a uno staff di

circa 650 persone distribuite tra la sede centrale di Evanston, una cittadina a nord di Chicago,

e i 7 uffici internazionali in Argentina, Australia, Brasile, India, Giappone, Corea e Svizzera.

L'obiettivo del Rotary è quello di incoraggiare e promuovere l'ideale del servire come motore

e propulsore di ogni attività, ed in particolare:

- promuovere e sviluppare relazioni amichevoli fra i propri membri per renderli meglio atti a

servire l'interesse generale;

- formare ai principi della più alta rettitudine la pratica degli

affari e delle professioni, riconoscere la dignità di ogni

occupazione utile e far sì che esse vengano esercitate nella

maniera più degna, quali mezzi per servire la società;

- orientare l'attività privata, professionale e pubblica di ogni

membro del Club al concetto di servizio;

- propagare la comprensione reciproca, la buona volontà e la

pace fra nazione e nazione mediante il diffondersi nel mondo di

relazioni amichevoli fra persone esercitanti le più svariate attività

economiche e professionali, unite nel comune proposito e nella

volontà di servire.

L‟Istruttore ha chiuso il proprio intervento con un‟esortazione: „Enjoy the Rotary‟!

Il motto del Rotary:

„Service above self‟

C‟è il club alla base del

Rotary

Enjoy the Rotary!

5

Con il saluto alle bandiere, accompagnato dagli inni rotariani, si apre la Conviviale più

importante dell‟anno, nella quale il Rotary Club Sesto Milium Centenario accoglie in visita

ufficiale il Governatore del Distretto 2040, l‟amico Comm. Alessandro Clerici,

accompagnato dal Segretario Distrettuale Ugo Lanza e dall‟Assistente del Governatore

per la Zona dei Parchi Alberto Folchini.

Genovese di nascita, ma brianzolo di adozione, Alessandro è sposato con Maria Rosa, ha due

figli ed è un noto imprenditore del mondo dell‟elettronica in quanto fondatore e titolare della

Comerson; è membro della Consulta di Industria e Artigianato della recente provincia di

Monza e Brianza.

E‟ stato tra i fondatori del RC Meda Brughiere, Assistente del Governatore per la zona

Brianza Nord nel periodo 2003-2006 e Presidente del Programma per le Nuove Generazioni

negli anni 2006-2008, prima della sua elezione a

Governatore per il periodo 2008-2009.

Come primo gesto della serata, Alessandro appunta la

rotellina rotariana a

due nuove socie del

Club, la Dott.ssa

Federica Bertoldo

e l‟Arch. Marina

Rasnesi, la cui

entrata ufficiale

nella famiglia

rotariana viene

accolta con un

caloroso benvenuto.

Il discorso del Governatore - come è sua

consuetudine - è estremamente spontaneo,

coinvolgente e capace di trasmettere tutto

l‟entusiasmo e la convinzione che ne anima

l‟impegno e la funzione istituzionale, oltre

che rotariana.

Prende l‟abbrivio parlando delle numerose

visite effettuate nei club del Distretto - che

con grande entusiasmo e fatica sta portando avanti dall‟inizio del proprio mandato - e della

grande possibilità le stesse gli stanno dando di arricchire e maturare la propria esperienza,

poiché in ciascuna di esse si rende conto di come tutti i club parlino degli stessi problemi e

affrontino le medesime sfide, ma di come ognuno le porti poi avanti in maniera diversa

e con un differente approccio.

Il suo intervento tocca tutti i temi del nostro impegno

rotariano, a partire dalla convinzione e dalla consapevolezza

di ciò che è suo fondamento: il forte desiderio di stare

assieme con l‟obiettivo di portare avanti progetti

condivisi nell‟interesse del bene comune ed in particolare del

proprio territorio di riferimento, all‟interno del quale di deve

radicare prevalentemente l‟impegno e l‟azione di ciascun

club Rotary.

Il pretesto della sua digressione è rappresentato dal racconto

dell‟esperienza dell‟Assemblea Internazionale di S. Diego

(la c.d. Scuola dei Governatori), dove tutti i 532

Governatori del mondo si sono riuniti prima dell‟inizio del

loro mandato per incontrare il Presidente Internazionale

Dong Kurn Lee e si sono confrontati per la prima volta

attorno al motto "concretizza i sogni" da lui scelto per dare un indirizzo al proprio anno.

In quel contesto, Alessandro dice di aver capito fino in fondo cosa significhi appartenere al

Rotary e quali siano le sue grandissime potenzialità.

Martedì 17 febbraio: Visita del Governatore

Il Governatore spilla le

due nuove socie

Alessandro insieme alle

nuove socie, ai soci

presentatori Alberto

Ceppi, Emanuele

Borgonovo e al

Presidente Sergio Airaghi

6

La grandezza del Rotary sta nell‟accomunare persone normali per fare cose

straordinarie; persone che condividono idee e progetti e che possono

sognare in grande, perché la loro forza sta proprio nella capacità di

coinvolgimento e di operare all‟unisono, in una con l'entusiasmo nel

trovare risorse per il raggiungere degli obiettivi.

Il Presidente internazionale del Rotary, Dong Kurn Lee, ha parlato in

quell‟occasione delle quattro emergenze che occuperanno la attività

rotariane nei prossimi anni: gestione delle risorse idriche,

alfabetizzazione, sanità e fame

Ha affermato che, dando voce alle nostre diversità possiamo

combattere uniti per sconfiggere la fame nel mondo, per debellare la

morbiltà infantile, per contrastare l‟analfabetizzazione, per bilanciare l'utilizzo dell'acqua e,

soprattutto, che dobbiamo impegnarci in tali progetti a partire dal nostro club con un piccolo

contributo che, sommato a quello degli altri club, diventi davvero importante e significativo.

La sanità è oggi la preoccupazione primaria: oltre 30.000 bambini muoiono ogni giorno nel

mondo per malattie evitabili e facilmente debellabili. Possiamo e dobbiamo quindi darci da

fare per questo, affinché non sia più vero che i bimbi muoiono non perché nessuno voglia

aiutarli, ma perché nessuno in pratica li aiuta. Aiutare i bambini di oggi vuol dire salvare i

futuri abitanti del mondo.

Make Dreams Real è anche questo: aiutare i bimbi a vivere, affinché anche loro possano

realizzare i propri sogni.

Lasciamoci dunque guidare dai nostri slanci emotivi per ridurre il tasso di mortalità

infantile nel mondo, con una spinta in più: quella che nasce nel profondo del nostro

cuore quando guardiamo un bambino negli occhi.

D.K. Lee non ci impone di affermare che il nostro obiettivo è quello di salvare tutti i bambini

del mondo - certamente ci piacerebbe farlo - ma siamo ben consci che questo non rientra nelle

nostre possibilità.

Infatti, possiamo impegnarci a fornire un contributo significativo perché le cose migliorino,

almeno là dove ci è possibile arrivare, servendoci nel modo più consono di tutto quanto

disponiamo, e non è poco!

L‟impegno, quindi, non è quello di cambiare le attitudini e le modalità di servizio dei nostri

Club, quanto, piuttosto quello di orientare e indirizzare bene i nostri sforzi per riuscire a dare

il nostro contributo per migliorare le condizioni di vita dei bambini. Questo non è impossibile!

Concludendo, Alessandro ha invitato tutti a “Concretizzare i sogni, condividendoli”.

~ ~ ~ ““Alcuni vanno sulle montagne per cercare ispirazione, altri per riposare.

Molti uomini di cultura hanno scritto saggi sulle montagne, i poeti ne

cantano le bellezze, gli artisti le dipingono. Il ragazzo le percorre in lungo e

in largo. E perché non dovrebbe, non sono forse state create perché i suoi

piedi mai stanchi potessero scalarle?

Per quanto alte possano essere, il suo spirito si eleva al di sopra di esse. Gli

appartengono per poter ogni volta trionfare su di esse. E‟ esuberante, esulta

ed il suo cuore trabocca della gioia esaltante di vivere”

Paul Harris

Il Presidente

internazionale Dong

Kurn Lee

Lasciamoci guidare dai

nostri slanci emotivi…

Alessandro insieme al

nostro Presidente Sergio

ed alle rispettive consorti

7

Il giorno successivo rispetto a quello della visita del Governatore, l‟amico Pier Mario Biava,

Presidente eletto del nostro club per l‟anno rotariano

2009/2010 ha preso parte ad un importantissimo

convegno presso il Campidoglio.

Convegno dal titolo: “Una Cultura Comune Per Le Reti

Informazionali - La vita è comunicazione - Linguaggi

espressivi, Medicina e terapie informazionali”

patrocinato dal Comune di Roma, dal WWF Italia, dal

"Club di Budapest" e da Condividi la Conoscenza.

Trascriviamo qui di seguito l‟articolo predisposto dal

Comune di Roma per la presentazione dell‟iniziativa.

“La profonda interazione tra l'uso dei segnali, dei

messaggi e delle informazioni non solo per l'organismo umano ma anche per l'organismo

sociale, per la comunità e per la società è alla base dell'incontro tra esperienze e discipline

differenti. La comprensione di questa espansione culturale sta interessando tanto il mondo

scientifico e le esperienze terapeutiche legate alla salute umana, quanto quelle legate alla

salute sociale e alle relazioni nell'era digitale.

Cosa lega i percorsi e le pratiche di persone come Pier Mario Biava medico e ricercatore,

Ervin Laszlo filosofo dei sistemi, Stefano Rodotà giurista, Attilio Speciani medico

allergologo ed immunologo, Denis Curti direttore di Forma- Centro Internazionale di

Fotografia, Giuseppe Corasaniti magistrato, Luciano Lanna, Filippo Rossi giornalisti e

tanti come loro? E' la società della conoscenza, digitale, interattiva, convergente e pervasiva.

Tutt'altro che un ambito virtuale e parallelo, piuttosto un'estensione del sistema di relazione

sociale, un ecosistema cognitivo a carattere virale nel quale gli sguardi e i paradigmi, le

modalità di produzione e di scambio di contenuti sono di natura informazionale.

Questa relazione olistica trova oggi la concretizzazione della domanda suggestiva che, in

“Mente e Natura” del '79, Gregory Bateson proponeva: “Quale struttura connette il granchio

con l'aragosta, l'orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei

noi con l'ameba da una parte e con lo schizofrenico dall'altra?”.

La conoscenza, quindi, la sua acquisizione da parte di ognuno con i suoi percorsi culturali ed

empirici come parte di una conoscenza più ampia prodotta dalla relazione informazionale del

vivente tra sfera biologica (a partire dalla dimensione cellulare) e sfera antropologica (a

partire dal rapporto tra pensiero ed evoluzione).

Le cellule comunicano fra loro, utilizzando codici di significazione; per questo una terapia

informazionale attraverso le cellule staminali può riprogrammare il sistema. La verifica di

questa illuminazione/matrice ha caratterizzato la ricerca di Pier Mario Biava negli ultimi 25

anni.

E' significativo che la relazione informazionale come “struttura che connette” sia una

definizione che ha trovato conferma nel lavoro di scienziati che hanno affrontato, proprio in

chiave non riduzionista, quello che nel '900 è stato chiamato “il male del secolo”. Luigi

Oreste Speciani nell'82 in “Di cancro si vive” proponeva questa considerazione “ Se il cancro

è un difetto dell'organizzazione vuol dire che la vita normale di ogni essere pluricellulare

(uomo, animale, pianta) non è altro che massa cellulare (tumore!) organizzata.

Da almeno quattro secoli questo organizzatore è stato cercato analiticamente da tutti, prima

nelle cellule intere, poi nei suoi organi subcellulari senza mai scoprirlo, perché l'organizzatore

non è a livello cellulare (se non con i suoi vari strumenti operativi) ma a livello centrale,

attinente l'uomo intero.”

Oggi sono molti gli scienziati nel mondo che si stanno convincendo che le cellule tumorali

sono strettamente correlate con le staminali e sperano con questo di arrivare ad una terapia.

Biava è già arrivato ad una iniziale terapia, che ha dimostrato già una buona efficacia con

uno studio randomizzato e controllato, durato 40 mesi dal 1 Gennaio 2001 su 179 pazienti

affetti da tumore primitivo al fegato.

Mercoledì 18 Febbraio: Pier Mario ad un Convegno al Campidoglio

L‟amico Pier Mario

Biava: una vita dedicata

alla ricerca contro il

cancro

Le cellule comunicano

tra loro…

8

Ora, proprio a partire dalle ricerche di Biava anche il Children Hospital di Chicago e il

Nord West Hospital stanno attuando una sperimentazione sistematica che ha portato questo

nuovo sguardo sul vivente alla copertina dell'Economist.

La funzione di riprogrammazione che nella relazione informazionale cellulare svolgono

le cellule staminali e che possiamo valorizzare attraverso il paradigma della complessità,

nella società può essere svolta da una politica adeguata che consideri la qualità delle relazioni

sociali e i fattori che la consentono come dei beni comuni. Quindi norme ed infrastrutture per

l'accesso e la condivisione della conoscenza, una partecipazione informata ai processi

decisionali, l'incontro tra creatività e credito, un welfare per i produttori di lavoro cognitivo.

Questo spiega perché lo scorso Novembre a Milano, il 18 febbraio in Campidoglio a Roma e

poi a Budapest, tanti percorsi provenienti da diverse discipline e differenti linguaggi

espressivi si sono incontrati per un confronto aperto a partire dalla pubblicazione di due

libri, quello di Ervin Laszlo “Worldshift, scienza, società e nuova realtà. Dare forza alla

nostra evoluzione” e quello di Biava, con prefazione dello stesso Laszlo “Il cancro e la

ricerca del senso perduto”. Non sorprende perciò il senso interdisciplinare della

considerazione/descrizione di Biava per cui “Dietro l'aumento di complessità dovuta agli

eventi evolutivi vi sarebbero processi coerenti di informazione, che assicurerebbero il

comportamento cooperativo di tutti i componenti del sistema fino ad arrivare alla comparsa

della coscienza individuale e collettiva.”. Quella coscienza che sola garantisce la saggezza

sistemica, la cui carenza è sempre punita, come profetizzava Bateson e come verifichiamo noi

oggi.”

Forum Distretto Inner Wheel 204° Phf: 21 marzo 2009 presso l‟Aula Magna

dell‟Università degli Studi di Milano in Via Festa del Perdono n. 7.

A 30 anni dalla Legge 180 del 1978 che ha chiuso i manicomi, la malattia mentale è

tuttora nascosta dalla famiglia, la società è restia a parlarne, i servizi territoriali sono

spesso inadeguati.

Tornano alla mente ricordi letterari: “Il male oscuro” di Giuseppe Berto, “Le libere donne di

Magliano” di Mario Tobino. Figure di pittori: Van Gogh, Ligabue. Scene da film: “La fossa

dei serpenti”, “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. Ieri e oggi.

Ieri le persone entravano in manicomio per restarci tutta la vita. Celle di contenzione, sbarre,

camicie di forza, il malato trasandato, lo sguardo ebete.

Oggi gli psicofarmaci permettono di gestire il paziente. Il malato in fase acuta entra in

ospedale, resta qualche giorno, di nuovo ritorna: il fenomeno della “porta girevole”.

Si tratta di un tema scabroso, impegnativo, affollato di interrogativi e dubbi su cui vi è un

grosso analfabetismo..

Questa è un‟occasione per conoscere, apprendere, approfondire. Insieme al Rotary, alle

Associazioni femminili di Servizio che saranno presenti.

L‟insuperabile innevamento nell‟Alta Badia ricorda l‟8° Ski Meeting -

Rotarians‟ World Championsip dal 14 al 21 Marzo 2009 aperto a tutti i

Rotariani del Mondo, familiari, Innerwheel, Rotaract, Interact.

E‟ possibile avere informazioni dettagliate dell‟evento sui siti internet

isfrski.org e altabadia.org/rotary.

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8° Ski Meeting Rotarians‟ World Championship: Alta Badia 14/21.03.09

„La sofferenza psichiatrica oggi a 30 anni dalla legge Basaglia‟

Milano 21.03.09

Avviate sperimentazioni a

partire dalle ricerche di

Pier Mario

Convegno organizzato

dell‟Inner Wheel