la bacheca del sesto milium (2008/09, n.07)
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Bollettino del Rotary Club "Sesto Milium - Centenario" (Aprile 2009)TRANSCRIPT
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Bollettino n. 7 del Rotary Club Sesto Milium Centenario - Distretto 2040 Martedì 14 aprile 2009 Anno Rotariano 2008/2009
La lettera del Presidente
Da alcuni giorni l’amico Andrea, a cui da qualche mese è stato affidato il
compito di allestire La Bacheca, mi sollecitava l’articolo di apertura ed io
non riuscivo a trovare il tempo per prepararlo.
Quando mi sono piazzato davanti al computer, senza un’idea precisa su
cosa scrivere ma armato di buona volontà, è stato lo screen saver che io
utilizzo a fornirmene una: il sistema operativo infatti prevede si possa
utilizzare come salva schermo la “presentazione immagini” ed io utilizzo quelle contenute
nella cartella riservata a Luca, il mio nipotino di 20 mesi.
In rapida successione si succedono sullo schermo immagini che
ormai conosco a memoria: la sua prima poppata, il suo primo
bagnetto, la nostra prima foto insieme, i suoi primi passi e
moltissime altre che segnano per lui e per me il passare del tempo.
Con una differenza che per me questo benedetto Tempo va a
velocità supersonica ed io vorrei rallentarlo, per lui procede lento
ed io - ma forse anche lui - vorrei accelerasse. Ad ogni foto i
ricordi si rincorrono sempre con un misto di euforica gioia e
rimpianti che solo un nonno con nipote unico può comprendere.
Questa volta però mi sono ricordato di avere anche una cartella riservata al nostro Club.
Vi sono inserite le foto delle conviviali, delle gite, dei Congressi, delle Assemblee, di tutti gli
avvenimenti che in un modo o nell’altro hanno visto protagonisti i soci del Sesto Milium
Centenario ed i loro Ospiti.
L’ho aperta e mi sono visto scorrere le immagini di quattro anni di vita rotariana.
Le foto della consegna della Carta mi hanno ricordato gli impegni che ci siamo presi
aderendo al Rotary di cui l’allora Governatore Elio Cerini ci ha ampiamente e
dettagliatamente illustrato gli scopi. Il primo numero de La Bacheca in formato e contenuti
molto diversi da quelli che l’avrebbero in seguito caratterizzata. Quelle dei primi anni, con
Presidenti Alberto prima ed Emilia, poi, mi hanno ricordato le difficoltà incontrate all’inizio
per organizzare una degna attività e buttare le basi su cui costruire il futuro del Club. Tra
loro anche le foto di soci che hanno abbandonato prematuramente: tra rimpianti e delusioni
alle quali però abbiamo saputo reagire con determinazione.
Ho rivisto anche le foto dei miei quasi due anni di Presidenza: confesso che in qualche caso
mi hanno commosso. Quando consegnerò a Pier Mario il Collare, le conserverò tra le cose
più care. Tra tutte, nel mio cuore vi sarà spazio grande per quelle che testimoniano l’ingresso
dei tanti soci nuovi che ho avuto la fortuna di accogliere al Sesto Milium Centenario. Quasi
tutti giovani che si sono bene inseriti tra di noi. E quasi tutti già impegnati nella vita del
Club.
Mi accorgo però che questa lettera sta quasi assumendo i contenuti tipici di una lettera di
commiato da Presidente. L’obiettivo ovviamente non era questo. Più semplicemente, volevo
ricordare a tutti che le testimonianze fotografiche servono a risvegliare i ricordi e a non
dimenticare.
La Bacheca del
Sesto Milium
PRESIDENTE
Sergio Airaghi
Mail: [email protected]
INCOMING PRESIDENT
Pier Mario Biava
VICE PRESIDENTE
Giuseppe Cassina
Mail: [email protected]
SEGRETARIO
Mario Santi
Mail:[email protected]
PREFETTO
Alberto Ceppi
Mail: [email protected]
VICE PREFETTO
Stefania Vangeli
Mail: [email protected]
TESORIERE
Fausto Dell‟Orto
Mail: [email protected]
RESPONSABILE R.F.
Andrea Fosco
Mail:[email protected]
REDAZIONE de „LA BACHECA‟
Andrea Fosco
SITO INTERNET
www.rotarysestomilium.it
SEDE:
Hotel Abacus Sesto S.G. RIUNIONI
Conviviali: 4° Martedì
Caminetti: 1° e 3° Martedì
ore 20,00
“L‟amicizia è stata la roccia sulla quale è stato costruito il Rotary.
La tolleranza è ciò che lo tiene unito”
Paul P. Harris
Earth & Environmental Ingegneria e Consulenza Ambientale Sesto San Giovanni (MI) - tel 02. 9288 9650
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Quelle che riguardano la nostra vita rotariana sono spesso la miglior testimonianza che è
vero che stando nel Rotary occorre sapersi dare generosamente e disinteressatamente ma è
anche innegabile che si riceva, in forma diversa ed inaspettata, molto di più di ciò che si è
dato.
Tasti bianchi, tasti neri: chi non ha mai visto una tastiera, almeno sugli scaffali del settore
giocattoli di un ipermercato?
La successione ordinata dei tasti bianchi - i suoni chiamati
naturali - e quella frastagliata dei tasti neri - i suoni alterati
- ci parla silenziosamente dell'evoluzione del pensiero, non
solamente musicale. Ci racconta di un mondo anticamente
ordinato, legato alle leggi immutabili della natura; un
mondo nel quale i suoni echeggiavano quasi con un'eco di
magia, "naturali" nella perfezione dei rapporti aritmetici che
li regolano. Così incardinati nella natura stessa delle cose da
potersi caricare (dal Medioevo ai nostri giorni) di profondi valori simbolici e allegorici.
E poi entra in gioco il desiderio umano di dominare la natura, di piegare il reale agli scopi più
impensati, di sostituire al naturale l'artificiale: di ricreare il mondo, insomma. Allora,
anche i suoni diventano materia da plasmare: i sei (Do-La) - e poi sette (con l'aggiunta del Si)
- suoni naturali non appaiono più sufficienti di fronte alla travolgente evoluzione
dell'espressione musicale (stiamo parlando del Rinascimento e soprattutto del Barocco,
con la sua visionaria idea dell'arte). E poi, anche i dodici suoni, ottenuti con l'inserzione
dei cinque suoni alterati (i tasti neri), presentano ancora delle rigidità ormai ritenute
intollerabili. Si va allora a intervenire sugli stessi rapporti numerici che ordinano gli intervalli
musicali, allontanando la scala sempre più dalla "naturalità" in favore di una proteiforme
flessibilità (ciò che in musica si chiama il temperamento equabile). Un bene o un male?
Senza questa evoluzione non sarebbe probabilmente esistita tutta la musica da Bach in poi,
così come oggi la conosciamo e Wagner non
avrebbe avuto i ferri per forgiare i suoi colossi
drammatici. D'altro canto, il nostro orecchio
occidentale ha definitivamente preso le distanze
dalla naturalità degli inizi, perdendo
probabilmente in percezione delle sfumature - e,
quindi, in gusto - di fronte a musiche (non solo
occidentali) che sono rimaste legate a
quell'universo iniziale.
Il dilemma tra il lasciar fare alla natura il suo legittimo corso e
l'intervenire sostituendosi ad essa non cessa di assillarci, in modi
sempre più stringenti e imprevedibili. La musica - nella sua relativamente giovane storia - ci
parla di questo dilemma, ma in un modo che ci fa intravedere (o meglio: pre-sentire) una
raggiunta e miracolosa conciliazione tra gli opposti. Tasti neri e tasti bianchi dormono
pacificamente gli uni accanto agli altri.
Umberto Bombardelli
Prossimi appuntamenti per i soci del Sesto Milium
Martedì 21 Aprile: Hotel Barone di Sassj - ore 19,30
Consiglio Direttivo allargato ai responsabili delle Commissioni
Martedì 28 Aprile: Malaspina Sporting Club - ore 20,00
Assemblea dei soci per definire la sede ufficiale del Club
Spazio alla musica del Sesto Milium: „In bianco e nero‟
Martedì 28 Aprile:
Assemblea dei soci
La nostra consueta
rubrica mensile
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La Signora dei Deserti: così è conosciuta in tutto il mondo l‟illustre ospite che ci ha
intrattenuto nella prima conviviale del mese di marzo. Una donna straordinaria e dalle mille
risorse, il racconto delle cui imprese ha suscitato l‟interesse di tutti i presenti ed, in
particolare, delle altre donne.
Carla Perrotti è una donna normale, una moglie ed una madre come tante, con passioni che
evidenziano tuttavia una forza e una tenacia fuori dal comune.
Aiutata dalle immagini e dai video, Carla ha raccontato con entusiasmo le proprie esperienze.
E‟ stata la prima donna ad aver attraversato da sola con i Tuareg
del Sahara il deserto del Ténéré in Niger a seguito di una
carovana del sale, nell'ottobre
del 1991.
Entrata a far parte del "Sector
No Limits Team" nel mese di
Ottobre del 1994 ha portato a termine la traversata in
solitario a piedi del Salar de Uyuni in Bolivia il più vasto
bacino salato della terra, a 3.700 metri di altezza.
Nel mese di Aprile
del 1996, dopo aver trascorso quattro giorni in una
piccola comunità Boscimana con uno di loro, un
cacciatore, ha attraversato per 350 Km una parte del
deserto del Kalahari in Botswana. Alla partenza ha
caricato uno zaino del peso di 18 Kg ed ha viaggiato
per 15 giorni in completa autonomia di acqua e cibo,
nutrendosi solo con quanto offriva il deserto e trovando
l'acqua lungo il percorso.
Tra Ottobre e Novembre del 1998 ha portato a termine con successo la traversata in solitario
del deserto del Taklimakan in Cina percorrendolo da sud a nord per 550 chilometri in 24
giorni. Era la prima volta che un essere umano
attraversava a piedi ed in solitario questo deserto, il
secondo al mondo dopo il Sahara come superficie
inabitabile.
Nella parte centrale, assolutamente arida, la squadra di
appoggio guidata dal marito aveva predisposto in
precedenza tre rifornimenti d'acqua che l'esploratrice
aveva individuato grazie ad un GPS, sistema di
orientamento satellitare.
Tra settembre e ottobre del 2003 ha realizzato il suo grande sogno:
chiudere il ciclo "Un Deserto per Continente". Da sola, con uno zaino
di 25 chili sulle spalle, in venti giorni ha attraversato a piedi il Simpson
Desert, nel cuore del continente australiano ai confini tra i Northern e i
Southern Territory. E' stata prima donna al mondo a portare a termine
questa impresa.
Le prime tre imprese sono raccontate nel suo libro "Deserti" edito da
Corbaccio uscito nel Giugno del 1998, prima opera letteraria dell'autrice,
tradotto anche in tedesco.
A giugno del 2006 è uscito il
secondo libro "Silenzi di sabbia" con i racconti delle
imprese del Taklimakan e del Simpson Desert.
Nell'aprile del 2008 Carla attraversa a piedi in solitaria
il deserto dell'Akakus Tadrarf in Libia. Per la prima
volta è stato concesso ad una donna di percorrere da
sola il deserto libico in nome della pace in Africa.
Ha camminato per una settimana con temperature di 45
gradi durante il giorno e di 3/4 gradi nel corso della
notte in un ambiente suggestivo e ricco di storia.
Martedì 10 Marzo: Conviviale con Carla Perrotti
1991: deserto del Téneré
1994: Salar de Uyuni
1996: deserto del
Kalahari
1998: deserto del
Taklimakan
2003: Simpson Desert
2008: deserto dell‟Akakus
Tadrarf
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Dopo aver concluso il ciclo "un deserto per continente" Carla ha deciso di offrire la possibilità
di condividere con lei esperienze ed emozioni nel deserto a chi non sarebbe in grado di farlo
in autonomia. L'idea prende corpo nel '98 durante l'impresa nel Taklimakan e prevede
l'attraversamento a piedi di un nuovo deserto. Dopo un lungo periodo di preparazione
psico-fisico seguito da specialisti del settore, Carla è partita insieme ad un cieco per questa
nuova esaltante avventura. Lo scopo era quello di condividere le difficoltà ma soprattutto le
emozioni di una prova estrema con un compagno di viaggio di grande sensibilità. L'obiettivo
primario è stato quello di verificare differenze ed
affinità nell'affrontare insieme una prova
estrema, ma soprattutto confrontare e valutare le
rispettive emozioni.
“Fabio Pasinetti ed io, lo scorso mese di
novembre (2008 n.d.r.) abbiamo attraversato a
piedi, in totale autonomia, il deserto bianco
egiziano, per un percorso di 250 chilometri che
abbiamo coperto in due settimane. Temperature
estreme, dune altissime, infide pietraie non ci
hanno sconfitto. Provati, ma con una gioia immensa, abbiamo tagliato il traguardo. Per me
la settima impresa nel deserto, per Fabio, che è non vedente, la dimostrazione di potercela
fare. Per entrambi l'avverarsi di un sogno condiviso. In questo modo abbiamo voluto
dimostrare, una volta di più, che con costanza, sacrificio, e tanta forza di volontà è possibile
abbattere le barriere più alte”.
Ma la forza di volontà ed il sacrificio necessari per la riuscita di ciascuna impresa non
caratterizzano soltanto il corso della stessa, ma anche e soprattutto il periodo di preparazione
che la precede.
Attraversare un deserto in autosufficienza comporta dei rischi enormi. Da un punto di vista
atletico occorre essere in perfetta forma fisica.
Per tale ragione Carla ha raccontato che si sottopone settimanalmente a tre sedute di
allenamento intensivo, in cui è seguita da oltre dieci anni da Franco Nava, responsabile della
palestra del Malaspina Sporting Club di cui è Presidente Sergio Airaghi.
Chissà che un po‟ di „Desert Therapy‟ non possa far bene anche a noi, aiutandoci a ritrovare
noi stessi, acquisendo un equilibrio più saldo e una maggior consapevolezza.
~ ~ ~
“Dedico le mie esperienze a tutti coloro che sono alla ricerca di se stessi.
Ascoltatevi, date forma alle voci nascoste dentro di voi, provate nuove
esperienze. Quando vi sentirete totalmente in pace con voi stessi e con
quanto vi circonda, avete trovato la strada giusta”
Carla Perrotti
2008: deserto bianco
egiziano in compagnia di
Fabio Pasinetti…un cieco
Carla Perrotti insieme al
nostro Presidente Sergio
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Descrivere in pochi paragrafi una serata di forte impatto emotivo non è cosa facile, ma scrivo
volentieri questa testimonianza anche e soprattutto per ringraziare il club del calore con cui ha
accolto e condiviso i sogni e l‟impegno di questa “nostra associazione”. Scrivo volentieri
queste righe perché per me è stata veramente una serata speciale, come uomo, come
Rotariano e come medico. Credo che parlare di impegno umanitario per garantire un futuro a
bambini che altrimenti di futuro non sentirebbero neanche parlare sia un tema che non può
lasciarci indifferenti né come uomini né come Rotariani. Inoltre è stato speciale per me poter
coniugare l‟impegno professionale con un‟occasione di “fare Rotary”, di poter dare il mio
contributo, se pur piccolo, al club che mi ha calorosamente accolto. Una menzione speciale
credo vada al relatore vero della serata, il Dr. Alessandro Giamberti, che quotidianamente
apprezzo nella sua professionalità, ma che ho doppiamente apprezzato nella serata per la sua
capacità di coniugare informazione scientifica a empatica trasmissione di sogni e speranze.
La serata è ruotata intorno a diversi temi. Anzitutto le presentazioni di rito. Il Dr. Giamberti è
cardiochirurgo pediatrico all‟Istituto Policlinico San Donato, sede anche dell‟Associazione.
Si è formato all‟Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, con periodi di formazione al
Great Ormond Street Hospital di Londra. Attualmente sotto la guida del Prof. Frigiola è
responsabile del trattamento delle cardiopatie congenite nel bambino e nell‟adulto a San
Donato Milanese, e responsabile del Progetto Camerun.
Credo che il punto di partenza importante della serata sia stato
capire qual è la dimensione del problema e come l‟Associazione
ha affrontato e affronta le sue sfide quotidiane. Il Dr. Giamberti ci
ha spiegato che ogni anno nascono nel mondo circa 800.000
bambini affetti da cardiopatie congenite di cui più della metà
non ha speranza di vivere. Le cardiopatie congenite sono infatti
la prima causa di mortalità infantile nel mondo occidentale e la
seconda, dopo le malattie infettive, nei Paesi in via di sviluppo.
Per questa esigenza, nasce nel 1993 a Milano dall‟ispirazione e
dalla volontà di un gruppo di medici e volontari italiani, guidati
dal Prof. Alessandro Frigiola e dalla Prof.ssa Silvia Cirri,
l‟Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo.
In 15 anni di attività l‟Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo ha realizzato 167
missioni operatorie con più di 3000 casi di cardiopatie congenite studiate e 1157 interventi
cardiochirurgici effettuati; 214 borse di studio per medici stranieri e 61 corsi di
aggiornamento in Italia e nei vari Paesi; la costruzione di 2 nuovi centri cardiochirurgici a
Damasco (Siria) e Shisong (Camerun) e la realizzazione di 2 Terapie Intensive Pediatriche
Post operatorie a Lima e al Cairo. Il Dr. Giamberti ha spiegato poi come attraverso la storia
delle missioni realizzate, la mentalità dell‟Associazione abbia cambiato significativamente
punto di vista, coniugando il solo concetto umanitario (aiutiamo più pazienti possibili
facendoli accedere alle nostre risorse sanitarie) a un forte concetto educativo-formativo
(creiamo centri radicati sul territorio e formiamo il personale locale affinché i pazienti
possano disporre in loco di elevati standard di cura). Questa filosofia si è già rivelata vincente
in alcuni recenti progetti, come ad esempio il progetto Perù, dove l‟Associazione ha aiutato a
potenziare il centro cardiochirurgico di Lima (unico centro del paese) migliorandone i risultati
e aiutandone l‟espansione sul territorio con la creazione di 2 centri di primo livello, uno in
territorio andino e uno nella regione
settentrionale amazzonica. Ci è piaciuto
ricordare che il Rotaract nel 2005 con
l‟RD Ruggero Rubino Sammartano
aveva eletto l‟Associazione “Service
Nazionale”, donando all‟Ospedale Alme-
nara di Lima 2 culle di Rianimazione
neonatale. Una delegazione Rotaract (tra
cui il sottoscritto) alla fine del mandato
aveva avuto il piacere di incontrare in
Perù i Rotaract locali e di raccogliere nella
terapia intensiva dell‟ospedale di Lima la
testimonianza tangibile dell‟impegno di
questo service.
Martedì 31 Marzo: Associazione Bambini Cardiopatici nel mondo
Nel 1993 nasce
l‟Associazione Bambini
Cardiopatici nel mondo
che ha sede presso
l‟Istituto Policlinico di
San Donato Milanese
Il Progetto Perù
2005: delegazione
rotaractiana a Lima
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Questa filosofia vincente è stata quindi applicata al progetto Camerun, certamente tra i più
ambiziosi realizzati dall‟Associazione. I dati presentati dal Dr. Giamberti sulla disarmante
realtà sanitaria africana rendono ragione dell‟impellente bisogno di realizzare un centro di
questo tipo. In Africa il rapporto tra centri cardiologici/cardiochirurgici e popolazione è di 1
centro per 33 milioni di abitanti, a fronte di un rapporto di 1/120.000 e 1/1 milione in USA e
in Europa rispettivamente. Il centro camerunese coprirà le esigenze di un bacino di 200
milioni di persone, attualmente senza possibilità di accesso a nessuna cura specialistica e con
circa 300.000 bambini in lista di attesa per intervento cardiaco. Il progetto è nato nel 2001 per
volontà di 3 associazioni: L‟Associazione Bambino Cardiopatico nel Mondo,
L‟Associazione Cuore Fratello e le Suore Francescane Terziarie. Con un investimento di
circa 7 milioni di euro, si è
provveduto alla realizzazione delle
opere murarie, alla formazione di
personale specializzato tecnico,
medico e amministrativo, alla
realizzazione di alcune missioni
operatorie in loco (8 pazienti
operati) e al trasferimento in Italia
dei casi più urgenti (114 bambini
operati a San Donato). Finalmente,
alla fine di un percorso di quasi 8
anni, nel Novembre prossimo ci
sarà l‟inaugurazione del centro,
che procederà in affiancamento con San Donato, tramite l‟invio di personale in loco e la
realizzazione di progetti di telemedicina, per tre anni per poi marciare con le proprie gambe.
La presentazione è stata seguita da innumerevoli domande, che sarebbe troppo lungo elencare,
ma che credo ben rappresentino l‟impatto emotivo della serata e il calore che il club ha voluto
riservare a questo toccante argomento.
Credo che la conclusione più bella ce l‟abbia regalata ancora il Dr. Giamberti che,
ringraziandoci, ci ha salutato dicendo, cito testualmente: “finché ci saranno persone come
voi disposte ad ascoltarmi, e a condividere i nostri sogni sono sicuro che l‟Ospedale in
Camerun avrà un futuro radioso”.
Andrea Garatti
LEADERSHIP – IL CORAGGIO DELLE SCELTE: Rendiamo concreti i nostri sogni
Milano, Vergiate / Cascina Costa di Samarate, Alagna Val Sesia.
Il primo giorno all‟Università Cattolica di Sacro Cuore, il Dott.
Massimo Solbiati, Presidente del programma Ryla del nostro
Distretto, ha portato il saluto del Governatore Clerici, ci ha parlato del Rotary e dei
programmi e progetti che vengono portati avanti, cui il RYLA appartiene, e ci ha presentato il
programma dei successivi 5 giorni.
Abbiamo avuto occasione di imparare con il Prof. Domenico Bodega “cos‟è il coraggio”,
che nasce da una forza interna, dalla capacità di distinguere tra il bene e il male, e che deve
diventare il nostro codice di comportamento da seguire con piena responsabilità e
autorevolezza. Abbiamo imparato anche “quali sono le caratteristiche di una leadership
eccellente”, che è legata all‟identità personale, è costituita da contesti organizzativi
significativi, si fonda sull‟integrità etica della persona e sulla coerenza, ha capacità trainante e
diventa un movimento sociale.
La Prof.ssa Eugenia Scabini ci ha insegnato “cosa accade quando siamo davanti ad un
bivio”, partendo dall‟adolescenza vista come una costruzione sociale e un passaggio
biologico, e veniamo a capire che la giovinezza si è dilatata e che non ci sono più marcatori di
passaggio. Ci ha fatto capire che non fare una scelta costituisce essa stessa una scelta, che
nessuno nasce da sé e nessuno può scegliere tutto, che c‟è sempre un aspetto condizionato
della vita e una identità con la quale ci dobbiamo relazionare, che ognuno si realizza
attraverso gli altri e attraverso la gerarchia dei valori a cui ci si rapporta. Ci ha insegnato che
le soddisfazioni dipendono dalle aspettative di vita, dalle scelte fatte che sono molto personali,
11/15 Marzo 2009: RYLA
Un‟esperienza meravigliosa?…di più!
Progetto Camerun
Il prossimo novembre
verrà inaugurato il
Centro ospedaliero
camerunense
Rotary Youth
Leadership Awards:
un‟opportunità
straordinaria offerta
dal Rotary
Un‟esperienza
meravigliosa durata 5
giorni: la testimonianza
dell‟amica Mirela
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che il successo realizzato è il frutto di se stessi ma anche di chi abbiamo avuto intorno, di chi
ha consentito il suo verificarsi.
La tavola rotonda con il dibattito tra i testimoni Dr. Renato Coluccia - medico anestesista,
Prof. Alberto Ceppi - scultore,
Dott. Giorgio Rancilio -
imprenditore nell‟azienda di famiglia
e Dott. Nicola Antonucci -
consulente, ci ha permesso di
conoscere e imparare dalla scelta
individuale di ognuno di loro, che il
coraggio e la serenità aiutano ad
avere la saggezza per distinguere la
strada giusta e che valorizzare gli
errori fatti aiuta a crescere. Il
Prof. Ceppi ha arricchito il dibattito
esponendoci visioni e affermazioni di
importanti personaggi storici che si
sono realizzati nei più svariati settori.
La testimonianza del recordman mondiale subacqueo e primatista mondiale di immersioni in
apnea, Gianluca Genoni, insieme al giornalista Andrea Zorzi, ci hanno portato mentalmente
in un'altra dimensione umana con il racconto delle esperienze che ognuno di loro ha avuto.
Abbiamo quindi appreso come per “valutare il rischio e affrontare la paura” bisogna avere
consapevolezza delle proprie capacità fisiche e mentali, occorre conoscere bene quello cui si
va incontro, conoscere i propri limiti e valutare bene le variabili, essere coerenti
nell‟affrontare la paura e cercare di affrontarla senza tuttavia oltrepassare i propri limiti.
Il secondo giorno, la Prof.ssa Elisabetta Matelli ha introdotto il tema “comunicare un
sogno, come il linguaggio concretizza una visione” partendo dal medioevo con i modelli dei
personaggi storici esperti nella retorica e nell‟arte della persuasione per poi parlarci della
simbologia di un sogno - la moneta di Alessandro Magno, che rappresenta il sogno di rifare
Smirne - come un importante mezzo di propaganda attraverso il quale si trasmette il
messaggio, il cosiddetto metodo subliminale. Ci ha insegnato che è importante tradurre in
immagini un sogno e che, nella costruzione e concretizzazione di un sogno, si deve partire da
premesse che le altre persone potrebbero condividere per poi cercare di trasmetterlo a parole.
Il Prof. Carlo Alberto Carnevale ha tradotto in fatti “come sviluppare un‟idea
imprenditoriale dalla visione alla realizzazione” spiegandoci i criteri di fondo di una
visione, e cioè la natura del progetto d‟impresa, la coerenza della formula imprenditoriale,
l‟analisi competitiva dei processi economici e le implicazioni delle differenti modalità di
governance intesa come capacità di far fare. La visione parte dalla necessità del mercato;
l‟impresa cioè nasce se c‟è una condizione di interazione tra colui che chiede e colui che offre
così come per i casi Ikea, Ryanair, Amazon e Geox. Le raccomandazioni che ci ha dato sono
di mantenere la lucidità, di non perdere l‟entusiasmo, di pensare come attori di un sistema di
servizio e di fare leadership di servizio con l‟umiltà: “l‟imprenditorialità è partire per un
viaggio e non necessariamente arrivare a una destinazione”.
Padre Giuseppe Pierantoni, missionario in Filippine e rapito per 6 mesi, ci ha trasmesso con
la sua incredibile esperienza di vita che la comunicazione ci può aiutare a superare i limiti là
dove non lo crediamo possibile e che le esperienze brutte, attraverso cui possiamo ritrovare
noi stessi, ci danno la forza di ricominciare con un‟altra visione della vita.
La visita del terzo giorno all‟Agusta, magnifica azienda high-tech made in Italy, ci ha fatto
vivere un‟altra dimensione. Ci è stata fatta una presentazione dell‟azienda con numeri e
immagini, abbiamo visitato le linee di produzione degli elicotteri civili e militari, abbiamo
visto i prodotti finiti, abbiamo visitato il centro di simulazioni dove ci siamo resi conto che la
realtà va oltre il sogno. Una struttura impressionante, professionalità e innovazione continua.
Il museo Agusta ci ha raccontato la storia dell‟azienda: gli splendidi e vincenti modelli di
moto MV Agusta; gli elicotteri attraverso i quali l‟Agusta è azienda leader del mercato
mondiale ed, in particolare, l‟elicottero Presidenziale americano, US101.
Il quarto giorno si è aperto con un briefing: verifica dell‟equipaggiamento. L‟attività?
Sorpresa! Dalla sveglia alle 6:30 fino al pranzo abbiamo vissuto una sfida con noi stessi, una
provocazione fisica e mentale a 3000 m su Monte Rosa. Divisi in 6 gruppi a 8 persone (metà
ragazzi e metà ragazze) abbiamo dovuto affrontare 6 prove diverse, sotto l‟esperta istruzione
Il nostro socio Alberto
Ceppi relatore al RYLA
Visita all‟Agusta
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delle guide alpine e sotto il tic-tac del cronometro: prova di corsa con le cespole, poi GPS -
orientamento, utilizzo dell‟arve per il ritrovamento sotto la neve, salvataggio con la carrucola,
ricerca sotto la neve con le sonde e pronto soccorso e finalmente la creazione della barella per
il trasporto per gli feriti. Dopo cena abbiamo avuto modo di vedere filmati delle numerose
attività svolte dalle guide alpine di Monte Rosa - la seconda squadra più numerosa dopo
quella di Monte Bianco - composta di veri professionisti dotati di uno forte altruismo e di un
grande rispetto e amore per la forza e la bellezza della montagna.
Ultimo giorno dedicato al team building; ogni squadra doveva affrontare diverse prove:
costruzione di un igloo per ripararsi da una valanga, spostamento sopra una valle con la
carrucola e calata con il treppiede per salvare due incidentati.
Il pranzo con il Governatore Clerici, la moglie Maria Rosa e il Presidente Programma
Nuove Generazioni, Enrico Cavallini che è stato intorno a noi in queste 5 giorni
straordinari, ci ha permesso di conoscere di più cosa sono Rotary e Rotaract. Il Governatore
Clerici ci ha parlato dello spirito rotariano, dei programmi del Rotary International e degli
impegni che la nostra associazione si è assunta. Il Rappresentante Distrettuale Incoming
del Rotaract 2040, Margherita Verga, ha parlato del programma Rotaract con l‟invito a tutti
i ragazzi presenti di prendere parte alle nostre attività e di condividere con noi sin da giovani
il sogno rotariano.
Consiglio vivamente a tutti coloro che ne hanno l‟opportunità, ai figli e/o nipoti di Rotariani,
agli amici e conoscenti, di sfruttare pienamente questa occasione, per imparare, per crescere,
per condividere emozioni e per fare nuove amicizie.
Mirela A. Presecan
La Commissione Azione Professionale del Distretto Rotaract 2040, con il patrocinio della
Regione Lombardia, ha organizzato per sabato 18 Aprile presso la Società del Casino di
Como (Via Bellini 3) un interessantissimo convegno interdisciplinare che si propone di creare
spunti di riflessione e favorire il dialogo per attivare lo spirito individuale e una solida identità
culturale, confrontandosi con persone e storie d‟eccellenza.
Protagonisti della politica, dell‟economia e della cultura analizzeranno il passato ma,
soprattutto, rivolgeranno uno sguardo verso il futuro, dando concrete vie per uscire dalla crisi.
Confronto, scambio di idee, storia, carisma, giovani, studio, lavoro, successo, leadership:
sono queste le parole che caratterizzeranno questo importante appuntamento.
Il convegno mette a confronto testimonianze di personaggi appartenenti a contesti istituzionali
differenti attraverso una tavola rotonda gestita da un moderatore.
Nella prima parte si confronteranno personaggi di rilievo e di notevole esperienza seguiti poi
da giovani di successo che con intraprendenza e lungimiranza hanno messo in gioco i propri
talenti. In una società come la nostra, molto spesso accusata di essere carente di idee, di ideali
e di fiducia nell‟investire nei giovani, il convegno si pone come contraddittorio attraverso la
riscoperta dell‟importanza di uno dei valori fondamentali della nostra storia, della nostra
civiltà e della nostra realtà quale è la cultura.
Interverranno: Mario Comana (Ordinario Tecnica Bancaria presso Luiss di Roma e
editorialista “Milano Finanza”); Marco Campanari (Presidente Giovani Confindustria
Lombardia); Stefani Poliani (Presidente Giovani Confindustria Como); Matteo Parravicini
(Presidente Giovani Confindustria Monza); Alberto Parma (Presidente Giovani
Confindustria Varese); Roger Abravanel (Consulente indipendente); Gabriele Borga
(Amministratore delegato Innit); Filippo Cavalli (Business Development Manager Top
Clients Ermenegildo Zegna Spa); Paolo Zanetto (Founding partner Catteo Zanetto &Co);
Mariastella Gelmini (Ministro Istruzione, Università e Ricerca).
Sarà estremamente gradita la partecipazione di Rotariani.
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18 Aprile: Sguardi al futuro.. crisi economica, culturale e politica:
quale il ruolo dei giovani?
Team building
Un interessantissimo
Convegno organizzato dal
Rotaract