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CRA CRA – PLF UNITA’ DI RICERCA PER LE PRODUZIONI LEGNOSE FUORI FORESTA PLF UNITA’ DI RICERCA PER LE PRODUZIONI LEGNOSE FUORI FORESTA La filiera del pioppo: indirizzi e prospettive La filiera del pioppo: indirizzi e prospettive TORINO 2 ottobre 2009 TORINO 2 ottobre 2009 Giuseppe Nervo Giuseppe Nervo Unità di ricerca per le produzioni legnose fuori foresta Unità di ricerca per le produzioni legnose fuori foresta CRA CRA-PLF, Casale Monferrato, ITALY PLF, Casale Monferrato, ITALY [email protected] [email protected] Il contributo del CRA Il contributo del CRA-PLF PLF di Casale Monferrato di Casale Monferrato per una pioppicoltura sostenibile per una pioppicoltura sostenibile

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CRA CRA –– PLF UNITA’ DI RICERCA PER LE PRODUZIONI LEGNOSE FUORI FORESTAPLF UNITA’ DI RICERCA PER LE PRODUZIONI LEGNOSE FUORI FORESTA

La filiera del pioppo: indirizzi e prospettiveLa filiera del pioppo: indirizzi e prospettiveTORINO 2 ottobre 2009TORINO 2 ottobre 2009

Giuseppe NervoGiuseppe NervoUnità di ricerca per le produzioni legnose fuori forestaUnità di ricerca per le produzioni legnose fuori foresta

CRACRA--PLF, Casale Monferrato, ITALYPLF, Casale Monferrato, [email protected]@entecra.it

Il contributo del CRAIl contributo del CRA--PLF PLF di Casale Monferrato di Casale Monferrato

per una pioppicoltura sostenibileper una pioppicoltura sostenibile

Superficie coltivata in ItaliaINFC 2005

ha

Piemonte 22.171

Valle d’Aosta 0

Lombardia 23.699

Trentino Alto Adige 0

Veneto 1.747

Friuli V.G. 5.813

Liguria 366

Emilia Romagna 7.950

Toscana 1.840

Umbria 36932% altre regioni

PLFPLFPLF

Umbria 369

Marche 372

Lazio 368

Abruzzo 362

Molise 490

Campania 419

Puglia 0

Basilicata 0

Calabria 300

Sicilia 0

Sardegna 0

ITALIA 66.266

35% Lombardia

33% Piemonte32%

Superficie 22.171 ettari

Aziende agricole circa 11.000 (nel 2000)

Volume legno 2,4 Mln m3

Incremento 191.000 m3/anno

Sistema legno-pioppo in PiemontePLFPLFPLF

40 aziende vivaistiche producono circa 1,5 milioni di pioppelle, il 60% del totale nazionale

201 Imprese di prima lavorazione del legno con 3.059 addetti

5.278 imprese settore legno-mobile con 23.000 addetti

Criticità della pioppicoltura in Italia

frammentazione 25.000 aziende agricole

polverizzazione 3 ha per azienda

monoclonalità I-214, 80% dei pioppetimonoclonalità I-214, 80% dei pioppeti(13 cloni in Francia=80%)

elevati costi di produzione redditività bassa o nulla

costi di produzione

7% concimazioni7% potature

15% lavorazioni

8.000 - 11.000 € per ettaroirriguo

12 – 18 h/ha/anno (manodopera)

ricavi

8.250 - 11.050 € per ettaro150 t x 55 € 170 t x 65 €

Redditività pioppicoltura PLFPLFPLF

23% impianto

27% irrigazione

21% trattamenti

15% lavorazioni

nelle attuali condizioni di mercatonelle attuali condizioni di mercatola pioppicoltura è al limitela pioppicoltura è al limite

della sostenibilità economicadella sostenibilità economica

Multifunzionalità della pioppicoltura

Produzione legnoda lavoro

per energia

Ambientalerinaturalizzazioneprotettiva

idrogeologica

PLFPLFPLF

protettivaidrogeologicaeolica

assorbimento CO2e stoccaggio C (pianta e suolo)

fitorimediositi inquinatiterreni agricoli rete irrigua

Gestione forestale sostenibile in pioppicoltura

- riduzione del rischio fitosanitario (piantagioni policlonali in grandi aziende pioppicole)

- contenimento degli interventi colturali (inerbimento sottobosco)

- razionale interventi chimici (controllo delle malattie)

PLFPLFPLF

- razionale interventi di fertilizzazione (limitazione degli apporti azotati)

- razionale impiego dell’acqua di irrigazione (irrigazioni di soccorso)

- rispetto dei corsi d’acqua e aree sensibili

senza riduzione della qualità delle produzioni

2004-2007

ECOPIOPPOBase degli standard per la Gestione Forestale Sostenibile

adottati dagli schemi di certificazione forestale

FSC e PEFC

Certificazione della filiera del legno

Disciplinare di coltivazione

PLFPLFPLF

Attività Consigli tecnici e norme vincolanti

1 Scelta della stazione

Evitare terreni marginali, da preferire terreni con buona fertilità e disponibilità idrica

2 Scelta clonale Attuare la diversificazione clonale nell’ordine del 20% nelle aziende con oltre 10 ettari di pioppeti.

3 Materiale Impiegare piante certificate di cloni iscritti al Registro Nazionale Cloni Forestali

Consigli tecnici

Norme vincolanti

Norme vincolanti in aree sensibili

3 Materiale vivaistico

Impiegare piante certificate di cloni iscritti al Registro Nazionale Cloni Forestali

4 Modalità e densità di impianto

Utilizzare densità di impianto di 250-330 piante per ettaro

5 Fertilizzazione È consentita la concimazione di fondo con apporti di120kg/ha P2O5 – 250 kg/ha K2OÈ ammessa la concimazione localizzata in copertura con apporti di 60 Kg/ha, 90Kg/ha e 120 Kg/ha di azoto rispettivamente nel primo, secondo e terzo anno

In aree sensibili non è ammesso l'impiego di liquami bovini e suini

6 Potatura Effettuare interventi di potatura di formazione e di pulizia del fusto dal 1° al 5°anno

PLFPLFPLF

Attività Consigli tecnici e norme vincolanti

7 Gestione suolo

É consigliata la lavorazione del terreno almeno nei primi anni del turno.

In aree sensibili è consentita la lavorazione del terreno soltanto nei primi 3 anni

8 Controllo infestanti

É consentita la lavorazione del terreno, consigliata la sfalciatura nella seconda metà del turno.

In aree sensibili è consentita la lavorazione del terreno soltanto nei primi 3 anni, in seguito sono ammessi interventi di sfalcio e trinciatura evitando di operare nel periodo di riproduzione avifauna selvatica

Disciplinare di coltivazione

periodo di riproduzione avifauna selvatica

9 Irrigazione Irrigare secondo i fabbisogni idrici

10 Difesa fitosanitaria

Bronzatura: ammessi al massimo n. 2 trattamenti per anno

in aree sensibili non è ammesso l’impiego dei ditiocarbammati

Ruggini : consentito n. 1 trattamento per anno dal 3° al 6° anno del turno

Punteruolo: consentito n. 1 trattamento per anno dal 2° al 3° anno del turno

Saperda: consentito n. 1 trattamento per anno dal 2° al 5° anno, soglia di intervento 20% piante colpite

in aree sensibili è consentito unicamente il trattamento localizzato

Afide lanigero: consentito trattamento solo con infestazione in atto

1,541.077Boccalari

1,543.247A4A

1,646.306Adige

1,954.628San Martino

2,364.435BL Costanzo

3,085.682Villafranca

76,62.161.021I 214

%n

pioppelle/annocloni

PLFPLFPLF

Clone %

I-214 16,1

Triplo 10,9

Dorskamp 10,2

Flevo 8,1

I-45-51 6,6

Koster 6,5

Raspalje 6,1

Trichobel 6,0

Pioppicoltura in FRANCIACloni coltivati

Pioppicoltura in ITALIACloni coltivati

77 %1 clone

76 %10 cloni

Produzione pioppelle dei principali cloni nell’ultimo decennio

100,02.822.673TOTALE

6,7188.807altri

0,412.092Dvina

0,412.366Lena

0,514.772Beauprè

0,615.794Triplo

0,718.683Neva

1,029.583Luisa Avanzo

1,234.182LuxTrichobel 6,0

Ghoy 5,0

A4A 4,0

Fritzi Pauley 4,0

Blanc du Poitou 3,9

Alcinde 3,3

Robusta 2,4

Gaver 2,1

Unal 1,4

Cappa Bigliona 1,1

altri cloni 2,3

100,00

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CARATTERISTICHE CLONALI

CLONE CHIOMA FIORI LEGNOD

EN

OM

INA

ZIO

NE

FO

RM

A

SE

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PR

OD

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A S

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ITA

' BA

SA

LE (

g/cm

3 )

I-214 semi-espansa F 1 1 0 0 1 2 0 1 0 1 2 1 2 0 0 1 1 2 2 0,29

RESISTENZA PIANTA

BRENTA raccolta F 0 1 ? 1 0 2 0 2 0 1 1 2 2 1 2 1 2 1 1 0,36

MELLA semi-espansa F 0 1 ? 1 1 2 0 2 0 1 1 1 2 1 2 1 2 1 1 0,33

NEVA raccolta F 0 1 1 0 1 2 2 0 0 0 2 1 2 2 2 2 2 1 2 0,33

TIMAVO espansa M - 2 ? 1 0 1 0 2 0 1 ? 1 1 1 2 0 1 1 1 0,35

TARO semi-espansa M - 0 ? 0 0 2 1 2 2 2 1 2 1 1 2 0 1 1 0 0,37

DVINA espansa M - 0 1 1 0 2 1 2 2 2 1 1 0 1 2 2 2 2 1 0,33

LAMBRO espansa M - 0 ? 1 1 2 0 2 2 1 1 2 1 0 2 1 2 2 0 0,36

LENA semi-espansa M - 1 1 0 1 2 1 2 2 2 0 1 0 0 0 0 2 1 1 0,33

SOLIGO espansa M - 0 1 1 1 2 2 2 2 2 1 1 1 1 2 1 2 2 0 0,35

Le valutazioni sono aggiornate al novembre 2005 e, quando non diversamente indicato, sono basate su una scala arbitraria a 5 livelli, codificati dai numeri:

2 - molto scarso 1 - scarso 0 - sufficiente; 1 - elevato; 2 - molto elevato

Confronto tra cloni costituiti presso l’ex ISPPopulus deltoides Marshall

“DVINA”Populus deltoides Marshall

“LENA”

Populus � canadensis Mönch“NEVA”

Clone testimone

Populus � canadensis Mönch“I-214”

I pioppeti con i quattro cloni

Località Incr. Annuo Testm3*ha-1*anno-1 SNK

Camino 15.80 CCasale Monf.to 1 19.14 BCValenza 24.92 ABZeme 28.50 AMezzana Bigli 2 24.25 AB

Clone

Confronto degli incrementi tra località

C

BCAB

AAB

0.00

5.00

10.00

15.00

20.00

25.00

30.00

Camino CasaleMonf.to 1

Valenza Zeme MezzanaBigli 2

m3 *h

a-1

*an

no

-1

CloneI-214 16.75 BNeva 22.17 ADvina 25.72 ALena 25.45 A

Media generale 22.52

Valore di FLocalità (L) 13.0 **Clone (C) 20.4 **Interazione LxC 1.3 n.s.

Confronto degli incrementi tra cloni

B

AA A

0.00

5.00

10.00

15.00

20.00

25.00

30.00

I-214 Neva Dvina Lena

m3 *h

a-1

*an

no

-1

Progetto: "Pioppicoltura a minor intensità colturale",

Programma di ricerca e sperimentazione 2000 della Regione Piemonte

Gruppo di lavoro

As.Pro.Piop-Piemonte / As.Pro.Legno (capofila) CRA- Istituto di sperimentazione per la

pioppicoltura Coldiretti AL, AT e CN

Obiettivi del progetto:

Valutare il modello colturale estensivo in tre ambienti: golena, fondovalle collinare e montano

Individuare i cloni più adatti al modello ed agli ambienti considerati

Località Pr. Ambiente Azienda

Bozzole AL Golena Po Zemide

Castelnuovo B.da AL Gol. Bormida Gotta

Asti Montemarzo AT Collina Bennata

Rosignano M.to AL Collina Luparia

Dronero Ricogno CN Montagna Cavalleri

Ceva CN Montagna Porro

Clone Specie

Dvina P. deltoides

Oglio P. deltoides

Lambro P. ×canadensis

Soligo P. ×canadensisSoligo P. ×canadensis

Panaro P. ×canadensis

Taro P. ×canadensis × P. ×generosa

M67-044 P. tricocarpa × P. deltoides

6

8

10

12

Area Bas. m2/ha Medie dei cloni

0

2

4

Dvi

na

Lam

bro

Solig

o

Tar

o

Pan

aro

Oglio

M67

-044

Conclusioni

Il modello colturale estensivo, più compatibile con le esigenze ambientali e a basso costo, può essere utilizzato oltre che in montagna anche in collina e

golena, con buoni risultati.golena, con buoni risultati.

Ottimi risultati si stanno ottenendo con i cloni Soligo ed Oglio

1500

2000

2500

CFtradizionale

€/ha

- 30%

- 15%

Con la GFS si riducono i costi di coltivazione

0

500

1000

trattamenti lavorazioni fertilizzazione

- 15%

- 40%

Certificazione della Gestione Forestale Sostenibile

- garantisce la tracciabilità

- offre nuove opportunità di mercato- offre nuove opportunità di mercato

- contrasta il commercio illegale di legno

- supporta lo sviluppo della filiera corta

Industria del compensato

- 2005 30% del legno di pioppo importato daFrancia e Belgio era certificato

Domanda di legno di pioppo certificato

- 2007 trend confermato

- 2008 la domanda di legno certificato è in aumento

www.populus.it/CERFORPI/index.php

Con il contributo della

Regione Piemonte

(CERFORPI) è stato realizzato

il portale della certificazione

Portale della certificazionePortale della certificazione

forestale pioppicola.

Strumento informatizzato per

la statistica e per il supporto

alla certificazione forestale

per pioppicoltori e gli altri

soggetti della filiera del legno

PLFPLFPLF

Certificazione forestale della pioppicoltura

oltre 3.500 ettari di pioppeti già hanno ottenuto la certificazioneforestale in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Lombardia,secondo gli schemi PEFC e FSC, principalmente attraverso lacertificazione di gruppo.Altre aziende stanno per ottenere la CF per i loro pioppeti.

La certificazione forestale dei pioppeti non risolve da sola l’attuale

crisi della nostra pioppicoltura ma offre nuove opportunità di

mercato per le aziende pioppicole e per l’industria del legno

• Consistenza del germoplasma di Salicaceae spp.presso il CRA-PLF

n. 739 genotipi di Populus nigra,n. 486 P. deltoides,n. 309 P. alba, n. 332 ibridi intraspecifici e interspecifici di pioppo

n. 577 genotipi di Salix spp. (30 specie).n. 577 genotipi di Salix spp. (30 specie).

Interventi di riqualificazione fluviale con germoplasma di Salicacee

Anni 2000-2004 – Isola Santa Maria (Crescentino, TO)

Anni 2003-2006 - Valenza (AL)

Arboreto da seme di pioppo nero

Obiettivi:Creare un impianto per la raccolta di seme e la produzione di materiale qualificato per interventi di riforestazione

Materiale impiegato: 700 piante in totale12 genotipi maschi e n. 10 genotipi femmina di pioppo nero caratterizzati sotto il profilo morfologico e genetico

Obiettivi: Riqualificazione area golenale fiume Po mediante il reinserimento del pioppo nero nelle aree di appartenenza;

Creazione di una unità di conservazione genetica per la specie P. nigra;

Incremento della variabilità genetica per l’adattamento della specie ai cambiamenti climatici.

Materiale impiegato:52 genotipi maschi e n. 32 genotipi femmina di pioppo nero

Disegno sperimentale:disposizione sistematica dei soggetti maschili attorno ai soggetti femminili per un totale di 645 individui allevati su 2,3 ha. Nella stessa area era stato realizzato nel 2005, un impianto analogo con P. alba.

Anno 2009 - Azienda Mezzi CRA-PLF Casale Monferrato (AL)

Obiettivi:Valutazione e selezione di germoplasma di P. alba da utilizzare per la produzione di materia prima (cellulosa) da destinare principalmente all’industria della carta e dei biopolimeri.

Materiale genetico: 20 genotipi di P. alba.

Disegno sperimentale: blocchi randomizzati con 3 replicazioni, con parcelle di 9 piante alla distanza di 3x3 per un totale di 826 piante su 0,8 ha.

PULP and PAPER

Poplar woodShort fibrePoor mechanical qualitiesWhiteOpacity, brightnessHigh cellulose low lignin

Az. MezziFilare di pioppo nero

Produzione di biomassa per scopi energetici

Colture legnose dedicate alla produzione di energia

Short Rotation Forestry (SRF)

Short Rotation Coppice (SRC)Short Rotation Coppice (SRC)

Ø Densità d’impianto (1000 � 15000 p/ha)

Ø Specie arboree a rapida crescita

Ø Raccolta ogni 2- 6 anni

SpecieP i o p p o

Salice

Altre specie utilizzate:Altre specie utilizzate:

•Ontano•Platano•Eucalpytus•Paulownia•Acero•Olmo

Robinia

CLONI

Cloni di pioppo

Ø VillafrancaØ Orion Ø ImolaØ Baldo

Cloni di saliceØ DragoØLevante

Tons

CO

2ha-1

GHG balance of Poplar SRF during 1st year of cultivation To

ns C

O

Da Zenone et. al. 2009

ESEMPIO DI FILIERA AGROENERGETICA REALIZZATA PRESSO IL CRA/PLF DI CASALE M.to

• SRF ed SRC possono fornire biomasse da utilizzare per scopi energetici;

• Buoni risultati sono già stati ottenuti utilizzando cloni di pioppo e salice selezionati per la produzione di biomasse lignocellulosiche;

• Vanno considerati gli aspetti ambientali sia in termini di assorbimento di gas serra che di

• Vanno considerati gli aspetti ambientali sia in termini di assorbimento di gas serra che di capacità di fitodepurazione di terreni e falde contaminate da nitrati e/o metalli pesanti.

Grazie per l’attenzione