la gazzetta dello sport (03-12-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 giovedì 12 marzo 2015 anno 119 - numero 60 euro 1,40 mo in onda! 59 del digitale terrestre 9 771120 506000 50 3 1 2> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano DA NON PERDERE 1 Honda trequartista Inzaghi studia la mossa per rilanciare il Milan IARIA, OLIVERO A PAGINA 16 Da Ancelotti a Bale: così il Real Madrid sta andando in pezzi RICCI A PAGINA 14 Gentile, aria di Nba: «Potrei arrivarci molto presto» DI SCHIAVI A PAGINA 29 2 3 L’ANALISI di Fabio Licari 2 POSSIAMO SOGNARE UNA COPPA PER NOI La «manita» no, non si può, perché c’è un maledetto derby: almeno una tra Fiorentina e Roma non sopravviverà a questi ottavi di finale. Ma dopo il «cinque su cinque» nei sedicesimi si può sognare un’Europa League il più italiana possibile. Un fantastico poker nei quarti. Anche se il sorteggio non è stato amichevole. L'ARTICOLO ALLE PAGINE 2-3 CREMONESI, IANIERI, PERNA A PAGINA 21 E NELL’INSERTO AL CENTRO DEL GIORNALE SPECIALE F.1 Vettel chiama «Eva» la sua Ferrari e lancia la sfida alla Mercedes 21 L’esultanza di Thiago Silva, 30 anni, autore del gol qualificazione del Psg REUTERS CHAMPIONS: FRANCESI (2-2) E TEDESCHI (7-0 ALLO SHAKHTAR) VOLANO AI QUARTI THIAGO SILVA FA FUORI MOU BAYERN, MACCHINA DA GOL Impresa Psg ai supplementari: in 10 per 89’ (espulso Ibra) elimina il Chelsea ARCHETTI, BIANCHI, BOLDRINI, FROSIO, LONGO ALLE PAG. 12-13, COMMENTO DI DE CALO’ A PAG. 23 Gabbiadini (Napoli), Shaqiri (Inter), Quagliarella (Torino), Salah (Fiorentina), Ljajic (Roma): chi brillerà di più stasera? EUROPA LEAGUE C’E’ L’ANDATA DEGLI OTTAVI CALIAMO IL POKER! GHISALBERTI, GIALANELLA E COMMENTO DI BETTINI ALLE PAGINE 26-27 CICLISMO Super Malori batte Cancellara La Tirreno-Adriatico parla italiano 26 1 Cinque italiane in campo stasera 1 Torino chiamato a un’altra impresa contro lo Zenit 1 Inter in Germania affronta il temibile Wolfsburg di Dost 1 Napoli favorito con la Dinamo Mosca 1 Poi il derby Fiorentina-Roma SERVIZI DA PAGINA 3 A PAGINA 11 LA PRIMA PAGINA ra to sa nit ia le st n a by ma NA 11 La nostra prima pagina del 26 febbraio che ha portato fortuna A PAGINA 17 DOPO VAZQUEZ CONTE PORTA IN NAZIONALE ANCHE EDER 17 Il c.t. Antonio Conte, 45 anni IPP Il ct guarda con interesse agli oriundi della Serie A Nel mirino pure Vecino (Empoli) e De Maio (Genoa) DELLA VALLE A PAGINA 15 JUVE, EVRA E’ DIVENTATO L’UOMO IN PIU’ DI ALLEGRI 15 Un avvio difficile, ma poi il francese s’è rivelato un punto fermo del tecnico Benitez: «Il Psg? Perché no? Parlo anche un po’ di francese so dire soufflé, vol au vent e brie». IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w Dalle 17.45 speciale Europa League MANCINI A PAGINA 25 Rinnova in sicurezza, ti regaliamo l’ABS! ROTTAMA RINNOVA & L’offerta é valida fino al 30 aprile 2015.

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 giovedì 12 marzo 2015 anno 119 - numero 60 euro 1,40

mo in onda!59 del digitale terrestre

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DA NON PERDERE

1 Honda trequartistaInzaghi studia la mossaper rilanciare il MilanIARIA, OLIVERO A PAGINA 16

Da Ancelotti a Bale:così il Real Madridsta andando in pezziRICCI A PAGINA 14

Gentile, aria di Nba: «Potrei arrivarcimolto presto»DI SCHIAVI A PAGINA 29

2

3

L’ANALISIdi Fabio Licari

2

POSSIAMO SOGNARE UNA COPPA PER NOI

La «manita» no, non si può, perché c’è un maledetto derby: almeno una tra Fiorentina e Roma non sopravviverà a questi ottavi di finale. Ma dopo il «cinque su cinque» nei sedicesimi si può sognare un’Europa League il più italiana possibile. Un fantastico poker nei quarti. Anche se il sorteggio non è stato amichevole.L'ARTICOLO ALLE PAGINE 2-3

CREMONESI, IANIERI, PERNA A PAGINA 21 E NELL’INSERTO AL CENTRO DEL GIORNALE

SPECIALE F.1Vettel chiama «Eva»

la sua Ferrarie lancia la sfidaalla Mercedes

21

L’esultanza di Thiago Silva, 30 anni, autore del gol qualificazione del Psg REUTERS

CHAMPIONS: FRANCESI (2-2) E TEDESCHI (7-0 ALLO SHAKHTAR) VOLANO AI QUARTI

THIAGO SILVA FA FUORI MOUBAYERN, MACCHINA DA GOL

Impresa Psg ai supplementari: in 10 per 89’ (espulso Ibra) elimina il ChelseaARCHETTI, BIANCHI, BOLDRINI, FROSIO, LONGO ALLE PAG. 12-13, COMMENTO DI DE CALO’ A PAG. 23

Gabbiadini (Napoli), Shaqiri

(Inter), Quagliarella (Torino),

Salah (Fiorentina), Ljajic (Roma):

chi brillerà di più stasera?

EUROPA LEAGUEC’E’ L’ANDATADEGLI OTTAVI CALIAMO

IL POKER!

GHISALBERTI, GIALANELLA E COMMENTODI BETTINI ALLE PAGINE 26-27

CICLISMOSuper Malori

batte Cancellara La Tirreno-Adriatico

parla italiano

26

1Cinque italianein campo stasera

1Torino chiamatoa un’altra impresa

contro lo Zenit

1Inter in Germaniaaffronta il temibile Wolfsburg di Dost

1Napoli favorito con la Dinamo Mosca

1Poi il derby Fiorentina-Roma

SERVIZI DA PAGINA 3 A PAGINA 11

LA PRIMAPAGINA

ratosanitiale stn

aby

ma

NA 11

La nostra prima

pagina del 26

febbraio che ha

portato fortuna

A PAGINA 17

DOPO VAZQUEZCONTE PORTAIN NAZIONALE ANCHE EDER

17

Il c.t. Antonio Conte, 45 anni IPP

Il ct guarda con interesseagli oriundi della Serie ANel mirino pure Vecino(Empoli) e De Maio (Genoa)

DELLA VALLE A PAGINA 15

JUVE, EVRAE’ DIVENTATO L’UOMO IN PIU’DI ALLEGRI

15

Un avvio difficile, ma poiil francese s’è rivelato un punto fermo del tecnico

Benitez: «Il Psg? Perché no? Parlo anche un po’ di francese so dire soufflé,

vol au vent e brie».

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

w

Dalle 17.45 speciale Europa League MANCINI A PAGINA 25

Rinnova in sicurezza,ti regaliamo l’ABS!

ROTTAMA

RINNOVA

&

L’offertaévalidafinoal30aprile2015.

Page 2: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

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Italiane, un altro (f.li.) Il quadro delle italiane partecipanti alle prossime coppe europee non è ancora chiaro, complice la bella novità che la vincente dell’Europa League si qualifica per la Champions. Qual è la situazione oggi (con la classifica della 26° giornata naturalmente). Con un paio di avvertenze: il 7° posto non serve a niente; al 3° posto, per ora, c’è la Lazio per differenza-reti, ma il criterio finale è quello dello scontro diretto (che vede in vantaggio il Napoli vincente nella partita del girone d’andata).

COPPE 2015-16LE POSSIBILICOMBINAZIONI

� 1 Gonzalo Higuain, 27 anni, attaccante argentino del Napoli che ospita la Dinamo Mosca KOMUNICARE � 2 Mauro Icardi, 22 anni, punta argentina dell’Inter, impegnata a Wolfsburg LAPRESSE � 3 Kamil Glik, 27 anni, difensore polacco e capitano del Torino, che sfida in trasferta lo Zenit LAPRESSE � 4 Gervinho, 27 anni, attaccante ivoriano della Roma, attesa dal derby italiano a Firenze RAMELLA � 5 Neto, 25 anni, portiere brasiliano della Fiorentina IPP

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Viola-Garcia da triplaNapoli, sei favoritoPer Mancio e il Toroè una prima in salita1Dal derby di Firenze a Benitez e i granata contro le due russe: caccia al poker nei quarti di Europa League, che manca dal 2000

Fabio Licari

L a «manita» no, non si può, perché c’è un ma-ledetto derby (il 17° nelle coppe): almenouna tra Fiorentina e Roma non sopravviverà

a questi ottavi di finale. Ma dopo il «cinque su cin-que» nei sedicesimi, che ai nostalgici ha riportatoalla mente gli anni 90, si può sogna-re un’Europa League il più italianapossibile. Un fantastico poker nei

quarti, come non accade dal ‘99-2000. Anche se il sorteggio non è

stato amichevole. Con tutte lecautele del caso, soltanto il Napoli

è favorito nella sfida con la DinamoMosca. Tra Montella e Garcia equi-librio totale per mille motivi, anchese la condizione recente (0-4 con laLazio escluso) e il precedente diCoppa Italia lasciano pensare. Ha poco da sorridere l’Inter contro ilWolfsburg (2° in Germania). E peg-gio ancora il Torino al cospetto dello Zenit capofilain Russia (e club esperto di coppe). Coraggio però:superato il turno, dalle altre quattro sfide, esclusoil derby di Spagna, non dovrebbero arrivare rivalifuori portata. Insomma, riprendiamoci (ancora)l’Europa.

FIORENTINA-ROMA Dal famoso k.o. con il City so-no trascorse 16 partite: la Roma ne ha vinte appena5, pareggiandone 10, perdendone soltanto una.Proprio quella con la Fiorentina, nei quarti di Cop-pa Italia, in gara secca all’Olimpico: un tremendo0-2 con i giallorossi chiamati dalla curva a un gestotribale, le scuse pubbliche. Fino a lunedì la percen-tuale sarebbe stata 55%-45% per i viola, dal gioco

incantevole e concreto negli ultimidue mesi (9 vittorie e 4 pareggi): poila Lazio ha spiegato che dagli im-provvisi cali di tensione neanche lanuova Fiorentina è immune. È dal2008 (semifinale di Europa Leaguepersa ai rigori contro i Rangers) chei viola non superano gli ottavi: l’an-no scorso uscirono nel derby con laJuve. Dal 2008 (quarti di Cham-pions persi con lo United) neanchela Roma supera gli ottavi in Europa.Sfida da tripla, assenze più pesantiper la Fiorentina.

WOLFSBURG-INTER La classifica di Bundesliga èpeggio di quella italiana: il Bayern è 11 sopra il Wol-fsburg e 20 avanti sul Borussia Moenchengladbach.Per aumentare il carico, lo Schalke (che ha terroriz-zato il Real Madrid) ne ha 23 in meno: come si ve-de, le distanze contano fino a un certo punto. Non

che i nomi dei tedeschi siano superiori, sulla carta,a quelli dell’Inter: solo che Dost (signor attaccan-te), Schurrle, De Bruyne, Luiz Gustavo, più Perisic(in panchina), danno l’impressione, al momento, diessere più squadra. Inoltre il Wolfsburg non perde-va da fine novembre (contro l’Everton), anzi era re-duce da 8 successi e 2 pari, prima di cadere sabatocon l’Augsburg. L’Inter non conquista i quarti dal2011 (Champions, k.o. con un’altra tedesca, loSchalke). Ritorno in Italia, da non sottovalutare, e55% al Wolfsburg. Per ora.

NAPOLI-DINAMO MOSCA Kokorin, la promessadella Russia di Capello, e Valbuena, l’infaticabiletrequartista di Deschamps, sono i pericoli per Beni-tez, ma neanche la Dinamo Mosca dormirà sonnitranquilli pensando a Higuain, Gabbiadini e Ham-sik. Sarebbe ipocrita non concedere un vantaggio,in teoria, al Napoli: benché nei sedicesimi il Trab-zonspor fatto a pezzi non fosse all’altezza dell’An-derlecht eliminato da russi. Motivazione in più: laChampions diventata ormai a rischio, causa affon-do della Lazio. Naturalmente c’è da chiudere il con-to in anticipo, per non soffrire poi a Mosca. L’annoscorso Napoli out ai quarti con il Porto. Diamo aBenitez il 55% di chance.

ZENIT-TORINO Questa è dura. Lo Zenit non è l’Ath-letic Bilbao, a cominciare dai nomi: Hulk, Witsel,Danny, per non dire quel Garay che era il centralearretrato da prendere subito dopo il Mondiale. LoZenit è in testa al campionato russo con 7 punti sulCska. Lo Zenit è alla quarta gara ufficiale dopo lasosta invernale: le altre tre le ha vinte tutte, com-preso il doppio successo sul Psv nei sedicesimi. Mail Torino segna da 14 partite consecutive, cosa im-portantissima nelle coppe, e ha perso soltanto 2volte nelle ultime 17 occasioni. Ha dimostrato ca-rattere (vedi Bilbao) e compattezza. Nel 2013 i rus-si sono usciti agli ottavi con il Basilea e, grazie aSpalletti, hanno memorizzato concetti calcistici ita-liani (e Criscito sarà in campo stasera). Gli diamo il65%. Ventura lo sa, è dai sedicesimi che gli servel’impresa.

RANKING E COPPE 2015-16 Paradossi delle coppe:al sistema Italia nel suo complesso conviene che sollevino il trofeo a Varsavia o l’Inter o il Torino, almomento fuori dalla zone coppe. Soltanto così au-menterebbe a 7 squadre il nostro contingente nellaprossima stagione (vedi in alto). L’altra strada percrescere è migliorare il ranking e recuperare laquarta squadra in Champions. La grande rincorsacomincia proprio dall’Europa League (dove ungiorno iniziò la grande caduta).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TABELLONE

Andata (oggi) Ritorno (giovedì 19/3)OTTAVI DI FINALE

Ore 21.05(Premium Calcio 3)

Everton (Ing) Dinamo K. (Ucr)

Arbitro VelascoCarballo (Spa)

Ore 21.05(Premium Calcio 4)

Villarreal (Spa) Siviglia (Spa)

ArbitroOrsato (Italia)

Ore 19(Premium Calcio 4)

Bruges (Bel) Besiktas (Tur)

ArbitroThomson (Sco)

Ore 19(Premium Calcio 3)

Dnipro (Ucr) Ajax (Ola)

ArbitroBebek (Cro)

Ore 18(Premium Calcio)

Zenit (Rus) TORINO

%65 35

Arbitro NevesMoreira (Por)

Ore 19(Premium Calcio 1)

Wolfsburg (Ger) INTER

%55 45

ArbitroMarciniak (Pol)

Ore 21.05 (Rete 4,Premium Calcio)

FIORENTINA ROMA

%50 50

ArbitroLahoz (Spa)

%55 45

Ore 21.05(Premium Calcio 1)

NAPOLI Dinamo M. (Rus)

ArbitroSidiropoulos(Gre)

GDS

La Fiorentina ha molte assenze. Roma mai oltre gli ottavi dal 2008

Inter senza i quartidal 2011. Rafa deve chiudere già i conti. Ventura da impresa

LA CHIAVE

LA FINALEA VARSAVIAIl trofeo per chi vince l’Europa League: la finale è a Varsavia, in Polonia,il 27 maggio

Primo pianoRSfida all’Europa

CHAMPIONS LEAGUEJUVE ai gruppi; testa di serie (da campione)ROMA ai gruppi; probabile terza/quarta fasciaLAZIO ai playoff

EUROPA LEAGUENAPOLI ai gruppi (in quanto 4° in campionato o vincente di Coppa Italia)FIORENTINA ai gruppi (in quanto 5° in campionato o vincente di Coppa Italia)SAMPDORIA al 3° preliminare (in quanto 6° in

campionato). Il 6° posto dà l’accesso alle coppe in quanto la vincente della Coppa Italia (una tra Napoli, Fiorentina, Juve e Lazio) è tra le prime 5 del campionato

VINCENTE ITALIANA DI EUROPA LEAGUECinque italiane sono in corsa per l’Euroleague. Ma ci sono tanti scenari possibili.1) se vince la Roma, già qualificata in Champions, non cambia nulla. Nelle prossime coppe vanno 6 italiane (3 CL+3 EL);

2) se vince una tra Napoli e Fiorentina, questa va in Champions ma non aggiunge un posto per le italiane in EL (perché il posto in più è al club, non alla nazione). Quindi 6 italiane (4 CL+2 EL);3) se vince una tra Inter e Torino, invece, qualcosa cambia: perché questa si qualifica alla Champions (nei playoff; andrebbe ai gruppi soltanto se la vincente della Champions in corso fosse già qualificata attraverso il campionato nazionale). E in Euroleague resterebbero 3 club italiani. Quindi in totale 7 club (4 CL+3 EL).

Page 3: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

3GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

giovedì da leoni! MUSCOLI, GAS

E FATTORE C LA STAR HULK

È IL LEADERE FA PAURAA VENTURA

Sebastiano VernazzaINVIATO A SAN PIETROBURGO

Twitter @GazzaVernazza

C i sarà, ci sarà. Purtroppoper il Toro, Hulk gioche-rà dall’inizio. Nei giorni

scorsi era arrivata la notiziadella forte influenza che l’ave-va costretto a partire dalla pan-china contro l’Ural, prima gior-nata del campionato russo do-po lo stop invernale. In questavigilia pre Toro, però, tutti dan-no il brasiliano in formazione.Recuperato, pronto a far repar-to con Rondon e Danny. Lo Ze-nit ha un attacco da Championse in effetti i russi da lì vengono.Torino sfortunato: prima l’Ath-letic Bilbao, poi lo Zenit. Altroche Europa League, come av-versarie soltanto squadre sci-volate giù dalla competizioneregina.

UOMO SIMBOLO Hulk ha appe-na rinnovato il contratto fino al2019. Va per i 29 anni, è proba-bile che lo Zenit sia il suo ulti-mo club europeo prima delrientro in Brasile. Ha strappatoun adeguamento economicoda urlo, secondo i media russiguadagnerà 7 milioni netti astagione, garantiti da Gaz-prom, colosso del gas che fo-raggia molte squadre e che èsponsor pesante della Cham-pions stessa, alla faccia della crisi economica in cui è precipi-tata la Russia. Ingaggio da topplayer per Hulk, giocatore chenel 2012, al suo arrivo a SanPietroburgo, veniva guardatocon diffidenza, anzi con ostili-tà. Non è un mistero, la curvadello Zenit è razzista e tempo

addietro diffuse un comunica-to in cui diceva no «ai calciatoridi colore e gay». Hulk è statopure insultato da un arbitro, havissuto mesi difficili, ma ce l’hafatta. Oggi «parlicchia» il russo,è diventato l’uomo simbolo del-lo Zenit e un pezzo indispensa-bile sulla scacchiera di VillasBoas. È la torre che taglia inorizzontale e in verticale, l’uo-mo che lavora per due. Non se-gna moltissimo, questa l’accusache più gli muovono da questeparti, anche se fin qui gli 8 golin 17 giornate di campionato,oltre ai 3 in Champions e ai 2rifilati al Psv nei sedicesimi diEuropa League, possono basta-re per zittire gli incontentabili.

BUMBUM San Pietroburgo è unbuon posto per smaltire la de-lusione del Mondiale. In Brasi-le è finito nel tritacarne, cometutti i suoi compagni di sventu-ra della Seleçao. Resta uno deicalciatori preferiti dalle donnebrasiliane, per via del suo cor-poso sedere, che in portoghesesi dice «bumbum», ma questa èun’altra storia. Speriamo cheoggi il fattore C privilegi il To-ro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

7I milioni di ingaggio stagionale di Hulk, garantiti da Gazprom:il brasiliano ha appena rinnovato fino al 2019

IL NUMERO

AL GIGANTE DOST BASTA

UN TOCCOED È GOL: MANCINI

È AVVISATO

Elmar Bergonzini

O ne-touch-gol. Il calcioche gioca Bas Dost, a ve-dersi, è molto semplice,

quasi elementare. Ma segna.Tanto. Gli basta toccare la pallauna sola volta. È un animaled’area, che preoccupa l’Internon poco. Nella storia del Wol-fsburg solo Grafite, nell’annodel titolo (2008-09), ha segna-to più di lui dopo 24 giornate dicampionato: 13 ne ha fatti Dost(in 13 presenze), 17 ne feceGrafite (in 15 presenze).L’olandese è andato meglio digente come Dzeko e Man-dzukic. E pensare che a inizioanno finiva spesso in tribuna.Olic (ora all’Amburgo) era il ti-tolare, Bendtner il panchinaro.

LA STORIA Cosa è cambiato loha spiegato il leader della dife-sa del Wolfsburg Naldo: «In luiniente, abbiamo capito meglionoi come servirlo». La sua av-ventura in Germania non hamai avuto mezze misure: è pas-sato dalla frustrazione all’esal-tazione. A inizio anno i tifosierano stufi: un giocatore me-diocre, che quando arrivò aWolfsburg non era in grado direggere gli allenamenti di Ma-gath: prima del termine dellesedute era solito vomitare, sfi-nito dall’intensità. Per la suacorsa un po’ impacciata e per lasua struttura fisica (è alto 196cm) veniva soprannominatoPiedone lo Sbirro. A 15 anniaveva il 46 di piede (ora il 48).In estate, dopo due stagionifallimentari e ricche di infortu-ni, aveva pensato di andarse-ne, ma è rimasto (su consiglio

dell’amico e compagno disquadra Malanda, morto agennaio in un incidentestradale) per trovare il ri-scatto. In carriera aveva vis-suto un momento difficileanche a 19 anni, all’Emmen,nella seconda divisioneolandese: aveva perfinopensato di andare in Finlan-dia, ma decise di restare inOlanda. Arrivò l’Heerenve-en. Anche lì, nel 2010-11,non fece benissimo. L’Ajax,senza crederci troppo, pro-vò a prenderlo per sostituireSuarez, ma alla fine restò esegnò 32 gol in 34 partite,capocannoniere della Ere-divisie. Ora Hecking se lococcola («È stato convocatodall’Olanda, sarà un proble-ma tenerlo fuori», ha detto).Il compagno di squadraSchäfer lo descrive comeuno emotivo: «Oggi potreb-be abbracciare tutto il mon-do, fino a dicembre era de-presso. Non giocava di certoa fare l’orsacchiotto felice».Altri tempi: nel 2015 ha se-gnato 13 gol in 10 partite uf-ficiali. E avrà toccato sì e no13 palloni. One-touch-gol.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

13I gol segnati da Dost in 10 partite ufficiali nel 2015 tra Bundesliga ed Europa League

IL NUMERO

RAFA, OCCHIOA VALBUENAÈ IL FOLLETTO GUERRIERO

CHE SBANCÒ ANFIELD

Alessandro GrandessoPARIGI

Twitter @agrandesso

L a sua è la storia dell’atipi-co self made man. Quelladel giocatore che si è fatto

da solo, contro tutto e tutti.Contro chi non lo vedeva nelcalcio che conta, e contro i pre-giudizi sui suoi 167 centimetri.Un condensato di tecnica edesplosività, con un debole peril tuffo in area, le mutande co-lorate e le auto di grossa cilin-drata. Mathieu Valbuena è «ilfolletto», diventato un riferi-mento nella Francia di De-schamps. Il fantasista che nes-suno si aspettava a certi livelli eche invece ogni allenatore vor-rebbe avere in squadra. Beh,ora ce l'ha la Dinamo Mosca.

GUERRIERO La Francia del cal-cio e Rafa Benitez lo scopriro-no una sera di Champions del2007, ad Anfield, con un golche permise al Marsiglia con-tro ogni pronostico di sbancareLiverpool (0-1). Stoccata dal li-mite all’incrocio, con tanto dicomico capitombolo. Primo ca-polavoro di un ragazzo arriva-to l’anno prima da anonimodalla terza divisione. Passandoin poche ore da 700 a 18milaeuro al mese ed entrando cosìin quel mondo professionisticoche l’aveva bocciato nel 2003:troppo piccolo per il Bordeauxche l’aveva formato. Il ragazzodallo spirito guerriero ripartìdalla quinta serie, senza mai ri-nunciare al suo sogno, come ri-corda anche il titolo dell’auto-biografia del 2012: «Il mio per-corso da combattente».

MUTANDE Solo contro tutti,anche a Marsiglia dove agliinizi era la vittima deglischerzi di Ribery e di tackleassassini. Schivati con drib-bling e giocate che gli han-no garantito rispetto e lon-gevità al Velodrome: 8 sta-gioni, coronate con lo scu-detto del 2010. Grazie aDeschamps con cui magarinon c’era feeling, ma chel’ha trasformato in vero die-ci, come ora in nazionale al-le spalle di Benzema. Ap-plaudito così anche dai tifo-si che lo fischiavano per lesimulazioni esasperanti, olo prendevano in giro per illook atroce: mutande im-probabili in bella mostra afine gara e risvolti dei pan-taloni da acqua alta. E poi leauto smisurate: fuoristradaamericani e Lamborghini da640 cavalli polverizzate sulguardrail, o protette comefiglie dalle mani, sporche,dei tifosi. A Marsiglia lochiamavano petit velo, bici-clettina, che corre veloce atutto campo. Tocca a Beni-tez, per vendetta, bucarglile gomme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

167I centimetri d’altezza di Valbuena, che a inizio carriera fu scartato dal Bordeaux proprio per la statura

IL NUMERO

fZENITL’AVVERSARIA DEL TORINO

fWOLFSBURGL’AVVERSARIA DELL’INTER

fDINAMO MOSCAL’AVVERSARIA DEL NAPOLI

Page 4: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

4 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 5: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

5GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

XHERDAN SHAQIRITREQUARTISTA DELL’INTER

HO RICORDI BUONI CONTRO QUESTA SQUADRA. RITROVO MOLTI AMICI,

MA NOI VOGLIAMO ANDARE AVANTIE FARE UN BUON RISULTATO,

COME A GLASGOW CONTRO IL CELTIC.

COSÌ ALLA WOLFSBURG ARENA (ORE 19)

PANCHINA: 20 Grun, 4 Schafer,

5 Klose, 24 Jung, 9 Perisic, 15 Trasch,

3 Bendtner

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: Naldo, Perisic

INDISPONIBILI: Drewes, Hunt,

Arnold

ALTRI: nessuno

PANCHINA: 1 Handanovic, 15 Vidic,

6 Andreolli, 22 Dodò, 10 Kovacic,

17 Kuzmanovic, 28 Puscas

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: Hernanes, Juan Jesus,

Guarin

INDISPONIBILI: Nagatomo,

Jonathan, Campagnaro, Obi

ALTRI: Donkor, Berni

ALLENATORE Hecking ALLENATORE Mancini

WOLFSBURG 4-2-3-1 INTER 4-3-1-2

BENAGLIO1

22LUIZ GUSTAVO

14DE BRUYNE

12DOST

30CARRIZO

21SANTON

23RANOCCHIA

5JUAN JESUS

33D’AMBROSIO

13GUARIN

18MEDEL

88HERNANES

91SHAQIRI

9ICARDI

8PALACIO

7CALIGIURI

17SCHURRLE

23GUILAVOGUI

RODRIGUEZ34

25NALDO

31KNOCHE

8VIEIRINHA

ARBITRO Marciniak (Pol) GUARDALINEE Sokolnicki-Listkiewicz (Pol)QUARTO UOMO Siejka (Pol) ARBITRI DI PORTA Raczkowski-Musial (Pol)

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I denti di Shaqsul Wolfsburg«Adoro sfidaresquadre forti»1 Lo svizzero ha vinto 5 volte su 5 contro i Verdi: «Fanno bel calcio, sono completi»

Matteo Dalla ViteINVIATO A WOLFSBURG (GERMANIA)

I l Genio della Lampada, con-tro i Verdi, di magie e nume-ri ne ha fatti. Anche Dieter

Hecking fiuta i denti dello squa-lo Shaq. «Xherdan ci conosce be-ne. E ci ha fatto pure gol...» sor-ride non proprio divertito il tec-nico del Wolfsburg. Piccoli incu-bi. Xherdan è Shaqiri, quello cheesulta come il geniaccio di Ala-dino. Ci ha giocato 5 volte, l’exBayern, contro i Lupi della BassaSassonia: mai un k.o, solo vitto-rie. Ah, poi ne ha vista una sestadalla panca: i verdi che perdono2-0 ed ennesimo successo. Searriva la Settima, qui mettono ilcartello con scritto «Shaq, wan-ted».

CONSIGLI E GLASGOW Insom-ma: Xherdan è il nostro Cavallodi Troia dentro alla tana tede-sca. «Dare consigli a Mancini - falo svizzero Shaq -? Sa già benis-simo lui come prepararci, poi sevuole chiedermi qualcosa circa imiei connazionali (Benaglio,Klose e Rodriguez, ndr) io ci so-no...». Shaqiri sgambetta a metàcampo: ha il sorriso, qui dentrosolo esultanze e braccia levate insegno di vittoria. «È vero - conti-nua Shaq -: ho ricordi buonicontro questa squadra e in que-sto stadio, ma è giusto tenerconto che il Wolfsburg è squadracompleta, fa bel calcio, si è raf-forzata e vince. Ritrovo molti amici, ma noi vogliamo andareavanti e fare un buon risultato.Come a Glasgow contro il Cel-

tic». Missione: tenere vivo il ri-torno facendo una grande an-data.

UN GOL E 3 ASSIST Xher-dan, contro il Wolfsburg, èuna storia che sta dritta, drit-tissima, ben in piedi. Cinquepartite effettive totali più quellavissuta in panchina. Il conto èsberla, per i Verdi. Nella stagio-ne 2012-13, Shaq vinse all’anda-ta all’Allianz Arena 3-0 (con as-sist) e anche quel ritorno vissutoseduto. Nella Bundesliga suc-cessiva, ecco che vince in casa1-0 e segna nel ritorno quandoinfila l’1-1 (dopo vantaggio diNaldo) dell’1-6 finale alla Wolf-sburg Arena. Nell’attuale stagio-ne, quella cominciata semprecon la maglia del Bayern, Shaqha fatto in tempo a battere anco-ra una volta i Verdi il 22 agosto,Bayern-Wolfsburg 2-1, lui che

subentra per Gotze. Finita qui?Macché, perché il confronto av-viene anche in Coppa di Germa-nia. Il tabellino dice ancora unavolta Bayern-Wolfsburg 6-1, ga-ra di semifinale, 16 aprile 2013,Luiz Gustavo (oggi al Wolf-sburg) è un suo compagno disquadra, lui segna il 3-1 e ap-poggia 2 assist. Buonanotte.

FORTI E FORTISSIMI Qui doveti schiaffeggia un vento deciso estanno sedute 30.000 anime, ec-co, qui Xherdan si sente un po’ acasa sua. A oggi, lo svizzero natoin Kosovo ha timbrato in ognicompetizione da quando è ini-ziata la stagione: lo ha fatto inBundesliga, lo ha fatto con la na-zionale svizzera, si è ripetuto con l’Inter sia in campionato

(gol a Bergamo, su rigore), inCoppa Italia (contro la

Sampdoria) e in Eu-ropa League, proprio

al Celtic Park, l’1-0 susuo tiro e tap-in diabolico. A dif-ferenza dell’altro grande acqui-sto di gennaio Lukas Podolski(«Non mi sono pentito nemme-no per un secondo di essere ve-nuto all’Inter» ha detto il tede-sco alla Bild), Xherdan sa dimossa azzeccata. Da espertonedell’Europa, Shaq sa che staserasarà serata infernale: resistere qui significa crescere in autosti-ma. E possibilità. «Sono statomolto contento quando siamostati sorteggiati contro il Wolf-sburg - dice Shaq a “4-4-2”: cipiace poter competere controsquadre forti». Basta dimostrar-si fortissimi.

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5� Le vittorie di Xherdan Shaqiri (23 anni, nella foto LIVERANI) contro il Wolfsburg su 5 incroci, tutti giocati con la maglia del Bayern Monaco.

QUI INTER

Modulo e fantasiaHernanes favoritosu Kuzmanovic

INVIATO A WOLFSBURG (GER)

S embrano fondamentalmente due i dub-bi di Roberto Mancini alla vigilia delWolfsburg. Hernanes o Kuzmanovic al

posto di Brozovic? Juan Jesus o Andreolli alfianco di Ranocchia? Favoriti di poco i duebrasiliani, anche se ieri nella rifinitura è statoprovato pure l’italiano. «Juan Jesus a Napolinon ha fatto una buona gara - concede Mancio-, ma la colpa se prendi gol è di tutti, a comin-ciare da me. E i giocatori sono i primi ad avervoglia di riscatto dopo una prova insufficien-te». Hernanes rispetto a Kuzmanovic garanti-rebbe più fantasia e la possibilità di giocareanche a specchio con il 4-2-3-1 dei tedeschi.Per il resto, la formazione sembra scontata. Davanti a Carrizo, portiere di notte, ci saran-no Santon e D’Ambrosio, con licenza di scam-biarsi le fasce come a Napoli. Campagnaro in-fatti è rimasto a Milano per un affaticamentoal flessore della coscia sinistra. In mezzo, Gua-rin e Medel sono intoccabili, così come Shaqirisulla trequarti e la coppia Icardi-Palacio in at-tacco. Per i tedeschi, l’ex Samp (non convoca-to dal c.t. argentino Martino per le prossimeamichevoli) è lo spauracchio principale.

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QUI WOLFSBURG

Audace Hecking«Segniamo quie pure a Milano»

INVIATO A WOLFSBURG (GER)

I l «calabrese» Caligiuri, milanista di fami-glia, prenderà il posto di Perisic, appenarecuperato dopo un lungo stop. Ci sarà

lui largo a destra nel 4-2-3-1 del Wolfsburg diDieter Hecking, allenatore con le sopracci-glia da jolly joker che non nega di aver dettoche l’Inter ha punti deboli, ma in pubblicomostra rispetto e spiega: «Dobbiamo vincere,anche prendendo gol. Tanto li segniamo purein trasferta. Non cambierò certo quello chefunziona da due anni solo perché arriva unasquadra blasonata come l’Inter. Sarà una sfi-da simile a quella dei sedicesimi, contro loSporting Lisbona. Ma in uno stadio pieno checi spingerà, malgrado i tanti italiani che vivo-no in zona. Occhio a Icardi, un super attac-cante».

GIOIELLINO Occhio anche alla WolfsburgArena, gioiellino da 30mila posti che potreb-be fare da riferimento per gli italici pruriti distadio di proprietà. Nei sedicesimi contro loSporting Lisbona l’impianto registrava ampivuoti. Stasera sarà invece traboccante, com-plici i tanti italiani emigrati in questa zona.

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Europa LeagueRAndata ottavi

CENTIMETRI

Page 6: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

6 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mancini medita la punizione«Al sorteggio hanno esultato»1Il tecnico punta sull’orgoglio dell’Inter edà fiducia: «I miei sanno bene cosa fare»

Luca TaidelliINVIATO A WOLFSBURG

«S ette anni esatti? Azz,allora tocchiamo le-gno». La reazione

anglomediterranea (in Inghil-terra si tocca appunto legno,non ferro) di Roberto Mancinifa scattare una risata quandogli si ricorda che proprio l’11marzo 2008, dopo l’elimina-zione ad opera del Liverpoolnegli ottavi di Champions Lea-gue, aveva di fatto annunciatol’addio dall’Inter.

PERFEZIONE «A giugno me nevado, l’ho già detto ai giocato-ri», tuonò quella notte, senten-do odore di Mou nell’aria. Set-te anni dopo, un Mancio diver-sissimo guida ben altra Inter inuna notte che potrebbe rappre-sentare la svolta nel processodi trasformazione di un grup-po che «poi da settembre lotte-rà per alzare trofei». Mancinigasa la truppa, sa che l’atmo-sfera non potrà essere bollentecome a Glasgow («Il Celtic Park non ha eguali»), ma an-che che l’avversario è uno dei

peggiori che potesse capitare.«Il Wolfsburg non è soltantoDost, che pure sta segnando araffica (13 gol nelle ultime 10gare, n.d.r.), ma un’ottimasquadra che non a caso è se-conda in Bundesliga». Dove incasa ha vinto 10 gare su 12, se-gnando 30 volte su 31 delle ul-time uscite. «Servirà un’Interperfetta, che ragioni sui 180’.Loro sono forti, ma sono con-vinto che abbiamo le qualitàper eliminarli. Con conseguen-te iniezione di fiducia moltoimportante».

LACUNE, MA NON SOLO Man-cini è uomo di concretezza,non ha bisogno di sottigliezzepsicologiche per caricare Ra-nocchia&co. «Ottavo di Coppa,in un grande stadio e contro ungrande avversario - spiega iltecnico -. Ai giocatori non ser-virà ricordare che al momentodel sorteggio i tedeschi hannoesultato all’idea di affrontarci.Il loro allenatore ha detto cheabbiamo delle lacune? Vero,ma credo che a Wolfsburg fos-sero eccitati soprattutto per-ché l’Inter è una grande squa-dra. Chiaro che il blasone sta-

volta non potrà pesare più ditanto, ma ho uomini con tantaesperienza nelle nazionali».

PENSANTE E «COPETERA» Larimonta di Napoli potrebbe es-sere un buon viatico, ma Man-cio allarga il concetto: «Non credo basti l’Inter di Napoli perfare bene qui. Ci vuole l’Inter diNapoli, di Cagliari e di tante al-tre sfide. Dovremo essere bravia non concedere molto, a ra-gionare, attenti sul piano di-fensivo, attaccare con diversigiocatori e vincere se ci saràl’occasione. Ma dovremo an-che pensare che è una sfida che

si gioca sui 180’». Serve insom-ma un’Inter «copetera», comeil mitico Boskov amava defini-re la sua Samp che con Mancinie Vialli nel 1992 arrivò in finaledi Coppa dei Campioni. «Lospero tanto - risponde divertitoil tecnico -, anche se quellasquadra sulle due gare era mi-cidiale e questa deve ancora di-mostrarlo. Il sorteggio ci ha da-to uno degli avversari più diffi-cili, toccherà a noi essere all’al-tezza. Stiamo ancora cercandola nostra strada e ci vorrannomesi. Ma in 180’ può succederedi tutto».

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Roberto Mancini, 50 anni, ha preso il posto di Mazzarri a novembre ANDREOLI

STADIO DEL FUTURO

Proprietà San SiroIl Comune dice ok al piano nerazzurro1L’assessore Bisconti: «Quando il Milan andrà via cederemo il diritto di superficie all’Inter»

Mario Pagliara

L a disponibilità della pri-ma ora è diventata amente fredda condivi-

sione. Il piano dell’Inter perottenere la proprietà dellostadio Meazza attraverso lacessione del diritto di super-fice piace al Comune di Mi-lano e da Palazzo Marino,per la prima volta, non se nefa mistero. «Quando il Milanavrà costruito la propria ca-sa, la cessione del diritto disuperfice è la prima stradada percorrere per consegna-re in esclusiva il nostro sta-dio all’Inter, proposta cheaccogliamo con molto entu-siasmo — ci anticipa l’asses-sore allo Sport di Milano,Chiara Bisconti —. E’ la mo-dalità che usiamo per losport a Milano, utilizzataper altri nostri impianti im-portanti come il Pavesi per lapallavolo: anche per il Meaz-za la via può essere questa».

TRATTATIVE Comincia a de-linearsi il percorso di unatrattativa ai nastri di parten-

za, con orizzonte 2018-2020quando il Milan lascerà San Si-ro, con un finale prenotato inconsiglio comunale: «Qualsiasisarà la scelta — sottolinea —,l’ultima parola spetterà al con-siglio». Il diritto di superficepermetterà all’Inter di ottenerelo stadio per un certo periodo(99 anni), al termine del qualetornerà tra i beni del Comune.«Poniamo due condizioni: pri-mo, la durata dell’accordo do-vrà essere lunga e idonea affin-ché il club faccia gli investimen-ti per tutelare gli standard delMeazza. Secondo — concludela Bisconti —, dovrà essercil’obbligo a carico dell’Inter direalizzare investimenti ingenticon cifre che quantificheremopiù in là. Le concessioni deca-dranno se gli investimenti nonsaranno portati avanti».

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Lo stadio San Siro ANDREOLI

Europa LeagueRAndata ottavi

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7GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

689

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8

TIRI NELLO SPECCHIO

0,320,80 0,421,20 1,012,2

Media a partita

TIRI DA AREA OCCASIONI CREATE PERCENTUALE REALIZZATIVA

Media ruolo

60% 10%

Dati stagionali

L’EGIZIANO AI RAGGI XCREA 2 OCCASIONI A GARAE SEGNA NEL 60% DEI CASI

Salah sedotto e mollatoOra prepara la vendetta1A gennaio era stato a un passo dai giallorossi: adesso vive vicinoa Ponte Vecchio e colleziona gol. È lui il turbo della Fiorentina

� FIRENZE Rifinitura in mattinata e niente lista dei convocati. Montella ci tiene a nascondere la sua Fiorentina, del resto ad una Roma in crisi proprio non crede. «Non mi fido. Sono secondi in classifica, costruiti per vincere lo scudetto, pericolosi soprattutto in trasferta e animati da un grande spirito di rivalsa». Gomez, Savic, Tatarusanu e Bernardeschi non sono comunque recuperabili. I dubbi maggiori riguardano Babacar e Borja Valero. Il primo è reduce da un problema muscolare, l’allenamento odierno dirà se vale la pena rischiare anche se lo staff rimane dubbioso. Lo spagnolo ha ancora dolore alla caviglia ferita, ma proverà a stringere i denti. Saranno circa 30 mila a tifare sugli spalti. Gli stessi che, essendo muniti di biglietto per lo stadio, hanno il diritto (e così sarà anche nel ritorno a Roma) di entrare gratis nei musei fiorentini. E la Figc s’è adeguata: porte aperte al Museo del Calcio di Coverciano.

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IL TECNICO VIOLA

Montella: «Loro in crisi? Non mi fido»

Vincenzo Montella, 40 anni ANSA

Giovanni SardelliFIRENZE

S i sono annusati, sfiorati, quasi abbracciati.E poi respinti proprio quando l’unione pa-reva la naturale logica soluzione. Salah e la

Roma sono davvero stati ad un passo dal fonder-si. Intorno al 20 gennaio scorso l’egiziano pensa-va a tutto, tranne che di poter avere un futuro aFirenze. Adesso gioca per la «Viola», vive vicino alPonte Vecchio, e segna che è un piacere per lagioia di Montella.

IMPATTO Mohamed il grande prova ad uscire dalsuo personaggio, restando il più possibile lonta-no dai riflettori. Caratterialmente è entrato inpunta di piedi nello spogliatoio anche se l’effettoche ha avuto sull’inverno gigliato ha del clamoro-so. Otto partite totali, cinque delle quali dal pri-mo minuto, sei gol segnati. Riuscendo peraltro acolpire nelle tre competizioni in cui la Fiorentinaè ancora impegnata. Sassuolo, Torino e Inter incampionato, Tottenham in Europa League, Ju-ventus (doppietta) in Coppa Italia. Un semi trion-fo. E dire che proprio in Coppa Italia i viola punta-no alla finale grazie anche al successo nei quartiall’Olimpico in gara secca contro la Roma. Finìdue a zero, decise Mario Gomez. Salah era uffi-cialmente un giocatore della Fiorentina, ma nonancora in grado di scendere in campo (problemiburocratici). Se il trasferimento alla Roma si fos-se invece concretizzato nello scorso mercato,l’ipotesi di un Salah avversario dei viola con lamaglia giallorossa sulle spalle sarebbe stata alta-mente probabile. I tempi c’erano, la necessità an-che. Poteva andare così, la realtà ha detto altro. Econtro la Juventus in semifinale ci è finita la Fio-rentina.

THANK YOU JUAN La Roma è stata la più seriacandidata nella corsa all’egiziano. Quando latrattativa è saltata, l’accordo era quasi totale.Scelte diverse, destini incrociati. Certo sul 74 vio-la (numero scelto in memoria delle vittime di Port Said) si erano posati un’infinità di occhi cal-cistici. Compreso quelli di Roberto Mancini chequalche giorno fa ha ammesso di aver tentato diportare a Milano il talentuoso ex Chelsea. Pro-prio la massima convinzione con cui lo stessoChelsea è piombato su Cuadrado, sotto precisadisposizione di Mourinho, ha agevolato la mossaviola. Vista oggi l’operazione ha del clamoroso.Trentadue milioni più il prestito di Salah con in-gaggio pagato dai londinesi. Prestito estendibileper altri 12 mesi con conguaglio di un milione.Riscatto già fissato ad una cifra variabile tra i 16ed i 18 milioni a seconda dei bonus raggiunti.Tanta roba.

MAI SOLO «Salah sta vivendo uno dei momentimigliori della sua pur giovane carriera ed ha avu-to un grande impatto con il calcio italiano risul-tando subito decisivo», ha sentenziato ieri Mon-tella rispondendo a un giornalista egiziano. Delresto il «fenomeno Salah» parte da Firenze, ma siripercuote in modo clamoroso sul proprio Paesed’origine. Idee più chiare dopo un mese e mezzodi allenamenti anche sul ruolo. «È una secondapunta o un esterno offensivo — chiude il tecnico— che si esprime meglio con un centravanti diriferimento accanto. L’idea sarebbe quella, e noine abbiamo tre in rosa. Anche se con la Roma pos-so contare su mezzo (Babacar, ndr)». Ma in ognicaso, la Fiorentina ha la sua freccia. La sfida conla Lazio pare non aver lasciato scorie: semmai qualche rimpianto. Salah, come i suoi compagni,non ha inciso. Spera di farlo contro l’altra parte diRoma. Quella che poteva essere sua.

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Europa LeagueRAndata ottavi: il derby tra italiane

UUALE AL REALIZZATIVA

10%

Dati stagionali

PANCHINA: 24 Lezzerini, 40 Tomovic,

23 Pasqual, 6 Vargas, 5 Badelj, 14 Mati

Fernandez, 72 Ilicic

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: Savic, Basanta

INDISPONIBILI: Savic, Gomez, Rossi,

Tatarusanu, Bernardeschi

PANCHINA: 26 De Sanctis, 23 Astori,

20 Keita, 32 Paredes, 53 Verde,

88 Doumbia, 7 Iturbe

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: Maicon, Nainggolan,

Yanga-Mbiwa, Torosidis

INDISPONIBILI: Castan, Ibarbo, Totti

ALLENATORE Montella ALLENATORE Garcia

FIORENTINA 4-3-3 ROMA 4-3-3

NETO1 7

PIZARRO28

SKORUPSKI

35TOROSIDIS

44MANOLAS

2YANGA-MBIWA

25HOLEBAS

15PJANIC

16DE ROSSI

4NAINGGOLAN

24FLORENZI

8LJAJIC

27GERVINHO

10AQUILANI

20BORJA VALERO

30BABACAR

17JOAQUIN

74SALAH

ALONSO28

2G.RODRIGUEZ

19BASANTA

4RICHARDS

ARBITRO Lahoz (Spa) GUARDALINEE Devis-Perez del Palomar (Spa) ARBITRI DI PORTA Estrada-Hernandez (Spa)

TV Retequattro e Premium CalcioINTERNET www.gazzetta.it

COSÌ AL FRANCHI, ORE 21.05

CENTIMETRI

Mohamed Salah, 22 anni, ha già segnato 6 gol con la Fiorentina: 3in campionato, 2 in Coppa Italia e uno in Europa League CANONIERO

Page 9: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

9GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Andrea Pugliese INVIATO A FIRENZE

N utella e playstation per distrarlo e provare adarginarlo stasera, quando tornerà per la ter-za volta da ex a Firenze, la sua Firenze. Quel-

lo che è stato un grido d’allarme per Mihajlovic, di-venta goliardicamente un’arma per Montella, chescherzandoci su ha individuato la chiave per ferma-re la voglia e la fantasia di Adem Ljajic. Già, perchédopo che Sinisa fu chiaro ai tempi in cui il talentoserbo era alla Fiorentina («La cioccolata lo fa in-grassare e il computer lo addormenta, deve smette-re con entrambi»), Montella prova a scherzarci su,lui che più avanti gli ha ridato dignità umana e cal-cistica, trasformandolo da brutto anatroccolo in ci-gno luccicante: «Come si ferma Adem? Gli farò tro-vare in albergo Nutella e playstation». «Ci conoscia-mo talmente bene, Vincenzo voleva scherzare» ri-

TIRI NELLO SPECCHIO

0,660,751,141,210,831,46TIRI DA AREAOCCASIONI CREATEPERCENTUALE REALIZZATIVA

26% 17%

Dati stagionali

Andre INVIAT

utarza

lo che è sventa goscherzanre la vogldopo cheserbo eragrassare re con enlui che picistica, trgno luccivare in almo talme

PPPERCPERCENTUALE REALIZZATIVA

26% 17%

Ljajic, altro che nutellinoFirenze adesso ha paura1Dai rimproveri in viola per troppa cioccolata e pc all’attacco della

Roma sulle spalle: «Blocco psicologico? Macché, torneremo al top»

sponde il serbo, alla vigilia di quella che resta la suapartita. Tre anni e mezzo in viola, del resto, non sipossono dimenticare. Troppo intensi, troppo diversiin ogni loro angolo di vita.

QUANTI RICORDI La storia di Ljajic a Firenze si èdivisa tra le carezze di Prandelli («Da fermo pochicalciano come lui»), i rimproveri di Mihajlovic (chesalvò però dall’esonero in un Fiorentina-Brescia,3-2 in rimonta con gol decisivo di Adem), i cazzottidi Delio Rossi (in casa contro il Novara) e l’empatiacon Montella. È proprio con lui, infatti, che Ljajic èrinato, trascinando la Fiorentina fino alle soglie del-la Champions League. Una storia fatta di qualchebizza, molti vezzi, gol d’autore e quel soprannome,«nutellino», che gli venne affibbiato proprio dopo leparole di Mihajlovic. Un pezzo del cuore di Adem èrimasto da queste parti, all’ombra di Ponte Vecchio,e lui non lo ha mai nascosto. «Un giorno ci tornerò avivere», ha detto più di una volta, considerando chea Firenze ha conservato anche casa. Per ora ci tornae regala dispiaceri, visto che nei due precedenti unavolta (lo scorso anno) ha regalato l’assist decisivo aNainggolan e a gennaio ha segnato il gol del pareg-gio giallorosso. Un modo come un altro per esaltar-si, ma sempre senza esultare. È una questione diamore, ma anche di rispetto.

NIENTE SONNI Stasera, però, Garcia ha bisognosoprattutto di lui per ritrovare la sua Roma. «Ademha un talento enorme, ora sa che può essere deva-stante — dice il francese —. È un esempio per tutti,ma non si deve addormentare». Ci risiamo, ancoracon la storia del sonno, della bambola, un po’ comeMihajlovic, quasi come gli studenti che hanno talen-to ma non si applicano. E invece Ljajic quest’anno siapplica eccome, visti i 9 gol (8 in campionato e unoin Europa League). Dovesse segnare anche stasera,tra l’altro, stabilirebbe il record personale di marca-ture con una maglia (16), proprio come con la Fio-rentina (al Partizan si fermò invece a 11). «Mihajlo-vic mi diceva sempre di essere più egoista — dice ilserbo —. Gli attaccanti devono esserlo, ma se vedoun compagno libero preferisco un assist al gol».

LE COCCOLE DI RUDI E allora, assist o gol, l’impor-tante è che la Roma si sblocchi. E Ljajic per questo èfondamentale, non a caso ieri Garcia se lo coccolavacome un figlio. «Nel calcio ci sono momenti in cui lecose non vanno bene, ma dobbiamo tornare sul no-stro livello — continua Adem —. Se lo faremo andràbene, vogliamo passare il turno e uscire a testa altada questo momento, tornando a giocare come pri-ma. E non credo alla storia che questa squadra siabloccata psicologicamente». La risposta la darà il Franchi. Del resto, lì Ljajic si sente ancora come acasa.

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TOTTI, STOP MUSCOLAREMA REGALA LA FASCIAA UN TIFOSO MALATO � Stasera non ci sarà per un risentimento muscolare ai flessori della coscia destra. Ma un gol Francesco Totti lo ha segnato lo stesso, fuori dal campo, regalando la sua fascia autografata (accompagnata da una lettera in inglese) ad un tifoso svedese della Roma, Alexander Lindahl, gravemente ferito in un incidente stradale e a rischio paralisi (nella foto). «Tutto si risolverà. A volte la vita pone degli ostacoli sulla nostra strada, è il momento in cui scopriamo la nostra vera forza. Non vedo l’ora di vederti all’Olimpico», le parole del capitano della Roma.

� «Voglio la Roma di Rotterdam, quella del finale con la Juve e del primo tempocol Verona: queste partite sono recenti, vuol dire che sappiamo giocare bene, sono fiducioso. Anche perché fare meglio rispetto al match col Chievo non sarà difficile». Proprio vero. Ma chissà se basterà, per Rudi Garcia, che qualche dubbio di formazione se lo porta dietro: senza Totti, in avanti potrebbe tornare Florenzi con Iturbe in panchina. In porta riecco Skorupski. A centrocampo, invece, a pagare dovrebbe essere Keita, con il rientro di De Rossi. «Noi senza Totti? Faremo altre scelte. A Genovacambiammo atteggiamento, può essere una soluzione interessante. Vogliamo passare, la Champions non faceva per noi. La squadra ha talmente tante energie che in partitella per poco non perdevo due uomini (Yanga-Mbiwa e Pjanic, ndr) per foga nei contrasti. Ma dopo queste due gare l’obiettivo principale sarà la qualificazione alla Champions».

stop© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TECNICO GIALLOROSSO

Garcia: «Vogliola squadradi Rotterdam»

Rudi Garcia, 51 anni ANSA

Adem Ljajic, 23 anni, è il capocannoniere stagionale della Roma: 8 gol in A, uno in Europa League LIVERANI

IL SERBO AI RAGGI XTRE TIRI SU QUATTROCENTRANO LA PORTA

Page 10: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

10 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Napoli, è una notte d’assaltoGabbiadini convince Benitez1Risparmiato in campionato, Manolo è l’arma in più dell’attacco azzurrocontro la Dinamo Mosca: segna con continuità, l’occasione è troppo ghiotta

Mimmo MalfitanoINVIATO A CASTELVOLTURNO (CE)

I l giochino gli piace troppo,sembra quasi come seaspettasse le domande

sulla formazione per risponde-re con le solite battute. Quelladel cuscino suggeritore nottur-no, per esempio, ha caratteriz-zato i suoi primi mesi napole-tani. Adesso, garantisce che, al100 per 100, saranno in 11 incampo. Insomma, il solito RafaBenitez che lascia dubbi adogni sollecitazione, salvo poisorprendere per le sue scelteche non sempre si dimostranoindovinate. La questione si è ri-proposta anche alla vigilia del-la sfida con la Dinamo Mosca,in programma stasera al SanPaolo. Nonostante tutto, do-vrebbe esserescontata la pre-senza di ManoloGabbiadini inquesta andatadegli ottavi di fi-nale di EuropaLeague. Tra gliattaccanti, èquello più fre-sco, l’allenatorespagnolo lo hatenuto fuori con-tro l’Inter, per

averlo nel pie-no delle sue forze, stasera,contro i russi. L’opportunità è

troppo importante per pensa-re di non utilizzarlo, luiche fin qui ha dimostratouna continuità impres-sionante sotto rete, dopol’esordio in maglia azzur-ra al San Paolo, contro laJuventus, l’11 gennaioscorso.

IN CRESCITA In questiprimi due mesi napoleta-ni, l’ex attaccante della

Sampdoria ha messo insie-me 13 presenze e 5 reti, di cui

2 da subentrato. Un rendimen-to che ha incuriosito anche An-tonio Conte in previsione delleprossime convocazioni. Il c.t.italiano lo sta facendo seguirecon attenzione, consideratal’evidente crisi degli attaccantiitaliani. Zaza, Destro e gli altrinon attraversano un buon mo-

mento, segnano col contagoc-ce e l’unico che sta dimostran-do continuità in fase realizzati-va è proprio la punta napoleta-na, che non sempre gode dellaconsiderazione del proprio al-lenatore. Non gli è bastato se-gnare, infatti, per giocare duepartite di seguito: Benitez loalterna sistematicamente conCallejon o Mertens e staseradovrebbe sostituire proprio lospagnolo sulla fascia destra.

PROFUMO D’EUROPA L’inter-mezzo europeo gli mancava:prima dell’esordio di Trebison-da del 19 febbraio scorso, con-tro il Trabzonspor, Gabbiadininon aveva partecipato a nessu-na delle due maggiori manife-stazioni continentali. Una pri-ma volta, quella vissuta in Tur-chia, caratterizzata anche dal

suo primo goleuropeo, il terzodei quattro coiquali il Napoli hachiuso la garad’andata dei se-dicesimi di fina-le. La suggestio-ne potrà viverladi nuovo stasera,Manolo. Proba-bilmente, in unSan Paolo pienosoltanto a metà.L’alternanza di

risultati che sta caratterizzan-do la stagione del Napoli, in-fatti, ha un po’ spento l’entu-siasmo nei tifosi azzurri, sor-presi dall’aggancio della Lazioal terzo posto che ha cancella-to la certezza dell’ambientenapoletano di giocare quanto-meno il preliminare di Cham-pions League. E allora, per evi-tare spiacevoli sorprese incampionato, il club di AurelioDe Laurentiis vuole puntaretutto sull’Europa League che, aquesto punto, potrebbe diven-tare il primo obbiettivo stagio-nale. Vincendola, il Napoli siassicurerebbe la partecipazio-ne ai preliminari di ChampionsLeague. Un’eventualità chepiace a pochi, soprattutto do-po l’eliminazione patita nellascorsa estate, al termine deldoppio confronto contro l’Ath-letic Bilbao.

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L’ex Samp in grande forma, mentre Callejon continua a litigare con la porta

Lo stadio sarà pienoa metà: l’alternanza di risultati non ha convinto i tifosi

LA CHIAVE

COSÌ AL SAN PAOLO, ORE 21.05

PANCHINA: 1 Rafael, 18 Zuniga,

4 Henrique, 5 Britos, 19 Lopez,

14 Mertens, 7 Callejon, 91 Zapata

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: nessuno

INDISPONIBILI: Michu, Gargano

PANCHINA: 21 Berezovsky, 13 Buttner,

5 Douglas, 13 Granat, 23 Manolev,

28 Rotenberg, 22 Kuranyi

SQUALIFICATI: Yusupov

DIFFIDATI: Kozlov, Denisov,

Vainqueur, Douglas

INDISPONIBILI: nessuno

ALLENATORE Benitez ALLENATORE Cherchesov

NAPOLI 4-2-3-1 DINAMO MOSCA 4-2-3-1

ANDUJAR45

8JORGINHO

17HAMSIK

9HIGUAIN

30GABULOV

25KOZLOV

4SAMBA

15HUBOCAN

18ZHIRKOV

27DENISOV

6VAINQUEUR

11IONOV

14VALBUENA

9KOKORIN

7DZSUDZSAK

23GABBIADINI

6DE GUZMAN

88INLER

GHOULAM31

26KOULIBALY

33ALBIOL

16MESTO

ARBITRO Sidiropulos (Gre) GUARDALINEE Efthimiadis-KostarasQUARTO UOMO Akrivos ADDIZIONALI Koukoulakis-Tritsonis

TV diretta Premium Calcio 1INTERNET www.gazzetta.it

CENTIMETRI

Gabbiadini festeggiato da De Guzman dopo il gol al Trabzonspor ACTION

Manolo Gabbiadini, 23 anni, attaccante, è arrivato a gennaio dalla Sampdoria LAPRESSE

LO SPAGNOLO

Rafa non ha dubbi«Li aggrediremo Noi preoccupati?Lo sono loro...»1Il tecnico sul futuro: «In aprile dirò tutto, magari dopo il 16, il giorno del mio compleanno»

Rafa Benitez, 54 anni, al Napoli dal 2013 ANSA

Gianluca MontiNAPOLI

B enitez ha dubbi e certezze, di sicuro in-vece l’Europa League non attira grandepubblico al San Paolo. Non ci sarà il pie-

none stasera a Fuorigrotta, nonostante l’im-portanza della partita per il Napoli che, supe-rando il turno, per la prima volta potrebbe ac-cedere ai quarti di finale di una manifestazio-ne internazionale nell’era De Laurentiis. Rafasembrava quasi Mourinho ieri in conferenza,voleva scacciare il «rumore dei nemici» («Leparole di Mauro? Se debbo fare interviste lefaccio. Non ho problemi», ha detto con tonofermo). Lo spagnolo ha ribadito concetti tuttosommato condivisibili: «Vogliamo aggredirela Dinamo come abbiamo fatto con la Lazio econ l’Inter, due delle squadre più in forma delcampionato. Sono soddisfatto di come sta an-dando la stagione su tutti i fronti e del livelloche si è visto per settanta minuti contro i ne-razzurri. Sarei preoccupato se fossi nelle no-stre rivali perché nonostante tante gare dispu-tate vedo un Napoli in condizioni ottimali». Ilfuturo è adesso, ma Benitez lo rimanda anco-ra: «Ne parlerò dopo il mio compleanno (16aprile ndr). Dovrò parlare con la gente e lo fa-rò. A oggi non ho nessuna offerta e penso soloalla partita con la Dinamo Mosca, che sarà dif-ficile perché loro hanno giocatori di livello al-tissimo come Kokorin, Valbuena e Samba».

FIDUCIA ALBIOL Non convocato Maggio, lacorsia difensiva di destra toccherà a Mesto.Ghoulam andrà a sinistra mentre Koulibaly eBritos sono in ballottaggio per affiancare Al-biol. Quest’ultimo ieri è apparso fiducioso«Siamo ancora in corsa su tutti i fronti, possia-mo vincere sia la coppa Italia che l’Europa Le-ague. L’unica cosa che conta contro la Dinamoè vincere, vogliamo andare in Russia con unbuon vantaggio». Nuovo e accorato appello ie-ri del Napoli ai propri tifosi per evitare chevengano introdotti fumogeni e petardi nel SanPaolo che è diffidato.

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� NAPOLI (g.m.) Bloccati nel traffico ed estasiati dal lungomare, i giocatori della Dinamo Mosca sembravano dei turisti qualsiasi ieri al loro arrivo a Napoli. Stasera, però, non vorranno recitare da comparse. Lo dice chiaramente il tecnico Cherchesov, che era tra i pali dello Spartak che nel 1990 eliminò il Napoli di Maradona dalla coppa dei Campioni: «Erano altri tempi, ma il San Paolo è rimasto uguale - ha detto in conferenza stampa - Speriamo di segnare almeno una rete visto che la gara è in trasferta, non facciamo calcoli di alcun tipo. Siamo pronti anche dal punto di vista fisico, abbiamo studiato il Napoli ma non vi dirò quali punti deboli ho individuato». Valbuena e Kokorin sono i maggiori pericoli per gli azzurri. Il centravanti della Russia ha stupito tutti, forse anche per via di una traduzione non proprio accurata: «Non sapevo che Maradona avesse giocato nel Napoli - ha affermato tra la sorpresa generale - e neppure che avesse giocato contro il mio attuale allenatore, io so soltanto che voglio fare gol e che sono molto onorato della stima di Benitez». Laconico e temibile.

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DINAMO MOSCA

«Maradona giocò qui?»Kokorin ci fa o ci è...

Valdifiori sì: intesa con l’Empoli De Laurentiis chiude a 6,5 milioni 1Decisivo il vertice tra il presidente e il collega Corsi: l’offerta Schalkeè stata battuta

DAL NOSTRO INVIATO

V uole stringere i tempi, ilNapoli, e provare a chiu-dere in tutta fretta la

trattativa per l’acquisto di Mi-rko Valdifiori, 28enne centro-campista dell’Empoli. Nel po-meriggio di ieri le due societàhanno raggiunto un’intesa dimassima dopo un incontro chesi è svolto a Roma tra AurelioDe Laurentiis, accompagnato

dal dirigente Andrea Chiavelli,e il presidente toscano, Corsi, eil direttore sportivo. Il d.s. na-poletano, Riccardo Bigon, in-vece era assente. Le parti han-no raggiunto l’accordo per unacifra che si aggira intorno ai6,5 milioni. Da qualche giornoi rapporti tra le due società si

erano intensificati, perché sul-le tracce del giocatore s’eramesso pure lo Schalke 04, di DiMatteo. I tedeschi sarebberostati pronti a sborsare i 6,5 mi-lioni richiesti da Corsi, ma lavolontà del giocatore di venirea Napoli ha prevalso su tutto.D’altra parte, il centrocampistaè assistito da Mario Giuffredi,napoletano, che s’era già dettocontento se il giocatore fossearrivato alle dipendenze di Au-relio De Laurentiis.

MEDIANA DA RIFARE Valdifio-ri, dunque, può considerarsi ilprimo rinforzo per il centro-campo che potrebbe essere ri-baltato nella prossima stagio-ne. Molto dipenderà dalla per-manenza di Benitez: se doves-se restare, occorrerebbero duemediani incontristi, oltre al

metodista, perché è scontata lapartenza di Inler e Gargano,mentre David Lopez dovrebbeessere confermato insieme conJorginho. Quest’ultimo restaun enigma. Nella passata sta-gione era stato ingaggiato pergarantire quella qualità a cen-trocampo che è sempre manca-ta. Ma, col passar delle dome-niche, ha dimostrato di non es-sere ancora pronto per giocarein un club che punta a traguar-di prestigiosi. Caratteristicheche Bigon ha riscontrato in Val-difiori, che non è più un ragaz-zino ma è piaciuto alla società.

REGISTA MATURO È uno deitanti talenti che sta capitaliz-zando il grande lavoro di Sarri,all’Empoli. Valdifiori è un regi-sta moderno, che ha impressio-nato Benitez e Bigon nella garad’andata, al San Paolo, finita3-3. Quel pomeriggio, il cen-trocampista empolese impres-sionò per la personalità e laprecisione. Da allora, il d.s. na-poletano non l’ha più mollato.

mi.mal.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mirko Valdifiori, 28 anni, gioca nell’Empoli dal 2008-09 LAPRESSE

Europa LeagueRAndata ottavi

Page 11: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

11GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CENTIMETRI

PANCHINA: 71 Baburin, 13 Neto,

5 Ryazantsev, 8 Mogilevets, 33 Rodic,

90 Sheydaev, 11 Kerzhakov

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: Criscito, Garay, Shatov,

Fayzulin, Garcia, Danny, Hulk

INDISPONIBILI: Fayzulin, Arshavin,

Malafeev, Anyukov

PANCHINA: 13 Castellazzi,

18 Jansson, 5 Bovo, 20 Vives,

7 El Kaddouri, 22 Amauri, 11 Maxi Lopez

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: El Kaddouri, Gazzi,

Darmian

INDISPONIBILI: Masiello

ALLENATORE Villas-Boas ALLENATORE Ventura

ZENIT 4-3-3 TORINO 3-5-2

LODYGIN1 28

WITSEL30

PADELLI

19MAKSIMOVIC

25GLIK

24MORETTI

36DARMIAN

94BENASSI

14GAZZI

8FARNERUD

3MOLINARO

17MARTINEZ

27QUAGLIARELLA

21JAVI GARCIA

17SHATOV

23RONDON

7HULK

35DANNY

CRISCITO4

24GARAY

6LOMBAERTS

19SMOLNIKOV

ARBITRO De Sousa (Por)GUARDALINEE Miranda (Por), Mesquita (Por)

QUARTO UOMO Tavares (Por)GIUDICI DI PORTA Dias (Por) , Xistra (Por)

TV Premium Calcio HD

PAN5 Ry

90 S

SQUDIFFFayz

INDMalaMMMMMM

A

LOLLO

Toro rompighiaccioMetodo Quagliarellaper bruciare lo Zenit1L’attaccante ha già eliminato i russi nel 2009Criscito: «Attento Fabio, in difesa niente sconti»

Francesco BramardoINVIATO A SAN PIETROBURGO (RUS)

S e lo Zenit ha l’incredibileHulk il Toro ha FabioQuagliarella, che farà

meno scena, farà meno pauradell’uomo verde, ma la squa-dra in riva alla Neva l’ha già eli-minata nel 2008-09 con la ma-glia dell’Udinese. Fabio sa co-me si fa, e questa sera toccheràa lui trovare la zampata vin-cente che renderebbe più dolceil ritorno all’Olimpico tra settegiorni. Incroci sulla Neva, chestringe nella morsa di ghiacciolo stadio Petrovski dalla formadi una nave incagliata sull’isoladal 1925. Sei anni fa si giocava-no gli ottavi di Coppa Uefa e ifriulani, fatto storico, si qualifi-carono ai quarti grazie al 2-0dell’andata (gol di Quagliarel-la e Di Natale su rigore), scon-fitta dolce per 1-0 in Russia.Questa volta i granata da tra-sferta dovranno tentare la viadel gol per evitare brutte sor-prese al ritorno, ad esempio fa-re la fine dell’Athletic Bilbaoincornato dal Toro nello stadioamico.

SU DI GIRI Nonostante la scon-fitta in campionato, il Torinoha il motore caldo e Quaglia-rella in particolare è su di giri.Il gol e il palo al Friuli hannorimesso in moto l’attaccantenapoletano che non andava asegno su azione da un mese (2rigori prima di Udine) arrivan-do in doppia cifra, dieci reti inserie A, a meno tre dal recordpersonale delle stagioni 2006-07 (Samp) e 2008-09 (Udine-se). E’ ancora nella mente deigiocatori la trasferta di Bilbao,una piccola impresa che sareb-

be un peccato gettare nel fiu-me con un approccio sbagliatoquesta sera. Vero che a San Pie-troburgo il Toro sarà orfano deitremila tifosi di Bilbao (non piùdi 100, compresi il presidenteCairo e familiari al seguito, complici i problemi burocraticiper il visto e gli alti costi per latrasferta), ma al ritorno l’Olim-pico sarà tutto esaurito. «Noiabbiamo Hulk ma loro han-no Quagliarella, un at-taccante di grande tec-nica e che sta attraver-sando un buon momento

di forma», il commento diVillas Boas che lo ha visiona-to di persona a Udine. Do-menico Criscito qualche con-siglio lo ha invece dato a Ga-ray, su come imbrigliare Fa-bio. «Quagliarella è unamico e compagno in nazio-nale, ha fatto la scelta giustain estate, sta facendo un’ot-tima stagione, questa seraperò sarà dura perché i no-stri difensori non sono tene-ri. Un consiglio? Coprirsi be-ne perché qui fa davverofreddo».

EQUILIBRI La scelta su chi deitre attaccanti giocherà dal pri-mo minuto dipenderà dallecondizioni del terreno e dal ti-po di gara che vuole fare il To-rino. Quagliarella ha dalla suafame e tradizione, Martinezpuò essere la zanzara fastidio-sa per rompere gli equilibri,Maxi Lopez porta muscoli egioco aereo ma quando ha mi-litato dal 2006 al 2008 con lamaglia del FK Mosca ha gioca-to due partite contro lo Zenitperdendole entrambe.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il gol di Quagliarella in Udinese-Zenit, 12 marzo 2009, ottavi di Uefa IPP

COSÌ AL PETROVSKI, ORE 18

� SAN PIETROBURGO Il mini-Mourinho, come è soprannominato Villas-Boas da queste parti, non si fida del Toro, definito «outsider per la vittoria finale dell’Europa League» ma rifugge consigli da chi il nostro calcio lo conosce bene, come l’ex Zenit Luciano Spalletti. «Di lui non ho neppure il numero di telefono, e non è mio costume chiedere consigli ad altri». Il tecnico portoghese Mourinho lo cita ricordando di aver studiato, quando era suo secondo, il calcio di Ventura e il Bari: «Io comunque non arriverò a 67 anni, a 45 smetto», sorride. Del Toro di Udine visto dal vivo non si fida: «Hanno preso due gol su palla inattiva, la difesa non è sotto accusa, contano di più i 12 risultati utili consecutivi in campionato». Il passaggio del turno è tappa obbligata anche se non priva di insidie. «Giocheremo il nostro calcio, piuttosto non capisco – polemizza il tecnico - l’orario del ritorno alle 21, che per noi corrispondono alle 23, con il rientro il giorno dopo alla vigilia di campionato».

f.bra.© RIPRODUZIONE RISERVATA

QUI ZENIT

Villas Boas:«Penalizzatidal ritorno»

� SAN PIETROBURGO Il Toro arriva verso sera, in ritardo sull’orario previsto per la conferenza Uefa. «Un viaggio con vicissitudini e perizie», dice Ventura. In realtà il Torino se l’è presa comoda, si è allenato a casa propria e nel pomeriggio è salito sul charter. Matteo Darmian dà la ricetta anti-Zenit: «Servono rabbia e cuore per sopperire alla differenza di qualità». Ventura dice che non bisogna spaventarsi: «Se un giocatore del Toro fosse intimorito, non sarebbe pronto. Però nessuno dei miei prova paura. Siamo tutti eccitati dalla prospettiva di una verifica con un avversario così forte». L’allenatore granata fa una confidenza su Luciano Spalletti, ex tecnico dello Zenit ed ex centrocampista di Ventura nell’Entella e nello Spezia degli anni Ottanta: «Luciano l’ho sentito prima del sorteggio. Poi non l’ho più chiamato, vuoi per non metterlo in imbarazzo e vuoi perché Luciano è all’estero e ha staccato la spina, e quandouno stacca la spina bisogna lasciargliela staccare».

s.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

QUI TORO

Ventura svela:«Sì, ho sentitopure Spalletti»

Europa LeagueRAndata ottavi

Fabio Quagliarella, 32 anni ANSA

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Page 12: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

12

CHELSEA 2

PSG 2DOPO TEMPI SUPPLEMENTARIPRIMO TEMPO 0-0; AL 90’ 1-1 MARCATORI Cahill (C) al 36’, David Luiz (P) al 42’ s.t.; Hazard (C) su rigore al 6’ p.t.s; Thiago Silva (P) al 9’ s.t.s.

CHELSEA (4-2-3-1) Courtois; Ivanovic,Cahill, Terry, Azpilicueta; Matic (dal 39’ s.t. Zouma), Fabregas; Ramires (dal 45’ s.t. Drogba), Oscar (dal 1’ s.t. Willian), Hazard; Diego Costa.PANCHINA Cech, Felipe Luis, Remy, Cuadrado.ALLENATORE Mourinho.AMMONITI Oscar, Ramires, Diego Costa per gioco scorretto.CAMBI DI SISTEMA dal 45’ st 4-4-2.

PSG (4-3-3) Sirigu; Marquinhos, Thiago Silva, David Luiz, Maxwell; Verratti (dal 36’ s.t. Rabiot), Thiago Motta, Matuidi (dal 36’ s.t. Lavezzi); Cavani, Ibrahimovic, Pastore (dal 4’ s.t.s. Van der Wiel).PANCHINA Douchez, Camara, Bahebeck, Digne.ALLENATORE Blanc.ESPULSI Ibrahimovic al 32’ p.t. per fallo su Oscar.AMMONITI Thiago Motta per comportamento non regolamentare, Matuidi, David Luiz, Verratti per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA dal 32’ p.t. 4-4-1.

ARBITRO Kuipers (Ola). NOTE Spettatori 50 mila circa. Tiri in porta 5-7 (1 palo). Tiri fuori 1-3. In fuorigioco 2-4. Angoli 7-11. Recuperi: 2’p.t.; 3’ s.t.

Fabio BianchiINVIATO A LONDRA

@fabiowhites

B eh, è per partite come queste che si ama ilcalcio. Magari non perfette, ma piene di emo-zioni, di campioni, di colpi fatati, di colpi di

scena. Di cattiveria e di errori anche. È il calcio bel-lezza. Passa ai quarti il Psg che sembrava già prontoa fare da vittima sacrificale dopo trenta minuti dipartita. Fuori il Chelsea delle stelle, fuori il Chelseache forse era l’ultimo baluardo inglese in Cham-pions dopo le débacle nelle gare d’andata di Arse-nal e Manchester City. Un verdetto strameritato.

CORAGGIO PSG Quando sei nel bel mezzo di unamissione pericolosa, in territorio ostile, e l’uomo alquale tutto il gruppo si dovrebbe affidare, il fratellogrande, quello che in teoria ha più esperienza e at-tributi ti tradisce beh, allora hai due strade: o ti faiprendere dallo sconforto, oppure reagisci. Dici:

chissenefrega del grande uomo, andiamo avantinoi, uniti. Il Paris Saint Germain ha scelto la secon-da opzione. Tradito da Ibrahomivic per un fallo stu-pido e più plateale che cattivo su Oscar, è rimasto indieci dalla mezzora del primo round. Ma ha resisti-to al Chelsea. Anzi ha giocato meglio, è stato piùpericoloso, ha colpito un clamoroso palo sullo 0-0con Cavani. Poi ha preso gol da Cahill su una mezzamischia da corner al tramonto della sfida ma nonha alzato bandiera bianca. Ha trovato il pari all’ulti-mo respiro con una sassata di testa del velenoso exDavid Luiz (che non ha risparmiato un insulto allasua ex panchina). Si è arreso solo ai supplementari,esausto, per un rigore causato da un mani di ThiagoSilva e firmato da Hazard. E dopo che per poco Da-vid Luiz su punizione non aveva rimesso ancora lecose in parità, ecco che spunta la zuccata di ThiagoSilva alle spalle di Courtois, come a farsi perdonare.Beh, chapeu Paris Saint Germain. Esce dalla missio-ne trionfante, senza il suo uomo migliore, nella not-te in cui ha già praticamente aggiunto alla sua rosaanche Dani Alves (in scadenza al Barça).

CHE BATTAGLIA Chelsea-Psg è stata un gran par-tita, di uomini più che di tattica, e una gran batta-glia insieme. Rovinata da un arbitro pessimo, l’olandese Kujpert. Il fallo di Ibra è stato spettaco-lare, l’urlo di Oscar di più, ma era da arancione. Luiha deciso per il rosso e poi non ci ha capito piùnulla. Non ha dato un rigore che c’era al Chelsea,ha concesso quello che sembrava meno evidente.Ha espulso Ibra ma poi quando un Diego Costa irri-tantissimo ha fatto più o meno lo stesso fallo, gli hadato solo il giallo. E via di seguito. La cosa incredi-bile è che non è riuscito a rovinare del tutto la par-tita, anzi. Inutile nasconderlo: il grande sconfitto,assieme a Ibrahimovic, è Mourinho, che ha pensa-to a stare acquattato lasciando il peso dell’attacco aun Hazard imprendibile, che però col passare deltempo è un po’ sparito di scena. E una volta andatoin vantaggio non ha dato la carica ai suoi per ilcolpo del ko. Anzi, con l’uomo in più, sull’1-0 hatolto Matic per inserire un centrale: Zouma. Nonun buon segno per la squadra. Sei minuti dopo hasubito l’1-1. Il Psg era partito subito bene, spinto daVerratti e Pastore. Per due volte Terry ha salvato lasituazione con anticipi da signore della difesa. Maanche rimasto in 10, il Psg non si è mai scomposto.Thiago Motta è stato il congelatore della paura,Matuidi (sostituito poi da Lavezzi) ci ha messo an-che i polmoni che mancavano. Ma alla fine il trasci-natore è stato David Luiz. E Blanc dopo tante criti-che, finalmente, gode.

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LA MOVIOLAdi DAVIDELONGO

ZLATAN, ROSSO SEVEROBAYERN: IL RIGORE È OK

� CHELSEA-PSGPesa come un macigno la decisione di Kuipers di espellere Ibrahimovic al 31’ per un fallo su Oscar. Il giallo sarebbe stato più giusto. Legittime le proteste del Chelsea per un intervento di Cavani su Diego Costa al 41’: era rigore. Kuipers cambia metro di giudizio nella ripresa graziando Diego Costa autore di un brutto fallo su Thiago Silva. Netto, invece, il rigore concesso per fallo di mano del brasiliano.� BAYERN-SHAKHTARA Monaco un solo episodio discusso, ma decisivo: il rigore concesso dopo 3 minuti al Bayern dallo scozzese Collum con l’espulsione di Kucher. La doppia sanzione ci sta: il difensore dello Shakhtar in scivolata colpisce Götze senza toccare la palla. La posizione del tedesco, solo davanti al portiere, giustifica il rosso.

CHELSEA 5

Sembra facile segnare i rigori, ma la storia dimostra il contrario. Oltre al gol, il solito talento sorretto dal buon senso. Lui non merita l’eliminazione.

7

IL MIGLIOREHAZARD

COURTOIS 7 Le parate su Luiz e Thiago Silva sono mostruose. Tradito dalla difesa.IVANOVIC 5 Perde Luiz nell’azione dell’1-1 del Psg: errore grave.CAHILL 5,5 Il gol è da bomber vero, ma nelle due reti dei francesi ha precise responsabilità.TERRY 6,5 Due interventi determinanti su Cavani. Ma nel finale vacilla anche lui.AZPILICUETA 6 La sua velocità rade il prato. Quando parte è una scheggia. Salvataggio importante su Cavani.FABREGAS 5 Non è ancora lui dopo l’infortunio e il Chelsea gioca spesso al buio.MATIC 6 Uno dei più lucidi in assoluto. Niente colpi di genio, ma

molta sostanza.ZOUMA 5,5 Stavolta l’uomo che dovrebbe proteggere la difesa gira a vuoto.RAMIRES 5 Esterno a sorpresa, commette errori, qualcuno anche grave.DROGBA 5 Compleanno amaro: il suo inserimento è inutile e non incide sul match.OSCAR 5,5 La cosa migliore della sua partita è provocare l’espulsione di Ibrahimovic. Il bello è che poi perde la testa e rischia anche lui di essere cacciato.WILLIAM 5,5 Non sfrutta bene con i difensori francesi la sua dote migliore: la rapidità.ALL. MOURINHO 5 Sbaglia la gestione di una gara difficile. Non convince la formazione e la squadra sembra sulle gambe. Alla fine certifica:«Il Psg ha meritato la qualificazione».

COURTOIS, PRIMA DEL K.O. DUE PARATE MOSTRUOSE. VERRATTI ECCEZIONALE, DAVID LUIZ DA INCORNICIARE

KUIPERS Disastroso. L’espulsione di Ibra, severa, gli fa perdere il controllo della gara. Grazia Costa che commette un fallo della medesima portata e nega il rigore al Chelsea quando Cavani affonda lo stesso Costa.

LE PAGELLE di STEFANO BOLDRINI

4 VAN ROEKEL 5ZEINSTRA 6

VAN BOEKEL 6LIESVELD 5

Boxe, lotta greco-romana, kung fu e sceneggiate, ma niente calcio. Oltraggia il vecchio football.

IL PEGGIORECOSTA

4

PSG 7

Gioca sul filo dei nervi, tra la sindrome dell’ex e la lotta con Costa, ma il gol è la rivincita più bella. Migliore dei francesi insieme con Silva

7

IL MIGLIOREDAVID LUIZ

SIRIGU 6,5 Tiene in vita il Psg con una parata da urlo su Ramires. Poi bravo a non perdere la testa.MARQUINHOS 6,5 Parte male bruciato dagli scatti di Hazard, ma si riprende e costringe il belga a cambiare spesso corsia.THIAGO SILVA 7 La sua partita racconta il calcio: il fallo da rigore e poi il gol-qualificazione. Prima, durante e dopo, il solito superdifensore.MAXWELL 6 Dovrebbe essere l’anello debole del Psg, invece mostra grande dignità e tiene botta a sinistra.VERRATTI 7 Calcio allo stato puro. Il talento sul quale costruire l’Italia, deve però controllare i nervi: brutto il fallo su Hazard.

LAVEZZI 6 Dà la scossa giusta al momento giusto: importante.THIAGO MOTTA 6 Il solito senso della posizione, ma anche molta legna.MATUIDI 5,5 Prestazione inutile. Grande assente del match.RABIOT 6 Entra nel momento peggiore e aiuta la squadra a risalire.PASTORE 6,5 Un giocatore psichedelico: tanti palloni giocati, alterna colpi da fenomeno come l’assist per Cavani nell’azione del palo e anche qualche momento di black out. VAN DER WIEL s.v.CAVANI 5,5 Il palo è il suo peccato mortale, ma almeno lotta.ALL. BLANC 7 Ha il grande merito di restare lucido e gestire bene una situazione delicata. Perfetto anche nella gestione dei cambi.

Il fallo che lo butta fuori dalla gara dopo 31’ è più stupido che cattivo. Meriterebbe l’arancio. Lo Stamford per lui è una maledizione.

IL PEGGIOREIBRAHIMOVIC

4

ChampionsRRitorno ottavi

IL TABELLONE

PARIS S.G. (Fra) Chelsea (Eng)

Shakhtar Donetsk (Ucr) BAYERN MONACO (Ger)

1-1 2-2

0-0 0-7

RITORNO ieri

QUARTIA: 14-15 APRILER: 21-22 APRILE

OTTAVI

SEMIFINALI FINALEA: 5-6 MAGGIOR: 12-13 MAGGIO

6 GIUGNO A BERLINO,OLYMPIASTADION

RITORNO 17 marzo

B. Leverkusen (Ger) Atletico Madrid (Spa)

Arsenal (Ing) Monaco (Fra)

1-0

1-3

RITORNO 18 marzo

Manchester City (Ing) Barcellona (Spa)

Juventus Borussia Dortmund (Ger)

1-2

2-1

Schalke (Ger) REAL MADRID (Spa)

Basilea (Svi) PORTO (Por)

0-2 4-3

1-1 0-4

*in maiuscolo le qualificate

dts

GDS

La super incornata di Thiago Silva, che sale in cielo, batte il rivale Terry e spedisce la palla alle spalle di Courtois AP

CHE INCORNATA

È la notte magica di Thiago SilvaMano, testa, cuore: Mou è fuori1L’ex Milan causa un rigore sciagurato al 5’del primo supplementare, poi segna e porta ai quarti il Psg in 10 (rosso a Ibra): Chelsea flop

Page 13: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

13GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fLA PARTITA AI RAGGI X

Verratti, Pastoree quel triangolodi pura qualità1Javier vira al centro: Psg con più passaggi, i dribbling di Hazard non bastano ai Blues

Passaggio

Movimento

T. MOTTA PASTORE

VERRATTI

MATUIDI

CAVANI

Alex Frosio@alexfrosio

L etta su Twitter: «Verratti èpiccolino ma picchia comeuno grande». Si capisce

quando dopo aver preso l’am-monizione per un’entrata durasu Hazard il talentino italianova a brutto muso su Terry cheosava protestare per il suo in-tervento: Marco 165 centime-tri, JT 187 e 30 chili in più. Sicapisce anche dai numeri dellapartita di Verrattino: 5 fallicommessi, 5 contrasti vinti. Eha aggiunto anche 80 passaggipositivi su 87. D’altra parte, aldi là degli errori individuali edegli aspetti epici che sono sta-ti la vera cifra di una partita daricordare, è a centrocampo cheil Psg è riuscito ad amministra-re senza nemmeno troppi pate-mi l’inferiorità numerica dopol’espulsione di un Ibrahimoviccomunque poco presente finoal suo rosso (16 tocchi in 31 mi-nuti, tutti lontano dall’area).

IL PALLONE NON SUDA In dieci,Blanc punta sulla qualità delpalleggio invece che sulla corsaforsennata: alla fine di due oredi battaglia, emerge che il Psgha percorso in media più chilo-metri del Chelsea (10,4 km a giocatore contro 10) ma so-prattutto pur concedendo un

leggero vantaggio ai Blues sulpossesso palla (51-49), ha ten-tato e completato più passaggi(529 riusciti su 599 per i fran-cesi, 511 su 574 per gli inglesi).La ricetta è semplice: con unoin meno, meglio far correre ilpallone che le gambe. Pochi losanno far bene come ThiagoMotta, lento sì ma capace diimporre il ritmo che vuole allapartita (95 passaggi positivi),Verratti e Pastore. Il Flaco è sta-to una delle chiavi: è andato aformare un triangolo stretto diqualità con i due compagni piùdotati tecnicamente. I numeridi Pastore sono pazzeschi: 126tocchi, più di tutti quelli incampo, 13 dribbling tentati(con 7 positivi), 11 palle recu-perate (anche qui, più di tutti).In questo quadro il muscolareMatuidi si occupava degli inse-rimenti senza palla e del sacri-ficio maggiore per andare araddoppiare sui trequarti av-versari. Per la verità non ce n’èstato neppure troppo bisogno.Marquinhos, piazzato intelli-gentemente terzino destro, haarginato quanto ha potuto unoscatenato Hazard (8 dribblingpositivi su 9!) mentre dall’altraparte è stato più Ramires a do-ver coprire su Maxwell. Poi, seThiago Silva tira fuori un attri-buto in più, la serata diventamagica.

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BAYERN 7

SHAKHTAR 0PRIMO TEMPO 2-0MARCATORI Müller su rigore al 4’, Boateng al 34’ p.t.; Ribery al 4’, Müller al 7’, Badstuber al 18’, Lewandowski al 30’, Götze al 43’ s.t.

BAYERN (4-3-1-2) Neuer s.v.; Rafinha 6,5, J. Boateng 7, Badstuber 7,5 (dal 22’ s.t. Dante 6), Alaba 6,5; Robben 7 (dal 19’ p.t. Rode 6,5), Schweinsteiger 7, Ribery 7,5 (dal 15’ s.t. Bernat 7); Götze 7,5; Müller 7, Lewandowski 7.PANCHINA Reina, Benatia, Pizarro, Lahm.ALLENATORE Guardiola 7.AMMONITI Badstuber per gioco scorretto, Boateng per c.n.r.

SHAKHTAR (4-2-3-1)Pyatov 4,5; Srna 4,5, Kucher 4, Rakitskiy 4,5, Shevchuk 4,5; Fred 5, Stepanenko 4,5; D. Costa 4,5 (dal 34’ s.t. Wellington s.v), Alex Texeira 4,5 (dal 25’ s.t. Ilsinho 5), Taison s.v. (dal 9’ p.t. Kryvtsov 4,5); Luiz Adriano 4,5.PANCHINA Kanibolotskiy, Fernando, Dentinho, Gladkiy.ALLENATORE Lucescu 5.ESPULSI Kucher al 3’ p.t. per gioco scorretto su chiara occasione da gol.AMMONITI Douglas Costa per c.n.r.

ARBITRO Collum 6,5 (Sco)NOTE spettatori 70 mila, incasso non comunicato. Tiri in porta 13-0. Tiri fuori 10-2. In fuorigioco 2-2. Angoli 8-4. Recuperi p.t. 2’, s.t. 3’.

Il Bayern vola in 3’ e non si ferma piùShakhtar distrutto1Subito rigore ed espulsione di Kucher: è tutto facile per Guardiola, che ne fa 7 al povero Lucescu

Pierfrancesco ArchettiINVIATO A MONACO (GERMANIA)

È in corso di allestimen-to una settimana bava-rese a Berlino. Da sa-

bato 30 maggio a quello suc-cessivo si terranno nella ca-pitale due finali di coppa:una nazionale, l’altra euro-pea, e il Bayern resta in cor-sa per parteciparvi. Si sa co-me vanno queste cose: pri-ma si prenota, meno si pagae visto che Pep Guardiola hamesso piede nei quarti diChampions dopo aver rag-giunto quelli del torneo dicasa, ci sono già dei tifosiche hanno bloccato le stan-ze, così almeno hanno dettoin tv subito dopo il 7-0 sulloShakhtar. Se volevano ri-sparmiare qualche spiccio-lo, potevano già cercare suInternet al 3’, quando la ten-sione per il risultato era giàsparita: fallo di Kucher suGötze, rigore con espulsio-ne (la più veloce nella storiadella Champions), più l’1-0di Müller. Il duello si conclu-de qui, dopo viene soltantocertificato il quarto pienoconsecutivo interno, e sem-pre senza prendere gol(13-0). Guardiola era timo-roso, non si fidava del sag-gio Lucescu, dopo lo 0-0 del-l’andata. Ma il romeno nonfa nemmeno in tempo a to-gliere nervo e iniziativa alBayern, come ben gli riuscìnel primo match. Non gli ri-mane che levare un esternod’attacco come Taison perun difensore (Kryvtsov),oscillare tra 4-4-1 e 4-3-2per tentare di evitare l’umi-liazione. I tedeschi però nonhanno pietà, secondo stori-ca tradizione.

CHE CINQUINA E CHE IN-TERNI Se la sentenza antici-pata irrita pure Franz Bec-kenbauer («Sarà il regola-mento ma dopo quel cartel-lino i tifosi potevano giàandare a casa»), la superio-rità immediata porta anchequalche fastidio (piccolo,chiaro, conta prima la pro-mozione) a Guardiola per-ché non gli permette di te-stare contro un muro più so-lido le scelte che ha ideatoper sorprendere. Di solitoPep si tiene un cambio fortein panchina, nell’esageratadisponibilità della sua rosa.All’andata era rimasto fuoriLewandowski, stavolta in-

vece accatasta tutti i suoi uomi-ni d’attacco. Già dal via, Rob-ben-Müller-Götze-Riber y-Lewandowski, ma non è soltan-to il coraggio che conta, bensìsaper dare indicazioni a ciascu-no affinché non «mangi» il pal-lone dei compagni. Quindi ilcatalano tiene Ribery e Robbeninterni, ai lati di Schweinstei-ger più spostato verso la difesa.E davanti il trequartista/cen-travanti è Götze, non Lewa,spostato a sinistra (vecchiapensata di Guardiola: ci aveva

provato anche con Mandzukic)con Müller dall’altra parte.

ROBBEN E MÜLLER K.O. Oltrealla resa obbligata e prematuradello Shakhtar, la nuova situa-zione non viene collaudata inpieno perché Robben si fa maledopo 20’ (flessore sinistro) eviene cambiato con Rode, unmediano. Ribery allora torna agalleggiare anche sull’esterno,da dove prendono forma il suotris e l’assist per il 4-0 di Müller,poi pure lui k.o. Gol da allena-mento, come li chiama il Kaiser,come il raddoppio di Boatengdopo un flipper in area. Non èdunque questa gara a definirela forza del Bayern, ma un altropaio di buone notizie emergo-no. La rete di Badstuber, che hapassato oltre 2 anni infernalicausa ginocchia sbiellate, e il ri-torno fra i convocati di Lahm,fuori da novembre. Anche luinon vorrebbe perdersi la setti-mana bavarese a Berlino.

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Franck Ribery, 31 anni, ha segnato il suo 3° gol nella Champions ACTION IMAGES

4le vittorie interne consecutive del Bayern in Champions League: senza subire gol, ma realizzandone 13

IL FILOTTO

IL MIGLIORE

� GÖTZEOltre all’astuzia tattica, il Mario mondiale ha il merito di sbloccare la gara prendendo il penalty. Alla fine trova anche lui il gol.

7,5

IL PEGGIORE

� KUCHERPeccato capitale quando butta giù Götze in area dopo tre minuti. Rigore e rosso. La partita per i suoi non sembra neanche iniziata ed è già finita.

4

La partita prende subito una direzione chiara: fallo di Kuchersu Götze: rosso per il difensore e rigore, che Müller realizza

LA SVOLTA

Page 14: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

14 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL FOCUS CONTENUTOPREMIUM

Madridbrucia DA ANCELOTTINEL MIRINOAL CASO BALE:COSI’ IL REALVA A PEZZI

FRA GIOCATORI INTOCCABILI

E I CAPRICCIDEL PRESIDENTE,

IL PATTO DI FERRO TRA TECNICO

E SQUADRASI STA USURANDO

L’ANALISI di FILIPPO MARIA RICCICORRISPONDENTE DA MADRID

V enerdì scorso il Madrid ha compiuto113 anni. Una storia immensa, unpassato glorioso cui fanno da con-traltare un presente depresso e un fu-turo incerto. In questo secolo abbon-

dante di storia la Casa Blanca ha sempre vissutodi eccessi, di alti e bassi vertiginosi, di euforicagrandezza alternata a isterica fragilità e non èun caso che il simbolo del Bernabeu, l’unico gio-catore che viene ricordato ogni santa partita gio-cata in casa, sia Juanito: un po’ di genio e vago-nate di sregolatezza. Uno che ha camminato sul-la faccia di Matthäus, sputato a Stielike e aggre-dito l’arbitro Prokov. Il Madrid ha vinto le prime5 Coppe dei Campioni e poi tra la sesta e la setti-ma è stato a secco 32 anni. In questo secolo haconquistato altre tre Champions ma per sei annidi fila è uscito agli ottavi. Rappresentazione diun’instabilità storica e caratteriale sempre attua-le.

CINQUE SCONFITTE Nella sua celebrata epopeail Madrid non aveva mai vinto quattro trofei inun anno solare, dato di per sé indicativo: c’è riu-scito con Ancelotti nel 2014, anno meravigliosochiuso con la striscia di 22 vittorie. Tempo di stappare lo champagne ed ecco il crack: via al2015 con due sconfitte e in 11 settimane la CasaBlanca scossa dalle fondamenta: in 15 partite 5rovesci, 2 pareggi e 8 vittorie, l’eliminazione dal-la Coppa del Re con l’Atletico, la perdita del pri-mo posto in Liga e botte tremende come il 4-0con l’Atletico (derby tabù, 6 volte senza vincer-lo) e il 4-3 con lo Schalke che ha scatenato l’iradel Bernabeu, coi tifosi che hanno crocifissopubblicamente Casillas (strascichi del rogomourinhano) e insultato i giocatori che andava-no via in macchina. Real senza vittorie da 3 par-tite: era successo anche nel maggio scorso, 2 pa-reggi e una sconfitta in Liga che avevano chiusoil campionato del Real. Però poi era arrivato l’in-credibile balsamo della «Decima» Champions.

IL GATTO Anche nella scorsa primavera Ancelot-ti era stato in bilico più volte, tanto che i dirigentidel Madrid gli avevano affibbiato il soprannomedi «gatto», per le varie vite che si era speso re-spingendo con vittorie la spada dell’instabile Pe-rez. Presidente che rappresenta alla perfezioneil pubblico del Bernabeu, che incarna l’essenzavolubile del madridista. Florentino ha inseguitoa lungo Carletto, poi però si è stancato presto dilui: capriccioso e persino geloso del successo delsuo allenatore. Lo scorso anno Carlo si era ap-poggiato ai suoi uomini, e con lo spogliatoio ave-va murato fuori polemiche varie e umori presi-denziali. Oggi le cose sono un po’ diverse. Il Ma-drid soffre su vari piani: mentale, fisico e tattico.L’insofferenza di Ronaldo nei confronti delle sciocche e premature critiche dello stadio (fischiprima dell’inizio e poi già dal 12’) a una squadra

che in evidente difficoltà aveva solo bisogno diappoggio rivela la fragilità della rosa campioned’Europa e del mondo. «Non parlo più fino a finestagione», ha detto il portoghese. Il Real è sul-l’orlo di una crisi di nervi. Con lo Schalke ha fatto4 falli, ha corso oltre 9 chilometri meno dell’av-versario, che ha tirato 19 volte verso Casillas. In-tensità sparita, l’equilibrio che Carlo aveva cer-cato e trovato con fatica e intelligenza lo scorsoanno, oggi non esiste: Xabi Alonso è stato sosti-tuito da Kroos, abituato a fare un altro mestieree anche a un mese di rigenerante pausa inverna-le. Il tedesco al Bayern aveva le spalle coperte daSchweinsteiger, Javi Martinez, Lahm. Qui è solo,non riposa mai, ma i panni del Makelele bianconon gli stanno bene.

ROTTURE DELICATE L’infortunio di Modric, 16novembre, è stato la chiave, quelli di James Ro-driguez e Sergio Ramos, 4 febbraio, la botta fi-nale: senza di loro (e col croato in campo solonell’ultima mezz’ora di martedì) in 7 partite peril Real 3 sconfitte, un pari e 3 vittorie. Kroos si ètrasformato in un re nudo, con a destra partneroccasionali di scarsa qualità (Khedira, Illarra-mendi, Lucas Silva), dimostrazione di una rosache davvero Galactica non è (ma non ditelo a Pe-rez), e a sinistra un ragazzo, Isco, capace di gran-di giocate ma privo di dinamismo e troppo inna-morato del pallone, cosa che rallenta la manovradel Madrid. Il Bernabeu con la consueta instabi-lità emotiva l’haeletto nuovo Zi-dane, il ragazzoche a Malaga eraconosciuto comeil culon per corsae baricentro, haalzato la cresta.

L’ESTRANEO Poic’è la BBC, il tri-dente Bale-Ben-zema-Cristianoche Carlo consi-dera intoccabile.I tre non aiutanoe su Bale si con-centrano diversifulmini: il galle-se nato terzino siè imborghesitorimirando il suo cartellino da 100 milioni, spec-chio ingannatore. Nello spogliatoio è un corpoestraneo: frequenta solo Modric e non considerapiù una priorità l’apprendimento del castiglia-no. E lo stesso succede in campo: il gallese aspet-ta palloni lunghi che non gli arrivano anche per-ché se ne sta rintanato sempre più su, dove la suavera dote, la corsa, non può essere sfruttata. E,lui splendido decatleta cresciuto in un Paese do-ve a scuola s’insegna un calcio primordiale, nonsi degna di correre all’indietro a dare una manoa compagni in difficoltà. E si ostina a crossare dadestra con l’esterno sinistro, e quando lo fa coldestro fatica. Bale non segna da nove partite enon dà un assist da otto, però Carlo non lo togliemai. Mai. Perché sa che il suo datore di lavoronon gradirebbe e non vuole problemi. In questomodo però lo spogliatoio, da sempre vicinissimoall’allenatore e distante dal presidente, accumu-la frustrazione e guarda a Carlo con faccia inter-rogativa. Ora il Madrid aspetta il Levante nell’ir-requieto Bernabeu, domenica. Poi va al CampNou dal Barça, temibilmente lanciato. Due vitto-rie restituirebbero al Madrid il primo posto inLiga e farebbero cambiare volto e umore al ma-dridismo, oggi votato al pessimismo. Una trage-dia a Barcellona potrebbe far precipitare Carlonell’abisso, con Zidane o Hierro come possibilisostituti d’emergenza. Per la Champions c’è mol-to tempo: fino al 14 aprile. Nella storia dellaCoppa dei Campioni mai una squadra che al ri-torno ha preso 4 gol in casa aveva passato il tur-no. Il «gatto» Ancelotti si è giocato un’altra vita,e ora tutto è possibile. Nel bene e nel male.

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SU MARCALa cover del giornale sportivo di Madrid: Que espanto!. «Che paura», in gergo anche «Che schifo»

FISCHI E FIASCHINella foto grande Casillas ferma un infuriato Ronaldo, che stava uscendo dal campo, per non farlo sottrarre al tradizionale saluto al Bernabeu. In basso le facce preoccupate di Ancelotti, Bale e Benzema AFP, EPA E GETTY

MondoR

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15GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TORINO

C’ erano anche Agnellie Paratici ieri a Vino-vo ad assistere all’al-

lenamento della Juventus.Assente invece Paul Pogba,squalificato per la gara di Pa-lermo, che ha beneficiato diun giorno in più di riposo ene ha approfittato per rag-giungere la sua famiglia inFrancia. Mancava anche Ro-mulo, volato in Brasile peruna visita di controllo (ilcentrocampista è stato ope-rato a livello pubico-addut-torio destro lo scorso dicem-bre). Buffon, che ha saltatol’ultima partita con il Sassuo-lo perché influenzato, ieri siè allenato in palestra ma aPalermo ci sarà. Da verifica-re invece le condizioni di Co-man, in campo con i compa-gni ma ancora non al top do-po la contusione alla tibiadestra rimediata in CoppaItalia con la Fiorentina. Sesarà pronto per Palermo, Al-legri potrebbe schierarlo tre-quartista o in coppia con Llo-rente. Lo spagnolo è quasicerto del posto da titolare,accanto a lui potrebbe gioca-re Matri, ancora zero minuticon la Juve in questa stagio-

ne. A centrocampo la novi-tà potrebbe essere Stura-

ro, in difesa potrebbeesserci spazio per Bar-zagli (per lui sarebbe la

prima da titolare) incoppia con Ogbonna, con Pa-doin e De Ceglie sulle fasce.

OBIETTIVO COPPA In attac-co potrebbe trovare un po’ digloria anche Pepe in caso di4-3-3. Ieri Simone ha parlatoa Sky Sport della Championse del suo rinnovo di contrat-to: « Io continuo a lavorarefino a giugno, poi la societàfarà le sue scelte e io di con-seguenza, mi guarderò in-torno se c’è bisogno o altri-menti resterò qui. Però ades-so vinciamo il quarto scudet-to e continuiamo con ilnostro sogno Champions. Lacosa fondamentale sono idue anni in più d’esperienzain Coppa. Per molti di noidue anni fa era la prima vol-ta negli ottavi, adesso pos-siamo gestirla diversamen-te. Il gol contro il Sassuolo diPogba? La palla volevo darlaa Tevez. Pogba non l’avevoneanche visto».

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L’ESORDIO IN C1 COL MARSALAPOI MANCHESTER� 1. 8 novembre 1998: Patrice Evra, allora 17enne, fa il suo esordio in Italia, nel campionato di C1, in Marsala-Palermo 1-1. Rimase in Sicilia una sola stagione � 2. Evra con la maglia del Manchester United: ha giocato in Inghilterra dal 2006 al 2014, vincendo una Champions (2008) AFP

1 2

L'IDENTIKIT

PATRICEEVRANATO IL 15 MAGGIO 1981A DAKAR (SENEGAL)RUOLO DIFENSOREALTEZZA 173 CM PESO 72 KG

1998-2000IN ITALIADopo gli inizi in Francia, a 17 anni firma il primo contratto da professionista col Marsala, in C1. L’anno dopo è al Monza in B, ma gioca poco.

2006-2014LA CHAMPIONS INGLESEDopo Nizza e Monaco sbarca in Inghilterra, al Manchester United, dove vince anche una Champions League (2007-08) e 5 campionati. Nell’estate 2014 firma con la Juventus un contratto biennale.

Evra siciliano d’EuropaLa freccia di Allegritorna dove è partita1Il francese per la Juve è stato un’iniezione d’esperienza,ma a 17 anni era a Marsala ed esordiva proprio col Palermo

Fabiana Della ValleMILANO

T orino evidentemente era nel suo destino,anche se ha fatto il giro bello largo per arri-varci. La carriera di Patrice Evra è iniziata in

Italia, al Marsala, quasi 17 anni fa, ma prima difirmare il suo primo contratto da professionistaaveva fatto un provino con il Torino. Quella voltanon se ne fece nulla, ma quando la Juventus habussato alla sua porta il finale è stato diverso. Evraè entrato nella scuderia della Signora l’estatescorsa. Un innesto mirato, volu-to da Antonio Conte per portareesperienza soprattutto in Cham-pions League. Gli 8 anni e mez-zo passati al Manchester Unitedavevano permesso all’esterno diaccumulare fin lì 89 presenzenella massima competizione eu-ropea. I primi mesi però sonostati al di sotto delle aspettative:Evra, nonostante conoscesse giàla lingua, ha faticato a inserirsi,tanto che prima della riaperturadel mercato si era parlato addi-rittura di un suo ritorno a Man-chester. Poi, complice il cambiodi modulo e l’infortunio di Asa-moah, qualcosa è cambiato.Evra è diventato un punto fermodella Juve di Allegri e le sue pre-stazioni sono cresciute partita dopo partita. Ades-so è un uomo di peso anche nello spogliatoio: no-nostante sia uno degli ultimi arrivati, non si faproblemi a dire la sua. Normale per un giocatoredi personalità, caratteristica sempre molto ap-prezzata in casa bianconera.

LA SVOLTA Il momento critico di Patrice è stato afine ottobre, quando si è reso conto che le cosenon stavano andando come voleva lui: solo 7 pre-senze nei primi tre mesi in bianconero, parecchiecritiche. Il titolare era Asamoah, più abituato a

giocare nel 3-5-2, e a Evra non è mai piaciuto fareil comprimario. Così ha cominciato a rifletteresulla possibilità di tornare in Premier a gennaio.Allegri però lo ha convinto a restare, rassicuran-dolo sull’imminente passaggio di modulo: a sini-stra nel 4-3-1-2 Patrice si trova molto più a suoagio. Il grave infortunio di Asamoah ha fatto il re-sto: senza di lui il francese ha cominciato a giocarecon più continuità, diventando sempre più con-vincente e incisivo. Così quello che all’inizio aqualcuno era sembrato un flop, con un po’ di pa-zienza si è trasformato in un acquisto azzeccato.

ESPERIENZA DA COPPA Evraha vinto una Champions Leaguea Manchester, sa come si affron-tano partite delicate come quel-la di Dortmund e potrà aiutare icompagni più giovani. Peresempio Pogba, che lo considerauna specie di fratello maggiore.Francesi tutti e due, si frequen-tano assiduamente. Pogba abitavicino allo stadio Olimpico, Evrainvece vive in centro e spessoPaul si ferma da lui. Patrice, cheè a Torino con la moglie Sandrae i figli (il fratello fa avanti e in-dietro di frequente dalla Fran-cia) esce spesso anche con i su-damericani.

SICILIA, BEI RICORDI Sabato aPalermo Evra sarà assalito dai ricordi: a Marsalaesordì contro i rosanero, subentrando al 16’ s.t.Curiosità: in quel Palermo giocava anche l’attualed.s. della Juve, Fabio Paratici (che però rimase inpanchina). In Sicilia si è sempre sentito a casa sua,tanto che nell’ottobre scorso il comune di Marsalaha iniziato l’iter per conferirgli la cittadinanzaonoraria. Anche se non sarà titolare (Allegri lovuole fresco per la Champions League e potrebbedargli un turno di riposo) per lui sarà comunqueuna giornata speciale.

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RSolo 7 presenze nei primi 3 mesi, poi con il nuovo modulo ha cambiato marcia

RPatrice nello spogliatoio si fa sentire, per Pogbaè diventato un fratello maggiore

22� le partite giocate da Evra con la maglia della Juve, tutte da titolare: 17 in A, 4 in Champions e una in Supercoppa; un solo gol segnato (alla Sampdoria)

LE ULTIME

Buffon okComan forseRomulo volain Brasile

Serie ARIl personaggio

A «IL CALCIATORE»

Floro Flores: «Arrestaronoil mio tecnico per pedofilia»Andrea Tosi

H a fatto il giro del web edelle agenzie, suscitan-do clamore, la lunga in-

tervista che Antonio Floro Flo-res ha rilasciato al magazine «IlCalciatore», l’house organ del-l’AIC, nella quale l’attaccantedel Sassuolo, ripercorrendo ipassi più importanti della suacarriera, cita l’episodio di unallenatore pedofilo che fre-quentava l’Atletico Toledo, unasquadretta del rione napoleta-no dove Floro è cresciuto. A di-stanza di qualche ora dai primi

lanci, l’ex genoano ha volutoprecisare il contenuto di alcu-ne sue affermazioni. «Io volevotrasmettere un messaggio po-sitivo e invece leggo di confes-sione shock — ha spiegato Flo-ro —. La mia intervista è statatravisata. Intanto, non è veroche ho subìto un trauma perl’episodio dell’allenatore pedo-filo, quell’uomo non mi ha maitoccato. La scena del suo arre-sto al campo, quando avevo 11anni, la ricordo bene perché micolpì emotivamente ma possodire di essere cresciuto nel cal-cio senza subire violenze né co-strizioni».

SCUOLA OK Ma il fatto che nonva giù a Floro è il suo presuntorigetto del valore della scuola.«Ho detto che da ragazzino,siccome andavo male negli stu-di, mi sono concentrato moltosul pallone come fanno ancoraoggi molti ragazzini per averesuccesso nella vita. Ma è un er-rore in assoluto. Ho avuto for-tuna di sfondare col pallone,ma tanti restano delusi. Figu-rarsi se io, padre di 4 figli di cuitre in età scolare, posso pensa-re che la scuola sia inutile. Sa-rei un pazzo. Il mio è uno spro-ne a non abbandonare i libri, iostesso sto cercando di rimedia-re e ho ripreso a studiare. Infi-ne la questione delle sparato-rie dentro i rioni. Erano episodidi 20 anni fa, adesso la vita ècambiata. I miei vivono ancoralì e nessuno si sente più in peri-colo».

© RIPRODUZIONE RISERVATAAntonio Floro Flores, 31 LAPRESSE

PRIMAVERA

Roma forza quattroPari fra Toro e Samp� La Roma sorride per il successo sul Frosinone (4-0) nell’anticipo. Protagonista Sanabria, autore di una tripletta (poi Pellegrini). Nel recupero del girone A, è finita 1-1 tra Torino e Samp.

GENOA

Premiato Perin� (f.g.) Doppia gioia per il numero uno del Genoa, Mattia Perin, e per il preparatore dei portieri rossoblù, Gianluca Spinelli, che verranno premiatidomenica al Ferraris come i migliori d’Italia nelle categorie portieri e preparatori per la passata stagione.

ARCO DI TRENTO

Oggi il via con la Juve� (f.o.) Partirà alle 15 con la gara tra i detentori della Juve e il Napoli l’edizione 2015 del torneo «Beppe Viola», ad Arco di Trento. Edizione condizionata dalle convocazioni dell’Under 17, che oggi inizia la preparazione per le qualificazioni all’Europeo: la Roma ha rinunciato, il Milan giocherà senza cinque titolari. Inter e Torino le favorite.

DONNE, CYPRUS CUP

L’Italia chiude quarta� (m.cal.) L’Italia chiude al 4° posto la Cyprus Cup: nella finale per il bronzo, la squadra di Cabrini è stata sconfitta 3-2 dal Messico (gol di Cernoia e Guagni).

TACCUINO

Page 16: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

16 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Sos Honda:trequartistaper superarela lunga crisi1Inzaghi pensa di cambiare ruolo al giapponese: vuole rilanciarloe il centrocampo è in emergenza

G.B. OliveroINVIATO A MILANELLO (VA)

S catti in salita. Il lavoropersonalizzato scelto ieriper Keisuke Honda è in li-

nea con il periodo del giocatoregiapponese: in salita, appunto.Un cammino pieno di ostacoli,di insidie, di trappole. Hondanon è in forma, ma non si puònemmeno ridurre tutto a unamera questione fisica anche

perché il suo rendimento èscarso da cinque mesi circa,un periodo sufficiente persuperare la flessione e torna-

re in condizioni accettabi-li. Purtroppo per il Mi-lan, invece, questo nonè accaduto: da novem-bre Honda gioca male,a volte addiritturamalissimo. E il pro-blema del gol che non

arriva da ottobre è per-fino relativo di fronte allacrisi di un giocatore che ainizio stagione sembra-va ritrovato e poi inve-ce si è perso.

SCARSA BRILLANTEZZA Acomplicare le cose c’è stataanche la Coppa d’Asia, ma èpassato molto tempo dal ritor-no dall’Australia di Honda cheè finito ai margini della squa-dra. Nel girone d’andata Inza-ghi non avrebbe mai rinunciatoa lui, nel ritorno invece le sceltesono state spesso diverse. Kei-suke ha completamente persola brillantezza di inizio stagio-

ne. La brillantezza non è una

qualità naturale di Honda, cheinvece ha ottime capacità aero-biche: corre tanto, anche ades-so, ma lo spunto per saltare l’av-versario deve allenarlo di conti-nuo perché non fa parte del suobagaglio atletico. Tra novembree dicembre Honda era stanco eallora non si potevano preten-dere prestazioni particolar-mente brillanti. Adesso, però,stupiscono le difficoltà delgiapponese che non riesce a ri-prendersi.

TREQUARTISTA E allora Inza-ghi sta anche pensando a unaposizione diversa per rivitaliz-zarlo. A Firenze il giapponesepotrebbe giocare da trequarti-sta, ossia il ruolo che sente piùsuo. Al Milan, in realtà, non è

mai stato schierato in quella po-sizione. Qualche settimana fa aTorino contro la Juve c’è statoun tentativo, ma Honda avevapiù il compito di controllare Pir-lo che quello di creare occasio-ni. Contro la Fiorentina, invece,Keisuke potrebbe essere lascia-to più libero di seguire l’istinto ele inclinazioni. La formazionecon cui il Milan scenderà incampo lunedì sarà per forza dicose un azzardo. Il centrocam-po ha molte assenze e l’emer-genza al centro condiziona al-tre scelte. In attacco è presumi-bile il rientro di Destro in cop-pia con Menez. Il trequartistadovrebbe essere appunto Hon-da, perché Bonaventura dovràper forza fare l’interno a causadelle assenze di Poli, De Jong eMontolivo. Il 4-3-1-2 di parten-za potrebbe rapidamente di-ventare un 4-3-2-1 con Honda eMenez alle spalle di Destro. Ilgiapponese dovrà mettere il suosenso tattico e la capacità aero-bica al servizio dei compagni inuna partita molto delicata perInzaghi. C’è chi pensa che nellafase finale della carriera Hondaarretrerà il suo raggio d’azionee sfrutterà le doti tecniche e fisi-che per giocare da regista da-vanti alla difesa. Per adesso cer-cherà di ritrovare una condizio-ne accettabile in un ruolo checonosce benissimo. E che gliconsente di vedere la porta eprovare il tiro all’improvviso. E’passato un girone dall’ultimogol di Keisuke. Non è mai statoun cannoniere, ma è il momen-to di ricominciare a segnare.

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Filippo Inzaghi, 41 anni, prima stagione sulla panchina del Milan AFP

I NUMERI 2014-15

ATTACCO

TOCCHI PER ZONAIl colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla

7

9

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39

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6

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31

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PASSAGGI POSITIVI 465 Media a partita

Media ruolo

22,14

13,69

OCCASIONI CREATE 21 Media a partita

Media ruolo

1

0,83

TIRI NELLO SPECCHIO 13

Media a partita

Media ruolo

0,62

0,66

VERTICALIZZAZIONI 159

Media a partita

Media ruolo

7,57

4,63GDS

Marco Iariatwitter@marcoiaria1

T hailandia, Singapore, Cina. Da qualun-que angolatura si osservi l’ingarbugliatavicenda societaria del Milan – il manda-

to a Lazard di trovare investitori, le trattativesmentite da Fininvest, l’intraprendenza diBee Taechaubol, il giallo del selfie con MrPink, eccetera eccetera – un dato di fatto pareacquisito: il rossonero è un abbinamento chepiace, e parecchio, a Oriente. In questo mo-mento, nel mondo dell’economia, i soldi sonoin America e in Asia. Liquidità a go go. Ma leattenzioni per la società di Berlusconi si con-centrano in una macro-area a Est che inglobauna serie di Paesi emergenti, grandi e piccoli.E uno dei motivi sta nell’appeal del Milan, chele recenti delusioni sul campo hanno indebo-lito ma di certo non cancellato. Perché le radi-ci sono solide e risalgono alla favolosa era acavallo tra gli Ottanta e i Novanta quando irossoneri conquistarono il mondo e si presen-tarono a Tokyo per ben quattro volte nel girodi pochi anni per gio-care la Coppa Inter-continentale.

TIFOSI E SPONSORProprio in Giapponeil Milan ha una dellepiù importanti «fanbase». E negli ultimitempi un’accelera-zione l’ha data Hon-da. Da quando, nelgennaio 2014, il tre-quartista giapponeseè sbarcato a Milanel-lo, la società rossonera ha firmato i contratticon gli sponsor Fujitsu e Toyo (quest’ultimoversa 3 milioni fino al 2016) ed è stata sotto-scritta una collaborazione con l’agenzia pub-blicitaria Dentsu. Il Milan, anche in tempi dicrisi, resta leader in campo commerciale inItalia registrando ricavi per circa 80 milioni astagione. La strategia, adesso, è quella di al-lacciare intese con sponsor regionali e in Asiac’è tanta fame di visibilità. A ciò si aggiunga ilprogetto di Barbara Berlusconi di esportareCasa Milan, la sede-ristorante-museo inau-gurata dieci mesi fa: di recente 25 imprendi-tori giapponesi vi hanno fatto visita, nei pianic’è la riproduzione del modello in Cina.

OPZIONE Già la Cina. Prima di Thohir, Morat-ti aveva fatto un accordo con China RailwayConstruction: la cessione del 15% dell’Interper 55 milioni in cambio dello sfruttamentodel business del nuovo stadio. L’intesa sfumòma lo stesso schema potrebbe profilarsi con ilMilan, che aspetta proprio in queste settima-ne l’ok per l’impianto al Portello, e Wanda,l’azionista di Infront interessata agli affariimmobiliari a metà strada tra l’entertainmente lo sport.

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Bee Taechaubol, 41 anni, thailandese ANSA

L’AMMAZZA-MILANESI

Nico Lopez eroe di scorta: «Difese stanche? Io mi ci ficco» 1L’uruguaiano del Verona ha segnato 4 golpartendo dalla panchina, record della A Oggi allenamento con i tifosi al Bentegodi

Matteo FontanaVERONA

L a sua storia la racconte-rebbe con gusto EduardoGaleano, che viene da

Montevideo come lui e che ilcalcio l’ha trasformato in poe-sia. Nico Lopez corre veloce, ilConejo che entra e segna. Hasalvato la panchina Inzaghi,che ha schivato l’esonero anda-to in sorte, a novembre, a Maz-zarri. Ricordate? Il Verona per-

de per 2-1 con l’Inter, entra Ni-co e segna il 2-2 allo scadere.Passano pochi giorni e WM sal-ta, cacciato per far posto a Ro-berto Mancini. Sabato, a SanSiro, la scena si ripete. AncoraHellas sotto per 2-1, ancora Lo-pez che entra, ancora gol per ilpareggio che mette a soqqua-dro il Diavolo.

FORTUNA Adriano Gallianistoppa il siluro ad Inzaghi, marestano i numeri che diconoche il Coniglio, quando passa

dal Meazza, è più spietato diun unno: «Ho segnato anchequando ero all’Udinese. Non soquale sia il mistero, ma di certoquello è un campo che mi portafortuna», sorride lui. E si gode,pure, un record singolare: nes-suno, in questa A, ha fatto golcon la stessa frequenza parten-do dalla panchina. C’è riuscitocon l’Inter e, per due volte(aveva «timbrato» anche nellasconfitta per 3-1 dell’andata),col Milan. E poi con il Napoli.

TITOLARE L’unica rete che hafirmato da titolare è quella conla Fiorentina: «Quando vengoinserito nel finale sfrutto almeglio le mie caratteristiche,di fronte ad avversari che sono

più stanchi. Chiaro che mi pia-cerebbe avere spazio da titola-re, ma intanto incido così e vabene a me al Verona», fa Lopez,gli occhi che brillano quandoparla dei grandi uruguaianid’attacco. Come Luis Suarez:«Il suo morso a Chiellini alMondiale? Non so perché l’ab-bia fatto, ma vi assicuro che èuna grande persona». Unascommessa forte, Nico, di SeanSogliano, il d.s. che l’ha cercatofin da quando era alla Roma eche, dopo un lungo insegui-mento, l’ha portato, in prestitocon diritto – elevato – di riscat-to, all’Hellas, dall’Udinese. Deldoman non v’è certezza, sug-gerisce il Poeta, se non per il fu-turo prossimo, che si chiama

Napoli: «Ci abbiamo perso ma-le, l’ultima volta: un 6-2 chenon dimentichiamo. E sappia-mo che è una gara speciale. Lavogliamo vincere, possiamofarcela. Stiamo bene, ci siamorisollevati dopo tempi difficili.Siamo a +9 sulle terz’ultime,ma non dobbiamo mollare».

ALLENAMENTO Il Verona, percaricare l’ambiente in vista del-la sfida al Napoli, ha deciso diallenarsi in città, cosa più uni-ca che rara, dal 2009 in avanti.Oggi tutti al Bentegodi, a porteaperte: «La spinta del pubblico– dice Lopez – può essere deci-siva. I tre punti di domenica celi vogliamo prendere per loro».

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Nico Lopez, 21 anni, esulta dopo ilgol del pari in Milan-Verona ANSA

Serie AR

El Shaarawy, okayil primo controlloDe Sciglio: è quasi ora� Il recupero di El Shaarawy procede senza intoppi. Ieri Stephan ha effettuato una visita di controllo al piede destro a Milano, dall’esito positivo. A questo punto il prossimo passo è il controllo col professor Van Dijk (è lui ad averlo operato) ad Amsterdam, in programma domani. Se arriverà anche il suo okay, ElSha potrà togliere il tutore e iniziare la vera fase di rientro. Buone notizie per De Sciglio, che ieri ha fatto una parte di allenamento in gruppo. Si sono riaggregati ai compagni anche Alex e Essien.

fL’ANALISI

In Italia stentama a Orienteil rossonero resta di moda

Keisuke Honda, 28 anni, è arrivato al Milan nel gennaio 2014 FORTE

Page 17: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

17GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 61 26 18 7 1 53 14

ROMA 50 26 13 11 2 38 19

LAZIO 46 26 14 4 8 47 27

NAPOLI 46 26 13 7 6 46 33

FIORENTINA 42 26 11 9 6 37 28

SAMPDORIA 42 26 10 12 4 34 28

GENOA 37 25 9 10 6 37 30

INTER 36 26 9 9 8 41 34

TORINO 36 26 9 9 8 30 28

MILAN 35 26 8 11 7 37 32

PALERMO 35 26 8 11 7 38 39

UDINESE 31 25 8 7 10 29 34

EMPOLI 29 26 5 14 7 26 28

SASSUOLO 29 26 6 11 9 29 39

VERONA 29 26 7 8 11 31 46

CHIEVO 26 26 6 8 12 18 30

ATALANTA 24 26 5 9 12 22 37

CAGLIARI 20 26 4 8 14 32 49

CESENA 20 26 4 8 14 24 47

PARMA (-1) 11 24 3 3 18 20 47

* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 14 MARZO PALERMO-JUVENTUS ore 18 (0-2)CAGLIARI-EMPOLI ore 20.45 (4-0)DOMENICA 15 MARZO, ore 15ATALANTA-UDINESE (0-2)GENOA-CHIEVO (2-1)SASSUOLO-PARMA (3-1)VERONA-NAPOLI ore 18 (2-6)INTER-CESENA ore 20.45 (1-0)LUNEDÌ 16 MARZOFIORENTINA-MILAN ore 19 (1-1)TORINO-LAZIO ore 19 (1-2)ROMA-SAMPDORIA ore 21 (0-0)

PROSSIMO TURNO

MARCATORI15 RETI Icardi (3, Inter); Tevez (2, Juventus).

13 RETI Menez (7, Milan); Higuain (2, Napoli).

12 RETI Dybala (2, Palermo).

11 RETI Toni (3, Verona).

10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese).

9 RETI Callejon (Napoli).

8 RETI Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese).

7 RETI Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa) e Pogba(Juventus); Djordjevic (Lazio); Vazquez (Palermo); Berardi (3, Sassuolo).

6 RETI Iago Falque’ (1, Genoa); Morata e Vidal (2, Juventus); Felipe Anderson e Parolo (Lazio); Destro (5 nella Roma) e Honda (Milan); Glik (Torino).

Dopo Vazquez anche EderItalia, sempre più oriundi1Il palermitano ha già detto «sì» a Conte. Dopo il «no» di Dybala, ecco il sampdoriano: potrebbe esserci in Bulgaria con Gabbiadini e Santon

Fabio Licari

N on solo Franco Vazquez.La Nazionale può arric-chirsi presto di «stranie-

ri», pardon oriundi. Il più pros-simo, se ne parla da giorni, è ilsampdoriano Eder: anche perlui tutte le pratiche burocrati-che sono state sbrigate, non èescluso che entri nella lista perBulgaria e Inghilterra visto chein attacco non c’è abbondanza.Nei radar di Conte altri nomi,quali Vecino (mezzala dell’Em-poli) e De Maio (difensore delGenoa), ma i tempi sarebberopiù lunghi. E in ogni caso il c.t.non vuole inflazionare la Na-zionale di oriundi, soprattuttose non giocano nel nostro cam-pionato.

VAZQUEZ-EDER A questa cam-pagna acquisti Conte lavora damesi. I primi obiettivi eranoVazquez e Dybala: il trequarti-sta ha detto subito «sì», l’attac-cante preferisce giocarsi le suechance con l’Argentina (che an-che stavolta l’ha lasciato a ca-sa), così come Icardi. Eder nonha speranze con la Seleçao: èun attaccante velocissimo, se-gna, può trascinare i contropie-de. E in più arriva in un mo-

mento difficile per l’attacco:Zaza è a secco, Immobile e Pellèsoffrono tra Borussia e Sou-thampton, Destro non incanta,Okaka è scomparso, Giovincoresterà in Canada, Balotelli nongioca quasi, El Shaarawy è dinuovo out, Osvaldo è al Boca...Senza dimenticare però cheVazquez, come nel Palermo,può giocare da seconda punta.L’argentino e il brasiliano sareb-bero il 41° e il 42° oriundo della

storia azzurra. Difficilmente sa-ranno gli ultimi.

ETICA E REGOLAMENTI Esclusoal momento chi gioca all’estero(vedi il «tedesco» Contento oggial Bordeaux), ci sarebbero altrioriundi: Vecino, De Maio, Jor-ginho, Avelar, Keita, Romulo,Danilo, e appartengono già alla«rosa» Osvaldo, Paletta, Motta.Siamo tutti d’accordo che, in unmondo ideale, questi avrebbero

il diritto/dovere di lottare per lamaglia del Paese cui sentono diappartenere. Ma non è più cosìe, dall’atletica al rugby alla pal-lavolo, non soltanto nel calcio.A Brasile 2014 gli oriundi eranol’11% dei convocati (83 su736). Diciamo che da Prandelliin poi ci stiamo adeguando (an-che Lippi tentò, invano, di ita-lianizzare Amauri).

CONTE PREMIATO Ieri Conte

non ha pensato a oriundi, bul-gari e inglesi e s’è concesso unaserata a Siena, inviato dal «Sie-na Club fedelissimi» per riceve-re il premio Robur e poi cenareassieme ai tifosi, senza stampanè telecamere. Qui Conte hatrascorso due anni in due perio-di diversi, uno da vice De Canio,l’altro da «boss» conquistandola promozione prima di passarealla Juve.

BULGARIA Da oggi il c.t. torne-rà a pensare all’Italia. La lungasosta, cominciata il 19 novem-bre all’indomani di Italia-Alba-nia 1-0, sta per concludersi sen-za essere stato interrotta dallostage. Domenica 22 comuni-cherà i convocati per il doppioimpegno: il 28 marzo, a Sofia,per le qualificazioni a Euro2016; il 31 allo Juve stadiumper l’amichevole con l’Inghilter-ra (arbitro il tedesco Brych).Sarà la solita lista ampia, 27/28giocatori, anche se per la Bulga-ria, gara ufficiale, dovranno es-sere comunicati alla Fifa in anti-cipo 23 nomi. Novità? Vazquezsicuro, Eder molto probabile e,con lui, probabili Gabbiadini eSanton. In ritiro a Covercianodal 23 marzo.

LISTA PROBABILE Ecco la pro-babile lista dei selezionati per ildoppio impegno. PORTIERIBuffon, Sirigu, Perin. DIFEN-SORI Bonucci, Chiellini, Ra-nocchia, Rugani, Moretti. CEN-TROCAMPISTI Darmian, San-ton, Cerci, Pasqual, Pirlo, De Rossi, Verratti, Marchisio,Vazquez, Candreva, Soriano,Bertolacci, Parolo, Florenzi.ATTACCANTI Zaza, Pellè, Im-mobile, Destro, Gabbiadini,Eder. In lista d’attesa Maggio,De Silvestri, Antonelli, Poli, Bo-naventura e Aquilani.

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Franco Vazquez, 26 anni, argentino del Palermo, ed Eder, 28 anni, brasiliano della Sampdoria ANSA

7 DICEMBRE 2014Ghirardi lascia il ParmaTommaso Ghirardi cede il Parma. Mistero sulla nuova proprietà: russi, ciprioti, albanese. Poi si scopre che il Parma è passato alla Dastraso, riconducibile all’albanese Taçi.

9 FEBBRAIO 2015Il club passa a ManentiGiampietro Manenti, titolare della Mapi Group (capitale di 7.500 euro) diventa presidente e annuncia: «Salvo il Parma». Ma i bonifici per pagare il pregresso non arrivano.

6 MARZO 2015C’è un piano di salvataggioLa Lega stanzia 5 milioni per aiutare il Parma a finire la stagione. La squadra torna in campo dopo i due rinvii. Si aspetta l’udienza fallimentare del 19 sperando nell’esercizio provvisorio.

LE TAPPEDELLA VICENDA

� (v.p.) Sulla tecnologia anti gol-fantasma l’accordo c’è, per il resto dirigenti e arbitri del calcio sembrano ancora filosoficamente lontani. È la sensazione provata ieri all’università di Roma Foro Italico nel convegno la «tecnologia entra in campo» organizzato con la regia del rettore Fabio Pigozzi. Alla presenza del presidente Tavecchio, Marcello Nicchi, il capo dell’Aia, ha detto sì all’introduzione dell’«occhio di falco» – il d.g. della Figc Michele Uva ha fatto il punto su storia, modalità e costi della novità, a carico della Lega – augurandosi che siano mantenuti gli arbitri di area, «che possono coesistere con la tecnologia dedicandosi ad altre situazioni di gioco».

SICUREZZA Parole che comunque hanno incontrato le rassicurazioni di Tavecchio: «Nessuno hamai pensato di toglierli». Andrea Abodi, il presidente della Lega di B, ha parlato dell’intenzione di battezzare una tecnologia «flessibile» per i playoff. Ma la Lega B è anche impegnata a studiare altri modelli sperimentali: per esempio, grazie a un’iniziativa del Lanciano, l’introduzione dei cosiddetti «assistenti di tribuna». «Bisogna andare incontro al futuro», dice Abodi. Ma Nicchi sottolinea altre priorità: «Apprezzo che si trovino i soldi per il gol non gol, ma se si taglia, se non si danno risorse alla formazione non ci sarà più crescita del settore. Per arbitrare bisogna studiare il calcio, conoscere gli schemi, non ci si può improvvisare».

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CONVEGNO A ROMA

Tecnologia okma Nicchi dice«Basta tagli»

Parma, Manenti sparitoOggi scade l’ultimatumpoi la palla al Tribunale1Non si fa vedere da domenica: altro che piano di risanamentoIl Comune fa un esposto contro il club: «Passaggi da chiarire»

Andrea SchianchiINVIATO A PARMA

G iampietro Manenti è spa-rito dai radar. Non si favedere, né sentire dai di-

rigenti e dai dipendenti delParma dal pomeriggio di do-menica. E anche il suo com-mercialista, incaricato di scri-vere il piano di risanamento fi-nanziario da presentare questamattina ai magistrati, non hadato alcun segnale. Che cosa si-gnifica tutto ciò? Quasi sicura-mente che Manenti non hapronto alcun progetto, che nonha trovato i soldi promessi intante occasioni e che non è riu-scito a coinvolgere quei famosifinanziatori stranieri di cuispesso ha parlato. Gli impiegatidella cancelleria fallimentaredel tribunale di Parma restanoin attesa dei libri contabili degliultimi tre anni. Manenti assicu-ra che li porterà, altrimenti sa-ranno i giudici ad andarli a riti-rare, anche perché la vicendaParma è destinata a durare alungo e l’udienza pre-fallimen-tare del 19 marzo sarà soltantoil primo capitolo della storia.

NUOVA INIZIATIVA Il Comunedi Parma ha fatto un esposto-denuncia alla Procura contro lasocietà emiliana per truffa ed èquindi stato aperto un nuovofascicolo. L’assessore al Bilan-cio Marco Ferretti ha spiegato:«Abbiamo presentato alcuni at-ti dai risvoltipenali su cui inostri avvoca-ti ci hannochiesto perora di tenereil massimo ri-serbo. Sonocomunque at-ti particolar-mente fortiperché cre-diamo c hesulla vicendaParma ci sia-no passaggiche debbonoessere chiari-ti». Il Comu-ne, attraverso tre società parte-cipate, è creditore del club peruna cifra superiore a un milio-ne: somma accumulata dal2011 al 2014. Poiché il ParmaFootball Club, verso il quale èstato presentato l’esposto, è

persona giuridica mentre la re-sponsabilità penale è indivi-duale, è facile prevedere che gliamministratori della societàgialloblù, cioè l’ex presidenteGhirardi e l’ex a.d. Leonardi,vengano chiamati a rispondereanche per questi fatti dopo es-

sere già statiindagati perb a n c a r o t t afraudolenta econcorso nelmedesimo re-ato.

AT TENZIONESU... A Parmas i p e n s a aquello che ac-cadrà dopo il19 marzo. C’èanche il filoneche riguardala Guardia diFinanza e l’in-dagine aperta

nei confronti degli ufficiali Al-banese e Petrucelli che, al mo-mento, pur non essendo statisospesi, sono in attesa di esseredestinati ad altro incarico. E,soprattutto, ci sono da chiarirei rapporti tra l’ex ergastolano

Eugenio De Paolini Del Vec-chio, da qualche anno liberocittadino, e alcuni dirigenti delParma, nonché il coinvolgi-mento dello stesso De Paolininelle vicende societarie nel pe-riodo della gestione di Taçi.Nessuno lo dice e tutti fannofinta di non saperne nulla, manelle stanze del potere dellacittà si discute (e non poco) diquesto clamoroso crac.

AL LAVORO Alessandro Luca-relli, il capitano diventato sim-bolo della protesta, prosegue(tra un allenamento e l’altro)nella sua attività di sindacali-sta. Ieri, a Collecchio, ha parte-cipato a una riunione con i di-pendenti del Parma e i rappre-sentanti della Cgil, e ha garan-tito ciò che va dicendo dagiorni: fino a che ci sarà un mi-nimo di speranza, i giocatorifaranno tutto il possibile persalvare il titolo sportivo e ga-rantire la ripartenza dalla B.Ciò significherebbe dare una possibilità ad almeno duecentofamiglie. Con il Parma in SerieD tutti i dipendenti resterebbe-ro senza lavoro, e questo diven-terebbe un vero e proprio pro-blema sociale per il territorio,tanto che anche il sindaco Piz-zarotti sta lavorando assieme al presidente Tavecchio per tro-vare una soluzione. Tra pochigiorni, se tutto andrà come de-ve andare, il fascicolo Parmapasserà nelle mani del curatorefallimentare e toccherà a lui ge-stire la quotidianità. Innanzi-tutto dovrà tentare una media-zione con i tanti creditori e ri-solvere la grana delle 32 richie-ste di messa in mora avanzatedai giocatori. Lavoro comples-so, come complessa e intricataè la storia del Parma.

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Il presidente Giampietro Manenti

NazionaleRLe scelte

� (m.iar.) La Lega Serie A e Tim rinnovano la partnership per altri tre anni, fino al 2018 quando verrà celebrato il ventennale. La società di telefonia mobile del gruppo Telecom continuerà a essere il title sponsor del campionato e delle altre competizioni organizzate dalla Lega (Coppa Italia, Supercoppa, Primavera). Un accordo di sponsorizzazione che nel corso del tempo si è ampliato fino a includere iniziative a favore del movimento di base come la Junior Tim Cup (il torneo degli oratori) e a sfruttare tutte le potenzialità dell’area digitale e social, come testimoniano i quasi 3 milioni di «like» su Facebook per la pagina del massimo campionato. Il valore economico del rinnovo è in linea con il ciclo attuale. Vale a dire circa 16 milioni di euro a stagione: nel triennio 2015-18 entreranno nelle casse della Lega 48 milioni. Insomma, una difesa del valore del prodotto-campionato, nonostante lo scadimento della qualità tecnica, gli scandali e le polemiche che avvolgono il calcio italiano. E anche tenendo conto dei contratti sottoscritti individualmente dai club con Telecom: gli spazi commerciali non sono infiniti...

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LA SPONSORIZZAZIONE

Lega e Timfino al 2018per 48 milioni

Page 18: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

18 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Zuculini, musica maestro Bologna ha un nuovo idolo1Il centrocampista argentino è il vero trascinatore della squadraSuona diversi strumenti per passione e i tifosi stravedono per lui

Andrea Tosi BOLOGNA

M entre a Bologna i tifosicontinuano a dividersisu Diego Lopez, c’è un

giocatore che ha messo d’accor-do tutti. È Franco Zuculini, iljolly argentino tornato titolarea furore di popolo dopo diversipassaggi in panchina che hannoalimentato le critiche nei con-fronti dell’allenatore. Zucu nonha voluto cavalcare la polemicaaspettando gli eventi e sabato a

a 18 anni da Diego Maradona,allora c.t. dell’Argentina, il nuo-vo idolo del Dall’Ara non haavuto una carriera facile. Sbar-cato in Europa a 19 anni nel-l’Hoffenheim, non è riuscito astabilizzarsi ad alto livello. Dilui si parlava soprattutto per la«cabezona», un pericolosotackle di testa che eseguiva get-tandosi tra i piedi dell’avversa-rio. Zuculini, prima di Bologna,vantava già una breve esperien-za italiana nel Genoa, ma dopopoche partite era già tornato inGermania e poi di nuovo in Ar-

gentina e quindi al Real Sara-gozza dove nel 2012-13 la rot-tura di un legamento gli è costa-ta l’addio alla Spagna. La scorsaestate, l’ex d.s. Fusco lo ha pre-levato dall’Arsenal de Sarandì,dove si era riciclato per ritrova-re la condizione fisica.

TANGO E BLUES Durante i tempimorti dell’infortunio, Zucu hasviluppato la sua passione perla musica. Oggi si cimenta condiversi strumenti: pianoforte,sassofono, chitarra, banjo. Anovembre ha suonato la tastie-ra all’inaugurazione di un liceomusicale di Bologna davanti atanti studenti. Con lui si divertel’amico Osvaldo, una specie digemello come gusti e fisiono-mia; insieme intonano il tangoe la musica d’autore. Zucu hapreso un appartamento nel cen-tro di Bologna abbastanzagrande per ospitare il pianofor-te a coda. E quando deve gioca-re, per caricarsi ascolta i Doors,il suo brano preferito è «Roa-dhouse blues», una scarica diadrenalina dentro la voce diJim Morrison. In campo è uncentrocampista che strappa lagara, vede bene la porta (finora3 gol); fuori dagli stadi ha l’ani-ma di un artista con un look dabohemien perché gli piace vesti-re senza seguire le mode.

GATTUSO O MASCHERANO? Ilpresidente Tacopina stravedeper lui, lo chiama il «mio picco-lo Gattuso» anche se Zuculinipreferisce ispirarsi al primo Ma-scherano. Zucu ama anche l’ar-te, disegna e adora la pittura diDalì, non abusa dell’automobi-le , anzi si muove molto in bici-cletta per scoprire i tesori anti-chi della Dotta e ha giocato abasket in carrozzina con ragaz-zi disabili. Andare in Serie Acon uno così sarebbe il massi-mo. E Bologna lo sa bene.

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IL GIUDICE SPORTIVO

Modena, stop per due� MILANO Dopo il recupero tra Modena e Catania, stop di una giornata per Rinaudo (Catania), Cionek e Calapai (Modena).

L’INIZIATIVA

I club per la città� MILANO La Serie B incontra la propria città per promuovere l’integrazione sociale, con il confronto fra culture per chi vive ai margini di una comunità. A loro viene dedicato il quinto e ultimo appuntamento di «Un Giorno per la Nostra città» nel quale atleti e tecnici dei 22 club passano una giornata insieme al proprio territorio.

LA SITUAZIONE

C’è Spezia-Livorno� Il programma della 31a giornata. Domani (ore 20.30): Spezia-Livorno (1-0); sabato (ore 15): Bari-Varese (1-2), Brescia-Latina (1-1), Carpi-Pescara (5-0), Cittadella-Crotone (2-2), Frosinone-Entella (0-1), Lanciano-Avellino (1-1), Perugia-Pro Vercelli (0-0), Trapani-Ternana (2-1); domenica (ore 15): Bologna-Modena (0-0); lunedì (ore 20.30): Vicenza-Catania (1-3). La classifica: Carpi p. 59; Bologna (-1) 51; Avellino 49; Vicenza 48; Frosinone e Livorno 47; Spezia e Pescara 43; Lanciano e Perugia 40; Bari e Modena 37; Entella e Ternana 36; Pro Vercelli 35; Cittadella, Latina e Trapani 34; Brescia 33; Catania e Crotone 31; Varese (-3) 28.

TACCUINO

IL TANGO CON OSVALDO Franco Zuculini, 24 anni, con l’amico-sosia Pablo Daniel Osvaldo (a destra). I due amano la musica e insieme hanno anche suonato il tango

Serie BRIl protagonista

Varese - con le sue accelerazionie un assist - ha spinto la squadraal successo che ha scacciato lacrisi venendo premiato comemigliore in campo. Dopo unalunga trafila di prestiti , Zuculi-ni ha trovato a Bologna l’am-biente giusto per esprimere ilsuo carattere e la sua passioneper la musica e l’arte.

CABEZONA Cresciuto nel Ra-cing de Avellaneda col fratellominore Bruno (oggi al Cordobama di proprietà del ManchesterCity) e battezzato in nazionale

� La bellezza dei piccoli gesti. E di un calcio vissuto come deve essere, con passione e solidarietà. I tifosi di Bologna e Entella si sono stretti in un bel gemellaggio, partito con la raccolta fondi del Centro Bologna Clubs (coordinamento del tifo organizzato rossoblù) che portò tre mila euro lo scorso novembre nelle casse dell’Anffas di Chiavari, gravemente danneggiata dall’alluvione, fino ad arrivare alla festa di martedì sera del club dei tifosi rossoblù «The Good 40016», tra i promotori di quella raccolta fodni, nella quale Laribi e il giovane Masina hanno posato con la maglia dell’Entella, proprio per sottolineare l’amicizia tra le due tifoserie. Nel mezzo, sono stati i tifosi dell’Entella ad ospitare a Chiavari i sostenitori rossoblù alla vigilia della sfida di campionato dello scorso gennaio: alla Colmata di Chiavari, sede del settore giovanile dell’Entella, le due tifoserie diedero vita a un gemellaggio gastronomico, ideato dai liguri in segno di riconoscenza per la solidarietà degli emiliani.

E con l’Entellanasce un’amiciziaper gli alluvionati

PURA LUCE,PURA ENERGIA.

www.citize

n.it

Page 19: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

19GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La Salernitana in volo con Colombo1Una rete del difensore decide la sfida di Lecce e adesso è fuga: il Benevento si fa bloccare in casa

BENEVENTO (4-3-1-2) Pane 6; Pezzi 6, Lucioni 6, Scognamiglio 5,5, Som 5,5; Agyei 6 (dal 46’ p.t. Vitiello 5,5), D’Agostino 5,5 (dal 27’ s.t. Alfageme 5), Campagnacci 5,5; Mazzeo 5,5; Eusepi 6 (dal 29’ s.t. Kanoute 4), Marotta 5. (Piscitelli, Padella, Celjak, D’Angelo). All. Brini 5,5.AVERSA NORMANNA (4-3-3) Lagomarsini 7; Scognamillo 6,5, Cossentino 6 (dal 26’ p.t. Petricciuolo 6), Esposito 6, Amelio 6; Catinali 6, Geroni 6,5, Giannattasio 6 (dal 42’ s.t. Castellano s.v.); Sassano 6,5, Mosciaro 6 (dal 18’ s.t. De Luca 5,5), Mangiacasale 6,5. (Despucches, Giannusa, Viglietti, Personè). All. Marra 6,5.ARBITRO Vesprini di Macerata 6.NOTE paganti 1.230, abbonati 1.770, incasso non comunicato. Espulsi Kanoute e Despucches (dalla panchina) al 47’ s.t.; ammoniti Lagomarsini, Giannattasio, Scognamiglio, Sassano, Alfageme e Geroni. Angoli 9-2.

� BENEVENTO Qualche gol sprecato, un paio di occasioni sbagliate un po’ per la bravura di Lagomarsini e molto per errori di mira. Solo un pareggio in casa per il Benevento, che dopo la vittoria della Salernitana arrivata in

BENEVENTO 0

AVERSA NORMANNA 0

MARCATORI Cisse (C) al 9’, Mancosu (C) al 22’, Tulli (LR) al 39’ p.t.; Tulli (LR) al 26’, Cisse (C) al 41’ s.t.CASERTANA (4-3-3) Fumagalli 6,5; Idda 6,5, D’Alterio 5,5, Mattera 5,5, Bianco 6; Marano 6, Rajcic 6,5, Mancosu 6,5 (dal 23’ s.t. Tito 6); Caccavallo 6 (dal 32’ s.t. Cunzi 6), Cisse 7, Mancino 6 (dal 18’ s.t. Kolawole 6). (D’Agostino, Antonazzo, Carrus, Ricciardo). All. Campilongo 6.LUPA ROMA (4-3-1-2) Rossi 6; Frabotta 5,5 (dal 42’ p.t. Tajarol 5,5), Pasqualoni 5,5, Conson 5,5, Celli 6; Bariti 5,5, Capodaglio 6, Raffaello 6; Margarita 6 (dal 25’ s.t. Cerrai 6); Del Sorbo 5,5, Tulli 6,5. (Santi, Curcio, Martorelli, Santarelli, Mastropietro) All. Cucciari 6. ARBITRO Catona di Reggio Calabria 6.NOTE spettatori 2.500 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Celli, Mancino, Cerrai, Rossi e Kolawole. Angoli 3-3.

� CASERTA La Casertana vince e si porta al terzo posto, ma che fatica. Vantaggio al 9’ con Cisse, lesto a mandare in rete la respinta di Rossi su Mancino. Raddoppio di Mancosu che ruba palla a Frabotta e supera Rossi. La Lupa accorcia con Tulli di testa, poi nella ripresa gli ospiti pareggiano ancora con un colpo di testa di Tulli. Terzo gol della Casertana ancora con Cisse che vince un contrasto al limite dell’area e batte ancora Rossi.

Lucio Bernardo

CASERTANA 3

LUPA ROMA 2

MARCATORI Venitucci (B) al 19’, Madonia (M) su rigore al 29’ p.t.; Coletti (M) su rigore al 50’ s.t.MATERA (3-4-3) Bifulco 6; Flores 6, Faisca 6,5, D’Aiello 6; Mazzarani 6 (40’ s.t. Diop s.v.), Iannini 6,5, Coletti 6,5, Di Noia 5,5 (25’ s.t. Ferretti s.v.); Letizia 6,5, Madonia 5,5, Carretta 7 (33’ s.t. Albadoro s.v.). (Russo, De Franco, Bernardi, Ashong). All. Auteri 6,5.BARLETTA (5-3-2) Liverani 7,5; Meola 6,5, Zammuto 6, Stendardo 6,5, Radi 6,5, Guarco 6 (dal 40’ s.t. Sokoli s.v.); Legras 6, De Rose 6, Venitucci 6,5; Ingretolli 5,5 (dal 44’ s.t. Fall s.v.), Danti s.v. (dal 10’ p.t. Branzani 6,5). (De Martino, Kiakis, Giannarelli, Turchetta). All. Sesia 6.ARBITRO Di Ruberto di Nocera 5,5.NOTE spettatori 3.000 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Madonia, Ingretolli, De Rose e Mazzarani. Angoli 6-2.

� MATERA Un doppio rigore regala al Matera i tre punti col Barletta. Venitucci sblocca con un piatto destro su servizio di Meola. Il Matera reagisce confusamente, ma Carretta al 29’ troval’incursione giusta e termina a terra in area dopo il tocco di Radi: è rigore, che Madonia trasforma. Nella ripresa il forcing biancazzurro produce pochi effetti, se non sporadiche conclusioni poco pericolose. Ma nell’ultimo minuto di recupero Albadoro viene atterrato in area e l’arbitro assegna il secondo rigore, che Coletti trasforma.

Franco Toritto

MATERA 2

BARLETTA 1

MARCATORI Cesca (C) al 2’, Di Carmine (JS) al 6’ s.t.JUVE STABIA (4-3-3) Pisseri 7; Cancellotti 5,5, Polak 6, Migliorini 6, Contessa 6,5; La Camera 5,5, Caserta 5,5 (dal 1’ s.t. Burrai 5,5), Jidayi 6; Carrozza 5,5 (dal 26’ s.t. Bombagi 5,5), Di Carmine 6,5, Lepiller 5 (dal 15’ s.t. Gammone 5,5). (Santurro, Romeo, Ioio, Gomez). All. Pancaro 5,5.COSENZA (4-4-2) Ravaglia 6,5; Corsi 6,5, Tedeschi 6,5, Carrieri 6 (dal 12’ s.t. Serpieri 6), Ciancio 6; Fornito 6 (dal 39’ s.t. Criaco s.v.), Arrigoni 5,5, Caccetta 6, Tortolano 6,5; Cesca 6,5 (dal 30’ s.t. Calderini 6), De Angelis 6,5. (Saracco, Zanini, Statella, Chidichimo). All. Roselli 6,5.ARBITRO Piscopo di Imperia 5,5.NOTE paganti 526, abbonati 378, incasso di 8.486 euro. Ammoniti La Camera, Di Carmine, Burrai e De Angelis. Angoli 7-5.

� CASTELLAMMARE DI STABIA (Na) Pari e fischi per la Juve Stabia, in chiara involuzione di gioco, contro un Cosenza pimpante che ha sfiorato il colpaccio. Dopo un primo tempo concluso tra i fischi, i locali vanno in svantaggio ad inizio ripresa causa una incertezza difensiva punita da Cesca, al primo sigillo stagionale. Di Carmine rimette le cose a posto con una gran girata in area e si divora il raddoppio a metà tempo. Nel finale, con la Juve Stabia sfilacciata, gli ospiti sfiorano il successo con De Angelis e Calderini.

Gianpaolo Esposito

JUVE STABIA 1

COSENZA 1

MARCATORI Rigione al 28’, Russotto al 39’ p.t.; Bernardo al 41’ s.t.CATANZARO (4-4-2) Bindi 6; Daffara 6, Rigione 7,5, Ghosheh 6,5, Squillace 6; Mancuso 6, Zappacosta 6,5 (dal 43’ s.t. Orchi s.v.), Sarr 6,5, Mounard 6,5 (dal 29’ s.t. Giampà 6); Russotto 7,5 (dal 36’ s.t. Bernardo 6,5), Razzitti 6,5. (Migani, D’Orsi, Calvarese, Caputa). All. Sanderra 7.FOGGIA (4-3-3) Narciso 6; Bencivenga 5,5, Gigliotti 6, Potenza 5,5, Agostinone 5; Agnelli 6, Quinto 6, Sicurella 5,5 (dal 1’ s.t. Sarno 6); Barraco 5,5 (dall’11’ s.t. Maza 5), Iemmello 5, Cavallaro 5 (dal 38’ s.t. Bollino s.v.). (Micale, D’Angelo, Loiacono, D’Allocco). All. De Zerbi 5,5.ARBITRO Di Martino di Teramo 6.NOTE paganti 546, abbonati 1.760, incasso di 22.088 euro. Ammoniti Razzitti, Russotto, Sarr, Gigliotti, Maza, Iemmello e Agostinone. Angoli 1-11.

� CATANZARO Il Catanzaro strapazza il Foggia e ritrova il successo. Sanderraschiera la trazione più offensiva che può e la scelta paga. Dopo un incrocio dell’ex Mounard (10’), Rigione di testa rompe gli equilibri. Il Foggia tiene palla ma l’unico pericolo arriva da un corner di Gigliotti che finisce sul palo (38’). Poi Russotto raddoppia a modo suo: ruba palla a Bencivenga, fa 50 metri di corsa inarrestabile e batte Narciso in uscita. Nella ripresa c’è tempo per vedere un altro palo di Rigione (13’) e il tris firmato Bernardo nel finale. Da oggi Foggia in ritiro a Serino.

Ivan Montesano

CATANZARO 3

FOGGIA 0

MARCATORI Montella all’11’ p.t.; Del Sante al 23’ s.t.REGGINA (3-5-2) Kovacsik 6; Ungaro 4, Cirillo 4, Aronica 4 (dal 9’ s.t. Insigne 6); Di Lorenzo 4,5, Armellino 4, Salandria 5,5 (dal 22’ s.t. Gallozzi 5,5), Maimone 4,5, Benedetti 6; Di Michele 5 (dal 36’ s.t. Gjuci s.v.), Masini 5. (Cetrangolo, Ammirati, Karagounis, Velardi). All. Alberti 4.VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte 6; Kostadinovic 6, Rapisarda 6,5, Gattari 6,5, Malerba 6,5; Papa 6,5, Battaglia 6,5 (dal 14’ s.t. Di Marco 6), Scarsella 6; Improta 6,5, Del Sante 7 (dal 34’ s.t. Voltasio s.v.), Montella 6,5 (dal 29’ s.t. De Giorgi 6). (Piacenti, Di Bella, Rossini, Catalano). All. Erra 7.ARBITRO Illuzzi di Molfetta 6,5.NOTE spettatori 2.000 circa; paganti, abbonati e incasso n.c. Amm. Cirillo, Battaglia e Kostadinovic. Angoli 5-4.

� REGGIO CALABRIA Il derby con la Reggina se lo aggiudica come all’andata la Vigor Lamezia. La squadra di Erra non ha faticato più di tanto, segnando con Montella in mischia e poi nella ripresa con un eurogol di Del Sante. Pessimo poi il dopo partita con il presidente Foti che si è presentato in sala stampa con Belardi, Aronica, Cirillo, Di Michele e Armellino lanciando accuse ai giornalisti.

Lorenzo Vitto

REGGINA 0

VIGOR LAMEZIA 2

MARCATORI Ciciretti (Mes) al 6’ p.t.; Fella (Mel) al 6’, Caturano (Mel) su rigore al 21’ s.t.MESSINA (4-3-1-2) Berardi 5; Cane 4, Altobello 4,5, Stefani 4, Silvestri 5 (dal 19’ s.t. Donnarumma 5); Izzillo 5 (dal 9’ s.t. Spiridonovic 5), Damonte 5,5, Bortoli 5,5; Ciciretti 6; Corona 5,5, De Paula 5,5 (dal 36’ s.t. Rullo s.v.). (Scardino, Sciotto, Sciliberto, Bonanno). All. Grassadonia 5.MELFI (4-3-1-2) Perina 7; Annoni 6, Dermaku 6,5, Di Filippo 6,5, Pinna 6; Agnello 7, Spezzani 6,5, Gallo 6 (dal 19’ s.t. Giacomarro 6); Tortori 6,5 (dal 44’ s.t. Tundo s.v.); Caturano 7,5 (34’ s.t. Falomi s.v.), Fella 6,5. (Gagliardini, Lu- parini, Nappello, Cicerelli). All. Bitetto 6.ARBITRO Piccinini di Forlì 6.NOTE spettatori 1.000 circa; abbonati 1.779, paganti e incasso non comunicati. Espulsi Cane al 33’ s.t. e Stefani al 45’ s.t.; ammoniti Di Filippo, Silvestri, Gallo, Altobello, Caturano e Donnarumma. Angoli 4-6.

� MESSINA Quinto k.o. consecutivo per il Messina (e Grassadonia ora rischia), mentre con la vittoria il Melfi si porta a +6 dai playout. Messina subito avanti con Ciciretti (6’), poi nelle ripresa la rimonta Melfi nel segno di Caturano: prima l’assist per il pari di Fella, poi il rigore per il 2-1 finale.

Orazio Raffa

MESSINA 1

MELFI 2

MARCATORI Patti (M) al 4’ p.t.; Arcidiacono (M) al 29’, Cremaschi (S) al 32’, Montalto (M) al 47’ s.t. MARTINA (4-3-3) Bleve 7; De Giorgi 6, Fabiano 6,5, Patti 6,5, Tomi 6,5; Pepe 6 (dal 40’ s.t. Samnick s.v.), Bucolo 6, De Lucia 6,5 (dal 45’ s.t. Kalombo s.v.); Arcidiacono 6,5, Montalto 6,5, Caruso 6 (13’ s.t. De Risio 6). (Modesti, Diop, Pivkovski, Memolla). All. Ciullo 6,5.SAVOIA (3-4-3) Gragnaniello 6; Verruschi 6 (dal 32’ s.t. Leonetti s.v.), Checcucci 6, Mercadante 6; Cremaschi 6,5, Boilini 6,5, Riccio 6, Pizzutelli 5,5 (dal 42’ p.t. Saric 6); Partipilo 6, D’Appolonia 6 (19’ s.t. Di Piazza 6), Scarpa 6,5. (Volturo, Sirigu, Vosnakidis, Giordani). All. Papagni 6.ARBITRO Pagliardini di Arezzo 6,5. NOTE paganti 327, abbonati 840, incasso di circa 3.200 euro. Ammoniti Verruschi, Pepe, Arcidiacono e Mercadante. Angoli 6-6.

� MARTINA FRANCA (Ta) Vittoria sofferta sino all’ultimo istante per il Martina, col 3-1 arrivato in pieno recupero grazie a Montalto. Una contesa che il Savoia, dopo essere andata sul doppio svantaggio, era riuscita a mettere in discussione grazie al gol di testa di Cremaschi, che aveva risposto alle reti di Patti e Arcidiacono.

Tonio Messia

MARTINA 3

SAVOIA 1

GIRONE A - IL RECUPERO

LUMEZZANE-AREZZO 1-2MARCATORI Varas (L) al 39’, Dettori (A) rig. al 44’ p.t.; Montini (A) al 46’ s.t.LUMEZZANE (4-3-1-2) Bason 6; Mogos 5,5, Belotti 6, Nossa 5,5, Pantano 6; Franchini 5,5, Genevier 6, Alimi 6; Varas 7 (dal 33’ s.t. Bagnai s.v.); Sarao 6, Potenza 6,5 (dal 24’ s.t. Ekuban 6). (Furlan, Pippa, Biondi, Meduri, Cruz). All. Braghin 5.AREZZO (3-5-1-1) Benassi 5; Villagatti 6, Guidi 6, Crescenzi 6; Brumat 6,5, Gambadori 6, Carcione 6 (dal 31’ s.t. Coppola 6), Dettori 6,5 (dal 35’ s.t. Padulano s.v.), Franchino 6; Yaisien 6; Bonvissuto 7 (dal 7’ s.t. Montini 7). (Rosti, De Martino, Panariello, Barusso). All. Capuano 6,5.ARBITRO Candeo di Este 5.NOTE spettatori 200 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso Belotti al 33’ s.t.; ammoniti Crescenzi, Sarao, Belotti, Bonvissuto, Nossa e Villagatti. Angoli 6-2.� LUMEZZANE (Bs) Quasi allo scadere, al termine di una gara non certo entusiasmante, l’Arezzo beffa il Lumezzane con un gol di Montini, mettendo a serio rischio la panchina di Braghin, al secondo tonfo casalingo in 4 giorni: oggi dovrebbe tornare

Nicolato. Eppure il Lume era andato in vantaggio con un colpo di testa del piccolo Varas (uscita difettosa di Benassi). Il pareggio è stato su rigore di Dettori (fallo di Nossa su Bonvissuto) e poi al 91’ il gol partita di Montini.

Sergio Cassamali� RINVIO MONZA Bisogna aspettare la fine del campionato per conoscere il futuro del Monza. Il Tribunale ha rinviato la decisione sul fallimento al 26 maggio, in attesa che la proprietà, consegnate le dichiarazioni di desistenza dei vari creditori, proceda con la ricapitalizzazione.� Questo il programma del girone A nel weekend per la 30a giornata:COSÌ DOMANI Ore 19.30 Real Vicenza-Giana (1-1).Ore 20.45 Südtirol-Novara (0-1; diretta su Raisport 1).COSÌ SABATO Ore 16 Alessandria-AlbinoLeffe (0-2) e Pavia-Pordenone (1-0). Ore 17 Venezia-Cremonese (1-2).Ore 19.30 Monza-Mantova (0-0).COSÌ DOMENICA Ore 14 Feralpi Salò-Arezzo (0-0).Ore 14.30 Torres-Bassano (0-0).Ore 16 Renate-Como (0-0).Ore 18 Pro Patria-Lumezzane (2-2).CLASSIFICA Alessandria p. 57; Novara 56; Pavia (-1) 55; Bassano 52; Como 48; Feralpi Salò e Real Vicenza 45; Arezzo e Südtirol 41; Renate 39; Venezia 38; Mantova (-3) e Torres 36; Monza e Cremonese 35; Giana 31; Lumezzane 28; AlbinoLeffe 23; Pro Patria (-1) e Pordenone 21.

E’ colpaccio Arezzograzie a MontiniLumezzane in crisi:ritorna Nicolato?

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

SALERNITANA 64 29 19 7 3 41 20

BENEVENTO 61 29 17 10 2 44 24

CASERTANA 54 29 16 6 7 44 25

JUVE STABIA 52 29 14 10 5 40 27

LECCE 51 29 15 6 8 38 26

MATERA 50 29 14 8 7 44 30

FOGGIA (-1) 46 29 12 11 6 46 29

CATANZARO 44 29 12 8 9 35 29

VIGOR LAMEZIA 39 29 9 12 8 34 34

BARLETTA 36 29 9 9 11 26 27

MARTINA 34 29 9 7 13 33 34

LUPA ROMA 33 29 8 9 12 33 45

PAGANESE 33 29 8 9 12 25 32

COSENZA 33 29 7 12 10 31 33

MELFI (-2) 31 29 7 12 10 29 35

AVERSA NORMANNA 25 29 5 10 14 29 40

MESSINA 25 29 5 10 14 30 46

ISCHIA 23 29 5 8 16 22 45

SAVOIA 23 29 5 8 16 23 41

REGGINA (-1) 19 29 4 8 17 20 45

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

SABATO 14 MARZO ISCHIA-CASERTANA (ore 15) (1-3); SAVOIA-

CATANZARO (ore 16) (1-1) DOMENICA 15 MARZO MELFI-MARTINA

(ore 11) (0-0); COSENZA-LECCE (ore 12.30) (0-1); VIGOR LAMEZIA-

BENEVENTO (ore 12.30) (1-3); FOGGIA-MESSINA (ore 14.30) (1-0);

LUPA ROMA-JUVE STABIA (ore 14.30) (0-2); AVERSA NORMANNA-

REGGINA (ore 16) (1-1); BARLETTA-PAGANESE (ore 18) (1-2) LUNEDÌ 16 MARZO SALERNITANA-MATERA (ore 20.45) (2-1)

PROSSIMO TURNO

serata adesso vede la vetta lontana 3 punti. Il Benevento, brutto come raramente era stato visto prima, deve innanzitutto prendersela con se stesso per il secondo pareggio consecutivo subito in casa. E poi deve ringraziare l’Aversa Normanna, che nella ripresa con Mosciaro (10’) a porta sguarnita non è riuscita a centrare la porta, mentre dopo 14’ è stata la volta di Sassano a sprecare l’ottima opportunità lasciandosi ipnotizzare da Pane, prima di colpire alla mezzora un palo clamoroso che poteva far prendere alla partita ben altra piega. Il Benevento lo si è visto solo nel primo tempo con Scognamiglio che di testa ha scheggiato la traversa (5’), e con Marotta (32’) che solo davanti al portiere si è fatto respingere il tiro.

IL TECNICO Fabio Brini dopo la gara era deluso: «Se non arrivano i gol è perché la condizione mentale non è ottimale. La squadra ha avuto le sue occasioni, ma non è riuscita a sfruttarle. Non può essere questo il Benevento, le idee le avevamo, però non riusciamo a metterle in pratica». Il difensore Lucioni ha rincarato la dose: «C’è un calo psicofisico, ma nulla è perduto, il momento è delicato e bisogna superarlo sfruttando ogni occasione. Dobbiamo ricaricare le pilee voltare pagina perché si può ancora scrivere un cammino importante».

Antonio Buratto

Lega ProRGirone C: 29a giornata

Giuseppe Calvi LECCE

F ate largo, passa la capoli-sta. La Salernitana si ag-giudica la sfida al Via del

Mare, allunga a 3 punti il van-taggio sul Benevento, secondo,e spinge il Lecce addirittura alquinto posto (staccato da Ca-sertana e Juve Stabia). La squa-dra di Bollini va meglio nel pri-mo tempo, colpisce una traver-sa con Gustavo e protesta perdue episodi in area avversaria.Ma nella ripresa salgono in cat-tedra Pestrin e compagni, pas-sano in vantaggio e poi quasinascondono la palla ai giallo-rossi.

A SPECCHIO Bollini e Menichi-ni si guardano… allo specchio,proponendo entrambi il 4-3-3.Assente lo squalificato Moscar-delli, nel Lecce è Miccoli il ter-minale offensivo, supportatodagli esterni Mannini e Gusta-vo; i granata hanno Mendicinocome riferimento più avanzato,Gabionetta e Caetano gli gira-no intorno. A centrocampo, il

duello più avvincente è tra Pa-pini e Pestrin; anche le freccedifensive, Diniz e Di Chiara e Colombo e Franco garantisco-no accelerazioni e sovrapposi-zioni. Il Lecce conquista subitoil pallino del gioco, il più vivaceè l’ex Gustavo, che al 3’ reclamaun rigore per fallo di mano diTrevisan, poi impegna Gori dafuori area e al 34’ fa tremare an-cora il portiere, bravo a deviareil tiro contro la traversa. La Sa-lernitana risponde con rapideripartenze, imperniate sul-l’estro di Gabionetta, che da 20metri conclude di poco a lato eal 42’ è anticipato in angolo dauna decisiva chiusura di Vine-tot. La formazione campanasfiora il bersaglio con un’incor-nata di Colombo, mentre i gial-lorossi invocano un altro rigo-re, per un intervento di Pestrinsu Miccoli.

COLPO GRANATA Nella ripresala Salernitana alza il baricentroe cambia passo, costringendogli avversari sulla linea difensi-va. Al 14’ la svolta: su calciod’angolo battuto da Favasuli,Colombo anticipa Lepore e bat-

te Caglioni con un colpo di te-sta. Per il terzino è la terza retefirmata in questo campionato.Il Lecce si abbatte, la reazione èdisordinata e gli attacchi risul-tano sterili. Solo nel finale, i sa-lentini arrivano in area ma Em-balo spreca clamorosamente,indugiando troppo davanti aGori. E per la Salernitana è ladecima vittoria in trasferta.

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LECCE-SALERNITANA 0-1

MARCATORE Colombo al 14’ s.t.LECCE (4-3-3) Caglioni 6; Diniz 6,5, Vinetot 6, Abruzzese 6, Di Chiara 6; Lepore 5 (dal 16’ s.t. Herrera 5,5), Papini 6 (dal 35’ s.t. Doumbia s.v.), Salvi 6; Mannini 5,5, Miccoli 5,5 (dal 16’ s.t. Embalo 4,5), Gustavo 6,5. (Scuffia, Beduschi, Filipe, Manconi). All. Bollini 6.SALERNITANA (4-3-3) Gori 6,5; Co-lombo 7, Lanzaro 6,5, Trevisan 6, Franco 6; Moro 6,5, Pestrin 6,5, Fava-suli 6 (dal 38’ s.t. Bovo s.v.); Gabionetta 6 (dal 17’ s.t. Negro 5), Mendicino 5,5 (dal 21’ s.t. Nalini 5,5), Caetano 6. (Russo, Tuia, Bocchetti, Cristea). All. Menichini 7.ARBITRO Rapuano di Rimini 5,5.NOTE paganti 4.059, abbonati 2.228, incasso di 38.463,32 euro. Ammoniti Pestrin, Gabionetta, Vinetot e Colom-bo. Angoli 4-5.

MARCATORI Bergamini al 4’ p.t.; Vinci al 20’, Russini al 36’, Girardi su rigore al 47’ s.t.PAGANESE (4-3-2-1) Casadei 6; Tartaglia 6, Perna 6,5, Moracci 6,5, Bolzan 5,5 (dal 34’ p.t. Donida 6); Vinci 6,5, Bergamini 7, Malaccari 6; Deli 6,5 (dal 23’ s.t. Longo 6), Aurelio 6 (dal 30’ s.t. Russini 6,5); Girardi 6. (Novelli, Galoppo, Franco, Biasci). All. Sottil 7.ISCHIA (3-5-2) Mennella 6; Impagliazzo 6 (dal 17’ s.t. Alvino 5), Caso 5,5, Sirignano 6; Bruno 5,5, Finizio 5,5 (dal 30’ s.t. Fumana 5,5), Gerevini 5 (dal 17’ s.t. Verachi 5), Millesi 6, Armeno 5,5; Ciotola 5,5, Infantino 5,5. (Giordano, Bassini, Chiavazzo, Bulevardi). All. Maurizi 5.ARBITRO Colarossi di Roma 6,5.NOTE spettatori 800 circa; abbonati 257, paganti e incasso nc. Amm. Caso, Finizio, Tartaglia e Girardi. Angoli 3-6.

� PAGANI (Sa) Dopo 87 giorni di astinenza, la Paganese brinda alla vittoria. I locali partono a razzo ed al 4’ vanno in vantaggio con Bergamini su suggerimenti di Deli. L’Ischia reagisce ed al 13’ si fa vedere con Ciotola il cui tiro dal limite impegna Casadei. Ripresa tutta della Paganese: Vinci raddoppia dopo una bella giocata di Deli, terzo gol di Russini su servizio di Malaccari, Chiude Girardi su rigore.

Antonio Campitiello

PAGANESE 4

ISCHIA 0GIRONE B - LA STORIA

� L’AQUILA Dopo la decisione del Pontedera di spedire l’ indisciplinato centrocampista Galli ai servizi sociali per le offese rivolte al pubblico di L’Aquila dopo il gol, è proprio da L’Aquila che giunge una nuova iniziativa da parte di una società di Lega Pro per responsabilizzare i propri tesserati. Questa volta diretta non a un singolo, ma a tutta la rosa. La squadra di Zavettieri è una lontana parente di quella che, poco più di un mese fa, aveva battuto l’ Ascoli portandosi a due punti dalla vetta. E così, dopo la sconfitta di lunedì con la Reggiana, il presidente Chiodi ha raccolto squadra e staff tecnico e li ha condotti in una passeggiata per le piazze e i vicoli del centro storico della città, nelle zone più colpite dal terremoto del 2009. «I ragazzi devono capire per cosa stanno giocando – ha detto Chiodi tra le rovine e i cantieri di una città ancora alla ricerca della propria identità perduta – vorrei che facessero proprio il senso di appartenenza degli aquilani in modo da ritrovare l’orgoglio e le motivazioni

per cancellare i deludenti risultati delle ultime partite». E la squadra, in silenzio, ha sfilato per i luoghi che, tra polvere e abbandono, ancora trasudano dolore. A pochi giorni dal sesto anniversario del terribile sisma del 6 aprile 2009, si spera che la squadra capisca e torni a correre. Perché a L’Aquila, in fondo, non è solo questione di calcio.

Alessandro Fallocco

� Questo il programma del girone B nel prossimo weekend, quando si gioca la 29a giornata:COSÌ SABATO Ore 14.30 Lucchese-Forlì (0-1), Savona-Pro Piacenza (1-0) e Teramo-Pistoiese (1-4). Ore 15 Prato-Pontedera (3-4) e Santarcangelo-Carrarese (2-2).Ore 17 Gubbio-Ascoli (2-2) e Spal-Grosseto (3-2). Ore 19.30 Ancona-San Marino (1-0).COSÌ DOMENICA Ore 14.30 Pisa-L’Aquila (4-1). Ore 16 Tuttocuoio-Reggiana (0-2).CLASSIFICA Ascoli p. 56; Teramo 52; Reggiana* 48; Pisa* 47; Pontedera 40; L’Aquila* e Ancona* 39; Tuttocuoio* 37; Carrarese 36; Gubbio 35; Lucchese e Spal 34; Pistoiese* e Grosseto (-1) 33; Prato e Santarcangelo 30; Forlì 29; Pro Piacenza (-8) 28; Savona 27; San Marino 23. (* una partita in meno).

L’Aquila non vince?Tutti a rifletterenei vicoli distruttidopo il terremoto

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A TU PER TU CONTENUTOPREMIUM

CAMBIO VITA: DALLE CORSE ALLA MASSERIA Cesare Fiorio, 75 anni, a bordo di un trattore nella sua masseria in Puglia, nei pressi di Ostuni. Qui sopra, l’ex direttore sportivo e responsabile corse di Lancia e Fiat nel buen retiro: nel palmares figurano 18 titoli (tra piloti e costruttori) nei rally tra il 1972 e il 1982. In basso, Fiorio con Alain Prost ai tempi dellaFerrari: tra il 1989 e il 1991 è stato d.s. del Cavallino, dove ottenne 25 podi e 9 vittorie su 36 GP COLOMBO

L’INTERVISTA di ANDREA CREMONESI

L’ uomo che guidava Fiat e Lancia alla conqui-sta del mondo nei rally e che a Maranello hasfiorato il Mondiale con Prost, oggi si diver-

te a guidare il trattore nella sua masseria pugliesetra Ceglie Messapica e Ostuni. «Ho cominciato a...piccole dosi e poi 7-8 anni fa ho deciso di trasferir-mi qui. Coltivo grano, ortaggi, frutta». Ma, sicco-me l’amore per le corse, ti si appicca addosso enon si stacca più, Cesare Fiorio continua ad essereun attento osservatore delle cose della F.1.

Fiorio, la Ferrari si presenta all’avvio del campiona-to con un nuovo presidente, un nuovo manager almuretto e un nuovo pilota: che ne pensa?«Che stiamo assistendo alla più grande rivoluzio-ne dai tempi di Todt. Da Melbourne in poi vedre-mo gli effetti anche se io sono prudente: in duesoli mesi non si può ribaltare tutto».

Però quest’inverno la Ferrari sembra essere anda-ta forte.«Mah, a giudicare i risultati dei test invernali spes-so si prendono degli abbagli. Ricordate la Red Bull l’anno scorso? Disastrosa in inverno, poi havinto tre gare».

Ammetterà che Vettel ha portato entusiasmo.

«Sì, d’accordo ma non dimentichiamo che vieneda un anno di sofferenza. E se Raikkonen dovesseandare quanto lui ci si potrebbe porre il dubbio seAlonso non sia più veloce del tedesco».

Pare di capire che secondo lei nella staffetta traAlonso e Vettel, la Ferrari ci ha un po’ perso.«Sono due grandi campioni. Ma uno ha avuto lafortuna di avere una super macchina e quindi divincere molto, l’altro no».

Che idea si è fatto dell’incidente di Alonso?«Fernando è stato vittima di un angolo di impattosfavorevole. Sulle cause invece è tutto molto stra-no».

Crede che Fernando tornerà forte come prima?«Dopo un trauma cranico ci sta che un pilota cimetta un po’ a tornare ai livelli di prima. Piquet,quando picchiò al Tamburello di Imola (1987), fa-ticò per qualche tempo. C’è poi l’aspetto psicologi-co: se Fernando dovesse riprendere senza brilla-re, si comincerebbe a dire che non va più e luipotrebbe soffrirne, la mente dei piloti è fragile».

Un ulteriore guaio per questa McLaren-Honda af-flitta da guai di affidabilità.«Un momento! Nell’89, al mio primo anno allaFerrari, nei test non riuscivamo a percorrere piùdi tre o cinque giri e, quando ci presentammo in

Brasile, nei 20’ del warm-up si guastò pure il mu-letto. Quel gran premio l’abbiamo vinto. Se lamacchina è buona, l’affidabilità si trova in fretta,se invece è lenta non ne esci».

Tutto fa pensare che sarà un Mondiale targatoMercedes: Rosberg può battere Hamilton?«Nico è un po’ sottovalutato, va forte in qualifica emise spesso in difficoltà Schumacher quando erasuo compagno. Ma Hamilton appartiene a un’al-tra categoria. Per me rivince lui».

Chi vede dietro la Mercedes?«Ancora la Williams anche se il loro punto debole

è rappresentato dai piloti, non sono due fermi manon valgono la coppia Mercedes e Ferrari».

E la Red Bull?«Forse ha un po’ esagerato nella politica dei giova-ni tanto che la Fia è dovuta intervenire altrimentili promuovevano direttamente dai kart! Ricciardonon si discute, ha messo in croce Vettel l’annoscorso! E, attenzione, col passare del tempo leprestazioni dei motori si livelleranno e la bontàdell’aerodinamica tornerà ad essere preponde-rante, ovvero l’area dove la Red Bull è fortissima».

La possibile sorpresa dell’anno?«Grosjean è un altro pilota sottovalutato, me loaspetto tra i protagonisti. La Lotus non è male».

Torniamo alla Ferrari: si aspettano almeno due vit-torie. Obiettivo realistico?«Sì, ma bisogna farsi trovare pronti ad approfitta-re della defaillance della Mercedes. Tutto devefunzionare perfettamente: macchina, pilota e squadra».

Consigli a Maurizio Arrivabene?«È un bravo manager ma per la prima volta si tro-va alle prese con la gestione di un team, gli sugge-risco di affidarsi a persone di qualità. Ma può con-tare su Marchionne al quale va dato merito diaverci messo la faccia quando le cose non andava-no bene: a lui di sicuro non piace arrivare dietro edi conseguenza fornirà alla Ferrari tutti i mezzinecessari per fare bene».

Rispetto a lei, Arrivabene è più fortunato: Vettel eRaikkonen sono amici, altro che Prost e Mansell!«Io preferisco sempre avere due piloti che nonvanno d’accordo ma che possono vincere ogni do-menica, piuttosto che un vincente e uno di cui nonmi faccio nulla… Insomma aspetto che Raikko-nen si sia davvero risvegliato».

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Fiorio

«VETTEL OK, MA ALONSO SU UNA BUONA ROSSA...»

L’EX CAPO FERRARI«SEB HA SOLO AVUTO

AUTO MIGLIORI. A FERNANDO SERVE

TEMPO PER TORNAREIN FORMA. IL TITOLO LO

RIVINCE HAMILTON»

Formula 1RGP Australia

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICE PRESIDENTE Roland Berger

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Fulvio Conti,Teresa Cremisi,Luca Garavoglia,Attilio Guarneri,Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

R ipassiamo insieme lalezione. Il calcio diVincenzo Montella è dolcecome la nutella. RobertoMancini sarà anche un

frullatore di idee, ma sogna «banalmente» Yaya Touré. Il manuale di Massimiliano Allegri offre suggestive scorciatoie da area ad area: anche troppe, a volte. Bruno Peres e Mohamed Salah vi spiegheranno perché. Devo essermi distratto: Rudi Garcia, per la somma di stili, non era un genio? Le montagne russe di Rafa Benitez illustrano il Luna park del Napoli più e meglio di ogni corsivo sull’argomento: palla al piede, da scudetto; palla agli altri, da retrocessione.

Sinisa Mihajlovic ha forgiato la Sampdoria sul modello macho dell’Atletico di Diego Simeone. Gian Piero Gasperini ha soffiato nel Genoa l’anima inglese dei padri fondatori: pensate al piglio, martellante, non solo al cricket o ai baffoni a manubrio delle foto d’epoca.

Il cuore della Lazio di Stefano Pioli pulsa al ritmo di Felipe Anderson e Antonio Candreva, evoluzione tattica delle ali del Novecento, quando il gesso delle linee laterali fissava un inizio e non la fine. Attenzione al fattore Europa. Senza, la Lazio del 4-0 alla «sinfonia» viola mi ha ricordato la prima Juventus di Antonio Conte: impronte diverse, stesso timbro.

Nel Toro, la dottrina di Giampiero Ventura rifugge dai dogmi e privilegia i sapori della bottega, con un occhio di riguardo al contropiede. Eusebio Di Francesco è uno zemaniano che ha sciacquato i panni nell’Arno della moderazione. Il suo Sassuolo ne incarna una ruspante sintesi: tridente, sì, ma anche equilibri meno fragili degli eccessi cari al maestro. Nell’Empoli di Maurizio Sarri ho colto la mano

dell’artigiano che cura i dettagli senza trascurare il respiro del sogno, come documentano la manovra verticale e l’allegria della pedalata.

Non trascuro il Palermo di Beppe Iachini, il mediano che sussurrava ai polpacci. Ha plasmato un collettivo ad assetto variabile, agile nel distendersi attorno alle raffinate frecce di Paulo Dybala e ai tocchi pigri ma saggi di Franco Vazquez. Mimmo Di Carlo ha corretto il Cesena: al diavolo i tappeti di rose, largo alle barricate e ai cecchini sui tetti. Rolando Maran ha trasformato il Chievo, da quel barboncino che era, in una sorta di pastore tedesco, poco pastore e molto tedesco.

Roberto Donadoni, a Parma, ha ben altro per la testa, mentre Filippo Inzaghi non è ancora riuscito a dare un senso alla sua missione e un segno alla squadra. Naviga a vista, prigioniero di un mestiere troppo grande, forse. Ciro Ferrara alla Juventus, Andrea Stramaccioni all’Inter, Clarence Seedorf e Inzaghi al Milan: il guardiolismo esasperato ha ridotto la gavetta a fastidioso corredo. Ci sono cascati in molti. A Verona hanno cambiato tutto, hanno cambiato troppo, e così Andrea Mandorlini ha smarrito la formula che, la scorsa stagione, fece dell’Hellas una mina vagante e graffiante.

L’Udinese di Stramaccioni si regge sul compromesso, pratico, fra la pentola del 3-5-2 e i coperchi della curiosità. Totò Di Natale comincia a sentire il peso degli anni, non certo della carabina. A Cagliari, Zdenek Zeman ha sostituito Gianfranco Zola, il suo sostituto: è la legge del labirinto. Edy Reja porterà in soccorso alla crisi dell’Atalanta la sua normalità scaltra, non lontana dalle lavagne di Stefano Colantuono.

Ricapitolando: se la scuola italiana, salvo piccole eccezioni, è così viva e creativa, e dal momento che secondo alcuni luminari la manodopera conta poco, perché siamo così lenti, perché non sappiamo più difendere, perché mi è venuta una voglia così folle di Schalke?

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G uardiamo l’Europa e sembra diessere in Italia. Da noi si giocapeggio, okay, ma il meccanismo

è lo stesso. Due cartellini rossi condizionano pesantemente la seconda tranche degli ottavi di Champions. Magari Guardiola sarebbe andato avanti lo stesso, ma nessuno può negare che per il Bayern sia stato un gioco da ragazzi palleggiare per 90 minuti con un uomo in più contro Lucescu (7-0) e per il Chelsea un sogno a occhi aperti vedere espulso Ibra dopo mezz’ora. Nonostante l’assist arbitrale, Mou non ce l’ha fatta a battere Blanc. Dopo questa impresa il Psg diventa la mina vagante della Champions. Martedì abbiamo visto barcollare il Real ora va a picco Mourinho: tira aria da caduta degli dei. Siamo qui a considerare sciagurate o eccessive alcune decisioni degli arbitri ed è facile dedurre che

per una notte non ci sono confini tra la nostra ossessione per la moviola e il calcio degli altri: complicato – davanti a queste cose – descrivere solo gesti tecnici, schemi, azioni sontuose. Succede quando i rapporti di forza sono più equilibrati e soprattutto quando si sa che il perdente finirà nel baratro. Già, baratro. Forse annusando aria di sconfitta, Mourinho aveva cominciato il lavoro ai fianchi alla vigilia, accusando il Psg di giocare con esagerata aggressività. Vecchi trucchi, sempre buoni da spendere, per accattivarsi qualche indulgenza. Solo le squadre di B e C inglesi – aveva insistito Mou – riescono a essere altrettanto aggressive. Di sicuro sarà un caso che l’arbitro olandese Kuipers abbia diretto la finale di Europa League vinta dal Chelsea nel 2013 (2-1) e che sia la stessa persona ad aver vidimato, nello stesso anno, l’eliminazione del Psg nei quarti a Barcellona (1-1). Ma la coincidenza è tornata in mente quando al minuto 32 del match di Stamford Bridge, Kuipersha calato il sipario sulla serata di Ibrahimovic. Solita maledizione per lo svedese che ha segnato soltanto 7 gol

nelle 35 partite a eliminazione diretta giocate in Champions. Come a Parigi, anche a Londra la squadra di Laurent Blanc ha giocato meglio in un confronto molto tattico, spigoloso e relativamente equilibrato. Nonostante il macigno dell’inferiorità numerica, la prima vera occasione l’ha avuta Cavani, sprecandola contro un palo. A 10 minuti dal novantesimo il solito difensore di Mou (in questo caso Cahill) ha rotto il ghiaccio. Sembrava fatta, era solo l’inizio di un finale avvincente. Pari di David Luiz il brasiliano ripudiato da Mourinho. E in fondo ai supplementari, l’ex milanista Thiago Silva firma il 2-2 pareggiando il conto con se stesso e col destino che l’aveva spinto a concedere un rigore ai Blues (il 2-1 di Hazard) con un colpo da volley. Ricorda il Rivera del 4-3 a Città del Messico. C’è gloria anche per l’azzurro Verratti nella notte di Londra. Non si vince per caso giocando in 10 contro 11 per un’ora e mezza. A Mou era successo cinque anni fa col Barça: il destino gli ha presentato il conto.

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Tecnici e Serie A

SCUOLA ITALIANAE VOGLIA DI SCHALKE

CARLO MOLFETTA Olimpionico di taekwondo� Vi ha fatto vincere la #decima, e ora #Ancelotti Dimision? Fate pena!!!@Molfettatkd

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MARIA SHARAPOVACampionessa di tennis� Sochi, sto tornando!! (con i miei attrezzi da tennis questa volta) #FedCup @MariaSharapova

La vignettadi Stefano Frosini

Twitter NEYMAR JRCalciatore del Barcellona� Ogni anno più bella. Buon compleanno amore mio! Farei qualsiasi follia per te. @neymarjr

MAX BIAGGI Pilota di Moto� Mai avuto tutte queste telecamere a bordo! Vallelunga @ApriliaOfficial @maxbiaggi

Champions e cartellini rossi

L’IMPRESA DEL PSG E IL DESTINO DI MOU

Z denek Zeman non si puòesonerare. Per questo, a Cagliari hanno imparato che

è meglio l’imprevedibile virtù della follia rispetto alla sorpresa che c’è nelle magic box. Lo hanno richiamato per salvare un’isola dall’affondamento, e lui è tornato, Napoleone al contrario. Zeman non si può esonerare, è scritto nei libri di algebra, nelle formule matematiche che si imparano da ragazzi a scuola. Lui è l’equazione senza risultato perché il procedimento è viziato dalla fantasia. E allora è tutto a piacere, la dinamica, la modalità di esecuzione, i calcoli; tutto figlio delle clessidre nelle quali il tempo non scorre mai all’ingiù, i granelli di sabbia risalgono, come i salmoni nei fiumi gelati della

Norvegia. Se lo scegli in estate per la stagione imminente non lo fai per vincere le partite, lo sappiamo tutti. Lo scegli per avere uno status symbol dalla tua, un vezzo, un colore, una marca per far sì che tutti gli altri ti guardino in piazzetta. «Ah, quello lì ha uno Zeman, guardalo, che matto». E un po’ ti invidiano, specie i tifosi avversari, anche se possono sfoggiare un Allegri, un Benitez, un Garcia, gente che gli garantisce più punti sicuri, più carisma internazionale. Ma che non gli fa avere quel brivido. La sua storia è la storia di tutti quelli che vanno controcorrente. Giovanna D’Arco, Steve Jobs, Martin Lutero. Si fondano religioni con Zeman, si finisce sul rogo, si inventano multinazionali dello spettacolo a marchio garantito. Come quando sul fischio d’inizio i suoi calciatori si tendono come frecce sulla linea del centrocampo, pronti a scoccare i loro desideri verso l’area avversaria. Il primo istante di una partita di Zeman sono i cento

metri alle Olimpiadi, roba che servono i cronografi e il fotofinish se non hai l’occhio allenato. Per questo, non puoi esonerarlo. Non si può esonerare il tempo, sollevarlo dall’incarico di cadere inesorabile e rosicchiare vita. Sarebbe bello, altrimenti. Non moriremmo mai, non invecchieremmo, non cambierebbe mai nulla, cose belle e brutte. Zeman è lì per ricordarci dove possiamo spingere il sogno dell’essere diversi. E se lo lasci accomodare sulla tua panchina, con lui, devi andare fino in fondo. Fossero le fiamme dell’inferno dantesco o le cime dei monti con Messner che fa gli spot dell’acqua purissima. Non importa quanto corri, ma dove corri e perché corri. Lo diceva lui, la Z di Zeman. Che corre sempre per un motivo preciso: non farsi prendere. Mai. Fosse anche l’ultima panchina dell’umanità su cui insegnare ancora a dei ragazzi come sfuggire alla sentenza del tempo.

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Il ritorno a Cagliari

ZEMAN, SE LO SCEGLI NON LO MANDI VIA

LA ROVESCIATAdi ROBERTOBECCANTINI

ATA

I

IL COMMENTOdi ALESSANDRODE CALÒ

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L’OPINIONEdi MARCO MARSULLOtwitter: @MarsullOfficial

STEVE HESSAssistente coach Denver� Danilo @gallinari8888 è tornato a lavorare con gli altri ragazzi!!! @SteveHess1

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Con GazzettaTv la Coppa non ha segreti1Oggi lo speciale «Europa League»: analisi e commenti sulle 5 italiane. Ospite l’ex interista Cordoba

Gabriella Mancini

G rande serata di EuropaLeague, tutta da viveresu GazzettaTv con cinque

squadre italiane impegnate nel-l’ andata degli ottavi di finale.Alle 17.45 scatta Gazzetta Newsspeciale Europa League con icommenti in diretta delle primedue sfide, poi le anticipazionisulle due partite che comince-ranno alle 21. Si parte quindi al-le 18 con il Torino, che vuolecontinuare a sognare a San Pie-troburgo contro lo Zenit e siprosegue a tutta diretta alle 19,con l’Inter impegnata nella dif-ficile trasferta contro il Wolf-sburg. Infine tutte le ultime no-tizie sugli incontri della altreformazioni italiane: Fiorentina-Roma, con i viola in cerca del ri-

scatto dopo la doccia freddacontro la Lazio, e la Roma chepunta a uno scatto d’orgoglioper superare un periodo com-plicato, e l’attesa Napoli-Dina-mo Mosca. Naturalmente si par-lerà anche degli altri match e inquesta serata speciale non man-cheranno gli highlights con i gole le fasi più significative degliincontri di Europa League. Instudio Nino Morici e FrancescaBaraghini, ospite l’ex interistaIvan Ramiro Cordoba.

MOTORI E VOLLEY Nel pome-riggio, alle 13.30, via a SpecialeMotori - Il Sorpasso, dedicato al-la Formula 1 e al Motomondialecon Andrea Berton e UmbertoZapelloni. Poi, all’interno diGazzetta News, Sarah Castellanaconduce la rubrica di pallavoloSottorete con il giornalista della

Gazzetta dello Sport GianlucaPasini e l’ex pallavolista RacheleSangiuliano. Mezz’ora dopo iltrio Gli Autogol si scatena nelleparodie dei vari personaggi: ilfinto c.t. Antonio Conte conti-nua a far polemica con Allegri eil presidente della Samp è il pro-tagonista dell’esilarante rubricaAl cinema con Ferrero. Alle 15.05linea ad Explorers con le avven-ture più avvincenti, poco dopoCampioni a confronto punta sulduello tra gli svedesi Larsson eIbrahimovic e tra i francesi Vierae Nasri mentre la squadra sottola lente d’ingrandimento è la Da-nimarca. Alle 16.05 c’è SportScience, il mondo dello sport at-traverso il prisma della scienza,poi via alla seratona di EuropaLeague. Una pacchia per gli ap-passionati.

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� 1 Francesca Baraghini e Nino Morici conducono «Europa League» dalle 17.45: in serata vedremo gli highlights di tutte le partite 2 Ivan Ramiro Cordoba, ex difensore dell’Inter 3 Roberto Mancini e Mattia Perin lunedì sera a «Senza Appello» con i giornalisti della Gazzetta BOZZANI/LAPRESSE

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17.45E’ l’orario d’inizio di «Europa League», all’interno di Gazzetta News con gli highlights delle partite

L’ORARIO

LA GUIDA

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del mondo della specialità tragli under 23 a Varese, nel2008.

Malori, sembra molto felice.Perché?«Sapevo di stare abbastanzabene, ma non mi aspettavo divincere. Ero convinto che Can-cellara su questo percorso fos-se imbattibile. Io non sonomolto tecnico, non sono ungrande guidatore. Fabian, in-vece, da questo punto di vista èun fenomeno, di sicuro molto

più bravo dime. Alla fineho sfruttato lemie doti neirettilinei lun-ghi. Adessomi voglio go-dere questamaglia azzur-ra di leader inuna delle cor-se più belle eimportanti al

mondo dopo i tre grandi giri.Una corsa che a me piace tan-tissimo. Essere in cima alla li-sta per un giorno è tanta roba.Poi tornerò a lavorare perQuintana».

A proposito di grandi giri, lei nel2010, al primo anno da pro’, ar-rivò ultimo al Tour a oltre quat-tro ore e mezzo dalla maglia gialla. È vero che ora ha un «so-

Claudio GhisalbertiINVIATO A LIDO DI CAMAIORE (LU)

«È la vittoria più belladella mia carriera».Adriano Malori si ap-

plaude al termine della primatappa della Tirreno-Adriatico.Ha ragione, ha fatto un capola-voro. Nel suo palmares, daquando è passato pro’ nel2010, ci sono dodici successi eben dieci di questi li ha conqui-stati nelle prove contro il tem-po. Eppurequello di ieriin Versilia, ar-rivato per unsecondo divantaggio (32centesimi, perla precisione)su Cancellara,sembra averequalcosa dispeciale. For-se perché, dapassistone puro, Adriano sem-brava più adatto alle lunghe di-stanze. E infatti mai aveva vin-to una prova tanto breve. Così,a caldo, la sensazione è chequesta vittoria possa regalargliuna nuova dimensione a livellomondiale. Perché Adriano imezzi atletici li ha, basta vede-re quelle gambe potenti da ca-vallo da corsa, altrimenti nonsarebbe diventato campione

L'ANALISIdell’inviatoLUCA GIALANELLA

NEGLI ULTIMI 2400 METRIÈ ANDATO A 59,5 ALL’ORA!

C i sono momenti in cuisi fa la storia. Ieri èstato uno di questi.

Perché Adriano Malori aveva un conto in sospeso con il ciclismo dal giorno del Mondiale under 23 di Varese 2008. A 20 anni aveva conquistato tutto da dilettante, era il principino della cronometro. Adesso, a 27 anni, può gonfiare il petto anche tra i big. Vincere la crono d’apertura della Tirreno-Adriatico, che come qualità rivaleggia al mondo solo con il Tour de France, vuol dire tanto. Prendiamo i numeri: ha lasciato Cancellara a 32/100, che alla media di 53,406 orari significano 4,75 metri. Impressionante il suo secondo tratto, quello di ritorno con il vento che spingeva di lato: 59,586 di media per fare 2400 metri.

RISERVATO Sulla sua strada, Cancellara ha incontrato uno dei ragazzi più educati del gruppo, che quando sale in bici si trasforma. Ha un carattere molto suo, riservato. Mai una parola fuori posto. Nel 2012 si era appuntato al petto una piccola medaglia: unica maglia rosa italiana al Giro, tappa di Porto Sant’Elpidio. Per un giorno. Poi la crescita, di risultati e come persona, e allora il professionismo ha ritrovato quel corazziere che spingeva sempre di rapporto: anche troppo. Quest’anno Malori ha disputato tre crono: a San Luis (17,4 km), in Argentina, ha battuto Kwiatkowski (iridato in linea); a Lido di Camaiore, in un prologo di 5400 metri, ha piegato Cancellara di 32/100; lo stesso distacco che, in Algarve, il mese scorso, gli aveva inflitto Tony Martin

(tre mondiali) ma su una distanza tripla (19 km). Da professionista, 12 vittorie, delle quali 10 sono crono.

ORGOGLIO Giustamente, il parmense della Movistar l’ha considerata la vittoria più bella della carriera. L’anno scorso, aveva messo in fila Cancellara, Wiggins, Martin e Dumoulin a San Benedetto, giorno di chiusura della Tirreno-Adriatico; si era ripetuto nella crono finale della Vuelta. Ma la prima di questa corsa è come la «prima» della Scala. Unica. E poi 5400 metri sono una distanza che aveva sempre sofferto, lui che ha bisogno di spazio per lanciarsi. Adesso è entrato nell’élite di quelli che vivono con la sveglia in testa. Peccato solo che a giugno Wiggins «allungherà» troppo il record dell’Ora: ci piacerebbe che Adriano si applicasse in pista per tornare a vedere un italiano padrone del primato.

SORPRESA Malori, il ragazzo della porta accanto, con la maglia azzurra di leader della corsa Gazzetta. Si riparte così per la seconda tappa a Cascina, per velocisti. Merita un plauso Sagan, a 6” nella crono. Non male Cavendish, in recupero dai malesseri del Sudafrica: a 12” come Viviani. E i big? Nibali ci ha sorpreso, sì. Ha dato 8” a Contador sottoto-no, troppo agile di rapporto e costretto spesso ad alzarsi per rilanciare la velocità, e 10” a Quintana, alla prima gara europea. Vincenzo molto meglio nella seconda parte della crono. Si vede che ha bisogno di correre e risen-tire il gusto della sfida.

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Adriano Malori aveva vinto pure l’ultima tappa della Tirreno 2014 BETTINI

Super Malori«Me la godoÈ un gran saltodi qualità»1La Tirreno-Adriatico parte con il botto: Adriano brucia Cancellara nella crono per 32/100: «Sogno poco. Ma quel poco ci tengoche si avveri. La maglia gialla, per esempio...»

gno giallo»?«Sì. Sogno poco, ma quel pococi tengo che si avveri. I mieidue sogni sono la maglia giallanel prologo di Utrecht (il 4 lu-glio, ndr) e una medaglia olim-pica a Rio».

Ora si sente il re dei prologhi?«No, no, no. Al limite mi piace-rebbe diventare re delle cronolunghe».

Metta in fila i migliori.«Primo Martin, poi Wiggins.Per il terzo gradino del podiosiamo in tre: io, Cancellara eDumoulin».

Nelle ultime due stagioni, da quando cioè è alla Movistar, lasua traiettoria è in progressio-ne. Che lavoro c’è dietro?«Il lavoro di persone moltocompetenti, sia in fase di pre-parazione, sia durante la gara.Alla Movistar c’è un gruppo dicinque allenatori coordinati daMikel Zabala. Sono specialistiin biomeccanica e rendimentosportivo dell’università di Gra-nada. Io lavoro a stretto contat-to con uno di loro, Manu Ma-teo. Siamo anche stati nellagalleria del vento, a Silversto-ne. E ci sono direttori sportivibravi che mi sanno guidare incorsa anche nei miei momentidi poca lucidità».

Negli anni scorsi pedalava an-che diversamente.«Legnoso? Lo so. Ora ho alzatola cadenza. Cercavo di farlo an-che prima, ma non ero in gra-do».

Come è cambiata la sua posizio-ne dopo i test in galleria?«Non lo posso dire altrimenti mi copiano (sorride, ndr). Di-ciamo che sono più comodo epiù aerodinamico. Ho alzato laparte anteriore e allargato unpo’ gli appoggi».

Il record dell’Ora, negli ultimi mesi è tornato d’attualità. Saba-to ci proverà anche lo svedese Gustav Larsson. Come mai lei

non ci ha pensato?«È complicato, richiede unatecnica su pista che io al mo-mento non ho. E la tecnica èpiù importante di quello chepossa sembrare. Mi ci vorreb-bero almeno due mesi di alle-namenti specifici. Magari nei prossimi anni ci farò un pensie-ro».

I grandi cronoman spesso sono

ADRIANO MALORIPARMENSE DELLA MOVISTAR

«I CONTROLLI ANTIDOPING ANCHE DI NOTTE? A UN PERIODO

DI RIPOSO ABBIAMO PUR DIRITTO»

4,75Malori ha lasciato Cancellara a 32/100, che alla media di 53,406 orari equivalgono a un distacco di 4,75 metri

Adriano Malori, 27 anni BETTINI

IL NUMERO

«CiclismoRLa 50a edizione della corsa Gazzetta

Adriano Malori in azione:12 vittorie in carriera, di cui 10 a cronometro. Quest’anno aveva già vinto quelladel Tour de San Luis BETTINI

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27GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

anche ottimi corridori da clas-siche. Il suo palmares, invece,da questo punto di vista è ca-rente. Non ha ambizioni di que-sto genere?«Sì, le ho. Lo scorso anno avreidovuto fare la campagna delNord, ma un problema al gi-nocchio mi ha messo k.o.. Que-st’anno dovrei assaggiarle: do-po la Sanremo, Waregem, Ha-relbeke, Gand e Roubaix conun punto interrogativo sulFiandre».

Lei alla Movistar è compagno disquadra di Nairo Quintana. Chetipo è il colombiano?«Oltre che un leader, è un ami-co. Una persona semplicissi-ma, all amano. Ciò ci spinge adare il cento per cento».

La Commissione indipendente per la riforma del ciclismo vara-ta dall’Uci vorrebbe i controlli antidoping anche di notte. Che ne pensa?«Siamo disponibili per i con-trolli dalle 5 alle 23. Credo civoglia anche rispetto della per-sona e dei lavoratori, che civenga garantito un periodo diriposo. Poi, con rispetto, chie-dete a un calciatore che cosapenserebbe se gli bussasseroalla porta alle 3 del mattino emagari alla vigilia di una parti-ta importante».

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PARIGI-NIZZA

Matthews, che volata Cimolai e Nizzolo battuti1L’australiano vince la 3a tappa e sfila la maglia a Kwiatkowski.Oggi arrivo in salita: scocca l’ora di Aru

D ue italiani sul podio allaParigi-Nizza, ma davantia Davide Cimolai e Gia-

como Nizzolo sorride MichaelMatthews, il 24enne australia-no dell’Orica GreenEdge che loscorso anno al Giro vestì la ma-glia rosa per sei giorni. La 3a

tappa della corsa francese, 179km da Saint Amand Montrond

a Saint Pourçain sur Sioule, fi-nisce come da pronostico, conl’ultimo tentativo — firmato daJan Bakelants, Romain Bardete Paolo Tiralongo — stoppato a2 km dall’arrivo: volata dovevaessere e volata è stata, col nor-vegese Alexander Kristoff,grande favorito, stretto nellamorsa del treno Orica, capacedi pilotare alla perfezione Mat-thews nel concitato finale. Peril re della Sanremo 2014, 4° po-sto dietro alla coppia tricolore.Grazie agli abbuoni, Matthewsha preso anche la maglia di lea-der, sfilandola al campione delmondo Michal Kwiatkowskiper 1”.

PRIMO ESAME Oggi si entranel vivo, con la Varenne sur Al-lier-Croix de Chauboret (204km) che mette sul piatto le pri-me salite importanti. Il menupropone infatti la bellezza di 8gran premi della montagna: 5di terza categoria, 2 di secondae l’ultimo, all’arrivo, di prima.Una salita, quella finale, di16,5 km, con una pendenzamedia al 6,7% e 670 metri didislivello. Il terreno ideale peril primo vero test di Fabio Aru,che qui è al debutto stagionalee, in chiave Giro d’Italia, vorràsaggiare la gamba contro rivalidel calibro di Porte, Van Garde-ren (il migliore dei big in classi-fica: 12° a 15” da Matthews),Talansky, Kelderman e Rui Co-sta. In classifica, il sardo del-l’Astana è 62° a 34” dalla testa:niente di più facile vederlo sta-sera in tutt’altra posizione.

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Fabio Aru,24 anni, molto atteso oggi sul primo arrivo in salitaBETTINI

SCATTA IL BETTOdi PAOLOBETTINI

ADRIANO ORA È FORTE SEMPRE

M alori mi ha smentito conmolto piacere, e

sono contento che in due anni abbia fatto un cambio radicale nell’interpretazio-ne della cronometro. Negli anni in cui ero c.t., era molto forte a livello di potenza fisica, ma acerbo nell’approccio alla disciplina. E la mia decisione di affiancargli Pinotti serviva proprio per trasmettergli quell’espe-rienza scientifica che gli mancava. Faccio un esempio: Mondiali di Valkenburg 2012, lo seguiva Balducci e ricordo la faccia di Gabriele. Mi disse: «Adriano si è presentato al via senza computer e cardiofrequen-zimetro, perché si influenza. Ma come fa a gestire una crono così lunga se non ha riferimenti?». Malori era così allora, i numeri gli

davano fastidio. Gli mancava la cura del dettaglio. Ma adesso, dopo due anni, devo dire che è stato un bene che sbagliasse. E forse la vicinanza di Pinotti, gli incontri con il Centro Studi della Federazione parlando di disciplina e di preparazione delle crono, sono serviti. Ricordate quando pensavo a Pinotti come maestro dei giovani, come c.t. specifico per la crono? Certo, occorre tempo per costruire l’atleta di domani. Tre anni fa dicevamo che l’Italia non aveva un cronoman, Adriano era il domani. Ora è l’oggi. È forte sempre. Si avvicina ai grandi appuntamenti come alle piccole corse con la disinvoltura del ragazzo semplice e umano, e questo colpisce. Lui è così, nella vita e sulla bici.

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CUNEGO INTERVISTATODAI BAMBINI A VERONA� Giornata speciale ieri per Damiano Cunego:il 33enne veronese della Nippo-Fantini è stato «intervistato» da due quarte elementari dell’Istituto «Scuole alle Stimate» di Verona. Tra gli allievi, anche la sua primogenita Ludovica. Il servizio completo su Gazzetta.it.

� Al Tour de Langkawi, in Malesia, continua l’ottimo momento di Andrea Guardini:dopo i successi nelle prime due tappe, «Flash» è andato a segno anche nella quarta frazione. A Kuala Bengar, dopo 165 km, il 25enne velocista veronese dell’Astana ha preceduto Jakub Mareczko, il neopro’ bresciano della Southeast, e il leader della corsa Caleb Ewan, ventenne australiano dell’Orica. Per Guardini è il quarto centro del 2015 (plurivittorioso italiano), il 17° in carriera in Malesia su 31 complessivi: il Langkawi si concluderà domenica, poi Andrea è atteso dalla Milano-Sanremo (22 marzo).

Qui Malesia:Guardini-trisMareczko è 2°

Primo round a NibaliContador perde 8”e ammette: «Giorno-no»1Slongo, l’allenatore del siciliano: «Sapevo che era in linea,è una conferma». Quintana cede 10” ma dice: «Bene così»

LA GUIDA

CLASSIFICA CRONOMETROE GENERALE: 1. Adriano MALORI (Movistar) 5,4 km in 6’04”, media 53,406; 2. Fabian Cancellara (Svi, Trek) a 1” (32 centesimi); 3. Greg Van Avermaet (Bel, Bmc) a 2”; 4. Bodnar (Pol); 5. Brandle (Aut); 6. Oss a 4”; 7. Navardauskas (Lit) a 5”; 8. Cummings (Gb) a 6”; 9. Sagan (Slk); 10. Le Bon (Fra) a 8”; 11. Castroviejo (Spa); 12. Boasson Hagen (Nor); 13. Terpstra (Ola);14. Kluge (Ger); 15. Gaudin (Fra) a 9”; 16. Grivko (Ucr); 17. Geschke (Ger) a 10”; 18. Irizar (Spa); 19. Uran (Col); 20. Hepburn (Aus) a 11”; 21. Nibali; 22. Poels (Ola);23. Sergent (N. Zel.); 24. Morabito (Svi); 25. Amador (C. Rica);26. Westra (Ola); 27. Herrada (Spa); 28. Keizer (Ola);29. Quinziato; 30. Cavendish (Gb) a 12”; 31. Arndt (Ger); 32. Saramotins (Let); 33. Viviani; 34. Vanmarcke (Bel) a 13”; 35. Farrar (Usa);36. Devolder (Bel); 37. Clement (Ola); 38. Pinot (Fra); 39. Kiryienka (Bie) a 14”: 43. Stybar (Cec);45. Kreuziger (Cec); 47. Nibali a 15”; 52. D. Caruso a 16”; 55. Moser; 63. Pozzato a 18”; 66. Puccio;67. Contador a 19”; 76. Nocentini a 20”; 77. Visconti; 78. Basso;81. Quintana (Col) a 21”; 85. Scarponi a 22”; 91. Pozzovivo;95. Villella a 23”; 114. Formolo a 27”;119. Colbrelli a 28”; 121. Santaromita a 29”; 123. Modolo; 129. Paolini a 30”; 131. Sabatini;132. Rodriguez (Spa) a 31”; 136. Mori; 138. Salerno a 32”; 140. Montaguti; 143. Vanotti a 34”;145. Barbin; 149. Pirazzi a 35”;150. Sbaragli a 36”; 172. Betancur (Col) a 48”; 174. Battaglin a 49”;175. Pedraza (Col) a 1’.

COSÌ OGGI: seconda tappa, 153 km da Camaiore a Cascina. Frazione mossa nella prima parte (2 Gpm) e pianeggiante nella seconda. Al primo passaggio da Cascina inizia il circuito finale di 20,6 km da ripetere due volte. Arrivo per velocisti. In palio gli abbuoni: 3”, 2” e 1” ai due sprint intermedi, 10”, 6” e 4” al traguardo.REGOLAMENTO Per la generale, in caso di pari tempo, valgono i centesimi della crono. Così, se per esempio Sagan dovesse avere lo stesso tempo di Malori, la maglia rimarrebbe all’italiano: 970 i centesimi di Peter, a cui dunque il secondo posto non basterebbe senza abbuoni precedenti, 790 quelli di Adriano. TV: Diretta RaiSport 1 alle 14.10; Raitre 15.20; Eurosport dalle 14.45.

Brilla Oss: 6° a 4”Oggi a Cascinatocca ai velocisti

DALL’INVIATO A LIDO DI CAMAIORE

A ria elettrica. Nervosismo.La Commissione licenzedeciderà a giorni il futuro

dell’Astana, e i vertici del teamkazako non riescono a dissimu-lare la loro tensione, forse pau-ra. Neanche la buonissima pre-stazione di Vincenzo Nibali re-gala loro, se non felicità, almenoun po’ di serenità. Attorno al redel Tour, per fortuna, il clima èdiverso, seppure certo non deimigliori. L’aspetto sportivo ha ilsopravvento e ieri, dalla strada,sono arrivati segnali incorag-gianti. «Bene, è andata bene —attacca Paolo Slongo, il prepara-tore del team, che prima del viaaveva previsto con esattezza iltempo del suo pupillo: 6’15”, 21°posto —. L’inizio di Vincenzo èbuono. Avevamo visto che chinel prologo partiva troppo forteaccusava nella parte centrale efinale. La nostra scelta è stataquindi quella di aprire il gas do-po il tratto delle curve. Sapeva-

mo di essere in linea con i pro-grammi, questa è un’ulterioreconferma». Anche il c.t. DavideCassani promuove lo Squalo:«Bella prova. Vincenzo ha dimo-strato di avere il fuorigiri e que-sto è importante. Magari potràpagare su una salita lunga comeil Terminillo rispetto a quei cor-ridori che puntano alla Tirreno,ma la preparazione è giusta».

SEGNALE Se in Astana c’è ner-vosismo, non che i rivali della Tinkoff-Saxo, che schierano alvia Kreuziger in attesa del giudi-zio del Tas (anomalie nel passa-porto biologico), se la passinomolto più in allegria. Un segna-le? Copiando la discutibile mo-da inglese, si riscaldano voltan-do le spalle alla gente. Non siamai che, guardando un corrido-re in faccia, la concentrazionescappi. Eppure i risultati non so-no stati quelli sperati. AlbertoContador non è contento del 67°posto a 19 secondi da Malori e,con onestà, non lo nasconde.«Mi sarebbe piaciuto fare me-glio, però non tutti i giorni sonouguali. In alcuni la gamba è buo-na, in altri no». Poi lo spagnoloapprofondisce l’analisi: «Dal pri-mo momento non sono riuscitoa prendere il ritmo, però è statauna tappa di soli 5 chilometri.Anche se ho perso tempo daimiei rivali, soprattutto Uran eNibali, spero di potere recupera-re». Per lui Vincenzo, che haguadagnato 8 secondi, non èuna sorpresa. «Tutti sappiamoche è un gran corridore. Sta cre-scendo di forma e sono sicuroche sarà uno dei massimi aspi-ranti alla vittoria finale. In unacorsa come la Parigi-Nizza o laTirreno-Adriatico sono 8 secon-di molto importanti. Non so seavrò terreno sufficiente per re-cuperare. Spero che il Terminil-lo possa cambiare lo scenariodella corsa, però a domenicamanca molto».

FELICE Nairo Quintana, invece,non si smentisce ed è moltotranquillo: «Sono abbastanzacontento. Avevo qualche dubbiosulla mia condizione perché so-no arrivato in Europa dalla Co-lombia giusto una settimana fa.Questo prologo (81° a 21”, ndr)me li ha tolti: sto bene».

c. ghis.© RIPRODUZIONE RISERVATA

1”� Il distacco tra Rigoberto Uran (19° a 10” da Malori) e Vincenzo Nibali (21° a 11”), i migliori tra i favoriti per il successo finale

Vincenzo Nibali, 30 anni, ha chiuso 21° a 11” da Malori BETTINI

Page 28: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

28 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Francia in luttoOra sotto accusafiniscono i reality1L’olimpionico Leveaux attacca: «Format che esaltano gli imbecilli e uccidono le star». In tempi brevi i funerali

Alessandro GrandessoPARIGI

@agrandesso

D opo le lacrime, i dubbi ele polemiche. Perché se ildramma sul set del reali-

ty «Dropped», in Argentina, haprovocato un’ondata di com-mozione nazionale in Francia,ha cominciato anche a solleva-re interrogativi su quello scon-tro fatale e incomprensibile traelicotteri, costato la vita a Ca-mille Muffat, Alexis Vastine eFlorence Arthaud. Rimettendocosì in discussione la naturastessa di certi programmi tele-visivi e le misure di sicurezzadelle riprese. In ogni caso, leprime indagini sono state affi-date alla polizia locale, affian-cata poi dagli esperti inviati daParigi dove è stata aperta d’uffi-cio l’inchiesta per omicidio col-poso.

SOCCORSI I primi elementi han-no fatto emergere l’unica diffe-renza tra il set francese e quelloinvece organizzato ad ottobre da-gli svedesi, inventori del format.In autunno, gli elicotteri utilizzatidagli scandinavi per trasportarestaff e protagonisti erano stati no-leggiati a una società privata. Sta-volta invece li aveva prestati di-rettamente il governatore locale,nell’ambito di un accordo di pro-

di volo in curriculum. Oggi co-munque saranno ascoltati tutti itestimoni dell’incidente.

POLEMICHE Le salme, traspor-tate in un obitorio de La Rioja, a300 km dal punto dell’incidente,sono state esaminate dagli inqui-renti e poi saranno rimpatriate eaffidate ai familiari per i funeraliche si celebreranno nei prossimigiorni. Ma in Francia si polemiz-za sui reality. Ad attaccare i for-mat che garantiscono importantiintroiti pubblicitari alle reti che litrasmettono è stato Amaury Le-vaux. Il campione olimpico dinuoto infatti aveva rifiutato per ben due volte l’invito degli orga-nizzatori di «Dropped» che allafine avevano convinto proprio laMuffat, a cui sarà dedicata la pi-scina dove si allenò per anni aNizza. «Questi programmi – hadichiarato Leveaux – trasforma-no in star degli imbecilli e poi uc-cidono gente famosa». Analisinon condivisa dall’ex collegaAlain Bernard, membro dellasquadra rimasta a terra, in attesadel volo successivo: «Certi realitypromuovono un voyeurismo chenon apprezzo, ma non bisognaper questo censurare tutto, altri-menti non si dovrebbe neanchepiù uscire di casa. Su Dropped misembrava fossero rispettate tuttele condizioni di sicurezza». Ieriintanto il mondo dello sport hareso omaggio alle vittime conuna cerimonia commovente al-l’Insep, il centro nazionale dellosport. La rete Tf1 che avrebbe do-vuto trasmettere «Dropped», hadeciso di rinviare di qualche setti-mana l’annuncio di martedì delladiffusione dell’altro reality estre-mo Koh Lanta.

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L’ESPERTO

L’analisi di Bugno«Quei due elicotterierano troppo vicini»1L’ex iridato di ciclismo è pilota da 17 anni: «Il vento? No, avrebbe colpito entrambi»

Luca Gialanella

«N on conosco la si-tuazione che èavvenuta in Ar-

gentina, e non posso entrarein giudizi specifici, ma guar-dando le immagini mi vieneda dire subito che i due eli-cotteri si sono toccati perchévolavano troppo vicini. Ca-sualità o disattenzione, que-ste sono le cause. Non si so-no visti». Gianni Bugno nonè soltanto il corridore che haentusiasmato il ciclismomondiale negli Anni 90: da17 anni ha un nuovo lavoro:pilota elicotteri. «Faccio ba-se tra Ancona e Ravenna, la-voro per l’Eni, porto il perso-nale sulle piattaforme diestrazione del gas in Adriati-co».

Senza entrarein spiegazioni troppo tecni-che, si può di-re che il pilo-taggio dell’eli-cottero è mol-t o p i ùcomplesso diquello di unaereo?«L’elicotterovola perché èun compro-messo: di suo, non sarebbeuna macchina volante. E’ ilmotore che gli consente dialzarsi, gestendo la velocitàe l’inclinazione delle pale equindi la portanza, cioè laforza che lo porta in aria. Hasicuramente una gestionecomplessa, ma come in tuttele cose servono preparazio-ne ed esperienza. La paladell’elicottero è un’ala comequella dell’aereo. Però men-tre l’aereo-aliante esiste,cioè in caso di un motorefuori uso l’aereo può plana-re per un tratto più o menolungo in funzione della quo-ta che ha, l’elicottero-aliantenon è stato inventato. Se“pianta” il motore, l’elicotte-ro è in emergenza, perchéviene meno ciò che assicurail suo volo».

Bugno, che cosa possiamo di-re ancora sull’incidente in

Argentina?«Si resta turbati di fronte a unatragedia di questo tipo. Perchénon doveva succedere. L’atten-zione in volo deve essere sem-pre al massimo. Gli elicotterihanno la possibilità di vedersi enon di scontrarsi, questo è chia-ro. Abbiamo anche una speciedi oblò sul pavimento per vede-re giù, verso il terreno, quandoatterriamo, quindi l’unica spie-gazione è la disattenzione».

Si è parlato del vento come pos-sibile concausa.«Il vento no, non credo proprioche abbia influito, i due elicot-teri erano vicini a terra (100-150 metri, ndr) e vicini tra lo-ro, se ci fosse stata una rafficaavrebbe colpito entrambi. No,la corrente ascensionale nonc’entra niente. Il problema è

che bisogna stare attenti in vo-lo. Quando si vola molto vicini,il volo cambia: si passa da unvolo semplice a uno in forma-zione, che è completamente di-verso. Ma non era questo il ca-so dei due elicotteri argentini».

Le è mai capitata una situazionesimile?«Quando guardi quelle imma-gini ci pensi sempre, perchésull’elicottero ci sei anche tu, èil mio lavoro. Io volo da 17 an-ni. Mi è sempre piaciuto volare,ero sempre con la testa in aria.Si frequenta la scuola, il corsoteorico che dura un anno emezzo, ma poi conta soprattut-to la pratica, l’esperienza. Pilo-tare l’elicottero è complesso,ma è una macchina che vola, ebene. Ripeto: serve attenzione,sempre, non sottovalutare mainiente e concentrarsi su quelloche si fa».

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Gianni Bugno, 51 anni, ora fa il pilota di elicotteri

Le immagini di Florence Arthaud, Alexis Vastine e Camille Muffat al centro della cerimonia funebre di ieri all’Insep di Vincennes (Parigi) AFP

La commemorazione delle vittime presso l’l’Istituto dello Sport AFP

LA TRAGEDIARIl giorno dopo

mozione turistica con i francesi.D’altronde, se i soccorsi sono arri-vati in tempi più lunghi è proprioper via dell’assenza dei due veli-voli di solito riservati a operazio-ni di soccorso e di urgenze sanita-rie. La traiettoria degli elicotteri,ripresa da un video amatoriale,chiama in causa non solo la folatadi vento improvvisa, ma anchel’errore umano. Entrambi i pilotiperò avevano oltre diecimila ore

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29GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Vincenzo Di SchiaviMILANO

N ell’allegro frastuono dell’elegante auto-salone di uno storico sponsor dell’Olim-pia, mentre frotte di ragazzini con la ma-

glia numero 5 gli sciamano attorno a caccia diuna foto, un sorriso o un buf-fetto, Alessandro Gentile bor-deggia e soppesa con calcolataprecisione volti, momenti,umori di una stagione strana e

oltremodo avara. Avrebbedovuto essere, lo scudet-to 2014, l’atto fondantedi una nuova dinastia,ornata da fasti e trofeida lucidare davanti asudditi rassegnati. E

invece il presente rie-cheggia, finora, certe

paturnie del recente pas-sato. La sindrome della

Coppa Italia, gli striscioni ve-lenosi, le lacerazioni internevere o presunte, l’amletico fu-turo. E una Eurolega vissuta intono minore. Su tutto, il capita-no dell’Olimpia, ha deciso di dire la sua. Hic etnunc.

Gentile, partiamo dalla Coppa Italia, dove la squa-dra ha fallito e lei non ha brillato.«Sicuramente un periodo brutto, duro. Ero ap-pena rientrato da un infortunio, non ero in con-dizioni psicofisiche ottimali e giocare partite

secche partendo da queste premesse non è sem-plice. Contro Avellino nessuno ha brillato, poisono state fatte scelte precise su chi affidarsi perprovare a vincere. Io non ero in condizione e misono ritrovato in un ruolo diverso rispetto aquello abituale: non sono riuscito ad esprimer-mi come avrei voluto».

La sua stagione è più sofferta diquanto la immaginava?«Ho dovuto convivere con gliinfortuni, cercando di giocareanche quando mi sentivo apezzi. Per due mesi ho soffertoatroci dolori alla schiena mami sono fermato solo quandonon se ne poteva fare a meno.Dal punto di vista statistico ho inumeri migliori in carriera maio quelli non li guardo. In alcu-ne gare so di aver avuto un at-teggiamento sbagliato, di nonaver prodotto quanto potevo,di poter fare molto di più».

Come giudica la stagione di Mi-lano?«Alti e bassi. In campionatostiamo andando bene, mentre

in Europa qualcosa manca rispetto all’annoscorso. Forse la gente si aspettava che raggiun-gessimo la Final Four senza batter ciglio, invecel’Eurolega è un altro mondo dove faticano anchesquadroni come Efes. Rispetto alla passata sta-gione però, in alcune gare, ci ha fatto difetto l’at-teggiamento. Io non voglio mai cercare scuse:alcune partite, tipo quella col Nizhny in casa, le

abbiamo proprio sbagliate».

Perché?«Siamo ancora in evoluzione, le gerarchie nonsono chiarissime, non c’è tuttora una logica disquadra ben definita e questo non aiuta il singo-lo. Sta a noi giocatori mandare segnali lavoran-do per il gruppo e allo staff tecnico metterci nel-le condizioni per rendere al meglio».

Domani arriva Malaga, nella serata in cui si cele-bra un grande del passato come Mike D’Antoni. Ecerti incastri potrebbero anche rimettervi in gio-co.«Finché la matematica non ci condanna, dob-biamo giocarci le nostre chance, senza staretroppo a guardare quello che fanno gli altri. Sa-rebbe importante mandare un segnale».

A proposito di staff tecnico, ha letto le riflessionidi Banchi su di lei?«Ovviamente. Ha detto che devo migliorare intanti aspetti. Avrà notato che contro ReggioEmilia e Olympiacos ho fatto diversi canestricon la mano debole e che tre assist di media apartita non sono pochi per un’ala piccola che co-munque deve migliorare sul piano delle letturedel gioco».

Tra lei è Banchi ci sono problemi?«Il rapporto è un po’ complicato, abbiamo carat-teri particolari e molto diversi, ma questo non ciha precluso la possibilità di vincere uno scudettoassieme, anteponendo il bene del gruppo allequestioni personali».

L’ha ferita quello striscione accusatorio esposto da una parte della tifoseria?«Mi è dispiaciuto. Io sono arrivato all’Olimpia daragazzino e ho mangiato tanta m… mettendocisempre la faccia, prima di riuscire a regalare alclub, insieme ai miei compagni, la gioia delloscudetto. Un successo che mancava da 18 anni e,tra l’altro, l’ho vinto da capitano, a 21 anni, gua-dagnandomi il titolo di mvp. Qualcosa di buono,per questi colori, penso di averlo combinato an-ch’io... Mi hanno ferito molto di più gli insulti aLivio Proli che non veniva al Forum da tantotempo. Evidentemente c’è chi dimentica in fret-ta e non conosce il significato della parola rico-noscenza».

Intanto Houston le manda segnali sempre più in-sistenti…«Sono orgoglioso delle parole che il signor Pa-scucci ha speso su di me. Non ho ancora messopiede in America e i Rockets mi fanno già sentireuno di famiglia. Sono venuti a vedermi anche aPistoia e i contatti sono frequenti. L’Nba è unasfida che mi affascina sempre più e che potrebbearrivare molto presto».

La sua permanenza a Milano dipenderà dalla vit-toria dello scudetto bis?«Al momento sono concentrato solo su questoobiettivo, ma la vittoria o meno dello scudettonon influenzerà le mie scelte future».

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BANCHI? RAPPORTO COMPLICATO.

ABBIAMO VINTO ANTEPONENDO IL

BENE DEL GRUPPO«Nba, sfida affascinanteE potrebbearrivare molto presto»1Gentile tra Milano e il futuro«I Rockets mi fanno già sentire uno di famiglia, lo scudetto è l’obiettivo ma non peserà sulle scelte che farò»

Alessandro Gentile, 22 anni, capitano Olimpia CIAMILLO

Gli Spurs vanno di corsa: i campioni vincono la 6a gara di fila con Toronto con 24 punti e 11 rimbalzi di Leonard. Belinelli è perfetto: 4/4 al tiro per 10 punti in 21’. Bargnani produce 20 punti nello Utah ma i Knicks perdono. LeBron James diventa il primo assistman della storia dei Cavs ma sono i suoi 27 punti a stendere Dallas. Lakers ormai fuori dai playoff: non era mai accaduto così presto da quando nel 1960-61 sono a Los Angeles.Risultati: Dallas-Cleveland 94-127; San Antonio-Toronto 117-107; Utah-New York 87-82; Brooklyn-New Orleans 91-111; Indiana-Orlando 118-86; LA Lakers-Detroit 93-85

NBABelinelli vincela 6a di filaBargnani 20

BasketRL’intervista

COCKTAIL EA7CON 600 TIFOSIA CASA BMW� Martedì scorso, oltre 600 tifosi hanno incontrato dirigenti e giocatori dell’Olimpia a un cocktail organizzato da Bmw, al suo terzo anno di partnership con l’EA7, nellasede di via dei Missaglia a Milano. «Siamo orgogliosi di aver rinnovato l’accordo di sponsorizzazione con la EA7 – ha dichiarato Maurizio Ambrosino, a.d. di BMW Milano - perché esistono fortissime affinità tra i due brand. Il gusto per la sfida e la volontà di migliorarsi, fanno parte del dna delle due aziende».

� (l.a.-m.r.) Dopo il biennale Giorgio Valli, in casa Virtus arriva anche il rinnovo del capitano Allan Ray, rigenerato in questa esperienza bolognese (16,2 punti di media). Anche la guardia del Bronx ha firmato per le prossime 2 stagioni, senza uscite. Un accordo è vicino pure con il play Gaddy.E’ molto vicino il 3°ritorno ad Avellino di Marques Green. Il 33enne play, con passaporto macedone, ha chiuso in anticipo la sua esperienza col Ted Ankara. Il club irpino starebbe sistemando le pendenze presso la Fiba per avere il via libera. Cadougan in uscita.

MERCATOBologna: Ray per altri due anniAvellino, c’è Green

EUROCUP

Roma e Cantù salutanoI quarti senza le italiane

Avanti con una tripla di Feldei-ne al 14’ (24-23), Cantù non hamai sbracato, anche quando sul-12 (40-28) la gara sembra met-tersi sul binario sbagliato. Buvae il solito Feldeine (4/7 da tre)centrano la parità sul 58 al 33’.Poi Kazan gestisce quei 3-4punti di vantaggio che le con-sentono di chiudere senza af-fanni (Kaimakoglou 14, Kaima,Langford e Fischer 13 a testa).

ILLUSIONE Nella seconda garaRoma (senza due stranieri, ilfuggiasco Triche e Freeman,non tesserabile per l’Europa)batte il Banvit Bandirma 66-56

e chiude col contentino dell’im-battibilità casalinga (9 vitto-rie). Aveva un fardello difficilis-simo da recuperare (16 punti:71-55), ma minuto dopo minu-to comincia ad accarezzare lagrande impresa nella 3a frazio-ne. Tutto accade perché dopo 2’gli arbitri fischiano l’impossibi-le (saranno 19 falli nella frazio-ne), danno 2 tecnici di fila aiturchi e così le squadre sono giàin bonus. Si sbagliano unaquantità industriale di liberi etiri da 3, ma una tripla di Jonesvale il primo vantaggio in dop-pia cifra (28’: 45-35), lo stessoJones poco dopo sbaglia la tri-

pla del +15 (50-35), ma un 1/2di Simmons dalla lunetta e unincredibile canestro da tre diStipcevic (autore alla fine di 23punti, miglior realizzatore delmatch) portano comunque il+14 (50-36). Il Banvit rosicchiaqualcosa nel finale di tempo,chiuso 51-40 per Roma, poi nel-la 4a frazione sul 58-45 (+13)al 35’ punisce Roma con 2 tripledi fila di Mejia (21 punti con4/5 da tre ma 0/7 da due) chesul 58-51 blinda la qualificazio-ne.

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OTTAVI DI FINALE: Lokomotiv Kuban-Bamberg 70-53; Kazan-Cantù 75-72;Khimki-Zenit San Pietroburgo 89-70; Pi-nar Karsiyaka-Lietuvos Rytas 97-81; Tu-row-Parigi Levallois 78-87; Bayern Mo-naco-Valencia 60-94; Roma-Banvit 66-56; Gran Canaria-Cedevita Zagabria 75-72. Quarti: Kazan-Lokomotiv Kuban;Gran Canaria-Pinar Karsiyaka; Banvit-Parigi Levallois; Khimki-Valencia.

Mario Canfora

N ulla da fare: si concludeagli ottavi di finale l’av-ventura delle italiane in

Eurocup. Nel pomeriggio, ave-va salutato Cantù con una pro-va gagliarda a Kazan, restandoin partita e con la speranza del-la qualificazione praticamentefino al 39’. Sconfitta all’andataper 70-64, la squadra di Sacri-panti si è arresa 75-72 con 17punti di Buva (miglior realizza-tore della serata con 7/11 da due punti) davanti a Feldeinecon 15 e Shermadini con 11.

ALESSANDRO GENTILESU SQUADRA E AMBIENTE

LA CONTESTAZIONEDI UNA PARTE DELLA

TIFOSERIA DIMOSTRA CHE LA RICONOSCENZA

NON ESISTE

ALTI E BASSI?LE GERARCHIE NON

SONO ANCORA DEFINITE E IN EUROPA ABBIAMO

SBAGLIATO APPROCCIO

ALESSANDRO GENTILESUL COACH EA7

Page 30: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

30 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Francia nel caosMorisi: «Vietatopensare allagioia scozzese»1Scintille e forfeit a Parigi, Parisse è ok. Il centro: «Sarà battaglia: restano favoriti»

Nicola MelilloROMA

P uò avere timore la Fran-cia? Può. In questo mo-mento a Marcoussis,

quartier generale dei transalpi-ni, la sfida con l'Italia di dome-nica a Roma (ore 16, direttaDMax) preoccupa: la sconfittacol Galles ha fatto infuriare il

c.t. Saint-André, che ha accusa-to i suoi di essere «starlette», lospogliatoio perde i pezzi: ieri siè infortunato alla coscia Gui-toune, il cui forfeit si aggiunge aquelli di Parra, Fofana e Lame-rat e allo squalificato Pape. Inpiù le ultime due volte a Romal'Italia ha vinto. Bastareaud haconfessato, in un clima tristeper la tragedia argentina (laMuffat era di casa: era stata te-

stimonial di match di Top 14):«Siamo bloccati dalla paura neltentare di fare le cose, abbiamopaura di far cadere la palla». El'Italia ha dimostrato di potervincere in casa.

PARISSE OK A Roma, tutto que-sto non è preso in considerazio-ne. La vittoria in Scozia non hafatto scemare la concentrazio-ne. La Francia resta una big. Silavora per arrivare al top in unOlimpico da 60mila tifosi. Pa-risse e Sarto hanno recuperatoe lavorato col gruppo, mentreFavaro e Bisegni sono a forte ri-schio (distorsioni a un ginoc-chio). Ballottaggio Vunisa-Ber-gamasco come flanker.

MORISI Chi di sicuro ha messoda parte la vittoria di Murray-field è Luca Morisi, rientrato al-la grande dopo un anno di stopper la perdita della milza e au-tore di due mete a Twickenham:«Sto leggendo l'autobiografia diAgassi, c'è una frase che sto ri-petendo a me stesso come unmantra: "Per quanto possa esse-re bella una vittoria, non ti bru-cia e non ti rimane dentro comeun k.o". Penso all'Irlanda, nonalla Scozia e voglio rifarmi. ConBacchin centro mi trovo a mera-viglia: lui è un leader, un verobomber. L'Italia ha tante scelteper il futuro. Siamo sereni e ciaspettiamo una battaglia, ifrancesi sono favoriti e vorran-no riscattarsi: arriveranno co-me bombe, sarà un match in-tenso e molto fisico. Bello così.La vittoria di Murrayfield lametto fra le top 3 della mia car-riera, col primo cap e il rientroin campo dopo un anno di stop.All'uscita c'erano tifosi impazzi-ti, mascherati da topo, da giraf-fa: è stato bello condividere conloro un'emozione: dargli tantagioia ti ripaga immensamente.E ora? Abbiamo il killer instincte l'umiltà di ripartire sempre dazero. Sotto con la Francia».

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Luca Morisi, 24 anni, centro del Benetton Treviso, 12 caps azzurri FAMA

RugbyRSei Nazioni BiathlonRMondiali

Beffa WiererLa medagliaè sfumataper 4 decimi1Dorothea quarta e a 1”6 dall’argento:a sorpresa oro della 15 km alla Yurlova

Riccardo Crivelli

Q uattro decimi. O unsecondo e sei. Co-munque la si giri, unabeffa atroce. Perché

non basterà a consolare Do-rothea Wierer l’aver dispu-tato la miglior 15 km di sem-pre in carriera dopo unMondiale in chiaroscuro:

arrivare quarta a un battito diciglia dal bronzo e dall’argentoalla fine di 42 minuti di una ga-ra tiratissima rimane un bocco-ne amaro difficile da digerire.Il suo commento a caldo, delresto, non si presta a troppe in-terpretazioni: «Fa male perde-re una medaglia così, ma losport è questo».

SORPRESA La ferita brucia di

più perché a lungo l’altoatesi-na di gran fascino (che ha det-to no a Playboy, intanto) è ri-masta salda sul podio, fino al-l’impresa sinceramente impro-nosticabile a questi livelli dellarussa Yekaterina Yurlova, tren-t’anni compiuti a febbraio emai un podio in Coppa, anzicon un allontanamento dallanazionale per indegnità causascarsissimi piazzamenti. Infal-libile al poligono, la ragazza diSan Pietroburgo partita conuno degli ultimi pettorali hacosì messo d’accordo il restodel mondo, con Soukalova se-conda, Makarainen (strepitosoultimo giro sugli sci con un re-cupero di 30”) terza a 1”2 dallaceca e Dorothea (19/20 al tiro)quarta a 1”6 dal secondo po-sto. L’11° posto della Sanfilip-po, all’esordio in questo Mon-diale e di gran lunga al migliorrisultato in carriera e il 17° del-la Oberhofer nonostante 4 er-rori al poligono illuminano lastaffetta in programma doma-ni: «Sono comunque contentadella prestazione — ammettela Wierer — sono tornata adandare forte sugli sci e non erascontato in questa fase dellastagione e dopo tutte questegare. Ora spero che le cose giri-no per il verso giusto con ilquartetto». Oggi in program-ma la 20 km individuale ma-schile, con il dominatore di sta-gione Martin Fourcade ancoraalla ricerca di una medaglia in-dividuale. Per l’Italia in garaLukas Hofer, Dominik Windi-sch, Thomas Bormolini e Chri-stian De Lorenzi, diretta su Eu-rosport dalla 17.15.

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Donne, 15 km individuale: 1. Yurlova (Rus) 41’32”2 (0); 2. Soukalova (Cec) a 23”2 (1); 3. Makarainen (Fin) a 24”4 (2); 4. WIERER a 24”8 (1); 11. SANFILIPPO a 2’37”5 (1); 17. OBERHOFER a 3’05”9 (4); 35. GONTIER a 4’41”7 (4). Coppa: 1. Domracheva (Bie) 914; 2. Makarainen (Fin) 910; 6. WIERER 618.

Dorothea Wierer, 24 anni, alla stagione della consacrazione REUTERS

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Page 31: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

31GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Antonello Menconi

L a Sir Safety Perugia lasciala Champions League conil rimpianto per aver get-

tato al vento una grande op-portunità per scrivere una pa-gina importante della storiadella pallavolo italiana, cheper il secondo anno consecuti-vo non avrà alcuna rappresen-tante nelle final four e adessoaspetta le ragazze di Busto pernon essere completamente ta-gliata fuori dall’Europa checonta. La qualificazione degliumbri alle final four è sfumataproprio quando sembrava po-ter essere più vicina sino all’acedi Marechal che ha regalato ilpunto finale e ha fatto esplode-re la festa polacca. Partendoinfatti dal vantaggio di 3-2 del-l’andata al PalaEvangelisti edavendo dominato in quel modo

il primo set, non solo quei 19tifosi perugini presenti all’At-las Arena di Lodz, ma anche ilpresidente Gino Sirci aveva ini-ziato a crederci più di quantonon avesse potuto fare alla vi-gilia. «Ovvio che ci abbiamocreduto tutti, ma non dobbia-mo essere delusi perché abbia-mo preso parte alla più impor-tante competizione continen-tale con onore e siamo usciticontro la squadra che è la favo-rita per vincere la Champions.Questo ci deve fare essere or-gogliosi per aver dimostratoche il volley italiano può com-petere ai massimi livelli euro-pei – ha detto il presidente – edanche se torneremo a casa conun comprensibile rammarico, ci rimane anche quella bellaimmagine di esser riusciti adammutolire a lungo un palaz-zetto gremito da 13mila tifosi».

I polacchi si qualificano alla fi-nal four del 28 e 29 marzo di Berlino con merito?«Dobbiamo essere onesti nelritenere che la loro qualifica-zione è meritata. Per il fattoche noi non gli abbiamo rega-lato niente e loro hanno dimo-strato di essere fortissimi, conun Winiarski che nella fase de-cisiva della partita ha fatto ladifferenza. Ma lori hanno tantigiocatori fortissimi e li abbia-mo visti. Sono certamente sod-disfatto della prestazione of-ferta dalla squadra, anche se èpur vero che nella pallavolo

vince sempre chi sbaglia di me-no ed i nostri giocatori di errorine hanno commessi».

Peccato soprattutto per come Perugia ha perso il 3° set: lì ilmatch è girato.«Certo, eravamo in van-taggio 15-8 ed in quelmomento abbiamo cre-duto di potercela farealmeno ad arrivare algolden set. Poi è acca-duto che noi abbiamoiniziato a sbagliare inbattuta e in contem-poranea loro sonocresciuti, anche sepoi ci eravamo ripre-si, portandoci nuova-mente in vantaggiosul 16-19. Il cartellinorosso ad Atanasijevic èstato pesante per il mora-le di tutti».

Una qualificazione persa al-

l’andata o al ritorno?«Certamente in questa gara diritorno, anche se a Perugiaavevamo perso in maniera ro-cambolesca un set ed avremmopotuto venire a giocarcela inPolonia con un 3-1. Certamen-te in questo caso sarebbe stato

diverso sia per noi ed ancheper loro. Ma il rammarico ri-

spetto alla gara dellascorsa settimana è

più grande per ilterzo set di que-sta secondapartita».

Persa la fina-le di CoppaItalia, fuori

dalle final fourdi Champions Lea-gue ora Perugiapunterà tutto sulcampionato…«Vincere lo scudetto

sarà molto difficile e

lo sappiamo, anche se questadoppia sfida con una squadracome Belchatow ci ha fatto cre-scere perché ha dato ai nostrigiocatori e all’ambiente la con-sapevolezza di potersela gioca-re con tutti sia in questa parteche rimane della regular sea-son e poi anche nei playoff. Pernoi il fatto di essere arrivati aquesto punto in Champions èstato un bel risultato che nondimenticheremo, anche sequesto non vuol dire che noncercheremo di arrivare sino infondo in campionato».

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Perugia Europa addio«Ma siamo orgogliosi»1La squadra umbra spreca moltissimo nel terzo set, però il presidente Sirci l’assolve. «Siamo stati alla pari con i migliori»

Il muro del Belchatow riesce a fermare l’attacco di Goran Vujevic nell’arena di Lodz. Sotto un Simone Buti sconsolato TARANTINI

R«Peccato per quel set: ma abbiamo fatto paura a unosquadrone come ilBelchatow...»

clicA BERLIN0 3 ITALIANI,DE MARCHI SCHIACCIAPER IL CLUB TEDESC0

� (a.a.) Per la seconda volta consecutiva non ci saranno squadre italiane nella finale di Champions League (in programma il 28 e 29 marzo a Berlino). Ma la nostra pallavolo sarà in qualche modo ugualmente rappresentata. A iniziare dal bomber Francesco De Marchi che in questa stagione gioca nel Berlino. E poi due tecnici: Tommaso Totolo secondo allenatore sulla panchina di Kazan e Fabio Storti secondo su quella del Belchatow.

LA GUIDA

(a.a.) Le speranze dell’Italia restano quindi tutte attaccate al solo Busto Arsizio, che oggi pomeriggio a Mosca cerca la qualificazione alla final four femminile contro la Dinamo, forte del 3-0 dell’andata. Oltre al Belchatow, accedono alla final four maschile di Berlino (28-29marzo) i connazionali del Resovia e il Kazan, che ha eliminato l’Halkbank Ankara di Lorenzo Bernardi (Caponeri 2°, Contrario stat., Giolito prep.).UOMINI (ritorno quarti): Resovia (Pol)-Novosibirsk (Rus) 2-3 (20-25, 25-19, 25-22, 19-25, 15-17; and.3-1), Belchatow (Pol)-Sir Safety Perugia 3-1 (and.2-3), Halkbank Ankara (Tur)-Kazan (Rus) 3-2 (25-23, 17-25, 25-18, 23-25, 16-14; and.0-3). Final Four a Berlino (Ger), 28-29 marzo: Resovia-Belchatow e Berlino-Kazan.DONNE (ritorno quarti) tutte oggi: 17.30 Fenerbahce Istanbul (Tur)-Vakifbank Istanbul (Tur) (and.1-3), 20 Zurigo (Sui)-Eczacibasi Istanbul (Tur) (and.0-3), 16.30 Dinamo Mosca (Rus)-Unendo Yamamay Busto Arsizio (0-3). Final Four a Stettino (POL), 4-5 aprileTRENTO OK IN CEV (a.a.) La Energy T.I. Trentino conquista le semifinali di Coppa Cev espugnando al tie-break la casa dei belgi del Knack Roeselare 2-3 (16-25, 25-17, 25-19, 20-25, 6-15). In semifinale sfida ai polacchi dello Zaksa Kedzyerzin-Kozle. RAVENNA BENE (s.cam). La Cmc Ravenna battendo a Forlì per 3-0 (25-22, 25-23, 25-21) i serbi della Stella Rossa Belgrado, che avevano vinto 3-2 all’andata, va in semifinale di Challenge Cup ed affronta il Benfica Lisbona (Por).

SAVANI IN QATAR (a.a.) Dopo lo scudetto e il titolo di mvp in Cina con lo Shanghai, per il secondo anno di fila Cristian Savani va in Qatar, all’Al-Rayyan di Daniele Bagnoli.

E oggi Busto ci prova a Mosca

BELCHATOW 3

PERUGIA 1

16-25, 25-22, 25-23, 25-18)

PGE SKRA BELCHATOW: Lisinac7, Uriarte 3, Conte 17, Klos 9, Wlazly 14, Marechal 5; Tille (L), Winiarski 9, Wlodarczyk 1, Wrona, Brdjovic, Piechocki (L). All. Falasca

SIR SAFETY PERUGIA: Vujevic 4, Buti 8, Atanasijevic 18, Fromm 8, Beretta 5, De Cecco 3; Giovi (L), Sunder 5, Paolucci, Barone 5, Tzioumakas 1, Fanuli (L). All. Grbic

ARBITRI Cambre (Belgio) e Altiparmak (Turchia).NOTE Spettatori 13 mila. Durata set 27’, 31’, 33’, 27’; totale 118’. Pge Skra Belchatow: battute sbagliate 15, vincenti 5, muri 11, 2a linea 2, errori 25. Sir Safety Perugia: battute sbagliate 19, vincenti 3, muri 11, 2a linea 1, errori. 24. Cartellino rosso per proteste ad Atanasijevic sul 18-19 del 3° set.ANDATA Perugia-Belchatow 3-2

Brindisi-Indian Wells, amore di Pennetta1 Flavia, che porterà la Fed Cup nella sua città, torna nel torneo dove ha fatto il botto e ha scoperto ... Fognini!

Vincenzo Martucci@VinceMartucci

P apà, mamma, casa, Brin-disi. Fra 5 settimane, Fla-via Pennetta porterà la

Fed Cup nella sua città, per evi-tare la retrocessione dalla serieA contro gli Usa delle sorelleWilliams. Intanto, rivive le for-midabili emozioni di un annofa, quand’ha vinto il titolo piùimportante della carriera, a In-dian Wells. E si illumina neisuoi famosi sorrisi, immaginan-do gli amatissimi genitori chesoffrivano in tandem, in Italia,mentre lei batteva la numero 1del tabellone, Li Na e la 2,Agnieszka Radwanska. Mam-ma Conchita, la seguiva incol-

lata all’ipad, al piano di sopra,perché non può guardare la fi-glia alla tv, mentre papà Oron-zo viveva attimo dopo attimo,ipnotizzato dal mega schermo,in salotto. «Si sono incontrati ametà strada, quand’ho vinto lafinale. Ogni volta che ci penso ècome se li vedessi mentre grida-no e si abbracciano. E questo mifa ridere».

SVOLTA Flavia chiamò casa, unattimo dopo. E, avvertendo lavoce rotta dall’emozione delsimpaticissimo Oronzo — chele ha messo la racchetta in ma-no, da appassionato, ed è il suoprimo tifoso —, si preoccupò egli suggerì di respirare profon-do. «Erano così contenti, nessu-no se l’aspettava. Io di sicuro

non mi immaginavo mai unacosa così. E’ stato fantastico.Che gran momento per vincerequalcosa di così grande. Da per-sona matura lo senti anche dipiù». Non era il primo titoloWta, ma il decimo. E non era laprima impresa, perché Flaviaera entrata nella storia del ten-nis italiano come prima nelle«top ten», nel 2009, ed ha con-tribuito a 4 titoli di Fed Cup, di-ventando la prima azzurra nu-mero 1 del mondo di doppio nel2011, dopo aver firmato gli Au-stralian Open con Gisela Dulko.Ma, prima di Wimbledon 2013e dopo la seconda operazione alpolso, stava meditando il ritiroed abbozzava già qualche ideada dirigente Fit, e invece, colnuovo coach spagnolo, Salva

Navarra, ha dato un’altra svoltaalla carriera con le semifinaliagli Us Open, chiudendo l’annoal numero 29. E trovando quin-di nuove motivazioni per un in-dimenticabile 2014, culminatocol primo successo in un Pre-mier Mandatory, i tornei secon-di solo agli Slam. E risalendo alnumero 12 del mondo.

NOVE ITALIANI Oggi, da 16,Flavia è una delle tre italiane te-ste di serie, esentate dal 1° tur-no, come Camila Giorgi e SaraErrani (che ha rinunciato aldoppio per i guai alla spalla del-la Vinci), mentre rischiano su-bito proprio Roberta, controGajdosova e Knapp con Wick-mayer. Più facile dovrebbe es-sere l’esordio della Schiavonecon una qualificata. Anche Fo-gnini e Seppi, da teste di serie,vanno direttamente al 2° turno,e Bolelli affronta Bellucci. Già,Fognini, 12 mesi fa a IndianWells, Flavia Pennetta ha vintoanche il suo amore.

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PallavoloRQuarti Champions League

TennisRIn California

Anche Bjorkmannel clan Murray

� Lo svedese Jonas Bjorkman, ex n. 4 del mondo di singolare e specialista del doppio, con 9 titoli Slam, si è detto «super-eccitato» di entrare come esperto di servizi, volée e risposta nello staff di Andy Murray. Il capo tecnico resta Amelie Mauresmo, selezionata per entrare nella Hall of Fame.KAZAKI IN ERBA Come prevedibile, l’Australia ha scelto l’erba, a Darwin, per ospitare il Kazakistan — che ha castigato dell’Italia — per i quarti Davis del 17-19 luglio.

Federer: «A Riomisto con Hingis»

� Dopo il trionfo Davis, a Roger Federer mancherebbe solo l’oro olimpico in singolare (il doppio l’ha vinto a Pechino 2008 insieme a Wawrinka). All’esibizione al Madison di New York contro Dimitrov, il re di 17 Slam ha rivelato che, come già ai Giochi di Londra, quando rifiutò, ha ricevuto l’offerta di Martina Hingis di giocare il misto insieme. «Ci penserò, ho molto rispetto per lei, ma non so come potrei giocare singolare, doppio e misto, 15 match in 8 giorni».

4� Dal 1981 al 2015 è accaduto soltanto 4 volte che l’Italia non qualificasse almeno una squadra alle final four: nel 2004,2005, 2014 e quest’anno (a.a.)

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32 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Milano stavolta fa centro 1Count down per la maratona, da quest’anno da correre tutta nel cuore della città, tra Duomo, Scala e Castello. E in più il 12 aprile tante novità tecnologiche ed ecologiche

-1mese

Lino Garbellini

U n mese esatto alla Suisse-Gas Milano Marathon.Ormai anche il tempo per

l’ultimo allenamento lungo èagli sgoccioli, ma i ritardatatiqualche giorno per decidered’iscriversi ce l’hanno ancora, fi-no alla mezzanotte del 5 aprile,sia per la staffetta sia per la 42k(66 euro fino al 15 marzo, poi73 euro).

IMPRONTA DA RECORD La no-vità principale della quindicesi-ma edizione è ilpercorso. Elimi-nata la partenzain periferia, giu-sto in tempo perl’Expo. Ora si co-mincia e si arrivain centro, in Cor-so Venezia, se-guendo un tragit-to ad anello ingrado d’accon-tentare i runner ele esigenze deicittadini. «Dise-gnato con il contributo di HaileGebrselassie, il tracciato si è im-preziosito anche dal punto di vi-sta agonistico - spiega AndreaTrabuio (direttore della Marato-na) - consentendo di ammiraregli scorci più belli e i monumentipiù importanti: dal Duomo, alTeatro alla Scala e dall’Arco del-la Pace al Castello Sforzesco». Lanuova veste della gara ha l’im-pronta del campione etiope (ilgiorno dell’evento ci sarà): «Ge-brselassie ha studiato il traccia-to dal punto di vista tecnico-agonistico e ha proposto diverseopzioni per renderlo più scorre-vole e competitivo» concludeTrabuio.

STAFFETTA Novità anche per lastaffetta (quattro runner) chel’anno scorso ha sfiorato le2.400 squadre. Gli spostamentisono facilitati, partenza e zonecambio in prossimità della linearossa M1 della metropolitana(Porta Venezia, Pagano o Conci-liazione, Lotto Fiera e Uruguay).La lunghezza delle varie frazio-ni è stata livellata (11,2km / km11,6 / km 9,7 / km 9,9), addioalla più corta: ora i partecipantidovranno avere la gamba alme-no sui 10k. Iscrizioni tramiteuna delle 65 Organizzazioni NoProfit aderenti al Charity Pro-gram o con quota fissa previstadagli organizzatori (160 euro fi-no al 15 marzo, poi 175 euro).Le Onlus coinvolte hanno attiva-to una serie d’iniziative e coin-volto testimonial. Dal 2010, an-no di nascita del Charity Pro-gram, raccolti circa 2.200.000euro. Chiunque può impegnarsicome ambasciatore e avviareuna colletta tramite Rete del Do-no (www.retedeldono.it).

HI-RUN E #RUNGREEN La Suis-seGas Milano Marathon edizio-ne 2015 si avvicina ancora di piùal grande pubblico grazie all’hi-tech e a due app per smartpho-ne. La prima è la più diffusa:Runtastic. Il percorso della gara

è già disponibilesulla piattafor-ma, è possibileapprofondirlo edesaminarlo neldettaglio, previ-sto per gli utentiRuntastic ancheun codice promo-zionale per l’iscri-zione. L’altra, laMilanoMaratho-nApp (gratuita,disponibile a par-tire da fine mese,

Android e iOs) contiene tutte leinfo del sito www.milanomara-thon.it. Per il 2015 la competi-zione vuole compiere un ulterio-re passo in avanti anche nella di-rezione dell’ecosostenibilità.L’obiettivo è lavorare con IMQper ottenere la ReSport Certifi-cation «Gold». In questo senso,sforzi sono stati fatti per ottene-re iscrizioni totalmente on-line,la presenza di bidoni per la rac-colta differenziata, la consegnadi un’unica sacca, il recuperodell’arredamento dell’evento, ilriciclo degli indumenti usati e ladonazione degli alimenti nonconsumati.

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Scoprite curiosità e percorso su Runtastic eMilanoMarathonApp

Come sempre ci saràla staffetta: ma con frazioni (lunghe) piùomogenee

LA CHIAVE

� (l.g.) Come altre imprese sportive la 42k milanese si basa anche quest’anno su una serie di partner che hanno previsto contenuti mirati e speciali. Enervit offre una serie di consigli e spunti utili per l’allenamento (su milanomarathon.it/nutrition-tips), oltre al programma radiofonico domenicale DeeJay Training Center con Linus, Stefano Baldini e Davide Cassani. Europe Assistance fornirà assistenza sanitaria. GLS corriere espresso avrà il compito di fornire supporto logistico. Adidas è sponsor tecnico per il secondo anno consecutivo Virgin Active sarà disponibile allo stand all’interno del Marathon Village. UNA Hotels& Resorts è l’hospitality partner ufficiale per organizzazione e maratoneti.

I PARTNER

Consigli, aiuti e stand al Villaggio

� Principali Onlus e Testimonial coinvoltiNUTRI Aid Onlus con Cristina Chiabotto che parteciperà alla gara. X RUN for EMERGENCY con Giovanni Storti che parteciperà alla gara.Fondazione Laureus con Aldo Montano e Filippo Magnini; Lilt con Fiona May per LILT Italia. Acra con Seamen (football americano). Associazione Dianova Onlus con Jury Chechi. Caf Onlus con Alessandro Onnis (vincitore Pechino Express).CBM Italia Onlus con Omar Fantini (conduttore TV), Ilenia Lazzarin (attrice) e Patrizio Rispo (attore). Youlable Onlus con Gianluca Impastato (comico Colorado Cafè).

GLI OSPITI

Quanti campioniE la Chiabottosarà in corsa

Atletica RSuisseGas Marathon

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33GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

STORIE AMERICANE CONTENUTOPREMIUM

Sopra, John Du Pont. Qui a fianco, David Schultz, con la barba, all’Olimpiade di Los Angeles 1984. A destra, in alto, con il fratello Mark e sotto una scena tratta dal film: da sinistra, Steve Carell nei panni di Du Pont e Mark Ruffalo in quelli di David LAPRESSE, GETTY IMAGES

Lotta di classeFRATELLI D’OLIMPIALA FAVOLA SPEZZATALA DOPPIETTA D’ORO DEGLI SCHULTZ DEL 1984 E LA PAZZIA DEL MAGNATE DU PONT: È DRAMMA FINALE

IL FILM, PALMA D’ORO A CANNES 2014 DA OGGI NELLE SALE ITALIANEEsce oggi nelle sale italiane il film «Foxcatcher, una storia americana»,diretto da Bennett Miller, palma d’oro per la miglior regia a Cannes 2014. La produzione statunitense (129’) racconta della debolezza dell’uomo tramite la drammatica vicenda dei fratelli David e Mark Schultz, campioni olimpici nella lotta libera a Los Angeles 1984 e della loro strana relazione con il magnate John Du Pont. Nel cast anche Mark Ruffalo (David), Channing Tatum (Mark) e Steve Carell (John)

STORIA OLIMPICA di ANDREA BUONGIOVANNI

D ieci agosto 1984: David Schultz, 25ennecaliforniano, all’Olimpiade di Los Angeles,vince l’oro dei pesi welter (74 kg) della lot-

ta libera. A causa del noto boicottaggio, nella spe-cialità è il solo campione del mondo in carica ingara. Per arrivare al titolo si è aggiudicato un in-contro per superiorità tecnica e gli altri cinqueper un totale combinato di 42-2. Trascorrono

ventiquattro ore: Mark, fratello minore di sedicimesi, conquista l’oro della categoria superiore,quella dei pesi medi (82 kg). Il favorito è il turcoResit Karabacek: i due si sfidano al primo turno.Il match dura 30”: Karabacek ci rimette il gomitosinistro, fratturato. Mentre a terra si dispera per ildolore, Schultz, incurante, esulta intorno a lui. Lafederazione turca fa ricorso, perché la mossa de-cisiva sarebbe stata irregolare. Lo vince, ma lo hapresentato oltre i 30’ concessi dal regolamento.Mark evita la squalifica, dopo quattro altri suc-cessi arriva a imitare il fratello. I due, oro a cinque

cerchi al collo, diventano celebrità. La lotta, negliStati Uniti, è sport di grande richiamo, soprattut-to perché molto radicato a livello di college. GliSchultz, così, riscattano un’infanzia difficile.

LA TRAGEDIA La loro storia, seppur già così dacopertina, diventa quasi insignificante per quan-to accade in seguito. Da quando, cioè, nella lorovita entra la figura di John Du Pont, eccentricomiliardario, filantropo con manie di grandezza,magnate, patriota e appassionato di armi, erededi una famiglia ricchissima sin da inizio Ottocen-to, grazie all’industria chimica. Du Pont, atletafallito, paranoico e schizofrenico, decide di finan-ziare una propria squadra di lotta con l’obiettivodi portare il maggior numero possibile ai Giochidi Seul 1988. Ed è chiaro che i pezzi più pregiatidel puzzle non possono che essere gli Schultz. Mamentre David nel 1987 si ritira, Mark si fa lusin-gare dalle promesse di compensi esagerati e digrandi mezzi per la preparazione. Il campioneolimpico, così, si trasferisce a «Foxcatcher» – daqui il titolo del film da oggi nella sale italiane cheripercorre l’intera vicenda – fattoria di proprietà,dove Du Pont, accusato di essere omosessuale,esercita un controllo ferreo a suon di minacce.Mark, in Sud Corea, non farà meglio che sesto erimarrà nel team come allenatore. David, di con-tro, nel 1993 torna alle gare, entra in contatto conDu Pont e la sua squadra e due anni più tardi è giàquinto ai Mondiali. All’inizio del 1996, conl’Olimpiade di Atlanta nel mirino, è al primo po-sto del ranking nazionale. Ma il 26 gennaio, ildramma: muore ammazzato nel cortile della ca-sa: Du Pont, nel frattempo diventato uno deimaggiori sponsor della Nazionale statunitense,lo avvicina e gli spara a bruciapelo, mente lui stafacendo manovra con la sua auto.

SENZA ERGASTOLO L’assassino, dopo l’omicidio,vittima della sua stessa pazzia, si chiude nellagrande villa padronale e per due giorni tienel’America col fiato sospeso, quasi in scacco, rifiu-tandosi di arrendersi. Le cause del suo folle gestonon verranno mai del tutto chiarite. Una giuriadella Pennsylvania, mesi dopo, accetta la sua tesidifensiva, dichiarandolo colpevole di omicidioma anche incapace di intendere e di volere equindi non punibile con l’ergastolo. Morirà incarcere, a 72 anni, nel 2010, per malattia. Dei treoggi l’unico sopravvissuto è Mark Schultz.

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� Il film da oggi nelle sale italiane trae spunto dal libro, che porta lo stesso titolo («Foxcatcher»), scritto da Mark Schultz, fratello minore di David, insieme al giornalista sportivo texano David Thomas, autore e coautore di altri sette bestseller sullo sport statunitense. In Italia, edito da Sperling & Kupfer con la traduzione di Paolo Lucca e il sottotitolo «Una storia vera di sport, sangue e follia», è uscito il 18 febbraio. Un estratto è disponibile nell’edizione di Gazzetta Gold.

IN ITALIA DA FEBBRAIO

La pellicolatratta dal libroscritto da Mark

La copertina del libro «Foxcatcher», ed. Sperling & Kupfer. Pag. 288. Euro 16,90

Il filmRUn caso sempre di attualità

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34 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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35GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1MONDIALI NUOTO: BUDAPEST 2017 Sarà Budapest, già organizzatrice per il 2021, ad ospitare i Mondiali 2017: prende il posto di Guadalajara, che ha rinunciato. Gare intorno al Danubio, sede degli Euro 2006-2010. Nel 2017 pure i Mondiali jrs. Prossima edizione: Kazan (Rus, dal 24-7) nel 2019 Gwangju (S.Cor)TUTTENOTIZIE

ATLETICA� CINA INDOOR (si.g.) A Xianlin, record asiatico di Li Ling nell’asta donne con 4.51. Uomini. Lungo: Huang Changzhou 8.14; Gao Xinglong 8.09. Donne. 60: Wei Yongli 7”19 (r.n.=). Triplo: Li Yanmei 14.21.� TRAGEDIA USA (si.g.) Una 21enne velocista, Sabrina Cammock, 24”56 indoor nei 200 quest’anno, è stata trovata morta in un hotel a New York. Nessun segno di violenze o presenza di droga: sarà ora l’autopsia a far luce sulla triste vicenda.

BOXEBLANDAMURA PER L’EUROPEO(r.g.) L’Ebu , dopo la decisione di Joe Saunders (Gb) di lasciare vacante l’Europeo medi per puntare al mondiale Wbo, indica Emy Blandamura (23-1), co-sfidante di Michel Soro (Fra, 25-1-1). OPI2000 per l’asta, buste il 26 marzo. � SIGNANI PRECISA Attraverso il suo avvocato, Matteo Signani precisa che la sospensione da parte del Tna gli è stata inflitta non per possesso di «medicinali non consentiti» ma per «metodo vietato» riferito alla presenza nella sua abitazione di una penna omnitrope, accusa che si riserva di contestare perché il dispositivo era integro e quindi mai utilizzato.� AL PRINCIPE (r.g.) Completata la riunione del 21 marzo al Teatro Principe di Milano (Opi2000) imperniata sulla vacante cintura Wbc Silver superleggeri tra Luca Giacon (26-1) e Steve Jamoye (Bel, 16-0-1) e l’Europeo donne leggeri tra Anita Torti (9-3-1) e Maiva Hamadouche (Fra, 6). Medi: Paraschiveanu (Rom) c. Milenkovic (Ser, 7-6); massimi leggeri: Rondena (2) c. Petrovic (Ser, 0-3); mosca donne: La Notte (d) c. Barudzic (Ser, 1-4) 4 t. � SAVON ELETTO (r.r.) Il massimo cubano Erislandy Savon, 24 anni, è stato nominato miglior pugile 2014 dalla confederazione americana. E’ imbattuto in otto match nelle World Series.

HOCKEY GHIACCIO� SEMIFINALI (m.l.) Oggi a Milano (Agorà) e a Collalbo (Bz) gara-2 (su 7) delle semifinali scudetto. Ore 20.30: Milano-Asiago (diretta RaiSport 2, serie 0-1); Renon-Val Pusteria (serie 1-0).

MOTONAUTICAVENEZIA-MONTECARLO PONTE FRA DUE EXPOFiorella de Septis, presidente del comitato organizzatore della Venezia-Montecarlo, la grande classica che torna a luglio, ha annunciato che il raid avrà il patrocinio di Expo. «Siamo uno dei primi eventi, vista la collaborazione con vari ministeri, che coinvolgeranno il sistema paese. E rappresenteremo anche un ponte con Expo 2020 che si terrà a Dubai data la presenza nel nostro comitato interistituzionale del l’ambasciatore degli Emirati Abdulaziz Nasser al-Shamsi». Dubai è diventato la patria della motonautica d’altura, è addirittura sponsor del premio mondiale per la sicurezza nautica che sabato è stato consegnato a Montecarlo dal principe Alberto, dal presidente Uim Raffaele Chiulli e dal presidente della Wppa Seif al-Ketbi, a Ivan Capelli.

NUOTO� SUPER RAFA (pe.m.) Rafa Munoz, spagnolo primatrista mondiale dei 50

farfalla in 22”43, timbra a Sabadell il 2° crono del 2015 in 22”37 dopo il 23”28 di Cielo (Bra).� TORINESI (al.f.) A Torino (25 m). Uomini: 50-100 sl/fa Bartolo 22”57, 49”06 (Miressi, ‘98, 22”65-49”64), 24”32; 100 ra Facchini 1’03”82; 100 fa Pancari 1’59”46. Donne: 50 sl Alesci 25”77; 400 sl Tettamanzi 4’16”12; 50 do Paul (’98) 28”84; 50-100 ra Bat (Mol, ‘98) 31”96-1’10”42.� RANA ROMANA (al.f.) A Roma (25 m). Uomini: 50 sl, 100 do Milli 22”51, 52”11; 100 sl Benatti 49”14; 200 sl Di Giorgio 1’46”71; 200 do Ciccarese 1’54”24; 50-100-200 ra Bizzarri 28”16, 1’01”12-2’10”61; 100 fa Giordano 52”02; 200 fa Pelizzari 1’56”03. Donne: 50-100 sl, 50 do Ferraioli 24”13, 53”65, 27”44; 200 sl Galizi 1’59”59; 400-800 sl Caramignoli 4’07”94 (Quadarella, ‘98, 4’11”55), 8’24”33; 100 do Gemo 58”83; 100-200 ra Scarcella 1’06”95, 2’25”14; 50-100 fa Di Pietro 26”10, 58”46.

OLIMPIADI� BARRA AL CIO L’italiana Monica Barra, dopo diverse esperienze dirigenziali internazionali nel mondo dell’atletica, entra al Cio come manager del planning e delle operazioni della divisione produzioni televisive per le edizioni estive e invernali.

PALLAMANO� PLAYOFF (an.gal.) Oggi alle 18 (streaming raisport.rai.it; dif. Rai Sport 2 ore 23) Siracusa-Ancona, anticipo della 2a.

SCHERMA� COPPA DI FIORETTO (r.r.) Da oggi a L’Avana, Coppa del Mondo di fioretto a punteggio maggiorato e in contemporanea con uomini e donne. Niente pedane cubane per Arianna Errigo e Martina Batini a causa di un’infezione virale e di un infortunio muscolare. Rientra Elisa Di Francisca, e ci sarà Valentina Vezzali. Altre azzurre: Erba,Volpi, Cini, Cipriani, De Costanzo, Teo, Mancini, Monaco e Palumbo.Azzurri: Cassarà e Avola, Aspromonte, Baldini, Biondo, Foconi,D.Garozzo, Lari, Luperi, Nista, Paroli, Schiavone.

SPORT INVERNALICOMBINATA NORDICA DONNEOGGI PRIMO ESPERIMENTOOggi alle 13.45 su Eurosport, un evento destinato a creare le basi per il futuro della combinata nordica spinta dalla Fis per aprire la disciplina alle donne come nel salto speciale: si gareggia a Trondheim a livello femminile, con una gara children per le quindicenni e sedicenni che salteranno dal trampolino di 60 metri. Toccherà anche agli uomini con Pittin, L.Runggaldier, Bauer e Costa.� MONDIALINI(s.f.) Ai Mondiali jrs di Hafjell-Kvitfjell (Nor): Henri Battilani 6° a 15/100 dal bronzo nel superG maschile vinto dallo sloveno Hrobat. In supercombinata, oro allo svizzero Meillard con Buzzi 7°.� SCHNARF OK (s.f.) Johanna Schnarf vince il superG Fis di Stoos (Svi).

VELA� BARCELLONA (r.ra) Bernard Stamm e Jean Le Cam su Cheminées Poujoulat hanno passato nuovamente l’Equatore e si trovano nell’emisfero nord. I leader della Barcelona World Race dopo 70 giorni di regata sono a 2.700 miglia dal traguardo. Secondo con un ritardo di 1.340 miglia, Neutrogena di Altadill-Munoz

A I c.t. azzurro MarcoMazzieri aveva defini-to i Global Games una

«grossissima opportunità peril baseball continentale dimostrare tutte le sue poten-zialità» e l’Europa l’ha sfrut-tata nel migliore dei modi,prima cedendo ad appena 6out dalla fine 4-3, poi piegan-do i giapponesi a suon di dop-pi e fuoricampo, per un 6-2nettissimo. Un successo dalsapore storico quello ottenu-

to dalla selezione guidata dalmanager dell’Olanda, Janssen,che ha avuto la meglio sui pro’del Giappone nel giorno in cui èstato commemorato il quartoanniversario del terremoto. «Vo-levamo vincere, ci tenevamotantissimo, ma complimenti ainostri avversari», commenta di-spiaciuto il manager asiatico Ko-kubo. Ma c’è il rovescio dellamedaglia: la vittoria di ieri aprenuovi scenari, anche in prospet-tiva di un ritorno del baseball ai

Giochi 2020 di Tokyo. Il paeseorganizzatore ha la facoltà di ag-giungere discipline nel calenda-rio olimpico ed esibizioni comequeste, con oltre 45.000 presen-ze al Tokyo Dome, non possonoche aiutare il Cio a prendere ladecisione di reinserire il base-ball. Senza contare che Giappo-ne e Taiwan ospiteranno in no-vembre il nuovo torneo pro’ conle migliori 12 nazioni delranking mondiale. Il primo ap-plauso ai vincitori è tra l’altro ar-rivato dal commissioner dellaNpb e dal presidente mondialeRiccardo Fraccari. «Sono orgo-glioso di tutti voi», ha invece det-to Janssen ai ragazzi, che hannoaccolto con soddisfazione la vit-toria. «Spero solo – dice l’olan-dese De Caster, autore del fuori-campo dal 3 punti al 3° che hasteso i Samurai - che questa sele-zione abbia altre possibilità».

AZZURRI Protagonisti anche gliazzurri: «Sono andato in battutaaggressivo – commenta capitanMario Chiarini, che ha realizza-to il primo doppio – ed ho avutofortuna: Matsuba ha sbagliatoun lancio». Alessandro Vaglio, ingara-1, ha sfiorato con il guantole due battute decisive del Giap-pone, ma ieri ha chiuso i conticon un doppio che gli ha poi per-messo di segnare il 6° punto:«Sopra di 3 punti non pensi tan-to alla battuta, quanto ai 3 outche devi ancora fare. Sono anda-to nel box rilassato, pensandosolo a colpire bene». Il successodell’All Euro è maturato nel 2° e3° inning, con 5 punti. Il Giappo-ne si è riavvicinato al 6°, maStuifbergen e Vaglio l’hanno ri-spedito lontano per dare il viaalla festa.

Maurizio Caldarelli

L’azzurro Alessandro Vaglio elimina in seconda Yoshitomo Tsutsugo AP

� (m.f.) I salti di Dodging Bullets infiammano il Festival inglese di Cheltenham e in questa nuova favola irrompe Lanfranco Dettori, il miglior fantino del mondo ma delle corse in piano. Dettori è infatti l’allevatore del vincitore del Queen Mother Chase (gr. 1, m 3200) che ha bocciato Sprinter Sacre (fermato) e Sire de Grugy (4°), gli ultimi 2 vincitori della corsa. E Frankie ieri era a Cheltenham a godersi lo spettacolo e a esultare come un bambino: «E’ stata una giornata fantastica - esclama al telefono -. Ragazzi, Dodging adesso è il miglior saltatore d’Inghilterra! Peccato - continua ridendo - mi abbia fatto perdere una vittoria a Kempton. Per vederlo correre mi sono

attardato e non sono riuscito ad arrivare in tempo per montare un cavallo che poi ha dominato».Un cavallo allevato quasi per caso, figlio di Dubawi ex campione di Godolhpin con il quale Dettori vinse Ghinee Irlandesi e Jacques Le Marois 2005: «Avevo una sola fattrice, la mamma di Dodging appunto. Ma i suoi figli erano tutti “storti”, compreso Dodging che ho venduto per sole 8.000 sterline. La scelta di dirottarlo sulle corse in ostacoli, che si disputano su terreni più morbidi, è stata perfetta».Oggi terza giornata con il World Hurdle (siepi-m 4800) al centro del programma.

� IERI 13-10-7-8-14 Ad Aversa (m1660): 1 Naval Vessel (V.P.Dell’Annunziata jr) 1.14.9; 2Ologramma; 3 Preziosa Caf; 4Porthos Tommy; 5 Odillax; Tot.:7,28; 3,22, 3,62, 2,49 (193,06). Quinté: n.v. Quarté: 4.025,76. Tris:612,97.� OGGI QUINTÉ A NAPOLI AdAgnano (inizio convegno alle )scegliamo Orsa Jet (8), NilsonStarlight (15), Igor d’Asolo (3), Rivale d’Amore (12), Olmer Breed(4) e Millionaire Rum (7). � ANCHE Tr.: Bologna (14.35) ePalermo (14.55). Gal.: Pisa (15).

BASEBALL

L’Europa vince a Tokyo: che spotper tornare ai Giochi1Giapponesi battuti 6-2: fuoricampo da 3 di Caster, Chiarini (doppio) e Vaglio da applausi

IPPICA

Il nuovo re dei salti inglesiè stato allevato da Dettori

Dettori, 44, ieri a Cheltenham

� E’ sul podio finale ma non sul gradino più alto come sperava: comunque un passo avanti rispetto alla scorsa stagione. Federico Pellegrino, bronzo mondiale, chiude 3° in Coppa del Mondo sprint dopo il 21° posto nella decima e decisiva gara stagionale a Drammen (Nor), vinta da Brandsdal. La Coppa va a Krogh; 22° Rastelli, un anno fa 3°, 25a Baudin.Sprint tc. Uomini: 1. Brandsdal (Nor); 2. Krogh (Nor), 3. Hattestad (Nor); 4. Fossli (Nor); 5. ustiugov (Rus), 6. Kriukov (Rus); 21. Pellegrino; 22. Rastelli; Cdm: 1. Sundby (Nor) 1244; 2. Northug (Nor) 954; 3. Cologna 921; 4. Krogh (Nor) 855; 13. Pellegrino 376. Coppa sprint (finale): 1. Krogh (Nor) 479; 2. Brandsdal (Nor) 442; 3. Pellegrino 376.Donne: 1. Falla (Nor); 2. Weng (Nor); 3. Bjoergen (Nor); 4. Oestberg (Nor); 5. Nilsson (Sve); 25. Baudin; 40. VuerichCdM: 1. Bjoergen (Nor) 2028; 2. Weng (Nor) 1261; 3. Johaug (Nor) 1248; 52. Debertolis 108. Coppa sprint (finale): 1. Bjoergen (Nor) 610; 2. Oestberg (Nor) 560; 3. Falla (Nor) 512; 29. Vuerich 74.Sabato e domenica: Holmekollen, 50-30 km tc U e D.

SCI DI FONDO / SPRINT

Vince BrandsdalCoppa a KroghPellegrino è 3°

Brandsal, Krogh e Pellegrino

� (v.p.) Guardando i telegiornali, si fa una fatica terribile a discutere di «tregua olimpica», ma Mario Pescante prova a rilanciare. Il dirigente italiano, rappresentante del Cio alle Nazioni Unite, ne ha parlato in un convegno al Coni: «Non possiamo aver paura di invocare la parola pace». Ogni due anni, viene proclamata la «tregua olimpica» e il convegno di ieri ha dato il via a una serie di conferenze in tutti i cinque continenti. Pescante ha parlato dei tanti momenti in cui lo sport ha saputo rompere barriere, dall’amicizianata sulla pedana del lungo di Berlino ‘36 fra il tedesco Long e l’americano nero Owens, fino alla diplomazia del ping pong fra Cina e Stati Uniti.

CONVEGNO A ROMA

Pescante tornaa rilanciare latregua olimpica

Stefano Luongo, 25 anni AFP

N ella 7a di ritorno, Bre-scia e Pro Recco vin-cono i rispettivi derby.

E sabato c’è il big match.

BRESCIA-COMO 13-5(3-1, 3-1, 5-1, 2-2)Brescia: Del Lungo; Bruni 2, C.Pre-sciutti 3, Pagani, Molina 2, Rizzo 3 (1 rig.), Giorgi, Nora, N.Presciutti, Bodegas, D.Fiorentini, Napolitano 3, Dian. All. Oliva. Como: Foti, Kriz-man, Susak, Busilacchi 2, Ferraris 1, Milakovic, Jelaca, Pellegatta, E.Pa-gani, Gaffuri 2, Cesini, Garancini. All. Stritof. Arbitri: Ercoli e Pascuc-ci. Note: s.n. Brescia 6 (2 gol), Como 8 (1). (f.pe.) SAVONA-PRO RECCO 7-13(2-2, 3-4, 0-3, 2-4)Carisa Savona: Antona, Alesiani 1, Damonte, Colombo 1, L.Bianco 1, Ghibaudo, Mistrangelo 2, Fulcheris, G. Bianco, Tomasic 1, Agostini, G.Fiorentini 1. N.e. Zerilli. All. Ange-lini. Pro Recco: Tempesti, D.Pijetlo-vic 2, Prlainovic 2 (1 rig.), Giorgetti 4, Felugo, Giacoppo 1, D.Di Fulvio, Figari 1, A.Fondelli 3, Aicardi, N.Git-to. N.e. Pastorino. All. Milanovic. Arbitri: Calabrò e Fusco. Note: s.n. Savona 11 (5), Recco 8 (3). (f.si.).POSILLIPO-ACQUACHIARA 7-8(3-1, 0-0, 2-5, 2-2)Posillipo: Negri, Dolce, Briganti, Foglio, Klikovac 1, Radovic, Renzuto 1, Gallo 4 (1 rig.), E. Russo, Bertoli, Mandolini, Saccoia 1. N.e. Caruso. All. Occhiello. Carpisa Yamamay Acquachiara: Caprani, Perez, Rossi 1, Paskvalin 1, Scotti Galletta 1, Petkovic 2 (1 rig.), Lanzoni 1, Mar-ziali, S.Luongo 1, Valentino, Astarita 1, M. Gitto. N.e. Lamoglia. All. Bran-caccio. Arbitri: Castagnola e L.Bianco. Note: s.n. Posillipo 10 (4), Acquachiara 14 (5). (f.nap.)BOGLIASCO-SPORT M. 5-6 (0-2, 2-2, 1-2, 2-0)Bogliasco: Prian, De Trane 1, A.Di Somma, Ravina 1, Boero, Guidaldi, Deserti; E.Di Somma 2, Loomis, Monari, Gavazzi 1, Dainese, Pellegri-ni. All. Bettini. Bpm Sport Manage-ment: Volarevic, M.Luongo 2, D.Filipovic 1, B.Ivovic, Bini, Razzi 2, Sadovyy 1; M.Lapenna, Binchi, A.Di Fulvio, Zimonjic, C.Di Fulvio, Conti. All. Averaimo. Arbitri: Navarra e Severo. Note: s.n. Bogliasco 9 (2), Sport Management 11 (4). (a.fe.)CAN.NAPOLI-FLORENTIA 8-4(1-0, 2-3, 3-0, 2-1)Canottieri Napoli: Vassallo, Buono-core, Di Costanzo 1, Migliaccio 1, Da.Brguljan 4 (1 rig.), Borrelli, Ronga, Campopiano, G.Mattiello 2, Velotto, Baraldi, Esposito. N.e. Turiello. All. Zizza. Florentia: Mu-gelli, Gambacorta 1, Generini, Coppoli 2, Panerai, Dani, Brancatel-lo, Liang Nianxiang 1, Gragnani, Gobbi, E.Calcaterra, Tan Feihu. All. Vannini. Arbitri: Petronilli e Pinato. Note: s. Can. 6 (2), Flo. 5 (1). f.nap.)LAZIO-ROMA VIS NOVA 9-10(2-3, 2-3, 3-2, 2-2)Lazio: Vespa, Samuels 3, Di Rocco, Africano 1, Gianni, Colosimo, Sacco, Vittorioso 3, Leporale 1, A.Calcater-ra 1, Maddaluno, Mele, Correggia. All. Cianfriglia. Roma Vis Nova: Bonito, Pappacena 1, Murro, C.Mi-rarchi 2, Banovac, Parisi 1, Inno-cenzi, Vitola, Rigo, Reynolds 1, Cuccovillo 5, Nicosia. All. Ciocchet-ti. Arbitri: D.Bianco e Gomez. Note:s.n. Lazio 10 (6), Roma 12 (5). (g.sc.)

Class.: Brescia 52; Pro Recco 51; Acquachiara 41; Sport M.38; Savo-na 25; Posillipo 23; Can.Napoli 22; Como 19; Bogliasco 18; Lazio 16; Roma Vis Nova 9; Florentia 4.EUROLEGA DONNE Il ritorno dei quarti: Ujpest* (Ung)-Padova 9-7, and. 13-7; Sabadell* (Spa)-Imperia 13-5, and. 8-8; Kirishi* (Rus)-Vou-liagmeni (Gre) 8-6, and. 10-9; Szen-tes (Ung)-Olympiacos* (Gre) 10-15, and. 6-10. (*alla Final Four)

PALLANUOTO

Derby di Napoliall’AcquachiaraOra lo scontroRecco-Brescia

� «Cosa c’entra l’Automobile Club nel Coni e nel Consiglio nazionale. Ecco la risposta: l’Aci possiede anche una sua struttura sportiva pronta a lanciare i piloti che ha allevato e preparato». Lo spiega il presidente del Coni Giovanni Malagò, ospite alla presentazione dell’Aci Team Italia che si sviluppa su due fronti: il settore pista ed il rally. Anche le quattro ruote avranno, quindi, la loro nazionale che vestirà l’ideale maglia azzurra. Presente anche il presidente Aci AngeloSticchi Damiani: «Porteremo i giovani talenti dai kart fino ai campionati propedeutici alla F.1». Parla del Team Trident e del Ferrari Squadra Corse.

g.l.g.© RIPRODUZIONE RISERVATA

MOTORI

Aci Team Italiaper allevare i talenti da F.1

La vittoria di Dodging Bullets (Twiston Davies) nel Queen Mother REUTERS

Page 36: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

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37GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il Berlusconi assoltopotrà tornare registadella politica italiana?1L’ex Cavaliere esulta e potrebbe di nuovo far asse con Renzi Eppure i suoi guai con la magistratura non sono affatto finiti

di GIORGIO DELL’[email protected]

A casa Berlusconi si festeggiala sentenza della Corte di Cas-sazione con la quale è statoconfermato il verdetto d’asso-luzione emesso dai giudici del-l’Appello in merito al processoRuby, quello delle cosiddettecene eleganti. In concretol’esultanza di Berlusconi si tra-duce in tre idee: essere risarci-to in qualche modo per i pati-menti sofferti dal 2011 in qua;superare la legge Severino;quindi, riacquisire un titolopieno a ridiscendere politica-mente in campo.

1 Idee realistiche?Mah. Il risarcimento mipare più un’idea propa-

gandistica delle prime ore,senza sviluppi possibili. Qua-lunque cosa si pensi della Boc-cassini, l’iniziativa è stata pre-sa con un quadro normativo di-verso da quello in vigore al mo-mento dell’Appello e dellaCassazione. L’assoluzione èstata poi frutto di una discus-sione finale lunghissima (quasidieci ore), ricca di sottigliezzegiuridiche, come sapremo me-glio tra 90 giorni, quando po-tremo leggere le motivazioni.Il superamento della legge Se-verino, che vieta ai condannatigià in primo grado di occupare

cariche istituzionali, potrebbeinvece realizzarsi: Renzi ha dagestire in Campania il caso DeLuca, sindaco di Salerno, con-dannato ma vincitore delle pri-marie del Pd per la carica di go-vernatore regionale. Allo statoattuale, se corresse e vincesse,non potrebbe insediarsi. È pos-sibile che un accordo Renzi-Berlusconi sulla Severino ri-porti in auge il Patto del Naza-reno, anche se finora Renzi s’ètenuto alla larga dalla questio-ne. Quanto al ritorno in campotemo che l’uomo di Arcore sifaccia troppe illusioni: il parti-to è a pezzi e privo di linea, ilconflitto di interessi opera al-l’incontrario, passate le regio-

nali Berlusconi dovrà di nuo-vo sottomettersi al premier-segretario. Più che il ritornoin campo vedo una trasfor-mazione profonda del cen-tro-destra, come esito finaleperò di una esplosione-fran-tumazione, che produrrànuovi leader, nuove sigle enessuna chance di andare algoverno per un pezzo. In que-sto scenario, non c’è postoper il signore di Arcore.

2 Tra l’altro i guai con lamagistratura non sonofiniti.

No. Incombe prima di tutto ilprocesso Ruby ter: la Procuradi Milano sostiene che Berlu-sconi ha pagato i testimonidel processo Ruby per per-suaderli a deposizioni a lui fa-vorevoli o almeno non com-promettenti. Secondo l’accu-sa i pagamenti sarebbero av-venuti attraverso conti esterie con intermediari. Si trattadi molte decine di migliaia dieuro. Chiusura dell’inchiestatra la fine di aprile e i primi dimaggio. Entro quella data,però, i giudici del Tribunaledi Sorveglianza, quelli chehanno tenuto sotto osserva-zione Berlusconi durante lapena di Cesano Boscone, do-vranno dichiarare che l’impu-tato si è effettivamente riabi-litato, e questa dichiarazio-ne, che sancirebbe l’estinzio-ne della pena, potrebbeessere messa in forse propriodalle conclusioni dell’inchie-sta Ruby ter: se Berlusconinon fosse riabilitato, dovreb-be scontare un anno di penaai domiciliari. Il 10 aprile,poi, a Bari, udienza prelimi-nare del processo in cui Ber-lusconi è imputato con Lavi-

IL FATTODEL GIORNOL’ULTIMA SENTENZA RUBY

tola per «induzione a renderedichiarazioni mendaci all’au-torità giudiziaria». L’accusa ècollegata alle escort che glivenivano portate nelle sue re-sidenze nelle estati 2008 e2009. Infine è in corso a Na-poli il processo per la com-pravendita dei senatori altempo del governo Prodi (tremilioni versati a De Gregorioper indurlo a cambiare cam-po, ecc.)

3 Eppure, se andiamo a ve-dere, nel match con ilsuo avversario principa-

le, cioè la Procura di Milano, Berlusconi è in vantaggio…Molto in vantaggio. Dal 1995a oggi la Procura di Milano gliha intentato 20 processi. Ber-lusconi è sgusciato via 19 vol-te: sette prescrizioni, dueproscioglimenti per interve-nuta amnistia, 10 assoluzio-ni. Una sola condanna: quellaper il processo Mediatradeche lo ha sgombrato dal Se-nato e dalla vita politica co-stringendolo alla rieducazio-ne di Cesano Boscone.

4Come ha fatto a uscirevivo anche da questastoria di Ruby?

Perché l’avvocato Coppi, ab-bandonata ogni tentazione ditrasferire il processo sul pia-no politico l’ha tenuto stretta-mente sul piano del diritto. Esul piano del diritto l’accusaavrebbe dovuto dimostrare ilcosiddetto «ultimo gradino»:anche riconoscendo che Ber-lusconi pagava le ragazze,anche ammettendo che i fun-zionari di polizia fossero feli-ci di fare un piacere al presi-dente del Consiglio, non èstato dimostrato né che Ber-lusconi sapesse dell’età mino-re di Ruby né che abbia pres-sato in qualche modo, conminacce o lusinghe, i poli-ziotti a cui aveva raccontatoche la ragazza da consegnarealla Minetti era la nipote diMubarak. In assenza di que-ste prove capitali, la condan-na non era possibile. Cosìhanno detto i giudici dell’Ap-pello e così hanno conferma-to quelli della Cassazione.

5 Era un processo che nonandava cominciato?È un fatto che le suppo-

ste vittime del supposto reato– Ruby e i funzionari dellaQuestura – non hanno suffra-gato le tesi dell’accusa.

Silvio dopo la decisione della Cassazione pensa di chiedere i danni per i torti che avrebbe subito

Il centro-destra va verso una frantumazione, sarà difficile rimanerne il leader indiscusso

LA CHIAVE

LO SCONTRO IN VENETO

Lega nel caosAffondo di Tosi«Salvini slealeUn dittatore»

I l giorno dopo dell’espulsio-ne di Flavio Tosi dalla Lega,volano gli stracci. Il sindaco

di Verona convoca una confe-renza stampa e attacca il segre-tario Salvini: «Visto che le deci-sioni le ha prese il segretario fe-derale, la delusione sui compor-tamenti anche umani è neiconfronti del segretario federa-le, cioè di Matteo Salvini». Tosiha un’idea ben precisa del per-ché sia avvenuta la frattura:«Resto convinto che il motivofosse altro. Secondo me Salvinivoleva il controllo dittatorialedella Lega Nord, e di questo siassume la responsabilità». Ma,al tempo, stesso ammette diaver accusato il colpo e parla di« 25 anni di impegno e di pas-sione». Mentre, più tardi, al Tg2dice: «Ora penserò al mio futu-ro. Questa è una brutta botta,anche psicologicamente». I dis-sidi con Salvini sulla gestionedel partito e sulla ricandidaturadi Zaia alle Regionali, alla dinesono risultati insanabili. Il se-gretario leghista non ha volutoritirare il commissariamentodella Liga Veneta e ieri non harisposto alle accuse di Tosi:«Non rispondo a chi insulta»,per poi aggiungere «Non stiamoa piangerci addosso».

SI CANDIDA? Adesso Tosi vare-rà una sua lista per correre alleRegionali? Mentre i suoi fede-lissimi lasciano la Lega per iscri-versi alla sua fondazione, Il Fa-ro, il sindaco veronese prendetempo: «Mi prendo due giorni».Ma le sirene centriste si fannosentire. «Se Tosi si candida èuna chance che tutti dovremovalutare con grande attenzio-ne» dice Angelino Alfano, lea-der di Ncd.

L’ex leghista Flavio Tosi, 45 anni ANSA

Silvio Berlusconi saluta i sostenitori davanti a Palazzo Grazioli, a Roma, il giorno dopo l’assoluzione LAPRESSE

� La crescita nell’Eurozona «ha invertito la rotta» e il Qe «contribuirà» a far risalire l’inflazione. Nella sua prima uscita dopo il maxi piano d’acquisto di Bond, il presidente Bce parla di «evoluzione nella giusta direzione», mentre l’euro aiminimi da 12 anni scende a 1,06 dollari e le borse europee volano.

DOPO LE RIFORME

Draghi è sicuro«Giusta direzione»Borse Ue in festa

� Atene insiste e gioca la carta del nazismo con la Germania. Il governo di Alexis Tsipras ritiene che sia «un dovere morale» dei tedeschi pagare le riparazioni di guerra, e il suo ministro della Giustizia, Nikos Paraskevopoulos, afferma di valutare perfino l’opzione di una confisca dei beni alemanni in Grecia. Minacce che il governo di Angela Merkel lascia cadere nel vuoto: per Berlino «la questione è chiusa sia giuridicamente che politicamente», spiega ancora una volta il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert. A sua volta, il premier Tsipras si è detto a favore della riconvocazione della Commissione parlamentare sui danni di guerra, sottolineando che la soluzione del problema dei risarcimenti tedeschi è un dovere storico.

IL LEADER GRECO MINACCIA LA GERMANIA

Carri allegorici al carnevale di Dusseldorf: Tsipras con fionda contro la Merkel

Danni di guerra, Tsipras a Berlino «Pagate o vi confischiamo i beni»

Ancora un caso di violenza sui minori

� Avanti !” con queste parole Papa Francesco ha invitato Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, a continuare l’opera intrapresa a favore dei giovani e della loro formazione.L’Osservatorio ha incontrato il Papa al termine dell’Udienza Generale, per un saluto, in occasione dell’apertura dei

festeggiamenti per i 15 anni dell’Organizzazione che porta avanti il progetto “Il Quotidiano in Classe”. In quest’anno scolasti- co vi prendono parta 2.082.504 studenti delle scuole secondarie superiori di tutto il Paese.

ALL’UDIENZA GENERALE

L’OsservatorioGiovani-Editoriin visita al Papa

Andrea Ceccherini e il Papa

� Quando la polizia lo ha arrestato, il padre ha subito confessato. Il figlio, invece, nel tentativo di proteggere il genitore, non voleva raccontare nulla. Poi si è liberato di tutto. È finito così l’incubo di un bimbo di 11 anni di Napoli, il cui padre lo violentava e, attraverso Internet, lo proponeva in “vendita” ad eventuali “acquirenti”, anche mostrando foto in pose oscene. Gli agenti sono risaliti a lui proprio monitorando il web e incrociando tutti i siti in cui l’uomo compariva con il suo soprannome: hanno creato dei profili fasulli e hanno finto di essere interessati ad un rapporto con quel bambino. Ma, all’appuntamento, si sono presentati con le manette. Ora si indaga per verificare l’esistenza di una rete di pedofili. Per evitare un ulteriore choc, il ragazzino resterà comunque con la sua famiglia.

ARRESTATO A NAPOLI GRAZIE A INDAGINI SUL WEB

Tremendo! Violenta il figlio di 11 anni e lo «mette in vendita» via Internet

NOTIZIE TASCABILI

� Lamentele da parte di mezzo mondo, calo dei titoli in Borsa e gli hashtag #itunesdown e #appstoredown di tendenza su Twitter. Sono gli effetti del blackout di ieri dei due popolarissimi servizi Apple, iTunese Apple Store appunto, down per moltissime ore per un problema di server: «La causa è un errore interno Dns» hanno scritto.

GIÙ ANCHE ITUNES

Lungo blackoutper l’Apple StorePanico sul web

� La Guardia di Finanza di Roma ha scoperto una maxi frode fiscale da 300 milioni di euro in quattro anni da parte del colosso del poker online Pokerstars. Denunciato l’a.d. del gruppo che in una nota ha ribadito di aver«operato nel pieno rispetto delle leggi locali». Pokerstars dovrà ora affrontare gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.

ACCUSA DI MAXI FRODE

Evasi 300 milioniÈ nei guai il “re” del poker online

AltriMondiR

Page 38: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

38 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL GIALLO IN RUSSIAGli jihadisti d’Italianascono in carcere«Massima allerta»1Allarme dell’Antiterrorismo sui «foreign fighters»Intanto l’Isis mostra le prime crepe e arretra a Tikrit

� Sempre più debole il movente islamista dietro l’assassinio dell’oppositore del Cremlino. Zaur Dadayev, uno dei cinque sospettatiper l’omicidio di Boris Nemtsov, ha smentito di aver confessato il delitto avvenuto il 27 febbraio scorso. Lo scrive il tabloid «Moskovski Komsomolets» riferendo di una visita, nel carcere Lefortovo di Mosca, a lui e ai suoi cugini Anzor e Shagid Gubashev (anche loro indagati) da parte della commissione di controllo dei diritti umani dei detenuti, di cui fa parte un giornalista del quotidiano. Zaur avrebbe confessato sotto tortura. Il cugino Shagid ha raccontato che chi lo ha catturato lo avrebbe picchiato e intimato di dichiararsi colpevole. «Continuavano a gridare: “hai ucciso tu Nemtsov? Io dicevo loro di no”» ha detto l’ex vice comandante di un battaglione ceceno, dopo aver fatto vedere i segni delle manette ai polsi e di un presunto incatenamento ai piedi, e denunciando di essere stato «incappucciato» dopo la cattura. Inoltre, gli avrebbero detto che se avesse confessato lo avrebbero lasciato andare. Intanto ci sarebbero altre novità sul fronte investigativo. Il giornale «Novaia Gazeta», dove lavorava la reporter assassinata Anna Politkovska-ya, sostiene che l’organizza-tore del delitto è un certo Ruslan, ex del battaglione ceceno Sever e imparentato con due pezzi grossi del mondo politico russo vicini al leader ceceno Ramzan Kadyrov, fedelissimo di Putin.

Caso NemtsovIl ceceno ritratta«Io, innocente»

� Rcs MediaGroup chiude l’esercizio 2014 con perdite per 110,8 milioni, dimezzate rispetto al rosso di 218,5 milioni del 2013. I ricavi consolidati sono pari a 1.279,4 milioni in calo del 2,6%. È quanto è emerso ieri durante il Cda del gruppo per l’approvazione dei conti. A fine anno l’indebitamento netto del gruppo è di 482,5 milioni e in calo di 36 milioni rispetto a fine giugno. Rcs MediaGroup prevede tuttavia per il 2015 «il ritorno ad un ebit positivo a livello consolidato, tale da poter sostanzialmente pareggiare il carico degli oneri finanziari, necessaria premessa per un prossimo ritorno all’utile consolidato». Con i proventi della cessione della controllata Libri — ha spiegato l’a.d. Pietro Scott Jovane — Rcs punta a realizzare «primariamente, ma non esclusivamente» acquisizioni. Sono le news, a cominciare dai quotidiani in Italia e Spagna, e lo sport le aree in cui Rcs — come ha ribadito Jovane in conference call con gli analisti — vede delle «opportunità strategiche».

Conti Rcs, perditeridotte della metàRicavi in crescita

LOTTA ALLE DROGHE

Shock in IrlandaL’ecstasy è legalePoi il dietrofront1Una sentenza svela un “buco” legislativo: corsa nella notte per rimediare all’errore

Elisabetta Esposito

È vero, la propaganda webdell’Isis fa paura. Messag-gi diretti e indiretti attra-

versano il mondo senza control-lo, richiami alla Jihad in gradodi trovare in qualche lupo soli-tario una drammatica spondaper un attacco. Ma in Italia il ri-schio di radicalizzazione arrivada un terreno molto più concre-to: le carceri. È qui che secondoil direttore del nostro Antiterro-rismo, Mario Papa, vengono re-clutati i nuovi militanti pronti atutto. «Più del jihadismo da ta-stiera, il pericolo è nelle prigio-ni», dice chiaro riprendendo unallarme lanciato giorni fa anchedal ministro della Giustizia Or-lando. Sono circa diecimila imusulmani tra i 54 mila dete-nuti in Italia. In un ambiente co-me quello carcerario, in cui sivivono da tempo situazioni al disotto dell’umana sopportazioneper sovraffollamento e non so-lo, è chiaro che un carismaticoestremista potrebbe senza trop-pa fatica fare proseliti sui dete-nuti più deboli e emarginati. Inumeri da noi al momento nonsono eccessivi, ma la preoccu-pazione resta. Tolti i lupi solita-ri, che non sono calcolabili finoa che non decidono di entrarein azione, sono 65 i foreign fi-ghters legati all’Italia: moltopochi rispetto ai 1500 dellaFrancia, gli 800-1000 della Gran Bretagna o i 650 dellaGermania. «I numeri sono esi-gui — sottolinea Papa — ma oc-corre stare attenti al momentodel rientro, visto pure che i raiddella coalizione e le crisi inter-ne al movimento, che mettonoin luce le prime crepe, potreb-bero accelerare il processo di ri-torno. L’attenzione deve restare

altissima: quest’organizzazionesa sviluppare una politica diwelfare in grado di parlare allamente e alla pancia della gente,qualcosa che ricorda la camor-ra». A confermare il momentodi flessione dello Stato Islamicoè intervenuto anche il segreta-rio di Stato Usa, John Kerry: «IlCaliffato perde slancio, mostra iprimi segni di spaccatura».

L’AVANZATA L’Isis sta arretran-do anche a Tikrit, incalzata dal-l’esercito iracheno che ha ripre-so il controllo dei palazzi presi-

denziali della città di SaddamHussein. Ma continuano gli at-tacchi ai siti archeologici: ieri ètoccato a un tempio Sufi in Li-bia, distrutto con bulldozer emartelli.

IL BOIA BAMBINO In FranciaHollande prolunga le misure disicurezza eccezionali del postCharlie Hebdo fino all’estate.Ma a far parlare è il bambinoimmortalato nell’ultimo videodell’Isis mentre uccide unostaggio con un colpo alla testa.Sembra sia di nazionalità fran-cese (anche se i controlli sonoancora in corso), così comel’uomo che gli sta accanto, iden-tificato come Sabri Essid, giànoto agli 007 perché legato aMohammed Merah, l’uomo chetre anni fa uccise sette persone,tra cui tre bimbi ebrei, tra Tolo-sa e Montauban.

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L’APPUNTAMENTO

Dopo Rai e Pirellonealle Giornate Faianche Palazzo Chigi

I l Grattacielo Pirelli o l’ar-chivio storico Ricordi (coni manoscritti di Puccini e

Verdi) a Milano, la Cattedraledi Matera chiusa da 15 anni perrestauro, stanze del PalazzoDucale di Sassuolo mai aperteal pubblico, il Salone d’Onoredel Coni a Roma, l’Accademiadell’Agricoltura di Torino, ilTorrione Sant’Angelo di Bisce-glie visibile per la prima volta

in assoluto e le cinque storichesedi Rai dal Piemonte alla Sici-lia. Ecco solo una manciatadelle tantissime meraviglie ita-liane che si potranno scoprirenella 23a edizione delle Gior-nate Fai di Primavera, in pro-gramma sabato 21 e domenica22 marzo. Dalle chiese alle ca-serme, dai giardini agli studitelevisivi, dai mulini alle distil-lerie, sono ben 780 le visite a

contributo libero che si potran-no fare in 340 località nelweekend dedicato ai Beni Cul-turali, che si lega anche a unaraccolta fondi in tutela del no-stro patrimonio (sms o telefo-nata al 45507).

SALVARE L’ITALIA Tra le novitàdi quest’anno ce n’è una cherende particolarmente orgo-gliosi gli organizzatori: «Sta-volta anche Matteo Renzi haaperto le porte al Fai», ha dettoAndrea Carandini, presidentedel Fondo Ambiente Italianopresentando l’iniziativa a Pa-lazzo Chigi. E sarà proprio lasede del Governo una delle piùimportanti attrazioni delleGiornate: il palazzo secente-sco, in assoluto uno dei più bel-li della Capitale, aprirà infattialcune delle sue sale più nobilicome quella delle Scienze oquella dei Mappamondi. «In 22anni — ha raccontato ancoraCarandini — abbiamo mostra-to 8.500 beni a quasi 8 milionidi persone, ora attendiamo unaltro mezzo milione di visitato-ri. Ogni anno raccogliamo cir-ca 20 milioni di euro, quest’an-no si punta ai 21». Tutte le in-formazioni su visite e prenota-zioni si possono trovare sul sitowww.giornatefai.it.

S i credeva che le “dro-ghe” più popolari in Ir-landa fossero la Guin-

ness e il rugby. Macché. Peruna notte, sull’isola verde, èdiventato legale assumereben altro: ecstasy, funghimagici, droghe sintetiche eprodotti come la ketamina(un anestetico usato nellachirurgia infantile e veteri-naria, che in dosi elevatecausa effetti allucinogenimolto simili a quelli del-l’LSD) o un potente stimo-lante come la metanfetami-na. Il via libera è stato datosolo al consumo di questistupefacenti, non alla lorovendita o cessione, che sonorimasti reati. Cambia poco,la notizia ha fatto in un lam-po il giro d’Europa. Tutta col-pa di un clamoroso cortocir-cuito legislativo: una senten-za della Corte Costituzionaleha infatti cancellato all’una-nimità la legge del 1977 sul-l’abuso di droghe, sulla basedel fatto che l’aggiunta delmefedrone (il «meow-me-ow», una droga sinteticavenduta online che ha fattovittime nei rave party) al-l’elenco delle sostanze illeci-te, è avvenuto senza preven-tiva consultazione dell’Oire-achtas, il parlamento irlan-dese.

IRONIE E così, in piena not-te, il ministro della Sanità diDublino, Leo Varadkar, hadovuto firmare un decretod’urgenza per esorcizzare ilvuoto legislativo che avreb-be reso autorizzate questesostanze. Poi la Camera Bas-sa del Parlamento ha appro-vato d’urgenza il divieto diconsumo dei prodotti libera-lizzati. Il testo è ora in viag-

gio verso il Senato, per poi pla-nare sulla scrivania del presi-dente, una corsa contro il tem-po per rimediare al pasticcio.Che ha suscitato anche molteironie: non è comune che unministero della Sanità emettaun comunicato in cui si leggeche «tutte le sostanze controlla-te sulla base di provvedimentidel governo basati sul testo dilegge cessano di esser controlla-te con effetto immediato e il lo-ro possesso cessa di essere unreato». Sembra il tormentone diuna commedia.

IN ITALIA Secondo i dati diffusiin febbraio dal Centro di moni-toraggio europeo sull’uso didroghe, ogni anno più di 6 milatossicodipendenti muoiono dioverdose nell’Unione europea.Sempre nella Ue (dati 2013), il4% dei decessi fra i giovani tra i15 e i 39 anni è causato da abu-so di stupefacenti e proprio l’Ir-landa è uno dei Paesi in cui que-sta percentuale si eleva fino al12%, dietro all’Estonia (21%) ealla Norvegia (14%). In Italia ilDipartimento Politiche Anti-droga segnalava, a metà 2014,come il 21% della popolazionescolastica avesse fumato canna-bis almeno una volta nella vita(il 3% cocaina, il 2% eroina,quinto posto in Europa).

f.riz.© RIPRODUZIONE RISERVATA

PRIMA LO SVAGO: È LINKEDIN ITALIA� Otto milioni di iscritti e festa nei nuovi uffici milanesi per Linkedin Italia, inaugurato a Porta Garibaldi. Il servizio web gratuito per lo sviluppo di contatti professionali è arrivato da noi nel 2011, «e in ufficio eravamo in quattro — racconta Marcello Albergoni, country manager per l’Italia — adesso siamo in 25 e il network è in pieno sviluppo». Si vede anche dagli uffici, che fanno tanto California, con il lavoratore messo a suo agio tra un’amaca e un giardinetto, il ping pong, il calcio balilla e la playstation, le chitarre e le biciclette, la cucina e addirittura una stanza-cantina con poltrone in pelle e bottiglie di vino. L’obiettivo di crescita per i prossimi dieci anni del sociale network è quello di «rivolgerci a tutti i settori produttivi e non soltanto ai cosiddetti white collar».

L’Isis ha distrutto un altro sito archeologico: un tempio Sufi in Libia ANSA

RÈ francese il bimboche uccide un prigionieronell’ultimo video del Califfato

Alcune aree del Palazzo Ducale di Sassuolo saranno aperte per la prima volta

Zaur Dadayev, il ceceno in cella

Alcune pastiglie di ecstasy SESTINI

AltriMondiR

Page 39: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

39GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

«MAJOR CRIMES»

SE IL CAPODELLA POLIZIAÈ UNA DONNA

Il potere è donna ma non è così facile esercitarlo, soprattutto in un mondo di uomini: lo sa bene Sharon Raydor (l’attrice Mary McDonnell, Alzata Con Pugno di «Balla coi lupi»), capo della divisione Major Crimes della polizia di Los Angeles. In prima tv su Rete 4, la seconda stagione della serie “procedural” nata come spin off di «The Closer». Il “papà” della serie è lo stesso, James Duff.DA VEDERE STASERA SU RETE 4 ALLE 00.30

La fortuna, vi palpeggia. Così realizzate, ottenete,seminate bene a tutto campo. Ottimo! L’ormone è un cicinin sauvage, facile all’accensione.

21/3 - 20/4ARIETE

8

Segnali incoraggianterrimi toccano il lavoro. Se invece siete a spasso, potreste ricevere good news. Meno incoraggianti le prospettive suine.

23/9 - 22/10BILANCIA

7+

La strada verso il successo è dritta, non tortuosa o irta di cocci di vetro come credete. Il lavoro chiede tanto, ma premia. E il sudombelico espleta.

21/4 - 20/5TORO

7-

I risultati nel lavoro si profilano concreti. Vi giungono pure conforti finanziari e stima da più persone. La fornicazione è minimal, però.

23/10 - 22/11SCORPIONE

7

Aleggiano tensioni di vario genere, specie nei rapporti. Conservate la lucidità di giudizio, anche nella scelta degli alleati. Fornicazione solo immaginata.

21/5 - 21/6GEMELLI

6-

Fiuto e carisma vi fanno arrivare dove e a chi volete, grazie anche a un opportuno colpo di glutei. Si delineano espletamenti suini con vigor giovanile.Godeteveli.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7+

Niente manie di precisione: ricavereste risultati pessimi e troppo stress. C’è un cicinìn di understatment suino, ma la qualità del sex si eleverà.

22/6 - 22/7CANCRO

6-

Ok, gli altri non capiranno pure a beat cipp. Ma cooperate, per favore. Anche nelle suine intimità. Senza ire da serial killer né sfigosolitudo inutili.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

6

Le buone chance arrivano all’improvviso: afferratele, tirando quanta più acqua potete al vostro mulino. Ampia e gustosa è la scelta suina.

23/7 - 23/8LEONE

7,5

La tabella di marcia viene rispettata da tutti voi perché create un clima di cooperazione compatto e proficuo. Fornicazione cavernicolina.

21/1 - 19/2ACQUARIO

7+

La Luna è storta. E voi fate presto ad abbattervi o a sclerare nel lavoro e nel privato. Urgono autocontrollo e obiettività. Pure fornicando.

24/8 - 22/9VERGINE

5,5

La Luna s’incaglia e gli impicci, forse, si sommano su più fronti. Non strozzate nessuno, siate metodici. E ravvivate un po’ la fornicazione, smortina.

20/2 - 20/3PESCI

5,5

LO SPORT IN TVCONSIGLI

AltriMondiR

Brachetti:«Chi credealle illusionivive di più» 1Il “re” dei trasformisti in tournée«Non basta il trucco, devi raccontare»

LA TENDENZA

Da cartone a filmBurton dirigeil nuovo Dumbo

DA OGGI AL CINEMA

Cloro, il nuoto sincronizzato è una metafora1Esce la pellicola presentata alla BerlinaleLa protagonista: «Ho passato 7 mesi in piscina»

Francesco Rizzo

O diava il calcio. E in semi-nario l’unica alternativaalle partite sotto la piog-

gia era il covo di un salesianoillusionista. E lì si rifugiava a 11anni Arturo Brachetti, che oggi,a 57, è il principe dei trasformi-sti. Ma sa che crescere è fare iconti con il passato e lo raccon-ta nel suo nuovo show, Brachet-ti che sorpresa!, oggi nella suaTorino, da martedì a Milano, inaprile a Roma. Uno show chenasce da una valigia. Perché?«Perché immagino che dentrouna valigia ciascuno di noi pos-sa trasportare tutte le parti di

sé: l’infanzia, l’adolescenza,l’età adulta. Sono come i livellidi un videogioco. Diventaregrandi è salire di livello ma sen-za dimenticare ciò che siamostati: non posso vivere sempreda Peter Pan ma senza il mio Pe-ter Pan non inventerei nulla».

È arrivato a interpretare centopersonaggi in una serata: quan-to si allena?«Durante le prove anche 17 oreal giorno, in tournée venti mi-nuti e poi ginnastica prima didormire. Quando ho comincia-to ero l’unico, poi è arrivata laconcorrenza e qualche segretoè stato rubato: non ci sono libriper imparare il trasformismo.Ma nessuno mi ha portato via ilsoftware: inserire la magia inun racconto. In questo showuso anche il laser però l’emo-zione nasce dai sentimenti».

Ma lo sa che “trasformista”, peresempio in politica, non è pro-prio un complimento?

«Essere trasformisti richiedel’intelligenza di saper cambia-re. Purtroppo, ultimamente,non sono cambiamenti in me-glio. Ma la magia — come la re-ligione e la superstizione — èindispensabile, perché noi uo-mini abbiamo bisogno di crede-re di poter manipolare la naturaed essere padroni della nostrastessa esistenza. Cosa che nonè. Ma sa qual è il bello?».

Dica...«Solo in scena divento il sognodi me stesso, un eterno giovaneche può essere tutto. Come di-ceva Fellini, a furia di raccon-tarle, le balle diventano realtà».

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Arturo Brachetti, 57 anni, ha debuttato quando era appena quindicenne

L’ ultimo annuncio ri-guarda Dumbo direttoda Tim Burton: ovve-

ro, il classicissimo cartonedel 1941, miglior successo della Disney negli anni diguerra, diventerà un filmcon attori in carne e ossa.Non stupisce: il regista di Ed-ward mani di forbice ama lestorie di outsider come l’ele-fantino dalle grandi orec-chie. Ma la tendenza è evi-dente, sempre più cartoni di-ventano film veri e propri.Oggi esce Cenerentola, conCate Blanchett nel ruolo del-la matrigna, in cui il registaKenneth Branagh fa evolve-re la ragazzina trepidante in

una giovane donna più consa-pevole. E mentre è in prepara-zione La bella e la bestia, conl’ex-Hermione di Harry PotterEmma Watson che interpretaBella, Sofia Coppola lavora auna nuova La sirenetta. L’impat-to di esperimenti precedenti,come la fiaba dark Maleficent oincassi come il 1 miliardo didollari abbondante di Alice inWonderland (regia proprio diBurton, che ora produce il se-quel) incoraggiano, anche se gliesperti di Hollywood avverto-no: per staccare tanti biglietti ipersonaggi devono saper colpi-re spettatori di età diverse. Ilcartone deve diventare “vivo”.

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Erika Riggi

«S opra il filo dell’acqua,l’armonia, la bellezza.Sotto, il caos, un muli-

nare di braccia e gambe, la fatica».Ecco il nuoto sincronizzato: meta-fora perfetta della vita, su cuiLamberto Sanfelice ha costruitoCloro. Opera prima prodotta daGinevra Elkann, selezionata alSundance Film Festival e alla Ber-linale, nelle sale da oggi, il film si

regge sulle spalle strette di SaraSerraiocco, ex ballerina, già Chia-ra nella miniserie Francesco dellaCavani. Interpreta la diciassetten-ne Jenny, aspirante campionessadi nuoto sincronizzato costretta atrasferirsi da Ostia alle aspre mon-tagne della Maiella, in Abruzzo,col padre malato e il fratellino. Lapiscina dell’albergo dove lavora come cameriera diventa il luogosegreto dei suoi allenamenti not-turni. Scene oniriche, in cui si ri-flette il sogno di un’adolescenzaindomita, che non vuol cedere ilpasso all’età adulta. «Per prepa-rarmi ho trascorso sette mesi mol-to duri tra le ragazze del Foro Ita-lico, a Roma — racconta l’attrice,

24 anni — . Nelle atlete ho rivistola passione e la disciplina che ave-vo anch’io e la spensieratezza diun’età che per me è finita: l’odoredel cloro mi è entrato nelle narici,come quello della pece quando vi-vevo di danza, e a un certo puntonon ho potuto più farne a meno».Sanfelice, che in principio aveva ipotizzato di scegliere un’atletavera come protagonista, ha cerca-to di restituire lo spirito dellosport anche grazie al supporto deltecnico Laura De Renzis e dellanuotatrice Chiara Romano. Conlei la protagonista si è allenata, hafatto propria la lezione dell’acqua,per imparare a rimanere a galla.

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Una scena del film «Cloro», diretto da Lamberto Sanfelice

L’elefantino «Dumbo» (film del 1941) e il regista Tim Burton ANSA

ARTURO BRACHETTIATTORE

DIVENTARE GRANDIÈ COME PASSARE

UN NUOVO LIVELLO QUANDO SI GIOCA

CON UN VIDEOGAME

� Jeremy Clarkson è il conduttore di punta di «Top Gear», uno dei programmi televisivi sui motori più famosi al mondo. E Jeremy Clarkson (nella foto), 54 anni e oltre 4 milioni e mezzo di follower su Twitter, è stato sospeso dalla Bbc per aver dato un pugno a uno dei produttori della trasmissione. «L’episodio previsto per domenica prossima — si leggenella nota rilasciata sul sito dell’emittentebritannica — non verrà trasmesso e su Clarkson è stata

aperta una procedura di indagine». Situazione difficile, in cui il pungente inglese era finito anche lo scorso maggio, quando venne accusato di aver utilizzato un termine razzista. All’epoca gli

venne detto che non sarebberostati tollerati altri eccessi.

E in effetti un pugno a unproduttore un po’ eccessivo

è... In bilico c’è tutta latrasmissione e l’unica

speranza a questopunto sembranoessere i fan che inpoche ore hanno

raccolto oltre 450mila firme per fare

restare Clarkson.

CLARKSON NEI GUAI: PETIZIONE WEB PER FARLO TORNARE

Sospeso il conduttore di Top GearHa preso a pugni un produttore

Page 40: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

40 GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 41: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

AUTO, PILOTI, TV: LA GUIDA COMPLETA ALLA STAGIONE CHE PARTE

III

EVASEB BATTEZZALA SUA SF15-TE GETTA LA SFIDA

IV

COPPIALEWIS E NICO.«LA W06 RESTAIMBATTIBILE»

VI

CIFREALBO D’ORO, NUMERIE RECORDIMBATTIBILE» E RECORD

Giovedì 12 marzo 2015

L'ANALISIdi ANDREACREMONESI

LA ROSSA NON HA OBBLIGHIPUÒ ESSERE UN VANTAGGIO

I l digiuno dura da 669giorni. Fa impressionesolo a scrivere quanto

tempo è passato dall’ultimo successo della Ferrari in una gara iridata. Era il 12 maggio 2013, giorno del GP di Spagna. A Maranello comandava Luca di Montezemolo, a dirigere il box del Cavallino c’era Stefano Domenicali; mentre a salire sul gradino più alto del podio, davanti ai propri tifosi ebbri di gioia, Fernando Alonso che, avendo già vinto poco meno di un mese prima (il 12 aprile) in Cina, cominciava coltivare il sogno di poter lottare per campionato con una vettura progettata da Nikolas Tombazis e gestita da Pat Fry.

Nessuno di loro è più a Maranello perché da quel GP di Spagna sono seguite solo delusioni, culminate in un 2014 che è stata tra le stagioni peggiori che si ricordino. La Ferrari, giunta impreparata all’avvento dell’ibrido, ha colto solo due podi, scatenando la reazione di Sergio Marchionne, autore della più grande rivoluzione che si sia mai vista nell’azienda modenese. Perché è vero che a fine ‘61 il Grande Vecchio decapitò il vertice aziendale, ma c’era sempre lui a costituire un elemento di continuità. Marchionne ha assunto in prima persona la responsabilità del Cavallino e con una buona dose di coraggio ha affidato la direzione della

Gestione Sportiva a Maurizio Arrivabene, che sino a 5 mesi fa curava gli interessi del maggior sponsor della scuderia e non ha esperienza diretta nella gestione di un team.

Al posto di Alonso, è stato ingaggiato Sebastian Vettel,la cui stella è stata offuscata dal 3-0 inflittogli un anno fa da Ricciardo, primo appunto in tre occasioni mentre Seb è rimasto a bocca asciutta, ed è stato confermato un Kimi Raikkonen, uscito «stracciato» dal confronto con Fernando e dunque giudicato al capolinea.

Tanto coraggio è stato premiato perché in pochi mesi il quadro è cambiato: Vettel è arrivato a Maranello con una umiltà che ha piacevolmente sorpreso tutti e si è calato nel ruolo di uomo con una pignoleria che ricorda quella di Schumacher, Raikkonen ha ritrovato fiducia in una SF15 T che è nata bene. Insomma le basi per una buona stagione ci sono, anche se sarà durissima lottare con le Mercedes. Certo per la prima volta la Ferrari si schiera al via senza velleità iridate e questo stride con la sua storia, le sue risorse e la competenza dei suoi uomini. Ma non porsi degli obiettivi se non minimi, vincere due gran premi, può anche togliere quella pressione che spesso ha frenato creatività e voglia diosare. Ora, invece, si può. Anzi Marchionne lo esige.

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Vettel e FerrariForza, è l’oradel riscatto

1COMINCIA DA MELBOURNE LA CACCIA AL TITOLOMERCEDES STRAFAVORITA. ALONSO GRANDE ASSENTE

Page 42: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

II GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

SI PARTE

Formula noia?Macché, ecco dieci motiviper alzarsi alle 6PINO ALLIEVIAncora poco e avremo il primo responso della pista di Melbourne. Il Mondiale 2015 comincia con un Gran Premio-lotteria, perché non è così indicativo tecnicamente. Per questo è più divertente e apre il pronostico a tanti nomi. Dal GP di Malesia e soprattutto da quello cinese avremo un’idea più chiara dei valori in campo. Nel frattempo si vive l’attesa di un campionato che non sembra scontato come quello precedente. Tanti i motivi per seguirlo e altrettanti gli interrogativi. Vediamo quindi i 10 elementi che ci spingono a guardare con occhio diverso il Mondiale 2015.

3Renault-Red Bullbinomio a rischio?� La Renault si guarda attorno per ricostituire un suo team, nel quale fabbricarsi la macchina intera. Reazione alle critiche aspre di Red Bull. Per ora c’è stato un approccio per vedere se la squadra da comprare possa essere la Toro Rosso, ma c’è stata anche curiosità con Lotus e Sauber, senza però reciproca soddisfazione. Questione poco tempo e lo sapremo.

4Marchionne saràl’uomo del rilancio?� Marchionne ha rinnovato il team: poca gente nuova di grido e tagli nei doppioni. E ha scelto Arrivabene a capo della Ges. Ora, senza Montezemolo, deve dimostrare che il cambio funziona. Poi c’è Arrivabene, da sempre vicino alla F.1, ma che non ha mai gestito mille persone destinate a diventare una forza come ai tempi di Schumi-Todt-Brawn. Buone premesse, ma c’è fretta.

5Tra Seb e Kimiamicizia a tempo?� Regazzoni portò Lauda in Ferrari e poi ci litigò. Rosberg ed Hamilton ora parlano il minimo possibile: reggerà l’amicizia tra Vettel e Raikkonen, pubblicizzata (forse troppo) dai due e dal team? Alla Ferrari interessa poco che i piloti si amino o si detestino, basta che generinovittorie. Beh, se dovessero finire il Mondiale in armonia (e vincenti!) sarebbe qualcosa di bello e raro.

6Fernando ci sarà al secondo GP? � La notizia più bella della F.1 2015 è il ritorno di una grandeindustria come la Honda. Ma al primo appuntamento le mancherà l’uomo-chiave, Alonso. Se tornerà in Malesia il caso sarà chiuso o quasi, se posticiperà il rientro si entrerà in un tunnel in cui ogni futuro sarà possibile. Fernando sostiene di star bene e questo fa sperare: la F.1, i tifosi, la Honda e la McLaren hanno bisogno di lui.

7I propulsori ibridibatteranno i critici?� Inverno di discussioni sul futuro dei motori, con divagazioni su uno stop all’ibrido per tornare agli aspirati, al massimo col kers. Il tutto da parte di chi aveva votato la grande svolta. Ma, poniamo caso, se dovesse emergere che Alonso ha preso la scossa, ci sarebbero subito i falchi a reclamare lo stop a questa F.1 alternativa, costosa e pericolosa. Il 2015 sarà un bel banco di prova.

8I team creeranno il post Ecclestone?� Tra Ferrari e Mercedes – lo ha rivelato Marchionne – si è creato una specie di Patto del Nazareno per decidere il futuro della F.1, ovvero il dopo-Ecclestone. Da qui tante manovre politiche su una gestione marketing-immagineche non c’è e sulle entrate che, ristrette le audience e pagamenti dei diritti tv, sono destinate a diminuire. Ci sarà un’inversione di tendenza? Mah!

SOLO QUATTRO LE POWER UNIT I RAPPORTI DEL CAMBIO SONO FISSI

MERCEDES

LEWIS HAMILTONGran Bretagna30 anniEsordio Aus 2007Mondiali 2GP disputati 148GP vinti 33Podi totali 70Pole 38Giri veloci 20Giri in testa 1.837Punti 1.486

44NICO ROSBERGGermania29 anniEsordio Bah 2006Mondiali 0GP disputati 166GP vinti 8Podi totali 26Pole 15Giri veloci 9Giri in testa 69Punti 887,5

6

AUSTRALIA MELBOURNE 15 MARZO

LUNGHEZZA PISTA: 5.303 m GIRI: 58 DISTANZA: 307,574 km

MALESIASEPANG 29 MARZO

LUNGHEZZA PISTA: 5.543 m GIRI: 56 DISTANZA: 310,408 km

CINASHANGHAI 12 APRILE

LUNGHEZZA PISTA: 5.451 m GIRI: 56 DISTANZA: 305,066 km

BAHRAINSAKHIR 19 APRILE

LUNGHEZZA PISTA: 5.412 m GIRI: 57 DISTANZA: 308,238 km

SPAGNAMONTMELÒ 10 MAGGIO

LUNGHEZZA PISTA: 4.655 m GIRI: 66 DISTANZA: 307,104 km

RED BULL-RENAULT

DANIELRICCIARDOAustralia25 anniEsordio GB 2011Mondiali 0GP disputati 69GP vinti 3Podi totali 8Pole 0Giri veloci 1Giri in testa 72Punti 268

3DANIILKVYATRussia20 anniEsordio Aus 2014Mondiali 0GP disputati 19GP vinti 0Podi totali 0Pole 0Giri veloci 0Giri in testa 0Punti 8

26

WILLIAMS-MERCEDES

FELIPEMASSABrasile33 anniEsordio Aus 2002Mondiali 0GP disputati 210GP vinti 11Podi totali 39Pole 16Giri veloci 15Giri in testa 917Punti 950

19VALTTERIBOTTASFinlandia25 anniEsordio Aus 2013Mondiali 0GP disputati 38GP vinti 0Podi totali 6Pole 0Giri veloci 1Giri in testa 4Punti 190

77

FERRARI

SEBASTIAN VETTELGermania27 anniEsordio Usa 2007Mondiali 4GP disputati 139GP vinti 39Podi totali 66Pole 45Giri veloci 24Giri in testa 2.438Punti 1.618

5KIMIRAIKKONENFinlandia35 anniEsordio Aus 2001Mondiali 1GP disputati 212GP vinti 20Podi totali 77Pole 16Giri veloci 40Giri in testa 1.156Punti 1.024

7

� MELBOURNE – (p.i.) Parte la stagione ed entrano in scena anche nuove regole tecniche e sportive.POWER UNIT La più importante è legata alle power unit a disposizione di ogni pilota: non più 5 ma 4 (e quest’anno c’è pure una gara in più). Mercedes, Renault e Ferrari hanno a disposizione 32 gettoni di sviluppo durante la stagione, Honda un numero pari a quelli non usati dalle altre gare. La sostituzione completa non comporterà più una penalità, ma le sanzioni saranno applicate per i cambi delle componenti. All’utilizzo del quinto scattano le sanzioni: 5 o 10 posti di retrocessione in griglia o, come nel caso di cumulo, penalità di tempo in gara. CAMBIO Quest’anno i cambi

devono durare per 6 GP, altrimenti c’è una penalizzazione in griglia di 5 posizioni e i suoi rapporti devono essere omologati a inizio anno e non saranno più modificabili.VSC Sull’esperienza dell’incidente di Bianchi, introdotta a Safety Car virtuale: se sul cruscotto e i pannelli luminosi appare la scritta «VSC», i piloti dovranno procedere ad andatura moderata in un settore della pista, come se fossero dietro alla Safety Car, senza sorpassare né prendere rischi, pena sanzioni.PENALITÀ Fissati 10” di Stop&Go nel caso di unsafe release (uscita non sicura dal box) e aggiunta una nuova sanzione da 10” (oltre a quella di 5” che resta) da scontare in pit lane per infrazioni più gravi.

FORMULA 1MONDIALE2015

MotoriRGP Australia

Page 43: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

IIIGIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

9Verstappen un assoo è aiutato dalle auto?� Parla come un adulto, è stato allevato coi manuali di marketing, è bravo, ma alla fine Max Verstappen ha soli 17 anni ed è il più giovane della storia a correre in F.1. Non accadrà più, dal 2016 si cambia, però è un’eccezione che incuriosisce. Verstappen è il nuovo fenomeno o la dimostrazione che anche un ragazzo pratico di piste ma immaturo nella vita può correre nei GP, grazie a monoposto troppo facili da guidare?

10La Lotus torneràtra le protagoniste?� A giudicare da quanto hanno detto Grosjean e Maldonado dopo i test a Barcellona, quest’anno ci saràanche la Lotus-Mercedes tra le protagoniste. Un pochino di tempo per la messa a punto e poi…Se consideriamo che due anni fa la Lotus-Renault di Raikkonen è stata in corsa per il titolo sino alla fine, c’è solo da augurarsi che il marchio di Enstone sia pronto alla risalita.

2Il Cavallinosarà l’outsider?� Ferrari jolly del campionato? Sarebbe bellissimo se solo pensiamo che un anno fa gli uomini della rossa avevano già un’aria da funerale perché conoscevano i limiti della macchina. Invece adesso la squadra, completamente rinnovata, ha realizzato una SF15-T che è andata bene nei test, mostrando potenza e progressi di telaioe aerodinamica.

Un Seb tentatore «Vi presento Eva,la mia Ferrari»1Vettel «battezza» la SF15-T con tutto il team in un ristorante. E stavolta il nome è italiano

Luigi PernaINVIATO A MELBOURNE (AUS)

L e sue macchine hannonomi di donna. Dallaprima Toro Rosso, ri-

battezzata Jule, con cui vin-se a Monza 2008, all’ultimaRed Bull, chiamata Suzie. ASebastian Vettel piace per-sonificare la passione. Co-me se le forme della carroz-zeria fossero un corpo si-nuoso e l’anima nascostanel motore quella di unacreatura in carne ed ossa. Ecosì, nell’«agendina» del te-desco, ci sono state la «lasci-va» Luscious Liz, la Hungry

Heidi «affamata» di vittorie.Ora Eva, la sua prima Ferrari,bella come la prima donna e ir-resistibile come il peccato ori-ginale. La SF15-T non potevarestare con quella fredda siglada ingegneri. Così Seb merco-ledì notte ha ripetuto a cena ilrito dei tempi Red Bull, radu-nando la squadra alla Ste-akhouse Vlado’s di Melbournee scegliendo il nome (ovvia-mente italiano), assieme aimeccanici.

CAPELLI Sarà vero amore? Vet-tel, che taglia col passato an-che nel look, sfoggiando capel-li rasati ai lati e spettinati alcentro, ci crede. E con lui tanti

altri a Maranello. Non è facilevoltare pagina, dopo una rela-zione profonda e burrascosalunga cinque anni con Fernan-do Alonso, ma l’ex rivale in po-chi mesi è riuscito a conquista-re il team proprio in virtù delledifferenze con lo spagnolo. Ilpresidente Sergio Marchionnedice che in Vettel convivono«pace e saggezza, due doti dif-ficili da trovare in un giovane».E forse Seb, calmo e capace dimotivare la squadra senza cre-are pressioni, è proprio l’uomoche serviva al Cavallino, dopoanni di rapporti tempestosi eamare delusioni. Quella conl’istintivo Alonso, senza nullatogliere alla grandezza del pi-

lota, era una relazione ormailogora.

AMMIRAZIONE Sembra chegli uomini in rosso abbiano co-minciato ad apprezzare Vettelquando lo videro tornare aibox spingendo l’auto guastanelle prove a Singapore. «L’ul-timo che lo aveva fatto era sta-to Michael», si sussurrò nel ga-rage, ricordando Schumacher.Hanno imparato a conoscernel’impegno e la disciplina fin dalprimo test di dicembre a Fiora-no. Il quattro volte iridato, cosìriservato nella vita privata danon farsi fotografare mai in pi-sta con la fidanzata Hanna, co-nosciuta a scuola, e da non fartrapelare quasi nulla della suavita di padre di una bambinada poco più di un anno, è atten-to a proteggere quest’atmosfe-ra speciale in Ferrari. Di recen-te, in un incontro a Monchen-gladbach, ha chiesto a un gior-nalista tedesco che leggeval’intervista a Marchionne sullaGazzetta cosa volesse dire quel«non emotivo» riferito a lui, te-mendo che significasse «unoche lascia indifferenti».

BADMINTON In realtà, Seb fi-nora non ha lasciato indiffe-rente nessuno. Neppure il di-staccato Kimi Raikkonen, chesembra rigenerato dalla suapresenza e da una vettura chefinalmente gli dà fiducia e pos-

sibilità di esprimersi. Alla Fer-rari quest’inverno hanno tro-vato più cavalli e carico aerodi-namico di quanto si aspettasse-ro. Così la voglia di riscatto diSeb, di Kimi e del team, dopoun 2014 disastroso, è molto forte. Fra l’altro Vettel eRaikkonen condividono anchela paternità da quando il fin-landese ha avuto il primogeni-to Robin dalla compagna Mint-tu: «La sensazione più bella delmondo». L’importante è che Ki-mi non sconfigga di nuovo Seba badminton, come già è suc-cesso. Tantomeno in pista. Per-ché Vettel, anche se gioca, èuno che non sopporta perdere.

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Sebastian Vettel, 27 anni, firma autografi a tifosi...particolari. Il tedesco ha vinto 4 Mondiali LIVERANI

RIl tedesco svolta anche nella... pettinatura. E pure Raikkonenpare rigenerato

1Frecce d’argento

ancora imbattibili?� «Noi ultra-favoriti? Sì, ma

molto meno di un anno fa. Nonsarà più una passeggiata, ci

sono almeno un paio di pilotipronti a metterci i bastoni tra

le ruote, alternandosi: daVettel a Ricciardo, a

Raikkonen, Massa, Bottas».Niki Lauda, n°1 della Mercedessulle piste, è curioso di capire

quali gerarchie si stabiliranno,pur riconoscendo una cosa:

«Noi abbiamo la macchina dabattere, non ho dubbi su

questo conoscendo illavoro che abbiamo fatto,

però gli altri sono piùvicini. Hamilton e

Rosberg sonopreparatissimi, Nico havoglia di riscatto, Lewis

ha voglia di confermarsicampione. I rapporti tra idue? Restano rivali, ma si

parlano…».

MONACOMONTECARLO 24 MAGGIO

LUNGHEZZA PISTA: 3.340 m GIRI: 78 DISTANZA: 260,520 km

CANADAMONTREAL 7 GIUGNO

LUNGHEZZA PISTA: 4.361 m GIRI: 70 DISTANZA: 307,146 km

AUSTRIAZELTWEG 21 GIUGNO

LUNGHEZZA PISTA: 4.326 m GIRI: 71 DISTANZA: 307,146 km

GRAN BRETAGNA SILVERSTONE 5 LUGLIO

LUNGHEZZA PISTA: 5.891 m GIRI: 52 DISTANZA: 306,198 km

GERMANIANÜRBURGRING 19 LUGLIO (IN DUBBIO)

LUNGHEZZA PISTA: 5.148 m GIRI: 60 DISTANZA: 308,623 km

UNGHERIABUDAPEST 26 LUGLIO

LUNGHEZZA PISTA: 4.381 m GIRI: 70 DISTANZA: 306,630 km

MCLAREN-HONDA

FERNANDOALONSOSpagna33 anniEsordio Aus 2001Mondiali 2GP disputati 235GP vinti 32Podi totali 97Pole 22Giri veloci 21Giri in testa 1.767Punti 1.767

14JENSONBUTTONGran Bretagna35 anniEsordio Aus 2000Mondiali 1GP disputati 266GP vinti 15Podi totali 50Pole 8Giri veloci 8Giri in testa 762Punti 1.198

22

FORCE INDIA-MERCEDES

NICOHÜLKENBERGGermania27 anniEsordio Bah 2010Mondiali 0GP disputati 76GP vinti 0Podi totali 0Pole 1Giri veloci 1Giri in testa 43Punti 232

SERGIOPEREZMessico25 anniEsordio Aus 2011Mondiali 0GP disputati 74GP vinti 0Podi totali 4Pole 0Giri veloci 3Giri in testa 23Punti 188

TORO ROSSO-RENAULT

MAXVERSTAPPENOlanda17 anniEsordio Aus 2015Mondiali -GP disputati -GP vinti -Podi totali -Pole -Giri veloci -Giri in testa -Punti -

CARLOSSAINZ JRSpagna20 anniEsordio Aus 2015Mondiali -GP disputati -GP vinti -Podi totali -Pole -Giri veloci -Giri in testa -Punti -

LOTUS-MERCEDES

ROMAINGROSJEANFrancia28 anniEsordio Eu 2009Mondiali 0GP disputati 64GP vinti 0Podi totali 9Pole 0Giri veloci 1Giri in testa 40Punti 236

PASTORMALDONADOColombia30 anniEsordio Aus 2011Mondiali 0GP disputati 76GP vinti 1Podi totali 1Pole 1Giri veloci 0Giri in testa 37Punti 49

MANOR-FERRARI

WILLSTEVENSGran Bretagna23 anniEsordio Abu 2014Mondiali 0GP disputati 1GP vinti 0Podi totali 0Pole 0Giri veloci 0Giri in testa 0Punti 0

ROBERTOMERHISpagna23 anniEsordio Aus 2015Mondiali -GP disputati -GP vinti -Podi totali -Pole -Giri veloci -Giri in testa -Punti -

SAUBER-FERRARI

MARCUSERICSSONSvezia24 anniEsordio Aus 2014Mondiali 0GP disputati 16GP vinti 0Podi totali 0Pole 0Giri veloci 0Giri in testa 0Punti 0

FELIPENASRBrasile22 anniEsordio Aus 2015Mondiali -GP disputati -GP vinti -Podi totali -Pole -Giri veloci -Giri in testa -Punti -

11 27 33 55 8 13 28 98 9 12

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IV GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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VGIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTMotoriRGP Australia

BELGIO SPA 23 AGOSTO

LUNGHEZZA PISTA: 7.004 m GIRI: 44 DISTANZA: 308,052 km

ITALIAMONZA 6 SETTEMBRE

LUNGHEZZA PISTA: 5.793 m GIRI: 53 DISTANZA: 306,720 km

SINGAPOREMARINA BAY 20 SETTEMBRE

LUNGHEZZA PISTA: 5.065 m GIRI: 61 DISTANZA: 308,828 km

GIAPPONE SUZUKA 27 SETTEMBRE

LUNGHEZZA PISTA: 5.065 m GIRI: 61 DISTANZA: 308,828 km

RUSSIA SOCHI 11 OTTOBRE

LUNGHEZZA PISTA: 5.848 m GIRI: 52 DISTANZA: 305,344 km

Nico Rosberg, 29, e Lewis Hamilton, 30 GETTY

IL GRANDE ASSENTE

Alonso si allena, ma sarà pronto per il GP Malesia?

1L’incidente ha incrinato il rapporto con la McLaren. Dennis:«Se parlo io...»

«I rivali sono più vicinima questa Mercedesresta l’auto da battere»1Rosberg: «Abbiamo la gente migliore in ogni dipartimento»Hamilton e l’arrivo da star a bordo del suo jet da 30 milioni

Paolo Ianieri INVIATO A MELBOURNE (AUS)

M odi diversi di presen-tarsi al gran ballo.Lewis Hamilton, il

campione, lo ha fatto da star,scendendo dalla scaletta delsuo Bombardier CL-600 rosso,il jet privato da quasi 30 milio-ni di euro che lo ha catapultatodall’altra parte del mondo perl’apertura del 66° Mondiale.Poi si è nascosto agli occhi delpubblico.

IN TRAM Nico Rosberg, lo sfi-dante, lo ha invece fatto «gui-dando» per qualche centinaiodi metri un tram di Melbourne,dal quale è poi sceso reggendoin mano il trofeo conquistatoall’Albert Park un anno fa: «E

ho tutta l’intenzione di ripeter-mi. Questa è una gara unica, lapista in un parco nel mezzodella città, l’entusiasmo dei ti-fosi, l’atmosfera incredibile. Èuno degli appuntamenti piùbelli dell’anno, il migliore perscrollarsi di dosso la rugginedell’inverno».

RIVALE Regala qualche spraz-zo di gloria a Daniel Ricciardo,«Big smile», come Rosberg loha soprannominato per quelsuo sorriso che spunta dai car-telloni pubblicitari distribuitiun po’ ovunque per la città. «Èbellissimo per l’Australia avereun pilota fantastico come lui.Spero che possa ripetere la ga-ra dell’anno scorso e tornaresul podio. Ovviamente alle miespalle». Ma non è Ricciardo,non è Sebastian Vettel («Bello

per i tifosi che sia passato allaFerrari»), il rivale sul quale hapuntato il mirino. Perché Nicosa che tra sé e la strada per lagloria l’unico ostacolo è l’ex amico Hamilton. «A volte ri-diamo ancora assieme», èl’unica concessione a un rap-porto normale che Rosbergconcede.

CREATIVITÀ Del resto, ancheToto Wolff lo ha predetto: nellalotta interna al titolo tra Lewise Nico tutto sarà più intenso edestremo. «Perché, l’anno scor-so è stato estremo?», butta lìcon una risata il futuro papà.Che per farsi trovare pronto al-la rivincita è andato alla ricer-ca della perfezione. «Posso al-lenarmi sempre meglio, in ma-niera più efficiente. Con i rego-lamenti attuali, noi piloti

guidiamo poco e quindi biso-gna diventare creativi, inven-tarci cose diverse su reazioni ecoordinazione per farsi sempretrovare al top».

SUPERIORITÀ È la macchinaumana, le sue reazioni, la suaemotività, lo sparring partnerche si trova a combattere perfare il salto di qualità necessa-rio a mettere Hamilton nell’an-golo. Perché Nico sa di avere adisposizione con la W06 ilmassimo al quale un pilota po-trebbe aspirare. «Io sono inquesta squadra dal primo gior-no e so benissimo perché noioggi siamo i più forti, a livellogenerale ma anche nei singolisettori. Siamo i migliori indivi-dui, abbiamo i migliori diparti-menti. Un anno fa di questitempi avevamo un vantaggioimpressionante, ora credo chetutti si siano un po’ avvicinati,ma restiamo noi quelli da bat-tere».

ALONSO In mezzo a tante cer-tezze, un solo dubbio, legatoall’assenza di Fernando Alon-so. «Quello che è successo esta succedendo mi sembra co-mico. E strano. Qui manca unpilota e nessuno sa perché. Pe-rò dal punto di vista della sicu-rezza non sono preoccupato,se ci fosse stato qualcosa ce loavrebbero detto. O almeno lospero».

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Luigi PernaINVIATO A MELBOURNE

N on si fa altro che par-lare di lui. Anche senon c’è. Anzi, proprio

perché non c’è. L’assenza diFernando Alonso rende il viadel Mondiale uno spettacoloa cui manca una delle tregrandi stelle, accanto a Ha-milton e Vettel. La McLarencerca di andare oltre, RonDennis torna a fare contor-sioni verbali per dare un sen-so a una storia che un senso(per ora) non ce l’ha. L’unicacertezza è che i motori si ac-cendono a Melbourne men-tre Alonso si trova a Dubai,impegnato in un recuperoche sa di convalescenza, do-po l’incidente nei test del 22febbraio al Montmelò dallecause ancora misteriose.

DUBBI Esilio forzato o volon-tario? Ragioni di salute oun’astuta strategia legale? Inqueste settimane se ne sonodette e scritte di ogni colore.Complici i lati oscuri della vi-

cenda su cui né il pilota né la squadra hanno fatto chiarezza.Alonso ha ripreso ad allenarsi,tornando a macinare corsa,nuoto e palestra, a ritmi ancorainferiori a quelli abituali. Nelledue settimane di allenamentoin altura prima dell’incidenteaveva scalato dislivelli impres-sionanti con gli sci. L’obiettivo ètornare nei GP il più presto pos-sibile, già a fine mese in Male-sia. «Il conto alla rovescia è par-tito», assicura Alonso. Eppuremolti nell’ambiente ne dubita-no. Interrogandosi sulla naturadel presunto malore che avreb-be provocato l’uscita di pista, laperdita di conoscenza e le am-nesie successive. Dovranno es-sere i dottori della commissioneFia a sciogliere i dubbi, pronun-ciandosi sull’idoneità al duevolte iridato. E la Federazionedovrà fare luce, attraverso i fil-mati, le testimonianze, le rela-zioni dei medici e la scatola ne-ra sulla McLaren. Di certo Alon-so, che secondo una ricerca re-sta il pilota con più attrattivitàcommerciale al mondo per glisponsor, è già in crisi con la nuo-va squadra. Questione di fidu-cia. Lui non ricorda l’incidente evuole spiegazioni, sospettandoun’avaria meccanica o elettrica,il team esclude qualsiasi proble-ma alla vettura e riconduce tut-to al pilota. «Se parlo faccio di-sastri», ha esclamato ieri Den-nis. Sembra un film già visto.

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Il box di Kevin Magnussen: sostituisce Alonso a Melbourne COLOMBO

IL CASO

Il tribunale alla Sauber«Guida Van der Garde»1Accolto il ricorso dell’olandese che ha un contratto per il 2015. Il team ha fatto appello

INVIATO A MELBOURNE

C hi correrà il GP d’Austra-lia per la Sauber? È la do-manda da qualche milio-

ne di dollari (quelli delle spon-sorizzazioni portate dai piloti),

dopo che il giudice Clyde Croft,della Suprema Corte di giusti-zia ha dato ragione a Giedo vander Garde, imponendo al teamdi mettere in macchina l’olan-dese, «non solo qui ma per tuttoil 2015», in virtù del contrattostipulato lo scorso anno. Evi-dentemente Monisha Kal-tenborn, team principal Sauberma anche avvocato, non sapevabene quello che diceva a no-vembre quando dopo avere an-nunciato Marcus Ericsson e Fe-lipe Nasr, le veniva rinfacciatodi avere 4 piloti (l’altro è AdrianSutil, pure lui in causa col te-am) sotto contratto per il 2015.

«Sappiamo bene cosa faccia-mo» fu la sua risposta. La Sau-ber è ricorsa d’urgenza alla Cor-te d’appello dello Stato di Victo-ria e oggi si capirà se Van derGarde guiderà, nonostante lasquadra ribadisca che si trattadi un problema di sicurezza,non avendo l’olandese mai gira-to con la C34.

MARUSSIA I meccanici stannoallestendo la monoposto (del2014 modificata) ma il dubbioche non percorra neppure unmetro è piuttosto fondato.

p.i.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giedo van der Garde, 29 anni, all’uscita dal tribunale di Melbourne: è sotto contratto conla Sauber per tutto il 2015 AFP

In diretta su Sky Sport F1 HDSi comincia domani alle 2.30� Domenica sul circuito cittadino di Albert Park a Melbourne (5.303 m) c’è il GP Australia, prima prova (su 20)del Mondiale 2015. Previsti 58 giri, per 307,574 km. Tutto in diretta su Sky Sport F1 HD. Questi gli orari italiani (-10 ore rispetto a Melbourne).DomaniPrime libere dalle 2.30 alle 4. Seconde libere dalle 6.30 alle 8. Differite rispettivamente alle 8.30 e alle 11.05 su Rai Sport 1.SabatoTerze libere dalle 4 alle 5; differita alle 8.30 su Rai Sport 1. Qualifiche alle 7; differita alle 13.55 su Rai 2.DomenicaGara alle 6; differita Rai 1 alle 14.

Gazzetta.itTempo reale, notizie, foto e curiosità sul nostro sito.Gli altri GP in tvMALESIA 29/3 esclusiva SkyCINA 12/4 Sky e RaiBAHRAIN 19/4 esclusiva SkySPAGNA 10/5 esclusiva SkyMONACO 24/5 Sky e RaiCANADA 7/6 esclusiva SkyAUSTRIA 21/6 esclusiva SkyG. BRETAGNA 5/7 Sky e RaiGERMANIA 19/7 esclusiva SkyUNGHERIA 26/7 Sky e RaiBELGIO 23/8 esclusiva Sky ITALIA 6/9 Sky e RaiSINGAPORE 20/9 Sky e RaiGIAPPONE 27/9 esclusiva SkyRUSSIA 11/10 esclusiva SkyUSA 25/10 Sky e RaiMESSICO 1/11 esclusiva SkyBRASILE 15/11 Sky e RaiABU DHABI 29/11 Sky e Rai

FORMULA 1MONDIALE2015

Page 46: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

VI GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Page 47: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

VIIGIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTMotoriRGP Australia

STATI UNITI AUSTIN 25 OTTOBRE

LUNGHEZZA PISTA: 5.513 km GIRI: 59 DISTANZA: 322,73 km

MESSICO CITTÀ DEL MESSICO 1 NOVEMBRE

LUNGHEZZA PISTA: 4.421 mGIRI E DISTANZA: da stabilire

BRASILE SAN PAOLO 15 NOVEMBRE

LUNGHEZZA PISTA: 4.309 m GIRI: 71 DISTANZA: 305,939 km

ABU DHABIYAS MARINA 29 NOVEMBRE

LUNGHEZZA PISTA: 5.554 m GIRI: 55 DISTANZA: 305,355 km

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2014

Anno e GP disputati

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FERRARI (Ita)

WILLIAMS (GB)

McLAREN (GB)

LOTUS (GB)

RED BULL (Aut)

COOPER (GB)

BRABHAM (GB)

RENAULT (Fra)

VANWALL (GB)

BRM (GB)

MATRA (Fra)

TYRRELL (GB)

BENETTON (Ita)

BRAWN (GB)

MERCEDES (Ger)

Campione del mondocostruttori

Campione del mondo piloti

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Michael SCHUMACHER (Ger)

Juan Manuel FANGIO (Arg)

Alain PROST (Fra)

Sebastian VETTEL (Ger)

Jack BRABHAM (Aus)

Jackie STEWART (GB)

Niki LAUDA (Aut)

Nelson PIQUET (Bra)

Ayrton SENNA (Bra)

Alberto ASCARI (Ita)

Graham HILL (GB)

Jim CLARK (GB)

Emerson FITTIPALDI (Bra)

Mika HAKKINEN (Fin)

Fernando ALONSO (Spa)

Lewis HAMILTON (GB)

Nino FARINA (Ita)

Mike HAWTHORN (GB)

Phill HILL (Usa)

John SURTEES (GB)

Denny HULME (N.Zel)

Jochen RINDT (Aut)

James HUNT (GB)

Mario ANDRETTI (Usa)

Jody SCHECKTER (S. Af)

Alan JONES (Aus)

Keke ROSBERG (Fin)

Nigel MANSELL (GB)

Damon HILL (GB)

Jacques VILLENEUVE (Can)

Kimi RAIKKONEN (Fin)

Jenson BUTTON (GB)

Alfa Romeo (Ita)

Alfa Romeo (Ita)

Ferrari (Ita)

Ferrari (Ita)

Maserati (Ita) e Mercedes-Benz (Ger)

Mercedes-Benz (Ger)

Ferrari (Ita)

Maserati (Ita)

Costruttore

(campionato del mondo costruttori istituito nel 1958)

*Anni nei quali il pilota campione del mondo ha guidato

una vettura diversa da quella vincente nel campionato

costruttori (1958 Ferrari, 1973 Tyrrell, 1976 McLaren,

1981 Brabham, 1982 Williams, 1983 Brabham,

1986 McLaren, 1994 Benetton, 1999 McLaren,

2008 McLaren)

I PILOTI CON PIÙ VITTORIE

MichaelSCHUMACHER(Ger)

7Juan ManuelFANGIO(Arg)

5AlainPROST (Fra)

4SebastianVETTEL(Ger)

4MichaelSCHUMACHER(Ger)

91AlainPROST (Fra)

51AyrtonSENNA(Bra)

41SebastianVETTEL(Ger)

39

I PILOTI CON PIÙ MONDIALI

ITALIAGRAN BRETAGNA GERMANIA AUSTRIABRASILE

O DR EM P OR GRESSO

E

ARGENTINAFRANCIA FINLANDIAAUSTRALIA STATI UNITISPAGNA N. ZELANDACANADA SUDAFRICA

ALBO D’ORO - LA STORIA AI RAGGI X UFFICIO INFOGRAFICO GAZZETTA DELLO SPORT

GLI PNEUMATICI

Pirelli supersoft cambia la mescola1L’evoluzionedelle gomme: nuova struttura posterioree una migliore impronta a terra

L’ esigenza? Accontentaremonoposto che rispetto al2014 hanno subìto

un’evoluzione nelle prestazioni.Le vetture che parteciperanno alMondiale potrebbero, infatti, es-sere fino a due secondi al giro più veloci rispetto a un anno fa,grazie alle ultime power unit

ibride che forniscono velocitàmedie più elevate. La rispostaarriva da Pirelli, fornitore unicodel campionato per il quinto an-no consecutivo, con una gammapneumatici che fa registrare pic-coli ma fondamentali ritocchi.L’intera fornitura Pirelli P Zero eCinturato (che sarà svelata oggi

alle 10.30 e sarà visibile in diret-ta streaming su www.pirel-li.com/melbourne2015motor-sport) presenta una nuova co-struzione al posteriore, proget-tata per distribuire in modo piùuniforme il calore e le forze. Unadelle evoluzioni chiave che ri-guarda tutti gli pneumatici è

l’ottimizzazione dell’area di im-pronta e della distribuzione del-la temperatura. Cinque gommesu sei non fanno registrare novi-tà nelle mescole. Cambia però lacomposizione della supersoft,totalmente nuova rispetto aquella del 2014. La gomma èstata riprogettata per prevenire

la formazione di blistering (lacreazione di piccole bolle d’ariaall’interno dello pneumaticoche causano un distaccamentodella gomma) e graining(l’abrasione della superficiedello pneumatico).

mar.ge.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le gomme 2015: da sinistra, le dure (spalla arancio), le medie (bianca), le soft (gialla), le supersoft (rossa), le intermedie (verdi) e le wet (blu)

20� Le gare in programma nel 2015, compresa la novità Messico: eguagliato il record del 2012

FORMULA 1MONDIALE2015

Page 48: La Gazzetta dello Sport (03-12-2015)

VIII GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT