la gazzetta dello sport (03-19-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 giovedì 19 marzo 2015 anno 119 - numero 66 euro 1,40 9 771120 506000 50 3 1 9> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano IL COMMENTO di Alessandro de Calò 23 AVANTI IN CHAMPIONS IL TABÙ È FINITO Non si giudica la stagione da una partita, ma se c’è un match che riassume la stagione della Juve - come la lucertola il coccodrillo - è questo di Dortmund, il 3-0 sul Borussia, l’esame di maturità di Allegri, la consacrazione continentale di Tevez. La Champions non è più un tabù, la strada può essere bella lunga. L'ARTICOLO A PAGINA 23 L’ANALISI di Sebastiano Vernazza 23 E ORA L’EUROPA LEAGUE NE VOGLIAMO ALMENO 3 Al massimo resteranno in quattro, come minimo ne rimarrà una, la via di mezzo potrebbe essere tre. Italiane in Europa League, stasera sapremo quanto ne entreranno ai quarti. Una tra Roma e Fiorentina è assicurata. Il Napoli a Mosca parte da un cospicuo vantaggio. Inter e Torino devono scalare due montagne. L'ARTICOLO A PAGINA 23 DA NON PERDERE 1 Klose, Destro, Perotti, più Conti, Abate & C. alla festa dei figli di papà BIANCHIN A PAGINA 21 Marquez: «Mi divertirò» Pedrosa: «Non vorrai vincerne dieci di fila?» RICCI A PAGINA 27 Giacon, boxe in Gazzetta «Mi manda Mayweather Così punto al Mondiale» ARCOBELLI A PAGINA 37 2 3 Situazione nerissima al Parma. Ieri i giocatori hanno fatto una colletta per comprare le arance per Manenti. IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w Lo speciale sulla Coppa Ospite Mazzola DALLE 17.45 PICCIONI, SCHIANCHI PAG 18-19 PARMA: MANENTI FINISCE IN CELLA PER RICICLAGGIO L’accusa è tentato reimpiego di capitali illeciti con carte di credito clonate. Oggi udienza di fallimento 18 BERTOLUCCI, MARTUCCI A PAG 35 TENNIS Una Pennetta da impazzire a Indian Wells Sharapova k.o. 35 EUROPA LEAGUE, 5 IN CAMPO: WOLFSBURG E ZENIT DA RIMONTARE Inter e Toro, serve l’impresa Roma-Fiorentina derby crudele. Il Napoli favorito a Mosca SERVIZI ALLE PAGINE 12-13-14-15 DUE GOL E UN ASSIST: DISTRUTTO IL BORUSSIA (3-0) TRE VEZ! Capolavoro di Allegri a Dortmund nonostante il ko di Pogba dopo soli 26 minuti Bianconeri ai quarti, domani il sorteggio. Se pescano Atletico, Porto o Monaco... REAL MADRID MONACO ATLETICO MADRID PARIS SG JUVENTUS BARCELLONA PORTO BAYERN M. LE MAGNIFICHE OTTO Giampietro Manenti, 45 anni L’ALTRO OTTAVO: CITY ANCORA BATTUTO CON RAKITIC (1-0) Messi dirige, il Barça va: Inghilterra addio LONGO, RICCI A PAGINA 10 DELL’ARTI A PAGINA 41 ALTRI MONDI Tunisi, terroristi fanno venti morti nel museo: quattro italiani 41 EUROJUVE DA SOGNO BOCCI, CENITI, CONDO’, DELLA VALLE, FROSIO, GRAZIANO, LICARI ALLE PAGINE 2-3-5-6-8-9

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 giovedì 19 marzo 2015 anno 119 - numero 66 euro 1,409

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B M

ilano

IL COMMENTOdi Alessandro de Calò

23

AVANTI IN CHAMPIONSIL TABÙ È FINITO

Non si giudica la stagione da una partita, ma se c’è un match che riassume la stagione della Juve - come la lucertola il coccodrillo - è questo di Dortmund, il 3-0 sul Borussia, l’esame di maturità di Allegri, la consacrazione continentale di Tevez. La Champions non è più un tabù, la strada può essere bella lunga.L'ARTICOLO A PAGINA 23

L’ANALISIdi Sebastiano Vernazza

23

E ORA L’EUROPA LEAGUE NE VOGLIAMO ALMENO 3

Al massimo resteranno in quattro, come minimo ne rimarrà una, la via di mezzo potrebbe essere tre. Italiane in Europa League, stasera sapremo quanto ne entreranno ai quarti. Una tra Roma e Fiorentina è assicurata. Il Napoli a Mosca parte da un cospicuo vantaggio. Inter e Torino devono scalare due montagne.L'ARTICOLO A PAGINA 23

DA NONPERDERE

1 Klose, Destro, Perotti,più Conti, Abate & C.alla festa dei figli di papàBIANCHIN A PAGINA 21

Marquez: «Mi divertirò»Pedrosa: «Non vorraivincerne dieci di fila?»RICCI A PAGINA 27

Giacon, boxe in Gazzetta«Mi manda MayweatherCosì punto al Mondiale»ARCOBELLI A PAGINA 37

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3

Situazione nerissima al Parma. Ieri i giocatori hanno fatto una colletta per comprare le arance

per Manenti.

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

w

Lo specialesulla Coppa

Ospite Mazzola

DALLE 17.45

PICCIONI, SCHIANCHI PAG 18-19

PARMA: MANENTIFINISCE IN CELLAPER RICICLAGGIO

L’accusa è tentato reimpiego di capitaliilleciti con carte di credito clonate. Oggiudienza di fallimento

18

BERTOLUCCI, MARTUCCI A PAG 35

TENNISUna Pennettada impazzire

a Indian WellsSharapova k.o.

35

EUROPA LEAGUE, 5 IN CAMPO: WOLFSBURG E ZENIT DA RIMONTARE

Inter e Toro, serve l’impresaRoma-Fiorentina derby crudele. Il Napoli favorito a Mosca SERVIZI ALLE PAGINE 12-13-14-15

DUE GOL E UN ASSIST: DISTRUTTO IL BORUSSIA (3-0)

TREVEZ!Capolavoro di Allegri a Dortmund nonostante il ko di Pogba dopo soli 26 minutiBianconeri ai quarti, domani il sorteggio. Se pescano Atletico, Porto o Monaco...

REAL MADRID MONACO

ATLETICO MADRID PARIS SG

JUVENTUSBARCELLONA

PORTOBAYERN M.

LE MAGNIFICHE OTTO

Giampietro Manenti, 45 anni

L’ALTRO OTTAVO: CITY ANCORA BATTUTO CON RAKITIC (1-0)

Messi dirige, il Barça va: Inghilterra addioLONGO, RICCI A PAGINA 10

DELL’ARTI A PAGINA 41

ALTRI MONDITunisi, terroristifanno venti morti

nel museo: quattro italiani

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EUROJUVE DA SOGNOBOCCI, CENITI, CONDO’, DELLA VALLE, FROSIO, GRAZIANO, LICARI ALLE PAGINE 2-3-5-6-8-9

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LA JUVE IN CHAMPIONS LEAGUE NEGLI ULTIMI 10 ANNI IL BILANCIO TOTALECAMPIONE

FINALESEMIFINALE

QUARTIOTTAVIGIRONI

2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14 2014-152005-06Stagioni

LEGENDA

2006-07 2007-08 2008-09

Arsenal

eliminata da

BayernChelseaNon disputa

Coppe europee

Giocal’Europa League

le partecipazioni*15

gare giocate144

vittorie

pareggi

sconfitte68

37

39

Juve, bella da impazzireOra l’Europa è casa tua 1Immenso Tevez (2 gol, assist a Morata). Ma tutta la squadra, perfettamente guidata da Allegri, ha incantato e schiantato il Borussia. E adesso può sognare in grande

Paolo CondòINVIATO A DORTMUND (GERMANIA)

Twitter @PaoloCond

A fine serata i vecchi di Dortmund, quelliche qui avevano già assistito alle prodezzedi Baggino e Del Piero, hanno chiesto alla

Juve di ritirare la maglia numero 10. Basta, nonne possono più. In questo che è lo sta-dio più «italiano» del mondo CarlosTevez ha sfasciato il Borussia - peral-tro non da solo, ma alla testa di unasquadra strepitosa - in un mix di po-tenza ed eleganza che conferma co-me la più nobile delle casacche bian-conere vesta spalle più che degne an-che in questa generazione. E prima ditornarsene in Argentina, l’uomo inquella maglia è consapevole di nonaver ancora pagato per intero il suodebito. Fidatevi di chi l’ha visto ovun-que, dal Boca ai due Manchester: Te-vez non ha mai giocato a calcio cosìbene, Conte prima e Allegri poi nehanno corretto i difetti e Carlos oggi èpronto ad attaccare il bersaglio gros-so, la Champions che ha già vinto alloUnited, dove i leader erano però altri.Questa può essere la Stagione dellasua carriera, esse maiuscola inclusa:

anche perché Allegri ha ormai rovesciato i vecchilanguori europei della Juve, trasformandola inuna macchina capace di cancellare dal campo ilBorussia Dortmund a casa sua.

ALLEGRI INDOVINA TUTTO Se quella dell’anda-ta era stata la Juve migliore dell’anno, questadel Westfalen sposta il limite parecchio più in là.La scelta coraggiosa di difendere a quattro ripa-ga Allegri immediatamente, perché lo scaldaba-

gno che Tevez, da 25 metri e da fermo (!), infilaall’incrocio dopo nemmeno tre minuti, è figliodel pressing alto consentito dal modulo. Il van-taggio arriva fra l’altro dopo una scelta sbagliatada Morata in cima a un contropiede già poten-zialmente letale: lo spagnolo in fuga battezzal’argentino a destra, dove Hummels può recupe-rare, anziché Pogba a sinistra, che sarebbe libe-ro. Poco male, perché l’acquisita mentalità euro-pea fa sì che la Juve rimanga in attacco a contra-stare la ripartenza tedesca, ed è esattamentequesto il modo in cui ci si procurano le occasio-ni. La palla passa infatti dalle parti di Tevez, ilresto lo sapete.

SAPER RESISTERE Non potevaesserci inizio migliore, ovvia-mente. Ma perché il test servadavvero occorre superareun’avversità, come sa chiunqueami la buona narrazione: l’in-fortunio di Pogba finisce di cre-are il plot perfetto perché la de-cisione di Allegri di passare atre immettendo Barzagli, per quanto scontatavista la penuria di centrocampisti, porta la Juvein mezzo a un quarto d’ora di pesante turbolen-za. Nessun tiro contro Buffon, come già all’an-data (nella quale Klopp aveva mostrato un cal-cio migliore), ma tanto Borussia nella metà campo juventina e grandi difficoltà a ripartire.Sono i momenti nei quali la tecnica passa in se-condo piano, a vantaggio del tempismo, del co-raggio, della solidarietà reciproca: e la Juve so-pravvive al frullato giallonero - oltre tutto agita-to sotto la sua famosa curva - concedendo sol-tanto qualche angolo. Quisquilie. Già nel finaledi tempo la difesa è riassestata, grazie al fonda-mentale sostegno di Vidal, tornato lui, e di Mar-chisio. Tavola apparecchiata per un secondotempo di puro miele.

RIPRESA DOMINATA C’è soltanto la Juve in cam-po, nella ripresa, e dal 2-0 in poi soltanto un pub-blico, quello bianconero, che canta «auf wieder-sehen» a squarciagola. I tedeschi rischiano subitosu due contropiede rifiniti da Tevez e Pereyra perMorata ma lo spagnolo, che ama pensare semprealla cosa più difficile in ossequio alla sua educa-zione Real, esalta la reattività di Weidenfeller. IlBorussia cede progressivamente campo al palleg-gio dei bianconeri, che «riposano» gestendo laboccia mentre gli avversari si spolmonano senzaquasi mai intercettare una linea di passaggio. Una sola volta Mkhitaryan riesce a catturare un

pallone con la difesa italianascoperta, e a involarsi verso Buf-fon, protetto dal solo Barzagli,che però - in un libro di mitolo-gia - sarebbe il guardiano dellechiavi. Il tempismo col qualeprima pedala all’indietro e poi,improvvisamente, si ferma percontrare la sfera all’armeno è asuo modo uno show.

LA SENTENZA Nemmeno il tempo di pensareche una Juve così ben disposta a scanso di equi-voci dovrebbe chiudere il match, ed ecco i goldella sentenza. Il primo nasce da un’azionissimadi Tevez, con omaggio a Morata davanti allaporta spalancata, il secondo è uno scatto dell’ar-gentino in barba al fuorigioco su assist di Pe-reyra. Delikatessen una di seguito all’altra, robada misurarsi la glicemia perché il trionfo di zuc-cheri è totale; e nel vigoroso abbraccio cheKlopp dedica ad Allegri al fischio finale c’è tuttala sportiva ammirazione per una prestazione in-dimenticabile. Domani al sorteggio la Juve an-drà serena e rilassata: potrà arrivare fino in fon-do alla Champions oppure uscire, di certo non èpiù soltanto una cacciatrice di scudetti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA MOVIOLAdi FRANCESCOCENITI

REGOLARE IL 2-0MAZIC AVARODI CARTELLINI:SOLO UN GIALLO

Il serbo Mazic, tagliato al Mondiale dopo Argentina-Iran 1-0 con protesta formale degli asiatici per un rigore negato, controlla il primo tempo facendo a meno dei cartellini. Buon per Vidal: lo avrebbe meritato in un paio di circostanze. Nella ripresa l’arbitro risparmia il giallo anche a Pereyra. Sotto pressione l’assistente numero due Djurdjević : prima non si accorge del fuorigioco di Morata (che spreca il 2-0), poi ferma lo spagnolo lanciato a rete per un offside che non c’era. Mazic continua a ignorare i cartellini, solo richiamo verbale per Papastathopoulos. Regolare il 2-0: sul lancio di Marchisio, non c’è fuorigioco di Tevez (c’è Blaszczykowski che non sale). Mazic inaugura i cartellini al 18’ dalla fine: giallo a Reus per proteste!

ChampionsRRitorno ottavi

NUMERICOSI’ DIECI ANNIDI CHAMPIONS

Ieri avevamo invocato Tevezdopo le magie di Baggio e Del Piero

LA PROFEZIA

Tremendi!

4� Le vittorie della Juve su 4 partite a Dortmund: nel 1993 (finale) e 1995 (semifinale) in Coppa Uefa, nel 1997 nella fase a gruppi di Champions. E ieri

Page 3: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

3GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE SFIDE ITALIA-GERMANIA IN CHAMPIONSI GOL LE ITALIANE IN CHAMPIONS NELLE ULTIME 10 STAGIONICAMPIONE

FINALESEMIFINALE

QUARTIOTTAVIGIRONI

2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14 2014-152005-06

Milan InterMilan

Stagioni 2006-07 2007-08 2008-09

11*esclusa la vecchia

Coppa dei Campioni

gare giocate72

2729

16

vittorie squadre italiane

pareggi

vittorie squadre tedescheFATTI227

SUBITI147

le sfide ad eliminazione diretta

con 6 passaggi di turno per le italiane

Inter

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Lazio

VERSO IL SORTEGGIO

Sogni Portoe MonacoMa anche l’Atletico...

fIL PERSONAGGIOCARLITOS BUM BUMC’era una volta un tabùAdesso la Champions è la riserva dell’Apache1L’argentino arriva a quota sei reti in Coppa dei Campioni«Questa è la Juve: ora può lottare con le grandi d’Europa»

BORSINO RIVALILe rivali della Juve nel sorteggiodei quarti

Barcellona (Spa)

Bayern (Ger)

Real Madrid (Spa)

Paris SG (Fra)

Atletico M. (Spa)

Monaco (Fra)

Porto (Fra)

Il sorteggio si svolgerà domania Nyon alle ore 12

GDS

Fabio Licari

B arcellona, Bayern e Re-al Madrid sono più for-ti, ma adesso anche la

Juve fa paura all’Europa: datanto non si assisteva a unapartita da «grande», così esal-tante, di un’italiana nelle cop-pe. Nel 2013 i bianconeri arri-varono ai quarti e finironok.o. con il doppio 0-2 contro ilBayern: i tempi sembranocambiati. La Champions è ap-pena cominciata e domani aNyon (ore 12) c’è il sorteggiodei quarti. Con il tabellone te-oricamente spezzato in due.Teoricamente...

CHI PRENDERE Da un lato lebig: Bayern, Real Madrid eBarcellona. Nessuna ancoraimbattuta nel torneo, peròmeglio evitarle. Dall’altro,una sfilata che comincia con ilPsg (presumibilmente senzaIbra in questo turno), passaper l’Atletico Madrid (rogno-sissimo sempre, ma un po’meno ispirato) e finisce conPorto e Monaco. Non c’è dub-bio che mai come in questo ca-so la strada delle semifinalisia legata a doppio filo all’ac-

coppiamento di Nyon: la Ju-ve può farcela con tutte

quelle di seconda fascia,sì, anche con il Psg.

RANKING Il successosul Borussia ha ancheun risvolto ranking enon solo per lo scon-tro diretto che portacoefficiente alla no-stra classifica: ades-

so c’è una tedescain meno nellaChampions. Domi-

na la Spagna con treclub, poi la sorprendenteFrancia con due, quindi Italia,Germania e Portogallo. AddioInghilterra. Cancellata l’umi-liazione della scorsa stagione,con nessuna italiana ai quarti.

EUROLEAGUE La Juve non sa-rà l’unica italiana nei quarti.In Euroleague, sicura una traRoma e Fiorentina, siamo inattesa di Napoli (ben messo,ma occhio), Inter (può ancorafarcela) e Torino (impresa di-sperata). Punti che servireb-bero, eccome.

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Alessandra BocciINVIATO A DORTMUND

P rima del popopo dei cam-pioni del mondo era statoun altro canto a percorre-

re la Germania nel 2006: Sì Si Sìnos vamos a Berlin, creazionedei tifosi spagnoli infervoratidalla goleada contro l’Ucraina.Si sa come finì. La Spagna nonera ancora pronta per vincere,l’Italia partì piano, passò daDortmund e arrivò a Berlinodalla porta principale, battendola nazionale di casa. Suggestio-ni tedesche che tornano.

RUGGITO Carlitos Tevez ieri al-l’Iduna Park ha sentito cantare,nell’ordine, la solita canzonedella barra brava adattata allaJuve, l’inno di Mameli e il suonome musicato su Can’t TakeMy Eyes off You. Pago di una talecompilation difficilmente can-terà Vamos a Berlin, sede in que-sta stagione della finale Cham-pions, anche se è nella sua lin-gua. Carlitos ha i piedi elegantie lo spirito vorace. La concretez-za dice che la Juve è nel G8 co-me voleva, per sognare la finalec’è tempo, ma già la partita diieri è da sogno: Tevez l’ha presae plasmata. Ci voleva un leoneper spegnere sul nascere le am-bizioni di rimonta del Borussia

e Carlitos ha ruggito spesso. È aquota sei in questa Champions,si fermò a quattro nell’anno delsuccesso con il Manchester Uni-ted, 2007-2008. Ma ora è tuttaun’altra cosa.

FASI Ora è cresciuto, ora è illeader di una squadra che nellastagione passata, la sua prima aTorino, è uscita di scena subito,lasciando l’amaro in bocca atanta gente, lui per primo. Te-vez ha vissuto una lunga eclissiin Europa: cinque anni senzasegnare in Champions, dal-l’aprile 2009 (Porto-Manche-ster United 2-2) al settembre2014, a Torino contro il Mal-moe. Oltre 1400 giorni e un ri-tornello che sovrastava la musi-chetta Uefa. «Ma Tevez quandosegna?». E Tevez in questa sta-gione si è messo sulle spalle laJuve, ha tirato punizioni quan-do Pirlo non c’era, ha impostatocontropiede, servito il passag-gio vincente come ha fatto aDortmund per Morata. Davantia John Elkann, ieri allo stadio,ha corso, lottato, impressionatocon i suoi tiri potenti e la suaprecisione. All’inizio del mese aRoma aveva fatto il gol che ipo-tecava lo scudetto, ma il pareg-gio giallorosso aveva rovinatotutto e Carlitos aveva detto:«Sono molto incazzato». Carli-tos è il classico tipo che non

vuole perdere nemmeno se gio-ca a freccette.

PENSIERI Allegri lo aspettavada quando allenava il Milan, loha rimpianto nelle stagioni ros-sonere e ha fatto di tutto alla Ju-ve per lasciarlo libero di corre-re, segnare e immaginare. «Èstraordinario per il carattere eper come sta in campo», ha det-to Max alla fine. Tevez invecedopo la gara di sé parla poco:«Tutto merito dei compagni e diuna grande Juve. Questa parti-ta è la dimostrazione che pos-siamo lottare contro le grandi».Non sarà mai capocannonieredella Champions, non è quello ilsuo ruolo, ma sarà probabil-mente fino a fine stagione l’uo-mo che segna i gol che sigillanoi risultati. Con lo scudetto quasiin tasca e i quarti nel portafo-glio, Tevez si avvierà dopo Juve-Genoa negli Stati Uniti, dovel’aspettano due amichevoli conl’Argentina. È rimasto a lungofuori dal giro della nazionale,ma alla fine Tata Martino nonha potuto fare a meno di lui.Con la Juve Carlitos vive gli an-ni del fulgore. È presto per so-gnare Berlino ma anche per tor-nare a casa e la Juve aspetta checi ripensi e dica «Sì, resto anco-ra un anno». È quello il sì cheserve.

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LA PARTITADELLA PUNTAAI RAGGI X

1Carlos Tevez, 31 anni, seconda stagione alla Juve: ha vinto uno scudetto. È stato re d’Europa col Manchester United nel 2008

TOCCHI PER ZONA

PASSAGGI EFFETTUATI CLASSIFICA TIRI

2990%

310%

POSITIVI NEGATIVI

PASSAGGI

32

9 14

PALLE

RECUPERATEPALLE

PERSE

CONTRASTI

23

Il colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla

18

5

1

4

4

3’ PT34’ ST

100%

2% REALIZZATIVAGOL

6

1

9

3

10

17

26

Alvaro Morata

Giorgio Chiellini

Carlos Tevez

P.E. Aubameyang

Stephan Lichtsteiner

6

3

2

2

2

GDS

Psg (presIbra in questoper l’Atletico Msissimo semprmeno ispirato)Porto e Monacbio che mai comso la strada dsia legata a do

coppiamento ve può far

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na la club, poi la Francia con duGermania e PoInghilterra. Caliazione della scon nessuna ita

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da o scudetto.

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GDS

Il bolide La Juve trova subito il gol: l’azione parte da Evra, poi il pallone arriva a Tevez che da circa 25 metri non ci pensa due volte epraticamente da fermo scarica un destro potentissimo che s’infilasotto l’incrocio

Raggio laser Al 15’ Juventus vicina al raddoppio: Lichtsteiner tenta dicopiare Tevez e lascia partite un bel destro dalla distanza destinatosotto la traversa, ma Weidenfeller si supera deviando in angolo

Paul k.o. Al 26’ scontro a centrocampo tra Sokratis e Pogba: il francese accusa problemi a una gamba. Sarà costretto a uscire

Formula 3 L’infortunio di Pogba costringe Allegri al cambio di modulo:dentro Barzagli per un 3-5-2 con Lichtsteiner ed Evra a centrocampo

C’è pure il Borussia Primo, timido, tentativo del Borussia: destro dallimite di Aubameyang, ma il diagonale si perde distante dal palo

Juve subito pericolosa Tevez smarca Morata (partito in fuorigioco),ma allo spagnolo non riesce il tocco sotto a superare Weidenfeller

Morata sbaglia Ancora lo spagnolo ha il pallone del 2-0 sul lancio diPereyra: non male il diagonale rasoterra, ma è respinto con i piedi dalportiere del Borussia

Scossa Borussia Ci prova Subotic con un destro da fuori area, unadeviazione spiazza Buffon e il pallone passa non lontano dal palo

Raddoppio Al 25’ la Juve mette la qualificazione in ghiaccio: Tevezevita il fuorigioco sul lancio di Marchisio, si presenta da solo davanti aWeidenfeller e poi scarica per Morata appostato a centro area, lospagnolo deve solo appoggiare nella porta vuota

Tris servito La Juve sul velluto, al 34’ arriva il 3-0: Pereyra per Tevez,l’argentino a segno con un forte destro che sorprende Weidenfeller

JUVENTUSBORUSSIA D.

0 3

PRIMO TEMPO

SECONDO TEMPO

PRIMO TEMPO 0-1MARCATORI Tevez al 3’ p.t.; Morata al 25’, Tevez al 34’ s.t.

ARBITRO Mazic (Serbia) NOTE spettatori 65.851. Tiri in porta: 4-6. Tiri fuori: 3-1. Angoli: 4-4. In fuorigioco: 2-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 1’.

(4-2-3-1) Weidenfeller; Papastathopoulos, Subotic, Hummels, Schmelzer (dal 1’ s.t. Kirch); Bender (dal 18’ s.t. Ramos), Gundogan; Kampl, Mkhitaryan (dal 18’ s.t. Blaszczykowski), Reus; Aubameyang.ALLENATORE KloppPANCHINA Langerak, Kehl, Kagawa, ImmobileCAMBI DI SISTEMA nessunoAMMONITI Reus per gioco scorretto

(4-3-1-2) Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Vidal, Marchisio, Pogba (dal 26’ p.t. Barzagli); Pereyra; Morata (dal 33’ s.t. Matri), Tevez (dal 36’ s.t. Pepe).ALLENATORE AllegriPANCHINA Storari, Ogbonna, Llorente, PadoinCAMBI DI SISTEMA dal 26’ primo tempo 3-5-2ESPULSI nessunoAMMONITI nessuno

IL TABELLONE

QUARTI

A: 14-15 APRILER: 21-22 APRILE

SEMIFINALI FINALE

A: 5-6 MAGGIOR: 12-13 MAGGIO

6 GIUGNO A BERLINO,OLYMPIASTADION

*in maiuscolo le qualificate

OTTAVI

Schalke (Ger) REAL MADRID (Spa)0-2 4-3

Basilea (Svi) PORTO (Por)1-1 0-4

Shakhtar Donetsk (Ucr) BAYERN MONACO (Ger)0-0 0-7

PARIS S.G. (Fra) Chelsea (Eng)1-1 2-2dts

B. Leverkusen (Ger) ATLETICO MADRID (Spa)1-0 2-4dcr

Manchester City (Ing) BARCELLONA (Spa)1-2 0-1

JUVENTUS Borussia Dortmund (Ger)2-1 3-0

Arsenal (Ing) MONACO (Fra)1-3 2-0

GDS

Page 4: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

4 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 5: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

5GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ALLEGRI E LA NOTTE PERFETTA«ORA SIAMO SULL’OTTOVOLANTE

E NON VOGLIAMO SCENDERE»

fAREA TECNICAL’ALLENATORE BIANCONERO

Fabiana Della ValleINVIATO A DORTMUND

I l leader è a bordo campo,con le mani in tasca e la so-lita bottiglietta d’acqua a

poca distanza. Non esulta sulprato, a fine partita salutaKlopp e scappa via negli spo-gliatoi, come ha sempre fatto.Ha conquistato i consensi di tut-ti con la tenacia e il silenzio, conla pazienza di chi sa bene che illavoro prima o poi paga. Massi-miliano Allegri è sempre statoconvinto che per essere un lea-der non serve alzare la voce. Unbravo tecnico sa farsi ascoltareanche senza trasformarsi unsergente di ferro. Quelli che aluglio si chiedevano se sarebbestato in grado di non far rim-piangere Conte ieri hanno avu-to la loro risposta. A Dortmundha vinto la Juve ma soprattuttoha vinto Allegri. E’ stata una ga-ra tatticamente perfetta e il me-rito non può che essere dell’al-lenatore.

TECNICO DA EUROPA Max nonha dogmi e non ama fare procla-mi. Il suo segreto è la praticità.Si adatta agli uomini, sceglie imoduli in base alle caratteristi-che degli avversari. Predilige ladifesa a quattro, ma è tornato atre nel momento del bisogno. InGermania però si è presentatocon il suo vestito preferito: lineaa quattro e trequartista, salvopoi cambiare dopo l’infortuniodi Pogba. Saper utilizzare più moduli è una risorsa, Allegri loripete dal primo giorno. In quat-tro stagioni al Milan, Allegri non ha mai mancato la qualifi-cazione agli ottavi e una volta èarrivato fino ai quarti. La Juvel’ha scelto anche per questo, permigliorare il rendimento euro-peo. Troppo dolorosa l’elimina-zione nel girone della scorsastagione, la bandiera biancasventolata nella neve di Istan-bul. Conte in tre anni di Juve havinto altrettanti scudetti, ma eraentrato una sola volta nel G8 delcalcio, Allegri ha centratol’obiettivo subito. Voleva ripor-tare il club bianconero tra legrandi e ha perseguito l’obietti-vo fino in fondo. Le critiche, imugugni, gli interrogativi se li èfatti scivolare addosso. Si è pre-so la sua rivincita nel modo mi-gliore. La società ha sempre cre-duto in lui e Beppe Marotta ieriha usato parole al miele: «Si di-ceva che Allegri aveva avuto co-raggio a sedersi su questa pan-china, invece ha avuto solograndi meriti e non ci teniamo asottolinearli. Conte ha vinto, ègiusto ricordarlo, ma è altret-tanto doveroso fare i compli-

menti a Max. Del contratto par-leremo a tempo debito, ora sia-mo concentrati su altri traguar-di. Siamo primi in Italia e aiquarti con merito e in Coppa Ita-lia c’è voglia di rimontare».

NOI CI CREDIAMO «I compi-menti di Marotta fanno piacere -ha risposto Allegri -, ma questoè il frutto del lavoro fatto tuttiinsieme. I ragazzi stasera (ieri,ndr) sul piano tattico e tecnicosono stati perfetti specie nellaripresa, non hanno concessonulla e sono stati bravi a gestirela palla. E’ un successo impor-tante per il calcio italiano: que-

sta squadra deve essere consa-pevole di ciò che può fare. Sipuò e si deve migliorare, oraaspettiamo il sorteggio: ai quar-ti ci giocheremo le nostre carte.Dobbiamo essere convinti di po-ter andare avanti: credo semprein quello che faccio. Il primogiorno ho detto ai ragazzi chedopo 3 anni di grandi risultatiavevano ancora margini di mi-glioramento». Il suo tweet nellanotte certifica l’ottimismo: «Sia-mo sull’ottovolante e non vo-gliamo scendere». Il leader si-lenzioso sta portando la Juve altop pure in Europa.

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� MADRID La firma è vicinissima. Diego Simeone ha la possibilità di convertirsi nell’allenatore che più a lungo è stato sulla panchina dell’Atletico:arrivato a Natale del 2011 il Cholo ha tra le mani un contratto che lo legherebbe al Calderon per altre 7 stagioni, fino al 2022. «Non ho firmato ancora nulla, pertanto non posso dire niente. Aspettiamo ancora un paio di giorni», ha detto Simeone dopo il sofferto passaggio ai quarti di martedì sera contro il Bayer Leverkusen (qualificazione arrivata ai rigori). La domanda era stata fatta perché sua sorella, l’avvocato Natalia Simeone, pocoprima era apparsa euforica in televisione lanciando questo messaggio: «Sul rinnovo del contratto avremo delle novità nei prossimi giorni. La gente se n’è andata molto contenta dal Calderon, presto potrà essere felice anche in tema di rinnovo dell’allenatore». Ieri sembrava che la firma potesse concretizzarsi nel corso della giornata, ma non è arrivata. Nessun problema, né complicazioni: Simeone dopo aver riflettuto sull’opportunità di lasciare l’Atletico e andare da un’altra parte o prendersi un sabbatico in stile Guardiola, ha deciso di rimanere al Calderon. Per i tifosi colchoneros questa è sicuramente una notizia meravigliosa: l’arrivo del Cholo ha trasformato una squadra mediocre in una potenza europea che ha appena conquistato i quarti della Champions League per il secondo anno di fila.

f.m.r.

ATLETICO MADRID

Simeone recordSta per firmarefino al 2022

fAREA TECNICAL’ALLENATORE DEL BORUSSIA DORTMUND

KLOPPSENZA ALIBI

«LOROPIÙ FORTI

CI SERVIRÀDA LEZIONE»

INVIATA A DORTMUND

H a preparato un attaccoheavy metal, come piacea lui. Jurgen Klopp ha

motivato la squadra con il giu-sto mix di sorrisi e pressione,ma non c’è stato nulla da fare.Colpito a freddo da Carlos Te-vez il Borussia ha fatto il possi-bile per rimettersi in carreggia-ta, senza mai essere abbando-nato da tifosi veramente spe-ciali. In campo però di speciales’è visto poco e il Borussia escedi scena agli ottavi dopo averraggiunto traguardi ecceziona-li in questi anni con Klopp. Conla Bundesliga fortemente com-promessa, Jurgen Klopp dovràinventarsi qualcosa per rad-drizzare la stagione. La settimastagione a Dortmund, quellache gli ha assegnato il titolo diallenatore più longevo delclub, si è messa nel peggioredei modi.

SENZA SCUSE Inutile dire cheavrebbe preferito festeggiare il

record di permanenza in un al-tro modo: fedele al suo stile ri-lassato, il tecnico tedesco hachiuso questa avventura inChampions con fairplay, ab-bracciando tutti i suoi e salu-tando i giocatori della Juve allafine della partita. «Abbiamomeritato di uscire», ha dichia-rato. «Come avevo detto primadella gara, la Juve è una gran-de squadra e per passare il tur-no in Europa avremmo dovutodimostrare di poter far almenouna buona partita. Se non nefossimo stati capaci sarebbestato giusto andare a casa. Ab-biamo perso contro una squa-dra molto più forte che ha ini-ziato la gara perfettamente.Abbiamo provato a rientrare inpartita, ma non ci siamo riusci-ti. La Juve è stata perfetta e bi-sogna riconoscere i suoi meriti.Non attraversiamo il nostromomento, ma il calcio è fattoanche di queste difficoltà.Questa sconfitta ci servirà dalezione: si cresce anche così».

al.bo.© RIPRODUZIONE RISERVATA

ChampionsRRitorno ottavi

STOP POGBAINFORTUNIOE LACRIME� Dura solo 26 minuti la partita di Pogba: il francesesi fa male a una gamba dopo un contrasto a centrocampo con Sokratis. Inevitabile il cambio: il giocatore si accomoda in panchina con il ghiaccio sul muscolo. Lo sconforto dello juventino è evidente: Pogba non trattiene le lacrime per la rabbia. Stiramento?

Page 6: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

6 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Uscito dalle sabbie mobili della retrocessione grazie a un inizio 2015 convincente, quella di ieri era la gara della vita per lui. Sconfitto nei numeri e nel gioco. Aveva ragione Klopp: «La Juve è squadra vera».

IL TECNICOKLOPP

� CONTRASTI 5 � LANCI 12� PASSAGGI 57

Il belloccio del Borussia è uno dei pochi di Klopp (l’altro è Reus) che il popolo bianconero vorrebbe a Torino. Il migliore là in mezzo: presenza fisica e piedi educati. Alla distanza deve arrendersi pure lui.

HUMMELSSI SALVASUBOTICAFFONDA

6

� TIRI 0 � RECUPERI 2� PASSAGGI 20

In dubbio fino all’ultimo, parte invece titolare. Il top della condizione fatica ad arrivare in una stagione piena di contrattempi fisici. Ci mette il cuore, trova anche il corridoio giusto, poi sbatte su Barzagli

WEIDENFELLERE’ evidentemente ancora freddo quando Tevez spara il missile del vantaggio bianconero: palla all’incrocio per carità, gambe però non proprio reattive. Bene invece sul diagonale di Lichtsteiner, quindi ferma due volte Morata con uscite a valanga.

6

� PARATE 3� RINVII 1� PRESE ALTE 0

LE PAGELLE di MIRKO GRAZIANO

BORUSSIA D.

5

MAZIC Arbitro di gran livello, gestisce la gara in sicurezza anche nei momenti più caldi. Fa correre molto, usa poco i cartellini, eppure tiene sempre la situazione in pugno. Candidato serissimo alla finale Champions di Berlino.

RISTIC 7DJURDJEVIC 6

GRUJIC 6FILIPOVIC 6

IL MIGLIOREHUMMELS

IL PEGGIOREMKHITARYAN

BENDERIl grosso problema è che i dirimpettai bianconeri sono in giornata e concedono poco tempo per ragionare e per cercare la conclusione da fuori. Concorso di colpe proprio con Gundogan sul gol di Tevez: la zona da dove parte il tiro andava presidiata meglio

5,5

� TIRI 0� RECUPERI 5� PASSAGGI 45

AUBAMEYANGPunta centrale con tre trequartisti alle spalle. Prende in pratica il posto che a Torino fu di Ciro Immobile. Di fatto, non entra mai in partita. A sua discolpa, va detto che di palle giocabili ne arrivano pochine in zona, anzi forse nessuna realmente gestibile.

5

� TIRI 0� DRIBBLING 0� SPONDE 4

PAPASTATHOPOULOSSostituisce Piszczek, che nella gara d’andata aveva alzato bandiera bianca già nel primo tempo. Non è il suo mestiere, lavora comunque con diligenza l’ex Milan: va di esperienza anche quando viene spostato a sinistra. Crolla nel finale.

5,5

� CONTRASTI 6� LANCI 1� PASSAGGI 48

GUNDOGANE’ la stagione del rilancio per uno dei grandi protagonisti della cavalcata 2012-2013 in Champions League. Scambia spesso posizione con Bender, fatica pure lui a trovare i giusti tempi nella tonnara di metà campo, asfissiatodal pressing di Marchisio e compagnia

5

� TIRI 0� RECUPERI 8� PASSAGGI 86

KIRCHEra annunciato nella formazione iniziale, entra a inizio ripresa e quasi subito va a piazzarsi in mezzo al campo, accanto a Gundogan. Assiste impotente al dilagare bianconero, travolto anche da Tevez, che spesso rientra di qualche metro per prendere palla e ripartire

5

� TIRI 0� DRIBBLING 0� SPONDE 0

SUBOTICL’uomo dai mille passaporti, cresciuto negli Stati Uniti, legato alla Germania e serbo nel cuore e nella pelle sembra un po’ calato rispetto a un recente passato da grande della difesa. Soffre Morata nell’uno contro uno, si fa girare attorno come un pivellino.

5

� CONTRASTI 3� LANCI 10� PASSAGGI 50

KAMPLDoveva essere fra i titolari a Torino, poi un malore in aereo lo aveva messo fuori causa. Klopp lo ripesca nella serata senza ritorno di Champions e il 24enne sloveno si sbatte parecchio. E’ suo, dopo un’ora di gioco, il primo tiro verso la porta bianconera: para Buffon

6

� TIRI 1� RECUPERI 3� PASSAGGI 39

BLASZCZYKOWSKISistemato in difesa, a destra. Il Borussia alzail tasso tecnico e decide di spingere soprattutto sulla fascia di Evra. Niente da fare, arriva il 2-0 e a quel punto la gara non ha più nulla di veramente concreto da raccontare.

5,5

� TIRI 0� DRIBBLING 0 � SPONDE 4

SCHMELZERE’ un nome che ricorre eccome nelle cronache italiane di mercato. La Juve ci ha fatto un pensierino la scorsa estate, l’Inter ancora non ha mollato la pista. Ieri, a dire il vero, non si è fatto una bella pubblicità l’esterno tedesco. Pochi cross, e nemmeno precisi

5,5

� CONTRASTI 3� LANCI 0� PASSAGGI 26

REUSCerca di svegliare i suoi dopo l’1-0, inizia a muoversi anche in orizzontale, sfonda al centro, ha il giusto spazio per sparare di destro: Chiellini lo stoppa con una scivolata da manuale. Cala vistosamente alla distanza e si becca pure un giallo di frustrazione

5

� TIRI 0� DRIBBLING 0� SPONDE 0

RAMOSÈ una delle mosse con cui Klopp tentadi dettare l’ultimo assalto dei suoi. Tutto vanificato dalla giocata Marchisio-Tevez-Morata che sbatte i tedeschi definitivamente fuori dall’Europa che conta. Ci prova di testa, Buffon controlla con qualche problemino.

6

� TIRI 1� RECUPERI 1� PASSAGGI 11

Pressione mica da ridere su Max. Altro che ciliegina sulla torta dello scudetto: i tifosi gli avrebbero perdonato molto a fatica il mancato accesso nel G8. Lezione di gioco e solo briciole a Klopp.

IL TECNICOALLEGRI

� TIRI 2 � DRIBBLING 2� SPONDE 1

Dopo Baggio e Del Piero, un altro dieci ammutolisce uno degli stadi più temuti d’Europa. Apre la gara con una sassata da 20 metri, poi lavora come un mediano, serve il 2-0 a Morata, mette il timbro sul 3-0.

VIDAL TORNAIL GUERRIEROMARCHISIOUN VERO PLAY

8

9

� TIRI 0 � RECUPERI 4� PASSAGGI 43

Ci scusi, «colpa» della grafica caro Evra: la sua è una serata solida. Concede il nulla sulla fascia, anche con il 3-5-2. Non avrà magari più la gamba dei tempi inglesi, siamo però in presenza di una garanzia.

BUFFONLo ha urlato in faccia a tutti ai compagni il Capitano: «Il pubblico avversario non fa gol, mai». Lucido in uscita ad anticipare Reus, prima con le mani poi gestendo la palla coi piedi. Kampl gli fa il solletico di destro, Ramos invece lo stuzzica un po’ di più.

6,5

� PARATE 2� RINVII 6� PRESE ALTE 5

JUVENTUS

8

IL MIGLIORETEVEZ

IL PEGGIOREEVRA

VIDALEccola la prestazione dell’anno. El Guerrero cileno la tira fuori nella serata che conta. Giudizioso tatticamente, cattivo il giusto, leader nel momento in cui la squadra perde l’apporto di Pogba. C’è molto di Vidal in questa straordinaria impresa bianconera.

7,5

� TIRI 1� RECUPERI 8� PASSAGGI 49

MORATAEsame di laurea dopo il gol del 2-1 a Torino. Si presenta con una cavalcata di 50 metri e tocco a liberare Pereyra nei pressi di Weidenfeller. Il primo controllo è finalizzato sempre a puntare la porta avversaria. Si mangia il 2-0, ma poi chiude la gara.

7

� TIRI 4� DRIBBLING 4� SPONDE 1

LICHTSTEINERUn professore della fascia destra, sia a quattro sia come quinto di centrocampo. Inizia con una rapida discesa seguita da un destro violentissimo: para Weidenfeller. In generale prestazione autoritaria e tatticamente intelligente.

7,5

� CONTRASTI 0� LANCI 3� PASSAGGI 35

MARCHISIORoba da stropicciarsi gli occhi. Il Principino sta per firmare fino al 2019 con la sua Juve e si regala una serata sontuosa: sporca tutti i palloni tedeschi e picchia senza perdere lucidità. Avvia l’azione del 2-0 con una verticalizzazione di seta pura.

7,5

� TIRI 0� RECUPERI 9� PASSAGGI 49

BARZAGLIC’è tutta la classe del miglior difensore italianonella scivolata che disinnesca la pericolosissima volata di Mkhitaryan con il risultato ancora sull’1-0. Sì, Barzaglioneè tornato, per la gioia di Allegri e anche del c.t. azzurro Conte.

6,5

� CONTRASTI 1� LANCI 2� PASSAGGI 29

BONUCCIE’ la serata dell’anno, lui si esprime su livelli di eccellenza mondiale. Parecchio duro nelle chiusure, piede delicato nelle ripartenze. Prende possesso dell’area amica nel momento in cui iniziano a piovere cross da ogni posizione.

7,5

� CONTRASTI 2� LANCI 3� PASSAGGI 33

POGBAIl problema muscolare al flessore che mette fuori uso il baby prodigio francese è l’unica nota stonata nella festa Juve. Ora Allegri spera di non perdere a lungo un giocatore che ha comunque lasciato il segno anche nella mezzoretta di ieri.

6,5

� TIRI 0� RECUPERI 2� PASSAGGI 8

PEPEAll’esterno romano toccail compito di concedere la sacrosanta passerella a Carlitos Tevez. E comunque essere a referto in una gara simile farà parecchio piacere a uno dei giocatori più amati dal popolo juventino.

s.v.

� TIRI 0� DRIBBLING 0� SPONDE 2

CHIELLINISi esalta soprattutto quando esce Pogba e i tedeschi alzano ritmo e pressione. Spazza di tutto, con ogni parte del corpo. Grande l’opposizione sul destro di Reus. Ha un solo problema: non riesce a fare più di tre passaggi giusti in una gara.

6,5

� CONTRASTI 1� LANCI 3� PASSAGGI 43

PEREYRAInizia da trequartista, va sul centrodestra dopo il k.o. di Pogba. Cresce a vista d’occhio l’argentino, che in effetti dà il meglio da centrocampista puro. Impressionante cambio di passo e palla per Morata, che spreca. Assist dolce per il 3-0 di Tevez.

7

� TIRI 0� RECUPERI 8� PASSAGGI 33

MATRIUn bel regalo quello di Allegri al pupillodei tempi cagliaritani: qualche minuto in una serata che resterà nella storia del club italiano più prestigioso del momento. La stagione di Matriinizia ora, e soprattutto in campionato ci sarà spazio per divertirsi.

s.v.

� TIRI 0� DRIBBLING 0� SPONDE 1

5

5 6,5

7

ChampionsRRitorno ottavi

Page 7: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

7GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 8: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

8 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

POSSESSO PALLA

JUVENTUSBORUSSIA

4 4

55,7% 44,3%

ANGOLI

PASSAGGI RIUSCITI

575 466PASSAGGI EFFETTUATI

JUVENTUS

BASSO 42,8 metriBARICENTRO

BORUSSIA

MOLTO ALTO 58,2metriBARICENTRO

86,3% 84,8%7 10

FALLICOMMESSI

149141

PALLEPERSE

6560

PALLERECUPERATE

64TIRI NELLO SPECCHIO

14

158

29

25 236

1110 17 119

3

336

238

37

26

109

fLA PARTITA AI RAGGI X

Al via difesa a 4, poi a 3Juve sempre blindatacon l’aiuto delle punte1Non solo gol per Tevez: ben 9 recuperi. E con il cambio di sistema Marchisio è libero di tagliare la difesa del Borussia

Con i tre dietro, la Juve riesce a far girare palla e a eludere il pressing del Borussia, perché si aprono linee di passaggio verso gli interni e verso Tevez. Saltata la linea avanzata di pressione, Pereyra e Tevez hanno metri davanti da attaccarepalla al piede, aprendosi soluzioni: al tiro o verso Morata

PASSAGGIO

MOVIMENTO

MOVIMENTO CON LA PALLA

MARCHISIO: palloni intercettati 10TEVEZ: palle recuperate 9

PEREYRA: passaggi positivi 33

LA MOSSA TATTICA

TEVEZMORATA

MARCHISIO

BONUCCI

PEREYRA

Alex FrosioTwitter @alexfrosio

C’ è molto Allegri, un po’ di Conte ma in de-finitiva tanta tanta Juve - sì, al livello diquelle di Lippi che già due volte avevano

demolito il muro giallonero del Westfalensta-dion - nel prodigioso successo di Dortmund. Laversione di Allegri è quella iniziale: il 4-3-1-2 è lostampo che Max ha impresso sulla sua nuova Si-gnora e con il quale ha voluto giocarsi, almenoall’inizio, l’accesso ai quarti. La partita cominciaproprio secondo le previsioni, aiutata persino dalgol immediato di Tevez, che per bellezza del gesto tecnico esula daqualsiasi discorso tattico. Pereyratrequartista è il primo a portare ilpressing, mentre dall’altra parte ilsuo omologo Reus, che come l’ar-gentino bianconero sceglie unaposizione centrale come punto dipartenza, rimane imbottigliato neltraffico centrale e nelle spire diMarchisio dovendo dunque rinun-ciare alle proprio tipiche scorri-bande. Il Principino comincia nel-l’ombra la sua partita, si dedica allavoro oscuro, anche perché il pal-lone ce l’hanno quasi sempre gli altri (36,7% dipossesso bianconero nel primo tempo). Il Borus-sia tuttavia non crea mai pericoli. Il dispositivodifensivo della Juve si rafforza suo malgradoquando Pogba deve uscire, lasciando il posto aBarzagli. E allora Allegri vira sul 3-5-2 (e sta quiil po’ di Conte nella serata bianconera): alla vigi-lia aveva provato entrambi i sistemi, beh li hausati tutti e due sapendo che i suoi avrebbero co-nosciuto i movimenti necessari per il clic da unoall’altro. Certo, la Juve impiega qualche minuto asistemarsi e a trovare le misure, ed è il periodominimo nel quale il pressing del Borussia - nonfurioso come l’ultrapressing che due anni fa lo

aveva portato in finale - sembra avere qualcheeffetto: i gialloneri hanno un atteggiamento direcupero palla molto alto (47,7 metri) ma nonriescono mai a penetrare l’area bianconera. Glijuventini sono attentissimi a non dare la profon-dità, difendendo a ridosso della propria area econcedendo in tutta la partita appena 7 giocateutili nei 16 metri al Borussia. In questo contanoanche gli aiuti degli attaccanti: Tevez chiude lasua partita mostruosa anche con 9 palloni recu-perati, quanti Marchisio.

MARCHISIO SALE L’atteggiamento della Juve èinsolito per quanto siamo abituati a vedere in Ita-

lia: tutta stretta dietro, pronta a ri-partire. Ma proprio il 3-5-2 aiuta ibianconeri a mettere fuori la testae a prendere il comando definitivodel pallone (51,2% di possessonella ripresa) e della partita. I tredifensori fanno girare palla con-trollati da tre attaccanti del Borus-sia: questo apre linee di passaggioverso gli interni, Pereyra e Vidal(spostato a sinistra dopo l’uscita diPogba) e «libera» Marchisio, vistoche Aubameyang non può andarea prenderlo come aveva fatto Im-mobile all’andato con Pirlo. L’8

bianconero così può cominciare a dettare i ritmi,smistare in gioco corto e dare ampiezza sul lungo(7 i lanci positivi, più di Bonucci che all’andata,per i motivi di cui sopra, era quello con i numeripiù alti in questo fondamentale). Con la sua tec-nica - e quella di Pereyra - è stato facile bucarel’altissima, e non troppo attenta nei movimenti,difesa del Borussia, già in difficoltà quando salta-va la seconda linea di pressing e abbandonata do-po il tutto per tutto tentato da Klopp con l’ingres-so di Blaszczykowski a terzino destro - è semprestato un’ala offensiva - e Ramos per Bender, conKirch spostato da destra al fianco di Gundogan.

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7Le giocate utili del Borussia nell’area della Juventus, che non ha mai concesso la profondità

IL NUMERO

GDS

GDS

ChampionsRRitorno ottavi

Page 9: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

9GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Chiellini è con Max«Cambiare tecnicoci ha fatto bene» 1Il difensore elogia Allegri e ragiona sul sorteggio«Real, Barça e Bayern sono un passo avanti. Però...»

STRATEGIE

Pronti i rinnovi di Marchisio, Marotta e Paratici1Il contratto del Principino allungatoal 2019. Conferme anche per il duo dell’area tecnica

Claudio Marchisio, 29 anni LAPRESSE

Mirko GrazianoINVIATO A DORTMUND (GER)

A ll’inizio della prossi-ma settimana ci sarà

il primo approccio ufficialefra la Juventus e ClaudioMarchisio per mettere nerosu bianco a livello di rinno-vo (e adeguamento) delcontratto del Principino.L’attuale accordo scade nel2016 e verrà portato al 2019con uno stipendio da 3,5milioni più bonus a stagio-ne. Il 29enne centrocampi-sta torinese è cresciuto nellegiovanili bianconere, è unodei più amati in assoluto dalpopolo juventino.

MAROTTA PROLUNGA E neiprossimi giorni verrà uffi-cializzato il prolungamentodei contratti del d.s. Paraticie di tutti i componenti del-l’area tecnica organizzatada Marotta: le firme di fattoci sono già. A proposito diMarotta, d.g. a tempo inde-terminato e a.d. con con-tratto in scadenza nel pros-

simo ottobre: ebbene, il piùcompleto fra i dirigenti calcisti-ci italiani resterà amministra-tore delegato della Juve alme-no fino al 2018; l’annuncio uf-ficiale arriverà più avanti, maogni cosa sarebbe già a posto.

VAZQUEZ E BABY COLPO In-tanto, si sta preparando un af-fondo importante sul frontePalermo: oltre alla trattativaDybala, la Juve è sulle tracce diVázquez, trequartista che pia-ce moltissimo ad Allegri e po-trebbe essere presto convocatoda Conte. Non va escluso un in-contro fra i dirigenti biancone-ri e Zamparini dopo Pasqua.

BABY COLPO Infine, va regi-strato un netto sorpasso deicampioni d’Italia nei confrontidell’Inter per Diawara Ama-dou, classe ‘97, forte centro-campista centrale che in que-sta stagione ha già debuttatonel San Marino.

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RMorata: «Sono felice alla Juve». Marotta: «Lui è siail nostro presentesia il futuro»

Fabiana Della ValleINVIATA A DORTMUND (GERMANIA)

L a faccia dice tutto e anchedi più. Paul Pogba è uscitozoppicando da campo ed è

andato a sedersi in panchina.Borsa del ghiaccio sulla gamba,l’espressione di chi aveva imma-ginato un’altra serata. Il france-se sperava di essere protagoni-sta, nella gara più importantedella stagione, invece è stato co-stretto a uscire dopo neanchemezzora. Colpa di un brutto fal-lo di Papastathopoulos (Allegrilo ha avuto al Milan), che ha pri-vato la Juve di uno dei suoi gio-catori più importanti. E pensareche ieri i tedeschi avevano insi-stito molto sul gioco falloso deibianconeri. Anche la Bild ha ca-valcato l’argomento, mentreKlopp, nella conferenza della vi-gilia, aveva sminuito il tutto.

EMERGENZA Pogba si copre ilviso con il giubbotto e continuaa disperarsi. Ha dovuto cedere ilposto a Barzagli ed è rimasto inpanchina anche nel secondotempo. Seduto, ha continuato aincitare gli altri. Oggi farà gli

esami, ma probabilmente sitratta di un problema muscola-re: si toccava il flessore della co-scia destra. Salterà quasi certa-mente il Genoa, ma c’è il rischioche si tratti di uno stiramento equesto sarebbe un bel problemaper la Juve, che a centrocampoha gli uomini contati. Pirlo, outper un infortunio al polpaccio, èin via di guarigione ma difficil-

mente verrà rischiato. Magaririentrerà dopo la sosta. Sturaroè fermo ai box e tornerà tra unadecina di giorni, senza contare ilungodegenti Asamoah e Romu-lo.

ATTACCO E DIFESA Paul piange,Barzagli finalmente sorride. Lalunga attesa è finita. Il difensoreha giocato titolare a Palermo, di-mostrando che i nove mesi lon-tano dal campo non lo hanno ar-rugginito. È entrato con il com-pito di non far rimpiangere Pog-ba e non ha fallito. Con un paiodi interventi ha confermato adAllegri di essere preziosissimo.Chiellini gli è stato al fianco, co-me ai vecchi tempi, e alla fine haragionato sul sorteggio: «Pensoche alcune squadre siano unpasso davanti a tutti, come Real,Barcellona e Bayern. Però è im-portante provare ad arrivare fi-no in fondo». Da Chiellini paroleimportanti per Allegri: «Dopotre anni di vittorie ci si poteva ac-contentare, il trambusto e ilcambio ci hanno dato qualcosain più. Si è vista una cattiveriache nei primi due anni di Contenon si era vista, siamo grati aConte ma vogliamo dimostrareche siamo una grande squadra eil progetto non si è fermato. Oggiabbiamo fatto una partita lucidasenza andare in affanno». L’altrovalore aggiunto è Morata, che ri-badisce: «Io sono felice alla Ju-ventus e voglio crescere qui. Ilsorteggio? Lo aspettiamo conenergia, sappiamo che possiamogiocarcela contro qualunquesquadra». Lui è l’ investimentopiù azzeccato. «È il presente e ilfuturo della Juve», ha detto Ma-rotta, allontanando lo spettroReal. La Juve quindi, nonostantel’infortunio di Pogba, ha tantimotivi per sorridere. «Abbiamofatto una grande gara — chiudeBonucci —, siamo venuti qui conla consapevolezza di essere piùforti. Ora i quarti, non temiamonessuno».

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Giorgio Chiellini , 30 anni, esulta dopo il successo sul Borussia GETTY

ChampionsRRitorno ottavi

Page 10: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

10 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

BARCELLONA 7

Scherza con gli avversari, lancia i compagni. L’assist a Rakitic è il 21° della sua stagione, Hart gli nega i gol per scavalcare Ronaldo nel Pichichi della Champions.

8

IL MIGLIOREMESSI

TER STEGEN 7 La sua fotografia: pecca di «Neuerite» coi piedi rischiando di far segnare Aguero che vorrebbe dribblare, al quale poi para un rigore.DANI ALVES 7 Attento e pericoloso, ammonito e squalificato. (dal 46’ s.t. Adriano s.v.)PIQUE’ 6,5 Rischia di compromettere un’ottima serata col rigore su Aguero.MATHIEU 6 In una squadra di giocolieri il suo piede ruvido si nota. Limitato.JORDI ALBA 6 Tranquillo con Nasri, in ansia con Navas, brillante in fase offensiva.RAKITIC 7 Il gol è la cosa più vistosa della sua serata di gala. Accompagnato all’uscita da un lungo applauso. (dal 39’ s.t. Rafinha s.v.)MASCHERANO 7 A centrocampo, nel suo territorio preferito, zittisce Touré e Silva. No pasaran.INIESTA 6,5 Mette un po’ di colore a questa sua stagione dai toni poco brillanti.SUAREZ 5,5 Dopo una serie di ottime partite appare legnoso e sbatte contro Hart e il palo.NEYMAR 6,5 Ci prova e riprova, ma anche lui si scontra con Hart, con la sua scarsa mira e un altruismo a volte eccessivo. Momenti di funambolismo.ALL. LUIS ENRIQUE 7 Il Camp Nou canta il suo nome. Lui ringrazia facendo giocare la squadra in maniera brillante.

MESSI SCHERZAGLI AVVERSARIMASCHERANOZITTISCE TUTTI

ROCCHI Riesce

a frenare

l’esagerata durezza del City senza

espellere nessuno. Serata senza

errori, che fa il paio con quella di

Rizzoli martedì al Calderon.

DI LIBERATORE 7-CARIOLATO 7

TAGLIAVENTO 6-ORSATO 6

LE PAGELLE di F.M.R.

MAN. CITY 4

Aiutato dai pali, salva i suoi dall’umiliazione con una serie d’interventi straordinari: parate e uscite in serie su Neymar e Messi (più volte), Jordi Alba, Suarez…

8

IL MIGLIOREHART

SAGNA 4,5 Schierato a destra al posto di Zabaleta, Neymar lo fa girar come una bambola.KOMPANY 4 Inizia con un errore che porta al palo di Neymar. Il «la» alla sua pessima serata.DEMICHELIS 4 Superato. Non abbiamo altro da dire.KOLAROV 5 Dalle sue parti si agita lo spauracchio Messi. Ha la nostra comprensione.FERNANDINHO 5 Subito ammonito,non può nemmeno picchiare.TOURÉ 5 Assente all’andata, al ritorno non si nota ed è il secondo ad uscire.BONY 5 Un tiro svirgolato nel suo inutile quarto d’ora abbondante.NASRI 4 La sua partita è racchiusa nel calcione gratuito a Neymar. Fuori nell’intervallo.JESUS NAVAS 6,5 Gioca la ripresa, crea lo spunto migliore dei suoi ed è spesso pericoloso.SILVA 5,5 Lui che il tiki-taka ce l’ha nel sangue, al Camp Nou è spettatore frustrato.MILNER 6 Non si arrende, la condizione della squadra non lo aiuta. (dal 41’ s.t. Lampard, s.v.)AGUERO 5 Lotta, si sbatte, ma sbaglia il rigore della speranza. In 7 apparizioni al Camp Nou 6 k.o. e un pari, un solo gol, nel 2006.ALL. PELLEGRINI 4 In due anni 4 sconfitte su 4 col Barça, 13 a un pari nelle ultime 14 sfide ai catalani. Colpito e probabilmente affondato. Dalla prestazione oltre che dall’eliminazione.

7

DAL GOL DEL CROATO ALL’ERRORE DELL’ARGENTINO

� 1 La rete di Ivan Rakitic, 27 anni, che ha deciso la partita a favore del Barcellona � 2 La parata di Marc Andre ter Stegen, 22 anni, portiere tedesco del Barcellona � 3 Pep Guardiola, allenatore del Bayern Monaco, in tribuna al Camp Nou con il fido Estiarte GETTY/AFP/AP

3

21

E’ tornato il vero BarçaMessi, che spettacolo1Leo a tutto campo, assist a Rakitic, due tunnel e aiuta in difesaCity spazzato via e catalani nei quarti per l’ottava volta di fila

I PROTAGONISTI

Con Rakitic e Ter Stegen è la sera degli eroi inattesi

RLuis Enrique ha rimesso le cose aposto dopo l’addiodi Pep Guardiolaieri in tribuna

Filippo Maria RicciINVIATO A BARCELLONA

P ensiamo a Carlo Ancelotti,preoccupato davanti allatv a Madrid. O a Manuel

Pellegrini, annichilito sulla pan-china del City. Vediamo PepGuardiola estasiato dar di gomi-to a Manuel Estiarte per le gioca-te dei suoi ex pupilli, i due sedutiin tribuna al Camp Nou nei loroposti di soci del club, lontano daifari glamour del palco nel loroprimo ritorno dal rimpianto ad-dio del 2012. E immaginiamoVicente Del Bosque, lui si al pal-co, felice per ciò che si godono isuoi occhi di amante del calcio,anche se di spagnoli in campo cene sono pochi. E ce la siamo go-duta pure noi questa bella parti-ta del Barcellona, col suo piccolo

mago che non smette di agitarela bacchetta.

TUTTO LEO Messi serve l’assist aRakitic per l’unico gol della sera-ta, Messi fa due tunnel (Fernan-dinho e Milner), Messi corre,Messi cade e si rialza, sordo aicolpi avversari, Messi torna adare una mano in difesa, Messimette i compagni davanti all’in-demoniato Hart, Messi sbattesullo stesso portiere inglese,Messi scalda il cuore al CampNou, che pensa al Madrid, attesoqui domenica sera. Con un gio-catore così, tutto sembra facile.

NON C’E’ STORIA Il Barcellonaha liquidato il City. Non nel pun-teggio, 1-0 dopo la vittoria per2-1 a Manchester, contenuto daipali di Neymar e Suarez e dalleinnumerevoli parate di Hart, ma

nella tecnica, nella capacità digiocare a calcio, nella voglia de-bordante di far divertire la gentesempre e comunque. Anche se lapartita non è chiusa e nella ri-presa Ter Stegen deve parare unrigore ad Aguero per evitare ilpari e un’eventuale (ancorchéimprobabile) fiammata inglese.Sono due anni che il City ha lasfortuna di beccare il Barça negliottavi: 4 sconfitte e le eliminato-rie mai in discussione. La diffe-renza già evidente col ‘Tata’Martino è diventata siderale conLuis Enrique. Che avrà pure ilsuo rigido idealismo ma che sacome si fa giocare una squadra:al Barça l’ex allenatore della Ro-ma ha riconnesso i cavi del flip-per tagliati dall’addio di Guar-diola e dalla prematura scom-parsa di Vilanova, ha riacceso glispecial della voglia.

LIGA-PREMIER 3 A 0 A comin-ciare da Messi. I due non avran-no il migliore dei rapporti, peròevidentemente hanno trovato ilmodo di convivere e il Barça sigode la pace. I catalani conqui-stano i quarti di finale per l’otta-va volta di fila (record in Cham-pions League), il City dei milioniarabi non c’è mai arrivato. La Li-ga porta 3 squadre ai quarti, laPremier League intera si acco-moda davanti alla tv: se ne scol-lerà in agosto, per il preliminare

di Champions. Pellegrni esceumiliato dal Camp Nou: avevadetto che voleva giocare in 11 contro 11 perché nelle altre 3 sfi-de col Barça aveva chiuso in 10:accontentato, nonostante i suoiabbiano randellato a piacere. Ma non è servito. La stagione delCity prende una piega bruttissi-ma (-6 dal Chelsea in campiona-to, con Mou che deve recuperareuna partita) e vediamo cosa nepensa lo sceicco.

DOMINIO TOTALE Il Barça hapreso palla subito e non l’ha piùmollata, accarezzandola con cu-ra, trattandola come si merita enascondendola ai bruti del City.Il gol è arrivato solo al 31’, recu-pero di Alba, scarico su Messi,lunga progressione verso destradell’argentino e assist perfettodall’altra parte del campo perRakitic: petto, pallonetto eCamp Nou in estasi. Per Messi 21assist stagionali (oltre ai 43 gol).Poi una decina di grandi occa-sioni blaugrana, sbagliate perproblemi di mira, pali, fuorigio-co millimetrici ed enormi inter-venti di Hart. Il City è cresciutocon l’ingresso di Jesus Navas perNasri ma non ha combinato qua-si nulla. E quando Aguero hasbagliato il rigore si è spenta laluce. Quelle del Camp Nou re-stano accese: domenica arriva ilMadrid.

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Davide Longo

A volte le cifre dicono tan-to: 24 partite in Liga (su27) di cui 18 da titolare,

7 (su 8) in Champions e 6 dalprimo minuto. Più 6 partite di«contorno» in Coppa del Re. So-no i numeri di Ivan Rakitic, ilcarburante croato che Luis Enri-que la scorsa estate ha inseritonel serbatoio del Barcellona.Dopo la cessione di Fabregas e ilprogressivo «disimpegno» diXavi, che come un professorematuro sta centellinando le sueultime lezioni, in mezzo al cam-po i blaugrana avevano bisognodi freschezza, di novità e il croa-to quel centrocampo è riuscito aprenderselo, realizzando la mis-sione che nell’estate del 2011

sembrava destinata a Fabregas,dopo il suo ritorno dall’Arsenal.

TODOCAMPISTA Piedi buoni,visione di gioco, capacità di in-serimento e di dettare i tempidell’azione, verticalizzazioni. Ilcroato ai tempi del Siviglia è sta-to definito »todocampista», pro-prio per sottolineare la sua ca-pacità in mezzo al campo di farebene praticamente tutto. E iericontro il City ne ha dato una di-mostrazione con aperture, tagli,inserimenti: la cosa giusta almomento giusto. E in un primotempo nel quale Suarez non gi-rava proprio al massimo e gli al-tri due fenomeni hanno fattodoppietta, ma solo di ammoni-zioni procurate (Fernandinho eNasri per Neymar, Kolarov e Sil-va per Messi), il croato si è pure

regalato il primo gol europeo inmaglia blaugrana: meravigliosaapertura di Messi, taglio in«back door» alle spalle di Sagnastop di petto e pallonetto cheprima bacia la parte inferioredella traversa e poi plana docil-mente in rete.

TOH, UN PORTIERE Tutto all’ap-parenza facile, se non che a uncerto punto della partita, inmezzo a un oceano di occasionisbagliate da Messi e compagni,capita l’azione che può incaro-gnire la sfida: fallo di Pique eAguero ha a disposizione il rigo-re che a un quarto d’ora scarsodalla fine può incredibilmenterimettere in corsa il City. Manon è serata, almeno in fase rea-lizzativa, per i grandi attaccantial Camp Nou: è invece la seratadi un altro acquisto arrivato alBarcellona quasi in sordina. Il22enne Ter Stegen si stende sul-la sua destra e va blindare risul-tato e qualificazione. Un portie-re eroe del Camp Nou. Seratainconsueta.

© RIPRODUZIONE RISERVATARakitic festeggia con Dani Alves AP

GOL

1

OCCASIONI CREATE

2

GOL IN LIGA

4PRESENZE IN CHAMPIONS

7GOL IN CHAMPIONS

1

PASSAGGI

PRESENZE IN LIGA

44

24

LA PARTITA DI RAKITIC

LA SUA STAGIONE

BARCELLONA 1

MAN. CITY 0PRIMO TEMPO 1-0MARCATORE Rakitic (B) al 31’ p.t.

BARCELLONA (4-3-3) Ter Stegen; Dani Alves (dal 46’ s.t. Adriano), Mathieu, Piqué, Jordi Alba; Rakitic (dal 39’ s.t. Rafinha), Mascherano, Iniesta; Messi, Suárez, Neymar.PANCHINA Bravo, Bartra, Sergi Roberto, Xavi, Pedro.ALLENATORE Luis EnriqueAMMONITI Dani Alves per gioco scorrettoESPULSI nessuno

MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart; Sagna, Kompany, Demichelis, Kolarov; Fernandinho, Touré (dal 27’ s.t. Bony); Nasri (dal 1’ s.t. Jesus Navas), Silva, Milner (dal 41’ s.t. Lampard); Agüero.PANCHINA Caballero, Zabaleta, Fernando, Dzeko.ALLENATORE PellegriniAMMONITI Fernandinho, Kolarov, Silva, Nasri, Demichelis per gioco scorrettoESPULSI nessuno

ARBITRO Rocchi (Italia)NOTE spettatori 92.551Tiri in porta 14-3, tiri fuori 10-3, angoli, 7-4, fuorigioco 3-0Recuperi 0‘ p.t. e 2‘ s.t.

ChampionsRRitorno ottavi

Page 11: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

11GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 12: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

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RIMONTA E QUALIFICAZIONE? LORO SANNO COME SI FA

INTER-LIVERPOOL 3-0Coppa Campioni 1964-65: dopo il 3-1 subito all’andata, nel ritorno della semifinale segnano Corso, Peirò e Facchetti (nella foto)

INTER-GRONINGEN 5-1Coppa Uefa 1983-84: ritorno 2° turno. Dopo il k.o. in trasferta (0-2), a segno Collovati, Altobelli, Serena (foto) con una doppietta e H. Muller

INTER-ASTON VILLA 3-0Coppa Uefa 1990-91 , secondo turno: 0-2 in Inghilterra, nel ritorno a segno Klinsmann (nella foto), Berti e Bianchi. E l’Inter si qualifica.

Icardi, azzanna la storiaL’Inter aspetta la sua tigre1Mauro non segna in questo torneo dal 2 ottobre con il Qarabage in casa dall’8 febbraio. Per la serata da romanzo servono i suoi gol

Matteo BregaMILANO

I l numero 9 manca sulla ruo-ta di Milano dall’8 febbraioe su quella europea, molto

più panoramica, dal 2 ottobre.Insomma, manca da un po’ quel-l’esultanza che pompa tantaadrenalina al popolo nerazzur-ro. Ecco perché questa sera, nelcostruire una serata da romanzodi formazione, serve il timbro diMauro Icardi. La stagione neraz-zurra si è talmente arricciata suse stessa che alla fine sembraaver perso un po’ la magia delgol dell’argentino. Che deve tor-nare a essere la tigre interistache ruggisce agli avversari.

DAI GOL AGLI ASSIST Perché siè impegnato, ha seguito i consi-gli di Mancini, pulendosi le spal-le dall’anarchia del centravantivecchio stampo e si è messo a fa-re le pulizie in giro per il campo.Gli assist per Palacio a Wolf-sburg e domenica contro il Cese-na sono la testimonianza. Oggi,però, il Mancio sarebbe ben lietodi rivedere quel Mauro da un-ti-ro-un-gol. E lo sarebbe anche ilMeazza. Lo stadio con cui ha liti-gato e nel quale ha fatto pacenon lo coccola per un gol dall’8febbraio scorso. Doppietta con-tro il Palermo, la prima delle trevittorie consecutive in campio-nato che avevano alimentatol’ottimismo del Mancio per unnuovo inizio. Da quella sera con-

tro i siciliani Icardi non ha piùsegnato in casa, lasciando le gio-ie lontano.

AZIONE, DOVE SEI FINITA? Ilgol di Cagliari del 23 febbraio èstato strepitoso, con quella ster-zata e il sinistro a giro. L’ultimopure questo di una serie specia-le, ovvero di quelli su azione.Perché sull’isola ha lasciatol’istinto in movimento. A Napoliil cucchiaio su rigore è stata diqualità, eppure è arrivata dal di-schetto. Icardi sembra essersiimbottigliato in se stesso, nellaricerca continua di un lavoro piùcorale. Forse questa sera è giun-to il momento di mettere nellosgabuzzino questa versione edestrarre quella più conosciuta.

Anche perché i numeri diconouna cosa sottovalutata. In Euro-pa, cortile preferito dagli attac-canti che vogliono mettersi inmostra e farsi corteggiare, Icar-di ha segnato solo un gol che hainciso, contro il Qarabag il 2 ot-tobre scorso: 168 giorni fa.

EUROPA CHIAMA EUROPA A pri-ma vista un’eternità, dopo un’at-tenta analisi possiamo definirlo«molto tempo». Un po’ perchénon si gioca tutte le settimane,un po’ perché Icardi ha saltatoun paio di match nella fase a gi-roni (a St. Etienne e a Baku). Ciòdetto i 3 gol rifilati allo Stjarnannel preliminare hanno un sapo-re che tende al sapido vista laqualità dell’avversario. L’ultimafoto postata ieri sera sui social loritraeva intento ad allenarsi inpalestra. Come sempre, d’al-tronde, ha preparato la gara diquesta sera nei minimi dettagli.Lui per primo sa che una seratada raccontare ai figli e ai nipotida qui a cinquant’anni lo rende-rebbe molto più sereno da quialla fine della stagione. Un peri-odo non così breve come si pos-sa pensare visto che oltre al cam-po ci sarà da firmare e annuncia-re il rinnovo del contratto. At-torno al quale si continua alavorare per mettere in bolla tut-ta l’architettura. Un gol (crepil’avarizia, anche di più) darebbeossigeno a tutto il romanzo. Cheda formazione potrebbe diven-tare d’esplosione.

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situazioneNERAZZURRI OK COL 2-0 O SE VINCONO CON ALMENO 3 GOL DI SCARTO

� L’Inter, dopo il k.o. in Germania (3-1), va ai quarti sevince 2-0 (grazie al gol fuori casa) o - se subisse reti - con almeno tre gol di scarto. In caso di 3-1, supplementari ed eventuali rigori. In caso di 4-2, 5-3, eccetera, avanti i tedeschi per il maggior numero di reti in trasferta.

Mauro Icardi, 22 anni, è stato acquistato dall’Inter nell’estate 2013 FORTE

Europa LeagueRRitorno ottavi

LA GUIDA

Il programma delle gare di ritorno degli ottavi di finale dell’Europa League.Dinamo Mosca (Rus)-NAPOLI(ore 18, andata 1-3)ROMA-FIORENTINA (ore 19, andata 1-1)Dinamo Kiev (Ucr)-Everton (Ing)(ore 19, andata 1-2)Ajax (Ola)-Dnipro (Ucr)(ore 21.05, andata 0-1)INTER-Wolfsburg (Ger)(ore 21.05, andata 1-3)TORINO- Zenit San Pietroburgo (Rus) (ore 21.05; andata 0-2)

Siviglia (Spa)-Villarreal (Spa) (ore 21.05, andata 3-1)Besiktas (Tur)-Bruges (Bel)(ore 21.05, andata 1-2)

SORTEGGIOIl sorteggio per i quarti è in programma domani a Nyon. Le date: 16 e 23 aprile

DETENTOREIl Siviglia è la squadra che detiene il trofeo. Nella finale di Torino 2014 ha battuto il Benfica ai rigori (0-0 al 120’)

SUCCESSI ITALIANIDa quando la manifestazione si chiamacosì mai nessuna italiana l’ha vinta. L’ultimo successo in coppa Uefa risale al 1998-99 e lo ottenne il Parma

C’è un derbyanche in SpagnaRischia l’Everton

Il maggiolino domina ma ha bisogno dell’Europa1La Volkswagen, padrona del Wolfsburg, ha quote nel Bayern e nell’Ingolstadt, primi in Germania. Un potere che fa discutere

Pierfrancesco Archetti

P er cercare di distanziarsiancor più dalla seconda,

il Bayern è andato in ritiro aDoha con i soldi della diretta in-seguitrice. In Germania succe-de anche questo, a Dortmund sisono arrabbiati, ma la famigliaallargata non è una novità,semmai risalta ora che il Wolf-sburg è in alto. La Volkswagen,proprietaria dei verdi, è anchesocia nel Bayern. Così quandoGuardiola e amici sono sbarcatiin Qatar nello scorso gennaio,hanno scoperto che il loro

quartier generale si chiamavaVolkswagen Camp. E’ come seJames Pallotta avesse pagato illavoro invernale della Juve, ose il Barcellona avesse sponso-rizzato il ritiro del Real Madrid.

MAMMA GENEROSA La casaautomobilistica dai 12 marchi (tra cui Audi, Porsche, Lambor-ghini e Ducati) ha virato ener-gicamente sul calcio da quandoè diretta dall’a.d. Martin Winte-rkorn. «Perché non bisognaunire le passioni per auto e cal-cio, che io ho, in un matrimonioeconomico?» ha detto in un’ in-tervista a Stern. L’ex portieredilettante, che ancor oggi si di-

verte fra i pali in alcune partitea scopo benefico, è presente aquasi tutte le gare dei verdi, masiede pure nel consiglio di sor-veglianza del Bayern: come Au-di nel 2009 comprò per 90 mi-lioni circa il 9% della società bavarese, oggi sceso all’8,33per equilibrio con gli altri duepartner (Allianz e Adidas). E’come se Sergio Marchionneavesse una poltrona anche al-l’Inter o al Milan. Ma non è fini-ta. Sempre con la marca deiquattro cerchi, Volkswagenpossiede il 20% dell’Ingolstadt,club di seconda divisione dellacittà dove ha sede l’Audi. E laquota si ingigantisce conside-rando sponsorizzazione e pro-prietà del nuovo stadio.

VINCENTI Se finissero oggi icampionati in Germania, la«Vw» avrebbe un campione(Bayern), un vice (Wolfsburg)

e una promossa dalla B (l’In-golstadt è primo). Ma gli anali-sti sostengono che l’Europa puòfare rendere una volta e mezzodi più, e non basta che le«Frauen» del calcio femminiledel Wolfsburg abbiano preso laseconda Champions a maggio,completando la doppietta conla Bundesliga. Ecco dunque

l’operazione Lupi, cioè portarei maschi in alto nella costella-zione internazionale. Iniziatoun decennio fa e giunto al cul-mine nel 2009, con la conquistadell’unico «scudetto», il proget-to era stato vicino al fallimentonelle annate successive quandoil Wolfsburg ha sfiorato la re-trocessione (2011). Un nuovo

intervento economico, oltre aicento milioni di mantenimentodel club, ha portato a 120 mi-lioni l’esborso per assicurarsiLuiz Gustavo (16), Kevin deBruyne (22), Andre Schürrle(32) più molti altri protagonistidella squadra che all’andata haschiantato l’Inter. La Uefa ha al-zato le antenne per il fair palyfinanziario (quietato con ac-cordi di sponsorizzazione), mache il calcio debba diventare«un modello affaristico che dàprofitto» è il motto dei boss diun’azienda che ha fatturato202 miliardi di euro nel 2014,con 13 miliardi di utili. LaVolkswagen sponsorizza purein diverse forme 16 delle 36squadre professionistiche tede-sche. Il maggiolino domina,tocca all’Inter sgonfiargli leruote. Anche se magari sono Pi-relli.

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Il Wolfsburg dell’andata con lo sponsor-proprietario in vista GETTY

COSÌ AL MEAZZA, ORE 21.05 (A. 1-3)

PANCHINA: 1 Handanovic, 6 Andreolli,

15 Vidic, 33 D'Ambrosio,

17 Kuzmanovic, 91 Shaqiri, 28 Puscas

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: Juan Jesus, D'Ambrosio,

Guarin, Hernanes

INDISPONIBILI: Jonathan, Dodò,

Nagatomo

PANCHINA: 20 Grun, 4 Schafer,

24 Jung, 17 Schurrle, 9 Perisic,

3 Bendtner, 27 Arnold

SQUALIFICATI: Naldo

DIFFIDATI: Perisic

INDISPONIBILI: Hunt, Drewes

ALLENATORE Mancini ALLENATORE Hecking

INTER 4-2-3-1 WOLFSBURG 4-2-3-1

CARRIZO30 9

ICARDI

18MEDEL

10KOVACIC

1BENAGLIO

15TRASCH

5KLOSE

31KNOCHE

34RODRIGUEZ

23GUILAVOGUI

22LUIZ GUSTAVO

8VIEIRINHA

14DE BRUYNE

12DOST

7CALIGIURI

13GUARIN

88HERNANES

8PALACIO

SANTON21

23RANOCCHIA

5JUAN JESUS

14CAMPAGNARO

ARBITRO Clattenburg (Ing) GUARDALINEE Beck (Ing) - Collin (Ing)QUARTO UOMO Burt (Ing) ADDIZIONALI Taylor (Ing) - Friend (Ing)

TV Canale 5, Canale 5 HD e Premium Calcio 3 INTERNET www.gazzetta.it

CENTIMETRI

Page 13: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

13GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Credo nell’impresa, perché senon hai fiducia è meglio se staia casa; e perché gli ostacoli,nella vita, vanno superati».

I RAGAZZI MERITEREBBERO Imotivi per crederci sono tre. «Perché tutte le coppe vintedall’Inter sono state vinte condelle rimonte clamorose, conTrapattoni e Simoni. Perchécredo che una serata senza er-rori prima o poi possa capitareanche a noi. Perché tutti i gio-catori vogliono questo e se lomeritano. Come sto dopo il paricontro il Cesena? Avevo gli oc-chi rossi, ma per il vento e per-ché ero dispiaciuto per i gioca-tori: la crescita è un lavoro lun-go che passa anche da alcunedelusioni, e quella sera abbia-mo perso una buona occasione.Niente è chiuso, ma credo che,in assoluto, avremmo meritato5-6 punti in più in classifica».

MATEO Chi deve meritare ap-plausi è Kovacic (annunciato ti-tolare). «Se avrà spazio - faMancini -, spero possa essere

determinante». Pausa. Consi-gli: «Dobbiamo far la partitacon la testa, essere forti, difen-dere bene e magari avere un po’di fortuna. Dobbiamo vincere2-0, un risultato possibile, nondobbiamo segnare 4 reti… Co-me squadra abbiamo bisognodi una serata importante che cidia morale in vista delle ultime11 gare di campionato. Loro so-no una squadra fortissima, maqualcosa concederanno». Me-glio se più di qualcosa.

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INTER-STRASBURGO 3-0Coppa Uefa 1997-98, ritorno ottavi: dopo lo 0-2 incassato in Francia all’andata, a San Siro reti di Ronaldo, C. Zanetti e Simeone (nella foto)

BAYERN-INTER 2-3L’impresa di Leonardo negli ottavi di Champions League 2010-11: dallo 0-1a San Siro dell’andata al 3-2 di Monaco con reti di Eto’o, Sneijder e Pandev

� Terza partita e terza vittoria nel girone H della Champions Asia per il Guangzhou di Fabio Cannavaro, ormai a un passo dalla qualificazione.La squadra guidata dall’ex capitano azzurro supera i giapponesi del Kashima per 4-3: avanti con Goulart, il Guangzhou subisce la rimonta ma fra il 58’ e il 61’ ribalta con Elkeson e ancora Goulart. Nel recupero, quarto gol di Zhao Xuri.

� Qatar 2022 a Natale? Non proprio: alla vigilia. Tra oggi e domani l’Esecutivo Fifa, riunito a Zurigo, deciderà le date della fase finale più discussa di sempre. E visto che Blatter vuole la finale il 18 dicembre, non il 23 (come preferisce l’Uefa), così si farà. Salvo sorprese clamorose. Il torneo comincerà il 19 novembre, durerà 28 giorni, con 4 gare al giorno, e la fase a gruppi dovrebbe durare 12 giorni. MILIONI AI CLUB Club e sindacato calciatori si oppongono, ma alla fine la resistenza sarà «piegata» aumentando la cosiddetta partecipazione agli utili del Mondiale. Per Brasile 2014 sono stati distribuiti 60 milioni, ma l’Uefa ne ha già stanziati 150 per Francia 2016: prevedibile quindi un forte aumento Fifa, anche se nei giorni scorsi il segretario Valcke aveva negato questa possibilità. Pretattica, naturalmente.QUANTE FINALISTE? Questi soldi vanno però... trovati. Una delle soluzioni, elettoralmente vantaggiosa, sarebbe aumentare il numero delle finaliste per far crescere i (già enormi) diritti tv. Non è un caso che nei programmi elettorali degli sfidanti europei di Blatter — cioè Figo e Van Praag — si parli proprio di allargamento della fase finale: 36, 40, o 48 nazionali. Il rischio è abbassare il livello tecnico, ma in fondo la cifra è sempre cresciuta e il Mondiale è a 32 squadre ormai da Francia 98. Prima del Qatar c’è comunque Russia 2018: nel fine settimana l’Uefa discuterà i criteri di qualificazione.MONDIALE 2026 Sarà il primo torneo assegnato dal Congresso (209 voti) e non dall’Esecutivo. Il continente da cui manca ormai da tempo, dal 1994, è il Nord America: gli Usa (che chiedono un indennizzo per lo «scippo» del 2022) e il Canada sono pronti.

Fabio Licari

Sepp Blatter, 79 anni, presidente Fifa LAPRESSE

ESECUTIVO FIFA

Qatar ’22: si decide la finaleBlatter vuole il 18 dicembre

MONDO

� In Egitto il campionato di calcio potrà riprendere il 30 marzo, ma in stadi chiusi e senza pubblico. Le partite erano state sospese dopo gli incidenti dell’8 febbraio scorso tra tifosi dello Zamalek e polizia, che avevano causato 19 morti. Diverse vittime erano state soffocate dai lacrimogeni o schiacciate dalla calca mentre tentavano di entrare allo stadio.

DOPO LA STRAGE DI FEBBRAIO

Egitto, il torneo riparteil 30 marzo a porte chiuse

CHAMPIONS LEAGUE ASIA

Come corre CannavaroGuangzhou, 3a vittoria

� La Torpedo Mosca giocherà due partite del campionato russo a porte chiuse: la squalifica è arrivata dopo i cori razzisti nei confrontidell’attaccante dello Zenit, il brasiliano Hulk, durante la gara giocata a Mosca e terminata con il punteggio di 1-1. È la terza volta che la Federcalcio russa sanziona la Torpedo per episodi di razzismo.

RUSSIA

Insulti razzisti a HulkTorpedo, 2 gare senza tifo

Mancio, oggi e domani«Sarà la nostra notteE starò qui a lungo»1Il tecnico: «Serve un 2-0, non un 4-0... Sono all’Inter per costruire un ciclo». Shaqiri corre, andrà almeno in panchina

clicARBITRA CLATTENBURGIL MANCIO CON LUITRAVOLSE 6-1 FERGUSON

� L’arbitro Mark Clattenburg porta bene a Roberto Mancini. L’arbitro di questa sera è lo stesso che diresse United-City, il derby di Manchester vinto dal Mancio 6-1 il 23 ottobre 2011. Identico anche uno dei guardalinee, Simon Beck, cheoggi sarà il primo assistente.

Roberto Mancini, 50 anni, e XherdanShaqiri, 23 anni, parlano fitto: per stasera lo svizzero è a disposizione PEGASO

Matteo Dalla ViteINVIATO A APPIANO GENTILE (CO)

A un certo punto la sediastile Formula1 scendeda sé. Beh, che succede?

In sala: è la panchina che scric-chiola? Mancio ridacchia. «No-ooo: io rimarrò qui per costrui-re una squadra che possa vince-re per anni. Senza dubbio». Be-ne: il futuro è sistemato. Ora tocca al presente, e sull’agendadi Mancini c’è un concetto. «So-

no molto ottimista, perché sipossono fare cose straordinariee perché in una gara può succe-dere di tutto». Punto.

SHAQ C’E’ Nel frattempo, suicampi e in solitaria, XherdanShaqiri si allena per certificareil miracolo del recupero: lavorablandamente, il bicipite femo-rale non fa male, «valutiamo,valutiamo, ci sono ancora 24ore» dice Mancio. Che lo convo-ca, con l’idea di rischiarlo giu-sto se la situazione sarà grigis-

sima. «Non sta male» aggiungeil tecnico. Shaq c’è.

SE NON CI CREDI, STAI A CASAE c’è pure Juan Pablo Carrizo,appassionato di boxe che met-terà i guantoni fra i 40.000 diSan Siro. «Io - fa l’argentino -non sento assolutamente la pressione per gli errori dell’an-data. Dispiaciuto per ciò che èsuccesso ma ora sono tranquil-lo, sereno: so che daremo unagrande prova di maturità, dob-biamo tirare fuori ogni cosa.

JUAN PABLO CARRIZOPORTIERE DELL’INTER

NON SENTO PRESSIONE PER GLI ERRORI FATTI IN GERMANIA: SE UNO NON

CREDE NELL’IMPRESA MEGLIO STARE A CASA

SOCIETA’ E MERCATO

Thohir: «Sì, credo nell’impresa» Ausilio al Camp Nou vede Touré

INVIATO AD APPIANO GENTILE

A d Appiano c’è la sua... in-viata, l’assistente Susie Ha-tadji. Stasera sarà a San Si-

ro: previsti sms con Erick Thohir.«Inter-Wolfsburg - dice il n° 1 su in-ter.it rivolgendosi ai giocatori - èuna partita di quelle che vale la pe-na giocare, è un’emozione di quel-le che vale la pena vivere. Credoin voi che scenderete in campo,per dare tutto, in nome di unanotte che può regalare il saporedell’impresa: so quanto sia diffici-le la sfida che ci attende ma so an-che quanto amiate i colori che in-dossate, quanto ci teniate a di-mostrarlo. I tifosi saranno a SanSiro per supportarvi, fino al-l’ultimo istante. Io farò altret-tanto insieme a milioni di altri

fan in tutto il mondo. Crediamo invoi! Forza ragazzi, forza Inter!».

CONTATTI CITY Intanto ieri —dopo aver assistito martedì ad At-letico Madrid-Leverkusen — il dtPiero Ausilio era a Barcellona: al-tri contatti con il City per Touré maanche Milner (in scadenza), il tut-to mentre Jovetic avrebbe detto,

circa un futuro all’Inter, «non sisa mai». Che all’Inter piaccia è

noto, ma se Manuel Pellegrinilascerà il City (cosa probabile)

lui resterà dov’è. Un ex Citi-zens è Micah Richards, ora in

viola e in scadenza a giugno:«Dovevo andare all’Inter a genna-io, so che Mancini vorrà fare unagrande squadra l’anno prossi-mo». E se lo sa...

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Il presidente indonesiano Erick Thohir, 44 anni ANSA

QUI WOLFSBURG

Ansia Vieirinha, botta e ghiaccio Hecking: «Occhio alla pressione»� MILANO L’ultima immagine della rifinitura del Wolfsburg è preoccupante: la borsa del ghiaccio sulla caviglia sinistra di Vieirinha che esce scalzo. Un’immagine possibile grazie al fatto che l’allenamento è rimasto aperto al pubblico per tutta la sua durata. Il club tedesco ha buttato giù i paletti del cerimoniale con il sorriso sulle labbra offrendo la possibilità ai tifosi (circa 30) e ai giornalisti di seguire la seduta di Dieter Hecking. Tensione zero, intensità mille. Così si è svolto l’allenamento tra torelli misti e partitella. Non sono stati provati i rigori e l’impressione è che l’allenatore abbia già le idee chiare. Dall’esterno invece sopravvivono alcuni dubbi, tutti sugli esterni. Vieirinha verrà valutato questa mattina al risveglio e attorno a lui ruotano

altre decisioni. Partiamo dal presupposto che giocherà. Può farlo basso come nel primo tempo dell’andata o alto sempre a destra. A quel punto con De Bruyne intoccabile ci sarebbe la corsa a una maglia tra Caligiuri, Schürrle e Perisic. Se invece il portoghese dovesse dare forfait, Träsch confermato terzino destro e davanti i tre in ballottaggio si spartiranno due maglie. Dost non sta benissimo, ma è favorito su Bendtner. «La partita contro il Cesena non è stata importante – ha detto Hecking -. Questa è la loro ultima chance per vincere qualcosa in stagione, dovremo essere bravi a gestire la pressione».

m.b.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 14: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

14 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mai più senza HiguainNo Champions, no Pipita1A Mosca riecco l’argentino: Napoli favorito grazie alla sua tripletta nell’andata, ma la punta resterà solo se giocherà la coppa più ricca

Mimmo MalfitanoINVIATO A MOSCA

S i riparte dalla sua triplet-ta, dallo show che haesaltato la notte del San

Paolo, appena una settimanafa. Stasera Gonzalo Higuain cisarà: stavolta non ci sarannosorprese, Rafa Benitez sa beneche nessuno gli perdonerebbeun’esclusione del Pipita in unapartita così importante. Nellagara d’andata, il Napoli ha ipo-tecato la qualificazione ai quar-ti proprio per merito dell’attac-cante argentino, che ha mo-strato il meglio del suo reperto-rio realizzativo. Ed è su questovantaggio che l’allenatore spa-gnolo organizzerà il suo collet-tivo: in pratica, ci saranno tuttii titolari, a parte gli infortunatiGargano e Koulibaly, rimasti aCastelvolturno a curarsi.

GOL PESANTI Si riparte dal Pi-pita, dunque, dopo il disastrodi Verona. Una vera e proprialezione impartita a Benitezche, colpevolmente, ha sotto-valutato l’impegno di campio-nato, schierando le seconde li-nee e lasciando in panchinaGabbiadini e Higuain, coluiche in Europa League, finora,ha realizzato 5 reti e che è il ca-pocannoniere in assoluto delNapoli con 23 gol stagionali.

Insomma, i progetti del clubnon possono prescindere dallapresenza dell’argentino, il cuifuturo napoletano è legato pro-prio alla partecipazione allaprossima Champions League,senza la quale difficilmente re-sterà. E sono due le strade cheil Napoli ha a disposizione peraccedervi: arrivare secondo oterzo in campionato, oppurevincere l’Europa League. Il sor-passo in classifica della Lazioha creato preoccupazione nel-l’ambiente, si fa fatica a pensa-re positivo. Ma la presenza diHiguain è garanzia: tutto som-

mato, a lui Napoli piace, proba-bilmente ci resterebbe pure vo-lentieri. I suoi progetti, tutta-via, hanno ben altre mire: luivuole vincere, e non certo lacoppa Italia.

OTTIMISMO BENITEZ Ha leidee ben chiare anche Rafa Be-nitez sull’esito della sfida conla Dinamo Mosca: «Vogliamo laqualificazione, perché abbia-mo le qualità per ottenerla», haosservato l’allenatore spagno-lo. Che ha chiarito pure il sensodel messaggio lanciato dal pre-sidente ai giocatori. «Rispetto a

De Laurentiis, io ho il vantag-gio di viverli tutti i giorni, neconosco gli umori e la rabbia.Tutti hanno una gran voglia dirivalsa dopo la sconfitta di Ve-rona. Sono arrivato qui per aiu-tare la società a crescere a livel-lo internazionale e, finora, ab-biamo vinto due coppe, seppurnazionali. Al momento, però,siamo ancora in corsa per tuttigli obiettivi che ci siamo prefis-sati. Dunque, i conti facciamolia fine stagione».

BASTA NAZIONALE CristianMaggio, al termine della confe-

renza pre gara, ha comunicatoil suo addio alla maglia azzur-ra. «Ne parlerò con Conte e glicomunicherò la mia decisione.In questi anni sono stato moltoimpegnato e ho trascurato lafamiglia. Ora ho voglia di recu-perare il tempo che le ho sot-tratto», ha spiegato il difensorenapoletano, che in questi gior-ni sta discutendo il rinnovo delcontratto in scadenza a giugnoprossimo. Lui vorrebbe due an-ni, il Napoli gliene ha offertosoltanto uno. Le parti stannoriflettendo.

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situazioneNAPOLI AVANTI PURE PERDENDO DI UN GOL OPPURE PER 4-2, 5-3...

� Il 3-1 dell’andata consente al Napoli di passare ai quarti anche perdendo di un gol (1-0, 2-1...) o di due segnandone almeno due (4-2, 5-3...). Con il 3-1 per i russi, supplementari ed eventuali rigori.

Gonzalo Higuain, 27 anni, 5 gol in Europa League (tripletta alla Dinamo) e 23 in tutta la stagione LAPRESSE

COSÌ ALL’ARENA KHIMKI, ORE 18 (A. 1-3)

PANCHINA: 21 Berezovski, 3 Buttner,

5 Douglas, 13 Granat, 23 Manolev,

28 Rotenberg, 22 Kuranyi

SQUALIFICATI: Zobnin

DIFFIDATI: Kozlov, Denisov,

Vainqueur, Buttner, Douglas

INDISPONIBILI: Denisov

PANCHINA: 1 Rafael, 16 Mesto,

4 Henrique, 18 Zuniga, 19 Lopez,

14 Mertens, 7 Callejon, 91 Zapata

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: Ghoulam

INDISPONIBILI: Michu, Gargano,

Koulibaly

ALLENATORE Cherchesov ALLENATORE Benitez

DINAMO MOSCA 4-2-3-1 NAPOLI 4-2-3-1

GABULOV30

6VAINQUEUR

14VALBUENA

9KOKORIN

45ANDUJAR

11MAGGIO

33ALBIOL

5BRITOS

31GHOULAM

88INLER

8JORGINHO

23GABBIADINI

17HAMSIK

9HIGUAIN

6DE GUZMAN

11IONOV

7DZSUDZSAK

8YUSUPOV

ZHIRKOV18

4SAMBA

15HUBOCAN

25KOZLOV

ARBITRO Nijhuis (Ola) GUARDALINEE van de Ven (Ola) -Schaap (Ola) QUARTO UOMO van Dongen (Ola) ADDIZIONALI Blom-Janssen (Ola)

TV Premium Calcio 1, Premium Calcio 2 HD

CENTIMETRI

COSÌ ALL’OLIMPICO, ORE 21.05 (A. 0-2)

PANCHINA: 13 Castellazzi, 18 Jansson,

21 Gaston Silva, 5 Bovo, 22 Amauri,

17 Martinez, 32 Masiello

SQUALIFICATI: Benassi

DIFFIDATI: El Kaddouri, Molinaro,

Gazzi, Darmian

INDISPONIBILI: Vives

PANCHINA: 71 Baburin, 6 Lombaerts,

8 Mogilevets, 90 Sheydaev, 33 Rodic,

58 Zuev, 44 Tymoshchuk

SQUALIFICATI: Javi Garcia

DIFFIDATI: Criscito, Garay,

Smolnikov, Ryazantsev, Shatov,

Fayzulin, Danny, Hulk

INDISPONIBILI: Fayzulin, Arshavin,

Malafeev, Anyukov

ALLENATORE Ventura ALLENATORE Villas-Boas

TORINO 3-5-2 ZENIT 4-2-3-1

PADELLI30

27QUAGLIARELLA

25GLIK

1LODYGIN

19SMOLNIKOV

13NETO

24GARAY

4CRISCITO

5RYAZANTSEV

28WITSEL

7HULK

35DANNY

23RONDON

17SHATOV

19MAKSIMOVIC

24MORETTI

11MAXI LOPEZ

MOLINARO3

8FARNERUD

7EL KADDOURI

14GAZZI

36DARMIAN

ARBITRO Jug (Slo) GUARDALINEE Zunic (Slo)-Bojan Ul (Slo)QUARTO UOMO Rojko (Slo)

GIUDICI DI PORTA Zganec (Slo) Balazic (Slo)TV Premium Calcio 1, calcio 1 HD

CENTIMETRI

Francesco BramardoTORINO

S tasera non sarà sufficien-te vincere per passare ilturno. Contro lo Zenit il

Toro dovrà fare la partita per-fetta oltre ai gol, e tanti, nonmeno di tre senza subirne alcu-no. Contro l’Athletic Bilbao c’èriuscito, lontano da casa, masubendo comunque due reti. Alcontrario lo Zenit nel girone diChampions, prima di essere eli-minato, ha perso fuori casa almassimo per 2-0 contro Mona-co e Bayer. Giampiero Venturaalla luce della mezz’ora dell’an-data prima dell’espulsione di Benassi è ottimista: «Ho le stes-se sensazioni della vigilia di Bil-bao. Quando siamo partitiquattro anni fa non c’era più ilToro, ma solo macerie. Staserava in campo il Toro ricostruito,che vuole giocare e vincere daToro». Villas-Boas tecnico delloZenit mette pressione ai suoi:«Si riparte dallo 0-0 contro unToro ferito, abbiamo il 50% diprobabilità di passare i l turno.Dobbiamo cercare di fare subi-to un gol per chiudere il discor-so». Ma ecco come il Torino incinque mosse può dare scaccomatto allo Zenit.

IL RE Ovvero Fabio Quagliarel-la. La prima mossa, e più im-portante, sarà la sua. E’ il pezzofondamentale, perderlo signifi-ca automaticamente esseresconfitti. Ha segnato 10 gol incampionato e 4 in Europa e unasua rete eliminò lo Zenit quan-do era all’Udinese. C’è bisognodei suoi gol per passare il turno,ma anche quelli di Maxi Lopez:se i granata sono negli ottavi è

grazie alle tre reti dell’argenti-no contro l’Athletic Bilbao.

LE TORRI Nello scacchiere gra-nata Darmian e Molinaro sonole torri in grado di muoversi inverticale su tutto il binario: iprimi a dare una mano in dife-sa, i più veloci a imbastire uncontropiede, la giocata vincen-te per le punte. Contro i baschihanno fatto la differenza sia al-l’andata che al ritorno.

PEDONI-ALFIERI Movimentidiversi e compiti precisi per glistessi giocatori, i difensori.Blindare la porta di Padelli si-gnificherebbe vincere mezzapartita, dare un contributo inzona gol come in campionatopuò essere decisivo. In Europacapitan Glik (6 reti in A, un re-

cord), è ancora a secco. InveceDarmian è a quota tre, Molina-ro e Gaston Silva a uno.

CAVALLO Con un centrocamporidotto all’osso, Gazzi e Farne-rud impegnati ad ingabbiare ilbelga Witsel, la chiave tattica ènelle mani di Omar El Kaddou-ri. Finora si è espresso a spraz-zi: ha colpi, manca di continui-tà, ma in Coppa si esalta. Dallesue giocate dipende il riforni-mento per le punte.

LA REGINA L’ultima mossa, nonmeno decisiva, spetta alla tifo-seria granata. Stadio Olimpicoesaurito, come per l’Athletic Bi-lbao: un segno di affetto e di so-stegno a quella che sulla carta èuna vera e propria impresa.

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situazioneIL TORO SI QUALIFICA SE VINCE CON ALMENOTRE GOL DI SCARTO

� Il Torino, dopo il 2-0 per lo Zenit a San Pietroburgo (Witsel e Criscito), si qualificherà per i quarti di Europa League vincendo con almeno tre gol di scarto. Con due gol di vantaggio ma subendo reti, sarebbe eliminato per i gol «doppi» dello Zenit fuori casa. In caso di 2-0 granata, supplementaried eventuali rigori.

COSÌ I GRANATA VOGLIONO DARE SCACCO ALLO ZENIT

DARMIAN

MOLINARO

MORETTI

GLIK

EL KADDOURI

QUAGLIARELLA

LE TORRIDarmian e Molinaroper la spinta sulle fasce

I L CAVALLOEl Kaddouri perla qualità e gli assist

LA REGINALo stadio esauritoper la caricaemotiva

GLI ALFIERIMoretti e Glik si inserisconoper trovare i gol dalla difesa

I L REQuagliarella peril tocco finale: il gol

GAZZETTA DELLO SPORT

Europa LeagueRRitorno ottavi

SOGNANDO LA RIMONTA

Toro, anche stavolta non puoi sbagliare una mossa1Serve un’impresa come a Bilbao. Ventura ci crede: «Ho le stesse sensazioni di quella notte». E se il re Quaglia, la torre Darmian e l’alfiere Glik attaccano bene la scacchiera...

Page 15: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

15GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Garcia-Montella, sfida sul futuro1Il tecnico della Roma: «Io via se non sarò più un valore». E la Fiorentina sogna il colpo

HANNO DETTO

RUDI GARCIAALLENATORE ROMA - 17/10/14

JUVENTUS-ROMA MI HA FATTO CAPIRE CHE

SIAMO PIÙ FORTI. SONO CERTO CHE VINCEREMO

NOI LO SCUDETTO

RUDI GARCIAALLENATORE ROMA - 18/3/15

ROMA È LA PIAZZA PIÙ DIFFICILE DEL MONDO.

SE CAPIRÒ DI NON ESSERE PIÙ UN VALORE

MI FARÒ DA PARTE

VINCENZO MONTELLAALLENATORE FIORENTINA

TEMO L’ORGOGLIO DEI GIALLOROSSI, LA LORO

VOGLIA. BABACAR?È PRONTO. E COME LUI

ANCHE GOMEZ

Andrea PuglieseROMA

«D opo la pioggia c’èsempre il sole». Già,ed infatti Garcia pun-

ta a mettersi alle spalle la tempe-sta già da stasera, cercando il passper i quarti di Europa League. An-che se poi è curioso vedere cometra lui e Montella i destini negliultimi mesi si siano quasi capovol-ti, con il tecnico viola che dallatempesta è uscito già da un po’ ela pioggia se l’è lasciata alla spallee lo stesso Garcia che propriomentre il collega cercava riparo sigodeva un sole che oggi non c’èpiù.

NESSUNA DEPRESSIONE Unpezzo del futuro di Garcia passadalla sfida di questa sera. Un po’perché l’Europa resta un obiettivo(ma la priorità è il 2° posto incampionato), un po’ perchéun’eventuale eliminazionecreerebbe una depressio-ne ancora più forte nel-l’ambiente da cui sareb-be dura guarire. «Io nonmi esaltavo quando lecose andavano bene enon mi abbatto ora —dice il francese —Sembra quasi che sistia lottando per lasalvezza, che siamofuori da tutto. Voglia-mo la qualificazione,la differenza di solitola fa se la palla entrao no. Paradossal-mente con la Samp-

doria abbiamo giocato meglio dialtre gare dove avevamo pareg-giato. Avessimo avuto 5-6 punti inpiù come potevamo avere, sareb-be stato tutto diverso».

FUTURO RUDI Già, come diversopuò essere il suo destino, a secon-da della piega che prenderà la sta-gione, dopo che il 17 ottobre si eradetto sicuro di vincere lo scudet-to. «Ripeto, non sarò mai un pesoper questo club — continua Gar-cia — Sono venuto qui per vinceredei trofei, nonostante Roma sia lapiazza più difficile del mondo. E

quando capirò di non essere piùun valore aggiunto per riuscire afarlo, mi farò da parte». Come di-re, aspetto i conti («Che si fannosempre alla fine, succederà anchequest’anno»), anche se poi Garciaci torna su, puntualizzando le dif-ficoltà di una piazza a volte isteri-ca, ma sicuramente meno difficiledi altre. E che, dopo un 1-7 casa-lingo contro il Bayern, l’ha difesoe coccolato. «Ne parleremo me-glio a fine stagione. Anzi, all’ini-zio della prossima. Perché io finoall’ultimo minuto dell’ultima par-tita ci sarò. E sarò il primo a lotta-re, sempre».

BABA & GOMEZ Come ad un cer-to punto ha lottato Montella, peruscire da una situazione di em-passe in cui si era infilata la suaFiorentina. Lui che Roma la cono-sce bene eccome. «Non posso sa-pere cosa succederà, ma so che itifosi giallorossi sono sempre stati

vicini alla squadra, anche neimomenti difficili. La Roma ha

grandi calciatori, temo il loroorgoglio, la loro voglia di fareuna grande gara». È per questoche Montella («Totti? Non l’hosentito, ma neanche all’anda-ta») rilancerà Babacar dal via,tenendosi come carta di riservaGomez. Due recuperi doc. «Ba-bacar sta bene, è pronto. Marioha superato i test ed è convinto dipoterci essere». Si affiderà anchea loro per segnare almeno quelgol che è la dote minima di cui habisogno. E che potrebbe allunga-re quel sole che a Firenze è tor-nato a splendere da un po’.

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COSÌ ALL’OLIMPICO, ORE 19 (A. 1-1)

PANCHINA: 26 De Sanctis,

15 Pjanic, 23 Astori, 32 Paredes,

53 Verde, 7 Iturbe, 88 Doumbia

SQUALIFICATI: Nainggolan (1)

DIFFIDATI: Yanga-Mbiwa, Maicon,

Torosidis

INDISPONIBILI: Castan, Maicon

PANCHINA: 24 Lezzerini, 4 Richards,

19 Basanta, 23 Pasqual, 33 Gomez, 10

Aquilani, 72 Ilicic

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: Savic, Basanta, Badelj

INDISPONIBILI: Rossi, Tatarusanu,

Bernardeschi, Pizarro

ALLENATORE Garcia ALLENATORE Montella

ROMA 4-3-3 FIORENTINA 3-5-2

SKORUPSKI28 16

DE ROSSI1

NETO

15SAVIC

2G. RODRIGUEZ

40TOMOVIC

28ALONSO

20BORJA VALERO

14MATI FERNANDEZ

5BADELJ

17JOAQUIN

74SALAH

30BABACAR

20KEITA

24FLORENZI

10TOTTI

8LJAJIC

27GERVINHO

HOLEBAS25

44MANOLAS

2YANGA-MBIWA

35TOROSIDIS

ARBITRO Cakir (Turchia) GUARDALINEE Duran-Ongun (Turchia)QUARTO UOMO Satman (Turchia)

ARBITRI DI PORTA Ozkahya-Abay (Turchia)TV Premium Calcio INTERNET www.gazzetta.it

CENTIMETRI

IL SENATORE

Totti a cacciadel gol perdutoLa fine della crisidipende da lui1Il capitano in questa stagione non ha mai segnato all’Olimpico nei match europei. E in casa è a secco dal derby

Massimo CecchiniROMA

L a forbice, in effetti, è dav-vero ampia. Pensateci.Esattamente 11 giorni do-

po che Khouma El Babacar eranato (il 17 marzo 1993), Fran-cesco Totti esordiva in Serie A.Il ragazzino giallorosso aveva 16 anni e quel giorno di marzonon si aspettava divenisse cosìparticolare. In qualche modo,22 anni più tardi, anche questomarzo comincia ad assumerel’aspetto di un momento di svol-ta per il capitano della Roma.L’Europa, per lui, è un giardinoche nelle ultime stagione gli eramancato. Per questo, dopoaverlo ritrovato, non vorrebbeperderlo di nuovo, e soprattuttoper mano di quella Fiorentinache già qualche settimana fa gliaveva rubato la possibilità dicorrere per la decima CoppaItalia.

STELLA UEFA Tra l’altro, pro-prio pochi giorni fa Totti è statoomaggiato dalla Uefa con un vi-deo celebrativo dei suoi golcontinentali più belli. Di sicuro

quelli segnati nella attualeChampions, prima della elimi-nazione, non sono stati banali.Al Manchester City in contro-piede e al Cska Mosca su puni-zione sono state due realizza-zioni che hanno aperto il cuorealla speranza del passaggio delturno, prima che la realtà faces-se ripiegare la squadra di Garciasul gradino inferiore. Stavolta,però, il numero dieci gialloros-so cerca il primo gol europeocasalingo della stagione, e maimomento sembra essere piùpropizio, visto la crisi che az-zanna l’attacco della Roma.

ANEMIA I numeri infatti sonochiari: in questo scorcio di 2015i giallorossi hanno realizzato 15reti in 16 partite disputate. Di questo magro bottino, due sonostati firmati proprio da Totti, enon una partita come le altre,visto che si trattava del derby.Da quel momento, però, il capi-tano giallorosso non ha più se-gnato all’Olimpico, e il digiunoadesso ha superato i due mesi.Insomma, un motivo in più perriprendere la marcia, senzacontare come in fondo alla stra-da ci sia per lui una eterna sfidacon se stesso. Il motivo è noto:tra poco più di 15 mesi scadrà ilsuo contratto e non è un misteroche la volontà del giocatore siaquella di prolungarla ulterior-mente per avvicinarsi a quota40 anni. Dal punto di vista delmarketing e del merchandisingsarebbe senz’altro un affare,sotto l’aspetto tecnico l’ultimaparola spetterà alla dirigenza oall’allenatore del momento (an-cora Garcia?). Totti vorrebbeche, quando si siederanno a ta-volino, a parlare per lui, più chel’affetto dei tifosi, fossero i nu-meri. E basta. Perciò l’esito del-la attuale Europa League nonsarà una tappa senza importan-za all’interno di questo percor-so. La Fiorentina è avvisata.

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7� le reti stagionali messe a segno finora da Francesco Totti: due (Manchester City e Cska Mosca) in Champions League e cinque in campionato

LA PROMESSA

Olimpico specialeBabacar prepara un’altra notteda incorniciare1In coppia con Salah, nello stadio dove ha esordito in A. E dove ha già beffato la Roma, con la Primavera

Davide StoppiniROMA

K houma e l’Olimpico èuna storia cominciataun inverno di cinque an-

ni fa. Sì, cinque: il bambino Ba-bacar venne buttato dentro daCesare Prandelli in un Lazio-Fiorentina, debutto in Serie A aneppure 17 anni, il 27 febbraio2010. La patente non sapevaneppure cosa fosse. Oddio,neppure adesso, se è vero chegiusto un mese fa il senegaleseè stato fermato alla guida diuna Porsche senza licenza au-tomobilistica, appunto, docu-mento che non avrebbe maipreso. Eppure ora l’età ce l’hatutta. Ce l’ha anche per conqui-stare definitivamente la Fio-rentina. «Non è più così tantogiovane ormai, deve capire co-sa fare del suo grande talento»,ha detto di lui pochi giorni faVincenzo Montella. Uno che ditalento e attaccanti se ne inten-de. Uno che stasera butta den-tro Babacar, per far male allaRoma al punto da eliminarladalla seconda coppa stagiona-le. «Khouma sta bene, è recu-

perato, può giocare», ha dettoieri l’allenatore viola. E può se-gnare, come fatto — sempre al-l’Olimpico — nel 2011, nellaSupercoppa Primavera tra Ro-ma e Fiorentina.

QUASI EX Che poi un gol stase-ra sarebbe il modo migliore perfesteggiare i 22 anni compiutimartedì. E chissà, forse purel’apripista per un rinnovo dicontratto (l’attuale scade nel2016) che a Firenze aspettanocon ansia. Qui le previsioni se-gnalano bel tempo, dopo le nu-vole iniziali dettate da una ri-chiesta di un accordo da 1,5milioni di euro. Ora il senega-lese pare aver abbassato le pre-tese, di sicuro la società violanon vuole farsi sfuggire un gio-catore visto crescere giorno do-po giorno, tutto casa e stadio:non è un modo di dire, se è ve-ro che a Firenze Babacar viveproprio nei dintorni del Fran-chi. Cresciuto a pane e pallone,l’Europa League ora passa daisuoi piedi. Strana storia, per-ché questa partita Khoumaavrebbe potuto giocarla a ma-glie invertite. È roba dell’estatescorsa, non è un mistero cheper lui il d.s. giallorosso strave-da ormai da anni. Così il pro-getto di Trigoria prevedeva lacessione di Destro e l’arrivo ingiallorosso di Jovetic e Baba-car. Chissà come sarebbe cam-biata la musica della Roma.Chissà come sarebbe stata lastagione di Khouma, che oral’Olimpico lo ritrova da avver-sario. Lui che con 8 gol è il ca-pocannoniere stagionale dellaFiorentina. A dispetto dei po-chi minuti giocati. A dispetto diquell’indolenza che lo accom-pagna negli allenamenti e inpartita. In fondo era così anchenel 2010. Ma il ragazzino è cre-sciuto, l’Olimpico stasera sem-brerà meno grande.

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8� le reti stagionali di Babacar: 7 in campionatoe 1 in Europa League. È il capocannoniere della squadra di Montella

Europa LeagueRRitorno ottavi

Francesco Totti, 38 anni LAPRESSE Khouma Babacar, 22 anni LAPRESSE

Page 16: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

16 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� Verde più Verdi… e non vale parlare di «linea verde». In giornata il c.t. Di Biagio comunicherà i convocati per Germania-Italia di venerdì 27 e Italia-Serbia di lunedì 30, le ultime due partite dell’Italia Under 21 prima dell’Europeo di giugno. Verde della Roma è la novità principale: ha 18 anni ma si è guadagnato un posto. Simone Verdi ha quattro anni in più e ha contribuito alla stagione XL dell’Empoli. Di Biagio ha pre-convocato anche lui, perfetto come trequartista da 4-2-3-1, ma è (molto) a rischio: ha un problema al polpaccio. Stesso discorso per Rizzo della Samp: preconvocatoma infortunato. Non ci sarà Bonazzoli, rimasto con l’U19. L’attacco cambia, la porta di più. Forse. Cragno andrà con l’Under 20 e in lista ci sarà Sportiello, confermatissimo. Curioso capire chi giocherà: il titolare Bardi riserva al Chievo, il 12 Leali titolare col Cesena o proprio Sportiello? Il resto è logica di assenze: Di Biagio non avrà per infortunio Antei, Sturaro e Bernardeschi, probabilmente rinuncerà a Dezi. La possibile lista. Portieri: Bardi, Leali, Sportiello. Difensori: Barba, Bianchetti, Biraghi, Goldaniga, Murru, Romagnoli, Rugani, Sabelli. Centrocampisti: Baselli, Battocchio, Benassi, Cataldi, Crisetig, Molina, Verre, Viviani. Attaccanti: Belotti, Berardi, Longo, Trotta, Verde.

Luca BianchinVincenzo D’Angelo© RIPRODUZIONE RISERVATA

UNDER 21

Entra VerdeSportiello c’èVerdi in dubbio

IL CONFRONTOLA LAZIO DOPO 27 TURNI

(DA QUANDO LA SERIE A

E’ TORNATA A 20 SQUADRE)PIOLI 49 PUNTI 2014-2015

REJA 48 2011-12

REJA 48 2010-11

PETKOVIC 47 2012-13

D.ROSSI 46* 2006-07

MANCINI 44 2003-04

D. ROSSI 41 2008-09

PETKOVIC-REJA 38 2013-14

D. ROSSI 38 2005-06

D. ROSSI 33 2007-08

CASO-PAPADOPULO 33 2004-05

BALLARDINI-REJA 26 2009-10

*N.B. I PUNTI IN CLASSIFICA ERANO

43 MA QUELLI EFFETTIVAMENTE

CONQUISTATI FURONO 46, COMPRESI

I TRE DI PENALIZZAZIONE

Lazio grandi numeri Pioli si prende l’oscar1E’ il tecnico biancoceleste che ha fatto più punti da quando la Serie Aè tornata a 20 squadre. Ma a lui interessa solo portarla in Champions

Stefano Cieri ROMA

T erzo posto solitario, se-condo posto a un passo.Ma c’è una classifica in cui

la Lazio di Pioli è addiritturaprima. E’ quella del rendimentoavuto - a questo punto del cam-pionato - dalla squadra bianco-celeste negli ultimi dodici anni.Da quando cioé la Serie A è tor-nata a 20 squadre. Ebbene, dal-

la stagione 2003-04 (prima an-nata col torneo a 20) mai la La-zio dopo 27 giornate aveva to-talizzato 49 punti, quanti ne hainvece conquistati quest’annocon Pioli. Il record, fino a lune-dì sera, lo deteneva Edy Reja,che per due stagioni consecuti-ve (2010-11 e 2011-12) era ar-rivato a quota 48 dopo 27 garedi campionato. Petkovic, nel-l’anno poi concluso con la vitto-ria ion Coppa Italia sulla Roma,si era invece fermato a 47. Più

indietro Delio Rossi che nellastagione 2006-07 aveva preso46 punti dopo le prime 27 gare(in classifica ne aveva 43 per-ché quell’anno la Lazio era par-tita da meno 3). Due punti inmeno, 44, per Mancini nellastagione 2003-04. Il Mancio,l’anno prima, e poi Eriksson eZoff avevano punteggi più altidopo 27 giornate, ma quellierano campionati a 18 squadre,il raffronto quindi non è omo-geneo. E poi, tecnicamente ed

economicamente, quelle eranoaltre Lazio. Con fior di campio-ni e budget illimitati.

PUNTI E SPETTACOLO La PioLa-zio svetta invece nella gradua-toria delle Lazio normali, quel-le del post-Cragnotti, anzi delpost-fallimento (sfiorato). E in-fatti le dodici stagioni prese inesame coincidono quasi per in-tero con l’epoca Lotito, iniziatanella stagione 2004-05, quindiun anno dopo il passaggio dellaA da 18 a 20 squadre. Per Pioli,che non si stanca mai di ripete-re che la sua squadra non haancora fatto nulla, potersi van-tare del titolo di miglior tecnicodegli ultimi dodici anni di Lazionon significherà molto. Ma,pur trattandosi di un traguardointermedio e platonico, è co-munque un altro segnale diquanto stia lavorando bene e diquanto la sua Lazio faccia sulserio. Una macchina da puntiche produce anche un giocoche fa innamorare. Ed è per questo che, pur essendo mini-me le differenze di punti conReja e Petkovic, nella percezio-ne della tifoseria biancocelesteil divario è più ampio. A favoredi Pioli.

MISSIONE CHAMPIONS Che, aproposito di numeri, insegueanche un altro primato, questoperò molto più difficile da rag-giungere. Col 2-0 sul Toro lasua striscia di vittorie consecu-tive è arrivata a cinque. Il re-cord (9) lo detiene la Lazio diEriksson (stagione 1998-99), iltraguardo è lontano dunque,ma si comincia a intravedere.Chiaro, poi, che al di là di puntie vittorie consecutive, l’unicoobiettivo che davvero conta è laqualificazione in Champions.Alla Lazio manca dalla stagione2006-07, con Delio Rossi alle-natore. Pioli ha i numeri per in-terrompere il digiuno.

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RL’allenatore è anche a 5 vittorieconsecutive. Il record di Eriksson(9) però è lontano

Stefano Pioli, 49 anni, con i suoi giocatori. E’ arrivato alla Lazio dopo tre stagioni a Bologna ANSA

Serie ARLa rivelazione

Page 17: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

17GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PUNTI SCIUPATI

Juventus

Milan

Palermo

Lazio

Napoli

Sampdoria

Roma

Fiorentina

Genoa

Atalanta

65

50

47

46

45

44

43

42

40

39

Sassuolo

Chievo

Verona

Cesena

Torino

Empoli

Inter

Udinese

Cagliari

Parma

37

35

35

34

34

32

32

32

31

15

Questa l’ipotetica classificadella serie A con il «golden gol»

17

Le partitein cui il Milan

è andatoin vantaggio

9

Partite in cui èstato rimontato

8

Le vittoriefinali

3

Occasioniin cui hanno

poi persola partita

6

Rimontea causa delle qualii rossoneri hannosubito un pareggio

Se le gare di campionato fosseroterminate con la prima rete segnatain ogni confronto, i rossonerisi sarebbero trovati al 2° postocon 50 punti in classifica

Milan, quanti rimpiantiHai buttato la Champions1Se avesse vinto le gare in cui è andata in vantaggio, la squadra di Inzaghi sarebbe seconda: gravi limiti tecnici e caratteriali

L’esultanza di Mattia Destro, 23 anni, dopo il gol dell’iniziale vantaggio a Firenze: il Milan verrà poi rimontato dalla Fiorentina PEGASO NEWS

IL TECNICO DELL’EMPOLI

Sarri: «Diteche non sonoda grande?Pregiudizi»

T ra vantaggi, la capaci-tà di allestire un giocod’attacco e insieme

quella di far emergere gio-vani talenti, e controindica-zioni, il nome che non scal-da il tifo e la mancanzad’esperienza ai vertici, il no-me di Sarri continua a esse-re abbinato al Milan. L’at-tuale allenatore dell’Empoliè uno dei candidati al traslo-co sulla panchina rossone-ra, anche se dopo aver con-cesso un’apertura («nessuncontatto, se mi vogliono de-vono prima parlare con ilmio club») ora Sarri sembrachiudere: «A Empoli possorimanere tutta la vita per-ché ci sto davvero benissi-mo». A Sansepolcro l’allena-tore ha ricevuto il premio«La Clessidra d’oro» perché,come spiega la motivazio-ne, «partendo dai dilettanti,è riuscito a distinguersi aimassimi livelli del profes-sionismo».

PREGIUDIZI Ragione chedopo Milan-Empoli avevaattratto anche Berlusconi el’a.d. milanista Galliani: aSan Siro, ai massimi livellidel professionismo Sarriaveva aggiunto anche il belgioco. Obiettivo raggiuntodopo una vita di lavoro inprovincia, tanto da renderlodebuttante in Serie A a 55anni. «Può darsi che su dime ci siano dei forti pregiu-dizi e che diranno sempreche sono un tecnico che puòallenare solamente a Empo-li o in società simili a questa.Però il nostro sforzo deveessere sempre quello di di-mostrare il contrario, anchese ripeto io a Empoli sto be-nissimo e potrei rimaneretutta la vita».

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Maurizio Sarri, 56 GETTY IMAGES

G.B. OliveroINVIATO A MILANELLO (VA)

P oteva andare diversamen-te. Lo dice la logica, per-ché il Milan non è una

grande squadra ma nemmenouna formazione da metà classi-fica. E lo dicono anche i numeri,perché 21 punti lasciati perstrada dopo essere stati in van-taggio dimostrano come, piùche la tecnica o la tattica, sianomancate molto spesso la con-centrazione, la voglia di vince-re, la cattiveria agonistica. An-che se adesso è difficile accor-gersene, il campionato del Mi-lan è costellato da una lungaserie di occasioni perse. Ripen-sando a quello che è accadutosolo nel 2015, ad esempio, i ros-soneri sono andati in vantaggioinutilmente contro Sassuolo (0punti al 90’), Torino (1 punto),Lazio (0 punti), Empoli (1 pun-to), Verona (1 punto). Se giàquattro di queste cinque partite(escludiamo quella con la La-zio) si fossero concluse con unavittoria, avrebbero dato un co-lore diverso alla stagione rosso-nera: con nove punti in più In-zaghi coltiverebbe addiritturasogni di Champions.

NOVE RIMONTE Insomma, le la-cune ci sono e la squadra andrà

pesantemente rinforzata sulmercato. Ma resterà comunqueil rimpianto per quello che sa-rebbe potuto essere e non è sta-to. In campionato il Milan hasubito complessivamente 9 ri-monte: queste possibili vittoriesi sono trasformate in 6 pareggie 3 sconfitte. Nell’elenco c’è an-che la trasferta sul campo dellaSampdoria, in cui i rossonerisono stati prima in vantaggioper 1-0 e poi in svantaggio per2-1: finì 2-2. Situazione ugualee contraria nella gara casalingacon il Verona: da 0-1 a 2-1 finoal conclusivo 2-2. Ben più rara-mente i rossoneri hanno saputorecuperare una situazione disvantaggio: è accaduto a Empo-li, Cesena e Cagliari (a parte igià citati casi particolari conSampdoria e Verona).

GOLDEN MILAN Volendo gioca-re un po’ con i numeri, c’è un al-tro dato che deve far riflettere.Se le partite di calcio fossero si-mili a una gara di velocità pre-miando con la vittoria chi passain vantaggio, il Milan sarebbeaddirittura secondo in classifi-ca. Ricordate il vecchio goldengol? Sì, quell’invenzione che cifece piangere all’Europeo 2000(ahi, Trezeguet) e che ci regalòil titolo continentale Under 21nel 1994 (prodezza di Orlandi-ni). Ecco, il golden gol e la sua

versione light (silver gol) furo-no cancellati nel 2004. Ma sefosse in vigore in campionato irossoneri sarebbero lanciativerso la qualificazione direttaalla Champions. Con il goldengol la Juve resterebbe padronacon 65 punti davanti a Milan(50), Palermo (47), Lazio (46).In questa particolare classifical’Inter sarebbe in piena zona re-trocessione a quota 32 insiemea Empoli e Udinese: più in bassoci sarebbero solo Cagliari (31) eParma (15). E’ ovviamente ungioco, ma soprattutto lo spuntoper una riflessione. Anche per-ché molte rimonte si sono con-cretizzate nell’ultima mezz’ora:la Fiorentina all’andata ha rag-giunto il Milan al 64’, l’Inter al61’, il Sassuolo ha effettuato ilsorpasso al 67’, il Toro ha impat-tato all’81’, l’Empoli al 68’, il Ve-rona al 95’, la Fiorentina al ri-torno ha ribaltato la gara tral’83’ e l’89’. Scarsa tenuta fisica?Forse, ma l’impressione è che sisia trattato più spesso di pauradi vincere, di gravi limiti carat-teriali, di una chiara difficoltà acongelare partita e pallone. Tut-to è perduto fuorché l’onore,disse Francesco I di Francia. IlMilan è più o meno nella stessasituazione. Ma adesso che nonci sono più obiettivi e pressioni,giocare forse sarà più semplice.

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� Mario Balotelli è tornato a sfogarsi sui social network. Stavolta l’attaccante del Liverpool ha affidato a Instagram il suo video in risposta alla critiche che gli sono piovute addosso. «Mi conoscete personalmente? Sapete cosa ho passato nella mia vita? Mi avete visto solo giocare. Quindi state zitti! Shut up». Oltre al video in cui Mario compare in primo piano rivolgendosi direttamente ai critici, anche una didascalia per ribadire il messaggio diretto a tutti «coloro che giudicano gli altri senza conoscerli».

Balotelli si sfoga«Mi conoscete?Allora state zitti»

Mario Balotelli, 24 ACTION IMAGES

L’OLANDESE AL RIENTRO

De Jong: «Sono deluso Futuro? Tutto da vedere»

Nigel De Jong, 30 anni ANSA

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 64 27 19 7 1 54 14ROMA 50 27 13 11 3 38 21LAZIO 49 27 15 4 8 49 27NAPOLI 46 27 13 7 7 46 35FIORENTINA 45 27 12 9 6 39 29SAMPDORIA 45 27 11 12 4 36 28GENOA 37 26 9 10 7 37 32INTER 37 27 9 10 8 42 35TORINO 36 27 9 9 9 30 30MILAN 35 27 8 11 8 38 34PALERMO 35 27 8 11 8 38 40UDINESE 32 26 8 8 10 29 34SASSUOLO 32 27 7 11 9 33 40VERONA 32 27 8 8 11 33 46EMPOLI 30 27 5 15 7 27 29CHIEVO 29 27 7 8 12 20 30ATALANTA 25 27 5 10 12 22 37CAGLIARI 21 27 4 9 14 33 50CESENA 21 27 4 9 14 25 48PARMA (-3) 9 25 3 3 19 21 51* 3 PUNTI DI PENALIZZAZIONE

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 21 MARZO

CHIEVO-PALERMO ore 18 (0-1)

MILAN-CAGLIARI ore 20.45 (1-1)

DOMENICA 22 MARZO, ore 20.45EMPOLI-SASSUOLO ore 12.30 (1-3)

JUVENTUS-GENOA ore 15 (0-1)

CESENA-ROMA (0-2)

LAZIO-VERONA (1-1)

NAPOLI-ATALANTA (1-1)

PARMA-TORINO (0-1)

SAMPDORIA-INTER (0-1)

UDINESE-FIORENTINA (0-3)

PROSSIMO TURNO

15 RETI Icardi (3, Inter); Tevez (2, Juventus).13 RETI Menez (7, Milan); Higuain (2, Napoli); Toni (3, Verona).12 RETI Dybala (2, Palermo).10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese).9 RETI Callejon (Napoli).8 RETI Felipe Anderson, Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Eder (1, Sampdoria); Berardi (4) e Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese).7 RETI Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo).

MARCATORI

Serie ARDentro la crisi rossonera

Alessandra GozziniMILANO

D e Jong ha le idee chiareper il week-end, un po’meno su quello che farà

dopo. Per il sabato sera l’ap-puntamento è a San Siro e nonè un evento da sottovalutareconsiderato che l’olandese èfuori per infortunio da finefebbraio. Il centrocampo ros-sonero, sguarnito a Firenze, siripopola: con Poli, di nuovo ar-ruolabile dopo la squalifica,riecco anche De Jong, per ca-ratteristiche uno da prima li-

nea. «Sto bene e sono già rien-trato con il gruppo. Sono pron-to per sabato», che poi è il gior-no dell’anticipo contro ilCagliari. Se per la settimana ilprogramma è definito, allar-gando l’orizzonte la vista è sfu-mata: «Ultime partite con lamaglia del Milan? Ho parlatocol nostro direttore e l’ha fattopure il mio manager. Vediamocome va. Sono ancora un gio-catore del Milan, il prossimoanno non lo so». Con il contrat-to in scadenza in estate nonerano possibili maggiori cer-tezze ma la perplessità ribaditain pubblico non è indizio di

grande ottimismo sul rinnovo.In ogni caso, seguiranno ag-giornamenti.

OBIETTIVO EUROPA In mezzoc’è da portare a termine unastagione, e Nigel argomenta alCasa Milan Store: «Questo mo-mento non è difficile solo pernoi, ma anche per società e ti-fosi. Dobbiamo crescere, io so-no deluso perché voglio vince-re sempre. Inzaghi è responsa-bile come lo siamo noi comegiocatori. Abbiamo visto che inogni partita qualcosa ci mancama in questo periodo è compli-cato trovare continuità, ognisettimana abbiamo qualche in-fortunio. Con il Cagliari sonoimportanti i tre punti, come ot-tenerli non importa. Ci servo-no per la zona Europa, perchénoi ci crediamo ancora, anchein questo momento difficile».

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Page 18: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

18

PATRON IN MANETTE

FELICE COLOMBO (MILAN)Nel 1980 scoppia il primo scandalo del calcioscommesse. Il presidente del Milan Felice Colombo finisce a Regina Coeli: radiato e Milan retrocesso in B

GIUSEPPE CIARRAPICO (ROMA)Giuseppe Ciarrapico, n.1 della Roma, va in carcere il 18 marzo 1993: bancarotta fraudolenta nel caso Safim-Italsanità. Venderà il club a Mezzaroma e Sensi.

GIORGIO CORBELLI (NAPOLI)Il presidente del Napoli Giorgio Corbelli finisce in manette il 13 marzo 2002 nell’ambito di un’inchiesta sulla vendita in tv di opere d’arte false

CALISTO TANZI (PARMA)Il 27 dicembre 2003 Calisto Tanzi vienearrestato per il crac Parmalat. Buco da 14 miliardi che porta al fallimento anche il Parma, di cui è proprietario.

MASSIMO CELLINO (CAGLIARI)Il 14 febbraio 2013 Massimo Cellino, presidente del Cagliari, viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta sui lavori di costruzione dello stadio Is Arenas.

MANENTI STORY

Ritratto di un millantatoretra vitigni, cartiere e Brescia1Per la Cameradi Commercioil Parma è ancora di proprietà della Dastraso di Cipro

Sebastiano Vernazza@GazzaVernazza

I l calcio italiano è senza an-ticorpi, non è possibile cheuno come Giampietro Ma-

nenti sia diventato presidente di una squadra di Serie A. Nonne aveva e non ne ha lo spesso-re. Come si è capito subito, nelmomento in cui il suo nome èvenuto fuori, agli inizi di feb-

braio. E’ bastato interrogare lebanche dati delle camere dicommercio, scandagliare il suopassato di imprenditore «bar-lafüs», come dicono a Milano (il«nostro eroe» è nato a Bollate,nel Milanese).

DITTE In Italia risulta titolare didue ditte, la «Manenti Giampie-tro», impresa individuale, e laMedical Manenti Srl, con sedein Galleria Buenos Aires a Mila-no. Due aziende microscopi-che. In Slovenia la punta di dia-mante, la famosa «Mapi Grup»,grup scritto proprio così, senzala o che ci vorrebbe in inglese,con 7500 euro di capitale socia-le e con sede in una villetta allaperiferia di Nova Gorica, appe-na al di là del confine italiano.Più che una società, un refuso.

All’inizio del 2014, quando Ma-nenti voleva comprare il Bre-scia, un giornalista del Corriereandò a verificare di persona. La«Mapi» aveva (ha) sede nellacasa di una coppia di commer-cialisti sloveni nella zona indu-striale di Nova Gorica: «Noi -raccontarono i due - l’abbiamoconosciuto grazie a un signoredi Palmanova (in Friuli, ndr). Aldottore (Manenti, ndr) servivauna sede legale per la suaazienda». Per quale genere diattività? «Vini, vigne, viticultu-ra. Il dottore ha previsto 100 di-pendenti. Il primo passo è statoincontrare i dirigenti della filia-le di Nova Gorica della Raiffei-sen Bank». Un’etichetta plastifi-cata con la scritta Mapi sullacassetta della posta, un contat-to con la locale agenzia di una

grossa banca. Nessuna tracciadi Gazprom, colosso russo del-l’energia, presunto finanziatoreocculto della Mapi. Millantatocredito. Fiorenzo Alborghetti, ilprofessionista che doveva ri-mettere a posto i conti del Par-ma, ieri ha così tratteggiato ilprofilo economico di Manenti:«La moglie fa la badante, vivo-no con la pensione della ma-dre». E poi, col cinismo tipicodei manager: «Però meglio così,ce lo siamo tolti di mezzo». C’èda chiedersi perché Alborghettisi sia prestato alla sceneggiataParma.

TENTATIVI Alborghetti lavoraper la Cartiere Pigna, che Ma-nenti aveva cercato di acquista-re. Il «nostro» disse di averpronti 19 milioni presso un no-taio, promise nuovi posti di la-voro. Nulla. A vuoto anche itentativi per comprare la ProVercelli e il Brescia. Millantato-re seriale. A Brescia era diven-tato ospite fisso delle tv locali.Si presentava in tuta, con labarba sfatta, annunciava mega-investimenti. Firmò in diretta

un «contratto coi bresciani»(per caso, vi ricorda qualcu-no?). «Voleva tirarmi un bido-ne, ma non ci è riuscito - disse dilui Gino Corioni, ex presidentedel Brescia -. E’ molto bravo ainventare storie finte». Un tifo-so-cantante folk gli dedicò unacanzoncina, la versione rivedu-ta di «Sei un mito» degli 883,col ritornello corretto in «sei unmitomane»: la trovate in rete, iltesto mette insieme pezzi di vita«manentiana».

DUBBI Sorvoliamo sulle auto,la Skoda scalcinata esibita aBrescia o la Citroen sottoposta afermo amministrativo: non è lamacchina che fa il monaco. Piùinteressante osservare che, adistanza di oltre un mese, la Da-straso di Cipro, riconducibile aTaçi, risulta ancora essere pro-prietaria del Parma, tramite lasocietà Eventi Sportivi: questodice il database delle Camere diCommercio. Forse un ritardo dicomunicazione o forse no. Al-meno una cosa è chiara: Ma-nenti è l’effetto, non la causa.

© RIPRODUZIONE RISERVATAUno degli arrestati di ieri ANSA

Parma caos, arrestato Manenti1L’accusa è «tentato reimpiego» di 4,5 milioni illeciti: carte di credito clonate per finte operazioni di sponsorizzazione e acquisto di biglietti a favore della società

Valerio Piccioni

I l caso Parma finisce in car-cere. Il presidente Giam-pietro Manenti è stato arre-

stato ieri nella sua casa di Lim-biate, in provincia di Monza, edè ora detenuto a Opera. É accu-sato di «tentato reimpiego dicapitali illeciti». Secondo l’ordi-nanza del Gip di Roma, CinziaParasmoro, il Parma sarebbestato uno dei terminali per re-impiegare il denaro «rubato»per via informatica e riciclatocon clonaggio di carte credito etrasferimenti bancari illegali.Con Manenti, sono state arre-state anche altre 22 personenell’inchiesta GFB-OCULUS,che ha portato a 65 perquisizio-ni, divise in due rami. Il primo èl’opaca gestione di un fondo da

24 milioni di euro del ministerodell’Economia per «straordina-rie esigenze di ordine pubblicodella città di Palermo»; in que-sto filone, è stato arrestato an-che il presidente del collegiodei sindaci della Coni Servizi, Domenico Mastroianni. Il se-condo è la collezione di frodiinformatiche, da «spendere»anche a Parma.

ASSEDIO E FONDAZIONI Il di-segno - «siamo intervenuti convelocità per evitare che si por-tasse a compimento», hannodetto ieri i finanzieri dell’Uffi-cio Operazioni del comandoprovinciale di Roma, con i pro-curatori aggiunti Michele Pre-stipino e Nello Rossi, che hannocoordinato l’indagine - partivada un vero e proprio «assedio»informatico a istituti di credito(stranieri). L’obiettivo era sot-trarre soldi per poi «pulirli» ver-sandoli in Fondazioni all’este-ro. Che trattenevano una per-centuale e restituivano il resto.

ACQUISTI SIMULATI C’è unmomento chiave dell’inchiestasul versante Manenti (gli inqui-renti hanno rintracciato diversiprecedenti penali per il presi-dente del Parma). É il giornodei soldi. Che non arrivano. «Il16 febbraio, alle otto di sera ibonifici sui conti correnti deitesserati erano stati fatti attra-verso la banca Monte Paschi. Ilmartedì mattina i bonifici sono

stati annullati», aveva detto Manenti alla Gazzetta sei gior-ni fa. La ricostruzione dell’ordi-nanza è diversa. Alle 10 di quellunedì, Manenti va in banca. Eavverte via sms Angelo Augelli,milanese, titolare di un’agenziainvestigativa, un altro degli ar-restati: «Tutte ok meno Diners eAmex». I messaggini proseguo-no. «Fallo mangiare», dice Au-gelli a Manenti con riferimentoa una persona da corrompere.Il «milanese» decide di andarea Parma per un «test», allo sta-dio Tardini, per un acquisto «si-mulato» di biglietti. Ma l’opera-zione s’inceppa: «Transazionenegata». L’obiettivo era «scari-care» ingenti somme di denaro,provenienti da frodi informati-che, nelle casse delle società.Simulando acquisti di biglietti,merchandising o a titolo di «ap-parente» sponsorizzazione. Intutto, 4,5 milioni. La metà conil biglietto di ritorno già pronto.

STRADE ALTERNATIVE Mal’operazione non si arresta. Au-gelli chiede a un certo Mario al-tre carte di credito: «Portane tante», gli dice. Mentre Manen-ti va in Slovenia, e «comunicaanche ad Augelli di aver trovatodue “fondazioni” e che gliavrebbe il giorno dopo girato idati». Qualche giorno prima,Augelli aveva anche scritto di 50 milioni di euro di «garanziabancaria». I contatti si fermanocon la richiesta di fallimento

presentata dalla Procura al Tri-bunale.

UN POSTO IN CONSIGLIO Maquando Manenti ha «conosciu-to» l’associazione? Di certo, alprimo giorno di intercettazionedella sua utenza, il 10 febbraio,Augelli gli manda questo smsche esprime soddisfazione al-l’idea di mettere le mani sulpallone: «Ho terminato ora ap-puntamento con finanziatori,ok tieni un posto nel consigliodi amministrazione». E il gior-no dopo: «Avrei un clientepronto a sponsorizzare con car-ta di credito da farsi anche inbanca (tot 4500000). Il tuttoovviamente quando il Parmasarà di tua proprietà». Cosa cheavviene il giorno dopo. Così il14 febbraio, Augelli dice a Ma-nenti: «La banca è di Dubai». Eil Parma «strumento» dell’ille-cito. «Ottimo dai - dice Augellial telefono con il socio AngeloZangrandi - praticamente ce loricompriamo noi il Parma».

BASTA SCIACALLI Fra i primi acommentare a Parma l’arrestodi Manenti, c’è stato il sindacoFederico Pizzarotti. Che hascritto in un tweet: «Lo dissi dasubito: a Parma nessuno spazioper i disonesti. Nessuno sciacal-lo tocchi i parmigiani, la città ela nostra squadra». Il minimoche si possa dire è che qualcunoha provato a farlo.

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Il Procuratore aggiunto della Repubblica di Roma Nello Rossi (secondo da sinistra) e il Comandante del Nucleo della Guardia di finanza di Roma, colonnello Cosimo Di Gesù (terzo da sinistra) ANSA

Serie ARIl caso

GIAMPIETRO MANENTI, 45 anni,ha assunto la presidenza del Parma lo scorso 9 febbraio IPP

GIOVANNI MALAGO’PRESIDENTE CONI

E’ UNA BRUTTA STORIA CHE NON DEVE PIU’ ACCADERE, TROPPO

FACILE DIRE CHE NON E’ COLPA DI NESSUNO

FEDERICO PIZZAROTTISINDACO DI PARMA

NESSUN SPAZIO PERI DISONESTI. NESSUN SCIACALLO TOCCHII PARMIGIANI, LA

CITTÀ E LA SQUADRA

Page 19: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

19GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Oggi l’udienzaper il fallimentoVerso l’ok col Toro1Il Tribunale potrebbe nominare subito il curatore e dare l’esercizio provvisorio in tempo per domenica

Andrea SchianchiINVIATO A PARMA

I l giorno più lungo del Par-ma Football Club cominciaoggi alle ore 10.30. Non si

gioca in campo, ma in tribuna-le. I giudici dovranno decideresulla richiesta di fallimentodella società gialloblù avanza-ta dalla Procura di Parma. Saràun collegio di tre magistrati adoversi pronunciare e non èdetto che la sentenza arrivi im-mediatamente: potrebbe slitta-re di ventiquattr’ore, o addirit-tura essere emessa lunedì.L’impressione, tuttavia, è che ilgiudice delegato Pietro Rogatoe i suoi colleghi cercheranno,nel rispetto di tutti i passaggiformali, di accelerare la prati-ca. L’arresto ieri mattina diGiampietro Manenti, presiden-te del Parma, ha di fatto elimi-nato la possibilità che si proce-da con un concordato preventi-vo o un concordato in bianco:in questi casi sarebbe necessa-rio avere un piano di risana-mento e ristrutturazione azien-dale del quale, stando agli ulti-mi eventi, non sembra esserci

nemmeno l’ombra.

LA RABBIA Davanti al centrosportivo di Collecchio, ieri, compariva questo striscione:«Ghirardi, Leonardi, Manenti 3delinquenti». La situazione èdavvero insopportabile e il ca-pitano Alessandro Lucarelliracconta il momento: «Che sce-nario intravedo? Può darsi an-che che domani (oggi, ndr)chiudiamo bottega, c’è un falli-mento e se non ci sarà un eser-cizio provvisorio che non èscontato... Io penso solo al Par-ma, a quello che stiamo suben-do da mesi ed è qualcosa di ri-dicolo, non c’è fine alla vergo-gna. E tutti quelli che ruotanoattorno al Parma stanno suben-do delle umiliazioni che nonmeritano. Contro il Torino si ri-schia di non giocare? E’ possi-bile, se falliamo qui si chiudebottega e chiudono tutto. Sesarà aperto l’esercizio provvi-sorio, vedremo chi pagherà isoldi per aprire lo stadio, maora è tutto in alto mare». Pro-prio così, «tutto in alto mare»,anche se qualcosa, in distanza,s’intravvede. Il tribunale, ac-certato lo stato d’insolvenza

della società, potrebbe dichia-rare il fallimento e nominare ilcuratore, al quale spetterebbela richiesta per l’esercizio prov-visorio. La Lega ha messo a di-sposizione 5 milioni di euro peril caso Parma: questi soldi,stanziati con apposita deliberail 6 marzo, possono essere uti-lizzati immediatamente. E ciòconsentirebbe al Parma, chenon ha un euro in cassa per pa-gare gli steward, il servizio dipulizie e l’energia elettrica, diorganizzare la partita di dome-nica sera contro il Torino. Se iltribunale schiaccerà il piedesull’acceleratore, questo pianopotrebbe essere applicato.

L’ALTERNATIVA Esiste, in ognicaso, un’ipotesi B. La Lega, cheieri ha stabilito i recuperi dellepartite che il Parma deve di-

sputare contro l’Udinese (8aprile) e contro il Genoa (15aprile), sta monitorando conattenzione tutta la faccenda.Oggi il Parma sarà rappresen-tato in tribunale dal collegiosindacale: toccherà a OsvaldoRiccobene ed Enrico Sicilianogestire l’ordinaria amministra-zione. E saranno loro, come re-ferenti del Parma FC, a chiede-re al Comune l’apertura dello

stadio Tardini. Per le spese diorganizzazione della gara con-tro il Torino interverrebbero,come già accaduto in occasionedella sfida contro l’Atalanta, al-cuni sponsor: servono circa 35mila euro. Il sindaco Pizzarottie l’assessore allo sport Marani,ora che Manenti non è più dellapartita, sono disponibili a con-cedere la struttura. In questocaso, soltanto in un secondotempo, se il tribunale ritarderàla formulazione della senten-za, interverrà il curatore falli-mentare. Tutte le istituzioni,insomma, stanno lavorandoper garantire il proseguimentodella stagione. Al resto penseràil curatore, una volta entrato inpossesso della lunga lista deicreditori e dei soldi stanziatidalla Lega.

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I giocatori del Parma, con capitan Lucarelli, delusi dopo la sconfitta nell’ultima gara col Sassuolo ANSA

� La domanda è come evitare in futuro nuovi casi Parma. Nel Consiglio federale del 27 febbraio, Tavecchio era stato chiaro: «Mai più club comprati a un euro». In realtà, la faccenda è complicata. Nuove norme per l’acquisizione dei club e criteri di iscrizione ai campionati più restrittivi, le due direzioni imposte da Tavecchio, dovranno fare i conti con il codice civile. Per questo il presidente federale, che ieri ha riunito in un incontro informale i rappresentanti di leghe, componenti e Covisoc (in cui si è accennato anche alla riforma dei campionati), vuole arrivare al Consiglio federale di giovedì prossimo con un unico documento da sottoporre al voto, che contenga i concetti di onorabilità finanziaria per chiunque acquisisca almeno il 10% di un club professionistico e di equilibrio tra ricavi e debiti per tutte le società.

Norme più rigideLa Figc lavora a un testo unico

ALESSANDRO LUCARELLICAPITANO DEL PARMA

IO PENSO SOLO A QUELLO CHE STIAMO SUBENDO DA MESI,

E’ RIDICOLO, NON C’E’ FINE ALLA VERGOGNA

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20 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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21GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CODICE GENETICO IDENTICO (nello stesso ruolo di papà)MUTAZIONE DEL CODICE GENETICO (un altro ruolo rispetto a papà)

Rodrigo PalacioInter,attaccantePapà: Jose Ramonattaccante,ex Olimpo di Bahia Blanca

Miroslav KloseLazio,attaccantePapà: Jozefattaccante,ex Auxerre

Gonzalo HiguainNapoli, attaccantePapà: Jorgedifensore, ex Boca e River Plate

Mattia DestroMilan, attaccantePapà: Flaviodifensore, ex Ascoli

Ignazio AbateMilan, difensore esternoPapà: Beniaminoportiere, ex Inter

Daniele ContiCagliari, centrocampista difensivoPapà: Brunoala, ex RomaDiego Perotti

Genoa,esterno offensivoPapà: Hugo esterno offensivo,ex Boca Juniors

Dna

da campione

r

ontiampista difensivo

Klose

SPECIALE 19 MARZO CONTENUTOPREMIUM

DI PADRE IN FIGLIOIL CALCIO NEL SANGUE

FESTA DEL PAPÀ IN CHIAVE CALCISTICACRUIJFF, CONTI, GUDJOHNSEN, HIGUAIN

MILLE STORIE, UN SOLO LAVOROIL PEGGIORE? EDINHO, EREDE DI PELÉ

LA STORIA di LUCA BIANCHIN@lucabianchin7

A uguri, papà. Il 19 marzo è la festa consumi-stica con meno regali d’Italia - lui non se laprende - ma con più legami calcistici. Il pa-

pà è il primo che ti fa giocare in cortile, passaggidavanti al garage oppure due contro uno: tu e unamico insieme, lui da solo. Il papà è il primo cheti porta allo stadio, e se può permetterselo anchein panchina. A Conti, Klose, Higuain, Palacio, De-stro è successo: genitore calciatore, erede calcia-tore. Tutti ad alto livello.

GLI OMOLOGHI: STESSO RUOLO Il rapporto papà-figlio, quando c’è di mezzo il pallone, spesso sicomplica. Beram Kayal, ex Celtic, ha scelto per ilfiglio il nome «Pirlo» - non Andrea, «Pirlo» e basta- e il bambino dovrà spiegare il motivo per unavita intera. Meglio del quarantenne inglese chia-mato Graham Alex Jimmy Stewart Gerry Brian

Martin Steve Sammy Stuart Lou Gordon DavidTommy Matt, cioè con tutti i nomi di battesimodello United del 1976. Neanche la squadra piùforte del mondo: vinse una Fa Cup e poi nulla,zero tituli per sei anni. A Perotti, Palacio e Klose èandata meglio: un nome normale e l’intero patri-monio ereditario in successione. Pensano soprat-tutto a fare gol come papà e a volte ricevono unsoprannome in omaggio. Perotti è «Monito», «lapiccola scimmia», perché papà era «El Mono» (egiocava con un altro Diego, Maradona), un po’come Veron è «La Brujita», «la streghetta», perché

Juan Ramon Veron era «La Bruja». A Diego que-sta storia della scimmia non piace, ma in fondoconta poco. Conta l’eredità, come per Sorrentino:portiere in Serie A come papà Roberto, però sen-za baffi.

GLI INCOMPARABILI Se pensate di costruire suqueste basi una solida fama di genetista, frenate:alcuni casi sono meno spiegabili. Jordi Cruijffnon valeva una finta di papà e Pjanic, alla rove-scia, è tre volte più forte di babbo Fahrudin. InSerie A, succede anche con Mchedlidze - il padre

ha vinto una Coppa delle Coppe con la DinamoTbilisi -, con Alessandro De Vitis, ancora inferiorea papà Totò, e Mattia Valoti, che deve crescere pervivere una carriera all’altezza di papà Aladino.Altri hanno avuto più tempo per raggiungere ilgenitore. Se Dustin Hoffman non sbagliava un film (come diceva Luca Carboni nel primo al-bum), «Dustin» Antonelli non ha sbagliato l’edu-cazione di Luca, che come lui ha giocato per Ge-noa e Milan. A febbraio ha incontrato in sette giorni il Cesena di Cascione, figlio di Armando, eil Chievo di Frey, figlio di Raymond e fratello diSeba, un futuro portiere della nazionale che nellepartitelle da bambino non voleva mai andare inporta. Valoti racconta per tutti: «Da papà ho im-parato ad arrivare per primo all’allenamento e adandare via per ultimo. Abbiamo fatto un sacco diporta-contro-porta in un campetto sotto casa. Al-l’inizio mi faceva vincere, poi ho cominciato a far-cela da solo... e lui rosicava».

I COMPAGNI I Gudjohnsen hanno scelto un cam-petto un po’ più grande: Estonia-Islanda a Tallinnnel ‘96, mitico caso di figlio che entra al posto delpadre in nazionale. Paolo e Cesare Maldini, 11scudetti e 6 Coppe Campioni in due, hanno fattoqualcosa di simile: capitano e c.t. dell’Italia alMondiale. Giocatore e allenatore, come Daniele eAlberto De Rossi, che ha appena rinnovato per treanni con la Roma. Meglio di tutti, i Forlan: nonnoJuan Carlos Corazzo, papà Pablo e figlio Diegohanno vinto (almeno) una Coppa America cia-scuno. Tripletta, come nella famiglia di MarcosAlonso, esterno della Fiorentina: nonno Marqui-tos vinse 5 Coppe Campioni in fila col Real, papàMarcos Alonso Peña giocò per Barça e Atletico.

GLI ALTERNATIVI: ALTRO RUOLO Tra una genera-zione e l’altra, i Forlan hanno cambiato ruolo co-me gli Higuain, i Destro, gli Abate, i Conti (stessonome, ma era più nobile il calcio di Bruno), comePelé e il figlio Edinho. Che poi, sono strani questibrasiliani. Pelé ed Edinho sono parenti, ma Ze,Zezé, Zico, Zito, Zinho, Zizinho e Zozimo nonvengono dalla stessa famiglia. Edinho in compen-so è finito male, prima in carcere e poi legato auna brutta storia di droga. Colpa di papà? Bah.Diceva Lorenzo Varnavà, (indimenticato) psico-logo dello sport: «Avere un papà genio di solito èuna gran rottura. I genitori dovrebbero evitare dilasciar vincere i figli, scegliere giochi in cui ancheil bambino può essere competitivo e andare a ve-dere le loro partite solo qualche volta». Tutti i pa-pà che non sanno fare 20 palleggi prendano ap-punti ma evitino di fare come quella famiglia diBournemouth, che andò a vedere la partita del-l’erede. Lasciarono lo stadio a dieci dalla fine, conil figliolo ancora in panchina. Lui entrò e segnò aiminuti 85, 86 e 88. Non sai mai quando matura-no, i ragazzi.

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� 1 Bruno Conti con i figli Andrea (a sinistra) e Daniele, nato nel ‘79 e oggi capitano del Cagliari � 2 Il Pipita e il Pipa. Gonzalo Higuain da giovane con papà Nicolas, difensore fisico e forte di testa, alla Materazzi � 3 Stefano Sorrentino, portiere del Palermo, da bambino tra i genitori. Papà Roberto è stato portiere di Catania, Cagliari e non solo � 4 Mattia Destro con papà Flavio, ex difensore. Con l’Ascoli segnò due gol nella stessa stagione al Milan, la squadra attuale di Mattia

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22 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GazzettaTv spinge le italiane in Europa1Dalle 17.45, con Mazzola, news in diretta per le nostre cinque squadre in coppa. A Sottorete c’è la Cacciatori

S erata a tutto calcio a Gaz-zettaTv. Gazzetta News,dalle 17.45 e sino alle 21,

seguirà le partite di ritorno degliottavi di Europa League con lecinque italiane protagoniste,commentando in diretta gli in-contri tra Dinamo Mosca-Napoli(gli azzurri partono dal 3-1 del-l’andata), Dinamo Kiev-Everton,l’attesissimo derby dell’OlimpicoRoma-Fiorentina (1-1 all’anda-ta) e accompagnando i telespet-tatori verso le partite della sera:Ajax-Dnipro, Besiktas-Bruges,Siviglia-Villarreal, Torino-Zenit(i granata, in casa, vanno a cacciadella grande rimonta, partendodallo 0-2 rimediato all’andata) eInter-Wolfsburg, con i nerazzurridi Roberto Mancini impegnati inun match difficilissimo e parten-do dall’1-3 della settimana scor-sa. Proprio a quest’ultima sfida

presterà particolari attenzioniSandro Mazzola, leggendariabandiera del club milanese, instudio insieme a Nino Morici e aFrancesca Baraghini.

SOTTORETE Novara che ha vintola stagione regolare nel femmini-le. Il big match in programma sa-bato tra Modena e Trento cheprobabilmente deciderà quelledel maschile. E poi i colpi di mer-cato di Macerata, che ha presoRicardinho e di Perugia, che si èassicurata lo statunitense Ander-son. Sono alcuni dei temi di cui siparlerà oggi in «Sottorete«, la ru-brica di pallavolo in onda alle14.15, condotta da Sarah Castel-lana, con in studio Maurizia Cac-ciatori e i nostri Gian Luca Pasinie Mario Salvini. Oltre ai punti suicampionati, anche immagini einterviste con i protagonisti in

questa volata di stagione regola-re. E verso la telecronaca di A-1femminile in programma dome-nica: Busto Arsizio-Modena.

MONDO MOTORI Poco prima,alle 13.30, in Speciale Motori-IlSorpasso interviste al campionedel mondo di Moto GP Marc Mar-quez, a Daniel Pedrosa, suo com-pagno di squadra e ad Alex Za-nardi.

BASKET E SCHERMA E domanidue grandi appuntamenti: a Sot-tocanestro, alle 14.15, sarà ospiteil presidente della Federbasket Gianni Petrucci, mentre alle21.35, a Condò Confidential siuscirà per la prima volta dai con-fini del calcio con un’intervista aElisa Di Francisca, campionessa olimpica del fioretto in carica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

� 1 Maurizia Cacciatori, 41 anni, ex palleggiatrice della Nazionale e vincitrice di quattro scudetti, oggi alle 14.15 torna negli studi di GazzettaTv,ospite di Sottorete 2 Sandro Mazzola, 72 anni, bandiera interista, sarà invece in studio dalle 17.45 per la diretta legata all’Europa League BOZZANI

LA GUIDA

MATTINA7 Gazzetta News7.15 Gazzetta News7.30 Gazzetta News7.45 Gazzetta News8 Gazzetta News8.15 Gazzetta News8.30 Gazzetta News9.05 Campioni a confronto9.30 Explorers10.05 Gli autogol10.20 Tuttogol10.35 Magazine Sci Freestyle11.05 Condò Confidential11.30 Campioni a confronto12.05 Sport Science13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News-Motori 14 Gazzetta News

POMERIGGIO14.15 Sottorete14.45 Autogol News15.05 Explorers15.30 Campioni a confronto16.05 Sport Science17.05 Condò Confidential17.30 Autogol17.45 Europa League - Diretta

SERA21.05 Sport Scienze22.05 Bomber23 Gazzetta News23.30 Gazzetta News0.05 Autogol News0.05 Autogol News0.30 Gazzetta News1 Gazzetta News 1.30 Gazzetta News2 Gazzetta News

Notizie anchein piena notteAlle 13.30 motori

15.30In Campioni a confronto duello tra i calciatori spagnoli Alonso e Busquets e tra i portieri Cech e Courtois

L’ORARIO

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Siamo in onda!R

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23GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICE PRESIDENTE Roland Berger

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Fulvio Conti,Teresa Cremisi,Luca Garavoglia,Attilio Guarneri,Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

U ltra, in latino, significaoltre, al di là. Conl’accento sulla a, oscillapericolosamente tra ilpeso del sostantivo e

l’ambiguità dell’aggettivo. A volte, come sinonimo, usiamo in maniera troppo sbrigativa il termine hooligan. Non è corretto. Non sempre, almeno.

Roberto Stracca, giornalista del «Corriere della Sera» scomparso a 40 anni, scriveva: «Per combattere la metastasi hanno deciso di spazzare via anche la parte sana [degli ultràs, delle curve]». Ma non è il sostantivo, oggi, che mi preme esplorare. È l’aggettivo. Immaginate che un estremista del tifo ce l’abbia a morte con una città. Non la Ferrara dei Finzi Contini di Giorgio Bassani, e neppure la Parma dei finti contini di Tommaso Ghirardi e Giampietro Manenti. Un nome a caso: Carpi. Ma avrei potuto dire, sempre a caso, Frosinone o Latina. Carpi, dunque. L’ultrà accende il televisore e sente un tale che considera un incubo, addirittura, l’eventuale promozione. Un sociologo di strada? Macché: Claudio Lotito in persona, il caudillo che dichiarò guerra agli Irriducibili laziali e sa scegliere la gente che deve scegliere, come documenta la scoperta di Felipe Anderson.

Sconsolato, il rancoroso si butta sulla diretta della squadra che odia proprio nel momento in cui la squadra che odia realizza un gol sul filo del filo del fuorigioco. Ladri. Bastardi. Alza il volume, nel rispetto della pluralità delle opinioni, e coglie come un’eco: ladri, bastardi. Per errore aveva pigiato il tasto della telecronaca «tifosa». E la rissa sfiorata tra due giornalisti della Rai agli sgoccioli di Fiorentina-Milan? Scintilla, la rimonta viola. Se al cuore non si comanda, figuriamoci alla pancia.

L’ultrà così come lo raccontavano, nel 1994, «I furiosi» di Nanni

Balestrini («Ma tanto noi poi ci si aiuta tutti insieme l’avvocato eccetera non è che li paghi tu li paga il club...») è a forte rischio di contaminazione. Non ancora violenza fisica che sale dal basso, ma vandalismo dialettico che scende dall’alto e agita l’opinione pubblica, la quale non aspetta altro che un pretesto per correre da una parte o dall’altra, purché sia una parte.

Prendete lo scandalo Parma. Dove, se non in un Paese molto ultra e molto al di là come il nostro, l’applicazione della regola porterebbe a un torneo irregolare? Alludo all’articolo 53 delle Noif, acronimo che sta per Norme organizzative interne federali: «Qualora una squadra si ritiri dal campionato o ne venga esclusa per qualsiasi motivo durante il girone di ritorno, tutte le gare ancora da disputare saranno considerate perdute con il punteggio di 0-3». Ciò premesso, i danni non dovremmo chiederli agli ultràs: dovrebbero chiederli gli ultràs.

E sul fronte caldo del razzismo, se mai a un fanatico venisse voglia di affrontare l’argomento in maniera legittima ma rozza, e gli scappasse un «mangiabanane», detto soggetto si troverebbe spiazzato o superato niente meno che dal presidente federale, Carlo Tavecchio. A conferma che, nel dubbio, è consigliabile dirne di «tutti i colori». Non si sa mai.

I giocatori ultràs, dalle partite alle scommesse sulle partite, sono all’ordine (e al disordine) del giorno. Il problema è la scomparsa progressiva dei confini tra «violenza etica» e «teppismo creativo». Ultrà, nel Ventunesimo secolo, è diventato un distintivo che troppi occhielli si contendono.

La prima volta che il lemma venne abbinato al calcio risale al 1971, narra Stefano Pozzoni in «Dove sono gli Ultrà?». Scaramucce tra tifosi e forze dell’ordine avevano segnato l’epilogo di Torino-Lanerossi Vicenza: un giornalista chiamò «ultràs» quei balordi. Da quell’intuizione nacque un’epoca, se non proprio un’epopea. Senza esclusione di colpi, di colpe, di ruoli.

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N on si giudica una stagione dauna partita, ma se c’è unmatch che riassume la

stagione della Juve - come la lucertola il coccodrillo - è questo di Dortmund, il 3-0 sul Borussia, l’esame di maturità di Allegri, la consacrazione continentale di Tevez. La Champions non è più un tabù, la strada può essere bella lunga. Domani, nel sorteggio di Nyon i bianconeri sapranno chi sarà l’avversario nei quarti. Un destino benevolo potrebbe portare la Juve all’incrocio con Monaco, Porto o Atletico Madrid, squadre di grande livello ma a portata di tiro dei campioni d’Italia. Diverso, naturalmente, sarebbe dover fare subito i conti con una big, tipo il Psg ma soprattutto il Real Madrid, il Barça o lo scatenato Bayern di Pep Guardiola. Una di queste quattro converrebbe trovarla in semifinale, anche se bisogna tenere conto di una tendenza, emersa dal primo turno a

eliminazione diretta. Il gap tra le grandi e la classe media si è ridotto, in questo momento non c’è - per quanto fenomenale - una squadra priva di difetti e punti deboli. Max Allegri sembra essere un mago nell’individuare il tallone d’Achille degli avversari e colpire al momento giusto. L’allenatore - che di sicuro il Milan adesso rimpiange - è riuscito in questi mesi a intervenire con molta eleganza sul vecchio impianto di Antonio Conte e a cambiare profilo e prospettive della Juve. Ieri, nella bolgia di Dortmund, ha trattato il Borussia come una squadra di media-bassa classifica del campionato italiano. Anche a Udine, a Parma, a Roma e a Palermo - le ultime trasferte di serie A - i bianconeri non si erano esposti, non avevano mai lasciato spazio agli avversari. Il capolavoro del Westfalenstadion è stato quello di farci sembrare normale un’impresa straordinaria, una vera e propria lezione di calcio. Il gioco, la tattica, lo spirito di gruppo, la forza mentale, la freschezza atletica, l’organizzazione sono fondamentali. Ma in Champions non vai molto lontano se non hai qualche fuoriclasse capace di fare la differenza. La forza della Juve è stata

quella di andare a prendere un Carlos Tevez che sembrava aver già dato il meglio della sua classe e di farlo crescere deliziosamente. Prima piano, nel campionato italiano, poi abbastanza di colpo, in Europa. Il salto di qualità dei bianconeri in Champions coincide - non per caso - con la piena maturità raggiunta dall’argentino. Nella squadra di Allegri, Tevez pesa come Cristiano Ronaldo nel Real o Messi nel Barça. Un anno fa Tevez faceva il gradasso in serie A e rimaneva spento una volta attraversati i confini. Adesso non c’è più nessun ostacolo. I due gol e l’assist di ieri ci spingono ad azzardare paragoni con Roberto Baggio e Ale Del Piero, sullo sfondo di Dortmund. Nel frattempo le inglesi sono sparite dalla scena. Torneranno presto protagoniste con i miliardi dei diritti tivù della Premier. Ieri il City (ex club di Tevez) è stato costretto ad assistere allo show di Messi restituito allo splendore di qualche anno fa. Se l’argentino gioca così rischiano di rimanere liberi solo posti in piedi. Domenica ci sarà da divertirsi al Camp Nou, per il clasico. Ma i sogni della Juve, in una notte come questa, sono sogni a colori e restano vivi.

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Una categoria, tante sfumature

ULTRA O ULTRÀNON È LO STESSO

GENOA CFCClub di Serie A� Il 18 marzo 1992 il Genoa sbancava lo stadio di Anfield Road. La casa del #Liverpool, la tana dei Reds.@GenoaCFC

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L’impresa della Juve a Dortmund

AVANTI IN CHAMPIONS, TABÙ FINITO

A l massimo resteranno inquattro, come minimo nerimarrà una, la buona via di

mezzo potrebbe essere tre. Squadre italiane in Europa League, stasera sapremo quanto ne entreranno ai quarti, ma la splendida cinquina degli ottavi è destinata ad assottigliarsi. Una qualificata tra Roma e Fiorentina è assicurata, ovvio. Il Napoli a Mosca parte da cospicuo vantaggio e se lo dilapidasse commetterebbe un crimine. Inter e Toro devono scalare due montagne aspre ed è difficile immaginare che tutte e due arrivinoin cima. Roma o Fiorentina, Napoli e una tra Inter e Torino: se finisse così, potremmo essere soddisfatti.

Roma-Fiorentina è molto più aperta di quanto lasci intendere l’1-1 dell’andata al Franchi. Ad agosto i viola hanno perso all’Olimpico in campionato, ma ci hanno vinto un mese e mezzo fa in Coppa Italia. Tutto è possibile, tanto più nel momento di difficoltà che attraversa la Roma. Se i giallorossi bucassero l’euro-qualificazione, lo stato di crisi diventerebbe ufficiale con prevedibili ricadute sulla corsa al secondo posto in campionato. Questo Fiorentina-Roma ha i contorni dell’ultima chiamata per Rudi Garcia. Un’eliminazione oggi, davanti al pubblico di casa, guasterebbe del tutto il biennio romano dell’allenatore francese.

Sul Napoli si può sorvolare, in Russia ricomincia dal 3-1 del San Paolo, non è accettabile altro risultato che il passaggio dei quarti. Se ciò non avvenisse, Benitez finirebbe rosolato come Garcia.

Inter e Torino sono obbligate alla grande impresa. L’Inter ha bisogno di un 2-0 contro i tedeschi del Wolfsburg, il Toro di un 3-0 contro i russi dello Zenit: la sottile, ma importante differenza di un gol. L’una e l’altra riaffrontano avversari con attaccanti di valore e qui sta il punto: Inter e Toro posseggono mezzi e gioco per segnare le reti di cui hanno bisogno, però hanno pure dei difetti congeniti e dei buchi in formazione causa assenze, così riesce difficile immaginare che stasera tutte e due mantengano inviolate le rispettive porte. Il Toro ha il vantaggio dello stadio esaurito, la spinta della gente granata può rivelarsi l’additivo giusto. Attorno all’Inter attuale si avverte più freddezza. In ogni caso una cosa si è capita: non è più come prima, ora le italiane prendono sul serio l’Europa League. Un bel passo in avanti.

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La nostra Coppa

EUROPA LEAGUE, RESTIAMO ALMENO IN TRE

LA ROVESCIATAdi ROBERTOBECCANTINIwww.beckisback.it

TA

IL COMMENTOdi ALESSANDRODE CALÒ

L’ANALISIdi SEBASTIANOVERNAZZAtwitter: @GazzaVernazza

LAURA BARRIALESModella� Complimenti alla mia amica @flavia_pennetta x le emozioni che ci ha regalato. @Lbarriales

Page 24: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

24 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTSerie BRLa presentazione

La caricadi Panucci«Livorno,fidati di me» 1«Bello il confronto con Spinelli Tante lezioni da Lippi e Capello»

Paolo BiagioniLIVORNO

S e potesse, sabato controil Cittadella scenderebbein campo lui. Christian

Panucci sbarca a Livorno cari-co e determinato, pronto a da-re la spinta necessaria per tra-scinare gli amaranto verso laSerie A e giocarsi la sua primaoccasione da tecnico partendoa mille all’ora. Gli ingredienti?Fame, coraggio e intensità.«Sono due giorni che nonmangio dall’adrenalina che hodentro» ha confessato a dentistretti l’ex difensore di Roma eReal Madrid a pochi minutidalla fine del primo allena-mento all’ombra dei QuattroMori.

DECIDE IL CAMPO Testa bassae pedalare dunque, perché«chi non lavora, non gioca». Ilgruppo viene prima di tuttoper chi, come lui, ha avuto ma-

estri d’eccezione sul campo aindicargli la via. Fabio Capellosu tutti, di cui è stato secondonella Russia, ma anche Lippi eSpalletti. «È la mia prima espe-rienza come capo allenatore, èvero, ma in Russia non man-giavo certo caviale e guardavobelle donne — ha chiarito —lavoravo duro sul campo, pre-paravo le sedute. A Capello so-no molto riconoscente, mi hainsegnato tanto e l’ho seguitocon attenzione, a lui come aItalo Galbiati. Ho avuto ancheLippi, grandissimo tecnico. Poicapita che nella vita non si va-da d’accordo, ma se da tuttiquesti grandi allenatori avessipreso anche solo qualcosina,sarebbe una cosa ottima».

IL CERCHIO SI CHIUDE L’occa-sione di allenare il Livorno perPanucci, dopo un paio di flirtpoco decisi tra luglio e gennaioscorso, si è ripresentata lune-dì. Squilla il telefono, dall’altraparte Oscar Damiani: «Spinelli

ti vuole parlare». «Mi trovavo aMilano, appena Oscar me l’hadetto mi sono sentito felicissi-mo — ha spiegato l’ex rossone-ro — e lo sono stato ancora dipiù quando sono andato a Ge-nova e ho incontrato Spinellidi persona, mi ha messo nellecondizioni di poter lavorarecon tranquillità. Sono statochiaro fin da subito con lui. Hoiniziato da giocatore nel Ge-noa e cominciare da allenatorea Livorno con Spinelli è motivodi grande soddisfazione». Nonesistono per lui condiziona-menti di alcun tipo: «Mi ha la-sciato libertà su tutto, poi na-turalmente ci confronteremo,perché il presidente conoscemolto bene il calcio. Ma le scel-te, alla fine, le faccio io».

MATRIMONIO LUNGO A blin-dare il percorso in riva al Tirre-no un contratto fino al 2017: «Èquello che gli ho chiesto, edera anche ciò che voleva il pre-sidente. Ora mi auguro di esse-

re all’altezza, arrivo qui conmolta umiltà, ma con la con-vinzione di avere a disposizio-ne una squadra forte». Ungruppo che per Panucci non ècerto sconosciuto. Il Livornonaviga a cinque punti dalla se-conda della classe, il Bologna,e l’obiettivo, con undici gare dagiocare, è quello di rientrareprepotentemente in corsa perun posto tra le prime due:«Nello spogliatoio ho detto airagazzi che nella carriera diogni calciatore non ci sono so-lo applausi, arriva anche il mo-mento dei fischi e bisogna sa-per reagire. La squadra è forte,il Livorno l’ho visto molto in te-levisione, mi è sempre piaciutoe l’ho sempre apprezzato. Pos-siamo sistemare le cose, madovremo mostrare coraggio epedalare, perché altrimenti ilresto non conterà nulla. C’è ungruppo che vale più di ogni al-tra cosa. Giocherà chi merita,senza figli nè figliastri».

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Christian Panucci , 41 anni, e Stefano Eranio, 48, al primo allenamento di ieri al centro Coni di Tirrenia

CHRISTIAN PANUCCIALLENATORE DEL LIVORNO

I FISCHI FANNO PARTE DEL GIOCO: ORA I GIOCATORI DEVONO REAGIRE

NON SONO ANDATO IN RUSSIA PER

MANGIARE CAVIALE E VEDERE LE DONNE

� Costacurta, lei debuttò in panchina in B, a Mantova. Come Panucci a Livorno. Che ne pensa di questa sua esperienza?«Gli ho detto “in bocca al lupo”, è una bellissima avventura in una piazza molto ambiziosa e quindi c’è grande attesa su di lui».

� Quale errore non deve commettere?«Non deve dare troppo retta a quello che dicono gli altri e deve usare la sua testa il più possibile. E poi deve lavorare, lavorare e lavorare tanto».

� Lei che lo conosce da anni, quale consiglio si sente di dargli?«Deve cercare di contare fino a 10 se riceve qualche critica. Se gli si chiude la vena poi è dura...».

Nicola Binda

ALESSANDROCOSTACURTAOPINIONISTA TV

«Caro Christianse ti criticanodevi sempre contare fino a 10»

3 DOMANDE A...

IL CASO

Gozzi è stato rilasciatoE sabato vedrà l’Entella1Il presidente, arrestato lunedì, è rientrato in Italia nella notte. I tifosi già lo aspettano

Alessio Da RonchGENOVA

D opo due notti in carcere,Antonio Gozzi (moltoprovato, ma altrettanto

furioso per ciò che è avvenutoin Belgio) è stato rilasciato ierisera a Bruxelles rientrando aChiavari nella notte a bordo diun volo privato della Duferco eatterrato a Genova. Sabato sa-rà allo stadio a seguire la suaEntella che, per l’occasione,avrà un seguito straordinario.Già prima della notizia del rila-scio la società si era mossa,chiamando a raccolta tutti i so-stenitori. Mediante l’iniziativa

«Restiamo uniti», infatti, eranostati dimezzati i prezzi dei bi-glietti (concedendo il rimborsoa chi lo aveva già acquistato).Nei giorni scorsi invece eranostate lanciate le campagne «Pa-pà ti porto allo stadio» e «Allostadio gratis», con ingressogratuito ai baby tifosi.

CONFRONTO La notizia più bel-la, per l’Entella, è arrivata peròdal Belgio intorno alle 19,quando il giudice istruttoreClasie ha annullato il provvedi-mento restrittivo nei confrontidi Antonio Gozzi e dell’altro di-rigente della Duferco, Massi-mo Croci, in stato di fermo aBruxelles da lunedì per il so-spetto coinvolgimento in uncaso di corruzione avvenuto inCongo nel 2009. Gozzi, che siera sempre dichiarato inno-cente, ieri ha sostenuto il con-fronto con il principale accusa-to, Serge Kubla, convincendo ilgiudice. Tanto che, subito do-po, è stato rimesso in libertà.

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L’INIZIATIVA

B Solidale sostienegli anziani di Milano� MILANO La Lega di B sostiene la campagna Arrivo a 100! di Sociosfera Onlus. E’ una raccolta fondi per offrire servizi di sostegno agli anziani soli di Milano e provincia, realizzata insieme a B Solidale: capitani e arbitri nelle prossime partite entreranno in campo con la maglia dell’associazione.

LA SITUAZIONE

Domani Pescara-BariLunedì il Frosinone� Così la 32a giornata. Domani (ore 20.30): Pescara-Bari (1-1). Sabato (ore 15): Avellino-Perugia (0-0); Crotone-Brescia (1-2); Entella-Catania (1-5); Latina-Spezia (1-1); Livorno-Cittadella (1-1); Modena-Vicenza (2-0); Pro Vercelli-Lanciano (0-2); Ternana-Carpi (1-3); Trapani-Bologna (1-2). Lunedì (ore 20.30): Varese-Frosinone (1-1). La classifica: Carpi p. 59; Bologna (-1) 52; Avellino e Vicenza 49; Frosinone 48; Livorno 47; Pescara e Spezia 46; Lanciano e Perugia 43; Bari 40; Modena 38; Latina, Trapani e Entella 37; Ternana 36; Cittadella e Pro Vercelli 35; Brescia 33; Crotone e Catania 32; Varese (-3) 28.

TACCUINO

Primo -2 in arrivo per il BresciaE il Varese spera in un rinvio� È una giornata campale per il Brescia. Due i procedimenti in arrivo dalla Covisoc. Il primo, relativo alla gestione Corioni e più volte rinviato, dovrebbe portare tra stasera e domani 2 punti di penalizzazione, perché riguarda i deferimenti per i mancati pagamenti di stipendi e contributi fino ad aprile 2014.

L’altro è relativo ai deferimenti del club e di Luigi Ragazzoni per i mancamenti pagamenti da luglio a ottobre. Se la difesa chiederà il patteggiamento, la pratica sarà rinviata al Coni. Stessa sorte per il Varese deferito per maggio e giugno 2014. In calendario anche i deferimenti di Barletta, Savoia, Reggina e del laziale Onazi.

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25GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARCATORI Casiraghi (G) al 10’ p.t.; Ruopolo (R) al 5’, al 18’ e al 30’ s.t.REGGIANA (4-3-3) Messina 6; Andreoni 6, Spanò 6,5, Sabotic 6, Mignanelli 7; Siega 7, Vacca 6,5, Maltese 6,5; Giannone 6 (dal 37’ p.t. Petkovic 6,5), Ruopolo 8 (dal 44’ s.t. Ceccarelli s.v.), Messetti 6 (dal 15’ s.t. Alessi 6,5). (Feola, De Giosa, De Biasi, Ricci). All. Colombo 7.GUBBIO (4-2-3-1) Iannarilli 6; Luciani 5, Manganelli 5, Lasicki 4, D’Anna 5,5; Guerri 6, Loviso 6; Mancosu 5 (dal 1’ s.t. Caldore 5,5), Casiraghi 6,5, Tutino 6 (dal 19’ s.t. Domini 5,5); Regolanti 5,5 (dal 33’ s.t. Cais s.v.).(Citti, Esposito, Castelletto, Vettraino). All. Acori 5,5.ARBITRO Mastrodonato di Molfetta 6.NOTE paganti 1.117, abbonati 1.176, incasso non comunicato. Espulso Lasicki al 43’ p.t.; ammoniti Luciani, Manganelli e Ceccarelli; Angoli 6-3.

� REGGIO EMILIA Una tripletta di Francesco Ruopolo ribalta l’inerzia del match e rilancia le ambizioni della Reggiana che sembra così aver trovato la carta vincente per la volata finale. L’attaccante, arrivato a quota 12 gol in questa stagione, ha cambiato completamente la storia della partita

dopo che il Gubbio si era portato in vantaggio grazie a Casiraghi, ma si era poi complicato la vita con l’espulsione di Lasicki sul finire del primo tempo (ingenuo doppio giallo in appena 2’), chiudendo comunque il primo tempo in vantaggio.

LO SHOW Nella ripresa è iniziato lo show del bomber dei padroni di casa che ha sfoggiato tutto il repertorio e mandato in tilt la retroguardia di Acori. Il pareggio è arrivato al 5’ con un preciso diagonale dopo un assist di tacco di Petkovic, al 18’ il raddoppio con un poderoso colpo di testa su assist di Alessi e poi al 30’ il tris con un tiro di potenza dal limite dell’area piccola. Poco prima della fine Colombo ha deciso di sostituire Ruopolo lper concedergli una meritata standing ovation da parte delpubblico del Mapei Stadium.

Francesco Pioppi

REGGIANA 3

GUBBIO 1

MARCATORI Parodi (A) al 1’, Colombo (T) su rigore al 15’, D’Orazio (A) al 32’ s.t. ANCONA (3-4-3) Lori 6; Dierna 6, Paoli 6, Cangi 6,5; Parodi 6, Sampietro 6, Di Ceglie 6, D’Orazio 7,5; Bondi 6 (dal 20’ s.t. Paponi 5,5), Tavares 6 (dal 30’ s.t. Cognigni s.v.), Tulli 7 (dal 34’ s.t. Camillucci s.v.). (Aprea, Lisai, Bambozzi, Morbidelli). All. Cornacchini 7. TUTTOCUOIO (3-5-2) Morandi 5,5; Falivena 6, Pratali 5,5, Ingrosso 6,5; Pacini 5,5, Dramane 6, Pane 5,5 (dal 20’ s.t. Serrotti 5,5), Vitale 5,5 (dal 7’ s.t. Colombo 6,5), Agrifogli 6 (dal 30’ s.t. Zanchi s.v.); Civilleri 5,5, Gioè 5,5. (Bacci, Mancini, Deiola, Tempesti). All. Alvini 5,5.ARBITRO Capraro di Cassino 5,5. NOTE paganti 435, abbonati 678, incasso non comunicato. Amm. Pratali, Tavares, Pane e Parodi. Angoli 7-2.

� ANCONA Uno strepitoso gol di D’Orazio manda in orbita l’Ancona: il suo sinistro sotto l’incrocio stende un Tuttocuoio troppo rinunciatario. In precedenza aveva fatto tutto Parodi: il 19enne scuola Torino a inizio ripresa sblocca con un gran destro, poi regala con un tocco di mano il rigore del pari a Colombo. D’Orazio all’inizio aveva già colpito da quasi 40 metri: gol annullato per un presunto fallo sul portiere.

Stefano Rispoli

ANCONA 2

TUTTOCUOIO 1

MARCATORE Zigoni su rigore al 46’ p.t.L’AQUILA (4-2-3-1) Zandrini 5,5; Scrugli 5, Pomante 6 (dall’ 11’ s.t. Carini 6), Zaffagnini 6, Pedrelli 5,5; Del Pinto 6,De Francesco 5 (dal 14’ s.t. Perna 5); Pacilli 5,5, Corapi 5, Vella 5 (dal 24’ s.t. Sandomenico 6); Virdis 5,5. (Cacchioli, Gotti, Perpetuini, Triarico). All. Zavettieri 5.SPAL (3-5-2) Menegatti 6,5; Gasparetto 6,5, Cottafava 6,5, Silvestri 6; Lazzari 6 (dal 47’ s.t. Giani s.v.), Gentile 6, Capece 6,5, Di Quinzio 6 (dal 31’ s.t. Landi s.v.), Nava 6; Zigoni 6,5, Finotto 6 (dal 38’ s.t. Fioretti s.v.). (Albertoni, Aldrovandi, Gerbaudo, Rovini). All. Semplici 6,5. ARBITRO Zanonato di Vicenza 6.NOTE paganti 805, abbonati 340, incasso non comunicato. Ammoniti Pomante, Virdis e Gentili. Angoli 8-2.

� L’AQUILA Passa anche la Spal al Fattori. Ad avvicinare Semplici alla salvezza è ancora Zigoni, di nuovo decisivo dal dischetto, come a Grosseto. Sembra partire bene L’Aquila, poi il fulmine a ciel sereno al 45’: Corapi tocca Gentile in area e l’arbitro indica il dischetto, da dove Zigoni non sbaglia. Zavettieri prova a scuotere i suoi con i cambi, ma l’ordine della Spal avrà gioco facile.

Alessandro Fallocco

L’AQUILA 0

SPAL 1

MARCATORI Fofana (G) al 26’ p.t.; Cazè (L) al 29’ s.t.GROSSETO (3-4-1-2) Baiocco 6; Monaco 6, Biraschi 7, Legittimo 6,5; Formiconi 6, Onescu 6 (dal 45’ s.t. Verna s.v.), Della Latta 6,5, Paparusso 6,5 (dal 36’ s.t. Boron s.v.); Volpe 6 (dal 31’ s.t. Lugo s.v.); Fofana 6,5, Torromino 6,5. (Mangiapelo, Burzigotti, Okosun, Gambino). All. Silva 6.LUCCHESE (4-2-3-1) Di Masi 6; Calcagni 6, Espeche 6, Cazé 6,5 (dal 39’ s.t. Santeramo s.v.), Risaliti 6; Mingazzini 6,5 (dal 25’ s.t. Strizzolo 6,5), Degeri 6; Pagano 6,5, Lo Sicco 6,5, Scapinello 6,5 (dal 36’ s.t. Pizza s.v.); Raicevic 5,5. (Pazzagli, Bianchi, Ferretti, Benedetti). All. Galderisi 7.ARBITRO Balice di Termoli 6.NOTE paganti 171, abbonati 462, incasso di 5.281 euro. Ammoniti Raicevic e Onescu. Angoli 8-3.

� GROSSETO Silva, tornato a Grosseto dopo un intero girone dalla sconfitta a Lucca che causò il suo esonero, fallisce nuovamente l’appuntamento con la prima vittoria casalinga della sua stagione. I maremmani hanno dominato il primo tempo trovando il vantaggio con Fofana, che ha raccolto in tuffo un cross di Torromino, ma nella ripresa hanno subito la Lucchese, che ha recuperato con Cazè.

Maurizio Caldarelli

GROSSETO 1

LUCCHESE 1

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

ASCOLI 58 30 16 10 4 48 26TERAMO 58 30 16 10 4 47 26REGGIANA 52 29 15 7 7 41 23PISA 47 29 13 8 8 32 21ANCONA 45 29 11 12 6 36 29PONTEDERA 44 30 11 11 8 36 29L'AQUILA 42 29 10 12 7 31 25SPAL 40 30 11 7 12 27 28TUTTOCUOIO 38 29 9 11 9 35 46LUCCHESE 38 30 9 11 10 31 32CARRARESE 38 30 7 17 6 38 32GUBBIO 36 30 8 12 10 38 38GROSSETO (-1) 34 30 8 11 11 35 34PISTOIESE 33 28 9 6 13 31 46SANTARCANGELO 31 29 7 10 12 25 30PRATO 31 30 6 13 11 34 43SAVONA 31 30 8 7 15 30 47FORLI' 30 30 7 9 14 27 43PRO PIACENZA (-8) 28 30 10 6 14 27 39SAN MARINO 26 30 6 8 16 31 43

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

SABATO 21 MARZOLUCCHESE-PISA (ore 14.30) (0-0)

DOMENICA 22 MARZOGUBBIO-FORLI’ (ore 14.30) (1-2)

PRATO-PISTOIESE (ore 14.30) (1-2)

SPAL-PRO PIACENZA (ore 14.30) (1-0)

ASCOLI-REGGIANA (ore 16) (2-0)

CARRARESE-L’AQUILA (ore 16) (0-1)

PONTEDERA-TUTTOCUOIO (ore 16) (1-2)

SANTARCANGELO-ANCONA (ore 18) (0-0)

SAVONA-GROSSETO (ore 18) (0-3)

TERAMO-SAN MARINO (ore 18) (2-1)

PROSSIMO TURNO

MARCATORI Fanucchi (P) al 13’, Docente (F) al 45’ p.t.; Fantoni (F) al 6’, Fanucchi (P) su rigore al 36’ s.t. FORLI’ (4-3-1-2) Scotti 6; Catacchini 6, Fantini 5,5, Drudi 5,5, Turi 5; Casini 6, Hamlili 5,5, Fantoni 6,5 (dal 28’ s.t. Capellini 6); Rosafio 5 (dal 21’ s.t. Pettarin 5); Melandri 5, Docente 6,5 (dal 36’ s.t. Morga s.v.). (Casadei, Reato, Gliozzi, Castellani). All. Firicano 6,5. PRATO (4-3-2-1) Gazzoli 6; Bandini 5,5 (dal 30’ s.t. Grifoni 6), Rinaldi 5,5, Dametto 5,5, De Agostini 6; Cavagna 6,5, Urso 5 (dall’11’ s.t. Tassi 6), Coccolo 5,5; Santini 6,5, Fanucchi 7; Bocalon 6 (dal 45’ s.t. Romanò s.v.). (Ivusic, Rickler, Pasa, Rubino). All. Esposito 6,5. ARBITRO Marinelli di Tivoli 5.NOTE spettatori 900 circa; paganti e abbonati non comunicati, incasso di 2.938 euro. Ammoniti Casini, Catacchini, Fanucchi, Drudi, Santini, Fantoni, Turi e Fantini. Angoli 4-4.

� FORLI’ Un pareggio che non risolve i guai di nessuno tra Forlì e Prato. Buon avvio dei toscani che passano al 13’ con un diagonale di Fanucchi. I romagnoli faticano, ma trovano il pari con Docente che di destro batte Gazzoli. Sorpasso dei padroni di casa in avvio di ripresa con Fantoni (tiro dal limite di sinistro), ma al 36’ Fantini stende Bocalon: rigore segnato da Fanucchi.

Gavino Cau

FORLI 2

PRATO 2

Lega ProRGirone B: la 30a giornata

MARCATORE La Mantia al 41’ s.t.SAN MARINO (4-2-3-1) Secco 6,5; Bregliano 6, Fogacci 6, Cammaroto 6 (dal 29’ s.t. Ferrero 6), Cruz 6,5; Diawara 6,5, Soligo 6; Magnanelli 5,5, Sensi 6, Baldazzi 5,5 (dall’11’ s.t. La Mantia 7); Musetti 5,5 (45’ s.t. Varone s.v.). (Vivan, Palazzi, Bationo, Demontis). All. Tazzioli 6,5.PISA (4-3-3) Pelagotti 5,5; Mandorlini 6, Paci 6,5, Lisuzzo 6, Costa 5,5; Morrone 6 (dal 39’ s.t. Caponi s.v.), Iori 6,5, Misuraca 6,5; Frediani 5 (dal 16’ s.t. Arma 5,5), Arrighini 5, Floriano 6 (dal 32’ s.t. Napoli s.v.). (Moschin, Sini, Pellegrini, Beretta). All. Pillon 5,5.ARBITRO Piscopo di Imperia 6,5.NOTE spettatori 200 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Cammaroto, Costa, Iori, Caponi e Fogacci. Angoli 2-4.

� SAN MARINO Un pallonetto di La Mantia, lanciato in verticale da Diawara a una manciata di minuti dal gong, premia il San Marino. Al Pisa il rammarico di una gara condotta a ritmi troppo bassi, con tante iniziative personali ma nessuna realmente pericolosa ad eccezione di quella costruita al 12’, quando Secco nega la rete prima alla conclusione di Floriano poi, sulla ribattuta, al tiro ravvicinato di Misuraca. Nella ripresa il Pisa spinge ma non punge e il San Marino arriva sino alla fine senza rischiare. I toscani finiscono tra i fischi del loro pubblico: per Pillon un esordio da dimenticare.

Giorgia Bertozzi

Il debutto di Pillonnon sveglia il PisaVince il San Marino

SAN MARINO 1

PISA 0

Donnarumma+Lapadula: 32 golTeramo travolgente a Piacenza1Masullo e poi la miglior coppia d’Italia: riuscito l’aggancio in vetta

Paolo GentilottiPIACENZA

I l Teramo è una macchinaperfetta e lo dimostra an-che a Piacenza: ventesimo

risultato utile di fila, una supe-riorità mai in discussione, maingigantita dalle ingenuità deipadroni di casa. E dopo il paridell’Ascoli, c’è l’aggancio invetta con scontro diretto all’ul-tima giornata in Abruzzo. I tregol sono da segnare con la ma-tita blu. Il primo: punizioneper la Pro, tutti in area e parteun contropiedone gigantesco(6 contro 2) che esalta Masul-lo. Il secondo: Castellana per-de un comodo pallone e il Tera-mo manda in gol Donnarum-ma (capocannoniere a quota17). Il terzo: Sane sbaglia la

misura del passaggio e innescaquesta volta Lapadula (centronumero 15). La miglior coppiagol d’Italia sale a 32 centri.

LA PARTITA In mezzo c’è tantoTeramo, che gioca a memoria esulla carica di un entusiasmocrescente, con una qualità ge-nerale da primato. Perrotta eDi Paolantonio sono inconteni-bili sulle fasce, il pressing èsempre portato alto e le ripar-

tenze sono assai consistenti. Ipadroni di casa pagano due as-senze pesanti (Porcino e Sall),alle quali si aggiunge in corsod’opera l’infortunio di Rieti:troppo per un complesso infe-riore e che già sabato a Savonaaveva dimostrato di avere per-so buona parte della spinta conla quale era riuscito a colmareil pesante handicap di 8 punti.C’è qualche piccolo fuoco nelfinale, con Alessandro che co-

mincia a menare fendenti allasinistra e va a un passo del goldel bandiera: Caidi respingesula linea con Tonti superato.E’ l’ennesimo segnale di resa diuna serata infelice. Il Teramotorna invece a casa con nuoveconsapevolezze in più: la terzarete, a tempo quasi scaduto, èsolo la ciliegina su una tortagià ampiamente addolcita.

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PRO PIACENZA-TERAMO 0-3

MARCATORI Masullo al 28’ p.t.; Don-narumma al 16’, Lapadula al 45’ s.t.PRO PIACENZA (4-3-3) Alfonso 7; Rieti 6 (dal 35’ p.t. Sane 5), Silva 6,5, Bini 6, Castellana 5; Schiavini 5 (34’ s.t.Mascolo s.v.), Bacher 5,5, Barba 6; Matteassi 6,5, Giovio 5,5 (17’ s.t. Spe-ziale 5,5), Alessandro 6. (Iali, Marmi-roli, Caboni, Mella). All. Franzini 5,5.TERAMO (3-5-2) Tonti 6; Caidi 6, Speranza 6, Perrotta 6,5; Scipioni 6, Di Paolantonio 7, Amadio 6,5, Cencia-relli 6,5 (dal 10’ s.t. Di Matteo 6), Ma-sullo 7 (dal 43’ s.t. Petrella s.v.); Don-narumma 6,5 (dal 38’ s.t. Bucchi s.v.), Lapadula 6,5. (Cappa, Diakite, Bruga-letta, Milicevic). All. Vivarini 6,5.ARBITRO Morreale di Roma 6.NOTE spettatori 400 circa; abbonati 154, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Caidi e Tonti. Angoli 3-10.

La gioia dei giocatori del Teramo: per loro 20 risultati utili di fila RASTELLI

MARCATORI Cabeccia (S) al 14’ p.t.; Belcastro (C) al 14’, Merini (C) al 24’, Scappini (S) al 38’ s.t.CARRARESE (4-3-1-2) Zanotti 5,5; Berra 6,5, Sbraga 7, Teso 5, Lancini 6; Gnahoré 6,5, Castagnetti 7, Galli 7 (dal 36’ s.t. Brondi s.v.); Belcastro 6,5 (dal 16’ s.t. Massoni 7); Di Nardo 5,5 (dal 25’ s.t. Cellini 6), Merini 7. (Anedda, Beltrame, Gherardi, Ademi). All. Remondina 6,5.SAVONA (4-3-1-2) Rossini 6; Antonelli 6, Galimberti 6 (dal 36’ s.t. Frugoli s.v.), Cabeccia 6,5, Eguelfi 7; Marchetti 6,5, Taddei 6, Carta 6; Demartis 6,5 (dal 25’ s.t. D’Amico 5); Giovinco 5,5 (dal 43’ s.t. Morosini s.v.), Scappini 6,5. (Addario, Tonon, Biondo, Munarini). All. Riolfo 6,5.ARBITRO Ranaldi di Teramo 5,5.NOTE paganti 325, abbonati 380, incasso di circa 1.800 euro. Espulsi Teso al 13’ s.t., il tecnico Remondina al 31’ s.t. ed Eguelfi al 42’ s.t.; ammoniti Marchetti, Carta, Di Nardo, Belcastro, Cabeccia, Gnahoré e Castagnetti. Angoli 3-3.

� CARRARA Tra Carrarese e Savona finisce pari dopo una vera battaglia. Liguri in vantaggio al 14’ (colpo di testa di Cabeccia), pari dei toscani con Belcastro. Dopo l’espulsione di Teso la Carrarese riesce lo stesso a passare con Merini. Poi il 2-2 di Scappini.

Luca Santoni

CARRARESE 2

SAVONA 2

GLI ALTRI GIRONI

� MONZA E’ stato presentato a Monza il nuovo organigramma del club, in attesa che il 26 maggio il tribunale si pronunci sul fallimento. Paolo Di Stanislao, chiacchierato dirigente ai tempi di Lanciano (poi fallito) e Casale, è il nuovo presidente, mentre Pietro Montaquila resta come amministratore unico; confermati Alfredo Pasini responsabile dell’area tecnica e Gianni Califano direttore sportivo. Di Stanislao ha rinnovato la fiducia all’allenatore Fulvio Pea. La ricapitalizzazione è stata effettuata tramite obbligazioni della JP Morgan: tra i soci ci sarebbe un iraniano.

� Questo il programma nel fine settimana per i gironi A e C, che sono arrivati alla 31a giornata avendo già disputato nelle scorse settimane il loro turno infrasettimanale:

DOMANIOre 19.30 Feralpi Salò-Mantova (girone A, andata 0-1). Ore 20.45 Casertana-Benevento (C, 0-1, diretta su Raisport 1).

SABATOOre 14.30 Messina-Cosenza (0-0) e Paganese-Savoia (C, 1-0). Ore 15 Lumezzane-Monza (0-3) e Pordenone-Como (A, 1-3); Matera-Vigor Lamezia (C, 0-1). Ore 16 AlbinoLeffe-Südtirol (A, 1-1); Lecce-Aversa Normanna (1-0) e Reggina-Melfi (C, 0-2). Ore 17 Bassano-Pro Patria (2-2) e Cremonese-Real Vicenza (A, 1-1). Ore 19.30 Giana-Venezia (1-2) e Novara-Renate (A, 3-1).

DOMENICAOre 11 Arezzo-Alessandria (A, 0-1). Ore 12.30 Catanzaro-Salernitana (1-2) e Lupa Roma-Foggia (C, 0-1). Ore 14 Juve Stabia-Ischia (C, 2-1). Ore 14.30 Torres-Pavia (A, 1-1).

LUNEDI’Ore 20.45 Martina-Barletta (C, 1-2).

LE CLASSIFICHE� Questa la situazione nei gironi A e C dopo 30 giornate:GIRONE A Alessandria e Pavia (-1) p. 58; Novara 57; Bassano 55; Como 51; Feralpi Salò 46; Real Vicenza 45; Südtirol e Arezzo 42; Venezia 41; Renate e Mantova (-3) 39; Torres 36; Monza e Cremonese 35; Giana 34; Lumezzane 28; AlbinoLeffe e Pro Patria (-1) 24; Pordenone 21.GIRONE C Salernitana e Benevento p. 64; Juve Stabia e Casertana 55; Matera 53; Lecce 51; Foggia (-1) 49; Catanzaro 44; Barletta e Vigor Lamezia 39; Cosenza 36; Martina 35; Lupa Roma e Paganese 33; Melfi (-2) 32; Savoia 26; Aversa Normanna e Messina 25; Ischia 24; Reggina (-1) 22.

Monza: Di Stanislaodiventa presidenteTra i nuovi socianche un iraniano?

Stefano LemmiPONTEDERA (PI)

D opo 136 giorni di corsasolitaria in vetta (con-quistata proprio dopo il

successo casalingo dell’andatasul Pontedera) l’Ascoli deve ac-cogliere sul gradino più altodel podio anche il Teramo: imarchigiani (al secondo pariesterno in quattro giorni) nonvanno oltre lo 0-0 sul terrenodel Pontedera lasciando ai to-scani un punto meritato.

LA PARTITA I bianconeri sonoscesi in campo sapendo delsuccesso del Teramo a Piacen-

za, ma non sono riusciti a ri-spondere. Senza tifosi al segui-to (trasferta vietata per i fattidi Pisa), all’Ascoli è mancatoanche Mustacchio (febbre),out come Perez, Cristiano Ros-si, Altobelli e Pelagatti. Petroneha scelto un 4-2-3-1 con cinquenovità rispetto a Gubbio. L’exGrassi, fischiatissimo dai soste-nitori di casa fin dal riscalda-mento, ha giocato al centrodietro ad Altinier (i due al 21’hanno confezionato la prima eunica vera opportunità del pri-mo tempo) mentre nel 3-5-2del Pontedera (assenti Galli eLibertazzi) i sogni di gloriaerano affidati al tandem Cesa-retti-De Cenco. E sono statiproprio i padroni di casa a de-stare le migliori impressioni, chiamando Lanni a un paio diinterventi importanti nel pri-mo tempo su Bartolomei e Set-tembrini. Nella ripresa i ritmisono calati e Petrone ha prova-to ben presto a infondere nuo-va linfa inserendo prima Car-

pani e poi Chiricò, ma il Ponte-dera non s’è scomposto e haprovato a piazzare il colpo conBartolomei (34’, destro a lato)e Settembrini (39’), ma Lanniha salvato il pareggio.

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PONTEDERA-ASCOLI 0-0

PONTEDERA (3-5-2) Anacoura 6; Madrigali 6,5, Vettori 6,5, Redolfi 6,5; Videtta 6,5 (dal 45’ s.t. Polvani s.v.), Luperini 6, Bartolomei 6,5, Settembri-ni 6, Gasbarro 6; Cesaretti 6 (dal 45’ s.t. Disanto s.v.), De Cenco 6. (Cardelli, Ceciarini, Lombardo, Romiti, Tazzari). All. Indiani 6,5.ASCOLI (4-2-3-1) Lanni 7; Avogadri 5,5, Cinaglia 6, Mengoni 6, Dell’Orco 5,5; Pirrone 6 (dal 15’ s.t. Carpani 5,5), Addae 5,5; Nardini 6 (dal 30’ s.t. Tripo-li s.v.), Grassi 6, Berrettoni 5,5 (19’ s.t. Chiricò 6); Altinier 5,5. (Ragni, Bari-son, Gualdi, Minnozzi). All. Petrone 6.ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 5,5.NOTE paganti 585 abbonati 167, incas-so di 4.533 euro. Ammoniti Vettori, Dell’Orco, Gasbarro, Settembrini, Pirrone, Luperini, Videtta e Cinaglia. Angoli 8-4.

Ascoli, secondo pareggio di filaLanni salva il punto a Pontedera1Il portiere sventa gli assalti toscani. Troppi assenti per Petrone. Fischiato l’atteso ex Grassi

Ruopolo, gran trisE così la Reggianaribalta il Gubbio

Francesco Ruopolo, 32 anni LAPRESSE

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27GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Dani spinge Marc al triplete1 Pedrosa: «È sempre lui il favorito, ma spero che non vinca le prime 10 gare»

1Marquez: «Sì, ho meno pressione e voglio divertirmi. Se poi userò pure la testa...»

Marc Marquez (sin.) e Dani Pedrosa sui simulatori disegnati dall’ex iridato della 500 Alex Criville. L’anno scorso i due piloti ufficiali Honda hanno vinto 14 delle 18 gare MotoGP: 13 Marquez, 1 Pedrosa

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

C ordialità, distensione, buonumore, dispo-nibilità. E una gran voglia di cominciare afare sul serio. Questo segna il barometro

della Honda, che abbiamo verificato di personagrazie all’evento organizzato ieri nella sede Rep-sol di Madrid. Marc Marquez e Dani Pedrosa afare da istruttori, due simulatori fenomenali dise-gnati da Alex Criville, gomiti e ginocchia a terrasenza la possibilità di tirarsi su, grandi risate e leultime riflessioni sulla stagione 2015, al via tra 10giorni in Qatar. La contagiosa simpatia di Marc,tanto simile a quella del suo ex idolo e oggi rivaleValentino Rossi, è nota e allora colpisce di più l’ot-tima predisposizione di Dani, uno con un caratte-re meno aperto. Rispetto a un anno fa, abbiamotrovato Pedrosa molto più rilassato: «Può essere,sì. Nuova stagione, nuovi stimoli, ma soprattuttoun nuovo team. Le sensazioni sono ottime e nonvedo l’ora d’iniziare a correre, la cosa che mi pia-ce fare. Sto bene, la moto va, ci sono ragioni peressere positivi».

E Marc, cosa si aspetta? Cominciare ancora con 10vittorie di fila?«No, l’obiettivo non è quello d’iniziare ma di fini-re come l’anno scorso. La cosa importante è il fi-nale, il titolo, quello è l’obiettivo».

Ha vinto 2 Mondiali di fila, più pressione per il so-gno del triplete o meno perché può prendersi unanno di «pausa»?Marc: «Onestamente l’anno scorso avvertivo piùpressione. Quest’anno la sento, la gente si aspettatanto da me perché sono campione, ma io guardoalla stagione e vedo un anno divertente, sono piùrilassato».Dani: «Per me avrà Marc più pressione, la gentesi aspetta il triplete».

E per lei, Pedrosa? Negli ultimi 3 anni ha chiuso

secondo, terzo e quarto.«I cambiamenti sono stati positivi, spero si riflet-tano anche in pista. Quello del Qatar non è tra imiei circuiti preferiti ma spero di lottare con glialtri per la vittoria».

Pare che lì davanti siate più vicini.Marc: «Sì, mi aspetto uno scenario simile a quel-lo della seconda parte del Mondiale 2014, perchéla prima parte non è stata nor-male. Sarà una stagione diver-tente, spettacolare per gli ap-passionati. Valentino va semprepiù forte: ogni anno gli osserva-tori pensano che andrà più pia-no e invece no, lui va sempremeglio. Valentino, rallenta, perfavore! E poi c’è Lorenzo: unocome lui dopo una stagione co-me quella che ha avuto torneràin pista più forte, con ancora piùvoglia e determinazione. PoiDani, che è sempre lì, e quindi leDucati».Dani: «È difficile dirlo oggi, itest invernali non sono mai trop-po indicativi. Vediamo in gara,di certo mi aspetto un campio-nato bello e combattuto, l’im-portante è iniziare forte, e speroche Marc non vinca le prime 10gare come un anno fa... Yamahae Honda sono lì, la Ducati va,potrà esserci grande lotta».

E tra i giovani?Marc: «Vedo bene Maverick Viñales, la Suzukiha un buon telaio e lui sta andando bene. E menobene Miller: il passaggio da Moto3 a MotoGP ècomplesso».

Cosa vi piace della moto? E cosa va migliorato?Marc: «Nella parte anteriore abbiamo fatto otti-mi progressi. Soprattutto nelle curve veloci siamo

più stabili. Dietro dobbiamo cercare più grip.Stiamo lavorando, una moto da corsa non si svi-luppa in 24 ore. Quando sono salito su quella del2015 non ero contento, preferivo la 2014. Ora vamolto meglio».Dani: «Totalmente d’accordo. Però la nostra mo-to ha una grandissima qualità: si guida bene sututti i circuiti. È un aspetto importantissimo. Di-ciamo che con un po’ più di grip sarebbe bellissi-

ma».

Dani, quest’anno compirà 30 an-ni. Che futuro pensa per lei?«Il futuro è oggi. Io penso allaprima gara, poi alla seconda,quindi alla terza. Non guardopiù lontano perché non si samai. Però penso che se lavoriduro il futuro sarà più bello».

E lei Marc? Non pensa di creareuna cantera di piloti, come ha fat-to Valentino?«No, sono troppo giovane. A 22anni cosa faccio, tiro su un pilo-ta che possa prendere il mio po-sto? Ora è presto, all’età di Va-lentino magari ci penserò».

Dani, Marc è sempre il favorito?«Sì, è il campione in carica, hadimostrato grande forza fisica ementale, nei test è andato be-ne...».

Marc, quale sarà la chiave per il titolo?«La continuità. E l’intelligenza di capire che senon puoi vincere, va bene anche arrivare secon-do, terzo o quarto. Una cosa che faccio fatica acomprendere. Voglio sempre finire davanti e in-vece magari il titolo arriva grazie a quel puntoche hai rimediato con fatica in un giorno che tiera parso negativo».

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MARC MARQUEZDUE VOLTE IRIDATO MOTOGP

IO TALENT SCOUT COME ROSSI? NO, GRAZIE:

NON VORREI CHE POIIL MIO PILOTA

MI RUBASSE IL POSTO...

DANI PEDROSAUN TITOLO IN 125 E 2 IN 250

IL FUTURO È OGGI. PENSO GARA PER GARA.

NON MI SPINGO PIÙIN LÀ PERCHÉNON SI SA MAI

SIMULATORE HONDA,CI HA PROVATO ANCHE LA GAZZETTA...� L’evento targato Repsol di ieri a Madrid ha permesso al nostro corrispondente dalla Spagna Filippo Maria Ricci non solo di chiacchierare con i due piloti Honda, ma anche di provare l’ebbrezza delle pieghe sul simulatore MotoGP ideato da Alex Criville. Insegnanti d’eccezione sia Marc Marquez che Dani Pedrosa. Per il gomito a terra c’è da lavorare, visto che l’esperienza motociclistica del collega è iniziata col Garelli e si è fermata a un Boxer Piaggio.

NOTIZIE TASCABILI

� Dopo aver cenato a Londra martedì con Briatore e Garcia Abad, Fernando Alonso ieri ha girato al simulatore a Woking. La McLaren ha twittato: «È stata buona giornata, Fernando si è concentrato sulle procedure per qualifica e gara». Nel weekend lo spagnolo, reduce dall’incidente di un mese fa ai test di Montmelò e assente in Australia, dovrebbe sottoporsi ai test medici Fia, passaggio obbligato per correre a Sepang (29 marzo). Intanto Valtteri Bottas, costretto per il mal di schiena a saltare il GP d’Australia, sta facendo fisioterapia in Indonesia per cercare di recuperare per il GP Malesia.

Antonio Fuoco, 18 anni, cosentino� C’è una nuova squadra nel Cev 2015: è lo Junior Team VR46 Riders Academy (JTVR46), la squadra voluta da Valentino Rossi. In sella alla Ktm, con il numero 46, Nicolò Bulega, classe 1999, riminese. Bulega avrà il supporto di un team con a capo Alessio Salucci, responsabile della VR46 Riders Academy, team manager sarà Luca Brivio. Pronto Bulega: «Sono felice che la VR46 mi abbia scelto per questa scommessa. Darò il massimo in questa stagione».CAPONORD - Aprilia dedica alla nuova Aprilia Caponord 1200 Rally un «porte aperte» nel prossimo weekend (21 e 22 marzo) in tutte le concessionarie.

MOTO IN SPAGNA

Lo Jr Team VR46sbarca nel Cevcon Bulega

� La Manor, presente in Australia solo da spettatrice, farà il suo esordio in Malesia. Così almeno ha assicurato il team principal John Booth ai microfoni di Sky Sports: «I nostri piloti (Will Stevens e RobertoMerhi; n.d.r.) saranno in pista a Sepang già venerdì 27 marzo, per i primi due turni di prove libere. Ci troviamo in una situazione completamente diversa rispetto all’inizio della scorsa settimana. I progressi sono stati enormi. Da lunedì saremo in Malesia, dal giorno dopo cominceremoa sistemarci sul circuito e sicuramente saremo pronti per correre il venerdì». Sarà vero?

DEBUTTO COMPLICATO

Il capo Manor:«Giriamo a Sepanggià dal venerdì»

� (an.gat.) Giovani italiani sulla breccia. Antonio Fuoco, calabrese della Ferrari Driver Academy, è stato il più veloce nei test GP3 a Estoril con Carlin. Il pugliese Antonio Giovinazzi, con lo stesso team, ha ottenuto il miglior tempo nei test dell’Euro F3 a Valencia, 11° Alessio Lorandi.

EUROPEO F.3 E GP3

Giovinazzi-Fuocosono i più velocinei test collettivi

IN VISTA DEL GP MALESIA

Nel weekend Alonsoverrà visitatodai medici della Fia

MotoGPRVerso il GP Qatar

� Il team di Emilio Alzamora sugliscudi nella seconda giornata di test Moto3, disturbati dalla pioggia: Jorge Navarro (foto) è primo, Fabio Quartararo terzo. In mezzo Danny Kent, sempre su Honda. Enea Bastianini è il migliore degli italiani (5°). Nono posto (con caduta) per Romano Fenati. Moto2: comanda Sam Lowes, 11° Morbidelli. Oggi ultimo giorno di collaudi.

TEST MOTO2 E 3 A JEREZ

Alzamora gongolacon NavarroBastianini quinto

Page 28: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

28 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Amg C 63 S, la coppia... scoppia 1La Mercedes di lusso è mostruosa: 700 Nm. Giù la cilindrata e i consumi. A 91.000 euro

Alessandro Giudice

L a station wagon, che se-condo i gusti degli italianidovrebbe essere quella più

gettonata, arriverà in aprile.Chi invece ha deciso di farsi af-fascinare dal suo V8 biturbo ilprima possibile, dovrà sceglierela versione berlina, ordinabileda subito e in consegna da giu-gno a 91.090 euro. Parliamodella recente e grintosa evolu-zione del modello Amg più ven-duto da quando esiste il mar-chio di Affalterbach: la Merce-des-Amg C 63 S. È una tre volu-mi muscolosa e grintosa con adisposizione una marea di ca-valli (510) sviluppati dall’8 ci-lindri a V, che perde in cilindra-ta passando dai 6,3 litri del pre-cedente aspirato (la cubaturaindicata dalla cifra 63 e, inspie-gabilmente, mantenuta anchesul nuovo modello) ai 4 dell’at-tuale biturbo, stretto parente diquello che equipaggia la sporti-va top di gamma Amg-Gt.

PROVA Una riduzione che im-patta sui consumi (addirittura-32%) ma non sul piacere che laberlina tedesca regala a pienemani. Merito della coppia mo-struosa di 700 Nm, che la rendeincredibilmente reattiva a qual-siasi regime di rotazione già apartire da 1.750 giri/min, conuna progressione rapida e gesti-bile, anche grazie a un’elettro-nica settata in modo da lasciareampi margini di divertimentoin tutta sicurezza. Soprattutto su strada, sui tratti misto-velocicon abbondanza di curve e con-trocurve, dove lasciarsi prende-re la mano diventa la tentazio-ne più difficile da ignorare. Quila Amg onora il suo blasone: ipassaggi di carico tra le curvesono gestiti con decisione e sen-za particolari rollii, l’inserimen-to è preciso ed efficace, pagan-do qualche sbavatura soloquando si chiude lo sterzo controppa veemenza. Normale, peruna quattro porte che misura4,756 metri e pesa 17 quintali,capace comunque di passare da0 a 100 km/h in 4” e di una velo-cità massima autolimitata di250 orari, che con l’Amg Drive-r’s Package può arrivare a 290.

OPZIONI Per offrire una moda-lità di guida tarata sulle esigen-ze personali, la Mercedes-AmgC 63 S offre 5 diverse opzioni,selezionabili con un tasto postosulla console centrale: Indivi-dual, per settare l’auto come unabito su misura, Comfort,

Sport, Sport+ e Race, perfettaper la pista, che trasforma laberlina in un missile a suo agiotra cordoli, chicane e curvoni incontropendenza. In tutta que-sta varietà di assetti, dove gli in-stancabili freni carboceramicigarantiscono un’efficienza sen-za indecisioni e il cambio spor-tivo a 7 marce notevole rapiditàdi innesto a salire e doppietteesaltanti a scalare (il sound mo-tore elevato alla massima libidi-ne è un marchio di fabbricaAmg), la C 63 S non fa dimenti-care di essere una berlina. Con4 posti spaziosi, comodi ancheper i passeggeri seduti dietro,un bagagliaio capiente e la pos-sibilità di viaggiare in «sailing»,il veleggio che si verifica quan-do, in modalità Comfort e rila-sciando il gas a velocità tra 60 e160 km/h, il motore viene di-saccoppiato dalla trasmissione,gira al minimo e l’auto procedesfruttando l’inerzia.

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MOTORE1V8 SOVRALIMENTATO BITURBOCILINDRATA13.982 CMCPOTENZA MASSIMA1510 CVCOPPIA MASSIMA1700 NM DA 1.750 A 4.500 GIRI/MINCAMBIO1SPORTIVO A 7 MARCETRAZIONE1POSTERIOREPESO A VUOTO11.655 KGLUNG./LARG./ALT.14.756/1.839/1.426 MMCONSUMO MEDIO18,4 L/100 KMVELOCITÀ MASSIMA1250 KM/H (AUTOLIMITATA)ACCELERAZIONE 0-100 KM/H14”PREZZO191.090 EURO

LA SCHEDAMERCEDES-AMGC 63 S

IL NOSTRO GIUDIZIO

SìSediliComodissimi ed efficaci nella guida sportiva.MotoreCoppia mostruosa: non finisce mai di salire.

NoRombo del motoreBello e coinvolgente, ma con l’aspirato era meglio.CambioSportivo e veloce, ma non abbastanza. Per gestire un motore così reattivo, dovrebbeessere ancora più pronto.

SOTTO AL COFANO GALOPPANO 510 CAVALLI

� 1. Il motore V8 sovralimentato biturbo che equipaggia la nuova Mercedes-Amg C 63 S: ha una cilindrata di 4,0 litri e sviluppa 510 Cv; 2. La plancia di comando: con un tasto posto sulla console centrale si può selezionare una delle 5 diverse opzioni di guida: Individual, Comfort, Sport, Sport+ e Race; 3. Il frontale non abbandona il classico design

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Gianluca ScarlataROMA

� Un salone dell’auto, in una delle cornici più belle e affascinanti, nel cuore di Torino. La capitale italiana dell’auto è pronta a ospitare dall’11 al 14 giugno la prima edizione di “Parco Valentino – Salone & Gran Premio”. Ci sarà un’area statica con l’esposizione delle novità delle più importanti case automobilistiche nel bel parco lungo il fiume Po e un’altra dinamica con la parata delle automobili più rappresentative di ciascun marchio, 18 km dal centro di

PRIMA EDIZIONE A GIUGNO

Si presenta «Parco Valentino»A Torino torna un gran Salone

Torino a Venaria Reale. «La nostra mission – afferma AndreaLevy, ideatore e presidente del Comitato Organizzatore – è far riavvicinare la gente al mondo dell’auto, risvegliare la passione verso questo mondo. Al momento sono 20 le case presenti, ma contiamo di arrivare a 30». Nell’area salone all’aperto 100 pedane (ogni casa ne avrà massimo 4) con anteprime mondiali, première nazionali e prototipi. Il box n°1 sarà un tributo ad Ayrton Senna con l’esposizione della sua Lotus F.1 e dei kart. Sono stimate al parco, aperto dalle 10 alle 24 con ingresso gratuito, 300mila persone.

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Page 29: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

29GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Stefano Cordara

L a Yamaha con la nuovaR1 torna di prepotenzanel segmento delle Su-

perbike. Tanta potenza etecnologia derivata dallaMotoGP ne fanno una temi-bile avversaria per le euro-pee più veloci. In versione Mè quasi una GP omologata.

TESTER Dopo qualche annodi riflessione, Yamaha è ri-partita con una energia in-credibile. Mancava però labandiera tecnologica, lamoto che non deve solo ven-dere ma vincere in pista edimostrare le capacità diuna azienda. Falla tappatacon questa R1. È la moto diserie più vicina a una Moto-GP mai prodotta, dichiara-no gli uomini di Iwata per-ché il progetto ha chiamatoin causa le migliori mentidell’R&D e persino Valenti-no Rossi coinvolto in primapersona nello sviluppo.

CERVELLO Tanti i punti dicontatto con la M1, a partireda 4 cilindri in linea a scoppiirregolari CP4 con alberomotore definito crossplane.Scelta tecnica che di fatto si-mula l’ordine degli scoppi diun V4, migliorando eroga-zione e coppia ai bassi regi-mi. Ducento i cavalli, gestitida una elettronica mai cosìevoluta: tre giroscopi e treaccelerometri che leggono auna frequenza di 125 volteal secondo, la posizione del-

la moto nello spazio. Così lacentralina riesce a gestire almeglio i controlli di trazione,dell’impennata, dell’imbarda-ta (novità assoluta) oltre che illaunch control e l’Abs-Ubs cheripartisce la frenata automati-camente secondo l’angolo dipiega.

PESO Pure i materiali sono daracer pura. Titanio, ergal, ma-gnesio (usato per la prima vol-ta in assoluto per i cerchi di unamoto di grande serie) consen-tono di fermare l’ago della bi-lancia a 199 kg in ordine dimarcia, quasi un record peruna moto 4 cilindri.

PROVA Il motore a scoppi irre-golari suona come quello dellaMotoGP e ha una cattiveria no-tevole, spingendo con rabbiaogni volta che si prende in ma-no l’acceleratore. Compatta co-me una 600, è dotata di una ci-clistica rigida che trasmette au-tentiche sensazioni racing. La R1 è potentissima ma facile(per chi ha le giuste doti di gui-da), rapidissima a inserirsi incurva e nei cambi di direzionee ha un motore potente e catti-vo. L’elettronica si può regolarea proprio piacimento fino a tro-vare il livello che non castra leprestazioni ma le esalta aiutan-do il pilota a tirare fuori il me-glio. Tutto questo per 18.490euro per la R1, diventano22.290 per la R1M che, oltrealle sospensioni elettroniche,ha anche la carenatura in car-bonio e la possibilità di settarela moto attraverso un tablet.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandro Bolzoni

C ascais, «dove la terra fi-nisce e il mare comin-cia», fa da scenario alla

prova della quarta generazio-ne della Suzuki Vitara. A bordodella nuova 1.6 diesel con tra-zione integrale Allgrip e cam-bio manuale a 6 rapporti, per-corriamo la strada costiera e leprime impressioni di guida so-no positive. Comoda la seduta,volante morbido e preciso, conla sensazione di veicolo legge-ro ma saldamente piantato perterra. Vuoi per un eccellentetelaio, vuoi per la trazione All-grip che dispone di quattromodalità di guida: Auto, Sport,Snow, Lock, che si possono sce-gliere attraverso un selettoreposto sulla consolle che per-mette di adattare le prestazionialle diverse condizioni del fon-do stradale, alle esigenze delconducente nelle diverse con-dizioni climatiche, garantendoal contempo il contenimentodei livelli di consumo di carbu-rante e di emissioni inquinanti.

STERRATO Lasciata la costa, cisiamo addentrati all’interno,

percorrendo una vera e pro-pria foresta per raggiungere unmini circuito sterrato e moltomosso, che serve per provare afondo il sistema Allgrip.

DOTI La nuova Vitara piace perle forme robuste e la possibilitàdi poterla personalizzare gra-zie alle molteplici combinazio-ni dei colori della carrozzeria edei dettagli stilistici. Interna-mente l’abitacolo è comodo espazioso, curati i dettagli e lerifiniture delle sedute e degliallestimenti come il tetto pano-ramico con un’apertura tra le più grandi della categoria.Connettività smartphone se-condo gli standard più diffusial mondo. Equipaggiamento di

sicurezza attiva di tutto rispet-to, come il Radar Brake Sy-stem, che interviene automati-camente sui freni, quando siguida a bassa velocità, evitan-do la possibilità di collisione.

PROPULSORI Due le motoriz-zazioni: un diesel e un benzi-na. Ambedue 1.6 e 120 Cv/88kW di potenza. Motori conce-piti per offrire prestazioni esal-tanti (che confermiamo) e bas-si consumi di carburante conemissioni di Co2 tra le più bas-se dei Suv compatti. Per il mo-tore a benzina il cambio è ma-nuale a 5 rapporti o automati-co a 6 che, in modalità manua-le e utilizzando le palette alvolante, permette una guidapiù brillante e divertente, men-tre la diesel è equipaggiata colsolo manuale a sei rapporti.Due gli allestimenti: V- Cool eV- Top.

PREZZI Quelli del benzina van-no dai 19.900 euro, della 2WDallestimento V-Cool, ai 26.100euro della 4WD, Allgrip, alle-stimento V-Top. I diesel invecesono compresi tra 22.400 e27.100euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La Suzuki Vitara di quarta generazione è lunga 417 cm e ha una capacità di bagagliaio che varia da 375 a 1.120 litri. Emissioni di Co2: 111 grammi/km

Asfalto o terra la Suzuki Vitaraè sempre Allgrip 1Il sistema sulla versione integrale consente4 modalità di guida. Motori 1.6 benzina e diesel

SUPERCATTIVA

Nuova Yamaha R1MotoGP da stradaGarantisce Rossi

La R1 è potentissima ma «facile»: fa dell’agilità uno dei suoi punti di forza

ANIMA FUORISTRADISTA

Una bella X-Perience questa LeonLuca Sordelli

D all’aspetto cattivo, masenza esagerare, la X-Pe-rience è la versione off-

road della Leon ST, la stationwagon della media Seat. A di-stinguerla sono le variazioniestetiche, che la rendono piùmuscolosa, e la maggiore al-tezza da terra (172 mm, 27 inpiù della normale) in linea conquella che ci aspetta da unavettura da tutti i giorni ma conun’anima da fuoristradista. Lagestione elettronica della tra-zione (in condizioni standardsull’anteriore) può trasferire lacoppia all’asse posteriore e an-che fra le singole ruote: me-

diante l’uso dei freni come se cifosse un differenziale bloccabi-le. La ruota in difficoltà vienepinzata dal disco.

MOTORI Tre e tutti turbodiesel.Il 2.0 TDI da 184 Cv (con cam-

bio automatico di serie) pro-mette un’accelerazione da 0 a100 in 7”1, una velocità massi-ma di 224 km/h e consumi di4,9 l/100 km per 129 g/km diCo2. Il 2.0 da 150 Cv raggiungei 208 orari e ci mette 8”7 per

arrivare a 100. Anche il 1.6 TDIda 110 Cv, che abbiamo prova-to, può contare su una discretagrinta: raggiunge i 187 km/h eha un’accelerazione da 0 a 100in 11”6. Bene anche i consumi,che si attestano sui 4,7 l/100km, con emissioni pari a 122 g/km di Co2 nel combinato.

PROVA Nel complesso la guidaè piacevole e non risente dellamaggiore altezza da terra, an-che provando e mettere sottotorchio la X-Perience in un per-corso misto piuttosto stretto.Pure in fuoristrada se l’è cavatabene, tirandosi fuori da situa-zioni complicate. Prezzo a par-tire da 28.000 euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La X-Perience ha un disegno più muscoloso e ruote da 17 pollici

IL NOSTRO GIUDIZIO

SìTecnologiaIl Sistema Allgrip a quattro modalità di guida risulta molto efficace.PrestazioniI motori garantiscono prestazioni brillante e consumi contenuti.

NoEquipaggiamenti Il sistema Allgrip, che caratterizza questa quarta versione, e il navigatore sono di serie soltanto al top di gamma.

IL NOSTRO GIUDIZIO

SìTecnologiaÈ una delle moto più vicine a una MotoGP mai costruite.PrestazioniMotore a scoppi irregolari e 200 Cv. È al top.

NoManubri Un po’ troppo stretti, ci piacerebbero più larghi.Leva frenoAnche nella posizione più vicina resta sempre un po’ lontana.

Il volante della Suzuki Vitara

MOTORE 1 4 CILINDRI IN LINEA 16 VALVOLE, DA 1598 CMC. START&STOP EURO6POTENZA MASSIMA1 120 CV E 88 KW A 3700 GIRI CAMBIO1 MANUALE A 6 MARCE VELOCITÀ MASSIMA1 180 KM/H TRAZIONE 12WDCOPPIA MASSIMA1 320NM A 1.750 GIRI DIMENSIONI1 LUNG 417 CM, LARG 177 ALT 161CONSUMO MEDIO1 4 LITRI X 100 KMPESO1 1.295 KGPREZZO1 22.400 EURODATA LANCIO1 GIÀ IN VENDITA

LA SCHEDASUZUKI VITARA 1.6 DIESEL

MOTORE1QUATTRO CILINDRI IN LINEACILINDRATA1998 CMCALIMENTAZIONE1INIEZIONE ELETTRONICAPOTENZA MAX1200 CV A 13.500 GIRI/MINCOPPIA MAX1112,4 NM A 11.500 GIRI/MINTELAIO1DOPPIO TRAVE IN ALLUMINIOPESO1199 KG IN ORDINE DI MARCIA INTERASSE11.405 MMALTEZZA SELLA1855 MM SOSPENSIONI1ANTERIORE A FORCELLA ROVESCIATA; POSTERIORE A FORCELLONE CON MONOAMMORTIZZATOREPREZZO118.490 EURO

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La Milano-Sanremo numero 106, in programma domenica, è il primo «Monumento» della stagione e resta la corsa più lunga dell’anno anche se con il ritorno del traguardo in via Roma «perde» un chilometro: ora sono 293 (esclusi i 9 di trasferimento cittadino in partenza). Il percorso è quello classico: Turchino, i Capi (Mele, Cervo, Berta), Cipressa e Poggio.

IL PROGRAMMA Per la punzonatura, appuntamento a Milano dalle 14.30 di sabato alla Scuola Nazionale di cinema (ex Manifattura Tabacchi), in viale Fulvio Testi 121. Domenica il ritrovo è in

Piazza Sempione-Arco della Pace dalle 8.10. Alle 9.45 incolonnamento e sfilata cittadina, la partenza ufficiale alle 10.10 da Via della Chiesa Rossa. Arrivo a Sanremo in Via Roma tra 16.50 e le 17.30.

LE SQUADRE Al via 25 team di 8 corridori. I 17 del World Tour partecipano di diritto: sono Ag2r (Fra), Astana (Kaz), Bmc (Usa), Etixx-Quick Step (Bel), Fdj (Fra), Iam (Svi), Lampre-Merida (Ita), Lotto-Soudal (Bel), Movistar (Spa), Orica (Aus), Cannondale-Garmin (Usa), Giant-

Alpecin (Ger), Katusha (Rus),Lotto Nl-Jumbo (Ola), Sky (Gb),

Tinkoff-Saxo (Rus), Trek (Usa). Le 8 invitate sono: Androni-Sidermec

(Ita), Bardiani-Csf (Ita), Bora-Argon 18 (Ger), CCC Sprandi (Pol), Colombia (Col), Nippo-Vini Fantini (Ita), Southeast (Ita), Unitedhealthcare (Usa)

I MIGLIORI Sono sei i corridori attesi al via che hanno già vinto la Sanremo: Filippo Pozzato (2006), Fabian Cancellara (2008), Mark Cavendish (2009), Matthew Goss (2011), Gerald Ciolek (2013) e il norvegese Alexander Kristoff (2014, foto BETTINI)

DOMENICAL’EDIZIONE NUMERO 106

IL CASO

Così Armstrong tornerà in bici: per il triathlon1Incontro a Denver con Tygart (Usada), l’accusatore: è vicina una riduzione della squalifica

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Lance Armstrong, texano, 43 anni AP

Giro Rosa dal 3 al 12 luglioSi parte dalla Slovenia� Un cronoprologo, 8 tappe e una crono indivi-duale; il via da Lubiana, in Slovenia, il 3 luglio, chiusura a San Domenico di Varzo il 12. È in sintesi il 26° Giro Rosa, presentato ieri a Genova alla presenza delle azzurre Elena Cecchini, campionessa italiana, e Valentina Scandolara. Un’edizione molto impegnativa, che attirerà come sempre le migliori al mondo. Nel 2014 vinse l’olandese Vos. Il servizio su Gazzetta.it.

L a bici l’ha messa da parte. È da qualchemese che Lance Armstrong non sta pe-dalando, si dedica fondamentalmente a

golf e corsa a piedi. Ma se tutto andrà come iltexano spera, in sella potrà risalirci. Perché incaso di riduzione della squalifica a vita cheora è dentro in pieno al suo curriculum, neisuoi piani ci sarebbe l’Ironman della Hawaii.Nel 2016 o nel 2017. Anche alla Gazzetta in-fatti, come a diversi media americani, risultache l’uomo di Austin abbia di recente incon-trato in segreto Travis Tygart: cioè il suo gran-de accusatore, il capo dell’Usada (agenzia an-tidoping americana) che l’ha inchiodato conil famoso dossier, costringendolo ad ammet-tere il doping e privandolo dei sette Tour.Ma di che cosa si è parlato in questo incontro?Il riserbo è estremo, ma che Armstrong puntia una riduzione dello stop è pacifico. Ma suquali basi? Sembrerebbe in base a una inter-pretazione del regolamento Wada: quando iltexano fu sanzionato, fine 2012, la squalificaavrebbe dovuto essere «totale» per quanto ri-guarda il ciclismo, mentre sarebbe stata me-no invasiva riguardo ad altre discipline (co-me il triathlon), almeno dopo i primi 4 annidi squalifica. Adesso il regolamento è statomodificato ed è più severo, ma si punterebbea tornare alla «vecchia» interpretazione in vi-gore al tempo dello stop. E allora Armstrongpunterebbe all’Ironman delle Hawaii (3,8 kma nuoto, 180 in bici, la maratona a piedi), aKona, per terminarlo nelle prime posizioni.Ma perché farlo? Per dimostrare, a quantotrapela, che il talento resta fuori dal comune.Nonostante un passato ormai impossibile dacancellare.

ci. sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cancellara o Sagan,l’Italia, via Roma:5 chiavi per Sanremo1Il duello d’oro, i velocisti Kristoff-Cavendish, i giovani Cimolai e Bonifazio, la pioggia, l’arrivo storico: da sogno

Luca Gialanella

I l dislivello è di appena1600 metri su 293 chilo-metri: 550 m sul Turchino,

250 sulla Cipressa e 150 sullacollinetta del Poggio. Da finediscesa sono 2,3 km per arriva-re in via Roma. E’ il mistero della Milano-Sanremo. Dome-nica 106a edizione, e dopo 8anni il traguardo torna in viaRoma. La prima volta nel1949: Coppi. L’ultima nel2007: Freire. In mezzo, il mito.In 5 punti le chiavi della gara.

1 IL DUELLO: CANCELLARACONTRO SAGANHanno segnato le ultime 4

edizioni. Fabian sempre sul po-dio, Peter sempre rimpianti.Da quando Sagan è pro’ nel2010, il testa a testa con Can-cellara è a suo favore: 164 sfi-de, 107-57 per Sagan. Ma laqualità nelle classiche non sidiscute: lo svizzero, 34 anni,ha vinto 3 Fiandre e 3 Roubaix;lo slovacco, 25 anni, solo laGand-Wevelgem. Così a Sanre-mo: 2011, 2° Cancellara, 17°Sagan; 2012, 2° e 4°; 2013, 3° e2°; 2014, 2° e 10°. Arrivano conil conforto, dopo 9 mesi, di unavittoria alla Tirreno-Adriatico.

2 I VELOCISTI: KRISTOFF,CAVENDISH, DEGENKOLBIl norvegese Kristoff, pri-

mo nel 2014, è in gran forma everrà pilotato in squadra daLuca Paolini, che consegnò laSanremo a Bettini nel 2003.Mark Cavendish è un’incognita

perché non gli abbiamo vistofare una volata da tre settima-ne ed è un po’ sovrappeso; il te-desco John Degenkolb si è tira-to a puntino alla Parigi-Nizza.Occhio all’australiano Mat-thews, a Ciolek (1° nel 2013) ea Swift, 3° nel 2014. Poi Grei-pel, Demare e Bouhanni. Con-tro di loro, una muta di attac-canti: Van Avermaet, Stybar,l’iridato Kwiatkowski, Gallo-pin, Valverde, Rui Costa, Boas-son Hagen, Gilbert, Oss.

3 L’ITALIA: NIBALI, POZZA-TO, CIMOLAI, BONIFAZIOCon la Sanremo inizia il

ciclo di classiche più difficileper noi. Qui non vinciamo dal2006 (Pozzato); il Fiandre dal2007 (Ballan) e la Roubaix dal1999 (Tafi). Nibali è una ga-ranzia, terzo nel 2012, ma cer-to vincere... Pozzato è in cresci-ta, il quarto posto ad Arezzo loconforta molto. A 33 annil’esperienza non gli manca, equeste gambe non le ha maiavute negli ultimi due anni. Inritardo Colbrelli (febbre), cosìcosì Battaglin, un mistero Mo-dolo, l’Italia va all’attacco condue giovani della Lampre-Me-rida (come Pozzato). DavideCimolai, pordenonese di 25anni, cresciuto in pista, velocis-simo: nel 2014 è scollinato 8°sul Poggio. Dopo il Laigueglia,ha vinto una tappa di 192 kmalla Parigi-Nizza. E Bonifazio,a 21 anni, è il giovane emer-gente: veloce, primo all’Ago-stoni e a Lugano, è di San Lo-renzo al Mare, ai piedi della Ci-pressa. Diamo una chance an-che a Giacomo Nizzolo (Trek),che però corre con Cancellara.

4 L’ARRIVO IN VIA ROMADalla Fontana dello Zam-pillo sono 500 metri per

giungere al traguardo: stradaall’1-2%. Ci vuole la gamba«piena». La Classicissima si èconclusa dal 1907 al 1948 incorso Cavallotti; dal 1949 al1985 in via Roma; dal 1986 al1993 in corso Cavallotti; dal1994 al 2007 in via Roma. E poi7 volte in lungomare Calvino.Ma tra quei palazzi che profu-mano di storia, è un’altra cosa.La Sanremo è nata qui. La stra-da più famosa della storia delciclismo. E i corridori non re-stano indifferenti al fascino.

5 PIOGGIA E TANTO VENTOCancellara dice che «iltempo è l’aspetto più im-

portante della Sanremo. Guar-do prima le previsioni, poi pen-so». Domenica pomeriggio?Pioggia debole, 13°, vento for-te, raffiche a 44 km/h da est-nordest. Vuol dire a favore sul-l’Aurelia e poi anche contrariolungo i tornanti del Poggio, do-ve la strada è esposta. Aspettodecisivo: col vento contro, nonsi attacca e non si fa differenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

� Giuseppe Saronni ultimo iridato: trionfa in via Roma nel 1983. Da allora nessuno ha più vinto la Sanremo in maglia di campione del mondo. Questo arrivo ha fatto la storia della Classicissima. Si è ripetuto per 36 anni dal 1949 (1° Fausto Coppi) al 1985 e per 14 anni dal 1994 al 2007 (ultimo vincitore Oscar Freire) BETTINI

Oggi 18° Gp Nobili a StresaTest Cancellara e Valverde� Prove tecniche di Sanremo per Cancellara e Valverde oggi in Piemonte nel 18° Gp Nobili da Suno a Stresa: 187,5 km, al via (alle 11) 22 squadre di cui 7 World Tour. Tra gli altri nomi di spicco: Paolini, Betancur, Visconti, Felline, Nizzolo, Pellizotti, Gatto, Cunego, Santaromita e Gavazzi. In gara anche la Nazionale di Cassani con Gasparotto, Canola, Colbrelli, Ratto, Puccio e i dilettanti Ganna, Consonni e Pacinotti. Differita RaiSport 2 dalle 18.

CiclismoRVerso la Classicissima

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Phyto Garda

Page 32: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

32 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE A NEW YORK

A nche a New York, GreggPopovich ha invitato tut-to il suo staff in un bel ri-

storante: tradizione che si ripe-te a ogni trasferta. «Una sessan-tina di cene. Sono i momenti,che lui considera sacri, in cui sista tutti assieme e dove si parlapochissimo di pallacanestro»dice Ettore Messina, assistentedi riferimento a cui Pop in dueoccasioni ha affidato i suoiSpurs. Un privilegio raro. «Ro-ba grossa, perché un conto è fa-re il copilota, un’altra è quandoti fanno accomodare sulla Fer-rari e ti dicono: “Adesso vai inpista da solo”. Un’opportunitàmi ha aiutato a inserirmi più ra-pidamente nel club che era laprincipale preoccupazione».

Come si è guadagnato il rispettodi Pop?«Si va indietro 12 anni, ai tempiin cui il gm R.C. Buford veniva aseguire Ginobili a Bologna. Daallora ci siamo sentiti con fre-quenza. Dopo Madrid, passaiun po’ di settimane con loro: al-lenamenti, partite, viaggiavocon la squadra. Diciamo che misono sentito apprezzato. Perlui, invece ho sempre avuto unavenerazione. Non pensavo chesi potesse arrivare a un rappor-to di lavoro, mi hanno cercatoquando ero ancora legato alCska. L’anno dopo mi hanno ri-chiamato: mi ha fatto moltopiacere».

Quando era ai Lakers tre anni fadisse che per una panchina Nbaera ormai troppo tardi. E’ cam-biato qualcosa?«E’ cambiato che Popovich mi

ha chiesto di venire a fare il suoassistente. In un sistema che co-noscevo e che racchiudeun’idea di fare pallacanestroche ho sempre ammirato e pro-vato a portare nelle mie squa-dre. Anche se loro lo fanno adalto livello, sul campo e fuori.Sto imparando tanto ed è moltostimolante».

Sta pensando a una panchina dacapoallenatore?«Direi una bugia se non ammet-tessi che mi interessa. Ci pensoseriamente, ma prima chiede-rei un consiglio a Pop e Buford.Allo stesso tempo mi trovo benequi, però vivo alla giornata. Ho

un contratto di altri due anni.Magari finisco e torno serena-mente a casa».

Quanto è stato vicino ad allenareAtlanta?«Ho fatto tutti i colloqui, il g.m.Danny Ferry mi aveva dimo-strato un forte interesse. Poi,però, giustamente, ha preso Bu-denholzer che viene dalla scuo-la Spurs».

C’è sempre diffidenza per chi ar-riva da fuori.«E’ vero, lo sa anche Blatt, puressendo americano. C’è pocaconoscenza per il mondo spor-tivo europeo. E’ convinzione co-

mune che vincere in Europa siapiù facile. Ma a San Antonio c’èun’apertura mentale diversa».

Com’è Pop?«Uno a cui piace anche incorag-giare il dissenso. Provoca il di-battito per evitare il “groupthinking”: ritiene controprodu-cente che tutti la pensino allostesso modo».

Lei non sarà d’accordo con lui quando a pochi secondi dalla fi-ne siete avanti di tre e gli Spursnon fanno fallo.Ride. «Abbiamo backgrounddifferenti. Concordo con lui chebisogna avere in campo gente

che sappia come fare fallo. Nel-la Nba, la continuità del movi-mento è valutata diversamenteche in Europa, rischi di manda-re in lunetta uno con tre liberi.Ovvio, l’argomento è fonte didiscussione».

Non deve essere facile per chi èconsiderato uno dei più vincentiin Europa, calarsi in un ruolo se-condario.«Ma è come per un cardiochi-rurgo fare l’aiuto a uno come Barnard. Allenare mi manca,ma molto meno di quello che te-mevo. Sto ancora imparando.Esempi? La qualità delle uscitedai time-out, fondamentalenon solo per il risultato ma perla tua credibilità di tecnico».

Tre anni fa disse: Belinelli pren-de tiri da nove metri che mi fan-no arrabbiare. Lo ammiro per-ché per lui sarebbe più semplicerientrare in Europa e invece ri-mane.«Belinelli è cresciuto molto.Nella selezione delle conclusio-ni, nel gioco senza palla. Si staimpegnando per diventare unmiglior difensore, fondamenta-le per trovare spazio in questasquadra nei playoff. Spero chepossa rimanere con noi a finestagione: sarebbe un passo inavanti per la sua carriera».

Qualcosa che vorrebbe suggeri-re a Bargnani, che lei ha allenatoa Treviso.«Migliorare le pubbliche rela-zioni, perché spesso viene frain-teso. Ho per lui grande stima,ma per la sua riservatezza passaper uno che sembra disinteres-sato e che non è duro abbastan-za. Mi auguro che resti a NewYork, perché è uomo da triango-lo: intelligente, sa tirare in so-spensione e passare la palla».

A parte Milano, tutte le italianesono fuori dalle coppe: il declinodel basket italiano sembra ine-sorabile, si dice che sia la conse-guenza della crisi economica.«Non sono d’accordo. Meno ri-sorse non può significare la finedi tutto. Bisogna essere creativi.Sarà poi importante il risultatodella Nazionale in estate: politi-camente e come spinta. Per ildiscorso stranieri io sono per lapossibilità di libera concorren-za senza quote protette: stimo-lerebbe di più gli italiani. Dob-biamo prendere come esempio icasi di Belinelli e Datome chehanno continuato a farsi il culoqui, quando potevano benissi-mo tornare in Europa. La rela-zioni, poi, fra Fiba ed Eurolegaè dove ci giochiamo il futuro. Inuna guerra che sta nascendo fraqueste due istituzioni alla finepotrebbe trionfare un organi-smo come la Nba che è netta-mente più avanti».

Chi è il suo giocatore ideale? «Manu Ginobili, con dodici an-ni di meno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SERIE A: RECUPERO

Pistoia vola con gli italianiTrento: Mitchell malissimo

ETTORE MESSINAVICE ALLENATORE SPURS

«DATOME E BELINELLI SI SONO FATTI IL CULO QUI INVECE DI TORNARE IN

EUROPA: UN ESEMPIO PER CHI GIOCA IN ITALIA»

«POPOVICH ALIMENTA IL DISSENSO: RITIENE

CONTROPRODUCENTECHE TUTTI LA PENSINO ALLO STESSO MODO»

TACCUINO� CLASSIFICA SERIE A Dopo la settima di ritorno: Milano* 38; Venezia 34; Sassari 32; Reggio Emilia 30; Brindisi, Trento 24; Bologna (pen. -2) 22;, Cremona, Cantù*, Pistoia 20; Avellino, Capo d’Orlando, Roma 16; Varese, Pesaro 14; Caserta (pen. -1) 7. * una gara in meno.� APPELLO RESPINTO La corte sportiva di appello della Fip ha respinto il ricorso dell’Upea Capod’Orlando confermando le due giornate di squalifica al campo di gioco.� GAZZETTA TV Scelti tre anticipi (sabato alle 20.30) di Gazzetta Tv di aprile: 11 Trento-Pesaro, 18 Venezia-Trento, 25 Cremona-Venezia. � CERVI OUT (f.p.) Riccardo Cervi fuori un mese. Gli esami strumentali a cui si è sottoposto il pivot di Reggio Emilia hanno

evidenziato una lesione al polpaccio sinistro.� EUROLEGA Stasera e domani l’11a delle Top 16. Girone E: oggi Stella Rossa Belgrado-Barcellona, Maccabi Tel Aviv-Zalgiris Kaunas, Alba Berlino-Galatasaray. Domani: Panathinaikos-Real Madrid. Classifica: Real Madrid 9 vinte-1 persa; Barcellona 7-3; Maccabi 6-4; Panathinaikos 5-5; Alba Berlino, Zalgiris Kaunas 4-6; Stella Rossa 3-7; Galatasaray 2-8.Girone F: oggi Efes Istanbul-Nizhny Nov., Unicaja Malaga-Cska Mosca. Domani: Fenerbahce-Milano, Vitoria-Olympiacos. Classifica: Olympiacos, Fenerbahce, Cska 8-2; Efes, Vitoria 4-6; Novgorod, Milano 3-7; Malaga 2-8. * passano le prime 4

PISTOIA 86

TRENTO 69(26-17, 36-29; 58-47)GIORGIO TESI PISTOIA: Hall 8 (1/3, 2/5), Cinciarini 13 (2/5, 2/4), Brown 11 (2/4, 1/2), Amoroso 18 (4/5, 3/5), Easley 9 (4/6); Filloy 11 (1/1, 3/7), Magro 4 (1/6), Williams 12 (3/6, 2/4), D. Moretti. N.e.: Severini, Bianchi, Mastellari. All.: P. Moretti. DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 10 (3/6), Sanders 12 (2/4, 2/3), Mitchell 5 (1/8, 1/5), Pascolo 10 (3/8, 0/1), Owen 6 (3/10); Spanghero 4 (1/2, 0/1), Grant 6 (0/3, 2/3), Baldi Rossi 16 (3/6, 3/4), Armwood, Flaccadori (0/2, 0/1). All.: Buscaglia. ARBITRI: Begnis, Baldini, Calbucci. NOTE - T.l.: Pis 11/14, Tre 13/19. Rimb.: Pis 44 (Magro 10), Tre 33 (Pascolo 7). Ass.: Pis 24 (Hall 8), Tre 14 (Pacolo, Forray, Baldi Rossi 3). Progr.: 5’ 10-9, 15’ 31-21, 25’ 51-33, 35’ 71-51. Usc. 5 f.: Forray 38’ 58” (79-61). Spett. 3500 circa.

Filippo LaicoPISTOIA

V ittoria limpida e diffe-renza canestri ribaltata,Pistoia esulta e i playoff è

una concreta possibilità. Conun Tony Mitchell irriconoscibi-le, alla sua peggior prestazionedell’anno, primo canestro dopo25’, gli ospiti non potevano spe-rare di raccogliere i due punti.Buscaglia a 4’ dalla fine ha ri-chiamato il capo cannoniere delcampionato dalla panchina maha declinato l’invito. «Non stabene, mali di stagione» mini-

mizza il coach. Sono gli italianiche hanno sospinto Pistoia:Amoroso-Filloy-Cinciarini han-no avuto feeling costante con ilcanestro, Magro ha difeso i ta-belloni e catturato 10 rimbalzi.Nessuno si è accordo dell’assen-za di Milbourne, in dubbio an-che per domenica a Roma.

ANIMA Il gruppo italiano èl’anima di questa squadra e so-no sempre importanti, al di làdelle cifre — sottolinea coachMoretti che per la prima voltabatte un’avversaria della fasciaalta —. Partita solida, final-mente il giusto atteggiamento

difensivo. In attacco distribu-zione di tiri ottima. Non dimen-tichiamo da dove arriviamo,siamo un miracolo sportivo».Pistoia avanti nel punteggio si-no dalla prima azione, il divarioha raggiunto proporzioni consi-stenti ad inizio terzo quarto(48-31) con un break di 12-2.Sconsolato Buscaglia al termi-ne: «Facile da commentare, lo-ro bene e noi male. Non ci han-no fatto fare una bella partita,non sono riuscito a trasmettereenergia. E’ mancata tutta lasquadra Spero ci serva di lezio-ne per il futuro».

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28Titoli vinti da Messina in Europa, tra coppe europee, titoli e coppe nazionali. Tredici col Cska, 10 a Bologna

LA CHIAVE

BasketRIl personaggio

San Antonio k.o.

� Martedì notte, i San Antonio Spurs hanno inaspettatamente perso ai supplementari a New York. Bargnani ha vinto il derby con Belinelli: per il Mago, doppia doppia (16+10) con 3 stoppate, Beli ha risposto con 12 punti in 30’.Risultati: Detroit-Memphis 105-95, New York-San Antonio 104-100, Houston-Orlando 107-94, New Orleans-Milwaukee 85-84, LA Clippers-Charlotte 99-92.

Messina e il futuroda capo allenatore Nba «Ci penso seriamente»1«Dire che non mi interessa sarebbe una bugia. Ma agli Spurssto bene: magari tra 2 anni finisco qui e torno serenamente a casa»

Ettore Messina, 55, con il suo giocatore ideale:Manu Ginobili AP

Page 33: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

33GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

AMERICA AMERICA CONTENUTOPREMIUM

1976� Anno dell’ultima squadra campione senza k.o. Gli Indiana Hoosiers di Scott May, Kent Benson e coach Bobby Knight chiusero 32-0

Imbattibili?KENTUCKY PADRONAMA MARZO E’ FOLLE...I WILDCATS DEL CONTROVERSO COACH CALIPARIA CACCIA DELLA STAGIONE PERFETTA.FINAL FOUR A INDIANAPOLISIL 4 E 6 APRILE

LA STORIA di MASSIMO ORIANI

«P artiamo tutti 0-0». Pinocchio Caliparisembra uno degli allenatori delle nostrebig (scegliete voi lo sport) che alla vigi-

lia della sfida con l’ultima in classifica dicono «E’ ilmomento peggiore per incontrarla». I KentuckyWildcats del tecnico che ha portato alle Final Fouruniversitarie, il culmine della Follia di Marzo, 3squadre diverse (Massachusetts, Memphis e lastessa Kentucky, con cui ha vinto l’unico titolo nel2012), in realtà partono con metri di vantaggio.Faranno corsa con la storia, non tanto con gli av-versari, che hanno poche chance di fermarli. Se-condo i bookmaker di Las Vegas, Wisconsin è la piùquotata per l’upset, ma non va oltre il 10.9%. E al-

lora, cautela di John Calipari a parte, ecco che ilmetro di paragone diventano gli Indiana Hoosiersdi Bobby Knight, ultimi a chiudere la stagione im-battuti, nel 1976. La stella era Scott May, poi passa-to anche dalle nostre parti (lo si ricorda soprattut-to nella Berloni Torino del Professor Guerrieri),con lui altri futuri «italiani» come Tom Abernathy(Brescia), Kent Benson (Cantù), e futuri campioniNba (Quinn Buckner, coi Celtics nell’84). In finalesconfissero Michigan 86-68. In preseason avevanobattuto persino l’Urss dei due Belov. I ragazzini dicoach Cal – il quintetto ha un’età media di 19.8anni – sono incappati in qualche serata storta, riu-scendo però sempre a rimediare grazie allo smisu-rato talento, al punto che potrebbero essere 5 i gio-catori scelti al 1° giro del draft Nba (Karl AnthonyTowns e Willy Cauley Stein tra i primi 5, poi Tray

Lyles, Devin Booker e Dakari Johnson).

DUKE I Wildcats stanno anche riuscendo in un’al-tra impresa, superare Duke come squadra più odiata d’America. Perché se i Blue Devils di CoachKrzyzewski sono gli insopportabili «perfettini», gliallievi di Calipari pagano la reputazione non cri-stallina del loro allenatore. Due apparizioni alle Fi-nal 4 con Massachusetts (‘96) e Memphis (2008)sono state poi cancellate dall’albo d’oro. MarcusCamby accettò 40.000 dollari da un agente, Derri-ck Rose barò su test scolastici, irregolarità mai di-rettamente ricollegabili a Calipari, ma sufficientiper creargli attorno un alone di personaggio cheviaggia ai limiti del regolamento, se non oltre. Og-gi l’antipatia è più che altro attribuibile al sistemache ha creato a Lexington, dove arrivano regolar-mente i migliori liceali degli Usa, fermandosi soloun anno (i famosi «one and done») prima di passa-re nella Nba. Epidemia che ha nei Wildcats il pa-ziente zero, ma che si è estesa alla maggioranzadelle università, facendo crollare il livello del giocoe regalando ai pro’ un prodotto tutt’altro che fini-to.

ARCIDIACONO Tutto questo non ha per nulla in-taccato la popolarità della March Madness. Cheanche quest’anno regala chicche. Come la presen-za del 74enne Larry Brown, che porta la sua 3a

squadra al torneo, Southern Metodist, 35 anni do-po la 1a apparizione alla guida della Ucla di KikiVandeweghe e James Wilkes, che arrivò sino allafinale, e a 27 dal titolo con la Kansas di Danny Manning. O il ritorno di Harvard, capace di batterela storica rivale Yale nello spareggio per il titolodella Ivy League (quella dei secchioni, per inten-derci...). I Crimson sono allenati da Tommy Amaker, ex guardia di Duke, e al 1° turno sfidanoNorth Carolina, eterna nemica dei Blue Devils. Neltabellone a 64 c’è anche Georgia State, per la 1a

volta dal 2001. I Panthers si presentano alla garacon Baylor con un infortunato. Per loro fortuna sitratta del coach, Ron Hunter, che nelle celebrazio-ni dopo la vittoria nella finale di conference, si èrotto il tendine d’Achille. Non mancano le storiestrappalacrime: Albany è entrata al torneo con unatripla allo scadere di Peter Hooley, che aveva persola madre un mese prima. Tra le candidate per darfastidio a Kentucky, c’è anche la Villanova di RyanArcidiacono, 3° miglior realizzatore dei suoi, giàvisto in estate con la Sperimentale di coach Caja.Alla fine però, sarà ancora coach Cal a tagliare laretina. Forse. Perché il bello della March Madnessè che è sempre fedele al suo nome. Folle.

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BasketRParte il torneo universitario

NCAA: LE 4 FAVORITEKENTUCKYWILDCATS

1

Bilancio stagionale34-0

Titoli8 (ultimo nel 2012)

StellaWillie Cauley-Stein

WISCONSINBADGERS

2

Bilancio stagionale31-3

Titoli1 (1941)

StellaFrank Kaminsky

VILLANOVAWILDCATS

3

Bilancio stagionale32-2

Titoli1 (1985)

StellaJosh Hart

DUKE BLUEDEVILS

4

Bilancio stagionale29-4

Titoli4 (ultimo nel 2010)

StellaJahlil Okafor

CENTIMETRI

AndrewHarrison,

20 anni,guardia diKentucky

AFP

Page 34: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

34 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I discesisti protestano, cambia il tecnico1Il presidente Roda fa fuori Rulfi, arriva Carca. Coppe a Jansrud e Vonn: Maze a -12 dalla Fenninger

Pierangelo Molinaro

N on è stata una bella gior-nata per i colori azzurriquella che ha aperto ieri

a Meribel (Fra) le finali di Cop-pa del Mondo. Una sola atleta apunti, Elena Fanchini, nelle fi-nali della discesa e soprattuttole preoccupanti voci circa i fu-turi quadri tecnici delle squa-dre azzurre. Il presidente fede-rale Flavio Roda, dopo averparlato con gli atleti, sarebbegiunto a due decisioni. La pri-ma è di esonerare GianlucaRulfi dalla responsabilità delgruppo maschile di velocità, laseconda di affidare il ruolo dicapo allenatore, una sorta di di-rettore sportivo, all’alessandri-no Max Carca, che sino a dueanni fa si è occupato dei poliva-lenti nel gruppo di velocità, edora responsabile della squadramaschile canadese.

L’INTERESSATO Rulfi, a casa aGenova dopo la frattura di tibiae perone a Kvitfjell non ne sanulla. «Nessuno mi ha dettoniente a proposito – afferma –.Ma si sono create situazioni dimalessere anche dove abbiamocercato di fare tutto il possibi-le». I vecchi, Heel e Fill avrebbe-ro chiesto un cambiamento. Mapure Paris pare ne sia favorevo-le. «Domme l’abbiamo appog-giato in tutto, ma deve lavorareduro per crescere ancora pernon commettere gli errori diquesta stagione». Il presidenteRoda dice invece che nulla è an-cora deciso. «Non so neppure seCarca accetterà le nostre pro-

poste ma di sicuro qualcosa vacambiato». Certo, va cambiatoquello che non ha funzionato,come ai Mondiali dove gli atletihanno confessato di sentirsi im-potenti in certe condizioni dineve, quella nuova ad esempio,situazioni che, nonostante il ri-chiamo all’impegno dei tecnici

durante l’allenamento, hannoaffrontato con superficialitàconsiderandole inutili. Solo lachiarezza della gerarchia defi-nisce sino in fondo le responsa-bilità e se gli allenatori nonhanno copertura politica dallafederazione, non possono eser-citare sino in fondo il loro lavo-

ro. Anche in altri gruppi di la-voro c’è maretta, di tecnici chenon si sentono adeguatamentesostenuti e atleti che respiranoil clima di incertezza. Il rischioè di ricadere nella causa princi-pale del fallimento mondiale:l’eccessiva protezione degli at-leti leva potere ai tecnici.

LE GARE Le finali della discesadi ieri hanno confermato duecampioni. Prima il norvegeseKjetil Jansrud ha vinto e, dopoquella di superG ha conquistatoanche la coppa della velocitàpura dimostrandosi il miglioredella stagione. Neppure unpunto per gli azzurri, il miglio-re, Fill, si è piazzato 17°, solo22° Paris che sulla neve addol-cita dal sole di Meribel, come aBeaver Creek, non è riuscito asciare come sa. In campo fem-minile Lindsey Vonn con la sua66a vittoria ha conquistato lasettima coppa della discesa re-spingendo l’attacco della Fen-ninger. L’austriaca, piazzatasiottava, ha anche perso 18 puntida Tina Maze, ieri al quarto po-sto, ed ora ha solo 12 lunghezzedi vantaggio sulla slovena nellaclassifica generale. Un duello, illoro, ogni giorno più appassio-nante. Brava Elena Fanchiniche si è piazzata quinta a40/100 dalla Vonn, mentre hasbagliato tutto la sorella Nadia,impressionata anche dalla ca-duta della Schnarf partita 4 mi-nuti prima di lei. Oggi finali disuperG, giochi fatti fra gli uo-mini ma soli 8 punti fra Vonn eFenninger fra le donne nellacorsa alla coppetta.

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RHeel e Fill avrebbero chiestoun cambiamento, pure Paris sarebbefavorevole

Lindsey Vonn, 30 anni, e Kjetil Jansrud, 29 anni, con i premi della discesa. La Vonn, ha vinto 66 gare di Coppa di cui 6 quest’anno (4 discese e 2 superG), Jansrud 10, di cui 7 quest’anno (4 discese, 3 superG) EPA

LA GUIDA

DISCESA UOMINI: 1. Jansrud (Nor) 1’40”86; 2. Defago (Svi) a 24/100; 3. Streitberger (Aut) 31/100; 4. Nyman (Usa) 59/100; 5. Fayed (Fra) 70/100; 6. Franz (Aut) 71/100; 7. Kueng (Svi) 74/100; 8. Sullivan (Usa) 75/100; 9. Feuz (Svi) 76/100; 10. Reichelt (Aut) 80/100; 17. Fill, 21. Heel, 22. Paris. Coppa del Mondo (34 prove): 1. Hirscher (Aut) p. 1248; 2. Jansrud (Nor) 1184; 3. Pinturault (Fra) 898; 5. Paris 745.Coppa discesa (10 prove, finale): 1. Jansrud (Nor) p. 605; 2. Reichelt (Aut) 511; 3. Fayed (Fra) 389; 4. Paris 386.DISCESA DONNE: 1. Vonn (Usa) 1’29”87; 2. Goergl (Aut) a 24/100; 3. Hosp (Aut) 30/100; 4. Maze (Slo) 40/100; 5. E. FANCHINI 45/100; 6. Ruiz Castillo (Spa) 73/100; 7. Schmidhofer (Aut) 82/100; 8. Fenninger (Aut) 95/100; 9. Gut (Svi) 1”09; 10. Weirather (Lie) 1”11; 17. N. Fanchini 2”40. Rit. Schnarf.Coppa del Mondo: (29 prove): 1. Fenninger (aut) p. 1373; 2. Maze (Slo) 1361; 3. Vonn (Usa) 942; 13. N. Fanchini 404.Coppa discesa (8 prove, finale): 1. Vonn (Usa) p. 502; 2. Fenninger (Aut) 399; 3. Maze (Slo) 356; 5. E. Fanchini 291.OGGI Finali superG. Uomini ore 9.30, donne ore 11.Coppa superG maschile (6 prove): 1. Jansrud (Nor) p. 476; 2. Paris 353; 3. Mayer (Aut) 274.Coppa superG donne (6 prove): 1. Vonn (Usa) p. 440; 2. Fenninger (Aut) 432; 3. Maze 330; 11. N. Fanchini 121.TV Dirette su RaiSport 1 ed Eurosport dalle ore 9.15.

Oggi i due superGDiretta Tvdalle ore 9.15

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35GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

NEGLI ULTIMI 18 MESIFlavia Pennetta ha vinto Indian Wells 2014, ha perso la finale al Masters B di Sofia, ha raggiunto le semifinali agli Us Open 2013, i quarti ad Australian Open, Dubai ed US Open 2014, quindi ancora a Dubai e ora ad Indian Wells 2015.

NELL’ESTATE DEL 2009Flavia è diventata la prima italiana della storia a entrare tra le «top 10». L’impresa fu possibile grazie alla semifinale di Bastad, alla vittoria di Palermo e Los Angeles e alla semifinale di Cincinnati.

FLAVIA HA BATTUTO 2 NUMERO 1 Ha superato Jankovic a Zurigo 2008 e Wozniacki a Pechino 2011, tre volte la numero 2 (Zvonareva a Sydney 2011, Li a Indian Wells 2014 e Sharapova a Indian Wells 2015) e tre volte la 3 (Venus Williams e 2 volte Radwanska)

CONTRO MASHA E’ 3-2Cinque i testa a testa fra Sharapova e Pennetta. La russa ha vinto a Indian Wells 2004 (da n. 24) e Wimbledon 2006 (n. 4). Flavia l’ha battuta a Los Angeles 2009 (n. 61), US Open 2011 (n. 4) e Indian Wells 2014 (n. 2).

QUANTI RISCHI IN CLASSIFICA!Flavia difende a Indian Wells i 1000 punti conquistati con la vittoria dello scorso anno. Raggiungendo i quarti, passa dal numero 16 al 28 del mondo. Se batterà la Lisicki tornerà n° 23, se tornerà in finale sarà 17 (lu.mar).

I RECORDDELL’AZZURRA

L'ANALISIdi PAOLOBERTOLUCCI

TOP SPIN E SERVIZIOSOLUZIONIINEDITE

A Flavia Pennettapiace stupire.Conoscevamo le

tante qualità, le mille virtù e la capacità di supportare in prima persona il tennis femminile. Abbiamo constatato con i nostri occhi, al rientro dopo gli infortuni, il coraggio di ricomporre il suo gioco mantenendo la stessa determinazione nel perseguire l’obbiettivo. Alla solidità dei colpi di rimbalzo, alla consistenza del servizio, alla sicurezza nelle fasi volanti, alla qualità della risposta e alla lucidità tattica ha aggiunto nuove soluzioni. Sarà la vicinanza del deserto, sarà l’aria della California o la fama delle avversarie ma Flavia a Indian Wells ha scritto, ancora una volta, una pagina importante per il nostro movimento superando la n. 2 del mondo Maria Sharapova. La brindisina ha apportato modifiche poco appariscenti ma sostanziali. Ha anestetizzato la potenza della russa con esecuzioni arcuate costringendola ad agire lontano dalla riga di fondo campo sporcando la palla con il top spin. Non contenta, si è divertita anche a pizzicarla con la battuta slice da destra ottenendone indubbi vantaggi nel proseguo dello scambio. Una grande vittoria in rimonta, arrivata dopo una lenta partenza dai blocchi, che se non spiana del tutto la strada verso la riconferma la rende più percorribile e meno tortuosa.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pennetta doppio sprint Su Sharapova e... Flavia!1Dopo la crisi del 1° set e tante titubanze del passato, la brindisina rimonta la n. 2 del mondo: «Quante aspettative dopo il successo di un anno fa»

Vincenzo Martucci@VinceMartucci

F lavia Pennetta ha rimon-tato Maria Sharapova, edè nei quarti di Indian Wel-

ls contro la più abbordabile Sa-bine Lisicki. Ha ripetuto il mi-racolo dell’anno scorso controun’altra numero 2, Li Na, chepoi bissò superando in finaleanche la numero 3, Aga Rad-wanska. Ma stavolta, ha giàfatto di più: Flavia ha battutoFlavia. Martedì, dopo un setperso contro la divina Masha,ha detto addio alla ragazzinache finiva all’ospedale perchési faceva soffocare dalla tensio-ne e, insieme, alla ragazza chepraticamente non giocava par-tite importantissime negliSlam. Flavia è ormai donna.Aldilà dei 33 anni, si era già ri-sollevata da due operazioni alpolso e da una frattura d’amo-re, oltre che dalla tragica

scomparsa di un grande ami-co. Ma in una bella serata neldeserto della California, cheinvitava al tennis dopo il caldodel giorno, è scappata nel sot-toscala di uno stadio serrandole mascelle e piangendo di fru-strazione: doveva nascondereal mondo la sua umanissimavulnerabilità, ma coi pochi mi-nuti a disposizione s’è sfogataurlando alla luna e ha decisoche stavolta non si sarebbeperdonata il rimpianto. Non a33 anni, non così vicina a quelritiro che, a luglio di due annifa, scesa al numero 166 delmondo (a Wimbledon), sem-brava imminente, e che a set-tembre, con le semifinali agliUs Open era già tramontato.Un ritiro che s’è trasformato inripartenza stellare al torneo diIndian Wells di 12 mesi fa,quand’è risalita al numero 12,a un passo dalle «top ten» cheaveva toccato nel 2009, primaitaliana di sempre. Ed è ridi-ventare attuale in questo 2015preludio dell’Olimpiade di Rio,capolinea di tanti ass, da Fede-rer a Nadal.

TATTICA Così Flavia ha preso atrattare Maria come va tratta-ta: l’ha tenuta alla larga dalcampo, e dal comando del gio-co, ha servito e risposto allagrande, ha giocato profondocambiando ritmo, angoli ed ef-fetti. Ha portato l’algida incon-trista russa all’esasperazione,all’errore, ai soliti doppi falli, ascappare, lei, negli spogliatoi,per spezzare l’incantesimocontro l’italiana che dura or-mai da tre match. Tutto inutile.Dall’1-1, Flavia ha dominatoprendendosi cinque games difila. Eureka: la Pennetta non èpiù la giocatrice ideale permettere in palla le avversarie.

DIFESA? «Un successo soffer-to, cercato, voluto», racconta.«Nel secondo set ho cercato di

GUIDA

Roger Federer vendica la sconfitta nel terzo turno degli Australian Open patita da Andreas Seppi — la prima con l’italiano dopo 10 vittorie su 10 — , battendolo nel terzo turno del primo Masters 1000 del 2015 (Usa, 6 milioni di euro, cemento). Oggi l’ultimo rappresentante italiano in gara nel combined event, Flavia Pennetta (n. 16 del mondo), affronta negli inediti quarti Sabine Lisicki (n. 30), finalista a Wimbledon 2013, che ha eliminato Vinci ed Errani. Indian Wells ha doppia diretta tv: gli uomini su SkySport 2 (oggi alle 21 e alle 3), le donne su SuperTennis (alle 19 e alle 3). Gli altri risultati su www.gazzetta.itPrincipali singolari 3° turno, donne: S. Williams (Usa) b. Stephens (Usa) 6-7(3) 6-2 6-2; PENNETTA b. Sharapova (Rus) 3-6 6-3 6-2; Lisicki (Ger) b. Garcia (Fra) 6-4 6-4; uomini, ottavi: Murray (Gbr) b. Mannarino (Fra) 6-3 6-3; F. Lopez (Spa) b. Nishikori (Gia) 6-4 7-6(2); terzo turno: Federer (Svi) b. SEPPI 6-3 6-4; Nadal (Spa) b. Young (Usa) 6-4 6-2; Raonic (Can) b. Dolgopolov (Ucr) 7-6(2) 6-4; Robredo (Spa) b. Dimitrov (Bul) 6-4 1-6 7-5.

DOPING: ODESNIK PUNITO CON 15 ANNI DI SQUALIFICA! Lo statunitense Wayne Odesnik subisce la squalifica-record di 15 anni per aver violato per la seconda volta le norme antidoping (steroidi), dopo una prima condanna di 2 anni nel 2010 per aver assunto ormone della crescita. La pesante e clamorosa sentenza contro un giocatore recidivo all’antidoping colpisce per la spettacolarità e la durezza dell’ammenda contro un atleta di 29 anni, sceso al numero 267 del mondo, ormai lontano dal tennis vero. Speriamo che i dirigenti dell’Itf siano altrettanto finalmente inflessibili con protagonisti, di nome, del movimento.

Murray ai quartiFeliciano Lopez fa fuori Nishikori

essere più aggressiva ed il ser-vizio mi ha aiutato tanto, comela risposta: così le ho creatoproblemi nei suoi turni di bat-tuta. Quanti doppi falli ha fat-to?» (11). La paura è passata:«Era molto importante fare be-ne in questo torneo in cui ave-vo tanto da perdere dopo la vit-toria di un anno fa. Soprattuttovolevo far bene sul centrale,contro Maria: c’erano molteaspettative e credo di averlegestite bene. E’stato importan-te ritrovare la calma e alla fineci sono riuscita molto bene». Ilsuo credo? «Non puoi scappa-re, è meglio rimanere in campoe fare del tuo meglio. Non im-porta se vinci o perdi, l’impor-tante è provarci». Domani è giàoggi, la notte italiana: «Devocontinuare a pensare solo alprossimo match e restare con-centrata: la Lisicki è un’altraavversaria che spinge da fon-do, devo essere aggressiva io. Ecorrere ancora tanto». Flavia ha battuto Flavia. E ora?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TennisRA Indian Wells

FLAVIA PENNETTAPRESENTA I QUARTI

«ANCHE LA LISICKI È UN’AVVERSARIA CHE

TIRA FORTE DA FONDO. DOVRÒ ESSERE

AGGRESSIVA. E CORRERE»

4/5La percentuale delle palle break racconta la partita: la Pennetta ne ha concretizzate 4 su 5, la Sharapova 2 su 11!

Maria Sharapova, 27 anni, n. 2 Wta

LA CHIAVE

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36 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Come cresce l’onda colorataA Torino già 10.000 iscritti1Pronta a partire la terza edizione italiana di The Color Run by AsusCinque km di felicità per otto capoluoghi: «In Italia meglio degli Usa»

TESTIMONIAL

Ecco Fiona May madrina rosa:«Più eventi così»1L'ex campionessa del lungoè il volto dell'edizione 2015«Finalmente spazio alle donne»

Fiona May, 45 anni, madrina di Color Run

The Color Run Tour 2015La new entry è Bari� Il The Color Run Tour 2015 presentato ieri esordisce a Torino il 16 maggio, poi sarà la voltadi Firenze il 23 dello stesso mese. Il 6 giugno si riparte da Trento, per passare a Trieste il 20 e a Genova il 27. La new entry Bari, sempre più capitale del running nel sud Italia, ospiterà la corsa a luglio per poi dare il testimone a Rimini l'1 agosto, con gran finale a Milano a settembre. Info ed iscrizioni su: www.thecolorrun.it.

M adrina della The Color Run by Asus è lacampionessa mondiale di salto in lun-go Fiona May.

È una manifestazione trasversale, adatta a tutti.Le piace questo aspetto? «È molto importante includere tutti: donne, uo-mini, bambini e anziani. Bisogna cambiarementalità, convincere a fare sport anche chinon pensa di poter farcela. The Color Run è an-che un momento per muoversi e conoscere altrepersone».

Ci sono molte donne, quasi tre quarti dei parteci-panti, cosa ne pensa? «Lo trovo un aspetto molto positivo, finalmentele donne hanno uno spazio per loro, molte cor-rono con regolarità, ma non hanno il coraggiodi farlo durante un evento perché spaventatedalla competizione. Noi non siamo aggressivecome i maschi, ma è giusto che ci siano spazi perdivertirsi con le amiche. Le mamme possonoportare i loro figli perché c'è un’atmosfera mol-to friendly».

Manifestazione come queste fanno bene allosport?«Penso sia una cosa importante, vanno fatti piùeventi su 5 o 10 km, ambiti in cui le persone sipossano esprimere. Bisogna provare a declinare ilrunning in modo più adatto al grande pubblico. Ilconcetto è partecipare, non vincere, dobbiamocambiare la nostra mentalità molto competitiva».

l. g.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’entusiasmo per la Color Run by Asus 2015

Lino Garbellini

U na corsa non competitiva su un percorsoda 5 km? Non solo, The Color Run by Asusè un evento, o meglio ancora una festa in

cui correre è l’ultima preoccupazione dei parteci-panti e a farla da padrone sono il divertimento edil piacere di stare insieme. «The Color Run nascenegli States nel 2012 ispirata alla festa indianadei colori Holi. L’intento è promuovere il benes-sere, fisico e non solo», spiega Andrea Trabuio(responsabile Mass Event - Rcs Sport), «la Colorha fatto correre milioni di persone in tutto ilmondo. È una scommessa vinta per noi che l’ab-biamo portata qui due anni fa, più che una corsaè un’esperienza da condividere con gli amici. Il70% dei partecipanti sono donne, ne siamo mol-to contenti, negli Usa arrivano al 65%, noi abbia-mo fatto meglio». In Italia la formula piace mol-to, forse perché spicca in un calendario di appun-tamenti running caratterizzato da lunghe distan-ze e uno spirito molto competitivo. Al momentola Color si svolge in 30 stati, per un totale di 320eventi e 1,9 milioni di partecipanti nel 2014, dicui 60.00 nella nostra penisola.

LE TAPPE DIVENTANO OTTO A partire da maggioarriva la terza Color Run italiana (evento RCSSport - RCS Active Team in media partnership con La Gazzetta dello Sport), all’inizio erano tretappe, sono raddoppiate nel 2014 e ora arrivano

a otto. Le iscrizioni alle prime due corse sono giàstate aperte, per Torino si è già superata la sogliadei 10.000, ci si avvicina al tutto esaurito del 2014. «Sono felice di essere madrina e ambassa-dor, già l’anno scorso pensavo di partecipare», di-chiara un’emozionata Fiona May durante la pre-sentazione, «una manifestazione come questa èperfetta per me che ora corro poco, ma faccio del-le belle e lunghe camminate con mia figlia. Saràuna bellissima giornata di divertimento, una scu-sa per stare insieme all’aria aperta. Gli organiz-zatori hanno fatto bene ad accettare questa sfida,

serve a dare un messaggio importante, siamo tut-ti uguali, ci sono persone tristi nella vita di tuttigiorni, è bene dare loro la possibilità di dimenti-care i propri problemi, almeno per un momentoed essere come gli altri». La Color Run si rivolge atutti: uomini e donne, adulti e bambini, soprat-tutto a chi corre poco o nulla, non c’è cronome-traggio ufficiale, solo i colori (i pigmenti da tirareaddosso agli altri partecipanti), musica e diverti-mento. Alla partenza è obbligatorio indossare lamaglietta bianca del pacco gara che, «esattamen-te come la tela bianca di un quadro», raccontaTrabuio, con il passare dei chilometri assomiglie-rà sempre più ad un arcobaleno. Nelle tappe co-lore posizionate ad ogni km gli addetti provvede-ranno a cospargere i partecipanti di polveri colo-rate (100% da prodotti naturali), il tema per il2015 è Shine (splendente), arriva una nuova tin-ta luccicante, il tocco di fashion che mancava.

TAKE IT EASY Il successo di The Color Run e dialtre iniziative da affrontare in gruppo, per esem-pio la staffetta della SuisseGas Milano Marathon,fa capire la voglia delle persone di vivere lo sportin compagnia con iniziative accessibili anche aimeno allenati. Di fianco ad un popolo di runneritaliani attenti al cronometro, impossibile non re-gistrare e non apprezzare la crescita della massadi persone che vivono la corsa soprattutto comeun momento di svago e senza la paura di mettersiin gioco su distanze brevi.

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L’iniziativaRPresentazione Gazzetta

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37GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Io nella palestradi Mayweatherper il grande sogno»1 Giacon tra Ruanda, Panama e l’assalto iridato: «Vinco a Milano e poi conquisterò l’America»

Stefano Arcobelli

I l Mondiale silver dei super-leggeri di sabato è comincia-to ieri sera per Luca Giacon

nella redazione della Gazzetta.Lo accompagnava il suo staff,Salvatore ed Alessandro Cher-chi. Che lo hanno scoperto nel2009 e lo stanno affiancando inuna scalata iridata che sabato se-ra al Principe di Milano vivrà ilmomento cruciale: a contendereil titolo vacante Wbc a «BlackMamba» sarà l’imbattuto SteveJamoye, che è belga. Anche Gia-con ha qualche reminiscenza bel-ga: la madre ruandese infatti èemigrata in Belgio dopo aver co-nosciuto papà Franco che è diQuincineto. Una famiglia che hapoi scelto l’andalusa cittadina diMjhas, tra Malaga e Marbella,per vivere. Qui comincia la storiasportiva di Luca, un mezzofondi-sta che ha scoperto la boxe percaso, anzi a causa di un incidentestradale in moto in cui si fratturòle gambe: «Una volta a settimanaci facevano fare un altro sportper la riabilitazione, e così mi ap-passionai al pugilato, sport che tiprende giorno dopo giorno».

MEZZOFONDO A quindici anni,Luca faceva parte della naziona-le giovanile spagnola e correva i600 metri in 1’24” e i 1000 in2’35”: prometteva in pista. Da dilettante (12 vittorie) le com-

plicazioni dei tesseramenti lo in-dussero, però, ad emigrare a Pa-nama, dove «combattevo ognisettimana, ed ero più famosoche in Spagna. Mi fermavanoovunque, in taxi». Si sbarazzòanche di Pinilla con una boxe ve-loce e pungente. Sino al ritornoin Spagna, sino all’offerta italia-na, sino alla scalata europeacontro Encarnacion, ed un solono-contest (discusso). Sino aduna sconfitta con EmanueleMarsili «ma solo perché sbagliaitutto, ebbi problemi col peso.Ora sono tranquillo, concentra-to e determinato, pronto a sfida-re il belga che sulle corde è piùpericoloso che al centro delring. Tutte le esperienze dei pre-cedenti match le sfrutterò. An-che per questa preparazione ho

cambiato e migliorato alcunecose». Ha imparato il mestiere efatto vedere il suo talento tre an-ni fa anche nella palestra diFloyd Mayweather: «Ho lavora-to col suo angolo e apprezzava-no il mio talento». A proposito,come vede l’incontro più atteso?«Vincerà Mayweather perchè siadatta di più a Pacquiao, manessuno vorrà rischiare. E’ unMondiale per il pubblico. Ancheio a Milano voglio regalare unagrande match per far divertiregli italiani: dimostrerò di essereil più forte e poi conquisteròl’America, ma un passo alla vol-ta. Non mi piace fare proclami».Luca s’ispira a Pernill Whitaker,ha sempre avuto Giovanni Parisicome riferimento tecnico, siconfronta con Gianluca Branco,intende imporre «uno stile Gia-con» ma non dà mai nulla perscontato «nel ring bisogna esse-re sempre prudenti, non sbruf-foni». E’ partito per la prima vol-ta solo un po’ triste per aver la-sciato a casa la figlia nata cinquemesi fa, Ciara, avuta da Melissa:la dedica è pronta. Giacon siporta dentro la vita di ragazzoche rappresenta anche le soffe-renze del paese di origine dellamadre: «Non sono mai stato inRuanda per motivi di sicurezza,ma ci andrò presto e sento laquestione razziale, lì c’è unaparte di me e il soprannome delserpente rapido preso dal filmKill Bill di Tarantino. Ma mi sen-

to italiano e spagnolo».

DESTINO Come sarebbe stata lasua vita senza quell’incidente inmoto? «La vita è fatta di tanti giridel destino, non so se sarei di-ventato campione mondiale nel-l’atletica, di sicuro lo sarò sulring». Giacon non rappresenta ilpugile dalle maniere cattive. An-che stavolta s’è isolato nellacampagna di Siviglia, ha fatto iguanti con pesi leggeri e pesanti,la sera fa tesoro dell’atletica eoggi conoscerà Jamoye. «Lo de-molirò come Ville Piispanen(una delle 23 vittorie su 26 perk.o.)». Riprovaci, Giacon.

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LUCA GIACONCOSFIDANTE AL TITOLO SILVER

«NON HO L’IMMAGINE DEL

PUGILE CATTIVO, IO SONO CONCRETO»

LA GUIDA

La riunione di sabato al Principe di viale Bligny 52, a Milano, inizierà alle ore 19.30. Il clou è il match tra Luca Giacon (26-1-1 NC) e l’imbattuto belga Steve Jamoye (16-0-1) per il titolo Silver dei superleggeri Wbc. Sottoclou l’Europeo donne dei leggeri tra Anita Torti (9-3-1) e la francese Maiva Hamadouche (6).Biglietti A 40 euro (sedia) e 25 euro (balconata) presso la OPI Gym (C.so P.ta Romana 116/A) e i negozi Leone: via Crema 11 e Corso Buenos Aires 53. In tv differita Italia 1 all’1.15.

Sabato al Principenel Mondiale Silver

Luca Giacon 26 anni, superleggero, 26 vittorie, 1 sconfitta, 1 no contest BOZZANI

� Nella visita alla Gazzetta di metà febbraio il presidente del Wbc Mauricio Sulaiman aveva promesso al direttore Andrea Monti che gli avrebberegalato una cintura ufficiale di campione del mondo personalizzata ed è stato di parola. Qualche giorno fa il simbolo della corona che ha anche un consistente valore economico, è stato recapitato negli uffici della Opi 2000. Ieri, approfittando della presenza di Giacon, la consegna al nostro direttore. Sulla corona, sui lati del simbolo del Wbc, il contorno riservato alle foto dei campioni storici dell’ente. Accanto a Muhammad Ali e all’ex presidente Josè Sulaiman è stato personalizzato con gli italiani Nino Benvenuti e Duilio Loi.

LA CONSEGNA

La cintura Wbcalla Gazzetta con i più grandi

� Sopra la consegna della cintura Wbc di Salvatore Cherchi al direttore Andrea Monti. Sotto lo stemma personalizzato BOZZANI

BoxeRIl talento italo-spagnolo in Gazzetta

PallavoloRIl grande ritorno

Ricardinho! E Macerata si alza«Voglio stordire gli avversari»1La Lube si affida al quasi 40enne due volte iridato: «Sfido Modena e Bruno»

Mauricio CannoneCORRISPONDENTE A RIO (BRA)

R iecco Ricardinho. L’expalleggiatore di Modenae Treviso è in piena atti-

vità dentro e fuori campo aquasi 40 anni, che compierà il19 novembre. Domani arriva aa Macerata per la fine stagionee poi tornerà nel suo Brasileper continuare a fare il presi-dente-giocatore del Ziober Ma-ringá Vôlei, squadra appenaeliminata dal Sesi di Marce-linho, Murilo, Lucão, Serginhoalla terza gara dei quarti finalidel campionato brasiliano.

Allora, pronto per giocare subi-to in Italia?«Sì. Arrivo questo venerdì e do-menica sono a disposizione perscendere in campo. La societàsta sistemando gli ultimi detta-gli del tesseramento».

Segue il campionato italiano?«Mancano tre giornate alla fi-ne della stagione regolare esiamo in grado di conquistarelo scudetto e qualificarci alla

Champions League. Le cose sisono decise da un giorno all’al-tro, non ho avuto tempo di par-lare con Alberto Giuliani, maso come lavora. È una personatranquilla, lo vedo ai time out.Ho seguito un paio di partitedel Macerata in tv. Ho visto an-che gare del Modena, del Peru-gia, del Trento su Band Sports.So che la Lube è una squadrache ha una battuta pesante, or-ganizzata tatticamente. So cheGiuliani esige che la squadracommetta il minor numero dierrori per non regalare palla al-l’avversario. I miei sei anni diesperienza in Italia certamenteconteranno molto. Troveròqualcuno della mia prima epo-ca in A-1 e altri magari di diecianni più giovani di me. Le cosesono cambiate. I centrali sonodiversi, mi devo studiare i nuo-vi sistemi di muro per provarea stordire gli avversari».

Lei vinse l’oro olimpico nel 2004per il Brasile proprio control’Italia nella finale ad Atene ...«Li abbiamo battuti all’Olimpi-ade e alla World League. L’Ita-lia ha uno dei miglior campio-

stro è sempre stato un ottimorapporto. La gente ha dettotante cose, ma tra noi due si èconsolidata un’amicizia. Dal2007 lui ha preso il posto cheera stato mio in nazionale. Mapoi siamo stati anche insiemeall’Olimpiade 2012. Siamospesso in contatto su Insta-gram. Bruno è il miglior palleg-giatore brasiliano, capitanodella Seleção e uno dei migliorial mondo in grado di diventaresempre più forte. Appena arri-vo in Italia lo contatto, sicuro».

Com’è fare simultaneamente il presidente e il giocatore del Maringá?«Nel primo anno è stato abba-stanza difficile. Abbiamo do-vuto partire da zero. Troppo la-voro fuori campo. Alla secondastagione abbiamo diviso me-glio le competenze, quindi, hoavuto più tempo per allenarmi,per curare la forma atletica.Fuori dal campo, avevo quasisoltanto il ruolo di firmare deidocumenti, rimanevo pocotempo in ufficio. Al secondoanno sono stato più giocatoreche dirigente. Ho già sistematole cose col mio staff per rende-re tutto pronto per la prossimastagione in Brasile dopo che sa-rò tornato dall’Italia. Il mio progetto col Maringá continue-rà».

Ha quasi 40 anni, quindi pensa ancora di giocare?«Certo, non mi pongo ancorauna scadenza. Mi faccio assi-stere da un nutrizionista, è fon-damentale per la parte fisica».

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Ricardo Garcia (39), Modena dal 2004 al 2008, Treviso fino al 2010 TARANTINI

� (m.can.-m.g.) E mentre Ricardo arriva in Italia (a Macerata avrà la maglia n. 15) un altro grande della nazionale brasiliana lascia. Gustavo, dopo che il suo Canoas è stato eliminato dai quarti dei playoff dal Taubaté ha annunciato il ritiro. Anche lui ha vinto 2 Mondiali e l’oro Olimpico ad Atene (argento a Pechino). Ha giocato 8 campionati in Italia, 2 a Ferrara, uno a Latina e 5 a Treviso (2 scudetti, una Champions) e con soli 8 tornei è il quarto miglior muratore (con 786) dell’era rally point, dietro solo a Mastrangelo, Tencati e Fei. Farà il dirigente al CanoasA BUSTO APRONOIl PALAZZETTO DI LEGO (m.b.l.) Domenica prima di Busto-Modena sarà mostrato al pubblico, nel foyer del PalaYamamay, un modello dello stesso palazzetto fatto di Lego (con 50.000 mattoncini!), da un’idea di Gabriele Alemani e Giorgio Ferrario. Per progettarlo e realizzarlo sono serviti nove mesi di lavoro. Domenica i tifosi potranno portare un omino di Lego, in pratica il loro alter ego e piazzarlo in tribuna. Le prime immagini domenica nel prepartita dellatelecronaca su Gazzetta Tv

E intanto il suocompagno Gustavo lascia

nati al mondo e gli stranieridelle varie nazionali aiutanocertamente a rendere il livelloancor più alto. Nella mia primavolta in Italia ho fatto una se-mifinale di playoff (con Trevi-so , ndr) e una di Coppa Italia.Adesso vorrei qualcosa di più»

Cosa proverà a ritrovare pro-prio Modena, la sua ex squadra,alla fine della regular season?

«Il palasport sarà strapieno.Certamente, una grande emo-zione. Sarà meraviglioso ritro-vare i tifosi di Modena, dove hovissuto momenti bellissimi».

E ritroverà anche Bruninho. Cisono state tante polemiche sul-la stampa brasiliana quandoeravate insieme alla nazionale,visto che lui è figlio del ct ...«È una persona perbene. Il no-

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1ROTELLE: DEDICA TRICOLORI I Tricolori di corsa su strada, a Terni dal 1° al 4 luglio, sarannointitolati a David Raggi, il ragazzo ucciso giovedì con una bottiglia in piazzetta dell’Olmo. Lo hanno deciso il presidente della federazione Sabatino Aracu e il sindaco Leo De Girolamo. TUTTENOTIZIE

ATLETICADOPING MONTSHODUE ANNI DI STOPAmantle Montsho, 31enne portacolori del Botswana ex iridata dei 400 (vinse a Daegu 2011), è stata squalificata due in anni in seguito alla positività ai Giochi del Commonwealth di Glasgow del luglio scorso (allo stimolante methylhexaneamine), dove fu quarta. Verrà probabilmente presentato ricorso (l’atleta ha tempo fino a giovedì 26).� CRIPPA MONDIALE L’Italia parteciperà ai Mondiali di cross di Guiyang (Cina) di domenica 28 con la sola squadra junior maschile campioned’Europa grazie al titolo conquistato in Bulgaria in dicembre. Guidati da Yeman Crippa e Said Ettaqy, oro e bronzo nell’occasione, anche Yohanes Chiappinelli, Alessandro Giacobazzi, Yassin Bouih e Simone Colombini. � PISTA MONDO (si.g.) L’oriundo italo argentino German Chiaraviglio ha saltato 5.65 nell’asta a Santa Fe (Arg): erano 8 anni che non volava così in alto. A Pretoria (Saf). Uomini. 100 (+2.6)/200 (+2.1): Simbine 10”06/20”35. A Stellenbosch (Saf). Donne. Martello: Heidler (Ger) 73.25. A Cuenca (Ecu). Donne. 100 (+0.8): Tenorio (’96) 11”09 (r. Sudamerica u. 20). A Kingston (Giam). Uomini. 200: Hughes (Angu) 20”45. A Sydney (Aus). Uomini. 1500: Gregson 3’36”51. 110 hs (+1.5): Hough 13”55. Donne. 5000: Masai (Ken) 15’10”46. Alto: Patterson (’96) 1.96.� CUORE BARRONDO (si.g.) Erick Barrondo, argento olimpico 2012 dei 20 km di marcia, ha messo in vendita alcune medaglie e trofei per aiutare il team di marcia del Guatemala: col ricavato spera di comprare un nuovo pulmino, visto che la federazione non ce la fa.

BASEBALL� BEANE (m.c.) Il direttore generale degli Oakland Athletics Billy Beane, reso celebre dal film «Moneyball» interpretato da Brad Pitt, è stato ingaggiato dalla squadra di calcio olandese AZ Alkmaar come consulente speciale. A consigliarlo è stato Robert Eenhoorn, ex manager della nazionale di baseball, che è entrato nel mondo del pallone. «Sono eccitato dalla proposta che mi è stata fatta, anche perché amo il calcio», sono le prime parole di Beane.� A GODO (s.cam). Cambio in corsa per i Godo Knights, a nove giorni dall’inizio del campionato. Ramon Castro è diventato coach nelle Minors per Kansas City ritirandosi così dal baseball giocato. A Godo lo sostituirà Adolfo Gomez, interno ex Rimini.

BOXE� MANGIACAPRE VERSO RIO (i.m.) Vincenzo Mangiacapre a un passo dalla qualificazione ai Giochi di Rio. Con l’ultimo successo con gli Italia Thunder l’ha portato in vetta alla classifica individuale Wsb dei 64 kg. Vincendo i prossimi due match centrerà il pass. Valentino Manfredonia secondo negli 81 kg è nella stessa situazione.� DIFESA BALLISAI (r.g.) Definita il 4 aprile ad Avellino per la Loreni Boxe, la difesa tricolore leggeri di Max Ballisai (18-2) contro Vincenzo Finiello (10-0-2) e il vacante Intercontinentale piuma WBA, tra Carmine Tommasone (13) e Cristian Palma (20-8-1) sui 12 round.

GHIACCIO� FIGURA Così nella quarta Coupe du Printemps di figura a Kockelscheuer (Lux). Uomini: 1. Murakami (Giap) 216.73; 6. Mau. Zandron 169.06. Donne: 1. J. Helgesson (Sve) 147.66; 5. Bressanutti 121.78.

HOCKEY GHIACCIO� SEMIFINALI PLAYOFF Con l’Asiago già in finale, oggi (ore 20.30, diretta RaiSport 2) a Brunico (Bz) gara-5 (al meglio delle 7) della semifinale Val Pusteria-Renon (serie 2-2). Gara-4 ( martedi): Renon-Val Pusteria 3-2 t.s. (0-0, 0-1, 2-1; 1-0).

IPPICA� IERI 12-15-8-9-13 Ad Aversa (m 2060): 1 Running Allmar (M. Minopoli jr) 1.15; 2 Meadow Effe; 3 Nemesi Rab; 4 Runaway Stars; 5 Larice Jet; Tot.: 2,12; 1,55, 2,84, 3,02 (19,61). Quinté: 1.428,75. Quarté: 388,68. Tris: 97,97.� OGGI QUINTÉ A NAPOLI Ad Agnano (inizio convegno alle 15.05)

scegliamo Rapport Joyeuse (13), Pol de Leon Allez (12), Rally Regal (14), Right Story Lf (11), Pireus Caf (9) e Preziosa Caf (5).� SI CORRE ANCHE Trotto: Bologna (14.30). Galoppo: Pisa (15).

NUOTO� GIOVANILI A RICCIONE (al.f.) Domani cominciano i Criteria giovanili invernali a Riccione in vasca corta. Allo stadio del nuoto scenderanno in vasca 1089 uomini (gare da lunedì a mercoledì) e 903 donne (da venerdì a domenica) nati tra il ‘95 e il 2002.

PALLAMANO� FERRARA OK (an.gal.) Nell’anticipo della 3a giornata dei playoff maschili Estense Ferrara-Ambra Poggio a Caiano 24-23 (13-13). Classifica girone B: Romagna 15; Carpi 12; Estense*, Ambra* 3. (*1 in più).

PALLANUOTO� WORLD LEAGUE La quinta giornata nel girone A: Romania-Ungheria 5-14, Grecia-Slovacchia 11-6. Classifica: Ungheria 15; Grecia 12; Romania 2; Slovacchia 1. Girone B: Serbia-Germania 14-8, Russia-Spagna 9-8. Class.: Serbia 15; Russia 12; Spagna 3; Germania 0.

RUGBY� GALLESI SOTTO CONTRATTO I gallesi Alun Wyn Jones, Dan Biggar e Scott Williams, tutti attesi sabato a Roma per la sfida con l’Italia (ore 13.30, dir. DMax) per l’ultimo turno del Sei Nazioni, hanno firmato un contratto che li lega alle franchigie gallesi. Con loro anche Gareth Anscombe, 23enne apertura di Cardiff ed ex Baby Blacks, figlio dell’allenatore dell’Ulster Mark. I quattro raggiungono, tra gli altri, Warburton e Lydiate. Tramite questi contratti, la federazione gallese tenta di fermare l’emorragia dei migliori talenti verso i campionati di Inghilterra e Francia.� STOP A PANICO (i.m.) Sette settimane di squalifica (fino al 5 maggio) per il pilone del Calvisano Sami Panico reo di una testata a Ferro del Rovigo, che ha fatto ricorso con immagini tv anche per due presunti episodi di gioco violento di Luigi Ferraro ai danni di Ruffolo, Van Niekerk e non sanzionati. Il giudice ha sospeso l’omologazione del risultato di Mogliano-Petrarca 21-15 per il ricorso dei padovani sulle mischia no contest con cui si è concluso il match dopo il giallo a Gega.

SCHERMAECCO I MONDIALI GIOVANILIC’È LA NUOVA PROVA MISTAVarata l’Italia che parteciperà dal primo al 9 aprile ai Mondiali cadetti e giovani di Tashkent, in Uzbekistan. La rassegna quest’anno presenterà una novità: introdotta, in via sperimentale, la gara a squadre miste cadetti. Ogni Paese compone una squadra formata da un atleta per ciascuna specialità. Al via anche le figlie d’arte Claudia Borella ed Erica Cipressa. Fioretto cadetti: Bicego, Dal Santo, Funaro, Bicego, Rossini, Tangherlini. Sciabola cadetti: Arpino, Neri, Tricarico, Dalla Vecchia, Ferrari, Lucarini. Spada under 17: Cuomo, Marenco, Preziosi, Bozza, De Marchi, Isola (Mola e Cagnin solo prova squadre miste). Fioretto under 20: Ciuti, Ingargiola, Rosatelli, Bianchin, Borella, Cipressa, Francella, Rivano. Spada: Bergamini, Amodio Maisto, Vismara, Clerici, Foietta, Marzani, Martini, De Marchi. Sciabola: Bonsanto, Cavaliere, Rinaldi, Ciaraglia, Gargano, Passaro, Castello, Mormile.

SPORT INVERNALI� FINALI COPPA EUROPA (s.f.) Da oggi a Soldeu (And) le finali di velocità della coppa Europa con Tonetti leader nella generale maschile e vari azzurri in lizza per il podio di specialità tra cui l’iridata jr di superG Federica Sosio, a caccia del posto fisso in coppa del Mondo in discesa e superG.� NANI 2° (s.f.) Roberto Nani 2° ieri nello slalom Fis di Vagrisenche (Ao) a 29/100 dallo svizzero Marc Gini.� PICCOLO FAUNER (g.v.) Valle d’Aosta mattatrice ai tricolori allievi di Sappada/Forni Avoltri con le vittorie nelle staffette e con Noemi Glarey (oltre ad altre tre medaglie individuali). Titolo uomini a Daniele Fauner (Camosci) , figlio dell’olimpionico e iridato Silvio. Titoli gimkana a Virginia Palazzi (Sc 13 Clusone) e Stefano Dellagiacoma (Cermis).

Valerio Piccioni

C orroPer un’altra ideadi sport. Con questoslogan, l’Uisp (Unione

Italiana Sport per Tutti), unodegli enti di promozione ri-conosciuti dal Coni, lanciastamattina una mobilitazio-ne dentro e fuori dal Parla-mento. «L’obiettivo è rilan-ciare il grido di allarme cheviene dalle società sportive

di base», spiega il presidenteVincenzo Manco, che ha ricevu-to anche un messaggio di inco-raggiamento del presidente delConi, Giovanni Malagò.

DUE PESI...Le parole chiave so-no diverse: certificati, defisca-lizzazione, volontariato, tra-sparenza. «Se un’associazione èdentro il sistema sportivo, hal’obbligo di chiedere i certificatiai partecipanti, se è fuori il vin-colo non vale più. Ma la tutela

sanitaria non è un diritto di tut-ti?», si chiede Manco. «Attivitàa basso impatto cardiovascola-re, pensiamo ai gruppi di cam-mino per esempio, hanno mol-tissimi benefici e pochissimi ri-schi. Molti di più sono quelli le-gati alla sedentarietà», spiegada Rovigo Massimo Gasparetto,della Uisp solidarietà, preoccu-pato che lo «scoglio» certificatoscoraggi gli anziani a muoversi.

PER LA LEGGE La mobilitazioneè anche una spinta al disegno dilegge sulla «funzione socialedello sport» presentato in Par-lamento, che ha come primofirmatario proprio l’ex presi-dente dell’Uisp, Filippo Fossati.«Perché lo Stato aiuta lo sportdi prestazione e non fa lo stessocon chi aiuta ragazzi in stato didisagio a fare attività?», spiegaFederico Calvino, che gestiscecon la Nantes Club Vomero unapiscina a Scampia, a Napoli.Manco sottolinea due richieste:«L’attività sportiva deve esseredefiscalizzata. E il volontariatosportivo deve godere delle pos-sibilità degli altri tipi di volon-tariato».

TRASPARENZA «Nell’impiegodi risorse pubbliche per losport, l’Uisp chiede trasparen-za, rendicontabilità, tracciabili-tà», chiede ancora il manifesto.Proprio gli enti di promozionesono accusati da sempre di au-tocertificarsi. «Il nuovo regola-mento degli Enti di promozionesportiva è lo strumento adattoperché il Coni si assuma la re-sponsabilità di dire che gli Entidi promozione non sono tuttiuguali e di valutare l’attività diognuno».

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Alcuni ragazzi partecipano a uno degli eventi organizzati dall’Uisp

Dopo i Mondiali di Konthiolati (Fin) in cui l’Italia ha raccolto le medaglie in staffetta donna e di Karin Oberhofer, ultima tappa di Coppa del mondo di biathlon a Khanty Mansiysk, in Russia con le finali. Oggi sprint uomini alle ore 13.45 italiane, domani sprint donne alle ore 14, sabato inseguimento (ore 10.30 e 14) e domenica mass start (ore 10.00 e 12.00). Dirette Eurosport. Sono sei gli azzurri di Fabrizio Curtaz: Lukas Hofer, Dominik Windisch, Thomas Bormolini, Dorothea Wierer, Karin Oberhofer e Nicole Gontier. C’è grande attesa soprattutto per le prestazioni di Wierer e Oberhofer, che occupano rispettivamente la settima e nona posizione nella classifica generale e hanno la possibilità di consolidare una grande stagione.� SALTO A PLANICA Oggi alle 11 (Eurosport) qualificazioni di Coppa del Mondo di salto (hs 200) a Planica (Slo): è gran finale per la sfera di cristallo. In classifica comanda il tedesco Freund 1643 sullo sloveno Prevc 1549 (52° Bresadola 48).

VARIE

Uisp, mobilitazioneper lo sport di base«Aiutate anche noi»1L’iniziativa a sostegno di chi non fa agonismoIl presidente Manco: «Defiscalizzare l’attività»

BIATHLON

Finali di Coppain Russia con le azzurre al top

Wierer, Gontier e Oberhofer AP

� Il Comitato Olimpico Internazionale condurrà dei nuovi test su centinaia di campioni prelevati ai Giochi di Pechino 2008, per andare alla caccia di eventuali positività all’antidoping. Lo ha annunciato il direttore medico del Cio, Richard Budgett. «Anche se sono passati cinque o dieci anni dalle gare, è una cosa che bisogna fare», ha detto il medico. L’idea è di sfruttare i passi in avanti nella ricerca antidoping per scovare l’utilizzo di sostanze che allora erano proibite, ma che non vennero rilevate. I regolamenti del Cio permettono di analizzare i campioni entro 10 anni dall’evento (prima dell’approvazione del nuovo codice antidoping erano 8): in caso di positività, gli atleti medagliati possono quindi perdere i loro risultati anche dopo anni di distanza. Il Cio ha iniziato a conservare le provette dal 2004. Secondo Budgett, sono già state svolte le nuove analisi su alcuni campioni riferiti a Pechino 2008, Vancouver 2010 e Londra 2012.

DOPING

Il Cio: «Altri testsulle provettedi Pechino 2008»

Provette pronte per i test EPA

Il Sudafrica è la prima semifinalista della Coppa del Mondo di cricket, in corso in Australia e Nuova Zelanda: nei quarti, a Sydney ha battuto lo Sri Lanka 134/1 a 133, per nove wicket. I sudafricani, alla prima vittoria in una sfida dei playoff di un Mondiale, giocheranno la loro semifinale martedì ad Auckland, contro la vincente di Nuova Zelanda-Indie Occidentali. Per lo Sri Lanka la delusione è cocente, dopo la vittoria del 1996 e i secondi posti conquistati nelle ultime due edizioni, nel 2007 e nel 2011. Il risultato segna anche l’addio a due dei più grandi giocatori di sempre, Kumar Sangakkara e Mahela Jayawardene, che si ritirano senza aver mai vinto un titolo mondial.eNella notte a Melbourne si è giocato India-Bangladesh, mentre stanotte ad Adelaide si disputa Australia-Pakistan (ore 4.30 italiane) e domani a Wellington Nuova Zelanda-Indie Occidentali. Le partite sono trasmette in dirette da Fox Sports 2. La finale è in programma il 29 marzo a Melbourne.

CRICKET

Sri Lanka k.o. Il Sudafrica alla semifinale iridata

La festa dei sudafricani AFP

� (e.lan.) Era il 27 settembre 1992, quando Miocamen vinse il secondo GP di Merano della carriera, il primo targato Forst, dopo anni di sponsorizzazione Audi. Quello vinto per la seconda volta consecutiva il 28 settembre 2014 da Alpha Two resterà invece l’ultimo sotto la griffe dello storico birrificio di Lagundo, comune altoatesino a pochissimi chilometri da Maia. Lo ha deciso la stessa azienda guidata da Margherita Fuchs Von Mannstein, che, dopo 23 anni di proficua partnership, ha interrotto il rapporto di sponsorizzazione con l’ippodromo ed il GP. Viene così meno una cospicua entrata per la società di corse presieduta da Gianni Martone, che è già al lavoro per trovare nuove intese con altre realtà economiche del territorio e che, sulla scorta del grande successo di pubblico ottenuto negli ultimi due anni, punta ad un ulteriore rilancio nella stagione 2015, al via il 16 maggio. � FEBBRE ONEGHIN (lu. migl.) Ieri a Roma, ritirato per febbre Oneghin del Ronco, il cavallo rapito il 26 febbraio e rilasciato dopo due giorni.

IPPICA

Dopo 23 annila Forst lasciail GP di Merano

Il secondo Merano di Alpha Two

È atteso per il fine settimana il rimpatrio delle salme degli otto francesi — tra i quali la nuotatrice olimpionica Camille Muffat, la velista Florence Arthaud e il pugile Alexis Vastine — morti il 9 marzo in Argentina, nello scontro tra due elicotteri della produzione del reality «Dropped». La madre di Lucie Mei-Dalby, una delle vittime, ha chiesto invanodi poter accompagnare il viaggio della figlia. «Mi hanno detto che è troppo tardi, che è troppo difficile da organizzare - ha detto la donna -. Sono furiosa, non si può essere così insensibili». «Capiamo questo desiderio, ma non possiamo rischiare di far aspettare troppo chi è in Francia» hanno detto i responsabili della società produttrice del programma. Ieri le salme hanno lasciato la camera mortuaria di La Rioja per Buenos Aires.

VARIE

«Dropped», le salme attesein Francia nel weekend

Camille Muffat aveva 25 anni AFP

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41GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

di GIORGIO DELL’[email protected]

Le notizie sono ancora moltoconfuse, in questo momentosembra che gli italiani mortisiano quattro e 13 i feriti nongravi, secondo quanto comu-nicato dalla Farnesina ieri intarda serata, ma su una pagi-na Facebook qualcuno che sitrovava laggiù fino a pocotempo prima ha scritto che sarebbero stati addiritturaotto… (Dei nostri connazio-nali, comunque, parliamoancora più diffusamente nelpezzo qui sotto).

1Stiamo parlando di Tuni-si...Sì, l’attacco, ieri matti-

na, di un commando forma-to da quattro o cinque terro-risti. I morti alla fine sareb-bero 20 o 22, i feriti cinquan-ta, i sequestrati per tre oredentro il Museo del Bardoduecento. La contabilità dei

morti dice che due terroristiprotagonisti dell’azione, con ikalashnikov in pugno, sonostati ammazzati. Sappiamo iloro nomi: Jabeur Khachna-oui, originario della città diKasserine e Yassine Laâbidi, diIbn Khald. Khachnaoui era sparito da un pezzo, tre mesifa s’era fatto vivo con i suoi acasa utilizzando una schedairachena. Un’altra vittima è uninserviente del Parlamento.Molti dicono che l’attacco ècominciato con l’assalto a unpullman di turisti parcheggia-to davanti al museo. Ma c’èuna versione più convincente,secondo la quale due o forsetre terroristi, prima, avrebbe-ro cercato di entrare in Parla-mento.

2Chi lo dice?Un deputato tunisino chesi chiama Osama al Sa-

ghir, che si trovava fuori dallaCamera e ha parlato per tuttoil tempo con i suoi colleghi as-serragliati dentro. La racconta

così: «Mi trovavo nelle vici-nanze, ho sentito degli spari,poi il suono delle sirene. Allo-ra mi sono attaccato al telefo-no per chiamare i miei colle-ghi. Mi hanno raccontato chedue uomini armati hanno fat-to irruzione nel Parlamento.Uno dal tetto, uno dalla portaprincipale. Poi sono interve-nute le forze di sicurezza e al-lora si sono spostati nel museoche è adiacente al Parlamento.Erano in abiti civili. Per questomotivo sono riusciti a entrareindisturbati. L’uomo che hausato l’ingresso principale hainiziato a sparare quasi subito.Anche l’altro dal tetto ha aper-to il fuoco. Poi sono stati bloc-cati dalle forze di sicurezza».Altri testimoni dicono che gliassalitori erano in divisa.

3Che cosa è successo dopoil tentativo di entrare allaCamera?

A questo punto sarebbe statodato l’assalto al pullman par-cheggiato lì davanti, con an-

cora tanti turisti a bordo. Que-sta sparatoria avrebbe provo-cato 9 o forse 11 morti. Questevittime inermi sono di nazio-nalità italiana, polacca, tede-sca, spagnola. Dopo aver as-saltato il pullman, i terroristisono entrati nel Museo delBardo, celebre per la più ricca

IL FATTO DEL GIORNOL’ATTACCOISLAMISTA

e splendida collezione dimosaici romani del mondo.Qui hanno tenuto in ostag-gio duecento persone. Le te-ste di cuoio sono intervenutedopo tre ore. Nella fase del-l’irruzione, oltre a due terro-risti, sarebbero morti altrituristi tra cui francesi, au-straliani, giapponesi e co-lombiani.

4 È un atto insensato, diterrorismo allo statopuro, o può esserci

qualche ragione specifica?La Camera stava discutendouna legge antiterrorismo, al-la presenza di molti generali.Può essere una causa imme-diata. Un jihadista tunisino,Ahmed Rouissi, esponentedi spicco del movimento An-sar al Sharia, molto noto lag-giù, è stato ucciso pochi gior-ni fa a 70 chilometri da Sirtedurante gli scontri con la Bri-gata 166, milizia fedele algoverno di Tripoli. Può esse-re un’altra ragione. Il nessotra la guerra civile libica e ifuochi terroristici dell’Africasahariana è molto stretto.Guardi una cartina geografi-ca: la Tunisia, che si vorreb-be Paese moderato, l’unicodove la Primavera Arabaavrebbe dato qualche esitonon infelice per noi, è schiac-ciato tra l’immensa Libia el’enorme Algeria. La vastitàdel commercio clandestinodi armi che investe questezone del mondo dovrebbebastare da sola a tenerci nel-l’angoscia più profonda. Par-lo delle piccole armi, non mifermo nemmeno sui restidell’arsenale di Gheddafi fi-niti in mano di chissà chi. Su500 milioni di armi leggereche circolano nel mondo,cento milioni sono trafficatequi. L’Isis si è comunque con-gratulato con il commandoprotagonista dell’azione.

5Gli italiani?C’erano molti italiani,dicevamo, tutti in va-

canza. Due navi - la Costa Fa-scinosa e la Msc Splendida -erano ormeggiate in porto.Arrivate ieri mattina dopodue notti e un giorno di viag-gio. La Fascinosa da Savona,la Splendida da Roma-Paler-mo. Sulla Fascinosa c’eranomolti torinesi e 24 valdosta-ni. La sosta è prevista in tut-t’e due le crociere, per visita-re siti storici e fare shopping.Le solite cose. Un gruppo distudenti l’ha scampata bellaperché ha deciso di non an-dare a Museo. Ma FrancescoCaldara, pensionato di No-vara è morto e per altre trepersone, tutte torinesi, Caro-lina Bottari, Antonella Sesi-no e un uomo di cui non si saancora il nome, si teme pur-troppo il peggio.

IL CONTESTO

Colpito il Paesedove sbocciòla Primaveradel mondo arabo

N on è un Paese qualsiasila Tunisia colpita ieri dalterrorismo. In questo

Stato dove il 97% della popola-zione è musulmana, nel dicem-bre 2010 il fruttivendoloMohamed Bouazizi si lascia av-volgere dalle fiamme per pro-testare contro la corruzionedel governo e la povertà diffu-sa. Diventa l’icona della “rivo-luzione dei gelsomini”, primoatto della Primavera Araba,l’ondata di proteste popolaricontro i tiranni che ha attraver-sato anche Egitto, Libia e Siria.Dopo la morte di Bouazizi, lapiazza impone al presidenteBen Ali di lasciare il Paese: neldicembre scorso il laico BejiCaid Essebsi viene eletto presi-dente battendo Moncef Mar-zouki, sostenuto dagli islamici,mentre la nuova costituzione(almeno nelle intenzioni) rico-nosce l’uguaglianza tra uomo edonna. Ma non c’è vera discon-tinuità col potere passato e ladisoccupazione cresce (dal13% al 16% fra 2010 e 2013).

IN PIAZZA La Tunisia, del re-sto, è lo stesso Paese che si cal-cola abbia dato all’Isis tra i2.400 e i 3 mila uomini. Spessopersone con una buona forma-zione scolastica, reclutate viaweb, giovani delusi dalla rivo-luzione che l’estremismo sedu-ce più facilmente. Secondo Li-na Ben Mhenni, attivista eblogger tunisina, l’attentato diieri è una risposta al tentativodel Paese (a suo giudizio, co-munque, fallito) di diventarepiù moderno: «Quando i tuni-sini hanno votato per il partitolaico Nidaa Tounes (quello diEssebsi, ndr), lo hanno fattoper dire no all’estremismo. Orai terroristi rispondono attac-cando la nostra idea di demo-crazia». Un’idea che ieri, co-munque, ha spinto Essebsi a di-re che «il terrorismo è un ani-male ferito», mentre centinaiadi cittadini sono scesi in piazzaper difendere la libertà.

f.riz.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il premier tunisino Habib Essid AFP

Tunisi, assalto al museo:uccisi quattro italiani Ancora la furia dell’Isis?1Commando tenta di entrare nel Parlamento poi fa fuoco sui turisti e ne prende in ostaggio duecento. Venti morti, i feriti sono decine

LA MAPPA

Via dell’Indipendenza

Museo BardoMuseo Bardo

ParlamentoParlamento

TUNISIA

LIBIA

GDS

� 1 Le forze speciali della polizia tunisina arrestano uno dei presunti terroristi fuori dal Museo Nazionale del Bardo: si tratta di uno studente di 22 anni LAPRESSE � 2-3 Uomini, donne e bambini: sono i turisti bloccati in ostaggio dai terroristi all’interno del museo della capitale tunisina ANSA

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AltriMondiR

TRAGICA VACANZA

Una crociera da sognofinita tra spari e sangue1Le vittime erano tutte a bordo della Costa Fascinosa: tra loro un torinese e un novarese 64enne

Q uando fai una crocieranon passi molto tempo inuna città. Devi fare scelteben precise, su cosa ve-

dere e cosa no. Ieri un numero-so gruppo di italiani della CostaFascinosa, partita domenica daSavona, ha scelto il Museo del

Bardo. E qui ha trovato l’orrore,in quattro la morte. Molti deituristi coinvolti nell’attentatofacevano parte del circolo ricre-ativo dei dipendenti del Comu-ne di Torino. Come CarolinaBottari, impiegata presso l’uffi-cio Patrimonio dell’ammini-strazione. È stata lei a chiamaredurante l’assalto e lanciare l’al-larme: «Stanno sparando a tut-ti, vi prego aiutateci». Di Caroli-na da allora non si sa più nulla,così come di Antonella Sesino edi altri due torinesi: erano tra isei ostaggi italiani del comman-do jihadista. Soltanto due sonoriusciti a scappare e avvisare le

famiglie. «Di quattro personenon abbiamo notizie, ma sap-piamo che un torinese è mor-to», ha detto il sindaco Fassino.Notizie ancora confuse. È certo,però, che non ce l’abbia fattaFrancesco Caldara, 64 anni,pensionato di Novara, in crocie-ra con la compagna Sonia Rid-di. È stato colpito mentre si tro-vava sul pullman fuori dal mu-seo ed è morto dopo il trasportoall’ospedale, mentre la donna,ferita a un braccio, è stata ope-rata ed è fuori pericolo.

SULLA NAVE Sulla Costa Fasci-nosa i turisti sono rientrati poco

� I carabinieri hanno fermato a Brescia un pakistano di 30 anni, Ahmed Riaz, accusato di aver intrattenuto frequenti contatti sui social network, condividendo foto, video e altro materiale di ispirazione jihadista con estremisti antioccidentali. Tra loro un kosovaro 23enne espulso in gennaio che era pronto a combattere in Siria. Riaz verrà ricondotto in Pakistan. Intanto il Viminale studia un “albo degli imam” (la guida della preghiera collettiva dei musulmani), secondo una proposta avanzata dalle stesse rappresentanze dei musulmani in Italia.

UN PAKISTANO DI 30 ANNI

Legami via webcon estremistiFermo a Brescia

per volta. Alcuni, leggermenteferiti o in stato di shock, sonoarrivati al porto direttamente con l’ambulanza. Sarebbero do-vuti ripartire in serata, ma simuoveranno da Tunisi soltantooggi. A bordo, tra passeggeri in-collati al telefono, gente che

piange e altri che ringrazianoper il pericolo scampato, ci sonotrenta studenti dell’alberghierodi Maiori e Antonello Tonna, ilpianista. La sua è una storiastrana: era anche sulla CostaConcordia la notte del naufra-gio: «Tragico destino il mio».

Le forze speciali proteggono i turisti in fuga dal museo del Bardo ANSA

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42 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� Sembrava un omicidio-suicidio, anche perché il sangue rappreso aveva coperto due dei tre fori causati dai proiettili nella testa dell’uomo. E invece c’è la fredda, programmata azione di un killer dietro l’omicidio di Trifone Ragone, 29 anni, originario di Monopoli (Bari), sottufficiale dell’Esercito e Teresa Costanza, 30 anni, originaria di Agrigento, bocconiana che lavorava come assicuratrice. Un giallo che inquieta Pordenone: la coppia è stata uccisa lunedì sera, in una zona non coperta da videocamere, dentro il parcheggio del Palazzetto dello Sport. Dove Ragone si allenava come pesista. Gli inquirenti hanno ascoltato colleghi di lavoro,atleti, dirigenti della squadra di pesistica e amici ma non ci sarebbero ancora elementi per fare luce sul doppio omicidio: la pista privilegiata è quella del movente passionale, dopo che pure il mancato ritrovamento dell’arma ha portato gli inquirenti ad abbandonare la pista del suicidio-omicidio. Secondo la ricostruzione degli investigatori si è trattato di una vera e propria esecuzione: cinque i colpi sparati, tutti da una pistola calibro 7,65. Una prima tac cranica, in attesa dell’autopsia su entrambi i corpi prevista per domani, ha fornito i primi riscontri balistici: il killer avrebbe aperto la portiera dal lato passeggero, dove si trovava Ragone, puntandogli l’arma alla tempia, a bruciapelo. Subito dopo l’avrebbe rivolta anche contro la fidanzata, freddandola da distanza ravvicinata e mandando anche in frantumiil finestrino dell’utilitaria. La casa di via Chioggia è stata posta sotto sequestro, mentre sono al vaglio tabulati telefonici, email e social network. E il giallo, intanto,si infittisce.

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LA SVOLTA NEL GIALLO

Coppia uccisa a Pordenone «C’è un killer»

IL CASO GRANDI OPERE

Lupi non se ne va: «Sono tranquillo Governo con me»1Il ministro rigetta le accuse: «Mai pressioni» Proteste del M5S Alfano: «È onesto»

Vince NetanyahuIsraele vota a destra«Ora più sicurezza»1Conferma a sorpresa, battuto il centrosinistraGelo degli Usa. L’Olp: «Stop al processo di pace»

Francesco Rizzo

I l primo atto di BenjaminNetanyahu dopo aver vintole elezioni è stato andare a

pregare al Muro del Pianto.«Sono venuto in questo postomillenario — ha detto — con-scio della responsabilità affida-tami dal popolo ebraico». E,forse, anche di una vittoria cheha rovesciato i sondaggi: quat-tro giorni prima del voto di lu-nedì, il centrosinistra dell’Unio-ne Sionista era avanti di quattroseggi. E invece ha vinto il Likud,30 seggi contro i 24 dei rivaliguidati da Isaac Herzog e i 14della Lista araba unita, altrasorpresa. Netanyahu, l’ex mili-

tare che ha studiato ad Harvarde ama la storia romana, a 65 an-ni comincia così il quarto man-dato. «Ho parlato con tutti i lea-der dei partiti del campo nazio-nale (religiosi e filo-coloni, maanche i moderati del Kulanundr) — ha detto il premier —formeremo un governo entrodue o tre settimane» per miglio-rare «le cose più importanti per

noi, una vera sicurezza e unwelfare socioeconomico».L’analisi del voto mostra comela maggior parte degli elettorinelle colonie ebraiche in Ci-sgiordania abbia premiato ilLikud, mentre nelle comunità aridosso di Gaza la scelta sia sta-ta a favore del centrosinistra.

PRESSIONI Qual è il segretodella vittoria di Netanyahu? Se-condo il Jerusalem Post, «lamaggior parte degli elettoripuò non amarlo ma è d’accordocon il suo messaggio principa-le: la regione è pericolosa, l’Iranè una minaccia, i palestinesinon sono davvero interessati al-la pace, Israele ha bisogno di uncapo che mantenga questa po-sizione». Al leader del centrosi-nistra Herzog non è restato chepromettere «un’opposizionecombattiva», ma c’è chi lo accu-sa di aver puntato troppo sullacritica a Netanyahu, il premiercontrario alla formazione diuno Stato palestinese e che hapromesso nuove case per i colo-ni. Ieri, non a caso, il capo nego-ziatore palestinese Saeb Erekatè stato chiaro: «Il voto affossa ilprocesso di pace, faremo pres-sioni perché la denuncia controIsraele per crimini di guerra al-la Corte Penale dell’Aja faccia ilsuo corso». Fredda Washin-gton, che chiede un governo dicoalizione e vorrebbe uno Statopalestinese: Obama non ha an-cora telefonato al vincitore.

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Davide Marostica

N essun passo indietro.Si è detto tranquillo esicuro di essere ap-

poggiato dal governo il mini-stro Maurizio Lupi, coinvol-to (ma non indagato) nell’in-chiesta sulle Grandi Opereavviata dalla Procura di Fi-renze. «Non ho fatto nessungesto sbagliato o irresponsa-bile. Se fosse dimostrato ilcontrario mi dimetterò» haaffermato Lupi ieri mattinaall’inaugurazione della FieraMade Expo di Milano, primadi ribadire la sua estraneitàalla vicenda anche alla Ca-mera, nel pomeriggio, du-rante il question time.

LE CARTE «Mai fatto pressio-ni per chiedere l’assunzionedi mio figlio: non potrà dun-que esserci alcuna intercet-tazione su questo, ancheperché Luca non ne aveva bi-sogno». Le dichiarazioni diieri di Maurizio Lupi si scon-trano però con quanto emer-ge dalle carte dell’inchiesta.«Allorché il ministro Lupichiede ad Incalza di ricevereil figlio Luca, all’evidente fi-ne di reperire una soluzionelavorativa in favore di que-st’ultimo, lo stesso Incalzaimmediatamente si rivolgeal Perotti, il quale subito si

attiva», hanno scritto i magi-strati di Firenze nella richiestadi custodia cautelare per Incal-za. E non solo. Dalle intercetta-zioni emergono «contatti ed in-contri, anche conviviali, non-ché l’organizzazione di una ce-na volta a reperire fondinell’interesse del Ministro, lafornitura di abiti sartoriali in fa-vore del Ministro Lupi, di suo fi-glio Luca e dei suoi segretari el’acquisto di regali natalizi in fa-vore dello stesso Ministro e delsuo entourage», scrivono i pmdi Firenze parlando di France-sco Cavallo, indicato da GiulioBurchi come l’«uomo di Lupi».

REAZIONI Rivelazioni che han-no alimentato ancora di più larabbia dell’opposizione. Riget-tate le richieste di dimissioni,Sel e Movimento Cinque Stellehanno presentato alla Camerauna mozione di sfiducia neiconfronti del ministro, mentrein aula alcuni grillini hannomostrato un orologio con espli-cito riferimento al Rolex del va-lore di oltre diecimila euro re-galato al figlio di Lupi, Luca,dall’imprenditore edile StefanoPerotti, arrestato e indagato co-me personaggio chiave, insie-me a Incalza, del presunto siste-ma per la spartizione degli ap-palti pubblici. Ncd intanto fa quadrato intorno al ministro:«Abbiamo piena fiducia inMaurizio Lupi», ha spiegato Al-fano. Ancora silenzio invece daRenzi, mentre da Regina CoeliEttore Incalza, arrestato lunedì,ha risposto ieri al Gip durantel’interrogatorio di garanzia re-spingendo le accuse e difenden-do il ministro delle Infrastruttu-re: «Con lui solo rapporti istitu-zionali».

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Maurizio Lupi, 55 anni, a Milano all’inaugurazione di Made Expo ANSA

Benyamin Netanyahu, 65 anni, ieri al Muro del Pianto a Gerusalemme AP

30� Benyamin Netanyahu e il suo Likud hanno conquistato 30 seggi (23,26%) contro i 24 (18,73%) dell’Unione Sionista di Isaac Herzog e Tzipi Livni

NELLA VALIGIAIL BILANCIODEGLI INGLESI� Cosa ci fa George Osborne, Cancelliere dello scacchiere britannico, con il suo staff e una valigetta rossa fuori da Downing Street? Si prepara a presentare il bilancio del Regno Unito, contenuto in quella valigetta. Ma il deficit inglese è ”meno rosso” delle stime (foto LaPresse).

La vittima Trifone Ragone ANSA

AltriMondiR

NOTIZIE TASCABILI

� Sette auto della polizia date alle fiamme, novanta ufficiali feriti da sassi e liquidi non identificati e circa 350 persone arrestate: è il bilancio degli scontri guidati dagli attivisti di «Blockupy» per l’inaugurazione della nuova sede della Bce a Francoforte, blindata da barricate e filo spinato. I dimostranti, circa diecimila, tra cui figuravano parecchie minoranze violente, si sono scontrati con gli agenti in centro città fin dalle prime ore del mattino, quando sono stati lanciati lacrimogeni e usati idranti per disperdere la folla. La rabbia dei manifestanti punta il dito contro la Troika e le

misure di austerity, ma si contesta anche il costo del palazzo (1,3 miliardi di euro). «Ingiusto incolpare la Bce, ma come Banca centrale dell’Eurozona, dobbiamo ascoltare attentamente tutti i cittadini, che sappiamo vivono momenti difficili», è stato il commento del governatore della Bce Mario Draghi.

L’eclissi domani inizierà alle 9,20 AP

� Dopo lo stralcio del divorzio immediato di martedì, il Senato ha approvato ieri il ddl sul divorzio breve: 228 favorevoli, 11 contrari e 11 astenuti. Il testo passerà ora in terza lettura alla Camera ed è dunque a un passo dal diventare legge. Se non subirà nuove modifiche il divorziopotrà quindi essere richiesto dopo 6 mesi dalla separazione in caso di consensuale e dopo un anno se con ricorso al giudice (e non più tre anni), anche se restano i due gradi di giudizio. Novità anche per la divisione dei beni: la comunione infatti verrà meno nel momento in cui il giudice autorizzerà i coniugi a vivere separati.

LARGA MAGGIORANZA

Ok del Senatoal divorzio breve:6 mesi per l’addio

� L’Ocse ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’Italia. Rispetto alle previsioni di novembre, l’Organizzazione internazionale vede il Pil in crescita dello 0,6% nel 2015, (+0,4%) e dell’1,3% nel 2016, (+0,3%). Per l’Eurozona, l’Ocse stima un +1,4% quest’anno e un +2% nel 2016. Il nostro Paese è favorito dai bassi prezzi del petrolio e dagli effetti del Quantitative Easing, ma il capoeconomista dell’Ocse, Catherine Mann, ha spiegato anche: «L’Italia è passata da uno stallo sulle riforme a un passo ottimale, per questo siamo più positivi sulle prospettive future. Ci sono grandi opportunità».

IL PIL CRESCE DELLO 0,6%

L’Ocse migliorale stime dell’Italia«Bene le riforme»

� Domattina anche in Italia tutti con il naso all’insù per l’eclissi di sole. L’eccezionale evento astronomico, visibile in tutta Europa, inizierà intorno alle 9.20, ma raggiungerà il suo punto massimo alle 10.30, per finire un’ora dopo. Da noi sarà purtroppo soltanto parziale.

ITALIA SARÀ PARZIALE

Domani mattinatutti a naso in super l’eclissi di sole

Una delle auto incendiate dai manifestanti LAPRESSE

RABBIA ANTAGONISTA IN GERMANIA

Nuova sede BceScontri e 90 feriti a Francoforte

Page 43: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

43GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

LA COMMEDIACON ALBANESE

LE AVVENTUREDEL POLITICO«QUALUNQUE»

L’imprenditore Cetto La Qualunque rientra in Calabria e, per difendere i suoi interessi, si lancia in politica a colpi di slogan come «Porteremo barche di pilu, navi cariche di pilu». Torna in tv Antonio Albanese con la commedia di Giulia Manfredonia “Qualunquemente”, 16 milioni incassati al box office nel 2011. Nel cast anche Sergio Rubini e Lorenza Indovina.DA VEDERE STASERA SU RAI 3 ALLE 21.05

Sembra girare a vuoto, questo giorno un cicinìn sfigopendulo. Perché forse siete stanchi. State su: certe cose si concludono bene! Solitudo suina.

21/3 - 20/4ARIETE

6 -

Avete l’autoironia di un varano con la dermatite. Perché rogne e persone vi stressano. Però siete bravi a dipanare e sgrossare. E a fornicare.

23/9 - 22/10BILANCIA

6 -

Potete produrre bene, oggi, anche perché avete l’umore in bolla. Gli amici aderiscono alle vostre iniziative, ma a sud dell’ombelico c’è immobilismo.

21/4 - 20/5TORO

7 +

La Luna vi fa realizzare i programmi senza perdite di tempo. E accresce il fiuto di tutti voi. Ma l’amor è una pallissima, come la fornicazion.

23/10 - 22/11SCORPIONE

7 +

Potreste avvertire stanchezza e scontentezza. Oltre che il desiderio di isolarvi insieme ai vostri zebedei che fumano. Un guizzo suino, forse, vi risolleva.

21/5 - 21/6GEMELLI

5,5

Non fatevi prendere dal malumore, men che meno in casa, terreno un cicinìn minato, oggi. Vigore fisico tutto sommato accettabile.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

6 -

Potete mettere la freccia e sorpassare molti competitor, oggi. Viaggi, trasferte, colloqui, lavoro riescono, ogni semina darà frutti. L’ormon si cheta.

22/6 - 22/7CANCRO

7,5

Potete viaggiare, lavorare, svagarvi e emergere nel lavoro, meglio se sfoderando un’adeguata faccia di glutei. Fornicazione insipidina.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7 +

L’umore sfigocupo è ottima calamita per ogni rogna: tenetelo presente e state su! E amministrate i soldi con zelo. La fornicazione vi fa ripigliare, però.

23/7 - 23/8LEONE

6

La Luna vi dà svacco matto: via i doveri, via i pensieri, viva i ritmi pacati e comodi. Così, produrrete e starete bene. Beatitudine suine, intanto, aleggiano.

21/1 - 19/2ACQUARIO

7

Intuizioni e scorrettezze (altrui) potrebbero mostrarvi com’è in realtà certa gente. Regolatevi. Compenetrazioni carnali fantasiose, però, confortano.

24/8 - 22/9VERGINE

6

Con finezza di ragionamento e un cicinìn di intelligente sarcasmo, potete quagliare tutto con successo. E il sudombelico is very gagliard.

20/2 - 20/3PESCI

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LO SPORT IN TVCONSIGLI

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Alessandro De SimoneLONDRA

I l pubblico ha iniziato adamarla nei panni punk di Li-sbeth Lasander, la hacker so-

ciopatica della fortunata serieMillennium creata da Stieg Lars-son. Dopo, un’ascesa irresistibile,lavorando con registi come GuyRitchie, Brian De Palma e RidleyScott. Nelle sale italiane esce oggiChi è senza colpa (titolo originaleThe Drop), in cui Noomi Rapacelavora al fianco di Tom Hardy e diJames Gandolfini, qui alla sua ul-tima interpretazione prima dellamorte, nel giugno 2013. Il film ètratto dal racconto di DennisLehane Animal Rescue ed è la sto-ria di due cugini, proprietari di unbar a Brooklyn che viene utilizza-to come punto di raccolta del de-naro sporco da parte della mafiacecena. Noomi interpreta Nadia,una ragazza con un passato diabusi di cui si innamora Tom Har-dy. Per i due una prova generaleper il film successivo in cui hannonuovamente lavorato insieme,Bambino 44, presto anche sui no-stri schermi. Abbiamo incontratoNoomi Rapace a Londra.

Miss Rapace, la sua carriera èsempre più proiettata verso gliStati Uniti. Non le manca l’Eu-ropa?«No, perché non c’è differenza trauna piccola produzione indipen-dente o il film di uno studio hol-lywoodiano. Ciò che conta è darevita al personaggio, posso farlosia in un camper superaccessoria-to, sia in una scalcinata camerad’albergo. Il cinema è fatto dapersone: regista, sceneggiatore,gli attori che lavorano con te. Faredel tuo meglio è la maniera mi-gliore per rispettare loro e il pub-blico».

Si preoccupa dei giudizi chedanno sul suo lavoro?«No, non leggo molto di quelloche dicono su di me. Non vado suisocial, non ho un profilo Twitterné Facebook. Sono fuori da que-ste dinamiche».

Non ha mai paura a mettersi ingioco, viste le sue scelte.«Mi piacciono le sfide, sto lavo-rando molto e cerco sempre qual-cosa di diverso. Ho appena accet-tato un film in cui interpreterò sette donne diverse. Non credosia mai successo prima».

«The Drop» è stato girato aBrooklyn. L’ha aiutata vivererealmente la città di New York?«Moltissimo, adoro girare su loca-tion reali, lavorare in mezzo allagente, ascoltarla, osservarla, en-trare nel loro ritmo. Ti senti comeun agente segreto che scava nellevite delle persone e questo ti aiutaa confonderti ed entrare nellaparte. In questo film sono Nadia,un’immigrata a Brooklyn: moltichiedevano alla troupe se fossidavvero un’attrice».

Volevamo concludere chieden-dole un ricordo di James Gan-dolfini.«Era una persona meravigliosa,un attore che prendeva il lavorocome fosse sempre la prima volta.Era timido, gentile e molto diver-tente, amava scherzare con i ra-gazzi della troupe. Una delle ma-gie del cinema è il poter restare inqualche modo eterni per quelloche si è fatto nella vita. Quandoho visto per la prima volta il filmc’erano dei giornalisti con noi ealcuni hanno pianto nelle scene diJames. Io ero felice, ci aveva rega-lato un’ultima grande interpreta-zione».

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Noomi Rapace, 35 anni, in unascena del film «Chi è senza colpa»

con Matthias Schoenaerts, 37

La Rapace va oltre Lisbeth«Non ho neanche Twitter»1L’attrice è diventata una star nei panni dell’hacker di MillenniumOra è un’immigrata in Chi è senza colpa, l’ultimo film con Gandolfini

� Buon compleanno Bruce Willis. L’attore di «Die Hard», tutto humour, fascino e muscoli, compie oggi 60 anni, portati alla grande. Grazie anche alle sue cinque figlie femmine (tre da Demi Moore), l’ultima arrivata meno di un anno fa: «Avere un bambino ti ringiovanisce dentro», sostiene lui. Willis, nato in Germania da madre tedesca e padreamericano, ha alle spalle oltrecento film. Oltre ai tantissimi action, nella sua carriera, trainata dalla saga di «Duro a morire», non si possono dimenticare «Il Sesto Senso», «Pulp Fiction», «L’esercito delle 12 scimmie» o «Armageddon». E quest’anno ne arriveranno altri cinque, più la versione teatrale di «Misery» di Stephen King.

IL COMPLEANNO

Willis, 60 annitra cazzottie tante figlie...

SONO FELICEDI AVER LAVORATO

CON JAMES,ERA UNA PERSONA

MERAVIGLIOSA. AMAVA SCHERZARE

NOOMI RAPACESU JAMES GANDOLFINI

SHOWBIZ

� Super Mario arriverà sugli smartphone. Oltre a una nuova console (la NX), Nintendoha annunciato che presto tutti i suoi videogiochi approderanno come app sui telefonini. La notizia ha fatto volare il titolo in Borsa con un+21%. Intanto, domani esce in Italia Mario Party 10 per Wii U, con la possibilità di giocare in 5 simultaneamente e con gli amiibo, le statuine interattive.

IL TITOLO VOLA ALLA BORSA DI TOKYO

La Nintendo cede agli smartphoneSuperMario sarà presto una app

� Pino Daniele diventa bene culturale. Il rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Lucio D’Alessandro, ha annunciato infatti la nascita di un percorso accademico dedicato all’analisi del lavoro del cantautore, «come un bene culturale, per mettere in luce i suoi aspetti storici, antropologici e sociologici».

ALL’UNIVERSITÀ

Pino Danielediventerà «bene culturale»

� Arriverà quest’estate in 190 Paesi e 111 lingue l’atteso Windows 10, l’aggiornamento del sistema operativo di Microsoft. Tra le novità, la sostituzione delle password con le impronte digitali e il riconoscimento dei volti. L’aggiornamento saràgratis per un anno dal lancio per gli utenti delle precedentiversioni del sistema e, strano a dirsi, anche per quelle «pirata».

L’AGGIORNAMENTO

Arriva in estateWindows 10:addio password

� La tv italiana non è piaciuta a Noel Gallagher. L’ex frontman degli Oasis, ospite domenica a «Che tempo che fa» di Fabio Fazio, ha così commentato la sua partecipazione: «Questa trasmissione televisiva italiana un vero strazio. E non parlo del playback, ma dell’intervista. Hai una persona in carne e ossa davanti a te che ti fa delle domande in italiano, e un fantasma nell’orecchio che te le traduce in inglese. È una cosa piuttosto goffa e complicata...». Secca la risposta di Fazio su Twitter: «Aveva esagerato la sera prima...».

L’EX LEADER DEGLI OASIS DOPO L’OSPITATA

Fabio Fazio e Noel Gallagher durante la trasmissione di domenica

Gallagher contro Fazio«Che strazio il tuo show!»

Page 44: La Gazzetta dello Sport (03-19-2015)

44 GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT