la gazzetta dello sport (03-25-2015)

36
www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 mercoledì 25 marzo 2015 anno 119 - numero 71 euro 1,40 4 9 771120 506000 50 3 2 5> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano BASKET: SBARCA DOMANI E VUOLE FARSI CHIAMARE THE PANDA’S FRIEND Artest vuole fare il Panda L’ex Lakers a Cantù con un nuovo nome sulla maglia C’è «Bomber» con Shevchenko e il super 2003-04 ALE 21.05 CORTINOVIS A PAGINA 23 MOTOGP Parla Agostini «Vale, sei forte, ma l’età conta» 23 GRAZIANO E RICCI ALLE PAGINE 4-5 AZZURRO BARZAGLI E ROSSO MORATA MAGIC MOMENT Dalla Juve alle nazionali. Il difensore rinato: «Pensavo di smettere». Il bomber sarà titolare nella Spagna Andrea Barzagli, 33 anni, ex campione del mondo 2006 GOZZINI A PAGINA 13 MILAN Finalmente Van Ginkel Dopo una lunga rincorsa ha conquistato Inzaghi L’olandese non ha avuto vita facile anche a causa degli infortuni. Ora è una colonna 13 BREGA E DALLA VITE ALLE PAGINE 10-11 MERCATO L’Inter pensa al futuro Dietro a Touré e Toulalan rispunta Thiago Motta Handanovic vorrebbe giocare in Champions. Perin o Reina il sostituto 10 ODDI A PAGINA 15 L’INTERVISTA Verde: «Gioco con la Roma per una nevicata. Saltò il provino alla Juve» La giovane promessa: «Prima che mi richiamassero si fecero sotto i giallorossi» 15 8 BIANCHIN, CATAPANO, PICCIONI ALLE PAGINE 8-9 MOGGI E GIRAUDO PRESCRITTI MA SCONTENTI Per chiudere la vicenda bisogna attendere le motivazioni della Cassazione, però il caso De Santis... Luciano Moggi, 77 anni, ex d.g. Juve ai tempi di Calciopoli Lotito ha tenuto un corso come professore all’Università Europea di Roma. Ha chiesto di avere Tavecchio come bidello IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi w STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1 Maran «La gavetta aiuta Non sono mai retrocesso, stavolta salvo il Chievo» LONGHI A PAGINA 16 2 Un Ferguson per l’Atletico A Simeone 6 milioni l’anno: ha prolungato fino al 2020 RICCI A PAGINA 18 3 Malagò parla in Senato dei Giochi di Roma 2024 Villaggio a Tor Vergata? A PAGINA 29 L’ANALISI di Ruggiero Palombo CALCIOPOLI E’ ESISTITA DAVVERO Prescritti. Che non vuol dire assolti, ma in questo caso l’esatto contrario. Calciopoli non finisce qui soltanto perché più in là arriveranno le motivazioni della sentenza della Cassazione, che ci diranno qualcosa o molto di più del semplice dispositivo emesso nella notte tra lunedì e martedì, e perché ci sarà ancora da sciogliere in sede civile l’aggrovigliata matassa dei risarcimenti danni. L'ARTICOLO A PAGINA 21 21 LIPPI 1 «Max è arrivato alla Juve alla mia stessa età, ha la mia concretezza». 1 «In Champions può fare come l’Italia del 2006: non eravamo favoriti, ma poi abbiamo vinto noi» LICARI ALLE PAGINE 2-3 Marcello Lippi, 66 anni, a sinistra, con Massimiliano Allegri, 47. Lippi ha allenato la Juve dal 1994 al 1999 e dal 2001 al 2004 ANSA I N T E R V I S T A E S C L U S I V A MI RIVEDO IN ALLEGRI CHIABOTTI, DI SCHIAVI ALLE PAGINE 26-27, COMMENTO DI PETERSON A PAGINA 21 RIZZO A PAGINA 34 LA TRAGEDIA Aereo precipita in Francia Tutti morti: 150 34

Upload: nguyen-duc-thinh

Post on 08-Apr-2016

254 views

Category:

Documents


13 download

DESCRIPTION

The Italian daily sport magazine

TRANSCRIPT

Page 1: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 mercoledì 25 marzo 2015 anno 119 - numero 71 euro 1,40

4

97

71

12

05

06

00

0

50

32

5>

Post

e It

alia

ne S

ped.

in A

.P. -

D.L

. 353

/20

03

conv

. L. 4

6/2

00

4 ar

t. 1

, c1,

DC

B M

ilano

BASKET: SBARCA DOMANI E VUOLE FARSI CHIAMARE THE PANDA’S FRIEND

Artest vuole fare il PandaL’ex Lakers a Cantù con un nuovo nome sulla maglia

C’è «Bomber»con Shevchenko

e il super 2003-04

ALE 21.05

CORTINOVIS A PAGINA 23

MOTOGPParla Agostini

«Vale, sei forte,ma l’età conta»

23

GRAZIANO E RICCI ALLE PAGINE 4-5

AZZURRO BARZAGLIE ROSSO MORATAMAGIC MOMENT

Dalla Juve alle nazionali. Il difensore rinato: «Pensavo di smettere». Il bomber sarà titolare nella Spagna

Andrea Barzagli, 33 anni, ex campione del mondo 2006

GOZZINI A PAGINA 13

MILANFinalmente Van Ginkel

Dopo una lunga rincorsaha conquistato Inzaghi

L’olandese non ha avuto vita facile anche a causa degli infortuni. Ora è una colonna

13

BREGA E DALLA VITE ALLE PAGINE 10-11

MERCATOL’Inter pensa al futuro

Dietro a Touré e Toulalanrispunta Thiago Motta

Handanovic vorrebbe giocare in Champions. Perin o Reina il sostituto

10

ODDI A PAGINA 15

L’INTERVISTAVerde: «Gioco con la Roma

per una nevicata. Saltò il provino alla Juve»

La giovane promessa: «Prima che mi richiamassero si fecero sotto i giallorossi»

15

8

BIANCHIN, CATAPANO, PICCIONI ALLE PAGINE 8-9

MOGGI E GIRAUDOPRESCRITTIMA SCONTENTI

Per chiudere la vicenda bisogna attendere le motivazioni della Cassazione, però il caso De Santis...

Luciano Moggi, 77 anni, ex d.g. Juve ai tempi di Calciopoli

Lotito ha tenuto un corso come professore all’Università Europea di Roma. Ha

chiesto di avere Tavecchio come bidello

IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchiw

STORIE E PERSONAGGIDA NON PERDERE

1 Maran «La gavetta aiutaNon sono mai retrocesso,stavolta salvo il Chievo»LONGHI A PAGINA 16

2 Un Ferguson per l’AtleticoA Simeone 6 milioni l’anno:ha prolungato fino al 2020RICCI A PAGINA 18

3 Malagò parla in Senatodei Giochi di Roma 2024 Villaggio a Tor Vergata?A PAGINA 29

L’ANALISI di Ruggiero Palombo

CALCIOPOLI E’ ESISTITA DAVVERO Prescritti. Che non vuol dire assolti, ma in questo caso l’esatto contrario. Calciopoli non finisce qui soltanto perché più in là arriveranno le motivazioni della sentenza della Cassazione, che ci diranno qualcosa o molto di più del semplice dispositivo emesso nella notte tra lunedì e martedì, e perché ci sarà ancora da sciogliere in sede civile l’aggrovigliata matassa dei risarcimenti danni.L'ARTICOLO A PAGINA 21

21

LIPPI

1«Max è arrivato alla Juve alla mia stessa età, ha la mia concretezza».

1«In Champions può fare come l’Italia del 2006: non eravamo favoriti, ma poi abbiamo vinto noi» LICARI ALLE PAGINE 2-3

Marcello Lippi, 66 anni, a

sinistra, con Massimiliano

Allegri, 47. Lippi ha allenato la

Juve dal 1994 al 1999

e dal 2001 al 2004 ANSA

INTERVISTA

ES C L U S I V A

MI RIVEDOIN ALLEGRI

CHIABOTTI, DI SCHIAVI ALLE PAGINE 26-27, COMMENTO DI PETERSON A PAGINA 21

RIZZO A PAGINA 34

LA TRAGEDIAAereo precipita

in FranciaTutti morti: 150

34

Page 2: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

2

A TU PER TU CON...L’INTERVISTA di FABIO LICARIINVIATO A FIRENZE

«Tutti vorremmo un’Italia di ita-liani. Ma se il c.t. ha appena il34% di selezionabili, e ci sonogiocatori importanti e funzio-nali, allora è giusto convocarli.

Anche se oriundi. E poi, scusate, il regolamentolo permette. Mentre non mi pare che dalle no-stre parti le regole siano sempre rispettate…».Marcello Lippi ha vinto un Mondiale con unoriundo, Camoranesi, e un altro ne ha cercatoinvano. «Amauri. Sarebbe stato necessario. Do-po un infortunio ha però un’involuzione: lo va-do a trovare per spiegargli che, se avesse giocatocome prima, l’avrei chiamato, altrimenti no. Miringrazia lo stesso. Gli oriundi bravi servono».

Eder e Vazquez sono «bravi»?«Sì, soprattutto in quanto utili in certi ruoli.Eder è esperto, ha tanti anni di Italia, offre mol-teplici soluzioni d’attacco, può stare sulla fascia.Vazquez è un talento, ha qualità: non ho ancoracapito il suo vero ruolo, però ha le caratteristi-che di Zidane, un trequartista, una mezzapuntamolto tecnica».

Ma in Nazionale non si sfugge alla polemica…«Perché è la squadra di tutti, di 60 milioni di tifo-si e c.t., e non appartiene solo a juventini, mila-nisti…».

Conte ha insistito in questi mesi: abbiamo pocaqualità, non ci danno neanche gli stage...«Però l’ho sentito parlare di ripresa del calcioitaliano. Come sempre, in fase di ricostruzio-ne, ci sono difficoltà. Il problema vero sono ipochi selezionabili. Ma le Under mi danno otti-mismo, vedo qualità in arrivo. Gli stage avreb-bero fatto comodo ma non sono fondamentali:meglio aver allungato la fase pre-Europeo».

Parla con Conte?«Molto spesso. È uno dei tanti che ho allenato epoi è diventato tecnico, più di venti: tutti dico-no di aver preso qualcosa da me. Abbiamo tra-scorso anni straordinari, siamo cresciuti assie-me nella Juventus che prima s’è imposta in Ita-lia poi all’estero. Resta il ricordo per tutte ledomeniche passate ad abbracciarci per i suc-cessi. Abbiamo avuto qualche contrasto, ma sec’è intesa passa tutto, come le liti con la mo-glie».

Conte si sente un po’ solo.«Si, un po’ lo è, come tutti i c.t., ma è circondatoda persone competenti della Figc, molte dellequali erano già con me».

Valdifiori in Nazionale cos’è?«Una piccola favola. Sia preso a esempio dai gio-vani, significa che il c.t. guarda tutti: Pirlo e DeRossi sono ancora importanti, ma non eterni.C’è Verratti, che dei giovani è il più bravo sulpiano internazionale, ma ogni c.t. deve avere3-4 soluzioni per ruolo».

Conte aveva qualche perplessità su Verrattiplay…«Credo abbia visto anche lui la Champions e sisia accorto della crescita di qualità e personali-tà. Lo sta valutando. Certo è un ottimo organiz-zatore di gioco».

Attorno a Verratti c’è un’ItalJuve.«Cosa che deve far riflettere gli altri club. Ci so-no troppi stranieri nel campionato, troppi nei settori giovanili, senza alcun riferimento al co-lore della pelle, troppe partite con 22 stranieri, epoi chi domina da quattro anni ha investito sulblocco italiano. Morale? Così ha mantenuto sen-so di appartenenza e compattezza morale ne-cessari per vincere. Non è lo stesso una squadracon gente di nazioni e continenti diversi».

La Juve si arricchisce di Barzagli: non sarà faciletornare a quattro.«In realtà è un valore aggiunto per Allegri che ha

la possibilità di usare due moduli di identico va-lore, anche nella stessa partita».

Lei ha sempre parlato bene di Allegri, anchequand’era in discussione nel Milan.«Sì, perché mi sono rivisto un po’ in lui. È arriva-to alla Juve più o meno alla mia età, ha la stessamia concretezza e la voglia di modernizzare lasquadra. Ci sono punti in comune».

Non era facile entrare nella Juve stravincente diConte.«Si vede l’intelligenza: in punta di piedi in unambiente dove si praticava un certo calcio, sen-

Lippi

«MI RIVEDO IN ALLEGRI »

SUL C.T. AZZURRO«LO SENTO SPESSO»

SUGLI ORIUNDI«VOLEVO AMAURI»

CONTE È SOLO, COME TUTTI I C.T.

MA CIRCONDATO DA PERSONE COMPETENTI

TUTTI VORREMMO UN’ITALIA DI

ITALIANI, MA C’È SOLO IL 34%

DI SELEZIONABILI

LA CHIAVE TATTICA

E la difesa a tre mette d’accordo Conte e Allegri 1Al c.t. era mancato l’interprete migliore per questo modulo, che col rientro di Barzagli ritorna opzione valida anche per lo juventino

INVIATO A FIRENZE

S i fa presto a dire che la di-fesa a tre è arretrata e fi-losoficamente antieuro-

pea. Poi se ne invaghiscono an-che Guardiola e Van Gaal e lastoria cambia prospettiva. Nonè neanche un modulo scono-sciuto alla Nazionale, il contra-rio, se pensiamo che Maldiniper poco eliminava così la Fran-cia nel ’98, Zoff c’è arrivato infinale all’Euro 2000, Trap haimpostato il suo primo ciclo (fi-no a Moreno), Prandelli vi hafatto ricorso in partite a rischio.

E con il 3-5-2 è nata l’Italia diConte, anche se la sua interpre-tazione, al di là della formula, èben più offensiva di quella mal-diniana. A Conte era mancatoun interprete, Barzagli, final-mente ritrovato. Per la gioia suae di Allegri.

DOPPIO MODULO Nella JuveBarzagli diventa la chiave perraddoppiare le opzioni tattichee cambiare modulo anche nel-la stessa partita, come sottoli-nea Lippi. Al di là dell’identitàprivilegiata, non sarà facile perAllegri rinunciare a uno deisuoi tre centrali difensivi per

schierare Pereryra e passare al4-3-1-2 (oltretutto senza un«10» vero). Ma anche per Con-te il rientro di Barzagli dovreb-be rappresentare quella sicu-rezza che, con tutto il rispetto,né Astori né Ranocchia, positi-vo finora, potevano garantire.Il c.t. ha fatto anche ricorso auna terza intrigante soluzione,Darmian, il «centrale largo» daavanzare sulla corsia laterale,a copertura di un «esterno d’at-tacco» alla Cerci, per tentare uno schieramento iperoffensi-vo tipo Bayern. Barzagli o me-no, non sembra la trasferta aSofia l’occasione ideale per un

test del genere.

L’ITALIA A TRE Un tempo non sianalizzava la tattica esagerata-mente come oggi. Come defini-re l’Italia di Bearzot? Sembre-rebbe un 1-3-3-3, Scirea libero,Gentile e Cabrini terzini, Collo-vati stopper, ma di fatto Cabriniera il «fluidificante» e gli altritre si compattavano attorno allepunte. Cesare Maldini si pro-teggeva con un vero 5-3-2: trestopper (Nesta, Costacurta eCannavaro) più Pessotto e Mal-dini ai lati. Zoff ha alternato il4-4-2 al 3-5-2 (a volte 3-4-1-2),modulo scelto per tutto l’Euro-

peo, splendida finale compresa,tranne la semifinale con l’Olan-da. Quello di Trapattoni era un3-4-1-2, con Totti dietro Vieri eDel Piero, almeno nel primo ci-clo: dopo Corea-Giappone sipassò al più moderno 4-2-3-1. EPrandelli, sostenitore della di-fesa a quattro, s’è rivolto ai trecentrali nel debutto contro laSpagna all’Euro 2012, arretran-do De Rossi, o nella semifinaledi Confederations, conquistan-do due bei pari. Lippi ha usatola difesa a tre solo control’Ecuador, Donadoni mai.

f.li.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lippi sottolinea: «La Juve può usare due moduli di identico valore, anche nella stessa partita»

In Nazionale, il difensore bianconero aggiunge sicurezza alla formula offensiva di Conte

UOMINI E TATTICA

Tra campionato e NazionaleR

Page 3: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

3MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CONTENUTOPREMIUM

«MAX È ARRIVATO ALLA JUVE ALLA MIA ETÀ, HA LA MIA STESSA CONCRETEZZA.E IN CHAMPIONS PUÒ FARE COME L’ITALIA 2006: NON ERAVAMO I FAVORITI, MA POI...»

za stravolgere le certezze. Poi, con idee legger-mente diverse, ha dato a poco a poco la sua iden-tità».

Lei aveva anche fatto un paragone con la «minorfuria agonistica» rispetto a Conte…«Ma non era un giudizio di merito: volevo sotto-lineare alcune differenze nei modi di vedere ilcalcio».

Le piace Pogba?«Potenzialmente immenso. Deve solo evitarecerti atteggiamenti, non fare certe giocate crea-tive o almeno farle il più vicino possibile all’areaavversaria».

Dortmund le avrà ricordato qualcosa…«Accidenti! Per la mia Juve è stata terra di con-quista, di crescita internazionale, e con l’Italiaho giocato qui la miglior partita, la semifinale,

vinta nei supplementari con quattro attaccanti».

Oggi è più difficile che ai suoi tempi puntare allaChampions.«Il sorteggio può dare una mano: pensate allaJuve di Conte, se non avesse trovato il Bayern. IlMonaco è da temere, per carità, ma non è il Bar-cellona. E se sei in semifinale… Penso alla miaItalia: non era favorita ma, una vittoria dopol’altra, è arrivata in fondo. I rivali ci guardavanocon altri occhi. Tutto può accadere».

Segnali di rinascita italiana?«Sicuro. La Juve cresce bene: dopo essersi impo-sta in Italia ora può diventare europea, e dareuna spinta a tutto il movimento».

Anche se succedono cose tipo Parma…«Che rammarico, una città dal calcio bello e pu-lito, finita così».

C’è un rimedio per casi come il Parma, per pro-cessi allo stadio…«Sì, smettere di parlare di oriundi e occuparsi dicose serie».

Calciopoli?«Dopo tanti anni mi pare sia emerso che nonc’erano solo due brutti anatroccoli, ma che unpo’ tutti avessero certe abitudini. Comunque misembra ormai tutto lontano nella memoria».

Anche la Cina s’è allontanata.«Anni splendidi. Ero stimato, ho vin-to, ma non riuscivo più a stare cin-que mesi lontano da casa. Adessomi piacerebbe fare un Europeo, loconfesso, perché mi manca. Ma-gari con una buona squadra,non dico una grande. Chissà».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'IDENTIKIT

MARCELLOLIPPINATO IL: 12/04/1948A: VIAREGGIORUOLO: ALLENATORE

Lippi, ex libero da giocatore, da allenatore ha vinto praticamente tutto. Con la Juventus, 5 scudetti, una Champions, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea, una Coppa Italia e 4 Supercoppe italiane.Da c.t. dell’Italia ha conquistato l’indimenticabile Mondiale 2006 in Germania (ma va peggio 4 anni dopo in Sudafrica: azzurri fuori al primo turno). Ha infine completato la conquista del mondo in Asia: alla guida del Guangzhou Evergrande vince 3 campionati di Cina, una Champions asiatica e una Coppa di Cina.

HA DETTO

SUL REGISTA DEL PSG«QUALITÀ E PERSONALITÀ»

VERRATTIÈ UN OTTIMO

ORGANIZZATORE DI GIOCO

SULL’ITALO-BRASILIANO«DA ANNI IN ITALIA»

EDER È ESPERTO E PUÒ DARE

TANTE SOLUZIONIIN ATTACCO

SULL’ITALO-ARGENTINO«GRANDE TALENTO»

NON HO ANCORA CAPITO IL RUOLO

DI VAZQUEZ, MA RICORDA ZIDANE

SUL FRANCESE«EVITI CERTI ATTEGGIAMENTI»

POGBA? POTENZIALMENTE È UN GIOCATORE

IMMENSO

Marcello Lippi, 66 anni, ex c.t. dell’ItaliaSotto, al centro, Massimiliano Allegri,

47, allenatore della Juve GETTY IMAGES/ANSA

LE SUE SQUADRE

SAMPDORIA (giovanili) 1982-85PONTEDERA 1985-86SIENA 1986-87PISTOIESE 1987-88CARRARESE 1988-89CESENA 1989-91LUCCHESE 1991-92ATALANTA 1992-93NAPOLI 1993-94JUVENTUS 1994-99INTER 1999-2000JUVENTUS 2001-04ITALIA 2004-06ITALIA 2008-10GUANGZHOU EVERGRANDE 2012-14

Page 4: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

4 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Del Bosque offrela Spagna a Morata«È il nostro futuro»1Alvaro dovrebbe essere il 9 titolare con l’Ucraina«Sono tranquillo, come alla Juve. Ma che emozione»

Filippo Maria RicciINVIATO A LAS ROZAS (SPAGNA)

L’ ennesimo infortunio allavigilia di una partita del-la Spagna di Diego Costa

lancia Alvaro Morata. Il brasi-liano naturalizzato ieri è ripar-tito per Londra, l’attaccantedella Juve è rimasto per farsiconsegnare le chiavi offensivedella Roja. Mazzo importante edelicato che il papà Del Bosquenon molla con facilità: «Alvaroè giovane, e come tutti i giova-ni ha mostrato le sue lacune.Ha giocato partite normali, pe-rò ora sembra star meglio. Noiin lui riponiamo grandi spe-ranze, credo di poter dire che ilfuturo della nazionale sia suo.Intanto pensiamo al presente,e ora la nostra scelta è lui».

UNICO 9 VERO Per la delicatasfida con l’Ucraina per Francia2016 in programma venerdì aSiviglia, Alvaro Morata è lascelta più ovvia per l’attacco, ameno che Del Bosque non tornial «falso 9» con cui ha giocato aintermittenza per un paio d’an-ni ma ultimamente abbando-

nato. Al posto di Diego Costa èstato chiamato il giovane Juan-mi del Malaga, un debuttante.Non che Morata abbia espe-rienza da vendere, 11 minuti digara ufficiale con la Bielorus-sia (vinta) e 90 di amichevolecon la Germania (persa), peròcon Juanmi non c’è paragone.

I RIVALI Gli altri, tutti a casa:Soldado, riserva del Tot-tenham, non viene convocatodal settembre del 2013, Lloren-te e Negredo dal novembre del-lo stesso anno. Torres, panchi-naro dell’Atletico, dal giugno2014 come David Villa, 33enneemigrato a New York. Paco Al-cacer, un anno meno di Moratae titolare in 3 delle ultime 5uscite della Roja, è stato fermo

un mese tra febbra-io e marzo ed èstato lasciato aVa l e n c i a . I l

34enne Adurizè infortunato,

il «pichichi»spagnolo del-

la Liga, Bueno(Rayo) non si è gua-dagnato la fiduciadi Del Bosque. Vi-

cente ha chiamato due punteesterne, Pedro e la novità Vito-lo, e la solita manciata di mez-zepunte: Fabregas, Silva, Ca-zorla, Isco, Koke e Iniesta. Sa-ranno loro a creare per Alvaro.

LAVORARE, AIUTARE, DIVER-TIRSI Alvaro, che per prender-si la Roja deve fare l’ultimopasso, mentale più che tecnicoe fisico. Morata è ragazzo schi-vo, timido, gentile ed educato.Non ha la forza dirompente diDiego Costa né il carisma el’esperienza di Villa o Torres.Ieri in conferenza stampa hacandidamente ammessol’emozione di condividere lospogliatoio con quelli che finoa poco tempo fa erano i suoiidoli: «Mi guardo intorno e fa-tico a crederci». La filosofia èquella del lavoro: «Io sono lo

stesso di sempre, con le mie di-strazioni e la mia voglia di daretutto per provare a dare unamano. Sono qui per imparare,aiutare e divertirmi. Se questoè il momento migliore dellamia carriera? Direi di si: con laJuve sto facendo bene e vorreifar lo stesso qui. Se sono pron-to a prendermi la Spagna? Di-co ancora si, con umiltà. Non èsemplice arrivare a giocare conla Roja vista la concorrenza.Ora sono qui, voglio provarci».

RESPONSABILITÀ «Non sonopiù nervoso del solito, mi sentocome sempre anche perchétanto qui come nella Juventusnon si tratta di una questionepersonale. Il calcio è un giocodi squadra e io continuo a lavo-rare con questo pensiero in te-sta. Poi è chiaro, sono contento

per me, per come vanno le co-se. Diego Costa è stato moltocarino con me, è un tipo simpa-tico ed è un vero peccato chesia dovuto andar via. È un gio-catore fortissimo che ci potevadare una grande mano. Se toc-cherà a me farò di tutto peronorare la responsabilità checomporta vestire questa ma-glia: alle spalle hai l’intera na-zione. Spero di giocare e di farela mia parte. A darmi una ma-no c’è l’esperienza accumulatanelle categorie inferiori: tuttele nostre nazionali giocano allostesso modo e la cosa aiuta l’in-serimento nella nazionalemaggiore, diciamo che non tisenti proprio un novellino, al-meno dal punto di vista tatti-co». Vai Alvaro, prenditi la Spa-gna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Alvaro Morata, 22 anni, dopo il gol a Palermo. In stagione 7 reti in A, 2 in Coppa Italia e 2 in Champions LAPRESSE

RLa Roja ha perso Diego Costa per infortunio. L’idea del «falso 9» non convince il c.t.

RLo juventinoha giocato solo 11’ ufficiali in nazionalepiù l’amichevole con la Germania

Tra campionato e NazionaleR

Page 5: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

5MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Barzagli, via alla seconda vita 1«Ho pensato di dover smettere, a volte la mattina mi alzavo e impazzivo dal dolore»

CON LA JUVE

BUFFON

BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI

LICHTSTEINER PIRLOMARCHISIOVIDAL

EVRA

TEVEZ MORATA

GDS

IN AZZURRO

BUFFON

BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI

DARMIAN VERRATTIMARCHISIOCANDREVA

PASQUAL

ZAZA IMMOBILE

GDS

Mirko GrazianoINVIATO A FIRENZE

P ersona per bene e grangiocatore Andrea Barza-gli, sicuramente il mi-

glior difensore italiano in atti-vità. Il suo rientro, al terminedi un calvario fisico di sette-ot-to mesi, ha portato una ventatadi serenità sia nella Juve sia inNazionale. Gode Allegri, checon Barzaglione si è garantitopiù soluzioni tattiche, ha blin-dato la difesa (zero gol subitinelle ultime tre gare) e trovatoimmediatamente nuovi equili-bri alla luce delle assenze piut-tosto pesanti in mezzo al cam-po, vedi Pirlo e Pogba. Esultapure Conte, che fra Bulgaria(sabato) e Croazia (a giugno)conta di chiudere definitiva-mente il discorso qualificazio-ne per Euro 2016, e che con ilgigante di Fiesole là dietro sisente parecchio più sicuro. An-che perché quel muro difensi-vo tutto bianconero l’ha creatoproprio l’attuale c.t.

NUOVA VITA... «Sono felice diessere qui, anche di essere in-tervistato», sorride Barzagli. E’appena uscito da un tunnel,«nel quale a un certo punto hopensato di restare per sempre».Il riferimento è all’infortunioche in questa stagione lo ha te-nuto a zero minuti ufficiali finoa un paio di settimane fa. Un

grave problema al calca-gno, l’operazione chi-rurgica, l’illusione di es-sere pronto a metà set-tembre «e poi invece lamazzata», racconta.

«Ero fermo da una setti-mana per dolorini classici

in quella fase di recupero, ri-presi a correre, però mi fermaidopo pochi minuti. Feci alloranuovi esami e arrivò la terribilesentenza: frattura da stress cheriguardava l’osso operato. Inpratica, altri 3-4 mesi di stop eun lungo periodo di stampelle.Pensavo di crollare. Devo diregrazie a mia moglie...». Ricordiche emergono: «Ho pensatodavvero di dover smettere digiocare. Ho avuto diversi alti e

bassi: un giorno mi alzavo epensavo di impazzire dal dolo-re, faticavo anche solo ad an-dare in bagno; poi la mattinasuccessiva stavo meglio e ri-partivo. Quanta fatica dal pun-to di vista psicologico, una bel-la botta...».

SOGNI Tutto superato ora, tregare perfette con la Juve, e su-bito la convocazione di Conte.«Il mister è il solito trascinato-re, lavora tantissimo. Non c’èdi meglio per la Nazionale. Epoi è il tecnico ideale per aiuta-re i giovani a crescere, ne ab-biamo bisogno. Io, per esem-pio, non mi vedo azzurro dopol’Europeo, sarò troppo vecchioe non ho la classe di Pirlo e Buf-

fon. Allora in difesa spero nel-l’esplosione di ragazzi comeRugani e Romagnoli, talentiche hanno tutto per sfondare».Il presente di Barzagli è peròpieno di traguardi da raggiun-gere. Nazionale a parte, c’è in-fatti una Juve in corsa ovun-que, «e dopo tre anni a tavolet-ta era forte il pericolo di sba-gliare, a maggior ragione inseguito all’improvviso cambiodel tecnico. Invece, Allegri haportato nuove idee e il grupposi è responsabilizzato ulterior-mente. Da quattro anni siamo ipiù forti, per continuità e men-talità. Ci possono sorprenderesulla gara secca, ma alla lunganessuno è come la Juve in Ita-lia. Il Napoli parla di campio-

nato falsato? Mi pare tutto unpo’ esagerato». E sulla Cham-pions, «dico che non è vietatosognare, siamo lì, può succede-re ogni cosa».

ORIUNDI E CALCIOPOLI Chiu-sura politica, si parla di oriundie di Calciopoli: «Sulla primaquestione non vedo problemi,ci sono delle regole, se sonoconvocabili è giusto che venga-no chiamati. Non capisco le po-lemiche. Per quanto riguardaCalciopoli, un’idea me la sonofatta, ma preferisco non sbilan-ciarmi né commentare. La Ju-ve di quei tempi non è quelladove gioco io, e anche la diri-genza è un’altra».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Barzagli, 33 anni, campione del mondo nel 2006, è alla Juventus dal gennaio 2011 RAMELLA

� L’agente Silvano Martina è intervenuto a CalcioMarket su Gazzetta Tv. Chiusura totale nei confronti delle voci inerenti un addio di Vidic all’Inter: «Rimarrà a Milano anche la prossima stagione. L’estate scorsa ha fatto una scelta precisa». In merito al possibile rinnovo di Gigi Buffon con la Juventus fino al2018: «L’obiettivo di Gigi è il sesto Mondiale. Non esiste un portiere come lui. Neto suo erede? Non so se sia stato bloccato dalla Juve, ma potrebbe anche essere girato altrove». Martina ha svelato anche un retroscena sul bomber del Manchester City, Edin Dzeko: «Non sono il suo agente, anche se sono amico del papà da tanti anni. Ha rinnovato col City l’anno scorso per cinque anni. In passato ne avevo parlato con alcuni club italiani. Non credo possa arrivare in Italia, anche se nel mercato tutto può cambiare...».

L’AGENTE A GAZZETTA TV

Martina:«Buffon vuole il 6° mondiale»

60� le gare di Barzagli con la Juve finite senza subire gol: quelle giocate da Andrea sono 113, la percentuale di gare con difesa imbattuta è quindi del 53,1

50� le presenze di Barzagli con la Nazionale. In 50 gare, 22 successi, 17 pareggi e 11 sconfitte. Con lui l’Italia non ha preso gol in 18 gare su 50

Gigi Buffon e Silvano Martina

RLa ripresa, poi la ricaduta. Pensavodi crollare, devo dire grazie a mia moglie

NUOVA VIessere quitervistato»appena u«nel qualepensato diIl riferimeche in quenuto a zeroa un paio

gravegnorursertemma

«Eromana p

in quella fpresi a cordopo pochnuovi esamsentenza: riguardavapratica, alun lungo pPensavo dgrazie a mche emerdavvero dgiocare. H

RLa ripricaddi crodevo a mia

Tra campionato e NazionaleR Il ritorno

Page 6: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

6 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Valdifiori«Più spazio ai talentiitaliani»1«Non serve sempre lo stranieroIo qui grazie all’Empoli e a Sarri»

Mirko GrazianoINVIATO A TORINO

U no gioca nell’Empoli, siritrova a 28 anni in SerieA, e pensa: «Ho coronato

un sogno, ho raggiunto il mas-simo, andare oltre è impossibi-le». Beh, non è detto. MirkoValdifiori, per esempio, a quasi29 anni (li compirà il 21 aprile)potrebbe esordire in Naziona-le. Magari non sabato a Sofia,molto probabilmente però aTorino, in amichevole, control’Inghilterra: hai detto niente...

PRECEDENTI Il «nonno» dellastoria azzurra è qui a Covercia-no, e si allena con Mirko: già,Emiliano Moretti aveva 33 an-ni, 5 mesi e 7 giorni quando loscorso 18 novembre fu schiera-to da Conte contro l’Albania.Nei tempi moderni, il più «for-tunato» esordiente vecchiettofu sicuramente Mauro Tassotti,chiamato da Sacchi a 32 anni,

8 mesi e 25 giorni: 3 giugno1994, contro la Svizzera. Giocòil Mondiale americano e diven-ne vicecampione, anche se ilTasso di fatto uscì di scena do-po i quarti, squalificato per lafamosa gomitata allo spagnoloLuis Enrique (prova tv!). Tor-nando molto indietro nel tem-po, va registrato l’esordio da31enne abbondante di LuisitoMonti, l’oriundo che divennecampione del mondo nel 1934.In generale, comunque, pochiesordienti «vecchietti» hannopoi lasciato segni importanti inazzurro. Non ci riuscì Zoratto(31 anni, 5 mesi e 16 giorni),pallino di Sacchi e stesso ruolodi Valdifiori: esordio con laSvizzera a ridosso di Usa ‘94,molte aspettative, ma finì lì.

GRAZIE SARRI Valdifiori dicerto non sta oggi a guardarenumeri o ricorsi, si gode inveceil momento. «Sono felicissimoe orgoglioso, ringrazio l’Empo-li e Conte. Il mister è eccezio-

nale, mi piace come lavora sulcampo. Il mio modello? Facile,Pirlo: da oltre dieci anni è il nu-mero uno al mondo». Nel frat-tempo sono arrivati i compli-menti di Sarri: «Mi ha speditoun grosso in bocca al lupo. E’una soddisfazione anche perlui se sono in Nazionale». Nonsarà facile restare nel club Ita-lia, la concorrenza davanti alladifesa è fortissima: Verratti eMarchisio, oltre a Pirlo e DeRossi, costituiscono ostacoli ailimiti dell’insormontabile. MaValdifiori non ha nulla da per-dere, rappresenta la classeoperaia che emerge grazie alla

più dura delle gavette e in que-sto senso invita a una maggioreattenzione i grandi club: «Nonè giusto cercare sempre lo stra-niero quando in Italia possonoesserci dei giovani interessantianche in categorie minori. Seuno ci crede, i ragazzi possonocrescere prima a livello nazio-nale. Il mio Empoli lo dimostracon Saponara, Verdi, Ruga-ni...». Intanto, Mirko questigiorni azzurri li racconterà al-l’adorata compagna, Lisa, chesposerà appena la piccola Au-rora sarà in grado di portare glianelli all’altare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mirko Valdifiori, 28 anni, regista dell’Empoli di Sarri, è alla sua prima convocazione in NazionaleGETTY IMAGES

L’INTRIGO

Zaza aspetta lo sprint Juve Il Napoli prontoa inserirsi

Filippo Di Chiara

U n segnale, una chiamata per diventaredavvero juventino. È ciò che attendeSimone Zaza, già bianconero nell’esta-

te del 2013 e subito ceduto a metà al Sassuo-lo. L’estate scorsa il club di Squinzi lo ha ri-scattato per 7,5 milioni (e poi gli ha allungatoil contratto al 2019) ma con «sfondo» bianco-nero perché la Juve ha tenuto un diritto diprelazione a 15 milioni. Ora, però, per Zaza(8 gol in campiona-to) entro tre mesi laJuve dovrà decide-re. Il giocatore spe-ra che la promessadi un futuro bianco-nero venga mante-nuta. Ma il mercatoJuve è in evoluzio-ne: Dybala (in cop-pia con Vazquez) èun obiettivo dichia-rato, Cavani è una pista concreta, Falcao nonè fuori dai radar, e sullo sfondo c’è qualchedubbio sulla permanenza di Tevez. In questogioco di incastri, c’è il nodo Zaza: qualora do-vessero arrivare al Sassuolo offerte superioria 15 milioni la Juve avrebbe il diritto di pa-reggiare/superare l’offerta, ma non potrebbebloccare la cessione. E tra le pieghe di un af-fare non ancora definito nei dettagli, fermorestando che Zaza in Corso Galileo Ferrarisriscuote più credito di Berardi, la Roma e ilNapoli stanno cercando di inserirsi. Il Napolia prescindere dal futuro di Benitez e Higuain,si è mosso con decisione per Zaza proponen-dogli 4 anni a 1.7 milioni più bonus. E il futu-ro di Zaza potrebbe anche diventare una par-tita a scacchi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PRECEDENTI

Quei «provinciali» pieni di talentoda Paolo Rossi a Fabio Grosso1La storia azzurra è fatta anche dalle promesse delle «piccole», diventateanche «mondiali»

Sebastiano Vernazza@GazzaVernazza

I l provinciale è il titolo di unfamoso libro di GiorgioBocca. Il provinciale di tur-

no in Nazionale si chiama Mi-rko Valdifiori, originario diRussi in Romagna. La provinciacome motore dell’Italia. Lospiega Bocca nel suo romanzo-testamento, lo dimostra il cal-cio, che ogni tanto concede alleprovinciali di dare un’occhiataai quartieri alti o di attirare l’at-tenzione. E’ successo quest’an-no con l’Empoli di Sarri, lasquadra meglio organizzata delcampionato. Accadde trent’an-ni fa col Verona scudetto di Ba-gnoli. Il fatto è che non tutti itrapianti da provincia a Nazio-nale riescono alla perfezione.Anzi, sono frequenti le crisi dirigetto.

DA VICENZA PER IL MONDONell’era moderna il provincialedi maggior successo in azzurroè stato Paolo Rossi, cresciuto aPrato e decollato da una cittàdel profondo Veneto. Accaddenella primavera del ’78, nellesettimane terribili del rapimen-

to e dell’assassinio di Aldo Mo-ro. In provincia, nel Vicenza diG.B. Fabbri, c’era un ragazzosmilzo, quasi esile, con unosmisurato senso del gol. Vaga-va, corricchiava, spariva e al-l’improvviso riemergeva per se-gnare. Tutti a dubitare, chieder-si se in Nazionale sarebbe statolo stesso cannoniere. Il c.t. EnzoBearzot tirò dritto, lo fece esor-dire al Mondiale d’Argentinacontro la Francia, e fu subito Pa-blito. Quattro anni più tardiRossi in Spagna ci fece vincerela Coppa, ma non era più pro-vinciale, veniva da una squalifi-ca per una storta faccenda, gio-cava nella Juve, il mondo lo co-nosceva.

DA PERUGIA VIA PALERMO Unaltro provinciale campione delmondo è stato Fabio Grosso.Dalla Renato Curi di Pescara aBerlino 2006, passando perChieti, Teramo, Perugia, dove èdiventato «Fabiogrosso», tuttoattaccato come «Paolorossi». Iltrequartista che si ricicla terzinoe che trasforma il rigore decisivoin una finale Mondiale. In Ger-mania arrivò come giocatore delPalermo, che provincia per mo-do di dire: parliamo pur sempredi una grande città del Sud, «ca-pitale» della Sicilia. Berlino hasprovincializzato Grosso, ma gliha fatto perdere il tocco magico.Passato all’Inter, Fabio non èstato più lo stesso. La metropoli

stranisce il provinciale, direbbeforse Giorgio Bocca.

ANCHE DA LUCCA E PISA Se siscava negli archivi. si scopre cheil portiere dell’Italia campionedel mondo nel 1938, giocavanella Lucchese, oggi in Lega Pro,ma all’epoca in Serie A. Si chia-mava Aldo Olivieri. E tra quei 22c’era pure Sergio Bertoni del Pi-sa.

I RIGETTI Chiariamo, il numerodei rigetti è di molto superiore.Infinita è la lista dei provincialidi insuccesso in Nazionale. Nel-l’Italia del Mondiale 1986 figu-ravano tre giocatori del Veronacampione d’Italia 1985 - Tricel-la, Di Gennaro e Galderisi - piùDe Napoli dell’Avellino. Non an-dò bene. Per restare a Verona, siprenda lo spettacolare Chievo diGigi Delneri. Di quella squadrasoltanto il difensore Nicola Le-grottaglie ha giocato con conti-nuità in Nazionale. Eugenio Co-rini era il regista, il Pirlo delgruppo, eppure non conta nep-pure un gettone in azzurro (equesto è abbastanza assurdo).La provincia è dolce, ma matri-gna, fa figli e figliastri, e le dina-miche della Nazionale sono par-ticolari. La riuscita di un innestodipende dal c.t., dai senatori delgruppo. Valdifiori ha qualchevantaggio: Empoli sta a pochichilometri da Coverciano - pro-blemi di ambientamento zero - el’Empoli è allenato da un tecnicoche ricorda molto un ex c.t. Val-difiori lo manda Sarri, «Arrigo»Sarri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

� 1 Paolo Rossi in azione al Mondiale del 1978 contro l’Austria: la sua squadra di club era il Vicenza2 Fabio Grosso al Mondiale 2006: giocava nel Palermo3 Aldo Olivieri portiere titolare dell’Italia mondiale del 1938: era della Lucchese

3

21

Sabato contro la Bulgariacon la coppia Zaza-Immobile� (f.li.) Si va verso Zaza-Immobile. Dall’allenamento di ieri emerge questa coppia d’attacco per la sfida con la Bulgaria. Confermati il 3-5-2, il blocco juventino in difesa, Verratti play, Candreva e Marchisio mezzali, Darmian e Pasqual esterni. Conte ha provato diverse coppie in avanti, anche Gabbiadini sembra aver recuperato. E ha insistito a lungo sul passaggio dalla difesa a tre a quella a quattro, con l’arretramento di un esterno. Ieri a Coverciano visita del presidente del sindacato calciatori, Damiano Tommasi, e del segretario Gianni Grazioli. Dietro il superprotetto (dagli sguardi indiscreti) campo di Coverciano alcuni tifosi del Palermo hanno intonato cori per Vazquez. Al bar, come dal primo giorno della gestione Conte, niente più gelati e merendine per evitare tentazioni agli azzurri. Domani, giorno dell’Annunciazione, potrebbe svolgersi una messa per gli azzurri.

Il programma: oggi doppia sedutaVenerdì la partenza per Sofia� Anche oggi e domani previsti due allenamenti per gli azzurri a Coverciano. Venerdì nel primo pomeriggio partenza in charter per Sofia, in vista del primo dei due impegni della Nazionale: Bulgaria-Italia, sabato 28 marzo, 20.45 ora italiana (21.45 ora locale), per le qualificazioni a Euro 2016. La notte stessa dopo la partita rientro a Torino, dove la Nazionale resterà fino a martedì 31, quando si gioca Italia-Inghilterra (amichevole allo Juve Stadium, 20.45). Poi liberi tutti fino a giugno quando l’Italia affronterà Croazia (il 12 a Zagabria) e Portogallo (il 16 in amichevole). Ma Conte spera sempre in uno stage nei primi giorni di giugno, dopo la fine del campionato.I CONVOCATIPORTIERI Buffon (Juve), Sirigu (Psg), Marchetti (Lazio). DIFENSORI Barzagli, Bonucci, Chiellini (Juve), Ranocchia (Inter), Moretti (Torino)CENTROCAMPISTI Florenzi (Roma), Valdifiori (Empoli), Verratti (Psg), Marchisio (Juve), Parolo e Candreva (Lazio), Bertolacci (Genoa), Soriano (Samp), Cerci (Milan), Pasqual (Fiorentina), Darmian (Torino), Antonelli (Milan). ATTACCANTI Zaza (Sassuolo), Gabbiadini (Napoli), Pellè (Southampton), Immobile (Borussia Do.), Vazquez (Palermo), Eder (Samp).

TACCUINO AZZURRO

Tra campionato e NazionaleRIl personaggio

Simone Zaza, 23 anni

Page 7: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

7MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Cataldi va di corsa«Voglio l’Europeo con la Champions»1Il centrocampista romano ritorna in azzurro«A giugno saremo forti. Lazio da secondo posto»

Nicola BerardinoROMA

N ella scia di Nesta, Gior-dano e Manfredonia,gioielli del vivaio laziale

arrivati sino alla Nazionale. Danilo Cataldi ascolta l’acco-stamento e allarga lo sguardo.È tornato nell’Under 21 ma è inrampa per la squadra di Anto-nio Conte. «Un’emozione esse-re paragonato a loro, però perme non diventa una responsa-bilità in più». Corre il ventenneromano (quartiere Tomba diNerone): in tre mesi ha debut-tato in A diventando titolarenella Lazio salita al terzo posto.Da lunedì è di nuovo nell’Under21. L’ultima immagine felicecon la nazionale di Di Biagio loriporta al gol nell’amichevolecon la Romania, ad agosto. Poipanchina, contro la Serbia asettembre, e lo stop per uno sti-ramento che è stato bissato sul-la via del recupero. «Mi fa pia-cere esser di nuovo qui. Ho avu-to un po’ di problemi muscola-ri. Ma da gennaio tutto èaccaduto così velocemente sinoa traguardi che non pensavo

nemmeno esistessero…».

SOGNO DA BAMBINO Ha l’ariadi un ragazzo al luna park, main campo ha già ricevuto la fa-scia da capitano nel finale dellagara con la Fiorentina. «Era ilmio sogno da bambino. Non misembra ancora vero di averla

portata per dieci minuti con Bi-glia e Klose in campo...». Scrutal’orizzonte azzurro, i prossimiimpegni, contro Germania e Serbia. «Due test importantiverso l’Europeo. Che Italia sivedrà a giugno? Una squadraforte, pronta a per contendereil primo posto». Sta studiandoper completare il suo reperto-rio da centrocampista moder-no: dinamismo, senso tattico,grinta e capacità di portarsispesso al tiro. «Ma devo miglio-rare ancora sul piano fisico edella lettura della partita». Hatanti illustri maestri nel centro-campo della Lazio: da Parolo aBiglia e Lulic. «Tutti grandi».Tatticamente, lo intriga di piùBiglia. «È speciale». Sente ad-dosso la carica del bel momen-to della Lazio anche come cuo-re biancoceleste allevato nellegiovanili. «La vittoria più bellaè stata quella di riportare i tifo-si alla stadio». La Roma a un so-lo punto non è un’ossessione. «Non è il primo pensiero, mauno stimolo in più».

TRAGUARDI C’è il secondo po-sto nel mirino della Lazio. An-che Cataldi, come i suoi compa-gni, non si «accontenta» del ter-zo posto, che vuol dire giàChampions. «No, vediamo do-ve arriviamo a fine campiona-to». Così nel ballottaggio deidesideri laziali tra la Coppa Ita-lia (semifinale col Napoli) e iltraguardo della Champions incampionato, Cataldi non hadubbi: «Preferisco la musichet-ta della Champions...». Ma ver-so giugno i suoi progetti sonocolorati di azzurro. Per vivere un finale di stagione esaltanteanche con l’Under 21. E dinanzialla doppia possibilità di unaLazio al top in campionato e deltitolo europeo, Danilo Cataldisussurra un «perché no? Sareb-be fantastico». E scatta subito un’altra rincorsa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RDalla A all’Italia,Danilo spera di rifare la stradadi Nesta, Giordanoe Manfredonia

Danilo Cataldi, 20, con la fascia di capitano indossata con la Fiorentina LAPRESSE

SUDAMERICANO U17

Il 10 del Brasilesegna al Sub-17?È già dell’Udinese1Leandro arriverà in Italia nel 2016Carnevale: «È un ’98Quando l’ho visto, non ci credevo»

Luca Bianchin@lucabianchin7

«L’Udinese arrivaprima delle altresquadre sui gio-

vani talenti» è una delle fra-si fatte del calcio. Gli ultimi20 giorni però confermano.Il Paraguay da inizio marzoè il centro del Sudamerica:lì si gioca il SudamericanoUnder 17, uno dei primi tor-nei che attirano osservatori.L’Argentina è prima ma unodei capocannonieri è il 10del Brasile, che chiamanoLeandro o Leandrinho: 6gol. Gioca nel Ponte Pretama sa che arriverà a Udine.

PICCOLO MA RAPIDO «Ci è sta-to segnalato e lo abbiamo por-tato a Udine per uno stage - di-ce Andrea Carnevale, respon-sabile scouting dell’Udinese -.Non credevo ai miei occhi: è un‘98 ma faceva la differenzacontro i ‘97 e i ‘96». L’Udineselo lascerà in Brasile fino al2016, quando Leandro diven-terà maggiorenne. Non è dettosarà pronto per la prima squa-dra, ma le sue caratteristichesono chiare: piccolo, rapido,grande gioco di gambe e capa-cità nell’uno contro uno. In dueparole, una seconda punta.

TUTTO IN AREA I gol al Sub-17confermano: Leandro ha se-gnato a Colombia e Paraguay,poi ha chiuso il torneo del Perùcon una tripletta. Nell’esago-nale un altro timbro all’Ecua-dor, in attesa delle ultime duepartite: domani col Paraguay edomenica con la Colombia. Igol si possono vedere su You-Tube e sono meno impressio-nanti di quanto ci si aspetti. Le-andro ha segnato sempre inarea, magari con un tap in aporta vuota, oppure toccandola palla tre volte davanti al por-tiere, come contro la Colom-bia. Dice l’osservatore di un’al-tra squadra italiana: «Fisica-mente è piccolo. Mi sembra unbuon giocatore ma fatico a va-lutarlo in prospettiva». L’Udi-nese ha avuto meno dubbi:comprato.

© RIPRODUZIONE RISERVATALeandro, 16, col Brasile CBF

Under 21R

Page 8: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

8

fL’EPOCA CALCIOPOLI Schede svizzere, cartone e stanziniL’inchiesta ha cambiato il linguaggio

Maggio 2006: Andrea Agnelli, Antonio Giraudo, Fabio Capello e Luciano Moggi al «Delle Alpi» AP

Il 2006 ha diviso l’Italia in «juventini»e «anti-juventini», partiti inconciliabiliA Torino si parla di titoli «sul campo», ad Appiano di «scudetto degli onesti»

Innocenzo Mazzini, ex vicepresidente federale, ora fa il nonno. L’arbitro Paparesta ha cambiato lavoro:è diventato presidente del Bari

IL FENOMENO

Luca Bianchin@lucabianchin7

È terminato il «decennio breve» di Calciopo-li: nove anni scarsi che hanno cambiato ilpallone. La data è indicativa, convenziona-

le, come alcuni confini decisi a tavolino: qual-che logica della «città del Calcio» si è trascinatafino al 2015. Di sicuro, però, il periodo ha cam-biato le relazioni tra tifosi e distrutto amicizie.Nel 2006, mentre la Nazionale vinceva un Mon-diale, l’Italia si divideva in «juventini» e «anti-ju-ventini». Due partiti, come «berlusconiani» e «anti-berlusconiani». Nel 2005 in uno stanzinosi cercava una scopa, non un arbitro, e le schedetelefoniche straniere erano ricercate dai ragazziper le collezioni, certo non dai dirigenti. Inno-cenzo Mazzini, ex vicepresidente federale, oggifa il nonno, l’arbitro Paparesta è presidente delBari e l’ex collega De Santis si è laureato in leg-ge: è cambiato tutto. Nove anni dopo, è diversoanche il modo di parlare. Non ci credete? Con-sultate il dizionario compatto di Calciopoli.

BRINDELLONE Il termine, almeno a Firenze, in-dica il carro che prende fuoco nei giorni di Pa-squa. Nel granducato di Calciopoli, è il nomecon cui Moggi chiamò Facchetti. Gene Gnocchigli dedicò il Rompipallone più sentimentale, ilgiorno della morte del Cipe: «Oggi mi viene so-lo: Brindellone, ci mancherai tanto».

CARTONE Secondo parte del popolo juventino,materiale di confezionamento per il triangolino2006, vinto per decisione della giustizia sporti-va. «Scudetto ritirato in segreteria» è quasi unsinonimo, attribuito a Mourinho. Sono cambia-

te tutte le etichette. Gli juventini ormai contanoi titoli «sul campo» e chiamano gli interisti «pre-scritti». Gli altri, fieri, rifiutano il cartone: perloro, quello, è lo «scudetto degli onesti».

CONGRUO Aggettivo maschile singolare, sinoni-mo di «adeguato», «coerente». Ebbe 10 giorni digloria quando Zaccone, legale della Juve, lo usòper descrivere la pena che si aspettava dalla cor-te: la Serie B con penalizzazione. Quasi un pat-teggiamento. Gli juventini duri e puri gradironopoco, pochissimo...

GUARDALINEE Categoria nobilitata dall’inchie-sta: non più sbandieratori ma decisivi. Il lorosanto protettore è l’ex arbitro Meani, che avevaun ristorante sull’Adda, per il Milan si occupava

della terna e dissertava di assistenti neanche fossero chef.

INTERCETTAZIONI Testi più o meno comprensi-bili, di sicuro prove regine di ogni inchiesta. Gliappassionati di calcio hanno passato ore chinisu giornali che riportavano conversazioni tratesserati, arbitri, dirigenti. Alcune frasi eranomeno chiare delle versioni di greco del ginnasio,però il telefonino è diventato la pistola fumanteper eccellenza, l’arma di ogni delitto. Succedevaanche prima del 2006, ma Calciopoli ha portatoil fenomeno su un’altra dimensione.

SCHEDE SVIZZERE Sim segrete da omaggiare ainterlocutori delicati. Bertolini, osservatore del-la Juve, le comprava in contanti in un negozio diChiasso. Moggi le riceveva e le usava per parlarecon arbitri e uomini di calcio. Le sim miracoloseerano del Liechtenstein, ma questo non lo ricor-da nessuno: erano svizzere e basta. Come nessu-no ricorda che Bertolini, nel negozio, comprò uncane robot, diavoleria elettronica. Rispondeva a180 comandi e riconosceva la voce del padrone.«Come alcuni arbitri», pensò qualcuno.

STANZINO Luogo in cui Moggi attaccò l’arbitroPaparesta dopo un Reggina-Juve del 2004: nongradiva l’arbitraggio. Paparesta precisò che in-somma, Moggi non lo chiuse a chiave in spoglia-toio ma il senso resta, l’immagine sopravvive.Memorabile l’intercettazione in cui Ingargiola,osservatore dell’Associazione italiana arbitri,raccontò l’episodio al presidente degli arbitriLanese, cominciando la frase con «Cumpa’». In-gargiola fece finta di non vedere: atteggiamentopoco congruo, direbbe Zaccone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CalciopoliRLa sentenza

I PROTAGONISTIDI UN PROCESSODURATO 9 ANNI� Da Luciano Moggi ad Antonio Dattilo. Ecco gli imputati principali di Calciopoli che ha visto la fine l’altra notte in Cassazione: eccetto De Santis, per tutti prescrizione dalle condanne per frode sportiva e associazione a delinquere

ANTONIO GIRAUDONel 2006 a.d. Juventus� CONDANNA IN APPELLO 1 anno e 4 mesi� CASSAZIONE Prescrizione

Moggi e Giraudo prescritti e salvati È il caso De Santis che non li assolve1«Associazione a delinquere confermata». L’ex dg: «Nove anni di scherzi». E ora i risarcimenti alle parti civili

Alessandro CatapanoValerio Piccioni

L’ ultima notte di Calciopoliassolve poco e prescrivetanto. Soltanto gli arbitri

Dattilo e Bertini escono «perchéil fatto non sussiste». Gli altri, daMoggi a Giraudo, da Pairetto aMazzini, si salvano con l’ombrel-lo della scadenza dei termini. Re-sta un solo condannato: l’ex arbi-tro Massimo De Santis, che avevarinunciato alla prescrizione. Eproprio il suo caso fa spostare lelancette dell’interpretazione del-la sentenza in zona colpevolista.Se De Santis è stato condannatocome partecipe dell’«associazio-ne a delinquere», reato che deveessere consumato da almeno trepersone, è evidente che la Cassa-

zione, senza prescrizione, avreb-be dovuto condannare gli altricon la stessa imputazione (inqualità di «organizzatori»). Sem-pre ricordando che saranno lemotivazioni a chiarire benel’orientamento dei giudici dellaTerza sezione penale. E che, daCodice, la «prescrizione» nonequivale a una condanna, anchese tale sembra l’abbiano vissutagli imputati. «Abbiamo scherzatoper 9 anni, il processo si è risoltoin nulla e tanti sono stati rovina-ti», dice Moggi a Sky Sport.

HA VINTO IL PG Il linguaggiodel dispositivo descrive un qua-dro che, sostanzialmente, sem-bra fotocopiare le richieste del-l’accusa, formulate dal pg Ga-briele Mazzotta. Che aveva riba-dito anche lunedì l’esistenza di

un’«associazione per delinque-re» su cui è intervenuta la pre-scrizione. Quanto alle frodi spor-tive, vengono «assolte» (con gliarbitri che le dirigevano) sostan-zialmente due partite e...mezza:Udinese-Brescia, Juve-Milan, ein parte Juve-Lazio. Restano inpiedi le accuse per Cagliari-Juve,Juve-Udinese, Roma-Juve. E perLecce-Parma e Fiorentina-Bolo-gna dirette da De Santis. Quantoai ricorsi di Racalbuto e degli al-tri dirigenti — i fratelli Della Val-le e Mencucci (Fiorentina), Loti-to (Lazio), Foti (Reggina) —,vengono respinti. Le parole delpg avevano puntato più sull’at-teggiamento usato nei confrontidel «sistema» Moggi che sullafrode vera e propria (per il reatonon è necessario che si consumicon successo). Per la Fiorentina,

«la scelta corretta per reagire airitenuti soprusi sarebbe stataun’aperta denuncia piuttosto cheripiegare all’interno di un siste-ma che avrebbe trovato più faciliaccomodamenti, sol per questoilleciti». E per Lotito, «sebbenenon vi siano prove di frode nelsorteggio, esistono prove dell’at-tivazione degli imputati per solu-

zioni agevolatrici delle ragionidella Lazio».

E I DANNI? Veri e propri rompi-capo. Leggendo i due dispositivi,si scopre che nel caso dei risarci-menti contemplati nel rito abbre-viato il giudice civile (di 1° gra-do) potrà solo quantificare il danno ed emetterà sentenza ese-cutiva, mentre per quelli del ritoordinario la Cassazione rimandaad un giudice civile d’Appellocompetente per territorio che,teoricamente, potrà anche deci-dere nel merito. Tradotto: Girau-do è già «aggredibile» dalle particivili, per Moggi va fatto un pas-saggio in più. E la Juventus? Se-condo Bruno Catalanotti, legaledi Bologna e Brescia, «la Cassa-zione l’ha salvata, annullando, aproposito delle statuizioni civili,

la sentenza di 2° grado e quindiriportando in vita quanto senten-ziò la Casoria (che escluse re-sponsabilità civili per il clubbianconero, ndr)». Perciò sui443 milioni chiesti alla Federcal-cio la situazione è in stand-by.Fra i collaboratori di AndreaAgnelli, si dice soltanto: «Aspet-tiamo le motivazioni». Anche inFigc, a pieno titolo tra le parti ci-vili, le parole sono queste, ma èchiaro che l’assoluzione degli im-putati chiave avrebbe spinto laJuve ad andare fino in fondo. Einvece, come dice Massimo Mo-ratti, «non è cambiato niente: laCassazione ha confermato i pri-mi due gradi di giudizio». PerGiovanni Malagò, alla fine, «si ètrattato di una tipica storia italia-na». La sintesi migliore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MASSIMO MORATTIPROPRIETARIO INTER NEL 2006

LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE? NIENTE DI

PIÙ CHE UN’ENNESIMA CONFERMA DI TUTTI I

VARI GRADI DI GIUDIZIO

MASSIMO DE SANTISNel 2006 arbitro Internazionale� CONDANNA IN APPELLO1 anno� CASSAZIONEConfermata condanna

LUCIANO MOGGINel 2006 direttore generale della Juve� CONDANNA IN APPELLO 2 anni e 4 mesi� CASSAZIONEPrescrizione

Page 9: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

9MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PIERLUIGI PAIRETTONel 2006 designatore arbitrale� CONDANNA IN APPELLO2 anni� CASSAZIONEPrescrizione

INNOCENZO MAZZININel 2006 Vicepresidente Figc� CONDANNA IN APPELLO 2 anni� CASSAZIONEPrescrizione

ANTONIO DATTILONel 2006 arbitro di serie A� CONDANNA IN APPELLO 10 mesi� CASSAZIONEAssolto

PAOLO BERTININel 2006 arbitro di serie A� CONDANNA IN APPELLO 10 mesi � CASSAZIONEAssolto

SALVATORE RACALBUTONel 2006 arbitro di Serie A� IN APPELLOPrescritto � CASSAZIONERicorso rigettato

fL’INTERVISTA

L’UNICO CONDANNATO«Un’altra sentenza indecenteI magistrati senza coraggio»1De Santis: «Mi aspettavo una decisione libera. Marinuncerei ancora alla prescrizione»

Alessandro CatapanoROMA

A questo punto, avrebbedetto Lubrano, sorgespontanea una doman-

da: lo rifarebbe? Rinuncerebbeancora alla prescrizione? La ri-sposta è immediata, senza ten-tennamento alcuno. «Certo. An-zi, a maggior ragione. Io ho fat-to un atto di coraggio. Qualcunaltro no».

Massimo De Santis, lei è l’unicocondannato (a un anno, pena so-spesa) in via definitiva di Calcio-poli. Come si sente?«Male. La sentenza della Cassa-zione è una cosa indecente. Damagistrati di quello spessore misarei aspettato finalmente una

decisione autonoma, libera daogni condizionamento. E invecenon hanno avuto coraggio».

Ma i suoi ex colleghi Bertini e Dattilo, che come lei hanno ri-nunciato alla prescrizione, sonostati assolti «perché il fatto nonsussiste»...«Sono felice per loro. Io invece

vengo condannato per due par-tite insignificanti (Fiorentina-Bologna e Lecce-Parma, ndr)».

Il suo avvocato, Paolo Gallinelli,ci ha detto testualmente «per Massimo non poteva che finire così...». Cosa intende?«Che se avessero assolto ancheme, sarebbe crollato tutto l’im-

pianto accusatorio».

Addirittura?«Senza il sottoscritto, la fanto-matica associazione a delinque-re di Calciopoli avrebbe avutosolo organizzatori, senza nem-meno un partecipe. Quindi, nonsarebbe più stata in piedi. È toc-cato a me. Del resto, sono stato

l’unico arbitro intercettato. I pmdi Napoli mi accusavano di esse-re uno dei promotori dell’orga-nizzazione, addirittura capodella combriccola romana... do-ve sono finite quelle accuse?».

Ma onestamente, dopo tanti annilei ritiene davvero di non averfatto nulla di compromettente?Almeno moralmente?«E lei pensa davvero che io fossil’unico arbitro a parlare con di-rigenti di società o vertici delleistituzioni? Era una prassi. Mapoi cosa ci dicevamo? Chiac-chiere da bar».

I designatori Bergamo e Pairet-to, però, con le sim svizzere ci fa-cevano anche altro...«E perché io arbitro devo pagareper colpe di persone sopra dime? Comunque le faccio unesempio: prima di un Reggina-Cagliari, il designatore chiamòFoti e gli disse: “Stai tranquillo,ti mando Massimo”. Poi, fece lastessa cosa con Cellino. Il veroscandalo non sono le intercetta-zioni uscite, ma quelle che nonconosciamo, perché non statedeliberatamente prese in esa-me. È stata una vergogna».

Cosa le lascia questo processo?«Profonda amarezza. E la con-ferma che la nostra giustizia siauna delle peggiori del mondo».

Dopo la sentenza Moggi ha detto:«Abbiamo scherzato per noveanni». È d’accordo?«Io sono più crudo: per nove an-ni hanno preso in giro un Paesee milioni di persone. E solo perfarsi un po’ di pubblicità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SE AVESSERO ASSOLTO

ANCHE MECASCAVA

TUTTO

LO SCANDALO SONO LE

INTERCETTAZIONI NON PRESE

IN ESAME

LE ACCUSE DI PALAZZI

«L’altra»prescrizioneche salvòl’Inter

P rescrizione è una pa-rola che ricorre nellastoria di calciopoli.

Prima di ieri, se ne fece unuso smodato un giorno diluglio di tre anni e mezzo faquando Stefano Palazzi,procuratore federale delcalcio, fece piombare sulpalcoscenico della giustiziasportiva 72, durissime pagi-ne. Argomento: le responsa-bilità dell’Inter e di altri tes-serati quasi tutti assenti dalfilone 2006, ma che figura-vano nelle cosiddette inter-cettazioni bis. Per GiacintoFacchetti, scomparso nel2006, presidente dell’Internella stagione di calciopoli(come per Meani, addettoagli arbitri del Milan, e perSpinelli, presidente del Li-vorno), Palazzi configuròl’«illecito sportivo», per«una rete consolidata dirapporti, di natura non re-golamentare, gravissimo at-tentato a terzietà, imparzia-lità e indipendenza del set-tore arbitrale».

L’UNICA SOCIETA’ Palazzi -che sottolineò comunque leresponsabilità del «sistema»Moggi - precisò che il suoera da intendersi come unatto di deferimento e noncome una condanna. La pre-scrizione però salvò l’Inter,«unica società nei cui con-fronti» si sarebbe potuti ar-rivare a «concrete conse-guenze sul piano sportivo».Quanto alla revoca delloscudetto all’Inter nel 2006,Palazzi ricordò che la pre-scrizione bloccava ogni in-tervento della giustiziasportiva girando la patatabollente al Consiglio federa-le. Che si dichiarò «incom-petente».

3 DOMANDE A...

CATERINAMALAVENDAAVVOCATO CASSAZIONISTA

«Prescrizione» è la parola con cui la Cassazione ha messo fine alla vicenda Calciopoli. Per comprendere i dettagli tecnici di una sentenza che arriva dopo nove anni e tre gradi di giudizio, ci siamo rivolti all’avvocato cassazionista, penalista e civilista Caterina Malavenda.

� 1 Cosa significa che Calciopoli è finita in prescrizione?Vuol dire che è decorso il tempo utile per ultimare il processo: un reato si prescrive quando è passato un certo numero di anni, senza che sia intervenuta una sentenza definitiva. Il termine varia in relazione alla gravità del reato. Quando interviene la prescrizione nel corso del processo, il giudice deve valutare se, sulla base degli atti raccolti fino a quel momento, l’imputato può essere assolto.

Se l’innocenza risulta evidente, allora il giudice deve assolvere. Se invece, sulla base degli atti, non è possibile, allora dichiara il reato prescritto e chiude comunque il processo. Il punto importante è che l’innocenza deve essere evidente: se non emerge palese dagli atti, o non emerge affatto, allora il processo si chiude con l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione.

� 2 Come dobbiamo considerare Moggi, innocente o colpevole?La definizione corretta è che il processo si è chiuso per estinzione del reato per prescrizione e non ha dunque accertato la sua colpevolezza. Questo significa che per la Corte non è risultato innocente in maniera lapalissiana: il giudice non ha potuto assolverlo, allora ha applicato la prescrizione. Ma non è

colpevole: manca la sentenza che, in via definitiva, stabilisce che una persona è responsabile del suo reato. Come conseguenza diretta della mancata assoluzione, quindi del rigetto del suo ricorso, Moggi è stato condannato a pagare le spese processuali. La prescrizione, peraltro, salva eventuali condanne al risarcimento già inflitte: i danni liquidati alle parti civili non devono essere restituiti, solo gli aspetti penali vengono definiti con la prescrizione.

� 3 Ma allora il campionato italiano è stato falsato?Bisogna aspettare le motivazioni. Quando si occuperanno delle posizioni di Giraudo e Moggi, a quel punto diranno perché non li hanno assolti e daranno le loro valutazioni sui fatti contestati. Se dicessero, ad esempio, che non solo non c’è la prova dell’innocenza, ma anche che la sentenza d’appello era ben motivata, si potranno trarre alcune considerazioni. Per il momento non conosciamo l’iter giuridico che ha portato alla prescrizione. I fatti che il giudice ha accertato non vengono cancellati dalla prescrizione, ma perdono ogni valenza di prova.

Prescritti ma colpevoli? Saranno decisive le motivazioni

LA PROCURA DI NAPOLI

Beatrice: «Quell’omertà...»Capuano: «I reati c’erano»1Il pm dell’iniziodell’indagine:«Niente assoluzioniquesto è il datopiù importante»

«L a cosa più impor-tante è che non cisono state quelle

assoluzioni individuate dalledifese». Così Filippo Beatrice,uno dei pm dell’inizio dellastoria insieme con GiuseppeNarducci. L’inchiesta di cal-ciopoli è nata nei loro uffici.Poi Beatrice passò ad altri in-carichi, oggi è procuratoreaggiunto a Napoli. «Le pre-scrizioni si potevano preve-dere. Alcuni processi in Ita-lia, basati sulle parole e sulleintercettazioni, sono moltocomplicati». Ma perché quel-l’istruttoria che sembravaaver dimenticato le famoseintercettazioni bis, quelle checoinvolgevano altre squadre?«Chiariamo: non c’è statonessun orientamento tifoso oideologico. I processi nasco-no in un certo modo, ci stava-mo occupando di camorra edi scommesse, tramite alcunigiocatori abbiamo sentito

parlare di arbitri e da quel mo-mento è cominciata l’inchiesta. Icontatti più evidenti e ripetutidegli arbitri erano con dirigentidella Juventus. Cercammo nellepieghe della montagna di inter-cettazioni di lavorare anche sualtre posizioni. Se avessimo avu-to dichiarazioni dall’interno,avremmo potuto ottenere altro.Ma calò nell’ambiente un velo diomertà». Che impedì anche unallargamento dell’inchiesta? «Nesono certo».

ACCUSE CONFERMATE E’ sod-disfatto anche Stefano Capuano.Lui, invece, arrivò a processo co-minciato. Sostenne la controre-plica nel primo grado, oggi è unodei pm del pool della Procura diNapoli che lavora sui reati colle-gati in qualche modo al pallone.«In attesa delle motivazioni,emerge comunque dalla Cassa-zione la conferma dell’impiantoaccusatorio. Molti fanno riferi-mento al primo grado, ma è lasentenza del secondo grado, cheera entrata nel merito del reatoassociativo (per esempio nelcoinvolgimento di Pairetto), eche non è stata smentita».

TELEFONATE DI NOTTE Sarà undiscorso da bar sport, ma non so-no poche le partite «incriminate»per un’«associazione per delin-

quere»? «Intanto se andate a ve-dere le partite non sono poche.Ha citato il bar. E al bar ci possia-mo anche chiedere com’è possi-bile che un designatore e un diri-gente si sentano al telefono dinotte...Sull’associazione ne han-no parlato primo e secondo gra-do, accertandone l’esistenza.Dello stesso avviso è stato il pro-curatore generale presso la Cas-sazione. Ci sono state intercetta-zioni, uso di schede telefonichestraniere, anche testimonianze anche se il mondo del calcio è stato molto spesso reticente suquesto. Naturalmente aspettia-mo le motivazioni, ma l’impian-to accusatorio ha più che retto.Lo hanno detto cinque diversipronunciamenti della giustizia.Non mi sembrano pochi».

v.p.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il procuratore Filippo Beatrice ANSA

L’APPROFONDIMENTO

Giorgio Dell’Arti sulla prescrizionenelle pagine di Altri Mondi

Page 10: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

10 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Allarme KovacicL’Inter ha persoil suo cervello1Idee altalenanti, concentrazione intermittenteIl club punta sul croato: a patto che diventi leader

Matteo BregaMILANO

N on gioca una partita inte-ra dal 1° febbraio scorso.Non un giorno qualsiasi:

sconfitta 3-1 a Reggio Emiliacontro il Sassuolo, contestazio-ne della curva (con litigio an-nesso di Guarin e Icardi) e pri-mo grosso segnale di cedimentodell’intera struttura interista. Da quel primo febbraio MateoKovacic è entrato in un corrido-io dove le critiche, gli appunti ei suggerimenti sembrano arri-vargli in maniera ovattata.

MOLLE L’indice puntato portaalla sua scarsa verve, al suo im-perturbabile andamento senzascossoni. Roberto Mancini chie-de una squadra tutta nervi, ingrado di assorbire i colpi rea-gendo immediatamente. E gra-direbbe anche che ogni tanto iprimi colpi dati fossero neraz-zurri, non sempre degli avver-sari. In tutto questo contesto, ecco che Kovacic non rispondeappieno e lui lo lascia in panchi-na. Un contrasto che necessitauna soluzione da qui alla fine

tare. Intanto bisogna pensare adove mettere la sua maglia nu-mero 10. Shaqiri («Abbiamo unprogetto, vogliamo riportarel’Inter ai livelli che le competo-no e io voglio assolutamente re-stare» – ha detto a una radio el-vetica) non è in discussione,Icardi e Palacio fanno un lavorodiverso, Brozovic e Guarin pure(e comunque Mancini non lo ri-tiene ancora pronto per giocareda interno di centrocampo). Lecaratteristiche lo portano inmaniera naturale a giocare trale linee, in maniera tale da offri-re palloni buoni per gli attac-canti. Secondo i dati Opta è ilnerazzurro che crea più occa-sioni (44) in campionato, da-vanti a Guarin (39) e Palacio(34). Entrando nelle pieghe,però, ci si ritrova a sbattere con-tro la velocità di esecuzione cheMancini vuole più elevata. Perprendere di sorpresa gli avver-sari obbligandoli a chiuderenon sempre in maniera ordina-ta.

CONFRONTO L’argomento di di-scussione durante Inter-Cesenadi domenica scorsa sarà statoquesto. Il colloquio durante ilmatch tra i due è stato breve,ma intenso. Mateo si lamentavadi essere sempre lui quello ri-chiamato, il tecnico gli rispon-deva di essere più attento a se-guire le istruzioni. Il confrontotra i due è schietto, spesso ulti-mamente si parlano per avere leidee chiare l’uno dell’altro.«Non ho visto prestazioni nega-tive, forse alle volte ha troppapressione addosso» – ha com-mentato un paio di giorni fa Ni-co Kovac, il c.t. della Croazia.Sabato c’è la Norvegia al «Mak-simir» di Zagabria. Ritroverà lasua gente, con la maglia dellanazionale addosso. Troverà an-che posto in campo? Control’Italia a novembre partì in pan-china. Vediamo Kovac cosa nepensa 4 mesi dopo…

© RIPRODUZIONE RISERVATA

8� I gol stagionali di Kovaciccon l’Inter tra campionato (5)ed Europa League (3). L’ultimolo ha segnato a Cagliari il 23 febbraio (vittoria finale per 2-1).

2� Le panchine di Kovacic in campionato, entrambe in questomese di marzo. Il croato è rimasto a guardare l’8 a Napoli e il 22 a Genova contro la Samp.

del campionato. Per il bene ditutti. Perché nelle prossime die-ci giornate si capirà quale vesti-to indosserà l’anno prossimo ilcroato. Per la società è un cardi-ne attorno al quale costruirel’Inter del domani e del dopodo-mani (nonostante interessa-menti vari dall’estero). Il pro-lungamento del contratto finoal 2019 con relativo adegua-mento dello stipendio è la pro-va, non un indizio. E al Manciosi chiede quindi il lavoro di cre-scita sul campo per trovargli lagiusta sistemazione.

DOVE LO METTO? Il tecnico loha provato trequartista, esternod’attacco e interno di centro-campo. Gli manca solo verticebasso del rombo davanti alla di-fesa. Qualcuno gli dovrà farespazio e spazio se lo dovrà meri- Mateo Kovacic, 20 anni FORTE

5 DOMANDE A...

GIUSEPPEVERCELLIDOCENTE DI PSICOLOGIA

� 1 Dottor Vercelli, c’è il rischio che - lontanissima dal terzo posto e fuori dalle coppe - l’Inter anche inconsciamente possa abituarsi alla sconfitta?«La possibilità esiste, soprattutto se una squadra con quel blasone si ritrova senza obiettivi primari a due mesi dalla fine della stagione. Il rischio di non trovare i giusti stimoli è concreto. Ma ora la squadra non deve pensare alla classifica, ma soltanto a cosa porta in campo. Altrimenti diventa un comportarsi per sentito dire».

� 2 Come si può combattere questo rischio?«Con una leadership diversa da parte dell’allenatore e della dirigenza. Se c’è una tendenza alla sconfitta significa che la squadra pensapiù al risultato che alla prestazione, quindi quando va in svantaggio l’obiettivo non è più quello di portare in campo i punti di forza, ma subentra appunto un’ansia da risultato. Mancini deve riportare attenzione sul compito, sul gesto di ciascuno».

� 3 Per la verità, nella seconda versione interista il tecnico sembra fin troppo zen.«E questo, quando è arrivato

in novembre per sostituire Mazzarri, è stato sicuramente positivo per restituire entusiasmo al gruppo e per cementarlo. Forse però adesso serve il Mancini prima maniera. Meno comprensivo e indulgente, più cattivo. Perché anche nella prestazione il risultato deve sempre rimanere sullo sfondo».

� 4 Col Palermo, l’Inter detiene il record dei legni colpiti in campionato. E a Genova non meritava di perdere. Possibile che il gruppo si sente perseguitato dalla jella?«Anche quello della sfortuna, con i 15 pali cui faceva riferimento e alcuni gol presi allo scadere, rischia di diventare un meccanismo pericoloso. La cosiddetta profezia che si auto avvera: quello di negativo che si genera nella mia mente poi succede per davvero».

� 5 Può avere senso toccare anche l’orgoglio dei singoli, facendo presente che se si molla poi ciascuno perde di valore?«Non molto. Così si rischia di sfociare nell’egoismo, di non dare tutto per aiutare i compagni. Servono obiettivi sovraordinati: due nemici che hanno lo stesso obiettivo finiscono col diventare amici».

Luca Taidelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Serve il Mancini “duro” prima manieraE se ti credi jellato, lo diventi davvero»

Serie ARIl caso

Page 11: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

11MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 67 28 20 7 1 55 14

ROMA 53 28 14 11 3 39 21

LAZIO 52 28 16 4 8 51 27

SAMPDORIA 48 28 12 12 4 37 28

NAPOLI 47 28 13 8 7 47 36

FIORENTINA 46 28 12 10 6 41 31

TORINO 39 28 10 9 9 32 30

MILAN 38 28 9 11 8 41 35

GENOA 37 27 9 10 8 37 33

INTER 37 28 9 10 9 42 36

PALERMO 35 28 8 11 9 38 41

UDINESE 33 27 8 9 10 31 36

EMPOLI 33 28 6 15 7 30 30

SASSUOLO 32 28 7 11 10 34 43

CHIEVO 32 28 8 8 12 21 30

VERONA 32 28 8 8 12 33 48

ATALANTA 26 28 5 11 12 23 38

CAGLIARI 21 28 4 9 15 34 53

CESENA 21 28 4 9 15 25 49

PARMA (-3) 9 26 3 3 20 21 53

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 4 APRILE, ore 15ROMA-NAPOLI (ore 12.30) (0-2)

ATALANTA-TORINO (0-0)

CAGLIARI-LAZIO (2-4)

GENOA-UDINESE (4-2)

INTER-PARMA (0-2)

PALERMO-MILAN (2-0)

SASSUOLO-CHIEVO (0-0)

VERONA-CESENA (1-1)

FIORENTINA-SAMPDORIA (ore 18.30) (1-3)

JUVENTUS-EMPOLI (ore 21) (2-0)

PROSSIMO TURNO

Matteo Dalla Vite

Y ayà Toure, si sa, è il pre-ferito. L’Inter ha già pre-so contatti col City e si è

sentita sparare richieste sco-raggianti pur se non definitive.Sia chiaro: quelle del Manche-ster sono pretese non impossi-bili - con le trattative si puòquasi tutto, la stima di Mancinisa fare la differenza - ma diffici-li e complicate sì. In ballo c’èanche Jeremy Toulalan: il fran-cese dovrebbe dare la rispostadefinitiva dopo Pasqua, gli è stato proposto un biennale, lasensazione è che sarà più un sìche un no, ma il regista mone-gasco non butta via (per esi-genze familiari) l’idea di resta-re in Francia. E allora? Ecco ilPiano-B, perché riappare unvecchio leone di mezzo: ThiagoMotta.

RISTRUTTURAZIONE Mancinista idealmente ristrutturandoil centrocampo dell’anno pros-simo, e la terra di mezzo dellastagione che verrà dovrà esserequalitativa e capace di impo-stare e mordere e gestire i mo-menti con la saggezza degliesperti. L’oriundo del Psg tornanel mirino perché comunquedal gennaio scorso... non ne èmai uscito: già nell’ultima ses-sione di mercato, infatti, Man-cini aveva pensato a lui quandonotava che fra Lassana Diarra,Mario Suarez, Camacho e Lu-cas Leiva nessuno riusciva a es-sere sradicato. Ha sempre cer-cato un «dispenser», visto cheadesso quella zona centrale èdominio di un Pitbull: Mottaconosce già l’ambiente neraz-zurro e, soprattutto, è reputatoassolutamente utile nel re-styling prossimo del centro-campo. La sostanza è: dovesse

saltare uno fra Touré e Toula-lan, ecco che Motta diverrebbel’obiettivo principale.

DOPPIETTA IN FRANCIA Ipo-tizzato questo, eccoci al sodo:l’oriundo del Paris Saint Ger-main è dato in uscita quasi cer-ta per la prossima stagione(non a caso proseguono le vociinerenti a Pogba nella capitalefrancese). Contratto fino al2016, l’ex interista l’anno pros-simo guadagnerà 3 milioni piùbonus, cifra più che abbordabi-le. Il costo? Cinque-sei milionidi euro. Gli ostacoli? Se il PSGblinderà il giocatore, ma la co-sa al momento non è in agenda.I contatti col club francese sonoavviatissimi da tempo: ancheper Lavezzi, che da molti angoliviene dato promesso all’Inter.Poi, ecco riapparire, AndréAyew, in scadenza con il Marsi-glia di Bielsa.

HANDA, PERIN E REINA Capito-lo portiere: da tempo si sa chead Handanovic è stato offertoun prolungamento a circa 2,5milioni. Si sa pure che lui ha ildesiderio di giocare la Cham-pions: dipenderà dalle richie-ste. In caso di saluti chi sono ifavoriti? La lista comprendepure Sportiello, Mandanda,Romero e Cech («Un’altra sta-gione così non la voglio vivere»dice). Ma i favoriti veri sonodue: Perin e Reina (Bayern,«Non ho intenzione di finire lacarriera in panchina» ha det-to). Carrizo rinnoverà: 1+1.Per il prolungamento di Icardi(in questi giorni a Barcello-na...) si andrà a dopo Pasqua.Martina, il manager di Vidic,dice a GazzettaTv: «Nemanjaresta all’Inter». Per la difesaspuntano i nomi di Kaya, Mu-sacchio e ancora Rhodolfo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fra Yaya e Toulalan sbuca Thiago Motta1L’Inter pensa al suo ex mediano se saltano Touré o il monegasco. Reina o Perin se saluta Handanovic

Thiago Motta, 32 anni LIVERANI Pepe Reina, 32 anni AP

Serie ARMercato

� Alla fine Torino-Empoli si giocherà martedì 5 maggio alle 18.30. Lo ha disposto la Lega ieripomeriggio. La partita, che sarà valida per la quindicesima giornata di ritorno, era stata programmata in origine lunedì 4 maggio alle 20.45. Si tratta di una scelta ponderata in chiave toscana visto che la squadra di Sarri giocherà il posticipo del turno infrasettimanale. Essendo in campo 72 ore prima, le veniva concesso un giorno in più. Ma lunedì 4 sarà l’anniversario della strage di Superga, una giornata di ricordi e di commemorazione per il Torino. Il club di Urbano Cairo aveva chiesto per tempo e anche ottenuto lo slittamento della partita. L’Empoli ha dato il via libera definitivo allo spostamento della partita. E così ieri è arrivata l’ufficializzazione della Lega: si giocherà all’Olimpico di Torino martedì 5 maggio alle 18.30.

NUOVA DATA

C’è la soluzioneTorino-Empoliil 5 maggio

Page 12: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

12 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 13: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

13MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Van Ginkella scopertaIl Milanpesca il jolly1Gli infortuni, le difficoltàdi ambientamento, la diffidenza di Inzaghi: poi l’olandese è uscito dal guscio. E ora è una colonna

Marco Van Ginkel, 22 anni, in azione nella partita contro la Fiorentina AP

Alessandra Gozzini

M arco è un olandesedella provincia diUtrecht, identikit che

richiama quello nobile di VanBasten. Molto più modesta-mente Van Ginkel è arrivato alMilan come alternativa per ilcentrocampo, reparto che al-l’inizio considerava ben altri ti-tolari. Nelle ultime due usciteperò, quelle che per Inzaghihanno segnato l’inizio di un nuovo campionato rossonero,Van Ginkel c’era: titolare a Fi-renze dove ha potuto vantare ilprimato dei contrasti vinti (3)e di nuovo dentro dall’iniziocontro il Cagliari. Mai era suc-cesso quest’anno che conce-desse il bis una settimana do-po: per la prima volta Pippo loha invece confermato in squa-dra per due volte di seguito.

MATURITA’ E il proposito per ilfuturo sembra andare nellastessa direzione, con Van

Ginkel confermato per il trisa Palermo: è per riaverlo su-bito al top della condizioneche Inzaghi oggi non lo uti-lizzerà nell’amichevole conla Reggiana, lasciandolo in-vece nelle mani dello staffdi Milanello per un lavoropersonalizzato. Sabato seraVan Ginkel ha primeggiatosolo nella categoria sbaglia-ta, quella dei dribbling subi-ti (2), ma per Pippo si meri-ta comunque la promozio-ne: il movimento in vertica-le non è quantificabile mac’è stato. Così, dopo mesi diapprendistato sembra giun-to il momento della maturi-tà; con il Cagliari è stato ilk.o. di Bonaventura a scio-gliere il ballottaggio tral’olandese e Poli, altrimentine sarebbe rimasto solouno: il primo. Complici gliinfortuni, a cominciare daquello subito mezzora dopoaver debuttato sul campodell’Empoli, le presenze incampionato sono state sette(una in coppa Italia), senzagol da archiviare: magariarriveranno con la primave-ra. La burrasca è in ogni ca-so già passata: a inizio no-vembre, dopo troppe parti-te in cui Van Ginkel restavainfreddolito in panchina,l’agente alzò i toni: «Questacosa va contro ogni logica,non siamo contenti. Nonerano queste le intenzioniquando Marco è arrivato,non c’era bisogno che venis-se in Italia per non far nul-la». E in effetti l’operativitàdi Van Ginkel è poi ripresa,fino a toccare i livelli di pro-duzione attuale, centottan-ta minuti in due partite, re-cuperi esclusi.

FUTURO Se l’idea di futurorossonero è puntare sul pro-dotto locale, possibilmentedi grande avvenire, VanGinkel, importato in presti-to dal Chelsea, sembra ta-gliato fuori: in realtà qual-cosa potrebbe cambiare,anche se ogni trattativa ver-rà rimandata a fine campio-nato, quando sarà possibileun giudizio completo. Laformula (prestito secco egratuito) potrebbe magaritrasformarsi in qualcosa dipiù impegnativo, o sempli-cemente essere rinnovata:si vedrà. Il progetto rosso-nero non farebbe neppureun’eccezione: Marco ha ta-lento e un nome italianissi-mo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

7� le presenze in campionato di Marco Van Ginkel, per un totale di 430 minuti in campo: nessun gol e due cartellini gialli rimediati

Cristantelo straniero«Italia,no grazie»1Il centrocampista racconta l’addio senza rimpianti: «Nel Milan avrei giocato, ma volevo sfondare nel Benfica, lontano da tutti»

Bryan Cristante, 20 anni, durante Benfica-Leverkusen di Champions EPA

INVIATA A ERBA (COMO)

B ryan l’aveva scritto nelnome, che con l’italianoc’entra poco. Nato a San

Vito al Tagliamento, Pordeno-ne, Cristante voleva darsi untono internazionale. A dician-nove anni è entrato al Da Luz,l’imponente stadio del Benfica.Più avanti vorrebbe traslocaredentro altri grandi stadi e poichissà, certi amori fanno giriimmensi e poi ritornano.

Cristante, lo rifarebbe? Lascia-re il Milan, trasferirsi in Porto-gallo e tornare solo per rispon-dere alla convocazione in Under20. «Lo sognavo fin da piccolo, po-ter diventare grande lontanoda casa, da tutto e da tutti: cre-sci veloce e cresci di più. Lo ri-farei tutta la vita. Sei più soloma sei più ricco dentro. Il Ben-fica è un grandissimo club, co-me lo è il Milan, ma in futurospero di continuare all’estero,

L'IDENTIKIT

BRYAN CRISTANTE NATO A SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PORDENONE) IL 3 MARZO 1995RUOLO CENTROCAMPISTAALTEZZA 186 CM PESO 79 KG

Comincia nella Liventina Gorghense, a 14 anni è al Milan, con cui compie tutta la trafila giovanile fino alla prima squadra. Debutta prima in Champions poi in A: il 6 dicembre del 2011 entra nei minuti finali della partita contro il Viktoria Pilsen. In campionato esordisce il 10 novembre 2013 contro il Chievo. Il 6 gennaio 2014, alla seconda apparizione, la prima da titolare, segna l’unico gol in A all’Atalanta. Il primo settembre 2014 passa al Benfica: finora 5 presenze in campionato, 4 in Coppa di Lega con un gol, 3 in Coppa di Portogallo e 3 in Champions.

girare altri Paesi, vedere in girocosa c’è. Lisbona è una cittàbella ed esigente che vive dicalcio, che porta minimo qua-rantamila persone allo stadio,e pretende. Finisce che la pres-sione ti responsabilizza. E poic’è Rui Costa, il nostro direttoresportivo: con lui parliamo spes-sissimo di Milan, mi fa un saccodi domande».

Appunto, non è che l’atmosferaa Milanello l’aiuta a non avererimpianti?«Dispiace vedere la squadra inquesta situazione, è pure unasorpresa perché avevo fattocon loro tutto il precampionatoe non c’erano avvisaglie: nono-stante un allenatore nuovo congiocatori nuovi stavamo tro-vando un gioco nostro. In ognicaso presto si sistemerà per tor-nare in alto, dove gli compete.Io lo stesso non mi pentirò del-la scelta fatta: il mio desideriodi un’esperienza fuori è statopiù forte della volontà di Gal-liani di trattenermi e della fidu-cia che mi aveva dato Inzaghi».

Nemmeno l’idea di un prossimoMilan giovane, talentuoso e ita-liano la fa tornare sui suoi pas-si?«No, ripeto sono felice e nonrosico. Ci sono tanti altri gioca-tori fortissimi e con un’interacarriera davanti, come De Sci-glio ed El Shaarawy. Sono in unperiodo difficile ma in futurofaranno ancora meglio diquanto hanno già dimostrato.Non sarò certo io a far parlaredi filosofia sui giovani rinnega-ta. Anche perché nel centro-campo attuale del Milan pote-vo starci benissimo, e ribadi-sco: non sono andato via perpaura di non farcela ma per lamia voglia di estero. Un’espe-rienza che mi sento di consi-gliare a tutti i ragazzi della miaetà».

Prima o poi tornerà?«Ho incontrato Galliani un pa-io di settimane fa, rivederlo èstato un grande piacere. È ilnumero uno tra i dirigenti cal-cistici italiani e ha speso belleparole per me. Mi ha detto, te-stuale: “Ti consideriamo sem-pre parte della famiglia”. Il Mi-lan era un sogno quando sonoarrivato ragazzino e sarà un so-gno anche in futuro. Resta unclub glorioso con grandi cam-pioni: sono un tifoso rossoneroe chissà, magari un giorno, conun bel po’ di esperienza inter-nazionale in più, tornerò».

a.g.© RIPRODUZIONE RISERVATA

15� Le presenze di Cristante nel Benfica: 5 in campionato, 3 in Coppa Portogallo, 4 in Coppa di Lega (con 1 gol), 3 in Champions.Nel Milan, 5 gare in tre stagioni

Serie ARIncrocio di destini

De Sciglio accelera,pronto dopo la sosta? Oggi a Reggio c’è Suso� (a.g.) La miglior notizia è arrivata alla vigilia della partenza per Reggio Emilia, dove oggi alle 19 il Milan affronterà la Reggiana in amichevole al Mapei Stadium, evento che rientra nel vecchio affare Mastour. Nell’ultimo allenamento De Sciglio ha quasi sempre fatto gruppo con i compagni. A eccezione della partitella finale, il terzino c’era: è dunque probabile il ritorno tra i convocabili per Palermo (con lui pure Zapata). Non sono partiti per l’Emilia i 5 nazionali (Cerci, Antonelli, Honda, Armero, De Jong) e Alex, Van Ginkel, Abate, Bonaventura che lavoreranno a Milanello. Otto Primavera convocati, questa la probabile formazione rossonera: Diego Lopez; Bonera, Paletta (Mexes), Bocchetti, Albertazzi; Poli, Essien, Muntari; Suso, Pazzini, Di Molfetta.

Page 14: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

14 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A lezione da Lotito«Anderson restaLazio miracolosa»1Il n°1 biancoceleste agli studenti universitari: «Fatturiamo 80 milioni, battiamo club da 300»

Claudio Lotito, 57 anni, presidente della Lazio dall’estate del 2004 ANSA

CLAUDIO LOTITOPRESIDENTE LAZIO

CON I BILANCI NON SI SCHERZA. IL CASO

PARMA INSEGNA: NON SI PUÒ SPENDERE PIÙ DI QUANTO SI RICAVA

LA CESSIONE DI HERNANES E’ STATA IL

MIO CAPOLAVORO: PROVAI A TRATTENERLO MA LUI VOLEVA ANDARE

Stefano Cieri ROMA

P rofessore per un giorno.Claudio Lotito è salito ie-ri in cattedra. Una catte-

dra vera, quella della PontificiaUniversità Europea di Roma.Lo hanno invitato per tenereuna lectio magistralis sul bilan-cio economico delle societàquotate in Borsa. E lui non si ètirato indietro. Ha parlato perdue ore e avrebbe continuatose il Rettore non l’avesse fer-mato. «Posso andare avanti», ha «minacciato» Lotito allo sca-dere delle due ore. «Abbiamodei tempi da rispettare», lo habloccato il Rettore, che però hacolto la palla al balzo: «Laaspettiamo per altre lezioni».

HERNANES UN CAPOLAVOROIl tema di quella di ieri (con Lo-tito anche i giocatori Djor-djevic e Pereirinha e l’aquilaOlympia) era come si salva unasocietà gravata da 550 milionidi debiti. E’ il caso Lazio, cheLotito rilevò nel 2004 in una si-tuazione pre-fallimentare eche nel giro di tre anni riportò

in vita. Ha ripercorso, il presi-dente, le tappe salienti del sal-vataggio: dall’accordo conl’Erario (debito di 150 milionispalmato in 23 anni) allo sfrut-tamento del marchio per attu-tire le conseguenze della ridu-zione da 10 a 5 anni della dura-ta dello spalmaperdite. Ma laparte più interessante c’è stataquando ha spiegato, in concre-to, come si salva un bilancio.«Sarò eternamente grato a Ko-larov (ceduto al City nel 2010,ndr.). Ero pronto a trattenerlo,ma lui mi disse che c’era unclub importante che lo voleva.Era il City, a cui lo vendemmoper 20 milioni dopo averlo pre-so per 700 mila euro. Gli emiri(si riferisce ai proprietari delCity, ndr.) mi dissero che nonavrebbero più fatto affari conme...». E poi racconta la cessio-ne all’Inter di Hernanes di unanno fa: «Non volevo venderlo,ma lui e il suo procuratore ave-vano deciso di andarsene. Aquel punto ho preso in mano lasituazione e sono andato atrattare con l’Inter. Dalla ces-sione la Lazio ha ricavato 20milioni (era stato pagato 11,ndr): è stato un capolavoro».

ANDERSON RESTA Un capola-voro ancora più grande può es-sere Felipe Anderson. Compra-to per 9 milioni, oggi ne valecinque volte di più. Se e quan-do lo venderà, per Lotito saràla plusvalenza del secolo. Unostudente glielo fa notare e loinvita pure a farlo, ammetten-do di essere romanista... E lui:«La plusvalenza non ci saràperché Felipe resterà con noi.E’ profondamente religioso eha certi valori. Tra l’altro ha ap-pena rinnovato il contratto.Solo di fronte a proposte inde-centi potremmo valutare, manon accadrà». Un altro studen-te invece gli fa notare che sonoanni che la Lazio (intesa comesocietà quotata in Borsa) nondistribuisce dividendi agliazionisti. «Vero, ma è meglioche le risorse siano tutte desti-nate alla società. Noi abbiamoun fatturato di 80 milioni edobbiamo competere con so-cietà che fatturano cifre moltosuperiori. Se disponessi dei300 milioni di fatturato dellaJuve vincerei tutto: scudetti,coppe nazionali e internazio-nali. Quello che stiamo facen-do con la Lazio e anche con la

Salernitana (capolista in LegaPro, ndr.) lo dimostra». E ag-giunge: «Con i bilanci non sischerza. Il caso Parma insegna.Non si può spendere più diquanto si ricava. E non è possi-bile che un club venga acqui-stato da una persona che nonfornisce garanzie (il riferimen-to è a Manenti, ndr.). Per fortu-na la Federcalcio si accinge aintrodurre una normativa piùferrea in materia». L’aquilaOlympia sbatte le ali. Quasi avoler dare un assenso alle pa-role del presidente. O, forse, solo per dire che la lezione puòfinire qui.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN GIALLOBLÙ DAL 2010

Mandorliniscalda Verona«Ho Bagnolinel mirino»

Matteo FontanaVERONA

L a delusione per la scon-fitta con la Lazio è giàstata smaltita. Un bic-

chiere in Fiera, a Verona, perl’evento su scala internazio-nale del Vinitaly, e AndreaMandorlini carica l’Hellasper l’ultimo scatto in otticasalvezza: «Dopo la pausa ciaspetta la partita con il Ce-sena. E sarà fondamentale.Non so se sarà decisiva, mafondamentale, questo, sì».

NIENTE SCONTATO Scontrodiretto quello del sabato diPasqua al Bentegodi, primadi 7 gare interne (compresoil derby che con il Chievo,tecnicamente in trasferta)sulle 10 che mancano. Man-dorlini avvisa: «Sembra faci-le, ma non c’è niente di scon-tato». Vero è che a +11 sulleterzultime, con il contrattoin scadenza, l’allenatoregialloblù potrebbe lanciareun segnale alla società perun rinnovo che aprirebbe il6° anno all’Hellas. Ma Man-dorlini glissa: «Le prioritàsono altre, dobbiamo pensa-re a raggiungere il nostroobiettivo. A Verona sto be-nissimo, voglio rimanerci ilpiù a lungo possibile. E, ma-gari, battere il record diOsvaldo Bagnoli (all’Hellasdal 1981 al 1990, ndr)».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie ARIn cattedra

Page 15: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

15MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Piacere, Verde:gioco nella Roma per una nevicata»1«Il provino con la Juve saltò per il maltempoIn estate temevo di andare via: avrei smesso»

Francesco OddiROMA

D aniele Verde è un calcia-tore che ha un talento dicui lui stesso non si ren-

de conto. Lo disse Rudi Garciadopo la magnifica prova di Ca-gliari, all’esordio da titolare, loconferma il diretto interessato,rammaricandosi che «non è ungranché» il suo destro, che pu-re usa come pochi mancinisanno fare. O ammettendo diaver temuto di dover smettere,solo pochi mesi fa, quando nonaveva la riconferma in tasca, dopo una stagione a guardaregli altri giocare, in Primavera.«E un bel po’ era anche colpamia, che pensavo che il calciofosse solo quello con la pallatra i piedi: correvo solo quan-do l’avevo io». La scorsa estate,in vacanza, quando le partite erano ancora lontane, maturala consapevolezza che manca-va. «Mi sono reso conto che senon avessi cominciato con lagiusta mentalità, il sogno si sa-rebbe interrotto, sarei dovutoandar via dalla Roma. Avevo paura».

Che sarebbe successo?«Che forse avrei mollato il cal-cio. Auguro tutto il bene delmondo ai miei amici che stan-no faticando per arrivare dovesono io ora, ma non so se cel’avrei fatta a ricominciare eprovare a risalire. Un altro ra-gazzo di Napoli che venne allaRoma con me, Serrone, è anda-to via, è passato all’Avellino, eora ha trovato una squadra, egioca in serie D».

Si guadagna anche lì.«Io non so se ce la farei. Mio fra-tello, che ora ha 41 anni, gioca-va nell’Inter, perché all’epoca imiei genitori vivevano lì. Lo al-lenava Giacinto Facchetti, loavrà fatto impazzire: mio fratel-lo era una testa matta. Era arri-vato in Primavera, ma era fre-netico, reagiva subito, mi hadetto tante volte di non seguirela sua strada. Poi mio padre perlavoro è dovuto tornare a Napo-li, lui da solo non voleva stare, ètornato e ha smesso».

Dopo lo scavino che ha fatto se-gnare Ljajic a Cagliari, non cor-re più questo rischio. E ha esul-tato come se avesse segnato lei.«Non sta bene che sia io a dirlo,ma mi è venuta una gran bellagiocata, non mi sembrava ne-anche vero. Diciamo che Ljajic,segnando, ha fatto sì che se neparlasse di più: ho esultato perl’assist».

Una giocata da fantasista. E poiuna da ala pura sul gol di Pare-des, secondo assist della giorna-ta. E sullo 0-0, un paio di spunti pericolosi col destro.«Devo migliorarlo il destro, cer-co di portarlo ai livelli del sini-stro, o quasi. Come devo mi-gliorare sul piano fisico. Sulcolpo di testa, invece, facciamoprima a dire che c’è da iniziareda capo. A Cagliari avevo pro-vato a fare le prime giocate coldestro, proprio per non far ca-pire la mia forza, e non dar pun-ti di riferimento ai difensori.Magari nei Giovanissimi o negliAllievi gli allenatori lo dicono:occhio che quello è mancino,ma in serie A chi mi conosce?».

E Rudi Garcia a fine partita ha detto: «Verde ancora non si ren-de conto dei mezzi che ha».«Io sono sincero: non so dove ilmister li ha visti questi mezzi.Ovvio che posso solo ringra-ziarlo, e tanto. Ma non vorreipassare per sbruffone: conoscobene i miei mezzi, non so se riu-scirò ad arrivare dove in tantipensano che io possa arrivare».

Però, rispetto all’anno scorso,ne ha fatta di strada. «Era il primo anno di Primave-ra: il momento più duro daquando sono a Roma. Il più bel-lo è stato il primo, nei Giovanis-simi, con Vincenzo Montella.Ero appena arrivato, pensavo adivertirmi, e lui, oltre a farci la-vorare quasi solamente sulla

tecnica, mi ha fatto capire comeci si comporta in un club profes-sionistico. Cosa bisogna fare,per scalare la montagna».

Una montagna che poteva esse-re altrove: lei è di Napoli, lo vole-va la Juventus, è arrivato allaRoma.«Al Napoli non ho mai detto dino: semplicemente non mi han-no mai contattato, nessun pro-vino, niente. Alla Juve dovevoandare, ma c’era la neve, e saltòil provino. Prima che ne orga-nizzassero un altro, si fece sottola Roma: c’erano Bruno Conti,Montella e Muzzi, mi preserosubito, senza perdere tempo.Per una nevicata: evidentemen-te la Roma era nel mio destino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DANIELE VERDEATTACCANTE ROMA

DEVO MOLTO A GARCIA MA NON SO DOVE VEDA IL MIO TALENTO. E NON SO SE POTRÒ ARRIVARE

DOVE MOLTI CREDONO

DEVO LAVORARE PER MIGLIORARE IL DESTRO

INVECE SUL COLPO DI TESTA DOVREI PROPRIO

RIPARTIRE DA CAPO

Daniele Verde, 18 anni, ha un contratto con la Roma fino al 2018 OLYMPIA

IL CASO

Difficoltàper lo stadioServono500 milioni

Alessandro CatapanoROMA

P iù che i tempi (comun-que dilatati fino al 15giugno, nuova deadline

per la presentazione del pro-getto esecutivo), preoccupa-no i soldi. E non è una buonanotizia. L’ottimismo di faccia-ta, che anche ieri ha vestitol’incontro in Campidoglio trail sindaco Marino («L’obietti-vo resta posare la prima pietranel 2015») e il braccio destrodi Pallotta Mark Pannes(«Non esistono problemi»),convince sempre meno. Dettobrutalmente, lo stadio dellaRoma che dovrà sorgere a Tordi Valle ha bisogno di trovaresubito circa 500 milioni di eu-ro, altrimenti perfino lo stu-dio di fattibilità che il 22 di-cembre scorso ha ottenutol’ok dell’Assemblea capitolinafarà fatica a diventare proget-to esecutivo. E, quindi, a otte-nere dal Comune la confermadell’«interesse pubblico», sen-za il quale l’opera muore pri-ma di nascere.

ATTENZIONE I 500 milionisono il budget previsto per lostadio, le opere pubbliche in-terne (parcheggi, etc...) estrategiche (prolungamentodella metro, ponte pedonale,collegamento con la Roma-Fiumicino, etc...), che il Co-mune vuole si facciano subito,prima delle altre inserite nelprogetto (business district ecentri commerciali), conside-rate, invece, prioritarie dallaRoma e dal costruttore Parna-si. Da un paio di mesi le partisono ferme su questo snodo,ma ieri Marino è stato chiaro:se il progetto esecutivo nonprevederà la «road map» (conrelativa copertura economi-ca) suggerita dal Comune, ad-dio al bollino di «pubblica uti-lità», quindi al progetto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PRIMATO

Fenomenale Zapata, nessuno segna come lui1Il colombiano del Napoli «timbra» ogni 97’, in A è il giocatore con il miglior rapporto gol-minuti. E Benitez adesso lo valorizzerà

Mimmo MalfitanoNAPOLI

I l personaggio è tra quellidi fascia media, che han-no poca visibilità, ma che

sanno essere concreti quandoce n’è bisogno. A renderlo pro-tagonista, in questi giorni, so-no soprattutto i numeri, glistessi che raccontano quantoDuvan Zapata sappia esseredeterminante nel suo ruolo.Le statistiche, infatti, eviden-ziano un dato quantomenosingolare se si considera che,comunque, si sta analizzandoil rendimento di un giocatoreche non è tra i titolari fissi adisposizione di Rafa Benitez eche finora s’è costruito quelpoco di popolarità segnandoreti pesanti, nei secondi finali.Attualmente, l’attaccante delNapoli è il giocatore che vantala migliore frequenza gol inquesto campionato, tra tuttiquelli che hanno realizzato al-meno più di tre reti: in pratica,finora, l’attaccante colombia-no è andato a segno ogni 97minuti dei 579 giocati fin qui.

Alle sue spalle c’è MohamedSalah, l’egiziano della Fioren-tina, che ha realizzato 3 reti nei 310’ giocati, con una me-dia di una rete ogni 103 minu-ti.

SORPRENDENTE Cifre impor-tanti, dunque, che hanno incu-riosito lo stesso attaccante co-lombiano, al suo secondo an-no di Napoli. Da queste parti èarrivato nell’estate 2013, pre-levato dall’Estudiantes, per fa-re la riserva di Gonzalo Hi-guain. Un ruolo che Zapata haaccettato, sin dal primo mo-mento, senza avanzare prete-se, in silenzio s’è accomodatoin panchina, aspettando il mo-mento propizio per dimostrarepoi tutto il suo valore . E nellasua prima stagione, ha messoinsieme 22 presenze e 7 gol.Nell’attuale, invece, s’è già su-perato, considerando che finqui ha sommato 25 presenze e8 reti, evitando al Napoli, perben due volte, la sconfitta. Laprima in quel di a Marassi,contro la Sampdoria, con untocco di testa ravvicinato al-l’ultimo minuto di gioco. Pro-

dezze che valse l’1-1 finale perla squadra di Benitez. La se-conda, recentissima, contro l’Atalanta, domenica sera, cheè servito per pareggiare la retedi Pinilla. La curiosità è che inentrambe le partite Zapata èsubentrato.

UOMO MERCATO La sua prati-cità sottorete non è passatoinosservata nelle sessioni delmercato. Il d.s. Riccardo Bigonha dovuto respingere alcune

offerte di club italiani, tra cui ilTorino, che avrebbero spesovolentieri qualche milione dieuro per assicurarsene almenoil prestito con il diritto di ri-scatto. Ma il no deciso di RafaBenitez, l’ultimo arrivato pro-prio a gennaio, ha chiuso ognidiscussione, eventuali acqui-renti dovranno ritornare allacarica a fine campionato. In-tanto, l’allenatore spagnolo loterrà in grande considerazio-ne in questo finale di stagione.

Il suo Napoli è ancora impe-gnato su tre fronti e le energiee la fisicità di Duvan Zapatapotrebbero essere quel qualco-sa in più da poter opporre agliavversari. In campionato è sta-to impiegato 16 volte, mentrenelle varie coppe vanta 9 pre-senze. Di certo i suoi muscolinon sono stati stressati comequelli di Higuain che, nell’in-sieme, ha già giocato 43 parti-te, nazionale argentina esclu-sa.

GOL PESANTI Serviranno allaripresa del campionato pertentare di rientrare in zonaChampions League. I risultatidi domenica, hanno retrocessoil Napoli al quinto posto, a cin-que punti dalla Lazio che è ter-za. E dopo la sosta, ci sarà loscontro diretto con la Roma, inprogramma all’Olimpico, sa-bato santo. Potrebbe esserequella la partita che darà mag-giori indicazioni sulle probabi-lità che avrà a disposizione,Rafa Benitez, per evitare che ilsuo campionato diventi unflop.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Duvan Zapata, 23 anni, attaccante colombiano del Napoli. Per lui quest’anno 6 gol in 579 minuti giocati BOZZANI

COSÌ LE PUNTEZAPATA (NAPOLI) IN GOL OGNI 97’

SALAH (FIORENTINA) 103’

TEVEZ (JUVENTUS) 139’

GABBIADINI (NAPOLI) 143’

ICARDI (INTER) 147’

FELIPE ANDERSON (LAZIO) 147’

MORATA (JUVENTUS) 150’

RODRIGUEZ (CESENA) 152’

MENEZ (MILAN) 159’

MATRI (JUVENTUS) 159’

Serie ARL’intervista

L'IDENTIKIT

DANIELEVERDENATO IL 20/6/1996A NAPOLIRUOLO ATTACCANTEALTEZZA 168 CM PESO 65 KG

IN PRIMAVERAArriva nel settore giovanile della Roma dal Pigna calcio, nel 2010, con i Giovanissimi Nazionali allenati da Montella. È da quest’anno nel giro delle nazionali giovanili: da ieri è in Austria con l’Under 19, domani in campo contro la Croazia.

IN PRIMA SQUADRAGarcia lo fa debuttare a Palermo,il 17 gennaio 2015. Da lì altre 6 presenze in A (tra cui quella con assist a Cagliari), 1 in Coppa Italia e 2 in Europa League.

Page 16: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

16 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Gugliemo LonghiINVIATO A VERONA

U no stand degli oltre 4 mi-la di Vinitaly è dedicato alvino tarocco: il barbera

bianco prodotto in Romania, ilmarsala sudamericano, il kres-secco tedesco... In un altrostand, il presidente Luca Cam-pedelli spiega cos’è lo spiritoChievo: «E’ far parte di una fa-miglia, è non mollare mai, an-che quando perdi 3-0: ricordateEmpoli? Poi non abbiamo piùpreso gol». Spirito autentico,dunque, inimitabile come ilValpolicella che a qualche me-tro di distanza sta bevendo Ro-lando Maran: chiamato in otto-bre al posto di Corini, oggi è l’al-lenatore subentrato con la me-dia punti più alta. Meglio di Mancini.

Maran, saltiamo la prima do-manda, tanto conosciamo già la riposta.

«E’ vero, non siamo ancora sal-vi: mancano dieci giornate, me-glio non scherzare anche se sia-mo a più 11 sulla terz’ultima».

Gli stessi punti dell’Hellas: nonsiete più i parenti poveri.«Mai sentiti inferiori. E per que-sta città dev’essere un vantoavere due squadre che si confer-mano in A».

Nove anni da giocatore, ora lapanchina: com’è cambiato ilChievo?«Moltissimo, anche se la pro-prietà è la stessa.La società si èconsolidata, si è formato unozoccolo duro di tifosi. Ma lamentalità e l’ambiente sono ri-masti uguali, lavorare qui è co-me sentirsi a casa».

A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM

Maran«GUARDIOLA O NOIO SALVO IL CHIEVO» È IL TOP TRA I SUBENTRATIIN A: «LA GAVETTA AIUTA, PERCHÉ GLI ERRORI TI FANNO CRESCERE»

Pensava fosse più difficile que-sta salvezza?«Sapevo che sarebbe servitaun’impresa e l’impresa la stia-mo facendo».

Come definirebbe il suo 4-4-2?«Qualcosa di coraggioso: siamola squadra che dopo la Juve re-cupera più palloni nella metàcampo avversaria. Possesso pal-la e pressing alto sono le nostrecaratteristiche, forse perché dagiocatore non potevo farlo».

Difensore dai piedi ruvidi?«Al contrario, mi piaceva ragio-nare, far partire l’azione. Il clas-sico allenatore in campo. Baldi-ni, al quale avrei fatto da vice

per due anni, me lo diceva sem-pre: il tuo posto è in panchina.Mi ha insegnato molto, mi spia-ce che sia finito fuori dal giro».

Perché è così difficile che un di-fensore diventi un bravo allena-tore?«E’ una questione di testa. E poici sono le eccezioni: Pioli».

Sarri a 55 anni è arrivato in A, leia 49: quanto conta la gavetta?«Moltissimo, è una palestra pre-ziosa, gli errori servono per cre-scere in modo graduale e fareun passo alla volta alleggeren-do le responsabilità. Non homai capito il guardiolismo, lamoda di fare tutto in fretta».

Non pensa di essere stato sotto-valutato?«Diciamo che se ho raggiunto laA tardi, vuol dire che l’ho meri-tata solo ora. Oppure non riescoa vendermi bene...».

Mai retrocesso da allenatore.«Anche da giocatore, si vedeche sono un portafortuna».

Mai esoneri banali: a Brescia èstato cacciato dopo aver vinto 3-0 in trasferta, a Bari quando aveva 7 punti sul playout.«Il calcio è così: vive di momentie a pagare sono gli allenatori».

Cosa significa 1,33?«E’ la mia media punti: 7 vitto-

rie, 7 pareggi, 7 sconfitte. Nonmale».

E 56?«Il record di punti ottenuti colCatania in A».

Cosa faceva nel tempo liberouno di Trento a Catania?«Mangiava ottimo pesce e scia-va sull’Etna».

La difficoltà di subentrare in corsa?«Devi trovare in fretta un equili-brio, i ragazzi sono stati bravi aseguirmi».

Il compagno di Supercorso chenon dimentica?«Allegri, mi è sempre piaciuto ilsuo modo di lavorare, di avvici-narsi alla partita».

La tesi finale di Maran?«Posizionamento della difesasugli angoli: 110 e lode».

Sulle palle inattive, meglio a uo-mo o a zona?«Non c’è il sistema ideale: noidifendiamo a zona, una delleprime cose che ho cambiato».

Il giocatore più forte che ha in-contrato?«Pirlo».

E che ha allenato?«Escludendo il Chievo, dico Al-miron».

Eredi in famiglia?«Mio figlio Gianluca, terzinodel Giorgione, in D. Domenicafinalmente sono riuscito a ve-derlo in campo: ha perso, sta-volta non ho portato fortuna...»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ROLANDO MARANALLENATORE CHIEVO

NON CI SENTIAMO PARENTI POVERI DEL

VERONA. IL DERBY, SEMMAI, DEVE

INORGOGLIRE LA CITTÀ

DOPO LA JUVE SIAMO LA SQUADRA CHE PRESSA

PIÙ ALTO. FORSE PERCHÈ DA GIOCATORE

NON CI RIUSCIVO

IN VISITAA VINITALY � Il tecnico Rolando Maran (qui col nostro inviato) ieri era ospite di «Vinitaly», il salone internazionale del vino e dei distillati che si concluderà oggi a Verona. Con lui anche il presidente Campedelli e alcuni giocatori del Chievo.

LUCA CAMPEDELLIPRESIDENTE CHIEVO

LO SPIRITO DEL CHIEVO È FAR PARTE DI UNA

FAMIGLIA CHE NELLE DIFFICOLTÀ

NON MOLLA MAI

RICORDATE LA SCONFITTA PER 3-0

A EMPOLI? DA ALLORA NON ABBIAMO PIÙ

PRESO UN GOL

Serie AR

ROLANDO MARAN è nato Trento il 14 luglio 1963. Ex difensore, al Chievo dal 1986 al 1995, ha allenato Cittadella, Brescia, Bari, Triestina, Varese, Vicenza e Catania

Page 17: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

17MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Gianluigi Buffon 1991-2001 Arriva nel vivaio da centrocampista. In porta va meglio... con i grandi vince anche la Coppa Uefa

Giuseppe Rossi 2000-04 e 2007Nel vivaio 4 anni: segna senza sosta e se ne va allo United. Nel 2007 torna: salva la prima squadra

Alessandro Melli1983-94 e 1995-97Arriva a 13 anni: poi è protagonista della scalata dalla C alla A. Ha vinto Coppa Italia,Uefa e Coppa Coppe

Alberto Cerri2006-14Gioiellino recente: ha vinto lo scudetto Allievi e debuttato in A a 16 anni. Capitano dell’Italia Under 19

Josè Mauri dal 2012Arrivato sedicenne dall’Argentina, ha vinto lo scudetto Allievi e conquistato presto un posto in A

I TALENTIUSCITI DAL VIVAIO

Parma, il grande caos non spaventa i baby 1Docce fredde e bus sequestrati, ma le squadre giovanililottano per il vertice. Il responsabile: «Orgogliosi di noi»

6,48

3

JUVENTUSPOGBA

1993centrocampista

SASSUOLOBERARDI

1994attaccante

GENOAPERIN

1992portiere

6,5

2

PALERMODYBALA

1993attaccante

6,58

ATALANTASPORTIELLO

1992portiere

6,33

6

LAZIOFELIPE ANDERSON

1993attaccante

6,48

1

5

GENOAIZZO

1992difensore

JUVENTUSMORATA

1992attaccante

6,22

7

6,27CAGLIARIDONSAH

1996centrocampista

6,22

8

6,2

10GENOA NIANG

1994attaccante

6,41

LA CLASSIFICADEGLI UNDER 21 DI A

PER MEDIA VOTO

(f.o.) Alberto Cerri, capitano dell'Under 19, è il giovane talento migliore in orbita Parma: attualmente è in prestito al Lanciano.

� Il 29 settembre era già a 4 gol in B: il suo ex tecnico Fausto Pizzi, si chiede perché un club in quelle condizioni abbia fatto mercato a gennaio, invece di tenersi i suoi giovani.«Ad agosto ero stato io a chiedere di andare via: sono stato due anni aggregato alla prima squadra, ma tra Europeo e Mondiale Under 17, e una distrazione al collaterale, ho fatto solo 2 presenze. Forse non ero ancora pronto, ma quando ho chiesto di andare via Amauri non era ancora stato ceduto, e Biabiany poteva giocare… Non avevo nessuna fretta, a Parma sono nato e cresciuto, ma per inseguire i sogni un calciatore prima o poi deve staccarsi».

� Non aveva intuito nulla, della situazione economica, neppure quando era stata negata la licenza Uefa?«Quando è arrivata la notizia, all’ultima giornata, ero con la Nazionale, e poi sono andato in vacanza. Non sapevamo nulla di quello che stava succedendo. E ovviamente ci dispiace tantissimo: oltre ai giocatori, ci sono tantissime persone che prendono uno stipendio normale, che sono in una brutta situazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALBERTO CERRI ATTACCANTE

Cerri e la cessione«Qui ero chiusoSe vuoi sfondaredevi farti spazio»

2 DOMANDE A...

oA

Vincenzo D’Angelo Francesco Oddi

L’ estrema beffa è arrivatacon il sequestro dei pull-mini della società, desti-

nati al settore giovanile. I pull-mini andavano a prendere i ra-gazzi del vivaio, che venivanoportati al campo di allenamentoe alla fine riaccompagnati a ca-sa. È successo anche questo negliultimi incredibili mesi a Parma.Il disastro societario ha avutouna reazione a catena su tutti ilivelli, incidendo in maniera pe-sante anche nel vivaio. Il tecnicodella Primavera Hernan Crespoci ha messo la faccia, raccontan-do come: «Ogni giorno facciamola conta degli ammalati. Non ab-biamo nemmeno l’acqua calda,siamo costretti a fare la docciafredda dopo l’allenamento». Manessuno ha perso la speranza pertrovare una luce positiva in fon-do alla stagione. «Lasciateci vin-

cere lo scudetto. O almeno la-sciateci sognare di poterlo fare».L’appello di Maurizio Neri, tecni-co dei Giovanissimi Nazionalidel Parma, arrivò da Pescara, do-ve la sua squadra era impegnataa fine febbraio nel Torneo Nike,che sta alla categoria Giovanissi-mi come il Viareggio sta alla Pri-mavera. A Pescara lui e i suoi ra-gazzi arrivarono con il pullmandell’Inter, che fece una sosta inEmilia per andare a prendere lasquadra gialloblù. Un’ulterioreombra in una vicenda nera, cheal momento però non sembrafrenare le ambizioni di successodelle giovanili del Parma. I risul-tati sportivi parlano chiaro: iGiovanissimi sono primi nel gi-rone E, con 7 punti di vantaggiosul Sassuolo. E al torneo Nike laloro corsa si è fermata in semifi-nale. Gli Allievi di Fausto Pizzisono quinti nel girone A, a 11punti dall’Empoli capolista, maanche con 5 punti in più della Ju-ve, fresca vincitrice dell’Arco di

Trento. E la Primavera sembral’unica squadra del girone A ingrado di dare fastidio a Torino,Spezia e Juve per l’ultimo postoutile in chiave playoff, dopo averdisputato un ottimo Viareggioda pendolari. Sì, perché i soldiper pagare l’albergo non c’eranoe si faceva avanti e indietro perogni partita.

MISSIONE Per aiutare i giovanisi sono mossi, sottotraccia, an-che gli imprenditori locali. Gui-do Barilla, presidente dell’omo-nimo gruppo alimentare, s’è re-so disponibile a pagare alcunespese per i ragazzi del vivaio e afornire materiale per portare atermine la stagione. Una stagio-ne che il Parma può ancora chiu-dere con un sorriso, grazie alsettore giovanile: «La sofferenzasta nel vedere tante persone la-vorare con passione e sacrificiosenza percepire soldi — diceFrancesco Palmieri, responsabi-le del settore giovanile da ottoanni — Ci sono allenatori chenon prendono stipendio da me-si, e con loro tutti i membri deglistaff. Malgrado tutto lavoriamoper permettere ai risultati delcampo di fare ancora onore aquesta società. Ho grandi aspet-tative verso le tre squadre nazio-nali (Giovanissimi, Allievi e Pri-mavera), lo scudetto Allievi didue anni fa fu un’emozione in-credibile, il raccolto dei frutti dianni di lavoro». Un lavoro scru-poloso, specie nella ricerca sulterritorio: «Cerchiamo di sfrut-tare al massimo questa enormerisorsa, assemblando i ragazzisin da piccoli per farli crescereinsieme. La cosa più importanteè non fargli perdere la stradagiusta — sottolinea Palmieri —Tutti sono capaci di trovare untalento, in pochi hanno la pa-zienza e la volontà per farlo ma-turare». Il Parma ha un tesoronel suo serbatoio. Perderlo sa-rebbe un delitto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Su Gazzetta.ituna sezione giovani E ogni martedì in tv

� «Le nuove forze del calcio» è il titolo di un approfondimento che la Gazzetta dedica ai giovani.Il quotidiano pubblica pagine come questa ogni due settimane,mentre su Gazzetta.it è attivoun canale dedicato: gazzetta.it/calcio/nuove-forze-calcio. E ora l’appuntamento raddoppia, con la trasmissione su GazzettaTv, canale 59 del digitale terrestre: ogni martedì, alle ore 14.15.

CENTIMETRI

D E L C A L C I O

LE NUOVE

F RZE

Calcio giovanileRL’inchiesta

I ragazzi della Primavera del Parma, allenati da Hernan Crespo, si danno la carica prima del match

Page 18: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

18 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

AMICHEVOLI

Germania in campocon il lutto al braccio� Comincia oggi la lunga settimana di impegni internazionali fra amichevoli e qualificazioni all’Europeo. In campo anche la Germania campione del mondo: senza il portiere Neuer, leggermente infortunato, affronterà stasera l’Australia a Kaiserslautern. Previsto un minuto di silenzio per le vittime del disastro aereo di ieri in Francia. I giocatori indosseranno anche il lutto al braccio. Il programma: Germania-Australia (diretta su Fox, ore 20.30); Georgia-Malta; Scozia-Irlanda del Nord; Danimarca-Usa.

SVIZZERA

Losanna: via SimoneArriva Celestini� LOSANNA Marco Simone non è più il tecnico del Losanna. Il club svizzero, che milita nella serie B, ha annunciato l’esonero dell’allenatore italiano. Al suo posto ingaggiato l’ex centrocampista della nazionale svizzera Fabio Celestini.

GERMANIA

Bayern: 40 giornisenza Robben� MONACO Lungo stop per Arjen Robben, vittima di uninfortunio muscolare agli addominali durante la gara di Bundesliga persa dalBayern per 2-0 contro il Borussia Monchengladbach. Il31enne fuoriclasse olandese, costretto ad uscire dal campo nel primo tempo, dovrà rimanere fuori almeno per 40 giorni. Oltre a le due partite dell’Olanda (il ct Hiddink lo ha sostituito con Quincy Promes), Robben darà sicuramente forfait anche per i due incontri dei quarti di Champions League contro il Porto, in programmail 15 e 21 aprile.

BRASILE

Pato recuperae sfida il Palmeiras� RIO (m.can.) Pato ritorna nel San Paolo nel derby di stasera in casa del Palmeiras, valido per il campionato paulista. Una settimana fa l’ex milanista aveva riportato una distorsione alla caviglia nella gara col San Lorenzo per la Coppa Libertadores e sembrava destinato a uno stop più lungo. San Paolo e Palmeiras comandano i loro gironi nel campionato statale dopo 11 giornate. Pato è secondo nella classifica cannonieri con sei reti, due di meno di Rafael Longuine, dell’Audax.

ARGENTINA

Messi in clinicaMa il piede è ok� Sospiro di sollievo per l’Argentina: Lionel Messi non salterà gli impegni con la sua nazionale. L’attaccante ha riportato una botta al piede destro durante la vittoria per 2-1 del Barcellona sul Real Madrid. Arrivato a Washington dove la nazionale è in ritiro, è stato sottoposto ad alcuni esami in una clinica privata, me non sono state evidenziate lesioni. Anche il Barcellona ha confermato la diagnosi. La nazionale di Martino si trova negli Usa per le amichevoli contro El Salvador di domenica e control’Ecuador (primo aprile).

TACCUINO

Simeone 2020Anche l’Atleticoha il suo Ferguson1Il Cholo ha allungato il contratto per 5 anniHa rifiutato la corte del City, guadagnerà 6 milioni

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

U na questione di passione,di fede, di attaccamentoai colori. Un legame for-

tissimo con il club e la sua gen-te. La voglia di continuare a cre-scere insieme, a fare storia, adar fastidio al duopolio Barça-Madrid che governa la Liga coni suoi fatturati da oltre mezzomiliardo di euro all’anno.

AMORE A LUNGO RAGGIO Que-sto il senso, il messaggio, la fotodi #Simeone2020, il rinnovo diDiego «Sir Alex» Simeone conl’Atletico Madrid. Il «Cholo» ègià l’allenatore più longevo dei20 di questa Liga. Aveva uncontratto fino al 2017, non inscadenza tra 3 mesi. Eppure iltecnico e la società hanno senti-to il bisogno di stringersi ancordi più, di legare il proprio futu-ro per altri 5 anni, di mandareun messaggio di unità e coesio-ne d’intenti. In questi tempi diallenatori sempre a rischio, diisterismo presidenziale e diumori instabili della folla (se pensate al Real Madrid fate be-ne), l’Atletico e il «Cholo» se nevanno per un’altra strada.

SUPER STIPENDIO Ovviamentesi tratta di un amore a 6 zeri:Simeone al momento non arri-va ai 3 milioni di euro netti astagione e diventerà l’impiega-to più pagato del club, superan-do largamente i 4,5 milioni net-ti che riceve al momento Koke.Si parla di 6 milioni, forse qual-cosa in meno. Occhio, nel con-tratto c’è una clausola secondola quale entrambe le parti adogni finale di stagione possonodecidere di separarsi senza do-ver pagare penali. Però diciamoche si tratta di una scialuppa disalvataggio in caso di rotturastorica, di frattura irrimediabi-le. Perché in riva al Manzanarrehanno davvero voglia di farsiguidare dalla forte mano del«Cholo» il più a lungo possibile.

5 TITOLI IN 3 ANNI E non po-trebbe essere altrimenti: in duestagioni intere, più questa daconcludere e la mezza di quan-do arrivò (Natale 2011), Sime-one ha vinto 5 titoli degli 11 cheha disputato: la Europa Leaguedopo 6 mesi, la Supercoppa Eu-

ropea, la prima Copa del Reydopo 17 anni di astinenza, a ca-sa di Mourinho col Madrid chenon perdeva un derby dal seco-lo scorso, la prima Liga dopo 18anni, la Supercoppa di Spagna.Ha portato l’«Atleti» alla secon-da finale di Champions dellasua storia, 40 anni dopo la pri-ma, e l’ha persa a 90 secondidalla fine. Per Simeone record

di punti (90) e gol (116) in Li-ga, traguardo delle 100 vittorietagliato a 156 partite (primatodel club) e la percentuale disuccessi (62%) più alta rispettoa tutti i suoi predecessori. È ilterzo per presenze, 192 controle 204 di Ricado Zamora e le611 di Luis Aragones, e ha dettoche no, non gli interessa fare ilmanager all’inglese.

LA SCELTA Nella decisione haavuto un ruolo chiave la pesan-te iniezione di cash garantitadall’ingresso nel club del grup-po cinese Wanda. Il «Cholo»ama l’Italia e pensa spesso al-l’Inter: i nerazzurri dovrannoaspettare. Il «Cholo» era il favo-rito dei bookmaker per la pan-china del Manchester City: hadetto «Thanks, but no thanks».E ieri ha usato almeno 5 volte laparola «scelta», coniugata in di-versi modi. L’argentino ha par-lato di «passione, speranza,amore per il club, colori. Quan-do scendiamo in campo la cosapiù importante non è il rivaleche affrontiamo ma la magliache portiamo. Al momento gliobiettivi sono far strada inChampions e il terzo posto inLiga, poi quello di continuare acrescere, tutti insieme». A cosapensa guardando al futuro? «AlCordoba». Tra due sabati, per-ché anche con un contratto peri prossimi 5 anni il «Cholo» nonmolla la sua filosofia vincente:«Qui si va avanti partido a par-tido».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DIEGO SIMEONETECNICO ATLETICO MADRID

«LA MIA SCELTA? PASSIONE, SPERANZA,

AMORE PER IL CLUB, COLORI.

LA MAGLIA CONTA»

Diego Pablo Simeone, primo a sinistra, con il presidente Enrique Cerezo e il d.s. Jose Luis Caminero LAPRESSE

SIR ALEXALLO UNITEDPER 27 ANNI � Simeone è stato ribattezzato ieri il Fergusondell’Atletico, dopo aver allungato fino al 2020. Ma Sir Alex rimane lontano: è stato sulla panchina del Manchester United per 27 anni, dal 1986 al 2013.

ESECUTIVO

Platini confermato: «Lotta alla violenza»1L’ex juventino rieletto alla Uefa per acclamazione. E sugli ultrà ribadisce: «Serve l’aiuto di una polizia europea»

Francesco CenitiINVIATO A VIENNA

«F orse...» e poi un sorri-so più incisivo di milleparole. Così Michel

Platini ha risposto alla doman-da se quello iniziato ieri saràl’ultimo mandato da presidenteUefa. Perché a Vienna, nel gior-no della scontata rielezione(servito il tris: prima volta nel2007) arrivata per acclamazio-ne e con un caloroso applauso,è iniziata la lunghissima volatache potrebbe portarlo tra 4 annial traguardo della Fifa. Ieri lavoglia di cambiare metodi emodi del massimo organismomondiale è stata ripetuta inogni intervento, con un partico-lare non proprio secondario:Sepp Blatter, numero uno dal1998, era in prima fila ad ascol-tare dopo aver fatto uno slalomdegno di Tomba, scegliendod’intervenire da presidente Fifain carica e non come candidatoalle prossime elezioni (29 mag-gio a Zurigo), dove da super fa-vorito va a caccia del quinto

mandato (a 79 anni). Blatter hacosì evitato la contesa con gliavversari presenti in sala: ilprincipe Alì di Giordania (vice-presidente Fifa), il presidente della federazione olandese VanPraag e Luis Figo hanno atteso ilpomeriggio per menare fen-denti e chiedere ai delegati difar saltare il banco. Dure so-prattutto le parole di Figo: ha ri-cordato come la Fifa non puòessere rappresentata da un solouomo. Blatter non ha gradito: ilvolto teso spiegava lo statod’animo nei confronti dell’ex in-terista. Platini si è goduto lospettacolo a distanza e nel di-scorso di ringraziamento ha ri-servato diverse stoccate al-l’eterno rivale.

CAPITANO, MIO CAPITANO Roi Michel si è rivolto ai delega-ti come se fosse ancora in unospogliatoio: «Grazie per la vo-stra fiducia: significa molto dipiù di quanto possiate immagi-nare. Sono orgoglioso di essereil capitano di questa squadravincente. È quel legame cosìstretto che ci permette di pren-

dere decisioni coraggiose. Sia-mo una democrazia partecipa-tiva: è il nostro marchio di fab-brica». Poi ha ricordato: «Noivogliamo una Fifa forte, rispet-tata e rispettabile». Prima di es-sere rieletto, Platini aveva sot-tolineato: «Il calcio ha bisognodi aiuto per combattere la vio-lenza. Occorre creare una forzadi polizia europea per lo sport,l’ho detto e lo ripeto, in modoche non si ripetano i giorni buidi un passato non troppo di-stante in cui hooligan e fanati-

smi l’hanno fatta da padrone».Chiara allusione alla tragediadell’Heysel (il 29 maggio saran-no 30 anni) in cui morirono 39persone, quasi tutti tifosi dellaJuve guidata proprio da Platini.Oltre alla violenza, il presidenteUefa (ha evitato di commentarela scelta dei giocatori della Ro-ma di andare sotto la curva do-po il k.o. con la Fiorentina) hamesso all’indice pure doping,combine e razzismo.

ENTRA SUKER Il Congresso haanche portato una novità nelComitato Esecutivo: eletto l’exnazionale croato Davor Suker,mentre oltre a Platini (in auto-matico da presidente Uefa) glialtri vicepresidenti Fifa sono lospagnolo Villar (confermato) eil tedesco Niersbach (nuovo). El’Italia? Si tiene per altri due an-ni la vicepresidenza di Giancar-lo Abete, mentre la Federcalcioieri era rappresentata da Mau-rizio Beretta e dal d.g. MicheleUva, vista la squalifica inflittadall’Uefa a Tavecchio (6 mesiper lo scivolone su optì pobà).In sala pure l’ex presidente FigcAntonio Matarrese. E non è pas-sata inosservata la presenza diPierluigi Collina (capo degli ar-bitri Uefa): richiestissimo datanti delegati per foto ricordo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3� mandati compreso questo per l’ex giocatore della Juventus. Michel Platini era stato eletto a capo della Uefa per la prima volta nel 2007

Michel Platini, 59 anni, presidente Uefa, felice dopo la rielezione EPA

MondoRSpagna

Page 19: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

19MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA VOLATA ALLE SPALLE DEL CARPI

In MAIUSCOLO le gare in trasferta

Crotone ENTELLA Varese TERNANA Livorno LATINA Trapani Carpi CITTADELLA

PERUGIA PT. 46

BOLOGNA Lanciano PRO VERCELLI Frosinone PERUGIA Modena CATANIA Vicenza PESCARA

LIVORNO PT. 47

PESCARA PT. 47SPEZIA Brescia FROSINONE Modena LANCIANO Pro Vercelli AVELLINO VARESE Livorno

CATANIA Modena VICENZA VARESE Entella CROTONE Pescara Trapani BRESCIA

AVELLINO PT. 49

Pescara CROTONE Ternana BOLOGNA Trapani CITTADELLA Brescia LANCIANO Bari

SPEZIA PT. 49

Latina TRAPANI Pescara LIVORNO Carpi TERNANA Bologna Crotone VICENZA

FROSINONE PT. 51

Carpi PRO VERCELLI Avellino CITTADELLA Varese BRESCIA Entella LIVORNO Frosinone

VICENZA PT. 52

Livorno CARPI BRESCIA Spezia BARI Catania FROSINONE PRO VERCELLI Lanciano

BOLOGNA PT. 53

PESCARA

Entella

Perugia

BOLOGNA

Vicenza

CITTADELLA

SPEZIA

Avellino33ª 34ª 35ª 36ª 37ª 38ª 39ª 40ª 41ª 42ªGiornata

difficilemediaDIFFICOLTÀ: facileSTATO DI FORMA: scarso buono ottimoLa prima va in A diretta, altre 6 ai playoffREGOLAMENTO:

CATANIA

Minacce di morteper Pulvirenti� CATANIA Una busta con una lettera di minacce di morte e due proiettili è stata spedita al presidente AntoninoPulvirenti del Catania, che l’ha ricevuta nei giorni scorsi nella sede di Torre del Grifo. La società ha denunciato l’episodio e soltanto ieri ha fatto trapelare la notizia. Sui muri della città sono apparse diverse scritte contro la dirigenza che, dopo aver perso la A la stagione scorsa, rischia di finire in Lega Pro.

IL GIUDICE SPORTIVO

Corti e Torregrossastop di due giornate� MILANO Il giudice sportivo ha squalificato 15 giocatori. Due giornate a Torregrossa (Crotone) e Corti (Varese), una a Ely e Sbaffo (Avellino), Poli (Carpi), Schiavi (Catania), Benedetti (Cittadella), Iacoponi (Entella), Bacinovic (Lanciano), Viviani (Latina), Bernardini (Livorno), Nizzetto (Modena), Bjarnason (Pescara), Castiglia (Pro Vercelli) e D’Elia (Vicenza).Ammende: 4.000 euro al Bari, 3.000 a Pro Vercelli e Varese, 1.500 a Bologna e Carpi.

LA SITUAZIONE

Sabato tre partitoneBrescia, c’è Cosmi� Nel weekend la 33a giornata. Sabato, ore 15: Bologna-Livorno (2-3) e Spezia-Pescara (2-1); ore 18: Vicenza-Carpi (0-1). Domenica,ore 12.30: Perugia-Crotone (1-2); ore 15: Bari-Pro Vercelli (0-3), Catania-Avellino (0-1), Cittadella-Ternana (1-1), Frosinone-Latina (4-1), Lanciano-Entella (0-0) e Modena-Varese (1-2); ore 20.30: Brescia-Trapani (2-3). La classifica: Carpi p. 62; Bologna (-1) 53; Vicenza 52; Frosinone 51; Avellino e Spezia 49; Pescara e Livorno 47; Perugia 46; Lanciano 43; Bari 41; Entella 40; Modena, Cittadella, Pro Vercelli e Trapani 38; Latina 37; Ternana 36; Crotone 35; Catania 32; Varese (-4) e Brescia (-6) 27.

TACCUINO

Bologna, quanti rischiAdesso le insidie sono 31Vicenza, Frosinone e Spezia sono lanciati e pronti al sorpassoE nella corsa ai playoff il Perugia ha messo nel mirino il Livorno

Nicola Binda@NickBinda

M eno dieci, meno cer-tezze. Carpi a parte:teniamolo fuori dai

giochi, consideriamolo già inA. C’è abbastanza sostanza die-tro per trovare la seconda pro-mossa diretta e le sei deiplayoff. Alti e bassi si rincorro-no, lo scenario cambia di fre-quente e nel mirino c’è solouna squadra: il Bologna.

OCCHIO LOPEZ Oggi la classifi-ca dice che la squadra di Lopezfarebbe compagnia al Carpi,ma il rendimento delle ultimegiornate (in particolare in ca-sa) lascia molto a desiderare,soprattutto se confrontato conquello di alcune rivali come Vi-cenza, Frosinone e Spezia. Nonsolo. Il calendario che attendeil Bologna non è per nulla tran-quillizzante, con cinque tra-

sferte toste (compresa Vercelli,se la Pro alla penultima non sa-rà ancora salva) e quattro garein casa molto difficili (Cataniacompreso). O arriva il salto diqualità con un cambio di mar-cia, o saranno playoff.

IN ASCESA Le squadre che og-

gi nessuno vorrebbe affrontaresono Vicenza, Frosinone e Spe-zia. Stanno benissimo, vannofortissimo. E il calendario? IlVicenza sembra rischiare solonelle ultime tre giornate, il Fro-sinone ha lo scontro direttocon il Bologna in casa, lo Spe-zia nelle ultime quattro gioca

tre volte al Picco e in tutto hasolo quattro trasferte. E il Vi-cenza se la dovrà vedere con entrambe: a La Spezia e all’ul-tima in casa con il Frosinone.

IN DISCESA Le altre candidatevivono un momento di appan-namento. Soprattutto il Livor-

no, in caduta libera e adessoinsidiato dal Perugia che, alcontrario, si è rilanciato allagrande: tra le due ci sarà loscontro diretto al Curi, mentreCamplone dovrà andare nellasua città a sfidare il Pescara,che oggi è accanto al Livorno aquota 47. Perugia e Pescara -come il Frosinone con il Latina- hanno anche l’insidia derbycon Ternana e Lanciano: sonosfide in cui la differenza inclassifica si azzera. Infinel’Avellino, che di tutto il grup-po di pretendenti alla A è la so-la squadra a dover fare sei tra-sferte in 10 giornate. Escludia-mo al momento Lanciano (43)e Bari (41) dalla corsa aiplayoff, ma con riserva...

I PARERI Abbiamo analizzatola situazione con tre allenatorifuori dai giochi come Aglietti,Atzori e Torrente e tutti sonoconcordi nel riconoscere al Bo-logna la maggiori qualità tec-niche, ma anche a sottolinearele minacce che portano le riva-li. Soprattutto il Frosinone, chea detta di tutti sta salendo inmaniera impressionante. Per-ché questa è la serie B, fatta didiscese ardite e risalite, dimontagne russe infinite, conscenari che possono cambiarepiù volte nell’arco di una sta-gione. Come sull’ottovolante,dove dopo tanti saliscendi vin-ce chi alla fine resta in alto. E adieci giornate dalla fine ognidiscesa può essere fatale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

VINCENZO TORRENTEALLENATORE

COME SQUADRA IL BOLOGNA È PIÙ FORTE,

MA CE LA FARÀ SOLO ALL’ULTIMO. E OCCHIO

AL BARI PER I PLAYOFF

LE PARTITE DI OGGI

� Si giocano oggi due partite: il primo dei quattro recuperi al girone B e la semifinale dell’International Challenge Trophy per l’Under 21 di Lega Pro.

RECUPERO GIRONE B� Si affrontano L’Aquila e Tuttocuoio, reduci da due belle vittorie in trasferta. Per completare il girone restano da giocare mercoledì 8 aprile Pistoiese-Ancona (ore 15) e Reggiana-Pisa (20.45), mercoledì 15 Pistoiese-Santarcangelo (ore 15). Ecco le probabili formazioni (inizio ore 14.30):L’AQUILA (4-2-3-1) Zandrini; Scrugli, Pomante, Zaffagnini, Pedrelli; De Francesco, Perpetuini; Pacilli, Corapi, Sandomenico; Perna. (Cacchioli, Carini, Karkalis, Djuric, Triarico, Vella, Pozzebon). All. Zavettieri.TUTTOCUOIO (3-5-2) Morandi; Colombini, Falivena, Ingrosso; Pacini, Deiola, Pane, Vitale, Agrifogli; Civilleri, Gioè. (Micheli, Mancini, Tempesti, Bachini, Gargiulo, Serrotti, Zanchi). All. Ceccomori (Alvini squalificato).ARBITRO Balice di Termoli (Donvito-Gnarra). (andata 1-1)

INTERNATIONAL CHALLENGE� CASERTA Oggi alle 15 a Caserta l’Under 21 affronta la Turchia per conquistare la finale dell’International Challenge Trophy. La gara va in in

diretta su Raisport 2 e in streaming su Lega Pro Channel: arbitra il tedesco Siebert. Gli azzurri di Valerio Bertotto hanno conquistato la semifinale eliminando Repubblica Ceca, Norvegia e Ucraina. L’altra semifinale fra Slovacchia e Norvegia è domani. Ecco la probabile formazione azzurra:ITALIA (4-3-3) Paleari; Ghiringhelli, Panzeri, Migliorini, Paparusso; Baldassin, Proietti, Faragò; Montini, Forte, Ganz. (Lagomarsini, Mignanelli, Silvestri, Scaccabarozzi, Cristini, Brunori, Perfetto). All. Bertotto.

IL CASOPisa: il d.s. Tomeichiede scusa a Morrone� Sono giorni agitati al Pisa. Lunedì, dopo la sconfitta nel derby a Lucca, si è dimesso il tecnico Pillon e al suo posto è stato promosso Amoroso, mentre il capitano Morrone (scosso dalla contestazione) ha chiesto la rescissione del contratto. Il d.s. Tomei s’è lasciato a andare a dichiarazioni pesanti verso Morrone («abbandona la nave come Schettino») e ieri gli ha chiesto signorilmente scusa: «Non è mia intenzione discutere la sua professionalità, tantomeno l’aspetto umano della sua vicenda. Le mie parole sono state frutto di uno scivolone linguistico dettato dalla concitazione e dallo stress. Per questo gli chiedo scusa e rispetto profondamente la sua scelta».

Recupero a L’AquilaUnder 21: ostacoloTurchia per la finale

IL GIUDICE SPORTIVO

� FIRENZE Il giudice sportivo della Lega Pro ha squalificato 42 giocatori, dei quali quattro del Pisa. Grosse ammende al Messina e al Savona. Inibito fino al 30 giugno un dirigente del Santarcangelo. Ecco il dettaglio.

GIOCATORI ESPULSI Tre giornate a Colombo (Tuttocuoio) per atto di violenza verso un avversario al quale provocava ferita al volto; dopo l’espulsione ritardava l’uscita dal campo con atteggiamento irriguardoso verso l’arbitro; due a Vettori (Pontedera), Sini (Pisa), Genevier (Lumezzane) e Dramane (Tuttocuoio); una a Galli (Carrarese), Cojocnean (Monza), Mattielig (Pordenone), Manaj (Cremonese), Mancosu (Gubbio), Tajarol (Lupa Roma), Lanzaro (Salernitana) e Falconieri (Santarcangelo).

NON ESPULSI Tre giornate a Calvarese (Catanzaro) per frase gravemente offensiva all’arbitro; una a Siniscalchi (Mantova), Iori, Caponi e Paci (Pisa), Simoncelli (Pordenone), Gazo (AlbinoLeffe),

Grassi (Ascoli), De Rose e Legras (Barletta), Russotto (Catanzaro), Contessa e Gammone (Juve Stabia), Papini (Lecce), Fabiano (Martina), Pinna (Melfi), Pacciardi (Pistoiese), Silvestri (Spal), Botturi (Pro Patria), DeLuca (Aversa Normanna), Mazzitelli (Südtirol), Bergamini (Paganese), De Giosa e Siega (Reggiana), Cocuzza (Renate), Franco (Salernitana), Ferrante (Savoia), Bacci (Tuttocuoio), e Kostadinovic (Vigor Lamezia).

ALLENATORI Tre giornate a Sanderra (Catanzaro) per gravi offese all’arbitro; una a Mangone (AlbinoLeffe) e Alvini (Tuttocuoio).

DIRIGENTI Inibito fino al 30 giugno Lani (Santarcangelo) per comportamento reiteratamente offensivo verso l’arbitro; fino al 30 aprile Ferrigno (Messina); fino al 15 Cioni (Tuttocuoio); fino al 7 Avallone (Salernitana).

AMMENDE 5.000 euro a Messina (petardi e fumogeni; lancio di oggetti verso i calciatori del Cosenza; offese alla terna da persona non identificata negli spogliatoi) e Savona (cori di discriminazione razziale verso un giocatore del Grosseto); 3.500 Prato (guardalinee colpito da sputi e cori offensivi); 2.000 Casertana e Catanzaro; 1.500 Cremonese; 1.000 Benevento, Lecce e Santarcangelo.

Sanderra, 3 turniMessina e Savonapesanti ammende

LA SITUAZIONE

� Questa la situazione nei tre gironi e il programma della 32a giornata con le partite del weekend:COSI’ VENERDI’Ore 19.30 Benevento-Paganese (girone C, andata 2-2).Ore 20.45 Pisa-Prato (B, 1-0, diretta su Rai Sport).COSI’ SABATOOre 14.30 Lumezzane-Südtirol (A, 0-2); Aversa Normanna-Messina (1-1), Ischia-Lupa Roma (0-1) e Savoia-Matera (C, 0-2).Ore 15 Bassano-Alessandria (0-0)e Cremonese-Como (A, 3-1); San Marino-Savona (B, 1-4). Ore 16 Arezzo-Pro Patria (A, 2-1); Catanzaro-Lecce (2-2) e Salernitana-Reggina (C, 1-0).Ore 17 Giana-Pavia (A, 0-3); Grosseto-Pontedera (B, 1-2); Melfi-Barletta (C, 0-0).Ore 19.30 AlbinoLeffe-Venezia (A, 0-2); Reggiana-Teramo (B, 0-1). COSI’ DOMENICAOre 11 Pordenone-Mantova (A, 0-1).Ore 12.30 Torres-Monza (A, 0-3); L’Aquila-Santarcangelo (B, 1-0).Ore 14.30 Ancona-Spal (0-0) e

Pistoiese-Lucchese (B, 2-1); Foggia-Juve Stabia (2-2) e Martina-Casertana (C, 1-2).Ore 16 Feralpi Salò-Renate (A, 2-1); Forlì-Ascoli (B, 0-4); Vigor Lamezia-Cosenza (C, 0-3).Ore 18 Novara-Real Vicenza (A, 0-3); Pro Piacenza-Carrarese (0-4) e Tuttocuoio-Gubbio (B, 0-4).

LE CLASSIFICHEGIRONE A Novara p. 60; Alessandria e Pavia (-1) 59; Bassano 58; Como 54; Feralpi Salò 47; Real Vicenza 46; Arezzo 43; Südtirol e Venezia 42; Mantova (-3) 40; Renate 39; Torres 37; Monza e Cremonese 36; Giana 35; Lumezzane 29; AlbinoLeffe 27; Pro Patria (-1) 24; Pordenone 21.GIRONE B Teramo p. 61; Ascoli 59; Reggiana* 53; Pisa* 47; L’Aquila* e Ancona* 45; Pontedera 44; Spal 43; Tuttocuoio* e Lucchese 41; Gubbio 39; Carrarese 38; Grosseto (-1) 35; Santarcangelo* e Prato 34; Pistoiese** 33; Savona 32; Forlì 30; Pro Piacenza (-8) 28; San Marino 26. (**due partite in meno; *una in meno).GIRONE C Salernitana p. 67; Benevento 65; Juve Stabia e Casertana 56; Lecce e Matera 54; Foggia (-1) 50; Catanzaro 44; Barletta 42; Vigor Lamezia 40; Cosenza 37; Martina 35; Lupa Roma e Paganese 34; Melfi (-2) 32; Savoia 27; Messina 26; Aversa Normanna, Ischia e Reggina (-1) 25.

I due match clousono a Bassanoe a Reggio Emilia

Lega ProR

Serie BRL’analisi

GIANLUCA ATZORIALLENATORE

MI CONVINCE SEMPRE DI PIÙ IL FROSINONE,

CHE DOVRA’ ANCHE OSPITARE IL BOLOGNA

E POTRA’ SUPERARLO

ALFREDO AGLIETTIALLENATORE

IL BOLOGNA HA QUALCOSA IN PIÙ, MA

OCCHIO AL FROSINONE E SE IL PESCARA TROVA

CONTINUITA’...

Page 20: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

20 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

C’è l’altro Tavecchio su GazzettaTv1Gli Autogol imitano il presidente Figc. In prima serata Sheva-story a «Bomber»: le imprese del totem Milan

Gabriella Mancini

N azionale in primo pianoin vista della sfida controla Bulgaria su Gazzetta

Tv, canale 59. Mentre impazza ilcaso oriundi ci pensa il trio degliAutogol ad ironizzare sugli az-zurri: i tre ragazzi, che giocanocon le parodie dei vari personag-gi, questa volta si scatenano nel-l’imitazione del presidente dellaFigc, Carlo Tavecchio, che sten-derà le sue personalissime con-vocazioni. L’appuntamento è perle 14.45, all’interno di GazzettaNews, e in replica alle 20.45.

CHE DUELLI Il pomeriggio conti-nua con Explorers, che seguirà leimprese adrenaliniche degli av-venturieri più esperti del mon-do. Alle 15.30 linea a Campioni aconfronto, la rubrica che esalta iduelli tra i grandi nomi dellosport. Oggi è la volta degli attac-canti Fernando Torres dell’Atle-tico Madrid, dopo la breve pa-rentesi al Milan, e Roberto Sol-dado del Tottenham. Altro para-gone avvincente tra il brasilianoGivanildo Viera de Souza, notocome Hulk, attaccante dello Ze-nit San Pietroburgo, e Diego Co-sta, altro brasiliano, naturalizza-

MATTINA7 Gazzetta News 7.15 Gazzetta News 7.30 Gazzetta News 7.45 Gazzetta News 8 Gazzetta News 8.15 Gazzetta News 8.30 Gazzetta News 8.45 Gazzetta News

9.05 Campioni a confronto9.30 Explorers10.05 Sport Science11.05 Condò Confidential11.30 Campioni a confronto12.05 The SpeedGang 13 Gazzetta News 13.30 Gazzetta News 14 Gazzetta News

POMERIGGIO14.15 Magazine - Sci alpino14.45 Gli Autogol 15.05 Explorers15.30 Campioni a confronto16.05 Sport Science17.05 The SpeedGang 18.05 Explorers 18.30 Le nuove forze del calcio

18.45Totogol19 Gazzetta News 19.30 Gazzetta News

SERA20 Gazzetta News 20.30 Gazzetta News 20.45 Gli Autogol21.05 Bomber

I PROGRAMMISPAZIO A SCIE BABY TALENTI

vo nella storica finale di Cham-pions League che ha visto il Mi-lan di Ancelotti battere la Juven-tus di Lippi, Andrij trascina i ros-soneri anche allo scudetto dopoquattro anni di digiuno. Protago-nista assoluto, Shevchenko rea-lizza ventiquattro reti e conqui-sta anche il titolo di capocanno-niere. Sempre nello stesso anno,il 2004, l’attaccante conquista ilPallone d’Oro e nel suo Paese èpremiato con il titolo Eroe del-l’Ucraina, la più alta onoreficen-za civile. Ma il fantastico 2004 diSheva non finisce qui: con la suatripletta alla Lazio consegna laSupercoppa Italiana alla squa-dra rossonera. Nella puntata so-no in scaletta anche interviste aIvan Pelizzoli, portiere dell’En-tella, Giuseppe Pancaro, Massi-mo Ambrosini e alla giornalistadella Gazzetta dello Sport Ales-sandra Bocci, che ha sempre se-guito il mitico Sheva al Milan e ingiro per il mondo. L’appunta-mento è per le 21.05. Natural-mente, canale 59.

© RIPRODUZIONE RISERVATALa rubrica «Bomber» ripercorre la stagione 2003-04 di Andrij Schevchenko OMEGA

22:20 The SpeedGang 23.05 Condò Confidential23.30 Gazzetta News 0.05 Tutto gol0.30 Gazzetta News1.00 Gazzetta News

to spagnolo, bomber del Chel-sea. Poi Sport Science, lo sport vi-sto attraverso il prisma dellascienza per scoprire i segreti piùreconditi.

PALLONE D’ORO E nella giorna-

ta dei grandi uomini d’area, eccoil gran finale con Andrij She-vchenko: la rubrica Bomber ri-percorre la stagione rossonera2003-2004 del campione ucrai-no. Una stagione da incorniciareper Sheva. Dopo il rigore decisi-

Siamo in onda!R

clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORIE VEDERE IL CANALE 59

� Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

Page 21: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

21MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

RCS MediaGroup S.p.A. Divisione QuotidianiSede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - MilanoResponsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea [email protected] - fax 02.62051000© COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANITutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di leggeDIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIAMILANO 20132 - Via A. Rizzoli, 8 - Tel. 02.62821ROMA 00187 - Via Campania, 59/C - Tel. 06.688281DISTRIBUZIONEm-dis Distribuzione Media S.p.A. - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306SERVIZIO CLIENTICasella Postale 10601 - 20110 Milano CP IsolaTel. 02.63798511 - email: [email protected]À RCS MEDIAGROUP S.P.A.DIR. COMMUNICATION SOLUTIONS - Via A. Rizzoli, 8 20132 Milano - Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848www.rcscommunicationsolutions.it

EDIZIONI TELETRASMESSE

RCS Produzioni Milano S.p.A.- Via R. Luxemburg -20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel.02.6282.8238 � RCS PRODUZIONI S.p.A. - ViaCiamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 �RCS Produzioni Padova S.p.A. - Corso Stati Uniti, 23 -35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 � Editrice LaStampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino �Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delleOrchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel.080.5857439 � Società Tipografica Siciliana S.p.A. -Zona Industriale Strada 5ª n. 35 - 95030 CATANIA -Tel. 095.591303 � L’Unione Sarda S.p.A. - CentroStampa Via Omodeo - 09034 ELMAS (CA) - Tel.070.60131 ��Milkro Digital Hellas LTD - 51 HephaestouStreet - 19400 Koropi - Grecia ��BEA printing sprl - 16rue du Bosquet - 1400 NIVELLES (Belgio) �Speedimpex USA, Inc. - 38-38 9th Street Long IslandCity, NY 11101, USA � CTC Coslada - Avenida deAlemania, 12 - 28820 COSLADA (MADRID) � La Nación- Bouchard 557 - 1106 BUENOS AIRES � MillerDistributor Limited - Miller House, Airport Way,Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta � HellenicDistribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni KranidiotiAvenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus

PREZZI D’ABBONAMENTOC/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI

ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeriAnno: �403 � 357 � 279Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520

INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: [email protected]

Testata registrata presso iltribunale di Milano n. 419dell’1 settembre 1948ISSN 1120-5067

CERTIFICATO ADS N. 7952 DEL 9-2-2015

La tiratura di martedì 24 marzoè stata di 271.697 copie

COLLATERALI * con DVD Il grande Mazinga N. 1 ��3,39 - con The WalkingDead N. 3 ��6,39 - con Disney e i Nostri Amici Animali N. 3 �9,39 - con Mimì N. 4 � 7,39 - con DVD Lucio Dalla N. 4 ��12,39- con TopoStory N. 5 ��8,39 - con Beast Quest N. 5 ��7,30 - conAlpinismo N. 5 ��12,39 - con Rocky Joe N. 7 ��11,39 - conMagazine Violetta N. 9 ��3,90 - con Campionato Io ti amo2015 N. 9 ��11,39 - con Disney English N. 11 � 11,39 - conEspañol da Zero N. 12 � 12,39 - con Jeeg Robot d’Acciaio N. 12��11,39 - con Asterix N. 13 � 7,39 - con Maserati Collection N.9 ��14,39 - con The Beatles Collection N. 18 � 14,30 - conSpeciali Go Nagai Robot N. 6 � 21,39 - con Il Teatro diEduardo N. 21 � 12,39 - con DVD Poirot N. 22 � 11,39 - conBlueberry N. 31 ��5,39 - con Diabolik Nero su Nero N. 36 �8,39 - con Robot Collection N. 61 ��14,39 - con Ferrari BuildUp ��11,39

ARRETRATIRichiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - iban IT 45 A03069 33521 600100330455. Il costo di un arretrato è pari aldoppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania � 2,20; Argentina $ 15,50; Austria � 2,20; Belgio � 2,20; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro � 2,20; Croazia Hrk 17; Francia � 2,20; Germania � 2,20; Grecia � 2,50; Irlanda � 2,20; Lux � 2,20; Malta � 2,20; Monaco P. � 2,20; Olanda � 2,20; Portogallo/Isole � 2,50; SK Slov. � 2,20; Slovenia � 2,20; Spagna/Isole � 2,50; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; UngheriaHuf. 700; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.

DIRETTORE RESPONSABILEANDREA MONTI

[email protected]

VICEDIRETTORE VICARIOGianni Valenti

[email protected]

VICEDIRETTORIPier Bergonzi

[email protected] Cazzetta

[email protected] Di Caro

[email protected] Zapelloni

[email protected]

Testata di proprietà de “La Gazzettadello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICE PRESIDENTE Roland Berger

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Fulvio Conti,Teresa Cremisi,Luca Garavoglia,Attilio Guarneri,Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

Leggo il suo articolo «Gogna davanti ai tifosi: Medioevo allo stadio» poche ore dopo essermi regalato un ottavo di Champions al Camp Nou, dove ho portato uno dei miei figli ad assistere a uno Spettacolo. Non le nego la passione assoluta di tutti noi (da tre generazioni) per il calcio e per una squadra di Milano. Ma il giocattolo, da noi, non funziona più! E allora meglio «giocare» meno, ma con il gioco giusto. Lo Spettacolo dicevo: in campo, di livello assoluto, sugli spalti ancora meglio: centomila Tifosi del Barca e del City che incitavano, cantavano, fischiavano e vibravano per la nostra passione. Non un insulto, una tensione, uno sputo, una rissa, men che meno droga, coltelli, bombe carta, lancio di oggetti, bestemmie e gavettoni di urina! Conosco molto bene le curve che occupano gli stadi italiani, sono il motivo primo per cui molta gente come me rinuncia a frequentarli.

M.Sacchi

Prima di riprendere il tema, due premesse: 1) nelle curve, oltre che criminali patentati, abitano anche buoni cittadini; 2) i poliziotti che rischiano la loro incolumità per evitare disordini gravi, con uno stipendio ai limiti della dignità, hanno da parte nostra sostegno e convinta ammirazione. Ho ricevuto moltissime reazioni all’articolo cui lei si riferisce. Ne traggo la convinzione di aver colto nel segno, anche se non ci voleva molto: la misura è colma da troppo tempo. Ho ricevuto anche reazioni sottotraccia, telefonate informali, all’insegna dello scaricabarile: il dirigente che addossa le responsabilità dell’esposizione alla gogna ai giocatori; il giocatore che rappresenta il pericolo fisico, in mancanza di gesti di genuflessione,

di girare per la città, magari con mogli e figli piccoli; l’addetto ai lavori dell’ordine pubblico che ricorda i rischi di un approccio più duro al problema, cioè vere e proprie guerriglie urbane e vittime potenziali.

Tutto molto deludente e non a caso sommerso. Manca il coraggio civile di dire no a questo particolarissimo «pizzo». Manca il dirigente che si alzi in una pubblica assemblea di suoi pari e ammetta che l’etica e il clima negli stadi sono problemi urgenti ed emergenziali. Manca, salvo rarissime eccezioni, il campione che si dissoci da questi rituali oltre tutto contraddittori anche all’interno della stessa logica «machista» del tifo organizzato: da una parte l’ultrà medio pretende coraggio e sprezzo del pericolo, dall’altra esige che i suoi eroi siano ridotti a pecorelle belanti davanti al pastore dopo qualche sconfitta. E infine manca una direzione univoca dello Stato, ovvero delle direttive date alle forze dell’ordine.

Apprendiamo, nelle cronache di questi giorni, che il Ministero s’è innervosito dopo l’ultima gogna: non ne vuole più, guai. Ah, sì? Dopo averle suggerite, di fatto imposte per anni, come qualcuno ha opportunamente ricordato, «per evitare guai peggiori»? Una domanda, gentile Ministro dell’Interno: è vero o non è vero che la sua (e nostra) Polizia non si azzarda a entrare nelle curve che sono di fatto aree di extraterritorialità, abbandonate a un distorto autogoverno? Chi deve assicurare la certezza del posto in uno stadio? C’è forse una implicita trattativa Stato-ultrà, che riecheggia altre ignobili rapporti? Una risposta l’ha data l’altro giorno il campione del Mondo Marco Tardelli in un contesto solenne, un convegno all’Onu. Cito testualmente: «Non credo che riusciremo a cacciare i teppisti dagli stadi: nessuno ha la volontà di farlo. E le società spesso fanno finta di non accorgersi di nulla». Fuori di testa anche lui?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lettere alla Gazzetta

PERCHE’ LO STATOE’ FUORI DALLE CURVE?

MARIO ANDRETTIEx pilota di auto� Un uccello è...atterrato sulla mia schiena. Non guardare prima di pranzo @MarioAndretti

www.gazzetta.it

TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO

La vignettadi Lorenzo Castellani

Twitter

GIUSEPPE ROSSICalciatore della Fiorentina� 5 anni fa contro il Tenerife gol e premio come migliore giocatore del match. Non vedo l’ora di ricominciare @GiuseppeRossi22

RAFAEL NADAL Campione di tennis� Mi sono svegliato negli Stati Uniti e ho appreso dell’incidente aereo. Il mio pensiero alle famiglie dei passeggeri e dell’equipaggio@RafaelNadal

PORTO FRANCOdi FRANCO ARTURIemail: [email protected]

twitter: @arturifra

COTURI

etta.it

P rescritti. Che non vuoldire assolti, ma in questocaso l’esatto contrario.Calciopoli non finisce quisoltanto perché più in là

arriveranno le motivazioni della sentenza della Cassazione, che ci diranno qualcosa o molto di più del semplice dispositivo emesso nella notte tra lunedì e martedì, e perchéci sarà ancora da sciogliere in sede civile l’aggrovigliata matassa dei risarcimenti danni. Con l’eccezione degli ex arbitri Bertini e Dattilo, che avevano rinunciato ad avvalersi della prescrizione e al contrario di De Santis (unico vero condannato) hanno fatto bene finendo assolti «perché il fatto non sussiste» (non è stato provato l’effettivo possesso delle celebri schede telefoniche), tutto il resto della compagnia, da Moggi in giù (ma senza Bergamo, a suo tempo stralciato), se ne torna a casa con la formula dell’«annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione». Dove l’annullamento non deve trarre in inganno perché di annullato in realtà non c’è nulla, la parola che conta è prescrizione. È lei che cancella le condanne di primo e secondo grado.

Nove anni sono passati dal maggio 2006, quando esplose lo scandalo. Troppi. Il risultato è una sentenza definitiva che arriva fuori tempo massimo, evidenza che pone amareriflessioni sulla lentezza patologica della giustizia italiana. L’epilogo è annunciatissimo, di colpo di scena si sarebbe potuto parlare soltanto in caso di assoluzione. Non c’è stata, e dopo i tre gradi della giustizia sportiva, certo imperfetta ma così necessaria nella sua rapidità, si sono ora completati quelli della giustizia penale. Senza scosse significative anche se qualche capo d’imputazione si è perso per strada. Calciopoli è

esistita, è stata una storiaccia, è finita come doveva.

Le schede telefoniche protette, ma anche una sorta di rivalutazione della parte riguardante griglie, designazioni e intercettazioni: il procuratore generale Mazzotta ha riassunto a braccio le 57 pagine della sua requisitoria. Un «j’accuse» lucido ed efficace. Che non gli ha impedito tuttavia di porsi un interrogativo, commentando il richiamo dei difensori di Moggi ad alcune intercettazioni (Bergamo/Facchetti e Meani/ Bergamo) che nell’inchiesta non erano entrate: «Non sappiamo perché l’attività investigativa non abbia sviluppato i dati emergenti da tali conversazioni telefoniche», dice Mazzotta. Riaprendo così una vecchia ferita. E riportandoci d’un colpo al Palazzi bis della Federcalcio, quello che si rammaricava d’essere entrato in possesso troppo tardi (anche lì i tempi biblici e la prescrizione...) di alcune intercettazioni che avrebbero potuto allargare, Inter in primis, il campo delle società degne in qualche misura (minore, sia chiaro) di sanzioni disciplinari sul fronte della giustizia sportiva. Il buco nero di Calciopoli. Ormai destinato a restare tale.

La partita dei risarcimenti, per ora non quantificati, riconosce un ruolo attivo e creditorio alla Federazione, mentre della Juventus, in coerenza con le sentenze precedenti, non si fa cenno, sia in un senso che nell’altro. La sentenza dice che toccherà a Moggi e agli altri prescritti fare i rischiosi conti con quest’ultimo capitolo della vicenda. Il che ci riporta all’attualità sportiva e a un pensiero positivo: la possibilità che hanno Andrea Agnelli e Carlo Tavecchio di sedersi al più presto intorno a un tavolo. Per chiudere col passato e guardare avanti. Riforme, Nazionale, Juventus ambasciatrice italiana in Europa. Insieme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo la Cassazione

MA CALCIOPOLI E’ ESISTITA DAVVEROL’ANALISIdi RUGGIEROPALOMBO

C antù ha fatto un colpo notevole nell’ingaggiare Ron Artest, alias MettaWorld Peace. Qualcuno dice che è il

migliore americano mai venuto in Italia.

L’americano è stato un grande dell’Nba

ARTEST, UN DURO CHE DARÀ A CANTÙ IL «KILLER INSTINCT»IN CONTROPIEDEdi DAN PETERSON

Qualcuno che è una buffonata. Diciamo questo: ha la stessa età — 35 anni — che aveva McAdoo quando l’abbiamo preso a Milano nel 1986 e, come Bob, è stato un giocatore importantissimo, campione Nba con i Lakers (come McAdoo) nel 2010. Un duro, un difensore, un guerriero in campo.

Però, quando prendi un giocatore di oltre 35 anni, c’è sempre l’elemento del rischio. Credetemi, finché non ho visto McAdoo giocare

metà campionato, avevo il fiato sospeso per le sue condizioni fisiche: tono muscolare, fiato, gambe, riflessi, eccetera. In questo senso, penso che Artest sarà abbastanza a posto, anche se ha lasciato la Cina a gennaio per un problema al ginocchio.

Che cosa può dare lui a Cantù? Innanzi tutto, è un newyorkese! Loro hanno il basket nelle vene, giocano partite durissime sui vari playground. Poi ha giocato a St. John’s, quindi sa cosa vuol dire

una grande tradizione, come quella di Cantù. Quindi, porterà difesa, combattività, esperienza,mentalità vincente, gioco di squadra, tiro da tre, rimbalzi. Sopra ogni cosa, però, porterà «killer instinct», perché non ci sta a perdere.

Come per qualsiasi nuovo americano, bisognerà tenere presente che si cala in un modo nuovo. Dovrà capire coach Sacripanti, conoscere i compagni, gli avversari, i campi, gli arbitri. Quindi, bisognerà dargli tempo per adattarsi. Ma sicuramente porterà una mentalità da duro. Lo capiranno tutti quando lo vedranno tuffarsi per una palla vagante: la vorrà a ogni costo...

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 22: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

22 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

zioni climatiche che potremmoaffrontare a Sepang». Paroleche hanno fatto seguito a quelledella fidanzata Lara Alvarez:«Fernando sta bene, è in condi-zioni perfette, ma quanto è ac-caduto è stato uno shock». Piùconvincente lei della McLaren...

ERRORI Comunque, nella F.1dei mea culpa, c’è anche da an-noverare quello di Monisha Kel-terborn, titolare della Sauber, la quale per poco non finiva ingalera in Australia per il casoVan der Garde. Anche lei è tor-nata sui suoi passi, sostenendodi aver «fatto degli errori». Chein questi anni sono stati decisa-mente troppi, fra sponsor e tec-nici che se ne sono andati e unnumero di pilotiingaggiati duevolte superiore(c’è pure Sutilcon un accordo2015…) alle au-to schierate. Er-rori peraltro pa-gati cari: quellodi Van der Garde,per esempio, ècostato 15 milio-ni di euro. Menomale che la C34ha cominciatobene, tanto che in Malesia è at-tesa la conferma di Felipe Nasr,brillantissimo 5° a Melbourne.

ROSSA Il fatto che in questa vi-gilia si stia parlando poco dellaFerrari è un ottimo segno, per-ché indica che a Maranello c’ètranquillità e fiducia. Su una pi-sta più tecnica, Vettel e Raikko-nen conosceranno i reali limitidella SF-15T nei confronti diuna Mercedes di nuovo favori-

ta. E qui c’è la novità di Hamil-ton che ha praticamente rinno-vato per altri tre anni (due piùopzione) con Stoccarda, alla ci-fra-record di 35 milioni di euroa stagione, ossia 2 più di quantine prenda Alonso dalla McLa-ren.

CRISI RENAULT C’è infine laRenault. Che la Red Bull conti-nua a denigrare, dimenticandoche coi propulsori francesi havinto quattro Mondiali di fila. Èvero che la Renault non ha an-cora focalizzato a dovere il temadelle power unit ibride, nono-stante nel 2014 sia stata la solamarca a vincere dei GP (3) oltrealla Mercedes. Ma il martella-mento della Red Bull è impieto-

so e anche ingiu-sto. A gettare fan-go sulla Renaultc’è poi stata unapersona che nonc’entra nulla: èJos Verstappen,papà del dicias-settenne Max, ilquale su un quo-tidiano olandesesi è scagliato con-tro Viry-Chatil-lon: «Se mio fi-glio avesse un al-

tro motore potrebbe fare grandicose. Invece così è frustrante».Per la cronaca, Max Verstappensi è ritirato in Australia quandoera 6°, al debutto in F.1. Va beneche l’amore dei papà è senza li-miti, però se una cosa simile fos-se accaduta in Ferrari ai tempidel Grande Vecchio, Jos Ver-stappen sarebbe stato interdet-to a vita dal box del Cavallino edall’intera Emilia Romagna...

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Domenica a Sepang (5.543 m) si corre il GP Malesia, 2a tappa (su 19) del Mondiale 2015. Previsti 56 giri per 310,408 km. Tutto in diretta su Sky Sport F1 HD. Questi gli orari italiani(-7 ore rispetto a Sepang fino a sabato; -6 ore domenica, quando in

Italia scatta l’ora legale).Venerdì Prime libere dalle 3 alle 4.30; seconde libere dalle 7 alle 8.30. Diffe- rite alle 8.30 e 11.30 su Rai Sport 1.Sabato Terze libere dalle 7 alle 8; differita alle 11.30 su Rai Sport 1. Qualifiche alle 10; differita alle

13.55 su Rai 2.Domenica Gara alle 9; differita alle 14.15 su Rai 1.Classifiche Piloti: 1. Hamilton (foto) 25 punti; 2. Rosberg 18; 3. Vettel 15.Costruttori: 1. Mercedes 43; 2. Ferrari 15; 3. Sauber 14.

GARA ALLE 9TUTTO SU SKY

Alonso, Vettele Hamilton:il weekenddelle verità1A Sepang si capirà se Fernando è ok e se la Ferrari vale. Lewis rinnovo record: 35 milioni

Sebastian Vettel, 27 anni, ha vinto tre volte il GP Malesia GETTY

Pino Allievi

N on ha neppure comincia-to la sua avventura con laMcLaren-Honda che già

si ritrova con un motore in me-no da poter usare nel corso delcampionato. Lo ha rotto il suosostituto Kevin Magnussen, cheper questo motivo non ha nep-pure preso parte al GP d’Austra-lia. Un peggiore avvio FernandoAlonso non poteva immaginar-lo. Obbligato a guardare in tvquella che doveva essere la garadel suo ritorno, costretto a rifa-re una preparazione fisica senzaneppure sapere che cosa gli siasuccesso alle 12.35 della male-detta domenica 22 febbraioquando, per ragioni che sinoranessuno ha spiegato, è andato asbattere contro il muro dellacurva 3. Un mistero per la squa-dra, un mistero per lui che oradeve guidare col tarlo del dub-bio e il pensiero che anche la ri-dicola scossa che prendiamotutti noi scendendo dalla nostraauto possa essere invece qualco-sa di più preoccupante. O cheun banale giramento di testa che dura un centesimo di secon-do – come chissà quante voltegli è accaduto – possa essere uncampanello d’allarme.

RESET La sua mente deve can-cellare tutto questo e ripartire da zero. Un reset che annulli lamemoria degli attimi in cui si èritrovato in ospedale senza, sul-le prime, capirne il motivo. MaAlonso è fortissimo anche di te-sta e le persone che ha intorno –medici, preparatori e via dicen-do – hanno di sicuro lavorato intal senso. In ogni caso, una volta

giunto a Sepang, Alonso avrà diche riempire il cervello, con unamacchina che è apparsa moltoindietro nella preparazione eche Button ha portato in corsa aMelbourne, piazzandosi 11° a 2giri dal vincitore, con la powerunit o limitata nell’Ers. Guaitecnici o scelta dovuta ad altro?La sola cosa che sia emersa sul-l’incidente è quell’indurimentodello sterzo «ricordato» daAlonso (ma non aveva cancella-to tutto?. Ridicolo il rimediodella McLaren: «Metteremo unsensore». Mah! Intanto Fernan-do continua il suo avvicinamen-to al rientro in pista: «Ho lavora-to sodo sulla mia condizione fi-sica. Il caldo in Malesia è sem-pre una variabile importante,ho concentrato il mio allena-mento su questo aspetto e misento preparato a tutte le condi-

� 1. Fernando Alonso, 33, firma autografiai tifosi al Montmelò. Un’immagine del mattino del 22 febbraio, la domenica «orribile» dell’asturiano;2. Lewis Hamilton, 30, ai box durante il GP Australia da lui vinto EPA-AP

1

2

6Vittorie della rossa sulla pista di Sepang:la prima con Irvine (1999), l’ultima con Alonso (2012)

IL NUMERO

IL GOMMISTA DELLA F.1

La Pirelli «cinese»non lascia, pensa già al post 2016 1Se le richieste della Fia non saranno esorbitanti l’aziendaparteciperà al prossimo bando

Andrea Cremonesi

L a Pirelli «cinese» avrà ancora voglia dipartecipare al Mondiale di F.1? La rispo-sta è sì. Perché come ha più volte sottoli-

neato il presidente Marco Tronchetti Proverain questi giorni, anche se la proprietà subiràsostanziali cambiamenti con ChemChina chesalirà al 65% (almeno inizialmente), la dire-zione esecutiva dell’azienda non cambierà, al-meno per i prossimi anni. Provera lascerà lacarica di presidente ma sino al 2021 resteràvice presidente operativo e amministratoredelegato, ovvero il timone dell’azienda resterànelle sue mani. Non cambierà la sede — ilquartier generale sarà in viale Sarca a Milano— e ai sindacati è stata data garanzia che nonci saranno conseguenze negative riguardol’occupazione. «Gli accordi negoziati ci garan-tiscono — ha as-sicurato Tron-chetti in una let-tera ai dipenden-ti — la pienaautonomia ge-stionale, assicu-rano la continui-tà dell’attualemanagement emantengono lasede e le tecnolo-gie in Italia».

RACING Dunquele gomme dacompetizione, nella loro fase progettuale, con-tinueranno ad essere generate nel reparto Ri-cerca&Sviluppo made in Italy (la produzioneavviene nello stabilimento turco di Izmit).Inoltre, Tronchetti Provera ha sempre ribaditoin passato che la sua azienda resterà nel Mon-diale sino a quando le regole lo renderannointeressante: a questo proposito va ribaditoche l’accordo finirà a fine 2016 e dunque giànei prossimi mesi non è escluso che la Fia pro-ceda al bando per il triennio successivo, alquale l’azienda milanese parteciperà a menoche le richieste non siano esorbitanti. Dal can-to proprio la Pirelli non forzerà assolutamentela mano sulle dimensioni delle gomme: lo svi-luppo delle gomme da 18 pollici, già provate aSilverstone nell’estate scorsa dalla Lotus, con-tinua anche se con le GP2 che sembra la cate-goria più pronta ad accettare la novità, ma laPirelli, nella filosofia di accontentare il cliente,ovvero i team e Bernie Ecclestone, è disposta acontinuare a fornire pneumatici dalle dimen-sioni identiche a quelle attuali (13 pollici).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Tronchetti Provera AFP

A PAVIA SUL KART

C’è un altro Schumi in pistaTocca a David, figlio di Ralf Luigi Perna

C he ci fa Ralf Schumachersu una pista di kart inprovincia di Pavia? Se lo

sarebbe chiesto chiunque do-menica fosse stato a Castellettodi Branduzzo per la secondaprova delle Wsk Master Series.Il minore degli Schumi, occhia-li da vista e qualche capello gri-gio da quarantenne, si aggira-va fra le tende del paddock,sbirciando dalle tribune a bor-do pista i ragazzini che gareg-giavano sotto la pioggia. Inparticolare un ragazzino dal

casco giallo fluorescente, mol-to simile a quello che Ralf usa-va ai tempi della F.1, negli annidi Jordan, Williams e Toyota. Risultava iscritto come DavidBrinkmann, ma non è stato dif-ficile scoprire che in realtà sitrattava di suo figlio. Il cogno-me, infatti, appartiene alla ma-dre Cora, l’ex modella cheSchumi jr sposò nell’ottobredel 2001 e dalla quale lo stessomese ebbe il primogenito.

DINASTIA Oggi David, 13 an-ni, sta seguendo le orme delpadre e anche quelle dello zioMichael Schumacher e del cu-

gino Mick, 15 anni, che fino al-la passata stagione correva inkart e adesso è passato alla F.4,facendo subito notizia per unoschianto a 160 km/h durantetest privati da cui è uscito sen-za un graffio. Proprio come Mi-ck, che correva con il cognomedella madre Corinna Betsch,così David in kart è conosciutosolo come Brinkmann. Segnodi una comune riservatezzadei fratelli Schumacher, chevogliono difendere la privacydei figli, evitandogli la pressio-ne (anche mediatica) che rice-verebbero se corressero con unnome così pesante.

ANALOGIE Perfino il team percui corre David, che utilizza itelai della bresciana Tony Kart,è lo stesso per cui gareggiava ilcugino Mick. Si tratta dellasquadra Ksm, quella che Mi-chael Schumacher fondò in so-cietà con il suo storico mecca-nico Peter Kaiser e con ThomasMuchow. Un sodalizio che af-fonda le radici all’inizio del-l’epopea della famiglia più ve-loce del mondo, quando il tea-tro delle sfide era il kartodro-mo di casa di Kerpen, gestitoallora dai nonni di Mick e Da-vid. Per ora il cugino minore èancora agli inizi nella catego-ria KF junior, ma non potrebbevolerci molto prima che seguail maggiore in monoposto, co-me fece Ralf arrivando in F.1anni dopo Michael. E chissàche un giorno la storia non siripeta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

� 1. Michael Schumacher, 46 anni, 7 Mondiali; 2. Il figlio Mick, 15 anni, viceiridato nel kart, ora nella F.4 tedesca; 3. Ralf Schumacher, 40 anni, 6 GP vinti in F.1; 4. David, 13 anni, figlio di Ralf ANSA-EPA

1 2

3 4

Formula 1RGP Malesia

Lunghezza circuito: 5.543 mGiri: 56Distanza gara: 310,408 kmCurve: 15 Prima edizione del GP: 1999Giro record: 1’34”223 (Montoya 2004)

Page 23: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

23MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Parliamo invece di moto. Yamaha ancora dietro?«Credo che quest’anno la Yamaha parta più vicino allaHonda rispetto al 2014».

E la Ducati?«Vederla andare molto forte nei test è stata una piace-vole sorpresa. I piloti sono gasati e bravi: Iannone è gio-vane e spericolato, Dovizioso invece ha dalla sua l’espe-rienza. Certo, beneficiano di vantaggi regolamentari,che però svaniranno dopo la prima vittoria».

Fra quanto la Ducati potrà lottare per il titolo?«Difficile dirlo ora. Per me la Ducati sta già facendo grandi cose, essendo economicamente una pulce ri-spetto ai colossi giapponesi».

Come andrà invece la Suzuki?«Moto nuova, progetto nuovo: per quest’anno non se neparla nemmeno. Quando un costruttore si ferma, poiripartire non è facile perché nel frattempo gli altri han-no fatto passi avanti. Sicuramente però farà meglio del-l’Aprilia: Noale deve accumulare esperienza e appren-dere una quantità enorme di tecnologia per essere com-petitiva».

L’Aprilia deve anche affrontare il caso Melandri. Lei lo terrebbe in MotoGP?«Chi ti paga lo stipendio pretende giustamente i risulta-ti. Anche se bisognerebbe capire se è un problema solodi Melandri o della moto o di tutti e due. In generale, seun pilota non ha più voglia bisogna trovarne qualcunaltro».

A chi invece la voglia non viene mai meno è Rossi.«Valentino è davvero innamorato del suo mestiere. No-nostante l’età cura ogni particolare, è meticoloso e vuo-

le sempre vincere».

Se Lorenzo dovesse tornare al top, potrebbe incrinarsil’armonia con Rossi?«Mi auguro di no. Sarebbe bello vederli lottare entram-bi con Marquez per il titolo. Una lotta sportiva, senzarimettere il muro nei box».

Come vede invece i giovani italiani nelle classi minori?«Non possiamo ancora dire di avere il nuovo Valentino.Speriamo arrivino presto ai vertici, ne abbiamo biso-gno, ma ci vuole tempo».

Perché questo ritardo sulla Spagna?«Per molti anni abbiamo abbandonato la formazione,relegando in un angolino il campionato italiano».

Ci sono mancati buoni maestri?«Non credo, è la natura che ti dà il talento. Valentinonon ha avuto bisogno di aiuti, Agostini nemmeno. Lamia prima vittoria, la Bologna-San Luca valida per ilCampionato italiano, la ottenni da privato, sen-za psicologi né allenatori».

Ha mai pensato di rimettersi in gioco in que-sto mondo?«Ho già dato: è giusto lasciare agli altri.C’è un momento in cui bisogna saperdire basta».

Tornando alla MotoGP, il suo podio fina-le?«Non ne ho idea, so solo che ci divertire-mo ma dobbiamo attendere le prime gare percapirci qualcosa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Domenica a Losail (5.380 m) si corre in notturna il GP Qatar, 1a prova (su 18) del Motomondiale. Marc Marquez (foto) è il campione in carica. Tutto in diretta su Sky. Questi gli orari italiani. Domani Prime libere: 16-16.40 Moto3; 16.55-17.40 Moto2; 17.55-18.40 MotoGP.

Seconde libere: 18.55-19.35 Moto3; 19.50-20.35 Moto2.Venerdì Seconde libere: 16-16.45 MotoGP. Terze libere: 17-17.40 Moto3; 17.55-18.40 Moto2; 18.55-19.40 MotoGP.Sabato Qualifiche Moto3: 16-16.40. Qualifiche Moto2: 16.55-17.40. Quarte

libere MotoGP: 17.55-18.25. Qualifiche 1 MotoGP: 18.35-18.50. Qual. 2 MotoGP: 19-19.15. Sintesi delle qualifiche delle tre classi dalle 21.10 su Cielo.Domenica Gare: alle 17 la Moto3; alle 18.20 la Moto2; alle 20 la MotoGP. Differite alle 20.15, 21.35 e 23 su Cielo.

GARA ALLE 20TUTTO SU SKY

È sempre l’Agodella bilancia:

«Vale sei fortema l’età conta»1Agostini: «Difficile che Marquez ne

vinca ancora 10 di fila. Con qualche anno in meno, Rossi sarebbe più

veloce di qualche decimo ogni giro»

IL PIÙ VINCENTEGiacomo Agostini, 72 anni, ha conquistato 15 Mondiali (7 in 350, 8 in 500). A destra Valentino Rossi, 36 anni, 9 Mondiali LAPRESSE-MILAGRO

Giovanni Cortinovis

D a solo ha vinto più Mondiali di Valentino Rossi(9) e Marc Marquez (4): per questa ragione Gia-como Agostini (15 titoli), 72 anni splendida-

mente portati, continua a girare il mondo per soddisfa-re gli appassionati che smaniano dallavoglia di incontrarlo. Al rientro da unviaggio in India, Ago si è messo a dispo-sizione per rispondere ai nostri interro-gativi.

Parte la MotoGP. Che stagione sarà?«Sarà un bellissimo campionato, piùequilibrato del passato. Marquez è il fa-vorito essendo anche il campioneuscente, ma i rivali vogliono provarci.Valentino è in splendida forma e Loren-zo pare aver recuperato la grinta e la vo-glia di vincere. Ai tre aggiungo Pedrosa,che ogni tanto piazza la stoccata vin-cente».

Marquez riuscirà a vincere ancora 10 gare di fila?«La vedo dura e lui stesso, con cui ho parlato qualchegiorno fa, l’ha riconosciuto. Certo, è in un momento incui migliora anno dopo anno».

Valentino sostiene di non essere mai stato così forte. Condivide?«No, gli anni sono importanti per tutti. Marquez è unragazzino che ne ha solo 22 e Valentino 36. Se Rossi neavesse di meno probabilmente sarebbe più veloce diqualche decimo ogni giro. Nulla migliora con gli anni, sideteriora tutto».

SULLA DUCATITERZA FORZA NEL 2015?

LA ROSSA STAGIÀ FACENDO GRANDI

COSE. IANNONEE DOVIZIOSO SONO

BRAVI E GASATI

SU MELANDRIE LA CRISI CON APRILIA

SE UN PILOTA NONHA PIÙ VOGLIA, BISOGNEREBBE

TROVARNEQUALCUN ALTRO

SU ROSSIALLA 20a STAGIONE IRIDATA

È INNAMORATO DELSUO MESTIERE: CURA

OGNI PARTICOLARE,È METICOLOSO E VUOLE

SEMPRE VINCERE

CASA YAMAHA

Lorenzo: «Mi sento in grado di battere Marc»1Il maiorchino: «Il mio punto di forza è il 1° giro, cercherò di sfruttarlo. La Desmosedici ora è tra le big: sarà lotta a 6, non più a 4»

U n anno fa aveva toppatoclamorosamente le pri-me gare della stagione, e

poi non era più riuscito a recu-perare il terreno perso. JorgeLorenzo si era allenato male eaveva la testa rivolta al rinnovodel contratto e agli interessi ex-tra-MotoGP. A 12 mesi di di-stanza è tutto diverso: il cam-pione maiorchino sembra rina-to, è in splendida forma («Es-ser al top aiuta molto, diciamoun 10%») e promette di daredel filo da torcere al fenomeno

Marc Marquez sin da domeni-ca a Losail: «Voglio dimentica-re la caduta di un anno fa e por-tare a casa la vittoria». Jorge èagguerritissimo anche per ilMondiale. «Mi sento in gradodi battere Marquez», ha dettoalla vigilia del primo appunta-mento iridato in Qatar. Loren-zo in cuor suo vuole anche farrisalire le sue quotazioni all’in-terno della Yamaha. ValentinoRossi nel 2014 l’aveva fatta dapadrone, quest’anno il maior-chino punta a sovvertire la ten-

denza: «Non ho nessun deside-rio di rivincita, è chiaro chenon si può sempre vincere. Ilterzo titolo in MotoGP? Non èun’ossessione».

TUTTI VICINI Quest’anno, se-condo Lorenzo, non sarà solouna lotta Honda-Yamaha. LaDucati infatti sta crescendotantissimo: «I primi tre marchisono molto vicini, la Desmose-dici sembra essere entrata nelgruppo dei migliori. Nel 2015non ci saranno solo quattro pi-loti che lotteranno per la vitto-ria, ma sei». La differenza la fa-ranno quindi i dettagli. AllaYamaha puntano molto sulnuovo cambio seamless anchein scalata, che ha debuttato ai

secondi test di Sepang: «Dà piùstabilità in frenata e questorende più semplice fermare lamoto in meno spazio e muo-versi di meno». In questa pazzaMotoGP capita che a Losail, so-litamente pista amica dellaYamaha, la M1 dieci giorni faabbia faticato nei test. Un fattoche dovrebbe rendere ancorapiù avvincente e piena di su-spence la gara di domenica:«Strategie particolari? Beh, di-pende da come andrà la moto,in che posizione sarò sulla gri-glia e come farò il primo giro.Finora uno dei miei punti diforza è stato quello di fare ungrande primo giro: se ancorace l’ho, cercherò di sfruttarlo».

© RIPRODUZIONE RISERVATAJorge Lorenzo, 27 anni IPP

MotomondialeRGP Qatar

Lunghezza circuito: 5.380 mGiri: 22 (MotoGP)Distanza gara: 118,4 km (MotoGP)Curve: 16 Prima edizione del GP: 2004Giro record: 1’55”153 (Stoner 2008)

PRIMO DISABILE

Hamilton Jr correrànel turismo inglese� Nicolas Hamilton, fratello minore di Lewis, sarà il primo disabile a correre il campionato inglese turismo. Nicolas, 22 anni, affetto da paralisi cerebrale parziale, debutterà in giugno e correrà con un’Audi S3 cinque prove.

IL LOGO SULL’AMG

La Mv sbarca nel Dtm� Collaborazione in pista tra Amg e Mv Agusta, di cui il costruttore tedesco lo scorso novembre ha rilevato il 25%. Il brand Mv Agusta comparirà sull’Amg C 63 di Götz nel Dtm, mentre il logo Amg finirà sulle F3 e sulle F4 in Supersport e Superbike.

TACCUINO

Da Masetti a Rossi, passando per Agostini: la grande storia del motociclismovissuta attraverso le prime pagine della Gazzetta dello Sport è ora il libreria. Il volume — di 288 pagine — costa 39,90 euro

Page 24: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

24 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 25: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

25MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il russo Oleg Tinkov, 47 anni, a sinistra, e il danese Bjarne Riis, 50, in una foto del Tour de France 2014: ma ora non è tempo di sorrisi BETTINI

Rottura Tinkov-RiisNon è solo colpadei risultati1Inizio di stagione negativo, ma pure gestione del team e preparazione non all’altezza: il patron russo all’attacco

Ciro [email protected]

twitter@cirogazzetta

L a mancanza dei risultatiera la spiegazione più sem-plice. Ma non è l’unica. E

forse nemmeno la più impor-tante. Il giorno dopo si parla an-cora, eccome, del fatto che, incasa Tinkoff-Saxo, Bjarne Riissia stato messo da parte da OlegTinkov. Il loro dissidio, a quantos’è potuto sapere, nasconde ra-gioni più profonde, riguardantisoprattutto la gestione com-plessiva del team.

PAROLE Il tutto, naturalmente,andando oltre le parole ufficialidella squadra, arrivate solo ierimattina e con un comunicato:«Bjarne Riis non viene coinvoltoattivamente alle attività dellasquadra da domenica scorsa(giorno della Sanremo, ndr).Tuttavia, egli non è stato sospe-so in alcun modo a causa dellamancanza di risultati, né perquestioni finanziarie (...) Nes-suna decisione formale e defini-tiva è stata presa su alcun mem-bro della squadra». Ma è soprat-tutto nel periodo della Tirreno-Adriatico che Tinkov, già pococonvinto dello stage invernalesul Kilimangiaro, avrebbe tiratole conclusioni su una gestionecomplessiva della squadra a suodire non all’altezza. Troppo per-sonale presente alla Corsa deiDue Mari in rapporto ai corrido-ri, senza una necessità specifi-ca. Ma anche le perplessità sulrendimento dei corridori impe-gnati alla Parigi-Nizza, specie diquelli seguiti nella preparazio-ne dal neo-acquisto Bobby Juli-ch. E in generale, un Riis giudi-cato non preciso e attento comeil ruolo, nel suo caso di direttore

sportivo, imporrebbe. Quasi di-staccato, assente. Forse perché«distratto» da possibili provve-dimenti delle autorità danesi le-gati al suo oscuro passato dacorridore (reo-confesso di do-ping al vittorioso Tour 1996), o«pressato» dalla federazione in-ternazionale perché faccia unpasso indietro. Senza contareche questo distacco di Bjarnedai corridori non sarebbe unacosa nuova: in gruppo si rac-conta di un episodio risalente alGiro di Svizzera 2010, quando ildanese dirigeva la Saxo Bank edoveva ancora incrociare i pro-pri destini con quelli di Tinkov:un corridore era andato all’am-miraglia per ricevere istruzioniin un momento-chiave dellatappa, ma aveva visto Riis impe-gnato a seguire un dvd di TheWest Wing, una serie dramma-tica americana, invece di segui-re la corsa. E molti dei corridoripresenti in quel Giro di Svizzeraa fine stagione lasciarono poi lasquadra. Certamente Riis, cheaveva venduto la licenza pro-

prio a Tinkov, conserva un in-gaggio importante (circa 1 mi-lione di euro) e questo è un fat-tore che inciderà sui successivisviluppi. Così come il fatto, purenon secondario, che lo sponsorSaxo (secondo nome) resta le-gato al danese.

SCENARI «Riis è una personaimportante per me, bisogna ca-pire che cosa è successo»: è sta-to questo il laconico (e non en-tusiasta) commento di AlbertoContador, la stella della squa-dra, impegnato in questi giornialla Volta Catalunya. Quel Con-tador che in passato (Tour2013) si era scontrato violente-mente con Tinkov, ma che allavigilia dell’ultima Tirreno-Adriatico aveva ufficializzato ilrinnovo fino al 2016. Contador,alla Ruta del Sol in febbraio, haottenuto uno dei due successidel team. L’altro, alla Tirreno-Adriatico, l’ha centrato Sagan,che però domenica ha fallitol’obiettivo Sanremo (4°) e certonon è rimasto contento del fatto

che il danese Breschel non l’ab-bia aiutato allo sprint. Per la so-stituzione di Riis si è fatto il no-me di Omar Piscina, ben cono-sciuto da Stefano Feltrin, l’avvo-cato che è il braccio destro diTinkov: Piscina tra l’altro già la-vora con la squadra, si occupa diorganizzare soggiorni e pedala-te per russi al seguito del team.Ma segnate questo nome pococonosciuto ai più: RicardoScheidecker, portoghese che hasostituito Riis in ammiraglia al-la Sanremo, già direttore sporti-vo aggiunto. Potrebbe guada-gnare spazio, in un rompicapoche resta di (molto) difficile ri-soluzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RContador: «Bjarne per me è importante, bisogna capire checosa è successo»

A PORTOGRUARO

Tragedia in saunaMuore a 21 anniil dilettante Carolo

Andrea Carolo, 21 anni, veneziano

Alberto Francescut

Amava le vette e la fati-ca. Scalatore puro,purtroppo non ce l’ha

fatta a superare la cima piùalta. Quella che lunedì seral’ha colto alla sprovvista get-tando nel lutto la sua fami-glia e gli appassionati di ci-clismo. Andrea Carolo, di-lettante del Cycling TeamFriuli di Udine, è morto do-po l’uscita dalla sauna cheaveva appena fatto con unamico nella palestra Arhena5 di Portogruaro (Venezia).Colto da un malore, si è ac-casciato. L’intervento dell-l’equipe medica del ProntoSoccorso della città venetanon è bastato. Il 21enne ve-neto aveva superato tutte levisite mediche e i test di va-lutazione svolti con il pro-prio team. Sarà l’autopsia,disposta dalla Procura diPordenone, a far luce suquesta tragedia, per stabili-re eventuali collegamentitra il trattamento cui si erasottoposto Carolo e l’attac-co cardio-circolatorio chenon gli ha dato scampo.

SCALATORE Nato a San Vitoal Tagliamento (Pordeno-ne), Andrea viveva a Cintodi Caomaggiore (Venezia)con i genitori, Giorgio eMartina, e i fratelli Tomas eTanja. Nel dolore anche la fi-danzata Martina. Aveva co-minciato a correre tra i Gio-vanissimi nella Cintelleseper poi passare esordientealla Mottense, allievo e ju-nior al Caneva, quindi da treanni era dilettante al TeamFriuli. Scalatore puro, il suo

anno migliore era stato il 2012quando, da junior, si era aggiu-dicato il 58° Trofeo MartiriTrentini: la visse come una libe-razione perché non gli capitavada due anni di trionfare su stra-da. Sue anche due cronoscala-te. La prima la ricorda il suo exdirettore sportivo, StefanoBandolin, quando Carolo era alCaneva: «Nel 2011 Andreatrionfò a Lago di Grezzana (Vr)mentre il giorno dopo batté insalita, alla Schio-Cerbaro diTrento, Simone Andreetta, orapro’ alla Bardiani-CSF, che allo-ra correva con la Zalf». Nel2010 come allievo e lo scorsoanno da Under23, si era ancheaggiudicato i titoli regionali sustrada, mentre nel 2012 erastato riserva azzurra alla Corsadella Pace per juniores.

NEL MITO DI PANTANI L’altracronoscalata la vinse a Baselgadi Pinè (Tn).«In quegli anniAndrea era davvero forte in sa-lita - prosegue Bandolin -. Nona caso il suo idolo era Pantani».

Diplomatosi all’Istituto tecnicoPertini di Pordenone come ge-ometra, condivideva con la fa-miglia la passione per il cicli-smo. «Voleva provare a diven-tare corridore a tempo pieno— dice Bandolin —. Non sonoparole di circostanza, era ilclassico bravo ragazzo. A scuo-la non aveva problemi, nella vi-ta nemmeno. Con lui avevocondiviso diverse trasferte inalbergo: sapeva come compor-tarsi, non serviva spiegargli leregole perché le aveva dentro.Era un po’ riservato al momen-to dell’approccio, ma poi siapriva con tutt».

PETTORALE RITIRATO Caroloavrebbe dovuto correre dome-nica la 49ª Piccola Sanremo aSovizzo (Vicenza), dov’era at-teso protagonista sulla salita diVigo. Dopo questa tragedia,l’Uc Sovizzo ha deciso di ritira-re il dorsale numero 65 con cuiavrebbe corso, in segno di vici-nanza ai familiari, al CyclingTeam Friuli e ai suoi amici.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RMalore fatale, disposta l’autopsia. Fortein salita, correva per il Team Friuli

Volta Catalunya, sotto l’acquala volata è di Valverde � Vogliamo dire che la Milano-Sanremo è (anche) la miglior preparazione per la Volta Catalunya? Diciamolo pure perché, dopo il trionfo di Paterski lunedì nella prima frazione, ieri è stato Alejan-dro Valverde, pure lui al via domenica della Classicissima (e all’arrivo con i primi), a vincere la seconda tappa della corsa spagnola di World Tour. Al termine di una giornata segnata dal maltem-po, a Olot il 34enne murciano della Movistar ha battuto allo sprint (10° Malacarne) il compagno e connazionale Rojas: anzi, qualcuno ha avuto l'impressione che Valverde volesse far vincere proprio Rojas. Ad ogni modo, Alejandro (secondo successo

2015, non vinceva uno sprint di oltre 60 corridori da 3 anni) ora è salito al 4° posto nella classifi-ca guidata sempre dal polacco Paterski con 4” sul francese Rolland. In attesa dell’arrivo in salita di domani a La Molina (oggi traguardo a Girona, diretta Eurosport alle 15.30), i vari Contador, Froome, Porte e Uran hanno chiuso in gruppo, come il nostro Aru. «Diciamo che è stata una giornata umida — ha detto il 24enne dell’Astana — visto che abbiamo preso acqua per 5 ore... Sull’ultima salita qualcuno ci ha provato, ma non era abbastanza dura per fare la differenza». Oggi si corre anche la «Attraverso le Fiandre», da Roeselare a Ware-gem, in Belgio: Nairo Quintana assaggia il pavé in chiave Tour.

IL DIRETTORE DELLA WADA

Howman: «Armstrongnon si merita sconti»

«L ance Armstrong nonha fatto abbastanzaper meritare una ri-

duzione della squalifica a vi-ta». David Howman, il diretto-re della Wada, l’agenzia mon-diale antidoping, è lapidarionell’intervista che ha concessoall’agenzia Ap a margine di unmeeting Wada a Losanna. «Ha avuto molte occasioni (ilriferimento è anche al rappor-to Circ, la commissione indipe-dente dell’Uci) per fornire in-formazioni che potessero aiu-tare il ciclismo in maniera so-stanziale, ma finora non è statocosì e temo che oramai sia tar-

di». Il texano, reo confesso didoping e privato dei 7 Tour deFrance vinti consecutivamen-te, è stato sanzionato con unasqualifica a vita. E di recente,dopo oltre 2 anni, a Denveraveva incontrato a Travis Ty-gart, il boss dell'Usada, l’agen-zia americana antidoping,l’uomo che lo aveva inchiodatocon un dossier di oltre 1.000pagine accusandolo di averemesso insieme «il sistema do-ping più sofisticato della sto-ria». L’incontro voleva esserepropedeutico proprio a una ri-duzione dello stop: natural-mente al texano non interessa

più il ciclismo attivo, ma vor-rebbe tornare a gareggiare neltriathlon, il primo amore, e inparticolare partecipare al fa-moso Ironman delle Hawaii.

PAZZO E a questo proposito varegistrata una dichiarazione diBetsy Andreu, la moglie dell’excompagno di ArmstrongFrankie Andreu, che è statauno dei suoi accusatori: «Già aidottori che lo curavano per ilcancro, nel 1996, Lance avevaammesso di usare sostanze do-panti». Ieri la Andreu ha detto:«Ora vuole dare l’impressionedi essere dispiaciuto, realmen-te dispiaciuto. Ma io non credoabbia rimorsi, è solo pieno divoglia di rivincita. E soprattut-to, il fatto che da due anni nongli sia concesso di competere,di gareggiare, lo sta facendoimpazzire».

© RIPRODUZIONE RISERVATALance Armstrong, 43 anni EPA

CiclismoRIl caso

Page 26: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

26

Cantù, firmato Metta«Una vera leggendaCi porterà ai playoff»1L’ex Lakers domani in Italia, sulla canotta il nuovo nome Panda’s Friend. Johnson Odom: «E’ carico. Grande colpo»

Vincenzo Di Schiavi

C’ è la firma. Quindi Ron Artest, 35 anni,all’anagrafe (per ora) Metta World Peaceè il grande colpo di mercato di Cantù.

Mediatico sicuramente, tant’è che sono già feb-brili le operazioni per una presentazione in lineacol blasone dell’ex campione Nba (2010 coi Lakers), ma anche tecnico si auspica il clubbrianzolo, da sempre abituato a guardare al so-do. Intanto curriculum e appeal della corpulentaala americana hanno già acceso gli entusiasmi diuna piazza che ora medita un finale di stagionecol botto. Metta rimarrà da qui alla fine, per 40mila euro o giù di lì, più even-tuali premi in caso di semifinalescudetto e oltre... Il giocatore èancora a Los Angeles a sbrigarele pratiche per il visto, se non cisaranno intoppi dovrebbe parti-re in serata (la notte italiana) esbarcare a Milano domani versomezzogiorno. Subito le visitemediche alla clinica Columbus,in zona fiera, gestita dalla fami-glia Cremascoli, poi la presenta-zione alla stampa nella sede mi-lanese della Ferrarelle, sponsorcanturino col marchio AcquaVitasnella. Probabile esordio lu-nedì a Pistoia nel posticipo. An-na Cremascoli, numero uno delclub brianzolo, gongola: «Met-ta, dall’alto della sua importan-tissima carriera in Nba, porteràuna ventata di entusiasmo intutto il mondo del basket italia-no e non solo in quello canturi-no. Sono anche convinta checon le sue qualità di grande gio-catore ci darà una grossa manonella conquista del traguardodei playoff».

LA CANOTTA A patto che sia in una condizionefisica accettabile e non viva il viaggio in Italia co-me un blitz a Disneyland. Con lui tutto è possibi-le. Perchè definirlo eccentrico è un eufemismo.Ha preteso il numero 37 in onore di MichaelJackson (tante furono le settimane in cui l’albumThriller rimase in vetta alla classifica delle vendi-te), con sopra quello che potrebbe diventare ilsuo nuovo nome: The Panda’s Friend (già avvia-ta la richiesta alle autorità americane), in osse-quio alla sua spiccata vocazione ecopacifista (os-

simoro) e fors’anche al marketing, visto che il panda è pure il brand di una sua linea di abbiglia-mento. Dove alloggerà? Pare in un villa a Cari-mate, enclave di calciatori e volti televisivi, o nel-la classica magione sul Lago di Como.

NUOVI COMPAGNI Trasuda orgoglio anche Da-niele Della Fiori, d.s. canturino, a cui è riuscito ilgran colpo: «In realtà — racconta — non è statauna trattativa particolarmente complessa. La suaaspirazione era quella di finire la stagione inNba, ma non ha trovato quello che voleva. Allorala sua agenzia (la Octagon, ndr) ha cominciato aoffrirlo in Europa. Per un grande club era un gio-catore fatalmente troppo invasivo. Ideale invece

per uno di medio-alto cabotag-gio. Ci abbiamo provato e lui hadato la disponibilità». A cifre,tutto sommato, modeste. «Maforse — riflette Della Fiori —per capire se in Europa può al-lungare la carriera. Al primocontatto gli ho spiegato quantofossimo lontani dal mondo Nbae cosa volevamo da lui. Ci ha ri-badito di essere un team player,di giocare per la squadra e poimi ha meravigliato con doman-de inusuali per un americano:ha voluto sapere la formula delcampionato, la posizione inclassifica, quante vittorie servo-no per andare ai playoff. Stra-nezze? Per ora nessuna. Tra l’al-tro ha giocato con JohnsonOdom che mi ha detto che in pa-lestra è esemplare». Il play can-turino è stato suo compagno aiLakers: «L’ho sentito al telefono.È molto carico. Effettivamenteil personaggio è particolare, an-che se non mi ricordo qualcosadi veramente folle. A parte che,a Los Angeles, aveva appena

cambiato nome in Metta World Peace. Però conme è stato davvero super. Mi diceva di dare sem-pre il massimo in difesa contro Steve Nash e mispronava a dare il massimo ogni allenamento». Ilresto della banda lo conoscerà domani sera, quando salirà al Pianella. Stefano Gentile scalpi-ta: «Sono felicissimo di poter giocare con una leggenda come Metta. Non vedo l’ora di cono-scerlo». Eric Williams scherza: «Cedo a lui lo scettro di veterano della squadra, non sarò il piùanziano...». L’era del Panda è cominciata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'IDENTIKIT

METTAWORLD PEACENATO RON ARTESTDOVE NEW YORK (STATI UNITI)IL 13 NOVEMBRE 1979RUOLO ALA

Uscito dall’università di St. John’s, nel 1999 è stato scelto da Chicago al primo giro. Nel 2003-’04 chiude la stagione ai Pacers con 18.3 punti e 5.7 rimbalzi di media, la chiamata all’All Star Game e il titolo di miglior difensore dell’anno, ma anche con una mega rissa a Detroit che gli costa 84 giornate di squalifica. Nell’estate 2009 firma con i Lakers con cui vince l’anello risultando decisivo sia nella finale di conference contro i Suns che nelle Finals: suo il canestro decisivo in gara-7 contro i Boston Celtics

LE SUE SQUADRECHICAGO BULLS 1999-2002

INDIANA PACERS 2002-2006

SACRAMENTO KINGS 2006-2008

HOUSTON ROCKETS 2008-2009

LOS ANGELES LAKERS 2009-2013

NEW YORK KNICKS 2013-2014

SICHUAN (CINA) 2014

CANTU’ 2015

14005Sono i punti segnati in Nba da Metta: 12.825 quelli in stagione regolare; 1180 invece quelli nei playoff

Metta con la maglia dei Knicks AP

IL NUMERO

SERIE AAvellino: salta la panchina di VitucciArriva Gresta che lascia il Kuwait

� Ad Avellino, Frank Vitucci si può praticamente considerare un ex. In giornata dovrebbe arrivare il comunicato dell’esonero, voluto in prima persona dal patron De Cesare. Inutile dire che il coach (voluto proprio da De Cesare due stagioni fa, strappato a suon di euro a Varese) paga le 10 sconfitte nelle ultime undici uscite e un rapporto con la piazza assolutamente inesistente con lo striscione in curva «Vitucci vattene» esposto da un bel po’. La richiesta del contratto anche

per la prossima stagione ha fatto scartare diversi coach: si è accontentato di questi due mesi invece Luigi Gresta che proprio ieri ha lasciato il Kuwait e la squadra dell’Al Kuwait dove per sua stessa ammissione «ha guadagnato più del doppio dei soldi che prendeva in Italia». � EUROCUP I turchi del Banvit sono la prima semifinalista di Eurocup. Eliminato il Paris Levallois battuto 75-71 (andata 65-67). Oggi: Lokomotiv Kuban-Unics Kazan (and. +9 Kuban), Khimki-Valencia (+1 Khimki) e Pinar Karsiyaka-Gran Canaria (+10 Gran Canaria).

BasketRSerie A

FUTURO

Hackett: «Penso alla Nba. Gentile ci va in estate»1Il play dell’EA7 va in tv e «svela» i piani del compagno. Milano di frontead un’altra rivoluzione a fine stagione?

C he Houston voglia Ales-sandro Gentile subito eche l’azzurro voglia an-

dare nella Nba subito è chiaroda tempo nonostante le parolecaute e sempre al condizionaleche sia i Rockets, attraversoGianluca Pascucci («Se equando vorrà, noi pensiamoche Gentile possa diventare ungiocatore Nba»), che il gioca-tore («I contatti sono frequen-ti, è una avventura che mi affa-scina e che potrebbe arrivaremolto presto») hanno usatoproprio sulla Gazzetta. Gers-son Rosas, vicepresidente ese-

cutivo di Houston è venuto piùvolte in Italia per Alessandroper preparare il suo sbarco inTexas già la prossima estate.

GHIACCIAIA La notizia da te-nere in ghiacciaia così, coi punti interrogativi, fino a finestagione, per delicatezza e nonturbare la corsa scudetto del-l’EA7 ha avuto una bruscasvolta proprio ieri con la sem-plicità di Daniel Hackett. Che,invitato a Sky Sport 24, ha det-to un paio di cose interessanti.La prima: «Alla Nba ci penso,la strada è tracciata abbiamo

quattro giocatori lì. Vivo gior-no per giorno cercando di ri-manere il più sereno possibile»Non è banale visto che il suocontratto con Milano scade nel2016 e ha già 27 anni. La se-conda: «Il quinto italiano nellaNba sarà Gentile, che appro-derà agli Houston Rocketsquest’estate. E’ un predestina-to». Se lo dice anche lui... Finedelle frasi al condizionale.

CATACLISMA E’ un piccolo ca-taclisma che non influirà sullacorsa di Milano verso il titoloma che cambia profondamen-te i progetti dell’EA7. Che hasempre dichiarato di puntaresul trio Hackett-Gentile-Melliattorno al quale costruire la squadra: che Gentile potesseandare a Houston subito eraprevedibile, ma il trio scric-

chiola (anche Melli ha un ac-cordo fino al 2015). E’ possibi-le che alla fine dell’anno, comeè accaduto la scorsa estate, icambiamenti saranno più pro-fondi rispetto alla volontà at-tuale del club.

CONTRATTI In più, l’EA7 do-vrà valutare anche i molti con-tratti in scadenza di giocatoripregiati come Samardo Sa-muels (e la società è già anda-ta sul mercato per Okaro Whi-te della Virtus Bologna), Mar-Shon Brooks e David Moss. EFrank Elegar, scoppiato nel-l’ultima partita, facilissima, dicampionato ma che sta mo-strando qualità atletiche eumiltà per poter sperare in unariconferma. O in un mercatopiù ricco.

chiaboDa sinistra Alessandro Gentile (22 anni) con Daniel Hackett (27) CIAM

Page 27: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

27MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL CONFRONTO

L’Italia ritorna agli anni d’oroTipo ingestibile? C’è stato di peggio

Luca Chiabotti

R on Artest o Metta Wor-ld Peace o The Panda’sFriend, come vorrebbe

farsi chiamare ora, ci riportaal secolo scorso, quando gio-catori col suo passato Nbachiudevano la carriera in Ita-lia regalandoci momenti in-dimenticabili (e anche moltedelusioni). Impossibile fareclassifiche coi tempi eroici:diciamo solo che Metta è201o nella classifica dei mar-catori Nba ogni tempo e neha davanti 11 che hanno gio-cato in serie A. E mancanogiocatori straordinari comeJoe Barry Carroll, MichaelCooper (5 titoli Nba), SugarRichardson o il re dei dimen-ticati, ma meraviglioso incampo, Jim McMillian dellaVirtus. Però ci fermiamo aDominique Wilkins nel1998: nel Terzo Millennionon è più arrivato un Artest.

PROBLEMI Non sono neppu-re una novità per l’Italia isuoi problemi comporta-mentali, anche se va dettoche soprattutto negli anniOttanta abbiamo accolto

giocatori deviati dall’uso delladroga, spesso salvandoli come èaccaduto a Spencer Haywood.Abbiamo fatto giocare MarvinBarnes, morto l’anno scorso,che si rifiutò di prendere un ae-reo che, per questioni di fuso,sarebbe arrivato qualche minu-to prima dell’orario di partenza,perché non voleva salire su una«fucking macchina del tempo».E se Joe Pace di Pesaro è ricor-dato come un matto vero, ilmandante era il compagnoMike Russell che aveva inventa-to la roulette russa in auto attra-versando all’improvviso e senzaguardare l’Adriatica. Metta haavuto problemi di gestione del-l’ira fin da quando aveva 7 anni,meglio stargli alla larga ma èanche un benefattore, premiatoper le sue donazioni proprio percombattere i problemi mentalidei bambini.

PACCHETTO Telecamere sfa-sciate, risse, falli durissimi, go-mitate assassine, litigi con gliallenatori avversari e il pubbli-co, squalifiche, problemi anchefuori campo. Il pacchetto è com-pleto. Ma Metta anche uno cheha dato un ginocchio per iLakers, che non si tira indietroper la squadra. Cantù lo sapràgestire? Non è il tipo più stranoarrivato in Brianza che ha ac-colto Johnny Neumann, gioca-tore di talento pazzesco che si èrovinato con le sue stranez-ze(poi ha girato il mondo comecoach, ultima tappa la naziona-le rumena). O Tom Boswell,sempre a caccia di droga per lamoglie tossicomane, lui spessocostretto a lavorare con gli ju-niores perché gli allenamentinon degenerassero in risse. Epossiamo dimenticare il pittore-sco Adrian Caldwell,che porta-va alle sedute video della matti-na un pollo arrosto e se lo man-giava in loco per colazione?Ron, Metta o l’amico dei Pandache sia, è una passeggiata.

NBA

Harden da mvpChe duellocon Westrbook1La guardia di Houston ha segnato 44 punti: è l’ottava volta che supera quota 40

J ames Harden sta ingaggiando una lottaal coltello con Russell Westbrook perstrappare il titolo di mvp ai favoriti desi-

gnati, LeBron James e Stephen Curry. Tutti edue hanno preso sulle loro spalle le rispettivesquadre, Houston e Oklahoma City, nella per-durante assenza delle stelle Dwight Howard eKevin Durant, sono primo e secondo nella classifica marcatori a 3/10 di punto di diffe-renza (27.5 Westbrook, 27.2 Harden) e se ilplay dei Thunder viaggia a suon di triple dop-pie, ma quella di domenica gli è stata cancella-ta togliendogli un rimbalzo, la guardia deiRockets ha superato quota 40 anche lunedìnotte contro Indiana, unico nella Nba ad esser-ci riuscito 8 volte in questa stagione. Contro iPacers, l’uomo che ha rilanciato la moda dellabarba nel basket, ha chiuso con 44 punti,21/22 ai liberi ma, quello che più conta, ne harealizzati 19 nell’ultimo quarto, 12 nei 4 minu-ti conclusivi. «Non saremmo dove siamo seHarden non stesse disputando una stagioneda Mvp» ha dichiarato dopo la gara il coach diHouston, Kevin McHale.

BARGNANI Nelle altre gare di lunedì, Datomenon è entrato nella sconfitta di Boston conBrooklyn, Bargnani ha realizzato 18 punti, con1 solo rimbalzo ma 4 assist e 2 stoppate, nelk.o. dei decimati Knicks contro i Grizzlies.Continua il momento magico di Nikola Miro-tic, l’ala montenegrino-spagnola dei Bulls chesta facendo un rush finale da rookie of the ye-ar: 28 punti contro gli Hornets, 19.5 di media,con 8 rimbalzi, nelle ultime 10 partite.

RISULTATI: Indiana-Houston 100-110, Brooklyn-Boston 91-110, New York-Memphis 82-103, Chicago-Charlotte 98-86, Utah-Minnesota 104-106, Golden State-Washin-gton 107-76.

� 1 Marvin Barnes, a Trieste nel 1980: se parliamo di matti, il numero uno 2 Johnny Neumann di Cantù: genio e sregolatezza

2

1

Metta in maglia Lakers con cui ha vinto il titolo 2010. I Knicks cono stati la sua ultima squadra Nba. La prima parte di stagione l’ha giocata in Cina nel Sichuan Whales EPA

PURA LUCE,PURA ENERGIA.

www.citize

n.it

Page 28: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

28 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Trento, l’Italia rimonta sulla Polonia1 Zaksa, che ha ingaggiato De Giorgi, sconfitta da Kazisky e compagni dopo una maratona: 3-2

IL CONFRONTO

ITALIAPOLONIA

COSÌ AL MONDIALE 2014

13ª 1ªMONDIALI VINTI

3 2EUROPEI VINTI

6 1ORI OLIMPICI

0 1IN FINALI CHAMPIONS 2015

0 2CHAMPIONS VINTE

18 1CLUB IN CHAMPIONS 2015/16

3 2

Mario SalviniNicola Baldo

L o Zaksa Kedzierzyn-Kozleieri sera ha giocato e persocontro Trento e stamattina

presenta il nuovo allenatore.Che ovviamente sarebbe statopresentato anche in caso di vit-toria. E’ Fefé De Giorgi. A sug-gellare una volta di più questostrano intreccio tra Italia e Po-lonia. Dove da un lato i polac-chi, abbattuto il totem dell’au-tarchia a tutti i costi, si affidanosempre di più ai nostri tecnici. Edall’altro, così facendo, ci stan-no battendo su tutti i fronti.

MONDIALENon parliamo più ditanto del Mondiale, per nonfarci troppo male paragonandoil loro trionfo casalingo col no-stro piazzamento. Ma dietroquel successo anche di pubblicoe di risultati (non fosse statoper lo scandalo successivo) c’èuna rivalità che dura da anni. Enon è fatta solo di partite vinte,ma anche di appeal sul campio-nato. Emergente e sfavillantequello polacco, tattico e storicoquello italiano., che nelle ulti-me stagioni ha perso campionia favore della Polonia. E passia-mo direttamente alla Coppe do-ve il saldo di questa stagione èimpietoso. Con una sola sfidavinta, quella di Perugia con loJastrzebski Wegiel di RobertoPiazza, che peraltro si era pre-sentato al doppio confrontosenza i due schiacciatori titola-ri, ovvero Bartman e Kaliberda.Per il resto dai polacchi solschiaffoni. Distribuiti equa-mente dallo Skra Belchatow a

Macerata negli ottavi e allostesso Perugia nei quarti diChampions. Ai quali sarebbe daaggiungere la rimonta che, nelfemminile, il Sopot di LorenzoMicelli ha imposto al Coneglia-no.

DONNE Così, se nel femminilealla Final Four siamo pari, conuna squadra ciascuno, Bustoper noi e il Police di Beppe Cuc-carini campione di Polonia(qualificato in quanto organiz-zatore) per loro, nel maschile ladifferenza è dolorosa. I polac-chi, con la semifinale-derby Re-sovia-Belchatow, sono sicuri diavere una finalista a Berlino.Cosa per loro parecchio insoli-ta. Intanto perché di Cham-pions (allora Coppa Campioni)ne hanno vinta solo una, nel1978, in una edizione senzaclub dell’Unione Sovietica, colPlomien Milowice allenato daAlexander Skiba, che poi avreb-be allevato la nostra generazio-ne dei Fenomeni in nazionaleJuniores (ai tempi era più fre-quente che i polacchi insegnas-sero a noi). E poi perché anche

di secondi posti ne hanno po-chi, appena un paio. Uno pro-prio col Resovia (ma era un al-tro club), nel 1973, e l’altro pro-prio col Belchatow, tre anni fa,con finale persa (15-17 al tie-break…) col Kazan. Belchatowche la semifinale «se l’è com-prata» tre volte attraverso l’or-ganizzazione, senza mai riusci-re ad acchiappare la Coppa cheormai per tutta la Polonia è unaspecie di chimera.

MARATONA Ma in attesa di ca-pire che ne sarà della Cham-pions, in Cev, ieri più che unapartita è stata una maratona.Tre giorni dopo il successo diModena la Energy T.I. DiatecTrentino pone anche il primomattoncino per la conquista diun posto nella finale, espu-gnando ai vantaggi del tie-bre-ak il parquet polacco dello Zak-sa Kedzierzyn-Kozle. Stanca questa Trento, qualche alto ebasso di troppo, Kaziyski chetrascina ma nella serata negati-va dell’opposto (Nemec e Nellisi alternano in campo) e di Lan-za serve soprattutto il carattereed un maggiore cinismo in al-cuni momenti chiave dell’in-contro per superare Kooy e soci.Ora sabato, nel ritorno al Pala-Trento, la squadra di Stoytchevconquisterà la finalissima (7 e11 aprile) vincendo con qua-lunque risultato. «Questa è sta-ta una vittoria soffertissima maimportante – ha detto a finematc h coac h R adost inStoytchev – sapevamo che ciaspettava una gara difficile co-m’è stata quella di Modena, vin-cere ci permette di fare un pas-so importante verso la finale».Fefé De Giorgi allenerà Zaksa

Festa di Trento sul campo dello Zaksa Kędzierzyn-Koźle CEV

LA GUIDA

(a.a. - s.cam.) In attesa delle Finali di Champion si giocano le semifinali delle altre coppe europee. Stasera la Cmc Ravenna ospite a Lisbona del Benfica. L’escluso dal referto potrebbe essere il libero Goi. Cester favorito su Ricci per giocare al centro con Mengozzi. Il ritorno si giocherà domenica Forlì.Coppa Cev Maschile: Kedzierzyn Kozle (Pol)-Energy TI Diatec Trentino 2-3 (20-25, 25-21, 23-25, 27-25, 17-29), Dinamo Mosca (Rus)-Lennik (Bel) 3-0 (25-16, 25-16, 25-16).Femminile: Krasnodar (Rus)-Rabita Baku (Aze) 3-1, Sopot (Pol)-Galatasaray Istanbul (Tur) 3-0 .Challenge Cup Maschile: Oggi (21.20) Lisbona (Por)-Cmc Ravenna, Minsk (Blr)-Novi Sad (Ser)

Femminile: Schweriner (Ger)-Bursa (Tur), Ekaterinburg (Rus)-Yuzhny (Ukr)Champions Maschile Final Four a Berlino (GER), 28-29 marzo: 17 Berlino-Kazan (Rus), 20 Resovia (Pol)-Belchatow (Pol).Final Four a Stettino (Pol), 4-5 aprile: 15 Police (Pol)-Unendo Yamamay Busto Arsizio, 18 Vakifbank (Tur)-Eczacibasi (Tur).

IN PROVA (p.r.) Da ieri si allena a Modena Andreas Dimitrios Fragkos, schiacciatore greco, classe 1989. L’atleta, terminata la sua avventura in Iran arriva per un periodo di allenamento con Lorenzetti. Potrebbe prendere il posto di Ishikawa che è tornato in Giappone e che non si sa se tornerà per i playoff. Mentre è stato escluso dalla società qualsiasi altro arrivo straniero, extracomunitario. Si era parlato a lungo di Simon.

Questa sera Ravenna a Lisbona

GhiaccioRFigura a Shanghai PallanuotoRWorld League

Marchei-Hotareksul palco mondiale«Un altro passoverso i Giochi»

Setterosa da brividiDomina, poi rischiama batte l’UngheriaCarlo FerraroIMPERIA

A Imperia, al cospettodel consueto pienone,nel 5° e penultimo im-

pegno di World League, l’Ita-lia supera l’Ungheria: per ac-cedere alle finali basterà unpari contro la Russia nell’ul-tima giornata dei prelimina-ri. Le azzurre volano sul 9-4,ma un black out permette al-le ospiti di agguantare il 9-9a 3’ dalla sirena, prima cheQueirolo, Bianconi (migliormarcatrice con cinque gol,quattro punti di sutura al-l’arcata sopraccigliare sini-stra per un duro colpo) e Ga-ribotti chiudano il discorso.In questa stessa vasca, oggialle 15, si gioca il recupero diA-1 tra Mediterranea e Oriz-zonte. E qui si disputerà an-che la Final Four di CoppaLen il 10 e 11 aprile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ITALIA-UNGHERIA 12-9(2-1, 3-1, 4-3, 3-4)

Italia: Gorlero, C.Tabani, Garibotti 2, Queirolo 1, Pomeri, Aiello 2, Di Mario, Bianconi 5, Emmolo 2, A.Mil-lo, Cotti, Palmieri, Teani. All. Conti. Ungheria: Gangl, Gurisatti, Hevesi, H.Kisteleki 2, Szucs 2, Takacs 1, Miskolczi, Keszthelyi 2, I.Toth 1, Garda, Csabai 1, Mate, Bolonyai. All. Meresz. Arbitri: Stavropoulos (Gre) e Teixi-do (Spa). Note: s.n. Italia 10 (4), Ungheria 8 (1). Usc. 3 f. Di Mario 3° t., Garda 4°.

Gir. A: Russia-Francia 18-4.Class.: Italia 12; Russia 11; Ungheria 7; Francia 0.Pr. turno (21/4): Italia-Russia, Francia-Ungheria.La formula: È stata ufficializzata la sede cinese della Final Eight, in pro-gramma il 9-14 giugno: sarà Shanghai. Dall’Europa vi accedono le capolista dei gironi e la migliore seconda. Nella scorsa edizione, l’Italia chiuse con la medaglia d’argento.

� CHAMPIONS LEAGUE Oggi si giocala 7a giornata dei preliminari: RadnickiKragujevac (Ser)-Brescia alle 18 e ProRecco-Barceloneta (Spa) alle 20.30 condiretta su RaiSport 2. L’altra sfida del gi-rone A è Olympiacos (Gre)-Eger (Ung).Class.: Pro Recco 18; Eger 10; Barcelo-neta 8; Radnicki 6; Brescia 5: Olympia-cos 4.

RAvanti 9-4, l’Italia si fa raggiungeresul 9-9. Brilla Bianconi, 5 gol e 4 punti di sutura

Bianconi con la ferita all’occhio RANISE

Andrea BuongiovanniINVIATO A SHANGHAI (CINA)

E’ la gara più attesa. La Ci-na, nelle coppie di arti-stico, ha un passato, un

presente e certo un futuro diprimissimo piano. Da numeriuno, non fosse per la grandetradizione sovietico-russa. Peresempio: nello show che oggi all’Oriental Sports Centre, pri-ma del corto, farà da cerimoniadi apertura della rassegna, no-nostante la presenza di stellecome Evgeny Plushenko, gli oc-chi di tutti saranno su XueShen-Hongbo Zhao, ori olimpi-ci e mondiali in pensione. I duepare si esibiranno anche inun’inedita versione da cantanti.Poi via alla sfida. E sarà Cina,coi suoi tre tandem, contro il re-sto del mondo capitanato daicanadesi Duhamel-Radford,imbattuti nella stagione e logicifavoriti.

L’ATTESA Nel resto del mondo cisaranno anche Valentina Mar-chei-Ondrej Hotarek. L’esordiodel due azzurro sulla scena iri-data genera interesse. Meritodel 4° posto centrato agli Euro-pei di gennaio a Stoccolma, ar-rivando dal nulla. Il binomio, fi-no all’estate scorsa, non esiste-

va e quella di Shanghai sarà so-lo la quinta gara della carrieracomune. «In un progetto che ciporterà all’Olimpiade 2018 – di-cono – siamo qui per fare un’al-tra importante esperienza e unulteriore passo avanti». Volanobasso, i due: la concorrenza sa-rà spietata. Ma la scommessa ègià vinta. Valentina, col solitoentusiasmo, si presenta nellanuova veste dopo sette Mondia-li nell’individuale (con l’ottavapiazza di Nizza 2012 quale pun-ta). Ondrej invece, solo un annofa, al fianco di Stefania Berton,col 9° posto di Saitama, centra-va il miglior risultato azzurro nella storia iridata della specia-lità. Avvicinare quel piazza-mento varrebbe oro.

TRIPLO LUTZ Gli allievi di Fran-ca Bianconi, rispetto agli Euro-pei, «rischiano» di essere ulte-riormente migliorati. Perchéogni giorno che passa l’intesacresce e perché sono reduci datre settimane a Montreal, dovehanno pattinato al fianco deglistessi Duhamel-Radford. «Il la-voro è stato intenso – racconta-no, freschi pure da una dupliceapparizione a “Notti sul Ghiac-cio”– ma divertente. Ci siamopersino prodotti in una spirale aquattro e in un doppio triplo lu-tz in parallelo». Roba da guin-

ness dei primati, ma resta chenessun’altra coppia presenteràquel salto. L’Italia, intanto,spinge anche Nicole Della Mo-nica-Matteo Guarise che, alquarto Mondiale, possono mi-gliorare il 14° posto di London2013. Sulle note di Cinderella,saranno in pista alle 12.57 ita-liane; Marchei-Hotarek, chescontano un ranking per forzamodesto, alle 12.02 con Mala-guena. Poi, passando pure dairussi Kavaguti-Smirnov, fari su-gli atleti di casa: Sui-Han, Peng-Zhang e, soprattutto, Pang-Tong, due icone: dopo i Giochidi Sochi si erano ritirati, ma laprospettiva di un Mondiale nel-la propria città è stata irresisti-bile. Shanghai sarà tutta con lo-ro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Valentina Marchei e Ondrej Hotarek, quarti agli Europei di figura AP

LA GUIDA

Dopo il corto della danza che nella notte ha aperto la rassegna con Anna Cappellini-Luca Lanotte, il programma prevede oggi dalle 11.15, anche il corto delle coppie. Domani (dalle 3.30 della notte italiana) quello delle donne con Roberta Rodeghiero e Giada Russo il libero delle coppie.Programma (orario italiano, locale +7 ore). Oggi. Ore 11.15: corto coppie (Marchei-Hotarek ore 12.02, Della Monica-Guarise ore 12.57). Domani. Ore 3.30: corto donne (Rodeghiero, Russo). Ore 12: libero coppie. In tv (oggi): diretta RaiSport 1 ore 13.05, Eurosport ore 12.30.

Oggi il corto coppiediretta RaiSport 1ed Eurosport

PallavoloRCoppa Cev: andata della semifinale

Page 29: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

29MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Boston in dubbioIl Villaggio di Romaverso Tor Vergata1Negli Usa: «Avanti solo se la gente dirà sì»Malagò in Senato: «Ambiente e trasparenza»

PADOVA

Campioni di vita grazie allo sport1Fragomeni, Maddaloni e Lucchetta al convegno: «Lo sport come riscatto sociale»

Rio 2016 acceleratra ritardi e casi1A 500 giorni dall’Olimpiade va a rilento il Velodromo, il campo da golf conteso. Più sicurezza

Ecco com’è adesso il mega impianto dell’Università di Tor Vergata a Roma

Una panoramica con lo stadio Maracanà, sede della cerimonia inaugurale dei Giochi, e il palazzetto della pallavolo

11� E’ di 11 miliardi di euro il budget di Rio (dal 5 agosto 2016)

Valerio PiccioniIROMA

R oma 2024 sbarca al Sena-to e intanto rischia di per-dere un’avversaria nella

corsa all’organizzazione deiGiochi. Boston ha deciso: o i bo-stoniani sono d’accordo oppureneanche ci iscriviamo alla gara.Pressati dai sondaggi di opinio-ne, dove il sì è staccato parec-chio dal no, i dirigenti dellacandidatura hanno deciso diorganizzare un referendum pri-ma del 15 settembre, cioè dellascadenza indicata dal Cio. «Seil voto popolare dirà no, nonandremo avanti». E il Sindaco,che pure è un tifoso convintodella candidatura, conferma.

PARIGI SI’ Insomma, nono-stante la rivoluzione low costvarata dal Cio a dicembre, a Lo-sanna non c’è la firma per lecandidature. Se la Germania haormai battezzato il lancio diAmburgo - ma avere il presi-dente del Cio, Thomas Bach,potrebbe non essere un vantag-gio - per il resto il piatto piange.Anche se Parigi è ormai vicinaal sì con il vento favorevole deisondaggi: la sindaco Anne Hi-dalgo s’è iscritta al partito olim-pico dopo un’iniziale freddez-za. Poi c’è Baku.

VIVA TOR VERGATA Quanto aRoma, ieri audizione alla com-misione istruzione del Senatodi una delegazione del Comita-to, capeggiata da Malagò con lacoordinatrice generale ClaudiaBugno, Simone Perillo (inter-national relations and planningmanager), e il capo di gabinettodel Coni Francesco Soro, Si ètrattato di un’audizione con unMalagò-fiume (più di un’ora didiscorso). A parte, lo scettici-smo del Movimento CinqueStelle,, i toni erano abbastanzafavorevoli. Il presidente del Co-ni ne ha approfittato per un an-nuncio importante sulla cartadi identità della candidatura.C’è Tor Vergata in pole position,e questo apre la porta anche auna possibile rivalutazione pu-re della vela di Calatrava, il mo-

numento all’incompiuto dellaperiferia sud di Roma. «La vo-lontà è localizzare il VillaggioOlimpico laddove ci sono strut-ture pubbliche e un’area che hauna finalità urbanistica»,diceMalagò. Cioè a Tor Vergata?«Tipo Tor Vergata e non certoTor di Quinto, dove ci sono vin-coli ambientali molto forti».Tordi Quinto era la scelta del dos-sier presentato e bocciato daMonti, tre anni fa.

ALLARGAMENTO MA...E a pro-posito di discontinuità. Tutte lefinali delle discipline (salvo lavela) si disputeranno nella

� Park Tae Hwan ora si scusa per aver deluso gli appassionati, è pronto a spiegare tutto al rientro a Seul, ma il suo rientro alle gare al termine della squalifica di 18 mesi per doping si allontana. Park ha 21 giorni di tempo per appellarsi al Tas (per la Fina non lo farà) contro la squalifica, ma anche la Wada ricorrerà per aumentare la sanzione. Attualmente l’olimpionico risultato positivo al testosterone potrebbe essere in tempo per qualificarsi ai Giochi di Rio 2016: lo stop scade il 2 marzo 2016. Ma è il comitato olimpico coreano a ricordare al 4 volte medagliato olimpico e bicampione del mondo dei 400 sl che da luglio 2014 è stata introdotta una norma che vieta ai coreani squalificati il rientro in nazionale prima dei 3 anni post sospensione. A meno che ci siano ragioni «sociali, superiori interessi nazionali». «Dopo i 18 mesi e solo se ce ne saranno le condizioni, si potrebbe rivedere la norma» spiega il portavoce del comitato olimpico Park Dong-hee. Per adesso, dunque, con queste regole, il nuotatore non avrebbe speranze di esserci a Rio.

Doping: nuoto Park rischia i Giochi 2016

Mauricio CannoneRIO DE JANEIRO (BRASILE)

A 500 giorni dall’Olim-piade, Rio de Janeiro

vive la frenesia di prima cittàche ospiterà i Giochi olimpi-ci in Sudamerica. Il sindacoEduardo Paes ha fatto unascommessa con Thomas Ba-ch, presidente del Cio: con-segnerà i siti nei tempi previ-sti per l’apertura nel Mara-canã, ristrutturato nel 2013,che oltre alle cerimonieospiterà il torneo di calcio. IlBrasile deluso dai Mondialidi calcio intende vincere orala sfida olimpica e organiz-zativa. La città è un cantiere.C’è da inaugurare la metro-politana fino alla Barra daTijuca, una delle 4 zone decuore a Cinque Cerchi. Il di-sinquinamento della Baia diGuanabara, sede per la vela,è forse la più grande sfida.L’obiettivo di ripulirlo al-l’80% è ritenuto quasi im-possibile fino ad agosto2016: si è già al 49%.

VELODROMO E SICUREZZAPreoccupa il Velodromo ed ilcampo da golf è al centro diun caso giudiziario. La mu-nicipalità ritiene proprieta-rio del terreno un imprendi-tore italiano, responsabileper la costruzione del greene di una foresteria di lussoche ha provocato le protestedi ambientalisti. Anche ilpresunto erede del terrenorisalente al 19° secolo riven-

dica ora la sua proprietà. La cri-minalità è un vecchio problemadella magalopoli, però neigrandi eventi come i Mondiali,la Conferenza per l’ambiente ela visita di Papa Francesco la si-curezza è stata rafforzata e aiGiochi squadre antiterrorismosaranno distribuite lungo la cit-tà. Gli eventi più protetti saran-no le cerimonie di apertura e lachiusura oltre i 42.195 metri della maratona. Poliziotti brasi-liani andranno a Boston per im-parare dai loro colleghi che af-frontarono nel 2013 gli attenta-ti durante la maratona.

BUDGET Il budget di Rio 2016 siaggira sugli 11 miliardi di euro.Poco più di 2 sono a carico delComitato organizzatore: il 51%da sponsor locali, il 21% dalcontributo Cio, il 13% dallavendita di biglietti, il 9% dasponsor internazionali, il 6%da licenza di marchi vari, 1 mi-liardo e 600 da lavori con arenee opere tipo Centro radio tv, dicui oltre 400 milioni spettano aigoverni nazionale, statale e co-munale; 1 miliardo e 200 da as-sociazioni publico- private. Icirca 7 rimanenti sono opere pubbliche per la città, compre-sa la metropolitana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

G iacobbe Fragomeni lasua esperienza l’ha sinte-tizzata così: «La boxe mi

ha salvato, mi ha tolto dallastrada, la mia redenzione è sta-ta la palestra. L’ho deciso io: hoscelto di cambiare. Ho avuto laforza di uscire da un mondo incui molti non ce l’hanno fatta».L’ex campione mondiale deimassimi leggeri è tra i perso-

naggi intervenuti ieri a Padovaal convegno sul tema «Lo sportcome riscatto sociale». Storie diuomini e di sport quelle raccon-tate anche dagli altri ospiti del-l’iniziativa come Gianni Mad-daloni, fondatore dello Star Ju-do Club Napoli nel cuore diScampia - ma anche padre e al-lenatore del campione olimpicoPino Maddaloni -, e l’ex azzurrodi volley Andrea Lucchetta.«Ho 8 detenuti che frequentanola mia palestra e negli anni nesono passati 40 - racconta Mad-daloni —: non tutti sono diven-tate persone oneste, ma moltidi loro sì. Quello che diamo lo-ro è un’opportunità. Ecco a mepiace più parlare di opportuni-tà sociale, che non di riscatto. E

non la diamo solo a loro: perme togliere quanti più bambinidalla strada è una corsa controil tempo. Dobbiamo insegnareai più piccoli a vivere secondole regole dello sport».

LUCKY Lucchetta ha insistito inparticolare su un elemento, «lagioia del gioco. Che non ha nes-suna relazione con il successo,la fama, il denaro, perché il va-lore materiale di un oro è nullorispetto alle emozioni dell’atti-mo in cui, con il sacrificio el’umiltà, si arriva a conseguireun risultato». Lucchetta a Mo-dena ha fondato la ludoteca“Oplà”. «In tutti gli sport è fon-damentale che gli educatoritrasmettano passione e stimoli-

no l’autostima dei ragazzi. Nonimporta, poi, se quei ragazzi di-venteranno campioni». Ad apri-re i lavori, moderati da FrancoArturi, editorialista della Gaz-zetta dello Sport, l’interventodel professor Renato Zanovel-lo, referente della cultura spor-tiva dell’Area 1 del Panathlon:«Riscatto significa liberazioneda situazioni e comportamentinegativi. E lo sport è un grandestrumento positivo e propositi-vo. E a chi si lamenta delladrammaticità di certe tristi re-altà, rispondo con le parole delpremio Nobel Albert Einstein:Non possiamo pretendere chele cose cambino se noi conti-nuiamo a fare le stesse cose».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Grande Roma» con una di-stanza massima di 50-60 km.Per l’allargamento sul territorionazionale dei tornei eliminato-ri degli sport di squadra, ora c’èprudenza: «Tutti vorremmo fa-re un discorso il più possibile al-largato senza rischiare però dinon prendere i voti per vince-re».

CAPISALDI Josefa Idem. la se-natrice olimpionica, approva icapisaldi della candidatura:«Sfruttare strutture esistenti,rispettare l’ambiente per co-struire il Villaggio, insistere sul-la Fiera di Roma. Ora però ap-profondiremo le altre questio-ni». Questioni su cui già lavoraClaudia Bugno: «Il 31 marzo la-scerò il mio incarico al ministe-ro dello Sviluppo Economico.Affronto questa sfida con dedi-zione e impegno. Nessuna di-strazione a parte la mia piccoli-na di 5 mesi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

R La Bugno lascerà il 31 il ministero Idem: «Sfruttare lestrutture esistenticome la Fiera»

OlimpiadiRLa candidatura italiana per il 2024

SCANDALO ATLETICA

Rolex in cambio di votiAl Kamali è indagato

N el 2011, nel congres-so Iaaf prima deiMondiali di Daegu,

Ahmad El Kamali, presiden-te della federatletica degliEmirati Arabi Uniti, venneeletto a sorpresa nel consi-glio con 137 voti. A sorpresaperché questo ex giudice deltribunale militare era prati-camente sconosciuto. OraKamali è candidato alla vicepresidenza per il congressodi agosto a Pechino cheeleggerà il successore di La-mine Diack fra Coe e Bubka,ma Kamali è al momento in-vestigato dalla commissioneetica della Iaaf per uno scan-dalo che ieri è stato rivelato

dal quotidiano spagnolo ElPais. Un calderone scoperchia-to dal presidente di una federa-zione africana che ha preferitorimanere anonimo, secondo ilquale Al Kamali ad Addis Abe-ba a inizio marzo, in occasionedel congresso della confedera-zione africana, avrebbe offertoorologi Rolex a 40 delegati del-le federazioni africane per ave-re il loro voto a Pechino. E’ solol’ultimo degli scandali dell’at-letica. La commissione sta an-che indagando sui casi dopingrussi e del torbido mondo che licirconda dove è implicato an-che il figlio di Diack, Papa Mas-sata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 30: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

30 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL PERSONAGGIO CONTENUTOPREMIUM

(bold) Il professor Dario D’Ottavio, 68 anni, biochimico, ex primario del laboratorio di Tossicologia dell’ospedale S.Camillo di Roma, è stato per 4 anni componente della Commissione di vigilanza sulla legge anti-doping.

� Professor D’Ottavio, si può credere alla storia dei superintegratori che migliorano le prestazioni dell’11 per cento?«Un miglioramento di queste proporzioni si può ottenere solo con l’Epo. Sostanze come la L carnetina le conosciamo. Non prendiamoci in giro».

� E’ legittimo avere dei sospetti di fronte ad exploit nei tempi come quelli ottenuti da Mo Farah nel corso degli anni?«La mia teoria è che nello sport moderno la cultura del sospetto è legittima a 360 gradi. Il mio primo postulato èche un atleta negativo ai controlli non è detto che sia pulito. Indagare e verificare mi pare obbligatorio».

� Il passaporto biologico è oggi l’arma migliore?«Fatta la considerazione che il doping è sempre in vantaggio sull’antidoping, ritengo che si possa fare un ulteriore salto di qualità con il passaporto antropometrico per la misurazione del corpo umano e il passaporto biodinamico. Se ad atleta di 25 anni cresce il piede di due misure, qualcosa non torna. E se un atleta con determinate caratteristiche fisiche ottiene prestazioni di un certo livello, uscendo dai parametri, bisogna indagare. Il motore di una Cinquecento non fornisce le prestazioni di una Ferrari».

� Qualcuno propone la teoria «doping libero».«Una follia. Vincerebbe chi può contare sulla scienza migliore. A quel punto, date le medaglie ai medici».

DARIOD’OTTAVIOBIOCHIMICO

«Integratori? Serve l’Epo per questimiglioramenti»

4 DOMANDE A...

Mo FarahMA QUALE BENZINAUSA IL CAMPIONE?UN FONDISTA CHE FA DISCUTEREMo Farah, britannico di origine somala, 32 anni, è una star dell’atletica: olimpionico a Londra 2012 nei 10.000 e 5000, oro sulle stesse distanze ai Mondiali di Mosca del 2013. Domenica scorsa a Lisbona ha migliorato il primato europeo sulla mezza maratona: 59’32”. Ma ci sono zone d’ombra nella sua storia: malori e allenamenti con atleti squalificati per doping...

Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

D omenica 22 marzo 2015accadono due eventi nel-

la vita di Mo Farah: vince lamezza maratona di Lisbona conil tempo di 59’32’’, record euro-peo, mentre, a Londra, il Sun-day Times pubblica in prima pa-gina un servizio dedicato aduna partita di «superintegrato-ri» ordinati nel gennaio 2011 enel marzo 2012 dal suo allena-tore, Alberto Salazar, 56 anni,cubano trapiantato negli StatiUniti, maratoneta di grande li-vello negli anni Ottanta, guru

del Nike Oregon Project, unpersonaggio sul quale da temposi interessa l’antidoping. Que-st’integratore, il NutraMetSport, sarebbe legale con i com-ponenti L-carnetina e carboi-drati. Secondo uno studio rea-lizzato all’Università di Nottin-gham, migliorerebbe le presta-zioni fino all’11%.

I DUBBI Questa contempora-neità, luci e ombre, è ormai unacostante della carriera di MoFarah, nato a Mogadiscio esbarcato nel Regno Unito a 8anni, figlio di un britannico etrapiantato nella realtà diHounslow, periferia Ovest diLondra. Il giovane Farah fre-

quenta il Feltham CommunityCollege e qui le sue doti vengo-no scoperte da Alan Watkinson:«Aveva problemi con la lingua euna passione smisurata per ilcalcio. Sognava di diventare aladestra dell’Arsenal, ma io loconvinsi a scegliere l’atletica». Farah vince la prima gara im-portante nel 1997: il titolo stu-dentesco nel cross e diventaprofessionista nel 2001. Vincegli europei di cross nel dicem-

bre 2006, è sesto nei 5.000 aiMondiali 2007 a Osaka, mentreall’Olimpiade di Pechino, nel2008, è fuori dalla finale dei5000. Nel 2009 il crescendodelle prestazioni è sbalorditivo.A gennaio, stabilisce a Glasgowil record indoor britannico dei3.000 metri: 7’40’’99. Pochesettimane più tardi, a Birmin-gham, frantuma il primato, ab-bassandolo di 6 secondi. Farahva poi agli europei di cross ed èsecondo, collassando dopo aversuperato il traguardo: è il primomalore della sua storia. A Edim-burgo, poco tempo dopo, fini-sce terzo nel Great Cross Coun-try e si sente di nuovo male. Il2010 è segnato da exploit incre-dibili. Corre i 10.000 a Londrain 27’44’’ e la settimana dopo, inCoppa Europa, si migliora di 16

secondi. Agli Europei di Barcel-lona, è oro nei 10.000. A Zuri-go, il 19 agosto, scende sotto i13 minuti nei 5.000. L’ascesa èinarrestabile. Ai Mondiali diOsaka del 2011, è oro nei10.000 e argento nei 5.000. Al-l’Olimpiade di Londra 2012,doppietta su 10.000 e 5.000.Nel 2013, il record europeo sui1.500: 3’28’’81. In estate, aiMondiali di Mosca, nuovo bissui 10.000 e 5.000.

LA DIFESA Mo Farah è stato ilprimo atleta al mondo a scende-re sotto i 3’30’’ nei 1.500, i 13’nel 5.000 e i 27’ nei 10.000. Uneclettismo incredibile. Unamacchina impressionante. Ma èuna macchina sulla quale qual-cuno comincia ad indagare per-ché il rapporto con Salazar sol-leva più di un interrogativo. MoFarah difende il tecnico quan-do, nell’autunno 2013, la Bbcproduce un’inchiesta, sollevan-do la questione doping: «Tuttoquesto mi offende. Sono forsel’atleta più testato del mondo.Alberto è un grande allenatoree io lavoro duro per ottenerequesti risultati». La replica diSalazar, che trionfò in una su-permaratona nel 1994 raccon-tando di aver tratto giovamentodall’uso del Prozac, è banale: «Irisultati di Farah sono figli deltalento e di un regime durissi-mo di allenamenti. I sospetti didoping sono la scusa di chi per-de». La Iaaf da tempo starebbemonitorando la situazione. I va-lori di emoglobina rilevati neglianni avrebbero infatti attiratol’attenzione della Iaaf. Nel2007, il livello sarebbe stato del13,9, mentre nel 2013 sarebbesalito al 16,5. Una crescita checoincide con l’exploit dei risul-tati e questo farebbe pensare che nel corso della sua carrieragli indicatori, invece di restarecostanti, sarebbero aumentati.Per questa ragione sarebberostati evidenziati cromaticamen-te dalla Iaaf. Come ha indicato ilgiornalista tedesco Hajo Sep-pelt, gli esperti della Iaaf colo-rano i casi ritenuti sospetti. Inquesto quadro, con il collassodopo la mezza maratona diNew York nel marzo 2014 e ildebutto nella maratona a Lon-dra 2014, la carriera di Mo Fa-rah prosegue. Il campione bri-tannico è oggi un uomo ricco:guadagna 13 milioni di eurol’anno. Una macchina da recorde da soldi, ma una domandas’impone: la benzina è pulita?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA IAAF INDAGA SULL’EMOGLOBINA: SBALZI DA 13.9 A 16.5 PER CENTO. I DUBBI SUL SUPERINTEGRATORE I SOSPETTI SUL SUO ALLENATORE SALAZAR

DA TRE ANNI DOMINA NEI 5000 E 10.000, MA CHE PAURA A NEW YORK...

� 1 Mo Farah vince l’oro dei 5000 m ai Giochi Olimpici 2012 dopo aver conquistato quello dei 10.000. Farà doppietta di ori anche ai Mondiali 2013 e agli Europei 20142 Farah svenuto dopo aver tagliato il traguardo della mezza maratona di New York un anno fa (2° in 1h01’07”) 3 Il suo allenatore Alberto Salazar, 56 anni, ex maratoneta e vincitore a New York dal 1980 all’82

21 3

AtleticaRIl caso

Page 31: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

31MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1NUOTO, ADDIO ALLA MUFFAT Oggi a Nizza, il nuoto francese e internazionale daranno l’ultimo saluto all’olimpionica Camille Muffat, 25 anni, morta tragicamente durante un reality il 9 novembre in Argentina. Ci sarà anche il presidente della Len, Barelli.TUTTENOTIZIE

ARCO QUALIFICA PER BAKU 2015(gu.l.g.) Al via il Grand Prix di Maratona (Gre) valevole anche per la qualificazione ai Giochi Europei di Baku. In gara: Mauro Nespoli, Marco Galiazzo e Michele Frangilli con Massimiliano Mandia, David Pasqualucci e Marco Morello; tra le donne Natalia Valeeva, Sara Violi, Elena Tonetta, Guendalina Sartori, Claudia Mandia e Tatiana Andreoli.

ATLETICA� LANCI GIAMAICANI (si.g.) A Mona (Giam), nell’Uwi Invitational, 20.94 di O’Dayne Richards nel peso e 66.40 di Fedrick Dacres nel disco. Uomini. 400: 7. N. Carter 47”46. Donne. 400: 4. Fraser-Pryce 55”67.� MARCIA ASIATICA (si.g.) Nei campionati cinesi di marcia su strada a Pechino, record asiatico nei 20 km donne di Lu Xiuzhi con 1h25’12”. Uomini. 20 km: Wang Zhen 1h19’29”; Cai Zelin 1h20’13”. 50 km: Yu Wei 3h46’57”. Donne. 20 km: 2. Liu Hong 1h27’39”; 3. Nie Jingjing 1h27’51”.� LAGAT (d.m.) Il keniano Alfers Lagat ha vinto in 1h00’33” la Mezza Maratona di Venlo (Ola).

BOXE� VINCE DRAGAN (r.g.) A S.Casciano Val di Pesa (Fi) il supermedio locale, nato in Romania, Leper Dragan (3-0-2) ha superato Fabrizio Leone (6-7) sui 6 round. Debutto positivo di Filippo Ardito (1) su Emanuele Zagatti (0-1) p.4. � BUNDU SLITTA (r.g.) Slitta a fine maggio il rientro dell’ex europeo welter Leo Bundu (30-1-2) a Las Vegas contro uno statunitense nei top ten, il cui vincitore avrà l’opportunità iridata. Loreni pensa anche al vincitore tra Kell Brook (e il romeno Ionut Dan Ion per la Ibf, sabato a Belfast. � TRAGEDIA SFIORATA (i.m.) Tragedia sfiorata in una riunione dilettanti a Codognè (Tv) sabato sera. Il debuttante peso welter Fioretto Luca Basile, bancario di 34 anni residente ad Agordo (Bl), per un ko subito al terzo round è finito in rianimazione all’ospedale di Conegliano a causa di un ematoma. E’ ancora ricoverato, ma si è ripreso ed è stato trasferito in chirurgia. Il rivale Andrea Argentin è stato per ore al suo capezzale. � A PADOVA (i.m.) A Padova nelle 4

superato 23-17 (Niederwieser 7, Rotondo 5) la Finlandia dopo aver perso di misura (21-20) con la Norvegia campione d’Europa e 23-20 col Portogallo. Azzurre terze nell’International Tournament, dietro lusitane e scandinave.

PALLANUOTO� ANTICIPO (Oggi alle ore 19 (diretta Rai Sport 2) Fondi-Ancona per l’anticipo della 4^ giornata dei playoff maschili.

RUGBY� JONES A TREVISO (i.m.) Eddie Jones, c.t. del Giappone ed ex dell’Australia, uno dei guru della palla ovale mondiale, è a Treviso per la prima settimana da consulente dello staff del Benetton. Sabato assisterrà al match di Pro 12 con i Dragons.� OMOLOGATA (i.m.) Il giudice Fir ha omologato Mogliano-Petrarca 21-15, respingendo il ricorso dei padovani sulle mischie no contest disputate senza penalizzare di un uomo la squadra rivale. Nuova classifica di Eccellenza: Rovigo, Calvisano 56, Mogliano 53, San Donà 39, Fiamme Oro,Viadana 37, Petrarca 33, Lazio 22, L’Aquila 5, Prato 0.

SPORT INVERNALI� ASSOLUTI FONDO Giulia Stuerz (su De Martin e Debertolis) e David Hofer (su De Fabiani e Pellegrino) hanno conquistato il titolo tricolore di combinata (skiathlon) ad Anterselva.

TENNIS� NADAL E KNAPP A Miami (Usa, 5 milioni di euro, cemento), una storta alla caviglia costringe Nadal a sospendere l’allenamento, ma non dovrebbero esserci problemi nel 2° turno contro il vincente di Stakhovsky-Almagro. Intanto Karin Knapp batte al 1° turno Siniakova (R.Cec) 6-2 6-0.

VELA� OGGI ARRIVO (r.ra.) E’ previsto nella mattinata di oggi l’arrivo di Cheminées Poujoulat alla Barcelona World Race. Jean Le Camm e Bernard Stamm taglieranno vittoriosi il traguardo della terza edizione del giro del mondo in coppia senza scalo dopo 84 giorni , migliorando di 8 giorni il tempo di Jean Pierre Dick e Damian Foxall nel 2008.

� Anche il double trap italiano ha fatto il pieno ed è aposto per Rio. Marco Innocenti si piazza secondo alla prova di Coppa del Mondo di Al-Ain, negli Emirati Arabi, e si prende così la carta olimpica, come aveva già fatto Nino Barillà lo scorso settembre ai Mondiali di Granada. Innocenti, già ai Giochi a Sydney e ad Atene, ha chiuso le qualifiche con 141, per poi piazzare uno straordinario 30 in semifinale che gli è valso la finale contro il russo Vasily Mosin. A quel punto la carta era conquistata (ce n’erano in palio due), e l’azzurro (8° podio di Coppa per lui) ha ceduto 26-25. Per Mosin è il 5° successo di Coppa in carriera. Benissimo anche Davide Gasperini (Esercito), terzo (4° podio in carriera) con 25 in semifinale poi vittorioso 27-23 nella finalina con Haldeman (Usa) Double trap: 1. Mosin (Rus) 143/150 – 28/30 – 26/30; 2. Innocenti 141 – 30 – 25; 3. Gasparini 142 – 25 – 27; 4. Haldeman (Usa) 140 (+2) - 26 - 23; 15. Di Spigno 136.

TIRO A VOLO

Double trap: Innocenti si prende Rio

Marco Innocenti, 37 anni

� (s.f.) Pronostici rispettati nella prima giornata dei Campionati italiani Assoluti in Friuli. Titolo dello slalom maschile, disputato a Tarvisio, a Giuliano Razzoli, che suggella così il grande finale della sua stagione con il 3° titolo tricolore della specialità; assente Stefano Gross, campione uscente, argento al fresco vincitore della coppa Europa Tonetti davanti all’eterno Moelgg (nel 2003 il suo 1° podio tricolore). Nella discesa donne disputata a Sella Nevea e anticipata di un giorno, in considerazione delle previsioni meteo, terza doppietta per le sorelle Fanchini: stavolta Elena è oro (il 6° nella specialità) davanti a Nadia; bronzo alla Stuffer. Non partita Elena Curtoni, assenti Merighetti e Schnarf. Oggi gigante maschile, superG e conbinata donne.. Slalom uomini: 1. Razzoli, 1’31”55; 2. Tonetti a 53/100; 3. Moelgg 61/100; 4. Nani 1”06; 5. Thaler 1”09.Discesa donne: 1.E. Fanchini, 1’11”19; 2. Stuhec (Slo) a 6/100;3. N. Fanchini 16/100; 4. Stuffer 45/100; 5. Marsaglia 50/100; 7. Brignone 1”22.

SCI: TRICOLORI

Slalom a RazzoliLa discesa aElena Fanchini

Giuliano Razzoli, 30 anni

� Ieri era il compleanno di Thierry Jarnet, che ha compiuto 48 anni. Il jockey francese ha pensato bene di festeggiare lavorando in mattinata a Chantilly la campionessa Treve, con la quale ha conquistato gli ultimi due Arc de Triomphe. E’ stata solo una presa di contatto per l’allieva di Criquette Head che comunque è apparsa già bella tonica. Treve dovrebbe tornare in pista nel Prix Corrida (gruppo 2, metri 2100) del 29 maggio a Saint-Cloud, dove incontrerebbe solo le femmine. Un impegno sulla carta facile e non impegnativo: d’altronde il grande obiettivo è la tripletta consecutiva nell’Arc della prima domenica di ottobre. � BRAVO ZARROLI (e.lan.)Esordio stagionale felice per il neo-milanese Daniele Zarroli in Francia. A Saint-Cloud l’allenatore-proprietario di Roma ha infatti colto un buon quarto in listed, nel Prix la Camargo (m. 1600), con la treanni Anchise, ed ha poi vinto inreclamare con la coetaneaMefite, interpretata sempre da Olivier Peslier nel Prix deChatou (m. 1400).

IPPICA

Treve, mirino già puntatosul terzo Arc

Treve ieri mattina FORNI

sfide neo pro di Road to glory. Piuma Luca Rigoldi b. Calogero Galici; leggeri Manuel Vignoli b. Matteo Redrezza; superleggeri Davide Festosi b. Francesco Lomasto; mediomassimi Danilo Zito b. Luca Esposito. Nei mediomassimi Andrea Roncon (3) b. Attila Szatamari (Ung, 4-21-2).

IPPICA� IERI 13-17-4-12-16 A San Giovanni Teatino (m 1600): 1 Pantera del Pino (Rene’ Legati) 1.14.7; 2 Real Bee Power; 3 Raissa Sere; 4 Rushmore Dvm; 5 Ricardo Zamora; Tot.: 3,54; 1,81, 2,86, 6,44 (25,88). Quinté: n.v. Quarté: 1.946,28. Tris: 374,27.� OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle trotto (inizio convegno alle 14.45) scegliamo Paper Caf (15), Lotar Bi (13), Napoleone Lans (12), Pick and Go (6), Ornette Coleman (12) e Ruggito Gsm (7).� SI CORRE ANCHE Trotto: Aversa (15) e Torino (14.55). Galoppo: Grosseto (15.10).

KARATE� SEI PODI Ai Mondiali Sinan (Tur), 6 podi e quarto posto nel medagliere per l’Italia: ori Luca Maresca e Nello Maestri nel kumite e l’argento della squadra maschile di kata (Busato-Iodice-Tocco), bronzi di Luigi Busà, Mattia Busato e squadra donne di kata (Battaglia-Bottaro-Pezzetti).

LOTTA � CHAMIZO Agli Europei Under 23 di Walbrzych (POL) il cubano natura-lizzato Frank Chamizo Marquez ha conquistato la medaglia d’oro nella 65kg, in semifinale 12-11 a Muslimov (Aze) e in finale 4-0 a Iakobishvili (Geo)

NUOTO� BIS SABBIONI (al.f.) Ai Giovanili di Riccione (25 m), Simone Sabbioni vince i 100 dorso in 51”46, 4° crono italiano alltime. Uomini. Cad: 200 sl Zuin 1’46”35; 200 ra Cervi 2’09”76; 100 fa D’Angelo 51”82; 400 mxTarocchi 4’13”84. Jun ‘97: 200 sl Bori 1’48”05; 100 do Crescenzo 54”54; 200 ra Paganelli 2’13”88; 100 fa Carini 53”22; 400 mx Perfetto 4’19”12. Jun ‘98: 200 sl Miresi 1’47”31; 100 do Mora 52”68; 200 ra Zanetti 2’13”78; 100 fa Izzo 53”21; 400 mx Glessi 4’14”77.

PALLAMANO� ITALDONNE OK (an.gal.) E’ un’Italdonne in crescita quella che a Leiria (Por) ha

TENNIS

Indian Wells batte Parigi27.921 spettatori di più!1Successo di pubblico nel Masters 1000. Il Roland Garros deve allargarsi

Vincenzo Martucci@VinceMartucci

D ovendo scegliere fra idue Masters 1000 sulcemento degli Stati

Uniti, Roger Federer ha scel-to Indian Wells scartandoMiami. Dovendo sceglierefra tennis e calcio, NovakDjokovic non ha avuto dubbie ha messo a rischio i piedida ginnasta inseguendo unpallone insieme agli altriprofessionisti dell’Atp Toursul prato davanti allo stadiodove poi ha vinto per laquarta volta il titolo. Saran-no anche i dollari di MrOracle, Larry Ellison, quartouomo più ricco al mondo(secondo la rivista Forbes).Sarà l’atmosfera rilassata el’accoglienza squisita. Dicerto, il BNP Paribas Open èun successo continuo: daquando ha cambiato sede,

ha battuto il record di spettato-ri nelle ultime 9 edizioni conse-cutive. Arrivando quest’anno a456.672 paganti (431.527 l’an-no scorso), più dei 428.751 del-l’ultimo Roland Garros (record430.093 del 2012). Che è untorneo del Grande Slam, si di-sputa su 15 giorni e ha 128 sin-golaristi al via sia nel tabellonemaschile che in quello femmi-nile; mentre in California ce nesono 96, con le 32 teste di seriedirettamente al secondo turno.Con meno partite anche neidoppi, che nei Majors hanno 64partecipanti e nei Masters 1000ne hanno 32. Per la cronaca, i13 giorni di gare dell’ultimo

Wimbledon hanno avuto491.084 spettatori, i 14 degliAustralian Open 703.899 edegli Us Open 713.642. Ci-fre che vanno lette anchecon la miglior vivibilità dicerti impianti rispetto ad al-tri, il miglior clima, la coper-tura di più campi principali,la maggior capienza dellestrutture. Da cui l’assolutanecessità del Roland Garrosdi cercare nuovi spazi limi-trofi, mentre Wimbledonnon sembra avere possibilitàdi allargarsi. Con IndianWells che punta dichiarata-mente ai 500mila spettatori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Floyd Mayweather, 38 anni, americano, e Manny Pacquiao, 36 anni, filippino

BOXE

Mayweather-Pacquiaovale 400 milioni di dollari1Dai 74 milioni per i biglietti ai 135 per i diritti TV. Il Mondiale dalle cifre record

M a y w e a t h e r- P a c -quiao a tutto record.Il Mondiale dei wel-

ter più ricco della storia, inprogramma il 2 maggio a LasVegas, produrrà un businessda 400 milioni di dollari, se-condo uno studio di Espn.Oscurata la già notevole sti-ma di 250 milioni. Bob Arumcalcola che soltanto dallavendita dei biglietti (pocopiù di 15.000) arriveranno74 milioni. L’incasso al botte-ghino della MGM Arena peril match del settembre 2013Mayweather-Canelo è statodi «appena» 20 milioni, unincasso che l’accordo di feb-braio tra Top Rank (Arum) eMayweather Promotions hastabilito di raddoppiare contagliandi al prezzo di detta-glio tra 1000 e 5000 dollari.Di fronte al boom di richie-ste gli organizzatori hannopensato bene ora di aumen-tare ancora il costo dei bi-

glietti (10.000 dollari il bordoring Vip) che dovrebbe portarea un incasso di 74 milioni.

FOLLIE «E’ folle – ha ammessoArum – ma è così. E’ incredibile.Probabilmente metteremo invendita una manciata di bigliet-ti la prossima settimana. E’ unamania». Per quanto riguarda latv, Showtime/Hbo venderannoil match in pay-per-view a 100dollari; se vi saranno 3 milionidi acquirenti fanno 300 milionidal circuito soltanto america-no, comprendente Canada ePortorico. Altri 35 milioni arri-veranno dall’acquisto dei dirittida parte di tv straniere. Nelle

Filippine il match sarà trasmes-so dalla Solar che li ha pagati 10milioni. Nel 2007, per Maywea-ther-De La Hoya ci fu un recorddi audience di 2,4 milioni di ac-quirenti. Quindi gli sponsor:5,6 milioni sono entrati nellecasse Top Rank dalla birra Te-cate, che ha vinto l’asta con larivale Corona (che sponsorizzaMayweather con un contrattodi 5,2 milioni, il più alto mai pa-gato da un marchio di birra). Lesuper borse che andranno aidue pugili sono di 120 milionidi dollari (110 milioni di euro)a Mayweather e 80 (73,5 milio-ni di euro) a Pacquiao.

r.b.

Indian Wells, a sinistra, e l’impianto del Roland Garros a Parigi

Page 32: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

32 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Gli annunci si ricevonotutti i giorni su:

[email protected]

oppure nei giorni ferialipresso l’agenzia:

Milano Via Solferino, 36tel.02/6282.7555 - 7422,

fax 02/6552.436

Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricercadi personale devono sempre intendersi ri-volte ad entrambi i sessi ed in osservanzadella Legge sulla privacy (L.196/03).

TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSARubriche in abbinata: Corrieredella Sera - Gazzetta dello Sport:n. 1 Offerte di collaborazione: €2,08; n. 2 Ricerche di collaboratori:€ 7,92; n. 3 Dirigenti: € 7,92; n. 4Avvisi legali: € 5,00; n. 5 Immobiliresidenziali compravendita: € 4,67;n. 6 Immobili residenziali affitto: €4,67; n. 7 Immobili turistici: €4,67; n. 8 Immobili commerciali eindustriali: € 4,67; n. 9 Terreni: €4,67; n. 10 Vacanze e turismo: €2,92; n. 11 Artigianato trasporti: €3,25; n. 12 Aziende cessioni e ri-lievi: € 4,67; n. 13 Prestiti e inve-stimenti: € 9,17; n. 14 Casa di curae specialisti: € 7,92; n. 15 Scuolecorsi lezioni: € 4,17; n. 16 Avveni-menti e Ricorrenze: € 2,08; n. 17Messaggi personali: € 4,58; n. 18Vendite acquisti e scambi: € 3,33;n. 19 Autoveicoli: € 3,33; n. 20 In-formazioni e investigazioni: € 4,67;n. 21 Palestre saune massaggi: €5,00; n. 22 Chiromanzia: € 4,67;n. 23 Matrimoniali: € 5,00; n. 24Club e associazioni: € 5,42.

Una nuova vetrina: ASPETTANDOEXPOMILANO2015

EXPO2015

B&BAlloggi

Interpreti

etra

dutto

ri

ACQUISTIAMO,VENDIAMO,

PERMUTIAMO•OROLOGI MARCHE PRESTI-GIOSE, gioielli firmati, brillanti,coralli. Ottime occasioni per Expo.www.ilcordusio.com -02.86.46.37.85

AIUTO contabile, impiegata commer-ciale con pluriennale esperienza offre-si full/part-time. 366.42.67.679CONTABILE esperta sino al bilanciooffresi. Milano cell. 333.32.41.005RAGIONIERE pluriennale esperien-za co.ge, cli/for, Iva, banche, bilanci.Offresi. 340.62.20.076SEGRETARIA amministrativa, espe-rienza pluriennale, inglese/francese,contabilità generale, prima nota clien-ti/fornitori, Zucchetti. Cell.348.25.02.555

AGENTE di commercio valuta propo-ste concrete di proficua collaborazio-ne.347.73.12.582 [email protected]

COMMERCIALE KEY ACCOUNTcon esperienza vendita gdovari settori merceologici of-fresi. Tel. 335.84.75.908

AUTISTA di fiducia, esperienza ven-tennale, referenziato, cerca lavoro an-che part-time. 333.95.76.523

BARMAN premiato preparato ancheper piccola cucina e piccola pasticceriaraffinata. 345.76.29.136

ASSISTENZA disabili, italiano, auti-sta, tuttofare, trasferimenti estero, ot-timo spagnolo, presenza, serietà338.64.68.647

CONTABILE neopensionato, autono-mo finobilancio, adempimenti/dichia-razioni, inglese, tedesco/francese sco-lastici, reports, padronanza PC, offresipar-time/full-time 339.29.95.573

SIGNORA 33enne srilankese, refe-renziata, regolare, offresi come baby-sitter o collaboratrice domestica. Plu-riennale esperienza. 349.66.50.768

BADANTE 52enne, moldava referen-ziata offresi fissa/diurno, anche week-end, libera subito zoneMilano, Parma,Trento. 328.64.32.374

A Milano, per nuovo lancio commer-ciale, società impiega 3 ambosessi perclienti, preventivi, forniture. Full-time.02.24.00.177

SOCIETÀ commerciale cerca agenti dicommercio cancelleria uffici. Inviarecurriculum: [email protected]

PRESTIGIOSA vinicola selezionaambosessi dotati di brillante comuni-cativa e reali capacità persuasive pervendita telefonica. Formazione gratui-ta, anticipo provvigioni, possibilità parttime. Milano Pagano 02.48.00.54.15

SOCIETÀdi distribuzione quotidianiricerca automuniti per lavo-ro di consegne notturne re-sidenti Sesto San Giovanni,Gessate, Brugherio e limi-trofi, preferibilmente conpartita Iva. Tel.039.88.16.25

CERCASI custode 30/40 anni conesperienza per assunzione part-timesenza alloggio - zona Città Studi - cell.348.44.46.969 ore ufficio 9.00 -12.00

RESPONSABILE amministrazione,finanza e controllo con ventennaleesperienza in bilancio, budget, cash-flow, centri di costo, problematiche fi-scali e-commerce world wide valutaproposte. Cell. 338.88.25.397

SOCIETÀ commerciale cerca part-ti-me esperta contabile con partita ivaper tenuta contabilità generale. Invia-re curriculum: [email protected]

APPARTAMENTO grande rappre-sentanza mq. 420, adiacenze Brera,edificio storico, scaloni monumentali,affreschi, grandi spazi artisticamenterestaurati. Fitness golf indoor. CE: D -IPE: 104,5 kWh/mqa 02.88.08.31 -cod. P05 filcasaimmobili.it

ATTICO nuovo Giulio Cesare. Sog-giorno, pranzo, cucina, bicamere, bi-servizi, terrazzo. CE: B - IPE: 34,78kWh/mqa. 02.88.08.31 cod. T30www.filcasaimmobili.it

BILOCALE nuovo Affori/Taccioli, cor-te d'epoca. CE: D - IPE: 111,1 kWh/mqa. 02.88.08.31. Cod. M04 -www.filcasaimmobili.it

BILOCALI -trilocali nuovissimi vialeMonza. Varie metrature, box. Da2.760 euro/mq. CE: B - IPE: 33 kWh/mqa 02.88.08.31 filcasaimmobili.it

B RERA chiusa di Leonardo,residenza 200 mq., ottime rifi-niture. Euro 1.290.000,00. CE [email protected]

BRERA vendesi quadrilocale 120 mq,terzo piano, CE: D - APE: 97,85 kWh/mqa. Business Services02.29.51.80.14

FORO BONAPARTE prestigiosoquadrilocale mq. 160, mai abitato.Box. CE: C - IPE: 65,85 kWh/mqa.02.88.08.31 cod. P23 filcasaimmobi-li.it

ISOLA nuova ristrutturazione, confor-tevoli bilocali. CE: C - IPE: 86,40 kWh/mqa 02.88.08.31 cod. TC01 www.fil-casaimmobili.it

SOCIETÀ d'investimento internazio-nale acquista direttamente apparta-menti e stabili in Milano. 02.46.27.03

BANCHE e multinazionali ricercanoimmobili in affitto o vendita a Milano.02.67.17.05.43

COLLINE Piacentine, Val Tidone, Zia-no, 70 Km da Milano, casa indipen-dente ristrutturata, 230 mq. Terrazzo.Autorimessa tripla. Cortile. Ampiogiardino. Euro 218.000,00. www.col-linepiacentine.it - 335.20.66.40

AMPIO ufficio mq. 129, V. Pisani, CE:G - IPE: 187,5 kWh/mca 02.88.08.31cod. N11 www.filcasaimmobili.itVENDESI capannone industriale inSerbia. Assistenza italiana per lo startup. www.capannoneinserbia.rs00381.63.23.93.30

CATTOLICA Hotel Savoia quattrostelle. 0541.96.11.74. Esclusivo contutti confort. Grande piscina riscalda-ta. Idromassaggio. Giardino. Garage.Offertissima Pasqua. www.hotel-sa-voia.com

ACQUISTARE, vendere aziende, im-mobili, ricercare soci, joint-venture?Trentennale esperienza nazionale, in-ternazionale, pagamenti garantiti.www.cogefim.com - 02.39.26.11.91BUSINESS SERVICES cede Pistoia,centro storico, ristorante/pizzeria. Fat-turato importante. 02.29.51.80.14CENTRO benessere cedesi, zona pre-stigiosa. 02.87.42.65

PUNTO D'OROcompriamo contanti, super-valutazione gioielli antichi,moderni, orologi prestigio-si, oro, diamanti. Sabotino14 - Milano. 02.58.30.40.26

ACQUISTIAMO•AUTOMOBILI E FUORISTRA-DA, qualsiasi cilindrata. Passag-gio di proprietà, pagamento im-mediato. Autogiolli, Milano.02.89.50.41.33 - 327.33.81.299

PADRONA autorevolissima899.84.24.11. Viziosa 899.84.24.73.Euro 1,30min/ivato. VM 18. FuturaMadama31 Torino.

Page 33: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

33MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

INCHIESTA GRANDI OPERE

Caso Incalza:ora spuntanole mazzettedentro ai libri

D ue buste piene di soldi na-scoste dietro alcuni libri.È ciò che hanno trovato

gli inquirenti perquisendo laGreen Field, società di ingegne-ria a Roma che, secondo la pro-cura di Firenze, permetteva a Er-cole Incalza, l’ex dirigente delMinistero delle Infrastrutture, diincassare tangenti. E così, il su-per burocrate coinvolto nell’in-chiesta sulle grandi opere nonottiene gli arresti domiciliari: frale carte, scrive il gip di FirenzeAngelo Antonio Pezzuti, è statopure trovato «un foglio con cal-coli numerici manoscritti». I ma-gistrati lo considerano una delleprove dei versamenti a favore diIncalza e di Sandro Pacella, unodei suoi uomini di fiducia. Sonoloro due, secondo l’inchiesta, iveri “controllori” della GreenField (al 70% di AngelantonioPica, che in una intercettazionedefinisce Incalza &C. «voraci co-me lumache»). Per anni, secon-do i pm, il dirigente ministerialeavrebbe fatto affidare ai suoi ladirezione dei lavori delle grandiopere, in cambio di consulenzeda centinaia di migliaia di euro.

METRO Ma Incalza, che in carce-re, dice il suo legale, è dimagritodi 7 kg, è da ieri indagato anchenella maxinchiesta sulla costru-zione della metropolitana C diRoma: sotto accusa la lievitazio-ne dei costi, procedure e tempi diconsegna dell’opera. Con luiGuido Improta, assessore allaMobilità, che replica: «Non c’en-tro, tutta la parte economica dimetro C si risolve prima dell’in-sediamento della giunta Mari-no». Che, però, scricchiola.

f.riz.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ercole Incalza, 70 anni ANSA

� «Tornerò in Italia perché giustizia sia fatta». Queste le parole della modella 23enne svedese sequestrata e violentata per sei mesi dal toscano Claudio Rossetto a Cinisello Balsamo (Milano). La ragazza ha firmato per essere dimessa dall’ospedale nonostante il parere dei medici ed è ripartita per la Svezia.

A CINISELLO BALSAMO

Modella svedeserapita e stuprata«Avrò giustizia»

� Scioperi e presidi per i lavoratori di Fincantieri in Liguria e a Marghera. Il motivo dell’agitazione sta nell’ipotesi di contratto integrativo che, secondo i sindacati, prevede tra l’altro l’introduzione di scarpe da lavoro con microchip. «Ci vogliono fare lavorare gratis mezzora ogni giorno e vogliono metterci un microchip nelle scarpe da lavoro», hanno detto i lavoratori dello stabilimento del Muggiano a La Spezia. Fincantieri si è difesa così: «L’azienda ritiene utile l’adozione di impianti audiovisivi e/o altre apparecchiature tecnologiche in gradodi incrementare il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro. Non verranno utilizzate per il controllo a distanza dei lavoratori». Ma i lavoratori sembrano intenzionati ad andare avanti nella protesta.

LA PROTESTA DEGLI OPERAI PER L’INIZIATIVA

La protesta a sorpresa di ieri degli operai di Sestri Ponente (Ge) ANSA

«Microchip nelle scarpe»Si sciopera in Fincantieri

Karima El Mahroug detta Ruby ANSA

� I cinque sottosegretari indagatidevono o no dimettersi? Il tema dà vita a un battibecco velenoso tra Francesca Barracciu, sottose-gretario Pd ai Beni culturali e Ales-sandro Gassmann. Ad attaccar briga l’attore con un tweet: «Intan-to che chiarisce, lascia la poltronapagata da noi? Grazie». Un’oradopo la risposta: «Chiarirò tutto afondo. Lei, intanto che impara a

fare l’attore, può evitare di far pa-gare il biglietto del cinema per isuoi film? Grazie». Web scatenato,sottosegretario bacchettato da vipe dal M5S Di Battista, controre- plica ironica di Gassmann («la vedotesa»), fino alle scuse della politica.

LE CHIEDEVA DI LASCIARE

«Non sai recitare» La Barracciu contro Gassmann su Twitter

� Dagli atti dell’inchiesta Ruby Ter emerge che la giovane marocchina potrebbe essere stata ad Arcore tra novembre e dicembre dello scorso anno e che, nell’avvicinarsi alla cittadina nel Milanese,più esattamente una volta giunta a Villa San Martino, abbia spento il cellulare per non lasciare tracce. Si legge infatti nel documento che si basa sui tabulati telefonici della ragazza intercettata: «Dall’analisi complessiva effettuata sembra potersi affermare che Karima El Mahroug con ogni probabilità si rechi ad Arcore e che in queste occasioni usi l’accortezza di spegnere il cellulare già in fase di avvicinamento, con la presumibile finalità di non far registrare la propria presenza sulle celle del luogo in cui si reca». Ruby è indagata con l’ex premier e altre ragazze per corruzione in atti giudiziari.

NUOVI ATTI NELL’INCHIESTA DI MILANO

Ruby ad Arcore lo scorso dicembre«Spense il telefono per evitare tracce»

NOTIZIE TASCABILI

� Ancora violenza in Nigeria. Boko Haram è tornato a colpire a Damasak dove gli estremisti islamici hanno rapito oltre 400 donne e bambini. «Hanno preso centinaia di giovani donne e bambini e ne hanno uccisi 50 prima di abbandonare la città», ha raccontato un commerciante del posto, rivelando un risvolto tragico del rapimento.

DRAMMA IN NIGERIA

Rapiti altri 400 tra donne e bimbida Boko Haram

� Ancora Mafia Capitale. Ieri è stato iscritto tra gli indagati il capo di gabinetto della Regione Lazio, Maurizio Venafro, per una gara d’appalto relativa proprio alla famosa inchiesta. Il reato ipotizzato è la tentata turbativa d’asta. Venafro si è subito dimes- so con una lettera al governatore Zingaretti in cui sottolinea di aver «già fornito tutti i chiarimenti».

MAFIA CAPITALE

Regione Lazio: indagato pureil capo gabinetto

AltriMondiR

Cos’è la prescrizioneed è giusto aumentarne i termini oppure no?1I processi in Italia spesso durano troppo e finiscono senza condanne ma come evitare che questo avvenga fa litigare il partito di Alfano e il Pd

di GIORGIO DELL’[email protected]

C’è una mezza litigata tra leforze che sostengono il governosulla questione della prescri-zione, approvata ieri alla Ca-mera ma con l’astensione delNuovo Centro Destra, il partitodi Alfano, che, essendo al go-verno, quando si astiene fa no-tizia.

1Concretamente, di chestiamo parlando?Tu sei sospettato di aver

commesso un reato, indaga-no su di te, poi ti processano,quanto può durare questotormento? C’è un momento incui si può dire: è passato trop-po tempo, mettiamoci unapietra sopra? Questa sarebbela “prescrizione”. Ovvero:

«Gli effetti giuridici del trascor-rere del tempo». Una nazionecivile non può non avere un ter-mine in cui il reato si consideraprescritto, anche se magari ilreo che si salva in questo modoè un ceffo pochissimo racco-mandabile. Quindi, sull’esi-stenza di questo istituto nessundubbio. Il problema è come re-golarlo. Fino ad ora, la prescri-zione equivaleva, grosso mo-do, al massimo della pena. Cioèse per il reato di cui eri sospet-tato il massimo della pena era,poniamo, dieci anni, la prescri-zione si faceva scattare al deci-mo anno dal momento in cui ilreato era compiuto. Non sotto-valuti l’espressione «in cui il re-ato era compiuto», perchéquando non si tratta di un delit-to o di una rapina, a cui è in ge-nere possibile mettere una datacerta, «il momento» è discutibi-

le e le difese giocano una buo-na parte dei loro sforzi a spo-stare il «momento del reato» ilpiù lontano possibile nel tem-po, in modo da far scattarequanto prima la prescrizione.Hanno fatto scandalo la pre-scrizione sul caso Eternit e,adesso, quella di Moggi. E peròl’effetto certo di questo sistemaè che i processi si allungano,proprio perché le difese tenta-no con ogni mezzo di portare ilcliente in zona prescrizione e che non se ne parli più. A quelpunto non è più neanche que-stione di innocenza o colpevo-lezza.

2 Bene, e che cosa ha decisoieri la Camera?La Camera ha approvato il

disegno di legge di riforma del-la ex Cirielli (la chiamano così,non stia lì a farsi venire il mal di

testa) con 274 sì, 26 no e 121astenuti. La sostanza del prov-vedimento è questa: i terminidella prescrizione sono aumen-tati della metà rispetto a prima,quindi se prima la prescrizionearrivava al decimo anno adessoarriverà al quindicesimo. Que-sto allungamento era stato in-vocato anche dal commissarioanticorruzione Raffaele Canto-ne, che adesso si dice soddisfat-to. Ci sono altre tecnicalità, malasciamo stare, tanto più che ilddl non è ancora legge, mancal’approvazione del Senato e poitornerà di sicuro alla Camera.

3 Tra i 274 che hanno votatosì non ci sono gli alfaniani,e questo è il problema.

Sì, gli alfaniani, che sono sem-pre dei mezzi berlusconiani(Forza Italia ha votato contro),hanno criticato il provvedi-

mento. La formula è: badareai tempi del processo perchénon si allunghino. Perché bat-tersi per una prescrizione piùbreve sic et simpliciter po-trebbe dare una cattiva im-pressione al pubblico. Vuoivedere - potrebbe pensare ilpubblico - che il ministro dipolizia Alfano alla fine difen-de i criminali? Ncd argomen-ta invece che una prescrizio-ne troppo lunga spinge gli av-vocati a cavillare fino all’inve-rosimile per allungare ancoradi più il processo ed è qui laloro critica a una prescrizioneesagerata. Implicitamente loha ammesso anche il ministrodella Giustizia Orlando: «Re-spingo l’accusa di aumentarein modo irragionevole e sen-za un disegno di insieme itempi di prescrizione e quindidi conseguenza i tempi delprocesso». Orlando ha pro-messo che la faccenda sarà ri-vista al Senato e per questo Ncd s’è astenuta invece di vo-tar contro.

4Non c’entrano anche imalumori per il caso Lu-pi?

Di sicuro. Ncd, diminuita dipeso dentro il governo, per-ché non riavrà le Infrastruttu-re né un ministero analogo,alza la voce molto più di pri-ma: ha bisogno di far sapereche esiste. Stanno facendo lafronda anche sul disegno dilegge anti-corruzione, che staal Senato. Poi sono spaccati alloro interno, la De Girolamo ètentata da Berlusconi, la Lo-renzin vuole passare al Pd…

5Come fanno all’estero suquestioni come questa?Nell’80 per cento degli

Stati, la prescrizione si inter-rompe con l’inizio del proces-so. Semplice e piuttosto indi-scutibile. Questo toglie ai di-fensori ogni ragione di allun-gare il brodo. Da noi unariforma così semplice ed effi-cace non si può fare perché,sul processo lungo, gli avvo-cati guadagnano (e bene) e inParlamento ci sono avvocatiin tutti gli schieramenti. An-che Alfano è un avvocato.Ogni volta che si tenta di ac-corciare sul serio il processo,gli avvocati in Parlamento, aqualunque partito apparten-gano, fanno sapere che «allo-ra faremo cadere il governo».Una minaccia a cui credonotutti.

IL FATTO DEL GIORNOIL DECRETO CONTESTATO

L’attore Alessandro Gassmann, 50

Il premier Matteo Renzi, 40 anni, con il GuardasigilliAndrea Orlando, 46

Page 34: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

34 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA ROTTA DELL’AIRBUS TEDESCO

Da

ti: F

ligh

tAw

are

.co

m

40.000piedi

30.000

20.000

10.000

0

Partenza

Arrivo

SPAGNA

FRANCIA

GERMANIA

Ore 10:53ultimo rilevamento radar6.000 piedi (1.800 m)

Ore 9:55decollo dall’aeroportodi Barcellona

Ore 10:3138.000 piedi (11.582 m)quota di crociera

8 minuti la duratadella caduta

10:05 10:00 9:55 10:10 10:15 10:20 10:25 10:30 10:35 10:40 10:45 10:50GDS La disperazione dei parenti all’aeroporto di Barcellona, da dove era partito il jet GETTY

COPPIA DI ANZIANI

Torino, la mogliesoffoca nel fumoLui si lascia morire

Il palazzo di Torino in cui la coppia è morta lunedì notte

U na sua scelta, romantica e terribile. Hapreferito morire come la moglie, giàsoffocata dal fumo, e per questo non

ha aperto la porta ai vicini che volevano sal-vargli la vita dalle fiamme. La storia strug-gente è arrivata da Torino, nella notte di lu-nedì, e su quei momenti frenetici stanno in-dagando i carabinieri. Sull’incendio in cuihanno perso la vita Antonio Casassa, 87 anni,e la moglie Luigina Maria Gai, di 81. Il rogosi è diffuso poco dopo le 3.30 nel loro appar-tamento in via Umberto Balestrieri, quartie-re Rebaudengo, e secondo i primi accerta-menti degli agenti e dei vigili del fuoco sareb-be stato causato da un cortocircuito, proba-bilmente iniziato nella camera da letto nellacoppia di pensionati. Tutto pare essere parti-to da una piccolissima abat-jour difettosa,ma non si trascura alcuna ipotesi. Adesso, diquella casa, al primo piano di un palazzo lìnella zona nord del capoluogo piemontese,non resta quasi nulla. E le fiamme hannocausato danni pure nel piano superiore.

ALL’INGRESSO È stato il racconto di un vicinoad aggiungere dettagli in più sulla disgrazia:«Alcuni di noi sono riusciti ad entrare nel-l’appartamento e hanno visto il corpo di Lui-gina riverso sul letto in fiamme. Abbiamocercato di salvare la donna, ma era già mor-ta». A quel punto, però, la decisione di Anto-nio, incapace di sopravvivere al dolore:«C’era del fumo e, quando siamo usciti sullescale per prendere fiato, si è chiuso in casa.“Se Luigina è morta, io lo farò con lei”, haurlato. Poi siamo dovuti scappare, perché ilfumo rischiava di uccidere anche noi...». Unsuicidio, come ultima prova d’amore dopouna vita passata assieme. Le fiamme sonostate spente solo all’alba, quando i vigili delfuoco sono riusciti finalmente a entrare:hanno trovato il corpo del marito, carboniz-zato, ma almeno vicino a quello della moglie.

cont.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Rizzo

N on era mai successo cheun volo low cost tra cittàeuropee precipitasse al

suolo: oggi che volare costa me-no, colpisce ancora di più loschianto dell’Airbus A320 dellaGermanwings, caduto ieri inFrancia. Anche perché la Ger-manwings è controllata da Luf-thansa, la compagnia di bandie-ra tedesca che AirlineRatin-gs.com ha classificato a inizio2015 come nona più sicura almondo. Eppure, per cause anco-ra da chiarire, ieri mattina l’ae-reo partito da Barcellona pocodopo le 9.55 e atteso a Dussel-dorf è piombato da quota 9 milametri fino a meno di 2 mila, incirca 8 minuti, per poi frantu-marsi contro una montagna neipressi di Prads-Haute-Bléone,nella Francia meridionale, un centinaio di chilometri a nord diNizza. E le prime foto dal luogodel disastro — una zona inac-cessibile ai veicoli — mostranoun aereo sbriciolato fra i dirupi,«con rottami, a causa della vio-lenza dell’impatto, sparsi per 2chilometri, il più grande è comeun’auto», racconta chi arriva sul

posto. Mentre il deputato fran-cese Christophe Castaner, cheha sorvolato la zona in elicotte-ro, descrive su Twitter «una sce-na apocalittica, rimangono solola fusoliera, frammenti e pezzidi corpi».

BARITONO A bordo c’erano 144passeggeri, oltre ai due piloti e aquattro membri d’equipaggio.Sulla lista dei viaggiatori imbar-cati (con 2 neonati), tedeschi, spagnoli, turchi, australiani, co-lombiani. Fra le vittime tede-sche il baritono Oleg Bryjak, se-dici studenti e due insegnanti diun villaggio tra Düsseldorf eDortmund, che avevano fre-quentato per una settimana unascuola spagnola: alcuni di loro,racconta El Periodico, si sono im-barcati in extremis per un docu-mento dimenticato. Si salvano,invece, giocatori, tecnici e diri-genti del Dalkurd Borlänge,squadra di calcio dilettante sve-dese, che hanno cambiato volo.L’ultimo contatto con i radar ri-sale alle 10.53, a un’altezza dicirca 6 mila piedi (1828 metri);dalle autorità dell’aviazione ci-vile francese e tedesca arrivanoperò indicazioni contrastantisui minuti fatali: il segnale di

emergenza prima dello schiantonon sarebbe partito dal coman-dante dell’aereo ma dagli uomi-ni radar e Germanwings parla di«informazioni contraddittoriedalle torri di controllo». Forse iljet stava dirigendosi verso Gre-noble per tentare un atterraggiodi emergenza ma, se venisseconfermato il mancato “sos” daipiloti, si potrebbe pensare a unaavaria così grave da impedire dilanciare l’allarme, come un in-

cendio in cabina. Una delle sca-tole nere è già stata ritrovata.

CASA BIANCA Nell’intrecciarsidelle ipotesi, come prevedibile,emerge subito la pista del terro-rismo, anche perché si parlavainizialmente di una «rotta ano-mala» seguita dall’Airbus, vocesmentita dal sito che monitora iltraffico aereo AirLive.net, per ilquale il medesimo volo avevapercorso lunedì la stessa rotta.Si muove persino la Casa Bian-ca, che esclude l’ipotesi attenta-to. E allora si ragiona sui motividella perdita di quota («previstacomunque per alcuni tipi di ava-ria, per sopravvivere ad altezzedove è possibile resistere senzapressurizzazione», spiega Filip-po Savini, pilota di AirbusA320): finché, in serata, Luf-thansa spiega al sito del DerSpiegel che lunedì sera il jet sa-rebbe stato diverse ore fermo aDusseldorf per un problema tec-nico, poi risolto, al portello an-teriore del carrello. L’Airbus pre-cipitato era in servizio dal 1991(uno dei più vecchi della com-pagnia), pur revisionato nel2013. Il comandante aveva diecianni di esperienza e oltre 6 milaore di volo. Ma è diventato me-no sicuro volare low cost? «Èuna interpretazione fuorviante— chiarisce Giovanni Galiotto,segretario generale di Anpac —:il termine low cost non si riferi-sce alla sicurezza, ma a strategiecommerciali. Sono voli perfetta-mente controllati, altrimenti ipiloti non salirebbero. E Luf-thansa è una compagnia di altis-simo livello. È presto per capirecosa sia accaduto». Ma ieri seraGermanwings ha cancellato al-meno 30 voli: gli equipaggi si ri-fiutano di volare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Francia, giallo del low costCaduta di 8’, 150 vittime1Precipita sulle Alpi il Barcellona-Dusseldorf di Germanwings Nessun superstite. Tra le cause possibili, problemi a un carrello

Una delle prime immagini dei resti dell’Airbus, precipitato ieri mattina nelle Alpi dell’Alta Provenza, non lontano dal confine italiano REUTERS

QUASI COME GOMORRA

La camorra spara tra la gente Tre i clan sgominati a Napoli1Decine di arrestitra cosche in guerranel rione ConocalNelle indagini i videodei raid per la strada

N on è una serie, questa.Anche se quegli spari im-pazziti fanno tanto Go-

morra e ricordano scene viste so-lo in tv. Nel rione popolare Cono-cal di Ponticelli, periferia est diNapoli, i gruppi di camorra inguerra non si facevano scrupoli ausare le armi tra la gente, bambi-ni compresi. Una follia ripresa invideo dai Carabinieri della Com-pagnia di Torre del Greco duran-te le indagini che hanno portatonel giro di 48 ore a 63 arresti: uncolpo che ha sgominato i perico-losi clan Cuccaro-Adinolfi, DeMicco e D’Amico, le famiglie in

lotta furiosa per il controllo dellazona. Nelle carte della procurauna infinità di reati, a partire dal416 bis, l’associazione di tipo ma-fioso, e poi omicidi, corruzionein atti giudiziari, porto abusivodi armi, estorsioni, diffusione dibanconote false.

PAURA Solo all’alba di ieri altre40 misure cautelari ai Cuccaro-Adinolfi per completare l’opera

avviata nei giorni prima. E lì alConocal, ammasso di case popo-lari che la camorra gestisce estrappa ai legittimi assegnatari,si assoldano giovani pronti a giu-rare fedeltà sulla pelle. Quattroventenni dei D’Amico arrestatiieri si sono tatuati la parola«Fraulella», omaggio al boss Giu-seppe D’Amico. Gli affiliati nemi-ci si riconoscono per i tatoo colnome «Bodo», personaggio ani-mato caro al capo Marco De Mic-co. Ma c’è tutto tranne che uncartoon in quelle immagini ripre-se tra maggio e settembre scorso:si vedono raid a bordo degli scoo-ter, l’inseguimento delle vedettearmate, il passaggio di pistole trai giovani venduti alla camorra, lespedizioni punitive o gli atti inti-midatori ad ogni ora del giorno edella notte. Ma, soprattutto, c’è ilterrore negli occhi della poveragente del rione.

cont.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Alcuni giovani affiliati ai clan camorristici della periferia est di Napoli, ripresi dalle telecamere dei carabinieri,sparanoin strada ANSA

� Dopo le docce e i vangeli, adesso Papa Francesco si dà da fare anche per l’arte. I senzatetto sono sempre nei pensieri del Santo Padre che, insieme all’Elemosineria apostolica, ha deciso di organizzare per domani pomeriggio un’iniziativa davvero speciale. Ben 150 senzatetto effettueranno infatti una visita per ammirare alcune delle opere d’arte più famose al mondo: i Musei Vaticani e la Cappella Sistina. Gli speciali visitatori verranno divisi in tre gruppi, ognuno con una guida, e riceveranno gli auricolari per le spiegazioni. Per loro sarà riservato un trattamento speciale: arriveranno ai Musei attraversando il Vaticano, su un percorso normalmente vietato ai turisti, e la Cappella Sistinaprima del loro ingresso verrà chiusa al pubblico.

STARE CON GLI ULTIMI

Il Papa invitai senzatettonei suoi Musei

MICHELANGELO «PERDUTO»L’OPERA SCOPERTA A ROMA� Una scultura «perduta» di Michelangelo, col caratteristico naso rotto tipico dell’artista. Sarebbe stata individuata nel monastero della chiesa dei Santi Apostoli a Roma: merito della “prof” inglese Maria Loh dell’University College London, come riferito dal «Times» (foto). La scultura, attribuita nel XIX secolo a un dilettante, era stata poco considerata dagli studiosi, fino all’ultima attribuzione.

AltriMondiR

Page 35: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

35MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

IL TALENTDI RAI 2

A «THE VOICE»LE ULTIMEBLIND AUDITION

Stasera su Rai 2 ultimi provini al buio, le cosiddette «blind audition», per i giudici di «The Voice of Italy». Si tratta di una delle fasi più emozionanti e seguite dell’intera gara, con Pelù, J-Ax, Noemi e Roby e Francesco Facchinetti costretti a scegliere le voci migliori dando le spalle al palco. Dalla prossima settimana spazio alla seconda fase della gara, quella delle «battle».DA VEDERE OGGI SU RAI 2 ALLE 21.10

Trasferte, lavoro, rimpatriate e vita sociale ricevono assist planetari superbi. Good news giungono e si cucca con facilità. Oltre che con soddisfazione.

21/3 - 20/4ARIETE

7+

Luna ok per lavoro, amore, sport, economia. Si stagliano pure buone notizie, creatività elevata, viaggi agevoli e fornicazione alla grande. Fantastico.

23/9 - 22/10BILANCIA

8

Col pragmatismo potete farcela in fatto di soldi e lavoro. Certo, alcune persone vi fanno scendere gli zebedei in Mozam-bico, ma l’amore ricompensa.

21/4 - 20/5TORO

7

Le vostre paranoie sono più numerose dei politici inutili. Liberatevene: non hanno molto senso. Ni fornicazione e soldi, no amore e forma psicofisica.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6-

La Luna vi fa attuare strategie ok per vincere su (quasi) ogni fronte. Siete facce di glutei autorevoli, figherrimi e con lo slancio suino ragguardevole.

21/5 - 21/6GEMELLI

7,5

Gli zebedei stra-mazzano al suolo per la fatica. Ma motivazione, strate-gia e ego riescono a defibrillarli. Certi chiarimenti urgono, pero. Schiarite suine.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

6-

La fortuna v’assiste, anche se ai più sfigofunerei di voi non sembrerà. Oggi, da soli, farete risultato utile. Fornicazione truzza, però. Sempre che ci sia.

22/6 - 22/7CANCRO

6

Le abitudini e i rituali quotidiani vi rassicurano. Nel lavoro rendete e/o azzeccate colpacci, l’amor vi rabbonisce, ma il sudombelico stenta un cicinìn.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7

La Luna vi solleva il morale e rende vincente il lavoro, specie se di squadra. Acquisite pure qualche punto-simpatia in più. Oltre che suino. Bene.

23/7 - 23/8LEONE

7+

Morale e quotazionisi elevano. Così, a seconda dei casi, recuperate nel lavoro, ricevete profferte, spaccate alla grande. Pure suinamente. Amor ciofecoso.

21/1 - 19/2ACQUARIO

7+

Sulla vostra autonomia sembra accendersi l’allarme rosso, oggi: occhio a non farvi rubare tempo e spazio. E state su:exploit fornicatori aleggiano.

24/8 - 22/9VERGINE

6-

I piani della giorna-ta incontrano forse qualche ostacolo. E conseguire i risultati desiderati sarà probabilmente difficoltoso. Sudombelico sfigopedulino.

20/2 - 20/3PESCI

5,5

LO SPORT IN TVCONSIGLI

AltriMondiR

«L’ultimo lupo» sarà nei cinema italiani da domani: racconta la storia di un ragazzo e di un lupo nella Mongolia del 1967

Elisabetta EspositoROMA

I l cinema arranca, da noi co-me a Hollywood. Ma l’uo-mo, si sa, fa di necessità vir-

tù e impara a guardarsi intorno.La tendenza è ormai chiara:meglio ammiccare a nuovi mer-cati, quelli orientali soprattut-to. Meglio ammiccare alla Cina,che con il suo miliardo e tre diabitanti può essere unafonte di guadagno impen-sabile altrove. Ancheperché ai cinesi il cine-ma occidentale piace. Loscorso anno i titoli stra-nieri autorizzati daPechino a essereproiettati (perlegge non posso-no essere più di34) hanno in-cassato 1,81

miliardi di dollari, circa un ter-zo del box office mondiale. Ilfilm più visto nel 2014 è statoTransformers 4 che ha guada-gnato 319 milioni di dollari e che — non a caso — è stato ingran parte girato in Cina coin-volgendo attori locali. Non so-lo, a febbraio per la prima voltanella storia i loro incassi hannosuperato quelli degli Stati Uniti(650 milioni di dollari contro640). E questo la dice lunga.

FRANCESE ASIATICO Ma aquanto pare anche la Cina si staaprendo all’Occidente. Nel2012 i film ammessi erano pas-sati da 20 a 34 e si pensa che dal2017 il numero salirà ancora.La miglior testimonianza delcambiamento in atto arriva daJean-Jacques Annaud, da do-

mani nei cinema italiani conL’Ultimo Lupo, tratto dal libropiù letto in Cina dopo il LibrettoRosso di Mao. Il regista de Il No-me della Rosa e Sette anni in Ti-bet racconta: «Dopo aver divo-rato il romanzo mi sono detto“peccato non poterne fare unfilm”. Qualche tempo dopohanno bussato alla mia portadue sorridenti signori di Pechi-no, mi chiedevano di girarequesto film e io ho risposto, miomalgrado, che dopo Sette anniin Tibet lì non ero ben accetto.Mi hanno detto: “La Cina è cam-biata, abbiamo bisogno di lei”.È vero, sono diventati più prati-ci e io mi sono fidato». E ha fattobene. Questa delicata e spetta-colare opera in 3D sui lupi, con-siderati nemici dell’uomo mastraordinariamente profondi enecessari, è già stata vista da 20milioni di cinesi incassando ol-tre 130 milioni di dollari. È veroche si tratta di un kolossal co-stato 38 milioni, ma comunquevada nel resto del mondo, ilbuon Annaud sarà più che sod-disfatto. Del resto lo dice luistesso: «Quello cinese divente-rà presto il più grande mercatocinematografico del mondo». Esembra l’abbiano capito tutti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

JEAN-JACQUES ANNAUDREGISTA

SARÀ PER I FILM IL PIÙ GRANDE

MERCATODEL MONDO

I cinesi fanno ricco il cinema e adesso si danno ai kolossal«Sono diventati più pratici»1 “L’ultimo lupo” di Annaud arriva in Italia: «Mi hanno cercato da Pechino,nonostante il Tibet»

Tra i successi del regista francese Jean-Jaques Annaud,71 anni, «Il nome della Rosa», «Sette anni in Tibet», «Il nemico alle porte» e «Due fratelli» GETTY IMAGES

� Di tutte le proposte e le sperimentazioni di LaEffe, quella di «Secondo me» è la più ardimentosa e, al tempo stesso, riuscita. Affidare ogni settimana a un autore italiano il racconto della contemporaneità, dando piena libertà espressiva. Si è cominciato con Baricco, Paolini, Bergonzoni e oggi (alle 21, canale 50 del digitale e 139 di Sky) tocca a WU MING 2 e 3 andare alla scoperta dei protagonisti del calcio con “Nel Pallone”. In campo (in tutti i sensi) attori e scrittori (Valerio Mastandrea, Enrico Brizzi, John Foot) ma anche Francesco Totti, Paolino Pulici (nella foto scontornata), i tifosi-soci del Manchester... Un alto-basso, un testa-coda, che sembra ispirare l’intero canale, nel tentativo di fare intrattenimento culturale con venature pop. I risultati sembrano soddisfare il direttore della rete, Riccardo Chiattelli: «Dopo un anno nel prime time tocchiamo lo 0,4% di share e siamo la seconda piattaforma italiana per capacità d’ingaggio». Ma è la visone “alternativa”, quella dei nativi digitali, sul mobile e sui social media, che più conforta. Così, accanto alle proposte più culturali, arrivano anche la rassegna FilmFestival (cinema di qualità) e le serie-evento, dall’”Ispettore Wallander” della Bbc al mistery “Les Revenants” firmato da Emmanuel Carrère.

m.arc.© RIPRODUZIONE RISERVATA

STASERA SULLA EFFE

I romanzieridi culto “Nel pallone”

ae0

o

el

i

oE

A

JOLIE, TOLTE LE OVAIE«È MEGLIO PREVENIRE»� «Voglio che le altre donne a rischio siano a conoscenza delle opzioni». Così Angelina Jolie (foto Getty), 39 anni, spiega perché ha reso pubblico di essersi fatta rimuovere le ovaie e le tube di Falloppio per prevenire il cancro. «Due anni fa un esame del sangue ha rilevato che avevo il 50% di possibilità di contrarre un tumore», dice l’attrice, già sottopostasi a mastectomia al seno nel 2013. Per l’oncologo Umberto Veronesi, «la sua è una decisione sacrosanta, doveva completare un percorso».

ISOLA DEI FAMOSI BOOMSU CANALE 5 6,5 MILIONI � L’Isola dei Famosi ha chiuso alla grande: 32%di share su Canale 5, 6.545.000 spettatori, picco del 53% per la proclamazione delle duesimpatiche gemelline, le «Donatella» (le cantan-ti Silvia e Giulia Provvedi, ex di «X Factor» 2012).Modenesi, classe 1993, occhi celesti, hanno vinto 100 mila euro (metà in beneficienza). Per l’edizione, arrivata dopo 3 anni di assenza e condotta da Alessia Marcuzzi (nella foto con le vincitrici), numeri super sui Social: 1 milione 500 mila tweet, 52 milioni di pagine web viste.

Page 36: La Gazzetta dello Sport (03-25-2015)

36 MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT