la gazzetta dello sport (05-17-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 domenica 17 maggio 2015 anno LXXI - numero 20 euro 1,40 9 771120 506000 50 5 1 7> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano GOZZINI, OLIVERO, PAGLIARA, PASOTTO ALLE PAGINE 14-15 IL TIFOSO SQUINZI «SILVIO, OCCHIO AI SOCI ESOTICI» Il patron del Sassuolo, sostenitore deluso del Milan, avverte l’amico Berlusconi. «E oggi niente sconti» 14 Domani il Napoli col Cesena: euro patto con De Laurentiis RISULTATI & CLASSIFICA 36 a GIORNATA JUVENTUS* 83 LAZIO* 66 ROMA 64 NAPOLI 60 FIORENTINA 55 SAMPDORIA* 54 GENOA 53 INTER* 52 TORINO 48 MILAN 46 PALERMO 43 CHIEVO 42 UDINESE 41 VERONA 41 EMPOLI 41 SASSUOLO 40 ATALANTA 36 CAGLIARI 28 CESENA 24 PARMA (-7) 17 IERI INTER-JUVE 1-2 SAMPDORIA-LAZIO 0-1 OGGI ORE 15 SASSUOLO-MILAN (2-1) 12.30 ATALANTA-GENOA (2-2) CAGLIARI-PALERMO (0-5) TORINO-CHIEVO (0-0) VERONA-EMPOLI (0-0) ROMA-UDINESE (1-0) 20.45 DOMANI FIORENTINA-PARMA (0-1) 19 NAPOLI-CESENA (4-1) 21 *Una partita in più IL BRESCIA IN LEGA PRO Frosinone in festa Ecco la ProvinciA con la A maiuscola 24 GRIMALDI, PUGLIESE PAG. 24, COMMENTO DI ASTORI PAG. 23 MONDO Liverpool, emozione Gerrard Psg: terzo titolo consecutivo 20 BOLDRINI, GRANDESSO ALLE PAGINE 20-21 Sacchi non si ferma più: «Il fatto che nelle matrioska non ci sia dentro una bambola italiana è una vergogna» IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi w DA NON PERDERE 1 MotoGP Marquez pole ma Dovizioso lo bracca Lorenzo 3°, Vale è 7° CASADIO, FALSAPERLA, ZAMAGNI DA PAGINA 40 A PAGINA 42 Storica Pro Recco La regina della pallanuoto vince il 10° scudetto di fila CARRELLA A PAGINA 43 Via ai playoff di basket tutti a caccia di Milano Speciale di 8 pagine ALL’INTERNO DEL GIORNALE 2 3 SERVIZI ALLE PAGINE 36-37-38 FEDERER-DJOKOVIC SHOW E POLEMICHE GRAN FINALE A ROMA 36 SERVIZI DA PAG. 28 A PAG. 35 GIRO: VINCE INTXAUSTI Aru lo punge Contador ferito difende la rosa e guadagna 2” 28 GARDANI, PASINI A PAGINA 45 BATTUTA NOVARA Casalmaggiore (15mila abitanti) campione d’Italia del volley donne 45 Campioni troppo forti anche con la squadra B. Morata vince nettamente la sfida con Icardi. Papera di Handanovic. Mancini perde un nuovo treno per l’Europa League. Ma non è finita... ARCHETTI, DALLA VITE, DELLA VALLE, GRAZIANO, SCHIANCHI, RICCI, TAIDELLI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 9 IL COMMENTO di Luca Calamai 23 CARO THOHIR, QUI CI VUOLE YAYA Date Yaya Tourè all’Inter. Anche se la squadra nerazzurra probabilmente il prossimo anno non parteciperà alle Coppe. Il pressing di Mancini per convincere Thohir a un investimento extra budget sul fuoriclasse della Costa d’Avorio ha una logica precisa. L'ARTICOLO A PAGINA 23 GENTILETTI FIRMA IL SORPASSO SUI CUGINI: 1-0. LA SAMP SPRECA L’OCCASIONE, IL 6° POSTO RESTA IN GIOCO LAZIO SUPER: È SECONDA. A TE ROMA BIANCHIN, CECCHINI, CIERI, D’ANGELO, DA RONCH, LICARI, VELLUZZI ALLE PAGINE 10-11-12 JUVE 2 PER L’INTER UN ALTRO FILM DA INCUBO: PERDE 2-1 A SAN SIRO Delirio Frosinone: due promozioni consecutive Il serbo: «Centrale pericoloso, troppe buche» Donne: la Sharapova sfida Suarez Navarro Roger Federer (a sin.), 33 anni e Novak Djokovic, 27 a squadra B. e la sfida Papera vic. de un per ague. nita... LA CHI, O mai AYA ter. ente e. per n dget osta a precisa. RO O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O GLI SPIETATI Alvaro Morata esulta con gli occhiali da sole lanciati dalla tribuna AP www.forst.it

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 domenica 17 maggio 2015 anno LXXI - numero 20 euro 1,40

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GOZZINI, OLIVERO, PAGLIARA, PASOTTO ALLE PAGINE 14-15

IL TIFOSO SQUINZI «SILVIO, OCCHIOAI SOCI ESOTICI»

Il patron del Sassuolo, sostenitore deluso del Milan, avverte l’amico Berlusconi. «E oggi niente sconti»

14

Domani il Napoli col Cesena:euro patto con De Laurentiis

RISULTATI & CLASSIFICA36a GIORNATA

JUVENTUS* 83LAZIO* 66ROMA 64NAPOLI 60FIORENTINA 55SAMPDORIA* 54GENOA 53INTER* 52TORINO 48MILAN 46

PALERMO 43CHIEVO 42UDINESE 41VERONA 41EMPOLI 41SASSUOLO 40ATALANTA 36CAGLIARI 28CESENA 24PARMA (-7) 17

IERIINTER-JUVE 1-2SAMPDORIA-LAZIO 0-1OGGI ORE 15SASSUOLO-MILAN (2-1) 12.30ATALANTA-GENOA (2-2) CAGLIARI-PALERMO (0-5) TORINO-CHIEVO (0-0)VERONA-EMPOLI (0-0)ROMA-UDINESE (1-0) 20.45DOMANIFIORENTINA-PARMA (0-1) 19NAPOLI-CESENA (4-1) 21 *Una partita in più

IL BRESCIA IN LEGA PROFrosinone in festaEcco la ProvinciA

con la A maiuscola

24

GRIMALDI, PUGLIESE PAG. 24, COMMENTO DI ASTORI PAG. 23

MONDOLiverpool, emozione GerrardPsg: terzo titolo consecutivo

20

BOLDRINI, GRANDESSO ALLE PAGINE 20-21

Sacchi non si ferma più: «Il fattoche nelle matrioska non ci sia dentro

una bambola italiana è una vergogna»

IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchiw

DA NONPERDERE

1 MotoGP Marquez polema Dovizioso lo braccaLorenzo 3°, Vale è 7° CASADIO, FALSAPERLA, ZAMAGNI DA PAGINA 40 A PAGINA 42

Storica Pro ReccoLa regina della pallanuotovince il 10° scudetto di filaCARRELLA A PAGINA 43

Via ai playoff di baskettutti a caccia di MilanoSpeciale di 8 pagineALL’INTERNO DEL GIORNALE

2

3

SERVIZI ALLE PAGINE 36-37-38

FEDERER-DJOKOVICSHOW E POLEMICHEGRAN FINALE A ROMA

36

SERVIZI DA PAG. 28 A PAG. 35

GIRO: VINCE INTXAUSTI

Aru lo pungeContador feritodifende la rosae guadagna 2”

28

GARDANI, PASINI A PAGINA 45

BATTUTA NOVARA

Casalmaggiore(15mila abitanti)

campione d’Italiadel volley donne

45

Campioni troppo forti anche con la squadra B. Morata vince nettamente la sfida con Icardi. Papera di Handanovic. Mancini perde un nuovo treno per l’Europa League. Ma non è finita...ARCHETTI, DALLA VITE, DELLA VALLE, GRAZIANO, SCHIANCHI, RICCI, TAIDELLI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 9

IL COMMENTOdi Luca Calamai

23

CARO THOHIR, QUI CI VUOLE YAYA

Date Yaya Tourè all’Inter. Anche se la squadra nerazzurra probabilmente il prossimo anno non parteciperà alle Coppe. Il pressing di Mancini per convincere Thohir a un investimento extra budget sul fuoriclasse della Costa d’Avorio ha una logica precisa.

L'ARTICOLO A PAGINA 23

GENTILETTI FIRMA IL SORPASSO SUI CUGINI: 1-0. LA SAMP SPRECA L’OCCASIONE, IL 6° POSTO RESTA IN GIOCO

LAZIO SUPER: È SECONDA. A TE ROMABIANCHIN, CECCHINI, CIERI, D’ANGELO, DA RONCH, LICARI, VELLUZZI ALLE PAGINE 10-11-12

JUVE 2PER L’INTER UN ALTROFILM DA INCUBO:PERDE 2-1 A SAN SIRO

Delirio Frosinone: due promozioni consecutive

Il serbo: «Centrale pericoloso, troppe buche»Donne: la Sharapova sfida Suarez Navarro

Roger Federer (a sin.), 33 anni e Novak Djokovic, 27

a squadra B. e la sfida

Papera vic. de un per

ague. nita...

LA CHI,

Omai

AYAter.

ente

e. per n dget osta

a precisa.

RO

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

GLI SPIETATI

Alvaro Morata

esulta con gli

occhiali da sole

lanciati

dalla tribuna AP

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rst.it

2

lo del vantaggio interista arriva dopo quattro toc-chi liberi, senza aggressione, dal calcio d’angolo alsettore opposto. Fa niente se Icardi, al sesto centroin cinque partite con i bianconeri, devia con lo sto-maco. E’ la costruzione che una Juve con la vogliadi mordere non avrebbe concesso. Ma nell’1-1 siscorge tutta l’annata dell’Inter: unmisto di sgorbi (il passaggio indie-tro di Medel) e inadeguatezza, conVidic che si fa bruciare nello sprintda Matri, poi lo stende per il quartopenalty causato. Come è capitatospesso in stagione, gli interisti sicomplicano l’esistenza anche setutto sembra alla portata. E il rad-doppio, con il portiere in tuffo albudino su destro di Morata, è lasomma delle mollezze.

SPIRITO JUVE Perché senza Buf-fon, Chiellini, Evra, Pirlo, Vidal eTevez, più Pogba in panchina, la Juve viene ugual-mente impostata a quattro dietro ma la linea nonregge all’inizio, soprattutto sui lati (Lichtsteiner ePadoin). Però visto che l’Inter non la stritola, anzirischia sui contropiede di Morata, il più bravo, glispostamenti del gruppo vengono migliorati da

Marchisio, vertice basso del rombo. Trovato il parisenza nemmeno forzare il possesso palla (che allafine è del 34%, il più basso finora), i bianconericancellano molti strafalcioni, passano a tre conOgbonna per Lichtsteiner, immettono carattere espavalderia con Pogba per Pereyra, e sembra bastila presenza di uno dei big per mandare in confu-sione i rivali nella scena del sorpasso. Marchisioche infila il penalty; Morata che fa dannare tutti;Pogba che mette paura già a correre. Non sono igregari di cui si parlava all’inizio: lo sono inveceStorari, Matri che a Madrid non aveva posto nem-meno in panchina, Sturaro che tiene botta, Barza-gli finito fuori per infortunio. Gente su cui Allegripuò contare in qualsiasi momento.

INTER DIVERSA Erick Thohir, in tribuna con lasolita faccia poco allegra, vede l’Inter con un truc-co diverso causa necessità, non per scelta. Herna-

nes, strepitoso con la Lazio, è squa-lificato; Guarin è infortunato. Vuotiche pesano. Shaqiri, trequartista,piglia una traversa: a intermittenzama è positivo. Anche Brozovic nonè da buttare. Fa da scorta a Medelinsieme a Kovacic, il quale poi passada interno a regista, quando Manci-ni decide per il 3-4-1-2 e mette Na-gatomo. Il croato regala una pallagol, ma non è ancora un trascinato-re. E il gran lavoro di Palacio nonbasta. Due volte l’argentino vienefermato dal portiere, poi è spesso alservizio di Icardi o di chi si inseri-

sce. Ma non trova interlocutori. L’Inter cade dopo7 turni d’imbattibilità: fa di tutto per buttare viaanche questo incontro, come tutta la stagione. Purse la Samp tiene in vita le sue residue speranzeeuropee.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pierfrancesco ArchettiMILANO

C iò che l’Inter non riesce a capire è che biso-gna sempre diffidare delle riserve, se questehanno all’orizzonte due finali. Anche un mi-

nuto a Berlino, ma pure a Roma, potrebbe bastarea qualche gregario juventino per affacciarsi a unacronaca da leggenda, con implicazioni da triplettariuscita finora solo ai nerazzurri: quindi per con-quistare la posizione le seconde scelte di Allegrison disposte anche a sbullonare San Siro. Ciò chenon dà pace ai tifosi interisti invece è che anche leriserve della Juve non entrano per smontare lo

stadio, ma vedono questa possibilità dopo, per itroppi regali. Perché, nonostante siano gli unici adavere un euro-obiettivo, i nerazzurri restano insi-curi come spesso è avvenuto in casa (un solo pienonelle ultime sette gare interne), in questi tempi didelusione e ricostruzione. Come se ci fosse ghiaiaal posto dell’erba, l’Inter perde cattiveria strada fa-cendo, sbanda e si affanna, mentre gli altri inveceacquistano saldezza fino alla vittoria: negli ultimidieci frontali, i nerazzurri hanno stirato una solavolta Madama, siamo al complesso di inferiorità.Il 2-1 non è uno show che modificherà la leggendeintorno al derby d’Italia, spesso farcito di gustosi eastiosi confronti. Ma nell’ennesima differenza tradue pianeti distanti, ci sono anche le polemiche:un gol di Brozovic annullato per fuorigioco chenon c’è. Sarebbe stato il 2-0.

I MOTIVI Se non il successo, almeno il pari sareb-be stato un esito più corretto. Ma non è soltanto lasbandierata errata a togliere i punti da Eurolea-gue. Sbagli individuali dietro, soprattutto di Vidice Handanovic che regalano il rigore del pari e l’ur-lo del sorpasso. Errori da teneroni davanti, quan-do Icardi, nonostante la tradizione favorevole, non giustizia Storari, strepitoso nella respinta. Neigol c’è molto della spiegazione della partita: quel-

Morata stende l’Interma non il sogno europeo1Icardi illude, poi i nerazzurri perdono la cattiveria e sciupano l’occasione

Serie ARAnticipi 36a giornata

E’ una Juve di cannibali

La festa bianconera con Paul Pogba, Alvaro Morata e Leonardo Bonucci LAPRESSE

Una sola partita vinta nelle ultime 7 in casa: tabù S.Siro per i nerazzurri

Cancellato da un fuorigioco che non c’era il possibile 2-0 di Brozovic

LA CHIAVE

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3DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

2’ Icardi ha fretta di tenere il passo con se stesso e si mette a calciare anche da lontano. Il destro costringe Storari a volare.

3’ Parte il treno Morata sulla sinistra. Mezzo campo e poi un sinistrosull’esterno della rete. La difesa interista prende solo targa.

9’ Riemerge l’Inter: destro dalla distanza di Brozovic, Icardi mette ilpetto sulla traiettoria e porta in vantaggio i suoi. Media pazzesca perMauro contro la Juve: 5 partite, 6 gol.

22’ Non è stanco Alvaro. Doppio numero ballando sulla linea laterale,la palla torna a lui e scarica un mancino che Handanovic devia.

24’ Palacio a botta sicura: Storari la pensa diversamente e dice no.

27’ Anche Sturaro calcia come Palacio: Handanovic fa come Storari.

39’ Shaqiri disegna un arcobaleno che si stampa sulla traversa,Brozovic calcia sulla riposta e segna. Il guardalinee Marzaloni alza labandierina e Doveri annulla. Ma il croato era in posizione buona.

42’ Errore nerazzurro in fase di copertura, Matri parte in ritardo suVidic ma arriva prima di lui sulla palla. Il serbo sceglie la scivolata. E sbaglia: fallo, giallo e rigore che Marchisio trasforma.

1’ Replay del primo tempo. Morata anticipa Ranocchia e lo lasciasul posto. Poi, a fine corsa, quasi sul fondo, calcia in porta e quasisegna.

2’ Azione ragionata bianconera: cross dalla destra di Lichtsteiner,D’Ambrosio sbaglia l’anticipo e di testa Morata sbaglia ancor di più ilcolpo decisivo. Palla fuori.

26’ Invenzione croata: Kovacic lancia per il taglio di D’Ambrosio chein sforbiciata manda largo di poco. Sarebbe stato un gol spettacolare.

38’ L’Inter abbassa il baricentro e ne paga le conseguenze. In tremarcano Pogba in area su una palla vagante, arriva Morata al limiteche calcia né forte né angolata, Handanovic ci arriva comodo, masbaglia clamorosamente e regala allo spagnolo il gol.

40’ La reazione nerazzurra è fatta di istinti. Prima Palacio cheentra in area e calcia (Storari c’è), poi Icardi ribatte (Storari c’èancora di più, pazzesco, nella foto ANSA). Tutto fermo sull’1-2.

42’ Calcio di punizione da destra, Morata di testa manda largo dipoco.

JUVENTUSINTER

1 2

PRIMO TEMPO

SECONDO TEMPO

PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Icardi (I) al 9’, Marchisio (J) su rigore al 42’ p.t.; Morata (J) al 38’ s.t.

ARBITRO Doveri di Roma. NOTE spett. 60.362, paganti e abbonati n.c.. Tiri in porta 7-4. Tiri fuori 8-6. In fuorigioco 2-3. Angoli 9-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’

(4-3-1-2)Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia (dal 44’ s.t. Gnoukouri), Vidic, J. Jesus; Brozovic (dal 37’ s.t. Podolski), Medel, Kovacic; Shaqiri (dal 26’ s.t. Nagatomo); Icardi, Palacio. PANCHINA Carrizo, Andreolli, Santon, Felipe, Kuzmanovic, Obi, Dimarco, Puscas, Bonazzoli. ALLENATORE ManciniCAMBI DI SISTEMA dal 26’ s.t. 3-4-1-2, dal 44’ s.t. 3-3-1-3BARICENTRO MOLTO ALTO 56,4 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ranocchia, Brozovic, Vidic, Kovacic, Juan Jesus gioco scorretto

(4-3-1-2)Storari; Lichtsteiner (dall’11’ s.t. Ogbonna), Barzagli, Bonucci, Padoin; Romulo, Marchisio, Sturaro; Pereyra (dal 33’ s.t. Pogba); Matri (dal 21’ s.t. Llorente), Morata. PANCHINA Rubinho, Audero, Pepe, Coman, Asamoah, De Ceglie, Marrone. ALLENATORE AllegriCAMBI SISTEMA dall’11’ s.t. 3-5-2BARICENTRO MOLTO BASSO 43,4 MESPULSI nessunoAMMONITI Morata per gioco scorretto, Lichtsteiner per c.n.r.

LA VOLATA PER L’EUROPA LEAGUENAPOLI PT. 60

Cesena JUVENTUS Lazio

FIORENTINA PT. 55Parma PALERMO Chievo

SAMPDORIA PT. 54

0-1

Lazio EMPOLI Parma

INTER PT. 52

1-2

Juventus GENOA Empoli

GENOA PT. 53SASSUOLO ATALANTA Inter

TORINO PT. 48Chievo MILAN Cesena

In MAIUSCOLO le gare in trasferta

difficilemediaDIFFICOLTÀ: facile

STATO DI FORMA: scarso buono ottimo

La 4ª e la 5ª classificata vanno direttamente alla fase a gironi, la 6ª al terzo turno

preliminare (30 luglio-6 agosto)

36ª 37ª 38ª

GDS

fIL PERSONAGGIO

HANDANOVICSamir tra papere e mercatodiventa il simbolo dell’anno no1Lui vuole la Champions, ma ha allontanato dall’Inter anche l’ultimo traguardo. Cech s’avvicina?

Matteo Dalla ViteMILANO

@emmedivu

D ecisivo sì. Ma al contra-rio. Ne aveva salvatetante, prima. Ora siamo

al «Salvate il soldato Handa»,anche perché la cosa più carinache il tifoso nerazzurro dice uscendo da San Siro è «ma fa-telo andare in Champions ‘stoHandanovic, via via...». Il cal-cio, a volte, ti dà solo calci.

COME STO? BENE Ieri, e per

una volta, Handanovic è statosimbolo e paradigma dell’In-ter: mille cose buone ma sem-pre una in meno degli altri.Buttarsi via, ecco il concetto. Elo scivolone l’ha fatto lui, l’uo-mo che da tempo sta dicendodi volere l’Europa dei grandi eche con una topica pazzesca haallontanato anche l’Europa deipiccoli alla sua Inter. «Come sto? Bene» dice lui passando alle 20,35 in mixed zone. Gla-ciale lo è sempre stato, le scuseai compagni pare le abbia fatte.Il resto sarà mercato.

CECH IN Ieri le mani di SamirHandanovic si sono girate dal-l’altra parte. E pure la facciadell’Europa League si è messaa fare smorfie di saluti dandole spalle all’Inter, che non hasfruttato la sconfitta in seratadella Samp. E Handa si è messodentro un paradossale tunnel:da tempo sta dicendo al clubche fatica a credere nel proget-to futuro, che alla sua età ha

voglia di disputare la Cham-pions. «Legittimo» ha dettospesso Mancini che più volteha cercato di convincerlo e checomunque punta Cech pensan-do pure a Neto se per casoqualcosa andasse storto con laJuve. Perché per ora il Manciofa semplicemente una cosa:guarda più avanti che indietro.Forzatamente.

UNITED E 6 PUNTI Il problema,per Handanovic, è che al mo-mento una squadra di livellodisposta a dargli anche 3 milio-ni di euro, beh, sul tavolo deifatti concreti ancora non c’è. Dilui, in Inghilterra, si parla diManchester United: se De Geava al Real, ecco che Handa en-tra nel casting di Van Gaal as-sieme a Lloris. Nessuno puòescludere una cosa: che possarestare, anche se le possibilitàsi attestano solo sul 30%. Oggi.Su quest’Inter che fa, disfa eche arriva sempre a un passoda qualcosa di buono, ecco Ma-

teo Kovacic. «Abbiamo presogol un po’ da bambini e questoè il nostro problema. Ma perl’Europa ci sono sei punti e puòsuccedere di tutto». Glacialeverità, come la possibilità cheanche lui saluti l’Inter. «Io quisto bene, del Barça non parlo,decide la società». Doppi salu-ti?

OFFERTA E MARCO Già, perchéHandanovic è sempre lì fra co-loro che son sospesi. «Nessunanovità del rinnovo» aveva det-to dopo l’ennesima partitona.Lo direbbe anche oggi. Il con-tratto scade fra un anno, ma èin questi giorni che va o nonva: o allunga (l’Inter gli ha of-ferto 2,5 milioni di euro) oppu-re saluta tutti. Chi invece vienesalutato dagli juventini congrandi grazie è Marco Storari,38 anni e quel ruolo da Viceréche non gli stona affatto. Ierisembrava Buffon. Ieri Storariha salvato, Handa... no.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA MOVIOLAdi ANDREA SCHIANCHI

BROZOVIC REGOLAREVIDIC DA ESPULSIONE

Non è un pomeriggio felice per l’arbitro Doveri e per i suoi collaboratori che poco lo aiutano. Nel primo tempo, due errori piuttosto gravi. Nel primo caso, siamo al 39’, viene annullato un gol a Brozovic per fuorigioco. L’assistente Marzaloni alza la bandierina, ma il croato, al momento del tiro di Shaqiri, è tenuto in gioco da Lichtsteiner. Sarebbe stato il 2-0 per i nerazzurri. Due minuti più tardi il secondo errore di Doveri: è il 41’ quando Matri s’invola verso l’area dell’Inter e viene steso da Vidic (nella foto sopra). L’arbitro concede giustamente il calcio di rigore, ma si limita ad ammonire il difensore nerazzurro: l’intervento, visto che Matri era in possesso di palla e a due passi dalla porta, era da cartellino rosso. Corretta, invece, la decisione in occasione del gol del vantaggio dell’Inter: Icardi devia il tiro scagliato da Brozovic con il petto e non con il braccio.

POMERIGGIODA DIMENTICARE

1Samir Handanovic, 30 anni, ha salvato diverse volte l’Inter quest’anno. Ieri, invece, potrebbe aver affossato le speranze europee...

2

I GOL SUBITI

2

LE PARATE

RINVII DAL FONDO10

PASSAGGI 24

19

PALLONI GIOCATI

33

TIRI SUBITI

11

PRESE ALTE2

LANCI POSITIVI2

POSITIVI 5NEGATIVI

Recupero

MINUTIGIOCATI

90’

GDS

1Samir Handvolte l’Inter qaver affossat

Arrabbiata e sconsolata: l’Inter esce così dal Meazza dopo il k.o. con la Juve IPP

4 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

5DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVASerie ARAnticipi 36a giornata

POSSESSO PALLA

65,6% 34,4%

JUVENTUSINTER

9 3 21

7

FALLICOMMESSI

18 17

CONTRASTI

104

128

PALLEPERSE

47

TIRI NELLO SPECCHIO

PASSAGGI RIUSCITI

630 326ANGOLI PASSAGGI EFFETTUATIMOLTO ALTO 56,4 metriBARICENTRO MOLTO BASSO 43,4 metriBARICENTRO

91

510

15

1

33

77

918 8

23

3019

158

20

729

262

37

3290,3% 82,2%

fL’ANALISI TECNICA

Alvaro in stile TevezLancia, recupera, tiraE non lo ferma nessuno1Lo spagnolo si muove da seconda punta e imposta tutte le azioni offensive: 7 conclusioni, 4 dribbling e ben 5 falli subiti

Con Matri a occupare la classica posizione di centravanti, Morata è abile a sdoppiarsi e a muoversi da seconda punta.Va incontro ai centrocampisti per ricevere il passaggio, preferibilmente nel settore sinistro, e poi si accentra e servei compagni che s’inseriscono negli spazi oppure prova lui stesso la conclusione. Le sue sterzate sono fondamentaliper mettere in crisi la difesa dell’Inter

CONDUZIONE PALLONE

PASSAGGIO

MOVIMENTO

MORATA Tiri effettuati 7MATRI Occasioni create 2

PEREYRA Passaggi 36MARCHISIO Palloni toccati 65

LA MOSSA TATTICA

MORATA

MATRI

PEREYRA

MARCHISIO

Andrea Schianchi

S ostanza e qualità. La miscela che AlvaroMorata riesce a produrre è letale per gli av-versari. Al solito spirito di sacrificio, alla

voglia di correre e di sgobbare per la causa comu-ne, lo spagnolo unisce doti tecniche che, nel cal-cio italiano di oggi, sono sconosciute ai più. E co-sì eccolo andarsene una volta sulla fascia sini-stra, come fosse un equilibrista che lascia sbalor-diti gli spettatori e a bocca aperta i nemici,oppure eccolo tagliare il campo con il pallone in-collato al piede e poi inventare un assist per ilcompagno che si fionda nello spa-zio. La differenza tra l’Inter e la Ju-ve, al netto della forza e del carat-tere dei bianconeri e della pochez-za dei nerazzurri, la fa lui, il cen-travanti scartato dal Real Madridche, proprio eliminando il RealMadrid, si è preso la rivincita dellerivincite. Ciò che impressiona, apochi giorni di distanza da un im-pegno tanto dispendioso in fattodi energie fisiche e psicologichecome quello del Bernabeu, è vede-re Morata scattare con la freschez-za di un ragazzino, aiutare i cen-trocampisti nei raddoppi di marcatura, correreovunque ci sia bisogno di lui. Tanto per capirci:Icardi e Palacio, insieme, non arrivano alla metàdei chilometri macinati dallo spagnolo.

CONCRETEZZA Sono 48 i tocchi di Morata control’Inter: 23 passaggi (solo 3 sbagliati), 2 lanci riu-sciti, un cross e una sponda. E fin qui, direte, ètutto nella norma. Ma lo spagnolo impressionaquando si tratta di calciare verso la porta: sonoaddirittura 7 le sue conclusioni (gol compreso),2 nello specchio e 5 fuori. Segnale chiaro dellaconcretezza di gioco di Morata, che poco bada

alla forma, ai ghirigori e ai barocchismi di cuispesso gli attaccanti restano prigionieri. Lo spa-gnolo è uno che, quando riceve il pallone in posi-zione di sparo, alza la testa, prende la mira e nonci pensa su un attimo: calcia di potenza o di pre-cisione, e la maggior parte delle volte sono doloriper i portieri. Nei collaudatissimi meccanismi della Juve di Allegri la seconda punta deve svol-gere un doppio lavoro: dare una mano ai centro-campisti e indossare l’abito del killer quando ar-riva l’occasione giusta. Questo ruolo è ritagliatoalla perfezione sulla figura di Carlitos Tevez. Inassenza dell’Apache tocca a Morata calarsi nellaparte, e lo fa alla grande. Anzi: alla grandissima.

Lo spagnolo «alla Tevez» dimostradi avere anche un’ottima visione digioco: rientra, riceve il passaggio esmista il pallone con lucidità e pre-cisione. Se volete avere una visio-ne della prestazione di Morata, èsufficiente osservare quanti drib-bling ha effettuato e quanti falli hasubito: ben 4 dribbling e 5 falli.Ciò significa che per gli avversari èimprendibile: li supera in velocità,li inganna con una finta di corpo, limanda a vuoto con un semplicemovimento... degli occhi. E’ diun’altra categoria, insomma.

TANTE GRAZIE Ma siccome alla Juve di San Siromancano (per scelta di Allegri) parecchi pezzipregiati, e c’è dunque bisogno di stringere i dentie fare legna, Morata fa vedere che cos’è lo spiritodi squadra. Sono addirittura 7 i palloni recupera-ti (numero notevole per un attaccante). I centro-campisti ringraziano: metà del lavoro è fatto. EAllegri si coccola questo ragazzo che, nel corsodella stagione, allenamento dopo allenamento,partita dopo partita, è cresciuto tantissimo alpunto da diventare un intoccabile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2i recuperi di Palacio. Icardi è fermo a quota zero. I due, insieme, di palloni ne perdono ben 24.

IL NUMERO

GDS

Morata: «L’università del calcio è qui»1Lo spagnolo: «Se uno vuole diventare grande, prima deve passare dalla Serie A. Lo dice anche mio padre»

Mirko GrazianoMILANO

V abbé, se la butti dentroanche quando tiri unaciofeca, oltretutto mi-

rando l’altro angolo della por-ta... «Sono stato fortunato -sorride Morata -, come Icardiperò. L’esultanza con gli oc-chiali da sole? Li ha raccolti daterra Bonucci e me li ha passa-ti, niente di preparato». AlvaroMorata ha cambiato marcia,nel 2015 segna a raffica, golspesso pesanti: sono quattor-dici i centri stagionali, dieci re-alizzati da gennaio in poi, e fraquesti spiccano le quattro de-

cisive firme fra Borussia Dort-mund e Real Madrid. Giocato-re straordinario Alvaro: pro-gressione impressionante, tec-nica buonissima, gran sensodel gol. Lontano dal Real haconquistato un posto fisso nelgruppo Del Bosque, «e dicograzie all’Italia, alla Serie A -spiega il 22enne attaccante -,questa è l’università del calcio.Se uno vuole diventare grandedeve prima passare da qui, lodice sempre anche mio padre.A maggior ragione se ognigiorno, in allenamento, puoiapprendere qualcosa da gran-di campioni come Tevez, Llo-rente e tanti altri». Poco più inlà, il «professor» Allegri cocco-

la e pungola il gioiellino: «Mo-rata ha acquisito sicurezza econsapevolezza delle sue qua-lità tecniche, è cresciuto mol-to, ha metabolizzato il calcioitaliano. Spero ora di togliergliil difetto di non passare la pal-la quando deve».

JUVE, TI AMO... «La Juventus èla mia casa - continua Alvaro -,qui tutti mi vogliono bene, hotrovato un nutrizionista e unostaff tecnico che mi fanno ren-dere al massimo, e ho unagran voglia di ripagare i tifosicon tantissimi trofei...». E chefarà se l’anno prossimo il Realdecidesse di esercitare il dirit-to di ricompra? «Io penso agiocare e a vincere tutto ciòche posso con la Juve. Nonpenso al Real e nemmeno pen-so a muovermi da qui». Inco-raggiante! Di questa Juve «mipiacciono la fame e la forza diun gruppo che risponde sulcampo con tutti gli elementi della rosa. Abbiamo chiuso

una settimana fantastica per lasquadra, e non vedo l’ora digiocarmi la finale di Cham-pions, il mio sogno di sempre.Il Barcellona? Non servonomotivazioni in più in certe ga-re». Mercoledì, invece, nienteCoppa Italia (è squalificato),«ma posso garantirvi che saràgrande Juve».

DYBALA, SÌ Bianconeri chepuntano sempre di più sui gio-vani, là davanti è in arrivo Dy-bala: «Gran giocatore - conclu-de Morata -, sarebbe belloaverlo qui». E così sarà: in set-timana l’incontro con tanto difirme fra Marotta e Zamparini.

© RIPRODUZIONE RISERVATAAlvaro Morata, 22 anni LAPRESSE

MAX ALLEGRIALLENATORE JUVENTUS

MORATA È CRESCIUTO MOLTO, HA SICUREZZA.

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6 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVASerie ARAnticipi 36a giornata

Hai voglia ad architettare, progettare e costruire se poi gli errori individuali fanno crollare tutto. Per ora l’Inter è un castello di carte, basta un soffio per scompaginarla. Mancini ha credito, ma nessuno gode di fidi illimitati.

D’AMBROSIONel primo tempo la sua corsaè una bella risorsa.Poi la Juvelo inquadra,ma lui sfiorail gol con un acrobatico sinistro.

6

6,5

IL TECNICOROBERTOMANCINI

INTER

5,5

� RECUPERI 1� PASSAGGI 52� CONTRASTI 2

BROZOVICPer mezz’ora lui, D’Ambrosioe Shaq turbinano,roteano, impazzano.Suo il tiro da cui l’1-0. «Brozo» non è un bru-bru (uno finto).

6,5

� TIRI 2� RECUPERI 5� PASSAGGI 54

ICARDIGol «inzaghesco»,di petto,a deviare il tiro di Brozovic. Gol sbagliato, sull’1-2 a porta quasi spalancata. Icardi sempre un po’ in ritardo.

5,5

� TIRI 7� DRIBBLING 0� SPONDE 2

RANOCCHIAIl principeè Morata, a lui tocca la parte del ranocchietto. Specie in avviodi ripresa, quando Alvarolo semina e fa di lui ciò che vuole.

5,5

� RECUPERI 7� PASSAGGI 39� CONTRASTI 2

MEDELImbarazzanteil retro-tocco che innesca Matri.Come regista servirebbe un golden retriever, un cane elegante,non un pitbull.

5

� TIRI 1� RECUPERI 6� PASSAGGI 84

NAGATOMOQualche spunto, qualche cross, Non male,ma neppure benissimo, perché i suoi sono traversoni alla cieca,senza senso della misura.

6

� RECUPERI 1� PASSAGGI 9� CONTRASTI 0

VIDICTre passaggimal calibratiin avvio accendonola spia rossa.Poi il naufragio su Matri.Ora si può dire: Vidic venne,ma non vinse.

5

� RECUPERI 7� PASSAGGI 35� CONTRASTI 2

KOVACICSempre più amletico, nella sua ricercadel ruolo. Buone giocate e qualche cavolata.Temiamo che troverà altrove la sua vera identità.

6

� TIRI 0� RECUPERI 8� PASSAGGI 86

PODOLSKIStavoltail giochinonon riesce. Podolski entra, ma a segnare sonogli avversari(in precedenza era successoil contrario).

s.v.

� TIRI 0� DRIBBLING 2� SPONDE 2

JUAN JESUSAnonimoa sinistra, agevolato dalla ricreazione di Lichtsteiner.Né acutiné scivoloni.Non lo si nota granché, né in cielo né in terra.

6

� RECUPERI 9� PASSAGGI 65� CONTRASTI 2

SHAQIRINon proprio «Shaq to the top», ma Shaq sulla buona strada sì. Colpisce il palo con artistica conclusione, «strappa»di continuo.

6,5

� TIRI 3� DRIBBLING 2� SPONDE 7

GNOUKOURIPochi attiminel finale,al posto di Ranocchia. Un’apertura facile, un fallo. Mancini continua a tenerloin considerazionee fa bene.

s.v.

� TIRI 0� RECUPERI 0� PASSAGGI 9

D’AMBROSIO,BELLA RISORSAICARDI-GOL:MA NON BRILLA

DOVERI La terna - anzi, la cinquina - commette un ambo di errori. Il gol di Brozovic sul palo di Shaqiri non andava annullato: posizione regolare millimetrica, ma non fuorigioco, ergo pollice verso per Marzaloni. Nell’azione del rigore Vidic andava espulso per interruzione di chiara occasione da gol, e qui sbagliano Doveri e in parte Valeri e Cariolato.

� PARATE 2 � RINVII 10� PRESE ALTE 2

Handa-no, non così. Sul tiro di Morata l’«epic fail» del portiere sloveno. Papera pazzesca, che ne certifica l’incompletezza. Handanovic rischia di diventare un grande portiere a metà: immensi paratoni ed epici svarioni.

4,5

IL PEGGIORESAMIR

HANDANOVIC

� TIRI 2 � DRIBBLING 3� SPONDE 5

L’unico interista che gioca sul serio di squadra e per la squadra. A volte è così avanti, nei pensieri e nelle intuizioni, che i compagni non gli stanno dietro. Ha la sfortuna di imbattersi in uno Storari ad altezza Buffon.

6,5

IL MIGLIORERODRIGOPALACIO

LE PAGELLE di SEBASTIANO VERNAZZA

Non molla niente, chiude in gloria anche la gita a San Siro. Gli basta schierare una Juve molto sperimentale. Morata e Storari come marcatori di differenze. Se lo spagnolo si presenterà così a Berlino, molto sarà possibile.

STORARISe questoè un portieredi riserva, chissà il titolare…Super Storari su Palacio e Icardi a più riprese. Buffon può godersi il relax.

6,5

7,5

IL TECNICOMASSIMILIANO

ALLEGRI

JUVENTUS

6,5

� PARATE 6� RINVII 12� PRESE ALTE 2

ROMULORomulo non rema ancora come prima,è dura smaltire mesi e mesidi inattività.Da rivedere quandola condizione sarà decente.

5,5

� TIRI 0� RECUPERI 6� PASSAGGI 25

MATRIMatri il ruba-metri. Umilia Vidic allo sprint e lo costringe al fallo da rigore.Tanto bastaper garantirglila piena sufficienza.

6

� TIRI 0� SPONDE 1� DRIBBLING 0

BARZAGLIOrdinaria amministrazione nel quadro di una difesa a quattro, segno che anche lui può dire la sua in una linea diversa da quella a tre.

6

� RECUPERI 3� CONTRASTI 0� PASSAGGI 22

MARCHISIOSi può direche ormai spesso offreil meglio di sé quando Pirlonon c’è? Sempre più credibile come registadel futuro. Marchi-sì.

7

� TIRI 1� RECUPERI 8� PASSAGGI 42

OGBONNAA metà ripresala Juve si mettea tre, ma stavoltanon è per difendereil risultato. Ogbonna diligente,senza troppo concedere.

6

� RECUPERI 0� CONTRASTI 1� PASSAGGI 16

BONUCCIQualche concessione a Palacio e Icardi, nulla che incida perché Storari tappa ogni falla. Con la testa un po’ a Madrid, come è umano che sia.

6

� RECUPERI 2� CONTRASTI 0� PASSAGGI 19

STURAROPer mezz’oradà la stura a Brozovic e anche a D’Ambrosio: dalle sue partila Juve annaspa. Alla lunga però Sturaro mura (gli avversari).

6

� TIRI 2� RECUPERI 5� PASSAGGI 25

LLORENTEDà il cambioa Matri, ma in tutta onestà pochi se ne accorgono.La scena dell’attacco juventino se la prende tutta Morata.

6

� TIRI 0� DRIBBLING 0� SPONDE 0

PADOINPer un tempo(il primo)soffre di brutto incisioni e percussionidi D’Ambrosio. Poi si assesta, ma non si desta. Troppo sulle sue.

5,5

� RECUPERI 6� CONTRASTI 4� PASSAGGI 31

PEREYRASurrogato di Vidal, se si piglia a parametroil Vidal del Bernabeu,ma certi paragoni sono ingiusti. Pereyra decoroso. Senza acuti, ecco.

6

� TIRI 1� DRIBBLING 1� PASSAGGI 34

POGBAUn quarto d’ora scarsopiù recupero. Scampolidi garaper mantenere l’abitudineal ritmo partita. Qualche micro-«pogbata».

s.v.

� TIRI 0� RECUPERI 0� PASSAGGI 3

STORARI SUPERIL FUTURO REGISTAÈ MARCHISIOBARZAGLI BENE A 4

� PALLE RECUPERATE 2 � CONTRASTI 1 � PASSAGGI 8

È uno dei pochi rimasti al Bernabeu. Gambe anchilosate ed errori in serie, uno su tutti, l’assist al contrario che spedisce Palacio al tiro e obbliga Storari alla paratona. Trotterellante, sbadigliante e sostituito.

5,5

IL PEGGIORESTEPHAN

LICHTSTEINER

Stiamo per perdere le parole, gli aggettivi e i paragoni. Rende facile il difficile, e questo è il complimento più bello che si possa fare a un calciatore. Il gol è un contenuto extra. Prima e dopo, fa cose di grande bellezza.

7,5

IL MIGLIOREALVARO

MORATA

CARIOLATO 5,5MARZALONI 5

VALERI 5,5CALVARESE 6

5

� TIRI 7� DRIBBLING 4� SPONDE 1

7DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

8

POLEMICA SUL TRIPLETE

Zanetti a Sacchi «La vergogna è dover rispondere»1«Altre volte ci ha mancato di rispetto». Tace Thohir: domani ripartirà, dopo aver parlato con Mancini

Javier Zanetti, 41 anni ANSA

MILANO

S barcato alle 9 del mattinoa Malpensa e passato adAppiano per assistere al-

la rifinitura della squadra, fattigli auguri per i 70 anni a Massi-mo Moratti - assente poi a SanSiro -, Erick Thohir ha preferitonon parlare nemmeno dopo ilmatch harakiri perso contro laJuve. Il numero uno nerazzur-ro, che pure tra le ultime uscitedi Berlusconi («Moratti ha ven-duto a questo Thohir, che non èin grado di tenere ai vertici l’In-ter») e di Sacchi («L’Inter havinto il Triplete senza italiani incampo, una vergogna») è infa-stidito, ha lasciato che a repli-care all’ex c.t. fosse il vicepresi-dente Javier Zanetti. «Sacchi?Vergognoso è dover commen-tare queste frasi, anche in pas-sato ha detto cose poco piace-voli sulla nostra Primavera(”Hanno vinto il Viareggio, maschierando troppi giocatori dicolore”, ndr.). Ora si è ripetuto.Manca di rispetto a una grandesocietà come la nostra, il calciodeve unire non dividere. Forsedà fastidio che abbiamo fatto lastoria. Nel 2015, dover rispon-dere a queste cose. Ecco cosa è

vergognoso». In questo blitzmilanese - partirà domattina -Thohir farà il punto della situa-zione a tutti i livelli, ma è ovvioche l’appuntamento chiave èquello con Mancini per parlaredi futuro. Serve uno sforzo im-mediato, senza attendere alcu-ne cessioni.

IL BIABIATEST L’ipotesi legataa Biabiany è ancora virtuale edelicata. Entourage del france-se e Inter hanno chiacchierato,come successo con altre squa-dre (anche il Milan che lo ave-va preso a gennaio), principal-mente per sondare la salute delragazzo dopo i problemi di arit-mia cardiaca. Al momento ètutto in stand-by in attesa delladefinitiva certezza dell’idonei-tà circa il ritorno all’agonismo:aggiornamenti decisivi entràmetà giugno. Ieri Ariedo Brai-da, ds del Barça, era a San Siro:«Se sono qui per Kovacic? Ci so-no tanti giocatori bravi in cam-po».

m.d.v.-l.t.© RIPRODUZIONE RISERVATA

MANCINI IL DURO«SERVE CATTIVERIA:QUELLA FA VINCERE.

LA COMPREREMO»

fAREA TECNICAL’ALLENATORE DELL’INTER

Luca TaidelliMILANO

R oberto Mancini le ha pro-vate tutte, anche il pas-saggio alla difesa a tre

prima di virare sul consueto 4-2-3-1 della disperazione. Manulla si può contro l’istinto sui-cida di questo gruppo. La garacontro la Juventus B è la foto-grafia di una stagione surreale.L’Inter al 40’ poteva essere sul

3-0, invece ha regalato prima ilpareggio e poi anche la partita.Due vittorie in casa in tutto il gi-rone di ritorno testimonianopoi di un imbarazzante effettoboomerang a San Siro.

AFONO MA CHIARO Mancio sipresenta davanti a microfoni etaccuini quasi afono, ma con leidee chiare. Le stesse che espor-rà al presidente Thohir in unfaccia a faccia molto delicatoper il futuro sportivo della so-

cietà. Ieri i due si sono appenaincrociati negli spogliatoi, doveun presidente molto arrabbiatoha fatto una capatina prima dilasciare lo stadio in silenzio. IlMancio pensiero è lo stessoespresso ieri a caldo: «Servonogiocatori forti, di esperienza,che aiutino i ragazzi già in rosa.I quali non meritano questaclassifica». Ma che tanti puntihanno sprecato con errori in-credibili. Come quelli commes-si ieri da Vidic e Handanovic.«Certe cose ci stanno, loro duein passato ci hanno aiutato - faMancini -. Certo, alcune disat-tenzioni non le commettevamoda un po’. Nel primo tempo,quando abbiamo giocato vera-mente bene, dovevamo segnareil 2-0 o il 3-0. Vero che il gol diBrozovic era regolare. E il guar-dalinee era pure posizionatobene... Questo risultato non hauna logica. Andare in EuropaLeague era difficile già prima.Ma ora conta costruire qualcosadi importante, lavorando sulcampo e sul mercato. Perché èevidente che c’è anche un effet-to San Siro, quindi serve genteche certe gare le abbia già gio-cate. Questa è casa nostra, nondovremmo mai perdere e vince-re quasi sempre. Invece soffria-mo troppo. In generale siamomolto soft, molli, non abbiamola giusta cattiveria agonistica.Shaqiri? Ha iniziato bene, madopo 20’ è calato notevolmente.Ho provato a passare a tre, inse-rendo Nagatomo a sinistra peravere più spinta. E per un po’ èstato così. Kovacic e Brozovic?Bravi, sono il nostro futuro».

MOLLEZZA E GAP Resta il fattoche, dopo il -42 della stagionescorsa, la Juve ora è a +31 mal-grado abbia la testa altrove. Dif-ficile immaginare che questogap sia colmabile nel breve.«Sono più forti - concede il tec-nico -, ma se riusciamo a faredelle operazioni giuste credo

che il divario possa diminuire infretta». Un inguaribile ottimi-smo che però si scontra con laconsapevolezza che le squadreche stanno davanti all’Inter inestate si rinforzeranno e i ne-razzurri dovranno dare una ri-sposta che magari vada ancheoltre i paletti e le sanzioni Uefa.Perché Mancio ha altri due annidi contratto e crede davvero chel’Inter possa tornare in alto. Maora si aspetta passi concreti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALLEGRI DÀ I VOTI «BRAVISSIMI I MIEI. SBAGLIA CHI PARLA DI SECONDE LINEE»

fAREA TECNICAL’ALLENATORE DELLA JUVENTUS

DANILO D’AMBROSIODIFENSORE DELL’INTER

ORA SI FA DURAPER L’EUROPA, INUTILE

NASCONDERCI.LA JUVE È SEMPRE UNA

SQUADRA COMPATTA

MATEO KOVACICCENTROCAMPISTA INTER

EUROPA PERSA? FORSE NO, MA OGGI ERA UNA

BELLA OCCASIONE:CI SONO 6 PUNTI E PUÒ

SUCCEDERE DI TUTTO

Fabiana Della ValleMILANO

G ianluca Zambrottanell’autobiografia haraccontato che Massi-

miliano Allegri al Milan per-se lo scudetto del 2012 per-ché non aveva tutto il gruppodalla sua parte. Beh, se an-che in passato dovesse averfatto quest’errore, di sicuronon l’ha ripetuto alla Juven-

tus. Anzi, dietro alla straordina-ria stagione c’è proprio il grup-po allargato. Allegri è stato mol-to bravo a far sentire tutti coin-volti e a concedere a ognuno lasua opportunità.

NON CHIAMATELE RISERVE Ie-ri contro l’Inter ha mandato incampo molte seconde scelte e ilrisultato è stato sempre lo stes-so: questa squadra sa solo vince-re, anche quando le partite noncontano più nulla. E’ come se

Serie ARAnticipi 36a giornata

9DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

fL’EUROAVVERSARIA DEI BIANCONERI

Barça, caccia alla Ligapuntando al salto triplete1Titolo n. 23 se oggi batte l’Atletico Madrid, poi Copa del Rey e JuveE Simeone scherza ma non troppo: «Che perda il Real, e tutti contenti»

non riuscisse più a farne a me-no, perché la sua fame e le suemotivazioni sono sempre mag-giori di quelle altrui. Storari(che sarà titolare anche merco-ledì nella finale di Coppa Italia)ha fatto il Buffon, Marchisio si èpreso la responsabilità di tirareil rigore in assenza di Tevez, Vi-dal e Pirlo, Morata si è esibitonel numero che gli riesce me-glio: segnare. «Chi le chiama se-conde linee le sottovaluta - hatwittato Allegri - le battaglie sivincono con tutti gli uomini».Stesso concetto espresso nelpost partita: «Faccio i compli-menti ai ragazzi, tutti durante lastagione si sono dimostrati al-l’altezza. Abbiamo fatto una ga-ra di carattere. Nel primo tempoloro hanno giocato sopra ritmoe noi sembravamo dormienti,poi nella ripresa l’Inter è calata esiamo stati bravi a rallentare legiocate. Una grande squadradeve saper soffrire. Storari è sta-to determinante. Ora dobbiamomantenere alta la tensione per-ché abbiamo una finale di Cop-pa Italia e poi quella di Cham-pions». «E’ stata una grandeprova di forza - ha aggiuntoMarchisio -. Berlino è lontana,ma noi dobbiamo cercare di ti-rare fuori emozioni, adrenalinae carattere per rimanere con laspina accesa fino alla fine».

CONTE? NO, CONTA VINCERE Allegri anche stavolta ha cam-biato sistema di gioco in corsod’opera. Dal trequartista alla di-fesa a tre, ed è stata ancora unamossa vincente: «Nel primotempo eravamo troppo bassi -ha spiegato il tecnico - e loro cicreavano delle difficoltà, cosìho messo un difensore in più peravanzare i due esterni e andarea prenderli più alti». Le squadredi solito rispecchiano il caratte-re dell’allenatore: Max si èsbracciato e ha urlato fino all’ul-timo minuto di recupero. Poi, fi-nita la partita, si è rimesso ad-

dosso il solito aplomb, glissan-do con eleganza su Conte: «Eranormale che un allenatore cheha fatto tanto come lui rimanes-se nel cuore dei tifosi. Antonio ènella storia della Juve, ma ionon ero preoccupato, nel calciol’unica cosa che conta è fare ri-sultati. Avevo capito che questasquadra aveva margini di mi-glioramento». Dopo 10 mesi diJuve i risultati già parlano perlui.

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CLAUDIO MARCHISIOCENTROCAMPISTA JUVENTUS

NON PER ESSERE PRESUNTUOSO,

MA ALLA STAGIONEDI QUESTA SQUADRA

DAREI UN BEL 10

GIGI BUFFONPORTIERE JUVENTUS

GRANDE MARCONE STORARI. ORGOGLIOSO

DI CHI SPINGEPER PORTARE LA JUVE

DOVE MERITA

Messi, 27 anni, in carriera ha segnato 18 gol all’Atletico in 17 partite EPA

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

@filippomricci

U n anno dopo, passag-gio di consegne? Il 17maggio del 2014 l’At-

letico aveva bisogno di unpareggio al Camp Nou perrimettere le mani sulla Ligadopo 18 anni. Il Barcellonaaveva bisogno dei tre puntiper vincere il titolo, era l’ul-tima giornata di una Ligaappassionante chiusa dauna partita trasformata inuna finale. Alexis Sanchezportò in vantaggio la squa-dra del Tata Martino, Godinpareggiò e il Cholo trionfò.Oggi, esattamente un annodopo, il Barcellona è di nuo-vo alla ricerca di una vitto-ria che vale la 23a Liga, laquinta negli ultimi 7 anni.La differenza rispetto al2014 è che l’Atletico non hanulla da chiedere alla parti-ta: comunque vada sarà ter-zo (e quindi automatica-mente in Champions).

VITTORIA DA LIGA Il Barçaha 4 punti di vantaggio sulMadrid quando mancanodue giornate: oggi sarà

campione vincendo o facendogli stessi o più punti dei rivaliimpegnati a Barcellona conl’Espanyol alla ricerca di puntieuropei. Altrimenti per i blau-grana secondo ed ultimo ma-tch point domenica prossima alCamp Nou col Deportivo in ac-que agitatissime al fondo dellaclassifica. Per la squadra di Lu-is Enrique è la prima di tre fina-li: con tre partite possono arri-vare tre titoli. Dopo la Liga, il30 maggio al Camp Nou la fi-

nale di Copa del Rey con l’Ath-letic Bilbao, il 6 giugno a Berli-no quella di Champions con laJuventus.

IL ‘CHOLO’ DIFENDE CARLO«Che perda il Madrid: Barcel-lona campione, tutti contenti»,ha detto ieri scherzando manemmeno troppo Simeone.Che poi ha parlato della Juven-tus: «Il successo dei bianconerinon mi sorprende: la Juvequando passa la fase a gironi

poi è sempre pericolosa. Quan-do l’abbiamo affrontata in au-tunno ho capito che sarebbeandata lontano». Quindi la di-fesa di Ancelotti, in bilico sullapanchina del Real: «Se se neandrà, il Madrid perderà unaparte importantissima del pro-prio ingranaggio. Carlo è un grandissimo allenatore e uneccellente gestore: ha formatoun gruppo straordinario». Inballo anche la lotta per il Pichi-chi e la Scarpa d’Oro: Ronaldoè in vantaggio 42-40 su Messi,che oggi affronta la sua secon-da vittima preferita della Liga,dopo il Siviglia. Leo ha già fatto18 gol all’Atletico in 17 partite.Nel Barça in dubbio Suarez,tornato acciaccato da Monaco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

37A GIORNATA Oggi alle 19: Atletico Madrid-Barcellona, Espanyol-Real Madrid, Valencia-Celta, Siviglia-Alme-ria, Deportivo-Levante, Real Sociedad-Granada, Villarreal-Malaga, Elche-Athletic Bilbao, Getafe-Eibar. Cordoba-Rayo Vallecano. CLASSIFICA Barcellona 90, Real Madrid 86, Atletico Madrid 77, Valen-cia 73, Siviglia 70, Villarreal 57, Malaga 50, Athletic Bilbao, Espanyol 49, Celta 47, Rayo Vallecano 46, Real Sociedad 43, Elche 40, Levante, Getafe 36, Deportivo, Granada, Eibar 31, Almeria* 29, Cordoba 20. *3 punti di penalizza-zione.

10

SAMPDORIA 5,5

Il Frosinone in A, i Warriors favoriti in Nba, Silvestre che ferma tutta la Lazio: sì, è tutto vero. Anticipa Klose, salva su Felipe, alla fine tira anche in porta.

6,5

IL MIGLIORESILVESTRE

VIVIANO 6 Para quel che può e Klose gli tira la maglia sull’angolo del gol. DE SILVESTRI 6 Dare e avere: si fa infilare da Felipe al 31’, sfonda a destra al 43’.ROMAGNOLI 6 Klose gli spiega un paio di movimenti ma chiude bene su Candreva.REGINI 5,5 Spesso sotto assedio, respinge gli assalitori. Certo, perde Gentiletti sul gol.ACQUAH 5,5 Dovrebbe fare diga ma, con quel nome, non è credibile. La Samp va sotto a metà campo.PALOMBO 5 Perde due palloni pericolosi e l’Inter riflette: un giorno, invece di Parolo, scelse lui. (Okaka s.v.)OBIANG 5 La Spagna non è solo tapas: si mangia un gol grosso come l’Acquario. SORIANO 6,5 Gira con benzina a 98 ottani: corre più degli altri, smarca Eto’o, calcia. MURIEL 5,5 Zero tiri, zero dribbling, un’occasione creata. A volte i numeri parlano.ETO’O 5 Un’azione, un voto: solo contro Berisha, la allarga troppo.BERGESSIO 5,5 Non un comizio per la candidatura a titolare: entra e si nota poco.RIZZO 6 Entra col mantello da supereroe: salva sulla linea.ALL. MIHAJLOVIC 5,5 «Più bravi di Boskov sono quelli sopra di lui in classifica», diceva Vuja, che ieri avrebbe compiuto gli anni. Sì, la Lazio ha più soluzioni.

SILVESTRE DIGAMURIEL NON C’ÈPAROLO PUNTUALECANDREVA SUPER

MAZZOLENIGestione ok,episodi no: Eto’o

è in fuorigioco (Manganelli maluccio), sul gol c’è fallo (Giacomelli male).MANGANELLI 5,5–VUOTO 6 TAGLIAVENTO 6GIACOMELLI 5

LAZIO 7

Se il Pil è cresciuto dello 0,3%, lui ha contribuito: a destra o al centro, corre per due come giocasse sui pattini. Un 10 inedito ma decisivo. (Mauri s.v.)

7,5

IL MIGLIORECANDREVA

BERISHA 6 Un’uscita di tocco, una alta: niente male. Poi Eto’o gli firma la grazia.BASTA 6,5 A tratti resta basso ma lì si soffre zero.CIANI 5,5 Male nella punteggiatura: sbaglia qualche lettura e svirgola due palloni in area.GENTILETTI 7 Ferrero invocava San Culino, ma lui è della squadra del Papa, che conta di più: torna dall’infortunio col gol.RADU 6 Prende la targa di De Silvestri nell’occasione di Obiang, poi risale.PAROLO 7 Puntuale come le tasse: contrasta e attacca: 11esimo voto di fila sopra il 6 (!).LEDESMA 6,5 Capitano di ritmo e schermo: non era facile.LULIC 6,5 Interno, poi largo. Fa male quando fa l’alfiere e taglia da sinistra.KLOSE 6 Romagnoli è nato quando lui usciva già con le ragazze, ma regge il duello. FELIPE ANDERSON 7 Quando sgasa, FA7 sembra la sigla di una Ferrari. Accende e spegne, ma tre cross sono pericolosi.DJORDJEVIC 6 Un tiro, ma è quasi un gol. Rizzo gli dice che non è il caso. DE VRIJ 6 Politica dei piccoli passi. Torna dall’infortunio e con lui la Lazio non soffre.ALL. PIOLI 7,5 L’immaginazione al potere: Candreva da 10 e un po’ di difesa a tre. Funziona tutto.

5,5

LE PAGELLEdi LUCA BIANCHIN

fQUI SAMPIL PRESIDENTE BLUCERCHIATO

IRA FERRERO: «QUESTO ARBITROAVEVA GLI OCCHI DELLE BAMBOLE»

Alessio Da Ronch GENOVA

«Q uesto ha gli occhi del-le bambole, non vede.Questo signore è laterza volta che sba-

glia contro di noi. Spero che abbiaimparato e non gli capiti più».Massimo Ferrero, che nei giorniscorsi aveva richiamato tutti amaggior fair play con gli arbi-tri, esplode. Il colpo subitodalla sua Samp è troppo du-ro. Il tono della voce di Vi-viano, invece, è basso, maanche la sua protesta è de-cisa. Sul gol c’era fallo: «Hofatto un passo per uscire e misono sentito trattenere. Nonso da chi, ma mi hanno dettoche nelle immagini il fallo è evi-dente. L’arbitro, tra l’altro, mi ha

detto di non aver consideratofalloso l’intervento, non di nonaverlo visto. Non voglio direche la nostra sconfitta dipendeda questo, perché abbiamoavuto le nostre occasioni e leabbiamo fallite, noi poi nonsiamo abituati a tirare in ballol’arbitro. Ma ultimamente gliepisodi non sono stati positiviper noi, anche contro Verona eCesena». Sinisa Mihajlovicpreferisce concentrarsi sul latotecnico: «Abbiamo sbagliatodue occasioni più semplici dasfruttare che da sprecare. Con-tro un grande squadra come laLazio non ti puoi permettere disprecare così tanto, perché do-po loro ti puniscono. Dopoaver subito il gol non abbiamotrovato la forza per reagire. Ioho provato a schierare tre at-

taccanti, loro si erano schie-rati in difesa a tre e volevoprovare a metterli in diffi-coltà. Ci sono rimasto ma-le, ma dobbiamo guarda-re avanti. Abbiamo duepartite da vincere. Dob-biamo fare di tutto per an-dare in Europa Leagueperché ce la meritiamoper quello che abbiamosaputo fare lungo tutta lastagione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Massimo Ferrero,53 anniLAPRESSE

hi delvede. è la sba-abbiapiù».

ornii ai-

ionettoè evi-mi ha

Lazio sprecapo loaver strovatho pro

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fQUI LAZIOL’ALLENATORE BIANCOCELESTE

PIOLI FELICE:«CHE RISPOSTA

DI COMPATTEZZA ORA LA JUVE»

GENOVA

«Q uesti tre punti ciconsentono di otte-nere quello che vo-levamo: poterci gio-

care i prossimi due scontri di-retti, come sfide decisive perla Champions». Stefano Piolilancia lo sprint finale esaltan-do la sua Lazio: «Ai miei gio-catori – spiega – nello spo-gliatoio ho detto: pensatoalla partita contro l’Inter, aquello che avete messo incampo quando siamo rima-sti in 10 e a quanto avete fattoquando eravamo in 9. Ecco lospirito che ci vuole dall’inizio.Questo è stato il successo delnostro carattere, della nostramentalità. Nel primo temponon abbiamo sfruttato parec-

chie situazioni favorevoli, poiinvece abbiamo avuto pure unpizzico di fortuna. Vincere do-ve era riuscita solo la Juventus,è una grande impresa. Il k.o.contro l’Inter poteva lasciarequalche strascico, invece ci sia-mo dimostrati fortissimi».

GENTILETTI Il colpo vincente èarrivato da Santiago Gentilet-ti, la sua mossa dell’ultima ora:«Quando ho deciso che avreb-be giocato gli ho detto che infondo poteva essere un segnodel destino: qui si era fatto ma-le e qui poteva rilanciarsi. Lui èun giocatore di grande perso-nalità aveva una voglia mattadi aiutare la squadra e lo ha fat-to nel modo migliore. Ha sof-ferto, meritava questa soddi-sfazione. In settimana l’ho vi-sto lavorare bene, non avevocentrali al massimo così hodeciso di rilanciarlo». Ora

l’obiettivo è la Juve. «Possia-mo concentrarci su questafinale che ci siamo meri-tati. De Vrij aveva solo

uno spezzone nelle gambee ho voluto farglielo gioca-re per prepararlo al rien-tro. Si presenterà in buo-ne condizioni».

a.d.r.© RIPRODUZIONE RISERVATA

StefanoPioli,49 anniANSA

e vo-i gio-

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Blitz ChampionsGentiletti-gollancia la Lazio

Roma alle spalle1Biancocelesti a +2 per una notte:

mercoledì c’è la finale di Coppa Italia,poi il derby. Samp: l’Europa è a rischioe oggi può essere superata dal Genoa

Fabio LicariINVIATO A GENOVA

S e uno dovesse giudicaredagli ultimi 90’, per il se-condo posto non ci sareb-

be storia. Da un lato l’«anda-mento lento» della Roma con-tro il Milan, una settimana fa,sanzionato dalla sconfitta. Dal-l’altro una Lazio impressionan-te che corre, aggredisce, antici-pa e raddoppia come fossequella degli 8 successi consecu-tivi: la Samp è schiantata daquesti ritmi infernali, da unCandreva enorme e dalle mos-se di Pioli che vince alla grandela sfida con Mihajlovic. L’1-0firmato Gentiletti, al rientro dopo 8 mesi, è anche poco (purse viziato da un fallo di Klose).Probabilmente alla Roma riu-scirà oggi il controsorpasso –d’altra parte l’Udinese di questitempi non è il massimo – ma poinel derby servirà molto di più. Eanche la Juve, se vuole davveroil «triplete», non potrà affronta-re in Coppa Italia questa Laziocome ieri l’Inter.

CANDREVA SUPER Impressio-nante la Lazio lo è fin dall’ini-zio. Impressionante e sorpren-dente. Merito soprattutto di

Pioli, alla cui disposizione tatti-ca Mihajlovic non trova maicontromisure. La chiave è Can-dreva: per i tabellini, centraledel 4-3-1-2 dietro Klose-Ander-son; ma, per una notte, perso-nificazione del concetto di «cal-ciatore totale». Candreva scon-quassa i blucerchiati per 83’, fi-no al cambio per sfinimento. Infase di non possesso tende adallargarsi a destra, per chiude-re la fascia, poi taglia subito indiagonale verso il centro: cosìaffolla la mediana – zona dovela Lazio è sempre in superioritàe in anticipo – e fa ripartire con-tropiede irresistibili. Una quin-dicina, forse più. E mai che laSamp riesca a chiudere il suodribbling, ostacolare la corsa,spezzare il possesso palla. An-che perché attorno si dispiegain velocità mezza Lazio, con Ba-sta ala aggiunta a destra, Lulicesterno alto sull’altro versantee Anderson che incrocia aspet-

tando l’appoggio (mentre Klosetiene occupati i due centralidella Samp). Che il gol arrivi suangolo, quindi palla inattiva, èsoltanto un caso. O forse pertroppa fretta di concludere.

PIOLI E GENTILETTI Il gol, ap-punto, farà discutere. Nato dauna delle tante ripartenze la-ziali, calciato da Ledesma etimbrato da Gentiletti al 9’ s.t.:nessuno, tranne il replay tv, siaccorge della furbata di Klose che tiene Viviano. Però non sipuò mettere in discussione ilsuccesso laziale, né sottovalu-tare gli incroci romantici delcalcio: proprio su questo cam-po, Genoa-Lazio, Gentilettis’era rotto il crociato otto mesifa. E qui il suo gol potrebbe es-sere fondamentale nella rincor-sa al 2° posto che vale i gruppidi Champions (e un’estate me-no frenetica). Pioli – bravo adaggredire subito la Samp, piaz-zando i suoi uomini sui centro-campisti avversari in modo daliberare la corsia di Basta e la-sciare in inferiorità Regini –passa quindi al 3-4-2-1. Nuovomodulo con il quale imbriglia iltentativo, solo tentativo, eh,della Samp di offendere col 4-3-3 entrati Okaka e Bergessio.Anzi, così la Lazio conquista la

supremazia totale della media-na e arriva al tiro altre 10 volte.

SAMP LEAGUE Se la partita èbella – non avrebbe sfigurato inPremier con i suoi cambi di gio-co, la velocità, i lanci spettaco-lari – un po’ di merito va allaSamp, anche per le sue colpe.Molto più improvvisata dellaLazio, all’apparenza più lunga(in realtà è solo illusione otticadettata dal minor movimento),di sicuro meno pronta sulle fa-sce. Miha si affida troppo allancione lungo per Muriel, spe-rando che succeda qualcosa,ma Eto’o non è l’iradiddio diMou e Soriano deve sacrificarsiper i buchi lasciati da Obiang eAcquah. In più Palombo è len-to. E ci si mette anche Obiangche, finalmente su un’azionelaterale di De Silvestri, arriva incorsa tutto solo e di piatto spre-ca il più facile del gol. Sarebbestato 1-0 a fine primo tempo,nel quarto d’ora migliore dellaSamp prima di riperdere il filodel gioco e aprirsi ai contropie-de. Non tutto è perduto per l’Europa League, il contrario,visto il k.o. dell’Inter, i guai delGenoa (che oggi potrebbe ef-fettuare il sorpasso) e il calen-dario. Ma col fiatone.

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RIl ritmo laziale, un enorme Candrevae le mosse di Piolischiantano i blucerchiati

SAMPDORIA 0

LAZIO 1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORE Gentiletti al 9’ s.t.

SAMPDORIA (4-3-1-2)Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini; Acquah (dal 17’ s.t. Rizzo), Palombo (dal 36’ s.t. Okaka), Obiang; Soriano; Muriel, Eto’o (dal 17’ s.t. Bergessio)PANCHINA Romero, Cacciatore, Muñoz, Wszolek, Duncan, Coda, Marchionni, Correa, L. DjordjevicALLENATORE MihajlovicBARICENTRO BASSO 49,6 MCAMBIO DI SISTEMA 4-3-3 dal 36’ s.t.AMMONITI Palombo e Silvestre per gioco scorretto

LAZIO (4-3-1-2)Berisha; Basta, Ciani, Gentiletti (dal 31’ s.t. De Vrij), Radu; Parolo, Ledesma, Lulic; Candreva (dal 38’ s.t. Mauri); Klose (dal 25’ s.t. F. Djordjevic), F. AndersonPANCHINA Guerrieri, Strakosha, Novaretti, Braafheid, Cavanda, Cataldi, Onazi, Perea, KeitaALLENATORE PioliBARICENTRO BASSO 49,3 MCAMBIO DI SISTEMA 3-4-2-1 dal 20’ s.t.; 4-4-2 dal 38’ s.t.

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Serie ARAnticipi 36a giornata

11DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

fIL PERSONAGGIO

IL DIFENSORE ARGENTINO Il cammino di SantiagoDa Marassi a Marassi,dal k.o. al ginocchio d’oro1Gentiletti si era rotto il crociato contro il Genoa ed era fuorida settembre: «È tutto incredibile, ma io credo nelle favole»

Stefano Cieri INVIATO A GENOVA

S embra un film, invece ètutto vero. Otto mesi do-po il terribile crac che gli

costò la rottura del legamentocrociato Santiago Gentilettitorna in campo nello stesso sta-dio in cui si fece male e firma ilgol che regala alla Lazio unsuccesso che può valere laChampions. Sempre a Marassi(s’infortunò il 21 settembrecontro il Genoa), sempre nellastessa metà campo (sotto lagradinata Nord), sempre nelsecondo tempo, sempre con ilginocchio protagonista. Quellosinistro si ruppe nel match colGenoa, quello destro ha rega-lato ieri tre punti d’oro ai bian-cocelesti. Un tocco quasi invo-lontario, ma preziosissimo, al9’ del secondo tempo. Una retepesantissima, che tra l’altro èanche il primo gol di un difen-sore laziale in campionato.

LA SORPRESA Una trama in-credibile che neppure il più

fantasioso dei romanzieriavrebbe saputo disegnare. Oforse è stato solo il presenti-mento di un uomo, StefanoPioli, che oltre ai più volte sot-tolineati meriti tecnici, da ieripuò annoverare nel suo reper-torio anche doti da veggente.Perché Gentiletti non dovevascendere in campo. Il posto dicentrale accanto a Ciani se logiocavano Novaretti e De Vrij(con quest’ultimo poi suben-trato nel finale al posto dellostesso Gentiletti). Il tecnicoemiliano ha invece sorpresotutti, rilanciando dal primo mi-nuto l’ex capitano del San Lo-renzo che, a parte un tempogiocato con la Primavera unpaio di settimane fa, non di-sputava una partita da quasiotto mesi, appunto da quel ter-ribile (per lui e per la Lazio) 21settembre scorso. Il primo a re-stare sorpreso della decisione èstato proprio Gentiletti. Ma losmarrimento è durato un atti-mo. L’argentino, uomo di tem-peramento e di grande perso-nalità, ha subito detto sì. E si ècalato immediatamente nello

spirito di una partita dura egiocata a ritmi altissimi da en-trambe le squadre. Un battesi-mo di fuoco, insomma, che perGentiletti sarebbe stato belloportare a termine in ogni caso,anche senza acuti.

LA RIVINCITA Ma quando ildestino ti toglie qualcosa, è fa-cile che poi te lo restituisca congli interessi. «Sì, è incredibile — dice il difensore —. Qui misono fatto male, qui sono rien-trato e ho segnato. Ma io credonelle favole: è tutto bellissimo,la dedica è per mio figlio e perla mia famiglia. È una gioia ve-ra, ma ora sotto con la finale diCoppa Italia, poi penseremo alderby con la Roma». Fino aquel maledetto 21 settembre,Gentiletti aveva vissuto un2014 da sogno. La vittoria dellaCoppa Libertadores da capita-no del San Lorenzo, la squadraper cui fa tifo Papa Francesco,poi il trasferimento in Italia, al-la Lazio. Una rivincita per luidopo la precedente sfortunataparentesi europea con il Brest.Sembrava tutto fin troppo per-fetto. E infatti dopo due ottimeprestazioni con la maglia dellasua nuova squadra ecco arriva-re quel terribile infortunio. Lariabilitazione è stata lunga e molto difficile. E il diavolosembrava averci messo la codaai primi di aprile, quando unacontrattura ha rinviato di unmese il suo rientro. La stagionesembrava compromessa. Sem-brava.

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LA VOLATA CHAMPIONS

Cesena JUVENTUS Lazio NAPOLI PT. 60

Udinese LAZIO Palermo ROMA PT. 64

In MAIUSCOLO le gare in trasferta

difficilemediaDIFFICOLTÀ: facile

STATO DI FORMA: scarso buono ottimo

36ª 37ª 38ª

La 2ª classificata va direttamente alla fase a gironi, la 3ª ai playoff (18-26 agosto)

1-0SAMPDORIA Roma NAPOLI LAZIO PT. 66

JUVENTUS campione d'Italia

GDS

LA MOVIOLAdi VINCENZO D’ANGELO

RETE IRREGOLAREKLOSE STRATTONAVIVIANO: SVISTADI GIACOMELLI

� Mazzoleni dirige bene, ma commette l’unico errore sull’episodio chiave nell’azione del gol partita di Gentiletti. Sul corner di Candreva, Klose sul primo palo va a tirare la maglia del portiere Viviano prima che la palla arrivi al difensore, impedendogli di rientrare in porta poi per parare. Nella confusione dei blocchi, l’episodio sfugge all’arbitro (coperto) ma soprattutto a Giacomelli. Nella ripresa è irregolare — seppur di poco — la posizione di Eto’o lanciato da Soriano, che sfiora il gol. Giuste le ammonizioni, poteva starci ungiallo a Candreva che scalcia Acquah senza palla.

Santiago Gentiletti, 30 anni ANSA

237� I giorni trascorsi dal grave infortunio subito da Gentiletti proprio al Ferraris contro il Genoa il 21 settembre 2014. Il giocatore della Lazio, al rientro, ha trovato ieri il suo primo gol in Serie A

Santiago Gentiletti, al centro, guarda il pallone entrare nella porta della Samp (Eto’o non salva): è il primo gol in A LAPRESSE

ETO’O NON SALVA

12 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Garcia si adeguaper la volatona«Roma, devo fareil papà cattivo»1Il tecnico francese: «Il ritiro punitivo non serve, ma sfruttiamolo per chiudere al secondo postoSpostare il derby? Le regole vanno rispettate»

LA COMUNIONEDEI DUE FIGLI?E TOTTI ARRIVALa vigilia della sfida contro l’Udinese non fa dimenticare a Totti di fare il bravo papà e così, prima di tornare in ritiro, è stato presente ieri alla comunione dei figli, Cristiane Chanel, presso la chiesa di San Camillo MANCINI

Rudi Garcia, 51 anni, è alla seconda stagione nella Roma. L’allenatore francese la scorsa estate ha rinnovato il contratto col club giallorosso, che ora scadrà nel 2018 ANDREOLI

PERCHÉ VEDEREROMA-UDINESEPunti Champions e duelli per tutti i gusti. De Sanctis-Karnezis esperienza e concretezza. Nainggolan-Allan: come essere fondamentali con piedi normali.Olimpico, ore 20.45

Massimo CecchiniROMA

L’ espressione è quella dichi pare masticato dalcampionato, ma diffida-

te delle sensazioni. Rudi Gar-cia non rinnega le sue idee emanda tre chiari segnali su trefronti: ritiro, rafforzamento e derby. Tre argomenti con cui la

Roma è destinata a fare i contiper costruire il futuro.

«NON SONO BIMBI» Comin-ciamo da questi giorni di clau-sura a singhiozzo (ieri adesempio la squadra è stata la-sciata libera fino al primo po-meriggio), che tante polemi-che aveva sollevato soprattuttoperché si sapeva che l’allenato-re non ne fosse entusiasta. «Iosono francese e il ritiro non ènella mia cultura. Non ho maidetto che in assoluto non servea niente, ma quello punitivonon serve a niente. È utile solose aiuta la squadra a vivere in-sieme e a preparare la partita.Il ritiro mette tanta pressione,a volte ne hanno bisogno, avolte no. Non giochiamo con laPrimavera, ma con uomini chehanno le loro responsabilità.Non devo trattare i miei calcia-

tori come bambini, anche se avolte devo fare il papà cattivo».Altra cosa che ha colpito è il va-demecum dato ai giallorossi atre partite dalla fine: segno cheevidentemente qualcosa non èandato nel verso giusto. «È unrichiamo del regolamento. Neabbiamo parlato con i dirigentie siamo stati d’accordo a farloperché è un momento eccezio-nale e quindi occorre un atteg-giamento eccezionale».

LUI E LA JUVE In chiave futuro,torna d’attualità la Juve, anchese stavolta i toni autunnali(«Siamo più forti») sono ormaicoperti di polvere. «La Juve èsopra tutti – ammette –. Ha giàvinto il campionato, è in finaledi Champions e Coppa Italia.Noi possiamo solo fare sforziper ridurre il gap: sono bravinon solo i giocatori, ma anche

in società. Sono sopra tutti.Non è un gap di personalità,ma di esperienza, economico esportivo». I desideri però nonmancano. «A Roma i tifosi vo-gliono vincere, così come la di-rigenza e l’allenatore. Non saràquest’anno, ma almeno rag-giungiamo l’obiettivo di quali-ficarci per la Champions. Dagennaio il nostro campionato èstato così così, ma se siamo an-cora secondi è segno che fino adicembre era stato strepitoso.Contro l’Udinese saremo con-centrati al massimo. AncheNainggolan, nonostante la suasituazione di mercato non siastata risolta. D’altronde dagennaio, ogni volta che abbia-mo fatto male, c’è stata subitouna reazione. Dobbiamo esserpronti a morire sul campo per-ché mancano tre partite e ab-biamo il destino tra i nostri pie-

di: se vinciamo le prossime duesiamo secondi».

CASO DERBY I titoli di coda lilasciamo sul possibile sposta-mento del derby del 24 maggiocon la Lazio, che ha infiamma-to la Capitale. Garcia però se lacava con chiarezza ed elegan-za. «C’è un regolamento, biso-gna seguirlo e rispettarlo, mache giochiamo domenica, lu-nedì, martedì, mercoledì o gio-vedì non cambia nulla: faremodi tutto per vincerlo». E se ilpresidente Beretta, in un con-vegno al tribunale di Roma, se-duto fra Lotito e Baldissoni, di-ce con un filo d’ansia: «Sceglie-remo la cosa che ha meno con-troindicazioni», Domani ladecisione. Garcia intanto ap-pare sicuro. L’Udinese farà be-ne a non sottovalutarlo.

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QUI UDINESE

Di Natale non ce la faCon Strama c’è la mamma

L’ abbraccio all’Olimpi-co tra Totti e Di Natalenon ci sarà, ma Stra-

ma porterà comunque 8 ma-glie di Totò. Tocca a There-au. Il capitano bianconeronon ha recuperato dal fasti-dio all’adduttore ed è rima-sto a Udine. Ci proverà conSassuolo e Cagliari ad avvi-cinare Altafini e Meazza a216 gol in A. Lui è a 207. ARoma ci torna Andrea Stra-maccioni («Rifinitura allaRomulea, impianto del mioquartiere, San Giovanni»)che nella Capitale è nato ecol club giallorosso ha avvia-to la carriera. «La Roma datecnico non l’ho mai battuta.Sono romano e tifavo Roma.Se sono tra i pro’ lo devo aloro, a chi mi vuole bene, aBruno Conti. Allo stadio ver-ranno mia mamma Anna,con la quale ho visto la pri-ma partita all’Olimpico, Ro-ma-Saragozza, papà San-dro, abbonato con me incurva Sud per anni, mio fra-tello Marco e tanti amici. Hochiesto 25 biglietti». Sullapartita: «Loro giocherannoper vincere. La chiave? I tan-ti duelli. Se noi, non rinun-ciando ad attaccare, restere-mo organizzati e con vogliadi soffrire e correre, potre-mo creare difficoltà». Stra-ma ha voluto chiudere conStankovic, il vice destinato alasciare (Inter?): «Molte co-se sono state gonfiate. Lui elo staff hanno una situazio-ne uguale, solo la mia è dif-ferente per volontà societa-ria».

fr.vell.© RIPRODUZIONE RISERVATA

CAGLIARI-PALERMO

Festa: «Non mollo Gara della dignità»Iachini: vai Belotti

Gianluca Festa, allenatore del Cagliari, con il vice Suazo GETTY

PERCHÉ VEDERECAGLIARI-PALERMOPer un ripasso di geografia nel calcio moderno: bulgari,sloveni, serbi, ghanesi, costaricani, congolesi. Bella, offensiva, anche se manca l’argentino: Dybala in panca. Sant’Elia, ore 15

Mario FrongiaFabrizio Vitale

I l «marine» è sul pezzo. Congrinta e determinazione:Gianluca Festa sa che oggi

il Cagliari potrebbe salutare laserie A dopo 11 anni. Sa ancheche nei 90’ con il Palermo balla-no rinnovi e conferme, inclusala sua. «Dobbiamo fare e daretutto il possibile da qui alla fine:voglio il massimo dei punti. Ilrisultato dell’Atalanta? Non miimporta: devo pensare alla miasquadra»: l’allenatore se la cavacosì con chi gli chiede se oggi siterrà aggiornato sul match deibergamaschi con il Genoa, inconcomitanza con Cagliari-Pa-lermo. Con 23 convocati, outCeppitelli infortunato, in rien-tro da squalifica Dessena eMpoku, il tecnico rilancia: «Lasquadra è motivata. Finché nonsiamo matematicamente retro-cessi non si molla». Sul Palermopoche storie: «Dybala fuori?Magari l’hanno già venduto enon vogliono rischiarlo. Sonocomunque una squadra dura dabattere, con ottime individuali-tà». Sulla formazione Festa glis-sa: «Dovrei ripartire con l’undi-ci di Torino a meno non mi ven-gano in mente altre soluzioni.Dobbiamo uscire dal campo a

testa alta. Serve a poco? No,c’è da rispettare i tifosi, la so-cietà che ti ha scelto e ha avu-to fiducia in te, la maglia e sestessi». L’allenatore rossoblù– in conferenza indossa la T-shirt che inneggia al «Tifopositivo-Nel nome di Candi-do»: il logo del progetto cu-rato da Cagliari, Coni, Fon-dazione Candido Cannavò eLega calcio, oggi sarà sullemaglie di Ekdal e soci – tiradritto: «Al futuro non ci pen-so. Se fossi arrivato primamagari avrei fatto menopunti. Guardo avanti».

QUI PALERMO Sul fronte ro-sanero, ci sarà ancora Belottiin coppia con Vazquez. Dy-bala rivedrà il campo nellagara con la Fiorentina percongedarsi dai tifosi. Iachinianche a Cagliari continueràcon le valutazioni in chiavefutura proprio per iniziare alavorare sul dopo Dybala.Quaison sembra in vantag-gio su Rispoli, mentre in por-ta dovrebbe tornare Sorren-tino. «Mi è dispiaciuto legge-re che con l’Atalanta erava-mo già in vacanza – spiega iltecnico –. C’è stata anche unpo’ di sfortuna. Penso ai 20legni colpiti, forse oggiavremmo un’altra classifica.Come ho visto Belotti? Di-spiaciuto soprattutto per ilrigore sbagliato domenicascorsa, gli attaccanti vivonoper il gol, ma lui sa che nonpuò arrivare sempre tutto esubito. Il presidente Giuliniha pensato a me per la pros-sima stagione? Lo ringrazio,ma ho già un impegno col Pa-lermo».

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ATALANTA-GENOA

Reja e Gasperiniagli antipodi Per far spettacolo

PERCHÉ VEDEREATALANTA-GENOAMisteri: punticino salvezza o tre punti europei? Certezze: Papu e Iago di questi tempi sono uno spettacolo, Sportiello e Perin assomigliano al futuro dell’Italia post-buffonica.Azzurri d’Italia, ore 15

A destra Reja, che a Pescara ha allenato Gasperini nell’89-90 LAPRESSE

Alex FrosioTwitter @alexfrosio

S aggezza e audacia diffi-cilmente vanno d’accor-do. Sono elementi con-

trastanti: combinati in una par-tita di calcio, possono esprime-re un confronto stimolante. Edè quanto ci si aspetta tra l’Ata-lanta di Edy Reja e il Genoa diGian Piero Gasperini, allenato-ri che più diversi di così non sipotrebbe.

PICCOLI PASSI Reja è il tecnicopiù anziano della Serie A, con isuoi quasi 70 anni. Nel suo ca-so, meglio non parlare di vec-chiaia: semmai, di saggezza,appunto. Si è seduto sulla pan-china che negli ultimi cinqueanni era stata di Stefano Colan-tuono e, come gli si addice, nonha portato rivoluzioni. L’amicoPierpaolo Marino, d.g. dei ber-gamaschi, gli ha chiesto di ri-comporre il filo che era andatoun po’ perdendosi e condurre inporto la salvezza, questione chestava complicandosi. Il saggioEdy ha applicato la politica deipiccoli passi. Poche alzate d’in-gegno, molto pragmatismo,persino qualche inusuale lam-po di spettacolo (oltre alle rove-sciate di Denis e Pinilla: quelle

non sono merito suo), soprat-tutto punti, ogni volta che fossepossibile. E con lui in panca,l’Atalanta ha finito per inciam-pare una sola volta, in casa con-tro il Torino a inizio aprile. Poiben sette pareggi, quei famosipunticini che, come si dicevauna volta, muovono la classifi-ca: anche su campi e contro av-versari teoricamente proibitivi,come a Napoli, all’Olimpicogiallorosso, in casa contro laLazio. A chiudere il discorso, ledue sole ma pesantissime vitto-rie: contro il Sassuolo e infinedomenica scorsa a Palermo,per avvicinare quasi definitiva-mente la salvezza.

RISCHI E SPETTACOLO Un po’più su può puntare Gasperini: ilsuo Genoa ha ancora la vistasull’Europa. E il Gasp la perse-gue con il solito spirito da av-venturiero. Non è tipo da starfermo, il tecnico del Genoa. Co-me le sue squadre, del resto. Unmovimento continuo, un fluidoin espansione e contrazione, di-fensiva e offensiva, con quel 3-4-3 che, in questo caso si puòdire davvero, sono solo numeri,perché il sistema di base è solol’elemento di partenza per va-riazioni, inserimenti, voglia diosare (ricordate il debutto del17enne Mandragora, titolarecontro la Juve all’andata, parti-ta poi vinta dal Grifone?). Gaspamante del rischio? Forse. Dicerto amante del bel gioco edello spettacolo. Il suo Genoaha il quarto attacco della SerieA, dietro Juve, Lazio e Napoli.Con Niang e Iago Falque, micapunte «mondiali» come Tevez,Higuain o Klose. Per la saggez-za c’è tempo.

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Mario PagliaraMarco Pasotto

L’ irrefrenabile amore dal quale è semprestato travolto da quando è al comando delMilan ha preso ancora una volta il soprav-

vento. Se c’è un sentimento, una pulsione vera esincera, che Berlusconi proprio non riesce a do-minare, è quella che lo unisce al Milan: resteràpresidente, al comando, in una società nuovadove, per l'immediato, le portesaranno aperte solo all'ingres-so di un socio di minoranza. Hascelto l’aria del Salento per an-nunciare, in coda a una setti-mana vissuta tra riflessioni etormenti, nell’intervista di ierialla Gazzetta, quali saranno lestrategie e gli obiettivi al tavolodella trattativa. Detto in sinte-si: è alla ricerca di un partnerche entri con una quota di minoranza, che gliconsenta di ricostruire un grande Milan, e quelpassaggio televisivo di appena 7 giorni fa dovespiegava «pronto a cedere la maggioranza se do-vessi trovare acquirenti che mi garantissero topinvestimenti» è stato rimosso con un colpo dispazzola (almeno per il momento). Non è un colpo di scena secco, Berlusconi è tornato all'idea originaria, lì dove tutto è nato: navigan-do controcorrente nella storia recente degli ulti-mi mesi, riemerge dagli archivi il primo comuni-cato di Fininvest. Era il 14 febbraio. Ed è qui che

dobbiamo tornare per capire che cosa sta acca-dendo in questo momento, di estrema delicatez-za per il futuro rossonero, nelle stanze di Arcore.

IN PRINCIPIO Era il tempo delle voci, dei primisussurri, delle indiscrezioni sulla possibilità cheBerlusconi potesse vendere la maggioranza acordate orientali. In uno scenario confusionariocome pochi, Fininvest pose una pietra sulla qua-le è stata costruita la trattativa nei mesi successi-vi: «Da parte di vari soggetti è stato mostrato

interesse per partnership conFininvest relative al Milan». Siparlava di partnership, da Se-grate filtrò chiaramente che leporte del Milan erano aperteper favorire l'entrata di soci diminoranza. Da allora, sulla sce-na si è palesato il capocordataBee Taechaubol che ha richie-sto il 60% (resta sullo sfondo,congelato, non convince Sil-

vio), si è affacciato Richard Lee (a capo di unacordata cino-americana, del tutto fuori dallapartita), si è aperto il filo diretto col governo ci-nese (oggi l'unica controparte attiva), con Ber-lusconi che ieri ha confermato di trattare con XiJinping: «Sta dimostrando di avere grande ri-spetto per il calcio italiano e per il Milan: aspet-tiamo, non posso dire ora che cosa accadrà».

CONDIZIONI Il governo di Pechino si è detto di-sponibile a un ingresso «morbido» nel Milan.Berlusconi preferisce un'azione meno traumati-

RI nuovi soci dovranno versaresubito 200-250 milioni. Barbara eGalliani confermati

Silvio Berlusconi, 78 anni, e Barbara, 30: il presidente del Milan ha affidato alla figlia le competenze sul marketing ANSA

ca, consapevole che ha bisogno di alleanze perricostruire un Milan forte (ha detto: «Da sola lamia famiglia non può più farcela. Ho il dovere ditrovare nuove risorse, continuo la ricerca»): cer-ca un socio al quale consegnare subito massimoil 35%, con la promessa di salire negli anni, e diquesto ha informato ieri ad Arcore la figlia Bar-bara. Su due aspetti, Silvio è stato chiaro coi ci-nesi: primo, chi entra dovrà versare subito 200-250 milioni; secondo, il mantenimento di tuttoil management attuale è fuori discussione (daBarbara e Galliani in giù). Quando troverà l'ac-cordo con il governo cinese, al quale toccheràindividuare il privato che entrerà nel club, Ber-lusconi manterrà così il comando. «La mia pre-occupazione è solo fare il bene del Milan e di noimilanisti», ha ripetuto da Bari. E nella sua testasta crescendo un sogno: un mercato sontuosoinsieme al nuovo socio per tornare a vincere nel2015-2016. Guarda caso, nell'anno in cui festeg-gerà il trentennale della sua dynasty rossonera.

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SILVIO BERLUSCONISU XI JINPING

«XI HA GRANDE RISPETTO PER NOI E

VUOLE CHE IO RIMANGA. SONO ORGOGLIOSO DEL

RAPPORTO CON LUI»

15DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Squinzi, l’ex milanista«Caro Sassuolo non farti problemi»1Il patron degli emiliani: «Tifare Milan adesso è dura Serve cambiare, ma degli investitori esotici non mi fido»

Alessandra GozziniINVIATA A REGGIO EMILIA

C hiuso il dibattito, GiorgioSquinzi è sommerso dagliinterrogativi: il Job Acts,

il futuro di Di Francesco, che uncontratto di lavoro già ce l’hama non è detto che venga ri-spettato, i dati Istat che spingo-no l’Italia verso la ripresa equelli del Milan, che invece con-fermano lo stato di crisi. In mez-zo il Sassuolo, l’impegno sull’ef-ficienza energetica per lo svi-luppo del paese e pure Pippo In-zaghi. A Reggio Emilia c’è ilconvegno sul «Monitoraggio al-la base della prestazione»:Squinzi è prima di tutto ammi-nistratore unico di Mapei, orga-nizzatore dell’evento, poi presi-dente di Confindustria, patrondel Sassuolo e infine dichiaratotifoso rossonero. Concedeun’unica battuta spontanea:«Tutti sanno che sono milanistama la raccomandazione che og-gi faccio a Eusebio e alla squa-dra è quella di non farsi il mini-mo scrupolo». Di fianco c’eranoDi Francesco, il capitano Ma-gnanelli e Zaza, guida dell’at-

tacco: oggi, contro il Milan,«non fatevi problemi».

CAMBI NECESSARI In passatoSquinzi era stato spesso più dol-ce («Il giorno che ci sarà Sas-suolo-Milan tiferò Milan, siachiaro»), magari categorico(«Che io acquisiti quote del Mi-lan? Zero possibilità»), ma maiduro come ieri: «In questo mo-mento mi preoccupo del Sas-suolo e non del Milan, ancheperché di questi tempi è difficile

esserne tifosi». Al massimofreddi commentatori: «Che ser-va cambiare qualcosa è fuori di-scussione, basta vedere gli ulti-mi risultati e la classifica, sequesti cambi vuole farli Berlu-sconi da solo o con qualche alle-ato non l’ho capito e dunquenon lo so. Non dimentico chedal 1986 Berlusconi ci ha fattosognare come nessun altro e al-lo stesso tempo penso agli inve-stitori esotici, anche a quellidell’Inter , e qualche dubbio miviene. Ma Silvio è già bravo asbagliare da solo, non ha biso-gno dei miei consigli…».

PIPPO O DI FRANCESCO? L’uni-ca interpretazione che Squinzidà alla frase «prendere il Milan»è oggi collegata all’aggancio inclassifica ai rossoneri (il Sas-suolo è staccato di sei punti):«Mi aspetto un gran finale dallamia squadra, dopo le ultimebattute a vuoto. L’attuale posi-zionamento non ci rende giusti-zia. Prendere il Milan? Mesi fami ero anche illuso di poter ad-dirittura puntare all’Europa».Magari si industrierà per ripro-varci l’anno prossimo, con osenza Di Francesco. «Ha un con-tratto di un altro anno e noi nonabbiamo contattato altri allena-tori. Se poi sarà lui a non volertenere fede all’accordo vedre-mo…» (Replica dell’interessa-to: «Del mio futuro discuteremoin settimana, dobbiamo parlaredi obiettivi»). Fosse senza DiFrancesco magari sarebbe conInzaghi: «È uno di quelli chenon abbiamo mai contattato,nonostante quello che si dice».Proprio mai è difficile crederlo,se sedici mesi fa Squinzi ne par-lò addirittura al telefono conBerlusconi. «Si ma ora possodirlo: non fui io a chiamarlo, malui che chiamò me. Allora midisse che Pippo sarebbe servitoa loro...». Può darsi che ancheBerlusconi abbia nel frattempocambiato idea.

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Eusebio Di Francesco, 45 anni, e il patron Giorgio Squinzi, 72 ANSA

PERCHÉ VEDERESASSUOLO-MILANDue delusioni, però giocano leggere. Un anno fa 7 gol, per divertirsi ne basterebbero meno. Se cercate ordine e precisione non pagate la pay per view, ma se volete 90’ spensierati...Mapei Stadium, ore 12.30

TORINO-CHIEVO

Ventura lavoraal futuro: i rincalzisotto osservazione

PERCHÉ VEDERETORINO-CHIEVOEcco, non la partita più sentita del mondo: il Toro difende il nono posto, il Chievo la leadership cittadina. Non imperdibile,anche se non si faranno calcoli: tanti gol?Olimpico, ore 15

Bramardo-Tavan

L argo ai giovani, contro ilChievo si cambia. Tra in-fortuni e squalifiche

(Amauri, Bruno Peres, Qua-gliarella e Bovo) e la necessitàdi testare, ad obiettivo EuropaLeague sfumato, chi si è arrug-ginito in panchina, GiampieroVentura oggi pomeriggio faràuna mezza rivoluzione. Con undubbio: ancora titolare Padelli(squalifica per una frase blasfe-ma trasformata in 10 mila eurodi multa) o spazio all’urugua-iano Ichazo? Contro il Chievodovrebbe scendere in campo lamiglior gioventù del Torino,giocatori in prestito, comeIchazo appunto, o dal futurogranata incerto, Jansson (viceGlik, buona gara da titolare aFirenze), Gaston Silva (21 an-ni, 603’ giocati, 1 gol in EuropaLeague), Martinez (37 parittee 6 gol nella stagione). Spazioa gara in corso anche al babydella Primavera Rosso e ad Al-varo Gonzalez, che giovanissi-mo non è, ma che dall’arrivo a

gennaio ha faticato a trovareposto. «Ora che l’obiettivo Eu-ropa League è andato è giustopremiare chi ha atteso a lungo,lavorando seriamente, in pan-china», le parole di Ventura.«So che questi ragazzi valgono,hanno bisogno di giocare perverificare la crescita, ora toccaa loro». Con l’ottavo posto co-me ultimo obiettivo della sta-gione, per spostare il debuttoin Coppa Italia a dicembre e in-cassare più premi dalla Lega, lapartita odierna rappresentaper i padroni di casa un test perscelte legate alla prossima sta-gione. Una vittoria servirebbeper chiudere meglio la stagio-ne e festeggiare martedì sera alTeatro Nuovo al Gran Galà difine anno di “Toro.it” con i tifo-si, presenti Giampiero Ventura,Kamil Glik, Rolando Bianchi, ele giovanili granata.

QUI CHIEVO «La voglia di vin-cere è rimasta intatta e non c’ènessuna intenzione di alzare ilpiede dall’acceleratore perchéci anima la volontà di lasciareun segno su questo campiona-to». L’allenatore Rolando Ma-ran inquadra così la gara in ca-sa del Torino dove, tra l’altro, ilChievo non ha mai vinto e nellastagione dei record cercherà ditogliersi anche questa soddi-sfazione. Non ci saranno, oltrea Mattiello, l’infortunato Hete-maj e lo squalificato Schelotto.Gli altri sono tutti convocati,compresi gli acciaccati Frey eZukanovic.

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G.B. OliveroMILANO

L a cerca da inizio annocome fosse il SacroGraal. Pippo Inzaghi

pronuncia quella parola,«continuità», a bassa voce.Ormai serve a poco, machiudere con un filotto divittorie e di buone presta-zioni dimostrerebbe che c’èstata quella crescita su cui iltecnico rossonero giura.Sassuolo-Milan è una tappadi trasferimento: il Girod’Italia è finito e ci sono solopartite che non hanno nullada dire per la classifica.Qualcosa, però, possono di-re per quanto riguarda il va-lore, tecnico ma soprattuttocaratteriale, di molti gioca-tori. Il Milan, in diversi mo-menti della stagione, habattuto la seconda, la terzae la quarta del campionato.Però molte altre volte è sta-to deludente e si avvicina ilmomento dei bilanci. Qualisono i giocatori che merita-no la conferma? C’è qualcu-no su cui si può costruire il

Milan del futuro? «I giocatoridevono tenersi stretta questamaglia - afferma Inzaghi -. Iocredo che non sia tutto nero: labase è buona e con qualche in-nesto il Milan potrà lottare su-bito per il terzo posto e prestotornerà ad alti livelli».

FUTURO Oggi Pippo riabbrac-cia El Shaarawy («Lui e Monto-livo ci sono mancati molto»),potrebbe far debuttare Mastal-li («E’ il primo cambio di cen-trocampo, è pronto»), chiedeattenzione alla squadra: «Il se-greto è la compattezza». Perquanto riguarda il futuro, inve-ce, il tecnico sparge serenità eironia: «Sento Galliani tre volteal giorno e il presidente moltospesso. Penso solo a lavorare eal bene del Milan. E poi, scusa-te, sull’allenatore avete già de-ciso voi, no? Quindi siamo tuttitranquilli...». Sorride. Amaro,ma sorride. In attesa di saperequello che succederà.

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Filippo Inzaghi, 41 anni ANSA

L’ALLENATORE

Inzaghi avvisa tutti«I giocatori devonomeritarsi il Milan»1Pippo guarda al futuro: «La baseè buona: con qualche innesto si può lottare per il terzo posto»

16 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

36aGIORNATA

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 83 36 25 8 3 67 21

LAZIO 66 36 20 6 10 66 34

ROMA 64 35 17 13 5 49 27

NAPOLI 60 35 17 9 9 64 45

FIORENTINA 55 35 15 10 10 52 44

SAMPDORIA 54 36 13 15 8 45 39

GENOA 53 35 14 11 10 54 41

INTER 52 36 13 13 10 53 42

TORINO 48 35 12 12 11 41 42

MILAN 46 35 11 13 11 48 46

PALERMO 43 35 10 13 12 48 51

CHIEVO 42 35 10 12 13 27 35

UDINESE 41 35 10 11 14 39 49

VERONA 41 35 10 11 14 43 60

EMPOLI 41 35 8 17 10 41 45

SASSUOLO 40 35 9 13 13 42 54

ATALANTA 36 35 7 15 13 35 49

CAGLIARI 28 35 6 10 19 43 64

CESENA 24 35 4 12 19 34 64

PARMA (-7) 17 35 6 6 23 29 68

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 23 MAGGIO PALERMO-FIORENTINA ore 18 (3-4)

JUVENTUS-NAPOLI ore 20.45 (3-1)

DOMENICA 24 MAGGIO, ore 15EMPOLI-SAMPDORIA ore 12.30 (0-1)

CESENA-CAGLIARI (1-2)

CHIEVO-ATALANTA (1-1)

GENOA-INTER (1-3)

LAZIO-ROMA (2-2)

PARMA-VERONA (1-3)

UDINESE-SASSUOLO (1-1)

MILAN-TORINO ore 20.45 (1-1)

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

Se vuoi restare aggiornatosulle formazioni, conoscerei consigli dei nostri esperti,consultare le statistiche diogni giocatore (nella foto, Elseid Hysaj, 21 anni) e scoprire i segreti per vincere al fantacalcio, la Gazzetta mette a disposizione degliappassionati, gratis sulproprio sito, un’intera sezione dedicata. Su Fantanews i voti il giorno dopo l’ultima partitadi campionato, gli assistufficiali al termine di tuttele gare, gli articoli esclusivie la trasmissione +3 dipresentazione della Magic digiornata. E se vuoi consultarei nostri esperti per deciderechi schierare al momento di fare la formazione, c’è anche un blog, Magic Blog, con tutte le dritte del caso.

GAZZAWEB

www.gazzetta.it

20 RETI Tevez (2, Juventus).19 RETI Icardi (4, Inter);Toni (3, Verona).16 RETI Menez (8, Milan);Higuain (3, Napoli).14 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Di Natale (1, Udinese).13 RETI Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino).12 RETI Klose (Lazio).11 RETI Iago Falque’ (2, Genoa); Callejon (Napoli); Berardi (6, Sassuolo).10 RETI Maccarone (1, Empoli);Felipe Anderson (Lazio).9 RETI Paloschi (Chievo); Candreva (2), Mauri e Parolo (Lazio);Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese).

OCCHI PUNTATI SU...

Roma avanti nei precedenti in AE Stramaccioni rilancia Kone

PRECEDENTI IN SERIE A

RETI FATTE

Roma

Udinese

Roma146 6

95

Vittorie Roma

38

Girone unico

LE ULTIME VOLTE ALL’OLIMPICO

PUNTI

Pareggi

23

Vittorie Udinese

20

Udinese 6

Nelle ultime 4 giornate

Ultima vittoria Udinese fuori casa:

28/10/2012, Roma-Udinese 2-3

Ultimo pareggio:

7/3/2009, Roma-Udinese 1-1

Ultima vittoria Roma in casa:17/3/2014, Roma-Udinese 3-2

ROMA UDINESE

81

31. KARNEZIS

89. PIRIS

27. WIDMER

5. DANILO

11. DOMIZZI

7. BADU

66. PINZI

6. ALLAN

77. THEREAU33. KONE

9. PERICA35. TOROSIDIS 4. NAINGGOLAN

19. IBARBO

10. TOTTI

7. ITURBE16. DE ROSSI

15. PJANIC

44. MANOLAS

23. ASTORI

25. HOLEBAS

26. DE SANCTIS

OGGI Ore 20.45 a RomaStadio OlimpicoAndata 1-0

ARBITRO BantiASSISTENTI Tonolini-Crispo

QUARTO UOMO PetrellaADDIZIONALI Orsato-Di Paolo

TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD e Supercalcio

HD; Premium Calcioe Calcio HD

UDINESE(4-3-1-2)

PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 18 Bubnjic,75 Heurtaux, 3 Neuton, 19 Guilherme,

8 B. Fernandes, 34 Gabriel Silva, 26 Pasquale,94 Aguirre, 82 Geijo.

ALLENATORE Stramaccioni.BALLOTTAGGI Kone-Guilherme 70-30%.

SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Heurtaux, Kone, Pinzi, Thereau, Wague.

INDISPONIBILI Di Natale (7 giorni), Wague (15),Hallberg ed Evangelista (stagione finita).

ALTRI A. Zapata, Perisan, Pontisso.

1Giallorossi in vantaggio nel bilancio in campionato coi friulani. Per confermare la storia, Garcia punterà su Ibarbo-Totti-Iturbe. Stramaccioni senza Totò: ci sarà Kone dietro a Perica e Thereau

VERONA (4-3-3)

EMPOLI (4-3-1-2)

OGGI Ore 15 ARBITRI La Penna; Paganesi-Liberti; De Pinto; Ghersini-Minelli TV Sky Calcio 4; Premium Calcio 4 (And. 0-0)

RAFAEL1

SEPE33

TONELLI26

HYSAJ23

MACCARONE7

VECINO88

VALDIFIORI6

SAPONARA5

CROCE11

PUCCIARELLI20

NICO LOPEZ17

SALA26

MARQUEZ4

MORAS18

E. PISANO3

TONI9

J. GOMEZ21

GRECO19

OBBADI8

HALLFREDSSON10

RUGANI24

LAURINI2

PANCHINA 22 Benussi, 95 Gollini, 28 Brivio,2 Gu. Rodriguez, 25 Marques, 5 Sørensen, 33 Agostini, 71 Martic, 70 Fernandinho, 20 Christodoulopoulos, 27 Valoti, 7 Saviola. ALL. Mandorlini. BALL. Greco-Agostini 70-30%, Nico Lopez-Saviola 70-30%. SQUALIFICATI Tachtsidis (1), Jankovic (1). DIFF. Martic, E. Pisano, Hallfredsson, Toni, Christodoulopoulos, Nico Lopez. INDISPONIBILI Ionita (stagione finita). ALTRI Campanharo, Fares, Cappelluzzo.

PANCHINA 28 Bassi, 1 Pugliesi, 50 Somma, 19 Barba, 8 Signorelli, 4 Dioussé, 18 Verdi, 25 Brillante, 30 Gemignani, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano. ALL. Sarri.BALLOTTAGGI Saponara-Zielinski 60–40%, Pucciarelli-Mchedlidze 60–40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Maccarone, Zielinski, Mchedlidze. INDISP. nessuno. ALTRI nessuno.

SASSUOLO (4-3-3)

MILAN (4-3-3)

OGGI Ore 12.30 ARBITRI Guida; Vivenzi-Gava; Stallone; Damato-Chiffi TV Sky Calcio1 e Supercalcio; Premium Calcio (And. 2-1)

CONSIGLI47

VRSALJKO11

ACERBI15

CANNAVARO28

PELUSO31

DIEGO LOPEZ23

BOCCHETTI19

PALETTA29

VAN GINKEL21

DE JONG34

POLI16

BONAVENTURA28

DESTRO9

HONDA10

BIONDINI8

MAGNANELLI4

MISSIROLI7

BERARDI25

ZAZA10

SANSONE17

MEXES5

ABATE20

PANCHINA 1 Pomini, 86 Celeste, 3 Longhi,20 Bianco, 21 Fontanesi, 32 Natali, 19 Taider,6 Chibsah, 19 Taider, 33 Brighi, 99 Floccari,30 Lazarevic, 83 Floro Flores.ALL. Di Francesco. BALL. Biondini-Taider 55-45%, Zaza-Floccari 55-45%, Vrsaljko-Fontanesi 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Missiroli, Biondini, Acerbi, Zaza. INDISP. Terranova e Antei (stagione finita), Donis, Polito, Gazzola e Pegolo (da valutare). ALTRI Caselli, Lodesani, Alhassan, Benucci, Mandelli.

PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 36 Mastalli, 81 Zaccardo, 25 Bonera, 33 Alex, 8 Suso,17 C. Zapata, 14 Albertazzi, 98 Mastour, 92 El Shaarawy, 11 Pazzini. ALL. Inzaghi. BALL. Mexes-C. Zapata 70-30%, Bocchetti-Bonera 65-35%. SQUAL. Menez (2). DIFF. Alex, Bonaventura, De Jong. INDISP. Agazzi e Montolivo (stag. finita), De Sciglio ed Essien (da valutare), Cerci (7 giorni), Antonelli e Rami (2). ALTRI Muntari.

ATALANTA (4-3-3)

GENOA (3-5-2)

OGGI Ore 15 ARBITRI Gervasoni; Di Fiore-Pegorin; Longo; Di Bello-Merchiori TV Sky Calcio 2; Premium Calcio 2 (And. 2-2)

SPORTIELLO57

BELLINI6

STENDARDO2

CHERUBIN33

DRAMÉ93

PERIN1

IZZO5

KUCKA33

BERGDICH18

RINCON88

BERTOLACCI91

EDENILSON21

PAVOLETTI19

IAGO24

CIGARINI21

MIGLIACCIO8

CARMONA17

MORALEZ11

PINILLA51

A. GOMEZ10

BURDISSO8

RONCAGLIA14

PANCHINA 78 Frezzolini, 24 Merelli, 29 Benalouane, 5 Scaloni, 3 Del Grosso, 16 Baselli, 95 Grassi, 28 Emanuelson, 7 D’Alessandro, 27 Rosseti, 99 Boakye, 9 Bianchi. ALLENATORE Reja. BALL. Moralez-D’Alessandro 55-45%, Stendardo-Benalouane 60-40%. SQUALIFICATI Denis (2), Avramov (1), Biava (1), Zappacosta (1). DIFFIDATI Boakye, Moralez, Dramé, Carmona, Pinilla, Migliaccio. INDISP. Estigarribia (stagione finita), Raimondi (15 giorni), A. Masiello (5). ALTRI Kresic, Kessie.

PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva, 2 També, 38 Mandragora, 16 Lestienne, 93 Laxalt, 22 Borriello. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Bergdich-Lestienne 60-40%. SQUALIFICATI De Maio (1), Tino Costa (1). DIFF. Niang, Pavoletti, Edenilson, Laxalt, Rincon. INDISP. Ariaudo e Perotti (stagione finita), Marchese (5 giorni), Niang (20). ALTRI Ghiglione, Antonini, Prisco, Panico, Soprano.

CAGLIARI (4-3-1-2)

PALERMO (3-5-2)

OGGI Ore 15 ARBITRI Cervellera; Bianchi-Preti; Dobosz; Nasca-Abbattista TV Sky Calcio 1; Premium Calcio 3 (And. 0-5)

BRKIC44

BALZANO21

DIAKITÉ37

ROSSETTINI15

AVELAR8

SORRENTINO70

ANDELKOVIC4

CHOCHEV18

LAZAAR7

RIGONI27

JAJALO28

QUAISON21

BELOTTI99

VAZQUEZ20

DONSAH30

CRISETIG4

EKDAL20

COP90

MPOKU40

FARIAS17

G. GONZALEZ12

VITIELLO2

PANCHINA 1 Colombi, 3 Murru, 14 F. Pisano, 2 Ale. Gonzalez, 33 Capuano, 5 Conti, 7 Cossu,16 Dessena, 9 Longo, 10 Joao Pedro, 25 Sau. ALLENATORE Festa. BALLOTTAGGI Donsah–Dessena 60-40%, Mpoku–Joao Pedro 70-30%, Cop–Sau 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Ale. Gonzalez, Ceppitelli, Sau, Farias. INDISP. Ceppitelli (5 giorni). ALTRI Cragno, Husbauer, Barella, Caio Rangel, Muroni.

PANCHINA 1 Ujkani, 68 Fulignati, 19 Terzi, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 3 Rispoli, 33 Daprelà, 14 Della Rocca, 25 Maresca, 9 Dybala, 10 Joao Silva, 96 Bentivegna. ALL. Iachini.BALL. Sorrentino-Ujkani 70-30%, Quaison-Rispoli 60-40 %, Lazaar-Daprelà 60-40%.SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Terzi, Vitiello, Chochev, Vazquez, Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella. INDISPONIBILI Bolzoni e Morganella (stagione finita), Makienok (da valutare). ALTRI E. Barreto, Emerson.

FIORENTINA (4-3-3)

PARMA (4-5-1)

DOMANI Ore 19 ARBITRI Tommasi; La Rocca-Tegoni; Costanzo; Peruzzo-Fabbri TV Sky Calcio 1 e Supercalcio; Premium Calcio (And. 0-1)

NETO1

MIRANTE83

FEDDAL28

GOBBI18

GHEZZAL5

NOCERINO23

JORQUERA80

J. MAURI8

PALLADINO17

VARELA26

BERNARDESCHI29

TOMOVIC40

SAVIC15

GO. RODRIGUEZ2

PASQUAL23

M. GOMEZ33

SALAH74

BORJA VALERO20

BADELJ5

AQUILANI10

MENDES4

CASSANI2

PANCHINA 12 Tatarusanu, 38 Rosi, 19 Basanta, 28 Alonso, 14 Mati Fernandez, 16 Kurtic, 7 Pizarro, 32 Lazzari, 17 Joaquin, 18 Diamanti, 72 Ilicic, 9 Gilardino. ALL. Montella. BALLOTTAGGI M. Gomez–Gilardino 60-40%, Bernardeschi-Ilicic 60-40%, Neto–Tatarusanu 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Basanta, Neto, M. Gomez, Kurtic, Diamanti, Borja Valero.INDISP. Babacar (20 giorni), Rossi (30), Vargas (7), Richards (7). ALTRI Lezzerini, Rosati, Bagadur, Lupatelli, El Hamdaoui.

PANCHINA 22 Iacobucci, 1 Bertozzi, 6 Lucarelli, 15 Costa, 58 Esposito, 37 Broh, 31 Mariga, 14 Galloppa, 21 Lodi, 88 M. Coda,34 Haraslin. ALLENATORE Donadoni.BALL. Palladino-Coda 55-45%, J. Mauri-Mariga 55-45%. SQUALIFICATI Lila (1). DIFFIDATI Varela, Lodi. INDISP. Prestia, Bajza e Santacroce (da valutare). ALTRI Erlic, Rossetto.

NAPOLI (4-2-3-1)

CESENA (4-3-1-2)

DOMANI Ore 21 ARBITRI Irrati; Barbirati-Musolino; Nicoletti; Rizzoli-Baracani TV Sky Sport 1,Calcio 1 e Supercalcio; Premium Calcio (And. 4-1)

ANDUJAR45

AGLIARDI30

KRAJNC15

CASCIONE34

DJURIC18

DEFREL92

MUDINGAYI26

BRIENZA11

CARBONERO7

RENZETTI33

MAGGIO11

ALBIOL33

BRITOS5

DAVID LOPEZ19

JORGINHO8

STRINIC3

CALLEJON7

HAMSIK17

HIGUAIN9

MERTENS14

CAPELLI25

PERICO24

PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 16 Mesto,4 Henrique, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam, 88 Inler, 77 Gargano, 23 Gabbiadini, 24 Insigne, 91 D. Zapata. ALL. Benitez. BALLOTTAGGI David Lopez-Gargano 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Albiol, Maggio, Koulibaly, Britos.INDISPONIBILI Michu (un mese), Zuniga e De Guzman (da valutare). ALTRI Uvini.

PANCHINA 1 Leali, 81 Bressan, 6 Lucchini, 2 Nica, 14 Volta, 8 De Feudis, 23 Tabanelli, 77 Zé Eduardo, 9 A. Rodriguez, 19 Succi, 27 Dal Monte. ALLENATORE Di Carlo. BALLOTTAGGI Djuric-A. Rodriguez 60-40%, Capelli-Lucchini 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Perico, Cascione, Krajnc, Renzetti, A. Rodriguez. INDISPONIBILI Giorgi, Marilungo, Pulzetti e Valzania (stagione finita), Magnusson (da valutare). ALTRI Yabré, Moncini.

TORINO (3-5-2)

CHIEVO (4-4-2)

OGGI Ore 15 ARBITRI Rocchi; Marrazzo-Avellano; Schenone; Massa-Sacchi TV Sky Calcio 2; Premium Calcio 1 (And. 0-0)

PADELLI30

BIZZARRI1

CESAR12

BIRAGHI34

MEGGIORINI69

PALOSCHI43

MAKSIMOVIC19

DARMIAN36

BENASSI94

GAZZI14

EL KADDOURI7

MOLINARO3

GLIK25

MORETTI24

MARTINEZ17

MAXI LOPEZ11

DAINELLI3

FREY21

IZCO13

BOTTA19

CHRISTIANSEN10

RADOVANOVIC8

PANCHINA 1 Ichazo, 13 Castellazzi, 18 Jansson, 21 Silva, 4 Basha, 20 Vives, 15 A. Gonzalez, 90 Rosso. ALL. Ventura.BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI Amauri (1), Peres (1). DIFFIDATI Glik, Maksimovic, Maxi Lopez, Quagliarella. INDISP. Bovo (5 giorni), Quagliarella (20), Farnerud (da valutare).

PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 14 Cofie,20 Sardo, 6 Gamberini, 87 Zukanovic, 23 Birsa, 11 Vajushi, 18 Feftatzidis, 9 Pozzi, 31 Pellissier. ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Frey-Sardo 55-45%, Christiansen-Cofie 55-45%, Paloschi-Pozzi 60-40%. SQUALIFICATI Schelotto (1). DIFFIDATI Izco, Radovanovic, Zukanovic, Dainelli, Biraghi, Cesar. INDISPONIBILI Mattiello (stagione finita), Hetemaj (da valutare). ALTRI Puggioni, Anderson.

1

1.28X

5.252

10.00

1

3.00X

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2.25

12.55

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2.05X

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1

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6.252

13.00

11.14

X7.50

217.00

ROMA(4-3-3)PANCHINA 28 Skorupski, 33 Spolli, 3 Cole, 2 Yanga-Mbiwa, 42 Balzaretti, 20 S. Keita, 48 Uçan, 32 Paredes, 53 Verde, 96 Sanabria, 8 Ljajic, 88 Doumbia.ALLENATORE Garcia.BALLOTTAGGI Pjanic-S. Keita 60-40%, Totti-Doumbia 60-40%, Ibarbo-Ljajic 60-40%, Astori-Yanga-Mbiwa 60-40%. SQUALIFICATI Florenzi (1).DIFFIDATI Florenzi, Maicon, S. Keita.INDISPONIBILI Strootman (stagione finita), Castan (da valutare), Maicon (10 giorni), Gervinho (14). ALTRI Curci, Lobont, Pellegrini.

Matteo FontanaGiacomo Cioni

L’Hellas «americano» simette in lista d’attesa perun giorno (e forse anche

più): «L’offerta Usa? Mi attengoal comunicato di smentita dellasocietà. Non credo che ci sia delvero», taglia corto il tecnico An-drea Mandorlini. Le voci circo-late su un gruppo statunitenseinteressato al club avrebberopotuto monopolizzare la vigiliadella gara del Verona control’Empoli, ma il tema è statomesso in ghiaccio dal deciso«no» via web dell’Hellas, che hanegato ogni contatto. E ora c’èuna partita che, dice Mandorli-ni, arriva portando con sé unduplice obiettivo: «Vogliamomigliorare la nostra posizione,anche perché, se ci riuscissimo,aumenterebbero i contributi daparte della Lega Calcio. E dopoc’è da dare una mano a Toninella corsa al titolo di capocan-noniere. Se lo merita lui, ce lomeritiamo noi. Il rinnovo? Gli

incontri sono iniziati».

QUI EMPOLI Il turnover non staproprio nelle corde di MaurizioSarri. «Non mi sembra giustodare dei ‘contentini’: gioca chi èin forma - ha dichiarato il tecni-co alla vigilia -. Affrontiamoquesta gara con uno spirito dabattaglia e con l’obiettivo di fa-re una partita di grande livelloe intensità. Puntiamo a fare piùpunti possibile e arrivare nellaparte sinistra della classifica.Non ci sentiamo assolutamenterilassati e vogliamo sempre farequalcosa in più». Ma Sarri haparlato anche dell’orario delmatch e della formula della Se-rie A: «Ci ostiniamo ancora a fargiocare partite alle 15 di mag-gio. È da pazzi. E sarebbe belloavere play off e play out per ren-dere il campionato più interes-sante». Infine, l’allenatore az-zurro ha risposto pure sul futu-ro, non il proprio, ma quellodella squadra: «Questo gruppopuò ancora far bene e di più, madovrà fare i conti col mercato».

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VERONA-EMPOLI

Mandorlini: «Aiutiamo Toni»Sarri rinuncia al turnover 1Il Verona vuole il suo bomber sul trono del gol. Ma l’Empoli non fa riposare i titolari

Luca Toni, 37 anni ANSA

Serie ARLa guida

I VERDETTI: JUVENTUS CAMPIONE D’ITALIA,PARMA E CESENA GIÀ RETROCESSI

17DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Napoli-De Laurentiis, nel menu c’è l’Euro patto1Il presidente pranza con Benitez e i giocatori: chiesto almeno il 3°posto e confermato il premio Champions. Ma la tifoseria è inquieta

� È il Bari l’ultima squadra qualificata alle Final 8: come da pronostico, vincono i pugliesi e la Lazio, ma il Bari si qualifica in virtù degli scontri diretti; Lazio ai playoff. GIRONE A Bologna-Fiorentina 1-0, Carpi-Genoa 1-2, Juventus-Parma 6-2, Sampdoria-Spezia 3-4, Varese-Torino 0-0, Entella-Modena (oggi, ore 15), Trapani-Pro Vercelli 2-1. Classifica (prime posizioni): Fiorentina 60 punti; Torino 57; Spezia 55; Juventus 53; Sampdoria 46; Parma 43.GIRONE B Chievo-Milan 3-0, Cittadella-Udinese 1-1, Inter-Verona 1-1, Perugia-Brescia 2-2, Sassuolo-Pescara 2-2, Lanciano-Cesena 3-1, Atalanta-Cagliari 5-1. Classifica: Inter 57 p.; Milan 52; Chievo 45; Udinese 44; Atalanta 41; Cesena 40; Verona 38; Perugia 32. GIRONE C Bari-Avellino 4-0, Catania-Frosinone 4-1, Crotone-Roma 0-4, Latina-Livorno 2-1, Lazio-Ternana 4-3, Napoli-Empoli 0-2, Vicenza-Palermo 0-2. Classifica: Roma 61 p.; Bari e Lazio 55; Palermo, Empoli e Catania 48; Napoli 43.Il tabellone playoff 1) Lazio-Sampdoria2) Juventus-Palermo3) Spezia-Empoli4) Chievo-UdineseSecondo turnoVincente 1-Vincente 2Vincente 3-Vincente 4 Le due finaliste raggiungono Fiorentina, Torino, Inter, Milan, Roma e Bari alle Final Eight in Liguria (9-16 giugno)

PRIMAVERA

Bari, è Final 8Lazio e Empoli ai playoff

Gianluca MontiNAPOLI

I ncredibile, ma Napoli. Unagiornata, quella di ieri, daraccontare tutta di un fia-

to. Dall’incontro tra i tifosi e lasquadra nell’inaccessibile (perstampa e curiosi) Castel Voltur-no fino al confronto, a pranzosul lungomare, tra Benitez, Bi-gon, i calciatori ed il presidenteDe Laurentiis. Lì dove da annile macchine non transitanopiù, Higuain e compagni hannoparcheggiato le loro potentiautomobili anche in quarta fi-la, praticamente al centro dellacarreggiata. I vigili hanno an-notato tutte le targhe, ma qual-cuno sosteneva che la sosta fos-se stata autorizzata. Chissà. Dicerto, per un normale cittadinoil verbale sarebbe stato auto-matico.

CI VUOLE…FEGATO Nei pressidell’hotel che ha ospitato il fac-cia a faccia tra De Laurentiis ela squadra c’erano più stewarde poliziotti che tifosi. Quei po-chi che hanno incrociato gli sguardi dei calciatori e dell’al-lenatore hanno avuto reazionidifferenti. Qualcuno ha invita-to Rafa ad andar via, qualcunaltro gli ha urlato che il calcioitaliano non lo merita. Il piùsarcastico ha detto a gran voce

ad Higuain e compagni: «Voimangiate, noi ci mangiamo ilfegato». Non si può parlare divera e propria contestazione,ma il clima non era dei miglio-ri. Del resto, in città la delusio-ne per l’eliminazione dall’Eu-ropa League è ancora palpabi-le. Molti dei trecento sostenito-

ri che erano a Kiev ieri si sonorecati di buon ora al centro diallenamento del Napoli perparlare con i loro beniamini.Legittimo l’invito a dare il mas-simo in queste ultime tre parti-te di campionato. In pratica,prima di tirare le somme biso-gnerà profondere fino all’ulti-

ma goccia di sudore.

INCENTIVO Concetti ripresianche da Aurelio De Laurentiis,piombato all’hotel Vesuvio perprovare a salvare la stagione. Ilprogetto del club, a tutti i livelli(a proposito, ieri la Primaveraha detto addio al sogno playoff), rischia di implodere senzai soldi della Champions per ilsecondo anno consecutivo. Co-sì, il presidente ha chiesto allasquadra di conquistare almenoil terzo posto. Toni fermi, deci-si, e l’impegno a tener fede aduna vecchia promessa di unpremio in caso di qualificazio-ne Champions, da elargire an-che qualora sia necessario pas-sare dalla porta secondaria delpreliminare. Un ulteriore in-centivo per motivare il gruppo.

CHE PIETANZA L’umore di DeLaurentiis dopo il ko in casa delDnipro è logicamente tendenteal nero, ma il presidente delNapoli sa troppo bene quantoimportanti siano gli impegnicon Cesena (domani sera), Ju-ventus e Lazio. Di conseguen-za, non ha calcato troppo lamano con i suoi calciatori an-che perché il rapporto con lospogliatoio si è già sfilacciato inoccasione dell’imposizione delritiro e dunque non era il casodi riscaldare gli animi. L’assen-za di De Laurentiis a Kiev non èpassata inosservata, ieri il ten-tativo è stato quello di dare unultimo scossone come era già accaduto nel pranzo di Nataleprima di Doha e poi, appunto,dopo l’eliminazione in coppaItalia per mano della Lazio.Già, la Lazio. Dopo la sfida coni biancocelesti sarà futuro. Pro-babilmente senza Benitez, qua-si certamente con Mihajlovic.Se ne riparlerà presto, ieri in ta-vola c’era la Champions. Unpiatto prelibato che vale milio-ni di euro.

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RIncontro sul lungomare: il presidente ha tentato di dare una scossa

Rafa Benitez, 55 anni, con Aurelio De Laurentiis, 65: colloqui frequenti, ma il futuro di Rafa è altrove CUOMO

Serie AR

18 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Un Evento

19DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Gabbiadini e le altre: «Belloli si dimetta»1Il n.1 dei Dilettanti nel caos per le frasi omofobe: pronta mozione di sfiducia. La centravanti: «Noi discriminate»

Mario Pagliara@MarioPagliara

È un uomo solo e, con moltaprobabilità, resterà al co-mando della Lega nazio-

nale dilettanti ancora per poco.Il defenestramento di Felice Bel-loli appare sempre più una que-stione di giorni, e anche moltidei suoi fedelissimi storici han-no rotto gli indugi: dopo esserestato scaricato da Carlo Tavec-chio e da Giovanni Malagò, sistanno mobilitando i presidentiregionali. Ieri una email è parti-ta dal presidente del comitatoprovinciale autonomo di Trento(che da statuto ha lo stesso rico-noscimento giuridico di un co-mitato regionale), Ettore Pelliz-zari, inviata a Tavecchio e a tuttii presidenti dei comitati. Pelliz-zari (ormai ex pro Belloli) è sta-to netto («Presunte, gravi, of-fensive e sessiste dichiarazio-ni»), e ha chiesto a Belloli di «va-lutare seriamente l’opportunitàdi una sua autosospensione in attesa del doveroso accerta-mento della verità». Brecciaaperta, ma è solo un primo pas-so perché Belloli ha perso il con-trollo dei dilettanti, regno ere-ditato da Tavecchio appena il 10novembre 2014: 14 comitati re-gionali più il calcio femminile, ilcalcio a 5 e l’Interregionalestanno preparandogli la mozio-ne di sfiducia (17 componentisulle 23 della Lnd), che potreb-be essere presentata già nel con-siglio di Lega del 20 (convoca-zione alle 15) e 21. L’orribile fra-se messa a verbale e attribuita aBelloli, «Basta! Non si può sem-pre parlare di dare soldi a que-ste 4 lesbiche», potrebbe costar-gli la poltrona.

TERZA TESTIMONIANZA Luicontinua a negare di aver pro-nunciato questa frase contenutanel verbale della riunione delconsiglio di dipartimento calciofemminile del 5 marzo. Oltre aldocumento ufficiale della Lnd,acquisito dalla Procura federa-le, ci sono tre testimonianze cheinchiodano Belloli: i dirigentifederali Patrizia Cottini e SoniaPessotto, presenti alla riunioneincriminata, hanno già dichia-rato di aver «ascoltato la frase»,e ora spunta anche una terza te-stimonianza. È quella di DarioFantini, componente del consi-

glio di dipartimento del calciofemminile, anche lui presentequel 5 marzo: «È stato inaccet-tabile: Belloli ha disprezzatotutto il calcio femminile – spiegaFantini –. Tutti abbiamo ascolta-to le sue parole: siamo indigna-ti». Oltre a chiarire davanti allaProcura federale, il presidente Belloli dovrà rispondere anchealla giustizia ordinaria: il Coda-cons domani presenterà «unesposto alla Procura di Roma eal Dipartimento per la Pari Op-

portunità della Presidenza delConsiglio e un'azione collettivarisarcitoria – si legge in una nota– in favore delle donne offese eumiliate da frasi offensive eomofobe di Felice Belloli».

SCHIAFFO ISTITUZIONALE E ie-ri, a Milano, nella sede della Fi-gc Lombardia, è stato presenta-to il 54o Torneo delle Regioni(30 maggio-6 giugno in Lom-bardia), l’evento di punta dellastagione dei dilettanti. C’era

Belloli, mancavano tutti gli al-tri. Hanno disertato RegioneLombardia e Comune di Mila-no, vuota anche la poltrona ri-servata a Tavecchio (c’era il ni-pote Mario, consigliere nel co-mitato lombardo: «Se vera, lafrase di Belloli è molto grave»,ha detto) e da Roma non è arri-vato nessun dirigente federale (ad eccezione del vicepresiden-te lombardo Claudio Bocchiet-ti). Pochissimi in sala, assenti an-che gli sponsor. «Belloli come

COPPA ITALIA FEMMINILE

Finale Brescia-Tavagnacco� (m.cal.) Sarà Brescia-Tavagnacco la finale di Coppa Italia del 23 maggio. Le lombarde hanno battuto 5-0 il Mozzanica, mentre il Tavagnacco ha eliminato la Roma 1-0. Playout: il San Zaccaria batte 2-1 il Riviera di Romagna, che retrocede in B.

PLAYOFF CALCIO A 5

Montesilvano in A� (m.cal.) Con la vittoria per 8-3 sul PesaroFano, il Montesilvano torna in A dopo due anni con Orte e Atletico Belvedere, vincitrici dei gironi di A2.

TROFEO MIKE BONGIORNO

Anche Zelig in campocontro la leucemia� Si gioca a Vimodrone (Milano) il 24 maggio il «Memorial Mike Bongiorno», categoria Pulcini, con Inter, Juve, Torino e Varese. Al termine in campo i comici di Zelig per una raccolta fondi per la ricerca contro la leucemia.

TACCUINO

FELICE BELLOLI 5 MARZO 2015

BASTA. NON SI PUÒ SEMPRE PARLARE

DI DARE SOLDIA QUESTE QUATTRO

LESBICHE

CalcioRIl caso

La protesta delle giocatrici prima di Brescia-Mozzanica: «Noi donne indignate dall’ignoranza. Rispettateci!»

minimo deve dimettersi: oltre anon fare niente per noi, ci discri-mina», attacca Melania Gabbia-dini, stella della Nazionale. Ierile calciatrici sono scese in campocon 15' di ritardo, poi hanno for-malizzato la loro protesta in unalettera: «Chiediamo le dimissio-ni del presidente Belloli qualorala Procura federale confermi lasua responsabilità – scrivono –.Basta: siamo stanche che la no-stra identità sessuale sia argo-mento di interesse e giudizio pri-mario. Da quando il calcio fem-minile è passato sotto il controllodiretto della Lnd la situazione vasempre peggiorando: crediamoche il calcio femminile debba es-sere governato da chi veramentecrede nel movimento». C’è ariadi scissione: offeso e denigrato,il calcio femminile rivendica au-tonomia. Nella galassia Lnd nonvuole più starci.

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20 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Et voilà, il Psg centra il tris «scudetto» 1Parigini campioni col successo di Montpellier: mini triplete vicino. Ora si pensa a un futuro senza Ibra

L’ALBO D’OROI campioni negli ultimi 20 anni:1995-96 Auxerre1996-97 Monaco1997-98 Lens1998-99 Bordeaux1999-00 Monaco2000-01 Nantes2001-02 Lione2002-03 Lione2003-04 Lione2004-05 Lione2005-06 Lione2006-07 Lione2007-08 Lione2008-09 Bordeaux2009-10 Marsiglia2010-11 Lilla2011-12 Montpellier2012-13 Psg2013-14 Psg2014-15 Psg

NASSER AL KHELAIFI PRESIDENTE DEL PSG

FIERO DEI RAGAZZI E DELL’ALLENATORE,

VOGLIAMO CONTINUARE A VINCERE. L’OBIETTIVO

È LA CHAMPIONS.

SALVATORE SIRIGUPORTIERE DEL PSG

ANNO DIFFICILE: TROPPE CRITICHE

INGIUSTE, MA SIAMO STATI FORTI

MENTALMENTE

La gioia dei giocatori del Psg. In primo piano capitan Thiago Silva, 30 anni, a Parigi dal 2012 ACTION IM.

MONTPELLIER 1 2 PSG

PRIMO TEMPO 1-2MARCATORI Matuidi (P) al 17’, Lavezzi (P) al 26’, Mounier (M) al 40’ p.t.

ARBITRO Fautrel 6. NOTE Spettatori 30mila circa. Tiri in porta: 3-7 (1 palo Psg). Tiri fuori: 6-6. In fuorigioco: 0-0. Angoli: 4-4. Recuperi: p.t. 3’; s.t. 3’.

MONTPELLIER (4-2-3-1) Ligali 6,5; Deplagne 6, Hilton 5,5, El Kaoutari 5,5, Congré 5; Marveaux 5,5 (dal 33’ s.t. Camara 6), Saihi 6 (dal 39’ p.t. Dabo 6); Lasne 6,5, Martin 5, Mounier 6,5 (dal 1’ s.t. Berigaud 5); Barrios 5.PANCHINA Jourdren, Tiené, Wutrhich, Bakar.ALLENATORE Courbis 6.CAMBI DI SISTEMA Nessuno.ESPULSI Nessuno. AMMONITI Hilton per c.n.r., Deplagne, Dabo per gioco scorretto.

PSG (4-3-1-2) Sirigu 5; Aurier 7, Silva 6,5, Luiz 6,5, Maxwell 6,5; Rabiot 6,5, Cabaye 6 (dal 33’ s.t. Marquinhos 6), Matuidi 7; Pastore 6; Cavani 6,5, Lavezzi 7 (dal 24’ s.t. Lucas 5). PANCHINA Douchez, Camara, Digne, Van Der Wiel, Augustin. ALLENATORE Blanc 7.CAMBI DI SISTEMA Nessuno.ESPULSI Nessuno. AMMONITI Pastore per c.n.r., Rabiot, Cabaye, Aurier, Marquinhos per gioco scorretto.

Alessandro GrandessoPARIGI

@agrandesso

T re anni fa, agli albori delprogetto qatarino, l’allorad.s. Leonardo incerottava

un balbuziente Psg ancelottianoin campionato definendolosquadra per palcoscenici euro-pei. Nel frattempo però l’undiciparigino non è mai andato oltre iquarti in Champions. Neanchequest’anno, sbattuto fuori dalBarcellona, come tre anni fa. Incompenso, il Psg si consola con il3o titolo di fila, certificato ieri aMontpellier. Il 5o campionato delclub vale 400mila euro a testa epotrebbe fare da preludio a unostorico en plein per il calcio fran-cese. Dopo supercoppa e coppadi Lega, nel mirino c’è la coppa diFrancia, a portata il 30 maggiocontro l’Auxerre, 8o di B. Razziaper guardare con fiducia al futu-

ro. Anche in Europa, magari affi-dandosi definitivamente a Ver-ratti, ieri squalificato con Motta,ma vero talento in un’annatacontroversa. Negli altri verdettidi giornata, l’Evian è retrocesso eil Lione ha certificato l’accessodiretto alla Champions.

IL BILANCIO Al primo posto ilPsg è salito solo alla 30a giornata,il 20 marzo, dopo aver inseguitoprima il Marsiglia di Bielsa, poi ilLione di Lacazette (27 gol). Esenza evitare il tonfo europeo,nonostante la qualificazione da-gli ottavi a spese del Chelsea.Sembrava la svolta, invece il Psgè crollato prendendo atto deipropri limiti. Quelli legati ai di-fetti di Ibrahimovic, deludentenei grandi appuntamenti. Lostesso che poi occupa la scena inFrancia, non solo con i gol: glie-ne mancano tre per eguagliare ilrecord parigino di Pauleta (109).Ma anche con le sue sfuriate, im-

barazzanti come quella controgli arbitri e la Francia «Paese dim...». Troppo, pure per la diri-genza che fa i conti con un testi-monial di quasi 34 anni, in sca-denza nel 2016. Il futuro va ri-pensato senza l’ex rossonero, ierifuori per infortunio. Ma conBlanc in panchina. Il tecnico haplacato gli scettici recuperandodai traumi post mondiale Silva eLuiz, rilanciando Pastore, valo-rizzando Marquinhos e l’estro diVerratti, blindandosi con l’indi-spensabile Motta, e il discusso Sirigu. Mostrandosi duro conCavani dopo il ritardo dalle va-

canze. Blanc l’ha prima messofuori, poi gli ha concesso un mo-dulo più consono alle sue aspira-zioni di bomber, ottenendo raffi-che di gol. Due in meno di Ibrahi-movic a cui contende il ruolo diprima punta. Tutto in attesa chesi allenti il fair-play finanziario,permettendo al Psg di tornaresfacciatamente sul mercato. Peril sogno Pogba scende in campol’ex presidente Nicolas Sarkozy,ieri a Montpellier a tifare: «Sonopronto a partecipare a una col-letta per comprarlo».

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37a GIORNATA Bastia-Caen 1-1; Evian-St Etienne 1-2; Guingamp-Tolosa 2-1; Lilla-Marsiglia 0-4; Lione-Bordeaux 1-1; Monaco-Metz 2-0; Montpellier-Psg 1-2; Nantes-Lorient 1-1; Nizza-Lens 2-1; Reims-Rennes 1-0.CLASSIFICA Psg 80; Lione 72; Monaco 68; Marsiglia, St Etienne 66; Bordeaux 60; Montpellier 56; Lilla 53; Rennes 50; Guingamp 49; Bastia 47; Nizza, Nantes 45; Reims 44; Caen, Lorient 43; Tolosa 42; Evian 37; Metz 30, Lens 26.

5� I campionati vinti dal Psg: il primo nel 1985-86, poi nel 1993-94. Tre successi consecutivi con la proprietà del Qatar: 2012-13, 2013-14 e 2014-15.

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21DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

IL BIG MATCH

United-Arsenal, spareggio tra Champions e mercato1Van Gaal e Wenger si sfidano per il terzoposto. Però tienebanco il caso De Gea: finirà al Real Madrid?

CORRISPONDENTE DA LONDRA

M ercato e Champions:Manchester United-Arsenal oggi è questo.

Da una parte i Red Devils diVan Gaal, con il solito pienone

di nomi in partenza e in arrivo,mentre, dall’altra, i Gunners che mercoledì recupererannola gara con il Sunderland e il 30maggio giocheranno la finaledi FA Cup con l’Aston Villa. Unsupplemento di fatica, perWenger, che impone la gestio-ne delle energie, ma dà alla suasquadra l’indubbio vantaggiodi avere una gara a disposizio-ne per rimediare a un eventua-le scivolone all’Old Trafford.

DE GEA La questione-De Gea haoscurato la vigilia dello United.In Spagna danno per scontatoil trasferimento del portiere al

Real Madrid. Van Gaal in qual-che modo alimenta queste vo-ci: «Non so cosa potremo fareper trattenere De Gea. In ognicaso abbiamo già una lista dinomi per la sua sostituzione». Ilcontratto di De Gea, 24 anni,allo United dal 2011, scade nel2016 e questo fatto dà un’enor-me forza contrattuale al portie-re spagnolo. Il favorito per lasua sostituzione è l’interistaHandanovic, ma in Inghilterrasparano anche i nomi di Lloris(Tottenham) e Begovic (Sto-ke). A bilanciare la vicenda, siparla della volontà dei Red De-vils di arruolare Kane, centra-

vanti del Tottenham. La gran-cassa di queste ore ha oscuratol’assenza di Rooney, fermato daproblemi fisici: Van Gaal deverinunciare a un giocatore cheha fatto spesso male ai Gun-ners. Non è l’unico indisponibi-le: out anche Shaw, Carrick eRafael, mentre Evans è in dub-bio. Wenger, invece, è più tran-

quillo, anche se firmerebbe pernon perdere oggi: «La priorità èandare in Champions senza ildramma dei playoff. Comincia-re la stagione con lo stress di untraguardo così importante creaproblemi». Anche Wenger hauna discreta lista di assenti: Ar-teta, Oxlade-Chamberlain,Welbeck e Debuchy.

bold© RIPRODUZIONE RISERVATA

37a GIORNATA Southampton-A. Villa 6-1; Burnley-Stoke 0-0; Qpr-Newcastle 2-1; Sunderland-Leicester 0-0; Tot-tenham-Hull 2-0; W. Ham-Everton 1-2; Liverpool-C. Palace 1-3. Oggi: Swan-sea-Man. City (14.30); Man. United-Ar-senal (17). Domani: Wba-Chelsea (21).CLASSIFICA Chelsea 84; Man. City 73; Arsenal 70; Man. United 68; Liverpool 62; Tottenham 61; Southampton 60; Swansea 56; Stoke 51; Everton, West Ham 47; C. Palace 45; Wba 41; A. Villa, Leicester 38; Sunderland 37; Newcast-le 36; Hull 34; Burnley, Qpr 30.

David De Gea, 24 anni GETTY

BUNDESLIGA

Tonfo BayernDi Matteo in Europatra i fischi

Gianluca Spessot

I l Bayern fa la partita,ma il Friburgo lotta ebatte due volte Neuer,

rendendo inutile il gol diSchweinsteiger (500a parti-ta ufficiale con i bavaresi).Decise le due squadre chefaranno compagnia agli uo-mini di Guardiola nellaprossima Champions: ilWolfsburg — che ha battutoil Dortmund nell’assaggiodella finale di Coppa di Ger-mania (si gioca il 30 maggioa Berlino) — e il BorussiaMönchengladbach. NelWolfsburg grande De Bruy-ne (assist numero 21, re-cord), mentre i puledri tor-nano nella coppa regina do-po 37 anni. Il Leverkusen sideve quindi accontentaredei preliminari. Niente tifonei primi 45’ e tanti fischi aGelsenkirchen, ma loSchalke di Di Matteo con-quista un posto in EuropaLeague dopo una settimanadifficile, culminata con lacacciata di Boateng. Il restoè bagarre, soprattutto in co-da. L’Amburgo, sconfitto aStoccarda nello scontro franobili decadute, rischia laretrocessione, la prima del-la storia, in seconda divisio-ne. Si deciderà tutto all’ulti-ma giornata, con gli ansea-tici che ospiteranno loSchalke e il calendario chepropone due partite da bri-vido: Paderborn-Stoccardae Hannover Friburgo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

33a GIORNATA Ieri: Schalke-Pa-derborn 1-0; Leverkusen-Hof-fenheim 2-0; Wolfsburg-Dortmund 2-1; Mainz-Colonia 2-0; Augsburg-Hannover 1-2; Hertha-Eintracht 0-0; Werder-Borussia M. 0-2; Friburgo-Bayern 2-1; Stoccarda-Amburgo 2-1.CLASSIFICA Bayern 76; Wolf-sburg 68; Borussia M. 66; Leve-rkusen 61; Schalke 48; Augsburg 46; Dortmund, Werder 43; Hof-fenheim 41; Mainz, Eintracht 40; Colonia 39; Hertha 35; Friburgo, Hannover 34; Stoccarda 33; Am-burgo 32; Paderborn 31.

� L’illusione è durata poco. Appena 6’, il tempo per ammirare e applaudire la prodezza di tacco di Edouard che ha sbloccato la partita. Francia troppo forte per l’Italia, che è rimasta in gara soprattutto grazie alle parate di Donnarumma nel primo tempo. In semifinale, è quindi al Mondiale di ottobre in Cile, va la Francia; all’Italia resta la possibilità di staccare il visto mondiale nello spareggio di martedì, contro la Croazia. Eppure l’Italia ha avuto la grande occasione per continuare a sognare a inizio ripresa, quando Scamacca ha servito a Cutrone la palla per il possibile 1-1, ma Zidane (figlio di Zinedine) ha salvato la Francia che poi ha legittimato il successo con i gol di Boutoubba e il 3-0 ancora di Edouard. Nell’altra sfida, la Russia ha eliminato l’Inghilterra (1-0), condannandola allo spareggio contro la Spagna. SemifinaliBelgio-FranciaGermania-Russia

EUROPEO UNDER 17

L’Italia va k.o.Ora la Croazia per il Mondiale

Anfield piange l’ultima di Gerrard«Mi mancherete, siete i migliori»1Il capitano del Liverpool saluta il suo stadio perdendo col Crystal PalaceI tifosi dei Reds sono tutti per lui e i compagni indossano la maglia n. 8

Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

Y ou’ll never walk alone,Steven Gerrard. È scrit-to anche nelle scarpette

che hai indossato nella tua ul-tima gara all’Anfield. L’ab-braccio del tuo popolo non tilascerà mai solo. Anche quan-do correrai sui campi di calciodegli Stati Uniti, o sarai sem-plicemente in giro per il mon-do, ci sarà sempre Liverpoolcon te. Una città che si uniscead un uomo: capita solo aigrandi. E solo i grandi, anzi igrandissimi, possono vivereuna giornata così. L’1-3 incas-sato dai Reds con il Crystal Pa-lace non ha scalfito questo po-meriggio baciato dal sole. Per-sino il perfido clima britanni-co si è inchinato di fronte aGerrard. E lui, capitano vero,duro fino all’ultimo secondo,ha vissuto con fierezza il suosaluto a Liverpool. Si è emo-zionato, ma non ha versatouna lacrima.

LA FESTA L’addio di Steven

Gerrard alla maglia dei Reds,nel suo stadio e nella sua città,è una di quelle cose che spie-gano la grande bellezza delcalcio. L’Anfield è pieno daun’ora: striscioni, maglie nu-mero 8, cori. Gli altoparlantisparano le note delle canzonidei Beatles, ma c’è posto peraltri mostri sacri della musica:David Bowie, Rem, Queen.Steven è accolto dalla guardiad’onore delle due squadre.Gerrard attende qualche

istante prima di entrare incampo. Ha la figlia più picco-la, Lourdes, in braccio. Le al-tre due, Lilly-Ellia e Lexie, lotengono e si tengono per ma-no. La moglie, Alex Gunnan,ex modella e giornalista, è se-duta in tribuna. Nel tunnel,Steven tocca il simbolo dellostadio: l’Anfield. La sua casa.Quando percorre il corridoiod’onore, il rumore è assordan-te. La piccola Lourdes si coprele orecchie con le mani. Co-mincia la gara. Gerrard lottafino all’ultimo secondo. Nonvuole perdere, ma il Palacevince 3-1. Moss fischia la finee tutti corrono ad abbracciareGerrard: compagni, avversari,staff, inservienti. In tribuna, levecchie glorie applaudono:Dalglish, Rush, Carragher.Steven rientra negli spogliatoie aspetta che tornino in cam-po tutti i giocatori del Liverpo-ol con la maglia numero 8 e lascritta Gerrard. Poi tocca a lui.Ha la figlia Lourdes di nuovoin braccio. Gli danno il micro-fono: «Mi mancherà tantissi-mo questo stadio. Lo porteròsempre con me. È un momen-

to devastante: è un dolorepensare che non giocherò piùin questo stadio. Non sapreiquale momento indicare tra ipiù belli vissuti all’Anfield. Mipiace ricordare la prima voltache sono sceso qui con la ma-glia del Liverpool. Voglio ri-cordare tutti: compagni di og-gi e di ieri, tutti gli allenatoriche ho avuto e i nostri tifosi,anche quelli sparsi nel mon-do. Siete i migliori».

TOTTI Il capitano della Romaè un antico estimatore di Ger-rard. A casa, conserva unamaglia del capitano del Liver-pool con l’autografo. Le paroledi Francesco Totti: «Lo mette-rei tra i tre migliori giocatorinon solo in Inghilterra, ma almondo. Ha sempre fatto la dif-ferenza. I tifosi del Liverpooldovrebbero sentirsi onorati diaver avuto un capitano comelui. Decide le partite, gioca inogni posizione, segna, crea, èun campione sensazionale.Gerrard è una leggenda del Li-verpool». Da bandiera a ban-diera.

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FRANCESCO TOTTICAPITANO DELLA ROMA

È STATO UNODEI TRE MIGLIORI

AL MONDO,SEMPRE DECISIVO

BALO: «GIOCARECON TE È STATOUN ONORE»«Stevie, è stato un piacere lasciarti battere rigori e punizioni». Firmato Balotelli, che ha preso carta e penna per salutare Gerrard nel giorno dell’addio. Qualche inciampo grammaticale, ma il senso resta chiaro: «Sei un grande uomo e un capitano mitico!».

Bye bye Stevie

MondoRInghilterra

Una serie di immagini del saluto dell’Anfield a Steven Gerrard, 34 anni

22 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

MATTINA7.05 Campioni a confronto7.30 Campioni a confronto8.05 Perfection: momenti di gloria8.30 Perfection: momenti di gloria9 Gazzetta News9.30 Gazzetta News10.05 The Speedgang-La banda dei motori11.05 Perfection: Momenti di gloria

11.30 Qui Foro Italico - Diretta12.05 Bomber13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News

POMERIGGIO14 Gazzetta Live - Serie A17.35 Explorers: avventure pericolose18.05 The Speedgang - La banda dei motori

19 Gazzetta News Sottorete19.30 Gazzetta News Giro d’Italia

SERA 20 Gazzetta News20.30 Gazzetta News21.05 Perfection: momenti di gloria21.35 Bomber22.30 Condò Confidential

23 Gazzetta News23.30 Gazzetta News24 Gazzetta News0.30 Gazzetta News1 Gazzetta News1.30 Gazzetta News2 Gazzetta News2.30 Gazzetta News3 Gazzetta News

Galeone attracca a GazzettaTv1L’allenatore è ospite di Serie A. E ci sono anche il Giro, le finali degli Internazionali d’Italia e il volley

Gabriella Mancini

L a 36a giornata del campio-nato, il Giro d’Italia, lapallavolo e gli Internazio-

nali di tennis in primo piano suGazzettaTv, tutti sintonizzati sul canale 59 del digitale terre-stre. Il programma Serie A scat-ta alle 14, in studio Viviana Gu-glielmi, Paolo Condò, NicolaCecere e Carlo Laudisa per gliaggiornamenti sul calciomer-cato. I commenti sulla vittoriadella Juventus sull’Inter, con igol di Icardi, Marchisio su rigo-re e Morata, ancora lui; la rivi-sitazione di Sampdoria-Lazio ele prime impressioni sulla par-tita all’ora di pranzo, Sassuolo-Milan. Gli aggiornamenti deimatch pomeridiani arrivanodallo studio di Gazzetta Newscon Nino Morici e FrancescaBaraghini. Ospite di Serie Al’allenatore napoletano Gio-vanni Galeone, una sfilza dipanchine alle spalle, tra le qua-li Pescara e Udinese, un lega-me fortissimo con Massimilia-no Allegri al quale ha trasmes-so la sua filosofia calcistica. Ac-canto a lui il comico e attoreinglese John Peterson Sloan,tifoso del Napoli

NONA TAPPA Continuano gliappuntamenti con il Giro d’Ita-lia. Oggi la nona tappa ricca disaliscendi, partenza da Bene-vento, arrivo a San Giorgio delSannio, 215 chilometri di fati-ca. Il punto sulla tappa scattaalle 13.15 e alle 19.30 ci sarà loSpeciale Giro con i commentidel campione del mondo PaoloBettini e degli inviati della Gaz-zetta dello Sport che seguono lacorsa rosa minuto per minuto.Alle 23.15 il riassunto dellagiornata con Andrea Berton in

studio, gli interventi di PierBergonzi, vicedirettore dellaGazzetta, e Luca Gialanella, re-sponsabile della redazione ci-clismo per rivivere la giornataciclistica a 360 gradi.

VOLLEY Sempre presente lapallavolo femminile, lo sportpiù praticato dalle donne nelnostro Paese. Sarah Castellanae l’ex pallavolista Rachele San-giuliano commentano l’appas-sionante finale scudetto IgorGorgonzola Novara-Pomì Ca-

L’allenatore Giovanni Galeone, 74 anni, è stato il «maestro» di Massimiliano Allegri ANSA

salmaggiore. E’ la settima voltache una finale scudetto è statagiocata fino alla quinta partita,la prima che si è svolta a Cre-mona nella storia di ogni sport.

GRANDE TENNIS Proseguono idue appuntamenti quotidianicon gli Internazionali Bnl d’Ita-lia che si svolgono a Roma. Og-gi, da non perdere le finali fem-minile e maschile. Alle 11.30 ealle 20 Marilena Albergo con ilvicedirettore della Gazzettadello Sport Gianni Valenti e inostri inviati commentano iltorneo, scelgono il colpo piùbello della giornata e mostra-no gli highlights degli incontripiù importanti. Carrellata diospiti nel nostro studio, nellamagnifica cornice del Foro ita-lico, dai campioni ai tecnici avari personaggi che in questigiorni seguono il torneo. Con-tinui aggiornamenti anche du-rante le edizioni di GazzettaNews per non perdere nulla diquesti avvincenti Internazio-nali d’Italia. Non mancano lenostre rubriche legate all’av-ventura, ai motori, ai momentidi gloria e alle storie dei bom-ber e il programma Condò Con-fidential.

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clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 � Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

98° Giro d’ItaliaRIl canale rosa

23DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

L e vie della giustizia (anchesportiva) sono lunghe eimperscrutabili. Ora ce n’èuna più tortuosa delle altreche merita di essere percorsa

fino in fondo perché potrebbe portare all’Italia una prestigiosa medaglia olimpica dimenticata. Niente meno che il bronzo della 4x100 di Los Angeles ’84 dove il nostro quartetto, guidato da un certo Pietro Mennea, conquistò un quarto posto che già di per sé aveva appagato le nostre ambizioni. Cosa è successo, dunque, per giustificare la mozione azzurra per una promozione sul podio dopo ben 31 anni? Tutto nasce dalla recentissima decisione del Cio di chiedere al comitato olimpico americano di restituire la medaglia d’argento della 4x100 a Londra 2012 perché in quella formazione compariva Tyson Gay, squalificato due anni per la positività a uno steroide anabolizzante nel 2013. Una pena retroattiva scattata dal luglio 2012 che aveva già costretto l’americano, rientrato alle gare il 2 luglio 2014, a restituire la sua medaglia olimpica della staffetta (e simbolicamente anche la medaglia di cartone ottenuta con il quarto posto nei 100 individuali).

Le squalifiche retroattive valgono soltanto per l’atleta incriminato o riguardano anche la staffetta di cui questo atleta ha fatto parte? Finora il Cio, a differenza della Iaaf per quanto riguarda i Mondiali di atletica, aveva mostrato una certa riluttanza a squalificare le intere staffette per le positività individuali: emblematici i casi di Marion Jones e Crystal Cox le cui tre medaglie in staffetta (bronzo 4x100 e oro 4x400 con la Jones a Sydney 2000, oro 4x400 con la Cox in batteria ad Atene 2004) sono state tolte alle atlete squalificate ma, dopo i ricorsi delle compagne di squadra, riassegnate formalmente alle nazioni: un’assurdità giuridica ancora non risolta definitivamente.

Ed eccoci all’inghippo: nell’84 a Los

Angeles la medaglia di bronzo, alle spalle di Stati Uniti e Giamaica, era finita al Canada, che in prima frazione schierava nientemeno che Ben Johnson. Inutile ricordare di chi stiamo parlando: trovato positivo dopo la vittoria di Seul ’88 davanti a Carl Lewis, Ben fu squalificato retroattivamente e nel corso della colossale Dubin Inquiry il suo allenatore Charlie Francis ammise di averlo sottoposto a un programma di steroidi fin dal 1981. Il momento non era ancora maturo per un grande repulisti e la Iaaf si limitò a togliergli l’oro iridato di Roma ’87, lasciandogli fra l’altro i due bronzi di Los Angeles ’84, nei 100 e nella 4x100. In effetti soltanto dieci anni dopo, secondo la ricerca dello statistico Silvio Garavaglia, la situazione divenne matura per automatizzare la cancellazione delle medaglie: da Atene ’97 in poi nei Mondiali open e indoor sono state ben 10 le medaglie delle staffette cancellate per singole positività (compreso l’oro della Jones a Edmonton 2001). Al contrario il Cio, prima del caso Gay, si era limitato a cancellare l’oro della 4x400 Usa per la presenza di Pettigrew.

È da qui che parte la mozione che Stefano Tilli, anche a nome dei compagni Ullo e Bongiorni, ha intenzione di presentare alla Fidal per chiedere la restituzione di quello storico bronzo rimasto nelle mani di Ben Johnson, reo confesso di doping dall’83 in poi. «Sono stato defraudato tante volte, ma quella medaglia persa proprio non mi va giù — spiega il commentatore Rai —. Tre quarti della squadra canadese che ci finì davanti era allenata da Charlie Francis. All’epoca Primo Nebiolo era presidente della Fidal e della Iaaf e non era nelle condizioni di rivendicare una medaglia per l’Italia ma, come dimostra il caso Gay, ora i tempi sono maturi per fare giustizia». In effetti una rivisitazione degli albi d’oro olimpici alla luce dei casi doping conclamati potrebbe restituire la giusta luce a tanti atleti che, in quei tempi di ingenua fiducia sulla pulizia dello sport, dovettero sottostare allo strapotere del doping di Stato e non solo. Il Coni e la Fidal hanno i mezzi per avviare con Cio e Iaaf un’azione giuridica complessa ma giusta, anche nel nome del compianto Mennea.

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D ate Yaya Tourè all’Inter. Anchese la squadra nerazzurraprobabilmente il prossimo

anno non parteciperà alle Coppe. Il pressing di Mancini per convincere Thohir a un investimento extra budget sul fuoriclasse della Costa d’Avorio ha una logica precisa. Serve un leader in mezzo al campo, serve un trascinatore che obblighi i compagni ad alzare l’asticella. Serve un uomo che veda il calcio come il suo allenatore. Senza questo salto di qualità l’Inter rischia di restare un progetto incompiuto. La sconfitta contro la Juve ha messo a nudo ancora una volta i difetti della formazione nerazzurra. Geniale in partenza poi, ingenua nel non riuscire a piazzare il colpo del kappaò e infine capace di suicidarsi con due errori incredibili. Date Yaya Tourè ai nerazzurri e Mancini non

avrà più voglia di prendere a calci una bottiglia d’acqua o simulare uno svenimento vedendo i suoi allievi buttarsi via. E se Thohir ha bisogno di fare cassa può sacrificare un Handanovic che è diventato un portiere quasi normale. L’altra faccia del derby d’Italia è una Juve che non stacca mai la spina neppure quando si affida a un turnover robusto. Il cinismo di Marchisio e compagni rende più credibile l’assalto dei bianconeri al triplete. Vincere aiuta a vincere. La Juve ha aggiunto un’altra tacca al suo trionfale campionato poggiando sulla solidità del reparto difensivo. Il meno battuto del torneo. Una buona notizia pensando alla finale di Champions e al tridente da incubo Messi, Neymar e Suarez. E a proposito di attaccanti è bello sottolineare che il tanto bistrattato calcio italiano si può godere oggi e si godrà domani le prodezze di un talento come Morata. E magari anche di Icardi, se tralasciamo l’opaca prova di ieri. Tra pochi anni potrebbero essere dei fuoriclasse. Si infiamma, invece, il derby della

Capitale. Che vale l’acceso diretto alla Champions e la possibilità di poter operare nel mercato estivo avendo già in tasca i soldi garantiti dall’Uefa. Un vantaggio non da poco. La favola di Gentiletti consente alla Lazio di andare a dormire con due punti di vantaggio sui giallorossi. Ma è una storia ancora tutta da scrivere. Totti e compagni hanno la possibilità di effettuare il controsorpasso stasera contro l’Udinese. Sarà decisivo il derby, appuntamento chiave del prossimo turno di campionato. Una sfida da gladiatori.

Domani infine torneranno in campo Napoli e Fiorentina dopo il disastroso giovedi di Coppa. Benitez e Montella hanno già le valigie pronte. E insieme agli allenatori potrebbero partire anche Higuain e Gomez. Ma intanto c’è un presente da vivere. De Laurentiis sogna ancora un posto in Champions e Della Valle pretende di riprendersi l’Europa League. Poi, si volterà pagina.

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La staffetta di Los Angeles ‘84

DIAMO QUEL BRONZOA MENNEA E TILLI

ALESSANDRO NESTA Calciatore � Uno dei miei avversari più difficili ma più sportivi. Un esempio su e fuori dal campo. Buona fortuna Steven Gerrard @sandronesta13

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Il campionato

THOHIR SENTI MANCINI: SERVE YAYA TOURÈ

E adesso con Lotito come la mettiamo? Sulle sue doti digrande veggente nessun

dubbio. Basta andarsi a rileggere la trascrizione della telefonata (resa pubblica, però registrata clandestinamente; ma non è questo il punto) col d.g. dell’Ischia Iodice, quella in cui il presidente della Lazio, ma soprattutto consigliere federale, si augura che squadre come Carpi, Frosinone o Latina non approdino in Serie A «perchè non valgono niente» e la loro presenza sarebbe un disastro per la vendita dei futuri diritti tv. Quella conversazione è del 28 gennaio, lo scandalo provocato dalla pubblicazione di quelle telefonate della metà di febbraio: pronostico azzeccatissimo in tempi non sospetti visto che, allora, solo il Carpi, già capolista, poteva cullare

un sogno promozione. Ma quelle parole, sventolate con l’arroganza del potere dall’interno della Figc, suonavano come una minaccia: quelle squadre in A non ci devono arrivare. Malgrado la bufera invernale Lotito è rimasto al suo posto di consigliere federale, col placet della Lega che l’ha scelto e mai messo in discussione, ma le cose non sono andate proprio in quel senso... Così Carpi, da un po’, e Frosinone, da ieri, possono festeggiare orgogliosi un traguardo storico, quella Serie A conquistata sul campo a dispetto dei pronostici e delle inquietanti ombre lotitiane, mai dimenticate dai tifosi che, ad ogni partita e soprattutto nel giorno del trionfo, hanno dedicato cori e striscioni a chi, nel calcio dei grandi, proprio non li voleva.

E’ vero, le due future debuttanti in A sono realtà piccole, che saranno probabilmente costrette a traslocare per trovare uno stadio all’altezza, che staranno ben attente alla campagna acquisti, a non fare il

passo più lungo della gamba, che non faranno girare il business come avrebbe voluto Lotito, ma tutto questo non può essere una colpa. Come non lo è mai stato per tutte quelle «provinciali» che, da sempre, hanno costituito l’altra anima della nostra Serie A, quella capace di lanciare talenti in campo e in panchina, di aprire orizzonti tattici e di far tornare per un giorno il clima sereno di una partita come evento della domenica (o del sabato, del venerdì, del lunedì...) a metà fra gioco e festa. Il Foggia di Zeman, il Pescara di Galeone, il Parma di Scala, il Vicenza di Guidolin e prima ancora il Cesena di Marchioro o il Perugia di Castagner, e poi ancora l’Avellino e l’Ascoli, il Lecce e il Pisa, fino ad arrivare al Sassuolo, all’Empoli e al Chievo di oggi: è davvero tanta la provincia che si è fatta grande e che ha contribuito alla crescita di tutto il nostro calcio. Questo ci si aspetta anche dalle due neopromosse Carpi e Frosinone. Non altro.

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Dopo la promozione di Carpi e Frosinone

L’ORO DI PROVINCIA E LO SMACCO A LOTITO

NON SOLO CALCIOdi FAUSTO NARDUCCIemail: [email protected]

twitter: @Ammapp1

CALCIOARDUCCI

@rcs.it

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IL COMMENTOdi LUCACALAMAI

LO SPUNTOdi LORENZO ASTORIemail: [email protected]

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GIGI DATOME Cestista Nba� Grazie di tutto BB King. Padre del blues e pietra miliare della musica. Un immortale! Riposa in pace@GigiDatome

24 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Il Frosinone irrompe in ALa promessa è mantenuta1Il presidente Stirpe: «Mio padre salì in C e diceva che un giorno...»La gioia di Stellone e un gruppo vincente: saranno tutti confermati

Andrea PuglieseINVIATO A FROSINONE

A lla fine non ne vuole par-lare nessuno, l’eleganzadi una vittoria sta anche

nel non fare polemiche e goder-si solo la gioia dell’impresa. Ep-pure lo spettro c’era, era lì, e al-la fine la prima Serie A del Fro-sinone lo chiude ben bene in uncassetto, a doppia mandata. Sepoi Lotito sarà contento o menodi questa promozione, a contifatti da queste parti non inte-ressa a nessuno. Almeno ades-so, dove la trepidazione è di-ventata estasi e l’attesa si è tra-sformata in incredulità. Anchese poi, alla fine, il presidente Maurizio Stirpe il sassolino selo toglie eccome: «Dopo il Car-pi, anche noi abbiamo fattoqualcosa di straordinario. Chemessaggio è? Semplice, che ladifferenza nel calcio la fannol’umiltà, i progetti e la compe-tenza. E non i bacini di utenza».Lotito non lo nomina mai, ma ilmessaggio in codice non ha bi-sogno di altri destinatari.

L’UOMO DELLE PROMOZIONI E’stata una festa come doveva es-sere e come era stata annuncia-ta. Il campanile di Frosinoneimbandierato, le strade colora-te di giallo e blu, la gente nervo-sa ed eccitata fin dalle primeore del mattino. Del resto, in 87anni di storia la Serie A il Frosi-none non l’aveva vista mai, ma

neanche sfiorata. Ed invece,poi, sono arrivati un presidentecome Stirpe (quarta promozio-ne in 12 anni), un d.s. comeMarco Giannitti (4 campionativinti in 7 anni) e un allenatoregiovane ma già bravo come Ro-berto Stellone. Un altro che dipromozioni se ne intende, vistoche da giocatore ne aveva cen-trate quattro (con Napoli, Tori-no, Genoa e Lecce) e da allena-tore è alla seconda consecutiva.«Ma vincere in panchina è mol-to più bello che da giocatore»,dice lui alla fine, con in braccioil piccolo Jeremy e la compagnaSandy a mangiarselo con gli oc-chi. «Questo successo lo dedicoa loro e al presidente. Non è fa-cile credere subito in un gioca-tore che ha appena smesso e af-fidargli la panchina». Stirpe loha fatto, anche se Stellone quel-la fiducia se l’era conquistatacon lo scudetto Berretti. «Era-vamo partiti per salvarci, poiabbiamo pensato ai playoff,

finché abbiamo anche capitoche potevamo spingerci oltre -continua - la A era un traguardoimpensabile, ma nelle ultime 8partite siamo stati perfetti, con6 vittorie e 2 pari. Questo è ungrande gruppo, fatto di uominiveri. Il mio futuro? Resto qui,dove volete che vada».

IL FUTURO Già, il gruppo, quel-lo che ha fatto la differenza. Dei14 giocatori che ieri hanno toc-cato il paradiso, ben 11 (tranneCosic, Dionisi e Zanon) c’eranoanche l’anno prima, in LegaPro, quando il Frosinone salì al-l’ultima battaglia, contro il Lec-ce. «Questo è stato il nostro se-greto, mantenere inalterata lastruttura - insiste il presidenteStirpe - e sarà così anche in Se-rie A, resteremo con questogruppo e faremo qualche inne-sto». E’ una promessa, sarà dif-ficile mantenerla. In cuor suo losa anche Stirpe, ma in un mo-mento di gioia così è giusto che

tutti sognino ad occhi aperti.«A volte le favole finiscono cosìe questa la dedico a mio papàBenito: portò la squadra in C emi diceva sempre che un giornosaremmo arrivati in A. Stenta-vo a crederci. Adesso spero chele istituzioni ci aiutino con gliimpianti». Ora che la A c’è, ver-rà finalmente completato il Ca-saleno, lo stadio degli scandali,iniziato nel 1972 e mai finito. IlFrosinone si allena lì, un giornoforse ci giocherà. Per ora, i pri-mi vagiti della Serie A conti-nuerà a viverli nel Matusa, laBombonera ciociara. Ieri ribol-liva di tifo, qualcuno comeMarko Bader, 34 anni, è arriva-to addirittura da Dusseldorfper partecipare alla festa. Le fa-vole sono anche queste, comeprima lo era la Serie A. E orache Frosinone ce l’ha, proveràanche a tenersela. E pazienzase Lotito storcerà la bocca, laCiociaria da ieri è in festa.

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3� Gli anni alla guida della prima squadra di Roberto Stellone, che a Frosinone ha smesso di giocare: dopo i successi nelle giovanili, ha vinto 2 campionati

6� I campionati di Serie B del Frosinone (fondato nel 1928): i primi cinque sono stati quelli dal 2006 al 2011, poi c’è quello in corso che l’ha portato in A

� Palombo, lei è originario di Ferentino, a 14 km da Frosinone, dove ha anche iniziato a giocare. Si aspettava un risultato così?«Sono felicissimo, è una grande gioia e un motivo di orgoglio per me. Conosco molti giocatori, sapevo quanto fossero forti. Loro, ma anche Stellone, che ha ottenuto uno straordinario risultato. Ho fatto il tifo per tutta la stagione, non me lo sarei aspettato. Mi fa molto piacere anche per Soddimo, mio compagno alla Samp».

� Quale è stata la chiave di questa cavalcata?«La rosa solida e compatta. Ma soprattutto il grande lavoro di Roberto, che ha guidato il gruppo con grande intelligenza. E poi so la passione e la competenza del presidente Stirpe. Ora che arriva su certi palcoscenici vedrete che moltiplicherà gli sforzi per mantenere la A».

� Lei e la sua famiglia avete una stretta collaborazione con il Frosinone. Ci spiega?«E’ successo tutto per caso. A Ferentino, adiacenti all’azienda di pulizie di papà c’erano dei campi da calcio quasi abbandonati. Hanno chiesto a mio padre Aldo di rimetterli a posto, e grazie anche al lavoro di mio fratello Davide è nato un centro sportivo dove oggi lavorano i ragazzi dell’Accademia Frosinone».

Filippo Grimaldi

ANGELOPALOMBOGIOCATORE DELLA SAMP

«Grande gruppoOttimo StelloneE Stirpe potràgarantire la A»

3 DOMANDE A...

MASSIMOZAPPINOportiere

� PRESENZE 25� MINUTI 2.250� GOL PRESI 23

I PROTAGONISTI

LEONARDOBLANCHARDdifensore

� PRESENZE 35� MINUTI 3.055� GOL 3

ROBERTOCRIVELLOdifensore

� PRESENZE 28� MINUTI 2.483� GOL 0

ADRIANORUSSOdifensore

� PRESENZE 23� MINUTI 1.996� GOL 0

ROBERTGUCHERcentrocampista

� PRESENZE 34� MINUTI 2.903� GOL 3

DANILOSODDIMOcentrocampista

� PRESENZE 28� MINUTI 1.802� GOL 3

DANIELCIOFANIattaccante

� PRESENZE 40� MINUTI 3.106� GOL 12

FEDERICODIONISIattaccante

� PRESENZE 36� MINUTI 2.809� GOL 14

ROBERTOSTELLONEallenatore

� STAGIONI 3� PROMOZIONI 2� TIT. BERRETTI 1

LA FESTASUL PULLMANSCOPERTOFROSINONE La festa era iniziata poco prima delle 15 con una coreografia da brividi (la curva nord colorata di gialloblù e lo striscione «I nostri colori simbolo di vittoria e tradizione»), per poi scoppiare alle 16.52, con il fischio finale dell’arbitro Maresca. Bandiere, stendardi e sciarpe al centro del Matusa, poi in giro per la città.Con la squadra che è salita su un pullman scoperto (foto D’ANNIBALE) per prendersi nelle vie di Frosinone gli applausi dei tifosi. Poi via, tutti a cena. In attesa della festa ufficiale.

LA PARTITA

Ciofani-Dionisi in golProdezza di ZappinoINVIATO A FROSINONE

Amettere la firma sullavittoria della storia delFrosinone sono stati an-

cora loro, i gemelli del gol, Dio-nisi e Daniel Ciofani, 26 gol incoppia per volare fino al para-diso. Era scritto quasi in cieloche dovesse andare così, anchese poi il Crotone ci ha provatoanche a mettere paura alla

squadra di Stellone, soprattut-to all’inizio, quando Ricci e Su-ciu hanno messo i brividi aZappino. Poi, al 16’, ci ha pen-sato proprio Ciofani (girata alvolo su angolo di Gucher) acambiare la partita e a scaccia-re via la tensione di inizio gara.

GESTIONE Una volta in vantag-gio, il Frosinone ha cominciatoa distendersi meglio, anche se5’ dopo Gucher ha dovuto sal-

vare sulla linea su colpo di te-sta di De Giorgio. Scampato ilpericolo, sull’ennesima per-cussione di Carlini è arrivato il2-0 di Dionisi, con un destrodalla distanza su cui Stojanovicqualche colpa ce l’ha. La ripre-sa doveva essere una festa e arenderla tale ci ha pensatoZappino, parando il rigore diSuciu al 17’ che poteva riaprirei giochi. Da lì al 3-0 ancora diDionisi (patatrac tra Gigli eStojanovic) è stato come berel’ultimo bicchiere d’acqua tuttodi un fiato. Poi il gol di Gigli suassist di De Giorgio, la doppiaespulsione (ancora Gigli eBlanchard) e il via alla festa.

pug.

FROSINONE 3 1 CROTONE

PRIMO TEMPO 2-0MARCATORI Ciofani (F) al 16’, Dionisi (F) al 41’ p.t.; Dionisi (F) al 25’, Gigli (C) al 34’ s.t.

ARBITRO Maresca di Napoli 6. GUARDALINEE Valeriani 6-Bottegoni 6.ESPULSI Blanchard (F) e Gigli (C) al 41’ s.t. per gioco scorretto.AMMONITI Crivello (F), Carlini (F), Cosic (F), De Giorgio (C), Galardo (C) e Gigli (C) per g. sc.: Dionisi (F) e Zampano (C) per c.n.r.; Dezi (C) per proteste.NOTE paganti 5.362, incasso di 44.363 euro; abbonati 3.060, quota di 18.041 euro. Tiri in porta 6-6. Fuori 8-7. Fuorigioco 3-0. Angoli 5-2. Rec.: p.t. 1’, s.t. 4’.

FROSINONE (4-4-2) Zappino 7; M. Ciofani 6,5, Cosic 6 (dal 36’ s.t. Bertoncini s.v.), Blanchard 7, Crivello 6,5; Carlini 7,5 (42’ s.t. Zanon s.v.), Gori 6, Gucher 7, Soddimo 6,5 (28’ s.t. Frara 6); Dionisi 7,5, D. Ciofani 7. PANCHINA Pigliacelli, Santana, Fraiz, Paganini, Lupoli, Sammarco. ALLENATORE Stellone 7,5.

CROTONE (4-3-3) Stojanovic 5; Zampano 5,5 (dal 27’ s.t. Rabusic 5), Gigli 5, Cremonesi 5,5, Modesto 5,5 (dal 30’ s.t. Salzano 5,5); Suciu 6, Maiello 6 (dal 27’ s.t. Galardo 5), Dezi6; Ricci 6, Torregrossa 5, De Giorgio 6,5. PANCHINA Cordaz, Dos Santos, Matute, Padovan, Ciano, Stoian. ALLENATORE Drago 5,5.

IL MIGLIORE

� CARLINIESTERNO DEL FROSINONEDionisi fa due gol, Zappino para un rigore, ma lui brilla per le giocate: nel finale di stagione è stato decisivo

7,5

Serie BRLa seconda promozione

25DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

L'ANALISIdi NICOLABINDA

TUTTO QUELLOCHE LA SERIE APUÒ IMPARAREDA QUESTA B

S orpresa? Certo, nes-suno la scorsa esta-te poteva pensare al

Carpi e al Frosinone pro-mossi direttamente in Serie A. Nessuno. Però una cosa l’abbiamo capi-ta: i progetti seri portano lontano. Già, i progetti. In tanti nel calcio si riem-piono la bocca con questa benedetta parola, ma in pochi li realizzano davve-ro. Quello del Carpi è iniziato nei dilettanti, quello del Frosinone nel settore giovanile. Sono arrivati entrambi in Serie A. Insieme. E non poteva-no trovare un momento storico migliore.

L’attualità politica parla di trattative vicine alla fumata bianca per la ri-forma dei campionati, che dovrebbe portare a una riduzione degli orga-nici (era ora), a una più sostanziosa distribuzione delle risorse (ma siete sicuri?) e a una riduzione di promozioni e retroces-sioni tra A e B. Una cosa questa che ovviamente piace solo alla A, e che Abodi dovrà far accettare alle sue perplesse società.

Questo sembra un modo per allontanare sempre di più le due categorie, dopo la discussa separa-zione delle leghe. La sen-sazione è evidente al di fuori degli uffici delle trattative. Il laboratorio Serie B, dopo un anno di lavoro, sta mettendo in vetrina i suoi prodotti; ci sono giocatori, allenatori e manager di grande va-lore che meriterebbero il salto di categoria e po-trebbero aiutare la A a migliorare. Invece niente. Per ora, la Serie B viene totalmente snobbata.

È questo l’aspetto più triste. Perché la A può anche avere le sue ragio-ni nel condurre la tratta-tiva per le riforme, chiu-dendo le porte del suo attico ai pittoreschi inqui-lini del piano di sotto, ma dovrebbe per lo meno avere l’umiltà di ricono-scere quanto di buono offrono loro suonando il campanello. Forse, se la Aprestasse una maggior attenzione al meglio dellaB, l’ulteriore tentativo di distacco potrebbe essere digerito meglio.

Intanto la B ha vissuto una penultima giornata che in alto ha chiarito tutto o quasi: va definita solo la griglia dei playoff e trovata la sesta squadra tra Livorno e Pescara. In coda invece sarà un’ulti-ma giornata pazzesca, visto che sono da trovare la terza retrocessa e le due dei playout con 8 squadre in corsa. Per ora saluta il glorioso Brescia. La retrocessione è la logi-ca conseguenza di una stagione tribolata. E do-po il Varese, la B - salvo sorprese dalla Lega Pro - ha perso la Lombardia.

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Avellino beffatoma va ai playoffIl Trapani è salvo

Roberto PelucchiINVIATO A LIVORNO

U n pareggio che vale oro.Il Vicenza l’ha acciuffatosoltanto al 93’ grazie a

un rigore trasformato da Coccoe guadagnato da Petagna (falloingenuo di Emerson). Marino,battendo venerdì in casa il Fro-sinone già promosso, potrà gio-care i playoff da terzo, con tuttii vantaggi che questo compor-ta. Livorno beffato, ma nonmorto. Il pareggio è gradito an-che a Panucci ed è diventatopesante grazie al favore enor-me del Varese: adesso basterànon perdere a Pescara per con-quistare gli spareggi. Ma dovràfarlo mettendo in porta Cipria-ni, portiere della Primavera,classe 1996. Mazzoni, infatti, apartita finita ha tirato unoscappellotto a Brighenti, pren-dendosi un rosso sacrosanto.Con Bastianoni infortunato, sa-rà inevitabile giocare la partitadella vita con un ragazzino inporta. Panucci è furioso. «AMazzoni non ho detto niente,altrimenti... Lo farò domattina(oggi, ndr), quando penso avràcapito la gravità della sua stupi-data. E per fortuna sono inter-venuto, altrimenti avrebbe pre-so il rosso anche Maicon, un al-tro che deve capire che per gio-care a calcio serve il cervello. Ioero considerato una testa mat-ta, ma queste cose non le homai fatte».

LIVORNO CORAGGIOSO Lapartita non è stata esaltante.Nel primo tempo il Livorno hasfruttato la prima vera occasio-ne per andare in vantaggio:cross di Moscati e bella capoc-ciata di Vantaggiato, perso perstrada da Brighenti. Poco dopol’attaccante, sempre di testa, haavuto la chance per il raddop-pio, ma ha sbagliato la mira.Nella ripresa il 4-3-3 è diventa-to un abbottonato e un po’ in-golfato 4-5-1, anche per colpadi qualche retropassaggio folledi troppo (vero Emerson e Mai-con?). Da segnalare anche uncontatto dubbio Brighenti-Van-taggiato in area vicentina: tuttoregolare per l’arbitro. Il pareg-gio incassato nel recupero fa fe-lice l’Avellino, ma cambia pocoper Panucci, che grazie al Vare-se andrò a Pescara con due ri-sultati a disposizione. Poteva andare peggio.

VICENZA IN AFFANNO Il Vicen-za non è piaciuto granché. No-nostante qualche buono spuntodi Spinazzola e Ragusa, nel pri-mo tempo è andato a rimorchiocontro una squadra che — seattaccata con convinzione neipunti deboli — appariva vulne-rabile. E, nella ripresa, pur co-mandando il gioco, ha faticatoa essere pericoloso. Per inten-derci: primo tiro nello specchioal 18’ della ripresa con una pu-nizione spedita tra le braccia diMazzoni; unica vera grande oc-casione un minuto più tardi,una cannonata di Cocco da 20metri che il portiere ha deviatoin angolo. Il rigore è merito diPetagna e interrompe a 402’ ildigiuno dal gol del Vicenza. Masenza la rete della Pro Vercelli,questo pareggione sarebbe sta-to un pareggino, meglio tenerloa mente a futura memoria.

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Andrea Petagna, 19 anni, si procura il rigore poi realizzato da Cocco LAPRESSE

IL MIGLIORE

� VANTAGGIATOATTACCANTE DEL LIVORNO

7

IL MIGLIORE

� CALDARADIFENSORE DEL TRAPANI

7,5

Gaetano ImparatoINVIATO AD AVELLINO

V issero tutti felici e con-tenti, terna compresa,vista la piega che stava

prendendo la gara decisa da ungol da annullare a Sbaffo percarica (Arini) sul portiere. E’una festa doppia: l’Avellino aiplayoff aritmeticamente, perscontri diretti e il prossimo Pe-scara-Livorno; il Trapani? Ri-generato da Cosmi è salvo.Succede tutto nel recupero conun ragazzo — 21 anni da pochigiorni — in copertina: MattiaCaldara.

IN COPERTINA Una spanna sututti nella fase difensiva sicilia-na, Caldara prima salva sulla li-nea il tiro del raddoppio di Ca-staldo (41’ s.t.) , poi beffa Bit-tante (appena entrato) sul se-condo palo, deviando, di testa,una punizione cross precisa diFalco. Pareggio sostanzialmen-te giusto, vista la rete campanaviziata e che aveva mandato sututte le furie Cosmi (con il d.s.Faggiano che si fa cacciare),pronto a soffiare sulle 500 can-deline (le panchine da pro):cross di Almici, Marcone (LysGomis s’infortuna nel pre-ga-ra) esce in elevazione, ma per-de palla per fallo di Almici con

Sbaffo a spingere in rete. Fino aquel frangente (10’ s.t.), il van-taggio se non era proprio unfurto gli somigliava molto: 2-2le azioni gol (testa di Mokulu eCastaldo contro due tiri di Fal-co), ma l’Avellino legittimavauna eventuale vittoria con la successiva traversa di Mokulu(30’ s.t.), oltre al salvataggiodell’uomo copertina che ribat-teva la bordata al 41’ s.t.. Solo iplayoff alleviano la rabbia avel-linese.

LA CHIAVE L’Avellino, che nonvince da 7 gare, prende largal’ultima curva. Rastelli preferi-sce Mokulu (assente ingiustifi-cato, tranne la traversa combi-na nulla) e Sbaffo dietro lepunte che — fino al gol — puòpoco. Accelera solo Zito, Almicida destra scodella palloni inquantità e difende bene. Falco,sull’altro fronte, tira la carret-ta, la difesa regge, Caldaraspicca, e nel finale Cosmi attac-ca col tridente (4-3-3). Ma cipensa un difensore 21enne,prestito Atalanta: prendeteglila targa, lo ritroverete in A.

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Pescara, che tonfoOra tocca a OddoE’ orgoglio VareseFilippo BrusaVARESE

F rena il Pescara, battu-to dal Varese già retro-cesso ma pieno d’orgo-

glio. La clamorosa sconfittadella squadra abruzzese haripercussioni pesanti: dopola partita la società ha deci-so di esonerare Marco Baro-ni e di promuovere al suoposto Massimo Oddo, tecni-co della Primavera. Ora ilfuturo del Pescara passadalla partita con il Livorno,da vincere per i playoff, conun’affascinante sfida inchiave milanista tra i duetecnici, visto che Oddo sitroverà di fronte Panucci.

LA PARTITA Se il destino delPescara si giocherà in 90’,quello del Varese si giocafuori dal campo: una corda-ta sembra interessata alclub a cui garantirebbel’iscrizione in Lega Pro, evi-tando il fallimento. In attesadelle novità societarie, ilpubblico di Masnago ha ap-plaudito il Varese, che in ca-sa non vinceva dal 28 di-cembre 2014. Solo gli ultràhanno fischiato ingenerosa-mente la squadra, trascina-ta da Jakimovski (punizio-ne di sinistro al 47’ del pri-mo tempo) e da Forte, im-

placabile nell’ultimo minuto direcupero con un destro da fuo-ri che ha deciso la partita. Il re-sto l’ha fatto il portiere La Gor-ga, sorpreso solo dalla testa diMemushai ma sempre prontosui tentativi di Melchiorri e so-prattutto Pasquato, che nel fi-nale s’è visto negare il gol delpareggio.

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VARESE-PESCARA 2-1

PRIMO TEMPO 1-0

MARCATORI Jakimovski (V) al 47’ p.t.; Memushaj (P) al 28’, Forte (V) al 49’ s.t.VARESE (4-4-2) La Gorga 7; Fiamozzi 6, Luoni 6, M. Rossi 6,5, De Vito 6,5; Culina 6,5 (dal 37’ s.t. Truzzi s.v.), Barberis 6, Capezzi 6,5, Jakimovski 7 (dal 27’ s.t. Dondoni 5,5); Forte 7, Mira-coli 5,5 (dal 19’ s.t. Capello 5,5). (Biri-ghitti, Seitaj, Corti, Lores, Mancino, Rojas). All. Bettinelli 7,5.

PESCARA (4-3-1-2) Fiorillo 6; Abeca-sis 6, Fornasier 5,5, Zuparic 5,5, A. Rossi 6; Selasi 5,5, Torreira 5,5 (dal 13’ s.t. Politano 6,5), Memushaj 6,5; Bjar-nason 5 (dal 1’ s.t. Pasquato 6,5); Pettinari 5 (dal 35’ s.t. Lazzari s.v.), Melchiorri 5,5. (Aresti, Pucino, Capra-ri, Salomon, Gessa, Venuti). All. Baroni 5,5.ARBITRO Abisso di Palermo 6,5.GUARDALINEE Raparelli 6–D’Apice 6.AMMONITI Jakimovski (V), A. Rossi (P), Torreira (P), Dondoni (V) e Polita-no (P) per gioco scorretto.

NOTE paganti 633, incasso di 3.237,50 euro; abbonati 1.883, quota di 11.800 euro. Tiri in porta 6-8. Tiri fuori 1-3. In fuorigioco 1-3. Angoli 6-6. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

LIVORNO 1

VICENZA 1PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI Vantaggiato (L) al 33’ p.t.; Cocco (V) su rigore al 48’ s.t.

LIVORNO (4-3-3) Mazzoni 4,5; Maicon 5, Ceccherini 6,5, Emerson 5,5, Lambrughi 6; Biagianti 6 (dal 27’ p.t. Appelt 6), Luci 6, Djokovic 6; Moscati 6 (dal 30’ s.t. Gemiti s.v.), Vantaggiato 7 (dal 44’ s.t. Galabinov s.v.), Jelenic 6. PANCHINA Cipriani, Remedi, Strasser, Empereur, Belingheri, Jefferson. ALLENATORE Panucci 6,5.VICENZA (4-3-3) Vigorito 6; Laverone 6, Brighenti 5, Manfredini 5,5, Sampirisi 6; Moretti 5 (dal 1’ s.t. Vita 5,5), Di Gennaro 6 (dal 31’ s.t. Petagna 6), Cinelli 5,5; Spinazzola 6, Cocco 6, Ragusa 5,5 (dal 39’ s.t. Sbrissa s.v.). PANCHINA Bremec, Camisa, Garcia Tena, Alhassan, Gentili, Mancini. ALL. Marino 5,5.

ARBITRO Pasqua di Tivoli 6.GUARDALINEE Alassio 6-Di Francesco 6.ESPULSI Mazzoni (L) per c.n.r. dopo il fischio finale.AMMONITI Brighenti (V) ed Emerson (L) per gioco scorretto.NOTE paganti 2.836, incasso di 13.049 euro; abbonati 4.351, quota di 21.274,31 euro. Tiri in porta 2-5. Tiri fuori 3-3. In fuorigioco 1-1. Angoli 2-7. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.

AVELLINO 1

TRAPANI 1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Sbaffo (A) al 10’, Caldara (T) al 51’ s.t.

AVELLINO (4-3-1-2) Frattali 6,5; Almici 7, Ely 6,5, Pisacane 6,5, Visconti 6 (dal 35’ s.t. Bittante 5); D’Angelo 6,5 (dal 29’ s.t. Kone 6), Arini 6, Zito 6; Sbaffo 6,5; Mokulu 5,5 (dal 42’ s.t. Comi s.v.), Castaldo 6. PANCHINA Gomis, Fabbro, Vergara, Regoli, Angeli, Trotta. ALLENATORE Rastelli 6.TRAPANI (4-3-1-2) Marcone 6,5; Daì 6 (dal 42’ s.t. Malele s.v.), Pagliarulo 6,5, Caldara 7,5, Rizzato 6; Ciaramitaro 6 (dal 31’ s.t. Citro 6,5), Scozzarella 6,5, Barillà 6; Falco 6,5; Nadarevic 6, Curiale 5 (dal 17’ s.t. Basso 6). PANCHINA Ferrara, Abate, Perticone, Feola, Lo Bue, Aramu. ALLENATORE Cosmi 7.

ARBITRO Pezzuto di Lecce 5.GUARDALINEE De Troia 5-Gori 4,5.AMMONITI Visconti (A), Barillà (T), Daì (T) e Castaldo (A) per gioco scorretto; Marcone (T) per proteste.NOTE spettatori 10.000 circa; abbonati 2.796, paganti, incasso e quota non comunicati. Tiri in porta 6 (con una traversa)-3. Tiri fuori 7-3. In fuorigioco 1-2. Angoli 8-7. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.

Il Vicenza blinda il terzo postoLivorno, occasione sprecata1Un rigore al 93’ firma il pari. Rosso a Mazzoni: rabbia Panucci, che deve fare pari a Pescara

VENERDÌ 22 MAGGIO, ore 20.30BOLOGNA-LANCIANO (2-1)

BRESCIA-AVELLINO (0-2)

CARPI-CATANIA (2-0)

CITTADELLA-PERUGIA (1-3)

CROTONE-ENTELLA (1-1)

LATINA-MODENA (0-0)

PESCARA-LIVORNO (2-1)

SPEZIA-BARI (3-0)

TERNANA-VARESE (0-2)

TRAPANI-PRO VERCELLI (0-1)

VICENZA-FROSINONE (0-1)

PROSSIMO TURNO

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

CARPI 79 41 22 13 6 59 28

FROSINONE 71 41 20 11 10 61 47

VICENZA 65 41 17 14 10 42 36

BOLOGNA 65 41 16 17 8 48 35

SPEZIA 64 41 17 13 11 58 40

PERUGIA 63 41 15 18 8 47 40

AVELLINO 59 41 15 14 12 40 39

LIVORNO 59 41 15 14 12 57 47

PESCARA 58 41 15 13 13 66 55

BARI 54 41 14 12 15 43 48

TRAPANI 50 41 12 14 15 54 66

LANCIANO 50 41 10 20 11 49 47

LATINA 49 41 11 16 14 37 40

PRO VERCELLI 49 41 12 13 16 45 55

CATANIA 48 41 12 12 17 59 60

TERNANA 48 41 12 12 17 34 47

CROTONE 47 41 12 11 18 42 52

MODENA 46 41 10 16 15 36 38

ENTELLA 46 41 10 16 15 37 52

CITTADELLA 44 41 9 17 15 47 54

BRESCIA (-6) 39 41 11 12 18 51 61

VARESE (-4) 35 41 9 12 20 40 65

19 RETI Granoche (7, Modena); Catellani (7, Spezia).18 RETI Calaio’ (7) e Maniero (Catania; 12 con 7 rigori nel Pescara); Cocco (3, Vicenza).17 RETI Ciano (6, Crotone); Marchi (5, Pro Vercelli).16 RETI Castaldo (6, Avellino).15 RETI Mbakogu (4, Carpi); Vantaggiato (3, Livorno).

MARCATORI

AVELLINO-TRAPANI 1-1BARI-BRESCIA 3-2CATANIA-CITTADELLA 2-3ENTELLA-LATINA 2-0FROSINONE-CROTONE 3-1LANCIANO-SPEZIA 0-2LIVORNO-VICENZA 1-1MODENA-TERNANA 1-2PERUGIA-CARPI 2-0PRO VERCELLI-BOLOGNA 1-1VARESE-PESCARA 2-1

RISULTATI

Serie BR41a giornataSerie BR41a giornata

26 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Brescia, è finita:c’è la Lega ProIl Bari incassatre punti e fischi

Aglietti, arrivala prima vittoriae l’Entella speraLatina rimandato

Disastro ModenaTorna Novellino?Ternana, un blitze salvezza vicina

Cuore Cittadellatra mille brividiIl Catania crollae viene fischiato

Andrea TosiINVIATO A VERCELLI

I l pareggio del Piola acciuf-fato in extremis avvicina laPro Vercelli alla salvezza

(manca un punto a Scazzola)mentre respinge il tentativo delBologna di salire al terzo posto.Alla fine sono tutti delusi e ar-rabbiati. La squadra di casa la-menta l’espulsione di Coly allafine del primo tempo per un«vaffa» che l’arbitro coglie neisuoi confronti mentre il difen-sore senegalese spiega inutil-mente di avere lanciato l’epite-to al compagno Musacci. Il pre-sidente Massimo Secondo èironico sulla direzione di gara:«Col signor Mariani siamo sfor-tunati, quest’anno ci ha arbi-trato sei volte con questo ruoli-no: 4 k.o. e due pari. Stavolta ciè andata pure bene, visto chenon abbiamo perso, ma prefe-risco tacere sul suo operatoperché non vorrei beccarmi 20anni di squalifica e uno di gale-ra. Ci manca un punto per sal-varci, lo prenderemo a Trapanivenerdì prossimo». Invece ilBologna recrimina sulla cattivagestione del finale nel quale hagettato alle ortiche il piazza-mento migliore per i playoff eadesso, con un solo punto divantaggio su Spezia e Perugia,deve battere il Lanciano pernon rischiare di finire al sestoposto. «Per come intendo io ilcalcio, gestire un risultatoavanti di un gol e con un uomoin più significa puntare al 2-0per chiudere la partita. Perciònon siamo stati bravi a control-

lare il doppio vantaggio» sospi-ra Delio Rossi, due punti in duepartite sulla panca rossoblù,bastonato anche dal pari nel re-cupero del Vicenza a Livorno.

PRO CORAGGIOSA La Pro giocaad alti ritmi nel primo tempoper mettere in soggezione ilblasonato avversario. SubitoBerretta ha la palla-gol ma lasua girata di testa su cross diScaglia esce di un soffio.L’espulsione di Coly, probabil-mente per un equivoco, alteral’equilibrio e nella ripresa i pa-droni di casa devono abbassareil baricentro. Scazzola inseri-sce Luppi, ala veloce cresciutonelle giovanili del Bologna e sbolognato a gennaio dal Mo-dena. Tocca a lui, con una de-viazione sottomisura infilarel’1-1 su assist di Bani servito dauna punizione di Fabiano.

BOLOGNA NEL GUADO La squa-dra rossoblù continua a rima-nere in mezzo al guado dei suoiequivoci. L’attacco non punge,solo Sansone scalda le mani aRusso su punizione. Nella ri-presa, Casarini imbecca Buchelche segna di testa (secondo goldi fila dell’austriaco), il Bolo-gna ha in tasca i tre punti masbaglia tutte le posizioni nel-l’unico tiro in porta della Pro.La difesa dorme su un palloneche filtra nell’area piccola. E al90’ Laribi pizzica il palo ester-no con un tiro dal limite. Chefatica essere il Bologna oggi.

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IL MIGLIORE

� LUPPIATTACCANTE PRO VERCELLI

7

PRO VERCELLI 1

BOLOGNA 1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Buchel (B) al 12’, Luppi (PV) al 42’ s.t.

PRO VERCELLI (4-3-3) Russo 6,5; Germano 5,5, Cosenza 6, Coly 5, Scaglia 6,5; Ardizzone 6, Musacci 5,5 (dal 46’ p.t. Bani 6), Castiglia 6; Di Roberto 6, Beretta 6 (dal 26’ s.t. Luppi 7), Sprocati 5 (19’ s.t. Fabiano 6,5). PANCHINA Viotti, Belloni, Liviero, Emmanuello, D’Alessandro, Ferri. ALLENATORE Scazzola 6,5.BOLOGNA (4-3-1-2) Da Costa 5; Mbaye 6, Oikonomou 5,5, Maietta 5,5, Masina 6; Casarini 6, Matuzalem 5,5, Buchel 7 (dal 25’ s.t. Krsticic 5,5); Laribi 5,5; Mancosu 5 (dal 1’ s.t. Cacia 5), Sansone 6 (dal 43’ s.t. Acquafresca s.v.). PANCHINA Coppola, Garics, Ferrari, Morleo, Bessa, Improta. ALLENATORE Rossi 5,5.

ARBITRO Mariani di Aprilia 5.GUARDALINEE Mondin 6-Del Giovane 6.ESPULSI Coly (PV) per comp. non regolamentare al 44’ p.t.AMMONITI Casarini (B) per proteste; Coly (PV), Buchel (B) e Ardizzone (PV) per gioco scorretto; Cacia (B) e Mbaye (B) per c.n.r.NOTE paganti 1.882, incasso di 14.700 euro; abbonati 1.775, quota di 8.100 euro. Tiri in porta 1-4 (con un palo). Tiri fuori 2-4. In fuorigioco2-2. Angoli 3-4. Rec.: p.t. 1’, s.t. 3’.

Francesco CarusoCATANIA

I l Cittadella riacciuffa la flebile speranza dievitare la retrocessione e il Catania si ri-mette nei guai riassumendo in 90’ un’inte-

ra stagione: sconcertante. Fischi e insulti pertutti, dal duo Pulvirenti-Cosentino per finirecoi giocatori e Marcolin. Avanti i veneti conGerardi che anticipa Ceccarelli, a 3’ dal riposopareggia Schiavi di testa. In avvio di ripresatorna in vantaggio il Cittadella con Kupisz chebrucia Mazzotta. Allo scadere pareggia su ri-gore (contatto Pellizzer-Maniero) Calaiò cheappaia Maniero a 18. Il Catania sarebbe salvo,ma al 90’ Stanco anticipa Ceccarelli per il 2-3.

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CATANIA-CITTADELLA 2-3

PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Gerardi (Ci) al 39’, Schiavi (Ca) al 42’ p.t.; Kupisz (Ci) all’8’, Calaiò (Ca) rig. al 41’, Stanco (Ci) 45’ s.t.CATANIA (4-3-3) Gillet 5,5; Del Prete 5,5, Schiavi 5,5 (dal 17’ s.t. Sauro 5), Ceccarelli 4,5, Mazzotta 5; Sciaudone 5,5, Rinaudo 5, Coppola 5 (31’ s.t. Chrapek sv.); Rosina 5 (17’ st Maniero 5,5), Calaiò 5,5, Castro 4,5. (Terracciano, Odjer, Belmonte, Capuano, Escalante, Barisic). All. Marcolin 5.CITTADELLA (4-3-3) Pierobon 6; Cappelletti 5,5, De Leidi 6, Pellizzer 5,5, Donazzan 6; Paolucci s.v. (11’ p.t. Kupisz 7), Rigoni 6, Benedetti 6; Minesso 7, Stanco 6,5, Gerardi 6,5 (dal 36’ s.t. Coralli s.v.). (Valentini, Pecorini, Camiglia-no, Barreca, Signorini, Lora, Bizzotto). All. Foscarini 6,5.ARBITRO Gavillucci di Latina 5.GUARDALINEE De Meo 6-Zappatore 6.ESPULSI il tecnico Foscarini (Ci) al 45’ s.t. per proteste. AMMONITI Rinaudo (Ca), Coppola (Ca), Gerardi (Ci), Rigoni (Ci), Del Prete (Ca), Pellizzer (Ci), Sciaudone (Ca) e Calaiò (Ca) per gioco scorretto; Stanco (Ci) per compor-tamento non regolamentare; Pierobon (Ci) per proteste.NOTE paganti 2.320, incasso di 14.738 euro; abbonati 10.270, quota non comunicata. Tiri in porta 6-7. Tiri fuori 4-2. In fuorigioco 1-1. Angoli 5-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.

Paolo ReggianiniMODENA

P otrebbe tornare Novellino alla guida delModena. Lo ha detto Caliendo, preso dimira dall’accesa contestazione. La terza

sconfitta consecutiva getta nel dramma gliemiliani che per salvarsi devono vincere a La-tina. Quasi salva invece la Ternana che si con-ferma squadra da trasferta (28 punti su 48)vincendo con merito in rimonta dopo l’autore-te di Meccariello. Il Modena spreca troppo nel-la prima parte, Fazio lo raggiunge al 43’ e nellaripresa viene punito da Avenatti. A tempo qua-si scaduto Cionek di testa spreca il 2-2.

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MODENA-TERNANA 1-2

PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI autorete di Meccariello (T) al 31’, Fazio (T) al 45’ p.t.; Avenatti (T) al 32’ s.t.MODENA (4-2-3-1) Pinsoglio 5; Calapai 5,5, Gozzi 5,5, Cionek 5, Rubin 5,5; Salifu 5, Martinelli 5 (dal 38’ s.t. Nizzetto s.v.); Garritano 5,5 (dal 14’ s.t. Ferrari 5), Signori 5, Fedato 5,5 (dal 23’ s.t. Acosty 4,5); Granoche 6. (Man-fredini, Zoboli, Marzorati, Manfrin, Besea, Sakaj). All. Melotti-Pavan 5.TERNANA (3-5-2) Brignoli 7; Valjent 6, Meccariello 5,5, Popescu 5; Fazio 7, Gavazzi 7, Viola 6,5, Eramo 6 (dal 29’ s.t. Russo s.v.), Vitale 5,5 (dal 35’ p.t. Falletti 6,5); Ceravolo 6,5 (dal 40’ s.t. Janse s.v.), Avenatti 7. (Bojinov, Dianda, Sala, Palumbo, Gagliardini, Milinkovic). All. Tesser 7.ARBITRO Pairetto di Nichelino 6.GUARDALINEE Colella 6-Caliari 6.ESPULSI il tecnico Melotti (M) al 34’ s.t. per proteste; Acosty (M) al 43’ s.t. per gioco scorretto.AMMONITI Gozzi (M), Salifu (M), Martinelli (M) e Mec-cariello (T) per gioco scorretto; Signori (M) per proteste; Rubin (M) per comportamento non regolamentare.NOTE paganti 2.562, incasso di 6.339 euro; abbonati 3.621, quota di 25.281 euro. Tiri in porta 6-5. Tiri fuori 4-6. In fuorigioco 1-0. Angoli 15-7. Recuperi: p.t. 2’, s,t, 5’.

Andrea FerroCHIAVARI (GENOVA)

L a prima vittoria di Alfredo Aglietti coinci-de con il ritorno al successo dell’Entelladopo quasi due mesi di digiuno. Un risul-

tato che lascia i biancocelesti in corsa per lasalvezza (venerdì trasferta decisiva a Crotone)e, allo stesso tempo, non consente ancora alLatina di dormire sonni tranquilli. La squadradi Iuliano paga un avvio di gara timido, ancheper merito dell’aggressività dei padroni di ca-sa. Il gol del vantaggio, firmato da Troiano, ar-riva infatti dopo 5’. Fatta eccezione per unatraversa colpita da Bidaoui alla mezzora, l’En-tella non rischia nulla trovando il raddoppio ametà ripresa grazie a una giocata di Mazzara-ni, ben imbeccato dal rientrante Moreo.

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ENTELLA-LATINA 2-0

PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI Troiano al 5’ p.t.; Mazzarani al 28’ s.t.ENTELLA (4-3-3) Paroni 6; Belli 6, Russo 6,5, Ligi 7, Iaco-poni 7; Volpe 6,5, Battocchio 6,5, Troiano 6,5 (dal 33’ s.t. Staiti s.v.); Costa Ferreira 6,5, Sforzini 6 (19’ s.t. Moreo 6,5), Mazzarani 7 (dal 40’ s.t. Botta s.v.). (Coser, Cecchini, Di Tacchio, Rozzi, E. Lanini, Baldanzeddu). All. Aglietti 6,5.LATINA (4-3-3) Di Gennaro 6,5; Ristovski 5, Brosco 5,5, Figliomeni 6,5 (dal 16’ s.t. Mangni 5,5), Bruscagin 5; Crimi 5,5, Ammari 5, Valiani 5,5; Jaadi 6 (dal 25’ s.t. Angelo 5,5),Litteri 5,5 (20’ s.t. Talamo 5,5), Bidaoui 6. (Farelli, Atiagli, Criscuolo, Bohuna, Celli, Shahinas). All. Iuliano 5,5.ARBITRO Pinzani di Empoli 6,5.GUARDALINEE Peretti 6,5-Bellutti 6,5.ESPULSI Ammari (L) al 32’ s.t. per gioco scorretto.AMMONITI Ristovski (L) per gioco scorretto; Valiani (L) per proteste.NOTE paganti 1.213, incasso di 8.651,70 euro; abbonati 1.120, quota di 9.166,74 euro. Tiri in porta 6-1 (con una traversa). Tiri fuori 3-6. In fuorigioco 0-0. Angoli 4-5. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.

Giuseppe CalviINVIATO A BARI

I l Bari si aggiudica per 3-2 la sfida senzasignificati contro il Brescia, retrocesso inLega Pro ancor prima di andare in campo

(posticipo alle ore 18), per effetto del succes-so dell’Entella. Dopo mezz’ora la squadra diNicola – fischiata dai tifosi della curva nord,che neppure hanno esultato dopo le reti - ègià sul 2-0, con i gol di Schiattarella e Bello-mo. Nella ripresa, appena entrato, Corvia ria-pre il match, firmando l’1-2 su cross di Sestu.Poi fanno centro Boateng e Benali, ma l’unicanotizia è la condanna del Brescia, che torna interza serie dopo 30 anni di A e B.

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BARI-BRESCIA 3-2

PRIMO TEMPO 2-0MARCATORI Schiattarella (Ba) all’11’, Bellomo (Ba) al 31’ p.t.; Corvia (Br) al 10’, Boateng (Ba) al 16’, Benali (Br) al 23’ s.t.BARI (4-3-1-2) Micai 6,5; Schiattarella 6, Contini 6, Rada 6, Sabelli 6; Defendi 6, Donati 6, Gomelt 5,5 (dal 30’ s.t. Romizi s.v.); Bellomo 6,5; De Luca 6 (dal 13’ s.t. Boateng 6,5), Ebagua 5 (dal 20’ s.t. Caputo 5,5). (Guarna, Donna-rumma, Salviato, Rinaudo, Filippini, Galano). All. Nicola 6.BRESCIA (4-3-1-2) Arcari 5,5; Zambelli 5,5, Tonucci 6, Di Cesare 6, Coly 5,5 (dal 32’ s.t. Sodinha s.v.); H’Maidat 6, Budel 6 (dal 25’ s.t. Quaggiotto 6), Scaglia 5,5; Benali 6,5; Valotti 5,5 (dal 7’ s.t. Corvia 6,5), Sestu 6,5. (Tognaz-zi, Lancini, Gargiulo, Da Silva, Boniotti, And. Caracciolo). All. Calori 5,5.ARBITRO Aureliano di Bologna 6.GUARDALINEE Citro 6-Bindoni 6.AMMONITI Tonucci (Br) per gioco scorretto.NOTE paganti 4.083, incasso di 9.858,90 euro; abbonati 11.019, quota di 81.099 euro. Tiri in porta 9-10 (con una traversa). Tiri fuori 3-2. In fuorigioco 2-0. Angoli 9-7. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.

Massimiliano AnconaINVIATO A LANCIANO (CHIETI)

M arco Situm, poi Nic-colò Giannetti. Mis-sione compiuta. Lo

Spezia s’impone (2-0) a Lan-ciano e conquista i playoff.«L’importante sarà giocare ilprimo turno degli spareggiin casa — dice Nenad Bjeli-ca, tecnico dei liguri — dob-biamo battere il Bari, cosìchiuderemo quinti. Il quartoposto? I risultati di Bologna(che ospita il Lanciano, ndr)e Vicenza (attende il Frosi-none, ndr) che ci precedonoin classifica non dipendonoda noi». Lucido e concreto, ilcroato Bjelica. Come il suoSpezia. Quello visto al Bion-di sarà davvero un bruttocliente. È in ottima condizio-ne psicofisica, conscio deipropri mezzi e imbattuto dasei gare (14 punti). Il Lancia-no? Si congeda dal propriopubblico con il quinto stopinterno. Invero troppo pe-sante rispetto agli effettividemeriti, ma accettabile perun club che può già pensareal quarto torneo di B.

LA CHIAVE Il 4-3-3 delloSpezia si lascia preferire permobilità e copertura deglispazi. Tutto gira intorno aCanadjija, crocevia obbliga-to e punto di riferimento inogni azione. Ai suoi lati, lequalità di Brezovec e le chiu-sure di De Las Cuevas metto-no il Lanciano in soggezio-ne. Al resto, pensano sulle

fasce Situm a sinistra e Kvrzic adestra, abili a sdoppiarsi in ap-poggio a Catellani, unica pun-ta, e ai tre mediani creando cosìla superiorità numerica. Il Lan-ciano ci prova. Sfiora l’1-0 neiprimi 45’ con Thiam e Vastola,ma Chichizola c’è. Poi cade apochi attimi dall’intervallo, edopo un salvataggio sulla lineadi Conti su palombella di Situme una parata del pur incerto Ni-colas su punizione di Brezovec.Situm, esterno croato, classe‘92, firma la quinta rete stagio-nale schiacciando in rete di te-sta un cross da destra dell’ex DeCol, smarcato da un’azione inlinea avviata da Brezovec e con-tinuata da De Las Cuevas.

RIPRESA Spezia corto e accor-to. Tiene palla e rischia il giu-sto. Spesso passa al 4-2-3-1 conCanadjija appoggiato a turnoda Brezovec e De La Cuevas(poi Bakic) che vanno subito adaggredire il portatore di pallaavversario (Bacinovic, poiAgazzi) soffocando sul nascerele iniziative abruzzesi. Da se-gnalare solo un sinistro di Pic-colo e un colpo di testa di Vasto-la. Ma a entrambi si oppone unottimo Chichizola. Lo Speziacomprende di non poter ri-schiare e va all’attacco. AncoraBrezovec da fermo impegna Ni-colas. E una manciata di secon-di dopo il 90’, Giannetti (fuoriCatellani) sigla il 2-0 (7° cen-tro) con un’azione personale ela complicità degli avversari.

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IL MIGLIORE

� SITUMATTACCANTE DELLO SPEZIA

7

LANCIANO 0

SPEZIA 2PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Situm al 45’ p.t.; Giannetti al 46’ s.t.

LANCIANO (4-3-3) Nicolas 6; Conti 6, Troest 6, Ferrario 6, Nunzella 6; Vastola 6, Bacinovic 5,5 (dal 12’ s.t. Pinato 5,5), Agazzi 6; Piccolo 6 (dal 35’ s.t. De Silvestro s.v.), Monachello 5,5 (dal 13’ s.t. Gatto 5,5), Thiam 5,5. PANCHINA Aridità, Aquilanti, Paghera, Grossi, Di Cecco, Cerri. ALLENATORE D’Aversa 5,5. SPEZIA (4-3-3) Chichizola 7; De Col 6,5 (dal 35’ s.t. Milos s.v.), Piccolo 6,5, Bianchetti 6,5, Migliore 6; Brezovec 7, Canadjija 6,5, De Las Cuevas 6 (dal 20’ s.t. Bakic 6); Kvrzic 6,5, Catellani 6 (dal 29’ s.t. Giannetti 7), Situm 7. PANCHINA Nocchi, Acampora, Cisotti, Stevanovic, Gagliardini, Valentini. ALLENATORE Bjelica 7.

ARBITRO Fabbri di Ravenna 6. GUARDALINEE Di Iorio 6-Borzomì 6. AMMONITI Conti (L) per gioco scorretto; Nunzella (L) per proteste. NOTE paganti 485, incasso di 5.187 euro; abbonati 2.007, quota di 12.098,88 euro. Tiri in porta 4-7. Tiri fuori 3-1. In fuorigioco 1-0. Angoli 4-6. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.

Troppo pocoquesto BolognaPro Vercelli parie in dieci per 45’1Tutti delusi e arrabbiati. Luppi nel finale risponde al gol di Buchel. Critiche all’arbitro

Spezia in formaSitum-Giannettiper lo scattoal quinto posto1 Bjelica passa a Lanciano e dice: «Ora dobbiamo giocare la prima gara in casa»

Serie BR41a giornataSerie BR41a giornata

27DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Segna sempre Ganz: impresa del Como1Una doppietta dell’attaccante per la rimonta vincente. Maledizione Benevento: il presidente lascia

BENEVENTO-COMO 1-2

MARCATORI Mazzeo(B) al 6’, Ganz (C) al 15’ e al 46’ s.t.BENEVENTO (4-3-3) Piscitelli 5; Celjak 6, Padella 6, Lucioni 6,5, Pezzi 5,5 (dal 29’ s.t. Som 5); De Falco 5, Allegretti 6,5, Agyei 5,5; Melara 6 (dal 13’ s.t. Alfageme 5), Eusepi 5, Mazzeo 6,5 (dal 34’ s.t. Campagnacci s.v.). (Pane, Scognamiglio, D’Agostino, Marotta). All. Cinelli-Landaida 5.COMO (3-5-2) Crispino 6,5; Ambrosi-ni 6, Giosa 7, Lebran 6,5; Marconi 6 (dal 31’ s.t. Fautario s.v.), Castiglia 6, Fietta 6,5, Casoli 6, Cristiani 6,5; Ganz 7,5, Le Noci 6,5. (Falcone, Cassetti, Ardito, Maritato, Rolando, Defendi). All. Sabatini 6,5.ARBITRO Martinelli di Roma 6.NOTE paganti 5.000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Ganz, Padella, De Falco, Mazzeo e Crispino. Angoli 0-3.

Antonio BurattoBENEVENTO

Impresa del Como, ennesi-ma delusione per il Bene-vento. Protagonista asso-

luto il 22enne Simone Ganz, fi-glio d’arte, autore della dop-pietta che ha portato allarimonta vincente: «Il risultatoci premia oltre il dovuto – am-mette Ganz, arrivato a 13 reti,oltre alle 3 in Coppa Italia - sia-mo stati più fortunati del Be-nevento. Però siamo stati bravia chiuderci e a colpire con cal-ma. Per me è una giornata stra-

ordinaria ed ora cercheremo diandare il più lontano possibile:siamo diventati la vera minavagante di questi playoff».

DIMISSIONI Anche al quintotentativo, i playoff per la SerieB sono risultati avversi al Be-nevento e, dopo nove anni dipresidenza, Oreste Vigorito hainteso rassegnare le dimissionida presidente. Le sue dichiara-

zioni di fine gara, dopo la con-testazione di circa 500 tifosiche a gran voce chiedevanoappunto le sue dimissioni delpresidente, sono state moltotaglienti: «Lascio il Benevento,il ciclo è terminato. Ho già co-municato la decisione al sinda-co Fausto Pepe». Vigorito, pa-lesemente emozionato e conun nodo alla gola ha conclusoche «lascio una società sana e

con un ottimo settore giovani-le, senza pretendere nulla, per-ché le cose che amo non le ven-do, al massimo le regalo».

LA PARTITA Per il Beneventos’è trattato di un vero flop, spe-cie dopo essere passato in van-taggio nella ripresa al 6’ conMazzeo che, dopo aver ricevu-to la sfera da Melara, ha insac-cato a porta sguarnita. Il Co-mo, che per tutto il primo tem-po era rimasto rannicchiatonella sua metà campo, s’è sve-gliato lì: De Falco ha perso pal-la a centrocampo, Fietta hasmistato verso Le Noci che haimpegnato Piscitelli, e sulla re-spinta Ganz l’ha messa in rete.La squadra di casa al 32’ sareb-be potuta passare in vantag-gio, ma Pezzi ha colpito il palointerno. Quando si stavano av-vicinando i supplementari,con il Como a chiudere beneogni varco e il Benevento adannaspare e a corto di fiato, ilcolpo di scena: Som ha persopalla, Cristiani ha lanciato sul-la destra Ganz che ha control-lato e cercato un cross, che pe-rò ha sorpreso clamorosamen-te Piscitelli, fuori posizione. E’il gol che vale la semifinale peril Como (sfiderà la vincente diMatera-Pavia) e apre la crisidel Benevento.

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Simone Ganz, 21 anni: in campionato aveva segnato 11 gol LAPRESSE

IL QUADRO DEGLI SPAREGGIPLAYOFF

PLAYOUT

GIRONE C

Savoia-Messina

Ischia-Aversa Normanna

GIRONE BPro Piacenza-Gubbio

Savona-Forlì

GIRONE APordenone-Monza

Lumezzane-Pro Patria

1° TURNO

SEMIFINALI

FINALE

La vincente vienepromossain Serie B

Gare di andataSabato 23 maggio

Gare di ritornoSabato 30 maggio

Benevento 1

Como 2

Como

Bassano

Juve Stabia

Matera

Pavia

Ascoli

Reggiana

Domenica 7e domenica

14 giugno

24/5 e 31/5SEMIFINALI

24/5 e 31/5

GDS

LE PARTITE DI OGGI

Ascoli e Matera, due sfide per diecimila

SUPERCOPPA

Novara, che EvacuoSalernitana avantidue volte e ribaltata

O ggi le altre tre gare deiplayoff. In caso di paritàdi punteggio al 90’ ver-

ranno disputati due tempi sup-plementari di 15’ e, se la paritàpersiste, si tirano i rigori.

BASSANO-JUVE STABIA (ore 15) Il Bassano recupera Bizzotto ma rinun-cia al portiere Rossi (distorsione al ginocchio): titolare Grandi. In panchina come numero 12 andrà Scaranto della Berretti. Intanto, dopo il presidente Stefano Rosso, anche il sindaco Riccar-do Poletto ha scritto una lettera a Malagò (e con lui anche a Tavecchio, a Macalli e al Procuratore Capo dello Sport, Cataldi) rimarcando le sue perplessità sul tira-molla delle penaliz-zazioni e chiedendo regole chiare e certe. La Juve Stabia sarà seguita da circa 500 tifosi. Savini avrà di nuovo a disposizione il centrocampista Jidayi, assenti lo squalificato Maiorano e gli infortunati Caserta e Gammone. BASSANO (4-2-3-1) Grandi; Toninelli, Priola, Bizzotto, Semenzato; Cenetti,

Proietti; Furlan, Nolè, Iocolano; Pietri-biasi. (Scaranto, Zanella, Stevanin, Davì, Cattaneo, Cortesi, Maistrello). All. Asta.JUVE STABIA (4-4-2) Pisseri; Cance-lotti, Migliorini, Polak, Contessa; Nica-stro, La Camera, Jidayi, Bombagi; Ripa, Di Carmine. (Santurro, Liotti, Romeo, Burrai, Aveni, Carrozza, Gomez). All. Savini.ARBITRO Serra di Torino (Margani-La-notte).TV Diretta su Raisport 2.

ASCOLI-REGGIANA (ore 16) Una o due punte? Questo il dilemma dell’Ascoli. Dal Canada è rientrato il presidente Francesco Bellini. Petrone dovrebbe optare per il modulo che più gli è caro, con due centrocampisti, Pirrone e Addae (Altobelli non è al meglio) e un solo attaccante (Perez favorito su Altinier). La Reggiana dal canto suo insegue l’impresa su un campo dove non ha mai vinto nella sua storia, provando anche a spezzare la maledizione dei playoff: quattro prece-denti, dal 2005 al 2010, tutti senza il lieto fine. «Vogliamo sfatare il pronosti-

co - le parole di Alberto Colombo - l’Ascoli è favorito e ha la pressione di dover vincere. Chi avrà i nervi più saldi riuscirà ad emergere». A sostenere i granata ci saranno 672 tifosi (al Del Duca sono previsti 10mila spettatori), mentre nel cuore della città, in piazza San Prospero, verrà installato un maxischermo per chi rimarrà a Reggio (come gli ultrà della curva sud, contra-ri alla Supporter Card). In piazza ci sarà anche il sindaco Luca Vecchi. L’unico dubbio nella formazione riguar-da il ballottaggio tra Ricci (favorito) e Giannone.ASCOLI (4-2-3-1) Lanni; Avogadri, Pelagatti, Mengoni, Dell’Orco; Pirrone, Addae; Nardini, Grassi, Chiricò; Perez. (Ragni, Mori, Carpani, Mustacchio, Tri- poli, Berrettoni, Altinier). All. Petrone.REGGIANA (4-3-3) Feola; Andreoni, Spanò, De Giosa, Mignanelli; Bruccini, Vacca, Maltese; Ricci, Ruopolo, Siega. (Messina, Sabotic, Parola, Giannone, Messetti, Alessi, Petkovic). All. Colom-bo.ARBITRO Morreale di Roma (Cecconi-Raspolini).

MATERA-PAVIA (ore 17)Il vecchio stadio XXI Settembre-Franco Salerno di Matera sarà pieno. Saranno quasi in 10 mila a tifare per i padroni di casa nonostante il rincaro dei biglietti. Ieri è saltata la conferenza stampa del pre-partita: tutti con le bocche cucite per evitare distrazioni. Rientra in pan-china il tecnico Auteri, il solo Muccian-te non sarà della partita per il turno di squalifica: al suo posto è pronto Flores. Il Pavia arriva a Matera accompagnato da un pullman con una sessantina di tifosi. Mancano all’appello solo gli infortunati Cristini e Malomo, ma rientra il capocannoniere Ferretti. MATERA (3-4-3) Bifulco; D’Aiello, Faisca, Flores; Bernardi, Iannini, Coletti,Mazzarani; Carretta, Letizia, Madonia. (Russo, Di Noia, Albadoro, Diop, Ashong, Pagliarini, D’Angelo) All. Auteri.PAVIA (4-4-2) Facchin; Cardin, Abbate, Biasi, Marino; Ghiringhelli, Pederzoli, Rosso, Corvesi; Ferretti, Cesarini. (Fiory, Sabato, Sereni, Carraro, Carotti, Marchi, Soncin). All. Vavassori.ARBITRO Rapuano di Rimini (Muto-Opromolla).

LA GUIDA

� La fase post campionato della Lega Pro è cominciata ieri con un anticipo dei playoff. Oggi si giocano le altre tre partite del primo turno, mentre tra una settimana avranno inizio le sfide dei playout. Ecco comunque il programma e il regolamento.

PLAYOFF� Servono per determinare la quarta squadra promossa in B dopo le tre prime classificate in campionato (Novara, Teramo e Salernitana).SEMIFINALI Andata domenica 24, ritorno il 31: il Como affronta la vincente di Matera-Pavia (andata sul campo della peggio classificata), la vincente di Bassano-Juve Stabia affronta invece la vincente di Ascoli-Reggiana (andata sul campo della peggio classificata).FINALE Andata domenica 7 giugno, ritorno il 14: di fronte le vincenti delle semifinali (l’andata sarà giocata sul campo della peggio classificata).

REGOLAMENTO Anche nei turni successivi, che appunto saranno con andata e ritorno, in caso di parità non si guarda il piazzamento in classifica: prima si va ai tempi supplementari e poi eventualmente ai rigori.

PLAYOUT� Le sei partite di andata sono sabato 23 e quelle di ritorno sabato 30: le squadre che perdono retrocederanno in Serie D.GIRONE A Pordenone-Monza e Lumezzane-Pro Patria (ore 16). Anche le sfide di ritorno iniziano alle ore 16. GIRONE B Pro Piacenza-Gubbio e Savona-Forlì (ore 15). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 17.GIRONE C Savoia-Messina e Ischia-Aversa Normanna (ore 17). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 15.REGOLAMENTO In caso di parità di punteggio dopo le gare di ritorno, per determinare la squadra vincente si tiene conto della differenza reti; in caso di ulteriore parità viene considerata vincente la squadra che si è meglio piazzata in campionato.GIA’ RETROCESSE AlbinoLeffe (A), San Marino (B) e Reggina (C) dopo il campionato sono scese dirette in D.

Le semifinali 24 e 31Finali 7 e 14 giugnoIl 23 il via ai playout

SERIE D

� Comincia la fase post campionato della Serie D con la prima giornata dei triangolari nella poule scudetto, la prima fase dei playoff (tra la quarta e la quinta in classifica nei nove gironi) aperta da due anticipi e uno spareggio-salvezza. Ecco il programma con gli arbitri (ore 16).

POULE SCUDETTOCastiglione-Padova: Salvatori di Rimini (riposa Cuneo).Siena-Rimini: Lenarduzzi di Merano (riposa Maceratese).Akragas-Lupa Castelli Romani: Esposito di Tolmezzo (riposa Fidelis Andria). PROGRAMMA Si torna giocare mercoledì, la terza partita sarà domenica 24.

PLAYOFF� In caso di parità al 90’ si giocano i supplementari, se persiste la parità passa il turno la squadra di casa (che giocherà mercoledì la seconda fase in casa della terza classificata). GIRONE A Borgosesia-Caronnese 2-0 (giocata ieri).

GIRONE B Ciserano-Virtus Verona 3-2 (giocata ieri). GIRONE C Belluno- ArzignanoChiampo: Avalos di Legnano.GIRONE D Este-Abano: Catamo di Saronno. GIRONE E Ponsacco-Massese: Biava di Vercelli. GIRONE F Campobasso-San Nicolò: Cecchi di Pistoia. GIRONE G Budoni-Ostia Mare: Baldelli di Reggio Emilia. GIRONE H Bisceglie-Brindisi: Blasi di Jesi. GIRONE I Torrecuso-Neapolis: Pizi di Termoli.

SPAREGGIO SALVEZZAGIRONE F Agnonese-Castelfidardo (a Francavilla): Ruggieri di Pescara. In caso di parità al 90’, si andrà ai supplementari, eventualmente ai rigori: chi vince va ai playout (le cui sfide si giocano domenica 24), chi perde scende in Eccellenza.

� MACERATA SENZA STADIO Sarà probabilmente lo stadio Del Duca di Ascoli ad ospitare il debutto in Lega Pro della neo promossa Maceratese. Dfficilmente le opere di messa a norma dell’Helvia Recina saranno completate entro fine agosto e quindi serve uno stadio alternativo.

Scudetto e playoff:partono gli spareggiEcco Siena-Rimini

La seconda partitamercoledì: Teramodi scena a Salerno� La Supercoppa eleggerà la squadra regina di questa stagione di Lega Pro. Ecco il programma delle partite:SECONDA GIORNATA Mercoledì 20: Salernitana-Teramo.TERZA GIORNATA Sabato 23: Teramo-Novara.CLASSIFICA Novara p. 3; Salernitana e Teramo 0.

REGOLAMENTO In caso di parità di punti, si guardano nell’ordine: differenza reti della fase finale, maggior numero di reti segnate, maggior numero di reti segnate nella partita in trasferta; se la parità persiste, si va al sorteggio.

ALBO D’ORO 2000 Siena, 2001 Modena, 2002 Ascoli, 2003 Treviso, 2004 Arezzo, 2005 Rimini, 2006 Spezia, 2007 Grosseto, 2008 Sassuolo, 2009 Gallipoli, 2010 Novara, 2011 Nocerina, 2012 Spezia, 2013 Avellino, 2014 Perugia.

NOVARA-SALERNITANA 3-2

MARCATORI Favasuli (S) al 13’ p.t.; Evacuo (N) su rigore al 4’, Gabionetta (S) al 12’, Corazza (N) al 27’, Evacuo (N) al 31’ s.t.NOVARA (3-4-3) Montipò 5,5; Freddi 6 (dal 20’ s.t. Della Rocca 6,5), Vicari 6, Bergamelli 6; Dickmann 6,5, Buzze-goli 6,5, Pesce 6, Garofalo 6; Gonzalez 6, Evacuo 7,5 (dal 34’ s.t. Schiavi s.v.), Adorjan 6,5 (dal 13’ s.t. Corazza 7). (Tonozzi, Beye, Garufo, Faragò). All. Toscano 6,5.SALERNITANA (4-3-3) Gori 7; Tuia 6, Bocchetti 5,5, Trevisan 5,5, Franco 6; Bovo 5,5 (dal 33’ s.t. Perrulli s.v.), Moro 6,5, Favasuli 6,5; Gabionetta 6,5, Caetano 6 (dal 40’ s.t. Cappiello s.v.), Negro 6. (Russo, Bianchi, Grillo, Penta, Tavaglione). All. Menichini 6.ARBITRO Marini di Roma 6.NOTE paganti 2.625, inc. nc. Espulso Trevisan al 42’ s.t.; amm. Bovo, Tuia, Bergamelli e Gonzalez. Angoli 3-0.

NOVARA

V ittoria in rimonta per ilNovara, che supera 3-2la Salernitana al termi-

ne di una partita spettacolarein cui gli azzurri si sono trovatiper due volte a inseguire primadel gol decisivo firmato daEvacuo, autore di una doppiet-ta contro una delle poche squa-dre campane dove non è riusci-to a giocare.

LE MOSSE Toscano ha fatto de-buttare dal primo minutoAdorjan mentre l’ex Menichiniera senza cinque titolari, ma lasua squadra è partita bene te-nendo alto il ritmo del match,

trovando il vantaggio al 13’con Favasuli che ha sorpresodalla distanza Montipò. La Sa-lernitana ha anche sfiorato ilcolpo del k.o. con Bovo, al 39’,in area piccola e il Novara inavvio di ripresa ha trovato ilprimo pareggio quandoAdorjan, protagonista di unabella partita, si è procurato ilrigore che Evacuo ha trasfor-mato. La Salernitana però nonsi è arresa ed è tornata in van-taggio al 12’ con Gabionetta,che ha anticipato Bergamelli einfilato con una splendida gi-rata. Sotto nel punteggio, To-scano ha inserito Corazza eDella Rocca passando al 4-2-4,mossa che si rivelerà decisiva.Proprio Corazza ha trovato ilsecondo pareggio con unagrande azione personale, poialla mezz’ora c’è stata la zam-pata vincente di Evacuo, cheha deviato alle spalle di Gori ilrasoterra dal limite di DellaRocca. E il primo spunto in Su-percoppa è del Novara.

g.madd.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lega ProRIl primo turno dei playoff

28

San Lorenzoal Mare

Sanremo1

Albenga

Genova2

Rapallo

Sestri Levante3

Chiavari

La Spezia4

La Spezia

Abetone5

MontecatiniTerme

Castiglionedella Pescaia

6

Grosseto

Fiuggi7

Fiuggi

CampitelloMatese

8

Benevento

San Giorgiodel Sannio

9

CivitanovaMarche

Forlì10

GERRANSTEAM ORICA

MATTHEWSVIVIANI

MATTHEWSMATTHEWS

CLARKEFORMOLO

CONTADORPOLANC

CONTADORGREIPEL

CONTADORULISSI

CONTADORINTXAUSTI

km 17,6 km 177 km 136 km 150 km 152 km 183 km 267 km 186 km 215 km 200

L'ANALISIdel nostro inviato a CampitelloMatese PAOLO MARABINI

TATTICA SBAGLIATA? FABIO POTEVA ESSERE IN ROSA

C ampitello Matese,secondo arrivo inquota di questo Giro,

temuto dai big più di quello dell’Abetone, sorride al basco Benat Intxausti, vincitore solitario dopo una tappa in avanscoperta, prima con altri e poi da solo. Ma l’uomo del giorno è lo spagnolo più famoso. Alla fine ha vinto lui, il Pistolero ferito. Hanno provato a stuzzicarlo, a isolarlo, ad attaccarlo. L’Astana di Fabio Aru ci ha provato più di tutte. Ma niente da fare. Anzi, Alberto Contador si è preso anche 2” di abbuono (!), sprintando al primo traguardo volante di giornata. Della serie: un altro atto di forza in questa guerra di nervi quasi giornaliera tra gli aspiranti alla maglia rosa; un altro punto a favore del leader, benché il dolore alla spalla sinistra uscita malconcia dalla caduta di due giorni prima a Castiglione della Pescaia sia tutt’altro che sparito e lasci l’allarme acceso. Perché oggi, nella Benevento-San Giorgio del Sannio, oltre a una bella dose di salite ci saranno anche tanti chilometri di discesa, con il loro carico di preoccupazione.

Passata indenne dall’esame di venerdì nella lunga maratona da Grosseto a Fiuggi, la spalla del Pistolero doveva misurarsi ieri con i 26 km della salita di Forca d’Acero, ma soprattutto con i 12 verso l’arrivo, ideale campo di battaglia per gli uomini di classifica. Quassù aveva spiccato il volo verso il secondo trionfo rosa Bernard Hinault, nell’82. Quassù Eugenio Berzin aveva messo l’ipoteca sul Giro ‘94. E quassù, ieri, Contador ha trovato tante risposte in quel quinto posto, in scia ad Aru e subito davanti a Porte e al ritrovato Uran.

Per nulla in ansia per l’inferiorità numerica con cui ha affrontato la salita finale - due gregari al suo fianco, Kreuziger e Rogers, contro i cinque al servizio di Aru: Tiralongo, Landa, Cataldo, Rosa e Kangert - Alberto è stato prontissimo a 5 km dall’arrivo, quando la maglia bianca del rivale è schizzata via dalla testa del gruppettino dei big. Cento metri, o poco più, e Contador - rimasto senza compagni 2 km prima - gli era sotto, con Porte e Uran a ruota. A quel punto l’Astana ha lanciato all’attacco Landa.

Si poteva ancora vincere la tappa, perché Intxausti stava pian piano perdendo terreno e lo svizzero Reichenbach pure. E poi Landa, come sull’Abetone, avrebbe anche potuto diventare la testa di ponte per aiutare il capitano, qualora Aru fosse riuscito a mandare a segno un altro affondo. Ma non è successo nulla di tutto ciò. Anzi, i 6” di abbuono che Landa s’è preso col secondo posto, hanno di fatto impedito ad Aru di strappare il primato in classifica a Contador: sarebbero andati a pari tempo, ma il sardo oggi partirebbe in rosa in virtù dei migliori piazzamenti di tappa. Per cui, visti i risultati, non si può certo dire che la tattica di casa Astana sia stata azzeccata. Ma volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, si può dire che il team kazako ora ha tre uomini nei primi cinque e può giocarsi più carte per cercare di mettere alla frusta Contador, Porte e un Uran che torna decisamente in corsa per la maglia rosa. A noi pare, però, che il Pistolero stia usando meglio di tutti i propri uomini. E nell’economia di una corsa dura ed estenuante come questo Giro, non è un particolare di poco conto.

Contador il

Aru lo punge Alberto allunga

«Era cruciale, sono ottimista» 1Arrivo in salita a Campitello Matese:

il Pistolero ferito solo contro tutti. L’Astana lo mette alle corde,

lui non cede e ora è a +4” sul sardo

Claudio GhisalbertiINVIATO A CAMPITELLO MATESE (CAMPOBASSO)

S i siede su uno sgabello e parla. Anche più diquello che i tempi del protocollo gli richie-derebbero. Persino il suo addetto stampa

vorrebbe fargli premura. Ma Alberto Contadorha tanta voglia di stemperare la tensione accu-mulata. Soprattutto ha occhi che sorridono. L’havista brutta, ha temuto di dovere abbandonare ilGiro, la corsa per cui ha messo in secondo pianopersino il Tour. Qualcuno altro al suo posto, dopola caduta di Castiglione della Pescaia, non ciavrebbe pensato due volte a fare la valigia. Con-tador è rimasto: orgoglioso, cocciuto, se possibilepiù determinato di prima. Vincente nato. S’èmesso la maglia rosa, e nemmeno una sublussa-zione della spalla, più o meno grave, gli fa cam-biare idea.

Contador, come va la spalla?«Continua a darmi un po’ fastidio. Ho un bendag-gio che quando si bagna diventa ancora più teso,più forzato e forse mi costringe a una posizioneinnaturale. Però mi dà fiducia e mi protegge. Inquesti giorni è cruciale che il braccio non si muo-va, che non esca di nuovo».

Quanto questo si ripercuote sulla prestazione?«E’ complicato per non dire impossibile stabilire

98° Giro d’ItaliaROttava tappa, Fiuggi-Campitello Matese

Alberto Contador,32 anni, finalmentefelice IPP. A destra,

Fabio Aru all’attaccocon Porte, Contador

e Uran BETTINI

29DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Forlì

Imola11

Imola

Vicenza(Monte Berico)

12

MontecchioMaggiore

Jesolo13

Treviso

Valdobbiadene14

Marostica

Madonnadi Campiglio

15

Pinzolo

Aprica16

Tirano

Lugano(Svizzera)

17

Melide

Verbania18

Gravellona Toce

Cervinia19

Saint-Vincent

Sestriere20

Torino

Milano21km 153 km 190 km 147 km 59,4 km 165 km 174 km 134 km 170 km 199 km 178km 236

TRE APPUNTAMENTIOGNI GIORNO:13.15, 19.30 E 23.15

giorno del sorriso

una percentuale. Sicuramente il problema che hocondiziona non solo la corsa, ma anche il resto.Pensate che dormo con il braccio immobilizzato,sono tutt’altro che comodo».

Il dubbio più grande era legato alla possibilità cheavrebbe avuto di alzarsi sui pedali senza problemi.Vediamo che ci riesce abbastanza tranquillamente«Ci riesco abbastanza bene però forse non ho lacadenza migliore, non ho la mia pedalata. Sonoun pochino più duro. Poi bisogna tenere contoche non ho picchiato solo la spalla, ma anche ilginocchio destro e due giorni dopo la caduta èquello che se ne risente maggiormente».

Che tappa è stata?«La prima ora e mezzo è stata molto molto rapi-da, frenetica tanto che a un certo punto davantisaremo rimasti 30-35. Forse proprio l’andaturadella prima parte ha reso l’ultima salita più dura,ma sono riuscito a controllare bene sia Fabio(Aru, ndr), sia Richie (Porte, ndr)».

A circa 7 km dal traguardo però lei non aveva piùcompagni di squadra. Aru invece ne aveva quattro,Uran uno e Porte due. Preoccupato?«Il Giro è appena iniziato. Noi siamo sicuramenteben preparati per inseguire l’obiettivo di vincerela maglia rosa. Forse i miei compagni sono menopotenti rispetto agli Astana, ma ho piena fiduciain loro».

Intanto ha messo in tasca i due secondi di abbuonodel traguardo volante di Sora. «Ho visto che c’era una buona possibilità dopoche la mia squadra aveva fatto un gran lavoro enon me la sono lasciata sfuggire. Due secondi non si buttano mai via».

Possiamo parlare quindi di crisi superata, di peri-colo scampato?«Sì, sono più ottimista rispetto ai giorni scorsi orispetto alla partenza di Fiuggi. Questo arrivo eraun test davvero molto importante per il prosie-guo della corsa. Anzi, era una giornata cruciale el’ho salvata senza problemi. Ma anche per questobisogna dire che il Giro è appena iniziato».

La prossima frazione, Benevento-San Giorgio del Sannio è molto movimentata con un gpm di 1a cate-goria e due di 2a con un finale movimentato. Che cosa si aspetta?«Una tappa difficile, ma sono convinto che andròmeglio, che mi sentirò più comodo in sella. Iltempo gioca a mio favore».

La chiusura è una domanda filosofica di Claudio Gregori: “Il dolore fa la grandezza del corridore?”«Venerdì abbiamo pedalato in totale per oltre 270chilometri, spesso con vento in faccia e avevo laspalla che mi dava molto fastidio. È una doman-da che durante la tappa mi sono posto anch’io».

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COSÌ A SORAGUADAGNA DUE SECONDISora, km 50,9: sul primo traguardo volante di giornata, Alberto Contador (tutto a destra) finisce 2° dietro al romeno Eduard Grosu e strappa 2” di abbuono. Sorpresa è dir poco: lo spagnolo porta a 4 i secondi di vantaggio in classifica su Aru BETTINI

SCATTA IL BETTOdi PAOLOBETTINI

ASTANA, SE HAI ARU NON CORRI COSÌ

Sono convinto che inquesto Giro nevedremo proprio

delle belle. Contador è un fenomeno, ma resta solo troppo presto su salite facili. La Tinkoff per il momento non ha fatto vedere granché quando serve. Porte con la sua Sky è da inizio Giro che non fa niente, anzi si fa portare in carrozza, ma quando serve salta fuori in un baleno. Chi vorrà gustarsi il successo di Milano è meglio che ne tenga conto, perché sonolì zitti zitti ma sono svegli e pericolosi.

L’Astana invece ieri ha corso in modo davvero spregiudicato. Se fai la corsa per un corridore, se punti alla maglia rosa con Aru, non si manda via nessuno né per vincere la tappa e neppure per rientrare in classifica. Alla fine cosa è successo? Non hanno vinto la tappa, non hanno recuperato nulla e hanno lasciato la maglia rosa a Contador. Hanno lavorato come cani negli ultimi 15 chilometri per ritrovarsi con niente in mano. Complimenti!

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OGGI TAPPA DURISSIMABENEVENTO135 m

0

SAN GIORGIO DEL SANNIO395 m

km 10

GPM2

GPM1

GPM2

S

S

R

132 156126102 224212

Monte Terminio1.240 m Bagnoli

Irpino670 m

ColleMolella1.087 m

PassoSerra584 m

Lioni532 m

Come una classica nel SannioCi sono 4000 metri di dislivello� Oggi 9a tappa, Benevento-San Giorgio del Sannio di 224 km (9 più del previsto): 4000 metri di dislivello. Poca pianura e 3 gpm: Monte Terminio (2a categ., 20 km al 4,2% con punte al 9%), Colle

Molella (1a, 9,5 km al 6,3%, punte al 12%), Passo Serra a 11,6 km dall’arrivo (2a, 3,6 km a 8% e punte 13%, fine discesa ai -5 km). Rettilineo finale di 600m al 3%. Via alle 11.05, arrivo tra 17 e 17.30

LA GUIDAARRIVO1. Benat INTXAUSTI (Spa, Movistar) 186 km in 4.51’34”, media 38,275;2. Mikel LANDA (Spa, Astana) a 20”; 3. Sébastien REICHENBACH (Svi, Iam) a 31”; 4. Aru a 35”; 5. Contador (Spa);6. Porte (Aus); 7. Uran (Col);8. Cataldo; 9. Cunego a 45”, 10. Caruso

CLASSIFICA1. Alberto CONTADOR (Spa, Tinkoff-Saxo); 2. Aru (Astana) a 4”; 3. Porte (Aus, Sky) a 22”; 4. Cataldo a 30”; 5. Landa (Spa) a 42”; 6. Kreuziger (R.Cec) a 1’; 7. Visconti a 1’16”; 8 Uran (Col) a 1’24”; 9. Caruso a 1’34”; 10. Amador (Col) a 1’38”; 13. Formolo a 2’15”

30 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Lei vuole una squadra vincente da gennaio a otto-bre?«Esatto. Ci sono le grandi classiche, le altre corseWorld Tour, le gare in Australia, in Medio Orien-te, Abu Dhabi sta arrivando… Per questo abbia-mo preso Sagan e gli abbiamo costruito un pezzodi squadra attorno, ma non siamo mai andati sulpodio. Non posso essere soddisfatto. Certo, nonmi ammazzo, stiamo parlando di sport e non cisono certezze. E' chiaro che il denaro non è tutto.Le dirò: se anche vincessimo Giro, Tour e Vueltacrederei ancora che non sia abbastanza per unasquadra dal budget come il nostro. Non dobbia-mo vincere solo i grandi giri, ma tante altre garein tutto il mondo. Questa non si può ancora con-siderare la mia squadra, è stata costruita per lopiù da Riis. E’ un anno di transizione. Nelle clas-siche per esempio, non avevamo un piano B, masolo il piano Sagan».

A proposito: in California Peter è tornato a vince-re, ma abbiamo saputo che lei èarrabbiato e vorrebbe decur-targli lo stipendio. E’ vero?«Il problema nel ciclismo è chenon è facile tagliare lo stipen-dio, abbiamo un contratto.Quando i corridori vincono vo-gliono più soldi, ma il contrarionon succede. Se trovassi qual-che possibilità legale, vorrei ri-durre quel contratto, ma dob-biamo lavorarci. Penso che icorridori debbano aumentarel’ingaggio quando hanno buonirisultati e diminuirlo se non lihanno, non firmare un accordoalto di 3 anni in anticipo e poinon portare risultati».

Parliamo di Contador. Sembrarispondere bene dopo la cadutadi giovedì. Va tutto bene con lui dopo i contrasti del 2013? Pensa che vincerà il Giro?«Ancora a parlare del 2013? Siamo nel 2015!Non c’è nessun problema. Abbiamo avuto buonie cattivi momenti. Non siamo amici, non dobbia-mo esserlo. Ma lo rispetto tantissimo, la relazio-ne è eccellente, ci confrontiamo, ora c’è una rela-zione diretta tra me e lui, prima c’erano troppepersone di mezzo. E’ un grande campione. Più loconosco, più lo apprezzo. Mai visto uno più pro-fessionale. E, naturalmente, siamo qui per vince-re il Giro con lui. Possiamo farcela. A proposito,ritorno su un concetto già espresso. Il ciclismodeve essere spettacolo, le tappe di oltre setteore non vanno bene, e trovo stupido che Ni-bali, Froome e Quintana non siano al Giro.I grandi devono partecipare alle grandicorse».

Per quanto tempo pensa che resterà nel ci-clismo?«Non so, io sono una persona emotiva. Ve-diamo mese per mese. La crisi in Russianon è buona ma non influenzerà que-st’anno, il budget c’è. Per il futuro, dipen-derà dai risultati. Se la Saxo Bank va via,posso continuare da solo ma mi piacereb-be avere altri grandi sponsor ad aiutare,metto a disposizione l’intero spazio sulla maglia.Non posso dire se è un progetto di dieci anni, diventi, di due. Questo non è business, è il mio gio-cattolo. Come un bambino, quando giochi con iltuo giocattolo può capitare che smetta di inte-ressarti. Magari potrei averne abbastanza alla fi-ne di quest’anno. Non lo so, difficile risponde-re».

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2006� L’anno del debutto nel ciclismo di Oleg Tinkov: la Tinkoff Restaurant, team Continental affiliato in Russia IVAN BASSO 37 ANNI, TINKOFF-SAXO

«IL RITMO DELL’ASTANA ERA TROPPO ALTO PER ME, SPERO VADA MEGLIO» I

«A

Oleg Tinkov, 47 anni, con Alberto Contador, 32.Lo spagnolo corre per il businessman russo dal 2012:con la Tinkoff-Saxo ha vinto due volte la Vuelta BETTINI

Sentite Tinkov«Giro, Tour e Vuelta? Non mi bastano» 1Il patron russo della Tinkoff-Saxo di Contador: «Non sono soddisfatto. E’il mio giocattolo, il denaro non è tutto»

L'IDENTIKIT

OLEGTINKOVNATO IL 25 DICEMBRE 1967A LENINSK-KUZNETSKY (RUSSIA)VIVE A SAN PIETROBURGOPROFESSIONE IMPRENDITORE

Figlio di un minatore, corre in bici tra i dilettanti. Nel 1998 fonda la Tinkoff Brewery (produzione di birra). Nel 2007 vende e crea l’istituto di credito Tinkoff Credit Systems. Debutta nel ciclismo nel 2006 con la Tinkoff Restaurant, poi Tinkoff Credit Systems per due stagioni. Nel 2012 affianca la Saxo Bank e Riis. Dal dicembre 2013 è proprietario della Tinkoff-Saxo. A destra, pedala (foto Roberto Bettini)

Ciro ScognamiglioINVIATO A CAMPITELLO MATESE (CAMPOBASSO)

@cirogazzetta

F are discutere è nel suo destino. Sarà cosìanche dopo questa intervista esclusiva cheha concesso alla Gazzetta. Oleg Tinkov è il

patron russo della Tinkoff-Saxo. Originario del-la Siberia, figlio di minatore, uomo d’affari disuccesso da sempre innamorato della bici. Ed ec-cone il pensiero su alcuni dei temi più caldi delmomento.

Anzitutto una curiosità. Sa chi è Maurizio Zampa-rini?«No».

E’ il presidente del Palermo, calcio, serie A. Licen-zia spesso gli allenatori e ha la fama di volere deci-dere sempre tutto. Lei gli assomiglia?«Beh, io finora ho cambiato un solo tecnico. Sene cominciassi a cambiare un paio ogni anno,riparliamone. Sono il proprietario del mio teamsolo da poco più di un anno».

Il riferimento è a Bjarne Riis. Ci risulta che la si-tuazione è precipitata perché alla vigilia della Tir-reno-Adriatico lei è arrivato in serata nell’hotel del team e Riis non era presente, perché era an-dato a cena fuori. Lei si sarebbe arrabbiato mol-tissimo. E’ vero?«Ci sono molte ragioni per la separazione, que-sta potrebbe essere una. E’ la mia personale opi-nione, non quella della squadra. Tutto quello chesi dice in giro sul perché ho allontanato Bjarne, èvero. Prendete tutto e mettetelo insieme. Vorreiaggiungere un’altra cosa».

Prego.«Questa è un’esclusiva per la Gazzetta, la rispet-to e per questo ho risposto alla domanda. Manon tornerò più sulla questione Riis. Ormai è fi-nita, è il passato, e io guardo avanti. Gli auguro ilmeglio, ora credo che la squadra sarà più fortesenza di lui».

Però in questi primi mesi del 2015 i risultati sonostati al di sotto delle attese.«Sì, è vero. Siamo uno dei migliori team al mon-do, non possiamo essere battuti nei grandi giri equesta è un’altra differenza con Bjarne. Lui co-struiva la squadra solo per il Tour, e non mi pia-ceva. A me piace essere forti al Giro, che è moltoimportante, è la mia corsa preferita. Il Tour è lapiù grande, è difficile competere con il Tour perla forza economica, ma non esiste solo il Tour».

OLEG TINKOF47 ANNI

SAGAN? NEL CICLISMO NON È FACILE TAGLIARE

LO STIPENDIO. SE AVESSI LA POSSIBILITÀ

LEGALE, CI PROVEREI

QUESTO È UN ANNO DI TRANSIZIONE. SIAMO

UNO DEI MIGLIORI TEAM, VOGLIO VINCERE

DA GENNAIO A OTTOBRE

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ONE RISERVATA

98° Giro d’ItaliaRIntervista esclusiva

31DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

8� I sardi che hanno corso almeno una volta il Giro: il primo fu Domenico Uccheddu nel 1930 come indipendente DAVIDE MALACARNE 27 ANNI, ASTANA

«PER NOI È MEGLIO CHE SIA LA TINKOFF A CONTROLLARE LA CORSA»

PARLA MARTINELLI

«Non si puòindovinare tutto»1Il d.s. : «Abbiamo fatto quello che volevamo. Non è un videogioco, i conti alla fine»

INVIATO A CAMPITELLO MATESE

È difficile che Giuseppe Martinelli si sot-tragga al confronto. Anche ieri è andatacosì. Dopo il traguardo, il d.s. dell’Asta-

na è rimasto intruppato nel traffico con l’am-miraglia, così ha pensato bene di scendere eraggiungere il bus a piedi, a poca distanza daltraguardo di Campitello Matese.

PAROLE «Le critiche sono sempre bene accet-te, siamo qui per questo — dice il 60enne bre-sciano, che ha vinto il Giro d’Italia con cinquecorridori diversi e il Tour con Pantani e Nibali—. Però bisogna anche avere pazienza e ri-cordarsi che le somme del Giro si tireranno aMilano». Sul tappeto c’è tutto: l’alta andaturain salita per sfiancare Contador, Landa sgan-ciato per vincerela tappa (e farloavvicinare in clas-sifica), il giocodegli abbuoni eFabio Aru che si èritrovato a 4” in-vece che a 2” dal-la maglia rosa.«Non si può indo-vinare tutto —ammette Marti-nelli —, né pensa-re che le corse si-ano un videogio-co. Si prova a faredeterminate cose e noi abbiamo messo inpratica esattamente quello di cui abbiamoparlato alla mattina. Di questo devo essere contento. Devo ricordarvi io che in maglia ro-sa c’è un certo Contador, fino a prova contra-ria il migliore del lotto? Se poi vinciamo latappa con Landa e Aru fa terzo, siamo eroi,altrimenti stupidi. Ma fa parte del gioco».

SGUARDO Poi Martinelli ragiona a voce altaanche sulla attuale situazione in classifica ge-nerale: «Aru è secondo, Cataldo quarto, Lan-da quinto. Siamo messi così male? E vorreiricordare che a me “basta” vincere il Giro conAru, non siamo qui per fare primo, secondo eterzo…». L’ultima battuta è sulla possibilitànon esclusa dal sardo di una partecipazioneal Tour de France al fianco di Nibali (venerdìil siciliano era vicino a Fiuggi, traguardo ditappa, ma è rimasto ad Acuto, il paese dellamoglie): «Resto a quanto detto da Vinokou-rov. Il programma di Aru prevede la Vuelta,dove potrebbe avere belle opportunità».

ci.sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Beppe Martinelli, 60 BETTINI

«Ci abbiamoprovato,Contador l’ho visto bene»1Tattica e risultato, il sardo non si pente di nulla. «Ma il Giro non si vince con gli abbuoni»

fIL PERSONAGGIO

FABIO ARU

Ciro ScognamiglioINVIATO A CAMPITELLO MATESE

twitter@cirogazzetta

«S enza fretta. Però sen-za pausa». Uno deimotti di Rafa Benitez,

l’attuale allenatore del Napoli(«Sin prisa pero sin pausa», inspagnolo), sembra calzare apennello al Giro di Fabio Aru.Anche ieri non ha rinunciato apunzecchiare in salita AlbertoContador: in classifica gli rendesoli 4” e il bilancio in vista delprimo riposo (domani, dopo latappa non banale tra Beneventoe San Giorgio del Sannio) puòsoddisfarlo. Ieri Fabio — che hala maglia bianca dei giovani —è arrivato al bus Astana alle17.33 e ne è uscito dopo 20 mi-nuti per salire sul furgoncino emuovere verso l’hotel di Bene-vento. Lo aspettavano più di100 tifosi, che hanno intonatotanti cori per lui: ad Aru è di-spiaciuto non potersi fermare, ma il tempo alle premiazionipassa — da registrare che nonha escluso la possibilità di esse-re al Tour («Per ora i programmisono fino al Giro, poi non si samai, potrei partecipare an-ch’io») — e il recupero in ungrande Giro è la prima cosa.«Per fortuna — dice il 24ennesardo, 3° nel 2014 — i trasferi-menti finora non sono statitroppo lunghi, non stiamo arri-vando tardissimo in hotel. Stovivendo nel migliore dei modiquesta avventura».

Aru, cosa dice della tappa?«Ci abbiamo provato e abbiamocorso veramente bene. I mieicompagni vanno forte, hannotirato tutta la salita finale. Nonera durissima, ma il ritmo è sta-to alto. Landa ci ha provato, Ca-taldo ha trovato la forza di tirar-mi la volata».

Veramente la tattica non ha con-vinto tutti…«No, era calcolato. Va bene così.Avete presente quante tappemancano a Milano? Tredici».

Resta quindi convinto che il suoteam sia quello più forte?«Ma queste non sono cose chedevo dire io. Né mi interessadirle. A me basta guardare quel-lo che facciamo. E finora possodormire sonni tranquilli senzamai abbassare la guardia. Latappa che ci aspetta prima delriposo, per dire, è molto impe-gnativa».

Anche verso Campitello Matese,è sembrato che pedalasse più agile rispetto al passato.«Ma l’agilità è sempre stata unamia caratteristica. Poi magariquando sei più stanco, ti riescemeno, ma ho sempre lavoratoin questa direzione».

Ha visto Contador da vicino, in che condizione fisica pensa chesia? E dell’abbuono di 2” guada-gnato cosa dice?«Al traguardo volante è statoscaltro. D’altro canto anche ioall’Abetone avevo guadagnato

quattro secondi con il terzo po-sto di tappa, ma difficilmente lavittoria finale del Giro si gio-cherà sugli abbuoni. Come for-ma l’ho visto bene, ha rispostosenza apparenti problemi in sa-lita e l’andatura non era bassa,quindi… So che ha parlato benedi me, non è la prima volta, loringrazio ancora».

Uran sembra migliorare, aveteperso un’occasione per fargli perdere più tempo quando nonera al massimo?«Negli ultimi due anni è arriva-to due volte secondo. Non l’ave-vo mai tolto dai candidati allarosa».

Una curiosità: qui al Giro ha di-versi compagni italiani in squa-dra, ma divide la camera con ilkazako Zeits. Perché?«Cambio spesso compagno dicamera, sono stato anche conBoom e con altri. Così ci cono-sciamo meglio e facciamo grup-po. Le vittorie nascono anchecosì».

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98° Giro d’ItaliaRCasa Astana

POZZOVIVO: «CADUTA? È UN BUCO NERO»«La caduta? Come un buco nero». Applaudito Dome- nico Pozzovivo a Campitello:«La prossima volta che vado in salita mi fermerò a pregare la Madonna» BETTINI

O NERO

Fabio Aru, 24 anni, tira in salitaverso Campitello Matese. Alle sue spalle la maglia rosa Contador e Porte BETTINI

32 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

900� I km all’attacco dell’Androni, in fuga in tutte le tappe con Bandierae Pellizotti (2 volte), Frapporti, Zilioli, Stortoni e TvetcovSEBASTIEN REICHENBACH 25 ANNI, IAM

«DOVEVO GESTIRMI MEGLIO,HO IMPARATO LA LEZIONE»

AG2R LA MONDIALE

D.S. Biondi

1 POZZOVIVO ITA

2 BERARD FRA

3 BETANCUR COL

4 DOMONT FRA

5 DUPONT FRA

6 GRETSCH GER

7 HOULE CAN

8 MONTAGUTI ITA

9 NOCENTINI ITA

ANDRONI-SIDERMEC

D.S. Savio

11 PELLIZOTTI ITA

12 APPOLLONIO ITA

13 BANDIERA ITA

14 DALL'ANTONIA ITA

15 FRAPPORTI ITA

16 GATTO ITA

17 STORTONI ITA

18 TVETCOV ROM

19 ZILIOLI ITA

ASTANA PRO TEAM

D.S. Shefer

21 ARU ITA

22 CATALDO ITA

23 KANGERT EST

24 LANDA SPA

25 MALACARNE ITA

26 ROSA ITA

27 SANCHEZ SPA

28 TIRALONGO ITA

29 ZEITS KAZ

BARDIANI CSF

D.S. Reverberi

31 BONGIORNO ITA

32 BARBIN ITA

33 BATTAGLIN ITA

34 BOEM ITA

35 CHIRICO ITA

36 COLBRELLI ITA

37 PIRAZZI ITA

38 RUFFONI ITA

39 ZARDINI ITA

BMC RACING TEAM

D.S. Baldato

41 GILBERT BEL

42 ATAPUMA COL

43 BOOKWALTER USA

44 BURGHARDT GER

45 CARUSO ITA

46 DILLIER SVI

47 KÜNG SVI

48 MOINARD FRA

49 ZABEL GER

CCC SPRANDI POLKOWICE

D.S. Wadecki

51 PATERSKI POL

52 BOLE SLO

53 MARYCZ POL

54 MATYSIAK POL

55 MIHAYLOV BUL

56 OWSIAN POL

57 RUTKIEWICZ POL

58 SAMOILAU BIE

59 SZMYD POL

ETIXX - QUICK-STEP

D.S. Bramati

61 URAN COL

62 BOONEN BEL

63 BOUET FRA

64 DE LA CRUZ SPA

65 KEISSE BEL

66 MEERSMAN BEL

67 SABATINI ITA

68 SERRY BEL

69 VAKOC R.CEC

FDJ

D.S. Guesdon

71 GENIEZ FRA

72 COURTEILLE FRA

73 ELISSONDE FRA

74 FISCHER BRA

75 MOUREY FRA

76 PINEAU FRA

77 RÉZA FRA

78 ROUX FRA

79 VEIKKANEN FIN

IAM CYCLING

D.S. Carlstrom

81 CHAVANEL FRA

82 CHEVRIER FRA

83 CLEMENT OLA

84 HAUSSLER AUS

85 KLUGE GER

86 PELUCCHI ITA

87 PINEAU FRA

88 REICHENBACH SVI

89 SARAMOTINS LET

LAMPRE - MERIDA

D.S. Maini

91 ULISSI ITA

92 FERRARI ITA

93 GRMAY ETI

94 MODOLO ITA

95 MORI ITA

96 NIEMIEC POL

97 POLANC SLO

98 RICHEZE ARG

99 XU CINA

LOTTO SOUDAL

D.S. Leysen

100 VAN DEN BROECK BEL

101 ARMEE BEL

102 BAK DAN

103 BROECKX BEL

104 GREIPEL GER

105 HANSEN AUS

106 HENDERSON N.ZEL

107 MONFORT BEL

109 VERVAEKE BEL

MOVISTAR TEAM

D.S. Garcia

111 INTXAUSTI SPA

112 AMADOR C.RICA

113 ANTON SPA

114 FERNANDEZ SPA

115 HERRADA SPA

116 IZAGUIRRE SPA

117 LOBATO SPA

118 D. QUINTANA COL

119 VISCONTI ITA

NIPPO - VINI FANTINI

D.S. Giuliani

121 CUNEGO ITA

122 BERLATO ITA

123 BISOLTI ITA

124 COLLI ITA

125 DE NEGRI ITA

126 GROSU ROM

127 ISHIBASHI GIAP

128 MALAGUTI ITA

129 STACCHIOTTI ITA

ORICA GREENEDGE

D.S. White

131 MATTHEWS AUS

132 BEWLEY N.ZEL

133 CHAVES COL

134 CLARKE AUS

135 DURBRIDGE AUS

136 GERRANS AUS

137 HEPBURN AUS

138 LANCASTER AUS

139 WEENING OLA

SOUTHEAST

D.S. Parsani

141 BELLETTI ITA

142 BUSATO ITA

143 CARRETERO PAN

144 FAVILLI ITA

145 FINETTO ITA

146 GAVAZZI ITA

147 MONSALVE VEN

148 PETACCHI ITA

149 ZHUPA ALB

TEAM CANNONDALE - GARMIN

D.S. Wegelius

151 HESJEDAL CAN

152 ACEVEDO COL

153 BROWN USA

154 CARDOSO POR

155 DANIELSON USA

156 FORMOLO ITA

157 MARANGONI ITA

158 SLAGTER OLA

159 VILLELLA ITA

TEAM GIANT - ALPECIN

D.S. Engels

161 MEZGEC SLO

162 ARNDT GER

163 DE BACKER BEL

164 FAIRLY USA

165 GESCHKE GER

166 HAGA USA

167 JI CINA

168 LUDVIGSSON SVE

169 STAMSNIJDER OLA

TEAM KATUSHA

D.S. Konyshev

171 PAOLINI ITA

172 BELKOV RUS

173 CHERNETSKI RUS

174 KOCHETKOV RUS

175 LAGUTIN RUS

176 PORSEV RUS

177 TROFIMOV RUS

178 VOROBYEV RUS

179 ZAKARIN RUS

TEAM LOTTO NL - JUMBO

D.S. Boven

181 KRUIJSWIJK OLA

182 BENNETT N.ZEL

183 FLENS OLA

184 HOFLAND OLA

185 KEIZER OLA

186 LINDEMAN OLA

187 TJALLINGII OLA

188 VAN DER LIJKE OLA

189 WAGNER GER

TEAM SKY

D.S. Cioni

191 PORTE AUS

192 EISEL AUT

193 HENAO COL

194 KIRYIENKA BIE

195 KONIG R.CEC

196 NIEVE SPA

197 PUCCIO ITA

198 SIUTSOU BIE

199 VIVIANI ITA

TINKOFF SAXO

D.S. De Jongh

201 CONTADOR SPA

202 BASSO ITA

203 BOARO ITA

204 JUUL JENSEN DAN

205 KREUZIGER R.CEC

206 PAULINHO POR

207 ROGERS AUS

208 ROVNY RUS

209 TOSATTO ITA

TREK FACTORY RACING

D.S. Baffi

211 NIZZOLO ITA

212 ALAFACI ITA

213 BEPPU GIAP

214 COLEDAN ITA

215 FELLINE ITA

216 SILVESTRE POR

217 VAN POPPEL OLA

218 VANDEWALLE BEL

219 WATSON AUS

22 SQUADRE, RESTANO IN 189

L’ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE

A PUNTI MONTAGNA GIOVANI TEAM A PUNTITEAM A TEMPI ULTIMO KM

La maglia rossa «Algida» va al leader della classifica a punti, assegnati a seconda della categoria della tappa su ognuno dei traguardi volanti.Classifica: 1. Elia VIVIANI 78 punti; 2. Greipel (Ger) 75; 3. Bandiera 60; 4. Ulissi 50; 5. Nizzolo 47; 6. Frapporti 40; 7. Hofland (Ola) 40; 8. Lobato (Spa) 37; 9. Belletti 36; 10. Pelucchi 35.

La maglia azzurra «Mediolanum» va alleader della classifica dei gran premi della montagna, con punteggi diversi a seconda della categoria delle salita; il massimo è previsto per la Cima Coppi, poi 9 gpm di 1a categoria, 8 di 2a, 13 di 3a e 8 di 4a. Classifica: 1. Benat INTXAUSTI (Spa) 39 punti; 2. Landa (Spa) 19; 3. Kruijswijk (Ola) 15; 4. Jan Polanc (Slo) 15; 5. Kochetkov (Rus) 15.

La maglia bianca «Eurospin» va al leader della classifica (a tempi) dei giovani, nati cioè dopo il 1° gennaio 1990. Class.: 1. Fabio ARU; 2. Formolo a 2'11"; 3. Chaves (Col) a 7'46"; 4. Polanc (Slo) a 19'25"; 5. Bongiorno a 21'57"; 6. Elissonde (Fra) a 31'27"; 7. Grmay (Eti) a 36'35"; 8. Dillier (Svi) a 38'37"; 9. Henao (Col) a 38'55".

La classifica per squadre a tempi prende in considerazione i primi tre corridori di ciascuna squadra. La somma dei loro tempi determina il tempo di squadra. Class.: 1. ASTANA 97h22'29"; 2. Sky a 3'32"; 3. Bmc a 4'20"; 4. Movistar a 5'19"; 5. Tinkoff-Saxo a 14'46"; 6. Cannondale-Garmina 23'06"; 7. Lotto Soudal a 36'09".

La classifica a squadre a punti si basa sui punti presi dalle squadre in più classifiche coi piazzamenti dei ciclisti. Class.: 1. ORICA 194 punti; 2. Astana 188; 3. Movistar 141; 4. Lampre-Merida 139; 5. Southeast 118; 6. Sky 112; 7. Iam 112; 8. Bmc 110; 9. Tinkoff-Saxo 85; 10. Trek Factory Racing 84.

La classifica Energia «Engie» premia il corridore che, lungo l’intero Giro, avrà percorso più rapidamente gli ultimi 3 km di ogni tappa in linea. A ogni tappa si assegnano punti ai tre corridori più veloci. Class.: 1. Fabio Aru 4; 2. Visconti 4; 3. Trofimov (Rus) 4; 4. Lagutin (Rus) 4; 5. Gerrans (Aus) 4; 6. Greipel (Ger) 4; 7. Hofland (Ola) 4.

Reichenbach terzoCaruso nella top 10

Franco Pellizotti, 37 anni, capitano dell’Androni, ancora in fuga BETTINI

POS.CORRIDORE TEMPO

1 CONTADOR (SPA) 1268,6 km in 32h40’07”, media 38,832 km/h

2 ARU (ITA) a 4"

3 PORTE (AUS) a 22"

4 CATALDO (ITA) a 30"

5 LANDA (SPA) a 42"

6 KREUZIGER (R.CEC) a 1'00"

7 VISCONTI (ITA) a 1'16"

8 URAN (COL) a 1'24"

9 CARUSO (ITA) a 1'34"

10 AMADOR (C.RICA) a 1'38"

11 KONIG (R.CEC) a 1'44"

12 ATAPUMA (COL) a 2'09"

13 FORMOLO (ITA) a 2'15"

14 CUNEGO (ITA) a 2'24"

15 TROFIMOV (RUS) a 2'32"

16 VAN DEN BROECK (BEL) a 2'47"

17 MONFORT (BEL) a 3'14"

18 GENIEZ (FRA) a 3'55"

19 MOINARD (FRA) a 4'45"

20 IZAGUIRRE (SPA) a 5'01"

21 NIEVE (SPA) a 6'39"

22 HESJEDAL (CAN) a 6'49"

23 CHAVES (COL) a 7'50"

24 NIEMIEC (POL) a 10'24"

25 KRUIJSWIJK (OLA) a 11'21"

26 ROSA (ITA) a 12'51"

27 KANGERT (EST) a 12'52"

28 TIRALONGO (ITA) a 12'53"

29 ROGERS (AUS) a 14'58"

30 REICHENBACH (SVI) 31 SIUTSOU (BIE) a 15'52"

32 MONSALVE (VEN) a 16'07"

33 PIRAZZI (ITA) a 17'14"

34 POLANC (SLO) a 19'29"

35 CLEMENT (OLA) a 20'31"

36 BETANCUR (COL) a 21'21"

37 CARDOSO (POR) a 21'26"

38 BONGIORNO (ITA) a 22'01"

39 INTXAUSTI (SPA) a 22'40"

40 CLARKE (AUS) a 24'52"

41 ANTON (SPA) a 27'34"

42 ZAKARIN (RUS) a 29'53"

43 SANCHEZ (SPA) a 30'24"

44 ELISSONDE (FRA) a 31'31"

45 ULISSI (ITA) a 33'15"

46 KOCHETKOV (RUS) a 33'29"

47 PELLIZOTTI (ITA) a 33'30"

48 LAGUTIN (RUS) a 34'40"

49 FINETTO (ITA) a 35'22"

50 MONTAGUTI (ITA) a 36'00"

51 GRMAY (ETI) a 36'39"

52 GAVAZZI (ITA) a 36'40"

53 DE LA CRUZ (SPA) a 36'47"

54 BASSO (ITA) a 36'53"

55 SZMYD (POL) a 37'12"

56 SAMOILAU (BIE) a 37'50"

57 MOUREY (FRA) a 38'02"

58 ZEITS (KAZ) a 38'19"

59 STORTONI (ITA) a 38'31"

60 DILLIER (SVI) a 38'41"

61 HENAO (COL) a 38'59"

62 FELLINE (ITA) a 39'15"

63 BOUET (FRA) a 39'51"

64 KEIZER (OLA) a 40'50"

65 HERRADA (SPA) a 41'48"

66 GILBERT (BEL) a 42'42"

67 ZARDINI (ITA) a 44'59"

68 GERRANS (AUS) a 45'02"

69 HANSEN (AUS) a 46'18"

70 CHEVRIER (FRA) a 46'25"

71 CHAVANEL (FRA) a 46'31"

72 VANDEWALLE (BEL) a 46'43"

73 DUPONT (FRA) a 46'51"

74 DANIELSON (USA) a 47'25"

75 BATTAGLIN (ITA) a 48'22"

76 ZILIOLI (ITA) a 49'24"

77 SLAGTER (OLA) a 49'48"

78 FERNANDEZ (SPA) a 51'53"

79 VILLELLA (ITA) a 52'02"

80 ARMEE (BEL) a 54'27"

81 BOLE (SLO) a 55'02"

82 PUCCIO (ITA) a 55'53"

83 PAOLINI (ITA) a 56'16"

84 COLBRELLI (ITA) a 57'33"

85 MORI (ITA) a 57'51"

86 BISOLTI (ITA) a 58'30"

87 BROWN (USA) a 58'43"

88 KÜNG (SVI) a 58'57"

89 GRETSCH (GER) a 59'02"

90 MATTHEWS (AUS) a 59'31"

91 DOMONT (FRA) a 1h00'37"

92 FAVILLI (ITA) a 1h02'21"

93 KIRYIENKA (BIE) a 1h02'40"

94 PATERSKI (POL) a 1h06'01"

95 BOOKWALTER (USA) a 1h06'33"

96 BOARO (ITA) a 1h06'38"

97 LUDVIGSSON (SVE) a 1h10'43"

98 NOCENTINI (ITA) a 1h10'45"

99 GESCHKE (GER) a 1h13'56"

100 ACEVEDO (COL) a 1h14'12"

101 WEENING (OLA) a 1h14'28"

102 BARBIN (ITA) a 1h14'29"

103 HOULE (CAN) a 1h14'44"

104 ROUX (FRA) a 1h14'56"

105 BELLETTI (ITA) a 1h15'57"

106 RUTKIEWICZ (POL) a 1h16'10"

107 HAGA (USA) a 1h16'39"

108 LOBATO (SPA) a 1h17'06"

109 TOSATTO (ITA) a 1h17'19"

110 SABATINI (ITA) a 1h17'23"

111 BERARD (FRA) a 1h17'47"

112 DURBRIDGE (AUS) a 1h18'12"

113 VAKOC (R.CEC) a 1h18'52"

114 PETACCHI (ITA) a 1h19'48"

115 PINEAU (FRA) a 1h20'19"

116 BURGHARDT (GER) a 1h20'52"

117 ROVNY (RUS) a 1h21'09"

118 PAULINHO (POR) 119 APPOLLONIO (ITA) a 1h21'40"

120 COURTEILLE (FRA) a 1h21'54"

121 FRAPPORTI (ITA) a 1h21'57"

122 BAK (DAN) a 1h22'01"

123 CHIRICO (ITA) a 1h22'12"

124 HAUSSLER (AUS) a 1h23'37"

125 FAIRLY (USA)

126 MODOLO (ITA) a 1h23'58"

127 BEPPU (GIAP) a 1h24'03"

128 GREIPEL (GER) a 1h24'39"

129 RICHEZE (ARG) a 1h25'45"

130 REZA (FRA) a 1h25'47"

131 QUINTANA (COL) a 1h25'49"

132 OWSIAN (POL) a 1h25'54"

133 BUSATO (ITA) a 1h25'59"

134 DE NEGRI (ITA) 135 BEWLEY (N.ZEL) a 1h26'34"

136 VIVIANI (ITA) a 1h27'03"

137 MALACARNE (ITA) a 1h27'06"

138 XU (CINA) a 1h27'37"

139 LINDEMAN (OLA) a 1h27'42"

140 BERLATO (ITA) a 1h29'06"

141 MEZGEC (SLO) a 1h29'34"

142 FISCHER (BRA) a 1h29'37"

143 MARYCZ (POL) a 1h30'11"

144 BOONEN (BEL) a 1h30'17"

145 HOFLAND (OLA) a 1h30'28"

146 HENDERSON (N.ZEL) a 1h30'34"

147 FERRARI (ITA) a 1h31'11"

148 PORSEV (RUS) a 1h32'07"

149 VAN DER LIJKE (OLA) 150 TJALLINGII (OLA) a 1h32'08"

151 ALAFACI (ITA) a 1h32'50"

152 BELKOV (RUS) a 1h33'01"

153 LANCASTER (AUS) a 1h33'17"

154 MATYSIAK (POL) a 1h33'40"

155 MARANGONI (ITA) a 1h35'25"

156 MIHAYLOV (BUL) a 1h36'24"

157 NIZZOLO (ITA) a 1h37'00"

158 JUUL JENSEN (DAN) a 1h37'18"

159 ARNDT (GER) a 1h39'34"

160 SILVESTRE (POR) a 1h40'05"

161 FLENS (OLA) a 1h40'11"

162 VERVAEKE (BEL) a 1h40'22"

163 ZABEL (GER) a 1h40'43"

164 KEISSE (BEL) a 1h41'35"

165 PINEAU (FRA) a 1h41'56"

166 TVETCOV (ROM) a 1h42'07"

167 WATSON (AUS) a 1h42'26"

168 VAN POPPEL (OLA) a 1h42'39"

169 CHERNETSKI (RUS) a 1h42'53"

170 EISEL (AUT) a 1h44'56"

171 RUFFONI (ITA) a 1h45'13"

172 GATTO (ITA) a 1h46'02"

173 BANDIERA (ITA) a 1h46'40"

174 VEIKKANEN (FIN) a 1h47'53"

175 BROECKX (BEL) a 1h48'28"

176 STACCHIOTTI (ITA) a 1h48'48"

177 MALAGUTI (ITA) a 1h53'05"

178 DE BACKER (BEL) a 1h53'31"

179 ZHUPA (ALB) a 1h54'23"

180 HEPBURN (AUS) a 1h57'25"

181 STAMSNIJDER (OLA) a 1h59'02"

182 GROSU (ROM) a 1h59'20"

183 BOEM (ITA) a 1h59'55"

184 KLUGE (GER) a 2h02'15"

185 JI (CINA) a 2h04'51"

186 SARAMOTINS (LET) a 2h05'26"

187 COLEDAN (ITA) a 2h12'14"

188 PELUCCHI (ITA) a 2h15'39"

189 ISHIBASHI (GIAP) a 2h17'00"

POS. CORRIDORE TEMPO

1 INTXAUSTI (SPA) 186 km in 4h51’34”, media 38,275 km/h

2 LANDA (SPA) a 20"

3 REICHENBACH (SVI) a 31"

4 ARU (ITA) a 35"

5 CONTADOR (SPA) 6 PORTE (AUS) 7 URAN (COL) 8 CATALDO (ITA) 9 CUNEGO (ITA) a 45"

10 CARUSO (ITA) 11 IZAGUIRRE (SPA) 12 VISCONTI (ITA) a 53"

13 AMADOR (C.RICA) 14 KONIG (R.CEC) 15 ATAPUMA (COL) 16 VAN DEN BROECK (BEL) 17 MONFORT (BEL) a 1'11"

18 HESJEDAL (CAN) 19 KREUZIGER (R.CEC) 20 NIEVE (SPA) 21 FORMOLO (ITA) a 1'33"

22 TROFIMOV (RUS) a 1'41"

23 GENIEZ (FRA) a 1'55"

24 VANDEWALLE (BEL) a 1'57"

25 KRUIJSWIJK (OLA) a 2'03"

26 PIRAZZI (ITA) a 2'18"

27 POLANC (SLO) a 2'30"

28 CLEMENT (OLA) a 2'46"

29 KANGERT (EST) a 3'14"

30 MOINARD (FRA) a 3'32"

31 ANTON (SPA) 32 ZAKARIN (RUS) a 5'00"

33 NIEMIEC (POL) a 5'47"

34 CARDOSO (POR) a 5'58"

35 BONGIORNO (ITA) a 6'49"

36 DANIELSON (USA) 37 BETANCUR (COL) 38 CHAVES (COL) a 7'46"

39 HENAO (COL) 40 ELISSONDE (FRA) a 7'57"

41 DE LA CRUZ (SPA) a 8'00"

42 TIRALONGO (ITA) a 8'40"

43 ROGERS (AUS) 44 SAMOILAU (BIE) 45 FINETTO (ITA) a 9'19"

46 ARMEE (BEL) a 9'53"

47 BASSO (ITA) 48 CHAVANEL (FRA) 49 BROWN (USA) 50 SZMYD (POL) 51 DUPONT (FRA) 52 KEIZER (OLA)

53 LAGUTIN (RUS) 54 SANCHEZ (SPA) 55 KOCHETKOV (RUS) 56 ROSA (ITA) 57 MOUREY (FRA) 58 PELLIZOTTI (ITA) a 10'23"

59 BISOLTI (ITA) a 11'38"

60 FERNANDEZ (SPA) a 11'42"

61 ULISSI (ITA) a 12'18"

62 GRETSCH (GER) a 12'58"

63 DOMONT (FRA) 64 VILLELLA (ITA) 65 ZILIOLI (ITA) 66 CHEVRIER (FRA) 67 SLAGTER (OLA) 68 MONSALVE (VEN) 69 FAIRLY (USA) 70 GAVAZZI (ITA) 71 DILLIER (SVI) 72 KÜNG (SVI) 73 XU (CINA) 74 STORTONI (ITA) 75 HANSEN (AUS) 76 KIRYIENKA (BIE) a 13'43"

77 SIUTSOU (BIE) 78 MALACARNE (ITA) 79 ZEITS (KAZ)

80 FRAPPORTI (ITA) 81 BOLE (SLO) a 17'19"

82 MARYCZ (POL) 83 BERARD (FRA) 84 MORI (ITA) 85 RUTKIEWICZ (POL) 86 GERRANS (AUS) 87 GRMAY (ETI) 88 LANCASTER (AUS) 89 MONTAGUTI (ITA) 90 BOUET (FRA) 91 BATTAGLIN (ITA) 92 BUSATO (ITA) 93 PATERSKI (POL) 94 ZARDINI (ITA) 95 BURGHARDT (GER) 96 COLBRELLI (ITA) 97 LUDVIGSSON (SVE) a 19'48"

98 SABATINI (ITA) 99 BOONEN (BEL) 100 VAN DER LIJKE (OLA) 101 LINDEMAN (OLA) 102 MARANGONI (ITA) 103 HAGA (USA) 104 ACEVEDO (COL) 105 QUINTANA (COL) 106 VAKOC (R.CEC)

107 LOBATO (SPA) 108 HERRADA (SPA) 109 PETACCHI (ITA) 110 PINEAU (FRA) 111 OWSIAN (POL) 112 ZABEL (GER) 113 CHERNETSKI (RUS) 114 ROVNY (RUS) 115 PORSEV (RUS) 116 BERLATO (ITA) 117 DE NEGRI (ITA) 118 HOFLAND (OLA) 119 FLENS (OLA) 120 PUCCIO (ITA) 121 ALAFACI (ITA) 122 FISCHER (BRA) 123 ROUX (FRA) 124 HAUSSLER (AUS) 125 SILVESTRE (POR) 126 WATSON (AUS) 127 GILBERT (BEL) 128 KEISSE (BEL) 129 TJALLINGII (OLA) 130 DURBRIDGE (AUS) 131 FELLINE (ITA) 132 MATYSIAK (POL) 133 BOOKWALTER (USA) 134 COURTEILLE (FRA)

135 VEIKKANEN (FIN) 136 NOCENTINI (ITA) 137 BAK (DAN) 138 CHIRICO (ITA) 139 MODOLO (ITA) 140 HOULE (CAN) 141 BOARO (ITA) 142 PAULINHO (POR) 143 TOSATTO (ITA) 144 BANDIERA (ITA) 145 JUUL JENSEN (DAN) 146 FAVILLI (ITA) 147 BELKOV (RUS) 148 VIVIANI (ITA) 149 GESCHKE (GER) 150 VERVAEKE (BEL) 151 PAOLINI (ITA) 152 MATTHEWS (AUS) a 22'02"

153 CLARKE (AUS) 154 REZA (FRA) a 23'10"

155 PINEAU (FRA) 156 EISEL (AUT) a 24'07"

157 GATTO (ITA) 158 HEPBURN (AUS) 159 GROSU (ROM) a 28'17"

160 TVETCOV (ROM) 161 MALAGUTI (ITA)

162 GREIPEL (GER) 163 ZHUPA (ALB) 164 ISHIBASHI (GIAP) 165 KLUGE (GER) 166 BEPPU (GIAP) 167 BARBIN (ITA) 168 RUFFONI (ITA) 169 HENDERSON (N.ZEL) 170 BEWLEY (N.ZEL) 171 VAN POPPEL (OLA) 172 APPOLLONIO (ITA) 173 MEZGEC (SLO) 174 DE BACKER (BEL) 175 COLEDAN (ITA) 176 BELLETTI (ITA) 177 BROECKX (BEL) 178 WEENING (OLA) 179 STACCHIOTTI (ITA) 180 SARAMOTINS (LET) 181 NIZZOLO (ITA) 182 RICHEZE (ARG) 183 FERRARI (ITA) 184 MIHAYLOV (BUL) 185 BOEM (ITA) 186 PELUCCHI (ITA) a 30'02"

187 STAMSNIJDER (OLA) a 36'58"

188 ARNDT (GER) 189 JI (CINA)

98° Giro d’ItaliaRLa guida

� La nona tappa del Giro 2015 si conclude a San Giorgio del Sannio. Per l’occasione, Autostrade per l’Italia ha organizzato “Area di Servizio Irpinia sud - experience: Irpinia. Santuari tra i monti”, un viaggio intimo e suggestivo verso i monasteri e i santuari della montagna irpina. L’itinerario parte dall’abbazia di San Francesco a Folloni, poi si sale verso le alture di Montella e il santuario del Santissimo Salvatore. Ecco poi Caposele, la bellissima abbazia di San Guglielmo al Goleto e il piccolo borgo medievale di Gesualdo. L’ultima tappa arriva in territorio di Grottaminarda, a Maria Santissima a Carpignano, luogo di culto ricostruito dopo il terremoto del 1980 e ancora molto frequentato dai pellegrini.

L'INIZIATIVA

Tra i santuarie i monti irpinicon Autostrade

Ecco la programmazione della Rai nel giorno della nona tappa del Giro, da Benevento a San Giorgio del Sannio.GIRO MATTINARai3, ore 11.45-12.00ANTEPRIMA GIRORaiSport1, ore 14DIRETTA TAPPARaiSport1-Rai3, canale 501 dig. (HD), ore 15.05PROCESSO ALLA TAPPARai3, al termine della tappa. Con Alessandra De Stefano, Stefano Garzelli e Beppe ContiTGIRORaiSport1, ore 20. Con Andrea De Luca e Massimiliano LelliGIRO NOTTERaiSport1, ore 0.30

SU EUROSPORTdiretta dalle 13.15Giro Extra dalle 17.30

IN TV

Diretta dalle 14su RaiSport1Dalle 15.05 Rai3

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:

IL MONDO SICOLORA DI ROSA

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33DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

2� vittorie al Giro di Rigoberto Uran: nel 2013 la Cordenons-Montasio, nel 2014 la crono Barbaresco-Barolo DARIO CATALDO 30 ANNI, ASTANA

«LA SKY HA FATTO IL LAVORO CHE CI ASPETTAVAMO FACESSE LA TINKOFF»

Marco PastonesiINVIATO A CAMPITELLO MATESE

S esto all’arrivo (a 35” daIntxausti), terzo nella ge-nerale (a 22” da Conta-

dor). Poi l’antidoping. Poi i rul-li. Qui Richie Porte si concedeper l’intervista.

Porte, stavolta Sky ha fatto lacorsa?«La gente fa domande sullasquadra, ma noi non doveva-mo fare la corsa, non avrebbeavuto senso. Finora ognuno dinoi si sta prendendo cura di sestesso. Abbiamo visto che Al-berto Contador era isolato làdavanti. Invece l’Astana c’erain massa, ma poi Landa è scat-tato. Non sono molto sicuroche quello fosse il loro piano.Sono comunque molto feliceper come sia andata. Fin dallapartenza, Henao è stato bravis-

Che cosa pensa del comporta-mento di Contador?«Ha la maglia rosa, no? E alloral’unica cosa che Alberto devefare è seguire le azioni e copri-re i movimenti. Penso che gliavrebbe fatto piacere averequalche compagno in più vici-no a sé sull’ultima salita, ma lo-ro hanno fatto la prima setti-mana in testa al gruppo percontrollare la corsa, e ovvia-mente questo richiede energieextra».

E che cosa pensa della salute diContador?«Bisogna valutare nelle prossi-me tappe. Non penso che sipossa essere in grande difficol-tà se si riesce a pedalare cosìforte su una salita così, non du-rissima, ma da rapporto. Dicoche vedremo giorno dopo gior-no. Ho un grande rispetto perAlberto, so bene che è un gran-de lottatore, non penso chemostrerà quanta è la sua soffe-renza».

La sua tattica? «Ce la viviamo giorno dopogiorno, ma già nella terza enella quarta tappa abbiamo vi-sto come potrà andare: quelledue sono state, fin qui, le fra-zioni più spettacolari. La tappadi oggi (ieri, ndr) era più pre-vedibile, ci si marcava l’unocon l’altro, ma quella di doma-ni (oggi, ndr) potrà essereun’altra tappa di guerra a tuttocampo. E’ ovvio che l’Astanasenta l’odore del sangue, ed èaltrettanto ovvio che l'Astana proverà ad attaccare Contador.Cercherò di vedere quello chesuccederà, magari di approfit-tarne».

Sarà una tappa per la classificagenerale?«Tutti hanno bisogno di guada-gnare secondi. C’è anche Uran,che mi sembra si sia ritrovato eche avrà anche il vantaggiodella cronometro. Se tuttiadesso guardano me, poi nellatappa a cronometro rischieran-no di avere uno shock. Ci sonomolti più corridori di cui pre-occuparsi che non soltanto iTre Tenori».

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Richie&Rigo attenti a noi due1Non solo Contador-Aru. Porte è tosto, Uran sta recuperando dopo un inizio nero

PORTE TIENE«GUARDATE ME?

A CRONO AVRETE UNO SHOCK...»

fL’AUSTRALIANO3° IN CLASSIFICA A 22”

URAN TORNA «CATARRO E MAL

DI GOLA SONO ALLE SPALLE»

fIL COLOMBIANO8° IN CLASSIFICA A 1’24”

Claudio GregoriCAMPITELLO MATESE

L’ emorragia è finita. Ri-goberto Uran Uranaveva perduto 12” da

Contador e 6” da Aru nellacronosquadre iniziale, poi42” a Chiavari e 28” all’Abe-tone dai suoi tre rivali piùgrandi: Aru, Contador, Por-te. «Finalmente è finita. Hosuperato l’influenza. Qui misono sentito bene», ha di-chiarato felice.

TERAPIA Questa salita eraattesa come un giudizio diDio per lui. Afflitto da maldi gola e catarro, il colom-biano non aveva potuto chedifendersi nella prima setti-mana di corsa. Solo a Cam-pitello Matese è apparso ingrado di recitare da prota-gonista e di lottare alla pari

goranti delle ginestre, i grap-poli d’oro del maggiociondolo.La salita era continua, priva dirampe e strappi. Un percorsoadatto a lui. Uran seguiva gliuomini della Tinkoff Saxo edell’Astana, che compivanoevoluzioni in testa al gruppo.

L'ATTACCO Poi, all’improvviso,con bagliore di scimitarra, Aruera scattato. Uran era subitopronto a rispondere, seguendocome un’ombra Contador ePorte. «Mi aspettavo lo scatto.Ero pronto», ha spiegato, poi,sul traguardo. «Sono tornatosotto con facilità». L’ambiente era bello. Prima boschi di quer-ce. Poi faggi secolari. In alto trapietre taglienti, prati radi. Quicorre il lupo appenninico, iltasso scava le sue tane. Nel ver-de, in alto, gli sorridevano leviole e le primule gentili. Batta-gliava con valore contro Aru,Porte e Contador. Non ne per-deva mai la scia. Tagliava il tra-guardo settimo e si rallegrava:«Finalmente sto bene. L’in-fluenza è alle spalle. Ora possogiocarmi al meglio le mie chan-ces».

L'OCCASIONE Uran guardaavanti. Non è un attaccante,che cerca gloria. Gli basta con-trare gli assalti di Contador,Porte e Aru. «Aspetto la crono-metro. Sarà la tappa fonda-mentale per tutti», dichiara. «Nelle altre tappe, natural-mente, dovrò essere lì anch’iocon i migliori». Un anno fa, nel-la cronometro Barbaresco-Ba-rolo, 41,9 km, dodicesima tap-pa, Uran – oltre a staccare di1’15” Ulissi e di 1’34” lo specia-lista Cadel Evans – inflisse di-stacchi netti ai due rivali più te-mibili per la vittoria finale:2’41” a Quintana, 2’55” a FabioAru. Nella Treviso-Valdobbia-dene di sabato ha a disposizio-ne una cronometro di 59,4 kmper recuperare lo svantaggio di1’24” che lo separa dalla ma-glia rosa. «Un’occasione da nonperdere», dice Uran. Al Giro èstato il primo colombiano a in-dossare la maglia rosa. Ora,dopo due secondi posti, puntaal successo finale.

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98° Giro d’ItaliaRLa lotta per la rosa

simo e poi avere Konig e Nievedavanti, impegnati per me, èstato bello da vedere. Io misento bene, ed è stato bello an-che andare davanti, allungare,vedere l’effetto che avrebbefatto. Siamo stati bravissiminel gestire la squadra. Qualcu-no la considera una debolezza.Ma non abbiamo bisogno dicorrere come Astana e Saxo,quel modo spetta a loro. La 2ª ela 3ª settimana saranno quellein cui avremo bisogno di com-pagni freschi».

con Contador, Porte e Aru perla vittoria del Giro. «Ero fidu-cioso prima del via. Ma aspet-tavo questa salita come unasentenza. Non potevo perdereterreno un’altra volta», ha det-to Uran. Il traguardo non è soloun obiettivo di vittoria. È ancheun terapeuta meraviglioso, chepuò guarire, confortare. SalivaUran verso un cielo di nuvole.Inquieto. Punzecchiato dadubbi molesti e interrogativi,che solo la strada avrebbesciolto. Sfiorava i cespugli sfol-

Porte, 30 anniBETTINI

Rigo Uran,28 anni BETTINI

RICHIE PORTETEAM SKY

CONTADOR È UN GRAN LOTTATORE,

NON CREDO CHE MOSTRERÀ QUANTO SIA

LA SUA SOFFERENZA

RIGOBERTO URANETIXX-QUICK STEP

ASPETTAVO QUESTA SALITA COME UNA

SENTENZA. NON POTEVO PERDERE TERRENO

UN’ALTRA VOLTA

34 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Claudio GregoriCAMPITELLO MATESE

H a dedicato la vittoria aXavier Tondo Volpini, ilcompagno di squadra,

che morì tra le sue braccia 4 an-ni fa, dopo essere stato ferito amorte dalla porta elettronicadel garage durante un ritiro sul-la Sierra Nevada. Un ricordoche brucia come una ferita e chel’amicizia fa splendere di luceviva. Beñat Intxausti è un bascodi Muxika, un paesino a 2 chilo-metri da Guernica, che Picassoha reso immortale. Guernica èla cittadina della Biscaglia, che,il 26 aprile 1937, fu bombardatadagli aerei tedeschi della Legio-ne Condor, aiutati dagli italianidell’Aviazione Legionaria. Pi-casso dipinse il massacro nellasua opera cubista più famosa.Intxausti conosce quelle stradee anche la quercia, sacro simbo-lo della città. Salendo verso iltraguardo si è trovato in un bo-sco di querce. Da lì forse ha trat-to ispirazione. È schizzato avan-ti. A 3 km dal traguardo si è tro-vato solo. «Non ho mai avutopaura. Il mio direttore sportivomi diceva i tempi. Così ho potu-to calibrare lo sforzo».

CALCIO? NO, BICI Intxausti(soprannominato «Perla») ha29 anni. Era un calciatore pro-mettente, centrocampista man-cino. A 14 anni fece un provinocon l’Athletic Bilbao, la squadra,che, con Real Madrid e Barcello-na, non è mai retrocessa, orgo-glio basco con 8 scudetti e 23Coppe del Re. Fallì il provino.Seguendo un cugino, s’innamo-rò della bici. Aveva davantil’esempio del compaesano An-

drès Gandarias, scudiero diFuente. Otto anni fa Intxaustiera la speranza del ciclismo ba-sco. Poi, risultò impari ai sogni.Patisce il caldo. La crisi lo cogliee mozza i suoi voli. L’ultima,quattro giorni fa, sull’Abetone.Sorpreso dal caldo, ha patito10’28” di distacco. Intxaustiaveva già conosciuto momentidi gloria al Giro. Due anni fa haindossato la maglia rosa a Pe-scara. «Un momento bellissimo,con un rammarico. Non ho maiportato la maglia rosa in grup-po. Il giorno dopo c’era la cronoe Nibali me l’ha strappata».

SOGNO (AZZURRO) Ora ha dueobiettivi: «Vincere un’altra tap-pa e il Gran Premio della Mon-tagna. Non sarà facile». Il 30maggio Intxausti sarà distrattoda un altro confronto: l’AthleticBilbao sfida al Camp Nou il Bar-cellona nella finale della «Copadel Rey». Meglio vincere il GPMo meglio che l’Athletic batta ilBarcellona? «Meglio vincere ilGran Premio della Montagna».Sui monti abitano gli dei.

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Intxausti per TondoIl calciatore mancato ha fatto ancora gol1A 14 anni era una promessa, provò per l’Athletic Bilbao. Poi la bici: seconda tappa rosa dopo Ivrea 2013, sempre per l’amico

IL GIRO AI RAGGI XDATA TAPPA KM ARRIVO MAGLIA ROSA ROSSA AZZURRA BIANCA9/5 1a SAN LORENZO AL MARE-SANREMO (cronosquadre) 17,6 ORICA GERRANS - - MATTHEWS10/5 2a ALBENGA-GENOVA 177 VIVIANI MATTHEWS VIVIANI LINDEMAN MATTHEWS11/5 3a RAPALLO-SESTRI LEVANTE 136 MATTHEWS MATTHEWS VIVIANI KOCHETKOV MATTHEWS12/5 4a CHIAVARI-LA SPEZIA 150 FORMOLO CLARKE VIVIANI KOCHETKOV CHAVES13/5 5a LA SPEZIA-ABETONE 152 POLANC CONTADOR VIVIANI POLANC ARU14/5 6a MONTECATINI T.-CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 183 GREIPEL CONTADOR GREIPEL POLANC ARU15/5 7a GROSSETO-FIUGGI 267 ULISSI CONTADOR VIVIANI POLANC ARUIeri 8a FIUGGI-CAMPITELLO MATESE 186 INTXAUSTI CONTADOR VIVIANI INTXAUSTI ARUDATA TAPPA KM DIFFICOLTÀ e GIUDIZIO GAZZETTAOggi 9a BENEVENTO-SAN GIORGIO DEL SANNIO 224 **** Più dura del previsto, si sale e scende di continuo: 4000 metri di dislivello

Domani RIPOSO a CIVITANOVA MARCHE

19/5 10a CIVITANOVA MARCHE-FORLÌ 200 * Si inizia la risalita dopo il primo riposo, spazio agli uomini da volata

20/5 11a FORLÌ-IMOLA (Autodromo Ferrari) 153 *** Tappa non facile: nel finale 3 volte il circuito Tre Monti e arrivo nell’autodromo

21/5 12a IMOLA-VICENZA (Monte Berico) 190 *** Ultimi 60 km da fuoco e fiamme, i 1200 metri finali con punte all’11%

22/5 13a MONTECCHIO MAGGIORE-JESOLO 147 * Un biliardo: la quiete prima della tempesta, finale velocissimo, e le rotatorie...

23/5 14a TREVISO-VALDOBBIADENE (crono individuale) 59,4 ***** L’unica crono: 30 km piatti, poi 29,4 su e giù tra i vigneti. Molti qui perdono il Giro

24/5 15a MAROSTICA-MADONNA DI CAMPIGLIO 165 **** Ecco le Dolomiti: il Daone - salita e discesa - è da temere più di Campiglio

25/5 RIPOSO a MADONNA DI CAMPIGLIO 26/5 16a PINZOLO-APRICA 174 ***** Tonale, Aprica, Mortirolo, Aprica: bastano i nomi. Saranno emozioni forti

27/5 17a TIRANO-LUGANO 134 * Giornata di recupero, via libera ai velocisti usciti sani e salvi dalle Dolomiti

28/5 18a MELIDE-VERBANIA 170 ** Il Monte Ologno (10 km al 9%; Gpm a 36 km dall’arrivo) è un trampolino

29/5 19a GRAVELLONA TOCE-CERVINIA 236 ***** Quasi 4800 metri di dislivello, per lo più negli ultimi 90 km con 3 salite da 20 km

30/5 20a SAINT-VINCENT-SESTRIERE 199 ***** Si decide il Giro, il Colle delle Finestre con gli ultimi 9 km di sterrato fa paura

31/5 21a TORINO-MILANO 178 * Passerella finale a Milano dopo 2 anni: si passa dall’Expo, poi circuito in corso Sempione

6� Le vittorie in carriera di Benat Intxausti, al Giro le due più importanti: ieri e nel 2013 a IvreaFRANCO PELLIZOTTI 37 ANNI, ANDRONI

«HO PROBLEMI MUSCOLARI, MANON MI IMPEDIRANNO DI RIPROVARCI»

98° Giro d’ItaliaRIl vincitore

Benat Intxausti, , 29 anni BETTINI

� Il Mortirolo è storia e fatica: 11,8 km verso il cielo, con una pendenza media da brividi (10,9%) e punte massime da temerari (18%). Il Giro affronterà il 26 maggio la salita dove sbocciò Marco Pantani, in occasione della 16a tappa da Pinzolo ad Aprica. Ma già oggi, nove giorni prima, cicloamatori e appassionati potranno confrontare i propri tempi di scalata con quelli dei grandi del ciclismo. Da Pinzolo parte (ore 8) la Granfondo Giro organizzata da Rcs Sport e Gazzetta. Due percorsi: la Medio Fondo, di 102 km, con le salite di Campo Carlo Magno, passo del Tonale e arrivo ad Aprica; la Granfondo, di 177 km, con in più la salita del Mortirolo da Mazzo di Valtellina, quindi discesa su Monno, Edolo e arrivo definitivo ad Aprica. Ogni bicicletta è munita di trasponder: sull’asfalto sono stati messi tappeti per il rilevamento cronometrico, sia alla base dell’ascesa che in cima. I dati verranno pubblicati su giroditalia.it e granfondogiroditalia.com. Una curiosità: il record di scalata del Mortirolo appartiene a Ivan Gotti. Al Giro 1996 impiegò 42’40’’ per raggiungere la vetta, con Tonkov a ruota.

OGGI CICLOAMATORI

Granfondo Giro, tuttisul Mortirolo

35DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

40� I giorni di prognosi per Daniele Colli per la frattura scomposta dell’omero sinistro rimediata giovedì SIMON GERRANS 35 ANNI COMPIUTI IERI, ORICA

«HO PASSATO IL COMPLEANNO FACENDO IL LAVORO CHE AMO»

Marco il fotografo«Colli, mi dispiace»1Parla lo spettatore che ha causatola caduta. Ieri è arrivata la denuncia

Alessandro [email protected]

@alfa_conti

L a denuncia e le prime pa-role dello spettatore-foto-grafo. Ma anche la perma-

nenza all'ospedale di Grossetoche potrebbe durare più delprevisto per Daniele Colli. Sonomolte le novità sul caso del volodel 33enne velocista della Nip-po-Vini Fantini. Finito in came-ra operatoria dopo l'urto con unteleobiettivo di una macchinafotografica sul rettilineo di arri-vo di Castiglione della Pescaia,a 250 metri dal traguardo, nella6a tappa.

SCAFOIDE I medici, dopo avereoperato Colli all'omero sinistro

con l'inserimento di un ferro endomidollare e due viti per ri-durre la frattura, vogliono ac-certare le condizioni dello sca-foide sinistro. È probabile che ilvelocista della Nippo-Vini Fan-tini rimanga ricoverato qualchegiorno in più. Ieri ha ricevuto lavisita del sindaco di Castiglio-ne, Giancarlo Farnetani.

ANGOSCIA «Sono dispiaciutoda quanto è successo, spero cheDaniele Colli guarisca presto eche Contador finisca il Giro insella alla bicicletta», ha dettoMarco, il 32enne di Castiglione,tramite l'avvocato Fabio Tava-relli. Nell'urto ha riportato an-che lui una ferita al volto per cuiè stato medicato con un paio dipunti. Marco è fiorentino di na-scita ed è titolare da circa un an-

no di un negozio di fotografianella località costiera. Chi lo co-nosce bene in paese, lo descrivecome molto scosso. «Quello cheè successo mi ha profondamen-te addolorato e benché sia con-vinto di non aver commesso im-prudenze, l'idea che un giovaneabbia dovuto abbandonare ilGiro a causa della caduta mi an-goscia, così come tutte le rico-struzioni e le dichiarazioni diquesti giorni che purtroppo vo-gliono trasformare un inciden-te in un mistero e una personanormale in un mostro. Sono vi-cino ai due corridori feriti e spe-ro che Daniele mi dia modo diandarlo a trovare quanto pri-ma», conclude la nota.

PENALE E CIVILE «Chi ha pro-vocato la caduta certamente

non è un mostro, ma è una per-sona che ha fatto un errore ma-dornale. È stato incauto» ha re-plicato il general manager dellaNippo-Vini Fantini, FrancescoPelosi. Ieri Colli ha presentatodenuncia contro ignoti per le-sioni, la prognosi è di 40 giorni.La Polizia di Grosseto che haraccolto l'esposto accerterà leresponsabilità anche grazie allamole di foto e filmati che hannoripreso l'incidente. «Intendia-mo andare sino in fondo — haproseguito Pelosi — sia con lacausa penale che civile». Perquanto riguarda il futuro di Col-li «potrebbe tornare a correread agosto». Il milanese ha uncontratto annuale: «Siamo unagrande famiglia», ha concluso ilgeneral manager.

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Daniele Colli, 33 anni,ha presentato denuncia contro ignoti per la caduta a Castiglione in cui ha riportatola frattura scomposta dell'omero BETTINI

fLA STORIA

E per un giorno Cunego ritorna Piccolo Principe

Marco PastonesiINVIATO A CAMPITELLO MATESE

P er un attimo è sembrato di tornare in-dietro di 11 anni. E' sembrato che Cam-pitello Matese avesse la spiritualità di

Montevergine di Mercogliano o la natura diFalzes o l’altitudine di Bormio 2000. Per unattimo è sembrato che la sua bici avesse ritro-vato le ali che la faceva volare più in alto e piùin fretta di tutte le altre. Ma un attimo duraun attimo, poco più o poco meno, anchequando l’immaginazione va al potere, anchequando la fantasia sconfigge la cronaca, an-che quando la macchina del tempo ingrana laquarta. E quel corridore blu e arancione, dor-sale 121, è stato inghiottito dal gruppo e rias-sorbito dal tempo.Damiano Cunego, 9° a 45” da Intxausti, 14° inclassifica (a 2’24” da Contador), pedala il suopersonale Giro d’Italia. Non avrà più il colpodi pedale del 2004, quando da gregario fupromosso capitano, quando da piccolo scala-tore s’ingigantì in Piccolo Principe, quando cisi chiese dove potessero essere tracciati i suoiconfini da specialista di classiche o da staca-novista di grandi giri. Ma adesso, con dignità,con orgoglio, con fierezza, Cunego lotta. E aschiena piegata, ma a testa alta, prova, tenta,cerca. Va a finire che troverà. Forse una vitto-ria, forse un piazzamento. Forse in una tap-pa, forse nella generale. Cunego ha però giàritrovato l’affetto e la stima della gente. Suquella bici, in quella maglia blu e arancione,in quel dorsale numero 121, il vecchio Picco-lo Principe non è più solo.

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98° Giro d’ItaliaRL’incidente di Castiglione della Pescaia

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Nadal 7° a Parigi� (l.mar.) Per la prima volta in carriera, Rafael Nadal arriva al Roland Garros senza vittorie stagionali sulla terra rossa europea. Lo spagnolo approderà a Parigi da numero 7 del mondo; l’ultimo slam giocato con una classifica così bassa è stato l’Open d’Australia del 2005 (da numero 56). Nadal è 7° anche nella race (ottavo se Wawrinka approda in finale)ITAL A

Internazionali Bnl

d’

Federer showWawrinka k.o.E oggi assaltoal tabù-Roma1Lo svizzero in finale contro Nole, che lo ha battuto due volte in semifinale al Foro Italico:«Me la gioco, sulla terra non è insuperabile»

Vincenzo MartucciROMA

@vincemartucci

E Federer-Djokovic sia, oggi, per arricchirel’albo d’oro, sperando in una bella partita,come altre indimenticabili finali al Foro.

L’attesa nel sabato di semifinali è stata vana elunga. Dalle 12 alle 20 con tanti nomi doc, a con-ferma di un grande cast di attori, ma povero disorprese. La spagnoletta SuarezNavarro gioca meglio a tennis del-la ordinatissima Halep, e stavoltanon regala vuoti di intensità. Fer-rer si spreme, ma Djokovic hasprint da numero 1. Baby Gavrilo-va si stiracchia invano gli addomi-nali nell’impossibile derby conMaria Sharapova. E poi delude an-che Federer-Wawrinka. Proprioquello che la folla vuole: la sfidafra classe e potenza, il braccio diferro fra amici dal rovescio a unamano, la rivincita del litigioso Ma-sters di novembre a Londra, quan-do Roger piegò «Stan the man» dopo aver salvato4 match point, ma si spezzò la schiena e poi do-vette anche giustificare il tifo della propria signo-ra, Mirka, prima della trionfale finale svizzera diDavis. Gli ingredienti ci sarebbero tutti: «Stani-mal», come lo chiama il Magnifico, è caricato apallettoni dopo il divorzio con antipatici strasci-chi web e, qui al Foro, è rimbalzato dai balbettii(da febbraio a Rotterdam non vinceva due matchdi fila in torneo) all’esecuzione di Nadal - colbraccino corto -, venerdì sera, con 25 vincenti,7/9 nelle palle-break salvate ed un superbo tie-break. RogerExpress è l’unico semifinalista ro-mano senza set persi, il più brillante della setti-

mana, il più affamato, nell’unico Masters 1000tabù a dispetto delle tre finali (2003, 2006 e2013), il favorito per il 15-2 nei precedenti conStan, 3-2 sulla terra. Che sarà anche argillosa,troppa, « e pericolosa a fondocampo, alla sinistradell’arbitro», come accusa Djokovic. «E sul cam-po centrale, giocando di sera, la palla resta di piùsulle corde, mentre a Parigi c’è più out e i rimbal-zi sono più alti», come si lamenta Nadal. Ma èsempre terra e così veloce, a Roma (come al Ro-land Garros), esalta i più ricchi di fisico e tecnica,

come il campione di 17 Slam, ri-lanciato dal tennis champagne diStefan Edberg, e non il picchiatoreallenato dall’altro svedese MagnusNorman.

UPPERCUT E pensare che, al via,Wawrinka parte a razzo e Federerresta sui blocchi. Ma il 3-0 in appe-na 7 minuti è irreale, Stan non puòtirare solo vincenti, Roger non puòcontinuare a sbagliare rigori didritto. Infatti il re dei re comincia amuovere l’avversario con lo slice,chiamandolo a rete con palle intri-

se di difficoltà. E il cucciolo svizzero, che purel’ha battuto due volte sulla terra di Montecarlo,dimentica il ripassino specifico nel riscaldamen-to delle 17.30 e smarrisce prima il dritto e poianche il fantastico rovescio, concede il pari e poianche il 4-5. Certo, il rovescio bloccato di polso diFederer illumina la serata come un flash e lasciaattonita la folla ma, soprattutto, colpisce al men-to il povero Wawrinka. Lanciando l’immediato6-4 in 34 minuti. E mandando in tilt il numero 9del mondo con un’imbarcata di 20 punti a 2, finoal fulmineo 5-1. Che diventa 6-2 in 54 minuti.

DANZA Il numero 2 della classifica si fa beffe dei

33 anni, corre e danza per il campo sciorinando ilrepertorio unico da fenomeno di straordinariasemplicità. È il più bel Federer di sempre, quelloche cerca il punto più in fretta che mai, quelloche attacca la rete appena può: «Sono stato mol-to felice di come ho giocato perché sono riuscitoa imporre il mio gioco». Quello che dimentica infretta l’incidente sul 3-3 15-15, quando rischiauna storta e impreca: «Le condizioni del camposono destabilizzanti, ma so che gli organizzatorifanno quello che possono. Pensano che per la fi-nale sarà tutto a posto. Adesso abbiamo paura dimuoverci». Tutti restano a bocca aperta, a partireda Wawrinka: «Con Rafa ho giocato così bene,invece stavolta no, ma dopo quel bell’inizio, misono sentito sgonfio. Contro Roger, se non lopressi, le cose vanno in fretta perché mixa moltoi colpi e diventa aggressivo. Non posso paragona-re lui e Djokovic, con Rafa sono fra i più forti disempre. Vedremo alla fine dell’anno chi avrà vin-to più tornei». Roger sorride, ma quando guardaalla prossima sfida, bluffa: «Vincere qui non sa-rebbe così speciale. Non faccio caso al fatto che aRoma non ci sono mai riuscito». Qui al Foro, con-tro Djokovic, ha giocato e perso 2 volte su 2(2009 e 2012): «Sempre in semifinale. Ma sta-volta sento di potermela giocare, sulla terra nonè Rafa». Riecco, quindi, Federer-Djokovic: si ri-parte da 18-20 nei testa a testa, 4-3 sulla terra.Con una gemma, la semifinale del Roland Garros2012 che ancora brucia al numero 1, una partitatutta d’attacco da Federer versione Edberg.

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Roger lascia sfogare Stan: dopo il 3-0 iniziale lo demolisce col suo rovescio

Federer in forma strepitosa: «Bella gara, ho imposto il mio gioco»

LA GARATUTTO SUL TORNEODUE APPUNTAMENTIIN DIRETTA DAI CAMPI

� Da quest’anno l’offerta della Gazzetta per gli Internazionali d’Italia triplica. Oltre a giornale e gazzetta.it, arriva anche la televisione con due appuntamenti imperdibili. Ogni giorno alle 11.30 e alle 20 si parla del torneo a «Qui Foro Italico», la trasmissione di Gazzetta Tv che va in onda sul canale 59 del digitale terrestre. In studio, oltre alle firme della Gazzetta, giocatori, allenatori e personaggi del mondo dello sport. Grandi ospiti che commentano i risultati più salienti, anche con l’ausilio delle immagini dei match più significativi. Gli Internazionali d’Italia hanno poi uno spazio in tutte le edizioni del Tg Gazzetta news.

Roger Federer,33 anni: battendo Wawrinka ha conquistato la 4a finalea Roma. Lo svizzero non ha mai vinto sulla terra battuta del Foro Italico PLPRESS

37DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

� (l.mar.) Le partite vinte di fila da Novak Djokovic che non perde dal 28 febbraio scorso quando fu battuto da Roger Federer in semifinale a Dubai. Nei Masters 1000 Djokovic non perde dall’11 ottobre 2014 quando perse da Federer in semifinale a Shanghai

Martina, la 6a finale� (l.mar) Martina Hingis, ultima tennista a realizzare il Grande Slam in doppio (nel 1998), giocherà oggi con l’indiana Sania Mirza la sua 6a finale a Roma. L’ex baby regina mondiale ha giocato a Roma 3 finali in singolare (due vinte nel 1998 e 2006) e 2 in doppio (una vinta nel ‘99 con Anna Kournikova)

21

LA GUIDAUOMINI Singolare, semifinaliDjokovic (Ser) b. Ferrer (Spa) 6-4 6-4; Federer (Svi) b. Wawrinka (Svi) 6-4 6-2.Doppio, semifinaliCuevas/Marrero (Uru-Spa) b. Anderson/Chardy (S.Af.-Fra) 6-4 6-4; Granollers/Lopez (Spa-Spa) b. Kyrgios/Sock (Aus-Usa) 6-1 3-6 11-9.DONNE Singolare, semifinaliSuarez Navarro (Spa) b. Halep (Rom) 2-6 6-3 7-5; Sharapova (Rus) b. Gavrilova (Rus) 7-5 6-3. Doppio, semifinaliBabos/Mladenovic (Ung-Fra) b. Kudryavtseva/Pavlyuchenkova (Rus-Rus) 6-2 6-3; Hingis/Mirza (Svi-Ind) b.Garcia/Srebotnik (Fra-Slo)- 6-2 7-6 (5).OGGI Campo CentraleOre 11: Hingis/Mirza (Svi-Ind) c. Babos/Mladenovic (Ung-Fra). Non prima delle 13.30: Sharapova (Rus) c. Suarez Navarro (Spa). Non prima delle 16: Djokovic (Ser) c. Federer (Svi).Pietrangeli ore 14.30: Cuevas/Marrero(Uru-Spa) c. Granollers/Lopez (Spa-Spa).IN TV Finale femminile su SuperTennis, finale maschile su Sky Sport 2 e Supertennis

Djokovic, vittoria con polemica«Questo Centrale è un pericolo»1Il serbo batte Ferrer in due set e conquista la sesta finale agli Internazionali d’Italia Duro attacco al terreno di gioco: «Su quelle buche si inciampa, le caviglie sono a rischio»

LA SFIDA

NOVAK DJOKOVICROGER FEDERER

ANNI

27 33CLASSIFICA

1 2TESTA A TESTA

18 20TORNEI VINTI

52 85SLAM

8 17MASTERS 1000

23 23VITTORIE NEL 2015

34 25SCONFITTE NEL 2015

2 4

Riccardo CrivelliROMA

U no splendido cavallo dirazza. Un purosangueche avverte la tensione

del momento, l’importanza del-la corsa, il peso del traguardoche si avvicina. E così allunga ilpasso, si ritrova di nuovo amuoversi potente ed elegante,accelera intoccabile. Eccolo, ilDjokovic energetico, stimolato,iperconcentrato, che sfrutta leoccasioni e poi chiude la porta,implacabile. Robottino Ferrer ciprova, rema sempre due metridietro la riga di fondo, prova adopporsi con le solite gambe dapodista, ma si arrende con ono-re, con un break per set e nonsenza aver provato a rimanereattaccato al match con la solitatigna. Nole, però, gli neutraliz-za le tre palle break che Ferru siprocura nella partita e, quandosi tratta di abbassare il sipario,mette tre prime pesantissime.

SOLIDO Come ammetterà luistesso, la miglior esibizione set-timanale, il viatico più esaltanteverso la 6a finale e l’eventualequaterna di successi a Roma:«Non ho mai perso il serviziocontro un grande ribattitore,non ho avuto cali di concentra-zione, non gli ho consentito dirientrare nel match. Se dovessiusare una parola per questa vit-toria, sarebbe solidità». Comedi consueto, Nole si congeda da-gli ottomila del Foro con la de-dica siglata a pennarello sullatelecamera nel suo italiano per-sonale («Come bella è questaRoma»), ma stavolta ha il fuocodentro: «Su questo campo nonsi poteva giocare, troppo peri-coloso».

POLEMICA Durante il match,più volte, il numero uno chiamagli addetti a sistemare la terralungo la linea di fondo, ma

quella con la superficie diventauna battaglia frontale: «Questoè un bellissimo torneo, perciònon vorrei parlare delle condi-zioni del campo, però l’annoscorso era preparato molto me-glio e a questi livelli tutti i detta-gli contano. So - prosegue - checi hanno lavorato solo nelle ulti-me tre settimane, e sono troppopoche per un Masters 1000. So-no sicuro saranno più bravi l’an-

no prossimo, però adesso si for-mano buche sulle quali è facileinciampare e vedersi girare unacaviglia». Poca terra, il sole almattino e un clima più umido alpomeriggio, tanto che a un cer-to punto Djokovic si fa lanciareun paio di scarpe nuove dal suoangolo: «Le condizioni sonocambiate velocemente, si scivo-lava di più, ho cambiato peravere più tenuta».

IL SOGNO PARIGINO Novaknon perde dal 28 febbraio, fina-le di Dubai contro Federer, cheè stata anche l’unica sconfittadell’anno fin qui contro un topten in 14 partite. Un camminodi grazia verso il sogno dellaconquista di Parigi, l’unicoSlam che lo ha sempre respinto.E dove Nadal, incredibilmente,avrà una testa di serie al di fuoridelle prime sei. Nole, che primadi tutto è un uomo di sport, ap-plicherebbe per Rafa la clauso-la-Wimbledon: «Lì succede chegiocatori più indietro in classifi-ca vengano premiati con una te-sta di serie più alta per il lorovalore sull’erba, credo che Na-dal lo meriterebbe sulla terra,anche se dobbiamo rimettercialle decisioni di ogni organizza-tore». Certo che le difficoltà delpiù grande di sempre sul rossosembrano un cancello apertoverso la grande, ultima meta:«Ovunque sarà in tabellone, Ra-fa ha vinto così tanto a Parigiche continua ad essere favorito.Quanto a me, non mi importatrovarlo già nei quarti o in fina-le: in uno Slam, devi solo pensa-re a una partita per volta». E lasua mente è già al Bois de Bou-logne.

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IL TENNISTA SERBOSUL ROLAND GARROS

NADAL È SEMPREIL FAVORITO

IO GIOCHERÒ GARA DOPO GARA

Il serbo Novak Djokovic, 27 anni, primo nel ranking mondiale TEDESCHI

RIVERA E BONOLIS IN CAMPO PER «TENNIS AND FRIENDS»(m.cal.) C’era anche Gianni Rivera tra i personaggi dello sport, dello spettacolo e dell’imprenditoria che hanno partecipato a «Tennis and Friends Master Special Edition», l’evento organizzato al Foro Italico in collaborazione con il Policlinico Gemelli per sensibilizzare alla prevenzione e alla cultura della salute. Rivera, in coppia con Paolo Bonolis (nella foto TEDESCHI), ha sfidato in doppio Gene Gnocchi e il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi.

38 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Sharapova-Suarez Navarro: che sfida!1La russa e la spagnola in finale. «Posso vincere», dice Maria. «Sulla terra è da giocare» risponde Carla

GLI SPARRING PARTNER

Volandri con FedererMarcon è il preferitodi Venus e Wawrinka

Marco CalabresiROMA

V enerdì, passata la mez-zanotte e finita l’ovazio-ne del Centrale per la

vittoria su Nadal, StanWawrinka ha incontrato Ric-cardo Marcon. «Domani vogliote, tieniti libero». Un’emozione,per Riccardo, anche se già sa-peva di non poterlo acconten-tare: Riccardo, 30 anni, stamat-tina sarà in campo con il suoTennis Club Padova per unapartita di Serie B e ieri non hapotuto fargli da sparring part-ner. La sua settimana in campocon i big è finita ieri mattina,con Venus Williams, con cui si èallenato quasi tutti i giorni, suspecifica richiesta dell’ameri-cana. E come quella di Riccar-do, anche quella di altri ragazziitaliani che hanno fatto scalda-re, sfogare o provare colpi a chioggi sarà ancora sul Centrale:c’è Giacomo Vianello, figlio dimaestri di tennis, romano co-me Federico Teodori, o NicolaBarraco, siciliano che aveva giàlavorato al Foro Italico, o Clau-dio Grassi, ex nazionale Under14 con Bolelli, o GianmarcoMoroni, che la prossima setti-mana giocherà il Bonfiglio. Tremotivi per fare lo sparring part-ner: c’è chi lo fa per viverel’esperienza di palleggiare con icampioni, chi – come Moroni,classe 1998 – ha l’obiettivo didiventare giocatore e sfrutta gliInternazionali per crescere e

chi acquisisce le prime nozioniper diventare maestro.

RAPPORTO L’ufficio che gesti-sce gli sparring partner e cono-sce le loro caratteristiche (quel-le tecniche e la categoria devo-no essere compatibili con chine fa richiesta) è stato a dispo-sizione dei giocatori: è capitatopiù spesso che fossero le donnea chiedere lo sparring partnerma anche Federer, Djokovic e,appunto, Wawrinka, ne hannoapprofittato. «Non esistonostandard – racconta Marcon,che al Foro Italico ha giocato lepre-qualificazioni –. C’è chi vuole sentire la palla e chi vuo-le correre tanto, chi prova sche-mi particolari o chi chiede digiocare tante volte lo stesso col-po per abituarsi all’avversario.L’emozione più forte è statagiocare con Federer, davanti atremila persone». E il rapportocon i giocatori? «Sono molto gentili ed educati. Se vedi che tidanno confidenza, chiedi unafoto o una dedica, ma spessocapita di trovarli concentrati almassimo per il match». Fede-rer, che ieri si è allenato con il19enne Matteo Berrettini («al-l’inizio tremavo», ha confessa-to) - , al Foro Italico ha palleg-giato anche con Filippo Volan-dri (con cui perse nel 2007),qui opinionista per Sky e parti-to ieri per Parigi, dove giocheràle qualificazioni del RolandGarros. E dove non ha intenzio-ne di fare lo sparring partner.

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VOLÉE DI ROVESCIOdi PAOLO BERTOLUCCI

LA SECONDA FAVORITAPRONTA AL SORRISO

A ll’inizio del torneo Maria Sharapova era la seconda favoritae quindi la sua presenza nella

finale odierna non può certo stupire. La sorpresa fino a un certo punto arriva invece dal nome dell’avversaria: Carla Suarez Navarro, numero 10 della classifica mondiale. Se a livello maschile l’elezione del miglior rovescio ad una mano vede in lizza diversi pretendenti, tra le femmine il riconoscimento viene assegnato di diritto alla spagnola. Ma questo fenomenale colpo non sarebbe stato sufficiente da solo a superare gli ostacoli se la tennista non avesse inserito nel proprio gioco la continuità e una buona dote di alternative tattiche. Purtroppo accusa alcuni problemi fisici e si lascia ancora prendere dall’ansia nei momenti decisivi. Vedere Maria Sharapova agire sul campo con la sicurezza e la determinazione di questi giorni è un piacere per gli occhi. Al sontuoso atteggiamento abbina con estrema disinvoltura la ferocia agonistica e alla consueta finta nei colpi di rimbalzo unisce un’inconsueta efficacia nelle esecuzioni di inizio scambio. Accusata da molti di eccessiva freddezza nell’atteggiamento oggi scende in campo con i favori del pronostico e in caso di successo probabilmente si lascerà andare e regalerà al pubblico il più smagliante dei sorrisi.

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Davide Stoppini

M aria, Carla, Daria, Si-mona: di italiano c’era-no solo i nomi in semi-

finale, meglio non farsi illusio-ni. La finale è tra le prime due:Sharapova contro Suarez Na-varro, Russia contro Spagna,arbitra Roma. Non sarà la parti-ta più attesa, ma è quella tecni-camente più logica per questiInternazionali. Perché lo dice lastoria di questa stagione. Lo di-ce, soprattutto, una Sharapovatornata numero 2 del ranking:la Halep è alle spalle, non pro-prio una storiaccia aspettandoParigi. Ma per parlare francese,c’è tempo. Roma è anche la suaterra, in fondo l’aveva detto a

inizio settimana: «Sento che posso vincere il torneo, ho buo-ne sensazioni». Non dice sem-pre così. Forse la passeggiata inVaticano con l’amato Grigor Di-mitrov di domenica scorsa le hafatto bene. Magari il gelato dilimone e pistacchio per cui vapazza l’avrà aiutata a rilassarsi.O forse, molto più semplice-mente, Maria ha trovato ancorauna volta il modo di mostrareche la terra è una superficie chela stimola. Per intendersi: una

vittoria oggi, vorrebbe dire 11°titolo in carriera sul rosso, nu-mero che ora può vantare soloSerena Williams. Mica sempli-ce arrivarci, però, in finale. Ma-ria ha dovuto domare Daria Ga-vrilova, una che forse venerdìsera in camera aveva vistoRocky IV. Perché stata venendofuori un po’ la storia di IvanDrago e Sylvester Stallone, conil Centrale a fare il tifo inizial-mente per Maria, prima di cam-biare sponda e cominciare a ur-

lare «Daria, Daria». L’avesseromai fatto: Sharapova a quelpunto ha dato ancora di più lespalle al campo e ha trovato laforza di reagire, battendo un’avversaria che già a Miami,storia di marzo, l’aveva battuta,alla faccia di quelle palle altesul rovescio difficili da gestire.Alla faccia di una terra del Cen-trale che non va giù neppure alei, non solo a Djokovic: «Non èuna storia di oggi, è da anni cheil campo qui è un problema»,

aggiunge Maria.

QUI CARLA Un problema saràpure affrontare oggi una comeCarla Suarez Navarro, uscitavincitrice dalla battaglia con Si-mona Halep, a colpi di break (9solo nel terzo set) e di winners.E non sorprenda, perché Carlaè una delle tenniste più in for-ma del 2015, anno nel quale haraggiunto almeno i quarti di fi-nali in 10 degli 11 tornei dispu-tati. E che ieri, contro la rome-na, ha vinto la 31° partita del-l’anno. Ha migliorato il suo bestranking: ora è numero 8, vin-cendo oggi potrebbe diventare7a. E nella classifica Race è 4a.Occhio, perché c’è pure il latonegativo: è alla terza finale del-l’anno, le altre due le ha perse.Con Maria Sharapova è in svan-taggio 3-1 nei precedenti. Masulla terra non si è mai giocato.E qui punta tutte le sue fiches laspagnola: «Da quando ho cam-biato racchetta il mio gioco è diventato più aggressivo, delresto per affrontare le top tennon posso fare altrimenti. Ma ilsegreto è nella testa, è lì che so-no migliorata. Maria? Sa faretutto e gioca bene nei momenticruciali. Però siamo sul rosso,ho fiducia». Chissà, magariqualche consiglio arriverà pureda Francesca Schiavone, con laquale condivide quello straor-dinario rovescio a una mano,ormai una rarità tra le donne:«Con Francesca mi sono allena-ta a lungo, è un’amica, oltre cheun punto di riferimento». Lo ve-di che, scavando scavando, unpo d’Italia in finale c’è?

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L’esultanza della russa Maria Sharapova, 28 anni, da ieri seconda nel ranking Wta ACTION

RIn semifinale battute Gavrilovae Halep. Il bilanciodice 3-1 per la Sharapova

TennisRInternazionali d’Italia

39DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

40

VIA ALLE 14 DIRETTA SU SKY SPORT MOTOGP HD, DIFFERITA IN CHIARO SU CIELO ALLE 18.359ª FILA8ª FILA7ª FILA6ª FILA5ª FILA4ª FILA3ª FILA2ª FILA1ª FILA

M. MARQUEZSpa-Honda

93

LORENZOSpa-Yamaha

99

DOVIZIOSOIta-Ducati

4

PEDROSASpa-Honda

26

IANNONEIta-Ducati

29

V. ROSSIIta-Yamaha

46

CRUTCHLOWGB-Honda

35

A. ESPARGAROSpa-Suzuki

41

P. ESPARGAROSpa-Yamaha

44

SMITHGB-Yamaha

38

M. VIÑALESSpa-Suzuki

25

BRADLGer-Yamaha Forward

6

REDDINGGB-Honda

45

HERNANDEZCol-Ducati

68

HAYDENUsa-Honda

69

PETRUCCIIta-Ducati

9

ABRAHAMR.Cec-Honda

17

BARBERASpa-Ducati

8

DI MEGLIOFra-Ducati

63

MILLERAus-Honda

43

E. LAVERTYIrl-Honda

50

BAUTISTASpa-Aprilia

19

MELANDRIIta-Aprilia

33

BAZFra-Yamaha Forward

76

DE ANGELISRsm-Art

15

1 1'32’’246 4 1'32’’897 7 1'33’’352 10 1'33’’665 13 1'34’’245 16 1'34’’575 19 1'34’’870 22 1'35’’456 25 1'37’’522

2 1'32’’749 5 1'33’’001 8 1'33’’419 11 1'33’’714 14 1'34’’267 17 1'34’’833 20 1'34’’940 23 1'35’’458

3 1'32’’846 6 1'33’’299 9 1'33’’556 12 1'33’’724 15 1'34’’551 18 1'34’’858 21 1'34’’947 24 1'35’’680METEO: SOLE, TEMPERATURA MASSIMA 19o

MOTO2 1. RINS (KALEX) 1’37”114

MEDIA 155,1 KM/H

2. LOWES (SPEED UP) 1’37”114

3. ZARCO (KALEX) 1’37”222

4. RABAT (KALEX) 1’37”329

5. NAKAGAMI (HONDA) 1’37”415

6. LUTHI (KALEX) 1’37”442

7. SALOM (KALEX) 1’37”641

8. SIMEON (KALEX) 1’37”645

9. SIMON (SPEED UP) 1’37”724

10. KRUMMENACHER (KALEX) 1’37”764

11. KALLIO (KALEX) 1’37”790

12. MORBIDELLI (KALEX) 1’37”900

13. SYAHRIN (KALEX) 1’37”937

14. SCHROTTER (TECH 3) 1’37”941

15. FOLGER (KALEX) 1’37”968

16. A. PONS (KALEX) 1’37”969

17. WEST (SPEED UP) 1’38”065

18. CORTESE (KALEX) 1’38”152

19. AEGERTER (KALEX) 1’38”199

20. CORSI (KALEX) 1’38”290

21. A. MARQUEZ (KALEX) 1’38”511

22. BALDASSARRI (KALEX) 1’38”512

23. L. ROSSI (TECH3) 1’38”721

24. SHAH (KALEX) 1’38”748

25. CARDUS (TECH3) 1’38”787

26. MULHAUSER (KALEX) 1’38”817

27. WAROKORN (KALEX) 1’39”733

Filippo FalsaperlaINVIATO A LE MANS (FRANCIA)

N on è ammissibile. E nonè nemmeno giusto dovervivere momenti di paura

vera come quando le corse si fa-cevano sulle strade, tra muri eballe di paglia, mentre in realtàsi corre su una pista con grandivie di fuga. Quello che è succes-so nella gara del Cev Moto3, oraMondiale Junior su pressionidella Dorna, è fuori da ogni lo-gica: dopo il brutto incidente diTony Arbolino (di cui leggete aparte), il gruppone dei ragazzi-ni era lanciato verso la primachicane come se nulla fosse ac-caduto. In effetti, dopo la cadu-ta del 14enne italiano, la dire-zione gara aveva esposto labandiera rossa, senza che perònessuno dei commissari lasventolasse ai piloti. Che si sonotrovati in traiettoria la macchi-na medica che dava soccorso aTony. Tragedia evitata per nien-te (tac negativa). «Non siamonoi che gestiamo le operazio-ni», dice Loris Capirossi, che faparte della direzione gara Mo-toGP. Ok, ma sulla sicurezzanon si fanno sconti.

RIMONTA Meglio pensare aquello che si era visto un’orettaabbondante prima, con la qua-lifica che non ti aspetti. Certo,quando parli di Marc Marquezla sorpresa è sempre relativa.Ma trovare il campione già informa da pole, tre settimanedopo l’operazione al mignolosinistro, soprattutto dopo liberea singhiozzo, non era la cosapiù prevedibile di questo GP.«Per una volta ho pensato allagara più che al tempo», si è giu-stificato lui, sottolineando di

to che l’operazione al bracciodestro abbia avuto successo: 8°ma con discrete sensazioni) si èsobbarcato il lavoro di evolu-zione, che qui significa soprat-tutto un forcellone più flessibi-le. Cosa che ha comportato unalunga messa a punto, ma al mo-mento cruciale non gli ha impe-dito di piazzare un tempo dastroncare le gambe anche adAndrea Dovizioso, che puntavadecisamente alla pole, e a JorgeLorenzo, che ha fatto due giorni

di libere a livello di Jerez, cioèstellari.

INSEGUITORE Come spessosuccede Valentino Rossi non hasaputo cogliere il tempo per l’attacco alla qualifica, chiu-dendo solo 7°, anche dietro CalCrutchlow (4° con la solitazampata finale), il redivivo An-drea Iannone e la sua spalla si-nistra lussata di fresco, e Brad-ley Smith, protagonista solo delprimo giorno di libere. Onesta-

mente Valentino valuta di nonessere (per il momento) da po-dio, ma i suoi recuperi domeni-cali sono ormai leggenda. Epoi… parte in terza fila, comein occasione delle due vittorie:anche se in Qatar e Argentinaera ottavo.

STRANEZZE L’unica certezzadella gara di oggi pomeriggiosembra essere che il podio verràfuori dalla lotta tra i protagoni-sti della prima fila e appuntoValentino: i convalescenti Ian-none e Pedrosa difficilmentepotranno reggere il ritmo per i28 giri, mentre Crutchlow eSmith (come gli altri) non han-no il ritmo. Piuttosto sicuro deipropri mezzi sembra Lorenzo inversione Martillo, anche se«questa forse è stato il terzotempo peggiore della mia car-riera. Ma nell’ultima uscital’elettronica ha iniziato a dare inumeri, con le marce sul di-splay, e poi mi dava delle stranesensazioni». Altro discorso del-la gara, dove è consistente e ve-loce più o meno come Dovizio-so. Per una «santa alleanza»?

FUGA «Questo non è il Tour deFrance – dice il maiorchino –qui se vuoi vincere devi cercaredi pensare a te e andare il piùforte possibile». Tradotto dal«lorenzese»: al semaforo prove-rò a scappare come ho fatto duesettimane fa in modo che nes-suno mi possa dare fastidio.Non è dello stesso parere Dovi-zioso che sente di avere la pri-ma grande occasione della sta-gione. Andrea non si nascondee, sulla pista che ama, è prontoa tenere sotto pressione Jorge,magari per una volata a due.Ma con (possibili) sorprese.

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Marc Marquez, 25 anni, in sella alla Honda: quella di ieri è la terza pole consecutiva a Le Mans MILAGRO

Oggi sul circuito Bugatti di Le Mans (4.185 m) si corre il GP di Francia, 5a tappa del Motomondiale. Tutto in diretta su Sky Sport MotoGP HD. OGGI Warm-up Moto3 8.40-9; Moto2 9.10-9.30; MotoGP 9.40-10. Gare Moto3

alle 11 (24 giri, 100,4 km); Moto2 alle 12.20 (26, 108,8 km); MotoGP alle 14 (28, 117,2 km). Differite su Cielo: alle 14.15 la Moto3; alle 15.35 la Moto2; alle 18.35 la MotoGP. GAZZETTA.IT Tempo reale, risultati, notizie e fotogallery sul nostro sito.

GAZZETTATV Approfondimenti e collegamenti con i nostri inviati.CLASSIFICHEMotoGP: 1. V.Rossi 82; 2. Dovizioso 67; 3. Lorenzo 62; 4. M.Marquez 56. Moto2: 1. Zarco 73. Moto3: 1. Kent 91.

TEMPO REALESU GAZZETTA.IT

1. QUARTARARO (HONDA) 1’44”763

MEDIA 143,8 KM/H

2. NAVARRO (HONDA) 1’44”885

3. BAGNAIA (MAHINDRA) 1’45”457

4. KORNFEIL (KTM) 1’45”575

5. FENATI (KTM) 1’45”665

6. DANILO (HONDA) 1’45”671

7. ANTONELLI (HONDA) 1’45”689

8. OLIVEIRA (KTM) 1’46”011

9. I. VIÑALES (HUSQVARNA) 1’46”234

10. SUZUKI (MAHINDRA) 1’46”846

11. HERRERA (HUSQVARNA) 1’46”885

12. FERRARI (MAHINDRA) 1’46”974

13. LOCATELLI (HONDA) 1’47”019

14. MANZI (MAHINDRA) 1’47”027

15. GUEVARA (MAHINDRA) 1’47”037

16. MIGNO (KTM) 1’47”130

17. GARDNER (MAHINDRA) 1’47”171

18. BASTIANINI (HONDA) 1’47”220

19. MCPHEE (HONDA) 1’47”225

20. AJO (KTM) 1’47”556

21. TONUCCI (MAHINDRA) 1’47”623

22. LOI (HONDA) 1’48”004

23. RODRIGO (KTM) 1’48”134

24. HANIKA (KTM) 1’48”380

25. B. BINDER (KTM) 1’48”402

26. MASBOU (HONDA) 1’48”474

27. D. BINDER (MAHINDRA) 1’49”631

28. CARRASCO (KTM) 1’51”344

N.Q. VAZQUEZ (HONDA) 1’52”610

N.Q. KENT (HONDA) 1’52”819

MOTO3

Marquez, pole da chirurgoMezzo secondo a Dovizioso1L’iridato si è sobbarcato un lungo lavoro di evoluzione della moto Poi, al momento cruciale, ha steso il ducatista e Lorenzo. Il Dottore 7°

MotomondialeRGP Francia

aver fatto tantissime prove dif-ferenti, perché questa Hondanon la sente più perfetta comenelle 2 stagioni passate.

ATTACCO Merito della Yamahae della Ducati, la prima cresciu-ta, la seconda rinata, che hannocostretto Tokyo a forzare per re-cuperare. Ma la Honda puntasoprattutto sul motore e nonsempre potenza significa tempipiù veloci. Così Marc (il suocompagno Pedrosa è soddisfat-

41DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Un leone a caccia della gazzella1Il campione del mondo firma la 25a pole e lancia l’inseguimento al leader del Mondiale

MARC «LA HONDA 2015DERAPA TROPPO

MA IO NON PARTOPER MARCARE VALE»

Mauro CasadioINVIATO A LE MANS

N on è il Marc...ziano del2014, quando facevaquello che voleva. E il

dito ancora convalescente nonlo aiuta. Per questo, il «nume-ro» in qualifica a Le Mans assu-me un significato ancora piùimportante. Marc Marquez ap-partiene a quella stretta cer-chia di fenomeni che riesce aestrarre il coniglio dal cilindroquando meno te lo aspetti. Ieriera uno di quei giorni. Le con-dizioni facevano pendere l’agodalla parte della Ducati. Le ex-trasoft di Borgo Panigaleavrebbero dovuto far volareDovizioso. E in effetti il forlive-se ha fatto il suo compitino:1’32”749. Poi però è arrivata lafuria di Cervera: 1’32”246.Mezzo secondo in meno. Polen°3 della stagione, e n°25 inMotoGP (su 41 qualifiche di-

sputate). Una percentualestratosferica: 60,9%.

STANCO Ma il tono di voce che,un paio d’ore dopo, Marc sfo-dera, non è quello di uno cheha appena fatto l’impresa. Equi emerge il secondo grandepunto di forza di Marquez: nonaccontentarsi mai, guardare ilpelo nell’uovo. La perfezionefatta persona. Solo che stavol-ta il pelo è piuttosto ingom-brante: «La moto continua amuoversi troppo. L’anno scor-so la derapata era creata ad hoc da me, in questa stagioneinvece arriva quando non lavoglio e io sono costretto sem-pre a correggere. Sto meglio fi-sicamente rispetto al 2014, ep-pure mi stanco di più». AllaHonda stanno cercando di ri-solvere il problema, ma sem-bra che la soluzione non sia vi-cinissima: «Gli altri hanno fat-to un passo avanti, noi invecesiamo rimasti lì».

RITMO Su questa pista, Mar-quez vede favorito Lorenzo,«anche se io mi sento più vici-no rispetto a Jerez. Il problemaè che Jorge ha un gran ritmo, epure Dovizioso è messo bene».L’obiettivo è «provare comun-que a vincere, più che pensarea rosicchiare punti nel Mon-diale a Valentino. Non dimen-tichiamoci che io sono 4° nelcampionato: prima, da supera-re, ci sono Lorenzo e Dovizio-so…». Il manager Emilio Alza-mora ha un sorriso che non fi-nisce più. Il team principal HrcLivio Suppo continua a ripete-re che «fare un tempo del gene-re, in queste condizioni, è dav-vero qualcosa di eccezionale. Èstato solo 2 decimi più lento ri-spetto alla sua pole 2014». E al-lora finalmente, dopo l’ennesi-mo complimento, Marquez siscioglie leggermente e ammet-te che «sì, non è stato facile.Nelle libere avevamo provatotante cose, ma la moto era sem-pre diversa. In qualifica, perfortuna, abbiamo trovato il setup migliore. Vediamo domanimattina (stamani; n.d.r.) nelwarm up, importantissimo percapire il mio passo gara. Nellequarte libere, che servivanoproprio a quello, non abbiamopotuto infatti testare nulla inproiezione gran premio».

SFIDA Probabilmente Marcnon lo sa, però oggi è un giornoimportante nella sfida Italia-Spagna in MotoGP. Finora, dal2002, anno di fondazione del-l’attuale classe regina, il com-puto di vittorie è in perfetta pa-rità: 89 a 89. Chi trionfa oggi aLe Mans si porta in vantaggio.«L’obiettivo è vincere», ripeteMarquez. E tutta la Spagna sicarica.

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ROSSI «CHE SFIGAQUELLA PIOGGIA,

PER ORA NON HO IL PASSO PER IL PODIO»

INVIATO A LE MANS

L’ antipasto del Mugelloè bello che servito: unapista mitica, un pubbli-

co pazzesco. Valentino Rossipotrebbe adottare tranquilla-mente Le Mans come circuitodi casa, visto che i francesi so-no arrivati qui (quasi) tuttiper lui. Sono lontani i tempidelle «incazzature» per Bar-tali (come cantava PaoloConte). In uno dei templi del-la velocità, Valentino è vene-rato come un Dio. Quest’an-no, forse, ancora di più, vistoche è in testa al Mondiale epuò lottare sul serio per laconquista del decimo titolo.

SFORTUNA I campioni peròsono cinici. Sentono l’affettodei tifosi, ma sono più inte-ressati al trofeo da portare acasa, al risultato da conqui-stare per essere sempre mi-

gliori. In questo senso, il 7o postodi ieri in qualifica non ha fattosorridere Valentino. Anche se,ormai, sappiamo che quella delsabato è solo la brutta copia delDottore. E che nel warm up, poi,magicamente, Rossi riesce a si-stemare gran parte dei proble-mi. «Speriamo che il settimo val-ga come l’ottavo posto», prova ascherzare ricordando la posizio-ne da cui è scattato in occasionedelle sue ultime tre vittorie(Phillip Island 2014, Losail e RioHondo 2015). «Oggi (ieri;n.d.r.) si è messa di mezzo ancheun po’ di sfiga. Avrei avuto biso-gno di girare nell’ultimo turno di libere ma purtroppo è piovu-to. In qualifica ho usato una mo-to diversa come assetto, nonl’avevo mai guidata prima e al-l’inizio ho faticato. Avrei avutobisogno di fare qualche chilome-tro in più».

SVEGLIA Il nuovo set-up ha fat-to vedere la luce in fondo al tun-

nel: «Un grande cambiamento,le sensazioni sono state migliori.Tutto sommato il tempo che hofatto non è disastroso, sono riu-scito a essere più costante e aguidare in modo più fluido. Allaseconda uscita ho cominciato acapire meglio la moto, ma servi-va più tempo». E ora, il tantoamato warm-up. I venti minutiin cui Rossi riesce a rivoltare laYamaha come un calzino facen-dole spiccare il volo. Valentino,che non ha mai amato alzarsipresto la mattina, ultimamentela domenica fa volentieri questo«sacrificio»: «Spero che sia beltempo, perché a mio parere ilpotenziale è buono. Soffro anco-ra alla prima curva, ma meno. Ilproblema più grande è che i trepiloti col miglior passo partonoin prima fila». Marquez, il gran-de rivale per il titolo, «è quellocon il ritmo più difficile da inter-pretare, anche se in qualifica èstato molto veloce. Dovizioso eLorenzo hanno invece il passopiù veloce e io al momento sonoil 4o, sulla carta fuori dal podio».

METEO Ma perché anche stavol-ta Vale scatta ad handicap? «Èstata una combinazione di fatto-ri — spiega il pesarese —. Da una parte abbiamo sbagliatopartendo dalle regolazioni delloscorso anno: la M1 è cambiata eora va guidata in un altro modo,quindi ci prendiamo la colpa.Dall’altra la pioggia ha scombi-nato i piani. Avevo anche tenutouna gomma nuova per le liberedel pomeriggio, ora me la porte-rò a casa…». E ride. Forse anchepensando al meteo, che per oggidà bel tempo: «Nel caso dovessealzarsi la temperatura, potrebbeesserci solo qualche dubbio sullascelta della gomma posteriore».

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LE ALTRE CLASSI

Quartararo cadema resta primoBagnaia 3o, Fenati 5o

1Fa il giro buono prima di farsi sorprendere dall’acqua. Rins e Lows ex aequo in Moto2: la pole va al primo perché ha un 2o tempo migliore

Giovanni ZamagniLE MANS

L a sessione di qualifica piùcorta della storia regala aFabio Quartararo, 16enne

di Nizza, la seconda pole in cin-que gare iridate. Fenomenale eanche fortunato: appena dopoaver ottenuto il miglior tempoal 2O giro, ha cominciato a pio-vere più forte, Quartararo è ca-duto rovinosamente, assiemeal compagno di squadra JorgeNavarro, 2O, ma nessuno ha piùpotuto portargli via la pole.«Siamo entrati in pista che sta-

va già sgocciolando — riper-corre la sua impresa – ma hodetto al team di preparare co-munque l’assetto da asciutto.Ho tirato al massimo e ho con-quistato il primo tempo, poi so-no scivolato, facendomi un po’male al mignolo sinistro. Ma ingara non avrò problemi: biso-gnerà provare a scappare perscongiurare la rimonta di chi èrimasto fregato dalla pioggia».

ITALIANI In pratica con duesoli giri a disposizione, le qua-lifiche hanno premiato chi hatirato fortissimo appena entra-to in pista e penalizzato che se

l’è presa con più calma, ma ilterzo tempo di Pecco Bagnaia,miglior risultato di sempre inMoto3, è meritato. «Ho unbuon passo, sono competitivo:bisogna sfruttare la prima fila,partire bene e imprimere unbuon ritmo», dice giustamen-te, anche perché alcuni prota-gonisti, come il dominatoredelle prime gare Danny Kent, ocome Efren Vazquez dovrannopartire dalle ultime file. Beneinvece Romano Fenati, quinto:è il suo miglior risultato stagio-nale in qualifica. «Avrei anchepotuto fare meglio se non aves-si fatto un errore alla curva 6.

Comunque va bene così: ho unbuon passo, mi sento bene sul-la mia Ktm».

EX AEQUO Sessione moltoequilibrata un Moto2: AlexRins e Sam Lowes hanno otte-nuto lo stesso tempo al millesi-mo, con Rins in pole (la primain questa categoria) per avereil 2° miglior crono più veloce. Acompletare la prima fila, il ca-poclassifica Johann Zarco, ter-zo ad appena 0”108 dai primidue. Dodicesimo Franco Mor-bidelli, solo 20° Simone Corsi e22° Lorenzo Baldassarri.

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89Vittorie dei piloti italiani e spagnoli da quando è nata la MotoGP nel 2002: chi trionfa oggi porta in vantaggio la sua nazione

LA CHIAVE

Dani Pedrosa è al rientro CIAM

4Le vittorie di Jorge Lorenzo su questo tracciato: tre in MotoGP (2009, 2010 e 2012) e una in 250 (2007)

LA CHIAVE

Jorge Lorenzo in forma Jerez CIAM

42 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

� Il team principal della Red Bull Christian Horner, 41 anni, si è sposato venerdì con Geri Halliwell, 42: ad accompagnare «Ginger Spice» la figlia Bluebell, 9 anni. Alla cerimonia nella chiesa di San Mary a Woburn (che si affitta per 30 mila euro) anche Stewart, Lauda, Coulthard, Newey e Emma Bunton (Baby Spice).

NOZZE

Festa Red Bull Horner sposa «Ginger Spice»

� L’aumento dei costi potrebbe impedire il ritorno ai rifornimenti in F.1 nel 2017. La proposta scaturita dallo strategy group di giovedì a Londra ha infatti trovato d’accordo i principali team, Bernie Ecclestone e la Fia, ma dovrà essere supportata da uno studio di fattibilità che stabilisca se le maggiori spese siano sostenibili, prima di passare alla F.1 Commission e al Consiglio Mondiale per l’approvazione. Così hanno deciso i rappresentanti delle squadre, preoccupati di varare una misura pro-spettacolo (ma lo è davvero?) che alla fine potrebbe rivelarsi un boomerang. Tornare ai rifornimenti, aboliti alla fine del 2009, comporta tutta una serie di voci destinate ad avere un impatto economico. Spese per la gestione e il trasporto dei macchinari per pompare la benzina, ma soprattutto investimenti per riprogettare le monoposto, visto che tutte le squadre si orienterebbero su vetture con serbatoi più piccoli rispetto agli attuali. Anche Toto Wolff, team principal della Mercedes, pur essendo favorevole all’idea, ammette che sia necessario studiarne l’impatto economico: «Le auto sarebbero più leggere (si partirebbe con circa 33 chili di carburante in una gara da due stop contro i 100 chili attuali; n.d.r.) e i piloti potrebbero spingere di più dall’inizio, avendo un consumo di gomme inferiore. Inoltre ci sarebbe più incertezza, a beneficio del pubblico», ha detto Wolff ad Autosport. I team si sono posti l’obiettivo di creare auto più veloci di 5-6 secondi al giro, grazie a power unit potenziate fino a 1000 Cv, aerodinamica più evoluta e gomme più larghe: «Sarebbero le F.1 più veloci della storia». Mentre per i piccoli team e quelli in crisi si è fatta largo l’idea delle «customer car»: i costruttori potrebbero creare modelli base di F.1 da vendere ai clienti o far gareggiare una loro terza macchina con al volante un pilota giovane.

F.1: LA RIVOLUZIONE DEL 2017

Rifornimenti, uno studio diràse i costi sono sostenibili

Geri Halliwell e Horner LAPRESSE

� LE MANS – (f.f.) La paura è svanita quando mamma e papà Arbolino sono usciti dal centro medico, dove da qualche minuto c’era il figlio: «Ha preso una botta in testa, ma non ha fratture». Tonyè stato protagonista di un volo terribile alla prima frenata del Cev Moto3. Il milanese di Garbagnate, 15 anni ad agosto, che corre con il Team Sic58 di

Paolo Simoncelli e che partiva dal centro della terza fila, ha sbagliato la staccata ed è volato sopra il gruppo, mentre la sua Ktm falciava 3-4 avversari, compreso Nicolò Bulega. Ha perso conoscenza per qualche minuto, ma poi si è ripreso. Paura

AL VIA DEL CEV

Che brividoper Arbolino:vola via e sviene

Tony Arbolino sbalzato da sella. A destra la Safety in mezzo al gruppo MILAGRO

� (ant. gat.) Josè Maria Lopez supera a pieni voti l’esame di maturità sui 25 km del vecchio Nürburgring, nella quarta prova del Wtcc. Il campione in carica al volante della Citroën C-Elysee vince a mani basse gara-1, scattando dalla pole davanti a Sebastien Loeb e Yvan Muller molto staccati. In gara-2 l’argentino è secondo in volata alle spalle di Yvan Muller mentre Tiago Monteiro (Honda) finisce terzo dopo una rimonta dal 10o posto. Lopez ora comanda con 177 punti, 5 di vantaggio su Loeb, 5o in gara. Bene Gabriele Tarquini (Honda) 6° e 4o. Ottavo D’Aste ritirato in gara-2. Sabine Schmitz (Chevrolet) 10a è la prima donna a conquistare punti in una gara iridata.EURO F.3 Antonio Giovinazzi 2o e 3o nelle due gare dell’Euro F.3 a Pau vinte da Jake Dennis (Prema): per lui 8° podio di fila e leadership.

MONDIALE TURISMO

Vittoria e secondo posto per LopezL’iridato si esalta al Nürburgring

GLI ALTRI MOTORI

� (p.g.) Michele Pirro (Ducati) ha dominato round 3 del tricolore a Vallelunga davanti a Roberto Tamburini (Bmw), al compagno Ivan Goi e all’Aprilia di Alex Andreozzi. Il tester MotoGP è primo in campionato. Gli altri vincitori: Moto3 Di Giannantonio (Mahindra), Supersport Cruciani (Kawasaki), PreMoto3 Nepa (RMU). Oggi via dalle 14.

CIV A VALLELUNGA

Sbk: Pirro dominaE’ leader tricoloreOggi le rivincite

BORGO PANIGALE TRA LE BIG TEAM UFFICIALE E SATELLITE POSITIVI ANCHE A LE MANS

1. Andrea Dovizioso precede Andrea Iannone in qualifica; 2. Prima fila del GP Francia: Dovi (2°), Marc Marquez (1°) e Jorge Lorenzo (3°); 3. L’ingegnere Gigi Dall’Igna segue nel box le qualifiche; 4. Foto di gruppo col Dovi; 5. Danilo Petrucci in costante crescita; 6. Il colombiano Yonny Hernandez MILAGRO-IPP-CIAM-GETTY

4

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«Peccato, occasione sprecata»1Dovizioso: «Non ero pronto con la testa, ma il tempo di Marc era alla mia portata»

Giovanni ZamagniLE MANS (FRANCIA)

S econdo e arrabbiato: c’èda essere ottimisti. Inpassato Andrea Dovizio-

so avrebbe gioito per la primafila, questa volta si rammaricaper una pole mancata: buon segno. «Marquez ha fatto unottimo tempo, considerandoanche le condizioni della pi-sta, ma non stratosferico: cre-do fosse alla nostra portata»,sottolinea il Dovi con grinta,consapevole di avere a disposi-zione una Ducati davverocompetitiva. «La pioggia cadu-ta durante l’ultimo turno di li-bere mi ha un po’ destabilizza-to, non mi sono preparato be-ne mentalmente alla qualificae per questo non ho sfruttatoal meglio tutto il nostro poten-ziale, tanto che ho fatto lo stes-so tempo ottenuto nel 2014

con una GP14 certamente me-no competitiva. Peccato, èun’occasione persa, ci tenevo aconquistare la pole», ribadiscecon un pizzico di delusione. Èl’unica nota negativa di duegiorni di prove molto soddisfa-centi: la prima fila è comun-que un buon risultato, Dovi-zioso può guardare con ottimi-smo alla gara.

INCOGNITE Anche se, comesempre, non mancano i puntiinterrogativi. «A parte Loren-zo, che sembra forte e deter-minato come a Jerez, non è fa-cile interpretare il passo deglialtri, di Marquez e di Rossi. Lagara è sempre imprevedibile,al di là delle tattiche che si fan-no a tavolino. Ce la possiamogiocare, esattamente come ab-biamo fatto nei primi tre GP».Andrea si sente a posto, al di làdi FP3 non troppo convincenti.Ma c’è una spiegazione. «Ab-

biamo fatto delle prove, facen-do uscite con due moto diffe-renti: quando eravamo prontiper spingere, si è arricciatol’antiscivolo tra le sella e il ser-batoio e non potevo guidarebene. Mancava poco tempo,invece di montare una gommanuova, abbiamo deciso di fini-re la preparazione per la gara.Non abbiamo girato forte, maabbiamo lavorato bene», rac-conta con estrema tranquillità,facendo capire come i tempidel terzo turno di libere non ri-specchino il suo potenziale.

FLUIDO Non solo. C’è un altroaspetto che lo rende fiducioso.«Sono stato veloce fin da ve-nerdì, con relativa facilità e in-coraggiante naturalezza. Poiabbiamo continuato a lavorarebene: stando a quanto si è vi-sto fino adesso, si potrebbe an-che ipotizzare di provare adandare via insieme a Lorenzo,

però Marquez è sempre moltoaggressivo e determinato eRossi ha un buon passo, anchese parte dalla terza fila». Nonsi pone limiti il Dovi, che consi-dera tutt’altro che casuale chein prima fila ci siano una Hon-da, una Ducati e una Yamaha.«Il livello delle tre moto è mol-to simile, anche se con caratte-ristiche differenti. Tutte e trele Case hanno piloti forti, nor-male che ci sia questo equili-brio».

OTTIMISTA Decisamente su dimorale anche il compagno disquadra, che sembra aver su-perato le difficoltà di venerdì,fisiche e psicologiche. «Non miaspettavo di essere così veloce— è il commento di AndreaIannone, quinto con la spallasinistra infortunata martedìscorso al Mugello —, non cre-devo di poter partire in secon-da fila. Venerdì ho sofferto

molto dolore, ma in ClinicaMobile mi hanno curato fino anotte inoltrata e, finalmente,ho potuto riposare bene. Sentoancora male, ma il limite è sta-to spostato più in là, posso es-sere più efficace. Per tutta lagiornata ho avuto paura di sci-volare e di compromettere lamia situazione, ma in qualificaho spinto, pur non usando lagomma extra soffice». La velo-cità c’è, rimane la grande inco-gnita della tenuta alla distan-za. «Non ho fatto più di quat-tro passaggi consecutivi, nonposso fare alcuna previsionesulla mia tenuta sui 28 giri del-la gara. Non so bene che cosaaspettarmi, ma ogni giorno laspalla va sempre meglio: devocompensare con il braccio de-stro la minore forza della partesinistra. Sono ben allenato,spero di non avere troppi pro-blemi».

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5oIannone si piazza in 2a fila: «Non ci speravo. Venerdì avevo sofferto troppo. Per la corsa non so che cosa aspettarmi»

Andrea Iannone nel box CIAM-CAST

LA RISCOSSA

MotomondialeRGP Francia

anche per l’auto medica in pista e di una bandiera rossa non (o mal) segnalata. Gara allo spagnolo Canet leader del campionato, sul malese Pawl e sull’olandese Bendersneyder (tutti su Honda); 5° Dalla Porta (Husqvarna), 6° Bulega (Ktm), 8° Valtulini (Ktm).

43DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Atleti e dirigenti della Pro Recco festeggiano il decimo scudetto consecutivo, ventinovesimo in assoluto per i liguri, conquistato ieri coinvolgendo anche i loro piccoli BORSARELLI

fLA STORIA Quando nel regno della focaccia ci si tassò per far nascere la piscina

C’ era un Picasso pittoreanche qui: Matteo An-tonio, 1794-1879. Ma a

dipingere capolavori, in una cit-tadina di appena diecimila abi-tanti, sono stati soprattuttoquelli della pallanuoto, collezio-nando la bellezza di 29 scudetti.Nel regno della focaccia al for-maggio, la svolta arrivò negliAnni 50, quando si giocava inmare con l’arbitro in barca: il re-golamento imponeva una pas-serella fissa su cui il direttore digara potesse camminare, e An-tonio Ferro (che fu presidente esindaco) lanciò la «campagnadel cemento» per costruire unmolo. Il paese si tassò, c’era chiportava direttamente i sacchioppure offriva soldi per com-prarli. Il passo iniziale per lan-ciare la piscina di Punta San-

t’Anna (sorta nel ‘66), quellache oggi non riesce a rivedere laluce. Nel ’54 il primo campiona-to di serie A, nel ‘59 il primo scu-detto (allenatore Piero Pizzo),dal ‘64 nove titoli consecutivinel segno di Eraldo Pizzo e Fran-co Lavoratori, Alberto Alberanie Mario Cevasco. Fino al 4 ago-sto ‘73, nove anni di imbattibili-

tà con 153 risultati utili conse-cutivi (11 pareggi). A spezzarel’egemonia, grazie a uno storico5-7, la Canottieri Napoli di FritzDennerlein, l’inventore della zo-na. Raccontava alla Gazzetta ilportiere genovese Eugenio Me-rello: «La squadra è invecchiatae non ha ricambi. L’ambiente èimpigrito dalle troppe vittorie,attorno a noi c’è clamore manon vera assistenza. Ferro ha cantato e portato la croce da so-lo, per troppo tempo».

OGGI Dopo decenni di fortunealterne (sottolineando il trisdell’82-’84 con Imre Szikora),ecco dunque un altro straordi-nario ciclo che stavolta si deve aGabriele Volpi, 71 anni, magna-te del settore petrolifero (logi-stica), trasferitosi nel ‘76 in Ni-

geria e patron anche dello Spe-zia Calcio. Della Pro Recco erastato pure giocatore, nel 2005strappava Pino Porzio ai nemicidel Posillipo e cominciava ad ac-quistare i migliori fuoriclasse:da Vlado Vujasinovic a Tibor Be-nedek, da Norbert Madaras aVanja Udovicic, da Boris Zloko-vic a Tamas Kasas, da Alex Cal-caterra ad Alberto Angelini.Un’eccezionale orchestra capa-ce di incantare anche in Europasotto la guida del tecnico napo-letano, l’uomo delle decisioni asorpresa: dava l’addio alla pan-china nell’estate 2012, per ri-prenderla a gennaio 2014. Inmezzo, l’interregno del fiorenti-no Riccardo Tempestini, gentle-man delle piscine che avevacondotto al successo anche laformazione femminile.

LA FONDAZIONE Ma quanti anniha questo club? Nel 2013 ha fe-steggiato il centenario, peròqualche purista storce il musoperché nei primi anni del Nove-cento esisteva in realtà l’Eno-tria, dal nome dei bagni cheospitavano le partite. Nel ‘37 sa-rebbe comparsa per la primavolta la denominazione ProRecco (va però detto che prece-dentemente esisteva già la poli-sportiva), nel vittorioso torneodi Prima divisione. Raccontava-no a Camogli gli storici rivalidella Rari Nantes, con cui certiderby finivano in malo modo:«L’importante per Recco era farrisultare la data di fondazioneantecedente alla nostra...». An-no di nascita 1914.

f.carr.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pro Recco supera se stessaDecimo scudetto consecutivo1Piega Brescia e batte il suo primato 1964-72. Felugo, anche lui a quota 10 tricolori: «Forse il più difficile: non è semplice trovare sempre stimoli»

PRO RECCO 11

BRESCIA 7

(2-3, 4-2, 2-1, 3-1)

MARCATORI: 28” C.Presciutti, 2’10” Rizzo, 5’08” Bodegas, 5’26” Prlainovic, 6’49” N.Gitto s.n.; 9’16” Molina, 10’29” Aicardi s.n., 12’34” e 14’01” A.Fondelli, 15’35” Figlioli, 15’56” Rizzo s.n.; 16’45” Aicardi, 21’32” D.Pijetlovic s.n., 22’ Bodegas; 24’37” Figlioli s.n., 26’10” Rizzo s.n., 26’34” D.Pijetlovic, 27’26” N.Gitto.PRO RECCO: Tempesti, D.Pijetlovic, Prlainovic, Figlioli, Giorgetti, Felugo, Giacoppo; F.Di Fulvio, Figari, A.Fondelli, Aicardi, N.Gitto. N.e.: Pastorino. All.: Milanovic.BRESCIA: Del Lungo, C.Presciutti, Molina, Rizzo, Bodegas, D.Fiorentini, Napolitano; Bruni, Pagani, Giorgi, Nora, N.Presciutti. N.e. Dian. All. Bovo.ARBITRI: Gomez e Ceccarelli.NOTE: sup. num. Pro Recco 8 (4 gol), Brescia 13 (2). Usc. 3 f. N.Gitto 29’34”. Amm. Bovo. Spett. 1200.

Franco CarrellaINVIATO A SORI (GENOVA)

D ieci di fila, là dove neppu-re la mitica squadra diEraldo Pizzo si era spinta.

Missione compiuta: la Pro Rec-co supera se stessa, aggiornan-do il primato del ‘64-’72. «L’im-pero colpisce ancora» è la scrit-ta sulle T-shirt celebrative deigiocatori, già stampate alla fac-cia della scaramanzia. «Vuol di-re che abbiamo investito bene.Paragoni col passato? Era unapallanuoto diversa, non sareb-bero giusti» dice Gabriele Volpi,il munifico patron che un annofa non poté festeggiare in pisci-na a causa di un acciacco. E lastagione dei liguri non è termi-nata, perché a fine mese ci saràla Final Six di Champions Lea-gue a Barcellona. L’anno prossi-mo, poi, la nuova missione di-venterà la conquista della 3a

stella. Onore al Brescia che lottacon le unghie e con i denti, ma iltabù resta: sul campo dei bian-cocelesti non vince dall’8 mag-gio 2003, quando Roberto Cal-

caterra risolse al golden gol lasplendida gara-5.

ALTALENA Nella serata in cuiIgor Milanovic ritrova NiccolòFigari, assente nelle prime sfidetricolori per un infortunio al mi-gnolo sinistro, gli ospiti partonoa razzo e colpiscono con facilitàda posizione 4: 0-3 in 5’, con Mi-chael Bodegas che si sacrificagenerosamente in marcaturasui centri liguri, la zona che dàfrutti e Marco Del Lungo moltoattento tra i pali. Quando i cam-pioni si fanno più aggressivi, larimonta è inesorabile: a metàdel 2° tempo, mentre il brescia-no Nicholas Presciutti collezio-na il secondo fallo grave, 3 retiin successione a uomini parivalgono il sorpasso. Le firmanoil figlio d’arte Andrea Fondelli con una meravigliosa doppietta(«Chissà se anche stavolta papàdirà che ho avuto culo...») e ilcannoniere Pietro Figlioli, per il6-4 che mette il match sulla car-reggiata recchese. Anche per-ché sale in cattedra StefanoTempesti, un muro davanti allesuperiorità numeriche avversa-

rie: alla fine, per i ragazzi diSandro Bovo, la miseria di duegol su 13 occasioni. Sul 9-6, l’ul-timo quarto non concede trop-pe emozioni, ma la rete più bel-la della serata sì: il 10-7 di Du-

sko Pijetlovic dai 2 metri («È ilmiglior centroboa del mondo»dice Milanovic, che nel ruolo èstato il top ogni epoca), nono-stante la rocciosa marcatura de-l’ex Willy Molina. L’11-7 conclu-sivo è invece di Niccolò Gitto incontrofuga. Gli arbitri non per-dono mai la bussola, nonostan-te il clima infuocato.

ERRORI «Avevamo iniziato be-ne, poi abbiamo commessotroppi errori – osserva Bovo,che in estate aveva sorprenden-temente stracciato il contratto che lo legava alla Pro Recco –.Certo, rinnoviamo la sfida perla prossima stagione, ma secontinuano a sottrarci giocatorisarà sempre dura...». Il riferi-mento è al francese Bodegas,prossimo alla naturalizzazionee corteggiatissimo dai campio-ni. «Sono felice di essere entra-to in questa finale giusto in tem-po per godermi la festa. Menomale che stavolta la serie era su5 partite», sorride Figari. «Forseè stato lo scudetto più difficile,perché non è facile trovare sem-pre nuovi stimoli. Ma abbiamodimostrato di averne ancora piùdegli altri», rimarca MaurizioFelugo, al 10° titolo personale(il primo lo vinse col Posillipo).In tutti e 10 questi ultimi scu-detti liguri compare invece il nome di Tempesti. E’ una sfidache va in archivio con un altroprimato da consegnare agli ar-chivi: Massimiliano Caputi, di-rigendo gara-2, ha collezionatola 20a finale personale egua-gliando Amedeo Clara. Non so-lo Recco: abbiamo anche arbitrigrandi numeri.

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Eraldo Pizzo, oggi 77enne

Le striscepiù lunghe

PALLANUOTO DONNE� 15: ORIZZONTE CATANIA Le siciliane (nellla foto AP Giusi Malato) hanno vinto quindici scudetti consecutivi tra il 1992 e il 2006.

PALLAMANO DONNE� 11: CASSANO MAGNANODominatrici dall’86 al ‘96, fusesi poi nel 2005 con la Virtus Malnago per formare la Pallamano Malnate

PALLAVOLO DONNE� 11: TEODORA RAVENNADall’83 al ‘91 Manuela Benelli (foto Omega) e compagne furono imbattibili, vincendo anche 2 Coppe Campioni

RUGBY DONNE� 11: RED PANTHERS TREVISOTricolori dal ‘93 al 2003. Ci sono poi altri 8 scudetti, quelli dall’85 al ‘92, che non sono ufficialmente riconosciuti

PALLANUOTO UOMINI� 10: PRO RECCOIl 29° scudetto (Felugo nella foto AP) è il 10° in fila. Nel 2002 aveva interrotto un digiuno che durava dall’84.

9 SCUDETTI

SQUADRA SPORT ANNICOMENSE BASKET DONNE ‘91-’99

PRO RECCO PALLANUOTO ‘64-’72

7 SCUDETTI

MPS SIENA BASKET ‘07-’13

VOLTURNO PALLANUOTO D. 85-91

VICENZA BASKET DONNE ‘82-88

AMATORI MI RUGBY ‘38-46

NOVARA HOCKEY PISTA ’69-75

6 SCUDETTI

LORENZONI BRA H. PISTA 74-79

NOVARA HOCKEY PISTA ‘97-02

TRIESTINA HOCKEY PISTA ‘37-42

Con 5 scudetti: 12 squadre

LA GUIDA

Gara-1 Pro Recco-Brescia era terminata 8-4, gara-2 Brescia-Pro Recco 12-13 ai rigori. Da quest’anno, la serie è tornata al meglio delle 5 partite.ALBO D’ORO RECENTE1985, ‘86 Posillipo; 87 Pescara; 88, 89 Posillipo; 90 Canottieri Napoli; 91, 92 Savona; 93-96; Posillipo; 97, 98 Pescara; 99 Roma; 2000, 2001 Posillipo; 02 Pro Recco; 03 Brescia; 04 Posillipo; 05 Savona; 06-15 Pro Recco. LE ALTRENel ritorno della finale per il 3° posto, Carpisa Yamamay Acquachiara-Bpm Sport Management 5-8 (sit. 0-2). Nella sfida per il 5° posto, Canottieri Napoli-Bogliasco 9-8 (sit. 2-0). Sport Management in Champions, Acquachiara e Canottieri in Euro Cup.DONNESi è giocata anche la finale per il 3° posto del campionato femminile: Despar Messina-Bogliasco 9-5: siciliane in Eurolega. Oggi, gara-2 della finale scudetto: la Mediterranea Imperia ospita la Lantech Padova che conduce 1-0 (ore 21, dir. RaiSport 2).

L’ultimo titolo «delle altre» lo vinse Savona nel 2005

PallanuotoRFinale gara-3

44 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

IppicaROggi la classica per eccellenza a Roma

MARCIA A MURCIA

Oggi Giorgi e Rigaudoin Coppa del MondoOggi a Murcia (Spa) Coppa Europa di marcia. Da seguire Giorgi e Rigaudo nella 20 km donne, De Luca nella 50 km, Rubino, Fortunato, Antonelli e Dei Tos nella 20 km maschile. � TRICOLORI 10.000 Oggi a Isernia campionati italiani dei 10.000. Fra gli uomini in gara El Mazoury, Rachik, Cominotto, D’Onofrio, Bona, Zanatta, Scaini, Gariboldi e Carletti. Fra le donne Dal Ri, Galimberti, Roffino, Pinna, Del Fava, Pulina, Brogiato e Silvia La Barbera.� MEETING GAVARDO (w.b.) Oggi a Gavardo (BS) in gara il campione mondiale ed europeo dei 60 indoor Richard Kilty nei 100, il connazionale Mark Lewis Francis e il vice campione europeo dei 400 Matthews Hudson-Smith. Presenti gli azzurri Cerutti e Tumi (100), nel lungo Jacobs e la sfida nel lungo tra Vicenzino e Strati. Nei 1500 Yema Crippa, Bussotti con El Kabbouri negli 800.� LANCI HALLE (si.g.) Così ad Halle (Ger), dove David Storl 24ore dopo Doha ha ottenuto 21.72 nel peso. Uomini. Peso: Storl 21.72. Jr (6 kg): 3. BIANCHETTI 19.24. Disco: C. Harting 67.93 (mpm ‘15); Harradine (Aus) 65.47. Martello: Fajdek (Pol) 82.76 (mpm ‘15). Giavellotto: Vetter 82.13; 6. BONVECCHIO 74.65. Donne. Peso: 8. NICOLETTI 16.02. Disco: Fischer 63.59. Martello: Liu Tingting (Cina) 71.40; 9. SALIS 62.52.� MULTISTAR Il polacco Pawel Wiesolek con p. 7863 e la greca Sofia Yfantidou (5900) hanno vinto il Multistar a Firenze. Nel decathlon Simone Cairoli (3°) ha portato il personale a 7611 punti.

TACCUINOBondarenko-BarshimRiparte la sfida al cielo1Oggi primo duello stagionale fra i due protagonisti dell’alto. Da seguire anche Kirani James nei 400. Diretta su Fox Sport 2 alle 13

Andrea BuongiovanniINVIATO A SHANGHAI (CINA)

C on ancora negli occhi leimprese di venerdì a

Doha, la Diamond League,nemmeno 48 ore più tardi, fatappa a Shanghai, dove le con-dizioni meteo si preannuncianofavorevoli: una temperatura in-torno ai 25° e umidità contenu-ta. L’attesa è tutta per la sfidanell’alto tra Mutaz Barshim eBohdan Bondarenko. I due, chea differenza di certi velocistinon hanno alcuna paura ad af-frontarsi, si ritrovano per la pri-ma volta nell’anno dopo che lascorsa stagione le rispettivestrade si sono incrociate settevolte, con un bilancio legger-mente favorevole all’ucraino(4-3), che si è aggiudicato an-che l’ultimo scontro diretto,quello di Marrakech per la Con-tinental Cup (ma il bilanciocomplessivo è di perfetta pari-tà, 8-8). Insieme, nel 2014,hanno superato il muro dei2.40 addirittura nove volte (5-4per Bondarenko, ma Barshimcon 2.43 è andato un cm oltre ilrivale e ha vinto la Diamond Le-ague). Mutaz, escludendo ilsuccesso ai campionati arabi diManama, in Bahrain, del mesescorso con 2.19 (poi s’è fermatoper il maltempo), è sostanzial-mente al debutto all’aperto (in-door, in febbraio, ha saltato un2.40 e un 2.41). Bohdan dome-nica scorsa a Kawasaki, in Giap-

pone, ha esordito con 2.37. In-somma: si volerà a quote alte, ègarantito.

IL RECORD Una nuova caccia al2.45 del record del mondo diJavier Sotomayor sta dunqueper cominciare. «Per esprimer-mi al meglio – dice il 25enneucraino – ho bisogno di gareg-giare e di trovare concorrenti dilivello. E’ quel che ho fatto l’an-no passato, ha funzionato e nonvedo perché dovrei cambiare.Mi mancano alcuni lavori diqualità, ma dopo il meeting del-lo scorso weekend ho decisoche mettermi alla prova a Shan-ghai sarebbe stata la cosa mi-

gliore». «Negli ultimi mesi – so-stiene il 23enne qatarino – hosviluppato gli aspetti mentali epsicologici legati all’essere atle-ta di vertice nell’alto. Prima diuna gara devo rimanere da so-lo, rilassarmi, riposarmi e...guardare cartoni animati». Idue oggi, tra gli altri, troveran-no lo statunitense argentoolimpico Kynard, il russo neocampione europeo al copertoTsyplakov e il cinese ZhangGuowei, il mese scorso capacedi un 2.35.

VAI KIRANI Tanti altri i temi digiornata: dai 400 di Kirani Ja-mes, contro il quale il LaShawnMerritt di questa prima parte distagione potrà poco, ai 100 diShelly-Ann Fraser e Veronica Campbell. Poi la sfida nei 110hs tra gli statunitensi David Oli-ver e Aries Merritt e i giovani ci-nesi orfani di Liu Xiang che, do-po l’annuncio del definitivo riti-ro, al termine del meeting verràfesteggiato dal suo pubblico.Quindi il mezzofondo, con Jai-rus Birech nei 3000 siepi e, incampo femminile, Eunice Sumnegli 800 e Agnes Tirop, cam-pionessa del mondo di cross,nei 5000. Dopo l’impalpabilepresenza di Libania Grenot nei400 di Doha, nessun azzurro ingara. Diretta su Fox Sport 2 (ca-nale 213 di Sky) alle ore 13.

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PICHARDO A ROMAIl Golden Gala gongola: le stelle di Doha, Pedro Pablo Pichardo (18.06 neltriplo) e Justin Gatlin (9”74 nei 100) il 4 giugno saranno in gara all’Olimpico di Roma. La più bella gara della storia della specialità, con anche Christian Taylor a 18.04, ha però un triste strascico: Teddy Tamgho, il francese già campione del mondo che s’è rotto il tendine d’Achille sinistro, in Qatar è già stato operato a Doha e i tempi di recupero saranno molti lunghi. «Dopo il record – dice intanto Pichardo – speravo che qualcuno mi battesse per stimolarmi a fare ancor meglio, ma ho rinunciato a due prove perché coach Osorio non ha voluto strafacessi».

Mutaz Barshim sull’asticella. Il qatarino ha chiuso il 2014 con 2.43, la miglior misura dal 1988 REUTERS

BOHDAN BONDARENKO ucraino, 25 anni, è alto 1.97 per 80 kg. Ha un primato personale di 2.42 fissato nel 2013 ed è campione mondiale (Mosca 2013) ed europeo (Zurigo 2014) in carica

MUTAZ ESSA BARSHIM qatarino, è alto 1.92 e pesa 70 kg. Ha un primato personale di 2.43, centrato il settembre scorso nella tappa finale della Diamond League a Bruxelles

RugbyRPro 12: ultimo turno

Treviso getta via la quarta vittoriaZebre, un altro crollo

TREVISO-SCARLETS 13-17

MARCATORI: p.t. 13’ m. Giazzon, 20’ c.p. Hayward, 26’ c.p. Prie-stland, 30’ m. Hayward; s.t. 21’ m. L. Williams tr. Priestland, 29’ m. S. Evans tr. Priestland.TREVISO: Hayward; Pratichetti, Morisi, Bacchin (1’ s.t. Esposito), Ragusi; Christie, Seniloli; Luamanu, Minto, Derbyshire (36’ s.t. Cattina); Van Zyl (15’ s.t. Swanepoel), Pava-nello (8’ s.t. Fuser); Harden (18’ s.t. Manu, 29’ s.t. Harden), Giazzon (24’ s.t. Anae), Zanusso (32’ s.t. Acosta). All. Casellato.SCARLETS: L. Williams; Warren, Parkes, S. Williams, S. Evans; Priestland (38’ s.t. D. Jones), G. Davies (25’ s.t. R. Williams); Bar-clay, J. Davies, A. Shingler (26’ s.t. Pitman); Rawlins, Ball (38’ s.t. Earle); Edwards (8’ s.t. W. Jones), Owens, R. Evans (21’ s.t. John). All. Pivac.ARBITRO: Clancy (Irlanda).NOTE: p.t. 13-3; spettatori: 3895. Nessun giallo. Calci: Treviso 1/3 (Hayward 3 pt), Scarlets 3/3 (Prie-stland 7 pt). Uomo del match: Van Zyl. Punti: Treviso 1, Scarlets 4.TREVISO Sciupa negli ultimi 20’ la quarta vittoria stagionale il Benet-ton che festeggia l’approdo in Champions cup chiudendo in classifica davanti alle Zebre,. Vantaggio anche di 10 lunghezze con le due mete nel primo tempo di Giazzon e Hayward (13-3). Al 5’ della ripresa clamoroso errore di Seniloli che perdeva l’ovale in mezzo ai pali. Così, dopo la stan-ding ovation per Van Zyl che lascia Treviso dopo 8 stagioni, la rimonta dei gallesi con due mete e trasfor-mazioni di Priestland.

EMANUELE SPIRONELLO

CARDIFF BLUES 29 ZEBRE 5

MARCATORI: P.t. 30’ m. Cuthbert, 35’ m. Jenkins tr. Patchell. S.t. 9’ m. Cuth-bert, 17’ m. Patchell tr. Patchell, 29’ m. Bernabò, 40’ m. G. Smith.CARDIFF BLUES: Summerhill; Cuth-bert, Isaacs, Evans (26’ s.t. G. Smith), R. Smith (11’ s.t. Anscombe); Patchell, Knoyle (28’ p.t. L. Williams); Navidi (20’ s.t. Vosawai), Warburton, Cook; Reed (31’ s.t. Turnbull), Paulo; Jones (20’ s.t. Filise), Dacey (11’ s.t. R. Williams), Jenkins (20’ s.t. Davies). All.: Ham-mett.ZEBRE: Berryman; Toniolatti (20’ s.t. Iannone), Mi. Bergamasco, Garcia, Odiete; Orquera, Leonard (18’ s.t. Palazzani); Vunisa, Van Schalkwyk (35’ s.t. Cristiano), Ma. Bergamasco (19’ s.t. Ferrarini); Bortolami (11’ s.t. Berna-bò), Geldenhuys; Chistolini (11’ s.t. Redolfini), Fabiani (24’ s.t. D’Apice), De Marchi (18’ s.t. Lovotti). All.: Jimenez.ARBITRO: Conway (Irl).NOTE p.t. 12-0. Gialli: p.t. 34’ Bortolami.Calci: Patchell 2/4 (4 punti), Paulo 0/1, Orquera 0/1. Man of the match: Cuth-bert. Punti: Cardiff Blues 5, Zebre 0. CARDIFF Le Zebre chiudono la terza stagione con la 19a sconfitta. Ultima di club per Mauro Bergamasco.

MATTEO PIA

RISULTATI: Benetton Treviso- Scar-lets 13-17; Cardiff Blues-Zebre 29-5; Connacht-Ospreys 20-24; Edimburgo-Leinster 23-36; Glasgow Warriors-Ulster 32-10; Munster-Newport Dra-gons 50-27.CLASSIFICA: 1. Glasgow 75; 2. Mun-ster 75; 3. Ospreys 74; 4. Ulster 69; 5. Leinster 62; 6. Scarlets 57; 7. Conna-cht 50; 8. Edimburgo 48; 9. Newport 42; 10. Cardiff 35; 11. Treviso 19; 12. Zebre 15. Semifinali: venerdì 22 mag-gio Glasgow-Ulster; sabato 23 maggio Munster-Ospreys.

Derby: Goldstream-Sounduna coppia imbattibile?Nicola MelilloROMA

S e c'è una corsa per fare lastoria, questo è il Derby. Eoggi a Capannelle va a

caccia della storia Stefano Botti,trainer del momento, che appe-na 3 settimane fa si portò a casaParioli, Regina Elena e Botticel-li. Proprio in quella giornata so-no arrivate candidature a go goper il Nastro Azzurro. E così og-gi il trainer di Cenaia, vincitorenel 2011, 2013 e 2014, presentala bellezza di 6 allievi su 15 par-tenti. E sono loro le carte più pe-santi sui 2200 metri del Derby2015.

GOLD&SOUND Brillano ancoragli occhi di chi c'era al Botticelli:la volata di Goldstream, imbat-tuto in 4 corse, fu devastante.Un allungo e via, 3 lunghezze suTime Chant (altro allievo di Ste-fano Botti e oggi al via) e 9 suglialtri. Come non darlo favoritooggi? Si può, perché nel ReginaElena fece stropicciare gli occhil'altra imbattuta Sound of Free-dom, che prova oggi a strappareuna vittoria al femminile chemanca dal 1936 (Archidamia).Unico dubbio la distanza, maquel finale messo in mostra sulmiglio dell'Elena vale tanto. Ul-tima novità invece, l’acquisto diGoldstream da parte della scu-deria Effevi di Felice Villa, giàproprietaria di Sound of Free-

dom. Una coppia terribile dun-que, pronta a regalare al suoproprietario il quarto Derby do-po quelli di Awelmarduk(2007), Crackerjack King(2011) e Dylan Mouth (2014).

TEDESCHI E NON SOLO Su 15 alvia due sono tedeschi e, anchese privi di linee importanti, fan-no paura, come insegna il pas-sato (nel 2012 trionfò Feuerbli-tz). Graasten piace più di Sum-mer Paradise, che sarà montatoda Miki Cadeddu, ex attore(Ciccio di «Un medico in fami-glia») ma soprattutto figlio d'ar-te. Tra gli altri italiani GregPass, ottimo nel Filiberto, e Aza-ri, piaciuto nel finale del Pariolivinto da Hero Look in cui fu se-condo. Stefano si affida anche aFirun, Ora dei Desideri e Rocciad'Oro, ma c'è un altro Botti alvia, e conta tanto: è GeneralSherman, 3° nel Parioli, con cuiEdmondo, cugino di Stefano,punta a conquistare il doppioDerby da fantino (con Awelmar-duk) e da allenatore. Prima c'èriuscito solo Enrico Camici,l'uomo di Ribot.

ALTRI DUE GP Oggi anche duegruppi 3: il D'Alessio (m. 2400)con Dylan Mouth al via, e il Tu-dini (m. 1200) con Omaticayache cerca il bis.

Ore 17.55 - DERBY (gr. 2, m 2200) 1 Appunto (A. Fresu); 2 Azari (U. Rispoli); 3 Firun (C. Colombi); 4 General Sher-man (C. Fiocchi); 5 Goldstream* (C. Demuro); 6 Graasten (A. Starke); 7 Greg Pass (F. Bossa); 8 High Explosive (L. Maniezzi); 9 Misty Love (P. Converti-no); 10* Ora dei Desideri (P. Borrelli); 11 Panther Cat (G. Bietolini); 12 Roccia D’Oro (A. Atzeni); 13* Sound of Freedom (F. Branca); 14 Summer Paradise (M. Cadeddu); Time Chant (D. Vargiu).

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Montegiorgio: brilla Smeralda � Ieri a Montegiorgio altra perla di Smeralda Jet (A. Di Nardo). La figlia di Gigant Neo ha dominato il GP San Paolo in pratica dall’inizio alla fine (ha fatto solo uno scambio al via con Spinello Jet, finito secondo) e ha conquistato in scioltezza in 1.13 il terzo GP del 2015 dopo Trinacria e Regione Campania.� GP ORLANDI Oggi a Modena un GP Orlandi (m 1600) in tono minore. Dieci al via con Radiofreccia Fi che può far valere il suo curriculum, anche

se i veloci Miguel Wf e Papandreu e Rue du Bac non sono avversari da sottovalutare. � IERI 15-6-4-16-14 A Montegiorgio (m 1600): 1 Radice del Nord (L. Becchetti) 1.13.1; 2 Prime Team; 3 Raissa Sere; 4 Oklaoma Ek; 5 Rivale d’Amore; Tot.: 2,28; 1,65, 3,11, 5,86 (30,28). Quinté: Quarté: 7.266,93. Tris: 285,17.� OGGI SI CORRE A Trotto: Modena (15.15), Napoli (14.50) e Torino (15.10). Galoppo: Roma (14.30) e Milano (14.40).

Goldstream, allenato da Stefano Botti, è imbattuto dopo quattro uscite GRASSO

AtleticaRDiamond League a Shanghai

45DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

� 1. Valentina Tirozzi, la capitana e mvp, alza la coppa nel tripudio del podio � 2. Un attacco di Serena Ortolani � 3. L’allenatore Davide Mazzanti e Serena Ortolani, i due sono sposati e hanno una figlia � 4. Alessia Gennari, nata a Parma, a 30km da Casalmaggiore TARANTINI

3

2

4

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Casalmaggiore, è tutto vero1La Pomì batte Novara al quarto set: è scudetto per la Cenerentola cremonese Gara perfetta delle ragazze di Mazzanti, abili a sfruttare le lacune dei piemontesi

Gian Luca PasiniINVIATO A NOVARA

E venne la sera in cui il po-modoro si trasformò incarrozza e poco prima del-

la fatidica mezzanotte resa fa-mosa da Cenerentola la storiadi Casalmaggiore si è trasfor-mata in favola. Proprio comeaveva pronosticato il suo «Prin-cipe azzurro» Davide Mazzantiun minuto dopo la fine dellaquarta partita che aveva rilan-ciato le quotazioni in rosa. Unafavola che non finisce più, unafavola che racconta di una pal-lavolo ruspante, nel centro piùpiccolo di tutta la serie A. Chemescola alla modernità un vol-ley che non c’è più, quello in cuivincevano i non capoluoghi diprovincia come Vignola o Scan-dicci.

CREMONA Una squadra itine-rante (a causa del crollo del tet-

to del palasport di Viadana) hatrovato la nuova casa in Cremo-na facendo innamorare unapiazza appassionata di calcio,canottaggio e basket maschile.Che nelle ultime settimana si èscoperta esperta di bagher eschiacciate grazie all’epopea diquesta «Cenerentola» della pal-lavolo, capace di sovvertire ilpronostico, non una ma cinquevolte durante tutto l’anno. Sem-brava sul punto di crollarequando aveva perso la qualifi-cazione in Coppa Italia e invecein un playoff capolavoro ha co-

struito questo incredibile scu-detto. «Non succede, ma se suc-cede...», era il mantra dei tifosicasalaschi. E’ successo per tanteragioni. A cominciare dal tecni-co Mazzanti, già scudettato aBergamo e troppo presto eti-chettato in maniera negativa.Ha lavorato su se stesso. Ha la-vorato sulla squadra che è cre-sciuta di partita in partita, conmeno centimetri delle avversa-rie, ma con tecnica e tenacia acompensare. Insomma sempredi favola si tratta, ma qui nonc’è nessuna fata con la bacchet-ta magica: quello che hannoconquistato Valentina Tirozzi (eroica anche in gara-5) e com-pagne è frutto del lavoro in pa-lestra e al massimo di tanta tat-tica.

ERRORI Il principe azzurro (conmoglie e figlia in squadra!)Mazzanti gioca le tutte le suecarte, prepara la partita moltobene, come le altre in preceden-

za, ed evidenzia le lacune di No-vara, macchina da guerra chevinceva tutto fino alla finalescudetto. Basterebbe dire che lasquadra di Pedullà ha perso 3gare in tutta la stagione italianae 3 gare nella finale scudetto.Questo esalta ancora di più imeriti di Casalmaggiore che ie-ri sera festeggiava sul campo diNovara sotto gli applausi dei ti-fosi avversari, nonostante le pa-ure del questore che aveva ri-dotto la capienza dell’impianto.E’ finita in un diluvio di lacrimecon la curva rosa dei tifosi Pomìche si riversava sul campo e conle ragazze che continuavano aripetere che non ci credevano.«E’ stato davvero incredibile, ancora non ci rendiamo contodi quello che abbiamo fatto. Maforse così smetteranno/smette-rete di dirci che siamo sorprese.Questo ci ha fatto un po’ rabbia,ma ci ha caricate a mille». Favo-la fino alla fine.

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VALENTINA TIROZZI CAPITANA CASALMAGGIORE

QUELL’ULTIMA PALLA È STATA LA FOTOCOPIA

DELLE FINALI: NON VOLEVA MAI CADERE,

POI È ANDATA GIÙ

2� Gli scudetti di Davide Mazzanti e Serena Ortolani, entrambi lo avevano già conquistato con la maglia di Bergamo nel 2011

15.348� Gli abitanti di Casalmaggiore: il comune più piccolo a vincere una scudetto nel volley donne. Vignola (Mo), che vinse nel 1962-63, ne aveva 15.459 (a.a.)

clicPAESE DEL CANOTTAGGIOCON 4 MEDAGLIE AI GIOCHI PRIMO TITOLO IN PROVINCIA

� Entrando in paese, a Casalmaggiore, il monumento che si incontra è una riproduzione di un’imbarcazione di canottaggio. Casalmaggiore è la culla dello sport a remi. Nella sua storia ci sono 4 medaglie olimpiche, tutte nel 4 di coppia con Gianluca Farina (oro a Seul 1988 e bronzo a Barcellona 1992) e Simone Raineri (oro a Sydney 2000 e argento a Pechino 2008). E ieri ha centrato il primo scudetto in uno sport di squadra per la provincia di Cremona.

1948 e 1949 Invicta Trieste 1950 Lega Nazionale Trieste1951 e 1952 Fari Brescia 1953 Audax Modena 1954 e 1955 Minelli Modena1956 - 1959 Audax Modena 1960 - 1962 Casa Lampada Trieste

1962-63 Muratori Vignola 1963-64 UISP Sesto Fiorentino 1964-1968 Max Mara Reggio Emilia 1968-70 Fini Modena 1970-71 Cus Parma 1971-73 Fini Modena 1973-76 Valdagna Scandicci

1976-77 Alzano Bergamo 1977-78 Burro Giglio Reggio Emilia 1978-79 2000 Uno Bari 1979-80 Alidea Catania 1980-91 Teodora Ravenna 1991-95 Latte Rugiada Matera 1995-99 Foppapedretti Bergamo

1999-2000 Phone Limited Modena 2000-2001 non assegnato 2001-2002 Foppapedretti Bergamo 2002-2003 Despar Perugia 2003-2004 Radio 105 Bergamo 2004-2005 Despar Perugia 2005-2006 Radio 105 Bergamo

2006-2007 Despar Perugia 2007-2010 Scavolini Pesaro 2010-2011 Norda Bergamo 2011-2012 Yamamay Busto Arsizio 2012-2013 Rebecchi Piacenza 2013-2014 Rebecchi Piacenza 2014-2015 Pomì Casalmaggiore

L’ALBO D’ORO

LA FESTA DEI TIFOSI

Birre, salamelle e passionenella Torcida lungo il Po1Tre maxischermi nei paesi sulle rive del fiume dove la pallavolo ha conquistato tutti

Uno dei tre maxischermi, a Rivarolo del Re, a 8 km da Casalmaggiore

Giovanni Gardani RIVAROLO DEL RE (CR)

E’ una notte scolpita nelterreno della fertile Pia-nura Padana, una di

quelle che qui si narrerà ancoratra cent’anni ai nipotini. Comeuna favola, quella che Mazzan-ti cercava, passando da Pollici-

no a Cenerentola, solo che alposto di una zucca ci hannomesso un pomodoro. Qui a Ri-varolo del Re, nella patria delConsorzio Casalasco, che hadato e ancora dà lavoro a gene-razioni di operai della terra, ie-ri sera tramite l’emanazionesportiva di quell’industria, laPomì Volley Casalmaggiore, ilregalo è stato enorme ed eter-no. «Ieri si è aperto il cielo conbombe d’acqua e fossi straripati– racconta prima del match ilsindaco di Rivarolo del Re Mar-co Vezzoni - . Speriamo che sta-sera il cielo si apra anche per laPomì». E’ tutto vero, anche sequalcuno stenta ancora a cre-derci. Novara cade ancora allaquinta finale, Casalmaggiore

conquista lo scudetto alla suaprima, al suo secondo anno diA-1. Quando si dice bruciare letappe e insegnare ai grandi.

MAXIFESTA Parte piano la se-rata davanti al maxischermo diRivarolo, gemello di quellipiazzati tra Cremona e Casal-maggiore, in riva al Po. Comeper il PalaRadi, vale lo stessoassioma: ci si scalda piano pia-no. E quando la Pomì strappa ilprimo set, qualcuno è ancora atavola, a gustare i cibi di questaterra, quasi sorpreso dall’inizioveemente delle ragazze di Maz-zanti. C’è chi di volley sa tuttoda una vita, chi non sa nulla e siaffida al punteggio in sovraim-pressione, o agli ululati di un

pubblico che alza i decibel dalterzo set in poi, ossia dal mo-mento in cui tutto si compie:quelli che prima erano applausitimidi, nel terzo parziale diven-tano boati ad ogni punto, nelquarto addirittura ad ogni sal-vataggio. C’è pure chi è arriva-to da Bergamo perché, amico diMazzanti, conosceva Casal-maggiore dai tempi dell’AdbCucine, serie A-2 negli anni ’80,e pur di non vedersela da solo acasa ha scelto una cattedrale diprovincia per una sera. L’estasipassa concretamente da tanticliché: birra e salamelle, tifoesperto, indotto o profano. Sca-ramanzie e posti scambiati perpropiziare un punto o una ri-monta. L’ultimo punto non sor-prende nessuno e c’è chi esultamolto prima che Mazzanti scat-ti come una molla dalla panchi-na: Casalmaggiore ha già me-tabolizzato il suo capolavoro. Oforse no. Forse se ne renderàconto solo tra qualche anno.

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PallavoloRFinale femminile, gara-5

NOVARA 1

CASALMAGG. 3

(23-25, 25-22, 23-25, 20-25)

IGOR GORGONZOLA NOVARA: Hill 3, Chirichella 5, Barun 17, Klineman 23, Guiggi 9, Signorile 3; Sansonna (L), Partenio 5, Bonifacio 1. N.e. Zanette, Alberti, Kim. All. Pedullà.

POMI’ CASALMAGGIORE: Gennari 18, Gibbemeyer 9, Ortolani 15, Tirozzi 17, Stevanovic 14, Skorupa 1; Sirressi (L), Bianchini. N.e. Klimovich, Quiligotti, Agrifoglio. All. Mazzanti.

ARBITRI: La Micela e Rapisarda.NOTE Spettatori 3500. Durata set: 34’, 33’, 33’, 30’; totale 130’. Igor Gorgonzola: battute sbagliate 6, vincenti 7, muri 15, 2a linea 10, errori 13; Pomì: battute sbagliate 8, vincenti 1, muri 14, 2a linea 10, errori 24.SERIE Novara-Casalmaggiore 2-3 (3-2, 1-3, 3-1, 2-3, 1-3)

46 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

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47DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Color Run a Torino: trionfoUna gran festa per 25.0001Rcs Sport ha dovuto cambiare la location dal Valentino allo Juventus Stadium per dare uno spazio adeguato alla marea multicolore dei corridori

L’AMBASCIATRICE

Valentina Marchei«Amo correreColpa di papà»1La pattinatrice azzurra è figlia di Marco. ex azzurro della maratona: «Io farò la mezza

Fabrizio Turco

V alentina Marchei è l’eccellenza italiananel mondo del pattinaggio artistico.

Eppure, abbandonati i pattini e le lame, Valesi riscopre con la corsa nel sangue. «E’ vero,sarà forse perché papà Marco ha partecipato adue maratone olimpiche, a Mosca 1980 e aLos Angeles 1984. In realtà, correre mi è sem-pre piaciuto. Senza tempo e senza frenesie,proprio come qui a Torino per la Color Run».

Che effetto le fa ritrovarsi ambassador dellaColor Run?«Questo è davvero il mio posto. Lo scorso an-no partecipai a Milano e mi divertii un sacco.Stavolta ho avuto anche la possibilità di farel’ambassador: meglio di così…»

Emozionata?«Mi piace ma sono emozionata. Il piacere èlegato alla passione per la corsa, l’emozioneinvece è per da questa marea enorme che si èmessa in calzoncini e maglietta per correre».

25 mila persone sono tanta roba anche per chiè abituato alla folla, non trova?«Tanta gente così non viene a seguire il patti-naggio nemmeno se riunissimo tutti i campio-ni olimpici in un unico palazzetto».

Come si passa dal pattinaggio alla corsa?«Da quando ho scelto di lasciare il singolo e difare coppia ho ancora più opportunità perchéil mio preparatore atletico è Gianni Perricelli,2° ai Mondiali di Goteborg nella 50 km di mar-cia. E oggi Gianni allena anche Eleonora Gior-gi, che ha partecipato ai Giochi di Londra».

Che benefici le dà la corsa?«Guardi, io quando corro sto molto meglio.Ecco perché vado spesso anche con le amiche;anziché un aperitivo, meglio una corsa. Chepoi rappresenta anche un’occasione per far muovere chi di solito sport non ne fa».

Quali sono i suoi prossimi obiettivi da runner?«Mi piacerebbe provare la mezza maratona.La farò appena smetterò di pattinare».

© RIPRODUZIONE RISERVATAValentina Marchei, 28 anni, colorata e felice

Francesco BramardoTORINO

D opo la grandine e i nubifragi, l’arcobaleno,per un giorno. A colorare l’asfalto della pe-riferia torinese ci ha pensato la prima tap-

pa dell’edizione 2015 della «The Color Run». Unsuccessone, tanto che RcsSportha dovuto chiudere in tuttafretta le iscrizioni a quota 25mila e cambiare location, trop-po angusto il Parco del Valenti-no per ospitare una marea mul-ticolore di runner, l’area adia-cente lo Juventus Stadium ide-ale per accogliere la festa.Triplicati gli iscritti, mutato il palcoscenico, la 5 km più diver-tente del pianeta è andata inscena lungo le strade solita-mente percorse in auto da tifosidi calcio. Abbandonate per unpomeriggio auto, moto e biciclette, dalla tardamattinata è iniziato il rituale prima dello start:partenze scaglionate a gruppi di 300 alla volta.

L’ESPERIENZA Memore dell’esperienza dell’edi-zione passata, questa volta abbiamo lasciato acasa la tuta firmata, le scarpette da 150 euro, el’auto. Meglio il tram, per evitare di imbrattare isedili al ritorno, l’obiettivo, ricoprire di colore il

luogo fino ad oggi dedicato al Dio bianconeroEupalla, un sano pomeriggio di sport attivo. Ma-glietta bianca, almeno alla partenza, occhialinida piscina per proteggere la vista, cappellino escarpe da running di riserva il look, simile allamaggior parte dei partecipanti pronti a sottopor-si ad ogni chilometro al rito dello «spruzzo», del-la polvere magica (a base di mais, anallergica e

biodegradabile). Pettorale ro-sa, non poteva essere diverso,rischiamo di perdere il turno dipartenza attirati dalla musicadi Radio105 e dal preriscalda-mento. Mica flessioni e allun-gamenti, roba d’antan, oggi imuscoli si scolpiscono a tempodi zumba. Glutei sodi, signore esignorine pronte a mostrare ilduro lavoro tra dieta e palestra,anche se la cellulite ed il so-vrappeso hanno la meglio. Siparte, con il sacchetto in manodi polvere colorata, l’inizio di

quella che più che una corsa senza cronometro èuna camminata festosa. Si suda per il sole e sisocializza. Tanti i giovani, famiglie che spingonoi figli nel passeggino, i cani (anche loro multico-lori), belle ragazze, inutile nasconderlo, vestite(quelle vestite visto che abbondano i bikini daspiaggia) in modi bizzarri: maschere da sub,parrucche multicolori, creste di capelli multico-lori. Ad ogni chilometro lo stop per tatuarsi sul

corpo più colore possibile prima del traguardo(giallo, verde, azzurro, viola). Il selfie più getto-nato è nel parcheggio dello Stadium, i runner difede bianconera si mettono in posa nell’annomagico del possibile triplete, gli altri abbassanola testa e tirano dritto. La festa di gruppo deveperò ancora cominciare. L’apoteosi, l’esplosionedi colori è al traguardo finale. Come in un villag-gio estivo gli animatori invitano a gettare in ariala polvere colorata e stellata con le buste di glit-ter consegnate all’arrivo. Cullati da una musicaassordante ha inizio la «runnerdance» il ballo deipartecipanti, sporchi e felici come bimbi dentrouna pozzanghera.

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L’eventoRLa prima tappa

7Le prossime tappe: 23/5 Firenze, 6/6 Trento, 20/6 Trieste, 27/6 Genova, 11/7 Bari, 1/8 Rimini, 12/9 Milano

LA CHIAVE

Il 3 ottobre la Electric RunC’è l’iscrizione scontata � Dopo la data del 25 aprile al Parco di Monza Torino ospiterà anche la Electric Run, la «5 km più luminosa del pianeta»” portata lo scorso anno in Italia da RCS Sport. L’evento si disputerà il 3 ottobre al Parco Dora che l’aveva già ospitato al debutto l’anno scorso. Come promozione fino al 23 maggio sarà possibile iscriversi collegandosi al sito www.electrirun.it pagando 27 euro e non 31: basterà inserire il codice promo “SOLOXCOLORRUNNER”.

48 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

1Carrozzina record (f.co.) Santa Lucia Roma batte 72-52 la Briantea84 e si aggiudica il suo 21o scudetto. Un grande Cavagnini autore di 26 punti spinge Roma alla vittoria in un Pianella gremito, 3800 persone al palazzo firmano il record assoluto di presenze per un evento Paralimpico in Italia.TUTTENOTIZIE

P er Elisa non è cambia-to nulla. In verità, ilterzo successo conse-

cutivo in Coppa del Mondodi fioretto a Shanghai, il se-condo dal via delle qualifi-cazioni olimpiche, sta cam-biando tutto. E’ un altro se-gnale di forza della Di Fran-cisca: più si avvicina aiGiochi di Rio 2016, più staentrando nella parte delladetentrice. Dopo L’Avana eTauber, la campionessaolimpica sulla pedana cine-se ha rimandato ancora, co-me a Cuba, la russa Inna De-riglazova, che in semifinaleaveva domato Alice Volpi(che sarà così terza dopoaver eliminato la bicampio-nessa mondiale Arianna Er-rigo): un 15-11 dopo unpercorso che ha visto la jesi-na superare la tedesca Fran-ziska Schmitz 15-6, la po-lacca Walczyk 15-6 e la sta-tunitense Nicole Ross 15-5.Ai quarti, Elisa aveva supe-rato il derby con l’argentomondiale Martina Batini15-11, mentre in semifinale

la tunisina Ines Boubakri 15-7.

PERCORSO NETTO Un percorsonetto che ha esaltato ma ancheprovato la biolimpionica: «So-no contentissima ma anche di-strutta - fa la trentaduennemarchigiana che mercoledì sa-rà a all’Expo di Milano perl’evento Fileni-. Ogni gara èdavvero dura sia sul piano fisi-co che su quello mentale. Quel-la di Shanghai è una vittoriache rappresenta soltanto un

cono tre gare di Coppa delMondo consecutive se non siha un grande talento e soprat-tutto tenacia e grinta. E’ stataottima la prova anche di AliceVolpi: ha dimostrato di esserein costante crescita e di potersioramai misurare alla pari contutte le avversarie. In semifina-le è arrivata ad un soffio dalsuccesso e nell’assalto ammet-to che non siamo stati del tuttod’accordo con alcune ricostru-zioni arbitrali». Nonostante ilpodio di ieri, la Volpi non do-vrebbe essere promossa per i due appuntamenti principalidella stagione. Il fioretto rosadovrebbe essere ormai definitocon lo stesso quartetto di unanno fa: Di Francisca, Errigo,Batini e Vezzali (sconfitta agliottavi 15-12 dalla franceseAstrid Guyart, e dunque no-na). Oggi toccherà agli uomi-ni: una gara importante per lacomposizione del quartetto.Valerio Aspromonte è in calo(eliminato come Luca Simon-celli a Shanghai) e rischia, l’al-tro olimpionico Giorgio Avoladeve confermare la buona pro-va di San Pietroburgo per di-fendere il posto. s.a.RISULTATI - Fioretto donne (a Shan-ghai). Finale: Di Francisca b. Derigla-zova (Rus) 15-11; semifinali: Deriglazo-va (Rus) b. Volpi 15-14; Di Francisca b. Boubakri (Tun) 15-7; quarti: Volpi b. Errigo 15-11, Deriglazova (Rus) b. Iva-nova (Rus) 14-9, Boubakri (Tun) b. Guyart (Fra) 15-9, Di Francisca b. Batini 15-11; ottavi: Errigo b. Lyczbinska (Pol) 15-4, Volpi b. Thibus (Fra) 15-14, Guyart (Fra) b. Vezzali 15-12, Batini b. Korobeynikova (Rus) 15-14, Di Franci-sca b. Ross (Usa) 15-5; sedicesimi: Errigo b. Lim (S.Cor) 15-5, Thibus (Fra) b. Palumbo 15-12, Volpi b. Jeon (S.Cor) 15-13, Vezzali b. Chen (Cina) 15-10, Batini b. Bingenheimer (Ger) 15-10, Di Francisca b. Walczyk (Pol) 15-6.

Elisa Di Francisca, a destra: dopo L’Avana e Tauber trionfo anche a Shanghai

� (al.f.) La 4x100 sl azzurra batte il Brasile nel primo scontro in stagione: alle Pro Series di Charlotte (Usa), Luca Dotto (49”25), Marco Orsi (48”21), Michele Santucci (49”64) e Marco Belotti (49”81), reduci da Auburn, chiudono in 3’16”91 davanti ai sudamericani (Santana 49”94, Fratus 49”38, Chierighini 49”60, Cielo 48”64) di 65/100. Flop di Michael Phelps, battuto da Shields e Lochte nei 100 farfalla e solo in finale B nei 200 sl. Uomini: 200 sl Dwyer 1’47”04, 4. Lochte 1’48”35, 9. Phelps 1’49”12, 13. Belotti 1’50”55; 50 do Koga (Giap) 24”75; 100 ra Miller 1’01”04; 100 fa Shields 52”12, Lochte 52”52, Phelps 52”59; 400 mx Kalisz 4’14”56. Donne: 200 sl-400 mx Hosszu (Ung) 1’55”89 (Schmitt 1’57”24), 4’35”19 (Leverenz 4’39”46); 50 do Coventry (Zim) 28”23; 100 ra Meili 1’06”50, Hardy 1’06”87; 100 fa Worrell 58”86.SENZA DETTI (al.f.) Da oggi raduno mezzofondisti azzurri in Sierra Nevada. Federica Pellegrini e Gregorio Paltri-nieri fianco a fianco. Non ci sarà Gabriele Detti, ancora condizionato dall’infiamma-zione alle vie urinarie.

SCHERMA: FIORETTO

Una Di Francisca insaziabileA Shanghai fa tris di Coppa«Ma penso già ai Mondiali» 1L’olimpionica infila il terzo successo di fila. Cipressa: «Campionessastraordinaria». Brava Volpi (terza) che elimina Errigo nei quarti

NUOTO

Comanda Orsi: 4x100 sl superFlop Phelps

La staffetta 4x100 sl azzurra

� Chicco Molinari è in risalita, all’ nell’Open de España dell’European Tour: dall’ottavo al terzo posto con 211 colpi (72 69 70, -5). E ora sogna il bis di quanto fu capace di fare nel 2012, quando nello stesso torneo conquistò la terza e per ora ultima vittoria nel circuito. A Terrassa (par 72), nei pressi di Barcellona, Molinari ha un ritardo di due colpi dai leader, gli inglesi James Morrison (209 - 70 71 68, -7) e David Howell (209 - 71 69 69), con qualche rammarico per averli persi con un doppio bogey alla 17, dopo un buon giro con quattro birdie. Lontani Alessandro Tadini, 53° con 221 (70 76 75, +5), Marco Crespi (77 70 75) e Matteo Manassero (73 72 77), sono al 57° posto con 222 (+6).Sono almeno dodici i giocatori che possono aspirare al titolo nel turno conclusivo, tra loro lo spagnolo Sergio Garcia, che ha rimontato dal 54° al 7° posto (214 - 75 72 67, -2) con un gran 67 (-5) miglior punteggio di giornata. E’ affiancato dal connazionale Jorge Campillo, da Hebert (Fra), da Hoey (N.Irl), Ricardo Gonzalez (Arg) e Byeong Hun An (S.Cor).

GOLF

Chicco Molinari è in rimontaa Barcellona: 3°

Francesco Molinari, 32 anni

� Storica decisione della FIG (Federazione Internazionale di ginnastica) che ha approvato ieri nel Council di Melbourne a stragrande maggioranza un nuovo format che a partire da Tokyo 2020 prevede di ridurre il numero degli atleti per nazione nella competizione a squadre da 5 a 4. Una riduzione ulteriore, visto che fino a Pechino 2008 i team avevano sei componenti, voluta dal presidente Bruno Grandi per ottenere 24 posti in più per le nazioni non qualificate per la gara squadre ma solo per le competizioni individuali. Un’apertura soprattutto al Terzo Mondo della ginnastica che va appoggiata ma non piace alle nazioni leader, in particolare agli Stati Uniti, dove l’editorialista di Usa Today ha parlato di «scelta politica». Al massimo due componenti dei team potranno gareggiare nell’all-around e nelle prove di specialità a cui si accederà con un sistema di qualificazione che tiene conto di campionati continentali, Coppa del Mondo e World Challenge Cups oltre a Mondiali e Ranking.

GINNASTICA

Solo 4 atletiper squadrada Tokyo 2020

Vanessa Ferrari, 24 anni

� (m.nan) Colpo esterno del Cgc Viareggio che sovverte il pronostico e viola il Palaforte con un sonoro 1-6, riportando in parità la serie scudetto. Primo tempo a reti inviolate nonostante spettacolo ed occasioni non siano mancate: oltre ad un palo per parte, Palagi per il Cgc eCancela per il Forte, sono le parate dei portieri Stagi e Barozzi a mantenere il risultato in equilibrio. Nella ripresa la doppietta di D’Anna dopo 5’ spezza in due la partita: il Forte dei Marmi campione d’Italia non riesce più a recuperare e non trova gli automatismi di gara 1, il Viareggio prima controlla e poi dilaga. La tripletta di Muglia al 15’ mette il punto esclamativo alla serata del Cgc, perfetto in difesa e cinico in attacco.Forte dei Marmi-Cgc Viareggio 1-6 (p.t. 0-0; Cancela; 2 D’Anna, M. Bertolucci, 3 Muglia). Serie (al meglio di 5): 1-1, Gara 3 martedì 19 maggio a Forte dei Marmi, gara 4 giovedì 21 maggio a Follonica, ev. gara 5 sabato 23 a Forte dei Marmi.

HOCKEY PISTA

Viareggio passaa casa del ForteFinale in parità

Forte e Viareggio sull’1-1 BALDI

BASEBALLBIG MATCH AL BOLOGNARIMINI SOLO IN TESTA (m.c.) E’ del Bologna il primo brindisi nella supersfida con Padova, in volata. Rimini rimane solo in testa: si aggiudica una sfida di lanciatori a Roma col Nettuno: decide il singolo di Desimoni al 5° per il punto di Babini. A San Marino, con Rodriguez intoccabileper 6 riprese, basta un 5° inning da 7 punti (3 battuti dal doppio di Vazquez) contro Nettuno2. Godo, con un super Oviedo, consolida il sesto superando Parma con fuoricampo di Sanchez8° turno, gara1: Godo Knights-Parma 2-1 (v. Uviedo 3bv-10so, p. Acosta, hr Sanchez),T&A San Marino-Angel Service Nettuno2 8-5 (v. R.Rodriguez 0bv-9so-6rl, Gonzalez), Città di Nettuno-Rimini 0-1 (v. Candelario 2bv-8so, p. Estrada 5bv,10so), Tommasin Padova-UnipolSaiBologna 2-3 (v. Fleming, p. E.Gonzalez, s. Rivero).Class.: Rimini 733 (11-4); Padova e Bologna 667 (10-5); San Marino 600 (9-6); Città di Nettuno 429 (6-8); Godo 357 (5-9); Nettuno2 e Parma 267 (4-11).

BEACH VOLLEY A LUCERNA: IN SEMIFINALERANGHIERI-CAMINATI (c.f.) Nella final four maschile tutta europea dell’Open a Lucerna (Svi) ci sono anche gli azzurri Ranghieri-Caminati che alle 12 affrontano a Beeler-Strasser (Svi). Alex e Marco, per la 1ª volta insieme al World Tour, hanno continuato ieri la loro striscia vincente: 2-0 a Gabathuler-Gerson (Svi) e poi nei quarti nel derby con i gemelli Ingrosso (quinti), i quali in precedenza avevano prevalso 2-0 su Koshakarev-Barsouk (Rus). L’altra semifinale è tra gli iridati Brouwer-Meeuwsen (Ola) e Giginoglu-Gögtepe (Tur).

BOXE� MALIGNAGGI OUT (r.g.) Salta il previsto rientro dell’italo americano Pauli Malignaggi (33-6), già mondiale di due categorie, previsto per il 29 maggio a New York, contro Danny O’Connor (Usa 25-2). Malignaggi, che non combatte dal 19 aprile 2014, si è infortunato (ferita al sopracciglio sinistro) in allenamento. � LAURI (r.g.) A Podgorica ( Montenegro) Europeo Wbo superwelter tra il locale Pedrag Radosevic (28-1) e il varesino residente in Ungheria, Giuseppe Lauri (55-16) sui 12 round.

HOCKEY GHIACCIOMONDIALE: LA FINALE E’CANADA-RUSSIA A Praga, mentre stamattina Lucio Topatigh verrà ufficialmente introdotto nella Hall of Fame Iihf, la finale del Mondiale stasera (ore 20.45) sarà Canada-Russia. Ieri, in semifinale, il Canada ha superato la R.Ceca padrona di casa 2-0 (1-0, 1-0, 0-0) e poi la Russia ha superato 4-0 gli Stati Uniti. Intanto il Congresso Iihf ha definito date e sedi di rassegne future: l’Italia, nel 2016, ospiterà il primo girone di qualificazione ai Giochi 2018 (11-14/2, sede da definirsi, contro Gran Bretagna, Olanda e una qualificata) e disputerà i Mondiali di Prima Divisione gruppo A nuovamente a Cracovia, in Polonia (23-29/4) contro i padroni di casa, Austria, Slovenia, Giappone e Sud Corea.� INSAM-RENON (m.l.) Il 64enne gardenese Adolf Insam è il nuovo d.s. del Renon campione 2014 e finalista 2015.

� PLAYOFF NHL Così ieri in gara-1 della finale della Eastern-Conference dei playoff Nhl: NY Rangers-Tampa Bay 2-1.

HOCKEY PRATO � FINALE DONNE (g.l.g.) Oggi a Bra la finale scudetto è il derby sardo tra Amsicora e Ferrini Cagliari. Ieri, semifinali: Amsicora-Lorenzoni Bra 3-2 (Scenna 2, Ronsisvalli; Vhyanyaylo, Tosco); Ferrini-Cus Pisa 1-0 (Raineri). Oggi finale 3° posto Lorenzoni-Cus Pisa. ore 15:30 Finale Amsicora-Pol. Ferrini Cagliari.

PALLAMANO� FINALE DONNE (an.gal.) A Conversano (Ba) Indeco Conversano-Cassano Magnago 28-19 (11-7) in gara-1 della finale scudetto femminile. In evidenza tra le pugliesi il portiere Giona (2 penalty respinti), Rotondo, Ganga e Madella con 6 reti a testa. Gara-2 il 23/5 a Cassano Magnago, ev. gara-3 il 30/5 a Conversano.

PALLAVOLO� EMIRO (a.a.) l’Al Arabi di Osmany Juantorena vince la Coppa dell’Emiro del Qatar, in finale ha superato 3-0 (25-23, 25-14, 25-23) l’Al Rayyan di Daniele Bagnoli e Cristian Savani.Qualificazioni Mondiale Juniores� AZZURRINE (a.a.) Si ferma contro le padrone di casa della Russia la corsa delle azzurrine verso la qualificazione ai Mondiali. Ad Anapa (Rus) la formazione di Luca Cristofani cede solo al tiebreak (25-14, 21-25, 24-26, 25-23, 15-10) alla Russia. Vincono gli azzurrini di Totire con la Francia a Belchatow 3-1 (25-22, 25-19, 20-25, 25-22) ma con i padroni di casa della Polonia irraggiungibili (3-0 all’Austria), oggi l’ultima sfida con l’Austria.

RUGBY� ROVIGO BENE A Roma il Rovigo vince contro le Fiamme Oro 33-31 (mete 5-3) la semifinale d’andata dei play-off di Eccellenza conquistando il punto di bonus, ma soffrendo troppo in mischia (una meta tecnica) e chiudendo la partita in 13 per due gialli e un rosso ai piloni. Al ritorno nel punteggio si ripartirà da 5-1. Oggi alle 18,05 l’altra semifinale Mogliano-Calvisano, diretta Raisport 1.

TAEKWONDO MONDIALI IN RUSSIAMALE I BIG AZZURRIMale i due big azzurri ai Mondiali di Chelyabinsk, in Russia. Sia Carlo Molfetta (-87kg) che Leo Basile (+87kg) escono agli ottavi enrambi contro un avversario uzbeko. Molfettadoo aver battuto il neozelandese Sanders 12-5 è stato eliminato da Bayjuziyev (5-9). Basile ha cominciato con un 4-2 a Ballesteros Gomez (Mes), poi ha ceduto a Shokin 2-8. Oggi sul quadrato Cristina Gaspa (-57kg) e Simone Crescenzi (-63kg). Uomini -54: 1. Tae Hun-Kim (s.Cor); 2. Danisov (Rus); 3. Sawekwiharee (Tha). Donne +73: 1. Walkden (Gb); 2. Epangue (Fra); 3. Ivanova (Rus), Kus (Tur). -53kg: 1. Geum-Byeol Lim (S.Cor); 2. Yun-Wen Huang (Taiwan); 3. Asprogeraka (Gre), A. Zaninovic (Cro)

VELA � VOLVO RACE (r.ra) Gli spagnoli di Mapfre hanno vinto ieri la In Port Race di Newport. Oggi in programma la partenza della 7° tappa della Volvo Ocean Race: Newport – Lisbona per un totale di 2800 miglia.

tassello di un puzzle che devecomporsi passo dopo passo. Iltris? Beh, sì è importante ma iopenso subito ai prossimi impe-gni, cioè gli Europei di giugnoa Montreux (dove difenderàl’oro, ndr) e i Mondiali di luglioa Mosca». Ammirato dalla pre-stazione di Elisa è il c.t. del fio-retto Andrea Copresa: «Ancorauna volta una grande prova co-rale, ma la Di Francisca ha ri-badito di essere una straordi-naria campionessa. Non si vin-

49DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

di GIORGIO DELL’[email protected]

Si tenta una cronaca degli ultimi comizi di Mat-teo Salvini (foto Ansa), ed invece di una crona-ca di discorsi e prese di posizione – magari im-possibili da condividere, ma comunque idee –esce fuori una specie di bollettino di guerra, lan-ci di uova e pomodori, calci alle automobili, sas-sate schivate sul palco, sputi.

1 Ieri anche cariche della polizia, e qual-che ferito.Una decina di contusi, anche tra gli

agenti. Un padre e un figlio finiti in ospeda-le, e il figlio poi fermato per resistenza apubblico ufficiale, il figlio avrebbe tentatodi difendere il padre dai poliziotti, sarebbeinteressante saperne di più di questo padree di questo figlio, età e professione, tantoper farsi un’idea di chi va a fare queste cose(ci viene impedito ogni approfondimentodalla legge sulla privacy).

2 In che parte d’Italia siamo?Ieri in Toscana, prima a Massa, poi aViareggio, in serata a Pisa, nei giorni

precedenti in Puglia, in Umbria, nelle Mar-che. La scena è più o meno sempre la stes-sa: due-trecento persone, iscritte a un nu-mero impressionante di sigle (anarchici,antagonisti, comitati di tutti i tipi, peresempio i Carc, Comitati di Appog-gio alla Resistenza per il Comuni-smo), si mettono in testa di non farparlare Salvini, credendo di dare inquesto modo un contributo alla de-mocrazia. La polizia si mette inmezzo, possono esserci degliscontri. Ieri ci sono stati degliscontri: a Massa, dopo i soli-ti lanci di uova e pietre, c’èstato un assalto ai poliziot-ti, con sfondamento e ten-tativo di marciare verso ilpalco su cui era salito Sal-vini. Dall’altra parte nega-no che vi sia stato uno sfon-

damento. In ogni caso, sono partite un belpo’ di manganellate e i contestatori sonostati respinti. Poco dopo si sono visti altriincidenti a Viareggio: i soliti due-trecentohanno accerchiato l’automobile del capo leghista e l’hanno presa a pugni e a calci.Salvini ha ordinato all’autista di fermarsied è sceso dall’automobile, ha affrontato icontestatori, per fortuna non è successoniente ed è risalito in macchina. Al mercatoaveva rinunciato a parlare: «Non mi fannopaura tre deficienti, ma ho visto un bambi-no spaventato che piangeva per colpa diquesti dementi. Non posso parlare in mezzoai bambini e mettere a rischio l’incolumitàdella gente». Il capo leghista vorrebbe rade-re al suolo i centri sociali, da cui promana lacontestazione, in modo da liberare le forzedi polizia dal problema di proteggerlo e per-metter loro di dedicarsi a problemi più seri.

3Ci sono state prese di distanza? O dan-no tutti addosso alla Lega?Prese di distanza per modo di dire.

Emanuele Fiano, del Pd, ha detto: «Con-danniamo le aggressioni a Salvini senza esi-tazione. La nostra opposizione alle idee del-la Lega è totale, ma anche quella alla vio-lenza». Renzi ha ritwittato, ma ci sarebbepiaciuto leggere la frase: «Salvini ha dirittodi esprimere le sue idee, qualunque siano».Così avrebbe parlato Voltaire, per esempio.

4Però Salvini certe volte è proprio unprovocatore...Può darsi. Il governatore della Regio-

ne Toscana, Enrico Rossi, un democraticoantirenziano a cui Renzi ha permesso di ri-presentarsi, ha detto: «Salvini è un incen-diario, uno che provoca, che cerca lo scon-tro e lancia proposte demagogiche e inuti-lizzabili». Non è un buon argomento pergiustificare i cortei di quelli che non lo vo-gliono far parlare.

5 È vero che Alfano, il ministro dell’Inter-no, lo ha protetto poco?Salvini ha detto: «Ci sono stati scontri a

Foggia, a Senigallia bombe carta, la sede dellaLega è stata imbrattata a Marsciano... Abbiamodovuto cambiare tre bar in Versilia, dove la Le-ga terrà un aperitivo con gli elettori, perché iproprietari sono stati minacciati. È normalequesto? È democrazia? Dove sono i fenomeni“Je suis Charlie” adesso? Sono incazzato, nonne posso più, non riesco a parlare con la gente.Vorrei sapere dove sono Renzi e Alfano». Alfa-no ha fatto rispondere al ministero dell’Internocon questo comunicato: «Dal 28 febbraio 2015a oggi, in relazione alle iniziative politiche del-l’onorevole Matteo Salvini, che si sono svolte in62 province, sono state impiegate 8465 unitàdelle forze dell’ordine». Poi ieri Alfano ha det-to: «Non condivido le parole di Salvini, ma co-

me sempre proteggeremo il suo sacro dirittoa manifestare», che è una citazione di Volta-

ire. Il ministro poi ha abbandonato i classi-ci: «Salvini, in malafede, il solito bugiar-

do, è ormai irrecuperabile. Forse non ri-corda che quando il ministro dell’Inter-

no era della Lega, il presidente delConsiglio in carica, Silvio Berlusco-ni, veniva raggiunto sistematica-mente ovunque da contestatori diogni genere, fino a essere colpitoin faccia da una statuetta, nel pie-no centro di Milano. Il ministrodell’Interno era Maroni. C’entra-va con l’aggressione? Secondo

me, no. Né allora e neanche ora».© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL FATTODEL GIORNOIL TOUR ELETTORALE

Un momento degli scontri di ieri a Massa prima del comizio del leader leghista Matteo Salvini ANSA

AltriMondiR

Come mai Salvini con i suoi comiziè un problemadi ordine pubblico?1 Si ripetono le contestazioni al leader del CarroccioIeri scontri a Massa e Viareggio: una decina i contusi

POLEMICA APERTA

Cobas scuola:«Scrutini fermiper due giorni»

1Sfida al garante degli scioperiIntanto Renzi rilancia su Twitter«Ascoltare non è assecondare»

Francesco Rizzo

G iovedì Roberto Alesse, garante sugliscioperi, aveva acceso il semaforo: «Ilblocco degli scrutini è illegittimo», spe-

rando che la precettazione «resti un’opzioneteorica». Ma i Cobas passano con il rosso:blocco degli scrutini e di ogni attività scolasti-ca per due giorni consecutivi, a partire dalgiorno seguente la fine delle lezioni (quindicon modalità diverse, dall’8-9 giugno in Emi-lia Romagna al 17-18 per l’Alto Adige): secon-do il contratto nazionale, il blocco degli scru-tini non può superare i cinque giorni né ri-guardare classi sotto esame. La dichiarazionedi guerra si legge su cobas-scuola.it, dove il sindacato spiega i suoi dubbi sulla riforma(per esempio, «come potrebbe un preside concentinaia di docenti nei vari plessi giudicarnele capacità didattiche?»; «perché precari conla stessa anzianità di servizio dei possibili sta-bilizzati verrebbero gettati fuori dalla scuo-la?»). «Spero che gli altri sindacati ci seguano— dice Piero Bernocchi dei Cobas —. La pre-cettazione? Una minaccia ingigantita». L’ideaè proseguire la battaglia, anche oltre i due giorni, sui tre temi cruciali: i poteri dei presi-di, i precari e le tutele contrattuali.

TWITTER Nelle stesse ore, il premier MatteoRenzi discuteva via Twitter con i docenti. «Fa-remo tesoro di suggerimenti e critiche», ma«ascoltare significa ascoltare, non asseconda-re per forza. Le elezioni politiche saranno nel2018. Quelle europee nel 2019. La scuola c’e’sempre». E poi, su temi specifici: «Non stiamolicenziando nessuno. La card per formazionedei prof anche per i docenti di sostegno? Sì. Eil piano pluriennale c’è. Ma con concorso». Ve-nerdì la Camera ha concluso la prima giornatadi votazioni sul ddl per “la Buona Scuola”, do-po l’approvazione dei primi sette articoli. Siriprende domani. E Alesse torna alla carica:«Chi si muove al di fuori della legge, produceun danno contro studenti e famiglie».

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La protesta dei docenti nel centro di Roma ANSA

NOTIZIE TASCABILI

� L’ex presidente egiziano Mohamed Morsi, deposto con il colpo di Stato militare del 3 luglio 2013, è stato condannato a morte per il caso dell’evasione di massa dalla prigione di Wadi El Natroun dei vertici dei Fratelli Musulmani, durante la rivoluzione del 2011 che portò alla caduta di Hosni Mubarak. L’azione coinvolse 11.151 detenuti e causò la morte di diversi agenti. La sentenza sarà ora rimessa al muftì, massima autorità religiosa del Paese, che emetterà un verdetto non vincolante prima che il tribunale pronunci la sentenza definitiva il 2 giugno. Insieme a Morsi, sono state condannate a morte

altre 104 persone, tra cui membri di spicco dei Fratelli Musulmani, messi al bando in Egitto. Per ripicca nel Sinai sono stati uccisi tre giudici. L’ex presidente egiziano era già stato condannato a 20 anni per l’uccisione dei manifestanti di fronte al palazzo presidenziale nel dicembre 2012.

Il ministro del Tesoro Varoufakis AFP

� «Timidezza riformatrice», «incoerenza», «il compromesso nascosto dietro interventi deboli che hanno caratterizzato le decisioni adottate dalla politica». Torna all’attacco l’Associazione nazionale dei magistrati (Anm) sui provvedimenti che riguardano il processo civile, quello penale e la discussione sulla riforma del Consiglio Superiore della Magistratura. Critiche anche ai disegni di legge su corruzione e prescrizione, nei quali i magistrati vedono «segnali di arretramento». È stato il presidente dell’Associazione, Rodolfo Sabelli, a riprendere, ieri, il tema in apertura del Comitato direttivo centrale.

IL TEMA DELLA GIUSTIZIA

Ira dei magistraticontro il governo«Riforme deboli»

� Oltre metà delle famiglie non sente ancora la ripresa: il 56%denuncia una situazione finanzia-ria insoddisfacente, il 14% non riesce a coprire le spese indispensabili, in più il lavoro resta al centro dei crucci. Ben sei famiglie su 10 temono che un parente possa perdere il posto. Emerge da una rilevazione di Confesercenti-Swg, che segnala tuttavia una stabilizzazione generale verso il miglioramento.Per il momento, però, si nota anche una forte polarizzazione sul fronte del reddito mensile, con un 47% dei nuclei familiari che afferma di riuscireappena a coprire le spese, mentresolo il 2% può concedersi dei lussi.

IL PAESE IN DIFFICOLTÀ

Confesercenti:una famiglia su duenon vede ripresa

� Mentre Fitch conferma il rating CCC (ovvero “rischio considerevole”) per la Grecia, anche la Bce parla di situazione «insostenibile». Le trattative per evitare il default proseguono oggi ma Atene non accetta le riforme chieste su pensioni e flessibilità del mercato del lavoro.

BCE: «INSOSTENIBILE»

La crisi di AteneFitch confermail rischio default

Mohamed Morsi alza le mani in segno di sfida AP

L’EX PRESIDENTE DEPOSTO NEL 2013

Egitto, per Morsicondanna a morte«Favorì le evasioni»

50 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVAAltriMondiR

Il Papa vedeAbu Mazen«Sei l’angelodella pace»1Il leader palestinese in Vaticano:«I cristiani stiano nella nostra terra»

AVANZATA JIHADISTA

In Siria uccisocapo dell’Isis Palmira in bilico

LA LITE PER IL BUCATO

La sparatoria di NapoliIn casa dell’infermieretrovato un kalashnikov

Filippo Conticello@filippocont

U n paio di abbracci, baci,sorrisi e un regalo che ri-schia di diventare una

gigantesca responsabilità: ieriAbu Mazen ha donato al Papaun medaglione con la figuradell’Angelo della Pace, quelloche «distrugge lo spirito catti-vo della guerra». «Ho pensato ate, che sei un angelo di pace»,ha detto il pontefice al presi-dente palestinese venuto in vi-sita solenne in Vaticano: nonquel genere di carezze chepiacciono agli israeliani. Così ilregalo è diventato il simbolodella possibilità una vera mis-sione di pace nella martoriataTerra Santa. Per l’occasione,Francesco si è intrattenuto conl’ospite per venti calorosissimiminuti: «Come stai? Ti vedopiù giovane», il saluto in arabodi Abu Mazen, tradotto dal se-gretario egiziano monsignorGaid. Poi, sterzando, il collo-quio si è focalizzato sia sull’ac-cordo che manca – tra Israele ePalestina –, sia sull’accordoche c’è – tra Santa Sede e Pale-stina. Raggiunto da poco, saràfirmato in un futuro prossimo eprevede la libertà di azionedella Chiesa nella Striscia:«Cristiani non lasciate la no-stra terra, restate fino a quan-do raggiungeremo la libertà, ladignità e la sovranità umana»,è stato infatti il messaggio riba-dito da Abu Mazen. Senza gi-rarci attorno, un ulteriore rico-noscimento vaticano dello Sta-to di Palestina.

A SAN PIETRO La coppia si ri-vedrà oggi in Piazza San Pietro

e ancora una volta l’occasioneè storica: si canonizzano le duesuore nate nella Palestina otto-mana dell’Ottocento, le primein tempi moderni, Marie Al-phonsine Danil Ghattas di Ge-rusalemme e Mariam Baouar-dy della Galilea. In ogni caso,sui temi più complessi, già pri-ma di ieri le due delegazioni di-plomatiche avevano conclusoil lavoro preliminare su un con-cordato per il riconoscimentodei due Paesi, più volte solleci-tato dal pontefice come solu-zione definitiva della questio-ne arabo-israeliana. Un’aper-tura che ha deluso e non poco ilgoverno di Tel Aviv: «Non con-tribuisce a riportare i palesti-nesi al tavolo delle trattative»,la bacchettata del portavocedel ministero degli Esteri israe-

liano. Invece, nell’incontro traleader, si è ribadito l’auspicioche si possano riprendere i ne-goziati diretti «con il sostegnodella comunità internaziona-le»: servono «decisioni corag-giose» a favore della pace eBergoglio spinge per questo.Del resto, aveva incontrato intrasferta Abu Mazen già nel-l’ottobre del 2013 e anche allo-ra era stato creativo nel regalo:una penna che riproduce la co-lonna del baldacchino del Ber-nini, la stessa che consegna aiveri capi di Stato. «Sicuramen-te avrà molte cose da firmare»,gli aveva detto allora. «Sperodi usarla per l’accordo con Isra-ele», la risposta del leader pa-lestinese. Valida ieri, oggi echissà per quanto.

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Daniele Vaira@danvaira

L a battaglia in Siria per il controllo di Pal-mira prosegue. La città, che è stata di-chiarata patrimonio dell’umanità dal-

l’Unesco, è assediata. I jihadisti avanzano ehanno issato la loro bandiera nera nel nord,su un edificio nell’area di Al Badiyah. Gliscontri sono stati duri. Almeno 12 i soldatigovernativi uccisi, mentre i terroristi cadutisono stati almeno 16. Anche l’aviazione diDamasco è intervenuta contro il califfatobombardando la parte moderna della città.Secondo l’Osservatorio siriano per i dirittiumani gli estremisti avrebbero giustiziato 23persone, tra cui nove minori e 5 donne. I jiha-disti premono anche in Iraq. Violenti scontrisi sono verificati a Ramadi, dove gli estremi-sti si sono impadroniti di alcuni quartieri.

PROVA DI FORZA I commandos americani hanno però effettuato un importante blitzcontro il Califfato in Siria, durante il quale èstato ucciso Abu Sayaf, dirigente dell’Isis chegestiva traffici di petrolio e gas nel Paese. Nelraid, effettuato senza comunicarlo al gover-no di Damasco, è stata catturata anche la mo-glie del dirigente jihadista. E sono stati se-questrati documenti e materiali. Il presidenteamericano Barack Obama ha dato personal-mente il via libera, nonostante i fallimentidelle precedenti operazioni condotte per cer-care di liberare alcuni ostaggi in mano ai jiha-disti nelle roccaforti siriane. Ma stavolta ilquadro era completo: indicazioni precise daparte degli informatori sul terreno di Cia ePentagono, immagini via satellite e ripresecoi droni che non lasciavano dubbi sulla pre-senza dell’obiettivo. Come inequivocabili erano le informazioni ottenute con le inter-cettazioni telefoniche. Così è arrivato l’ok della Casa Bianca agli uomini della Delta For-ce, alla prima operazione terrestre in Siria ilcui scopo non fosse la liberazione di ostaggi,ma la cattura di uno dei più stretti collabora-tori di al Baghdadi. «Distruggeremo l’Isis e iterroristi ovunque siano», promette Obama.

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FLOP STELLARERAZZO RUSSOCADE IN SIBERIAA due settimane dalla perdita del razzo Progress, che doveva trasportare riforni-menti sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss), arriva un altro flop per i russi; un’avaria del terzo stadio del vettore Proton-M (foto Epa) ha impedito di mettere in orbita il satellite messicano MexSat-1 per le telecomunicazioni. I resti sono caduti in Siberia. Guai anche per la navicella Progress M-26M, che doveva correggere l’orbita della Iss: problemi al motore. Nuovo tentativo domani.

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, 80 anni, ieri in Vaticano durante la sua visita a Papa Francesco, 78 anni ANSA

� Per Roland Vervoort, 46, e Paul Hendriks, 53, non era la prima immersione sui fondali liguri per ammirare la Haven, la petroliera affondata nel 1991 al largo di Arenzano. Ma è stata l’ultima: ieri i due sub olandesi si sono sentiti male subito dopo essere entrati in acqua. Un terzo compagno, un tedesco di 51 anni, è stato trasportato in elicotteroin codice rosso, ma non èin pericolo di vita, mentre un quarto uomo ha avuto un malore dopo avere assistito alla tragedia. Erano arrivati inItalia con la propria attrezza-tura e ad Arenzano avrebberosoltanto preso in affitto due gommoni. Gli investigatori vogliono capire se vi sia stato un malfunzionamentodelle bombole o un difetto di ricarica. Il magistratodi turno Marcello Marescaha sequestrato le bombole e i computer in dotazione ai sub.

LA PETROLIERA IN LIGURIA

Due sub morti in immersionenella Haven

C’ era pure un kalash-nikov tra le armi diGiulio Murolo, l’infer-

miere del Cardarelli di 48 anniche venerdì si è messo a spara-re all’impazzata a Napoli, dalsuo balcone, dopo una lite peril bucato, uccidendo quattropersone e ferendone sei. L’uo-mo aveva anche due machete ediverse munizioni. E così, oltreai reati che gli sono già conte-stati di duplice omicidio volon-tario, strage resistenza a pub-blico ufficiale, spari in luogopubblico, è stato denunciatoper detenzione illegale di armaclandestina e ricettazione. In-creduli i colleghi di lavoro:«Era una persona schiva, un po’riservata, ma che non ha maidato problemi». A nessuno dei

colleghi o dei superiori avevamai parlato della sua passioneper le armi. E anche Napoli si èsvegliata in stato di shock. C’è illutto cittadino. Ogni attivitàelettorale in vista delle Regio-nali si è fermata. Tra i feriti, apreoccupare sono soprattutto

le condizioni del vigile Vincen-zo Cinque: è in rianimazione ein coma indotto.

IL RICORDO Sul fronte delle in-dagini emerge intanto che Lui-gi Cantone, il passante uccisovenerdì, non era un fioraio, maun cuoco del Convitto Naziona-le. Era andato al lavoro in scoo-ter a causa dello sciopero deimezzi pubblici. Il sindaco diNapoli Luigi de Magistris haannunciato che attiverà le pro-cedure necessarie affinché siaconsegnata la Medaglia d’oroal valore civile alla memoriadel capitano della polizia mu-nicipale Francesco Bruner eproprio dello chef Luigi Canto-ne. «Quanto accaduto — hadetto de Magistris — ci sta fa-cendo riflettere sulla necessitàdi ricordare nel modo più altopossibile le vittime di questatragedia». Il primo cittadino haricordato «il coraggio» di Bru-ner che ha tentato di fermare ilkiller in preda al raptus omici-da e «l’innocenza» di Cantoneche stava rientrando a casa dallavoro.

dan. va.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulio Murolo,48 anni, l’infermiere arrestato peraver ucciso 4 persone e ferite 6 in una lite ANSA

� «Ci stiamo scervellando per capire come sia possibile che Giardiello sia passato con un’arma sotto il metal detector e non sia stato controllato con lo scanner manuale e fermato». Le guardie giurate in servizio al Palazzo di Giustizia di Milano reagiscono con ovvio stupore all’ipotesi su cui indaga la Procura di Brescia a proposito della strage del 9 aprile scorso. Quando Claudio Giardiello, entrando armato nell’edificio, uccise tre persone. Come anticipato dal «Corriere della Sera», l’uomo non si sarebbe mescolato agli avvocati, in un accesso senza metal detector (quello di via Manara) ma sarebbe passato dal varco pubblicodi via San Barnaba. Secondo questa ipotesi, il metal detector suonò quando l’imputato-killer entrò con la pistola, ma poi l’uomo non sarebbe stato sottoposto al controllo con lo scanner manuale e avrebbe proseguito. A confermarlo le immagini delle telecamere: quando passa Giardiello, il sistema di allarme si illumina ma con lo scanner manuale vengono controllati l’uomo che lo precede e quello che lo segue. Verifiche incomplete forse anche per la ressa: in un altro ingresso, quello di via Freguglia, il metal detector era rotto. Se la dinamica venisse confermata, cambierebbe la posizione delle società di vigilantes in sede processuale.

NUOVA IPOTESI SULLA STRAGE DI MILANO

Killer del tribunale, i pm:«L’allarme era suonatoma Giardiello è passato»

PAPA FRANCESCOPONTEFICE

CON IL SOSTEGNOINTERNAZIONALE,

PER LA PACE SERVE CORAGGIO

La città siriana di Palmira, assediata dai jihadisti AFP

ABU MAZENPRESIDENTE ANP

RAGGIUNGIAMO INSIEME LIBERTÀ,

SOVRANITÀE DIGNITÀ UMANA

51DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

IL PROGRAMMA«QUELLI CHE...»

A CASA SAVINORIVIVE FALETTICON «LA PIUMA»

Tanti ospiti da Nicola Savino a «Quelli che il calcio»: Roberta Bellesini presenterà il libro postumo del marito Giorgio Faletti dal titolo «La Piuma». Nello spazio musicale ci sarà il ritorno di Marcella Bella. Paola Iezzi si esibirà in una cover di «Live to tell» di Madonna. Spazio anche per il vincitore dei giovani del Festival di Sanremo, Giovanni Caccamo, con il singolo «Distante dal tempo».DA VEDERE OGGI SU RAI2 ALLE 13.45

La voglia di oziare c’è. La possibilità di farlo, meno. Però siete fascinosi, organizzati, cucchevolissimi: uscite allo scoperto! E fornicherete pure.

21/3 - 20/4ARIETE

7

Nonostante le buone intenzioni potreste non fare molto. Preferibile vincere l’indolenza. Sudombelico cosmopolita, aperto al mondo, in mood Expo.

23/9 - 22/10BILANCIA

6-

La Luna vi fa intortare, capire, fiutare, inventare, progettare. In altre parole, vi rende facce di glutei di successo. Curiosità suine muy soddisfatte.

21/4 - 20/5TORO

7,5

Talvolta il rapporto di coppia è complicato dalla presenza di una persona. Il partner.Lo capirete oggi. Ma siate chiari, nonacidi. Anche fornicando.

23/10 - 22/11SCORPIONE

5,5

Ignorate sia le provocazioni delle tifoserie avversarie, sia gli eterni depressi. Amando voi stessi. Sudombelico un po’ stanchino. Pure lui. Ussignùr.

21/5 - 21/6GEMELLI

6

Operosi e minuziosi, siete punti di riferimento solidi. E vi liberate di illusioni, spirito naif e aculei caratteriali. Amor e slancio suino are two ciofecs, però.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7

La Luna vi fa realizzare ogni progetto domenicale, di lavoro o privato che sia. Moderate però il dispendio di energie. Meno che fornicando, ovvio.

22/6 - 22/7CANCRO

7,5

La Luna vi infonde nuova linfa, vi rende meno simili al rottweiler di Nosferatu, vi consente performance fortunate. Fornication geniale.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

8

Non mantecate gli zebedei al mondo intero, oggi, con lagne e tirannie, bensì siate propositivi e fattivi. Area depressionaria a sud dell’ombelico.

23/7 - 23/8LEONE

5,5

Gli zebedei vorticano come l’uragano Cesira. Controllatevi, riflettete, fate la tara. Come suini siete pure troppo tradizionalisti: svecchiare, please.

21/1 - 19/2ACQUARIO

5,5

La Luna conferma la vostra rimonta e riduce il volume degli zebedei causato dalle tensioni made in Marte. L’ormone sembrerebbe in zona retrocessione.

24/8 - 22/9VERGINE

7,5

La vostra cordialità supera (di poco) quella solita del varano di Komodo, ma la Luna vi porta verso ogni trionfo. Viaggi OK, sudombelico very affamed.

20/2 - 20/3PESCI

7,5

LO SPORT IN TVIL CONSIGLIO

AltriMondiR

Nanni e l’amore per Cannes«Qui contano i film e basta»1Ovazione per “Mia Madre” di Moretti, già tra i favoriti al festivalIl regista si commuove ma tuona: «L’Italia sul cinema è distratta»

Elisabetta EspositoINVIATA A CANNES

S orride Nanni Moretti.Cannes continua ad ama-re profondamente lui e il

suo cinema, capace di regalarerisate e lacrime, di descrivere lasensibilità umana piombandoall’interno di chiunque lo guar-di. Basta osservare i volti con-tratti di chi ieri sera usciva dallaproiezione ufficiale di Mia ma-dre, secondo film italiano inconcorso, dove gli sono stati re-galati dieci minuti di applausi.Si commuove il regista con ilcast, si commuove il pubblicoed è andata così anche alla vi-sione riservata ai giornalisti,pronti a battere le mani comemai accaduto finora al Festival.Alcuni non ce la fanno nemme-no a parlare, «sono troppo scos-so ora», altri vogliono celebrar-lo: «Il film più bello tra quelli vi-sti fino a questo momento», di-cono dal Sunday Times. «Uncapolavoro pronto a vincere laPalma d’Oro», continua il ma-gazine francese Positif.

L’ACCUSA Alla sua settima par-tecipazione a Cannes, dove ha

già ricevuto la Palma d’Oro nel2001 per La Stanza del Figlio enel 1994 il premio per la migliorregia per Caro Diario, Morettiriesce anche a dare una spiega-zione a quest’accoglienza, mi-gliore di quella ricevuta in Ita-lia. «Chi guarda un mio film aun festival internazionale, lo fasenza subire interferenze di al-tro tipo come avviene da noi.Non pensano al personaggiopubblico Nanni Moretti, allesue opinioni politiche, a quanteinterviste rilascia, a quanto siasimpatico o antipatico. Quiguardano un film e basta». Di si-curo la Francia avrà apprezzatoanche tutto quello che di sé Mo-retti ha messo in quest’opera,forse la sua più intima. «Il film èsu un passaggio importante del-la mia vita, la morte di mia ma-

dre: è successo durante il mon-taggio di Habemus Papam e hovoluto, senza sadismo, raccon-tare quei momenti. È un film suciò che resta, qui, tra noi vivi,dopo che qualcuno se ne va».Ma c’è Moretti anche nella regi-sta interpretata da MargheritaBuy. «È vero, nel suo senso diinadeguatezza c’è molto di me.Mentre il mio personaggio, suofratello Giovanni (che ha unarisposta pronta per tutto, ndr),è la persona che vorrei essere».

CON TURTURRO Moretti, Garro-ne e Sorrentino, tre italiani inconcorso. «Sono molto conten-to, ma mi sembra che sia fruttodi iniziative individuali: il climaintorno al cinema da noi è sem-pre molto distratto». Accanto alui John Turturro, che nel 1991fu premiato qui come miglioreattore per il film Palma d’OroBarton Fink dei fratelli Coen(oggi presidenti di giuria…),annuisce. Nel film è un attore incrisi, ora ricorda: «La sceneg-giatura mi ha affascinato, il te-ma principale è qualcosa che miha toccato personalmente, miha colpito dentro». Cannes lapensa esattamente come lui.

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� È nientemeno che di Gus VanSant il primo film in concorso fischiato a Cannes. Il suo «Sea of Trees» si è concluso tra i buu dei giornalisti, che hanno addirittura negato al registadi «Will Hunting», «Elephant» (Palma d’Oro 2003) e «Milk» l’applauso in sala stampa. Con lui anche il premio Oscar Matthew McConaughey e Naomi Watts. «Ognuno è libero di giudicare», dice a proposito dei fischi l’attore che interpreta un uomo disperato nella Foresta dei Suicidi, in Giappone. «In effetti ho letto una pessima recensione — continua Van Sant — ma anche “Elephant” era stato accolto in modo controverso». Quanto al film, McCounaghey spiega: «In “Interstellar” compivo un viaggio verso l’esterno, nello spazio più lontano, questo è il viaggio di un uomo all’interno di sé, un uomo che cerca la morte e trova la vita».

Gus Van Sant, la sua Foresta tra buu e fischi

John Turturro, Margherita Buy e Nanni Moretti a Cannes per «Mia madre». A destra Matthew McConaughey, protagonista di «Sea of Trees» REUTERS/EPA

SHOWBIZ

� Compleanno in scena per Fiorello (foto Lapresse): lo showman siciliano ha festeggiato ieri i 55 anni a Ragusa, quart’ultima tappa del suo «L’ora del Rosario» (Latina, Paestum, Taormina le prossime piazze). «Non troverete una battuta sulla politica. Mi interessa far divertire la gente comune — spiega — Ho scelto di tornare nei teatri di provincia per ritrovare il contatto col Paese reale, dove scopri le piccole cose».

L’ARTISTA A RAGUSA CON «L’ORA DEL ROSARIO»

Fiorello, festa in scena per i 55 anni«E in provincia scopro un Paese vero»

� La chiusura di uno show leggendario come il «David Letterman» smuove anche le star meno socievoli: la penultima puntata del talk show americano ospiterà il 19 maggio Bob Dylan, che non appariva al «Letterman» dal 1993, quando si esibì sulle note di «Like a rolling stone». Il «Letterman» va in onda in differita in Italia su Rai 5.

ICONA IN TV

C’è anche Dylanper l’epilogodel «Letterman»

� Il sogno di Domenico Vaccaro si è realizzato... in trasferta: il campione di Acropole Flag Man (prese di forza e di slancio su una pertica) è diventato il vincitore di «Belgium’s Got Talent 2015», la versione belga dello show appena concluso con successo anche in Italia. Per il 22enne atleta di Trani, in Puglia, anche il premio di 50 mila euro messo in palio dalla trasmissione.

IL FAMOSO SHOW

Ballerino pugliesedi 22 anni vinceil Got Talent belga

� «Le voci non sono quello che sembrano... è così! Accadrà ancora. “Twin Peaks” ritorna». Con un annuncio via Twitter proprio nel suo stile, il regista David Lynch ha svelato che si farà la terza stagione di “Twin Peaks”, la serie che ha segnato la tv a inizio Anni 90. Un mese fa Lynch si era chiamato fuori dal progetto, perché Showtime non gli aveva garantito abbastanza soldi «dopo un anno e quattro mesi di negoziati». Ora il regista ha cambiato idea. Sono previste più di nove puntate, che dovrebbero andare in onda nel 2016.

L’ANNUNCIO È ARRIVATO VIA TWITTER

Sherilyn Fenn e Kyle MacLachlan in una scena di «Twin Peaks»

Twin Peaks, Lynch dice sì«Pronto a girare il sequel»

NANNI MORETTIREGISTA

RACCONTO UN EVENTOIMPORTANTE, CIÒ CHE RESTA QUI, TRA I VIVI,

QUANDO QUALCUNODI CARO SE NE VA

52 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 17/05/2015

Milano, il bis passa da Hackett1L’Olimpia è la grande favorita, il suo play l’uomo chiave: «È cambiato tutto rispetto a un anno fa, ma è sempre una grande emozione essere alla guida dell’Armani»

LA SQUALIFICA È UN LONTANO RICORDOUna stagione sotto traccia per il regista dell’EA7 dopo i guai estivi con la Nazionale. Ora Daniel è pronto per la caccia al secondo scudetto. E si racconta, parlando del suo rapporto d’amicizia con Ale Gentile, del piacere di giocare accanto a un centro dominante come Samuels ma anche dell’impatto di Metta su Cantù e della voglia di riscattare i playoff non brillanti della scorso campionato

1. MILANO SEMIFINALI

8. BOLOGNA

4. TRENTO

5. SASSARI

18, 20, 22, 24 e 26/5

2. VENEZIA

7. CANTÙ

3. REGGIO EMILIA

6. BRINDISI

19, 21, 23, 25 e 27/5

Dal 29/5 al 10/6SEMIFINALI

Dal 29/5 al 10/6FINALE

Dal 14 al 26/6

Luca Chiabotti

L a lunga squalifica sembrapreistoria, l’acqua è passatarestando calma come quella

dei laghetti dove ama andare a pe-scare per rilassarsi. Daniel Hac-kett è stato sotto traccia se non in3 partite, le migliori della sua sta-gione italiana dimezzata, controVenezia, Reggio Emilia e Sassari.Un segnale per il giocatore più at-teso dei playoff. «Ho vissuto que-sta stagione con serenità – rac-conta – era quello che volevo do-po le turbolenze estive con la Na-zionale, cercando di offrire allasquadra una buona pallacanestroe il mio impegno per aiutare a vin-cere il più possibile. Sul vinceresiamo ancora in lavorazione, masono maturato come persona emigliorato. Ora ci sono i playoff,spero di rifarmi, di dare più so-stanza alla squadra, perché l’annoscorso non li ho giocati benissi-mo».

Ora non c’è più Siena con quello che comportava per lei giocarci contro. «Psicologicamente non è statosemplice affrontarla avendo cam-biato in corsa ma ormai è partedel mio passato, dei capitoli delmio libro personale. E’ stataun’esperienza unica come lo èquesta a Milano».

Nei commenti vi abbiamo fatto vin-cere lo scudetto a ottobre.«Come sempre, il pronostico faparte del giochino se sei a Milano,ma ci vorrà tanta umiltà e pazien-za. Quest’anno abbiamo perso

due trofei contro Sassari che èuna squadra che storicamente ciha messo in difficoltà, meglioconcentrarsi sul passare il primoturno con Bologna».

Le altro non hanno un Samuels.«I miglioramenti che ha fatto sonosotto gli occhi di tutti, sposta in Italia e ha giocato ad altissimo li-vello in Europa. Me lo coccolo fin-ché è qui e posso dargli la palla giocando al fianco di un giocatoredominante».

L’amicizia con Gentile?«Fin da Treviso c’è stato buon san-gue tra noi. Siamo figli d’arte, cipiace confrontarci. Negli anni del-le grandi sfide tra Milano e Sienaè stato difficile mantenere lo stes-so rapporto ma si è consolidato almio arrivo a Milano perché mi ha“accettato”. So di poter contare sudi lui, è un rapporto forte e sere-no. Ha avuto una stagione di svol-ta da grande giocatore europeo,in attacco è devastante, sottovalu-tato come passatore, sa fare ancheil play e ha solo 22 anni che è lacosa che fa più paura».

Col suo ritorno e quello dei ragazziNba ci aspettiamo grandi cose al-l’Europeo.«Siamo in un girone molto com-petitivo e poi devo arrivarci... Nonè scontata la mia presenza, devofare la mia parte, rientrare in ungruppo già forte. Poi dipenderàsolo da noi».

Cosa pensa di Metta?«Che non mi aspettavo nulla didifferente da un campione comelui, tatticamente utilissimo, che incampo non guarda in faccia a nes-suno. L’ultimo califfo era stato Ju-maine Jones e mi viene la pelled’oca quando penso di aver gioca-to a Pesaro con uno che aveva fat-to le finali Nba. Penso sia così an-che per i ragazzi di Cantù».

Entrare ai playoff da campioni?«E’ cambiato tutto rispetto a unanno fa, alcuni protagonisti, as-setto, personalità, stile di gioco.Ma è sempre emozionante esserealla guida dell’Armani e vedereche tipo di pallacanestro riuscire-mo a fare».

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6È la 6a volta che Milano entra nei playoff come n.1 del tabellone. Nei 5 precedenti ha vinto il titolo 2 volte (‘86 e 2014)

LA CHIAVE

L'ANALISIdi CHIABO

CHE GIALLO È SE SAI GIÀCHI È L’ASSASSINO?

S iamo bravi o no? Negli ultimi anni,alla vigilia dei playoff, abbiamosempre azzeccato chi avrebbe vinto

lo scudetto. L’anno scorso Milano, in quelli precedenti Siena... Troppo facile, sono capaci tutti? Vero, ed è un problema nazionale. Perché anche stavolta, ragionando di numeri e fatti, non si vede una logica alternativa allo scudetto di Milano. Ogni campionato europeo importante ha almeno due squadre di pari livello tecnico e di budget, da noi l’EA7 è inavvicinabile. La serie A deve ancora riprendersi dal dominio di Siena, il monopolio è una questione da affrontare, che non significa mettere un tetto alle ambizioni legittime di Armani. Bisogna ricominciare a pensare non solo alla comunicazione e alla politica ma, anche, al modo per fare risalire la competitività e la qualità del prodotto e dei club. Invece di spaccarsi su sorteggio o designazioni arbitrale (facendo finta di dimenticarci che il sorteggio è una soluzione di emergenza nata perché nessuno si fidava più non degli arbitri ma del sistema, con pesanti responsabilità della Fip), pretendere, ad esempio, che l’evento cruciale del basket italiano si debba giocare in palazzi almeno da 5000 posti sarebbe il minimo sindacale. Milano, col Forum e col grande lavoro che ha fatto sul pubblico, sarà sempre più ricca e sola al comando: può essere una strategia di un campionato?

Al di la dell’eccellente stagione di Venezia, Reggio Emilia e Trento e della ventata di novità ed energia che portano delle rookie nel ruolo di pretendentiper la finale scudetto, una potenziale antagonista dell’Olimpia ci sarebbe: Sassari. Che avrebbe le qualità per mettere in difficoltà i campioni e giocarsela come ha già fatto, vincendo,in Supercoppa e Coppa Italia. Ma, come dice il presidente Sardara, la sua squadra quest’anno è come un’anguria, solo aprendola si può capire se è buona: in questo caso, anche Milano rischia, ma se la Dinamo uscisse subito con Trento, qualcuno si stupirebbe? In un tabellone nel quale le prime 4 sono 2-0 in stagione contro le loro avversarie dei quarti, ci sono delle trappole per chi ha il fattore campo: non solo il Banco di Sardegna con Trento, ma anche Cantù, la n.7, non parte sfavorita con Venezia, perché l’effetto Metta è tangibile. E Brindisi avrebbe i numeri per passare il turno, ma si è fermata sempre davanti all’ultimo gradino. Saranno dei playoff divertenti? Si. Ma che giallo è se sai già l’assassino?

Daniel Hackett,27 anni,play di Milano,cresciuto alla Universityof Southern CaliforniaCIAMILLO

II

domani via ai quarti� I playoff cominciano domani con le gare-1 dei quarti di finale al meglio delle 5

partite (semifinali e finali al meglio delle 7 gare). Ecco la copertura televisiva: lunedì, ore 20, Milano-Bologna (Rai Sport 1). Martedì, ore 20.45, Venezia-Cantù (Rai Sport 1).

Ogni sera, dalle 23, su GazzettaTv commenti, highlights e approfondimenti sulle partite di playoff appena concluse. Nella foto Allan Ray (Virtus Bologna)

IL PIVOT DI MILANO

Totem Samuels«A caccia del bisA ottobre vorreiil Madison...»1Il centro: «La Serie A mi ha cambiato. Il futuro?Mi piacerebbe fare il tour negli Usa»

LA SFIDA

MILANOVIRTUS BOLOGNA

MEDIA PUNTI

86.1 77.7% TIRI DA DUE

59.1 45.2% TIRI DA TRE

37.7 35.6RIMBALZI

38.1 37.7ASSIST

17.7 12.3PALLE PERSE

13.9 15.4VALUTAZIONE

99.9 77.1

Vincenzo Di Schiavi

S amuels, che playoff saran-no? Sofferenti come quellidell’anno scorso?

«Il problema è che i nuovi nonhanno la reale percezione di quel-lo che li aspetta e dovremo spie-garglielo per farci trovare tuttipronti. L’intensità aumenta in ma-niera esponenziale, la pressione,via via che si avanza, diventa sem-pre più asfissiante e devi stare at-tento perché anche l’ottava trovarisorse insospettabili».

C’è Bologna, poteva essere Cantù.Vi è andata bene?«Cantù è una delle squadre più informa e negli accoppiamenti ciavrebbero potuto mettere in diffi-coltà, ma io non sottovaluto nessu-no. Bologna è tra le prime otto equindi merita rispetto. Se ripensoa quanto ci ha fatto penare Pisto-ia…».

Tutti si chiedono: chi può battereMilano? Ce lo dica lei.«Spero nessuno. Rimane Sassariquella che, a mio avviso, ha il po-tenziale per poterci mettere in

difficoltà».

Tony Mitchell mvp della stagione regolare davanti a lei. Giusto così?«Ditemelo voi – ride -. Faccio icomplimenti a Tony e a Trento perla grande stagione che stanno fa-cendo. Mitchell ha trovato un con-testo dove è emersa principalmen-te la sua figura, anche a livello sta-tistico. Io faccio parte di un grup-po che ha caratteristiche diverse,dove è più difficile emergere, mache mi dà un vantaggio: gli avver-sari non devono concentrarsi solosu di me”.

Di sicuro è lei il pivot più forte delcampionato. C’è qualche collegache l’ha messa in difficoltà?«James Mays di Brindisi. Ogni vol-ta che ci affrontiamo è una batta-glia».

In Eurolega però anche lei ha fati-cato non poco. Come la giudica?«Abbiamo avuto problemi ad alza-re il nostro livello perché l’Eurole-ga è il meglio del meglio. In Italiate la puoi anche cavare con un ap-proccio più superficiale, in Europano».

Due anni di Serie A cosa le hannodato?«L’accoglienza che abbiamo rice-vuto in posti come Brindisi e Capod’Orlando: una festa da quandosiamo arrivati a quando siamopartiti. Certo, poi ci sono posti do-ve ti odiano a morte… La Serie A èanche questa».

E dal punto di vista tecnico?«Sono cambiato dal giorno allanotte rispetto a quando sono arri-vato. Ho giocato anche in D-Lea-gue, ma il livello tecnico e i margi-ni di crescita che hai in Europa so-no imparagonabili. E’ un’esperien-za da fare».

Lei è in scadenza. Cosa succederà?«Se il club mi rivuole non ho alcunproblema ad impegnarmi perché aMilano mi trovo benissimo».

A ottobre Milano giocherà a Chica-go e al Madison Square Garden. Conta di esserci?«Sono cresciuto a New York, le miepartite più belle le ho fatte al Ma-dison. Sarebbe proprio bello es-serci…».

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Samardo Samuels, 26 anni: è in scadenza di contratto LAPRESSE

Sfida tra gli specialisti della A: Samuels è 1° nel tiro da due (66,8%), Ray in quello da tre (46%)

Allan Ray è anche il migliore ai liberi (93%) ma è anche primo nelle palle perse (3,4 a partita)

LE CHIAVI

IL LUNGO DI SASSARI

Lawal, una vita da film: «Che paura quella fuga dalla Libia»1«Sappiamo di essere i più forti in Italia, ora dobbiamodimostrarlo di nuovo in campo»

LA SFIDA

TRENTOSASSARI

MEDIA PUNTI

81.3 85% TIRI DA DUE

50 50.6% TIRI DA TRE

33.7 35.6RIMBALZI

38.5 38.2ASSIST

14.6 15.2PALLE PERSE

13.4 14.2VALUTAZIONE

85.4 92.1

Massimo Oriani

F iguriamoci se uno che èscampato alla PrimaveraAraba fuggendo da Benga-

zi su un barcone assieme a 150profughi ha paura di una parti-ta di playoff. Shane Lawal hauna storia incredibile alle spal-le, di quelle da film. Ma primadi raccontarla si concentra su Trento, avversaria della suaSassari nei quarti.

PARI «Ripartiamo da 0-0 – diceil nigeriano – non conta nullaarrivare alla postseason avendovinto le ultime 5 o avendole per-se». Serie negativa che la Dina-mo ha attraversato, uscendonesolo nelle due giornate conclu-sive. «Ci siamo un po’ persi perstrada – prosegue l’ex veronese– soprattutto abbiamo smessodi difendere, giocando troppoindividualmente. E così diven-tiamo una brutta squadra. Lapartita di Milano è stata pessi-ma, Trento e Varese hanno fattoprestazioni super, ma ci abbia-mo messo molto del nostro».Ciò nonostante, la fiducia diLawal non vacilla. Forse deriva

dal fatto di aver vinto due coppein stagione. «No – smentisce lui– siamo convinti di essere i piùforti in Italia a prescindere dal-l’aver già alzato due trofei, cosache non ci ha affatto sorpreso.Siamo profondi, abbiamo unapanchina lunga, possiamo darfastidio a chiunque». Anche aTrento. «Ci hanno battuto duevolte su due – prosegue Shane –quindi hanno dimostrato di sa-perlo fare, sono ben allenati e hanno giocatori forti. Ma se gio-chiamo la nostra pallacanestroli possiamo eliminare».

NIGERIA L’infanzia di Shanenon è stata facile. «Sono cre-sciuto in Nigeria, quando avevo7 anni mia madre è emigratanegli Usa e dopo essersi siste-mata, 12 mesi più tardi, io e miasorella l’abbiamo raggiunta.Prima a Mobile, in Alabama, poinel Michigan. Non che mi vo-glia lamentare, le cose per cuifarlo son ben altre, ma non esat-tamente il posto più semplicedove crescere...». Dopo il colle-ge, l’esperienza in Qatar e poi inSpagna, prima che il destino(ovvero gli stipendi non pagatia Guadalajara) lo portasse al-l’Al-Ahli Bengazi. Col via dellaRivoluzione del 17 febbraio,Bengazi diventò uno dei punticaldi della battaglia controGheddafi. Shane si diede allafuga assieme al compagno disquadra Kingsley Oguchi, an-che lui di origini nigeriane. «Cirifugiammo in hotel, senza tele-fono o internet per 10 giorni.Furono quelli i momenti più dif-ficili, non potevo contattare imiei cari che pensavano fossi morto – spiega il sassarese – Poiriuscimmo a raggiungere il por-to, rischiando la vita perché i ri-belli ci scambiavano per merce-nari africani. Ci salvò un solda-to dell’esercito britannico. Unavolta sbarcati a Malta, raggiun-gemmo l’Egitto, la Turchia e dalì New York». Normale che perShane il futuro sia un concettorelativo: «Non sai mai cosa ti ri-serva la vita. Per ora penso soloa battere Trento e diventare ilmiglior giocatore possibile.Certo, essere protagonista inuna squadra che vince il titolonon sarebbe male».

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Olaseni Abdul Jelili «Shane» Lawal, 28 anni, nigeriano CIAMILLO

Difese allegre: Trento è 12a per punti subiti con 80,1 a partita e Sassari 14a con 81,2 di media

Rimbalzi offensivi: Trento ne concede 11,9 a gara (14a), Sassari ne cattura 13,4, 1a in Serie A

LE CHIAVI

1I k.o. interni di Milano nei playoff 2014 L’EA7 è arrivata allo scudetto perdendo tre volte in casa: gara-2 e gara-4 di semifinale contro Sassari e gara-5 nella finale con Siena. In stagione regolare la striscia vincente aperta è di 33 gare3

IIIDOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

clic

Premio italiani a Reggio Emilia,

Cremona e Bologna

� È la Grissin Bon Reggio Emilia la squadra più «italiana» della Serie A con una media di utilizzo del 60.99% pari a 3.339 minuti giocati sui

5.475 disponibili concessi ai giocatori di cittadinanza e formazione italiana. Al secondo posto Cremona che chiude con il 44.89% e

2.458 minuti di utilizzo; al terzo la Virtus Bologna con il 36.33% e 1962 minuti di utilizzo. Le tre società si divideranno il 60% dei 700

mila euro garantiti dalla Fip: 210 mila euro Reggio Emilia (nella foto Amedeo Della Valle), 126 mila a Cremona e 84 mila euro a Bologna

LA POLIZZA DEI LAGUNARI

Ress, l’uomodella sicurezza«Venezia fa solo passi in avanti»1Per l’ex senese, ora centro atipico, sette finali di fila«Qui sono moltopiù protagonista»

LA SFIDA

VENEZIACANTÙ

MEDIA PUNTI

80 79.6% TIRI DA DUE

53.5 52.1% TIRI DA TRE

33.9 36.4RIMBALZI

37.6 38.6ASSIST

18.3 14PALLE PERSE

13.5 16VALUTAZIONE

89.9 85

Mario Canfora

S ette finali consecutive,sette. Prendendo TomasRess dalla pesca senese

della scorsa estate, Venezia sa-peva bene di essersi assicuratala migliore polizza acquistabilesul mercato. Il Sole 24 Oreavrebbe messo cinque stelle ac-canto al prodotto... Ress Italy:neanche ai tempi della bollaspeculativa di inizi anni Duemi-la si videro rendimenti simili.Scherzi a parte, il ruolino dimarcia del lungo di Salorno èstupefacente. «Forse solo Pittisriuscì in un’impresa simile», os-serva. Macché, siamo andati acontrollare. Il milanese ne cen-trò quattro in cinque anni, masette finali consecutive (con seiscudetti) proprio no. Ecco, Pittisvinse nei playoff sette scudetti(come Carraretto che con Sienali centrò di fila, dal 2007 al2013), ma mai raggiunse settefinali una dietro l’altra.

PRIMA FILA La Reyer nella gri-glia dei playoff parte in prima fi-la, accanto a Milano. Per Ress,insomma, l’obiettivo sono le ot-

to finali di fila, e lì sì che sarebberecord scavalcando pure l’excompagno Carraretto. «Calma,qui dobbiamo solo restare umilie continuare a lavorare comeabbiamo fatto per una stagioneintera — dice Tomas —, il secon-do posto al termine della stagio-ne regolare è giunto a sorpresa,all’inizio abbiamo avuto qual-che difficoltà come era logicoper i tanti volti nuovi, ma poi so-no stati fatti solo passi in avanti.Ci sarà indubbiamente un po’ dipressione, ma sappiamo comegestirla».

RESPONSABILITÀ Scorrendo lecifre di Ress, si notano i 6,8 pun-ti di media a partita, un numeroche neppure a Siena aveva maiavuto, col top a quota 5,3 pro-prio nella passata stagione. «Maa Siena ero un gregario dietro aStonerook e Lavrinovic, qui ilruolo è diverso, grazie a Recal-cati sono un “cinque” atipico —racconta — e ho modo di pren-dermi più tiri e maggiori respon-sabilità». L’accoppiamento delprimo turno ha riservato ai la-gunari la mina vagante Cantù,non il massimo. «Non è il miglio-re ma neppure il peggiore quar-to di finale — continua Ress —:la squadra di Sacripanti è moltofisica, dovremo essere bravi afermare il loro contropiede.Avremo il vantaggio del fattorecampo in un’eventuale quintagara, non è poco».

VACANZA Ancora una volta Mi-lano parte favorita. «Detto chenei playoff può accadere di tuttoe io con Siena l’ho sperimentatonel 2013 quando vinsi lo scudet-to dopo aver chiuso la stagioneregolare al quinto posto, Milanoresta comunque una spanna su-periore a tutte, ha tante opzioniin attacco e una panchina lun-ghissima che al meglio delle set-te gare, tra semifinale e finale, sifa sentire». Il suo contratto conVenezia scade tra un anno,d’estate ormai si concede un belpo’ di vacanza, visto che gli im-pegni della Nazionale non locoinvolgono più. A meno che...«No no, è sempre bello giocarecon la maglia dell’Italia ma or-mai dove vado più, d’estate ho ibimbi...», chiude sorridendo.

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Tomas Ress, 34 anni, ala di Venezia,6 volte tricolore con Siena CIAMILLO

Collettivo: entrambe non hanno giocatori nei primi tre in tutte le categorie statistiche

Assist: la Reyer èprima con 18.3 a partita, mentre Cantù ne concede 16,3, terzultima

LE CHIAVI

LA GUARDIA LITUANA

Reggio Emiliacon il fattore K«Giovani e fortiE poi ci sono io»1Kaukenas: «Quando gioco mi viene ancora la pelle d’oca: non penso al ritiro, anzi...»

LA SFIDA

REGGIO EMILIABRINDISI

MEDIA PUNTI

77.2 72% TIRI DA DUE

52 51.6% TIRI DA TRE

35.3 32.4RIMBALZI

37 37.4ASSIST

16.4 13PALLE PERSE

13.2 13.8VALUTAZIONE

87.3 76.3

N e i momenti critici, datela palla a Kaukenas: nonve ne pentirete mai. Lo

sanno bene anche i ragazzottidi Reggio Emilia che spesso sirifugiano da «papà» Rimasquando bisogna fare ricorso aljolly per vincere le partite. Luise la ride, ed è un fiume di sim-patia. «Facciamo quel che si può— attacca —: io a 38 anni anco-ra ho la pelle d’oca quandoscendo in campo, mi sento ecci-tato. E a ritirarmi non ci pensoproprio. Sono in scadenza di contratto, qui ho la mia fami-glia, le mie tre figlie studiano al-le scuola internazionale di Mo-dena, il club è super, insommasto bene e mi farebbe piacererestare, ma parliamone dopo iplayoff, ok?».

CRESCITA In un solo anno, lacrescita della Grissin Bon alle-nata da Max Menetti è stata net-ta. Da settima, la squadra hachiuso la stagione regolare alterzo posto, con i punti passatida 30 a 42. È stato dimezzatoanche il distacco dalla capolistaMilano. Non più 20 punti, ma10. Insomma, Reggio Emilia c’è,pur con una serie di infortuni

impressionanti. «Non ci hannolasciato mai in pace — spiega Kaukenas —, a turno un po’ tut-ti ci siamo dovuti fermare. Co-munque, non era facile disputa-re una stagione di tale livelloquando ci sono tanti giovani insquadra. Ci vuole tempo, devitrovare l’intesa giusta per spin-gere sempre al massimo e vince-re le partite».

BIG IN CALO È onesto, il litua-no, quando osserva che nel-l’avanzata di Reggio ai vertici della classifica c’è pure il calo dialcune big. «Siena non c’è più,Roma ha avuto difficoltà e Can-tù ha cambiato tanto trovandosolo alla fine la quadratura delcerchio. Anche Pistoia era piùforte, insomma la A di quest’an-no direi che è stata più debole— continua —. Ma siamo statibravissimi. E una grande manoè arrivata dalla partecipazioneall’Eurocup. Disputare gare di qualità aiuta tanto ed è un’espe-rienza che ci porteremo dietronei playoff, dove si gioca ognidue giorni». Cinque scudettivinti: Kaukenas sa bene cosa so-no i playoff. «Semplicementeun altro campionato, è vero —spiega —, ma alla fine i più fortivincono sempre. Anche perchécon semifinali e finali al megliodelle sette gare conta tanto ave-re la panchina lunga. Milano? Èla favorita netta».

AMBIENTE Il primo turno conBrindisi, per Reggio, non lo sipuò considerare di sicurezza.«Assolutamente, sono temibili,siamo noi ad avere tutto da per-dere — prosegue —: conteràcome al solito difendere duro...Io intanto spero che il nostroambiente non sia troppo carico,potrebbe essere deleterio». Perchiudere, ma questi giovanottiitaliani reggiani di belle speran-za potranno davvero arrivare inalto? «Di giocatori di talento or-mai ce ne sono tanti, ma per dif-ferenziarsi dagli altri servonosempre tre cose — conclude —:avere un bel fisico e curarlo, es-sere fanatico del basket, ossiametterlo al centro della propriavita e poi non stancarsi mai dilavorare: ricordatevi che il solotalento non può mai bastare».

canf© RIPRODUZIONE RISERVATA

Rimas Kaukenas, 38 anni, lituano, 2a stagione a Reggio CIAM

Assist man: Andrea Cinciarini ha chiuso al 1° posto con 6,2, Reggio 3a tra le squadre con 16,4

Niente falli: l’Enel è la squadra che ne subisce di meno in Serie A, con una media di 18,6 a gara

LE CHIAVI

I QUATTRO DUELLI

1Il bilancio dei quarti in regular season Tutte e quattro le sfide presentano curiosamente lo stesso bilancio in stagione regolare: Milano-Bologna (2-0), Trento-Sassari (2-0), Venezia-Cantù (2-0) e Reggio Emilia Brindisi (2-0) 2-0

IV

VDOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

VI DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

VIIDOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Trento, il 4 porta male� Da quando esistono i playoff (‘76-77) in tutti i suoi formati, 21 volte lo scudetto

è andato alla testa di serie n. 1, dieci alla n. 2, due alla n. 3, una sola volta alla n. 4 (Tracer Milano nell’87) e quattro volte alla n. 5, testa di serie più bassa ad

aggiudicarsi il titolo (ultima volta Siena nel 2013). Il compito più duro, stando alle statistiche, spetta quindi a Trento (nella foto Davide Pascolo), n.4 del tabellone

PAROLA DI METTAPLAYOFF NBA

Curry magico Warriorsin finale Ovest1Ci arrivano dopo 39 anni col canestro della svolta da 19 metri dell’mvp. Atlanta avanti col brivido

L’ avesse fatto qualcun altro, diremmo soloche è stato un colpo di fortuna. Ma siccomeil canestro da 19 metri che ha girato gara-6

di semifinale Ovest tra Warriors e Grizzlies lo hainfilato Steph Curry (mvp della stagione), dicia-mo che è stata una magia. La tripla (avrebbe dovu-to valere il doppio vista la distanza, ma non siamoal Luna Park) ha in effetti tagliato le gambe aMemphis, che lamentava un secondo prima un fal-lo su Jeff Green che, con 3 liberi, avrebbe potutoportare i suoi a -2, invece di andare all’ultimo in-tervallo sul -8. Così Golden State torna in finale diconference per la prima volta dal 1976, l’anno do-po l’unico titolo per la squadra che chiama Oak-land casa ma che nel 2018 dovrebbe tornare a SanFrancisco nella nuova arena in zona Mission Bay.Erano i tempi di Rick Barry, con Al Attles in pan-china. Allora ci arrivò sbancando la Cobo Arena diDetroit (all’epoca nella Western Conference) al-l’overtime con 37 punti di Phil Smith. Quei War-riors furono poi piegati in gara-7 da Phoenix, chediede vita alla storica finale per il titolo persa coiCeltics. Stavolta entra nel penultimo step verso iltitolo da favorita, aspettando l’avversaria che usci-rà dalla bella Houston-Clippers.

GUERIN Storica anche la finale Est, con Atlantache vi entra per la prima volta dal 1970, quandoera nella Western e non esistevano neppure le con-ference, che venivano chiamate division. Il mi-glior realizzatore di allora era Lou Hudson, 6 volteAll Star, in panchina c’era Richie Guerin, che tornòin campo per gara-4, anche se i suoi 31 punti nonbastarono per evitare il 4-0 Lakers . Per un nanosecondo questi Hawks non sono andati a gara-7coi Washington Wizards, visto che l’ennesima tri-pla capolavoro di Pierce che avrebbe portato al-l’overtime, è stata annullata all’instant replay. Ga-ra-1 coi Cavs, ad Atlanta, si gioca mercoledì.

m.o.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Est, gara-6: Washington-Atlanta 91-94 (serie 2-4); Cleve-land-Chicago 4-2. Ovest, gara-6: Memphis-Golden State 95-108 (serie 2-4); Houston-LA Clippers 3-3 (stasera gara-7, ore 21.30, diretta Sky Sport 2).

Eurolega: alle 20 a Madridla finale Real-Olympiacos� Stasera (ore 20, Fox Sports 2) si gioca la finale di Eurolega a Madrid tra Real e Olympiacos Pireo. Alle 17 Cska Mosca e Fenerbahce Istanbul si sfideranno per il terzo posto.PLAYOFF A-2 - Ieri gara-1 di semifinale, al meglio delle 5: Casale Monferrato-Agrigento 53-60 (domani gara-2). Oggi (ore 18), gara-1 Brescia-Torino.ITALDONNE - Amichevole a Roma: Italia-Ungheria 62-53 (Sottana 11, Crippa 7).

«Restereia Cantùin una serie A piena di star»1World Peace: «Stiamo trattando ma ora penso solo a vincere»

Massimo OrianiINVIATO A CANTÙ (COMO)

G iocatore prima che per-sonaggio. Leader, pro-fessionista, esempio.

Dubbi? No, perché Metta Wor-ld Peace è tutto questo e di più.E’ uno che ferma l’allenamentodopo due palle perse banal-mente dai compagni, ricordan-do a tutti che ora si fa sul serio,che leggerezze simili neiplayoff si pagano e si va a casa.E’ uno che in treno, al ritornoda Roma, tira fuori un sacchet-tino di bacche e le mangia,stando alla larga da patatine ejunk food. E’ uno che non vuolsaperne di andare in vacanza.

Mr. Metta, ora che ha un po’ d’esperienza alle spalle come giudica il campionato italiano?«E’ un’ottima lega, ci sono re-gole molto diverse rispetto aicampionati dove ho giocato,alle quali non ero abituato. Lazona, l’infrazione di passi, tan-ti falli non chiamati. Nella Nbafischiano molto di più i contat-ti, in Cina poi non ne parliamo.Ma è solo questione di adattar-si. Io penso solo a giocare per-ché se dovessi preoccuparmidelle regole non riuscirei a ren-dere come posso».

Ha già giocato contro Venezia instagione, cosa ricorda di quellapartita?«Non molto, solo che eravamosopra all’intervallo, poi abbia-mo perso troppi palloni controil loro pressing. E ricordo chehanno ottimi tiratori».

Cantù ha fatto tanta fatica intrasferta quest’anno. Per farstrada nei playoff dovrete sem-pre vincere fuori.«Non ci sono alternative, è

l’unica strada per chiudere consuccesso la stagione. Ma è du-ra, così come lo sarà per gli al-tri venire a vincere al Pianella».

Johnson-Odom ha parlato di unproblema di mentalità in tra-sferta.«Ci sta. E’ qualcosa che ciascu-no deve trovare dentro se stes-so. Quando sei un professioni-sta, devi riuscire a tirar fuori lospirito da lottatore, la tua natu-ra agonista».

C’è qualcuno dei compagni chel’ha sorpresa? «Sorpreso direi di no, più chealtro mi sono reso conto del lo-ro valore. Tutti stanno renden-do per quello che valgono. Di-rei che siamo un’ottima squa-dra, sono soddisfatto di quelloche abbiamo fatto sin qui».

Dia un voto alla sua esperienza italiana sin qui.«Sicuramente il più alto possi-bile, l’unico neo è non avere lamia famiglia accanto. Per il re-sto tutto è stato super: il cibo, ilposto, il clima, il basket, i no-stri tifosi, le trasferte, ho vistoRoma, Milano, Venezia. Quan-do mi alzo la mattina apro lafinestra e vedo le montagne,non posso chiedere di meglio».

Cosa la spinge ad allenarsi co-me una matricola a 35 anni do-po aver vinto un titolo Nba?

«Voglio continuare ad essereuno dei più grandi giocatori almondo. Non voglio che fattoriesterni condizionino la miapassione come è accaduto nel-la Nba. Se non sei tra i numerouno lì, la gente non ti conside-ra. A volte tra i pro’ un allena-tore o un gm non ti vogliono insquadra non perché sei scarsoma perché non fai al caso loro opreferiscono qualcun altro. Ca-pita spesso che siano i giocato-ri stessi a reclutare dei compa-gni. In estate mi ha chiamatoDeMarcus Cousins, voleva chefirmassi coi Kings, idem Kobecoi Lakers e Westbrook coiThunder. So di essere più fortedi tante ali piccole Nba, quindivoglio dimostrarlo anche nel campionato italiano. In estatequando giochiamo al campettoo al centro d’allenamento deiClippers sono in tanti i pro’ chefaticano quando li marco io».

Realisticamente pensa di resta-

re a Cantù la prossima stagio-ne?«Stiamo già trattando. Ma orapenso solo ai playoff, ne abbia-mo parlato tante volte. Sareb-be bello, mi trovo benissimo.Non siamo a Los Angeles masto avendo esposizione in tuttoil mondo. Grecia o New Yorkche sia, i giocatori Nba seguo-no la mia carriera, non sonosparito dalla cartina».

Datome ha detto che in Nba orasi parla anche del campionatoitaliano proprio grazie a lei.«La cosa mi rende orgoglioso.Voglia che la serie A diventi piùcompetitiva, che ci siano più squadre che lottano per il tito-lo, voglio essere più forte l’an-no prossimo, ma che lo sianoanche Pistoia, Pesaro, Roma.Portate qui tutti i giocatori mi-gliori. So che c’è crisi ma maga-ri qualche altro sponsor puòdare una mano. Vogliamo ve-derli!».

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1Vittorie esterne di Cantù L’Acqua Vitasnella ha sbancato solamente Pesaro, Caserta, Avellino e Roma. Peggio hanno fatto solo l’Acea, la Pasta Reggia e l’Upea. Contro le squadre ai playoff, i brianzoli hanno un bilancio di 5 vinte e 9 perse4

I 18 punti nel gironedi ritorno di Cantù, che le varrebbero il quinto posto in classifica

I 15.3 punti di media di Metta gli varebbero il 7° posto tra i bomber (con 8 gare non è eleggibile)

LE CHIAVI

Metta World Peace, 35 anni, nato Ron Artest, ha cambiato nome nel 2011. A Cantù da fine marzoSCACCINI

METTA WORLD PEACEALA DI CANTÙ

NELLA NBA SI PARLA DELL’ITALIA

GRAZIE A ME? NE SONO OROGLIOSO

L’EX RON ARTESTCAMPIONE NBA 2010

VOGLIO CONTINUARE AD

ESSERE TRA I PIÙ FORTI DEL MONDO

VIII DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA