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la Gazzetta di PortoRotondo Anno XV - NUMERO 50 GIUGNO 2012 - periodico mensile gratuito - www.consorziodiportorotondo.it 10 Mezzo secolo di Costa Smeralda 07 Anteprima Eventi Tutti gli appuntamenti della stagione 04 Un nuovo Presidente alla guida del Consorzio

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Periodico locale di informazione turistica

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Page 1: La Gazzetta di PortoRotondo

la Gazzettadi PortoRotondo

Anno XV - NUMERO 50 GIUGNO 2012 - periodico mensile gratuito - www.consorziodiportorotondo.it

10 Mezzo secolo

di Costa Smeralda

07 Anteprima Eventi

Tutti gli appuntamentidella stagione

04Un nuovo

Presidente alla guida del Consorzio

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Dopo 15 anni di pubblicazione, e in corrispondenza dell’uscita numero 50 (propria questa!), abbiamo voluto dare una nuova veste alla Gazzetta di Portorotondo. Che rimarrà sempre, sia ben chiaro, la rivista dei consorziati, ed espressione quindi di quell’organismo che è il Consorzio di Portorotondo. Ma abbiamo voluto strizzare l’occhio anche a chi a Portorotondo viene per la prima volta, o ci torna dopo 10, o 20 anni, o anche di più. A chi viene via mare, o via terra. A chi ci passa una giornata, o una estate intera.

In funzione di questa più allargata utenza, abbiamo dato maggior respiro al contenuto degli articoli, allargando i nostri orizzonti e proponendo sguardi interessanti sulle piccole grandi realtà della zona. Abbiamo deciso di illuminare le pagine con fotografie più importanti, più luminose ma anche più veritiere, senza botox e senza Photoshop. Abbiamo infine rinnovato la veste grafica, per dare più respiro agli articoli e garantire una lettura senza sforzi. Insomma, proviamo a fare una rivista che si possa mettere nella borsa della mare, o leggere in barca senza che faccia venire il mal di testa. Al lavoro per voi c’è una piccola ma compatta redazione di giornalisti, che vivono in Sardegna e le cui firme potrete ritrovare anche sui principali quotidiani locali. Scrivono di costume, di tradizioni e archeologia, di viaggi e di cronaca. Dalle loro interviste i personaggi si tratteggiano a tutto tondo, emergono e si fanno conoscere: leggete quella al nuovo presidente del Consorzio, il generale Lucio Macchia. Abbiamo una brava fotografa che ama i cani e i formati verticali, e un vignettista di fiducia che cercherà di farvi sorridere in questi frangenti, storici e sociali, che certo facili non sono.

Ci è sembrato insomma doveroso, alla vigilia del cinquantesimo anniversario della nascita di Portorotondo - i festeggiamenti ce li riserviamo al prossimo anno: quest’anno facciamo da spettatori a quelli della vicina Porto Cervo, che al traguardo ci è giunta in questo 2012 - rinnovare gli abiti, senza perdere l’anima. La Gazzetta parlerà ancora di storia, di tradizioni, di archeologia e di natura. Inviterà a guardarsi intorno con più attenzione, e proporrà itinerari alternativi alla spiaggia e al mare, nelle giornate di pioggia. Capitano anche quelle. Ricordiamoci che Portorotondo, come tutta la Sardegna d’altronde, non è fatta solo di salsedine e di onde spumeggianti e di temperature miti, ma anche di prati fioriti a primavera, di muschi e licheni in inverno, di foreste secolari, di villaggi antichi - e antichissimi - nei quali ci si può perdere. O perdere l’anima.

Doveroso un saluto, e insieme un ringraziamento, allo storico direttore della Gazzetta, Alfonso De Roberto. Anche se sono certa che si arrabbierà, a vedersi citato in maniera così palese sul “suo” giornale, non potevo esimermi dal citarlo, nel mio primo editoriale in veste di nuovo direttore.

Alfonso ci ha preso per mano e ci ha traghettato su questa sponda. Noi speriamo di essere all’altezza.

Maria Luisa Farris, giugno 2012

La Gazzetta di PortorotondoPeriodico mensile gratuito - Distribuzione in proprio

Direttore Responsabile: Maria Luisa Farris

Società Editrice: Consorzio del Comprensorio di PortorotondoVia Punta Lepre, 37 - 07026 Porto Rotondo (OT) - Italia

Segreteria di Redazione e Pubblicità: Consorzio del Comprensorio di PortorotondoUfficio Turismo e Comunicazione - tel 0789 - 34105 int. 4

Progetto grafico e impaginazione: Vincenzo Nardino

In questo numero: Claudio Chisu, Maria Luisa Farris, Alberto Maisto, Viviana Montaldo, Alessandro Pirina.

Fotografie: Vanna Sanna. Si ringrazia Mauro Coppadoro e l’Ente Parco dell’arcipelago della Maddalena per la gentile collaborazione.

Registrazione presso il Tribunale di Tempio Pausania n. 106 del 30.10.01

Stampa:Tipografia Gallizzi • Via Venezia, 5 • 07100 Sassariwww.gallizzi.it

© Testi e foto - Consorzio del Comprensorio di Portorotondo

editorialeLe novità della Gazzetta per l’estate 2012

IN QUESTO NUMERO:

Un generale alla guida del Consorzio pag. 3

Per chi va per mare: Mortorio e Mortoriotto pag. 4

I luoghi del cuore: la prima casa pag. 5

I sapori della nostra terra pag. 6

Olbia città archeologica pag. 6

Gli eventi dell’estate 2012 pag. 7

Gli appuntamenti di giugno e luglio pag. 8

Un duo d’eccezione a Portorotondo pag. 9

Mezzo secolo di Costa Smeralda pagg. 10 e 11

Le escursioni della Gazzetta pag. 12

Lo Yacht Club Porto Rotondo pagg. 13 e 14

Il Consorzio in diretta pagg. 16 e 17

Pagine dei servizi pagg. 18 e 19

La vignetta del mese

NUMERO 50

Cover giugno 2012Foto: Vanna Sanna

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Abruzzese di nascita, romano d’adozione, Lucio Macchia, generale della Guardia Di Finanza, è il nuovo presidente del Consorzio di Portorotondo.

È lui l’uomo nuovo cui è affidato il compito di traghettare il piccolo borgo e i suoi consorziati verso un futuro fatto di piccole, grandi conquiste. La sua nomina, con voto unanime del Consiglio d’Amministrazione, procede nel segno della continuità con il lavoro dell’ex presidente Domenico D’Angelo e satura di un’esperienza precedente da consigliere d’amministrazione, in carica dal 2009. «Sì, dichiara Macchia, sarà una nuova sfida a tutti gli effetti ma una sfida che ho accettato molto volentieri. Ritengo di poter fare bene con il valore aggiunto di nutrire un amore spropositato per questo luogo». Perché per Lucio Macchia risale al 1978 il colpo di fulmine per il villaggio dei conti Donà delle Rose; coincise con il suo primo sbarco sulle coste sarde: e l’innamoramento non è mai passato. «La spiaggia Ira mi colpì davvero, ricorda il presidente, «l’acqua turchese, il profumo della macchia mediterranea, era un luogo incontaminato. Decisi che sarebbe stato un piccolo rifugio per la mia famiglia e lo è anche oggi». Un presente che consta di un clamoroso sviluppo del borgo, di una Portorotondo modificata nel suo aspetto ma che sempre conserva quel carattere a “conduzione familiare” lontano dall’internazionalità di altri luoghi di villeggiatura. Un piccolo e colto paese con la sua chiesa, il suo campanile, la sua piazza e il suo teatro, con una identità che va oltre la stagionalità imposta dal turismo. VM. Primo mandato da neo-presidente del Consorzio. Quali gli obiettivi principali?

LM. «Il primo obiettivo partiva da una constatazione: il Consorzio, pur interessandosi della cosa pubblica non aveva alcun riconoscimento giuridico e quindi non aveva titolo a esprimere un parere per il miglioramento del territorio. In sostanza pur avendo contribuito a rendere il borgo uno dei più famosi nel panorama internazionale non era in grado di incidere seriamente sulle decisioni degli Enti territoriali.

Quindi qual’è stato il primo passo?

«Un passo molto concreto. La stipula di una convenzione con il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, che prevede la creazione di un Comitato Esecutivo con il compito di realizzare un programma tra pubblico e privato col fine di sviluppare e valorizzare l’intero Comprensorio. Certo ci sono poi altri obiettivi a breve scadenza come la realizzazione di una sede dotata di uffici, primo soccorso, servizi di varia utilità o la sistemazione dell’assetto viario come la strada d’ingresso dal bivio di Rudalza fino al Sasso che merita un aspetto migliore». Il tutto sempre finalizzato a quello che pare lo scopo principale della presidenza: una maggiore integrazione tra il villaggio e il territorio. «Questo è un annoso problema – conferma Lucio Macchia – che origina anche dal fatto che durante il periodo invernale il borgo ospita sì e no 100 residenti. Questo angolo di paradiso meriterebbe di più ma per questo occorre invogliare le persone ad abitarci tutto l’anno. E bisogna prendere atto che il precedente Consiglio d’Amministrazione ha fatto predisporre dalla Commissione Tecnica d’Indirizzo e Controllo un Master Plan,

consegnato al Comune di Olbia, che il Comprensorio tenta, infatti, di ridisegnarlo, a partire dalla frazione di Rudalza. Questo per dire che gli spunti ci sono, occorre la volontà politica di esaminarli». Idee e voglia di fare non mancano al bagaglio di Lucio Macchia. Tre lauree, una brillante carriera per la quale ha girato l’Italia, una passione per il mare e i viaggi in famiglia, dopo il pensionamento dalla Guardia di Finanza ha scelto di mantenere un ruolo attivo all’Interno del Consorzio di Portorotondo per impegnare, dice scherzosamente, “il tempo libero in una nuova avventura”. E proprio del Consorzio dice che cambierebbe poco o nulla. «E’ una macchina organizzativa ben oleata e forse l’unico settore che andrebbe un po’ sforbiciato è quello della Vigilanza, al solo fine di contenere i costi. Per me, il Consorzio è, senza timore di smentita, una grande famiglia».

Sulla stagione turistica ormai alle porte, prevale l’ottimismo. Presidente, secondo Lei sarà un’altra estate orribile?

«Inutile dire che le condizioni economiche in Italia peggiorano e il turismo è il primo a risentirne. Ma proprio questa consapevolezza ci deve spingere a individuare nuovi processi di sviluppo e crescita dell’offerta, sempre nell’ottica dell’integrazione tra Portorotondo e territorio. E poi valorizzare il patrimonio storico-archeologico e culturale e perché no, anche quello enogastronomico.

Chissà se il tutto non sarà condito da qualche “blitz” anti-evasione: paiono di gran moda soprattutto nelle località turistiche di pregio!

Anche se non amo parlare di un settore che mi ha coinvolto per anni, dei blitz mediatici penso che abbiano una loro valenza. D’altra parte se uno ha un comportamento onesto, che ha da temere? Dato che evadere le imposte è un grave reato, sa quale sarebbe la notizia più clamorosa? Che il blitz si concludesse con un nulla di fatto. Allora si che ci sarebbe un positivo ritorno d’immagine per tutta Portorotondo.

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un generale alla guida del consorzio la nostra intervista

lucio macchia viviana montaldo

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itinerario per chi va per mare Le isole minori del Parco della Maddalena: Mortorio e Mortoriotto claudio chisu

terraferma. Ancora un piccolo tratto di mare ed ecco, attorniata di barche a vela, la meta prescelta: Mortorio. Anche a una distanza di 300 metri dalla spiaggia e dall’isola, il bianco della sabbia abbaglia. L’acqua è tersa e trasparente. Se poi si vuole provare una sensazione contrastante, ci si può immergere in questo paradiso naturale, cullati dalle onde. Per poi, in barca, leggere il romanzo horror “Il sangue non è acqua” firmato da Paolo Agaraff (nome improbabile che nasconde un trio di scrittori di Ancona) e ambientato proprio su questa isola, opportunamente modificata a uso e consumo della letteratura. Atmosfere angoscianti nel mondo rilassante e incontaminato: una dinamica turistica non proprio banale.

Un altro angolo - minuscolo ma suggestivo - è lo scoglio di Mortoriotto. Per chi viene in barca, le regole da rispettare sono le stesse di quelle già descritte. Ma se invece si arriva a Mortoriotto al seguito dei diving autorizzati, allora le possibilità cambiano decisamente, perché ci si trova davanti all’unico punto di immersione autorizzato dell’arcipelago. L’ancoraggio si esegue sul lato est dello scoglio di Mortoriotto. La discesa si effettua lungo la parete granitica degradante e si scende subito lungo la parete fino ad arrivare su dei dromi adagiati sul fondo a circa 35 metri di profondità. C’è il corallo nero da preservare: vige la regola del “guardare ma non toccare”. Girando intorno alla parete, diverse spaccature ed anfratti pullulano di aragoste e cernie, corvine e invertebrati. Un mondo da esplorare, in sicurezza e nel rispetto delle leggi: perché così è più bello, e perché lo stesso scenario deve essere garantito anche a chi vorrà visitarlo nei prossimi decenni.

Mortorio. Un nome che non possiede un grande appeal per il turismo di massa: poco beneaugurante, lascia presagire epiche catastrofi e richiama perfino stragi perpetuate in antiche battaglie: qui nel Medioevo i genovesi e i pisani combatterono da alleati una grande battaglia contro i moreschi. Vinsero, e anni fa vennero alla luce dei resti umani. Niente potrebbe risultare più efficace di questo nome infelice per tenere lontano i visitatori: ma il luogo in questione è talmente bello e suggestivamente sardo, che per fortuna può tranquillamente ignorare le regole più elementari del marketing. Perché Mortorio è una roccia di granito adornata di bassa ma folta vegetazione mediterranea, incastonata come un gioiello di inestimabile valore nel mare diamantino che si muove in onde placide tra Porto Cervo e PortoRotondo. L’acqua ha colori cangianti, in venti metri si passa dalle sfumature di celeste al turchese, azzurro e infine blu. Il paesaggio non è mai identico a sé stesso, le spiagge sono bianchissime e rifulgono la luce del sole in mille barbagli. Ma questo infausto nome è anche veritiero: sull’isola non c’è assolutamente nulla. Né case, né persone. Si tratta di un piccolo paradiso non antropizzato, e tale rimarrà: infatti l’intero arcipelago di Mortorio fa parte del parco nazionale di La Maddalena ed è

inserito nell’area soggetta a tutela integrale.Arrivare a Mortorio (o, più correttamente, nelle immediate vicinanze) è relativamente facile: PortoRotondo si affaccia proprio sull’arcipelago che prende il nome dall’isola più grande. La distanza da ricoprire in barca è minima: un paio di miglia marine in direzione nord. Si esce dal porto e non è proprio possibile ignorare Soffi, la prima isoletta che si incontra sul tragitto. Perfettamente pianeggiante, disabitata, anch’essa è inaccessibile alle barche e ai piedi umani secondo quanto stabilito dalla legge che norma il parco di La Maddalena. E si prosegue. Poche braccia più in là si ergono alcuni scogli che sono chiamati “Le camere di Mortorio”: tra le rocce si nascondono degli squarci marini assolutamente incredibili, vere piscine di acqua salmastra. I fondali sono bassi, i pesci si muovono a nugoli variopinti. Ma si deve proseguire. E’ vietato avvicinarsi a meno di 300 metri dalla

Ambientato a Mortorio, il romanzo di Paolo Agaraff

“Il sangue non è acqua”, tratteggia un’isola inquietante e desolata.

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Su Mortorio e Mortoriotto vige la massima tutela integrale terrestre e marina. Le zone di Mortorio e Mortoriotto rientrano infatti tra le aree vietate alla navigazione, individuate come “zone MA” dall’Allegato A del DPR 17 maggio 1996, così come l’area marina compresa tra l’isola di Razzoli e quella di Santa Maria, l’area di Punta Rossa, e le altre isole minori di fronte alla Costa Smeralda come Bisce, Nibani, Camere, Soffi. Nelle zone MA del Parco nazionale non sono consentiti la navigazione, l’accesso, la sosta e l’ancoraggio.

Per ulteriori informazioni:

Ufficio Stampa e Comunicazione del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena: Carla Careddawww.lamaddalenapark.it - www.facebook.com/lamaddalenaparkTelefono: (+39) 0789/790223 - [email protected]

Un’altra incantevole veduta delle spiagge incontaminate di Mortorio (ph. cr, Mauro Coppadoro).

Le trasparenze cristalline delle acque di Mortorio e Mortoriotto (ph.cr, Mauro Coppadoro).

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i luoghi del cuore: lo sporting: la prima casaUn luogo diventa veramente tuo quando hai una casa alla quale tornare. Quando hai una porta da aprire, e in tasca una chiave da far girare in una serratura. In quella serratura.

Nicopeya, la nostra barca. La parte centrale fingeva da Clubhouse, da salotto, da piano bar, da ristorante. La chiamammo “Sporting” perché volevamo che richiamasse il concetto dei circoli sportivi, in cui si vive con semplicità ma all’insegna del buongusto, senza strafare. Ai comandi ci mettemmo Alfredo Beltrame, l’inventore dei “Toulà”, ai fornelli in cucina un veneto doc, Verginella, che imbandiva tavolate a base dei piatti semplici della cucina veneziana. Leone lo aiutava a gestire il… traffico della villa, cosa che non era facile, dato che avevamo sempre ospiti. Ecco, questo fu il segreto. Avere la possibilità di ospitare in

casa propria gli amici, che poi, con i loro racconti una volta tornati “in continente”, facevano da cassa di risonanza delle bellezze di Portorotondo, e innescavano un tam-tam che portava ad acquistare lotti, a costruire altre case. Furono anni di grande fermento, e di grandi emozioni.

« I “camerieri” del primo Sporting divennero poi gli imprenditori che crearono i più noti locali della zona, da Giovannino, a Ruggero, a Nino’s e altri. Tornando a quelle giornate nella “prima casa”, chiaramente la piscina era il cuore pulsante della clubhouse, tutti ci siamo finiti dentro, anche vestiti.

Poi la sera c’era sempre qualcuno che si metteva a suonare il pianoforte. Al bar, il bancone è rimasto esattamente lo stesso di quegli anni. I Merloni, gli Agnelli, i Bertazzoni, e poi Virna Lisi, Antonioni, Monica Vitti, Alberto Sordi, Gianni Morandi, Claudia Cardinale, Shirley Bassey, Paola del Belgio, Ruspoli, Romanov, Bulgari, Philippe Leroy, i Bassani i Merloni…Impossibile ricordare tutti coloro che sono passati per la “nostra casa” ».

Lo Sporting sorge alla fine di via Clelia Donà dalle Rose. Dire “sorge” a dire il vero non è la parola adatta: la dimensione dell’altezza non è propriamente la più peculiare di questo edificio. Piuttosto occupa, abbraccia, accarezza. Lo Sporting è così, è un insediamento ancor prima che un’unità abitativa. Accoglie con discrezione, con volumi bassi e il bianco timido che rinfresca chi ha visto troppo sole, perché magari arriva dal mare. Con i vasi di gerani bianchi sui muretti bassi, le bouganville arrampicate sui muri e fissate con un chiodo, ogni tanto il rumore di piatti e bicchieri che provengono da quello che oggi come ieri è il Bar, ma che evoca atmosfere mediterranee familiarissime. Lo Sporting di oggi fu la prima casa di allora, del tempo in cui nacque Portorotondo. Chi vuole capire l’anima di questo posto non può non fare una visita a quest’edificio che oggi è un hotel a 5 stelle, ma 50 anni fa vide nascere il sogno dei fondatori veneziani Donà Dalle Rose.

A Portorotondo i Donà una casa la vollero costruire subito. Nel 1964 la progettarono, un anno dopo la inaugurarono. La posizione fu scelta senza esitazioni, così lambita dal mare, al termine di una stradina tortuosa che prima puntava in alto, poi si ammorbidiva e con una curva dolce si affacciava sulla costa in cui brevi spiaggette si alternavano a rocce granitiche. La prima pietra fu posta con la sacralità di chi mette radici, alla presenza delle maestranze locali e dei semplici operai. «Io e mio fratello, ricorda il conte Luigi, «volevamo una casa che potesse raccontare ai nostri cari cosa ci aveva stregato, di quell’angolo di Sardegna. La volemmo con un cuore centrale e 10 camere da letto, per accogliere gli amici, se qualcuno arrivava e non trovava camere disponibili dormiva sul

volemmo subito una casa che potesse raccontare agli altri cosa ci aveva stregato, di quell’angolo

di sardegna

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Lo Sporting oggi. In maniera fisiologica la casa è diventata un hotel negli anni Ottanta. La vocazione all’ospitalità iniziata con gli “amici che prenotavano anche per 2, 3 mesi di fila, pur di poter stare con noi a Portorotondo”, è diventata una componente più istituzionalizzata, ma senza mai perdere di vista quella semplicità che aveva contraddistinto la “prima casa”.Sono aumentate le camere, che oggi sono 45. I servizi sono quelli di un 5 stelle. Nel cielo che tocca il mare, ogni sera con dei tramonti mozzafiato, ce n’è qualcuna in più. Via Clelia Donà Dalle Rose 16, PortoRotondoPHONE: (+39) (0789) 34005 FAX: (+39) (0789) [email protected]

La spiaggia davanti alla “prima casa”.

L’ingresso dello Sporting. Ieri come oggi, un fresco cortile accoglie gli ospiti.

La grande piscina, da sempre spettatrice di momenti indimenticabili.

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i sapori della nostra terraRita Denza del “Gallura” interpreta le cozze di Olbia alessandro pirina

Mike Bongiorno, Leslie Caron, Ornella Vanoni, Gigliola Cinquetti, Gerry Scotti, Ezio Greggio. Tutti ammaliati dalle ricette della padrona di casa. Menù sempre a base di pesce - la sola eccezione a base di carne Rita la fa per il pranzo di Pasqua – con la cozza di Olbia sempre attrice protagonista. «La puoi fare in tutti modi, racconta la regina degli chef, al timone del ristorante-albergo di corso Umberto dal 1972, quando subentrò al padre Angelo «perché è un frutto di mare che si presta a una marea di ricette».

Per l’estate 2012 Rita ne ha ideato una a base di zafferano. «Le cozze vanno aperte a vapore, sgusciate e tenute da parte, conservando, dopo averla filtrata, l’acqua di cottura, ci spiega. Poi, dopo aver versato l’olio in una casseruola, si aggiungano gli spicchi d’aglio, schiacciati con le mani, la cipolla tagliata a julienne, le foglie di alloro e il peperoncino tagliato in quattro parti. A quel punto, occorre far appassire il tutto e sfumare con il vino, facendolo evaporare. Poi versare la passata di pomodoro con due mestolini dell’acqua delle cozze, cuocere per 10 minuti e mettere lo zafferano. Dopo altri 5 minuti è necessario aggiungere le fecola di patate diluita in un po’ d’acqua di cottura, un cucchiaino di zucchero e, molto delicatamente, le cozze. Dopo averle rimestate, tocca ai pistilli di zafferano. A quel punto le «cozze di Cala Saccaia allo zafferano» sono pronte e vanno servite su crostoni di pane abbrustolito». La ricetta di Rita ha una variante, ovvero le «cozze di Terranova allo zafferano», che al posto delle foglie di alloro prevede il coriandolo.

L’oro nero del golfo di Olbia, la cozza (più aristocraticamente Mytilus galloprovincialis) è il piatto forte della cucina di Rita Denza, la decana dei ristoratori olbiese, titolare del mitico «Gallura», su Corso Umberto, che il re dei gastronomi Luigi Veronelli definì «il ristorante migliore del mondo». A Olbia la cucina di Rita è un’istituzione, ma la sua fama ha varcato i confini isolani, e non solo. Alla sua tavola si sono seduti tutti. Dall’Aga Khan all’Avvocato Agnelli, da Berlusconi a Paola Del Belgio, dai Donà dalle Rose al presidente Cossiga. Fino a

Rita Denza e il suo team del ristorante “Gallura” di Olbia.

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a olbia si arriva, da olbia si partePorto e aeroporto accolgono ogni anno migliaia di turisti. Perché non trasformare il passaggio obbligato in città in una visita ricca di sorprese? alessandro pirina

Olbia è un museo sotterraneo. Ogni scavo riporta alla luce frammenti di storia lontana. Ma è stato grande lo stupore, lo scorso inverno, tra gli operai del cantiere del futuribile Urban Center che sorgerà nell’area della basilica di San Simplicio. Fermate le macchine, si conta: tombe con i loro corredi funerari, anfore, gioielli. E soprattutto la rampa d’accesso al tempio della dea Cerere, indubbiamente il sito più ricercato dagli archeologi negli ultimi decenni. D’altro canto, l’area di San Simplicio è il luogo di culto per antonomasia della città, da 2000 anni ai giorni nostri. Proprio per questo motivo da anni l’archeologo Rubens D’Oriano andava sostenendo che sotto la basilica esistesse un luogo di culto del II secolo a.C. La conferma ai suoi studi è arrivata proprio dagli scavi dell’Urban Center, che hanno riportato alla luce anche un pozzo sacro, decine di tombe di età romana imperiale e corredi funerari, tra i quali monili d’oro e uno specchio in bronzo. Trattandosi di un’area dedita al culto in epoche diverse - dal IV secolo a.C. del tempio di Cerere al 500 d.C. della basilica cimiteriale di San Simplicio, fino alla chiesa romanico

- pisana costruita nel 1200 - lo scavo ha permesso anche il rinvenimento di sepolture di età alto-medievale e di una fornace per calce, che gli archeologi della Soprintendenza fanno risalire al cantiere per la costruzione della basilica. Da anni a Olbia si va dicendo che il suo patrimonio storico potrebbe trasformare la città in una mecca del turismo archeologico. Finora, però, tutto ciò che è riemerso dal

sottosuolo (un esempio su tutti la città punica di via Regina Elena) è stato re-interrato per mancanza di fondi. E di prospettive.Questa volta no. L’amministrazione Giovannelli è intenzionata a valorizzare la sua storia. Il progetto sarebbe quello di proteggere il tempio di Cerere e l’area adiacente con una struttura in vetro, che consenta anche le visite guidate nel sito. Nel frattempo, però, merita senz’altro una visita.

Dagli scavi di quest’inverno nell’area di San Simplicio a Olbia sono emerse preziose testimonianze di età romana.

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lo Spettacolodella Gazzetta

Il “Portorotondo Festival” dell’estate 2012 sarà dedicato alla Melodia tra Colto e Popolare. Ambizioso obiettivo degli organizzatori - da quest’anno la Fondazione Portorotondo, presieduta dal conte Luigi Donà Dalle Rose, con il prezioso sostegno del Consorzio di Portorotondo e il patrocinio della Regione Sardegna e del Comune di Olbia - è la compenetrazione tra questi due universi musicali, solo apparentemente distanti. Le manifestazioni in programma, allestite con il coordinamento generale di Loredana Cattrocci - direttore artistico Luigi Puddu - saranno rappresentate nelle location più evocative del villaggio: nella chiesa di san Lorenzo, nel teatro Ceroli e nella piazzetta San Marco, secondo il principio dell’arte nell’arte.

Dopo il successo del concerto di Pasqua, il cartellone estivo sarà aperto il 28 giugno dal tradizionale appuntamento “Portorotondosurprise” dedicato ai più piccini, con giochi e animazione.

Il 26 giugno al teatro Ceroli, primo dei 15 appuntamenti della rassegna “Cinema sotto le stelle”, che porterà a Porto Rotondo le pellicole più interessanti del momento.

Per gli amanti della grande musica, la data da ricordare è quella del 4 luglio. Nella chiesa di San Lorenzo si terrà un concerto da camera per pianoforte e violino: per i “Grandi Talenti dell’Est Europeo”, i giovanissimi Maria Andreeva (pianista e violinista di soli 11 anni) e Georgy Krizhnenko (pianista quindicenne) promettono grandi emozioni. I due giovanissimi talenti, selezionati fra centinaia di coetanei provenienti dalle repubbliche della federazione russa, sono avviati verso una straordinaria carriera internazionale, dopo aver vinto uno dei più importanti concorsi nazionali dedicato ai migliori artisti in erba.

Il jazz sarà protagonista il 19 luglio con il “Concerto al Tramonto”, interpretato da Gabriele Deiana, reduce da importanti

successi a livello nazionale. Per l’occasione proporrà un interessante duo di chitarre con Daniele Bonaviri, specialista di flamenco, dal titolo “Tra jazz e flamenco”.

Il 26 luglio sarà il teatro Ceroli ad ospitare l’appuntamento più atteso della stagione. Debutta proprio a Portorotondo il nuovo tour di Stefano Bollani e Hamilton De Holanda. Il primo - nel 2006 proclamato “miglior musicista italiano dell’anno” dalla rivista Musica jazz; il suo “Piano solo” è il disco dell’anno - fa incetta di riconoscimenti con il referendum di Downbeat, nel 2007, che lo

vede fra i nuovi talenti del jazz mondiale, e terzo fra i giovani pianisti. I critici della rivista All About Jazz lo votano fra i cinque musicisti più importanti del momento, accanto a mostri sacri come Ornette Coleman e Sonny Rollins. Nel 2008 la Regione Toscana gli conferisce il Gonfalone d’argento, mentre nel 2009, durante il North Sea Festival di Rotterdam, riceve anche il “Paul Acket Award”. Dopo aver realizzato il disco “Bollani Carioca”, ha collaborato con diversi artisti della nuova scena brasiliana, tra cui il grande Caetano Veloso. Hamilton de Holanda, invece, è uno dei musicisti di maggior rilievo nella nuova generazione di interpreti e compositori della musica contemporanea brasiliana, per il suo carisma, la forza comunicativa e il tocco impeccabile e pieno di sofisticata creatività.

La sua carica inventiva è inesauribile e il suo suono potente e preciso.

Il 2 agosto in piazza San Marco ritorna, per la gioia dei bambini, il “Portorotondosurprise”.

Il 10 agosto, notte di San Lorenzo, una Messa solenne al teatro Ceroli - accompagnata dai più noti cori isolani - precederà l’esibizione dell’ensemble vocale “The Mothers of Gospel”, reduci dai successi dello scorso anno.

Sarà sempre il teatro Ceroli ad ospitare, il 23 agosto, la serata dedicata al cabaret.

Protagonista di questa edizione, Sergio Sgrilli con il suo nuovo recital “L’ultimo dei freak”.

Il 29 agosto la chiesa di San Lorenzo applaudirà una delle voci più importanti della musica tradizionale sarda: Maria Giovanna Cherchi, interprete, cantautrice e protagonista di punta della tradizione musicale folcloristica locale.

Ultimo appuntamento il 10 settembre con una grande serata dedicata alla migliore tradizione jazzistica nazionale. In piazza San Marco si esibiranno due tra i più

grandi pianisti jazz del nostro tempo: Renato Sellani e Danilo Rea, padre e figlio, maestro e allievo, insieme in un concerto-duello che è ormai diventato un classico. I due maestri, seduti a due pianoforti contrapposti, ripropongono quella che è ormai diventata una delle esibizioni di punta nei più importanti festival di jazz in Italia e all’estero. Sarà un evento indimenticabile all’insegna delle grandi melodie e dello swing più trascinante, carico di tensione emotiva, ricca di significati, sprizzante tecnica e passione e, soprattutto, capace di conquistare il neofita come il musicista più esigente.

Informazioni: Fondazione Portorotondo Tel. 0789/34105 int.4 - 0789/34114

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portorotondo festival 2012. la melodia tra colto e popolare

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Si comincia dai bambini. Sì, perché a Portorotondo la cultura dell’infanzia non è un optional, e le attenzioni che vengono dedicate a giovani e giovanissimi sono un punto fermo dell’estate del villaggio. Il 28 giugno - e il 2 agosto - Portorotondo diventerà un parco di divertimenti, con tanti giochi, animazione e simpatici animali che faranno la gioia dei più piccoli. Tutti in piazza San Marco quindi, dalle 18 all’imbrunire, con tante sorprese per tutti - e gli immancabili zucchero filato e popcorn. Ad aggiungere magia a una serata già speciale, ci penseranno gli artisti della compagnia itinerante “Circo Lander”, che coordina i più affermati protagonisti del teatro di strada della Sardegna. Con questi due appuntamenti il Consorzio di Portorotondo celebra l’infanzia, e la famiglia.La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Sono ammessi i genitori!

Sono 15 i film in programma per la rassegna “Cinema sotto le Stelle” dell’estate 2012. Anche quest’anno il grande cinema torna a Portorotondo con le migliori pellicole del 2011/2012, italiane e internazionali, in un contesto di forte suggestione e di estrema comodità, come appunto solo un teatro può essere: il Teatro Mario Ceroli. Tra i 15 appuntamenti della rassegna, 3 sono dedicati ai più piccoli:

“I Puffi” in programma il 3 luglio - “Il gatto con gli stivali” in programma il 24 luglio - “Pirati, briganti da strapazzo” in programma il 18 agosto.

“Tra jazz e flamenco” sarà il tema per il concerto di due chitarre che vedrà esibirsi, il 19 luglio, Gabriele Deiana e Daniele Bonaviri. La collaborazione tra i due risale al 1997, anno in cui partecipano alla Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo e si fanno apprezzare e conoscere su una selezione nazionale di oltre 100 progetti musicali.Da allora il duo si è esibito più volte proponendo un repertorio di flamenco jazz improntato sia su composizioni originali sia su classici del genere flamenco-jazz. Per l’occasione, i due artisti proporranno composizioni di Chick Corea, John Mclaughlin, Paco de Lucia, Al di Meola.L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Sono poco più che bambini, ma nel loro Paese - la sterminata ex Unione Sovietica - sono già delle celebrità. Hanno 11 e 15 anni appena, ma il talento e le doti naturali li hanno fatti emergere tra le centinaia di coetanei, musicisti in erba, della loro vastissima nazione. Imperdibile per gli amanti della musica da camera sarà il concerto del 4 luglio nella chiesa di San Lorenzo: a esibirsi ci saranno loro, i “Grandi Talenti dell’Est Europeo”: Maria Andreeva - pianista e violinista di soli 11 anni - e Georgy Krizhnenko, pianista 15enne. Pluripremiati nel loro paese, stupiranno per la loro freschezza e la loro determinazione, resa fiera da anni e anni di formazione con i migliori maestri russi.Maria e Georgy sono molto più di un semplice duo: sono un duo di giovanissimi, seguiti dai migliori docenti del Conservatorio Tchaikowsky di Mosca, in una serata che promette emozioni straordinarie per la loro incredibile perizia tecnica e interpretativa. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

PORTOROTONDOSURPRISE - 28 giugno ore 18.00 - Piazzetta San Marco

Grandi Talenti dell’Est Europeo - 4 luglio ore 21:00 - Chiesa di San Lorenzo

Concerto al tramonto - 19 luglio ore 20:00 - Location

Cinema Sotto le Stelle - Dal 26 giugno al 15 settembre; ore 21:30, Teatro Ceroli

Teatro di PortoRotondo - ore 21:30 - Per tutte le proiezioni l’ingresso sarà gratuito.Programmazione giugno - luglio26 giugno LE IDI DI MARZO

3 luglio I PUFFI

28 luglio QUASI AMICI

31 luglio IMMATURI IL VIAGGIO

17 luglio MIDNIGHT IN PARIS

24 luglio IL GATTO CON GLI STIVALI

10 luglio SHERLOCK HOLMES GIOCO DI OMBRE

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fatica di sonorità oceaniche che ricordano il miglior Mediterraneo. Realizza senza sforzi il disco “Carioca” insieme a grandissimi musicisti brasiliani, poi nel dicembre 2007 suona un piano a coda in una favela di Rio de Janeiro: prima di lui lo aveva fatto solo il grande Carlos Jobim. Il sodalizio con il Brasile continua con nuove feconde collaborazioni: Marcos Sacramento, Ze’ Renato, Monica

Salmaso, Nilze Carvalho, Na’ Ozzetti, Hamilton de Holanda, Toninho Horta, il gruppo Casuarina, sono entusiasti di suonare con lui. Arrivando ai nostri giorni, punto di arrivo di partenza verso nuove ambizione méte, è impossibile non citare i 2 trionfali concerti tenuti insieme al mitico Caetano Veloso, a Cagliari e a Perugia nell’estate del 2008.

Hamilton De Holanda Neanche quarantenne, il giovane Hamilton de Holanda, nato nel 1976, sta rivoluzionando lo strumento emblematico del choro, il mandolino, in Brasile noto come bandolim. A questo

antico strumento a corda, rivisitato recentemente da artisti come il brasiliano Jacob do Bandolim, Joël Nascimento e Armandinho Macedo, Hamilton ha aggiunto una quinta doppia corda, portandone così il numero complessivo a 10. Arricchita così la gamma sonora e percussiva dello strumento, su di esso ha conseguentemente tarato una eccezionale polifonia completa, soprattutto in solo. La sua capacità inventiva è inesauribile, il suo suono potente e preciso. Ha fatto sue esperienze di vita vissuta e le ha tradotte in musica. Hamilton De Holanda si ispira tanto al repertorio classico quanto a quello del jazz o della musica popolare brasiliana. Dimostra inoltre una maturità sorprendente che si manifesta in particolare nella sua estrema adattabilità: suona con la stessa scioltezza sia con un’orchestra sinfonica che con i maestri del Buena Vista Social Club, Cesaria Evora, Djavan, John Paul Jones, Mike Marhall, Stanley Jordan, João Bosco, Ivan Lins o Richard Galliano. Ma anche da solo, quando sul palco ci sono solo lui e il suo bandolim, incanta la platea.

«Hamilton è un musicista nato con una dote. Tutto è facile per lui. Questo giovane uomo è già uno dei più grandi strumentisti del Brasile e del mondo. Anche se viene dalla scuola di Jacob do Bandolim, Hamilton va al di là dei confini della musica tradizionale e propone un rinnovamento del choro”. (Hermeto Pascoal, compositore e tra i più grandi polistrumentisti brasiliani viventi).

Costo biglietti e prevendita: dal 1 giugno al 30 giugno € 20,00 - dal 1 luglio al 25 luglio € 25,00 - Il 26 luglio € 30,00. Per Consorziati e Soci Fondazione: biglietti ridotti, esclusa data spettacolo, acquistabili solo in prevendita.

Info: Fondazione Portorotondo, presso Consorzio di PortoRotondoVia Punta Lepre, 37 Portorotondo Tel. 0789/34105 int.4 - 0789/34114.

«Giovani e fantastici», così li acclamano le riviste internazionali di musica. Amati dalle platee di tutto il mondo, Stefano Bollani ha solo 6 anni quando comincia a studiare pianoforte, è appena adolescente quando calca per la prima volta la platea di un palcoscenico. Dopo il diploma conseguito al Conservatorio di Firenze nel 1993, si concede una breve esperienza come turnista nel mondo della musica pop, e lo fa accanto ai nomi più noti del momento: Raf, Irene Grandi e Jovanotti. Poi rimane affascinato dei ritmi del jazz, e comincia feconde collaborazioni con grandissimi musicisti, tra i quali Richard Galliano, Phil Woods, Lee Konitz, Miroslav Vitous, Han Bennink, Aldo Romano, Michel Portal, Gato Barbieri, Pat Metheny, Chick Corea, Bobby McFerrin, Franco D’Andrea, Martial Solal e altri. Si fa notare sui palchi più prestigiosi del mondo, da Umbria Jazz al festival di Montreal, dalla Town Hall di New York alla Fenice di Venezia, fino alla Scala di Milano. Fondamentale è la collaborazione iniziata nel 1996 - e da allora mai interrotta - con il suo mentore, Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben 13 dischi. Per dovere di cronaca citiamo i più recenti, Tati (ECM 2005), in trio con Paul Motian alla batteria (disco dell’anno per l’Academie du jazz francese), The third man (ECM 2007), (miglior disco dell’ anno per la rivista americana All about jazz e per l’ italiana Musica jazz) e New York days (ECM 2008), in quintetto con Mark Turner, Larry Grenadier e Paul Motian (disco dell’anno per Musica jazz).

Nel 2006 la rivista Musica jazz, una delle più autorevoli del settore, lo proclama “musicista italiano dell’anno” e il suo Piano solo è il disco del 2006. Passa solo un anno, e nel 2007 il referendum di Downbeat lo conferma fra i nuovi talenti del jazz mondiale e fra i giovani pianisti emergenti. I critici della rivista All About Jazz lo votano fra i cinque musicisti più importanti nel 2007, accanto a mostri sacri come Ornette Coleman e Sonny Rollins. Nel 2008 la Regione Toscana gli conferisce la massima onorificenza che possa andare a un toscano: il ‘Gonfalone d’argento’. Nel 2009, durante il North Sea Festival di Rotterdam, gli viene consegnato il “Paul Acket Award”. Intanto, seguendo un’intuizione che si è fatta sempre più solida con il passare degli anni, si fa più stretto il suo legame con il Sudamerica. Stefano Bollani fa suoi i ritmi, le atmosfere, si impadronisce senza

stefano bollani e hamilton de holanda duo26 luglio ore 21:30 teatro ceroli

Sarà la musica di Stefano Bollani e di Hamilton De Holanda, virtuosi di fama internazionale, e che proprio con questo imperdibile appuntamento aprono il loro tour, il fiore all’occhiello della programmazione musicale dell’estate di Portorotondo.

Stefano Bollani (a destra) e Hamilton De Holanda al termine di un loro trionfale concerto.

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alberto maistofoto: archivio G. Alberini

MEZZO SECOLO DI COSTA SMERALDA

Quando non c’era la Costa Smeralda, quando i luoghi che oggi portano questo nome erano conosciuti dagli abitanti della Gallura come “gli stazzi di Monti di Mola”, solo pochi tratti di quella costa erano raggiungibili, e non senza difficoltà. Il Touring Club Italiano, in un servizio pubblicato nei primi anni ‘50 sulla sua rivista “Le Vie d’Italia”, pur sottolineando la bellezza del paesaggio di quella parte di Sardegna, parlava però anche di “mare minaccioso” e di “coste inospitali”, quasi a volerne certificare la difficoltà di accesso. La strada per arrivare alle due spiagge di Capriccioli era poco più di una mulattiera, residuato di una vecchia carrozzabile costruita durante la guerra per fini militari, mentre altre spiagge oggi frequentatissime - il Romazzino, il Pevero, Liscia Ruja, la Celvia, la spiaggia del Principe tra le altre - erano raggiungibili solo a piedi o a cavallo, attraverso sentieri impervi e disagevoli lungo i quali non tutti si avventuravano, tra una fittissima vegetazione fatta di lentischi, corbezzoli, lecci e olivastri, regno incontrastato di volpi, cinghiali, lepri e pernici, e talvolta persino con l’emozione e il rischio di un torrente da guadare.

UN PRINCIPE VENUTO DA LONTANO

Questo scenario selvaggio e bellissimo cambiò nel giro di pochi anni. Era la fine degli anni Cinquanta quando si fermò in Gallura un principe venuto da lontano, Karim Aga Khan, capo religioso dei musulmani

ismaeliti, giovane, ricchissimo e affascinante. Il principe, ai tempi appena ventiquattrenne, aveva fatto una prima visita in Sardegna in compagnia di Patrick Guinness, suo fratello per parte di madre, e di Renè e Giselle Podbielski, una coppia di esuli polacchi residenti in Germania, che erano stati i primi stranieri ad avere acquistato uno stazzo nella zona di Monti di Mola, rendendosi subito conto delle potenzialità turistiche e immobiliari di questo tratto di costa. Incuriosito dai loro racconti entusiasti sulla bellezza selvaggia dei luoghi, il giovane principe rimase incantato da quella porzione di Sardegna fino a pochi anni prima resa oltremodo inospitale dall’endemica malaria. Da quel colpo di fulmine nacque un progetto di sviluppo urbanistico e residenziale che fece in pochi anni il giro del mondo: dal colore del mare, battezzò “Costa Smeralda” il comprensorio entro il quale sviluppare un ben preciso piano edilizio. Porto Cervo, sorto dal nulla al riparo di una baia naturale perfetta, ne divenne il cuore pulsante.

“Era giovane, bello ed era un principe. Aveva un sorriso irresistibile

e il fascino di chi sa ben sognare.” (Novella araba)

Il Molo Est di Porto Cervo - detto anche “il Porto Vecchio” - alla fine degli anni Sessanta.

Giugno 1976, inaugurazione di Porto Cervo Marina. L’Aga Khan con

Gianfranco Alberini (a destra) e l’avvocato Paolo Riccardi.

Il principe Karim Aga Khan con Maitre Ardoin.

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turboelica collegavano la Gallura con Roma e Milano e nei mesi estivi anche con Nizza, creando in questo modo un ponte ideale tra la neonata Costa Smeralda e la già affermata Costa Azzurra. Sempre in quegli anni vide la luce anche la Cerasarda, una industria

specializzata nella produzione di ceramiche artistiche dallo stile esclusivo, subito affermatasi come uno dei must del settore.

IL PARADISO DEI VIP

Ma non di solo architettura si formava la Costa Smeralda. Insieme al principe e alla sua elitaria cerchia di amici, teste coronate, attrici, personalità dello spettacolo e della politica, uomini di affari e interi casati reali facevano a gara per prendere un aperitivo in piazzetta, nel bar del mitico Baffo, o passeggiare lungo i moli del Porto Vecchio: da Margaret d’Inghilterra con suo marito Lord Snowdon ad Alessandra di Kent, da Ranieri e Grace di Monaco a Costantino di Grecia, da Juan Carlos di Spagna ai principi di Liegi, da Brigitte Bardot a Yves Montand, da Catherine Deneuve a Sean Connery, da Alain Delon a Romy Schneider e tanti altri, fino alla bellissima indossatrice Bettina Graziani, moglie di Alì Khan, padre del principe Karim, immortalata dagli scatti della Leica del grande fotografo francese Henri Cartier-Bresson. Gli anni Sessanta e i Settanta furono quelli d’oro. La Costa Smeralda finì sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, contribuendo non poco a far conoscere la Sardegna.

IL MESTO ADDIO

Fin qui la breve storia che è diventata leggenda. Il resto è cronaca che arriva fino ai nostri giorni e in qualche caso anche meno romantica: il Master Plan, i contrasti con le istituzioni locali, fino al mesto addio del principe alla sua creatura, passata proprio di recente dalle mani del finanziere libanese-americano Tom Barrack a quelle dell’emiro del Qatar. Ma l’amore di Karim Aga Khan per la “sua” Gallura è di quelli che durano in eterno: un amore giovanile, certo, al quale si guarda sempre con un pizzico di malinconia. Di questo attaccamento è una piccola ma significativa prova la sua immancabile presenza, ogni anno a settembre, a bordo del lussuoso motoryacht Shergar, durante la Maxi Yacht Rolex Cup, una delle regate più importanti del mondo che viene organizzata da un’altra delle sue creature, quello Yacht Club Costa Smeralda di cui è presidente sua figlia, la principessa Zahra.

Per concretizzare il “grande sogno” fu chiaramente indispensabile la grande disponibilità finanziaria personale del principe e delle società a lui collegate. Ma la nascita della Costa Smeralda fu insieme un’utopia diventata realtà e il più grande piano di investimenti che abbia mai interessato la Sardegna.

NASCE IL CONSORZIO COSTA SMERALDA

Sono passati esattamente 50 da quando - era il 14 marzo del 1962 - in un appartamento del centro di Olbia veniva stipulato l’atto costitutivo del Consorzio Costa Smeralda. Davanti al notaio Mario Altea di Tempio si ritrovarono i 6 soci fondatori della Costa Smeralda: oltre all’Aga Khan erano presenti Patrick Guinness, Felix Bigio, Andrè Ardoin, John Duncan Miller e René Podbielski, i quali firmarono davanti al notaio in rappresentanza di tutti coloro che nei tre anni precedenti avevano acquistato circa 1.800 ettari di terra. Aveva ufficialmente inizio quel grande piano di valorizzazione turistica di una zona totalmente vergine e priva sia di strade che di acqua e di luce elettrica, un piano che avrebbe trasformato completamente l’economia della Gallura ma di riflesso anche di tutta la Sardegna. Fu infine un fenomeno economico, turistico e antropologico, i cui effetti si vedono ancora oggi soprattutto sulle città di Olbia e di Arzachena, che in pochi decenni hanno visto più che triplicata la popolazione residente.

I PRIMI INTERVENTI

Contrariamente a quanto si può pensare, nella mente del fondatore la Costa Smeralda non nacque solo come operazione immobiliare: l’imperativo primario era quello di rendere fruibile, ma anche di tutelare - imponendo severi vincoli a tutti - un ambiente unico, un mare bello come quello dei Caraibi ma più vicino alle principali capitali europee e quindi più facilmente raggiungibile. Per questo motivo i nuovi proprietari si impegnarono a non costruire alcunché fino alla approvazione del piano di urbanizzazione, per redigere il quale furono chiamati architetti di grido come Luigi Vietti, Michele Busiri Vici e Jacques Couelle. Questi architetti eccezionali crearono

un vero e proprio stile architettonico conosciuto in tutto il mondo, e che è diventato prerogativa esclusiva della Costa Smeralda. Si completarono subito i primi insediamenti: nel 1963 gli alberghi Cala di Volpe e Pitrizza, cui seguirono nel 1964 la piazzetta di Porto Cervo, con tutto il suo contorno di edifici e negozi, e l’hotel Romazzino. Dopo qualche anno fu la volta di Porto Cervo Marina, uno dei marina più belli e attrezzati di tutto il Mediterraneo, e del Pevero Golf Club, unanimemente considerato uno tra i green più rinomati al mondo.

GLI ALTRI SETTORI

Ma gli interventi spaziarono da subito anche in altre direzioni, contribuendo in maniera lungimirante allo sviluppo economico della zona. Nel 1963 fu rimesso in funzione il vecchio aeroporto di Vena Fiorita, alle porte di Olbia, dismesso dalla fine della seconda guerra mondiale, e fu fondata la compagnia aerea Alisarda, la attuale Meridiana: dalla pista in terra battuta i suoi piccoli aerei a

Era il 14 marzo del 1962, e davanti

a un notaio di Tempio nasceva il Consorzio

Costa Smeralda: il sogno di un giovane

principe diventava realtà

Giugno 1976, Porto Cervo Marina: si benedice l’area sulla quale sarà eretto lo Yacht Club Costa Smeralda.

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invito all’escursioneLe segnalazioni della Gazzetta per i mesi di giugno e luglio claudio chisu

anni sono sempre più numerosi i turisti che accorrono per questa spericolata corsa a cavallo. L’Ardia si svolge presso la chiesa di San Costantino. Intorno ad essa, gli oltre 100 cavalieri che vi partecipano devono correre al galoppo, secondo un ordine preciso e ben codificato.

Elton John in concerto al Cala di Volpe: Porto Cervo, 16 luglio.Sarà Elton John, il 16 luglio, con un concerto all’albergo Cala di Volpe di Porto Cervo, a celebrare i 50 anni della Costa Smeralda. L’esibizione della pop-star britannica è il primo dei due eventi musicali di rilievo organizzati per celebrare il cinquantenario della nascita della Costa Smeralda.

Festival del Cinema di Tavolara: 18 - 22 luglio.La rassegna cinematografica più suggestiva d’Italia consentirà anche quest’anno di incontrare gli attori dei film della rassegna e di vedere alcune anteprime del cinema italiano. Presenterà, come sempre, Neri Marcorè. Tra gli ospiti, ci sarà Ferzan Ozpetek.

Festival del Cinema, La Maddalena, 24 - 29 luglio. Il programma è da definire.

Narcao blues festival: Narcao, 25 - 28 luglio.Dopo ventuno edizioni, si conferma una delle manifestazioni musicali più seguite e affermate della Sardegna. Il piccolo paese di Narcao, le cui miniere ormai inattive sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, si risveglia a fine luglio durante i 4 giorni della manifestazione. Anche quest’anno saranno presenti i nomi più importanti del blues contemporaneo: suoneranno tra gli altri Ry Cooder, Bonnie Raitt, Trombone Shorty (considerato l’erede di Louis Armstrong) e Mavis Staples.

Cala Gonone jazz: Cala Gonone, 27 - 29 luglio.Venerdì 27 luglio esibizione dei The Yellow Jackets, mentre il trio dei Landscape suonerà sabato 28 luglio. Conclude il programma la musica jazz del gruppo italo americano Antonio Ciacca Quintet, domenica 29 luglio.

Il calendario degli eventi in Sardegna si distingue, ancora una volta, per un eccessivo accentramento delle manifestazioni nel periodo di punta del periodo estivo. Giugno, divenuto mese spalla, rimane ancora piuttosto scoperto. Per contro, da luglio la Sardegna diventa davvero un luogo movimentato, colorato, artistico, giovane. Ecco dunque i principali appuntamenti previsti, al momento, nei mesi di giugno e luglio.

Arbatax, Rocce rosse blues festival, dal 2 giugno a fine agosto. La kermesse apre con il concerto di Gianmaria Testa, previsto per il 2 giugno. Un tris di grandi nomi arriveranno verso metà luglio: il 10 i Subsonica, l’11 Vinicio Capossela e il 12 Caparezza. Altra carrellata di star a fine luglio: il 27, 28 e 29 luglio si esibiscono ad Arbatax alcune leggende del genere blues, come Johnny Winter, John Mayall e il grande Buddy Guy.

Coppa del mondo di beach volley: Tortolì, 27 giugno - 1 luglio.I migliori atleti, e le migliori atlete di beach volley in Sardegna per una coppa del mondo che vale le Olimpiadi. Infatti, le prime due squadre maschili e le prime due squadre femminili classificate in questo torneo staccheranno un pass per competere ai prossimi Giochi Olimpici di Londra. Scenario della manifestazione sarà Tortolì.

Festival letterario della Sardegna: Gavoi, 29 giugno - 1 luglio. Il piccolo paese di Gavoi accoglie nelle sue antiche case di pietra attori di fama nazionale. Il 29 giugno ci sarà Luca Zingaretti, che leggerà alcuni brani da Andrea Camilleri. Il 30 giugno sarà consacrato a Pierpaolo Pasolini, e si concluderà con le letture di Moni Ovadia. L’1 luglio, terzo e ultimo giorno, sarà dedicato a Sergio Atzeni, che sarà letto da Gioele Dix. Da non perdere gli incontri quotidiani animati da Michele Serra.

S’Ardia di Sedilo: Sedilo 6 - 7 luglio.Cento cavalieri lanciati a tutta velocità lungo le strette vie di un piccolo centro della Sardegna: una botta di adrenalina per chi ama le emozioni forti. L’Ardia di Sedilo è una giostra equestre che si svolge la sera del 6 e la mattina del 7 luglio. Questa emozionante manifestazione attira pubblico da tutta la Sardegna, e negli ultimi

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Cavalieri in abito tradizionale al galoppo in una delle tante manifestazioni equestri che ogni anno si tengono nei paesi dell’isola.

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Gli eventi sportivi dello Yacht Club Porto Rotondo

Zonale Optimist

Classe laser: misto generazionale

Lo Yacht Club Porto Rotondo ha aperto la stagione degli eventi sportivi il 10 marzo di quest’anno, accogliendo 51 giovani atleti provenienti da tutta l’isola. Il vero protagonista delle due giornate di regate in programma è stato il grecale; infatti, con i suoi 25 nodi di intensità, che sotto raffica ha raggiunto quota 32, ha messo a dura prova il Comitato di Regata. È stato necessario quindi attendere condizioni più propizie - che si sono fortunatamente verificate - autorizzando l’uscita in mare degli atleti più “anziani”.

Ciò ha permesso di completare le 5 prove previste per questo Campionato Zonale, la cui tappa era valevole per la selezione ai Giochi delle Isole. Il primo degli atleti del nostro Yacht Club è stato Niccolò Muzzu, con un dignitoso decimo posto. La premiazione si è aperta con un lungo applauso di saluto al Commodoro, Luigi Carpaneda, scomparso lo scorso dicembre a Milano. Dopo la cerimonia, svoltasi sul terrazzo del Club, la manifestazione si è chiusa con la distribuzione di pizza e bibite e la consegna di una maglietta ricordo per tutti i partecipanti.

I protagonisti del secondo appuntamento nel calendario sportivo dello YCPR sono stati gli atleti della Classe Laser. Sabato 21 aprile, si sono presentati sulla linea di partenza 33 atleti provenienti da tutta la Sardegna: di questi, 8 erano Laser Standard, 14 Laser Radial e 11 Laser 4.7. L’instabilità del tempo ha reso molto difficile lo svolgimento delle regate, con continue, mutevoli variazioni nell’intensità e nella direzione del vento. Tuttavia, il Comitato di Regata, presieduto da Giovanni Porcu, ha gestito la situazione con grande professionalità, portando a termine le prove in programma. Il giorno dopo le imbarcazioni hanno disputato due spettacolari prove in condizioni climatiche decisamente più propizie, in quanto agevolate da un maestrale sui 15/20 nodi. Il campo di regata, situato all’interno dell’affascinante anfiteatro naturale compreso tra Porto Rotondo e le isole di Soffi e Mortorio, ha permesso lo svolgimento delle gare in totale e assoluta sicurezza. Rispetto ad altre classi, questa del Laser ha il pregio di far regatare insieme gli adolescenti e gli adulti. Questo sinergia è sicuramente di stimolo per entrambe le generazioni ed è un spettacolo singolare anche per chi assiste alle regate. Anche in questa classe si sono fatti valere due dei nostri atleti: Jimmy e Laura Lombardo, rispettivamente secondo nella classifica generale Radial e prima nella stessa categoria femminile.

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Una regata di classe Laser.

In regata sugli Optimist dello YCPR.

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Estiva Cuppagine a cura dello YCPR

Scuola Mare Vela

Scuola Vela Estiva

Si è appena conclusa la prima fase del Progetto “Scuola Mare Vela” 2012, il cui obiettivo, fin dall’esordio, nel lontano 1999, è la diffusione della cultura del mare tra i ragazzi delle scuole elementari e medie del Comune, attraverso l’organizzazione di corsi di vela dedicati agli scolari e ai giovani studenti.I corsi sono riservati a un arco di età che va dai 6 ai 12 anni, e sono tenuti da istruttori della Federazione Italiana Vela. Questo tipo di attività si svolge nello specchio di mare antistante Porto Rotondo, nel periodo autunnale e primaverile, su imbarcazioni di vario tipo messe a disposizione dallo YCPR. Il Presidente, Luigi Donà, crede molto in questo progetto, orientato all’educazione alla vela e al mare, a un’attività sportiva la cui pratica diventa anche, e soprattutto, una vera e propria scuola di vita.Il progetto è favorito dalle eccezionali caratteristiche ambientali della zona: le acque limpide, il clima mite tutto l’anno, i venti ideali per imparare a bordeggiare, uno Yacht Club a soli 14 chilometri dalla città disposto a mettere a disposizione le imbarcazioni (dagli Optimist ai Laser fino ai gommoni appoggio), oltre agli spazi per le lezioni teoriche.Grazie alla lungimiranza della Giunta, dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione e di quello allo Sport del Comune di Olbia, fino ad oggi i ragazzi che hanno potuto accedere a questi corsi sono stati più di 2000.La logistica del trasporto da Olbia a Porto Rotondo è assicurata dai piccoli bus del Comune, che, nel primo pomeriggio, ritirano gli allievi dalle loro scuole e ve li riportano al termine delle lezioni. Le ore di pratica in mare, durante le quali i ragazzi imparano ad armare e governare una barca e le logiche delle varie andature, sono accompagnate da una serie di lezioni, inserite nel tradizionale iter di studi, di argomenti connessi con la pratica della vela: dai rudimenti della meteorologia alla geografia, dalla geometria alla geografia scientifica.

Lo Yacht Club Porto Rotondo è stato, in Italia, il pioniere di questa iniziativa. Ha elaborato e poi fornito le modalità e i criteri di realizzazione a tutti i circoli e agli Enti, di tutta Italia, che ne hanno fatto richiesta, contribuendo ad avvicinare il mondo scolastico e la comunità cittadina alla vela e al mare.

Il 18 giugno riprenderanno i corsi di scuola di vela estiva dello YCPR. L’iniziativa è resa possibile anche grazie alla preziosa sinergia con il Consorzio di Porto Rotondo, che ha predisposto per i propri Consorziati di età compresa tra i 6 e i 14 anni, dei voucher che

daranno diritto a frequentare un corso base della durata di 5 giorni. I corsi si terranno per tutta l’estate, dalle 9:30 alle 12:30, dal lunedì al venerdì, e si protrarranno fino al 14 settembre. Per tutti gli altri corsi, siano essi rivolti agli adulti o a quelli che desiderano perfezionare il proprio livello tecnico, ci si dovrà rivolgere direttamente alla segreteria sportiva dello Yacht Club.

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Portati da un vivace vento di nord-est, anche quest’anno sono arrivati allo Yacht Club i partecipanti all’Estiva Cup. La manifestazione è stata organizzata dalla Lega Navale di Santa Teresa, in collaborazione con l’Ecole de Voile G.S.P. di Porto Vecchio e con il nostro Yacht Club. Le 16 barche, partite da Santa Teresa, sono arrivate a Porto Rotondo sabato pomeriggio. Il primo a tagliare il traguardo è stato Go-Go, di Rinaldo Goria (LNI S.T.G.), che il giorno precedente aveva vinto anche la prima tappa del circuito, Santa Teresa-Santa Teresa. Ma la vittoria non è stata facile: infatti, benché Go-Go avesse avuto la meglio su Corto Maltese di Roberto Sechi (CN Torres), e Stella Marina di Gilles

Bernadoy (Y.C.C), l’ingaggio tra queste barche è stato continuo e costante.All’interno della flotta c’erano 3 imbarcazioni provenienti dalla Corsica (Isamare, Daikiri e Stella Marina) che partecipano da diversi anni alla Regata dei Legionari.Accoglierli sulla terrazza del nostro Club è stato particolarmente piacevole: gnocchetti e vino sardo hanno contribuito a rinsaldare il legame di amicizia fra le due Isole, regalando a tutti i presenti una piacevole serata. Vista la previsione di venti leggeri per la tappa del giorno seguente (Porto Rotondo-Porto Vecchio), il Comitato di Regata ha dovuto anticipare alle ore 8 la partenza, data di fronte alle Isole di Mortorio e di Soffi.

Sullo sfondo della Clubhouse dello yacht club, la partenza della Estiva Cup 2012.

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il consorzio in direttaA cura della Segreteria Generale

www.consorziodiportorotondo.it

TARIFFAZIONE DELLA SOSTA

Importanti novità per i Consorziati nella disciplinazione della SOSTA nel comprensorio di Portorotondo.È stata infatti concordata con l’ASPO (la municipalizzata che gestisce i parcheggi nel Comune di Olbia) una tariffa speciale – riservata ai soli Consorziati - per l’abbonamento stagionale, nei mesi di luglio e agosto, concordata a 40 € mensili per i soli Consorziati. Questo abbonamento “sosta-Consorziati” si potrà acquistare presso gli uffici del Consorzio, e sarà corrisposto nella misura di 1 per nucleo familiare. Eventuali aggiornamenti sul sito www.consorziodiportorotondo.it.

ZTL

Dopo 18 anni viene eliminata la Zona a Traffico Limitato notturna. Questa decisione, concordata ovviamente con il Comune di Olbia, è stata presa dopo una serie di valutazioni: nasce fondamentalmente dalla necessità di limitare i costi, ma anche dal desiderio di sperimentare una viabilità alternativa per raggiungere le punte estreme del comprensorio, nonché una auspicabile diminuzione del traffico notturno. Nel frattempo, la Commissione Tecnica sta cercando delle aree, possibilmente vicino al centro di Porto Rotondo, nelle quali un domani potranno essere realizzati dei parcheggi aggiuntivi. La questione non è di semplice soluzione per tutta una serie di ragioni facilmente intuibili: la vicinanza al centro di queste aree, il collegamento pedonale, e la volontà di non creare delle aree non armoniche con il contesto circostante.

VIGILI URBANI

Riaprirà, dal 21 giugno al 31 agosto, l’ufficio dei Vigili Urbani in piazza Cascella. La struttura, autonoma ed autosufficiente, costituisce un presidio molto importante per il tutto il comprensorio di Portorotondo. L’apertura al pubblico sarà dalle 9 alle 10 di tutti i giorni (esclusi sabato e domenica), quando gli agenti saranno a disposizione per ogni esigenza o necessità di chiarimento di loro competenza. Grazie alla presenza dei Vigili urbani, si ricorda che il comprensorio è costantemente monitorato, non soltanto per quanto riguarda gli aspetti legati al traffico ed alla circolazione, ma anche per tutto ciò che è inerente le attività edilizie a Porto Rotondo.

ASSEMBLEA

L’Assemblea dei Consorziati è convocata per il 28 giugno (prima convocazione), ed il 29 giugno (seconda convocazione) alle ore 15 presso lo Yacht Club di Porto Rotondo.L’Assemblea è chiamata a discutere e deliberare sui seguenti punti:

1) Esame ed approvazione della Relazione del Consiglio di Amministrazione e del Bilancio Consolidato certificato al 31.12.2011.2) Esame ed approvazione della Relazione del Consiglio di Amministrazione e del Bilancio Preventivo 2012.3) Comunicazione relativa alla convenzione tra il Comune di Olbia ed il Consorzio di Porto Rotondo.4) Aggiornamenti sul progetto della Nuova Sede del Consorzio.5) Varie ed eventuali.

Mentre i dati di bilancio 2011 possono essere richiesti presso gli uffici del Consorzio, riteniamo utile, in questa sede, richiamare i princìpi sui quali abbiamo sviluppato il Bilancio Preventivo 2012:

• non prevedere aumenti relativi a quota consortile, canone fognatura e costo dell’acqua;• rivedere al ribasso tutte le spese di manutenzione ordinaria;• contenere le spese sulle migliorie;• agire con maggiore incisività nel recupero dei crediti.

La partecipazione all’Assemblea consentirà di tenersi aggiornati sugli argomenti più importanti, che saranno comunque riportati successivamente nel verbale. Tra questi è d’obbligo menzionare, sopra tutti, la Convenzione con il Comune di Olbia e l’aggiornamento della pratica sulla nuova sede degli Uffici consortili.

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Page 17: La Gazzetta di PortoRotondo

LAVORI IN CORSO: MARCIAPIEDI, E PROGETTO “PORTO ROTONDO PEDONABILE”

Durante questi primi mesi dell’anno, oltre che alla normale routine di manutenzioni varie, la nostra attività è stata incentrata su alcune opere che accrescono la vivibilità del Villaggio: i marciapiedi, la riqualificazione di alcune strade (Via Nino Rossi – ingresso storico di Porto Rotondo), la realizzazione di nuovi impianti di illuminazione, nuovi camminamenti pedonali. Oltre questi interventi, stiamo dedicando maggiori risorse a quegli aspetti più legati all’ospitalità dei villeggianti e all’idea di vacanza: le spiagge e il recupero del nuraghe dell’omonima punta. Il progetto globale, e più ambizioso, è quello di rendere pedonabile tutta Portorotondo, attraverso la creazione non soltanto di marciapiedi ma anche con il recupero e l’utilizzo di camminamenti e vialetti immersi nel verde; anche su questo argomento la nostra Commissione Tecnica è al lavoro, sulla base di quanto, a tal proposito, era stato illustrato nel Master Plan di Riassetto e Riqualificazione del territorio consortile.

SERVIZI MEDICI

Dal 15 giugno al 15 settembre il Servizio Medico del Consorzio sarà operativo nella sede di piazza delle Ginestre. Orari e recapiti telefonici nella mappa qui accanto.

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Page 18: La Gazzetta di PortoRotondo

Quando nel 1966 e nei successivi anni di vita c’era solo una manciata di case affacciate sul golfo di Portorotondo, da cui il villaggio ha acquisito il nome dell’antico porto romano, gli sparuti abitanti erano orgogliosi di considerarsi dei “pionieri”. Erano animati dallo spirito di vivere una nuova esperienza, e di trascorrere le vacanze con l’orgoglio di essere i “primi” ad aver scoperto un nuovo ambiente incastonato nella natura tra il mare smeraldo ed il verde lussureggiante della

Sardegna. Superavano, con buona volontà, il problema di dover accettare e risolvere, in assenza di confortevoli servizi, le necessità del vivere quotidiano. Il tempo trascorse in fretta e la prima bottega di alimentari, indicata con semplicità “minimarket, e il primo shipchandler”, dotato di qualche cima ed accessorio per soccorrere le prime imbarcazioni ancorate alla fonda, si adeguarono presto al crescente sviluppo urbanistico. Oggi, nel 2011, trascorsi oltre quarant ’ anni da quei primi passi, la rete dei servizi di assistenza ai residenti ed agli ospiti di Porto Rotondo è adeguata alla vita sociale del centro. Il villaggio, che ospita dieci deliziose piazzette, la chiesa, un porto efficiente, la marineria, il monumentale teatro; è dotato di alberghi, bar, ristoranti,

discoteche, centri servizi, negozi di ogni genere, agenzie immobiliari, vivaisti, tappezzieri, falegnami, manutentori etc. Per coordinare questa capillare rete assistenziale, renderla visibile ed efficiente per gli abitanti che desiderano trascorrere una vacanza assistita confortevolmente, è presente l’Associazione per Porto Rotondo che rappresenta la naturale trasformazione di un comitato spontaneo di operatori locali formatosi nel 1999. Lo scopo associativo, come previsto dallo statuto è quello di contribuire alla valorizzazione turistica del comprensorio e al miglioramento della qualità della vita per i residenti e gli ospiti, anche grazie alla stretta collaborazione con il Consorzio ed il Comune di Olbia.

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