la grande guerra in friuli
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La Grande Guerra in Friuli. In Italia la guerra comincia nel 1915 quando il 26 aprile la delegazione italiana firma il Patto di Londra. In cambio di determinati riconoscimenti a livello territoriale, dichiara di entrare in guerra a fianco della Triplice Intesa. - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
La Grande Guerra in Friuli
In Italia la guerra comincia nel 1915 quando il 26 aprile la delegazione italiana firma il Patto di Londra. In
cambio di determinati riconoscimenti a livello territoriale, dichiara di entrare in guerra a fianco
della Triplice Intesa.
Ben presto la guerra pensata come una guerra di movimento si
trasforma in guerra di posizione…
Le trincee
Il fronte in Friuli
Udine
A Udine, la capitale della Guerra, ebbe sede il Comando Supremo di Luigi Cadorna e su una lapide nel
"regio ginnasio liceo" c’è scritto "In questa tranquilla sede di classici studi dal giugno 1915 all'ottobre 1917 il Comando supremo vigilò
sull'ultima guerra massima e radiosa dell'italico Risorgimento".
Udine, carro armato in Viale Venezia il 2 novembre 1917
Piazza Vittorio Emanuele. Camion austriaco precipitato dalla salita del Castello. 5 maggio
1918.
In questa cartolina d'epoca, l'affollata piazza Mercatonuovo durante l'invasione austriaca di
Udine.
Udine, concerto della banda militare austriaca in piazza Vittorio Emanuele durante
l'invasione.
Udine durante l'invasione.Da destra a sinistra: Magg. Co. Galler-com' di settore, Ten. Col.
nobile dottor Alfredo Manussidi Montesole Com. del distretto e città di Udine, Ten. Col. nobile Vallentsits. Di ritorno dalla cerimonia dell'instaurazione dell'amministrazione comunale di Udine.
Invasione austriaca di Udine. Gli austriaci tolgono le campane dal Duomo. 18 luglio
1918
Udine durante l'invasione. Cannone nel Piazzale di Porta Venezia ai primi di
Novembre 1917.
Udine, viale Venezia, davanti alla fabbrica birra Moretti. Gli austriaci, prima di ritirarsi, caricano sui loro camion i macchinari ivi trasportati da
Lubiana per produrre salumi, ecc.
Udine, piazza XX Settembre dopo la liberazione primi di novembre del 1917
Molti che parteciparono alla guerra, furono poi spinti a scrivere di essa. E quindi
troviamo molti poeti fra cui fra gli italiani Ungaretti e Marinetti.
San Martino del Carso
Di queste casenon è rimasto che qualche
brandello di muro.Di tanti
che mi corrispondevanonon è rimasto neppure tanto.
Ma nel cuorenessuna croce manca.
E' il mio cuoreil paese più straziato
Giuseppe Ungaretti
Bombardamento
ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuuumb ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo
all’infinitonel centro di quei tam-tuuumb spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati)
balzare scoppi tali pugni batterie tiro rapido Violenza ferocia regolarità questo basso grave scandere gli strani folli agitatissimi acuti della battaglia Furia
affannoorecchie occhi
narici aperti attentiforza che gioia vedere udire fiutare tutto tutto tara-tatatata delle mitragliatrici strillare a perdifiato sotto morsi schiaffffi traak-traak frustate pic-pac-pum-
tumb bizzzzarrie salti altezza 200 m della fucileria Giù giù in fondo all’orchestra
stagni diguazzare buoi buffali pungolicarri pluff plaff impennarsi di cavalli
flic flac zing zing sciaaack ilari nitriti iiiiii scalpiccii tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia croooc-craac [LENTO DUE TEMPI] Sciumi Maritza o
Karvavena croooc craaac grida degli ufficiali sbataccccchiare come piattttti d’otttttone pan di qua paack di là cing buuum cing ciack [PRESTO]
ciaciaciaciaciaak su giù là là in-torno in alto attenzione sulla testa ciaack bello Vampevampe
vampe vampe
vampe vampevampe ribalta dei forti die-
vampevampe
tro quel fumo Sciukri Pascià comunica telefonicamente con 27 forti in turco in tedesco allò Ibrahim Rudolf allô allô attori ruoli
echi suggeritori scenari di fumoforeste applausi odore di fieno fango sterco non sento più i miei piedi gelati
odore di salnitro odore di marcioTimmmpani flauti clarini dovunque basso alto uccelli cinguettare beatitudine
ombrie cip-cip-cip brezza verde mandre don-dan-don-din-béèé tam-tumb-tumb tumb tumb-tumb-tumb-tumb
Orchestra pazzi bastonareprofessori d’orchestra questi bastonatissimi suooooonare suooooonare
Graaaaandi fragori non cancellare precisare ritttttagliandoli rumori più piccoli minutissssssimi rottami di echi nel teatro ampiezza 300 chilometri quadrati
Fiumi Maritza Tungiasdraiati Monti Ròdopi ritti alture palchi loggione 2000 shrapnels sbracciarsi ed
esplo-dere fazzoletti bianchissimi pieni d’oro Tumb-tumb 2000 granate protese strappare con schianti capigliature tenebre zang-tumb-zang-tuuum-tuuumb orchestra dei rumori di guerra gonfiarsi sotto una nota di silenzio
tenuta nell’alto cielo pallone sfericodorato sorvegliare tiri parco aerostatico Kadi-Keuy .
Filippo Tommaso Marinetti
4-8 agosto 1916: conquista di Gorizia.
24 ottobre 1917: disfatta di Caporetto.
4 novembre 1918: armistizio fra Italia e
Austria-Ungheria
Quello che ci resta dalla guerra…
Il tempio Ossario, monumento dedicato ai caduti della I Guerra Mondiale. Incisi sulle pareti ben 25000 nomi di soldati italiani esumati dai tanti cimiteri militari disseminati sul fronte del Friuli.
Il Tempio Ossario
Il Sacrario di Redipuglia
Fogliano Redipuglia possiede il più grande sacrario militare che custodisce oltre centomila salme dei caduti del primo
conflitto mondiale. Si tratta di un monumento nazionale, il simbolo del paese. Il grande monumento è posto alle pendici del Monte Sei Busi, con alla base la tomba del Duca d'Aosta e quelle dei suoi generali, mentre disposte su 22 gradoni seguono le salme dei caduti identificati e all'ultimo
gradone quelle dei caduti ignoti. Sulla parte più alta del monumento dominano tre
grandi croci di bronzo.
Presentazione a cura diValentina Stel
classe V A Tur.
IPSSCART STRINGHER UDINEANNO SCOLASTICO 2007 2008