la mezzaluna sciita il blocco geopolitico sciita – mito o realtà? singolo fattore di maggiore...
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La mezzaluna sciita
• Il blocco geopolitico sciita – mito o realtà?• Singolo fattore di maggiore influenza sul revival sciita:
ascesa degli sciiti in Iraq dopo il 2003• Il fattore iraniano e la galassia sciita: dal mutuo sostegno
nasce la propulsione del revival sciita• Cosa vuole Teheran a medio termine: a) mondo arabo più
influenzato dallo sciismo, b) aumentare il potere degli sciiti iracheni, smantellamento apparato militare americano in Iraq
• Il blocco sunnita (reale): timori geopolitici e interni (spinte sciite per la stabilità e la democratizzazione)
Un “arco sciita” al serviziodi Teheran?
Il blocco geopolitico sciita – mito o realtà?
• Gli scettici: • Lo sciismo non è un attore unitario e ha, in alcuni contesti,
ottimi rapporti con gli Usa (Jouejati)• Non banalizzare il mondo islamico in una contrapposizione
sciiti-sunniti a discapito del panarabismo (Karmi)• Esistono linee strategiche perseguite da decenni per ragioni
geopolitiche al di là di interessi interreligiosi – si è già verificata una dinamica simile dopo il 1979 ma non è nato nessun blocco sciita
Conclusioni: non esiste una strategia pansciita, ma un coagulo di interessi comuni da parte di attori diversi.
L’evoluzione della situazione irachena resta il fattore cruciale
Libano
La stabilità interna oggi:- La popolazione sciita in Libano - Gli attori interni: i rifugiati palestinesi,
Hezbollah (Partito di Dio), Amal (Speranza – Milizie della Resistenza Libaese), forze cristiane
- Gli attori esterni: Israele, Siria, Iran, Stati Uniti- La crisi politica attuale: il caso Hariri, la
questione presidenziale, la guerra del 2006, le tensioni sul diritto di veto, il timore di una nuova guerra civile
Siria
• il partito Baath e il dominio degli Assad• Il timore del “regime change” da parte
dell’elite• Le questioni di sicurezza interna: - i Fratelli Musulmani (1982, la strage di Hama)
- le organizzazioni curde (alleanze e dissapori)
- la milizia jihadista (da utile pedina a presenza scomoda)
Bahrain
• Potere sunnita: Hamad al-Khalifa• 30% della popolazione straniera• La questione iraniana (calma apparente dal 1997)• Processi timidi di democratizzazione (elez del 2006
sciiti hanno ottenuto il 40% dei seggi), ma presa salda dell’elite sul paese e sulle forze armate
• Disordini causati da sciiti legati principalmente a mancanza di occupazione
Yemen• Stabilità interna complessa: guerra civile
terminata nel 1994, forte presenza di immigrazione dal Corno d’Africa, forte attività di al-Qaeda
• Presidenza Saleh in posizione perennemente difficile
• Forze radicali sciite (Giovani Credenti), mosse da scontento sociale, combattute dal governo con truppe regolari e milizie fondamentaliste salafiste
Iraq• I movimenti sciiti moderati:Alleanza irachena unificata: Supremo consiglio islamico
per la rivoluzione in Iraq – SCIRI- e Al-Dawa (storico partito sciita di opposizione a Saddam)
I movimenti radicali: i sadristi di Moqtada. Braccio politico: Martiri di Al-Sadr; ala militare: milizia Jaish al-Mahdi
Altri movimenti: Fahdila/Virtù(radicato specialmente a Bassora) – Congresso Nazionale Iracheno (guidato da Chalabi)
Azerbaijan• Gli Alyev• I problemi per il governo: la legittimazione del
leader, la questione del Nagorno-Karabakh, aumento del radicalismo islamico nelle campagne
• L’islamizzazione della politica: il partito islamico dell’Azerbaijan, Ibrahimoglu (DEVAMM, centro per la protezione libertà religiose)
Pakistan, Arabia Saudita,
• La violenza sunnita in Pakistan contro il TJP (partito sciita): SSP e LEJ; creazione di forze di rappresaglia sciite (SMP). 4.000 morti dal 1988; il ruolo dell’ISI e di al Qaeda
• Arabia Saudita: le conseguenze della rivoluzione iraniana e gli sforzi di re Fahd e re Abdullah; la questione sciita come problema sociale (oppressione sociale anti-sciita) e incubo geopolitico per i Saud (legami con Iraq e Iran)
Afghanistan
• I massacri dei talebani a Mazar e Bamiyan: dura repressione dello sciismo (“non musulmani”)
• Le vicende degli Hazara: -opposizione al regime filo-sovietico, -legami forti con l’Iran di Khomeini, -la guerra civile interna agli Hazara-creazione del partito dell’unità (Wahdat)-il coinvolgimento nella battaglia di Kabul contro i pashtun-sunniti; -l’arrivo dei talebani e l’ingresso nello United Front-la situazione oggi
Iran
• Cause dell’ascesa di Ahmadinejad e suoi problemi politico-economici attuali; il ruolo dei pasdaran
• I partiti riformisti: democratizzazione delle istituzioni, decentralizzazione del sistema economico
• I partiti conservatori: tradizionalisti (riforme economiche, ma aumento del potere dei pasdaran); pragmatisti (meno restrizioni sociali e avvio deciso di politiche di mercato); oltranzisti (severa applicazione delle leggi islamiche e permanenza della centralizzazione economica
Iran/2
• La questione irachena: lo sfruttamento degli errori americani;
• La paura dello frammentazione dello spazio iracheno
• I legami complessi con lo SCIRI e con i sadristi: la teoria del “sostegno parallelo”
• Le questioni etniche: i curdi e l’incubo dell’Arabistan sunnita (Kuhzestan)