l'a p r n c s 1 anni di nitÀ della azione 120 anni per l ... · storia, per la longevità e...

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DIREZIONE Ugo Finetti Sergio Scalpelli Stefano Carluccio (direttore responsabile) Email: [email protected] Grafica: Gianluca Quartuccio Giordano GIORNALISTI EDITORI scarl Via Benefattori dell’Ospedale, 24 - Milano Tel. +39 02 6070789 / 02 683984 Fax +39 02 89692452 Email: [email protected] FONDATA DA FILIPPO TURATI NEL 1891 Rivista di Cultura Politica, Storica e Letteraria Anno CXX – N. 1-2 / 2011 Registrazione Tribunale di Milano n. 646 / 8 ottobre 1948 e n. 537 / 15 ottobre 1994 – Stampa: Telestampa Centro Italia - Srl - Località Casale Marcangeli - 67063 Oricola (L’Aquila) - Abbonamento annuo: Euro 50,00 Euro - 10,00 POSTE ITALIANE S.p.A. Spedizione in a.p.D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) Art. 1 comma 1, DCB Milano - Mens. 9 7 7 8 0 0 0 0 5 7 0 0 3 1 1 0 0 1 ISSN 1827-4501 PER ABBONARSI Abbonamento annuo Euro 50,00 c/c postale 30516207 intestato a Giornalisti editori scarl Banco Posta: IBAN IT 64 A 0760101600000030516207 Banca di Roma: IBAN IT 56 D 02008 01759 000100462114 E-mail: [email protected] Editore - Stefano Carluccio - Direzione editoriale - Carlo Tognoli, Francesco Forte, Rino Formica, Francesco Colucci, Massimo Pini, Spencer Di Scala, Giuseppe Scanni, Riccardo Pugnalin, Sergio Pizzolante La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7/08/1990 n.250 Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha concesso il Suo Alto Patronato alla celebrazione dei 120 anni della Critica Sociale. Il comitato promotore è formato, oltre che dalla stessa Rivista, dalla Società Umanitaria, dalle Ragioni del Socialismo, da Mondoperaio e dagli Ami- ci di Critica Sociale, con la consulenza scientifica della Fondazione Filippo Turati. Pubblichiamo la nota con cui la Direzione della Critica ha illustrato il significato che in- tende attribuire alla celebrazione di questo anniversario “S ignor Presidente, cento venti anni fa nasceva Critica Sociale: nel primo numero del 15 gen- naio 1891, Filippo Turati spiegò ai lettori della Rivista, nel suo editoriale di presentazione della nuova Direzione, le ragioni che lo inducevano a scegliere il nome “Critica Sociale” in luogo della vecchia testata “Cuore e Critica” creata nel 1887 dal mazziniano Arcangelo Ghisleri e della quale Turati era già redat- tore. La nuova linea del giornale si proponeva di evolvere il so- cialismo democratico risorgimentale, umanitario e romantico, ver- so un nuovo socialismo scientifico, un socialismo basato sullo stu- dio critico della società che si andava formando nella nuova Na- zione, frutto del processo unitario terminato solo 30 anni prima, e che metteva a fuoco l’esistenza di una “Eterna questione”, come definì la Questione sociale. Intendiamo ricordare l’anniversario della Critica Sociale co- gliendone la profonda relazione con le sue radici originarie, che coincidono con le Celebrazioni del 150 Anniversario dell’Unità d’Italia. Vi sono ragioni di fondo, a nostro giudizio, che brevemente desideriamo sottoporre alla Sua cortese considerazione e pazienza. Innanzitutto la Rivista sorge prima del Partito dei socialisti (es- si già con un ruolo di primo piano nel movimento democratico uni- tario), nel tentativo di contribuire alla costruzione della Nazione attraverso l’ ingresso delle masse lavoratrici - che compaiono per la prima volta sulla scena - nella vita unitaria del nuovo Stato. Il fine del gruppo della Critica Sociale fu quello di organizzare la partecipazione dei lavoratori alla vita politica con un proprio par- tito, formando così un popolo (Il “fare gli Italiani” garibaldino) con l’educazione alla associazione: alla cooperazione nell’econo- mia, alla mutualità nei sindacati e nelle primordiali strutture di welfare, all’autogoverno nei municipi, nelle battaglie per i diritti, prima di tutto per il suffragio universale e per la legge elettorale proporzionale. Si coglieva (pur tra le polemiche interne) ogni opportunità offerta dalla democrazia liberale per promuovere il movimento dei lavoratori come soggetto prota- gonista a pieno titolo dello sviluppo e del progresso italiano. Forse questo è il lascito più im- portante dell’idea socialista della Critica Sociale, e costituisce per noi ancora una finalità ed un metodo di attualissimo valore patriottico. In secondo luogo, il nesso che cogliamo con le Celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, è la ricca documentazione sui processi di organizzazione e di sviluppo delle forme istitu- zionali, dell’economica e della nuova società unitaria, che Critica Sociale conserva nella sua storia, per la longevità e continuità della sua pubblicazione a cavallo dei due secoli, fino al- l’avvento del fascismo e all’esilio. Sono molte le altre importanti riviste pubblicate in quegli anni, ma la continuità della Critica Sociale consente di avere uno sguardo unitario sui processi storici, sulle realizzazioni, le interruzioni, i confronti e i cambiamenti intervenuti nelle poli- tiche dell’epoca. Sotto questo profilo riteniamo la divulgazione del suo archivio essere interessante non solo per la storia del movimento dei lavoratori e socialista, ma per la conoscenza, quasi nel dettaglio, degli studi, dei dibatti e persino delle polemiche che hanno accompagnato la co- struzione della Nazione. E’ dunque, a nostro modo di sentire, un patrimonio di tutti gli italiani, un patrimonio nazionale che sentiamo il dovere di rendere disponibile. Infine e in questa prospettiva, amanti dei nostri ideali, desideriamo cogliere ogni pos- sibilità di collaborazione con le Istituzioni, sia pubbliche che pri- vate, per dare un contributo alla conoscenza dei processi storici e delle idee che hanno dato al nostro Paese la democrazia come sua civiltà. In proposito ci permettiamo di anticiparLe che è stata pre- disposta l’edizione digitale, in un cofanetto di sette DVD, dell’in- tera Collezione Storica diretta da Filippo Turati (1891-1926) di cui intendiamo fare dono ad ogni biblioteca, centro studi, archivio e ateneo interessato ad arricchire la propria documentazione. Una iniziativa che ci auguriamo possa essere utile ed apprezzata soprat- tuto dai giovani. La vastità delle collaborazioni alla Critica Sociale è di tale am- piezza da non poterci consentire di abusare ulteriormente della Sua cortese attenzione per essere illustrata: si tratta di personalità di spicco del pensiero sociale, economico, giuridico e culturale ita- liano, ma anche internazionale, in un arco di tendenze lasciato sem- pre aperto ad ogni contributo. Quindi è solo a titolo indicativo che ricordiamo tra gli autori lo stesso Federico Engels, Vilfredo Pareto, i coniugi Webb della Fabian Society (con la quale intratteniamo tutt’ora fraterni rapporti di attiva collaborazione), Emile Vander- velde, Giovanni Mosca, Gaetano Salvemini, Enrico Ferri, Gabriele Rosa, Carlo Rosselli, Giacomo Matteotti, Benvenuto Griziotti, Giovanni Montemartini, Attilio Cabiati, e molti altri tra i quali, nel secondo dopoguerra, ricordiamo in segno di omaggio alla memo- ria, il senatore a vita, Leo Valiani e il giornalista Walter Tobagi. In questo quadro di autori della Critica Sociale spiccano, in particolare, i nomi di due futuri Presidenti della Repubblica: Luigi Einaudi, che iniziò giovanissimo la sua collaborazione, ancora re- sponsabile del circolo socialista universitario di Torino, e che pro- seguì a offrire i suoi studi in saggi di grande livello, già divenuto editorialista del Corriere della Sera, per un arco di dieci anni (1893- 1903); Giuseppe Saragat, che ebbe nella Critica Sociale un punto di riferimento della sua posizione politica, in particolare con la di- rezione di Giuseppe Faravelli che ne fece per qualche anno una vera e propria corrente socialdemocratica all’interno del Partito socialista. L’attuale edizione è curata da ex giornalisti dell’Avanti! che hanno garantito la continuità della storica testata dopo la chiu- sura del quotidiano socialista nel 1994. La registrazione di legge con cui le pubblicazioni proseguono, infatti, è ancora la medesima con la quale Antonio Greppi e Ugo Guido Mondolfo, ereditandola dallo stesso Turati nel- l’esilio francese, la iscrissero al Tribunale di Milano, nell’ottobre del 1948, secondo la prima legge sulla Stampa della neonata Repubblica italiana, dopo la Liberazione. E’ dunque con viva attesa, Signor Presidente, che Le rivolgiamo la richiesta di un Suo Alto Patronato per la celebrazioni dei 120 anni della Critica Sociale. Con stima, la Direzione L'ALTO P ATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO, PER L ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DI CRITICA SOCIALE 150 ANNI DI UNITÀ DELLA NAZIONE 120 ANNI PER L UNITÀ SOCIALE IL TELEGRAMMA DEL QUIRINALE “Sono lieto di comunicare che il Presi- dente della Repubblica ha concesso il Suo Alto Patronato alle Celebrazioni per il 120esimo anniversario di fondazione della rivista Critica Sociale. Nel formula- re lʼaugurio per il successo delle mani- festazioni, invio un cordiale saluto”. Donato Marra, Segretario Generale della Presidenza della Repubblica

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Page 1: L'A P R N C S 1 ANNI DI NITÀ DELLA AZIONE 120 ANNI PER L ... · storia, per la longevità e continuità della sua pubblicazione a cavallo dei due secoli, fino al-l’avvento del

DIREZIONEUgo Finetti Sergio Scalpelli

Stefano Carluccio (direttore responsabile)Email: [email protected]

Grafica: Gianluca Quartuccio Giordano

GIORNALISTI EDITORI scarlVia Benefattori dell’Ospedale, 24 - Milano

Tel. +39 02 6070789 / 02 683984Fax +39 02 89692452

Email: [email protected]

FONDATA DA FILIPPO TURATI NEL 1891

Rivista di Cultura Politica, Storica e Letteraria

Anno CXX – N. 1-2 / 2011

Registrazione Tribunale di Milano n. 646 / 8 ottobre 1948 e n. 537 / 15 ottobre 1994 – Stampa: Telestampa Centro Italia - Srl - Località Casale Marcangeli - 67063 Oricola (L’Aquila) - Abbonamento annuo: Euro 50,00 Euro - 10,00

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Editore - Stefano Carluccio - Direzione editoriale - Carlo Tognoli, Francesco Forte, Rino Formica, Francesco Colucci, Massimo Pini, Spencer Di Scala, Giuseppe Scanni, Riccardo Pugnalin, Sergio Pizzolante

La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7/08/1990 n.250

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, haconcesso il Suo Alto Patronato alla celebrazione dei 120anni della Critica Sociale. Il comitato promotore è formato,oltre che dalla stessa Rivista, dalla Società Umanitaria,dalle Ragioni del Socialismo, da Mondoperaio e dagli Ami-ci di Critica Sociale, con la consulenza scientifica dellaFondazione Filippo Turati. Pubblichiamo la nota con cuila Direzione della Critica ha illustrato il significato che in-tende attribuire alla celebrazione di questo anniversario

“S ignor Presidente, cento venti anni fa nascevaCritica Sociale: nel primo numero del 15 gen-naio 1891, Filippo Turati spiegò ai lettori della

Rivista, nel suo editoriale di presentazione della nuova Direzione,le ragioni che lo inducevano a scegliere il nome “Critica Sociale”in luogo della vecchia testata “Cuore e Critica” creata nel 1887 dalmazziniano Arcangelo Ghisleri e della quale Turati era già redat-tore. La nuova linea del giornale si proponeva di evolvere il so-cialismo democratico risorgimentale, umanitario e romantico, ver-so un nuovo socialismo scientifico, un socialismo basato sullo stu-dio critico della società che si andava formando nella nuova Na-zione, frutto del processo unitario terminato solo 30 anni prima, eche metteva a fuoco l’esistenza di una “Eterna questione”, comedefinì la Questione sociale.

Intendiamo ricordare l’anniversario della Critica Sociale co-gliendone la profonda relazione con le sue radici originarie, checoincidono con le Celebrazioni del 150 Anniversario dell’Unitàd’Italia. Vi sono ragioni di fondo, a nostro giudizio, che brevementedesideriamo sottoporre alla Sua cortese considerazione e pazienza.

Innanzitutto la Rivista sorge prima del Partito dei socialisti (es-si già con un ruolo di primo piano nel movimento democratico uni-tario), nel tentativo di contribuire alla costruzione della Nazioneattraverso l’ ingresso delle masse lavoratrici - che compaiono perla prima volta sulla scena - nella vita unitaria del nuovo Stato. Ilfine del gruppo della Critica Sociale fu quello di organizzare lapartecipazione dei lavoratori alla vita politica con un proprio par-tito, formando così un popolo (Il “fare gli Italiani” garibaldino)con l’educazione alla associazione: alla cooperazione nell’econo-mia, alla mutualità nei sindacati e nelle primordiali strutture di welfare, all’autogoverno neimunicipi, nelle battaglie per i diritti, prima di tutto per il suffragio universale e per la leggeelettorale proporzionale. Si coglieva (pur tra le polemiche interne) ogni opportunità offertadalla democrazia liberale per promuovere il movimento dei lavoratori come soggetto prota-gonista a pieno titolo dello sviluppo e del progresso italiano. Forse questo è il lascito più im-portante dell’idea socialista della Critica Sociale, e costituisce per noi ancora una finalità edun metodo di attualissimo valore patriottico.

In secondo luogo, il nesso che cogliamo con le Celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia,è la ricca documentazione sui processi di organizzazione e di sviluppo delle forme istitu-zionali, dell’economica e della nuova società unitaria, che Critica Sociale conserva nella suastoria, per la longevità e continuità della sua pubblicazione a cavallo dei due secoli, fino al-l’avvento del fascismo e all’esilio. Sono molte le altre importanti riviste pubblicate in queglianni, ma la continuità della Critica Sociale consente di avere uno sguardo unitario sui processistorici, sulle realizzazioni, le interruzioni, i confronti e i cambiamenti intervenuti nelle poli-tiche dell’epoca.

Sotto questo profilo riteniamo la divulgazione del suo archivio essere interessante nonsolo per la storia del movimento dei lavoratori e socialista, ma per la conoscenza, quasi neldettaglio, degli studi, dei dibatti e persino delle polemiche che hanno accompagnato la co-struzione della Nazione. E’ dunque, a nostro modo di sentire, un patrimonio di tutti gli italiani,un patrimonio nazionale che sentiamo il dovere di rendere disponibile. Infine e in questa

prospettiva, amanti dei nostri ideali, desideriamo cogliere ogni pos-sibilità di collaborazione con le Istituzioni, sia pubbliche che pri-vate, per dare un contributo alla conoscenza dei processi storici edelle idee che hanno dato al nostro Paese la democrazia come suaciviltà. In proposito ci permettiamo di anticiparLe che è stata pre-disposta l’edizione digitale, in un cofanetto di sette DVD, dell’in-tera Collezione Storica diretta da Filippo Turati (1891-1926) di cuiintendiamo fare dono ad ogni biblioteca, centro studi, archivio eateneo interessato ad arricchire la propria documentazione. Unainiziativa che ci auguriamo possa essere utile ed apprezzata soprat-tuto dai giovani.

La vastità delle collaborazioni alla Critica Sociale è di tale am-piezza da non poterci consentire di abusare ulteriormente della Suacortese attenzione per essere illustrata: si tratta di personalità dispicco del pensiero sociale, economico, giuridico e culturale ita-liano, ma anche internazionale, in un arco di tendenze lasciato sem-pre aperto ad ogni contributo. Quindi è solo a titolo indicativo chericordiamo tra gli autori lo stesso Federico Engels, Vilfredo Pareto,i coniugi Webb della Fabian Society (con la quale intratteniamotutt’ora fraterni rapporti di attiva collaborazione), Emile Vander-velde, Giovanni Mosca, Gaetano Salvemini, Enrico Ferri, GabrieleRosa, Carlo Rosselli, Giacomo Matteotti, Benvenuto Griziotti,Giovanni Montemartini, Attilio Cabiati, e molti altri tra i quali, nelsecondo dopoguerra, ricordiamo in segno di omaggio alla memo-ria, il senatore a vita, Leo Valiani e il giornalista Walter Tobagi.

In questo quadro di autori della Critica Sociale spiccano, inparticolare, i nomi di due futuri Presidenti della Repubblica: LuigiEinaudi, che iniziò giovanissimo la sua collaborazione, ancora re-sponsabile del circolo socialista universitario di Torino, e che pro-seguì a offrire i suoi studi in saggi di grande livello, già divenutoeditorialista del Corriere della Sera, per un arco di dieci anni (1893-1903); Giuseppe Saragat, che ebbe nella Critica Sociale un puntodi riferimento della sua posizione politica, in particolare con la di-rezione di Giuseppe Faravelli che ne fece per qualche anno unavera e propria corrente socialdemocratica all’interno del Partitosocialista. L’attuale edizione è curata da ex giornalisti dell’Avanti!che hanno garantito la continuità della storica testata dopo la chiu-sura del quotidiano socialista nel 1994. La registrazione di leggecon cui le pubblicazioni proseguono, infatti, è ancora la medesima

con la quale Antonio Greppi e Ugo Guido Mondolfo, ereditandola dallo stesso Turati nel-l’esilio francese, la iscrissero al Tribunale di Milano, nell’ottobre del 1948, secondo la primalegge sulla Stampa della neonata Repubblica italiana, dopo la Liberazione.

E’ dunque con viva attesa, Signor Presidente, che Le rivolgiamo la richiesta di un SuoAlto Patronato per la celebrazioni dei 120 anni della Critica Sociale.

Con stima, la Direzione

■ L'ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO, PER L’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DI CRITICA SOCIALE

150 ANNI DI UNITÀ DELLA NAZIONE120 ANNI PER L’UNITÀ SOCIALE

IL TELEGRAMMA DEL QUIRINALE

“Sono lieto di comunicare che il Presi-dente della Repubblica ha concesso ilSuo Alto Patronato alle Celebrazioni peril 120esimo anniversario di fondazionedella rivista Critica Sociale. Nel formula-re lʼaugurio per il successo delle mani-festazioni, invio un cordiale saluto”.

Donato Marra, Segretario Generale della Presidenza della Repubblica