la pop-art

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La Pop-art L’Informale ha sicuramente ben rappresenta un certo clima culturale esistenzialistico degli anni Cinquanta.La sua carica pessimistica di fondo fu tuttavia compres da una ristretta cultura d’élite. E ben pr mostrato la sua inattualità nei confronti società in rapida trasformazione, che si caratterizzava sempre più come società di massa dominata dai tratti positivi ed otti del consumismo. Ed è proprio dall’incontro tra arte e cult mass-media che nacque la pop art. La nascita avviene negli Stati Uniti intorno metà degli anni ’50 con le prime ricerche Robert Raushenberg e Jasper Johns. Ma la s esplosione avviene soprattutto nel decennio degli anni ’60, conoscendo una prima diffusione e consacrazione con la Venezia del 1964. I maggiori rappresentanti di questa tendenza sono tutti artist Warhol, Claes Oldenburg, Tom Wesselmann, James Rosenquist, Roy Lichten altri. Ed in ciò si definisce anche una componente fondamentale di que apparedecisamente il frutto della società e della cultura americana. Cultura largamente dominata dall’immagine, ma immagine che proveniva dal cinem televisione, dalla pubblicità, dai rotocalchi, dal paesaggio urbano largamente dominato dai grandi cartelloni pubblicitari. La pop art ricicla tutto ciò in una pittura che rifà in maniera fredda immagini proposte dai mass-media. Si va dalle bandiere americane di Ja alle bottiglie di Coca Cola di Warhol, dai fumetti di Lichte cinematografiche di Rosenquist. La pop art documenta quindi in maniera precisa la cultura popolare ame quindi il suo nome, dove pop sta per diminutivo di popolare), trasform le immagini più note o simboliche tra quelle proposte dai mass-media. indifferenza per le qualità formali dei soggetti proposti, così come i pescare tra oggetti che apparivano triviali e non estetici, h considerare la pop art come una specie di nuovo dadaismo. Se ciò può a

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La Pop-artLInformale ha sicuramente ben rappresentato un certo clima culturale esistenzialistico tipico degli anni Cinquanta. La sua carica pessimistica di fondo fu tuttavia compresa solo da una ristretta cultura dlite. E ben presto ha mostrato la sua inattualit nei confronti di una societ in rapida trasformazione, che si caratterizzava sempre pi come societ di massa dominata dai tratti positivi ed ottimistici del consumismo. Ed proprio dallincontro tra arte e cultura dei mass-media che nacque la pop art. La sua nascita avviene negli Stati Uniti intorno alla met degli anni 50 con le prime ricerche di Robert Raushenberg e Jasper Johns. Ma la sua esplosione avviene soprattutto nel decennio degli anni 60, conoscendo una prima diffusione e consacrazione con la Biennale di Venezia del 1964. I maggiori rappresentanti di questa tendenza sono tutti artisti americani: Andy Warhol, Claes Oldenburg, Tom Wesselmann, James Rosenquist, Roy Lichtenstein ed altri. Ed in ci si definisce anche una componente fondamentale di questo stile: essa appare decisamente il frutto della societ e della cultura americana. Cultura largamente dominata dallimmagine, ma immagine che proveniva dal cinema, dalla televisione, dalla pubblicit, dai rotocalchi, dal paesaggio urbano largamente dominato dai grandi cartelloni pubblicitari. La pop art ricicla tutto ci in una pittura che rif in maniera fredda ed impersonale le immagini proposte dai mass-media. Si va dalle bandiere americane di Jasper Johns alle bottiglie di Coca Cola di Warhol, dai fumetti di Lichtenstein alle locandine cinematografiche di Rosenquist. La pop art documenta quindi in maniera precisa la cultura popolare americana (da qui quindi il suo nome, dove pop sta per diminutivo di popolare), trasformando in icone le immagini pi note o simboliche tra quelle proposte dai mass-media. Lapparente indifferenza per le qualit formali dei soggetti proposti, cos come il procedimento di pescare tra oggetti che apparivano triviali e non estetici, ha indotto molti critici a considerare la pop art come una specie di nuovo dadaismo. Se ci pu apparire in

parte plausibile, diverso il fine a cui giunge la pop art. In essa infatti assente qualsiasi intento dissacratorio, ironico o di denuncia. Il pi grosso pregio della pop art rimane invece quello di documentare, senza paura di sporcarsi le mani con la cultura popolare, i cambiamenti di valori indotti nella societ dal consumismo. Quei cambiamenti che consistono in una preferenza per valori legati al consumo di beni materiali e alla proiezione degli ideali comuni sui valori dellimmagine, intesa in questo caso soprattutto come apparenza. E in ci testimoniano dei nuovi idoli o miti in cui le masse popolari tendono ad identificarsi. Miti ovviamente creati dalla pubblicit e dai mass-media che proiettano sulle masse sempre pi bisogni indotti, e non primari, per trasformarli in consumatori sempre pi avidi di beni materiali.

In sostanza un quadro di Warhol che ripete lossessiva immagine di una bottiglia di Coca Cola ci testimonia come quelloggetto sia oramai divenuto un referente pi importante, rispetto ad altri valori interiori o spirituali, per giungere a quella condizione esistenziale che i mass media propagandano come vincente nella societ contemporanea.

Confronto Coca Cola Plan e Vittoria Alata

200-180 a.C. circa

1958

Mentre vediamo che la Nike di Samotracia (oppure Vittoria Alata) rappresenta lAtena Nike vincitrice, possiamo notare che la seconda foto, ovvero la Coca Cola Plan ha qualcosa di simile alla prima: le ali. Mettendo in chiaro che la Nike stata fatta da Pitocrito attorno il 200 a.C. e che la Coca Cola sia stata realizzata nel 1958 da Robert Rauschenberg possiamo vedere che la seconda riprende un po il tema della prima, in quanto rappresentano ambo le sculture una vittoria, concretizzata nelle ali. Infatti la Nike, come dicevo prima, la deificazione della vittoria secondo i Greci, mentre la Plan rappresenta la vittoria della globalizzazione e dei nuovi prodotti fatti conoscere dalla pubblicit, (simboleggiata dalla Coca Cola), sulla massa popolare dei consumatori, secondo le ideologie della Pop-Art. Ci lo possiamo intendere dal fatto che tre bottigliette di Coca Cola si trovino su un piano superiore rispetto al mondo, il quale posizionato in un livello inferiore e le ali sono allaltezza delle bottiglie. Ecco le bottiglie sono la Globalizzazione e la pubblicit, mentre il mondo rappresenta la massa di consumatore e le ali la vittoria posta sul piano delle bottiglie. Il messaggio, quindi : la pubblicit ha soggiogato miliardi di persone che, acquisendo lidentit di consumatori, hanno perso in tutta linea in confronto della vittoria economica che la Globalizzazione sta portando solo alla pubblicit.